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192.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2023

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 6510

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli intendimenti della Giunta sulla gestione dei daini dei due nuclei di Classe e Volano, alla luce degli esiti del bando regionale per la cessione di daini a scopo ornamentale amatoriale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

MAMMI, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 6515

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Giunta intenda porre in essere per rendere le imprese agricole della regione maggiormente competitive e per sostenere la formazione e la reperibilità di personale competente e specializzato nel settore. A firma dei Consiglieri: Occhi, Facci, Rainieri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

OCCHI (Lega)

MAMMI, assessore

OCCHI (Lega)

 

OGGETTO 6499

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula su quali siano state le motivazioni che abbiano indotto la Giunta regionale a ricorrere alla Corte costituzionale rispetto al dimensionamento scolastico e alla Legge di Bilancio dello Stato 2023. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Bulbi, Zappaterra, Pillati, Caliandro, Sabattini, Daffadà, Rontini

(Svolgimento)

 

OGGETTO 6504

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul ricorso alla Corte Costituzionale della Giunta Regionale contro il riordino dei dirigenti scolastici e amministrativi previsto dal PNRR. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MARCHETTI Francesca (PD)

CASTALDINI (FI)

SALOMONI, assessora

MARCHETTI Francesca (PD)

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 6503

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla frana che ha interessato la località di Villa Sassonero nel Comune di Monterenzio. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

PRESIDENTE (Zamboni)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 6508

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il progetto di "Ristrutturazione aziendale mediante demolizione e ricostruzione di allevamento avicolo convenzionale esistente", sito nel comune di Maiolo (RN). A firma della Consigliera: Rossi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

ROSSI (PD)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

ROSSI (PD)

 

OGGETTO 6505

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quali iniziative la Regione intenda assumere per salvaguardare i diritti dei lavoratori di Seta e tutelare gli utenti del trasposto pubblico reggiano dai disservizi dell'azienda. A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

AMICO (ERCEP)

BARUFFI, sottosegretario

AMICO (ERCEP)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 6511

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda intensificare la formazione pratica delle polizie locali rispetto all'uso della forza e ai suoi limiti. A firma della Consigliera: Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

PIGONI (BP)

BARUFFI, sottosegretario

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 6513

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'incontro convocato per il 1° marzo dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla opportunità di ricapitalizzare Industria Italiana Autobus, al fine di rilanciare il sito produttivo di Bologna e di garantire la piena operatività ad un'azienda strategica per il settore del trasporto pubblico e per la transizione ecologica. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAMBONI (EV)

BARUFFI, sottosegretario

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 6502

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quale sia lo stato d'avanzamento del percorso di progettazione integrata volta alla costituzione di comunità energetiche rinnovabili all'interno del Fiera District. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Petitti)

CALVANO, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 6512

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla decisione della Regione Emilia-Romagna di anticipare al 2023 l'alienazione del complesso di via dei Mille, a Bologna, alla luce delle eventuali ricadute sul progetto di ristrutturazione degli uffici di Procura e Tribunale per i Minorenni di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

EVANGELISTI (FdI)

CALVANO, assessore

EVANGELISTI (FdI)

 

OGGETTO 6514

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla regolarità di un avviso di selezione pubblica della società Lepida ScpA. A firma dei Consiglieri: Facci, Occhi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

CALVANO, assessore

FACCI (Lega)

 

OGGETTO 6491

Nomina di un componente del Collegio regionale dei revisori dei conti ai sensi dell'art. 2 della L.R. 18/2012. (122)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

EVANGELISTI (FdI)

ZAPPATERRA (PD)

EVANGELISTI (FdI)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Cordoglio per le vittime del naufragio avvenuto sulle coste di Crotone

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 6492

Comunicazione della Giunta sulla situazione di accoglienza migranti in Emilia-Romagna, con particolare riferimento ai recenti sbarchi avvenuti nel porto di Ravenna.

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

TARUFFI, assessore

RANCAN (Lega)

TAGLIAFERRI (FdI)

GERACE (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,00

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 192 del 28 febbraio 2023.

Interpello i presenti per sapere se ci sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 14 febbraio 2023.

Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

Hanno giustificato la propria assenza gli assessori Colla e Corsini.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo adesso i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 6510

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli intendimenti della Giunta sulla gestione dei daini dei due nuclei di Classe e Volano, alla luce degli esiti del bando regionale per la cessione di daini a scopo ornamentale amatoriale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo dall’oggetto 6510: interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli intendimenti della Giunta sulla gestione dei daini dei due nuclei di Classe e Volano alla luce degli esiti del bando regionale per la cessione di daini a scopo ornamentale amatoriale.

L’interrogazione è a firma della consigliera Gibertoni. Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Buongiorno, assessore Mammi.

Da poco è scaduto (il 31 gennaio) il bando che era stato formato dalla Regione per la cessione di daini ad allevamenti ornamentali del nucleo di Classe e di Volano. Questo bando si può dire che sostanzialmente non sia andato molto bene, perché soltanto quattro daini sono stati richiesti.

In ogni caso, va comunque molto male per loro, perché, come abbiamo avuto modo di evidenziare in più occasioni, le catture… E lo dimostrano veterinari esperti, veterinari competenti in materia che stimano in 10 per cento in generale il numero di daini che non sopravvivono neppure alle catture e in ogni caso anche per questi daini che dovessero essere davvero assegnati e quindi diciamo trasferiti fuori dal loro habitat naturale, se sopravvivono alla cattura e al trasferimento, passeranno comunque da un regime di libertà a un regime di sostanziale detenzione.

Quindi, il punto che ci premeva capire è che continuiamo a non avere informazioni precise su come si decida di procedere, ma la speranza e la richiesta, a cui di recente si sono uniti anche 30.000 cittadini che hanno fatto una richiesta pubblica un’istanza pubblica, una lettera pubblica all’Assessorato e chiedono quindi che questi daini non vengano trasferiti, che restino nel loro habitat naturale e hanno ben individuato e hanno molto chiaro che l’habitat dei daini è la pineta di Classe e il lido di Volano; chiedono quindi che ci sia un ripensamento, chiedono che ci sia la possibilità di interloquire in modo più complesso; che la Regione porti avanti un approccio che non sia più quello elementare portato avanti finora, ossia, diciamo così, a un supposto problema si risponde spostando come giocattoli esseri viventi, ma che invece si proceda ad un avvio di un ragionamento più complesso.

Nel frattempo, con una serie di accessi agli atti io non sono riuscita a ottenere informazioni precise neppure sulle aree di competenza della Regione, precisamente quali sarebbero i tempi, quali sarebbero i modi, quali sarebbero i motivi, quindi è tutto non particolarmente evidente e chiedo quindi aggiornamenti all’assessore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni.

Assessore Mammi.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

Intanto mi preme precisare, consigliera, che a noi è arrivata un’istanza e non una petizione, l’istanza è arrivata il 20 febbraio e il 20 febbraio ha subito avuto una risposta da parte del nostro servizio, dei nostri uffici (è arrivata al protocollo).

Come lei richiama correttamente nell'interrogazione, noi abbiamo fatto questo bando per verificare eventuali disponibilità di privati ad accogliere almeno una parte dei daini presenti in quella zona del territorio regionale con scopi ornamentali, quindi specificando che non si deve prevedere l’abbattimento dei daini stessi.

Ricordo che l’indicazione di fare in modo che in quelle aree della nostra regione non debbano esserci animali alloctoni, quindi daini, non è una scelta, una decisione della Regione Emilia-Romagna, ma è un'indicazione di ISPRA, e sarei anche curioso di capire dalla consigliera come lei proporrebbe di andare incontro a queste indicazioni di ISPRA, che ci dice appunto che lì non devono esserci daini, perché questo rappresenta, dal punto di vista dell’ecosistema complessivo, un impatto che produce danni e problemi all’ambiente e anche agli altri animali.

Noi, come abbiamo detto, non prevediamo abbattimenti, ma lo spostamento in aree vocate, come possono essere le nostre aree appenniniche oppure allevamenti, ma a scopo ornamentale. Abbiamo dovuto fare un bando, quindi, per fare un monitoraggio e capire quali sono gli eventuali allevamenti privati che sono disponibili.

Ultima osservazione, perché poi di questo tema abbiamo già parlato tante volte in quest’Aula, quindi non ho informazioni ulteriori da poter offrire. noi ci occupiamo esclusivamente delle aree fuori dal parco, quindi le aree più pertinenziali all’area del parco. L’area del parco è di gestione del parco stesso e l’area di cui si occupa la Regione Emilia-Romagna credo che sia inferiore forse al 10 per cento dell’area complessiva di cui parliamo, nella quale si trovano i daini.

Quindi, speriamo di trovare altre disponibilità e continueremo naturalmente ad effettuare questo monitoraggio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Mammi.

Consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Avevo parlato appunto di istanza, assessore. Se lei ha ascoltato la mia presentazione ho parlato di istanza e ho parlato di lettera pubblica a lei, di richiesta pubblica.

Io non è che posso costringerla a rispondere a questi cittadini, però io mi sento di consigliarle di non sottovalutare e non ignorare un’istanza pubblica, una lettera pubblica, un Assessorato da parte di persone che, appunto, hanno in ogni caso sostanziato, con una ingente raccolta firme, con grande lavoro di volontariato nei mesi, la richiesta che le fanno.

L’istanza l’ha ricevuta l’Assessorato il 10 febbraio, non il 20 febbraio, il 10 febbraio, poi quando lei l’ha letta io non lo posso sapere. Se però è nelle sue mani, mi sento di consigliarle di non ignorarla.

Perché, guardi, io credo che a volte si parla di comunità che non riescono più ad aggregarsi intorno a dei temi e questo è stato un caso lampante in cui una comunità molto ampia, valorosamente, che sembrava magari perduta, si è ritrovata a ristabilire dei legami intorno a un tema forte, addirittura che da tema locale è uscito, ha scavalcato i confini e ha toccato persone che stanno a cento chilometri, a centinaia di chilometri da quelle zone. Quindi, questo non credo che lei debba permettersi di ignorare.

Per il resto, i daini non sono alloctoni. Io mi chiedo come lei faccia ancora a utilizzare questo aggettivo in aula dopo che la scienza ha chiarito in ogni modo che quei daini sono autoctoni, che questi daini sono in questo Paese da prima di noi.

Come si fa ancora ad utilizzare questi atteggiamenti assolutamente non scientifici e preconcetti? Se voi basate le vostre azioni su pregiudizi non scientifici, c’è un’operazione importante di riformazione da fare, che non deve essere per forza in capo a me. Sono anni che cerco di far capire che questi daini non solo alloctoni, quindi non c’è modo che voi possiate far passare qualcosa di ascientifico, di totalmente non scientifico nella verità scientifica.

Per il resto, io credo che noi dobbiamo renderci conto che viviamo in un mondo che è stato sconvolto dall’uomo, non dagli animali. Viviamo in un mondo che viene ogni giorno sconvolto a velocità non più sostenibile da noi. Siamo noi i perturbatori, non sono gli animali e se siamo noi, siamo noi a dover trovare delle soluzioni che non siano semplicistiche, spostare il mattoncino di leggo da una parte e dall’altra, ma siano soluzioni all’altezza di un mondo complesso, complicato e sconvolto da noi.

Significa, assessore, che daini, noi, voi, cervi, possiamo convivere. Ce lo dice la scienza, ce lo dicono le informazioni che abbiamo e che lei ha.

Quindi, la domanda che le faccio, assessore, è cosa le manca per fermare questo errore, cosa le manca, perché lei ha il potere di farlo. Quindi, io non sono la invito a rispondere all’istanza pubblica, alla lettera che le è stata consegnata in 10 febbraio, ma le chiedo, prima di farlo, di fermarsi e di chiedersi per quale motivo non utilizza le conoscenze che il suo Assessorato sicuramente ha, le competenze e il potere che lei soltanto ha, perché, ha ragione, ho fatto tante interrogazioni su questo tema e ne farò anche ulteriori, ma il potere ce l’ha lei di dire a un certo punto “siamo all’altezza, come Regione Emilia-Romagna, di trovare soluzioni complesse, che magari altre Regioni non hanno neanche ancora cercato e di non abbandonarci a un parere non vincolante di ISPRA”, che è probabilmente un ente che a sua volta su tante cose ha bisogno di rendersi conto che viviamo in un mondo che è andato avanti, che non è un mondo immobile, che non è un mondo in cui gli ecosistemi sono dati nella plastica e fermi pronti per essere manipolati da noi, spostati da noi, come se fossero un arredamento, diciamo così, da poco prezzo…

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Gibertoni, ha concluso il tempo.

 

GIBERTONI: …che sull’onda della moda del momento si decide di spostare da una parte e dall’altra.

Assessore, non ignori questa istanza, risponda ai cittadini, articoli il suo pensiero aggiornandolo e capendo che la manutenzione degli ecosistemi richiederà da ora in poi un aggiustamento continuo. Non c’è una soluzione data per sempre. Se anche lei promette di trasferirli creerà in ogni caso disordini e feroci violenze altrove, aumentando la caccia, per esempio, nelle zone di caccia e destinandole, come dice la delibera n. 140, ad allevamenti da carne e non ad allevamenti ornamentali.

Assessore, le chiediamo di esercitare il suo potere in modo giusto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

OGGETTO 6515

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Giunta intenda porre in essere per rendere le imprese agricole della regione maggiormente competitive e per sostenere la formazione e la reperibilità di personale competente e specializzato nel settore. A firma dei Consiglieri: Occhi, Facci, Rainieri

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 6515: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali azioni la Giunta intenda porre in essere per rendere le imprese agricole della regione maggiormente competitive per sostenere la formazione e la reperibilità di personale competente specializzato nel settore, a firma dei consiglieri Occhi e Facci.

Prego, consigliere Occhi.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Premesso che, secondo un’elaborazione dei dati dell’Agenzia regionale per il lavoro, in Emilia-Romagna nel 2021 le assunzioni in agricoltura hanno raggiunto quota 130.000 unità, di cui la stragrande maggioranza a tempo determinato, incluso l’apprendistato, il lavoro somministrato, mentre solo 1.100 a tempo indeterminato. Il numero di attivazioni sale poi a 133.000 unità stimate nel 2022 e l’ultimo quinquennio gli assunti a tempo indeterminato sono cresciuti passando dalle 910 unità del 2018 alle 1.307 del periodo ottobre 2021-settembre 2022.

La questione della manodopera specializzata nel settore agricolo è stata al centro di un recente convegno “L’agricoltura dalla manodopera alla robotopera: i profili ricercati in Emilia- Romagna” promossa da Confagricoltura Emilia-Romagna, in collaborazione con Umana, tra le principali Agenzie per il lavoro in Italia, che ha presentato i risultati dell’indagine svolta in Regione tra le aziende socie di Confagricoltura, più di 600 rappresentative delle varie province.

Oltre la metà delle imprese coinvolte (il 57 per cento) prevede nuove assunzioni nei prossimi mesi, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato, ma ha evidenziato enormi difficoltà nel reperire forza lavoro. Il 52 per cento non trova operai agricoli specializzati, dal potatore al raccoglitore all’operatore agricolo esperto di agricoltura di precisione, per il 27 per cento degli imprenditori inoltre sono praticamente irreperibili i trattoristi e i conduttori di macchine agricole.

Dall’analisi condotta da Umana è emerso che, in un contesto caratterizzato dalla ricerca di competenze sempre più profilate, le aziende del settore prediligono il canale formativo degli Istituti agrari e professionali, cresce l’attenzione verso gli Istituti tecnici superiori.

La stessa indagine ha evidenziato come più del 40 per cento del personale impiegato usi già strumenti innovativi. Il 91 per cento degli intervistati, inoltre, ritiene che l’impatto di nuove tecnologie sul comparto agricolo sia quantomeno significativo, ma solo il 52 per cento dichiara di aver fatto negli ultimi anni investimenti importanti in tale direzione.

Manodopera. Le aziende agricole cercano e trovano addetti specializzati (questo è il link all’informazione). Considerato che, secondo i dati riportati nell’ultimo censimento di settore, l’Emilia-Romagna, con le sue 53.753 aziende agricole, rappresenta il 4,7 per cento del totale nazionale in termini di numero di aziende e l’8,3 per cento in termini di superficie agricola utilizzata, il confronto con i censimenti precedenti, sebbene risenta di modifiche nel campo di osservazione, conferma il processo di concentrazione nel settore agricolo, ovvero in questi anni sono calate le aziende agricole in maniera maggiore rispetto alla SAU, quindi c’è stata una concentrazione.

Rilevato che si rende con tutta evidenza necessario sostenere e accompagnare le aziende agricole verso un futuro sempre più ad alta tecnologia, non solo mediante una politica di incentivi economici, ma soprattutto mediante una capillare attività di formazione di personale specializzato, tutto ciò premesso e considerato, interroghiamo la Giunta per conoscere quali azioni immediate intenda porre in essere in via ulteriore rispetto a quelle già previste nelle varie linee di intervento pubblico, per rendere le imprese agricole della Regione maggiormente competitive e sostenere la formazione, quindi la reperibilità di personale competente e specializzato nel settore, oggi di scarsa o nulla reperibilità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Assessore Mammi, prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, consigliere Occhi, per questa sua interrogazione, che mi dà la possibilità anche di richiamare cosa stiamo facendo come Regione sul fronte della formazione professionale, delle nuove competenze che servono, anche per migliorare l’incrocio tra domanda e offerta.

Il convegno a cui ho partecipato insieme al collega Colla è stato un convegno molto importante, ci ha offerto anche molti spunti, è stato un bel confronto, e naturalmente in quel convegno sono state analizzate le criticità emerse dalla ricerca di Umana. Preme innanzitutto evidenziare che non hanno riferimento la carenza di un’offerta formativa adeguata alla domanda di competenze espresse dalle imprese, ma mettono soprattutto in evidenza le difficoltà di reperimento, in particolar modo dei lavoratori stagionali.

L’investimento regionale, per rendere disponibili competenze ai diversi livelli di specializzazione, ricomprende tutti i segmenti dell’offerta: dai percorsi di istruzione e formazione professionale per la qualifica professionale, fino al diploma; ai percorsi annuali di istruzione e formazione tecnica superiore, fino ai percorsi biennali delle Fondazioni ITS; e ai dottorati di ricerca.

A favore delle oltre 51.000 persone che hanno avuto accesso alle misure per l’inserimento lavorativo, previste dall’attuazione del programma GOL, sono quasi 18.000 le persone che potranno beneficiare di misure formative per l’aggiornamento delle competenze, con riferimento anche alle professionalità della filiera agricola e agro industriale, compresa la formazione normale.

La ricerca su un campione di 600 aziende intervistate, che occupano 6.653 lavoratori, restituisce che il 43 per cento non soffre di carenza di personale e il 46,43 assumerà i dipendenti a tempo determinato.

Le figure per le quali evidenziano maggiore difficoltà di reperimento sono operai agricoli specializzati, il 52 per cento delle aziende.

Nel corso del confronto è emersa la difficoltà di reperimento in particolar modo degli operatori stagionali per le caratteristiche proprie della tipologia contrattuale.

Per sostenere l’innovazione in agricoltura e rendere le nostre aziende sempre più competitive e sostenibili, la Regione sta investendo in attività di formazione che consentano di accrescere competenze degli imprenditori, ma anche degli addetti del settore agricolo e agroalimentare, per sfruttare appieno le innovazioni che rendono disponibili sul mercato.

Nel PSR 23-27, quindi nei prossimi cinque anni, metteremo oltre 14 milioni di euro per la formazione degli imprenditori, per l’erogazione di servizi di consulenza e per la formazione degli stessi consulenti che vanno in azienda e che vanno negli allevamenti.

In particolare, già a partire dal terzo trimestre di quest’anno, sono previsti nuovi bandi per un totale di 4,2 milioni di euro. I destinatari sono le imprese che operano in ambito agricolo e forestale, gli addetti al mondo agricolo, siano questi imprenditori, soci, dipendenti anche di imprese agricole con sede legale in Emilia-Romagna.

In particolare, molte proposte formative già presenti riguardano l’acquisizione di nuove competenze necessarie per utilizzare tecnologie disponibili che rendono il lavoro in agricoltura meno faticoso, più sicuro, più sostenibile a livello ambientale, ma anche a livello economico, quindi per migliorare produttività ed efficienza delle nostre imprese.

Temi come la meccanizzazione integrale robotica, l’agricoltura di precisione in tutti i suoi aspetti, dai sensori alle tecniche per massimizzare il risparmio idrico ed effettuare una fertilizzazione di precisione, fino all’utilizzo di mezzi aerei a pilotaggio remoto per la zootecnia, proposte innovative relative alla riproduzione animale, miglioramento gestionale dell’allevamento, come corsi di formazione sulle tematiche sanitarie per il controllo dell’antibiotico-resistenza, sulla sicurezza alimentare e anche i sistemi di autocontrollo, per formare un agricoltore più professionale, attento a cogliere le opportunità offerte dai temi ambientali e sociali, divenendo fornitore di servizi complementari all’agricoltura.

A queste risorse si aggiungono quelle destinate agli interventi di innovazione, quali il sostegno ai gruppi operativi (PEI AGRI), il sostegno ad azioni-pilota di collaudo dell’innovazione, azioni di informazione, azioni dimostrative per il settore agricolo forestale e territori rurali.

Le risorse disponibili per questa azione di formazione invece degli addetti dell’agricoltura sono poco meno di 37 milioni di euro. Quindi, la richiesta che lei fa di prestare attenzione al tema della formazione, delle competenze, delle qualifiche, a migliorare anche l’incontro tra domanda e offerta di lavoro è naturalmente una richiesta e una sollecitazione di cui noi avremmo certamente cura nei prossimi anni.

La ringrazio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, assessore, della risposta, che però non mi ritiene totalmente soddisfatto, ma le dico anche perché.

Mi aspettavo un elenco sicuramente di cose fatte in programma con i bandi del PSR sull’agricoltura. Io le chiedevo una valutazione ulteriore, nel senso che, se noi abbiamo questi dati in agricoltura, è chiaro che c’è qualcosa che deve essere ancora fatto, qualcosa in più a cui non si è pensato per promuovere questa attività, per renderla più attrattiva nei confronti dei giovani.

L’agricoltore è diventato un vero e proprio imprenditore, ma dobbiamo anche distinguere tra le varie aree della regione. Ci sono delle aree di pianura in cui ci sono grandi ormai imprenditori, con grandi aziende agricole, si diceva prima la concentrazione nelle aziende agricole, ma ci sono anche delle aree rurali in montagna e in collina, dove le aziende sono ancora a carattere familiare, un po’ più piccole.

