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29.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 14 LUGLIO 2015

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 934

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il rischio di chiusura della cooperativa ex Cormo di San Martino in Rio, e la tutela dei relativi lavoratori. A firma della Consigliera: Mori

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

MORI (PD)

COSTI, assessore

MORI (PD)

 

OGGETTO 935

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa problematiche e disagi per l'utenza riguardanti la linea ferroviaria Porrettana. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SEL)

DONINI, assessore

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 936

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la prevenzione ed il contrasto delle Infezioni Correlate all'Assistenza (ICA) negli ospedali. A firma della Consigliera: Sensoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

SENSOLI (M5S)

VENTURI, assessore

SENSOLI (M5S)

 

OGGETTO 937

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le risorse riguardanti le politiche per la sicurezza nel territorio bolognese. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

BIGNAMI (FI)

PRESIDENTE (Rainieri)

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 938

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la posizione della Regione Emilia-Romagna circa le attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi in mare, anche in relazione al c.d. "Decreto Sviluppo". A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

GAZZOLO, assessore

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 928

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le modalità di erogazione dei servizi radiologici riguardanti l'Ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria. A firma del Consigliere: Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

POMPIGNOLI (LN)

VENTURI, assessore

POMPIGNOLI (LN)

 

Commemorazione del genocidio avvenuto a Srebrenica

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Cordoglio per la scomparsa del Cardinale Giacomo Biffi

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 749

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Legge comunitaria regionale per il 2015» (9)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

OGGETTO 750

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Collegato alla legge comunitaria regionale 2015 - Abrogazioni di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali» (10)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 749-750/1 - oggetto 965 - Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

SABATTINI, relatore della Commissione

BARGI, relatore di minoranza

BIANCHI, assessore

PICCININI (M5S)

IOTTI (PD)

FOTI (FdI)

RONTINI (PD)

SABATTINI (PD)

PICCININI (M5S)

FABBRI (LN)

PETTAZZONI (LN)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

CALIANDRO (PD)

BARGI (LN)

TARUFFI (SEL)

AIMI (FI)

 

OGGETTO 721

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Norme per l'inclusione sociale di Rom e Sinti» (Testo base)

OGGETTO 13

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Modifiche alla Legge Regionale 23 novembre 1988, n. 47, recante: "Norme per le minoranze nomadi in Emilia-Romagna", come modificata dalla L.R. 6 settembre 1993 n. 34, L.R. 22 agosto 1994 n. 37 e dalla L.R. 12 marzo 2003 n. 2» A firma del Consigliere: Foti

OGGETTO 514

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Modifiche alla legge regionale 23 novembre 1988, n. 47 (Norme per le minoranze nomadi in Emilia-Romagna)» A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Bargi, Delmonte, Pettazzoni, Rancan, Pompignoli, Liverani

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 749 - 750

Emendamenti oggetto 749

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 9,50

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la ventinovesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute

 

antimeridiana del 16 giugno 2015 (n. 22);

pomeridiana  del 16 giugno 2015 (n. 23);

antimeridiana del 17 giugno 2015 (n. 24);

antimeridiana del 25 giugno 2015 (n. 25);

pomeridiana   del 25 giugno 2015 (n. 26);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ha comunicato di non poter prendere parte ai lavori odierni il consigliere Bertani.

Le comunicazioni prescritte dall'articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

OGGETTO 934

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il rischio di chiusura della cooperativa ex Cormo di San Martino in Rio, e la tutela dei relativi lavoratori. A firma della Consigliera: Mori

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Diamo inizio ai nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni di attualità a risposta immediata in Aula.

Per quanto riguarda l'oggetto 928, comunico che mi è stato chiesto di posticiparlo nell’ordine dei lavori, in quanto l’interrogante, consigliere Pompignoli, è in lieve ritardo.

Partiamo dall'oggetto 934: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il rischio di chiusura della cooperativa ex Cormo di San Martino in Rio, e la tutela dei relativi lavoratori, a firma della consigliera Mori.

Risponde l'assessore Costi.

La parola alla consigliera Mori per illustrare l'interrogazione in oggetto. Prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

È notizia della settimana scorsa il rischio concreto di chiusura della ex Cormo, storica cooperativa di San Martino in Rio in provincia di Reggio Emilia, del comparto degli infissi e serramenti, nonostante la fusione avvenuta meno di un anno fa tra la Cormo e la Coop Legno di Castelvetro, che ha dato vita alla OPEN.CO.

Gli incontri che sono in corso tra la dirigenza cooperativa, i rappresentanti sindacali e gli enti locali mettono in evidenza una serie pesante di ostacoli che rendono inevitabile l’avvio della procedura di concordato sulla OPEN.CO. Di conseguenza le prospettive di lavoro dei 200 attuali addetti dello stabilimento di San Martino sono nuovamente messe in discussione, quando sembrava superato il peggio dopo un lungo periodo di crisi - riduzione dell’organico e dei salari, contratti di solidarietà, cassa integrazione per 60 persone -, cominciato nel 2013 quando i dipendenti della Cormo erano circa 340.

Identico rischio corrono i dipendenti di Coop Legno e dell’azienda Lavoranti in legno di Ferrara subentrata successivamente, portando così a 540 il numero dei lavoratori e lavoratrici coinvolti e determinando una situazione sociale drammatica sul territorio e nelle comunità locali, così come evidenziato con allarme dai sindaci e dai sindacati.

Il 4 settembre 2014, il presidente e direttore generale di OPEN.CO., Daniele Sitta, dichiarava che il processo di fusione, avviato all’inizio di quell’anno, ha permesso di razionalizzare e specializzare gli impianti produttivi, mettendo a valore il know-how progettuale, impiantistico e organizzativo costruito in oltre 100 anni di storia dalle due realtà emiliane, e che grazie al supporto del movimento cooperativo, che ha creduto nel progetto industriale di OPEN.CO., sono stati attivati i necessari interventi di rafforzamento patrimoniale e finanziario, che hanno permesso di superare le precedenti difficoltà.

L’obiettivo dichiarato del piano aziendale triennale era infatti quello di raggiungere 60 milioni di euro di fatturato nel 2016 per garantire la continuità produttiva e occupazionale, ma negli incontri di questi giorni lo stesso Sitta ha illustrato ostacoli organizzativi, criticità impreviste di natura economica e finanziaria che, se non affrontate subito, porteranno alla chiusura dei tre stabilimenti.

Nel raccogliere dunque da parte dei consiglieri reggiani in particolare e fare proprie le forti preoccupazioni delle persone e famiglie coinvolte, nonché l’appello degli amministratori locali, chiedo alla Giunta se sia a conoscenza della situazione suesposta, che evidenzia ancora una volta sia la crisi che continua a mordere il settore delle costruzioni, sia la debolezza in questa fase del movimento cooperativo; quali strumenti intenda mettere in campo per affrontare in coordinamento con gli enti locali la crisi degli stabilimenti citati, in particolare quella occupazionale che interessa 540 lavoratori e lavoratrici;  come intenda coadiuvare la ripresa di un piano industriale che permetta di non disperdere gli sforzi finanziari compiuti e in particolare il patrimonio cooperativo rappresentato dalla ex Cormo, dando una prospettiva sia a quel territorio sia alla filiera delle cooperative legate al settore delle costruzioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Mori.

La parola all'assessore Costi per la risposta. Prego.

 

COSTI, assessore: Grazie, presidente.

Consigliera Mori, in via preliminare comunico che ad oggi la Regione non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione o richiesta ufficiale da parte della cooperativa OPEN.CO., dalle associazioni sindacali o dalle istituzioni locali coinvolte. Come sapete, esiste un sistema formalizzato rispetto ad ogni situazione di crisi aziendale, ma confermo in ogni caso la nostra piena disponibilità, sentito peraltro il parere delle province coinvolte, che continuano a mantenere un ruolo importante, ad attuare tutte le misure necessarie di nostra competenza finalizzate alla salvaguardia dei posti di lavoro e delle unità produttive.

Siamo fortemente consapevoli delle gravi difficoltà che sta attraversando il settore edile e delle costruzioni, in modo particolare quello della cooperazione. Vorrei ricordare, infatti, che il 2 aprile 2015 abbiamo siglato un accordo quadro per il sostegno e il rilancio del settore, accordo che è stato poi travasato nell’ambito di un tavolo generale che si sta occupando sia delle situazioni di crisi sia del rilancio. In questo tavolo, dove seggono tutte le parti sociali, stiamo lavorando per concludere quanto prima un accordo per azioni volte a rilanciare il settore. Tale accordo prevede interventi e forme di sostegno che potranno poi essere utilizzate anche nel caso in oggetto.

È chiaro che la crisi di OPEN.CO. ci è nota; sappiamo che le due cooperative che hanno dato vita ad OPEN.CO., Coop Legno specializzata nella produzione delle porte, con un fatturato di circa 40 milioni e 240 addetti, Cormo, specializzata sia nelle porte sia nelle finestre, con circa 80 milioni di fatturato e 466 addetti, con la fusione del settembre 2014, prima della crisi del 2008, fatturavano circa 120 milioni di euro e occupavano 700 persone.

La crisi ha ridimensionato di circa il 70 per cento il mercato della cantieristica; i clienti importanti delle aziende serramentiste, in particolare le imprese edili, sono praticamente scomparsi - conosciamo infatti concordati, fallimenti ed altri problemi -, e quei pochi rimasti hanno enormi difficoltà a pagare.

Tale circostanza ha creato una situazione drammatica sul piano finanziario, al punto tale che in sette anni le due cooperative hanno subito perdite su crediti per oltre 30 milioni di euro, a causa proprio dei fallimenti dei clienti.

Con la fusione in OPEN.CO. del 2014, le due cooperative hanno cercato di costruire una presenza sui nuovi mercati, soprattutto nelle rivendite e nella grande distribuzione organizzata, ed hanno anche avviato la produzione di prodotti propri, in modo particolare finestre in PVC e porte tecniche, con investimenti nello stabilimento di San Martino.

OPEN.CO. ha migliorato il livello di acquisizione rispetto al 2014, ma non in modo sufficiente per coprire i rilevanti costi fissi dei due stabilimenti.

A ciò si aggiunge una situazione pesante sul piano finanziario causata dalle ulteriori perdite di crediti di aziende che sono andate in default.

Ad oggi ricordo che gli occupati sono 440, 160 nello stabilimento di Castelvetro e 280 nello stabilimento di San Martino. A San Martino 60 lavoratori sono già in CIGS da quasi due anni, prima erano oltre 100, ed una parte ha trovato occupazione; tutti gli altri lavoratori, sia a Castelvetro sia a San Martino, lavorano da oltre un anno con contratti di solidarietà con percentuali di impiego intorno al 30 per cento.

Anche a noi risulta che si stanno valutando strade per consentire la continuità dell'azienda, anche in forma indiretta. Chiaramente siamo in attesa di comprendere, dalle parti sociali, dai diretti interessati o dalle istituzioni, quali sono le proposte. Condividiamo fino in fondo le preoccupazioni delle maestranze e delle istituzioni locali coinvolte, quindi le assicuro che stiamo seguendo con molta attenzione, come peraltro stiamo facendo con riferimento a tutte le crisi aziendali aperte in Regione, ed anche in questo caso metteremo in campo tutte le opportunità di cui siamo detentori sia per tutelare l'occupazione, sia per mantenere l'unità produttiva, ché questo è l'elemento fondamentale per continuare a …

 

PRESIDENTE (Saliera): Assessore Costi, è terminato il tempo a sua disposizione.

La parola alla consigliera Mori per dichiararsi soddisfatta o meno della risposta. Prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

Ringrazio l'assessora Costi per la risposta. Mi dichiaro assolutamente soddisfatta degli elementi che sono stati posti all'attenzione dell'Assemblea. Sottolineo nuovamente la necessità che le istituzioni si facciano carico del carico sociale che purtroppo deriva dagli esiti negativi della crisi sul piano aziendale.

Per le nostre comunità è molto importante sentire la vicinanza delle istituzioni con strumenti, come lei ha detto, molto concreti, quali l'accordo siglato il 2 aprile 2015, un accordo quadro a mio avviso di grande importanza, che coinvolge tutti gli attori, che confidiamo possa essere di sostegno non solo al percorso aziendale, ma anche alle famiglie che si ritrovano coinvolte in situazioni di fragilità occupazionali e finanche sociali. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Mori.

 

OGGETTO 935

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa problematiche e disagi per l'utenza riguardanti la linea ferroviaria Porrettana. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Passiamo all'oggetto 935: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa problematiche e disagi per l'utenza riguardanti la linea ferroviaria Porrettana, a firma del consigliere Taruffi.

Risponde l’assessore Donini.

La parola al consigliere Taruffi per illustrare l'interrogazione in oggetto. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Torno su un argomento su cui abbiamo già avuto modo di interrogare l'assessore. Purtroppo, in questi mesi, si sono susseguiti disagi di vario tipo e natura sulla linea della ferrovia Porrettana, una delle ferrovie più utilizzate dai pendolari, sia a causa della soppressione di treni sia per le condizioni di viaggio degli utenti, senza climatizzazioni e con disagi e problematiche di vario tipo.

L'assessore Donini il 12 marzo scorso aveva inaugurato quella che consideriamo una buona pratica di ispezioni periodiche lungo le tratte delle ferrovie dell'Emilia-Romagna proprio sulla Porrettana. Ora, poiché da tale ispezione erano emerse valutazioni positive, che erano state diffuse anche a mezzo stampa, in ordine a quella ispezione avevamo presentato un’interrogazione facendo presenti i disagi che quotidianamente subivano gli utenti, chiedendo conto alla Giunta di quali potessero essere gli interventi per superare tale difficile situazione.

Siamo consapevoli che fino a quando non verrà affidato il nuovo bando per la gestione del servizio ferroviario la situazione rimarrà problematica, ma, siccome si parla di tempi medio lunghi, nel frattempo gli utenti di quella linea non possono essere sottoposti ad un quotidiano stillicidio di disservizi, quindi sollecitiamo nuovamente l'assessore sul punto, chiedendo quali interventi si intenda mettere in campo per superare questa situazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola all'assessore Donini per la risposta. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Consigliere Taruffi, l’interrogazione che lei mi pone mette in evidenza due fatti che per la verità non hanno correlazione tra di loro. L'interruzione del traffico ferroviario, dal 3 al 23 agosto prossimi, è dovuta al cantieramento dei lavori per il nodo di Casalecchio, la nuova Porrettana, e non è in alcun modo riconducibile a quegli episodi cui invece lei fa riferimento in premessa, riguardanti le condizioni di climatizzazione dei treni e la soppressione di alcuni di essi.

Andiamo con ordine. Gli episodi di malfunzionamento degli impianti di aria condizionata sui treni non sono purtroppo - dico purtroppo - una esclusiva situazione di disagio della linea Porrettana (penso per esempio ai disagi delle linee romagnole e modenesi). Per questo, in modo tempestivo, il 7 luglio scorso, ben prima della sua interrogazioni, ho pubblicamente chiesto ai gestori del servizio ferroviario, Trenitalia e TPER, di attivarsi prontamente per la manutenzione degli impianti di climatizzazione sui treni, consapevole che ciò che di norma rappresenta un disagio per i passeggeri, nelle condizioni climatiche caratterizzate da allerta meteo e dall'eccessivo calore ad alto tasso di umidità, possa comportare un pericolo per la salute dei cittadini. I gestori del servizio hanno assicurato un maggiore impegno per manutenere gli impianti di climatizzazione dei treni e comunque un servizio più puntuale di informazione e assistenza, come da noi richiesto.

Ovviamente, consigliere Taruffi, lei sa quanto me, l'ha detto adesso, che la causa principale di questi disagi risiede nella vetustà del materiale rotabile a nostra disposizione, materiale rotabile che sarà completamente rinnovato entro questo mandato amministrativo, grazie all'aggiudicazione della gara del ferro che si è ottenuta la settimana scorsa in virtù del buon esito della trattativa negoziale. Una procedura che noi abbiamo voluto e che è stata condotta in maniera trasparente nell'interesse pubblico.

L'alternativa - le ricordo - che alcuni gruppi di minoranza volevano percorrere, purtroppo, ahimè, consigliere Taruffi, anche con la sua non contrarietà, se non ricordo male lei si astenne sulla risoluzione presentata dal gruppo del Movimento 5 Stelle, era quella di rifare tutto, perdere altri due anni e allontanare l'obiettivo del completo rinnovo del materiale rotabile.

Per quanto riguarda le linea Porrettana, infine, a noi risulta che Trenitalia abbia soppresso una corsa Bologna-Porretta il 6 luglio e tre corse il giorno successivo, oltre ad altri treni Bologna-Marzabotto, a motivo di guasti all'impianto di aria condizionata. I treni soppressi, grazie all'intensità dei servizi sulla linea, avevano comunque un'alternativa 30 minuti dopo.

Il preventivo avviso di Trenitalia circa le soppressioni del treno 6337 del 6 luglio e una esplicita richiesta dei comitati dei pendolari che noi riteniamo indispensabile. Ovviamente in attesa del nuovo materiale rotabile continueranno i nostri sforzi e le nostre attività di ispezione e vigilanza affinché possa migliorare la qualità del servizio ferroviario. Spero che con essa possa migliorare anche l'acustica di questa sala. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

La parola al consigliere Taruffi per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Al netto di alcune valutazioni dell'assessore Donini, sulla risposta non troppo differente da quella che ci è stata fornita qualche mese fa, vorrei sottolineare che con riferimento a quello che è stato il report sulla stampa rispetto a quella ispezione, la condizione reale è effettivamente diversa, donde la necessità di sottolineare con una certa frequenza questa situazione di disagio.

So bene che dal 3 al 23 agosto gli interventi che vengono fatti sul nodo di Casalecchio attengono ad un'altra sfera, rimane il fatto che si tratta di un ulteriore elemento che va ad appesantire una situazione di quotidiano disagio.

