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22.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 16 GIUGNO 2015

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 724

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'adozione di provvedimenti, in materia di indisponibilità all'accoglienza di clandestini, analoghi a quelli anticipati dal Presidente della Regione Lombardia. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BIGNAMI (FI)

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 765

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla situazione degli immigrati nella nostra regione ed alle misure che la Giunta intende intraprendere affinché sia ridotta la quota di immigrati da ospitare. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 766

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere in che modo la Giunta intenda intervenire in difesa dei lavoratori delle imprese del gruppo Paritel. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SEL)

COSTI, assessore

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 767

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere come la Giunta intenda intervenire per assicurare il rispetto della normativa europea, sospendendo gli iter autorizzativi, per classificare gli inceneritori di rifiuti come valorizzatori di energia. A firma del Consigliere: Sassi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

SASSI (M5S)

GAZZOLO, assessore

SASSI (M5S)

 

OGGETTO 768

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla procedura di rilascio di autorizzazione ad un bitumificio in località Pontenuovo. A firma del Consigliere: Rancan

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

RANCAN (LN)

GAZZOLO, assessore

RANCAN (LN)

 

OGGETTO 515

Relazione sull'attività svolta dal CORECOM dell'Emilia-Romagna nell'anno 2014 (ai sensi della L.R. 30 gennaio 2001 n. 1, art. 15).

PRESIDENTE (Saliera)

COSENZA Giovanna, presidente CORECOM

PRESIDENTE (Saliera)

COSENZA Giovanna, presidente CORECOM

 

OGGETTO 483

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Modifiche alla Legge Regionale 27 luglio 2007, n. 15 'Sistema regionale integrato di interventi e servizi per il diritto allo studio universitario e l'alta formazione'» (6)

(Relazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

PRODI, relatrice

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

DELMONTE (LN)

BIGNAMI (FI)

RAVAIOLI (PD)

TORRI (SEL)

GIBERTONI (M5S)

PRODI (PD)

BIANCHI, assessore

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

GIBERTONI (M5S)

DELMONTE (LN)

FOTI (FdI)

PRODI (PD)

DELMONTE (LN)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

DELMONTE (LN)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

RANCAN (LN)

FOTI (FdI)

CALIANDRO (PD)

AIMI (FI)

TORRI (SEL)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetto 483

Emendamenti oggetto 483

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 9,52

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la ventiduesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare il consigliere Calvano e gli assessori Caselli e Venturi.

Le restanti informazioni prescritte dall'articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

OGGETTO 724

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'adozione di provvedimenti, in materia di indisponibilità all'accoglienza di clandestini, analoghi a quelli anticipati dal Presidente della Regione Lombardia. A firma dei Consiglieri: Bignami, Rancan, Daniele Marchetti, Delmonte

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): La parola al consigliere Bignami, ricordo che ha sei minuti.

Risponderà il sottosegretario Andrea Rossi, che avrà a sua disposizione tre minuti.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Il quesito è abbastanza immediato, si chiede di sapere se la Giunta regionale intenda uniformare il proprio orientamento rispetto a quanto già preannunciato dai presidenti Toti, Zaia e Maroni, con una dichiarazione di indisponibilità da parte della Giunta ad accogliere nel territorio regionale profughi - cosiddetti profughi, che però, in realtà, in gran parte sono clandestini - che stanno arrivando in numero sempre più pressante sul nostro territorio.

Ne approfitto, senza alcuna pretesa di essere soddisfatto in questa ulteriore richiesta, per anche conoscere, sempre riguardo a questo tema, se corrisponde al vero - ma abbiamo presentato un'interrogazione se il sottosegretario non può rispendere - che queste persone potrebbero essere alloggiate anche nelle zone terremotate.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Prego, sottosegretario Andrea Rossi.

 

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza: Gentile presidente e consiglieri, mi sia consentito di fare, visto che c'è anche un question time successivo del consigliere Foti, una piccola premessa per poi rispondere in modo puntale alla richiesta che arriva dal consigliere Bignami.

Nel fare la premessa parto da una fotografia che penso sia ancora impressa nella memoria di tutti noi: il tragico evento di metà aprile che risvegliò coscienze e accese i riflettori su una delle tragedie più immani accadute nel nostro mar Mediterraneo, quando in quell'occasione la nostra comunità si indignò di fronte alla morte di 900 migranti.

Ritengo che una società, nel momento stesso in cui si definisce evoluta e democratica, non possa vivere con indifferenza una delle più grandi tragedie del nostro secolo, perché stiamo parlando, come allora, di persone che prima di tutto non sono clandestini ma che stanno cercando di costruirsi un futuro più dignitoso per cercare libertà e per la quale sono pronti a rischiare anche la propria vita. E lo fanno oggi dove la comunicazione è rapida e l'informazione corre veloce e dove risiedono grandi sacche di ricchezza, ma anche grandi sacche più profonde di povertà; dove i confini non sono più quelli dei Paesi dei vecchi Stati nazione, non sono più quelli dell'Europa e dell'Occidente industrializzato e accessibile ai più, per raggiungere il quale ci sono persone che fuggono da dittature, atrocità e miseria e che muoiono al largo delle coste del Mediterraneo. Mediterraneo che per noi è culla della nostra civiltà e che deve dimostrare ancora una volta, e con la sinergia dei Paesi europei, coraggio e umanità.

Di fronte a questo accadimento, rappresentando le istituzioni di questo Stato, penso che la responsabilità ci porti a non alimentare l'odio, l'intolleranza e la paura, sebbene sia questo esercizio facile e fin troppo redditizio in termini di visibilità politica.

La nostra Regione, che è all'avanguardia per il suo sistema di diritto e per il senso civico che permea i suoi abitanti, non può restare indifferente rispetto ad un dramma dei popoli: persone che, secondo un sistema di regole condiviso, che di certo non regala niente a nessuno e chiede rispetto dei doveri, possono trovare una loro collocazione in Europa.

Persino il Papa ha dichiarato, arrivato a Lampedusa, che: «abbiamo perso il senso della solidarietà fraterna, che siamo caduti nella globalizzazione dell'indifferenza, che siamo una società che ha dimenticato l'esperienza del piangere. Questi valori cristiani, quindi, a cui molte forze politiche si dicono ispirate, troppo spesso vengono disattesi».

Allora abbandoniamo per un attimo quella che ritengo essere propaganda. Una propaganda che non tiene conto del fatto che la grande maggioranza delle persone che arrivano via mare dall'Africa non è costituita da migranti economici, ma da richiedenti protezione internazionale in fuga a seguito di crisi umanitarie in diversi Paesi africani e dell'area del Medio Oriente. Infatti tra le prime nazionalità figurano i cittadini siriani con un 25 per cento, i cittadini eritrei con un 20 per cento, insieme a Mali, Nigeria e Somalia.

Per questo non siamo d'accordo con l'indisponibilità ad accogliere, annunciata dal presidente della Regione Lombardia, perché noi siamo per la responsabilità diffusa ed equa dell'accoglienza che garantisca una civile accoglienza per le persone che sbarcano in Italia: quel principio di accoglienza diffusa, appunto, che lo stesso presidente della Regione allora ministro nel 2011 chiese con grande solidarietà a tutto il sistema delle Regioni del Nord.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario Andrea Rossi.

Consigliere Bignami, prego, ha cinque minuti.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Non so se è possibile, insisto, anche una precisazione rispetto all'alloggiamento di queste persone nel cratere.

Sono del tutto insoddisfatto di questa risposta, che è di una violenza inaudita perché voi con questa risposta imponete a chi non intende prestare acquiescenza rispetto a queste politiche - che sono discriminatorie, queste sono politiche discriminatorie e razziste - imponete a coloro che non la pensano così la presenza di persone che non hanno alcuna intenzione di essere accolte nello spirito, perché si omette, in quella risposta, di dire, punto primo, che la circolare del 2011 del ministro Maroni era agli albori di una situazione che poi si è realizzata in maniera drammatica nella sua portata, con un incremento di immigrati che oggi pare davvero insostenibile. È razzista e discriminatoria perché solo coloro che pagano gli scafisti possono arrivare in Italia e voi non vi preoccupate per nulla di coloro che invece muoiono in quelle nazioni ed è discriminatoria nei confronti di quelle persone che non possono corrompere queste persone per approdare nei nostri territori. È ipocrita perché con questo modo di fare voi lasciate che le persone là, pur di partire, compiano fatti e gesti inauditi, mentre coloro che non riescono a partire sono destinati evidentemente a rimanere lì. È falsa perché quando voi parlate di eritrei, somali, siriani dimenticate che tantissimi immigrati clandestini non vogliono declinare le proprie generalità perché verrebbero immediatamente rimpatriati. È soprattutto, e lo torno a dire, di una violenza inaudita, questa risposta, nei confronti dei tanti italiani che invece stanno esprimendo, non in maniera propagandistica, non in maniera strumentale, non in maniera xenofoba e razzista, ma in maniera dignitosa e cristiana, perché citare il Papa l'ho trovato davvero sconveniente. Se vogliamo dirla tutta, mi risulta, ma magari dirò una cosa sbagliata, che il Pontefice si preoccupa di chiedere l'accoglienza in Italia, però in Città del Vaticano esiste ancora il reato di immigrazione clandestina. È di una violenza inaudita, dicevo, perché voi costringete queste persone che la pensano come noi a dover prestare accoglienza in un momento in cui non ce ne sono di risorse. La vera solidarietà è anche la capacità di dire: non riusciamo ad aiutare tutti. Noi abbiamo la situazione paradossale che i distretti socio-sanitari devono chiudere i presidi e le prestazioni di base per andare a destinare le risorse - pensiamo a ciò che si legge oggi sulla stampa, ad esempio, per San Lazzaro, per parlare del mio territorio - per andare a destinare risorse rispetto agli immigrati clandestini.

Smettiamola di chiamarli profughi e smettiamola di chiamarli migranti. Sono dei clandestini che dovrebbero, in una nazione civile, essere respinti alle frontiere. E lo dico anche qui assumendomene la responsabilità: il dubbio che inizia ad affermarsi è che non sia l'Europa a non volerli, ma che sia l'Italia ad aver aperto i confini a sbagliare, il dubbio è che l'errore vero sia nostro e che le conseguenze di questa scelta sciagurata, perché voi create i problemi e avete anche la pretesa di venirci a dire come vanno risolti, ricadranno soprattutto sulle generazioni future.

Io mi auguro che la notizia che mi è stata data in base alla quale addirittura queste persone verrebbero alloggiate nel cratere sia infondata perché altrimenti si tratterebbe di un vero e proprio sciacallaggio ai danni del nostro territorio.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

 

OGGETTO 765

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla situazione degli immigrati nella nostra regione ed alle misure che la Giunta intende intraprendere affinché sia ridotta la quota di immigrati da ospitare. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): La parola al consigliere Foti.

Risponderà il sottosegretario Andrea Rossi.

 

FOTI: Grazie, presidente. Come è noto al signor sottosegretario, la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto il 10 luglio del 2014 l'intesa con il Governo, con gli enti locali, per sobbarcarsi il carico di immigrati nella misura del 5 per cento. Ora noi siamo di fronte ad una situazione che è abbastanza stupefacente: abbiamo un Governo che è totalmente incapace e latitante sul tema degli sbarchi, abbiamo la Comunità europea che ci ha totalmente isolato. Mi pare che la risposta di ieri del ministro dell'interno francese meritasse comunque una valutazione, pur non essendo questa una sede di politica internazionale, da parte sua, signor sottosegretario, perché quando si pensa che il problema sia soltanto italiano, allora la sua risposta vale meno che niente, nel senso che non si può pensare, almeno Fratelli d'Italia non ci sta ad accettare un principio per cui, dato che gli africani non vogliono più stare in Africa, l'Africa bisogna portarla in Italia, perché è un problema che non si risolve così.

Prescindendo da ciò, io ho chiesto nell'interrogazione se, visto che ci sarà un incontro a breve tra il Presidente del Consiglio e i presidenti delle Regioni, la Regione Emilia-Romagna è disposta a chiedere: a) il blocco navale, che è misura di politica internazionale che è già stata assunta a suo tempo a partire dal governo Prodi; b) se si ritiene di dover chiedere una riforma del Regolamento Dublino III, che è una delle cause peggiori di quanto si sta verificando oggi sul nostro territorio; c) se intendiamo o meno dire al Governo che, a fronte di una politica inesistente sotto il profilo dell'emergenza immigrati, con città come Milano ridotte a Lazzaretto, che ci portano alla memoria le parole degli scritti manzoniani, molto probabilmente quella quota del 5 per cento sottoscritta nel 2014 non ha più ragione d'essere e non deve continuare ad essere in vigore; d) infine, a fronte dell'annunciata - dell'annunciata per il momento - intenzione da parte dei prefetti di procedere alla requisizione di immobili privati ove allocare immigrati, chiedo se almeno su questo punto la Giunta regionale non ritenga di dover dire che una siffatta operazione, un siffatto modo di procedere non soltanto non è degno di uno Stato civile, ma ha il totale e pieno respingimento da parte della Giunta regionale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Prego, sottosegretario Andrea Rossi, ha la parola.

 

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente. Un breve passaggio rispetto a quello che il consigliere Foti ha appena evidenziato. Nella risposta precedente al consigliere Bignami ho detto chiaramente che il Mediterraneo è la culla della nostra civiltà e che ancora una volta c'è la necessità di costruire una sinergia di Paesi europei con coraggio e umanità: quindi siamo ben consapevoli che il problema non è un problema solo ed esclusivamente italiano, come primo punto.

Sulla seconda questione che pone il consigliere Foti, noi avremo molto probabilmente domani un primo incontro al Viminale per discutere di quelli che saranno i contorni delle prossime iniziative in ambito politico di accoglienza anche rispetto ad altre tematiche da lei poste. Voi sapete che ad oggi la nostra Regione svolge solo ed esclusivamente un compito di supporto alle prefetture e agli enti locali per quella che è la ricerca in ambito locale delle strutture e per governare quello che è l'invio dei migranti nel territorio.

Per quanto riguarda la circolare a cui lei faceva riferimento, a oggi noi abbiamo risposta a quella che era la richiesta della circolare del luglio 2014, tant'è che proprio per questo motivo nell'ultima circolare dove si richiedevano per l'Emilia-Romagna altri 8.700 posti per richiedenti asilo, l'Emilia-Romagna, insieme ad altre otto Regioni, è stata esentata perché, a differenze di altre Regioni (tra le quali il Veneto, la Lombardia e la Toscana), c'è stato il famoso 5 per cento, cioè poco più di 4.000 migranti sono attualmente accolti nel nostro territorio.

Sull'ultima questione che chiedeva il consigliere Foti rispetto alla requisizione da parte delle prefetture di immobili privati, questa lontana ipotesi non riguarda la nostra Regione proprio perché, appunto, in virtù di quello che dicevamo prima, nella concertazione, nella condivisione con le prefetture abbiamo messo in campo per i migranti quelle politiche necessarie, affinché ci fosse il riconoscimento di diverse strutture con i rapporti con gli enti locali. Quindi non c'è da parte nostra alcuna volontà di muovere con le prefetture alcuna iniziativa particolare.

 

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario Andrea Rossi.

Consigliere Foti, ha tre minuti, prego.

 

FOTI: Grazie, presidente. Io penso, assessore e sottosegretario, che una riflessione ci sia da fare su quello che lei ha detto perché ad una riunione così importante come quella con i presidenti delle Regioni e il Presidente del Consiglio non si può andare dicendo che si è contenti dell'attuale situazione. Il fatto di aver accettato una quota del 5 per cento nel 2014 è fatto che riguarda un'altra epoca, perché se voi andate a vedere i numeri dell'immigrazione tra il primo semestre del 2014 e il primo semestre del 2015, vi accorgerete che vi è un aumento esponenziale sul quale e per il quale noi siamo del tutto impreparati.

In secondo luogo, assessore, è inutile che noi ci giriamo attorno, la comunità internazionale ha dimostrato nei fatti di voler isolare l'Italia. Vi è stata una riunione nel mese di aprile, ve n'è un'altra alla fine del mese di giugno, di riunione in riunione l'Europa posticipa la risposta da dare ad un tema drammatico e nel frattempo noi abbiamo le stazioni di due città italiane, Milano e Roma, che sono nei fatti un campo di ospitalità non autorizzato da chicchessia, spontaneamente nato, in condizioni igienico-sanitarie vergognose, laddove per la prima volta dopo tanti anni nel nostro Paese si radicano malattie quali la scabbia e la malaria. Io penso che queste vicende non possano essere sottaciute, soprattutto perché sono coinvolti, come voi avrete visto anche dalle immagini televisive, minori, bambini in tenera età, tanto che, dico sinceramente, secondo il codice penale italiano, se un genitore dovesse tenerli in queste condizioni, non soltanto avrebbe il procedimento penale a carico, ma avrebbe addirittura la possibilità di vedersi non più affidato il figlio.

E allora in queste condizioni io mi chiedo e le chiedo: è mai possibile dare risposte che hanno un vago sapore politico di rosso antico, ma che nulla portano sotto il profilo della soluzione del problema reale? E' evidente che l'Italia non è nelle condizioni di poter ospitare ancora chicchessia, siamo in una situazione drammatica. Non vedo il motivo per il quale quando altri utilizzano i blocchi navali sono bravi e intelligenti, se invece lo fa l'Italia non siamo umanitari o non abbiamo senso di umanità. Io penso che il senso dell'umanità non sia quello di vedere delle persone che vengono trasferite dal mezzanino della stazione di Milano a dei negozi non occupati perché si deve fare in modo che i turisti che vengono all'Expo non abbiano l'immagine sgradevole di vedere della gente accampata nella stazione. Se quella è la vostra umanità, viva il mio razzismo!

