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191.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2014

 

(ANTIMERIDIANA)

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 5277

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disciplina delle attività di pescaturismo, di ittiturismo e di acquiturismo. Istituzione della Consulta ittica regionale» (107)

(Relazione, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno oggetto 5277/1 - Presentazione e ritiro) (121)

PRESIDENTE (Costi)

GARBI, relatore

PRESIDENTE (Costi)

GARBI (PD)

GARBI (PD)

GARBI (PD)

FILIPPI (Forza Italia - PDL)

ALESSANDRINI (PD)

CAVALLI (Lega Nord)

GRILLINI (Misto)

PRESIDENTE (Costi)

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5817

Documento preliminare, ai sensi dell'art. 25, comma 2, della L.R. n. 20/2000 riguardante l'approvazione del Piano Forestale Regionale 2014-2020.

(Discussione)

(Ordine del giorno oggetto 5817/1 - Presentazione e approvazione) (122)

PRESIDENTE (Costi)

RABBONI, assessore

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5776

Delibera: «Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo schema di Regolamento della Giunta regionale in materia di accesso all'impiego regionale.» (175)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

CORRADI (Lega Nord)

 

OGGETTO 5814

Delibera: «Approvazione Programma di informazione ed educazione alla sostenibilità (INFEAS) della Regione Emilia-Romagna per il triennio 2014-2016, ai sensi della L.R. 27/2009.» (Proposta della Giunta regionale in data 14 luglio 2014, n. 1078) (176)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

 

Ancora sull’oggetto 5817

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5846

Delibera: «Proroga degli indirizzi regionali per la programmazione territoriale dell'offerta di istruzione e di istruzione e formazione professionale ed organizzazione della rete scolastica, aa.ss. 2012/13, 2013/14 e 2014/15, di cui alla delibera dell’Assemblea legislativa n. 55 del 12 ottobre 2011.» (Proposta della Giunta regionale in data 21 luglio 2014, n. 1171) (177)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

BIANCHI, assessore

PAGANI (PD)

MARANI (PD)

NOÈ (UDC)

PRESIDENTE (Costi)

 

Comunicazione del Presidente della Giunta Vasco Errani

PRESIDENTE (Costi)

ERRANI, presidente della Giunta

COSTI, presidente dell’Assemblea

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 5277

Ordini del giorno oggetti 5277/1 - 5817/1

Emendamenti oggetto 5277

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,56

 

PRESIDENTE (Costi): Dichiaro aperta la centonovantunesima seduta della IX legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato la loro assenza dalla seduta odierna il consigliere Mauro Manfredini e la Vicepresidente della Giunta Simonetta Saliera.

 

OGGETTO 5277

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disciplina delle attività di pescaturismo, di ittiturismo e di acquiturismo. Istituzione della Consulta ittica regionale» (107)

(Relazione, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno oggetto 5277/1 - Presentazione e ritiro) (121)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo n. 3/2014 è stato licenziato dalla Commissione Politiche economiche nella seduta del 10 luglio 2014.

È composto da 15 articoli e da una scheda tecnico-finanziaria.

Il relatore della commissione, consigliere Roberto Garbi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

La parola al relatore consigliere Garbi, che ha venti minuti per la relazione.

 

GARBI, relatore: Grazie, presidente. Con il progetto di legge oggi in discussione, redatto in armonia con la legislazione comunitaria e nazionale, si propone una organica e puntale disciplina volta alla promozione delle attività di pescaturismo, ittiturismo e le attività connesse all'acquacoltura.

Le attività prese in considerazione sono volte a creare fonti complementari di reddito per gli operatori del settore e a rendere i pescatori e gli acquacoltori veicolo e strumento di tutela e diffusione del patrimonio culturale insito nelle tradizioni e negli usi legati alla pesca e all'allevamento dei prodotti ittici.

La nuova normativa si prefigge, inoltre, lo scopo di ampliare e di integrare l'offerta turistica regionale delineando, in un quadro di sviluppo naturale, l'offerta turistica delle imprese del settore della pesca e dell'acquacoltura, che va così a completare quella che è l'offerta turistica del settore primario, che in agricoltura si è ormai affermato come un insopprimibile patrimonio culturale e turistico della nostra Regione.

Negli scorsi anni il turismo legato alla pesca e all'acquacoltura, o "turismo blu", ha registrato circa 300.000 presenze sulle coste italiane nei territori delle acque interne, ma purtroppo sono ancora dati frammentari in quanto non tutte le Regioni hanno legiferato in merito e i dati sono stati elaborati in considerazione delle richieste (una quindicina per l'Emilia-Romagna) e delle autorizzazioni di agriturismo rilasciate ad agricoltori che esercitano all'interno del loro podere anche l'attività di acquacoltura (meno di una decina). Molto però ora ci si attende dopo le modifiche del quadro legislativo nazionale.

Con la presente legge si intende in particolare:

- valorizzare e promuovere le attività svolte dall'imprenditore ittico per una corretta conoscenza e fruizione degli ecosistemi acquatici delle acque interne e marine e delle risorse ittiche;

- tutelare e qualificare le risorse specifiche delle marinerie e degli ambienti acquicoli con particolare attenzione alle zone di pesca, alle aree vallive, alle aree fluviali e alle aree protette;

- favorire il mantenimento delle attività nelle zone di pesca con specifico riferimento alle aree marine e sviluppare la multifunzionalità nel settore della pesca professionale e dell'acquicoltura, sostenendo in tal modo la diversificazione del reddito;

- recuperare il patrimonio edilizio marinaro e vallivo rurale e quello infrastrutturale al servizio delle attività di pescaturismo, ittiturismo e acquiturismo, tutelando le peculiarità paesaggistiche, storiche, architettoniche ed ambientali;

- sostenere, incentivare, promuovere e valorizzare le produzioni tipiche, le produzioni di qualità e le connesse tradizioni enogastronomiche, anche in sinergia con le produzioni agroalimentari del territorio;

- avvicinare la popolazione, soprattutto le giovani generazioni, al mondo della pesca e dell'acquicoltura, alle sue tradizioni, alla sua cultura per favorire la conoscenza del sistema ittico alimentare regionale.

La disciplina regionale si pone, dunque, come completamento della disciplina quadro, che ha trovato una sua ultima ridefinizione nel decreto legislativo n. 4 del gennaio 2012 e nello specifico si rivolge agli imprenditori ittici di cui all'articolo 4 della legge stessa.

In particolare le attività in questione si distinguono per le seguenti caratteristiche:

- il pescaturismo è un'attività turistico-ricreativa che si svolge a bordo delle imbarcazioni della pesca, volta alla diffusione della cultura del mare e del patrimonio di conoscenze e saperi legati ai mestieri e alle tradizioni marinare; nasce come opportunità di integrazione del reddito dei pescatori, che, previa specifica autorizzazione, possono ospitare a bordo dei pescherecci un certo numero di persone diverse dall'equipaggio;

- l'ittiturismo integra l'offerta turistica dei pescatori con una serie di servizi a terra centrati sull'ospitalità nelle caratteristiche abitazioni degli antichi borghi pescherecci e sui servizi di ristorazione a base delle specialità tipiche regionali o locali; l'ittiturismo include anche tutte quelle attività ricreative e culturali che sono finalizzate alla corretta fruizione degli ecosistemi acquatici e delle risorse di pesca e alla valorizzazione di tutti gli aspetti socio-culturali del mondo dei pescatori;

- l'acquiturismo, sotto il cui neologismo si sono volute ricomprendere tutte le attività che la nuova legge definisce quali "attività connesse all'acquicoltura", integra l'offerta turistica degli acquacoltori con una serie di servizi sia a terra, in particolare per gli allevamenti in vasche, tipici dell'entroterra emiliano, che a bordo delle imbarcazioni utilizzate per l'accesso agli allevamenti, sia che essi siano collocati in acque marine, in particolare gli allevamenti di mitili, che nelle acque interne, dove si sono particolarmente sviluppati gli allevamenti di vongole veraci. Le attività ricomprese sotto questo termine sono incentrate in particolare sull'ospitalità nelle abitazioni dell'imprenditore ittico acquacoltore e contemplando anche la possibilità nella nostra regione di riuso dei tipici "casoni" delle valli. L'altro punto focale è poi incentrato sui servizi di ristorazione a base delle specialità tipiche. L'acquiturismo, infine, include anche tutte quelle attività ricreative e culturali che sono finalizzate alla corretta fruizione degli ecosistemi acquatici, delle risorse dell'acquacoltura e alla valorizzazione di tutti gli aspetti socio-culturali del mondo dell'acquacoltura ed in particolare della vallicoltura, comprese, quindi, le organizzazioni di visite guidate alle aree di allevamento e alle aree ad esse contigue, spesso caratterizzate da un importante contesto ambientale che non sarebbe fruibile se non con l'utilizzo di imbarcazioni, che, pur nate ed utilizzate come imbarcazioni da lavoro, hanno passato il vaglio di una valutazione di incidenza ambientale.

È evidente che in tale quadro le attività di pescaturismo, ittiturismo e acquiturismo possono essere molto diversificate a seconda delle varie tipicità, spaziando da brevi escursioni lungo le coste, le lagune, i laghi e i fiumi, all’osservazione delle attività di pesca o di acquacoltura, alla possibilità di effettuare attività di pesca sportiva, fino alla ristorazione a bordo o a terra, comprendendo anche tutte quelle attività finalizzate alla conoscenza e valorizzazione degli ambienti.

Il progetto di legge è suddiviso in quattro Titoli dedicati rispettivamente:

il primo alle disposizioni generali;

il secondo alla disciplina delle attività di pescaturismo, ittiturismo e acquiturismo;

il terzo alle misure di promozione e valorizzazione;

il quarto, infine, alle disposizioni finali ed attuative, fra cui riveste particolare importanza la norma che prevede l'istituzione della Consulta ittica regionale. Si tratta di un organismo di consultazione permanente con il compito di formulare proposte ed esprimere pareri sulle politiche di settore.

