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Legislatura XI - Atto di indirizzo politico approvato ogg. n. 1817 -
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Approvato in data: 28/10/2020

Testo:

 

 

 

REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ASSEMBLEA LEGISLATIVA

 

ATTO DI INDIRIZZO – RISOLUZIONE

 

Oggetto n. 1817 - Risoluzione proposta dal Presidente Pompignoli, su mandato della I Commissione, recante: "Sessione Europea 2020. Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione Europea". (DOC/2020/680 del 29 ottobre 2020)

 

 


 

RISOLUZIONE

 

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

Visti l’articolo 38, comma 2, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa e l’articolo 5 della legge regionale n. 16 del 2008;

 

vista la legge 24 dicembre 2012, n. 234 (Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea);

 

vista la legge regionale 28 luglio 2008, n. 16 (Norme sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione e attuazione delle politiche e del diritto dell'unione europea, sulle attività di rilievo internazionale della Regione e sui suoi rapporti interregionali. Attuazione degli articoli 12, 13 e 25 dello Statuto regionale) così come modificata dalla legge regionale 6 del 2018;

 

visti la Relazione approvata dalla I Commissione assembleare ai sensi dell’articolo 38, comma 2, del Regolamento interno ed i pareri delle Commissioni competenti per materia approvati ai sensi del medesimo articolo 38, comma 1, allegati alla Relazione;

 

visto il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2020 “Un'Unione più ambiziosa” – COM (2020) 37 del 29 gennaio 2020;

 

visto il Programma di lavoro adattato 2020 della Commissione europea- COM/2020/440 del 27 maggio 2020;

 

viste le risultanze dell’audizione degli stakeholders svolta dalla I Commissione sul programma di lavoro della Commissione europea per l’anno 2020;

 

vista la Relazione della Giunta regionale sullo stato di conformità in relazione agli atti normativi e di indirizzo emanati dagli organi dell’Unione europea (anno 2019);

 

visto il Rapporto conoscitivo della Giunta regionale all’Assemblea legislativa per la Sessione europea 2019 (delibera della Giunta regionale n. 779 del 29 giugno 2020);

 

vista la Risoluzione n. 8117 del 29 marzo 2019 "Sessione europea 2019. Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione europea”;

 

considerato che la legge regionale n. 16 del 2008, all’articolo 5, disciplina la Sessione europea dell’Assemblea legislativa quale occasione istituzionale annuale per la riflessione sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente delle politiche e del diritto dell’Unione europea nelle materie di competenza regionale e per l’espressione di indirizzi generali alla Giunta relativamente all’attività della Regione nell’anno di riferimento;

 

considerato l’interesse della Regione Emilia-Romagna in riferimento a determinati atti e proposte preannunciati dalla Commissione europea per il 2020 ed individuati a seguito dell’esame del Programma di lavoro della Commissione europea dalle Commissioni assembleari per le parti di rispettiva competenza;

 

considerato quanto riportato nella Relazione della Giunta sullo stato di conformità dell’ordinamento regionale per il 2019, ai fini del successivo adeguamento dell’ordinamento regionale;

 

considerato, inoltre, quanto riportato nel Rapporto conoscitivo per la Sessione europea 2020 in merito alle priorità della Giunta regionale relative alla fase ascendente e discendente;

 

considerato il ruolo delle Assemblee legislative regionali nella fase di formazione delle decisioni europee ai sensi del Protocollo n. 2 sull’applicazione del principio di sussidiarietà e proporzionalità allegato Trattato di Lisbona e della legge 234 del 2012 che regola la partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea;

 

considerata l’importanza del rafforzamento degli strumenti di collaborazione tra le Assemblee legislative, a livello nazionale ed europeo, sul controllo della sussidiarietà e sul controllo di merito degli atti e delle proposte dell’Unione europea;

 

considerata altresì l’opportunità di contribuire a favorire la massima circolazione orizzontale e verticale delle informazioni sulle attività svolte in fase ascendente, già a partire dagli esiti dell’esame del Programma di lavoro annuale della Commissione europea.

 

Riprendendo le considerazioni emerse nel corso del dibattito politico nelle diverse Commissioni assembleari sulle tematiche di rilevanza europea,

 

1) con riferimento al Green deal europeo, trattandosi della strategia quadro all’interno della quale si sviluppa, in modo trasversale rispetto ai vari ambiti di intervento, non solo il programma di lavoro della Commissione europea per il 2020, ma tutta la visione politica della Commissione von der Leyen si evidenzia che anche per le strutture regionali il presidio del Green deal rappresenta una sfida, non solo nel merito, ma anche dal punto di vista organizzativo con riferimento alla divisione delle competenze per materia. Sarà quindi opportuno definire una governance adeguata a livello regionale che garantisca l’efficacia della trasversalità degli interventi e un adeguato monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica;

 

2) sul punto si ricorda che una delle principali iniziative di attuazione della strategia, la Legge europea sul clima, è stata presentata dalla Commissione europea il 4 marzo 2020 con la “Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (UE) 2018/1999 (Legge europea sul clima)” (COM/2020/80) e che su tale proposta la Regione Emilia-Romagna, con delibera di Giunta n. 895 del 20 luglio 2020, ha espresso parere complessivamente favorevole, in coerenza con gli obiettivi delineati nel Programma di mandato della Regione 2020-2025 per la crescita sostenibile;

 

3) si segnala a questo proposito che in data 17 settembre la Commissione europea ha adottato la comunicazione “Un traguardo climatico 2030 più ambizioso per l'Europa. Investire in un futuro a impatto climatico zero nell’interesse dei cittadini” (COM/2020/562) e la correlata iniziativa legislativa (COM/2020/563) con la quale, modificando il precedente testo del 4 marzo, chiede di ridurre le emissioni nette del 55% entro il 2030 in tutti i settori dell’economia a livello dell’Unione, proposta in linea con la posizione espressa dalla Regione Emilia-Romagna nella sopracitata delibera di Giunta n. 895/2020;

 

4) con riferimento alla sostenibilità alimentare, considerato che la transizione verso la neutralità climatica richiede l’attuazione di politiche sostenibili in agricoltura e nel settore della produzione alimentare allo scopo anche di proteggere le biodiversità e rigenerare gli ecosistemi, si segnala la Comunicazione “Una strategia dal produttore al consumatore per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell'ambiente” (COM/2020/381 del 20/05/2020)

 

5) sul punto in particolare si evidenzia la centralità della sostenibilità alimentare rispetto non solo allo sviluppo del settore primario, ma anche al cambiamento dei modelli di consumo. Limitare gli effetti inquinanti della produzione alimentare e promuovere la transizione verso una agricoltura sostenibile è possibile attraverso azioni sinergiche con cui supportare un modello sostenibile di agricoltura e acquacoltura e favorire pratiche di produzione, distribuzione e consumo caratterizzate da filiera corta volte anche a ridurre lo spreco alimentare e ad assicurare alle persone un regime alimentare salutare;

 

6) si evidenzia infatti che nutrirsi in modo adeguato, sia qualitativamente che quantitativamente, contribuisce ad uno stile di vita corretto e, nell’ambito della cosiddetta prevenzione primaria, rappresenta uno strumento fondamentale per contrastare le patologie legate all'alimentazione e i relativi costi sanitari. Evidenti sono, infatti, “i legami inscindibili tra persone sane, società sane e un pianeta sano”.

 

7) sul tema del contrasto allo spreco alimentare, si ricorda che la Regione Emilia-Romagna sostiene da tempo numerose iniziative che vanno in questa direzione attraverso la legge regionale 6 luglio 2007, n. 12 (Promozione dell'attività di recupero e distribuzione di prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale) e la legge 19 agosto 2016, n. 166 (Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi). Pertanto si condivide l’approccio trasversale della Commissione europea di “fare in modo che la filiera alimentare, che abbraccia la produzione, il trasporto, la distribuzione, la commercializzazione e il consumo di prodotti alimentari, abbia un impatto ambientale neutro o positivo, preservando e ripristinando le risorse terrestri, marine e di acqua dolce da cui il sistema alimentare dipende, contribuire a mitigare i cambiamenti climatici e adattarsi ai loro effetti, proteggere i terreni, il suolo, l'acqua, l'aria, la salute delle piante e la salute e il benessere degli animali e invertire la perdita di biodiversità”. Per questo, anche alla luce della crisi economica causata dalla pandemia del Covid-19, si ritiene condivisibile la proposta di ripensare ad un “sistema alimentare” più sostenibile e resiliente in grado assicurare ai cittadini un approvvigionamento sufficiente a prezzi accessibili;

 

8) a questo proposito si evidenzia che i fattori chiave per l’accelerazione della transizione verso sistemi alimentari sostenibili saranno la ricerca e l’innovazione (R&I), per cui la transizione sarà sostenuta dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), ma anche da fondi per la ricerca e l’innovazione tramite il programma Orizzonte 2020 e Orizzonte Europa; nell’ambito del più ampio panorama della PAC, si sottolinea che la Commissione europea propone la revisione delle norme di commercializzazione, compreso il quadro legislativo sulle indicazioni geografiche;

 

9) sul punto si richiama la Risoluzione n. 8117 del 29 marzo 2019, approvata in esito alla Sessione europea del 2019, con cui la Regione ha espresso la propria preoccupazione sulla riduzione delle risorse previste per la nuova PAC e l’emarginazione del ruolo delle Regioni a favore di un Piano Strategico nazionale per la gestione dei fondi FEASR sullo sviluppo rurale. Poiché a causa della crisi sociosanitaria dovuta al Covid-19, il negoziato ha subito rallentamenti e la Commissione europea, al fine di dare risposte immediate agli Stati membri per contrastare gli effetti sociosanitari ed economici della pandemia del Covid-19, ha adottato, nella prima parte del 2020, delle proposte di modifica ai regolamenti dei fondi strutturali in corso di definizione, si sottolinea l’importanza di continuare a partecipare attivamente ai tavoli di confronto volti alla definizione dei regolamenti dei fondi strutturali, con particolare riguardo alla riforma della PAC, al fine di rappresentare la posizione della Regione Emilia-Romagna nella definizione delle strategie e degli obiettivi di investimento.

 

10) con riferimento alla tutela dell’ambiente, si evidenzia che la “Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030. Riportare la natura nella nostra vita” (COM/2020/380 del 20/05/2020) illustra il Piano dell’Unione europea per il ripristino della natura; in particolare, con riferimento all’obiettivo di rafforzare il quadro giuridico dell'UE per il ripristino della natura, si ricorda che la Regione Emilia-Romagna ha dato attuazione alla Direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici e alla Direttiva 1992/43/CEE Habitat – Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatica (Rete natura 2000) attraverso l’adozione da parte della Giunta regionale di due delibere: la delibera di Giunta n. 145/2019, con la quale è stata approvata l’intesa per la designazione di 119 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) in Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e la delibera di Giunta n. 2028/2019, con cui è stata approvata l’intesa per la designazione di ulteriori 17 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) in Zone Speciali di Conservazione (ZSC);

 

11) si evidenzia inoltre che, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, con delibera di Giunta n.886/2019, la Regione ha attuato l’Operazione 4.4.01 “Ripristino di ecosistemi” con lo stanziamento di 2 milioni di euro per la realizzazione di interventi in pianura finalizzati alla creazione di ambienti naturali quali, ad esempio, boschetti, siepi, stagni, prati umidi;

 

12) con riferimento alla Direttiva 1992/43/CEE Habitat, inoltre, si richiama la procedura di indagine EU Pilot 6730/14/ENVI sulla corretta applicazione dell’articolo 6, paragrafi 2, 3 e 4 per sottolineare il contributo della Regione nella predisposizione delle Linee guida nazionali sulla Valutazione di incidenza e, in questo senso, si invita la Giunta a continuare la collaborazione con il Ministero dell’Ambiente per la risoluzione della procedura in corso;

 

13) con riferimento alla procedura di infrazione n. 2163/2015 di messa in mora complementare relativa alla mancata designazione delle Zone di protezione speciale (ZSC), si evidenzia l’intesa raggiunta su 136 siti dei 139 presenti in Regione e si invita la Giunta a continuare il lavoro intrapreso nell’ambito del tavolo di confronto aperto fra Ministero, Regioni e la Commissione europea per la definizione delle misure di conservazione delle ZSC in risposta ai rilievi avanzati;

 

14) nell’ambito della Strategia sulla biodiversità, si rileva che nel 2021 la Commissione europea intende: introdurre obiettivi di ripristino della natura giuridicamente vincolanti, al fine di ripristinare gli ecosistemi degradati e imporre agli Stati membri di innalzare il livello di attuazione della legislazione vigente entro tempi precisi; aggiornare la strategia tematica dell'UE per il suolo (COM/2006/231), anche in relazione al piano d'azione per l'inquinamento zero di aria, acqua e suolo che la Commissione europea adotterà nel 2021, con l’obiettivo di arginare il consumo di suolo e ripristinare gli ecosistemi e proporre una specifica strategia forestale che includerà una tabella di marcia per l'impianto di almeno 3 miliardi di alberi supplementari nell'UE entro il 2030 per favorire foreste più estese, sane e resilienti;

 

15) con riferimento all’obiettivo di inverdire le zone urbane e periurbane, si rileva che la Commissione europea invita le città di almeno 20.000 abitanti a elaborare entro la fine del 2021 “piani ambiziosi di inverdimento urbano, che includano misure intese a creare in città boschi, parchi e giardini accessibili e ricchi di biodiversità, orti, tetti e pareti verdi, strade alberate, prati e siepi, e che contribuiscano anche a migliorare i collegamenti tra gli spazi verdi, eliminare l'uso di pesticidi, limitare la falciatura eccessiva degli spazi verdi urbani e altre pratiche dannose per la biodiversità” e che a supporto di questo obiettivo, la Commissione europea intende creare nel 2021 una piattaforma UE per l'inverdimento urbano, nell'ambito di un nuovo "Green City Accord" con le città e i sindaci e in stretto coordinamento con il Patto europeo dei sindaci;

 

16) sul punto si richiama il progetto "Quattro milioni e mezzo di alberi in più. Piantiamo un albero per ogni abitante dell'Emilia-Romagna" con cui la Regione nell’ambito del Piano d'Azione Ambientale regionale per il futuro sostenibile ha pubblicato il bando per la distribuzione gratuita di piante forestali;

 

