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Legislatura X - Commissione V - Processo Verbale del 28/02/2019 antimeridiano

Processo verbale n. 8

Seduta del 28 febbraio 2019

 

Il giorno 28 febbraio 2019 alle ore 10,00 è convocata, con nota prot. n. AL.2019.4980 del 22/02/2019, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna, Viale A. Moro n. 50, la Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità in seduta congiunta con la Commissione Politiche per la salute e politiche sociali e, a seguire, in seduta ordinaria.

 

Partecipano alla seduta i consiglieri:

 

Cognome e nome

Qualifica

Gruppo

Voto

 

PARUOLO Giuseppe

Presidente

Partito Democratico

5

presente

PETTAZZONI Marco

Vicepresidente

Lega Nord

4

assente

RAVAIOLI Valentina

Vicepresidente

Partito Democratico

5

presente

ALLEVA Piergiovanni

Componente

L’Altra Emilia Romagna

1

assente

BENATI Fabrizio

Componente

Partito Democratico

1

assente

BOSCHINI Giuseppe

Componente

Partito Democratico

2

presente

CALIANDRO Stefano

Componente

Partito Democratico

1

assente

CAMPEDELLI Enrico

Componente

Partito Democratico

2

presente

FACCI Michele

Componente

Gruppo Misto

1

assente

GALLI Andrea

Componente

Forza Italia

1

presente

IOTTI Massimo

Componente

Partito Democratico

2

presente

LIVERANI Andrea

Componente

Lega Nord

3

presente

LORI Barbara

Componente

Partito Democratico

1

assente

MARCHETTI Francesca

Componente

Partito Democratico

5

presente

PRODI Silvia

Componente

Gruppo Misto

1

presente

PRUCCOLI Giorgio

Componente

Partito Democratico

1

presente

RANCAN Matteo

Componente

Lega Nord

2

assente

RONTINI Manuela

Componente

Partito Democratico

2

presente

SASSI Gian Luca

Componente

Gruppo Misto

1

presente

SENSOLI Raffaella

Componente

Movimento 5 Stelle

4

presente

TAGLIAFERRI Giancarlo

Componente

Fratelli d’Italia

1

assente

TARASCONI Katia

Componente

Partito Democratico

2

presente

TARUFFI Igor

Componente

Sinistra Italiana

1

presente

TORRI Yuri

Componente

Sinistra Italiana

1

presente

 

Sono presenti i consiglieri: Alessandro CARDINALI in sostituzione di Benati e Paolo ZOFFOLI in sostituzione di Lori.

 

Partecipano alla seduta: Stefano Versari (Dir. Uff. scolastico regionale), Mila Ferri (Resp. Area salute mentale e dipendenze patologiche regione Emilia-Romagna), Silvia TravagliniI (Associazione Hikikomori Italia Genitori), Salvatore Morabito (Associazione Hikikomori Italia Genitori), Antonella Rogai (Associazione Hikikomori Italia Genitori) e Barbara Attili (Direzione generale Assemblea legislativa regionale).

 

Presiede la seduta: Giuseppe PARUOLO

Assiste il segretario: Adolfo Zauli

Funzionario estensore: Antonella Agostini

 


I presidenti ZOFFOLI e PARUOLO dichiarano aperta la seduta congiunta alle ore 10,15.

 

 

-          Audizione del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale e dell’Associazione HIG (Hikikomori Italia Genitori) sul tema dei ragazzi hikikomori.

 

Il presidente PARUOLO introduce i lavori ringraziando le consigliere Prodi, Marchetti e Ravaioli per la richiesta di audizione. Cede la parola ai rappresentanti dell’Associazione.

 

Intervengono TRAVAGLINI, MORABITO e ROGAI.

 

Il presidente PARUOLO chiede un approfondimento sui numeri del fenomeno e cede la parola al Direttore dell’Ufficio scolastico regionale.

 

Interviene il professor VERSARI fornendo i dati relativi ad un’indagine statistica effettuata dall’Ufficio scolastico regionale.

 

Interviene per un chiarimento il presidente PARUOLO.

 

Replica il professor VERSARI.

 

Interviene anche la dottoressa FERRI.

 

Il presidente PARUOLO chiede i collegamenti ipertestuali relativi alla ricerca dell’Ufficio scolastico regionale e del convegno di Forlimpopoli, richiamati nelle esposizioni degli intervenuti.

