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25.
SEDUTA DI MARTEDÌ 21 DICEMBRE 2010
(POMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
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OGGETTO 747
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013.» (9)
(Continuazione discussione e approvazione)
OGGETTO 748
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2011 e bilancio pluriennale 2011-2013.» (10)
(Continuazione discussione e approvazione)
(Ordini del giorno oggetti 747-748/1 - 747-748/2 - 747-748/3 - 747-748/4 - 747-748/5 - 747-748/6 - 747-748/7 - 747-748/8 - 747-748/9 - 747-748/10 - 747-748/11 - 747-748/12 - 747-748/13 - 747-748/15 - 747-748/17 - Presentazione, discussione e reiezione) (14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 28 - 30)
(Ordine del giorno oggetto 747-748/16 - Presentazione e ritiro) (29)
(Ordini del giorno oggetti 747-748/14 - 747-748/18 - 747-748/19 - Presentazione, discussione e approvazione) (27 - 31 - 32)
PRESIDENTE (Richetti)
NOÈ (UDC)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
SALIERA, vicepresidente della Giunta
NALDI (SEL - Verdi)
VECCHI Luciano (PD)
PARIANI (PD)
VILLANI (PDL)
BARBATI (Italia dei Valori)
DONINI (Fed. della Sinistra)
BERNARDINI (Lega Nord)
MONTANARI (PD)
MEO (SEL - Verdi)
LOMBARDI (PDL)
POLLASTRI (PDL)
MANFREDINI (Lega Nord)
MONARI (PD)
CAVALLI (Lega Nord)
Interrogazioni oggetti 865 - 866 - 871 - 873 - 875 (da 575 a 579)
(Annuncio)
Risoluzioni oggetti 867 - 869 - 870 - 874 (da 127 a 130)
(Annuncio)
Mozione oggetto 868 (12)
(Annuncio)
Interpellanza oggetto 876 (50)
(Annuncio)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Votazioni elettroniche
Allegato A
Atti esaminati nel corso della seduta
Allegato B
Interrogazioni, risoluzioni, mozione ed interpellanza annunciate
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
La seduta ha inizio alle ore 15,18
PRESIDENTE (Richetti): Dichiaro aperta la venticinquesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa e nomino scrutatori i consiglieri Filippi, Mori e Piva.
Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna il consigliere Defranceschi.
OGGETTO 747
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013.» (9) (Continuazione discussione e approvazione)
OGGETTO 748
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2011 e bilancio pluriennale 2011-2013.» (10) (Continuazione discussione e approvazione)
(Ordini del giorno oggetti 747-748/1 - 747-748/2 - 747-748/3 - 747-748/4 - 747-748/5 - 747-748/6 - 747-748/7 - 747-748/8 - 747-748/9 - 747-748/10 - 747-748/11 - 747-748/12 - 747-748/13 - 747-748/15 - 747-748/17 - Presentazione, discussione e reiezione) (14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 28 - 30)
(Ordine del giorno oggetto 747-748/16 - Presentazione e ritiro) (29)
(Ordini del giorno oggetto 747-748/14 - 747-748/18 - 747-748/19 - Presentazione, discussione e approvazione) (27 - 31 - 32)
PRESIDENTE (Richetti): Siamo in sessione unica ed esclusiva di bilancio, vi ricordo organizzata a norma degli articoli 99 e 20 del Regolamento, con contingentamento dei tempi.
Siamo in sede di dibattito generale, alla quale è consentita un'eventuale replica dei relatori, per poi dare la parola per le conclusioni della discussione generale alla Giunta. Il procedimento di discussione procederà con l'esame dell'articolato della legge finanziaria ed esame dell'articolato della legge di approvazione del bilancio, dichiarazioni di voto finali sulle due leggi, che svolgeremo in forma congiunta, e votazioni separate dei due progetti di legge, che effettueremo con il dispositivo elettronico.
Quindi, secondo l'ordine che vi ho appena comunicato, riprendiamo la discussione generale. Non ho iscritti in discussione generale. Diamo il tempo ai consiglieri di raggiungere la postazione.
Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente.
È indubbio dire che il dibattito su questa finanziaria regionale sia stato profondamente condizionato dai tagli lineari che sono stati richiesti dal Governo. Sicuramente è una manovra consistente per la Regione, una manovra che vorrei definire forse ancora più pesante perché noi abbiamo deciso di fare ricadere prevalentemente sulla voce al netto della spesa sanità e trasporto pubblico l'entità della riduzione, insomma, l'entità dei tagli e quindi la riduzione dei trasferimenti che c'è stata nei confronti della nostra Regione.
Colgo l'occasione ancora in quest'Aula per ringraziare tutti i miei colleghi, e ringrazio comunque anche il presidente Errani e l'assessore Saliera, quando a suo tempo chiesi se da parte loro c'era la disponibilità di avviare anche un discorso, una discussione, un confronto preventivo sulla redazione di questo bilancio dell'anno 2011, però cercando di anticipare i tempi rispetto a quelli che sono i tempi tradizionali di discussione del bilancio 2011. Sicuramente è stata un'occasione per anticipare il confronto, la discussione, però personalmente sono rimasta anche un po' delusa. Sinceramente, quel tempo che volevo guadagnare, che già avevo anticipato, ricordo, a luglio in sede di assestamento di bilancio, è stato un tempo che non so se poi alla fine effettivamente è stato guadagnato, è stato messo a frutto per cercare di confrontarci sempre più. Questo perché obiettivamente in commissione io ho preso atto che molti temi, molte decisioni che sono state discusse in parte erano già state blindate e impacchettate da parte della Giunta e, lasciatemi dire, molte delle udienze conoscitive, ad esclusione di quella sull'energia, sono state un po' udienze conoscitive che avvenivano sempre a posteriori rispetto a tutta una serie di incontri con le varie associazioni di categoria, accordi e incontri bilaterali che avvenivano preventivamente.
Prendo atto comunque che questa finanziaria, per quanto in linea di principio, nelle modalità con cui si è manifestata a livello nazionale io non l'abbia condivisa, ha comunque indotto questa Regione, e soprattutto questa Giunta, a fare una rivisitazione della redazione del bilancio secondo anche alcuni parametri che io stessa, e mi sento anche di dire con molta serenità anche molti miei colleghi, nello scorso mandato, più volte avevano suggerito. Ma il trend di questa riduzione che noi oggi abbiamo vissuto o, meglio, lasciatemi dire, il trend di questa conversione della spesa, secondo me doveva avvenire già negli anni precedenti e non con quel fiato grosso che oggi ci siamo ritrovati prendendo atto di come alcuni servizi siano stati pregiudicati un po' nell'attualità e forse anche nella quantità.
Penso che i segnali di crisi, lo dico almeno come operatore economico, c'erano già poco prima del 2008, forse sicuramente meno intensi di quelli che abbiamo vissuto già all'inizio del 2008 stesso, però erano già da tempo evidenti in tutta la regione Emilia-Romagna.
Prendo atto che questa Regione di fronte ai tagli si sia posta prima di tutto l'obiettivo di salvaguardare il sistema sanitario, il welfare, il trasporto pubblico locale e abbia anche avviato un percorso di riforma. Mi riferisco soprattutto nella formazione professionale. Sono però convinta che quota parte di questi 340 milioni di taglio potevano trovare riscontro anche in un processo di razionalizzazione della spesa sanitaria, perché no, magari anche attraverso un ricorso di maggiore sussidiarietà. Debbo dirvi che oggi quando ho sentito parlare il collega Alessandrini mi sono meravigliata, ma lasciatemi dire che mi sono anche meravigliata a leggere tutta una serie di dibattiti che nell'arco di quest'ultimo mese hanno caratterizzato, almeno a livello bolognese (ricordo anche alcune dichiarazioni di colleghe consiglieri qui presenti) il tema dell'apprezzamento e della necessità di coinvolgere maggiormente la sussidiarietà con tutti i soggetti che ne conseguono.
Personalmente dico una cosa: è inaccettabile vedere in questa regione da moltissimi anni come la spesa sanitaria sia sempre in crescita; una spesa sanitaria che, anche oggi abbiamo avuto modo di commentare in sede di bilancio preventivo, non riesce a contare sulle forze, sui trasferimenti che le derivano da parte nazionale, ma che richiede invece ulteriori integrazioni con risorse proprie - parliamo di 150 milioni di euro - quando invece molte Regioni già si sono poste l'obiettivo invece di limitare la loro azione sanitaria nell'ambito di quanto viene loro trasferito. Alla fine, ti rendi conto che anche questi maggiori stanziamenti non scaturiscano da maggiori investimenti, dalla necessità di fare investimenti ulteriori, ma, per la maggior parte, sono imputabili alla necessità di dover ripianare dei deficit.
Allora, oggi avrei potuto parlare di varie cose, come ho fatto forse negli anni precedenti in sede di bilancio preventivo, però ho deciso di fare una scelta in questa mia relazione e di portare a questa Assemblea (non c'è il presidente Errani, quindi mi rivolgo prevalentemente all'assessore Saliera) un messaggio chiaro ed esplicito: io vorrei che questa Regione, per quanto riguarda la spesa sanitaria, fosse capace per l'anno 2011 di poter contare sullo stanziato in sede preventiva e di non dover ricorrere ad ulteriori fondi in sede di assestamento.
Pongo questa questione, la pongo in modo molto responsabile poiché così come noi oggi sul sociale, sull'economico, sul trasporto abbiamo dato motivo di dimostrare che siamo in grado anche di contenere una spesa razionalizzando al meglio, sacrificando alcuni servizi, mi chiedo se è mai possibile che nella sanità, che rappresenta il 70% della spesa di questo bilancio, non riusciamo mai a vedere una sorta di arretramento, anche di poco, anche a livello simbolico. No, c'è sempre un incremento, un incremento, un incremento. Scusatemi, ma ho l'impressione che questa spesa sanitaria sia fuori controllo! Non riesco ad accettarlo e peraltro sono una delle prime che riconosce che questa sanità emiliano-romagnola sia sicuramente migliore a tante altre, di altre Regioni italiane, però credo che oggi da parte nostra ci sia bisogno di fare questo esercizio: di imporsi, anche una sorta di razionalizzazione, di contenimento.
Gradirei molto, da parte di chi replicherà gli interventi dei vari consiglieri su questo tema che anch'io ho posto, capire se ci può essere l'impegno da parte della Regione a far sì che in assestamento non dovremo stanziare ulteriori fondi. Questo è un tema a cui tengo molto, ma lo dico anche per una ragione molto importante, perché molte volte tanti settori si sono ritrovati ad essere sacrificati nell'avere risorse a disposizione proprio perché siamo dovuti andare incontro alla sanità. Allora, credo che oggi, quando parliamo di sanità, la dobbiamo intendere sanità per i cittadini, ma anche sanità dell'economia, perché purtroppo da questa malasanità della nostra economia locale discende l'impiego di tante altre risorse che noi dobbiamo destinare in primis per finanziare gli ammortizzatori in deroga e in secondo luogo per il fatto che con questa disoccupazione, con questa crisi, con questo scarso supporto che anche noi diamo all'economia locale, ci ritroviamo che a fronte di ciò abbiamo un maggior welfare da dover sostenere.
Credo che se sapremo comprendere che più sviluppo economico vuol dire meno povertà e meno disagio sociale, questo sarà molto importante. Questo è un aspetto nodale, l'aspetto nodale di questa Regione è quello finalmente di trovare delle risorse anche da destinare altrove.
Il rapporto di Unioncamere, lo leggiamo sui giornali di oggi, sull'economia dell'Emilia-Romagna dice che la ripresa nella nostra regione non arriverà prima del 2012 e nell'attesa dobbiamo far conto solamente sulle esportazioni. Allora, credo che, come dicevo prima, c'è bisogno di porre attenzione su come noi destineremo le nostre risorse: 1) sulla salute dei nostri cittadini, con maggiore razionalizzazione; 2) sulla salute dell'economia, che oggi chiede più risorse, perché da questo riparte anche lo sviluppo e il benessere della società; 3) soprattutto chiedo anche più salute alla famiglia, un soggetto che, lasciatemi dire, oggi in quest'Aula ho sentito citare forse mai o forse poche volte.
Prendo atto della sensibilità dell'assessore Marzocchi, che nel corso di queste commissioni ha più volte nelle sue linee dimostrato di voler dare attenzione a questo soggetto. Io me lo auguro, assessore, e le do fiducia in questo senso, però le dico anche una cosa, con la stessa franchezza che mi contraddistingue: io sono purtroppo reduce un anno fa, da questo banco, da una grande delusione, dalla delusione e da una promessa che non è stata mantenuta nonostante la continuità dello stesso presidente. Un'Aula che con una grande dialettica interna, con forse anche uno scontro, ha riconosciuto una parità di accesso ai servizi sociali dove la parità forse non era proprio una totale parità. Generava in sé in questo concetto anche una sorta di disparità nei confronti di alcuni soggetti e in particolare la famiglia. Mi ricordo che in quella sede si disse anche che ci sarebbe stata un'attenzione nei confronti della famiglia attraverso l'adozione, nel prosieguo, di strumenti che avrebbero consentito di misurare meglio la capacità economica delle famiglie, perché oggi purtroppo l'Isee è un misuratore che non è in grado di dimostrare che al crescere del numero dei componenti della famiglia corrisponda anche una minore tassazione.
Presentai un progetto di legge in quella sede, un correttivo all'Isee declinato in chiave regionale affinché questa Regione recepisse o un quoziente familiare o un fattore famiglia, chiamatelo come volete, però l'anno scorso in questa finanziaria si commisero due errori: uno nei confronti della famiglia e il secondo verso i disabili, verso quei disabili per cui oggi stiamo ancora attendendo delle direttive a distanza di un anno. Disabili che si ritrovano, da parte di alcuni Comuni, a dover includere nel loro reddito, a suo tempo superato a livello di legge nazionale e di varie pronunce, a dover integrare all'interno del reddito imponibile l'indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità. Questo non è giusto, perché a tal riguardo già leggi nazionali e pronunce di organi istituzionali si sono dichiarati contro. Questo è quello che avviene all'interno di questa regione. Io mi sarei aspettata da parte dell'Emilia-Romagna, laddove c'è una grande sensibilità nei confronti della non autosufficienza, a non infierire su queste categorie. Io ho visto che anche ieri i colleghi del PD, così come l'aveva fatto a suo tempo il collega della Lega, vogliono essere molto attenti nell'accreditamento nei confronti di alcune figure oggi sottoposte a delle verifiche, ma questa sensibilità la dobbiamo avere nei confronti della disabilità in generale. Lo sapete perfettamente di che cosa stiamo parlando quando parliamo di indennità di accompagnamento e pensioni di invalidità, al massimo arriviamo a 750 euro. Non è giusto, riguardo a queste persone, quando devono compartecipare alle spese, richiedere loro che queste cifre vengano conglobate nei loro redditi imponibili. Non è giusto.
Io mi aspettavo una sensibilità in questo senso e invece, siccome non c'è stata, oggi i Comuni chiedono ai vari disabili di integrare nella misurazione della loro capacità reddituale in sede di compartecipazione alle spese questi dati. Non è giusto. Chiedo a questa Regione che su certi temi ci sia maggiore tempestività. Sono soggetti delicati e quindi richiedono, soprattutto in questo momento, comprensione. Questa Regione, che è sensibile alla non autosufficienza, glielo deve.
Allora, ripeto, siccome sono reduce ancora da queste promesse non mantenute e da questa situazione che secondo me è stata di grande ingiustizia, prendo atto della sua sensibilità, assessore, però mi dia modo di verificare nei fatti o quantomeno che alle parole seguiranno dei fatti e da parte mia ci sarà sicuramente un riscontro positivo in quella direzione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente.
Parto subito da uno spunto che mi è venuto ascoltando un intervento questa mattina: quando si parlava di modello tedesco, si paragonava la politica industriale dell'Italia a quella della Germania. Ecco, a livello regionale mi piacerebbe sentir parlare spesso, più volte, di modello tedesco. Mi riferisco, per esempio, alle politiche nel campo dei rifiuti: la Germania sta dismettendo i suoi inceneritori perché è riuscita a portare avanti, e qui siamo nelle competenze regionali, delle politiche virtuose sul tema.
Oggi ci concentriamo molto sulla finanza, sui soldi, però, come è stato detto anche ieri nel dibattito, noi dovremmo soprattutto ragionare sulla qualità, perché ci sono degli sprechi oggettivi, tangibili, poi ci sono degli sprechi che derivano anche dalla cattiva politica, dalla cattiva amministrazione, dall'incapacità di capire e prevedere il futuro.
