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47.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 27 OTTOBRE 2015

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 1179

Interpellanza circa gli esiti dell’attività ispettiva per il controllo delle prescrizioni igienico-sanitarie nelle manifestazioni regionali a carattere temporaneo con somministrazione di alimenti e bevande e sulle intenzioni della Giunta riguardo alla predisposizione di linee guida al proposito. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

VENTURI, assessore

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 1411

Delibera: «Approvazione del programma di ripartizione delle risorse derivanti da pay-back con relativo disciplinare e programma di finanziamento degli interventi con risorse regionali ex art. 36 L.R. 38/2002.» (Proposta della Giunta regionale in data 6 ottobre 2015, n. 1451) (42)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 1411/1 oggetto 1527 - Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

ZOFFOLI (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

VENTURI, assessore

BONACCINI, presidente della Giunta

FOTI (FdI)

SENSOLI (M5S)

MARCHETTI Daniele (LN)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 1410

Delibera: «Rimodulazione progetto "Realizzazione di residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (REMS)" dell'Azienda USL di Reggio Emilia.» (Proposta della Giunta regionale in data 6 ottobre 2015, n. 1450) (43)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

SONCINI (PD)

DELMONTE (LN)

 

OGGETTO 1270

Delibera: «Intesa sulle modifiche cartografiche al Piano Territoriale Paesistico Regionale presentate dalla Provincia di Forlì-Cesena con la variante specifica al proprio piano territoriale di coordinamento.» (Proposta della Giunta regionale in data 14 settembre 2015, n. 1317) (44)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZOFFOLI (PD)

 

OGGETTO 1487

Delibera: «Modifiche alla deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 3 del 26 gennaio 2015 recante “Istituzione delle Commissioni assembleari permanenti per la X legislatura (art. 38 e 41 dello Statuto; art. 7 del Regolamento interno)”.» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 21 ottobre 2015, n. 85) (45)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 1008

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, in materia di servizio idrico, volte a sostenere il percorso di ripubblicizzazione in atto nel territorio di Reggio Emilia, attivandosi inoltre presso il Parlamento per favorire la discussione della proposta di legge riguardante l'acqua pubblica. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri, Ravaioli, Sassi, Prodi, Alleva, Mumolo, Delmonte

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1521

Risoluzione per impegnare la Giunta ad operare perché i potenziali ostacoli al processo di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato dei territori vengano rimossi sia sul piano regolatorio che su quello normativo. A firma dei Consiglieri: Calvano, Pruccoli, Caliandro, Montalti, Poli, Iotti, Boschini, Cardinali, Molinari, Marchetti Francesca, Sabattini, Serri, Ravaioli, Zoffoli, Rossi Nadia, Lori, Bessi, Bagnari, Mumolo

(Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BERTANI (M5S)

PRESIDENTE (Rainieri)

DELMONTE (LN)

TARUFFI (SEL)

PRESIDENTE (Rainieri)

PARUOLO (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

CALVANO (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (SEL)

PRESIDENTE (Rainieri)

DELMONTE (LN)

SASSI (M5S)

CALVANO (PD)

DELMONTE (LN)

FOTI (FdI)

CALVANO (PD)

SASSI (M5S)

ALLEVA (Altra ER)

TARUFFI (SEL)

DELMONTE (LN)

CALIANDRO (PD)

 

OGGETTO 548

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, riguardanti anche la legislazione statale e comunitaria, a favore della pesca delle vongole e dei mitili, limitando anche l'uso delle draghe. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Rossi Nadia, Zoffoli, Soncini, Bagnari, Prodi, Rontini, Caliandro, Zappaterra, Calvano, Montalti, Lori, Ravaioli, Bessi, Marchetti Francesca, Mori

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 857

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Parlamento ed il Governo affinché venga rivisto il regolamento europeo 1967/2006 ed eliminata la soglia minima pari a 25 millimetri per la pesca delle vongole. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pompignoli, Liverani, Pettazzoni

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1513

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a favorire la presentazione di un piano che porti a derogare alla taglia minima di 25 mm per la pesca delle vongole, sostituire il relativo reato con una sanzione amministrativa, definendo comunque detta taglia minima basandosi esclusivamente su studi scientifici. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PRUCCOLI (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

POMPIGNOLI (LN)

BERTANI (M5S)

PRUCCOLI (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

POMPIGNOLI (LN)

BERTANI (M5S)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

 

OGGETTO 1473

Risoluzione per impegnare la Giunta a considerare la mancata realizzazione del Raccordo Autostradale della Cisa A15-Autostrada Brennero A22 e a inserirlo come opera prioritaria nel piano regionale delle infrastrutture strategiche. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Foti

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1520

Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare lo stralcio dei progetti relativi al secondo lotto della Tirreno-Brennero autostradale (Ti-Bre) dalla nuova intesa generale quadro (IGQ) per il piano delle infrastrutture strategiche fra la Regione Emilia-Romagna e Governo. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Gibertoni, Piccinini, Sensoli

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Soncini)

BERTANI (M5S)

FOTI (FdI)

RAINIERI (LN)

TARUFFI (SEL)

IOTTI (PD)

RAINIERI (LN)

BERTANI (M5S)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 1411 - 1008 - 1521 - 548 - 857 - 1513 - 1473 - 1520

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 14,44

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la quarantasettesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna gli assessori Bianchi, Corsini, Costi, Gualmini e il consigliere Pettazzoni.

 

Svolgimento di interpellanza

 

OGGETTO 1179

Interpellanza circa gli esiti dell’attività ispettiva per il controllo delle prescrizioni igienico-sanitarie nelle manifestazioni regionali a carattere temporaneo con somministrazione di alimenti e bevande e sulle intenzioni della Giunta riguardo alla predisposizione di linee guida al proposito. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Diamo inizio ai lavori della sessione pomeridiana con la trattazione dell'oggetto 1179.

Risponde l'assessore Venturi.

Il consigliere Foti rinuncia ad illustrare l'interpellanza in oggetto, quindi do la parola direttamente all’assessore Venturi per la risposta. Prego.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente.

In riferimento all'interpellanza relativa a manifestazioni di carattere temporaneo, quali sagre, fiere e feste associate alla somministrazione di alimenti e bevande, premetto quanto segue.

I servizi veterinari ed i servizi di igiene degli alimenti e della nutrizione dei dipartimenti di sanità pubblica delle aziende Usl attuano controlli su tutta la filiera della produzione alimentare, con l'obiettivo di verificare e garantire adeguati livelli di sicurezza di alimenti prodotti e consumati, e tutelare la salute dei consumatori.

I controlli ufficiali sugli stabilimenti di produzione e commercio e nella ristorazione vengono programmati in base alla categorizzazione del rischio per la sicurezza alimentare delle diverse tipologie di aziende. Anche le attività a carattere temporaneo sono quindi soggette alla regolamentazione vigente in materia di sicurezza alimentare, oltreché in materia di commercio e somministrazione di alimenti e bevande.

In Emilia-Romagna la vigente determinazione regolamenta la registrazione di tali manifestazioni a seguito di notifica cui è tenuto l'operatore del settore alimentare, in attuazione della regolamentazione comunitaria (Regolamento CE 852/2004).

In base alle notifiche pervenute dal SUAP (sportello unico per le attività produttive), l’autorità competente, i servizi dei dipartimenti di sanità pubblica pianificano ed attuano i controlli ufficiali sulla base della valutazione del rischio. La determinazione, inoltre, specifica le esclusioni dall'obbligo di notifica, tra cui le attività che comportano offerte gratuite di alimenti e bevande nell'ambito di promozione di prodotti alimentari o attrezzature per la loro preparazione, nonché quelle che comportano manipolazione, preparazione, immagazzinaggio e servizio di prodotti alimentari da parte di privati a titolo occasionale, durante manifestazioni quali feste parrocchiali, scolastiche o fiere locali.

Tale impostazione è in linea con l'indirizzo comunitario che si legge nella DG-SANCO del 18 giugno 2012 (Guida all'attuazione di alcune disposizioni del regolamento citato precedentemente). Ovviamente, ciò non esclude la responsabilità del privato organizzatore di fornire e distribuire alimenti che non siano di nocumento per la salute di chi li consuma.

In relazione all'attività svolta nel 2015, sono stati acquisiti dati dalle AUSL regionali. Di seguito si riporta un prospetto riepilogativo dei controlli svolti da gennaio ad agosto 2015 presso le attività di ristorazione in ambito di manifestazioni temporanee con i relativi esiti. Delle strutture esistenti (5408), ne sono state controllate 411, di cui 26 con non conformità, con 91 prescrizioni impartite, due sanzioni amministrative ed un sequestro. Complessivamente le manifestazioni controllate nell'arco temporale di riferimento sono state 411 e, come ho già detto, i sopralluoghi per ispezioni, verifica, sequestro, eccetera, sono stati 444. Le irregolarità riscontrate hanno comportato prescrizioni. Tuttavia, in nessun caso si è reso necessario procedere alla sospensione dell'attività a causa delle irregolarità rilevate.

Si sottolinea che per la tipologie di attività in questione esiste l'oggettiva difficoltà a pianificare efficacemente i controlli trattandosi di attività occasionali e temporanee di cui spesso si viene a conoscenza nell'imminenza dell'insediamento. È importante rimarcare la necessità che il personale che opera nelle manifestazioni temporanee, ancorché non soggetto all'obbligo del possesso dell'attestato di formazione ai sensi della legge regionale 11/2003, ad eccezione dei responsabili preposti, sui quali ricade anche la responsabilità dell'autocontrollo, sia in possesso delle basilari conoscenze sulle buone prassi igieniche da adottare nelle operazioni di preparazione degli elementi.

