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18.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 26 MAGGIO 2015

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 646

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa la chiusura di reparti dell'Ospedale di Castelnovo ne' Monti, con particolare riferimento a quello di Ostetricia e Ginecologia. A firma del Consigliere: Delmonte

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

DELMONTE (LN)

VENTURI, assessore

DELMONTE (LN)

 

OGGETTO 658

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la fase di sperimentazione, decisa dal Servizio Sanitario della RER, riguardante la riorganizzazione del servizio di emergenza e assistenza diretta sul territorio, con particolare riferimento alla situazione di Piacenza. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BIGNAMI (FI)

VENTURI, assessore

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 659

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dell'importanza del Porto di Ravenna, anche in relazione alla istituzione delle Autorità di Sistema Portuale. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

DONINI, assessore

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 660

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dei lavoratori interinali che hanno eseguito prestazioni lavorative in precedenti commesse di natura pubblica, con particolare riferimento alle zone colpite dal sisma. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

GIBERTONI (M5S)

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza

GIBERTONI (M5S)

 

OGGETTO 661

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'aumento della indisponibilità di posti letto, nel periodo feriale estivo 2015, presso le strutture sanitarie bolognesi. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SEL)

VENTURI, assessore

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 602

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta sia al corrente di quanto accaduto nei giorni scorsi nel centro di Bologna dove è apparso sulla vetrina di un locale un cartello di selezione del personale e quali azioni intenda intraprendere per garantire il rispetto del principio di legalità, tutela dei lavoratori e salvaguardia dell'economia regionale. A firma del Consigliere: Mumolo

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

MUMOLO (PD)

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza

MUMOLO (PD)

 

Dissenso dei Presidenti dei Gruppi assembleari: Forza Italia - Galeazzo Bignami, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale - Tommaso Foti e Movimento 5 Stelle - Giulia Gibertoni, ai sensi dell’art. 18 comma 3 del Regolamento interno, circa l’inserimento nell’ordine del giorno delle sedute assembleari del 26 maggio 2015 del Progetto di legge oggetto n. 483 e degli atti amministrativi oggetti nn. 609 - 528 e 529, in quanto non ancora licenziati alla data della seduta della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Assembleari dalle Commissioni competenti.

Si dà atto che rispetto al Progetto di legge oggetto n. 483, l’Ufficio di Presidenza sentiti i Presidenti dei Gruppi e il rappresentante della Giunta, ha deciso di non inserirlo all’ordine del giorno delle medesime sedute dell’Assemblea legislativa.

(Respinto)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

GIBERTONI (M5S)

BIGNAMI (FI)

FOTI (FdI)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Saliera)

PARUOLO (PD)

FOTI (FdI)

GIBERTONI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

PARUOLO (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 587

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo.» A firma dei Consiglieri: Mori, Caliandro, Rossi Nadia, Calvano (Testo base) (5)

(Relazione della commissione, relazione di minoranza e discussione)

OGGETTO 600

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Abrogazione della legge regionale 24 aprile 2006, n. 3 (Interventi in favore degli emiliano-romagnoli e funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo).» A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani, Piccinini, Sassi, Sensoli

(Abbinato)

PRESIDENTE (Saliera)

MORI, relatrice della commissione

POMPIGNOLI, relatore di minoranza

FOTI (FdI)

CARDINALI (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

BERTANI (M5S)

MOLINARI (PD)

ZOFFOLI (PD)

BIGNAMI (FI)

PARUOLO (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 9,51

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la diciottesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute

 

antimeridiana del 28 aprile 2015 (n. 14);

pomeridiana  del 28 aprile 2015 (n. 15);

antimeridiana del 5 maggio 2015 (n. 16);

pomeridiana   del 5 maggio 2015 (n. 17);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ha comunicato di non poter partecipare ai lavori odierni l'assessore Caselli, la cui assenza è pertanto giustificata.

Do per lette le comunicazioni prescritte dall'articolo 68 del Regolamento interno inviate a tutti i consiglieri.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

OGGETTO 646

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa la chiusura di reparti dell'Ospedale di Castelnovo ne' Monti, con particolare riferimento a quello di Ostetricia e Ginecologia. A firma del Consigliere: Delmonte

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Risponderà all'interrogazione l'assessore Venturi.

La parola al consigliere Delmonte per illustrare l'interrogazione.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Riassumo brevemente la nostra richiesta e l'iter che mi ha portato a depositare questo question time perché ritengo che sia urgente e doverosa una risposta da parte di questa Amministrazione per cercare di capire qual è il futuro di un reparto fondamentale per l'Appennino reggiano, ma non solo, anche per quello in parte modenese e in parte parmigiano, che usufruiscono dei servizi di cui all'interrogazione.

Il comune di Castelnovo ne' Monti è un comune di più di 10 mila abitanti che è situato al centro dell'Appennino reggiano e che quindi copre, con il proprio plesso ospedaliero, un'area vastissima di più di 20 mila abitanti, che però ha all'interno del suo ospedale il difetto, a quanto pare, di avere un numero di nascite inferiore a quello previsto da una norma o comunque da un accordo della Conferenza Stato-Regioni che ha deciso che c'è un problema di sicurezza se un certo numero di nascite non viene rispettato.

La provincia reggiana ha la caratteristica di essere molto vasta ed interessa soprattutto l'Appennino; nel caso venisse chiuso il reparto di Ostetricia dell'ospedale di Castelnovo ne' Monti, per i residenti di Collagna, che è il comune più lontano dal centro di Reggio Emilia, ci vorrebbe ben un’ora e quaranta di macchina, anche per le strade non proprio praticabili del territorio, per raggiungere l'ospedale più vicino e poter partorire.

La vicenda è nata nel 2010, quando la Conferenza Stato-Regioni identificava nel numero di 500 il numero minimo di nascite per garantire degli standard di sicurezza.

Già nel settembre 2010, però, abbiamo le prime tracce di un documento del PD di zona in cui l'assessore alla sanità Lusenti dichiarava che l'impegno degli amministratori dell'ASL e della Conferenza sanitaria era quello di consolidare l'ospedale Sant'Anna e le sue attuali funzioni, i posti letto e le attività.

Nel novembre 2012 il direttore generale dell'ASL di Reggio Emilia ha rassicurato le istituzioni e le comunità distrettuali del fatto che la direzione, alla luce delle informali indicazioni pervenute dalla Regione, non aveva preso in alcuna considerazione la prospettiva di ridimensionare la struttura ospedaliera castelnovese.

Il 24 marzo 2015 sempre Nicolini alla Gazzetta di Reggio dice che non esclude invece la possibilità di un riordino dell'ospedale Sant'Anna intervenendo sul reparto di Ostetricia e Ginecologica in seguito alla reazione di vari esponenti politici.

Arriviamo poi al 19 aprile 2015, quando Giovanni Teneggi, direttore di Confcooperative di Reggio Emilia, esprime una propria perplessità e dichiara che la Regione deve subito esprimere un'opinione pubblica in proposito e cercare di chiarire la propria posizione in merito alla chiusura del reparto di Ostetricia.

Il 23 aprile 2015 il sindaco di Castelnovo ne' Monti Enrico Bini, del PD, prende una posizione netta nei confronti della salvaguardia del reparto e chiede che si intervenga per la tutela del reparto stesso.

Nel mese scorso è cominciata una raccolta firme da parte del nostro movimento, una raccolta firme che abbiamo cominciato in maniera del tutto civica in realtà, su moduli assolutamente civici, perché cercavamo un consenso bipartisan da tutti i partiti, cercando un appoggio di tutti quanti. Ovviamente questo non c'è stato, ma è nato un comitato civico, chiamato "Salviamo le cicogne", che è partito da delle mamme del territorio del nostro Appennino. È nato all'inizio di maggio e devo dire che, con un lavoro pazzesco che noi abbiamo guardato con interesse, ovviamente dall'esterno perché è un comitato apolitico, ha raccolto più di 3 mila firme, che sommandosi alle nostre 600 che abbiamo raccolto in poche ore, con un paio di banchetti all'interno del mercato di Castelnovo ne' Monti, si può dire che abbiamo raccolto quasi 4 mila firme che porteremo poi in Regione, noi per quanto riguarda la nostra parte e loro per quanto riguarda la loro, per cercare di capire qual è la posizione dell'assessore Venturi, di questa Amministrazione, cosa che chiediamo anche oggi in questa interrogazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

Assessore Venturi, ha la parola, prego

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente. Consegnerò poi la risposta formale, ma intanto volevo ribadire che noi come Regione definiremo delle linee guida all'interno delle quali le singole Aziende e le Conferenze definiranno successivamente, entro l'anno come abbiamo scritto negli obiettivi di mandato, i piani di riordino dell'assistenza ospedaliera.

Il consigliere ha già detto bene quasi tutto rispetto ai temi che riguardano lo scenario, che è partito dall'accordo Stato-Regioni del dicembre 2010 che definisce un programma nazionale di interventi rispetto al tema dei punti nascita.

Noi abbiamo come missione la tutela complessiva della salute degli utenti, dobbiamo salvaguardare il principio di equità e di sicurezza delle cure, questo è l'obiettivo fondamentale che ci siamo dati. Abbiamo detto che non avremmo chiuso nessun ospedale e lo confermiamo. Anche perché chiudere i piccoli ospedali, visto che si dice che lo facciamo per risparmiare, non serve a risparmiare affatto, nel senso che non è certamente andando attorno all'organizzazione dei piccoli ospedali che rimettiamo a posto le finanze del Servizio sanitario regionale o nazionale. Invece abbiamo l'obiettivo di rivedere profondamente l'organizzazione dei grandi ospedali perché riteniamo che all'interno dei grandi ospedali spesso vi siano funzioni doppie o triple, o comunque che possono essere razionalizzate in modo tale da consentire, oltre che un'assistenza più efficace e con meno confusione da parte degli utenti, anche dei risparmi significativi.

Quindi, detto che il tema è quello di garantire la sicurezza, noi, nel rispetto dell'accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 che definisce un programma nazionale di interventi tra cui spicca la promozione e il miglioramento della qualità della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e anche per ridurre la pratica del taglio cesareo da attivare a livello nazionale, regionale e locale, daremo delle linee guida, nei prossimi mesi, per il riordino ospedaliero regionale, che stabiliranno, come ho detto prima, lo scenario in cui le Direzioni generali e le Conferenze territoriali sociali e sanitarie dovranno definire la programmazione sanitaria per i prossimi anni e quindi, come è sempre accaduto, i piani attuativi locali. Perciò non faccio altro che ribadire che la competenza di definire gli assetti locali dei servizi, compreso quello del punto nascita di Castelnovo ne' Monti, è un tema che riguarda l'Azienda Unità sanitaria locale di Reggio Emilia e i prossimi mesi da qui alla fine dell'anno.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

Consigliere Delmonte, se vuole, ha ancora un minuto per la replica. Prego.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Ovviamente non posso ritenermi soddisfatto della risposta perché mi aspettavo una presa di posizione chiara, mi aspettavo un fermo no alla chiusura dell'ospedale; anzi, in realtà non è che me l'aspettavo, la speravo, dire che me l'aspettavo forse è sbagliato.

Io sento parlare di sicurezza delle pazienti sotto le 500 nascite, ma allora domando: fino ad oggi non erano sicure queste nascite visto che fino ad oggi non abbiamo avuto 500 nascite all'anno? Se si dice che da domani o si raggiungono le 500 nascite, o non sono sicure, allora fino ad oggi, forse, non erano in sicurezza, allora, forse, c'era da pensarci prima. In realtà, toccando con mano il territorio, chiunque della provincia reggiana sa che quello è un punto nascita di eccellenza, è un punto nascita in cui molto spesso ci si va appositamente per partorire, come in quello di Montecchio Emilia, sono dei punti nascita che sono ricercati.

Auspico che l'assessore Venturi, quando poi si andrà nei piani attuativi dell'ASL di Reggio Emilia, che quindi sappiamo essere di competenza provinciale, si faccia comunque portavoce di una direttrice che è quella di non chiudere i reparti di Ostetricia di montagna perché penso che siano dei punti di riferimento in un territorio che già troppo spesso si svuota. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

 

OGGETTO 658

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la fase di sperimentazione, decisa dal Servizio Sanitario della RER, riguardante la riorganizzazione del servizio di emergenza e assistenza diretta sul territorio, con particolare riferimento alla situazione di Piacenza. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Prego, consigliere Bignami, ha sei minuti per l'illustrazione.

Risponderà l'assessore Venturi.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Sullo sfondo di questa interrogazione urgente vi è una vicenda di cronaca che temo essere nota a tutti. Il tema sotteso all'interrogazione è la riorganizzazione che ho cercato di illustrare, credo in maniera adeguatamente sufficiente, nell'interrogazione stessa.

In realtà i temi da sviscerare sono diversi, perché a Piacenza come a Bologna fino ad arrivare in Valmarecchia, si sta assistendo ad una riorganizzazione complessiva dei servizi territoriali anche di emergenza che lascia un po' perplessi. Sentivo prima l'intervento del collega della Lega e ho ripercorso nel suo intervento le stesse posizioni che avevamo espresso noi per la chiusura del punto nascita di Porretta Terme, per il quale si è poi pervenuti ad una chiusura con motivazioni che meriterebbero maggiori attenzioni, salvo, da un anno a questa parte, lottare proprio con i minuti per salvare la vita ai nascituri e alle partorienti, cosa che purtroppo non sempre si riesce a fare.

La vicenda che è sottesa all'interrogazione riguarda una riorganizzazione dei servizi su cui forse bisognerebbe spendere qualche riflessione. Non si tratta tanto dell'obiettivo dell'interrogazione perché portare in Aula un quesito secco su una vicenda di questo tipo, ma soprattutto su una riorganizzazione dei servizi di emergenza e assistenza diretta sul territorio, difficilmente può provocare una risposta per la quale si riesce ad arrivare ad un esaurimento positivo. Si tratta della finalità, assessore, di porre sul suo tavolo e alla sua attenzione il tema complessivo della riorganizzazione dei servizi di assistenza e emergenza sanitaria perché riteniamo che prima di arrivare a realizzare logiche economicistiche cui faccio riferimento in questo atto, sarebbe bene comprendere se non vi siano altri asset su cui pervenire a risparmi di spesa. In tal senso il quesito che formuliamo, pur tentando di non essere pleonastico, ha voluto cristallizzare il quesito che sostanzialmente si pongono tutti gli utenti e rispetto al quale attendiamo di conoscere risposte dall'assessore, che sappiamo essere persona che è ben preparata e ben radicata nel tessuto organizzativo della sanità emiliano-romagnola.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Prego, assessore Venturi, ha la parola.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente. Anche in questo caso consegnerò la risposta formale al consigliere Bignami.

C'è stato un lungo periodo in cui i servizi di emergenza-urgenza, sia quelli all'interno degli ospedali che quelli all'esterno cui si fa riferimento, hanno sostanzialmente risposto in maniera unitaria, quindi i medici che lavorano sulle ambulanze o sulle auto medicalizzate e quelli che lavorano in pronto soccorso sostanzialmente avevano un unico ruolo e ruotavano in generale su tutte le postazioni, quelle fisse e quelle mobili. Negli ultimi anni si è riformata una sorta di duplicità con la divisione sostanziale dei temi che riguardano il lavoro dei medici dell'emergenza territoriali e quelli che sono fissi nei pronto soccorso.

Su questo tema ho già detto più volte in occasioni pubbliche che noi dobbiamo ritornarci perché normalmente, come accade spesso, il fatto che medici svolgano funzioni differenti non favorisce l'integrazione e in qualche caso rischia anche di dequalificare la professione. In particolare, quindi, nella revisione dei temi che riguardano funzioni di rilievo regionale - a differenza del tema di cui si parlava nell'interrogazione precedente, l'emergenza-urgenza è una funzione di rilievo regionale - nelle linee guida noi non ci fermeremo alle linee guida, ma daremo delle indicazioni precise e cogenti che riguardano i territori e l'organizzazione dei servizi.

Nel caso di specie - e adesso consegnerò al consigliere la sua risposta immediatamente - dico solo, per il poco tempo che ho a disposizione, che oggi a Piacenza ci sono due mezzi avanzati, a differenza che in precedenza quando ce n'era uno solo, uno è medicalizzato e uno è infermierizzato. In via sperimentale sono stati definiti i territori di competenza in base a dei criteri che sono quelli di vicinanza degli stessi ai luoghi di intervento. Attualmente la procedura non esclude che, in caso di particolare gravità o complessità, il mezzo medicalizzato possa essere inviato in appoggio al mezzo infermierizzato. Ad ogni buon conto, noi abbiamo suggerito e suggeriamo da questo momento all'Azienda USL di Piacenza di aggiornare le procedure sperimentali che vi sono in loco prevedendo che tale possibilità sia direttamente codificata all'interno delle procedure e quindi che, in casi di particolare gravità, lo scambio avvenga e possa intervenire direttamente il mezzo medicalizzato a prescindere dalla collocazione che ha all'interno della città. Dico comunque che l'attuale modello organizzativo non ha comportato alcuna diminuzione della dotazione di personale né di mezzi e rappresenta una modalità per rendere più rapido ed efficiente l'intervento richiesto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

Consigliere Bignami, ha tre minuti per la replica. Prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Faccio una premessa, assessore. Credo di non dover provare nessun tipo di pentimento nel dire che se nel suo ruolo di direttore del Policlinico Sant'Orsola Malpighi abbiamo avuto un po' di scontri, riconosco che come assessore alla sanità ha invece una connotazione ben chiara rispetto alla quale non possiamo che esprimere apprezzamento. Lo dico perché lei comunque non si è limitato a leggere la risposta ma ha fatto anche una valutazione fuorisacco e in questo devo dire che le si deve dare atto di una pratica che purtroppo non tutti i suoi colleghi hanno, cioè di voler comunque fissare il punto politico senza delegare troppo ai tecnici. Di questo comunque, pur non potendo evidentemente pervenire ad una soddisfazione rispetto all'interrogazione, le diamo atto. Lo dico non come captatio benevolentiae perché tanto le occasioni di scontro non sono mancate e non mancheranno, però quantomeno si riesce a stare sul merito.

Anche nella risposta, ovviamente nelle dovute maniere che la politica impone, ho intravisto la capacità di cogliere, da un evento comunque drammatico, la volontà di provare a migliorare certe procedure. Insomma, non ci troviamo dinnanzi ad una persona che, diversamente dalla precedente esperienza, ci dice: va bene tutto, non rompete le scatole, tutto è perfetto. Di questo credo che non si possa non rendergliene atto.

Intanto mi permetto anche una valutazione, ma il mio mestiere è un altro, quindi, per carità, la valuti per quello che è. Anche il tema dell'utilizzo degli specializzandi sulle automediche è un tema che secondo me dovrebbe essere affrontato; a Bologna lei lo sa che cosa avviene, credo che purtroppo anche le attività della Magistratura si stiano concentrando su questo. È evidente che una sperimentazione compiuta su questo segmento non ci può trovare mai consenzienti. Al di là del metodo che lei ha adottato e di cui le abbiamo già dato atto, c'è un problema di merito su cui evidentemente non possiamo prestare nessun tipo di assenso.

Ci dichiariamo, quindi, in qualche maniera insoddisfatti della risposta, però ho voluto, non dovuto e non richiesto, esprimere una valutazione su un metodo che è in discontinuità, questo non abbiamo timore a dirlo, rispetto alla precedente gestione dell'assessorato. Credo che fosse doveroso, in un dialogo tra opposizione, che è fieramente opposizione, e organo di governo, rendergliene atto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

 

OGGETTO 659

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dell'importanza del Porto di Ravenna, anche in relazione alla istituzione delle Autorità di Sistema Portuale. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ha la parola il consigliere Foti.

Risponderà l'assessore Donini.

 

FOTI: Grazie, presidente. Già da alcuni anni si parla della riforma dei Porti e debbo dire che, sotto questo profilo, la Camera dei deputati ha in esame e si è concluso al Senato l'esame di un disegno di legge di riforma.

Nei giorni scorsi è stata presentata una proposta - che poi, come sempre, chi l'ha fatta, adesso la nega, ma la proposta c'è ed è pubblicata e viene dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - una proposta, dicevo, con la quale si propone un'aggregazione delle Autorità portuali nel nostro Paese. Tra le Autorità portuali che vengono aggregate - ricordo che 15 di queste, allo stato, sono commissariate - vi è anche la Nord-Adriatica che dovrebbe comprendere i Porti di Venezia, Trieste, Ravenna e Ancona. Questa proposta, oltretutto presentata al di fuori di ogni contesto istituzionale, ha evidentemente sollevato proteste fondate, vibrate e condivisibili da parte di un po' tutti i soggetti istituzionali della città e della provincia di Ravenna. Non voglio tediare l'assessore leggendo la rassegna stampa, però posso ricordare che - nell'ordine - si sono espressi: consiglieri regionali della zona del PD, la CNA, la UIL, la CGIL, il sindaco e il vicesindaco di Ravenna, tutti chiedendo apertamente che della questione si faccia carico innanzitutto la Giunta regionale proprio per avere un chiarimento di fondo su un accorpamento che di fatto relegherebbe il Porto di Ravenna in una posizione secondaria rispetto alla centralità che oggi ha e allo sviluppo del porto medesimo, che, vorrei ricordare, è allo stato fondamentale per quanto riguarda la logistica.

Nell'interrogazione, signor assessore, io chiedo innanzitutto se nel frattempo la Giunta regionale abbia accertato o meno la veridicità di una notizia che, torno a ripetere, il ministro Delrio, poi, con la sua abilità, smentisce. È un po' come la storia di quando continuava a dire che non c'era da preoccuparsi per quanto riguardava il completamento della E45 e poi abbiamo visto, nelle scelte che sono state fatte sulle opere indispensabili o che si vogliono attivare immediatamente, quale sia stata la sua scelta, cioè una scelta che ha voltato le spalle al territorio romagnolo.