A proposito di ciò, il presidente Errani, chiudendo i lavori della Casa dell'Energia, ha dichiarato che in questo Paese manca una cosa molto importante che è la politica industriale. Non è stato del tutto chiaro e netto nello spiegare che tipo di politica industriale dovrebbe fare l'Italia, è stato molto generale, ma condivido assolutamente l'analisi del presidente.
Ecco, ho cercato di portare all'attenzione di questo Governo un progetto di sfruttamento dell'energia eolica d'alta quota, portato avanti da alcuni ingegneri italiani e da una piccola azienda nel 2007, sono praticamente inascoltati; è di ieri la notizia che la Cina, invece, ha investito 4 miliardi di euro nell'eolico di alta quota.
Noi abbiamo delle piattaforme, a proposito di sprechi, nel nostro mare Adriatico, le vecchie piattaforme Eni che sono completamente abbandonate. Probabilmente sarà un costo dismetterle, si sta proponendo addirittura di farle affondare per farci delle scogliere. Noi potevamo ad esempio lavorare su quelle piattaforme per fare eolico offshore, per fare eolico di alta quota, per cercare di usare bene, e non con degli incentivi in bianco, i soldi dei cittadini. Questo come piccola premessa.
Mi piacerebbe fare degli esempi su come ottimizzare la spesa. Purtroppo è difficile oggi fare un intervento analitico lavorando su questo bilancio, perché a volte sono tanti piccoli sprechi che, sommati, diventano sprechi enormi. Pensiamo, ad esempio, a quello che spendiamo nei vari settori, nelle varie commissioni, per aggiornare i sistemi informativi. Spesso sono spese inutili, sorpassate con le tecnologie odierne, spendiamo per investire in sistemi che sono estremamente antiquati, a volte sono dei software degli anni '90, degli anni '80, non c'è la capacità di innovarsi da un punto di vista tecnologico, nonostante tutti i proclami che sono stati fatti in campagna elettorale.
Un altro tema sicuramente molto importante è quello del trasporto pubblico locale. Abbiamo sentito tantissime volte l'assessore lamentarsi giustamente dei tagli, ma noi cosa facciamo? Come rispondiamo ai tagli orizzontali? Perché ha detto bene Villani, quando bisogna far saltare fuori dei soldi, o per coprire i buchi delle Ausl o per altri motivi, improvvisamente da un bilancio saltano fuori milioni di euro. Allora viene da pensare che ci siano dei tesoretti, che il bilancio sia costruito in modo tale da tenere dei fondi di riserva.
Ecco, qui ci vorrebbe un po' più di chiarezza, un po' più di trasparenza, ma quando parliamo di trasporto pubblico locale, tornando al tema, io mi chiedo che senso ha, nel quadro odierno, con i tagli governativi, con la produzione in calo, il gettito fiscale ridotto, investire in opere che non sono prioritarie e ce ne sono tantissime in questa regione, opere pensate cinque, sei, dieci anni fa, in un contesto completamente diverso, sia da un punto di vista della crisi ambientale, sia da un punto di vista della crisi energetica e sia da un punto di vista della crisi economica. Penso, ad esempio, al “people mover”, nel quale metteremo 27 milioni di euro. Un'opera sicuramente affascinante, un'opera che darà lustro agli amministratori che la inaugureranno, una grande opera. Abbiamo letto recentemente, è arrivata proprio ieri in commissione, in una giornata abbastanza concitata tra due sedute di Consiglio, abbiamo approvato la prima tranche di finanziamento della Regione, abbiamo letto la VIA del Comune di Bologna. Penso che non ci sia stato nessun controllo da parte della Regione su quella VIA, perché quella VIA sostanzialmente non rispetta ciò che ci chiede la nostra legge sulla valutazione di impatto ambientale, poiché la comparazione effettiva con altri sistemi di trasporto, con altri progetti non c'è, non c'è stata, bastava leggere.
Allora, qui veniamo al tema centrale: che cos'è la Regione? La Regione, di fatto, è un trasferitore di fondi che però non va mai a valle a controllare come vengono spesi i soldi. Mai, si limita semplicemente, usando le Province come delle ambasciate, a spostare dei fondi e il bilancio, come sappiamo, non è di qualche centinaia di milioni di euro, parliamo di 13 miliardi di euro.
Ho sentito parlare oggi anche della Fiera, poi possiamo aprire una parentesi sulle società partecipate. Io, come consigliere facente parte di un'ente, la Regione Emilia-Romagna, che ha una parte cospicua delle azioni dell'Ente Fiera, come consigliere che ha un potere ispettivo ho chiesto il bilancio, ho chiesto il piano industriale della Fiera, e mi sembra normale, visto che in quest'Aula si chiede a noi consiglieri il voto per aumenti di capitale e via discorrendo. Vorrei sapere, in quanto “azionista” in rappresentanza dei cittadini, dove vuole andare la Fiera, qual è il piano industriale. Ecco, è sei mesi che aspetto questo piano industriale. Ho scritto anche alla Giunta, mi è stato detto che la Giunta non ha il piano industriale della Fiera, mi è stato detto così, mi sembra grave se non abbiamo il controllo, non sappiamo dove vanno le società partecipate di cui siamo azionisti, ma l'ho accettato, non mollo, rifarò richiesta, ma mi sembra paradossale.
Sempre per fare un esempio, perché dovremmo affrontare tutti i singoli casi per la buona amministrazione e il buon uso delle risorse pubbliche, parliamo di Ervet. Ervet è una società che dovrebbe preparare progetti di sviluppo, progetti di eccellenza, ed è una società che è partecipata praticamente al 99% dalla Regione e per un 1,37% da qualche ente locale, qualche Comune e la Provincia di Ravenna, quindi quote completamente irrilevanti. Per questo motivo, per questo 1,37% che non è giustificabile, noi siamo costretti a pagare un CdA con relativo Collegio sindacale e via discorrendo, CdA ovviamente politicizzato: dentro ci sono esponenti PD, esponenti Verdi, esponenti Italia dei Valori. Se noi togliessimo quell'1,37%, che non è per nulla rappresentativo degli enti locali della regione, potremmo, seguendo lo statuto sociale della società, passare ad un amministratore unico, nominato dalla Regione, abbattendo i costi.
Allora, quando siamo costretti, giustamente o ingiustamente, a fare dei tagli e subiamo a nostra volta dei tagli orizzontali, non dovremmo, al di là di tirar fuori i tesoretti o di tagliare qualcosina, limitarci a questo, dovremmo veramente fare sistema per alzare l'efficienza e ridurre gli sprechi in maniera certosina. Queste cose, se non forse sulla riorganizzazione dei siti internet o su poco altro, non le ho viste per niente. Si piange, ci si lamenta, si recuperano delle risorse, lo ribadisco, si fa bene a protestare contro il Governo, però non ho visto un cambiamento strutturale, radicale. Senza parlare del fatto che dovremmo come minimo darci delle priorità. Capisco che sia molto bello avere una Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, anche se non capisco perché in nessun'altra Regione c'è un organismo pletorico di queste dimensioni, che ha un 30% di spese di funzionamento, con ovviamente anche lì un presidente che è una ex consigliera regionale, come il presidente di Ervet è un ex consigliere regionale, c'è sempre un gioco della politica in questi enti, in queste istituzioni, in queste società partecipate, ma arriverà, speriamo che il dibattito sia interessante, la nostra proposta di legge denominata anti casta che chiede il divieto di doppio incarico, che chiede di mettere un tetto e che chiede un po' di meritocrazia, parola che oggi sembra rivoluzionaria, e non accesso diretto a segretari comunali di partito e via discorrendo.
Un altro tema che è saltato fuori oggi è quello degli aeroporti. Zapatero la prima cosa che ha fatto in Spagna è stata di chiudere sei o sette aeroporti. Ci lamentiamo che sono i vettori a decidere i destini degli aeroporti, che sono i vettori a comandare, quindi le compagnie commerciali, ma da quando Zapatero ha chiuso sei o sette aeroporti sono i vettori che pagano gli aeroporti per poter avere le tratte in Spagna, le linee in Spagna. Noi facciamo il contrario: continuiamo a tenere in vita degli aeroporti, ma non abbiamo mai fatto una seria politica di pianificazione in questi anni e continuiamo ad andare sempre nella stessa direzione. Non c'è il coraggio di cambiare. Questa è una Regione conservatrice. Si cambia ma solo di facciata e su alcune piccole cose ma, di fatto, il presidente Errani da più di dieci anni a questa parte tiene il timone del governo e tiene il timone in maniera conservatrice.
Ovviamente, non mi ripeto, ha spiegato bene il collega Villani, ci sarebbe da dire tanto su quello che è uno degli scandali più grandi, uno scandalo di dimensioni nazionali, che è quello dell'ospedale di Cona, all'interno del quale continuiamo a mettere soldi. È difficile parlare di buona amministrazione andando a vedere cosa è successo in merito a quell'ospedale. Quindi, non vogliamo assolutamente distruggere, ma non culliamoci nel mito dell'eccellenza dell'Emilia-Romagna. Non culliamoci, cerchiamo di guardare cosa fanno non solo le altre Regioni italiane, che magari sono anche più indietro, ma le zone del mondo più evolute, cerchiamo di paragonarci, ci può servire da stimolo, con chi è più bravo di noi, non con chi è meno bravo e soprattutto non mettiamo la testa sotto la sabbia, come fa lo struzzo, ma cerchiamo un po' di capire, di fare autocritica, di saper dire: ho sbagliato e di cambiare rotta senza fare di tutto uno scontro a priori, di tipo ideologico.
Anticipo già che presenteremo degli emendamenti, li presento velocemente perché quando la leva fiscale diminuisce e, soprattutto in un momento come questo, c'è bisogno di risorse, dovremmo iniziare a ragionare sullo spostamento dei tributi (ma questo è un problema soprattutto nazionale) dal lavoro, ad esempio, sui consumi. Cosa potremmo fare in questa Regione per spostare la tassazione sui consumi? Facciamo un piccolo esempio e poi introdurrò un altro tema. Ci sono in questa regione circa 130 (ma potrei sbagliarmi sul dato) sorgenti d'acqua, che vengono sfruttate per l'imbottigliamento. L'acqua è un bene demaniale, è un bene della comunità, abbiamo un Piano di tutela delle acque, abbiamo un grosso problema, un'emergenza idrica in questa regione perché abbiamo un deficit di - sto molto basso - 26 milioni di metri cubi d'acqua ogni anno col sottosuolo, acqua che noi ogni anno sottraiamo al sottosuolo, e l'acqua è incomprimibile. Togliere l'acqua dal sottosuolo è come togliere un solido, si verifica poi la subsidenza, quindi i disastri, il dissesto idrogeologico, tutti i problemi legati alle alluvioni, i soldi che dobbiamo stanziare con la Protezione civile, quindi è un gatto che si morde la coda, è un'emergenza che noi non vogliamo guardare ma che c'è, ce lo dicono i tecnici, e noi non abbiamo un piano di rientro da questa emergenza idrica, ma non voglio anticipare il tema.
Solo per dire che noi facciamo pagare meno. Penso che questo non sia accettabile e ci sono le linee guida nazionali del 2006, alcune Regioni si sono adeguate (penso ad esempio al Lazio o al Veneto) e fanno pagare a queste lobby, a questi poteri forti, a queste grandi aziende cifre ancora basse, ma che sono comunque molto più di quello che fa pagare la Regione Emilia-Romagna. Si chiamano diritti proporzionali - cito anche esattamente le cifre - e oggi il diritto anticipato è circa di 2 euro per ricerca per un ettaro e vorremmo portarlo a 4,67 euro, con un valore comunque non inferiore a 93,43 euro per ettaro e sono comunque cifre sempre estremamente basse.
Altro tema importante in questa regione è quello delle cave. Prelevare ghiaia, pulirla e metterla sul mercato ha sicuramente un impatto ambientale molto forte, ma anche la ghiaia è un bene della collettività, è un bene demaniale, è un bene tra parentesi che ha una funzione molto importante da un punto di vista di tutela del sottosuolo, perché fa da filtro: dove ci sono le ghiaie scoperte abbiamo dei rischi molto alti, perché se si rovescia un'autobotte andiamo direttamente ad inquinare la falda di profondità. Allora, noi facciamo pagare delle cifre irrisorie: siamo intorno circa a un 3%, quando paesi come il Regno Unito fanno pagare il 20% del valore commerciale. Il giro d'affari dei cavatori è circa di 1 miliardo e 700 milioni di euro, sono soldi che praticamente noi gli regaliamo, senza contare che spesso si fanno i piani delle attività estrattive senza tenere conto della reale necessità. Dovremmo fare le cave a progetto: devi fare un'opera, dai il via libera per cavare “x” metri cubi, invece noi regaliamo, continuiamo a regalare facili utili a delle aziende a discapito della collettività.
Ci sarebbero molte di queste situazioni dove noi potremmo andare ad interagire sui poteri forti, portare delle nuove entrate fresche nella Regione e magari finanziare di più il fondo per la non autosufficienza. In questo momento di crisi non è una vittoria destinare le stesse risorse al fondo per la non autosufficienza, non possiamo essere contenti di ciò, avremmo dovuto alzarle le risorse, perché ci sarà più richiesta quest'anno.
Rimanendo in tema di ambiente presento un emendamento, che ritengo fondamentale, che riguarda il Servizio idrico integrato. Abbiamo esaminato sentenze del Consiglio di Stato, della Corte Costituzionale, abbiamo guardato quello che scrive la Commissione Europea nel Libro Verde sui servizi di interesse generale e, in altre parole, ci siamo accorti che la qualificazione di un servizio pubblico locale di non rilevanza economica è dettata più che altro dal contesto politico in cui nasce rispetto ad altro. È molto importante per salvare, per tutelare un bene comune, come l'acqua, la gestione in mano pubblica e, quindi, presentiamo un emendamento, che abbiamo preso pari pari da un emendamento nel bilancio di assestamento della Regione Marche, che dichiara, andando a modificare una legge regionale, che - leggo testualmente - all'art. 50 aggiungiamo un secondo comma: “Il Servizio idrico integrato, di cui alla legge regionale 6 settembre 1999, n. 25, “Delimitazione degli ambiti territoriali ottimali e disciplina delle forme di cooperazione tra gli enti locali per l'organizzazione del Servizio idrico integrato e del Servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani”, in quanto d'interesse generale e riconducibile a diritti fondamentali della persona, non rientra tra i servizi pubblici locali a rilevanza economica”. Ecco, questo emendamento penso che sia assolutamente in linea con quanto è stato dichiarato da quest'Aula in una risoluzione a tutela dell'acqua pubblica il 6 dicembre scorso, spero, quindi, perché sappiamo che una risoluzione sono solo delle parole, nelle risoluzioni non ci sono atti amministrativi, però se quella che abbiamo approvato il 6 dicembre non è carta straccia, questo emendamento di oggi, se ci fosse un po' di coerenza e non la volontà di scontri a priori, dovrebbe passare, se siamo veramente tutti per l'acqua pubblica. Acqua veramente pubblica, con il servizio anche in mano al pubblico, con degli standard, con dei criteri: dobbiamo tenere le tariffe al di sotto della media nazionale, devono essere aziende che fanno dell'utile, aziende che reinvestono gli utili nelle infrastrutture e non aziende quotate in Borsa che rispondono agli azionisti, che hanno l'obiettivo di dare dividendi e quindi non faranno mai investimenti in maniera rilevante, perché con gli investimenti calano i dividendi da distribuire.
Penso che sia uno degli emendamenti più importanti, poi, ovviamente, anche noi abbiamo presentato emendamenti, mi ricollego a quello che diceva la consigliera Noè, per il calcolo dell'Isee per le disabilità. È grave quello che sta succedendo e abbiamo presentato un emendamento.
Presenteremo un emendamento anche su un altro tema importante, quello delle barriere architettoniche. A ventidue anni dall'approvazione della legge non è possibile che ci siano ancora Comuni che disattendano le linee guida di quella legge. Allora iniziamo a mettere una sanzione, mettiamo degli strumenti sanzionatori, diciamo che ai Comuni che non saranno in regola non daremo più contributi. O ti metti in regola, e possiamo decidere nella commissione competente e alla commissione noi rimandiamo i dettagli e i criteri, o ti metti in regola entro una certa data, oppure noi come Regione non ti facciamo più partecipare ai bandi o, comunque, ti riconosciamo un punteggio inferiore. Possiamo rigirarla se così non va bene, possiamo riconoscere una premialità a chi è in regola con certe normative o con certi standard che noi come Regione mettiamo.
