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Legislatura X - Commissione III - Processo Verbale del 19/04/2018 pomeridiano

Processo verbale n. 12

Seduta del 19 aprile 2018

 

Il giorno 19 aprile 2018 alle ore 14,30 è convocata, con nota prot. n. AL.2018.24448 del 13/04/2018, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità.

 

Partecipano alla seduta i consiglieri:

 

Cognome e nome

Qualifica

Gruppo

Voto

 

RONTINI Manuela

Presidente

Partito Democratico

5

presente

BARGI Stefano

Vicepresidente

Lega Nord

2

presente

IOTTI Massimo

Vicepresidente

Partito Democratico

4

presente

ALLEVA Piergiovanni

Componente

L’altra Emilia Romagna

1

assente

BAGNARI Mirco

Componente

Partito Democratico

1

presente

BIGNAMI Galeazzo

Componente

Forza Italia

2

assente

CAMPEDELLI Enrico

Componente

Partito Democratico

2

assente

FABBRI Alan

Componente

Lega Nord

1

presente

TAGLIAFERRI Giancarlo

Componente

Fratelli d’Italia

1

presente

GIBERTONI Giulia

Componente

Movimento 5 Stelle

1

presente

LIVERANI Andrea

Componente

Lega Nord

1

assente

LORI Barbara

Componente

Partito Democratico

2

assente

MONTALTI Lia

Componente

Partito Democratico

5

presente

PETTAZZONI Marco

Componente

Lega Nord

2

presente

PICCININI Silvia

Componente

Movimento 5 Stelle

2

presente

POLI Roberto

Componente

Partito Democratico

2

presente

POMPIGNOLI Massimiliano

Componente

Lega Nord

1

assente

PRODI Silvia

Componente

Gruppo Misto

1

presente

PRUCCOLI Giorgio

Componente

Partito Democratico

1

assente

RAINIERI Fabio

Componente

Lega Nord

1

assente

RANCAN Matteo

Componente

Lega Nord

1

assente

RAVAIOLI Valentina

Componente

Partito Democratico

2

assente

ROSSI Nadia

Componente

Partito Democratico

1

presente

SABATTINI Luca

Componente

Partito Democratico

2

presente

SASSI Gian Luca

Componente

Movimento 5 Stelle

2

presente

TARASCONI Katia

Componente

Partito Democratico

1

presente

TARUFFI Igor

Componente

Sinistra Italiana

1

presente

TORRI Yuri

Componente

Sinistra Italiana

1

presente

ZAPPATERRA Marcella

Componente

Partito Democratico

1

assente

 

Sono presenti i consiglieri: Francesca MARCHETTI in sostituzione di Enrico CAMPEDELLI, Gianni BESSI in sostituzione di Valentina RAVAIOLI, Giuseppe PARUOLO in sostituzione di Barbara LORI.

Sono altresì presenti l’assessore Paola GAZZOLO e il consigliere Paolo CALVANO.

 

Partecipano alla seduta: E. De Munari e P. Maroli (ARPAE sez. prov. PR); G. Bortone (D.G. A ARPAE ER)

 

Presiede la seduta: Manuela RONTINI

Assiste la segretaria: Samuela Fiorini

Funzionario estensore: Vanessa Francescon


La presidente RONTINI dichiara aperta la seduta alle ore 14,45.

 

-          Approvazione del processo verbale n. 11 del 2018

 

La Commissione approva a maggioranza dei presenti con l’astensione della consigliera Piccinini e del consigliere Tagliaferri.

 

5481 -Petizione popolare che fa richiesta alla Regione Emilia-Romagna di annullare gli effetti della deliberazione della Giunta regionale n. 1447 del 2016 al fine di includere la ditta "Laminam S.p.A." nella procedura di impatto ambientale e di audizione all'Assemblea Legislativa per specificarne le ragioni. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di parziale ammissibilità n. 80 del 24 10 17)

 

La presidente RONTINI, in apertura di seduta, rammenta le disposizioni statutarie e regolamentari che disciplinano l’istituto della petizione. Introduce, quindi, la petizione in oggetto, ricordando che la Commissione deve formulare una relazione di risposta; a tal fine, è stata inviata ai commissari una nota. Aggiunge che, sulla questione sollevata dalla petizione in esame, è pervenuta richiesta da parte del consigliere Cardinali di convocare un’audizione congiunta con la Commissione IV. Precisa che tale richiesta è stata condivisa anche dalla collega Gibertoni. Preannuncia, dunque, che si intende fissare entro il mese di maggio tale incontro in cui si audiranno i soggetti interessati.