Sono consapevole che non è solo la ferrovia Porrettana a vivere questa condizione, a maggior ragione, visto che parliamo di linee ferroviarie utilizzate per lo più dai pendolari, torna con maggiore forza la necessità di investire su quell'asset strategico, anziché sul trasporto su gomma, come peraltro abbiamo avuto modo di sottolineare in sede di approvazione del bilancio con riferimento alle infrastrutture.

Dato il buon esito (come lei l'ha definito) della gara, attendiamo di verificare concretamente, nei tempi più brevi possibili, di conoscere quali saranno le conseguenze positive - ci auguriamo - sulle linee ferroviarie utilizzate per lo più dai pendolari, soprattutto per quanto riguarda il materiale rotabile. Lei ha detto in diverse occasioni, anche stamattina, che il parco rotabile verrà completamente rinnovato, aspettiamo una tempistica che sia compatibile con le esigenze dei cittadini che tutti i giorni utilizzano la ferrovia Porrettana, come le altre linee di questa Regione.

Per quanto riguarda l'astensione sulla proposta a suo tempo avanzata dal gruppo del Movimento 5 Stelle, dico solo che, come lei sa, si era sviluppato un dibattito abbastanza articolato, non credo che sia molto sensato astrarne un pezzo senza contestualizzarlo nell’ambito di quella discussione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

OGGETTO 936

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la prevenzione ed il contrasto delle Infezioni Correlate all'Assistenza (ICA) negli ospedali. A firma della Consigliera: Sensoli

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all'oggetto 936: Interrogazione di attualità a risposte immediata in Aula circa la prevenzione ed il contrasto delle infezioni correlate all'assistenza (ICA) negli ospedali, a firma della consigliera Sensoli.

Risponde l'assessore Venturi.

La parola alla consigliera Sensoli per illustrare l'interrogazione in oggetto. Prego.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Da notizie di stampa si apprende che sono state depositate le motivazioni del Giudice riguardo alla sentenza della donna di 59 anni morta nel 2010 all’Ospedale Maggiore di Bologna.

Emerge che le perizie hanno accertato che se anche vi fosse stato un tempestivo intervento chirurgico sulla lacerazione, questa ragionevolmente non avrebbe evitato la morte per la presenza nel liquido addominale di un batterio resistente agli antibiotici e di cui verosimilmente la paziente era portatrice sana. L’affermazione dei periti lascia qualche dubbio aperto: come fanno a sapere che era portatrice sana, visto che non risulta siano stati eseguiti esami prima dell’intervento? E se anche fossero stati fatti, come mai è stata operata ugualmente?

Il fatto che l’Ausl, che conosceva queste perizie, abbia riconosciuto ed elargito un risarcimento di 1 milione di euro alla famiglia della donna deceduta, chiarisce almeno in parte i sopraesposti dubbi, ossia che l’infezione molto probabilmente è stata contratta nell’ambiente ospedaliero e per tale motivo si è provveduto a risarcire.

L’infezione nosocomiale, oltre ad essere un evento critico dal punto di vista della salute e della sicurezza, rappresenta un costo aggiuntivo per l’intero sistema sanitario e per la struttura ospedaliera. Il costo delle soluzioni che contribuiscono a ridurre il tasso di infezioni ospedaliere è inferiore, a medio e lungo termine, al costo sanitario, gestionale e sociale delle infezioni insorte durante i ricoveri.

Per ridurre le infezioni ospedaliere, è necessario non solo attivare strategie per la rimozione o la riduzione dei fattori di rischio, ma anche organizzare in modo sistematico i flussi informativi e la reportistica inerente la diffusione delle infezioni stesse, gli isolamenti microbiologici, il consumo di antibiotici e il rispetto delle linee guida comportamentali, che spesso non vengono rispettate non per volontà del personale, ma per i carichi di lavoro eccessivi, per la mancanza di personale dovuta ai continui tagli, ad una organizzazione del lavoro improntata al risparmio e non all’efficienza.

Da diversi anni si è affermato l’uso di nuovi sistemi per la disinfestazione ambientale e il monitoraggio dell’efficacia delle operazioni di pulizia, basati sulla erogazione automatizzata di perossido di idrogeno e sulla rilevazione automatizzata in tempo reale della carica batterica. Nelle aziende ospedaliere che hanno adottato tale sistema si sono realizzati drastici abbattimenti dell’incidenza media delle infezioni, passando da valori superiori alla soglia a valori vicini allo zero.

Fatte queste premessa chiediamo all’assessore se ritenga opportuno introdurre nel Piano Regionale della Prevenzione, presentato poco tempo fa, maggiore attenzione ed un potenziamento delle azioni riguardanti le infezioni correlate all’assistenza, per esempio introducendo l’obbligo, prima di ogni intervento, degli esami microbiologici, o con un sistema di incentivi e penalizzazioni che dia rimunerazione alle strutture sanitarie che effettuano efficacemente la prevenzione e addebitando i costi delle terapie a quelle strutture sanitarie che originano gli eventi non  adottando realmente le linee guida esistenti. Chiediamo, infine, quale sia l’opinione dell’assessore riguardo all’utilizzo delle nuove tecnologie evidenziate nelle considerazioni appena fatte. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

La parola all'assessore Venturi per la risposta. Prego.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente.

Consigliera Sensoli, non so se riuscirò a leggere nei tre minuti che mi spettano la risposta, quindi mi riservo di farle avere sotto forma scritta quanto non riuscirò a leggere nel tempo datomi.

Una raccomandazione del Consiglio d'Europa del 2009 determina una serie di elementi che vanno controllati e implementati per ridurre l’incidenza delle infezioni ospedaliere, che riguardano: l'infrastruttura e l'organizzazione, la sorveglianza e il monitoraggio, la formazione, la promozione della diffusione di pratiche sicure, il monitoraggio della performance delle aziende. Devo dire che su tutti questi cinque punti, non lo diciamo noi ma lo riportano i siti ministeriali, l'Emilia-Romagna è la prima regione in Italia in ognuno degli ambiti che ho menzionato.

Per quanto riguarda l'infrastruttura e l'organizzazione, nel 2013 sono state date indicazioni alle aziende rispetto ai programmi di prevenzione del rischio infettivo associato all'assistenza, con delibera di Giunta, la n. 318 del 2013. Si tratta della prima normativa regionale ad avere richiesto alle aziende di integrare i programmi di prevenzione della trasmissione delle infezioni con i programmi di uso responsabile di antibiotici.

Per quanto riguarda la sorveglianza, il monitoraggio e la promozione della diffusione di pratiche sicure, in particolare è stato attivato un sistema di sorveglianza regionale dell'antibiotico-resistenza a partire dai laboratori, unico in Italia per copertura, qualità dei dati rilevati e tempestività della restituzione delle informazioni. Un sistema di sorveglianza delle epidemie ed eventi sentinella, anch’esso unico tra le regioni italiane. Un sistema di sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico. L'elaborazione integrata dei dati di consumo degli antibiotici a livello ospedaliero e territoriale negli adulti e nei bambini. Un sistema di monitoraggio regionale dei consumi di prodotto idroalcolico per l'igiene delle mani che, come sappiamo, è uno degli elementi più importanti per quanto riguarda la prevenzione delle infezioni. Esiste altresì un sistema di sorveglianza specifico sulle infezioni da Clostridium Difficile, che è uno dei batteri più frequenti specialmente negli ambienti di rianimazioni e nelle aree critiche degli ospedali di tutto il mondo, non solo di quelli emiliano-romagnoli.

La formazione è stata costante nel corso degli anni. In particolare, vi è una formazione regionale destinata ai referenti dei gruppi operativi aziendali della durata di un anno, che serve proprio a condividere i sistemi e gli strumenti all'interno delle aziende della Regione Emilia-Romagna.

Con riferimento alla promozione della diffusione di pratiche sicure, sono state date raccomandazioni rispetto agli standard di attività; un compendio delle principali misure; il monitoraggio della performance aziendale, che anche lei ha citato. Nel 2010 abbiamo attivato un sistema di monitoraggio sulle performance aziendali, che periodicamente vengono riportate e contribuiscono a promuovere il progressivo miglioramento degli standard inclusi nel monitoraggio stesso. L'informativa su quanto portato avanti in questo settore è stata presentata e discussa in commissione il 25 maggio 2015.

Rispetto all’introduzione di nuovi device, quali quello da lei citato, le assicuro che per quanto riguarda la rilevazione automatizzata di perossido di idrogeno e la rilevazione automatizzata in tempo reale della carica batterica, la decisione da parte degli organismi che a livello internazionale definiscono le pratiche più sicure per decidere se raccomandare o meno una specifica tecnologia si deve passare sulle linee guida internazionali. Alcuni studi, infatti, hanno dimostrato l’efficacia di queste tecnologie nel ridurre il livello di contaminazione ambientale in ambito sperimentale, ma non è ancora dimostrato che ciò si verifichi in tutti i contesti operativi, cioè la fattibilità di applicazione del metodo cambia nei contesti che vengono analizzati localmente. Non è stato ancora dimostrato che la riduzione della contaminazione ambientale abbia inoltre un effettivo impatto da sola nella riduzione della infezioni in tutti i contesti assistenziali.

Tale tema viene dibattuto da decenni; purtroppo, però, questa dimostrazione non è ancora arrivata, anche perché ci sono dei contesti assistenziali, che si definiscono "sporchi", in cui le infezioni ospedaliere, per fortuna, sono perfino più basse di quelle che si hanno nelle migliori sale operatorie. A dire che questo è un tema davvero dibattuto e davvero difficile in termini di soluzioni.

Infine, circa il sistema degli incentivi/penalizzazioni DRG, che è un sistema che classifica pazienti dimessi da un ospedale in gruppi omogenei per assorbimento di risorse, è una valutazione di natura meramente economica. Questo sistema è usato su scala nazionale per alcuni processi di analisi, ad esempio, nell'ambito del Piano Nazionale Esiti, che è quello che ci misura annualmente, regione per regione. Si precisa, tuttavia, che il DRG non è l'unico strumento utilizzato dalle direzioni, in particolare il flusso regionale consente di analizzare anche questi aspetti legati alle infezioni e trovare ambiti di miglioramento. Tuttavia, potrebbero essere trovati, nel corso dei prossimi anni, a livello regionale meccanismi incentivanti e premianti che tengano conto anche dei dati regionali che oggi rileviamo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Venturi.

La parola alla consigliera Sensoli per dichiararsi soddisfatta o meno della risposta. Prego.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Ringrazio l'assessore. Naturalmente mi riservo di leggere la risposta completa, visto che i tempi sono stretti. Ci tengo, però, ad insistere dicendo che, sebbene ad oggi, come diceva lei, assessore, non vi sia una dimostrazione di tutti i casi, riguardo alle nuove tecnologie riteniamo che comunque il sistema di precauzione, specialmente quando si tratta della salute dei pazienti, vada sempre applicato, soprattutto considerando l'aspetto della salute e della sicurezza, ma anche l'eventuale aspetto economico.

A tal proposito, sottolineo la questione relativa al sistema del rimborso dei ricoveri ospedalieri, perché prevedere un aumento della remunerazione della struttura sanitaria quando il paziente viene dimesso dopo aver contratto un’infezione correlata all'assistenza, paradossalmente potrebbe addirittura incentivare le strutture a non mettere in opera dei sistemi di prevenzione. Su questo, quindi, insisteremo. Così come insisteremo sulla necessità di attuare tutti i metodi che possono, anche in maniera non provata definitivamente a livello scientifico, essere precauzionali e preservanti la salute dei pazienti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

 

OGGETTO 937

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le risorse riguardanti le politiche per la sicurezza nel territorio bolognese. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all'oggetto 937: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le risorse riguardanti le politiche per la sicurezza nel territorio bolognese, a firma del consigliere Bignami.

Risponde il sottosegretario alla Presidenza Andrea Rossi.

La parola al consigliere Bignami per illustrare l'interrogazione in oggetto. Prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Preliminarmente devo dire che sono un po' dispiaciuto per il fatto che questa Assemblea non abbia ritenuto di organizzare anche solo un istante in ricordo della figura del cardinale Biffi. A tal proposito, mi scuso in anticipo con il sottosegretario per il modo succinto in cui illustrerò e risponderò, perché alle 10.30 avranno luogo i funerali di sua eminenza il cardinal Biffi. Anche per questo, credo che sarebbe stato opportuno rivolgere un pensiero alla memoria di Giacomo Biffi…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Bignami, chiedo scusa, dopo avremo la commemorazione del genocidio di Srebrenica, e l’Ufficio di Presidenza valuterà la commemorazione del cardinale Biffi in apertura della seduta pomeridiana. Ricordo che la presidente è appena andata al funerale.

 

BIGNAMI: Infatti anch'io spero di poterla raggiungere, ed è in questo senso che credo si potesse organizzare quanto da me richiesto, ma non voglio sottrarre altro tempo alla discussione.

In realtà l'infelice modalità con cui le interrogazioni a risposta immediata debbono essere poste, il sottosegretario Rossi sa meglio di me che esiste soltanto la possibilità di porre una domanda, mi ha costretto a porre in maniera polemica, ma non era mia intenzione, il quesito che formulo, ovvero il motivo per il quale la Regione non abbia inteso assegnare il contributo sul Piano per la Sicurezza al Comune di Bologna. Il costrutto logico, in realtà, è l'opposto, e probabilmente si evince dalla modalità con cui è stato esposto il quesito, ovvero se il Comune di Bologna abbia mai effettivamente richiesto questa forma di sostegno.

Lo chiedo perché in sede di articolo 30, ovvero l’accesso agli atti qualificato che i consiglieri regionali, ai sensi dello Statuto possono esercitare, abbiamo appreso che su tutta una serie di misure non sono state avanzate istanze di finanziamento, donde la domanda: il Comune di Bologna le ha richieste e la Regione non ha ritenuto di darle? Oppure il Comune di Bologna, come su altre politiche, penso ad esempio alle politiche di bike sharing, a proposito delle quali leggemmo che il Comune di Bologna non aveva mai chiesto finanziamenti alla Regione, che invece - devo dirlo - su questo tipo di tematiche è abbastanza generosa, oserei dire anche troppo, rispetto alle azioni di sostegno, non ha mai presentato istanza? Lo dico anche perché nei giorni scorsi su alcuni quotidiani abbiamo potuto leggere come invece diversi enti locali abbiano rilevato l'elargizione da parte della Regione di contribuzioni proprio per le politiche di contrasto alla criminalità.

Perché questa domanda? Perché oggi? Perché l'urgenza? Perché, purtroppo, a Bologna si sta registrando una escalation di fenomeni di criminalità comune - mi è stato insegnato, credo giustamente, che non si debba parlare di "microcriminalità", perché non è "micro" rispetto a nulla il verificarsi di fenomeni che offendono la persona e la sua sfera giuridica soggettiva -, escalation che pare non trovare un adeguato contrasto da parte dell’Amministrazione comunale, che peraltro lamenta un’assenza di risorse, donde il quesito di cui attendo la risposta da parte del sottosegretario Rossi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bignami.

La parola al sottosegretario Andrea Rossi per la risposta. Prego.

 

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente.

Voglio tranquillizzare il consigliere Bignami, e segnalo che sono stati ben tre i contributi erogati dalla Regione al Comune di Bologna, con la sottoscrizione di Accordi di programma ai sensi della legge regionale 4 dicembre 2003, n. 24. I tre contributi dal 2011 ad oggi hanno garantito al Comune di Bologna finanziamenti per 233 mila euro, di cui 125 mila per spese correnti e 108 mila per spese in conto capitale.

Nello specifico, molto rapidamente, poi le lascerò allegata la scheda sintetica dei tre progetti, il primo progetto, iniziato il 27 dicembre 2011 e terminato il 31 dicembre 2013, riguardava le “Aggregazioni giovanili: ritrovare la strada. Progetto di prevenzione della devianza”; il costo complessivo del progetto è stato di 44 mila euro, di cui a carico del Comune di Bologna 13.200 euro e a carico della Regione 30.800 euro.

Il secondo progetto "Pilastro al centro" iniziato il 16 dicembre 2013 e con data di termine il 27 giugno 2016, ha un costo complessivo di 100 mila euro, di cui 30 mila euro a carico del Comune di Bologna e 70 mila euro a carico della Regione Emilia-Romagna.

L'ultimo progetto riguarda la "Prevenzione comunitaria e il Potenziamento del sistema di video-protezione nel Comune di Bologna" ha avuto inizio il 14 ottobre 2014 e terminerà il 30 aprile 2016, comporta un costo complessivo pari a 190 mila euro, di cui 57 mila euro sostenuti dal Comune di Bologna e 133 mila euro sostenuti dalla Regione Emilia-Romagna.

A questi progetti, che si sono sostanziati in più interventi, come dicevo prima, tra spese correnti e conto capitale, relativamente alla sicurezza, si aggiunge nel 2012 un progetto con un finanziamento di circa 21 mila euro dal titolo “Fai la cosa giusta: progetto di educazione alla legalità e prevenzione della devianza giovanile”. Questi sono i progetti, che consegno al consigliere per opportuna conoscenza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, sottosegretario Andrea Rossi.

La parola al consigliere Bignami per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta. Prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Accetto volentieri le risposte, perché non trovano correlazione rispetto agli articoli 30, ma questa non è una novità, quindi ben volentieri ringrazio il sottosegretario dell’illustrazione puntuale, chiedendogli di poter poi venire in possesso dello scritto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bignami.

 

OGGETTO 938

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la posizione della Regione Emilia-Romagna circa le attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi in mare, anche in relazione al c.d. "Decreto Sviluppo". A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all'oggetto 938: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la posizione della regione Emilia-Romagna circa le attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi in mare, anche in relazione al "Decreto Sviluppo", a firma del consigliere Foti.

Risponde l'assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Foti per illustrare l'interrogazione in oggetto. Prego.

 

FOTI: Grazie, presidente.

L'interrogazione e l'urgenza della stessa derivano da una questione che è stata ricavata dalle agenzie.

Il 24 luglio la Regione Abruzzo ha fissato un incontro con numerosi rappresentanti politici delle regioni italiane per valutare l'opportunità prevista dalla Costituzione che cinque consigli regionali possono indire un referendum abrogativo di una norma contenuta nel "Decreto Sviluppo", esattamente l'articolo 35, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, riguardante le attività di ricerca, di proscrizione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare.