Ecco, io vedo, sicuramente se noi vogliamo un’agricoltura più resiliente, meno impattante e più ecocompatibile, utilizzo termini che piacciono molto ai Verdi e alla sinistra, dobbiamo anche generare, però, un interesse nei giovani e dobbiamo anche fargli capire che questa è un’attività interessante per il proprio futuro.

Inoltre, parlerei anche del tema delle bioenergie, dove sicuramente dovremmo limitare lacci e lacciuoli, come ancora peraltro ci sono, per incentivare ancora di più i giovani imprenditori ad intraprendere la carriera (chiamiamola così) di agricoltori, questa importante attività che ha una grande importanza per la nostra Regione.

Lei, assessore, mi parla di bandi, io però ho parlato anche con giovani agricoltori, in aree magari un po’ più depresse, che sono scoraggiati, perché questi bandi, oltre a essere molto complessi nella partecipazione, sono anche lunghi a volte e poco pubblicizzati (li vedo veramente poco pubblicizzati), quindi bisognerebbe maggiormente pubblicizzarli anche all’interno delle associazioni.

Ho parlato anche con altri più grandi imprenditori, che, per esempio, non sapevano ancora dei bandi sulle comunità energetiche. Forse ci vuole maggiore comunicazione, anche perché l’imprenditore giustamente pensa molto al lavoro, ma è importante concentrarsi anche su quella che è la promozione.

Chiudo, assessore, dicendo che però non sono d’accordo, parliamo di agricoltura specializzata, quindi sicuramente serve una manodopera, però a quello che dice l’assessore Colla, avere dei nuovi servi della gleba utilizzando troppo l’immigrazione, io non sono d’accordo. Secondo me, bisogna più incentivare i giovani a fare dei percorsi di specializzazione per arrivare ad avere degli agricoltori specializzati, non solo banale forza lavoro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6499

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula su quali siano state le motivazioni che abbiano indotto la Giunta regionale a ricorrere alla Corte costituzionale rispetto al dimensionamento scolastico e alla Legge di Bilancio dello Stato 2023. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Bulbi, Zappaterra, Pillati, Caliandro, Sabattini, Daffadà, Rontini

 

OGGETTO 6504

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul ricorso alla Corte Costituzionale della Giunta Regionale contro il riordino dei dirigenti scolastici e amministrativi previsto dal PNRR. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alle interrogazioni 6499 e 6504, due interrogazioni che sono accorpate, per le quali ci sarà un’unica risposta dell’assessora Salomoni.

Interrogazione 6499 di attualità a risposta immediata in Aula su quali siano state le motivazioni che abbiano indotto la Giunta regionale a ricorrere alla Corte costituzionale rispetto al dimensionamento scolastico e alla Legge di Bilancio dello Stato 2023, a firma dei consiglieri Marchetti Francesca ed altri.

Interrogazione 6504 di attualità a risposta immediata in Aula sul ricorso alla Corte Costituzionale della Giunta Regionale contro il riordino dei dirigenti scolastici e amministrativi previsto dal PNRR, a firma della consigliera Castaldini.

Partiamo quindi con la consigliera Marchetti Francesca. Prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Premesso che la Giunta regionale, con delibera n. 236 del 20 febbraio 2023, ha ricorso alla Corte Costituzionale per questione di legittimità costituzionale della legge del 29/12/ 2022 n.197, concernente il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025, e per tale impegno ha nominato due legali, con il fatto che nella legge di bilancio proprio dello Stato del 2023 si dà attuazione all’organizzazione del sistema scolastico previsto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, e questo cita la Missione 4, il miglioramento qualitativo e l’ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione, prevedendo nella componente 1, riforma 1.3, la riforma dell’organizzazione del sistema scolastico e che questa riforma è descritta sempre dal PNRR nel modo seguente.

In tale ottica si pone il superamento dell’identità tra classe demografica e aula, anche al fine di rivedere il modello di scuola. Ciò consentirà di affrontare situazioni complesse sotto numerosi profili, ad esempio le problematiche scolastiche nelle aree di montagna e nelle aree interne e nelle scuole di vallata. Considerato che la Corte Costituzionale già in diverse sentenze ha dichiarato come per le materie concorrenti tra Stato e Regioni, articolo 117 della Costituzione, in cui rientra il tema dell’istruzione, e articolo 118, serva il rispetto del principio di leale collaborazione, la necessità dell’intesa con le Regioni.

Preso atto dei dati pubblici forniti dall’Ufficio scolastico regionale che per l’Emilia-Romagna la media degli studenti per istituzione scolastica è di più di 1.000 studenti con picchi di quasi 1.200 nelle scuole secondarie di secondo grado e nella legge di bilancio dello Stato 2023 si stabilisce che le autonomie siano attribuite sulla base di un coefficiente indicato dal decreto medesimo non inferiore a 900 e non superiore a 1.000, tenuto conto dei parametri di base regionale.

Come si evince dalla stampa, anche altre Regioni italiane, come Campania, Puglia e Toscana, ricorreranno alla Corte Costituzionale sempre sullo stesso tema, chiediamo alla Giunta di chiarire quali siano state le motivazioni che abbiano indotto la Giunta a ricorrere alla Corte Costituzionale rispetto al dimensionamento scolastico e alla legge del bilancio dello Stato 2023. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Passiamo all’interrogazione 6504 della collega Castaldini. Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Stavo commentando che si vedono già i primi movimenti dopo le primarie.

Vado con ordine. Siamo qui a discutere di un ricorso fatto da questa Regione alla Corte Costituzionale. Si tratta del primo episodio in ben due legislature di contestazione di una norma dello Stato. È un ricorso fatto in coda a una campagna elettorale.

È un ricorso fatto in coda di una campagna elettorale, dove forse alla fine è prevalso un po’ di nervosismo nella rincorsa a dire la cosa più di Sinistra, il termine "classi pollaio". Bisogna avere molta prudenza linguistica a continuare a raccontare delle classi pollaio, ad esempio, a fare i capipopolo di altre Regioni che vivono situazioni, per fortuna, molto diverse dalle nostre, ma purtroppo in questi casi si sceglie sempre l’originale e mai la copia, e penso di poter dire, con un grande dispiacere personale, che questa modalità non abbia evidentemente pagato.

Chiedo allora di ritornare a quello che ha sempre caratterizzato – finalmente, dopo circa un mese - il governo di questa Regione, il pragmatismo e il buon governo, vi chiedo di affrontare il tema in modo assolutamente realistico, lasciando perdere la dialettica e gli slogan facili che tanto piacciono alla nuova segreteria e glieli lasciamo volentieri.

Siamo di fronte a una riforma complessiva del sistema di istruzione e formazione, una riforma di sistema come quella della giustizia e della pubblica amministrazione, che l’Italia ha accettato di fare all’interno del PNRR, riforme previste prima dal Governo Conte 2 e poi dal Governo Draghi, che hanno visto il Partito Democratico come partito cardine della maggioranza. Vi prego, non scordiamoci questo aspetto.

Capisco che alcuni in quest’Aula stiano accarezzando il pensiero di essere tornati un Partito di lotta, ma non si può cancellare quello che è stato con un colpo di spugna, soprattutto quando si è alla guida di una Regione importante come questa.

Le riforme previste sono molte e interessano la scuola, la formazione e l’università, ve le elenco, anche perché vorrei che se ne potesse discutere complessivamente in una Commissione PNRR, per confrontarci sullo stato dell’arte: Istituti tecnici e professionali, ITS, corsi di laurea, laurea abilitante, dottorati, reclutamento dei docenti, formazione per dirigenti, sistema dell’orientamento e, infine, riforma dell’organizzazione del sistema scolastico. Di questo oggi parliamo.

La nostra Regione sta impugnando il primo step attuativo di un più ampio modello di riforma, senza porsi il problema di cosa ci sia dietro e del perché sia necessario fare anche questo passaggio. L’Europa, anche alla luce del declino demografico, ci chiede una maggiore efficienza, che, se virtuosa, è strettamente legata all’efficacia dell’azione educativa e formativa, che è il nostro primo interesse.

La riforma prevista anche dall’allora ministro Patrizio Bianchi doveva riprogettare l’organizzazione del sistema scolastico, con l’obiettivo di fornire soluzioni concrete a due tematiche, la riduzione del numero degli alunni per classe e il dimensionamento della rete scolastica.

La riforma tratta esclusivamente di dirigenti scolastici, non tocca in alcun modo la popolazione studentesca o la formazione delle classi. Negli articoli della Finanziaria impugnati non vengono prese decisioni dal Governo in merito al numero di alunni per classe, né si registrano contrazioni di insegnanti. Il contesto, comma 557, inserendo l’articolo 5-quater, sancisce che i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le Regioni siano decisi dalla Conferenza Stato-Regioni e, come specificato, solo in caso di mancato accordo viene stabilito che il criterio sia tra 900 e 1.000.

Il passaggio in Conferenza Stato-Regioni e la clausola di salvaguardia delle specificità territoriali mi pare facciano saltare tutti gli estremi di questo ricorso, almeno nella sua parte narrativa. Infatti, lo stesso presidente Bonaccini ha ammesso che la norma a livello regionale impatta i ruoli di quindici persone tra dirigenti scolastici e amministrativi, meno dell’1 per cento dell’organico e che gli esuberi verranno ampiamente coperti dai pensionamenti dei prossimi anni.

L’Emilia-Romagna ha un rapporto pari, come ha detto la consigliera Marchetti, a 991 alunni per sede, con picchi di 1.200, ma nelle scuole secondarie di secondo grado, che di solito sono localizzate nei medi e grandi centri urbani, contro, ad esempio, i 641 della Calabria.

Questo significa che i maggiori tagli saranno a carico delle regioni del sud e delle isole, che hanno in media 810 e 790 alunni per sede.

Appaiono, pertanto, fuori luogo e assolutamente propagandistiche le affermazioni in merito all’impoverimento del territorio montano e a rischio di classi pollaio.

Lo stesso Stefano Versari, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ha più volte dichiarato che in Emilia-Romagna le classi pollaio non esistono. Lo dice Stefano Versari. Meno dell’1 per cento hanno più di trenta alunni e intervistato dal Corriere Bologna il 27 febbraio 2023 ha affermato: “Una delle riforme previste dal PNRR è relativa al dimensionamento della rete scolastica a vantaggio della qualità dell’offerta formativa”.

La riforma organizzativa va proprio a sanare queste discrepanze. Dunque, oggi temo che il ricorso sia sul nulla e per di più a spese dei cittadini, anche in termini economici. È per quello che oggi pongo a lei questo quesito.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde l’assessora Salomoni. Prego.

 

SALOMONI, assessora: Grazie, presidente.

Grazie a entrambe le consigliere. Ho chiesto di poter dare riscontro congiunto perché la grossa parte della risposta riguarda le motivazioni e quindi penso che si possono citare una volta sola.

Parto dal fatto che la necessità di riforma dell’organizzazione del sistema scolastico è introdotta dal PNRR, come avete entrambe giustamente sottolineato. Una proposta di dimensionamento era già stata oggetto dell’approvazione da parte della Conferenza delle Regioni, una proposta che veniva dal Ministero allora presieduto da Bianchi e a cui il presidente Fedriga il 21 giugno 2022 aveva dato corso con una risposta, sottolineando come la proposta fosse adeguata per tutte le Regioni e il primo passo per completare poi l’iter di definizione e approvazione dell’accordo, che dovrebbe essere necessario.

In questo parere favorevole la nostra Regione vedeva il mantenimento di tutte le autonomie, anche delle quattro che allora risultavano sottodimensionate, tutte in area montana, e lasciamo anche il margine di due ulteriori autonomie, utilizzabili laddove le necessità territoriali avessero evidenziato questo bisogno.

Anche tutte le altre Regioni avevano approvato i loro contingenti, quindi tutte le Regioni da Nord a Sud, senza differenze legate all’appartenenza a governi di Centrodestra o di Centrosinistra.

A questa fase non si è però dato corso e il nuovo Governo ha proceduto, inserendo in legge di bilancio una nuova pianificazione, nuova pianificazione che fa scendere complessivamente da 8.158 a 7.461 le autonomie del Paese, e da 534 a 519 le autonomie dell’Emilia-Romagna.

Il Governo non ci ha fornito i dati relativi ai contingenti degli studenti che hanno portato a questa riformulazione, quindi non è certamente giustificabile da un calo demografico avvenuto in un anno questa differenza, e non è chiaro come, a partire dall’articolato che cita i parametri che avete riportato, cioè non inferiore a 900 e non superiore a 1.000, si arrivi a determinare un decremento di 15 autonomie nell’ambito di una rete come quella dell’Emilia-Romagna, che vede una media di più di 1.000 studenti per autonomia, con punte di 1.200 sugli istituti di secondo grado che anche voi avete citato.

Faccio notare che il PNRR non indica il calo della spesa come obiettivo, ma descrive la riforma come una riforma che consenta di ripensare l’organizzazione del sistema scolastico, con l’obiettivo di fornire soluzioni concrete a due tematiche in particolare: la riduzione del numero degli alunni per classe e il dimensionamento della rete scolastica. Non c’è scritto "riduzione della rete scolastica", ma il suo dimensionamento.

È evidente come invece l’obiettivo primario dell’atto del Governo sia la riduzione, tant’è che lo stesso comma inizia con un incipit che è "al fine di garantire una riduzione graduale del numero delle istituzioni scolastiche". Noi riteniamo che questo sia un elemento di ricorso, poiché non può essere un obiettivo dello Stato la riduzione del numero di istituzioni scolastiche o, in generale, la riduzione della spesa pubblica, può esserlo l’efficientamento, la corretta gestione. Di conseguenza, questo lede i principi di ragionevolezza e di buon andamento dell’Amministrazione.

L’altro elemento è il mancato coinvolgimento delle Regioni e l’interruzione del percorso svolto con il precedente Ministero. Anche questo è un evidente elemento di ricorso, poiché si tratta di materia condivisa, quindi il coinvolgimento della Regione è necessario.

È evidente come entrambi questi elementi siano sia tecnici, che politici. La volontà della Giunta è quella di sottolineare che devono essere ripristinati i corretti rapporti interistituzionali sulle materie condivise ma anche ribadire che la scuola pubblica non può essere oggetto di un disinvestimento progressivo giustificato dal calo demografico. Deve essere invece questo il momento in cui si possono ridurre i fenomeni negativi originati durante le fasi di crescita demografica e, di conseguenza, provare a migliorare ulteriormente la qualità del nostro sistema di istruzione.

Infine, per rispondere puntualmente alla consigliera Castaldini riguardo al fatto che il ricorso sia o no fondato, ci rifacciamo al fatto che nel 2012 la Corte costituzionale si è già pronunciata sulla disciplina del dimensionamento, in particolare in una norma relativa agli istituti comprensivi contenuta in un decreto legge del 2011. Si tratta di una sentenza, la 147 del 2012 - che le riporto nel testo scritto ma per brevità vado alle conclusioni - in cui si dice: “Il dimensionamento della rete delle istituzioni scolastico è ambito che deve ritenersi di spettanza regionale. Trattandosi di ambito di competenza concorrente, allo Stato spetta soltanto determinare i principi fondamentali e la norma in questione non può essere espressione di questo”.

Quindi, facendo riferimento a questo precedente ricorso su cui le Regioni hanno ottenuto parere positivo della Consulta, noi riteniamo che ci possa essere un’espressione positiva anche in questo caso.

Farò avere ad entrambe un testo scritto che riporti correttamente tutti gli elementi normativi a cui ho fatto riferimento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora Salomoni. Passiamo all’interrogazione 6503, interrogazione di attualità a risposta…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ah, mi scusi.

Consigliera Marchetti e poi consigliera Castaldini per la replica.

Prego, consigliera Marchetti.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, assessora, grazie per averci dato alcuni elementi, al di là delle battute della consigliera Castaldini, su una ricostruzione fatta anche sui passi dei precedenti Governi che mi pare siano stati ben chiariti anche dall’assessora, tutta la questione relativa anche al processo di condivisione e anche gli elementi rispetto alla rete scolastica e alla questione del PNRR.

Mi sento soddisfatta di questa risposta ma credo che sia utile continuare a monitorare una discussione che credo, dalla risposta degli elementi che ci sono stati forniti questa mattina, debba trovare un nuovo assetto rispetto all’interlocuzione con il Governo, perché è evidente che quando parliamo di scuola e di riduzione della spesa ci deve essere una condivisione per lo meno con i territori di cosa stiamo parlando e di come intendiamo intervenire nei diversi ambiti, ammesso che quando si parla di riduzione di spesa della scuola credo che come maggioranza e come Partito Democratico non ci troverete mai dalla parte di coloro che ritengono che siano soldi spesi in modo non positivo.

Diverso è come intendiamo efficientare e dare una risposta ai bisogni. È tutto il tema della qualità e anche dell’offerta formativa. È evidente che ci sono esperienze in questa Regione che già parlano. Penso ad alcune esperienze sui territori montani del riminese, i tanti progetti che credo sarà utile conoscere e far conoscere meglio perché l’offerta formativa, la qualità della didattica non si basano solo sulla riduzione della spesa. Ci sono un ventaglio di modalità anche per dare delle risposte a una nuova visione di scuola e di offerta formativa.

Credo, quindi, che in questo contesto il dato più preoccupante sia l’incipit dell’articolato che l’assessora Salomoni ha letto questa mattina. Credo che, invece, sia importante continuare, anche politicamente, a discutere e a condividere quelli che saranno i processi invece che ci porteranno a dare anche delle innovazioni al sistema della scuola: informazioni, innovazione, formazione e crescita dei nostri ragazzi in un’ottica anche di qualità di innovazione didattica su cui credo ci sarà bisogno di investire, non tanto di ridurre. Quindi, grazie. Penso e spero che sia necessario continuare a monitorare questo percorso sia del ricorso che, come è stato ben chiarito, non credo che possa essere additato ad un nervosismo in coda di campagna elettorale, perché mi risulta che gli altri Governatori che vi hanno fatto ricorso non erano candidati a nulla, ma a un principio di monitoraggio e di interlocuzione che io credo sia sempre stato proprio di questa Regione.

Voglio ricordare, perché mi pare che nella ricostruzione che la Salomoni ha fatto sia stato ben chiaro il percorso, come ci trovammo tutti dalla stessa parte a festeggiare. Mi viene in mente adesso il mio territorio perché è quello che a memoria riesco a ricordare meglio dopo lunghi mesi. 

La scuola di Sassoleone fu una scuola che proprio in questa interlocuzione con il Governo trovò una risposta, ed è una delle zone più montane della Valle del Santerno, proprio per dire che il principio di interlocuzione e di condivisione anche di questi processi credo che rimanga fondamentale nell’alleanza istituzionale, qualsiasi sia il colore di chi guida.

Grazie, assessore, continueremo a monitorare la questione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Consigliera Castaldini.

 

CASTALDINI: Pochissimo tempo.

Metto due punti fondamentali. La riforma organizzativa va proprio a sanare le discrepanze tra nord e sud, e, se da una parte ho raccontato di un nervosismo relativo alla campagna elettorale, il nervosismo del Presidente della Regione era perché in realtà questa riforma sarà una grandissima occasione a fare da scudo a quelle Regioni che queste riforme devono attuarle sul serio, e non è un punto a favore, certamente, di chi ha fatto la sua bandiera e la sua lotta tutta sulla disuguaglianza territoriale, quindi un appello anche al nuovo... ho  due minuti, per cui posso anche parlare più piano.

Invece, una premessa da non dimenticare è che questa operazione permetterà, come previsto dall’articolo di legge specifico sulle scuole, alle Regioni di procedere in piena autonomia a una pianificazione a livello locale, adeguata alle esigenze del territorio, e contestualmente al Ministero di programmare un piano di assunzioni sulla base dell’effettivo fabbisogno, tenuto conto del personale attualmente in servizio e della stima di cessazione per i prossimi anni.

I risparmi di questa operazione organizzativa non saranno tagli lineari, ma andranno, come voi ben sapete, ad alimentare un fondo, previsto dal comma 558, per il pagamento delle supplenze brevi del personale scolastico e l’incremento di fondi ordinari.

Ribadisco però un punto (forse ho il difetto di mangiarmi le parole, quindi chiedo scusa per questo): è evidente che tutto questo lavoro doveroso che deve fare la Regione passa dalla Conferenza Stato Regioni e, solo in caso di mancato accordo, viene stabilito che il criterio sia tra 900 e 1.000. L’ho già ripetuto, è questo il punto di rottura e di caduta, per cui non capisco il motivo per cui la Regione Emilia-Romagna abbia fatto ricorso. Non riesco ancora a capire i motivi profondi e politici, però evidentemente, come detto dalla consigliera Marchetti, ci sarà modo di parlarne, credo che sia interessante anche parlare delle riforme all’interno del PNRR e credo sarà interessante anche andare oltre la campagna elettorale, poterne parlare anche in Commissione, luogo dove in teoria bisognerebbe parlare di queste cose. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6503

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla frana che ha interessato la località di Villa Sassonero nel Comune di Monterenzio. A firma del Consigliere: Mastacchi

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’oggetto 6503: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla frana che ha interessato la località di Villa Sassonero, nel Comune di Monterenzio, a firma del consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Nella giornata del 6 febbraio 2023, una frana ha interessato la località di Villa Sassonero nel Comune di Monterenzio e dopo sopralluoghi e monitoraggi sui movimenti della terra, è stata definita la lunghezza del corpo di frana per circa 1,2 chilometri con una larghezza massima al piede di circa 800 metri e circa 4-500 metri nella parte centrale.

L’effetto di questa frana è stato che in poche ore sono crollate due abitazioni, quella del signor Giorgio Grillini e quella del signor Casisi Salvatore.

L’azienda agricola il Poggiolo, condotta da due giovani agricoltori, cosa ormai molto rara sul nostro territorio di montagna, si è trovata con il fienile crollato, i campi rovinati dallo smottamento e impossibilitata, a causa dell’interruzione della viabilità, a consegnare il latte.

Si sono poi aggiunti danni anche da altre attività commerciali di recente realizzazione, in quanto fuori dalle aree identificate a rischio dalla cartografia regionale.

Infatti, le aziende Agriturismo Prato degli Angeli, l’azienda edile di Tagliavini Alberto e la ditta omega3DNext di Baccolini Mattia, hanno gli immobili danneggiati e non utilizzabili per lo svolgimento dell’attività essendo ora collocata all’interno della perimetrazione che è stata effettuata nell’ordinanza che identifica nell’area di frana come zona rossa.

Alcune di queste, come per esempio l’agriturismo, era addirittura situato in zona verde della cartografia regionale e tutte recentemente avevano avuto delle autorizzazioni per interventi edili con conseguenti svincoli idrogeologici.

