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13.
SEDUTA DI GIOVEDÌ 7 OTTOBRE 2010
(POMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
INDI DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
Indice
Interpellanza oggetto 40 (2)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
NALDI (SEL - Verdi)
MUZZARELLI, assessore
Interpellanza oggetto 75 (4)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
MUZZARELLI, assessore
Interpellanza oggetto 81 (6)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
FILIPPI (PDL)
MUZZARELLI, assessore
OGGETTO 415
Delibera: «Approvazione del programma coordinato di interventi per le politiche abitative e la riqualificazione urbana della Regione Emilia-Romagna. (D.P.C.M. 16 luglio 2009. L.R. 8 agosto 2001, n. 24).» (16)
(Continuazione discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti)
DONINI (Fed. della Sinistra)
FREDA, assessore
MALAGUTI (PDL)
VILLANI (PDL)
LEONI (PDL)
NOÈ (UDC)
MUZZARELLI, assessore
FERRARI (PD)
BERNARDINI (Lega Nord)
GRILLINI (Italia dei Valori)
OGGETTO 416
Delibera: «Indirizzi e criteri per la formulazione del programma 2010-2012 di edilizia scolastica ai sensi della L.R. 22 maggio 1980, n. 39.» (17)
(Discussione e approvazione)
(Ordine del giorno oggetto 416/1 - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione) (8)
PRESIDENTE (Richetti)
PAGANI (PD)
MANFREDINI (Lega Nord)
BARBATI (Italia dei Valori)
OGGETTO 450
Delibera: «Programma di edilizia residenziale sociale 2010.» (18)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti)
MARANI (PD)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
POLLASTRI (PDL)
FERRARI (PD)
MUZZARELLI, assessore
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Richetti)
MONARI (PD)
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Richetti)
DONINI (Fed. della Sinistra)
OGGETTO 184
Risoluzione proposta dai consiglieri Costi, Donini, Naldi, Grillini, Barbati, Bonaccini, Luciano Vecchi e Monari per impegnare la Giunta a monitorare gli sviluppi della procedura di VIA e ad investire sulle energie rinnovabili, in particolare sulla geotermia (località Rivara di San Felice sul Panaro - MO) (31)
(Discussione e approvazione)
OGGETTO 570
Risoluzione proposta dai consiglieri Leoni, Aimi e Manfredini per invitare la Giunta a ribadire la contrarietà al progetto relativo alla realizzazione di un deposito di stoccaggio sotterraneo di gas naturale a Rivara di San Felice sul Panaro (MO) (61)
(Presentazione, discussione e reiezione)
PRESIDENTE (Richetti)
COSTI (PD)
LEONI (PDL)
DONINI (Fed. della Sinistra)
MANFREDINI (Lega Nord)
MEO (SEL - Verdi)
BARBATI (Italia dei Valori)
BONACCINI (PD)
AIMI (PDL)
MUZZARELLI, assessore
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
GRILLINI (Italia dei Valori)
PRESIDENTE (Mandini)
NOÈ (UDC)
CORRADI (Lega Nord)
OGGETTO 411
Delibera: «L.R. 19 agosto 1996, n. 30. Approvazione dell'accordo del Programma Speciale d'Area “Azioni a sostegno dell'insediamento dell'Agenzia per la Sicurezza Alimentare a Parma” di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 1020 del 17 luglio 2006 e s.m.» (19)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Mandini)
FERRARI (PD)
VECCHI Alberto (PDL)
VILLANI (PDL)
CORRADI (Lega Nord)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza
Delibera: «L.R. 19 agosto 1996, n. 30. Approvazione dell'accordo del Programma Speciale d'Area “Azioni a sostegno dell'insediamento dell'Agenzia per la Sicurezza Alimentare a Parma” di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 1020 del 17 luglio 2006 e s.m.» (19)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Mandini)
FERRARI (PD)
VECCHI Alberto (PDL)
VILLANI (PDL)
CORRADI (Lega Nord)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza
OGGETTO 412
Delibera: «L.R. 19 agosto 1996, n. 30. Modifica della deliberazione del Consiglio regionale n. 1214 del 29 luglio 1999 e s.m. di approvazione dell'accordo del Programma Speciale d'Area “Riqualificazione urbana di Modena”.» (20)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Mandini)
MANFREDINI (Lega Nord)
OGGETTO 413
Delibera: «L.R. 19 agosto 1996, n. 30. Modifica della deliberazione del Consiglio regionale n. 1164 del 23 giugno 1999 e s.m. di approvazione dell'Accordo del Programma Speciale d'Area “Porto di Ravenna”.» (21)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Mandini)
BAZZONI (PDL)
FILIPPI (PDL)
FIAMMENGHI (PD)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza
MAZZOTTI (PD)
OGGETTO 414
Delibera: «L.R. 19 agosto 1996, n. 30. Modifica della deliberazione del Consiglio regionale n. 600 del 5 ottobre 2004 di approvazione dell'accordo del Programma Speciale d'Area “Riqualificazione urbana della città di Imola”.» (22)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Mandini)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
PARIANI (PD)
OGGETTO 246
Relazione sull'attività svolta dal CORECOM dell'Emilia-Romagna nell'anno 2009
(Adempimento ai sensi dell'art. 15 della L.R. 1/2001)
PRESIDENTE (Mandini)
OGGETTO 444
Relazione sull'attività svolta dal Difensore Civico della Regione Emilia-Romagna per l'anno 2009
(Adempimento ai sensi dell'art. 11 della L.R. 25/2003)
PRESIDENTE (Mandini)
OGGETTO 404
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Barbati, Sconciaforni, Luciano Vecchi, Marani, Moriconi, Mumolo, Mori, Costi, Montanari, Pariani, Montani, Piva e Casadei per impegnare la Giunta ad attivare ogni azione, anche in ambito internazionale, volta a liberare Sakineh Mohammadi Ashtiani, contrastare la violazione dei diritti di ogni persona e sostenere la moratoria della pena di morte (55)
(Ritiro)
OGGETTO 559
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Alessandrini, Ferrari, Mumolo, Pariani, Luciano Vecchi, Pagani, Piva, Zoffoli, Carini, Casadei, Moriconi, Cevenini, Marani, Barbati, Mazzotti, Sconciaforni, Naldi, Meo, Donini, Costi, Noè e Defranceschi per impegnare la Giunta ed invitare i Parlamentari eletti sul territorio regionale a continuare a sostenere le iniziative per salvare e liberare Sakineh Mohammadi Ashtiani e a sostenere in ogni sede la moratoria circa la pena di morte (62)
(Presentazione, discussione e approvazione)
OGGETTO 400
Mozione proposta dai consiglieri Bartolini, Villani, Aimi, Alberto Vecchi, Bazzoni, Lombardi, Bignami, Filippi, Leoni, Malaguti e Pollastri per impegnare la Giunta ad aderire alla mobilitazione promossa dal Governo a favore della Signora Sakineh Mohammadi Ashtiani, sostenendo anche l'azione diplomatica italiana in Iran al fine di commutare la condanna alla stessa inflitta (3)
(Discussione e non approvazione)
PRESIDENTE (Mandini)
MONARI (PD)
POLLASTRI (PDL)
OGGETTO 238
Risoluzione proposta dai consiglieri Montanari e Montani per esprimere sostegno alla famiglia Bergamini ed all'Associazione “Verità per Denis Bergamini”, anche al fine di fare piena luce sulle circostanze del decesso di un atleta ferrarese di valore nazionale (36)
(Approvazione)
PRESIDENTE (Mandini)
MANFREDINI (Lega Nord)
OGGETTO 252
Risoluzione proposta dai consiglieri Ferrari, Mori, Alessandrini, Donini, Barbati, Montani, Costi, Piva, Garbi, Casadei, Bonaccini, Moriconi, Zoffoli, Fiammenghi, Pariani, Montanari, Monari, Mumolo, Pagani, Luciano Vecchi, Meo, Mazzotti, Cevenini, Noè, Marani, Favia e Carini circa l'adesione alla campagna "NOPPAW" per l'attribuzione del Premio Nobel per la Pace 2010 alle Donne Africane e la sensibilizzazione della cittadinanza in ordine al ruolo dalle stesse svolto per difendere la vita e costruire la pace (39)
(Approvazione)
PRESIDENTE (Mandini)
Iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
MONARI (PD)
PRESIDENTE (Mandini)
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Mandini)
POLLASTRI (PDL)
MONARI (PD)
OGGETTO 560
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Barbati, Sconciaforni, Alessandrini e Pariani per impegnare la Giunta a sostenere presso il Governo la necessità di rinnovare l'accordo relativo agli ammortizzatori sociali e alle politiche per il sostegno del lavoro, individuando anche modalità di erogazione che permettano di estendere tale sostegno economico anche alle categorie di lavoratori "atipici" attualmente privi di garanzie (63)
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Mandini)
NALDI (SEL - Verdi)
Iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
PRESIDENTE (Mandini)
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Mandini)
OGGETTO 561
Risoluzione proposta dai consiglieri Luciano Vecchi, Costi, Monari, Pariani, Donini, Barbati, Naldi, Montanari, Bonaccini, Garbi, Zoffoli, Pagani, Alessandrini, Mori, Ferrari, Carini, Meo, Grillini, Mumolo, Moriconi, Casadei, Marani e Cevenini sulla tragedia consumata a Novi di Modena (64)
(Discussione e approvazione)
OGGETTO 554
Risoluzione proposta dai consiglieri Leoni, Villani, Bignami, Filippi, Bartolini, Malaguti, Lombardi, Bazzoni, Aimi, Pollastri e Alberto Vecchi per intraprendere azioni di contrasto alla diffusione dell'integralismo islamico sul territorio regionale e agli atti di violenza e segregazione di donne straniere (65)
(Discussione e reiezione)
OGGETTO 562
Mozione proposta dai consiglieri Bazzoni, Filippi, Pollastri, Aimi, Leoni, Alberto Vecchi, Bartolini, Lombardi, Villani, Bignami e Malaguti per impegnare la Giunta a costituirsi parte civile nel processo contro i soggetti accusati di omicidio e tentato omicidio nei confronti di due donne pachistane a Novi (MO) (5)
(Discussione e reiezione)
OGGETTO 567
Risoluzione proposta dalla consigliera Noè per impegnare la Giunta regionale a costituirsi parte civile nel procedimento penale contro il marito e il figlio della donna pachistana assassinata a Novi (MO) (66)
(Discussione e non approvazione)
PRESIDENTE (Mandini)
POLLASTRI (PDL)
DONINI (Fed. della Sinistra)
Iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
PRESIDENTE (Mandini)
Iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
PRESIDENTE (Mandini)
Interrogazioni oggetti 550 - 551 - 552 - 553 - 555 - 557 - 566 - 573 - 574 - 575 (da 379 a 388)
(Annuncio)
Risoluzioni oggetti 556 - 563 - 571 - 572 (da 69 a 72)
(Annuncio)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Allegato A
Atti esaminati nel corso della seduta
Allegato B
Mozioni e risoluzioni iscritte, interrogazioni e risoluzioni annunciate
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
La seduta ha inizio alle ore 15,11
PRESIDENTE (Richetti): Dichiaro aperta la tredicesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa e nomino scrutatori i consiglieri Malaguti, Meo e Mori.
È assente, ai sensi dell'art. 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente Errani.
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna la vicepresidente della Giunta Saliera e i consiglieri Lombardi e Montani.
Svolgimento di interpellanze
PRESIDENTE (Richetti): Riprendiamo i nostri lavori iniziando con lo svolgimento delle interpellanze, ai sensi degli articoli 116 e 117 del Regolamento interno.
La prima è l'oggetto:
40 - Interpellanza dei consiglieri Naldi e Meo circa la tutela dei lavoratori della Cooperativa Agricola Anzolese. (2)
Risponde per la Giunta l'assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Naldi.
NALDI: Questa interpellanza, anche se l'ho presentata diversi mesi fa, purtroppo mantiene, ancora oggi, una sua forte attualità. Anzi, vorrei scusarmi con il presidente se mi permetto di aggiungere, come coda alla mia domanda, un riferimento all'episodio successo ieri a proposito proprio di questa situazione aziendale. Parliamo della Cooperativa Agricola Anzolese, ci sarebbero molte considerazioni da fare anche sul fatto che un'azienda di questo tipo abbia potuto avvalersi per molto tempo della denominazione di “cooperativa”, essendo abbastanza chiaro che invece svolgeva la propria attività in un ambito, diciamo così, poco cooperativo da molti punti di vista. Comunque, questa azienda oggi è stata dichiarata fallita, è un'azienda collegata al gruppo Bignami che operava nel settore del pollame, oggi in liquidazione.
Questa è un'azienda che ha visto occupate diverse centinaia di lavoratori, ancora oggi occupa più di cento lavoratori e la situazione di questi lavoratori direi che complessivamente è tragica, in quanto stanno di nuovo per scadere tutti gli ammortizzatori. Alla fine dell'anno scadono gli ammortizzatori che erano stati rinnovati dopo la mia interpellanza. Alla fine dell'anno scadono ancora tutti. La mia interpellanza è volta in particolar modo a verificare cosa è possibile mettere in campo per garantire una ripresa di attività produttiva.
So che sono state avanzate alcune ipotesi anche dalle organizzazioni sindacali; a questo proposito vorrei, se è possibile, conoscere dall'assessore come le valuta e qual è la reale fattibilità di processi industriali che possano permettere ai lavoratori di essere occupati.
Colgo l'occasione per chiedere all'assessore di chiarire l'episodio di ieri e soprattutto la lettera, il comunicato che l'ha preceduto, dato che abbiamo ricevuto un comunicato stampa dell'Unione sindacale di base che è titolato “No al fascismo sindacale della Regione Emilia-Romagna”. Chiedo all'assessore se è stata commessa qualche inadempienza che giustifichi una protesta da parte di questa organizzazione sindacale che, appunto, scusate il bisticcio, lamenta di essere discriminata, o se invece siamo di fronte ad una leggerezza nell'usare diciamo dei termini inaccettabili se la Regione Emilia-Romagna si è comportata, come io auspico, correttamente nei rapporti con tutte le organizzazioni sindacali.
Io sono dell'opinione che non si possa discriminare nessuna organizzazione sindacale e quindi, ovviamente, sarei pronto a chiedere che venisse corretto questo atteggiamento, al tempo stesso però da consigliere che fa parte di una maggioranza mi disturba sentire dire che la nostra Giunta si comporterebbe con atteggiamenti appellabili come “fascismo sindacale” e su questo vorrei veramente essere tranquillizzato.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
La parola all'assessore Muzzarelli per la risposta.
MUZZARELLI, assessore: Consigliere Naldi, disturba tutti, ha ragione, disturba anche noi soprattutto perché non è vero.
L'Azienda Agricola Anzolese è stata posta in liquidazione coatta amministrativa con nomina dei commissari liquidatori con atto del ministro dello Sviluppo economico in data 16 ottobre 2009. Alla data di liquidazione il personale dipendente in forza constava di 120 dipendenti. In data 12 ottobre 2009 il ministero del Lavoro ha emesso il decreto di concessione della cassa integrazione guadagni straordinaria con scadenza 23 giugno 2010. In data 9 luglio 2010 le parti, con il concorso del Comune di Anzola, della Provincia di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, hanno concordato di ricorrere alla cassa integrazione in deroga e alla mobilità in deroga per i lavoratori che non possono più beneficiare della cassa integrazione straordinaria. Nella stessa occasione le parti hanno sottoscritto l'accordo per la concessione della mobilità in deroga a 5 lavoratori apprendisti, il cui licenziamento decorreva dal 29 giugno.
In data 23 luglio 2010 il ministero del Lavoro ha concesso la prosecuzione della CICS fino al 15 ottobre. Il giorno 1° ottobre scorso presso la Regione Emilia-Romagna, presente la Provincia di Bologna, le parti hanno concordato la concessione della cassa integrazione in deroga per tre mesi a partire dal 16 ottobre per 120 lavoratori e prorogato per lo stesso periodo i termini per la concessione della procedura di mobilità.
Tutta la vertenza è stata seguita con competenza e continuità dagli uffici della Regione, dagli enti locali e ha registrato la positiva collaborazione delle organizzazioni sindacali e di categoria Cgil, Cisl e Uil, del commissario liquidatore e della Lega Coop Bologna.
Risulta del tutto evidente che la Regione ha fatto tutto quanto in suo potere alla luce della legislazione vigente e dell'accordo Regioni-Governo in materia di tutela del lavoro per difendere i lavoratori.
La Giunta regionale è perfettamente consapevole dei limiti dell'attuale sistema di protezione sociale del Paese e in particolare è pienamente impegnata per ottenere dal Governo il rinnovo dell'accordo per gli ammortizzatori sociali in deroga, che scade a fine anno, e che nel caso in questione ci ha impedito al momento di prevedere un periodo di tutela più lungo dei tre mesi.
É inoltre ferma convinzione della Giunta regionale che il rinnovo dell'accordo, in attesa delle più vaste e organiche riforme degli ammortizzatori sociali, dovrebbe essere l'occasione per allargare la fascia delle persone meritevoli di tutela di fronte agli effetti della crisi, con riguardo a tutte le situazioni di disoccupazione o sotto occupazione. Ciò vale naturalmente anche per i 30 avventizi dell'Azienda Anzolese, per i quali nell'accordo del 9 luglio scorso sono stati riconosciuti gli ammortizzatori in deroga previsti per il settore avicolo fino alla fine dell'anno, esattamente come per gli altri dipendenti.
É altresì evidente che per i lavoratori della Cooperativa Anzolese, come per gli altri, non si pone solo il problema delle protezioni sociali, ma quello della ripresa economica e delle politiche industriali. In tale direzione la Regione sta agendo con la massima celerità e sostegno all'export, della ricerca, dell'innovazione, delle reti delle piccole e medie imprese, del rinnovamento delle filiere produttive e della nascita di nuove imprese e per lo sbocco delle opere pubbliche e per la ripresa del settore delle costruzioni con le politiche della casa.
Purtroppo dobbiamo denunciare ancora una volta i tagli del ministro Tremonti, che incidono proprio sulle politiche strategiche, dalla scuola alle politiche industriali, e la vacanza, che oggi è stata superata, del ministero oggi è una prova della sottovalutazione con cui il Governo sta affrontando la crisi.
Alla luce di queste considerazioni, la manifestazione di ieri delle RdB non trova serie giustificazioni. Il sindacato autonomo in questa, come in altre occasioni, credo che abbia sbagliato bersaglio, ha cercato di farsi pubblicità a danno di chi ha lavorato e lavora per difendere e promuovere il lavoro e, come ho già detto, è impegnato a creare le condizioni perché siano allargate le coperture sociali.
Noi avevamo già incontrato, il 20 luglio, il sindacato RdB, avevamo già ragionato con loro di una serie di procedure. Io non ho ricevuto nessuna richiesta di convocazione con un oggetto di merito e con un argomento specifico, ho solo ricevuto, alle 14,23 del giorno 5, una e-mail dove mi si comunicava e comunicava al presidente Errani una richiesta di incontro dei lavoratori della cassa integrazione, dicendo che ci sarebbe stata una manifestazione davanti alla Regione e che si chiedeva un incontro, punto, senza ben scrivere perché, per avviare un confronto sulle problematiche di gestione della cassa integrazione. Allora noi che avevamo appena fatto con i sindacati un riferimento certo, abbiamo continuato a lavorare con altrettanta serietà.
È chiaro che io incontrerò, appena la mia agenda lo permetterà, visto che siamo in emergenza ogni giorno con difficoltà, crisi aziendali ed altro, per affrontare e verificare il merito delle questioni, ma bisogna che sia chiaro che il nostro obiettivo è prioritariamente il lavoro per cercare di garantire le coperture, per quanto è possibile, e credo che dichiarazioni come quelle che sono state fatte sono da denunciare in modo negativo, perché a noi non appartengono e io sono molto d'accordo con lei.
Per quanto ci riguarda, noi siamo disposti a discutere con tutte, come dicevo io ho avuto un incontro il 20 luglio, ma siamo soprattutto impegnati nel concreto per dare risposte a tutti i lavoratori ed alle loro famiglie.
Pertanto c'è un problema anche di metodo, che è fondamentale nelle relazioni e nei comportamenti, che fa sì che la democrazia e la base delle relazioni siano fondamentali quando sono soprattutto di buon rispetto e di buon esito.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Naldi per la replica.
Consigliere, ha quattro minuti che le rimangono dal suo tempo.
NALDI: Mi permetto di insistere, pur avendo apprezzato la sua risposta, sull'attenzione che deve essere rivolta da questa Giunta sia al tema degli ammortizzatori sociali che al tema di una prospettiva industriale, perché si tratta di un settore nel quale qualche possibilità ragionevole di rimettere in piedi un'attività industriale competitiva esiste e quindi credo che sia giusto fare tutti gli sforzi possibili per arrivare a questa soluzione.
Al tempo stesso è chiaro che bisogna fare tutto quello che è possibile per non lasciare nessuno solo, nessuno a piedi, sapendo che si tratta anche di lavoratori che in alcuni casi rischiano più di altri, perché rischiano anche, perdendo il lavoro, di perdere il permesso di soggiorno e quindi di dovere rientrare nei paesi di provenienza anche dopo molti anni di presenza al lavoro in Italia.
Poi ho ascoltato con attenzione e ho apprezzato le parole che l'assessore ha detto anche a proposito delle relazioni con i sindacati. Credo che sia corretto rapportarsi con tutti i sindacati rappresentativi delle realtà del lavoro, non perdendo mai di vista il problema di rappresentare gli interessi dei lavoratori e credo che sia anche giusto al tempo stesso pretendere il rispetto reciproco nelle relazioni sindacali.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Abbiamo esaurito l'oggetto 40, passiamo all'oggetto:
75 - Interpellanza dei consiglieri Favia e Defranceschi circa l'incentivazione di progetti per la riconversione industriale nel settore fotovoltaico delle energie rinnovabili e del riciclo dei rifiuti in aziende in crisi strutturale ubicate nella c.d. “zona ceramiche” nelle province di Modena e Reggio nell'Emilia. (4)
Il consigliere ha complessivamente otto minuti.
Prego, consigliere Favia.
FAVIA: Mi ricollego subito con l'oggetto precedente perché questa interpellanza parla proprio di crisi, parla di come uscire dalla crisi. Ecco, noi possiamo continuare a lavorare, a ragionare di ammortizzatori sociali straordinari, ammortizzatori sociali in deroga, mobilità, arrivando al licenziamento e alla fine di tutto questo percorso, che possiamo allungare fin che vogliamo, ma alla fine di questo percorso arriviamo con il tessuto produttivo che è sparito.
Allora, benissimo le politiche di assistenza, ma dobbiamo subito mettere in campo altre politiche e sono quelle di cui poi un po' tutti parlano o, almeno, tutti si riempiono la bocca di questa parola “riconversione”. Vogliamo capire come viene fatta la riconversione e in che direzioni guidare questa tanto attesa riconversione industriale.
Nella nostra interpellanza ci occupiamo nello specifico di un distretto, il cosiddetto distretto delle ceramiche, che riguarda Sassuolo, Scandiano, Casalgrande. Un distretto in crisi, una crisi che ricade soprattutto poi sulle famiglie, sui lavoratori. Abbiamo cercato di portare un contributo alla discussione fornendo anche quelle che, secondo noi, possono essere delle economie che sono in crescita, che possono avere un futuro, che possono anche creare un nuovo indotto.
Pensiamo, ad esempio, al nuovo ciclo per lo smaltimento dei rifiuti, i nuovi centri di trattamento meccanico biologico, il sistema “Vedelago”, ma pensiamo soprattutto, per la conformazione, per il tipo di aziende, al fotovoltaico, esattamente alla raffinazione del silicio. Perché pensiamo alla raffinazione del silicio? Perché oggi noi, con il nostro conto energia, con i contributi pubblici delle nostre tasse, finanziamo le banche e imprese straniere. Abbiamo gli assemblatori di pannelli che sono in crisi perché non riescono a trovare i wafer di silicio, non riescono a trovare la materia prima, con attese di uno o due anni per avere il materiale, e questo è un business che abbiamo regalato sempre alle grandi multinazionali del petrolio, che sono praticamente le uniche a fabbricare, a raffinare il silicio.
So che quando si parla di raffinazione del silicio in Italia si parla sempre, si dice “siamo arrivati in ritardo, ci sono dei giganti con cui non possiamo competere”; furono le stesse cose, per fare un paragone paradossale, che furono dette a Mattei quando nel dopoguerra invece di liquidare l'ENI (l'Ente Nazionale Idrocarburi), decise di rilanciarlo. All'epoca si disse “ci sono i grandi giganti americani, non possiamo competere”, poi abbiamo visto cosa è stato, quanto è stato importante lo sviluppo dell'ENI per dare energia, per dare prospettiva all'economia italiana nel dopoguerra.
Ecco, oggi il futuro non è più il petrolio, noi dobbiamo uscire dalla società degli idrocarburi; il futuro è altrove, è ad esempio nel sole, è nel fotovoltaico, e pensiamo che nonostante ci siano tante sperimentazioni, anche alternative, questo mercato abbia prospettive ancora per cinquant'anni e sia importante investire oggi. La Germania ha dimostrato che anche in Europa si può raffinare il silicio guadagnando, e bene. Chiaramente c'è bisogno di una guida pubblica, di un intervento pubblico, di un accordo dove, ovviamente, gli attori devono essere sicuramente la politica, ma anche, ovviamente, le imprese private.
Quindi noi vogliamo capire, con questa nostra interpellanza, cosa voglia fare la Regione per quel distretto che è attualmente in crisi e la situazione, se si va sul territorio, si scopre che sta peggiorando, se c'è una politica industriale regionale e, al di là dei finanziamenti a pioggia, se c'è un disegno specifico su quel particolare distretto.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
La parola ancora all'assessore Muzzarelli per la risposta della Giunta.
MUZZARELLI, assessore: La Regione sta sostenendo importanti sforzi, anche a livello finanziario, per promuovere la ricerca e l'innovazione nel sistema produttivo e, quindi, anche una diversificazione innovativa del sistema produttivo.
Per noi il tema non è solo cambiare un distretto, ma cambiare ed innovare i processi produttivi per rafforzare la sostenibilità delle imprese e per affrontare le difficili sfide del futuro. La sfida però è in atto, capisco che ogni giorno noi dobbiamo migliorare, rafforzare e prendere sempre a riferimento le cose più avanzate e stiamo cercando di farlo con l'umiltà del caso e con le azioni per trasformare i prodotti, i processi e le stesse imprese. In questa direzione ci siamo mossi per sostenere i progetti innovativi delle imprese per il passaggio dai distretti produttivi ai distretti tecnologici e alla ricerca costante, soprattutto perché per noi la green economy non è uno slogan, ma è un cambiamento profondo culturale delle imprese, del modo di fare impresa, dei prodotti e dei processi delle imprese.
Abbiamo messo in campo politiche attive e oggi possiamo dire una cosa molto importante: negli ultimi cinque anni la trasformazione delle scelte che noi abbiamo fatto ha portato a numeri di grande interesse. Noi abbiamo oltre 2.800 imprese agricole/biologiche e forestali, 3.400 professionisti, 116 società abilitate alla certificazione e oltre 200.000 occupati che oggi lavorano proprio sul fronte, come si dice, green, che stanno lavorando su quel terreno. E le cose che abbiamo verificato anche con gli imprenditori, anche in questi giorni, sono che se noi continuiamo come abbiamo fatto in questi anni a rafforzare, per esempio, la delibera del triennale sull'energia, loro ci stanno e per esempio ci sono imprese della nostra regione che hanno deciso di continuare ad investire nel settore dell'area delle ceramiche, come nel settore di altri territori della regione per continuare ad assumere giovani ricercatori. Per esempio ce n'è una che si è impegnata, se noi continuiamo in un certo modo, ad assumere 12 ricercatori al mese per 12 mesi, proprio perché ritengono che ci siano le condizioni di proseguire questo cammino.
Per esempio la cosa che mi interessa, e che va anche nella direzione del ragionamento che lei faceva, è che noi oggi abbiamo imprese che ci hanno chiesto finanziamenti e aiuti perché vogliono cominciare a costruire pannelli solari in Emilia-Romagna e stiamo lavorando in questa direzione, con quote di silicio, ma anche con alcune innovazioni, con le ricerche del CNR, eccetera, per provare a guardare anche oltre il silicio. Eravamo qualche sera fa in una realtà della nostra regione e abbiamo fatto un approfondimento di merito, stiamo cercando di prendere le imprese più innovative in questo settore e anche, come si dice, fare un tavolo comune per aiutarle insieme, per evitare una competizione non produttiva, ma cercare invece di trovare una competizione produttiva che vada nella direzione di rafforzare questo percorso.
Quindi, io sono d'accordo che noi dobbiamo trovare una condizione di fornitura di silicio che consenta di andare in una determinata direzione, perché è ovvio che quando non hai le materie prime sei sempre nelle mani degli altri, quando riesci ad avere i prodotti poi sei più competitivo. Quindi siamo in asse e stiamo lavorando in questo modo.
Anche i risultati del piano triennale sono di buon auspicio rispetto anche agli orientamenti che stiamo già assumendo per andare in una determinata direzione e puntare sul sole come elemento importante da un punto di vista energetico e di trasformazione delle imprese.
Nel settore del distretto delle ceramiche abbiamo registrato salti in avanti importantissimi, ci sono imprese negli ultimi due anni che hanno investito centinaia di milioni di euro sul fronte delle innovazioni e credo che stiamo perseguendo la strada con una graduale innovazione di sostenibilità dei prodotti relativi alla filiera, agendo sul lato, come dicevo, dei processi, il contenimento dei costi, ma recupero di materiali. Per esempio, seguendo le certificazioni americane oggi noi sappiamo che uno dei punti avanzati della ricerca americana è che comprano prodotti se ci sono quote di recupero di prodotti, di scarti, che oggi fanno la differenza anche nei punteggi aggiuntivi di qualità e quindi è un fatto che i LEED americani sono un riferimento per noi estremamente importante. Quindi, stiamo andando in quella direzione, stiamo rafforzando la cultura fotovoltaica della nostra regione e in generale la cultura delle fonti rinnovabili nella nostra regione.
Quindi, che cosa dobbiamo continuare a fare? Fare sinergia, dobbiamo cercare di trovare le condizioni perché nelle aree del distretto delle ceramiche la trasformazione continui, ci sono imprese che hanno utilizzato le loro lastre e oggi le utilizzano attaccando già le lamine e quindi tra lamina e fotovoltaico oggi si possono sostituire tetti, come si dice, con un'efficacia e un'efficienza superiore, stiamo lavorando con la collega Freda per un bando per sostituire l'amianto e per andare avanti con il fotovoltaico perché riteniamo che quella sia la strada che deve aiutare ad andare in quella direzione, presto andremo in Giunta con questo obiettivo, riteniamo che sia estremamente importante arrivare, per esempio, alla piastrella fotovoltaica come si è già giunti con le prime sperimentazioni in quella zona. Quindi, voglio dire, siamo in asse come ragionamento anche di carattere culturale, stiamo lavorando in questa direzione, che cosa dobbiamo anche fare? Dobbiamo lavorare a livello nazionale perché il 55% sia confermato, perché il 36% sia confermato e perché alcune strategie che servono per la compensazione negli interventi soprattutto dell'edilizia, per trasformare l'edilizia visto che uno dei punti chiave è passare da una casa che inquina e consuma energia a una casa che non deve inquinare e deve produrre energia, quindi c'è un cambio culturale enorme anche in interi settori, quelli sono i settori all'avanguardia dove stiamo tentando di lavorare in modo più forte, anche attraverso la piattaforma energetica ambientale che abbiamo fatto all'interno di Aster, dove le imprese, insieme all'Università e al Centro di ricerca, devono integrare le strategie e la cultura e quelle idee trasformarle in prodotti e in brevetti perché quella poi è la sostanziale differenza che noi riteniamo di portare avanti.
Quindi, come si dice, stiamo lavorando in questa direzione e ritengo che ogni stimolo sia importante e positivo, io ho già consegnato anche la risposta di merito, comunque ci sono le condizioni per avere questa risposta, non entro nel merito degli altri aspetti, ma mi interessava fare capire che il lavoro nel distretto ceramico come in Emilia-Romagna è un lavoro in trasformazione di pezzi d'impresa per innestare una cultura green che consenta di guardare a domani l'altro ed essere in grado di puntare al futuro.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Favia per la replica.
FAVIA: Sono assolutamente d'accordo che la parola green-economy non debba essere uno slogan, troppo spesso lo è, facciamo passare per green-economy l'olio di colza importato dal sud est asiatico e bruciato nelle centrali a biomasse che spesso sono inceneritori mascherati, ma, senza uscire dal punto, la risposta che mi premeva di più era legata proprio alla raffinazione del silicio, ovvero abbiamo un disegno, abbiamo un progetto, anche se in cantiere, di promuovere, e in che modo, la nascita di una raffineria di silicio in questa regione? È stato un po' aggirato, io spero che ci potremo tornare su. Conosciamo le politiche sui tecnopoli, ci sono cose da rivedere, cose giuste, cose meno giuste, va benissimo, ma l'intervento ad hoc su quel distretto, e non è ovviamente continuare a lavorare sulla piastrella, che comunque per forza, signori, perderà mercato perché anche la piastrella fotovoltaica è una bellissima idea ma anche dei grossi limiti di attuazione a livello, come dire, proprio commerciale. Non è con quella che riusciamo, assessore...
(interruzioni)
Certo, però l'unica cosa che condivido, assessore, ma non ho capito qual è la soluzione, è stata proprio quella che c'è bisogno di offrire più che materia prima, materia prima lavorata, ovvero i wafer di silicio, a queste aziende e io spero che come uffici a livello di assessorato vi metterete in futuro a lavorare in maniera un po' più concreta su questa prospettiva, perché come dicono anche i consulenti stessi della Regione, consulenti che lavorano al Piano energetico della Regione, sarà fondamentale in futuro potere avere una raffineria di silicio in regione.
Riproporremo il tema, cercheremo di entrare più nel dettaglio, magari ci occuperemo anche noi di fare una proposta concreta, un iter su come si potrebbe arrivare ad avere sul territorio un tale sito produttivo anche nel distretto ceramico, stiamo studiando con gli ingegneri come riconvertire. Spero che anche gli uffici della Regione lavorino in tal senso, perché se i grandi gruppi stanno sopravvivendo a questa crisi della ceramica, sono proprio i piccoli che stanno scoppiando.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Abbiamo esaurito l'oggetto 75, passiamo all'oggetto:
81 - Interpellanza del consigliere Filippi circa l'applicazione delle disposizioni contenute nella normativa denominata “Legge Sabattini”. (6)
La parola al consigliere Filippi.
