Espandi Indice
Legislatura X - Commissione V - Processo Verbale del 05/07/2017 antimeridiano

 

Processo verbale n. 22

Seduta del 5 luglio 2017

 

Il giorno 5 luglio 2017 alle ore 11,00 è convocata, con nota prot. n. AL.2017.32800del 29/06/2017, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna, Viale A. Moro n. 50, la Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità in seduta congiunta con le Commissioni Politiche per la salute e politiche sociali e Per la parità e per i diritti delle persone.

 

 

Partecipano alla seduta i consiglieri:

 

Cognome e nome

Qualifica

Gruppo

Voto

 

PARUOLO GIUSEPPE

Presidente

Partito Democratico

5

presente

AIMI ENRICO

Vicepresidente

Forza Italia

2

presente

RAVAIOLI VALENTINA

Vicepresidente

Partito Democratico

5

presente

ALLEVA PIERGIOVANNI

Componente

L’Altra Emilia Romagna

1

assente

BOSCHINI GIUSEPPE

Componente

Partito Democratico

2

presente

CALIANDRO STEFANO

Componente

Partito Democratico

1

assente

CAMPEDELLI Enrico

Componente

Partito Democratico

3

presente

FOTI TOMMASO

Componente

Fratelli d’Italia

1

assente

IOTTI MASSIMO

Componente

Partito Democratico

2

presente

LIVERANI ANDREA

Componente

Lega Nord

3

presente

MARCHETTI FRANCESCA

Componente

Partito Democratico

5

presente

PETTAZZONI MARCO

Componente

Lega Nord

4

assente

PRODI SILVIA

Componente

Gruppo Misto

1

presente

PRUCCOLI GIORGIO

Componente

Partito Democratico

2

assente

RANCAN MATTEO

Componente

Lega Nord

2

assente

RONTINI MANUELA

Componente

Partito Democratico

2

presente

SASSI GIAN LUCA

Componente

Movimento 5 Stelle

3

presente

SENSOLI RAFFAELLA

Componente

Movimento 5 Stelle

2

presente

TARASCONI Katia

Componente

Partito Democratico

2

assente

TARUFFI IGOR

Componente

Sinistra Italiana

1

presente

TORRI YURI

Componente

Sinistra Italiana

1

assente

 

E’ presente la consigliera Marcella ZAPPATERRA in sostituzione di Tarasconi.

 

Partecipano alla seduta: Barbara Attili (Direzione generale Assemblea legislativa), Francesca Bergamini (Servizio programmazione delle politiche dell'istruzione, della formazione, del lavoro e della conoscenza), Monica Raciti (Servizio politiche per l'integrazione sociale, il contrasto alla povertà e terzo settore)

 

Presiede la seduta: Giuseppe PARUOLO

Assiste il segretario: Adolfo Zauli

Funzionario estensore: Antonella Agostini

 


Alle ore 11,20 i presidenti MORI, PARUOLO e ZOFFOLI dichiarano aperta la seduta congiunta tra le commissioni “Per la parità e per i diritti delle persone”, “Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità” e “Politiche per la salute e politiche sociali” con il seguente o.d.g.:

 

-          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, Istituire un pilastro europeo dei diritti sociali -COM (2017) 250 final del 26 aprile 2017.

 

La presidente MORI introduce l’argomento in esame, sul quale le commissioni devono rendere il parere consultivo alla commissione referente Bilancio, Affari generali e istituzionali e dà la parola alla dottoressa Attili.

 

La dott.ssa ATTILI illustra la bozza di parere già trasmessa ai commissari.

 

Interviene il presidente PARUOLO.

 

Intervengono, in rappresentanza della Giunta, le dottoresse BERGAMINI e RACITI per i relativi ambiti di competenza.

 

Intervengono il presidente PARUOLO, presentatore di tre emendamenti, e la consigliera SENSOLI, firmataria di due emendamenti, per illustrarli.

 

Intervengono i consiglieri MARCHETTI D., SASSI, il presidente PARUOLO, i consiglieri MUMOLO, MARCHETTI D. e ancora il presidente PARUOLO, che risponde alle osservazioni di alcuni colleghi.

 

Su richiesta della consigliera RONTINI i presidenti dispongono la sospensione della seduta.

