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Legislatura X - Commissione II - Processo Verbale del 19/04/2017 antimeridiano

Processo verbale n. 15

Seduta del 19 aprile 2017

 

Il giorno 19 aprile 2017 alle ore 11,30 è convocata, con nota prot. n. AL.2017.18122 del 13/04/2017, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche economiche.

 

Partecipano alla seduta i consiglieri:

Cognome e nome

Qualifica

Gruppo

Voto

 

SERRI Luciana

Presidente

Partito Democratico

5

presente

BAGNARI Mirco

Vicepresidente

Partito Democratico

5

presente

DELMONTE Gabriele

Vicepresidente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

4

assente

ALLEVA Piergiovanni

Componente

L’altra Emilia Romagna

1

assente

BARGI Stefano

Componente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

1

presente

BERTANI Andrea

Componente

Movimento 5 Stelle

3

presente

BESSI Gianni

Componente

Partito Democratico

2

presente

BIGNAMI Galeazzo

Componente

Forza Italia

2

assente

CALIANDRO Stefano

Componente

Partito Democratico

1

presente

FOTI Tommaso

Componente

Fratelli d’Italia

1

presente

IOTTI Massimo

Componente

Partito Democratico

1

presente

LIVERANI Andrea

Componente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

1

assente

LORI Barbara

Componente

Partito Democratico

5

presente

MARCHETTI Francesca

Componente

Partito Democratico

2

presente

MOLINARI Gian Luigi

Componente

Partito Democratico

2

presente

MONTALTI Lia

Componente

Partito Democratico

1

presente

MUMOLO Antonio

Componente

Partito Democratico

2

presente

POMPIGNOLI Massimiliano

Componente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

1

presente

PRODI SILVIA

Componente

Gruppo Misto

1

presente

RAINIERI Fabio

Componente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

1

assente

RANCAN Matteo

Componente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

1

presente

ROSSI Nadia

Componente

Partito Democratico

1

presente

SABATTINI Luca

Componente

Partito Democratico

2

assente

SENSOLI Raffaella

Componente

Movimento 5 Stelle

2

assente

TORRI Yuri

Componente

Sinistra Italiana

2

presente

 

E’ presente la consigliera Valentina RAVAIOLI in sostituzione di Sabattini.

 

Partecipano alla seduta: Barbara Attili, Servizio Dir. Gen. Assemblea Legislativa Regionale; Paola Castellini e Michelangelo Stanzani, Serv. Commercio, turismo e qualità aree turistiche; Attilio Raimondi, Serv. Energia ed Economia verde.

Presiede la seduta: Luciana SERRI

Assiste il segretario: Giovanni Fantozzi

Funzionario estensore: Andrea Bertoli


La Presidente SERRI dichiara aperta la seduta alle ore 11,40.

 

-          Approvazione del processo verbale n. 14 del 2017;

 

La Commissione approva all’unanimità.

 

-     Proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (rifusione) COM (2016) 767 final del 23 febbraio 2017 e allegato

(Sede consultiva – parere alla Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali)

 

La Presidente SERRI introduce l’argomento.

 

Illustrano sul piano tecnico Attili e Raimondi.

 

La Presidente SERRI informa la Commissione della presentazione di due emendamenti a firma del consigliere FOTI.

 

Intervengono nella discussione i consiglieri BAGNARI, MUMOLO, IOTTI e BERTANI.

 

Raimondi fornisce i chiarimenti richiesti.

 

La Presidente SERRI, in assenza di ulteriori interventi pone in votazione gli emendamenti presentati dal consigliere FOTI e il parere.

 

La Commissione con due votazioni di identico esito approva gli emendamenti 1 e 2 con 38 voti favorevoli (PD, SI, Misto, LN, M5S, FDI), nessun contrario o astenuto.