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

 

OGGETTO 766

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere in che modo la Giunta intenda intervenire in difesa dei lavoratori delle imprese del gruppo Paritel. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): La parola al consigliere Taruffi.

Risponde l'assessore Costi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Credo che uno dei principali aspetti che in qualche modo genera preoccupazione e pone la questione dell'immigrazione con la forza e con l'attualità che conosciamo derivi anche dal fatto che probabilmente la prima preoccupazione dei cittadini italiani è legata al lavoro e quindi per dare una risposta, e lo dico ai consiglieri che sono intervenuti prima, forse bisognerebbe occuparsi di creare occupazione, per dare la prima vera risposta e per abbassare, diciamo così, il livello di tensione sociale, perché poi è facile fare strumentalizzazioni...

 

(interruzione del consigliere Bignami)

 

...è facile fare strumentalizzazioni quando invece bisognerebbe stare sul tema...

 

(interruzione del consigliere Bignami)

 

Presidente, però...

 

PRESIDENTE (Saliera): La prego di attenersi al testo dell'interrogazione a risposta immediata, consigliere Taruffi, all'ordine del giorno abbiamo le interrogazioni a risposta immediata. La prego di procedere, al massimo ha sei minuti.

 

TARUFFI: Io mi attengo, però non è possibile che tutte le volte che io intervengo, il consigliere Bignami intervenga. Certo, procedo, sto illustrando, se mi lasciate parlare, grazie.

Volevo porre all'attenzione dell'Assemblea e della Giunta la situazione che si è determinata nelle settimane scorse con la crisi del gruppo Paritel, che è un gruppo di cui fanno parte aziende come la Demm di Porretta Terme, le Officine Cevolani di San Lazzaro, la Govoni di Ferrara, l'IMT di Casalecchio e anche altre aziende che sono in Piemonte. È una crisi di una società che coinvolge, quindi, due province, diversi comuni della nostra provincia e soprattutto oltre 700 dipendenti, 230 dei quali nel solo stabilimento Demm di Porretta Terme, stabilimento che è lì storicamente insediato e che per l'Appennino bolognese è stato fondamentale per lo sviluppo, per l'occupazione che ha garantito, stabilimento che oggi vive una crisi, insieme agli altri, molto preoccupante e che rischia di aprire una situazione veramente molto grave anche da un punto di vista sociale.

Nei giorni scorsi è stata depositata presso gli uffici del Tribunale, dall'ingegner Peri, quindi dal titolare della proprietà del gruppo, la domanda per l'ammissione alla procedura di concordato in bianco, con tutto quello che questo comporta. Il rischio concreto, quindi, è quello di una crisi gravissima per un pezzo dell'Appennino, del territorio bolognese in particolar modo, anche degli altri comuni, ma in particolar modo per quello che è il territorio della montagna bolognese, che già vive una situazione difficilissima anche per quanto riguarda il comparto turistico termale con la crisi delle terme. Quindi i due assi fondamentali su cui si è sviluppato l'Appennino bolognese, cioè le terme e il comparto metalmeccanico, vivono una situazione decisamente drammatica.

L'interrogazione è per cercare di capire come la Giunta intenda intervenire considerando anche due aspetti quali il Patto per il lavoro, di cui si sta discutendo e che sarà presentato prossimamente, e la Conferenza per la montagna, che avevamo annunciato ad inizio legislatura, due aspetti che in qualche modo toccano in modo diretto questa vicenda, sulla quale i cittadini, i lavoratori e le lavoratrici di quel territorio aspettano risposte precise e concrete, come anche ha sottolineato il segretario provinciale della FIOM facendo il proprio appello al Patto per il lavoro e chiedendo che questo fosse uno dei primi banchi di prova per vedere concretamente come attuarlo e quali risposte si possono dare ad un territorio che, come altri ovviamente, ma forse più di altri, sta subendo una crisi molto dura.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Assessore Costi, prego per la risposta, ha tre minuti.

 

COSTI, assessore: Grazie, presidente. Nel rispondere all'interrogazione mi preme sottolineare alcune cose. In primo luogo, siamo profondamente impegnati come Giunta a salvaguardare e a creare nuova occupazione. Questo è il senso del nostro programma, è il senso delle azioni che stiamo facendo, compreso il Patto per il lavoro. Confermo anche il nostro impegno su tutto il tema delle problematiche dei territori montani. Ricordo che il presidente Bonaccini ha assegnato anche una specifica delega in materia all'assessore Gazzolo e con l'assessore Gazzolo stiamo coordinando un lavoro integrato di tutti gli Assessorati proprio relativi al territorio montano e per la mia parte, chiaramente, per mettere in campo tutto ciò che è possibile per rafforzare le imprese presenti e soprattutto per creare anche le condizioni perché altre imprese possano insediarsi in questi territori.

In riferimento alla situazione del gruppo Paritel, chiaramente ho acquisito tutti gli elementi che erano a disposizione della Città metropolitana di Bologna perché sono loro che hanno sempre coordinato il tavolo rispetto a questa situazione di crisi.

La situazione è molto delicata, come sottolineava lei, consigliere, perché Paritel Spa in data 29 maggio ha presentato domanda di concordato preventivo in bianco.

A fine 2014 la IMT, azienda del gruppo, ha avuto un dissesto finanziario ed è stata dichiarata insolvente dal Tribunale di Bologna. Questa situazione di insolvenza ha provocato la stretta finanziaria per tutte le aziende del gruppo che quindi hanno riscontrato gravi problemi di approvvigionamento di materie prime, di componenti e anche problemi di pagamento degli stipendi. La crisi della IMT ha fatto sì, poi, che le banche non concedessero finanza alle aziende del gruppo.

Demm Spa è oggetto di domanda di concordato preventivo in bianco al Tribunale di Bologna.

Per la ditta Cevolani, invece, attualmente non sono stati utilizzati gli ammortizzatori sociali e ci risulta che l'azienda dovrebbe aprire una CIGS per crisi per tutti i lavoratori ed è già convocato un primo incontro per il 16 giugno, oggi, al Servizio Lavoro della Città metropolitana di Bologna.

Ricordo che i primi segnali di crisi dell'azienda sono partiti a settembre del 2014, ma la situazione è precipitata ad inizio del 2015 proprio anche perché si è aggravata con il problema del pagamento degli stipendi.

Dal quadro descritto, quindi, come poi sottolineava anche lei, consigliere, è una situazione davvero preoccupante.

Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi la richiesta delle organizzazioni di categoria dei metalmeccanici bolognesi per convocare un incontro insieme alla Città metropolitana di Bologna, che dovrebbe tenersi a breve e di cui daremo successivamente comunicazione nel merito. In quella sede assicuro che con le parti sociali faremo un'analisi approfondita della situazione e metteremo in campo, come abbiamo sempre fatto e come stiamo facendo, purtroppo, anche in questo momento su tutti i tavoli di crisi, tutte le iniziative di nostra competenza, in primo luogo chiaramente gli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente per salvaguardare i livelli occupazionali, oltre ad altri provvedimenti che si potrebbero rendere utili e necessari per salvaguardare gli stabilimenti.

La Regione, con il coinvolgimento di tutte le istituzioni, è impegnata per tutelare il reddito in primo luogo e la professionalità dei lavoratori coinvolti, ma anche per la salvaguardia delle unità produttive perché sappiamo che una volta scomparse, poi non c'è più neanche la possibilità di avere quei posti di lavoro.

Si conviene che l'attenzione al riguardo diventa ancora più necessaria proprio perché, come diceva lei, siamo in una realtà montana, quindi dove le opportunità sono minori e che quindi è maggiormente esposta a situazioni di difficoltà occupazionale.

Quello che le assicuro è che, come stiamo facendo con tutti i tavoli aperti, metteremo in campo tutte le potenzialità e le possibilità che noi possiamo avere come Regione, come istituzione regionale, ma lo concorderemo e lo verificheremo, chiaramente, con le parti sociali sia imprenditoriali che istituzionali, che con le organizzazioni sindacali.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Costi.

Prego, consigliere Taruffi, ha due minuti.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Intervengo solo per ribadire e sottolineare la necessità di un intervento quanto mai puntale e preciso e anche sostanziale da parte delle istituzioni, perché evidentemente noi possiamo organizzare tutte le conferenze per la montagna che vogliamo, possiamo fare tutti i convegni che riteniamo più opportuni, però il tema vero è che se nelle zone dell'Appennino non vengono salvaguardati i livelli occupazionali e non si riescono a mantenere le attività produttive e quindi viene a mancare il lavoro, tutto il resto è inutile, è superfluo.

È chiaro che un territorio in cui dovessero cominciare a mancare posti di lavoro e i livelli occupazionali dovessero abbassarsi, sarebbe soggetto a spopolamento, i servizi verrebbero tagliati conseguentemente perché ovviamente non si raggiungerebbe più il numero di prestazioni necessarie per tenerli in piedi. Insomma, si rischia un depauperamento del territorio che è già in atto. Io lo sottolineo con estrema forza perché, ribadisco, dalle terme alla Demm, ad insediamenti produttivi, si sta vivendo una situazione molto delicata e il rischio è che nel giro di qualche anno un territorio che è stato comunque importante per la provincia di Bologna dal punto di vista industriale, con insediamenti anche importanti, alcuni anche a livello internazionale, vada progressivamente non dico spopolandosi, ma quasi, quindi l'intervento è oltremodo importante e l'attenzione deve essere ancora più importante. Abbiamo detto che salvare un posto di lavoro è sempre importante e salvare un posto di lavoro in montagna diventa fondamentale anche per tutte le conseguenze che ho cercato di descrivere.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

 

OGGETTO 767

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere come la Giunta intenda intervenire per assicurare il rispetto della normativa europea, sospendendo gli iter autorizzativi, per classificare gli inceneritori di rifiuti come valorizzatori di energia. A firma del Consigliere: Sassi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): La parola al consigliere Sassi.

Risponderà l'assessore Gazzolo.

 

SASSI: Grazie, presidente. Abbiamo una situazione in evoluzione per quanto riguarda i rifiuti e la loro gestione, situazione che in realtà non era prevista da quelli che erano gli accordi delle due aziende per questi due impianti, Hera Ambiente su Forlì e Iren su Parma, in quanto era stata data massima assicurazione che certi limiti di tonnellaggio nella gestione rifiuti sarebbero stati rispettati, oggi invece entrambe le aziende hanno fatto richiesta di ampliamento fino al massimo potere calorifico. In modo più puntale, stiamo parlando per Forlì da 120.000 tonnellate a 180.000 e per Parma da 130.000 fino a 195.000 tonnellate l'anno. Questo riteniamo sia un assoluto errore anche perché si basa su quella che dovrebbe essere o diventerà operativa prossimamente, non si sa ancora quando, la legge 133, il cosiddetto "Sblocca Italia", cioè sul fatto che queste richieste ricalchino le caratteristiche presenti in quella legge, ma la legge non ha nessun decreto attuativo sull'articolo 35, quindi ancora è lettera morta, non è operativo quell'articolo. Quindi che ci siano aziende che chiedono un ampliamento del tonnellaggio basandosi su una legge che non è operativa ritengo che sia assolutamente da rigettare.

Inoltre il tutto è fatto in un periodo in cui stiamo riorganizzando l'assetto di governo degli enti locali, quindi anche le competenze, e mi risulta che probabilmente, da quello che ho letto, non saranno più le Province a dare questo tipo di autorizzazioni, ma sarà l'Agenzia ARPA, quindi non vedo perché in corso d'opera, mentre stiamo risistemando la governance della Regione sostanzialmente, si vada di corsa, in fretta e furia, a richiedere le autorizzazioni a quelli che fino a ieri erano gli organi competenti per dare queste autorizzazioni, per rivedere l'Aia.

Non credo che ciò sia opportuno anche perché io ad oggi non ho ancora evidenza di nessun impianto che possa avere filtri tali da bloccare qualunque tipo di pericolosità di questo tipo di impianti. Già di suo bruciare materiale che è recuperabile è una follia per quanto mi riguarda e aumentare fino al massimo del potere calorifico nella zona dell'Emilia, ma la Romagna non è messa meglio, che sicuramente è la più inquinata d'Europa, credo che sia veramente un non tutelare l'ambiente, non è tutela dell'ambiente dal mio punto di vista. Ricordo una rilevanza di diossina nelle uova delle galline nella Bassa Reggiana qualche anno fa, poi questo studio sparì e non se ne ebbe più traccia.

Comunque queste scelte, a mio avviso, sono, diciamo, quantomeno discutibili, sicuramente non vanno nell'ottica del programma del presidente Bonaccini che parlava di recupero dei materiali come ambito da privilegiare nella gestione dei rifiuti, invece stiamo dicendo di bruciarne sempre di più, con ovviamente anche aumento di traffico perché i rifiuti agli impianti non ci arrivano via treno o, non so, paracadutati, ci arrivano con i camion e quindi questo significa aumento anche dell'inquinamento da traffico con tutto ciò che ne consegue. E non aumenterà quello che è l'altro leitmotiv di questa Giunta, il lavoro, non aumenterà il lavoro, non ci sarà lavoro in più, a parte, forse, qualche autista, mentre nel comparto del recupero dei materiali il rapporto occupazionale rispetto all'incenerimento e allo smaltimento è 1 a 25, come dicono studi fatti non da noi.

A questo punto chiedo se non sia il caso se la Regione cominci a ragionare in termini regionali e non lasci alla Provincia, nei suoi ultimi sprazzi di autonomia e di capacità decisionale, questo tipo di autorizzazioni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

Assessore Gazzolo, ha tre minuti, prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Questa interrogazione mi dà modo di confermare la posizione della Regione Emilia-Romagna sull'articolo 35 della legge 164/2014, che in verità è nota, ma va in ogni sede ribadita. In ogni sede istituzionale la Regione ha sempre chiesto l'abrogazione dell'articolo 35 e in subordine ha presentato emendamenti specifici, recepiti poi nel testo finale (il comma 1 e il comma 3), volti a salvaguardare le competenze regionali in materia di pianificazione di settore e governo del territorio, costituzionalmente riconosciute, e la tutela della qualità dell'aria.

Proprio con particolare riferimento alla qualità dell'aria si evidenzia che la possibilità di autorizzare gli impianti di termovalorizzazione a saturazione del loro carico termico nominale può trovare applicazione solo per gli impianti qualificati quali impianti di recupero energetico da rifiuti per i quali la valutazione di impatto ambientale risulti espressamente autorizzata a saturazione del carico termico e non siano ubicati nelle aree di superamento e a rischio di superamento per i valori limite della qualità dell'aria, come individuato con deliberazione di Assemblea legislativa 51 del 26 luglio 2011, confermata con le disposizioni del Piano dell'aria integrato regionale di cui alla deliberazione di Giunta regionale 1180 del 21 luglio 2014, attualmente in regime di salvaguardia.

In relazione al recepimento di quanto disposto dall'articolo 35 del cosiddetto "Sblocca Italia" si evidenzia che la Provincia, quale soggetto competente in materia di autorizzazione ambientale ai sensi dell'articolo 131 della legge regionale 3/1999, è chiamata quale atto dovuto a dare attuazione in particolare ai commi 3 e 5 del richiamato articolo, ovviamente in assoluta conformità a quanto previsto dalla disciplina comunitaria e statale in materia.

È altresì evidente che tale attuazione dovrà essere non solo estremamente rigorosa dal punto di vista ambientale, ma anche coerente con le strategie regionali nella gestione dei rifiuti. A tal proposito la Regione ha già fatto presente in tutte le sedi e a tutti i livelli che, coerentemente con quanto previsto dalla normativa comunitaria, il Piano regionale di gestione dei rifiuti adottato il 3 febbraio 2014, peraltro già oggetto di valutazione positiva da parte dell'Unione europea, indica tra i suoi obiettivi anche l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani e speciali prodotti sul suolo del territorio regionale e pertanto la capacità dell'impiantistica è strettamente commisurata a tale esigenza.

Nel merito della richiesta di valutare la possibilità di sospendere gli iter autorizzativi in corso si rileva che nel caso in oggetto tale fattispecie non risulta prevista dalla legge 241/1990 e che tuttavia tale facoltà non rientra tra i compiti della Regione, la quale non può in alcun modo disporre la sospensione di procedimenti autorizzativi in capo ad altre amministrazioni.

Quanto sopra, però, preme anche con particolare riferimento alle conseguenze che l'attuazione della norma di cui si tratta potrebbero determinare in relazione alle strategie di governo e di gestione complessiva dei rifiuti prodotti in questa regione già contenute nel Piano regionale di gestione dei rifiuti, ferma restando la disponibilità a supportare per brevi periodi transitori le regioni attualmente in difficoltà, ma solo a fronte di impegni concreti dal punto di vista tecnico ed economico finalizzati a risolvere in loco dette problematiche.

La Regione, infine, sta dialogando con il Governo per addivenire ad una strategia nazionale di gestione dei rifiuti affinché ogni territorio si faccia carico responsabilmente di gestire i propri fabbisogni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

Consigliere Sassi, ha un minuto, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente. Sarà sufficiente. Prendiamo atto del fatto che la Regione non ha volontà o potere di agire in questo senso; forse è una questione di competenze, lo capisco, ma siamo in un limbo proprio per quanto riguarda la governance e secondo noi sarebbe il caso di evitare che impianti che nascono per la gestione dei rifiuti, per lo smaltimento dei rifiuti, vengano trasformati in produzioni energetiche, tanto più che non esistono impianti di incenerimento che siano economicamente autosufficienti, non producono abbastanza energia nemmeno per sostenere se stessi. Se parliamo, quindi, di produzione di energia è già un progetto fallimentare il fatto di trasformarli in impianti di recupero energetico perché non producono energia a sufficienza nemmeno per autosostenersi e quindi ci sarà bisogno di aumentare ancora le bollette dei rifiuti. Cambiare la classificazione, quindi, è un non-senso nei fatti perché non esiste un imprenditore al mondo che investe in un impianto così per fare business perché non è economicamente sostenibile.