FILIPPI: Da quest'anno la Regione Emilia-Romagna, unica Regione in Italia, ha deciso di togliere i finanziamenti alle imprese private, cioè di eliminare quella che era la famosa “Legge Sabattini”. Dobbiamo tenere presente che questa legge ha dato ottimi risultati, nella nostra regione abbiamo infatti imprese sane e all'avanguardia e queste necessitano di mutui, ma soprattutto di contributi per fare tecnologia e avanzare nel loro settore.
Secondo me la scelta della Regione è errata, perché in questo modo saranno favorite soltanto alcune imprese, altre verranno necessariamente tagliate fuori; io chiedevo all'assessore per quale motivo la nostra Regione, al contrario delle altre Regioni italiane, abbia deciso di non applicare la “Legge Sabattini” e quali saranno secondo lui le ripercussioni economiche sul mondo imprenditoriale.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Filippi.
La parola sempre all'assessore Muzzarelli per la risposta della Giunta.
MUZZARELLI, assessore: Nella passata legislatura, con la delibera della Giunta 231/2010, è stata presa la decisione, in accordo con il sistema economico della nostra regione, di destinare le risorse provenienti dallo Stato relativamente alle funzione decentrate del decreto legislativo 112/'98 (Fondo unico regionale) per costituire un fondo regionale di cogaranzia. Le risorse destinate alla costituzione del suddetto fondo ammontano a 50 milioni di euro, di cui 17 milioni destinati alle imprese appartenenti al settore industriale, dei servizi e delle produzioni, 23 milioni destinati alle imprese appartenenti al settore dell'artigianato e 10 milioni destinati alle imprese appartenenti al settore cooperativo.
Solo quelle delle piccole e medie imprese e degli artigiani - Unifidi - ha garantito oltre 13.000 pratiche che, se non ci fosse stato quel fondo, sarebbero purtroppo imprese andate a fondo e quindi invece sono imprese che, come mi è stato riconosciuto ieri sera in un dibattito con un'importante associazione regionale di categoria, ha consentito di respirare.
La decisione costituire tale fondo, lo ripeto, apprezzata dalle associazioni di rappresentanti delle imprese, di interrompere i finanziamenti previsti, quindi non di fare altro, è scaturita dalla necessità di concentrare tutte le risorse disponibili per fronteggiare la grave crisi economica e finanziaria che sta affliggendo il sistema produttivo e occupazionale della nostra regione e che, insieme all'applicazione delle regole di Basilea 2 sta, di fatto, creando non poche difficoltà alle imprese in merito alla possibilità di accedere al credito bancario.
La situazione di oggettiva difficoltà di accesso al credito bancario da parte di imprese che, pur sane, hanno risentito degli effetti di una crisi finanziaria che si è ripercossa sull'economia reale, ha avuto l'inevitabile conseguenza di rallentarne, se non di bloccarne del tutto, le operazioni di investimento; inoltre, un gran numero di imprese si è trovato ad affrontare problemi di liquidità, di carenza di capitale circolante e più in generale di sottocapitalizzazione che hanno creato situazioni di grave difficoltà nell'attività gestionale corrente, ancor prima che in quella di investimento.
In questa fase congiunturale, pertanto, secondo il sistema imprenditoriale della nostra regione e secondo le valutazioni che abbiamo fatto, era urgente e necessario individuare uno strumento che permettesse: di creare le condizioni per risolvere i problemi più urgenti e pressanti di liquidità aziendale; di continuare a sostenere le operazioni di investimento, soprattutto di carattere innovativo, da parte di quelle imprese che sono riuscite a mantenere eccellenti margini di competitività nonostante la crisi in atto.
Si ritiene pertanto che, al contrario di quanto scritto nel testo dell'interpellanza, la costituzione del fondo regionale di garanzia non avrà l'effetto di provocare alterazioni e squilibri nei bilanci delle imprese; al contrario, lo scopo di tale fondo è proprio quello di ricreare le condizioni finanziarie e di bilancio che permettano alle imprese stesse, al termine di questa fase di crisi congiunturale, di riprendere gli investimenti innovativi necessari a renderle più competitive e solide in un mercato sempre più concorrenziale e globale, anche perché la Sabattini in questa fase ovviamente trova in un mercato di tassi molto bassi le condizioni di sconti aggiuntivi che possono in qualche modo essere sostituiti senza grossi problemi nel momento in cui si possono fare gli investimenti con la cogaranzia.
Quindi non è assolutamente vero che a beneficiare dell'intervento del fondo saranno solo le imprese cooperative, anzi è proprio l'opposto, sono tutte le altre, le grandi imprese e soprattutto le medie e piccole. Ho dato un dato, 13.000 domande, è un dato di tutte le piccole e medie imprese perché le due associazioni di categoria più importanti hanno costituito un unico consorzio, che si chiama Unifidi, che oggi è unico in Emilia-Romagna, è un esempio nazionale di responsabilità e di coesione. Questa è la logica di fare sistema che per noi è estremamente importante e che ha rafforzato un senso e un metodo di lavoro che noi consideriamo estremamente importante.
Quindi, come ho avuto modo di evidenziare, anche le risorse che noi abbiamo dato sono proprio indirettamente proporzionali alla polemica che si vuole costruire e pertanto noi riteniamo che intervenire con 23 milioni con l'artigianato, 17 con l'industria e 10 sulla cooperazione vuol dire non aiutare la cooperazione, ma tutte le imprese della nostra regione e le tante imprese, le oltre 440.000 imprese che la nostra regione ha.
Quindi credo che per tutelare le aziende più piccole, attraverso anche le azioni che noi stiamo sviluppando sul tema dei riferimenti europei, ricordiamoci che per fortuna c'è l'Europa che ci dà indirizzi puntuali, come per esempio l'applicazione che noi stiamo già facendo attraverso la legge sull'artigianato della “small business act”, credo che ci siano tutte le condizioni per beneficiare e per far beneficiare le imprese che soffrono di più e quindi di essere in grado di lavorare per trovare le condizioni per un passo in avanti e per arrivare, come dico spesso, in piedi a fine 2011, perché noi avremo un 2011 molto complicato, con meno risorse per i tagli da Roma e con, ovviamente, più tensioni per l'aumento della disoccupazione che stiamo registrando.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Filippi per la replica.
FILIPPI: Assessore, io sarei cauto nel dire meno risorse causa i tagli da Roma, visto che questa mattina le ho presentato un'interrogazione a risposta immediata in cui è contenuta la spesa, oltre 2 milioni di euro, che la nostra Regione, la Giunta di centrosinistra, ha speso per una missione in Cina, quindi, secondo me, Tremonti dovrebbe tagliare un po' di più, non meno.
Detto questo, spero che ripristiniate il prima possibile i finanziamenti alle imprese private con la “Legge Sabattini”, visto che questa legge ha favorito lo sviluppo non solo del mondo imprenditoriale, ma anche lavorativo ed economico.
Il fondo regionale di cogaranzia che avete creato, secondo me è politico, infatti, come lei mi ha confermato, riserva ben 10 milioni di euro alle cooperative e non mi pare che lei abbia parlato di imprenditori agricoli, che sono fondamentali per l'economia regionale. Quindi, 10 milioni alle coop rosse ed euro zero agli imprenditori agricoli. Non mi sembra una scelta oculata quella fatta dalla Regione Emilia-Romagna e soprattutto non mi sembra una scelta che vada nell'interesse generale dei cittadini.
Inoltre, assessore, mi preoccupa il fatto, come lei ha detto, che la scelta fatta dalla Regione sia apprezzata dalle associazioni. Questo vuol dire che le associazioni sono contro le imprese, perché le imprese non sono d'accordo, quindi se lei mi dice che le associazioni apprezzano la scelta della Regione vuole dire che c'è un grosso divario tra il pensiero delle imprese e quello delle associazioni.
Inoltre non mi risulta che il comportamento delle nostre banche sia equo, visto che le banche dell'Emilia-Romagna sono le ultime in Italia a concedere finanziamenti alle imprese private. Mi sembra che le scelte della Regione non favoriscano l'interesse generale.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Filippi.
Abbiamo esaurito le interpellanze, riprendiamo il nostro ordine dei lavori.
OGGETTO 415
Delibera: «Approvazione del programma coordinato di interventi per le politiche abitative e la riqualificazione urbana della Regione Emilia-Romagna. (D.P.C.M. 16 luglio 2009. L.R. 8 agosto 2001, n. 24).» (16) (Continuazione discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti): Siamo in sede di discussione generale.
Ha chiesto di parlare la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Colleghe e colleghi, questa è la sede nella quale l'Assemblea legislativa, come sua prerogativa, deve approvare una deliberazione che è un programma, un programma coordinato di interventi che riguarda il tema della riqualificazione urbana, specificamente rivolto a dare una risposta concreta al disagio abitativo che affligge anche la nostra realtà emiliano-romagnola. Dice chiaramente il testo che essendo appunto un programma, un programma di interventi, questo in questo momento si limita ad individuare una serie di azioni e una serie di finalità, quindi appunto di obiettivi, per perseguire le quali poi saranno necessari tutta una serie di atti successivi, sia della Giunta, che mi auguro continuerà a lavorare coordinandosi attraverso le commissioni consiliari competenti con l'Assemblea legislativa, sia appunto dell'Assemblea. Una serie di strumenti che saranno appunto quelli predisposti per attivare in maniera più efficace possibile la filiera dei finanziamenti che vengono messi a disposizione, a noi, come Regione, di poter attingere appunto ai finanziamenti altri di derivazione, per esempio, statale, e che ci possono consentire di migliorare la nostra capacità di dare la risposta ad un bisogno che mi permetto appunto di segnalare, non io, ma recuperando i contenuti dell'allegato A, che è la parte integrante di questa nostra deliberazione, che mi permetto appunto di segnalare come una reale emergenza.
Il disagio abitativo peraltro è descritto nel documento che andiamo ad approvare, è una delle manifestazioni più vivide di un disagio più complessivo prodotto da una crisi che anche nel nostro territorio si abbatte, alla quale noi, come istituzione Regione, siamo tenuti a dare una risposta.
Questo vuol dire che dobbiamo avere, come sempre, penso, abbiamo dimostrato di avere, un'attenzione al qui e ora, anche con la capacità di rivedere alcune delle nostre politiche, di rilanciarle nella logica di migliorarne in qualche maniera gli effetti prodotti, di valutarne costantemente appunto l'efficacia, perché valutare l'efficacia di una norma e di una politica regionale vuol dire misurare, essere capaci di misurare i miglioramenti nelle condizioni di vita materiale delle persone, perché questo è, e adesso, come dire, in un rapporto secondo me che va ogni volta ribadito e rilanciato con i soggetti attuatori le nostre normative, per esempio il sistema degli enti locali ma non solo, dal momento che il nostro piano, la nostra programmazione riguarda la relazione con moltissimi soggetti presenti e attivi appunto nella società, appunto di rilanciare in continuazione un patto che serve a migliorare il senso di appartenenza e a ribadire insieme che tipo di responsabilità noi abbiamo nel ruolo di politici regionali e di legislatori, una responsabilità che, ripeto, è efficacia nella misura in cui è condivisa con altri soggetti.
Il famoso tema della cessione di sovranità, che vuol dire però, appunto, l'essere chiari nella scelta degli obiettivi e nell'indicare gli orientamenti politici, è una sfida che non è una volta fatta valida per sempre, ma va rilanciata e ribadita alla luce, ripeto, delle emergenze e dei bisogni che ci sono.
Il disagio abitativo è un disagio vero, parla della povertà, della difficoltà nella quale ormai vivono tantissime famiglie emiliano-romagnole. I dati che vengono presentati e che sono stati illustrati, quindi non ripeto i numeri, dalla collega Marani, che ha fatto un intervento che io ho condiviso molto, di presentazione appunto di questa deliberazione, parlano chiaro. Il coniugare questo tipo di bisogno con una diversa e rinnovata sensibilità nei confronti appunto dei temi ambientali, richiamandoci a una diversa responsabilità nel modo con il quale si interviene e si opera su questo territorio che è finito, nel senso letterale del termine, e che non è una risorsa rinnovabile o infinita, che è quello di tenere conto dei bisogni nella loro complessità. Guardate che il tema della salute di una comunità è un tema che va assolutamente verificato sulla base, senza dilungarmi molto, di un concetto di salute che viene indicato dall'Organizzazione mondiale della Sanità. Cosa vuole dire benessere, stato di salute? Vuol dire poter vivere in una condizione in cui c'è assenza di malattia, e quindi il tema del sanitario, ma c'è anche, voglio dire, la possibilità di sviluppare il senso di appartenenza a una comunità, non c'è disagio sociale, non c'è disagio psicologico, di conseguenza tutto serve a migliorare le condizioni nella quali di fatto operiamo, sapendo che la crisi produce molte cose: la drammatizzazione delle condizioni di molte persone e nello stesso tempo una riduzione significativa di risorse a disposizione del sistema pubblico e anche del sistema privato, che possono essere messe in circolo per ottenere il raggiungimento di questo tipo di obiettivi.
Ho visto che alcuni colleghi hanno presentato emendamenti. Non vorrei aprire qui una discussione sul merito di questi emendamenti, qualcosa poi dirò, ritengo però, dal mio punto di vista, che sia inappropriata in questa sede, per il tipo di oggetto che noi qui dobbiamo deliberare, la scelta di procedere attraverso, poi in politica va bene tutto e c'è il diritto che io per prima riconosco di assumere qualunque tipo di iniziativa, però ritengo, appunto, che gli emendamenti che sono stati presentati...
(brusio in aula)
PRESIDENTE (Richetti): Colleghi, scusate.
Il brusio in sala ha superato i decibel consentiti, lasciamo concludere la consigliera Donini.
Prego, collega Donini.
DONINI: Grazie, presidente, concludo rapidamente.
Dicevo, appunto, i contenuti di questi emendamenti sono contenuti che tendono a modificare l'impianto della legge 24 o che in qualche maniera riguardano quelli che sono poi i regolamenti di accesso all'edilizia residenziale e sociale o le modalità con le quali eventualmente i Comuni possono elaborare le loro graduatorie per accedere più in generale all'edilizia sociale. Credo che questa non sia la sede per poterli inserire.
Io vorrei che noi facessimo una discussione più approfondita e vorrei dire ad alcuni colleghi, soprattutto al collega Bazzoni, mi sembra, che è il presentatore di uno degli emendamenti, che la proposta che lui suggerisce, che è quella di limitare in qualche maniera l'accesso alle prestazioni...
(interruzioni)
Ho sbagliato il nome, consigliere Pollastri, non me ne voglia, non riesco a leggere... Malaguti. Il collega Malaguti, che ha presentato appunto una proposta di emendamento, questo tipo di soluzione, che è stata sperimentata in molte realtà, è risultata una sorta di boomerang rispetto al tipo di condizione nella quale poi gli stessi Comuni si sono trovati, appunto, ad operare. Il bloccare la mobilità interna, anche quella italiana, perché poi il problema è anche questo, in un momento in cui c'è crisi, ce ne siamo accorti tutti, e c'è un problema reale che riguarda il tema dell'occupazione, che riguarda anche il bisogno delle famiglie, delle persone di spostarsi sul territorio alla ricerca di condizioni migliori. Non so i migranti, perché tanto questa è una norma che è incline, che tende a discriminare appunto i cittadini stranieri rispetto a quelli di nazionalità italiana, ma questo tipo di norma produce degli effetti anche di boomerang in una situazione di crisi che riguarda anche, appunto, i cittadini italiani. Potrei mettere in campo moltissimi esempi, ma ritengo inappropriata, ripeto, nella libertà di esprimersi come meglio si crede, ritengo inappropriata nel senso proprio e nel concetto vero di appropriatezza questa discussione su questo specifico oggetto e su questo specifico contenuto.
Interessante, come dire, anche se l'impianto parte da lì, l'emendamento della consigliera Noè quando pone la questione dei tempi di permanenza, per esempio, non nel luogo di residenza ma nella graduatoria. Quello è un altro concetto.
Tutti temi che trovo e giudico interessanti e che secondo me dovranno essere oggetto di una discussione in Assemblea quando, successivamente alla deliberazione di questo programma d'intervento, ci si metterà a dotarsi degli strumenti che sono, ripeto, complessi e articolati, che saranno necessari appunto per poterlo appunto attuare.
Un passaggio: esprimo per certi versi una soddisfazione in questa situazione di scarsità di risorse, io ricordo che con il Governo Prodi del 2007 fu attivato un piano nazionale sull'emergenza abitativa e furono stanziati 550 milioni di euro per dare una risposta concreta ad alcune tipologie di bisogni. La Regione Emilia-Romagna prontamente elaborò, per quanto di sua competenza, un piano di intervento, quello denominato “Nessun alloggio pubblico sfitto”, stanziando a sua volta, nella logica del cofinanziamento, una ingente quota di risorse regionali. Il Governo successivo, dal 2008 bloccò...
PRESIDENTE (Richetti): Consigliera Donini, se si avvia alle conclusioni, grazie.
DONINI: Grazie, presidente, concludo.
...e quelle quote non furono ripartite alle Regioni e la Regione Emilia-Romagna spese solo la sua quota, appunto, a parte e buona parte di quel programma, la cui necessità era evidente, non è stato possibile realizzarla.
Siamo contenti che a quel tipo di errore, io lo chiamo così, da un punto di vista politico, si sta cercando adesso di mettere rimedio e si demanda positivamente appunto alla Regione una quota di quel fondo. Auspico che il resto si aggiunga presto per poter essere all'altezza di un bisogno vero, reale e concreto, al quale è obbligatorio che diamo delle risposte.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Chiude il dibattito generale l'assessore Freda, che è in Aula.
Prego, assessore Freda.
FREDA, assessore: Mi ricollego all'intervento della consigliera Donini per sottolineare ancora una volta la valenza di questo programma e le finalità principali che sono state illustrate in diversi interventi da diversi consiglieri oggi in Aula. In particolare ci tenevo a sottolineare la valenza dal punto di vista della riqualificazione urbana, oltre che da quella sulle politiche abitative, perché in effetti una delle prima finalità è quella del riuso e della riqualificazione di ambiti urbanizzati, quindi, come già ricordato, un'attenzione a frenare il consumo di suolo, la dispersione degli insediamenti, che rappresenta non solo un fattore di degrado, ma anche un costo ingente per la collettività.
In secondo luogo questo programma riesce a perseguire l'obiettivo della qualità urbana e architettonica, da un lato perseguendo il recupero degli immobili esistenti, quindi del patrimonio esistente e degradato, dall'altro affrontando il tema in un'ottica urbana. Questo è uno, penso, dei caratteri salienti di questo programma, perché, in sostanza si propone di convogliare strumenti operativi e risorse per l'edilizia residenziale con l'input e quindi la tendenza a uno sviluppo sostenibile.
Il terzo punto che vorrei sottolineare è il sostegno dato da questo programma all'attenzione verso la coesione sociale, quindi l'intento di proporre degli interventi che tengano conto non solo della residenza, ma dell'intorno, quindi dello spazio pubblico in cui, come giustamente ricordava la consigliera Donini, poi si svolge la vita dei cittadini.
Dall'altro, ancora, un obiettivo importante che si vuole perseguire con questo programma è senz'altro la messa a disposizione di alloggi a canone sostenibile, che vanno, come già ricordato, a coprire quella fascia grigia di persone che non riesce ad avere accesso agli alloggi Erp e che comunque è in difficoltà rispetto alle politiche di mercato sulla locazione.
Infine, il tema degli standard della sostenibilità vista dal punto di vista non solo urbano, ma anche proprio ambientale, quindi la richiesta in questo programma di standard energetici alti per le nuove realizzazioni ed efficientamento energetico per quelle invece esistenti e quindi per gli interventi di riqualificazione degli edifici già realizzati.
Ancora penso sia importante sottolineare il fatto che questo programma ci consente di dare una risposta a quei 14 enti che avevano presentato una proposta di riqualificazione nel 2009 e che erano entrati in una graduatoria, si erano collocati utilmente, questa graduatoria complessivamente formata da 30 proposte. Con le risorse a disposizione finora si era riusciti a finanziarne solo 16, quindi riusciremo a mettere a frutto il lavoro già realizzato dagli enti locali dando una risposta a dei progetti di riqualificazione che senz'altro andranno rimodulati, perché le risorse a disposizione non sono molte, però comunque saremo in grado non solo di dare una risposta a delle esigenze concrete, ma anche di mettere a frutto, appunto, il lavoro degli enti locali, che sicuramente è stato consistente nella predisposizione di un programma complesso di riqualificazione urbana, come già era il bando PRUACS del 2008.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Freda.
Abbiamo chiuso il dibattito generale, apriamo la discussione generale sui tre emendamenti:
emendamento 1 a firma del consigliere Malaguti;
emendamento 2 a firma dell'assessore Muzzarelli;
emendamento 3 a firma della consigliera Noè.
Ha chiesto di parlare il consigliere Malaguti. Ne ha facoltà.
MALAGUTI: Devo dire che non ho capito l'intervento della collega Donini quando mi parla di boomerang nella mobilità. Credo che il boomerang, non so come sia arrivato alla collega, ma ai Comuni che hanno applicato queste disposizioni non è arrivato nessun boomerang, perché le posso testimoniare che, per esempio, i Comuni di Cento e Bondeno, che hanno inserito nelle loro graduatorie questa disposizione, hanno trovato sicuramente giovamento da questo e non gli è ritornato alcun boomerang di mobilità.
Rimango, quindi, assolutamente convinto dei benefici che porterebbe adottare un intervento di questo tipo, non vedo neanche il motivo per cui questo possa in qualche modo non essere pertinente con il deliberato, perché a mio avviso potrebbe essere inserito. Se poi l'assessore vorrà intervenire sulla legge 24 del 2001, io non ho ancora capito se così stanno le cose, a questo punto allora potrei anche ritirare l'emendamento, ma su un'assicurazione dell'assessore che recepirà questo emendamento con una modifica alla legge 24, perché vi posso anche dire che se questo emendamento non verrà, come dire, recepito in questa delibera, allora presenterò a mia volta una richiesta di modifica alla legge 24, perché ritengo che sia un provvedimento assolutamente necessario per lo stato delle cose, proprio per la congiuntura di crisi internazionale che porta molti nostri concittadini a non riuscire ad accedere alle abitazioni popolari, perché, come ho spiegato quando ho illustrato l'emendamento, ci sono problemi seri di questo tipo. Credo che proprio per questa congiuntura di crisi internazionale noi dobbiamo garantire a chi ha versato contributi per tanti anni e quindi ha acquisito, a mio avviso, non per questioni di cittadinanza, di razza o di etnia, ma proprio per questioni di permanenza sul territorio e di contributi personali versati sul territorio, abbia diritto ad acquisire un servizio che lui stesso si è impegnato a realizzare.
Non vedo il motivo per cui questo debba essere oggi reso impossibile da degli escamotage, che tutti sappiamo quali solo, come quello, appunto, dello sfratto esecutivo, che vengono puntualmente adottati e sono questioni davvero riprovevoli in una situazione purtroppo anche di guerra tra i poveri.
Per cui vorrei capire se questo emendamento c'è la volontà di recepirlo nella 24 oppure c'è la volontà esclusivamente di respingerlo e da quello poi prenderò la mia decisione personale.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Malaguti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Villani. Ne ha facoltà.
VILLANI: Credo che la discussione che si è sviluppata attorno all'emendamento presentato dal collega del gruppo sia una discussione sostanziale rispetto a questo provvedimento. Noi siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà che ci sono nelle varie regolamentazioni comunali sull'accesso a questo tipo di edilizia e siamo d'altra parte consapevoli che quando la Regione vuole intervenire ha la potestà, la capacità non solo istituzionale, ma anche ordinatoria rispetto agli enti locali che sono sottoposti.
Il problema che è stato evidenziato è del tutto evidente in tutte le nostre città, allora ritengo che in questa situazione sia necessario introdurre quegli elementi che consentano ai cittadini emiliano-romagnoli di vantare comunque un diritto - credo che di questo si tratti - ed è un leit motiv peraltro che stamattina è tornato in quest'Aula in più occasioni, ricordo appena l'intervento della consigliera Noè, ma anche di altri che hanno detto: prima di tutto, in questa fase di crisi e di emergenza occupazionale, di difficoltà economica per i singoli e per le famiglie, pensiamo agli emiliano-romagnoli che qui risiedono. Credo che un po' sia questo il leit motiv di questa discussione, perché occorre che introduciamo degli elementi che garantiscano a coloro che hanno una determinata anzianità di residenza in un ente locale, nella nostra regione, di vantare un diritto, che è quello di chi, avendo questa anzianità, ha contribuito a maggior ragione per quota parte in termini relativamente maggiori al benessere di quel territorio, lavorando, pagando le tasse, usufruendo e pagando alcuni servizi, eccetera. Altrimenti, vedete, noi cadiamo nella solita filosofia del buonismo a tutti i costi, per cui arriva qualcuno che magari ha una famiglia numerosa, ma che ha un'anzianità di residenza risibile rispetto a chi invece qui risiede, con dei target che consentono di raggiungere alcuni fattori numerici rispetto a dei regolamenti che non tengono in considerazione questo aspetto e, come si suol dire, “cornuti, beffati e quant'altro”, scusate il termine (mazziati no, perché sono beffati: mazziati ci vorrebbe un'autorità che mazzia, qui in realtà sono beffati).
Allora, se noi vogliamo continuare su questa strada, mi pare che la Regione Emilia-Romagna lo stia dimostrando ovunque, insomma, quello che è successo a Modena rientra in un percorso di non integrazione voluta perché, anziché insegnare la lingua italiana ai figli degli extracomunitari, noi facciamo i corsi di lingua araba per insegnare quello che dovrebbero insegnare loro i genitori, va bene tutto, però questo è un principio che noi non vogliamo tollerare e quindi vogliamo rimarcare anche politicamente in quest'Aula che ci pare che da questo punto di vista occorra mettere un punto fermo.
Credo che l'emendamento presentato dal collega a questo dispositivo sia un emendamento che va esattamente in quella direzione, altrimenti noi cadremo in un equivoco: ad essere buonisti a tutti i costi non andiamo verso una vera integrazione, ma creiamo una società nella quale succedono i fatti che sono successi anche recentemente a Novi di Modena.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Villani.
Ha chiesto di parlare il consigliere Leoni. Ne ha facoltà.
LEONI: Il collega Malaguti, presentando questo emendamento, ripropone, secondo me giustamente, un'antica battaglia del centrodestra all'interno della Regione Emilia-Romagna e all'interno delle commissioni competenti. Era il 2004 quando presentai un progetto di legge che richiedeva che la legislazione della Regione Emilia-Romagna potesse prevedere, nella posizione delle graduatorie per l'accesso delle abitazioni di edilizia residenziale sociale o anche per le case popolari, o comunque in generale per gli alloggi pubblici, che vi fosse almeno da cinque anni una residenza sul territorio.
Devo essere sincero, all'inizio avevo inserito sei anni di residenza, quando però l'Unione Europea ha stabilito che il permesso di soggiorno definitivo scattava al quinto anno di residenza sul territorio, per mantenere una equivalenza sia legislativa che amministrativa ho abbassato a cinque anni e mi sembrava già di essere venuto incontro alla Giunta regionale. È dal 2004 che questo progetto di legge, nella settima legislatura e addirittura nell'ottava, non solo non è mai stato discusso, ma è sempre stato irriso, sempre con la scusa che la Giunta l'avrebbe preso in considerazione.
Badate bene, quello che noi chiediamo è peraltro già praticato in molti Comuni della nostra regione. Ci sono alcune zone della nostra regione dove già il criterio di anzianità di residenza sul territorio, noi poi lo legavamo anche ad un contratto di lavoro, viene praticato e allora non si capisce davvero perché la Giunta non voglia aderire a questa semplice, ma di fatto rivoluzionaria, proposta, che evidentemente però va a scardinare un ragionamento ideologico del dove tutto è possibile per tutti, ma dove paradossalmente gli unici a rimetterci sono quelli che magari sono nati qui, hanno sempre vissuto qui, hanno sempre pagato le tasse qui, le nostre giovani coppie.
E allora io mi chiedo davvero che cosa debba ancora avvenire per evitare di vedere che in realtà come quella del Comune di Modena il 53% degli alloggi pubblici viene assegnato a persone di nazionalità non italiana, a fronte di una popolazione straniera del 12-14%. È evidente che c'è una chiara disparità, ma è anche evidente che se la Giunta regionale, continuando a perpetrare questa inerzia colpevole, miope, di fronte a questo problema che noi abbiamo segnalato più e più volte con forza, con continuità, continuerà a mantenere questo tipo di atteggiamento, è evidente che diventa un complice colpevole di una situazione di grave discriminazione nei confronti di chi straniero non è.
Siccome noi non ci vogliamo rendere colpevoli di questa situazione, abbiamo presentato, attraverso il collega Malaguti, questo emendamento e io penso che non la politica, ma certamente il buonsenso farà in modo che questo emendamento debba essere approvato; se non sarà così ognuno si assumerà le proprie responsabilità.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Leoni.
Vi ricordo che siamo in discussione sugli emendamenti.
Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Analogamente a chi mi ha preceduto, anch'io ho pensato con un emendamento di ribadire alcuni passaggi che secondo me sono anche rafforzativi del fatto che oggi non si possa prescindere da tutta una serie di considerazioni che emergono dalla società, in funzione di come si sta componendo la nostra società, ma anche in funzione di ciò che è bene per la nostra società. Noi non vogliamo assolutamente porre una questione di cittadinanza, di provenienza, però credo che qui oggi uniformemente orientarsi in linea a un principio di anzianità, che sia collegato alla residenza, piuttosto che a un criterio di anzianità in una graduatoria siano, appunto, dei punti di riferimento assolutamente ragionevoli dei quali si debba tenere conto.
Prima l'assessore Muzzarelli, così come l'assessore Freda, ci facevano presente che i nostri emendamenti, quindi anche il mio, non essendo pertinente rispetto al punto dove si inseriva, era forse più opportuno ritirarlo perché comunque ci sarebbe stata una ripresa quando si sarebbe ritrattata la legge 24. Io chiedo una cortesia, io forse posso anche ritirare questo emendamento, però ho bisogno di una pronuncia formale, dalla quale si evinca chiaramente la garanzia d'impegno in questa direzione.
Io non so se questo sarà possibile, però, ripeto, siccome in linea di principio sono due passaggi che, comunque sia, si possono prestare in una dialettica generale del tema che stiamo trattando, ripeto, se effettivamente saranno due criteri che verranno assunti non capisco quale sia la difficoltà di recepirli. Se poi dovranno essere recepiti nella legge 24, per cui tecnicamente la mia richiesta oggi non può essere recepita, io chiedo ai miei colleghi e a voi assessori di come possa io essere rassicurata, assieme ai miei colleghi del PdL, perché qui ho sentito anche altri esponenti che condividono l'ipotesi di un'anzianità di residenza piuttosto che di un'anzianità di permanenza in lista, dunque vi chiedo di mettermi nelle condizioni di essere rassicurata sul fatto che questi due criteri verranno adottati. E allora si può individuare una soluzione che può essere il ritiro dell'emendamento perché verrà ripreso, ma - ribadisco - metteteci nelle condizioni di avere un impegno formale in questo senso.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Chiudiamo la discussione generale sui tre emendamenti dando la parola all'assessore Muzzarelli.
Prego, assessore Muzzarelli.
MUZZARELLI, assessore: Io vorrei invitare ad una riflessione. Capisco lo sfogo del centrodestra, che ogni tanto ha bisogno di qualche eccitazione aggiuntiva rispetto alla discussione, ogni tanto bisogna caricarsi, ma stiamo discutendo di una cosa che è altra e vorrei stare all'oggetto.
Questa delibera impegna risorse non per l'Erp, ma per l'Ers, che sono due cose diverse e quindi impegna risorse sostanzialmente per interventi, imprese di costruzioni, quindi esterne, per l'affitto, società di scopo, organizzazioni non lucrative di utilità sociale, le cooperative di abitazione e tutti i soggetti che liberamente nell'ottica del mercato ragionano di queste cose...
(interruzioni)
No, i regolamenti non li fanno loro...
VILLANI: Appunto!
MUZZARELLI: Non li fanno...
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere Villani, non interloquiamo. Ci sarà modo...
VILLANI: ... Con il Regolamento...
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere Villani!
(interruzioni)
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere Villani!
(interruzioni)
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere Villani, ci sarà modo in dichiarazione di voto...
(interruzioni)
VOCE: Si vergogni!
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere Villani!
(interruzioni)
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere Villani, durante il suo intervento però non c'è stata una reazione come la sua.
VILLANI: Siamo stanchi di farci prendere per il culo da Muzzarelli.
(interruzioni)
MUZZARELLI: Lei fa della scena e io non l'ho interrotta!
PRESIDENTE (Richetti): Scusi, assessore Muzzarelli.
(interruzioni)
Consigliere Villani, è andato ben oltre il linguaggio consentito in quest'Aula.
(interruzione del consigliere Villani)
No, non è lo stesso...
VILLANI: Presidente, va bene.
MUZZARELLI: Allora, vorrei ribadire il concetto, che noi stiamo discutendo di altra cosa, di altra cosa. Stiamo cercando di investire nella nostra regione 80 milioni di euro per dare la casa a chi non ce l'ha; stiamo lavorando per investire risorse regionali e risorse statali sulla base di indicazioni nazionali per la qualificazione urbana delle città; stiamo allargando il circuito di relazioni con un accordo fatto con il Governo...
VILLANI: Sulle risorse, non sull'accesso!
MUZZARELLI: Si può parlare o no, perché capisco che...
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere Villani, io sono costretto a chiederle di uscire se lei continua ad intervenire.
MUZZARELLI: Un accordo fatto con il Governo sulla base di un protocollo...
(interruzioni del consigliere Villani)
Ma allora! Ma veramente, presidente!
Stiamo discutendo di un accordo fatto con il Governo sulla riqualificazione urbana delle città; stiamo utilizzando risorse nostre e del Governo per 20 milioni di euro sulla base di un accordo che è stato sottoscritto, che vede nella riqualificazione urbana un riferimento certo per gli interventi per l'affitto per chi la casa non ce l'ha, e noi non andiamo ad incidere perché nessuna legge regionale va ad incidere su quel punto. Dopodiché quello è nero su bianco ciò che abbiamo fatto con il Governo.
Poi c'è un altro atto che impegna, nell'ambito degli 80 milioni di euro, 31 milioni di euro per cercare di sviluppare interventi per la riqualificazione con priorità e per investimenti che devono essere fatti nell'ambito dei piani regolatori, perché i piani regolatori hanno aree che debbono essere sviluppate nell'ambito del diritto dei cittadini di pagare le tasse e in quelle aree pagano le tasse e quindi hanno diritto di sviluppare quelle aree e dentro in quel concetto noi lavoriamo.