 

La seduta viene sospesa alle 12,05 e riprende alle 12,25.

 

Il presidente PARUOLO informa sull’esito del confronto e ritira l’emendamento n.3 e dà mandato agli uffici di collocare in altro punto del parere la frase che propone di eliminare con l’emendamento n. 2.

 

Interviene il consigliere MUMOLO.

 

In assenza di altri interventi, i presidenti MORI, PARUOLO e ZOFFOLI pongono in votazione gli emendamenti proposti.

 

La commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità accoglie l’emendamento n. 1 (Paruolo) con 36 voti favorevoli (PD, LN, FI, M5S), nessun contrario e astenuto.

 

La commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità accoglie l’emendamento n. 2 (Paruolo) con 31 voti favorevoli (PD, M5S), nessun contrario e 5 astenuti (LN, FI).

 

La consigliera MARCHETTI F. dichiara il voto contrario del gruppo PD agli emendamenti proposti dalla consigliera Sensoli.

 

Con distinte votazioni di identico risultato la commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità respinge gli emendamenti nn. 1 e 2 (Sensoli) con 5 favorevoli (M5S), 26 voti contrari (PD), e 5 astenuti. (LN, FI).

 

La commissione Per la parità e per i diritti delle persone accoglie l’emendamento n. 1 (Paruolo) con 31 voti favorevoli (PD, LN, FI), nessun contrario e 7 astenuti (PD/Mumolo).

 

La commissione Per la parità e per i diritti delle persone accoglie l’emendamento n. 2 (Paruolo) con 27 voti favorevoli (PD), nessun contrario e 11 astenuti (LN, FI).

 

Con distinte votazioni di identico risultato la commissione Per la parità e per i diritti delle persone respinge gli emendamenti nn. 1 e 2 (Sensoli) con nessun favorevole, 27 voti contrari (PD), e 11 astenuti (LN, FI).

 

La commissione Politiche per la salute e politiche sociali accoglie l’emendamento n. 1 (Paruolo) con

40 voti favorevoli (PD, LN, FI, M5S), nessun contrario e astenuto.

 

La commissione Politiche per la salute e politiche sociali accoglie l’emendamento n. 2 (Paruolo) con 31 voti favorevoli (PD, M5S), nessun contrario e 9 astenuti (LN, FI).

 

Con distinte votazioni di identico risultato la commissione Politiche per la salute e politiche sociali respinge gli emendamenti nn. 1 e 2 (Sensoli) con 4 favorevoli (M5S), 27 voti contrari (PD), e 9 astenuti. (LN, FI).

 

In assenza di altri interventi, i presidenti MORI, PARUOLO e ZOFFOLI invitano i commissari ad esprimersi sulla seguente bozza di parere, come emendato:

 

“Il Pilastro europeo per i diritti sociali è una delle iniziative previste dal programma di lavoro della Commissione europea per il 2017 e segue la presentazione del Libro bianco per l’Europa. Il Pilastro ha l’obiettivo di rafforzare la dimensione sociale dell’Unione europea attraverso la definizione di una serie di diritti, principi e doveri che grazie all’azione dei diversi livelli istituzionali (europeo, nazionale e regionale) dovrebbero diventare patrimonio dei cittadini europei. La Comunicazione fornisce un quadro degli strumenti e azioni che dovrebbero supportare la transizione verso un Europa più sociale e descrive le tappe che dovrebbero portare in autunno alla proclamazione solenne e congiunta del Pilastro da parte delle istituzioni europee. Premesso che si condivide la necessità di porre la dimensione sociale di nuovo al centro dell’azione dell’UE in una fase in cui a seguito della presentazione del Libro bianco si sta discutendo di quale “scenario” può rilanciare il progetto europeo su basi nuove, si segnala l’importanza per le regioni di partecipare attivamente al dibattito, sottolineando e valorizzando il ruolo che le politiche (e gli enti) territoriali possono svolgere nella costruzione di politiche integrate e dell’identità europea. Si sottolinea quindi che il rafforzamento della dimensione sociale dell’UE e l’attenzione ad un progetto di crescita economica in grado di tutelare i diritti possono rappresentare un’occasione importante per porre all’attenzione l’opzione di un’Europa delle regioni basata sul principio di integrazione orizzontale e verticale delle politiche e della governance istituzionale.