Prediamo atto del fatto che stiamo permettendo alle Province di dare un parere invece di attenzionare la questione o di attendere il riordino regionale. Per quanto riguarda la gestione in altri ambiti, un parere, la Regione, lo dà, qui evidentemente non interessa darlo, ne prendiamo atto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

 

OGGETTO 768

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla procedura di rilascio di autorizzazione ad un bitumificio in località Pontenuovo. A firma del Consigliere: Rancan

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Rancan, ha la parola.

Risponderà l'assessore Gazzolo.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Ciò che viene portato oggi all'attenzione della Giunta è un problema che si sta verificando in provincia di Piacenza da qualche mese e che è arrivato al culmine della problematicità. Questo question time viene presentato a fronte di un incontro con i cittadini della zona che hanno richiesto un intervento istituzionale da parte della Regione Emilia-Romagna su una questione che loro giudicano rilevante.

Vi è un impianto mobile di frantumazione inerti e un nuovo impianto di produzione di conglomerato bituminoso che sta per essere trasferito in località Pontenuovo, nel comune di Gossolengo. Facciamo notare che questa zona fa parte del Parco naturale regionale fluviale del Trebbia e quindi ha una grande rilevanza, oltre che naturale, anche paesaggistica, storica e culturale, quindi potrebbe avere anche un grande indotto turistico.

Viene rilevato, inoltre, che l'Ente di gestione per i parchi e la biodiversità in Emilia-Romagna ha rilasciato il nulla osta all'autorizzazione, ma ha fatto notare che ci sono delle incidenze negative dal punto di vista ambientale e soprattutto della salute pubblica di chi abita in quella zona e di chi in quella zona ha indotto.

Considerata anche varia documentazione che è stata reperita nei mesi scorsi sia da noi che dal comitato, che si è rivolto a dei tecnici, vengono presentate due criticità principali: la prima è che nelle adiacenze di un frantoio per inerti sono presenti grandi cumuli di ghiaia, delle vere e proprie montagne di ghiaia, che non vengono arretrati dall'alveo del fiume Trebbia e, secondariamente, che è un'area fortemente inquinata da un sospetto sotterramento abusivo di rifiuti.

Quello che noi chiediamo oggi, quello che i cittadini ci hanno chiesto di portare all'attenzione della Giunta regionale è chiedere se secondo la Giunta, se secondo questa Amministrazione, debba essere sospesa l'autorizzazione per installare il bitumificio in località Pontenuovo, anche perché, come già detto prima, ci potrebbero essere dei gravi riscontri sulla salute delle persone e sull'ambiente circostante.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

Assessore Gazzolo, prego, ha tre minuti.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente Conosco la questione, ne sono stata interessata dal sindaco e la seguo con grande attenzione. Proprio per questo in risposta all'interrogazione intanto devo precisare che la realizzazione di questo nuovo impianto di frantumazione e impianto di produzione di conglomerato bituminoso in località Pontenuovo a Gossolengo, presentata dalle ditte Inertec e CCPL Inerti, è oggetto di una procedura SUAP (Sportello unico delle attività produttive) indetta dal Comune di Gossolengo. Tale procedura coordina tutte le autorizzazioni necessarie per la realizzazione del progetto e si svolge attraverso la conferenza di servizi a cui sono invitate tutte le Amministrazioni che devono rilasciare un'autorizzazione o atto di assenso comunque denominato. In questo caso il SUAP ha convocato la Provincia di Piacenza per quanto riguarda l'AUA (Autorizzazione unica ambientale), che comprende l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera per il nuovo impianto di produzione di conglomerato bituminoso e di adeguamento della messa in riserva dei rifiuti inerti, il Comune di Gossolengo, l'ARPA e l'Azienda sanitaria per quanto riguarda l'autorizzazione edilizia, la Soprintendenza per quanto riguarda l'autorizzazione paesaggistica e l'Ente gestione parchi e biodiversità in Emilia occidentale per quanto riguarda il nulla osta dei parchi.

Occorre ricordare che le Amministrazioni si possono esprimere solo attraverso atti sulle materie di propria competenza e conseguentemente la Regione Emilia-Romagna non è quindi direttamente coinvolta nel processo di autorizzazione, che spetta invece alle Amministrazioni sopra riportate, che hanno piena responsabilità dei propri atti.

La Regione, però, segue con attenzione il percorso autorizzativo, fornendo, quando richiesto, ogni informazione e documentazione in suo possesso utile a garantire un percorso di chiarezza e trasparenza. Con questo ruolo ha supportato il Comune di Gossolengo anche nella puntuale verifica sulla correttezza delle procedure relative al percorso di autorizzazione.

In particolare il nulla osta dell'Ente parco relativo all'impianto per la produzione di conglomerato bituminoso è stato regolarmente rilasciato dall'Ente di gestione per i parchi e la biodiversità dell'Emilia occidentale, Ente gestore del Parco regionale del Trebbia, sulla base della legge istitutiva del parco che fa salva la pianificazione provinciale, una pianificazione approvata dalla Provincia a guida Boiardi prima della nascita del parco per favorire un minore impatto ambientale, come ha ben argomentato il sindaco di Rottofreno Raffaele Veneziani, e confermata poi nel PIAE (Piano infraregionale delle attività estrattive) 2012 dalla stessa Amministrazione provinciale a guida Trespidi, con il voto favorevole della Lega.

Per questi motivi, pur non avendo la Regione attualmente il potere di richiedere la sospensione del procedimento in corso, ritiene che comunque sia necessario il maggiore approfondimento possibile nel percorso autorizzativo avviato. Ribadisco pertanto che la Regione è stata e sarà sempre disponibile, in questa come in altre situazioni, a confrontarsi con tutte le parti in causa e con i cittadini, come ho già convenuto con il sindaco e l'Amministrazione comunale di Gossolengo, che ha avviato un percorso di partecipazione e confronto con i cittadini e i vari portatori di interesse.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

Consigliere Rancan, ha tre minuti a disposizione, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Capisco bene quelle che possono essere le considerazioni dell'assessore Gazzolo dicendo come è stato l'iter di tutta la questione, ma c'è da dire anche che la Provincia di Piacenza si sta esprimendo sulla questione, il Comune di Gossolengo si sta esprimendo sulla questione e ricordiamo anche che hanno lo stesso colore politico come ha lo stesso colore politico la Regione Emilia-Romagna, quindi...

 

(interruzioni dell’assessore Gazzolo)

 

Assessore, però quando mi dice che la Regione Emilia-Romagna non può fare nulla, certamente magari qualcosa sui suoi amministratori, essendo dello stesso colore politico, si può fare se davvero secondo voi deve essere sospeso o comunque ci sono dei forti dubbi su questo processo.

Detto questo, come ha accennato lei, è vero che l'Ente gestione per i parchi e la biodiversità ha rilasciato l'autorizzazione, ma ha rilevato che ci sono tantissimi e fortissimi dubbi e riscontri negativi dal punto di vista ambientale e della salute pubblica.

Io mi aspettavo una presa di posizione molto politica su questa questione, una risposta che non è arrivata e quindi rimaniamo nella stessa situazione precedente dove i cittadini, ad oggi, contattano la Lega perché non si sentono ascoltati da una determinata parte politica, perché questa è proprio la comunicazione che mi è stata fatta, e andiamo avanti non sapendo cosa vorrà fare la Regione Emilia-Romagna ufficialmente, politicamente, di questa questione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

 

OGGETTO 515

Relazione sull'attività svolta dal CORECOM dell'Emilia-Romagna nell'anno 2014 (ai sensi della L.R. 30 gennaio 2001 n. 1, art. 15)

 

PRESIDENTE (Saliera): La presidente del CORECOM Giovanna Cosenza espone per quindici minuti la relazione. Vi è stata consegnata una breve nota in modo che possiate anche seguire direttamente le tabelle sui dati.

Prego, per la sua esposizione.

 

COSENZA Giovanna, presidente CORECOM: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti, buongiorno presidente, buongiorno assessore e assessori, buongiorno consigliere e consiglieri. Sono molto felice di essere qui perché è un'occasione per far conoscere quello che il CORECOM fa. Io sono presidente del CORECOM dal luglio del 2013, quindi compio due anni fra poco e la cosa che ho notato in questi due anni è che questo organo della stessa Regione Emilia-Romagna è poco noto all'interno, a volte, della Regione, quindi ogni occasione di renderlo noto anche all'interno della Regione è per me preziosa.

Vi ho fatto distribuire una tabella con i numeri perché i numeri sono molto noiosi da raccontare, la carta poi resta, quindi potete poi voi approfondire e togliervi ogni curiosità. C'è un'ulteriore possibilità di approfondire i dati che è la relazione annuale, che noi abbiamo consegnato alla presidente Saliera in marzo e ovviamente anche all'AGCOM, che è il nostro referente nazionale, che contiene ovviamente dati ancora più dettagliati.

Per cercare di farvi capire che cosa facciamo voglio partire comunque dai numeri perché in tempi di crisi e di contenimento dei costi sono particolarmente orgogliosa di poter fornire qualcosa che non ha niente a che vedere con la crisi per quello che riguarda il CORECOM e non ha niente a che vedere con eventuali perplessità su costi che superano le prestazioni e i servizi.

Al CORECOM facciamo molte cose e cose molto diverse, però un'area fondamentale, importante, cruciale, una delle deleghe che da oltre dieci anni (perché risale al 2004) i CORECOM regionali hanno da parte dell'Autorità nazionale AGCOM è quella della definizione delle controversie. Trovate i dati relativi nella prima pagina dell'opuscolino che vi abbiamo distribuito, sotto la voce "Conciliazioni e definizioni". Cosa vuol dire questo? A me piace paragonare questa attività pubblica a quella di un'azienda. Cosa ci dice questo numero complessivo? Ci dice che l'importo complessivo, cioè ciò che il CORECOM Emilia-Romagna ha restituito ai cittadini e alle cittadine e alle imprese dell'Emilia-Romagna in termini di risoluzione delle controversie che avevano con gli operatori delle telecomunicazioni, assomma a 2.849.000 e rotti l'anno scorso, cioè in un anno. A fronte di cosa? Di un costo che abbiamo guardato con molta attenzione e che è sotto il milione di euro l'anno. Quindi se fosse un'impresa privata sarebbe un'impresa con un grande utile. Credo che sia un modo interessante e anche utile di vedere questa parte della Regione che cosa fa.

La delega da parte dell'Autorità è risolvere le controversie che i cittadini e le cittadine e le imprese dell'Emilia-Romagna hanno con gli operatori della telefonia. Quando qualcosa non funziona nella bolletta nel senso che c'è un importo che il cittadino non riconosce, quando si fa fatica a passare da un operatore all'altro, quando i conti non tornano, c'è un servizio che gratuitamente, ai cittadini e alle cittadine e alle imprese, i CORECOM regionali e il CORECOM Emilia-Romagna offre, si va lì e c'è l'assistenza tecnica e legale per mettere davanti ad un tavolo l'operatore delle telecomunicazioni e il cittadino che ha qualcosa da dire. I numeri dicono che restituiamo più ai cittadini e alle imprese di quanto non restituiamo agli operatori delle comunicazioni, la cifra è molto più grande, avete tutto il dettaglio nel documento.

Un'altra cosa che qui non c'è e che trovate invece nella relazione completa che ho consegnato alla presidente Saliera è che l'importo medio delle cifre restituite alle persone, ai cittadini e alle cittadine, l'anno scorso è stato di circa 350 euro. Questo dà conto proprio del nostro andare incontro alle piccole esigenze quotidiane di tutti. In questo senso, a partire da questo tipo di attività, credo che il CORECOM Emilia-Romagna vada visto dall'Assemblea, vada visto dalla Regione, quindi anche dalla Giunta e in questo senso mi rivolgo agli assessori, come un momento concreto di contatto con il territorio, perché tutti i giorni, dalla mattina alla sera, con orario d'ufficio, è un luogo della Regione dove al civico 44, qualche torre più in là, le persone vengono materialmente da noi e risolvono i loro problemi spiccioli e in media hanno 350 euro, che per le persone comuni sono comunque spesso un problema, soprattutto di questi tempi. Parto da qui proprio per questo, perché viviamo in un contesto di polemiche sulle spese pubbliche e si conosce poco questa cosa. Io la dico molto in giro perché credo che ci sia un bisogno di divulgazione dell'attività del CORECOM in questa direzione, che è solo un servizio per i cittadini e le cittadine e per le imprese, però credo che anche nella stessa Regione ci sia bisogno di conoscere e riflettere anche sulle possibilità. Io dico sempre: sfruttateci, siamo qui, c'è modo di usarci visto che questa attività esiste, esiste dal 2004, proprio anche in termini di strategie di contatto con il territorio, nel senso buono, non nel senso manipolativo o comunicativo.

Dicevo prima che il CORECOM fa molte altre cose e disparate, al punto tale che si fa fatica ad immaginare come sia possibile che siano tutte dentro lo stesso contenitore, però così è, le nostre deleghe sono molto diversificate.

Un'altra parte importante e molto delicata della nostra attività è quella di stilare ogni anno la graduatoria delle emittenti radiotelevisive locali che ricevono contributi dal MISE (Ministero dello sviluppo economico). Nella seconda pagina vedete il numero. Immaginate bene che è terreno scivoloso e pericoloso, siamo un po' la trincea dell'AGCOM da questo punto di vista, siamo l'intercapedine, siamo in una posizione molto delicata fra il Ministero, l'Autorità e la nostra sede naturale che è la Regione. C'è attenzione alle esigenze e ai bisogni, ma dobbiamo anche chiedere conto alle imprese delle comunicazioni, delle televisioni locali, delle radio locali della loro regolarità contributiva e metterle in graduatoria in maniera tale che, secondo quella graduatoria, possono ricevere i contributi da parte del Ministero, quindi potete immaginare quanto tempo ci voglia a fare le cose al meglio. Spesso si sconfina con problemi che poi coinvolgono la Guardia di Finanza e spiacevolezze annesse, però fin qui abbiamo fatto bene, abbiamo tenuto alta la testa, non abbiamo avuto problemi e di questo sono ancora una volta orgogliosa.

Poi c'è il monitoraggio televisivo, che è un'altra attività che ha a che vedere con le televisioni locali, ha a che vedere con la par condicio. In questo periodo ovviamente siamo stati ancora una volta coinvolti. Si va a controllare che siano rispettati i tempi di pari opportunità per le diverse parti politiche.

Poi c'è l'ultima grande area delle nostre attività, a cui tengo molto perché ancora una volta, seppure molto diversa dalla questione delle risoluzioni delle controversie, è un altro momento importante di contatto della Regione con il territorio, con le persone concrete, con i cittadini e le cittadine: è l'educazione ai media. Le tabelle vi dicono che cosa facciamo nel nostro piccolo (perché poi ci vorrebbero più risorse) in concreto, sul territorio, in questo campo. Andiamo nelle scuole, andiamo nei centri di formazione professionale, insegniamo questi temi, quindi come usare Internet, come usare i media digitali, come evitare problemi di bullismo e cyberbullismo, tutti problemi che riguardano la tutela dei minori soprattutto nell'uso dei media digitali. Sempre più questo è un tema rilevantissimo a livello nazionale, anche in questo senso è un momento di attenzione a cui vi invito perché dentro la nostra Regione c'è un qualcosa che potrebbe avere una voce nazionale su un tema molto delicato. Andiamo nelle scuole, formiamo insegnanti, coinvolgiamo i genitori nei momenti di formazione, formiamo gli studenti. C'è una grande attenzione, e lo vedete dal titolo di uno dei nostri progetti più recenti, del 2014, al pensare a tutto questo processo di formazione in termini relazionali, quindi non i singoli ragazzini, non i singoli insegnanti, non i singoli genitori e neanche a gruppi, cioè solo i genitori, solo gli insegnanti, solo gli studenti e le studentesse e i ragazzini, ma insieme perché è nella dimensione relazionale che si crea educazione e formazione e in questo senso vanno i nostri interventi. Sono sempre molto richiesti, le domande sono sempre molto più numerose di ciò a cui possiamo far fronte. Anche questo, secondo me, è un altro momento di concreto contatto con i cittadini che è poco noto, se non a chi ne fruisce, ne beneficia. Di anno in anno i fruitori e le scuole in cui andiamo, i centri di formazione, le famiglie, i ragazzini e le ragazzine aumentano di numero, è un campo in cui ce ne vorrebbero di più di interventi e quindi il mio invito all'attenzione va anche nella direzione di chiedervi di aiutarci perché penso che questo sia un aspetto importante per tutta la Regione e non abbiamo le forze sufficienti.