In altre parole, si tratta del tema delle trivellazioni, tema sul quale sono molto laico, nel senso che non faccio le barricate perché non ci siano, né faccio le barricate perché ci siano. Ritengo che sia un tema che il legislatore ha da tempo posto a livello nazionale all'attenzione dell’opinione pubblica e dell'ordinamento giuridico. È altrettanto vero però che ogni qualvolta queste norme si sono succedute o sono rimaste inapplicate o addirittura in Aula sono state espunte, come ricorderà bene l'attuale presidente dell'Assemblea legislativa, per il semplice motivo che da parte delle regioni vi è sempre stato un atteggiamento di totale chiusura su tutto.

A fronte di questa iniziativa che viene assunta dalla Regione Abruzzo, ma che ha avuto un consenso praticamente trasversale, perché il giudizio negativo viene dalle Marche, dal Molise, dalla Puglia, dalla Basilicata, dalla Calabria e da ultimo, ma sicuramente non meno significativo, se non altro perché direttamente interessato alla questione del Mare Adriatico, dal governatore del Veneto.

Ebbene, io penso che sia legittimo avere un chiarimento sotto il profilo politico-istituzionale da parte della Regione, cioè la Regione Emilia-Romagna, a fronte di queste iniziative, quale posizione assume? Ritengo che sia più importante opportuno apprenderla nell'Aula dell'Assemblea legislativa che leggerla a margine di qualche notizia di agenzia, donde la richiesta formulata nella presente interrogazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

La parola all'assessore Gazzolo per la risposta. Prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Dal testo dell’interrogazione e dalle sue parole sembra di capire che il consigliere Foti aderisca in pieno alla iniziativa di abrogare nel suo complesso l'articolo 35, comma 1, del decreto legislativo 22 giugno 2012, n. 83, convertito nella legge 7 agosto 2012, n. 134, con l'obiettivo di fermare lo sfruttamento petrolifero dell'Adriatico.

Si fa presente che l'articolo di cui si intende chiedere l'abrogazione prevede il divieto delle attività di ricerca, di prospezione, nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, sia all'interno del perimetro delle aree marine costiere, a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, sia nelle zone di mare poste entro le 12 miglia di costa lungo l'intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esistente delle suddette aree marine e costiere protette…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’assessore Gazzolo ha perfettamente ragione, dato il persistente brusio in Aula. Vi prego di fare silenzio.

 

GAZZOLO: Non sembra quindi opportuno promuovere l'abrogazione dell’intero articolo, in quanto si verrebbero a perdere importanti livelli di tutela e al contempo non si raggiungerebbe l'obiettivo di fermare lo sfruttamento. Appare al contrario opportuno esaminare e discutere su eventuali formulazioni contenute nell'articolo di legge che possano avere dato adito ad interpretazioni non coerenti…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Assessore, lei prosegua. Ripeto ai consiglieri il richiamo fatto precedentemente.

 

GAZZOLO: dicevo che appare al contrario opportuno esaminare e discutere su eventuali formulazioni contenute nell'articolo di legge che possano avere dato adito ad interpretazioni non coerenti con le finalità perseguite dal disposto normativo. Pertanto, la Regione interverrà nelle opportune sedi istituzionali portando il proprio contributo, e affinché la normativa nazionale si ispiri pienamente al dettato della strategia marina e degli indirizzi comunitari della cosiddetta Blue Growth, un approccio integrato che consenta lo sviluppo armonico di diversi settori tutelando l'ambiente e l'ecosistema marino.

Va peraltro sottolineato che la Regione Emilia-Romagna, nei pareri espressi sulla compatibilità ambientale dell’attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi in mare, ha sempre formulato il proprio giudizio sulla base dei reali impatti attesi a seguito di interventi proposti, considerando e correlando le specificità delle operazioni in progetto e dei siti di localizzazione. Ha pertanto espresso parere favorevole sull'attività di ricerca e coltivazione esclusivamente nelle zone in cui dette attività non implicavano impatti significativi, risultando sostenibili per il territorio, e sempre impartendo precise prescrizioni volte a mantenere il controllo ambientale, in particolare il controllo della subsidenza. Ha espresso parere negativo sulla ricerca o la coltivazione, qualora in sede di istruttoria fossero emerse criticità tali da sconsigliarne l'attuazione.

Dico questo perché ribadiremo anche in sede di Coordinamento regionale Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni tali posizioni. Su questi aspetti vogliamo lavorare, migliorando e potenziando le sinergie, mettendo in atto metodologie condivise di valutazione e superando le questioni relative alle competenze statali e regionali, nonché il pieno rispetto delle 12 miglia. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Foti per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta. Prego.

 

FOTI: Grazie, presidente.

All'assessore posso dire che pare abbia capito male, perché se lei legge bene, a differenza dei suoi uffici, la mia interrogazione, noterà che non c'è una presa di posizione a favore del referendum. Lo dico perché basta leggerla, tanto è vero che si chiede la posizione della Giunta regionale.

Devo dire, inoltre, che ho capito bene che si è espresso un parere negativo da parte dell'assessore, a nome della Giunta, sull’abrogazione dell'articolo 35. In realtà, com'è noto, il quesito referendario proposto non da me, ma da una serie di regioni, delle quali forse solo il Veneto è amministrato dal centro-destra, tutte le altre sono regioni di centro-sinistra o di sinistra, riguarda l'articolo 35, ma limitatamente al comma 1.

Sempre sul tema, quello che rileva è solo una riflessione, che mi pare sia contenuta in quanto ha detto l'assessore Gazzolo, la quale dice: “noi non siamo per l'abrogazione”, però dice testualmente: “la formulazione dell'articolo di legge oggi ha mosso delle interpretazioni non coerenti con la lettera della normativa". È evidente, però, che queste interpretazioni, scusatemi, non so chi le abbia fatte. Il legislatore nazionale non le ha fatte perché ha fatto la norma. Se vi sono delle interpretazioni non coerenti con la normativa, queste non possono che essere state fatte dalle Regioni, quindi è sempre un problema riferito alle Regioni. Se, invece, si ritiene che la norma così come è scritta non sia sufficientemente chiara, che la si scriva meglio o si proponga di scriverla meglio.

Io, ripeto, non mi iscrivo al partito del "No" e non mi sono mai iscritto al partito del "No". Debbo dire che la conclusione cui si è arrivati è che la Regione, penso nel passato, abbia espresso parere favorevole dove non vi erano impatti significativi e nel pieno controllo della subsidenza. Io penso che sotto questo profilo non ci sia nulla da eccepire, ma, assessore Gazzolo, non le sfuggirà che questo è tema politico. Il fatto che alcuni presidenti di Regione decidano il 24 di luglio... tra cui il suo collega della Regione Abruzzo, del quale le ho risparmiato le numerose dichiarazioni, ad un certo punto ho evitato di virgolettarle per carità di patria; però debbo dire che organizza questa riunione, una riunione nella quale addirittura non si chiede, come lei chiedeva prima, un'eventuale modifica normativa, ma si chiede alle Regioni di avvalersi di un articolo della Costituzione che prevede l'approvazione da parte di cinque Consigli regionali dello stesso quesito referendario, che comporta un referendum sul territorio nazionale, la qual cosa io personalmente sconsiglio perché non raggiungerebbe ovviamente il quorum e sarebbe una spesa inutile.

Ritengo, peraltro, assessore Gazzolo, che ogni utile iniziativa volta a dare un'interpretazione chiara all'articolo 35, comma 1, non giovi soltanto alla Regione Emilia-Romagna, ma anche all'intero sistema economico del Paese.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

 

OGGETTO 928

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le modalità di erogazione dei servizi radiologici riguardanti l'Ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria. A firma del Consigliere: Pompignoli

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Risponderà l'assessore Venturi.

Prego, consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Non credevo di tornare sul tema dell'ospedale Sacra Famiglia dopo le promesse che il presidente Bonaccini e l'assessore Venturi avevano fatto qualche mese fa circa il fatto che questo ospedale non sarebbe stato depotenziato o non avrebbe subito tagli. Invece leggiamo sui giornali che in realtà ci sono stati tagli al reparto infermieristico e una drastica contrazione dell'orario dei medici presenti in corsia, che sono reperibili solo fino alle ore 14.00, quindi le emergenze vengono dirottate agli ospedali di Rimini e Cattolica, con grave disagio per gli abitanti di Novafeltria.

Chiediamo alla Giunta di capire se effettivamente corrispondono al vero queste notizie e come intende porre rimedio. Attendo la risposta dall'assessore Venturi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pompignoli.

La parola all'assessore Venturi.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente. Per essere chiari, neanch'io credevo che ci fosse necessità di ritornare sul tema dell'ospedale dopo non le promesse, ma semplicemente le cose che abbiamo detto e che manterremo relativamente all'inserimento dell'ospedale di Novafeltria all'interno dei presidi che sono tutelati dal fatto che sono in zone particolarmente disagiate. Questo, però, è un ragionamento che riguarda tutti i piccoli ospedali. Io capisco la preoccupazione per cui, quando succede qualcosa o viene a mancare qualcuno, è un disegno fatto per smantellare, ma le stesse cose succedono anche nei grandi ospedali, in particolare d'estate, specialmente se, come è accaduto a Novafeltria, vengono a mancare contemporaneamente quattro medici radiologi ed è chiaro che mettono in ginocchio un servizio. È evidente, e lo dico per tutti coloro che sono interessati come me ai piccoli ospedali, che non possiamo far diventare i piccoli ospedali più importanti dei grandi ospedali.

Quando succede qualcosa, io capisco che c'è il controllo sociale, il posto è piccolo e quindi ci sono particolari problematiche per cui tutto fa pensare che ci sia il disegno e la dietrologia che vogliamo chiudere l'ospedale, ma in questo caso me la cavo nella risposta dicendo che si è resa necessaria la riduzione dell'orario di presenza dei radiologi perché improvvisamente sono mancati quattro medici e ci si trovava in un periodo di ferie estive perciò era anche difficile rimpiazzarli in tempi brevi. Comunque l'Azienda USL della Romagna ci assicura che dai primi giorni di agosto verrà di nuovo garantita la presenza del radiologo dalle 8.00 alle 20.00 avendo risolto le gravi difficoltà di reclutamento del personale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Venturi.

La parola al consigliere Pompignoli per l'eventuale replica.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. La risposta dell'assessore Venturi è soddisfacente nella parte in cui dice che gli infermieri o comunque il personale medico improvvisamente è venuto meno, quattro medici sono venuti meno, e ovviamente si riprenderà quello che è l'iter normale delle emergenze dell'ospedale Sacra Famiglia, come ci è stato riferito, dal primo di agosto. Credo che comunque siano temi che preoccupano la cittadinanza perché ovviamente, venendo a mancare un presidio dalle 14.00 alle 20.00, è ovvio che gli stessi abitanti siano in difficoltà quando succedono delle emergenze.

Prendo atto della risposta e la ringrazio, assessore.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pompignoli.

Abbiamo così concluso la parte riguardante le interrogazioni a risposta immediata.

 

Commemorazione del genocidio avvenuto a Srebrenica

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prima di iniziare i lavori dell'Aula vi chiedo un attimo di attenzione per commemorare la ricorrenza del ventesimo anniversario della strage di Srebrenica, il più grande eccidio di civili in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale. Si trattò di un vero e proprio genocidio, una pagina tragica della storia della nostra Europa che ancora interroga tutte le nostre coscienze.

Come concordato nella riunione dei Capigruppo della settimana scorsa e con l'Ufficio di Presidenza, vi chiedo, nel ricordare questa tragedia, un minuto di silenzio.

 

(L’Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)

 

Cordoglio per la scomparsa del Cardinale Giacomo Biffi

 

PRESIDENTE (Rainieri): Vista la richiesta del consigliere Bignami e sentita anche la presidente, che oggi si è recata al funerale del Cardinal Biffi, abbiamo ritenuto di esprimere cordoglio per la scomparsa del Cardinal Biffi in questo momento piuttosto che all'apertura dei lavori pomeridiani.

L'Arcivescovo Emerito di Bologna Sua Eminenza Cardinal Giacomo Biffi è scomparso sabato dopo una lunga malattia. Già il presidente Bonaccini, a nome dell'intera Regione, e la presidente dell'Assemblea Saliera, a nome dell'Aula, hanno espresso il nostro cordoglio per la morte di una delle figure più autorevoli e autonome della storia recente della nostra comunità. In rappresentanza dell'Assemblea, sabato la presidente si è recata all'apertura della camera ardente e ora sta partecipando alla cerimonia funebre in corso nella cattedrale di San Pietro.

Vi chiedo un minuto di silenzio per ricordare la figura di Sua Eminenza Cardinale Giacomo Biffi.

 

(L’Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)

 

OGGETTO 749

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Legge comunitaria regionale per il 2015» (9)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

OGGETTO 750

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Collegato alla legge comunitaria regionale 2015 - Abrogazioni di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali» (10)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

 

(Ordine del giorno 749-750/1 - oggetto 965 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Il testo n. 11/2015 e il testo n. 12/2015 sono stati licenziati dalla Commissione "Bilancio, Affari generali ed istituzionali" nella seduta del 6 luglio 2015.

Il Progetto di Legge comunitaria regionale è composto da 41 articoli e da scheda tecnico-finanziaria.

Il Progetto di Legge Collegato è composto da 3 articoli.

Il relatore della Commissione, consigliere Luca Sabattini, ha presentato relazione scritta.

Il relatore di minoranza, consigliere Stefano Bargi, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Il procedimento di discussione è il seguente:

relazione di maggioranza;

relazione di minoranza;

eventuale relazione della Giunta;

dibattito generale congiunto sui due oggetti;

eventuale replica dei relatori;

eventuali conclusioni della Giunta;

esame dell’articolato della Legge comunitaria regionale;

esame dell'articolato del Collegato;

dichiarazioni di voto finali congiunte sulle due leggi;

separate votazioni delle leggi nel loro complesso (palesi, attraverso l’uso del dispositivo elettronico).

Come da accordi nell'Ufficio di Presidenza, abbiamo ritenuto di contingentare i tempi per i relatori e per i gruppi consiliari nel modo seguente:

per il relatore di maggioranza 30 minuti comprensivi di relazione ed eventuale replica;

per il relatore di minoranza 30 minuti comprensivi di relazione ed eventuale replica;

per la Giunta 45 minuti comprensivi di relazione ed eventuali conclusioni.

Per il dibattito generale congiunto sui due oggetti, l'esame dell'articolato della Legge comunitaria regionale, l'esame dell'articolato del Collegato e le dichiarazioni di voto finali congiunte sulle due leggi il tempo è di 4 ore e 15 minuti così suddiviso tra i gruppi:

Partito Democratico 96 minuti

Lega Nord-Emilia e Romagna 45 minuti

Movimento 5 Stelle 33 minuti

Forza Italia 24 minuti

Sinistra Ecologia Libertà 24 minuti

Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale 21 minuti

L’Altra Emilia-Romagna 21 minuti

oltre, eventualmente, il tempo per i dissenzienti.

Iniziamo ora la discussione con la relazione del consigliere Sabattini, relatore della Commissione.

 

SABATTINI, relatore della Commissione: Grazie, presidente. Il nostro ordinamento nazionale ha sempre incontrato moltissime difficoltà nel garantire una puntuale osservanza degli obblighi comunitari, in particolare delle direttive, rispetto alle quali l'Italia ha accumulato notevoli ritardi spesso non rispettando i termini di scadenza in esse previsti. Tale stato di cose ha permesso l'avvio di numerose procedure di infrazione verso il nostro Paese, creando sofferenze per la finanza e per la Cosa pubblica.

Il provvedimento in esame costituisce l'attuazione del meccanismo di partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione e all'attuazione del diritto comunitario così come previsto dalla legge regionale n. 16/2008 e recepisce le disposizioni contenute in una serie di atti dell'Unione europea che hanno recentemente innovato la disciplina in diversi settori.

In particolare, la proposta legislativa in esame trae origine dalla risoluzione di chiusura della Sessione comunitaria dell'Assemblea legislativa dello scorso anno. Detta risoluzione conteneva l'invito della Giunta regionale a presentare un progetto di legge comunitaria regionale quale seguito del recepimento da parte dello Stato della direttiva n. 75/2010 relativamente alle emissioni industriali e della direttiva n. 24/2004 concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi alla sanità transfrontaliera.

Peraltro la proposta si inquadra in un contesto legislativo regionale fortemente in movimento in quanto caratterizzato dal processo di riordino istituzionale (l'abbiamo visto con l'iter iniziato nelle Commissioni) delle funzioni del sistema regionale e locale in attuazione della legge n. 56/2014 (Legge Delrio) e dei relativi procedimenti e atti attuativi.

Va infine sottolineato che il Progetto di legge comunitaria regionale per il 2015 si collega, nell’ambito della Sessione comunitaria 2015, al Progetto di legge di riforma concernente la tutela dei Sinti e dei Rom (progetto di legge che vedremo nel pomeriggio) e con il Progetto di legge del Collegato, che ha un carattere meramente tecnico.

La proposta in esame, pertanto, apporta numerose modifiche all'ordinamento regionale in materia di ambiente, assistenza sanitaria, produzioni agroalimentari e semplificazione di specifici procedimenti.

In particolare, con riferimento al tema dell'ambiente si intende adeguare la normativa regionale (legge regionale n. 21/2004) alle modifiche intervenute a livello europeo e nazionale in materia di prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento. L’intervento in questo settore discende dall'adozione in ambito comunitario della direttiva n. 75/2010.

L'iter del progetto di legge ha visto anche un'udienza conoscitiva, che è stato il luogo nel quale è stato possibile interagire e confrontarsi con gli stakeholder intervenuti, è stato il luogo nel quale il dialogo con la società emiliano-romagnolo, o quella parte di essa che ha inteso ragionare su questa proposta di legge, ha recuperato concretezza e vitalità. Le sollecitazioni giunte dal Tavolo regionale per l'imprenditoria e da Confindustria hanno consentito di apprezzare alcune proposte di miglioramento del testo proposto.