Mi piacerebbe, poi, sentire parlare meno di Pil, di debito, mi piacerebbe che questa Regione cercasse di fare qualcosa di nuovo, cercasse di portare avanti dei nuovi indicatori che non ci sono, seguendo il lavoro che è già stato fatto: penso all'indicatore Quars, ad esempio. Indicatori che riescono a misurare anche il benessere delle persone, la felicità, il rispetto dell'ambiente, il lavoro, perché, come dimostrano i dati, la crescita economica non garantisce un aumento dell'occupazione e devo dire che il paradigma della crescita che unisce tutte le forze politiche come valore da inseguire, come bene assoluto, oggi è estremamente in crisi. Non si risponde a una crisi di sovra produzione, noi lo dicevamo nel 2008, che non era una crisi finanziaria, ma era una crisi di sovra produzione, non si risponde a una crisi di sovra produzione con degli strumenti che sono di cinquant'anni fa: fare autostrade, dare incentivi alle macchine. Forse questa crisi dovrebbe farci capire che dobbiamo cambiare sistema e, colleghi, non vorrei che confondeste questo mio appello alla decrescita con un invito alla recessione, sono due cose diverse, si fa sempre un esempio molto chiaro no?. Tra una persona che è fuori forma da un punto di vista fisico, che è in continua crescita, il principio di non sazietà, una persona diciamo obesa che si regolarizza, dimagrisce perché regolarizza appunto il suo regime alimentare e una persona che invece deperisce, non per sua scelta, ma per obbligo perché non ha da mangiare. Ecco, la seconda è la recessione, la prima è la decrescita.
Dovremmo ripensare tutto nei prossimi dieci-vent'anni, due anni fa c'è stato il picco del petrolio, ce l'ha detto il Dipartimento di Stato americano, le misure che dovremmo mettere in queste leggi finanziarie dovrebbero essere completamente radicali, nuove, anticicliche, ma non nel senso che devono finanziare la domanda, i consumi, che devono spingere i consumi, ecco, devono andare completamente in un'altra direzione.
Quindi, spero che sugli emendamenti ci possa essere un dibattito nel merito, anche qui sono cose di buonsenso, non c'è nulla di ideologico, chiedere di tassare, di far pagare di più i cavatori che distruggono il nostro paesaggio, che mettono a rischio il nostro equilibrio idrogeologico, idem per chi imbottiglia le acque minerali, chiedere di fargli pagare un po' di più quando gli regaliamo milioni di euro di utili, addirittura per le cave arriviamo a 1 miliardo e 700 milioni di fatturato, del quale noi prendiamo le briciole, penso che qui ci sia un po' di ciccia per attingere, perché questi non sono settori in crisi, sono gli unici settori che non sentono la crisi.
Quindi abbiamo voluto concentrare su queste due cose i nostri emendamenti, gli strumenti di legge ci danno la possibilità, al netto delle nostre facoltà legislative, di intervenire e, allora, dobbiamo intervenire. Stessa cosa per quanto riguarda riconoscere l'acqua, la gestione del servizio idrico locale come bene, come servizio di non rilevanza economica, proprio perché la tutela del valore pubblico del servizio è stata dichiarata da una nostra risoluzione due settimane fa, forse meno.
Quindi concludo riprendendo i miei interventi quando discuteremo gli emendamenti.
Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha utilizzato 26 minuti del tempo a sua disposizione.
Non ho altri iscritti a parlare, per cui chiudiamo la fase della discussione generale dando la parola per l'intervento della Giunta alla vicepresidente Saliera.
Chiudendo la discussione generale si chiude anche l'opportunità di presentare a questa Presidenza emendamenti collegati ai progetti di legge in oggetto.
Prego, la parola alla vicepresidente Saliera.
SALIERA, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente.
Buon pomeriggio a tutti voi.
Sono stati mesi intensi di lavoro per l'elaborazione del bilancio 2011. Sono stati mesi intensi non in solitudine, ma in un rapporto costante e continuo con tutti i segmenti della nostra comunità emiliano-romagnola per ragionare a fondo su quali possibilità ci fossero per utilizzare al meglio tutte le possibilità rispetto alla situazione data.
È stato un percorso vero, reale, lo si è visto, l'avete potuto anche toccare con mano, al di là delle opinioni di ciascuno, nell'udienza conoscitiva che si è tenuta in prima commissione. In quell'udienza conoscitiva è emersa la consapevolezza di questi mesi di approfondimento non solo relativo ai dettati della manovra estiva e di come fare il bilancio, ma soprattutto il rendersi conto, il ragionare sulla situazione della vita reale, quella sempre più difficile dei nostri cittadini e delle imprese, le difficoltà quotidiane nell'affrontare la crescita delle richieste di aiuto da parte degli enti locali. Quindi insieme agli enti locali, alle organizzazioni delle forze sociali, insieme alle associazioni del mondo dell'impresa, del turismo, del commercio abbiamo ragionato a fondo di come l'Emilia-Romagna sta nel sistema italiano e nel sistema più vasto di come sta cambiando lo stesso mondo, di come sia già cambiato e come stia continuando a cambiare e che siamo quindi chiamati a una sfida vera, reale, tutti quanti.
Questa relazione attorno al bilancio, questo insieme, questa rete, questo sistema credo che sia stato il frutto più positivo nell'elaborazione di questo bilancio. È un patrimonio forte di relazione, di consapevolezza, di responsabilità. Ci siamo ovviamente confrontati, attraverso già una discussione in atto in questa regione da diverso tempo con il tavolo della crisi, su come procede la crisi, come procede e quindi che cosa fare, come operare anche con il bilancio della Regione: il prendere atto delle assenze di politiche industriali per uno sviluppo che possa creare alternative di produzione e di lavoro da parte del Governo, l'assenza di sostegno alla domanda interna, il debito che cresce, il debito sovrano che cresce (lo sapete benissimo dal 115,8% del 2009 siamo passati al 118 rispetto all'obiettivo europeo del 60%), la disoccupazione (l'8,3% in Italia, noi siamo, come Emilia-Romagna, al di sotto di tre punti), ma il 26,4% fra coloro che hanno un'età fra i 15 e i 24 anni e quindi situazioni di futuro, di aspettativa di futuro difficile.
La manovra estiva, che colpisce soprattutto gli enti locali e le Regioni, come sappiamo, è una manovra che ha un carattere molto recessivo, che non incide là dove dovrebbe incidere e colpisce in particolar modo gli enti locali, là gli enti locali e le Regioni che non stanno ormai più contribuendo alla crescita del debito pubblico e si infierisce su quegli enti che sono vicini ai bisogni dei cittadini rispetto a, come ho già avuto modo di dire, una notevole richiesta di aiuto sempre maggiore.
In questi ultimi mesi la rete e i patti che abbiamo sottoscritto con gli enti locali hanno costituito un fatto fondamentale perché quando abbiamo definito, insieme sia agli enti locali che alle organizzazioni, di non procedere con il Governo per tagli lineari ma con scelte selettive e particolari per far sì che la struttura della nostra comunità regionale potesse tenere e ci potessero essere azioni nei confronti dello sviluppo nel nostro sistema, si è tradotto in una consapevolezza non solo della Regione stessa, ma di tutti gli enti, quindi del sistema istituzionale, in modo da rendere efficace la ricaduta delle scelte direttamente sui cittadini e sulle imprese.
Ho sentito stamattina nel dibattito opinioni diverse sulla manovra estiva e anche sulla legge di stabilità. Credo che sia fuori di dubbio l'iniquità di questa legge sulle sue ricadute, ma non perché lo dico qui io in questo momento, ma perché esistono dei documenti unanimi di tutte le Regioni ed esistono certificati i tagli e i tagli sono quelli, sono purtroppo 4 miliardi per le Regioni a livello nazionale, che diventano 4 miliardi e mezzo nel 2012, e il documento della Ragioneria dello Stato in cui certifica il taglio per la Regione Emilia-Romagna per il 2011 di 346.742.000,42 è un documento che non è discutibile e così non è discutibile quando afferma lo stesso documento che per il 2012 saranno 390.147.000,14.
A questi tagli, a questi minori trasferimenti si sommano le riduzioni per il patto. Anche questi non sono discutibili, perché il patto di stabilità sulle spese finali come tetti definisce che nel 2011 il tetto deve calare del 12,3%, nel 2012 oltre il 14% e nel 2013 siamo al 16% rispetto alla media del triennio 2007-2009.
La legge di stabilità non cambia la manovra estiva dal punto di vista strutturale, ma la conferma: i 400 milioni in meno per la non autosufficienza e i 200 milioni e i 100 che ho sentito citare sì, sono previsti a livello nazionale, dal fondo sociale di 200 e i 100 per le borse di studio, ma stiamo ragionando su una quantità di 300 milioni a livello nazionale, quindi potete immaginare quale possa essere l'incidenza su un taglio annuale rispetto alla Regione Emilia-Romagna di 346 milioni, come è stato detto. E così i 425 milioni per il trasporto relativo agli investimenti, ma subordinato a diversi requisiti: a maggiori investimenti che dobbiamo dimostrare, che le Regioni devono dimostrare, e ad un aumento tariffario, ad esempio.
Anche sulla sanità molto si è discusso. Il fondo sanitario non è distribuito in base ai livelli essenziali delle prestazioni e quindi questo fa sì che rispetto al nostro livello di prestazioni la spesa non sia coperta. Il livello, come sappiamo, è sottostimato in generale, questo vale per tutte le Regioni, in particolare per la nostra dove noi vogliamo avere dei livelli riconosciuti di eccellenza e vorremmo mantenerli.
Ci sono almeno 25 milioni, più di 25 milioni di cittadini italiani che fruiscono di servizi sanitari in una situazione di deficit sanitario costante in diverse regioni. Per il 2011 le risorse aumenteranno, come è previsto dal patto della salute, ma sono nettamente inferiori all'inflazione programmata, quindi il tema della sanità sarà un tema ancora da perseguire nell'ottimizzazione, perché comunque dovremo recuperare il gap di differenza fra le risorse che perverranno e invece l'inflazione a parità di servizi.
Scelte selettive e rigorose sono state fatte, che, come abbiamo sentito nella relazione stamattina, avevano e hanno alcuni obiettivi di incidere nel contenimento della perdita del potere d'acquisto delle famiglie e nel contenere l'aumento della marginalità sociale e quindi il mantenere il più possibile le risorse, più che il più possibile, mantenere lo stesso standard del 2010 su tutto il sistema del welfare. Quindi andare a immettere le risorse là dove mancano da parte dello Stato, mi riferisco ai 31 milioni della non autosufficienza, ma mantenere anche quel fondo che era straordinario per il 2010, aggiuntivo e straordinario per il 2010, di fondi regionali destinati in particolare agli enti locali a sostegno delle famiglie e del mondo che affrontano la crisi, e quindi mantenere il fondo di 22 milioni anche per il prossimo anno.
Rispetto al problema consistente della non occupazione e del precariato, si è costituito un gruppo di lavoro fra gli assessori che sono competenti per capire se e come aprire o ragionare, se è possibile, per aprire azioni a sostegno del reddito per il precariato, così come l'assessore ai Servizi sociali sta discutendo ed esaminando tutta la situazione Isee in un tavolo con i Comuni. È un atto, questa valutazione, sia per quanto riguarda l'Isee del sociosanitario, sia per quanto riguarda l'Isee del sociale.
L'altra azione forte riguarda appunto come muovere lo sviluppo anche innovativo in questa regione in assenza di politiche nazionali. Molto è già stato detto, lo voglio ribadire, vogliamo mantenere aperte tutte quelle azioni che si sono concordate e definite anche al tavolo per la crisi e mantenerle più che in vita. Quindi mi riferisco alle reti di impresa, alle azioni che riguardano i confidi, all'innovazione, alla ricerca, alla formazione e mantenere le quote definite negli accordi per gli ammortizzatori sociali. Contemporaneamente non retrocedere rispetto ai programmi di investimento già pianificati dalla Regione, in particolare tutti gli investimenti previsti nel documento unico di programmazione, il DUP. Il DUP ha una ricaduta, avrebbe e ha, avrà una ricaduta fortissima in tutto il territorio regionale perché, come voi sapete, è nato da accordi provinciali, ai quali hanno contribuito tutti, tutte le organizzazioni locali e le istituzioni. C'è un piccolo problema che riguarda i FAS: l'accordo è del 2009 ma non sono ancora stati liquidati alla Regione queste risorse, che sono fondamentali per lo sviluppo e i FAS, come voi sapete, li stanno utilizzando come un bancomat per la spesa corrente, sempre di più a livello nazionale.
Oltre al bilancio e quindi alle norme, si è molto discusso in questi mesi come accompagnare le norme finanziarie da una serie di azioni che accompagnano, possono accompagnare un processo di rinnovamento sia istituzionale, e quindi verso la sfida come innovarci, e attraverso una serie di processi e azioni che si sono discusse nelle sedi, quelle che vi ho detto prima, quindi nel rapporto con gli enti locali, ovviamente, nel rapporto con tutto il mondo associativo, relativo al patto di stabilità che si è concluso ieri con la discussione in quest'Aula, relativo a come innescare un metodo forte di semplificazione vera, reale. La Giunta ha approvato un documento che porterà da gennaio al vostro esame e in discussione per far sì che ci sia una forte sinergia fra Giunta e Assemblea legislativa, in modo da creare una serie di opportunità vere che possano incidere sugli atti amministrativi, sulla semplificazione reale e anche sulla rifunzionalizzazione rispetto agli enti.
Così come, altro argomento di grande interesse di questi mesi nella discussione è stata l'incentivazione alla formazione di Unioni fra i Comuni, forme che associano le funzioni e quindi anche questo un sistema altamente innovativo di dare servizi, mantenere la qualità dei servizi, ma lavorare in tutto ciò che riguarda il back office in modo molto diverso, con più consapevolezza di un territorio che va al di là dei propri confini, ma che ha l'obiettivo sia della qualità che della economicità.
Così come stiamo lavorando, abbiamo già avuto modo di accennarne in commissione, su tutto ciò che riguarda le articolazioni della Regione. Ci aspetta, lo stiamo facendo, lo faremo insieme, una verifica puntuale della perdurante presenza delle esigenze di interesse regionale a cui le diverse articolazioni della Regione, quindi sto parlando di aziende, di enti, di comitati, di consulte e di fondazioni, se permangono le esigenze di interesse regionale a cui erano preposte e sono preposte e lì avremo modo di aprire la discussione su tutti i versanti che in questa Assemblea stamattina e oggi sono stati accennati o in modo puntuale in termini di esempi.
Non si può fare un ragionamento generale, ma bisogna farlo puntuale per ciascuna realtà, è necessario. Ogni realtà ha un mondo, ha un mondo, degli obiettivi di interesse pubblico e si tratta di lavorare sodo per capire fino in fondo e anche modificare là dove si individua che sia il caso.
Molti di questi punti li ritrovate nel documento di politica economica e finanziaria che avete avuto a disposizione e che alcuni di voi hanno richiamato. Lì vedete come tutti i settori nel documento vengono affrontati come azioni a breve e a lungo termine, certo con il respiro della legislatura, dell'intera legislatura, ma nel leggerlo attentamente potete vedere che già diverse azioni, pur avendo un respiro della legislatura, alcune si sono concluse, altre si sono avviate e molte di queste saranno oggetto del lavoro del 2011 in termini soprattutto di ottimizzazione, di riorganizzazione, di innovazione a cui tutti quanti siamo chiamati.
PRESIDENTE (Richetti): Vicepresidente, le chiedo scusa.
Solo per ricordarle che il tempo a disposizione della Giunta è complessivo anche di eventuali sue risposte o di interventi durante l'esame dell'articolato e dichiarazioni di voto. Solo per sua conoscenza.
Prego, vicepresidente Saliera.
SALIERA: Ho concluso, presidente.
Eventualmente, se sarà necessario, interverrò successivamente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, vicepresidente Saliera.
Passiamo all'esame dell'articolato di cui all'ogg. 747.
Sulla legge finanziaria, oggetto 747, insistono sei proposte di emendamento:
cinque, a firma del consigliere Favia;
una, a firma del consigliere Pollastri.
Ricordo che sono stati presentati ordini del giorno collegati ai due progetti di legge che esamineremo congiuntamente alla dichiarazione di voto finale dei due progetti di legge.
Art. 1.
Discussione generale. Dichiarazione di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 1 è approvato.
Art. 2.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 2 è approvato.
Art. 3.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 3 è approvato.
Art. 4.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 4 è approvato.
Art. 5.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 5.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 5 è approvato.
Art. 6.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 6 è approvato.
Art. 7.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 7.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 7 è approvato.
Art. 8.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 8.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 8 è approvato.
Art. 9.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 9.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 9 è approvato.
Art. 10.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 10.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 10 è approvato.
Art. 11.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 11.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 11 è approvato.
Art. 12.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 12.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 12 è approvato.
Art. 13.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 13.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 13 è approvato.
Art. 14.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 14.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 14 è approvato.
Art. 15.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 15.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 15 è approvato.
Art. 16.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 16.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 16 è approvato.
Art. 17.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 17.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 17 è approvato.