A tal proposito, si sottolinea che in diverse realtà regionali sono in essere esperienze consolidate di formazione mirata da parte dei servizi dei dipartimenti di sanità pubblica indirizzate agli organizzatori di manifestazioni temporanee con ampia partecipazione e consenso da parte degli operatori coinvolti.

Presso le aziende sanitarie e sul sito web regionale sono inoltre disponibili materiali formativi e informativi destinati a chi opera nel settore alimentare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

La parola al consigliere Foti per la replica. Prego.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Dai dati forniti dal signor assessore su un campione di circa l'8 per cento delle strutture esaminate, perché, se non sbaglio, è stato detto che nel corso del 2015 le iniziative sono state 5408 e le strutture controllate sono state poco più di 400, si registra comunque il 25 per cento di non conformità per quanto riguarda le norme igienico-sanitarie. Infatti, se noi sommiamo le 26 non conformità alle 91 prescrizioni, che quindi debbo supporre siano state fatte in quanto non rispondenti alle norme vigenti, si ha un quadro comunque abbastanza notevole, perché vuol dire che una su quattro delle iniziative che vengono realizzate non rispettano i dettami di legge.

Devo dire, inoltre, che il sequestro sicuramente avrà comportato almeno una violazione amministrativa, perché diversamente non si vedrebbe come lo stesso possa essere stato realizzato e, francamente, le uniche due sanzioni sembrano più che altro due mosche nocchiere.

In ogni caso, ritengo che questa attività, che ovviamente non vuole andare ad attaccare quel patrimonio storico e culturale che è rappresentato dalle fiere, dalle sagre e dalle feste, comprese quelle di partito, debba essere indubbiamente oggetto di particolare attenzione, soprattutto per il personale che, essendo avventizio e molto spesso appartenete al volontariato, necessita di possedere almeno i requisiti igienico-sanitari per poter trattare gli alimenti.

Dico questo anche perché non sarà sfuggita a nessuno la vicenda capitata quest'estate in occasione di una festa di partito in Toscana, dove, come sempre, il responsabile di tutto quanto accade è l'organizzatore, ma la realtà dei fatti ci dice che sarebbe bastata la normale diligenza per evitare sia all'organizzatore sia alla persona che purtroppo è deceduta conseguenze di ogni ordine.

Ringrazio comunque l'assessore per i dati che ha fornito e mi auguro che l'attività possa proseguire anche più intensamente nel corso dei prossimi anni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

 

OGGETTO 1411

Delibera: «Approvazione del programma di ripartizione delle risorse derivanti da pay-back con relativo disciplinare e programma di finanziamento degli interventi con risorse regionali ex art. 36 L.R. 38/2002.» (Proposta della Giunta regionale in data 6 ottobre 2015, n. 1451) (42)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 1411/1 oggetto 1527 - Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo con l'ordine del giorno, quindi con gli atti amministrativi. Siamo all’oggetto 1411: Proposta recante: “Approvazione programma ripartizione risorse derivanti da pay-back con relativo disciplinare, e programma finanziamento interventi con risorse regionali ex art. 36 L.R. 38/2002”.

Prosegue la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Zoffoli. Ne ha facoltà.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente.

Poche parole per mettere in fila come realmente si sono svolti i fatti ed anche perché mi dispiacerebbe se qualche voto venisse condizionato dalle procedure, che, secondo me, comunque sono state inattaccabili. Spiego come si sono svolti i fatti.

L'8 ottobre è arrivata la delibera con richiesta di approvazione urgente. Io ho chiesto la motivazione per la quale era arrivata in ritardo e con l’urgenza di essere approvata, e per quale motivo doveva essere approvata con urgenza. La motivazione del ritardo – è stato detto ed è emerso anche in questa sede – è che i 39 milioni del pay-back sarebbero potuti arrivare anche prima, ma i 26 milioni dell'assestamento potevano arrivare solo nel momento – appunto – dell'assestamento, per cui si è ritenuto opportuno fare un'unica delibera che rappresentasse i vari interventi sui territori per potere organizzarli in base ai bisogni e alle richieste. La motivazione per la quale bisognava approvarla con urgenza era che entro il 15 novembre i progetti dovevano essere approvati per poter impegnare i soldi entro la fine dell'anno, perché diversamente non sarebbero potuti essere impegnati.

Io ho guardato la delibera, ho visto quali erano i finanziamenti, dove e come venivano utilizzati questi 65 milioni, cifra importantissima tenuto conto che ovunque si taglia sulla sanità, mentre noi abbiamo investito 65 milioni in aggiunta rispetto al bilancio sulla sanità, quindi mi pareva un'occasione veramente importante. Ho guardato il progetto, ho guardato le finalità delle stesso e mi è parso che le destinazioni fossero ben delimitate, ben determinate. Ho chiesto all'assessorato quale grado di programmazione fosse stato messo in atto. Mi è stato assicurato che le richieste erano quelle che erano state concertate con i territori, con i sindaci, con i direttori generali delle Asl, in base ai bisogni dei territori, il che mi pare peraltro molto intelligente, perché le scelte sui territori vengono determinate dalle politiche sanitarie, dai sindaci, dalle conferenze e dai direttori generali, così come succede per tutti gli investimenti che noi facciamo per la sanità, perché nel bilancio noi concepiamo i finanziamenti che poi, sulla base delle scelte effettuate dai territori, vengono utilizzati in un modo piuttosto che in un altro.

Pertanto, verificando le date, l'unica possibilità per potere rispettare i tempi e quindi permettere ai nostri territori di potere utilizzare entro la fine dell'anno questi finanziamenti e non perderli era fare la commissione il 15, in quanto l'ultima seduta utile di Consiglio era il 21, considerando che nella programmazione delle assemblee quelle successive avrebbero avuto luogo a metà novembre, quindi non in tempo per poter permettere la spesa di questi soldi.

Mi sono confrontato con l'Ufficio di Presidenza, come faccio di solito, mi sono sentito con il presidente della V commissione, che doveva convocare la commissione il giovedì mattina, ed abbiamo concertato per le ore 9,30, che credo sia un orario abbastanza accettabile, non credo fosse un orario fuori dal mondo, per potere poi mettere in fila le commissioni in maniera tale che si potesse fare anche la V commissione e la commissione pomeridiana, com'era previsto, quindi potere esaminare in tempo questa delibera e dare il parere. Con riferimento all'obiezione fatta in occasione della commissione dal consigliere Foti, devo dire che era un’obiezione che io avevo verificato in parte, perché è evidente che noi, come commissione, l'ha detto prima bene anche il collega Foti, esprimiamo solo un parere, non facciamo delle deliberazioni, non prendiamo decisioni. L’importante era che la decisione della destinazione e la delibera venissero fatte dopo l'approvazione dell'assestamento, quindi anche dal punto di vista formale come commissione eravamo a posto; come Assemblea poi gli uffici avrebbero dovuto fare quelle ulteriori verifiche che io non ero in grado di fare, ma come commissione io credo che noi fossimo nella nostra pienezza di potere dare quei pareri in quelle sedi, in modo tale che il 21 si potesse discutere la delibera in Assemblea.

È evidente che poi qualcosa non ha funzionato, vi è stato un disguido, disguido che ha fatto in modo che il 20 e il 21 l'ordine del giorno non recasse questa delibera, pertanto abbiamo fatto richiesta per vedere come fare per potere comunque approvare questa delibera in tempi utili per potere utilizzare questi soldi, perché – ripeto – una volta che vi è una disponibilità così importante, per una questione di tempi e procedure, non portarla a destinazione mi pareva improponibile. Invece di iscriverla all'ordine del giorno del 20 e del 21, vi è stata l’opportunità di iscriverla all'ordine del giorno del 27. Sentiti gli uffici e sentiti i territori, nell'Assemblea del 27 si faceva in tempo ad utilizzare i finanziamenti in maniera appropriata. Quindi, a quel punto, le partite si chiudono secondo me in maniera anche migliore, perché vi è stata una settimana di tempo in più per poter approfondire, per potere verificare, per fare tutte gli ulteriori accertamenti necessari.

Pertanto, ritengo che si sia fatto il percorso migliore possibile in questo contesto, auspicando, come d'altronde ha auspicato prima la consigliera Zappaterra, che queste cose possano avvenire con più calma, dando la possibilità ai consiglieri di approfondire maggiormente. Ma quando le condizioni sono queste e il rischio è perdere il finanziamento, credo che tutti dobbiamo essere impegnati giorno e notte per fare i giusti approfondimenti, perché i nostri territori aspettano questi soldi per fare le cose che servono e che sono state concertate.

Noi oggi approviamo una delibera sulla quale spero non ci siano contenziosi dal punto di vista procedurale, perché i contenuti sono importanti.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Zoffoli.

Non vi sono altri consiglieri iscritti a parlare in sede di discussione generale.

Ha facoltà di intervenire l'assessore Venturi. Prego.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente.

Molto brevemente dirò alcune cose nel merito ed alcune nel metodo.

