Testo
Verbale n. 13
Seduta del 29 giugno 2011
Il giorno 29 giugno 2011 alle ore 14,30 si è riunita presso la sede
dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro 50, la
Commissione Statuto e Regolamento convocata con nota prot. n. 20889
del 24 giugno 2011.
Partecipano alla seduta i Commissari:
Cognome e Nome Qualifica Gruppo Vot
o
FAVIA Giovanni Presidente Movimento 5 Stelle
2 presente
Beppegrillo.it
MUMOLO Antonio Vicepresid Partito Democratic
o 6 presente
ente
POLLASTRI Vicepresid PDL - Popolo della
Libertà 6 presente
Andrea ente
BARBATI Liana Componente Italia dei Valori
- Lista 4 assente
Di Pietro
BERNARDINI Componente Lega Nord Padania
Emilia e 4 presente
Manes Romagna
BONACCINI Componente Partito Democratic
o 4 assente
Stefano
CEVENINI Componente Partito Democratic
o 4 presente
Maurizio
DONINI Monica Componente Federazione della
Sinistra 2 presente
MONARI Marco Componente Partito Democratic
o 4 presente
MONTANARI Componente Partito Democratic
o 4 presente
Roberto
MORI Roberta Componente Partito Democratic
o 2 presente
NALDI Gian Componente Sinistra Ecologia
Libertà - 2 presente
Guido Idee Verdi
NOE' Silvia Componente UDC - Unione di Ce
ntro 1 presente
VECCHI Alberto Componente PDL - Popolo della
Libertà 4 presente
VILLANI Luigi Componente PDL - Popolo della
Libertà 1 assente
Giuseppe
È presente il consigliere Luciano VECCHI in sostituzione del
consigliere Stefano BONACCINI.
Hanno partecipato alla seduta: R. Ghedini (Serv. Informazione); M.
Veronese (Resp. Serv. Coordinamento Commissioni assembleari).
Presiede la seduta: Giovanni FAVIA
Assiste il segretario: Nicoletta Tartari
Resocontista: Nicoletta Tartari
Il presidente FAVIA dichiara aperta la seduta alle ore 14,40.
Sono presenti i consiglieri Cevenini, Montanari, Mori, Mumolo,
Naldi, Pollastri e Vecchi Luciano.
- approvazione del verbale n. 10 del 2011
La commissione approva all'unanimità dei presenti.
597 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Monari,
Barbati, Defranceschi, Manfredini, Naldi, Noè, Sconciaforni,
Villani, Costi, Donini, Marani, Meo, Montani, Mori, Moriconi e
Pariani: Istituzione della Commissione regionale per la promozione
di condizioni di piena parità tra donne e uomini (12 10 10).
Il presidente FAVIA, verificato che non ci sono richieste di
intervento in discussione generale, invita i commissari a iniziare
l'esame dell'articolato, su cui insistono 16 emendamenti.
Altri due emendamenti (n. 11 in modifica del titolo del progetto di
legge e n. 12 per aggiungere un comma all'articolo 1) che il
presidente aveva presentato nella seduta precedente, sono già stati
ritirati.
Entra il consigliere Monari.
Articolo 1
Sull'articolo 1 insistono i seguenti emendamenti:
Emendamento n. 13/Favia
All'articolo 1 comma 2, dopo le parole: ed iniziative riguardanti
sono inserite le parole: il contrasto ad ogni forma di
discriminazione di genere e la promozione di politiche di pari
opportunità con particolare riguardo alla .
Emendamento n. 1/Mori
Art. 1 comma 2:
sostituire la condizione femminile con le condizioni di fatto e
di diritto delle donne, anche migranti
Emendamento n. 2/Mori
Art. 1 comma 3 punto a):
eliminare di fatto e di diritto
Emendamento n. 3/Mori
Art. 1 comma 3 punto b):
aggiungere e tra giuridica, sociale eliminando la virgola
Emendamento n. 4/Mori
Art. 1 comma 3 punto c):
aggiungere una virgola dopo tra le donne elette nelle istituzioni
aggiungere dopo la suddetta virgola gli organismi che si occupano
di pari opportunità e discriminazioni di genere, le rappresentanze
femminili delle realtà economiche, imprenditoriali, professionali e
del lavoro, nonché
La consigliera MORI illustra i propri emendamenti, spiegando che per
lo più le sue proposte di emendamento, anche per gli articoli
successivi, nascono da suggerimenti pervenuti durante l'udienza
conoscitiva relativamente al linguaggio utilizzato dal progetto di
legge.
