Espandi Indice
Legislatura X - Commissione Parità - Processo Verbale del 11/04/2018 antimeridiano

     

    Processo verbale n. 7

    Seduta dell’11 aprile 2018

     

    Il giorno 11 aprile 2018 alle ore 10,00 è convocata, con nota prot. n. AL.2018.21488 del 04/04/2018, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna, Viale A. Moro n. 50, la Commissione per la parità e per i diritti delle persone.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    MORI Roberta

    Presidente

    Partito Democratico

    7

    presente

    MARCHETTI Daniele

    Vicepresidente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    4

    assente

    MUMOLO Antonio

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    6

    presente

    AIMI Enrico

    Componente

    Forza Italia

    2

    assente

    ALLEVA Piergiovanni

    Componente

    L’Altra Emilia Romagna

    1

    assente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    FOTI Tommaso

    Componente

    Fratelli d’Italia

    1

    assente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    5

    presente

    LIVERANI Andrea

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    5

    presente

    LORI Barbara

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    PRODI Silvia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    presente

    RAVAIOLI Valentina

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    ROSSI Nadia

    Componente

    Partito Democratico

    6

    presente

    SERRI Luciana

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    SONCINI Ottavia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

    TORRI Yuri

    Componente

    Sinistra Italiana

    2

    presente

     

    E’ presente il consigliere Enrico CAMPEDELLI in sostituzioni di Ravaioli.

     

    Partecipano alla seduta: Elena Cantoni (Servizio Politiche sociali e socio educative); Patrizia Gigante (Agenzia regionale per il lavoro); Barbara Attili (Direzione generale Assemblea legislativa regionale).

     

    Presiede la seduta: Roberta MORI

    Assiste il segretario: Adolfo Zauli

    Funzionario estensore: Antonella Agostini

     


    La presidente MORI dichiara aperta la seduta alle ore 10,15.

     

    -          Approvazione dei processi verbali nn. 5 e 6 del 2018.

     

    La commissione li approva all’unanimità.

     

    La presidente MORI svolge alcune osservazioni preliminari e informa sulle novità relative alla futura partecipazione diretta della commissione alle fasi del premio ER.Rsi per la responsabilità sociale d’impresa e l’innovazione sociale.

     

    6221 -Relazione per la Sessione Comunitaria dell'Assemblea legislativa per l'anno 2018, ai sensi dell'art. 5 della L.R. n. 16/2008.

     

    La presidente MORI introduce l’argomento ricordando che la bozza di parere inviata ai componenti è stata predisposta per l’espressione del parere che verrà inviato alla commissione referente Bilancio, Affari generali e istituzionali.

     

    La dottoressa ATTILI illustra la bozza di parere sulla relazione.

     

    Intervengono le dott.sse CANTONE e GIGANTE sulle materie di competenza.

     

    Interviene la consigliera GIBERTONI.

     

    La presidente MORI s’impegna ad approfondire l’argomento sollevato dalla collega che si riferisce al rapporto conoscitivo della Giunta e non all’oggetto in esame e, in mancanza di altri interventi, invita la commissione ad esprimersi sulla bozza di parere.

     

    La commissione, con 35 voti favorevoli (PD, SI, Misto, M5S), nessun contrario e 5 astenuti (LN) esprime il seguente parere:

     

    “Con riferimento agli atti preannunciati dalla Commissione Europea (di seguito CE) nel proprio Programma per il 2018, la Commissione per la parità e i diritti delle persone ritiene di particolare interesse, tra le nuove iniziative previste dall’Allegato I, i seguenti atti:

    Quadro finanziario pluriennale (iniziativa da avviare entro il 2025) (n. 2); Un futuro europeo sostenibile (iniziativa da avviare entro il 2025) (n. 3); Pacchetto sull’equità sociale (n. 8).

     

    Con riferimento all’Allegato III relativo alle proposte prioritarie in sospeso, la IV Commissione segnala le seguenti:

    Coordinamento dei regimi di sicurezza sociale (30); Equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza (31).

