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172.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 8 NOVEMBRE 2022

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 5923

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai lavori da realizzare, al fine di ristabilire la sicurezza sulla strada che da Rioveggio porta a San Benedetto Val di Sambro e su quella che da Pian di Setta porta a Grizzana Morandi. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

CORSINI, assessore

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 5930

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta abbia intenzione di promuovere l'accordo tra le Prefetture della regione, allo scopo di attivare servizi specifici volti a prevenire gli atti di violenza e aggressione ai danni al personale del trasporto pubblico locale. A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

CORSINI, assessore

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 5922

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla chiusura della Casa Residenza Simiani, situata nel comune di Loiano (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

EVANGELISTI (FdI)

TARUFFI, assessore

EVANGELISTI (FdI)

 

OGGETTO 5924

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull'opportunità di sostenere il proseguimento dell'attività dell'Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti sul lavoro. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

COLLA, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 5928

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le intenzioni della Giunta rispetto alle misure di sostegno per l'area interna "Basso ferrarese". A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra, Rontini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

FABBRI (PD)

TARUFFI, assessore

FABBRI (PD)

 

OGGETTO 5931

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda promuovere azioni dirette all'immediato abbattimento dei costi dell'energia elettrica da parte delle società multiservizi fornitrici, partecipate dai Comuni e da loro holding, per i malati in gravi condizioni di salute, che necessitano dell'utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche, alimentate ad energia elettrica. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

COLLA, assessore

PICCININI (M5S)

 

Saluto ad alcune suore provenienti dalla Tanzania

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO: 5926

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla decadenza delle deleghe al Fascicolo Sanitario Elettronico e sulla possibilità di riattivarle in maniera rapida. A firma della Consigliera: Montalti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MONTALTI (PD)

DONINI, assessore

MONTALTI (PD)

 

OGGETTO 5927

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla ricollocazione del personale medico ed infermieristico non vaccinato e reintegrato nell'esercizio della professione. A firma della Consigliera: Bondavalli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BONDAVALLI (BP)

DONINI, assessore

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 5934

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere lo stato economico della sanità regionale. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula oggetto 5929 - Decaduta

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 5932

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla data di chiusura del "Calendario venatorio regionale. Stagione 2022/2023", con particolare riguardo alla caccia alle specie migratrici. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

BARUFFI, sottosegretario

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 5933

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla necessità di una pulizia straordinaria dell'alveo del Torrente Parma nel comune di Colorno. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

OCCHI (Lega)

BARUFFI, sottosegretario

OCCHI (Lega)

 

OGGETTO 5332

Progetto di legge di iniziativa Consiglieri recante: "Modifica della legge regionale 27 maggio 2015, n. 5 "Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo. Abrogazione della legge regionale 24 aprile 2006, n. 3 (Interventi a favore degli emiliano-romagnoli e funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo)."" A firma dei Consiglieri: Fabbri, Stragliati (55)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

FABBRI, relatore della Commissione

STRAGLIATI, relatrice di minoranza

DAFFADÀ (PD)

CUOGHI (FdI)

AMICO (ERCEP)

FELICORI, assessore

EVANGELISTI (FdI)

STRAGLIATI (Lega)

FABBRI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 5332

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,55

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 172 dell’8 novembre 2022.

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la loro assenza i consiglieri Bergamini e Rancan e gli assessori Lori, Mammi e Priolo.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri. Pertanto, le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 5923

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai lavori da realizzare, al fine di ristabilire la sicurezza sulla strada che da Rioveggio porta a San Benedetto Val di Sambro e su quella che da Pian di Setta porta a Grizzana Morandi. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo con l’interrogazione 5923: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito ai lavori da realizzare, al fine di ristabilire la sicurezza sulla strada che da Rioveggio porta a San Benedetto Val di Sambro e su quella che da Pian di Setta porta a Grizzana Morandi, a firma del consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Buongiorno. Ero impreparato, chiedo scusa.

Progettare, costruire e mantenere strade efficienti nelle aree montuose è da sempre un compito arduo per diverse problematiche, anche geologiche, dovute alla morfologia dell’area in cui si sviluppa il tracciato stradale. Una strada di montagna è caratterizzata da forti dislivelli e dalle varietà di terreni che sono attraversati in uno spazio ristretto e l’azione degli agenti atmosferici comporta l’erosione del manto stradale.

Evidenziato che garantire collegamenti più sicuri ed efficienti in Appennino è una priorità per chi vive e lavora in località spesso isolate, difficili da raggiungere, lontane dai grandi centri abitati, negli ultimi anni nel nostro Appennino, prima con la Provincia, poi con la Città Metropolitana di Bologna, i lavori di manutenzione, di ripristino, di risanamento del corpo stradale, della messa in sicurezza del guardrail, soprattutto per le zone collinari e montane, hanno subìto un grave rallentamento.

Sempre il passaggio di competenze tra la Provincia e la Città Metropolitana ha determinato un progressivo impoverimento, sia in ordine al personale che opera sul territorio, passando da una gestione con il personale interno a presidio delle strade, presente anche in caso di emergenza o di piccole manutenzioni, a una gestione che ha esternalizzato i servizi con appalti Global Service, a discapito della manutenzione ordinaria e limitando gli interventi a quella straordinaria, sia in ordine agli investimenti programmati per la manutenzione delle strade, abbassandone notevolmente la qualità.

La strada provinciale 60, che da Rioveggio porta a San Benedetto Val di Sambro, così come la provinciale 24 che da Pian di Setta porta a Grizzana Morandi, si trova in un ambiente critico, soggetto all’erosione degli eventi atmosferici, che hanno determinato crolli e frane, compromettendo ulteriormente la pavimentazione di una carreggiata, che ormai da diversi anni non riceve una manutenzione sufficiente, non è stata nemmeno riasfaltata e si trova attualmente in una condizione pessima.

Considerato che per questi territori meno popolati l’accessibilità è sinonimo di vivibilità, oltre che condizione indispensabile per lo sviluppo territoriale, e che la nostra Regione continua a investire in aree montane per incentivare il ripopolamento e la loro rivitalizzazione, anche grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza – l’ultimo bando in ordine di tempo fatto ad ottobre 2022 si propone proprio di incentivare l’acquisto di proprietà di alloggi da destinare a propria residenza abituale nelle aree montane –, è necessario realizzare periodicamente una manutenzione del manto stradale per garantire ai cittadini un percorso sicuro  anche rispetto alla formazione del ghiaccio e a un buon drenaggio della pavimentazione.

Gli ultimi anni sono stati contraddistinti da una trascuratezza gestionale nella manutenzione di queste strade, ad esempio per la pulizia delle cunette, degli scoli delle acque, per lo sfalcio dell’erba delle sponde eccetera, che ha reso sempre più complesso e pericoloso l’utilizzo di questi percorsi per coloro che abitano in quelle località, peggiorando nelle condizioni e il degrado.

Interroga la Giunta regionale per sapere se e quali lavori di ripristino asfaltatura e di sistemazione stradale si intende realizzare per ristabilire la sicurezza sulla strada che da Rioveggio porta a San Benedetto Val di Sambro e che da Piandisetta porta a Grizzana Morandi, riducendo i disagi che accompagna ormai da anni i cittadini e gli automobilisti di quelle zone, e quali siano le future politiche del personale, di manutenzione e controllo delle strade programmate per i prossimi anni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Risponde l’assessore Corsini. Prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente. Diciamo che il tema della manutenzione delle strade provinciali è un tema non solo molto dibattuto. È anche giustamente e legittimamente molto sentito dai cittadini e dai territori, perché parliamo naturalmente di sicurezza delle strade provinciali, che hanno un elevato tasso di percorrenza da parte delle autovetture e anche dei mezzi pesanti che circolano, appunto, lungo le strade provinciali, strade provinciali che sono state oggetto di un’attenzione molto forte anche in termini di risorse investite da parte delle Province, in una fase storica ormai lontana nel tempo.

Si è poi susseguita una fase in cui, oggettivamente, quando le Province sono state depotenziate rispetto ai loro ruoli istituzionali, anche se hanno comunque sempre mantenuto la competenza sulle strade provinciali, però con la differenza rispetto alla fase precedente che non c’erano più le risorse sostanzialmente per fare la manutenzione non solo straordinaria, ma anche ordinaria.

Sino ad una fase, quella attuale, in cui i Governi che si sono susseguiti in questi cinque anni (penso e mi auguro naturalmente che la stessa cosa farà il Governo che si è appena insediato) hanno preso coscienza di una criticità, di un problema, legato alla manutenzione delle strade provinciali, e hanno iniziato a trasferire risorse importanti alle Province e alle Città Metropolitane.

Parallelamente all'evolversi di questa situazione legata appunto alle strade di proprietà e quindi anche di gestione delle Province, c’è stata una riconsegna delle strade provinciali ad ANAS. Una parte importante numericamente, quindi anche dal punto di vista del chilometraggio, delle strade provinciali della nostra Regione è stata trasferita ad ANAS, quindi la competenza oggi è diventata, per buona parte di queste strade, dello Stato, che la esercita appunto attraverso l’ANAS.

Non tutte naturalmente, una parte di queste strade è rimasta di competenza delle Province, fra cui le due che sono state ricordate nell’interrogazione del consigliere Mastacchi.

Proprio per questa ragione, anche nell’annualità in corso, cioè nel 2022, la Regione, che non ha una competenza diretta naturalmente sulle strade provinciali, ha comunque riconosciuto, per la manutenzione delle strade provinciali della Regione Emilia-Romagna, un importo complessivo di 2.360.000 euro, un importo che si è ridotto rispetto alla fase precedente, perché circa il 50 per cento delle strade provinciali è stato trasferito ad ANAS, quindi naturalmente non c’è più una competenza diretta né della Regione, né tantomeno delle Province, quindi anche il contributo della Regione complessivamente è stato ridotto in maniera contestuale al trasferimento delle strade ad ANAS.

Tuttavia – ripeto – sono stati erogati nel 2022 oltre 2.300.000 euro, di cui circa 300.000, perché la suddivisione avviene sulla base del chilometraggio, sono stati assegnati alla Città Metropolitana di Bologna.

A questo si aggiunge che le Amministrazioni provinciali, quindi anche la CMBO, ricevono, oltre le risorse regionali che ho appena citato, direttamente dallo Stato ulteriori finanziamenti per le medesime finalità.

Nello specifico, la Città Metropolitana di Bologna destina le risorse, che sono state assegnate dalla Regione Emilia-Romagna, più quelle che le vengono assegnate direttamente dallo Stato, agli interventi che sulla base di criteri di valutazioni proprie, rispetto alle quali naturalmente la Regione non entra nel merito, ritiene prioritari al fine di garantire accettabili condizioni di sicurezza alla circolazione stradale.

Sarà naturalmente mia cura segnalare alla Città Metropolitana di Bologna le criticità che sono state evidenziate nell’interpellanza, nel question time del consigliere Mastacchi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Corsini.

Consigliere Mastacchi.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore.

Il segnale sembra positivo. Credo però che sarà abbastanza difficile riuscire a recuperare il fortissimo ritardo che è stato accumulato negli ultimi anni, che anche lei bene ha descritto.

Anche perché, a valle di questa situazione di degrado e di scarsa manutenzione, si sono create delle problematiche anche importanti, tipo il ponte di Sasso Marconi, tipo la frana sulla 325, sulle quali si sta lavorando ma chiaramente non sono problemi che si risolvono in un così breve tempo.

Ritornare in una situazione forse anche troppo positiva che lei ha ben descritto prima credo che richiederà molto tempo. Però, credo che sia importante un’attenzione da parte della Regione, da parte sua, per far sì che la Città Metropolitana prenda coscienza di questa situazione molto grave e ci metta, oltre alle risorse, anche una pianificazione.

L’altro aspetto importante, come ho citato nell’atto, è quello delle piccole manutenzioni, perché poi i grandi problemi derivano dalla scarsa manutenzione di base. Se in passato c’era una rete di sorveglianti, di operai, che sul territorio mantenevano nel quotidiano anche le piccole cose, piccoli interventi che erano necessari per prevenire problemi più grossi, oggi si interviene solo ed esclusivamente quando il problema è già molto avanzato e con richiesta e necessità di risorse molto più importanti.

Credo che sia proprio necessario, al di là dell’aspetto economico e finanziario in capo alla Città Metropolitana, anche un cambio di paradigma rispetto alle modalità di manutenzione e di tenuta delle strade.

Io le chiedo veramente, oltre a trasferire i segnali puntuali che ha citato di voler fare rispetto alla Città Metropolitana, di indicare loro anche un cambio di modalità di lavoro complessivo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

 

OGGETTO 5930

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta abbia intenzione di promuovere l’accordo tra le Prefetture della regione, allo scopo di attivare servizi specifici volti a prevenire gli atti di violenza e aggressione ai danni al personale del trasporto pubblico locale. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 5930: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta abbia intenzione di promuovere l’accordo tra le Prefetture della regione, allo scopo di attivare servizi specifici volti a prevenire gli atti di violenza e aggressione ai danni al personale del trasporto pubblico locale.

L’interrogazione è a firma del consigliere Amico. Prego, consigliere.

AMICO: Grazie, presidente.

Sono ormai quotidiani i casi di aggressione, verbale o fisica, ai danni del personale viaggiante del trasporto pubblico locale nazionale. Nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali FILT CGIL, FIT CISL e Uiltrasporti, così come ORSA, hanno denunciato un ulteriore episodio di violenza ai danni di una capotreno avvenuta lunedì 1° novembre sulla tratta ferroviaria tra Milano e Reggio Emilia, sul treno regionale 2477 di Trenitalia TPER. La donna, spintonata da quattro passeggeri sorpresi senza biglietto, avrebbe riportato una prognosi medica di otto giorni.

Questi fenomeni non si limitano, però, ai trasporti su ferro. Per esempio, lo scorso 2 novembre, sulla strada che collega Campagnola Emilia a Correggio, l’autista della compagnia Seta è stato vittima di un’aggressione da parte di due giovani a bordo di un’auto, che hanno sparato un proiettile di gomma contro il parabrezza del pullman, in quel momento fuori servizio.

Da tempo i gestori del servizio di trasporto nazionale e locale, i gestori delle infrastrutture, le associazioni degli utenti e i mezzi di comunicazione segnalano problemi riguardanti la sicurezza, in particolare sui treni, all’interno delle stazioni ferroviarie o nelle aree limitrofe, soprattutto nelle ore serali.

Lo scorso 9 settembre ho depositato una risoluzione in cui si sottolineava come questo tema di aggressioni e violenze, fisiche e verbali, ai danni del personale del trasporto pubblico locale regionale non fosse una novità recente. Ultimamente le rappresentanze sindacali hanno promosso a livello nazionale e richiesto nelle sedi istituzionali ulteriori investimenti, che prevedano anche risorse economiche e umane, in grado di migliorare la sicurezza e la tranquillità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, accanto a un coordinamento tra Prefettura, Regione, aziende dei trasporti e delle infrastrutture e Forze dell’Ordine.

Il decreto legge del 20 febbraio 2017, che reca “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, dice che le Regioni possono sostenere, nell’ambito delle proprie competenze e funzioni, iniziative e progetti volti ad attuare la sicurezza integrata sul territorio di riferimento. È particolarmente necessario rafforzare una collaborazione che le prefetture dell’Emilia-Romagna possono mettere in campo, così come l’apporto della Regione e dei Comuni, dei soggetti di gestione del trasporto pubblico.

Lo scorso 1° aprile, infatti, il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, il Ministro dell’interno, ANCI, Filt, Fit, UIL e altre sigle sindacali hanno siglato un apposito protocollo, denominato Protocollo per la promozione della sicurezza nel processo di sviluppo del trasporto pubblico locale e regionale, che prevede misure di sistema e misure specifiche volte a monitorare e migliorare la sicurezza dei lavoratori, contrastare il fenomeno delle aggressioni e il senso di insicurezza dei viaggiatori.

Io so che l’assessore Corsini nei mesi scorsi, nelle settimane scorse ha promosso un incontro urgente con le prefetture, ma che le prefetture, sostanzialmente rispetto a una disponibilità di coordinamento a livello regionale, non hanno inteso dare corso a questo tipo di coordinamento, che potrebbe prevedere, per esempio, l’autorizzazione alle Polizie locali di poter accedere nei locali delle stazioni e quindi prendere in consegna, senza militarizzare i convogli, prendere in consegna le persone che vengono allontanate perché sprovviste di biglietto o sono protagoniste di aggressioni.

Per questo interrogo oggi la Giunta se abbia intenzione di continuare a sostenere e promuovere l’accordo tra le prefetture della regione, sollecitando in primo luogo quelle che non hanno ancora raccolto l’invito, così come le Province e Comuni sedi delle stazioni ferroviarie, allo scopo di attivare servizi specifici volti a prevenire gli atti di violenza e aggressione ai danni del personale del trasporto pubblico locale regionale, coordinando i servizi delle Forze dell’ordine e potenziando contestualmente il controllo del territorio e il contrasto di atti vandalici e altri comportamenti criminosi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Risponde l’assessore Corsini. Prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio il consigliere Amico, che ha posto ancora una volta l’attenzione su un tema purtroppo di stretta attualità. In merito, appunto, a quanto richiesto dal consigliere, evidenzio che la Regione ovviamente partecipa e continuerà a partecipare attivamente a tutti i tavoli per la sicurezza convocati dai prefetti o ad altri strumenti o ad altri momenti di merito rispetto al tema delle aggressioni, al fine di condividere con gli operatori, i lavoratori e le loro rappresentanze le azioni da attivare nell’ambito delle proprie competenze per contrastare il fenomeno che è stato descritto nell’interrogazione. Con la finalità di incrementare naturalmente il livello di percezione di sicurezza nelle stazioni e sui mezzi da parte dell’utenza, la Regione da anni, proprio per queste ragioni, sta finanziando un servizio di vigilanza armata itinerante e di presidio fisso in alcune stazioni di proprietà della rete ferroviaria regionale.

In particolare, la Giunta regionale ha approvato recentemente, per il terzo anno consecutivo, un pacchetto di risorse da 125.000 euro, che dal mese di agosto al mese di dicembre 2022 sarà destinato alla tutela della sicurezza e alla prevenzione del vandalismo nelle stazioni ferroviarie della rete regionale. Naturalmente anche nel 2023 continueremo a finanziare questo tipo di attività.

Questo servizio, a seguito dei primi incontri con il prefetto di Bologna, ha permesso fra l’altro alla Regione di gestire alcune situazioni critiche, affiancandole alle forze dell’ordine e al personale della società RFI e Trenitalia TPER. Mi riferisco in particolare al tema del centro commerciale di Casalecchio.

È inoltre in corso di predisposizione un progetto a cura di FER, con un investimento di oltre 7 milioni di euro, ormai terminato e sul punto di essere inaugurato, per implementare una control room che permetterà da un’unica postazione centrale, posta nella sede di FER presso la stazione centrale di Bologna, la video sorveglianza delle stazioni della rete ferroviaria regionale.