Emendamento n. 5, istitutivo di nuovo articolo, proposto dal consigliere Favia.
Discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia, al quale ricordo che ha complessivamente ancora a disposizione sei minuti di tempo.
Prego consigliere Favia.
FAVIA: Solo velocemente per ricordare il contenuto dell'emendamento. Si tratta di far diminuire gli utili, è il minimo, di queste grandi lobby che agiscono intorno alle acque minerali e all'imbottigliamento delle stesse, attraverso, attenendoci anche alle linee guida nazionali del 2006, seguendo l'esempio di altre Regioni tra cui il Veneto e il Lazio, un rialzo dei nostri diritti proporzionali. Oggi noi riceviamo circa 35.000 euro all'anno, briciole. Noi regaliamo le sorgenti di questa regione, i nostri beni demaniali per ricevere delle briciole, con 35.000 euro non ci paghiamo nemmeno le spese amministrative.
Allora, sarebbe il caso, forse, di intervenire e ripensare un po' questi diritti proporzionali, portare un po' di denaro fresco nelle nostre casse in una maniera completamente equa, giusta, perché gli lasciamo degli utili, su un bene demaniale, esagerati, inaccettabili eticamente ed economicamente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi.
Al consigliere Naldi rimangono 23 minuti complessivi.
Ve lo ricordo perché sarò tassativo. Siccome i minuti che avete a disposizione sono riassuntivi anche della parte delle dichiarazioni di voto finali, esaurito il tempo non darò più la parola ai consiglieri.
Prego, consigliere Naldi.
NALDI: Grazie, presidente.
Nel mio caso può conteggiare anche questo minuto che ha perso perché tanto non li utilizzerò tutti.
Volevo dire al consigliere Favia che l'argomento che propone è un argomento interessante e per molti versi condivisibile, però non ci sembra corretto proporlo in questa sede. Dove si è nascosto? Consigliere Favia, se su questo argomento vogliamo assieme prenderci l'impegno di fare una proposta di legge che segua un iter normale di questa Assemblea noi siamo molto disponibili e molto contenti di poter lavorare insieme a lei per formulare questa ipotesi di legge. Invece, tirato fuori qui, in questo momento, diciamo così, in extremis, leggendolo per la prima volta qui in Aula, è un argomento abbastanza complesso e non ci sembra il modo più opportuno per sollevare e affrontare questo problema.
Questo vale anche per un altro emendamento che lei ha proposto sul tema delle cave e dei materiali inerti, perché abbiamo diciamo la stessa disponibilità. Colgo l'occasione e faccio già una dichiarazione di voto anche su questo: abbiamo la stessa disponibilità a lavorare assieme e confrontarci su argomenti che ci interessano, sui quali abbiamo, suppongo, disponibilità e sensibilità simili, però vorremmo affrontarli nella maniera più consona al ruolo che dobbiamo svolgere all'interno di questa Assemblea.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente.
Intervengo in qualità di relatore. Devo dire, coerentemente a quanto ha espresso anche il collega Naldi, che trovo francamente molto poco serio - dopo che sul bilancio e sulla legge finanziaria si è lavorato per almeno due mesi includendo anche il dibattito e la discussione politica preparatoria in sede di commissione - che vengano presentati emendamenti direttamente in Aula, senza neanche avere la buona creanza di illustrarli al relatore stesso, non perché si chiami Luciano Vecchi, ma perché svolge una funzione istituzionale a cui è stato delegato in maniera unanime dalla prima commissione. Quindi in linea generale ritengo questo comportamento, dal punto di vista istituzionale, non corretto, anche se politicamente comprensibile, e perciò darò indicazione di voto contraria a tutti quegli emendamenti e a quegli ordini del giorno sui quali i proponenti non hanno, diciamo così, ritenuto utile discutere, informare, illustrare le ragioni a chi è stato incaricato da questa Assemblea di esprimere l'opinione, non solo della maggioranza ma anche dell'istituzione stessa, su tutti gli atti legati al bilancio e alla legge finanziaria.
Nel merito credo vi siano temi, in alcuni emendamenti, che siano meritevoli di discussione nelle sedi proprie anche se temo che quando ciò non avviene significa che non si ha l'intenzione di fare valere le proprie idee nella realtà, ma semplicemente di utilizzarle in un agone politico concepito in maniera da me non condivisa.
Quindi la mia indicazione è, su questo e su altri emendamenti, di voto contrario.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Vecchi.
I suoi interventi, compreso questo, verranno decurtati dal minutaggio del Partito democratico perché lei ha esaurito i 30 minuti come relatore, per cui considereremo l'intervento come consigliere del gruppo del Partito democratico.
Ha chiesto di parlare la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.
PARIANI: Sul metodo sono totalmente d'accordo con il relatore, perché noi per l'ennesima volta dal gruppo 5 Stelle ci troviamo a discutere in Aula emendamenti presentati su un provvedimento che è in iter da diverse settimane e su cui ci sono state diverse possibilità da parte del Movimento 5 Stelle, del consigliere Favia, di intervenire e di poter aprire un dialogo sulle questioni da lui poste.
Questo metodo lo riteniamo assolutamente lontano dal confronto politico, i consiglieri regionali, come lui stesso dice, sono ben pagati per stare in Aula e nelle sedi istituzionali al fine di raggiungere anche un accordo, perché sulle questioni di merito, se si vuole davvero aprire il confronto e se si è alternativi a tutti, ma anche con tutti con la volontà di dialogare, allora si può fare, perché ci sono le sedi nelle aule per farlo.
Nel merito anche noi su queste questioni poste dall'emendamento 5 e dall'emendamento 6 abbiamo grande interesse a discutere e riteniamo che su tutti i temi delle concessioni si debba riprendere un confronto sull'adeguatezza, e parliamo anche in maniera più ampia della questione delle cave e delle acque minerali. Per cui pensiamo che su questo punto debba prodursi un atto legislativo che può stare nel solco del gruppo di lavoro che è stato proposto dal consigliere Naldi.
Per questo noi chiediamo, al di là del metodo, oggi di ritirare questi emendamenti al consigliere Favia, se c'è una volontà vera da parte sua di andare in questa direzione, di produrre degli atti e di dare anche il suo contributo e se non è solo una bandiera politica da sventolare dall'opposizione, perché invece questo gruppo di lavoro può costruirsi dando proficui risultati di confronto anche con il Movimento 5 Stelle.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Pariani.
Ha chiesto di parlare il consigliere Villani. Ne ha facoltà.
VILLANI: Presidente, io la pregherei di considerare che in quest'Aula ci sono spazi di libertà che sono normati e regolati da documenti che noi stessi abbiamo votato e che ci siamo dati, per cui la pregherei anche di riprendere il consigliere Vecchi, il quale ha utilizzato parole che mi sembrano assolutamente fuori luogo parlando di buona creanza e quant'altro.
Dico questo perché questo spazio di libertà deve essere consentito a tutti visto che è normato dal Regolamento di Aula che noi ci siamo dati ed è suo dovere, credo, presidente, intervenire quando si mette in discussione questo principio di libertà e credo che qui sia stato messo in discussione pesantemente. Quindi gradirei appunto che ci fosse una sua presa di posizione, perché parlare di buona creanza laddove un consigliere regionale liberamente esprime una sua facoltà prevista, che è quella di presentare emendamenti anche durante la discussione in Aula, non può essere redarguito in questo modo.
PRESIDENTE (Richetti): Avendo parlato di buona creanza e non di un atto lesivo delle prerogative del consigliere, mi pare che il consigliere Vecchi abbia rivolto un metodo di lavoro. Cerchiamo di non eccedere rispetto alla lettura, anche quando tra di voi intervenite e interagite, poi uno può raccogliere o non raccogliere come prassi di lavoro, ma è mia prerogativa intervenire nel momento in cui non si riconoscono istituti di lavoro ai consiglieri. Mi pare che nell'ambito della dialettica almeno questo ce lo riconosciamo.
Grazie, consigliere Villani.
Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Non mi unirò al coro delle critiche perché secondo me sarebbe come ammettere che qua abbiamo bisogno del silenziatore preventivo agli atti e alle azioni dei consiglieri, che sono liberi di presentare gli emendamenti anche in tempi che ritengono loro giusti e che non vengono di certo dettati dagli altri.
Detto questo, ci sono dal mio punto di vista un paio di emendamenti che a noi interessano molto, che sono soprattutto il 5 e ovviamente il 6, quindi se il consigliere Favia ritiene di ritirarli per arrivare a un progetto di legge congiunto, ovviamente noi saremo i primi ad esserne contenti. Ribadisco però che se il consigliere Favia pensa di mantenerli è ovvio che il nostro voto a questi due emendamenti sarà positivo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto di parlare la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Grazie, presidente.
Aggiungo anch'io alcune considerazioni. Io riconosco il diritto a ognuno di esercitare la propria autonoma attività anche attraverso l'Aula, pur comprendendo e condividendo le considerazioni del consigliere Vecchi, che non mi sembra che siano state offensive o limitanti le prerogative di ognuno di noi.
Dico solo una cosa anche alla collega Barbati. Guardate, ce lo siamo detti più volte anche nella discussione di ieri a margine del tema sui costi della politica, noi siamo qui a esercitare il nostro ruolo di rappresentanza cercando di accettare una sfida nuova, che è quella che ci siamo dati con lo Statuto e con il Regolamento, che è quella anche della partecipazione. Abbiamo contestato in passato alcune pratiche tipiche del Governo di centrodestra, ma anche a volte utilizzate dai Governi di centrosinistra, compresi quelli regionali, di utilizzare la finanziaria come strumento, lo dico tra virgolette, furbo per inserire nei decreti omnibus il di tutto e il di più, sottraendo all'Aula la possibilità di discutere attraverso le forme che l'Assemblea legislativa si è data con il Regolamento, che sono le istruttorie in commissione, le udienze conoscitive, l'apertura e la riflessione, il tema della partecipazione. Inserire degli articoli che sono modifiche e impianti legislativi nuovi noi riteniamo che siano non coerenti, e lo dico e lo ripeterò in continuazione, con quel principio legato a un modello diverso di far leggi che abbiamo inserito nei nostri regolamenti.
Noi le leggi le facciamo aprendo un dibattito e un confronto con la comunità regionale attraverso l'attività delle commissioni, perché a me interessa acquisire l'opinione di tanti e non ho la presunzione di pensare me come capace di decidere in dieci minuti o in un quarto d'ora gli effetti che fa fare leggi, perché noi qui stiamo facendo leggi, non stiamo facendo, voglio dire, documenti di indirizzo o stiamo discutendo di auspici, ma dobbiamo verificare l'attuabilità, l'effetto che fa, valutarne gli impatti, garantirne in qualche maniera il finanziamento, ecco, le mille cose attorno ad una legge.
Allora, il modo di far leggi non si improvvisa a casa mia, poi è legittimo che uno lo proponga, ma è anche legittimo che io dica “signori, non ho gli strumenti perché sono limitata e non ho la presunzione di ritenere che in dieci minuti sia in grado di capire dove sta l'interesse pubblico e qual è il bene comune, perché ho bisogno del confronto fra molte voci.” Io ho un frammento di verità in tasca, non ce l'ho tutta la verità, per cui ho bisogno di mettere insieme i frammenti che anche altri si portano in tasca.
Detto questo, non è nel merito ma è sul metodo che io non voterò gli emendamenti proposti dal collega Favia, soprattutto l'emendamento 6, così come gli emendamenti che sono da decreto omnibus.
Quante volte con Errani abbiamo discusso anche nella precedente legislatura, alcuni colleghi consiglieri hanno fatto nella loro passione politica il principio di evitare i decreti omnibus in questa Regione, questa è una legge finanziaria sobria, incisiva, che va a punti precisi e che non ha quell'ambizione. Vogliamo fare la differenza anche in questo caso.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Al suo gruppo restano dieci minuti.
(interruzioni)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bernardini.
Capita in diversi di essere citati dentro al dibattito, se non ci sono questioni personali, che non ho rilevato...
(interruzioni)
BARBATI: Non può decidere lei.
PRESIDENTE (Richetti): Penso di poter decidere io però come condurre il dibattito.
Prego, consigliere Bernardini.
(interruzione della consigliera Barbati)
BERNARDINI: Grazie, presidente.
Sinceramente è la prima volta che partecipo all'approvazione del bilancio e mi sto divertendo tantissimo. Mi sto divertendo tantissimo perché quando sento provenire dai banchi di quello che viene definito il Partito democratico una dichiarazione di questo tipo, come quella del consigliere Vecchi, veramente rimango sbigottito...
(interruzione della consigliera Barbati)
... anche perché è una sfiducia nei confronti del presidente...
(interruzione della consigliera Barbati)
... nei confronti del presidente, il quale, 45 minuti fa ha detto testualmente all'Assemblea “chiudo il tempo utile per presentare gli emendamenti”. Quindi, se il presidente ha detto 45 minuti fa che chiudeva il tempo utile per presentare emendamenti, dico che c'è una norma che regolamenta il funzionamento del Consiglio regionale che non funziona più, non va più bene, quindi l'andiamo a ritoccare, o altrimenti vuol dire che c'è il diritto da parte di tutti i consiglieri, al margine di quella che è una discussione, di presentare degli emendamenti, come è vostra facoltà e poi decidere di non votarli per qualsiasi motivo, ma sinceramente fare una dichiarazione politica di taglio netto perché si va a sindacare il momento in cui viene presentato un emendamento, quando lo stesso presidente 45 minuti fa ha detto esattamente il contrario, vuol dire che in questo momento voi: uno, non state rispettando il Regolamento da un punto di vista non sostanziale ma formale; due, avete sfiduciato il presidente. Prendetene atto, caro Partito democratico.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bernardini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia, a cui restano 4 minuti.
Prego, consigliere Favia.
FAVIA: Presidente, mi annichilerò dopo questi quattro minuti e mi dispiace di non avere il tempo per presentare gli altri emendamenti.
Io sono sconcertato, sconcertato per il modo in cui vengono strumentalizzati i nostri interventi: prima ci dicono che non facciamo proposte, poi facciamo proposte, ma sono sbagliati i metodi anche se rispettiamo il Regolamento. Allora, quando io faccio un emendamento dove dico che il servizio idrico non ha rilevanza economica qualcuno mi deve spiegare, visto che ne parliamo da anni, non da mesi, da anni, qual è il suo problema in Aula a votare. Si deve schierare politicamente: o sì o no.
Quando vado a cambiare delle tabelle sui costi per estrarre il materiale di cava e li raddoppio allineandomi alle altre Regioni, qualcuno mi deve spiegare se non gli bastano 45 minuti per stabilire se è d'accordo o meno. Non accetto queste strumentalizzazioni. Prendetevi la responsabilità politica di essere d'accordo, di non essere d'accordo o di dire che non siete in grado di capire. La professionalità che volete tanto, che declarate come consiglieri regionali non ce l'avete, avete tecnici, avete tutte le persone, i collaboratori e avete il tempo per valutare gli emendamenti. O cambiate il Regolamento o non posso accettare queste critiche. Quindi non ritiro gli emendamenti e ognuno si prende la sua responsabilità.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Le rimangono due minuti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Montanari. Ne ha facoltà.
MONTANARI: Penso di usare trenta secondi perché trovo che sia inutile un dibattito capzioso o formalistico.
Qui sono state avanzate delle proposte dal consigliere Favia, nel resto degli interventi che ho ascoltato, quelli da parte della maggioranza, io ci ho letto un'attenzione a quei temi e la richiesta fatta a Favia è molto semplice: li ritiri, di modo che si possa entrare nel merito della loro valenza anche legislativa, se hanno quella caratteristica, e siamo pronti a ragionare di quelli e, ha aggiunto la consigliera Pariani, anche di altri punti. Oh, siamo persino pagati bene! Non ci vuole mica tanto per capire che c'è un passaggio politico di disponibilità. Se lo si vuole prendere su, lo si prende su, se si vuole sventolare la bandierina, Favia ha già detto che sventola la bandierina.
Certo che io non mi metterò, lo dico con il sorriso alla consigliera Barbati, a minacciare Favia dicendo “o li ritiri o ti voto”, perché altrimenti ci prende troppo gusto. O li ritiri o li bocciamo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Montanari.
Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Signor presidente, sono rammaricata perché ho delle grosse difficoltà ad intervenire in quest'Aula, mi si zittisce troppo spesso, forse io sbaglierò magari il metodo, però non lo trovo corretto.
Detto questo, io prima volevo intervenire per dire, siccome sono stata citata, e l'hanno sentito tutti, dalla consigliera Donini, che poi ha iniziato un lunghissimo intervento in cui...
(interruzione della consigliera Donini)
Lunghissimo, quattro minuti.