Entra il consigliere Vecchi Alberto.
Il presidente FAVIA illustra il proprio emendamento, che ha
l'obbiettivo di ampliare le finalità della Commissione.
La consigliera MORI manifesta apprezzamento per l'emendamento n. 13
di Favia perché contribuisce a specificare le finalità dell'attività
della Commissione.
Il consigliere POLLASTRI apprezza che siano stati presentati
emendamenti che accolgono istanze emerse nell'udienza conoscitiva.
Ha qualche perplessità sull'emendamento n. 1 nella parte che
esplicita che ci si riferisce anche alle donne migranti, dato che
ritiene questa specificazione superflua, tuttavia voterà
favorevolmente anche questo emendamento.
Anche il consigliere NALDI trova apprezzabili le proposte di
emendamento sulle quali esprime sin d'ora parere favorevole.
Il consigliere MONARI esprime apprezzamento per il modo in cui sta
procedendo la discussione e per il fatto che sia stato accolto il
consiglio di ritirare talune proposte modificative. Manifesta quindi
parere favorevole.
Con separate votazioni di uguale esito,
la Commissione approva gli emendamenti nn. 13, 1, 2, 3 e 4
e l'articolo 1 così come emendato
con 38 voti favorevoli (PD, PDL, M5S, SEL-V), nessun contrario o
astenuto.
Articolo 2
Sull'articolo 2 insistono i seguenti emendamenti:
Emendamento n. 5/Mori
Art. 2 comma 2:
eliminare può e sostituirlo con per quanto di competenza ,
trasformando in presente indicativo tutti i verbi dei punti
successivi
Emendamento n. 14/Favia
All'articolo 2, comma 2 lett. b), dopo la parola: valutare sono
inserite le parole: con il supporto di competenti organismi .
Emendamento n. 6/Mori
Art. 2 comma 2 punto b):
aggiungere democrazia paritaria, dopo leggi in materia di
Emendamento n. 15/Favia
All'articolo 2, comma 2 lett. c), dopo la parola: elaborare sono
inserite le parole: con l'ausilio ed il supporto delle competenti
strutture, .
Emendamento n. 7/Mori
Art. 2 comma 2 punto d):
aggiungere nella ricerca, dopo da parte di soggetti pubblici e
privati, nel lavoro
Emendamento n. 8/Mori
Art. 2 comma 2 punto d):
aggiungere e le attività libero professionali dopo sviluppare
l'imprenditoria femminile
Emendamento n. 16/Favia
All'articolo 2, comma 2 lett. d), dopo le parole: sviluppare
l'imprenditorialità femminile sono inserite le parole: nonché ogni
iniziativa utile volta alla lotta contro tutte le forme di
discriminazione di cui all'articolo 1, comma 2 .
Emendamento n. 9/Mori
Art. 2 comma 2 punto e):
sostituire condizione con soggettività ed il protagonismo
Emendamento n. 10/Mori
Art. 2 comma 2 punto g):
sostituire sulla condizione femminile con sulle condizioni di
vita materiali e simboliche delle donne
Emendamento n. 17/Favia
All'articolo 2, comma 2, dopo la lettera i) aggiungere la seguente:
l) si rapporta con le istituzioni e gli organismi nazionali ed
europei competenti in materia .
La consigliera MORI illustra brevemente il senso dei suoi
emendamenti.
Entra il consigliere Bernardini.
Il presidente FAVIA illustra i propri emendamenti, sottolineando che
ha principalmente inteso proporre delle modifiche tecniche più che
dei rilievi politici, e manifesta apprezzamento per gli emendamenti
della consigliera Mori.
Il consigliere POLLASTRI condivide il senso degli emendamenti e
preannuncia il proprio parere favorevole. Esprime solo qualche
perplessità sull'uso del termine protagonismo nell'emendamento n.
9.
Il consigliere MUMOLO ringrazia il presidente Favia per aver scelto
di presentare i suoi emendamenti in Commissione, che è la sede più
adatta alla discussione e al confronto.