 

La Commissione approva il parere così emendato con 32 voti favorevoli (PD, SI, Misto), nessun contrario e 6 astenuti (M5S, LN, FDI). (Allegato 2)

 

C109 -              Richiesta di parere alla competente Commissione sullo schema di delibera della Giunta regionale recante: “L.R. 4/16 – Art. 8 e art. 9 – Composizione e modalità di funzionamento della Cabina di regia regionale”.

(Documentazione inviata ai componenti della Commissione con nota prot. AL/2017/17413 del 10/04/2017)

 

La Presidente SERRI introduce l’argomento.

 

Castellini illustra sul piano tecnico.

 

Intervengono i consiglieri FOTI, BERTANI, LORI.

 

Castellini fornisce i chiarimenti richiesti.

 

La Presidente SERRI svolge il proprio intervento e pone in votazione il parere.

 

La Commissione esprime parere favorevole con 32 voti a favore (PD, SI, Misto), 4 contrari (M5S, FDI) e 1 astenuto (LN).

 

La seduta termina alle ore 12,50.

 

Approvato nella seduta del 3 maggio 2017.

 

Il segretario

La Presidente

Giovanni Fantozzi

Luciana Serri

 

 


Allegato 1

Emendamenti presentati alla Proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (rifusione) COM (2016) 767 final del 23 febbraio 2017 e allegato – Commissione II seduta del 19 aprile 2017

 

Emendamento 1 a firma Foti

A pagina quattro, secondo paragrafo, della bozza di parere, dopo le parole “auto-consumare ed immagazzinare l’energia elettrica rinnovabile,” sono integrate le seguenti parole

“, anche collettivamente all’interno dello stesso condominio o dello stesso sito commerciale o con servizi condivisi, o comunque in un sistema di distribuzione chiuso.”

 

Emendamento 2 a firma Foti

A pagina quattro, dopo il secondo paragrafo della bozza di parere, sono integrate le seguenti parole “Analogamente, valuta positivamente l’introduzione di comunità produttrici/consumatrici di energia rinnovabile cui è riconosciuto il diritto di produrre, consumare, immagazzinare e vendere l’energia rinnovabile, anche tramite accordi per l’acquisto di energia elettrica, senza che le stesse siano soggette a procedure sproporzionate ed oneri che non tengono conto dei costi.”

 


 

Allegato 2

La Commissione assembleare Politiche economiche, esaminata la proposta in oggetto nella seduta del 19 aprile 2017, ha formulato le seguenti osservazioni:

 

In linea generale si evidenzia che la proposta di direttiva, unitamente alle altre due proposte relative alla modifica della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica e 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia, dà attuazione alle strategie europee sull’Unione dell’energia e lo sviluppo sostenibile presentate dalla commissione europea nel 2015. In tal senso si sottolinea, positivamente, la presentazione da parte della Commissione europea dei principali provvedimenti legislativi che rappresentano gli strumenti concreti per il conseguimento degli obiettivi generali sull’energia e la sostenibilità, e che dovrebbero fornire un quadro normativo di riferimento definito, chiaro e coerente, tenuto conto delle molteplici normative che nei diversi settori, e ai diversi livelli, intervengono sul tema della sostenibilità e dell’energia. Si ribadisce, infatti, che la complessità del quadro normativo, attualmente vigente, ostacola la definizione di una politica energetica a livello europeo in grado di conseguire gli obiettivi generali e necessita l’avvio di un processo di revisione, il più possibile rapido, che dovrà tener conto sia dei tempi dei processi decisionali europei sia dei tempi del successivo recepimento e attuazione da parte dello Stato (e delle regioni). Si tratta di un processo complesso che interesserà numerosi settori (energetico, ambientale, sociale, della concorrenza) e che dovrà essere portato avanti, in modo condiviso, a tutti i livelli (europeo, nazionale e regionale) coordinando le diverse normative che dovranno essere riviste in un’ottica di forte semplificazione e riduzione di oneri amministrativi e burocratici.