...dava saggezza sull'utilizzo sia degli emendamenti che della finanziaria, volevo intervenire dicendo che sinceramente non pensavo insomma di meritare tutto questo pistolotto, poi ognuno è responsabile di quello che dice.
Detto questo, io ripeto quello che ho detto prima, anche per rispondere all'ultimo intervento, nel senso che ho chiesto, Montanari, a Favia di ritirarli perché secondo me sono materie che io ritengo, ma non solo io a quanto pare, interessanti. Devo però anche dire che se Favia non li ritira non mi sento di votare contro. Credo che ci sia libertà di esprimersi sul tema che tutti diciamo che è un tema valido e non riusciamo a, non so, trovare un accordo.
Quindi, siccome sono libera di pensiero e continuerò a dire quello che ho detto, preferirei che il consigliere Favia li ritirasse per permettere a tutti di lavorare su un progetto di legge condiviso. Se questo non avviene, su questo emendamento e sull'altro, sull'acqua e sulle estrazioni, io sinceramente voterò a favore.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto di parlare il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente.
Voglio rassicurare qualche collega dell'opposizione. Non so se mi sono espresso male: non è mia intenzione mettere in discussione né il Regolamento di questa Assemblea, né la facoltà di esercitare i diritti da esso previsti. Gli emendamenti si possono presentare quando si vuole.
La mia era una semplice considerazione di carattere politico, perché se si intende - ed è assolutamente legittimo dal punto di vista istituzionale e politico - presentare un emendamento solo per dimostrare che si ha un'opinione e che si svolge un ruolo in questa Assemblea, benissimo, non è né mia volontà né d'altronde neanche mia possibilità istituzionale di metterlo in discussione. È però facoltà del relatore indicare un elemento di sostanza. Ogni pezzo che noi stiamo votando della legge finanziaria e del bilancio, per quanto mi riguarda, è stato discusso e approfondito in rapporto con la Giunta, in rapporto con le commissioni consiliari di cui faccio parte e in rapporto con le organizzazioni della società civile, a cominciare da quelle che hanno ritenuto di esprimersi, coinvolte anche nell'udienza conoscitiva.
Il relatore, proprio perché ritiene che un bilancio sia una cosa seria, così come ogni pezzo di legislazione di ogni istituzione e in maniera particolare di questa Regione, non si sente di dare parere favorevole a nulla che non sia stato discusso e analizzato e che dimostri, oltre che la propria opportunità politica, anche la propria sostenibilità, il che non vuol dire escludere che vi possano essere contributi positivi da parte delle opposizioni o delle minoranze, né che temi che sono sollevati in emendamenti da essi presentati non siano meritevoli di ulteriore esame e di ulteriore valutazione.
Constato che il metodo e la tempistica utilizzata, che naturalmente è pienamente legittima, non ha come obiettivo e come fine quello di modificare la legislazione che andiamo ad adottare, ma semplicemente di segnalare una legittima posizione politica che, come relatore, non mi sento di poter sostenere per una questione di serietà d'approccio e per una questione di sostenibilità di una legislazione di cui credo, in questa Regione, possiamo andare fieri.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
Ha chiesto di parlare la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Vorrei, come dire, fare un intervento gentile in questa situazione. In che senso? Riprendo un po' le tante cose che si sono dette, dove devo dire nel collage mi ritrovo abbastanza.
Questi temi sono temi che a me personalmente interessano molto e sono stati oggetto per quanto mi riguarda di interrogazioni anche puntuali e onestamente sono stati anche oggetto di un lavoro che stiamo svolgendo per essere in grado di proporre a questa Assemblea alcune soluzioni che dal nostro punto di vista possono andare incontro a risolvere alcuni problemi a tratti scandalosi, come la penso io, rispetto alle acque minerali, ma comunque cercare una compatibilità territoriale che stia in piedi.
Ora, io sono assolutamente disponibile a prendere questo lavoro e a dissolverlo e a metterlo a totale disposizione anche di un gruppo più sostenuto di attenzione e sono contenta che si sviluppi in questo modo, quindi con un forte interesse da parte di molti, oggi però questi emendamenti, consigliere Favia, sono molto puntuali, non so come dire, troppo puntuali per essere considerati un emendamento specifico ad un testo di natura diversa, meritano un'attenzione che oggi il consigliere Favia ha il merito di aver sollevato nell'Aula consiliare in un momento importante, ma che anche a mio parere necessitano un focus di attenzione perché le questioni poste non meritano di essere buttate via nella magari confusione e acrimonia che si può sviluppare in un dibattito di questo genere.
Per cui rinnovo anche la proposta che la consigliera Donini ha fatto di ritirarlo non come momento di non legittimità rispetto alla presentazione o di disinteresse, al contrario per dare a questi, come a tante altre cose che riguardano il nostro territorio, l'attenzione che meritano, considerando e dando per scontato che l'interesse comune sia quello di portare a casa il risultato in termini concreti.
Quindi, insomma, credo di essere stata abbastanza chiara da questo punto di vista.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente.
Ribadisco che non ritiro gli emendamenti, ma non intervengo per ripetere questa cosa. Penso che su alcuni temi soprattutto certe realtà non possono avere nessuna titubanza e non dovrebbe esserci un approccio, diciamo, preconcetto dicendo “se presenti gli emendamenti in Aula io te li boccio”. Forse dovrebbe essere diverso l'approccio: se presenti gli emendamenti in Aula e io non mi sento in grado di stabilirne in un ragionevole tempo, un ragionevole spazio di tempo, la bontà, non posso sentirmi anche in grado di votarli, quindi penserei di più a un'astensione o comunque anche a un voto contrario. È diverso da quello che ha detto lei, consigliere Vecchi. Ho fatto arrivare gli emendamenti a lei nello stesso momento in cui sono arrivati agli altri consiglieri, poi un emendamento può essere migliorato, si possono fare subemendamenti, posso accettare le critiche, non le critiche politiche, le osservazioni politiche. Spero che non ci sia un ricatto, spero che non si dica “se non li ritiri non discuteremo più su questi temi con te”, perché io non porto le questioni personali o gli attacchi in politica.
Mi boccerete gli emendamenti, sono pronto a rilavorare con tutti i consiglieri di maggioranza o di opposizione su questi, quindi spero che non ci sia una sorta di ricatto “se non li ritiri non discuterai più con noi più avanti”. Spero, mi piacerebbe poter far passare oggi gli emendamenti perché io ne ho testato la bontà e l'approfondimento, non voglio imporre a nessuno il voto, però chiedo un po' più di rispetto e di non tirar sempre fuori la storia della bandierina, che è un po' stancante.
Sono abituato a portare avanti risoluzioni e atti, anche quando ero in Comune mi venivano bocciati e venivano ripresentati con una virgola cambiata ma con un'altra bandiera sopra e li votavo, quindi smettiamo di tirar fuori questa cosa della bandierina.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Consigliere Favia, lei ha esaurito in via definitiva il tempo a sua disposizione.
Ho inteso che non ritira gli emendamenti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente.
Io vorrei che il consigliere Favia si rendesse conto di un aspetto, per noi che siamo interessati ai due temi, parlo dell'acqua e delle cave, dei materiali, che ha sollevato. Lei ci pone non di fronte al fatto di dire se siamo d'accordo di affrontare il problema di adeguare le tariffe, ma lei ci pone di fronte al fatto che quello che lei ha proposto è l'adeguamento delle tariffe. Lei mi chiede di votare una cosa per la quale la sabbia e la ghiaia alluvionale deve essere pagata 2,28 al metro cubo. Perché 2,28? Perché non 6? O perché non 0,5? Non so.
Lei ci chiede di votare in questo momento che le somme commisurate al tipo e alla qualità dovranno essere versate dai titolari dell'autorizzazione in un'unica soluzione entro il 31 dicembre di ogni anno. Perché non ogni due mesi? Perché bisogna aspettare la fine dell'anno?
Questa è la ragione per la quale, ho cercato di dirlo in parole semplici in modo che tutti possano capirci, per dire che è un tema che merita di essere affrontato con un normale iter di costruzione di una proposta di legge, nella quale possiamo assieme convenire se vale 2,28 o 2,5. È tutto qui.
Quindi, per questo riteniamo che sia improprio dal punto di vista politico, legislativo, istituzionale porre in questi termini come lei ha fatto un tema sul quale potremmo essere d'accordo immagino forse anche al di là della maggioranza. Dopodiché per me una volta che le ho votato contro per questa ragione, rimane ugualmente valido il fatto che quando ci vogliamo confrontare siamo qui, siamo pronti.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di parlare la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.
PARIANI: Credo che il tema della bandierina stia in poco posto, se la vogliamo dire così in politica. La richiesta che noi abbiamo fatto al consigliere Favia è, da parte della maggioranza, una dimostrazione di interesse al tema e una richiesta di ritirare l'emendamento per far parte con noi, con la maggioranza, di un percorso che sia in grado di presentare su questi temi, e ne aggiungerei anche altri, perché non ci sono solamente queste due concessioni su cui andare a rivedere gli oneri, e quindi di farne parte. Quindi è una proposta politica di attenzione ai temi e al Movimento 5 Stelle circoscritta su questi temi qui che condividiamo. Se la risposta è no non è una risposta sul tema, perché poi ci rivedremo con una proposta della maggioranza e certamente il consigliere Favia potrà dire la sua, ci mancherebbe altro. È un no a una proposta politica della maggioranza di guardare assieme a questi temi.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Pariani.
Non ho altri iscritti a intervenire. Chiudiamo la discussione generale sull'emendamento 5 e apriamo le dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 5, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 5 è respinto.
Passiamo all'esame dell'art. 18.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 18.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 18 è approvato.
Emendamento n. 6, a firma del consigliere Favia, istitutivo di nuovo articolo.
Discussione generale sull'emendamento 6.
Dichiarazioni di voto sull'emendamento 6.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 6, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 6 è respinto.
Passiamo all'esame dell'art. 19.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 19.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 19 è approvato.
Art. 20.
Discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Semplicemente per stigmatizzare la portata di questo articolo, che prevede solo 300 mila euro per il 2011 per la tutela della costa, che mi pare un problema invece di tutta rilevanza non solo per la costa, ma per quanto riguarda il turismo di questa regione. Quindi si poteva fare molto di più e 300 mila euro mi sembrano veramente pochi.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Lombardi.
Non ho altri iscritti. È chiusa la discussione generale.
Apriamo le dichiarazioni di voto sull'art. 20.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 20.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 20 è approvato.
Art. 21.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 21.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 21 è approvato.
Art. 22.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 22.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 22 è approvato.
Art. 23.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 23.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 23 è approvato.
Art. 24.
Discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Villani. Ne ha facoltà.
VILLANI: Grazie, presidente.
Per tornare su un argomento di cui si è fatto un gran parlare stamattina, ma mi pare che questo sia in effetti l'articolo che bene evidenzia un concetto guida. E il concetto guida è che questa Regione mette a disposizione, con mezzi autonomi di bilancio, ulteriori 150 milioni di euro per il servizio sanitario regionale. Bene, stante che la decurtazione che Errani, che gli assessori hanno in questi mesi fortemente evidenziato rispetto alle risorse nazionali è di circa 340 milioni di euro, il 50% l'avevate già da qualche parte in un cassetto, visto che queste sono risorse aggiuntive che derivano da mezzi autonomi di bilancio che voi mettete a disposizione per l'esercizio finanziario 2011. Questa mi pare che sia una cosa che va sottolineata, poi, rimanendo nel settore, abbiamo anche i 30 milioni, poi vedremo all'art. 28, se non sbaglio, di ulteriore finanziamento per la telenovela infinita dell'ospedale di Cona, poi abbiamo risorse vincolate per altri circa 30 milioni, per cui sostanzialmente coprite con risorse proprie un plafond di circa 200 milioni di euro.
Forse vale la pena che si riconsideri quello che noi andiamo dicendo da tempo, che va rivisto il sistema e l'organizzazione del servizio sanitario regionale. Stamattina abbiamo fatto alcuni esempi che mi pare siano molto chiari: invece di utilizzare outsourcing abbiamo 130 cuochi all'ospedale Sant'Orsola-Malpighi, 70 uscieri, abbiamo dei doppioni in Regione, abbiamo tutta una serie di questioni che possono essere organizzate in un altro modo, consentendo di liberare risorse, e in questo caso sono tante le risorse, perché sono circa 200 milioni in tre articoli che vedremo succedersi, che si aggiungono a questi 150, liberando un po' di risorse magari per altri settori delle attività della Regione che hanno bisogno di essere in qualche modo incentivati. Penso ai finanziamenti alle imprese, penso alla scarsità di mezzi anche sulla rete viaria, penso al trasporto pubblico, altri settori.
Qui noi continuiamo una rincorsa dicendo che siamo virtuosi, però vi sono altre, poche per la verità, Regioni che chiudono il bilancio del servizio sanitario regionale alcune in avanzo, come il caso della Lombardia, alcune in pareggio, come il caso del Veneto. Noi ci stiamo rincorrendo, a luglio abbiamo fatto un assestamento dove abbiamo messo anche lì diverse decine di milioni a disposizione del bilancio sanitario e oggi siamo da capo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Villani.
Siamo in discussione generale sull'art. 24, perché molte delle sue considerazioni vertevano forse sull'art. 26, sul servizio sanitario regionale.
(interruzioni)
Non ho altri interventi in discussione generale.
Apriamo la fase delle dichiarazioni di voto sull'art. 24.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 24.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 24 è approvato.
Art. 25.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 25.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 25 è approvato.
Art. 26.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 26.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 26 è approvato.
Emendamento n. 1, istitutivo di nuovo articolo, a firma del consigliere Pollastri.
Discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente.
Questo emendamento prevede, incidendo contabilmente, di decurtare una parte di contributo alla Toscanini per incentivare il capitolo che riguarda i finanziamenti ai Comuni per il superamento delle barriere architettoniche. Quindi un emendamento di natura politica, che è coerente con diverse richieste che hanno fatto anche in dibattito generale i consiglieri dell'opposizione circa il finanziamento alla Toscanini.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
Non ho altri iscritti a parlare in discussione generale. Dichiarazioni di voto sull'emendamento 1.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma del consigliere Pollastri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 1 è respinto.
Art. 27.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.
PARIANI: Solo per esprimere soddisfazione e ringraziamento per il percorso che è stato compiuto per salvaguardare una realtà importante, che ha visto conclusa una sperimentazione pubblico-privata in sanità, e alla quale si consente, attraverso la forma della Spa pubblica, di avviare un nuovo percorso, salvaguardando appunto le peculiarità positive. Lo dico anche in un momento in cui questa realtà è stata attraversata da alcuni fatti di cronaca piuttosto problematici; credo che le istituzioni e la politica tutta facciano bene a salvaguardare una realtà sanitaria importante al di là delle responsabilità personali di chi è intervenuto, appunto, sulle vicende di cronaca che ho ricordato. La Regione sta facendo così.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Pariani.
Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: A questo proposito, così come annunciavo prima nella mia relazione generale, proprio perché identifico nella voce sanità un aspetto nevralgico legato alla redazione del bilancio, rinnovo questo appello che ho fatto prima. Il mio auspicio è che la cifra preventivata in sanità sia effettivamente la voce che si definirà sull'anno intero e che quindi ci venga risparmiata l'idea o l'ipotesi di dover stanziare ulteriori voci in fase di assestamento.
Mi auguro che questa riflessione, insomma, questo appello venga da voi ascoltato, perché ogni anno che passa diventa veramente imbarazzante prendere atto di una situazione del genere, ripeto, soprattutto quando poi, andando a verificare la destinazione di questi stanziamenti, si verifica che sono principalmente destinati a ripianare dei deficit.
Quindi, mi auguro che in un'ottica di razionalizzazione oggi quello che la Regione prevede per la sanità sia effettivamente quello che andremo a definire allo stesso 31.12 in fase di assestamento, senza avere alcuna altra voce da destinare e per far sì che invece si possano liberare fondi per altri settori, in particolare verso l'economia e verso il trasporto pubblico locale.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Se nessun altro consigliere chiede di parlare per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 27.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 27 è approvato.
Art. 28.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 28.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 28 è approvato.
Art. 29.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 29.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 29 è approvato.
Emendamento n. 2, istitutivo di nuovo articolo, a firma del consigliere Favia.
Discussione generale sull'emendamento. Dichiarazioni di voto sull'emendamento.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 2 è respinto.
Art. 30.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 30.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 30 è approvato.
Art. 31.
Discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Villani. Ne ha facoltà.
VILLANI: Sì, presidente, grazie.
Chiedo scusa per prima ma avevo il testo licenziato dalla Giunta e non quello licenziato dalla commissione, per cui erano sfalsati gli articoli. Comunque, prima mi riferivo ai 150 milioni di integrazione del fondo sanitario regionale.