 

L’assessore GAZZOLO svolge il suo intervento.

 

Intervengono i consiglieri GIBERTONI, PETTAZZONI e IOTTI.

 

Il dottor DE MUNARI offre i chiarimenti richiesti.

 

L’assessore GAZZOLO approfondisce alcune delle questioni sollevate nella discussione.

 

La presidente RONTINI ribadisce l’intenzione di convocare un’audizione nell’ambito del Tavolo istituzionale di garanzia per Borgo Val di Taro con tutti i soggetti già coinvolti, compresi i firmatari della petizione. Aggiunge che la discussione svolta sull’oggetto in esame verrà deregistrata integralmente e messa a disposizione dei commissari nei prossimi giorni. In mancanza di altri interventi, propone alla Commissione di formulare come relazione di risposta alla petizione, ai sensi dell’articolo 121, comma 2, del Regolamento, la nota trasmessa ai commissari.

 

La Commissione approva la relazione con 24 voti favorevoli (PD), nessun contrario e 12 astenuti (LN, M5S, SI, Misto, FDI).

 

5565 -Petizione popolare in merito alla nuova realizzazione di un impianto di biometano da parte della società Herambiente presso la frazione Crocetta di Sant’Agata Bolognese. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 83 del 08 11 17)

 

La presidente RONTINI introduce la petizione successiva il cui contenuto viene dato per letto.

 

Interviene la consigliera PICCININI chiedendo, tra l’altro, che venga introdotta la prassi di invitare i firmatari delle petizioni quando queste vengono discusse in Commissione.

 

Assume la presidenza il vicepresidente IOTTI.

 

Le risponde il vicepresidente IOTTI ricordando alla collega che l’iter d’esame delle petizioni è disciplinato dal Regolamento interno che non prescrive che i firmatari delle petizioni debbano essere auditi in Commissione.

 

Prende la parola il consigliere PETTAZZONI.

 

Rientra la presidente RONTINI.

 

La consigliera PICCININI rinnova alla presidente Rontini la richiesta di audizione dei firmatari della petizione.

 

La presidente RONTINI ribadisce alla collega Piccinini quanto già spiegato dal vicepresidente Iotti.

 

Replica nuovamente la consigliera PICCININI.

 

La presidente RONTINI ricorda che il Regolamento interno stabilisce che l’esame delle petizioni in Commissione si debba concludere entro sei mesi con una relazione comunicata all’Assemblea. Aggiunge che ciò non esclude la possibilità di indire anche una successiva audizione dei soggetti interessati. In assenza di altri interventi, propone alla Commissione di formulare come relazione di risposta alla petizione, ai sensi dell’articolo 121, comma 2, del Regolamento, la nota trasmessa ai commissari.

 

La Commissione approva la relazione con 24 voti favorevoli (PD, FDI), nessun contrario e 9 astenuti (LN, M5S, SI, Misto).

 

La seduta termina alle ore 16,20.

 

Approvato nella seduta del 3 maggio 2018.

 

 

La segretaria

Il Vicepresidente

La Presidente

Samuela Fiorini

Massimo Iotti

Manuela Rontini

 


ALLEGATO

 

Relazione all’Assemblea legislativa sulla petizione oggetto n. 5481 ai sensi dell’articolo 121, comma 2, del Regolamento interno.

 

 

Il progetto di modifica dell’impianto Laminam SpA per la produzione di ceramiche a Borgo Val di Taro ha alle spalle una storia insediativa che parte dalla prima istanza di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) presentata dalle allora Industrie Fincuoghi SpA nel 2005.

Sono seguite variazioni della proprietà fino al 27/07/2016 quando Laminam SpA ha presentato istanza di modifica sostanziale dell’AIA per l’ampliamento della capacità produttiva e l’introduzione di tecnologie “green”.

La richiesta prevedeva di sviluppare l’attività produttiva in tre fasi progressive:

-la prima con potenzialità di 230 t/giorno, inferiore a quella già autorizzata a Kale Italia Srl;

-la seconda con potenzialità di 460 t/giorno (mai partita e oggi sospesa amministrativamente);

-la terza con potenzialità di 690 t/giorno (oggi stralciata dall’autorizzazione).

Trattandosi di una “modifica di impianto esistente”, per la legge regionale 9/99 è stata sottoposta a procedura di verifica di assoggettabilità (screening).