Ricordo infine che su tutti i servizi del trasporto pubblico regionale sono ammessi a bordo gratuitamente gli appartenenti alle forze dell’ordine, al fine di incrementare il livello di sicurezza a bordo di bus e treni, e nell’intento di disincentivare e di prevenire episodi di possibili aggressioni e di abusivismo, coadiuvando al bisogno il personale delle società di trasporto, che all’occorrenza potrà chiederne l’intervento, secondo la discrezionalità del personale delle forze dell’ordine di agire in autonomia e comunque nel rispetto dei rispettivi protocolli di intervento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Corsini.

Consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Sono soddisfatto della risposta, soprattutto dell’investimento che FER si appresta a compiere di 7 milioni di euro per garantire al meglio la videosorveglianza sui treni e quindi identificare più certamente le persone che si fanno protagoniste di attacchi e aggressioni.

È chiaro che questo è quello che invito la Giunta a continuare a fare sia nell’interlocuzione con le prefetture, anche laddove le prefetture non abbiano risposto a cabine di regia territoriali, perché chiaramente gli episodi si manifestano nelle stazioni primarie, ma sono anche importanti le stazioni secondarie.

Invito anche alla interlocuzione costante e sicuramente proficua con le forze sindacali, le quali, appunto, possono avanzare una serie di proposte che aiutino non solo alla percezione della sicurezza, ma effettivamente riescano a mettere maggiormente in sicurezza il personale viaggiante che in questi ultimi mesi sembra essere, diciamo così, oggetto di eccessivi atti violenti e di aggressione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5922

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla chiusura della Casa Residenza Simiani, situata nel comune di Loiano (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’oggetto 5922: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa alla chiusura della Casa Residenza Simiani, situata nel comune di Loiano.

L’interrogazione è a firma della consigliera Evangelisti.

Prego, consigliera.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

L’interrogazione che poniamo…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, un po’ di silenzio, per favore, in aula, altrimenti non si sentono gli interventi. Grazie.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Ha per oggetto la casa di residenza per anziani che si trova o si trovava nel territorio di Loiano. Si trattava di una struttura fortemente voluta fin dagli anni Ottanta da quel territorio. Si tratta, come sappiamo, di strutture che forniscono assistenza medica e infermieristica con trattamenti riabilitativi per quei degenti che non possono vivere e ricevere cure a domicilio o per le loro patologie oppure perché non hanno una rete familiare che lo possa prevedere. Queste strutture offrono la possibilità di una vita comunitaria, che permette loro anche una vita affettiva e di relazione.

Nel corso della primavera scorsa è stata data per la prima volta notizia dello smantellamento di questa Casa Residenza Simiani. La notizia diceva che temporalmente questo passaggio sarebbe avvenuto nel 2024. Vi è stata una accelerazione, tant’è che ad oggi, e quindi alla fine di ottobre, questa residenza è stata chiusa. Gli ospiti (25 persone) sono stati trasferiti non in un’unica residenza, come inizialmente sembrava essere stata questa la scelta definitiva, ma sono stati trasferiti in tre strutture.

Il personale che lavorava presso questa struttura è stato parzialmente collocato. Sappiamo che c’è un tavolo metropolitano. Sappiamo che non tutti i lavoratori hanno trovato la giusta collocazione. Dal nostro punto di vista, si tratta comunque di una perdita di un servizio sul territorio, che certamente non potrà essere compensato con quella che sarà la destinazione di questa struttura, ovvero la trasformazione in OsCo. Questo perché – lo ribadiamo – non ci convince il Piano di riordino territoriale sanitario soprattutto per quanto riguarda la provincia, ma soprattutto perché si tratta di una struttura che sul territorio non offrirà più quella tipologia di servizi.

La nostra domanda di attualità forse ha scaturito la possibilità di avere sabato e anche oggi sulla stampa alcune informazioni in più, in realtà noi vorremmo partire dalla domanda che poniamo oggi all’assessore, e cioè comprendere come mai vi sia stata un’accelerazione e, quindi, lo smantellamento di questa struttura al 2024, sia stato anticipato di quasi due anni, a nostro avviso non consentendo la possibilità di trovare soluzioni veramente corrispondenti a quelle che erano le richieste delle famiglie e anche del personale impiegato nella struttura.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Evangelisti.

Prego, assessore Taruffi.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Evangelisti, che ci dà modo di fare ulteriore chiarezza su un passaggio oltremodo importante per quel territorio…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, veramente, inviterei a un po’ più di silenzio in aula, sennò chi interviene non viene ascoltato, non si riesce a seguire gli interventi. Grazie.

 

TARUFFI, assessore: È il vicepresidente Rainieri che sta disturbando la seduta.

 

(interruzione del consigliere Rainieri)

 

TARUFFI, assessore: Va bene.

La CRA Simiani disponeva di 25 posti letto, inserita nella rete assistenziale delle CRA accreditate e ubicata, come sappiamo, nel complesso della struttura polifunzionale di Loiano, così come ha ricordato la consigliera.

La progettazione, avviata con il PNRR, Missione 6, Investimento 1.3, che prevede il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (ospedali di comunità), ha portato a considerare i locali oggi adibiti a CRA come utili ed unica alternativa possibile, stante le regole dettate dallo stesso PNRR, per l’ampliamento dei posti letto di cure intermedie previste dal Piano di riordino distrettuale e aziendale, approvato nelle varie sedi istituzionali.

La progettazione tecnica prevede la realizzazione di 15 posti letto complessivi presso i locali della CRA, per un investimento totale 2,3 milioni di euro. La realizzazione prevede una tempistica che richiede di liberare i locali entro i primi mesi, le prime settimane del 2023, per permettere l’avvio dei lavori e il rispetto dei tempi di realizzazione, consegna e apertura della nuova struttura OsCo e il relativo finanziamento, così come previsto dal PNRR.

La decisione di trasferirli entro ottobre 2022, due mesi prima della scadenza del contratto di servizio, che ha termine il 31 dicembre, è conseguente alla disponibilità concessa da parte delle altre CRA distrettuali ospitanti di mantenere questa quota parte dei posti letto a disposizione dell’ASL per questa operazione, entro un limite temporale accettabile dalle stesse e compatibile con le loro esigenze.

Il termine del contratto di servizio con il gestore, la Coop CADIAI, è fissato al 31 dicembre, come tutti i contratti di servizio che vengono stipulati con i gestori di CRA, a prescindere dal termine dell’accreditamento, fissato al 31 dicembre 2024. Infatti, queste strutture vengono prima autorizzate al funzionamento come CRA, quindi accreditate per un numero di posti letto coerente con la programmazione distrettuale disposta dal Comitato di distretto e, infine, contrattualizzate tramite contratti di servizio per il numero di posti letto necessari a soddisfare la domanda locale di ospitalità in strutture a lungo termine, di anno in anno, secondo criteri di sostenibilità della gestione delle risorse disponibili.

Ciò detto, vale la pena chiarire che, stante la situazione di tempi stretti per l’avvio dei progetti, il distretto fin da subito ha avviato un’interlocuzione con la direzione della Cooperativa CADIAI per trovare un’alternativa alla CRA, avendo il Comitato di distretto, composto da tutti i sindaci dei sei Comuni, espresso l’orientamento di mantenere sul territorio, con bacino, ovviamente, pertinente ai Comuni di Loiano, Monghidoro, Monterenzio e le frazioni limitrofe del Comune di Pianoro, i venticinque posti già accreditati, per trovare una diversa collocazione alla CRA esistente. Tale interlocuzione non ha dato esiti positivi, sia per la difficoltà a trovare una sede per la CRA alternativa, sia per gli investimenti eventualmente necessari per riconvertire strutture presenti sul territorio.

A seguito di tale progettazione si è reso, quindi, indispensabile provvedere al trasferimento temporaneo o definitivo, a seconda delle loro preferenze, in tempi brevi degli ospiti attualmente accolti presso la CRA Simiani in altre CRA presenti sul territorio del distretto Savena-Idice, in attesa dell’avvio e conclusione delle procedure di accreditamento, per mantenere lo stesso livello di offerta per i cittadini dell’area sul territorio. Ad oggi, gli ospiti sono stati trasferiti presso le CRA prescelte dagli ospiti stessi di San Lazzaro e Pianoro, dove peraltro risiede l’80 per cento dei familiari. Alcuni sono stati temporaneamente ospitati presso strutture sanitarie e sociosanitarie, in quanto risultati positivi al Covid. Da queste verranno a breve trasferiti presso le CRA prescelte, non appena risulterà possibile e potranno essere, quindi, dimessi.

Infine, gli operatori della CRA Simiani che non avevano fatto altre scelte autonome di ricollocazione, accettando offerte da varie aziende locali, sono stati ricollocati secondo un piano che ha coinvolto sia il datore di lavoro, la Coop CADIAI, che altri gestori che operano sul territorio anche grazie alla mediazione attivata presso il tavolo di salvaguardia della Città Metropolitana.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Taruffi.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Assessore, non sono soddisfatta della risposta e non lo sono sotto diversi profili.

Intanto, si conferma che vi è stato un disallineamento nella comunicazione, quindi in ciò che era stato riferito inizialmente ai cittadini e in ciò che poi successivamente si è verificato.

Riteniamo non possa essere una scusante la disponibilità dimostrata dalle strutture per ospitare anzitempo i pazienti appunto ricoverati. Anzi, la riteniamo un’aggravante visto che questo ha compromesso, nonostante si voglia qua affermare il contrario, ha acuito la difficoltà delle famiglie a collocare questi loro familiari che sono stati trasferiti ma che si sono tra virgolette dovuti accontentare di strutture che non sono a Loiano ma che sono nello stretto circondario.

Si è persa una struttura che comunque contraddistingueva quel territorio, a fronte di un servizio che non è equivalente.

Poi c’è anche il profilo dei lavoratori. Lei giustamente ha detto “quei lavoratori che non hanno compiuto scelte autonome”, e questo testimonia quel passaggio che c’è stato nel ricollocare gli stessi, un passaggio che non è stato “indolore”. Ne dà conferma l’esistenza del tavolo metropolitano. Alcuni hanno trovato una collocazione quasi per forza, altri non hanno trovato collocazione.

A nostro avviso si è persa ancora una volta un’occasione per valorizzare i territori e per valorizzare le strutture dei territori laddove funzionano con scelte che, secondo noi, sono sempre al ribasso.

Grazie.

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5924

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull’opportunità di sostenere il proseguimento dell’attività dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti sul lavoro. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 5924: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sull’opportunità di sostenere il proseguimento dell’attività dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti sul lavoro. Interrogazione a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione viene di stretta attualità, purtroppo, perché riguarda appunto le morti sul lavoro. Proprio qualche ora fa, parliamo della notte tra domenica e lunedì, c’è stata la morte di una lavoratrice, Nicoletta Palladini, che è rimasta, appunto, vittima di un incidente mortale sul lavoro nella impresa di Borgonovo, una vetreria. Quindi questa interrogazione, purtroppo, è di estrema attualità. Va detto che ieri ci sono stati altri quattro decessi sul lavoro e tra questi c’è un agricoltore che è stato schiacciato dal trattore. Questi sono degli incidenti sul lavoro molto più frequenti di quanto non si possa sapere e di quanto si sia veramente consapevoli.

L’interrogazione riguarda in particolare l’Osservatorio indipendente di Bologna sulle morti sul lavoro, che è curato dal 2008 dall’artista Carlo Soricelli, un tecnico metalmeccanico in pensione che è anche un artista sociale, tra l’altro con una grande sensibilità per la questione ambientale. Dalla data di apertura di questo Osservatorio, che Carlo Soricelli cura da solo e lo ringrazio perché è presente qui in Regione, sono stati oltre 3 milioni i visitatori del blog, che è consultabile all’indirizzo cadutisullavoro.blogspot.com.

L’Osservatorio l’ha costruito Soricelli al fine di non dimenticare la tragica morte dei sette operai della ThyssenKrupp, avvenuta nel 2007, e da 15 anni Soricelli registra i morti sul lavoro in apposite tabelle Excel, con informazioni che riguardano la data del decesso, la provincia e la regione in cui è avvenuto l’incidente con esito mortale, l’identità, l’età, la professione, la nazionalità della vittima, informazioni sull’infortunio mortale.

Dai dati raccolti risulta che dal 1° gennaio 2008 ad oggi sono deceduti oltre 20.000 lavoratori sui luoghi di lavoro e anche nel percorso casa-lavoro. Qual è l’originalità di questo Osservatorio? Che non si limita a registrare le morti sul lavoro di lavoratrici e lavoratori che sono iscritti all’INAIL, che sono assicurati presso l’INAIL, ma riguarda molti più lavoratori, che, non essendo iscritti all’INAIL, non finiscono poi nella casistica e nelle statistiche dell’INAIL.

Quindi, tra i non assicurati, figurano carabinieri, poliziotti, vigili del fuoco, partite Iva individuali, ai quali, naturalmente e tragicamente occorre aggiungere i lavoratori in nero e i milioni di agricoltori italiani, spesso pensionati, che, come dicevo in apertura, finiscono il proprio percorso di vita schiacciati dal trattore.

Soricelli ha avuto l’attenzione di una trasmissione RAI, Via delle storie. Lo stesso cardinale Matteo Zuppi ha mostrato interesse per l’attività dell’Osservatorio e il 28 ottobre Soricelli ha partecipato al convegno "Per non morire lavorando", promosso dall’Ufficio per la pastorale del mondo del lavoro dell’Arcidiocesi bolognese.

In questa occasione, purtroppo, Soricelli ha comunicato che al 31 dicembre di quest’anno sospenderà l’attività, perché ritiene che questa attività non sia stata adeguatamente apprezzata e sostenuta dallo Stato, dalla politica e da chi si dovrebbe occupare di questo.

Per questi motivi, Europa Verde interroga la Giunta regionale per sapere se non ritenga opportuno valorizzare il lavoro svolto in questi anni dall’Osservatorio fondato e curato da Carlo Soricelli, in particolare analizzando le informazioni raccolte in questi 15 anni e approfondendo le discrepanze rilevate rispetto ai dati ufficiali comunicati dall’INAIL per la ragione che dicevo prima (Soricelli prende in considerazione categorie che non sono assicurate presso l’INAIL, parliamo di decine di migliaia di persone, quindi di dati che non collimano), in modo da poter definire strategie politiche più efficaci per combattere il drammatico fenomeno degli infortuni e delle morti sul lavoro, valutando altresì l’opzione che sia la Regione a sostenere il proseguimento delle attività dell’Osservatorio.

Volevo ricordare che dall’inizio dell’anno al 7 novembre sono morti in Italia complessivamente 1.321 lavoratori, di questi 35 in Emilia-Romagna. In questi numeri ci sono anche i morti sul lavoro non assicurati dall’INAIL.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Risponde l’assessore Colla. Prego.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Zamboni, che ha citato un convegno a cui ero presente, un bellissimo convegno organizzato dalla Curia, presenti il cardinale, le organizzazioni sindacali e le associazioni territoriali. Anch’io ero presente, abbiamo tutti apprezzato il lavoro fatto da Carlo Soricelli e devo dire per correttezza che lì non è stato manifestato niente da parte sua sulla volontà della chiusura dell’Osservatorio, pur avendo valorizzato tutti noi il lavoro meticoloso, volontario, fatto.

Nel 2021 sono stati denunciati in Emilia-Romagna 74.066 infortuni sul lavoro, di cui 63.034 in occasione di lavoro senza mezzo di trasporto, 1.574 in occasione di lavoro con mezzo di trasporto e 9.458 in itinere. Sono state, inoltre, denunciate 5.578 malattie professionali con un coinvolgimento di donne pari al 35 per cento, gli infortuni al 38 per cento di malattie professionali.

Nello stesso periodo 110 persone, di cui nove donne, sono morte sul lavoro. È bene ricordare anche la morte di ieri, ovviamente, a Piacenza, in una vetreria. So che ci sarà massima attenzione all’iter della magistratura e, ovviamente, degli organismi competenti. Nove donne sono morte sul lavoro. Di queste persone 25 sono morte per infortunio in itinere e 23 in occasione di lavoro con mezzi di trasporto. Questi sono dati INAIL.

Questi numeri ci impongono di compiere ogni sforzo utile per ridurre drasticamente le dimensioni, assicurando livelli più elevati di salute e sicurezza a tutte le lavoratrici e ai lavoratori a partire dai più deboli.

Per questo, nel Patto per il lavoro e per il clima è stato definito che per il lavoro, sia esso dipendente o autonomo, si intende il lavoro di qualità, lavoro buono come si direbbe, ovvero il lavoro stabile, adeguatamente remunerato e tutelato.

I primi requisiti di un’occupazione di qualità sono la salute e la sicurezza sul lavoro. Al fine del raggiungimento di maggiori condizioni di sicurezza e di salute nei luoghi di lavoro, come previsto dal Patto per il lavoro e per il clima, la Regione Emilia-Romagna, le associazioni delle imprese, le organizzazioni sindacali firmatarie del Patto hanno definito il Patto per la tutela e la salute della sicurezza e del lavoro, attraverso il quale vengono condivise e definite le azioni da attuare.

È di questi giorni in coinvolgimento di tutti i Presidenti della Provincia, perché andremo a costituire dei tavoli provinciali così come previsto, in accordo dentro il Patto, per essere lì nel territorio ad analizzare e verificare gli andamenti, cosa avviene, discutere, prevenire e anche reprimere nel momento in cui ci sono segnalazioni in tale direzione.

Il tema è, quindi, al centro delle iniziative della Regione Emilia-Romagna: formazione, prevenzione, innovazione tecnologica dei dispositivi di sicurezza. Andremo anche a definire un Centro di ricerca, insieme a INAIL e INPS, per far sì che ci sia la tecnologia quale nuova idea di prevenzione. Faccio sempre l’esempio di quel ragazzo che è stato schiacciato. Purtroppo, se all’Interporto ci fosse stata la tecnologia dei sensori, che l’università di Bologna ha già brevettato sia sul mezzo che sulla tuta, non sarebbe stato schiacciato. Lo schiacciamento è uno dei temi di infortuni anche notevoli, gravi. Se ci fosse la tecnologia sarebbe evitato.

In relazione all’oggetto dell’interrogazione, valuteremo, anche in relazione al nostro Dipartimento di Prevenzione, il lavoro svolto dall’Osservatorio fondato e curato da Carlo Soricelli e le condizioni per un’azione di sostegno e collaborazione. Ovviamente, coinvolgiamo anche il servizio sanitario, che ‒ lo debbo dire per correttezza ‒ ha un Osservatorio di grande qualità dedicato. Per quanto mi riguarda, contatterò direttamente Carlo Soricelli per capire le possibilità di condizioni per non farlo smettere in questa sua opera. Un’opera in più in questo settore è meglio che un’opera in meno. L’importante è che ci sia un coordinamento rispetto al patrimonio che abbiamo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Ringrazio l’assessore per la risposta positiva che ha dato. Sì, mi era nota, naturalmente, l’attività che già svolge la Regione. Davo per scontato, conoscendo la tradizione di questa Regione, che ci fosse attenzione al tema. L’importante, però, è valorizzare questa esperienza di Carlo Soricelli, perché ha la caratteristica di occuparsi anche dei lavoratori e delle lavoratrici non assicurati a INAIL, quindi considera una platea molto più vasta di decessi, purtroppo, sul lavoro.