17) inoltre, si evidenzia che la “Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030. Riportare la natura nella nostra vita” prevede ulteriori future iniziative tra cui: il riesame e l'eventuale revisione della direttiva “Rinnovabili”, del sistema per lo scambio di quote di emissioni e del regolamento sull'uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura (cosiddetto regolamento “LULUCF”) sulla base dei dati relativi all’uso della biomassa forestale per la produzione di energia al fine di favorire soluzioni a somma positiva; un nuovo piano d'azione per conservare le risorse della pesca e proteggere gli ecosistemi marini che potrebbe prevedere, se necessario, l’introduzione di misure per limitare l'uso dei mezzi da pesca più dannosi per la biodiversità; infine la presentazione di una strategia in materia di sostanze chimiche per la sostenibilità insieme ad un piano d’azione per ridurre l’inquinamento di aria, acqua e suolo;

 

18) sul tema dell’acqua si segnala l’approvazione del Regolamento (UE) 2020/741 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 maggio 2020 recante prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua sulla cui proposta legislativa la Regione Emilia-Romagna si è espressa in fase ascendente nell’ambito del Seguito della Sessione europea 2018 con la Risoluzione della I Commissione “Bilancio, Affari generali ed istituzionali” oggetto 7173 approvata nella seduta del 18 settembre 2018 e si invita la Giunta a verificare la necessità di adottare misure attuative del regolamento (UE) 2020/741;

 

19) sullo stesso tema si evidenzia che è ancora in corso di approvazione la “Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano” (COM/2017/753), sulla quale la Regione Emilia-Romagna si è espressa in fase ascendente nell’ambito del Seguito della Sessione europea 2017 con la Risoluzione della I Commissione “Bilancio, Affari generali ed istituzionali” (oggetto 6342), approvata nella seduta del 4 aprile 2018 su cui si invita la Giunta ad attivarsi nelle opportune sedi per sollecitare la conclusione dell’iter di adozione;

 

20) inoltre, con specifico riferimento alla qualità delle acque destinate al consumo umano, si richiama l’attenzione sulla questione della vetustà della rete degli acquedotti, in gran parte costituita da tubature in amianto che, oltre ad essere danneggiata e ricca di perdite, pone anche il problema della diffusione del metallo. Pertanto, si auspica l’impegno a valutare l’ammodernamento dei sistemi idrici prevedendo gli investimenti necessari;

 

21) si sottolinea, inoltre, l’intenzione della Commissione europea di disegnare un nuovo quadro di governance della biodiversità attraverso l’introduzione di uno strumento con cui favorire la mappatura degli obblighi e degli impegni di tutti i soggetti coinvolti e definire una tabella di marcia che ne guidi l'attuazione e si invitano Giunta e Assemblea, nell’esercizio delle rispettive prerogative, a valutare l’interesse a esprimere un’eventuale posizione della Regione Emilia-Romagna.

 

22) con riferimento all’economia circolare, la Comunicazione “Un nuovo piano d'azione per l'economia circolare. Per un'Europa più pulita e più competitiva” (COM/2020/98 del 11/03/2020), mira ad accelerare il cambiamento richiesto dal Green deal europeo, riducendo l’impronta dei consumi e raddoppiando la percentuale di utilizzo dei materiali circolari nel prossimo decennio, sulla base delle azioni in materia di economia circolare attuate dal 2015;

 

23) si evidenzia che in tale ambito è prevista la revisione della Direttiva 2009/125/CE relativa alla sostenibilità dei prodotti legati all’energia al fine di estendere la progettazione ecocompatibile ad un ventaglio molto ampio di prodotti che dovranno essere pensati per durare più a lungo utilizzando quanto più possibile materiale riciclato anziché materia prima primaria;

 

24) sul punto si richiama la legge regionale n. 16 del 2015 a sostegno dell’economia circolare - adottata anche in attuazione della decisione 1386/2013/UE relativa ad un programma generale di azione dell'Unione in materia ambientale fino al 2020 "Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta" e dell’art. 4 della direttiva 2008/98/CE sui rifiuti –  che promuove misure per la riduzione della produzione dei rifiuti e il loro recupero, riutilizzo e riciclaggio anche come fonte di energia;

 

25) si valuta positivamente la prevista revisione della “Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti” che fisserà obiettivi per la riduzione dei rifiuti prevedendo anche incentivi e condivisione di buone pratiche in materia di riciclaggio e trasformazione dei rifiuti in materie prime secondarie attraverso un efficace sistema di raccolta differenziata sul quale la Commissione investirà risorse e intensificherà la cooperazione con gli Stati membri per utilizzare al meglio i fondi europei avvalendosi, se necessario, dei propri poteri di esecuzione;

 

26) a questo proposito si richiama la Risoluzione n. 6192/2018 con cui la Regione Emilia-Romagna ha espresso le proprie osservazioni sul Pacchetto di misure UE sulla plastica (“Strategia europea per la plastica nell’economia circolare”), e che ha posto particolare attenzione al tema dell’uso sostenibile della plastica. Si richiama inoltre la delibera di Giunta n. 2000/2019 che, in coerenza con la Direttiva 2019/904/UE sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, definisce la strategia regionale per la riduzione dell'incidenza delle plastiche sull'ambiente e la delibera di Giunta n. 2341/2019 con la quale si approva uno specifico protocollo di intesa finalizzato a favorire la raccolta selettiva delle bottiglie in pet post-consumo attraverso un progetto sperimentale;

 

27) pur valutando positivamente l’iniziativa finalizzata a prendere in esame tipi alternativi di materie prime e ad armonizzare la normativa per la definizione e l’etichettatura delle plastiche compostabili e biodegradabili, si evidenzia la necessità di realizzare una transizione graduale al fine di non colpire il settore industriale specializzato nella produzione di materie plastiche che rappresenta una peculiarità del nostro territorio e che rischia di subire un grave contraccolpo;

 

28) a questo proposito si invita la Commissione europea a sostenere maggiormente la ricerca su prodotti che possono essere sostitutivi rispetto alle materie di fonte fossile utilizzate fino ad oggi. Per il territorio e l’economia della Regione Emilia-Romagna questa rappresenterebbe una vera sfida per la storia e lo sviluppo industriale nell’ambito della “chimica verde” in cui le nostre imprese hanno sviluppato una profonda conoscenza;

 

29) si condivide la proposta di intervenire con disposizioni relative al contenuto di riciclato nei settori in cui è maggiore l’uso di risorse e in cui il potenziale di circolarità è elevato, come ad esempio imballaggi, pile e veicoli fuori uso, tessile, plastica, chimica, alimentare ed edilizia, settore in cui sarà lanciata l’iniziativa “Ondata di ristrutturazioni" da attuare in linea con i principi dell'economia circolare;

 

30) con riferimento all’attuazione del nuovo Piano d’azione per l’economia circolare, Giunta e Assemblea, nell’ambito delle rispettive competenze, sono invitate a monitorare le future iniziative con particolare riferimento alle misure volte a ridurre i rifiuti di plastica e legate alla presenza di microplastiche nell'ambiente; si invita inoltre la Giunta a proseguire la collaborazione nei gruppi di lavoro coordinati dal Ministero dell’Ambiente finalizzati al recepimento nell’ordinamento nazionale delle direttive di modifica delle principali normative europee in materie di rifiuti c.d. “pacchetto economia circolare”.

 

31) in riferimento al tema dell’energia, si evidenzia che, con la Strategia per l’integrazione settoriale intelligente (COM/2020/299 del 8/7/2020) la Commissione anticipa la revisione delle direttive n. 2018/2001 sulle energie rinnovabili e n. 2012/27/UE sull'efficienza energetica e propone misure politiche e legislative concrete per costruire un nuovo sistema energetico integrato; tre sono le sfide da affrontare: l’applicazione sistematica del principio dell'efficienza energetica; l’uso più efficiente delle fonti di energia locali secondo il principio della circolarità in linea con il nuovo piano d'azione per l'economia circolare; lo sfruttamento del potenziale delle acque reflue e dei residui e rifiuti biologici per la produzione di bioenergia, incluso il biogas;

 

32) si sottolinea che il processo di integrazione del sistema energetico, promuovendo soluzioni tecnologiche sempre più sostenibili, intende dare slancio alla ricerca e all'innovazione e che, attraverso Next Generation EU, la Commissione intende sostenere la diffusione delle energie rinnovabili a ridotta impronta di carbonio, gli investimenti in reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento intelligenti e il finanziamento di progetti faro;

 

33) si sottolinea che nell’ambito di questa strategia sarà lanciata l’iniziativa “Ondata di ristrutturazioni” che proporrà azioni concrete per accelerare l'adozione di misure per l'efficienza energetica nel parco immobiliare dell'Unione nei prossimi anni e si auspica che sia anche l’occasione per favorire il miglioramento dell’edilizia scolastica che con la ripresa delle scuole a settembre ha mostrato in molti i casi i suoi limiti rispetto a spazi adeguati alle esigenze di distanziamento imposte dal Covid-19;

 

34) si evidenzia quanto annunciato dalla presidente von der Leyen nel Discorso sullo stato dell’Unione dello scorso 16 settembre circa la revisione, entro la prossima estate, di tutta la legislazione sul clima e l’energia (Regolamento (UE) 2018/841 relativo all'inclusione delle emissioni e degli assorbimenti di gas a effetto serra risultanti dall'uso del suolo, dal cambiamento di uso del suolo e dalla silvicoltura, cosiddetto «LULUCF», Direttiva (UE) 2018/844 che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica; Direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili; Direttiva (UE) 2018/2002 che modifica la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica) con l’obiettivo di potenziare lo scambio di quote di emissione, promuovere le energie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica e riformare la tassazione dell’energia;

 

35) sul punto si richiamano la “Strategia unitaria di mitigazione e adattamento per i cambiamenti climatici”, approvata dall’Assemblea legislativa nel 2018 (DAL/187/2018), e il “Piano Energetico regionale 2030” approvato dall’Assemblea legislativa nel 2017 (DAL/111/2017);

 

36) in considerazione dell’importanza delle politiche energetiche in rapporto allo sviluppo del territorio regionale, invita la Giunta e l’Assemblea a monitorare l’iter delle iniziative della strategia per l’integrazione del sistema energetico in relazione all’opportunità di esprimere eventualmente una posizione della Regione Emilia-Romagna sulle iniziative, o i pacchetti di iniziative, di attuazione.

 

37) con riferimento ai trasporti e alla mobilità, considerato il forte impatto che i trasporti hanno sulle emissioni di gas a effetto serra e che per raggiungere la neutralità climatica sarà necessario ridurre le emissioni prodotte da questo settore del 90% entro il 2050 si richiama quanto enunciato nella comunicazione “Il Green Deal europeo” in cui si anticipa il lancio entro il 2020 della Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente;

 

38) tenuto conto che la Regione Emilia-Romagna è attualmente impegnata nel percorso di definizione del Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT 2025), ed in considerazione delle recenti politiche volte a migliorare l’accesso al trasporto pubblico, si invita la Giunta e l’Assemblea a monitorare l’iter di adozione della proposta della Commissione europea per valutare l’opportunità di esprimere una posizione della Regione in merito;

 

39) inoltre, si evidenzia come strategico per il nostro territorio, l’obiettivo relativo al “Pacchetto sui servizi aerei” e, a tale proposito, si richiama l’articolo 117 della Costituzione che attribuisce la materia degli aeroporti civili alla competenza concorrente delle Regioni che, tuttavia, non hanno ancora normato questa nuova funzione, deferendo il confronto sugli interessi in gioco alla Conferenza Stato-Regioni;

 

40) considerato che il sistema aeroportuale regionale è costituito dai quattro nodi di Bologna, Forlì, Parma e Rimini, a cui si aggiungono le infrastrutture legate all’aeroportualità minore, si invita a porre particolare attenzione alle iniziative collegate al pacchetto sui servizi aerei per valutare l’opportunità di esprimere una posizione della Regione Emilia-Romagna su queste iniziative;

 

41) con riferimento alla politica industriale, si evidenzia che la Commissione europea ha presentato un pacchetto di iniziative in cui delinea obiettivi a sostegno di tutti gli operatori dell'industria europea: grandi e piccole imprese, start-up innovative, centri di ricerca, prestatori di servizi, fornitori e parti sociali, e in cui delinea anche misure concrete per rimuovere le barriere che si frappongono al buon funzionamento del mercato unico;

 

42) in particolare si sottolinea che la Strategia industriale (COM/2020/102 del 10/03/2020) individua una serie di azioni per la trasformazione dell’industria europea verso la neutralità climatica e la digitalizzazione; in riferimento alla crisi sanitaria e socioeconomica causata dal Covid19, la strategia propone il rafforzamento dell'autonomia industriale mediante un piano di azione per le materie prime essenziali e i prodotti farmaceutici e la promozione dell'efficienza energetica per garantire un approvvigionamento sufficiente e costante di energia a basse emissioni di carbonio e a prezzi competitivi, oltre alla modernizzazione e decarbonizzazione della industrie ad alta intensità energetica e il sostegno alle industrie della mobilità sostenibile e intelligente;

 

43) si evidenzia che, per tutelare il sistema industriale europeo dalla forte concorrenza a livello internazionale, la Commissione ricorda che in corso il riesame delle norme europee in materia di concentrazioni e aiuti di stato e annuncia che interverrà con un piano di azione sulla proprietà intellettuale; la valutazione, il riesame e, se necessario, l'adeguamento delle norme dell'UE in materia di concorrenza a partire dal 2021;

 

44) al fine di definire una eventuale posizione regionale nel seguito della Sessione europea si invitano la Giunta regionale e l’Assemblea legislativa a seguire lo sviluppo della strategia e il successivo lancio delle iniziative;

 

45) con riferimento alla Strategia per le PMI (COM/2020/103 del 10/03/2020) si evidenziano le proposte della Commissione europea finalizzate a potenziare le capacità e a sostenere la duplice transizione verde e digitale attraverso forme di sostegno e consulenza personalizzate da parte della Rete Enterprise Europe (Enterprise Europe Network – EEN) e della Rete di poli dell’innovazione digitale (Digital Innovation Hubs – DIH); a ridurre l'onere normativo e migliorare l'accesso al mercato riducendo aspetti burocratici e formali  legati a formalità amministrative e mancata armonizzazione fiscale; a migliorare l'accesso ai finanziamenti anche grazie a nuovi strumenti proposti dalla Commissione europea che creerà strumenti di condivisione del rischio con il settore privato (es. iniziativa ESCALAR), sosterrà un Fondo per le offerte pubbliche iniziali (IPO) delle PMI nell'ambito di InvestEU per facilitare l'accesso al risparmio pubblico con particolare attenzione all’imprenditoria femminile e alle piccole imprese a media capitalizzazione in settori di particolare interesse per le politiche dell'UE come lo spazio e la difesa, la sostenibilità, la digitalizzazione, l'innovazione e le tecnologie verdi innovative;