Durante tale procedura – che contempla il deposito di un progetto preliminare, di uno studio ambientale preliminare e di una relazione sulla conformità del progetto alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica - sulla base della documentazione depositata da Laminam SpA e sulla base di quanto dalla stessa dichiarato nel corso dell’istruttoria, si sono valutati e approfonditi gli impatti ambientali e sanitari e di compatibilità urbanistico territoriale potenzialmente derivanti dalla modifica dell’attività esistente, prendendo atto degli impianti tecnologicamente innovativi di ultima generazione e come dichiarati e proposti da Laminam SpA più performanti e limitando il più possibile gli impatti sull’ambiente.

La Conferenza dei Servizi ha quindi ritenuto di non sottoporre alla procedura di VIA il progetto di modifica presentato da Laminam.

Lo screening è stato approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione del 12/09/2016.

 

2016

Le prime segnalazioni sulle esalazioni maleodoranti attribuite a Laminam sono pervenute alla Sezione Provinciale di Parma di Arpae (Sezione Arpae Parma) nel novembre 2016. I sopralluoghi condotti non hanno riscontrato la presenza degli odori segnalati.

 

2017

Gennaio - Intensificazione dal 19 gennaio 2017 delle segnalazioni alla Sezione Arpae Parma di esalazioni maleodoranti avvertite a Borgo Val di Taro, nel quartiere artigianale industriale di via Brindani e nelle aree circostanti, con particolare riferimento alle Località San Rocco e Le Spiagge.

A seguito delle segnalazioni, diventate più numerose da metà mese, la Sezione Arpae Parma ha svolto diversi sopralluoghi, anche congiuntamente all’Ausl Distretto di Borgo Val di Taro, che hanno interessato lo stabilimento Laminam.

La Struttura Autorizzazioni Concessioni di Arpae Parma (Sac Arpae Parma) ha richiesto alla Laminam una relazione in merito alle possibili cause dell’inconveniente riscontrato e agli eventuali accorgimenti tecnici adottati o che si intendessero adottare per evitare/ridurre la presenza di odori.

Sulla base delle conoscenze disponibili, Comune, Arpae e AUSL non hanno ritenuto necessaria l’adozione di comportamenti particolari da parte della popolazione. Emerge peraltro che, in mancanza di specifiche violazioni dell’autorizzazione, l’attività di indagine effettuata da Arpae non ha allora evidenziato possibili problemi ambientali contingenti.

 

Per adottare i provvedimenti necessari a fronteggiare la situazione, nella procedura di rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) Sac Arpae Parma ha convocato una prima Conferenza dei Servizi per il 28 febbraio 2017. A tale scopo si evidenzia la decisione presa dalla Conferenza dei Servizi di avvio di procedura di sospensione di attività e di contenere l’espansione produttiva limitatamente alla sola prima fase.

 

Febbraio-Luglio – La Sezione Arpae Parma ha effettuato nei giorni 2 e 8 febbraio 2017 prelievi alle emissioni del forno di cottura E13 della Laminam, constatando il superamento di un valore limite previsto. Comunicato alla Sac Arpae Parma, questa ha emanato il provvedimento di diffida, ingiungendo alla Ditta di fornire i dati e gli approfondimenti ritenuti necessari.

Verificato il superamento di un valore limite nel campione del 2 febbraio 2017, la Sezione Arpae Parma ha trasmesso informativa di reato con attivazione del procedimento ai sensi dell’art. 318-bis del D.lgs. 152/2006, impartendo le prescrizioni asseverate ai sensi dell’art. 318-ter del suddetto decreto.

La Ditta ha comunicato in data 10 marzo 2017 di avere ottemperato alle prescrizioni, inviando il rapporto di prova n° 5993/2017 del 06/03/2017 dell’emissione fumi del forno 1 – impianto n.13, relativo alla concentrazione del parametro richiesto. Al fine di verificare l’ottemperanza delle prescrizioni, il 4 aprile 2017 la Sezione Arpae Parma ha effettuato un controllo sulle emissioni del forno di cottura E13 mediante un campionamento e un secondo il 27 aprile 2017.

 

Tra il 2 febbraio e il 27 aprile 2017, la Sezione Arpae di Parma ha predisposto una serie di campionamenti – e le successive analisi – al fine di ricercare e quantificare le sostanze presenti nell’ambiente esterno.