Ringrazio l’assessore per l’impegno che ha preso, di contattare personalmente Carlo Soricelli, che è qui in aula, che spero sia soddisfatto anche lui, di contattarlo personalmente e di vedere come la Regione possa contribuire, nel coordinamento con le attività che già svolge, alla prosecuzione della utile esperienza dell’Osservatorio che cura Carlo Soricelli dal 2008.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5928

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le intenzioni della Giunta rispetto alle misure di sostegno per l’area interna “Basso ferrarese”. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 5928: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le intenzioni della Giunta rispetto alle misure di sostegno per l’area interna “Basso Ferrarese”, a firma dei consiglieri Fabbri e Zappaterra.

Prego, consigliere Fabbri.

FABBRI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti i colleghi e a tutte le colleghe.

Con questa interrogazione andiamo a toccare un tema conosciuto all’assessore Taruffi e sul quale anche da questa parte, come consigliere comunale, più e più volte in passato ha proposto e sollecitato la Giunta.

Premesso che l’Appennino e le aree interne rappresentano più del 40 per cento del territorio regionale, 126 Comuni, 119 montani o parzialmente montani e 7 Comuni del ferrarese, e la popolazione di questi territori supera i 500.000 abitanti, con un alto indice di vecchiaia e con variazioni negative della popolazione; nell’alta e media montagna il processo di spopolamento è più evidente e la popolazione femminile è inferiore a quella maschile, a differenza di tutti gli altri territori, dati peraltro non differenti dal territorio pianeggiante del ferrarese.

Negli ultimi anni sono stati numerosi gli interventi della Giunta regionale in favore di tali territori, come ad esempio, a titolo esemplificativo, l’abbattimento dell’IRAP per le imprese, le agevolazioni per l’acquisto e la ristrutturazione della casa.

Il contrasto degli squilibri territoriali rappresenta una priorità contenuta nel programma di mandato del presidente, coerentemente declinata sia all’interno del Patto per il lavoro e per il clima, ma anche degli strumenti di programmazione regionale attuativi, come il DSR o gli stessi programmi regionali dei fondi strutturali europei.

Considerato che gli strumenti sopracitati pongono l’accento sul recupero degli squilibri territoriali, particolarmente accentuati nelle aree interne e in montagna, sottolineando come a tal fine si rendano necessarie politiche e azioni volte a mantenere l’attuale popolazione come fattore di salvaguardia del territorio, attrarre popolazione, soprattutto giovani e donne, in questi territori e invertire il trend negativo in atto da troppo tempo e in grado di attivare una nuova economia e una nuova gestione del territorio, rafforzare l’interazione dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine, promuovendo misure di integrazione e buone pratiche indirizzate all’intera società.

Rilevato che le aree interne regionali coincidono in larga parte con aree dell’Appennino, ma ricomprendono, come detto, anche l’area del basso ferrarese, che possiede dati del tutto in linea con quanto registrato nei territori montani più fragili dell’Emilia-Romagna; che tutti i Comuni del basso ferrarese interessati dalla Strategia territoriale aree interne e montane, la cosiddetta STAMI 2021-2027, risentono di un saldo demografico negativo ben più marcato rispetto al dato complessivo provinciale, con situazioni che sono poi particolarmente critiche in alcuni comuni come Fiscaglia e Jolanda di Savoia; che l’indice di vecchiaia, ovvero il rapporto percentuale tra il numero di persone di età superiore ai 65 anni e il numero di giovani fino a 14, in tutti i Comuni, ad eccezione di Lagosanto, presenta dati decisamente superiori al valore provinciale; che in particolare in questi Comuni nel periodo 2011-2021 questa variazione della popolazione è pari a meno 8,25 per cento ed è del tutto allineata con quelli che sono i territori montani più fragili interessati dalla STAMI e in particolare con l’area Alta Valmarecchia e l’area Appennino piacentino-parmense; che la Giunta, in precedente interrogazione che è stata presentata congiuntamente alla collega Zappaterra, rispetto all’opportunità di estendere il bando per l’acquisto e la ristrutturazione delle case in montagna, aveva riconosciuto ragionevole prospettare un’iniziativa rivolta ai Comuni coinvolti nella STAMI del Basso Ferrarese per sostenere l’acquisto dell’abitazione da parte di giovani coppie residenti, o che decidono di trasferirsi in quel territorio, dichiarandosi fin d’ora disponibile ad approfondire operativamente il tema, concordando tempi e modi affinché l’iniziativa risulti più efficace e coerente rispetto a questo obiettivo; che nei giorni scorsi la stessa Giunta ha altresì annunciato di voler azzerare il costo delle rette degli asili nido in montagna, senza nulla dire però rispetto alla volontà di estenderlo altresì all’area interna Basso Ferrarese.

Tutto ciò premesso e considerato, interrogo la Giunta per sapere se è nelle intenzioni della stessa, così come per il bando giovani coppie, estendere la gratuità dei nido e di tutti gli altri provvedimenti per la montagna anche all’area interna Basso Ferrarese, equiparando quindi questi Comuni (che sono sette) alle aree montane, in quanto accomunate dai medesimi tassi di criticità legati allo spopolamento, nonché ai rischi e le conseguenze negative ad esso connessi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Fabbri.

Risponde l’assessore Taruffi. Prego.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie al consigliere Fabbri che ha ricordato i diversi interventi che negli anni questa Giunta ha messo in campo in favore dei territori dell’Appennino e della montagna: dall’abbattimento dell’IRAP per le imprese al bando giovani coppie che abbiamo finanziato. Abbattimento IRAP che è stato finanziato per 25 milioni di euro e altrettanti sono stati destinati per il bando giovani coppie in due tranche distinte. Bandi che hanno avuto una risposta molto significativa a dimostrazione del fatto che evidentemente c’era necessità di quelle misure.

Ha ricordato in ultimo l’impegno che questa Giunta si è assunta  nel promuovere la gratuità degli asili nido per i territori montani nell’ambito di una serie di misure che stiamo mettendo in campo e che porteremo avanti nei prossimi anni per sostenere l’abbattimento delle rette e delle liste d’attesa per l’accesso ai nidi e mettendo risorse che poi, nel corso del bilancio, riusciremo sicuramente a spiegare bene, mettendo in campo misure che, quindi, hanno anche a che fare con le politiche di sostegno concretamente per le famiglie, per le persone che hanno necessità di questi servizi così fondamentali.

Per non sfuggire alla domanda, nel corso del tempo, visto che l’Assessorato di cui pro tempore mi sono state assegnate le deleghe recita esattamente “coordinamento per le politiche di sostegno e di sviluppo della montagna e delle aree interne”, non è un caso che siano stati citati in modo esplicito entrambi i territori, perché sappiamo che, spesso e volentieri, i problemi, anche se a latitudini e ad altitudini differenti, di spopolamento e alcune fragilità che caratterizzano i luoghi dell’Appennino caratterizzano anche quelli del Basso Ferrarese, ragione per la quale, ovviamente progressivamente, perché le cose vanno fatte con il principio di realtà, abbiamo esteso alle aree interne del Basso Ferrarese la misura per favorire l’acquisto della prima casa attraverso il bando rivolto alle giovani coppie, l’impegno è quello, ovviamente, e a questo punto, quindi, rispondo positivamente alla sollecitazione del consigliere Fabbri, all’interno dei due anni e mezzo che ci separano da qui alla fine della legislatura, di sincronizzare e armonizzare i provvedimenti che verranno assunti in favore dei territori dell’Appennino anche per quelli delle aree interne, ivi compresa, ovviamente, anche l’estensione della gratuità dei servizi per gli asili nido, ovviamente in un tempo – e concludo – che non sarà quello dell’immediatezza, perché le riforme, per essere efficaci, hanno bisogno di qualche tempo per essere messe concretamente nella disponibilità delle Amministrazioni e di chi poi ne beneficerà. Quindi, l’arco temporale che ci separa da qui alle elezioni è due anni e mezzo e all’interno di questo arco temporale, come ho detto, proveremo sicuramente ad armonizzare i provvedimenti che vengono presi per un territorio o per l’altro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Taruffi.

Prego, consigliere Fabbri.

FABBRI: Grazie.

Brevemente per esprimere la soddisfazione rispetto al riscontro dell’assessore. Non avevo dubbi rispetto alla sua sensibilità rispetto a questi temi, su cui per anni ha contribuito attivamente nel costruire delle politiche proprio indirizzate verso questi territori più fragili. Lo ricordiamo sempre, le disuguaglianze non sono solo nelle aree interne, ma sono anche nelle periferie, però è ovvio che nelle aree interne, a prescindere dall’altitudine, sono più marcate, più accentuate, e ci sono problemi, a prescindere per l’appunto dall’altitudine, analoghi, anzi ancor più accentuati nella nostra area interna Basso Ferrarese, come quello dell’abbandono scolastico, dei bassi tassi di scolarizzazione, su cui si sta già facendo tanto.

Colgo quindi questa sollecitazione, che impegna anche noi consiglieri, che presto ci troveremo di fronte alla discussione del Bilancio 2023, affinché, anche con una certa gradualità, quindi colgo questa sollecitazione, si arrivi però ad una definitiva sincronizzazione, come è stata definita, quindi equiparazione di questi territori fragili, a prescindere dalle caratteristiche geomorfologiche dell’area. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Fabbri.

 

OGGETTO 5931

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda promuovere azioni dirette all’immediato abbattimento dei costi dell’energia elettrica da parte delle società multiservizi fornitrici, partecipate dai Comuni e da loro holding, per i malati in gravi condizioni di salute, che necessitano dell’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche, alimentate ad energia elettrica. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’interrogazione 5931: interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda promuovere azioni dirette all’immediato abbattimento dei costi dell’energia elettrica da parte delle società multiservizi fornitrici, partecipate dai Comuni e da loro holding, per i malati in gravi condizioni di salute, che necessitano dell’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate ad energia elettrica.

L’interrogazione è a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Portiamo oggi un tema che è di stretta attualità, riferito però a una particolare categoria di persone. Sappiamo che il problema dei costi dell’energia e del loro impatto sui bilanci di enti, di imprese e famiglie è al centro del confronto politico, e, come sappiamo, incide pesantemente anche sui bilanci dei servizi pubblici essenziali.

È un tema di cui abbiamo discusso in quest’Aula per quanto attiene agli ospedali e alle strutture sanitarie, ma l’interrogazione di attualità a risposta immediata che oggi propongo fa riferimento a tutti quei cittadini che versano in una condizione di fragilità in termini di salute e che necessitano dell’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche che sono essenziali per la loro esistenza in vita.

Infatti, l’incremento dei costi delle forniture elettriche a cui assistiamo negli ultimi mesi, determinato da più cause, fra cui, come noto, anche la guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, sta causando effetti dirompenti proprio su alcuni soggetti particolarmente vulnerabili, per i quali l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate ad energia elettrica è indispensabile per la stessa esistenza in vita e che non possono in alcun modo interrompere o ridurre i consumi.

In altri termini, se in altri casi è possibile ridurre le ore di accensione dell’illuminazione o dell’utilizzo degli elettrodomestici, nel caso delle persone in gravi condizioni di salute, rientranti nelle condizioni previste dai decreti ministeriali che fanno riferimento a una definizione anche della direttiva dell’Unione europea e a vari decreti ministeriali del MISE del 2007 e del 2011, come dicevo, per loro è impossibile spegnere le apparecchiature medico-terapeutiche, che sono essenziali per la loro stessa esistenza.

Per questo motivo, il DM n. 28/2007 istituisce un bonus elettrico per il disagio fisico, costituito da una compensazione dei costi sostenuti, determinati dall’ARERA, e opera direttamente sulla bolletta. Questo è uno strumento importante ed efficace, ma ‒ come sappiamo ‒ in condizioni ordinarie, che ora, di fronte a una situazione di natura emergenziale, richiede soluzioni straordinarie. Questo bonus risulta insufficiente e inadeguato a causa dell’entità e della subitaneità degli incrementi prodottisi.

Per i malati in gravi condizioni di salute, che necessitano dell’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche, la situazione che si è prodotta è assolutamente iniqua e richiede di annullare del tutto gli effetti abnormi degli incrementi dei costi delle forniture di energia che sono avvenuti negli ultimi mesi.

Come si è detto prima, sono costi che queste persone non possono comprimere e non possono nemmeno razionare, tra i quali rientrano, oltre l’elettricità, anche il riscaldamento e il raffrescamento in ogni periodo dell’anno, perché serve assicurare loro una temperatura dell’ambiente domestico adeguato.

Sul territorio regionale operano importanti società di multiservizi che gestiscono la fornitura di energia elettrica. Sono società generalmente a maggioranza pubblica, di cui i Comuni detengono le percentuali elevate delle quote societarie. Richiamo questo aspetto anche in considerazione delle indicazioni che sono emerse dal tavolo strategico istituito dalla Regione e dalle parti sociali firmatarie del nuovo Patto per il lavoro e per il clima, al fine di definire le possibili azioni per contrastare gli effetti dell’incremento dei costi dell’energia. Proprio in questo tavolo è emerso il coinvolgimento delle multiutilities nelle politiche regionali, al fine di definire una governance condivisa e partecipata, realizzare investimenti per la riconversione energetica e rafforzare il rapporto con il territorio e la responsabilità sociale, quindi valutando l’opportunità di coinvolgere in questa operazione gli Enti locali del territorio.

A questo proposito, assessore, le chiedo se la Giunta intenda promuovere, per far fronte a questa problematica che ho illustrato, unitamente agli Enti locali, un’azione diretta all’immediato abbattimento dei costi dell’energia elettrica da parte delle società multiservizi per i malati in gravi condizioni di salute, che necessitano dell’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche, indispensabili per la loro esistenza in vita ed alimentate da energia elettrica, ivi compresi i costi energetici incomprimibili connessi al riscaldamento e al raffrescamento. Chiedo anche se intenda promuovere un’azione di verifica diretta all’emersione di eventuali casi di soggetti che, pur presentandone le caratteristiche, non accedono alle agevolazioni previste dal decreto.

Lo chiedo perché per questo tipo di persone c’è una certificazione. Devono presentare una richiesta per avere quel famoso bonus, di cui parlavo prima, ai Comuni, ma non è detto che tutti lo facciano. Quindi, probabilmente c’è anche un sommerso rispetto a questa categoria di cittadini che, oltre a una condizione di salute particolarmente grave, oggi si trovano ad avere dei costi delle bollette che sono molto elevati e che, come dicevo prima, non sono nelle condizioni, come una persona normale, di poter comprimere o razionare in qualche modo, appunto per le condizioni che dicevo prima. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Risponde l’assessore Colla. Prego.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliera.

Com’è noto, la Regione per affrontare i temi del caro energia sta agendo su più piani. Lo scorso 15 settembre ha insediato il tavolo strategico per la gestione della crisi energetica, con la partecipazione delle imprese e delle parti sociali. Il tavolo, riprendendo il modello concertativo e di coinvolgimento dei territori, mutuato dalla positiva esperienza del Patto per il lavoro e per il clima, ha iniziato la propria attività proponendo azioni da portare avanti sia a livello nazionale che regionale.

In merito alla calmierazione dei costi dell’energia per i cittadini e le imprese, le azioni che la Regione può intraprendere, in accordo con il tavolo, riguardano innanzitutto la sollecitazione al Governo, poiché i costi e i prezzi sono un problema che non può essere affrontato che a livello nazionale. Anche la criticità segnalata dalla consigliera dovrà essere affrontata a livello nazionale, come è già stato fatto con il decreto Aiuti bis, e dovrà riguardare tutte le imprese fornitrici di energia, delle quali le multiutility rappresentano soltanto una parte, in quanto ai soggetti deboli devono essere garantite le medesime tutele da parte di tutti i fornitori dei servizi energetici che hanno controllo di Stato nazionale.

In ogni caso, la Regione sta lavorando alla conclusione dell’iter di approvazione del Piano triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale e ha convocato il 24 ottobre scorso il tavolo comunità energetiche, previsto dalla legge regionale n. 5/2022, la nostra nuova legge sulle comunità energetiche, ed ha previsto il coinvolgimento delle multiutility delle politiche regionali al fine di definire una governance condivisa e partecipata, realizzando investimenti per la riconversione energetica e rafforzando il rapporto con il territorio e la responsabilità sociale.

Dentro a quella discussione strutturata evidenzieremo quale tema prioritario i malati gravi, in condizioni di salute e in condizioni economiche da rischio di povertà energetica. Stiamo operando per determinare sgravi in merito alla decretazione nazionale, decreto Ter già in vigore, e decreto Quater annunciato dal Governo.

Pensiamo che la dinamica nazionale sia la dinamica più appropriata per dare una risposta equa e alla portata di quel bisogno che riconosciamo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, assessore.

Io faccio una considerazione. Io penso che oggi non ci sia più tempo. Lo dico in riferimento alle considerazioni che ascoltavo rispetto alle soluzioni che devono venire sicuramente dal nazionale ma io dico anche non solo. Io vedo Regioni che, per esempio, stanno intervenendo sulle RSA, che hanno un problema del tutto similare. Queste sono persone che non sono nelle RSA ma che hanno gli stessi medesimi costi incomprimibili.

Gli aumenti delle bollette sono arrivati all’800 per cento. L’altro giorno è uscito su un giornale parmense il caso di una signora che dipende da macchinari salvavita (penso all’ossigeno) ha ricevuto un bonus sociale di 150 euro e se ne trova a dover pagare 800.

Allora io credo che in una situazione di questo tipo, se è vero che forse la Regione non può far fronte da sola agli aumenti del caro bollette, è vero che però per una categoria come questa di persone fragili, che come dicevo hanno determinate condizioni e non possono comprimere quei costi, a differenza di tutti gli altri, io credo che uno sforzo in questo senso si possa fare.

Che sia il tavolo delle CER, che sia il tavolo per il Patto per il lavoro, che sia qualunque contesto nel quale affrontare questo argomento, credo però che in questo senso un raccordo anche con le multiutility non possa venire meno.

In questo senso, penso anche alle sollecitazioni verso gli Enti locali, che possono intervenire. A questo proposito ricordo che proprio a Parma, ed è notizia di questa mattina, si è deciso di convocare IREN proprio su queste questioni, sul tema di bilancio e sul tema di come fare per intervenire su una tematica così stringente che impatta in maniera preoccupante su questa tipologia di persone fragili, che io penso la Regione abbia il dovere di tutelare non solo chiedendo sforzi a livello nazionale ma facendo, per quanto di competenza, tutto quello che è necessario.

Significa anche sollecitare gli amministratori che a loro volta devono agire sulle multiutility. Che sicuramente avranno un ruolo sulle comunità energetiche io non lo metto in dubbio. Non sono le uniche, e questo ci tengo a precisarlo, perché questo è stato detto anche ieri. Ricordiamoci che non ci sono solo le multiutility che possono implementare le comunità energetiche. È, però, vero che possono svolgere anche un ruolo, hanno una responsabilità anche di tipo sociale rispetto anche agli extraprofitti che si sono verificati in questi mesi. Credo sia anche loro responsabilità, e nostra come Regione, intervenire in questo senso su queste persone, che davvero non hanno la possibilità di comprimere quei costi che ordinariamente si potrebbero anche comprendere, ma loro questa possibilità non ce l’hanno, perché quei macchinari sono macchinari per loro salvavita.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

 

Saluto ad alcune suore provenienti dalla Tanzania

 

PRESIDENTE (Petitti): Saluto dal pubblico alcune suore che vengono dalla Tanzania, che sono qui per un corso di formazione. Quindi, le salutiamo a nome dell’Assemblea.