 

46) in merito alla Rete di poli dell’innovazione digitale si evidenzia che la Regione Emilia-Romagna ha investito molto sullo sviluppo della rete regionale che stimola lo sviluppo territoriale favorendo la circolazione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche facendo dell’Emilia- Romagna hub di innovazione a livello europeo;

 

47) si sottolinea inoltre la necessità per le piccole e medie imprese di accedere con più facilità alle forme di finanziamento e di avere meno oneri amministrativi attraverso la riduzione di sovra regolamentazione (gold plating) e su tale punto si ricorda che la legge regionale n. 16 del 2008 sulla partecipazione alla formazione e attuazione del diritto europeo all’art. 3 bis “Qualità della legislazione” richiama puntualmente tale principio;

 

48) sul punto si invitano la Giunta regionale e l’Assemblea legislativa a monitorare lo sviluppo delle iniziative che verranno lanciate nei prossimi mesi dalla Commissione europea al fine di poter valutare il loro miglior utilizzo in funzione del tessuto industriale del territorio regionale anche in relazione all’industria del turismo che ha subito importanti conseguenze economiche dovute alla crisi sociosanitaria del Covid-19;

 

49) con riferimento al mercato unico, si evidenza quanto contenuto nella Relazione sugli ostacoli al mercato unico (COM/2020/93 del 10/03/2020) e nel Piano d’azione per l’applicazione delle norme relative al mercato unico (COM/2020/94 del 10/03/2020) in cui la Commissione europea sottolinea la necessità di rimuovere le barriere che incontrano le imprese quando vendono beni o forniscono servizi a livello transfrontaliero e presenta una serie di azioni volte rimuovere gli ostacoli dovuti alla violazione del diritto europeo e s

 

50) si rileva inoltre che tra gli obiettivi del piano d’azione vi è la lotta ai prodotti contraffatti, la costituzione di una task force per l'applicazione omogenea delle norme sul mercato unico (Single Market Enforcement Task-Force, SMET), composta da Stati membri e Commissione volta a rafforzare il dialogo strutturato per migliorare recepimento, attuazione e applicazione della normativa europea;

 

51) si sottolinea che la Commissione europea adotterà il Libro bianco su uno strumento relativo alle sovvenzioni estere (COM/2020/253 del 17/06/2020) per affrontare il problema dell'accesso di soggetti esteri agli appalti pubblici e ai finanziamenti dell'UE e contrastare gli effetti distorsivi delle sovvenzioni estere nel mercato unico;

 

52) in considerazione del fatto che il territorio regionale dell’Emilia-Romagna è caratterizzato dalla presenza di piccole e medie imprese che sono profondamente radicate nell’ecosistema regionale e assicurano formazione, gettito fiscale e benessere sociale si invita la Giunta a presidiare i tavoli di discussione in cui saranno avanzate le specifiche iniziative al fine di poter contribuire alla definizione delle politiche industriali che incideranno sul territorio regionale;

 

53) con riferimento alla transizione digitale e all’intelligenza artificiale, si evidenzia che  la Commissione europea nella Comunicazione “Plasmare il futuro digitale dell'Europa”  (COM/2020/67 del 19/02/2020) illustra le principali azioni che intende mettere in campo nei prossimi anni in campo tecnologico, mettendo la trasformazione digitale al servizio di uno sviluppo sostenibile e al servizio del bene comune, dando attuazione agli obiettivi del Pilastro europeo dei diritti sociali per una società aperta, democratica ed inclusiva. Tra queste si richiamano in particolare:  l’Agenda per le competenze rafforzata per potenziare le competenze digitali in tutta la società, la garanzia per i giovani rafforzata, l’iniziativa per migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori delle piattaforme online; il nuovo Piano d’azione per l’istruzione digitale (COM/2020/625 del 30/09/2020) volto a promuovere l'alfabetizzazione digitale a tutti i livelli di istruzione (aggiornamento del piano avviato nel 2018) e che, alla luce dell’esperienza e delle conseguenze del coronavirus, si pone l’obiettivo di innalzare ulteriormente il livello di efficienza dell’istruzione digitale e potenziare le competenze digitali; la revisione del regolamento europeo per l'identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno (regolamento (UE) n. 910/2014, abbreviato eIDAS); il Piano d'azione per i media e l'audiovisivo per promuovere la qualità dei contenuti e il pluralismo dei media; l'iniziativa per un'elettronica circolare che, nell’ambito del prossimo piano d’azione per l’economia circolare, sancisca il diritto alla riparazione e favorisca la progettazione di dispositivi fatti per durare, che possano essere smontati, manutenuti, riutilizzati e riciclati; la promozione di cartelle cliniche elettroniche su un formato comune europeo di scambio che renda possibile l’accesso ai dati sanitari in modo sicuro in tutta l’UE, anche per supportare la ricerca e migliorare l’efficacia delle diagnosi e dei trattamenti; la strategia europea che anticipa un quadro legislativo per la governance dei dati  e un'eventuale legge sui dati per il 2021; la valutazione e il riesame dell'adeguatezza della normativa dell'UE in materia di concorrenza per l'era digitale (2020-2023) che si avvierà con un'indagine di settore nel 2020; un pacchetto di proposte per facilitare la transizione digitale e verde delle industrie che comprenda anche le PMI; il lancio di una nuova agenda dei consumatori

 

54) in riferimento alle azioni per la promozione di cartelle cliniche elettroniche su un formato comune europeo, si evidenzia che il sistema sanitario pubblico consente di disporre di una serie storica di dati sulla saluta della popolazione notevole e quindi il ruolo dell’Italia e della Regione Emilia-Romagna in questo ambito potrebbe essere straordinario, si valuta quindi molto interessante la proposta di creare entro il 2022 “uno spazio europeo dei diritti sanitari” per migliorare la sicurezza dell’accessibilità dei dati sanitari e per favorire la ricerca e i trattamenti sanitari;

 

55) in riferimento alla Comunicazione “Plasmare il futuro digitale dell'Europa”, si evidenzia che la Commissione europea ha adottato il “Libro bianco sull’intelligenza artificiale - Un approccio europeo all'eccellenza e alla fiducia” (COM/2020/65) nel quale vengono presentate una serie di opzioni per disegnare il futuro quadro strategico per lo sviluppo sicuro ed affidabile dell’intelligenza artificiale (IA) in Europa e la Comunicazione “Una strategia europea per i dati” (COM/2020/66) che riprende, integra e approfondisce le azioni già evidenziate nella comunicazione “Plasmare il futuro digitale dell'Europa” (COM/2020/67) mettendo in luce le opportunità e gli aspetti strategici legati alla raccolta ed elaborazione del grande volume di dati prodotto a livello europeo e mondiale;

 

56) rispetto alle politiche regionali, si richiama la legge regionale n. 11 del 2004 “Sviluppo della società dell’informazione” con cui la Regione Emilia-Romagna già da anni promuove azioni di contrasto al divario digitale e favorisce lo sviluppo economico e sociale del territorio attraverso lo strumento dell’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna (ADER). Si ricorda inoltre che è attualmente in fase di definizione la nuova ADER 2020-2024. Tenuto conto dell’accresciuto ruolo strategico della cultura digitale in seguito al Covid-19, dell’importanza di mirare alla massima disponibilità dei dati, nel rispetto dell’etica, ed infine della necessità di infrastrutture digitali adeguate, si ritengono particolarmente rilevanti gli obiettivi strategici delineati dalla Commissione europea;

 

57) con riferimento alla nuova ADER, si sottolinea che questa, alla luce della crisi Covid19, pur ponendosi in un rapporto di continuità con quella precedente, sarà lo strumento con cui ridisegnare in chiave digitale il futuro del territorio regionale, sia da un punto di vista sociale che economico, in cui la tecnologia assumerà un ruolo trasversale nelle politiche regionali tanto che si prevede il lancio di un coordinamento interassessorile per l’innovazione digitale; inoltre si evidenzia che il tema del digitale e della digitalizzazione sarà nettamente evidenziato anche all’interno del nuovo Patto per il lavoro e per il clima come uno degli obiettivi imprescindibili per uno sviluppo del territorio sostenibile da un punto di vista economico, ambientale e sociale.

 

58) con riferimento all’Intelligenza artificiale, si evidenzia che l’Agenda digitale fa il punto sul tema della cittadinanza digitale, ponendo il focus su diritti e competenze connesse all’uso del digitale da parte dei cittadini, soprattutto quindi con riferimento ai servizi offerti ai cittadini per il miglioramento della qualità della vita.

 

59) con riferimento all’Agenda per le competenze, considerato che la duplice transizione verde e digitale disegnerà il futuro dell’Europa e trasformerà il modo di vivere e lavorare, si evidenzia  che con l’Aggiornamento dell'agenda per le competenze per l'Europa (COM/2020/274 del 01/07/202) la Commissione europea pone al centro dell’agenda politica il diritto all’apprendimento permanente, dando così attuazione al primo Pilastro europeo dei diritti sociali che sancisce il diritto a un'istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi.

 

60) su questo punto si ribadisce che per la Regione Emilia-Romagna il contrasto alla disoccupazione e alla povertà è un obiettivo di assoluta priorità portato avanti con diverse linee d’azioni tra cui gli interventi del POR-FSE 2014-2020, la legge regionale n. 24 del 19 dicembre 2016 relativa a misure di sostegno al reddito, la legge regionale n. 14 del 30 luglio 2015 relativa al sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità attraverso l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari, oltre che con le politiche attive del lavoro connesse alla implementazione delle politiche nazionali legate al reddito di cittadinanza;

 

61) si sottolinea che la nuova agenda definisce una strategia basata sul binomio “competenze uguale lavoro” e delinea, tra i punti salienti, il Patto per le competenze, che verrà varato a fine 2020 e sarà finalizzato a promuovere la collaborazione tra istituzioni, imprese e parti sociali per mobilitare risorse e migliorare la riqualificazione della forza lavoro. Importante sarà quindi l’integrazione tra i diversi soggetti e il sostegno che l’Unione europea darà agli Stati membri nell’elaborazione delle strategie nazionali che dovranno essere in grado di dare una risposta alle sfide demografiche anche attraverso un approccio più strategico alla migrazione legale orientato ad attirare e a mantenere i talenti. Un contributo fondamentale sarà apportato anche dai servizi per l'impiego sia pubblici (SPI) che privati che potranno guidare le persone verso le iniziative di sviluppo delle competenze più richieste e anche migliorare la pertinenza dei sistemi di istruzione e formazione per il mercato del lavoro;

 

62) su questo tema si evidenzia che in Regione Emilia-Romagna dal 2017 è operativa la Rete Attiva per il Lavoro che offre percorsi di ricerca attiva del lavoro in modo coordinato su tutto il territorio regionale. Inoltre, nel rilevare che tra gli obiettivi della nuova agenda per le competenze vi sono il sostegno all’istruzione e formazione professionale e il sostegno alla promozione di alleanze transnazionali fra Università per sviluppare le competenze utili ai ricercatori anche attraverso forme di cooperazione con gli operatori economici, si sottolinea come il sistema dell’istruzione in Emilia-Romagna già preveda un’offerta qualificata nei diversi segmenti, dall’IFP fino alla Rete Politecnica che consente ai giovani il conseguimento di un livello di formazione terziaria non universitaria;

 

63) si evidenzia inoltre che l’agenda richiama la necessità di promuovere lo sviluppo delle competenze per la transizione verde e digitale, di proporre azioni mirate per aumentare il numero delle ragazze laureate nelle discipline STEM e di promuovere le competenze imprenditoriali trasversali a tutti i livelli di istruzione. Inoltre, preannuncia l’aggiornamento del piano d'azione per l'istruzione digitale (atteso in autunno) per sostenere lo sviluppo di competenze digitali e capacità organizzative nei sistemi di istruzione e formazione, incluso l'apprendimento a distanza, e per favorire azioni di formazione mirata all’alfabetizzazione in aziende anche attraverso l’introduzione di forme di sostegno per facilitare la transizione professionale.

 

64) si evidenzia inoltre che per valorizzare le competenze verrà implementato un sistema di microcredenziali, ossia dichiarazioni documentate che comprovano l’acquisizione di nuove competenze derivanti anche da corsi di entità ridotta e la piattaforma Europass diventerà lo strumento online dell'UE per comunicare in modo efficace le competenze e le qualifiche e orientare proattivamente verso un'opportunità di lavoro o di apprendimento;

 

65) alla luce dei profondi mutamenti accelerati dalla pandemia da Covid19 è sempre più evidente che lo sviluppo socioeconomico sarà favorito e accelerato solo se coesistono la disponibilità delle infrastrutture, il diritto di accesso digitale e le competenze digitali delle persone. Pertanto, anche in considerazione che il nuovo Patto per il lavoro e per il clima avrà al centro il lavoro di qualità ma anche la sostenibilità ambientale e climatica, si chiede di monitorare il proseguimento della discussione affinché le politiche del lavoro e della formazione possano rafforzare le competenze delle imprese e dei lavoratori nel perseguimento degli obiettivi della transizione verde e digitale.

 

66) con la comunicazione “Un’Europa sociale forte per transizioni giuste” (COM/2020/14 del 14/01/2020) la Commissione europea illustra le iniziative che intende intraprendere a sostegno dell’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali e su cui avviare un percorso di confronto con i cittadini europei e i loro rappresentanti che si concluderà nel 2021 con la presentazione di un piano d’azione per concretizzare i diritti e i principi sanciti nel pilastro;

 

67) in merito si richiama la Risoluzione della I Commissione “Bilancio Affari generali ed istituzionali” oggetto 4938 approvata nella seduta del 10 luglio 2017 sul Pilastro europeo dei diritti sociali e si evidenzia il ruolo cruciale del Fondo europeo di sviluppo regionale, del Fondo sociale europeo Plus e del Fondo di coesione per sostenere la coesione sociale e territoriale;

 

68) si rileva inoltre che la Strategia è ispirata ai temi della parità di genere, della disabilità, della protezione sociale, dell’assistenza sanitaria accessibile, dell’equità della retribuzione e pone particolare attenzione ai lavoratori delle piattaforme digitali nell’ambito di una crescita sostenibile e dei cambiamenti demografici, attraverso iniziative di formazione continua e aggiornamento delle competenze rivolte in particolare ai giovani attraverso il programma Erasmus+ e la mobilità professionale legata alla duplice transizione verde e digitale:

 

69) in considerazione dell’importanza del tema legato alla concretizzazione dei diritti sociali, si invitano Giunta ed Assemblea a valutare l’opportunità di esaminare la comunicazione “Un’Europa sociale forte per transizioni giuste” ai fini della definizione di una eventuale posizione regionale;

 

70) con riferimento all’occupazione giovanile, si richiama la comunicazione “Sostegno all'occupazione giovanile: un ponte verso il lavoro per la prossima generazione” (COM/2020/276 del 01/07/2020) in cui sono delineate le misure a breve e medio termine per sostenere l'occupazione giovanile e gli apprendistati ed è presentato il contributo del futuro bilancio pluriennale dell'UE 2021-2027 e di Next Generation EU per l'occupazione giovanile.