Per quanto riguarda il metodo, avete già detto che ci sono stati dei disguidi o comunque delle date che non sono coincise. Peraltro, nella scorsa Assemblea legislativa non sono potuto intervenire perché ero impegnato in Commissione Salute a Roma e mi faceva comunque piacere essere presente in una occasione che credo sia, al di là delle opinioni, importante e positiva per tutta l'Assemblea, oltreché per la Giunta, perché distribuire 65 milioni di euro alle aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna credo sia un’operazione di indiscutibile valore, specialmente in questi periodi. Pertanto, se vi è stato, come probabilmente vi è stato, un disguido sui tempi della commissione. Io mi scuso, anche se a posteriori, però ci tengo a definire alcune questioni per quanto riguarda il merito.

Intanto il tema delle priorità. Posso dire che da questa delibera in avanti, il tema delle priorità sarà un tema affrontato davvero, perché noi non abbiamo più bisogno di distribuire a pioggia i finanziamenti. Infatti, ci sono delle differenze significative negli ambiti regionali, nel senso che ci sono – anche solo per citare semplicemente gli ospedali – ospedali che hanno bisogno di forti investimenti (per fortuna pochi) e ci sono ospedali che, invece, non hanno bisogno di alcun investimento, semplicemente perché sono nuovi, quindi abbiamo bisogno soltanto di fare degli accorgimenti che non riguardano investimenti significativi.

Quindi in futuro vedrete delle priorità stabilite che saranno conseguenti a due linee tendenziali: finanziare solo gli ospedali che hanno forte bisogno di rinnovamento e, come andiamo dicendo da tempo, abbiamo bisogno di spostare anche sul piano degli investimenti le risorse dall'ospedale al territorio. Non possiamo affrontare la cronicità o la continuità delle cure senza avere un'attenzione maggiore rispetto ai temi che riguardano l'assistenza territoriale, quali case per la salute e tutto quanto riguarda la cronicità e le malattie che oggi siamo in grado di curare e trasformare da acute in croniche.

Credo che questa prima dichiarazione programmatica fosse doverosa per tutti, così come lo è la precisazione che mi sembra che avere messo le risorse che derivano dall'accertamento pay-back insieme con le disponibilità che la variazione di bilancio ha messo a disposizione, mettendo quindi insieme un set di interventi molto più completo rispetto a quello che avremmo potuto fare tenendo separate, anche nel tempo, le decisioni credo sia un’operazione di cui rivendicare la responsabilità.

Sul tema dei materno-infantili, quindi degli ospedali per le mamme e per i bambini, va fatta una precisazione importante, che riguarda essenzialmente l'incrocio con il riordino ospedaliero. Noi stiamo investendo, abbiamo cominciato ad investire sui materno-infantili perché sono le strutture che in questa Regione hanno più bisogno di essere rinnovate. A Reggio Emilia, presso il MIRE, non si tratta di letti pediatrici in più o ostetrici in più, sono i medesimi letti di prima, che oggi sono in condizioni non accettabili per una sanità come quella della Regione Emilia-Romagna che vuole stare un passo avanti, come abbiamo sempre detto. Pertanto, la focalizzazione sul materno-infantile rappresenta una delle priorità che noi cerchiamo e cercheremo di portare avanti, a Reggio Emilia, così come a Modena, dove abbiamo investito fortemente, così come a Bologna, perché sono le tre situazioni dove i servizi dedicati alla donna e al bambino hanno più bisogno di essere rinnovati, rispetto a quello che siamo in grado di fare oggi, senza accrescere il numero dei letti, perche non siamo in questa fase.

Il MIRE non c'entra nulla con altri distretti di Reggio Emilia; non c'entra nulla il MIRE con altre località dell'Emilia-Romagna. Semplicemente abbiamo deciso di fare un investimento significativo, che, come sapete, non si ferma ai 14 milioni, perché con 14 milioni facciamo soltanto un pezzo, ma andremo fino in fondo con il MIRE, perché riteniamo che la posizione e l'assetto strutturale del materno-infantile dell’ospedale di Reggio Emilia siano in una situazione che richiede rimedi urgenti, così come altre situazioni sulle quali decisamente interverremo.

Per quanto riguarda il tema di Cona, la storia infinita di Cona, sono molti decenni che se ne parla, da quando è partito. Ci sono state indagini della Magistratura, alcune delle quali si sono concluse, altre si concluderanno. Ci sono direttori che si sono succeduti; ci sono questioni che sono ancora da appianare anche nel rapporto con l'ente gestore per quanto riguarda il progetto e la gestione del project financing. Tutti temi che stiamo valutando con estrema cura, soprattutto per quanto riguarda le condizioni attuali dell'ospedale. È peraltro in corso una trattativa tra l'azienda e l’ATI che si occupa della gestione pluriennale dell'ospedale. Conosciamo le condizioni dell'ospedale e naturalmente su quelle lavoreremo, però, voi oggi avete approvato un intervento di 300 mila euro, che serve soprattutto ai cittadini, non è che serva a qualcun altro. Dopo stabiliremo le eventuali – se ci sono – responsabilità e a chi addebitarle.

Oggi bisogna mettere a regime una segnaletica che è del tutto insufficiente in questo … in tanti se ne sono resi conto, a cominciare da coloro che lo frequentano quotidianamente per lavoro, fino ai consiglieri, ai sindaci, all'assessore alla salute ed anche al presidente di questa Regione, che ci è andato ed ha avuto modo di vedere pregi e difetti di quell'ospedale, perché in quell'ospedale ci sono anche strutture di forte di pregio, punto di riferimento non solo per Ferrara. Quindi pensiamo che comunque quell'ospedale, a prescindere dalle responsabilità, abbia bisogno di essere messo a regime. Siamo sulla buona strada, perché stiamo completando i trasferimenti, e non ci possiamo certamente fare carico di ciò che è in corso di accertamento e che sarà valutato successivamente da chi ne ha la competenza.

Io credo di avere risposto alle principali valutazioni. Mi consenta il consigliere Foti di dire l'ultima parola con riferimento all'ospedale di Piacenza. Io sono andato a Piacenza ad inaugurare un reparto, a proposito del fatto che continuiamo ad investire anche nel vecchio ospedale, quel giorno in cui è stato fatto quell'annuncio, che credo sia stato bene accolto dai presenti, ossia che a Piacenza è necessario un nuovo ospedale, questo lo posso dire oggi, domani e dopodomani, perché è la verità, è un ospedale che risale a quattro, cinque secoli or sono, che credo …

 

FOTI: Non è di cinque secoli fa.

 

VENTURI: Lo so perché l'ho visitato e conosco bene l'ospedale di Piacenza. Va bene, mi vuole dire che sono quattro? Che sono quattro e mezzo? Io non l’ho interrotta, lei ha parlato, ha detto quello che voleva su Fiorenzuola, su Piacenza, su tutto il mondo, adesso dico quel che penso io, poi lei farà le sue riflessioni.

A Piacenza c'è bisogno di un nuovo ospedale, ed è uno dei pochi ospedali sui quali abbiamo deciso di investire fortemente. Per investire fortemente abbiamo chiesto una progettualità locale, perché non si tratta di fare un investimento di 65 milioni, ma di un investimento molto maggiore. E quando tutti avremo le idee chiare, a cominciare dalla conferenza fino alla Giunta, non mancheremo, nel corso di questa legislatura, di venirvi a dire come faremo a fare il nuovo ospedale di Piacenza, perché lo faremo il nuovo ospedale di Piacenza.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Venturi.

Consigliere Foti, lei ha chiesto di intervenire, però ha concluso il tempo a sua disposizione.

La parola al presidente della Giunta Bonaccini. Prego.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente.

Proprio poche parole per dire che siamo di fronte a ciò che avevamo promesso: avevamo detto che avremmo investito non disinvestito sulla sanità emiliano-romagnola, cercando di evitare di redistribuire risorse per prendere applausi laddove magari non ce n'è bisogno, ma concentrarle dove dobbiamo migliorare, adeguare e ammodernare strutture che hanno qualche anno e meritano di vedere interventi importanti. Ma avremo anche aperture di nuove strutture, tra pochi mesi a Reggio Emilia il CORE. Stiamo inaugurando case della salute un po' in tutto il territorio, perché abbiamo detto che vogliamo rispondere ad un'esigenza dei cittadini, delle famiglie, degli utenti, non della politica, quella di avere servizi sempre più nel territorio, vicino a casa, che garantiscano, senza essere nuovi ospedali, strutture flessibili in grado – appunto – di garantire servizi con professionisti di grande qualità.

Ne ho recentemente inaugurata una, insieme con l'assessore Venturi, a Montecchio Emilia, ed un consigliere che era lì con noi potrà testimoniare non che cosa dicessi io o che cosa dicesse l'assessore, ma che cosa dicessero coloro che ci lavorano, ma soprattutto potrà testimoniare della soddisfazione delle centinaia di persone presenti quella mattina.

Noi abbiamo ridistribuito 30 milioni di euro in assestamento soltanto una settimana fa; dei 52 milioni di euro della “manovrina” oltre la metà sono andati alla sanità; oggi 65,5 milioni di euro, come diceva giustamente la consigliera Zappaterra, sono destinati ad intervenire per importanti investimenti. E chi ha bisogno di vedere realizzato il padiglione del MIRE, che diventerà una struttura, a mio parere, quando sarà completata, straordinaria per qualità, non ha necessità di sapere il dibattito che faremo – e lo faremo – sul tema dei reparti di maternità nei luoghi montani, perché fosse così noi non interverremmo mai, se non prima di avere completato una discussione che non solo è infinita, ma che ogni anno riguarda questioni che si aprono nei territori.