Nel merito degli emendamenti proposti dal medesimo, dà alcuni
suggerimenti.
All'emendamento n. 14 propone di aggiungere la parola anche
all'inizio dell'emendamento; propone altresì di specificare quali
siano gli organismi competenti.
Con riguardo all'emendamento n. 15, fa rilevare che se per
strutture ci si vuol riferire agli uffici legislativi della Giunta
o dell'Assemblea, il disposto è pleonastico, perché si fa già così
per tutte le Commissioni.
Con riguardo alla proposta contenuta all'emendamento n. 16, ritiene
che sia una ripetizione di quanto previsto all'articolo 1, comma 3.
Infine, manifesta qualche perplessità sull'emendamento n. 17, dato
che solitamente ci si rapporta tra organismi e istituzioni di pari
livello, e chiede al presidente Favia di precisarne il senso.
Entra la consigliera Noè.
Il presidente FAVIA è d'accordo sul suggerimento del consigliere
Mumolo di aggiungere anche all'inizio dell'emendamento n. 14.
Conviene anche sulle osservazioni relative all'emendamento n. 15,
che pertanto ritira.
Con riguardo all'emendamento n. 16, spiega che la previsione non
sarebbe ripetitiva, perché all'articolo 1 si parla di finalità,
mentre l'articolo 2 si riferisce alle competenze. Propone comunque
di modificare la parte finale della sua proposta di emendamento,
richiamando l'articolo il comma 3, lettera a), dell'articolo 1,
anziché il comma 2 del medesimo articolo.
L'emendamento n. 17 mira ad estendere le competenze della
Commissione, non precludendole alcuna relazione, anche solo
potenziale.
Il consigliere NALDI condivide la proposta di aggiungere la parola
anche all'emendamento n. 14.
L'emendamento n. 17 si potrebbe modificare esplicitando il
riferimento a specifici organismi comunitari, se ad essi ci si
intende riferire.
Per quanto riguarda l'emendamento n. 7, ritiene che aggiungere il
riferimento alla ricerca sia un po' pleonastico dal momento che nel
concetto di lavoro, già citato nell'articolo, è da comprendere anche
l'attività di ricerca.
Entra la consigliera Donini.
La consigliera MORI ringrazia il consigliere Mumolo per i
suggerimenti e il presidente Favia per averli accolti.
All'emendamento n. 16 propone di sostituire il termine lotta con
contrasto , che ha un'accezione meno assertiva.
Per quanto riguarda l'emendamento n. 17, ritiene che il rapporto con
le istituzioni europee sia molto importante e funzionale; si
potrebbe però sostituire la parola competenti con impegnate ,
consentendo così di riferirsi in generale a organismi che si
occupano del tema anche senza un'attribuzione di competenza di fonte
normativa.
Infine, replica al consigliere Naldi che la specificazione di alcuni
settori nel fondamentale ambito del lavoro sottolinea alcuni punti
su cui è opportuno portare un particolare impegno.
Il presidente FAVIA, accogliendo i suggerimenti forniti nel corso
della discussione, rilegge l'emendamento n. 16, con la modifica al
richiamo all'articolo 1, e l'emendamento n. 17 con la sostituzione
della parola competenti con impegnate .
Esce il consigliere Vecchi Alberto.
Con separate votazioni di uguale esito,
la Commissione approva gli emendamenti
nn. 5, 14 come riformulato, 6, 7, 8, 16 come riformulato, 9, 10 e 17
come riformulato e l'articolo 2 così come emendato
con 41 voti favorevoli (PD, PDL, LN, M5S, FDS, SEL-V, UDC),
nessun contrario o astenuto.
Articolo 3
Sull'articolo 3 insiste il seguente emendamento:
Emendamento n. 18/Favia
Dopo il comma 4 dell'articolo 3, è inserito il seguente comma:
5. Le sedute della presente Commissione sono pubbliche .
Il presidente FAVIA illustra l'emendamento, che sostanzialmente ha
spostato in altra parte dell'articolato la proposta di rendere
pubbliche le sedute della Commissione.
Poiché, diversamente dalle altre, tale Commissione è istituita per
legge, secondo previsione statutaria, ritiene che si possa prevedere
per essa una diversa regolazione sotto questo punto di vista, che
consentirebbe di operare una prima apertura delle sedute di
Commissione.