 

71) su questo punto si richiamano le risoluzioni della I Commissione “Bilancio, Affari generali e istituzionali” oggetto 2963 del 18 luglio 2016 sulla nuova agenda per le competenze e l’oggetto 4101 del 14 febbraio 2017 sulle iniziative UE per i giovani e si valuta positivamente l’obiettivo di rafforzare la garanzia per i giovani che dal 2013 crea opportunità professionali e favorisce l’accesso al mercato del lavoro sostenendo non solo misure per la creazione di posti di lavoro, ma anche misure di attivazione di consulenza, orientamento professionale e assistenza. Si evidenzia come il nuovo programma “garanzia per i giovani” debba prevedere modalità di formazione, apprendistato o tirocinio qualitativamente valide, diversificate e personalizzate e che le conseguenti offerte di lavoro siano in linea con i pertinenti principi del Pilastro europeo dei diritti sociali, garantendo il diritto ad un trattamento equo e paritario per quanto riguarda le condizioni di lavoro. Si invita la Commissione europea a rivedere gli strumenti europei esistenti, quali ad esempio il quadro di qualità per i tirocini e per apprendistati efficaci, e a inserire criteri tra cui il principio di una remunerazione equa per i tirocinanti e gli stagisti, l'accesso alla protezione sociale, l'occupazione sostenibile e i diritti sociali. Si sollecita il Governo nazionale, in tale contesto, a dare priorità al sostegno all'occupazione giovanile nei piani di ripresa e di resilienza, nonché nell'ambito del programma REACT-EU; si sollecita il governo nazionale ad utilizzare parte delle risorse del SURE per sostenere misure a sostegno dei giovani stagisti e tirocinanti;

 

72) inoltre, si conviene sull’importanza di affrontare, nell’attuazione delle misure di contrasto alla disoccupazione giovanile, il tema delle discriminazioni legate agli stereotipi di genere, razziali ed etnici, nel rispetto della diversità e dell'inclusività, in particolare con riferimento ai giovani con disabilità e altre fragilità emergenti;

 

73) in particolare, si sottolinea come queste misure siano attivate in risposta alla crisi causata dalla pandemia di COVID-19 che ha avuto un impatto enorme sull'istruzione e sulla formazione professionale causando la chiusura delle scuole e dei centri di formazione e accentuando povertà educativa ed esclusione sociale che l'apprendimento a distanza non è in grado di colmare;

 

74) su questo punto si rileva che a questa sfida la Commissione europea intende rispondere con una politica di istruzione e formazione professionale che, più agile, moderna e calata nella transizione digitale e green, faciliti il passaggio dal mondo dell'istruzione a quello del lavoro anche attraverso il sostegno degli apprendistati come strumento determinante per la formazione di lavoratori qualificati in grado di sfruttare le opportunità offerte dal mercato;

 

75) con riferimento all’iniziativa “Regime europeo di riassicurazione contro la disoccupazione” si valuta positivamente la scelta di attivare uno strumento temporaneo per alleviare l'impatto della crisi sull'occupazione dei singoli e nei settori più duramente colpiti dalla crisi socioeconomica causata dalla pandemia di Covid-19 e si invitano la Giunta e l’Assemblea legislativa a monitorare l’iter della proposta di Regolamento del Consiglio che istituisce uno strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza (SURE) a seguito della pandemia di Covid-19 per sfruttare pienamente le possibilità offerte da questo strumento;

 

76) in particolare, si ricorda che gli operatori dello spettacolo e i lavoratori della cultura sono una delle categorie maggiormente colpite dalle conseguenze della pandemia e pertanto si auspica che gli strumenti di sostegno alla disoccupazione messi in atto possano andare a beneficio anche di questi settori caratterizzati dalla prevalenza di contratti atipici e discontinui;

 

77) con riferimento al “Completamento dell'Unione bancaria” si segnala come d’interesse l’iniziativa “Piano d'azione antiriciclaggio” che mira a potenziare le politiche contro il riciclaggio di danaro di provenienza illecita e si sottolinea che la Regione Emilia-Romagna sta lavorando allo sviluppo di un sistema di filtro per individuare i casi di possibile riciclaggio;

 

78) con riferimento alla “Relazione sull’impatto dei cambiamenti demografici” (COM/2020/241) presentata dalla Commissione europea, si evidenzia come il progressivo invecchiamento demografico inciderà sulla ripresa economica e sul sistema sanitario e come la pandemia da Covid19 abbia messo prepotentemente in evidenza l’incidenza dell’invecchiamento della popolazione sulla definizione delle politiche economiche e sociosanitarie facendo emergere la fragilità delle persone anziane, spesso sole e più esposte a difficoltà economiche;

 

79) sul punto si rileva che l’invecchiamento della popolazione rappresenterà anche un crescente onere per la cura delle malattie croniche e, in questo senso, si evidenzia che nell’ambito del Piano per la ripresa dell’Europa “Next Generation EU” la Commissione europea ha previsto un nuovo programma per salute per il periodo 2021-2027, denominato "UE per la salute" (EU4Health) che ha l’obiettivo di migliorare la capacità di gestione delle crisi sanitarie, assicurare la disponibilità e l'accessibilità economica di farmaci, dispositivi medici e altri prodotti rilevanti, rafforzare i sistemi sanitari e il personale sanitario. Inoltre, il programma (EU4Health) vuole essere una risposta anche ad altre importanti sfide a lungo termine come ad esempio le disuguaglianze rispetto all’accesso a cure di buona qualità, gli oneri derivanti da malattie non trasmissibili come il cancro, le malattie mentali e rare, gli oneri sanitari conseguenti all’inquinamento ambientale, con particolare riferimento all’aria, ai cambiamenti demografici. Nel programma EU4Health viene riconosciuto il valore fondamentale della prevenzione delle malattie (compresi screening e diagnosi precoci) e dei programmi di promozione di stili di vita sani che saranno supportati anche dal rafforzamento dei sistemi sanitari;

 

80) si richiama inoltre il discorso sullo stato dell’Unione tenuto nella seduta plenaria del Parlamento europeo del 16 settembre, in cui la Presidente von der Leyen, dopo una riflessione sulla necessità di costruire un’Unione europea della sanità più forte, ha confermato l’importanza di EU4Health per il futuro dell’Europa e ha espresso il proprio apprezzamento per la disponibilità del Parlamento a battersi per incrementare la dotazione finanziaria e rimediare ai tagli del Consiglio europeo;

 

81) si ribadisce quindi l’importanza di intensificare anche gli sforzi per rafforzare la prevenzione e si sottolinea come le iniziative legate alla strategia "Dal produttore al consumatore" e il “Piano dell'Europa per la lotta contro il cancro” vadano nella direzione di rafforzare ulteriormente la prevenzione attraverso l’educazione a corretti stili di vita e l’aumento dell’attività di screening, la qualità delle cure, l’accesso sicuro e continuo ai servizi oncologici e ai farmaci antitumorali innovativi;

 

82) si evidenzia inoltre l’importanza della strategia farmaceutica che mira ad assicurare l’approvvigionamento costante e sostiene la ricerca anche di quei farmaci meno interessanti da un punto di vista economico, come ad esempio gli antimicrobici, e la promozione di dispositivi medici meno dannosi per l’ambiente;

 

83) sul punto si ricorda che nel territorio della Regione Emilia-Romagna si trova uno dei più grandi distretti biomedicali e che in questi anni la Regione ha investito moltissimo per sostenere la ricerca al fine di poter garantire cure efficaci contro il cancro e, nel campo dei dispositivi medici, trovare soluzione sempre più attente anche alla biocompatibilità.

 

84) a tale proposito si chiede a Giunta e Assemblea legislativa di seguire l’evoluzione delle iniziative “Piano dell'Europa per la lotta contro il cancro” e “Strategia farmaceutica per l’Europa” al fine di definire una eventuale posizione regionale nel seguito della Sessione europea;

 

85) inoltre, si chiede alla Giunta di valutare la proposta della Commissione relativa al Programma "UE per la salute" (EU4Health) e di continuare a partecipare attivamente ai tavoli di confronto per la definizione dei regolamenti dei fondi strutturali ed in particolare in questo caso del Fondo sociale europeo al fine di poter rappresentare la posizione della Regione Emilia-Romagna.

 

86) con riferimento all’iniziativa Libro verde sull'invecchiamento che verrà avviata nel 2021 si chiede a Giunta e Assemblea legislativa di valutare l’opportunità di partecipare al processo di consultazione e di dibattito sulle proposte che saranno presentate in ragione della proattività dell’interesse della Regione Emilia-Romagna su queste tematiche;

 

87) si ricorda infine che il 23 settembre la Commissione europea ha adottato la comunicazione COM/2020/)609 che illustra la strategia e definisce le azioni che propone di mettere in campo per rispondere alla sfida della migrazione, in sostituzione del sistema attuale che negli ultimi cinque anni non è riuscito a porvi rimedio;

 

88) sul punto si invitano Giunta ed Assemblea legislativa a seguire con grande attenzione lo sviluppo del percorso e si auspica il pieno coinvolgimento anche delle istituzioni regionali sul tema con particolare riguardo al tema delle competenze e del mercato del lavoro in relazione ai cambiamenti demografici della popolazione europea;

 

89) con riferimento alle politiche di parità e di non discriminazione si sottolinea che il Pilastro europeo dei diritti sociali, con i suoi 20 principi e diritti fondamentali, rappresenta la strategia di riferimento per il reale rafforzamento della dimensione sociale dell’Unione europea e delle sue politiche nel quadro più ampio dell’Agenda 2030, inoltre, secondo l’approccio metodologico trasversale, la promozione della parità di genere rappresenta un obiettivo strategico centrale in tutte le politiche dell’Unione, inclusi lo sviluppo economico, la sostenibilità ambientale e la trasformazione digitale;

 

90) a questo proposito si rileva che Strategia europea per la parità di genere 2020-2025 (COM/2020/152 del 5/3/2020) definisce gli obiettivi politici e le azioni chiave per il periodo 2020-2025 dando attuazione all’obiettivo n. 5 dell’Agenda 2030 “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze”, così come auspicato dall’Assemblea legislativa nella Risoluzione n. 8117, approvata in esito alla Sessione europea del 2019, e promuove il principio dell’intersezionalità tra il genere e le altre cause di discriminazione che è alla base di tutte le politiche europee in materia di parità di genere tra cui il piano d'azione per l'integrazione e l'inclusione e i quadri strategici riguardanti la disabilità, le persone LGBTI+, l'inclusione dei rom e i diritti dei minori, che saranno quindi collegati a questa strategia, oltre che tra loro;

 

91) si sottolinea l’urgenza di una riflessione e di proposte formative ed organizzative legate alla femminilizzazione dei settori strategici della cura, dell’assistenza e dell’educazione alla luce dell’impatto sulla quotidianità del lavoro femminile dell’emergenza sociosanitaria del Covid-19, in quanto sono state soprattutto le donne a farsi carico del lavoro familiare di accudimento;

 

92) si evidenzia infatti che il paradigma organizzativo, anche alla luce della capacità della RER di attivare in via straordinaria accordi di smart-working e telelavoro, è in evoluzione e tende sempre più verso forme di lavoro non tradizionali che rappresentano strumenti attraverso cui dare risposta all’esigenza di conciliare lo sviluppo professionale con i tempi e gli spazi di vita e di cura;

 

93) sul punto si ritiene che lo sviluppo del nuovo modello organizzativo caratterizzato dalle nuove forme di lavoro dovrebbe essere adeguatamente normato, in grado di tutelare gli spazi di autonomia e di carriera delle persone, nonché prevedere interventi concreti per potenziare i servizi educativi e sociali, contribuendo così alla definizione di un modello culturale in cui i carichi di lavoro familiari siano adeguatamente distribuiti al fine di evitare che siano le donne a pagare il prezzo più alto in termini di scelta “obbligata” fra accudimento familiare e lavoro;

 

94) sul tema della parità di genere si ribadisce il valore positivo delle azioni che la Regione Emilia-Romagna persegue in attuazione della legge regionale n. 6 del 2014 (Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere), della legge regionale n. 2 del 2014 (Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare) e del Piano sociale e sanitario in materia di medicina di genere, che, in coerenza con le strategie europee e nazionali, affronta il tema della parità in modo trasversale ed integrato nel contesto delle diverse politiche regionali, anche attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici, privati e associazioni che partecipano al Tavolo regionale permanente per le politiche di genere;

 

95) si ritiene che il combinato disposto del Tavolo per le politiche di genere di cui all’art. 38 legge regionale n. 6 del 2014 e della Conferenza delle elette di cui all’art. 42, in stretta collaborazione con l’Area d’integrazione di cui all’art. 39 della stessa legge, rappresenti un solido impianto col quale rafforzare in modo integrato la rete territoriale e le azioni trasversali di sistema per prevenire e contrastare discriminazioni e violenze sulle donne e promuovere una cultura paritaria e inclusiva di tutte le diverse abilità, anche mediante strumenti di misurazione e programmazione dell’impatto di genere (ad es. il bilancio di genere negli enti locali);

 