Su questo articolo intervengo perché credo che questo sia un bell'esempio del rigore e della capacità gestionale della Regione Emilia-Romagna. Qui parliamo ancora dell'ospedale di Cona. Ricordo ai colleghi che si parlava dell'ospedale di Cona parlando di una spesa di qualche miliardo di lire, poi nel frattempo è arrivato l'euro e vi faccio fare i conti rispetto al tempo che è intercorso da quando si parla di questo ospedale e alle promesse che avevano fatto gli amministratori regionali di allora, che poi sono quasi sempre gli stessi attori nella commedia, che il primo paziente sarebbe stato curato e accudito in quell'ospedale nel 2003. Mi fa piacere sottolineare questo perché credo che sia abbastanza emblematico di come non si debbano utilizzare risorse pubbliche, tanto più che, insomma, questo ospedale ormai... Peraltro ci piacerebbe sapere orientativamente, perché da quando l'abbiamo chiesto la prima volta sono passati dieci anni, sarebbe bello e utile sapere, orientativamente, quando sarà pronto l'ospedale, con la speranza che non passino altri dieci anni. Nel frattempo credo che il costo finale si aggirerà attorno ai 500 milioni di euro.
Comunque, milione più milione meno, oramai vediamo che in ogni finanziaria regionale e in ogni consuntivo regionale ci sono soldi da destinare all'ospedale di Cona e credo che sia un fatto che va assolutamente rimarcato, perché credo, appunto, come dicevo prima, che sia emblematico di come non si debbano utilizzare soldi pubblici, tanto più, caro sottosegretario, lei è di quelle parti, che, insomma, la località scelta, chiamandosi La Morte, le doveva evocare qualcosa e forse era più prudente cambiare localizzazione dell'ospedale.
(interruzione del sottosegretario alla Presidenza della Giunta Bertelli)
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Villani.
Non ho altri iscritti in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 31.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 31 è approvato.
Art. 32.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 32.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 32 è approvato.
Art. 33.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 33.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 33 è approvato.
Art. 34.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 34.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 34 è approvato.
Art. 35.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 35.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 35 è approvato.
Art. 36.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 36.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 36 è approvato.
Art. 37.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 37.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 37 è approvato.
Art. 38.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 38.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 38 è approvato.
Art. 39.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 39.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 39 è approvato.
Art. 40.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 40.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 40 è approvato.
Art. 41.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 41.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 41 è approvato.
Art. 42.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 42.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 42 è approvato.
Art. 43.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 43.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 43 è approvato.
Art. 44.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 44.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 44 è approvato.
Art. 45.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 45.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 45 è approvato.
Emendamento n. 3, istitutivo di nuovo articolo, a firma del consigliere Favia.
Discussione generale sull'emendamento. Dichiarazioni di voto sull'emendamento.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 3, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 3 è respinto.
Art. 46.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 46.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 46 è approvato.
Art. 47.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 47.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 47 è approvato.
Art. 48.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 48.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 48 è approvato.
Art. 49.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 49.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 49 è approvato.
Art. 50.
Su questo articolo insiste l'emendamento 4, a firma del consigliere Favia.
Discussione generale congiunta su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di parlare la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Brevemente, presidente.
In merito all'emendamento 4 del consigliere Favia dichiaro l'astensione da parte del mio gruppo per una ragione. Condivido il principio, ma anche in questo caso contesto il merito per due ragioni: uno, non c'è competenza regionale su questo tema; secondo, non è chiaro dall'emendamento, con l'inserimento nella legge 25 del '99 di questa frase, che tipo di contenuto normativo si va ad assumere, perché non è minimamente indicata la parte della legge 25 nella quale si inserisce questa affermazione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto di parlare la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.
PARIANI: Il consigliere Favia ha motivato la presentazione di questo emendamento sulla base dell'approvazione di una risoluzione che presentammo qualche Assemblea fa, adesso non mi ricordo esattamente, sul tema dell'acqua pubblica e che egli stesso poi votò, però voglio sottolineare che lanciandoci il guanto di sfida lui forse non si è accorto che si giocava un'altra partita, perché noi nella risoluzione abbiamo posto la questione dell'acqua pubblica, cioè del bene pubblico acqua, e abbiamo chiesto al Governo di recedere rispetto alle modifiche introdotte che con l'art. 15 del D.L. 135 del 2009 hanno accelerato l'ingresso obbligatorio dei privati nella gestione del servizio idrico, e quindi è un'altra partita rispetto a un tema che lui introduce e su cui mi vorrei soffermare brevemente per dire perché noi siamo contrari a questo emendamento poiché egli dice l'acqua, la gestione dell'acqua d'interesse generale riconducibile ai diritti fondamentali della persona non rientra tra i servizi pubblici locali a rilevanza economica.
Cosa vuol dire questa frase? C'è un diritto derivante dall'Unione Europea che definisce la rilevanza economica dei servizi pubblici e la non rilevanza economica, discriminando su un punto: che i servizi relativi alla non rilevanza economica non sono pagati dalla tariffa, ma vengono pagati dalla fiscalità generale, con eventuale compartecipazione alla spesa dei cittadini. Parliamo della scuola, della sanità, del welfare, cioè di quei beni pubblici indisponibili e garantiti dai diritti individuali alla persona.
Certamente anche il bene pubblico acqua è un diritto della persona, ma dal punto di vista della gestione del servizio è stata una battaglia dell'ambientalismo su questi temi introdurre la rilevanza economica che portasse alla definizione di una tariffa equa che copriva tutti i costi del servizio, introducendo un regime che ha portato per l'acqua, come per i rifiuti (purtroppo non ancora compiuta del tutto questa riforma) alla definizione del principio “chi inquina paga”.
Quindi non si capisce perché il Movimento 5 Stelle, che ha tanto cari questi temi vuole tornare indietro da questa conquista, perché, appunto, ripeto, forse voleva sparare al tema della privatizzazione dell'acqua, non alla rilevanza economica o non economica.
Sul tema della privatizzazione continuiamo ad essere d'accordo e abbiamo votato insieme quella risoluzione, sull'altro punto no perché significa tornare al Medioevo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Pariani.
Chiudiamo la discussione generale su articolo ed emendamento.
Dichiarazioni di voto su articolo ed emendamento.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 4, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 4 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 50, così come nella sua stesura originaria.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 50 è approvato.
Art. 51.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 51.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 51 è approvato.
Art. 52.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 52.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 52 è approvato.
Art. 53.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 53.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 53 è approvato.
Art. 54.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 54.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 54 è approvato.
Art. 55.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 55.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 55 è approvato.
Abbiamo terminato l'esame dell'articolato del progetto di legge oggetto 747.
Passiamo all'esame dell'articolato dell'oggetto 748, bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio 2011 e bilancio pluriennale 2011-2013.
Su questo progetto di legge insiste un solo emendamento a firma del consigliere Favia, che affrontiamo come primo punto, in quanto è un emendamento che va a modificare gli allegati.
Apro subito la discussione generale sull'emendamento n. 1, a firma del consigliere Favia.
Dichiarazioni di voto su questo emendamento.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento 1 è respinto.
Art. 1.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 1 è approvato.
Art. 2.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 2 è approvato.
Art. 3.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 3 è approvato.
Art. 4.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 4 è approvato.
Art. 5.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 5.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 5 è approvato.
Art. 6.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 6 è approvato.
Art. 7.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 7.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 7 è approvato.
Art. 8.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 8.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 8 è approvato.
Art. 9.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 9.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 9 è approvato.
Art. 10.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 10.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 10 è approvato.
Art. 11.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 11.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 11 è approvato.
Art. 12.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 12.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 12 è approvato.
Art. 13.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 13.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 13 è approvato.
Art. 14.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 14.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 14 è approvato.
Art. 15.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 15.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 15 è approvato.
Art. 16.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 16.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 16 è approvato.
Art. 17.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 17.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 17 è approvato.
Art. 18.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 18.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 18 è approvato.
Art. 19.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 19.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 19 è approvato.
Art. 20.
Discussione generale.
Ha chiesto di parlare la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Intanto dichiaro che voteremo a favore di questo articolo perché ha allegato l'intero Piano pluriennale degli investimenti, però su questo oggetto abbiamo presentato un ordine del giorno per esprimere una contrarietà in merito a una voce di spesa che entrerà dal 2012, una voce di spesa che durerà per dieci anni, perché tante sono le rate previste per il pagamento della parte della Regione per contribuire alla costruzione dell'autostrada Cispadana.
Per quello che riguarda Rifondazione comunista e la Federazione della sinistra c'è una storica posizione in merito a un'opera che riconosciamo noi per primi è nel programma di questa Regione appunto da molti anni e da più di una legislatura, perché questo è appunto il tema, però riteniamo che sia giusto e corretto ribadire quello che è stato un nostro punto di vista, che non è mai risultato maggioritario, ma che, come dire, ha la dignità dal nostro punto di vista di continuare ad essere espresso.
Quindi, non ci sentiamo di non votare il complesso del Piano poliennale essendo articolato in tanti impegni di spesa che condividiamo, ma ribadiamo appunto in questo frangente, sulla specificità della Cispadana, la nostra contrarietà che poi viene meglio argomentata da una proposta di ordine del giorno che è stata depositata.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Siamo in discussione generale sull'art. 20. Non ho altri iscritti, apriamo le dichiarazioni di voto sull'art. 20.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 20.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 20 è approvato.
Art. 21.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 21.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 21 è approvato.
Abbiamo terminato anche l'esame dell'oggetto 748, legge di bilancio, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sui due progetti di legge uniti agli ordini del giorno, vi chiedo un po' di collaborazione perché li devo andare a leggere, non tutti ma almeno i proponenti. Questa mattina è stato ritirato un ordine del giorno, a firma del consigliere Naldi, che ne ha presentato uno con l'intera maggioranza.
Gli ordini del giorno abbinati agli oggetti 747 e 748, sono i seguenti:
il n. 1 a firma del consigliere Manfredini;
il n. 2 a firma dei consiglieri Manfredini, Bernardini, Cavalli e Corradi;
il n. 3 a firma del consigliere Manfredini;
il n. 4 a firma del consigliere Manfredini;
il n. 5 a firma del consigliere Manfredini;
il n. 6 a firma del consigliere Manfredini;
il n. 7 a firma del consigliere Manfredini;
il n. 8 a firma del consigliere Manfredini;
il n. 9 a firma del consigliere Manfredini;
il n. 10 a firma del consigliere Manfredini;
il n. 11 a firma del consigliere Cavalli;
il n. 12 a firma del consigliere Cavalli;
il n. 13 a firma del consigliere Manfredini;
il n. 14 a firma dei consiglieri Naldi, Meo, Sconciaforni, Donini, Monari, Pariani e Mandini;
il n. 15 a firma dei consiglieri Villani, Lombardi, Malaguti, Pollastri, Alberto Vecchi, Bartolini, Filippi, Bazzoni e Aimi.
NOÈ: E Noè.
(interruzioni)
PRESIDENTE (Richetti): Al quale si aggiunge la firma della consigliera Noè, alla quale chiediamo doppiamente scusa.
Il n. 16 a firma dei consiglieri Sconciaforni, Donini, Naldi e Meo;
il n. 17 a firma del consigliere Pollastri;
il n. 18 a firma dei consiglieri Monari, Naldi, Sconciaforni e Barbati;
il n. 19 a firma dei consiglieri Lombardi, Zoffoli, Donini, Alessandrini, Bartolini, Casadei e Piva.
Dichiarazioni di voto congiunte sugli ordini del giorno e sui due progetti di legge.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi.
Al suo gruppo, consigliere, restano 18 minuti.
Prego, consigliere Lombardi.
LOMBARDI: Grazie, presidente.
Per ribadire in questa sede alcune nostre posizioni ed esprimere il voto finale.
Intanto alcune, come dire, argomentazioni in contrasto con quanto affermato dall'assessore nella sua replica. Intanto se continuiamo a parlare dei tagli anche del 2012, dovremmo tenere presente l'accordo appena firmato dal presidente Errani che prevede una riconsiderazione proprio dei tagli del 2012, perché pare siano state accolte formalmente con una firma le argomentazioni proposte dalle Regione in questo senso, quindi non richiamiamo quel dato come una cosa assodata perché non lo è. Così come la questione della sanità, è vero, se andiamo a vedere quanto abbiamo avuto in aumento negli ultimi anni per la sanità sono cifre enormi, che assolutamente consentirebbero quei risparmi e quelle razionalizzazioni che dai banchi dell'opposizione sono state più volte richieste.
Una questione relativa a questi famosi tagli e alle possibilità della Regione. Io avevo invitato a prendere in esame i rapporti previsti dai documenti regionali. Allora, li tengo sotto gli occhi perché non mi voglio sbagliare. Sia nelle pagine di quest'anno che degli esercizi precedenti si legge: entrate regionali, per il 2011 assegnazioni statali correnti 498 milioni di euro, stessa voce per il 2010 575 milioni di euro, stessa voce per il 2009 574. Poi ci sono tributi della Regione che diminuiscono, tributi statali che aumentano. Queste sono le entrate della Regione, quindi mi pare che si possa ragionare anche su questi numeri, poi non dico che gli altri siano numeri infondati, ma come voi ci insegnate quando leggete i provvedimenti del ministro Tremonti, i numeri si possono anche leggere con impostazioni diverse. Io leggo che le assegnazioni statali correnti di quest'anno rispetto al preventivo dell'anno scorso sono 77 milioni di euro in meno e quindi questo ci darebbe la possibilità di fare qualcosa di più.
Rispetto agli ordini del giorno, voteremo favorevolmente, mentre ovviamente rispetto ai due provvedimenti del bilancio preventivo e della finanziaria il nostro voto è contrario. I due ordini del giorno a cui voteremo favorevolmente sono quello che porta la firma di tutti i colleghi del PdL e che si inserisce nelle argomentazioni che noi abbiamo proposto nei nostri interventi, e cioè quello di impiegare il fondo previsto di 150 milioni di euro, poi abbiamo visto che ce ne sono molti di più, altri 20 milioni per contributi alle Aziende sanitarie locali, 30 milioni all'ospedale di Cona, ma 150 milioni per il ripiano della sanità potrebbero essere risparmiati sui 9 miliardi di euro della sanità ed essere destinati, a nostro avviso, per esempio alle imprese per innovazione e competitività, così come richiesto e questa potrebbe essere una cosa assolutamente auspicabile, oltre ai fondi che si risparmieranno per gli ulteriori finanziamenti che sono dati, sempre dall'accordo Stato-Regioni ultimamente raggiunto, per il trasporto pubblico locale.
L'altro ordine del giorno si riferisce ad una situazione già nota a quest'Aula, che è quella dei lavoratori frontalieri della Repubblica di San Marino, sono 6.000 lavoratori appunto che risiedono principalmente nelle province di Rimini e Forlì-Cesena, questi oggi hanno una situazione di duplice criticità: una legata al fatto che la finanziaria della Repubblica di San Marino aumenta le tasse nei loro confronti, discriminandoli rispetto ai lavoratori sanmarinesi e noi chiediamo che la Giunta, per quanto di sua possibilità, si faccia carico di questa questione; l'altra cosa è una sensibilizzazione nei confronti del livello nazionale, che ovviamente ci faremo carico di fare anche noi direttamente, perché i lavoratori che perdono il lavoro da aziende sanmarinesi vengano inseriti nelle liste di mobilità italiane e non considerati come disoccupati tout court.
Quindi, queste sono le motivazioni per cui voteremo a favorevolmente a questi ordini del giorno.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Lombardi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente.
Come avete visto ho cercato di fare degli ordini del giorno molto sbrigativi, andando comunque subito al sodo. Con il n. 1 chiedo che questi contributi di 101 mila euro siano trasferiti per gli interventi previsti sull'accordo di programma nel settore investimenti sanitari dell'area strutture anziani e disabili; il n. 3 430 mila euro per il servizio automobilistico e per il rinnovo del parco autovetture, e casomai vi mando il mio meccanico e vedrete che quei soldi qua li risparmiamo di sicuro, quelle che dovete cambiare, da trasferire ai contributi ai Comuni singoli nelle forme associative per interventi a favore della mobilità di anziani, disabili e inabili; il n. 4, sono 155 mila euro per iniziative relative alla educazione per lo sviluppo di sostenizzazione dei principi della pace e dell'interculturalità, a favore dell'integrazione al fondo dei rischi al patrimonio di garanzia delle cooperative di garanzia e dei consorzi fidi per gli operatori del settore artigianale e commercio. Questa è una cosa che già stamattina era stata detta, ho sentito alcuni di voi, “aiutare le piccole attività” e si possono aiutare solamente con questi finanziamenti.