Nel caso di specie ritengo che sia meglio agire per tempo, anche e soprattutto perché la Regione ha dichiarato una sua volontà di puntare sul Porto di Ravenna. Quantomeno, visto il carattere monolitico di governo dal governo centrale al governo periferico, consiglierei di fare una sorta di stati generali del PD per quanto riguarda il Porto di Ravenna e che, alla fine, si definisse una posizione che quantomeno sia univoca e non si apprenda soltanto dalle agenzie di stampa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola all'assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Grazie, consigliere Foti. Ovviamente il suo question time è molto immediato, nel senso che noi abbiamo avuto notizia delle rassegne stampa, abbiamo letto gli articoli di giornale, abbiamo raccolto le dichiarazioni a cui lei faceva riferimento nella sua interrogazione e abbiamo immediatamente chiesto un incontro al ministro Delrio, per la verità che dovrebbe seguire all'incontro che abbiamo avuto anche con il presidente Bonaccini di recente, nel quale abbiamo reiterato la nostra volontà di mettere al centro del programma di investimenti delle opere pubbliche della Regione Emilia-Romagna gli investimenti che riguardano il Porto di Ravenna.

Alle sue domande noi ovviamente non possiamo rispondere se non dicendo la verità e cioè che noi non abbiamo avuto ufficialmente nessun atto a cui lei faceva riferimento e non abbiamo notizie dirette e certe riguardanti l'argomento che lei ha sollecitato, ma soltanto notizie riportate dalla stampa. Non possiamo, quindi, ritenere di esprimere ad oggi un giudizio sullo stato attuale, riservandoci però di fare, magari anche con una comunicazione in quest'Aula, le valutazioni e le azioni del caso quando avremo tutti gli elementi a disposizione.

Però sul porto di Ravenna noi non arretriamo in ragione della strategicità degli investimenti che lo riguardano e abbiamo avuto riscontro dal ministro Delrio in persona che quegli investimenti saranno realizzati. La Regione, quindi, ribadisce la strategicità del Porto di Ravenna ed è fortemente impegnata nell'approvazione di tutti i progetti che lo riguardano e che sono in fase di progettazione definitiva presso il CIPE, come lei sa bene. Abbiamo avuto conferma anche delle risorse previste dal Governo - questo, secondo me, è un atto molto importante - per il progetto di approfondimento dei fondali e rifacimento delle banchine, che è assolutamente necessario perché altrimenti non parleremo più del Porto di Ravenna. Peraltro il porto è stato inserito all'interno del core network delle reti TEN-T europee sia per il corridoio adriatico-baltico, sia per quello mediterraneo; è, appunto, considerato a livello europeo un core port, quindi l'importanza del Porto di Ravenna non è certamente soltanto appannaggio nostro, di questa amministrazione, ma è considerata tale a livello nazionale e a livello europeo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

La parola al consigliere Foti per la replica.

 

FOTI: Grazie, presidente. Partirei dalla parte finale della risposta dell'assessore Donini per dire che sotto il profilo degli interventi sul Porto di Ravenna io penso che tutta questa Assemblea sia decisamente favorevole a sostenerne l'attuazione e anche l'attuazione in tempi brevi.

Debbo altrettanto dire che mi pare abbastanza anomalo, questo mi permetto di dirglielo, assessore, che, essendo stati ricevuti lei e il presidente Bonaccini dal ministro Delrio non molti giorni fa, lo stesso non abbia pensato quantomeno di dare un'informativa rispetto al Porto di Ravenna. Quando lei dice che sono notizie di stampa, vede, io glielo dico tranquillamente, assessore, può essere che a volte le notizie si propaghino in modo ingiustificato, ma non manca certo al ministro Delrio un vasto ufficio stampa per poter precisare qual è il suo pensiero. In realtà, nel caso di specie abbiamo assistito ad un silenzio che oltre che essere sospetto, è evidentemente complice.

E allora, dato che a pensar male si farà anche peccato ma molto spesso ci si prende, io ritengo che abbia perfettamente ragione la stampa ad aver pubblicato quello che è un atto che esce dal Ministero, che abbiano avuto perfettamente ragione tutte le autorità e le organizzazioni di tipo imprenditoriale e sindacale che sul punto si sono pronunciate in modo chiaro e prendo per buono, nella sua risposta, anche l'impegno di voler immediatamente approfondire con il ministro Delrio la questione perché non mi pare una questione da poco né per quanto riguarda la strategia dei trasporti dell'Emilia-Romagna, né rispetto al metodo, perché non è pensabile che un accorpamento di Autorità di portuali di questo tipo, sottratto alla competenza del Parlamento che in un suo ramo ha già definito la questione, venga oggi preso in mano dal Governo come un atto amministrativo da leggere magari sul sito del Ministero fra qualche giorno. Sotto questo profilo io le sarò grato, e penso che le sarà grata con me anche tutta l'Assemblea, se non appena avrà notizie vorrà comunicarle con le modalità che riterrà più opportune, o in Aula, o in Commissione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

 

OGGETTO 660

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dei lavoratori interinali che hanno eseguito prestazioni lavorative in precedenti commesse di natura pubblica, con particolare riferimento alle zone colpite dal sisma. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): La parola alla consigliera Gibertoni.

Risponderà il sottosegretario Rossi.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Gentile sottosegretario, con questa interrogazione ho voluto semplicemente porre alla vostra attenzione la preoccupazione e anche la perplessità di decine di lavoratori precari che mi risulta abbiano i loro contratti in scadenza tra pochi giorni, alla fine del mese corrente. Sono quei precari assunti per far fronte all'emergenza delle pratiche tecnico-amministrative nelle zone del cratere e non soltanto, anche qui in Regione, in ogni caso a questioni connesse alla ricostruzione post-sisma, con contratti cosiddetti flessibili tramite società interinali.

Ci sono stati tre bandi. Obiettivo Lavoro vince il primo bando e rivince il secondo, il terzo viene vinto invece da un'altra agenzia interinale e parte un ricorso di cui non si conosce l'esito. Nel passaggio della commessa da una società interinale all'altra, cioè da Obiettivo Lavoro a Manpower, si è instaurata, quindi, una procedura giudiziaria che ha reso incerto il soggetto che eseguirà la commessa. I lavoratori da poco assunti con contratto a tempo indeterminato dalla società Obiettivo Lavoro, la prima vincitrice del primo bando, la cui commessa è, appunto, in scadenza, si ritrovano quindi ad avere incertezza in merito alla loro riassunzione e al mantenimento della stessa forma contrattuale che gli era stata garantita dalla prima agenzia interinale. L'intento dell'interrogazione è dare chiarezza e garanzia a questi lavoratori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

La parola al sottosegretario Andrea Rossi.

 

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente. Gentile consigliera Gibertoni, si precisa che il commissario e le sue strutture stanno lavorando per garantire la massima continuità a tutti i contratti in essere presso le sue strutture, quelle degli enti locali, delle prefetture, come previsto anche nel decreto e relativo verbale di esecuzione anticipata citato nelle premesse del quesito posto. Tutto questo al fine di garantire la piena continuità del processo di ricostruzione avvalendosi al tempo stesso del patrimonio di professionalità ed esperienza acquisito in questi tre anni intercorsi dal sisma. Proprio in questa ottica, a seguito della ricezione del ricorso sulla procedura di gara da parte del secondo classificato (Obiettivo Lavoro), si è deciso di procedere con tale esecuzione anticipata del contratto con Manpower Srl al fine di evitare l'interruzione delle attività a supporto della ricostruzione pubblica e privata e di assistenza alla popolazione.

Non si comprende la base giuridica del principio di continuità a cui si fa riferimento nelle considerazioni esposte nel question time. La continuità è un interesse pubblico per il commissario, che sta cercando di tutelare e garantire per non interrompere il citato processo proficuamente avviato. Tali esigenze di continuità sono state ritenute indispensabili e pertanto perseguite dal commissario, dagli enti locali e dalle prefetture attraverso la valorizzazione delle professionalità acquisite nell'attività quotidiana.

L'ottenimento di questo obiettivo passa anche attraverso la garanzia della clausola sociale contenuta nell'articolo 31 del Contratto collettivo nazionale dei lavoratori in somministrazione, che cita testualmente: "Articolo 31 - Clausola Sociale. Nel caso di cessazione di appalti pubblici nei quali l'ente appaltante procede ad una nuova aggiudicazione ad agenzia anche diversa dalla precedente, l'agenzia è tenuta a garantire il mantenimento in organico di tutti i lavoratori già utilizzati in precedenza, compatibilmente con i numeri richiesti dal bando e per tutta la durata dello stesso". Come si evince, quindi, dalla disposizione sopra riportata, nulla è specificato in merito alle condizioni contrattuali tra lavoratori ed agenzia subentrante o uscente, ovvero nulla è specificato in merito a garanzie contrattuali in essere se per garanzie contrattuali si intendono quelle del rapporto tra lavoratore e agenzia. Le uniche garanzie previste in tale articolo sono quelle di prosecuzione del rapporto di lavoro con l'utilizzatore finale.

Il commissario e le sue strutture, infine, stanno comunque mettendo in atto tutte le misure possibili per far sì che i lavoratori a tempo indeterminato con Obiettivo Lavoro possano mantenere le medesime condizioni contrattuali anche con il nuovo aggiudicatario Manpower. A tal fine sono stati svolti e sono in programma ancora oggi incontri con il fornitore e i rappresentanti delle forze sindacali per raggiungere il massimo delle tutele e delle garanzie di questi lavoratori, il cui contributo, proprio per l'esperienza acquisita in questi anni, per il raggiungimento di obiettivi di ricostruzione pubblica e privata, risulta per noi fondamentale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario Andrea Rossi.

Consigliera Gibertoni, ha quattro minuti per la replica, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Certamente apprezzo le buone intenzioni e anche le parole, diciamo così, adatte alla situazione, significative. Ricordo che questi lavoratori sono in scadenza tra pochi giorni e ci risulta che ancora oggi non abbiano ricevuto, però, alcun tipo di informazioni rispetto al loro molto prossimo futuro, si tratta della settimana prossima. Mi dispiace, quindi, che una maggiore garanzia nei fatti, oltre che nelle parole, che, ricordo, sono gratis e quindi si possono spendere in sovrabbondanza, non venga proprio da una Giunta che si ispira non soltanto, diciamo così, a valori di sinistra, ma anche alla ripetizione molto frequente del concetto di "lavoro, lavoro, lavoro" e dell'"insonnia dovuta alla mancanza della possibilità di creare posti di lavoro per tutti" e via dicendo.

Noi ribadiamo la necessità che la Giunta, invece, si attivi per garantire ai lavoratori interinali che hanno lavorato nei Comuni quella continuità che ci sembra lecita, anche per non disperdere un patrimonio di formazione. Questi sono lavoratori che si sono già formati, la stessa Regione ha contribuito a formarli, quindi un forte turnover limiterebbe anche la qualità e la quantità del lavoro degli uffici tecnici e amministrativi della Regione. Inoltre ricordo che quando eravamo qui durante la giornata dell'insediamento si è detto che nessuno doveva essere lasciato da solo, questo è stato detto dalla maggioranza, allora lasciare da soli questi lavoratori, che si sono resi preziosi nell'erogazione di un servizio e la cui professionalità e competenza espressa sembrano acclarati negli atti della Regione, ci sembra particolarmente grave.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

 

OGGETTO 661

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'aumento della indisponibilità di posti letto, nel periodo feriale estivo 2015, presso le strutture sanitarie bolognesi. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): La parola al consigliere Taruffi.

Risponderà l'assessore Venturi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Come ogni anno, quando si arriva intorno al periodo estivo l'Azienda ASL, in questo caso parlo dell'Azienda ASL di Bologna, predispone un piano ferie che tocca un po' tutti i presidi ospedalieri. Quest'anno, però, rispetto all'anno scorso, il piano ferie coinvolge un maggior numero di posti letto, nel senso che i posti letto non disponibili durante il periodo estivo saranno maggiori rispetto all'anno scorso, in particolare sugli ospedali periferici (l'ospedale di Loiano per quanto riguarda la montagna e l'ospedale di San Giovanni in Persiceto nel distretto Pianura Ovest), con una significativa differenza rispetto al piano ferie dello scorso anno.

Con questa interrogazione volevamo capire le ragioni di questo scarto rispetto all'anno scorso, con quali strumenti si intende dare continuità e garantire tutti i servizi, con quali strumenti e con quali risorse si pensa di riattivare posti letto in caso di necessità e se queste scelte non rischino di accentrare troppo la richiesta sugli ospedali di Bologna, in particolar modo sul Maggiore, che è quello che fortunatamente viene toccato meno da questo provvedimento.

Questo, ovviamente, tenendo conto anche degli interventi che l'Azienda, anche dalle ultime uscite sulla stampa per bocca della direttrice generale, ha messo in campo, tra cui l'assunzione di 51 nuovi operatori, che sicuramente rappresentano un fatto positivo, ma che evidentemente, immagino, non potranno essere garantiti già a partire dai prossimi mesi perché un po' di tempi burocratici saranno necessari.

Volevamo focalizzare l'attenzione su questo aspetto considerando che ovviamente ogni anno, quando arriva questo periodo, ci troviamo in questa situazione che è sempre abbastanza complessa.

Nell'intervista cui facevo riferimento la direttrice parla anche di una maggiore flessibilità e di un rapporto con le strutture priviate accreditate per garantire questo periodo; volevamo capire anche in questo caso che cosa si intende con precisione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Assessore Venturi, prego, ha la parola.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente. Intanto preciso che la competenza riguardo al tema del ridimensionamento dell'offerta estiva è prevalentemente, anzi, se non esclusivamente, delle Aziende. In questo caso mi risulta che il piano sia stato studiato insieme all'Azienda ospedaliera universitaria di Bologna, perché, esattamente nella logica di quello che dicevo prima, cerchiamo di non chiudere le stesse cose nei due ospedali della città perché questo di solito non va bene, non va bene durante il resto dell'anno e non va bene neanche nei mesi estivi.

Il piano di riduzione è in gran parte sovrapponibile a quello dello scorso anno, mentre presenta delle riduzioni inferiori rispetto ai tre anni precedenti in termini di posti letto. Naturalmente il piano coglie l'occasione della minore richiesta estiva e serve a garantire agli operatori tre settimane consecutive di ferie - non è stato fatto così per anticipare decisioni che riguardano riorganizzazioni prossime - ed è stato costruito tenendo conto dei dati che riguardavano l'utilizzo effettivo dei posti letto nell'estate del 2014.

Tra gli ospedali della cintura, Porretta, Vergato e Bentivoglio non hanno alcuna variazione rispetto allo scorso anno, per gli altri sono state programmate estensioni del periodo di riduzione estiva a parità di posti letto interessati.

Nella stesura del piano si è scelto di mantenere l'apertura di tutte le aree mediche dell'ospedale Maggiore in considerazione della particolare delicatezza delle funzioni svolte da questo presidio...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Vi chiederei un po' di silenzio.

 

VENTURI: ...sede di Trauma Center e punto di riferimento per l'area dell'emergenza-urgenza.

L'Azienda ha scelto di limitare al massimo il lavoro interinale e a questo scopo ha anticipato 51 assunzioni, alle quali avrebbe dovuto dare seguito via via nel corso dell'anno, avviando con grande speditezza le procedure relative.

Le organizzazioni sindacali, con l'unica eccezione della FIRST, hanno firmato con l'azienda, il 14 maggio, un verbale di intenti riguardante le politiche per la sostenibilità organizzativa del piano delle riduzioni estive 2015.

Nella programmazione delle riduzioni si è tenuta prioritariamente in considerazione l'esigenza di rispettare e garantire la massima prossimità possibile per i cittadini rispetto ai presidi sanitari ai quali possono avere necessità di ricorrere. Anche nel distretto di Pianura Ovest, nel quale sono emerse riserve e critiche da parte di alcuni sindaci, la popolazione dovrà recarsi altrove solo per esigenze specialistiche che anche in altri momenti dell'anno non sono soddisfatte localmente.

L'Azienda ha ottenuto, inoltre, a parità di budget dedicato, maggiori disponibilità - in questo senso vale l'accordo con le case di cura - in maniera da disporre di un ulteriore elemento di flessibilità estiva della sua capacità di risposta.

L'Azienda è impegnata, inoltre, a monitorare la situazione in corso d'opera settimana per settimana attraverso un gruppo dedicato, in maniera da garantire, se dovessero intervenire criticità nel soddisfare la domanda di ricovero, le opportune rimodulazioni dell'offerta attraverso l'utilizzo di forme flessibili di lavoro.

I sindaci saranno informati ogni due settimane sull'andamento della situazione e comunque tempestivamente qualora sia necessario intervenire con provvedimenti urgenti da parte dell'Azienda territoriale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi, anche per la pazienza.

Vi chiederei un po' di silenzio, un po' di ordine.

Consigliere Taruffi, ha tre minuti per la replica.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Ringrazio l'assessore per la risposta. Un unico appunto che mi viene da fare, anche sulla scorta di quelle che sono le esperienze degli anni passati, è che sicuramente il coinvolgimento dei distretti, dei presidenti dei distretti, quindi dei sindaci, è importante sia nella fase di esecuzione, sia nella fase preventiva, perché chiaramente sappiamo bene che i sindaci, anche su questi temi, sono i primi ai quali i cittadini si rivolgono in caso di necessità, quindi la sollecitazione va proprio in questa direzione.

La risposta dà conto di quelle che sono le direttrici sulle quali ci si sta muovendo e penso che in particolar modo la scelta di non chiudere gli stessi reparti in città come anche si sta cercando di fare in provincia sia condivisibile. Ovviamente il coinvolgimento, come dicevo prima, è indispensabile proprio anche in funzione della possibilità di dare conto ai cittadini di quello che avviene ed evitare anche inutili allarmismi e preoccupazioni. Credo che questo valga sempre come bussola dell'azione amministrativa, quindi anche in questo caso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

 

OGGETTO 602

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta sia al corrente di quanto accaduto nei giorni scorsi nel centro di Bologna dove è apparso sulla vetrina di un locale un cartello di selezione del personale e quali azioni intenda intraprendere per garantire il rispetto del principio di legalità, tutela dei lavoratori e salvaguardia dell'economia regionale. A firma del Consigliere: Mumolo

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): La parola al consigliere Mumolo.

Risponderà il sottosegretario Rossi.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Come ha appena detto lei presentando l'interrogazione a risposta immediata, abbiamo assistito nei giorni scorsi a questa azione: nella vetrina di un locale nel centro di Bologna, in via Garibaldi, gestito da un noto maestro di cucina, è apparso un cartello di selezione del personale che recitava: "Cerco cameriere, stipendio discreto, meglio se poco sindacalista". Questo è il testo che è apparso sul cartello e questo testo ovviamente va interpretato in un unico modo: io cerco un cameriere, ma va bene se non richiede diritti, va bene se non si iscrive al sindacato, va bene se fa magari delle ore di straordinario, quando glielo chiedo, senza protestare, va bene se magari alla fine del mese prende un po' meno di quello che è previsto dal Contratto collettivo nazionale. Io lo leggo in questa maniera, temo fortemente che la lettura sia questa, e questa, signor presidente, appare una discriminazione palese e sfacciata nei confronti dei lavoratori e del fatto che un lavoratore possa, se vuole, iscriversi o meno ad un sindacato; in questo caso l'iscrizione al sindacato evidentemente è dirimente rispetto all'assunzione.

E, presidente, potrebbe anche essere una concorrenza sleale, perché se un datore di lavoro discrimina rispetto all'assunzione e questa discriminazione è su una diminuzione di diritti, significa anche concorrenza sleale, vuol dire che il costo del lavoro per gli imprenditori che invece rispettano il Contratto collettivo nazionale, le idee e i diritti dei loro lavoratori, potrebbe essere maggiore. Quindi in questa maniera si risparmia sul costo del lavoro e si è concorrenziali in maniera sleale nei confronti di altri datori di lavoro, verso gli imprenditori che non discriminano e che rispettano i diritti.

Assistiamo in questi periodi ad una deriva culturale rispetto a quelli che sono i diritti dei lavoratori e al rapporto di lavoro, deriva culturale a cui dobbiamo tutti provare a porre rimedio. Noi abbiamo una legge regionale, la legge regionale n. 17/2005 sulle norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza, regolarità del lavoro, che prevede, ad esempio, all'articolo 4, un Osservatorio regionale che deve occuparsi anche di queste situazioni perché deve monitorare ciò che accade nel mondo del lavoro nella regione Emilia-Romagna; una legge che all'articolo 8, comma 1, lettera b), dice: "la Regione si impegna a favorire l'acquisizione da parte delle persone di condizioni lavorative continuative e stabili, contrastando le forme di precarizzazione del lavoro" e sono forme di precarizzazione del lavoro quelle assunzioni nelle quali i diritti non vengono rispettati e nelle quali si discriminano i lavoratori che vengono assunti sulla base del fatto che rivendicheranno o meno i diritti previsti dalla legge e dal Contratto collettivo nazionale di categoria.

Per questo io chiedo alla Giunta quali azioni intende intraprendere per garantire il rispetto del principio di legalità - che è un principio importantissimo, rispetto al quale tutti ci siamo impegnati in questa legislatura, a partire dal presidente Bonaccini che l'ha inserito nel suo programma di mandato come punto fondante - per garantire il rispetto dei principi di legalità, di tutela dei lavoratori e di salvaguardia dell'economia regionale da forme spurie di concorrenza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Mumolo.

Ha la parola il sottosegretario Andrea Rossi.

 

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza: Gentile consigliere, in relazione alla vicenda che lei ha denunciato nell'interrogazione mi è d'uopo sottolineare in premessa che le competenze istituzionali in materia di ispezione, vigilanza e contrasto di lavoro irregolare spettano innanzitutto ed essenzialmente al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che nel nostro territorio sono sviluppate dalle Direzione provinciali del lavoro e dagli enti previdenziali INPS e INAIL. Però, come lei ricordava, la nostra Regione ha sempre cercato di garantire le migliori condizioni di sicurezza e qualità del lavoro. Lei ricordava la legge n. 17/2005, dove al Capo VII troviamo interventi, in particolar modo riguardo alle politiche regionali, volti a garantire condizioni di sicurezza, regolarità e qualità del lavoro. In particolar modo, poi, gli articoli 41, 42 e 43 definiscono le competenze e il ruolo della Regione nell'attuazione della normativa nazionale in tema di sicurezza. La Regione, quindi, promuove la realizzazione di un sistema integrato di sicurezza sul lavoro e di miglioramento della qualità dello stesso svolgendo un ruolo di indirizzo e coordinamento degli interventi.