Nell'udienza conoscitiva la proposta di legge ha destato grande attenzione per tutti gli aspetti in essa contenuti. In particolar modo è emersa la possibilità di svolgere in questa sede un'importante attività di revisione normativa e di semplificazione dell'ordinamento regionale, in particolare per le leggi n. 21/2004 e n. 24/2000.

Cosa cambia rispetto al passato con questa legge? L'impianto della norma, che ovviamente ha un carattere fortemente tecnico, poggia su due pilastri fondamentali: semplificazione ed efficienza.

Quanto alla prima, il testo reca una serie di interventi tesi a semplificare adempimenti e procedure nel rispetto dell'idea che solo attraverso un'opera articolata di razionalizzazione si possano amministrare territori o processi.

Sono numerosi, da questo punto di vista, gli elementi innovativi. Si ricordano brevemente, prima di essere esaminati nel prosieguo della relazione con maggiore dettaglio, le procedure semplificate per l'Autorizzazione integrata ambientale. Tra queste è in rilievo il superamento dell'istituto del rinnovo dell'istanza con lo strumento del riesame, che permette al soggetto economico richiedente, al momento della scadenza dell'AIA, di riesaminare la propria pratica aggiungendo eventuale documentazione relativa a modifica dell'impianto, salvaguardando così quella mole di documenti presentati in sede di prima richiesta. Al contempo non cala l'attenzione sulle irregolarità e gli illeciti, anzi, si irrigidisce il sistema sanzionatorio e si assumono severi standard europei nella definizione dei livelli di immissione di sostanze inquinanti.

Altri esempi di semplificazione della normativa si trovano nell'adeguamento all'ordinamento comunitario delle norme relative all'organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, che, come è noto, riguardano sul territorio regionale 21 organizzazioni di produttori (13 nel settore vegetale e 8 in quello animale) che associano 24 mila produttori agricoli per un fatturato di più di 400 milioni di euro.

Infine, ma non meno importante, con il Collegato alla proposta di legge si effettua una revisione delle norme non più finanziate o che hanno esaurito la propria ragione d'essere e mai espressamente abrogate, svolgendo così un'importante opera di alleggerimento del corpus normativo.

Quanto all'efficienza, la stella polare che ha guidato l'azione normativa è stata l'attuazione del concetto economico puro dell'efficienza ovvero: garantire a minori costi il raggiungimento dei medesimi risultati. È stato assunto come prioritario (come, ad esempio, nel caso delle norme sull'edilizia) l'impegno a ridurre oneri individuando criteri univoci per il mutamento delle destinazioni d'uso, senza dimenticare l'inasprimento normativo contro il bracconaggio per rendere le norme più efficaci nel combattere questo fenomeno che sta colpendo in modo importante in alcune zone del territorio regionale.

Vediamo più nel dettaglio le materie toccate dalla legge.

Dall'articolo 2 all'articolo 22 parliamo di Autorizzazione integrata ambientale. L'obiettivo dichiarato dalla direttiva comunitaria è quello di estendere il campo di applicazione della precedente normativa e contemporaneamente restringere la discrezionalità degli Stati membri relativamente alle condizioni di rilascio delle autorizzazioni. Tale intendimento è stato recepito dal decreto legislativo n. 46/2014. Nell’adeguare la legge regionale n. 21/2004 la Regione ovviamente fa propri gli obiettivi e le scelte di tali strumenti normativi sovraordinati.

In primo luogo la proposta di legge regionale in esame conferma i principi posti a base della disciplina dell'AIA (Autorizzazione integrata ambientale). Lo scopo è quello di evitare o, qualora non sia possibile, di ridurre le emissioni nell'aria, nell'acqua e nel terreno. Si introduce un approccio integrato poiché, diversamente, approcci distinti nel controllo delle emissioni nell'aria, nell'acqua o nel terreno potrebbero incoraggiare il trasferimento dell'inquinamento tra i diversi settori ambientali anziché proteggere l'ambiente nel suo complesso.

Quanto ai valori limite di emissione, i parametri e le misure tecniche equivalenti devono basarsi sulle migliori tecniche disponibili. Assumono rilievo le caratteristiche tecniche dell'impianto, la sua posizione geografica e le condizioni ambientali locali.

Infine si introducono la possibilità di accesso del pubblico all’informazione e la partecipazione del pubblico alla procedura di autorizzazione.

L’AIA è un meccanismo estremamente complesso (vi assicuro che studiare questa normativa è stato tutt'altro che semplice). Si tratta di un'autorizzazione per la gestione degli impianti e differisce dalla DIA che è un'autorizzazione per la realizzazione degli stessi. Entrambe AIA e DIA tendono ad individuare un sistema che consenta di tenere sotto controllo in maniera adeguata gli impianti e spingono a verificare quali effetti sull'ambiente abbiano gli impianti stessi. Tenere in conto questi aspetti può essere utile anche per il gestore per risparmiare risorse ed immettere meno emissioni nell’ambiente.

L’Italia ha recepito in ritardo le modifiche della direttiva europea, che fondamentalmente riguardano il nuovo valore delle BAT (Best available technique). Oggi esistono circa un centinaio di BAT ancora non tutte recepite.

Viene recepita inoltre, sempre all'interno della parte che riguarda l'Autorizzazione integrata ambientale, l'obbligo di produrre, da parte del soggetto richiedente, la "Relazione di riferimento" sullo stato di qualità di suolo e delle acque sotterranee. Dati alcuni requisiti, tra cui la produzione, l'utilizzo e lo scarico di sostanze pericolose, viene prevista la "Relazione di Riferimento", che definisce lo stato qualitativo di suolo e sottosuolo al momento della richiesta dell'autorizzazione. Tale documento diviene parte integrante dell'AIA e deve essere presentato unitamente alla domanda.

Tra le altre modifiche della disciplina previgente si può osservare anche l'obbligo dell'Autorizzazione integrata ambientale anche per le attività collegate.

Infine - credo che questa sia un'introduzione importante - si introduce il piano regionale del monitoraggio e dei controlli realizzato sulla base degli indirizzi della Giunta e delle sollecitazioni emerse nell'ambito dei controlli programmati. A ciò si aggiunge la scelta di mantenere alcune previsioni della legge regionale n. 21 al fine di dare continuità ad alcune scelte di semplificazione dei procedimenti amministrativi e di garantire la non pubblicità dei processi produttivi per ragioni di segreto industriale o commerciale. Su tale punto insisteva anche una sollecitazione venuta, durante l'udienza conoscitiva, da parte delle organizzazioni industriali.

Per di più si è scelto di introdurre nella proposta in esame il criterio del riesame dell'AIA anziché il rinnovo, come dicevo prima, poiché questo implica una grossa semplificazione sia dal punto di vista degli uffici, ma soprattutto dal punto di vista della presentazione della domanda di rinnovo dalla stessa.

In ultimo, con l'emendamento accolto all’articolo 5 si è inteso favorire la partecipazione al gruppo di coordinamento delle autorità competenti per promuovere l'omogeneità, lo scambio e la condivisione dei contenuti tecnico-scientifici delle procedure alle associazioni di rappresentanza delle imprese. Lo scopo è quello di porre in primo piano la relazione con tali soggetti nell'adozione delle direttive applicative della legge 21. Il punto ha recepito uno stimolo importante emerso anche questo in udienza conoscitiva, che integra una nuova modalità di agire ove la relazione con i soggetti chiamati a programmare e a svolgere i controlli e ad attuare la presente legge è un punto importante teso a qualificare la proposta di legge in esame. Questo sempre nell'ottica della semplificazione e dell'efficienza nella volontà di velocizzare le risposte, senza nessun passo indietro sui controlli e sulla tutela ambientale.

Importante è anche la diminuzione dei tempi, a fronte di un emendamento largamente condiviso, del riesame per le installazioni certificate sia EMAS, che passa a 100 giorni, sia ISO 14001, che passa 130 giorni, quindi tempi abbreviati, con il lavoro in Commissione, recependo una sollecitazione anche questa venuta dalle organizzazioni imprenditoriali.

Veniamo all'articolo 23, che parla di assistenza sanitaria transfrontaliera.

In data 5 aprile 2014 è entrato in vigore il decreto legislativo n. 38/2014 di recepimento della direttiva n. 24/2011 del Parlamento Europeo. Il decreto legislativo, conformemente alle disposizioni contenute nella direttiva, sancisce il diritto e la libertà dei pazienti di fruire, in uno Stato membro UE diverso da quello di provenienza, delle stesse prestazioni sanitarie che il Servizio sanitario nazionale avrebbe offerto al paziente nel proprio Paese in base ai LEA nazionali. In ottemperanza alle disposizioni contenute nella direttiva, il decreto legislativo ha previsto la costituzione del Punto di contatto nazionale presso il Ministero della Salute, volto a rispondere alle esigenze informative sia dei pazienti iscritti al Servizio sanitario nazionale, sia dei pazienti assicurati dal Servizio sanitario di un altro Stato dell'Unione europea anche se residenti in Italia.

La Regione, per facilitare l'accesso ad un'assistenza sanitaria transfrontaliera sicura e di alta qualità e promuovere la cooperazione in materia di assistenza sanitaria tra gli Stati membri, deve prevedere apposite linee guida in applicazione delle linee guida nazionali. Le predette linee guida devono individuare i centri autorizzatori di riferimento nell'ambito dell'organizzazione delle singole Aziende per la valutazione clinica e la verifica amministrativa delle domande di autorizzazione all'accesso delle prestazioni e per le domande di verifica.

Le Regioni, infine, in coerenza con quanto previsto dall'articolo 2 del recente Patto per la salute, devono allocare e definire i compiti e le modalità organizzative del Punto di contatto regionale.

Altro punto centrale della Legge comunitaria è sicuramente la modifica alla legge n. 24/2000, che interessa gli articoli dal 24 al 32.

L'entrata in vigore del Regolamento UE n. 1308/2013 recante "Organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli" ha reso necessario procedere all'adeguamento della legge regionale n. 24/2000. Questa disegnava un quadro normativo delle organizzazioni di produttori e delle organizzazioni interprofessionali abbastanza simile a quello delineato dalla normativa europea. La legge regionale n. 24 ha consentito, come dicevamo prima, che in Emilia-Romagna possano oggi operare 21 organizzazioni di produttori che associano 24 mila produttori agricoli per un fatturato di oltre 400 milioni di euro, mentre sono state riconosciute ed operano organizzazioni interprofessionali nel settore del pomodoro, dei suini e della pera.

Solo la presenza di un sistema organizzato della produzione agricola consente di confrontarsi adeguatamente con l'industria di trasformazione e con il mercato più in generale, mentre la presenza di organizzazioni interprofessionali può favorire l'integrazione di tutte le parti della filiera (sappiamo qual è la grande difficoltà nella distribuzione del margine all'interno della filiera, che vede spesso i produttori essere l'anello più debole della catena) offrendo uno strumento organizzativo che prova a risolvere le difficoltà di collocamento dei prodotti agricoli e il problema dell'equa distribuzione del valore aggiunto dei prodotti stessi. Si è perciò previsto un adeguamento della normativa sugli aiuti di Stato, prevedendo, peraltro, l'applicazione del regolamento di esenzione dall'obbligo di notifica, con benefiche conseguenze dal punto di vista dello snellimento delle procedure.

All'interno della normativa modificata vengono previste e citate anche le associazioni di Organizzazioni di prodotto. Nel proporre le modifiche alla legge n. 24/2000, si riduce dal 75 per cento al 50 per cento la percentuale di produzione da conferire direttamente ai soggetti delle Organizzazioni di prodotto perché così si intende abbassare quel vincolo di base per favorire l'ingresso nelle Organizzazioni di prodotto dei soggetti economici che oggi ne sono fuori. Con la stessa logica si vanno anche a diminuire i tempi per esercitare eventualmente il diritto di recesso dalle stesse Organizzazioni di prodotto e i relativi preavvisi da fornire, senza dimenticare che il parametro introdotto al 50 per cento trova nella discussione ministeriale un punto di riferimento, anche se la legge del Collegato non è ancora stata approvata, ma diciamo che questo dovrebbe essere il punto di caduta.

Ampliare l'elasticità che viene consentita alle Organizzazioni di prodotto stesse per la gestione delle situazioni di deroga rappresenta la scelta di favorire una valutazione puntuale che l'Organizzazione di prodotto potrà fare caso per caso. La filosofia risiede nel riconoscere che è lo statuto dell'Organizzazione di prodotto che stabilisce la percentuale di conferimento del prodotto da parte dei soci, che normalmente si attesta su una percentuale che è tra il 100 per cento e il 75 per cento. La modifica non impedisce assolutamente il mantenimento di tale situazione, ma va nella direzione di rendere più flessibile l'autorizzazione.

Altre norme toccate dalla Legge comunitaria riguardano l'articolo 33 che regola gli adempimenti richiesti per la realizzazione, la connessione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica, introducendo una semplice comunicazione senza nessun vincolo. Come sapete, oggi, per l'installazione dei pannelli fotovoltaici o solari sopra le abitazioni, non è previsto nessun documento autorizzativo, non lo sarà neanche dopo, ma è necessaria semplicemente una comunicazione per la gestione complessiva della rete elettrica.

Gli articoli 34 e 35 concernono il tema che dicevamo in premessa della destinazione d'uso. Nell'articolo 34 si semplifica la disciplina del mutamento di destinazione d'uso prevista dalla legge n. 15/2013, in attuazione dei principi stabiliti dall’articolo 23-bis del DPR n. 380/2001. Insomma, si introducono criteri univoci per il mutamento delle destinazioni d'uso con meccanismi auto-applicativi della normativa che prevedono l'introduzione di categorie funzionali, riducendo estremamente la possibilità di frazionare gli stessi. Oggi vediamo in tanti regolamenti dei nostri Comuni la previsione di tantissime sottocategorie, che portano ovviamente anche una grande difficoltà nei cambi di destinazione d'uso. Con questo provvedimento andiamo a semplificare estremamente il quadro introducendo 7 categorie funzionali e prevedendo che il cambio di destinazione d'uso avvenga soltanto tra una categoria funzionale e l'altra. In più questo mutamento legislativo comporta anche una diminuzione degli oneri collegati ai cambi di destinazione d'uso perché soltanto il cambio funzionale tra una categoria e l'altra prevedrà un aumento del carico urbanistico e quindi i conseguenti oneri collegati.

Per quello che riguarda altre disposizioni più nel dettaglio, gli articoli dal 36 al 39 introducono la semplificazione per le certificazioni sanitarie in materia di tutela della salute in ambito scolastico cancellando l'obbligo della presentazione del certificato medico per le assenze superiori ai cinque giorni, a parte per un caso specifico previsto dalla legge.

Altre modifiche riguardano la legge n. 11/2012 relativa alla pesca. Tali modifiche sono tese in primo luogo a far fronte ad alcune criticità emerse in fase di attuazione della norma in questione. Le proposte di modifica tendono a contrastare il fenomeno del bracconaggio sui corsi d'acqua emiliano-romagnoli, con particolare riferimento al fiume Po. Inoltre vengono inasprite le sanzioni per tipologie di pesca con sostanze tossiche, esplosivi, corrente elettrica.

In più ci sono alcuni interventi puntuali che toccano l'Istituto dei Beni culturali artistici e naturali. Si attribuiscono altre attività all'Istituto e si modifica il percorso un po' farraginoso dell'approvazione dei bilanci dell'Istituto dei Beni culturali introducendo la procedura più comune per tutti gli enti e le agenzie della Regione, quindi l'approvazione in Giunta e il passaggio in Commissione per il parere.

Inoltre, collegato alla Legge comunitaria vi è il Collegato alla stessa, che è una novità. Questo progetto di legge rappresenta uno dei tasselli della legislazione che quest'anno si collega alla Sessione comunitaria come legislazione attuativa della fase discendente, insieme al Progetto di legge comunitaria regionale ed al Progetto di legge per la tutela dei Sinti e di Rom.

Si tratta, in questo caso, di un progetto di legge di natura meramente tecnica in quanto prevede l'abrogazione di leggi regionali, regolamenti e norme che sono già assolutamente superate sulla base dell'ordinamento attuale.

Sicuramente questa legge compie la medesima operazione già attuata dalla legge regionale n. 28 della fine del 2013 che andò ad abolire 67 leggi e regolamenti.

Nell'attuale visione della Sessione comunitaria, essa rappresenta l'adozione del sistema REFIT normativo, che è analogo alle operazioni di manutenzione del corpo normativo che l'Unione europea attua nell'ambito del programma REFIT per lo snellimento del quadro normativo della nostra legislazione. Il progetto di legge rende, quindi, periodica e collegata alla Sessione comunitaria (questo è il primo anno, ma sarà un provvedimento collegato a tutte le leggi comunitarie che verranno fatte anno dopo anno) questa attività dedicata alla specifica manutenzione legislativa. Il Collegato, quindi, ha questa finalità e farà parte della Sessione comunitaria anche nei prossimi anni.

Il progetto di legge, composto da tre articoli, va ad abrogare 38 leggi regionali e varie norme specifiche.

Ho concluso. Vorrei soltanto ringraziare, vista anche la complessità della norma e la tecnicità della stessa, la struttura tecnica regionale, che credo abbia assistito me come relatore, il relatore di minoranza e le Commissioni. Penso al dottor Di Stefano, alla dottoressa Chiarini, al dottor Santangelo, al dottor Barchi, che sono stati sempre estremamente disponibili.

Voglio anche ringraziare, visto che per me è la prima esperienza da relatore, per la grande collaborazione che ho trovato in tutti quanti i commissari, con i quali, credo, abbiamo provato a fare un buon lavoro di assembramento e di sintesi di tutte quelle che erano le istanze. Vi ringrazio per la disponibilità e il lavoro che abbiamo svolto insieme.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sabattini.

La parola al consigliere Bargi.