Le analisi dell’aria in ambiente esterno (località Le Spiagge, P.le Lauro Grossi, via Brindani e via Caduti del Lavoro) sono state eseguite sia in assenza di lavorazioni della ditta Laminam, sia durante la lavorazione in presenza di eventi odorigeni segnalati dalla popolazione residente. I risultati sono stati disomogenei: considerato che il numero e la concentrazione delle sostanze variano in maniera difficilmente collegabile alle situazioni in atto. La presenza di composti analoghi in più prelievi (durante segnalazioni dei cittadini e stabilimento attivo), non sempre sono stati differenziabili dai campionamenti in bianco (assenza di lavorazione).

 

Al fine di verificare il rispetto dei limiti alle emissioni, i tecnici della Sezione Arpae di Parma hanno effettuato ulteriori prelievi alle emissioni del forno di cottura n. 1 (E13) della ditta Laminam Spa e relativamente ai rilievi pubblicati non presentano superamenti dei limiti previsti. Contemporaneamente, a titolo conoscitivo, sono stati effettuati campionamenti per la determinazione della Concentrazione di Odore (Oue/m3), sia durante il periodo di fermo cottura (20/04/17) sia durante la produzione di gres porcellanato (27/04/17), dando ovviamente valori superiori nel caso di produzione in atto.

 

Tra Febbraio e Luglio c’è stata anche l’introduzione di un primo intervento sugli impianti di abbattimento finalizzato al contenimento delle sostanze acide mediante appositi reagenti

 

Luglio 2017 - Si concludono i lavori della Conferenza dei Servizi sospendendo la realizzazione della seconda fase produttiva, con la rinuncia volontaria da parte della Ditta alla realizzazione della fase 3.

La Conferenza decide che la Ditta prosegua con l’assetto impiantistico installato, con un unico forno bicanale e con capacità produttiva massima pari a 230 t/giorno e con la contestuale installazione dell’impianto di abbattimento a carboni attivi.

È seguito l’aggiornamento dell’AIA con Determinazione Dirigenziale n. DET-AMB-2017-4239 del 4/08/2017 in cui è stata prescritta l’installazione di un impianto di abbattimento a carboni attivi sull’emissione E13, emissione poi rinominata E13a, a valle del filtro a maniche.

L’impianto cosi modificato con l’Installazione dei carboni attivi è stato messo a regime dalla fine del mese di settembre.

Pare utile evidenziare che all'insorgere delle segnalazioni delle emissioni odorigene, la Conferenza dei Servizi aveva tempestivamente prescritto di agire attraverso le seguenti azioni:

- sostituire le materie prime (inchiostri) utilizzata per la decorazione delle piastrelle passando da inchiostri contenenti oli di natura vegetale (principalmente olio di palma) con additivi a base di esteri a catena leggera;

- inserire, da marzo 2017, nel sistema di abbattimento il dosaggio di bicarbonato di sodio in aggiunta della calce già prevista al fine di limitare ulteriormente la componente di acidi inorganici;

- ridurre l’attività produttiva da una potenzialità massima di 230 t/gg a una potenzialità più bassa;

- sospendere l’attività di cottura delle lastre per un periodo di 10 a decorrere dal giorno 15 aprile 2017 fino al giorno 25 aprile 2017 compreso, con riattivazione degli impianti il giorno 26 aprile 2017 per la sola produzione di gres porcellanato, senza l’utilizzo di inchiostri digitali, con una capacità massima di 230 t/gg;

- testare materie prime (inchiostri) a base acquosa individuate come una delle possibili alternative volte ad una riduzione dell’impatto;

-presentare uno studio modellistico per individuare le isoconcentrazioni di UO/m3 e le aree maggiormente esposte dal quale è emerso un valore pari a 2000 UO/m3 riportato in autorizzazione come parametro gestionale da utilizzarsi per la conduzione dell’impianto al fine di limitare percezioni olfattive a livello dei recettori;

-installare una ulteriore sezione di abbattimento a valle del filtro a maniche a servizio dell’emissione E13 derivante dalla cottura delle lastre ceramiche. Tale ulteriore sezione di abbattimento, attiva da fine agosto del 2017, consiste in uno scambiatore aria fumi, seguito da uno scambiatore acqua fumi (chiller) demister e 4 moduli di carbone attivo. Inoltre a valle del punto di campionamento è introdotto un volume di aria per permettere una migliore dispersione degli inquinanti con un'altezza del camino a 15 metri;

-installazione di sistemi di monitoraggio dei parametri tecnologici per il controllo del buon funzionamento dell’impianto di trattamento fumi end-of-pipe.

 

Ottobre 2017

Arpae sezione in data 10 e 25/10 effettua controlli su nuovo punto di emissione E13a riscontrando il rispetto dei limiti fissati nella nuova AIA.