Ultimo punto, che non è nelle tabelle che vi ho consegnato. Questo è un momento delicato per il CORECOM Emilia-Romagna, è un momento delicato per tutti i CORECOM di tutte le Regioni perché stiamo da anni, dal 2008, attendendo il rinnovo dell'accordo quadro con AGCOM. Negli anni scorsi il CORECOM Emilia-Romagna ha svolto sempre un ruolo propulsivo a livello nazionale in sede di coordinamento nazionale dei CORECOM regionali. A fine 2014 sono orgogliosa del fatto che siamo entrati come CORECOM Emilia-Romagna nel comitato esecutivo del coordinamento, quindi diciamo che la sede me la sono guadagnata per poter avere questo ruolo propulsivo a livello nazionale. L'invito che faccio, ma la presidente già lo sa, a tutti voi è di dare un sostegno alla nostra attività perché mi piacerebbe che, visto che con il nuovo governo della Regione ci conosciamo da poco e dobbiamo fare delle cose insieme, si rilanciasse questo ruolo propulsivo anche in sede strategico-politica, per cui si andasse al tavolo nazionale di accordo con AGCOM dicendo la nostra, facendo partire dalla Regione Emilia-Romagna le nostre proposte. E non solo nei confronti dell'accordo quadro nazionale con AGCOM, ma, come vi dicevo prima, noi siamo in una triangolazione, Regione da un lato, AGCOM dall'altro, Ministero dello sviluppo economico dal terzo angolo ancora, e possiamo molto fare e molto dire anche in termini di rapporto con il Ministero, rispetto al quale spesso negli anni scorsi abbiamo più che altro svolto il lavoro sporco perché questo è quello che ci tocca fare, la questione delle graduatorie che stiliamo ogni anno è un lavoraccio pesante, delicato, che facciamo molto bene, allora sarebbe il caso di rilanciare anche nei confronti del Ministero. È una piccola entità il CORECOM Emilia-Romagna, però secondo me potrebbe svolgere un ruolo strategico a livello nazionale. Per quello che riguarda la politica locale, torno a dire, usateci perché il CORECOM è uno di quei momenti concreti di attenzione al territorio di cui tanto c'è bisogno da parte di tutti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): La ringrazio ed esprimo la massima soddisfazione da parte di tutta l'Assemblea legislativa per i contenuti e anche per i risultati che ci ha illustrato. Abbiamo già avuto modo all'interno delle Commissioni competenti di ascoltarla e di poter discutere, quindi gli stessi consiglieri hanno avuto informazione direttamente e personalmente con lei in più incontri e condividiamo di mettere in atto ulteriori strategie di comunicazione per informare i cittadini e le aziende dell'opportunità CORECOM che esiste in questa Regione.

L'altro aspetto ancora è la condivisione e l'apprezzamento totale per tutta l'attività che si fa dal punto di vista dell'educazione nelle scuole. L'Assemblea legislativa è molto impegnata nell'accompagnare progetti di cittadinanza attiva, di crescita, come il progetto ConCittadini, in rapporto sia alla formazione degli insegnanti, sia al creare occasione di conoscenza ulteriore nel rapporto diretto con gli studenti. Il CORECOM sta facendo un'attività nell'ambito di questi progetti veramente indispensabile, necessaria, soprattutto rispetto alle nuove tecnologie.

L'altro aspetto è un impegno da parte dell'Assemblea legislativa rispetto al rapporto ai tavoli nazionali, sia nell'ambito di un rapporto con il Ministero, sia al tavolo nazionale dell'AGCOM, perché i risultati e l'efficacia delle azioni di questo CORECOM siano di esempio a livello nazionale e possano essere un esempio positivo anche perché le cose possano migliorare ulteriormente.

La ringrazio ancora a nome di tutta l'Assemblea legislativa e anche del presidente Bonaccini e della Giunta.

 

COSENZA Giovanna, presidente CORECOM: Ringrazio la presidente Saliera, ringrazio il presidente Bonaccini, le assessore e gli assessori. Grazie, consigliere e consiglieri.

 

OGGETTO 483

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Modifiche alla Legge Regionale 27 luglio 2007, n. 15 'Sistema regionale integrato di interventi e servizi per il diritto allo studio universitario e l'alta formazione'» (6)

(Relazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Il testo n. 1/2015 è stato licenziato dalla Commissione "Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport" nella seduta del 21 maggio 2015.

Il progetto di legge è composto da 12 articoli.

La relatrice della Commissione, consigliera Silvia Prodi, ha preannunciato di svolgere la relazione orale. La parola alla relatrice alla quale ricordo che ha venti minuti di tempo per svolgere la sua relazione. Prego.

 

PRODI, relatrice: Grazie, presidente. L'intervento proposto dal progetto di legge su cui oggi si chiede il voto dell'Aula ha lo scopo di ridefinire la struttura di governo dell'Azienda regionale per il diritto agli studi superiori conferendole la snellezza strutturale necessaria e sufficiente a svolgere le funzioni gestionali a cui è chiamata.

L'Azienda fu istituita nel 2007 dentro un più generale provvedimento di razionalizzazione e di implementazione del sistema regionale volto a rendere effettivo il diritto di raggiungere i più alti gradi dell'istruzione, del sapere, delle competenze e a garantire l'uniformità di trattamento su tutto il territorio regionale. Venne concepita come struttura organizzativa che, nel riassorbire le quattro precedenti aziende, puntasse ad una riduzione dei costi di gestione non solo attraverso la diminuzione dei componenti degli organi politici, ma anche attuando procedure più razionali di gestione, sfruttando le conseguenti economie di scala e garantendo un'omogeneizzazione dei servizi.

La popolazione studentesca universitaria nel territorio regionale è attualmente complessivamente dell'ordine delle 555.000 unità, con un'elevata parte di studenti fuori sede, quasi il 70 per cento sul totale, di cui il 64 per cento proveniente da altre regioni o dall'estero. Tra gli iscritti agli Atenei, oltre il 12 per cento usufruisce di borse di studio e di esonero dalle tasse universitarie avvalendosi di un importante sostegno nel percorso universitario.

La legge regionale prevede all'articolo 28 la clausola valutativa a cadenza triennale quale strumento di controllo sull'attuazione della medesima legge e sui risultati da essa conseguiti nel favorire l'accesso agli studi universitari e a percorsi di alta formazione. Ad oggi sono state presentate alla competente Commissione assembleare tre relazioni.

Nel luglio 2009, a due anni dall'approvazione della legge regionale, venne presentata la relazione sugli esiti derivanti dall'istituzione dell'Azienda unica regionale in termini di miglioramento nell'organizzazione e nella gestione delle risorse, ottenuti grazie a delle significative azioni di razionalizzazione, in particolare per quanto riguarda la riduzione delle spese per gli organi politici, oltre alle azioni intraprese per l'omogeneizzazione dei servizi offerti agli studenti sul territorio regionale, dove si rese immediatamente rilevabile il risparmio derivante dalla diminuzione del numero delle cariche politiche (266.000 euro in meno nel 2008 sul 2007), destinato poi a reiterarsi negli anni, e anche i benefici conseguenti delle economie di scala (un bando unico per borse di studio, realizzazione di un sistema abitativo di livello regionale, contenimento dei costi per il personale, integrazione tra sistema informativo di Er.Go e quelli dei quattro Atenei regionali), consentendo risparmi notevoli, tutti reinvestiti nelle attività operative dell'Agenzia, conseguendo, quindi, risultati quali la totale copertura delle domande idonee alla borsa di studio, che sono in costante crescita anche a causa della crisi economica, e l'ampliamento dell'offerta abitativa.

La relazione del 2015 relativamente alla clausola valutativa conferma l'orientamento dell'Azienda nella direzione della razionalizzazione in ogni ambito, anche relativamente all'attività amministrativa, attraverso azioni di dematerializzazione che consentono maggiore efficienza e risparmio in alcune voci di spesa concernenti il funzionamento della struttura organizzativa.

A distanza di otto anni, la Regione, con questo progetto di legge, intende proseguire nel percorso già delineato proponendo l'eliminazione degli organi di direzione politica (il CdA e il presidente) per restituire all'Azienda una configurazione consona alla sua funzione esclusivamente operativa e gestionale, essendo altre le sedi di programmazione concertata tra Regione, enti locali e mondo universitario. Nel contempo si viene a rafforzare il legame con l'Università e gli studenti attraverso l'istituzione di un Comitato composto dai rettori e dal presidente della Consulta regionale degli studenti, al quale sono assegnati compiti di consultazione e confronto e l'espressione di parere vincolante sugli atti più rilevanti.

Il profilo manageriale che si vuole attribuire all'azienda è altresì sottolineato dall'istituzione della figura del direttore, nominato dalla Giunta regionale sentita la Conferenza Regione-Università, che ha la rappresentanza legale dell'Azienda e detiene i poteri di gestione tecnica, amministrativa e contabile. Occorre specificare come la figura del direttore sia nominata tra persone in possesso di comprovate esperienze e competenze, che abbiano ricoperto incarichi di responsabilità amministrativa, tecnica e gestionale, questo a ribadire un ruolo esclusivamente gestionale e non politico, ferma restando altresì l'incompatibilità con cariche pubbliche sancite dal comma 6 del medesimo articolo.

Il direttore è una figura chiamata a rispondere con efficacia ed efficienza al mandato gestionale che gli viene dato, che non può agire con discrezionalità rispetto agli obiettivi in quanto gli atti adottati sono soggetti alla approvazione della Giunta (articolo 22) e al parere obbligatorio vincolante del Comitato sugli atti definiti specificati dall'articolo 20-bis.

Resta, come è ovvio, il Collegio dei Revisori, nominato dalla Giunta regionale e preposto alla verifica della corretta gestione economica dell'Azienda.

In Commissione il confronto è stato attento e proficuo. Il testo licenziato, infatti, tiene conto degli emendamenti presentati dalla maggioranza e dalle altre forze politiche che vanno nella direzione della trasparenza e della partecipazione.

Attraverso il confronto con le componenti studentesche, in condivisione con l'Assessorato, è stata inserita la disposizione per la quale al presidente della Consulta è attribuito il diritto di partecipare alle riunioni della Conferenza Regione-Università, prevedendo, inoltre, maggiori competenze in ambito gestionale per il Comitato.

Sollecitati anche dall'opposizione, sono state accolte proposte di emendamento tese a specificare con maggiore dettaglio le incompatibilità collegate all'incarico di direttore.

Infine, gli emendamenti del Movimento 5 Stelle chiedevano maggiore coinvolgimento dell'Assemblea legislativa in merito all'attività svolta e ai risultati conseguiti da Er.Go e sono stati accolti nel testo licenziato.

Se lo scopo principale dell'intervento descritto è giungere ad un'Azienda tipicamente snella, governata da una figura con autonomia e responsabilità precise in merito ai risultati, non è certo secondario l'impatto che la legge avrà in termini di risparmio economico, che verrà completamente reinvestito nel finanziamento delle borse di studio (articolo 25). Infatti l'eliminazione del CdA e del presidente ed il riconoscimento di un gettone di presenza unicamente al presidente degli studenti portano un risparmio annuale stimabile intorno ai 60.000 euro annui. Come specificato nelle disposizioni transitorie, non vi sarebbero costi aggiuntivi in quanto l'attuale direttore rimarrebbe in carica sino alla scadenza naturale del contratto, garantendo, inoltre, efficienza ed operatività.

Scorrendo velocemente gli articoli, gli articoli 1 e 2 si limitano a sostituire la parola "presidente" con la parola "direttore".

L'articolo 3 introduce la previsione del gettone di presenza per il presidente della Consulta degli studenti, la cui entità è stabilita dalla Giunta regionale.

L'articolo 4 prevede che la Regione possa, previa convenzione, affidare all'Azienda attività di supporto istruttorio in materia di istruzione per le proprie competenze.

L'articolo 5 ridefinisce la struttura dell'azienda come anticipato precedentemente.

Gli articoli 20-bis e 20-ter prevedono rispettivamente l'istituzione del Comitato, composto dai rettori e dal presidente della Consulta regionale degli studenti, con le varie funzioni come specificato prima, e delineano con precisione la figura del direttore, che è il legale rappresentante dell'Azienda.

L'articolo 7 concerne l'abrogazione dei compensi che riguardavano i precedenti organi.

L'articolo 8 stabilisce che i risparmi ottenuti siano interamente investiti nella concessione di borse di studio.

Gli altri sono articoli che adattano il testo alla configurazione che si propone attualmente.

L'articolo 12, come già detto, riguarda le disposizioni transitorie.

Chiuderei qui, vorrei fare solo un commento di metodologia. Vi sono diversi emendamenti, la discussione in Commissione è stata molto proficua e di questo io mi sento di ringraziare profondamente l'opposizione e specificamente il Movimento 5 Stelle e la Lega, con cui il dialogo ha portato ad una stesura che è senz'altro più trasparente e coerente. Visto che questo era un progetto di legge che era da qualche tempo noto, se gli emendamenti che sono stati ricevuti stamattina fossero stati presentati con un po' di anticipo ci sarebbe stata una discussione anche più profonda. Noi ne prendiamo atto e allo stesso modo diciamo che probabilmente riproporre in questa sede gli emendamenti che sono stati bocciati in Commissione può non essere così proficuo, ma questo è semplicemente un commento. Comunque ringrazio tutte le forze politiche che hanno contribuito a rendere questo testo migliore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Prodi.

Si procede ora con il dibattito generale. Ricordo che ci sono venti minuti per ogni intervento, l'eventuale replica del relatore ha ulteriori venti minuti e poi se la Giunta vuole concludere il dibattito generale ha a disposizione venti minuti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Mi scuso con la relatrice se ho presentato gli emendamenti solo nella giornata di ieri, ma debbo dire che per un monogruppo è abbastanza difficile riuscire a seguire tutte e sei le Commissioni, soprattutto quando, come ho già evidenziato nella Conferenza dei capigruppo, vi sono anche sedute che vanno il lunedì e il venerdì, quindi praticamente uno dovrebbe accamparsi nell'Assemblea legislativa per poterle seguire tutte. Dopodiché si potrebbe, per dire la verità, modificare il Regolamento e prevedere un termine entro il quale si presentano gli emendamenti. D'altra parte in questo stesso momento ne stanno per essere consegnati altri ancora. Quindi sotto questo profilo debbo dire che capisco le difficoltà di seguire poi il provvedimento in Aula piuttosto che in Commissione, ma debbo peraltro osservare che è il nostro Regolamento che consente addirittura nel corso della discussione generale, e non prima che la stessa si avvii, di poter presentare emendamenti. Peraltro, nel mio caso, tre o quattro li ho ritirati perché erano emendamenti che poi ho visto assorbiti, alcuni sono emendamenti di forma.

Debbo dire che in questa vicenda, consigliera Prodi, lei ha sostenuto legittimamente che si affievolisce notevolmente la presenza esterna e si ha una struttura più manageriale; debbo dire che mi lascia unicamente perplesso la formula che è stata scelta, perché noi teniamo in piedi un'azienda, perché tale è definita, e al tempo stesso diciamo che soltanto un direttore generale se ne occupa sulla base di un rapporto, attenzione, fiduciario con la Giunta, che lo esprime con la Conferenza cui lei faceva riferimento, senza neppure che venga comunicato, non per il gradimento, che pure sarebbe termine forse sgradevole - tant'è vero che tutti i grandi manager pubblici sono nominati con il gradimento delle Commissioni delle Camere!!! - ma, indipendentemente dal gradimento, quantomeno con informazione dovuta alle competenti Commissioni, quindi probabilmente una Commissione per avere notizia che è stato nominato il direttore dell'Azienda deve leggerlo sul giornale o apprenderlo nei meandri di qualche corridoio.

Io penso che sotto questo profilo sarebbe stato e sarebbe utile e produttivo che la Giunta, poco importa se all'inizio del procedimento o al termine del procedimento, comunicasse ufficialmente la nomina del nuovo direttore alla Commissione, e aggiungo, il quale dovrebbe relazionare innanzitutto su quelli che sono i suoi intendimenti. Questo non c'è, è stata scelta un'altra strada.

Io debbo dire, consigliera Prodi, per dire la verità, che ho cercato anche nella relazione, ma non l'ho capita, non dico che non l'ho trovata, la motivazione di fondo, se non quella del risparmio, per cui si è fatta questa operazione, perché o mi si dice che i precedenti consigli di amministrazione avevano male operato, ma allora è un problema di uomini, o di donne, a seconda di chi fossero i componenti, o diversamente bisognerebbe invece aggiungere, secondo me molto più correttamente, che si voleva trasformare questa azienda in un'agenzia, perché nell'agenzia ha senso la figura del direttore. Penso di dover dire questo, ma lo dico molto pacatamente, perché tutto sommato questa modifica va ad incidere su una legge che sostanzialmente rimane la stessa, perché i cambiamenti, a parte questo significativo della governance, sostanzialmente non ci sono.

Debbo dire, peraltro, che, in termini di compiti assegnati ed affidati, il direttore ha una serie di poteri che sono notevoli e sotto questo profilo, consigliera Prodi, c'è un emendamento che probabilmente da parte sua potrà anche essere ritenuto inutile, ma io non capisco francamente il collegamento che voi avete ad un certo punto inserito tra quello che era il direttore nella nuova versione, la Giunta e la Direzione generale competente per materia, che improvvisamente entra a far parte di questo. Io penso che se deve essere un argomento snello, allora è il direttore che trasmette alla Giunta e non passa per la Direzione generale competente per materia. Sarà tutt'al più la Giunta che investe la Direzione generale competente per materia perché sotto il profilo strettamente istituzionale il direttore è di nomina della Giunta e risponde alla Giunta. Mi sono permesso di chiedere con un emendamento questa cosa, che può sembrare una sottigliezza, ma in realtà sottigliezza non è.