 

Si evidenzia che la proposta di direttiva contiene una serie di misure e disposizioni riconducibili ad alcuni elementi chiave, in particolare: necessità di un forte partenariato tra gli Stati membri; integrazione dei piani nazionali; regimi di sostegno economicamente efficienti; miglioramento della governance; strumenti finanziari adeguati; semplificazione e accelerazione delle procedure amministrative; assetto del mercato dell’energia elettrica; regole comuni per il calcolo degli impatti. Si ritiene che il provvedimento intervenga in tutti gli aspetti che, se tempestivamente regolati e implementati dai singoli Stati membri, potranno contribuire alla costruzione del mercato unico europeo dell’energia e al perseguimento dell’obiettivo di aumentare significativamente il contributo delle fonti rinnovabili alla copertura dei fabbisogni energetici in Europa.

 

In questo senso, si segnala che la partecipazione e la cooperazione transfrontaliera rappresentano il corollario naturale per lo sviluppo della politica dell’Unione europea in materia di energia e si condivide la previsione nella proposta di direttiva dell’apertura parziale e graduale da parte degli Stati membri al sostegno di progetti situati in altri Stati membri. Di conseguenza, si valuta positivamente che, per ridurre i costi connessi al conseguimento dell’obiettivo dell’UE e di accordare agli Stati la flessibilità necessaria per ottemperare ai propri obblighi, la proposta favorisca il consumo negli Stati membri di energia prodotta da fonti rinnovabili in altri Stati membri, permettendo di computare l’energia da fonti rinnovabili consumata in altri Stati membri ai fini del conseguimento della propria quota di energia da fonti rinnovabili. A tal fine, la proposta prevede diversi meccanismi di cooperazione: i trasferimenti statistici, i progetti comuni, i regimi di sostegno comuni, lo scambio di informazioni e di buone prassi e, inoltre, anche l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili importata da paesi terzi potrà essere computata sulla base di specifici accordi che definiscono l’organizzazione di tali scambi. Ciò consentirà di orientare gli investimenti nelle zone con le maggiori potenzialità, in relazione alle diverse tipologie di fonti rinnovabili e ai diversi contesti ambientali e territoriali, riducendo i costi e favorendo la realizzazione degli interventi.

 

La proposta affronta, inoltre, il tema dei regimi di sostegno all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, introducendo alcuni principi a cui gli Stati membri dovranno conformarsi nella definizione di tali regimi, al fine di contribuire alla rimozione degli elementi di criticità che hanno caratterizzato quelli esistenti, in particolare: garantire la minore distorsione possibile sul funzionamento dei mercati dell’energia elettrica; comportare il minor costo possibile per i consumatori e i contribuenti; tenere conto delle esigenze di sviluppo e adeguamento delle reti e dei sistemi, del mix energetico e del potenziale a lungo termine delle varie opzioni tecnologiche;

garantire stabilità ed efficacia sotto il profilo dei costi, ed evitare frequenti modifiche che possano incidere negativamente sui progetti finanziati. Con riferimento a questo aspetto, si valuta positivamente l’intento di contribuire alla rimozione degli elementi che non hanno consentito la piena efficacia degli attuali regimi di sostegno, così come la flessibilità accordata agli Stati membri in ordine alla costituzione di regimi di sostegno parzialmente e gradualmente aperti alla cooperazione transfrontaliera. Questa opzione, infatti, potrà consentire di ridurre i costi complessivi del sistema e i costi del sostegno, poiché gli investimenti si concentreranno nelle zone con maggiori potenzialità e condizioni più favorevoli e potranno tenere conto del livello delle interconnessioni.  Tuttavia, si sottolinea che l’espresso richiamo (art. 6 della proposta di direttiva) agli adattamenti necessari per conformare i regimi di sostegno alle norme sugli aiuti di Stato, va verificata attentamente, in quanto, una rigida applicazione di dette norme potrebbe impedire l’attuazione di molti interventi e limitare fortemente la flessibilità degli strumenti di sostegno “costringendoli” in schemi già predeterminati. Sarebbe pertanto auspicabile che nella proposta di direttiva venissero chiariti, per quanto possibile, gli aspetti relativi agli aiuti di stato e ai sistemi di tassazione energetica, al fine di fornire agli Stati membri un quadro di regole chiare, compatibili con il i Trattati e immediatamente applicabili.