 

Dicembre 2017 – Febbraio 2018

La Ditta Laminam SpA effettua un fermo della produzione dal 30 dicembre al 7 gennaio, con forno in stanby a 900°C e impianti di abbattimento in funzione. Dal 3 al 5 gennaio è svolta la manutenzione degli impianti di depurazione degli inquinanti. L’attività di produzione è ripresa in data 8 gennaio 2018 ore 5:00.

Da subito è pervenuta qualche sporadica segnalazione, seguita da un importante picco tra l’11 e 12 gennaio.

In tutto, dall’11 al 14 gennaio Arpae ha ricevuto da parte dei cittadini di Borgo Val di Taro 147 Segnalazioni di Inconveniente Ambientale (SIA), inserite nel database della Sezione Arpae e immediatamente attenzionate.

Proprio in ragione delle segnalazioni dei cittadini già l’11 gennaio, dalle ore 12.50 alle ore 15.15, si sono svolti sopralluoghi in diverse aree di Borgo Val di Taro, presso abitazioni di alcuni autori degli esposti e presso la Ditta Laminam per una verifica della situazione. Non sono emerse però particolari evidenze, tranne in un’unica occasione relativa a Via Londra.

Il giorno 12 gennaio 2018 si è eseguito un ulteriore sopralluogo presso l’abitato di Borgo Val di Taro percependo, da parte di uno dei verbalizzanti, una leggerissima odorazione solo all’altezza dell’incrocio per località Spiagge alle ore 9.50 circa. Lo stesso giorno si sono avvertite a tratti lievi odorazioni tipiche dell’attività di cottura delle lastre ceramiche all’interno dell’area cortilizia di Laminam SpA.

Il 13 gennaio 2018, dalle ore 18.20 alle ore 19.30, si è eseguito un sopralluogo in diverse località/vie del Comune di Borgo Val di Taro e in aree limitrofe alla Ditta Laminam, senza percepire esalazioni maleodoranti.

A parte gli episodi di gennaio, dopo la riattivazione dell’impianto il 28 agosto scorso il numero delle segnalazioni di disagio ha subito una notevole riduzione. L’Azienda Usl di Parma e ARPAE hanno avviato un Piano operativo per la conduzione di un’indagine di monitoraggio delle segnalazioni da realizzarsi in modo da avere una valutazione del fenomeno con carattere di rigore e affidabilità metodologica.

 

Febbraio 2018 – Arpae presenta lo studio “Analisi delle Segnalazioni di inconveniente ambientale (SIA) ed esposti pervenuti in merito alla situazione dell’abitato di Borgo Val di Taro nel periodo gennaio-novembre 2017”. Si tratta di uno studio per verificare, con un approccio tecnico scientifico ed analisi statistiche, il grado di interazione tra le segnalazioni puntuali di percezione di odori, le diverse fasi del processo produttivo, le emissioni e le condizioni meteorologiche, analizzando sia la situazione nel periodo precedente all’installazione dell’impianto a carboni (montato proprio per limitare il problema), sia quello successivo.

I risultati, sebbene abbiano identificato alcune tipologie di prodotto e lavorazioni più ricorrenti di altre nelle segnalazioni, non hanno fornito un’unica e chiara chiave di lettura, e anche per questo Arpae manterrà tutte le attività a supporto delle richieste dei cittadini residenti in modo da verificare ulteriori possibilità di risoluzione delle criticità segnalate.

 

Vengono poi effettuati nuovi controlli alla emissione del forno in data 15 e 22 febbraio 2018 verificando il rispetto dei limiti previsti in AIA.

 

21 Marzo 2018 – Si riuniscono presso Arpae Parma il Comune di Borgo Val di Taro (Pr), Ausl, Comitato L’aria del Borgo e Legambiente, insieme alla Regione Emilia-Romagna e ad Arpae stessa.

La Regione annuncia lo stanziamento di 400 mila euro per acquisire strumentazione idonea a migliorare la conoscenza del fenomeno, valutandone insieme la tipologia e la collocazione.

Per l’aspetto sanitario l’Azienda Usl ha definito, in accordo con i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta del distretto Valli Taro e Ceno, un percorso gratuito e dedicato per assicurare approfondimenti diagnostici a favore dei cittadini con reazioni di tipo irritativo. Nel dettaglio, il medico di famiglia e il pediatra di libera scelta, se lo riterranno necessario, potranno attivare una consulenza con colleghi specialisti in allergologia, otorinolaringoiatria e dermatologia, per valutare insieme l’opportunità di sottoporre a ulteriore visita il paziente. Questo intervento ha la duplice finalità di perfezionare il monitoraggio delle segnalazioni dei cittadini, acquisendo se necessario informazioni più approfondite e tempestive.