Queste sono le situazioni più gravi ma altre persone hanno avuto danni e disagi conseguenti la frana. Chiaramente non posso citarli tutti.

Dopo la frana sono state attivate tutte le attività di prevenzione e messa in sicurezza dell’area con una serie di interventi previsti: la convenzione con l’Università degli studi di Bologna per il monitoraggio con sistemi ad alta definizione dell’area interessata, per poter intervenire in caso di necessità e garantire la sicurezza idraulica del torrente Sillaro; lavori di drenaggio profondo per i quali per ora non si è ancora vista traccia, visti anche i tempi stretti; la regimazione delle acque superficiali; la chiusura delle fratture aperte, anche per impedire che le acque si infiltrino nel terreno. Il tutto, per evitare di innescare una nuova ripresa del movimento in caso di precipitazioni, come purtroppo sta avvenendo in queste ore con le recenti nevicate che chiaramente non aiuteranno.

Visto che la Regione studia da decenni i fenomeni franosi ed è in possesso di una cartografia molto puntuale, che anche i privati cittadini hanno potuto consultare, cartografia che consente di avere una visione complessiva di migliaia di frane presenti nel nostro territorio, frane che per una percentuale altissima sono ancora classificate attive, come nel caso di quella di cui stiamo parlando.

Infatti, autorevoli esponenti regionali hanno affermato che la frana di Monterenzio, come altre 400 frane, era ampiamente conosciuta dal nostro Ente sia come ambito di pericolosità che come aree a rischio idrogeologico molto elevato.

I cittadini, quindi, per mio tramite, chiedono perché la Regione non si sia attivata prima del verificarsi della frana, mettendo in campo azioni di manutenzione straordinaria, come per esempio i drenaggi profondi, che dovranno essere effettuati ora a monte della zona di innesco della frana stessa, zona dove è ben risaputo da chi conosce il territorio che ci sono grandi dispersioni di acque non gestite e soprattutto perché non è stata allertata preventivamente la popolazione insediata, permettendo loro di effettuare gli interventi preventivi e per avere più tempo per allontanarsi e mettere in salvo i beni, i loro beni di valore; se, alla luce degli interventi, non si ritenga opportuno rivedere la perimetrazione del territorio a rischio frana. Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde la vicepresidente, assessore Priolo.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Mi legga tra le righe anche, consigliere.

Si evidenzia, gentile consigliere, che il fenomeno franoso in oggetto, pur essendosi verificato in area nota, tanto da essere ricompreso nella perimetrazione in aree a rischio elevato e molto elevato contenute nel Piano stralcio assetto idrogeologico del bacino del Reno (PSAI), non era stata mai, almeno dalle informazioni disponibili, interessata da un fenomeno così esteso e unitario come quello manifestatosi il 6 febbraio scorso.

Le frane indicate nella perimetrazione sopracitata non sono un corpo unico, ma più elementi in separate parti tra loro, zone 1 interessate e zone 4 aree da sottoporre a verifica.

Il fenomeno verificatosi il 6 febbraio ha coinvolto anche aree che, pur non essendo considerate in frana, zone 5, quale il ripiano dell’area di valle, erano soggette a precise norme e zonizzazioni, come esplicitato anche nella scheda n. 53 contenuta nell’elaborato perimetrazione rischio frana del PSAI.

Si evidenzia, inoltre, che, di fronte a fenomeni naturali molto complessi, l’evoluzione delle conoscenze spesso segue gli eventi che si verificano e non sempre li precede.

In questo caso verranno approfondite le conoscenze tecniche sulla base del monitoraggio strumentale già in atto e delle indagini geognostiche in corso di avvio. Anche per questo motivo la Regione continua ad aggiornare le conoscenze, come lei ha sottolineato, e la cartografia, tanto più in questa fase di rapidi mutamenti climatici.

Le altre 400 aree perimetrate e zonizzate, inserite nel Piano di bacino, che interessano la Regione, di cui oltre 180 solo nel bacino del Reno, e gli abitati dichiarati da consolidare sono assoggettati a specifiche normative che, oltre a stabilire vincoli di inedificabilità, graduati sulla base dell’analisi specifica della pericolosità delle varie zone, indicano già azioni e comportamenti a carico di Enti e soggetti privati, finalizzati alla prevenzione dei danni.

Riguardo la possibilità di prevedere il fenomeno manifestatosi e quindi di allertare preventivamente la popolazione, si deve sottolineare che la conoscenza dei luoghi dei fenomeni purtroppo non arriva alla possibilità di prevedere il momento preciso di una possibile attivazione. I fenomeni franosi sono infatti caratterizzati da brevi periodi di attivazione, intervallati da periodi di quiescenza molto variabili e non prevedibili, passando da pochi mesi o anni, fino a secoli. In questi lunghi periodi, i territori possono non manifestare particolari evidenze, e pertanto risulta difficile attivare e mantenere attivate azioni preventive, quali quelle indicate nelle interrogazioni per lungo tempo.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliere Mastacchi, ha la parola per la replica.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore.

La cosa che hanno sottolineato i cittadini, al di là dell’intervento e della non prevedibilità del momento preciso dell’evento, è che, se loro avessero saputo che erano seduti su una bomba di questo genere, si sarebbero attivati anche privatamente per poter fare una serie di drenaggi, che molto probabilmente avrebbero potuto evitare questa situazione.

Al di là però dei tecnicismi e delle regole che conosco bene, avendo come lei, assessore, fatto il sindaco per 10 anni e avendo anche dovuto gestire più di un caso analogo a quello di cui stiamo parlando, credo che sia molto più importante (questo è più un appello che faccio, al di là di tutto) far sentire la nostra presenza, quindi la presenza delle Istituzioni e degli Enti di riferimento, come la Regione e il Comune, che è ancor più vicino al territorio rispetto alla Regione, ai cittadini, perché possiamo immaginare lo stato d’animo di queste persone che in poche ore si vedono portar via, si vedono crollare il frutto di tanti anni di lavoro, in molti casi non solo proprio ma di più generazioni, se lo vedono sparire.

Quindi, hanno veramente bisogno di sentire che le istituzioni sono a loro vicine e fanno tutto quello che è possibile. Credo che sia fondamentale che in questo momento la Regione e il Comune, che lo sarà sicuramente, si faccia presente sul territorio, sia vicino ai cittadini magari anche non criminalizzando se c’è qualche fossetto non tenuto benissimo e cercando di fare quegli interventi che possono preservare le loro attività, dando anche magari un aiuto economico a queste attività che sono e saranno, credo per molti mesi, in grande difficoltà.

Grazie.

 

OGGETTO 6508

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il progetto di “Ristrutturazione aziendale mediante demolizione e ricostruzione di allevamento avicolo convenzionale esistente”, sito nel comune di Maiolo (RN). A firma della Consigliera: Rossi

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’interrogazione di attualità a risposta immediata 6508, circa il progetto ristrutturazione aziendale mediante demolizione e ricostruzione di allevamento avicolo convenzionale esistente, sito nel comune di Maiolo.

Lo illustra la consigliera Rossi.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Il 13 gennaio 2020 la società agricola biologica Fileni ha presentato in Regione Emilia-Romagna un’istanza di procedimento autorizzatorio unico di valutazione di impatto ambientale del progetto “ristrutturazione aziendale mediante demolizione e ricostruzione di allevamento avicolo convenzionale” esistente nel Comune di Maiolo.

Il progetto quindi prevede la riattivazione di un allevamento avicolo attualmente sospeso a causa di un problema finanziario e anche di un evento calamitoso che si è verificato con la nevicata del 2012.

I lavori consistono nella: demolizione di 13 capannoni di allevamento a tre piani e ricostruzione di 16 capannoni di allevamento a un piano; sistemazione dei locali e servizi igienici e pesa; realizzazione di nuove cabine elettriche; pozzo vasca di accumulo delle acque; reti impiantistiche; sottoservizi; piazzali servizi; silos.

Il progetto si trova nel territorio della Provincia di Rimini, nel comune di Maiolo, in un’area già di proprietà rientrante nella ditta del richiedente.

La conferenza di servizi ha ritenuto all’unanimità il progetto denominato “ristrutturazione aziendale mediante demolizione e costruzione di allevamento avicolo convenzionale esistente”, nel complesso ambientalmente compatibile.

In sede di conferenza di servizi decisoria è stato quindi acquisito l’assenso alla realizzazione dell’opera in oggetto da parte di tutti gli Enti partecipanti: Il comune di Maiolo; l’Unione dei Comuni della Valmarecchia; ARPAE; la Sovrintendenza delle Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena; la Provincia di Rimini, l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, il servizio Area Romagna, ente di gestione dei parchi e la biodiversità, Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, il Comando dei Vigili del fuoco di Rimini e anche ASL della Romagna.

La Regione, quindi, ha adottato il provvedimento autorizzatorio unico dando atto che il progetto risulta ambientalmente e urbanisticamente compatibile e realizzabile nel rispetto delle condizioni ambientali riportate nelle conclusioni della Conferenza di servizi.

Considerato che molti cittadini che si sono anche riuniti in comitato che negli ultimi giorni, nelle ultime settimane comunque hanno fatto sentire la propria voce e anche attraverso una raccolta di firme, una petizione che oramai ha raggiunto 6.500 sottoscrizioni, lamentano il mancato coinvolgimento nell’iter autorizzativo del progetto che, a loro avviso, modificherà gli equilibri ambientali della vallata in cui sarà realizzata l’opera, ma anche quello della salute, a loro avviso, così come la questione turistica.

Perciò, mi sono sentita di interrogare la Giunta per sapere se vi sia stata la piena correttezza amministrativa nell’iter procedimentale che ha portato all’audizione del suddetto provvedimento autorizzatorio unico e se vi è il pieno rispetto formale delle prescrizioni europee nazionali e regionali in materia; quali misure siano state prese in considerazione per la valutazione e la gestione dei principali fattori di impatto ambientale; se è stato valutato anche l’impatto sulla salute umana. È un tema fortemente dibattuto e decisivo, importante anche per la scelta delle azioni di mitigazione da mettere in campo; se sono previste opere di mitigazione e compensazione per i Comuni interessati o comunque per il territorio interessato dall’opera. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde la vicepresidente Priolo.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: La devo ringraziare molto, consigliera, per questa domanda di attualità, questa interrogazione che mi pone, anche perché sono rimasta sorpresa dal rilievo mediatico che ha assunto, non perché non avessimo avuto in precedenza altri casi analoghi, ma perché in questi mesi in cui ho potuto lavorare anche a stretto contatto con le Amministrazioni comunali, tutte quelle coinvolte in questo procedimento autorizzativo, quindi non soltanto il Comune di Maiolo stesso, le ho incontrate recentemente anche per le vicende note della neve in Valmarecchia, e nessuno mi ha mai, e dico mai, sottoposto una questione in tal senso.

Sono rimasta stupita, anche perché i cantieri sono già partiti e sono partiti a settembre del 2022, a seguito anche del permesso di costruire relativo a tutto l’iter che però le voglio specificare per far capire, appunto, come lei mi sta chiedendo, qual è stato l’ambito all’interno del quale l’Amministrazione regionale si è mossa. Quindi, come lei ha detto, la società agricola Fileni il 13 gennaio 2020 ha presentato alla Regione Emilia-Romagna istanza per avviare il Procedimento Autorizzatorio Unico (PAU) con Valutazione di impatto ambientale per un progetto di ristrutturazione aziendale mediante demolizione e ricostruzione di allevamento avicolo convenzionale esistente in Comune di Maiolo (Rimini).

Come lei ha sottolineato, è demolizione e ricostruzione di 13 edifici, che erano a due piani e che diventeranno ad un piano unico. La durata dei lavori complessiva era prevista in 36 mesi in un’unica fase, in applicazione della normativa nazionale e quindi del decreto legislativo n. 152 del 2006, che prevede, oltre alla Valutazione ambientale, il rilascio di tutti gli assensi e i titoli necessari alla costruzione e all’esercizio dell’attività, alle modalità di partecipazione e alla trasparenza, e la pubblicazione degli atti relativi.

ARPAE ha comunicato l’avvio del procedimento in data 31 gennaio 2020, con pubblicazione sul BURERT n. 52 del 4 marzo 2020, sul sito web delle Valutazioni ambientali della Regione Emilia Romagna, all’Albo Pretorio del Comune di Maiolo.

È seguito il periodo di deposito per la presentazione di eventuali osservazioni, per i successivi 60 giorni, da parte dei soggetti interessati, e in tale periodo non sono state presentate osservazioni da parte dei soggetti non partecipanti alla Conferenza dei servizi.

L’autorità competente, a seguito delle integrazioni progettuali richieste, ha poi provveduto alla ripubblicazione sul sito web delle Valutazioni ambientali della Regione Emilia-Romagna e all’Albo Pretorio del Comune e di Maiolo il 21 luglio 2021, a cui è seguito il periodo di deposito ulteriore per la presentazione di osservazioni per ulteriori 60 giorni da parte dei soggetti potenzialmente interessati. Anche in questo caso non sono state presentate osservazioni da parte di nessun partecipante, nemmeno alla Conferenza dei servizi.

La Conferenza dei servizi ha organizzato i propri lavori sia in forma istruttoria, dal 19 marzo 2020 al 31 luglio 2021, che decisoria, dal 21 dicembre del 2021 al 4 marzo 2022, ai sensi della normativa vigente.

In tale sede è stato acquisito l’assenso alla realizzazione dell’opera in oggetto da parte di tutti gli Enti partecipanti ai lavori. In particolare, la Provincia di Rimini si è espressa positivamente sulla variante urbanistica e sulla Valutazione ambientale di tale variante. Il Comune di Maiolo ha espresso il proprio assenso con delibera del Consiglio del 17 dicembre 2021, ma hanno espresso parere favorevole anche l’Unione dei Comuni, l’Ente Parco e la Soprintendenza.

L'iter condotto dalla Conferenza dei servizi ha sensibilmente migliorato il progetto inizialmente presentato, specialmente per ciò che concerne la potenzialità dell’impianto, che da 512.000 capi è passata a 217.000 capi (ricordo che il precedente esistente era da 747.000 capi) e la natura dello stesso che da allevamento convenzionale e biologico è passata da allevamento totalmente biologico; il posizionamento dei capannoni, completa fuoriuscita degli stessi dalle aree boscate esistenti nell’area in esame; e la mancata ricostruzione del capannone n. 17 situato in riva sinistra del Rio Maggio con riqualificazione vegetazionale e paesaggistica dell’area - tant’è che abbiamo avuto anche il parere, come dicevo, della Soprintendenza -; l’adesione delle migliori tecniche disponibili BAT e la riqualificazione territoriale dell’area in esame.

La Conferenza quindi ha ritenuto all’unanimità il progetto nel complesso ambientalmente compatibile.

Devo anche sottolinearle, consigliera, che ho trovato molto particolare tutto quello che sta avvenendo, perché non è l’unico allevamento intensivo che noi abbiamo in Valmarecchia, sia dal punto di vista degli avicoli, perché noi abbiamo un altro allevamento intensivo di 167.000 capi posto al confine tra Novafeltria e il Comune di Solignano. Abbiamo due allevamenti intensivi avicoli a Poggio Torriana. Abbiamo allevamenti intensivi di suino a Montescudo Monte Colombo e sempre a Poggio Oriana. Abbiamo allevamenti intensivi di bovini a Novafeltria, sempre a Poggio Torriana e anche a San Leo.

Questo per dire che gli impatti di questi allevamenti intensivi sono nettamente superiori a quello che stiamo autorizzando adesso e che porta anche una riqualificazione degli edifici esistenti.

In merito ad alcuni aspetti ambientali ritenuti di particolare attenzione, le valutazioni effettuate in sede di Conferenza dei Servizi hanno, in riferimento alle cosiddette BAT attinenti l’Autorizzazione Integrata Ambientale, escluso impatti ambientali significativi. per cui, per quanto concerne le polveri e le emissioni di polveri, potenziali sostanze inquinanti in atmosfera, le emissioni di odori, molesti e di rumore.

Ma il progetto prevede, anche da questo punto di vista, nell’iter conclusivo, altre seguenti prescrizioni. Entro un anno dalla data di messa a regime dell’allevamento dovrà essere realizzata una campagna di monitoraggio relativa all’impatto acustico. L’esito di tale campagna dovrà essere comunicato al Comune di Maiolo ed ARPAE. Entro due anni dalla messa a regime dell’allevamento dovranno essere realizzate due campagne di monitoraggio dell’impatto odorigeno da svolgersi nella stagione estiva e nella stagione invernale con impianto totalmente in attività. Gli esiti di tale campagna dovranno essere comunicati al Comune di Maiolo ad ARPAE.

Dovrà essere presentato il progetto di un impianto fotovoltaico in aderenza alle coperture dei capannoni con moduli fotovoltaici poco riflettenti con potenza, da garantire un adeguato autoconsumo.

Il Sindaco di Maiolo mi ha detto che la Fileni si è resa disponibile a fare, in realtà sulle superfici anche di tutti gli altri capannoni, altri impianti fotovoltaici per dar vita a una comunità energetica, quindi per abbattere ulteriormente e complessivamente, anche se non richiesto, le polveri sottili e migliorare la neutralità carbonica. L’intera area di competenza della ditta società Fileni dovrà essere gestita garantendo la massima cura e manutenzione delle specie arboree e arbustive di cui al Piano di inserimento paesaggistico presentato.

Entro due anni dalla messa a regime dell’allevamento dovrà essere presentata al Comune di Maiolo e alla Provincia di Rimini un idoneo progetto di educazione ambientale alimentare, che possa portare alla conoscenza delle attività di gestione dell’allevamento da parte di scuole, associazioni e soggetti interessati. Tutto questo è nelle prescrizioni, anche l’educazione abbiamo inserito. Non sono state previste opere di compensazione ambientali esterne, ma, come le dicevo, la società, insieme al Comune di Maiolo, sta già agendo in questa direzione, a prescindere dalle prescrizioni.

Il provvedimento unico di cui le sto parlando è stato adottato ad aprile del 2022. Ora, io credo che comunque noi facciamo bene a farci carico delle preoccupazioni dei cittadini. Lei ha sottolineato che appunto sono state depositate 6.500 firme, quindi il Comune di Maiolo mi ha già detto che è intenzionato ad attivare un’apposita Commissione anche di carattere politico sulla falsa riga di un’altra esperienza che abbiamo avuto in Romagna e da questo punto di vista noi daremo tutto il supporto necessario perché la trasparenza deve essere la migliore garanzia nei confronti dei cittadini. Così come, consigliere, lei mi ha anticipato la richiesta di accesso agli atti che vorrà fare. Le darò tutto quello che è necessario, finanche i pareri che abbiamo dato dal punto di vista urbanistico, perché anche da questo punto di vista noi possiamo fare riferimento a precedenti provvedimenti e anche a sentenze del TAR e del Consiglio di Stato che in una situazione analoga ci hanno confortato della correttezza degli atti che stiamo adottando.

Noi dobbiamo, da questo punto di vista, non rinnegare la correttezza e la trasparenza degli atti che abbiamo fatto, perché abbiamo agito secondo quello che prevede la legge e nel massimo della tutela della salute dei cittadini, ma anche del paesaggio, con demolizioni e ricostruzioni, altrimenti li avremmo avuto dei ruderi che sarebbero stati lì eternamente. Però, nella consapevolezza di questo, proviamo a supportare i cittadini in tutto quello che è possibile. Non ci nasconderemo neanche questa volta. Consigliera, sarò a sua completa disposizione.

Un’ultima cosa. I cittadini stanno chiedendo il ritiro in autotutela. L’autotutela si può applicare se noi siamo consapevoli di aver compiuto qualche illegittimità o siamo non nel rispetto della normativa. Non ne ravvisiamo alcuna caratteristica, per cui compiremmo noi un abuso d’ufficio a sospendere in autotutela questo provvedimento, perché abbiamo operato nella piena legittimità. Questo, però, non vuol dire che non dobbiamo, come le sottolineavo, supportare i cittadini in questo difficile percorso.

 

PRESIDENTE (Zamboni): È evidente che abbiamo sforato i tempi di risposta, ma la questione era molto complessa e quindi per questo ho ritenuto di non interrompere la vicepresidente.

Adesso la parola alla consigliera Rossi per la replica.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Grazie anche alla vicepresidente, che nella sua lunga esposizione ha descritto e delineato quello che è stato il percorso che, come è stato detto, ha interessato questo progetto dal 2020, coinvolgendo anche tutti gli Enti preposti che sono stati indicati prima, a partire ovviamente dai territori, dal Comune di Maiolo, così come anche dall’Unione dei Comuni della Valmarecchia, e si è concluso circa un anno fa con tutti i pareri favorevoli, con tutta la trasparenza e, almeno per quello che noi possiamo ravvisare, così come è stato confermato dalla vice presidente, con tutto il rispetto delle regole e delle norme soprattutto della pianificazione urbanistica.

Per questo la ringrazio anche per la disponibilità che ha dato nel mettere a disposizione almeno alle nostre parti tecniche e alle nostre conoscenze al territorio, quindi al Sindaco di Maiolo, poi non so se decideranno di avviare come Comune di Maiolo o come Unione della Valmarecchia questa Commissione politica in cui ci si possa confrontare tra i vari attori sulle questioni che stanno emergendo, purtroppo anche distorte sui media, sui giornali, non sempre distorte, ma a volte ho letto e ascoltato alcune dichiarazioni che era giusto, secondo me, riportare nel corretto sedime istituzionale.

La ringrazio quindi per questo tipo di disponibilità, perché credo che, come diceva anche lei, le Istituzioni debbano essere sempre vicine ai cittadini e alle loro preoccupazioni, quindi per tutto quello che è necessario affrontare in termini di documentazione, di chiarimenti, di risposta mi sono messa a loro disposizione e ho preannunciato di fare un accesso agli atti per poter avere a disposizione tutto il materiale che è necessario per fare le dovute valutazioni anche da parte loro.

Quello che terrei anche in questa occasione a sottolineare è che, guardando al futuro e guardando vallate come quella della Valmarecchia, per esempio, dove lei citava che insistono anche allevamenti di altro genere, con altre caratteristiche, sottolineo che, se la pianificazione territoriale, che per quanto riguarda i Comuni dell’Alta Valmarecchia e della Valmarecchia che sono passati dalla Regione Marche alla Regione Emilia-Romagna è esattamente la stessa, cioè loro si sono portati dietro la pianificazione territoriale che avevano nelle Marche, in questi anni non hanno mai modificato il disegno del loro territorio, hanno sì avuto dei contributi da parte della Regione Emilia-Romagna per poter mettere in piedi un PSC, proprio per uniformarsi alle normative regionali. Questo PSC, questo strumento, tra l’altro ha avuto anche un percorso abbastanza importante, perché è stato di fatto istruito, è stato anche osservato ma poi è stato revocato. Quindi ad oggi loro si trovano, diciamo così, con gli strumenti vigenti che si sono trascinati dietro e che evidentemente prevedono e prevedevano questo tipo di attività e questo tipo di insediamento.