96) si rileva che la prospettiva di un Women New Deal inserito nelle linee di mandato dell’esecutivo regionale, può rappresentare uno spazio fecondo di elaborazione per l’Emilia-Romagna, ma anche un orizzonte di impegno e di sviluppo per il Paese e per l’Unione Europea; un massiccio e mirato piano di interventi per lavoratrici, imprenditrici, madri, donne e ragazze che contribuisca a prevenire e contrastare segregazione e marginalità sociale, culturale, economica e lavorativa; per invertire il processo di denatalità e il basso tasso di fecondità, la disparità di genere nei tassi di occupazione, nelle retribuzioni, nell’organizzazione del lavoro, nelle responsabilità di cura e di assistenza informale; per combattere il persistere di stereotipi di genere e di condizionamento di ruolo sociale; per superare la scarsa rappresentanza femminile nei luoghi della decisione e per prevenire e contrastare la violenza contro le donne;

 

97) a tale scopo, si invita la Giunta regionale a continuare a monitorare a livello europeo il proseguimento della discussione al fine di poter intervenire con eventuali osservazioni sulle singole iniziative di sviluppo della Strategia, con particolare riferimento alle politiche di conciliazione vita-lavoro, anche in considerazione dello sviluppo del modello organizzativo verso forme di lavoro non tradizionali e all’attuazione della Convenzione di Istanbul;

 

98) con riferimento alla Strategia per la parità delle persone LGBTI si ribadisce il giudizio positivo rispetto a quanto realizzato dalla Regione con l’approvazione della legge regionale n. 15 del 1° agosto 2019 (legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere) che, con un approccio trasversale, individua azioni di contrasto e prevenzione contro le discriminazioni;

 

99) si evidenzia inoltre che dal 2008 è attivo sul territorio regionale il Centro regionale contro le discriminazioni che, con i suoi 155 punti di accesso su tutto il territorio, svolge un’importante azione di prevenzione, supporto e monitoraggio contrastando tutti i fattori di discriminazione indicati nell’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e non solo quelli relativi alla discriminazione razziale;

 

100) nel complesso delle azioni di non discriminazione realizzate, si valutata positivamente l’adesione della Regione Emilia-Romagna alla Rete READY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnata per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione – sesso, disabilità, origine etnica, orientamento religioso, età – riconosciuti dalla Costituzione, dal diritto comunitario e internazionale;

 

101) si ricorda inoltre che è in corso di definizione il nuovo Patto per il lavoro e per il clima, una modalità di definizione delle politiche pubbliche fondata sulla sistematica interazione tra i diversi livelli istituzionali, sul coordinamento strategico dell’azione regionale e sull’integrazione dei fondi regionali, nazionali ed europei. Il nuovo Patto che guiderà l’azione del governo regionale in questa legislatura porrà al centro delle politiche regionali il lavoro di qualità e la sostenibilità ambientale e climatica in coerenza con gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile con l’obiettivo di coniugare lotta alle diseguaglianze e transizione ecologica, crescita inclusiva e politiche di sviluppo, compensazioni degli squilibri territoriali, sostenibilità ambientale e climatica. Con riferimento in particolare alle politiche di pari opportunità e di non discriminazione, il nuovo Patto ha tra i suoi obiettivi il contrasto ad ogni forma di discriminazione, a partire da quelle di genere, orientamento sessuale, appartenenza etnica o religiosa, e promuove la piena parità di accesso e di condizioni nel lavoro, contrastando le differenze retributive e sfruttando le opportunità che possono essere messe in campo attraverso l’uso integrato dei Fondi strutturali per lo sviluppo di politiche attive del lavoro.

 

102) alla luce di quanto sopra si chiede alla Giunta di continuare ad attuare pienamente la legge regionale n. 15 del 2019 e di sostenere gli interventi che vengono promossi sul territorio per diffondere una cultura dell'integrazione e della non discriminazione;

 

103) inoltre, si chiede alla Giunta di valutare il monitoraggio dell’attività svolta da reti europee aventi finalità analoghe a quelle della Rete READY e delle modalità di attuazione da parte degli altri Stati membri di politiche di contrasto alla discriminazione;

 

104) infine, si chiede a Giunta e Assemblea legislativa di monitorare il proseguimento della discussione a livello europeo al fine di poter formulare eventuali osservazioni da parte della Regione e di impegnarsi a dare attuazione nel contesto delle diverse politiche regionali alle normative e alle strategie adottate a livello europeo e nazionale;

 

105) con riferimento alla “Strategia dell’UE per una lotta più efficace contro l’abuso sessuale dei minori” (COM/2020/607 del 24/07/2020), con cui la Commissione fornisce un quadro per rispondere in modo globale alla crescente minaccia di abusi sessuali su minori sia online che offline, si condivide l’urgenza di completare negli Stati membri l’attuazione della direttiva contro gli abusi sessuali su minori (2011/93/UE20) e si valuta positivamente l’impegno della Commissione europea ad avviare in via prioritaria uno studio per individuare le lacune legislative e attuative, le migliori pratiche e le azioni prioritarie;

 

106) con riferimento alle politiche attuate dalla RER per le giovani generazioni, si richiamano la legge regionale n. 2 del 2013 “Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” e la legge regionale n. 14 del 2008 “Norme in materia di politiche per le giovani generazioni” per sottolineare l’efficacia in termini di risultati ottenuti;

 

107) in coerenza con quanto contenuto nel Piano sociale e sanitario, si evidenzia inoltre che le politiche regionali vanno nella direzione di un rafforzamento della tutela dei minori e delle loro famiglie attraverso l’attivazione di azioni di prevenzione e protezione finalizzate a ridurre le situazioni di disagio e svantaggio socioculturale, nonché potenziando e migliorando le risposte dei servizi sociosanitari e dei servizi di accoglienza e cura dei bambini/adolescenti vittime di maltrattamenti/violenza;

 

108) sul tema della violenza, si richiama quanto evidenziato dal Parlamento europeo nella Risoluzione sui diritti del bambino, presentata a novembre 2019 in occasione del 30° anniversario della Convenzione sui diritti del fanciullo, e dal Consiglio dell’Unione nelle Conclusioni sulla lotta contro l'abuso sessuale dei minori presentate l'8 ottobre 2019, in cui si evidenzia l’intensificarsi dei fenomeni di adescamento on-line e off-line anche tramite tecniche di anonimizzazione;

 

109) sempre sul punto, si evidenzia che durante il lockdown per il Covid-19 i bambini sono stati costretti a rimanere in casa per lungo tempo e questo, purtroppo, li ha esposti a maggiori rischi anche in rapporto alla facilità con cui si approcciano alla tecnologia smart che rende più difficile il controllo da parte degli adulti per cui si valuta positivamente la proposta di creare un centro europeo per la prevenzione e la lotta agli abusi sessuali sui minori;

 

110) si evidenzia, inoltre, la possibilità di valutare un potenziamento dei servizi sociali a supporto dei minori che sappia anche introdurre nuove competenze per contrastare i fenomeni di violenza digitale anche alla luce dei lavori svolti dalla Commissione speciale d'inchiesta sul sistema di tutela dei minori nella Regione Emilia-Romagna istituita al fine di conoscere genesi, diffusione ed articolazione delle criticità in essere nel sistema regionale e di avere indicazioni rispetto agli strumenti da utilizzare per porvi rimedio;

 

111) in tale contesto, si chiede alla Giunta e all’Assemblea legislativa di monitorare l’iter della proposta di Direttiva al fine di valutare anche il successivo potenziamento delle politiche a tutela dei minori legate allo sviluppo della tecnologia che rende più facile adescare anche in modo anonimo i bambini attraverso crittografia o altre tecniche di anonimizzazione;

 

112) con riferimento all’iniziativa “Una nuova strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani”, sono state richiamate le LLRR 5/2004 (integrazione dei cittadini stranieri immigrati) e 18/2016 (promozione della legalità) ed è stata invitata la Giunta ad attuare pienamente i protocolli sottoscritti nel 2017 e 2019 per l’emersione delle vittime di tratta richiedenti asilo e a rafforzare la collaborazione con l’ispettorato interregionale per il contrasto alle forme di caporalato e tratta in ambito lavorativo.

 

113) con riferimento alla Strategia dell’UE sui diritti delle vittime (COM/2020/258 del 24/06/2020), si sottolinea come il confinamento della società durante la pandemia di Covid-19 abbia fatto registrare un aumento della violenza domestica, degli abusi sessuali su minori, dei reati informatici e dei reati basati sull'odio xenofobo e legati al razzismo. La Commissione europea ritiene necessario rafforzare i diritti delle vittime di reato, soprattutto di quelle categorie che presentano una maggiore vulnerabilità e fragilità (vittime minorenni, quelle di violenza di genere o domestica, le vittime di reati basati sull'odio razzista e xenofobo, le vittime LGBTI+ di reati basati sull'odio, le vittime anziane e le vittime con disabilità) e potenziare la collaborazione e il coordinamento tra l’Unione e gli Stati membri per garantire che tutti gli attori a livello dell'UE, nazionale e locale coinvolti lavorino insieme al fine di garantire alle vittime l'accesso alla giustizia.

 

114) su questo punto si evidenzia anche il tema degli effetti della pandemia da Covid-19 all’interno delle carceri, in cui il sovraffollamento ha determinato un maggior tasso di contagio rispetto alla società libera e un aumento del disagio psichiatrico.

 

115) si chiede alla Giunta di valutare il monitoraggio delle modalità di funzionamento dei centri antiviolenza in Europa anche con riferimento ad esperienze finalizzate al riconoscimento e alla promozione dei diritti umani delle persone LGBT e di monitorare il proseguimento della discussione a livello europeo sulle azioni di contrasto alle discriminazioni LGBT al fine di poter formulare eventuali osservazioni da parte della Regione.

 

116) con riferimento alla “Relazione annuale sullo Stato di diritto per il 2020”, adottata il 30 settembre, si evidenzia che si tratta di un atto innovativo e trasversale a supporto dell’ambizione europea di diventare il faro per l'attuazione dello stato di diritto. I risultati della valutazione, a cui ogni Stato membro sarà sottoposto, inciderà anche sul semestre europeo e sul nuovo sistema Next Generation Eu, attraverso un meccanismo che annualmente va a verificare l’attuazione di obiettivi legati a tematiche precise. Questa prima relazione è impostata su quattro pilastri principali: Sistema giudiziario; Quadri anticorruzione; Libertà e pluralismo dei media; Sistemi di bilanciamento dei poteri istituzionali.

 

117) con riferimento all’obiettivo strategico “Legiferare meglio” e alla relativa comunicazione, si ricorda che la Regione Emilia-Romagna presidia da tempo l’attuazione delle politiche per la qualità della legislazione. A questo proposito si richiamano: l'accordo interistituzionale “Legiferare meglio” tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione che già dal 2006 ha segnato una svolta importante nell'analisi del ciclo della normazione; la decisione dell’11 maggio 2020 con la quale la Commissione europea ha istituito  la piattaforma “FIT for future” con l’obiettivo di semplificare la normativa dell’UE in vigore e ridurre gli oneri amministrativi per i cittadini e le imprese; il progetto pilota RegHub promosso dal Comitato europeo delle regioni nel 2019 per il riesame dell’attuazione delle politiche europee;

 

118) su questo punto si evidenzia che, rispetto ai provvedimenti normativi europei selezionati per la consultazione dal Comitato europeo delle regioni nell’ambito del progetto RegHub, la Regione Emilia-Romagna ha risposto ai cinque seguenti questionari: appalti pubblici, qualità dell’aria, sanità transfrontaliera, aiuti di stato, PAC. Si sottolinea che nelle consultazioni, oltre alle Regioni, sono coinvolti gli altri enti pubblici e altri stakeholder a vario titolo interessati all’attuazione degli atti normativi monitorati, pertanto il valore della partecipazione a questo progetto è anche legato alla creazione di una rete formata da portatori degli interessi del  livello regionale e locale verso il livello europeo.

 

119) con riferimento agli strumenti di programmazione finanziaria e alla risposta comune dell’Unione europea alla COVID-19, si richiama il piano per la ripresa dell’Europa che la Commissione europea ha presentato il 26 maggio 2020 le cui iniziative saranno alimentate principalmente da Next Generation EU dotato di una capacità finanziaria di 750 miliardi di euro ripartita su tre Pilastri: Sostenere la ripresa degli Stati membri - Rilanciare l'economia e sostenere gli investimenti privati – Trarre insegnamenti dalla crisi; in particolare, nell’ambito del Pilastro 3 si segnala il nuovo programma per la salute per il periodo 2021-2027, denominato "UE per la salute" (EU4Health), per il quale si auspica un incremento delle risorse.

 

120) con riferimento più in generale alla programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali dell’Unione europea, si richiama la Risoluzione n. 7209 del 24 settembre 2018 della I Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali, con cui la Regione si è espressa sulla proposta presentata a maggio 2018 dalla Commissione europea relativa al quadro finanziario pluriennale e alla programmazione dei Fondi strutturali per il periodo 2021-2027 e la Risoluzione n. 8117 del 29 marzo 2019, approvata in esito alla Sessione europea del 2019, con cui la Regione ha espresso la propria preoccupazione sulla riduzione delle risorse previste per la nuova PAC e l’emarginazione del ruolo delle Regioni a favore di un Piano Strategico nazionale per la gestione dei fondi FEASR sullo sviluppo rurale.

 

121) si ricorda inoltre che a causa della crisi sociosanitaria dovuta al Covid-19 il negoziato ha subito rallentamenti e la Commissione europea, al fine di dare risposte immediate agli Stati membri per contrastare gli effetti sociosanitari ed economici della pandemia del Covid-19, ha adottato, a maggio 2020, alcune proposte di modifica ai regolamenti dei fondi strutturali con l’obiettivo di sfruttare pienamente gli strumenti del bilancio europeo per contrastare le conseguenze negative della pandemia e supportare la ripresa.

 

122) in particolare, sulla nuova PAC si ribadisce la forte preoccupazione per quanto riguarda sia il ruolo delle Regioni che l’entità delle risorse e si segnala che anche le ultime proposte di luglio vedono comunque una riduzione in termini di risorse reali a carico della politica agricola e in particolare a carico dello sviluppo rurale. Alla luce di quanto recentemente emerso dai tavoli di confronto in corso, si sottolinea la possibilità che per la PAC venga prevista un’estensione di due anni dell’attuale programmazione che porterebbe risorse aggiuntive da gestire con le regole attuali, mentre rimane aperta la questione relativa alla conservazione della piena titolarità della gestione della politica agricola da parte delle Regioni.

 

123) su questo punto si ribadisce che un unico piano strategico nazionale e un'unica autorità di gestione nazionale limiterebbero fortemente le competenze regionali ed il legame con il livello istituzionale più prossimo ai territori, ai cittadini, alle imprese, mentre l’ambizioso orizzonte di sviluppo strategico in cui si colloca l’obiettivo strategico del Green Deal Europeo necessiterebbe ancora di più della piena valorizzazione delle competenze gestionali e operative maturate dalla Regione Emilia-Romagna.