Da mercoledì 11 aprile, medici dell’Ausl sono inoltre presenti all’Istituto scolastico comprensivo Manara per rilevare con precisione i fenomeni che dovessero manifestarsi e facilitare il percorso di approfondimento diagnostico.

Una volta avviato il percorso sanitario il Comitato L’aria del Borgo proporrà l’inserimento, tra gli specialisti, di medici di fiducia: un otorinolaringoiatra e un rappresentante dell’Associazione medici per l´ambiente (ISDE Italia), nonchè la presenza di un pediatra di Comunità, affinché questo possa valutare direttamente e in tempo reale gli eventuali malesseri manifestati dagli alunni delle scuole.

Un secondo intervento annunciato prevede l’installazione da parte della ditta Laminam di sistemi di monitoraggio in continuo a camino delle sostanze emesse nell’aria che si aggiungerà agli attuali controlli a campione, che continueranno ad essere garantiti da Arpae e dalla Ditta stessa.

Il monitoraggio riguarderà l’acido cloridrico e gli ossidi di zolfo nonché, come richiesto da Arpae, le SOV totali (Sostanze organiche volatili). La strumentazione dovrà essere operativa in giugno, e la relativa proposta tecnica della Ditta presentata e valutata entro aprile dalla Conferenza dei Servizi.

Laminam ha inoltre già installato una centralina meteo dedicata per monitorare i principali parametri meteo, velocità e direzione del vento.

 

04 aprile 2018 – Nuova riunione di tutti i soggetti già convocati il 21 marzo, a cui si uniscono il coordinatore dell´ufficio scientifico di Legambiente nazionale; i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e delle Rsu dei lavoratori; i rappresentanti dell’azienda Laminam e quelli delle aziende dell’area artigianale di Borgo Val di Taro.

L’assessore Gazzolo propone l’istituzione di un Tavolo istituzionale di garanzia per Borgo Val di Taro, che rappresenti tutte le parti, condivida le azioni, individui le cause del perdurare dei disagi segnalati dai cittadini e indichi le soluzioni, nel diritto alla salute, e sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico.

Il Tavolo istituzionale è lo strumento per promuovere iniziative dirette ad assicurare il diritto della cittadinanza ad una corretta e documentata informazione sulle problematiche ambientali del territorio e sulla salute, attraverso la diffusione di materiale informativo anche attraverso siti web e pubbliche assemblee.

Sarà formalizzato con apposita delibera regionale e avrà come braccio operativo un Comitato Tecnico Scientifico Ambiente/Salute (CTS), tavolo tecnico composto da esperti e professionisti indicati dalle istituzioni, dai Comitati, da Legambiente, dall’impresa e dai sindacati che si avvarrà anche del supporto di Cnr e Istituto Superiore di Sanità.

Dovrà definire un metodo di analisi condiviso finalizzato allo studio della qualità dell’aria di Borgotaro e all’analisi dei profili sanitari e potrà organizzare le proprie attività costituendo gruppi di lavoro per approfondire diverse linee di studio e analisi.

I risultati dei lavori del CTS saranno patrimonio comune, comunicati tempestivamente alle parti in causa e ai cittadini e strettamente collegati alle attività della Conferenza dei Servizi, l’istituto previsto dalla legislazione che ha tra l’altro il compito dell´emissione dei provvedimenti amministrativi, e che sul caso Borgotaro, nel corso dell’ultimo anno, si è incontrato ben 13 volte.

L’obiettivo è individuare nuove azioni coordinate, con un metodo procedimentale che coinvolga e valorizzi al massimo tutte le professionalità pubbliche e private che possono essere messe in campo per trovare una soluzione alla situazione di disagio riscontrata nell’area del comune di Borgo Val di taro.

A tal proposito si ricorda che le modifiche all’art. 28 del Codice dell’Ambiente, introdotte con il Dlgs 104/17 del 16.06.2017 (nuove norme in materia di Via), prevedono la possibilità di un’eventuale riedizione e aggiornamento dello screening in funzione delle verifiche e dei risultati dei monitoraggi condotti.

La proposta di delibera di istituzione del Tavolo sarà valutata nella nuova riunione dei vari soggetti coinvolti in programma per il 18 aprile a Parma.