 

Ancora sullo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

OGGETTO 5926

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla decadenza delle deleghe al Fascicolo Sanitario Elettronico e sulla possibilità di riattivarle in maniera rapida. A firma della Consigliera: Montalti

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 5926: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sulla decadenza delle deleghe al fascicolo sanitario elettronico e sulla possibilità di riattivarle in maniera rapida. L’interrogazione è a firma della consigliera Montalti.

Prego, consigliera.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

L’Emilia-Romagna è la prima regione per l’utilizzo del fascicolo sanitario elettronico. Do alcuni dati che sono interessanti. Nello scorso anno gli emiliano-romagnoli hanno inserito in fascicolo sanitario quasi il 92 per cento dei propri documenti, legati alle prestazioni erogate, alla storia clinica, alle condizioni di salute, i verbali di pronto soccorso, i referti eccetera. Abbiamo la percentuale più alta di utilizzo nel nostro Paese. Sono ben 4.371.000 i fascicoli sanitari elettronici attivi e nell’ultimo anno abbiamo registrato 83 milioni di accessi. Nello scorso anno, nel 2021, sono state fatte più di 1.800.000 operazioni, anche attraverso le app, che sono state dedicate a prenotazioni, cambio disdette di prestazioni sanitarie. Sono oltre 2 milioni e mezzo gli emiliano-romagnoli che hanno utilizzato il fascicolo per la consultazione.

Volevo dare un quadro anche numerico di come davvero il fascicolo sanitario sia entrato nelle case di tutti i cittadini emiliano-romagnoli e sia diventato uno strumento importantissimo per interfacciarsi in maniera rapida con il servizio sanitario ed usufruire dei servizi della sanità emiliano-romagnola.

Proprio per questo mi è sembrato importante oggi portare in Aula una segnalazione che mi è pervenuta, ovvero che in data 21 settembre 2022 sono state fatte decadere tutte le deleghe al fascicolo sanitario elettronico, lasciando così numerose persone senza la possibilità di controllare le proprie analisi e di prenotare telematicamente i propri esami.

Per riattivare tali deleghe scadute, è necessario servirsi dell’identità digitale, dello SPID, che tantissimi cittadini già hanno, però al momento non risulta accessibile a tutti. Questo perché per attivare lo SPID è necessario o recarsi fisicamente ad appuntamenti di riconoscimento o procedere ad identificazioni video, in cui viene richiesto di leggere e seguire delle istruzioni precise. Questo esclude dall’attivazione SPID numerose persone, soprattutto chi ha dei problemi fisici o dei gravi problemi di salute.

In questo senso voglio evidenziare che, soprattutto durante il periodo Covid, era stata messa in atto una modalità per delegare i familiari all’accesso al fascicolo sanitario elettronico, che aveva facilitato molto la gestione familiare, perché ovviamente le deleghe erano legate soprattutto a minori, anziani o persone con problemi di salute, e anche questo di una delega rapida è uno di quei servizi legati al fascicolo sanitario elettronico che è stato estremamente gradito dai cittadini.

Sono qui a chiedere, quindi, proprio evidenziando il fatto che il fascicolo sanitario è diventato uno strumento importantissimo, di riattivare in maniera rapida le deleghe scadute e comunque predisporre un sistema per poter attivare le deleghe anche in futuro, che sia accessibile in maniera semplice a tutti i cittadini.

Grazie, assessore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Montalti.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente, e grazie a lei, consigliera Montalti, perché nella premessa del suo ragionamento e del suo quesito ha evidenziato quali siano stati non solo gli sforzi, ma anche i risultati della digitalizzazione dei processi delle informazioni sanitarie, che oggi per la quasi totalità delle stesse corrono sul fascicolo sanitario elettronico.

Noi siamo a conoscenza della segnalazione su cui lei oggi ci sollecita e su cui va garantita un’attenzione per poter rendere effettivi questi servizi ad ogni fascia di popolazione, in particolare quelle che ‒ come lei citava ‒ oggi hanno maggiori difficoltà a svolgere autonomamente le operazioni di accreditamento SPID.

Lepida ha informato in queste settimane la Regione dell’intervento finalizzato a superare la consultazione del Fascicolo sanitario elettronico da parte di deleghe scadute. Le regole attuali sono state definite dall’Agenzia per l’Italia digitale e devono essere applicate dalle Regioni, come previsto dall’articolo 24 del decreto n. 76/2020, che prevede l’equiparazione di SPID a CIE. A livello nazionale si sta, comunque, discutendo di queste nuove regole per la gestione centralizzata delle deleghe, con l’obiettivo di una gestione delle stesse tramite SPID, su cui siamo in attesa di ulteriori sviluppi che vadano nella direzione da noi e da lei auspicata.

Nel frattempo, per rispondere celermente a eventuali disagi riscontrati, sono pervenute anche a noi alcune decine di segnalazioni in merito, è possibile procedere in maniera semplificata rivolgendosi all’assistenza regionale del Fascicolo sanitario elettronico. Gli utenti saranno presi in carico e seguiti nella compilazione e nell’avvio di appropriati moduli per attivare, quindi, nuove deleghe.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: Ringrazio l’assessore per la sua risposta, con due raccomandazioni. Da un lato, quella di presidiare l’Agenzia nazionale per far sì davvero che in maniera rapida vengano attivati tutti gli strumenti, proprio anche in quest’ottica di accessibilità. Sappiamo che il digitale ha facilitato tantissimo l’accesso ai servizi pubblici, ma il digitale va anche reso accessibile a tutti, soprattutto a coloro che sono in condizioni di fragilità. Dall’altro, quella di presidiare il servizio di Lepida, che è importantissimo, affinché riesca davvero a dare risposta a quelle difficoltà che sono state rilevate, che sicuramente con un’attenzione alle persone e un servizio che sia vicino ai cittadini e che, come diceva l’assessore Donini, li accompagni, poi, alla stesura delle nuove deleghe può dare una risposta anche rapida al problema che è stato rilevato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5927

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla ricollocazione del personale medico ed infermieristico non vaccinato e reintegrato nell’esercizio della professione. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 5927: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla ricollocazione del personale medico ed infermieristico non vaccinato e reintegrato nell’esercizio della professione. L’interrogazione è a firma della consigliera Bondavalli.

Prego, consigliera.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente. Portiamo in aula un tema di cui si è trattato e parlato parecchio negli ultimi giorni. Credo sia giusto, però, portarlo all’attenzione anche oggi dell’aula per ribadire alcuni concetti.

Allora, innanzitutto l’evoluzione del quadro epidemiologico ha indotto, come sappiamo, il Consiglio dei Ministri ad approvare nei giorni scorsi un decreto legge di modifica del provvedimento n. 44 del 2021, che disponeva l’obbligo vaccinale per coloro che esercitano professioni sanitarie o socio-sanitarie e socio-assistenziali all’interno di strutture dedicate, oltre che per chi opera in farmacie, parafarmacie e studi professionali. Ne consegue l’anticipo, lo abbiamo visto, del reintegro nell’esercizio lavorativo per tutti coloro che non si sono vaccinati dal 31 dicembre al 1° novembre del 2022.

In Emilia-Romagna ci sono dei dati naturalmente già a disposizione. Si tratta di 480 operatori sanitari, che costituiscono lo 0,6 per cento di complessivi 70.000 professionisti non vaccinati, adesso, appunto, destinati al rientro. Io ritengo che la sanatoria e il reintegro del personale non vaccinato rappresentino una scelta non rispettosa della scienza e anche, soprattutto, di tutti i medici e gli operatori sanitari che hanno ottemperato all’obbligo vaccinale e si sono adoperati anche perché la campagna di immunizzazione avesse un esito il più positivo possibile, contribuendo in modo fondamentale a superare la fase più severa di questa emergenza sanitaria; operatori sanitari che erano al lavoro, lo sappiamo, anche sopportando turni particolarmente complessi e impegnativi, proprio per far fronte a una fase che, lo ricordiamo tutti, è stata davvero dura.

Detto questo, in base a quello che abbiamo letto, il Ministero della salute ha affermato che spetta alle aziende sanitarie locali la scelta relativa alla ricollocazione del personale non vaccinato, mentre la Regione Emilia-Romagna ne prenderà atto rimandando agli ordini professionali la revoca della sospensione e reintegro dei 480 professionisti non vaccinati.

Considerando fondamentale che queste figure non vengano collocate in reparti in cui sono ospitate, in particolare, persone fragili per evidenti quanto oggettive motivazioni di tutela sia per loro ma anche per gli altri operatori, si chiede alla Giunta regionale quale indirizzo ha inteso trasferire alle aziende sanitarie locali in merito alla ricollocazione di questo personale medico ed infermieristico non vaccinato e reintegrato in ambito professionale a seguito appunto della modifica delle disposizioni vigenti a riguardo dell’obbligo vaccinale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Bondavalli, che peraltro colloca questo suo quesito proprio immediatamente a seguito della riunione del tavolo degli esperti, che io ho chiesto si riunisse proprio per valutare anche questa situazione.

Intanto, alcune considerazioni molto sintetiche. Riammettere per decreto, due mesi prima del termine, gli operatori sanitari che non si sono vaccinati, è stato oggettivamente un gesto di attenzione da parte del Governo a chi non ha contribuito alla vaccinazione di massa nel 2021, quando nel 2021 era praticamente l’unica arma a disposizione per il contrasto alla pandemia.

Da noi sono poche centinaia di persone, meno dell’1 per cento, in realtà siamo attorno allo 0,7 per cento del personale sanitario.

In questa sede io voglio rimarcare la profonda gratitudine da parte della Giunta regionale, del sottoscritto, per il 99 e oltre per cento degli operatori sanitari che invece si sono vaccinati, hanno contribuito a contrastare in maniera determinante la diffusione e la pericolosità del virus e spesso si sono sobbarcati anche il lavoro di coloro che sono stati sospesi.

Per quello che riguarda la normativa, prevede che gli operatori del servizio sanitario sospesi vengano reintegrati dai rispettivi ordini professionali, collegi, o dal datore di lavoro. Di conseguenza, possono riprendere le proprie attività lavorative.

In Regione Emilia-Romagna sono reintegrati mantenendo l’obbligo dell’utilizzo rigoroso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie e il rispetto delle norme igienico comportamentali che sono in vigore.

Dovrà essere posta particolare attenzione e accurata valutazione nel ricollocare gli operatori sanitari non vaccinati a contatto con persone immunodepresse. Noi l’abbiamo detto prima che si riunisse il tavolo degli esperti e si è confermato in questa riunione che le aziende sanitarie dovranno effettuare un’attenta valutazione delle attività a cui saranno adibiti gli operatori sanitari reintegrati, evitando collocazione in cui i pazienti seguiti siano prevalentemente affetti da patologie che riducono in maniera significativa le difese immunitarie, ad esempio trapiantati di organo solido o di midollo, malattie oncoematologiche, malattie in trattamento immunodepressivo eccetera, eccetera. Quindi, le Aziende sanitarie dovranno mantenere in essere per tutti gli operatori i programmi di screening previsti e potranno valutare in rapporto a situazioni specifiche, come l’insorgenza di focolai tra pazienti e operatori, l’adozione di ulteriori misure di prevenzione.

Infine, la periodicità dei test di screening potrà essere differenziata anche su valutazione del medico competente in relazione a specifiche condizioni di rischio. Permane, comunque, l’indicazione di effettuare il test diagnostico in presenza di sintomi sospetti.

Le dico, consigliera Bondavalli, che il Covid ci ha insegnato tante cose, ma sicuramente ci ha insegnato che nelle strutture sanitarie la parte che riguarda la protezione dei dispositivi individuali, l’igienizzazione delle mani e anche, ovviamente, tutte le norme di comportamento che abbiamo adottato finora è comunque, a prescindere dal Covid, una buona abitudine anche per il futuro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Prego, consigliera Bondavalli.

 

BONDAVALLI: Grazie.

Ringrazio l’assessore Donini per questa risposta, della quale mi ritengo soddisfatta, una risposta che – e non ne avevo dubbi – riconosce l’esigenza nella ricollocazione del personale non vaccinato e reintegrato di esprimere un indirizzo che tuteli in modo particolare i pazienti più fragili.

Ritengo questo procedimento anche delicato e degno anche di una massima attenzione. Proveremo anche, magari con un atto successivo, a chiedere in quali reparti effettivamente queste 480 persone verranno impiegate e avranno trovato la loro sede anche per proseguire in un’attenzione particolare che abbiamo su questi temi.

Grazie, comunque, all’assessore Donini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5934

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere lo stato economico della sanità regionale. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 5934: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per conoscere lo stato economico della sanità regionale, a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Assessore, il 2020 ci ha portato il Covid, lo tsunami che ha investito la sanità e ha lasciato per terra tanti numeri e tanti debiti, per tutti, non solo per noi. Non sto qui a ripercorrere quella che era la notizia di febbraio, ovvero del buco di circa 800 milioni nella prima ricognizione di bilancio 2021, che lei ha dichiarato che è stato inizialmente tamponato da fondi che la Regione aveva messo diligentemente da parte e da una grossa quota di contributi straordinari del Governo. L’ultimo buco da 319 milioni che emergeva dai bilanci preventivi 2021 è stato infine pressoché ripianato da ulteriori stanziamenti nazionali e dal pay back farmaceutico, e, come ci diceva l’assessore Donini in data 15 marzo 2022, il 2021 si chiudeva in pareggio e abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo.

Ora è arrivato il momento di parlare del 2022, perché se le grandi spese Covid, i reparti di rianimazione (e ci immaginiamo siano finite le situazioni di enorme emergenza), i padiglioni per le vaccinazioni di massa chiusi e si ritorna all’attività ordinaria, i bilanci delle ASL non sembrano tirare questo sospiro di sollievo, sembrano ancora in una prognosi che purtroppo sembra riservata.

Se nel 2021 i bilanci preventivi delle ASL erano in negativo di 319 milioni, oggi, a conti fatti, grazie al fatto che siano stati pubblicati i bilanci preventivi, il nostro calcolo e il mio calcolo previsto è di 838.487.500 euro, il buco – ripeto – nel bilancio preventivo delle ASL a fine ottobre 2022, quindi 10 mesi di prestazioni già erogate, che deve essere totalmente chiuso, è di 838 milioni di euro, una cifra enorme, aziende che hanno incrementato del 400 (quasi 500) per cento il proprio indebitamento rispetto alle previsioni dell’anno scorso, una voragine che deve essere riempita, anche se sappiamo che le riserve regionali sono pressoché finite e limitate.

Non possiamo sperare che il buon cuore del Governo vari una mini Finanziaria solo per coprire gli ammanchi nei bilanci sanitari delle Regioni. Sotto i riflettori ci sono in particolare due Regioni in Italia, la nostra e un’altra dell’Italia centrale, perché gli altri Enti hanno messo in pratica evidentemente modelli organizzativi diversi, ma andrò avanti in questo mio discorso.

Io sono preoccupata per la tenuta del sistema, perché, come ben saprà, ci sono voci sempre più ricorrenti e insistenti che pronunciano la parola commissariamento. Circolano in corsia, nei corridoi della Giunta, negli ospedali, nella sanità e anche a Roma, purtroppo. Sicuramente il Governo precedente vi ha già prospettato l’esigenza di un piano di rientro, di questo sono certa, per forza.

Bene, il mio intervento, che è un intervento politico, la preoccupazione, la stessa che sentirei per il modo che ho di fare opposizione, è che io credo che sia importante adesso sapere in cosa consista questo piano in maniera dettagliata, perché i numeri non mentono. Condividete con noi il piano per provare insieme a reimmaginare una sanità, a reimmaginare modelli organizzativi, a non sentire una cifra così imponente, che preoccupa lei tanto quanto me, perché sento la stessa responsabilità, per la narrazione, che non era solo una narrazione, della bontà della sanità in questa Regione, anche per il fardello che lei ha sulle spalle, e sicuramente non è esclusivamente responsabilità sua, e lo dico, assessore, per il rapporto che c’è, però credo che questa esigenza di guardare insieme il Piano di rientro sia da mettere sul tavolo subito. Domani avremo una Commissione, parleremo di questo. Non ho il desiderio di parlare di cose piccole. Credo ci sia l’esigenza di parlare di cose così impegnative e importanti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliera Castaldini. Come lei accennava, domani avremo modo ‒ per ore, immagino ‒ di confrontarci su cifre e su voci di spesa e di reperimento di risorse, per le quali la Giunta è già al lavoro, l’Assessorato è già al lavoro praticamente dall’inizio di quest’anno. La situazione di quest’anno era in parte anche immaginabile e prevedibile, come noi l’abbiamo prevista nei mesi scorsi. Devo essere sincero: non era così prevedibile per noi, come per tutte le altre Regioni, oltre che alle spese Covid, dover far fronte anche a un aumento così spropositato di spese energetiche.

Il Covid non ha colpito tutti allo stesso modo. I dati che ha il Ministero del Tesoro sono sotto gli occhi di tutti. Noi siamo attorno al 12-13 per cento della spesa certificata per il Covid. A livello nazionale, non possiamo certamente accettare il fatto che si venga rimborsati, nei vari decreti che i Governi hanno attuato, per quota d’accesso, cioè in base alla popolazione residente. Le spese per Covid e le spese energetiche devono essere rimborsate per quanto effettivamente speso per Covid e per quanto effettivamente speso per le bollette energetiche.

Detto questo, il disavanzo potenziale a cui lei faceva riferimento, in realtà, oggi è meno della metà e tenderà allo zero, cioè arriverà allo zero, al pareggio di bilancio nei prossimi mesi. Quindi, noi pareggeremo anche il bilancio 2022, certamente, come è stato fatto nel 2020 e nel 2021, con risorse aggiuntive, straordinarie del bilancio regionale e di accantonamenti che avevamo messo in campo attraverso una gestione oculata della spesa sanitaria. Quindi non c’è nessun rischio di commissariamento. Certamente per la Regione Emilia-Romagna, così come per tantissime altre Regioni e non solo la Regione a cui lei faceva riferimento… Sono almeno una metà le Regioni nell’ambito della Conferenza delle Regioni ad aver sottolineato una grande difficoltà sia per i conti del 2022 sia per le prospettive del 2023.

Credo che il principio su cui la Conferenza delle Regioni e la Commissione nazionale salute si è unita all’unanimità, da tempo e da sempre in realtà, sia quello che nessuna Regione debba andare in disavanzo sulla base delle spese sostenute per il contrasto alla pandemia e per l’organizzazione della vaccinazione di massa non ancora rimborsate, né tanto meno, aggiungiamo adesso, sulla base dei costi energetici dovuti prevalentemente alla diffusione delle strutture di sanità pubblica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Prego, consigliera Castaldini.

 

CASTALDINI: Assessore, spero di essermi caratterizzata in questi due anni e mezzo, dando un’idea di come intendo io l’opposizione. Anche questo intervento, le assicuro, in me ha creato molta preoccupazione, perché finalmente ci sono i numeri, ci sono i dati. Io credo che quello che lei mi sta dicendo non è compatibile con i dati che le ho fornito in maniera puntuale, perché i dati risalgono a fine ottobre e temo o almeno spero che mi venga fatto vedere nel più breve tempo possibile come dal 31 ottobre a oggi – a domani, però questo dato mi interessa, dal 31 ottobre ad oggi – noi abbiamo recuperato 400 milioni. Addirittura 500. Mi corregge, 500 milioni.