 

Intervengono i consiglieri PRODI, MARCHETTI, BOSCHINI, SASSI, il presidente ZOFFOLI, SENSOLI, nuovamente PRODI e il presidente PARUOLO.

 

Rispondono il professor VERSARI, la dottoressa FERRI, TRAVAGLINI e MORABITO.

 

I presidenti ZOFFOLI e PARUOLO ringraziano gli intervenuti.

 

La seduta congiunta termina alle ore 12,30.

 

 

La commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità riprende i propri lavori in seduta ordinaria.

 

 

7880 -Relazione per la Sessione Comunitaria dell'Assemblea legislativa per l'anno 2019, ai sensi dell'art. 5 della L.R. n. 16/2008.

 

Il presidente PARUOLO introduce l’argomento ricordando che la bozza di parere inviata ai componenti è stata predisposta per l’espressione del parere che verrà inviato alla commissione referente Bilancio, Affari generali e istituzionali.

 

La dottoressa ATTILI illustra la bozza di parere sulla relazione.

 

Il presidente PARUOLO, in mancanza di interventi, invita la commissione ad esprimersi sulla bozza di parere.

 

La commissione, all’unanimità dei presenti con 29 voti favorevoli (PD, SI, Misto/Prodi), esprime il seguente parere:

 

“Con riferimento agli atti preannunciati dalla Commissione europea nel proprio Programma per il 2019, la V Commissione assembleare ritiene di particolare interesse, tra le nuove iniziative previste dall’Allegato I, i seguenti atti:

Un futuro europeo sostenibile (n. 2);

Con riferimento all’Allegato II contenente le nuove iniziative relative al programma di semplificazione e riduzione degli oneri normativi REFIT da intraprendere nel 2019 la Commissione segnala:

Valutazione della direttiva sulla parità di retribuzione per lo stesso lavoro e per lavoro di pari valore.

Con riferimento all’Allegato III relativo alle proposte prioritarie in sospeso, la V Commissione segnala le seguenti:

Quadro finanziario pluriennale (5), in particolare la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo sociale europeo (FSE+); Dimensione sociale del mercato interno (30).

Con riferimento alla fase discendente, la V Commissione segnala l’adozione della Raccomandazione del Consiglio del 15 marzo 2018 relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità (2018/C 153/01). La V Commissione richiama, in particolare, la Risoluzione della I Commissione ogg. n. 5599 del 13 novembre 2017 con cui la Regione ha formulato una serie di osservazioni sulla proposta di raccomandazione del Consiglio relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità e, in particolare, l’importanza dell’introduzione di una definizione di base comune del rapporto di apprendistato in tutti gli Stati Membri che può essere di supporto alla realizzazione di iniziative che promuovano schemi comuni di intervento in materia di apprendistato fra i diversi Stati, nel quadro di strategie comuni. Vista l’approvazione della Raccomandazione, la V Commissione invita la Giunta a verificare la coerenza del quadro normativo regionale con le raccomandazioni in essa contenute e a garantirne l’attuazione nel contesto delle politiche e delle iniziative regionali sul tema, nell’ottica di fornire un quadro normativo organico a livello regionale in materia di formazione e occupazione giovanile.