Dopodiché noi lavoriamo anche per cercare di fare le cose perbene, e mi pare che ha ragione Malaguti quando è intervenuto dicendo che i Comuni fanno già queste cose, perché le possono fare in base alla legge e io sono d'accordo. Lo possono fare, quindi non c'è bisogno di fare altro, lo possono fare. E quindi, siccome lo possono fare, ci sono delle realtà della nostra regione che lo fanno e questo è importante.
Dopodiché però bisogna che sia altrettanto chiaro che noi dobbiamo avere un rispetto di cittadinanza, un rispetto di cittadinanza emiliano-romagnola, non localistica legata a un punto secco, uno deve vivere lì perché se va dieci chilometri più in là perde tutti i suoi diritti, quindi ci vuole un diritto emiliano-romagnolo, e siccome su questo percorso ci siamo impegnati a lavorare nell'ambito della modifica alla legge 24, così rispondo anche alla consigliera Noè per un ragionamento più serio e completo, prendendo le migliori esperienze che sono state fatte nella nostra regione e per andare nella direzione di qualificare le città per rigenerazione urbana, per cercare di recuperare le condizioni di una qualità completa delle nostre città e per creare cittadinanza e quindi per essere in grado di dare spazio ai cittadini, tutti i cittadini che vivono in una comunità, che lì lavorano e producono.
Dopodiché invito anche a fare molta attenzione quando si parla di questioni delicate come quella che è successa a Novi di Modena, occorrerebbe molto più equilibrio, quella donna ha avuto il coraggio di reagire, occorrerebbe un monumento a quella donna. Occorrerebbe stare molto attenti, molto rispettosi, molto attenti ad evitare delle demagogie che possono diventare pericolose, perché poi istigare non va bene, noi dobbiamo fare le cose per portare avanti seriamente il rispetto di ogni cittadino.
Quindi, noi riteniamo che i tre emendamenti, il primo in questa fase non ci sta, secondo la nostra opinione; credo che il secondo rafforzi (secondo inteso quello che ho qua io, non so se Gabriele Ferrari ha presentato un emendamento, adesso non so se sono gli stessi, io ne ho diversi perché ci sono due delibere), c'è un'integrazione che abbiamo presentato per un errore materiale, e quindi noi riteniamo che ci siano le condizioni per dare la possibilità di completare la graduatoria e lanciare un'operazione di qualificazione urbana, per lanciare il bando per i 31 milioni di euro per consentire di realizzare la casa per quelle fasce intermedie che hanno quel problema e abbiamo bisogno di continuare una relazione costruttiva, a partire dalla commissione - ne abbiamo ragionato e ne dobbiamo ragionare con il presidente della commissione - per cercare di trovare le condizioni per utilizzare le migliori esperienze della nostra regione e far sì che il diritto di cittadinanza sia un diritto reale, inclusivo e valoriale.
Quindi su questo noi vogliamo continuare a lavorare e pertanto riteniamo che le delibere che noi abbiamo proposto di programma per investimenti, per dare la casa a chi non ce l'ha, siano delibere serie, che debbono essere approvate nell'interesse di cittadinanza della nostra comunità regionale.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
Abbiamo concluso la discussione generale sui tre emendamenti.
Apriamo le dichiarazioni di voto congiunte su emendamenti e atto amministrativo.
Ho iscritto a parlare in fase di dichiarazione di voto il consigliere Villani.
Prego, consigliere Villani.
VILLANI: Io le chiedo scusa per le intemperanze, ma d'altra parte siamo anche stanchi che in quest'Aula la parola definitiva di un assessore sia verbo. Non è così e non è neanche giusto che in quest'Aula si dicano delle cose che non corrispondono alla realtà dei fatti. Sappiamo perfettamente la differenza che c'è fra Erp ed Ers, sappiamo perfettamente che sono le società di trasformazione urbana, anche perché le ha inventate il Governo di centrodestra, le ha finanziate, questa Regione ha abbondantemente attinto a quel calderone di soldi, la città di Parma, da cui vengo, è la prima ad averle utilizzate e le ricordo, caro assessore, che abbiamo il pedigree assolutamente intonso, tanto è vero che il primo vero...
(interruzioni)
No, ma è inutile che faccia le facce, che dica, perché ormai siamo abituati alla sua prosopopea da modenese, bulgaro, di un centrosinistra totalitario...
(interruzioni)
Siamo stanchi, lei venga in quest'Aula e faccia l'assessore e parli delle questioni che interessano l'assessorato, non venga a raccontarci delle balle. Sappiamo perfettamente che cosa sono le società di trasformazione urbana.
Guardi, allora, nella mia città verrà presentato l'8 novembre il primo progetto nazionale di housing sociale, voi manco sapete di cosa parliamo, perché avete una concezione di queste cose che è ultraconservatrice.
Allora, noi abbiamo posto un problema diverso: rispetto ai bandi di gara, che comunque non toccano soltanto i Comuni, perché sono soldi che il Governo vi dà e voi istruite queste pratiche con dei bandi di gara, abbiamo detto che sarebbe buona cosa che la Regione, visto che ne ha capacità e potestà a prescindere dalla sua spocchia... Lei era dalemiano forse, perché vedo certi atteggiamenti che mi riconducono molto al baffino dalemiano che con la spocchia, no, ecco, bene...
Allora, a prescindere da questi ragionamenti abbiamo detto che la Regione ha la possibilità di intervenire, si faccia un'operazione nella quale si privilegia una fascia di popolazione che ha un'anzianità di residenza, il che vuol dire che ha anche un'anzianità di appartenenza a una comunità, di lavoro, di tasse lasciate a quella comunità che credo abbia un diritto.
Lei sa benissimo che i Comuni di questa regione che hanno adottato un simile atteggiamento nei regolamenti sono pochissimi e sono quei pochi che sono governati dal centrodestra...
MUZZARELLI: Non è vero!
VILLANI: Quei pochi, perché voi ne avrete tre o quattro, ve lo dico io, ve lo garantisco. Vengo da un comune nel quale questo tipo di ragionamento è stato fatto molto tempo prima rispetto alla discussione che è nata in questa Regione, rispetto a un atteggiamento che è quello lassista su questioni rispetto alle quali vogliamo nasconderci, ma che sono del tutto evidenti tutti i giorni, quindi abbiamo posto un problema serio.
Allora, sentirci dire che noi non sappiamo cos'è l'Erp, cos'è l'Ers, assessore, ma guardi lei venga e parli delle cose di cui deve parlare, non venga a fare i conti in tasca a un'opposizione che sa perfettamente di cosa parla e sa anche che pone dei problemi che sono sentiti dalle nostre comunità e non ci venga a fare la lezioncina perché non è in grado, perché sappiamo perfettamente di che cosa parliamo...
(interruzioni)
Non è in grado, assessore, si attenga alle questioni che riguardano l'assessorato, non ci faccia lezioni perché sappiamo perfettamente cos'è l'Ers, cos'è l'Erp, cos'è l'housing sociale e sappiamo perfettamente che in questa fase siete in difficoltà, perché il vostro modello cozza anche contro le esigenze delle comunità locali che voi governate.
Questa era una questione che andava affrontata con un po' più di intelligenza, ma mi viene da dire veramente che il suo sia un atteggiamento dalemiano, forse apparteneva a quel troncone, perché quella spocchia, quella prosopopea che abbiamo conosciuto la vediamo ancora nei suoi interventi.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Villani.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Ferrari. Ne ha facoltà.
(interruzione del consigliere Villani)
Siamo al primo richiamo formale, consigliere Villani.
(interruzione del consigliere Villani)
No, sono io adesso che non posso tollerare, perché siamo un po' oltre. Siamo al primo richiamo formale.
Prego, consigliere Ferrari.
VILLANI: Richiami chi mi sta facendo dei gesti.
PRESIDENTE (Richetti): In Aula, consigliere, lei lo sa, ha più esperienza di me, c'è una terminologia alla quale attenersi. Siamo andati oltre.
Prego, consigliere Ferrari.
FERRARI: Mi piacerebbe che in quest'Aula, per la quale io ho molto rispetto e credo sarebbe opportuno che tutti ne avessimo, mantenessimo anche dei toni, seppure nella diversità, almeno di civiltà. È un segno di intelligenza, secondo me.
Per quello che riguarda il programma coordinato per le politiche abitative e la riqualificazione urbana, devo dire che quanto la Giunta ha fatto e propone è esattamente quello che noi vogliamo continui ad essere fatto; certamente meglio, non c'è nulla che non sia perfettibile e questo vale per ciascuno di noi, vale anche per la Giunta regionale.
Vogliamo che in un momento economicamente complicato come questo, in particolare per quelle persone che hanno meno possibilità, si continui ad investire sempre di più. Per fare questo bisogna anche insistere sulla riqualificazione delle città, perché una buona qualità della vita parte anche da una buona qualità del vivere e del costruire.
Quindi, nel rinnovare questo apprezzamento per quanto è stato fatto, vorrei ricordare al collega Villani che a Parma sono state fatte tante cose, ma ultimamente è stata costituita una società, una delle tante, che si chiama STT, nella quale il Comune di Parma sta convogliando, non sappiamo il numero preciso, cifre molto ragguardevoli di debiti che poi non sapremo come potranno essere ripagati da chi magari fra due anni verrà a sostituire la Giunta che oggi governa Parma.
Quando si è quindi un po' portati alla polemica facile, bisognerebbe che, prima di parlare di altri, si potesse parlare bene di casa propria.
Quindi, piena condivisione di quanto è stato portato alla nostra attenzione dagli assessori Muzzarelli e Freda e per quanto concerne gli emendamenti a cui si è fatto cenno prima, credo anch'io che in entrambi ci siano ragioni sostenibili per un approfondimento in altra sede, ma non è questo il luogo in cui quegli emendamenti potevano essere accolti.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Ferrari.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bernardini. Ne ha facoltà.
BERNARDINI: In un qualche modo mi trovo in una posizione ambigua, anche perché il PdL, in seno alla commissione, si era astenuto diciamo su quella che era un po' la discussione sul documento programmatico che oggi viene qui presentato e non vorrei ripetere quello che ho detto e ripetuto, diciamo, un po' all'inizio del mio intervento, ossia il dato allarmante che porta come Lega Nord a un voto contrario. Non è tanto l'inserimento o meno di quel richiamo al criterio della residenza che noi abbiamo e continueremo a chiedere in ogni ente locale, in ogni Comune, come abbiamo fatto e faremo costantemente perché è lì che c'è il problema. Oggi noi abbiamo una legge regionale che non prevede un divieto all'inserimento del criterio della residenza, abbiamo una Regione che paradossalmente consente anche tale inserimento, il problema sono i Comuni. Sono i Comuni che quando predispongono i vari regolamenti non vanno a prevedere, salvo alcuni Comuni, e qui con grande orgoglio lo dico, di centrodestra, che hanno inserito tale correttivo all'interno dei regolamenti comunali: dalla Regione mi aspetto, mi aspettavo proprio, dal contenuto di questo documento, di osare di più su quelli che sono i numeri che in premessa erano stati riportati, numeri che, ripeto, tacciano di una condotta normativa e legislativa di non essere stata in grado di rispondere in pieno a quelle che sono le aspettative oggi ancora più gravi di un'opinione pubblica che richiede con le liste d'attesa innumerevoli che ci sono, con tutte quelle problematiche che oggi abbiamo, una casa, un aiuto in campo abitativo che oggi, ripeto, gli strumenti che abbiamo adottati e che in un qualche modo andremo ancora ad adottare non riescono a garantire, perché altrimenti non avremmo comunque tutti quei numeri che abbiamo.
Per questo abbiamo ripetuto che bisognava, secondo noi, lavorare su quegli 8.000 (è l'esempio tipico di Bologna e provincia) appartamenti costruiti e invenduti che però ci sono già, che in un qualche modo potevano essere convogliati all'interno di un'azione amministrativa in cui la Regione poteva fare da guida, come ha fatto per l'housing sociale, creando dei fondi etici patrimoniali che potrebbero richiamare capitale pubblico e privato e aiutare così anche le imprese, ripeto, e le cooperative che in un qualche modo hanno sul groppone tale cosa, ma il problema è di andare a fare delle dichiarazioni di principio che in un qualche modo come Regione possiamo fare per incentivare i Comuni, che in un qualche modo possono e debbono adottare dei correttivi, lo ripeto, perché se andiamo nel campo pratico ad esaminare quella che è la realtà attuale, non si trova nulla di tutto ciò che viene indicato in premessa, ossia una politica della casa che veramente è stata un patto con risultati soddisfacenti e che ha portato diciamo un po' a risolvere i problemi.
Vorrei rileggere le parole con cui avete presentato questo documento: “Quindi una residenza pubblica è modello di governance che ha permesso di gestire con efficacia ed efficienza sia il patrimonio degli alloggi pubblici, che la programmazione delle risorse pubbliche finalizzate”. Qui, su questo, assessore, la nostra critica come Lega Nord è forte, perché nel dato di fatto attuale, pratico, di tutte quelle che sono le realtà amministrative, dove magari noi proponiamo queste cose, non vengono adottati simili criteri correttivi.
Noi oggi ci troviamo, proprio per dare corpo anche a quello che lei diceva, ossia al valore premiale della residenza, al valore premiale della cittadinanza, ma diamogli anche contenuto a questa cittadinanza, riconosciamo, introducendo un correttivo della residenza e della cittadinanza, veramente un premio a coloro che hanno contribuito con il proprio lavoro, con le proprie tasse a far sì che oggi siano state adottate delle politiche per la casa di un certo tipo. È proprio qui il punto, che le amministrazioni locali non attuano questo.
Quindi, il nostro voto favorevole ai due emendamenti è perché riteniamo giusto che ci sia da parte della Regione un richiamo forte in questo, ben sapendo che la battaglia non deve essere fatta tanto qua, quanto all'interno delle amministrazioni comunali, perché è lì che c'è purtroppo il corto circuito che non permette di incidere notevolmente, come noi vorremmo, su quelle che sono le graduatorie per l'assegnazione delle case popolari.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bernardini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Malaguti. Ne ha facoltà.
MALAGUTI: Vede, qui non si tratta di fare delle facili polemiche, devo dire tutt'altro, si tratta di intervenire in problemi concreti che sono determinanti per la vita quotidiana dei concittadini. Perché, vedete, ci sono due realtà: una è quella che ci raccontiamo qui in Aula, che è fatta anche di politichese, dove si dice che l'emendamento da noi presentato non è attinente, poi si dice che è attinente l'emendamento presentato dalla sinistra, che chiede comunque un intervento nelle questioni dei bandi. Allora, vorrei capire anche, visto che sono due emendamenti che chiedono ambedue di inserire un principio nella disposizione della delibera, come mai quello di centrodestra non sia attinente e quello di centrosinistra sia attinente. Questo non l'ho capito, ma chissà che magari alla fine qualcuno non me lo spieghi.
Ma si tratta di due realtà perché quella che ci raccontiamo in Aula non è quella che vive la gente tutti i giorni, perché la realtà che vive la gente tutti i giorni è che arrivano persone nel nostro Paese che prendono un contratto d'affitto a pagamento, non pagano il canone mensile appositamente per farsi dare uno sfratto esecutivo, con questo sfratto esecutivo si presentano alle amministrazioni locali e saltano la graduatoria di chi da anni chiede una casa perché in difficoltà. E quelle persone, nostri concittadini che da anni versano i propri contributi anche per dei servizi di questo tipo, come sono le case popolari, e che magari a 40-50 anni si trovano ad aver perso il lavoro, perché siamo certamente in una situazione di crisi, che magari si separano e devono pagare i contributi familiari essendo fuori di casa e si trovano da soli, quelle persone si trovano costrette a finire sotto un ponte dopo anni e anni di contributi versati, mentre qualcun altro gli passa davanti con degli escamotage che sono assolutamente riprovevoli. E la Regione continua evidentemente ad accettare questo stato delle cose, continuando a parlare con interventi in politichese, ma che non entrano nel merito delle realtà quotidiane dei nostri concittadini. Perché questa è la verità, perché questi sono i problemi che devono affrontare i nostri concittadini, e non è una questione di razza, cittadinanza o provenienza, perché come ho sottolineato quando presentavamo l'emendamento, se il cittadino extracomunitario o chiunque sia vive nel nostro Paese da dieci anni, quindici anni, ha versato i contributi per il lavoro che ha svolto nel nostro territorio anche lui ha diritto ad accedere a un principio di questo tipo. È un principio semplicemente oggettivamente di responsabilità, perché non possiamo continuare ad assistere dei nostri concittadini che dopo anni di contributi versati si trovano a rischiare di finire sotto un ponte quando c'è qualche altro furbetto del quartiere, o di qualche quartiere lontano dalla nostra nazione, che arriva qua e li frega tutti passando davanti nelle graduatorie, perché questa è la realtà. E se qualche Comune, qualche amministrazione locale ha adottato dei provvedimenti che ha rimediato a questa situazione, molte altre non lo fanno. Allora, a nostro avviso, era significativo che la Regione sottolineasse questo passaggio quando va a distribuire dei fondi, tra l'altro del Governo, fondi che ha dato questo Governo che taglia da tutte le parti, però in questo caso ha dato 22 milioni di euro per intervenire nelle abitazioni di questo tipo, allora la Regione poteva dare a sua volta un segnale per tutelare i propri cittadini, al di là della nazionalità di provenienza, ma sancendo semplicemente un diritto, che è quello che acquisisce una persona dopo anni di fatica e di lavoro, che versa i propri contributi e in un momento di difficoltà si trova abbandonata a se stessa perché qualche altro furbetto, con gli escamotage che tutti conosciamo, ma che tutti continuiamo ad ignorare, lo scavalca e gli passa davanti.
Allora, se preferite continuare a fare interventi in politichese dicendo tutto e il contrario di tutto, come quello del boomerang sulla mobilità che ancora non ho capito, ma magari prima o poi qualcuno me lo illustrerà, si può andare avanti così, ma non è questo il modo per risolvere i problemi concreti dei nostri concittadini.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Malaguti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.
GRILLINI: Francamente a me pare che questa discussione su questo provvedimento sia del tutto fuori luogo, perché qui stiamo discutendo di fondi per l'edilizia, non stiamo discutendo dei criteri di attribuzione delle case.
Allora, io mi chiedo come mai dal centrodestra invece si insiste su un argomento di questo tipo e la risposta che mi do è che si vuole fare un po' di propaganda in questa sede. Io sono disposto a discutere anche dei criteri di assegnazione naturalmente, ma nelle sedi opportune e in riferimento alla legge opportuna e al provvedimento coerente.
Allora, se si vuole fare della propaganda bisognerebbe anche dire che in Italia si è fatta una politica abitativa che non ha favorito l'affitto, per cui se ci sono dei cittadini italiani che si trovano in grave difficoltà qualcuno la responsabilità ce la deve pure avere. In una situazione in cui non è stata favorita la politica dell'affitto, dell'affitto a basso costo, dell'affitto calmierato, ma la politica della proprietà, per cui tutto il patrimonio diventa di proprietà e l'affitto viene lasciato a se stesso. Ci sono intere aree del Paese dove non si fa più edilizia popolare, ci sono intere città, come Roma, dove non esiste più l'edilizia popolare, dove è stata abbandonata l'edilizia popolare. Allora, se vogliamo discutere di questo e di responsabilità bisogna che ognuno se l'assuma per la propria parte politica rispetto anche alle responsabilità di Governo nazionale.
Volere contrapporre in tutti i modi cittadini a cittadini in una guerra tra poveri è assolutamente sbagliato, bisogna proporre un unico criterio: chi ha bisogno, in presenza di edilizia pubblica, della disponibilità di abitazione, chi ha bisogno deve essere valutato per il bisogno che ha, punto, con il criterio di uguaglianza, senza nessun altro criterio, dal mio punto di vista.
Queste politiche di privilegio, diciamo così, territoriale, tribale, che in qualche modo violano anche i diritti degli italiani... Cosa succede se un cittadino romano o napoletano o di Bari va a lavorare in una cittadina e non ha la residenza e magari ha lavorato lì per anni, anni e anni, senza cambiare la residenza? Non ha diritto alla casa, pur avendo contribuito e pagato le tasse e via dicendo? Andiamo.
Allora, se si vuole della propaganda la si faccia pure, però la si chiama propaganda politica, se si vuole fare della buona amministrazione invece, come in questo caso, si deve discutere di buona amministrazione, come hanno fatto gli assessori che sono intervenuti per illustrare questi provvedimenti.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Grillini.
Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Desidero precisare al collega che mi ha appena preceduto che probabilmente nell'emendamento che è stato presentato dal suo gruppo non ha avuto occasione di riscontrare che anche dalla sua parte sono state date indicazioni su eventuali criteri di valutazione e quindi, per esempio, in merito all'incidenza dell'intervento in termini di consumo del suolo, però, al di là di questa particolarità, così come lui ci invitava, mi permetto di fare un'ulteriore precisazione nei suoi confronti.
Quello che io desidero ribadire, assessore, è che stiamo solamente cercando di capire, rispetto a delle premure che sono premure di buonsenso, se c'è almeno un impegno formale da parte sua, chiaramente enunciato, magari se per cortesia lo può ribadire nella sua chiarezza e nel suo assolutismo, che effettivamente il giorno in cui si inizierà ad analizzare una rivisitazione della "24", ci sarà la disponibilità a prendere in considerazione anche l'anzianità in termini di residenza, piuttosto che di permanenza nella graduatoria.
Oggi qui c'è una dialettica che non fa conciliare se effettivamente le nostre premure siano pertinenti, però sono comunque premure che, per quanto mi riguarda, le presentai addirittura in un progetto di legge e ne discussi con l'assessore Gilli.
Chiedo questa precisazione, che forse probabilmente prima nella concitazione della dialettica, non ho avuto modo di cogliere, proprio perché, ripeto, ma credo che anche il mio collega Malaguti sia della stessa opinione, forse non abbiamo ancora colto se c'è questa predisposizione, perché se ci fosse credo che non ci sarebbe nessuna difficoltà a ritirare degli emendamenti che oggi si qualificano come non pertinenti, ma, ripeto, qui oggi quello che preme è dare un messaggio concettuale rispetto alla gestione di un pronto soccorso, che nei confronti di alcune situazioni ha sempre il codice rosso e chi si presenta con un codice verde purtroppo rimane sempre alla porta nel corso degli anni e va a finire che poi anche quel codice verde muore a forza di star lì, visto che ci sono sempre dei codici rossi, però vedo che il paragone ha colto. Però anche i codici verdi hanno un loro diritto, soprattutto se sono anche coloro che in funzione di una permanenza, di un'anzianità, hanno contribuito più di altri al pagamento di quel servizio.
Allora, io chiedo per cortesia di capire meglio se c'è questa rassicurazione da parte della Regione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto congiunte.
Poniamo quindi in votazione gli emendamenti uno alla volta.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma del consigliere Malaguti.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2, a firma dell'assessore Muzzarelli.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 3, a firma della consigliera Noè.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Si proceda quindi alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 415.
(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Richetti): L'Assemblea approva.
OGGETTO 416
Delibera: «Indirizzi e criteri per la formulazione del programma 2010-2012 di edilizia scolastica ai sensi della L.R. 22 maggio 1980, n. 39.» (17) (Discussione e approvazione)
(Ordine del giorno oggetto 416/1 - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione) (8)
PRESIDENTE (Richetti): La Commissione Turismo Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport ha espresso parere favorevole nella seduta del 22 settembre 2010, con la seguente votazione: favorevoli 26; contrari nessuno; astenuti 15.
Apriamo il dibattito generale.
È stato presentato su questo punto un ordine del giorno collegato, che vi è stato distribuito, a firma dei consiglieri Manfredini, Bonaccini, Costi, Vecchi e altri e quindi il dibattito generale è ovviamente congiunto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Pagani. Ne ha facoltà.
PAGANI: Brevemente, solo per riprendere l'importanza di questo provvedimento amministrativo che rifinanzia, per quanto riguarda l'edilizia scolastica, il triennio 2010-2012 con un importo che, sì, potremmo definire modesto rispetto a quelle che sono le condizioni delle strutture scolastiche della nostra regione, ma un importo che manifesta comunque l'attenzione di questa amministrazione regionale, che rifinanzia il piano triennale nonostante si trovi nelle condizioni di non avere la disponibilità del rifinanziamento della legge nazionale 23, quindi con una carenza di 12 milioni di euro che negli altri anni venivano stanziati dallo Stato nei confronti di questa Regione per potere fare fronte con gli enti locali della Regione Emilia-Romagna alla ristrutturazione e alla messa in sicurezza di tanti nostri numerosi edifici scolastici.
Vorrei ricordare inoltre che il numero degli allievi, dei ragazzi e delle ragazze che frequentano le scuole nella nostra regione richiederebbe un intervento maggiore da parte di uno Stato che ha manifestato la sua totale assenza e disinteresse rispetto a una questione primaria come quella dell'investimento in formazione e in questo caso anche nelle condizioni di layout in cui i ragazzi e gli insegnanti si trovano a dover far fronte a questa funzione primaria, che è quella dell'educare.
Allora, ci tenevo semplicemente a precisare che il dibattito che è avvenuto in commissione si è svolto in maniera mi pare molto civile e al di là e al di fuori di quelli che sono i toni che ho sentito oggi su altri argomenti in questa sala, che molto spesso sono più legati a elementi di natura propagandistica e a volte spesso anche fortemente ideologici, ma che poi non hanno riscontro su quelli che sono i bisogni e le esigenze delle nostre comunità come in questo caso. Parliamo di un non finanziamento di 12.500.000 euro da parte dello Stato su un elemento decisivo e primario in una regione come la nostra, che è quello dell'intervento sull'educazione, sulla formazione, che riguarda gli edifici in cui queste funzioni eccezionali e straordinarie vengono fatte per i giovani e per i ragazzi di questa regione. Nel sottolinearlo vorrei appunto evidenziare l'importanza di questa scelta, pur non riuscendo a fare fronte ai grandi bisogni che ci sono in questa regione, perché comunque è un importo esiguo, 5.400.000 euro, di cui 900.000 destinati al Polo Einaudi di Novafeltria di nuovo ingresso nella Regione Emilia-Romagna. Pur essendo un importo che non riuscirà a dare le risposte necessarie su questo versante, comunque è la dimostrazione, la disponibilità dell'attenzione che questa amministrazione sta ponendo, a differenza di quanto sta facendo lo Stato rispetto a questo settore primario del nostro Paese.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pagani.
Dichiaro chiusa la fase di dibattito generale e apriamo la fase di dichiarazioni di voto congiunte su ordine del giorno e delibera.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Con questo ordine del giorno ho voluto proporre, tenuto conto che in questa delibera c'era tutto, dagli interventi necessari per la messa in sicurezza all'adeguamento antisismico degli edifici scolastici, la necessità di fare una scuola di qualità. Abbiamo voluto citare un esempio nell'ordine del giorno, relativo a realtà di Modena e Reggio Emilia, come da altre parti, e cioè una scuola, un istituto tecnico pregiato, un'eccellenza. Anche quest'anno purtroppo 40 ragazzi non hanno potuto iscriversi all'istituto modenese, in cui potrebbero ricavarsi aule da una palazzina di proprietà della Provincia, di cui stamattina abbiamo parlato anche con l'assessore provinciale, assieme ai colleghi Costi e Bonaccini. Sembra che la palazzina venga ristrutturata dalla fondazione, però, a parte questo, per stare dalla parte dei bottoni, abbiamo presentato questo ordine del giorno in cui, nell'eventualità che ci fossero dei problemi, invitiamo la Giunta regionale ad inserire, fra i criteri previsti, la valutazione dei progetti riguardanti le scuole superiori e gli istituti che abbiano raggiunto meriti ed eccellenze, comprovati da riconoscimenti e risultati, al fine di premiare e sostenere innovazione ed eccellenze nelle scuole della regione.
Ripeto, questa è una di quelle scuole dove c'è stata la votazione più alta dei diplomati, è stata la scuola che nei concorsi ha dato, diciamo così, maggior prestigio a tutta la scuola italiana, in particolare a quella modenese.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Presidente, io preannuncio il mio voto negativo a questa richiesta e lo preciso anche. Siccome parliamo di messa in sicurezza e quindi di indirizzi e criteri per l'edilizia scolastica, mi sembra veramente poco pertinente chiedere che dei fondi vengano destinati ad una scuola, che posso benissimo pensare che abbia merito ed eccellenza, e non sugli effettivi problemi dell'edilizia scolastica.
Siccome parliamo anche di messa in sicurezza per eventi sismici, secondo me andrebbero messi in sicurezza tutti gli istituti scolastici, sia che abbiano dentro dei bambini non tanto intelligenti o molto intelligenti. Quindi, sinceramente, insomma, trovo fuori luogo questa richiesta.
Secondo me la messa in sicurezza va fatta su tutte le scuole indipendentemente dai risultati raggiunti, perché lì ci sono i nostri figli, ci può essere mio figlio che magari è un po' tonto, ma vorrei che non gli cadesse la scuola in testa.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Barbati.
Dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto congiunte.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 416/1, a firma dei consiglieri Manfredini, Bonaccini, Costi, Luciano Vecchi, Aimi e Leoni.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): Si proceda quindi alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 416.
(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Richetti): L'Assemblea approva.
OGGETTO 450
Delibera: «Programma di edilizia residenziale sociale 2010.» (18) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti): La Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità ha espresso parere favorevole nella seduta del 23 settembre 2010, con la seguente votazione: favorevoli 28; contrari nessuno; astenuti 8, apportando un emendamento nell'allegato A, ultimo periodo di pagina 7.
Apriamo la discussione generale.
Ha chiesto di parlare la consigliera Marani. Ne ha facoltà.
MARANI: Brevemente, perché questo tema è già stato affrontato nell'oggetto precedente e l'assessore Muzzarelli ha già dato alcuni dati rispetto a questo atto deliberativo.
Mi piacerebbe che stessimo sul tema del che cosa è stato fatto fino ad ora e cosa prevede questo programma per quello che riguarda la realizzazione degli alloggi di edilizia residenziale e sociale. Oggi si è parlato delle varie forme, nella delibera precedente, di edilizia sociale, io credo che il consuntivo di cinque anni di questa Regione, ed era questa una richiesta che veniva fatta in commissione, e mi sono preoccupata di raccogliere i dati perché potesse essere soddisfatta, porta ad una situazione nella quale dal 2005 al 2010 in questa regione è stato possibile, attraverso i piani di edilizia sociale e residenziale, di offrire ai cittadini della nostra regione 8.000 alloggi complessivamente, che non sono andati solo all'edilizia residenziale pubblica, e quindi al programma del “Nessun alloggio pubblico sfitto”, che è stato comunque un programma consistente e che ha consentito la ristrutturazione, il ripristino, e quindi il riutilizzo di ben 1.900 alloggi, ma si sono fatti interventi su case per l'affitto e la casa di prima proprietà, sul programma di alloggi destinati all'affitto, quindi all'affitto diciamo a canone calmierato, i contratti di quartiere, il canone sostenibile che è sempre una branca dei contratti di quartiere, il fondo anche per l'abbattimento delle barriere architettoniche e, anche all'oggi, rivolto alle giovani coppie.
Mi preme sottolineare un dato che credo possa essere anche significativo dell'impegno delle risorse di questa Regione in questa situazione così grave dell'emergenza abitativa. A fronte di 257 milioni messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna, vi sono stati in questi interventi 69 milioni messi a disposizione dallo Stato e quindi diciamo che la Regione Emilia-Romagna ha messo ben cinque volte quasi le risorse che lo Stato ha messo nell'edilizia sociale.
Oggi noi approviamo, mi auguro, un intervento di 31 milioni di euro e mi pare che molto velocemente i requisiti, sui quali ci siamo soffermati anche raccogliendo la sensibilità della commissione sul fatto che si potesse operare anche l'acquisto per destinarli, ovviamente, a questa funzione di alloggi già costruiti, per evitare l'uso e il consumo ulteriore di territorio, e che si mettesse in campo anche una forma di locazione a lungo periodo, di 25 anni, vada incontro all'esigenza di dare maggiore stabilità a coloro che accedono all'affitto e che hanno bisogno di avere dei tempi di permanenza maggiormente garantiti.
Quindi, ritengo che questi dati, cioè quello che è già stato realizzato, quindi gli 8.000 alloggi, e il continuare con ipotesi di questo genere, e quindi che vadano verso fasce diverse di popolazione e vadano verso anche forme miste di opportunità, sia la strada che ci consente di affrontare con risultati concreti e significativi quello che è il tema della casa dei cittadini della nostra regione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Marani.
Ricordo che su questo oggetto insistono due emendamenti:
l'emendamento 1 a firma del consigliere Favia;
l'emendamento 2 a firma del consigliere Ferrari.
Non avendo altri iscritti ad intervenire in dibattito generale, chiudo il dibattito generale e apriamo il dibattito sugli emendamenti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Mi sono astenuto nella lunga discussione precedente, ma alcuni punti di cui ora discuteremo sono sicuramente collegabili e spiegano la nostra astensione sul punto precedente.
Allora, io vorrei che ci fosse un po' di coerenza e anche un po' di serietà, e soprattutto attenzione alle parole che si usano. Se si dice, a parole, che questo è un provvedimento che va assolutamente, seguendo anche le linee del PTR, contro il consumo di suolo, dobbiamo anche scriverlo, al che, visto che non era chiaro, perché si parlava di costruzione di nuovi alloggi, io ho pensato bene di metterlo nell'emendamento che sono sicuro, essendo condivisibile, essendo interno alle linee guida di questa Regione, almeno quello che dicono al telegiornale che sono contro la cementificazione del territorio, sono sicuro che verrà approvato quindi.
Sia chiaro, dobbiamo lavorare per risolvere il problema casa, che è un grossissimo problema che abbiamo, dobbiamo capire il come, perché queste emergenze non devono diventare un sistema, e parlo in generale, per far costruire nuove case e sappiamo poi anche il giro d'affari che c'è dietro.
Allora, abbiamo un patrimonio enorme in questa regione da un punto di vista edilizio, un patrimonio abbandonato, che necessita di qualificazione e recupero. Abbiamo 100 di risorse? Se siamo coerenti con quello che andiamo a dire in campagna elettorale, questo 100 di risorse lo mettiamo nel ripristino e nel recupero dell'esistente, nella demolizione e ricostruzione e c'è tantissimo da fare.