     

    Con riferimento al Pilastro europeo per i diritti sociali, la Commissione segnala la proclamazione da parte dei capi di stato e di governo dell’UE al vertice sociale di Goteborg nel novembre 2017. Il Pilastro stabilisce 20 principi e diritti fondamentali per sostenere il buon funzionamento e l'equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale. Assicurare il rispetto dei principi e dei diritti definiti nel Pilastro europeo dei diritti sociali è responsabilità congiunta degli Stati membri, delle istituzioni dell'UE, delle parti sociali e di altri soggetti interessati. La Commissione segnala, inoltre, tra le nuove iniziative del programma di lavoro della Commissione europea per il 2018, l'iniziativa n. 3 “Un futuro europeo sostenibile”, documento di riflessione "Verso un'Europa sostenibile per il 2030”, che dovrebbe prevedere proposte per dar seguito agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU che si basano su un approccio integrato tra le dimensioni economiche, ambientali e sociali. In particolare, l’obiettivo n. 5, tenuto conto dell’importanza del ruolo delle donne per uno sviluppo sostenibile ed inclusivo, è raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze la parità di genere. La Commissione sottolinea l’importanza dell’attuazione dei diritti e principi stabiliti nel Pilastro europeo dei diritti sociali, necessari per il reale rafforzamento della dimensione sociale dell’Unione europea e delle sue politiche nel quadro più ampio dell’Agenda 2030. Inoltre, si evidenzia positivamente che le prime misure presentate in attuazione del Pilastro da parte della Commissione europea sono state finalizzate al perseguimento dell’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. Ai fini dell’attuazione del Pilastro, quindi, la Commissione per la parità richiama le osservazioni approvate con la Risoluzione della I Commissione ogg. n. 4799/2017 sulla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Un'iniziativa per sostenere l'equilibrio tra attività professionale e vita familiare di genitori e prestatori di assistenza che lavorano e sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE del Consiglio, e sottolinea come la promozione della parità tra donne e uomini sia già un obiettivo strategico che la Regione Emilia-Romagna sta perseguendo in modo trasversale ed integrato nel contesto delle diverse politiche regionali nel quadro della legge regionale n. 6 del 2014 (Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere). Alla luce dell’inserimento della proposta di direttiva nell’Allegato III del programma di lavoro della Commissione europea che contiene le proposte prioritarie in sospeso, la Commissione auspica il completamento in tempi brevi dell’iter legislativo di approvazione della proposta di direttiva, al fine di rafforzare e completare il corpus normativo di riferimento in materia di parità di genere.

     

    Con riferimento alle proposte di atti legislativi europei su cui la Regione ha formulato osservazioni il cui iter di approvazione non è ancora concluso, si segnala la Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante il miglioramento dell’equilibrio di genere fra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quotate in Borsa e relative misure, sulla quale l’Assemblea legislativa aveva partecipato alla consultazione promossa dalla Commissione europea nel 2012, coinvolgendo attivamente associazioni ed enti locali del territorio. Questa Commissione rileva che benché inserita lo scorso anno nell’Allegato III relativo alle proposte prioritarie per i co-legislatori ancora pendenti, non risulta ancora essere stata adottata, e ribadisce l’importanza di concludere in tempi rapidi l’iter di approvazione, che consentirebbe di rendere il quadro normativo europeo (e le politiche) sulla parità di genere ancora più complete e efficaci, invitando la Giunta ad attivarsi in tal senso nelle opportune sedi.

     

    Con riferimento al percorso di revisione della policy dell’UE sul tema della parità tra donne e uomini post 2015, che ha portato alla presentazione del documento di lavoro “Strategic engagement for gender equality 2016-2019”, questa Commissione rileva che anche nel programma di lavoro per il 2018 non risulta un riferimento specifico alla presentazione da parte della Commissione europea di una nuova strategia dell’UE per l’uguaglianza di genere post 2020. La Commissione per la parità, quindi, in linea con le considerazioni formulate dal Parlamento europeo nella Risoluzione del Parlamento europeo del 14 marzo 2017 sulla parità tra donne e uomini nell'Unione europea nel 2014-2015 sottolinea l’importanza di costruire la prossima strategia dell’UE per l’uguaglianza di genere in stretta connessione con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, favorendo l’integrazione della parità di genere in altri obiettivi e nelle diverse politiche dell’UE. L’Agenda universale, infatti, comporta nuovi obblighi e quindi nuove opportunità di integrare la dimensione di genere in tutte le strategie, le politiche e i programmi di finanziamento dell'UE, nazionali e regionali.