Proprio in questi giorni stiamo ragionando come Regione con le parti interessate, le parti sociali, le forze del lavoro e dell'imprenditoria, al Patto del lavoro, all'interno del quale proprio la legalità del mercato del lavoro, il rispetto delle regole e la sicurezza dei lavoratori saranno punti qualificanti. Uno dei temi fondamentali in discussione riguarda la legalità in relazione alle condizioni dello sviluppo e della coesione sociale. In tale direzione sarà anche attivato un protocollo d'intesa con l'Ispettorato del lavoro in cui sarà posto l'accento sul rispetto delle regole e dell'applicazione degli istituti che riguardano più direttamente la competenza regionale, come apprendistato e tirocini e gestione della cassa integrazione in deroga.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario Andrea Rossi.

Consigliere Mumolo, ha due minuti per la replica, prego.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Sono assolutamente consapevole dei limiti della Regione Emilia-Romagna e di quali sono i compiti dell'INPS, dell'INAIL, degli Ispettorati e delle Direzioni provinciali del lavoro. Sono soddisfatto di aver sentito che c'è da parte di questa Regione, anche rispetto ad episodi di questo genere, l'interesse ad approfondirli e l'interesse a fare in modo che episodi di questo genere non accadano più. Mi rendo conto che può essere stato anche un episodio isolato, ma penso che sia importante anche quando ci sono episodi isolati fare in modo che se ne parli e penso che sia importante costruire e ricostruire la coscienza dei diritti del lavoro e dei diritti di ogni cittadino partendo da chi quei cittadini li deve rappresentare e li rappresenta anche in quest'Aula. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Mumolo.

 

Dissenso dei Presidenti dei Gruppi assembleari: Forza Italia - Galeazzo Bignami, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale - Tommaso Foti e Movimento 5 Stelle - Giulia Gibertoni, ai sensi dell’art. 18 comma 3 del Regolamento interno, circa l’inserimento nell’ordine del giorno delle sedute assembleari del 26 maggio 2015 del Progetto di legge oggetto n. 483 e degli atti amministrativi oggetti nn. 609 - 528 - 529, in quanto non ancora licenziati alla data della seduta della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Assembleari dalle Commissioni competenti.

Si dà atto che rispetto al Progetto di legge oggetto n. 483, l’Ufficio di Presidenza sentiti i Presidenti dei Gruppi e il rappresentante della Giunta, ha deciso di non inserirlo all’ordine del giorno delle medesime sedute dell’Assemblea legislativa.

(Respinto)

 

PRESIDENTE (Saliera): Passiamo ora al Dissenso dei presidenti dei gruppi assembleari: Forza Italia - Galeazzo Bignami, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale - Tommaso Foti e Movimento 5 Stelle - Giulia Gibertoni, ai sensi dell’art. 18 comma 3 del Regolamento interno, circa l’inserimento nell’ordine del giorno delle sedute assembleari del 26 maggio 2015 del Progetto di legge oggetto n. 483 e degli atti amministrativi oggetti nn. 609 - 528 - 529, in quanto non ancora licenziati alla data della seduta della Conferenza dei presidenti dei gruppi assembleari dalle Commissioni competenti.

Si dà atto che rispetto al Progetto di legge oggetto n. 483, l’Ufficio di Presidenza, sentiti i presidenti dei gruppi e il rappresentante della Giunta, ha deciso di non inserirlo all’ordine del giorno delle medesime sedute dell’Assemblea legislativa.

AI sensi dell’articolo 18 del Regolamento interno, possono intervenire per esprimere e per argomentare il loro dissenso i tre dissenzienti; in seguito, poi, un oratore a favore e uno contro; quindi si procede al voto per alzata di mano.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Come sarà noto alla vicepresidente che la sostituiva nell'Ufficio di Presidenza della precedente seduta, chi parla ha votato contro alla proposta di ordine del giorno da sottoporre alla Conferenza dei capigruppo e poi ha votato contro anche alla Conferenza dei capigruppo all'attuale formulazione dell'ordine del giorno. Debbo dire che in realtà, se procedono così le cose, voterò sempre contro a questa formulazione perché mi pare che si stia incanalando un modo di lavorare, nella nostra Assemblea, che non solo non è conforme al Regolamento, ma oltretutto è anche contro l'economia dei nostri lavori e anche alla logica.

Voglio fare qui riferimento al primo punto che seguirà nell'ordine del giorno, che è una proposta di legge sulla riforma della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo presentata il 7 maggio e abbinata ad una proposta del 14 maggio, licenziata a tambur battente con, udite udite, 23 emendamenti del relatore approvati nella Commissione, a dimostrazione di un testo quantomeno scritto in modo veloce su una tematica che, peraltro, doveva necessariamente consigliare un ben altro atteggiamento. Non solo, ma quando sono stati licenziati questi punti all'ordine del giorno, ve ne erano alcuni che non erano ancora andati neppure in Commissione nonostante la Giunta li avesse licenziati da tempo, quindi pare evidente che vi è un difetto funzionale che è notevole. Per tacere, poi, di quanto è accaduto ieri in Commissione IV, per la quale mi riservo di chiedere l'annullamento della seduta almeno in ordine ad una determinazione, perché non possono, gli uffici, permettersi di iscrivere all'ordine del giorno un tema senza che un consigliere capisca di che cosa si tratta.

Le questioni procedurali non hanno niente a che vedere con un articolo che riguarda l'abbinamento dei progetti di legge, disciplinati dall'articolo 31 del nostro Regolamento. Qui si interpreta il Regolamento quantomeno in modo allegro e si determinano poi degli autogoal, come potete vedere oggi sul Carlino relativamente ad una proposta di legge esaminata in quella seduta, perché poi, ad essere superficiali, anche nel PD ci si sbatte il naso.

Io penso che correttezza volesse e vuole che innanzitutto si proceda secondo metodo, in secondo luogo che i presidenti delle Commissioni si raccordino con l'Ufficio di Presidenza e con la Giunta per far sì che vi sia innanzitutto un adeguato tempo per poter esaminare gli atti e poi che siano iscrivibili all'ordine del giorno degli atti che hanno concluso il loro procedimento. È tanto vero questo che di qui a breve, ne eravamo già stati notiziati per le vie brevi, si chiederà addirittura di iscrivere un argomento che non è previsto in questo ordine del giorno e che pure le Commissioni avevano licenziato, per un difetto di comunicazione all'interno della macchina regionale. Allora il nostro dissenso e il dissenso di Fratelli d'Italia è un dissenso fondato.

Se si vuole andare avanti con il punto successivo all'ordine del giorno, esamineremo uno per uno tutti gli emendamenti così come il Regolamento impone.

Io ritengo che vi siano delle scorrettezze di fondo che vengono praticate sull'ordine e sullo sviluppo dei lavori di un'Assemblea che è e rimane un'Assemblea legislativa, che è cosa diversa da un Consiglio che non ha i poteri legislativi, e che vi sia anche una dignità di produzione degli atti legislativi. Oltretutto e fino a prova contraria, non è qualche consigliere che detta i tempi all'Assemblea, ma sono gli organi preposti dall'Assemblea che individuano la priorità e l'urgenza dei temi.

Quanto alla proposta di cui al punto successivo, che, torno a ripetere, riguarda la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, non c'è alcun motivo di urgenza solo se si sappiano leggere le leggi presenti, mentre a verbale si è fatto passare come motivo d'urgenza il fatto che entro il 28 di maggio si sarebbe verificata una vacatio. Dato che la differenza tra "vacatio" con una "c" e due "c" è ben precisa e nota a tutti, faccio presente che la "vacatio" con una "c" scade il 28 di giugno, la "vaccatio" con due "cc" scade il 28 di maggio, ma in diritto vale quella con una "c".

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Quanto è avvenuto nell'ultima seduta della Conferenza dei presidenti dei gruppi assembleari di questa legislatura, secondo il Movimento 5 Stelle è soltanto una delle tante manifestazioni che purtroppo denotano uno scarso rispetto delle minoranze, in questo caso, però, dell'intera opposizione, quindi non soltanto di un gruppo. Noi ci abbiamo visto anche una volontà di sopraffazione delle opposizioni.

Teniamo presente che un ordine del giorno talmente imbottito di questioni è un problema che si ripresenterà tra poco, soprattutto se ancora oggi una questione importante e già troppo rimandata come quella del Passante Nord non trova uno spazio di discussione, quindi diventa anche una questione di immagine democratica del Consiglio. Non si può rimandare ancora questa questione.

Si è voluto un inserimento nell'ordine del giorno della seduta di atti che al momento della programmazione dei lavori, come è stato già ricordato dal consigliere Foti, non avevano ultimato il loro iter procedurale nelle competenti Commissioni referenti ed erano atti che già contenevano elementi che denotavano una frettolosità del loro procedimento. Mi riferisco in particolare al progetto di legge oggetto n. 483, poi non ammesso ai lavori, è vero, che però non contiene alcun passaggio procedurale in merito al confronto con le organizzazioni sindacali ed aziendali - questo lo abbiamo fatto rilevare in Commissione e non abbiamo avuto alcuna risposta - nonostante la proposta legislativa impatti in termini di organizzazione del lavoro visto che trasferisce funzioni istruttorie dal Servizio scuola ad Er.Go, (Azienda regionale per il diritto allo studio universitario); atti del genere, quindi, dovrebbero preventivamente essere oggetto di deposito sindacale. E poi mi riferisco all'atto contenente gli indirizzi di programmazione degli interventi per la qualificazione e il consolidamento del sistema integrato dei servizi socio-educativi per l'infanzia, l'oggetto n. 528, che non contiene traccia di alcun confronto con la Consulta regionale per la disabilità, prevista, però, dalla legge regionale n. 29/1997. Eppure la Consulta regionale è un organismo della Regione con il compito di esprimere pareri e valutazioni sui programmi e le politiche regionali per i problemi della disabilità e tutti sappiamo che la fascia di età presa in considerazione nell'atto corrisponde a quella in cui una terapia precoce a partire dai sei mesi potrebbe a volte impedire lo sviluppo dell'autismo. Un passaggio consultivo del provvedimento dalla Consulta avrebbe potuto arricchire lo stesso di un apporto costruttivo e molto importante, dal nostro punto di vista, da parte di tale organismo. L'assessore in Commissione ha ammesso che manca tale passaggio per una questione di tempi e perché, cito, "non possono essere sentiti tutti". Mi sembra perlomeno debole come argomentazione.

Ricordo anche che il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle è amaramente abituato, ma non rassegnato, a questo modo di agire della maggioranza poco rispettoso delle prerogative, vorrei dire dei diritti, delle minoranze. Questa legislatura ricordo che è iniziata con una grave discriminazione: la maggioranza ha preferito accordarsi con la coalizione risultante seconda alle elezioni, ovvero la coalizione di centrodestra, attribuendole tutti i ruoli di garanzia e considerandola l'unica opposizione con cui interloquire, mentre avrebbe dovuto dare il giusto significato al termine "opposizione" - o meglio, come abbiamo detto all'epoca, "opposizioni", con la "i" del plurale - che non costituisce necessariamente un soggetto unitario ed omogeneo, ma conosce al suo interno la presenza di una pluralità di entità differenti a cui una maggioranza responsabile dovrebbe garantire una proporzionale assunzione dei ruoli di garanzia anche con il proprio voto, mentre ha preferito astenersi facendo valere all'interno delle opposizioni la logica del più forte numericamente permettendo l'accaparramento di tutti i ruoli di garanzia, rispecchiandosi ancora una volta, evidentemente, nell'arroganza dei numeri.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Quando ho sollevato in Conferenza dei capigruppo il tema, immaginavo che ci sarebbe stata una certa attenzione, però ritengo anche che sarebbe importante, anche perché l'ho visto in giro, che il sottosegretario alla Presidenza prendesse nota del dissenso. Visto che non c'è, non vedo perché devo intervenire io.

 

PRESIDENTE (Saliera): Allora proseguiamo sull'argomento con...

 

BIGNAMI: Rilevavo l’assenza di colui che rappresenta la Giunta, il sottosegretario Rossi, in sede di Conferenza dei capigruppo, tutto qua.

 

PRESIDENTE (Saliera): Sì, ho capito.

Proseguiamo con i lavori. Ora può intervenire un consigliere a favore e uno contro, poi si pone al voto il dissenso per alzata di mano.

Ha chiesto di intervenire a favore del dissenso il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Io penso che il collega Bignami nel suo intervento telegrafico abbia detto più di quello che si poteva aggiungere, perché è evidente che se non vi è almeno l'interesse ad ascoltarci sotto il profilo istituzionale, non rimane che applicare alla lettera il Regolamento, signor presidente, perché questo è il tema.

La consigliera Gibertoni prima faceva riferimento agli atteggiamenti che si sono assunti; potrà dare atto che nell'Ufficio di Presidenza, dove il gruppo del Movimento 5 Stelle non è rappresentato, chi parla ha votato contro. E dico anche che questo ordine del giorno non sarebbe passato se i due rappresentanti della Lega non avessero votato a favore, perché eravamo esattamente 3 a 3 e quindi sarebbe stato bocciato. Analogamente abbiamo fatto questo discorso nella Conferenza dei capigruppo e anche nella Conferenza dei capigruppo non c'è stata l'unanimità delle opposizioni sul tema perché si è detto che era già un successo aver fatto togliere dall'ordine del giorno un progetto di legge della Giunta. Allora non pare che il problema sia un mercato di quello che si mette dentro e quello che si mette fuori, ma di ciò che è stato discusso o non è stato discusso.

Vede, signora presidente, i lavori di questa Assemblea sono andati fino ad oggi via lisci perché non c'era praticamente molta materia su cui decidere, ma abbiamo coscienza e scienza e conoscenza del programma che è stato presentato per i prossimi due mesi dalla Giunta ed è ovvio che bisogna fare delle scelte. Tra parentesi vorrei far osservare che è già noto a tutti che la prossima Assemblea è stata fissata per il 16 giugno. L'ordine di priorità va fissato e deciso eventualmente anche aggiungendo un giorno alla giornata tradizionale dei nostri lavori, perché, fino a prova contraria, il Regolamento prevede il numero minimo di sedute, non il numero massimo di sedute, ma per fare questo occorre che vi sia un'effettiva coscienza di ciò che si sta ponendo all'ordine del giorno. Non voglio dire, poi, anche delle difficoltà di calendarizzazione delle proposte di legge e dei progetti di legge.

Ma, vedete, nessuno di noi ha voluto fino ad oggi chiedere l'applicazione del Regolamento alla lettera, abbiamo cercato di condividere delle proposte che nell'insieme stavano in piedi. Il sottosegretario Rossi era presente alla Conferenza dei capigruppo e ha sentito i rilievi che sono stati mossi. Dopodiché legittimamente ci si può chiudere nel fortino e difendere a tutti i costi con le unghie e con i denti un progetto di legge che quantomeno dovrebbe essere rimeditato sotto il profilo linguistico visto che si occupa anche degli Istituti italiani di cultura all'estero, a tacere del merito dei contenuti. Allora quando si dice "a nostro avviso non si è pronti e sarebbe meglio un attimo fermarsi e dare priorità ad altri atti", perché il sottosegretario Rossi ricorderà che gli è stato dimostrato che atti per cui è stata chiesta l'iscrizione all'ordine del giorno da un mese erano stati licenziati dalla Giunta e non erano mai finiti in Commissione, su questo tipo e su questo metodo di lavoro occorrerà pure confrontarsi.

L'Ufficio di Presidenza, tra l'altro, ha fissato i giorni per le Commissioni, perché, ai sensi di Regolamento, è l'Ufficio di Presidenza che indica i giorni delle Commissioni, e noi abbiamo recepito quelli che volevano i presidenti, dopodiché è iniziato il valzer del cambio dei giorni delle Commissioni. Occorre anche avere rispetto dei monogruppi o dei gruppi formati da due persone o da tre persone, che hanno più difficoltà a partecipare alle Commissioni dei gruppi più numerosi; ci sono gruppi in cui le persone che non si possono dividere in due parti, in cui non si può essere contemporaneamente da una parte e dall'altra. Tant'è vero che, come ella ricorderà, signora presidente, le è stato anche chiesto di spostare l'orario dell'inizio dell'Ufficio di Presidenza nella giornata di mercoledì perché diversamente era preclusa la partecipazione ad alcuni di noi ai lavori della Commissione presieduta dalla consigliera Mori.

Ciò detto, il tema rimane e tutto, il nostro dissenso rimane e tutto. Se non si cambia metodo, sarà argomento di tutte le sedute dell'Assemblea legislativa. Poi vediamo se, giocando a braccio di ferro, c'è qualcuno che ha bisogno degli spinaci o se può giocare anche senza bisogno di mangiare spinaci.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire contro il dissenso il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Trovo un po' imbarazzante la discussione alla quale mio malgrado devo partecipare, perché, pur esercitando la professione di avvocato e di giurista da tanti anni, non ho mai pensato che la forza della democrazia stesse soltanto nella regola dell'essere maggioranza o minoranza, né nel rispetto pedissequo di norme e regolamenti. L'interesse principale che sento di dover rappresentare come consigliere è senza dubbio il mandato che abbiamo ricevuto dai cittadini, quello che la gente si aspetta da noi.

La discussione di questa mattina è surreale perché viene fuori da un dibattito avvenuto in Ufficio di Presidenza in cui pure una discussione vi è stata ed è stata poi riportata alla Conferenza dei capigruppo. Non sta a me difendere il sottosegretario Rossi, però, per onore di verità, sento di dover quantomeno riportare il fatto che il sottosegretario Rossi ha avuto il merito di sottrarre il progetto di legge oggetto n. 483 alla discussione odierna per cercare quella maturazione degli eventi che pure veniva chiesta da alcune parti della minoranza. Però è vero che in quella discussione il dibattito vi è stato e le minoranze si sono divise perché anche le stesse minoranze hanno colto la necessità della discussione che oggi stiamo affrontando, ovverosia il finanziamento di atti amministrativi importantissimi per i nostri cittadini, dei quali molti si ricordano quando devono fare le loro campagne elettorali, ma quando si fanno prendere dalla sete della caccia che appassiona il cacciatore di minoranza nei confronti della maggioranza, certe volte si perde di vista la volpe per inseguire gli altri cani, e questo è avvenuto nella discussione odierna, quella in cui si nega che l'Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna necessita della delibera che oggi dobbiamo fare; lo stesso per l'oggetto n. 528 sul sistema integrato dei servizi socio-educativi in età tra 0-3 anni, tema sul quale c'è una sensibilità che prescinde dal ruolo politico di maggioranza e minoranza; lo stesso per il terzo provvedimento, quello sulla scuola dell'infanzia.

Per carità, ognuno deve cercare di interrogarsi anche su quello che non può essere un'intelligenza con la maggioranza, ma un'intelligenza con i cittadini possiamo farla tutti, e allora dire che ci nasconderemo dietro un apodittico sistema di interpretazione rigorosa della norma, di interpretazione rigorosa della procedura, quando poi stiamo parlando di interessi che riguardano le famiglie e i cittadini di questa regione, forse è eccessivo, è veramente eccessivo questo tono. Io lo faccio per me stesso e lo chiedo anche per gli altri: diamoci una regola, diamoci una regola che non è il Regolamento, noi non siamo dei legulei, siamo delle persone dalle quali ci si aspetta che facciano dei provvedimenti amministrativi. È democratico, secondo voi, stabilire che non può esserci una deroga con la quale cerchiamo di andare incontro ai bisogni delle persone? Io penso che tutte le volte in cui la priorità dovrà essere tra il rispetto di un regolamento e di una tempistica e quello che può essere il fare presto per gli altri, io sceglierò sempre il fare presto per gli altri, quando il fare presto, però, non è stato quello... perdonatemi se assimilo il Movimento 5 Stelle al vecchio PDL o al centrodestra per quello che era, ma purtroppo vi siete infilati voi lì dentro. Il bene dei cittadini in questo Paese è stato fatto in vario modo e dalla parte dei più deboli non vi è dubbio che ci sia stata sempre la sinistra.

 

(interruzioni del consigliere Bertani)

 

PRESIDENTE (Saliera): Silenzio.

Grazie, consigliere Caliandro.

Procediamo al voto per alzata di mano...

 

(interruzione fuori microfono)

 

Non si può chiedere, da Regolamento è prevista la votazione per alzata di mano.

Prima di passare alla votazione, nomino scrutatrici le consigliere Nadia Rossi, Silvia Prodi e Giulia Gibertoni.

Metto in votazione, per alzata di mano, il dissenso dei presidenti dei gruppi assembleari: Forza Italia - Galeazzo Bignami, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale - Tommaso Foti e Movimento 5 Stelle - Giulia Gibertoni, ai sensi dell’art. 18 comma 3 del Regolamento interno.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Il dissenso è respinto.

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Saliera): Chiede di intervenire il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. Chiedo scusa, intervengo sull'ordine dei lavori per far rilevare l'opportunità dell'inserimento e dell'anticipazione di un provvedimento, che è atteso e da cui dipende una serie di questioni. Si tratta dell'approvazione del piano triennale sulla legge n. 20, che riguarda il cinema e l'audiovisivo. È stato già licenziato in Commissione ed è uno degli atti amministrativi in coda di inserimento rispetto ai lavori di questa seduta. Siccome dall'approvazione di questo atto in Assemblea discende la possibilità per l'assessorato di indire dei bandi, che sono ovviamente attesi dal mondo che fa riferimento al cinema e all'audiovisivo, avendo già anticipato ai capigruppo anche di opposizione, e non soltanto di maggioranza, l'importanza di votare questo atto amministrativo, io sarei per chiederne l'inserimento e l'anticipazione. Siamo coscienti, è inutile che ce lo nascondiamo, che il primo progetto di legge che dovremo affrontare, che riguarda la Consulta degli emiliano-romagnoli, potrebbe prendere parecchio tempo e non c'è certezza del fatto che si possa licenziare questo atto amministrativo nei tempi. Chiederei la cortesia ai colleghi di votare rapidamente questo atto, in modo da mettere l'assessorato nelle condizioni di poter dare il via ai bandi. L’abbiamo già trattato in Commissione e non credo che ruberebbe troppo tempo ai lavori di quest'Aula. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

Sull'ordine dei lavori posto dal consigliere Paruolo può intervenire un consigliere a favore e un consigliere contro.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Vorrei solo sapere cosa intende esprimere la consigliera Gibertoni perché diversamente ci eliminiamo. Se vuole esprimere voto contrario, io non ho problemi a fare la dichiarazione di voto a favore, tanto a me motivare il voto a favore o contrario, con quello che ha detto il capogruppo del PD, non costa fatica, nel senso che essendo, il nuovo capogruppo del PD, "molto attento", si è dimenticato che nella Conferenza dei capigruppo c'era un punto di così grande e rilevante importanza, come giustamente fatto notare, che aveva concluso perfettamente i suoi lavori in Commissione e che non era all'ordine del giorno. Se lo è dimenticato, consigliere Caliandro, che è così determinato nell'andare a conquistare i voti tra la gente e si preoccupa ovviamente dei finanziamenti che non si possono perdere. Lei di questo non si è ricordato, era distratto, perché l'unica sua proposta era una proposta di inserire una mozione di politica internazionale. Lo dico per il verbale, ma anche per questa Assemblea.