Se ci sono state – l’ha già detto l'assessore Venturi – modalità da migliorare nella comunicazione e nei tempi, ce ne scusiamo, ma mi piacerebbe che stessimo al merito dei problemi. Mi aspetterei un voto a favore dalla Lega Nord, perché non so come farete a convincere i cittadini che non avete votato a favore nei territori in cui si fanno questi interventi attesi dagli amministratori locali soltanto per un problema di modalità di convocazione di una commissione, peraltro convocata in un giorno che non coincideva con la solita convocazione perché quel giorno era convocata l'Assemblea legislativa.

Io sono stato consigliere regionale e so di che cosa sto parlando: si ha il tempo per documentarsi anche in poche ore e in pochi giorni, visto che siete persone votate nei territori, quindi capaci di tenere i rapporti con i territori, e potete acquisire tutte le informazioni che volete. Ma siccome l'assessore Venturi ha già detto che cercheremo di fare meglio, lo faremo, perché in questo caso vi è stato qualche difetto, di cui – ripeto – ci scusiamo.

Alla consigliera Sensoli dico che se l'unico elemento – che peraltro comprendo – di criticità (chiamiamola così) è rappresentato dai 300 mila euro di investimenti su 65,5 milioni di euro di investimenti, immagino che complessivamente sarete soddisfatti degli interventi che facciamo su un territorio nel quale, come avevo sempre promesso, noi continueremo ad investire.

Vi annuncio che noi, tra gennaio e febbraio, investiremo altri 80 milioni di euro sulle strutture ospedaliere. E, per rispondere ad una sollecitazione del consigliere Foti, proprio perché per noi non esiste il tema “dove sono gli interventi”, gli interventi si devono fare dove servono, e certamente vedrete che siccome non si possono fare ogni volta ovunque, peraltro ci sono priorità e tempistiche, vedrete che la redistribuzione delle risorse, nel complesso del lavoro di questa legislatura, toccherà tutti i territori, se è stato detto perfino che siamo nella direzione, in prospettiva, di un nuovo ospedale nella realtà piacentina.

Ma al netto di questo, concludo su questo elemento: 80 tra poche settimane o pochi mesi, 65 oggi, 30 investiti qualche settimana fa, fanno quasi 200 milioni di euro, tra i 150 e i 200 milioni di euro, che sono la dimostrazione del fatto che noi non arretriamo di un millimetro rispetto all'esigenza di garantire anche da un punto di vista strutturale e dell’ammodernamento tecnologico una sanità che consenta agli eccellenti professionisti che mediamente abbiamo nel nostro territorio – e laddove qualcuno avesse fatto errori, quegli errori li dovrà pagare, non abbiamo dubbi che si faranno tutte le valutazioni del caso – di operare al meglio.

Noi crediamo che questo possa essere un investimento giusto, peraltro non ho dubbi che tutti quanti l’abbiate a cuore, l'avete detto, per garantire che l'Emilia-Romagna continui a rimanere tra le regioni di testa. Avrete visto quell’inchiesta che è stata fatta conducendo delle verifiche su diverse aziende ospedaliere in tutte le regioni d'Italia poche settimane fa, inchiesta che ha dato esiti di eccellenza per quelle dell'Emilia-Romagna, insieme con ben poche altre regioni. Basterà esaminare le verifiche che sono state fatte ed ognuno si potrà fare la propria opinione.

Confermo che entro l'anno – e concludo davvero – presenteremo le prime verifiche su una di quelle questioni che abbiamo detto che volevamo aggredire, cioè i tempi di attesa di alcune prestazioni sanitarie, azienda per azienda. Anche in questo caso abbiamo un tempo medio su cui intervenire, con cui cercare di dimostrare se saremo stati all'altezza della promessa e dell'impegno che abbiamo voluto investire in termini di risorse, di uomini, di tempi e di tecnologie, per migliorare quello che per me era un difetto della sanità dell'Emilia-Romagna. Già entro Natale cominceremo a dare i primi risultati e vedremo se anche in quel caso si comincerà a notare visibilmente un qualche miglioramento.

In ogni caso, confermo che la sanità emiliano-romagnola per noi rimane una delle punte su cui, da un punto di vista programmatico degli investimenti, continuare ad investire, per garantire ai cittadini emiliano-romagnoli il meglio della cura della loro salute.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, presidente Bonaccini.

Si conclude così il dibattito generale. Passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sull’ordine del giorno 1411/1 (oggetto 1527), a firma del consigliere Foti, e sulla proposta, oggetto 1411.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Innanzitutto, voglio precisare che se l'assessore Venturi assume l'impegno a fare un nuovo ospedale a Piacenza, io sono la persona più contenta del mondo. Sa chi fece l'errore storico di voler costruire un Polichirurgico a Piacenza nel centro storico? Il suo partito. Aveva il terreno al di fuori di Piacenza, in una zona bellissima, Montecucco, dove oggi sorge un parco, ciononostante volle ristrutturare lì.

Assessore Venturi, quando lei dice che l'ospedale ha settecento anni forse si riferisce alla parte antica, io cito un articolo del Corriere della Sera del 1992 che così titolava: “Vecchi e nuovi vizi. La provincia scopre le tangenti: Piacenza e il caso del Polichirurgico: un ospedale da 90 miliardi. Malasanità in Emilia, dopo 12 anni il nuovo nosocomio non è ancora completo. Si indaghi sulle 14 varianti d'opera nell'appalto affidato alla Mazzalveri e Comelli”. E non vado avanti per non ricordarle i 100 avvisi di garanzia che vennero emessi al riguardo ed altre storie non molto commendevoli della vita politica locale. Quindi quando parla con me di queste cose, stia tranquillo, mi trova preparatissimo, perché io ero nell'assemblea dell'Asl nel 1980 e conosco passaggio per passaggio quello che è stato fatto.

Per quanto riguarda, invece, la proposta del presidente Bonaccini, guardi, presidente, io glielo voglio chiarire molto apertamente, a me fa piacere se quanto detto dall'assessore Venturi viene attuato, cioè che non andremo a buttare i soldi un po' su tutte le province, ma soltanto a potenziare laddove serve potenziare e a non fare nulla dove c'è il nuovo, perché mi sembra un ragionamento giusto. La mia astensione dipende solo da un fatto: avrei preferito, in primo luogo, e lo rinnovo all'assessore Venturi, che venisse in commissione – lei prima faceva riferimento ad interventi da 80 milioni di euro – a dirci quali parti la Regione, gli enti locali, le conferenze sanitarie hanno evidenziato come interventi più urgenti che si vogliono mettere in cantiere. Chiediamo informazione, non vogliamo fare intrusione, tanto per essere chiari.

In secondo luogo, io penso che il fatto che sia stata affidata – lo dico sinceramente – questa delibera ai soli funzionari ha lasciato in commissione qualche perplessità. Non voglio essere antipatico, ma quando a fronte di un intervento di 3 milioni 900 mila euro sull'ASL Romagna non si sa neppure su quale ospedale si interviene – ricordo che l'eccezione è stata sollevata dal consigliere Delmonte –, io penso che sia legittimo che un consigliere, prima di votare, possa sapere esattamente dove, ed era l'ospedale di Rimini, collega Zoffoli, perché ce l'ho qui, ho il foglio bianco e il foglio con la mia aggiunta a biro, dopo che è stato chiesto il chiarimento.

Ebbene, è possibile – come io ritengo – che ci sia stata una certa fretta. Voi vedete che nessuno ha mosso un dito per ostacolare il normale svolgimento di questa seduta.

Aggiungo, presidente Bonaccini, che noi, che non lo consideriamo urgente, siamo in Aula; il capogruppo del suo partito, che lo giudicava urgente, non c'è. E dico anche perché era urgente per il capogruppo del suo partito: perché voi da ieri avevate fissato, per le ore 14,00 di oggi, una conferenza stampa su questo tema, per presentare questa delibera. Se ci fosse stato chiesto all'inizio della seduta molto lealmente di fare un'inversione prima dei progetti di legge, non avremmo avuto difficoltà ad accordarla. Così come se non avesse chiesto l'inversione dell'ordine del giorno, glielo garantisco, per le ore 13,00 avremmo finito tutto, perché il nostro interesse era fare le risoluzioni, oltreché ovviamente gli atti amministrativi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Noi ci asterremo dal votare questa delibera per un semplice motivo: non sono tanto – rispondo sia al presidente Bonaccini sia all'assessore – i 300 mila euro in sé, che – lo capisco benissimo – a fronte di una delibera del genere sono una minima parte, ma si tratta di una questione di principio che è alla base. Visto che questa Regione non è governata da oggi dalla stessa forza politica, ma sono decenni che è governata dalla stessa forza politica, se si fosse agito in maniera diligente e coscienziosa, magari oggi quei 300 mila euro si potevano spendere in situazioni più meritevoli rispetto all'insegna del parcheggio.

Mi fa comunque piacere che finalmente si metta in evidenza che qualcosa che non va in quella struttura. Ci rammarichiamo del fatto che fino ad oggi si è operato, come sempre, all'italiana, per usare un luogo comune, ossia prima aspettiamo, poi vediamo, saltano fuori i problemi, spediamo ancora, intanto mettiamo una pezza, vediamo di chi è la responsabilità ed eventualmente ci rifacciamo sui responsabili. Ci piacerebbe che finalmente si cambiasse rotta e si facessero i lavori come vanno fatti fin dall'inizio, e soprattutto che non si continuasse a pagare premi a chi probabilmente non li merita, vedasi i dirigenti che avrebbero dovuto vigilare su Cona nell'arco degli anni.