 

Si evidenzia che un elemento fondamentale per il coordinamento del quadro per le politiche del clima e dell’energia entro il 2030 è la proposta di governance dell’Unione dell’energia che: contiene disposizioni relative alla  pianificazione degli interventi e che impone agli Stati membri la redazione di piani nazionali dell’energia e del clima, prevede una serie di oneri di comunicazione e attività di monitoraggio e obbliga gli Stati membri a rendere conto dei progressi compiuti nell’attuazione dei piani nazionali, stabilendo, laddove necessario, la possibilità di una successiva integrazione, anche attraverso l’adozione di misure correttive, che dovrebbero consentire alla Commissione europea, nel 2025, di esaminare i risultati “intermedi” raggiunti nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Con riferimento a questo aspetto, si valuta positivamente la previsione di un’azione coordinata, a livello europeo, in grado di orientare i diversi attori verso l’obiettivo comune, monitorare costantemente, e sostenere, le politiche nazionali per realizzare un sistema energetico sostenibile, sicuro e caratterizzato da prezzi accessibili per cittadini e imprese e correggere le eventuali distorsioni e la frammentazione del mercato interno dell’energia, che potrebbero determinarsi a seguito di interventi nazionali privi di coordinamento. Un’azione coordinata a livello di Unione potrebbe consentire, infatti, di superare gli attuali ostacoli agli investimenti, stimolando la capacità di realizzare progetti transfrontalieri e di offrire agli investitori la certezza di un quadro di riferimento comune. Inoltre, si evidenzia che lo sviluppo delle bioenergie può esporre a rischi di sostenibilità, a carattere transnazionale, che potranno essere affrontati adeguatamente e in modo più efficace a livello di Unione europea, soprattutto per quanto riguarda il possibile impatto sull’ambiente connesso ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità.  Si evidenzia positivamente anche la creazione di un quadro armonizzato europeo per la sostenibilità della biomassa utilizzata nella generazione di calore ed energia elettrica, che potrà contribuire a favorire gli scambi di queste importanti risorse e promuovere il mercato interno dei combustibili derivati.

 

Si sottolinea che la proposta di direttiva affronta anche gli aspetti autorizzativi degli impianti, stabilendo che le procedure per l’autorizzazione, la certificazione e la concessione di licenze per impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili devono essere obiettive, trasparenti, non discriminatorie e proporzionate nell’applicazione a progetti specifici, evitando oneri inutili. A tal fine, la proposta introduce: uno sportello amministrativo unico per integrare e gestire tutte le procedure autorizzative, così da ridurne la complessità e aumentarne l’efficienza e la trasparenza; la semplice notifica ai gestori dei sistemi di distribuzione per i progetti di piccole dimensioni; ed una specifica disposizione che accelera la procedura per il ripotenziamento di impianti esistenti. La proposta ribadisce, quindi, il principio generale della semplificazione delle procedure, stabilendo che vengano stabiliti precisi limiti temporali per l’adozione delle relative decisioni da parte delle autorità competenti.  Con riferimento a questo aspetto, si ritiene positivo il tentativo di rimuovere alcuni degli elementi di criticità (durata dei procedimenti, poca trasparenza, costi inutili, incertezza sui tempi di chiusura dei procedimenti) che in questi anni hanno ostacolato la piena diffusione degli impianti a fonti rinnovabili.