 

BARGI, relatore di minoranza: Grazie, presidente. Visto che il collega Sabattini ha concluso il suo intervento con i ringraziamenti, mi unisco anch'io ai ringraziamenti nel ringraziarlo per la sua disponibilità in quanto direi che per la prima volta siamo arrivati con un progetto di legge in aula senza magari proporre emendamenti che poi vengono bocciati, a parte qualche accorgimento che è emerso oggi e che vedo sta arrivando. Direi che stavolta è stato fatto un lavoro a modo, in cui siamo potuti entrare all'interno del provvedimento normativo e lo abbiamo potuto sviscerare in Commissione per arrivare in aula con le idee chiare, senza bisogno di tutto quel trantran che di solito arreca solo confusione ai lavori.

Venendo alla legge in sé, ovviamente non voglio ripetere tutta la parte tecnica perché è già stata appena esaustivamente illustrata, invece per quanto riguarda quelle che sono le criticità e i temi più salienti dei vari titoli della Legge comunitaria vorrei far presente che guardando un po' la versione corrispettiva delle Regioni a noi vicine, in particolare Veneto e Lombardia, di questo provvedimento, è di due pagine in cui ci sono aggiustamenti relativi alle direttive europee, ai regolamenti europei e a quelle che sono le modifiche poi apportate dalle norme nazionali, da questi provvedimenti dell'Unione, che ovviamente vengono recepite dalle norme regionali. Noi invece abbiamo una legge un po' più corposa, in cui vengono trattati anche argomenti che non riguardano direttamente le direttive europee; abbiamo un Collegato che, come veniva ricordato prima, prevede tutta una serie di abrogazioni, cosa che viene fatta anche in altre Regioni, ma in maniera scollegata da quello che è un provvedimento che ovviamente, per la sua natura così corposa e così variegata per i temi trattati, ha attirato l'attenzione di un po' tutti i consiglieri.

Per quanto riguarda il Titolo II, le modifiche normative relative all'AIA, la certificazione ambientale, ci viene da dire che tutta la sua corposità in realtà non fa altro che richiamare continuamente quelle che sono norme nazionali. Quali sono i punti realmente salienti di questo strumento per la nostra regione, per la nostra legge regionale? Ovviamente l'ente certificatore che qui viene individuato nella Provincia, ma sappiamo benissimo che abbiamo in corso tutto l'iter per il riordino istituzionale, che quindi potrebbe prevedere tutt'altro tipo di definizione dell'ente certificatore. Quindi, quello che è uno dei capisaldi attribuiti alla parte di norma regionale e non a riferimenti a leggi statali o direttive europee, in realtà è puramente aleatorio al momento, non sappiamo se sarà proprio così o se, con la nuova legge sul riordino, cambieremo le carte in tavola.

L'altro aspetto che invece mi sembra rilevante, molto rilevante, perché in realtà introduce quella che può essere vista come un'agevolazione, quindi come una direzione che la Regione vuole dare - e la dà questa Regione, ma non è detto che lo facciano altre Regioni, non è detto che lo facciano altri, quindi è una scelta autonoma - è il recepimento di quell'emendamento emerso dall'audizione conoscitiva e sottoscritto dai vari gruppi dell'Assemblea relativo al fatto che per le imprese che hanno già certificazioni EMAS o ISO ci sono tempi più brevi per avere il rilascio delle certificazioni AIA, perché, come veniva ricordato anche in Commissione, i criteri EMAS sono vicini a quelli utilizzati per l'AIA, quindi giustamente si cerca di premiare chi va in questa direzione. Sappiamo che è una certificazione volontaria, sappiamo che l'impresa sceglie volontariamente, tramite questo istituto, come stabilito dall'Unione europea, di certificarsi perché ha un certo tipo di impatto ambientale, quindi mette a disposizione i suoi dati. Abbiamo potuto fare una piccola ricerca e abbiamo visto che l'Emilia-Romagna, quando emerse questo istituto, era una delle regioni che contava più aziende certificate EMAS, ma se deve essere solo un impegno e non c'è nessun tipo di vantaggio, ovviamente gli imprenditori smettono di fare questa certificazione, tanto che, al contrario di altre regioni, qui abbiamo avuto una flessione di aziende certificate EMAS. Eppure se vogliamo puntare sul basso impatto ambientale, sui crismi che orientano questo tipo di certificazioni, bisogna che andiamo in questa direzione, quindi sicuramente da questo punto di vista c'è un plauso per la scelta adottata.

Per quanto riguarda il Titolo III, la sanità transfrontaliera, nulla da eccepire, viene recepita quella che è la direttiva europea. A noi è stato fatto notare, ma lo dico così perché non credo che fosse questo il momento in cui sviluppare il tema, che non viene fatto nessun tipo di riferimento alla sanità privata accreditata, che però è un argomento, forse, un po' più macro per essere affrontato in quello che è semplicemente il recepimento di una direttiva stabilita dall'Unione europea per correlare i Paesi e le regioni dell'Unione rispetto all'assistenza sanitaria, un po' come avviene già a livello di compensazione a livello italiano tra le regioni italiane, quindi qualcosa di un po’ diverso, però questo ci è stato fatto notare e mi sembra giusto farlo presente.

Il Titolo IV riguardante le organizzazioni dei produttori. Le organizzazioni dei produttori erano già normate in Emilia-Romagna da tempo, magari anche ulteriormente a quelle delle ortofrutticole delle olive, dell’olio di oliva, che avevano già una loro regolamentazione anche europea, adesso con i nuovi regolamenti e con le nuove direttive chiaramente vengono recepite le modifiche anche in base a quanto sta avvenendo a livello nazionale. Quello che però ci lascia un po’ straniti, e questo non solo noi, ma era emerso anche a livello orale dall’udienza conoscitiva e abbiamo punto sentire anche alcune organizzazioni di produttori che ne fanno parte per capire come, è questa modifica da cosa sia derivata. Parlo ovviamente dell’innalzamento della deroga alla cessione del prodotto all’interno delle organizzazioni dei produttori al 50 per cento invece che al 25. Prima mi ha detto che serve per poter ampliare il numero di produttori che decidano di aderire a queste organizzazioni o associazioni, ma in realtà, come avevo detto in Commissione e ci tengo a ribadirlo, non è che così facendo noi consentiamo a più soggetti di entrare ma in realtà andiamo a ottenere l’effetto contrario di quello per cui sono state create queste organizzazioni, ovvero andiamo a disaggregare l’offerta, che è il contrario di quello a cui servivano, perché servivano per aggregare e dare marginalità anche ai produttori in una filiera che invece li vede di solito svantaggiati.

Sappiamo che per i prodotti agricoli non è di certo del produttore che c’è il margine più importante di guadagno, quindi fondamentalmente le organizzazioni dei produttori erano nate con questo scopo, cioè aggregare i produttori, creare un’aggregazione di offerta e dare più forza sul mercato, tant’è che le organizzazioni prima citate dal collega Sabattini e oggi attive in Emilia-Romagna – è stato ricordato tante volte in Commissione e abbiamo fatto una piccola ricerca – da loro statuti interni prevedono comunque soglie di deroga che sono molto più basse, quindi prevedono una cessione del prodotto di coloro i quali vi aderiscono che va anche intorno all’80, 90 o addirittura 100 per cento. Anche non vedendo una necessità da parte delle organizzazioni, che non sono tutte ferme al 25 per cento aspettando di poter andare oltre, ma in realtà hanno deroghe anche inferiori, non abbiamo capito il perché di questa modifica.

Noi avevamo proposto di lasciare la deroga al 25 per cento, riteniamo, visto che queste organizzazioni sono anche enti privilegiati nel dialogo con le istituzioni e con l’Europa anche per l’ottenimento di finanziamenti di fondi agricoli europei, che non possiamo permetterci che vengano create strutture di questo tipo puramente come contenitori vuoti e di facciata con lo scopo di attrarre risorse ma in realtà non ottengono lo scopo di aggregare l’offerta. Abbiamo guardato anche cosa avviene anche in Lombardia e Veneto, questa volta non tanto per motivi di bandiera, ma perché sono le due regioni che insieme a noi si affacciano più pesantemente in quello che è il bacino del Po, laddove le organizzazioni agricole in larga parte operano, tant’è che ci sono diversi produttori di una regione o dell’altra che fanno parte delle organizzazioni che sono a cavallo tra le regioni, e questo era anche un altro problema. Proprio per andare nella direzione di risolvere questa questione, sarebbe bello uniformare quella che è la normativa riguardante questi tipi di strutture con quello che è il nostro bacino principale in cui operano i produttori della nostra realtà. Guardando questi regolamenti e queste leggi abbiamo trovato che comunque la deroga rimane ferma al 25 per cento; ecco perché avevamo proposto un emendamento in Commissione, non lo riproponiamo oggi in quanto è stato bocciato, però rimane ferma la nostra idea che la percentuale debba rimanere ferma al 25 per cento.

Il Titolo V si divide in due sezioni. La prima sezione più che altro riguarda le norme edilizie e anche qui nulla da eccepire, nel senso che andiamo sicuramente a migliorare quella che è la situazione della modificazione del cambio d’uso andando a standardizzare e a rendere sicuramente più chiaro su tutto il suolo regionale, quindi con l’obbligo per i comuni di adottare le dovute modifiche ai propri regolamenti interni, di quella che è una procedura che sicuramente crea difficoltà burocratiche tanto ai privati e alle famiglie quanto alle famiglie, quindi in questo modo andiamo nella direzione assolutamente di semplificare, sburocratizzare e standardizzare il processo di cambio d’uso. Nella seconda sezione c’è un po’ di tutto, dal certificato sanitario scolastico, anche in questo caso una semplificazione che sicuramente non può trovare una linea contraria, alla pesca, come ricordava prima il consigliere Sabattini, ci sono adesso degli emendamenti proposti anche dal gruppo di cui faccio parte e che vanno nella direzione di indurire le sanzioni contro il bracconaggio e si deve andare a specificare un po’ meglio questa situazione che colpisce particolarmente l’area del Po.

L’Istituto dei beni artistici, insieme al neo inserito ultimo articolo riguardante la cessione di tutte le competenze relative alle consulte di emiliano-romagnoli all’estero alla Commissione Pari Opportunità ci sembrano due temi assolutamente fuori luogo in questa legge. Si è voluto approfittare forse del carrozzone per metterle dentro, però non ci sembrano due tipi di temi che si possono trattare insieme alla legge comunitaria. Vedo che c’è un po’ di fretta nella politicizzazione della consulta e si era già capito l’altra volta, e infatti da qui il voto contrario da parte nostra e buona parte della minoranza.

Per quanto riguarda l’Istituto dei beni artistici, ricordo solo che c’era stato questo passaggio in cui si voleva allontanare dall’Assemblea legislativa la possibilità di esprimere un parere tramite la Commissione competente su quello che è il bilancio di questo istituto e poi alla fine si è riusciti a tornare indietro su questa strada e adesso almeno questo si è salvaguardato.

Per quanto riguarda il collegato, come detto prima, parliamo di un insieme di abrogazioni di leggi e regolamenti e sicuramente va nella direzione di andare a semplificare e a snellire quello che è il comparto normativo della Regione. Forse è la prima volta che viene collegata alla legge comunitaria; siamo una regione a cui piace essere i primi in tante cose - lo siamo anche in questo - e forse per quanto riguarda la procedura di regulatory fitness voluta dall’Unione europea si vuole associare questi due contesti.

Forse sarebbe stato interessante guardarlo più nel dettaglio, però è stato di fatto un po’ oscurato da quella che è la legge comunitaria. Quando si va nella direzione di sburocratizzare o di snellire sicuramente non ci può essere una contrarietà assoluta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Ha chiesto di parlare l’assessore Bianchi. Ne ha facoltà.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, presidente. Visto che i relatori di maggioranza e di minoranza in termini esaustivi sono intervenuti sull’articolato, mi limiterò a rilevare l’importanza di questa giornata. Noi dal 2009 svolgiamo la sessione comunitaria che ha come suo sviluppo naturale questa riflessione che è stata fatta su tutta l’attività normativa della Regione e che ha colto sia la rilevanza della fase ascendente sia della fase discendente dell’attività di normazione comunitaria.

Volevo rilevare, e rilevo a nome anche della Giunta, come questa terza legge comunitaria della nostra regione in realtà colga il forte elemento di sperimentazione e di semplificazione che è contenuto in questa norma. Di semplificazione perché, come effetto di questa discussione, noi abbiamo introdotto questo collegato che di fatto riduce di ben trentotto leggi il nostro ordinamento complessivo e dall’altra parte la legge comunitaria stessa introduce anche elementi di sperimentazioni, elementi importanti, nell’articolo e che fa riferimento alla sanità transfrontaliera.

Rispetto a tutto questo, ricordo che questo è reso possibile dal fatto che da tempo abbiamo avviato due gruppi di lavoro, uno Assemblea e Giunta congiunti e l’altro tra le diverse direzioni, che hanno permesso di arrivare anche questa volta a una struttura di discussione sorretta da una capacità di analisi che ovviamente è frutto di questo lunghissimo lavoro da parte dei nostri corpi tecnici, corpi tecnici che voglio qui ringraziare proprio perché hanno reso possibile la discussione di oggi.

Sulla base di questo credo che ancora una volta la nostra Regione e la sua Assemblea si ponga a livello nazionale come punto di riferimento sia nella fase di riallineamento della propria normativa rispetto a quella comunitaria sia nella fase ascendente. Ricordo che ogni anno la Commissione e il Parlamento comunicano i loro atti programmatori e rispetto a questi noi siamo la regione che più di ogni altra è capace di intervenire in fase ascendente, da una parte perché abbiamo affrontato questo tema come un tema strutturale di azione della nostra regione, quindi con corpi tecnici al lavoro continuo, e secondo con una sessione comunitaria che è ormai è diventata un punto di riferimento in tutta la nostra attività.

Il lungo lavoro che è stato condotto nelle Commissioni ci conforta nel dire che questo modo di lavorare è sicuramente apprezzabile e sta dando grandi risultati. Mi limito quindi a un ringraziamento sia a tutti i Consiglieri che hanno partecipato sia alle strutture tecniche che hanno reso possibile questo lavoro così pregevole e così apprezzato anche a livello europeo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Bianchi.

Entriamo ora nella fase del dibattito generale congiunto dei due oggetti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Intervengo solo per dire che questo per noi è stato un test francamente molto tecnico, è stato anche difficile stabilire i limiti entro i quali poter presentare degli emendamenti migliorativi al progetto di legge, perché essendo un progetto di legge che deriva dalla normativa europea, quindi da quella nazionale, muoversi dentro questi limiti è stato un bello sforzo.

Abbiamo comunque voluto presentare qui in Aula un emendamento che ci è già stato bocciato in Commissione, però noi lo riteniamo comunque un emendamento di buonsenso. Le motivazioni per cui è stato bocciato in Commissione non le comprendiamo, nel senso che il no che ci è stato dato ci è sembrato più un no politico che tecnico. Sto parlando dell’emendamento che chiedeva, per quanto riguarda la partecipazione del pubblico alle osservazioni del procedimento di autorizzazione integrata ambientale, di sostituire la parola “pubblico interessato” con la parola “chiunque”, che già è una cosa prevista nella legge che disciplina la VIA per esempio e ci sembrava che questa modifica fosse un miglioramento anche se formalmente ci viene detto che chiunque e i soggetti interessati sono la stessa cosa, ma allora se sono la stessa cosa non capiamo perché non si sia voluta approvare questa modifica. Nel caso contrario, se, come ci è stato detto, la parola "chiunque", per quanto riguarda la VIA, era derivante da una vecchia normativa, siccome in questo progetto di legge sono state inserite anche cose che c’entrano obiettivamente poco con la legge comunitaria, mi chiedo perché allora anche in questo caso non si è voluta cambiare la normativa che disciplina la VIA.

Lo dico anche perché ci siamo informati, abbiamo approfondito un po’ la questione della partecipazione sulle questioni ambientali e ci sono diverse normative europee che parlano semplicemente di pubblico e non di pubblico interessato, quindi a noi sembrava francamente un miglioramento che poteva essere approvato anche perché vale la pena secondo me citare una convenzione del febbraio 2005 recepita con decisione 370 dalla Comunità europea che parla di accesso all’informazione e partecipazione dei cittadini, accesso alla giustizia in materia ambientale e parte dall’idea che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale conduca a un miglioramento della protezione dell’ambiente contribuendo a salvaguardare il diritto di ogni individuo delle generazioni attuali e di quelle future di vivere in un ambiente atto ad assicurare la salute e il suo benessere, da cui deriva poi la direttiva del 2008, che è in parte attuazione e di cui all’articolo 6 (Partecipazione del pubblico e delle decisioni relative ad attività specifiche) si stabilisce che le procedure di partecipazione devono consentire al pubblico di presentare per iscritto, a seconda dei casi, in audizione o indagine pubblica in presenza del richiedente, eventuali osservazioni, informazioni, analisi o parere da esso ritenuti rilevanti ai fini dell’attività proposta.

È chiaro che nella prassi e nella giurisprudenza i soggetti interessati sono stati allargati fino a poter dire sostanzialmente che chiunque può essere ricompreso nel loro interno, però francamente crediamo che questa piccola modifica potesse essere un grande passo avanti per la nostra regione. Non capiamo se questa reticenza di voler cambiare una semplice parola sia dovuta a una paura, anche se formalmente, verso la partecipazione pubblica.

Oltre a questo abbiamo voluto presentare anche un ordine del giorno collegato di cui parleremo dopo, che riguarda l’introduzione dei Feed RSS, che non è niente di che, non è niente di trascendentale, ma semplicemente è un miglioramento all’accesso per gli utenti interessati al processo ambientale dell’AIA, è un miglioramento verso la fruibilità del sito e all’accesso ai procedimenti amministrativi per via telematica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Iotti. Ne ha facoltà.