Il n. 5 è relativo ai contributi alle aziende per integrazione sociale ai cittadini stranieri immigrati, ridurre di 110 mila euro, che mi pare proprio una stupidaggine, al miglioramento della sicurezza stradale. Ricordo che abbiamo ancora una marea di incidenti stradali mortali e ci sono dei cartelli autostradali che non sono leggibili. Se uno fa il giro veramente, assessore, parlo del modenese, sarebbero da cambiare tutti.
Il n. 6 sono 200 mila euro per le manifestazioni per il centocinquantesimo dell'Unità d'Italia, sapete bene che questi qua io li avrei risparmiati proprio tutti perché, come dicevo, abbiamo un'Italia unita, a mio parere, geograficamente, l'Italia sarà veramente unita quando tutti avremo gli stessi diritti e gli stessi doveri, cosa che non abbiamo.
Il n. 7 “Contributo annuo alla Fondazione della Danza”, 400 mila euro che volevamo destinare alle persone non autosufficienti, così mangiano anche loro poverini.
Il n. 8 “Contributi per le Province per la costruzione di ricoveri per cani e gatti”, insomma, 350 mila euro da destinare alla sicurezza.
Quello che mi sta più a cuore è l'ordine del giorno che abbiamo proposto stamattina, già ho tentato anche la volta scorsa, sia in Assemblea che nel mandato precedente, dell'assestamento di bilancio, di quei famosi 4 milioni e 500 mila euro che sono lì a disposizione dei Comuni in un capitolo che non vengono toccati. Allora, se non sono toccati, vuol dire che non ne hanno bisogno, allora questi li volevamo destinare, proprio perché c'è stato un taglio, all'Agenzia regionale per la Protezione civile. Ecco, mi pare, questa mattina ho detto che se c'era qualcuno che voleva parlare di questo ordine del giorno, poi nessuno si è fatto avanti, si vede che a voi, come dire, vi preme di più tenerli lì fermi a disposizione per gli extracomunitari, cosa che i Comuni non hanno mai chiesto e non ne hanno bisogno, a differenza di darli all'Agenzia regionale per la Protezione civile.
Chiaramente io ve li voto tutti...
(interruzioni)
Ci tenevo almeno per questo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Manfredini.
Al suo gruppo rimangono 13 minuti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente.
Colleghi consiglieri, credo, adesso tralascio il siparietto iniziale sull'intervento del collega Vecchi, che sia stato strumentalizzato oltre ogni misura e quindi non voglio riandare su una questione diciamo che può essere valutata solo come antipatica, perché le modalità di esercizio delle prerogative dei consiglieri sono abbondantemente garantite dal presidente Richetti e comunque in ogni caso non sono state lese così come strumentalmente nel dibattito iniziale si è cercato di far passare.
Per andare sul tema, presidente, io non so quanto tempo è rimasto a mia disposizione. Non so quanto tempo ho, presidente Richetti, a mia disposizione, penso di averne comunque a sufficienza per poter dire...
PRESIDENTE (Richetti): 70 minuti, consigliere Monari, quindi ce la può fare.
Prego, consigliere Monari.
(brusio in aula)
MONARI: Se esistesse uno strumento per misurare la distanza politica, l'approccio culturale tra la maggioranza che pro tempore, mi auguro ancora per poco, siede a Roma e quella che siede qui invece a Bologna, in questa Assemblea legislativa, probabilmente sarebbe necessario tararlo non i chilometri, non in ore di percorrenza, ma in anni luce.
Credo che il merito più grande del lavoro svolto nella redazione di questo bilancio, e qui il merito a Simonetta Saliera, al presidente Errani, sia nell’avere difeso e rilanciato una visione, una strategia e anche un’identità: quella dell’Emilia-Romagna che vogliamo costruire e che sta scritta nel nostro programma, nel programma con il quale siamo andati a chiedere il voto ai cittadini e abbiamo ottenuto la loro fiducia.
Qualcuno potrebbe spiegarci che il Governo nazionale ha dovuto far tirare la cinghia a tutti, poiché deve vigilare sull’indebitamento del Paese. Ma, se dovessimo giudicare la propensione al rigore data dai fatti, probabilmente il Governo avrebbe dovuto chiedere all’Emilia-Romagna non nuovi sacrifici, ma una consulenza, ovviamente a titolo gratuito, ci mancherebbe.
La nostra Regione - l'abbiamo sentito ribadire in molti interventi e anche nella replica della vicepresidente - ha la quota di debito pro capite più bassa d’Italia: 224 euro a persona. Nel 2010 abbiamo ridotto gli oneri per i debiti di 57,36 milioni di euro.
Il debito pubblico locale pro capite in Emilia-Romagna è pari a 1.228 euro contro i 2.154 euro del livello nazionale.
Tremonti, invece, ha portato ad oggi il rapporto debito/Pil nazionale al 118%. Il Governo Berlusconi ha riportato in due anni il debito pubblico ai livelli degli anni '90, annullando di fatto almeno quattordici anni di sacrifici degli italiani e - non mi stancherò di ricordarlo - il 97% del debito pubblico assoluto deriva dall’Amministrazione centrale dello Stato e solo il 7% dagli enti locali. Ovviamente apro e chiudo una piccola parentesi per ricordare al collega Villani, lo dico così, “ça va sans dir” i 500 milioni di indebitamento del Comune di Parma brillantemente amministrato.
Il dato del debito pubblico al 118% non è grave solo per i rischi diciamo finanziari ad esso connesso. Nel documento finale dei ministri delle Finanze europei del 21 ottobre scorso sulla riforma del patto di stabilità, si dice esplicitamente che verrà definito un parametro numerico per valutare il ritmo a cui un Paese del sistema dell'euro riduce il debito pubblico in eccesso. Questo per l’Italia significherebbe passare con una marcia forzata ad una riduzione fino al 60%, che è l'obiettivo di Maastricht, del rapporto debito Pil, dopo che il Governo ha cominciato peggiorando le cose, smentendo l’inversione di tendenza che si era impressa alla curva con i governi del centrosinistra.
Ricordo che la flessibilità dei parametri di Maastricht fu un risultato politico sul piano comunitario dell'intero Paese, dell'intero sistema Italia: non sono certo che oggi la fiducia e la credibilità di cui godiamo in Europa e nel mondo sia la stessa.
La situazione del Paese è gravissima. Il centro studi di Confindustria, il 16 dicembre, ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita economica. Alla fine del periodo di previsione, nel quarto trimestre 2012, il Pil italiano risulterà inferiore del 2,8% rispetto ai livelli pre-crisi, avendo recuperato fino ad allora il 4,3%. Una dinamica molto più lenta di quella degli altri Paesi dell'intera area dell'euro. Sostiene sempre Confindustria che “il divario di sviluppo è destinato perciò ad ampliarsi ulteriormente nei prossimi anni. Alla fine del 2012 il Pil sarà salito in Germania del 10,5%, in Francia del 5,9% e del 6,1% nell'Eurozona”. Il biennio di crisi economica è costato all'Italia la perdita di 540 mila posti di lavoro e anche per il 2011 continuerà la contrazione dell'occupazione per invertire di poco la rotta, ma solo a partire dalla metà del 2012.
Vedete, anche in Emilia-Romagna il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre 2010 è al 5,8 %, 1,4 punti percentuali in più rispetto al secondo trimestre 2009, 3% in meno rispetto al dato nazionale. Le persone in cerca di lavoro sono 120.000. Tra gennaio e ottobre 2010 in Emilia-Romagna sono state autorizzate dall’INPS oltre 24 milioni di ore di cassa integrazione ordinaria (in calo rispetto allo stesso periodo del 2009), 29 milioni di cassa integrazione straordinaria e circa 46 milioni di ore di cassa integrazione in deroga. Questa la diagnosi. Nella cura, ancora una volta, la distanza politica tra Bologna e Roma è davvero profonda. Citerò almeno cinque assi di distanza per delineare la differenza, la diversità tra il nostro sistema di governo e il sistema di governo nazionale.
Prima distanza: la terapia d’urto contro la crisi.
A Roma non ve ne è traccia. Se l’aumento del debito pubblico fosse connesso con la partenza di grandi opere che facciano da volano alla ripresa, vi leggeremmo perlomeno una strategia. Dove sono, però, i ponti, le autostrade, i cantieri, gli investimenti pubblici dello Stato? Sono nel cassetto. Tutto è ben lontano dal produrre posti di lavoro. Il debito pubblico non è finalizzato alla ripresa, semplicemente c’è solo il debito pubblico. Non pago di questo, il Governo ha anche bloccato la capacità di investimento degli enti locali e ha tagliato i fondi di sostegno all’economia.
In Emilia-Romagna, invece, investiamo 2 miliardi e 210 milioni. Cento in meno, ma di più in percentuale, a testimoniare che i tagli li manterremo sulla spesa corrente e non sulle infrastrutture del futuro. Confermiamo una politica di sostegno della ripresa e dello sviluppo sostenibile con 477 milioni di euro. A fronte di un taglio di 70 milioni del fondo dello Stato, ne mettiamo 35 del nostro bilancio. Investiamo 380 milioni per la sanità, 230 per Protezione civile, foreste e costa.
Seconda distanza: alleviare i sintomi della crisi.
Lo Stato ha garantito - ci auguriamo continui a farlo - la copertura degli ammortizzatori sociali a fronte della grave situazione occupazionale. In Emilia-Romagna abbiamo scelto di fare di più, da subito, se non altro perché noi abbiamo capito da subito che la crisi c’era e mordeva pesantemente anche qua, nella nostra regione.
Il nostro Patto contro la crisi, con i suoi sostegni alla produzione e l’ampliamento degli ammortizzatori sociali, è diventato un esempio a livello nazionale, e ha messo intorno a un tavolo, ha avuto la capacità di mettere intorno a un tavolo tutti gli attori dell’economia e della società produttiva emiliano romagnola.
Lo confermiamo, vogliamo portarlo avanti e potenziarlo, ma pensiamo anche alle nostre famiglie che non riescono a pagare la rata del mutuo, crediamo sia importante anche sostenere la domanda interna e dunque salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie attraverso il potenziamento degli interventi sullo stato sociale e le politiche di contenimento delle tariffe. In quest’ottica abbiamo scelto di non variare la nostra politica fiscale, di non aumentare dunque tasse e nemmeno di mettere ticket per il comparto della sanità. Ricordiamo che invece, a livello nazionale, la pressione fiscale è ormai arrivata al 43,5%, potrei definirlo quasi un tentativo di record mondiale.
La terza distanza tra noi e Roma sta nel concetto di responsabilità.
Noi ci facciamo carico della nostra responsabilità nei confronti dell’equilibrio dei conti pubblici e non è la prima volta, è così da sempre. La Corte dei Conti ha speso parole di elogio per i nostri bilanci. I tagli ai trasferimenti statali per il 2011 e 2012 toglieranno a Regione ed enti locali nei prossimi due anni 1,2 miliardi di euro. I tagli e le fumose e instabili regole del Patto di stabilità mettono i nostri enti locali, i nostri Comuni in particolare, in condizioni di non poter programmare, di non poter rispondere alle richieste delle famiglie colpite dalla crisi, di non poter investire per rilanciare l’economia. Noi diciamo no a quel Patto di stabilità e abbiamo scelto, ieri, di realizzare il Patto di stabilità territoriale dell’Emilia-Romagna. Lo abbiamo approvato sì. Con questo strumento intendiamo proporre un sistema di governo della finanza pubblica territoriale, condiviso con l'intero sistema delle autonomie locali. Lo abbiamo fatto per essere in grado di esercitare scelte nostre, equilibrate per questo territorio, per rendere più efficiente la spesa e per definire interventi per un riequilibrio del livello di indebitamento di tutti gli enti locali. Insomma, di fare i conti, ma di farli tutti insieme.
Siamo la prima Regione italiana che adotta un provvedimento di questa natura, basato sulla piena assunzione di responsabilità per la stabilità finanziaria.
Tutto ciò si chiama federalismo, federalismo della solidarietà, federalismo della responsabilità, che significa anche rinunciare a ritrarre un’Italia dove i Comuni spendono, le Regioni spandono, il Governo si lamenta, ma poi finisce tutto a tarallucci e vino. Ognuno faccia il suo. E i dati, per ora, spiegano che qui è stato fatto e a Roma si deve ancora farlo per davvero.
La quarta distanza sulla linea Bologna-Roma è: noi non ci arrendiamo.
Nella politica e nell’atteggiamento del Governo c’è una sorta di arrendevolezza nei confronti delle conseguenze della crisi. I tagli pesantissimi al fondo sociale, alla sanità, che si rifrangono sul nostro bilancio, ma anche quelli alla scuola, all’università, nascondono in realtà un’analisi della situazione che a volte viene persino esplicitata. Grosso modo è questa: eravamo, eravate abituati troppo bene, il momento è difficile, bisogna arrangiarsi. Un po’ meno sanità, un po’ meno scuola, un po’ meno welfare. È così, cosa ci volete fare, mica è colpa nostra. E noi, qua in Emilia-Romagna, abbiamo invece dimostrato che investire e gestire bene sanità, scuola, welfare si può fare e significa allo stesso tempo sostenere lo sviluppo. Non spendere, ma investire per far funzionare il sistema.
La quinta ed ultima distanza sul Bologna-Roma è una parola breve e sintetica: coerenza.
Noi non crediamo che sia possibile attraversare un momento difficile, come quello che sta attraversando l'Italia, senza mettersi in discussione, senza fare la propria parte. Per questo abbiamo scelto di proseguire la razionalizzazione della spesa e del contenimento dei costi di funzionamento della macchina regionale anche attraverso la semplificazione amministrativa. La spesa di funzionamento, lo ricordo ai colleghi del centrodestra che sono intervenuti prima di me, la spesa di funzionamento dicevo della Regione calerà dell’8,3% in un anno, con un risparmio netto di 33,3 milioni di euro.
Rigore e serietà hanno da sempre contraddistinto l’amministrazione dell’Emilia-Romagna, che coerentemente si è mossa in una direzione certamente non indotta dalla cronaca, ma provata dalla propria storia. Abbiamo centrato l’obiettivo di tenere bassi i costi della macchina amministrativa senza mai metterne in discussione l’efficienza.
Governare, vedete, è un termine di uso antico ed è un termine che prende origine dall’atto di condurre una nave. Noi crediamo che governare un Paese, una Regione, un Comune, una comunità, sia dirigerla su di una rotta ben precisa e che la responsabilità di governo si manifesti soprattutto in mare aperto, in mezzo alla tempesta, come quella che sta avvolgendo l'Italia: la crisi, la solitudine, la disperazione, lo smarrimento dei cittadini. Dare risposte concrete: ecco questo per noi è governare. Lo è per noi, per il presidente Errani, per quello che sta facendo anche sul livello nazionale al tavolo della Conferenza Stato-Regioni, non è semplicemente e caparbiamente stare a galla, stare avvinghiati alla propria sedia. Per noi governare è – lo ripeto – cercare di dirigere la nostra comunità su una rotta ben delineata, ben precisa e cercare di mettere tutti in sicurezza, a partire dai più deboli, dai più afflitti, dai più esposti.
Noi voteremo ovviamente, come gruppo del PD, a favore della proposta di bilancio, a favore degli ordini del giorno che sono stati proposti dall'intera maggioranza e, ripeto, senza sottolineare alcuno spirito di polemica, dall'intera maggioranza voteremo a favore, dicevo, mentre respingeremo tutti gli altri ordini del giorno che non contraddistinguono e sottolineano l'unità di questo Governo della Regione che, a nostro avviso, sta ben figurando e ben rispondendo agli impegni che abbiamo preso con l'intera società emiliano-romagnola.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Monari.
Restano 50 minuti al gruppo del PD.
Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli.
Il gruppo Lega Nord ha 13 minuti.
Prego, consigliere Cavalli.
CAVALLI: Grazie, presidente.
Io ho presentato due ordini del giorno, già in commissione avevo criticato come ridurre soldi per le associazioni dei consumatori, degli utenti perché, come tutti sanno, questi enti pagano una tessera quando si va a chiedere una consulenza e l'altro è a favore del turismo. Un altro è per togliere i contributi alle associazioni ed enti del commercio equosolidale e destinare questi fondi alla riqualificazione delle aree del mercato.