 

124) alla luce di quanto emerso e dell’accordo raggiunto il 21 luglio in occasione del vertice straordinario di Bruxelles del Consiglio europeo sul quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 e sul Piano per la ripresa, denominato Next Generation EU, si  alla Giunta regionale di valutare l’opportunità di esaminare il nuovo pacchetto di iniziative relative al Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e di continuare a partecipare attivamente ai tavoli di confronto, nazionali ed europei, per la definizione dei regolamenti dei fondi strutturali in considerazione del loro impatto sulle politiche regionali al fine di rappresentare la posizione della Regione Emilia-Romagna nella definizione delle strategie e degli obiettivi di investimento.

 

125) con riferimento alle politiche internazionali della Regione Emilia-Romagna in rapporto alle strategie dell’Unione europea, si segnalano in particolare le azioni relative alla strategia per l’Africa, al rafforzamento del processo di adesione dei Balcani occidentali e al partenariato orientale.

 

126) per quanto riguarda la cooperazione con i paesi in via di sviluppo, si richiama la legge regionale n. 12 del 2002 “Interventi regionali per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo e i paesi in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace” che disciplina le attività di cooperazione internazionale della Regione Emilia-Romagna;

 

127) su questo punto si evidenzia che in linea con quanto rappresentato dalla strategia UE/Africa e con il rafforzamento del processo di adesione dei Balcani occidentali (con particolare riferimento all’Albania) le attività realizzate si basano sul concetto essenziale di partenariato territoriale dove la comprensione reciproca di bisogni, necessità, priorità deve rispecchiare le relazioni messe in atto e consolidate della regione con i paesi target.

 

128) con riferimento al 2019, si sottolinea che più dell’80% dei progetti attivati ha avuto come focus l’Africa. Questi possono essere distinti in tre tipologie di intervento: 1) programmazione e gestione dei fondi regionali che si attua attraverso l’emanazione di bandi ed avvisi pubblici che vanno a sostenere progetti ordinari realizzati da Associazioni, ONG ed enti locali del territorio, progetti strategici  a regia regionale con una caratteristica di interdirezionalità e progetti di emergenza che sostengono aree particolarmente colpite da epidemie o disastri ambientali (ad esempio nel 2019 si è attivato un progetto di sostegno al Mozambico in seguito al ciclone Idai che ha distrutto gran parte delle zone rurali); 2) coordinamento con politiche nazionali e partecipazione a Gruppi interregionali che si attua attraverso la partecipazione ai gruppi di lavoro del Consiglio Nazionale di Cooperazione allo sviluppo e ai tavoli nazionali del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale e dell’AICS Agenzia Italiana della Cooperazione allo Sviluppo; 3) coordinamento con politiche europee, progettazione e gestione di fondi europei partecipando a forum internazionali quali il forum “Città e Regioni per la Cooperazione Internazionale” e gestendo fondi europei.

 

129) con riferimento ai progetti attivati, si evidenziano in particolare: il Progetto Shaping Fair Cities di cui la Regione Emilia-Romagna è capofila e che vede le pubbliche amministrazioni di 9 paesi lavorare insieme per costruire documenti di localizzazione dell’Agenda 2030 che promuovano politiche integrate che abbiano al centro gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda; il Progetto PEMA (Progetto Emilia-Romagna per l’Albania), di cui la Regione Emilia-Romagna è capofila, coadiuvata da una ATI di enti di formazione (Ifoa, Aca  e Serinar) e ART-ER, orientato a sostenere il Ministero dell’Economia e delle Finanze-MEF nella consulenza politica e nella creazione di un centro di istruzione e formazione professionale multifunzionale agro-alimentare nella regione di Fier in Albania, allo scopo di aumentare l'occupabilità dei diplomati IeFP e contribuire al miglioramento della competitività del paese nei settori agricolo e della trasformazione agroalimentare.

 

130) per quanto riguarda la Cooperazione Territoriale Europea (CTE), con riferimento alla programmazione 2014-2020 si evidenzia inoltre che la Regione partecipa ai seguenti programmi: Programma transnazionale Adriatico-Ionico (ADRION), di cui è Autorità unica di Programma (autorità di Gestione, Certificazione ed Audit); Programma transnazionale Mediterraneo (MED), di cui è Punto di Contatto Nazionale (NCP) e Co-Presidente del Comitato Nazionale; Programma transnazionale Europa Centrale; Programma transfrontaliero Italia – Croazia (che coinvolge le province costiere FE-RA-FC-RN), di cui è Vicepresidente del Comitato Nazionale; Programmi di cooperazione territoriale Interregionale: Interreg Europe, Urbact ed ESPON. Di quest’ultimo, legato alle tematiche di programmazione territoriale, è Vicepresidente del Comitato Nazionale;

 

131) per quanto riguarda in particolare la politica di rafforzamento del processo di adesione dei Balcani occidentali, si sottolinea il ruolo preminente che la Regione Emilia-Romagna svolge un nella gestione del Programma di Cooperazione Territoriale Europea transnazionale INTERREG ADRION (Programmazione 2014/2020). Il Programma CTE promuove la cooperazione tra i territori italiani ed i territori dei Balcani occidentali e della Grecia, ed è direttamente collegato alla Strategia Macroregionale Europea per la Regione dell’Adriatico Ionio (EUSAIR) che coinvolge le amministrazioni di otto Stati di cui 4 membri dell’UE (Italia, Croazia, Grecia e Slovenia) e 4 in preadesione (Albania, Bosnia e Herzegovina, Montenegro e Serbia).

 

132) su questo punto si evidenzia in particolare l’importanza di cogliere l’opportunità di incrementare la cooperazione interistituzionale tra Paesi membri, paesi in preadesione e paesi terzi e di rafforzare la capacità amministrativa e di governance delle politiche di sviluppo e coesione territoriale. La sfida è quella di favorire la sinergia tra i diversi programmi e strategie che insistono nell’area adriatico-ionica. Si sottolinea inoltre l’impegno della Regione a promuovere sia in sede di coordinamento nazionale CTE che nelle task force per la definizione dei programmi operativi i temi della Blue Growth, il turismo sostenibile, il cambiamento climatico, la difesa del patrimonio culturale e naturale e la promozione della mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale.

 

133) si evidenzia anche che per il 2021-27, la posizione italiana espressa nel negoziato sulle nuove proposte della Commissione europea è di continuità sia in termini di risorse allocate sia in termini di programmi e relativa copertura territoriale e che la Regione Emilia-Romagna intende ribadire il suo impegno nei diversi programmi mantenendo l’Autorità di Gestione del Programma ADRION e con esso il suo impegno nel processo di democratizzazione e di adesione all’Unione europea dei Balcani occidentali, con particolare riferimento alla promozione della Capacity building delle amministrazioni pubbliche dei paesi in preadesione; rafforzando il suo ruolo di rappresentanza e di coordinamento delle altre regioni italiane nei programmi di Cooperazione Territoriale Europea; promuovendo la partecipazione attiva del territorio regionale e del suo sistema alle opportunità che verranno messe a disposizione con la futura programmazione 2021-2027.

 

134) si sottolinea infine che per la Regione l’obiettivo generale è quello di consolidare e rafforzare il posizionamento della Regione nell'area balcanica e del mediterraneo orientale, confermando i ruoli strategici attualmente svolti nella gestione dei programmi di CTE.

 

135) con riferimento alle iniziative dell’Unione europea per l’obiettivo “Un’Europa più forte nel mondo”, si segnala in particolare la Strategia per l’Africa – Verso una strategia globale per l’Africa (JOIN/2020/4 del 9/3/2020) nel 2020. Alla luce della conclusione dei negoziati del nuovo accordo di partenariato tra l’Unione europea e il gruppo degli stati dell’Africa, Caraibi e Pacifico (ACP) e del 6° vertice tra l’Unione africana e l’Unione europea, l’Unione europea intende rilanciare e ridefinire le relazioni bilaterali e le attività di cooperazione allo sviluppo, ponendo l’accento su temi quali crescita e occupazione, transizione verde e tecnologie digitali. La comunicazione della Commissione europea e dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza propone obiettivi ambiziosi avendo come riferimento gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e l'Agenda 2063 approvata dall’Unione africana;

 

136) su questo punto si evidenziano, in particolare, le seguenti azioni proposte: massimizzare i vantaggi della transizione verde e ridurre al minimo le minacce per l'ambiente nel pieno rispetto dell'accordo di Parigi; promuovere la trasformazione digitale del continente per rendere più trasparente ed efficiente il settore pubblico e combattere la corruzione nel rispetto della protezione dei dati e della sicurezza informatica; aumentare in modo sostanziale investimenti sostenibili promuovendo anche meccanismi di finanziamento innovativi nel quadro anche del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile; attirare gli investitori aiutando gli Stati africani ad attuare politiche in settori chiave quali la governance, lo stato di diritto, il sistema giudiziario, la trasparenza negli appalti pubblici, la lotta alla corruzione, la frode, i flussi finanziari illeciti, il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo; migliorare rapidamente l'apprendimento, le conoscenze e le competenze per allineare l’offerta formativa con la domanda del mercato del lavoro, con particolare attenzione al digitale, alle tecnologie verdi, alla ricerca e all’innovazione; adeguare e approfondire il sostegno dell'UE alle iniziative di pace attuate dall'Africa attraverso una forma di cooperazione più strutturata e strategica, con particolare attenzione alle regioni caratterizzate da maggiori vulnerabilità. Importante a questo scopo sarà la cooperazione trilaterale fra UE, Unione africana e le Nazioni Unite. A tal fine la diplomazia dell’UE dovrà elaborare strategie per risolvere le crisi nelle aree della Libia, del Sahel, della regione dei Grandi Laghi e del Corno d’Africa; integrare la buona governance, la democrazia, i diritti umani, lo Stato di diritto e la parità di genere negli interventi e nella cooperazione al fine di garantire sicurezza e sviluppo a lungo termine; garantire la resilienza attraverso un approccio integrato alla risoluzione dei conflitti e delle crisi, agendo attraverso iniziative di prevenzione, risoluzione e stabilizzazione, collegando tra loro gli interventi in ambito umanitario e in materia di sviluppo, pace e sicurezza; garantire partenariati equilibrati, coerenti e globali per una gestione della migrazione e della mobilità ispirata al rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale oltre che ai principi di solidarietà e responsabilità condivisa;

 

137) si evidenzia inoltre che l’UE conferma il proprio impegno ad aiutare le crisi dei rifugiati e a trovare soluzioni nei paesi di accoglienza, ma sottolinea la necessità di un maggiore impegno nella prevenzione della migrazione irregolare, nella lotta contro la tratta di esseri umani, compresa la gestione più efficace delle frontiere, inoltre maggiore dovrà essere la collaborazione per prevedere meccanismi più efficienti in materia di rimpatri e riammissioni. Dovrà essere rafforzato il dialogo intercontinentale e la cooperazione trilaterale tra Unione africana, unione europea e Nazioni unite. Infine, l’Unione intende attuare il piano d’azione comune di La Valletta e i processi di Khartoum e di Rabat che hanno determinato un calo degli arrivi irregolari in Europe e una migliore cooperazione nella lotta al traffico dei migranti.

 

138) con riferimento al rafforzamento del processo di adesione per i Balcani occidentali, si evidenzia la comunicazione Rafforzare il processo di adesione – Una prospettiva europea credibile per i Balcani occidentali (COM/2020/57 del 5/2/2020) in cui la Commissione europea definisce proposte concrete per dare nuovo slancio al processo di adesione in una prospettiva solida e meritocratica. La piena adesione all'UE dei Balcani occidentali è nell'interesse politico, economico e della sicurezza dell'Unione europea. Obiettivo fondamentale è preparare i Balcani occidentali a soddisfare tutti i requisiti per l’adesione sostenendo le riforme fondamentali a livello di democrazia, stato di diritto ed economia e l’allineamento con i principali valori europei per promuovere una crescita economica e una convergenza sociale solide e rapide. I leader dei Balcani occidentali devono dare prova di maggiore impegno nell’attuare queste riforme fondamentali e nel rafforzare la cooperazione regionale e le relazioni di buon vicinato in modo da garantire stabilità e prosperità ai propri cittadini. Ottenere risultati in relazione a queste riforme sarà presupposto necessario per un’integrazione più profonda e per l’avanzamento dei negoziati. Le riforme infatti sono frutto di una scelta politica finalizzata al raggiungimento e al rispetto degli standard e dei valori europei.

 

139) su questo punto si sottolinea che gli Stati membri saranno invitati a partecipare in modo più sistematico al processo di adesione anche attraverso sorveglianza in loco da parte di esperti, consulenze e contributi a relazioni. La Commissione vigilerà sui progressi e ne terrà conto fornendo, nel pacchetto annuale sull’allargamento, indicazioni sulle riforme. Saranno proposte conferenze intergovernative specifiche per paese in cui verrà stimolato il dialogo politico. Il processo negoziale sarà più dinamico in quanto verranno costituiti dei gruppi tematici per l’analisi dei singoli capitoli di negoziato in modo da individuare le riforme più importanti per ciascun settore e il negoziato verrà avviato globalmente una volta soddisfatti i parametri di riferimento dell’apertura e non con riferimento ai singoli capitoli.

 

140) si sottolinea inoltre che l’Unione potrà indicare al paese candidato le priorità per l’integrazione e le riforme fondamentali. La componente principale del processo di adesione basato sul merito è la condizionalità, per cui le condizioni devono essere chiare ai paesi candidati. La commissione definirà con precisione tali condizioni nelle sue relazioni annuali affinché i paesi candidati possano progredire. I progressi saranno oggetto di incentivi chiari e tangibili rivolti direttamente ai cittadini in modo da incoraggiare una chiara volontà politica, ad esempio il compimento di progressi da parte dei paesi candidati nell’attuazione delle priorità di riforma concordate in sede negoziale determina una integrazione più stretta con l’UE e un aumento dei finanziamenti e degli investimenti anche attraverso uno strumento di preadesione basato sui risultati e orientato alle riforme;

 

141) si sottolinea anche che parallelamente saranno adottate misure sanzionatorie per qualsiasi stallo o regresso grave o prolungato nell’attuazione delle riforme. La valutazione è sempre fatta dalla Commissione che si esprime in occasione del pacchetto sull’allargamento. Gli Stati membri contribuiranno al processo segnalando alla Commissione qualsiasi stallo o regresso del processo di riforma. La risposta della commissione potrebbe essere rivolta a sospendere i negoziati, a riaprire capitoli chiusi, a diminuire i finanziamenti o a ritirare o sospendere i vantaggi di una maggiore integrazione come ad esempio l’accesso ai programmi UE o le concessioni unilaterali per l’accesso al mercato.