 

IOTTI: Grazie, presidente. Volevo partire e riprendere le parole dell’assessore Bianchi, che condivido appieno. Questo è un importante meccanismo per verificare continuamente quello che è lo stato della normativa vigente, soprattutto perché gli operatori che quotidianamente devono applicare queste norme, spesso lamentano la complessità, ma se c’è un problema che spesso emerge è proprio la conflittualità delle norme e l’impossibilità di verificarne appieno qual è quella vigente. Quindi è un meccanismo assolutamente importante. La proposta di legge recepisce in fase discendente tutte quelle norme che incidono sulla nostra legislazione regionale. Il fatto che noi andiamo direttamente a porre contestualità tra la sessione comunitaria e questo strumento della legge comunitaria oggetto di deliberazione, credo che sia assolutamente positivo proprio perché ci pone nelle condizioni di una verifica costante e continua. Nel merito vorrei concentrarmi su alcuni passaggi sicuramente tecnici ma che hanno ricadute estremamente significative, in particolare su quelle ambientali.

È noto che tutto quello che riguarda le procedure comunitarie PBC porta poi a quello che è lo strumento normativo, cioè la vera e propria Autorizzazione Integrata Ambientale. Riguarda materia di grande rilevanza perché tutte le attività da ampliare, da rinnovare o nuove relative a immissioni per attività produttive esistenti, quindi tutte attività che sono quotidianamente oggetto di discussione anche in termini politici per quello che riguarda le ricadute sul territorio, costituiscono una materia molto spesso oggetto anche di ricorsi e di verifiche.

In questo caso concentro l’attenzione su alcuni passaggi che sono assolutamente significativi, per quello che riguarda innanzitutto la valutazione caso per caso. Abbiamo una lunga giurisprudenza ma anche discussione che riguarda le casistiche specifiche, proprio perché in molti casi operiamo anche con interventi che sono definiti a livello territoriale. L’introduzione della definizione delle migliori tecniche individualizzando le casistiche credo che sia un passaggio in avanti peraltro sollecitato anche in molti casi che si sono prodotti sui territori specifici. Da questo punto di vista quindi anche legare una maggiore flessibilità anche nell’applicazione delle norme, laddove si individuano condizioni locali di particolare interesse, credo che sia un passo in avanti. Così come la definizione delle migliori tecniche disponibili è altro argomento sempre oggetto di discussione. Qual è la migliore tecnica disponibile? Andiamo almeno a una definizione precisa, laddove si dice che disponibili si tratta di tecniche sviluppate su una scala diffusa e laddove l’applicazione non è nella fase sperimentale ma effettivamente verificata sia a livello economico sia tecnico.

Questi passaggi credo che siano assolutamente positivi, così come - mi aggiungo alle parole della collega Piccinini - laddove si sollecita il fatto che l’apertura e l’informazione di tutti coloro i quali sono interessati ad avere notizie prima dell’autorizzazione è prevista peraltro nelle norme e credo che anche l’ordine del giorno previsto vada in questa direzione, quindi personalmente lo condivido, ma credo che questo sia un passaggio assolutamente importante. L’attenzione sul continuo riesame delle autorizzazioni, quindi la messa sempre in verifica di quelli che sono gli aggiornamenti tecnici e lo scambio di tecnologie a livello comunitario credo che sia un importante passo in avanti proprio per porci a un livello più ampio di quella che è stata finora l’esperienza delle autorizzazioni, che assolutamente ci mette nella necessità di avere una normativa adeguata e in piena linea con quelle che sono le procedure europee.

Vengo poi all’altra questione che riguarda l’articolato relativo alle norme sull’edilizia. È stato già detto nell’illustrazione e sottolineo alcuni aspetti che riguardano la migliore ridefinizione delle categorie di destinazione d’uso. Tanto per capire tutti di cosa stiamo parlando, questa è una materia che ha avuto negli anni un’articolazione per uno scopo: i cambi di destinazione d’uso sono onerosi e laddove si riesce a introdurre un meccanismo per cui il cambio d’uso, laddove articolato, è oneroso, evidentemente è un’utilità per gli enti locali. Credo che però in questo caso sia giusto porre una norma regionale che semplifica questi passaggi, li riduce alle effettive evidenze, perché la norma relativa a residenziale, produttivo, direzionale, rurale e commerciale sono categorie di per sé già definite ed è importante che i comuni si adeguino perché anche sul fatto di non andare all’applicazione ha sempre creato dei meccanismi per facili scappatoie. Per quello che riguarda la norma sull’autorizzazione di tutto quello che riguarda l’applicazione di pannelli solari, in particolare la diffusione del fotovoltaico, credo che sia assolutamente importante avere recepito il meccanismo di legge che impone in ogni caso la comunicazione. Lo dico non perché c’è una smania di burocrazia, ma perché la comunicazione a un ente pubblico significa in ogni caso lo strumento per evitare l’emersione di una fiscalità che rimane ancora sommersa, che è uno dei grandi mali di questo Paese.

Mi soffermo poi in un passaggio particolare che riguarda la semplificazione delle certificazioni mediche riguardanti le assenze scolastiche (ne parlo anche in prima persona essendo genitore). Credo che questo che è stato detto tra le righe sia un’importante innovazione perché riguarda una casistica molto diffusa di famiglie per una norma molto vecchia che riguarda un DPR del 1967, che di fatto poteva essere considerata abrogata ma nella prassi non lo è, quindi credo che per molte famiglie evitare quello che la comunità scientifica ha già appurato, cioè che alla fine è la fase di incubazione che porta problemi e non quella di degenza, credo che questa sia una semplificazione assolutamente importante perché toglie soprattutto a medici e pediatri un onere di certificazione assolutamente inutile. Credo che questa sia assolutamente non solo una procedura della legislazione comunitaria e quindi l’adeguamento alle norme, ma anche tutto l’apparato semplificativo di abrogazione è sicuramente una prassi da consolidare e che dimostra anche che i nostri uffici hanno la forte capacità di controllo anche di quello che è l’intero apparato normativo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Iotti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. In Commissione devo dare atto al relatore che è stato svolto un buon lavoro. Il consigliere Sabattini si è dimostrato sicuramente attento e disponibile a verificare ogni tipo di emendamento e devo dire che anche il numero modesto di emendamenti che è stato presentato all’attuale progetto di legge ne è la testimonianza più evidente. Anche da parte mia i due emendamenti riguardano solo la richiesta di sopprimere due articoli non per il loro contenuto ma perché ritengo siano estranei all’impianto della legge comunitaria. Devo dire che se voglio essere sincero fino in fondo, tra questa legge comunitaria e altre leggi comunitarie, Presidente Rainieri, che abbiamo votato, questa è da educande, perché al 99 per cento recepisce soltanto normative comunitarie, mentre eravamo abituati a testi diversi.

Per quanto riguarda il testo, penso che la vera sfida di questo testo sia il funzionamento o meno della nuova AIA, perché è quello il salto di qualità che può servire da una parte ad aprire un confronto aperto sui procedimenti anche e soprattutto con i cittadini, dall’altro però avere una certezza di conclusione del procedimento stesso che, nel passato, era lasciato molto al contenzioso che poi scaturiva dopo l’autorizzazione e non durante l’iter dell’autorizzazione stessa. Sotto questo profilo è evidente che si è andati un po’ sulla strada della normativa della IPPC e devo dire che secondo me ha anche un valore particolare significativo il fatto che il confronto - anche per quanto riguarda i livelli di emissione ai vari livelli - non sia circoscritto e segmentato ma sia valutato nell’unitarietà del progetto stesso.

Devo dire che anche il piano di monitoraggio che verrà effettuato sulla base degli indirizzi della Giunta può rappresentare un elemento di equilibrio all’articolato sicché oggi ritengo di poter dire che forse non sempre il male viene per nuocere e il recepire a volte una normativa europea può significare non soltanto occuparsi, come ebbi a dire nella precedente seduta, del diametro dei piselli ma forse anche alleggerire il procedimento legislativo, e autorizzatorio nel caso di specie, in modo tale da poter favorire il sistema delle imprese che allo stesso accede, e sotto questo profilo devo dire che le richieste che sono venute dal mondo delle imprese sono state recepite nell’articolato, anche se con quella forma che era una forma partecipativa e non una forma di partecipazione vincolata, perché è evidente che avremmo diversamente snaturato la natura stessa dell’organo. Devo dire anche sotto questo profilo quindi che c’è stata attenzione per quelli che sono stati alcuni rilievi sul piano normativo che rispetto all’articolato della Giunta sicuramente è migliorato o, meglio, si è allargato a tutti i fronti possibili, e devo dire - lo dico soprattutto alla consigliera Piccinini, con la quale abbiamo già discusso sul punto in Commissione, e lei era sostenitrice del chiunque per quanto riguarda la partecipazioni alle osservazioni in termini di AIA - che nella realtà anche l’articolato di oggi è un articolato esaustivo.

Il problema vero è se una norma fosse stata limitata ai soli titolari di diritti soggettivi. In realtà questa è una norma che è riservata a tutti coloro i quali vogliono partecipare al procedimento amministrativo. È evidente che nell’ambito della natura delle osservazioni che vengono formulate si darà più peso alle osservazioni che vengono formulate dal territorio rispetto a un’eventuale formulazione che può fare un cittadino di Reggio Calabria, ma non per una discriminazione di tipo etico, ma soltanto per il fatto che le osservazioni che escono dal territorio riguardano una pratica che poi avrà impatti sul territorio e altre potrebbero essere simpatiche teorie ma che avrebbero poi scarso rilievo all’effetto pratico.

Devo dire che un’altra parte a mio avviso significativa dell’impianto legislativo oggi in esame è quella relativa al mutamento delle destinazioni d’uso. Sotto questo profilo ritengo che la semplificazione del sistema per quanto riguarda la possibilità del mutamento delle destinazioni d’uso sia uno degli elementi che può da una parte consentire una ripresa anche del settore edile e dall’altro devo dire evitare di museizzare troppo destinazioni che ormai sono al di fuori della realtà. Certo, c’è il problema dei carichi urbanistici, che peraltro viene affrontato, però anche sotto questo profilo dobbiamo dire - personalmente ero un po’ più liberale della proposta che abbiamo oggi alla nostra approvazione - che fino a 30 metri quadrati non costituisce variazione di destinazione d’uso. Mi è stato detto che in realtà da parte dei comuni non è stata sollevata alcuna questione di merito, però se cerchiamo anche di essere un filino più flessibili per il futuro secondo me ne guadagna anche il procedimento amministrativo. Lo dico a futura memoria.

Ho accettato la risposta che mi è stata data dal relatore, perché è stata una risposta che poi era confortata anche dalla ricerca degli uffici, e quindi non ho problema, e mi auguro che in occasione della revisione complessiva della legge 20 si possano introdurre alcuni principi un po’ più rivoluzionari sotto il profilo di non tenere una conservazione statica dell’esistente perché di edifici che mi ricordano il Libano ne abbiano già troppi nei nostri centri storici e forse è meglio renderli vivibili piuttosto che renderli occupati da persone che, come tutti sappiamo, molto spesso trovano negli edifici abbandonati un’occasione di alloggio, ma sono edifici che non sono nati per ospitare persone che non trovano alloggio, ma sono edifici che sono abbandonati, molti dei quali a volte presentano anche delle caratteristiche di pericolosità che non giovano a far finta di non vedere che gli stessi sono occupati. Sotto questo profilo ritengo che sia stato fatto un lavoro di recepimento corretto della normativa comunitaria.

È vero che, come diceva prima il collega Bargi, vi è ancora un dialogo aperto per quanto riguarda le organizzazioni di prodotto e penso sotto questo profilo però di dover dire che è giusto anche che ogni Regione modelli la norma a seconda del proprio sistema produttivo, perché spesso e volentieri non è che adeguarci solamente alla normativa previgente possa essere un atto di coerenza. Il passare dal 75 al 50 per cento può essere anche una scommessa e vedremo se i fatti daranno ragione o meno ai sostenitori di questa impostazione. È un progetto di legge sul quale vi sono sicuramente più situazioni di consenso che di dissenso, devo rilevare che sotto il profilo strettamente normativo si è voluto inserire anche qualcosa che riguardava l’Istituto dei beni culturali, che francamente c’entra niente, e penso di poter e dover rivendicare però il lavoro fatto in Commissione e il fatto che il bilancio dell’Istituto dei beni culturali abbia il parere della Commissione competente, perché mi pare che, e secondo me è una tendenza abbastanza diffusa, tra una volta l’istituto, una volta un’agenzia e una volta l’altra, vi sia progressivamente uno spolpamento delle competenze dell’Assemblea legislativa, che sente i temi, ma viene espunta dalla valutazione delle attività altrui.

Io penso che sotto questo profilo la centralità dell’Assemblea legislativa abbia una sua funzione pregnante, perché diversamente allora era molto più serio fare un altro ragionamento, ossia dire che si abolivano anche le Regioni e si realizzavano le trentasei aree vaste che l’Istituto della Geografia Italiana aveva ipotizzato e ipotizza nel suo studio riferito al 2014 per quanto riguarda la riforma istituzionale del Paese. Se l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna sta in piedi, non può stare in piedi delegando a terzi ogni e qualsiasi funzione e anche spogliandosi dei controlli dovuti, perché diversamente diventa un luogo di palestra di dibattito politico ma nulla di più. Ecco la ragione per la quale ad esempio chi parla ha sostenuto la necessità che il bilancio dell’istituto dei beni culturali passasse per la Commissione e sullo stesso si esprimesse la Commissione.

Sull’altro articolo di legge che riguarda una modifica a sua volta introdotta in occasione di un’approvazione di una legge precedente di un mese e mezzo fa, devo dire anche sotto questo profilo che non giova alla coerenza legislativa e alla certezza della norma il fatto di cambiarne una ogni mese e mezzo. Non voglio approfondire le motivazioni per le quali si modifica oggi una norma approvata un mese e mezzo fa in quest’Aula, certo è che evidentemente delle due l’una: o si è stati affrettati quando si è approvata quella norma allora o ci si è accorti che la norma approvata allora qualche problema ce l’aveva. Dato che mi sono andato a rivedere la norma approvata, e sulla stessa vi erano anche degli emendamenti, forse bisognerebbe realizzare anche il combinato disposto, che peraltro il relatore ha perfettamente realizzato nel caso di specie, di ascoltare e verificare gli emendamenti che passano dall’opposizione, anche per evitare il simpatico dualismo che si è creato nella legge di riforma del sistema universitario.

Se voi andate su Demetra, prenderete atto che tutta la normativa è coordinata fino all’articolo 28 e poi l’articolo 28 invece, che è quello delle norme transitorie, recepisce soltanto la norma della legge originaria. Se uno vuole sapere qual è la nuova norma per quanto riguarda la transitorietà della legge approvata due mesi fa deve andarlo a vedere nel testo della nuova norma all’articolo 12, il che effettivamente giova moltissimo alla semplificazione del procedimento amministrativo, perché è noto che noi facciamo i testi coordinati per non coordinarli, cioè per poi fare una caccia al tesoro sui testi coordinati. Poiché il tema era stato posto ed era oggetto di emendamento, ma purtroppo l’Assemblea con destino cinico ha detto di no al mio emendamento, faccio i complimenti alla stessa per essere riuscita a realizzare il combinato disposto che per semplificare l’accesso alle norme transitorie bisogna ricorrere sia al testo preordinato sia al testo della legge modificata. Complimenti, su questa strada, a nome dei cittadini, ringrazio per la non partecipazione al voto, che aumenterà la prossima volta, perché è evidente che un cittadino che deve consultare una legge la va a vedere nel testo coordinato sperando che quel testo assorba ogni e qualsiasi modifica introdotta fino a quel momento. Siamo riusciti anche a realizzare questo capolavoro normativo che in realtà trova difficile applicazione sul territorio nazionale.

Aggiungo, per concludere anche l’altro punto all’ordine del giorno, che per quanto riguarda invece il collegato alla legge comunitaria, che sotto questo profilo non devo fare osservazioni. Come ho detto in Commissione, ma ce lo siamo detti tutti, confidiamo negli uffici, nel senso che trattandosi di norme abrogative, ed è una serie pesante di norme abrogative, mi auguro che sia stato attentamente valutato che nessuna impatti su altre successive leggi creando poi dei vuoti legislativi. Mi pare che gli uffici ci abbiano sicuramente rassicurato sotto questo profilo che ogni qualsiasi verifica era stata fatta. Lo dico perché nel passato, essendo stato componente della Commissione per la semplificazione legislativa, abbiamo abrogato un numero imponente di norme salvo una settimana dopo dover introdurre un correttivo per ripristinare una parte delle norme abrogate perché avevano degli effetti susseguenti ad altre leggi, quindi mi permetto solo di dire che mi auguro che tutti i controlli di merito siano stati effettuati perché l’abrogazione di un numero imponente di norme desuete o non più utilizzate va soltanto a vantaggio della semplificazione del procedimento legislativo da una parte e della possibilità corretta di consultazione delle norme dei cittadini dall’altra.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Rontini. Ne ha facoltà.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Intervengo velocemente solo per esprimere apprezzamento sul Collegato alla legge comunitaria regionale recante “Abrogazione di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali” che, una volta approvato, andrà ad abrogare trentanove tra leggi e regolamenti regionali e quarantacinque disposizioni normative, come diceva il relatore Sabattini in apertura. Collegato alla legge comunitaria che si pone come strumento di attuazione di un sistema di revisione normativa analogo a quello che a livello dell’Unione europea viene attuato già da qualche anno con il programma REFIT. Questo PdL - lo voglio ricordare - è il secondo importante intervento di sfoltimento normativo dopo l’approvazione alla fine del 2013 della legge regionale n. 27, che ha rappresentato la prima rilevante opera di pulizia - lasciatemelo dire - dell’ordinamento, disponendo l’abrogazione di sessantasette tra leggi e regolamenti regionali e più di venti disposizioni normative.