Dico anche una cosa a beneficio della tecnica legislativa. In questa legge che modifica altra legge, se rimangono così le cose, avremo il primato di introdurre in uno stesso corpo legislativo due norme transitorie, due articoli riferiti alle norme transitorie. Infatti, per come l'ho letta io, ma può darsi che non l'abbia capita, rimane l'articolo 29 a cui si aggiunge l'articolo 12; l'articolo 12 è di questa legge, l'articolo 29 è della precedente legge e tutti e due gli articoli fanno riferimento a disposizioni transitorie. Ora a me pare che l'articolo della legge che si modifica che fa riferimento alle disposizioni transitorie abbia esaurito abbondantemente le sue funzioni e allora delle due, l'una: o si dice che l'articolo 12 del nuovo progetto di legge sostituisce l'articolo 29, o diversamente dovremmo semplicemente dire che l'articolo 12 del progetto di legge in esame costituisce il comma 10 dell'articolo 29, ma mi diventa difficile, però non escludo che lo si possa fare, trovare leggi che hanno due norme transitorie con articoli differenti perché le norme transitorie sono tradizionalmente inserite alla fine di un procedimento legislativo e disciplinano, come dice la parola stessa, la transitorietà, cioè il passaggio da un sistema all'altro.

Mi sono permesso di dire questo perché anche se non è argomento di chissà quale livello, mi permetto già di dirvi che anche in un altro caso voi abrogate tre commi e li sostituite con un comma, che è il comma 5, lasciandolo come comma 5 nel testo. Ora se i tre commi sono abrogati, cioè il secondo, il terzo e il quarto, il comma quinto che li sostituisce non deve recare ancora l'ordine di "comma 5" ma deve recare l'ordine di "comma 2". Lo dico soltanto sotto il profilo logico perché non mi pare che noi possiamo tenere inserito nella legge "abrogato il comma...", "abrogato il comma...", "abrogato il comma..." e poi quando andiamo a sostituire il comma non lo poniamo nell'ordine esattamente successivo a quelli abrogati.

Torno a ripetere, io penso che questo non sia argomento politico ma più che altro di tecnica legislativa, però mi permetto anche di dire, consigliera Prodi e assessore, ma lo dico soprattutto al presidente, che sotto il profilo del confezionamento finale dei testi sarei dell'avviso che, pur essendo un po' l'accezione ampia, il coordinamento formale dei testi portasse al superamento di queste che possono sembrare cose da poco, ma che in realtà, quando uno deve confrontarsi con la norma e con l'applicazione della stessa, recano immediatamente confusione.

Quindi, sostanzialmente: non ci è stato spiegato esattamente il motivo di quella che secondo me non è una rivoluzione ma una ridefinizione dell'Azienda; rimango perplesso sul fatto che l'Azienda non sia stata trasformata a questo punto in agenzia, che è l'istituto tipico con cui si rapporta la figura del direttore, mentre nell'azienda, per dire la verità, si utilizzano altri termini. Oltretutto in questo caso dovrebbe essere un amministratore unico con le funzioni dell'amministratore anche delegato perché qui siamo di fronte ad un amministratore unico se rimane azienda. Quindi anche sotto questo profilo avete voluto fare una scelta che si poteva guardare con un po' più di attenzione.

Ritengo sostanzialmente che non sia un problema di vita o di morte questa riforma che si dice semplificherà le cose, e vedremo se sarà così. Per quanto mi riguarda, torno a ripetere, visto che è un provvedimento legislativo che va a riformare una precedente legge, ritengo che quantomeno alcuni punti di raccordo dovessero essere inseriti proprio per evitare di avere un testo in sé scoordinato.

L'ultima osservazione che faccio è a proposito delle Università. Vedo che adesso è stato distribuito un testo che sostituisce in realtà l'articolo 53 della legge n. 6/2004, che è quella riferita alla Conferenza Regione-Università presieduta dal presidente della Regione Emilia-Romagna o da un suo delegato, di cui sono membri i rettori delle Università degli Studi di Bologna, di Ferrara, di Modena, di Reggio Emilia, di Parma, dell'Università Cattolica e del Politecnico. Io sono perfettamente d'accordo di elencarle tutte, dico soltanto, mi permetto di fare questo riferimento, che quando non si elencano le Università in un provvedimento di legge significa che qualsiasi Università possa insediarsi sul territorio regionale automaticamente vede il suo rettore entrare, se invece noi le elenchiamo dettagliatamente ogni volta abbiamo bisogno di una modifica di legge. Dite voi se l'economia degli atti suggerisce di modificare ogni volta una legge o invece di creare una norma, come dovrebbe essere in diritto, generale ed astratta e quindi immediatamente applicabile a tutti senza bisogno ogni volta di modificare il provvedimento legislativo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Ringrazio anch'io in questa seconda fase la consigliera Prodi per aver ascoltato le opposizioni e aver trovare poi un accordo su alcuni emendamenti che secondo noi vanno a migliorare quello che era il progetto di legge, che comunque nel suo complesso non ci sentiamo di criticare del tutto, dico però: "che fatica!", perché arrivare in Commissione e sentirsi bocciare tutto a prescindere sostenendo delle tesi che erano delle balle, perché erano delle balle, perché si era detto in Commissione addirittura che le Facoltà di Piacenza erano con diritto di voto, quindi erano già all'interno, non c'era nessun bisogno di andare ad implementare, oggi invece si presenta un emendamento che le implementa perché ci si è accorti che effettivamente sono presenti su invito, inviti che molto spesso non arrivano perché è un anno che non arrivavano inviti a queste Facoltà, a questi rettori. Quindi bisogna stare attenti a bocciare gli emendamenti così, di colpo.

È vero, noi l'emendamento lo avevamo presentato sul momento ed è chiaro che è forse un difetto dover arrivare sempre all'ultimo sugli atti, però è anche vero che quando mi è stato detto in Commissione, ad esempio, su un altro tema che era quello dell'incompatibilità del direttore, che vi è una legge nazionale che già prevede delle incompatibilità, io ho preso atto e mi sono astenuto e ho detto che mi riservavo di studiarmela e di vedere quali erano le incompatibilità per arrivare poi in Aula e capire se c'erano delle correzioni, delle migliorie che potevamo proporre in questo senso. Quindi anche un po' di precauzione, invece che una chiusura immediata rispetto alle opposizioni per poi rincorrerle dopo, sarebbe apprezzabile.

Nella relazione illustrativa che accompagna il progetto di legge c'è una frase che a noi interessa particolarmente - l'abbiamo già sostenuto all'interno della Commissione, suscitando anche le critiche del consigliere Taruffi, però è una relazione illustrativa della Giunta, che, fino a prova contraria, almeno non solo quando si vuole, fa parte della maggioranza che lui stesso rappresenta - ovvero che tutto si rafforza "attraverso l'eliminazione degli organi politici dell'Azienda e la declinazione dell'Azienda in termini maggiormente operativi". Io lo interpreto come: "fuori la politica da questa Azienda". Allora se veramente vogliamo far fuori la politica (come è stato detto per i sindaci, che devono essere assolutamente fuori dal Comitato per cercare di non politicizzare il Comitato) noi chiediamo con il nostro emendamento (già bocciato in Commissione, poi modificato perché prevedeva anche una sorta di elenco di dieci nomi che comunque poteva essere effettivamente una difficoltà burocratica e quindi ripresentato oggi) noi chiediamo che non ci siano (e lo vogliamo escludere in maniera categorica perché non previsto dalla normativa nazionale richiamata dalla consigliera Prodi) che non ci siano all'interno delle nomine dei direttori futuri persone che fanno parte della politica attuale o che ne hanno fatto parte in maniera attiva. Lo chiediamo perché non vogliamo che tutto questo diventi un "poltronificio" visto che è una nomina della Giunta che anch'essa è nominata dal presidente. Non vorremmo – noi, a volte, forse, pensiamo male, ma purtroppo a volte ci si becca - non vorremmo che il direttore sia una nomina politica messa lì semplicemente senza avere poi un consiglio direttivo sotto, perché viene abolito anche questo, che poi possa controllarlo. Allora chiediamo nel nostro emendamento n. 1 che il direttore non possa essere scelto all'interno di chi ha ricoperto ruoli negli organi di indirizzo politico regionali, statali, comunali e provinciali. Questo lo chiediamo a gran voce e crediamo che proprio nell'ottica della relazione illustrativa fatta del progetto di legge possa essere accolto.

Sempre per il concetto "fuori la politica" vediamo come si va sbandierando il fatto che i sindaci non faranno parte del Comitato perché vogliamo un Comitato operativo, snello, però poi si va a creare, come era già attualmente, nell'articolo 5, la Conferenza regionale dei Comuni con sede universitaria in cui abbiamo i sindaci con il presidente della Giunta o suo delegato. Quindi si va creare semplicemente un ente in più, che può essere convocato ogni tanto, volendo, questo si dice nell'articolo 5. Allora perché non inserire i sindaci direttamente nel Comitato invece che creare questo ente in più che va convocato o non convocato, che va sentito o non sentito, che poi probabilmente non verrà mai ascoltato? Che senso ha? Perché dobbiamo complicare il tutto? Se vogliamo veramente sentire i sindaci, basta inserirli all'interno del Comitato come erano rappresentati prima del progetto di legge attuale.

C'è stato un percorso in Commissione che, ripeto, è stato complicato ed è stato poi migliorato subito dopo la Commissione incontrandoci per cercare di andare a portare delle migliorie. Crediamo, quindi, che questo sia un progetto di legge che sicuramente non ci vedrà contrari perché comunque è un progetto di legge importante, che va a snellire una macchina che era forse un po' troppo complicata. Chiediamo, però, veramente un atto di coraggio per tenere veramente fuori la politica, per fare in modo che la politica non c'entri più nulla almeno nella gestione diretta dell'Azienda e che possa solo essere un organo di controllo su quello che avviene sulla politica regionale per l'istruzione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. In realtà le perplessità che sono in qualche maniera state anche espresse negli emendamenti che il gruppo ha ritenuto di formulare, al di là del lavoro di limatura che è stato prima rappresentato, sono rimaste del tutto intatte, ovvero la lievitazione significativa del ruolo del direttore con una altrettanto significativa riduzione della partecipazione nelle scelte e nelle reciproche contaminazioni, chiamiamole così, nell'organo direttivo che era precedentemente svolto come ruolo da parte del consiglio di amministrazione. Oggi invece si pone tutto in capo al direttore con un meccanismo di scelta che ci lascia un po' per perplessi, anche perché viene a realizzarsi in un contesto, quello di Er.Go, dove già il gap di controllo e di trasparenza mi sembra abbastanza significativo. In questo senso riteniamo che sarebbe probabilmente opportuno recuperare quella partecipazione di cui anche in sede di Commissione avevamo invocato una più ampia diffusione. È in questa dinamica che abbiamo presentato gli emendamenti, che non abbiamo alcuna speranza che vengano approvati, ma almeno riteniamo che debbano fissare le responsabile politiche di chi ritiene di andare in una direzione e chi ritiene che invece se ne debba adottare un'altra.

Anche perché, e lo dico con un vago timore che spero essere fugato dalla scelta del prossimo direttore, che già sappiamo tutti chi sarà, non vorremmo che l'accentrarsi di responsabilità non consenta quel controllo sulle prestazioni che Er.Go svolge e su cui già diversi dubbi purtroppo si possono affacciare viste le profonde e giustificate doglianze che gli studenti quotidianamente rappresentano.

Se si doveva andare a toccare una legge, l'auspicio sarebbe stato quello di farlo in senso migliorativo, invece abbiamo dovuto registrare non solo le contraddizioni e probabilmente anche le difficoltà di armonizzazione ben rappresentate dal collega Foti nel proprio intervento, ma anche uno sbilanciamento dei livelli e dei processi decisionali che ci preoccupa e rispetto al quale tentiamo, estrema ratio, di porre un rimedio con la presentazione degli emendamenti prima formulati.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di parlare la consigliera Ravaioli. Ne ha facoltà.

 

RAVAIOLI: Grazie, presidente. Intervengo molto brevemente solo per ribadire come davvero questo progetto di legge si indirizzi nei fatti verso quella tanto invocata e auspicata da più parti semplificazione. Una semplificazione che peraltro è già stata attivata attraverso la creazione di un'Azienda unica per il diritto allo studio e una semplificazione che parte dalla natura prevalentemente gestionale dell'Azienda Er.Go e che, secondo questa proposta, va a snellire fortemente quelli che sono i progetti decisionali andando ad insistere puntualmente proprio sulla governance di questa azienda attraverso un intervento sostanziale che si traduce nell'eliminazione degli organi politici, quindi del presidente e del consiglio di amministrazione, che saranno, come detto, sostituiti dalla figura di un direttore. Un direttore nominato dalla Giunta, un direttore dalle comprovate esperienze, i cui elementi di incompatibilità sono quelli che sono già stati definiti e che agirà in stretta sinergia con la Giunta, la quale terrà fermi quelli che sono gli indirizzi.

Si tratta di una scelta precisa nella direzione della semplificazione, peraltro perfettamente in linea con quelle che sono le introduzioni di cariche monocratiche a sostituzione di organi collegiali secondo quelle che sono le linee vigenti in ambito di semplificazione della pubblica amministrazione.

Credo che poi meriti di essere sottolineato anche il rafforzamento non banale tra l'Università e gli studenti, che sono i principali protagonisti quando parliamo di diritto allo studio, e una piena valorizzazione del loro ruolo attraverso l'istituzione presso l'Azienda di un Comitato composto dai rettori o delegati dalle Università e dai presidenti della Consulta regionale degli studenti, che avranno, appunto, compito di consultazione e di confronto su quelli che sono gli atti più rilevanti di competenza del direttore, oltre ad uno snellimento delle procedure decisionali.

Questa scelta andrà poi ad incidere fortemente sul fronte del contenimento della spesa, si determinerà un risparmio di 60.000 euro che sarà destinato al finanziamento di borse di studio in un momento in cui, a causa della congiuntura economica e della crisi con la quale dobbiamo fare i conti, aumentano in maniera assolutamente significativa le richieste di sostegno al diritto allo studio, richieste che la Regione Emilia-Romagna, mi permetto di ricordarlo con orgoglio, ha sempre soddisfatto nella quasi totalità e vorrà continuare a farlo secondo delle priorità politiche precise che vedono nel sistema dei saperi e della formazione un ruolo centrale e al contempo la garanzia per tutte le fasce, anche per quelle più svantaggiate e più deboli, all'accesso al sistema della formazione fino all'alta formazione, in particolare in un momento di crisi economica come quello che stiamo affrontando.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Ravaioli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Torri. Ne ha facoltà.

 

TORRI: Grazie, presidente. I numeri espressi nella relazione dalla consigliera Prodi e ricordati anche negli interventi in Aula e nelle Commissioni, svolti dall’assessore e dai funzionari anche in precedenti occasioni, credo siano chiari e dimostrano che si parla, è vero, di un progetto di legge, è vero, di un'agenzia che dovrà gestire parte di quello che riguarda lo studio, ma più in generale parlano di un sistema e di un modello sociale della nostra regione, quello del sistema universitario, del sistema accademico, quindi degli studenti e degli operatori che in esso lavorano, e parlano di un indotto che questo sistema e il buon funzionamento, come è stato fino a qui, di questo sistema crea. Un sistema aperto, un sistema che si basa sui nostri studenti e su un numero importante di fuori sede, di studenti di altre regioni e di studenti dall'estero. Questa apertura è un tratto fondamentale che va preservato, e mi riferisco qui anche ad alcuni elementi del dibattito in Commissione, perché porta sviluppo economico sia perché crea occasioni di scambio e quindi, al di là dello sviluppo del sistema, porta anche avanzamento per quella che è la nostra regione per i risultati che può ottenere.

Da questo punto di vista, come gruppo politico, come gruppo di SEL, crediamo, e su questo abbiamo lavorato, che sia importante non fermarsi sui dati ma prenderli come base per andare avanti, per sviluppare questo come altri settori. E allora ci sta di muoversi in un'ottica di razionalizzazione e di maggiore efficienza, ma dappertutto, e forse ancora di più quando si parla del mondo accademico e della cultura, questi obiettivi non devono essere raggiunti a tutti i costi proprio perché si parla di sistemi complessi ed ampi. Partendo da questi presupposti, abbiamo cercato di lavorare in Commissione e di lavorare in maggioranza cercando di migliorare il modello che ci era stato proposto. Siamo riusciti a farlo, credo, in maniera dialettica ma anche positiva, soprattutto nel rapporto con il relatore della legge, ma allo stesso tempo lavorando in Commissione con le opposizioni.

Da questo punto di vista vorrei sottolineare i tre emendamenti che con la consigliera Prodi abbiamo presentato e che hanno come elementi centrali quello della partecipazione, dell'attenuazione dell'accentramento dei poteri che viene fatto passando al sistema di presidente e Comitato, e di una migliore armonizzazione per quanto riguarda le funzioni e le nomine successive.

Per quanto riguarda la partecipazione, con uno di questi emendamenti abbiamo portato un ruolo maggiore del presidente della Consulta degli studenti, riconoscendo così anche in generale il ruolo che gli studenti, come tutti gli altri componenti di questo sistema, hanno, un ruolo determinante affinché questo sistema si sviluppi.

Per quanto riguarda l'accentramento abbiamo aumentato i pareri vincolanti del Comitato rispetto alle decisioni del direttore così da creare maggiori occasioni di scambio e di controllo reciproco.

Per quanto riguarda le nomine, avendo ascoltato diverse perplessità da parte dell'opposizione per quelle che saranno le nomine future, l'emendamento è andato nell'ordine di esplicitare meglio i casi di incompatibilità, però chiaramente in armonia con le leggi vigenti, quindi senza eccedere e senza nascondersi.