Il consigliere POLLASTRI si dichiara, in linea di principio, non
contrario alla proposta, ma chiede se è stato richiesto in proposito
un parere tecnico agli uffici competenti.
La consigliera DONINI osserva che tutte le Commissioni possono già
oggi, autodeterminandosi, decidere di aprire le proprie sedute sotto
varie forme e in varie occasioni, come per esempio durante le
audizioni o le udienze conoscitive. Si chiede se si possa decidere
in questa sede come dovrà operare un'altra Commissione, considerando
che questo potrebbe anche coinvolgere soggetti esterni che
partecipano alle eventuali consultazioni.
Il consigliere POLLASTRI propone che a tal proposito sia sentito
anche il presidente dell'Assemblea.
Esce il consigliere Mumolo.
Il consigliere VECCHI Luciano considera innanzitutto che
disciplinare diversamente questa Commissione rispetto alle altre
potrebbe portare a sminuirla.
In secondo luogo evidenzia che potrebbero presentarsi anche problemi
di ordine pratico, legati anche alla sicurezza di eventuali soggetti
che partecipassero alle sedute di consultazione.
Il presidente FAVIA, in risposta a quest'ultima osservazione,
propone di modificare il proprio emendamento prevedendo che sia
fatta salva una diversa disposizione dell'Ufficio di presidenza
della Commissione stessa.
Riferisce che il presidente dell'Assemblea non si è dichiarato
contrario all'apertura delle sedute delle Commissioni.
Sul versante della trasparenza, ritiene che sia già stato fatto un
passo avanti da questa legislatura, con le dirette streaming delle
sedute assembleari. Inoltre, anche laddove le sedute delle
Commissioni sono pubbliche, come in Comune, non c'è una diminuzione
del dibattito e del valore del confronto politico. Dunque considera
che il progetto di legge in discussione costituisca una grande
opportunità di dimostrare che la Regione è davvero una casa di
vetro.
La consigliera MORI svolge innanzitutto una considerazione tecnica,
mettendo in luce che il comma che si vuole introdurre è in contrasto
con il comma 3 dello stesso articolo 3, che prevede che la
Commissione operi con le stesse modalità e procedure previste da
Statuto e Regolamento interno per le Commissioni permanenti.
Esprime poi una valutazione organizzativa e politica, sostenendo che
le Commissioni sono sedi di lavoro, la cui trasparenza e
rappresentazione pubblica è assicurata dai verbali e dagli atti.
Ritiene che la partecipazione di soggetti esterni, oltre a
comportare problemi logistici (si deve ritenere che possa assistere
ai lavori della Commissione ciascuno dei 4 milioni di
emiliano-romagnoli), non favorisca l'approfondimento della
discussione, dato che in presenza del pubblico spesso si tende, pur
in buona fede, a privilegiare l'espressione di posizioni di sintesi,
anche precostituite, piuttosto che approfondire i contenuti della
materia in discussione. Dunque non prevedere a tutte le sedute la
presenza del pubblico può consentire ai commissari di lavorare con
maggiore serenità e proficuità.
Esce il consigliere Vecchi Luciano.
Il consigliere NALDI ritiene che non vi siano ragioni politiche per
non rendere pubbliche le sedute di tutte le Commissioni e che ogni
eventuale problema logistico possa trovare una soluzione.
Ha però alcune perplessità a differenziare l'operatività di una
Commissione rispetto alle altre. Se con questa legge si invertisse
la facoltà già esistente per le Commissioni - rendendone quindi le
sedute aperte, invece che chiuse, salvo diversa disposizione -
questo favorirebbe un cambiamento auspicabile.
Entra il consigliere Vecchi Luciano, esce il consigliere Pollastri.
Il consigliere MONTANARI osserva, rispetto alla riformulazione
dell'emendamento proposta dal presidente, che l'eventuale negazione
dell'apertura di una seduta potrebbe ingenerare una discussione,
anche strumentale, in ordine alle motivazioni di tale scelta.
Inoltre, questa decisione potrebbe anche suonare come un campanello
d'allarme in determinate situazioni, come già osservato dal
consigliere Vecchi.