Alla luce della presentazione da parte della Commissione europea delle proposte sul quadro finanziario pluriennale post 2020, e sul futuro della politica di coesione, la V Commissione ribadisce le osservazioni approvate dalla Regione Emilia-Romagna sulla proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul Fondo sociale europeo plus (ESF+) – COM (2018) 382 final del 30 maggio 2018, con la Risoluzione della I Commissione ogg. n. 7210 del 24 settembre 2018: 1) destano preoccupazione le proposte della Commissione europea sul Fondo sociale europeo (FSE +) finalizzate a creare uno stretto collegamento tra quest’ultimo e il semestre europeo. In particolare, si segnala l’introduzione dell’obbligo di allocare “adeguate” risorse del FSE su interventi collegati ai Programmi nazionali di riforma e alle raccomandazioni specifiche per paese, laddove la Commissione ha già previsto uno strumento dedicato all’attuazione delle riforme, destinato agli Stati membri, su cui ha proposto di allocare 25 miliardi.; 2) si sottolinea il venir meno nella proposta di regolamento dei riferimenti agli obiettivi di coesione economica, sociale e territoriale, peraltro previsti nei Trattati, e dell’ambito di azione “capitale umano”, che denotano un approccio settoriale imposto al Fondo, che rischia di soppiantare l’attuale approccio territoriale, mettendo in seria discussione il ruolo delle Autorità regionali nella successiva fase di programmazione degli interventi; 3) si segnala che la previsione di una serie di vincoli di “concentrazione tematica” calcolati a livello nazionale anziché di singolo programma, come nell’attuale programmazione, limita ulteriormente la flessibilità nella programmazione e, ancora una volta, rappresenta uno stimolo ad un accentramento a livello nazionale di alcune misure attraverso l’adozione di programmi operativi nazionali (ad esempio per l’inclusione sociale e per l’inserimento lavorativo dei giovani). Le proposte di regolamento della Commissione relative al FSE prevedono, infatti, che: gli Stati Membri devono allocare almeno il 25% del FSE sugli obiettivi legati all’inclusione sociale, e almeno il 2% per misure finalizzate a contrastare la deprivazione materiale; gli Stati membri con una percentuale di cd. NEET superiore alla media UE nel 2019, dovranno allocare almeno il 10% del FSE per gli anni 2021-2025 su azioni dedicate e riforme strutturali per supportare occupazione giovanile, transizione scuola lavoro o reinserimento nel sistema di istruzione e formazione, attraverso l’attuazione della Garanzia Giovani. Se il focus sui NEET risulta condivisibile, non si spiega tuttavia perché manchi nel regolamento un obiettivo specifico esplicitamente dedicato ai giovani e soprattutto perché le politiche rivolte ai giovani debbano essere programmate su base nazionale anziché su base regionale, tenuto conto dei diversi bisogni di questo target nei diversi territori, anche infra-regionali. La V Commissione evidenzia, inoltre, la posizione adottata dalla IX Commissione della Conferenza delle regioni del 12 dicembre scorso che rimarca quanto già segnalato dalla Regione Emilia-Romagna e delinea una serie di considerazioni che dovranno guidare le regioni nel contesto dei diversi tavoli negoziali a livello nazionale ed europeo. In particolare, si segnalano le seguenti osservazioni: 4) è necessario che il FSE continui ad essere programmato e gestito dalle Regioni in ottica di integrazione con gli altri Fondi, in particolare con il FESR; entrambi gli strumenti della politica di coesione dovrebbero essere riconosciuti allo stesso modo come leve fondamentali per lo sviluppo regionale; 5) si rileva che nel testo del Regolamento relativo alle disposizioni comuni e in quello specifico per il FSE+ il ruolo delle regioni e degli enti locali non è richiamato in modo esplicito e chiaro, mentre si ritiene indispensabile che alle regioni e agli enti locali siano riconosciuti visibilità e ruolo, soprattutto alla luce della funzione preponderante riconosciuta alle autorità nazionali degli stati membri dalle attuali proposte, che può prefigurare scelte programmatiche ed attuative che non rispettano l’assetto istituzionale dei singoli stati, e dell’Italia in particolare, e che rischiano di snaturare il senso della politica di coesione e di indebolirne gli effetti sui territori; 6) pur riconoscendo che le proposte di regolamenti per la politica di coesione e per i Fondi sono stati elaborati dalla Commissione europea in un’ottica di semplificazione rispetto all’attuale periodo di programmazione, si evidenzia, tuttavia, che si potrebbe ancora intervenire in una direzione di effettiva eliminazione di adempimenti non necessari sia per le Autorità dei programmi sia per i beneficiari degli interventi; 7) si segnala, infine, la possibilità di intervenire nell’ottica di una ulteriore razionalizzazione della struttura dei programmi ed una riduzione dei tempi per l’approvazione delle modifiche agli stessi nonché degli oneri amministrativi derivanti dall’applicazione normativa sugli aiuti di stato. La V Commissione ribadisce, quindi, l’importanza di prevedere adeguati finanziamenti in grado di dare continuità alle politiche regionali, nazionali ed europee formative e per il lavoro avviate in questi anni, garantite soprattutto grazie ai fondi strutturali e in particolare al Fondo sociale europeo (FSE), e di una proposta sulla politica di coesione post 2020 ambiziosa sia dal punto di vista delle risorse stanziate che degli strumenti di programmazione e attuazione, che faccia leva sul ruolo chiave delle regioni in un quadro di azione definito, condiviso e coerente in grado di supportare l’attuazione di politiche e interventi efficaci. In conclusione, la V Commissione segnala l’importanza di garantire, a partire dalle norme a presidio dei Fondi, che la politica di coesione ed il FSE+ vengano programmati ed attuati al livello più adeguato e più vicino ai cittadini.