Entrando nello specifico e nell'analisi dell'articolato, si evidenza che:

all'articolo 2 sono definite le nozioni di pescaturismo, ittiturismo e acquiturismo. L'articolo si impone sul piano lessicale per l'introduzione del termine "acquiturismo", sotto il quale sono state ricomprese le attività connesse all’acquacoltura elencate nel citato decreto legislativo n. 4/2012, del tutto analoghe alle attività di ittiturismo ed alle attività connesse a quelle della pesca professionale. Con tale modifica, le attività di "pescaturismo" e "ittiturismo", che il precedente testo legislativo annoverava fra le "attività connesse", sono state fatte rientrare fra le "attività di pesca professionale". Tale ridefinizione ha pertanto lasciato fra le attività connesse alla pesca le sole attività di trasformazione, distribuzione e commercializzazione, fra le quali rientrano nello specifico l'attività di ristorazione e somministrazione dei prodotti della pesca, le azioni di promo-valorizzazione e l'attuazione di interventi di gestione attiva finalizzati alla valorizzazione produttiva. Le attività in oggetto devono essere effettuate dall'impresa mediante l'utilizzo di attrezzature o di risorse normalmente impiegate dall'impresa nell'attività di pesca professionale o di acquicoltura. Le attività devono essere effettuate dall'impresa ittica mediante l'utilizzo di prodotti provenienti per quantitativo in peso in prevalenza dalla propria attività di pesca e di acquicoltura anche se lavorati da terzi e comunque nei limiti definiti dal regolamento sulla base delle disposizioni applicative nazionali e regionali che fissano i quantitativi esclusi dal campo di applicazione del regolamento CE, che ad oggi è fissato, in base a quanto previsto dall'intesa Stato-Regioni, in 100 chilogrammi di prodotto ittico pescato e allevato. Quindi le attività di ristorazione, ma anche quelle di trasformazione, conservazione e cottura dei prodotti della pesca e dell'acquicoltura o di valorizzazione e promozione, non devono essere prevalenti rispetto all'attività di pesca. I criteri per valutare il carattere di prevalenza delle attività di pesca professionale di acquicoltura sono i seguenti: il tempo di lavoro impiegato nell'attività di pesca professionale nel corso dell'anno, compresi i periodi di fermo biologico e di fermo tecnico, è superiore a quello impiegato nelle attività di cui al comma 5; il tempo di lavoro impiegato nell'attività di acquicoltura nel corso dell'anno, compresi i periodi di fermo dell'attività disposti da provvedimenti sanitari, è superiore a quello impiegato nelle attività di cui ai commi 4 e 5.

All'articolo 3 sono elencati i requisiti richiesti per l'esercizio delle attività. Si prevede che l’esercizio delle attività di pescaturismo, ittiturismo e acquiturismo e di quelle connesse alle attività di pesca professionale sia semplicemente subordinato alla presentazione della SCIA allo Sportello unico per le Attività Produttive del Comune di svolgimento dell’attività. Per l'attività di imbarco di persone a bordo non facenti parte dell'equipaggio, siano essi pescherecci o imbarcazioni asservite agli impianti, si richiama l'applicazione della normativa nazionale e la competenza dell'autorità dell'ufficio di iscrizione della nave deputata al rilascio dell'apposita autorizzazione d'imbarco. Tale titolo autorizzativo, infatti, è attualmente rilasciato, se l'attività si svolge in mare, dall'autorità marittima, mentre se l'attività si svolge nelle acque interne, dall'autorità competente per la navigazione interna cui il natante risulti iscritto, attualmente l'Agenzia interregionale per il fiume Po o l'Ufficio della Motorizzazione Civile, in considerazione della tipologia dell'imbarcazione.

All'articolo 4 è previsto che le imprese ittiche, per lo svolgimento delle attività oggetto della presente legge, possano utilizzare l'abitazione dell'imprenditore ittico, le strutture, le imbarcazioni e le attrezzature che sono già nella disponibilità dell'impresa ittica. L'articolato, inoltre, prevede che gli interventi edilizi sugli immobili debbano soggiacere alla disciplina delle disposizioni urbanistiche ed edilizie vigenti sul territorio comunale di riferimento, nel rispetto delle caratteristiche tipologiche, architettoniche, paesaggistiche e storiche dei luoghi. L'ospitalità è limitata a dodici posti letto e ai fini dell’idoneità dei locali sarà sufficiente che gli stessi siano provvisti dell’abitabilità. La preparazione di pasti sarà limitata a dodici coperti per ciascuno dei due pasti principali e potrà essere utilizzata anche solo la cucina domestica dell'imprenditore. Le strutture e i locali destinati all'attività dovranno possedere i requisiti strutturali ed igienico-sanitari previsti per i locali di abitazione dai regolamenti comunali edilizi e di igiene.

All'articolo 7 sono elencati gli obblighi e i divieti cui sono sottoposte le imprese ittiche nell'esercizio delle attività di cui alla presente legge, permettendo in particolare, al fine di non ingenerare confusione con altre attività, l'uso delle locuzioni "pescaturismo", "ittiturismo" o "acquiturismo", vietando contestualmente l'uso delle espressioni "ristorante", "albergo" o simili.

L'articolo 8 stabilisce che la vigilanza e il controllo sull'osservanza della legge siano esercitati dai Comuni, facendo chiaramente salvi i controlli spettanti ai servizi dei dipartimenti di Sanità pubblica delle ASL. Sono previste specifiche sanzioni pecuniarie per particolari casi di contravvenzione alle norme, avvertendo che per l'accertamento, la contestazione e l'applicazione delle sanzioni l'ente competente all'erogazione e ad effettuare i controlli sia il Comune.

All'articolo 9 è previsto che la Regione possa sostenere, attraverso l'utilizzo di fondi europei, come previsto dalle politiche europee del settore, interventi di valorizzazione e promozione, sostenendo le attività anche attraverso attività di studio, ricerca e sperimentazione, di recupero per la riqualificazione di fabbricati e di riqualificazione di imbarcazioni.

All'articolo 10 si dispone l'istituzione presso la Regione di un apposito elenco in cui iscrivere le imprese ittiche. È previsto, inoltre, che l'iscrizione all'elenco possa essere assunta come ulteriore criterio di valutazione delle medesime imprese nella partecipazione a bandi per l'assegnazione di contributi europei.

All'articolo 11 si prevede che le imprese ittiche che esercitano le attività di cui alla legge possano organizzarsi in Club di eccellenza che saranno riconosciuti dalla Regione. Tali Club avranno lo scopo di valorizzare specializzazioni delle attività sia in termini di servizi che di prodotti offerti.

All'articolo 12 è previsto che la Giunta approvi un apposito Regolamento in cui saranno definite le norme di attuazione della legge.

All'articolo 13 inserisce la cosiddetta "clausola valutativa" nella quale si prevede che l'Assemblea eserciti il controllo sull'attuazione della legge valutandone i risultati conseguiti.

All'articolo 14 è introdotta una modifica alla legge regionale n. 3/1999 con l'inserimento dell'articolo 83/bis, che prevede l'istituzione della Consulta ittica regionale.

All'articolo 15 sono dettate le disposizioni transitorie in attesa dell'adozione del regolamento di cui all'articolo 12, necessario per evitare il vuoto legislativo nell'attesa della nuova normativa attuativa della legge. Pertanto è previsto che nelle more di applicazione del citato regolamento continuino ad applicarsi, per quanto compatibili con la presente legge, le disposizioni nazionali e regionali relative all'attività di cui all'articolo 2.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Ringrazio il relatore Garbi.

Apro il dibattito generale. Chiedo chi intende intervenire dei consiglieri in dibattito generale. Chiudo il dibattito generale e chiedo se qualcuno della Giunta intende chiudere il dibattito generale. Nessuno intende intervenire, quindi chiudo definitivamente il dibattito generale. A questo punto passiamo all'esame dell’articolato.

Ricordo che sono state presentate tre proposte di emendamento che sono già state distribuite. Ricordo anche che esisteva un ordine del giorno dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini che era stato distribuito, ma è stato ritirato, per cui non sarà messo in discussione.

Nomino scrutatori i consiglieri Paruolo, Moriconi e Lombardi.

Iniziamo immediatamente con l'esame dell'articolato.

Articolo 1 - Finalità.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 1 è approvato.

Articolo 2 - Definizioni.

Su questo articolo insiste l'emendamento 2 dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini.

Apro il dibattito generale su emendamento e articolo 2.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Garbi. Ne ha facoltà.

 

GARBI: Grazie, presidente. Gli emendamenti proposti dal gruppo della Lega non sono accoglibili perché, come abbiamo già spiegato in Commissione, andrebbero a stravolgere il senso e lo spirito della legge. Lo spirito della legge è quello di dare delle fonti integrative di reddito alle nostre imprese ittiche della regione; se accogliessimo questi due emendamenti, in buona sostanza le imprese potrebbero svolgere queste nuove attività semplicemente durante il periodo della pesca, invece noi vogliamo raggiungere l'obiettivo di consentire a queste imprese di lavorare anche nei momenti in cui non stanno facendo la pesca proprio per creare loro nuove occasioni di reddito, quindi sarebbe il capovolgimento dello spirito, del senso della legge.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie al consigliere Garbi, nonché relatore della legge.

Nessun altro chiede di intervenire in dibattito generale, per cui chiudo il dibattito generale.

Apro per dichiarazione di voto congiunta su emendamento e articolo 2. Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento n. 2, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi, Bernardini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 2 è approvato.

Articolo 3 - Requisiti per l'esercizio delle attività.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 3 è approvato.

Articolo 4 - Utilizzo dei beni per lo svolgimento delle attività.

Su questo articolo insiste l'emendamento 1 a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini. Apro il dibattito generale su emendamento e articolo 4. Ha chiesto di intervenire il consigliere Garbi. Ne ha facoltà.

 

GARBI: Grazie, presidente. Come sopra, vale la stessa considerazione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere nonché relatore.

Se nessun altro intende intervenire in dibattito generale, chiudo il dibattito generale e apro per dichiarazione di voto su emendamento e articolo 4. Se nessuno intende intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 4 è approvato.

Articolo 5 - Accessibilità alle strutture.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 5 è approvato.

Articolo 6 - Disposizioni igienico-sanitarie.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 6 è approvato.

Articolo 7 - Obblighi e divieti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 7 è approvato.

Articolo 8 - Vigilanza e sanzioni.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 8 è approvato.

Articolo 9 - Misure per la promozione e lo sviluppo del pescaturismo, dell'ittiturismo e dell'acquiturismo.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 9 è approvato.

Articolo 10 - Elenco regionale delle imprese esercenti il pescaturismo, l'ittiturismo e l'acquiturismo.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 10.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 10 è approvato.

Articolo 11 - Club di eccellenza.

Su questo articolo insiste l'emendamento 3 a firma del consigliere Garbi.

Apro il dibattito generale su emendamento e articolo 11. Ha chiesto di intervenire il consigliere Garbi. Ne ha facoltà.

 

GARBI: Grazie, presidente. C'era un refuso, un errore materiale per cui nel testo è ripetuta due volte la parola "acquiturismo" e quindi sostituiamo "acquiturismo" con "pescaturismo" ripristinando la dicitura "pescaturismo, ittiturismo e acquiturismo".

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Garbi.

Se nessun altro chiede di intervenire su emendamento e articolo 11, chiudo il dibattito generale e apro per dichiarazione di voto. Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 3, a firma del consigliere Garbi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 3 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 11 così come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 11 è approvato.

Articolo 12 - Regolamento di attuazione.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 12.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 12 è approvato.

Articolo 13 - Clausola valutativa.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 13.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 13 è approvato.

Articolo 14 - Modifiche alla legge regionale n. 3 del 1999: Istituzione della Consulta ittica regionale.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 14

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 14 è approvato.

Articolo 15 - Disposizioni transitorie.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro per dichiarazione di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 15.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'art. 15 è approvato.

Avendo finito l'esame del testo e non avendo ordini del giorno, chiedo a ciascun gruppo di pronunciarsi per dichiarazione di voto, chiaramente i consiglieri possono intervenire in difformità con il voto del gruppo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Filippi a nome del gruppo di Forza Italia. Ne ha facoltà.