Io spero di poter raccontare questo ai cittadini emiliano-romagnoli e spero che questo potrà accadere. Ci sono certi momenti in cui la leale collaborazione debba portare a una riflessione profonda di quali sono le cure da attuare per dare respiro. Io sono disponibile nel momento in cui, nella comprensione del dato in maniera rigorosa e scientifica, noi cominciamo a fare un percorso e un piano di rientro che è necessario, perché a fronte di questi dati esiste solo una parola che non le ripeterò, ma sono certa che oggi provare a risolvere una situazione non porterà mai a immaginare nuovi modelli organizzativi che ci faranno sopravvivere da qui al futuro.

Noi abbiamo questa responsabilità oggi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

 

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula oggetto 5929 - Decaduta

 

PRESIDENTE (Petitti): L’interrogazione 5929 si dichiara decaduta, però verrà fornita una risposta scritta.

 

OGGETTO 5932

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla data di chiusura del “Calendario venatorio regionale. Stagione 2022/2023”, con particolare riguardo alla caccia alle specie migratrici. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 5932: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla data di chiusura del Calendario venatorio regionale, Stagione 2022-2023, con particolare riguardo alla caccia alle specie migratrici. Interrogazione a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Buongiorno, sottosegretario, che penso risponderà a questo question time.

Il mio question time riguarda soprattutto, lo specifico rispetto alla presentazione che ha fatto la presidente, l’ordinanza del Consiglio di Stato. Non tanto la chiusura di per sé ma il fatto che alla Regione Emilia-Romagna è stato intimato dal Consiglio di Stato di correggere una serie di questioni molto rilevanti che l’Assessorato aveva fatto passare come normali, come consentite.

Nonostante io questi concetti li abbia ripetuti ben più di una volta sia in Commissione che per iscritto nei mesi precedenti e appunto concomitanti all’uscita del Calendario caccia di quest’anno e anche di quelli precedenti, stavolta è il Consiglio di Stato che costringe la Regione ad adeguare in corsa il Calendario caccia annuale.

Però, attenzione, non è la prima volta che la Regione Emilia-Romagna è costretta ad adeguare in corsa il calendario. Infatti, anche l’anno scorso – vi ricorderete – per il Calendario caccia 2021-2022 successe per la specie tortora, esclusa in extremis il 24 agosto 2021 con delibera regionale, ma fino a quel momento fatta passare come consentita.

I fatti ormai dimostrano – e abbiamo occasione di ripetere questo strenuamente, senza ascolto – che la Regione Emilia-Romagna difende a senso unico le richieste dei cacciatori.

Basti citare il caso della caccia a Moriglione e Pavoncella prevista ancora nel calendario caccia della stagione venatoria precedente 2021-2002 ma anche in quello ancora precedente 2020-2021, argomento di discussione in Commissione tutte le volte e la cui autorizzazione alla caccia era ed è del tutto illegittima, avendo quindi configurato la fattispecie del danno erariale, essendo che gli animali selvatici sono patrimonio indisponibile dello Stato e che solo quest’anno, con il Calendario 2022-2023, finalmente la Regione ha deciso di sospendere la caccia a Moriglione e Pavoncella, ma anche perché c’è stata nel frattempo una nota del Ministero dell’ambiente, che però è di due anni fa e la Regione l’ha recepita soltanto due anni dopo, quindi rallentando il più possibile, ancora una volta, l’adempienza a norme, a note e in questo caso, oggetto del mio question time, a un’ingiunzione del Consiglio di Stato.

Quindi, oltre allo sbilanciamento costante per cui la Regione non sbaglia mai a favore degli animalisti, mai a favore della tutela degli animali, mai, ma si allarga sempre e soltanto dall’altra parte, questa volta finalmente le è stato detto che, invece, deve cominciare a pensare altrimenti. Però, l’adempienza a questa ingiunzione del Consiglio di Stato, a questa ordinanza non è stata tempestiva, e questo è il motivo del mio question time. Quindi, nonostante una delibera del 24 ottobre, la delibera non prende atto completamente dell’ordinanza del Consiglio di Stato. Inoltre, avevo visto sul sito che il cosiddetto “calendario caccia tascabile”, ossia quella versione scaricabile dal sito della Regione, di sei pagine, quindi quella più letta dai cacciatori, che sintetizza una delibera di quasi settanta pagine, quindi sicuramente quella a cui i cacciatori fanno riferimento, quella più breve, quella appunto tascabile, tuttora, a data del deposito del mio question time, non era stata aggiornata rispetto all’ordinanza del Consiglio di Stato. Quindi, ieri mattina riportava ancora le regole stabilite dalla Giunta, senza tener conto del Consiglio di Stato e della stessa delibera della Giunta. Dopodiché, nel corso del pomeriggio, dopo il deposito del mio question time, è stato aggiunto il calendario caccia.

Per tramite del sottosegretario faccio sapere all’assessore Mammi, che oggi non c’è a rispondere, che bisogna che la Giunta tolga il calendario sbagliato. Mentre, vi faccio presente che ancora adesso – ho controllato cinque minuti fa – sul sito della Regione sono presenti entrambi, DEF/4 e DEF/5, ma se il definitivo è il 5, bisogna che il 4 venga cancellato, sennò il cacciatore che va lì potrebbe sbagliarsi, potrebbe leggere quello sbagliato. Non si può solo aggiungere… Io sono felice che la mia interrogazione sia servita a fare in modo che la Giunta abbia aggiornato finalmente il sito, e non faccio commenti su questo perché la mia felicità è presente oggi. Posso solo chiedermi: ma se non avessi fatto il question time sarebbe stato aggiornato? E magari mi rispondo: secondo me, no. Però, vi chiedo di eliminare il 4, perché è decaduto, è superato, perché ve lo chiede il Consiglio di Stato.

Resto in attesa di ascoltare la risposta del sottosegretario.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

In merito all’interrogazione in oggetto, si precisa che nella redazione del calendario venatorio la Regione tiene conto dei diversi documenti di carattere tecnico-scientifico nazionali ed europei, del parere di ISPRA e in ultimo anche dei dati raccolti negli anni dai nostri uffici, nel pieno rispetto delle competenze che la legge nazionale attribuisce alle Regioni, con la consapevolezza di dover svolgere un ruolo di mediazione e contemperamento di una pluralità di interessi.

Prova dell’equilibrio raggiunto in tal senso è il calendario regionale riferito all’anno precedente 2021-2022, che, contrariamente a quanto avvenuto in diverse altre Regioni, non è stato oggetto di alcun ricorso ed è stato applicato nella sua interezza. Tale esempio conferma anche che il parere contenente le indicazioni di ISPRA non ha natura imperativa, né prescrittiva vincolante e che, al contrario, la legge nazionale n. 157 del 1992, all’articolo 18, consente alle Regioni di modificare le date di inizio e di fine stagione venatoria e delle specie cacciabili in relazione alle situazioni ambientali delle diverse realtà territoriali. Motivo per cui per molte specie negli anni si è valutata una progressiva riduzione del periodo di prelievo; lo sottolineo, negli anni si è valutata una progressiva riduzione del periodo di prelievo.

Per quanto riguarda il pronunciamento del Consiglio di Stato riferito al calendario venatorio 2022-2023, conseguente al pronunciamento del TAR, che al contrario non aveva fino ad ora ritenuto necessario sospendere alcuna misura dello stesso, la Giunta regionale, con delibera n. 1800 del 24 ottobre, ha recepito immediatamente la richiesta di riduzione in via cautelativa di una giornata di caccia alla migratoria fino al 30 novembre.

In merito invece alla chiusura dell’attività venatoria di alcune specie migratorie previste nel mese di gennaio, ha dato mandato ai propri legali di chiedere al TAR di fissare l’udienza di merito il prima possibile, in modo da poter avere indicazioni certe e poterle nel caso recepire in tempo utile.

Per quanto riguarda infine la comunicazione della riduzione in via cautelativa di una giornata di caccia alla migratoria, il giorno stesso di approvazione della delibera gli uffici hanno provveduto a informare con tempestività i portatori di interesse, in particolare le associazioni venatorie (è un mondo non infinito di persone attivate attraverso i canali di comunicazione), gli uffici territoriali certamente della Regione, le Polizie provinciali. Ne è stata inoltre data comunicazione, come sempre, attraverso la pubblicazione del testo della delibera sui canali istituzionali.

Il calendario tascabile non è elemento previsto dalla legge e dunque non inficia la validità della delibera stessa, che comunque è uno strumento d’informazione e, come riferito dalla consigliera, nella giornata di ieri è stato aggiornato. Provvederò a segnalare l’opportunità di mettere in ordine, dal punto di vista della miglior comprensione, ciò che non è più cogente da ciò che, invece, è in questo momento in vigore, anche in questo strumento comunicativo.

Grazie, comunque, alla consigliera per la sollecitazione puntuale che ha rivolto alla Giunta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: È necessario sicuramente mettere ordine ed eliminare quello che, invece, richiama ancora a regole precedenti all’ordinanza del Consiglio di Stato.

Ci tengo a ricordare un principio, per l’ennesima volta, ma è importante ribadirlo. La legge n. 157/1992, con la quale il legislatore ha individuato quello che pareva essere il punto di equilibrio tra la necessità di tutelare e salvaguardare il patrimonio faunistico nazionale e la caccia, finché, purtroppo, è ancora possibile cacciare, non lascia campo libero totale alle Regioni. Non dice: “Dopodiché, Regioni, voi potete inventarvi pre-aperture o post-chiusure, senza, peraltro, portare dati scientifici all’altezza, quindi stiracchiare costantemente il calendario, in modo che, in fin dei conti, piaccia ai cacciatori della vostra regione”. No. Ne risulta, invece, che alle Regioni è attribuito, sì, il potere di modificare, ma sempre in meglio, il contenuto delle disposizioni recate dalla normativa statale. In meglio per la tutela della fauna, non in meglio per i cacciatori. Su questo, forse, c’è un dubbio interpretativo ancora negli anni, in cui la Regione pensa di modificare in meglio, ma le manca il passaggio “in meglio per chi”. Vi svelo il segreto: in meglio per la tutela degli animali, in meglio per il principio di precauzione, in meglio per la tutela del nostro ambiente e della biodiversità. Questo possono fare le Regioni: possono modificare in meglio il contenuto delle disposizioni recate dalla normativa statale, nei limiti temporali e qualitativi fissati da quest’ultima, assicurando, quindi, un livello di tutela più elevato.

Tutto il resto è balletto. Tutto il resto sono merletti, è un edulcorare la questione, ma non è andare al punto delle cose. Ribadisco che il punto è quello lì. Se, invece, anche per i prossimi calendari venatori che arriveranno, la Regione continuerà soltanto ad andare avanti sbilanciata verso gli interessi dei cacciatori, verso gli interessi della caccia, contro la tutela, quindi contro le norme statali, quindi sperando, continuando a sperare per il futuro che nessuno impugni o sperando che nessuno invii note, credo che avrà ulteriori brutte sorprese. In ogni caso, dal punto di vista del metodo, non è possibile, poi, continuare ad attendere le pronunce giurisprudenziali o i richiami da parte di altre autorità ed enti e fare battaglie costantemente di retroguardia rispetto a quella che, invece, è la tutela della biodiversità, perché questo rappresenta soltanto, ancora una volta, la prova che la Regione viene meno ai propri compiti e delega invece completamente la gestione della fauna selvatica alla caccia.

Questo è uno squilibrio metodico che poi si riflette in tutti gli altri ambiti che conosciamo e che vediamo.

 

OGGETTO 5933

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla necessità di una pulizia straordinaria dell’alveo del Torrente Parma nel comune di Colorno. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione, la n. 5933: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula relativa alla necessità di una pulizia straordinaria dell’alveo del torrente Parma nel Comune di Colorno, a firma dei consiglieri Occhi e Rainieri.

Prego, consigliere Occhi.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Premesso che il Comune di Colorno, in provincia di Parma, è attraversato dal torrente omonimo, che costeggia per un lungo tratto la Reggia di Colorno, monumento di altissimo pregio e considerato come la Versailles emiliana; in questo settore il torrente ha un tratto particolarmente incassato e un corso ristretto; per questa sua caratteristica e proprio per questa l’abitato di Colorno è considerato uno dei quelli dell’Emilia-Romagna a più alto rischio alluvione.

Per poter garantire una maggiore sicurezza idraulica è necessario svolgere una continua manutenzione e pulizia dell’alveo del torrente stesso, come ho già richiesto in un precedente atto depositato, in quanto in caso di forti e abbondanti precipitazioni non devono essere presenti piante, arbusti o vegetazione fluitate all’interno dell’alveo, che possono in qualche modo ostacolare lo scorrere dell’acqua e ostruire le arcate dei ponti, contribuendo a provocare esondazioni o alluvioni.

Considerato che la Reggia di Colorno già in passato è stata colpita da esondazioni, per esempio l’ultima del 2017, e l’acqua entrò al piano terra e rifluì addirittura nella piazza antistante al comune di Colorno, allagando anche tutte le abitazioni e gli edifici presenti antistanti alla piazza.

Per questo motivo, già in ottobre, AIPO, in costante e positivo dialogo insieme al Comune di Colorno, aveva segnalato la necessità di un intervento sulla parte arbustiva e sulle piante e che avrebbe effettuato lavori di manutenzione ordinaria della vegetazione. Successivamente, a fine ottobre, il gruppo di Protezione civile di Colorno, a seguito di un’attività di monitoraggio degli argini, avrebbe però constatato e analizzato, anche attraverso l’ausilio, di droni il permanere in vari punti di una cospicua vegetazione in alveo, peraltro rilevata anche da diversi cittadini.

Una manutenzione straordinaria svolta l’ultima volta alcuni anni fa sembrerebbe però non programmabile in tempi brevi anche per la mancanza di adeguati fondi in dotazione ad AIPo. Sarebbero comunque costanti le segnalazioni di cittadini relative alla presenza di alberi di piante ad alto fusto.

Riteniamo che sarebbe dunque necessario che la Regione, insieme agli Enti preposti alla manutenzione e pulizia dei fiumi, quindi AIPo, verificasse insieme al Comune l’eventuale immediata necessità di una pulizia straordinaria dell’alveo del torrente reperendo, se necessario, i fondi adeguati.

Premesso tutto questo, interroghiamo la Giunta regionale per sapere se quanto scritto corrisponde al vero e se intende verificare con AIPo e il Comune di Colorno, la necessità di una pulizia straordinaria dell’alveo del torrente Parma stanziando, se necessario, fondi straordinari in misura adeguata.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

In merito al quesito posto, chiariamo alcuni elementi e diamo alcune informazioni.

La manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua di competenza dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po, AIPo, tra cui l’asta del torrente Parma, avviene mediante accordi quadro che prevedono due sfalci annuali delle arginature nel mese di maggio e settembre.

Nell’ambito degli accordi quadro, la manutenzione ordinaria per l’asta del torrente Parma e affluenti vede l’impiego di risorse per circa 315.000 euro, con le quali si è fatto fronte a situazioni di criticità puntuali volte alla rimozione di piante collassate in alveo.

In aggiunta all’attività ordinaria, sul torrente Parma sono stati realizzati da AIPo due interventi di manutenzione straordinaria sulla vegetazione ripariale: rispettivamente nel 2019, per un importo di 350.000 euro, specificamente dedicati al tratto dalla tangenziale di Colorno al ponte Albertelli; e nel 2020, per un importo di 490.000 euro, nel tratto del ponte di San Siro dalla tangenziale di Colorno al ponte Albertelli alla confluenza del Po.

Allo stato attuale, sulla base delle valutazioni compiute da AIPo, Autorità Idraulica competente sul tratto in oggetto, si ritiene pertanto che, stante gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che ho richiamato, la situazione non sia allarmante ma in ogni caso oggetto di costante monitoraggio.

Qualora inoltre si dovessero a fine anno realizzare delle economie di spesa sul capitolo destinato alle somme urgenze, AIPo provvederà al loro utilizzo per effettuare ulteriori interventi di manutenzione non disperdendo alcuna delle risorse in essere.

Preme, infine, aggiungere che, al fine di contribuire al finanziamento delle attività di gestione della rete idrografica di competenza di AIPo, di estrema rilevanza considerato che le arginature proteggono ampi territori della nostra pianura, è in corso di valutazione la possibilità di utilizzo dei fondi del POR FESR – abbiamo dedicato, se ricorda, consigliere, una voce specifica per la prima volta nella programmazione dei fondi strutturali in questo senso – che sono in programmazione adesso e che consentirebbero di finanziare interventi strutturali per risolvere puntuali criticità idrauliche del reticolo.

Intendo dire, con quest’ultimo passaggio, che la questione che lei ha posto, che purtroppo non si rileva solo sul torrente Parma, cioè della possibilità di avere una dotazione ordinaria e programmabile di risorse per le manutenzioni straordinarie, è stata valutata e in ambito di intervento specifico è stato rinvenuto nella disponibilità della programmazione del POR FESR, e stiamo valutando se queste risorse possono essere allo scopo destinate anche a quella porzione di intervento messe nella disponibilità di AIPo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Prego, consigliere Occhi.

 

OCCHI: Grazie, presidente. Grazie, sottosegretario.

Al netto della parte finale della sua risposta, è positivo sicuramente il fatto che i POR FESR possano essere messi a disposizione anche di situazioni complesse e potenzialmente pericolose. Mi preme marcare, però, che il tema e il problema è il tempo, nel senso che è vero che molti alvei fluviali hanno delle difficoltà, hanno delle problematiche simili a quelle del torrente Parma, però Colorno ha una sua ulteriore specificità, nel senso che forse è quello più problematico e in cui il fattore tempo è importante. È importante anche valutare come il clima sia cambiato ultimamente. Quindi, ciò che era ordinaria manutenzione fino a qualche anno fa adesso probabilmente non basta più. E non basta più perché abbiamo vissuto un ottobre estivo, stiamo vivendo un novembre, almeno la prima decade, praticamente semi-estivo, ma ormai siamo preoccupati perché più tempo passa più sappiamo come gli eventi meteorici estremi tendono a concentrarsi e tendono a verificarsi quando, proprio dopo mesi che non piove, ci possono essere problemi, ci possono essere eventi straordinari.

Abbiamo visto che il clima è cambiato, quindi abbiamo pochi eventi concentrati in pochi momenti dell’anno. Quest’anno è ancora più straordinario degli altri. La preoccupazione del Sindaco di Colorno e degli abitanti di Colorno è: “cosa succede se venisse un evento straordinario in questo momento? È sufficiente la manutenzione effettuata a garantire un deflusso più lento prima del ponte e un deflusso più veloce dopo il ponte centrale di Colorno?”, poiché è quella la strettoia principale, poi sappiamo benissimo come questa strettoia sia collegata direttamente alla Reggia di Colorno e a tutta la piazza centrale, che si trova in posizione più elevata.

Nel momento in cui ci fosse quindi un’uscita del torrente Parma, chiaramente allagherebbe ancora tutto, quindi la questione è il tempo e la questione è, secondo noi, di fare ulteriori valutazioni se non sia necessario, in questo particolare momento e in questo particolare luogo, affrontare in maniera preventiva la situazione.