     

    Con riferimento all’obiettivo di incentivare e qualificare l’occupazione femminile e contrastare le differenze retributive tra donne e uomini, la Commissione per la parità sottolinea la presentazione da parte della Commissione europea del Piano d'azione dell'UE per il 2017-2019 Affrontare il problema del divario retributivo di genere (Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo del 20 novembre 2017 – COM (2017) 678). Riconoscendo la necessità di intervenire in maniera più decisa e mirata per assicurare il rispetto del principio sulla parità di genere, la Commissione europea ha delineato una serie di azioni concrete da attuare a livello europeo per contrastare il divario retributivo a 360 gradi. Le azioni proposte riguardano a otto aree prioritarie: 1) migliorare l’applicazione del principio della parità di retribuzione di cui all’articolo 157 del Trattato sul funzionamento dell’Ue verificando la possibilità di modificare la direttiva 2006/54/CE riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità e delle parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e impiego; 2) contrastare la segregazione professionale e settoriale di genere attraverso il sostegno ad interventi e progetti educativi e professionali per sensibilizzare donne e uomini al problema della sotto-rappresentazione femminile in alcuni settori, stimolando la condivisione di best practice sulla parità di genere tra le imprese europee e implementando iniziative specifiche per attirare più donne nei settori della scienza, tecnologia, ingegneria e matematica; 3) iniziative per contrastare la segregazione verticale, riferita alla concentrazione femminile ai livelli più bassi della scala gerarchica nell'ambito di una stessa occupazione incoraggiando gli Stati membri ad adottare strategie e misure concrete per potenziare la rappresentanza femminile nei processi decisionali; 4) sostenere l’empowerment femminile promuovendo politiche volte a migliorare il bilanciamento tra la vita lavorativa e quella privata; 5) valorizzare le capacità, gli impegni e le responsabilità femminili in tutti i settori lavorativi, specialmente attraverso un loro migliore riconoscimento nel contesto della Nuova agenda per le competenze per l’Europa; 6) dare visibilità alle disuguaglianze e agli stereotipi attraverso la raccolta e la diffusione di informazioni circa gli esistenti divari retributivi di genere e le loro conseguenze sul reddito e sulle pensioni; 7) fornire informazioni sul divario retributivo di genere per sensibilizzare sul problema e le sue cause; 8) potenziare il partenariato per ridurre il divario retributivo di genere fornendo supporto finanziario agli Stati membri che intendano adottare azioni in questo contesto e includendo il tema nel contesto del semestre europeo. Alla luce di quanto riportato, la Commissione per la parità sottolinea l’importanza una strategia mirata sul tema dell’incentivazione e qualificazione dell’occupazione femminile e auspica il completamento entro il 2019, anno delle elezioni del parlamento europeo, dell’iter legislativo delle principali proposte legislative presentate dalla Commissione europea gli scorsi anni, e ancora pendenti, così da completare il quadro normativo a livello europeo. In quest’ottica si segnala, inoltre, l’interesse ad esaminare l’eventuale proposta di atto legislativo di modifica della direttiva 2006/54/CE riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità e delle parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, ai fini della formulazione di eventuali osservazioni da parte della Regione. Questa Commissione richiama, quindi, le azioni già poste in essere dalla Regione nel quadro della legge regionale 6 del 2014 (Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere) che dell’approccio trasversale e dell’integrazione nelle diverse politiche fa la sua cifra distintiva e della legge regionale 2 del 2014 (Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare (persona che presta volontariamente cura e assistenza); il Patto per il lavoro siglato il 20 luglio 2015 che prevede una sezione dedicata all’uguaglianza di genere che, attraverso le politiche attive per il lavoro e il ruolo chiave dei servizi pubblici per l’impiego, ha come obiettivo l’incentivazione e qualificazione dell’occupazione femminile e il contrasto alle differenze retributive tra donne e uomini (cd. gender pay-gap) e i principi della Carta per la responsabilità sociale di impresa approvata con la DGR 627/2015 che riguardano la promozione delle pari opportunità di trattamento dei dipendenti uomini e donne e favorire i processi di inclusione anche verso i portatori di disabilità; favorire lo sviluppo di un contesto di lavoro sicuro e attento alle condizioni di lavoro e l’utilizzo dei servizi di welfare e conciliazione lavoro famiglia anche attraverso lo sviluppo di azioni di welfare aziendale, e si impegna in collaborazione con la Giunta a dare attuazione nel contesto delle diverse politiche regionali alle normative e alle strategie adottate a livello europeo e nazionale.