Per questi motivi chiede che si compia un ragionamento d'insieme -
anche in sede di questa Commissione - riguardante l'apertura delle
sedute di tutte le Commissioni, alla quale si dichiara comunque
favorevole da tempo anche per motivi personali, dato che ritiene che
un riformista più di chiunque altro abbia tutto da guadagnare dal
rendere evidenti le modalità con cui si svolgono le discussioni e
vengono assunte le decisioni. Anche per questo motivo egli guarda
con molta attenzione ai verbali di tutte le Commissioni.
Anche considerando le questioni logistiche sollevate, ribadisce
l'opportunità che le vari posizioni espresse trovino un momento di
sintesi in una discussione non occasionale ma complessiva, che può
avere anche un rilievo politico.
Il presidente FAVIA non considera significative le obiezioni di
ordine pratico, anche valutando l'attuale scarsa affluenza di
pubblico alle sedute assembleari, che sono aperte, in rapporto al
possibile interesse che potranno suscitare le sedute dell'istituenda
Commissione. Inoltre, è evidente che finché non saranno approntate
le strutture idonee nessuno obietterà al fatto che tale Commissione
non sarà aperta.
Non considera i verbali come uno strumento in grado di garantire
un'effettiva trasparenza, fruibile dai cittadini.
Propugnando la pubblicità delle sedute di Commissione, sta seguendo
l'indirizzo del presidente Errani, come dimostra, per esempio, la
recente indizione di un concorso di idee per favorire l'e-democracy.
Infine, ritiene che un presidente debba avere soprattutto funzioni
di garanzia anche per l'organizzazione e diffusione dei lavori. Per
questo dichiara - sottolineando che si esprime in quanto componente
della Commissione in rappresentanza del proprio gruppo - che non
approverà alcun candidato alla presidenza di Commissione che non ne
sostenga l'apertura delle sedute.
La consigliera DONINI chiede al presidente Favia se con le modalità
con cui rendere aperte le sedute si riferisca a riprese video,
facendo presente che anche per le sedute assembleari in passato si
sono verificati problemi logistici e di accoglienza. Dal punto di
vista politico, ritiene che l'apertura delle sedute dimostri la
debolezza della politica, non la sua forza e autorevolezza, tant'è
vero che anche in altri paesi di democrazia avanzata e per altri
organismi non è previsto lo svolgimento di sedute pubbliche.
Sia in veste di consigliera regionale che in quella di insegnante,
ritiene di dover rendere conto dei risultati del proprio lavoro alla
generalità dei cittadini. Ma questo non significa che debba essere a
disposizione di chiunque, in qualsiasi momento: ritiene che anche i
consigli di classe non debbano avvenire alla presenza dei genitori.
Rifiuta che i politici debbano essere continuamente sotto i
riflettori, come se fossero un'anomalia di cui vergognarsi.
Sotto un profilo tecnico, infine, invita a considerare che le
disposizioni del Regolamento interno (che l'emendamento, di fatto,
propone di applicare diversamente) sono approvate a maggioranza
assoluta dei componenti l'Assemblea ed hanno quindi un'efficacia
rinforzata che non potrebbe essere messa in discussione da una legge
ordinaria. Quindi chiede se l'emendamento non sia incompatibile con
la previsione del comma 3.
Il consigliere BERNARDINI, pur condividendo lo spirito
dell'emendamento che mira a rendere pubblico tutto ciò che avviene
all'interno delle assemblee elettive, conviene che occorra precisare
cosa si intende per sedute pubbliche e che garantire l'accesso delle
persone alle sedute può portare, anche per una strumentalizzazione,
concreti problemi logistici e di funzionalità della Commissione.
Considera le trasmissioni in streaming e in generale internet uno
strumento utile a garantire a tutti la possibilità di
partecipazione; occorrerebbe approfondire e regolamentare l'utilizzo
di questi strumenti mediatici, che valga per tutte le Commissioni.
Propone che l'emendamento sia riformulato in modo tale da consentire
di rivedere ciò che oggi si stabilisce nel momento in cui si
affronterà la questione per tutte le Commissioni, ciò che ci si
impegna a fare fin da subito.
La consigliera DONINI richiama l'articolo 27, comma 5, del
Regolamento interno, che stabilisce già oggi la facoltà della
Commissione, d'intesa con l'Ufficio di presidenza dell'Assemblea, di
far seguire anche all'esterno i propri lavori.