Va anche detto che il legislatore regionale è da tempo impegnato sul tema della semplificazione normativa e su quello più in generale che è l’obiettivo della qualità della regolazione. Infatti con la legge regionale 18/2011 recante "Misure per l’attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale e istituzione della sessione di semplificazione", la Regione Emilia-Romagna ha intrapreso una serie di interventi al fine di raggiungere degli effettivi livelli di semplificazione sia sul versante legislativo, in termini di riduzione e miglioramento della produzione normativa, sia sul versante amministrativo, in termini di riduzione degli oneri amministrativi in capo ai cittadini e alle imprese. C’è l’urgente necessità di proseguire con decisione in questo percorso di decongestionamento del nostro patrimonio normativo anche implementando una serie di strumenti per la qualità della legislazione e la qualità della regolazione, laddove per qualità della regolazione si intende sia la qualità formale dei testi normativi, che devono essere chiari, intellegibili e accessibili, sia la qualità sostanziale, cioè le regole devono essere delle buone regole e sono tali solo se sono necessarie, chiare e comprensibili, complete e sistematiche, come si diceva anche nell’intervento precedente.

Il tema - lo ribadisco - è di evidente e assoluta attualità. Leggevo recentemente un articolo del Sole 24 Ore che si interrogava sul numero di leggi che abbiamo in Italia. La risposta pare che nessuno ce l’abbia; chi dice centotrentamila dal 1861 ad oggi, compresi i regi decreti ancora in vigore, e chi sostiene fino a duecentomila. È una giungla che ammazza qualunque imprenditore e disorienta i cittadini, fino a stordirli e talvolta indurli a rassegnazione o a rabbia, una giungla normativa che tra l’altro ha un costo enorme sul funzionamento del Paese, sia perché innesca un contenzioso giudiziario ingestibile (solo quello civile è stato calcolato pesa un punto di PIL) sia perché blocca la competitività dell’economia pubblica e privata. La troppa burocrazia costa all’impresa italiana circa 31 miliardi di euro (quasi tre volte la legge di stabilità) e si stima che la pressione regolatoria e la confusione normativa genera un ulteriore costo pari ad altri due-tre punti di PIL. Sburocratizzare l’amministrazione significa quindi non solo risparmiare denaro pubblico e privato e velocizzare le decisioni, ma anche garantire certezze a famiglie, cittadini e imprenditori, quindi attrarre nuovi investimenti che non possiamo permettere di farci sfuggire. Certamente non si può creare lavoro senza rilanciare l’economia e in questi primi mesi di insediamento della nuova legislatura, della Giunta regionale, penso che lo stiamo facendo, ma penso che non si possa rilanciare l’economia senza combattere la burocrazia e un sistema delle regole che appare oggi insostenibile anche nella nostra regione, una burocrazia che questa Giunta si è impegnata a sfoltire significativamente.

La parola semplificazione, lo ricorderete, è una delle parole chiave del programma del nostro presidente Bonaccini, anche avendo ben chiaro quello che le imprese ci dicono sempre, cioè che la burocrazia è la tassa più fastidiosa che si trovano a dover pagare anche perché è una tassa invisibile. Bene, quindi, che con questo progetto di legge l'attività di revisione delle normative ai fini del loro sfoltimento e della loro manutenzione assuma carattere periodo, ribadendo anche che la qualità della legislazione rappresenta l'attuazione di principi fondamentali di trasparenza, chiarezza e legalità, principi che, in sostanza, attengono alla qualità della nostra democrazia.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rontini.

Non ho altri iscritti in dibattito generale.

Se i relatori e la Giunta non hanno intenzione di replicare, passiamo all'esame dell'articolato della Legge comunitaria regionale.

Nomino scrutatori i consiglieri Iotti e Cardinali per la maggioranza e Piccinini per l'opposizione.

Sull'oggetto 749 sono stati presentati sei emendamenti: due a firma del consigliere Foti, tre a firma dei consiglieri Sabattini, Fabbri, Foti, Taruffi e Piccinini, uno a firma Piccinini.

È stato presentato, poi, un ordine del giorno a firma della consigliera Piccinini.

Passiamo all'esame dell'articolato della Legge comunitaria (oggetto 749).

Apro il dibattito generale sull'art. 1.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 1 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 2.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 2 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 3.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 3 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 4.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 4 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 5.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 5 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 6.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 6 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 7.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 7 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 8.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 8 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 9.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 9 è approvato.

All'articolo 10 è stato presentato l'emendamento 6 a firma della consigliera Piccinini.

Apro il dibattito generale sull'articolo 10 e sull'emendamento 6.

Ha chiesto di parlare il consigliere Sabattini. Ne ha facoltà.

 

SABATTINI: Grazie, presidente. Preannuncio il nostro voto contrario come Commissione a questo emendamento solo perché i soggetti interessati in ambito ambientale siamo tutti noi, ognuno di noi è interessato all'ambito ambientale, quindi la dicitura già comprende l'intenzione del "chiunque" come espresso dalla consigliera Piccinini, ma essendo questa una norma, il confronto con l'Ufficio legislativo ci ha portato a dire che la definizione più corretta è "soggetti interessati" all'interno della normativa e non la dicitura "chiunque", però va nella stessa direzione. Ci tenevo anche a puntualizzare, in merito all'intervento che ho sentito prima, che non c'è nessuna paura né della partecipazione, né della trasparenza, ma semplicemente è un fatto formale perché già il concetto è ampiamente compreso all'interno della norma.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sabattini.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Intervengo solo per precisare che allora a questo punto non si capisce come mai non sia stata modificata la VIA che mantiene la parola "chiunque" e quindi pensavamo che fosse un emendamento che potesse essere accolto perché è semplicemente di buonsenso ed era un passo avanti verso la partecipazione dei cittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Se nessun altro chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto sull'emendamento 6 all'art. 10.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 6, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'emendamento 6 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 10.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 10 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 11.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 11.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 11 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 12.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 12.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 12 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 13.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 13.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 13 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 14.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 14.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 14 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 15.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 15.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 15 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 16.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 16.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 16 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 17.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 17.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 17 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 18.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 18.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 18 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 19.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 19.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 19 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 20.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 20.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 20 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 21.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 21.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 21 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 22.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 22.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 22 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 23.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 23.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 23 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 24.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 24.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 24 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 25.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 25.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 25 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 26.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 26.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 26 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 27.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 27.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 27 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 28.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 28.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 28 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 29.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 29.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 29 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 30.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 30.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 30 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 31.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 31.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 31 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 32.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 32.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 32 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 33.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 33.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 33 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 34.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 34.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 34 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 35.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 35.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 35 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 36.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 36.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 36 è approvato.

All'articolo 37 sono stati presentati tre emendamenti: l'emendamento 3, l'emendamento 4 e l'emendamento 5, tutti a firma dei consiglieri Sabattini, Fabbri, Foti, Taruffi, Piccinini.

Apro il dibattito generale sugli emendamenti e sull'articolo 37.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Ringrazio della collaborazione gli uffici e anche l'Assessorato alla pesca e alla caccia per la stesura del testo così com'è di questo articolo relativo ad un insieme di sanzioni che abbiamo cercato di portare avanti per limitare e prevenire il fenomeno del bracconaggio sui nostri fiumi a seguito anche di una risoluzione che era stata votata qualche mese fa dai consiglieri regionali della Provincia di Ferrara, quindi ringrazio anche Marcella Zappaterra e Paolo Calvano, e ringrazio anche Sabattini per la collaborazione nella stesura degli emendamenti che adesso verranno illustrati.

Credo che sia un momento importante, che vada incontro anche alle esigenze dei pescatori sportivi, ma anche per la tutela della fauna ittica dei nostri territori che veramente è minata dall'aggravarsi di una situazione che non ha precedenti e spero che effettivamente questo sistema di sanzioni possa essere da prevenzione e da tutela dei nostri fiumi. La vedo un po' difficile, però volevo contestualizzare la scelta che è stata fatta. Se andranno avanti le riforme a livello nazionale sul Corpo forestale dello Stato e a livello, invece, sia nazionale che regionale per quello che riguarda la Polizia provinciale, il lavoro emendativo e legislativo che abbiamo fatto in quest'aula sarà sicuramente meno forte e meno incisivo perché mancheranno le persone per poter controllare dal punto di vista ittico e dal punto di vista sanzionatorio il dramma che i nostri fiumi stanno vivendo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Fabbri.

Se nessun altro chiede di intervenire in dibattito generale, apro le dichiarazioni di voto sugli emendamenti e sull'articolo 37.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Vorrei spiegare il senso degli emendamenti.

Nell'emendamento 3 chiediamo di aggiungere, dopo le parole "particolarmente invasive", "e per la tutela delle specie di interesse storico-culturale". Con "interesse storico-culturale" ci riferiamo alla carpa, un pesce che attualmente è considerato non autoctono, quindi non originario dei nostri fiumi, ma che è da inserire nell'elenco dei pesci di interesse storico-culturale perché è presente da oltre duemila anni, fin dal tempo di Romani, nei nostri fiumi, quindi intendiamo tutelarlo anche in ragione del fenomeno del bracconaggio che sta letteralmente minando la presenza di questo pesce all'interno dei nostri fiumi.

L'emendamento 4 inasprisce le sanzioni per pesca, immissione, trasporto e allevamento di specie ittiche non autorizzate. Per queste casistiche proponiamo sanzioni da 1.000 a 6.000 euro, in particolare per colpire il fenomeno del bracconaggio, quindi il trasporto e la pesca sconsiderata del pesce all'interno dei nostri fiumi e dei nostri canali.

L'emendamento 5 lascia invariate le sanzioni per l'utilizzo di pesci vivi o morti come esche.

Questo è il senso degli emendamenti. Ringrazio il collega Sabattini per la collaborazione nella stesura di questi emendamenti, il dottor Barca e la struttura che hanno collaborato con noi per arrivare a questo risultato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Se non ci sono altri iscritti in dichiarazione di voto, mettiamo ai voti gli emendamenti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 3, a firma dei consiglieri Sabattini, Fabbri, Foti, Taruffi, Piccinini.

 

(È approvato all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'emendamento 3 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 4, a firma dei consiglieri Sabattini, Fabbri, Foti, Taruffi, Piccinini.

 

(È approvato all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'emendamento 4 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 5, a firma dei consiglieri Sabattini, Fabbri, Foti, Taruffi, Piccinini.

 

(È approvato all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'emendamento 5 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 37, così come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 37 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 38.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 38.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 38 è approvato.

Sull'articolo 39 insiste l'emendamento 1, abrogativo dell'articolo, a firma del consigliere Tommaso Foti.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro le dichiarazioni di voto sull'emendamento e sull'articolo 39.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, il mantenimento dell'art. 39...

 

(interruzioni)

 

No, dobbiamo votare il mantenimento dell'articolo 39. Stiamo votando sull'emendamento Foti che prevede l'abrogazione dell'articolo, però noi dobbiamo votare sul mantenimento dell'articolo. Quando un consigliere presenta un emendamento interamente soppressivo dell'articolo, si vota al contrario sostanzialmente, quindi voi, per mantenere l'articolo, dovete votare "sì" e quindi poi non mettiamo in votazione l'emendamento.

Metto in votazione, per alzata di mano, il mantenimento dell'articolo 39.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Il mantenimento dell'art. 39 è approvato. L’emendamento 1 pertanto s’intende respinto.

Sull'articolo 40 insiste sempre un emendamento, il n. 2, abrogativo a firma del consigliere Foti, quindi dobbiamo votare sul mantenimento dell'articolo.

Apro il dibattito generale.

Se nessuno chiede di intervenire in dibattito generale, apro le dichiarazione di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, il mantenimento dell'art. 40.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Il mantenimento dell'art. 40 è approvato. L’emendamento 2 pertanto s’intende respinto.

Apro il dibattito generale sull'art. 41.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 41.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 41 è approvato.

Abbiamo terminato l'esame e le votazioni sull'articolato dell'oggetto 749.

Passiamo ora all'articolato del Collegato, oggetto 750.

Apro il dibattito generale sull'art. 1.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 1 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 2.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 2 è approvato.

Apro il dibattito generale sull'art. 3.

Se nessuno chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'art. 3 è approvato.

È stato presentato un ordine del giorno a firma Piccinini...

 

VOCI: Non ce l’abbiamo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Non è stato consegnato l'ordine del giorno? Provvediamo a distribuire l'ordine del giorno.

Apro le dichiarazioni di voto congiunte sulle due leggi e sull'ordine del giorno.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Vorrei illustrare l'ordine del giorno visto che è stato ricevuto in questo momento. Si tratta semplicemente dell'introduzione dei Feed RSS per migliorare l'accesso tematico agli utenti e di adottare ogni altra tecnologia che si renda disponibile nel tempo che possa favorire o semplificare l'informazione del pubblico in merito all'Autorizzazione integrata ambientale e, in generale, alla materia ambientale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di parlare il presidente Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Rispetto a questo ordine del giorno il nostro voto sarà favorevole, come è favorevole ai due provvedimenti legislativi nella loro interezza con le modifiche apportate, perché rappresentano, come è stato efficacemente detto anche dal relatore Sabattini, un processo di ammodernamento di questa Regione che dura da anni e che la colloca stabilmente all'interno delle regioni europee non semplicemente per dato geografico, ma per volontà legislativa.

Anche quando i provvedimenti hanno il sapore localistico, possono, dunque, incentrarsi in una dinamica - e questo Consiglio regionale ne è una perfetta esperienza - di caratura europea. Pensare in maniera europea significa pensare, come fanno gli articolati dell'oggetto 749 e dell'oggetto 750 suo Collegato, all'ambiente, identificare i temi sanitari. Penso, ad esempio, alla direttiva europea sull'applicazione dei diritti dei pazienti che è stata ripresa e che rappresenta evidentemente una modalità attraverso la quale il "pigiama e il camice si incontrano", due modalità diverse di concepire la sanità, ma due modalità diverse attraverso le quali è stata anche costruita la storia socio-sanitaria di questa regione. Fa piacere comprendere che, pur avendo anticipato questi temi, siamo stabilmente all'interno di questo processo. E poi abbiamo l'edilizia, la scuola, gli impianti fotovoltaici e, da ultimo, anche la pesca, che è stata oggetto di una discussione, di un'implementazione di posizioni.

Senza dubbio si tratta, quindi, sì, di un provvedimento che ci rende europei, ma anche di un provvedimento che ci rende meno burocrati nell'approccio a questi temi. Forse l'essere meno burocrati è anche il senso dell'intervento sull'Istituto regionale dei Beni artistici e culturali, vero volano del rilancio territoriale e del rilancio delle coscienze.

Per questo il nostro voto è favorevole.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, presidente Caliandro.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente. Intervengo solo per ribadire la nostra posizione visto che in sede di relazione ho cercato naturalmente di mantenere una linea meno politica.

Questo è un provvedimento che, come dicevo in fase di relazione, è molto corposo, che secondo noi non va solamente a recepire le direttive europee, ma c'è dentro un po' di tutto.

Per quanto riguarda il Collegato, devo essere sincero, come diceva prima il consigliere Foti, ci fidiamo di quello che hanno fatto gli uffici perché ci siamo entrati poco o nulla proprio perché il provvedimento è corposo di sé, tratta vari temi - tanto che anche fare il relatore è stato complicato perché comunque si deve entrare in diversi settori della normativa regionale - quindi sicuramente ha attratto tutta l'attenzione dei consiglieri su di sé rispetto al Collegato.

Come avete visto nella votazione dell'articolato, il nostro voto è stato a favore di vari passaggi di questa normativa che ci hanno convinto, come le semplificazioni burocratiche per quanto riguarda la certificazione ambientale così come suggerite anche in fase di audizione. Tra l'altro ho fatto presente in Commissione che facciamo tante belle audizioni, però bisogna che poi a queste audizioni diamo seguito, perlomeno interessandoci e discutendo di quello che ci viene proposto, altrimenti è inutile ascoltare soggetti esterni se poi ci disinteressiamo totalmente di quello che ci hanno detto. In questo caso il percorso è stato diverso, abbiamo raccolto suggerimenti, che quindi fanno parte di questo corpus normativo che riguarda varie leggi.

Il nostro giudizio è positivo anche per tutto quello che riguarda la sburocratizzazione e la standardizzazione delle norme urbanistiche in riferimento al cambio di destinazione d'uso.

Chiaramente noi continuiamo ad avere delle perplessità sulla questione della valorizzazione dei prodotti. In particolare, sull'aumento della deroga non è che si voglia mantenere una posizione ad oltranza, però, per non ripetermi, se non è arrivata dalle Organizzazioni di prodotto, da chi è arrivata la richiesta di aumentare la deroga? È questo che non abbiamo capito. Se ci basiamo su una legge che attualmente non esiste in Italia, ma è ferma alle Camere per seguire il suo iter, sappiamo benissimo che finché la legge non è scritta non fa testo, non vale, quindi non possiamo assolutamente considerare quello che potrà essere in futuro rispetto a ciò che è oggi.

Abbiamo perplessità anche su temi come la Consulta degli emiliano-romagnoli all'estero e l'Istituto dei beni culturali, che io non penso sarà un volano straordinario per questa regione e comunque non mi sembra che possa rientrare in una legge comunitaria, ma magari in un provvedimento ad hoc.

Tutto sommato, quindi, il nostro giudizio non è negativo, ma secondo noi questo provvedimento contiene anche aspetti che non ci vedono propensi ad accoglierli, quindi daremo un voto di astensione.

Per quanto riguarda l'ordine del giorno del Movimento 5 Stelle diamo parere favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Annuncio il voto favorevole sia all'ordine del giorno che ai due oggetti in discussione per diverse ragioni, alcune sono state ricordate nel corso del dibattito, dallo snellimento delle procedure burocratiche a tutto l'impianto complessivo che ci ha convinto.