 

FILIPPI: Grazie, presidente. Sono evidenti in questo progetto di legge due fenomeni che interessano la riviera romagnola e le sue valli: il primo è una grande difficoltà che ha investito il settore ittico adriatico dovuto ai cambiamenti climatici e all'enorme sfruttamento nei decenni precedenti, fattori che stanno facendo scomparire il pesce azzurro; il secondo è l'affermarsi di forme di turismo più vicine alla natura che si integrano con le attività tradizionali dell'uomo ricomprese nella natura stessa.

L'itticoltura e la mitilicoltura, che tanto si è affermata in questi ultimi anni, non è altro che la ripresa con strumenti moderni di attività già notevolmente diffuse fin dall'epoca romana. Sulla scorta delle esperienze fatte con l'agriturismo, ora si cerca di estendere il binomio attività economica familiare e accoglienza turistica anche nel settore pesca e acquacoltura. È urgente la necessità di un'integrazione del reddito in questi settori. Molte aziende e singoli privati già da tempo praticano attività connesse con il turismo e l'ospitalità, oppure si sono attrezzati per portare al largo pescatori sportivi che a centinaia, tutti i fine settimana, cercano di pescare e a volte insidiano gli sgombri.

Il pescaturismo è presente da anni in quasi tutte le regioni che si affacciano sul mare e riscontra un sempre maggiore gradimento fra i giovani e le famiglie. Forse, come in tutte le attività, un eccessivo irrigidimento in norme strette può danneggiare più che favorire lo sviluppo di un settore che, come tutti gli hobby nascenti, vive più di fantasia e di sperimentazione che di divieti e di prescrizioni. Questa è la critica che come gruppo ci sentiamo di fare alla legge, che sembra costruita più per ingabbiare un settore in grande e, se vogliamo, disordinata espansione che per favorire un minimo sviluppo di ciò che resterà pur sempre una nicchia di mercato e un'offerta semplicemente turistica. È per questi motivi che, pur ritenendo utile la nascita di questa forma turistica e opportuna la creazione di un quadro normativo leggero a suo supporto, non ce la sentiamo di approvare in toto il testo di legge presentato, esprimiamo pertanto un voto di astensione. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie al consigliere Filippi.

Ha chiesto di intervenire in dichiarazione di voto per il gruppo del Partito Democratico il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Intervengo per esprimere dichiarazione di voto favorevole al progetto di legge presentato dal collega Garbi perché, da una parte, completa la disciplina quadro nazionale sul riassetto della normativa della pesca e dell'acquicoltura, e, dall'altra, credo si possa dire rappresenta motivo di garanzia, per gli operatori del settore, di maggiore chiarezza, trasparenza ed efficienza, senza contare che può rappresentare anche, perché no, una fonte di reddito complementare per gli stessi operatori. Per la verità mi ha fatto un po' specie ascoltare una parte delle cose che ha detto il consigliere Filippi perché la legge fa esattamente l'inverso, semplifica, crea degli standard, dà la possibilità di accedere a finanziamenti, quindi non c'è nulla di maggiormente ingabbiato, è il contrario. Inoltre questo progetto di legge credo sia apprezzabile anche perché fa sì che pescatori e acquicoltori possano svolgere una funzione di promozione e diffusione del patrimonio culturale legato alle tradizioni e agli usi della pesca e dell'allevamento dei prodotti ittici. Quindi, per sintetizzare al massimo, mare e mestieri legati alle tradizioni marinare, ospitalità negli antichi borghi pescherecci e ristorazione tipica regionale e locale; insomma, la bontà di questo progetto di legge è data dal fatto che consente di salvaguardare e far conoscere le tradizioni e i borghi pescherecci con le opportunità anche economiche che possono essere colte dai pescatori, quindi abbiamo un mix di cultura ed economia. Ecco perché esprimiamo convintamente il nostro voto favorevole a questo progetto di legge. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie al consigliere Alessandrini.

Ha chiesto di parlare per la Lega Nord il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.

 

CAVALLI: Grazie, presidente. Anche se abbiamo presentato degli emendamenti dove volevamo limitare i giorni di apertura di questi nuovi ristoranti, perché così bisogna chiamarli, sappiamo che questa legge va a regolamentare una legge nazionale, ma in un momento di grave crisi in cui sta versando il settore del commercio, noi siamo contrari a questo progetto di legge perché non vediamo la necessità di dare finanziamenti a degli operatori che possono avere altri redditi. Credo che in un momento di grave crisi economica bisognerebbe aiutare tutti, non solo alcune categorie, quindi noi voteremo convintamente contro questo progetto di legge. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Cavalli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Grillini a nome del Gruppo Misto. Ne ha facoltà.

 

GRILLINI: Grazie, presidente. Formalmente intervengo come Gruppo Misto, ma preferisco dire pochissime cose in qualità di presidente della Commissione Politiche economiche che ha esaminato questo progetto e che l'ha varato. A me pare che sia un provvedimento molto utile, che va incontro al desiderio di un'idea di turismo che non è semplicemente un turismo, diciamo così, passivo. Sappiamo qual è il valore nella nostra regione della questione alimentazione, sappiamo anche qual è il valore dell'alimentazione del pesce, che in molte diete scarseggia e che invece è ritenuto da tutti i nutrizionisti fondamentale, quindi io penso che sia stato giusto da parte nostra varare un provvedimento di questo tipo. Anche perché, come ci ricorda l'assessore Rabboni, la pesca, l'agricoltura, questo pezzo di economia della nostra regione è un pezzo di economia che funziona, crea occupazione, crea migliaia di posti di lavoro ed è un pezzo della nostra economia regionale che costituisce e caratterizza una parte importante del prodotto interno lordo della nostra regione. Quindi credo che alla fine di questa legislatura, senza voler enfatizzare più di tanto, però questo sia uno dei tanti provvedimenti che noi abbiamo adottato che va nella direzione di promuovere l'immagine positiva della nostra regione, soprattutto va nella direzione di promuovere un turismo consapevole, un turismo intelligente e che dà una possibilità in più a chi fa questo mestiere, il mestiere di pescatore, proprio per le ragioni che dicevano prima alcuni colleghi dell'opposizione, cioè tenuto conto delle condizioni del mare, tenuto conto del fatto che c'è stata una riduzione del pescato e via dicendo. Introdurre un'idea intelligente di turismo e di consumo consapevole non solo da parte dei pescatori, ma anche da parte di chi fa turismo, mi sembra un buon contributo, un ottimo contributo che la nostra Regione può dare, per questo ovviamente annuncio il mio voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Costi): Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

 

Presenti

 

36

Assenti

 

14

Favorevoli

 

28

Contrari

 

3

Astenuti

 

5

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante: «Disciplina delle attività di pescaturismo, di ittiturismo e di acquiturismo. Istituzione della Consulta ittica regionale. Modifiche alla legge regionale 21 aprile 1999, n. 3 (Riforma del sistema regionale e locale)».

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Costi): Prima di procedere alla trattazione degli altri atti amministrativi, in base all'articolo 75 del Regolamento chiedo l'iscrizione dell'oggetto 5846: "Proposta recante: «Proroga degli indirizzi regionali per la programmazione territoriale dell'offerta di istruzione e di istruzione e formazione professionale ed organizzazione della rete scolastica, aa.ss. 2012/13, 2013/14 e 2014/15, di cui alla delibera A.L. n. 55 del 12/10/2011. Proposta all'Assemblea legislativa». La Commissione Cultura ha dato il proprio parere e anche il Consiglio delle Autonomie ha espresso il parere.

Mento in votazione, per alzata di mano, la richiesta di iscrizione di questo nuovo argomento.

 

(È accolta all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'oggetto è iscritto.

A questo punto procediamo con i lavori previsti dall'ordine del giorno.

 

OGGETTO 5817

Documento preliminare, ai sensi dell'art. 25, comma 2, della L.R. n. 20/2000 riguardante l'approvazione del Piano Forestale Regionale 2014-2020.

(Discussione)

(Ordine del giorno oggetto 5817/1 - Presentazione e approvazione) (122)

 

PRESIDENTE (Costi): Su questo argomento è prevista una procedura particolare, che è riportata nella convocazione.

Apro il dibattito generale. Ha chiesto di intervenire l'assessore Rabboni. Ne ha facoltà.

 

RABBONI, assessore: Grazie, presidente. Il documento preliminare per il piano forestale regionale approvato dalla Giunta il 30 giugno di quest'anno recepisce la nuova strategia dell'Unione europea sulle foreste basata essenzialmente su tre pilastri: il ruolo di assorbimento della CO2 delle foreste e di difesa idrogeologica del territorio, il ruolo economico delle stesse e il ruolo sociale e culturale che esse svolgono. Su questa base, il documento di indirizzi preliminari punta al miglioramento dell'efficienza delle funzioni delle nostre foreste in coerenza con quanto dettato dalla direttiva europea.

In particolare i nuovi indirizzi realizzeranno innovazione in tre ambiti specifici: la prima innovazione è quella delle risorse pubbliche dedicate alla forestazione, che aumentano in modo significativo. Il solo Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020, approvato alcuni giorni fa da questa Assemblea, aumenta di un terzo le risorse disponibili per gli interventi di forestazione, portando una disponibilità complessiva di circa 60 milioni di euro. A queste risorse si aggiungeranno poi quelle legate all'applicazione di un coefficiente sulla tariffa idrica praticata nei territori della regione con una previsione anche qui di 15 milioni di euro. A queste si aggiungeranno le risorse destinate al demanio forestale.

La seconda innovazione riguarda le procedure autorizzative, che verranno radicalmente semplificate attraverso l'informatizzazione delle stesse.

Infine si lavorerà, c'è un impegno preciso in questo senso, alla modifica delle prescrizioni di massima alla polizia forestale attraverso anche in questo caso elementi di forte semplificazione e di incremento del valore produttivo della risorsa forestale, naturalmente fermo restando il valore ambientale di biodiversità, di conservazione, il valore paesaggistico dei nostri boschi e delle nostre foreste.

In sostanza si tenta di declinare in modo nuovo le due facce della questione forestale e cioè il loro valore economico e produttivo con il loro valore ambientale e paesaggistico e di contrasto al dissesto idrogeologico.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Rabboni.

Siamo in dibattito generale, prego i consiglieri di iscriversi. Annuncio che è stato presentato anche un ordine del giorno abbinato al documento, lo stiamo predisponendo per farlo avere a tutti i consiglieri.

Scusate, ma chiedo un mutamento dei lavori non avendo l'ordine del giorno e non avendo nessun iscritto e dovendo poi aprire la dichiarazione di voto su ordine del giorno e documento, sospendo l'oggetto 5817.

 

OGGETTO 5776

Delibera: «Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo schema di Regolamento della Giunta regionale in materia di accesso all'impiego regionale.» (175)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione Bilancio e Affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole sull'atto nella seduta del 14 luglio 2014 con la seguente votazione: favorevoli 21, nessun contrario, 8 astenuti.

Apro il dibattito generale sull'oggetto 5776. Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Intervengo semplicemente per evidenziare la contrarietà del gruppo Lega Nord, in particolare per alcune ragioni che sinteticamente vado ad esporre.