 

La descrizione volutamente di dettaglio delle attività di valutazione, monitoraggio, controllo e vigilanza condotte dimostrano la completezza delle azioni messe in campo, la piena correttezza amministrativa delle procedure seguite – con la limitazione degli impatti produttivi, compresa la sospensione dell’ampliamento dello stabilimento Laminam – nonché l’ampio monitoraggio ambientale e sanitario tuttora in corso.

Proprio le indagini ambientali realizzate da ARPAE sia con la stazione mobile di rilevamento della qualità dell’aria, sia con i campionatori passivi non hanno messo in rilievo la presenza di sostanze in concentrazioni al di sopra dei limiti legali. Dal 2 febbraio 2017, in particolare, sono stati controllati oltre 300 parametri in 10 diversi giorni per 33 sostanze inquinanti.

 

Non sussistono quindi motivazioni tali da determinare la revoca delle deliberazioni assunte dalla Regione relative alla procedura di screening.

 

A fronte delle criticità ancora lamentate dai cittadini, la Regione ha proposto nuovi strumenti di partecipazione aperti a tutti i portatori di interesse. Sono formalizzati dal Protocollo che la Giunta è pronta ad approvare: uno strumento fondamentale per garantire informazione, partecipazione e progettualità condivisa, nell’affermazione della priorità riconosciuta in modo condiviso alla tutela dell’ambiente, alla salute dei cittadini e alla piena sostenibilità sociale di ogni progettualità attuata sul territorio.

 

 

Relazione all’Assemblea legislativa sulla petizione oggetto n. 5565 ai sensi dell’articolo 121, comma 2, del Regolamento interno

 

LE POLITICHE REGIONALI

La pianificazione regionale in materia di rifiuti (L.R. 16/2015 e Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti) in piena sintonia con le normative europee e nazionali, si pone come obiettivo primario la prevenzione della produzione, seguita dalla valorizzazione del rifiuto come risorsa attraverso il recupero di materia, perseguendo l'autosufficienza regionale anche attraverso l’ottimizzazione degli impianti esistenti.

Con riferimento al recupero dei rifiuti organici da raccolta differenziata, il PRGR evidenzia che i sistemi di trattamento ritenuti più efficienti ed ambientalmente sostenibili sono quelli che integrano la digestione aerobica (compostaggio) con una fase preliminare di tipo anaerobico che consente di associare al recupero di materia anche il recupero di energia (biogas o biometano).

Il Piano quindi promuove la diffusione di tali tecnologie a livello regionale, con priorità all’adeguamento degli impianti esistenti che si vorranno dotare di una fase di stabilizzazione anaerobica a monte degli attuali impianti di compostaggio.

Sono infatti numerosi gli studi che attribuiscono un contributo positivo della digestione anaerobica nel ciclo integrato di gestione dei rifiuti organici da raccolta differenziata. Da un confronto tra solo compostaggio e processo integrato anaerobico-aerobico, sviluppato con l’analisi del ciclo di vita (LCA), il bilancio ambientale, espresso in termini di emissioni di CO2 equivalenti, attribuisce al compostaggio un effetto di riduzione delle emissioni pari a 28 kgCO2eq/t, contro i 240 kgCO2 eq/t dello scenario integrato [Malpei et al “Il bilancio energetico ed ambientale di alcuni scenari di digestione anaerobica della FORSU].

L’integrazione di tali sistemi comporta quindi vantaggi ambientali che possono essere così sintetizzati:

-          miglioramento del bilancio energetico dell’impianto con produzione di energia rinnovabile;

-          minore impegno di superficie a parità di rifiuto trattato;

-          riduzione dell’emissione di CO2 in atmosfera (bilancio nullo o positivo);

-          omogeneità di flussi in ingresso alla fase aerobica, con una migliore utilizzazione agronomica degli elementi fertilizzanti (organicazione dell’azoto);

-          garanzia di riduzione degli organismi patogeni (igienizzazione);

-          riduzione del fabbisogno di strutturante ligno-cellulosico rispetto al solo trattamento aerobico;

-          riduzione delle emissioni odorigene.

Alla luce delle considerazioni sopra riportate il PRGR prevede quindi a livello regionale un “fabbisogno di adeguamento/completamento dell’impiantistica esistente” pari a 180.000 t/anno.

Per quanto concerne invece la strategia energetica regionale si rileva che essa è ampiamente improntata alla sostenibilità, che viene richiamata e declinata nei suoi principi in tutti i settori d’intervento, in particolare nella valorizzazione delle fonti di energia rinnovabili quale chiave per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

In tale contesto, se si considera che il nord Italia ma soprattutto l’Emilia-Romagna è una delle regioni più metanizzate d’Europa, la diffusione del biometano, oltre agli evidenti benefici ambientali, è un’opportunità concreta di sviluppo industriale.