È questo il motivo di principio per cui, prendendo l’esempio di Cona, ci asterremo su questa delibera, perché riteniamo che se il modus operandi è stato questo, in altre situazioni riportate all'interno, si può avere agito nella stessa maniera. Sicuramente non ci sentiamo di votare a favore; non votiamo contro proprio perché sappiamo che i territori hanno comunque bisogno di risorse, quindi non vorremmo che passasse il messaggio che noi non vogliamo finanziare i territori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Marchetti Daniele. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Intervengo per ribadire che, come Lega Nord, ci asterremo. Come ho detto prima durante il mio precedente intervento, riteniamo importanti queste risorse, ci mancherebbe altro, anzi sono una boccata di ossigeno per la sanità della nostra Regione, in un momento in cui le risorse che arrivano dallo Stato sono sempre di meno. Tuttavia, come ho detto, ci sono modi e modi di operare. Presidente, lei ha detto che anche lei è stato consigliere regionale e che vi è modo di recuperare le informazioni, ma bisogna anche dire che lei era dalla parte dei bottoni, faceva parte della maggioranza, quindi aveva dei canali un po' più veloci rispetto ai nostri. Noi se arriviamo in commissione con uno schema di delibera con due righe messe in croce, non possiamo capire, come da esempio del collega Foti e come anch’io avevo detto in commissione, quale intervento va fatto sull'Asl Romagna, che è un'area talmente vasta che è difficile capire dove si va ad intervenire.

Le obiezioni che abbiamo sollevato sono queste: vorremmo maggiori informazioni quando arriviamo in commissione a votare certe delibere, delibere assolutamente importanti, perché non stiamo parlando di 2 euro, ma di oltre 60 milioni di euro, importanti per effettuare degli investimenti sul territorio. Non è che la Lega Nord voglia mettersi di traverso per impedire alla Giunta regionale di fare investimenti sui territori, pertanto, come Lega Nord, ci asterremo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Zappaterra. Ne ha facoltà.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Per anticipare la richiesta di votazione mediante dispositivo elettronico per dopo, ma anche per anticipare, come si sarà già capito, il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico su questa delibera, per il merito della stessa, che è già venuto fuori in modo molto chiaro.

Credo che il ruolo di consigliere regionale debba consentirci davvero di calarci nel ruolo di legislatore regionale avendo una visione strategica di tutto il territorio, senza focalizzarci sulle singole questioni o addirittura sulle questioni che riguardano il proprio territorio di appartenenza. Per quanto io capisca la necessità di avere sul territorio un radicamento, io credo che noi siamo qui per riqualificare l'intero sistema sanitario regionale. E Ferrara, lo dico come eletta della provincia di Ferrara, che a questo giro prende meno risorse, non ne fa una questione di competizione con gli altri territori, proprio perché qualificare l'intero sistema regionale vuol dire stabilire le priorità, e le priorità vengono stabilite dalla Giunta con il programma di mandato del presidente, e vengono stabilite dai territori, dai sindaci, dalle conferenze socio-sanitarie territoriali, assieme alle Asl.

Non stiamo facendo degli investimenti spot o elargendo risorse come prebende a seconda delle clientele o degli accordi che ognuno di noi potrebbe avere o che la Giunta potrebbe avere; stiamo dando le risposte che i territori ci hanno chiesto, sulla base di criteri molto precisi.

Esiste un problema di informazione? Abbiamo riconosciuto anche noi che non piace a nessuno lavorare in urgente e in emergenza. Su questo fronte certamente potremo migliorare facilitando la vita ai consiglieri, però tutta la discussione si è svolta sul fatto che i 39 milioni potevamo spenderli prima perché il riaccertamento dei residui c'è stato a luglio. Ora, la discussione è iniziata dicendo: “abbiamo apprezzato l'approccio della Giunta di fare un atto unico e di non frazionare gli interventi un po' a luglio e un po' (20 milioni) dopo l'assestamento, perché tutti potessero avere la visione complessiva dell’investimento sul territorio e non un tanto al metro”.

Non ho apprezzato – dico la verità e mi assumo la responsabilità di quanto dico anche dal punto di vista personale, ma credo che il gruppo possa condividere – le speculazioni sul tema dei comunicati stampa, perché magari in altre situazioni in questa Assemblea legislativa si sono anticipate discussioni di risoluzioni, ordini del giorno ed atti perché i giornali chiudevano prima. Se qualche consigliere – l'ho fatto anch'io – ha postato su Facebook il fatto che la IV commissione avesse dato parere favorevole alla delibera della Giunta, ha semplicemente detto la verità, niente di più, perché la commissione il parere favorevole l'aveva dato. Ma non voglio entrare nel merito di queste minuzie, metto al pari della speculazione sulla comunicazione la speculazione che è stata fatta circa l'assenza del capogruppo del PD in Aula, che peraltro adesso è rientrato. Ma se alla fine abbassiamo la discussione di questa Assemblea a questo livello, sono preoccupata per il lavoro che dovremo fare per i prossimi quattro anni.

Consigliere Foti, se lo so io che il nostro capogruppo era ad un incontro richiesto dalle forze sindacali sulla legge di riordino, richiesta che peraltro è stata fatta a tutti capigruppo; se ci è andato il nostro capogruppo, se ci è andato il capogruppo di SEL, non facciamo speculazioni di questo genere, perché a questo punto qualcuno potrebbe chiedersi perché altri capogruppo non ci sono andati. Evidentemente le sensibilità sono diverse …

 

FOTI: Perché qualcuno ha fatto l’inversione.

 

ZAPPATERRA: Ognuno ha le proprie priorità ed ognuno risponde in coscienza del proprio lavoro.

Io spero che la discussione prossimamente continui a rimanere sui contenuti e sul fatto che qui stiamo facendo degli investimenti importanti, dei quali ognuno risponderà al proprio territorio, anche rispetto alla posizione di voto che decide di assumere.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Zappaterra, lei ha chiesto il voto elettronico solo per il provvedimento o anche per l'ordine del giorno?

La parola alla consigliera Zappaterra. Prego.

 

ZAPPATERRA: Solo per il provvedimento, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Quindi l'ordine del giorno sarà posto in votazione per alzata di mano. Grazie.

Nessun altro consigliere avendo chiesto di intervenire in sede di dichiarazione di voto, nomino scrutatori i consiglieri Tarasconi, Piccinini e Francesca Marchetti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno 1411/1 (oggetto 1527), a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'ordine del giorno 1411/1 (oggetto 1527) è respinto.

Si proceda, dunque, alla votazione della delibera, oggetto 1411, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

29

Contrari

 

--

Astenuti

 

13

L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 1410

Delibera: «Rimodulazione progetto "Realizzazione di residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (REMS)" dell'Azienda USL di Reggio Emilia.» (Proposta della Giunta regionale in data 6 ottobre 2015, n. 1450) (43)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 1410: Proposta recante: "Rimodulazione progetto "Realizzazione di residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (REMS)" dell'Azienda USL di Reggio Emilia". (Delibera di Giunta n. 1450 del 6 ottobre 2015).

La commissione “Politiche per la Salute e Politiche sociali” ha espresso parere favorevole nella seduta del 15 ottobre 2015, con la seguente votazione: 28 voti a favore, nessun contrario e 12 astenuti, apportando modifiche al testo.

È aperta la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Soncini. Ne ha facoltà.

 

SONCINI: Grazie, presidente.

La delibera in oggetto tratta la rimodulazione del progetto di realizzazione di residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza dell'azienda Usl di Reggio Emilia.

Come ci arriviamo? Sull'intero territorio nazionale sono sei gli ospedali psichiatrici giudiziari, uno di questi è a Reggio Emilia. La legge n. 9 del 2012, poi ripresa dalla legge n. 81 del 2014, prevede la chiusura degli OPG, che vengono sostituiti dalle REMS, residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza. A Reggio siamo in regola: grazie al lavoro della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Reggio abbiamo rispettato i tempi e le imposizioni previste dalla legge, anzi eravamo già pronti l'anno scorso per la chiusura dell'OPG.

L'attuale Ospedale Psichiatrico Giudiziario è alle dipendenze del Dipartimento carcerario del Ministero della Giustizia; per le REMS abbiamo una situazione diversa, ovvero all'interno sono delle strutture ad esclusiva gestione sanitaria, nello specifico del Dipartimento di Salute Mentale, che quindi non fa più capo al Dipartimento penitenziario. Per quanto riguarda, invece, la sicurezza perimetrale, quindi il controllo esterno delle REMS, la vigilanza esterna è affidata all'Autorità prefettizia. Abbiamo, quindi, la videosorveglianza, il servizio di assistenza, il personale di vigilanza, le forze dell'ordine, che effettuano il controllo.

Nella struttura ci sarà personale sanitario per 24 ore al giorno. La REMS definitiva sul territorio regionale viene attrezzata in via Montessori a Reggio Emilia ed ospiterà tutti i non dimissibili della Regione Emilia-Romagna, poiché le persone che hanno cessato di essere socialmente pericolose devono essere, senza indugio, come prevede la legge, dimesse e presa in carico sul territorio dai dipartimenti di salute mentale. I detenuti che stanno scontando la pena, che sono stati condannati e per i quali subentra la malattia e il disturbo psichiatrico, vengono trasferiti nelle strutture carcerarie ordinarie, che saranno quindi attrezzate anche per la cura di questa malattia, come per le altre, in particolare in questo caso della salute mentale.