Per quanto mi riguarda, sia per il modo cortese con cui è stata posta la questione, sia anche perché devo dare atto che in Commissione si è sviluppato un dibattito, ci sono state date tutte le risposte richieste, abbiamo anche - aggiungo una cosa per l'assessore competente - avuto delle assicurazioni da parte degli uffici in ordine alle modalità con cui verranno sviluppati questi bandi e quindi sinceramente pensavo che non ci fosse più questa urgenza nonostante che nella Commissione fosse stata asserita, non ho alcun problema a dire che questo è un punto che si può iscrivere all'ordine del giorno, ma esattamente per le motivazioni opposte a quelle del consigliere Caliandro, perché questo punto all'ordine del giorno ha esaurito e aveva esaurito per tempo tutte le sue fasi di dibattito. Poi si può essere d'accordo, contrari, astenuti, quello che volete, ma il punto era stato esaurito ed era stato anche discusso in modo esaustivo.

Ciò che qui si contesta non è la forma, è la sostanza, perché se un provvedimento non può essere sviscerato in Commissione, sa dove si sviluppa, consigliere? In Aula, con aggravi di tempo notevoli. È questo che si vuol far passare. Poi è vero che a volte non è obbligatorio capire o non è obbligatorio esprimersi in modo da essere compresi, ma la tesi che si è qui sviluppata è solo questa.

Da parte mia, quindi, non vi è alcuna difficoltà a questa iscrizione all'ordine del giorno, che ritengo, oltretutto, non sia frutto di uno svarione del potere politico ma forse del potere organizzativo, e anche sotto questo profilo ritengo che ci voglia una maggiore attenzione per verificare anche a livello di funzionari il termine di un iter in modo tale che vi sia una calendarizzazione in primo luogo dei temi che hanno concluso l'iter nelle Commissioni di merito.

Quindi, come vede, a volte "un bel tacer non fu mai scritto".

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Intervengo contro soltanto per un semplice motivo. Credo che dovremmo essere tutti d'accordo in Assemblea legislativa nel non togliere ancora spazio di discussione alla risoluzione che riguarda il Passante Nord, quindi proporrei semplicemente di anteporre la discussione del Passante Nord e poi di lasciare certamente nell'ordine del giorno la questione che riguarda questo progetto di legge sul cinema, per non dare sempre adito ai malpensanti, ecco, tutto qui, presidente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Non si possono anteporre le risoluzioni nell'ordine del giorno, lo dico semplicemente come informazione.

Ora si procede con il voto per alzata di mano sull'iscrizione, ai sensi dell'articolo 75 del Regolamento interno, dell'oggetto 501, su proposta del consigliere Paruolo; si propone l'iscrizione dell'oggetto come primo punto degli atti amministrativi.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'iscrizione è accolta.

 

PARUOLO: Presidente, è chiaro che la procedura dovuta è quella che lei ha correttamente seguito, però, siccome l'Assemblea ha la possibilità di variare l'ordine di trattazione, chiederei la cortesia di anticipare questo punto anche al progetto di legge, proprio in considerazione del fatto che è un progetto di legge su cui sono stati presentati moltissimi emendamenti, e l'opposizione lo sa bene perché li ha proposti. Quindi, per mettere in sicurezza questo oggetto per i motivi che ho già espresso, e cioè che l'assessorato ne ha bisogno per poter partire con i bandi, credo che sarebbe un atto di buon senso quello di approvarlo in inizio di seduta, per poi procedere con le altre leggi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Paruolo, ormai è stato posto in votazione, l'Aula l'ha approvato, verrà discusso come primo punto fra gli atti amministrativi.

 

OGGETTO 587

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo». A firma dei Consiglieri: Mori, Caliandro, Rossi Nadia, Calvano (Testo base) (5)

(Relazione della commissione, relazione di minoranza e discussione)

 

OGGETTO 600

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Abrogazione della legge regionale 24 aprile 2006, n. 3 (Interventi in favore degli emiliano-romagnoli e funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo).» A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani, Piccinini, Sassi, Sensoli

(Abbinato)

 

PRESIDENTE (Saliera): Il Progetto di legge è composto da 23 articoli e da scheda tecnico-finanziaria.

La Relatrice della Commissione, consigliera Roberta Mori, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Il Relatore di minoranza, consigliere Massimiliano Pompignoli, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Il Testo n. 1/2015 è stato licenziato dalla Commissione "Politiche per la salute e Politiche sociali" nella seduta del 18 maggio 2015 con il seguente titolo: "Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo. Abrogazione della legge regionale 24 aprile 2006, n. 3 (Interventi a favore degli emiliano-romagnoli e funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo)".

Si procede con le relazioni.

La parola alla relatrice della Commissione consigliera Roberta Mori.

 

MORI, relatrice della Commissione: Grazie, presidente. Al netto delle osservazioni che già sono state svolte, direi di passare al merito, che dovrebbe fugare i dubbi sull'importanza sostanziale della trattazione oggi di questo oggetto.

La proposta di legge che si offre alla discussione dell'Aula, infatti, rientra nell'alveo dell'approccio riformista che negli ambiti di competenza ha sempre caratterizzato la Regione Emilia-Romagna sin dalla sua nascita e in particolare negli ultimi decenni alla luce delle riforme istituzionali impresse a livello nazionale dagli anni Novanta.

La nostra Regione ha sempre giocato un ruolo attivo e pregnante nello sviluppo dei diritti di cittadinanza e delle opportunità di crescita socio-economica dentro e fuori i suoi confini amministrativi, cogliendo appieno tutte le opportunità normative e di relazione inter-istituzionale. A tale logica appartengono anche i numerosi aggiornamenti normativi e le corpose ed innovative riforme che hanno contraddistinto le ultime legislature, dando all'Emilia-Romagna un rilievo e un prestigio nazionale, europeo ed internazionale.

Tra questi cambiamenti intervenuti a rendere moderna, talvolta pioneristica e soprattutto efficace l'azione di governo, è rientrata la legge regionale n. 3/2006, recante: "Interventi in favore degli emiliano-romagnoli e funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo", che ha modificato la precedente normativa del 1990 in materia di emigrazione tenendo conto sia della mutata situazione sociale, sia di novità importanti di contesto.

La riforma costituzionale del 2001 che ha conferito alle Regioni autonomia nelle relazioni all'estero rafforzando i legami con le proprie comunità organizzate in associazioni regionali, l'introduzione dell'esercizio del diritto di voto all'estero e la conseguente rappresentanza parlamentare delle comunità italiane nel mondo hanno supportato ulteriormente queste innovazioni. Le Regioni acquisiscono da allora un ruolo di primaria importanza come collegamento fra queste comunità e lo Stato, tanto che tutte le Regioni italiane aggiornano e hanno aggiornato la propria normativa e riconoscono la soggettività delle associazioni di corregionali all'estero (in particolare Regioni come la Toscana e il Veneto; quest’ultima addirittura ha istituito non solo la Consulta dei veneti nel mondo, ma anche la Giornata dei veneti nel mondo).

Al fine di integrare storia, memoria e futuro, la legge regionale n. 3 dell'Emilia-Romagna ha, di fatto, supportato una molteplicità di progetti, scambi, relazioni socioculturali e solidali di cui i veri protagonisti sono stati e sono in primo luogo le associazioni locali all'estero e i nostri Comuni di provenienza delle centinaia di migliaia di corregionali (complessivamente superano il milione) emigrati in diversi periodi della nostra storia anche recente alla ricerca di una vita migliore, corregionali che a tutt'oggi mantengono un legame profondo con l'Emilia-Romagna.

È indubbio e testimoniato da studi e ricerche di università, fondazioni e enti governativi come il brand italiano sia stato tenuto alto nel mondo anche dalla presenza capillare delle Regioni tra le loro comunità di emigrati. La nostra Consulta degli emiliano-romagnoli all'estero, in particolare negli ultimi nove anni, sotto la guida della presidente Silvia Bartolini, che ringrazio, ha dato un contributo prezioso consolidando e rinnovando una rete di 111 associazioni distribuite in 24 Paesi di tutti i continenti, associazioni in grado di autofinanziarsi e di promuovere l'Emilia-Romagna con attività rivolte alla nascita di imprese, all'internazionalizzazione dell'economia, al turismo in collaborazione con le APT, alla valorizzazione della nostra cucina, delle nostre eccellenze, della nostra cultura, all'insegnamento della lingua italiana e all'alta formazione dei giovani.

I numeri forniti dalla Fondazione Migrantes ci confermano che negli ultimi quattro anni gli iscritti emiliano-romagnoli all'AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all'estero) sono passati da 110 mila ad oltre 147 mila. L'emigrazione, dunque, non è un fenomeno residuale e non risparmia la nostra regione, che, al pari dell'intero Paese, registra un orientamento all'espatrio, in particolare dei giovani tra i 18 e i 24 anni, che ad un sondaggio Eurispes 2012 hanno risposto per quasi il 60 per cento di essere disposti ad affrontare un progetto di vita all'estero. Le più recenti tendenze del mercato globale e l'esigenza di attingere ad ogni possibile risorsa per accrescere la nostra competitività e riconoscibilità a livello internazionale, ci inducono ad intervenire nuovamente con la presente legge di riforma per rafforzare la nostra regione in un impegno di promozione irrinunciabile che va valorizzato con il massimo della dignità istituzionale.

Negli ultimi anni, polemiche e strumentalizzazioni politiche, nonché indebite personalizzazioni hanno offuscato le attività e i risultati della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. È stato dato uno spazio spropositato ai pur necessari contenimenti della spesa pubblica, tra l'altro già affrontati con spirito di collaborazione istituzionale dalla Consulta stessa. Un'esauriente rendicontazione periodica resa nelle sede proprie, la divulgazione tramite il portale Internet, le assemblee, i seminari svolti dalla Consulta e sempre documentati, non ultimo, la riduzione dei costi apportati, hanno fornito a qualunque osservatore scevro da pregiudizi dati esaustivi, che non ripropongo ovviamente in questa sede.

È nostra opinione che il ruolo e il lavoro della Consulta non siano stati abbastanza valorizzati. In particolare, la rete di relazioni internazionali intessuta, le competenze acquisite, la solidarietà concreta espressa, ad esempio, dopo il sisma del 2012 sono un patrimonio da rilanciare prima di tutto attraverso una presa in carico, un'assunzione di responsabilità politica da parte delle istituzioni regionali, di cui, in verità, negli ultimi anni si è sentita la mancanza. Lo dico da componente della Consulta e da ex sindaca che, grazie alla Consulta, è riuscita a ricomporre un quadro di sostegno solidale durante la grave crisi argentina per i nostri corregionali ivi residenti e successivamente una collaborazione proficua in termini di ricostruzione delle esperienze migratorie della Bassa Reggiana grazie allo storico Antonio Canovi.

La Regione Emilia-Romagna non vuole essere un semplice sportello di servizi per italiani all'estero, per i quali sono già attive opportunità più o meno efficaci promosse dallo Stato. Noi vogliamo riconoscerci comunità insieme ai nostri corregionali all'estero, dove i confini diventano orizzonti e il nostro orizzonte diventa il mondo. Per questo la riforma in discussione oggi si fonda sul riconoscimento dei diritti di cittadinanza intesi secondo la semantica lessicale più ampia, ovvero una compartecipazione ai destini delle comunità di appartenenza, ma anche delle comunità d'origine, che costituiscono le fondamenta per politiche di coesione globale. Da tutto questo emerge, forse, il senso della memoria, che non è un archivio polveroso dove tenere i ricordi di ciò che fu, ma una chiave di conoscenza di ciò che è stato per avere chiaro ciò che è ora e sarà domani, restituendo alla storia dell'Emilia-Romagna come segno di riconoscimento memoriale l'esperienza migratoria passata e presente degli emiliano-romagnoli nel mondo e per questa via rafforzare i legami con i Paesi in cui questi abitano e lavorano. Una reciprocità di collaborazione paritaria che parte dal riconoscimento del ruolo fondamentale delle comunità di emiliano-romagnoli all'estero, nonché delle loro rappresentanze associative transnazionali, che si rendono interpreti responsabili dei loro bisogni per le possibilità di iniziative autonome della Regione e per i rapporti istituzionali con i Paesi di insediamento, nel rispetto della politica estera nazionale e in una visione saldamente europeistica.

Accanto, dunque, all'incalzante dinamica della contemporaneità a cui cerca di rispondere la presente riforma, sussiste la positiva tensione culturale di ricerca storica promossa anche dagli enti locali e ispirata ad archivi, testimonianze racchiuse in scrigni di sapere antico volti a salvaguardare, valorizzare e rigenerare in chiave di cittadinanza transnazionale la matrice culturale e linguistica che gli emiliano-romagnoli hanno inteso rappresentare all'estero nel corso della propria esperienza migratoria a tutt'oggi in quanto iscritti all'AIRE o comunque soggetti che studiano e lavorano in altri Paesi.

Il progetto di legge "Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo" rappresenta un'innovazione sostanziale della struttura organizzativa della consulta oltre ad un rafforzamento degli obiettivi di sistema nell'ambito delle politiche di coesione e sviluppo regionali ed un'assunzione di responsabilità piena dell'organo di massima rappresentanza regionale nel pieno rispetto dello Statuto.

Il presente progetto di legge consta di 23 articoli suddivisi in quattro Titoli. Dando per acquisito il dettato normativo così come licenziato in Commissione congiunta, che sarà integrato dai 7 emendamenti depositati a mia firma in Presidenza e che propongo all'Aula, direi che le novità sostanziali si possono riassumere nel passaggio di gestione della Consulta direttamente nella responsabilità dell'Assemblea legislativa, in particolare sotto la guida di un consigliere regionale che ne assume la presidenza insieme a due vicepresidenti di cui uno componente dell'Assemblea legislativa e l'altro consultore estero, al fine di condividere con i nostri ambasciatori regionali nel mondo la conduzione della Consulta.

Abbiamo sottolineato l'importanza di costruire una rete forte e potente di sponda alla nuova emigrazione di giovani e meno giovani temporaneamente stabilitesi all'estero in modo che la comunità regionale globale sia di utile supporto e non lasci solo nessuno.

Nel dettaglio vado ad illustrare gli articoli in modo che la discussione sia ancora più approfondita.

Il Titolo I definisce i principi generali, le finalità e i destinatari della legge.

Più in particolare, l'articolo 1 richiama lo Statuto e sottolinea il riconoscimento del ruolo fondamentale delle comunità degli emiliano-romagnoli all'estero per le possibilità di iniziativa autonoma della Regione. Vengono poi elencate le iniziative e le attività che saranno poste in essere per l'attuazione di tali principi, tra le quali: la collaborazione con gli Stati dell'Unione europea e negli altri Stati ove siano insediate le comunità degli emiliano-romagnoli; la promozione dello sviluppo economico e professionale delle comunità stesse, e le opportunità di lavoro e di accrescimento professionale dei lavoratori; le attività culturali, anche di ricerca storica, volte a conservare e valorizzare la cultura d'origine negli emiliano-romagnoli all'estero.

Sarà rafforzata la rete di associazioni, le loro federazioni, aventi sede in Emilia-Romagna ed all'estero, che operino con continuità a favore degli emiliano-romagnoli nel mondo. Saranno supportati i progetti di rientro dei concittadini all'estero. Il tutto in quadro di integrazione e collaborazione in primo luogo con la rete diplomatica italiana all'estero.

Il Titolo II disciplina costituzione, composizione e funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo nel senso che ho prima espresso.

All'articolo 4 si prevede che la Consulta venga costituita ad inizio di ogni legislatura, sentita la Commissione assembleare di cui alla legge regionale n. 8/2011, avente come oggetto: "Diritti di cittadinanza".

Per quanto riguarda il funzionamento, l’articolo 5 prevede che la Consulta elegga nella prima seduta di insediamento il comitato esecutivo e possa costituire al proprio interno commissioni o gruppi di lavoro permanenti per l'esame di specifici problemi e per lo svolgimento di indagini e ricerche. La Consulta si riunisce almeno due volte all'anno in seduta ordinaria e tutte le sue riunioni possono essere svolte mediante l'utilizzo di strumenti informatici, che devono essere necessariamente migliorati. La Consulta adotta un regolamento interno per disciplinare il proprio funzionamento limitatamente agli aspetti non previsti dalla presente legge.

L'articolo 6 dettaglia la composizione e le funzioni del comitato esecutivo.

L'Assemblea legislativa, almeno una volta nella legislatura, indice la Conferenza regionale degli emiliano-romagnoli all'estero, come previsto dall’articolo 10.

Il Titolo III disciplina gli interventi della Regione per la valorizzazione del ruolo degli emiliano-romagnoli all’estero ove promuove o realizza anche avvalendosi di tecnologie informatiche e telematiche, attività ed iniziative in ambito economico, formativo, culturale e sociale a favore dei soggetti appartenenti alle suddette comunità.

L'articolo 12 dettaglia gli interventi a favore degli italiani emigrati che rientrano in Emilia-Romagna.

L'articolo 13 prevede che la Regione incentivi indagini e ricerche e valorizzi le migliori realizzazioni degli emiliano-romagnoli all'estero in ambito artistico, culturale e scientifico.

L'articolo 17 prevede che l'Assemblea legislativa approvi, su proposta della Consulta, previo parere in sede referente della Commissione assembleare di cui alla legge regionale n. 8/2011, il piano triennale regionale degli interventi a favore degli emiliano-romagnoli all'estero; un piano, quindi, chiaro, trasparente, con obiettivi certi e condivisi.

Il Titolo IV riguarda le disposizioni finanziarie e finali.

L'articolo 20 prevede la clausola valutativa, cioè relazione con cadenza triennale, contestualmente all'approvazione del piano triennale di cui all'articolo 9, sempre per i temi di accountability che ci stanno particolarmente a cuore.

Permettetemi, colleghe e colleghi, qualche doveroso e sentito ringraziamento perché ovviamente un progetto di legge è una grande prova di democrazia, è fatto plurale, è una visione al massimo condivisa. Ringrazio Silvia Bartolini, che con spirito di leale collaborazione ha immediatamente attivato gli organismi della Consulta e si è generosamente messa a disposizione delle Commissioni per gli approfondimenti sul lavoro svolto; i consultori, per le osservazioni, le preoccupazioni e le valutazioni espresse a miglioramento del testo; l'assessore Bianchi, per i preziosi suggerimenti di impianto; il sottosegretario Rossi, per il ruolo di coordinamento tra i servizi della Giunta e dell'Assemblea; la presidente Saliera, per il fondamentale supporto; il direttore Draghetti e la dottoressa Voltan e il dottor Orsi (citando loro mi riferisco a tutti gli altri che a diverso titolo si sono espressi per la fondamentale consulenza giuridica), per l'infaticabile lavoro di supporto; i colleghi firmatari del progetto, Stefano Caliandro, Paolo Calvano e Nadia Rossi, per il qualificato e rassicurante sostegno; infine, ma soprattutto, ringrazio i colleghi della maggioranza per le riflessioni puntali e la fiducia, che spero di non aver deluso.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Mori.

Prego, consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI, relatore di minoranza: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti, colleghi. Questo è un progetto di legge che sicuramente non condividiamo. Ritrovo nelle parole del Consigliere Foti giuste le perplessità in ordine a come si è arrivati a questo progetto di legge; non trovo altrettanto giusto voler rinviare un progetto di legge nel quale noi assolutamente non crediamo e non crediamo nella Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, quindi rinviare è un procrastinare un qualcosa che secondo noi deve essere abolito e abrogato.

Ci sono molte domande che tormentano questo progetto di legge e alle quali ancora non ho trovato alcun tipo di risposta. Per questo motivo vorrei dirottare le mie perplessità all'Assemblea e alla Giunta regionale per fare chiarezza su un progetto di legge a tratti raffazzonato e lacunoso, frutto di un malconcio tentativo del Partito Democratico di erigersi ancora una volta a paladino dei tagli della spesa pubblica. Come vedremo, tagli non ce ne saranno, se non le indennità.

Le discrepanze che in questa sede mi preme evidenziare in merito al progetto di legge di cui trattasi sono di duplice natura: una dal punto di vista sostanziale e l'altra da un punto di vista procedurale.

Dal punto di vista sostanziale vorrei soffermarmi sul contenuto dell'oggetto n. 587 a firma della consigliera proponente Roberta Mori. La cura somministrata dal PD alla Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo è una presa in giro a tutti gli effetti. Si tenta di cambiare tutto per non cambiare nulla. Centinaia di migliaia di euro gettati al vento per competenze fumose, progetti e azioni di intervento non ben definiti e a volte addirittura occultati. Nessun controllo sul raggiungimento degli obiettivi e sulla selezione dei destinatari. Noi la Consulta per gli emiliano-romagnoli nel mondo non la vogliamo. Se da un certo punto di vista possiamo condividerne i fini e i buoni propositi in materia di valorizzazione e tutela e potenziamento dei rapporti con le comunità storico-culturali e associazionistiche delle esperienze migratorie, riteniamo fonte di spreco e di sperpero di risorse pubbliche l'istituzione, l'alimentazione e la messa in esercizio di un organismo politico quale la Consulta, costituta ad hoc per il perseguimento degli obiettivi appena descritti. È evidente, quindi, che non possiamo convergere su un progetto di legge che si incensa di buoni propositi, che si erige a riforma anti-sprechi per poi dissimulare un impegno di spesa di più di 1 milione di euro a partire da oggi fino al 2017. Alla faccia dell'azzeramento dei costi! A questa domanda non è dato avere riscontro concreto, non sappiamo chi, come, per quali importi e cosa è stato realmente prodotto con questi soldi.