Innanzitutto nei requisiti generali per l'accesso viene prevista la cittadinanza italiana solo ed esclusivamente come requisito per l'accesso a posti con qualifica dirigenziale, mentre per tutte le altre assunzioni non è richiesta la cittadinanza italiana.

Aggiungo anche che per tutte le altre assunzioni, in sede di concorso, possono partecipare anche cittadini non comunitari sprovvisti di permesso di soggiorno, quindi nemmeno muniti di permesso di soggiorno, posto che questo requisito deve essere poi fornito all'amministrazione solo al momento in cui si dovrà procedere all'assunzione. Quindi, sostanzialmente, facciamo i concorsi e le graduatorie per chi non solo non è cittadino italiano, ma nemmeno è in questo paese regolarmente in quanto sprovvisto di permesso di soggiorno.

Queste sono le due evidenze che volevo portare all'attenzione dei colleghi. Immagino che i colleghi comunque le ignoreranno ed è per questo motivo che riteniamo opportuno dissentire da questo atto e annuncio fin d'ora il voto contrario del gruppo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie al consigliere Corradi.

Se nessuno chiede di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro per dichiarazione di voto. Se nessun consigliere chiede di parlare, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 5776.

 

(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L'Assemblea approva.

 

OGGETTO 5814

Delibera: «Approvazione Programma di informazione ed educazione alla sostenibilità (INFEAS) della Regione Emilia-Romagna per il triennio 2014-2016, ai sensi della L.R. 27/2009.» (Proposta della Giunta regionale in data 14 luglio 2014, n. 1078) (176)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Ricordo che la Commissione Territorio Ambiente Mobilità ha espresso parere favorevole sull'atto nella seduta del 17 luglio 2014 con la seguente votazione: favorevoli 26, nessun contrario, nessun astenuto.

Apro il dibattito generale sulla delibera oggetto 5814. Se nessun consigliere intende intervenire chiudo il dibattito generale e chiedo chi intende intervenire per dichiarazione di voto sull'oggetto 5814.

Se nessun consigliere chiede di parlare, si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 5814.

 

(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L'Assemblea approva.

A questo punto ritorniamo a trattare l'oggetto 5817.

 

Ancora sull’oggetto 5817

 

PRESIDENTE (Costi): Abbiamo distribuito il testo dell'ordine del giorno. Ricordo che l'assessore Rabboni ha già illustrato l'oggetto, ho chiuso il dibattito generale per cui ora apro la dichiarazione di voto sull'ordine del giorno che è stato proposto dai consiglieri Pariani, Naldi, Sconciaforni, Meo e Grillini e sul documento 5817. Chiedo ai gruppi di iscriversi. Non ho nessuno iscritto per cui chiudo le dichiarazioni di voto.

Sapete che essendo in regime di legge n. 20, si vota esclusivamente l'ordine del giorno, non si vota il documento che è stato proposto dalla Giunta.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno oggetto 5817/1, a firma dei consiglieri Pariani, Naldi, Sconciaforni, Meo e Grillini.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'ordine del giorno è approvato.

 

OGGETTO 5846

Delibera: «Proroga degli indirizzi regionali per la programmazione territoriale dell'offerta di istruzione e di istruzione e formazione professionale ed organizzazione della rete scolastica, aa.ss. 2012/13, 2013/14 e 2014/15, di cui alla delibera dell’Assemblea legislativa n. 55 del 12 ottobre 2011.» (Proposta della Giunta regionale in data 21 luglio 2014, n. 1171) (177)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Ricordo che la Commissione Cultura Scuola Formazione Lavoro e Sport ha espresso parere favorevole sull'atto nella seduta del 22 luglio 2014 con la seguente votazione: 24 favorevoli, nessun contrario, 7 astenuti.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Apro il dibattito generale. L'assessore Bianchi ha chiesto di poter illustrare l'atto. Ne ha facoltà.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, presidente. Questo atto è conseguente a tutto il lavoro che abbiamo fatto in questo lungo periodo con le scuole, con le autonomie. Abbiamo ritenuto, d'accordo con tutte le scuole e con tutte le autonomie scolastiche, con l'Ufficio scolastico regionale, con la conferenza e con le diverse istanze, di chiedere semplicemente una proroga in modo da poter spostare alla nuova fase un più netto e deliberato atto di programmazione per i successivi tre anni. Questo ampliamento non soltanto permette alle nostre istituzioni di muoversi con grande correttezza, ma permette anche di gestire la fase transitoria rispetto alle attività delle Province.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Bianchi.

Ha chiesto di intervenire in dibattito generale il consigliere Pagani. Ne ha facoltà.

 

PAGANI: Grazie, presidente. Come diceva l'assessore, si tratta di un atto importante per permettere, ancora per il prossimo triennio e nonostante la conclusione della legislatura, la programmazione territoriale per quanto riguarda la formazione e l'istruzione professionale della nostra Regione.

Vorrei sottolineare che questo aspetto lo discutevamo nella Commissione che ho avuto l'onore di presiedere rispetto al progetto di legge sull'istruzione e formazione professionale che si è concretizzato in questi anni e con questo atto noi effettuiamo la programmazione anche in assenza del nuovo assetto istituzionale con la soppressione delle Province così come le abbiamo conosciute, quindi occorre riuscire a comprendere nei prossimi anni dove andare ad allocare le funzioni, le competenze e le risorse per poter poi fare una nuova programmazione sui bisogni formativi, che sono profondamente legati al mutamento e al cambiamento epocale di questo nostro territorio.

Mi riferisco in particolare a come la realtà della formazione e in particolare l'eccellenza della formazione professionale in questa Regione sia profondamente legata allo sviluppo del mercato del lavoro e alle difficoltà che il mercato del lavoro sta trovando in questi anni, non solo nella nostra Regione, ma nel nostro paese, per una crisi che da oltre sette anni attanaglia un po' la nostra realtà economica, la nostra realtà sociale.

In questo contesto, con questo atto di programmazione rimettiamo in campo per un numero importante di giovani, di studenti, di ragazzi e di ragazze della nostra realtà emiliano-romagnola, delle opportunità, delle possibilità, che sono quelle che hanno visto un sistema virtuoso capace di tenere insieme tutte le istituzioni scolastiche, il sistema scolastico, che fa prevalentemente riferimento al Ministero, al MIUR, con gli enti di formazione e in particolare con il sistema delle imprese, in modo da creare quei percorsi che poi, mi auguro e spero, nei prossimi mesi, attraverso la nuova opportunità della "Youth Guarantee", possano permettere una maggiore implementazione, una maggiore capacità di collegamento di alternanza scuola/lavoro per poter permettere l'accesso al mercato del lavoro e creare anche, come dice spesso l'assessore nei nostri incontri in Commissione, "new skills for new jobs", cioè nuove capacità professionali per i nuovi lavori che dovranno in qualche modo dare nuove opportunità occupazionali ai giovani, ai ragazzi e alle ragazze nella nostra regione.

Credo che sia un fatto importante, che forse meritava, come ha meritato in questi cinque anni, un'attenzione non solo dentro quest'Aula. Mi pare che la programmazione che la Regione ha fatto nel triennio precedente e in questo piano triennale, che ripropone, appunto, gli stessi standard formativi, gli stessi obiettivi, abbia colto in qualche modo il segno di un cambiamento che è apprezzato a livello nazionale e, per quello che mi risulta, anche a livello europeo rispetto alle scelte che la Regione ha fatto con la legge n. 5, in particolare su istruzione e formazione professionale.

Ci tengo a sottolinearlo perché credo che questo abbia in qualche modo rappresentato un aspetto importante dell'azione formativa e del forte legame che abbiamo cercato di creare tra formazione e lavoro, tra sistema dell'istruzione e del lavoro e sistema delle imprese in questa Regione, in una situazione e in una stagione così difficile e così delicata come quella che abbiamo attraversato. Da questo punto di vista credo che il lavoro che la Commissione ha affrontato - spesso con il contributo dell'opposizione, un contributo importante, che si è sempre sostanziato in una collaborazione che ha portato prevalentemente a dei voti di astensione, non di contrarietà, rispetto a questo percorso che sugli indirizzi di formazione e di istruzione abbiamo avviato in questa Regione in questi anni - sia la testimonianza di un lavoro che ha visto il coinvolgimento di tutta quest'Aula e soprattutto il coinvolgimento delle realtà sociali, imprenditoriali e della formazione e dell'istruzione della nostra Regione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pagani.

Ha chiesto di parlare in dibattito generale la consigliera Marani. Ne ha facoltà.

 

MARANI: Grazie, presidente. Intervengo per ribadire l'importanza di questo provvedimento, che è un provvedimento che ci consente di portare avanti, come già diceva il consigliere Pagani, lo straordinario lavoro che è stato fatto per riformare il sistema di istruzione e formazione professionale. Credo che i risultati di questo lavoro siano sotto gli occhi di tutti. La nostra Regione è riuscita, soprattutto rispetto al grande tema del collegamento tra formazione e lavoro, alla necessità di valorizzare la formazione tecnica, a mettere a disposizione, in un momento di grande debolezza per il sistema formativo legato anche a provvedimenti che a livello nazionale sono stati assunti nel sistema d'istruzione tecnica, il grande patrimonio di questa Regione nel campo della formazione professionale e fare in modo che questo patrimonio si integrasse fortemente e, integrandosi al sistema di istruzione, valorizzasse complessivamente il sistema.

Abbiamo avuto dei risultati straordinari in questi anni proprio rispetto alla capacità di fare in modo che si creasse una possibilità per i nostri ragazzi di poter avviare un percorso di istruzione e formazione che non ponesse barriere al prosieguo della loro attività scolastica e formativa. Come ben sapete, la possibilità di far sì che si creasse una situazione che dopo la qualifica professionale potesse portare i ragazzi al diploma superiore e all'Università è un'opportunità che consente di togliere l'imbarazzo che i ragazzini ovviamente hanno a quattordici anni nello scegliere il livello di scuola da frequentare e quindi il loro percorso futuro, lasciando aperte per loro tutte le strade. Le passerelle, le possibilità di integrazione tra il sistema di istruzione e quello di formazione, hanno consentito questo, cioè di creare, appunto, una possibilità di prosieguo per tutti i ragazzi indipendentemente dalla scelta che fanno a quattordici anni.

Ultima cosa che vorrei dire sono i dati, i dati importanti che fanno della nostra Regione una delle poche Regioni d'Italia nella quale la formazione tecnica, attraverso questi provvedimenti, è stata valorizzata in modo straordinario, con un numero anche di frequentanti, complessivamente, nel sistema di formazione e di istruzione tecnica, molto più alto di quello che troviamo in altre parti e in altre regioni d'Italia.

Noi riteniamo che questo sia un contributo importante per avvicinare la formazione al lavoro, per dare alle possibilità occupazionali risposte adeguate in termini di qualifiche e competenze che sono necessarie anche ai nuovi mestieri e all'innovazione del nostro sistema economico ed imprenditoriale. Questo atto deliberativo ci consente di non avere interruzioni nel percorso che si è avviato e di fare in modo che anche i passaggi della riforma dell'istruzione e formazione professionale, che ancora mancano per gli accordi che ancora sono da precisare con il sistema scolastico nazionale, possano essere completati e si possa quindi proseguire in questo cammino.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Marani.