La legge prevede che ogni regione si faccia carico dei suoi internati negli OPG. Nella nostra città sono presenti internati dell'Italia settentrionale, che saranno destinati alle diverse regioni, quando tutte saranno pronte ad accoglierli. Necessariamente, sino a quel momento, naturalmente resteranno in OPG.

Arrivando alla delibera, relativamente all'intervento in essa previsto, parliamo di una rideterminazione del numero di posti letto, perché da un progetto iniziale che prevedeva la realizzazione di una residenza da 40 posti letto, si è deciso di passare a 30 posti letto. Questa scelta è motivata da ragioni dettate dalla legge, perché la legge n. 81 del 2014 è chiara e prevede la possibilità di ridimensionare i posti destinati a questi utenti per vincoli precisi e più stringenti con riferimento all'applicazione di misure di sicurezza e la loro proroga. Si fa esplicito riferimento ad una documentazione circostanziata e motivata per supportare la questione di eccezionalità del prosieguo del ricovero. In secondo luogo, sempre la legge n. 81 prevede che le misure di sicurezza detentive provvisorie e definitive, compreso il ricovero nelle REMS, non possano durare oltre il tempo stabilito per la pena detentiva prevista per il reato commesso, avuto riguardo alla previsione edittale massima. Tale circostanza fa prevedibilmente ridurre il numero degli ospiti potenziali della struttura.

Sempre in applicazione della legge n. 81, questa Regione, come le altre, ha realizzato le cosiddette REMS transitorie, nello specifico a Bologna e a Parma, dove si pensa di potere ospitare 10 donne.

Prima di arrivare all'approvazione della delibera, che è passata in commissione, dopo un passaggio presso il Ministero della Salute, che ha approvato il percorso della Regione Emilia-Romagna, e naturalmente a fronte della rideterminazione del numero dei posti letto e della superficie, viene conseguentemente ridefinito il costo complessivo della struttura, in quest'ordine: si passa da 7 milioni 356 mila euro a 6 milioni 200 mila euro, determinando quindi risorse residue pari a circa 1 milione 156 mila euro, da utilizzare, come prevede la legge, per le strutture a medie e bassa intensità, per l'accoglienza di persone cui si applica la misura di sicurezza non detentiva.

Questa Assemblea legislativa, quindi, è chiamata ad esprimersi sul ridimensionamento e la necessità di all'azienda ASL di Reggio Emilia non più 7 milioni 356 mila euro, ma di 6 milioni 200 mila euro.

Mi pare una risposta concreta al quesito della sicurezza, perché la struttura sarà di dimensioni minori, passando da 3700 a 3000 metri quadrati, quindi è più facilmente controllabile e crea un volume critico inferiore.

L'avvio delle REMS non sarà certo facile. I monitoraggi – proprio ieri vi è stato un convegno – successivi al 1° aprile dicono che il bilancio dei servizi da parte dell'azienda Asl e da parte del Ministero hanno dato esito positivo, quindi il tipo di assistenza garantito risponde agli obiettivi della legge.

In commissione abbiamo approvato un emendamento proposto dal consigliere Foti relativamente ai fondi risparmiati (1 milione 156 mila euro), cui facevo riferimento prima, con il coinvolgimento della commissione assembleare competente. L’emendamento, infatti, dice: “Si delega la Giunta a disporre, sentita la commissione competente”.

Non sottovalutiamo certo le difficoltà e la necessaria gradualità di un processo che sarà lungo. So delle resistenze e degli interrogativi presenti in ambito psichiatrico e posizioni motivate sul piano giuridico, che prevedono anche delle proposte di modifica del Codice Penale. L'obiettivo è quello di coniugare la sicurezza dei cittadini al recupero della persona, con un progetto per il futuro, per persone che vivono la doppia marginalità, quella vecchia della follia e quella di chi ha commesso un reato.

Sicuramente occorrerà monitorare alcuni aspetti, quali i requisiti organizzativi e gestionali, ma anche le eventuali criticità legate alla sicurezza interna alle REMS da parte del personale sanitario, e alla sicurezza esterna. Bisognerà, altresì, prestare particolare attenzione alle criticità legate all'alto bisogno di cura, quindi agli adeguamenti dei programmi terapeutici delle persone.

In questo sarà necessario – ma la Regione Emilia-Romagna sta facendo un progetto pilota per aiutare queste persone ad uscire dalle REMS – collaborare con le reti territoriali, con il Servizio Sanitario Regionale, con quello locale, quindi con il Dipartimento di Salute Mentale, con le case famiglia; bisognerà coinvolgere anche le reti degli avvocati, le reti dei familiari dei detenuti, per un reinserimento graduale nella società.

È un cammino che inizia, che probabilmente avrà bisogno di aggiustamenti in itinere, ma a questo punto dovevamo proprio arrivare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Soncini.

Nessun altro consigliere avendo chiesto di intervenire in sede di discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

Intervengo solo in dichiarazione di voto in quanto la discussione, in realtà, è già avvenuta in forma abbastanza costruttiva in commissione, per evidenziare il nostro parere sulle REMS, che peraltro è lo stesso espresso dalla Regione Lombardia e dalla Regione Veneto, che hanno rallentato questo percorso, perché hanno intenzione di arrivare direttamente alle REMS definitive e non fermarsi a quelle provvisorie, che abbiamo visto anche in Emilia-Romagna presentare dei grossi problemi di sicurezza.

Siamo passati da un regime detentivo ad un regime prettamente sanitario, questo è verissimo, il che però crea dei problemi. Infatti, se si parla con gli operatori essi ci diranno che in passato la presenza della polizia faceva da deterrente a certi comportamenti degli ospiti – ché ora si chiamano ospiti, non più detenuti – degli OPG prima e delle REMS oggi. Attualmente, la totale assenza di polizia provoca un effetto di minore deterrenza rispetto a certe azioni degli ospiti. Pertanto, si procede – per quanto mi è dato sapere, ma è solo una voce – all’utilizzo di una dose nettamente maggiore di sedativi per cercare di tranquillizzare gli ospiti. Tale circostanza è peraltro oggetto di una mia richiesta di accesso agli atti, perché sono intenzionato a capire se effettivamente è così, in quanto dobbiamo cercare di riabilitare queste persone, non di soffocarne l'animo, perché è evidente che se costringiamo a letto una persona, questa sarà sicuramente meno pericolosa, ma la sua riabilitazione molto più complessa.

La REMS di Bologna ha già avuto due evasioni, anzi, scusate, non si possono chiamare evasioni, infatti l'assessore Venturi già due volte ci ha detto che l’ospite non è evaso, ma si è allontanato e non ha fatto più rientro nella struttura. Peraltro, attenzione, non si è trattato di un'evasione facile, ché il primo di questi pare abbia sradicato una panchina, l'abbia portata sotto un recinto, abbia scavalcato il recinto, non visto dalle telecamere in una zona in cui le telecamere non c'erano. Dopodiché, visto che le misure di sicurezza non sono importanti, si è provveduto ad installare nuove telecamere, ad innalzare il muro di cinta, ad inchiodare le panchine al terreno. Ebbene, questo non sarà un regime detentivo, ma forse ci va molto vicino.

È quindi evidente che le REMS provvisorie hanno dei grossi problemi ed è per questo che alcune regioni si sono adattate a cercare di risolvere il problema fino in fondo, invece di abbozzare soluzioni che sono solo dei problemi da gestire.

Sul tema specifico, ovvero passare da un investimento di 7 milioni 356 mila euro a 6 milioni 200 mila euro, siamo d'accordo, nel senso che se l’esigenza è questa, ben venga.

Tuttavia, checché ne dica il presidente Bonaccini, noi facciamo fatica a capire che cosa realmente accadrà, forse perché siamo dalla parte sbagliata di questo Consiglio, quindi dobbiamo ricorrere ad un accesso agli atti. Io ho fatto accesso agli atti e scoprirò, con i tempi dovuti, quali saranno le modifiche progettuali, perché non vorrei che questo milione e 100 mila euro e 700 metri quadrati in meno provocassero delle perdite dal punto di vista delle sicurezze. In commissione mi è stato risposto che sicuramente non sarà così. Mi permetto di avere delle riserve in tal senso ed è questo il motivo per cui il gruppo della Lega Nord si asterrà.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Delmonte.

Nessun altro consigliere avendo chiesto di intervenire in sede di dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, la proposta di deliberazione, oggetto 1410.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La proposta oggetto 1410 è approvata.

 

OGGETTO 1270

Delibera: «Intesa sulle modifiche cartografiche al Piano Territoriale Paesistico Regionale presentate dalla Provincia di Forlì-Cesena con la variante specifica al proprio piano territoriale di coordinamento.» (Proposta della Giunta regionale in data 14 settembre 2015, n. 1317) (44)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all'oggetto 1270: Proposta recante: “Proposta all’Assemblea legislativa dell’intesa sulle modifiche cartografiche al Piano Territoriale Paesistico Regionale presentate dalla Provincia di Forlì-Cesena con la variante specifica al proprio piano territoriale di coordinamento”. (Delibera di Giunta n. 1317 del 14 settembre 2015).