La consigliera Mori ci ha parlato in Commissione, e cito testualmente le parole della consigliera Mori, di "impegni di spesa eventuali e non obbligatori per sostenere l'attività e lo scheletro della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo"; credo che di eventualità in questo caso non si possa parlare. Vorrei ricordare, infatti, alle forze politiche di maggioranza e a lei, presidente, che solo per il 2014 - e mi limito ad un semplice capitolo di spesa che è l'U 520, che disciplina il funzionamento della Consulta, tralasciando i gettoni di presenza e le indennità di carica (75 mila euro solo nel 2014 per l'indennità di missione e rimborso spese vive della presidente Bartolini) dei presidenti e consultori - sono stati spesi quasi 100 mila euro per pranzi, cene, trasferte, pernottamenti e via dicendo; viaggi per 8100 euro nel giugno del 2014, aggiunti ad altri 18 mila euro sempre nel giugno 2014 (e, peraltro, guarda caso, con la stessa agenzia di viaggi, non si capisce il perché); per riunire la Consulta a Bologna ci sono prelievi sui conti correnti effettuati dei quali non si sanno le specifiche e l'utilizzo; abbiamo un acquisto di 73 copie di "Trovare l'America" per un importo di 1.606 euro; pranzi per 1.210 euro; ospitalità alberghiera per riunioni Consulta, a giugno 2014, a Bologna, per 3.130 euro. In questa disanima non ho neanche elencato i rimborsi spesa per la partecipazione dei consultori alle varie riunioni in giro per il mondo, parliamo anche in questi casi di centinaia di euro per missioni in tutta Europa. Ne cito solo una, quella di ottobre 2014, in Belgio, che ci è costata, tra viaggi, pasti e rimborso spese per tre consultori, più di 2 mila euro. Cascata di soldi pubblici che ritroveremo anche con questo progetto di legge.

Noi di questi sprechi ne abbiamo abbastanza e vogliamo che siano ben noti all'opinione pubblica.

E queste spese non verranno sicuramente cancellate, come ci vuole far intendere la proponente, con questo progetto di legge.

Per non parlare poi dei cosiddetti interventi a favore degli emiliano-romagnoli residenti all'estero, anch'essi ribaditi nel testo della consigliera Mori: 440 mila euro nel 2014, 369 mila euro previsti per il 2015; interventi, guarda caso, a cooperative, delle cui azioni spesso non c'è riscontro; impegni di spesa e stanziamenti indefiniti di cui non si riportano le specifiche. Nel 2014, per fare un semplice esempio, sono stati erogati 50 mila euro per trasferimenti a Comuni per il concorso nelle spese a favore degli italiani immigrati che rientrano in Emilia-Romagna, ma se ne ignorano le finalità e le azioni concrete. Vorremmo capire che cosa è stato fatto con questi 50 mila euro, conoscerne i destinatari, visto che non ci sono i partitari nelle specifiche che ho richiesto. Vorremmo sapere come sono stati investiti, perché, è bene ricordare alla proponente consigliera Mori, ma anche a tutto il PD, che stiamo parlando di soldi pubblici e di questi soldi che provengono dai portafogli dei contribuenti emiliano-romagnoli voi dovete renderne conto.

Tutte le spese che ci sono, ci saranno, perché il vostro maldestro tentativo di azzerare i costi della Consulta stride con i numeri di bilancio, c'è un'evidente conflittualità: da un lato dite che volete togliere, dall'altro invece rimangono tutti i bonus e i benefit legati ai rimborsi spesa. Queste voci non rientrano nei fantomatici tagli sbandierati dalla consigliera Mori. Come volete rapportarvi a questi sprechi? Cosa ne pensate di questi sprechi? Come intendete giustificare agli occhi dei cittadini emiliano-romagnoli l'acquisto di 50 copie di un libro in lingua straniera per 849 euro? Volete vantarvi del fatto di azzerare i costi di presidente e consultori per poi nascondere la polvere sotto il tappeto e continuare a stanziare migliaia di euro per non si sa quali interventi, nel consueto atteggiamento assistenzialista che vi contraddistingue, privilegiando alcuni per dimenticarvi di altri, stessi destinatari, guarda caso.

Questo progetto di legge a firma dei consiglieri Mori, Calvano, Rossi e Caliandro prevede testualmente al Titolo IV, articolo 18, lo stanziamento di fondi specificatamente attribuiti per garantire la piena operatività e il funzionamento della Consulta, si parla di risorse umane, finanziarie e strumentali, mentre per quanto concerne i cosiddetti consultori e la stessa presidenza viene soppresso il gettone di presenza, ma non i rimborsi spese e tutto ciò che fa da corollario (cene, viaggi, pranzi e quant'altro). Ci disgusta, quindi, il tentativo del PD di farsi bello agli occhi dei nostri cittadini paventando manovre di contenimento della spesa pubblica per poi preservare, in uno scialacquio di fondi, i contributi per azioni e interventi non ben definiti, mantenendo invariate le spese per il funzionamento della consulta, le missioni e i rimborsi in capo ai consultori.

Dal punto di vista procedurale mi soffermo sul metodo e oltretutto sul fatto che non è stato tenuto conto in assoluto di quanto i consultori hanno espresso nella lettera, che hanno inviato a me, alla presidente e alla consigliera Mori, di tutto quello che non va in questa Consulta.

Sulla frettolosità che ha contraddistinto fin dall'inizio l'iter dei lavori e il dibattito in sede pre-assembleare del progetto di legge della consigliera Mori - un testo licenziato in fretta e furia in Commissione congiunta nonostante le perplessità avanzate da più fronti e non solo dall'opposizione - vi ricordo che ho chiesto io di portare questo oggetto anche in I Commissione ritenendolo competente per la I Commissione e non per la IV; oggi, invece, con l'emendamento che propone la consigliera Mori, si pensa di portare questo oggetto poi alla V Commissione, guarda caso presieduta dalla consigliera Mori (quindi si sta facendo di tutto per tenere a sé questa Consulta); criticità che sono emerse anche sul ricollocamento delle funzioni in capo all’Assemblea legislativa sul defilarsi sul ruolo della Giunta.

In realtà, con gli emendamenti che sono stati proposti ieri, che sono arrivati alle 16:30, che quindi oggi li abbiamo visti, ma non abbiamo potuto attentamente affrontare questo tema, la Giunta riveste un ruolo determinante in capo all’Assemblea, quindi sul fatto che si vuole spostare l’attenzione sull’Assemblea, mentre in realtà è la Giunta che determina tutti gli impegni di spesa, assolutamente non siamo d’accordo. Appare senza ombra di dubbio in contrasto con la buona prassi in materia di dibattito e confronto preassembleare il deposito il giorno stesso, quindi anche a oggi, di emendamenti di natura sostanziale afferenti il contenuto e non la forma, circoscrivendo drasticamente il raggio di intervento e di critica dei Consiglieri dell’opposizione, costretti a visionare le modifiche testuali avanzate dalla maggioranza direttamente in Aula senza potere preventivamente relazionare.

Per non parlare poi di alcune lacune gestionali nella convocazione di entrambe le riunioni del comitato esecutivo della consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. Nel corso del primo incontro erroneamente non sono stati coinvolti i Capigruppo dell’Assemblea legislativa, ma solo il Presidente della Quarta Commissione, il sottoscritto e la relatrice di maggioranza. L’ultima riunione invece, che doveva essere programmata per giovedì 21 maggio alle ore 14, è stata improvvisamente annullata con comunicazione pervenutaci la mattina stessa, questo forse perché i consultori avevano qualcosa da dire che era meglio che non dicessero. Mi chiedo allo stesso tempo per quale motivo il progetto di legge della consigliera Mori preveda un passaggio di competenze alla Commissione Quarta, organo referente verso il quale avevamo già espresso criticità, alla Commissione per le Pari Opportunità, come poco fa ho detto, ritenendola questa una forzatura in termini di ricollocamento dell’oggetto. Anche gli stessi consultori hanno manifestato le perplessità che sto manifestando ora.

Per tutti i motivi che ho espresso, il nostro voto al progetto di legge, e anche attraverso l’emendamento che abbiamo presentato, non può che essere contrario senza se e senza ma, la Lega non scende a patti con forze politiche che si pavoneggiano con riforme all’apparenza contenitive della spesa pubblica per poi mantenere in vita un carrozzone che grava per migliaia di euro sulle spalle dei nostri cittadini. Per tutti questi motivi si ribadisce la nostra contrarietà alla consulta. L’espletamento delle funzioni e degli obiettivi propri della consulta può essere assolto attraverso l’operato di uffici regionali, specificatamente preposti al raggiungimento degli stessi obiettivi, senza per questo dover necessariamente provvedere a missioni, viaggi, cene e rimborsi spese di consultori e di ospiti vari. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

Apriamo il dibattito in discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà. Ha venti minuti.

 

FOTI: Grazie, presidente. Presidente, ho ascoltato con attenzione la relazione della consigliera Mori e mi pare che forse anche a lei sia sfuggito un passaggio non irrilevante. Il relatore in questa sede dovrebbe dar conto di ciò che è uscito in Commissione e la consigliera Mori ha detto che, per quanto riguarda la consulta, la composizione è data da un presidente e da due vicepresidenti, di cui uno consultore. Lo dico perché la forma è sostanza, ma soprattutto perché bisognerebbe avere il buongusto, in un’Assemblea elettiva, di saper distinguere qual è il testo che viene in Aula rispetto agli emendamenti, mentre la relatrice Mori ha già anticipato un emendamento che deve essere presentato, o è stato presentato, entro la fine della discussione generale, ma che non può essere oggetto della sua relazione in questa fase. Lo dico perché forse è opportuno ascoltare quando si parla o si straparla.

Per quanto riguarda Fratelli d’Italia, io non penso di dover prendere lezioni dalla consigliera Mori per quanto riguarda l’attenzione sugli italiani all’estero, se non altro perché la mia storia politica nasce in quel Movimento Sociale Italiano, poi Destra Nazionale e poi Alleanza Nazionale, che ebbe in Mirko Tremaglia la bandiera degli italiani all’estero con una proposta di legge costituzionale votata da tutta la Camera che consentì finalmente di poter fare esercitare il diritto di voto agli italiani all’estero. Lo dico perché mi pare anche giusto e doveroso che, nel momento in cui si affronta un argomento di questo tipo, si abbia almeno contezza da parte dell’Assemblea, che non vi sono posizioni pregiudiziali da parte di chi sta intervenendo, ma vi è una serie di confusioni in questo progetto di legge che andrebbero chiarite una volta per tutte.

Innanzitutto non ci è stato spiegato per quale motivo questa consulta debba passare dalla competenza della Giunta a quella dell’Assemblea. Non basta dire che il progetto di legge lo prevede, perché se lo prevede ci sarà una ragione, e non vorrei dire che questa ragione - lo dico subito - fosse quella che circolando voci di interventi di organi esterni sull’attività della consulta si volesse demandare la spazzatura, ammesso che tale sia, in capo all’Assemblea anziché tenerla in capo alla Giunta, che aveva dei diritti e dei doveri di controllo. Dico questo perché francamente non ho capito l’impostazione di questo progetto di legge. Non ci è stato spiegato innanzitutto - il relatore di minoranza ha messo in rilievo alcuni elementi sotto il profilo della spesa - neppure qual è stato il risultato o il giudizio che si dà di questa consulta, a parte il nobile tentativo da parte della consigliera Mori di dare una competenza in più alla sua Commissione.

Innanzitutto mi rivolgo agli uffici dell’Assemblea: io penso che ammettere in un testo, più volte riportato, che quella presieduta dalla consigliera Mori è una Commissione assembleare è un errore non di forma ma di sostanza, perché la legge istitutrice parla non a caso di Commissione regionale, che è diversa da quella assembleare. La Commissione regionale è una Commissione che viene istituita per legge, come è stata quella in oggetto, e le Commissioni assembleari sono quelle commissioni che l’Assemblea decide o meno di costituire a ogni mandato demandando all’Ufficio di Presidenza di stabilirne le competenze.

Questo giochetto di giocare sull’equivoco per tutta la legge è abbastanza significativo perché chiunque abbia letto - non dico capito - la legge regionale n. 8/2011 sa bene che la Commissione cui si vogliono demandare tutti questi compiti è un organo consultivo della Regione che in tutta la sua estensione nell’articolato e nelle parole minimamente non tocca e cita quei diritti di cittadinanza che sono oggetto della proposta di legge in questione.

Allora iniziamo a dire che, per quanto mi riguarda, il primo problema è un problema di metodo, perché non devo e non posso dimenticare anche quanto sta scritto all’articolo 2, secondo comma, lettera a), in relazione alla quale la Commissione in questione esprime pareri e formula osservazioni e proposte alla Commissione assembleare referente su progetti di legge e su proposte di atti di programmazione ad essa assegnati in sede consultiva. Pare di capire che vi sia un doppio passaggio a questo punto da cui non si dovrebbe prescindere, perché un conto è la sede consultiva e un conto è la sede referente.

Per quanto riguarda il giudizio, per fare questa riforma della consulta, si può sapere perché si cambia idea nell’ambito di tre giorni rispetto alla sua composizione, soprattutto dei vertici? Già vi è una critica penso pesante non di chi vi parla ma delle ACLI a proposito, perché ho qui un comunicato nel quale si dice che purtroppo la presidenza della consulta delineata dal progetto di legge in questione è contrassegnata da una pretesa centralistica delle ragioni che affiderebbe un ruolo eccessivo a partiti e gruppi consiliari (cito da un comunicato ufficiale) e si dà la presidenza a un Consigliere regionale, dopodiché i due vicepresidenti erano indicati anch’essi in due Consiglieri regionali, e improvvisamente arriva un emendamento del relatore di maggioranza che ci dice un Consigliere regionale e un consultore. Se avesse un senso e una logica, allora il consultore dovrebbe fare il presidente, non il vicepresidente.

Che significato ha mettere a fianco di un presidente emanazione dell’Assemblea e di un vicepresidente emanazione dell’Assemblea un soggetto esterno? O è una consulta che ha un suo vertice istituzionale o è una consulta che ha un suo vertice esterno a questa istituzione, ma questo è un pateracchio frutto di un compromesso dell’ultima ora per cercare di non fare protestare troppo chi sta protestando.

Dato che ritengo che gli emiliano-romagnoli all’estero, come tutti gli italiani all’estero, meritino il nostro rispetto, che non gli viene dato da una forma o da una bandierina di consulta ma dal riconoscimento che ognuno di noi attribuisce ogni giorno alla loro attività e al loro sacrificio, e atteso che la valorizzazione degli italiani all’estero non è cosa che deriva o non deriva da una consulta, è stato scritto all’articolo 2, secondo comma, lettera g), dello Statuto di questa Assemblea e basterebbe prendere di per sé quella dizione per già avere assolto al nostro compito di dire che la Regione il suo giudizio di favore, di rispetto e di amore per gli emiliano-romagnoli all’estero l’ha già espresso nello Statuto. Se si vuole costituire una consulta, e questa è decisione che si lascia ovviamente a questo organo politico, penso che la si debba anche costituire con un minimo di logica. L’unica logica è quella del risparmio dei gettoni di presenza? Per fare questo non bastava fare una legge, ma si poteva provvedere analogamente con una modifica e non con una sostituzione della legge.

Presidente, ho paura di un’Assemblea elettiva come questa che andrà a votare che l’Assemblea elettiva può abrogare un regolamento della Giunta regionale, perché apriamo un capitolo di confusione istituzionale che è degno soltanto dei proponenti che questo testo hanno sottoscritto, perché un conto è abrogare la legge regionale, che è materia che compete a questa Assemblea, altro è neppur aver capito che nel momento in cui si abrogava la legge regionale automaticamente decadeva anche il regolamento della Giunta che era adottato sulla base della legge regionale.

Invece in una delle norme così ben scritte in questo progetto di legge si prevede di abrogare anche il regolamento della Giunta, con ciò facendo passare il precedente, che l’Assemblea è competente ad abrogare i regolamenti di Giunta, quando è esattamente il contrario, ossia che la Giunta adotta i regolamenti e li adotta in tutte quelle materie che non sono esplicitamente riservate all’Assemblea, ma il ragionamento è troppo profondo evidentemente sotto il profilo istituzionale per poter attecchire in questo ambito.

Noi abbiamo sicuramente un dovere di raccordo con le tante comunità degli emiliano-romagnoli all’estero, che non sono poche, perché sono trentuno in Argentina, quattro in Australia, quattro in Belgio, dieci in Brasile, quattro in Canada, dodici in Cile, una in Costarica, tre in Francia, tre in Germania, undici in Gran Bretagna, una in Messico, in Paraguay, in Perù, in Portogallo, nella Repubblica Dominicana, in Romania, otto negli Stati Uniti, una nel Sudafrica, una nella Svezia, quattro in Svizzera, una in Uruguay e quattro in Venezuela. Si tratta indubbiamente di una rete di persone che si riconoscono, nonostante non siano più qui, in un paese d’origine o in un territorio d’origine.

Non è che noi li abbiamo scoperti oggi. Quando ad esempio col consigliere Molinari a nostre spese in altri ruoli andammo a Londra tre-quattro anni fa alla festa dei piacentini emigrati in Inghilterra, perché una forte fonte di emigrazione è quella relativa alle province di Piacenza e di Parma, che tradizionalmente hanno portato un po’ in tutte le parti del mondo, soprattutto nella parte europea, almeno per quanto riguarda alcune valli (la Val Trebbia nel piacentino ad esempio fu più orientata verso l’Argentina ma altri verso la Francia e l’Inghilterra), avevamo ben chiaro quale fosse la missione da svolgere nei confronti di questi italiani, molti dei quali tornano per le vacanze estive sui territori e hanno voluto tenere le loro case e sistemano le loro case nonostante le occupino per quindici-venti giorni all’anno, perché è segno di un attaccamento e di un legame al proprio paese, alle proprie radici, tradizioni e costumi, alla propria voglia di non sentirsi stranieri in patria.

Quando io leggo questo progetto di legge, che parla di famiglia, di discendenti e dimentica di citare gli ascendenti, mi sembra un errore che una volta si sarebbe segnato tre volte con la linea blu, perché tutti qui dentro degli ascendenti li abbiamo. Non è necessario che uno abbia dei discendenti, ma sicuramente deve avere degli ascendenti, perché padre e madre, biologicamente parlando, ce l’hanno tutti.

Anche in questo, anche nel fatto di non aver voluto altro che ripetere soltanto le competenze di prima, alla fine è una ribollita della precedente legge che si vuole tassativamente dire abbiamo modificato, ma in realtà l’unica vera modifica, poi parzialmente accolta dagli stessi proponenti, perché oggi fanno un piccolo ritorno con dei passaggi di Giunta che prima dovevano essere tutti in Assemblea legislativa, è trasferire una competenza dalla Giunta all’Assemblea legislativa, francamente è una rivoluzione che non riconosco come tale, non è neanche una crociata, ma è un atto di necessità a tutela che un certo fortino non possa essere mai intaccato da qualsiasi vicenda.

Diciamolo fino in fondo che se si vuole fare un ragionamento serio su questa consulta, fatto salvo tutto quanto è avvenuto prima che anche l’altro Consiglio aveva possibilità di controllare anche la precedente Giunta, e se si vuole cambiare pagina bisognerebbe cambiare pagina proponendo un testo che quantomeno sia frutto di un confronto e non esclusivamente di una decisione che la maggioranza prende su alcuni aspetti, neppure dei più significativi, della consulta.

Io non penso - lo dico sinceramente - che siano le consulte che cambiano i rapporti all’interno del rapporto con gli emiliano-romagnoli all’estero, ma se si ritiene che una consulta serva allora non si capisce perché viene riproposta praticamente con le stesse modalità di quella precedente fatto salvo la diversa attribuzione di compiti per quanto riguarda un presidente e due vicepresidenti, che tra l’altro, nel caso di specie, non hanno neppure definito i compiti nei quali devono agire, e non è neanche scritto qual è il ruolo dei vicepresidenti, se ad esempio possono sostituire o meno il presidente in caso di assenza, malattia o quant’altro, e quale dei due vicepresidenti possa farlo con priorità rispetto a un altro, visto che questo dovrebbe essere un organo e, come tutti gli organi, ha bisogno anche, visto che la si vuole dare, di un’impostazione di tipo gerarchico.

Non voglio dire neanche come vengono raggruppati i nomi dei consultori, perché se si volesse fare un atto, avendo riportato in capo all’Assemblea la nomina di una parte dei membri della consulta, allora l’Assemblea stessa dovrebbe nominare l’intera consulta, quindi su una lista di nomi indicati dai consultori e dalle associazioni ma che per modo di dire sia doppia rispetto al numero da eleggere, perché se vi mandano quindici nomi e qualcuno, come previsto dal regolamento, dopo tre assenze ingiustificate viene dichiarato decaduto l’organo continua a funzionare con un minor numero di componenti. È evidente quindi che vi sono dei meccanismi burocratici che hanno poco senso nel caso di specie e a nulla vale il dire che si delega a un regolamento il funzionamento, perché un regolamento non può prevedere altro ciò che la legge ha disciplinato, non ciò che la legge non ha disciplinato.

Personalmente ritenevo e ritengo che una rimeditazione del testo in esame avrebbe probabilmente portato a un atteggiamento diverso. Per quanto mi riguarda io non ho presentato degli emendamenti di natura ostruzionistica, ma ho presentato degli emendamenti che innanzitutto rimandano in capo alla Commissione assembleare competente quelli che sono i compiti di controllo su questa Commissione; ritengo sotto il profilo della consulta, e sarebbe stato meglio che fosse stato così, che anziché realizzare un corpo a più teste si dicesse semplicemente che la stessa era presieduta o dal Presidente della Giunta o dal Presidente dell’Assemblea legislativa, perché io non so come farà a presiedere un organo del genere un Consigliere regionale, che sarà esposto sistematicamente a una critica di parzialità anche quando si muova nella massima imparzialità, perché un conto è una Commissione assembleare e un conto è una consulta dove necessariamente alcune posizioni andranno assunte, e non sono posizioni notarili, quindi chi meglio di tutti avrebbe rappresentato, se volete l’organo esecutivo, il Presidente della Giunta e, se volete l’organo legislativo, il Presidente dell’Assemblea di chiunque altro?