Poi oggi è il mio primo bilancio e abbiamo voluto, come il mio collega ascoltare. É stata una bellissima giornata e quello che mi ha stupito soprattutto è questo piagnisteo che abbiamo tenuto in questi mesi, un'Assemblea dove il presidente Errani si lamentava in modo molto convinto dei tagli e poi scopriamo che quelle voci che dovevano essere tagliate per prime, come la Toscanini, i 4 milioni, dopo per il consuntivo sicuramente avremo un altro milione e noi invitiamo la Toscanini tutte le volte, visto che ieri abbiamo votato una risoluzione, a venire a suonare l'inno d'Italia qua fra il pubblico. Poi abbiamo tanti altri soldi, soldi per i nomadi, 150 mila euro a favore della pace, sfido chiunque a non essere a favore della pace. Per il parco macchine abbiamo chiesto una riduzione, speriamo che venga votata. Integrazione sociale per i cittadini extracomunitari, forse dovremmo fare al rovescio, soldi per l'unità d'Italia. Credo che effettivamente abbiamo pianto molto, però soldi per cose inutili ne avete messi. E poi ultima cosa, leggendo oggi un giornale, non certamente la Padania, che è un organo di partito, leggo: “Pur essendo aumentato l'indebitamento, è il più basso in Europa in Italia e rappresenta il solo 70% del nostro reddito disponibile, contro il 130 degli Usa e Giappone, il 100 per cento di Germania e Francia”. Non solo, le famiglie italiane, grazie al mattone, sono tra le più ricche al mondo, possiedono infatti il 5,7% di circa 160 miliardi di euro di ricchezza mondiale. Il Pil pesa solo il 3% e la popolazione meno dell'1%...
(interruzioni)
No, sto leggendo... Guardi, consigliera, è mia abitudine non interrompere mai nessuno, lei probabilmente l'educazione l'ha lasciata da qualche altra parte, l'ha lasciata fuori da quest'Aula...
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere Cavalli, facciamo così, tagliamo la testa al toro, lei parla alla Presidenza e troverà tutta l'attenzione del caso.
Prego, consigliere Cavalli.
(interruzioni)
Colleghi, per favore, silenzio.
Prego, consigliere Cavalli, proceda con il suo intervento.
CAVALLI: Non è lo sfascio.
Quindi credo che soltanto qualche menagramo dice che il nostro Paese è allo sfascio, che la distanza tra Roma e Bologna è molto distante. Noi abbiamo sempre detto e infatti abbiamo chiesto al presidente Errani di guardare al nord, non al sud, perché noi siamo più attigui alle nostre regioni del nord perché siamo nelle quattro regioni che hanno i conti in regola e quindi credo, consigliere Monari, o capogruppo, crediamo che noi non abbiamo niente da vedere verso Roma, anzi, siamo lì a governare, stiamo governando bene, perché l'altro giorno il presidente Errani ha firmato il famoso decreto Stato-Regioni, e quindi credo che noi oggi voteremo contro per questo bilancio che a noi non piace, non piace assolutamente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Cavalli.
Restano al gruppo Lega Nord 8 minuti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Consigliere, il suo gruppo ha a disposizione 15 minuti.
Prego, consigliere Naldi.
NALDI: Grazie, presidente.
La mia intenzione è di presentare l'ordine del giorno, di cui sono primo firmatario, ma sottoscritto da tutta la maggioranza.
Colgo l'occasione per per dire due cose. Credo che questo bilancio che stiamo discutendo in questa giornata, nelle circostanze date dopo i provvedimenti del Governo, sia pure con alcuni correttivi che sono intervenuti successivamente, cerca di fare fronte ai problemi della crisi, ai problemi creati dalla crisi, ai problemi della solidarietà e della convivenza sociale nella nostra regione nel migliore dei modi possibili e lo fa attingendo a tutte le risorse di cui possiamo ancora disporre.
Credo che non sia sfuggito a nessuno il fatto che gran parte delle conseguenze più negative dei provvedimenti adottati dal Governo finiremo per pagarli nel corso del 2012, anche perché si aggraveranno ancora i tagli del Governo...
(brusio in aula)
Si fa un po' di fatica a parlare, ma ci proviamo.
PRESIDENTE (Richetti): Sì, consigliere, lei ha ragione.
Colleghi, riprendiamo posto e prestiamo un po' più di attenzione.
Prego, consigliere Naldi.
NALDI: Se no dovrò cominciare anch'io a insultare qualcuno per attirare l'attenzione, perché ho visto che funziona come metodo...
(interruzioni)
Bene, volevo ricordare al collega, consigliere Cavalli, che nei giornali che ha appena finito di leggere c'è anche scritto che c'è un dato giudicato anomalo anche dalla Banca d'Italia, cioè che il 10% di questo Paese possiede il 40% della ricchezza e il 50% di questo Paese detiene il 10% della ricchezza e questo divario fra pochi ricchissimi e tanti poveri sta aumentando. Questo lo richiamo perché è pertinente all'ordine del giorno che abbiamo presentato, perché questo è un Paese nel quale sta aumentando la parte di popolazione nelle condizioni di povertà estreme e di superamento della soglia di povertà.
La cosa assolutamente nuova da molti punti di vista in questo Paese, nella storia di questo Paese, è che una parte dei poveri sono anche coloro che lavorano, una parte delle persone sotto la soglia di povertà sono in particolar modo i giovani, che solo in una prolungata e innaturale permanenza all'interno della famiglia trovano la compensazione per riuscire a campare.
In questo Paese negli ultimi anni è aumentata ancora la precarietà, tutte le leggi di modifica del mercato del lavoro che sono state fatte sono state finalizzate a dare ancora più flessibilità alle imprese, ci sono 46 forme contrattuali fra le quali gli imprenditori possono scegliere e la stragrande maggioranza di queste sono con peculiarità di assoluta precarietà. Anche nella nostra regione ci sono dei dati estremamente preoccupanti, perché, cito il dato della provincia di Bologna, ma le proporzioni sono le stesse se prendiamo in esame anche la regione, su 140.000 nuove assunzioni nel corso dell'ultimo anno, solo 22.000 sono a tempo indeterminato, cioè il 15%, mentre l'85% sono in qualche modo a tempo determinato. Quindi ormai l'avviamento al lavoro avviene semplicemente sulla base di lavoro precario e lavoro precario che poi, quando succede, viene confermato come precario, perché altrimenti è chiaro che aumenterebbe la quota di assunzioni a tempo indeterminato.
Quindi, dal momento che sappiamo purtroppo che le previsioni di ripresa nel nostro Paese e nella nostra regione sono ancora abbastanza tenui e non immediate, credo che noi dobbiamo seriamente porci il problema di come sostenere, in qualche modo non abbandonare una generazione che si trova totalmente in una condizione di disagio, di precarietà. Una generazione che non ha diritti, che non ha futuro, e il tema oggi noi ce lo vediamo sollevato in molti aspetti della vita di un giovane: nella sua vita di ricercatore, nella sua vita di studioso ha sempre il problema di fare i conti con una mancanza di prospettive, con una mancanza di futuro.
Gli uffici della Regione hanno prodotto un ottimo lavoro, un libretto fatto molto bene dove si esaminano tutte le modalità esistenti in Europa in qualche modo afferenti al reddito di cittadinanza, reddito sociale, reddito minimo garantito. Ognuno lo chiama con modalità diverse, ma sono modalità che servono per far fronte sostanzialmente allo stesso problema.
Ecco, credo che noi dobbiamo iniziare a vedere come possiamo risolvere in questo contesto nel nostro caso questo problema, sapendo che non potrà mai essere una Regione che risolve una volta per tutte il tema del reddito di cittadinanza. Noi possiamo, credo, facendo una verifica anche sulle risorse, iniziare una sperimentazione che non può avere altro che lo scopo di preludere a un provvedimento su scala nazionale, però penso che dobbiamo seriamente misurarci con il tentativo di affrontare questo problema. Fra l'altro ritengo che se questo non inizia in una Regione come questa, che ha dato origine alla prime cooperative, ai primi fondi di mutuo soccorso e così via, credo che sia difficile ipotizzare che possa nascere altrove, anche se per la verità forme di reddito di cittadinanza sono state sperimentate in Campania e nel Lazio. Penso che noi dovremmo cercare una nostra modalità per affrontare questo problema ed è per questo, e finisco, che l'ordine del giorno, fatta tutta una serie di premesse, finisce impegnando la Giunta regionale a verificare l'esistenza delle condizioni per avviare una sperimentazione di reddito sociale. L'assessore nella sua replica ci ha spiegato che già c'è un gruppo che ci sta lavorando sopra; penso che, e anche questo è uno scopo dell'ordine del giorno che abbiamo presentato, ci si debba lavorare assieme, Giunta e Consiglio, in modo tale che possiamo effettivamente verificare assieme le condizioni e anche le soluzioni che si possono dare a questo problema.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Restano 5 minuti al suo gruppo.
Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente.
Io ho già motivato nella mia relazione generale che a questa legge avrei espresso un voto contrario, però questo voto contrario, mi lasci dire, trova ulteriore conferma rispetto ad una mancata risposta che non ho ricevuto di fronte a una questione che avevo posto al centro del mio intervento. Avevo focalizzato l'attenzione sull'importanza di quanto oggi fosse necessario contenere l'integrazione sulla spesa sanitaria rispetto a quella preventivata. Mi sembrava un aspetto molto importante, perché abbiamo riscontrato che effettivamente da questi stanziamenti, da questi impegni che vengono dedicati alla materia sanitaria, noi ci ritroviamo a ipotecare delle risorse e a non consentire invece che vengano liberate in favore di altri settori.
Mi dispiace non aver trovato, di fronte all'appello caloroso che avevo fatto, un riscontro, anche solo per sentirmi dire “ci impegneremo” affinché, a fronte dei 200 milioni dell'anno scorso, ai 150 milioni di quest'anno, l'assestato si conterrà in quella direzione. Non ho ricevuto alcun riscontro e mi dispiace perché è una totale insensibilità rispetto a un aspetto nodale. Allora, mi dispiace perché questa mancata risposta mi rafforza nel mio voto negativo.
Sono comunque fiduciosa e certa che nell'arco del 2011, anche se i nostri Lea sono sicuramente buoni sotto il profilo sanitario, da parte nostra, anzi, a maggior ragione si riuscirà a trovare la modalità per razionalizzare al meglio. Comunque farò molta attenzione a questo e sono fiduciosa che nell'assestamento non avrò ulteriori sorprese.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Non ho altri iscritti a parlare, per cui chiudiamo la fase delle dichiarazioni di voto e iniziamo con le votazioni degli ordini del giorno collegati agli oggetti 747 e 748.
Prego i consiglieri Moriconi e Cavalli di sostituire i consiglieri Mori e Filippi nelle funzioni di scrutatori.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/1, a firma del consigliere Manfredini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/1 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/2, a firma dei consiglieri Manfredini; Bernardini, Cavalli e Corradi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/2 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/3, a firma del consigliere Manfredini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/3 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/4, a firma del consigliere Manfredini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/4 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/5, a firma del consigliere Manfredini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/5 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/6, a firma del consigliere Manfredini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/6 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/7, a firma del consigliere Manfredini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/7 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/8, a firma del consigliere Manfredini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/8 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/9, a firma del consigliere Manfredini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/9 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/10, a firma del consigliere Manfredini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/10 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/11, a firma del consigliere Cavalli.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/11 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/12, a firma del consigliere Cavalli.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/12 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/13, a firma del consigliere Manfredini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/13 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/14, a firma dei consiglieri Naldi, Meo, Sconciaforni, Donini, Monari, Pariani e Mandini.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/14 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/15, a firma dei consiglieri Villani, Lombardi, Malaguti, Pollastri, Alberto Vecchi, Bartolini, Filippi, Bazzoni, Aimi e Noè.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/15 è respinto.
L'ordine del giorno oggetto 747-748/16 è ritirato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/17, a firma del consigliere Pollastri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/17 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/18, a firma dei consiglieri Monari, Naldi, Sconciaforni e Barbati.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/18 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 747-748/19, a firma dei consiglieri Lombardi, Zoffoli, Donini, Alessandrini, Bartolini, Casadei e Piva.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'ordine del giorno oggetto 747-748/19 è approvato.
Si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, di cui all'oggetto 747, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
47
Assenti
3
Favorevoli
31
Contrari
16
Astenuti
--
PRESIDENTE (Richetti): Proclamo approvata la legge riguardante "Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013".
Si proceda infine alla votazione dell'intero testo di legge, di cui all'oggetto 748, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
47
Assenti
3
Favorevoli
31
Contrari
16
Astenuti
--
PRESIDENTE (Richetti): Proclamo approvata la legge riguardante "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2011 e bilancio pluriennale 2011-2013".
Colleghi, a voi, ai collaboratori dell'Aula, alle vostre famiglie Buon Natale con una raccomandazione: tornate sereni.
Buon Natale e buon anno.
Annuncio di interrogazioni, risoluzioni, mozione e interpellanza
PRESIDENTE (Richetti): A norma dell'art. 69 del Regolamento interno, comunico che nel corso delle sedute del 20 e 21 dicembre sono pervenuti alla Presidenza i seguenti documenti, contrassegnati dai numeri d'oggetto che li precedono:
865 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, in merito alle attività poste in essere dalla società "Immobiliare Forlimpopoli S.r.l.", costituita da un dirigente del Servizio di Bacino di Ravenna. (575)
866 - Interrogazione dei consiglieri Costi e Luciano Vecchi, a risposta scritta, per chiedere alla Giunta di informare l'Assemblea legislativa circa il piano industriale e le relative prospettive aziendali e occupazionali della Maserati di Modena. (576)
867 - Risoluzione proposta dai consiglieri Grillini, Casadei, Monari, Pariani, Costi, Noè, Favia e Villani per valutare l'opportunità che nel 2011, ricorrendo il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, le sedute dell'Assemblea vengano aperte dall'esecuzione dell'inno di Mameli come simbolo dell'unità nazionale. (127)
868 - Mozione proposta dai consiglieri Pollastri e Cavalli per chiedere alla Giunta regionale di procedere alla realizzazione del casello autostradale di Castelvetro Piacentino e delle opere connesse e di concertare con gli enti locali le soluzioni da mettere in atto per la relativa mitigazione ambientale. (12)
869 - Risoluzione proposta dai consiglieri Garbi, Ferrari, Carini, Mori, Moriconi, Alessandrini, Luciano Vecchi, Pagani, Zoffoli, Monari, Bonaccini, Pariani, Casadei e Costi, per invitare la Giunta ad intervenire presso l'INPS per ripristinare il corretto svolgimento delle procedure di controllo ed erogazione delle pensioni di invalidità, con particolare riferimento ai cittadini affetti dalla sindrome di Down. (128)
870 - Risoluzione proposta dai consiglieri Carini, Alessandrini, Costi, Mori, Moriconi, Zoffoli, Monari, Montani, Bonaccini, Vecchi Luciano, Mazzotti, Fiammenghi, Garbi, Montanari, Marani, Pariani, Cevenini e Casadei per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Ministero degli Interni affinché venga costituita una Agenzia Operativa della DIA (Direzione Investigativa Antimafia). (129)
871 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la vicenda relativa alle "Terre Naldi", azienda agricola in località Tebano, di proprietà del Comune di Faenza. (577)
873 - Interrogazione del consigliere Lombardi, a risposta scritta, circa la campagna di comunicazione proposta da START ROMAGNA sui propri mezzi. (578)
874 - Risoluzione proposta dai consiglieri Villani, Bignami, Lombardi, Leoni, Aimi, Malaguti, Filippi, Alberto Vecchi, Pollastri, Bartolini e Bazzoni per impegnare la Giunta, in accordo con l'Ufficio scolastico regionale, a vietare la distribuzione nelle scuole di una pubblicazione della Commissione Europea che non menziona il Natale cattolico tra le festività delle confessioni religiose presenti in Europa. (130)
875 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa l'installazione da parte dell'Arpa di una centralina che rilevi l'inquinamento nell'area del Baggiovara Center, presso il centro commerciale Nordiconad in provincia di Modena. (579)
876 - Interpellanza della consigliera Barbati per sapere se la Giunta intende concedere finanziamenti al sistema ospedaliero al fine di migliorare il sistema assistenziale di base per gli anziani non autosufficienti. (50)
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 18,39
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta il consigliere Andrea DEFRANCESCHI.
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Maurizio CEVENINI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Daniela MONTANI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI;
il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Simonetta SALIERA.
Votazioni elettroniche
OGGETTO 747 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013.»” (9)
Presenti: 47
Favorevoli: 31
Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Maurizio CEVENINI, Palma COSTI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Daniela MONTANI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Matteo RICHETTI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari: 16
Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Giovanni FAVIA, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI.
Astenuti: 0
Assenti: 3
Andrea DEFRANCESCHI (g), Fabio FILIPPI, Matteo RIVA.
OGGETTO 748 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2011 e bilancio pluriennale 2011-2013.»” (10)
Presenti: 47
Favorevoli: 31
Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Maurizio CEVENINI, Palma COSTI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Daniela MONTANI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Matteo RICHETTI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari: 16
Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Giovanni FAVIA, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI.
Astenuti: 0
Assenti: 3
Andrea DEFRANCESCHI (g), Fabio FILIPPI, Matteo RIVA.
IL PRESIDENTE
I SEGRETARI
Richetti
Cevenini - Corradi
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