Mi è stato fatto presente, da parte di alcune persone, che chiaramente gli obiettivi, anche oggi, le sensibilità rispetto al tema della bellezza, del paesaggio, della salute, dell’ambiente, del turismo, sono nettamente cambiate. Io lo condivido, lo condivido in pieno, però aggiornare gli strumenti urbanistici alle visioni e alle prospettive di vita, anche di qualità della vita futuro, dipende proprio dagli amministratori locali.

Quindi sarebbe utile un sollecito per gli amministratori dell’alta valle, mettersi finalmente insieme e cercare di ridisegnare quello che dovrà essere il futuro della vallata stessa.

Questo, secondo me, è un impegno importante che, guardando oltre a quello che sta accadendo ad oggi, che sicuramente qui lo abbiamo affrontato e cercheremo in qualche modo di poter fornire tutto quello che c’è nelle nostre possibilità per poter chiarire in modo legittimo e trasparente qualsiasi tipo…

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliera, la invito a chiudere.

 

ROSSI: …di dubbio possano avere i cittadini.

Quindi, massima vicinanza e supporto.

Però, mi sono permessa di dare qualche consiglio proprio in un’ottica di visione futura e di una prospettiva che interessa tutti quanti.

Grazie.

 

OGGETTO 6505

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quali iniziative la Regione intenda assumere per salvaguardare i diritti dei lavoratori di Seta e tutelare gli utenti del trasposto pubblico reggiano dai disservizi dell'azienda. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’oggetto 6505: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per conoscere quali iniziative la Regione intenda assumere per salvaguardare i diritti dei lavoratori di SETA e tutelare gli utenti del trasporto pubblico reggiano dai disservizi dell’azienda.

La illustra il consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Torniamo a parlare di trasporto pubblico locale che sappiamo aver avuto, nel corso degli ultimi anni, una serie di questioni aperte.

Torniamo a parlare sul territorio reggiano perché lo scorso venerdì 17 febbraio a Reggio Emilia le 3 Segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL, nonché UGL, hanno proclamato una prima azione di quattro ore di sciopero degli autisti di SETA S.p.A. sul territorio reggiano, azione che ha registrato un’adesione di circa il 70 per cento dei lavoratori.

La mobilitazione è stata indetta dopo che, nonostante gli incontri fatti con la controparte datoriale, anche alla presenza delle istituzioni del territorio, di cui l’ultimo in prefettura lo scorso 12 gennaio, i sindacati non hanno ricevuto risposte in merito ai temi posti all’attenzione dell’azienda. Anzi, hanno riscontrato un atteggiamento di assoluto disinteresse in merito alla corretta applicazione della normativa di legge, del contratto collettivo nazionale del lavoro di settore e degli accordi sottoscritti, nonché riguardo allo sviluppo di corrette relazioni industriali.

I sindacati in questi mesi hanno avanzato numerose richieste e proposte, che sono rimaste però solo sulla carta, come l’attuazione di politiche di assunzione e fidelizzazione del personale assunto sapendo che, nel corso di questi mesi, abbiamo anche riscontrato una difficoltà nel reperire un numero di autisti sufficienti e necessari a garantire il trasporto pubblico locale, con particolare attenzione all’aumento salariale, alla qualità del lavoro e al tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e lo stop all’utilizzo del lavoro straordinario per sopperire sistematicamente alla carenza di organico aziendale; carenza che, appunto, ha causato notevoli disservizi all’utenza, con il verificarsi di corse saltate o soppresse.

Inoltre, hanno chiesto il riconoscimento dei ticket dei buoni pasto per tutti i lavoratori del bacino reggiano, soprattutto per coloro che hanno dei turni che sono, diciamo così, a scavallo e a singhiozzo, sapendo che la stessa azienda ha dismesso progressivamente i numerosi punti di ristoro interni.

Hanno chiesto anche di definire un accordo sulla turnazione delle ferie oggi inesistente e il riconoscimento della tutela legale per ogni grado di giudizio in caso di aggressioni verbali o fisiche del personale di servizio. Abbiamo più volte in quest’aula trattato di questo tema. Chiaramente, oltre al danno fisico materiale anche personale rispetto alle aggressioni subite da parte del personale viaggiante, ovviamente dopo seguono tutte quante le parti legali che devono essere in una qualche maniera messe a disposizione a tutela degli stessi lavoratori. Soprattutto, allo stato attuale, è già previsto per il prossimo 20 marzo un ulteriore sciopero di 24 ore da parte delle medesime sigle sindacali in merito alla vertenza, riversandosi anche su un ulteriore disservizio nei confronti dell’utenza del trasporto pubblico.

Per tutto ciò chiediamo quali iniziative la Regione intende assumere per salvaguardare, da un lato, i diritti dei lavoratori di SETA e nello stesso tempo tutelare gli utenti del trasporto pubblico reggiano dai disservizi che si sono verificati nel corso di questi mesi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al sottosegretario Baruffi per la risposta.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Come riferito dal consigliere interrogante, da tempo il personale operante presso l’azienda, in particolare nel territorio di Reggio Emilia, rivendica il riconoscimento e l’applicazione di diversi istituti e condizioni contrattuali di cui ha dato conto e di cui l’Amministrazione regionale è informata anche dopo aver interloquito con l’azienda stessa.

Riteniamo che tutte le questioni poste dalle organizzazioni sindacali siano interamente riconducibili alla competenza, quindi alla sfera aziendale, nonché alle relazioni sindacali stesse, ambiti sui quali la Giunta tiene un comportamento di rispetto dell’autonomia dovuta nella separazione dei ruoli e delle funzioni.

Questo non toglie naturalmente l’interesse di questa Amministrazione per una positiva evoluzione della vertenza nelle forme previste dalla legge e nei contratti. In particolare, guardiamo con attenzione all’iniziativa assunta dalla Prefettura per un raffreddamento delle relazioni e registriamo come, anche in assenza al momento di un accordo, alcuni passi avanti sarebbero possibili rispetto alle istanze che sono state poste.

Noi riteniamo che questo sia quanto mai auspicabile, non solo perché siano al meglio preservate e valorizzate le condizioni di lavoro di chi opera all’interno di Seta anche in quel comparto, ma per interrompere una situazione conflittuale di vertenza, che, come sempre, come ha ricordato il consigliere interrogante, produce effetti sulla ricaduta del servizio e quindi sull’andamento del buon servizio pubblico.

Ferma restando quindi l’autonomia organizzativa dell’azienda a cui prima ho fatto riferimento, e ferma restando anche l’autonomia delle relazioni sindacali che le rappresentanze mettono in campo rispetto all’azienda stessa, noi riteniamo auspicabile che si realizzi un adeguato allineamento di quanto già attuato negli altri due bacini di Modena e Piacenza, al fine di omogeneizzare il medesimo trattamento del personale dipendente. Siamo quindi impegnati a sostenere l’iniziativa prefettizia nel tavolo di raffreddamento, affinché si possa addivenire - lo ripeto per la terza volta -, nel rispetto dell’autonomia di ciascuno, a questo esito che riteniamo quello positivo per tutte le parti in campo.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Amico per la replica.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Sono soddisfatto della risposta perché l'autonomia organizzativa di Seta va da un lato preservata, però va letta all’interno di un quadro complessivo, in cui la Regione ha un ruolo, se non nella trattativa sindacale diretta all’interno di quel contesto, però nella definizione del quadro generale per quanto riguarda il trasporto pubblico locale e soprattutto le relazioni sindacali.

Abbiamo già visto come spesso e volentieri da un lato ci sia la difficoltà di reperire personale qualificato per il trasporto pubblico locale, si ricorra appunto a subappalti e che questi subappalti abbiano poi determinato interruzioni improvvise di servizio, non solo per quanto riguarda i cittadini ma soprattutto anche per quanto riguarda le condizioni di lavoro dei lavoratori e lavoratrici che lavorano nell’ambito dei subappalti e in questo caso anche per quanto riguarda l’azienda di SETA.

Quindi, crediamo che la soluzione, o perlomeno la traiettoria prospettata oggi dal Sottosegretario, quindi di arrivare a simili accordi, come già sono stati raggiunti su altri territori della Regione, possa essere una strada positiva.

La leggiamo anche nell’ottica di quello che è il quadro che vorremmo vedere complessivamente sul territorio regionale, appunto di un lavoro che anche nella dimensione del trasporto pubblico locale, un servizio essenziale a favore dei cittadini, delle cittadine, degli studenti e delle studentesse, sia appunto qualificato da personale a cui la retribuzione e le condizioni siano offerte secondo i criteri dei contratti nazionali del lavoro e che quindi possano offrire un trasporto pubblico di qualità che consenta anche ai cittadini di poter scegliere con maggior favore rispetto al trasporto invece di origine privata.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 6511

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda intensificare la formazione pratica delle polizie locali rispetto all'uso della forza e ai suoi limiti. A firma della Consigliera: Pigoni

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’interrogazione 6511 per sapere se la Giunta intende intensificare la formazione pratica delle polizie locali rispetto all’uso della forza e ai suoi limiti. A firma della consigliera Pigoni.

Prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Come riportato da recenti notizie stampa, nell’ottobre del 2021 un uomo di nazionalità marocchina, trasportato all’ospedale di Sassuolo in stato confusionale a causa di una grave crisi ipoglicemica, sarebbe stato vittima di aggressioni ripetute da parte di quattro agenti appartenenti al Corpo di Polizia municipale di Sassuolo.

I fatti riguardanti l’aggressione furono denunciati agli inquirenti dal direttore generale dell’ospedale di Sassuolo grazie alla segnalazione del primario responsabile del pronto soccorso e dal personale sanitario di turno.

L’esercizio del dovere di preservare la sicurezza è un compito certamente complesso e delicato. Anche in questo caso massima collaborazione è stata garantita dal Corpo di Polizia Municipale del Comune di Sassuolo e dalla Comandante.

Secondo quanto riferito dagli inquirenti, durante la raccolta dei dati del paziente e dei suoi parametri vitali, gli agenti giunti in ospedale avrebbero interagito in maniera violenta con il paziente, costringendolo a rimanere immobilizzato sulla barella e chiedendogli con insistenza informazioni riguardanti l’assunzione di sostanze stupefacenti.

La presunta vittima è un operaio che lavora in Italia da anni, con regolare permesso di soggiorno, che non è mai stato denunciato o anche solo foto-segnalato per reati di droga, e non risulta che abbia presentato una denuncia ufficiale per le aggressioni subite a causa dello stato di incoscienza in cui si trovava al momento.

Come sottolineato dal giudice delle indagini preliminari, la presunta aggressione degli agenti municipali si configurerebbe come reato di tortura, poiché la pluralità delle condotte violente attuate dagli indagati per circa un’ora avrebbero cagionato alla persona offesa, che peraltro versava in condizioni di minorata difesa a causa della grave crisi ipoglicemica, acute sofferenze fisiche, determinando un trattamento inumano e degradante per la dignità della sua persona.

Gli agenti della Polizia municipale di Sassuolo sono stati sospesi dal servizio con un’ordinanza del giudice del Tribunale di Modena e sono indagati per i reati di tortura aggravata dall’abuso di potere e falsità ideologica in atto pubblico per avere redatto un verbale non corrispondente alla realtà.

Il sindaco di Sassuolo, in merito alla vicenda sopra descritta, ha dichiarato che i quattro agenti della Municipale indagati dalla Procura per il reato di tortura non sono quattro criminali.

In attesa che la verità sia accertata dall’autorità giudiziaria il più presto possibile, al fine di chiudere una pagina comunque oscura e triste che ha coinvolto la città di Sassuolo, consapevoli della delicatezza e della difficoltà del lavoro di coloro che devono garantire la sicurezza sul territorio, non possiamo tollerare alcun episodio di violenza, tortura o abuso di potere.

Interrogo, quindi, la Giunta regionale per sapere se la Regione Emilia-Romagna intende intensificare la formazione pratica delle Polizie locali rispetto all’uso della forza e ai suoi limiti in relazione ai principi riconosciuti sui diritti umani, quali quelli sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e nella relativa giurisprudenza, e per chiedere una valutazione sull’importanza di garantire, attraverso strumenti e azioni adeguate, a maggior ragione in luoghi come le strutture sanitarie pubbliche, il principio della sicurezza e della tutela dei cittadini da episodi di violenza e da eventuali abusi di potere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Pigoni.

Sottosegretario Baruffi.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

La Regione si è fatta nel tempo una serie di punti di riferimento per lo sviluppo della propria azione nel campo della formazione al ruolo delle Polizie locali. Tra questi essenziale sia nei concorsi pubblici per l’accesso che nella prima formazione dedicata agli operatori di Polizia locale è il Codice di etica professionale adottato dal Consiglio d’Europa e rivolto a tutte le strutture e a tutti gli operatori pubblici di Polizia del continente.

Il Codice europeo di etica per la Polizia, utilizzato dalla Scuola Interregionale di Polizia locale, sia nei corsi di deontologia professionale che in materia di sicurezza urbana, è un fondamentale supporto per cercare di coniugare nella pratica professionale quotidiana le funzioni di controllo attribuite alle Istituzioni di Polizia con i principi di condotta etici propri di una moderna democrazia, tenendo pienamente conto anche della necessità di contrastare e combattere ogni forma di razzismo e xenofobia.

I principi del codice europeo di etica per la Polizia permeano anche le linee di indirizzo per la redazione dei protocolli locali in materia di TSO ASO, promossi dal Gabinetto del presidente nell’area Sicurezza urbana, legalità e Polizia locale, e dall’assistenza territoriale dell’Assessorato alle politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna. Sono inoltre oggetto dell’attuale definizione di linee guida da rivolgere ai formatori della Scuola Interregionale di Polizia locale proprio sui temi dell’ASO TSO.

La Regione è impegnata dunque a consolidare l’attenzione dedicata alla formazione come fattore chiave per un’adeguata promozione di principi di condotta etici nella pratica professionale concreta delle Polizie locali. La Giunta condivide l’assoluta necessità che il personale di Polizia abbia sempre ad agire con integrità e rispetto nei confronti dei cittadini, con particolare considerazione per la situazione degli individui appartenenti a gruppi particolarmente vulnerabili o in condizioni di vulnerabilità personale.

La Polizia, coadiuvata da mezzi e strumentazioni adeguate, deve sempre assolvere alle proprie funzioni in modo equo, guidata in particolare da principi di imparzialità e non discriminazione. In questo senso, il ricorso all’uso della forza può essere esperito solo laddove strettamente necessario e sempre solo nella misura necessaria al raggiungimento di un obiettivo legittimo.

La Giunta da sempre è impegnata a potenziare la formazione e le dotazioni tecniche delle Polizie locali del territorio, al fine di promuovere un modello di Polizia di comunità moderno, virtuoso ed efficace.

La ringrazio, consigliera, per aver portato all’attenzione dell’Assemblea quanto accaduto, abbiamo appreso dagli organi di informazione dei procedimenti in corso per fatti che, se confermati, sarebbero di gravità assoluta, i processi non li facciamo dentro una sede di Assemblea legislativa, quindi il sindaco ha pienamente ragione a dire che, fino a prova contraria, non ci sono in questo momento criminali, lo può stabilire solo una sentenza di un giudice.

Ci sentiamo al fianco degli operatori e del direttore dell’ospedale, che hanno sporto una denuncia, quindi dimostrando proattività e senso civico, laddove hanno ravvisato comportamenti non conformi a quello che deve sempre essere l’imperativo categorico etico delle forze dell’ordine.

Lo dico a tutela di tutti gli operatori delle forze dell’ordine, che naturalmente sono quotidianamente in campo per assicurare la sicurezza e la legalità per tutti noi cittadini.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Pigoni.

 

PIGONI: Brevissimamente.

Ringrazio il sottosegretario per questa puntuale risposta.

Condivido, la vicenda ovviamente è orribile e getta di nuovo la città di Sassuolo sulle prime pagine nazionali per vicende delle quali non avremmo nemmeno voluto sentire parlare, nel senso che non avrebbero ragione di esistere.

Speriamo tutti che quanto avvenuto possa chiarirsi nel più breve tempo possibile.

È chiaro che l’anno scorso Sassuolo viene conosciuta per la Giunta più no-vax d’Italia, oggi per queste accuse a quattro agenti del Corpo di Polizia Municipale. Francamente, speriamo che molto presto la nostra città possa tornare ad essere conosciuta per quello che le spetta, quindi come capitale mondiale della ceramica e traino della nostra regione Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 6513

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’incontro convocato per il 1° marzo dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla opportunità di ricapitalizzare Industria Italiana Autobus, al fine di rilanciare il sito produttivo di Bologna e di garantire la piena operatività ad un'azienda strategica per il settore del trasporto pubblico e per la transizione ecologica. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’interrogazione 6513 circa l’incontro convocato per il 1° marzo dal Ministero delle imprese e del made in Italy sulle opportunità di ricapitalizzare l’Industria Italiana Autobus al fine di rilanciare il sito produttivo di Bologna e di garantire la piena operatività ad un’azienda strategica per il settore del trasporto pubblico e per la transizione ecologica. A firma della consigliera Zamboni.

Prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Con questa interrogazione Europa Verde vuole contribuire a mantenere alta l’attenzione sulla vertenza aperta all’ex BredaMenarinibus, oggi Industria Italiana Autobus, un’impresa a partecipazione pubblica con i due soci Leonardo e Invitalia più un socio turco che comunque ha già dato disponibilità ad uscire dal partenariato.

Perché è importante mantenere alta l’attenzione su questa vicenda? Perché domani in sede del Ministero delle imprese ci sarà un incontro. L’incontro segue alla manifestazione che c’è stata qui di fronte proprio alla sede dell’Assemblea da parte dei rappresentanti dei sindacati FIOM-CGIL, FIM-CISL, UILM-UIL, FISMIC-CONFSAL, UGL Metalmeccanici. Una manifestazione di protesta che è stata appunto agli inizi di febbraio per sollecitare l’intervento della Regione e per risolvere una situazione paradossale. Nel senso che l’ex BredaMenarinibus è l’unica impresa italiana che produce autobus. Ha nel proprio portafoglio ordinativi per centinaia di autobus, una cifra che oscilla tra i 600 e 700, però non li può produrre perché, a causa della situazione debitoria in cui si trova, è impedita dall’acquisire sul mercato le componenti che servono per produrre gli autobus.

Quindi, siamo in una fase in cui il trasporto pubblico locale ai fini della conversione ecologica ed energetica diventa sempre più strategico. Abbiamo un player nazionale a partecipazione pubblica che ha ordinativi, però non li può mettere sul mercato perché, a causa dell’indebitamento, non può comprare le componenti.

Il problema poi è ancor più paradossale perché più passa il tempo più l’indebitamento aumenta.

Come Europa Verde intendiamo riaccendere l’attenzione. Domani c’è questo incontro al Ministero, un incontro che, va detto, è frutto proprio dell’interessamento della Regione, perché, a seguito della manifestazione che c’era stata qui davanti alla sede dell’Assemblea, dove anch’io ho avuto l’opportunità di parlare con i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali, che mi hanno illustrato questa situazione assolutamente, ripeto, paradossale, a seguito di questa manifestazione c’è stato un incontro con l’assessore Colla, che si è impegnato in prima persona a sostenere la loro vertenza.

Visto che domani da fonte sindacale ho appreso di questo incontro, con l’interrogazione Europa Verde chiede alla Giunta se la Giunta regionale sia stata invitata all’incontro che si terrà domani e qual è, a sua conoscenza, l’attuale orientamento dei soci di Industria Italiana Autobus in merito alla ricapitalizzazione delle imprese che, come ho detto, è l’unica strada per garantire la prosecuzione dell’attività produttiva in un settore strategico. Per cui, avremo la possibilità di produrre in Italia degli autobus che sennò siamo costretti ad acquistare all’estero.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Sottosegretario Baruffi.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

La ricostruzione dei fatti indicata dalla consigliera interrogante è corretta. Tengo a precisare in premessa come la convocazione dell’incontro del 1° marzo da parte del Ministero delle imprese e del made in Italy sia stata sollecitata direttamente proprio dall’Amministrazione regionale, nella persona dell’assessore Colla, in un confronto recente che ha avuto luogo al Ministero con il ministro Urso.

Questo anche a seguito dell’incontro, che lei riferiva, dell’assessore in data 10 febbraio con i rappresentanti dei lavoratori di Industria Italiana Autobus e i segretari delle tre sigle di FIM, FIOM e UILM.

La risposta al quesito è pertanto positiva, all’incontro sarà presente anche l’assessore Colla presso il Ministero, e lì si svolge perché, come è noto, l'Industria Italiana autobus ha sedi produttive sia a Bologna che a Flumeri, ad Avellino, in questo senso si tratta di una vertenza nazionale e confermo naturalmente la rilevanza strategica detenuta dal pubblico attraverso Invitalia e Leonardo.

Preciso inoltre che Industria Italiana Autobus ha nel portafoglio ordini per 700 nuovi autobus, il più alto potenziale produttivo del Paese di mezzi ibridi, elettrici e ad idrogeno, e, grazie agli investimenti del PNRR, che debbono essere perfezionati entro il 2026, è inoltre previsto l’acquisto, attraverso procedure ad evidenza pubblica da parte dei Comuni, di circa 3.500 ulteriori autobus per il trasporto pubblico locale.

Siamo quindi in una condizione di rilevante domanda, a fronte di una, soltanto una azienda strategica nel Paese che produce mezzi di questa natura. È quindi evidente il paradosso che anche la consigliera ha evidenziato, per il quale si potrebbe bloccare la produzione italiana per mancanza di liquidità, impedendo di dispiegare il potenziale produttivo di Industria Italiana Autobus e correndo il rischio di consegnare le commesse e il mercato a grandi produttori esteri, fuori da una ordinaria competizione.

In questo senso, la Giunta regionale ritiene essenziale e urgente - essenziale e urgente - che Leonardo e Invitalia sblocchino le risorse finanziarie per far fronte a questo importante portafoglio di ordini.

In questo senso va il nostro impegno nei confronti del Governo, questa è la posizione che terremo al tavolo del 1° marzo. Delle loro posizioni apprenderemo in quella sede, abbiamo già sensibilizzato il Governo e il ministro in questo senso. Per noi questa è la posizione assunta anche nel momento in cui, a fronte di una vertenza ancor più significativa, se ricordate, nel 2019 mettemmo in campo uno sforzo straordinario anche attraverso le aziende di TPL del nostro territorio.