Per il resto, positivo il pensiero sui POR FESR. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, abbiamo concluso le interrogazioni.

 

OGGETTO 5332

Progetto di legge di iniziativa Consiglieri recante: “Modifica della legge regionale 27 maggio 2015, n. 5 “Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo. Abrogazione della legge regionale 24 aprile 2006, n. 3 (Interventi a favore degli emiliano-romagnoli e funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo).” A firma dei Consiglieri: Fabbri, Stragliati (55)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo i nostri lavori con l’oggetto 5332: progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri recante la modifica della legge regionale 27 maggio 2015, n. 5 “Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo. Abrogazione della legge regionale 24 aprile 2006, n. 3”.

Il progetto di legge è a firma dei consiglieri Fabbri e Stragliati. Il testo è stato licenziato dalla Commissione per la parità e per i diritti delle persone nella seduta del 27 ottobre 2022, con il seguente titolo: “Modifica della legge regionale n. 5 del 2015 e dell’allegato n. 1 della legge regionale n. 6 del 2016”.

Il progetto di legge è composto da 17 articoli. Il relatore della Commissione, il consigliere Fabbri Marco, ha preannunciato di svolgere relazione orale; la relatrice di minoranza, la consigliera Stragliati Valentina, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

A questo punto, apriamo la discussione e passo la parola per la relazione al relatore della Commissione, il consigliere Fabbri.

Prego, consigliere.

 

FABBRI, relatore della Commissione: Grazie, presidente.

Per noi è un momento particolarmente importante, perché questo iter è stato particolarmente complesso, non tanto nell’andare a definire quelle che sono le proposte che andiamo a sottoporre all’analisi dell’Assemblea oggi, ma soprattutto perché è maturato in un contesto di profondi mutamenti, anche sociali, che hanno coinvolto anche la stessa Consulta, a partire dall’emergenza pandemica, che ha comunque pesantemente condizionato l’attività della Consulta, ma soprattutto imposto anche ai nostri concittadini emiliano-romagnoli che vivono e lavorano all’estero di cambiare le proprie abitudini, ma anche il modo di lavorare all’interno della Consulta.

È stato un iter che ha avuto una durata complessiva di oltre un anno e mezzo, fatto di decine di incontri e consultazioni. Di questo voglio davvero, sinceramente, ringraziare la vicepresidente, nonché collega, Valentina Stragliati, per la passione e l’impegno con cui, fin dal nostro insediamento, ha colto questa grande opportunità di confrontarsi con un mondo associativo apparentemente molto lontano, ma, per determinati aspetti, molto più vicino di quello che possiamo pensare.

Voglio ringraziare per questo percorso fin qui fatto anche la collega vicepresidente Marilina Bertoncini, nostra concittadina che vive a Buenos Aires. Anche lei è riuscita, anche a causa del fatto che noi abbiamo potuto incontrare e conoscere i consultori, a distanza di due anni, solo poche settimane fa... Abbiamo sempre lavorato a distanza. Il fatto di avere una vicepresidente in Sudamerica ha permesso, in qualche modo, anche di allacciare determinati rapporti che noi, dal punto di vista personale e professionale, abbiamo potuto imbastire soltanto ora.

Un plauso e un ringraziamento va a tutta la struttura della Consulta, dalla dirigenza a tutti i funzionari, tutti i dipendenti, perché, davvero, più di una volta è stato riconosciuto, non solo e non tanto da noi, ma da tutta la rete associativa, gli Enti locali, le Università, il mondo della scuola, quindi tutti gli attori che lavorano quotidianamente con la Consulta, il grande impegno e la grande capacità professionale, tecnica di tutta la struttura organizzativa.

Un ringraziamento va anche al collega Gian Luigi Molinari, ad Alessandro Cardinali e Annalisa Poggiali, entrambi vicepresidenti, che nel 2015 si sono trovati di fronte a una scelta e a un percorso molto complicato, molto in salita. Nel 2015 era necessario dare un qualche modo un cambiamento forte, una svolta rispetto al passato e, devo dire, con lo spostamento della Consulta sull’Assemblea c’è stato un momento di lavoro molto intenso, che in un qualche modo ha visto ricostruire proprio ex novo anche la struttura organizzativa interna.

Oggi ci troviamo all’interno di questo contesto. Ne approfitto anche per dire due parole rispetto a chi è attualmente la Consulta e come cambierà con le modifiche introdotte con questa legge. Ci troviamo di fronte a dei piccoli correttivi, che, in parte, erano già stati anche segnalati al momento del nostro insediamento, ma poi, con la collega Stragliati, abbiamo voluto aprire una larga fase di confronto, come ho detto poc’anzi, con tutto il tessuto associativo. Abbiamo voluto toccare con mano, conoscere e anche apportare importanti novità e innovazioni, allargando anche la platea di quelli che sono gli attori che concorreranno o potranno concorrere in maniera attiva, se questa proposta di legge venisse approvata.

Il tessuto. Il tessuto è un tessuto molto vivo, molto variegato, fatto da associazioni sia che operano in Europa sia che operano extra UE, un incontro tra vecchia emigrazione e nuova emigrazione, tra nuovi emigrati, nuove esigenze. Tra l’altro, tra qualche settimana poi inizieremo anche a parlare di talenti, di fughe di cervelli, di come possiamo, anche qui, assumere un ruolo.

Questo incontro devo dire che, ad oggi, ha creato complessivamente una struttura che sono le nostre 88 associazioni estere, a cui vanno aggiunte le due federazioni di associazioni, quindi per un totale di 90 realtà associative. È molto vivo, variegato, ma soprattutto è presente davvero quotidianamente, anche se a distanza, nelle relazioni e nei rapporti, interessandosi attivamente di quello che succede nella nostra Regione e devo dire che le sollecitazioni che riceviamo sono davvero quotidiane  e numerose.

Lo zoccolo duro, lo chiamo così, è soprattutto nel Sud America, dove soprattutto in Argentina abbiamo le comunità più numerose, abbiamo 23 di queste 90 associazioni a cui si aggiungono altri Paesi del Sud America come il Brasile e il Cile che prevedono anche qui una rappresentanza molto ampia. Per poi arrivare a tutta l’Europa, al Nord America, fino a Paesi apparentemente molto lontani ma in cui la presenza di emiliano-romagnoli è viva, come la Cina, o il Sudafrica, o il Venezuela e la Repubblica Dominicana.

Nel merito sono diverse le proposte che andiamo ad avanzare, anche a seguito degli effetti che ha comportato comunque la pandemia, dove però devo dire che sì, si è verificato un ridimensionamento di quelle che sono le attività in presenza, ma non si sono mai arrestate e sospese quelle che sono state le iniziative on line, specie in conseguenza di particolari eventi come la settimana della lingua italiana, quella della cucina – solo per citarne alcune – dove tutte le associazioni, anche quelle magari più datate, dove anche l’età media degli associati era più alta, sono riuscite, anche qui grazie al grande supporto della nostra struttura regionale, ad adoperarsi, ad imparare e a utilizzare abitualmente piattaforme on line per momenti di socializzazione e approfondimento.

Devo dire che l’attivismo si è registrato anche durante l’emergenza pandemica dove sono state tante le comunità che sono state impegnate. Ricordiamo quella di New York che ha raccolto fondi per acquistare mascherine da inviare all’ospedale di Borgo Val di Taro, come fece poi in maniera analoga anche nel 2012 durante il terremoto.

Rispetto all’impostazione complessiva noi andiamo a introdurre sicuramente dei correttivi di tipo procedurale, quindi volti anche a semplificare alcune procedure, comprese quelle delle nomine, ma andiamo anche a introdurre e a rimarcare ulteriormente alcuni princìpi che erano espressi (ma li andiamo ulteriormente a rimarcare), a partire da una maggiore attenzione alla rappresentanza di genere, per esempio introducendo proprio un principio esplicito nelle procedure di nomina dei consultori, ma anche, alla luce anche delle nuove normative nazionali, introducendo nuovi soggetti che possono concorrere alla vita della Consulta stessa. Di questo devo ringraziare il collega Amico, che a questo ha dato un supporto rispetto alla necessità di introdurre il settore delle organizzazioni di volontariato, le cosiddette “OdV”, proprio perché, alla luce delle modifiche introdotte dal Codice del terzo settore, molte delle nostre realtà o, perlomeno, alcune delle nostre realtà da APS sono diventate o stanno diventando OdV e rischiavano in qualche modo di essere tagliate fuori da quelle che sono le politiche ai nostri bandi, che sono indirizzati a Enti locali, università, associazioni italiane, quindi in questo caso terzo settore e scuole.

Ci sono ulteriori nuovi soggetti, di cui parlerà anche la relatrice di minoranza, che è stata in tal senso motore e molto propositiva, come i consorzi dei produttori, che sono un altro soggetto molto importante che entrerà.

Non meno importante, perché queste proposte per la quasi totalità sono state raccolte proprio dalla voce di queste 90 associazioni e dai consultori nel corso di tantissime riunioni, è l’introduzione di una norma per noi particolarmente significativa, che è l’istituzione della Giornata degli emiliano-romagnoli nel mondo. È stata scelta la data del 2 luglio, come proposta all’Assemblea, proprio perché rappresenta l’anniversario dell’affondamento dell’Arandora Star nel 1940, questa grande imbarcazione, tragedia in cui perirono oltre 400 italiani, per la maggioranza originari della nostra regione. Anche qui ringrazio il Comitato Vittime Arandora Star, ma anche alcuni colleghi che sono presenti in questa Assemblea, come il collega Matteo Daffadà, che hanno lavorato molto in questi anni per portare alla luce questa enorme tragedia, che è rimasta per troppo tempo oscurata e che anche il nostro Presidente della Repubblica ha ricordato pochi anni fa.

Tutte queste proposte non comportano nuovi o maggiori oneri per la  Consulta stessa e sono volti anche a potenziare alcuni strumenti che hanno riscosso particolare successo tra i nostri concittadini esteri negli ultimi anni, a partire dal nostro sito istituzionale della Consulta, che gradualmente è sempre in crescita rispetto alle visite e negli ultimi anni ha superato quota 50.000 di visitatori, ma anche lo stesso MigrER, che è il nostro museo virtuale dell'emigrazione emiliano-romagnola, un museo dinamico che ha visto davvero un interesse incredibile da parte dei nostri connazionali, che possono contribuire attivamente all’inserimento di storie e racconti di emigrati.

Oltre a ciò ci tengo a sottolineare anche la buona riuscita di una legge che noi oggi andiamo sì a innovare, ma non a stravolgere. La buona riuscita non è data soltanto dalla soddisfazione che è stata espressa in maniera unanime da parte dei nostri consultori, ma anche dai numeri, perché se è vero che i nostri colleghi, i presidenti e i vicepresidenti che ci hanno preceduto, hanno dovuto ricostruire tanto, quindi la loro operatività è stata limitata e il lavoro vero si è misurato in tre esercizi a seguito di questo importante lavoro di ricostruzione, però i numeri oggi ci dicono anche come gli Enti locali, le università, le scuole, le associazioni estere stiano prendendo anche dimestichezza con gli strumenti offerti dai bandi.

Sappiamo che noi abbiamo un budget annuale, che ci affida l’Assemblea, di circa 400.000 euro annui, e anche rispetto al pre-Covid, che era un po’ il nostro timore, le progettualità sono raddoppiate, cioè siamo passati dai 21 progetti del 2019 ai 41 del 2022, segnale importante di come ci sia stata voglia di ripartire, ma anche un lavoro ‒ ripeto ‒ corale, e per questo voglio di nuovo ringraziare la collega Stragliati, nel sensibilizzare tutte le varie realtà.

Chiudo dicendo che la sfida più grande che abbiamo raccolto è sicuramente quella più complessa, del rinnovamento dei giovani. Probabilmente sull’Europa è più complicato, nel senso che l’Europa ormai è una grande regione all’interno della quale ci si può muovere con facilità e liberamente. Quindi, non sempre i nostri giovani, che spesso e volentieri sono emigrati anche temporanei di un Paese... Perché nella loro vita di studenti e di lavoratori si muovono continuamente tra i vari Paesi dell’Europa, ma soprattutto per il Sudamerica. Anche nei futuri bandi, quindi, e all’interno di questa legge stessa andiamo a cogliere questi aspetti, ma anche le nuove sfide legate al turismo, a partire dal Turismo delle Radici. Il 2024 sarà l’anno nazionale del Turismo delle Radici. Ci stiamo già impegnando molto, con progettualità. L’interesse è tanto. Anche qui si auspica che, in qualche modo, il lavoro che stiamo svolgendo possa, poi, essere anche a servizio dell’intero Assessorato al Turismo. Ci sono 60 milioni di potenziali italiani nel mondo che vogliono non passare una semplice vacanza in Europa. Su quello è molto facile trovare offerte e proposte nei grandi attrattori. In realtà, oggi abbiamo non una nicchia, ma un serbatoio molto importante che cerca piccole esperienze in piccoli borghi.

È una delle sfide del PNRR e credo debba essere anche una delle sfide di questa Assemblea, di questa Regione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Fabbri.

Passo la parola alla relatrice di minoranza, la consigliera Stragliati. Prego, consigliera.

 

STRAGLIATI, relatrice di minoranza: Grazie, presidente.

Ringrazio il collega e presidente della Consulta, Marco Fabbri, per aver egregiamente presentato la Consulta e le modifiche della legge n. 5 che oggi andiamo a presentare e a proporre all’Assemblea.

Un po’ per deformazione professionale, parto sempre dai numeri, perché penso che ci restituiscano un dato importante e significativo. La legge n. 5 è stata approvata nel 2015, ma la Consulta ha iniziato a fare bandi nel 2017. Bene, dal 2017 ad oggi sono stati 200 i progetti finanziati con i bandi della Consulta, progetti realizzati da associazioni di promozione sociale, enti locali, associazioni di emiliano-romagnoli nel mondo, scuola e università, per un totale di oltre un milione e 820.000 euro, attività che vengono svolte in Italia, ma prevalentemente all’estero e in tutto il mondo, essendo le nostre 90 associazioni capillari e veramente radicate in tutto il mondo.

Sono progetti volti a promuovere la cultura emiliano-romagnola, cultura storica, cultura artistica, cultura enogastronomica, cultura musicale e devo dire che tutti i progetti che sono stati finanziati dalla Consulta sono progetti lodevoli e meritevoli di attenzione.

Con il presidente Fabbri e con lo staff della Consulta, che poi ringrazierò con ringraziamenti davvero sinceri e non formali per lo straordinario lavoro che hanno svolto e che continuano a svolgere, siamo reduci dalla riunione in presenza della Consulta, la prima perché, purtroppo, dall’inizio del mandato, causa emergenza sanitaria, non è stato possibile svolgere riunioni in presenza e con il presidente Fabbri, con la mia omologa vice presidente argentina, Marilina Bertoncini, e con il nostro staff, ci siamo ritrovati davvero a svolgere riunioni da remoto.

Del resto abbiamo fatto di necessità virtù, collegati a qualsiasi ora del giorno e della notte, dovendo tener conto delle associazioni estere per quanto riguarda il fuso orario; però devo dire che l’attività è sempre andata avanti davvero molto bene, con grande attivismo.

Siamo reduci, dicevo, dalla riunione della Consulta in presenza, che si è svolta a Piacenza, la mia città, e con grande orgoglio devo dire che è stato un momento molto significativo e molto importante, che ha visto la partecipazione di oltre 36 consultori provenienti da Argentina, Brasile, Cile, Perù, Canada, USA, Regno Unito, Spagna, Francia e Germania. Devo dire che è stato un momento di confronto molto importante e buona parte anche delle modifiche che oggi portiamo in Assemblea sono nate da questa riunione in presenza e da questo importante momento di confronto.

È stato un momento in cui i nostri consultori hanno potuto apprezzare le bellezze artistiche di Piacenza, le nostre eccellenze enogastronomiche, creando indotto turistico per Piacenza ma non solo. Perché poi i nostri consultori, essendo in missione, si sono mossi anche all’interno della Regione, venendo a Bologna, facendo incontri istituzionali con l’Università Alma Mater di Bologna per dei master che sono attivi, in collaborazione, in Argentina. Quindi, comunque, la Consulta crea indotto turistico e indotto economico per la nostra Regione ma anche per i Paesi di insediamento dove i nostri corregionali si sono insediati creando importanti collaborazioni internazionali.

Io vorrei soffermarmi in particolare sull’articolo 3 del presente progetto di legge che ridefinisce sia la platea dei destinatari diretti degli interventi, introducendo anche il settore delle organizzazioni di volontariato, sia quella dei destinatari indiretti, inserendo realtà legate al tessuto economico e sociale quali le fondazioni pubbliche e i consorzi produttivi.

Devo dire che le nostre associazioni svolgono un ruolo fondamentale, come dicevo, per quanto riguarda la promozione della nostra cultura enogastronomica.

A breve si svolgerà, come ogni anno del resto, la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. Il tema portante di quest’anno è la convivialità, sostenibilità e innovazione, gli ingredienti della cucina italiana per la salute delle persone e la tutela del pianeta. La cucina emiliano-romagnola la fa da padrona nel mondo e devo dire che le nostre associazioni ogni anno – io e il presidente Fabbri veniamo coinvolti – organizzano iniziative straordinarie di promozione della nostra cultura enogastronomica. Questo è molto importante e ci dà la conferma di quanto le nostre tradizioni enogastronomiche siano apprezzate soprattutto all’estero, soprattutto nel resto del mondo.

Pertanto, non posso che esprimere soddisfazione per il lavoro costruttivo e corale che è stato svolto, di concerto con le 90 associazioni e con i nostri 36 consultori, in tutto il mondo.

Un ringraziamento va al presidente Fabbri per l’impegno e la passione con cui ha assunto questo incarico. Un ringraziamento alla collega Marilina Bertoncini e anche a chi ha fatto della Consulta ciò che la Consulta è attualmente, quindi al già presidente della Consulta e collega Gianluigi Molinari, che è anche piacentino come la sottoscritta, ad Alessandro Cardinali e alla vicepresidente estera Annalisa Poggiali. Devo dire che è un’ottima realtà la nostra Consulta, una realtà ben strutturata, che consentirà di cogliere anche nuove sfide.

Come diceva il presidente Fabbri, il 2024 sarà l’anno del Turismo delle Radici, ne abbiamo parlato anche durante la riunione della Consulta in presenza a Piacenza. È una sfida importante da cogliere, che potrà davvero avere ricadute molto positive per il turismo emiliano-romagnolo e che, se ben strutturato, potrà consentire a tanti nostri corregionali di tornare in Italia e ritrovare luoghi storici, luoghi appartenenti ai propri avi, ai propri familiari, creando, come dicevo, indotto turistico e nuove e importanti occasioni di sviluppo.

Non posso quindi che esprimere un plauso e anche un ringraziamento ai colleghi di maggioranza per il confronto costruttivo che si è creato in Commissione Parità, che è la nostra Commissione, la sede istituzionale della Consulta, in particolare alla collega Mori e al presidente Federico Amico. Devo dire che il confronto è sempre stato costruttivo.