Con riferimento alle proprie competenze in materia di cooperazione allo sviluppo, solidarietà internazionale e cultura della pace, la V Commissione ricorda il Documento di programmazione per il triennio 2016-2018 ai sensi della legge regionale n. 12 del 24 giugno 2002 per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace (delibera dell’Assemblea legislativa n. 1575 del 3/10/2016), che fornisce un quadro strategico e coerente degli interventi della Regione e stabilisce una governance che avrà il compito di dare attuazione agli indirizzi strategici e alle azioni in esso previste, e il Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale della Regione Emilia-Romagna 2017-2019 (Deliberazione dell’Assemblea legislativa ogg. n. 4232 dell’11 aprile 2018) che ha completato il quadro di riferimento e previsione. Alla luce della scadenza del Piano per la cooperazione, della valutazione dei risultati delle azioni poste in essere nel triennio, e  in vista della presentazione del prossimo piano triennale, la V Commissione invita, dunque, la Regione ad impegnarsi, da un lato, a garantire il massimo coordinamento e la coerenza tra i diversi atti di pianificazione che intervengono nel settore e, dall’altro, a supportare gli operatori sul territorio, facilitando l’accesso ai finanziamenti messi a disposizione dai principali donors internazionali, promuovendone la messa in rete, e sostenendo in modo coordinato la loro azione, per raggiungere la “massa critica” necessaria a consentire l’elaborazione di proposte progettuali competitive e la sostenibilità dei progetti finanziati. Occorre, infine, porre particolare attenzione alla governance interna che, in ragione della trasversalità della materia, interessa sostanzialmente tutte le strutture regionali, e che in fase di revisione di entrambi i Piani può essere ulteriormente rafforzata.

La V Commissione segnala, infine, che per quanto riguarda l’Anno europeo del patrimonio culturale 2018, indetto con Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio 2017/864, esso giunge a dieci anni dal lancio della prima Agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione. La Decisione mira a fornire un quadro di riferimento ampio e articolato finalizzato a declinare in interventi e progetti le finalità principali dell’Anno europeo, incoraggiare la condivisione e la valorizzazione del patrimonio culturale dell'Europa quale risorsa condivisa, sensibilizzare alla storia e ai valori comuni e rafforzare il senso di appartenenza a uno spazio comune europeo. La V Commissione evidenzia che la Regione Emilia-Romagna ha attuato la decisione (UE) 2017/864 con la legge regionale 27 dicembre 2017 n. 26 (Art. 18 “Adesione all'Anno europeo del patrimonio culturale 2018”) prevedendo la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione denominata “ENERGIE DIFFUSE- Emilia-Romagna, un patrimonio di culture e umanità” con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il sistema culturale regionale, caratterizzato da un patrimonio di beni materiali e immateriali, culture e conoscenze policentrico, diffuso e caratterizzato da numerose eccellenze, e di diffonderne la conoscenza e la fruizione presso la popolazione, e in particolare nelle fasce di popolazione e nelle realtà generalmente più distanti, svantaggiate, o comunque non raggiunte o interessate alla fruizione culturale. EnERgie Diffuse ha proposto un ricco e multiforme calendario di appuntamenti in luoghi anche insoliti, realizzati in collaborazione con Comuni, istituzioni e associazioni culturali, che hanno promosso insieme il patrimonio culturale regionale, in un'ottica di innovazione, coesione sociale, sviluppo economico e rigenerazione urbana. Alla luce di quanto sopra e delle diverse iniziative e progetti, la Commissione coglie l’occasione dell’Anno europeo del patrimonio culturale, appena concluso, per riaffermare il carattere trasversale delle politiche culturali, e la necessità di sfruttare appieno le possibilità offerte dall’art. 167 TFUE in base al quale “l'Unione contribuisce  al  pieno  sviluppo  delle  culture  degli  Stati  membri  nel  rispetto  delle  loro diversità  nazionali  e  regionali,  evidenziando  nel  contempo  il  retaggio  culturale  comune”.”

 

 

-          Approvazione del processo verbale n. 6 del 2019.

 

La commissione lo approva all’unanimità.

 

Il presidente PARUOLO ringrazia e chiude la seduta.

 

 

La seduta termina alle ore 12,35.

 

 

 

Approvato nella seduta del 7 marzo 2019.

 

 

 

 

Il segretario

Il Presidente

Adolfo Zauli

Giuseppe Paruolo

 

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