Espandi Indice

Legislatura IX - Atto ispettivo ogg. n. 3630

Share
Oggetto:
Testo presentato:
3630 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa l'incentivazione della pratica dell'autocostruzione familiare, anche dal punto di vista ecologico, in ambito abitativo.

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

 

Premesso che

 

·         Il blocco sostanziale dell’edilizia pubblica tradizionale, gli stringenti vincoli di bilancio dello Stato, la bolla speculativa del mercato immobiliare, l’attuale crisi economica che colpisce duramente i redditi delle fasce a più basso reddito, impongono di trovare risposte alternative alla questione abitativa;

·         sebbene “il diritto alla casa” venga riconosciuto a livello nazionale ed internazionale - anche dalla “Dichiarazione Universale sui Diritti Umani”- l’accesso all’alloggio resta di fatto precluso a larghe fasce di popolazione a basso reddito, ed è qui che l'autocostruzione potrebbe svilupparsi come pratica a supporto dell’edilizia popolare tradizionale;

·         la finalità dell’autocostruzione è quella di soddisfare il fabbisogno abitativo di nuclei familiari a basso reddito. In questo senso l'autocostruzione è da intendersi come uno strumento innovativo di edilizia popolare tradizionale che permette l’accesso ad un alloggio dignitoso anche a chi, per scarsità di risorse disponibili, non potrebbe accedervi a prezzi compatibili con il proprio reddito. La Pratica dell’autocostruzione infatti si differenzia da altri sistemi di edificazione perché i futuri proprietari partecipano alla costruzione della loro casa con l’apporto del proprio lavoro, il che consente il contenimento dei costi di edificazione;

·         in Italia, grazie all’istituzione di cooperative, la “Autocostruzione assistita e organizzata” ha un inquadramento normativo chiaro ed infatti a tale proposito in Italia esistono già innumerevoli esperienze di questo tipo. Ma questo non accade per autocostruzione familiare. Per autocostruzione familiare si intende la costruzione di un nucleo abitativo, solitamente su area privata, dove componenti di un piccolo gruppo di persone (una famiglia, un gruppo di amici, alcune coppie) assieme a terzi intervengono direttamente nel processo di costruzione, in forma assolutamente gratuita;

·         i principi che sottostanno all’autocostruzione familiare sono quelli della sostenibilità sociale ed ambientale. Sociale perché può permettere sia l’accesso alla casa a fasce deboli, sia garantire la possibilità a chi una casa già ce l’ha di poterla ristrutturare con le proprie energie anche con aiuti di amici, parenti ecc... Ambientale perché questa pratica utilizzata in molti paesi europei e americani hanno visto l’utilizzo di tecniche costruttive che utilizzano materiali  naturali locali quali legno, paglia, terra, pietra, calce;

·         in un contesto di autocostruzione familiare, il cittadino, aiutato da amici e parenti (come del resto avviene nella maggior parte degli altri paesi) può eseguire in autonomia molti lavori sulla sua casa di diverso genere e valore monetario come per esempio riparazioni, innovazioni, ordinaria/straordinaria manutenzione e tantissimi altri interventi (come magari molti presenti in questa aula). A volte non tutto l’intero intervento viene realizzato dal proprietario ma viene spesso chiamata anche l’azienda specializzata (elettricista, idraulico, falegname ecc..), dando così lavoro alle piccole e medie imprese del territorio;

·         naturalmente l’autocostruzione  può diventare eco-autoscostruzione nel momento in cui si privilegino materiali ad alta resa e scarso impatto ambientale per l’edificazione, cosa che sarebbe auspicabile;

 

considerato che

 

·         numerose sono le esperienze europee sul tema dell’autocostruzione-familiare;

·         in Italia esistono associazioni che già si muovono in questo campo, ad esempio, nella nostra Regione, A.R.I.A. FAMILIARE (Associazione Rete Italiana Autocostruzione Familiare) costituita recentemente a Conselice (Ra) che per ora si muove nell’ambito dell’autocostruzione di edifici in legno e paglia;

 

Rilevato che

 

·         La situazione normativa italiana riguardo al tema dell’autocostruzione familiare è inesistente anche se, a rigore, non esistono divieti all’autocostruzione familiare poiché le norme che regolano la sicurezza sui cantieri riguardano esclusivamente le imprese. Questo vuoto legislativo impedisce ad esempio di portare a sistema le “esperienze” che si sono andate comunque realizzando nel paese in anni recenti;

·         molte abitazioni in Regione necessitano di riparazioni e il denaro a disposizione dei cittadini è sempre meno;

·         la stessa Regione Emilia-Romagna ha diverse volte, seppure sempre in maniera occasionale, incentivato e finanziato progetti di autocostruzione; si veda ad esempio:

·         l'approvazione del "bando per l'attuazione del programma sperimentale di edilizia residenziale di autocostruzione" approvato con delibera dell'Assemblea legislativa n. 18/2010;

·         la legge regionale n. 24, dell'8 agosto 2001 relativa alla "Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo", prevede "contributi in conto capitale possono essere concessi altresì ai cittadini per il recupero, l'acquisto o la costruzione della propria abitazione principale, anche attraverso interventi di autocostruzione”.

 

Interroga la Giunta e l’Assessore competente per sapere

 

·         se non ritenga opportuno incentivare con ogni mezzo a propria disposizione la pratica dell'autocostruzione familiare anche e soprattutto privilegiando materiali ad alta resa e scarso impatto ambientale (eco-autocsotruzione);

·         se sia possibile individuare, all’interno delle normative per la sicurezza sui cantieri, in collaborazione con le ASL e dei regolamenti edilizi, e in collaborazione coi comuni, dei percorsi lineari, delle linee guida, che rendano possibile, in modo semplice e legale, progetti di autocostruzione familiare.

 

Bologna, 15 febbraio 2013

 

Il Presidente

Andrea Defranceschi

Espandi Indice