     

    Con riferimento al tema della violenza di genere, la Commissione sottolinea positivamente la firma il 13 giugno 2017 da parte dell’Unione europea della Convenzione di Istanbul sulla lotta contro la violenza sulle donne che avvia il processo di ratifica attualmente in corso. Questo passaggio, oltre a rappresentare la prima tappa formale del processo di adesione alla Convenzione, conferma l’impegno dell’Unione europea nella lotta alla violenza contro le donne in Europa e a livello globale, rafforzando l’attuale quadro giuridico e la sua capacità di agire in tale ambito. La Commissione auspica, quindi, che l’adesione dell’UE alla Convenzione di Istanbul favorisca l’elaborazione di una strategia quadro europea complessiva ed integrata contro la disuguaglianza e la violenza di genere dando non solo un forte segnale sull'impegno dell'UE a combattere la violenza contro le donne, ma traducendo questo impegno in misure concrete sempre più efficaci per l’empowerment femminile, che evitino, nell’ambito delle diverse politiche e progetti europei, di ridurre il protagonismo femminile e le donne stesse a mere vittime. Nell’ottica della definizione di una strategia più ampia in cui inquadrare gli interventi per combattere la violenza di generale a livello europeo, nazionale e regionale, si richiama inoltre l’adozione a novembre 2017 del Piano strategico nazionale 2017-2020 sulla violenza alle donne, nonché la pubblicazione delle linee guida nazionali in tema di soccorso e di assistenza socio-sanitaria alle donne che subiscono violenza. Il principale obiettivo delle linee guida è la garanzia di un intervento adeguato e integrato nel trattamento delle conseguenze fisiche e psicologiche che la violenza maschile produce sulla salute della donna, attraverso la definizione di un percorso di supporto che parte dal triage ospedaliero per continuare con l’accompagnamento o orientamento verso i servizi pubblici e privati dedicati. Si sottolinea che le aziende sanitarie dovranno adeguarsi a quanto stabilito dalle linee guida entro un anno dal 30 gennaio 2018, data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Coerentemente con quanto previsto dalla legge regionale n. 6 del 2014, che dedica alla violenza contro le donne il Titolo V, si sottolinea che il Piano Regionale contro la violenza di genere è lo strumento concreto con cui la Regione dà attuazione alle strategie europee di contrasto alla violenza di genere in un quadro di azione trasversale, coordinato e condiviso, attraverso cui la Regione si impegna a rafforzare la rete territoriale di prevenzione e assistenza alle donne vittime di violenza ed ai loro figli ed a supportare le donne nei percorsi di uscita da situazioni di violenza e finalizzati all’acquisizione della loro autonomia.

     

    In conclusione, in stretta connessione con il tema della lotta contro la violenza e gli stereotipi di genere, questa Commissione ribadisce la necessità di una strategia rafforzata e all’avanguardia sul tema del cyberbullismo. Si sottolinea a tal proposito l’entrata in vigore della legge 29 maggio 2017, n. 71 (Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo) e si richiama l’importanza di una nuova strategia che anche a livello europeo fornisca orientamenti e un quadro di azione aggiornato entro cui collocare le politiche degli Stati membri e delle regioni. Questa Commissione auspica quindi, con riferimento all’attuazione dell’Agenda europea digitale e in vista della definizione della futura strategia per la parità di genere post 2019, l’avvio di un dibattito a livello europeo alla luce di un’attenta analisi dello sviluppo che il fenomeno del cyberbullismo ha avuto negli ultimi anni e del ruolo che le tecnologie potrebbero avere nel rafforzare o meno gli stereotipi di genere anche in connessione con il fenomeno della violenza tra pari e della violenza di genere nelle relazioni “virtuali”. Si ribadisce, quindi, l’importanza di un’attenta valutazione dei risultati della Strategia europea per un'internet migliore per i ragazzi del 2012 e della revisione sia della strategia che del programma comunitario pluriennale istituito con la decisione n. 1351/2008/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2008, nell’ottica di approntare azioni più mirate al contrasto degli stereotipi e delle discriminazioni violente sul web.”.

     

     

    La presidente MORI ringrazia e chiude la seduta.

     

     

    La seduta termina alle ore 10,55.

     

     

     

    Approvato nella seduta del 2 maggio 2018.

     

     

     

    Il segretario

    La Presidente

    Adolfo Zauli

    Roberta Mori

     

    Espandi Indice