Inoltre se all’impiego del biometano ai fini del riscaldamento, consideriamo anche le possibilità di immissione nella rete di distribuzione dei carburanti, questo può contribuire anche al raggiungimento delle quote di rinnovabili nei trasporti.

Nel Piano Energetico Regionale 2030, approvato nel marzo 2017, viene infatti indicata anche la promozione dell’infrastrutturazione per la mobilità sostenibile da biometano in particolare nel settore pubblico (flotte aziendali).

Si fa inoltre presente che un veicolo a biometano ha un impatto in termini di emissioni inferiore ad un veicolo elettrico alimentato con energia di rete e che nei motori alimentati a metano e biometano sono praticamente nulle le emissioni di PM10.

Infine si fa presente che la valutazione degli impatti cumulativi è un elemento già contemplato dalla normativa sia europea che nazionale in materia di VIA. La valutazione degli effetti cumulativi nasce, infatti, con la Direttiva 97/11/CE ed è stata ribadita con la vigente Direttiva 14/52/CE.

La stessa Direttiva specifica che tra i contenuti dello Studio di Impatto Ambientale deve essere presente la descrizione del progetto in particolare relativamente agli effetti diretti ed eventualmente gli effetti indiretti, secondari, cumulativi, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi che il progetto ha sull’ambiente circostante.

Compito della VIA è infatti quello di valutare gli impatti che ha un progetto su quel determinato territorio, considerando i suoi effetti sia sulla matrice naturale, sia su quella antropica (e quindi anche con la presenza di altri impianti di tipologia simile) al fine proteggere la salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento delle specie e conservare la capacità di riproduzione degli ecosistemi.

 

FOCUS IMPIANTO SANT’AGATA BOLOGNESE

Il progetto del nuovo impianto di produzione di biometano e compost, in corso di realizzazione nel Comune di Sant’Agata Bolognese, prevede il trattamento di 100.000 t/anno di rifiuti organici non pericolosi e di 35.000 t/anno di rifiuti ligneo-cellulosici non pericolosi, entrambi provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani attraverso la realizzazione di un impianto integrato di digestione aerobica e anaerobica con produzione di biogas e l’installazione di un sistema di trattamento del biogas in biometano.

Dal trattamento di tali matrici si prevede la produzione di circa 7.400.000 Nm3/anno di biometano e di circa 20.000 ton/anno di compost di qualità.

Come sopra evidenziato, si tratta di un impianto di recupero di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata per i quali ai sensi dell’art. 181 del D.lgs 152/06 vige il principio della libera circolazione su tutto il territorio nazionale.

Occorre evidenziare inoltre ulteriori evidenti vantaggi ambientali direttamente correlati alla realizzazione del progetto attuale in luogo di quello precedentemente autorizzato nel 2013 dalla provincia di Bologna che possono essere così sintetizzati:

-          completa dismissione della linea di trattamento RSU da raccolta indifferenziata;

-          trattamento integrato anaerobico/aerobico del complessivo quantitativo di FORSU in ingresso pari a 100.000 ton/anno, anziché 40.000 ton/anno di FORSU con processo anaerobico / aerobico e 60.000 anno di FORSU con solo processo aerobico (precedentemente autorizzato con D.G.P. n. 356 del 06/11/2013);

-          upgrading del biogas in biometano destinato ad autotrazione anziché la combustione in sito del biogas per la produzione di energia.

Va poi ricordato che il nuovo assetto impiantistico autorizzato ha determinato la formale rinuncia da parte del proponente alla realizzazione della discarica per rifiuti non pericolosi di capacità pari a 300.000 tonnellate autorizzata con D.G.P. n. 454 del 19/12/2013.

Nel caso specifico infine non si ritiene che tale iniziativa possa essere definita quale “filiera completamente artificiale e distorsiva” in quanto il materiale utilizzato per la produzione di biometano non deriva da produzioni agricole dedicate bensì da rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata e quindi non vi è alcun utilizzo di terreni e risorse per scopi diversi dall’alimentazione come riportato nella petizione.

L’impianto di Sant’Agata Bolognese è anzi un esempio concreto di traduzione nella realtà dei principi dell’economia circolare e della sostenibilità.

In conclusione per tutto quanto sopra evidenziato non pare accoglibile il punto 2 della petizione e si può mantenere il solo richiamo al criterio di sostenibilità di cui punto 1.

 

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