La commissione “Territorio, Ambiente e Mobilità” ha espresso parere favorevole nella seduta del 15 ottobre 2015, con la seguente votazione: 30 voti a favore, nessun contrario, 14 astenuti.

È aperta la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Zoffoli. Ne ha facoltà.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente.

Oggi noi andiamo ad approvare un atto che, nella sua predisposizione, è partito più di due anni e mezzo fa, quindi un percorso complicato e difficile, che ha visto lavorare assieme i comuni, la provincia, la regione, per delle modifiche al Piano Paesaggistico Regionale, che poi autorizza la modifica del PTCP provinciale.

Si tratta complessivamente di 108 modifiche, che sono state valutate dai territori, dalla provincia, dalla regione, molte delle quali sono meri aggiustamenti di errori materiali (cartografici, di sistemazione di frane che sono avvenute successivamente). Si tratta complessivamente di un documento che riallinea il Piano regionale rispetto alla provincia di Forlì-Cesena, per dare modo alla stessa di riorganizzare il proprio Piano, in modo da potere attivare poi tutti gli atti successivi.

In commissione non vi sono stati problemi, né eccessive discussioni, perché le modifiche sono veramente di poco conto e sono tutte fortemente concertate, con documentazioni e con cartografia, fin troppo, direi, perché, dal punto di vista della burocrazia, due anni e mezzo per fare variazioni di questo genere mi paiono tanti. Ma oggi finalmente arriviamo a destinazione, per potere dare al territorio la possibilità di fare le proprie programmazioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Zoffoli.

Nessun altro consigliere avendo chiesto di intervenire in sede di discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Nessuno avendo chiesto di intervenire in sede di dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, la proposta, oggetto 1270.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La proposta, oggetto 1270, è approvata.

 

OGGETTO 1487

Delibera: «Modifiche alla deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 3 del 26 gennaio 2015 recante “Istituzione delle Commissioni assembleari permanenti per la X legislatura (art. 38 e 41 dello Statuto; art. 7 del Regolamento interno)”.» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 21 ottobre 2015, n. 85) (45)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all'oggetto 1487.

È aperta la discussione generale.

Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire, chiudo la discussione generale e apro le dichiarazioni di voto.

Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire in sede di dichiarazioni di voto, metto in votazione, per alzata di mano, la proposta, oggetto 1487.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La proposta, oggetto 1487, è approvata.

 

OGGETTO 1008

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, in materia di servizio idrico, volte a sostenere il percorso di ripubblicizzazione in atto nel territorio di Reggio Emilia, attivandosi inoltre presso il Parlamento per favorire la discussione della proposta di legge riguardante l'acqua pubblica. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri, Ravaioli, Sassi, Prodi, Alleva, Mumolo, Delmonte

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1521

Risoluzione per impegnare la Giunta ad operare perché i potenziali ostacoli al processo di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato dei territori vengano rimossi sia sul piano regolatorio che su quello normativo. A firma dei Consiglieri: Calvano, Pruccoli, Caliandro, Montalti, Poli, Iotti, Boschini, Cardinali, Molinari, Marchetti Francesca, Sabattini, Serri, Ravaioli, Zoffoli, Rossi Nadia, Lori, Bessi, Bagnari, Mumolo

(Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora agli atti di indirizzo, con la risoluzione oggetto 1008, in merito alla quale hanno chiesto di ritirare la loro firma i consiglieri Ravaioli, Prodi e Mumolo. La risoluzione impegna la Giunta a porre in essere azioni in materia di servizio idrico, volte a sostenere il percorso di ripubblicizzazione in atto nel territorio di Reggio Emilia, attivandosi inoltre presso il Parlamento per favorire la discussione della proposta di legge riguardante l'acqua pubblica. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri, Sassi, Alleva, Delmonte.

È aperta la discussione.

È appena arrivata una risoluzione della maggioranza sempre sullo stesso argomento però non avendola ancora né visionata l’Ufficio di Presidenza, né l’Aula o sospendiamo oppure andiamo avanti con le risoluzioni 548 e 857.

Chi è favorevole all’inversione dell’ordine dei lavori, uno a favore e uno contro oppure decido io.

Passiamo, quindi, agli oggetti:

548 Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, riguardanti anche la legislazione statale e comunitaria, a favore della pesca delle vongole e dei mitili, limitando anche l'uso delle draghe. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Rossi Nadia, Zoffoli, Soncini, Bagnari, Prodi, Rontini, Caliandro, Zappaterra, Calvano, Montalti, Lori, Ravaioli, Bessi, Marchetti Francesca, Mori;

857 Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Parlamento ed il Governo affinché venga rivisto il regolamento europeo 1967/2006 ed eliminata la soglia minima pari a 25 millimetri per la pesca delle vongole. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pompignoli, Liverani, Pettazzoni;

1513 Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a favorire la presentazione di un piano che porti a derogare alla taglia minima di 25 mm per la pesca delle vongole, sostituire il relativo reato con una sanzione amministrativa, definendo comunque detta taglia minima basandosi esclusivamente su studi scientifici. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli.

È aperta la discussione.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Intervengo sull’ordine dei lavori. Mi sembra che l’Assemblea non si sia espressa sull’inversione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Posso decidere io in autonomia, quindi ho deciso in autonomia io. Non avendo il documento cosa vi faccio votare? Possiamo sospendere l’Aula.

 

BERTANI: Allora propongo di sospendere l’Aula. Se la maggioranza non è in grado di organizzare i propri lavori, non mi sembra corretto che all’improvviso ci sia imposto un cambio dell’ordine dei lavori, che mette in difficoltà anche noi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

La ringrazio per il suo aiuto però le ricordo che a presiedere sono io e decido io se invertire l’ordine dei lavori o se sospendere l’Aula. Ho deciso di invertire l’ordine dei lavori.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Chiedevo se vi è la possibilità, a norma regolamentare, di procedere con la discussione dell’oggetto 1008 ed eventualmente aggiungere la risoluzione della maggioranza, che pare aver fatto un po’ di confusione al proprio interno, in corsa sulla risoluzione in oggetto. Noi vorremmo cominciare la discussione, che si prevede anche abbastanza lunga, quindi è preferibile farla immediatamente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Delmonte.

Il problema è che non avendo il testo non sappiamo come fare la discussione generale, perché, non avendo il testo della seconda risoluzione…

 

(brusio in Aula)

 

Scusate un attimo però, sto rispondendo al consigliere Delmonte, poi passo la parola in ordine a chi ha chiesto di parlare.

Quindi, rispondo al consigliere Delmonte dicendo che non avendo la risoluzione del PD non possiamo aprire una discussione perché essendo abbinata non possiamo fare una discussione con una sola parte della documentazione.

Sull’ordine dei lavori ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Siccome la 1008 è depositata dal 23 luglio, è all’ordine dei lavori da tre settimane e abbiamo fatto una Capigruppo esplicita non capisco perché non possiamo discutere questo testo. Ero fuori e non ho capito qual è il problema.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

La maggioranza ha ritirato le firme dalla risoluzione 1008 nelle persone di Ravaioli, Prodi e Mumolo.

 

(interruzione del consigliere Taruffi)

 

La risoluzione 1008 è a primo firmatario Taruffi, Torri e poi ci sono anche Ravaioli, Sassi, Prodi, Alleva, Mumolo e Delmonte. I consiglieri Ravaioli, Prodi e Mumolo hanno chiesto di togliere la firma alla risoluzione presentandone un’altra, che però ancora non abbiamo. La stanno distribuendo adesso, però quando abbiamo iniziato la discussione non c’era, per cui non potevo iniziare, a termini di regolamento, una discussione con la metà della documentazione. Credo che non sia la prima volta, e lei, consigliere Taruffi, lo sa che vengono presentate delle risoluzioni in corso d’opera, per cui non si può iniziare la discussione con la metà della documentazione. Avendo ritirato la firma i consiglieri Ravaioli, Prodi e Mumolo dalla 1008 non si può procedere con la discussione parziale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. Il Regolamento, per quello che conosco io, prevede che nel momento in cui c’è un oggetto si possa presentare in qualunque momento una risoluzione o un atto di indirizzo che si collega all’oggetto. Siccome questo può avvenire anche nel corso della discussione, anche un’ora dopo l’inizio della discussione, credo sia del tutto privo di fondamento l’affermazione che dice che occorre avere anche gli oggetti collegati per poter dare inizio alla discussione. Siccome c’è un atto a firma Taruffi e altri che comunque è incardinato, secondo me, a termini di regolamento, lei dovrebbe aprire la discussione su questo atto e poi, nel momento in cui vengono presentati degli atti collegati, questi si distribuiscono ed eventualmente si aspetta, se avviene in coda alla discussione, che sia distribuito a tutti in modo che tutti possano intervenire. Nel frattempo credo che la questione si sia risolta da sé.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Paruolo.