 

142) si evidenzia infine che in data 6/10/2020 la Commissione ha adottato la comunicazione sulla politica di allargamento dell'UE e il pacchetto allargamento 2020 (COM/2020/660) in cui vengono presentate le relazioni annuali che valutano l'attuazione delle riforme fondamentali nei Balcani occidentali e in Turchia, insieme a raccomandazioni e orientamenti più chiari e precisi sulle prossime tappe per tali partner, in linea con la metodologia di allargamento migliorata.

 

143) con riferimento al partenariato orientale (PO), si evidenzia la Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza relativa alla politica del partenariato orientale dopo il 2020 (JOIN/2020/7 del 18/3/2020) in cui sono presentati i nuovi obiettivi politici a lungo termine per rafforzare le relazioni politiche ed economiche con sei paesi partner dell'Europa orientale e del Caucaso meridionale: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica di Moldova, Ucraina e favorire la transizione verso economie verdi e sostenibili e a realizzare obiettivi globali, tra cui l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite;

 

144) si sottolinea che i cinque obiettivi strategici a lungo termine che la Commissione europea propone di perseguire sono: Economie resilienti, sostenibili e integrate per soddisfare le aspettative dei cittadini e ridurre le disuguaglianze. In linea con la strategia di crescita dell’Unione europea, basata sul Green Deal e sulla strategia digitale, dovrà essere sostenuta la transizione economica per rendere le economie più competitive e innovative e creare opportunità economiche e posti di lavoro. L’UE rafforzerà il sostegno alle riforme strutturali, perseguendo l’allineamento della legislazione alle norme UE al fine di dare slancio ad una maggiore integrazione economica con e tra i paesi. Sarà inoltre incentivato l’uso dell’Euro, saranno rafforzati i programmi di finanziamento già in uso e sviluppati anche strumenti innovativi. Nei trasporti l’UE punterà sulla rete transeuropea TEN-T e per quanto riguarda la politica energetica l’UE continuerà a collaborare per rafforzare le interconnessioni transfrontaliere e interregionali. Ricerca e innovazione saranno fondamentali, così come riforma dell’istruzione a tutti i livelli; istituzioni responsabili, Stato di diritto e sicurezza sono valori e presupposti fondamentali per un’economia di mercato funzionante e per una crescita sostenibile, per questo l’UE continuerà a collaborare con i governi dei paesi partner del partenariato orientale per rafforzare lo Stato di diritto e i meccanismi anticorruzione, nonché l'indipendenza, l'imparzialità, l'efficienza e l'assunzione di responsabilità dei sistemi giudiziari e per potenziare la pubblica amministrazione. L’UE conferma il suo impegno a promuovere e difendere i diritti umani nella regione, anche attraverso il suo sostegno alla società civile e ai media; per la resilienza ambientale e ai cambiamenti climatici, l’UE sosterrà i paesi del partenariato orientale a rispettare il loro contributo nel quadro dell'accordo di Parigi e a modernizzare le loro economie, nel rispetto della strategia del Green deal sulla quale si sono espressi positivamente. L’UE sosterrà quindi politiche ambientali sostenibili, che influirebbero positivamente anche sulla salute pubblica e favorirebbero anche la transizione verso un’economia circolare, efficiente sotto il profilo delle risorse e rispettosa dell’ambiente. Nel progredire verso la neutralità climatica le politiche energetiche dovranno virare verso fonti rinnovabili e, per quanto riguarda la mobilità, occorreranno soluzioni di trasporto ecocompatibili; la trasformazione digitale sarà alla base della transizione per uno sviluppo sostenibile e l’Unione europea in linea con la sua legislazione e le sue migliori pratiche, investirà nella trasformazione digitale dei paesi partner e mirerà a renderli partecipi dei vantaggi del mercato unico digitale, sostenendo anche lo sviluppo di start-up digitali facilitando l’accesso ai finanziamenti e ai mercati europei. Ciò renderà possibile un miglioramento dei servizi pubblici e dell'amministrazione per i cittadini, l'estensione delle infrastrutture a banda larga in particolare nelle regioni e a livello locale, nonché un rafforzamento dell’e-government che aumenterebbe efficienza, trasparenza e responsabilità della Pubblica amministrazione. L’Unione europea sosterrà i paesi nell’affrontare il problema del “digital divide” con una particolare attenzione alla parità di genere e all’inclusione sociale; società resilienti, eque e inclusive dove la democrazia si basa su elezioni libere e la pubblica amministrazione opera in maniera trasparente e i media sono liberi e indipendenti. Per l’Unione europea la collaborazione in questi settori sarà una priorità e in particolare l’Unione europea favorirà quelle iniziative di coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale, sostenendo la capacità delle organizzazioni della società civile di impegnarsi in modo significativo nei processi di elaborazione delle politiche e focalizzerà la sua attenzione sulla partecipazione e sulla leadership dei giovani attraverso il sostegno a progetti di volontariato, cooperazione, borse di studio. A tale riguardo, il forum della società civile del PO continuerà ad essere fondamentale per la condivisione di esperienze, l'apprendimento reciproco, il sostegno e la creazione di partenariati. L'UE svilupperà ulteriormente i partenariati strategici con le principali organizzazioni della società civile per rafforzare la cooperazione, sviluppare le capacità di leadership degli attivisti della società civile e dialogare con le parti sociali come i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro.

 

Con riferimento al metodo di lavoro della Regione Emilia-Romagna in merito alla partecipazione al processo decisionale dell’Unione europea,

 

145) si richiama la legge Regionale 28 luglio 2008, n. 16 (Norme sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione e attuazione del diritto comunitario, sulle attività di rilievo internazionale della Regione e sui suoi rapporti interregionali. Attuazione degli articoli 12, 13 e 25 dello Statuto regionale)) come modificata dalla legge regionale 6 del 2018  ed in particolare l’art. 21 quinquies (Norme attuative) che, al comma 1, prevede che “(…) con delibera di Giunta e con delibera dell'Ufficio di presidenza dell'Assemblea legislativa, assunte d'intesa, previa informazione alla Commissione assembleare competente, sono disciplinati: a) gli aspetti organizzativi interni alla Giunta e all'Assemblea legislativa che consentano il raccordo tra le strutture esistenti all'interno della Regione Emilia-Romagna, nonché tra queste e le analoghe strutture a livello nazionale ed europeo; b) le modalità per la costituzione e il funzionamento della Rete europea regionale (…); c) le modalità per l'attivazione delle consultazioni informatiche (…); d) le modalità per garantire l'informazione tempestiva e senza eccessivi oneri organizzativi e procedurali (..)”.

 

su questo punto si evidenzia l’approvazione della delibera di Giunta n. 1932/2019, sulla quale l’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa ha espresso la propria intesa nella seduta del 6 novembre 2019 e si segnala che è in fase di costituzione il Gruppo di lavoro Assemblea-Giunta al quale compete il coordinamento a livello tecnico delle attività di partecipazione della RER alla fase ascendente e discendente del diritto UE e il supporto alla Cabina di regia per la costituzione e il funzionamento della Rete europea regionale (punto. 1.2.1. della delibera di Giunta n. 1932/2019);

 

146) si impegna, a continuare ad ampliare la partecipazione della società civile, dei cittadini e delle imprese del territorio, sia durante i lavori della Sessione europea sia, successivamente, in occasione della partecipazione regionale alla fase ascendente sulle singole iniziative dell’UE, ricorrendo agli strumenti per la partecipazione previsti dall’art. 3 ter della legge regionale 16 del 2008 e dal Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, oltre che dalla legge regionale sulla partecipazione, verificando, a tal fine, le possibilità di implementare delle funzionalità offerte dalla sezione del sito dell’Assemblea legislativa  “L’Assemblea in Europa”;

 

147) si sottolinea che ai sensi dall’articolo 3 ter, comma 2 della legge regionale n. 16 del 2008 l’udienza conoscitiva degli stakeholder, organizzata dalla I Commissione assembleare “Bilancio, Affari generali ed istituzionali” si è svolta il 30 settembre 2020 in modalità mista, quindi sia in presenza fisica che da remoto sulla piattaforma “Digital4Democracy”, nel rispetto delle misure di contenimento antiCovid. Si segnala inoltre che sul sito dell’Assemblea legislativa è stata attivata la diretta streaming alla quale risulta si siano collegate circa 300 persone per seguire i lavori della I Commissione;

 

148) si evidenzia che grazie alla consueta collaborazione tra l’Assemblea legislativa e l’Ufficio di informazione del Parlamento europeo a Milano, anche quest’anno sono intervenuti all’udienza conoscitiva i seguenti parlamentari europei, tutti collegati da remoto: On. Alessandra BASSO (Identità e democrazia), On. Herbert DORFMANN (Partito popolare europeo), On. Elisabetta GUALMINI (Socialisti Democratici), On. Elena LIZZI (Identità e democrazia), On. Alessandra MORETTI (Socialisti Democratici), On. Massimiliano SALINI (Partito popolare europeo).

 

149) si impegna a continuare a rafforzare le relazioni istituzionali con il Parlamento nazionale finalizzate a realizzare un’attività di programmazione che consenta di organizzare in tempo utile e coordinato i lavori parlamentari e delle Assemblee regionali, per la redazione dei pareri espressi nell’ambito della verifica del rispetto del principio di sussidiarietà e proporzionalità delle proposte di atti legislativi europei e del dialogo politico con le Istituzioni europee;

 

150) si impegna a continuare a rafforzare le relazioni con il Parlamento europeo, attraverso il costante “dialogo strutturato” con i parlamentari europei, in particolare gli eletti sul territorio emiliano-romagnolo, proseguito anche quest’anno con l’invito a partecipare all’audizione degli stakeholders sul programma di lavoro per il 2020 della Commissione europea del 30 settembre 2020, a partire dalla condivisione degli esiti della Sessione europea 2020 e nella prospettiva di porre le basi per una collaborazione più diretta e costante con il Parlamento europeo, divenuto a seguito del rafforzamento delle sue prerogative di intervento nei processi decisionali, un interlocutore fondamentale per i territori;

 

151) si impegna, in generale, a rafforzare nell’ambito delle proprie competenze le relazioni con i diversi soggetti istituzionali coinvolti, a livello nazionale ed europeo, nei processi di formazione e attuazione delle politiche e del diritto europeo.

 

152) si segnala, quindi, che in attuazione della Raccomandazione n. 8 della Task force per la sussidiarietà e la proporzionalità per "Fare meno in modo più efficiente", il Comitato europeo delle regioni ha avviato la Rete pilota di hub regionali per promuovere le revisioni dell'attuazione delle politiche alla quale la Regione Emilia-Romagna collabora. Nell’ambito di questo progetto sono state avviate nel 2019-2020 le prime consultazioni sull’applicazione della normativa europea in alcuni settori chiave e, rispetto ai provvedimenti normativi europei selezionati dal Comitato europeo delle regioni per la consultazione, la Regione Emilia-Romagna ha risposto a cinque seguenti questionari: appalti pubblici, qualità dell’aria, sanità transfrontaliera, aiuti di stato, PAC. Nelle consultazioni, oltre alle Regioni, sono coinvolti gli altri enti pubblici e altri stakeholder a vario titolo interessati all’attuazione degli atti normativi monitorati, pertanto il valore della partecipazione a questo progetto è anche legato alla creazione di una rete formata da portatori degli interessi del livello regionale e locale verso il livello europeo.

 

153) si sottolinea che nella Relazione per il 2018 sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità nel processo legislativo dell’Unione europea (COM/2019/333), pubblicata il 11 luglio 2019, la Commissione europea ha esaminato l’attuazione data al principio di sussidiarietà e di proporzionalità da parte delle Istituzioni europee e degli altri soggetti coinvolti nelle procedure previste dal Trattato per verificare la corretta applicazione di questi due fondamentali principi e che, nella sezione della relazione dedicata alle attività del Comitato delle regioni, ha inserito l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna (21 contributi) tra i partner più attivi della rete REGPEX, insieme al parlamento del Land della Baviera (20 contributi) e il parlamento del Land della Turingia (10 contributi), certificando l’importante attività svolta dalla Regione Emilia-Romagna sulla partecipazione ai processi decisionali dell’Ue e il ruolo dell’Assemblea legislativa con riferimento alla verifica del rispetto del principio di sussidiarietà e proporzionalità;

 

154) si ricorda la sezione del sito dell’Assemblea legislativa “L’Assemblea in Europa”, che costituisce il principale punto di accesso alle informazioni sulle attività di partecipazione alla formazione e attuazione delle politiche e del diritto dell’Unione europea della Regione che ha l’obiettivo di facilitare, e rafforzare, lo scambio di informazioni e il coordinamento delle attività dell’Assemblea legislativa e della Giunta e garantire una maggiore interazione della Regione con i diversi livelli istituzionali coinvolti a livello nazionale ed europeo, informando, al contempo, in modo trasparente tutti i soggetti interessati del territorio (enti locali, imprese, associazioni di categoria, cittadini) sulle attività svolte per consentire, in futuro, una partecipazione sempre più ampia e efficace alla formazione e attuazione delle politiche e delle normative europee.

 

155) a questo proposito evidenzia che, al fine di rafforzare le relazioni inter istituzionali con le istituzioni europee e le assemblee legislative europee e dare la massima diffusione sia al modello di partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione e attuazione del diritto e delle politiche europee, sia agli atti collegati la sezione del sito dell’Assemblea legislativa “L’Assemblea in Europa”, è stato arricchito con la versione in inglese dei principali contenuti pubblicati.