Ha chiesto di intervenire in dibattito generale la consigliera Noè. Ne ha facoltà.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Colgo l'occasione di questo provvedimento, assessore, per dirle che in questi quattro anni e mezzo di mandato ho apprezzato molto l'attività che lei ha fatto ed è un apprezzamento che le faccio di cuore se non altro perché ho avuto la percezione che da parte sua ci sia stata una grande volontà di ascolto anche nei confronti di quegli esponenti che non fanno parte di questa maggioranza. Lo dico soprattutto in termini di formazione professionale, credo anche che siano state ridotte le distanze che separano la domanda e l'offerta. Però chiedo questo, lo chiedo adesso, pubblicamente: siccome queste leggi sono state delle leggi importanti, che sono intervenute anche su fondi importanti, mi auguro che ci sia un'attenta analisi sui risultati che produrranno le clausole valutative di queste leggi per vedere effettivamente se le ricadute che noi ci siamo riproposti con determinate strategie avranno i risultati auspicati, con l'impegno, soprattutto in materia di apprendistato e di tirocinio, di verificare se sia necessario apportare alcuni cambiamenti. Per quanto riguarda il provvedimento per cui oggi siamo chiamati a pronunciarci, con convinzione, per garantire continuità di metodo, confermo che voterò favorevolmente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie anche alla consigliera Noè.

Non ho più iscritti in dibattito generale, quindi chiudo il dibattito generale e chiedo chi intende intervenire per dichiarazione di voto sempre sull'oggetto 5846.

Nessuno intende intervenire per cui a questo punto metto in votazione l'oggetto 5846. Sostituisco come scrutatore il consigliere Lombardi, che non è presente, con il consigliere Bazzoni.

Si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 5846.

 

(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L'Assemblea approva.

 

Comunicazione del Presidente della Giunta Vasco Errani

 

PRESIDENTE (Costi): Abbiamo terminato i lavori di quest'Aula.

Il presidente Errani, che ringrazio di essere qui in Aula con noi e anche per averci permesso di concludere questa tornata elettorale, ha chiesto di portare il proprio saluto, pertanto il presidente parlerà e non si apre alcun dibattito.

Presidente, a lei la parola.

 

ERRANI, presidente della Giunta: Signora presidente, colleghe e colleghi; mi è sembrato giusto alla fine di questa mia esperienza venire qui, nella sede istituzionale più autorevole, per motivare ciò che ho fatto, aggiungendo qualche considerazione se me lo consentite.

Innanzitutto le ragioni delle mie dimissioni - e, preciso, ovviamente da ogni incarico - le avete lette, le avete lette nel comunicato che ho scritto immediatamente dopo la sentenza di condanna per falso ideologico. Ho voluto distinguere con nettezza e senza incertezze tra me e le istituzioni. È stata una scelta ferma, mai messa in discussione, convinta e meditata. Questo perché per me sopra ogni altra cosa, e ovviamente prima di tutto, anche sopra di me, viene l'istituzione. Se avessi fatto diversamente non avrei corrisposto alla mia idea di politica e di governo. Ho comunicato le mie dimissioni - che oggi sono in grado di presentare qui, in Assemblea, e dopo questa Assemblea firmerò la lettera di dimissioni - e ho aggiunto, come sapete, che ricorrerò in Cassazione una volta conosciute le motivazioni della sentenza.

Una cosa deve essere chiara, anzi, due. La prima: ho sempre espresso pieno rispetto e fiducia nella Magistratura e nella giustizia e così continuerò a fare, senza "se" e senza "ma". Questa non è per me una frase fatta. Del resto questa era la mia intenzione quando inviai quella relazione e del resto in questi difficili mesi non ho mai né pensato, tanto meno dichiarato qualcosa di diverso e così vi assicuro che continuerò a fare in piena coscienza. Così con altrettanta fermezza e coscienza rivendico la correttezza del mio operato. Non ho fatto alcun falso ideologico e confido che tutto ciò potrà emergere con chiarezza alla conclusione del percorso giudiziario. Ma è evidente che in questa vicenda sono in ballo una persona, io, l'onore, valori fondamentali come l'onestà e la trasparenza, che per me sono, attenzione, prerequisiti essenziali per chi fa politica e per chi ha responsabilità pro tempore di governo. Ecco la chiave della mia riflessione. Non può esserci e non c'è spazio tra me, la mia cultura politica e l'amministrazione e l'amministrare con rigore sopra ogni sospetto; non c'è spazio tra me e il rispetto delle istituzioni e soprattutto la loro piena autonomia da qualsiasi cosa e da chiunque.

Non cercherò ovviamente di riassumere qui un'esperienza di governo che si è sviluppata in quindici anni. Non spetta a me, del resto, farlo. In una fase in cui spesso le parole inseguono le parole, con il rischio più che evidente di perdere ogni significato e ogni valore, preferisco dirla così: siamo ciò che abbiamo fatto, siamo le scelte concrete, i risultati, ovviamente anche i limiti, che saranno e sono a disposizione dei cittadini, delle opinioni politiche, diverse, come è giusto che le opinioni politiche siano in una democrazia piena.

L'Emilia-Romagna è una grande Regione, è una grande Regione che ha saputo distinguersi nel modo d'essere, vorrei dire perfino nei sentimenti, oltre che nelle scelte vere di governo, e che ha rappresentato per l'Italia e rappresenta per l'Italia un'esperienza di tutto interesse. Sapete che in questi anni sono sempre stato lontano, lontanissimo dalla retorica del modello, non c'è, né il "modello Emilia-Romagna", tanto meno, bisogna essere modesti, il "modello Errani", perché peraltro, come ho sempre avuto modo di dire, la retorica del modello e l'idea del modello è statica, ferma, rigida, guarda indietro e non avanti, e perché soprattutto penso che governare significhi promuovere in permanenza cambiamento. Nemmeno la buona amministrazione e tanto meno il governo può consentirsi il galleggiamento sullo stato di cose reali, anche perché mai come in questi anni siamo stati di fronte a cambiamenti e rivoluzioni così profonde che hanno attraversato la società.

Ma, certo, ciò che si è realizzato qui, e che non è mai frutto del lavoro di una sola persona, è qualcosa di importante che ha lasciato il segno qui, in Italia e oltre l'Italia. Certo, questa terra è ricca di contraddizioni, di contrasti, non si può pensare che un territorio come questo sia leggibile attraverso un unico schema di lettura, mentre ha vissuto sfide più che impegnative. Ma ciò che c'è di straordinario in questa regione sono le persone, le risorse umane, le capacità che si esprimono attraverso le relazioni e che puntano a crescere, a migliorare, ad accettare le sfide. Non che in questi anni non ci sia stato e non sia cresciuto tra le persone, tra la gente, disincanto e indifferenza, sarebbe stolto non vederlo. Tuttavia questa spinta c'è e si è espressa ed è questo il tratto più importante di questa comunità, un tratto fecondo che è essenziale, è stato essenziale nel lavoro di questi anni e sarà essenziale nel futuro per non appiattirsi nel conformismo, per andare oltre le elencazioni dei problemi, per cercare sempre di mettere la responsabilità e ciò che dobbiamo fare noi davanti alla denuncia di ciò che non fanno altri. Io credo che questo vada fatto assicurando piena autonomia alle istituzioni, e voglio essere chiaro su questo punto, piena autonomia che si può affermare attraverso il confronto, il dialogo, senza arroganza, con l'ascolto, per costruire una sintesi che non può mai essere né una sintesi di partito, di maggioranza, tanto meno di un gruppo di potere. Attraverso la capacità, e questa regione ce l'ha nel proprio DNA, di dialogare con i corpi sociali, non solo con le rappresentanze, con le esperienze nuove fino ai comitati, di dialogare, di ascoltare, e poi assumersi la responsabilità di decidere, ma questa è la sintesi, non la mediazione fine a sé stessa, costruire una sintesi, un livello che richiama e che spinge gli altri, che spinge tutti noi a tentare di essere migliori di ciò che siamo e perfino di ciò che pensiamo. Questo è quello che ho imparato in questi lunghi anni di presidenza, con la consapevolezza di aver visto la voglia di non fermarsi.

Ma, vedete, questo tratto, si potrebbe dire, come ho avuto occasione di dire altre volte, quest'anima dell'Emilia-Romagna, è qualcosa di essenziale, che non si autoriproduce da sé, ha bisogno di sfide, di territori in cui esprimersi, di voglia di provarci. Io ho sempre cercato, insieme alla mia Giunta, che ringrazio ancora di cuore, di ispirarmi a questo modo d'essere.

Guardiamo alcuni elementi.

L'economia in generale, le scelte fatte in questo campo con la ricerca, l'innovazione, l'internazionalizzazione: siamo lontanissimi dai distretti, siamo lontanissimi dalla logica di finanziare a pioggia; siamo dentro all'idea di costruire una trasformazione ecologica e tecnologica della nostra economia, alle filiere, ad un nuovo rapporto con la conoscenza e con il sapere. Pensate a ciò che abbiamo fatto sull'ambiente, proprio l'altro giorno sulla messa in sicurezza del territorio, e voglio ringraziare tutti coloro che ci hanno lavorato, è stato un periodo difficile, il Governo ha riconosciuto l'eccellenza dell'Emilia-Romagna nella gestione dei fondi per la messa in sicurezza del territorio. Dei fondi nazionali, ma anche dei tanti fondi regionali che abbiamo utilizzato.

Guardate al lavoro. Occorre che dica che bisogna che gli ammortizzatori in deroga vengano avanti e che occorrono provvedimenti del Governo, ma in questi anni dovete e dobbiamo essere orgogliosi perché abbiamo salvato migliaia e migliaia di posti di lavoro, perché abbiamo tenuto attaccata la spina del lavoratore all'impresa, perché abbiamo evitato che una crisi devastante fosse socialmente ed economicamente anche più devastante. Legato a questo, però, come è stato detto anche da ultimo da un consigliere, abbiamo cambiato la formazione, la formazione non è quella di cinque anni fa, l'abbiamo cambiata nella traccia, del percorso di ribaltare la logica del rapporto tra domanda ed offerta e di scegliere la traiettoria più alta che è quella dell'alta formazione. Questa è una Regione dove ci sono i Politecnici, che nella storia degli ultimi trent'anni, malauguratamente, sono stati praticamente cancellati dall'ordinamento scolastico nazionale. E poi abbiamo il rapporto con l'Università sulla ricerca, i Tecnopoli, le imprese e l'Università, il territorio, le filiere.