Ora io penso che, oltre ai contenuti, sia importante anche sottolineare il metodo di lavoro che è stato adottato perché su questo tema anche il metodo con cui si è affrontata la discussione sul progetto di legge può dare segnali su come verrà affrontata questa materia da parte dell'Assessorato e da parte dei consiglieri che ci lavoreranno. L'apertura nella discussione degli emendamenti dovrà corrispondere ad un'apertura poi, una volta fatto il passaggio formale istituzionale che stiamo facendo, nel confronto fuori, con le realtà che richiamavamo prima. Aver avuto un metodo comunque dialettico, però proficuo e produttivo credo che sia un buon viatico per poi avviare e continuare, da parte delle istituzioni della nostra regione, il dialogo e il lavoro fuori, con gli studenti, con gli insegnanti e con tutto il mondo accademico della nostra regione.

Da questo punto di vista è importante allora, come è stato fatto in questo confronto, non banalizzare le questioni proprio perché parliamo di un sistema complesso e proprio perché questa complessità serve per affrontare nello specifico i problemi, mentre banalizzando certe questioni, come può essere quella delle nomine politiche, si tende poi a non affrontare il problema, ma ad aggirarlo. Il tema deve essere "chi fa bene un lavoro o chi lo fa male", da questo punto di vista dovremo essere inflessibili, ognuno nel suo ruolo, a controllare che questo principio venga rispettato, però, appunto, sulla base di meriti e sulla base di risultati raggiunti, con dei curricula trasparenti che devono contenere tutte le esperienze possibili.

Per quanto riguarda il nostro partito, ci sono temi che avevamo sottolineato negli interventi e nelle occasioni di confronto precedenti su cui continueremo a lavorare perché crediamo che, come in tutte le cose, non siano completamente risolti con questo provvedimento e contenuti in questo provvedimento. In particolare mi riferisco ad una migliore razionalizzazione delle risorse che vengono destinate e che poi saranno impiegate. C'è ancora il tema, che però, appunto, non si può risolvere solamente in questa sede, delle discrepanze tra le richieste di borse di studio, che vengono sistematicamente evase, e le poche richieste di prestiti a fronte di molti fondi destinati. È tema che è già stato affrontato e sappiamo che non è questa l'unica sede in cui si può risolvere la questione, però il tema della razionalizzazione delle risorse sarà importante qui come in altre sedi. Lo stesso un'altra questione di metodo e di principio è quella di progressivamente andare nella direzione di puntare più sulla disponibilità di servizi da dare agli studenti e meno sulla disponibilità di aiuti economici in moneta. Però sono questioni ampie, sono questioni di metodo su cui bisognerà continuare a confrontarci, e abbiamo intenzione di farlo, e che non pregiudicano un giudizio che comunque è positivo sia sul metodo, sia sul contenuto di questo progetto di legge. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Intervengo brevemente per specificare che effettivamente abbiamo avuto uno spazio per il dibattito in Commissione e questo è qualcosa che abbiamo accolto con piacere, dibattito che ha preso addirittura due Commissioni in questo caso, però non abbiamo avuto la stessa soddisfazione rispetto alle risposte che ci sono state date, anche se è vero, come diceva la consigliera Prodi, che un nostro emendamento è stato accolto ed è quello che riguarda una maggiore partecipazione, un maggiore passaggio in Assemblea legislativa.

Qui apro una parentesi su un tema che dovremo presto, credo, porci tutti come Assemblea legislativa e su cui avviare una riflessione seria, che è quello di cercare di avere maggiori contatti rispetto al lavoro della Giunta e maggiore presenza dell'Assemblea legislativa, rispetto alla porzione che ci sembra minima adesso, su tutto quello che comunque la Giunta fa.

Oggi ripresentiamo un emendamento che, è vero, era già stato presentato in Commissione ed era stato bocciato, che è il primo che poi vedremo. Lo ripresentiamo perché è uno dei due motivi per cui noi dobbiamo votare contro a questo progetto di legge. Non soltanto siamo stati un po' colpiti dalla fretta con cui questo progetto di legge è stato portato in Commissione, dall'urgenza di apportare delle modifiche, ma non siamo neanche molto convinti che si possa effettivamente passare da un'attività di supporto istruttorio di Er.Go senza specificare, cioè c'è un'estensione così grande a tutta l'attività formativa nelle varie fasce di età senza però specificare che di fatto l’esperienza che si era maturata era un'esperienza che riguardava l'attività universitaria di alta formazione. Su questo c'è già stata risposta in Commissione, ma la risposta non ci ha convinto.

Soprattutto per quanto riguarda il secondo emendamento, questo è un consesso che dovrebbe ritenersi autorevole e in cui illazioni non dovrebbero essere consentite. Se sono consentite e se vengono fatte direttamente, ad esempio come sono state fatte appena adesso dai colleghi della minoranza, significa che evidentemente dobbiamo arrivare a dirci ciò che è stato detto prima da un collega: "tanto si saprà già chi è la persona". Ecco perché noi presentiamo il secondo emendamento, che ci interessa molto, su questo chiediamo un atto di trasparenza più che di coraggio, infatti recita: "l'incarico di direttore non può altresì essere conferito a coloro che nei cinque anni precedenti abbiano svolto incarichi amministrativi di vertice nel settore della Regione che esercita potere di regolazione del finanziamento dell'azienda".

In Commissione abbiamo discusso ampiamente di questo, ci siamo detti che non volevamo meccanismi di ricollocamento né per cariche politiche, né per cariche dirigenziali di alto livello e che potevamo su questo richiedere un atto di trasparenza. È il secondo punto su cui non abbiamo avuto chiarezza e per questo motivo, a meno che non ci sia, così come auspico, in corso di seduta la possibilità di discutere almeno il secondo emendamento, il nostro voto sarà contrario.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

La parola per la replica alla relatrice consigliera Silvia Prodi.

 

PRODI: Grazie, presidente. Molto brevemente tenterò di rispondere ad alcuni punti perché forse è necessario qualche chiarimento ulteriore. Partirò dalla motivazione che ha spinto a proporre questa proposta di legge. È per abolire certe ridondanze di organi, è un'ottimizzazione nel pieno senso della parola, cioè quello che era il CdA viene sostituito da un Comitato e quindi vengono proprio ad essere tolti gli oneri, a parità, anzi, migliorando l'operatività.

Il direttore non è un direttore indipendente. Il punto che lei diceva, collega Foti, riguardo al passaggio alla Direzione competente è proprio perché c'è una funzione di controllo tecnico su quello che il direttore propone come documentazione, come capacità di gestione, che poi passa ovviamente al vaglio della Giunta. Quindi c'è una forma molto stretta di controllo e il direttore è un direttore molto operativo, che deve, appunto, saper rispondere con grande efficienza alle indicazioni che riceve dalla Giunta.

Per quanto riguarda invece la forma, tutti i commenti non vanno assolutamente ad inficiare l'operatività del dispositivo che viene presentato oggi. Per una discussione più proficua, magari per il futuro riserviamoci di avere una metodologia più condivisa, questo mi sento di dirlo, però negli effetti non cambia nulla. Quindi, insomma, siamo abbastanza tranquilli rispetto alla forma, anche se a qualcuno può piacere di meno.

Per quanto riguarda i commenti del consigliere Delmonte, a parte il commento un po' in libertà, diciamo così, io vorrei sottolineare che l'apertura c'è stata e io mi sento, come ho già detto, di ringraziare per questa discussione che ha portato senz'altro tutti ad una maggiore conoscenza e consapevolezza.

Per quanto riguarda - e questo è un commento generale - la nomina del direttore, prima di tutto, se avete ben letto il transitorio, si dice che il direttore attuale permane, quindi sino al 2018 è una carica blindata e questo è molto importante, perciò è inutile fare dietrologie su questa figura; secondo, vengono recepite tutte le norme attuali a livello nazionale su questo tipo di incarichi perché non viene recepita una clausola di eccezionalità su questo ruolo. Quando la discussione complessiva porterà a modificare le procedure di selezione, automaticamente ci si allineerà con quelle che sono le norme attuali. Le norme attuali si riferiscono in particolare alla legge n. 39/2013, all'articolo 7, che sancisce l'incompatibilità per due anni di coloro che hanno svolto cariche politiche. C'è stata un'interessantissima discussione in Commissione sul fatto che chi fa politica poi non debba rimanere politico a vita sennò davvero è una casta. È questa la discussione che sarebbe molto opportuno fare in tutte le sedi, nel senso che l'attenzione alla vita politica fa parte della vita delle persone, ma se iniziamo a mettere clausole così ostracistiche, risultiamo poi creare una casta a se stante. Questo è un discorso che secondo me sarà meglio riprendere in tutte le sedi possibili per farne un percorso più condiviso. Comunque quello che si vuol dire è che ci sono tutte le garanzie per una nomina senz'altro competente. Ripeto, sino al 2018 comunque il direttore non cambia e qualora la discussione generale sulle nomine sia portata avanti, la legge si adeguerà automaticamente.

Per quanto riguarda l'articolo 5, cioè la partecipazione dei sindaci, l'articolo 5 c'era già e i sindaci sono intercettati per la materia urbanistica, non possono essere intercettati su altre materie, ovviamente.

Anche per quanto riguarda le funzioni di supporto istruttorio, ricordiamo, come è già stato detto più volte in Commissione, che sono sempre relative alle materie di competenza della Regione, non ci sono sovrapposizioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Prodi.

A conclusione del dibattito generale ha chiesto di intervenire l'assessore Bianchi. Ne ha facoltà.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, presidente. Mi limito soltanto a dei ringraziamenti. Innanzitutto grazie a tutti voi per il dibattito e il lavoro in Commissione, per gli apporti che avete voluto dare a questo che noi riteniamo essere argomento importante. Il diritto allo studio è un elemento fondamentale della vita dell'Università. Noi abbiamo affrontato in questi ultimi dieci anni questo tema credo col massimo di responsabilità da parte degli atenei. Vi ricordo, e voi ricordate, che un tempo c’erano le opere universitarie, dopodiché si decise di passare ad aziende per università, si decise otto anni fa di passare a un’azienda unica e oggi completiamo quel percorso con una più diretta responsabilità da parte delle università e dei loro rettori. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando molto bene nella Conferenza Regione-Università e questo dato di responsabilità collettiva mi pare molto importante. Voglio ringraziare il presidente Di Giansante e il consiglio di amministrazione che in questi cinque anni hanno lavorato. Ringrazio ovviamente il direttore, ma soprattutto voglio ringraziare con molta attenzione anche la Consulta degli studenti, che hanno e stanno partecipando, stanno lavorando molto e hanno lavorato in cinque anni molto difficili. Sono stati anni in cui i diversi interventi di carattere finanziario hanno posto in grande difficoltà molte volte l’istituzione, però è sempre riuscita a mantenere il risultato, ossia il cento per cento di borse assegnate, che è un grande risultato anche perché siamo passati da quattordicimila a quasi diciannove mila. Nel momento in cui la crisi segnava le difficoltà delle famiglie, siamo riusciti a dare risposta a tutti, così come in tutte le sedi intendendo noi per sedi le sedi fisiche, non solo le sedi legali, ad aprire case dello studente e aprire servizi agli studenti in una logica, come dice lei, consigliere Torri, di sempre più servizi. Io credo che questo sia importante perché se le nostre università sono attrattive lo sono per la qualità dell’insegnamento, della ricerca e credo anche per la qualità della vita universitaria. Un ringraziamento a tutti per l’attenzione che avete dato e state dando alle nostre università.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Bianchi.

Proseguiamo con l’esame dell’articolato. A titolo di informazione, sono pervenute ventidue proposte di emendamento, di cui cinque ritirate, e una proposta di subemendamento, così suddivise: dodici a firma del consigliere Foti, di cui cinque ritirate, più la proposta di subemendamento, due a firma della consigliera Gibertoni, cinque a firma del consigliere Bignami, due a firma dei consiglieri Delmonte, Rancan, Rainieri e Daniele Marchetti, uno a firma dei consiglieri Rancan, Prodi, Delmonte, Torri, Foti e Bignami. Nomino scrutatori le consigliere Ravaioli, Zappaterra e Sensoli.

Apro il dibattito generale sull’articolo 1, su cui non insistono emendamenti. Se non ci sono interventi, apro le dichiarazioni di voto. Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 1 è approvato.

Sono stati ritirati gli emendamenti 1 e 2, a firma del consigliere Foti, che istituivano nuovi articoli tra l’articolo 1 e l’articolo 2.

Procediamo con l’esame dell’articolo 2.

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 2 è approvato.

L’emendamento 3, a firma del consigliere Foti, che inseriva un nuovo articolo, è stato ritirato, quindi si procede con l’esame dell’articolo 3.

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 3 è approvato.

Passiamo all’articolo 4, su cui insistono tre emendamenti, ossia il 13 a firma della consigliera Gibertoni, il 15 e il 16 a firma del consigliere Bignami.

Apro la discussione generale sull’articolo 4 e sui relativi emendamenti. Non ci sono interventi in dibattito generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 15, a firma del consigliere Bignami.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 15 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 13, a firma della consigliera Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 13 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 16, a firma del consigliere Bignami.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 16 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 4 è approvato.

Passiamo all’articolo 5, su cui insiste l’emendamento 17 a firma del consigliere Bignami.

Apro il dibattito generale sull’articolo e sull’emendamento.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Su questo emendamento non è stata pronunciata né da parte della Giunta né della relatrice alcuna posizione, però francamente non vedo quale sia il problema se i revisori dei conti anziché essere nominati dalla Giunta sono sorteggiati tra i soggetti iscritti nell’elenco regionale dei revisori dei conti secondo le norme della legislazione vigente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

 

(Il consigliere Foti chiede il voto con dispositivo elettronico)

 

PRESIDENTE (Saliera): Va bene. Non ci sono dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 17, a firma del consigliere Bignami, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Favorevoli

 

16

Contrari

 

23

Astenuti

 

2

 

L’emendamento 17 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 5 è approvato.

Passiamo all’articolo 6, su cui insistono sette emendamenti, quindi la discussione generale è più ampia come possibilità di dibattito e infatti non ci sono cinque minuti ma dieci.

Gli emendamenti sono il 18 a firma del consigliere Bignami, il 19 a firma del consigliere Bignami, il 4 a firma del consigliere Foti, il 20 a firma dei consiglieri Delmonte, Rancan, Rainieri e Marchetti Daniele, il 21 a firma dei consiglieri Delmonte, Rancan, Rainieri, Daniele Marchetti, il 5 a firma del consigliere Foti e il 14 a firma della consigliera Gibertoni.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Ribadisco l’importanza di prendere una posizione che vada oltre segnalarci l’anno fino al quale la posizione è blindata, come ci ricordava la consigliera Prodi, ossia il 2018, però nello stesso tempo consentendo che vengano fatte allusioni in Aula del tipo che sono state fatte prima, forse legittimamente o forse no, però su questo non c’è stata nessuna risposta, cioè sul fatto che si saprebbe già chi andrebbe a occupare quella posizione.

Il nostro emendamento specifica che nei cinque anni precedenti non si debba aver ricoperto cariche amministrative di vertice nel settore che esercita questi poteri di regolazione, mentre direi che mette al riparo nettamente e in modo più metodico, per iscritto, oltre alla rassicurazione che per tre anni non dovremmo più parlarne. Su questo invito, se serenità c’è da parte dell’Assemblea legislativa e della Giunta, a metterlo per iscritto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Chiedevo un chiarimento - se riusciva a darmelo la consigliera Prodi o comunque la maggioranza - in merito al nostro emendamento 21, che anche in Commissione era stato proposto e ci era stato detto che una normativa nazionale già regolamenta la durata e la rinnovabilità per quanto riguarda il direttore, ma la consigliera non citava esattamente quale normativa nazionale. Noi abbiamo fatto delle ricerche e abbiamo visto che è regolamentato l’obbligo di rinnovabilità, ma non è regolamentata la durata dei mandati e il numero di mandati che esso possa fare. In Commissione si era detto che il nostro emendamento non era accoglibile, che prevedeva il rinnovo per un solo mandato, quindi per un totale di due mandati del direttore, ma in realtà non ci risulta questo dalle normative nazionali, quindi chiedevo chiarimenti, se questo è vero, in base a quali riferimenti di legge è stato dichiarato in Commissione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

Siamo ancora in dibattito generale sull’articolo 6 e relativi emendamenti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Alla relatrice volevo far presente soltanto una cosa, e poi magari può rimanere a verbale che in questo caso l’emendamento viene via. Quando si dice che il comitato è composto dai rettori delle università con sede in Emilia-Romagna o loro delegati, bisogna tener presente che le sedi sono di due tipi, centrale e decentrata, perché molte università hanno sede a Milano e poi sede decentrata a Piacenza, quindi l’emendamento prevede la sede centrale o decentrata. Se però sede già comprende tutto, siamo in questa sede e possiamo interpretarlo così anche senza dover emendare, diversamente dall’articolo 20 ter, quando al quinto comma, lettera 5, si dice che il direttore adotta il bilancio preventivo annuale. Qui è obbligatorio almeno avere la stessa dizione di cui all’articolo 22 della legge vigente, perché prevede che gli atti siano approvati dalla Giunta e la Giunta approva il bilancio di previsione con allegato il bilancio di previsione pluriennale, quindi non è pensabile che la Giunta possa approvare un atto che il direttore non ha adottato, quindi chiedevo che fosse aggiunta alla lettera c), dopo “il bilancio preventivo annuale” la parte “con il bilancio di previsione pluriennale” in modo tale che vi sia una stessa dizione e anche la stessa completezza dei documenti trasmessi alla Giunta, perché altrimenti si tratta di una norma di fatto inapplicabile, perché da una parte diciamo che deve adottare il bilancio di previsione e dall’altro diciamo che la Giunta approva il bilancio di previsione ma col bilancio pluriennale. Non è un elemento da poco la presenza o meno del bilancio pluriennale, attesa anche la nuova legislazione in materia.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Prodi. Ne ha facoltà.