C’era una ragione strategica per difendere quella produzione, per difendere quei posti di lavoro, per difendere quel know-how, e credo che oggi si dimostri come esista tutto il potenziale per avere una produzione italiana significativa che corrisponda agli interessi del Paese, quelli di accompagnare e accelerare la trasformazione, ecologica in questo caso, dei mezzi del trasporto pubblico locale, avendo a disposizione un asset fondamentale al quale non possiamo rinunciare.

Il fatto che i soci principali siano pubblici credo che chiami in causa una responsabilità diretta da parte del Governo, ma del Governo in senso lato, non sto scaricando una responsabilità, ma per dire che dobbiamo corrispondere a questo impegno ed è quello che chiederemo al Governo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: Ringrazio il sottosegretario per questa risposta, che contiene elementi positivi, perché innanzitutto è confermata la presenza dell’assessore Colla all’incontro e ho appreso anche con soddisfazione che questo incontro domani al Ministero nasce proprio dalle sollecitazioni della Giunta.

Non posso che essere soddisfatta del fatto che la Giunta stia appoggiando, con tutto il suo peso, questa vertenza; una vertenza che riguarda il Paese, perché questa impresa ha due sedi di cui una è a Flumeri in provincia di Avellino, ma l’altra è qui a Bologna.

È una vertenza che ha un interesse anche specifico per la comunità bolognese e per i posti di lavoro che rischiano di saltare in un quadro che abbiamo già definito paradossale.

L’impresa ha ordini – lo apprendo dalla Giunta – per 700 autobus. Sappiamo che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha destinato risorse proprio per l’acquisto di bus. Dalla risposta della Giunta risulta che sono 3.500 quelli che sono in un certo senso prenotati e finanziabili. Rischiamo di perdere l’unico produttore nazionale che, oltretutto, ripeto, è fatto di soci pubblici.

Ringrazio per l’impegno della Giunta. Penso che questa sia una vertenza che riguarda anche tutta la comunità politica di questa Assemblea, senza distinzioni di partito, perché si tratta di salvaguardare una storia industriale, che è quella della BredaMenarini, fondata nel 1919, che poi, con le successive evoluzioni, oggi è diventata un’altra impresa che vede due soci di peso come Leonardo e Invitalia farne parte.

È giusto richiamarli alla loro responsabilità di ricapitalizzare e rendere quindi l’impresa in grado di acquisire quelle componenti che servono per produrre i 700 autobus che ha nel proprio portafoglio tra gli ordini da evadere.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 6502

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quale sia lo stato d'avanzamento del percorso di progettazione integrata volta alla costituzione di comunità energetiche rinnovabili all'interno del Fiera District. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora interrogazione 6502, per sapere quale sia lo stato d’avanzamento del percorso di progettazione integrata volta alla costituzione di comunità energetiche rinnovabili all’interno del Fiera District, a firma della consigliera Piccinini.

Prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Portiamo oggi un tema che è all’ordine del giorno, quello del caro bollette, che riguarda evidentemente anche la pubblica amministrazione e le azioni di efficientamento energetico che anche la Regione può mettere in campo.

Lo voglio fare ripercorrendo un po’ le tappe del mio agire politico, che risale a quasi un anno fa e che ha avuto anche esito positivo.

Il 18 maggio dell’anno scorso ho presentato un’interrogazione in Commissione rivolta all’assessore Calvano, nella quale chiedevo quali misure la Regione intendesse adottare per garantire l’efficientamento e la qualificazione energetica del patrimonio regionale e se ci fosse l'intenzione di costituire una comunità energetica.

Sappiamo che a maggio è stata approvata la legge regionale sulle comunità energetiche, di cui sono stata relatrice, anche qui riguarda anche i soggetti pubblici. Sono intervenuta poi a luglio con un emendamento al DEFR 2023-2025, che riguardava il Fiera District, quindi BolognaFiere, inserendo la possibilità che la Regione desse avvio a un percorso di studio per la progettazione integrata, proprio con l’obiettivo di costituire una comunità energetica coinvolgendo anche altri soggetti pubblici e privati presenti all’interno del quartiere fieristico.

Infine, a settembre dello scorso anno, abbiamo voluto tradurre questo impegno, che era previsto all’interno del DEFR, anche all’interno del progetto di legge che riguardava la ricapitalizzazione di BolognaFiere.

Oggi siamo qui per chiedere conto dello stato di avanzamento del percorso di progettazione, che citavo in premessa, di costituzione della Comunità energetica, perché ritengo che non solo i privati, ma appunto anche la pubblica amministrazione debbano guardare ai conti, quindi al caro bollette, ma essere anche da esempio per i cittadini e per altre pubbliche amministrazioni che possano intraprendere lo stesso percorso. Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Risponde l’assessore Calvano. Prego.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliera Piccinini.

Il percorso di progettazione integrata, volta alla costituzione di una comunità energetica rinnovabile all’interno del Fiera District è stato avviato. È in corso la redazione di uno studio di fattibilità tecnico economica preliminare, con il supporto di ART-ER, che sarà a breve sottoposto alla valutazione della Giunta, insieme al cronoprogramma per la definizione dei successivi step attuativi.

Lo studio è partito innanzitutto dall’analisi dei limiti normativi del decreto n. 199/2021 per quanto riguarda la potenza nominale di ciascun impianto, i limiti alla potenza incentivata, il tema della cumulabilità degli incentivi e le caratteristiche dei soggetti che possono partecipare alla Comunità energetica, elementi di discussione emersi anche durante la consultazione pubblica del MASE proprio sulle CER, che potrebbero quindi subire modifiche e integrazioni impattando, ovviamente, sulle valutazioni relative alla dimensione ed estensione dell’impianto e alle cabine primarie coinvolte.

In parallelo sono in corso le verifiche sui requisiti dei soggetti da includere nella comunità e della loro modalità di connessione attraverso interlocuzioni che al momento sono tecniche con Fiera, Comune di Bologna e Città Metropolitana.

L’analisi in corso è proseguita con una prima indagine sui consumi di energia elettrica nell’area della Fiera District, con particolare riferimento ai consumi della Regione Emilia-Romagna, che sono pari a circa 7 gigawatt anno con una differenza stagionale quasi nulla, e con oltre il 50 per cento dei consumi in fascia F1, che è quella di maggiore produzione fotovoltaica e alla Fiera di Bologna con consumi pari a circa 10 gigawatt anno, però con una forte differenza stagionale, condizionati, ovviamente, dalla presenza o meno delle attività fieristiche.

Per valutare il potenziale fotovoltaico sono in corso gli approfondimenti relativamente alle coperture utilizzabili per l’installazione degli impianti e il relativo potenziale energetico.

La Fiera District è organizzata in torri, le coperture sono di piccole dimensioni e in alcuni casi sono inutilizzabili a causa degli impianti presenti. Fanno eccezione i mezzanini di proprietà di privati e il parcheggio di Fiera Otto, per i quali occorre però analizzare con cura le perdite dovute all’ombreggiamento e il relativo rapporto costi-benefici.

Per quanto riguarda i padiglioni di proprietà della Fiera, solo alcuni di questi presentano condizioni favorevoli alla realizzazione di pannelli fotovoltaici senza interventi significativi sulle strutture dei padiglioni.

Elaborato lo scenario degli impianti realizzabili in copertura sui parcheggi, sarà possibile calcolare la stima economica delle opere necessarie, quelle elettriche e quelle edili, e dei costi di investimento per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico.

Ottenuta una stima di massima dei kilowatt realizzabili sulle coperture e della conseguente produzione annua per la determinazione dei corrispettivi e dei tempi di ritorno dell’investimento è necessario elaborare degli scenari sul prezzo di acquisto e di vendita dell’energia per calcolare i risparmi in bolletta derivanti dall’autoconsumo dell’energia prodotta, il valore degli incentivi premio, nonché i ricavi provenienti dalla vendita dell’energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici e immessa in rete.

In sostanza, la Regione vuole fare da apripista nella progettazione e realizzazione di una comunità energetica, anche al fine di essere da stimolo per le altre realtà pubbliche e private.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Calvano.

Consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Calvano, sono assolutamente soddisfatta di questa risposta. Devo dire che, nonostante le incertezze normative (sappiamo che mancano ancora i decreti attuativi che sono al vaglio dell’Unione europea), la Regione Emilia-Romagna sta facendo la propria parte, dando seguito anche agli impegni presi.

Chiederò di avere copia della risposta. Vorrei sottolineare alcune cose a cui si è fatto cenno: lo studio di fattibilità, segno che si sta procedendo concretamente, il cronoprogramma, che è importantissimo per arrivare a raggiungere l’obiettivo, bene l’interlocuzione anche con altri Enti che possono essere coinvolti anche da un punto di vista tecnico, per quanto riguarda per esempio la proprietà del patrimonio che potrebbe essere messo a disposizione per andare a costituire la comunità energetica.

Peraltro, non ho sentito di altre Regioni che stanno agendo in questo senso, quindi un plauso anche per questo. e soprattutto l’ultima chiosa politica che mi pare utile evidenziare, perché, come dicevo in premessa, noi come Istituzione, oltre a fare le regole per gli altri (qui faccio riferimento alla legge n. 5 del 2022, quella sulle comunità energetiche rinnovabili che questa Regione e questa Assemblea hanno voluto approvare, che io ritengo una delle leggi più avanzate a livello nazionale, di cui sono stata relatrice), è un bene che la Regione agisca anche su se stessa e sul proprio patrimonio, essendo da esempio, come giustamente veniva sottolineato, anche per essere da stimolo per altre Istituzioni.

Devo dire che su questo i privati ma anche gli Enti locali sono attivi da questo punto di vista, ce lo dicono i bandi sulla partecipazione, anche qui con un coinvolgimento diretto dell’assessore. Sappiamo che un terzo delle domande del bando sulla partecipazione aveva ad oggetto le comunità energetiche e anche questo fu un impegno che io stessa ho portato avanti e che evidentemente sta dando i risultati sperati, ma anche il bando che fa riferimento all’assessorato di Colla e che riguarda il finanziamento dell'attività preliminare per l’avvio delle comunità energetiche, sta avendo un buonissimo riscontro anche da parte degli Enti locali che si stanno mettendo in gioco e stanno provando a mettere in campo questi strumenti, provando a coinvolgere anche la società civile e tutti i soggetti che nel territorio possono avere un ruolo attivo per costituire le comunità energetiche.

Sono, quindi, assolutamente soddisfatta.

Naturalmente, non mancherò più avanti, evidentemente, di continuare a chiedere conto del percorso che è stato messo in campo e che mi auguro arrivi nel più breve tempo possibile all’obiettivo e al risultato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 6512

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla decisione della Regione Emilia-Romagna di anticipare al 2023 l'alienazione del complesso di via Dei Mille, a Bologna, alla luce delle eventuali ricadute sul progetto di ristrutturazione degli uffici di Procura e Tribunale per i Minorenni di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 6512, interrogazione di attualità a risposte immediate in aula relativa alla decisione della Regione Emilia-Romagna di anticipare al 2023 l’alienazione del complesso di via Dei Mille a Bologna, alla luce delle eventuali ricadute sul progetto di ristrutturazione degli uffici di Procura e Tribunale per i minorenni di Bologna.

L’interrogazione è a firma della consigliera Evangelisti.

Prego, consigliera.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente. Buongiorno, assessore.

Con il Piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio non strategico la Regione Emilia-Romagna, con delibera del 5 dicembre 2022, ha deliberato l’alienazione di un complesso di proprietà regionale.

Il complesso, com’è stato preannunciato, si trova a Bologna in via Dei Mille e nello specifico questo immobile doveva essere posto a permuta di interventi per il completamento del Tecnopolo, verosimilmente a compensazione per i lavori.

Si legge, nella scheda informativa, che l’immobile si trova appunto in una zona centrale di Bologna a pochi passi dalla stazione, che sarà trasferito a parziale pagamento per il corrispettivo di appalto per la realizzazione del Tecnopolo, per un valore dell’aggiudicatario di 15.000 euro.

Successivamente, a mezzo stampa abbiamo appreso della preoccupazione del presidente del Tribunale dei Minori di Bologna rispetto al possibile rischio di perdere un finanziamento anche cospicuo, 1.900.000 euro di fondi del PNRR, per rimettere a nuovo l’edificio che ospita Procura e Tribunale dei minori.

Riferiva il presidente come, affinché questo progetto di ristrutturazione potesse andare in porto, occorreva avere entro giugno disponibilità di spazi in cui spostare temporaneamente gli Uffici, almeno per due anni, in modo da poter far partire i cantieri il primo di luglio.

La Regione Emilia-Romagna, almeno da quanto abbiamo appreso a mezzo stampa, aveva preso contatti con gli organi competenti e aveva offerto come sede temporanea, appunto per il trasferimento del Tribunale del Pratello, due piani dell’edificio che si trova in via Dei Mille. L’offerta aveva trovato il gradimento della presidente del tribunale che l’aveva definita eccellente.

Successivamente la Regione avrebbe comunicato l’indisponibilità dell’edificio, stante appunto il completamento di questo accordo con Tecnopolo. L’acquisizione, che sarebbe dovuta avvenire nel 2025, è stata anticipata di due anni, quindi al 2023.

Ovviamente questo ha comportato una situazione preoccupante di stallo rispetto ai lavori di ristrutturazione degli uffici della Procura e del Tribunale dei minori. A questo si aggiunge il fatto che comunque non sarà immediata la realizzazione della cosiddetta Cittadella Giudiziaria, per quanto sia stata annunciata dal Ministero una accelerazione. Comunque ci vorranno ancora diversi anni.

La situazione del Pratello è sotto gli occhi di tutti. Lo ha sottolineato ed evidenziato il presidente del Tribunale, ma ne hanno dato atto anche le cronache. Se ne sono occupati molti gruppi anche rappresentati in questa Assemblea legislativa.

Oggi il carcere del Pratello non è nelle condizioni di sicurezza minime per poter lavorare. Secondo noi, la situazione necessita di particolare attenzione. Chiediamo, quindi, alla Giunta regionale come e se intende in qualche modo porre rimedio a questa situazione o comunque trovare una soluzione, atteso che l’impegno assunto, l’offerta assunta dalla Regione Emilia-Romagna era concretamente stata presa in considerazione dal presidente del Tribunale per questo trasferimento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Evangelisti.

Risponde l’assessore Calvano. Prego, assessore.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliera.

In risposta al quesito posto dalla consigliera Evangelisti si conferma l’interlocuzione con Corte d’appello e Tribunale dei Minori di Bologna per l’eventuale utilizzo dell’immobile di proprietà della Regione sito in via Dei Mille 21.

In relazione a tale richiesta si evidenzia come tali spazi visionati a livello tecnico e risultati adeguati alle esigenze di delocalizzazione temporanea degli uffici sia della Corte d’Appello che del Tribunale dei minorenni, per dar seguito al cantiere delle opere antincendio finanziate nell’ambito dei progetti PNRR, saranno nelle disponibilità dell’Amministrazione regionale, però, solo fino a dicembre 2023, tempo non sufficiente alla copertura del cronoprogramma rappresentato dal Tribunale. Come condiviso fin dai primi passaggi delle interlocuzioni, infatti, la sede di via Dei Mille, potenzialmente appetibile come soluzione allocativa temporanea, è inserita come oggetto di permuta nell’ambito della realizzazione del cosiddetto Tecnopolo Manifattura Tabacchi.

Ad oggi, il cronoprogramma fornito dall’appaltatore indica che il raggiungimento del 70 per cento dei lavori complessivi, che determina la consegna dell’edificio all’impresa, è previsto per dicembre 2023, il 70 per cento dei lavori sul solo edificio C1 per ottobre 2023.

Pertanto, per tali date l’edificio di via Dei Mille deve essere messo a disposizione dell’appaltatore. A tal proposito si ricorda quanto previsto contrattualmente nel contratto repertorio 135029 del 27 novembre 2018, articolo 11, comma 3, e ad integrazione con l’addendum contrattuale numero 1 del 24 luglio 2020 repertorio 138191 all’articolo 8 inerente all’eventuale trasferimento anticipato della proprietà dell’immobile.

Ciò detto, essendo volontà della Regione, pur non essendo una sua competenza diretta, coadiuvare tali Istituzioni nella ricerca di una soluzione adeguata è previsto a breve un incontro tra le parti al fine di valutare tutte le soluzioni possibili.

In sostanza, la Regione farà ogni sforzo possibile per individuare, in accordo con Corte d’appello e Tribunale, entrambi in questo caso, una o più soluzioni alternative per poter consentire loro poi di poter fare il trasloco e quindi poi i lavori nella sede sulla quale hanno ricevuto i fondi PNRR.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Calvano.

Consigliera Evangelisti.

 

EVANGELISTI: Grazie, assessore.

Non sono soddisfatta dalla risposta. Anzi, rimango un po’ perplessa. È certo che la competenza non è della Regione, ma nemmeno lo era nel momento in cui la Regione ha formulato l’offerta in qualche modo dando una rassicurazione in merito alla disponibilità degli spazi.

Non mi è chiaro il perché dell’anticipo di due anni rispetto a quanto contrattualmente previsto, magari nella risposta che chiedo mi sia fornita anche per iscritto lo capirò meglio. Al momento non mi è chiaro.

Colgo l’aspetto positivo, che comunque ci si è fatti carico di continuare questa interlocuzione e di trovare una soluzione. A mio avviso, al di là della competenza, proprio per la situazione che si è creata, è quantomeno doveroso. Parliamo, appunto, di giustizia. Parliamo in questo caso sì di Procura e anche di sede del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, tra l’altro, c’è anche attenzione da parte dei professionisti, ma parliamo anche e soprattutto del carcere del Pratello che sappiamo in quali condizioni versi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Evangelisti.

 

OGGETTO 6514

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla regolarità di un avviso di selezione pubblica della società Lepida ScpA. A firma del Consigliere: Facci, Occhi

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione, la 6514: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla regolarità di un avviso di selezione pubblica della società Lepida, a firma del consigliere Facci.

Prego, consigliere.

 

FACCI: Grazie.

Parliamo di società in house, in questo caso della Lepida, e parliamo di controlli da parte della Regione Emilia-Romagna.

In particolare parliamo della delibera di Giunta, l’ultima in ordine di apparizione, la n. 1.779 del 2019, che ha modificato parzialmente la precedente delibera di Giunta, la n. 840 del 2018, con la quale delibera del 2019 sono state aggiornate, definite, ricordati i contenuti delle attività di monitoraggio e vigilanza per le società in house.

In particolare richiamo, con questa interrogazione, l’allegato B di questa delibera di Giunta, in particolare l’articolo 4, che riguarda i vincoli in materia di reclutamento del personale e conferimento di incarichi.

Perché con questa delibera la Regione assicurava la vigilanza, vigilanza appunto in materia di reclutamento del personale. In particolare prevede, questa disposizione, una serie di modalità di controllo nel momento in cui le società in house dovessero incrementare le posizioni dirigenziali, o comunque una diversa strutturazione delle macro divisioni aziendali.

In questo caso, secondo la delibera, vi è la necessità di un parere preventivo del direttore generale di settore, del dirigente responsabile del servizio pianificazione finanziaria e controlli e anche una preventiva vincolante approvazione del Programma triennale di reclutamento del personale mediante determinazione del direttore generale previo parere, anche qui, del direttore generale di settore, dirigente responsabile di servizio in materia di organizzazione, il dirigente responsabile del servizio pianificazione finanziaria e controlli. Oltre a pubblicazioni, eccetera, eccetera.

Ora, noi abbiamo una società, che si chiama Lepida, che gestisce la rete regionale delle Pubbliche amministrazioni per i collegamenti fra Uffici e Enti della Regione e la Regione, appunto come Ente titolare di funzioni e compiti indicati dalla legge sviluppo regionale delle società di informazione, effettua il controllo sulla società.

Quindi, a tutti gli effetti Lepida è una società a capitale interamente pubblico, prevalente a partecipazione regionale, che opera a favore della Regione e degli altri Enti pubblici ai sensi della vigente normativa in materia di in house providing.

Accade che nel recente il mese di novembre Lepida abbia pubblicato un avviso di selezione pubblica per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di una posizione per la divisione sicurezza ambiente ed emergenza, quale esperto sicurezza informatica, monitoraggio reti, eccetera.

L’assunzione è prevista appunto a tempo indeterminato, inquadramento a livello quadro del CCNL del terziario distribuzione servizi, orari di lavoro full time 40 ore settimanali, retribuzione annua lorda 63.000 euro, oltre a eventuali incentivi.

A una prima valutazione sembrerebbe (usiamo il condizionale) che questo avviso di selezione pubblica, che poi si è concluso con una candidatura ammessa e una candidatura ritenuta idonea, che ha concluso e sottoscritto il contratto circa un mese fa, presterebbe il fianco a più di una valutazione critica a partire dalla retribuzione lorda prevista, che risulterebbe ampiamente superiore alle condizioni economiche del CCNL del terziario, nonché dello stesso contratto integrativo aziendale di Lepida. Anche le modalità di selezione, però, contrasterebbero con quelle che ho indicato essere le modalità previste dalla citata delibera di Giunta 1.779, in particolare per quanto riguarda il controllo a monte, i pareri che devono essere espressi a monte, laddove vi sia una modifica nell’assetto del personale, in particolare queste figure di quadro.

Apparirebbe anche non conforme alle disposizioni del decreto legislativo n. 175/2016, Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica, con particolare riferimento al contenimento dei costi delle società in house.

L’interrogazione è per chiedere se, appunto, secondo la Giunta, questo avviso di selezione pubblica che si è concluso con l’assoluzione all’interno di Lepida, società in house, di una figura di quadro a tempo determinato con le caratteristiche che ho indicato sia avvenuto nel rispetto della normativa vigente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Risponde l’assessore Calvano. Prego.

 

CALVANO, assessore: Scusi, presidente. Grazie. Grazie, consigliere.

In risposta all’interrogazione di attualità a risposta immediata si evidenzia che la struttura di vigilanza effettua annualmente riscontri sulla coerenza della disciplina delle società in house, i regolamenti, in merito al reclutamento del personale nell’ambito dei controlli di secondo livello. Vengono effettuati controlli su specifiche procedure per i diversi ambiti.

La Direzione generale, inoltre, verifica i programmi di reclutamento del personale presentati annualmente dalle diverse società in house sia sotto il profilo del merito che sotto il profilo della coerenza del quadro normativo di riferimento.