Ringrazio anche i colleghi di opposizione, i colleghi della Lega, per avermi scelto come vicepresidente per ricoprire questo incarico. Un ringraziamento ai colleghi di Fratelli d’Italia, con cui mi sono confrontata, a Marco Mastacchi, che ha partecipato con noi ai lavori della Consulta in presenza, e mi ha fatto molto piacere perché la Consulta è qualcosa di trasversale, devo dire che già la mia presenza ne è la dimostrazione e penso che con il presidente Fabbri e con la collega argentina Marilina Bertoncini ci sia davvero un buon lavoro di squadra. L’impressione è proprio questa.

Abbiamo svolto qualche missione, ancora in maniera limitata perché purtroppo abbiamo ripreso da poco. Ricordo la missione del presidente a Londra, la missione a New York, a cui ha partecipato anche la nostra presidente dell’Assemblea, Emma Petitti; ci siamo aggiunti alla missione della Giunta con il presidente Bonaccini e l’assessore Mammi.

Io sarò a Ginevra a breve per conoscere le associazioni di emilano-romagnoli in Svizzera e abbiamo già notizie circa l’intenzione di avviare una nuova associazione, e probabilmente avremo anche nuove associazioni che nasceranno (penso al Messico, penso ad altri Paesi esteri), quindi la Consulta è una realtà molto viva, come diceva il presidente Fabbri, e anche in continua espansione.

Penso davvero che sia stato fatto un ottimo lavoro, le modifiche che oggi andremo a portare all’attenzione dell’Assemblea vanno un po’ a rivedere una legge regionale, che è nata bene, ma che necessita di essere adeguata al contesto, all’evolversi dei tempi e delle situazioni. Per cui penso che sia stato fatto un ottimo lavoro.

L’auspicio è quello di proseguire in questa direzione, in questo clima di collaborazione, in questo clima di confronto costruttivo, perché, quando si tratta di riconoscere il buon funzionamento, in questo caso, di un’istituzione afferente all’Assemblea legislativa, ma che è anche in capo alla Giunta…

Vedo qui l’assessore Calvano e ho scoperto che è il nostro nuovo assessore. Prima la delega era della vicepresidente Schlein, adesso è stata assegnata all’assessore Calvano, che detiene i cordoni della borsa essendo assessore al bilancio. Quindi, sono sicura che sarà molto sensibile alle esigenze e alle sensibilità della Consulta, ma io spero veramente che si prosegua in questa direzione, perché la nostra è una Consulta ben strutturata, ben funzionante. Penso che sia anche qualcosa a livello nazionale, un po’ un unicum. Quindi penso che debba essere sicuramente supportata e rafforzata.

Consentitemi di concludere con sentiti ringraziamenti al nostro staff, perché davvero possiamo contare su uno staff d’eccezione. Ringrazio il dirigente Alessandro Crisarà, Gianfranco Coda, Diana Constantinescu, Ana Liza Serra, Alessandro Cevenini, Giovanna Stanzani e Lilian Tonegutti. Grazie di cuore, perché davvero tanto è stato fatto, tanto è stato fatto bene negli anni precedenti e sono sicura che tante cose positive verranno portate avanti e verranno fatte negli anni futuri. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Andiamo al dibattito generale. Passo la parola al consigliere Daffadà. Prego.

 

DAFFADÀ: Grazie, presidente. Intervengo perché negli anni scorsi ho fatto parte della Consulta, della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, venendo da un territorio che ha dato tanto e sta dando ancora tanto all’emigrazione, l’Appennino parmense, che assieme all’Appennino piacentino sono i territori che hanno dato di più nel secolo scorso rispetto a questi esodi che ci sono stati negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Francia, nel Sud America.

Quindi ringrazio per il lavoro che Marco Fabbri, il collega, Valentina, Marilina dall’Argentina e prima di loro Gianluigi, Alessandro, ma prima ancora Ivo Cremonini, Silvia Bartolini hanno fatto in questi anni. È stato un lavoro di grande rispetto nei confronti di chi per necessità ha dovuto negli anni lasciare il nostro territorio, un territorio che noi viviamo tutti i giorni, ma che loro spesso, soprattutto nel passato, hanno vissuto al telefono, per cartolina o magari in qualche trasmissione televisiva.

Credo, quindi, che dare continuità a una struttura di questo genere sia rispettoso, come ho detto, ma sia veramente molto importante, anche per dare delle opportunità a chi oggi ‒ perché varie generazioni hanno affrontato questi temi ‒ per motivazioni differenti è nel mondo: nostri studenti, nostri lavoratori, che hanno deciso di fare esperienze all’estero. Credo che, da questo punto di vista, sia anche importante, da parte di noi tutti consiglieri, fare uno sforzo, ognuno nel proprio paese, ognuno nella propria Provincia, per capire chi è andato e chi ha voglia anche di creare, come ha già detto la consigliera Stragliati, delle nuove associazioni. Ci sono dei bandi, ci sono dei rapporti che continuano e che possono anche alimentare nuovi progetti. Credo sia davvero importante.

Io non vedo, oggi, una cosa negativa nel fatto che i ragazzi vadano nel mondo. Una volta l’emigrazione era associata a negatività, al fatto che non potessero più vivere o lavorare sul nostro territorio. Oggi, invece, credo sia una grande ricchezza, come anche chi viene qui dall’estero.

Credo sia davvero importante questo lavoro. Esorto a continuarlo. Esorto anche, dove possibile, nei limiti del bilancio, come si era detto prima, a finanziare attività e iniziative di questo genere.

Tutto questo, però, come è stato anche ricordato, mi porta a rapporti, a relazioni, ad affetti che ognuno di noi ha oltreoceano, ognuno di noi ha oltremanica.

Davvero, ringrazio e plaudo al fatto di riconoscere nel 2 luglio la Giornata degli immigranti emiliano-romagnoli nel mondo. Provenendo proprio dai territori in cui, purtroppo, ci furono dei morti, sull’Arandora Star, so quanto quella fosse, negli anni, una ferita aperta, che è stata parzialmente rimarginata dal Comitato. Qua ricordo Giuseppe Conti, ricordo Romeo Broglia, ricordo persone che in questi anni hanno lavorato per ricordare, per portare all’attualità un evento importante che per troppi anni è stato taciuto. Due anni fa, se non sbaglio, anche il presidente Mattarella ha riportato agli onori della cronaca questo evento.

Credo sia importante, magari in modo anche simbolico, so che è già stato fatto, ma può essere che debba essere fatto, secondo me, anche un incontro nel Sacrario delle vittime dell’Arandora Star, nell’Appennino parmense, a Bardi, dove c’è stato il numero più alto di periti in questo evento delittuoso, perché si può parlare assolutamente di un evento delittuoso.

Quindi, nel ricordare anche come le nostre associazioni si stanno muovendo, stanno facendo attività, come è già stato ricordato, stanno riaprendo anche i battenti alle loro feste, che sono momenti conviviali di ricordo, ma sono anche momenti in cui raccolgono fondi per il nostro territorio, non solo mascherine. Ricordo che, per esempio, l’ospedale di Borgo Val di Taro è stato oggetto di tantissime donazioni da parte dei nostri migranti, l’ultimo un trust di un cittadino di New York che ha donato 300.000 dollari per strutture e per materiale al nostro ospedale.

Questo testimonia il grande legame che c’è da parte di chi comunque si sente un cittadino dell’Emilia-Romagna, delle nostre valli, dell’Italia, e chi riconosce i nostri Sindaci come i propri Sindaci, per cui credo che sia importante e sia sempre più importante anche andarli a trovare, continuare queste relazioni, che portano sicuramente frutti, se non altro dal punto di vista umano.

Ringrazio quindi anch’io e mi associo ai ringraziamenti per i funzionari che ogni giorno lavorano per mantenere queste relazioni e soprattutto nel valutare ed aiutare a portare avanti questi progetti importanti per il nostro territorio. Quindi concludo ringraziando ancora e convintamente votiamo questo provvedimento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Daffadà.

Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente.

Parlare di emiliano-romagnoli nel mondo o comunque parlare più in generale di italiani nel mondo, ma rimaniamo ovviamente nello specifico di quello che è l’argomento, quindi degli emiliano-romagnoli, significa parlare di noi stessi.

A tutti noi penso sia capitato, quando ci troviamo all’estero, ci troviamo in un posto più o meno sconosciuto, di notare tutte le cose che ci richiamano la nostra patria, la nostra casa e il posto da cui veniamo, che può essere il nome di un locale, può essere una bandierina, può essere tutto questo.

Credo però che la forza di questa proposta che ci arriva oggi non sia tanto quella di dare una risposta a chi all’estero, come diceva sempre un nostro concittadino molto popolare, sente la nostalgia del passato, ma proprio quella di portare quella che è stata per queste persone l’Emilia-Romagna e portarla nei luoghi dove ora vivono e lavorano. Si è parlato già, lo dirò anch’io ed è sicuramente scontato parlare del nostro modo di fare impresa, di fare artigianato, dei nostri prodotti alimentari, musica, arte eccetera; ma io credo che una cosa che contraddistingue molto gli emiliano-romagnoli e questo ci viene riconosciuto già a partire dalle altre regioni italiane è il nostro modo di fare comunità, il modo di essere comunità, il modo di stare insieme tra di noi e insieme con gli altri.

Ecco allora che non mi stupisce che tante associazioni aderiscano a un progetto come quello della Consulta. Prima il presidente Fabbri ha parlato che questa proposta porta dei piccoli correttivi, ma io dico che, se i piccoli correttivi sono, appunto, allargare la platea, dare una semplificazione alla partecipazione, favorire una maggiore partecipazione, dare più peso alle associazioni che partecipano, non sono piccoli correttivi. Sono aggiustamenti necessari e importanti, che sicuramente faranno funzionare meglio quello che è il lavoro della Consulta e quindi quelli che sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere.

Gli obiettivi, appunto, che abbiamo detto: esportare un po’ di quello che è il nostro modo di essere, il nostro modo di vivere, il nostro modo di stare insieme e avere anche un ritorno di questo. Guardate che i nostri concittadini all’estero, oltre a quelli che rappresentano forse meglio di tutti ciò che l’Emilia-Romagna e l’Italia vogliono dire per i popoli stranieri che le incontrano, sono per noi e quindi per la nostra Regione e per questa Consulta il modo migliore di sapere che cosa all’estero pensano di noi e quindi come riuscire a correggere anche magari i nostri comportamenti, sapere su che cosa puntare, sapere come siamo visti e che cosa viene detto di noi.

Appunto per questo io penso che il lavoro che è stato fatto e di cui ringrazio, a partire dal presidente Fabbri e da Valentina Stragliati, in questo anno e mezzo… Io sono arrivato a lavoro già ultimato, ma saluto molto volentieri questo lavoro che è stato fatto e lo accolgo molto volentieri. Penso, appunto, che sia importante per creare un legame sempre più forte, per espandere ed allargare quel senso di comunità che siamo molto bravi a fare tra di noi e che dobbiamo fare anche con questi nostri concittadini che vivono lontano da noi, ma che si sentono ancora emiliano-romagnoli.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Cuoghi.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Brevemente, perché molto è stato già detto e illustrato con dovizia di particolari dal consigliere Fabbri e dalla consigliera Stragliati, che hanno fatto, dal mio punto di vista, un lavoro molto positivo e approfondito sulla revisione della legge, cogliendo alcuni aspetti non solo dal punto di vista tecnico, anche se dopo tornerò su questo elemento. Hanno interpretato, in questo scorcio di mandato, nel loro mandato, per quanto riguarda la gestione della Consulta, credo, nel migliore dei modi possibili e rilanciando un’attività che per diversi mesi è stata costretta anche dalla pandemia.

Nel momento stesso in cui noi andiamo a rivedere questa norma, andiamo ad apportare delle modifiche, andiamo a intervenire sull’articolato, che aggiorna e aggiusta quello che era un testo già presente, credo che abbiano, al fianco di questa azione più puntuale, più precisa dal punto di vista della scrittura dell’articolato, saputo interpretare bene il ruolo della Consulta, mettendola a piena valorizzazione, sia nei contenuti che nelle attività.

In particolar modo, mi vorrei soffermare su due punti, che il consigliere Fabbri prima ha citato e che sono stati anche frutto del confronto fatto con lui e con la consigliera Stragliati, ma anche con la struttura organizzativa della Consulta, che anch’io ringrazio per il lavoro che conduce, che ha supportato anche la Commissione di parità nel momento stesso in cui la nuova Consulta si è andata insediando, che ha visto proprio in quel momento una serie di elementi che dovevano andare a correzione, che troviamo riportati all’interno di questa legge.

Il primo ha senz’altro un sapore molto formale, ma ha un impatto di carattere sostanziale, ed è quello che aggiorna relativamente al nuovo assetto nazionale del Codice di Terzo settore, mettendo allo stesso livello le organizzazioni di volontariato e dell’associazionismo di promozione sociale, superando degli steccati esclusivamente formalistici e riportandoli nelle forme associative a coloro che sono animatori, anche sul territorio emiliano-romagnolo, di una serie di relazioni a fianco dei lavori della Consulta e che magari da anni operano all’interno delle relazioni internazionali con le comunità degli emiliano-romagnoli e degli italiani residenti all’estero, e che magari nel corso degli anni mutano forma associativa passando dall’una all’altra, ma che nello spirito invece incarnano pienamente quelli che sono gli obiettivi che vogliono essere colti dalla Consulta.

Il secondo, che però ha una sua differenziazione all’interno dei vari organismi, ma che ci siamo trovati all’atto della costituzione della Consulta oggi insediata, ha caratterizzato e vuole caratterizzare anche, secondo me, l’attenzione che questa Assemblea presta alle questioni legate alla parità, nel momento stesso in cui noi ci siamo trovati ad interloquire sia con le università che con le stesse associazioni italiane, così come per quanto riguarda il Consiglio delle Autonomie locali. Il conferimento, le indicazioni che noi abbiamo raccolto da queste sono state monogenere, mentre crediamo, come dicevo, con le dovute differenziazioni relative alle organizzazioni che risiedono all’estero, che hanno chiaramente una dinamica, un dimensionamento non facilmente controllabile da noi, che invitare i soggetti che risiedono in Italia a tenere in considerazione le questioni di parità sia un accento che vada sottolineato e posto giustamente, che trova nell’articolato questa sua esplicitazione, che era manchevole nell’articolato presente.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri iscritti in dibattito generale, quindi a questo punto chiedo ai due relatori se vogliano replicare, al consigliere Fabbri e alla consigliera Stragliati.

Allora passo la parola alla Giunta per alcune conclusioni, all’assessore Felicori.

Prego, assessore.

 

FELICORI, assessore: Veramente pochi minuti, solo per dire che in questo caso, nelle mie responsabilità di assessore alla cultura, do moltissima importanza a questa legge, perché questa legge ha delle potenzialità di sviluppo culturale formidabili.

Vorrei leggere insieme questa legge, con l’impegno che ci stiamo prendendo, che sta dando luogo ad una riforma dell’ATER per internazionalizzare il nostro sistema culturale, cioè per aumentare le possibilità per gli artisti dell’Emilia-Romagna di lavorare in Italia, in Europa, nel mondo.

Quindi, metto l’accento in questa legge proprio su questa opportunità, far sì che la nostra attenzione agli italiani nel mondo e la possibilità di portare gli artisti della nostra regione nel mondo vengano lette assieme, coordinate assieme. Questo vale per tutte le filiere di cui parliamo: la filiera culturale, la filiera dell’agroalimentare, la filiera dell’internazionalizzazione del sistema economico e industriale, la stessa filiera turistica.

Il secondo e ultimo punto su cui metterei l’accento è il cambiamento degli italiani nel mondo. Se noi partiamo da una storia di italiani che emigrano, certo anche per ambizione, ma partendo dalla necessità, noi siamo oggi invece dentro un nuovo mondo di italiani nel mondo, che emigrano per ambizione, per vocazione, per un cambiamento nel mercato del lavoro anche nel livello medio-alto.

Noi dobbiamo agire per far sì che a questo cambiamento che c’è negli italiani nel mondo corrisponda anche un’evoluzione delle nostre associazioni e un’evoluzione della nostra capacità di parlare a questi italiani. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Felicori.

A questo punto passiamo all’esame dell’articolato.

Prima nominiamo gli scrutatori: consigliera Pillati, consigliera Rossi, consigliere Pelloni.

Partiamo dall’articolo 1 del progetto di legge.

Dibattito generale sull’articolo 1.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1 per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 2.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 3.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 4.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 5.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 6.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 7.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 8.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 9.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 10.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 11.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 12.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 12.

Favorevoli? Contrari? Astenuti.

È approvato.

 

Articolo 13.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 13.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 14.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 14.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 15.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 15.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 16.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 16.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo arrivati all’ultimo articolo, l’articolo 17.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 17.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto finali sul progetto di legge.

Qualcuno si iscrive a parlare? Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

A nome del Gruppo di Fratelli d’Italia, ci tengo a ringraziare i relatori di maggioranza e di minoranza. Ringrazio anche personalmente la consigliera Stragliati, che si è prodigata per fornirmi alcuni approfondimenti.

Qualcuno che sta più in alto di noi ci ha ricordato che ciascuno è unico e irripetibile e, al tempo stesso, inconfondibilmente legato alle proprie radici. È un tema, questo, che ci appartiene. È vero, non dobbiamo mai scordare che le radici ci restituiscono identità. Sono la base, la forza di ogni nostra iniziativa. Ogni generazione ha il compito di tramandarle, con coscienza e con rispetto.

Sono, questi, per noi, elementi fondamentali, che ritroviamo in questo disegno di legge, che ci sembra vada in questa direzione. Per queste motivazioni, annuncio il voto favorevole del Gruppo Fratelli d’Italia.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Non posso che esprimere soddisfazione per il lavoro che è stato svolto...

 

(interruzione: “Non si sente niente”)

 

PRESIDENTE (Petitti): Proviamo ad alzare un attimo il volume del microfono.

Prego.

 

STRAGLIATI: Adesso si sente? Grazie.

Non posso che esprimere soddisfazione per il lavoro positivo che è stato svolto in Commissione Parità e il confronto costruttivo e positivo che si è sviluppato oggi in Assemblea legislativa, quindi evidentemente ci sarà il voto all’unanimità sulle modifiche alla legge regionale n. 5 del 2015.

Penso quindi che questa giornata rappresenti un momento molto positivo per l’Assemblea legislativa, di collaborazione, di confronto costruttivo, quindi rinnovo i ringraziamenti al presidente Fabbri, alla collega Bertoncini, ai colleghi di maggioranza e all’opposizione tutta. Prima ho dimenticato la collega Castaldini, chiedo venia, rimedio in questo momento, la collega Castaldini Valentina e i colleghi ovviamente della Lega e di Fratelli d’Italia, il consigliere Mastacchi, perché anche avere l’unanimità e avere il voto positivo a una proposta di legge da parte dell’opposizione penso che davvero rappresenti un momento significativo e importante, per cui proseguiamo in questa direzione e un ringraziamento corale a tutti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Anche per me, brevemente, per esprimere la soddisfazione e il ringraziamento davvero all’Assemblea tutta per aver colto lo spirito con cui è stato affrontato questo percorso, ma anche e soprattutto il fatto che andiamo a raccogliere delle esigenze legate non solo ai nostri concittadini, ma anche, come ben esplicitava l’assessore Felicori, alle evoluzioni che sono in corso e ad un fenomeno migratorio che non è più di necessità, come un tempo, ma spesso è legato all’opportunità e alla voglia di trascorrere un’esperienza professionale, lavorativa o di studio all’estero.