La Comunicazione ribadisce più volte che le tre aree di intervento del Pilastro: 1) pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, 2) condizioni di lavoro eque e 3) protezione e inclusione sociali, consentono all’Unione europea di intervenire nei limiti stabiliti dalle norme del Trattato sul funzionamento dell’UE. Si tratta dunque di settori in cui la competenza dell’UE rispetto agli stati membri o è concorrente o è di supporto. Inoltre, anche sul piano interno, in queste aree si intrecciano le competenze proprie dello stato e delle regioni. Partendo da questo presupposto, al fine di raggiungere l’obiettivo di un rafforzamento della dimensione sociale dell’UE, è indispensabile una forte integrazione dell’azione dei diversi soggetti coinvolti e il coinvolgimento attivo delle regioni già a partire dalla costruzione e programmazione delle politiche. È necessario, insomma, trovare l’equilibrio che consenta ai diversi soggetti istituzionali di intervenire in un quadro di diritti, principi e doveri condivisi, ciascuno nel rispetto delle rispettive competenze, e a tal fine è indispensabile che l’attuazione dei diritti e dei principi del Pilastro europeo per i diritti sociali diventi una responsabilità comune e condivisa.

Si evidenzia, infatti, che se da un lato la proposta della Commissione europea è assolutamente condivisibile in termini di obiettivi e valori di riferimento, meno chiaro è il piano di azione che si intende mettere in campo per concretizzarli. Strumenti quali l’attenzione al corpus normativo, il monitoraggio delle politiche, i finanziamenti e la valorizzazione del dialogo sociale, infatti, rappresentano strumenti importanti, ma di per sé non sufficienti, a meno che a seguito del dibattito sul futuro dell’Europa non si giunga a costruire un quadro comune di riferimento, con un’assunzione di responsabilità precise da parte delle istituzioni europee e dei diversi Stati membri in termini di diritti, principi e doveri. In quest’ottica, anche la proposta di inserire il monitoraggio dei progressi del Pilastro nell’ambito del semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche e la definizione del “quadro di valutazione della situazione sociale” andranno attentamente valutati al momento della loro definizione.

Considerato che, secondo la stessa Comunicazione, il Pilastro dovrà essere un riferimento della prossima programmazione finanziaria, è essenziale che la Commissione europea mantenga poi un livello di ambizione adeguata nella definizione della proposta per il quadro finanziario pluriennale post 2020. In particolare, non è chiaro come si potrebbe conciliare il rafforzamento della dimensione sociale dell’UE con un ridimensionamento della politica di coesione sia in termini di obiettivi da raggiungere che di finanziamenti.

Si evidenzia, infatti, che uno dei principali ostacoli al conseguimento di un livello di tutela sociale  adeguato per tutti i cittadini europei è la differenza di condizioni che caratterizzano i diversi Stati e regioni dell’UE, e si rileva che la politica di coesione e la programmazione e gestione dei fondi strutturali, avendo come obiettivo il superamento del divario tra i territori europei, ed essendo basata sull’integrazione delle politiche e sulla governance multilivello, tenuto debitamente conto anche delle criticità che hanno caratterizzato i diversi periodi di programmazione, dovrebbero rappresentare il punto di partenza per la concreta attuazione del Pilastro europeo per i diritti sociali, sia in termini di “metodo di lavoro” che in termini di programmazione delle azioni e gestione dei finanziamenti. Si evidenzia che i fondi strutturali, e in particolare il fondo sociale europeo, unitamente a programmi direttamente gestiti dalla Commissione europea come Erasmus, hanno consentito in questi anni di finanziare politiche e progetti nel campo dell’occupazione, formazione, ricerca, servizi sociali, parità di genere, supportando concretamente i territori nel raggiungimento degli obiettivi europei di coesione economica e sociale. La previsione del rafforzamento di Erasmus plus e del programma Garanzia giovani, ad esempio sono segnali importanti e positivi, ma altrettanto importante sarà inserire progetti e programmi in una strategia complessiva che garantisca complementarietà, sinergia e flessibilità dei diversi strumenti. In quest’ottica, ad esempio, sarà necessario porre particolare attenzione alla valutazione dell’efficacia anche di altri programmi quali il Fondo per gli aiuti europei agli indigenti che hanno consentito il finanziamento di progetti e interventi in settori chiave, non sempre adeguatamente considerati e valorizzati.