 

PRODI: Grazie, presidente. Come già specificato, le caratteristiche del direttore sono soggette alla normativa attuale e quindi anche in materia di rinnovabilità degli incarichi ci siamo allineati con quella che è la normativa attuale, in particolare l’articolo 19 del decreto legislativo 165/2001. Ribadiamo che tutta la materia, qualora sia poi soggetta a successive modifiche, a questa legge sarà perfettamente allineata. Per quanto riguarda l’emendamento 5 del consigliere Foti, l’allegato è già previsto per l’articolo 22, primo comma. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Prodi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Prevedevo che si facesse riferimento all’articolo 19 del decreto legislativo 165/2001, però quello parla di rinnovabiltà che deve essere imposta ma non specifica in realtà per la durata e per quante volte debba essere rinnovabile. Inoltre la nostra legge regionale 43/2001, che parla di incarichi regionali, non tratta l’incarico del direttore e non parla di rinnovo senza limiti, quindi la realtà dei fatti è che noi possiamo restringere a due mandati la rinnovabilità del direttore. La volontà politica eventualmente è non farla, ma l’articolo 19 non prevede assolutamente l’impossibilità di limitare a due mandati il rinnovo, quindi ci si prende la responsabilità eventualmente della scelta politica ma il riferimento di legger parla solo di rinnovabilità e non di quante volte. 

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà. Ha ancora sette minuti.

 

FOTI: Grazie, presidente. Gradirei che quando si risponde si rispondesse rispetto alla domanda. Io ho fatto riferimento all’articolo 20 ter, quinto comma, lettera c), e l’emendamento insiste su questo. C’è scritto che il direttore adotta [...] il bilancio preventivo annuale e il conto consuntivo. L’articolo 22 della vigente legge prevede che la Giunta approva il bilancio di previsione annuale con allegato il bilancio di previsione pluriennale. Mi riuscite a spiegare come fa una Giunta ad approvare un atto che non gli è trasmesso? Questa è logica, non politica. Visto che siamo in tema di cultura, ci fu anche chi disse che l’uomo è un animale politico, ma a prescindere da ciò basterebbe leggere gli emendamenti per capirne la funzione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Non ci sono altri iscritti in dibattito generale, per cui procediamo con le dichiarazioni di voto, per le quali ogni gruppo ha a disposizione cinque minuti. Non ci sono iscritti, per cui procediamo con il voto sui singoli emendamenti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 18, a firma del consigliere Bignami.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 18 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 19, a firma del consigliere Bignami.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 19 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 4 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 20, a firma dei consiglieri Delmonte, Rancan, Rainieri e Daniele Marchetti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 20 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 21, a firma dei consiglieri Delmonte, Rancan, Rainieri e Daniele Marchetti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 21 è respinto.

Passiamo all’emendamento 5 a firma del consigliere Foti.

 

(Il consigliere Foti chiede il voto con dispositivo elettronico)

 

PRESIDENTE (Saliera): Si proceda alla votazione dell’emendamento 5, a firma del consigliere Foti, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Favorevoli

 

12

Contrari

 

26

Astenuti

 

5

 

L’emendamento 5 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 14, a firma della consigliera Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 14 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 6 è approvato.

Procediamo con l’emendamento 22, che istituisce un nuovo articolo, a firma dei consiglieri Rancan, Prodi, Delmonte, Torri, Foti e Bignami. Su questo emendamento insiste un subemendamento, il 23, a firma del consigliere Foti.

Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, il subemendamento 23, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Il sub-emendamento 23 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 22, a firma dei consiglieri Rancan, Prodi, Delmonte, Torri, Foti e Bignami.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 22 è approvato, per cui è istituito l’articolo 6 bis. Procediamo con l’articolo 7.

Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 7 è approvato.

L’emendamento 6, a firma Foti, istituisce un nuovo articolo, il 7 bis.

Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 6 è respinto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. In realtà - mi scusi, Presidente - era soltanto la modifica all’articolo 22 della legge vigente e non è istitutivo di nuovo articolo. All’articolo 22 della legge vigente c’è il regolamento di contabilità, dei contratti e di organizzazione, che invece è previsto nei compiti del direttore, ma dato che chi ha fatto la legge non l’ha letta, diamo compiti a destra e non a sinistra.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Procediamo con l’articolo 8, su cui insiste l’emendamento 7, a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 7 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 8 è approvato.

Passiamo all’emendamento 8, modifica dell’articolo 22, ma dalla Segreteria mi dicono che lo dobbiamo trattare come un nuovo articolo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Il problema è che modifica l’articolo 25 della legge vigente, perché forse a qualcuno sfugge che l’argomento di oggi non è il progetto di legge ma è la modifica alla legge vigente, quindi si può intervenire sugli articoli per i quali è intervenuta la relazione della consigliera Prodi ma era emendabile tutta la legge. Se leggiamo l’articolo 25 (Mezzi finanziari messi a disposizione della Regione), nelle entrate abbiamo le donazioni, le eredità e i legati ma non le alienazioni. Si proponeva di aggiungere anche le alienazioni a complemento della norma che esce oggi, perché - torno a ripetere - gli emendamenti potevano riguardare il testo licenziato dalla Commissione di cui è relatrice la consigliera Prodi ma più in generale tutto il testo di legge. È un emendamento all’articolo 25, primo comma, lettera f), con il quale si propone di aggiungere "alienazioni" dopo "legati".

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie consigliere Foti.

Il testo dell’emendamento all’articolo 8 va bene e quindi diventa articolo 8 bis, modifica all’articolo 22, che poi al primo comma dice "articolo 25, primo comma, lettera f)", dopo le parole "eredità e legati" integrare "alienazioni".

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Più che altro intervengo sull’ordine dei lavori, nel senso che chiedo se l’emendamento così posto sia ammissibile, nel senso che comunque ha un titolo che non corrisponde a quello che realmente fa, perché modifica l’articolo 22 quando in realtà è l’articolo 25 che va a toccare. È un emendamento aggiuntivo al progetto di legge, che quindi istituisce un nuovo articolo del progetto di legge che va a modificare un articolo della legge vigente?

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie consigliere Delmonte.

È un emendamento all’attuale articolo 8 e il testo presentato dal consigliere Foti, così com’è articolato, va bene. Chiedete una verifica?

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. C’è scritto che l’articolo 8 bis modifica l’articolo 22, ma in realtà al primo comma dice "articolo 25, primo comma, lettera f)". Probabilmente il consigliere Delmonte dice che dovrebbe essere articolo 25, ma essendo quello che si vota il dispositivo, c’è scritto dov’è la modifica, cioè all’articolo 25, primo comma, lettera f). Nella lettera f) c’è scritto "donazione, eredità e legati" e propongo di aggiungere "alienazioni". Questo è tutto l’emendamento, ma ci vuole tempo perché purtroppo da una parte si modifica il testo della consigliera Prodi e dall’altra si agisce sulla legge vigente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Stanno facendo un’ulteriore verifica sull’articolo 22 o 25, ma all’ufficio il testo andava bene così. Non ci sono iscritti in dibattito generale sull’emendamento 8, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 8, a firma del consigliere Foti.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 8 è approvato.

Passiamo all’articolo 9. Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 9 è approvato.

Informo che sono stati ritirati due emendamenti, il 9 e il 10, a firma del consigliere Foti.

Passiamo all’articolo 10. Apro la discussione generale. Non ci sono iscritti, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 10.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 10 è approvato.

Passiamo all’articolo 11.

Apro la discussione generale. Non ci sono iscritti, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 11.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 11 è approvato.

Sull’articolo 12 insistono due emendamenti, l’emendamento 11 a firma del consigliere Foti e l’emendamento 12 a firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Signor Presidente, come le sarà noto, l’articolo 12 reca il titolo "Disposizioni transitorie". Per come è collocato, queste disposizioni transitorie dovrebbe non so a quale articolo della nuova legge essere attribuito, perché, come è noto, e lei l’ha visto nell’articolo precedente, si modifica l’articolo 28. Dato che mi hanno insegnato, ma evidentemente ho sbagliato, che le norme si interpretano nella loro successione, devo supporre che dopo l’articolo 28 ci sia l’articolo 29 e infatti nel testo attuale della legge c’è l’articolo 29, che attiene non a caso al titolo "Disposizioni transitorie". L’articolato così come è uscito dalla Commissione reca generalmente un "Disposizioni transitorie" che non abrogano le vigenti disposizioni transitorie di cui all’articolo 29 e non dicono che sostituiscono l’articolo 29, sicché noi avremo nel nuovo testo un articolo 29 che ha le disposizioni transitorie e un articolo 12 che reca nuove disposizioni transitorie, a prescindere dal fatto che tecnicamente questo articolo 12 non so dove lo metteranno gli uffici in opera di coordinamento formale. Se si devono inventare un articolo 12 bis, cioè che a metà di una legge mettiamo le disposizioni transitorie, il fine della legge è un altro. Il mio consiglio è, e di qui i due emendamenti, o di sostituire, ed è il secondo, l’intero articolo con l’attuale disposizione o di cambiare la rubrica dell’articolo 12 dicendo semplicemente che l’articolo 12 modifica l’articolo 29. Sicuramente non è un ragionamento di vita o di morte, ma mi pare che sotto il profilo legislativo per la poca esperienza che ho non ho mai verificato di trovare delle disposizioni transitorie messe in due articoli differenti ma soprattutto in due luoghi differenti.

Io prima mi sono permesso di conferire con la consigliera Prodi e dico soltanto che a mio avviso la cosa più semplice sarebbe modificare la rubrica dell’articolo 12, che è il primo emendamento. Penso di essere stato sufficientemente chiaro. Confesso che io non ho contezza esatta se l’attuale articolo 29 sia integralmente superabile. Io ho provato a fare delle verifiche della lettera e mi pare che la lettera sia superata, anche perché ad esempio la questione del direttore di cui al secondo comma dell’attuale articolo 12 è già prevista, quindi a mio avviso le vecchie disposizioni dell’articolo 29 sono tutte superate e si tratta solo di capire che all’articolo 29 di allora si sostituisce l’articolo 12 di oggi. Come si fa a fare questo? Cambiando la rubrica dell’articolo 12.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Non ci sono altri iscritti in dibattito generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 11, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 11 è respinto.

 

(Il consigliere Foti ritira l’emendamento 12)

 

PRESIDENTE (Saliera): Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 12.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 12 è approvato.

Apro le dichiarazioni di voto finali sull’intero testo della legge, oggetto 483.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Come si è potuto verificare dalle votazioni che abbiamo fatto sui vari articoli e sui vari emendamenti, il nostro voto non sarà sicuramente un voto totalmente contrario a questa legge. Abbiamo parlato e ci siamo confrontati con la maggioranza in questi ultimi tempi e si è cercato di trovare una convergenza su determinati temi, anche se una convergenza ahimè non si è riuscita a trovare su altri temi, come per esempio il destinare le borse di studio ai giovani residenti in Emilia-Romagna, battaglia che noi comunque continueremo in questa legislatura per far sì che possa avvenire anche in altri ambiti. Detto questo, abbiamo raggiunto l’obiettivo che venissero inserite all’interno di questa norma anche le università piacentine, cosa che prima non erano. Prima il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza non erano presenti perché avevano la sede in Lombardia, quindi a oggi noi possiamo non dico cantare vittoria ma dopo il confronto che c’è stato con il direttore dell’Università Cattolica e la dirigenza del Politecnico di Milano, che ci avevano chiesto questo intervento, dire di essere riusciti a ottenere questo risultato. Detto questo, il testo quindi non ci sentiamo di bocciarlo in toto, quindi per noi il voto sarà un voto di astensione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Pur apprezzando il fatto dell’emendamento approvato sia per quanto riguarda la modifica non a questa legge ma ad altra legge, che inserisce le università Cattolica e il Politecnico di Milano, sia per quanto riguarda l’accoglimento del mio emendamento, non cambio idea rispetto al merito del provvedimento. Pur ringraziando per l’attenzione, soprattutto in relazione alle cose logiche, dato che mi pare che esca un testo abbastanza illogico, il mio voto è contrario.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Solo per esprimere tutta la soddisfazione di un percorso che nasce nel 2007 e che grazie al meritorio lavoro dell’assessore Bianchi raggiunge oggi la possibilità di una rivalutazione di quello che è il lavoro che viene fatto a livello regionale.

È importante la scelta che oggi operiamo, ma è più importante in realtà comprendere che i risparmi, le diminuzioni e anche il fatto che ci siano delle cariche pubbliche diverse che non seguiranno più lo schema tradizionale col quale la cosa pubblica viene gestita, ma c’è una responsabilizzazione diretta degli attori principali, cioè Regione, studenti e coordinamento dei rettorati regionali, costituisce sicuramente quella sobrietà amministrativa alla quale si richiama questo provvedimento. Ruoli di consultazione e confronto sono essenzialmente i ruoli attraverso i quali il rapporto tra chi studia, chi riceve borse di studio e chi si propone, come la Regione, di creare un coordinamento di un’agenzia importante a livello regionale rappresentano un buon salto di qualità intorno al quale è possibile proseguire un percorso di razionalizzazione e snellimento di un sistema che per certi versi in molti posti d’Italia, ma non in Emilia-Romagna, è veramente ipertrofico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente. Pur riconoscendo che in Commissione c’è stato un dibattito molto ampio e serrato, a tratti anche vivace, comunque sostanzialmente proficuo, dobbiamo riconoscere che il dibattito molto spesso non è sufficiente per arrivare a un voto condiviso su questo progetto di legge perché le perplessità che hanno animato anche il dibattito in quest’Aula, che sono state sollevate dai colleghi che mi hanno preceduto, sono perplessità serie. Eravamo anche - lo dico con trasparenza - indecisi se votare sintonicamente al voto che avevamo espresso in Commissione, vale a dire esprimere un voto di astensione, però devo dire che il dibattito, soprattutto nella sua parte finale, ha portato a evidenziare che il testo nuovo è peggiore di quello previgente. Lo diciamo perché siamo consapevoli delle difficoltà nelle quali dovranno dibattersi anche all’interno del coordinamento per la formazione dei testi e soprattutto per un elemento, perché si sta creando un sistema per sfilare dal controllo dell’Assemblea legislativa su un settore francamente molto importante come quello del diritto allo studio universitario e all’alta formazione. Il grande potere accentrato sulla figura del direttore, peraltro di nomina da parte della Giunta, è quindi un elemento che per noi crea serie perplessità nel momento in cui dobbiamo esprimere un voto.

Credo che in genere quando si modifica una legge lo si faccia per migliorarla e in questo dibattito che vi è stato in Aula non si è verificato. Per questa ragione noi riteniamo, come gruppo di Forza Italia, di esprimere quindi un voto negativo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Aimi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Torri. Ne ha facoltà.

 

TORRI: Grazie, presidente. Solo per confermare il voto positivo di Sinistra Ecologia e Libertà su questo provvedimento, come dicevo prima, sia per i contenuti sia per il percorso che ha affrontato, che ha permesso di perfezionarlo fino ad oggi. A proposito, credo che sia importante aver approvato anche l’emendamento che abbiamo firmato insieme al consigliere Rancan e a tutti i gruppi per andare incontro a un’esigenza che emerge da un territorio, quello di Piacenza, che è stato giusto affrontare, proprio per la specificità territoriale e per il legame che hanno le università citate nell’emendamento su quel territorio (abbiamo potuto anche constatarlo io e il collega Taruffi visitando alcune di queste realtà), restando al metodo e al merito del provvedimento, proprio perché con il dovuto equilibrio va ad affrontare un tema che merita un’attenzione costante da qui in avanti, ma che con questo provvedimento prende una strada che riteniamo sia quella giusta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

45

Assenti

 

5

Favorevoli

 

28

Contrari

 

8

Astenuti

 

9

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante «Modifiche alla Legge Regionale 27 luglio 2007, n. 15 “Sistema regionale integrato di interventi e servizi per il diritto allo studio universitario e l'alta formazione” e alla legge regionale 24 marzo 2004, n. 6 “Riforma del sistema amministrativo regionale e locale. Unione Europea e relazioni internazionali. Innovazione e semplificazione. Rapporti con l'Università”.»

Chiudo la seduta di questa mattina e riprendiamo alle ore 14,30 con le interpellanze.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,55

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Simona CASELLI, Sergio VENTURI e il consigliere Paolo CALVANO.

 

Ha partecipato alla seduta la presidente del CORECOM Giovanna Cosenza (LR 1/2001, art. 15, commi 3 e 4)

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 483 “Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: "Modifiche alla Legge Regionale 27 luglio 2007, n. 15 'Sistema regionale integrato di interventi e servizi per il diritto allo studio universitario e l'alta formazione'".”

 

Votazione emendamento 17 a firma del consigliere Bignami - Respinto

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 16

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Paola GAZZOLO, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Simonetta SALIERA.