Il consigliere MONARI concorda con le considerazioni già espresse da
diversi commissari relativamente alla possibilità che l'apertura
delle sedute di Commissione possa prestare il fianco a
strumentalizzazioni, che le trasformino da sede di lavoro a
assemblee pubbliche.
Ritiene inoltre che non sia corretto creare, tramite l'approvazione
di questo emendamento, un precedente che vada a forzare la
discussione che ancora si deve svolgere compiutamente in sede di
Ufficio di presidenza e conferenza dei capigruppo.
Trova inoltre scorretto ed impugnabile che il presidente Favia, nel
momento in cui presiede una seduta - e non in Aula, quando agisce
come consigliere - dichiari che non voterà alcun candidato
presidente che non approvi la sua proposta di emendamento. Pertanto,
lo invita caldamente a precisare le proprie dichiarazioni.
Il presidente FAVIA ribatte che un presidente di Commissione non
perde le prerogative del consigliere nel momento in cui presiede;
suo compito è garantire la moderazione e l'organizzazione dei
lavori, ciò che ritiene di fare nel rispetto di tutti i gruppi
politici.
Ribadisce che lo Statuto rende possibile un diverso funzionamento
della Commissione che si deve istituire; dunque ritiene di poter
legittimamente considerare la disponibilità dimostrata ad aprirne le
sedute nel momento in cui sarà chiamato ad esprimersi sulla
presidenza.
Il consigliere VECCHI Luciano chiede che i verbali - che sono a
disposizione di tutti i cittadini, i quali potranno così compiere le
proprie valutazioni - riportino fedelmente la discussione svolta e
le dichiarazioni del presidente testé ribadite.
La consigliera NOÉ sollecita a prendere atto che l'articolo 3, comma
3, del progetto di legge rinvia a Statuto e Regolamento interno per
tutto quanto attiene all'operatività della Commissione, la quale,
ribadisce, è paritetica alle Commissioni permanenti.
Pertanto, come altri hanno già detto, se si ritiene opportuno
modificare la disciplina vigente, ciò deve avvenire per tutte le
Commissioni.
Il consigliere MONTANARI replica al presidente Favia che tra i
compiti di garanzia del presidente di Commissione, oltre che
moderare la discussione - che è più un compito da giornalisti - c'è
anche quello di favorire una sintesi del dibattito. Non rintraccia
nella condotta odierna del presidente un corretto svolgimento di
questo ruolo.
Il consigliere NALDI, dopo aver dichiarato che avrebbe apprezzato
una maggiore prudenza del presidente rispetto all'osservazione che
gli è stata rivolta, propone una modifica dell'emendamento n. 18
affinché le modalità di pubblicizzazione siano concordate con
l'Ufficio di presidenza dell'Assemblea.
Il presidente FAVIA osserva che ha già proposto una riformulazione
del proprio emendamento affinché le sedute fossero pubbliche salvo
diverso avviso dell'Ufficio di presidenza della Commissione.
Chiede l'opinione del consigliere Naldi riguardo alla seguente
riformulazione del comma da aggiungere: Le sedute della presente
Commissione sono di norma pubbliche, secondo criteri e modalità
definiti di concerto dall'Ufficio di presidenza della Commissione e
dall'Ufficio di presidenza dell'Assemblea legislativa .
La consigliera NOÉ eccepisce vivamente sulla conduzione della
discussione da parte del presidente, che sta trattando in seduta per
ottenere il consenso di un singolo consigliere al proprio
emendamento.
Il presidente FAVIA ribatte che la consigliera Noé, non essendo
presente dall'inizio della seduta, non ha verificato che anche per
altri emendamenti si è proceduto ad una riformulazione, come per
altro accade anche in altre Commissioni.
Ribadisce che non ritiene che l'emendamento, anche come riformulato,
sia in contrasto con il Regolamento, anzi rafforza una possibilità
già prevista, limitandosi a rendere la pubblicità della seduta la
norma e non più l'eccezione.
I commissari che non condividano questa opinione potranno
legittimamente esprimere voto contrario.