Quindi, basta aggiungere nel dispositivo un piccolo articolo, noi abbiamo messo l'art. 6 bis, che leggo testualmente: “Art. 6. Di stabilire che la Giunta regionale nella predisposizione del bando dovrà prevedere come criterio di valutazione l'incidenza dell'intervento in termini di consumo di suolo, privilegiando i progetti che non compromettono direttamente o indirettamente superfici di terreno permeabili, finalizzando le risorse, in via prioritaria, nel recupero, ripristino e ricostruzione dell'esistente”. Questo per me è buonsenso: non si costruisce un metro cubo in più finché non abbiamo riqualificato, finché non abbiamo messo in ordine quello che abbiamo. È un ragionamento da buon padre di famiglia, come dire, in un contesto economico, sociale, ambientale che è agghiacciante: abbiamo una crisi, anche da un punto di vista ambientale, senza precedenti, abbiamo una bolla speculativa che rischia di scoppiare, ci va bene che, come dire, gli italiani vedano ancora il mattone come un buon investimento, soprattutto in un tempo di crisi dei mercati finanziari. Abbiamo l'acqua, abbiamo i pozzi che se un tempo andavamo a prendere l'acqua a 40-50 metri, adesso dobbiamo scendere oltre 100 metri perché stiamo prosciugando le falde: impermeabilizzando il territorio l'acqua non filtra più e si prosciugano i pozzi e questo, tra parentesi, ci crea anche dei danni economici, perché ci vuole più elettricità poi per tirare su l'acqua.
Abbiamo un problema di subsidenza: tutta la nostra regione è a rischio subsidenza, cioè i terreni si stanno abbassando e il primo motivo per cui questo accade è proprio la cementificazione del territorio. Questo viene detto pubblicamente da tutte le parti politiche, dobbiamo però anche essere coerenti e, se questa è una priorità, dire no al consumo di suolo non ci costerà certo niente, questi finanziamenti dirottarli prima di tutto sul recupero dell'esistente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Utilizzo l'intervento in sede di emendamento perché evidentemente, me lo consentirà, mi ero prenotato precedentemente, per fare velocissimo due richieste e due osservazioni molto rapide all'assessore Muzzarelli.
Questo provvedimento discende da quello precedente e ne è un'integrazione e deriva dal provvedimento nazionale del Piano Casa.
La prima riflessione riguarda la scelta di prediligere gli alloggi, assessore, costruiti con materiali e tecnologie proprie, sulla sostenibilità ambientale, di cui sempre si parla. Questa indicazione, che in sé è positiva ed è indicata anche nel Piano Casa, però non dovrebbe, a mio avviso, essere un vincolo esclusivo, perché anche l'utilizzo di queste tecnologie può far lievitare il costo delle case se poi abbiamo, assessore, un budget e un tetto prefissato. Quindi non dovrebbe essere un vincolo esclusivo.
Il secondo aspetto riguarda, e quindi è una domanda, la durata degli affitti. Il programma, se non ho letto male, prevede maggiori contributi a costruzioni a locazione e a godimento permanente. Questo significa, assessore, comunque dare una casa sicuramente a chi magari oggi è nelle condizioni, come hanno ricordato tutti i colleghi in quest'Aula, di bisogno, ma in futuro, si spera e si auspica, non avrà poi le condizioni di fruire, avrà la casa popolare a discapito di chi sarà in lista di attesa. Su questo, perché ho avuto già l'esperienza nelle graduatorie degli alloggi in Consiglio comunale a Piacenza, spessissimo, e chiedo qui alla Giunta in futuro di verificare, controllare che gli assegnatari poi ne abbiano nel tempo il titolo, perché ci sono casi, assessore, lei lo saprà meglio di me, di utilizzo degli alloggi da parte di persone che poi nel tempo, per cause sopravvenute, non hanno evidentemente più il titolo e le condizioni giuridiche, lo status per occuparle. Quindi, su questo in futuro invito la Giunta regionale a vigilare perché ciò non accada.
Il terzo aspetto che volevo sottolineare, ma che è già stato oggetto, presidente, del dibattito diverso tra le varie forze politiche, è quello annoso, che insisteva anche negli emendamenti precedenti, sui parametri per individuare gli assegnatari. Auspichiamo sempre, come ho detto nel precedente intervento sul punto in discussione, maggiore attenzione agli anziani e alle giovani famiglie - sottolineo famiglie - della nostra regione.
L'ultimo aspetto, ed è una domanda, assessore, riguarda chi potrà concorrere alla realizzazione di tale programma. Oltre, com'è ordinario, ai soggetti pubblici e privati, agli operatori pubblici e privati, vedo che vi è il riferimento alle cooperative di produzione lavoro (questo non poteva mancare nella nostra regione, il riferimento alle cooperative), ma quello che mi è balzato all'occhio sono le onlus, che sono normalmente associazioni per antonomasia no profit, senza fini di lucro, e quindi potrebbero operare anche nel mercato immobiliare.
Quindi alcune riflessioni per contribuire al dibattito e alcune domande specifiche, se l'assessore avrà la cortesia di recepirle e di darmi risposta.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di parlare il consigliere Ferrari. Ne ha facoltà.
FERRARI: Solo un attimo per confermare l'apprezzamento anche per questo intervento e, in particolare, per segnalare e sollecitare la Giunta, l'assessore Muzzarelli la necessità di valorizzazione di quel 10% cui si fa riferimento nel documento. Bisognerà ricercare strade innovative negli investimenti che si faranno, sia in termini di qualità dell'edilizia, ma anche e soprattutto sulla riduzione dei costi d'investimento.
Per quello che riguarda l'emendamento proposto, abbiamo già detto e ribadito nei nostri interventi che uno degli impegni prioritari è la salvaguardia del territorio, il buon uso del territorio e su questo credo che si possa essere tutti d'accordo.
Nell'emendamento noi chiediamo semplicemente, nel rafforzare e sostenere questo principio, che si rispettino anche competenze non della Giunta ma, nel caso di specie, degli enti locali e dei Comuni, laddove per quello che attiene agli strumenti urbanistici, interventi di quel tipo siano appunto in capo non alla Regione ma ai Comuni.
Quindi, il nostro emendamento vuole semplicemente, nel ribadire questo nostro impegno che continueremo e che rafforzeremo, porre l'accento sul rispetto di chi ha le competenze, e in questo caso competenze che non sono nostre ma di altri enti locali.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Ferrari.
Non ho iscritti, dichiaro chiusa la fase del dibattito generale.
Per dichiarazione di voto ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Ovviamente il nostro voto sarà vincolato all'emendamento da me presentato e che per me è una garanzia, nel caso in cui l'emendamento passi siamo disponibili a votare il dispositivo.
Mi farebbe piacere avere qualche spiegazione in merito proprio al passaggio dove si vincolano questi interventi al rispetto delle norme di bio-architettura e di risparmio energetico.
Ecco, in questo mercato ci può essere un po' tutto e il contrario di tutto, quindi chiederei, se fosse possibile, nell'intervento dell'assessore o del sottosegretario che venisse un po' meglio identificato. Parliamo di una categoria di certificazione energetica, ci saranno i doppi circuiti per l'acqua, ci saranno pompe di calore, perché oggi, nel 2010, sarebbe strano se finanziassimo degli interventi di edilizia residenziale senza tener conto delle più avanzate tecniche di risparmio energetico, di risparmio idrico e via discorrendo.
Quindi, essendo molto vago il riferimento che c'è nell'allegato, mi piacerebbe avere qualche rassicurazione da parte della Giunta.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Non ho altri iscritti, a questo punto darei la parola all'assessore Muzzarelli per qualche elemento di risposta, questo formalmente riapre le dichiarazioni di voto.
Prego, assessore Muzzarelli.
MUZZARELLI, assessore: Adesso era già chiusa la discussione, io volevo soltanto cercare di dare alcune risposte rispetto alle questioni.
Allora, alcuni punti, perché provo a mettere in fila alcuni ragionamenti che mi sono stati chiesti. La prima questione è che con il pacchetto che abbiamo presentato oggi noi investiamo circa 80 milioni di euro, 20 dello Stato italiano, 60 della Regione Emilia-Romagna e delle autonomie locali, per sviluppare politiche che per l'80% vanno nella direzione della riqualificazione urbana, perché la prima delibera è totalmente sulla riqualificazione urbana e quindi va nella direzione dei contratti di quartiere 3, le scelte strategiche che sono state fatte e quindi si va lì e si sta lì, nel senso che abbiamo ragionato di fare uno sforzo aggiuntivo per riqualificare pezzi di città, per riorganizzarli da un punto di vista anche sociale, sulla base delle nuove comunità che stanno crescendo. Quindi i servizi, le piazze, i luoghi, le trasformazioni, le case in affitto, soprattutto in questa dimensione l'affitto, e cerchiamo quindi di andare in quella direzione.
Quindi, sostanzialmente, sul punto del riutilizzo, della rigenerazione urbana delle città, delle demolizioni e ricostruzioni, che è quello che abbiamo scritto nel Piano territoriale, noi ci stiamo.
È chiaro che però vorrei fare un punto adesso di riflessione perché c'è un punto del diritto, cioè nel senso che noi abbiamo quel segmento che va in quella direzione, ma se noi assumiamo quello come unico ed esclusivo punto rispetto ai piani regolatori che noi abbiamo e rispetto al diritto di quei cittadini che hanno le aree dentro ai piani regolatori, che pagano le tasse ai Comuni e che si vedono in questa fase semmai anche delle cartelle aggiuntive che arrivano dagli enti locali per le valorizzazioni aggiuntive per pagare le integrazioni alle tasse, quei cittadini hanno diritto di poter utilizzare quelle aree. Cioè mi pongo il tema perché la questione non è tanto riorganizzare, eccetera, noi per l'80% andiamo lì, quindi siamo d'accordo, non ci sono problemi...
FAVIA: Possiamo dare i soldi.
MUZZARELLI: No, il tema non è dare o no i soldi, il tema è che ci sono degli investimenti e dei programmi che sono stati già avviati che, ripeto, per l'80% vanno già in quella direzione, a Bologna, in giro conosco abbastanza bene il territorio regionale per sapere che siamo in asse su quel punto, ma c'è una parte che sta verificando e quelle aree che hanno comunque un diritto debbono comunque trovare lo scambio, sono cambiali che devono trovare lo scambio, con cittadini che hanno pagato le tasse e che oggi si trovano con il rischio di un vincolo totale, perché se orientiamo al cento per cento rischiamo di non avere, in un momento di difficoltà, neanche una risposta.
Quindi credo che una formulazione di buonsenso nel rispetto dei cittadini, soprattutto di quelli che pagano le tasse su quelle aree, perché quelle sono una delle poche cose che non scappano purtroppo per qualcuno, ma per fortuna per gli altri rispetto, come si dice, al controllo delle amministrazioni locali e quindi stiamo lì.
Quindi sull'asse politico ci siamo, riteniamo che quella sia la strategia giusta, stiamo lavorando per questo, l'80% delle risorse andranno in quella direzione, teniamoci lo spazio del rispetto della questione legata ai piani regolatori.
Quindi credo che questa sia coerenza, serietà, sia usare le parole giuste contro consumi impropri di territorio ed altro e fare le cose perbene, per cercare di avere rispetto delle città, del patrimonio abbandonato, quindi su questo stiamo lavorando al punto che i pezzi di riqualificazione urbana sono tutti in quella direzione. Se voi prendete, e vedrete l'elenco, degli investimenti che sono stati già fatti con i contratti di quartiere 3, vanno tutti nella direzione che è stata oggi qui sollevata.
Per quanto attiene l'altro aspetto, sulla certificazione io vorrei che fosse anche chiaro questo punto. Non è che dobbiamo inventare delle cose, questo consesso nel 2008 ha approvato una delibera che prevede la certificazione energetica obbligatoria per le case della nostra regione. Noi abbiamo richiamato quell'atto, perché tutte le case della nostra regione debbono essere costruite, dal luglio del 2008, con la certificazione energetica perché dobbiamo affrontare nei prossimi mesi anche il dibattito sul nuovo piano, sulla nuova delibera del triennale e del Piano energetico regionale e lì, secondo la mia opinione, dobbiamo alzare l'asticella per aumentare la qualità delle costruzioni perché la sfida che noi abbiamo di fronte è una: passare da case, come ho detto in precedenza, che inquinano e consumano energia, a case che producono energia. Quindi la nostra sfida, la nostra frontiera è quella là e ne abbiamo discusso prima con un'altra discussione nelle interrogazioni iniziali di questa seduta.
Quindi, l'asse è giusto, noi stiamo lavorando lì, e credo che anche da quel punto di vista noi rispettiamo la legge che ci siamo decisamente tutti insieme a suo tempo imposti e riteniamo che anche da un punto di vista di costo bisogna che facciamo i conti di quello che significa il costo, perché oggi ormai le tecnologie sulle costruzioni delle case ci portano ad avere case con certificazione energetica già spinta senza molti costi aggiuntivi (si parla dal 10 al 20% se si fanno le cose fatte bene), ma c'è un risparmio per tutta la vita del bilancio familiare, per cui anziché pagare una somma consistente per l'energia, per riscaldamento, eccetera, tu hai una qualità della vita dentro in quell'appartamento diversa rispetto all'altra. Quindi questo è l'orizzonte del nostro lavoro.
L'ultima considerazione è chi può concorrere al programma che abbiamo detto. Allora, il programma regionale cerca di incentivare ancora il tema dei contributi alla casa, soprattutto, ripeto, per la casa a chi non ce l'ha e per la casa in affitto a prezzi calmierati, perché il punto di sfida è questo. In una situazione di crisi come quella che stiamo attraversando noi dobbiamo trovare le condizioni per cui anziché i 500-600 euro che erano diventati un riferimento in passato, oggi bisogna che teniamo almeno i 300 euro, perché ci sono famiglie che non ce la fanno, dobbiamo farci carico di questa sfida anche su quel terreno del diritto di avere la casa.
Allora, penso che noi dobbiamo prendere atto che il programma regionale vuole incentivare concessioni di contributi per la realizzazione di interventi su aree o immobili messi a disposizione dei Comuni, in particolare che hanno una priorità, la locazione al godimento permanente degli alloggi. Abbiamo fissato alcuni parametri che sono già nell'atto, come impianto di riferimento, e potranno concorrere all'attuazione del programma le cooperative di abitazione, soprattutto quelle indivise, e quindi quello è il punto, le imprese di costruzioni, quelle che oltre a sviluppare nei contratti di quartiere, tengono la quota per gli affitti a tempo lungo e quindi a garantire quella parte lì, le società di scopo di cui all'art. 41 della legge regionale 24/01, che sono a maggioranza pubblica, le organizzazioni non lucrative e di utilità sociale, le onlus, perché? Perché ci sono le condizioni nella nostra regione, per fortuna, di trovarsi gruppi di persone che si stanno costruendo casa e fanno i sacrifici per farla, se fanno questo, visto che non c'è uno scopo lucrativo, ma solo quello di fare la casa, io sono per dargli una mano. Ecco, voglio dire, mi pare anche questo un buonsenso che penso sia necessario mettere in campo. Ho finito. Dopodiché le Fondazioni e le Aziende regionali per il diritto allo studio e tutte le forme singole e... Quindi, questo è un po' il ragionamento.
Mi pare che l'obiettivo che noi dobbiamo assumere oggi, e davvero concludo, è quello di farci carico, in un momento di difficoltà e anche di problematicità che avremo anche il prossimo anno senza il fondo per l'affitto o altre questioni che dovremo affrontare, di dare un contributo a chi la casa non ce l'ha e semmai anche mettere in campo subito le risorse per far lavorare qualche impresa del settore edile e delle costruzioni, che è uno dei settori più in crisi che noi abbiamo. Questo è un incentivo a due cose che sono per noi importanti e che debbono trovare oggi una risposta positiva per andare avanti.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Favia. Siamo in dichiarazione di voto.
Prego, consigliere Favia.
FAVIA: Assessore, con tutto il rispetto, poi oggi le hanno fatto fare anche lo straordinario qua, però io non riesco a capire una cosa. Quando si parla di diritti qui stiamo buttando giù un bando, lo farà la Giunta, ma, da come parla, mi sembra quasi che abbiate già promesso a delle cooperative che costruiranno su dei terreni dicendo che hanno dei diritti. Come ci possono essere dei diritti se questo bando non c'è ancora.
Allora, è chiaro che chi ha pagato le tasse e, ahimè, tantissimi sindaci in questa regione, appellandosi in maniera molto zelante alla legge nazionale, fanno pagare l'Ici ancor prima che il PSC sia adottato. Tu hai un terreno agricolo, non sai neanche se potrai costruire, non è neanche nel PSC, neanche approvato il PSC e gli fate pagare l'Ici.
Detto questo, qui diritti non ce n'è, siamo noi che dobbiamo decidere dove indirizzare, dove canalizzare le nostre risorse, siamo noi che dobbiamo farlo. Magari ci fossero le onlus, io sono d'accordo.
Sul risparmio energetico condivido la sua impostazione, ma con quello che abbiamo costruito negli ultimi 15 anni noi oggi chiudiamo la stalla quando i buoi sono scappati. Io spero che, da qui ai prossimi vent'anni, le nuove costruzioni saranno poche in questa regione e purtroppo il bilancio energetico, a proposito di piano regionale, sarà relativo al grosso della nostra edilizia che è già stato costruito. Quindici anni fa c'erano le conoscenze per fare delle politiche virtuose, in linea con la storia, non sono state fatte. Prendo atto che cerchiamo di correggere il tiro e ne sono comunque contento.
Siamo in dichiarazione di voto, presidente, chiudo sperando veramente che al di là delle contrapposizioni ideologiche o di gruppo si possa cercare di prendere l'emendamento per quello che è, ovvero cercare di realizzare appieno quelli che sono gli indirizzi del PTR che questa maggioranza ha scritto.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Richetti): Ha chiesto di parlare il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Scusi, presidente, è un intervento sull'ordine dei lavori. È possibile farlo adesso?
PRESIDENTE (Richetti): Prego, consigliere Monari.
MONARI: Credo di interpretare anche i sentimenti del collega Manfredini, della collega Donini, di Palma Costi, Vecchi e altri che hanno presentato l'atto di indirizzo 184, anche rispetto al pubblico presente oggi nella platea dell'Assemblea legislativa, chiedendo l'inversione dell'ordine dei lavori per esaminare l'atto di indirizzo oggetto 184 in merito alle questioni su geotermia e procedure di VIA.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Monari.
Consigliere Monari, procediamo in questo modo: siccome io non ho iscritti in dichiarazione di voto e siamo di fatto in fase di votazione dell'oggetto 450, lo concludiamo, votiamo e metto in votazione la sua proposta di modifica di ordine dei lavori, con un intervento a favore e uno contrario.
Ancora sull'oggetto 450
PRESIDENTE (Richetti): Dichiaro chiusa la fase di dichiarazione di voto sull'oggetto 450. Procediamo alla votazione separata degli emendamenti 1 e 2, il primo a firma del consigliere Favia, il secondo a firma del consigliere Ferrari, poi la votazione dell'intero partito di delibera.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2, a firma del consigliere Ferrari.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è approvato.
Si proceda quindi alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 450.
(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Richetti): L'Assemblea approva.
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Richetti): Ora mettiamo in votazione la proposta d'inversione dell'ordine dei lavori appena formulata dal consigliere Monari, che ci porterebbe all'immediata discussione della risoluzione oggetto 184, che è già iscritta all'ordine del giorno, risoluzione proposta dai consiglieri Costi, Donini, Naldi, Grillini, Barbati, Bonaccini, Luciano Vecchi e Monari per impegnare la Giunta a monitorare gli sviluppi della procedura di VIA e ad investire sulle energie rinnovabili, in particolare sulla geotermia (località Rivara di San Felice sul Panaro - MO).
A questo oggetto è collegata una risoluzione presentata durante questi lavori, e che esaminiamo in forma congiunta, l'oggetto 570, proposta dai consiglieri Leoni, Aimi e Manfredini per invitare la Giunta a ribadire la contrarietà al progetto relativo alla realizzazione di un deposito di stoccaggio sotterraneo di gas naturale a Rivara di San Felice sul Panaro.
È possibile un intervento a favore e un intervento contro la proposta del consigliere Monari.
Ha chiesto di parlare la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Sostengo l'iniziativa del collega Monari, le argomentazioni le ha poi espresse lui, questa è una risoluzione che è stata proposta da un gruppo di consiglieri regionali già da vari mesi, già da prima dell'estate, prendo atto che oggi, per esempio, si è aggiunta anche una proposta presentata da alcuni consiglieri di opposizione, per cui ritengo che ci siano le condizioni, che sia doveroso che si creino le condizioni per arrivare ad una presa di posizione dell'Aula che aggiorni la nostra riflessione sulla vicenda del deposito di gas di Rivara.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Non ho iscritti in senso contrario alla proposta, per cui pongo in votazione l'inversione dell'ordine dei lavori.
Prego il consigliere Alberto Vecchi di sostituire il consigliere Malaguti nelle funzioni di scrutatore.
Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di inversione dell'ordine dei lavori formulata dal consigliere Monari.
(È accolta all'unanimità)
PRESIDENTE (Richetti): La proposta è approvata all'unanimità e quindi affrontiamo le risoluzioni 184 e 570.
OGGETTO 184
Risoluzione proposta dai consiglieri Costi, Donini, Naldi, Grillini, Barbati, Bonaccini, Luciano Vecchi e Monari per impegnare la Giunta a monitorare gli sviluppi della procedura di VIA e ad investire sulle energie rinnovabili, in particolare sulla geotermia (località Rivara di San Felice sul Panaro - MO) (31) (Discussione e approvazione)
OGGETTO 570
Risoluzione proposta dai consiglieri Leoni, Aimi e Manfredini per invitare la Giunta a ribadire la contrarietà al progetto relativo alla realizzazione di un deposito di stoccaggio sotterraneo di gas naturale a Rivara di San Felice sul Panaro (MO) (61) (Presentazione, discussione e reiezione)
PRESIDENTE (Richetti): È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di parlare la consigliera Costi. Ne ha facoltà.
COSTI: Presento a nome dei gruppi assembleari di maggioranza la proposta di risoluzione relativa allo stoccaggio di gas a Rivara, che, come diceva la collega Donini, è stata presentata già in luglio e che rappresenta una situazione abbastanza kafkiana.
Voglio ricordare che da quasi quattro anni una comunità di circa 80.000 abitanti vive delle tensioni altissime perché interessata da un progetto di stoccaggio di gas che viene pervicacemente riproposto non in depositi già esauriti, come solitamente vengono proposti in tutto il Paese, ma vuole utilizzare una struttura geologica a grande profondità, si parla di più di 2.500 metri, posta appunto sotto la località Rivara (da qui appunto il deposito gas di Rivara) che si trova in comune di San Felice.
Si parla di 3,7 miliardi di metri cubi di gas, questi sono gli ultimi dati presentati dalla Società ERG. Devo dire che si tratta anche del primo caso in Italia di un deposito in acquifero, un impianto di stoccaggio che, vorrei ricordare, la Regione Emilia-Romagna non ha mai previsto nel proprio Piano energetico (la Regione Emilia-Romagna è una delle Regioni che lo ha predisposto), che punta certamente alla diversificazione delle fonti energetiche e punta soprattutto alla diversificazione sulle fonti energetiche innovative e rinnovabili.
Ricordo che il primo progetto presentato da IGM venne sospeso con un no interlocutorio dalla Commissione di valutazione di impatto ambientale nazionale, che confermò le risultanze delle verifiche tecnico-scientifiche fatte nel merito del progetto da una commissione costituita da tecnici degli enti locali, della Regione Emilia-Romagna e della Provincia, sempre in stretta collaborazione con i Comitati “No gas”, che nel frattempo si sono costituiti all'interno di questo territorio.
Un parere che, ribadito nuovamente a seguito di ulteriori approfondimenti sempre tecnico-scientifici, sempre nel merito del progetto presentato nel 2009 dalla nuova società ERS Rivara e ribadito ancora una volta dalle Assemblee elettive di Unione di area nord, Comuni dell'area nord, Consiglio provinciale, Assemblea legislativa (quindi questa Assemblea nella precedente legislatura si è già pronunciata) e della Giunta regionale che ha formulato il parere negativo all'interno della procedura di VIA nazionale riproposta chiaramente sull'ultimo progetto presentato da ERG.
La contrarietà, come ormai tutti sanno, è il frutto di un lavoro di merito sul progetto, perché questo progetto non garantisce il principio di precauzione e di sicurezza in un'area abitata da più di 80.000 abitanti e sismicamente attiva.
Nonostante questo lavoro preciso e puntuale degli enti locali con i Comitati “No gas” della provincia e della regione, assistiamo ad una pervicace volontà della nuova società di procedere alla sua realizzazione, senza rispondere alle contestazioni tecnico-scientifiche delle commissioni tecniche costituite in ambito locale e regionale, ma anche rispetto al primo parere di valutazione di impatto ambientale espresso, appunto, nella VIA nazionale. Ma soprattutto quello che ci sta preoccupando, ed è per questo che io parlo di situazione kafkiana, è la distanza tra le posizioni locali e quelle nazionali: oggi ho visto la risoluzione presentata anche dai consiglieri colleghi del centrodestra, che credo conoscano benissimo questa situazione, hanno partecipato anche loro assieme a noi alle iniziative locali, quello che non riusciamo a capire sono però le scelte che continua a fare il Governo nazionale, perché qui c'è una responsabilità precisa, che si chiama Governo nazionale, che è il Governo Berlusconi, che con una concezione credo che più centralistica non può essere e soprattutto di non rispetto delle autonomie locali nel momento in cui si parla di federalismo e quando si parla di federalismo bisognerebbe prima di tutto dimostrare la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa, perché questo credo che i cittadini ci stanno chiedendo e chiedono alla politica: si dica una cosa e si faccia quella, non si agisca in modo diverso.
Ripeto, il Governo Berlusconi nel 2009, nonostante questa acclarata mancanza di sicurezza per questo sito e l'esistenza invece di tanti altri luoghi, dichiara lo stoccaggio di Rivara di importanza strategica nazionale e viene ribadito anche con il decreto legislativo del 2010, che permette deroghe ai procedimenti autorizzativi avviati proprio in nome dell'ampliamento delle capacità di stoccaggio di gas naturale. Ed è sospetto anche l'inserimento di un emendamento nell'ultima finanziaria, dove, guarda caso, si riportano interessanti elementi economici per quei comuni che chiaramente accettano questo tipo di proposta. Questo nonostante noi continuiamo a dire da parecchio tempo che siamo in un'area che può usufruire di una cosa straordinaria, che è una fonte energetica alternativa naturale quale la geotermia, perché sia il gas, come si dice nel progetto di ERG, sia la geotermia vanno a pescare nello stesso acquifero, per cui noi continuiamo a non capire il perché si continui pervicacemente ad insistere in un'area dove oltre alla non sicurezza c'è anche la possibilità effettivamente di sviluppare un'energia alternativa. Energia alternativa che questa Regione, a proposito di coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa, ha già sviluppato, perché ha comunque previsto all'interno delle AEA, che sono le aree ecologicamente attrezzate, nella stessa zona, quindi andiamo a pescare nello stesso sito, un milione di euro per sviluppare la geotermia per quell'area che è l'area nord.
Pertanto, oltre a questa pervicace dimostrazione da parte del Governo di voler continuare rispetto a questa operazione, ci preoccupano anche le dichiarazioni che in più occasioni sono state rilasciate sul nostro territorio da esponenti locali del Governo, che hanno in continuazione contribuito a convincerci che c'è la volontà di sostenere il progetto di stoccaggio del gas naturale a Rivara, ciò nonostante, ripeto, prendiamo atto della risoluzione che oggi i colleghi del centrodestra presentano.
Non ultimo vorrei ricordare, perché questo è un altro elemento veramente un po' strano, che questa Regione e anche i nostri Comuni hanno ricevuto proprio all'inizio di quest'anno una serie io direi di insulti da parte del sottosegretario all'Energia Saglia, che appunto ci diceva che era francamente assurda, criminale, qualsiasi pronuncia della Regione su progetti di infrastrutture energetiche che hanno appena iniziato la procedura di VIA. È intollerabile mettere a rischio, eccetera, vi tralascio, perché nella risoluzione sono state scritte e sono state riportate proprio le dichiarazioni del sottosegretario. Peccato che l'altro giorno, probabilmente non sempre ha tutti i pezzi che vengono scritti, sempre il sottosegretario Saglia, esattamente al Cersaie di Bologna, dice: “Sul progetto di Rivara dovranno essere fatte tutte le indagini possibili perché non si facciano le cose con pressapochismo”. Io mi chiedo fino adesso cosa avete fatto, perché sono quattro anni che c'è questo progetto, quindi un qualche dubbio l'ho su quanto afferma il sottosegretario, che continua dicendo: “Sono convinto” - aggiunge Saglia - “che la commissione nazionale, con gli enti locali e la Regione, potrà dire se lì è compatibile ambientalmente”.
Su questo noi non abbiamo dubbi, possiamo già rispondere anche al sottosegretario Saglia, perché noi abbiamo già fatto qualcosa che non ha nulla di pressapochista: abbiamo messo insieme tutte le migliori teste possibili per fare le valutazioni nel merito del progetto e tutte le risultanze sono state negative, perché non ci sono i presupposti di sicurezza per cui se la commissione VIA lavorerà davvero in totale libertà e coscienza, credo che arriverà alle conclusioni a cui è arrivata la Regione Emilia-Romagna, gli enti locali, con tutte le proprie commissioni tecniche.
Quindi, da questo punto di vista, se il sottosegretario vuole accelerare e finalmente dire e porre un elemento negativo definitivo a questa vicenda ha tutti gli strumenti per farlo e anche velocemente.
Per questo noi chiediamo...
PRESIDENTE (Richetti): Consigliera Costi, la invito a concludere.
COSTI: assolutamente di ribadire il no a questo progetto, chiediamo alla Giunta, anche qui suddividendo compiti, ruoli e anche chiaramente responsabilità, che ci sia un'attenzione a tutti gli sviluppi della procedura di VIA, quindi chiedendo anche il massimo di trasparenza, continuiamo a chiedere a questa Giunta di investire sulla geotermia in modo forte, chiediamo anche però che il Governo, oltre a mettere in campo finalmente una politica energetica nazionale anche sulle fonti alternative, tolga immediatamente questa parolina “che quel sito è strategico per le politiche energetiche nazionali”, che la tolga, facciamo già cadere un altro elemento fondamentale. Questa è una scelta politica, non è semplicemente una scelta tecnica, e chiaramente chiediamo che non rilasci titoli di concessione mineraria per l'impianto di stoccaggio gas in acquifero a Rivara.
Questo, guardate, non perché siamo contro a priori, ma perché ormai una comunità intera, con tutti i propri rappresentanti, ha deciso non solo in coscienza, ma anche con la scienza. Vi ringrazio.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Costi.
Non sarà sfuggita ai colleghi la presenza numerosa di cittadini e comitati “No gas” di Rivara, che saluto e che ringrazio anche per la compostezza e l'attenzione con cui stanno seguendo i nostri lavori.
Siamo in fase di discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Leoni. Ne ha facoltà.
LEONI: Cerco di uscire immediatamente dalla propaganda e arrivo quindi al dispositivo.
La risoluzione che abbiamo firmato io, il consigliere Aimi e il consigliere Manfredini, e qui ho l'elenco di tutti gli altri documenti che dal 2006, nel 2007, nel 2008, nel 2009 abbiamo firmato e votato in quest'Assemblea, peraltro alcuni anche all'unanimità e che portavano le firme sia della sinistra, sia della destra, intanto prendiamo atto che questa volta evidentemente si è voluta fare una bella mozione propagandistica con solo le firme di centrosinistra, perché magari se qualcuno ci avesse chiesto la firma e avesse discusso con noi un testo si poteva anche ragionare.
Allora noi invece partiamo chiedendo che l'Assemblea legislativa inviti la Giunta a monitorare con la massima attenzione la procedura VIA; l'Assemblea legislativa inviti la Giunta ad invitare il ministero dell'Ambiente a valutare le alternative rappresentate dai giacimenti di gas naturale esauriti presenti nella pianura emiliano-romagnola, che senza dubbio alcuno sono da considerarsi sicuri anche in caso di gravi calamità naturali e per questa ragione possono essere utilizzati per lo stoccaggio del metano, scongiurando la realizzazione di nuovi impianti sperimentali, pertanto incapaci di garantire le stesse condizioni di sicurezza; inviti il presidente e la Giunta regionale a ribadire la contrarietà al progetto in nome del principio di precauzione. Tutto il resto sono chiacchiere, chiacchiere forse buone per cercare di recuperare qualche voto, ma a noi tutto questo non ci interessa, perché noi abbiamo, certamente chi parla, mantenuto una posizione che non è mai stata modificata, dalla prima fiaccolata a cui ebbi la fortuna di partecipare ormai tanti anni fa ad oggi. Quindi, nulla è cambiato se non evidentemente la volontà di fare politica, che è legittimo, che è certamente una possibilità che si può fare, ma se andiamo a vedere come stanno le cose io vedo che c'è una procedura di VIA che deve essere portata a termine, io mi auguro che sia portata a termine nel modo più corretto e più giusto per le esigenze di quel territorio e per le esigenze di quei cittadini che chiedono sicurezza, e che pertanto chiunque, da una parte e dall'altra, sia che non voglia fare il deposito e sia chi lo voglia fare, forse sarebbe ora di smettere di tirare per la giacchetta i componenti della commissione di VIA.
Allora, noi siamo qua con questa risoluzione, che vale più delle mille parole che ho sentito fino adesso, a ribadire la nostra posizione che mai si è modificata in questi anni, la propaganda la lasciamo fare a qualcun altro.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Leoni.
Ha chiesto di parlare la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Aggiungo poche considerazioni alla presentazione assolutamente esaustiva della collega Costi, che ringrazio proprio per la sua capacità di rappresentare in maniera molto vivida, soprattutto ai colleghi nuovi e di territori diversi da quelli appunto di Modena, una vicenda della quale quest'Aula si è occupata - ha ragione il consigliere Leoni - a più riprese nel corso degli anni. Ed è verissimo che il ruolo che in quest'Aula hanno assunto tutte le forze politiche è servito ad orientare - questa è la funzione dell'indirizzo compito che la Costituzione affida alle Assemblee elettive - la posizione della Giunta, che forte di questo orientamento e anche forte delle valutazioni tecniche che ha fatto, all'epoca appunto prese, in tempi diciamo congrui rispetto al tipo di iter allora in discussione, una posizione netta, appunto di contrarietà.