Ciò avrebbe anche tagliato la testa al toro del tentativo di ingolosire con le due vicepresidenze, oggi evirata a una, questo o quel gruppo, perché francamente se crediamo alla missione di questa consulta non possiamo pensare che sia un organo di potere. Se questa consulta, come dovrebbe essere, è un organo di promozione volto a cercare di tenere insieme una rete di legami, francamente anche l’esterno non vedo perché debba essere tolto, e se lo si voleva tenere all’interno - torno a ripetere - la soluzione istituzionale migliore l’avevamo già in tasca. Qui si crea una commistione di compiti, ora l’Assemblea legislativa e ora la Giunta, sempre il parere della Commissione non competente per materia, che francamente lascia molte perplessità.

Si è scelta la strada peggiore secondo me per fare una buona riforma e dato che so benissimo che si è continuato a dire che bisognava farla urgentemente perché altrimenti scadeva chissà che cosa, e non scadeva assolutamente nulla, voglio dire che siamo in presenza di una legge vigente che prevedeva che il presidente della consulta fosse nominato entro novanta giorni dall’inizio di ogni legislatura, che era esattamente dal 29 dicembre fino ai tre mesi successivi. L’articolo 18 della legge regionale 27 maggio 1994, n. 24, prevede al secondo comma che gli organi di questo tipo, se non sono rinnovati entro la loro scadenza, cioè entro i tre mesi, sono prorogati per novanta giorni, quindi noi avevamo tempo, e abbiamo tempo, fino al 28 giugno per poter approvare un testo che sia non dico soddisfacente per tutti ma che sia un testo che almeno sia corretto sotto il profilo dei compiti, dell’attribuzione dei compiti e anche che non abbia troppe norme non scritte delegate a un regolamento che non può regolamentare ciò che la norma non ha previsto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cardinali. Ne ha facoltà.

 

CARDINALI: Grazie, presidente. Vorrei provare a riportare la discussione del tema di oggi un po’ sul dato di fatto, sulle verità e su cosa è stato fatto, parlandovi per provenienza da un territorio, come ricordava il consigliere Foti, che ha vissuto in questi anni il lavoro della consulta perché vive in molti territori e ha in molti territori presenza di immigranti della prima generazione, cioè di chi ha fatto attività, ma anche giovani che hanno scelto di andare a vivere, studiare e lavorare all’interno dell’Europa e non solo. Voglio ricordare, perché altrimenti ce ne dimentichiamo, il lavoro importante che la consulta in questi anni è riuscita a fare in molti territori, in particolare sulle mie esperienze vissute a Londra e a Parigi, su situazioni in cui se non c’era la consulta penso che il nostro lavoro non sarebbe stato attento e preciso com’è stato come Regione in molte occasioni, ma in particolare alcune che ho vissuto direttamente.

Ho approfittato di questa settimana per sentire anche i consultori dei nostri territori e per sentire persone che hanno vissuto con la consulta progetti e iniziative che ritengono ancora oggi fondamentali. Non strumentalizzerei neanche la lettera delle ACLI, conoscendo bene anche quel patronato, come conosco bene anche gli altri patronati, che negli anni sono stati fondamentali per tutti gli immigrati di territori per dargli risposte sotto il profilo pensionistico e della gestione delle proprie attività in quei luoghi.

Loro non sono contrari alla nostra scelta di portare nell’Assemblea regionale il presidente, ma sono contrari se noi ci dimentichiamo che la consulta ha un ruolo importante. Forse non gli abbiamo fatto capire bene - dovremmo farlo nelle prossime settimane - che questo è stato un modo diverso di interpretare con questa legge la gestione, che io non considero che sia sbagliata perché si avvicina di più alla nostra Assemblea, ma giudico positivo che un Consigliere regionale sia il presidente della consulta.

Lo sapete perché lo giudico positivo? Perché un Consigliere regionale vive dentro insieme a noi tutti i giorni la propria attività e perché ci può trasferire immediatamente notizie e situazioni che molte volte vi posso garantire i Consiglieri regionali non conoscevamo. Noi avremo questo vantaggio e l’avremo per il presidente, per il vicepresidente, perché sarà un altro Consigliere regionale, e potremo chiedere a lui di fare attenzione rispetto al budget di spesa su cosa fa. Non sono i 2 mila euro delle cene, dei pranzi e dei viaggi, perché lo sa anche il consigliere Pompignoli che non incidono, perché se si fa un viaggio con tre persone si sa che si spende quella cifra, e, se usiamo consultori che chiamiamo una volta a Bologna e gli diciamo che gli paghiamo l’aereo per venire qua, quella è la spesa. Possiamo decidere di non pagarla, possiamo decidere di fare tutto in teleconferenza, e sono d’accordo, possiamo provare a usare nuove iniziative che vent’anni fa non potevamo usare, però questo non può essere il significato per dire sì o no alla consulta. Scriviamo nel regolamento cose che ci permettono non di dire che abbiamo risparmiato i soldi dello stipendio, ma di dire che abbiamo risparmiato i soldi dello stipendio e abbiamo gestito meglio le iniziative e i rapporti tra le persone. Questo è l’obiettivo che io penso.

Se abbiamo bisogno di migliorare delle cose, useremo il regolamento per migliorarle e faremo in modo di riportare che tutto abbia il valore che viene espresso, però mi piacerebbe dire che dobbiamo fare in modo che tutto quello che la consulta dovrà fare va nella direzione di tenere fede agli impegni che con i nostri immigrati ci siamo presi, ma anche agli impegni di ciò che gli immigrati possono rappresentare là per i nostri territori. Ho fatto iniziative in ambasciata a Londra con broker finanziari, abbiamo fatto iniziative con attività nel settore alimentare, abbiamo portato le nostre eccellenze, abbiamo avuto incontri e tutto questo perché la consulta era presente e ci ha dato l’opportunità di realizzarlo. L’hanno fatto direttamente le persone là e noi da qua, altrimenti non si sarebbe realizzato, quindi è stato un lavoro di regia, ma di regia importante.

Siccome chi vive nei nostri territori ha i vicini di casa o i parenti che sono andati là cinquant’anni fa e si trova oggi ad avere nipoti che vanno là perché in maniera diversa vogliono vivere un’esperienza, che è molte volte di studio ma molte volte di lavoro, proprio perché noi abbiamo bisogno ancora oggi di dare risposte in maniera diversa, hanno meno bisogno di relazioni dirette, ma possono avere bisogno di relazioni indirette, e hanno però bisogno di capire che c’è un gruppo creato, e un gruppo creato in particolare dalla nostra Regione, che gli può essere vicino e gli può dare opportunità. Vorrei anche che non dimenticassimo - il consigliere Foti lo ricordava, ma lo voglio ribadire, perché l’ho detto anche in Commissione - che molti territori, in modo particolare in Appennino, hanno avuto la possibilità, con il lavoro fatto dagli immigrati, di garantire anche all’interno delle nostre realtà grandi iniziative aiutate e sponsorizzate da loro, perché devo dire che abbiamo avuto dei bravi immigrati che hanno fatto delle iniziative eccellenti dal punto di vista commerciale e penso che un ospedale nel nostro territorio è arrivato a raggiungere obiettivi di grande valore proprio per le opportune offerte e le iniziative che hanno fatto gli immigrati all’estero, e su questo il mio territorio mi dice di non dimenticare queste situazioni, di stare vicino a queste iniziative e di farlo con correttezza e responsabilità, e per questo chiedo che chi dovrà gestire la consulta lo faccia con correttezza e responsabilità, e per questo ho piacere che sia un Consigliere regionale a fare il presidente e per questo ho piacere che sia un Consigliere regionale a fare il vicepresidente, proprio perché abbiamo il piacere che sia qua in mezzo a noi e che possiamo insieme portare avanti anche nuove idee e nuovi progetti di cui la consulta ha bisogno per darsi una prospettiva anche di futuro.

Solo in quel senso avremo compiuto quelle che sono le aspettative di chi oggi è immigrato, sia che abbia settant’anni sia che ne abbia venti.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Cardinali.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Riprendendo un po’ i discorsi che ha fatto il consigliere Foti, mi sembra a volte di essere davanti a una Giunta e un’Assemblea futurista, dove la cosa più importante è la velocità e non fare effettivamente le cose e farle con senso. Questo progetto di legge infatti ha una genesi tutta particolare: presentato il 7 maggio, immediatamente il giorno dopo calendarizzato in Commissione Quarta e immediatamente nominato il relatore (per fortuna seguiamo attentamente i lavori e abbiamo presentato prontamente un nostro progetto di legge, anche se non siamo stati noi i relatori di minoranza), con una velocissima Commissione congiunta, acquisito il parere della Commissione Uno e licenziato dalla commissione Quarta, con un’irrituale approvazione di ben ventitré emendamenti presentati sul momento (di solito, da quello che ho capito nella mia giovane esperienza, gli emendamenti si presentano per tempo in modo che le opposizioni abbiano modo di capirli, analizzarli e proporre quello che pensano), ovviamente tutti immediatamente approvati, con la promessa tra l’altro che anche oggi ci saremmo trovati degli altri sette - otto emendamenti (sempre di maggioranza), nel frattempo si è tentato, con esiti a dir poco insoddisfacenti, vista la vorticosa velocità acquisita dal provvedimento, di coinvolgere i famosi consultori e i rappresentanti delle associazioni degli emiliano-romagnoli all’estero, consultazioni effettuate una il giorno 14, tra l’altro con difficoltà, visto che parliamo di teleconferenza, e l’altra programmata per il giorno 21 ma - non si sa perché - mai effettuata. Tutto questo iter ci sembra strano.

Da dove nasce tutta questa fretta? Poi ci fate venire in mente le ipotesi più disparate, che magari non sono vere, come una lotta interna, un regolamento di conti, come diceva il consigliere Foti, togliere le castagne dal fuoco a qualcuno, però non sembra che sia la reale volontà quella del risparmio e della riforma. A proposito di consultazione, chi ha consultato le ACLI e chi ha saputo cosa hanno detto le ACLI? Io che sono in Commissione purtroppo non ne ho saputo niente, e mi dispiace, ma evidentemente qualcuno ha degli altri canali. La consultazione è importante e abbiamo il nostro statuto che dice, nei diritti di partecipazione, che la Regione riconosce e favorisce e assicura alle organizzazioni il diritto di far conoscere e scambiare pubblicamente le loro opinioni e valutazioni sulle materie di competenza regionale mediante appropriati meccanismi di consultazione. Questi meccanismi di consultazione questa volta li ho visti applicati in maniera particolare e sicuramente non hanno funzionato.

Chiediamo di ritornare in Commissione, visto che comunque qualche parere dei consultori li abbiamo avuti e comunque, anche se non siamo completamente d’accordo con quello che dicono i consultori, ci sembra rispettoso per chi è coinvolto direttamente da questi aspetti. Abbiamo fatto un emendamento in cui noi proponiamo la nostra visione su questo progetto di legge, e la nostra visione naturalmente è quella di tagliare la consulta, di riconoscere che c’è un legame e che ci sono delle necessità, ma che queste necessità si possono espletare benissimo con gli uffici regionali e con gli Assessorati preposti, ma chiediamo, per rispetto a queste persone, di ritornare in Commissione, perché a queste persone e a queste associazioni si è mancato di rispetto.

Anche oggi tra l’altro, come in Commissione, ci riproponete in maniera un po’ melensa la storia, a volte drammatica, della nostra emigrazione, dell’importanza delle rimesse degli emigranti; noi siamo d’accordo sul fatto che sono tutte cose importanti e fondamentali, però riteniamo che per rispondere a queste esigenze bastino le strutture di singoli Assessorati, in particolare quelli della cultura e quelli delle attività produttive, così tra l’altro come dicono le associazioni all’estero. Ricordiamo poi che per sostenere gli italiani all’estero ci sono già gli istituti di cultura italiana e le associazioni delle Camere di Commercio italiane all’estero. Il vostro progetto propone una riforma che aspettavamo da anni ma che in realtà sposta solo costi e risorse in capo all’Assemblea, mentre ci sono già - ripeto - le strutture competenti. Tra l’altro non elimina, come hanno già detto i miei colleghi, il rischio di quello che è già successo negli anni scorsi, e già nel 2011 come Movimento 5 Stelle denunciavamo i milioni di euro o centinaia di migliaia di euro spesi in cene, voli o promozioni di libri.

Il rischio ancora è quello di utilizzare la consulta solo per creare consenso, un consenso che poi serve in determinati momenti (parliamo di voto degli italiani all’estero). Proponiamo quindi di tagliare la consulta e i suoi costi, ovviamente salvaguardando i dipendenti, che sono riassorbibili nelle strutture, e proponiamo inoltre, e questo lo ribadiamo sempre, di destinare i risparmi al fondo di microcredito per le piccole e medie imprese e per la sicurezza del lavoro e della legalità, fondo previsto da un ordine del giorno di questa Assemblea, ma ancora non attuato, e ci chiediamo tra l’altro perché e ancora non ne abbiamo avuto risposta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Molinari. Ne ha facoltà.

 

MOLINARI: Grazie, presidente. Prima dell’intervento del Movimento 5 Stelle, volevo rifarmi all’intervento della Lega e di Foti per marcare le differenze. Io credo che nell’intervento di Fratelli d’Italia il contenuto fosse un contenuto soprattutto relativo a questioni procedurali, ovviamente che verranno dibattute successivamente, ma che anche grazie all’esperienza e alla conoscenza locale derivata anche da esperienze personale, sottolineasse l’importanza con modalità diverse della consulta. L’intervento del consigliere Pompignoli è stato un intervento logicamente rispettabile e comunque da tenere anche in considerazione per quanto riguarda quello che sarà anche il funzionamento successivo della consulta, soprattutto su alcune riflessioni, che però nello stile si avvicina molto anche ad alcune delle affermazioni effettuate dal consigliere Bertani e denota una filosofia e un atteggiamento che rappresentano un ostacolo anche nei prossimi cinque anni per qualunque attività e iniziativa che potrà essere realizzata e fatta nei confronti dei nostri immigrati.

Il consigliere Bertani parlava di una rappresentazione melensa dell’emigrazione. L’emigrazione non è melensa, non è folclore, l’emigrazione rappresenta per la nostra regione, come per tutta l’Italia, un momento storico importantissimo che però deve essere proiettato verso il futuro. Quando noi parliamo di emigrazione logicamente - dico noi come tutti coloro i quali hanno avuto l’onore di essere amministratori locali, anche su territori di montagna - dobbiamo per forza, perché ce lo chiedono i nostri emigranti, ricordare quello che hanno fatto in questi anni, i motivi per cui sono dovuti emigrare, ma soprattutto le realtà che hanno dovuto affrontare e i sacrifici che hanno fatto per le loro famiglie ma anche per le loro comunità locali.

Il termine rimesse forse è un po’ superato, però ricordiamoci che nei nostri territori, e non solo, gli emigrati hanno investito, hanno portato avanti iniziative benefiche - il consigliere Cardinali ha ricordato l’ospedale di Borgotaro - e io ricordo che quasi tutte le case di riposo del nostro territorio sono realizzate con l’acquisto dei terreni e il sostegno economico da parte dei nostri emigrati. Diamo sempre per scontato tutto, ma non può essere dato per scontato questo.

Con il concetto di melenso, come con altri termini, come che sia un regolamento di conti o un togliere le castagne dal fuoco, noi, e questa è l’amarezza maggiore, se andiamo avanti con questo ragionamento, al di là di quelle che sono le riflessioni sul passato, ci dimentichiamo di quello che è l’obiettivo principale, cioè parlare di emigrazione ma soprattutto cercare di capire e di gestire con la futura consulta il rapporto con le nostre comunità all’estero, che è un rapporto complesso che non si può tradurre in uno slogan, è un rapporto che parla sicuramente di ricordo, di tradizione, è un rapporto che parla di economia, è un rapporto che parla di contatti anche commerciali con le microimprese, soprattutto dell’Appennino, perché in questi anni tantissime cose sono state effettuate, ed è un rapporto che parla anche della nuova emigrazione.

Oltre al drammatico fenomeno della nuova emigrazione penso che sia importante anche la sottolineatura data sul ruolo delle università, perché oltre al lavoro la migrazione, anche di studenti, è notevole. Quello che possono rappresentare le nostre comunità all’estero per i ragazzi che delle nostre zone si recano a Londra, a Parigi o anche nel Sudamerica, per sviluppare anche le proprie professionalità, è importantissimo. Detto questo, credo che non sia da sottovalutare il fatto che, senza entrare nei dettagli dei progetti e delle polemiche, i nomi - dico per quello che posso ricordarmi io - di Ivo Cremonini e di Silvia Bartolini sono ricordati come presidenti che all’estero hanno portato avanti contatti e rapporti, hanno saputo ascoltare anche quelle che sono le istanze dei nostri immigrati, perché a volte il concetto di rappresentanza ogni tanto viene dimenticato.

La rappresentanza può essere gestita, e posso essere d’accordo, in un’ottica di limitazione dei costi per quanto riguarda le riunioni - indubbiamente quando saremo al regolamento lo valuteremo - però la rappresentanza è fatta di contatti fisici e che sia un funzionario regionale o che sia un Assessore o che sia un Consigliere o che sia un presidente attuale il viaggio all’estero ha un costo perché è il costo della vicinanza ai nostri emigrati. Questa è una riflessione che spero che potrà essere fatta in sede di Commissione in modo sereno perché a oggi il rischio che abbiamo è di ingessare ogni azione nei confronti dei nostri emigrati in nome di una polemica politica locale, e questo penso che sia l’attacco principale che i nostri emigrati non meritano. Da domani in avanti io spero che si possa riprendere un confronto sereno su quello che è il vero argomento che oggi andiamo a dibattere, che non è in sé la consulta ma sono le politiche nei confronti dei nostri emigrati. Per questo penso che il Partito Democratico ci sarà nel confrontarsi e, se non ci sarà il confronto, ovviamente andremo avanti perché abbiamo ben chiaro quello che è il ruolo e l’importanza delle nostre comunità all’estero.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Molinari.

Ha chiesto di parlare il consigliere Zoffoli. Ne ha facoltà.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente. In qualità di Presidente della Commissione IV, vorrei iniziare il mio intervento con un fatto personale e istituzionale. Io ho fatto il sindaco per dieci anni e credo di essere un uomo concreto, di affrontare i problemi nel massimo della trasparenza e anche di tessere continuamente relazioni chiare e trasparenti, non solo con la maggioranza ma anche con l’opposizione, in un’ottica di bene comune e di superamento dei problemi dopo averli affrontati nella maniera migliore.

Non sono molto soddisfatto intanto di un fatto gravissimo che secondo me è successo ieri, di una vergognosa mistificazione giornalistica rispetto a una delicatezza che la maggioranza aveva avuto nei confronti della minoranza nell’attesa della discussione di una legge, e credo che sia veramente un fatto di una gravità notevole di cui, come Presidente, terrò conto, e nemmeno di come si sta cercando di mistificare il percorso che è stato fatto rispetto alla discussione di questo progetto di legge in Commissione.

La norma prevede che la Commissione di riferimento sia la Quarta, per cui, come l’Assemblea ha assegnato alla Commissione il progetto di legge, io l’ho messo all’ordine del giorno per nominare il relatore. In quel contesto il consigliere Pompignoli ha contestato la titolarità della Quarta Commissione, oggi invece molti contestano il fatto che si sia scelta un’altra Commissione, quindi mettiamoci d’accordo su qual è la Commissione di riferimento. Ho chiesto a lui di fare domanda all’Ufficio di Presidenza perché potessimo fare una Commissione congiunta in modo da svolgere, nel massimo della trasparenza e del coinvolgimento, la discussione rispetto a questo progetto di legge, e nel momento in cui, attraverso una richiesta, la Presidenza dell’Assemblea ha concesso questo, abbiamo convocato una Commissione congiunta, nella quale, d’accordo col mio Ufficio di Presidenza e con la Presidenza della Prima, abbiamo ritenuto importante convocare la presidente della consulta Silvia Bartolini, perché molti Consiglieri, essendo al primo mandato, non conoscevano quello che era stato il lavoro e l’importanza della consulta, e anche perché nei giorni precedenti avevo sentito cose veramente fuori luogo rispetto al valore e all’importanza della consulta stessa.

Era importante che chi l’aveva condotta in prima persona in tutti questi anni venisse a illustrare e in quella Commissione la Presidente Bartolini l’ha illustrato molto bene, il grande lavoro che lei e che i suoi collaboratori hanno svolto nel tessere negli anni una rete di relazione importante in tutto il mondo, che costituisse una base fondamentale di relazione culturale, economica, commerciale e sociale che, sviluppata nella maniera giusta, può avere un valore anche economico importante per la nostra regione, oltre a svolgere un servizio per cittadini comunque emiliano-romagnoli.

Al termine di un confronto dove credevo e speravo che fosse stato ricondotto il ragionamento nella giusta discussione, si è completato il lavoro della Commissione, la Prima Commissione ha espresso il suo parere, la Quarta ha esaminato l’articolato con tutti gli emendamenti che sono stati spiegati dalla relatrice, e devo dare atto che la relatrice in poco tempo ha fatto un lavoro egregio, al termine si è licenziata la legge senza nessun problema, per cui tutte queste discussioni oggi di approfondimenti ulteriori, di discussioni che non sono state fatte e di rinvio sono in un’ottica, e l’ha detto Bertani chiaramente, di non realizzare più la consulta, allora se non si vuole realizzare più la consulta qual è lo scopo del rinvio della discussione in Commissione?

C’è chi non crede nella consulta e la vuole abolire, sottolineando ed evidenziando i lati che ritiene negativi, per fare in modo che non si riproponga la consulta, chi invece, come la maggioranza, in un’ottica di bene comune e di volontà di fare le cose nel migliore dei modi, cerca di proporre un progetto di legge che erediti il patrimonio notevole prodotto in tutti questi anni e che cerchi di portarlo avanti nel migliore dei modi. Io credo che non possa essere messo in discussione il valore, la possibilità e la potenzialità della consulta. Chi non lo vede vuol dire che si chiude gli occhi oppure vuole fare una polemica politica, ma non certo sottolineare quella che è l’evidenza: parliamo di diverse decine di migliaia di iscritti, di centinaia di associazioni e di tante iniziative che sono state fatte negli anni e che hanno - ripeto - moltiplicato il valore dell’investimento che è stato fatto in rapporti, in sviluppo dell’economia, in promozione, ecc.