 

Votazione emendamento 5 a firma del consigliere Foti - Respinto

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 12

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Contrari: 26

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Giuseppe PARUOLO, Giorgio PRUCCOLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

Votazione finale progetto di legge

 

Presenti: 45

 

Favorevoli: 28

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 8

Enrico AIMI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Astenuti: 9

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Assenti: 5

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Giuseppe PARUOLO, Giorgio PRUCCOLI, Simonetta SALIERA.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 483 “Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: "Modifiche alla Legge Regionale 27 luglio 2007, n. 15 'Sistema regionale integrato di interventi e servizi per il diritto allo studio universitario e l'alta formazione'".”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Foti:

«Dopo l'articolo 1 della presente legge, viene aggiunto il seguente articolo:

Articolo 1 bis - Modifica all'articolo 2

1. All'articolo 2, comma 1, lettera a), quinta riga, dopo le parole "con sede" integrare "centrale o decentrata".

2. All'articolo 2, comma 1, lettera d), seconda riga, dopo le parole "aventi sede" integrare "centrale o decentrata".»

(Ritirato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Foti:

«Dopo l'articolo 1 della presente legge, viene aggiunto il seguente articolo:

Articolo 1 ter - Modifica all'articolo 5

1. All'articolo 5, comma 1, prima riga, dopo le parole "sede universitaria" integrare "centrale o decentrata".»

(Ritirato)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Foti:

«Dopo l'articolo 2 della presente legge, viene aggiunto il seguente articolo:

Articolo 2 bis - Modifica all'articolo 5

1. All'articolo 5, comma 4, prima riga, le parole "regionale dei Comuni con sede universitaria" sono sostituite da "di cui al comma 1".»

(Ritirato)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 20 bis, comma 2, lettera a), di cui all'articolo 6, comma 1, del presente progetto di legge, dopo le parole "con sede" integrare "centrale o decentrata".»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Foti:

«All'articolo 20 ter, comma 5, lettera c), di cui all'articolo 6, comma 1, del presente progetto di legge, dopo le parole "bilancio preventivo annuale" integrare "con il bilancio di previsione pluriennale".»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Foti:

«Dopo l'articolo 7 della presente legge, viene aggiunto il seguente articolo:

Articolo 7 bis - Modifica all'articolo 22

1. All'articolo 22, comma 1, la lettera b) è sostituita dalla seguente:

"b) regolamento di contabilità, dei contratti e di organizzazione;"

2. All'articolo 22, comma 2, prima riga, le parole "della direzione generale competente per materia" sono sostituite da "del Direttore dell'Azienda".»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma del consigliere Foti:

«AI comma 1 bis, di cui all'articolo 8, comma 1, del presente progetto di legge, le parole "dall'azione di razionalizzazione della governance" sono sostituite da "dalla modifica degli organi".»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma del consigliere Foti:

«Dopo l'articolo 8 della presente legge, viene aggiunto il seguente articolo:

Articolo 8 bis - Modifica all'articolo 22 [correzione errore materiale 22 diventa 25]

1. All'articolo 25, comma 1, lettera f), dopo le parole "eredità, legati" integrare "alienazioni".»

(Approvato)

 

Emendamento 9, a firma del consigliere Foti:

«Dopo l'articolo 9 della presente legge, viene aggiunto il seguente articolo:

Articolo 9 bis - Modifica all'articolo 26

1. All'articolo 26, comma 6, le parole "Qualora il bilancio sia stato deliberato dal consiglio d'amministrazione" sono sostituite da "Qualora il bilancio di previsione sia stato adottato dal direttore dell'Azienda".»

(Ritirato)

 

Emendamento 10, a firma del consigliere Foti:

«Dopo l'articolo 10 della presente legge, viene aggiunto il seguente articolo:

Articolo 10 bis - Modifica all'articolo 27

1. All'articolo 27, comma 3, le parole "deliberato dal consiglio d'amministrazione" sono sostituite da "adottato dal direttore dell'Azienda".»

(Ritirato)

 

Emendamento 11, a firma del consigliere Foti:

«La rubrica dell'articolo 12 "Disposizioni transitorie" è sostituita da "Modifiche all'articolo 29".»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma del consigliere Foti:

«L'articolo 12 è integralmente sostituito dal seguente:

"1. L'articolo 29 della L.R. 15/2007 è sostituito dal seguente:

1. Il Presidente e il consiglio d'amministrazione continuano a svolgere le proprie funzioni fino al termine stabilito dal previgente art. 20, comma 2.

2. Il direttore dell’Azienda nominato ai sensi del previgente art. 20, comma 6, resta in carica fino alla scadenza naturale del contratto in essere e assume le funzioni previste dall'art. 20-ter. In relazione ai compiti del Direttore dell'Azienda, come disciplinati dallo Statuto ai sensi del previgente art. 20, comma 6, la Giunta regionale può proporre eventuali modifiche agli aspetti normativi del relativo contratto in essere.

3. Il Collegio dei revisori in carica all'entrata in vigore della presente legge svolge le sue funzioni fino alla scadenza dell'incarico in essere.".»

(Ritirato)

 

Emendamento 13, a firma della consigliera Gibertoni:

«All'articolo 4 "Modifiche all'articolo 19" nel comma 1 che inserisce il nuovo comma 3 bis dell'articolo 19, dopo le parole: "attività di supporto istruttorio" aggiungere l'espressione: "in materia di istruzione universitaria e di alta formazione"»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma della consigliera Gibertoni:

«All'articolo 6 "Inserimento degli articoli 20 bis e 20 ter 19"

Dopo il comma 6 dell'articolo 20 ter "Il Direttore" inserito dal comma 1 aggiungere il nuovo comma 6 bis:

"6 bis L'incarico di Direttore non può altresì essere conferito a coloro che, nei cinque anni precedenti, abbiano svolto incarichi amministrativi di vertice nel settore della regione che esercita poteri di regolazione e finanziamento dell'Azienda"»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma del consigliere Bignami:

«All'art. 4, il comma 1 è abrogato»

(Respinto)

 

Emendamento 16, a firma del consigliere Bignami:

«All'art. 4, il comma 2 è così modificato:

"2. AI comma 5 dell'art.19 della legge regionale n. 15 del 2007 le parole: "consiglio d'amministrazione" sono sostituite dalla seguente: "comitato".»

(Respinto)

 

Emendamento 17, a firma del consigliere Bignami:

«All'art. 5, il comma 3 è così modificato:

"3. Il comma 5 dell'art. 20 della legge regionale n. 15 del 2007 è sostituito dal seguente:

"5. Il collegio dei revisori è composto da tre membri sorteggiati tra i soggetti iscritti nell'elenco regionale dei revisori dei conti di cui all'art. 7 della legge regionale n. 18 del 21 dicembre 2012. Dura in carica tre anni. Ai componenti del collegio dei revisori spetta un corrispettivo secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 39 del 2010, oltre al rimborso delle spese effettivamente sostenute per lo svolgimento del loro incarico"."»

(Respinto)

 

Emendamento 18, a firma del consigliere Bignami:

«All'art. 6, il comma 1 dell’articolo 20 bis è così modificato:

"1. È istituito presso l'Azienda un comitato, con funzioni consultive e di confronto nelle materie di cui alla presente legge. In particolare il comitato esprime un parere obbligatorio e vincolante in ordine agli atti di cui all'art. 20 ter, comma 5, lettere a), b), c), d), e), f), g) h), i), j), k)."»

(Respinto)

 

Emendamento 19, a firma del consigliere Bignami:

«All'art. 6, il comma 2 dell’articolo 20 ter è così modificato:

"2. Il rapporto di lavoro del Direttore è regolato da contratto di diritto privato di durata non superiore a cinque anni, rinnovabili previo superamento di un concorso pubblico, stipulato tra il soggetto interessato e la Regione e nel rispetto di quanto previsto dal presente articolo."»

(Respinto)

 

Emendamento 20, a firma dei consiglieri Delmonte, Rancan, Rainieri, Daniele Marchetti:

«All'articolo 6 sostituire il comma 1 dell'articolo 20 ter con il seguente:

"1. Il Direttore è nominato, sentita la Conferenza Regione-Università di cui all'art. 53 della Legge regionale n. 6 del 2004, con delibera della Giunta regionale fra persone in possesso di comprovata esperienza e competenza che abbiano ricoperto incarichi di responsabilità tecnica o gestionale in strutture pubbliche o private, non siano stati membri di assemblee elettive politiche, non siano stati componenti di organi di indirizzo politico delle amministrazioni statale (Governo), regionali (Giunte regionali) e locali (giunte provinciali e comunali) e non abbiano rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali o avuto con le stesse organizzazioni negli ultimi due anni rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza."»

(Respinto)

 

Emendamento 21, a firma dei consiglieri Delmonte, Rancan, Rainieri, Daniele Marchetti:

«All'articolo 6, nel comma 2 dell'articolo 20 ter sostituire la parola "rinnovabile" con le parole "rinnovabile per un solo mandato".»

(Respinto)

 

Emendamento 22, a firma dei consiglieri Rancan, Prodi, Delmonte, Torri, Foti, Bignami:

«Dopo l'articolo 6, è inserito un nuovo articolo:

Modifiche all'articolo 53 della LR 6/2004

1. Il comma 1 dell'articolo 53 della legge 24 marzo 2004, n. 6 (Riforma del sistema amministrativo regionale e locale, Unione europea e relazioni internazionali. Innovazione e semplificazione. Rapporti con l'Università) è sostituito dal seguente:

"1. È istituita la conferenza Regione-Università, presieduta dal presidente della Regione Emilia-Romagna o da un suo delegato, di cui sono membri i Rettori delle Università degli studi di Bologna, di Ferrara, di Modena e Reggio Emilia, di Parma e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e del Politecnico di Milano."

2. Nel comma 2 dell'articolo 53 della L.R. n. 6/2004 il secondo periodo è eliminato.".»

(Approvato)

 

Subemendamento 23, a firma del consigliere Foti:

«All’emendamento 22, al comma 1, dopo le parole "degli studi" aggiungere "con sede centrale o decentrata in Emilia-Romagna" e conseguentemente abrogare da "di Bologna" a "di Milano".»

(Respinto)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

721 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Norme per l'inclusione sociale di Rom e Sinti" (delibera di Giunta n. 680 del 08 06 15).

749 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Legge comunitaria regionale per il 2015" (delibera di Giunta n. 684 del 08 06 15).

750 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Collegato alla legge comunitaria regionale 2015 - Abrogazioni di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali" (delibera di Giunta n. 685 del 08 06 15).

751 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni" (delibera di Giunta n. 687 del 08 06 15).

 

È stato presentato il seguente progetto di proposta di legge alle Camere:

 

708 - Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121, comma 2, della Costituzione, recante: "Modifica all'articolo 172 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (nuovo codice della strada) e s.m.i.". (08 06 15) A firma del Consigliere: Foti

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

733 - Interrogazione a risposta scritta circa il futuro dell'Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola. A firma del Consigliere: Foti

734 - Interrogazione a risposta scritta circa i limiti e le procedure riguardanti l'assunzione di dirigenti in posizione di comando e di quelli con contratto a tempo determinato. A firma del Consigliere: Foti

735 - Interrogazione a risposta scritta circa il ruolo dell'Ospedale di Castel San Pietro Terme nella Città Metropolitana. A firma del Consigliere: Bignami

737 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure relative al taglio selettivo di piante ed alberature in terreni demaniali riguardanti fiumi del territorio modenese. A firma della Consigliera: Gibertoni

738 - Interrogazione a risposta scritta circa la retribuzione di dipendenti distaccati presso la Regione Emilia-Romagna, nella Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali. A firma del Consigliere: Foti

740 - Interrogazione a risposta scritta circa la convenzione tra Regione Emilia-Romagna e Regione Lombardia per la collaborazione circa rischi NBCR durante lo svolgimento dell'EXPO. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

741 - Interrogazione a risposta scritta circa la manutenzione e la pulizia del torrente Lavino. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

742 - Interrogazione a risposta scritta circa il GAL Appennino Bolognese ed il progetto "Visiti l'Appennino trovi un tesoro". A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

743 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dello stabilimento Fincuoghi di Borgo Val di Taro. A firma dei Consiglieri: Cardinali, Lori, Iotti

744 - Interrogazione a risposta scritta circa l'Accordo territoriale attuativo per la decarbonizzazione dell'Aeroporto Marconi di Bologna e la previsione di un servizio navetta che lo colleghi alla Stazione. A firma della Consigliera: Piccinini

752 - Interrogazione a risposta scritta circa il rispetto della normativa igienico-sanitaria nella vendita di alimenti, con particolare riferimento all'inquinamento atmosferico. A firma del Consigliere: Bignami

754 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante l'accesso, la permanenza, l'occupazione abusiva ed i canoni non pagati degli alloggi ERP. A firma del Consigliere: Foti

756 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti la Fondazione "Adolfo Simonini". A firma del Consigliere: Gibertoni

757 - Interrogazione a risposta orale in Commissione circa la condivisione, in tema di immigrazione, della posizione in merito espressa dal Presidente della Regione Lombardia. A firma del Consigliere: Foti

758 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti le strutture sanitarie di Sassuolo (MO). A firma della Consigliera: Gibertoni

759 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione di dissesto e le problematiche riguardanti "La Strada dei Vini e dei Sapori Città Castelli Ciliegi". A firma dei Consiglieri: Bargi, Marchetti Daniele

760 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti lo stoccaggio e la messa in riserva di metalli e materiali ferrosi nel Comune di Vergato. A firma del Consigliere: Bignami

761 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure di acquisto ed i prezzi delle macchine TAC e RM. A firma del Consigliere: Bignami

762 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione e le azioni da attuare a sostegno della lotta alla dislessia ed ai disturbi specifici dell'apprendimento (DSA). A firma dei Consiglieri: Rancan, Marchetti Daniele, Delmonte, Pettazzoni, Pompignoli, Rainieri, Fabbri, Liverani, Bargi

763 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere i dati concernenti il cofinanziamento erogato dalla Regione nell'ambito del programma "Garanzia per i Giovani" ed i relativi tempi di erogazione. A firma della Consigliera: Piccinini

764 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione dovrà rimborsare l'iscrizione annuale negli albi professionali a dipendenti regionali. A firma del Consigliere: Delmonte

765 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla situazione degli immigrati nella nostra regione ed alle misure che la Giunta intende intraprendere affinché sia ridotta la quota di immigrati da ospitare. A firma del Consigliere: Foti

766 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere in che modo la Giunta intenda intervenire in difesa dei lavoratori delle imprese del gruppo Paritel. A firma del Consigliere: Taruffi

767 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere come la Giunta intenda intervenire per assicurare il rispetto della normativa europea, sospendendo i relativi iter autorizzativi, circa la classificazione degli inceneritori di rifiuti come valorizzatori di energia. A firma del Consigliere: Sassi

768 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla procedura di rilascio dell'autorizzazione ad un bitumificio in località Pontenuovo. A firma del Consigliere: Rancan

769 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative la Giunta intenda assumere per la riduzione degli ungulati e, di conseguenza, dei danni da essi provocati. A firma del Consigliere: Foti

770 - Interrogazione a risposta scritta circa il futuro ruolo dell'Ospedale di Fiorenzuola d'Arda e gli stanziamenti riguardanti quello di Vaio. A firma del Consigliere: Bignami

 

Interpellanza

 

736 - Interpellanza circa il "Polo del Soccorso" riguardante la Val Conca. A firma del Consigliere: Alleva

 

Risoluzioni

 

732 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, in relazione al Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, volte a rivedere gli attuali standard, valutare la possibilità di un progetto pilota di ospedale unico a sedi distaccate e tutelare la presenza dei punti nascita anche al di sotto dello standard nazionale, specie nelle aree montane. (10 06 15) A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi

753 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad adottare le misure approvate dall'OMS per l'assistenza e la cura delle persone affette da epilessia, facilitare l'accesso alle cure, favorire l'interazione tra le associazioni e le strutture sanitarie e di ricerca operanti nel settore, promuovendo inoltre la sensibilizzazione circa tale patologia. (11 06 15) A firma del Consigliere: Bignami

755 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad esprimere contrarietà nei confronti del Partenariato Trans-Atlantico su commercio e investimenti (TTIP). (11 06 15) A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn. :

 

399 - Interrogazione a risposta scritta circa il percorso formativo denominato "W l'Amore" sull'educazione sessuale proposto alle terze classi delle scuole secondarie di primo grado. A firma dei Consiglieri: Soncini, Boschini, Molinari, Paruolo, Rontini, Cardinali

412 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura dell'ambulatorio pediatrico di Idice in San Lazzaro di Savena (BO). A firma del Consigliere: Bignami

413 - Interrogazione a risposta scritta circa le opere da attuare per mettere in sicurezza la strada provinciale SP 62 "Riola Camugnano Castiglione". A firma del Consigliere: Taruffi

415 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione del progetto del Comune di Villanova sull'Arda per il collegamento con la frazione di Cignano tramite una pista ciclabile. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

440 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione, nei Comuni di Caorso e Monticelli d'Ongina (PC), di un parco tematico. A firma del Consigliere: Foti

444 - Interrogazione a risposta scritta circa gli incarichi assegnati per la difesa legale della Regione Emilia-Romagna, le spese conseguenti e le modalità di individuazione dei relativi avvocati. A firma del Consigliere: Bignami

448 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e questioni riguardanti la realizzazione del Trasporto Rapido Costiero (TRC). A firma della Consigliera: Sensoli

455 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti l'esecuzione dei lavori relativi al "Corridoio plurimodale Tirreno-Brennero" con particolare riferimento al cantiere sito a Ronco Campo Canneto (PR). A firma dei Consiglieri: Alleva, Taruffi, Torri

461 - Interrogazione a risposta scritta circa l'organizzazione strutturale ed i criteri relativi ai Dipartimenti sanitari dell'Area Vasta Romagna. A firma del Consigliere: Bignami

493 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche relative alla riorganizzazione della struttura di Terapia Intensiva Polivalente del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

563 - Interrogazione a risposta scritta in merito al concorso straordinario bandito con determinazione n. 60/2013 dalla Regione per attribuire la titolarità delle nuove sedi farmaceutiche in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Fabbri

(Comunicazione n. 11 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP/2015/1188 del 15/06/2015)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

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