L'interlocutore allora era la Giunta regionale, perché eravamo in una fase della procedura in cui era utile e opportuno che ci fosse, appunto, una presa di posizione netta. La Giunta, credo la Regione tutta, ribadisce quel parere perché continuano ad essere valide tutte le ragioni per le quali quel parere negativo è stato espresso. Sta di fatto, consigliere Leoni, che qui non si tratta di dire alla Giunta, cosa che nella vostra disposizione, nel suo dispositivo viene ribadito, che deve continuare a raccontare - non facciamo alcuna fatica in questo - cose che sono già fatte, bisogna denunciare il livello di contraddizione, di ambiguità, direi che più che ambiguità di esplicitazione in questo caso, lo diceva la collega Costi, della posizione del Governo nella presenza di sottosegretari e di rappresentanti politici di quella maggioranza.
Ha ragione Palma Costi a dire guardate che ahimè c'è una novità ulteriore, nel 2010, appunto, quindi recentissimo, c'è il decreto Scajola che attiva tutta una serie di procedure che servono a facilitare gli iter per la realizzazione di infrastrutture, lo dico tra virgolette, di questo tipo. Un Governo che continua ad essere latitante sul terreno di molte politiche, una di queste, appunto, quelle energetiche, perché non mi risulta che ci sia tra i punti programmatici l'elaborazione di un Piano energetico nazionale, se non gli spot sul nucleare, perché questo è uno degli aspetti che mi sento di denunciare.
Allora, i colleghi dell'opposizione, se vogliono dimostrare di essere coerenti tra ciò che dicono e affermano sul territorio e ciò che i loro rappresentanti a livello nazionale fanno, abbiano il coraggio di sottoscrivere un testo che denuncia questa posizione del Governo, perché noi siamo appunto in questa situazione che fa esplodere la contraddizione. Se è vero che la base deve essere ascoltata, questo vale appunto per tutti, io vi invito, dal momento che avete una relazione legata all'appartenenza alle forze politiche che attualmente sono in maggioranza, a fare la differenza. Dimostrate che questa vostra posizione, qui sul territorio di contrarietà, conta a far cambiare le politiche del Governo nazionale. Altrimenti queste sì, collega Leoni, sono chiacchiere e sono fatte soltanto per, come dire, in qualche maniera creare condizioni di maggiore serenità nella relazione appunto a livello locale. Lo dico perché spesso, spesso, quando governava il centrosinistra, noi spesso siamo stati giustamente chiamati in causa, a pagare eventualmente deficit di coerenza tra ciò che erano le aspettative del territorio e quelle che erano appunto le politiche nazionali, ritengo che ci sia in politica anche una giusta causa per questo tipo di posizione e di iniziative, vale per tutti. Signori, vale per tutti.
Quindi, chiaramente, voto con convinzione l'ordine del giorno, dentro al cui merito non entro perché ripeterei molte delle cose dette dalla collega Costi, e voterò contro, sebbene parte dei contenuti si sovrappongono, all'ordine del giorno presentato dall'opposizione proprio perché nel dispositivo non si fa riferimento ai soggetti che adesso vanno chiamati in causa perché hanno in mano la gestione degli aspetti politici e degli aspetti procedurali che sono appunto le istituzioni nazionali e il Governo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Io ho ascoltato attentamente questo dibattito. Innanzi tutto parto con il dire che il vostro ordine del giorno non ve lo voterò perché è espressamente strumentale.
Lo riteniamo tale perché il gas di Rivara, siamo tutti d'accordo, nessuno lo vuole. Punto. Sono stato promotore, con l'ex assessore, dell'iniziativa per togliere il sito Rivara dalla programmazione energetica dell'Emilia-Romagna.
Lei sostiene che in questo Governo vi sia contraddizione e ambiguità. Ma se andiamo all'inizio, a quattro anni fa, chi governava nel momento in cui è saltato fuori Rivara? C'era un certo Pecoraro Scanio che ha avuto sul tavolo la pratica per mesi e non ha mai deciso niente, ha sempre lasciato correre. E allora l'ambiguità?
Poi lasciamo perdere se abbiamo un sottosegretario - Giovanardi - che vuole sembrare il promotore. Noi siamo convinti, e lo ripeto, come Lega Nord, che il sottosegretario parli per se stesso o per il PdL.
(interruzioni)
Calma, calma, calma ragazzi!
No, le cose qua bisogna dirle. Sono convinto che parli per suo conto. È chiaro?
La commissione istituita per la VIA, che è una procedura normale, è stata invitata da lui soprattutto e questo ci toglierà anche un problema. Di questa procedura di VIA tuttora stiamo aspettando i risultati, ecco perché dico che è strumentale il vostro ordine del giorno e perché stiamo ancora aspettando di vedere passare la questione sul tavolo di un nostro parlamentare, che è il presidente della Commissione Territorio e Ambiente. Voglio essere informato ogni qualvolta si muove una virgola, un punto. Purtroppo fino ad oggi non è successo niente e siamo ancora al punto di partenza.
Noi siamo convinti, e questa è la nostra idea che portiamo avanti anche in Parlamento, che depositi esistenti vuoti possano contenere tre milioni di metri cubi; trenta milioni di metri cubi ce ne stanno!
Allora, c'è un discorso da fare con l'Eni: se l'Eni si impegna, ad esempio, a riempire questi vuoti naturali, che non recano problemi, è auspicabile.
Ma non vuole essere solamente un risultato nostro, attenzione, voi volete puntare su una bandiera, mentre qui è un risultato di tutti, perché questa Regione, lo devo dire, compattamente, e ricordo che la prima risoluzione l'ho voluta fare firmare a tutti, l'ho presentata io, ho invitato tutti. Dopo mesi c'è stato qualche assessore, senza fare nomi, che è venuto giù nella bassa modenese, e che subito era intenzionato a farlo, dopo poi ha cambiato idea, come per esempio è successo per la Cispadana. Là diamo colpa al Governo, qua la responsabilità è della Regione che non la vuole spostare. Su questo ho chiesto già da tempo un incontro con l'assessore Peri e il Comitato della Cispadana, che ha un progetto che vi ho fatto pervenire, e se avete avuto la compiacenza di vederlo potete certamente certificare che è un ottimo progetto. In questo caso mi si dice che se facciamo questo progetto dobbiamo aspettare tre anni. Va bene, aspettiamo tre anni, ne abbiamo aspettati quarantacinque, ne aspettiamo altri tre, assessore, piuttosto che fare un'opera di quel genere, che è sbagliata. Allora è meglio aspettare tre anni e farla in un posto laddove, come dire, dà meno fastidio nell'impatto.
Finisco col dire che noi siamo perché si riempiano i depositi esauriti, la nostra lotta continuerà in tutte le istituzioni, a tutti i livelli. Poi voglio anche capire, nel caso dessero il VIA, se la Regione dice no, noi della Regione dobbiamo prendere l'impegno di andare là ci e metterci davanti. Io ci vado, io ci vengo, voglio vedere se voi venite! Voglio vedere!...
(interruzioni)
Questa è una sfida.
Noi vogliamo essere padroni a casa nostra, è il motto della Lega, è quello che noi portiamo avanti da sempre e porteremo avanti finché avremo una goccia di sangue nelle vene.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di parlare la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Riprendendo a pezzi questa discussione, che in molte sue parti sicuramente mi sento di condividere, debbo però dire che la coerenza è la coerenza e i percorsi storici sono tutti testimoniati.
Allora, io posso anche a questo punto rivendicare quello che il mio gruppo in passato ha fatto, occupandosi molte volte di questa questione con interrogazioni, mozioni, ordini del giorno, con interventi in loco, però quello che non posso accettare è quando si dimenticano pezzi della storia e cioè che nel 2007 questo progetto è stato respinto dalla commissione VIA nazionale. Quindi non è vero che le situazioni erano uguali in ogni condizione: nel 2007 questo progetto è stato respinto, è stato successivamente ripresentato, oggi è in discussione e attendiamo forse questo atto, a questo punto, di coerenza, perché la coerenza allora vale per tutti. E se c'è stata una coerenza nel passaggio precedente, con il precedente Governo, anche, e credo sia giusto, insomma, o quantomeno accettare questo come dato di fatto, una richiesta precisa al Governo Berlusconi-Bossi, perché si chiama così, di attenzione a questo progetto.
Perché localmente possiamo essere anche egualmente consapevoli della pericolosità di questa struttura, ha detto molto bene la consigliera Costi, è stata analizzata nel suo dettaglio non tanto e solo con un sentimento che nasce dall'essere comitato, di averlo sotto casa, di averlo nel giardino accanto, ma proprio attraverso una seria analisi che in tutti questi anni si è sviluppata e che non ha mai, mai dato un esito di certezza in termini di pericolosità di questo impianto. Perché è di pericolosità che stiamo parlando, perché questo non è un deposito naturale, esistono altri siti, anche nella nostra regione, anche se poi sono certa che ovunque potrebbe in qualche modo nascere una forma di dissenso, ma sicuramente esistono siti naturalmente più vocati per operazioni di questo genere perché nascono da una geologia forgiata da milioni di anni di storia del nostro Paese, piuttosto che inventarsene uno in base ad una esclusiva disponibilità locale. Quindi, le questioni della sicurezza su questo impianto non sono mai state sciolte con una certezza tale da dare garanzie ai cittadini.
È una storia che non si chiude, a meno che a questo punto, alla presentazione del secondo progetto, l'attuale Governo sia in grado di dare un segnale chiaro e coerente. Io mi auguro che lo dia, a questo punto potrebbe essere una rivendicazione veramente di tutto il territorio, questo non potrebbe che renderci contenti e soddisfatti.
L'Assemblea dell'Emilia-Romagna si è già espressa, si è già espressa anche in questo senso con un ordine del giorno che è stato anche presentato da noi e votato dall'Assemblea dell'Emilia-Romagna. A questo punto la palla è altrove, credo che il senso dell'ordine del giorno presentato anche dal nostro gruppo sia proprio questo, le responsabilità sono quelle che sono individuate in questo ordine del giorno, le risposte devono essere risposte rapide, perché sono troppi anni che questo progetto è sul tavolo, poi a passaggi successivi, a botte di qua e di là rischiamo di ritrovarcelo senza neanche averne la percezione fino in fondo e mi piacerebbe non arrivare allo scontro nel momento in cui arrivano le ruspe, mi piacerebbe immaginare che in una visione complessiva di tutela del territorio, di attenzione alle comunità locali, di rispetto per le amministrazioni locali, si dica un no definitivo a questo progetto ed in questo modo veramente non ci si torni più sopra.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Signor presidente, sarei stimolata a fare un intervento di tipo diverso, però vorrei riportare il tema sulla realtà dei fatti che soprattutto i cittadini di quelle zone, ma non solo, di tutta la regione, sta vivendo in questo periodo e ha vissuto comunque da tempo.
Credo che sia necessario stabilire una volta per tutte una netta cesura rispetto a una certa cultura istituzionale che dal Governo nazionale assume i caratteri dell'autoritarismo e della prevaricazione.
Non voglio assumere in questa sede il tema della contesa polemica, come qui è stato fatto, tra chi sbraita qui e là, quando è a Roma “magna”, come abbiamo visto sui giornali recentemente. Mi limito esclusivamente a sollevare una viva preoccupazione in virtù del fatto che all'orizzonte si delinea un quadro che giudico inequivocabilmente inquietante, perché in ballo non è tanto una differente sensibilità nell'approvvigionamento energetico del nostro territorio al fine di sottrarlo dalla dipendenza estera, ma chiama in causa direttamente il rapporto tra i diversi livelli di governo e il principio intangibile della sacralità della vita umana.
Il Governo centrale sta cercando, attraverso modalità surrettizie, affrontando la questione dello stoccaggio del gas nella zona di Rivara, di anticipare le modalità con cui verrà decisa la localizzazione, ad esempio, degli impianti a rischio di incidente rilevante, per meglio dire i quattro reattori, frutto dell'intesa franco-italiana, che dovrebbero ricondurre nuovamente il Paese a utilizzare il nucleare per la produzione di energia elettrica, anche in conseguenza di una mancata intesa con le Regioni e con gli enti locali, se essi ravvisassero problemi di opportunità o giudicassero insufficiente il loro coinvolgimento partecipativo.
Noi infatti stiamo vedendo che il Governo dice sì al nucleare, ma ancora non si è capito né dove andranno, perché non hanno il coraggio di dirlo, soprattutto alle Regioni del nord, questi impianti, ma anche dove andranno messe le scorie, particolare non privo di importanza.
Quindi, il Governo nazionale fonde i presupposti della prosecuzione della legislatura su cinque punti cardine, tra i quali compare il federalismo, è vero, che secondo la concezione classica dovrebbe accrescere gli strumenti di autogoverno delle comunità locali e all'atto pratico si schiaffeggiano i cittadini, e non solo quelli di Rivara, e le istituzioni decentrate, costituite dalla Repubblica, sottraendo di fatto ai presidenti delle Regioni anche quel piccolo potere d'intesa sulla localizzazione di impianti a rischio di incidente rilevante.
Se si coniugano poi le affermazioni del sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico con delega all'energia Saglia, quelle del presidente di Confindustria Marcegaglia, a caso, sull'impianto nucleare di Caorso, e quelle del premier Berlusconi, si colgono chiaramente le linee d'azione del prossimo futuro nella gestione dei rapporti interistituzionali e con le comunità locali. Ora, non mi pare principio da poco, credo che questo sia comunque alla base di tutte le cose che stiamo discutendo oggi.
È evidente che nei nostri comuni e in questa regione c'è chi dice che farà la lotta e nel contempo a Roma voterà queste cose e noi ci ritroveremo l'impianto di gas di stoccaggio. Poi che dopo il collega Manfredini si metta davanti al carro armato e si faccia investire, sinceramente, guardi, presidente, oggi non mi interessa.
Quello che invece voglio constatare è come le istituzioni, con il procedere della tecnologia in tutti i campi, propendano ad educare l'uomo a tollerare le contaminazioni ed è quello che sta facendo questo Governo con i suoi mass media: ci sta abituando a tollerare tutte le contaminazioni, invece di educare l'uomo a non contaminare. Questa è la grande colpa che io rivolgo in questo momento alla maggioranza che ci governa e quindi credo che questo voglia dire tutto quello che pensavo di dire.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bonaccini. Ne ha facoltà.
BONACCINI: Penso che non ci sia bisogno che Manfredini né prometta di doversi schierare contro l'esercito e i carri armati, né che dica padroni a casa nostra, perché invece di arrivare lì, da un lato con azioni, come dire, eclatanti, e dall'altro con dichiarazioni urlando roboanti, basterebbe che evitassero di fare i padani nei weekend quando sono a Modena e facessero, come dire, i centralisti romani durante la settimana in Parlamento. Provo a spiegare perché aggiungendo che a me dà solo soddisfazione che i consiglieri Manfredini, Leoni e Aimi siano convinti, come noi, che quel deposito non si deve fare, perché abbiamo sempre detto, e andando a Rivara io l'ho sempre detto in tempi non sospetti, quando andarci per il PD ci si andava con il rischio di fischi più che di applausi, abbiamo sempre detto che la questione non era né di destra, né di sinistra, perché per quanto ci riguarda la sicurezza dei cittadini non ha colore politico.
Io evito tutta una riflessione che molto bene ha fatto Palma Costi e che è stata ripresa dai colleghi negli interventi precedenti, vorrei solo dire tre cose. La prima è questa: la vicenda, è vero, sta assumendo toni kafkiani e vorrei fosse chiaro a tutti che li sta assumendo esattamente su questa questione, che riguarda il territorio modenese, così come riguarderà Caorso. Oggi noi abbiamo presentato, noi, questa parte, una risoluzione, che verrà discussa nelle prossime settimane, che a proposito di chi rivendica il federalismo, si sappia che siamo in presenza, su Rivara e su Caorso, su due casi clamorosi che sono il contrario da parte di un Governo e della Lega che vuole il federalismo, sono il contrario di quello che dovrebbe prevedere una procedura federalista, cioè tenere conto del parere, quand'anche sia motivato tecnicamente, perché questo è giusto, rispetto alle questioni in essere.
Su Caorso il Governo non vuole togliere l'ipotesi di una nuova centrale nucleare, nonostante la Regione Emilia-Romagna, l'istituzione, abbia fatto ricorso anche, mi pare, alla Corte Costituzionale con la sua contrarietà, così come su Rivara io che dissi, per la responsabilità che avevo non per il cognome che porto, che noi non eravamo pregiudizialmente contrari a prescindere sulle cose finché non avessimo visto le carte, siamo quelli che hanno votato, dunque non parole, atti concreti.
Nello stesso modo nei Comuni di cui si parla, nell'area dei comuni dell'area nord, potrei citare le battaglie del sindaco Soragni, del sindaco di San Felice, dei sindaci dei nove comuni modenesi. Abbiamo votato in quell'Unione dei Comuni, abbiamo votato nella Provincia di Modena, ha già votato nella precedente legislatura la Regione Emilia-Romagna impegnando la propria contrarietà, non per un dato ideologico, questo sì che quando lo si usa, e qualcuno è andato in quei territori a parlare secondo me troppo presto, senza avere in mano la possibilità di dire che questo veniva tolto dalla questione che stiamo discutendo a livello del Governo, noi abbiamo sempre detto che volevamo il parere tecnico e i tecnici, non i politici, prima ancora di noi, hanno detto che quel deposito non si può fare perché non garantisce la sicurezza delle comunità che in quei territori abitano. Non so se è chiaro.
Secondo punto, però c'è un problema. Io partecipai a un pranzo a nome del mio partito una settimana prima del voto del 2008 alle politiche e in quel pranzo l'onorevole Alessandri, segretario, come lo chiamano loro, nazionale dell'Emilia disse rivolto, puntando il dito a me, ai cittadini che erano presenti, molti sono qui in Aula, che appena si fosse votato e avrebbero vinto le elezioni - e legittimamente, e mi ritorna in mente, le hanno vinte - sarebbero andati al governo e dopo quindici giorni non si sarebbe più parlato di Rivara. Ora, io chiedo a tutti di sapere se quelle parole, non gli atti, sono oggi, dopo due anni e più, ancora in disponibilità di un ragionamento corretto e serio.
Allora, penso che ciò che preoccupa è questo, che quando, come Costi e gli altri consiglieri, Donini, eccetera, hanno scritto in una risoluzione, lo voglio dire di nuovo, il sottosegretario allo Sviluppo economico, non Giovanardi, Saglia, ha dichiarato che “è assurda e criminale”, non so se sono chiare le parole, a nome del Governo parlava “criminale qualsiasi pronuncia della Regione su progetti di infrastrutture energetiche che hanno appena iniziato la procedura di VIA, ed è intollerabile” - dice lui, a nome del Governo - “mettere a rischio per esclusivi motivi elettorali” - ecco che vi rimando indietro la responsabilità di quello che avete detto, perché io non voglio fare propaganda - dice lui “impianti come gli stoccaggi del gas, fondamentali per lo sviluppo del sistema energetico nazionale”. Anch'io li ritengo fondamentali, ma non dove mettono a rischio la sicurezza dei cittadini. E poi dice: “L'immotivato parere negativo dell'assessore Zanichelli”, che faceva parte della Giunta di questa Regione, “va contro gli interessi” - badate bene e ascoltate questa - “dei cittadini e delle imprese dell'Emilia-Romagna”. Non so se è chiaro.
Allora, io penso, terzo e ultimo punto e ho finito, che noi ci aspettiamo due cose: se volete usare la stessa lingua in Emilia-Romagna come a Roma, altrimenti non sareste credibili e io vi voglio dare la buona fede, con due anni e mezzo di ritardo bisogna che scriviate nella risoluzione che avete presentato, seppure un po' in ritardo, ma la prendo per buona, che è il Governo che deve fare un solo atto, che non c'entra niente nemmeno con la procedura di VIA visto che si sono espressi tutti i livelli di governo locale (Regione, Provincia, Unione dei Comuni) e cioè togliere la strategicità del deposito - questo chiediamo noi - prima ancora che si esprima il VIA. Questo sarebbe l'atto politico che dimostra che quando si è a Roma non si fa il contrario di quello che urlando troppo spesso dite quando siete qua.
Ripeto, è una battaglia che vogliamo fare senza escludere nessuno, ma l'onorevole Alessandri deve avere il coraggio di spiegare perché andò una settimana prima del voto a proclamare contro di noi quella cosa e dopo due anni e mezzo, nonostante tutte le amministrazioni locali si siano espresse contro, noi siamo ancora in presenza di un progetto in cui due sottosegretari, non uno, a nome del Governo dicono questo.
Finisco con un tema. Lo dico agli amici, gli avversari, non ci sono nemici per me, della Lega. Ieri, in una trasmissione televisiva, ho sentito pronunciare questa battuta da parte di un vostro importante esponente nazionale: “Noi quando qualcuno troviamo a trafficare lo espelliamo”. Gli è stata fatta la domanda: “Perché su Cosentino, Brancher e Scajola avete votato sempre a favore?”. Dice: “Perché dobbiamo portare a casa il federalismo”.
Ecco, io non vorrei che per portare a casa il federalismo, su questioni così importanti alla fine poi si mettesse la testa sotto il cuscino, siccome ci sono in questa questione interessi economici straordinari e rilevanti dal punto di vista economico, io mi aspetterei che proviate a fare in modo di contare un po' di più da questa regione perché qui è in ballo la sicurezza dei cittadini, né il centrodestra, né il centrosinistra.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bonaccini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.
AIMI: Colgo con grande piacere il paragone che il consigliere ha fatto in questo momento, vale a dire il paragone dello struzzo. Bonaccini diceva che qualcuno a Roma mette sotto la testa per non vedere pur di portare a casa qualche risultato. Non vorrei, al contrario, che qualcun altro invece finisse per fare la figura del bue che dà del cornuto all'asino, perché se andiamo a rileggere tutta la vicenda del gas di Rivara, e se poniamo grande attenzione a quelle che sono state le prese di posizione, in tempi non sospetti, anche da parte di tanti esponenti del centrosinistra a favore di quello stoccaggio, allora se vogliamo aprire un processo facciamolo pure. In questo momento però a me sembra che stiamo semplicemente facendo un processo alle intenzioni: prendiamo le dichiarazioni di qualcuno, atomizziamo quello che viene dichiarato, dopodiché immediatamente nella posizione a cui a volte si dice "indagato" immediatamente, senza passare al primo grado, all'appello, alla Cassazione, anche in politica si diventa immediatamente colpevoli e io non accetto di essere processato, il PdL, né la Lega Nord, quindi parlo, mi consentano anche i colleghi, a nome di tutto il gruppo di opposizione in quest'Aula, perché non c'è un consigliere, uno solo, che è a favore del gas di Rivara. Allora che cosa stiamo facendo?
Perché non abbiamo fatto come negli anni passati in cui firmavamo congiuntamente le risoluzioni, le interrogazioni? Abbiamo un passato su questa, che dicevi giustamente tu, Bonaccini, che non è né di destra, né di sinistra, è un tema trasversale, che ha attraversato tutti. E allora perché anche quest'oggi non abbiamo preso una posizione unitaria? Perché non abbiamo valutato insieme ciò che si poteva fare per arrivare a un risultato? Perché, vedete, non è importante il colore che ha il gatto, l'importante è che sappia prendere il topo. Allora, se siamo insieme e se siamo uniti riusciamo sicuramente ad incidere di più, perché se no dovrei dire che il gas di Rivara è uno dei quattro siti che venne individuato non dal Governo Berlusconi, ma dal Governo Prodi. E allora che cosa facciamo in quest'Aula? Diciamo le cose ad intermittenza? Prima si accusava la Lega, quando siete all'opposizione siete contro e quando siete nel Governo siete a favore.
Il problema nasce da Letta, non Gianni, Enrico, perché Gianni è il nostro. Enrico è il vostro. Diciamo delle cose false? Diciamo delle bugie? Chi è che ha inserito questi sondaggi, la possibilità di effettuare questi sondaggi sul territorio? Chi ha dato il là a queste possibilità? Quale Governo? Ora prendiamo le dichiarazioni dell'onorevole Giovanardi, io sto a quello che ha dichiarato Berlusconi: “Se non è assolutamente sicuro non si fa”. E siccome le parole in italiano hanno un senso, l'”assolutamente sicuro” merita di essere valutato con estrema attenzione, assolutamente sicuro.
Qui invece sembra quasi che noi dobbiamo dividerci, anche in quest'Aula, tra chi è cattivo e chi è buono, tra chi è favorevole e chi è contrario, senza pensare invece a quella che potrebbe essere un'azione forte, come, ripeto, abbiamo fatto più volte, in maniera tale da arrivare ad un risultato che guardi soprattutto alla sicurezza dei cittadini di quelle terre, delle famiglie, soprattutto di chi ci vuole vivere.
Io questa sicurezza non ce l'ho, non so se l'avranno a Roma, se l'avrà questa commissione, però dico anche, e concludo, che ognuno prende in braccio quindi le proprie responsabilità senza addossarle agli altri, perché se no incominciamo a leggere anche qui le dichiarazioni che qualche tempo fa qualche esponente proprio del Partito democratico faceva in merito al gas di Rivara.
Allora, noi ad assumere i panni di quelli brutti, sporchi e cattivi, che non capiscono, non sono sensibili, non guardano agli interessi della gente non ci stiamo, siamo piuttosto disponibili a trovare una soluzione che porti ad un risultato, firmeremo, ovviamente, abbiamo firmato la nostra risoluzione e la voteremo, facciamo però fatica a votare una risoluzione che è assolutamente strumentale. Il suo contenuto è un atto d'accusa nei confronti del Governo, si cerca di obnubilare tutta una parte pregressa di atti, atteggiamenti, dichiarazioni che sono state realizzate ed effettuate a favore dal centrosinistra, le cancelliamo immediatamente e adesso, siccome c'è al Governo il centrodestra, si prendono le dichiarazioni di due esponenti, seppure autorevoli, e si cerca di attribuire una patente di responsabilità per qualche cosa che non si è ancora realizzato.
Il principio, lo diceva benissimo il consigliere Leoni, è quello di precauzione, sul quale siamo tutti d'accordo, è quello di non voler realizzare cose che siano pericolose e ora mi domando perché dobbiamo dividerci. Questo è il punto centrale della vicenda, non venire qui a fare processi alle intenzioni puntando l'indice accusatorio nei confronti dell'uno o dell'altro. Queste cose vanno bene in campagna elettorale, non ci siamo ancora, guardiamo questa vicenda con estrema serietà, cerchiamo di fare i politici che guardano all'interesse della gente, se qualcuno sbaglia se ne assumerà le proprie responsabilità, ma questa, lo dicevi proprio tu, Bonaccini, non è una questione né di destra, né di sinistra, e allora affrontiamola con il buonsenso, non con gli ordini del giorno che cercano di dividere anziché unire.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Aimi.
Ha la parola l'assessore Muzzarelli per la conclusione della discussione generale.
Prego, assessore Muzzarelli.
MUZZARELLI, assessore: Io ho ascoltato con molta attenzione, tra l'altro conosco molto bene la situazione, a nome della Giunta vorrei fare soltanto alcune brevi ma puntuali riflessioni.
La prima è che essere coerenti nel tempo sugli atti e sul tifo è importante e la serietà delle posizioni dal primo minuto della Giunta regionale è seria, proprio perché dall'inizio abbiamo avviato confronti tecnici di merito, senza pregiudizi ideologici o altro, e soprattutto abbiamo lavorato per evitare qualsiasi esasperato protagonismo. Il nostro obiettivo era fare seriamente, fare per il bene, fare per migliorare e assicurare una vera prospettiva di sviluppo alla nostra regione.
Effettivamente noi siamo preoccupati per le dichiarazioni rispetto al buon lavoro di merito fatto dalla Regione, è una legittima preoccupazione, noi abbiamo costantemente nel tempo cercato di seguire l'asse della responsabilità. E allora consentitemi che dobbiamo essere un po' preoccupati se noi mandiamo una nota a Roma e se siamo tacciati di azioni assurde o criminali.
Stiamo però al merito. Noi riteniamo che sia importante agire per togliere la strategicità dell'impianto rispetto alle scelte del Governo, vorrei invitare attenzione, anche qui utilizzando il linguaggio del buonsenso. La storia di Rivara, consigliere Aimi, parte da Berlusconi ed arriva a Berlusconi, ma non è questo il tema, non è correggere e non è neppure il tema di dove è partito e chi ha fatto partire - voi sapete bene dov'era il primo punto e dov'era collocato il primo punto -, ma come vogliamo arrivare e il nostro obiettivo è capire come vogliamo arrivare. Quindi sulle richieste la Giunta si esprime e quindi vi garantisco a nome della Giunta che noi continueremo a monitorare. State tranquilli, lo faremo costantemente.
Noi abbiamo già fatto tutto quello che chiedete, è bene ribadirlo ed è bene oggi riconfermare l'impegno della Giunta rispetto al monitoraggio costante sulle azioni che la commissione o il Governo decidessero di fare.
Prendo atto e prendiamo atto che questa Assemblea legislativa ha detto e oggi ribadisce il no all'impianto, nonostante il decreto Scajola, nonostante altre scelte, nonostante azioni di presidenti di commissioni Ambiente, eccetera, che nel percorso di governo non possono incidere perché è un altro asse e un'altra responsabilità.
Quindi quello che garantiamo oggi è che teniamo alta l'attenzione e vorrei semplicemente concludere ricordando che il 17 settembre io, insieme alla collega Freda, abbiamo ribadito il no al progetto di stoccaggio di gas naturale a Rivara, nel comune di San Felice sul Panaro, per cui è in corso l'istruttoria da parte della commissione ministeriale di valutazione di impatto ambientale. Abbiamo scritto una lettera al ministro Prestigiacomo e nella lettera abbiamo confermato il parere negativo espresso dalla Regione in ambito procedimentale dopo un'approfondita istruttoria e abbiamo espresso la volontà di perseguire in tutte le opportune sedi istituzionali il rispetto di tale valutazione, nella convinzione che qualsiasi decisione in campo - qualsiasi decisione in campo - in merito energetico ambientale debba conformarsi al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario. Questi sono gli atti concreti, silenziosi, puntuali, di merito, che la Giunta ha fatto e che continua a fare, perché riteniamo che le azioni che devono essere fatte sulla nostra regione debbono essere condivise con responsabilità dalle comunità regionali e per questo continueremo a farlo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
Abbiamo chiuso la discussione generale, apriamo le dichiarazioni di voto congiunte sulle due risoluzioni.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: L'ho già annunciato, noi voteremo contro il documento che ha presentato la maggioranza, però mi è rimasto un sassolino nella scarpa.
In riferimento all'intervento della consigliera Barbati, che non è stata leggera, mi limito a prendere atto che l'argomento in oggetto, riconducibile al tema energia, abbia finito con il provocare un neuro cortocircuito nel grande vuoto deposito tra le sue orecchie, che da solo basterebbe a soddisfare uno stoccaggio ben più di 3 milioni di metri cubi.
All'amico Bonaccini invece dico che i sottosegretari si chiamano così perché c'è qualcuno che sta sopra.
(interruzioni)
... la Lega era per il no e per il no resteremo assieme ai nostri ministri.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Come magari qualcuno avrà notato, né io, né il collega Favia siamo intervenuti in questo dibattito, dibattito che evidentemente è stato leggermente geneticamente modificato dalla presenza del pubblico alle nostre spalle, di questi cittadini con la maglietta gialla, perché abbiamo visto uno straordinario grado di attenzione in quest'Aula, una grande volontà d'intervenire, di parlare a lungo. Lo apprezziamo e speriamo che avvenga anche in futuro.
Il problema è che quando c'è il pubblico e quando c'è l'attenzione mediatica spesso si scivola nel comizio un po' inutile e l'abbiamo visto. Noi, quindi, non ci siamo voluti associare un po' a questo teatrino in cui si cercano le colpe del tempo e del mai, in cui la colpa era prima di Prodi, poi di Berlusconi, ma no era di Letta, e poi di Giovanardi, non ci interessa. Ci poteva interessare il merito, ma credo che il merito sia stato già ampiamente discusso e non era questa l'occasione.
La nostra posizione è nota da tempo, dai tempi in cui anche Beppe Grillo andò più volte in zona, per cui non avevamo null'altro da ribadire.
Non riteniamo che la questione sia spostare il problema altrove.
E per ricollegarci al discorso della Cispadana, questo concetto di spostare non ci piace. Ci piacerebbe ragionare nel merito. La Cispadana, per esempio, non va fatta e basta. E non pensiamo che un paese normale, che già sta facendo dei grossi danni all'ambiente, debba porre ulteriori bombe sotto il pavimento di casa.
Per questo voteremo a favore solamente della risoluzione che ne prevede la completa non fattibilità.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Laddove non arriva l'educazione di ogni singolo consigliere, sono io a farmi carico delle scuse per conto di chi è intervenuto, rispetto alla consigliera Barbati, perché qualunque cosa accade in quest'Aula è mia responsabilità.
Credo però che oggi abbiamo in qualche frangente passato un po' il segno.
Ritengo che il dibattito sia stato di grande qualità, importante, puntuale; dovremo cercare di non eccedere nelle relazioni tra di noi rispetto all'utilizzo di terminologie che non appartengono al dibattito consiliare.
Ha chiesto d'intervenire il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.
GRILLINI: Intanto credo che sia veramente penoso che un consigliere per confutare le tesi di un altro consigliere lo offenda. Questo significa una cosa molto semplice, che quel consigliere non ha argomenti, perché se ha bisogno di offendere vuol dire che non ha argomenti.
MANFREDINI: No, ne ho degli argomenti!
GRILLINI: Caro Manfredini, se devi ricorrere all'insulto, vuol dire che o non sei capace di argomentare, o non hai argomenti, o gli argomenti che non dici non erano validi al punto che non li dici.
Allora, se si ricorre alle offese vuol dire che laddove cominciano le offese, finisce la discussione.
Ma se i consiglieri della Lega hanno i nervi a fior di pelle, al punto da non avere argomento e da utilizzare le offese, vuol dire che siamo in presenza di un tema che tocca il nervo scoperto dei consiglieri della legge, i quali parlano con lingua biforcuta. A livello locale fanno delle affermazioni, a livello nazionale ne fanno delle altre. A Milano dicono "Roma ladrona", a Roma vanno a pranzo con il sindaco Alemanno a base di pajata e di polenta. Poi ci è stato detto che non era un granché quella pajata e quella polenta.
(interruzioni)
PRESIDENTE (Richetti): Scusate colleghi, chiedo scusa, consigliere Grillini.
C'è una soglia che è il rivolgersi sul piano personale, rispetto alla politica mi pare che siamo...
GRILLINI: Io non sto causando..., presidente Richetti, sto usando argomenti politici.
PRESIDENTE (Richetti): Infatti, non sto parlando con lei, sto spiegando quale criterio si utilizza nella conduzione di questa presidenza. Non c'è stata da parte sua nessuna offesa personale, che prima si è verificata. L'esempio non è molto lontano, basta guardare chi ci ascolta, per come si sta comportando, per tentare di portare in quest'aula la giusta relazione.