 

Con riferimento alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione del diritto dell’Unione europea (cd. fase ascendente),

 

156) si rileva l’interesse prioritario della Regione Emilia-Romagna in riferimento ai seguenti atti ed iniziative preannunciate dalla Commissione europea nel proprio Programma di lavoro per il 2020:

 

Obiettivo n. 1 “Il Green deal europeo”

Comunicazione concernente il Green Deal

Legge europea sul clima che sancisce l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050

Il patto europeo per il clima

 

Obiettivo n. 2 “Finanziare la transizione sostenibile”

Piano di investimenti del Green Deal europeo

Fondo per una transizione giusta

 

Obiettivo n. 3 “Contributo della Commissione alla COP26 di Glasgow” 

Piano degli obiettivi climatici 2030 

Nuova strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici

Nuova strategia forestale dell'UE 

 

Obiettivo n. 4 “Sostenibilità dei sistemi alimentari”

Strategia “dal produttore al consumatore”

 

Obiettivo n. 5 “Decarbonizzazione dell’energia”

Strategia per l’integrazione settoriale intelligente

Ondata di ristrutturazioni

Energie rinnovabili off-shore

 

Obiettivo n. 6 “Produzione e consumo sostenibili”

Nuovo piano d’azione per l’economia circolare

Mettere a disposizione dei consumatori gli strumenti idonei in vista della transizione verde

 

Obiettivo n. 7 “Tutela del nostro ambiente”

Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030

8° programma d'azione per l'ambiente

Strategia in materia di sostanze chimiche per la sostenibilità

 

Obiettivo n. 8 “Mobilità sostenibile e intelligente”

Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente;

ReFuelEU Aviation - Carburanti per l'aviazione sostenibili;

FuelEU Maritime - Spazio marittimo europeo sostenibile;

 

Obiettivo n. 9 “Un'Europa pronta per l'era digitale”

Una strategia per l'Europa - Prepararsi per l'era digitale assieme a

strumento di concorrenza ex ante

Piano d'azione per l'istruzione digitale (aggiornamento)

 

Obiettivo n. 10 “Un approccio europeo all'intelligenza artificiale”

Libro bianco sull’intelligenza artificiale

Strategia europea in materia di dati

Seguito dato al Libro bianco sull'intelligenza artificiale, anche in materia di sicurezza, responsabilità, diritti fondamentali e dati

 

Obiettivo n. 11 “Servizi digitali”

Legge sui servizi digitali

Revisione della direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (direttiva NIS)

 

Obiettivo n. 12 “Rafforzamento della cibersicurezza”

Revisione della direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (direttiva NIS)

 

Obiettivo n. 14 “Una nuova strategia industriale per l’Europa”

Strategia industriale

Relazione sugli ostacoli al mercato unico

Piano d’azione per l’applicazione delle norme relative al mercato unico

Strategia per le PMI

Libro bianco su uno strumento relativo alle sovvenzioni estere

 

Obiettivo n. 15 “Pacchetto sui servizi aerei”

Revisione dei diritti aeroportuali

Revisione della fornitura di servizi aerei

 

Obiettivo n. 16 “Verso uno spazio europeo della ricerca”

Comunicazione sul futuro della ricerca e dell’innovazione e lo Spazio europeo della ricerca

Comunicazione sulle missioni di ricerca e innovazione nell’ambito di Orizzonte Europa

 

Obiettivo n. 18 “Europa sociale”

Un'Europa sociale forte per transizioni giuste

Salari minimi equi per i lavoratori

Rafforzamento della garanzia per i giovani

Regime europeo di riassicurazione contro la disoccupazione [adottato strumento temporaneo “SURE”]

 

Obiettivo n. 21 “Completamento dell'Unione bancaria”

Piano d'azione antiriciclaggio

Riesame della normativa sui requisiti patrimoniali

 

Obiettivo n. 26 “Strategia per l'Africa”

Verso una strategia globale per i rapporti con l'Africa

 

Obiettivo n. 27 “Allargamento”

Rafforzamento del processo di adesione – Una prospettiva europea credibile per i Balcani occidentali

 

Obiettivo n. 28 “Partenariato orientale”

Partenariato orientale post-2020

 

Obiettivo n. 29 “Diritti umani, democrazia e parità di genere”

Piano d'azione per i diritti umani e la democrazia (2020-2024)

Piano d'azione dell'UE sulla parità di genere e l'emancipazione femminile nelle relazioni esterne per il periodo 2021-2025

 

Obiettivo n. 31 “Promuovere le competenze, l'istruzione e l'inclusione”

Aggiornamento dell'agenda per le competenze per l'Europa

Realizzazione dello Spazio europeo dell'istruzione

Piano di azione per l'integrazione e l'inclusione

 

Obiettivo n. 32 “Un nuovo patto sulla migrazione e l’asilo”

Un nuovo patto sulla migrazione e l'asilo e le relative proposte legislative 

 

Obiettivo n. 33 “Rafforzamento della sicurezza dell'Europa”

Una nuova strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani;

Strategia dell'UE per una lotta più efficace contro l'abuso sessuale dei minori

 

Obiettivo n. 34 “Tutela della salute”

Piano europeo di lotta contro il cancro

Una strategia farmaceutica per l'Europa

 

Obiettivo n. 35 “Agenda dei consumatori”

Una nuova agenda dei consumatori

 

Obiettivo n. 36 “Affrontare l'impatto dei cambiamenti demografici”

Relazione sull'impatto dei cambiamenti demografici

Libro verde sull'invecchiamento

 

Obiettivo n. 37 “Iniziative in materia di parità e antidiscriminazione”

Strategia europea per la parità di genere seguita da misure vincolanti per la trasparenza delle retribuzioni

Strategia per la parità delle persone LGBTI

 

Obiettivo n. 40 “Stato di diritto”

Relazione annuale sullo Stato di diritto per il 2020

 

Obiettivo n. 41 “Diritti fondamentali”

Strategia dell’UE sui diritti delle vittime

 

Obiettivo n. 42 “Legiferare meglio”

Comunicazione "Legiferare meglio”

 

 

157) si impegnano l’Assemblea e la Giunta a valutare, al momento della effettiva presentazione degli atti, l’opportunità di inviare osservazioni al Governo ai sensi della legge n. 234 del 2013, articolo 24, comma 3, per gli aspetti di competenza regionale, anche ai fini della partecipazione al dialogo politico di cui all’art. 9 della medesima legge, oltre all’eventuale esame della sussidiarietà delle proposte legislative da parte dell’Assemblea;

 

158) con riferimento all’Allegato III, contenente l’elenco delle proposte legislative prioritarie in sospeso, si segnala: la proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante il miglioramento dell'equilibrio di genere fra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quotate in Borsa e relative misure - n. 113 (COM/2012/614); la proposta di direttiva del Consiglio recante applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale - n. 116 (COM/2008/426);

 

159) si impegnano la Giunta e l’Assemblea ad assicurare il massimo raccordo in fase ascendente, informandosi tempestivamente e reciprocamente all’avvio dell’esame degli atti, sia di quelli indicati nella Sessione europea sia degli ulteriori atti eventualmente presi in esame;

 

160) si sottolinea l’importanza di assicurare, da parte della Giunta regionale, l’informazione circa il seguito dato alle iniziative dell’Unione europea sulle quali la Regione ha formulato osservazioni e sulle posizioni assunte a livello europeo e nazionale, in particolare in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

 

 

Con riferimento alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla attuazione del diritto dell’Unione europea (cd. fase discendente),

 

161) con riferimento ai regolamenti europei definitivamente approvati sui quali si invita la Giunta a monitorare l’adozione di eventuali disposizioni attuative da parte dello Stato e a verificare la necessità di adeguamento dell’ordinamento regionale, si segnala:

 

il regolamento 2020/741/UE del 25 maggio 2020 recante prescrizioni minime per il riutilizzo dell'acqua la cui applicazione decorrerà dal 26 giugno 2023

 

162) con riferimento alle direttive europee già recepite dallo Stato sulle quali si invita la Giunta a verificare gli adempimenti eventualmente necessari per adeguare l’ordinamento regionale (attuazione), ricorrendo laddove possibile allo strumento della legge europea regionale, ai sensi dell’art. 8 della legge regionale n. 16 del 2008, si segnalano le seguenti direttive:

 

direttiva 2018/2002/UE recepita dal D.Lgs. 14/07/2020, n. 73 (Attuazione della direttiva (UE) 2018/2002 che modifica la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica)

 

direttiva 2018/844/UE recepita dal D.Lgs. 10/06/2020, n. 48, (Attuazione della direttiva (UE) 2018/844 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica.)

 

direttiva 2018/849/UE recepita dal D.Lgs. 03/09/2020, n. 118 (Attuazione degli articoli 2 e 3 della direttiva (UE) 2018/849, che modificano le direttive 2006/66/CE relative a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).

 

direttiva 2018/850/UE recepita dal D.Lgs. 03/09/2020, n. 121 (Attuazione della direttiva (UE) 2018/850, che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti)

 

direttive 2018/851/UE e 2018/852/UE recepite dal D.Lgs. 03/09/2020, n. 116, (Attuazione della direttiva (UE) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e attuazione della direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio)

 

direttiva 2018/410/UE recepita dal D.Lgs. 09/06/2020, n. 47, (Attuazione della direttiva (UE) 2018/410 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 marzo 2018, che modifica la direttiva 2003/87/CE per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio, nonché adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/2392 relativo alle attività di trasporto aereo e alla decisione (UE) 2015/1814 del Parlamento europeo e del Consiglio del 6 ottobre 2015 relativa all'istituzione e al funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato).

 

163) con riferimento alle direttive europee che hanno concluso di recente il loro iter di approvazione, si segnalano le seguenti direttive:

 

direttiva 2019/883/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019 relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, che modifica la direttiva 2010/65/UE e abroga la direttiva 2000/59/CE il cui termine di recepimento è previsto per il 28 giugno 2021;

 

direttiva 2019/1158/UE del 20 giugno 2019 del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE del Consiglio il cui termine di recepimento è previsto per il 2 agosto 2022;

 

direttiva 2019/1161/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019 che modifica la direttiva 2009/33/CE relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada il cui termine di recepimento è previsto per il 2 agosto 2021;

 

direttiva 2019/1936/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019 che modifica la direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali il cui termine di recepimento è previsto per il 17 dicembre;

 

direttiva 2019/904/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019, sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente il cui termine di recepimento è previsto per il 3 luglio 2021.

 

164) inoltre si segnalano la direttiva (UE) 2019/1024 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all'apertura dei dati e al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico il cui recepimento è previsto per il 17 luglio 2021 e la direttiva (UE) 2019/1152 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell'Unione Europea il cui recepimento è previsto per il 1 agosto 2022.

 

165) si invita la Giunta a continuare a monitorare l’iter delle proposte di atti legislativi europei sui quali la Regione si è pronunciata in fase ascendente, così da verificare, una volta approvate, le eventuali disposizioni di competenza regionale e garantire il rapido adeguamento dell’ordinamento ricorrendo, laddove possibile, allo strumento della legge europea regionale, previsto dalla legge regionale n. 16 del 2008;

 

166) si rinnova l’invito alla Giunta regionale ad adoperarsi nelle opportune sedi affinché sia data rapida attuazione al comma 5 dell’articolo 40 della legge n. 234 del 2012, che prevede espressamente che: “Il Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro per gli affari europei ogni sei mesi informa le Camere sullo stato di recepimento delle direttive europee da parte delle regioni e delle province autonome nelle materie di loro competenza, secondo modalità di individuazione di tali direttive da definire con accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano”, così da facilitare l’individuazione delle direttive, o altri atti legislativi europei, che incidono su materie di competenza statale e regionale;

 

167) si evidenzia, infine, che soprattutto con riferimento alle direttive europee più complesse e che intervengono trasversalmente in più settori in cui, sul piano interno, si intrecciano competenze legislative dello stato e delle regioni, una partecipazione sistematica da parte delle regioni alla fase ascendente potrebbe facilitare non solo l’applicazione del citato art. 40, comma 5, della legge 234 del 2012, consentendo di avere con congruo anticipo informazioni utili per la successiva individuazione delle competenze relative alle direttive da recepire, ma anche  la definizione della posizione delle regioni in sede di Conferenza delle regioni e province autonome, anche ai fini dell’eventuale  richiesta dell’intesa di cui all’art. 24, comma 4, della legge 234 del 2012.

 

Al fine di favorire la massima circolazione orizzontale e verticale delle informazioni,

 

168) si segnala la sezione del sito internet dell’Assemblea legislativa “L’Assemblea in Europa” che costituisce il punto di raccolta unitario, per i cittadini e gli altri soggetti interessati, delle informazioni e dei risultati sulle attività di partecipazione della Regione ai processi decisionali europei;

 

169) si impegna l’Assemblea legislativa a mantenere un rapporto costante con il Parlamento europeo, il Comitato delle Regioni, il Network Sussidiarietà e la rete REGPEX, e le altre Assemblee legislative regionali, italiane ed europee, anche attraverso la partecipazione alle attività della CALRE, favorendo lo scambio di informazioni sulle rispettive attività, la collaborazione e lo scambio di buone pratiche per intervenire efficacemente nel processo decisionale europeo;

 

170) si ribadisce l’impegno a verificare nelle sedi più opportune il seguito dato alle osservazioni formulate sugli atti e le proposte legislative della Commissione europea e trasmesse con Risoluzione al Governo e al Parlamento nazionale, ai sensi della legge n. 234 del 2012, per contribuire alla definizione della posizione italiana da sostenere nei negoziati presso le Istituzioni europee, considerato che la stessa legge prevede che il Governo riferisca delle osservazioni che riceve dalle Regioni, del seguito dato e delle iniziative assunte nella Relazione consuntiva annuale al Parlamento nazionale;

 

171) si sottolinea l’importanza di dare attuazione, con continuità e nei tempi stabiliti dalla legge, all’articolo 24, comma 2 della legge 234 del 2012 che assicura, nelle materie di competenza delle regioni, l’informazione  qualificata e tempestiva da parte del Governo sui progetti di atti legislativi dell’Unione europea, attraverso l’invio anche ai Consigli regionali e alle Giunte, tramite le rispettive Conferenze, delle relazioni elaborate dall’amministrazione con competenza prevalente per materia e inviate alle Camere dal Dipartimento per le politiche europee entro 20 giorni dalla trasmissione del progetto di atto legislativo, ai sensi dell’ articolo 6, comma 4;

 

172) si impegna l’Assemblea legislativa ad inviare la presente Risoluzione al Senato, alla Camera, al Governo – Dipartimento politiche europee, al Parlamento europeo e ai parlamentari europei della circoscrizione nord-est, al Comitato delle Regioni e ai suoi membri emiliano romagnoli, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e alla Conferenza delle Assemblee legislative regionali europee (CALRE).

 

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 28 ottobre 2020

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