Possiamo dire che questa non è la legge migliore possibile, ma io credo che se c’è la volontà da parte di tutti di mettersi in gioco per fare in modo che questo strumento straordinario di promozione dell’Emilia-Romagna nel mondo possa essere realizzato nella maniera migliore, credo che ci siano le condizioni per superare eventuali virgole che non sono messe nel posto giusto. Credo che si possa essere disponibili a fare confronti e verifiche sistematiche rispetto alla realizzazione di questo strumento, ma se partiamo con il piede sbagliato, se riteniamo che la consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo sia uno strumento da abolire, che non serve a niente, che non porta a nessun risultato, che è solo un carrozzone per avere dei voti, che è solo uno spreco di risorse, io credo che abbiamo sbagliato la linea.

Credo che un buon politico si debba mettere in gioco e l’Assemblea e i Consiglieri con questa legge si mettono in gioco per cercare di prendere il testimone da Silvia Bartolini e dai suoi collaboratori e comunque da coloro i quali hanno retto la consulta fino ad ora, di prendere questa grande eredità che ci lasciano e hanno l’obbligo morale di portarla avanti nel migliore dei modi perché questo è il mandato dei nostri cittadini.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Zoffoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Devo dire che è sempre un po’ antipatico celebrare i funerali in Aula, però dall’intervento della collega Mori, che ha ringraziato tutti, come si fa nella celebrazione di esequie o nelle tesi di laurea, percepisco io un po’ di imbarazzo, ovviamente in termini politici, anche se siamo certi che avrà un futuro, per la collega Bartolini, perché come discussione è un po’ surreale, perché ci viene detto in buona sostanza che la consulta funziona bene, che lavora bene, che è ottima, ecc., e in questo la coerenza del nuovo Capogruppo Caliandro è davvero impeccabile, perché poco fa aveva detto che il PD si schiera sempre dalla parte dei deboli e in effetti in questo momento non vi è nulla di più debole nella giornata odierna della posizione della consulta, e devo anche dire che l’intervento di Caliandro mi porta a dire che ho conosciuto da poco il neosegretario del PD Calvano, a cui faccio i miei complimenti, ma pur avendolo conosciuto da poco già mi manca, e in questo senso devo dire che mi mancherà anche la consulta come è concepita, perché era una sorgente infinita di critiche, di ragioni di scandalo, di opposizione.

Quando avevamo un po’ di tempo libero e non sapevamo cosa fare, c’era la consulta, era un momento di affidamento, e in questo vi ringrazio, perché non ce la togliete, ce la lasciate, e quando ho sentito il consigliere Pompignoli dire chissà perché hanno trovato la stessa agenzia di viaggio, è una roba da ridere - è una fonte inesauribile di spunti e di riflessioni - e non capisco perché quindi alla fine la tenete, la difendete e la valorizzate, ma sostituite il presidente. La consulta nasce - sono un po’ ingeneroso, ma d’altronde faccio opposizione - per un accidente: Guazzaloca vince a Bologna e si pone un problema, ossia cosa fare con la povera Silvia Bartolini, che doveva fare il sindaco. La Consigliera regionale, quindi si trova quel ruolo, però bisogna regolare i conti con la storia e quindi oggi siamo arrivati a sciogliere quel nodo che ultimamente gestite.

Per comprendere fino in fondo lo spirito di difesa della consulta e del ruolo della presidente Bartolini sono andato sul sito del Partito Democratico, dove ancora oggi troneggia la relazione della Bartolini in ordine la difesa della consulta, però non riesco davvero a comprendere, premesso che ho scoperto di essere uno dei pochi Consiglieri che non gira per il mondo - non va a Londra, non va alle ambasciate e quando arrivo a Piacenza già mi sento esule in patria - questa importanza e compenetrazione del ruolo della consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. L’unica volta che mi misi in testa di seguire un progetto fino in fondo arrivai all’acquisto dei biglietti aerei per il viaggio e poi l’evento fu soppresso, i biglietti non rimborsati, non so se usati, e non ho mai trovato fino in fondo un’utilità di questa consulta.

Quando è approdata in Aula l’intenzione di riformarla, devo dire la verità che ero convinto che si togliesse un tema di dibattito politico e di strumento di opposizione al Movimento 5 Stelle che - non me ne vogliano i colleghi del 5 Stelle - non facevano nient’altro che riprendere i temi che già altri gruppi, tra cui anche quello a cui appartenevo (Il Popolo della Libertà), avevano posto, cioè di soppressione della consulta, e invece si arriva a una rielaborazione che mi fa ben sperare nel mio ruolo di opposizione, perché al di là della presidente Bartolini, sacrificata in nome di non so cosa, ma sono cose interne e non mi permetto di mettere il naso in casa degli altri, non cambia nulla. Forse diminuiranno, probabilmente si inizierà con uno spirito positivo di minor volontà di spesa di denaro pubblico, per carità, ma alla fine non cambia nulla, e in questo sono convinto che avremo ulteriori spunti di opposizione e ulteriori momenti di valutazione, però devo dire la verità che non me la sento di votare a favore di questa cosa, mentre voteremo a favore del provvedimento del 5 Stelle con cui si chiede l’abolizione complessiva della consulta perché non abbiamo saputo trovare, ma questo evidentemente è un nostro limite, un retaggio e un collegamento. Quando ci sono delle missioni istituzionali - pensiamo all’ufficio a Bruxelles della Regione Emilia-Romagna - su cui potremo avanzare dei dubbi, riconosciamo in una qualche maniera un ruolo, e se pensiamo all’azione di lobby intese in senso positivo che è stata colpita sul PSR, un’utilità gliela riconosciamo, mentre rispetto a questa consulta non riusciamo a comprendere la ragione sostanziale della sua esistenza, se non quella che nacque per trovare una soluzione a un accidente politico che accade, se non per provare a mettere una pezza a quasi dieci anni dalla sua nascita a una fonte inesauribile di polemiche, senza negare evidentemente la ratio sostanziale perché questo significherebbe dar ragione al centrodestra, che ha sempre ribattuto sulla superfluità di questa consulta. In questo senso ringraziamo il Partito Democratico, che, schierandosi dalla parte dei più deboli - in questo caso la consulta - ci consentirà di proseguire nella nostra lauta azione di opposizione, ma l’interesse pubblico superiore ci porta a dover votare contro il progetto di legge del PD e a favore di quello del 5 Stelle.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. Stiamo vivendo una fase che siamo tutti coscienti essere una fase di profonda revisione di quelli che chiamiamo i costi della politica. È una fase che ha avuto inizio già diversi anni fa e in cui anche l’emergere dal punto di vista elettorale, di forze politiche di opposizione nuova, come il Movimento 5 Stelle, ha avuto sicuramente un ruolo, credo positivo, di stimolo, rispetto a una rivisitazione di un assetto che non era sempre improntato alla necessaria sobrietà o forse non era più adeguato al momento faticoso che il Paese stava vivendo. Il dibattito che ha riguardato i costi della politica ci ha coinvolti direttamente e anche in questa legislatura abbiamo votato insieme un’importante legge di revisione di questi costi che ha comportato tagli significativi a quelle che sono le indennità dei Consiglieri e dei costi di funzionamento. È un’opera che io credo sia stata del tutto opportuna e che debba vederci proprio coinvolti nella ricerca di quello che è il punto di equilibrio giusto per poter svolgere al meglio le nostre funzioni e per poter svolgere almeno le funzioni che si ritiene che come amministrazione si debba poter svolgere, senza spendere in più di quello che sia strettamente necessario.

Questo credo che debba essere il punto di riferimento, dobbiamo però stare attenti che non si vada oltre, come in effetti un po’ si sta andando oltre. Lo dico anche come riflessione di tipo personale. Il timore che abbiamo rispetto al fatto di fare dei viaggi porta sì che Bignami ha appena detto che non si allontana da Piacenza e io sono un altro di coloro i quali in questi ultimi anni non ha mai fatto una missione, alle missioni in cui sono stato mandato non ho mai chiesto un rimborso, non ho usufruito della possibilità di poter chiedere dei rimborsi di spese di viaggio quando erano previsti - adesso non sono neppure previsti - però dobbiamo anche stare attenti che non è che la soluzione sia quella di smantellare tutto lo smantellabile perché questo dà finalmente risposte alle esigenze dei cittadini, perché l’esigenza dei cittadini è quella che si riescano a fare le cose al meglio spendendo il giusto e con la necessaria sobrietà, perché altrimenti se lo schema di approccio è sempre quello che qualunque sia l’esempio la proposta che riscuote il consenso popolare è quella di dire di abolirla, forse ragionevolmente possiamo proporre di auto-abolirci come Regione e a quel punto probabilmente avremo realizzato il massimo di risparmio sui costi della politica che ci riguardano ma ho il dubbio che non sia quello di cui hanno bisogno i cittadini, che forse hanno bisogno anche che la Regione funzioni e che faccia le cose che è chiamata a fare.

Dobbiamo cercare questo punto di equilibrio perché stiamo rischiando di arrivare lunghi. Posso capire che in questa fase ci possa essere un rinculo in cui paghiamo noi i prezzi per una certa minor sobrietà che in passato altri hanno esercitato, però non dobbiamo arrivare a far sì che questa logica ci porti esclusivamente alla ricerca del titolo sul giornale per poter dire che chiunque dica di abolirla ha il roar di approvazione da parte dei cittadini che vogliono semplicemente sentirsi dire quello. Credo davvero che dovremo interrogarci noi sul ruolo che come maggioranza dobbiamo esercitare perché è evidente che dobbiamo dare delle risposte, e le abbiamo date, sui costi della politica, ma siamo chiamati a dare delle risposte anche come capacità di governo e di dare delle risposte sostanziali, che è quello per cui veniamo ancora in qualche modo votati ed esercitiamo il nostro mandato in questa regione. Dall’altra parte sottolineo il ruolo dell’opposizione, che non può semplicemente ridursi al fatto di dire che c’è una roba su cui bisogna riflettere e non c’è bisogno di studiare perché basta dire di abolirla e tutti sono contenti. Io credo davvero che su questo si debba fare un passo in avanti.

Stiamo battendoci in questo periodo per introdurre in vari settori quello che è un concetto a cui tengo tantissimo e che credo sia il punto centrale su cui l’Italia gioca il suo futuro, cioè l’introduzione della valutazione del merito e anche qui noi dobbiamo avere il coraggio e la forza di valutare il merito. Silvia Bartolini, che è la presidente uscente, merita di essere valutata su quello che ha fatto e non su qualche frasetta semplice che si può riprendere dalle cronache di dieci o quindici anni fa e che può portare a fare la frase a effetto che l’agenzia ti batte e dopodiché uno è contento perché ha fatto il suo discorsino. I presidenti della consulta, Ivo Cremonini prima di Silvia Bartolini (prima ancora non so chi ci fosse), hanno svolto un lavoro e gli si può dire che questo lavoro è stato più o meno efficace, e su questo è giusto che vengano valutati, perché altrimenti, se lo slogan è semplicemente che data una presidenza si dice che lì non deve essere un politico, data una spesa si dice che deve essere abolita, da una cosa qualsiasi la risposta è sempre di farne a meno, alla fine dovremmo decidere che possiamo fare a meno anche di noi stessi, cioè di coloro i quali continuano ad adottare questa linea come linea di proposta, e credo che sia una riflessione che debba riguardarci tutti, maggioranza e opposizione.

Nel merito della consulta, le critiche che ho sentito sono tre e sono tutte diverse, perché alcuni dicono che non serve, alcuni dicono che costa troppo e altri dicono che è una macchina finalizzata alla ricerca di un consenso elettorale perché in realtà fa delle cose, ma queste cose servono a far sì che - immagino il PD - la maggioranza possa essere votata dagli emiliano-romagnoli all’estero. Sul voto degli italiani all’estero non voglio in questo momento fare delle grosse discussioni; in effetti a livello nazionale abbiamo alcuni parlamentari molto noti che devono il loro voto agli italiani all’estero e su cui si potrebbe discutere, però rispetto al tema che sia una macchina elettorale e al fatto che sia stata svolta da persone che hanno avuto una configurazione tecnica che mai in effetti avevano una provenienza politica, la proposta che viene presentata dà una risposta chiara, che è quella di dire che il presidente è un consigliere regionale, quindi dichiaratamente una figura espressione della politica, e condivide la responsabilità con un vicepresidente che è espressione dell’opposizione, quindi rispetto all’obiezione che è una macchina per fare consensi a senso unico questa proposta che stiamo discutendo dà una risposta. Uno può dire che piace o non piace, ma non può dire che è una macchina elettorale e quindi va abolita, come ha detto il collega del Movimento 5 Stelle, perché la risposta anche a quel sospetto c’è nella proposta di modifica.

A chi dice di conferire il tutto al funzionariato della Giunta, cioè portarlo in capo alle strutture ordinarie funzionariali della Regione, mi chiedo qual è il tema dei costi. Il tema dei costi è che qualunque costo va bene purché si abolisca una conduzione, peraltro condivisa tra maggioranza e opposizione, della politica perché in sé il funzionariato rappresenta la panacea rispetto ai temi che coinvolgono gli emiliano-romagnoli all’estero o forse non sarebbe giusto riflettere sul fatto che potrebbero sentirsi maggiormente considerati se a interloquire con loro fossero persone che hanno anche una rappresentanza politica oltre che essere ovviamente coadiuvati dai funzionari regionali? Se il problema è il costo, si discute il budget e non è che si dice che deve andare in capo alla Giunta, perché se il problema è il costo non basta dire che va in capo alla Giunta e poi si spende quello che si vuole, perché altrimenti stiamo soltanto al livello delle etichette che vengono prese per riuscire a catturare un titolo di giornale.

Infine chi dice che non serve dovrebbe motivarlo con una riflessione credo un po’ più profonda del dire che purtroppo l’unico viaggio per il quale aveva prenotato i biglietti il povero collega Bignami è stato annullato. Credo che sia un compito comunque da cui non si può sottrarsi quello di valutare il lavoro che è stato fatto e dare una valutazione di ascoltare il parere degli emiliano-romagnoli, dei consultori e così via. Siccome mi sembra che sia sentita l’esigenza che ci sia, è giusto che questa Assemblea legislativa si ponga il tema di quali possono essere le correzioni eventualmente da adottare, però su alcuni punti e su alcuni paletti bisogna che ci capiamo, e i paletti sono che si valuta il merito e non si fa della facile ironia appiccicando etichette alle persone in virtù della loro storia pregressa e si ha il coraggio di entrare nella valutazione del merito, che si valutano quelle che sono le utilità, quelli che sono i costi e quella che è la modalità di conduzione e la proposta di legge di cui stiamo parlando dà delle risposte.

Ritenete che non siano adeguate? Che non sia sufficiente avere un presidente di espressione della maggioranza e un vicepresidente espressione dell’opposizione per garantire un approccio super partes che tolga il fumus del fatto che possa essere utilizzato a senso unico da chi fa parte della maggioranza? Fate delle proposte di tipo diverso. Pensate che ci sia un tema di budget per cui il budget di cui si sta parlando è un budget inadeguato e si possa fare di meglio con meno? Fate una proposta di budget, ma non venite qui a fare semplicemente degli interventi che sono un po’ di ironia sulle persone e sui nomi propri di persona, un po’ come buttare la palla in calcio d’angolo dicendo che se si mette in capo alla Giunta allora sì che va bene, mentre se c’è l’Assemblea, perché noi siamo tutti dei minus quam, compresi voi evidentemente, allora questo non va bene, oppure il fatto di dire che è una macchina elettorale e poi fingete di non vedere che c’è un’assunzione di corresponsabilità a cui noi vi stiamo chiamando, se preferite semplicemente l’etichetta e il titolo del giornale per dire che voi chiedete l’abolizione perché questa è l’unica cosa che buca, sappiate che buca ancora di più dire di abolire noi stessi e andiamo a casa. Vedete che questa cosa buca moltissimo.

Da questo punto di vista provate a fare uno sforzo che vada oltre. Ci sono questioni di merito su cui possiamo e dobbiamo trovare una convergenza, perché si va sul merito. Se stiamo semplicemente alle etichette, diventa un dialogo tra sordi nel quale in realtà, di fronte alla non volontà o all’incapacità di farsi carico del problema degli emiliano-romagnoli all’estero, preferite rifugiarvi in alcuni facili slogan che possono andare bene per prendere un titolo di giornale ma non per risolvere il problema, e questo francamente non è una cosa in cui noi possiamo venirvi dietro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Paruolo.

Colleghi Consiglieri, sono le ore 13, quindi chiudiamo qui i lavori della seduta antimeridiana dell’Assemblea.

Nel pomeriggio, dopo le interpellanze, che saranno svolte, da Regolamento, in apertura di seduta dell’Assemblea, proseguiremo con la discussione generale. Al momento vi comunico che ho iscritti in discussione i consiglieri Bertani, Poli, Calvano e Bignami.

La seduta pomeridiana inizierà alle ore 15. A dopo.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,03

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Simona CASELLI.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

579 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Monte Colombo e Montescudo, nella Provincia di Rimini" (delibera di Giunta n. 494 del 04 05 15).

582 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Integrazioni alla Legge Regionale 21 dicembre 2012, n. 15 "Norme in materia di tributi regionali"". (06 05 15) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri

587 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo". (07 05 15) A firma dei Consiglieri: Mori, Caliandro, Rossi Nadia, Calvano

600 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Abrogazione della legge regionale 24 aprile 2006, n. 3 (Interventi in favore degli emiliano-romagnoli e funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo)". (11 05 15) A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani, Piccinini, Sassi, Sensoli

603 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Legge di modifica e semplificazione della disciplina regionale in materia di commercio" (delibera di Giunta n. 500 del 04 05 15).

604 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Polesine Parmense e Zibello nella Provincia di Parma" (delibera di Giunta n. 527 del 11 05 15).

654 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Istituzione della Commissione regionale per la promozione della cultura della sicurezza, della legalità e per il contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva". (22 05 15) A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sensoli

 

È stato presentato il seguente progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell’art. 121 della Costituzione:

 

645 - Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121, comma 2, della Costituzione, recante: "Istituzione dell'albo nazionale degli imam". (21 05 15) A firma del Consigliere: Bignami

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

580 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta se intenda convocare un tavolo di concertazione per la crisi aziendale della Lamborghini Calor di Dosso (FE), considerato anche lo stato di crisi del gruppo cui l'azienda appartiene, cioè il gruppo Ferolli. A firma del Consigliere: Fabbri

581 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta di attivarsi presso il Governo al fine di ottenere esenzioni fiscali per Comuni e cittadini delle zone terremotate ed alluvionate. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi, Pettazzoni

583 - Interrogazione a risposta scritta in merito al progetto "Mi muovo elettrico" della Regione che prevede accordi anche con i Comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti per realizzare progetti di mobilità sostenibile. A firma del Consigliere: Bignami

585 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'applicazione dell'art. 36 della L.R. 24/2013 che abroga il comma 3 dell'art. 41 della L.R. 24/2001 (Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo). A firma del Consigliere: Paruolo

586 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali provvedimenti la Giunta voglia intraprendere per garantire a Finale Emilia (MO) una Sede Operativa idonea ad accogliere mezzi e attrezzature della Protezione Civile, Dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana. A firma del Consigliere: Bargi

588 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se possa esistere conflittualità tra il ruolo di Direttore di Struttura Operativa Complessa con incarico gestionale di direzione del Dipartimento farmaceutico e il ruolo di Direttore del Dipartimento Interaziendale Farmaceutico, in capo ad un'unica persona. A firma del Consigliere: Bignami

590 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla riorganizzazione, attuata dal Comune di Parma, che va verso la riduzione dei servizi per la prima infanzia e per l'infanzia. A firma del Consigliere: Rainieri

591 - Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione delle ore di cassa integrazione in deroga e le azioni che la Giunta intende intraprendere nei confronti del Governo per garantire il rifinanziamento del fondo per la cassa. A firma della Consigliera: Montalti

592 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'installazione di un ripetitore Vodafone nel Comune di Medicina (BO). A firma del Consigliere: Bignami

593 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle spese sostenute dalla Regione per l'attuazione dei progetti di marketing e promozione turistica attraverso APT Servizi S.r.l. A firma del Consigliere: Pompignoli

594 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali provvedimenti la Giunta intenda intraprendere per assicurare la pulizia del letto del torrente Samoggia, nel tratto di Castelfranco Emilia (MO). A firma del Consigliere: Bargi

595 - Interrogazione a risposta scritta circa l'accoglienza di immigrati in una struttura sita a Cona (FE). A firma del Consigliere: Fabbri

596 - Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di prevedere un unico titolo di viaggio per il trasporto pubblico regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

597 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche causate da un passaggio a livello sito a Bazzano, in via Castelfranco. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

598 - Interrogazione a risposta scritta circa la previsione di fasce di reddito esenti dal versamento dell'aliquota IRPEF regionale. A firma del Consigliere: Bignami

599 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti la Unione di Prodotto Costa. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pompignoli

601 - Interrogazione a risposta scritta circa un progetto di estrazione di idrocarburi nel Comune di San Pietro in Casale (BO). A firma del Consigliere: Piccinini

602 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta sia al corrente di quanto accaduto nei giorni scorsi nel centro di Bologna dove è apparso sulla vetrina di un locale un cartello di selezione del personale e quali azioni intenda intraprendere per garantire il rispetto del principio di legalità, tutela dei lavoratori e salvaguardia dell'economia regionale. A firma del Consigliere: Mumolo

605 - Interrogazione a risposta scritta sulle forme di gestione delle ASP, con riferimento particolare all'ASP Azalea del Distretto di Ponente, in provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Rancan

606 - Interrogazione a risposta scritta sul fenomeno dell'arrivo di minori albanesi nella provincia di Bologna e sui costi a carico delle ASP per il loro mantenimento, con particolare riferimento all'ASP di Imola. A firma del Consigliere: Bignami

607 - Interrogazione a risposta scritta sul servizio di biglietteria presso la stazione ferroviaria di Castelfranco Emilia. A firma della Consigliera: Gibertoni

608 - Interrogazione a risposta scritta sui migranti, provenienti dalla Libia, censiti in Emilia-Romagna dall'inizio delle operazioni "Mare Nostrum" e "Triton". A firma del Consigliere: Fabbri

611 - Interrogazione a risposta scritta sulla gestione dei fondi comunitari e nazionali erogati per l'accoglienza, sul costo del programma SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e sul progetto "Hub" di accoglienza ai minori presentato dal Comune di Bologna al Ministero degli Interni. A firma del Consigliere: Bignami