Sulla sanità fatemi dire una cosa qui, alla quale tengo molto. Io sono convinto, lo dico senza arroganza, con modestia, ma è una convinzione profonda, che se oggi abbiamo il Servizio sanitario nazionale universalistico, questo è un merito grande, insieme ad altri protagonisti naturalmente, ma è un merito grande di questa Regione. Il Patto della salute è nato in Emilia-Romagna per cercare di giustamente cambiare il modo di governo della sanità in Italia. Qui si parla di appropriatezza, di un'idea nuova di benessere, di un nuovo rapporto con la sanità, di nuove tecnologie, di un nuovo rapporto con le tecnologie. Abbiamo fatto il Patto della salute per il prossimo triennio, sarà una sfida. Siamo in un percorso di grande trasformazione che deve essere letto rispetto ai valori di riferimento, cioè l'universalità, l'appropriatezza, e mai attraverso i confini amministrativi o i campanili. Non è facile dirlo, è ancora più difficile farlo, ma la qualità della sanità passa da qui.

Così come il welfare. Chi dice che siamo la Regione dei servizi sociali sbaglia, chi dice che siamo la Regione dei servizi pubblici sbaglia. Sono almeno diversi anni che è in atto un processo di cambiamento profondo dove il welfare è welfare di comunità, dove dalla Casa della salute alla integrazione, alla partecipazione di tutti i soggetti privati, del non profit, attraverso l'accreditamento. Lo so che con la crisi è difficile tenere alta l'asticella qualitativa dell'accreditamento, ma, come ho detto qui, quando si partecipa in modo integrato ad un sistema che dà servizi alle persone, non si vendono frigoriferi, si fa un servizio e quel servizio deve essere qualitativo chiunque lo fornisca e questo deve essere assicurato da un rapporto già nuovo. Sento parlare di pubblico/privato, di mercato; siamo ben oltre questa frontiera, siamo alla frontiera dell'integrazione. Ma qui c'è da fare un grande salto, che non abbiamo fatto ancora, che è quello dell'economia sociale, una nuova gamba dell'economia, anche per i cambiamenti a cui siamo di fronte.

Così come i diritti, dove ricordo la legge sulle pari opportunità.

Così come il terremoto, dove c'è ancora tanto da fare, ma la mia scelta di dimettermi non farà perdere nemmeno un giorno al lavoro sulla ricostruzione e ci sarà un nuovo commissario che sarà deciso dal Governo. Ma fatemi dire qui che abbiamo fatto un'esperienza inedita. In fondo cambiare il commissario non è un problema perché non c'è mai stato un uomo solo al comando. Chi ha fatto il lavoro sono i sindaci, che ringrazio di cuore, le amministrazioni, i dirigenti, i tecnici, anche i professionisti, con i quali pure abbiamo avuto una discussione e continueremo ad avere una discussione ricca ed importante. Ma, certo, abbiamo tracciato una strada nuova per l'Italia, di questo facciamo bene ad essere orgogliosi, per quello che riguarda il modo di operare, per quello che riguarda il ruolo delle istituzioni, per quello che riguarda la trasparenza, la lotta contro il crimine organizzato e per quello che riguarda le metodologie operative. Sono certo e non ho dubbi che come cittadino tra qualche tempo potrò unirmi alla valutazione che si farà e cioè che avremo ricostruito questo territorio, per le imprese, per le abitazioni e per i monumenti, meglio di come erano prima del 20 di maggio del 2012. Del resto non c'è una classifica che non collochi l'Emilia-Romagna ai primi posti. Penso all'Unione europea e al giudizio dell'Unione europea su come l'Emilia-Romagna utilizza i fondi strutturali, penso all'indagine sul benessere nelle regioni europee dell'OCSE, all'OMS. Perché? Io penso perché, pur con tanti limiti e difficoltà, noi abbiamo cercato di interpretare il cambiamento.

Io penso che ci sia una consapevolezza che a volte è più diffusa di ciò che noi pensiamo. L'ho sentito anche in questi giorni, in questi giorni difficili. Non voglio fare l'uomo di ferro, lo dico a voi, amici della stampa, e non voglio nascondere il mio dolore e la mia amarezza, ma chi mi conosce lo sa. Nel mio modo di intendere la politica e il servizio alle istituzioni, per me l'elemento fondamentale è ciò che ho sentito attorno a me in questi giorni, vorrei dire, meglio, intorno a noi in questi giorni, perché, vedete, non avrò mai nostalgia di una poltrona e il problema non sta in una poltrona, sta non in ciò che fai, ma in ciò che sei e per me la cosa più importante è davvero, e sono sincero, è davvero questo elemento e per questo voglio ringraziare i tanti uomini e le tante donne della politica, delle istituzioni, della società, davvero tanti, per le testimonianze di solidarietà, stima, affetto, per il tratto di umanità, che è grande valore in una politica che ha tanto "io" quanto, a volte, poca umanità. Ecco, di questo ringrazio, grazie per la grande umanità. Sono cose importanti e che fanno bene soprattutto in momenti come questi e che io ho interpretato, appunto, come il frutto di un'esperienza che si è fatta riconoscere ed apprezzare per ciò che ha dato, non per chi l'ha fatta, per ciò che ha cercato di costruire, non per chi ha alzato la mano a favore o contro, insomma, per la comunità. Certo, non pensavo ad un epilogo come questo, ma ringrazio ancora tutti. Io ce l'ho messa tutta per come sono fatto. Prima di questa seduta ho incontrato i colleghi della Giunta che non hanno mancato di farmi presente che non mi sono mai lasciato andare in grandi complimenti. È vero e di questo mi scuso, ma per davvero ho sempre pensato che il problema più importante è quello che abbiamo davanti, non quello che siamo riusciti a risolvere, e che non l'abbiamo fatto per riempire di orgoglio noi, l'abbiamo sempre fatto perché avevamo un progetto per la comunità e per gli altri. Sì, ce l'ho messa tutta perché sono fatto così, ma voglio dirvi che sono orgoglioso di quello che ho fatto. Lo dico ai colleghi della Giunta, a tutti i collaboratori regionali, quelli che hanno lavorato fianco a fianco a me, sempre, agli altri che con professionalità e dedizione, e che ringrazio, hanno lavorato per la cosa pubblica - che è un bel concetto, la cosa pubblica – e per il bene comune - che è un concetto ancora più importante.

Ringrazio i prefetti, tutti gli organi dello Stato, le autorità religiose, i rappresentanti della comunicazione, i giornalisti, e ringrazio la società per il dialogo sincero, schietto, mai opportunistico che abbiamo realizzato in questi anni. E grazie a voi, colleghe e colleghi, per la vostra collaborazione e per il vostro lavoro in questi anni. E grazie ancora per il senso di responsabilità che avete tutti espresso scegliendo di approvare atti importantissimi, dall'assestamento di bilancio ai fondi strutturali, alla legge sull'attrattività, alle delibere che avete fatto oggi, alla nuova legge elettorale. Lo avete fatto con questo spirito di responsabilità per corrispondere all'intera comunità regionale. E in fondo anche questa è una risposta e avete fatto bene a distinguere tra me, questa Assemblea regionale, i suoi atti di governo, che hanno continuato ad essere importanti e fecondi, così come il mio gesto ha chiesto. Grazie perché questo dice una cosa importante per me: l'Emilia-Romagna non è in crisi.

A ben guardare, si anticipano le elezioni di qualche mese. Chi scrive "l'era Errani"... certamente così come non sono riuscito ad invertire il senso comune sui governatori e sui presidenti (i governatori non esistono, esistono solo i presidenti) non ce la farò certo a dire "l'era Errani", no, ma era già aperto questo confronto, non sarà un problema anticipare di qualche mese le elezioni e sono certo che si andrà avanti, si saprà promuovere quella necessaria innovazione all'altezza della storia di questa Regione, di quelli che sono venuti prima di noi e di quelli che verranno e verranno anche dopo quelli che verranno. La nostra cultura, a volte, è un po' troppo ripiegata sull'oggi; non voglio dire che dobbiamo avere l'ambizione dei cinesi che ragionano sui cento anni, tuttavia dovremmo ragionare su qualche anno in più tracciando una traiettoria.

Questa Regione saprà essere all'altezza della sfida perché il riformismo, in questa Regione, non è di proprietà di nessuno. Sono riformisti anche quegli imprenditori che magari politicamente stanno a destra, ma che hanno prodotto un processo di innovazione e di integrazione nel sistema produttivo di questa Regione. Il riformismo non è di nessuno, il riformismo è un processo reale, il riformismo senza aggettivi. E la prima qualità di un riformista - sono certo che ci sarà - è la modestia, perché il riformista sa che, confrontandosi con problemi grandi, non avrà mai, come si diceva in un famoso spettacolo televisivo, "la brioche in tasca", non ce l'avrà mai, quindi va avanti con modestia, operando, correggendosi, cambiando, perché questo è il modo di essere riformisti. E questo riformismo è nato qui, in questa terra. Non voglio fare enfasi, ma quando due falegnami si sono messi insieme (cito la cooperazione, ne vado orgoglioso) quando due falegnami si sono messi insieme perché non avevano da lavorare, forse non sapevano esattamente dove stavano andando, ed erano mossi da un bisogno materiale, ma anche da un'idea più alta del lavoro e della qualità del lavoro. Ecco, questo è il riformismo. Io sono convinto che questo riformismo sarà un elemento importantissimo dell'esperienza che si aprirà e della capacità di rispondere alle sfide, da quella digitale alla sfida della trasformazione ecologica (la nuova manifattura), ai cambiamenti demografici e perfino antropologici che ci sono nella nostra società.

Dobbiamo stare in Europa a testa alta, come ci riconosce oggi l'Europa, di più; promuovere innovazione per stare nel globale. È solo affrontando questi temi che andremo veramente oltre questa crisi che ancora c'è. E i riferimenti fondamentali che non si possono disperdere sono le persone e la comunità, il lavoro, la conoscenza, i sistemi universalistici dei servizi fondamentali. Questi sono i riferimenti. Ci sono molte opportunità, a cominciare dalla riforma istituzionale.

Ne approfitto qui per ringraziare il Governo per quello che ha fatto per il dialogo che abbiamo realizzato sulle riforme costituzionali, così come voglio ricordare sul terremoto il Governo Monti e il Governo Letta. Non abbiamo mai scaricato, ci siamo assunti la responsabilità, abbiamo fatto dei passi in avanti. Partendo da queste riforme, possiamo e potete procedere e la Regione avrà l'opportunità di portare avanti la sua autoriforma: una Regione non solo ordinata, ma una Regione che federa, federa territori, città, dinamiche sociali; federa, non comanda, che non è solo ordinata. Che va oltre il policentrismo? Certamente, ma già il Piano territoriale regionale di qualche anno fa è andato oltre il policentrismo, il problema è che bisogna fare il salto che ancora non abbiamo fatto, è questa la grande opportunità, partendo dalle Unioni comunali, dalle Aree vaste (dopo le Province, le Aree vaste, le vere Aree vaste, che non sono le attuali Province con gli attuali confini), la Città metropolitana. Insomma, un sistema integrato che sappia andare oltre la ristrettezza delle logiche territoriali per avere una forza capace di stare nel mondo e capace di riformare profondamente la Pubblica amministrazione nei suoi aspetti burocratici. È questa l'occasione di un profondo cambiamento e so che, certo, questa Regione lo saprà fare, come sempre ha fatto, all'altezza e all'avanguardia in questo paese. Ho concluso.