In risposta al quesito posto si comunica che nessuna anomalia è stata riscontrata sui regolamenti e sul programma di reclutamento del personale in termini di vigilanza attuata fino ad oggi. Si specifica, altresì, che all’interno di questa cornice oggetto di vigilanza si inserisce l’attività e si sviluppa la responsabilità degli amministratori e dei direttori generali delle diverse società in house.

In particolare sulle procedure messe in atto nel corso del 2022, l’attività di controllo da parte della struttura di vigilanza già avviata si concluderà entro il primo semestre.

Infine, si conferma l’impegno del mio Assessorato a fornire, su richiesta, un aggiornamento al consigliere a conclusione dell’attività di vigilanza 2022.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Calvano.

Consigliere Facci, per la replica.

 

FACCI: Sono un po’ sorpreso, ma non più di tanto, forse, visto che questo aspetto, questa selezione, ripeto, presta il fianco a diverse considerazioni.

Ringrazio l’assessore per la disponibilità e fornire eventuali e ulteriori informazioni. Faccio presente che se io debbo stare, come dobbiamo tutti stare, a quelle che sono le indicazioni della delibera di Giunta che ho citato e che disciplina in questo caso questa materia riguardante il reclutamento di personale, i pareri devono essere a monte, cioè le valutazioni sulla regolarità devono essere a monte, perché se si dice “preventiva e vincolante approvazione del programma triennale di reclutamento di personale” non è che possiamo aspettare il secondo semestre o il primo semestre del 2023, visto che l’avviso di selezione del 2022, io mi aspettavo che vi fosse, mi aspetto che vi sia una documentazione nel 2022 che ritiene che questo avviso di selezione, appunto, in un qualche modo, di questo avviso di selezione venisse indicata la necessità e la coerenza.

Farò approfondimenti perché, assessore, non mi ritengo in alcun modo soddisfatto. Farò una verifica più puntuale rispetto a quelli che, a mio avviso, sono oggi controlli mancanti e pareri mancanti.

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Abbiamo concluso con le interrogazioni.

 

OGGETTO 6491

Nomina di un componente del Collegio regionale dei revisori dei conti ai sensi dell’art. 2 della L.R. 18/2012. (122)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto passiamo all’oggetto 6491, oggetto che riguarda la nomina di un componente del Collegio regionale dei revisori dei conti ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale n. 18 del 2012.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Sull’ordine dei lavori chiederei un minuto di raccoglimento per le vittime del naufragio avvenuto sulle coste di Crotone, di cui anche oggi faremo menzione nella nostra Assemblea legislativa.

 

ZAPPATERRA: Presidente, grazie.

Mi associo alla richiesta della collega Evangelisti, però l’ipotesi era di farla prima dell’informativa, votare il revisore e poi legarla al fatto che abbiamo tutta la giornata, la giornata no, ma abbiamo quel pezzo di discussione.

Dopodiché, facciamolo quando la Presidenza ritiene.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Evangelisti, è solo un tema appunto di tempi rispetto…

Prego.

 

EVANGELISTI: Desideravo intervenire sull’ordine dei lavori prima che i lavori iniziassero, poi sulla tempistica mi rimetto alle decisioni della presidente e dell’Assemblea. Nulla osta purché appunto venga accolta la proposta, grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, avevamo previsto subito dopo la nomina. Quindi, se va bene per tutti andiamo avanti con questo oggetto. Il minuto di silenzio previsto verrà osservato.

Chiedo invece chi vuole intervenire rispetto all’oggetto legato alla nomina del Collegio.

Non ci sono interventi.

A questo punto chiedo se qualcuno della Giunta vuole intervenire, altrimenti…

Dichiarazioni di voto, neppure.

Passiamo alla nomina degli scrutatori prima della votazione per alzata di mano. consigliera Maletti, consigliere Mumolo, consigliera Stragliati.

Per alzata di mano, votiamo la nomina di un componente del Collegio regionale dei Revisori.

Favorevoli?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): È solo una presa d’atto dell’UP…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, è stato mandato. Adesso glielo ricordiamo, però. Lo ricordiamo a voce. La delibera è stata inviata.

Parliamo di Simone Paoloni.

A questo punto facciamo la votazione per alzata di mano. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

La nomina è approvata.

 

(La delibera oggetto 6491 è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Cordoglio per le vittime del naufragio avvenuto sulle coste di Crotone

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto, come ricordato prima, prima di passare alla comunicazione della Giunta, osserviamo un minuto di silenzio per ricordare le 64 vittime del naufragio avvenuto domenica scorsa sulle coste di Crotone.

Invito tutti a osservare un minuto di silenzio. Ci stringiamo ai familiari e, ovviamente, a tutta la cittadinanza.

 

(L’Assemblea osserva un minuto di raccoglimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 6492

Comunicazione della Giunta sulla situazione di accoglienza migranti in Emilia-Romagna, con particolare riferimento ai recenti sbarchi avvenuti nel porto di Ravenna.

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’oggetto 6492: comunicazione della Giunta sulla situazione di accoglienza migranti in Emilia-Romagna, con particolare riferimento ai recenti sbarchi avvenuti nel porto di Ravenna.

Passo la parola per la comunicazione all’assessore Taruffi. Prego.

 

TARUFFI, assessore: Grazie, presidente.

Riteniamo utile fare un attimo il punto sulla situazione, anche alla luce dei recenti sbarchi che hanno visto il porto di Ravenna come porto di prima accoglienza in due diverse e distinte occasioni. Quindi, riteniamo di fare un punto informativo sulla situazione complessiva della presenza di stranieri migranti nel nostro territorio regionale e anche alcuni elementi di contesto nazionale, che credo siano utili per la discussione.

Intanto, credo sia utile ricordare gli elementi di fondo, cioè la competenza dello Stato e il ruolo della Regione, a partire dal decreto legislativo n. 142/2015, che stabilisce, come sappiamo, che le funzioni di prima assistenza sono assicurate nei Centri governativi di prima accoglienza e nei Centri di accoglienza straordinaria, i cosiddetti “CAS”, dal Ministero dell’interno per il tramite delle Prefetture. La legge n. 189/2002 ha, invece, introdotto il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, per un’accoglienza di qualità di secondo livello, promosso volontariamente dai singoli Comuni e finanziato direttamente dal Ministero dell’Interno. Questo sistema, che è il Sistema di accoglienza e integrazione, il cosiddetto “SAI”, secondo il legislatore deve essere considerato il sistema ordinario di accoglienza. Quindi, primo elemento, come sappiamo, Sistema di accoglienza e di integrazione (SAI) e il CAS, che sono le strutture per l’accoglienza straordinaria.

Ricordo questi elementi di fondo perché danno subito il quadro di quelle che sono le responsabilità, dal punto di vista istituzionale, da parte dello Stato e da parte della Regione e del sistema degli Enti locali. Lo dico perché gli elementi con i quali ci dobbiamo confrontare, e credo sia utile partire da questo, è che quando arrivano persone, stranieri sul nostro territorio regionale arrivano perché le Prefetture, ovviamente, vengono informate dal Ministero dell’Interno. Che sia attraverso lo sbarco, che sia attraverso pullman che arrivano dai territori di prima accoglienza in cui sono sbarcate le navi, comunque è la Prefettura che si organizza, che gestisce e che informa, nei tempi e nei modi in cui la Prefettura stessa viene coinvolta. Tradotto: quando è arrivata la nave a Ravenna, ci hanno informato il 27 dicembre che tre giorni dopo sarebbe arrivata la nave con 113 migranti. Così come, con tempi molto ristretti, le Prefetture sono informate dal Ministero dell’Interno che, magari, arrivano pullman sul territorio regionale che contengono persone che devono essere sistemate e a cui bisogna dare accoglienza.

Lo dico per introdurre un primo elemento ordinatorio della discussione, cioè i tempi, i modi e le forme attraverso le quali, dal punto di vista istituzionale, dobbiamo gestire questa situazione.

Ovviamente il lavoro che facciamo come Emilia-Romagna è un lavoro che in questo quadro si è caratterizzato negli anni per un lavoro di accoglienza molto significativa che rivendichiamo.

Numeri alla mano, e anche questo è un altro elemento credo ordinatorio di cui dobbiamo tenere conto, noi oggi abbiamo sul nostro territorio regionale 10.369 persone, migranti, che arrivano da tanti Paesi del mondo, rappresentano il 10 per cento di migranti che sono complessivamente ospitati nel nostro Paese.

Su questo un primo punto di attenzione credo sia utile sottolinearlo, perché appunto siamo la Regione che di fatto accoglie il maggior numero di stranieri. Ovviamente c’è la Lombardia che è all’11 per cento con 12.183 persone, quindi appena 2.000 persone in più dell’Emilia-Romagna, considerando però che la Lombardia ha 10 milioni di abitanti e noi ne abbiamo 4 milioni e mezzo. In Lombardia vivono 1,2 milioni di stranieri, in Emilia-Romagna 600.000.

Quindi, dal punto di vista complessivo siamo la Regione che ha garantito e sta dando il maggior contributo in termini di accoglienza.

È un impegno che rivendichiamo, perché abbiamo sempre detto che l’Emilia-Romagna è una terra di accoglienza e di solidarietà e che, a prescindere dai Governi nazionali, dal colore politico dei Governi nazionali, svolge la propria funzione in questo fondamentale ambito con coerenza.

Però, salta all’occhio l’elemento che sottolineavo dal punto di vista percentuale quando altre Regioni, penso al Piemonte, penso al Lazio, sono al 9 per cento, la Sicilia è al 9 per cento, il Veneto è al 6 per cento, la Calabria e la Liguria sono al 5 per cento.

Quindi, il primo elemento, uno degli elementi di cui credo dobbiamo essere tutti consapevoli è che si pone un tema di equa distribuzione dell’accoglienza che inevitabilmente si intreccia con la questione nazionale degli arrivi, dell’individuazione dei punti di sbarco dei porti di tutt’Italia. Sono partito da questa considerazione per rivendicare il ruolo importante che svolge la nostra Regione, ma anche per sottolineare che le osservazioni che abbiamo svolto nelle settimane e nei giorni precedenti presso il Governo, proprio in ordine alla necessità di una riorganizzazione, di fare un punto con il Ministero degli Interni sulla gestione degli sbarchi, fossero motivate da un’oggettiva necessità di gestire, dal punto di vista nazionale, un quadro degli arrivi e degli sbarchi diverso da quello che abbiamo conosciuto nelle ultime settimane. Lo facciamo numeri alla mano, rivendicando, però, il ruolo che abbiamo avuto, che stiamo avendo e che continueremo ad avere in termini di accoglienza. Non foss’altro perché, in termini più generali, nella nostra Regione... E lo abbiamo discusso quando ho presentato in quest’aula il piano sulla gestione del fenomeno, il Programma triennale “Emilia-Romagna plurale, equa e inclusiva”. In quella sede ‒ ricorderete ‒ abbiamo citato alcuni numeri, che oggi riprendo velocemente. In Emilia-Romagna i cittadini stranieri residenti al 31.12 sono 569.000, pari al 12,8 per cento. Abbiamo 175 differenti Paesi da cui arrivano le persone, i cittadini e le cittadine che accogliamo e che contribuiscono per il 12-13 per cento alla produzione del PIL regionale.

Questi dati, questi elementi di contesto servono per inquadrare meglio il fenomeno sul quale oggi ci soffermiamo. In un quadro nazionale... Anche su questo voglio richiamare l’attenzione dei consiglieri e delle consigliere. Oggi, a livello nazionale, sono ospitate 72.042 persone nei CAS, cioè nei Centri straordinari, e 32.244 nel sistema di accoglienza e integrazione che vi dicevo prima, per un totale di circa 100.000 persone. È anche utile sottolineare, io credo, per l’impegno che ci sarà inevitabilmente richiesto come Paese, quindi anche come Regione, che al 24 febbraio 2023 ‒ cioè ieri, sostanzialmente ‒ sono arrivati, nel solo periodo gennaio-febbraio, 14.104 migranti sbarcati in Italia rispetto ai 5.345 del 2022 e ai 4.304 del 2021. Quindi, gli sbarchi in questo inizio anno sono triplicati. Lo dico perché credo sia un elemento importante della nostra discussione, perché segnala un elemento e un trend con il quale dovremo continuare a fare i conti, perché evidentemente le condizioni geopolitiche del Mediterraneo e dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo della sponda africana le conosciamo ed è quello della migrazione un fenomeno che, al di là di quello che spesso sentiamo dire, difficilmente, per usare un eufemismo, può essere arrestato da un giorno all’altro.

In quella proiezione, in questo numero, in questa tendenza si collocano anche i numeri che vi dicevo prima e la posizione della regione Emilia-Romagna in questo quadro complicato e articolato.

Arriviamo al tema degli sbarchi di Ravenna. Sappiamo tutti quello che è successo il 31 dicembre, nelle modalità che ricordavo prima, cioè con una comunicazione che è arrivata alla Prefettura il 27 dicembre. Quindi, in tre giorni si è organizzato il terminal crociere, riorganizzandolo e destinandolo all’accoglienza delle 113 persone che sono arrivate su quella nave, che sono state distribuite in parte sostanzialmente nei vari centri regionali e alcune in altre regioni italiane, e soprattutto i 38 minori non accompagnati.

Su questo apro una parentesi importante perché delle 10.300 persone che oggi sono in Emilia-Romagna, poco più di 1.000 sono minori stranieri non accompagnati. È un elemento su cui richiamo l’attenzione di tutti, perché, ovviamente, non ci sono solo gli stranieri non accompagnati nelle strutture della nostra regione, ma ci sono anche i minori che vivono in condizioni di difficoltà e quindi sono ospitati in quelle strutture.

Su questo punto, in proiezione, dobbiamo porre una grande attenzione su questo elemento, perché il continuo afflusso di minori stranieri non accompagnati è un elemento di forte preoccupazione.

Nel secondo sbarco, quello di qualche giorno fa, erano 52 i minori non accompagnati, che abbiamo accolto e distribuito in strutture regionali e parte anche in altre realtà come quella di Alessandria.

Su questo richiamo un’attenzione particolare. Dicevo dei numeri nazionali, perché in questo quadro è verosimile immaginare che nei prossimi mesi, ovviamente, continueranno ad affluire stranieri, migranti, che scappano – lo ricordo – da condizioni spesso di guerra o, comunque, da condizioni di disperazione, che arrivano nel nostro Paese e che devono essere e vengono accolti. Ricordavo i numeri che dicevo prima e, quindi, chiediamo al Governo un confronto sulla politica più complessiva degli sbarchi e sull’individuazione dei porti sicuri per due ragioni fondamentali. La prima è che, ovviamente dal nostro punto di vista, non è particolarmente motivato mantenere in mare delle navi per tante giornate, allungando quindi il percorso di quelle stesse navi, per certi aspetti in modo non completamente, dal nostro punto di vista, comprensibile, e dall’altro nel quadro che vi dicevo, perché se continuano ad arrivare numeri così impegnativi e continuano ad arrivare minori come continueranno ad arrivare noi su questi due punti come Emilia-Romagna cominciamo a essere in un elemento di preoccupazione e di gestione che non può che essere condivisa in un quadro nazionale e, quindi, di confronto con il Governo.

Dicevo questo cogliendo anche l’occasione per segnalare gli ultimi due punti, il primo, anche questo, di gestione. spesso si è discusso e si è fatto un punto anche di battaglia politica, sulla quale non mi addentro, voglio però ricordare alcuni elementi di contesto che credo siano fondamentali. Nelle due strutture e nelle due modalità di accoglienza che ricordavo, quindi i CAS e i SAI, gli adulti che vengono accolti nei CAS, quindi sotto diretta indicazione delle prefetture, hanno poi, ovviamente, costi di gestione, quelle strutture, che variano più o meno intorno ai 32 euro per migrante al giorno, se si tratta di adulto, intorno ai 60 euro se è un minore, mentre nei SAI queste cifre variano da 35 a 42 euro per un adulto e da 70 a 80 euro per un minore.

Ho citato questi elementi anche di gestione economica perché dobbiamo sapere che le prefetture, con le quali siamo in stretto contatto e che abbiamo incontrato anche insieme alla vicepresidente Priolo, che sta svolgendo e ha svolto un ruolo importante di gestione in questa situazione, dicevo, con le prefetture comincia a emergere con chiarezza un problema, cioè che queste risorse sono insufficienti per garantire la gestione di questi flussi migratori. Le prefetture fanno bandi per trovare gestori per occuparsi di queste persone e i bandi incominciano ad andare sempre più spesso deserti, con poi la sola conseguenza che le Prefetture, dovendo comunque risolvere il problema, vanno in deroga a queste che sono le cifre stabilite dal Ministero affidando in altre strutture, con costi superiori a questi, la gestione delle persone.

Su questo credo che, al di là e al netto della discussione politica, un elemento di valutazione oggettivo e razionale vada fatto sia sulla gestione degli sbarchi, per le ragioni che dicevo prima, sia sul numero.

Va da sé che poi andiamo incontro ad una stagione, quella primaverile ed estiva in cui il Terminal crociere di Ravenna verrà appunto utilizzato in questa dimensione e difficilmente si potranno prevedere altre soluzioni.

Quindi, dobbiamo ragionare anche di questo, sempre nel quadro che ricordavo, del forte impegno della nostra Regione rispetto ad un’accoglienza e alla solidarietà che per noi sono valori irrinunciabili ai quali vogliamo continuare a mantenere assolutamente fede.

L’ultimo elemento è quello del quadro istituzionale nel quale ci muoviamo. Io credo sia giusto ricordare, anche in questa sede, l’importantissimo lavoro, e voglio ringraziarlo fuor di retorica, svolto dalla Prefettura di Ravenna, più in generale dalla filiera istituzionale e dalle Prefetture di questa Regione che quotidianamente svolgono un lavoro molto importante e prezioso. Perché, al netto delle vicende più giornalisticamente significative che hanno riguardato appunto gli sbarchi, il sistema istituzionale quotidianamente si occupa di accogliere persone che 10, 15, 12, 17, 25 alla volta arrivano quasi quotidianamente ed entrano nel sistema che vi dicevo prima.

Voglio ringraziare il lavoro svolto dalla Prefettura di Ravenna e, ringraziando il lavoro svolto dalla Prefettura di Ravenna, voglio ringraziare tutta la filiera istituzionale e il mondo del volontariato che in quelle due occasioni si è mosso con una grandissima celerità e con un livello di efficienza molto alto. Il mondo del volontariato, dell’associazionismo e, ripeto, tutta la filiera istituzionale.

Insieme alla collega Priolo siamo stati più volte nella Prefettura a svolgere incontri di coordinamento. Siamo stati sul molo e vi posso assicurare che il sistema istituzionale della nostra Regione, dalla Protezione civile ai Vigili del fuoco, dalla Croce Rossa al personale sanitario, si è mosso con una dedizione straordinaria, di cui questa Regione deve andare orgogliosa ed è patrimonio che, credo, dobbiamo rivendicare tutti quanti insieme.

Filiera istituzionale, e mi avvio alla conclusione perché il tempo sta scadendo, filiera e sistema di accoglienza alla quale noi dobbiamo dare indicazioni e elementi di certezza chiari. Quelli che ricordavo sono numeri. Io mi sono limitato a ricordare numeri e a mettere in fila elementi oggettivi. La considerazione finale, che penso sia utile aggiungere, riguarda i due elementi che dicevo prima. Sia dal punto di vista della gestione economica che soprattutto dal punto di vista della gestione logistica e anche, non per ultima, ma più importante, di solidarietà e di accoglienza, abbiamo bisogno di avviare con il Governo un confronto, che in queste settimane, in questi mesi non c’è stato, sia per concordare e discutere insieme ‒ credo ‒ gli elementi, la gestione degli sbarchi, che continueranno... Parlare, ovviamente, di sbarchi oggi, alla luce della tragica vicenda che abbiamo ricordato con il nostro minuto di silenzio, è ancora più doloroso, ancora più difficile, proprio perché ci sono delle persone... Non lo dico per falsa retorica. Ve lo assicuro. Io non ho questo elemento tra le mie corde. Però vi assicuro che essere sul molo di Ravenna quel giorno, il 31 dicembre, vedere le persone scendere e vedere, magari, tanti minori non accompagnati, di 5-7-8 anni, scendere da quella nave e pensare a quello che hanno vissuto fa venire la pelle d’oca. Vi assicuro che anche il sottoscritto ha avuto il suo da fare per contenere l’emozione. Un conto è parlare e un conto è vedere.

Siccome siamo nelle Istituzioni per provare a dare risposte, credo che su questo tema, più che su altri, dobbiamo misurarci con la realtà e farlo lasciando da parte per una volta la retorica politica e guardando negli occhi la realtà, oltre che quei bambini, quelle persone, e provare a dare soluzioni.

Per questo con il Governo chiediamo un confronto in un quadro che, chiaramente, non può riguardare solo l’Italia, ma deve riguardare tutta l’Unione europea. Per quanto ci riguarda, non è più possibile pensare di gestire questa situazione senza un confronto chiaro sulle regole, sulle modalità, sulle forme di gestione e sull’indicazione, quindi, dei porti di prima accoglienza con il Governo. Gestione che non può che essere condivisa, perché su questo punto la filiera istituzionale deve per forza battere dallo stesso punto. Lo abbiamo fatto in Emilia-Romagna. Credo sia necessario e indispensabile anche farlo con il Governo, quindi con il ministro Piantedosi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Taruffi.

Iniziamo il dibattito generale.

Interviene il consigliere Rancan. Prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Tema molto delicato quello che ci stiamo approntando a dibattere oggi. Devo dire che sono sorpreso che la Giunta abbia deciso di ottemperare a un’informativa sul Porto di Ravenna e sulla gestione dei migranti. Non so se mai è avvenuto in questi otto anni in cui almeno io personalmente siedo in questo Consiglio. Non vorrei che ciò fosse dettato solamente da uno scarico di responsabilità politiche, siccome oggi non c’è un Governo del Paese confacente alla formazione politica che governa la Regione. Detto in parole povere, non vorrei si riducesse solamente a uno slogan politico per addossare responsabilità a un Governo di Centrodestra regolarmente eletto dai cittadini. Quindi, è una domanda che mi pongo.