Non mi sto riferendo a lei, ma alle proteste che venivano da quei banchi.
Prego, consigliere.
GRILLINI: Perfetto, perfetto.
Quindi, se ci si esprime in maniera così nervosa, significa che si ha la coda di paglia, perché, cari amici, al Governo ci siete voi adesso. Non è chiaro quanto questo Governo ancora sia in grado di reggere, perché lo spettacolo che la maggioranza ci offre a livello nazionale è a dir poco bizzarro: un giorno voi chiedete le elezioni, Bossi dice che si andrà a votare il 27 marzo, abbiamo la data, Berlusconi sostiene che non si va a votare perché i suoi parlamentari non hanno voglia di cedervi un centinaio di seggi al nord. Insomma, è uno spettacolo assai poco edificante. Dentro a questo spettacolo non esiste il governo del paese, non state governando, e in questo non governare c'è anche la non corrispondenza degli atti locali con gli atti nazionali.
Allora, anziché lamentarvi del mancato unanimismo di oggi, lamentatevi del fatto che la testa non comunica con le gambe o con i piedi. Allora, fate un'azione voi verso i vostri ministri, i vostri rappresentanti e convinceteli a cambiare siti, è molto semplice.
Siccome ci sono dei siti a disposizione per lo stoccaggio e siccome quel sito lì non va bene, e siccome la popolazione non lo vuole, abbiamo, noi come voi, il compito di convincere il Governo a modificare il sito. È una cosa semplicissima, se il Governo non lo modifica, benissimo, dovete associarvi alla protesta contro il Governo se avete a cuore il territorio e non gli interessi nazionali centralistici - centralistici -, perché da un lato si fa del localismo e dall'altro si fa del centralismo, ma la tecnica del partito di lotta e di governo la conosciamo, e allora siamo un po' più coerenti.
Il motivo per cui il centrosinistra vota con coerenza la sua mozione è che si definisce in maniera chiara le responsabilità di questo Governo rispetto a questa scelta sciagurata. Nient'altro.
Per concludere, ribadisco che chi offende non ha argomenti; chi non ha argomenti farebbe meglio a non parlare.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Grillini.
Ha chiesto di parlare la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Grazie, presidente.
Rapidamente, anche a me dispiace se i toni sono andati oltre quelli che sono i limiti, questo non è il nostro costume, appunto, di regola.
Chiudo con la dichiarazione di voto, chiaramente sostenendo con convinzione il voto sull'oggetto 184, anche con un rammarico che voglio esprimere ed esplicitare.
Ho ascoltato con attenzione il dibattito e prendo atto di questa volontà di aggiungere ancora una volta, da parte dei colleghi del centrodestra, la loro posizione a questa espressa, però ricordo a tutti che questo testo di risoluzione, il 184, è stato depositato dalla consigliera Costi, da me, da qualche altro consigliere dal 23 giugno.
È un testo di risoluzione senza simboli di partito, perché non era un testo con un logo particolare. L'abbiamo presentato solo con il logo dell'Assemblea legislativa. È agli atti, ripeto, dal 23 giugno. Si è trovato nell'ordine del giorno delle sedute di giugno e luglio; per più sessioni del Consiglio c'erano tutte le possibilità di aggiungersi, e sarebbe stato per noi una buona cosa perché è evidente che noi vogliamo acquisire efficacia nelle nostre iniziative e lo si fa se si allarga la sfera del consenso sulle posizioni. Come in passato quando l'interlocutore, diciamo, nostro di riferimento era la Giunta, così abbiamo fatto, qualcuno ha preso l'iniziativa e i testi sono stati via via sottoscritti fino al punto che sono diventati, è verissimo, oggetti approvati poi all'unanimità dell'Assemblea.
Non vedo perché questa volta alcuni colleghi consiglieri, che adesso si preoccupano di ribadire la loro posizione, non hanno utilizzato la strada solita, aggiungendo la loro firma al testo.
Ribadisco, senza volermi ripetere, quello che ho detto prima, quello che hanno detto i colleghi consiglieri, forse perché adesso l'interlocutore al quale noi ci riferiamo non è più il livello regionale, ma è il Governo nazionale?
È chiaro appunto che è cambiata questa cosa, ed è evidente, e questo me lo conferma il testo di una risoluzione presentata dai colleghi di centrodestra, dove non si fa alcun riferimento al ruolo del Governo centrale, del Governo nazionale. Quindi, non sono chiacchiere, sono fatti oggettivi che credo che al di là degli insulti, al di là delle generalizzazioni, al di là delle accuse di ideologismo, di per sé si spiegano in maniera oggettiva.
Credo che in questo caso si possa dire che "carta canta" ed è facile avere delle prove.
L'ultima cosa al collega Defranceschi. Io credo che sia un bene che noi abbiamo partecipazione alle nostre iniziative e credo che sia un bel modo di fare quello di portare rispetto, mi auguro che sia così, a chi si sposta e viene ad assistere ai nostri momenti, alle nostre assemblee. Capita spesso, guardate, perché ospitiamo gruppi, ospitiamo scuole, ospitiamo cittadini e credo che sia appunto una buona cosa e un buon costume. Non è una novità di quest'ora. Di questa vicenda ci siamo occupati più volte e garantisco il collega Defranceschi che ogni volta che ce ne siamo occupati, che ci fosse presente il comitato, che non ci fosse nessuno tra il pubblico, di questo argomento ci siamo sempre occupati con molta attenzione e con molta serietà, per cui quello che si assiste, al quale assistiamo stasera non è una recita a beneficio del pubblico. È il nostro modo normale, io direi così, di funzionare.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto di parlare la consigliera Costi. Ne ha facoltà.
COSTI: Io prima volevo esprimere una solidarietà personale alla consigliera Barbati perché credo che le parole possano essere cattive e anche violente e visto che proprio in questi giorni rispetto al tema delle donne abbiamo altri oggetti e altre situazioni particolarmente gravi, a me dispiace che nei confronti delle donne, perché solitamente succede nei confronti nostri, ci siano atteggiamenti di questo tipo.
Mi dispiace che vengano anche da una persona che conosco, oltre tutto con cui ho lavorato, perché, ripeto, non fa bene a nessuno. Già fare politica è complicato per noi donne, quando poi ci si sente anche considerare sul piano personale in questo modo posso assicurare che è particolarmente doloroso.
Detto questo, voglio ringraziare l'assessore Muzzarelli per la Giunta perché ha puntualmente ribadito ciò che la Giunta sta facendo con gli atti e con l'impegno a Roma rispetto alla procedura di VIA e credo che questo sia un elemento importante e fondamentale.
Vorrei però sottolineare un aspetto. Guardate, io sono di quel territorio, i cittadini che sono qua onestamente li conosco, ho avuto modo in questi anni di ragionare con loro, a volte in modo difficile, a volte in modo più semplice. Non abbiamo chiesto noi chiaramente ai cittadini di essere presenti qua, per cui quello di oggi non lo ritengo un comizio inutile, ma l'espressione di quanto un territorio in questi anni faticosamente ha costruito in modo unitario, e anche con la presenza di tanti di noi presenti là, sul luogo, dove abbiamo avuto modo di confrontarci anche in modo diretto. E posso anche dire, perché questa è l'impostazione, questa è anche la concezione che abbiamo noi del fare politica, che anche in questo caso non ci interessa individuare una colpa. Il fatto di richiamare a chi compete decidere non è per individuare una colpa; ci interessa capire chi può agire per porre la parola fine a questa vicenda.
Allora, chi può agire in questo momento è il Governo, magari ci fossimo noi del centrosinistra al Governo, lo dico con sincerità. Non ci siamo noi, c'è un altro Governo, c'è un Governo di centrodestra. Gli unici che possono mettere la parola fine sono loro, dichiarando questo sito non strategico per le loro politiche energetiche. Questo è il motivo e l'elemento politico che possono mettere in atto. E per questo motivo io credo che sia giusto che si voti la risoluzione che abbiamo presentato, perché individua tutti i passaggi, anche chi deve compartecipare alla parola fine, quindi anche la Regione, ma indica soprattutto che compete al Governo decidere in modo definitivo.
L'ultima volta che sono stata a Rivara ho trovato 400 persone stanche, molto stanche, molti di voi non c'erano. Non possiamo lasciare queste persone, visto che siamo tutti d'accordo in questo modo, non le possiamo lasciare ancora in una situazione di stanchezza e anche un po' di disperazione. Per cui chiedete che il Governo lo tolga.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Costi.
Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente.
Brevemente, vorrei dire che rispetto al dibattito che ho avuto modo di assistere a difesa ognuno delle proprie posizioni, che peraltro mi sembra tendano entrambe ad un principio di precauzione e di invito nei confronti del Governo a prendere in considerazione ipotesi alternative, sinceramente vorrei limitare il mio giudizio rispetto a quanto oggi entrambe le risoluzioni invitano, che è questo, che mi sembra un appello unanime nella stessa direzione.
Probabilmente in una risoluzione ci può essere un contenuto di carattere che si può prestare a delle considerazioni di carattere strumentale, non mi interessa soprattutto per rispetto a quello che diceva la collega che mi ha preceduto perché è da tempo che questa gente ha delle ragioni per motivare una certa linea, per cui personalmente io mi considero favorevole ad entrambe le risoluzioni e quindi positivamente voterò sì ad entrambe, perché preferirei limitare il mio giudizio su quello che tutto sommato invitano, ed entrambe in alcuni passaggi usano la stessa terminologia, soprattutto all'insegna della precauzione, del monitoraggio, appellandosi al Governo.
Una piccola chiosa, mi sembra giusto esprimere parole di solidarietà quando alcuni consiglieri effettivamente vengono colti e criticati nella loro persona più che per altre considerazioni.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Vorrei, proprio rubando all'aula pochi minuti, provare a sforzarmi di fare un esercizio forse non facile, cioè di cercare di cogliere quanto di positivo è comunque possibile tentare di recuperare dal dibattito e dagli oggetti che saranno presto chiamati in votazione.
Io credo che ciò che oggi comunque, al di là delle affermazioni del dibattito che si è sviluppato, esca di positivo da quest'aula è che rimane e permane da parte di tutte le forze politiche qui rappresentate un secco e forte no al progetto di stoccaggio di gas a Rivara e credo che questo sia un elemento importante, che non nasce oggi, non si concretizza a seguito della risoluzione che è stata depositata circa quattro mesi fa a firma dei consiglieri di maggioranza, perché vorrei ricordare che i primi interventi fatti dal nostro capogruppo Manfredini non risalgono a quattro mesi fa, ma ad oltre quattro anni e mezzo fa il primo atto depositato agli atti dell'Assemblea.
Non credo che oggi sia il momento, a quest'ora, di scegliere qual è la bandiera o l'asta più alta sulla quale cercare di innalzare la propria bandiera, ma credo che ai cittadini che sono qui presenti vada ricordato come questa Assemblea all'unanimità ha sempre tenuto una posizione contraria allo stoccaggio. Mi fa piacere, non me ne vergogno dall'opposizione, di rimarcare, e non voglio ripetere forse qualche tentennamento iniziale, ma comunque che la Giunta (non questa, mi riferisco quando parlo di tentennamenti forse a qualche sbavatura iniziale, ma si parlava di un qualcosa di nuovo, quindi ci sta anche la necessità di cercare di capire di che cosa si sta parlando) abbia ribadito e ribadisca il proprio no secco, forte e chiaro, sostenuto da tutto lo schieramento politico qui rappresentato in aula e credo che questo sia per i nostri cittadini già una forza e una garanzia.
Quindi, l'Assemblea legislativa, al di là delle sfumature e dei toni è unanime, non ho sentito nessun consigliere, nessun gruppo dichiararsi a favore dello stoccaggio di Rivara, e non credo che questo sia dovuto al fatto che ci sia qua la presenza di cittadini, perché già quattro anni fa quando si è iniziato a discutere di questo argomento eravamo solo tra di noi, eppure le note suonavano comunque all'unisono.
Poi la politica è fatta di divisioni, è fatta di confronti, è fatta della necessità di sottolineare peculiarità di un soggetto rispetto ad un altro, però la nota di fondo di questa Assemblea, vecchia legislatura e corrente legislatura, è sempre stata un no secco, forte e chiaro al deposito di Rivara.
Sono cambiati i governi a livello nazionale, le forze politiche tutte qui rappresentate, credo che ognuno per la propria parte, anche a livello nazionale, noi l'abbiamo già fatto, ma non voglio fare un intervento dove diciamo noi e voi, si è attivata, continuerà ad attivarsi affinché anche i rappresentanti a livello nazionale tengano conto in modo molto marcato di quella che è l'unanimità che da qui esce, che è espressione della volontà della cittadinanza tutta di quei territori, che trova qui la sua conferma in un percorso che ci vede uniti nel dire no, e credo che questo no riuscirà ad essere vincente anche lontano da Rivara, lontano da Bologna e anche nei palazzi del Governo e del Parlamento.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Corradi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.
AIMI: Solo per esprimere, in dichiarazione di voto, alcune valutazioni che mi sembra opportuno e doveroso avanzare.
Avevo anticipato prima che il nostro sarebbe stato un voto favorevole ovviamente alla risoluzione che abbiamo presentato, forse non sono stato chiaro e non ho approfondito a sufficienza le ragioni per le quali invece voteremo no nei confronti della risoluzione che è stata presentata dal centrosinistra.
Diceva molto abilmente, con l'intelligenza che la caratterizza, la consigliera Donini, che il testo era a disposizione di tutti i consiglieri, quindi ovviamente anche nostra, a partire dal mese di giugno di quest'anno.
Ce ne siamo resi conto, l'abbiamo valutato ovviamente; su un tema così delicato, un tema così caldo, un tema così appassionante, forse per questo, caro Defranceschi, a volte si interviene anche in maniera forse un po' esagerata. Mi rendo conto, a volte scappano anche le parole, chi le ha pronunciate magari chiederà anche scusa, non ho sentito parole però di solidarietà ad esempio nei confronti della consigliera Noè quando qualcuno dell'IDV, pochi giorni fa, ha cannoneggiato ad alzo zero, a palle incatenate, su di lei. Cioè gli stessi che oggi si ergono e salgono sul pulpito a fare la predica, sono gli stessi che poi in aula vengono a fare i moralizzatori. Chiusa la parentesi.
Ma perché non l'abbiamo fatto? Non l'abbiamo fatto per una ragione molto semplice, perché è sempre il solito leitmotiv, cioè contiene in alcuni passaggi la vostra risoluzione un attacco esplicito, chiaro, evidente, al Governo. Non siamo al Parlamento, qualcuno magari vorrebbe andarci, ma questo è il Consiglio regionale, non dobbiamo andare oltre se no legittimamente non troverete traccia sulla nostra risoluzione. Avremmo potuto indicare con nome e cognome i tanti consiglieri esponenti del Partito Democratico o della sinistra che si erano espressi in maniera favorevole qualche tempo fa. Non l'abbiamo fatto, questo per una ragione molto semplice, perché qui era il caso di trovare un'intesa, che si potrebbe ancora trovare se eliminassimo le parti, chiamiamole ideologiche o di mera propaganda, e potremmo forse fare una risoluzione comune, potremmo trovare un intento, anche perché, come dicevamo e come abbiamo ribadito più volte in quest'aula, non c'è un solo consigliere, uno, che sia favorevole allo stoccaggio del gas. Punto. Questo è il tema.
Ora mi domando, visto che c'è questa opportunità, perché non la percorriamo? Sarebbe anche una questione di stile, noi non l'abbiamo fatto, è possibile tutte le volte che viene sventolato il Governo Berlusconi come uno straccio rosso davanti ad un toro si scatenano immediatamente i pruriti più disparati da parte della politica per dare addosso?
Io mi domando: se vogliamo essere coerenti, allora guardiamo la realtà, guardiamo le cose in faccia, abbiamo la stessa posizione, troviamo una soluzione, perché se no dovrei dire anche che "pecunia non olet" e dovrei dire che forse qualcuno con certe aziende... è vero?, non lo so, con certe aziende ha un rapporto più confidenziale di qualcun altro. E siccome è un tema trasversale, è un tema delicato proprio per questa ragione sarebbe opportuno trovare un'intesa, perché poi non si può venire a fare politica nella bassa modenese raccontando di avere entrambi gli occhi aperti, e poi ci si dimentica, anche qui ad intermittenza, di guardare magari quella che è la politica che viene fatta su, in comune, e parlo del Comune di Mirandola che, ad esempio, a fine maggio per la fiera di quel comune ha appaltato la realizzazione di un libro per il programma e sono state vendute due pagine - guarda un po'! - alla stessa ERG e messo l'azienda petrolifera come unico sponsor, ripeto, come unico sponsor, delle migliaia di volantini che sono stati distribuiti.
E allora che cosa facciamo? Chi racconta la verità, chi dice le bugie? Il PdL, questa opposizione, ad abbassare le braghe e a fornire il fondo schiena e le terga, per dare a qualcuno in mano il gatto a nove code, per prendersela in quel posto, non è disponibile.
Quindi voteremo con assoluta sicurezza no al vostro strumentale documento e voteremo sì al nostro. Tutto qui.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Aimi.
Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Solo per dichiarare il nostro sostegno, tra l'altro l'abbiamo firmata, alla risoluzione che porta appunto la mia firma e il no all'altra, perché continuo a pensare che se da una parte si dice una cosa e dall'altra se ne fa un'altra, non ci sia davvero correttezza d'intenti e di volontà. Si vuole soltanto spargere un po' di fumogeno.
Volevo dire, perché, insomma, oggi sono stata tirata in ballo. Aimi, guardi, le differenze di idee fra me e la consigliera Noè sono abissali per una serie di culture che abbiamo diverse. Non mi sono mai permessa di offendere personalmente la Noè, tant'è che noi abbiamo detto che non l'avremmo vista come presidente della Commissione Pari Opportunità, e ho spiegato il perché, ma mi rendo disponibilissima a votare la consigliera Noè in un'altra commissione, se questa sarà una possibilità. Quindi non è proprio un problema personale, ma è un problema di differenze politiche.
Con questo, anche per salutare le persone che sono preoccupate, e alle quali forse oggi non abbiamo dato fondamentalmente un buon spettacolo, quelle di Rivara, soprattutto, io concluderei proponendo allora anche una cosa. Guardate, visto che nel mio cervello c'è del vuoto, proponiamo al Governo di riempirlo con i gas e così abbiamo risolto il problema di Rivara.
Io credo che loro meritino davvero che noi siamo più rispettosi e che insistiamo davvero su questo tema, perché non è solo un problema riferito a Rivara, è un problema importante che i nostri territori possano essere autonomi nelle decisioni, e non essere violentati da decisioni del Governo nazionale.
Questo era il nostro intervento e questo rimane.
Poi, ahimè, si vede che le contaminazioni che noi continuamente subiamo da questa maggioranza che sta al Governo, e che invece di educarci al rispetto per l'ambiente ci educano al fatto che si possa contaminare l'ambiente anche in termini di linguaggio, oggi prendiamo atto che questa moda si sta allargando ed è arrivata anche in quest'aula.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bonaccini. Ne ha facoltà.
BONACCINI: Faccio prestissimo.
Voglio solo richiamare alcune cose che credo i cittadini e i comitati sappiano bene.
Qui si parla di impegni che devono prendersi quattro livelli di governo: il Governo centrale, la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Modena e l'Unione dei Comuni Area Nord, perché altrimenti ci prendiamo in giro tra di noi.
La Regione Emilia-Romagna da mesi, dalla scorsa legislatura, ha già votato e non ha inserito questo deposito dentro agli assi strategici, ai siti che sono dentro al Piano Energetico Regionale; la Provincia di Modena ha già votato, dopo le conferme della commissione tecnica che non prevede la garanzia della sicurezza per i cittadini e si è già espressa più volte contro la localizzazione del deposito di gas di Rivara; l'Unione dei Comuni dell'area Nord, dei singoli comuni, più, più volte hanno già espresso la loro contrarietà. Sono due anni e mezzo che dal Governo ci dite, quando parlate qui e nei vostri territori, che siete d'accordo con noi, che va cancellato. Io ho detto che prendo atto positivamente di questa cosa, però, ragazzi, ci si gira troppo intorno. O il Governo centrale, attenti, lo dico ad Aimi con cui i toni sono sempre pacati e civili, il sottosegretario Giovanardi è della nostra Regione e non è qualcuno che conti poco, perché è sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il sottosegretario Saglia è il sottosegretario al Ministero allo Sviluppo economico, che è il primo interessato, prima ancora dell'Ambiente, su questa questione. Quindi noi saremo contenti quando l'unico livello tra i quattro di Governo che ancora non si è espresso si esprimerà.
Mi dispiace, la vostra risoluzione non fa riferimento a questo. Io fossi stato in voi avrei messo solo quello come riferimento perché evitava di togliere la buona fede che sono sicuro voi avete, ma che evidentemente non trova però riscontro sul fatto che qui c'è una responsabilità che chiama in causa direttamente il Governo.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Bonaccini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Leoni. Ne ha facoltà.
LEONI: Anch'io brevemente, anche perché il dibattito è stato importante, come già altre volte in quest'aula si è discusso in modo approfondito di questo tema, più e più volte. Io penso che invece in realtà, caro collega Bonaccini, voi non ci diate alcuna buona fede. Non ci date alcuna buona fede perché, vede, io ho in mano l'ordine del giorno del 23 settembre 2009 firmato da Guerra, Monari, Manfredini, Leoni, Aimi, Richetti, Noè, Dragotto, Donatella Bortolazzi, da tutti, era firmato da tutti ed è stato votato da tutti, e la differenza che c'è stata questa volta è che allora c'è stata una volontà da parte evidentemente del centrosinistra, ma anche del centrodestra di arrivare ad un testo condiviso che facesse sentire una comunità unita che aveva un obiettivo comune.
Questa volta non è stato così, ne abbiamo preso atto e basta leggere la vostra risoluzione per capire che non c'è questa volontà, ma che la volontà è una volontà diversa, è una volontà di ribadire una posizione da spendersi sul territorio. Benissimo, legittimo, la propaganda nei partiti è importante, serve, addirittura ci sono degli uffici appositi nei partiti per farlo, quindi nessuno la nega. Noi con, questo sì, molta onestà intellettuale anche, se mi permette, abbiamo presentato una risoluzione che non si discosta da quella presentata altre volte, una risoluzione che è votabile chiaramente da tutta quest'aula. Ricordo anche che voi non votaste i nostri documenti nella scorsa legislatura, pur chiedendo esattamente le stesse cose, e quindi è evidente che c'è un doppio binario di verità che pervade qualcuno in quest'aula.
Noi quel doppio binario non lo seguiamo, continuiamo a seguire un binario pensiamo di verità e di normalità e soprattutto di realtà, perché noi qui dentro possiamo chiedere determinate cose, le altre servono per far vedere che si sono fatte alcune cose.
Noi non vogliamo perseguire questa scelta, vogliamo perseguire una scelta che però, come ha detto qualcuno, "carta canta e villan dorme", gli atti sono qui, uno dopo l'altro, anno dopo anno, a testimoniare una posizione che in quest'aula da parte di questi gruppi non è mai, mai cambiata.
E allora penso che questo onestamente sia il dato che conta, tutto il resto lo lascio agli esperti della propaganda, dei quali peraltro io non faccio parte.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Leoni.
Se nessun altro consigliere chiede d'intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 184, proposta dai consiglieri Costi, Donini, Naldi, Grillini, Barbati, Bonaccini, Vecchi Luciano e Monari.
(È approvata a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): La risoluzione è approvata.
Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 570, proposta dai consiglieri Leoni, Aimi e Manfredini.
(È respinta a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): La risoluzione è respinta.
Grazie ai cittadini che hanno partecipato a questa seduta.
OGGETTO 411
Delibera: «L.R. 19 agosto 1996, n. 30. Approvazione dell’accordo del Programma Speciale d’Area "Azioni a sostegno dell’insediamento dell’Agenzia per la Sicurezza Alimentare a Parma" di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 1020 del 17 luglio 2006 e s.m.» (19) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Mandini): La Commissione Bilancio Affari Generali ed Istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 28 settembre 2010 con la seguente votazione: favorevoli 22; contrari nessuno; astenuti 15.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Ferrari. Ne ha facoltà.
FERRARI: In via preliminare vorrei sottolineare l'importanza dello strumento dell'accordo di programma, per quello che riguarda Parma e per quelli che esamineremo di seguito riferiti a Modena, Ravenna e Imola.
Per ciò che concerne specificamente il Programma Speciale d'Area che ha per oggetto il sostegno dell’insediamento dell’Agenzia per la Sicurezza Alimentare a Parma, vorrei sottolineare l'importanza e il valore dell'impegno della Regione che investe in questo piano una cifra ragguardevole - 8 milioni e 800 mila euro -, che aggiunti ai fondi messi a disposizione dalla Provincia di Parma, dal Comune di Parma, dal Comune di Fidenza, dal Comune di Salsomaggiore porta l'intervento complessivo ad un totale di 27 milioni e 240 mila euro.
L'insediamento di questa Agenzia a Parma, una delle più importanti a livello europeo che la Commissione ha fatto, iniziato ormai sette anni fa e non ancora completamente finito, è stato sicuramente una delle più importanti azioni che sono avvenute sul nostro territorio.
Questa Agenzia è partita nel modo giusto. Nata da una proposta che fu fatta nel gennaio 2000 dalla Provincia di Parma, presieduta allora da Andrea Borri, che ebbe la capacità di mettere in rete tutte le istituzioni locali (dall'università, al comune capoluogo, alle associazioni di categoria, agli imprenditori), insieme con la Regione e poi coinvolgendo il Governo dell'epoca (il Governo di centrosinistra) ne fece divenire una importante autorità non solo in territorio locale, ma anche in territorio italiano.
È stata una delle più strategiche e importanti attività di promozione e marketing territoriale che si sia mai attuata a Parma negli ultimi anni. Lavorando tutti insieme ha consentito che a Parma, oggi, fosse presente una struttura, un'Agenzia, che ha 400 dipendenti tecnici e 1200 tecnici collaboratori, più tutto un indotto di diverse migliaia di persone che tutti gli anni, partecipando ai diversi planners scientifici, si recano non solo a Parma, ma anche in territori della Regione e del nostro paese. Questo ovviamente crea un indotto notevolissimo sul piano economico e anche sul piano relazionale.
Tale presenza ha avuto un'altra qualità, che penso sia importante sottolineare oggi, ha avuto la capacità di generare, ad esempio, di promuovere e accrescere la scuola per l'Europa di Parma. È una delle due scuole che esistono in Italia; l'altra è in provincia di Varese. L'Agenzia ha così contribuito al rilancio di una istituzione importante, il Collegio Europeo, che era già presente a Parma, che stava attraversando un momento di difficoltà. Insieme all'università e al collegio, l'Agenzia ha generato il rilancio internazionale, molto significativo e ancora oggi assolutamente importante e strategico, non solo per Parma, ma per l'intera Regione.
Quello che deve essere continuato, rispetto a quanto è stato fatto allora e in questo percorso, è proprio la valorizzazione. Questo passaggio dell'accordo, che veniva richiamato, dello strumento di accordo del programma speciale, è una modalità che ha visto peraltro una partecipazione di amministrazioni anche di colori diversi. In questo accordo ci sono il Comune di Parma e il Comune di Fidenza che hanno un colore diverso da quello della Regione, c'è il Comune di Salsomaggiore, con il comparto termale, e la Provincia di Parma. Una pluralità di istituzioni che hanno deciso di porre giustamente l'attenzione sullo strumento, sul progetto e sulla sua validità indipendentemente da chi lo avesse prodotto.
Questo modello apprezzabile di comportamento è stato il rapporto con il Governo nazionale.
A seguito dell'assegnazione di EFSA, assegnazione per la quale c'è stato prima un impegno del Governo di centrosinistra e nell'ultima fase di quello di centrodestra, quello che a mio avviso non è stato fatto nel modo migliore riguarda l'accordo bilaterale stipulato fra il Governo italiano e il Comune di Parma, nel momento in cui sono state assegnate a Parma risorse significative.
Sarebbe stato opportuno, come invece ha fatto la Regione Emilia-Romagna, che in questo rapporto si fosse cercato e voluto il coinvolgimento di tutto il territorio, proprio perché una presenza come questa non ha solo valore per una città, ma ha un valore per una regione intera. Questo ha generato una mancanza di confronto sulla scaletta degli interventi da fare.
Con le risorse assegnate, molto significative, ribadisco, nell'ordine di svariate decine di milioni di euro, sono stati fatti tanti interventi, alcuni importanti, ma non ne è stato fatto, ad esempio, uno importantissimo: la nuova sede della scuola per l'Europa. Nelle prime richieste che la Commissione europea aveva fatto quando venne assegnata a Parma l'Autorità alimentare c'era la costruzione di un edificio scuola per l'Europa. Ancora oggi questa scuola vive una situazione di precarietà in larghissima parte sostenuta dalla Provincia che ha messo a disposizione uno stabile per ospitare i ragazzi della scuola secondaria.
Da ultimo cito un altro esempio, anche questo non positivo. C'era stata una convocazione a Palazzo Chigi, com'è avvenuto spesso in questi anni, di un tavolo dal quale erano state escluse sia la Regione che la Provincia. Per fortuna poi qualcuno ha avuto un momento di rinsavimento, dato che l'appuntamento è stato rinviato e nel riconvocarlo si è pensato di coinvolgere anche la Provincia di Parma e la Regione Emilia-Romagna.
Chiudo dicendo che lo strumento, ribadisco, è molto importante. È importante che continui questa modalità del coinvolgimento nel territorio per far crescere e rafforzare quelle realtà che hanno una valenza ben sovra comunale e sovra provinciale. Sarebbe importante che questo tipo d'impegno riguardasse tutti e in particolare chi ha responsabilità maggiori, in questo caso il Governo dal centro, e cioè il Governo nazionale.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Ferrari.
Ha chiesto di parlare il consigliere Alberto Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Alberto: In riferimento a questi tre finanziamenti, io parlo di Imola, dove da un lato vengono investiti 6 milioni e mezzo di euro su questo territorio; dall'altro lato però mancano delle risposte chiare sulla progettualità che segue questi interventi.
Abbiamo un milione e mezzo di euro per lo scalo merci, che è un nuovo scalo merci che dovrebbe nascere nella zona industriale intorno a Via Laguna. Se ne parla a Imola da più di 10 anni. Dopo 10 anni si decide finalmente di avviare questo iter; si dice nelle sedi competenti, quindi Comune di Imola, commissione consiliare, che ci sarà una movimentazione potenzialmente doppia e in grado di movimentare 600 mila tonnellate e si fa un quadro del territorio che ha una potenzialità di un milione, però se poi andiamo ad analizzare quello che effettivamente viene realizzato, vorrei avere un quadro ben più preciso, una chiarificazione su chi effettivamente usufruirà di questo scalo, se non sono stati fatti i conti dei diversi scali merci della Regione, quindi nel momento in cui si fa un investimento, non vorrei che poi succedesse come per gli aeroporti, che ne abbiamo fatto uno per provincia, poi vediamo, ad esempio, l'aeroporto di Forlì o altri aeroporti in difficoltà.
Allora, vorrei capire, nel momento che vengono dati questi soldi per fare questo tipo di intervento e potenziare lo scalo merci, è stato fatto uno studio sugli altri scali merci? A me non risulta. È stato fatto un confronto e un incontro con l'altro scalo merci privato che è aperto a pochissima distanza, cioè a Faenza?
Non vorrei che questi soldi facciano la fine del macello di Castel di Casio, argomento diverso ma stesso ragionamento. Investiti tantissimi soldi pubblici per una bellissima iniziativa, peccato che tutti gli altri macelli attorno sono rimasti aperti quando dovevano chiudere. Quindi adesso il macello di Castel di Casio è in rosso profondo. Perché? Perché non c'è stato un ragionamento di sinergia con il territorio, sono rimasti aperti tutti gli altri macelli, quindi automaticamente la torta è troppo poca perché tutti possano usufruirne.
Anche qui non è stato presentato nessun piano di riordino e comunque quali tariffe devono essere applicate tra uno scalo merci e l'altro, cioè qual è il rapporto che ho detto prima con Faenza che ne apre uno privato tra breve. Dal mio punto di vista manca assolutamente la sinergia. Da un lato c'è l'investimento e quindi è positivo quando arrivano soldi sul territorio; dall'altro lato c'è invece grande approssimazione. Non vorrei che noi investiamo questi soldi e poi a breve diventano di nessuna utilità per il territorio perché non si raggiungono le cifre, i numeri sperati.
Per quanto riguarda invece l'Osservanza, che viene definita come grande riqualificazione della città, credo che già oggi il Comune di Imola è socio, insieme a Co.Ami., di una società che è in perdita per l'acquisizione di quell'area e io dal mio punto di vista, dico la verità, avrei invece usato questi soldi o avrei fatto un ragionamento che non è quello di abbattere Villa dei Fiori, all'Osservanza, ma fare un grande progetto di manutenzione per creare all'interno di Villa dei Fiori, ad esempio, in un momento di grande crisi di edilizia scolastica, una bellissima scuola nel verde, nel pieno centro della città. Avrei impostato il ragionamento in maniera completamente diversa, non su una società che ad oggi è in perdita e che destinerà metà di questo finanziamento esclusivamente alla costruzione di un parcheggio, che a sua volta verrà gestito dai soliti noti, che comunque è sempre mano ben nota per quanto riguarda il territorio imolese.
Per questo i 6 milioni e mezzo sono importanti, le scelte di come verranno spesi invece mi lasciano fortemente perplesso.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Vecchi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Villani. Ne ha facoltà.
VILLANI: È proprio il caso di dire, discutendo di questo Piano d'Area, meglio tardi che mai, perché si arriva a compimento di un percorso molto lungo e per qualche aspetto anche tribolato, con vari livelli di concertazione, dopo che l'Agenzia per la Sicurezza Alimentare è stata assegnata, come dono di Santa Lucia, nel 2003, quindi a distanza di sette anni da quell'insediamento.
Ma non c'è solo questo aspetto, ce n'è un altro che fa quasi sorridere, perché se avessimo aspettato sette anni e fossero arrivati i soldi necessari per coprire le necessità di una città che ha dovuto affrontare una situazione straordinaria, originale, che non ha eguali non solo in questa Regione, ma neanche nel paese, perché questa è l'unica Agenzia europea allocata a livello di paese Italia. Fossero arrivati tanti soldi, in realtà dopo sette anni la città di Parma riceverebbe una quota complessiva di 4 milioni e mezzo di euro a fronte di spese sostenute per l'allocazione dell'Agenzia che già oggi superano abbondantemente i 130 milioni di euro.