 

La proposta di direttiva propone un significativo rafforzamento del ruolo dei consumatori di energia, attraverso il riconoscimento della possibilità di auto-consumare ed immagazzinare l’energia elettrica rinnovabile, anche collettivamente all’interno dello stesso condominio o dello stesso sito commerciale o con servizi condivisi, o comunque in un sistema di distribuzione chiuso. Questa opzione legislativa riconosce al consumatore l’importanza del proprio contributo al perseguimento dell’obiettivo di diffondere l’impiego delle fonti rinnovabili, e contribuisce a creare le condizioni affinché si possa usufruire al meglio di tale possibilità, imponendo che siano rimossi limiti, oneri e procedure e rese disponibili tutte le informazioni necessarie a compiere scelte basate sull’efficacia dei costi. Si valutano, quindi,  positivamente le disposizioni che agevolano il consumatore nell’adottare soluzioni tecnologiche, già disponibili sul mercato, ma che nella situazione attuale comportano costi non sostenibili, difficoltà legate alla scelta del fornitore e procedure complesse e costose; in questo senso potrebbe rivelarsi  particolarmente utile l’introduzione di procedure semplificate per i piccoli impianti, in quanto contribuiscono ad attrarre gli investimenti, grazie alla riduzione degli oneri amministrativi in capo ai produttori di energie rinnovabili. Analogamente, valuta positivamente l’introduzione di comunità produttrici/consumatrici di energia rinnovabile cui è riconosciuto il diritto di produrre, consumare, immagazzinare e vendere l’energia rinnovabile, anche tramite accordi per l’acquisto di energia elettrica, senza che le stesse siano soggette a procedure sproporzionate ed oneri che non tengono conto dei costi.

 

La proposta di direttiva incoraggia, inoltre, l’introduzione di obblighi di copertura dei fabbisogni termici ed elettrici attraverso le fonti rinnovabili, nelle norme che regolamentano le prestazioni energetiche degli edifici, ed i relativi requisiti minimi per gli interventi di nuova costruzione e di ristrutturazione. La proposta stabilisce, infatti, che gli Stati membri effettuino una valutazione del potenziale in termini di energie rinnovabili e di recupero di calore e freddo per riscaldamento e raffrescamento, al fine di agevolare l’integrazione delle fonti rinnovabili negli impianti di riscaldamento e raffrescamento. Con riferimento a questo aspetto si evidenzia che l’approccio è coerente con la direttiva sull’efficienza energetica e la direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia, in quanto: l’efficienza energetica nel settore del riscaldamento e raffrescamento è promossa attraverso il risparmio energetico  e la ristrutturazione degli edifici e le misure indicate nella proposta sul riscaldamento e raffrescamento consentirebbero di accelerare il passaggio dai combustibili fossili alle energie rinnovabili sul parco immobiliare esistente, che è responsabile di quasi la metà del consumo di energia finale. In quest’ottica, si condivide pienamente quanto previsto dalla proposta di direttiva, in quanto contribuisce a scongiurare il pericolo che l’approccio incentrato sulla sola efficienza energetica, abbia come conseguenza la sostituzione di tecnologie alimentate con combustibili fossili con soluzioni più efficienti e tecnologicamente avanzate, ma ancora dipendenti dai combustibili fossili.

 

La proposta di direttiva impone, infine, l’obbligo di immissione in consumo di quote crescenti di carburanti rinnovabili avanzati per i trasporti, con la concomitante riduzione dei biocarburanti prodotti da colture alimentari. Questa scelta si basa su procedure già in vigore negli Stati membri che impongono l’obbligo di miscelazione di biocarburanti nei carburanti convenzionali. Con riferimento a questo aspetto si condivide quanto previsto dalla proposta, in quanto, contribuisce a perseguire l’obiettivo di fornire all’industria del settore un certo livello di certezza sull’evoluzione della domanda e sulla produzione di biocarburanti avanzati, sostenendo le scelte di investimento a favore di tali tipologie di carburanti e contribuendo alla graduale riduzione della produzione di biocarburanti e bioliquidi da colture alimentari.

 

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