Mi pongo questa domanda soprattutto perché dalle parole dell’assessore Taruffi – abbiamo ascoltato una carrellata di numeri, che sono sicuramente giusti e corretti, anzi ringrazio per l’informativa che è stata data e che trova riscontro anche nei nostri dati – non vorrei, però, che si trattasse la materia con sufficienza. Questo perché quando va al Governo il Centrosinistra il problema dei migranti sembra non esserci o addirittura sono cattivi quelli dell’opposizione perché parlano di profughi e di migranti. Poi, una cosa che voglio specificare è questa: attenzione, perché vi è una differenza tra come li ha chiamati lei, assessore, gli stranieri migranti regolari e gli stranieri migranti irregolari. Questa è una distinzione che voi non fate mai. Questa è un punto chiave nella gestione dell’immigrazione perché, se noi oggi siamo qui pronti e disponibili ad accogliere chi scappa dalle guerre, ci sta dicendo direttamente la Giunta che non possiamo accogliere tutti quelli che scappano per motivi economici dal loro Paese, i cosiddetti “migranti economici”. Oggi è difficile gestire l’accoglienza di tutte queste persone. È ancora più strano, però, che queste accuse – per carità, l’assessore Taruffi ha usato termini istituzionali, però molto diretti – vengono da chi – forse magari qualcuno se l’è dimenticato perché ha la memoria breve – ha sparso su tutto il territorio nazionale, quando era al Governo, tramite le prefetture e con le cooperative, facendo vivere anche le stesse persone che venivano forzatamente accolte dal nostro Paese in ambienti fatiscenti, dove sicuramente la sanità mancava, dove queste persone andavano addirittura direttamente anche in piccolissimi centri delle nostre montagne. Quindi, è un tema molto complesso. È un tema complesso soprattutto se si inizia a parlare di gestione dei flussi, perché l’idea non è quella di subirli. Negli anni passati i Governi passati, soprattutto quelli marcatamente di Centrosinistra, hanno subìto l’immigrazione. L’hanno subìta! E noi non possiamo permetterci di fare questo. Tant’è che, da varie interviste che sono state rilasciate anche dal ministro Piantedosi, grazie alla cooperazione di questo Governo, seppure in un quadro di arrivi numerosi… È vero. Ma perché? Non si può pretendere che in cento giorni di Governo si inizi e si cambi subito il trend, che è stato di un certo tipo negli anni passati o, comunque, un trend in crescita. Le autorità tunisine e libiche, grazie alla cooperazione con il Governo italiano, dal 1° novembre ad oggi hanno scongiurato l’arrivo di 13.000 e 9.000 migranti. Questo significa che prendere accordi con le autorità del Paese di provenienza aiuta, cosa che in passato non veniva fatta.

Soprattutto si “lamenta” che la Regione Emilia-Romagna, per carità, accolga tanto, ma tutte le altre Regioni lo fanno, tutte le Regioni fanno loro, anche quelle Regioni a forte stampo leghista. Ma perché? Perché dietro vi è un pensiero, che è il mio, che è il nostro, e cioè che bisogna arrivare a una vera integrazione. Catapultare sul territorio delle persone così tanto per catapultarle non aiuta l’integrazione di questi. Anzi, li ghettizza ancora di più. Li ghettizza ancora di più. Ergo, siccome i dati sono quelli che diceva lei e quelli che sono riportati anche dai Ministeri, oggi facciamo fronte a un problema grave, a un problema enorme, al quale non ci si può sottrarre, ma di cui soprattutto non si può parlare con qualunquismo e sufficienza.

Ricordo, però, che la tanto amata Europa… E questo è un tema che dobbiamo porci, perché poi sembra che l’Europa sia questa entità astratta, ma in realtà se noi andiamo a guardare cosa sta facendo per i migranti che arrivano sul territorio del nostro Paese, se voi guardate, a fronte di una disponibilità degli Stati membri ad accogliere circa 8.000 persone, oggi i trasferimenti ammontano a 117 tra Francia, Germania e Lussemburgo.

Questo significa che l’Europa ci deve dare una risposta subito, veloce, immediata, altrimenti sarà ancora una crisi emergenziale senza precedenti.

Oltretutto, ricordiamoci che l’attuale meccanismo di ricollocazione concede il trasferimento solo ai migranti che entrano nel programma di protezione internazionale. Okay? Anche questo è un dato da non sottovalutare.

Quindi oggi vi è un segno incontrovertibile di una mancanza di collaborazione europea, ergo serve subito un’Europa che oltretutto è un’Europa che mi dite essere molto confacente ai vostri standard.

Quindi, mi va bene che l’assessore Taruffi venga qui a dire - e la Giunta, adesso prendo chi ha fatto la comunicazione - che c’è un’emergenza, eccetera, cercando di scaricare la responsabilità su un Governo che ha cento giorni. Si tratta anche di valutare - come sappiamo bene le legislature non durano 100 giorni - un percorso che l’Europa non sta facendo.

Detto questo, noi dobbiamo garantire sicurezza sui nostri territori, dobbiamo garantire legalità e dobbiamo garantire anche ai nostri cittadini che noi ci prendiamo carico di coloro che hanno davvero bisogno di assistenza.

Poi capisco anche le varie sciagure che sono capitate negli ultimi giorni, abbiamo fatto anche un minuto di silenzio e sicuramente siamo tutti da quella parte, però serve assolutamente, con tutte le forze, evitare che in condizioni così estreme la gente parta.

Perché sappiamo bene cosa c’è dietro, chi lucra, chi porta avanti, chi a forza li fa uscire per poi entrare da questa parte, oltretutto costringendo certe persone a dei viaggi assurdi. Lo sappiamo bene. Sappiamo bene certe ONG come si comportano, come si sono comportate e come, purtroppo, continuano a comportarsi.

Sicuramente, quello che noi diciamo è che va garantita comunque la possibilità di stare nel proprio Paese.

Poi c’è il migrante da guerra? Guardate, sappiamo che il problema che oggi qua si pone, noi iniziamo a parlare di migranti in generale ma quando c’è stata l’emergenza della guerra in Ucraina la risposta è stata importante credo da parte di tutti, perché non è stato trattato con qualunquismo. Se da una parte viene sempre detto che la Lega e il Centrodestra sono brutti e cattivi perché fanno campagna elettorale sui migranti, oggi noi vi stiamo dicendo che serve serietà nell’affrontare il problema, ma soprattutto non serve fare scarico di responsabilità. Ognuno ha la propria responsabilità. Il Governo sta facendo la sua parte, ripeto, da cento giorni. È una crisi che ci troviamo ad affrontare e noi siamo pronti ad affrontarla ‒ lo ripeto ancora una volta ‒ con serietà.

Spero ‒ ribadisco questo concetto ‒ che non sia un manifesto solamente per buttare la palla ad altri. Ribadisco il concetto con il quale ho iniziato: in otto anni (ripeto, in otto anni), quando in passato gli arrivi erano molto peggio di quelli che ci sono oggi, la Giunta non si è mai lamentata di niente. È un dato politico che noi assimiliamo e leggiamo in questo modo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rancan.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

Partiamo subito da un presupposto, che penso sia condiviso: l’accoglienza è un dovere. Giova ricordarlo perché, mai come in questa occasione, la doppia morale della Sinistra si è mostrata in tutta la sua sconcertante figura. L’accoglienza, dicevo, va fatta o andrebbe fatta nel rispetto delle regole e ben sapendo che non possiamo e non dobbiamo essere complici di quei criminali, che ‒ come spesso è accaduto in passato, troppo spesso ‒ sfruttano la sofferenza dei poveri e se ne approfittano con viaggi della speranza che sono, nella migliore delle aspettative, vere e proprie deportazioni verso l’estero.

È, quindi, prioritario mettere fine alla tratta degli esseri umani, che viene spacciata come immigrazione, così come ad ogni strumentalizzazione di questa dolorosissima vicenda per fini squallidamente ideologici o, peggio ancora, politici.

Tutti siamo al fianco della donna e del bambino che arrivano su una nave. Tutti siamo al fianco di un giovane che scappa dalla guerra. Solo noi del Centrodestra, però, siamo al fianco delle Forze dell’ordine e della Magistratura, che combattono lo sfruttamento dell’immigrazione. Questa posizione si chiama, se non lo sapeste ancora, “accoglienza, responsabilità e umanità”, avendo anche a cuore il senso del nostro Stato. Dal Centrosinistra, invece, arriva la solita morale a due velocità: si urla, si sbraita, ci si indigna, si protesta e si lanciano proclami roboanti quando qualcuno deve accogliere, ma quando un Governo non è di gradimento prova a mettere ordine, tutelando sia le vite dei migranti che le istanze del nostro Paese, ed ecco che fioccano i distinguo e gli scaricabarili.

Accogliendo i profughi a Ravenna secondo le regole stabilite dal Governo della Repubblica, che ha avuto la fiducia del Parlamento liberamente eletto dai cittadini della Repubblica, il presidente Bonaccini e la sua Giunta non hanno fatto altro che il proprio dovere, un atto dovuto, quindi, in quanto un potere sovraordinato rispetto alla Giunta Bonaccini ha stabilito chiaramente cosa fare, ma soprattutto come svolgere un determinato compito.

Nessun Governo cattivo che si è sottratto alle proprie responsabilità e nessuna Regione buona che si è sostituita ad esso. C’è un Governo che ha messo ordine o tenta di mettere ordine nel caos e stabilito che non è possibile che l’immigrazione via mare pesi tutta su un solo Comune, Lampedusa. Non dimentichiamocelo.

Il Governo ha ricordato che siamo una nazione unita, quindi i problemi si affrontano tutti insieme, e se c’è la possibilità di accogliere anche al nord lo si fa. Altrimenti, si è ipocriti, si parla di accoglienza con la sofferenza degli altri, e nulla più. Abbiamo messo regole dove non c’erano, e i risultati si vedono.

Quindi, signor presidente e signori della maggioranza, basta spot elettorali, sulla pelle degli immigrati soprattutto. Il Congresso del PD, grazie al cielo, è finito, se Dio vuole, quindi potete evitare di ammorbarci ulteriormente. Questa Regione ha fatto semplicemente il proprio dovere e avrei voluto vedere che vi foste comportati diversamente. Non ci sono stati atti di eroismo, non ci sono state missioni umanitarie speciali, ma semplicemente, finalmente anche l’Emilia-Romagna si rimbocca le maniche e lavora, invece che predicare, e null’altro.

A conferma dell’insopportabile doppia morale del Centrosinistra voglio citare le prime reazioni del presidente Bonaccini, del sindaco di Ravenna, del PD e del Centrosinistra in generale quando si è saputo che l’Ocean Viking sarebbe sbarcata in Romagna. Subito a dire: “Noi li accoglieremo – noi li accoglieremo – ma sarebbe meglio che andassero altrove. Perché qui da noi? Ecco, vedete, il Governo ci manda gli immigrati”. Se questa è la superiorità morale che sbandierate in ogni occasione, allora preferiamo la maschera dei brutti e cattivi con cui pateticamente ci dipingete.

La vostra solidarietà puzza di stantio e di fasullo. A voi non interessano i migranti tanto quanto non vi interessa del vostro Paese e dei servitori dello Stato. Gli italiani hanno capito il vostro gioco e anche per questo vi hanno elettoralmente puniti.

Le frasi che avete usato servivano solo a sottolineare che non volevate e non volete gestire in alcun modo la situazione e da ciò deriva la conferma di quanto sosteniamo da anni. L’immigrazione non regolata è un problema e se è un problema a Ravenna, allora lo è anche a Lampedusa e in tutto il resto d’Italia.

I fatti dimostrano come l’accoglienza della sinistra sia una questione affrontata a denti stretti, di facciata, per cui da bravi paladini del pensiero NIMBY, non nel mio giardino, arrivano al punto di seminare e di istigare dubbi su un tema così delicato e si preferiscono dichiarazioni talmente tanto generiche e stantie da risultare imbarazzanti anche solo all’ascolto.

Le tesi della Sinistra, per tentare di sfuggire alle vostre responsabilità, sono eccessivamente bizzarre e non vi rendete conto di quanto puerili siano le vostre posizioni.

Nelle vostre lamentazioni senza senso, dove abbiamo addirittura dovuto ascoltare una singolare perorazione secondo cui i profughi dovrebbero stare il più possibile vicino alle zone di provenienza, dico: alla faccia della coerenza e della conoscenza della geografia, dal momento che tra il nostro Paese e le zone di emigrazione c’è un intero mare, un deserto e numerose altre aree geografiche.

Le vostre argute tesi sono pure facilmente smontabili, visto che prima dell’Emilia-Romagna ad accogliere c’è stata la Toscana, una delle pochissime riserve rosse rimaste in Italia.

Insomma, per farla breve avete fatto la solita figuraccia di chi ha una doppia morale, rigida per gli altri, lassista per voi stessi. Come sempre deboli con i forti e i forti con i deboli.

Nessuno più di noi spera nel nuovo corso del PD. Personalmente mi auguro che Schlein possa essere più presente sui dossier di attualità della politica italiana di quanto ha fatto come Vicepresidente assessore nella nostra Regione.

Ci auguriamo anche che Schlein si metta a studiare di buona lena un problema oggettivamente ed estremamente complesso e con risvolti tragici. Abbandoni sia il passaporto americano che quello svizzero e invece di sparare dichiarazioni gratuite sul fare, in modo che la gente sia meno povera, possa portare un contributo fattivo da cittadina italiana e segretario di un importante partito della nostra Repubblica.

In attesa di questo miracolo, possiamo solo chiosare in modo molto amaro: che tristezza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Gerace, prego.

 

GERACE: Grazie, presidente.

Voglio aprire questa mia breve riflessione rispetto a quanto sta avvenendo nelle nostre coste attraverso le parole pronunciate dal presidente David Sassoli durante l’ultima Conferenza di alto livello sull’immigrazione e sull’asilo nel 2021: Questa immagine riflessa dell’Europa come terra di opportunità deve farci riflettere sulla nostra forza e sulla nostra responsabilità nel mondo e deve anche servire a farci più consapevoli degli strumenti economici e politici che abbiamo a disposizione per gestire con i nostri partner nel mondo la mobilità umana in modo coordinato e attento ai diritti delle persone. Per i migranti l’Unione europea e l’Italia, in particolare, è vista come una terra di opportunità, una terra in cui si può trovare lavoro, studiare, vivere e prosperare. Tuttavia, questa immagine della UE deve farci riflettere rispetto alla nostra posizione nel mondo e sulle nostre responsabilità verso coloro che cercano di entrare in Europa con la speranza di una vita migliore. In primo luogo, dobbiamo riconoscere che le nostre potenzialità nell’affrontare il fenomeno migratorio risiedono in quello che ogni Stato può fare e l’intera Europa può fare. L’Italia è uno dei Paesi fondatori dell’Europa, che oggi rappresenta una delle più grandi economie del mondo e vanta un mercato di quasi 450.000 persone. Abbiamo una grande influenza a livello globale e siamo considerati un attore in molte questioni internazionali, come la lotta contro il cambiamento climatico, la promozione della pace e della sicurezza e, infine, ma non per ordine di importanza, la promozione dei diritti umani.

Da queste nostre possibilità deriva anche una grande responsabilità. Dobbiamo fare di più per gestire la mobilità umana in modo coordinato e attento ai diritti delle persone.

Siamo di fronte a una sfida epocale, che richiede risposte globali. Non possiamo permetterci di sfuggire a questa risposta. Non possiamo sgravarci dalle nostre responsabilità e abbandonare donne, uomini e bambini in mare aperto. La salvaguardia della vita umana deve essere sempre al primo posto e ha un valore imprescindibile, per questo motivo, lavorare insieme attivando tutti i canali possibili per garantire a persone che cercano asilo una vita migliore, un’accoglienza adeguata.

Inoltre, dobbiamo anche essere consapevoli degli strumenti economici e politici a nostra disposizione per affrontare questa sfida e dobbiamo utilizzare questi strumenti in modo efficace, per creare opportunità per le persone, promuovere stabilità e prosperità.

L’Italia e l’Unione europea rappresentano una fonte di opportunità per tante persone che decidono di rischiare tutto e mettere la propria vita in mare pur di realizzare un futuro diverso. È bene chiarirlo, perché troppe volte è stato messo in discussione: chi abbandona il proprio Paese per rischiare la propria vita e quella dei propri figli in mare lo fa perché non ha un’altra scelta, perché non vede alternative. Questo deve farci riflettere rispetto alla possibilità che abbiamo, una responsabilità che ci impone di non lasciare che altre vite vengano inghiottite dalle onde del mare. Dobbiamo, anzi, coinvolgere tutte le nostre forze per fare la differenza, per gestire la mobilità sostenibile, la mobilità con un coordinamento attento ai diritti delle persone.

Il Governo ha deciso di rispondere agli sbarchi fermando le partenze, soluzione che oggi non trova riscontro nei fatti. Troviamo, piuttosto, un riscontro effettivo in un’altra direzione: non intervenire nei salvataggi, renderli difficili. Osteggiare i salvataggi in mare significa condannare delle persone che non hanno colpe, se non quella di sperare in un futuro migliore.

Oggi occorre evitare di cedere il passo a soluzioni sommarie e facili, che risultano essere inefficaci. Dobbiamo, piuttosto, rimboccarci le maniche per adottare un approccio ponderato e basato sui fatti che ci consenta di affrontare le sfide in modo efficace e sostenibile, una scelta che miri a titolare i diritti umani, non abbandonando mai l’idea di soccorrere sempre e ovunque chi si trova in difficoltà e rischia la vita, indipendentemente dal proprio luogo di origine.

Occorre un maggior raccordo e coordinamento tra Governo e Regioni, tra Governo e partner europei, un’azione più decisa per contrastare il traffico di esseri umani e un sostegno concreto alle organizzazioni che si dedicano all’aiuto dei migranti.

Tragedie come quelle che abbiamo visto consumarsi a Crotone ci lasciano increduli e sgomenti. Non possiamo più permettere tali atrocità.

Va anche riconosciuta l’importanza fondamentale che le ONG rivestono, le loro azioni e il loro operato va sostenuto e non ostacolato attraverso delle regole assurde.

Dobbiamo piuttosto pensare a rafforzare le operazioni di salvataggio in mare e garantire che gli equipaggi delle navi che soccorrono i migranti non siano criminalizzati o osteggiati nelle loro attività umanitarie.

Quello che serve è un approccio strategico che contribuisca concretamente a passare dalla gestione della migrazione, al governo della migrazione, senza dimenticare che il fenomeno migratorio non è un fenomeno passeggero ma piuttosto una sfida che nei prossimi anni troveremo al centro delle nostre politiche, basta pensare alla crisi climatica e ai migranti che ne deriveranno.

A fronte di questo non possiamo pensare di risolvere i flussi migratori attraverso approcci sommari che non portano ad un concreto governo del fenomeno.

Mi preme infine ricordare ed esprimere la mia massima vicinanza a quanti sono arrivati nel nostro porto di Ravenna in cerca di aiuto e di un futuro migliore. Un grazie va a tutte le istituzioni coinvolte in quell’iniziativa, per il lavoro instancabile che hanno svolto per garantire la sicurezza delle persone che sono arrivate nel porto di Ravenna. Un grazie ai medici, agli infermieri ma soprattutto a tutti i volontari e a tutti coloro che si sono adoperati per garantire l’assistenza sanitaria necessaria.

La gestione degli sbarchi a Ravenna ha dimostrato che la nostra comunità è in grado di far fronte anche alle sfide più difficili e che possiamo farlo solo collaborando insieme.

Spero che nel futuro ci sia questa cooperazione e che possa ispirare tutti quanti per affrontare insieme le sfide che ci attendono.

Concludo con le parole pronunciate da Papa Francesco: “Il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande d’Europa. Per questo motivo bisogna interpellare la coscienza di tutti a favorire la crescita di un’umanità più solidale che abbatta il muro dell’indifferenza”.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Gerace.

Sono le 13,02.

Riprendiamo con il dibattito generale sull’oggetto dalle 14,30 con la ripresa dei lavori.

Grazie a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 13,02

 

ALLEGATO

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI; Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE; Marta EVANGELISTI; Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI; Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide Baruffi;

gli assessori Paolo CALVANO, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Igor TARUFFI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare gli assessori Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI.