Dico questo perché bisogna anche ristabilire un po' l'ordine dei fattori in campo.
Ho sentito con attenzione l'intervento del mio collega Ferrari, il quale ha dato una visione distorta di quello che è successo in questi anni.
Allora, voglio ricordare che il Governo di centrodestra, guidato da Berlusconi, e ricordo sempre che l'Agenzia europea arriva la sera di Santa Lucia del 2003, fa una legge, i primi mesi del 2004, la legge n. 164, e mette a disposizione con quella legge speciale i primi 73 milioni di euro per la città di Parma affinché si avviino tutti quei lavori che sono necessari per l'allocazione dell'Agenzia. Quando parlo di allocazione dell'Agenzia significa da subito, ad esempio, reperire un immobile nel quale mettere provvisoriamente tutti i dipendenti, i comitati tecnici, i comitati scientifici.
Badate, dicembre 2003, Berlusconi riesce a portare l'Agenzia a Parma, perché, e anche qui apro un piccolo inciso, ho sentito parlare di grande iniziativa del Governo di centrosinistra; in realtà il Governo di centrosinistra ai tempi individuò e il ministro Bersani, se ci fu anche un rammarico piuttosto diffuso allora, il ministro dell'Economia individuò in Genova la sede dell'Agenzia per la pesca e per il trasporto marittimo, che doveva essere, stante l'impegno preso dal Governo di centrosinistra, l'Agenzia che arrivava a Parma. Questo è un altro piccolo inciso, giusto per ristabilire un po' di ordine nei fattori che ho visto un po' confusi in qualche intervento precedente.
Bene, c'è questa legge 164, arrivano i primi 73 milioni e 243 mila euro che servono per il nuovo palazzo dell'Agenzia europea; servono per rifare il comparto della città nel quale verrà allocato questo palazzo, per fare un ponte, un sottopasso di collegamento, per migliorare la situazione viabilistica della città in quel comparto.
Veniamo poi alla scuola europea. Se la Regione e la Provincia avessero messo qualcosa in più, caro Ferrari l'avremmo già fatta, ma siccome la Provincia ha messo zero per la nuova scuola europea e la Regione ha messo meno di zero per la nuova scuola europea, abbiamo dovuto aspettare che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, si facesse carico del problema e facesse arrivare a Parma i 23 milioni necessari per fare la scuola. Se ci fosse stato un impegno, magari un pochino più importante e da parte della Provincia, e da parte della Regione, magari non avremmo aspettato.
Comunque, ti tranquillizzo perché, nonostante questo, le cose sono andate avanti, avremo la scuola europea, è stata aggiudicata proprio in questi giorni la gara per la costruzione e vi ricordo che oltre ai 23 milioni che il Governo ha stanziato per questa importantissima opera, che al di là dell'Agenzia europea colloca comunque Parma come la seconda città in Italia che ha una scuola europea non di facciata, né con un cartellino posticcio, ma una scuola europea riconosciuta a livello di Commissione europea.
E proprio per questo, oltre ai 23 milioni, il Comune di Parma ha messo mano al portafoglio e ha erogato 9 milioni per la scuola europea.
Se ci fosse stato un po' di impegno anche da parte della pluricitata Provincia, forse saremmo arrivati prima.
Così come il Comune di Parma ha messo a disposizione 2 milioni e mezzo per l'acquisto dei terreni su cui verrà fatta la scuola europea.
Quindi, vedete che andiamo ad un totale di 34 milioni. Sarebbe stato molto piacevole poter dire che in questa operazione vi era il coinvolgimento sia della Provincia di Parma che della Regione Emilia-Romagna, però non abbiamo visto un euro.
Quindi, complessivamente, il Governo ha messo a disposizione 100 milioni di euro e complessivamente il Comune di Parma ne ha messi a disposizione 43. Come vedete, andiamo a quei 143 milioni di cui facevo riferimento prima.
Non c'è niente da ridere sai, Garbi, perché sono tutte cose queste già realizzate, nel senso che come tu sai Viale Piacenza, dove c'è la sede dell'EFSA, ospitava un campo da rugby, il Comune ha messo i soldi per spostare il campo da rugby e spostare il campo da baseball, che sono già lì, sono già stati realizzati oltre che pagati dal Comune di Parma.
Bene, allora, dico, meglio tardi che mai, ma dico anche "va beh, mei quel che gnenta", però è chiaro, è chiaro, che non c'è stata una volontà politica della Regione Emilia-Romagna di accompagnamento vero di una città medio-piccola che si trova ad avere questa grande opportunità, che non è solo ovviamente per la città di Parma, ma è un'opportunità che riguarda tutta la Regione.
Quindi, con quell'atto che andiamo ad approvare questa sera sostanzialmente, a distanza di sette anni, viene messa a disposizione una cifra che rappresenta il 2,8% di quanto è già stato speso nella città di Parma per questa importantissima realizzazione. Quindi mi sembra che siano assolutamente fuori luogo alcuni toni trionfalistici che ho sentito. Mi pare anche che sia proprio da ribadire il concetto "mei quel che gnenta", giusto per dirla in dialetto che rende bene l'idea e che mi dà anche un po' di rammarico, perché così come abbiamo visto un grande impegno della Regione in altre situazioni territoriali dell'Emilia-Romagna per opere che, per quanto importanti, non avevano certamente la rilevanza di un'agenzia europea, sarebbe stato piacevole poter gioire questa sera di un atteggiamento diverso, di risorse quantitativamente più importanti e magari di un percorso che poteva essere anche più breve.
Per cui, al di là dei trionfalismi, è importante, e sono fuori luogo, sottolineare questa sera che il Governo di centrodestra ha decisamente aiutato la città di Parma in questo percorso, non a parole, ma con fatti concreti, che significano risorse, per un ammontare di oltre 100 milioni di euro e quindi è in un'occasione assembleare pubblica nella quale mi pare che sia doveroso questo riconoscimento, e mi pare anche che sia doveroso stigmatizzare che i 4 milioni e mezzo che voi erogate con questo Piano d'Area sono veramente poca cosa rispetto all'impegno che è stato richiesto dalla città di Parma per l'allocazione dell'Agenzia europea.
Per questi motivi e sempre tenendo fede al motto che "mei quel che gnenta", mi asterrò, non voterò certamente contro, ma mi asterrò perché credo che questo atto per certi aspetti sia addirittura un po' offensivo per la città di Parma.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Villani.
Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Sempre sull'argomento in oggetto, il 411, per annunciare il voto di astensione rispetto al provvedimento che accompagna e chiude il percorso lungo e tribolato, come è stato già detto da chi mi ha preceduto, dell'approvazione del Piano d'Area che ha ad oggetto la città di Parma, ma non solo, quindi una sorta di piccolo comparto che comprende tre comuni - Parma, Fidenza e Salsomaggiore, oltre che la Provincia - sul tema del favorire opere di accompagnamento per l'insediamento dell'EFSA, l'Autorità della sicurezza alimentare.
Sul ritardo rispetto a questa operazione, rimango convinto che tutto sommato la tempistica poteva essere più accelerata e poteva inserirsi in modo un po' più organico rispetto al quadro complessivo degli interventi organizzati, messi in campo, finanziati soprattutto dallo Stato e dal Comune di Parma per accogliere e supportare questa importante Agenzia europea.
Formulo anche l'auspicio che l'Agenzia europea possa consolidare maggiormente la sua efficacia e la sua funzione, visto che purtroppo questi primi anni di operatività, indipendentemente dal luogo dove si colloca, hanno suscitato più di alcune valutazioni un po' critiche rispetto al meccanismo di funzionamento, anche presso le stesse istituzioni europee. Quindi un auspicio che va bene al di là di quella che è la competenza della nostra Assemblea, però colgo l'occasione per sottolineare anche questa sfumatura.
Credo sia importante per il territorio della Regione, non solo per Parma, l'ubicazione di questa importante struttura tecnico-operativa della Comunità Europea.
Credo che le risorse investite tutto sommato potevano forse trovare uno sforzo maggiore da parte di tutti i soggetti coinvolti, e visto comunque il raggiungimento di una unanimità, non ritengo di avere elementi sufficienti anche per andare a valutare i singoli progetti nei confronti di alcuni dei quali mi ero anche permesso in passato di sollevare qualche piccola riserva, perché sostanzialmente forse alcune scelte, pur condivise dagli enti locali, quindi massimo rispetto a questi, però credo che almeno da parte mia forse alcune scelte le avrei valutate in un modo un po' diverso, calcolando quello che è l'obiettivo che viene messo anche nelle premesse di questo Piano d'Area.
Trovo che lo strumento sia positivo, questo coinvolgimento tra Regione ed enti locali è lo strumento adeguato, nei punti successivi toccheremo altri piani d'area che interessano altre province.
Forse le risorse che la Regione mette in campo in questo percorso, che considero però iniziale, voglio considerare iniziale perché se si esaurisce tutto con l'atto che approviamo questa sera avremo veramente avuto la montagna che ha partorito il topolino.
Mi auguro che questo sia un iter, un meccanismo che possa trovare riedizioni future, anche un po' più pingui in termini economici, che consentano poi uno sviluppo serio e più intenso delle relazioni tra i territori, con il supporto della Regione che deve avere una funzione di indirizzo e di coordinamento, ma non certo invasiva, e in questo tipo di progetti dò atto che i territori delle singole realtà locali trovano il loro giusto spazio per far valere quelle che sono le istanze che poi tutti insieme dobbiamo realizzare nell'interesse dei cittadini.
Quindi confermo e annuncio fin da subito il voto di astensione.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Corradi.
Se nessun altro consigliere chiede d'intervenire, do la parola al sottosegretario Bertelli.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza: Il dibattito ha avuto un inserimento di argomento che non è ancora stato annunciato, credo di dovere in un certo modo anche rispondere in parte all'intervento del consigliere Vecchi, che peraltro ha lasciato l'aula, quindi mi soffermerò brevissimamente.
L'intervento, che mi accingo a fare probabilmente varrà in parte anche per le cose che discuteremo e voteremo subito dopo e che riguarda il Programma Speciale d'Area sull'EFSA di Parma. Siamo assolutamente soddisfatti che comunque sia Parma abbia ottenuto il riconoscimento importantissimo della presenza unica italiana dell'authority e in particolar modo l'authority sulla sicurezza alimentare perché ritenevamo, e siamo soddisfatti che così sia andata, che fosse la sede giusta per avere questa authority.
Certamente al Governo Berlusconi va il merito di aver portato a casa il risultato, ma non bisogna dimenticare il contributo di chi ha lavorato in Regione, nella realtà locale, compreso l'allora presidente della Commissione Europea, Prodi; oggettivamente credo che meritino di essere ricordati.
Inoltre, il Governo ha accompagnato questa operazione con le risorse adeguate, considerando che è l'unica presenza di peso come struttura europea in Italia; il Comune ha fatto quello che doveva fare; la Regione ha iniziato un processo che si è concluso con ritardo, se vi ricordate il Programma Speciale d'Area lo portammo in discussione almeno tre anni fa in quest'aula.
È vero che ci si è messo del tempo, non credo nemmeno per colpa della Regione che ha insistito spesso per chiudere il più rapidamente possibile, ma poiché i soggetti interessati erano non solo il Comune di Parma, ma anche la stessa Provincia e altri due enti locali, peraltro uno di questi durante le elezioni ha cambiato maggioranza, insomma certe situazioni hanno favorito questo ritardo.
Devo dire però che il lavoro svolto in questa circostanza ha ottenuto il consenso generale (lo segnalo perché ho partecipato a tutte le conferenze di programma, compresa quella finale) di tutti i soggetti interessati, quindi, non solo i rappresentanti degli enti locali, Provincia, Comune di Parma, gli altri due Comuni, Fidenza e Salsomaggiore, ma anche delle stesse forze economiche e sociali che hanno apprezzato il lavoro svolto.
Si poteva fare di più? Diciamo che in quel Programma Speciale d'Area in quella fase la Regione ha messo le risorse che i bilanci le consentivano di mettere a disposizione ed è un'entità che comunque corrisponde agli sforzi che questa Regione ha fatto a sostegno dei principali programmi speciali d'area della seconda generazione, diciamo così, perché in questo caso Parma conclude, in questa fase, il ciclo dei programmi speciali d'area.
Anche se bisogna trovare il modo di allargare l'impegno della Regione, degli enti locali e delle forze economiche a supporto di iniziative di questo genere.
Terminato questo percorso la Regione ne ha intrapreso un altro, che si è concluso praticamente nello stesso momento, che si è concretizzato con il Documento Unico di Programmazione, con altre risorse programmate sui territori. E quindi due processi, due progetti e programmi hanno sostanzialmente avuto vita parallela e si sono conclusi sostanzialmente nello stesso momento e ciò che non è stato previsto nel Programma Speciale d'Area è rientrato nel Documento Unico di Programmazione votato in quella realtà a Parma.
Attenzione, perché noi abbiamo approvato l'una e l'altra cosa più di un anno fa. Una parte delle risorse previste nel Documento Unico di Programmazione, che afferiscono ai cosiddetti Fondi FAS destinati a questa Regione e ribaditi e concordati con firma al tavolo nazionale quando abbiamo approvato gli ammortizzatori sociali in deroga e l'accordo nazionale sugli ammortizzatori sociali in deroga. Parlo complessivamente di oltre 300 milioni di euro destinati a questa Regione, parte dei quali destinati al territorio anche della provincia di Parma, ma non sono ancora disponibili, nonostante tutti gli incontri con il Governo per sollecitarne lo sblocco, ancora non stati sbloccati e temo che le difficoltà continueranno ad esserci. Così come avremo ulteriori difficoltà, ma ne discuteremo nell'Assemblea del 27-28 ottobre quando ragioneremo dei vincoli finanziari per la costruzione dei bilanci, e in quell'occasione ci renderemo conto probabilmente che per i prossimi anni sarà quasi impossibile riuscire a reperire ulteriori risorse in investimenti per realizzare progetti e programmi come quelli che abbiamo esaminato in questa fase, e che il territorio ha così accolto favorevolmente, che ha visto la concertazione di amministrazioni locali e forze economiche e sociali condividere la progettualità e i programmi previsti.
Il percorso è stato non semplice, ha avuto un importo complessivo adeguato, tenendo conto delle disponibilità di bilancio della Regione e della realtà che abbiamo cercato di supportare, terminata con una condivisione generale. Partirei da lì, per continuare ad operare insieme perché quelle attività che si sono insediate nel territorio diano i frutti che si erano preannunciati e immaginati nel momento in cui si è rincorsa e ottenuta la presenza dell'authority, anche se dall'insediamento in verità quei frutti ancora non li ha dati. Alludo soprattutto agli effetti di ricaduta territoriale preannunciati da studi europei e nazionali.
Tuttavia quell'authority c'è, noi una parte non insignificante la stiamo svolgendo, continueremo a lavorare per sostenere quella presenza in quel territorio, comprese le attività che possono nascere a supporto, naturalmente affrontando insieme al Comune e alla Provincia i problemi reali e concreti che si presenteranno in futuro.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, sottosegretario Bertelli.
Apriamo la fase delle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Ferrari. Ne ha facoltà.
FERRARI: Ovviamente il nostro voto sarà favorevole.
Apprezzo anche l'intervento, molto pacato e veritiero, che ha fatto il sottosegretario Bertelli. Voglio solo fare un'aggiunta senza voler cadere nel provincialismo tipico delle diatribe portate in Regione quando sono su scala locale.
Ribadisco un concetto che ho detto, che voglio però riprendere. Quello che trovo assolutamente sbagliato è questo rapporto che il Governo ha mantenuto con la sola città di Parma, quando, e lo richiamava adesso il sottosegretario Bertelli, per avere un insediamento adeguato e anche un ritorno adeguato sul territorio da questo insediamento, era assolutamente necessaria una valorizzazione complessiva di tutti coloro che sul territorio vivono, lavorano ed operano.
Questo non è stato fatto allora, è stato fatto poco adesso, ed è ben curioso che il consigliere Villani venga a chiedere a noi come mai la Provincia e altri enti non hanno messo soldi in questa operazione d'insediamento.
La cosa peraltro non è vera e dirò anche perché. Dopo tutti i soldi che sono stati destinati a Parma, e non tutti -ahimè! - investiti in maniera adeguata, ci mancherebbe anche che chi non ha avuto nessun tipo di sostegno avesse voluto anche investire risorse dirette.
Detto questo però, con riferimento alla scuola europea, che a me sta molto a cuore perché quella è certamente un volano, fra gli altri, per poter essere attrattiva e per far crescere in maniera adeguata un territorio, all'assessore provinciale alle politiche scolastiche avevo chiesto, con il presidente della Provincia, un intervento del Governo Prodi, che aveva assegnato a Parma 8 milioni e 400 mila euro per costruire la nuova scuola europea e con quei soldi, se il comune avesse mantenuto l'assegnazione di un'area individuata, a Bizzozero per chi è di Parma, noi quella scuola l'avremmo realizzata.
Quella scuola invece oggi non è assolutamente stata realizzata. Gli unici soldi disponibili che io conosco, veri, sono i 4 milioni e 600 mila euro che sono rimasti, perché gli altri il ministro Tremonti nel frattempo li ha incamerati e destinati ad altre parti, e con quei soldi, se va bene, compreremo l'area. L'intervento complessivo poteva costare 10 milioni, che andava fatto certamente dentro a quei 100 milioni cui faceva riferimento il consigliere Villani, ma che ora costerà 23, mi pare che gli ultimi dati dicano 30 milioni. Il fatto curioso è che alla prima gara che è stata bandita non ha partecipato nessuno. Evidentemente qualche problema l'hanno trovato anche su questa gara.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Ferrari.
Ha chiesto di parlare il consigliere Villani. Ne ha facoltà.
VILLANI: Che dire, avete voluto usare questo strumento, il sottosegretario Bertelli ha detto che questo era uno strumento di seconda generazione, deve essere più innovativo. In realtà i piani d'area sono tutti fortemente in ritardo.
Però ricordo che a pochi mesi dall'assegnazione e a trascinamento dalla legge nazionale 164, io presentai un disegno di legge in quest'aula che doveva essere un disegno di legge che accompagnava la città con degli strumenti concreti.
Venne detto che il disegno di legge non era opportuno, ma che nel giro di pochissimo tempo sarebbe stato approvato un piano d'area. Tant'è, caro sottosegretario, lei non si ricorderà, ma esiste agli atti dell'Assemblea un disegno di legge a prima firma Villani, depositato nel maggio 2004. Quindi, voglio dire, c'era uno strumento se ci fosse stata la volontà. Se fosse stata indicata in un'altra realtà territoriale, probabilmente avreste avuto un'altra sensibilità.
Torno a dire che su 143 milioni di euro, il finanziamento con questo piano d'area, per il quale avete impegnato sette anni, è meno del 3%, quindi non mi ritengo assolutamente soddisfatto.
Devo naturalmente rispondere al consigliere Ferrari che forse, non essendo più assessore, ha perso qualche battuta delle questioni; ricordo che l'area a cui lui faceva riferimento, che sarebbe certamente costata meno, venne clamorosamente bocciata dalla Commissione Europea, che reputò che in quell'area non poteva essere allocata la scuola con tutte le pertinenze che erano state ritenute necessarie, perché non vi sarebbe stato neppure il posto per il parcheggio dei documenti.
Tant'è vero che è stata individuata un'altra area, su richiesta della Commissione Europea, area che il comune ha già pagato, con un esborso di 12 milioni.
Voglio tranquillizzare il consigliere Ferrari che vedrà in questi giorni sulla stampa pubblicato il fatto che il bando è andato a buon fine; i lavori inizieranno molto presto e le risorse che il Governo ha stanziato, i 23 milioni, ci sono tutti, perché altrimenti non avremmo potuto fare il bando di gara.
Quindi così serve anche questo dibattito per rinfrescare un po' la memoria dell'ex assessore, perché evidentemente oggi è più interessato ad altre cose, vedo che è molto impegnato sulla montagna, ma ha perso qualche colpo su quello che è successo in città, e soprattutto su quello che sta succedendo a corredo dell'Agenzia europea.
Per cui, torno a ripetere in dialetto, "mei quel che gnenta", mi asterrò, però credo veramente che sia al limite veramente dell'offesa alla città 7 anni per 4 milioni e mezzo di euro, quando ne sono stati spesi più di 140 per una cosa che è eccezionale, perché non si tratta della sagra della salamella, ma dell'allocazione dell'Agenzia europea, quindi parliamo di un qualche cosa che a livello diplomatico viene considerato extraterritoriale, quindi ha una rilevanza internazionale.
Però, tant'è, verso la città di Parma la sensibilità di questa Regione è nota quale sia, i cittadini di Parma già da un po' si rendono conto di questo e io credo che anche davanti a questo atto, a futura memoria, vedrete i risultati.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Villani.
Prego la consigliera Noè di sostituire il consigliere Vecchi Alberto nelle funzioni di scrutatore.
Se nessun altro consigliere chiede d'intervenire, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 411.
(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Mandini): L'Assemblea approva.
OGGETTO 412
Delibera: «L.R. 19 agosto 1996, n. 30. Modifica della deliberazione del Consiglio regionale n. 1214 del 29 luglio 1999 e s.m. di approvazione dell’accordo del Programma Speciale d’Area "Riqualificazione urbana di Modena".» (20) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Mandini): La Commissione Bilancio Affari Generali ed Istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 28 settembre 2010, con la seguente votazione: favorevoli 22; contrari nessuno; astenuti 15.
Se nessun consigliere chiede d'intervenire in dibattito generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Ho letto nei dettagli tutto il programma che l'amministrazione modenese ha fatto.
Pur non condividendo alcune scelte, il nostro voto sarà a favore, perché chiaramente ci sono cose interessanti, ma c'è anche un'altra parte di risorse che a nostro parere avrebbero dovuto essere usate per fare altre cose.
Tuttavia è una scelta di questa amministrazione. Saranno poi i cittadini, fra quattro anni, a verificare se ha amministrato bene o ha amministrato male.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Manfredini.
Se nessun altro consigliere chiede d'intervenire, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 412.
(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Mandini): L'Assemblea approva.
OGGETTO 413
Delibera: «L.R. 19 agosto 1996, n. 30. Modifica della deliberazione del Consiglio regionale n. 1164 del 23 giugno 1999 e s.m. di approvazione dell’Accordo del Programma Speciale d’Area "Porto di Ravenna".» (21) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Mandini): La Commissione Bilancio Affari Generali ed Istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 28 settembre 2010, con la seguente votazione: favorevoli 22; contrari 15; astenuti nessuno.
È aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bazzoni. Ne ha facoltà.
BAZZONI: Signor presidente, signori consiglieri, pur essendo ravennate invito a non approvare l'oggetto 413 non tanto perché sono contrario a migliorare la città di Ravenna in generale e al fatto che si destinano risorse ad ogni città, ma perché in questo modo si stravolgono le finalità del Programma Speciale d'Area a cui questi fondi dovrebbero essere destinati.
Il Programma Speciale d'Area per il porto di Ravenna, firmato da Regione, Provincia,
Comune, Autorità portuale e Camera di Commercio viene stravolto in quanto vengono stanziati soldi non per le finalità originarie - risanamento del canale, viabilità fondali, banchine, aree industriali, miglioramento delle aree urbane adiacenti al porto -, ma si impiegano in zone per finalità non prioritarie non comprese nel piano originario.
Gran parte della città di Ravenna scarica le acque nere ancora nel canale Candiano, direttamente o indirettamente attraverso il canale Lama.
Uno dei temi principali del piano era quello del risanamento delle acque del porto, cosa su cui il Comune di Ravenna è in grave e colpevole ritardo.
In questo stanziamento invece si distraggono fondi per interventi sicuramente utili, ma che non hanno nulla a che vedere con il porto e non possono neppure essere giustificati con l'art. 8 del Programma Speciale d'Area.
L'art. 8 prevede che vi possano essere delle variazioni sugli impegni, sui tempi e le modalità, ma non sul fatto di uscire dalle aree individuate nel Programma Speciale.
Sono previsti interventi a chilometri dal porto e non hanno nessuna attinenza con esso; ci sono rifacimenti di marciapiedi in zone che non sono assolutamente vicino al porto o interventi in aperta campagna in una zona all'opposto geografico del porto, e così via.
La Regione non copre in questo modo le inadempienze del Comune di Ravenna sugli impegni concordati (vedi fognature e depurazione).
Il dirottamento di fondi su obiettivi della Giunta Matteucci si dimostra chiaramente un'operazione a fini pre-elettorali. Il prossimo anno infatti a Ravenna si vota per Comune e Provincia.
Quindi il mio voto contrario è da attribuire sostanzialmente al metodo usato. Lo scopo di questa modifica e del relativo spostamento di fondi è voluta per mera operazione elettorale, mentre si trascurano le vere priorità di Ravenna, che sul porto dovrebbe basare il proprio futuro.
Il Programma Speciale d'Area coglieva questa pecularietà e a parole si proponeva di far fare veramente un salto di qualità a Ravenna e al suo porto; mi sembra che la gestione di questo programma stia contravvenendo a quanto enunciato e sottoscritto dalle istituzioni firmatarie.
A questo proposito mi sorge anche il dubbio se gli altri firmatari del programma conoscano compiutamente queste modifiche proposte, ne colgano le relative implicazioni e possano trovare sufficienti motivazioni per esprimere un parere favorevole.
Per quanto mi riguarda, il Consiglio regionale non solo si deve esprimere contro questo stravolgimento a fini elettorali, ma deve anche denunciare con forza i proponenti.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Bazzoni.
Ha chiesto d'intervenire il consigliere Filippi. Ne ha facoltà.
FILIPPI: Solo per continuare quanto ha testé dichiarato il collega Bazzoni, perché questo piano speciale per il Porto di Ravenna, come ho già detto, dovremmo chiamarlo "Legge Errani per Ravenna", perché periodicamente, ogni tre anni, ritorna il finanziamento del Porto di Ravenna.
Il problema, come ha detto giustamente il collega Bazzoni, è che in realtà questi soldi non vengono destinati al Porto. Tutti sappiamo che il Porto di Ravenna è il più importante dell'Emilia-Romagna e tutti vogliamo che sia funzionale.
Sappiamo che ci sono difficoltà come l'altezza dei fondali e le navi di grossa caratura hanno difficoltà di manovra, il problema vero è che sono stati elargiti una ventina di milioni di euro nel 2007, oggi finanziamo 5 dei 15 milioni di euro previsti, e tutti questi soldi vengono spesi in aree lontane dal porto.
Reggio Emilia, Piacenza, Bologna hanno urgente bisogno di sistemare strade; tutte le città hanno delle strade in precario stato di manutenzione. Io sono consigliere di Reggio Emilia, ho presentato delle interpellanze dove chiedo opere per la sicurezza: non ci sono i soldi. Destinati al porto di Ravenna abbiamo 5 milioni di euro che in realtà vengono spesi non per il porto ma per le strade; quindi come consigliere regionale eletto in un'altra città devo fare presente a questa Assemblea che la Regione è composta da nove province che devono spartire una torta; se una città mangia un terzo della torta, è chiaro che per le rimanenti città resta una fetta più piccola.
Non mi sembra un atteggiamento corretto, quindi come ha annunciato il collega, il voto del PdL non sarà favorevole a questa delibera non per il porto che, ripeto, abbiamo tutto l'interesse che funzioni, ma perché il prossimo anno a Ravenna si vota e noi - a pensar male si fa peccato, ma spesso ci s'indovina - pensiamo che questo programma, che se non mi sbaglio è una modifica al programma d'area, definito due anni fa, firmato dai sindaci, dal presidente della Provincia, firmato da tutti, oggi l'abbiamo stravolto. Perché l'abbiamo stravolto? Perché ci sono degli interessi che oltrepassano quelli della città, chiamiamoli interessi politici, diciamo quello che vogliamo, il problema è che per Ravenna i soldi ci sono sempre, per le altre città, specie quelle dell'Emilia, avere qualche finanziamento è particolarmente difficile.
Quindi, se i soldi fossero realmente per il porto, il gruppo del PdL sarebbe favorevole, visto però che questi soldi non vengono spesi per il porto, visto che l'altra volta abbiamo finanziato un asilo nido, che cosa c'entra l'asilo nido con il porto? Abbiamo finanziato le fognature, le opere di urbanizzazione, abbiamo finanziato tutto tranne il porto. La Regione ha già speso 105 milioni di euro, ripeto all'aula: 105 milioni di euro! Sono soldi, sono tanti soldi. Credo che nessuna città dell'Emilia-Romagna abbia goduto così tanto.
In questo caso devo fare il socialista io, cerchiamo di trattare tutte le città allo stesso modo.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Filippi.
Ha chiesto d'intervenire il consigliere Fiammenghi. Ne ha facoltà.
FIAMMENGHI: Anche in questa occasione devo ringraziare il consigliere Filippi. Domani a Ravenna potrò girare meglio di quanto non potessi fare oggi, nel senso che ancora una volta ha fatto ragionamenti che non c'entrano né con la delibera, né con il merito dei problemi e delle questioni su cui siamo impegnati per rafforzare il Porto di Ravenna come porto regionale di rango nazionale.
L'escavazione del Porto di Ravenna richiede risorse ingenti, molto ingenti. Quel tipo di intervento è al centro dell'accordo di programma siglato dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione e dal Governo e noi a Ravenna attendiamo ancora che il Governo faccia la propria parte per poter procedere alla necessaria escavazione, quindi ulteriore approfondimento dei fondali del Porto canale di Ravenna, e alla necessaria soddisfazione delle esigenze per quanto riguarda le banchine.
Ritengo che questo ulteriore intervento nel Programma Speciale d'Area abbia una triplice funzione: rafforzare il collegamento fra il porto e la città, anche in ragione delle finalità turistiche col porto-traghetti del porto stesso. Secondo aspetto, rafforzare il rango regionale e nazionale del Porto di Ravenna; terzo aspetto, svolge una funzione di moltiplicatore degli investimenti sul porto stesso e sulla città, coinvolgendo in un contesto più ampio anche gli imprenditori e gli operatori privati.
Da questo punto di vista credo che per la città e per la Regione questo ulteriore intervento sia importante e aiuti il Porto di Ravenna via via ad essere sempre di più il porto di questa Regione.
Per questo ritengo che sia importante aver deciso e decidere oggi con questa delibera un ulteriore investimento per il Programma Speciale d'Area e questo credo aiuti il porto a crescere.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Fiammenghi.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare, do la parola al sottosegretario Bertelli.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza: Due battute rapidissime perché mi pare che il consigliere Fiammenghi abbia già chiarito il fondamento dell'atto che stiamo per approvare.
Intanto, stiamo parlando di un Programma Speciale d'Area che è della prima generazione, quindi, è tra i primi programmi speciali d'area che questa Regione ha fatto e quello che stiamo approvando oggi è semplicemente un'integrazione al programma originale, che mantiene, ovviamente, tutta la sua importanza e tutta la sua forza. In tale programma sono destinati e dedicati interventi tanto della Regione che dell'amministrazione locale a supporto del potenziamento del decollo del Porto di Ravenna, ma che non vanno certo a supplire ad interventi fondamentali che non possono che arrivare dal Governo centrale essendo il Porto di Ravenna uno dei principali porti nazionali.
Tant'è vero che nella distinta dei progetti originali del Programma Speciale d'Area di Ravenna ho trovato alcune opere che non possono che essere considerate a supporto delle attività fondamentali e principali, che sono qui indicate qui e che fanno parte di un programma più generale, che vede coinvolti la Regione, il Comune, la Provincia, l'Autorità portuale, il Governo stesso per opere più impegnative.
Il problema vero, come diceva il consigliere Fiammenghi, è che i finanziamenti destinati all'escavazione e agli interventi di bonifica, nonostante l'accordo sia stato sottoscritto da più anni, non sono ancora arrivati.
Inoltre vorrei precisare che le somme non sono quelle che citava il consigliere Filippi relative al Programma Speciale d'Area destinate dalla Regione Emilia-Romagna a questa attività e a questo porto, in quanto sono molto meno della metà. Le somme d'integrazione, invece, derivano da risorse relative a delle royalty che pagano sostanzialmente i soggetti che hanno pozzi davanti al territorio di Ravenna e che non possono che essere in parte consistente restituiti al territorio di Ravenna. In questo caso, il Programma Speciale d'Area è semplicemente il veicolo per utilizzare prima e meglio quelle risorse che non possono che essere destinate in parte al territorio di Ravenna, attraverso una concertazione tra la Regione, gli enti locali e i soggetti che hanno firmato quell'accordo.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, sottosegretario Bertelli.
Dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Filippi. Ne ha facoltà.
FILIPPI: Secondo me il collega Fiammenghi e il collega Bertelli hanno cercato di fare un po' di confusione, e chiedo a lei: l'intervento di riqualificazione urbanistica di Viale Marziale, Lido Adriano, ben lontano da Ravenna, cosa c'entra con il porto di Ravenna? Zero.
L'intervento percorso pedonale progetto Borgo Montone, 1 milione e 123 mila euro, cosa c'entra con il porto di Ravenna? Zero.
L'intervento di riqualificazione urbanistica di Via Riva Verde, 352 mila euro, cosa c'entra con il porto di Ravenna? Zero.
L'intervento di costruzione di una nuova pista ciclabile lungo Via Cavina e Canalazzo, fra l'innesto di Via Fuschini e la linea FS Ferrara-Rimini, cosa c'entra con il porto Ravenna? Zero.
La riqualificazione urbanistica, percorsi pedonali ciclabili in Bassano del Grappa, una pista ciclabile, 800 mila euro, cosa c'entra con il porto di Ravenna? Zero.
La riqualificazione urbanistica ex statale 16, località Savio, che è ben lontana da Ravenna, primo stralcio, un milione e 700 mila euro, cosa c'entra con il porto di Ravenna? Zero.
Allora, io chiedo un po' di correttezza da parte di questa Giunta regionale, perché io sono favorevole al finanziamento del porto di Ravenna, ma di tutti i finanziamenti che ho citato nessuno è destinato al porto di Ravenna. Poi la strada di Lido di Savio volendo conduce anche al porto, siamo a 10 chilometri; la pista ciclabile volendo va anche al porto, ma concretamente non hanno niente a che vedere con esso.
Quindi, in coerenza con quanto abbiamo espresso in commissione, il gruppo del PdL voterà contro questa delibera perché sono anni che il porto di Ravenna viene ricoperto di soldi, soldi che oltretutto non vengono spesi in modo mirato.
La delibera è scritta in modo chiaro e le zone in cui la Regione investe i soldi dei cittadini emiliano-romagnoli non hanno niente a che vedere con il porto di Ravenna.