612 - Interrogazione a risposta scritta sulle azioni intraprese in applicazione della risoluzione oggetto assembleare 3226 della IX legislatura riguardo al destino dei lavoratori dell'azienda BV TECH a Bologna e sul loro attuale stato occupazionale. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

614 - Interrogazione a risposta scritta sulle intenzioni della Regione riguardo allo svolgimento del “Salone del Cavallo Americano” presso le Fiere di Reggio Emilia.               A firma del Consigliere: Delmonte

617 - Interrogazione a risposta scritta sui criteri adottati nel “Piano Sangue e Plasma regionale 2013 – 2015” per la riduzione dei punti di raccolta e la concessione dell’accreditamento alle Strutture Trasfusionali e alle Unità di Raccolta. A firma del Consigliere: Foti

619 - Interrogazione a risposta scritta riguardo ai criteri utilizzati per il calcolo del CCL (contributo per il canone di locazione) e del contributo per il disagio abitativo temporaneo erogati alle persone colpite dal sisma del 2012. A firma del Consigliere: Alleva

620 - Interrogazione a risposta scritta sulle iniziative che si intendono assumere per la messa in sicurezza del sito dismesso ex-SIAPA di Galliera (BO). A firma del Consigliere: Bignami

621 - Interrogazione a risposta scritta sul progetto di installazione di un impianto di trattamento e recupero di materiali speciali non pericolosi e rifiuti inerti in località Pian della Selva nel Comune di San Leo (RN). A firma del Consigliere: Pompignoli

623 - Interrogazione a risposta scritta riguardo alle modalità di trasmissione agli utenti delle concessioni di demanio idrico e alla relativa richiesta di marche da bollo. A firma del Consigliere: Bignami

624 - Interrogazione a risposta scritta sui risultati raggiunti e da raggiungere sul territorio regionale circa il Piano nazionale Garanzia Giovani. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani

625 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa al modulo organizzativo di riabilitazione (MODR) dell'AUSL di Copparo, con particolare riferimento al personale addetto alla fisioterapia. A firma del Consigliere: Foti

627 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni di monitoraggio riguardanti operazioni di smaltimento di rifiuti tossico-nocivi sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Bignami

628 - Interrogazione a risposta scritta circa la riapertura della piscina estiva di Mirandola, città colpita dal sisma. A firma del Consigliere: Gibertoni

630 - Interrogazione a risposta scritta circa la messa in sicurezza della frana che interessa la strada provinciale per Tassara, nel comune di Nibbiano. A firma del Consigliere: Foti

631 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per prevenire esondazioni nel territorio di Bastiglia e nei Comuni limitrofi. A firma del Consigliere: Foti

632 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni inerenti l'attività dell'Assessore regionale all'agricoltura. A firma del Consigliere: Bignami

633 - Interrogazione a risposta scritta circa una moria di pesci riguardante il Torrente Savena, in località "Ponticella". A firma del Consigliere: Foti

634 - Interrogazione a risposta scritta circa l'aumento del costo del pass di accesso alla zona a traffico limitato di Bologna. A firma del Consigliere: Foti

635 - Interrogazione a risposta scritta circa gli effetti della cessazione della cassa integrazione in deroga nel territorio regionale. A firma del Consigliere: Foti

636 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per rilanciare i settori produttivo, economico ed occupazionale nella Provincia di Rimini. A firma della Consigliera: Sensoli

637 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi ed i costi connessi al passaggio nel territorio regionale del "Giro d'Italia". A firma del Consigliere: Bertani

639 - Interrogazione a risposta scritta circa gli indennizzi conseguenti al black out causato dal maltempo che ha colpito la Regione Emilia-Romagna nei giorni 6 e 7 febbraio 2015. A firma del Consigliere: Bignami

640 - Interrogazione a risposta scritta circa la raccolta del sangue nel territorio regionale e la valorizzazione delle associazioni operanti nel settore. A firma della Consigliera: Sensoli

641 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere e tutelare le attività dei piccoli produttori di piadina romagnola, con particolare riferimento ai chioschi ed alle aziende agrituristiche. A firma dei Consiglieri: Bertani, Gibertoni, Sensoli

642 - Interrogazione a risposta scritta circa la rimozione, nelle zone colpite dal sisma, di materiale contaminato da amianto. A firma della Consigliera: Piccinini

646 - Interrogazione di attualità a risposta immediata circa la chiusura di reparti dell'Ospedale di Castelnovo ne' Monti, con particolare riferimento a quello di Ostetricia e Ginecologia. A firma del Consigliere: Delmonte

647 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare l'erosione e la subsidenza della costa adriatica. A firma del Consigliere: Foti

648 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione della normativa regionale in materia di classificazione alberghiera. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Gibertoni

649 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare black out connessi ad eventi atmosferici ed i risarcimenti conseguenti a quelli avvenuti nel corso del mese di febbraio 2015. A firma della Consigliera: Gibertoni

650 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare in relazione alla cessazione degli ammortizzatori sociali in deroga. A firma della Consigliera: Gibertoni

651 - Interrogazione a risposta scritta circa l'incendio verificatosi presso una centrale di teleriscaldamento sita a Zola Predosa (BO). A firma della Consigliera: Piccinini

652 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancata ricostruzione della Scuola elementare "Tassoni" e dell'acquedotto di Piumazzo (MO). A firma del Consigliere: Bargi

653 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti la ricostruzione nei territori colpiti dal sisma. A firma della Consigliera: Gibertoni

655 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante la Fondazione "Giacomo Venezian 1639". A firma del Consigliere: Bignami

656 - Interrogazione a risposta scritta circa la demolizione del serbatoio pensile della Torre dell'Acqua di Pieve di Cento. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri

657 - Interrogazione a risposta scritta circa le funzioni ed il personale riguardanti il Consorzio AMI. A firma del Consigliere: Bignami

658 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la fase di sperimentazione, decisa dal Servizio Sanitario della RER, riguardante la riorganizzazione del servizio di emergenza e assistenza diretta sul territorio, con particolare riferimento alla situazione di Piacenza. A firma del Consigliere: Bignami

659 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dell'importanza del Porto di Ravenna, anche in relazione alla istituzione delle Autorità di Sistema Portuale. A firma del Consigliere: Foti

660 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dei lavoratori interinali che hanno eseguito prestazioni lavorative in precedenti commesse di natura pubblica, con particolare riferimento alle zone colpite dal sisma. A firma della Consigliera: Gibertoni

661 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'aumento della indisponibilità di posti letto, nel periodo feriale estivo 2015, presso le strutture sanitarie bolognesi. A firma del Consigliere: Taruffi

 

Interpellanze

 

589 - Interpellanza in merito alla situazione della società a partecipazione pubblica delle Terme di Salsomaggiore e Tabiano S.p.A. A firma del Consigliere: Foti

610 - Interpellanza in merito alle azioni di prevenzione e contrasto della dipendenza dal gioco d'azzardo previste dalla L.R. n. 5/2013. A firma del Consigliere: Bertani

622 - Interpellanza in merito alle azioni da intraprendere e agli investimenti da effettuare per la riduzione delle liste d'attesa delle visite specialistiche a carico del Servizio Sanitario Nazionale. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan

626 - Interpellanza circa la situazione relativa, a Modena, a problematiche riguardanti la Cooperativa CPL. A firma del Consigliere: Foti

 

Risoluzioni

 

584 - Risoluzione per chiedere alla Giunta di attivarsi per evitare la chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Sant'Anna di Castelnovo né Monti (RE). (07 05 15) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Marchetti Daniele

613 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere parere contrario all’utilizzo di combustibili solidi secondari e rifiuti speciali nello stabilimento Buzzi Unicem di Vernasca (Piacenza) e a chiedere una revisione del Decreto Clini sull'utilizzo di tali combustibili. (13 05 15) A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Rainieri, Bargi, Delmonte, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

615 - Risoluzione per impegnare la Giunta a rappresentare al Governo in sede di Conferenza Stato – Regioni il proprio parere negativo riguardo al disegno di legge Concorrenza sulla riforma della RC Auto per gli aspetti relativi ai criteri di scelta dell’autoriparatore in caso di sinistro. (14 05 15) A firma del Consigliere: Foti

616 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere la proposta di istituzione della Macroregione Nord presso il Governo ed il suo inserimento nella Macroregione Alpina presso le istituzioni europee. (14 05 15) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Delmonte, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Fabbri, Liverani, Marchetti Daniele, Pompignoli

629 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare, prevenire e ridurre il rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, dare attuazione alla relativa normativa regionale prevedendo anche riduzioni dell'aliquota IRAP per gli esercizi commerciali "Slot freE-R". (19 05 15) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Gibertoni, Piccinini, Bertani

638 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a promuovere, nell'ambito della redazione del Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018, l'introduzione di tecniche di preparazione dei pasti destinati alle mense scolastiche utili ad eliminare o ridurre il rischio di soffocamento, promuovendo inoltre percorsi formativi circa le manovre salvavita. (20 05 15) A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

643 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Parlamento, volte a prevedere modifiche che evitino le criticità, in materia di riforma del codice RC Auto, emerse nell'adozione del "Disegno di legge Concorrenza". (20 05 15) A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani

644 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla dematerializzazione dei moduli per i prodotti senza glutine destinati ai celiaci, fissando inoltre il valore del buono mensile a 140 euro sia per gli uomini che per le donne affetti da celiachia. (21 05 15) A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pompignoli

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn. :

 

169 - Interrogazione a risposta scritta circa la manutenzione del torrente Lavino (BO). A firma del Consigliere: Bignami

178 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

188 - Interrogazione a risposta scritta circa i danni causati dal maltempo, con particolare riferimento alla situazione esistente a Gambettola (FC). A firma del Consigliere: Bertani

189 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di una pedana metallica e di un solarium da parte della Motonautica Associazione Piacenza, e le relative procedure. A firma del Consigliere: Foti

195 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte ai danni causati dal maltempo nella Romagna e le conseguenti risorse da impiegare. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Liverani

197 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione del principio di precauzione relativamente all'utilizzo di Carbo Next presso una azienda sita a Vernasca (PC). A firma del Consigliere: Rancan

161 - Interrogazione a risposta scritta circa i danni e le azioni da attuare per far fronte ai danni causati dal maltempo, con particolare riferimento alla sospensione di servizi essenziali per la collettività quale l'erogazione dell'energia elettrica. A firma del Consigliere: Bignami

166 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare a seguito della mancata erogazione alla cittadinanza di servizi essenziali, a causa del maltempo, e l'introduzione dell'esenzione da tasse regionali per i soggetti colpiti da tali disservizi. A firma del Consigliere: Bignami

221 - Interrogazione a risposta scritta circa i canoni riguardanti il demanio idrico, con particolare riferimento alla strada arginale via Prinella, a Ferrara. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Calvano

223 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa ai lavori di consolidamento di una frana presente a Vigoleno, nel comune di Vernasca (PC). A firma del Consigliere: Foti

227 - Interrogazione a risposta scritta circa una costruzione effettuata in prossimità del Rio Enzola, nel comune di Bibbiano (RE), ed i relativi controlli in materia edilizia. A firma del Consigliere: Delmonte

228 - Interrogazione a risposta scritta circa la salvaguardia della struttura idrica di Toano (RE). A firma del Consigliere: Delmonte

229 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure ed i ritardi riguardanti i lavori di ripristino del transito veicolare sul ponte di Gramignazzo. A firma del Consigliere: Foti

236 - Interrogazione a risposta scritta circa la revisione del modello organizzativo per il Pronto Soccorso e l'area medica dell'Ospedale Maggiore di Bologna, con particolare riferimento al sistema "Hub and Spoke". A firma del Consigliere: Bignami

243 - Interrogazione a risposta scritta circa l'ampliamento della discarica Tre Monti di Imola e le connesse problematiche. A firma del Consigliere: Bignami

250 - Interrogazione a risposta scritta circa il rispetto del principio di precauzione relativamente alla ricerca volta all'estrazione di gas naturale. A firma del Consigliere: Bignami

259 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto riguardante la cassa di espansione del Rio Marano (FC). A firma del Consigliere: Foti

271 - Interrogazione a risposta scritta circa l'interpretazione di disposizioni riguardanti la normativa edilizia, con particolare riferimento alla Scia. A firma del Consigliere: Bignami

291 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare al fine di rimuovere rifiuti situati, in località Bornaccino, nel comune di Santarcangelo di Romagna. A firma della Consigliera: Sensoli

305 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino della viabilità, interrotta da una frana, nel tratto stradale tra Tredozio e Modigliana. A firma del Consigliere: Foti

308 - Interrogazione a risposta scritta circa l'assegnazione di mezzi elettrici ed ausili ai portatori di handicap da parte dell'AUSL di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

315 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino delle barriere sommerse che tutelano le coste romagnole, con particolare riferimento alla situazione ed ai fondi relativi alla Provincia di Rimini. A firma del Consigliere: Bignami

324 - Interrogazione a risposta scritta circa le opere necessarie per mettere in sicurezza da esondazioni l'area Lungofiume in località Borgo Tossignano. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

328 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure relative alla definizione delle competenze riguardanti la Regione Emilia-Romagna e le Amministrazioni provinciali, a seguito del D.D.L. "Delrio". A firma del Consigliere: Bignami

331 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa all'Unione di Comuni Bassa Est Parmense. A firma del Consigliere: Rainieri

337 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure e la metodologia di assunzione di operatori socio-sanitari destinati ai servizi assistenziali sanitari dell'Unione dei Comuni dell'Appennino. A firma del Consigliere: Bignami

338 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alla manutenzione delle paratie mobili presenti sul Po di Volano e di quelle di Codigoro. A firma della Consigliera: Piccinini

339 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa al bacino del torrente Samoggia, con particolare riferimento al territorio del Comune di Zocca ed alle opere volte ad evitare rischi di natura idrogeologica. A firma del Consigliere: Bargi

341 - Interrogazione a risposta scritta circa i costi relativi alle prestazioni sanitarie riguardanti stranieri irregolari. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rainieri, Delmonte, Bargi, Pompignoli, Fabbri, Rancan, Liverani, Pettazzoni

346 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione del Piano Strategico di Rimini. A firma della Consigliera: Sensoli

347 - Interrogazione a risposta scritta circa la duplicazione di poli produttivi a breve distanza tra loro, con particolare riferimento a laboratori operanti nel settore dei farmaci antiblastici. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

353 - Interrogazione a risposta scritta circa il rinnovo dei componenti del Consiglio delle Autonomie Locali. A firma del Consigliere: Foti

358 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione e le problematiche riguardanti l'Ospedale S. Anna di Cona (FE). A firma della Consigliera: Sensoli

359 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per dotare la Questura di Rimini di una sede idonea a garantire qualità dei servizi e condizioni di lavoro ottimali. A firma dei Consiglieri: Rossi Nadia, Pruccoli

362 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di utilizzare il Carbonext quale combustibile in uno stabilimento sito a Vernasca (PC). A firma del Consigliere: Alleva

368 - Interrogazione a risposta scritta circa deroghe al Piano Strutturale Comunale di Modena. A firma della Consigliera: Gibertoni

370 - Interrogazione a risposta scritta circa i parametri riguardanti gli esami e gli antibiogrammi effettuati dai laboratori di microbiologia dell'Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Paruolo

374 - Interrogazione a risposta scritta circa un percorso di "educazione alla sessualità ed all'affettività" riguardante una scuola media di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

386 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi da attuare a seguito dei danni causati dall'emergenza meteorologica e dal dissesto idrogeologico, con particolare riferimento al territorio cesenate. A firma della Consigliera: Montalti

389 - Interrogazione a risposta scritta circa la ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico. A firma della Consigliera: Piccinini

392 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche conseguenti alla chiusura di "punti nascita" e le azioni per contrastare tali decisioni. A firma del Consigliere: Foti

394 - Interrogazione a risposta scritta circa il programma di Attività Fisica Avanzata (AFA) ed il suo inserimento nel Piano di Indirizzo per la Riabilitazione. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

395 - Interrogazione a risposta scritta circa l'estensione di una Azienda faunistico-venatoria con sede a Zocca (MO). A firma del Consigliere: Bargi

400 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti la realizzazione di grandi opere, con particolare riferimento a quelle riguardanti progetti autostradali. A firma del Consigliere: Alleva

401 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare il gioco d'azzardo. A firma del Consigliere: Alleva

404 - Interrogazione a risposta scritta circa la riparazione dei danni causati dal maltempo alla Palestra della solidarietà di Carpi. A firma del Consigliere: Foti

405 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante la Cooperativa di Abitazione e Servizi Emilia Romagna. A firma del Consigliere: Foti

408 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche relative ai tirocini formativi riguardanti i professionisti. A firma del Consigliere: Bignami

409 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alle condizioni di accesso e fruibilità dei mezzi circolanti su rotaia da parte di utenti portatori di handicap. A firma del Consigliere: Alleva

414 - Interrogazione a risposta scritta circa gli affidamenti e gli appalti della CPL di Concordia. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sensoli, Sassi

417 - Interrogazione a risposta scritta circa la normativa riguardante la pesca e l'acquacoltura nei beni del demanio marittimo. A firma del Consigliere: Fabbri

421 - Interrogazione a risposta scritta circa la revoca di contributi riguardante una azienda operante nel settore lattiero-caseario. A firma del Consigliere: Rancan

423 - Interrogazione a risposta scritta circa i lavori di appalto affidati dalla Regione Emilia-Romagna alla Cooperativa CPL di Concordia (MO). A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

425 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quale iter istituzionale la Giunta intenda porre in essere sul PSR 2014-2020 a seguito delle osservazioni da parte della Commissione UE. A firma del Consigliere: Bignami

428 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi realizzati da C.A.S.E.R. nelle diverse province dell'Emilia-Romagna, precisando quali immobili sono assegnati in godimento ai soci e quanti soci rischiano di perdere versamenti e alloggi a causa dell'esposizione debitoria di C.A.S.E.R. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rancan, Delmonte

431 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali misure la Giunta intenda intraprendere per salvaguardare gli impianti di risalita nelle province di Reggio Emilia e Modena, impianti sottoposti al pagamento dell'IMU a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione (n. 4541 del 21 gennaio 2015). A firma del Consigliere: Delmonte

432 - Interrogazione a risposta scritta in merito al Piano ittico regionale (Pir) con particolare riferimento alla gestione del piano ittico nella provincia di Bologna. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Marchetti Daniele, Pompignoli

436 - Interrogazione a risposta scritta circa le funzioni della Polizia Locale e la relativa scuola interregionale. A firma del Consigliere: Delmonte

437 - Interrogazione a risposta scritta circa i GAL (Gruppi dii azione locale) ed i relativi affidamenti di gestioni di attività di promozione di eventi, con particolare riferimento all'Appennino bolognese. A firma del Consigliere: Bignami

442 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la chiusura di Uffici Postali. A firma del Consigliere: Aimi

446 - Interrogazione a risposta scritta circa la trasformazione in proprietà individuale di immobili costruiti da cooperative a proprietà indivisa. A firma della Consigliera: Rontini

449 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di un ulteriore tratto del TRC (Trasporto Rapido Costiero) e la relativa compatibilità urbanistica e territoriale. A firma della Consigliera: Sensoli

467 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione della nuova autostrada Orte-Mestre, e la messa in sicurezza della E45-E55. A firma dei Consiglieri: Montalti, Zappaterra, Rossi Nadia, Molinari, Zoffoli, Bagnari, Rontini, Pruccoli, Calvano, Bessi

494 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e costi riguardanti la metropolitana di superficie Ferrara-Cona. A firma della Consigliera: Sensoli

499 - Interrogazione a risposta scritta circa il riconoscimento della professione sanitaria di odontotecnico. A firma del Consigliere: Bignami

500 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela della salute dei soggetti affetti dalla sindrome di Ehlers-Danlos (EDS). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

510 - Interrogazione a risposta scritta circa una iniziativa, riguardante la religione islamica, che si svolgerà in una scuola di Molinella. A firma del Consigliere: Foti

511 - Interrogazione a risposta scritta circa il riordino delle deleghe di funzioni affidate alle Province, con particolare riferimento alle strutture scolastiche ed all'Istituto "G. Marcora" di Cortemaggiore. A firma del Consigliere: Rancan

523 - Interrogazione a risposta scritta circa la revisione delle procedure riguardanti la corresponsione delle indennità alle persone che hanno contratto malattie ematiche in strutture sanitarie pubbliche. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

526 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa all'Autostrada Civitavecchia-Orte-Mestre. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Fabbri, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani

533 - Interrogazione a risposta scritta circa la ripartizione dei contributi riguardanti la programmazione degli interventi di edilizia scolastica. A firma del Consigliere: Foti

534 - Interrogazione a risposta scritta circa l'iscrizione nel registro delle malattie rare della Neuromielite Ottica (NMO). A firma del Consigliere: Bignami

535 - Interrogazione a risposta scritta circa l'apertura estiva del punto di primo intervento dell'Ospedale di Comacchio. A firma del Consigliere: Foti

543 - Interrogazione a risposta scritta circa l'inserimento del Punto di Primo Intervento (PPI) di Comacchio nel Piano di rimodulazione delle attività ospedaliere per il periodo estivo 2015 e la durata della sua apertura. A firma del Consigliere: Fabbri

557 - Interrogazione a risposta scritta circa il periodo di apertura, nel 2015, del Punto di Primo Intervento di Comacchio. A firma della Consigliera: Sensoli

565 - Interrogazione a risposta scritta in merito ad una pista ciclabile, per la quale la Regione pare abbia devoluto finanziamenti, che finisce in un sentiero erboso, a Sala Baganza. A firma del Consigliere: Rainieri

574 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla notizia, riportata dal quotidiano "Il Sole 24 Ore", sul rischio che alcune emittenti locali lungo l'area adriatica sarebbero a rischio oscuramento. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Liverani

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 30/04/2015 al 19/05/2015.

DPGR n. 85 del 04/05/2015

Modifica della composizione della Consulta regionale degli studenti istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/08, ai sensi della L.R. 15/07.

DPGR n. 87 del 07/05/2015

Ricostituzione del Consiglio delle Autonomie locali e nomina dei componenti di diritto.

DPGR n. 91 del 11/05/2015

Sostituzione di alcuni componenti della Consulta regionale per il servizio civile, di cui all’art. 20 della L.R. 20/2003 e successive modifiche e integrazioni.

(Comunicazione n. 9 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP/2015/1041 del 25/05/2015)

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Saliera - Soncini

Rancan - Torri

 

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