Il consigliere CEVENINI non approva che si incida su un tema
centrale come quello in discussione, che attiene anche alla
funzionalità di tutte le Commissioni, attraverso una Commissione che
ancora non è stata costituita.
Il presidente FAVIA chiede che si passi alle dichiarazioni di voto.
La consigliera DONINI, pur apprezzando lo sforzo di collaborazione,
osserva che la riformulazione dell'emendamento mette proprio la
Commissione per la promozione di condizioni di parità tra donne e
uomini in condizioni di disparità rispetto alle altre. Infatti,
prima di ogni convocazione occorrerà trovare un accordo di diversi
soggetti, cosicché sarà facile impedirne i lavori.
Per questo motivo non voterà favorevolmente all'emendamento n. 18
come riformulato.
La consigliera NOÉ tiene a precisare che ha apprezzato lo
svolgimento del dibattito nella precedente seduta e la trattazione
odierna fino all'articolo 2, che hanno denotato la prosecuzione
dell'atteggiamento condiviso manifestatosi nella sottoscrizione
unanime del progetto di legge.
Ribadito che il contenuto dell'emendamento, a suo avviso, è in
contrasto con il comma 3 dell'articolo 3, si rammarica che per
cercare di farlo approvare il presidente Favia si sia spinto ad
esprimere un'opinione troppo forte e stia ostacolando l'arrivo in
modo concorde a licenziare il progetto di legge. Considerando che il
presidente stesso ritiene che l'emendamento come riformulato non
faccia che rafforzare una possibilità già prevista, lo invita a
ritirarlo.
Ricorda che inizialmente alcuni non intendevano attribuire
pariteticità a questa Commissione; poiché si è arrivati ad una
formulazione condivisa, chiede al presidente di mostrare senso di
responsabilità per non far nascere questa Commissione in un clima di
tensione o imbarazzo. La discussione sulle modalità di
pubblicizzazione delle sedute può svolgersi in altre occasioni,
anche in questa stessa Commissione.
Il consigliere BERNARDINI, per tentare di individuare una soluzione
concorde, propone di collocare in un'altra posizione dell'articolo
3, al comma 3, un richiamo alle forme di pubblicità contenuto
nell'emendamento n. 18.
Formula pertanto il seguente subemendamento:
Subemendamento n. 19/Bernardini
Art. 3, comma 3
Aggiungere dopo le parole: commissioni permanenti una virgola
seguita da: anche per ciò che attiene alle forme di pubblicità .
In tal modo, a suo parere, si mantiene il richiamo alle disposizioni
che regolano le altre Commissioni e, al contempo, ci si assume una
sorta di impegno morale in questa sede per andare a ragionare a
breve scadenza su come dare pubblicità alle sedute di tutte le
Commissioni.
Se verrà messo in votazione l'emendamento n. 18, anche riformulato,
egli si asterrà perché, pur condividendone lo spirito, non lo
ritiene accettabile, per le motivazioni espresse anche da altri
commissari.
Il presidente FAVIA conferma il mantenimento dell'emendamento n. 18
e mette in votazione l'articolo 3 e gli emendamenti che su di esso
insistono.
La Commissione approva il subemendamento n. 19
con 25 voti favorevoli (PD, LN, FDS, UDC),
nessun contrario e 4 astenuti (M5S, SEL-V).
La Commissione respinge l'emendamento n. 18 come riformulato
con 4 voti favorevoli (M5S, SEL-V),
21 contrari (PD, FDS, UDC) e 4 astenuti (LN).
La Commissione approva l'articolo 3 così come emendato
con 29 voti favorevoli (PD, LN, M5S, FDS, SEL-V, UDC),
nessun contrario o astenuto.
In mancanza di richieste di intervento, il presidente FAVIA mette
quindi in votazione i restanti articoli (4 e 5) del progetto di
legge, sui quali non insistono emendamenti.
Con separate votazioni di uguale esito,
la Commissione approva gli articoli 4 e 5
con 29 voti favorevoli (PD, LN, M5S, FDS, SEL-V, UDC),
nessun contrario o astenuto.
La consigliera relatrice MORI si riserva di richiedere
l'autorizzazione alla relazione orale in Aula.
La seduta termina alle ore 16,45.
Approvato nella seduta del 19 luglio 2011.
Il Segretario Il Presidente
Nicoletta Tartari Giovanni Favia