Quindi, non possiamo, nostro malgrado, che esprimere un voto decisamente contrario a questa delibera e siamo stanchi di finanziare una città e di togliere dei finanziamenti alle altre otto città dell'Emilia-Romagna, compresa la città di Bologna.
Non ci sembra un atteggiamento corretto.
Quando Errani - e poi termino - il 24 gennaio è venuto a Castelnuovo Monti per parlare della strada statale 63, nell'intervento tutte le volte ha detto strada statale 67. Probabilmente si è trattato di un lapsus freudiano; la strada statale 67 è quella che dalla Toscana arriva a Ravenna.
Non sto scherzando, perché poi è comparso anche sui giornali, e se vuole gliene mando una copia.
Il presidente Errani, in campagna elettorale, che è stato bravissimo perché a far politica è bravo, solo che ha talmente in mente la sua regione e la sua città che ha pronunciato tutte le volte 67 anziché 63.
Io, e la Mori che è lì può testimoniare perché era presente, ho chiesto al Presidente di usare lo stesso metro di correttezza e di dare gli stessi finanziamenti erogati a Ravenna, alle altre città. Lui chiaramente ha detto di sì, però siamo ad inizio di legislatura e siamo partiti molto male.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Filippi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mazzotti. Ne ha facoltà.
MAZZOTTI: Avrei voluto evitare di fare questa discussione, questo gioco delle parti, però siccome è già la seconda volta che il consigliere Filippi si occupa ampiamente di Ravenna, perché è già successo un'altra volta, e già l'altra volta gli annunciai che avremmo distribuito un volantino a Ravenna con il suo intervento, questa volta faccio altrettanto...
VOCE: Firmato anche da Bazzoni.
MAZZOTTI: Esatto, firmato da tutti, perché qui apprendiamo che il Comune di Ravenna è il più finanziato della Regione, quando c'è una parte politica, che non è la mia, che invece dice che Ravenna è bistrattata dalla Regione. Per cui qui la prima cosa da fare è mettersi d'accordo.
La seconda cosa è ricordare anche per gli atti di questo Consiglio che qui non c'è nessun regalo; c'è l'applicazione di un documento programmatico approvato, concertato, che ha la storia che è stata qui ribadita dal sottosegretario e dal consigliere Fiammenghi. Si tratta di opere importanti che hanno una funzione, essendo un Progetto d'Area di riqualificazione di un territorio e le aree che qui sono state elencate fanno parte di quel territorio.
Ovviamente, se per porto s'intende il corso d'acqua, è evidente che noi con un programma d'area non potevamo acquistare nessun tipo di battello, neanche un peschereccio, consigliere Filippi, perché si tratta di altro tipo d'intervento per il quale il Programma d'Area è finalizzato.
Per cui questo è il senso, uno può dissentire, può anche argomentare come crede il proprio dissenso, però è compatibile e conforme alle finalità del programma che è stato approvato, verificato e compatibile con le indicazioni progettuali e programmatiche anche convenute tra il sistema degli enti locali.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Mazzotti.
Se nessun altro consigliere chiede d'intervenire, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 413.
(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Mandini): L'Assemblea approva.
OGGETTO 414
Delibera: «L.R. 19 agosto 1996, n. 30. Modifica della deliberazione del Consiglio regionale n. 600 del 5 ottobre 2004 di approvazione dell’accordo del Programma Speciale d’Area “Riqualificazione urbana della città di Imola”.» (22) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Mandini): La Commissione Bilancio Affari Generali ed Istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 28 settembre 2010, con la seguente votazione: favorevoli 22; contrari 4; astenuti 11.
Se nessun consigliere chiede d'intervenire in dibattito generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Noi ci asterremo come abbiamo fatto in commissione per non danneggiare delle opere di pubblica utilità che sono comunque contenute sia a livello portuale che di rifacimento urbano.
Quello che mi preme sottolineare, quando si investono queste quantità di denaro, sarebbe bene che il piano fosse completo, sia coerente nelle varie fasi, sia preparato con una certa preparazione tecnica.
Io trovo imbarazzante com'è riportato qui che si scoprano, dopo 4, 5 anni, non importa anche fosse un mese, che c'erano dei vincoli di tutela dei beni architettonici, cosa che insegnano probabilmente nei primi anni dell'istituto geometri.
Il problema non è la mia battuta, il problema è tecnico, perché questa norma, che risale alla legge 431/85, meglio nota come "legge Galasso" è abbastanza ignorata a livello della Regione. Raramente si interpella, anche quando lo prescrive la legge, la Sovrintendenza per avere gli opportuni svincoli e ne sono una prova, sempre a Imola, anche i rinvi a giudizio che sono stati opera della Magistratura.
Come dicevo, questo è un progetto che era fatto in tutt'altro modo, non si è riusciti a farlo e si intendono spendere, per un certo verso non buttare, però per un certo verso buttare perché il piano organico non è più lo stesso.
Quindi, pur di spendere questi denari, si fanno 2 milioni e 300 mila euro di parcheggi ad un costo, a posto auto all'aperto, di 7 mila euro a posto auto.
Siccome questa mattina abbiamo parlato che invece per ristrutturare le scuole e per metterle a norma con le vigenti leggi antisismiche ne spendiamo poco più del doppio, io credo che un'attenta valutazione di come vengono spese le risorse sia necessaria.
Sicuramente non voglio dimenticare, come hanno già fatto anche in altre occasioni, che a Imola ci sono le elezioni.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di parlare la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.
PARIANI: Intervengo per dichiarazione di voto con grande soddisfazione rispetto al percorso che è stato fatto sul Programma d'Area della città di Imola, che contiene due opere di grande rilievo e che riguardano la partenza di opere fondamentali di urbanizzazione e di un intervento che apre l'ex manicomio alla città e che è anche un evento simbolico oltre che tecnico.
Un percorso fatto in molti anni, che ha visto dall'aratura dei viali del manicomio fino alla costruzione di un percorso, attraverso una società di trasformazione urbana, della possibilità di intervenire su un'area che è grande il doppio del centro storico di Imola.
Naturalmente non si può pensare se non in maniera troppo semplicistica che in un'area di queste dimensioni, con questo portato storico e di cultura, le cose siano semplici da realizzare.
Il consigliere Defranceschi semplifica per ragioni di parte politica percorsi che agli amministratori sono molto noti e cioè il fatto che i vincoli su un'area di questo tipo, che sono ipso facto per la legge vincoli di carattere generico finché la Sovrintendenza non decide nella sua totale autonomia, e dico anche purtroppo molte volte in spregio alle amministrazioni di porre vincoli specifici quando le opere sono in corso.
Tuttavia io credo che Imola abbia in questi anni saputo realizzare opere di riqualificazione e l'ho detto anche alla Sovrintendente intervenendo sul rinvio a giudizio degli amministratori, in totale collaborazione e con le carte che cantano nel rapporto con la Sovrintendenza.
Quindi ritengo che il progetto di Gaia Aulenti, che è un progetto di grande qualità su quell'area, avrà la possibilità nel dialogo appunto con la Sovrintendenza di essere positivamente realizzato.
La Regione mette le basi in questo modo di far partire da subito le opere di riqualificazione, che sono opere come appunto i parcheggi, gli interventi sulle piste ciclabili, la riqualificazione del parco, già oggi fruibili dalla cittadinanza, perché parliamo di un'area che ha il centro storico e il suo contorno.
Come pure è importante e rilevante, lo dico anche in risposta alle cose che diceva il consigliere Vecchi, che stranamente è intervenuto parlando di Imola sul Programma d'Area di Parma, forse perché non riusciva a stare in aula più di tanto tempo per intervenire su Imola quando era necessario parlarne, perché qui si interviene sulla realizzazione dell'urbanizzazione di uno scalo merci che ha già realizzato le opere di binari in convenzione con le ferrovie, che darà la possibilità di ricostruire in maniera ampliata, legata con la possibilità di servire in futuro, attraverso binari, le aree industriali della zona di Imola, una grande area industriale del nostro territorio, potendo intervenire appunto attraverso le opere di urbanizzazione, facendo di fatto partire anche questa realtà che credo sia noto a tutti viene attuata attraverso una società che ha all'interno realtà pubbliche di grande rilievo e realtà private, a partire, ovviamente, oltre al Con.Ami, che è stato citato, che è uno strumento dei comuni del territorio per intervenire sulle infrastrutture, che vanta oltre un secolo di vita nelle sue diverse forme, anche della Camera di Commercio di Bologna, dell'Interporto di Bologna e delle realtà associative delle associazioni d'impresa del territorio imolese, oltre a varie imprese private, e che quindi rappresenta un volano di sviluppo importantissimo per un'area appunto di grande rilievo di carattere industriale del nostro territorio regionale.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Pariani.
Se nessun altro consigliere chiede d'intervenire, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 414.
(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti,
approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Mandini): L'Assemblea approva.
OGGETTO 246
Relazione sull'attività svolta dal CORECOM dell'Emilia-Romagna nell'anno 2009 (Adempimento ai sensi dell'art. 15 della L.R. 1/2001)
PRESIDENTE (Mandini): Chiedo se qualche consigliere desidera intervenire.
Se nessun consigliere chiede di parlare possiamo considerare archiviato questo oggetto.
OGGETTO 444
Relazione sull'attività svolta dal Difensore Civico della Regione Emilia-Romagna per l'anno 2009 (Adempimento ai sensi dell'art. 11 della L.R. 25/2003)
PRESIDENTE (Mandini): Chiedo se qualche consigliere desidera intervenire.
Se nessun consigliere chiede di parlare possiamo considerare archiviato questo oggetto.
OGGETTO 404
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Barbati, Sconciaforni, Luciano Vecchi, Marani, Moriconi, Mumolo, Mori, Costi, Montanari, Pariani, Montani, Piva e Casadei per impegnare la Giunta ad attivare ogni azione, anche in ambito internazionale, volta a liberare Sakineh Mohammadi Ashtiani, contrastare la violazione dei diritti di ogni persona e sostenere la moratoria della pena di morte (55) (Ritiro)
OGGETTO 559
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Alessandrini, Ferrari, Mumolo, Pariani, Luciano Vecchi, Pagani, Piva, Zoffoli, Carini, Casadei, Moriconi, Cevenini, Marani, Barbati, Mazzotti, Sconciaforni, Naldi, Meo, Donini, Costi, Noè e Defranceschi per impegnare la Giunta ed invitare i Parlamentari eletti sul territorio regionale a continuare a sostenere le iniziative per salvare e liberare Sakineh Mohammadi Ashtiani e a sostenere in ogni sede la moratoria circa la pena di morte (62) (Presentazione, discussione e approvazione)
OGGETTO 400
Mozione proposta dai consiglieri Bartolini, Villani, Aimi, Alberto Vecchi, Bazzoni, Lombardi, Bignami, Filippi, Leoni, Malaguti e Pollastri per impegnare la Giunta ad aderire alla mobilitazione promossa dal Governo a favore della Signora Sakineh Mohammadi Ashtiani, sostenendo anche l'azione diplomatica italiana in Iran al fine di commutare la condanna alla stessa inflitta (3) (Discussione e non approvazione)
PRESIDENTE (Mandini): È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Scusi presidente, la ringrazio, per dire che noi abbiamo presentato un testo aggiornato, non so se stiamo parlando dell'ultima stesura della risoluzione, perché l'oggetto 404 forse tecnicamente è da ritirare. Ma, nel caso, mi sono sbagliato io.
Quindi ritirerei la risoluzione oggetto 404, che viene sostituita dall'oggetto 559, che è il testo aggiornato, perché ovviamente la cronaca ci ha informati di una diversa e sempre terribile e grave misura di pena ai danni di Sakineh, quindi noi abbiamo aggiornato il testo e nel contempo prego di tenere conto che, siccome nel testo precedente c'era anche la firma della consigliera Noè che era stata acquisita, e forse nel cambio di testi tecnicamente non compare, caso mai se ci sono delle altre firme da raccogliere sul nuovo testo, magari prima di votarlo è il momento di farlo.
PRESIDENTE (Mandini): Prendiamo atto che è stata ritirata la risoluzione oggetto 404, sostituita dalla risoluzione oggetto 559.
Chi vuole ancora sottoscrivere la risoluzione può venire al banco della Presidenza prima della votazione.
Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Chiedevo soltanto, presidente, a norma di Regolamento, ma è più una domanda agli uffici e alla presidenza, ritirato l'atto datato 3/9 per sostituirlo, se non dovesse, invertendosi l'ordine del giorno, dato che la nuova versione è stata sottoposta e depositata successivamente, se il Consiglio non dovesse votare questa sorta di inversione.
PRESIDENTE (Mandini): Essendo lo stesso argomento, praticamente viene sostituita senza nessun altro adempimento.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 559, a firma dei consiglieri Monari, Alessandrini, Ferrari, Mumolo, Pariani, Luciano Vecchi, Pagani, Piva, Zoffoli, Carini, Casadei, Moriconi, Cevenini, Marani, Barbati, Mazzotti, Sconciaforni, Naldi, Meo, Donini, Costi, Noè e Defranceschi.
(È approvata a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): La risoluzione è approvata.
Metto ora in votazione, per alzata di mano, la mozione oggetto 400, a firma dei consiglieri Bartolini, Villani, Aimi, Alberto Vecchi, Bazzoni, Lombardi, Bignami, Filippi, Leoni, Malaguti e Pollastri.
(Non è approvata)
PRESIDENTE (Mandini): La mozione è respinta.
OGGETTO 238
Risoluzione proposta dai consiglieri Montanari e Montani per esprimere sostegno alla famiglia Bergamini ed all'Associazione "Verità per Denis Bergamini", anche al fine di fare piena luce sulle circostanze del decesso di un atleta ferrarese di valore nazionale (36) (Approvazione)
PRESIDENTE (Mandini): Se nessun consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 238, a firma dei consiglieri Montanari e Montani.
(È approvata a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): La risoluzione è approvata.
OGGETTO 252
Risoluzione proposta dai consiglieri Ferrari, Mori, Alessandrini, Donini, Barbati, Montani, Costi, Piva, Garbi, Casadei, Bonaccini, Moriconi, Zoffoli, Fiammenghi, Pariani, Montanari, Monari, Mumolo, Pagani, Luciano Vecchi, Meo, Mazzotti, Cevenini, Noè, Marani, Favia e Carini circa l'adesione alla campagna "NOPPAW" per l'attribuzione del Premio Nobel per la Pace 2010 alle Donne Africane e la sensibilizzazione della cittadinanza in ordine al ruolo dalle stesse svolto per difendere la vita e costruire la pace (39) (Approvazione)
PRESIDENTE (Mandini): È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Mi perdoni, presidente, ero andato via un attimo e quando sono tornato lei ha menzionato l'oggetto 252.
Vorrei rettificare il voto sull'oggetto 238, chiedo scusa, mi sono astenuto mentre invece volevo votare a favore.
Chiedo scusa, però, ripeto, sono arrivato dentro che lei aveva già letto l'oggetto 252, ma in realtà si trattava dell'oggetto 238. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Manfredini.
Rimane agli atti la sua dichiarazione.
Siamo ancora sull'oggetto 252.
Ha chiesto di parlare il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Presidente, se posso un intervento sull'ordine dei lavori.
Avendo io stamattina depositato le risoluzioni di cui agli oggetti 560 e 561 e altre, chiederei che venissero trattate; ho chiesto di iscriverle e di trattarle con urgenza, quindi entro questa sera. Si tratta di argomenti di cronaca e di attualità importanti.
PRESIDENTE (Mandini): Consigliere Monari, chiudiamo almeno l'oggetto 252, prima di affrontare le sue richieste.
Se nessun consigliere chiede d'intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 252 a firma dei consiglieri Ferrari, Mori, Alessandrini, Donini, Barbati, Montani, Costi, Piva, Garbi, Casadei, Bonaccini, Moriconi, Zoffoli, Fiammenghi, Pariani, Montanari, Monari, Mumolo, Pagani, Luciano Vecchi, Meo, Mazzotti, Cevenini, Noè, Marani, Favia e Carini.
(È approvata a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): La risoluzione è approvata.
Iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
PRESIDENTE (Mandini): Affrontiamo la richiesta di iscrizione dell'oggetto 560, risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Barbati, Sconciaforni, Alessandrini e Pariani per invitare la Giunta a sostenere presso il Governo la necessità di rinnovare l'accordo relativo agli ammortizzatori sociali e alle politiche per il sostegno del lavoro, individuando anche modalità di erogazione che permettano di estendere tale sostegno economico anche alle categorie dei lavoratori atipici attualmente prive di garanzie.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'iscrizione all'ordine del giorno della risoluzione oggetto 560.
(È accolta all'unanimità)
PRESIDENTE (Mandini): L'oggetto 560 è iscritto.
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Mandini): Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Soltanto per fare, presidente, una sottolineatura: a quest'ora tarda meriterebbero, gli atti presentati dal collega Monari, sicuramente un'attenzione e un approfondimento, perché vedo che l'aula è abbastanza, anche dalla mia parte politica, ma anche da parte di altri colleghi della maggioranza, abbastanza deserta e i banchi abbastanza vuoti.
Quindi, presidente, ritengo, ma dovrà secondo me farsene anche un po' carico probabilmente la conferenza dei capigruppo, di valutare in futuro che eventualmente ci possa essere anche qualche modifica nel regolamento, perché non è giusto, a mio avviso, che ci troviamo, colleghi, a discutere, ripeto, di atti importanti e l'aula è dimezzata praticamente. Io mi sono trovato come neo consigliere un regolamento diverso rispetto a quello che c'era naturalmente in Consiglio comunale a Piacenza, dove si individuavano delle sedute ad hoc, specifiche, proprio per questi atti, mozioni, risoluzioni e quant'altro, scorporati dagli atti, dalle delibere e quant'altro.
Quindi un ragionamento, questo è un invito più che altro ai capigruppo, lo farò anche al mio capogruppo, per trovare una soluzione perché, ripeto, è una situazione un po', secondo me, poco consona al Consiglio regionale.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Pollastri.
Terremo conto dell'istanza sollevata.
Ha chiesto di parlare il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Lo dico per amore di precisione, siccome noi ci siamo qua in Aula, sono sicuro che la confidenza e lo spirito di servizio del collega Pollastri verrà indirizzata ai colleghi della compagine di centrodestra, immagino, perché io più che star qua non posso fare. Comunque ti ringrazio, parla con Villani e Aimi.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Monari.
Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta d'inversione dell'ordine dei lavori, relativa all'oggetto 560.
(È accolta all'unanimità)
PRESIDENTE (Mandini): La richiesta è accolta.
OGGETTO 560
Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Barbati, Sconciaforni, Alessandrini e Pariani per impegnare la Giunta a sostenere presso il Governo la necessità di rinnovare l'accordo relativo agli ammortizzatori sociali e alle politiche per il sostegno del lavoro, individuando anche modalità di erogazione che permettano di estendere tale sostegno economico anche alle categorie di lavoratori "atipici" attualmente privi di garanzie (63) (Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Mandini): Discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Devo dire che a me dispiace un po' che si debba discutere di un argomento così importante un po' in coda ai nostri lavori e un po' stanchi da una giornata anche abbastanza impegnativa per tutti, però ritengo che un atto di questo tipo debba essere valutato con un minimo di attenzione, perché siamo di fronte al fatto che al di là delle dichiarazioni ottimistiche che vengono fatte dal Governo, abbiamo una crisi che si trascina ancora in maniera molto pesante e che sta determinando soprattutto un calo dell'occupazione che sembra assumere carattere strutturale.
È chiaro che questo argomento andrebbe ripreso da molti punti di vista, è chiaro che c'è un problema di politica economica, c'è un problema di politiche industriali sulle quali noi abbiamo opinioni molto diverse da chi ci sta governando in questo momento, ma c'è anche il problema di come fare fronte a questa situazione per evitare drammi sociali, e noi abbiamo assolutamente bisogno di avere rifinanziato tutto il set a disposizione degli ammortizzatori sociali. Penso alla cassa integrazione ordinaria, a quella straordinaria e agli ammortizzatori in deroga. lo vorrei sottolineare anche l'esigenza di aprire una discussione sul fatto di estendere gli ammortizzatori a quella parte del mondo del lavoro che fino ad oggi ne è stata totalmente priva.
Su questo punto la discussione nella nostra Regione è stata aperta anche con proposte a mio parere non condivisibili, o non del tutto condivisibili. Trovo intollerabile che si continui a contrapporre i diritti dei cosiddetti garantiti, quelli che quando sono in cassa integrazione prendono 800 euro al mese, quelli che quando sono in cassa integrazione in deroga prendono meno di 800 euro al mese, ai lavoratori che invece non hanno alcun diritto. Credo che sia prioritario cercare le modalità per estendere a tutti gli ammortizzatori, ad individuare anche forme specifiche di ammortizzatori per forme di lavoro molto diverse da quelle che abbiamo conosciuto nel mondo del lavoro più tradizionale. Sicuramente un conto è un ammortizzatore sociale per chi fa un lavoro a tempo indeterminato, per chi fa un lavoro strutturato comunque in qualche maniera; un conto è un ammortizzatore per chi passa da un lavoro precario all'altro. Ritengo che questo sia un tema di grande attualità, che noi non possiamo continuare a tralasciare e credo che appartenga alla migliore tradizione, alla migliore sensibilità della sinistra occuparsi di questo problema, occuparsene in maniera precisa e concreta, evitare di occuparsene in maniera propagandistica. Quindi credo che bisogna rivendicare dal Governo che stanzi le risorse necessarie per avviare queste esperienze e che bisogna predisporsi, anche nella nostra regione, a fare la nostra parte per cercare di realizzare concretamente degli strumenti di tutela per chi oggi non ne ha e per continuare a garantire quegli strumenti di tutela limitati, poveri, che ci sono oggi ma che tuttavia consentono alle persone di fare fronte ad una situazione sociale che altrimenti sarebbe drammatica.
Quindi, non so se a questo punto devo considerare la mia come una dichiarazione di voto, perché mi pare che il dibattito sia già chiuso, per questa ragione invito a votare a favore di questa risoluzione.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Naldi.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 560, a firma dei consiglieri Monari, Naldi, Barbati, Sconciaforni, Alessandrini e Pariani.
(È approvata a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): La risoluzione è approvata.
Iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
PRESIDENTE (Mandini): Affrontiamo la richiesta d'iscrizione all'ordine del giorno degli oggetti 561, 554, 562 e 567, riguardanti l'atto di violenza accaduto a Novi di Modena.
Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta d'iscrizione degli oggetti sopra citati all'ordine del giorno.
(È accolta all'unanimità)
PRESIDENTE (Mandini): Gli oggetti 561, 554, 562 e 567 sono iscritti.
Inversione dell'ordine dei lavori
PRESIDENTE (Mandini): Sugli oggetti testé iscritti è stata presentata anche richiesta d'inversione dell'ordine dei lavori.
Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta d'inversione dell'ordine dei lavori.
(È accolta all'unanimità)
PRESIDENTE (Mandini): La richiesta è accolta.
OGGETTO 561
Risoluzione proposta dai consiglieri Luciano Vecchi, Costi, Monari, Pariani, Donini, Barbati, Naldi, Montanari, Bonaccini, Garbi, Zoffoli, Pagani, Alessandrini, Mori, Ferrari, Carini, Meo, Grillini, Mumolo, Moriconi, Casadei, Marani e Cevenini sulla tragedia consumata a Novi di Modena (64) (Discussione e approvazione)
OGGETTO 554
Risoluzione proposta dai consiglieri Leoni, Villani, Bignami, Filippi, Bartolini, Malaguti, Lombardi, Bazzoni, Aimi, Pollastri e Alberto Vecchi per intraprendere azioni di contrasto alla diffusione dell'integralismo islamico sul territorio regionale e agli atti di violenza e segregazione di donne straniere (65) (Discussione e reiezione)
OGGETTO 562
Mozione proposta dai consiglieri Bazzoni, Filippi, Pollastri, Aimi, Leoni, Alberto Vecchi, Bartolini, Lombardi, Villani, Bignami e Malaguti per impegnare la Giunta a costituirsi parte civile nel processo contro i soggetti accusati di omicidio e tentato omicidio nei confronti di due donne pachistane a Novi (MO) (5) (Discussione e reiezione)
OGGETTO 567
Risoluzione proposta dalla consigliera Noè per impegnare la Giunta regionale a costituirsi parte civile nel procedimento penale contro il marito e il figlio della donna pachistana assassinata a Novi (MO) (66) (Discussione e non approvazione)
PRESIDENTE (Mandini): È aperta la discussione generale.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Prima delle dichiarazioni di voto, presidente, chiedo la verifica del numero legale in Aula.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Pollastri.
Lo teniamo presente nel momento del voto.
Ha chiesto di parlare la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Sulle procedure.
Il collega Pollastri non ha chiesto il dispositivo elettronico sul voto. Lo dico perché se per caso si interrompe la seduta nel momento del voto, cambia la gestione dell'ordine del giorno della prossima seduta e dal momento che su questi argomenti vorremmo essere in grado di fare una discussione, io mi sento di segnalare che lui non ha chiesto il dispositivo elettronico e poi la verifica, ma la verifica del numero legale attraverso, appunto, le procedure previste dal Regolamento e quindi l'appello.
Quindi, non procederei con il voto.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Chiedo, ai sensi del Regolamento, di verificare, dato che è previsto prima di ogni votazione, se l'Aula sia in numero legale, presidente, lei è tenuto a farlo.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Pollastri.
Scusate, erano aperte le dichiarazioni di voto, non era ancora aperto il voto, perciò adesso facciamo la verifica.
Vista la momentanea assenza dei consiglieri-segretari, prego il consigliere Mazzotti di procedere con l'appello nominale dei signori consiglieri.
Il consigliere Mazzotti effettua l'appello dei consiglieri:
AIMI Enrico
(assente)
ALESSANDRINI Tiziano
presente
BARBATI Liana
presente
BARTOLINI Luca
(assente)
BAZZONI Gianguido
(assente)
BERNARDINI Manes
(assente)
BIGNAMI Galeazzo
(assente)
BONACCINI Stefano
presente
CARINI Marco
presente
CASADEI Thomas
(assente)
CAVALLI Stefano
(assente)
CEVENINI Maurizio
(assente)
CORRADI Roberto
(assente)
COSTI Palma
presente
DEFRANCESCHI Andrea
presente
DONINI Monica
presente
ERRANI Vasco
(assente)
FAVIA Giovanni
presente
FERRARI Gabriele
presente
FIAMMENGHI Valdimiro
presente
FILIPPI Fabio
(assente)
GARBI Roberto
presente
GRILLINI Franco
(assente)
LEONI Andrea
(assente)
LOMBARDI Marco
(assente)
MALAGUTI Mauro
(assente)
MANDINI Sandro
presente
MANFREDINI Mauro
(assente)
MARANI Paola
presente
MAZZOTTI Mario
presente
MEO Gabriella
presente
MONARI Marco
presente
MONTANARI Roberto
presente
MONTANI Daniela
(assente)
MORI Roberta
presente
MORICONI Rita
(assente)
MUMOLO Antonio
presente
NALDI Gian Guido
presente
NOÈ Silvia
presente
PAGANI Giuseppe Eugenio
(assente)
PARIANI Anna
presente
PIVA Roberto
presente
POLLASTRI Andrea
presente
RICHETTI Matteo
(assente)
RIVA Matteo
(assente)
SCONCIAFORNI Roberto
(assente)
VECCHI Alberto
(assente)
VECCHI Luciano
presente
VILLANI Luigi Giuseppe
(assente)
ZOFFOLI Damiano
(assente)
PRESIDENTE (Mandini): Constatata la presenza di n. 25 consiglieri, a cui si aggiunge il presidente Errani, che va computato come presente ai soli fini del numero legale, in quanto assente ai sensi dell'art. 65, comma 2, del Regolamento interno, dichiaro la sussistenza del numero legale.
Possiamo procedere alla votazione.
Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 561, a firma dei consiglieri Luciano Vecchi, Costi, Monari, Pariani, Donini, Barbati, Naldi, Montanari, Bonaccini, Garbi, Zoffoli, Pagani, Alessandrini, Mori, Ferrari, Carini, Meo, Grillini, Mumolo, Moriconi, Casadei, Marani e Cevenini.
(È approvata a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): La risoluzione oggetto 561 è approvata.
Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 554, a firma dei consiglieri Leoni, Villani, Bignami, Filippi, Bartolini, Malaguti, Lombardi, Bazzoni, Aimi, Pollastri e Alberto Vecchi.
(È respinta a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): La risoluzione oggetto 554 è respinta.
Metto in votazione, per alzata di mano, la mozione oggetto 562, a firma dei consiglieri Bazzoni, Filippi, Pollastri, Aimi, Leoni, Alberto Vecchi, Bartolini, Lombardi, Villani, Bignami e Malaguti.
(È respinta a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): La mozione oggetto 562 è respinta.
Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 567, a firma della consigliera Noè.
(Non è approvata)
PRESIDENTE (Mandini): La risoluzione oggetto 567 è respinta.
Iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
PRESIDENTE (Mandini): È stata presentata una richiesta d'iscrizione all'ordine del giorno dell'oggetto 558, mozione proposta dai consiglieri Pagani, Monari, Pariani, Ferrari, Cevenini, Montanari, Moriconi, Alessandrini, Carini, Casadei, Zoffoli, Mumolo, Costi, Luciano Vecchi, Mori, Piva e Marani per esprimere solidarietà ai dirigenti ed iscritti della Cisl a seguito delle recenti aggressioni avvenute a danno di alcune sedi del sindacato.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta d'iscrizione dell'oggetto 558 all'ordine del giorno.
(È accolta a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): L'oggetto 558 è iscritto.
A questo oggetto viene abbinato d'ufficio l'oggetto 568, che è una mozione proposta dai consiglieri Villani, Malaguti, Filippi, Bazzoni, Aimi, Bignami e altri perché l'oggetto è il medesimo rispetto a quello del 558.
Iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno
PRESIDENTE (Mandini): È stata presentata una richiesta di iscrizione all'ordine del giorno dell'oggetto 564, risoluzione proposta dai consiglieri Defranceschi e Favia per modificare la legge regionale 3/2006 “Interventi a favore degli emiliano-romagnoli e funzionamento della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo e ridurre il tetto delle spese di funzionamento della citata Consulta.
A questo oggetto è stato abbinato per affinità di argomento anche l'oggetto 569, risoluzione proposta dai consiglieri Mandini, Barbati e Grillini per impegnare la Giunta regionale a ridurre i compensi ai componenti della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, bilanciando il rapporto tra le spese di funzionamento e quelle per le azioni di promozione della cultura emiliano-romagnola.
Per affinità di argomento sono state unite le due risoluzioni, perciò dobbiamo votare l'iscrizione all'ordine del giorno delle stesse.
Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta d'iscrizione all'ordine del giorno dell'oggetto 564 e dell'oggetto 569.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Mandini): Chiedo agli scrutatori, le consigliere Meo, Mori e Noè, se mi danno l'esito del voto.
VOCE: È iscritta.
(interruzioni)
PRESIDENTE (Mandini): Scusate, ripetiamo la votazione.
Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di iscrizione all'ordine del giorno delle risoluzioni oggetti 564 e 569.
(È accolta a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): Gli oggetti 564 e 569 sono iscritti.
Considerato che sono le ventuno meno tre minuti, credo che possiamo dichiarare la chiusura dei lavori.
Annuncio di interrogazioni e risoluzioni
PRESIDENTE (Mandini): A norma dell'art. 69 del Regolamento interno, comunico che nel corso della seduta sono pervenuti alla Presidenza i seguenti documenti, contrassegnati dai numeri d'oggetto che li precedono:
550 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, in merito all'utilizzo della lingua araba e all'esposizione di messaggi pubblicitari all'interno dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna. (379)
551 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la presenza in servizio presso il reparto di nefrologia dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna del suo direttore. (380)
552 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, riguardo alla presentazione del progetto per un impianto eolico da installare a Monte Cucchi in comune di San Benedetto Val di Sambro (BO). (381)
553 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, in merito alla determinazione del prezzo di vendita di un immobile ERP acquistato da privati dal Comune di Bologna. (382)
555 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa tempi e modalità del rimborso a due cittadini del Comune di Castel di Casio (BO) delle spese sostenute nel 2007 per lavori di abbattimento di barriere architettoniche. (383)
556 - Risoluzione proposta dai consiglieri Mori, Moriconi, Garbi, Piva, Mumolo, Monari, Ferrari, Zoffoli, Marani, Montanari, Montani, Carini, Pariani, Mazzotti, Casadei, Costi, Cevenini, Luciano Vecchi, Barbati, Meo, Sconciaforni e Donini per impegnare la Giunta a dichiarare l'indisponibilità della Regione Emilia-Romagna all'installazione di una centrale nucleare sul territorio regionale e per incentivare la ricerca e le azioni a supporto di energie alternative e rinnovabili ed il risparmio energetico. (69)
557 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, riguardo alla situazione e alla gestione dei ricoveri presso l'Ospedale Sant'Orsola di Bologna. (384)
563 - Risoluzione proposta dai consiglieri Meo e Naldi per impegnare la Giunta a predisporre linee guida regionali per regolamentare la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra. (70)
566 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, in merito al protocollo d'intesa per la realizzazione del Tecnopolo nell'area della Manifattura Tabacchi nel Comune di Bologna. (385)
571 - Risoluzione proposta dai consiglieri Meo, Naldi, Monari, Pariani, Sconciaforni, Donini e Barbati per impegnare la Giunta a predisporre linee guida per disciplinare gli impianti di pannelli fotovoltaici a terra. (71)
572 - Risoluzione proposta dai consiglieri Favia e Defranceschi per impegnare la Giunta a promuovere la conoscenza del sistema "Jungo" per la gestione della domanda e dell'offerta di forme alternative di trasporto. (72)
573 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la valorizzazione dei maceri quale strumento per il mantenimento della biodiversità e la possibilità di agevolare la ripresa della coltivazione della canapa. (386)
574 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la previsione di un sistema di allerta relativo alla registrazione delle allergie al fine di evitare la somministrazione di antidolorifici e altri farmaci a pazienti allergici. (387)
575 - Interrogazione dei consiglieri Favia e Defranceschi, a risposta scritta, circa il progetto Moniter in ordine alla valutazione epidemiologica nelle aree circostanti gli impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani. (388)
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 20,57
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Giustificati:
- ha comunicato di non poter partecipare alla seduta per motivi istituzionali ai sensi dell'art. 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Vasco ERRANI;
- hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta i consiglieri Marco LOMBARDI e Daniela MONTANI e la vicepresidente della Giunta Simonetta SALIERA.
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Stefano CAVALLI, Maurizio CEVENINI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta:
il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Sabrina FREDA, Paola GAZZOLO, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Tiberio RABBONI.
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Mandini - Richetti
Cevenini - Corradi
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