Porto quindi con me tutte queste sollecitazioni, legate anche alla necessità di integrazione tra i vari Assessorati, partendo proprio dal tema del Turismo delle Radici e dalle esperienze che sono in corso, come il progetto Boomerang, che permette di portare giovani emiliano-romagnoli a trascorrere un’esperienza qui in Italia, attraverso percorsi formativi non convenzionali, quindi anche qui abbiamo già diverse attività e percorsi consolidati, come quello legato ai giovani artisti che vengono a trascorrere un’esperienza formativa qui.

Quindi, chiudo ringraziando anche la presidente Emma Petitti, perché in questo periodo ci è sempre stata molto vicina. Ha riconosciuto fin da subito il ruolo della Consulta e la ringrazio anche in nome e per conto dell’associazione, perché recentemente sono state attribuite alcune benemerenze, che per i nostri concittadini esteri sono davvero un riconoscimento di vita importante. Ci tenevo a ringraziare la presidente anche per questo, esprimendo il voto favorevole del Partito Democratico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Fabbri.

A questo punto mettiamo in votazione il progetto di legge. Ricordo che la votazione avviene tramite dispositivo elettronico.

Apriamo la votazione sul progetto di legge di iniziativa dei consiglieri, recante “Modifica della legge regionale 27 maggio 2015, n. 5”.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 42

 

È approvato.

 

Il progetto di legge è approvato.

Colleghi, sono le 12,52. Non abbiamo i tempi per affrontare adeguatamente l’oggetto successivo.

Dichiaro quindi chiusa la seduta del mattino. Ci vediamo alle 14,30.

Grazie.

 

La seduta ha termine alle ore 12,52

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Stefano BARGI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, DELMONTE Gabriele, Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI;

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Hanno comunicato di non partecipare alla seduta gli assessori Barbara LORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO e i consiglieri Fabio BERGAMINI e Matteo RANCAN

 

Votazione elettronica

 

OGGETTO 5332

Progetto di legge di iniziativa Consiglieri recante: "Modifica della legge regionale 27 maggio 2015, n. 5 "Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo. Abrogazione della legge regionale 24 aprile 2006, n. 3 (Interventi a favore degli emiliano-romagnoli e funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo)."" A firma dei Consiglieri: Fabbri, Stragliati (55)

 

Presenti: 43

Favorevoli: 42

Presenti non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BARGI Stefano; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; CUOGHI Luca; DAFFADÀ Matteo; EVANGELISTI Marta; FABBRI Marco; FACCI Michele; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; LIVERANI Andrea; MALETTI Francesca; MARCHETTI Daniele; MARCHETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MONTEVECCHI Matteo; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; PARUOLO Giuseppe; PELLONI Simone; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella

 

Presenti non votanti:

PETITTI Emma

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; GIBERTONI Giulia; RANCAN Matteo

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68 del Regolamento interno

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERPELLANZE

 

5890 - Interpellanza in merito alla soppressione del passaggio a livello n. 13 della linea ferroviaria Reggio Emilia – Ciano d'Enza e alla realizzazione di una viabilità alternativa.   A firma della Consigliera: Gibertoni 

 

5903 - Interpellanza per conoscere le intenzioni della Regione riguardo il punto di nascita di Mirandola (MO), in particolare per sapere se l'esternalizzazione di alcune prestazioni ospedaliere sia temporanea oppure definitiva. A firma del Consigliere: Bargi

 

5920 - Interpellanza per chiedere alla Giunta se ritenga opportuno estendere la gratuità del trasporto pubblico, già prevista per le Forze dell'Ordine, anche agli appartenenti alle Forze Armate, al fine di garantire maggiore sicurezza al personale e agli utenti del trasporto pubblico regionale. A firma dei Consiglieri: Facci, Rainieri, Occhi, Pelloni, Montevecchi, Pompignoli, Delmonte 

 

INTERROGAZIONI

5891 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga compatibile la realizzazione di un impianto a biomasse adiacente all'aviosuperficie di Concordia sulla Secchia. A firma della Consigliera: Castaldini

 

5892 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ad alcune criticità segnalate nell'attività di coordinamento di una Unità Operativa dell'IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola e alle misure da adottare per risolverle. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

5893 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ad alcuni infortuni sul lavoro recentemente verificatisi presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

5894 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa le iniziative adottate per garantire il miglioramento della strada Porrettana nel tratto compreso tra Sasso Marconi e la località Carbona di Vergato (BO), con particolare riguardo alla definitiva messa in sicurezza dello svincolo per Orelia in località Carbona. A firma del Consigliere: Facci

 

5895 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle risultanze delle indagini condotte su una gara d'appalto per l'assegnazione di lavori post-sisma presso la Fiera di Ferrara. A firma del Consigliere: Bargi

 

5896 -  Interrogazione a risposta scritta relativa allo stato attuale e alle prospettive future della coltivazione della canapa e della relativa filiera a livello regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5897 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al previsto trasferimento di prestazioni sanitarie e servizi ambulatoriali dalla Casa della salute di Monticelli (PC) a quella di Cortemaggiore (PC). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5899 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda promuovere, unitamente agli Enti locali, azioni dirette all'immediato abbattimento dei costi dell'energia elettrica da parte delle società multiservizi fornitrici, partecipate dai Comuni e da loro holding, per i malati in gravi condizioni di salute che necessitano dell'utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche indispensabili per la loro esistenza in vita ed alimentate a energia elettrica. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5900 -  Interrogazione a risposta scritta circa il possibile aumento del flusso di traffico sulla Futa, in particolare nei comuni di Bologna e Pianoro, a seguito della chiusura della Fondovalle Savena per la realizzazione dei lavori del secondo lotto del Nodo di Rastignano. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5901 -  Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere a tutela degli addetti alle visite turistiche di Villa Verdi a Sant'Agata, nel comune di Villanova sull'Arda (PC), a seguito della recente chiusura al pubblico della casa-museo. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5902 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa lo stato degli impianti di riscaldamento delle scuole del territorio regionale. A firma della Consigliera: Castaldini

 

5904 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'opportunità di modificare la Legge Regionale 8/94 "Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria", al fine di prevenire lo svolgimento di attività cinotecniche (gare, prove, competizioni, addestramento, ecc.) in contrasto con le finalità di tutela previste nei territori in cui si svolgono. A firma della Consigliera: Zamboni

 

5905 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla chiusura della Casa Residenza Simiani, situata nel comune di Loiano (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5906 -  Interrogazione a risposta scritta circa la decisione del comune di Reggio Emilia di chiudere il passaggio a livello n. 13 della linea ferroviaria Reggio Emilia – Ciano d'Enza, senza realizzare il sottopasso previsto come opera di viabilità sostitutiva. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

5908 -  Interrogazione a risposta scritta relativa agli interventi necessari per assicurare la piena funzionalità ed efficienza idraulica al corso del torrente Bevano, in particolare nel tratto di attraversamento del comune di Forlì. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5909 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'applicazione della Direttiva 2007/60/CE, cosiddetta "Direttiva alluvioni", alla variante al piano particolareggiato dell'area 9 ex Sapaba, Casalecchio di Reno (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5911 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se il taglio della vegetazione ripariale realizzato sul torrente Lavino sia coerente con le disposizioni della Determinazione Arpae AMB-2022-4877 del 26 settembre 2022, relativa alla concessione di occupazione di aree nei comuni di Bologna e Zola Predosa. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5912 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere lo stato dell'arte e i risultati raggiunti con la risoluzione n. 1349/2015, relativa alla collaborazione tra Giunta e vertici militari per promuovere la prevenzione dei dissesti idrogeologici e gli interventi di protezione civile. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Occhi, Pompignoli, Delmonte, Pelloni, Rainieri, Facci

 

5913 -  Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura di via Antica a Codemondo (RE) all'altezza del passaggio a livello e la soppressione della fermata del treno Reggio Emilia-Ciano d'Enza. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

5914 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al progetto di riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza, con particolare riguardo alla prevista riduzione di organico in forza alla Polizia di Stato nella provincia di Forlì-Cesena. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5915 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al possibile supporto della Giunta ad iniziative dirette alla sperimentazione della sterilizzazione come metodo di controllo della presenza delle nutrie (Myocastor coypus). A firma della Consigliera: Piccinini

 

5917 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla scelta di classificare nuclei abitati, quartieri di città o centri urbani come Zone di Ripopolamento e Cattura (ZRC). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5918 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla riorganizzazione della Sanità in Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi

 

5919 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla carenza di personale in alcuni reparti dell'Ospedale di Mirandola (MO). A firma delle Consigliere: Costi, Maletti

 

5921 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia l'entità delle risorse allocate per opere pubbliche dalla Regione Emilia-Romagna, ma non utilizzate dai comuni che ne sono beneficiari. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi

 

5922 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla chiusura della Casa Residenza Simiani, situata nel comune di Loiano (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5923 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito ai lavori da realizzare, al fine di ristabilire la sicurezza sulla strada che da Rioveggio porta a San Benedetto Val di Sambro e su quella che da Pian di Setta porta a Grizzana Morandi. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5924 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull'opportunità di sostenere il proseguimento dell'attività dell'Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti sul lavoro. A firma della Consigliera: Zamboni

 

5925 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia la procedura standard indicata dalla Regione Emilia-Romagna per il ritiro delle cartelle cliniche presso le strutture sanitarie di sua competenza. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5926 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla decadenza delle deleghe al Fascicolo Sanitario Elettronico e sulla possibilità di riattivarle in maniera rapida. A firma della Consigliera: Montalti

 

5927 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla ricollocazione del personale medico ed infermieristico non vaccinato e reintegrato nell'esercizio della professione. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

5928 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le intenzioni della Giunta rispetto alle misure di sostegno per l'area interna "Basso ferrarese". A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra

 

5929 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la situazione del torrente Arda. A firma del Consigliere: Rancan

 

5930 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta abbia intenzione di promuovere l'accordo tra le Prefetture della regione, allo scopo di attivare servizi specifici volti a prevenire gli atti di violenza e aggressione ai danni al personale del trasporto pubblico locale. A firma del Consigliere: Amico

 

5931 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda promuovere azioni dirette all'immediato abbattimento dei costi dell'energia elettrica da parte delle società multiservizi fornitrici, partecipate dai Comuni e da loro holding, per i malati in gravi condizioni di salute, che necessitano dell'utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche, alimentate ad energia elettrica. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5932 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla data di chiusura del "Calendario venatorio regionale. Stagione 2022/2023", con particolare riguardo alla caccia alle specie migratrici. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5933 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla necessità di una pulizia straordinaria dell'alveo del Torrente Parma nel comune di Colorno. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri

 

5934 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere lo stato economico della sanità regionale. A firma della Consigliera: Castaldini

 

RISOLUZIONI

 

5898 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere, unitamente agli Enti locali, azioni dirette all'immediato abbattimento dei costi dell'energia elettrica da parte delle società multiservizi fornitrici, partecipate dai Comuni e da loro holding, per i malati in gravi condizioni di salute che necessitano dell'utilizzo di apparecchiature medicoterapeutiche indispensabili per la loro esistenza in vita e alimentate ad energia elettrica. (02 11 22). A firma della Consigliera: Piccinini

 

5907 - Risoluzione per impegnare la Giunta affinché sia la Regione Emilia-Romagna ad assumere il ruolo di soggetto propositore della nuova figura professionale di "Capo Mugnaio – Responsabile di Produzione molitoria", al fine di generare ed inserire la nuova qualifica nel Sistema Regionale delle Qualifiche (SRQ), compiendo a tal fine tutte le attività prodromiche necessarie. (03 11 22). A firma dei Consiglieri: Liverani, Pompignoli, Bargi, Catellani, Montevecchi, Stragliati, Bergamini, Rancan, Rainieri, Occhi, Delmonte, Facci, Marchetti Daniele, Pelloni

 

5916 - Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare la messa a disposizione di specifiche risorse a supporto di iniziative dei Comuni dirette alla sperimentazione della sterilizzazione come metodo di controllo della presenza delle nutrie (Myocastor coypus). (04 11 22). A firma della Consigliera: Piccinini 

 

5935 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare misure per consentire, in maniera sperimentale, il transito di traffico leggero privato in entrambe le direzioni nel primo lotto del Nodo di Rastignano – Variante della SP65. (07 11 22). A firma della Consigliera: Castaldini 

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

5560 - Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per ripristinare la zona umida presso il Lido di Spina, in provincia di Ferrara, al fine di salvaguardare la biodiversità del Parco del Delta del Po e, in particolare, la colonia di fenicotteri rosa che vi ha nidificato. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5563 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda attivarsi per risarcire coloro che sono stati colpiti dall'improvvisa e forte ondata di maltempo che si è abbattuta nella notte tra martedì 26 e mercoledì 27 luglio in provincia di Piacenza, in particolar modo in Val Tidone. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

5567 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda istituire un fondo regionale per indennizzare quanti hanno subito danni a causa della forte ondata di maltempo che ha interessato la provincia di Piacenza.  A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5570 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere le iniziative della Giunta a tutela delle acque di balneazione e dell'ecosistema della costa emiliano-romagnola, anche in relazione al progetto denominato "Adriaclim". A firma dei Consiglieri: Facci, Pompignoli, Occhi, Rancan, Rainieri, Pelloni, Delmonte, Montevecchi

 

5573 - Interrogazione a risposta scritta relativa all'attività di verifica periodicamente effettuata su tutta la riviera romagnola a tutela dei bagnanti, soprattutto a seguito dei recenti rilevamenti di Arpae (Agenzia Prevenzione Ambiente Energia Emilia-Romagna) che hanno comportato un temporaneo divieto di balneazione. A firma della Consigliera: Rossi

 

5612 - Interrogazione a risposta scritta circa i danni provocati dal maltempo nel mese di agosto 2022 nell'Appennino Parmense, nella Bassa Modenese, nel Ferrarese e nella Bassa Romagna. A firma dei Consiglieri: Daffadà, Sabattini, Mori, Fabbri, Rontini, Bulbi, Zappaterra, Paruolo, Costi, Gerace 

 

5620 - Interrogazione a risposta scritta sul quantitativo di rifiuti trattati nell'inceneritore di Ferrara, in considerazione della conclusione del periodo di emergenza sanitaria.   A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5622 - Interrogazione a risposta scritta sul numero di suicidi che si registrano negli istituti carcerari dell'Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5631 - Interrogazione a risposta scritta sull'elevato rischio di esondazione del Rio San Michele in località Campore a Salsomaggiore Terme. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

5638 - Interrogazione a risposta scritta circa l'intesa con i sindacati dei Medici di Emergenza Territoriale (MET) in Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Facci, Bergamini, Stragliati

 

5647 - Interrogazione a risposta scritta sui disservizi registrati nella gestione del People Mover e sulla possibilità di predisporre un piano per fronteggiarli nella stagione invernale.   A firma della Consigliera: Gibertoni 

 

5669 - Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per realizzare un progetto organizzativo e funzionale che dia piena valorizzazione al complesso immobiliare ex Inail, sito nel comune di San Benedetto Val di Sambro (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5684 - Interrogazione a risposta scritta sull'ultimazione dei lavori inerenti la costruzione della palestra paralimpica di Bazzano nel comune di Neviano degli Arduini. A firma del Consigliere: Rainieri

 

5702 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali misure la Giunta intenda adottare, di concerto con gli Enti Locali, per ridurre l'impatto economico delle forniture di energia agli utenti della nostra regione, anche attraverso azioni nei confronti delle Multiutilities, valutando l'impiego, a questo fine, degli utili da esse maturati negli ultimi periodi. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5708 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere come si intenda procedere per assicurare un celere svolgimento dei test tecnici sui ponti di Travo e Tuna, in provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5709 -  Interrogazione a risposta scritta circa gli esiti dell'istituzione dei corridoi umanitari dall'Afghanistan, delle attività di sostegno allo studio universitario di studenti e ricercatori afghani e i primi risultati del protocollo sottoscritto con l'OMS per gli interventi di emergenza nel paese asiatico. A firma del Consigliere: Amico

 

5711 -  Interrogazione a risposta scritta sulla crisi di quattro cooperative reggiane delle costruzioni. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5712 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se sia stata effettuata una ricognizione dettagliata, provincia per provincia, delle criticità idrauliche presenti sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5715 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere le tempistiche previste dalla Regione per rispondere ad una richiesta di dati da parte dell'Osservatorio Permanente sull'Aborto. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Marchetti Daniele, Bergamini, Facci, Pelloni, Stragliati

 

5716 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda adottare misure di sostegno economico nell'ambito dell'adozione dei prossimi programmi di sviluppo rurale idonee a compensare le imprese agricole per le perdite economiche subite a seguito dell'aumento dei costi energetici e del minor valore riconosciuto al prodotto agricolo dalla catena distributiva. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5718 Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda attivare un'azione di vigilanza e controllo sui prezzi all'ingrosso ed evitare operazioni speculative sulle materie prime. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5720 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere al fine di reprimere il fenomeno delle truffe verificatesi nelle vendite on line di legna e pellet. A firma del Consigliere: Fabbri

5724 - Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per sostenere i consumatori a fronte dell'aumento dei prezzi del pellet. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5789 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta quali ragioni medicoscientifiche motivino la prescrizione dell'ecografia di accertamento della vitalità dell'embrione ai fini del rilascio del certificato di Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) e in che modo intenda garantire su tutto il territorio regionale che gli esami non interferiscano con la tempistica per IVG sicure, nel rispetto della volontà della donna e della legge 194. A firma dei Consiglieri: Mori, Zappaterra, Costi, Rossi, Sabattini, Pillati, Fabbri, Gerace, Mumolo, Marchetti Francesca, Caliandro

 

5803 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali misure la Giunta intenda adottare per assicurare l'avvio degli screening per HIV e se intenda fornire gratuitamente i kit diagnostici per HIV ad organizzazioni del terzo settore convenzionate con le strutture ospedaliere e impegnate sul fronte della prevenzione della malattia. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5804 - Interrogazione a risposta scritta relativa ai metodi adottati per contenere la popolazione di Aedes albopictus, la cosiddetta zanzara tigre, in Emilia-Romagna.   A firma dei Consiglieri: Occhi, Delmonte, Pompignoli, Pelloni, Facci, Rainieri

 

5829 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se saranno confermate le limitazioni orarie e funzionali dei servizi all'interno dell'Ospedale S. Maria di Borgo Val di Taro (PR) e quali siano le intenzioni delle autorità sanitarie di distretto circa il mantenimento del suo Punto di Primo Intervento Ospedaliero (PPIO). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5831 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere per far fronte alla mancanza di medici specialisti nel Punto di Primo Intervento Ospedaliero (PPIO) dell'Ospedale di Borgotaro e in particolare per conoscere la tempistica necessaria per riportare il PPIO all'ordinarietà, ossia a pieno regime. A firma dei Consiglieri: Daffada', Gerace

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione del seguente decreto, dal 21/10/2022 al 03/11/2022

 

DPGR n. 151 del 25/10/2022

Modifica del decreto n. 21 del 28/02/2020 “Nomina dei componenti della Giunta regionale e specificazione delle relative competenze.”

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 18 prot. NP/2022/2499 del 07/11/2022)

 

 

LA PRESIDENTE

 

LA SEGRETARIA

Petitti

Montalti

 

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