Ancora grazie a tutte voi e a tutti voi per avermi consentito di fare una grande e straordinaria esperienza, anche qui, con sincerità, ben al di là delle mie capacità, un'esperienza di cui sarò sempre orgoglioso e riconoscente a tutti voi e a tutte le forze politiche della maggioranza che mi hanno consentito di farla. Grazie davvero di cuore e con il cuore io ci sarò sempre a lavorare, non importa da dove, ma a lavorare per il bene comune. Da questo punto di vista consentitemi di dire un'ultima parola che ritengo importante soprattutto in queste ore: pace. Ciò che accade sia in Ucraina, sia in Medioriente è un fatto assolutamente molto grave e pericoloso. Occorre un'iniziativa di tutti, degli uomini e delle donne di buona volontà, dei Governi, dell'Europa, dell'ONU, del mondo per fermare le armi. Non è possibile che non riprenda il dialogo e si risolva finalmente una questione che non può che essere risolta con il riconoscimento di due Stati, la sicurezza massima e giusta per Israele e il nuovo Stato palestinese. Grazie.

 

(Applausi)

 

COSTI, presidente dell’Assemblea: Al termine di questa tornata assembleare lunga e responsabile, ma soprattutto responsabile nei confronti dei nostri cittadini e delle nostre imprese, e anche alla fine di questa legislatura, voglio ringraziare il presidente Errani, a cui va anche il mio abbraccio personale, voglio ringraziare tutti gli assessori, il sottosegretario Bertelli, ma voglio ringraziare soprattutto voi, cari colleghi consiglieri. Vi assicuro, vi abbraccio uno a uno, vi voglio un bene terribile, non sto scherzando, vi voglio proprio bene perché la politica è fatta anche di rapporti personali.

Voglio ringraziare tutti i nostri collaboratori di Aula, quelli di Assemblea, voglio ringraziare tutti i dipendenti della Regione e ringrazio anche tutti i rappresentanti della comunicazione. Voi sapete il mio rapporto sempre molto complicato con la comunicazione, ma io vi ringrazio, ci avete sempre seguito, so che fate un lavoro difficile, quindi grazie anche a voi.

Voglio ringraziare tutti quelli che oggi sono con noi – vedo il sindaco Merola, vedo i sindaci del cratere, vedo tanti collaboratori, vedo delle associazioni economiche – perché credo che sia importante.

Sono orgogliosa di aver presieduto questa Assemblea legislativa, grazie per quello che mi avete permesso di fare e devo dire che dobbiamo essere fieri come Assemblea legislativa per aver cercato comunque di rappresentare al meglio questa nostra bellissima comunità regionale. È stata un'esperienza difficile, ma è stata una grande esperienza. Grazie davvero e continuiamo a fare il nostro lavoro perché comunque siamo in prorogatio, dobbiamo fare solo una parte del lavoro, ma il lavoro continua.

Grazie davvero a tutti e grazie ai consiglieri.

 

(Applausi)

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno, inviate a tutti i consiglieri, sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 11,39

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI;

il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI, Luciano VECCHI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la vicepresidente della Giunta Simonetta SALIERA e il consigliere Mauro MANFREDINI.

 

Votazione elettronica

 

OGGETTO 5277

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disciplina delle attività di pescaturismo, di ittiturismo e di acquiturismo. Istituzione della Consulta ittica regionale» (delibera di Giunta n. 273 del 03 03 14). (107)

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 28

Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Sandro MANDINI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Contrari: 3

Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Silvia NOÈ.

 

Astenuti: 5

Luca BARTOLINI, Fabio FILIPPI, Marco LOMBARDI, Andrea POLLASTRI, Alberto VECCHI.

 

Assenti: 14

Enrico AIMI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Gabriella MEO, Matteo RIVA, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

Ordini del giorno

 

OGGETTO 5277/1

Ordine del giorno per chiedere che la specie denominata carpa venga inserita tra le specie autoctone. A firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi, Bernardini

 

Premesso che

 

la carpa comune, Cyprinus carpio è un grosso ciprinide originario dell’Asia ed introdotto in Europa ed in Italia probabilmente in epoca romana, sicuramente prima del 1500, ed è una specie molto longeva, può raggiungere il peso di 40 kg ed è oggetto di competizioni di pesca sportiva;

 

tutte le competizioni hanno come punto cardine la tutela e la liberazione del pescato;

 

tali modalità attuano il rispetto delle prede al fine di mantenere le popolazioni di carpe in grado di autosostenersi, ovvero attive dal punto di vista riproduttivo;

 

il carpfishing consente il ripristino ed il mantenimento delle caratteristiche dell’ambiente;

 

la presenza della Carpa in Europa e in Italia è documentata sin dai tempi dei romani ed ha consentito che la specie registrasse in tutto il territorio nazionale la valenza di pesce autoctono, da proteggere;

 

Considerato che

 

non includendo la specie Cyprinus carpio quale specie autoctona, come invece dovuto, viene meno l’obbligo della tutela e della liberazione del pescato nella comune pesca sportiva;

 

tali attività costituiscono un indotto di tipo economico e turistico di notevole portata, su tutto il territorio emiliano-romagnolo e in particolare sul bacino idrico del fiume Po, dove migliaia di turisti e pescatori sportivi si recano ogni anno.

 

Ritenuto opportuno che

 

le amministrazioni inseriscano, in tutti i regolamenti e provvedimenti, misure minime e massime di dimensioni della Carpa e relativi divieti.

 

Visti

 

il Documento redatto sulle specie aliene dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, da cui emerge: "Specie para-autoctone: le specie, animali o vegetali, che, pur non essendo originarie del territorio italiano, vi siano giunte - per intervento intenzionale o involontario dell’uomo - e quindi naturalizzate in un periodo storico antico (anteriormente al 1500 dC). Vanno considerate para-autoctone le specie introdotte e naturalizzate in altri Paesi prima del 1500 dC";

 

la disciplina europea in materia di specie autoctone, tra cui va considerata Cyprinus carpio.

 

Si chiede

 

che la specie denominata carpa (Cyprinus carpio) venga reintegrata tra le specie autoctone, come previsto nella normativa attualmente vigente.»

(Ritirato nella seduta antimeridiana del 23 luglio 2014)

 

OGGETTO 5817/1

Ordine del giorno sul Documento preliminare, ai sensi dell’art. 25, comma 2, della LR 20/2000 riguardante l’approvazione del Piano Forestale Regionale 2014-2020. A firma dei consiglieri: Pariani, Naldi, Sconciaforni, Meo, Grillini

 

«L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

Viste

 

la deliberazione della Giunta regionale n. 1999 del 23 dicembre 2013 "Indirizzi per la elaborazione del piano forestale regionale 2014-2020 (p.f.r. 2020)" che rappresenta lo strumento di definizione delle scelte strategiche con riferimento alla gestione del settore forestale in linea con la normativa nazionale e comunitaria;

 

la deliberazione della Giunta regionale n. 972 del 30 giugno 2014 con la quale è stato approvato il Documento preliminare per il Piano Forestale Regionale 2014-2020.

 

Considerate

 

la Nuova Strategia per le Foreste adottata dalla Commissione UE in data 20/9/2013 COM(2013) 659 final;

 

le "Linee guida di programmazione forestale" emanate dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio con decreto ministeriale del 15 giugno 2005;

 

il Programma Quadro per il Settore Forestale (PQSF) redatto dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare e dal Ministero delle politiche agricole e forestali e recepito dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome con accordo del 18/12/2008 che persegue l'obiettivo di armonizzare l'attuazione delle disposizioni sovranazionali in materia forestale e di favorire la gestione sostenibile e la valorizzazione multifunzionale degli ecosistemi forestali nel rispetto delle competenze istituzionali e sulla base degli strumenti di pianificazione regionale esistenti, delle Linee guida definite con il D.lgs n. 227/01 in sintonia con la Strategia forestale ed al Piano d'Azione per le foreste dell'UE.

 

Condividendo

 

che negli ultimi decenni le politiche per il settore forestale, sia a livello nazionale, sia a livello comunitario ed internazionale sono state oggetto di un'importante revisione che ha comportato una modifica del contesto normativo ed una riconsiderazione dei ruoli svolti dalle foreste. Ciò ha condotto ad una progressiva crescita d'importanza delle funzioni ambientali e sociali del bosco. Le produzioni di beni e servizi cosiddetti "senza prezzo" (ambiente, paesaggio, biodiversità, protezione del suolo, mitigazione dei cambiamenti climatici ecc.) che in passato venivano spesso considerate secondarie rispetto alla produzione di legname, devono assumere particolare importanza nella formulazione delle future politiche del settore;

 

che la Nuova Strategia per le Foreste adottata recentemente dalla Commissione Europea riafferma il ruolo essenziale delle foreste in quanto costituiscono ecosistemi fondamentali e, se sono gestite secondo i principi della gestione forestale sostenibile (GFS) rappresentano una fonte inesauribile di ricchezza e di occupazione nelle aree rurali. I principi della Gestione Forestale Sostenibile (GFS) su cui si basano le politiche forestali in Europa sono organizzati su tre pilastri fondamentali: il ruolo delle foreste per l'assorbimento della C02, il ruolo economico delle foreste, il ruolo sociale e culturale delle foreste;

 

che la nuova strategia oltre alle tematiche strettamente connesse alla foresta prende in considerazione anche l'utilizzo delle risorse forestali ai fini della produzione di beni e servizi, che incidono in misura determinante sulla gestione delle foreste. La strategia evidenzia l'importanza delle foreste non solo per lo sviluppo rurale, ma anche per l'ambiente e la biodiversità, per le industrie forestali, la bioenergia e la lotta contro i cambiamenti climatici;

 

quanto affermato con la nuova Comunicazione, approvata dalla Commissione, denominata "La nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2020', COM(2011)244 che, relativamente al settore forestale, prevede che entro il 2020 tutte le foreste pubbliche e quelle private, oltre una certa dimensione, siano gestite sulla base di Piani di gestione forestale o strumenti equivalenti, in linea con la gestione sostenibile delle foreste. In attuazione di tale obiettivo vengono anche definite due azioni specifiche dedicate alla biodiversità ed alla gestione forestale.