 

Comunicazioni prescritte dall’art.68 del Regolamento interno

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

6448 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'apertura del doppio senso di marcia del primo lotto del nodo di Rastignano – Variante della SP65 a seguito della risoluzione approvata in Commissione III - Territorio, Ambiente, Mobilità. A firma del Consigliere: Castaldini

 

6449 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla necessità di garantire la salute e il benessere degli esemplari di Pavone indiano (Pavo cristatus), presenti nell'abitato di Punta Marina Terme (RA), che saranno affidati a strutture di allevamento. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6450 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta regionale sia a conoscenza dei disagi causati, a disabili e cittadini a scarsa capacità motoria, dal malfunzionamento degli ascensori della stazione ferroviaria di San Pietro in Casale (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

6451 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla nomina del medico di medicina generale a Cortile, frazione del comune di Carpi (MO). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6452 -  Interrogazione a risposta scritta sulla necessità di intraprendere lavori di manutenzione e messa in sicurezza del ponte sito in Nirano, frazione del comune di Fiorano Modenese (MO). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6453 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa la revoca, a partire dal 1° gennaio 2023, della gratuità degli abbonamenti al trasporto pubblico locale riservati agli studenti, per l'anno scolastico 2022/23. A firma dei Consiglieri: Facci, Occhi, Rainieri, Pelloni, Delmonte, Pompignoli

 

6456 -  Interrogazione a risposta scritta circa le criticità segnalate nella gestione di una delle sezioni del nido "Roberto Vighi" di Casalecchio di Reno (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6457 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle criticità che interessano la viabilità nel tratto della SS12 tra Pavullo nel Frignano e Pozza di Maranello (MO). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6458 -  Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di strutture sanitarie idonee, con adeguate condizioni di sicurezza e supporto infermieristico, per l'esercizio dell'attività libero-professionale intramuraria. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi

 

6459 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla presenza di nidi di processionaria nel parco della bocciofila del quartiere Corea a Fidenza (PR) e all'opportunità di intervenire tempestivamente per eliminarli. A firma del Consigliere: Rainieri

 

6461 -  Interrogazione a risposta scritta sulla concessione dell'Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari per l'organizzazione dell'evento "Tennis on the Racetrack - Imola 2023". A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6462 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle criticità dei Centri Disturbi Cognitivi e Demenze in Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi, Evangelisti

 

6463 -  Interrogazione a risposta scritta circa lo stato di manutenzione e fruizione della stazione di Borgo Val di Taro (PR) con particolare riferimento all'accesso per disabili. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6464 -  Interrogazione a risposta scritta circa i lavori appaltati dall'Agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO). A firma dei Consiglieri: Occhi, Facci, Pelloni, Pompignoli, Bargi, Delmonte

 

6465 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a finanziamenti per le strutture del Commiato. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6467 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da mettere in campo per procedere con urgenza alle analisi dell'acqua del Rio Cerca a Casinalbo (MO). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6468 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a malfunzionamenti nel servizio telematico di banda larga, verificatisi in alcune frazioni del comune di Alto Reno Terme. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6469 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla programmazione della spesa e alla redazione dei bilanci preventivi delle Aziende Sanitarie nei tempi previsti dalla legge. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6470 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure necessarie per ottimizzare l'utilizzo delle risorse idriche in agricoltura e orientare l'attività agricola verso coltivazioni e tecniche colturali a ridotto fabbisogno idrico.               A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi, Evangelisti

 

6471 -  Interrogazione a risposta scritta in merito a un questionario online sulla mobilità, legata al Piano Regionale Integrato dei Traporti 2025 (PRIT), promosso dalla Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6472 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'erogazione di contributi regionali alle Unioni di comuni, al fine di rafforzarne le capacità organizzative e gestionali. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6474 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere i dati relativi ai titoli di studio e alla formazione dei minori che vivono nelle comunità rom e sinti dell'Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6475 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi necessari per garantire la tutela del benessere dei pavoni di Punta Marina (RA), in particolare trovando una sistemazione consona alle loro caratteristiche etologiche e che consenta la loro permanenza in natura. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6476 -  Interrogazione a risposta orale in commissione per chiedere alla Giunta se intenda concedere una deroga all'attuazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2020) per consentire l'accensione di focarine e di falò tradizionali. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6477 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli investimenti previsti per la realizzazione della "Casa di Comunità" di Cento (FE)". A firma del Consigliere: Bergamini

6478 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al reperimento di una nuova sede da destinare alla Croce Blu di Sassuolo (MO). A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6479 -  Interrogazione a risposta scritta circa lo stato dei lavori e il costo finale relativi all'ampliamento e adeguamento del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Vignola (MO). A firma del Consigliere: Pelloni

 

6480 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai tempi di attesa registrati presso il Pronto Soccorso dell'ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6481 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni da intraprendere per sopperire alla carenza di personale presso il Pronto Soccorso di Cona (FE). A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

 

6482 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai software utilizzati per la gestione dei pagamenti da parte di ciascuna AUSL regionale. A firma dei Consiglieri: Rancan, Pompignoli, Bergamini, Pelloni, Facci, Stragliati, Marchetti Daniele

 

6483 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere la situazione degli interventi di mitigazione acustica da parte di Società Autostrade sul tratto della A1 Direttissima (Variante di Valico) nel territorio dei comuni di San Benedetto Val di Sambro e Castiglione dei Pepoli. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Caliandro

 

6484 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda attivarsi affinché coloro che risiedono nelle aree di Castiglione dei Pepoli, San Benedetto Val di Sambro e Monzuno possano usufruire di una tariffazione integrata e agevolata per treno e bus, finché permangono i disagi legati ai cantieri stradali attivi. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6485 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla decisione della Regione Emilia-Romagna di anticipare al 2023 l'acquisizione del complesso di via dei Mille, a Bologna, soprattutto alla luce delle eventuali ricadute sul progetto di ristrutturazione degli uffici di Procura e Tribunale per i Minorenni. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6493 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se, nelle more delle fasi di ripristino correlate alla realizzazione e sviluppo della regione iperconnessa, possano sussistere rischi, anche potenziali, per l'incolumità, la sicurezza di persone e cose e il decoro urbano. A firma dei Consiglieri: Catellani, Rainieri, Pompignoli, Delmonte, Occhi, Pelloni, Facci

 

6495 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda avviare un confronto con l'Ufficio scolastico regionale per l'Emilia-Romagna, per capire l'entità della problematica degli esuberi delle iscrizioni scolastiche sul territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Amico, Marchetti Francesca, Caliandro, Sabattini, Daffada', Pillati

 

6497 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alle precarie condizioni di vita e igienico-sanitarie all'interno del Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) di Via Mattei a Bologna. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6498 -  Interrogazione a risposta scritta circa le azioni che è possibile attivare per sollecitare il Ministero dell'Istruzione e del merito a condannare i fatti accaduti davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze lo scorso 18 febbraio e a promuovere percorsi di educazione civica e alla cittadinanza attiva. A firma dei Consiglieri: Montalti, Zappaterra, Bulbi

 

6499 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula su quali siano state le motivazioni che abbiano indotto la Giunta regionale a ricorrere alla Corte costituzionale rispetto al dimensionamento scolastico e alla Legge di Bilancio dello Stato 2023. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Bulbi, Zappaterra, Pillati, Caliandro, Sabattini, Daffada', Rontini

 

6500 -  Interrogazione a risposta scritta sulla nomina di un Dirigente di Unità operativa complessa nell'Ausl Romagna. A firma del Consigliere: Evangelisti

 

6502 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quale sia lo stato d'avanzamento del percorso di progettazione integrata volta alla costituzione di comunità energetiche rinnovabili all'interno del Fiera District. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6503 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla frana che ha interessato la località di Villa Sassonero nel Comune di Monterenzio. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6504 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul ricorso alla Corte Costituzionale della Giunta Regionale contro il riordino dei dirigenti scolastici e amministrativi previsto dal PNRR. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6505 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quali iniziative la Regione intenda assumere per salvaguardare i diritti dei lavoratori di Seta e tutelare gli utenti del trasposto pubblico reggiano dai disservizi dell'azienda. A firma del Consigliere: Amico

 

6507 -  Interrogazione a risposta scritta sull'opportunità di un approfondimento verso SETA s.p.a. in merito al licenziamento di una delegata sindacale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6508 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il progetto di "Ristrutturazione aziendale mediante demolizione e ricostruzione di allevamento avicolo convenzionale esistente", sito nel comune di Maiolo (RN). A firma della Consigliera: Rossi

 

6509 -  Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi da porre in essere per evitare l'interruzione delle irrigazioni di soccorso nei primi anni di sviluppo delle alberature messe a dimora nell'anno corrente o in quelli immediatamente precedenti. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6510 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli intendimenti della Giunta sulla gestione dei daini dei due nuclei di Classe e Volano, alla luce degli esiti del bando regionale per la cessione di daini a scopo ornamentale amatoriale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6511 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda intensificare la formazione pratica delle polizie locali rispetto all'uso della forza e ai suoi limiti in relazione ai principi riconosciuti sui diritti umani, a seguito di una presunta aggressione perpetrata da agenti della Polizia municipale di Sassuolo. A firma della Consigliera: Pigoni

 

6512 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula relativa alla decisione della Regione Emilia-Romagna di anticipare al 2023 l'alienazione del complesso di via dei Mille, a Bologna, alla luce delle eventuali ricadute sul progetto di ristrutturazione degli uffici di Procura e Tribunale per i Minorenni di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6513 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'incontro convocato per il 1° marzo dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla opportunità di ricapitalizzare Industria Italiana Autobus, al fine di rilanciare il sito produttivo di Bologna e di garantire la piena operatività ad un'azienda strategica per il settore del trasporto pubblico e per la transizione ecologica. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6514 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla regolarità di un avviso di selezione pubblica della società Lepida ScpA. A firma del Consigliere: Facci

 

6515 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni la Giunta intenda porre in essere per rendere le imprese agricole della regione maggiormente competitive e per sostenere la formazione e la reperibilità di personale competente e specializzato nel settore. A firma dei Consiglieri: Occhi, Facci

 

RISOLUZIONI

 

6454 -  Risoluzione relativa alla creazione di un'unica Azienda Sanitaria della Città Metropolitana di Bologna. (15 02 23) A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6460 -  Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sollecitare Governo e Parlamento affinché vengano adottate soluzioni normative di carattere strutturale per superare il fenomeno del precariato del personale degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e degli Istituti zooprofilattici sperimentali (IZS). (17 02 23) A firma dei Consiglieri: Costa, Soncini, Zappaterra, Gerace, Mumolo, Daffada', Pillati, Bulbi, Mori, Caliandro, Rontini, Sabattini, Fabbri

 

6473 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare un'interlocuzione con ANCI ed Enti Locali per la migliore circolazione delle buone pratiche esistenti sull'accesso all'identità alias e per consentire ai diversi enti di adottare in materia indirizzi e pratiche uniformi, consultando anche l'Osservatorio previsto dalla LR 15/2019. (21 02 23) A firma dei Consiglieri: Amico, Piccinini, Mori, Caliandro

 

6487 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a eliminare il limite temporale entro il quale gli studenti della Regione possono fare richiesta dell'abbonamento gratuito denominato "Salta su" per il trasporto pubblico. (23 02 23) A firma dei Consiglieri: Facci, Occhi, Rainieri, Pompignoli, Pelloni, Delmonte

 

6488 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a dedicare un approfondimento, nell'ambito del tavolo del Patto per il Lavoro e il Clima, all'applicazione dello smart working in Emilia-Romagna, sia nel pubblico sia nel privato, al fine di valorizzare le numerose esperienze positive nate durante la pandemia e i relativi benefici per lavoratori e lavoratrici e a intervenire in sede di Conferenza Stato-Regioni per sollecitare il Governo a puntare con maggior decisione sul lavoro agile nella pubblica amministrazione. (23 02 23) A firma dei Consiglieri: Zamboni, Caliandro

 

6489 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a esprimere parere negativo in tutte le sedi istituzionali nei confronti della proposta di direttiva "Casa Green" e all'accordo sul taglio delle emissioni di CO2 per auto e veicoli commerciali leggeri che determina lo stop alla vendita dei veicoli a motore termico, alimentati a benzina o a diesel. (23 02 23) A firma dei Consiglieri: Occhi, Pompignoli, Rainieri, Stragliati, Facci, Pelloni, Bergamini, Montevecchi, Bargi, Rancan, Catellani, Marchetti Daniele, Delmonte, Liverani

 

6490 -  Risoluzione in merito alle modalità di accertamento del tumore al seno al fine del riconoscimento di disabilità. (23 02 23) A firma della Consigliera: Piccinini

 

6494 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sensibilizzare l'opinione pubblica, le istituzioni e le associazioni in merito al processo di regolazione costituito dalla Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla riduzione delle emissioni di metano nel settore dell'energia. (23 02 23) A firma della Consigliera: Piccinini

 

6496 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire le scuole paritarie nel Piano Scuola di connessione alla rete fino a 1 Gigabit/s. (24 02 23) A firma della Consigliera: Castaldini

 

INTERPELLANZE

 

6455 -  Interpellanza in merito all'opportunità di prevedere misure straordinarie di integrazione agli investimenti in aziende agricole di cui alla misura 4 del PSR vigente.              A firma del Consigliere: Mastacchi

 

6501 -  Interpellanza sugli esiti delle misure per il risparmio energetico attuate nelle sedi regionali. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6506 -  Interpellanza circa la presenza di residui di cloriti e clorati nell'acqua potabile. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

6101 -  Interrogazione a risposta scritta circa la presenza di esemplari di lupo nel territorio dell'Alta Valnure (PC). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6105 -  Interrogazione a risposta scritta sullo smottamento sulla SP 40 tra Ponte della Venturina e Badi (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6106 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere l'attuale anzianità degli autobus di Tper, che circolano nei bacini di Bologna e Ferrara, e il livello di manutenzione dei mezzi.               A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6114 -  Interrogazione a risposta scritta sulla sospensione degli interventi programmati all'Ospedale Rizzoli di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6123 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure necessarie per il consolidamento e la messa in sicurezza dei Calanchi, sia a valle che nelle sommità, sul versante di Calderino, nel comune di Monte San Pietro (BO), soprattutto in seguito a un movimento franoso verificatosi di recente. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6131 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle problematiche che si stanno verificando all'interno del carcere minorile del Pratello di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6133 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al progetto della rete insegnanti ed educatori Lgbtqi.A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6145 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla corresponsione dell'indennità connessa all'emergenza Covid ai lavoratori in somministrazione impiegati nella sanità regionale.              A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6201 -  Interrogazione a risposta scritta sulla messa in sicurezza del torrente Arda. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6204 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla situazione di crisi in cui versa l'agenzia stampa DIRE e alle azioni da intraprendere per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Caliandro, Daffada', Rontini, Mumolo, Pillati, Sabattini, Gerace, Bondavalli, Fabbri, Amico, Bulbi, Mori, Paruolo, Rossi

 

6206 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni necessarie per garantire la messa in sicurezza, la riqualificazione e l'ammodernamento delle stazioni ferroviarie dislocate sul territorio regionale. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6210 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per scongiurare la chiusura del centro di Medicina rigenerativa "Holostem Avanzate", spin-off dell'Università di Modena e Reggio Emilia. A firma dei Consiglieri: Costi, Sabattini, Maletti

 

6214 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere le motivazioni relative alla decisione della Giunta di anticipare la chiusura del calendario venatorio relativamente ad alcune specie. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi

6216 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere come si intenda ripianare il dissesto finanziario delle aziende dei trasporti tramite l'holding unica regionale. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pelloni, Pompignoli, Facci, Occhi, Rainieri, Delmonte

 

6220 -  Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi da porre in essere al fine di tutelare la filiera turistica dell'Appennino modenese e bolognese, a fronte della perdurante assenza di temperature rigide e precipitazioni nevose. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi

 

6226 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla modifica della disciplina vigente in materia di controllo e contenimento della fauna selvatica prevista dalla legge 11 febbraio 1992, n. 157. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6230 -  Interrogazione a risposta scritta circa le condizioni dell'asfalto della SS 468 Mirabello-Casumaro in provincia di Ferrara. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6237 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle azioni da adottare per contrastare il bracconaggio e garantire uno stretto controllo dell'attività venatoria sul territorio regionale, soprattutto a seguito dell'abbattimento di un esemplare di lupo nel comune di Pianoro (BO). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6240 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure necessarie per far fronte alla crisi determinata dalla carenza di neve nel nostro Appennino. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6244 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla riorganizzazione dei laboratori di analisi di Budrio, Loiano e Vergato (BO), che prevede la sostituzione dell'attuale strumentazione con apparecchiature POCT (Point Of Care Testing). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

6245 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda consentire agli enti di formazione accreditati la possibilità di utilizzare la modalità di fruizione online dei corsi I.A.A. (Interventi Assistiti con Animali) di livello propedeutico. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6247 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al progetto "Room & Breakfast" del comune di Maranello (MO), finalizzato al reinserimento sociale e lavorativo di donne in situazioni di fragilità. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6248 -  Interrogazione a risposta scritta circa lo stato di criticità della medicina di continuità assistenziale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6249 -  Interrogazione a risposta scritta in merito allo stato del monitoraggio dei ponti presenti sul corso del torrente Tavollo, al confine tra Emilia-Romagna e Marche, soprattutto in relazione alla possibilità di eventi alluvionali quali la piena centenaria e bicentenaria. A firma del Consigliere: Montevecchi

 

6254 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'organizzazione del servizio di Gestione Addetti Emergenza (GAE), istituito nel 2019, presso l'istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza e di potenziale pericolo. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

6258 -  Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di sostenere economicamente la società "Nuovo Nuoto", al fine di evitare la chiusura della piscina di Altedo (BO). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6259 -  Interrogazione a risposta scritta sulla scelta del Comune di Bologna di puntare su mezzi ad idrogeno per il trasporto pubblico locale. A firma del Consigliere: Facci

 

6261 -  Interrogazione a risposta scritta circa la sussistenza di un possibile conflitto di interessi nell'ambito di una Unità Operativa dell'Azienda Ospedaliera Policlinico Sant'Orsola di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6264 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per agevolare l'accesso gratuito ai presidi sanitari per il controllo della glicemia su tutto il territorio regionale, anche in ASL diverse da quella di residenza. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi

 

6270 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per garantire la tutela e la valorizzazione della Scuola del Mosaico di Ravenna e della Scuola della Ceramica di Faenza. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6271 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle difficoltà riscontrate dai dipendenti dell'AUSL di Piacenza nella gestione del proprio cartellino. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6273 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ad una richiesta di autorizzazione per attività di ricerca mineraria nell'alto Appennino parmense, con particolare attenzione all'eventuale impatto ambientale sul territorio. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6276 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al cronoprogramma del processo di efficientamento energetico, a partire dall'installazione di pannelli fotovoltaici, nelle stazioni della rete ferroviaria della Regione, gestita da FER. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6277 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per consentire l'accesso al SSN anche per prestazioni collegate a precedenti servizi ottenuti presso ambulatori privati, almeno in situazioni di oggettiva necessità. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6283 -  Interrogazione a risposta scritta relativa a bandi regionali, rivolti alle imprese, spesso finanziati attraverso il FESR. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6284 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla nomina del Responsabile Tecnico della Sicurezza Antincendio (RTSA) presso il Policlinico Sant'Orsola di Bologna. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6286 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per garantire la gratuità dell'abbonamento per il trasporto pubblico agli studenti con genitori separati e residenti in città differenti. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6290 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'istituzione di un'azienda venatoria denominata "Spagnano", nei territori collinari del comune di Fornovo di Taro (PR). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6299 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'eventuale patrocinio del progetto relativo alla realizzazione del gioco "Le Barricate - Parma 1922". A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6318 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla riapertura del punto nascita di Borgotaro (PR). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6319 -  Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di costituire un unico Parco nazionale nelle aree sulle quali insistono i Parchi regionali del Delta del Po emiliano-romagnolo e veneto. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6320 -  Interrogazione a risposta scritta circa la situazione in cui versano i lavoratori addetti alle pulizie presso la ditta Nuova Idea Srl in appalto a Poste Italiane. A firma della Consigliera: Rossi

 

6321 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere lo stato dell'arte del processo di riqualificazione delle ex scuole di Casumaro nel comune di Cento (FE), quale futura sede del locale presidio sanitario. A firma del Consigliere: Bergamini

 

6322 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai tempi di attesa presso i Pronto Soccorso degli Ospedali Sant'Orsola e Maggiore di Bologna, con particolare riguardo all'assistenza e al rifocillamento degli utenti. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6323 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per contrastare la malattia denominata "Maculatura bruna" che colpisce gli alberi di pero. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri

 

6326 -  Interrogazione a risposta scritta circa il possibile coinvolgimento delle associazioni del comparto agricolo nei tavoli tematici dedicati al turismo. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Delmonte, Pompignoli, Catellani, Facci, Liverani, Occhi, Rancan, Rainieri, Montevecchi, Bargi

 

6329 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per aumentare l'orario di visita ai pazienti nei reparti ospedalieri, con particolare riguardo alle esigenze di assistenza alle puerpere. A firma della Consigliera: Stragliati

 

6332 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per garantire sul territorio piacentino un numero adeguato di pediatri rispetto al totale dei bambini. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

6345 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'istituzione del Registro Regionale Tumori Animali. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

6364 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per giungere al superamento dei passaggi a livello di Porotto, Senetica e Stellata-Ficarolo, in località Ponti Spagna, in provincia di Ferrara. A firma del Consigliere: Bergamini

 

6388 -  Interrogazione a risposta scritta relativa agli interventi da porre in essere affinché operatori e utenti possano accedere in sicurezza alla nuova sede della camera mortuaria di Bologna, presso l'Ospedale Sant'Orsola. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

In data 15 febbraio 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, Ambiente, Mobilità”, alle interrogazioni oggetti nn. 6218, 6250, 6265, 6331, 6341:

 

6218 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito al progetto di nuovo polo logistico nel comune di Medesano (PR) e alla relativa richiesta di Variante al Piano Urbanistico Attuativo (PUA) vigente. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6250 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sulla fruizione delle Rete escursionistica da parte di diverse tipologie di utenti, sullo stato di implementazione degli istituti previsti dalla legge 14 del 2013 e sul recepimento a livello regionale del decreto ministeriale del 28 ottobre 2021 sulla viabilità forestale e silvo-pastorale. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6265 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa la necessità di aumentare la sicurezza stradale sul territorio della Provincia di Parma.              A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri

 

6341 -  Interrogazione a risposta orale in commissione relativa alla riapertura a doppio senso di marcia del Nodo di Rastignano. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

In data 20 febbraio 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche per la salute e Politiche sociali”, alle interrogazioni oggetti nn. 6113, 6222, 6223, 6234, 6389:

 

6113 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sul rimborso delle spese sostenute per la lotta al Covid 19, riferite agli anni 2022 e 2023. A firma del Consigliere: Castaldini

 

6222 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa il "Progetto di sviluppo sistema di soccorso preospedaliero Romagna", con particolare riguardo alla soppressione dell'automedica di Meldola.              A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Cuoghi, Tagliaferri

 

6223 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa il "Progetto di sviluppo sistema di soccorso preospedaliero Romagna" riguardante il territorio forlivese. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

6234 -  Interrogazione a risposta orale in Commissione inerente la soppressione del servizio offerto dall'auto medicalizzata sul territorio di Forlì. A firma dei Consiglieri: Bulbi, Montalti

6389 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa i motivi che hanno portato alla soppressione del servizio di automedica con postazione a Meldola (FC). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

In data 22 febbraio 2023 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, Ambiente, Mobilità”, alle interrogazioni oggetti nn. 6147, 6275, 6453:

 

6147 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla realizzazione degli interventi previsti per ridurre il deficit idrico del bacino del torrente Enza, per risparmiare, razionalizzare e riequilibrare la disponibilità d'acqua nel breve e medio periodo. A firma della Consigliera: Zamboni

 

6275 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sull'autorizzazione a rilasciare un permesso al progetto di ricerca mineraria "Corchia" in una vasta area dell'Appennino parmense occidentale, rientrante nei Comuni di Berceto e Borgo Val di Taro. A firma del Consigliere: Rainieri

 

6453 -  Interrogazione a risposta orale in commissione circa la revoca, a partire dal 1° gennaio 2023, della gratuità degli abbonamenti al trasporto pubblico locale riservati agli studenti, per l'anno scolastico 2022/23. A firma dei Consiglieri: Facci, Occhi, Rainieri, Pelloni, Delmonte, Pompignoli

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere all’interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

6423 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla procedura seguita dal comune di Pianoro (BO) per l'acquisto di cancelleria. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione del seguente decreto, dal 10/02/2023 al 23/02/2023

 

DPGR n. 17 del 17/02/2023

Costituzione del Consiglio di Amministrazione dell’IPAB “Colonia Agricola G. Del Bianco”, con sede a Misano Adriatico (Rn)

 

DPGR n. 18 del 20/02/2023

Modifica della composizione della Consulta regionale degli studenti istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/2008, ai sensi della L.R. n. 15/2007 e ss.mm.ii.

 

DPGR n. 19 del 20/02/2023

Nomina nuovo componente Osservatorio per l’Educazione alla Sicurezza Stradale della Regione Emilia-Romagna

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 3 prot. NP/2023/422 del 27 febbraio 2023)

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Rainieri - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

 

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