In particolare vorrei spendere due parole per ringraziare, non formalmente, il relatore di maggioranza Sabattini, che ha svolto, credo, un lavoro molto completo. È stato effettivamente relatore di maggioranza, ma non solo di maggioranza perché anche nei lavori di quest'aula ha avuto la sensibilità di coinvolgere tutti i gruppi in un lavoro impegnativo, perché la legge sicuramente è una legge impegnativa, che ha tanti aspetti tecnici. Lo dico davvero in modo non formale, credo che questo modo di lavorare dovrebbe essere da esempio per tutti quanti, in particolar modo lo dico ai componenti dei due gruppi di maggioranza, perché quando si lavora in questo modo, evidentemente si limano gli aspetti delle diverse sensibilità che pure ci sono, si arriva qua, non ci sono tanti emendamenti, non c'è una discussione complicata perché il lavoro è stato fatto prima. Come è stato fatto su questa legge mi piacerebbe venisse fatto in futuro e che fosse stato fatto anche in passato su altre leggi, perché quando ci si vuole confrontare sul merito lo si può fare e i risultati sono positivi. Ringrazio Sabattini per l'impegno che ha profuso e spero che anche altri colleghi di maggioranza possano prendere nota e avere in futuro la stessa sensibilità del consigliere Sabattini.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente. Ringrazio preliminarmente i relatori, sia quello di maggioranza che quello di opposizione, che hanno semplificato notevolmente il lavoro dell'Aula con la loro relazione approfondita, e naturalmente anche gli uffici, che sono stati a disposizione dei consiglieri in questo periodo.

Anticipo che il nostro voto sarà un voto di astensione, mentre voteremo a favore dell'ordine del giorno. Vi è, infatti, da parte nostra la consapevolezza che è doveroso diffondere anche all'interno di questa Assemblea l'importanza del contributo che possiamo consegnare ogni anno in sede comunitaria perché è giusto ricordare che noi interveniamo non solo per la fase discendente di attuazione del diritto europeo, ma anche per la fase ascendente, con tutte quelle caratteristiche e peculiarità che possiamo osservare e che ci fanno sentire questo diritto in molti casi molto lontano, ma che io credo debba diventare patrimonio di una Regione come l'Emilia-Romagna che ha anche in questa occasione realizzato un lavoro molto accurato e capillare.

Aggiungo che siamo una delle Regioni, nell'attuazione del diritto europeo, all'avanguardia insieme alla Lombardia, al Veneto e poche altre. Questo, però, non ci consente, in una fase delicata come quella che stiamo attraversando, anche per le criticità che sono state evidenziate in aula, di dare un voto completamente positivo. Gli argomenti trattati, dalla sanità all'edilizia, all'energia, alla scuola, alla pesca, ai beni artistici e culturali, richiedono, secondo me, approfondimenti diversi. È importante naturalmente dare ascolto al mondo dell'impresa anche per alleggerire l'impianto legislativo e quindi per andare verso una semplificazione normativa e di qualità, però gli aspetti critici, che sono evidenti in questo provvedimento, sono tali che non ci consentono, ripeto, al di là del recepimento corretto delle leggi comunitarie, di dare una valutazione completamente positiva. Anche perché il carico burocratico, che noi sappiamo essere il nemico numero uno anche di un modello liberale di economia, ma più in generale di un modello liberale di tutti gli aspetti della società civile, è ancora eccessivo e gravoso. Ribadisco, perciò, che noi voteremo l'ordine del giorno, mentre per quanto attiene al progetto di legge il nostro voto sarà di astensione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Aimi.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno 749 – 750/1 (oggetto 965), a firma della consigliera Piccinini.

 

(È approvato all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'ordine del giorno è approvato.

Si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, oggetto 749, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

29

Contrari

 

--

Astenuti

 

13

 

PRESIDENTE (Rainieri): Proclamo approvata la legge riguardante: «Legge comunitaria regionale per il 2015».

Si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, oggetto 750, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

29

Contrari

 

--

Astenuti

 

13

 

PRESIDENTE (Rainieri): Proclamo approvata la legge riguardante: «Collegato alla legge Comunitaria regionale 2015 - Abrogazioni di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali.»

 

OGGETTO 721

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Norme per l'inclusione sociale di Rom e Sinti» (Testo base)

 

OGGETTO 13

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Modifiche alla Legge Regionale 23 novembre 1988, n. 47, recante: "Norme per le minoranze nomadi in Emilia-Romagna", come modificata dalla L.R. 6 settembre 1993 n. 34, L.R. 22 agosto 1994 n. 37 e dalla L.R. 12 marzo 2003 n. 2» A firma del Consigliere: Foti

 

OGGETTO 514

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Modifiche alla legge regionale 23 novembre 1988, n. 47 (Norme per le minoranze nomadi in Emilia-Romagna)» A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Bargi, Delmonte, Pettazzoni, Rancan, Pompignoli, Liverani

 

PRESIDENTE (Rainieri): Presumo che il relatore di maggioranza, il consigliere Boschini, non abbia sufficiente tempo per finire la relazione, quindi chiedo se i presidenti di gruppo sono d'accordo ad iniziare la discussione nella seduta pomeridiana. Se siete d'accordo, introduco gli oggetti e poi sospendiamo immediatamente i lavori prima di dare la parola al relatore.

Il testo n. 2/2015 è stato licenziato dalla Commissione "Politiche per la Salute e Politiche sociali" nella seduta del 6 luglio 2015 con il titolo: "Norme per l'inclusione sociale di Rom e Sinti".

Il Progetto di legge è composto da 8 articoli e da scheda tecnico-finanziaria.

Il Relatore della Commissione, consigliere Giuseppe Boschini, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Il Relatore di minoranza, consigliere Daniele Marchetti, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Sui progetti di legge insistono sedici emendamenti, tutti a firma del consigliere Daniele Marchetti, che stanno per essere distribuiti.

A questo punto chiudo i lavori della seduta antimeridiana e riprendiamo alle ore 14.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Presidente, riprendiamo alle 14?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riapriamo i lavori alle ore 14 con le interpellanze, alle 15 abbiamo la relazione del direttore di EFSA, poi, alle 16, se abbiamo finito le interpellanze, iniziamo il dibattito generale.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,50

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta il consigliere Andrea BERTANI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 749 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Legge comunitaria regionale per il 2015»” (9)

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 29

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 13

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 750 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Collegato alla legge comunitaria regionale 2015 - Abrogazioni di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali»” (10)

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 29

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 13

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Giulia GIBERTONI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 749 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Legge comunitaria regionale per il 2015»” (9)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Foti:

«L’articolo 39 del presente progetto di legge è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Foti:

«L’articolo 40 del presente progetto di legge è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Sabattini, Fabbri, Foti, Taruffi e Piccinini:

«All’articolo 37 prima del comma 1 aggiungere il seguente nuovo comma:

Al comma 1 dell’art. 9 della Legge regionale 11/2012 dopo le parole:

"particolarmente invasive" aggiungere le parole:

"e per la tutela delle specie di interesse storico culturale"»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Sabattini, Fabbri, Foti, Taruffi e Piccinini:

«All’articolo 37 il comma 3 è sostituito dal seguente:

alla lettera e) del comma 1 dell’articolo 25 della Legge regionale 11 del 2012 la lettera:

"e) pesca, immissione, trasporto e allevamento di specie ittiche non autorizzate nonché pesca con l’utilizzo di esche di pesci vivi o morti: da euro 500,00 a euro 3.000,00;"

è sostituita dalla seguente:

"e) pesca, immissione, trasporto e allevamento di specie ittiche non autorizzate: da euro 1.000,00 a euro 6.000,00; "»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Sabattini, Fabbri, Foti, Taruffi e Piccinini:

«All’articolo 37 dopo il comma 3 aggiungere il nuovo comma:

dopo la lettera e) del comma 1 dell’articolo 25 della Legge regionale 11 del 2012 aggiungere la nuova lettera:

"   ) pesca con l’utilizzo di esche di pesci vivi o morti: da euro 500,00 a euro 3.000,00;"»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma della consigliera Piccinini:

«All’art. 10 “Sostituzione dell’articolo 9 della L.R. n. 21 del 2004”, all’inizio del comma 1 del testo sostituito, le parole:

"I soggetti interessati" sono sostituite con la parola: "Chiunque".»

(Respinto)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

908 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme per l'erogazione gratuita di prodotti dietoterapici per celiaci". (08 07 15) A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Rainieri, Delmonte, Bargi, Pompignoli, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Fabbri

913 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Diffusione delle tecniche salvavita, dei concetti di prevenzione primaria, della disostruzione pediatrica e della rianimazione cardiopolmonare". (08 07 15) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rancan, Bargi, Fabbri, Delmonte, Pettazzoni, Rainieri, Liverani, Pompignoli

921 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)" (delibera di Giunta n. 871 del 06 07 15).

 

È stato presentato il seguente progetto di regolamento:

898 - Progetto di regolamento d'iniziativa della Giunta: "Modifiche al Regolamento regionale 31 ottobre 2007, n. 2 "Regolamento per le operazioni di comunicazione e diffusione di dati personali diversi da quelli sensibili e giudiziari di titolarità della Giunta regionale e dell'Agrea, dell'Agenzia regionale di protezione civile, dell'Agenzia regionale Intercent-ER e dell'IBACN"" (delibera di Giunta n. 822 del 01 07 15).

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

906 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare l'accorpamento della polizia provinciale con quella municipale. A firma dei Consiglieri: Calvano, Bessi, Zappaterra

909 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione attuale ed il futuro della Cooperativa Cesi di Imola. A firma del Consigliere: Bignami

910 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione economica e finanziaria delle Terme di Salsomaggiore e Tabiano SpA. A firma del Consigliere: Foti

911 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno rivedere le proprie determinazioni in merito ai ticket sanitari, riducendo l'importo per le prestazioni il cui costo è inferiore allo stesso. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

912 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione ha realizzato l'esclusione dalle gare del dispositivo contenente ftalati (considerati cancerogeni e mutageni) destinato all'impiego nei gruppi di pazienti a maggior rischio. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

917 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti la fornitura di sistemi diagnostici e di laboratorio ad AUSL facenti parte dell'"Area Vasta" Emilia Centrale. A firma del Consigliere: Bignami

918 - Interrogazione a risposta scritta circa un accordo di programma riguardante il Comune di Cesenatico. A firma del Consigliere: Alleva

919 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte alle richieste di sfratto sempre più numerose nel territorio regionale. A firma del Consigliere: Taruffi

920 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti la normativa urbanistica, con particolare riferimento al Comune di Ravarino (MO). A firma del Consigliere: Foti

924 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti le attività trasfusionali e la produzione di emoderivati. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli

925 - Interrogazione a risposta scritta circa le risorse relative al sostentamento ed all'aiuto alle famiglie per l'acquisto e la fornitura gratuita di libri scolastici. A firma del Consigliere: Bignami

926 - Interrogazione a risposta scritta circa la istituzione di una rete di trasporti turistici sul territorio bolognese. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

927 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell'azienda Chloride-Emerson di Castel Guelfo (BO). A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

928 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le modalità di erogazione dei servizi radiologici riguardanti l'Ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria. A firma del Consigliere: Pompignoli

929 - Interrogazione a risposta scritta circa la valorizzazione ed il potenziamento del servizio, della struttura e del personale di radiologia dell'Ospedale di Vergato. A firma della Consigliera: Piccinini

930 - Interrogazione a risposta scritta circa i ritardi riguardanti l'emissione dei bonifici ai tirocinanti del Progetto Garanzia Giovani. A firma del Consigliere: Bignami

931 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti il divieto temporaneo di balneazione relativo al Comune di S. Mauro Pascoli. A firma del Consigliere: Bertani

932 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti il nuovo Centro Dialisi dell'Ospedale Maggiore di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

933 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per valutare l'istituzione di centrali di acquisto interregionali. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

934 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il rischio di chiusura della cooperativa ex Cormo di San Martino in Rio, e la tutela dei relativi lavoratori. A firma della Consigliera: Mori

935 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa problematiche e disagi per l'utenza riguardanti la linea ferroviaria Porrettana. A firma del Consigliere: Taruffi

936 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la prevenzione ed il contrasto delle Infezioni Correlate all'Assistenza (ICA) negli ospedali. A firma della Consigliera: Sensoli

937 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le risorse riguardanti le politiche per la sicurezza nel territorio bolognese. A firma del Consigliere: Bignami

938 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la posizione della Regione Emilia-Romagna circa le attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi in mare, anche in relazione al c.d. "Decreto Sviluppo". A firma del Consigliere: Foti

941 - Interrogazione a risposta scritta circa lo scorporo dei cofinanziamenti dei fondi strutturali europei dai calcoli del Patto di Stabilità. A firma del Consigliere: Foti

942 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la chiusura di molti uffici postali nel territorio regionale. A firma del Consigliere: Foti

 

Risoluzioni

 

905 - Risoluzione per impegnare la Giunta, anche in relazione all'Expo 2015, a fare propri gli impegni indicati nella "Carta di Milano" adottando norme circa la redistribuzione del cibo in eccesso ai non abbienti, rafforzare la legislazione a tutela del suolo agricolo, a promuovere il tema della nutrizione e la cultura della alimentazione sana e sostenibile nelle scuole, valorizzando la biodiversità e aumentando le risorse destinate alla ricerca ed al contrasto del cambiamento climatico. (07 07 15) A firma dei Consiglieri: Montalti, Marchetti Francesca, Zoffoli, Poli, Prodi, Ravaioli, Rossi Nadia, Bessi, Mori, Boschini, Rontini, Caliandro, Zappaterra, Calvano, Lori, Pruccoli, Bagnari, Sabattini, Serri, Cardinali

914 - Risoluzione per chiedere alla Giunta la sospensione delle nuove richieste di concessioni minerarie e la revoca, in base al principio di precauzione, delle concessioni minerarie attive. (08 07 15) A firma del Consigliere: Alleva

915 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo, volte ad evitare lo spostamento all'estero delle sedi legale e fiscale della Ferrari SpA, con sede a Maranello. (08 07 15) A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Foti

916 - Risoluzione per impegnare la Giunta a prendere in considerazione l’apertura di un tavolo operativo con il Comune di Bologna e il Corpo di Polizia Municipale per trovare una soluzione condivisa in merito alla riorganizzazione delle Polizie Municipali. (08 07 15) A firma del Consigliere: Bignami

922 - Risoluzione per impegnare la Giunta a rispettare la direttiva europea riguardante l'adozione del Numero Unico d'Emergenza 112, riorganizzando inoltre le sale operative e telefoniche regionali per preparare al meglio la gestione e l'avvio delle connesse procedure. (09 07 15) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Pompignoli, Bargi, Rancan, Liverani, Pettazzoni

923 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo al fine di opporsi alla diffida della Commissione Europea circa la rimozione del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere per la fabbricazione di prodotti lattiero-caseari, al fine di tutelare gli interessi nazionali dal punto di vista economico, occupazionale, ambientale e dei consumatori. (09 07 15) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Marchetti Daniele, Delmonte, Pettazzoni, Pompignoli, Fabbri, Rancan, Liverani, Bargi

939 - Risoluzione per impegnare la Giunta a esprimere la propria totale condanna delle parole espresse, circa i due fucilieri del Reggimento San Marco sottoposti a provvedimenti detentivi in India, da un esponente della sinistra riminese. (13 07 15) A firma del Consigliere: Bignami

940 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a rendere accessibili tutti i dati riguardanti le emissioni dello stabilimento Buzzi Unicem sito a Macomero di Castelletto di Vernasca (PC), effettuare controlli riguardanti l'utilizzo di Carbonext (CSS) e tutelare la salute della popolazione interessata. (13 07 15) A firma del Consigliere: Foti

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

581 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta di attivarsi presso il Governo al fine di ottenere esenzioni fiscali per Comuni e cittadini delle zone terremotate ed alluvionate. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi, Pettazzoni

586 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali provvedimenti la Giunta voglia intraprendere per garantire a Finale Emilia (MO) una Sede Operativa idonea ad accogliere mezzi e attrezzature della Protezione Civile, Dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana. A firma del Consigliere: Bargi

614 - Interrogazione a risposta scritta sulle intenzioni della Regione riguardo allo svolgimento del “Salone del Cavallo Americano” presso le Fiere di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Delmonte

619 - Interrogazione a risposta scritta riguardo ai criteri utilizzati per il calcolo del CCL (contributo per il canone di locazione) e del contributo per il disagio abitativo temporaneo erogati alle persone colpite dal sisma del 2012. A firma del Consigliere: Alleva

636 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per rilanciare i settori produttivo, economico ed occupazionale nella Provincia di Rimini. A firma della Consigliera: Sensoli

681 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione dell'imposta di soggiorno, con particolare riferimento al Comune di Ravenna. A firma del Consigliere: Foti

684 - Interrogazione a risposta scritta circa il superamento di strumenti consortili, con particolare riferimento a quelli di bonifica. A firma del Consigliere: Bignami

686 - Interrogazione a risposta scritta circa la compatibilità del noleggio di un prato sintetico col progetto "Riccione Green Factory". A firma della Consigliera: Sensoli

691 - Interrogazione a risposta scritta circa una mostra d'arte che si svolgerà presso la ex Manifattura tabacchi di Modena, ed i relativi finanziamenti. A firma della Consigliera: Gibertoni

704 - Interrogazione a risposta scritta circa i contributi regionali concessi ai consorzi fidi ed alle cooperative di garanzia. A firma della Consigliera: Sensoli

705 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti il campo nomadi sito in Via Allende, a Casalecchio di Reno. A firma del Consigliere: Bignami

707 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare contro l'occupazione abusiva di aree da parte di nomadi. A firma del Consigliere: Foti

716 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione ed il futuro dei dipendenti delle Province in relazione al "Decreto Delrio". A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

719 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela della Pinacoteca Nazionale di Ferrara, attualmente in stato di abbandono. A firma dei Consiglieri: Calvano, Zappaterra

738 - Interrogazione a risposta scritta circa la retribuzione di dipendenti distaccati presso la Regione Emilia-Romagna, nella Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali. A firma del Consigliere: Foti

779 - Interrogazione a risposta scritta circa l'accoglienza di migranti nei comuni colpiti dal sisma. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

787 - Interrogazione a risposta scritta circa contributi e affidamenti di lavori alla Coop. Concordia. A firma del Consigliere: Bignami

798 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli e le verifiche da attuare nel confronti di organismi, osservatori, consulte, gruppi, consigli ed associazioni istituiti o partecipati dalla Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento alla "Giunta regionale giovanile". A firma del Consigliere: Rancan

(Comunicazione n. 14 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP/2015/1384 del 13/07/2015)

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Saliera

Rancan - Torri

 

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