In conclusione, il Documento di lavoro che accompagna la Comunicazione della Commissione europea segue la struttura dei tre capi del Pilastro europeo dei diritti sociali specificando i contenuti di ciascun principio o diritto. Ogni principio o diritto è presentato in tre sezioni principali, che illustrano l'acquis sociale esistente, il contenuto e l'ambito di applicazione del principio o diritto e i suggerimenti per la sua attuazione. Si evidenzia che la Regione Emilia-Romagna, negli ambiti di competenza regionale, è in linea con la maggior parte delle indicazioni in esso previste e che il mantenimento degli standard raggiunti e l’attuazione di politiche sociali innovative è strettamente connessa a come sarà ripensata l’Europa post 2020.”.

 

La commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità esprime, per quanto di competenza, parere favorevole con 26 voti a favore (PD), nessun contrario e 10 astenuti (LN, FI, M5S).

 

La commissione Politiche per la salute e politiche sociali esprime, per quanto di competenza, parere favorevole con 27 voti a favore (PD), nessun contrario e 13 astenuti (LN, FI, M5S).

 

La commissione Per la parità e per i diritti delle persone esprime, per quanto di competenza, parere favorevole con 27 voti a favore (PD), nessun contrario e 11 astenuti (LN, FI).

 

I presidenti MORI, PARUOLO e ZOFFOLI ringraziano e dichiarano chiusa la seduta congiunta.

La seduta termina alle ore 12,35.

 

Approvato nella seduta del 27 luglio 2017.

 

Il segretario

Il Presidente

Adolfo Zauli

Giuseppe Paruolo

 

 

 

 

 

 

 

 

ALLEGATO

 

EMENDAMENTI ALLA BOZZA DI PARERE

 

EMENDAMENTO N.1 PARUOLO

Nella bozza di parere, al primo paragrafo, quarta linea, dopo le parole “serie di diritti e principi”, si propone di inserire le parole “e doveri”;

Nella bozza di parere, al paragrafo 2, terzultima linea, dopo le parole “diritti e principi”, si propone di inserire le parole “e doveri”;

Nella bozza di parere, al paragrafo 3, quartultima linea, le parole “in termini di diritti e principi”, sono sostituite dalle parole “in termini di diritti, principi e doveri”;

 

EMENDAMENTO N.2 PARUOLO

Nella bozza parere, al paragrafo 4, si propone di eliminare le parole da “Ad esempio” a “diversi stati e regioni dell’UE, e”.

 

EMENDAMENTO N.3 PARUOLO:

Nella bozza parere, dopo l’ultimo paragrafo, si propone di inserire il seguente:

“Considerato che il Pilastro europeo per i diritti sociali attiene il rafforzamento della dimensione sociale dell’UE e delle sue politiche in numerosi settori che giocano un ruolo chiave anche sul tema dell’integrazione, si ribadisce con forza la necessità di una gestione comune e condivisa da parte dell’Unione europea delle politiche sull’immigrazione e della gestione dei flussi migratori, che coinvolga e responsabilizzi tutti gli Stati membri, nella consapevolezza che una questione di tale portata, e in particolare il tema della prima accoglienza, non può continuare ad essere affrontata solo dagli stati di “frontiera” e in particolar modo dall’Italia”.

 

EMENDAMENTO N.1 SENSOLI

Nel terzo periodo dell’ultimo paragrafo le parole “è in linea con la maggior parte” sono sostituite da “intende assicurare il pieno rispetto”.

 

EMENDAMENTO N.2 SENSOLI

Nel terzo periodo dell’ultimo paragrafo le parole “connessa a come sarà ripensata l’Europa post 2020” sono sostituite da “connessa sia a come sarà ripensata l’Europa post 2020 sia alle scelte operate a livello regionale e statale, in coerenza con i principi e gli obiettivi del Pilastro, per assicurare coesione sociale, crescita e inclusione”.

 

Espandi Indice