 

Considerato

 

che sulla base di quanto sopra condiviso si ritiene che la politica forestale regionale dovrà essere improntata al miglioramento dell'efficienza delle funzioni riconducibili alla foresta per il benessere della comunità ed alla valorizzazione delle risorse forestali tradizionali, attraverso il conseguimento delle finalità di seguito specificate:

 

- funzione ambientale: conservare le foreste e la biodiversità potenziando le funzioni svolte dalle stesse (servizi ecosistemici) ed accrescendo la resistenza ai cambiamenti climatici ed alle avversità;

 

- funzione produttiva: migliorare le funzioni produttive svolte dalle foreste in coerenza con i principi di Gestione Forestale Sostenibile (GFS) definiti dalla conferenza ministeriale sulla protezione delle foreste in Europa MCPFE, adottata nella conferenza di Helsinki nel 1993 («risoluzione H1») e successive;

 

- funzione sociale ed occupazionale: per rivitalizzare le imprese operanti nel settore boschivo presenti nelle aree collinari e montane della regione e possibilmente favorirne la nascita di nuove garantendo così il mantenimento ed anche l'incremento dei livelli occupazionali nonché per consolidare il tessuto produttivo della filiera legno e conseguentemente il consolidamento della popolazione insediata nelle aree montane e collinari della regione;

 

- funzione idrogeologica: aumentare la capacità di difesa del suolo svolta dai popolamenti forestali, sia come consolidamento del terreno, sia come trattenuta delle acque meteoriche; a tale aspetto va aggiunta la capacità di accumulo delle acque meteoriche in falda, con conseguente beneficio per l'approvvigionamento idrico delle popolazioni;

 

- funzione climatica: aumentare la capacità di assorbimento dell'anidride carbonica con conseguente miglioramento della situazione connessa ai cambiamenti climatici in atto;

 

- funzione paesaggistica e turistico-ricreativa: migliorare la percezione dell'ambiente trasformato dall'opera dell'uomo in generale e, in particolare, la sua fruizione turistica e ricreativa nelle aree di collina e montagna.

 

Ritenuto

 

che per il conseguimento delle finalità sopra riportate ed in coerenza con gli indirizzi internazionali e nazionali in materia di conservazione e gestione delle risorse forestali si debbano individuare i seguenti obiettivi da perseguire con il nuovo Piano forestale:

 

- promuovere il mantenimento e l'ampliamento delle aree forestate in pianura anche per favorire la realizzazione di "infrastrutture verdi" in coerenza con la comunicazione della Commissione UE "Infrastrutture verdi - Rafforzare il capitale naturale in Europa" (COM(2013) 249 final), finalizzate ad interrompere la perdita di biodiversità in questa parte del territorio, rafforzando la funzionalità dei corridoi ecologici naturali (in particolare i corsi d'acqua) e delle aree di connessione ambientale nonché a contribuire a ridurre la immissione di CO2 nell'atmosfera e dell'inquinamento urbano in generale;

 

- promuovere ed incentivare il miglioramento della struttura dei boschi regionali esistenti, soprattutto quelli di origine antropica, in funzione sia del miglioramento degli ecosistemi finalizzati al mantenimento della biodiversità, sia della qualificazione estetico-paesaggistica. In questo ambito le aree protette sono da considerare come i luoghi preferenziali ove sperimentare e monitorare modelli di GFS, anche in rifermento alla presenza di habitat e di specie forestali di interesse comunitario;

 

- promuovere la gestione forestale dei boschi finalizzata alla produzione di prodotti legnosi e non legnosi di qualità anche attraverso azioni coordinate (progetti d'area integrati e/o di filiera/e) per la loro valorizzazione economica e sociale delle produzioni e dei servizi multifunzionali dei boschi su scala comprensoriale e/o regionale anche al fine di perseguire una migliore sostenibilità economica della gestione selvicolturale e degli interventi di miglioramento e manutenzione forestali;

 

- favorire iniziative ed azioni per il riconoscimento, anche economico, dei servizi ecosistemici forniti dal bosco ai proprietari e gestori forestali (Pes, Payment for ecosystem services) attraverso l'utilizzo degli strumenti contrattuali più innovativi la sperimentazione e promozione di prototipi di attività (es. crediti ambientali legati alla GFS; green marketing; certificazione di GFS e di Catena di Custodia; accordi/contratti per Pes su impronta idrica dei boschi e prelievi idraulici, fissazione carbonio, protezione biodiversità, difesa del suolo, attività turistico-ricreative, mercato volontario dei crediti di carbonio);

 

- promuovere la difesa e la salvaguardia idrogeologica del territorio attraverso interventi di sistemazione idraulico-forestale e di ingegneria naturalistica, interventi selvicolturali finalizzati al potenziamento delle funzioni di protezione esercitata dalle foreste, favorendo l'adozione di tipologie gestionali idonee a ridurre il rischio di fenomeni di dissesto;

 

- promuovere la gestione sostenibile delle foreste tramite l'adozione dei Piani di gestione forestale quali i Piani di gestione integrati, i Piani economici o di assestamento forestale, di livello aziendale o interaziendale e di area vasta;

 

- promuovere ulteriori e più efficaci forme di associazionismo tra proprietari forestali su aree molto più estese di quelle che caratterizzano gli attuali Consorzi. Definire e sperimentare nuove forme organizzative per l'associazionismo e il cooperativismo nella gestione forestale, con la finalità di coordinare/associare/organizzare le proprietà ed in connessione con il sistema imprenditoriale di utilizzazione e/o trasformazione e/o commercializzazione delle produzioni legnose e non, secondo obiettivi di GFS e processi sinergici di sostenibilità economica e sociale;

 

- promuovere produzione forestali ad elevato valore aggiunto e valorizzare i prodotti secondari della foresta (funghi, tartufi, mirtilli ecc.), promuovere filiere economiche locali con particolare attenzione per lo sviluppo dell'imprenditoria locale e per l'integrazione del reddito delle aziende agricole di montagna;

 

- semplificare i procedimenti amministrativi connessi alla gestione forestale, ridurre i tempi dei procedimenti amministrativi, e rendere più efficiente il sistema dei controlli attraverso l'utilizzazione di procedure informatizzate standardizzate e garantire l'accesso alle informazioni ambientali come previsto dal decreto legislativo del 19 agosto 2005, n. 195 in attuazione della direttiva comunitaria 2003/4/CEE;

 

- promuovere ed incentivare l'aggiornamento tecnologico delle imprese forestali e favorire la qualificazione e l'aggiornamento professionale dei tecnici e degli operatori forestali e delle loro imprese, con particolare attenzione alla sicurezza sul lavoro;

 

- incentivare la trasparenza del mercato dei prodotti della foresta;

 

- promuovere lo sviluppo di impianti e filiere forestali per lo sviluppo di prodotti nei settori della bioeconomia;

 

- promuovere azioni di comunicazione e di formazione finalizzate alla gestione attiva e sostenibile delle foreste;

 

- promuovere ed attivare linee di ricerca scientifica, nell'ambito della GFS, volte alla valorizzazione dei prodotti del bosco, della produzione legnosa fuori foresta, della conservazione della biodiversità in ambito forestale.

 

Impegna la Giunta regionale

 

1. a dare piena attuazione alla normativa comunitaria e alla strategia europea e nazionale in materia di gestione forestale mediante l'adozione del nuovo Piano forestale per il conseguimento degli obiettivi sopraindicati;

 

2. a dare urgente attuazione a quanto previsto dalla Legge regionale n. 30/81 e ss.mm.ii. nella parte che prevede la istituzione con apposita direttiva della Giunta Regionale dell'Albo delle imprese forestali;

 

3. ad adottare e proporre all'Assemblea legislativa in coerenza con gli indirizzi e i contenuti del "Documento Preliminare del Piano Forestale Regionale 2014-2020 ai sensi dell'art. 25 della legge regionale n.20/2000", approvato con Delibera della Giunta regionale n. 972 del 30/06/2014, le modifiche alla regolamentazione vigente in materia di Prescrizioni di massima e di polizia forestale di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n. 2354/1995 in coerenza con gli obiettivi del Documento preliminare per il Piano Forestale Regionale 2014-2020;

 

4. a istituire, nel quadro della gestione del nuovo Piano Forestale Regionale 2014-2020, un tavolo permanente di confronto con le principali associazioni di categoria che operano in stretto rapporto con il settore forestale e con quelle ambientalistiche con la funzione di sottoporre a verifica periodica lo stato di realizzazione dello stesso Piano.

(Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 23 luglio 2014)

 

Emendamenti

 

OGGETTO 5277

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disciplina delle attività di pescaturismo, di ittiturismo e di acquiturismo. Istituzione della Consulta ittica regionale» (delibera di Giunta n. 273 del 03 03 14). (107)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Manfredini, Corradi, Cavalli e Bernardini:

«All’articolo 4, comma 1, all’inizio del periodo, sono aggiunte le parole:

"1. In concomitanza con le attività di pesca e acquicoltura,"»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Manfredini, Corradi, Cavalli e Bernardini:

«All’articolo 2, comma 5, lettera b), dopo le parole "somministrazione di pasti", sono aggiunte le parole:

"in concomitanza con le attività di pesca e acquicoltura;"»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Garbi:

«Al comma 5 dell’art. 11, dopo le parole "per operatore di", le parole "acquiturismo, ittiturismo, acquiturismo" sono sostituite con le parole "pescaturismo, ittiturismo e acquiturismo"»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

5841 - Interrogazione a risposta scritta circa la consegna dei referti delle analisi presso le farmacie. A firma della Consigliera: Noè

5842 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa allo stato di pericolosità della S.P. Romana Nord, nel Comune di Novi. A firma del Consigliere: Leoni

5843 - Interrogazione a risposta scritta circa la riorganizzazione delle strutture sanitarie, con particolare riferimento all'Ospedale di San Giovanni in Persiceto. A firma del Consigliere: Bignami

5844 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni poste in essere a tutela della cittadinanza a seguito di un incendio avvenuto a Galliera (BO). A firma del Consigliere: Favia

5845 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della Danesi Laterizi SpA di Lugagnano Val d'Arda. A firma del Consigliere: Cavalli

5848 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni relative alla raccolta differenziata di rifiuti nel Comune di Cento (FE). A firma del Consigliere: Favia

5849 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti la costruzione del nuovo Ospedale di Modena. A firma del Consigliere: Favia

5850 - Interrogazione a risposta scritta in ordine al nubifragio che si è abbattuto nel comune di Pavullo nel Frignano (MO) nella giornata del 21 luglio 2014. A firma del Consigliere: Leoni

5851 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione di disagio per i viaggiatori sulle linee ferroviarie Carpi-Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5854 - Interrogazione a risposta scritta circa gli accordi di programma tra Regione e RFI in merito alla ferrovia Vignola-Bologna-Portomaggiore. A firma della Consigliera: Noè

5855 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda fare proprie le battaglie per consentire l'accesso alle cure delle persone senza dimora e se intenda attivarsi nelle sedi opportune per l'esame della proposta di legge depositata presso le Camere. A firma del Consigliere: Mumolo

5857 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura di servizi di guardia medica, con particolare riferimento alla situazione esistente a Ferriere (PC). A firma del Consigliere: Noè

 

Risoluzioni

 

5847 - Risoluzione per impegnare la Giunta a combattere ogni forma di discriminazione verso le persone lgbt e a garantire la parità dei diritti delle famiglie omogenitoriali compresa la "stepChildAdoption" e ad individuare una data per la celebrazione della "Festa di tutte le Famiglie". (22 07 14) A firma dei Consiglieri: Grillini, Barbati, Casadei, Mumolo

5852 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nella riorganizzazione della rete socio-sanitaria verso la domiciliarizzazione degli interventi e nel definire regole omogenee su tutto il territorio regionale per valorizzare le risorse di volontariato esistenti. (22 07 14) A firma dei Consiglieri: Serri, Marani, Paruolo, Mumolo

(Comunicazione n. 80 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP.2014.0001190 del 23/07/2014)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Costi

Corradi - Meo

 

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