Voglio far presente, consigliere Paruolo, che non è esattamente come dice lei. A termini di regolamento, per potere iniziare una discussione servono tutti gli atti che possano dare atto ai Consiglieri di iniziare la discussione. L’atto a cui facciamo riferimento è arrivato in questo momento alla Presidenza e quindi ho chiesto di proseguire con i lavori. Adesso, se volete, proseguiamo con la 548, la 857 e la 1513, altrimenti – ho altri due interventi e le passo la parola – torniamo indietro. Ricordo però che state perdendo tempo non so per quale motivo, ma alla fine non se ne fa né una né l’altra e neanche un’altra che interessa anche a me.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Il mio intervento è sull’ordine dei lavori. L’oggetto della discussione è il 1008 a firma primo firmatario Taruffi. Nel momento in cui si è aperta la discussione, ho depositato una risoluzione collegata, come abbiamo fatto in tante altre occasioni, partendo dal presupposto che il tema in discussione è il 1008, che, nonostante il ritiro della firma da parte di tre dei sottoscrittori, è un atto assolutamente in essere, perché il primo firmatario, che è Taruffi, al di là che stesse arrivando in Aula nel momento in cui si è aperta la discussione, è presente e intende discuterla. Questa è la questione. Non c’è un tema legato alla risoluzione che è stata attualmente distribuita a firma Calvano e altri perché il tema non riguarda quella, ma si parte dall’origine, che è la 1008. La invito, per quello che è nelle mie competenze e nella mia potestà, a rivedere la decisione iniziale perché, partendo dal 1008, c’erano tutte le condizioni per discuterlo, perché non c’è un ritiro della firma da parte del primo firmatario, che avrebbe determinato quel tipo di discussione da lei indicata, ma c’è il ritiro della firma da parte di altri che l’avevano sottoscritta. Chiedo, se è possibile da parte sua e della Presidenza, di rivedere la decisione da lei presa a fronte di un possibile chiarimento che spero di avere aiutato a dare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Calvano.

Ribadisco che se volete possiamo tornare indietro dal momento in cui, qualche secondo fa, è arrivata la risoluzione a sua prima firma, ma le ribadisco che nel momento in cui si inizia una discussione, e se voi non chiedete l’abbinamento, questa passa in fondo. Dovete chiedere l’iscrizione. Se chiedete l’abbinamento vanno discusse insieme, altrimenti non potevo discuterla se voi non l’avete presentata. Il presentatore non era in Aula, io sono andato avanti con i lavori ed è arrivato dopo che io avevo già cambiato l’argomento. Questa è la questione. Se adesso mi chiedete di ritornare alla discussione della 1008, e a questo punto credo abbinata alla 1521, a prima firma Calvano, lo faccio. Posso decidere in autonomia, però, visto che c’è stato questo tipo di discussione, decidete voi cosa volete fare.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Volevo dire che si chiede l’inversione dell’ordine del giorno. Il consigliere Calvano lo sa perfettamente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti. Visto che sono arrivati i documenti, ritorniamo a discutere della risoluzione 1008 abbinata alla 1521: Risoluzione per impegnare la Giunta ad operare perché i potenziali ostacoli al processo di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato dei territori vengano rimossi sia sul piano regolatorio che su quello normativo. A firma dei Consiglieri: Calvano, Pruccoli, Caliandro, Montalti, Poli, Iotti, Boschini, Cardinali, Molinari, Marchetti Francesca, Sabattini, Serri, Ravaioli, Zoffoli, Rossi Nadia, Lori, Bessi, Bagnari, Mumolo. Ricordo che se magari la maggioranza, o chiunque, voglia presentare delle risoluzioni in corso d’opera, visto che l’ordine del giorno viene stabilito almeno una settimana prima dei lavori dell’Aula, sia bene che ci si organizzi un po’ meglio. Apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Tengo a precisare che ero fuori a incontrare dei lavoratori insieme agli altri Capigruppo di quest’Aula, lavoratori del centro per l’impiego, e non a fare altre cose.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Taruffi, eviti di polemizzare sul perché era fuori. Lei non era in Aula. Ho proseguito con i lavori e se lei era fuori per un’operazione nobile o per altre questioni non mi interessa. Non le permetto di fare queste insinuazioni.

 

TARUFFI: Vicepresidente di questa Assemblea, mi pare che lei oggi sia un po’ fuori fase, perché io non ho fatto nessun riferimento a nessuno, ma ho semplicemente motivato perché non ero in Aula. Non ho fatto nessun tipo di insinuazione, ma ho spiegato perché non ero in Aula. Siccome non è mio costume non essere in Aula, e, visto che siamo in diretta, ci riprendono e siamo a verbale, ho voluto motivare la mia assenza. Dopodiché, sto parlando e vorrei poter proseguire.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Non si preoccupi, le do tutto il tempo necessario. Però, visto che lei mi tira in ballo, intanto si rivolge alla Presidenza con il nome di Presidente e non di Vicepresidente, e se non lo sa glielo spiego, dopodiché non le ho fatto nessuna polemica, ma ho semplicemente ribadito a lei che era fuori, per una causa nobile, e mi sta bene, però l’Aula deve proseguire con i lavori. Consigliere Taruffi, ha la parola e ha dieci minuti di tempo.

 

TARUFFI: Ci vuole pazienza e la provvidenza ci aiuterà. Detto questo, passo all’ordine del giorno all’oggetto 1008, che è una risoluzione di cui sono primo firmatario che ha come oggetto, come si evince anche dal titolo, il tema della gestione del servizio idrico e del tentativo di riaprire un discorso sulla ripubblicizzazione del servizio idrico in questa regione. Ovviamente noi veniamo da ormai qualche anno da un referendum che si è svolto nel giugno 2011 che ha dato un’indicazione a nostro avviso chiara su quello che era l’intendimento della stragrande maggioranza dei cittadini italiani sul tema della gestione del servizio idrico, laddove si indicava, al di là degli aspetti tecnici squisitamente referendari del testo del referendum, il modo e la tipologia di gestione del servizio idrico in questo Paese. Quel referendum ha visto nella regione una partecipazione molto significativa (il 64 per cento degli aventi diritto), credo che sia stata la regione dove si è registrata la percentuale più alta, o comunque tra le più alte, e penso che sia giusto da parte nostra cercare di cogliere, anche se a distanza di anni e anche se nel frattempo sono stati introdotti alcuni elementi di modifica dei testi normativi a livello nazionale, quel percorso cercando di porre l’attenzione su quegli aspetti che più caratterizzano e che più hanno caratterizzato quel referendum. I vari territori della nostra regione vivono situazioni differenziate tra loro, esistono territori in cui si sta cercando e si è cercato, attraverso studi tecnici, di mettere in atto percorsi di ripubblicizzazione in modo più determinato, altri che invece mantengono una gestione attraverso l’affidamento delle concessioni attraverso gare, quindi c’è una situazione articolata e complessa che richiede grande attenzione nell’affrontare il tema. Noi come Sinistra Ecologia e Libertà insieme ad altre forze politiche di questa Assemblea riteniamo però di non dover e di non poter sfuggire al confronto su questo tema. Dicevo dei territori, e nella risoluzione citiamo che per esempio è in corso nel territorio di Reggio Emilia una discussione molto importante e significativa che ha come punto di caduta il tentativo da parte di quelle amministrazioni di non procedere all’affidamento attraverso gara, ma trovando una soluzione in house per l’affidamento e la gestione del servizio idrico. Questo percorso lo sosteniamo, lo riteniamo importante e lo riteniamo essere una punta avanzata di quello che potrebbe essere un percorso che poi potrebbe riguardare anche altri territori di questa regione e quindi riteniamo opportuno che questa Assemblea e la Giunta diano un segnale chiaro su questa partita e su quelle che sono le determinazioni di questa’Aula e dell’Assemblea sulla gestione del servizio idrico. Questa risoluzione è stata condivisa non solo dai Consiglieri dei gruppi che l’hanno sottoscritta, ma anche dai movimenti e dai comitati Acqua bene comune della nostra regione, che hanno svolto un ruolo fondamentale in occasione del referendum a cui facevo riferimento prima, quindi è una risoluzione che in qualche modo cerca di parlare a un mondo ampio, anche più ampio di quello qui rappresentato. Nella risoluzione abbiamo preso a prestito anche le parole di chi oggi nel nostro Paese, ma forse non solo nel nostro Paese, mette in luce quello che è il conflitto tra capitale e gestione di alcuni beni comuni, a partire dall’acqua, cioè abbiamo preso a prestito le parole di Papa Francesco, che oggi viene citato effettivamente a tante latitudini e in tanti modi, però penso che la precisione, la determinazione e la chiarezza con la quale anche nell’ultima enciclica il Papa ha voluto sottolineare come la questione del rapporto tra capitale e ambiente e tra capitale e gestione dei beni comuni sia fondamentale siano un punto di riferimento che possiamo fare anche nostri. Lo dico da chi a sinistra non ha espresso nei confronti della Chiesa giudizi non sempre di apprezzamento, però, visto che siamo laici e visto che stiamo al merito, sarebbe sbagliato non cogliere questo aspetto rivoluzionario e profondamente significativo anche di modifica della cultura del nostro Paese. Dico questo per dire che i temi di cui trattiamo hanno riflessi e riverberi che vanno anche ben oltre quest’Aula e forse anche la nostra regione, ben sapendo però che siccome siamo legislatori quello che ci è chiesto è di stare sul merito, individuare soluzioni e dare risposte ai problemi cercando di esplicitare un orizzonte e una linea di direzione, ed è quello che in qualche modo nella risoluzione abbiamo cercato di trasmettere, cioè riteniamo che sia utile che questa Regione espliciti nei confronti di chi nei territori della nostra regione amministra, vive e cerca di portare avanti delle battaglie che vanno nel senso della ripubblicizzazione che quei territori troveranno la Regione dalla loro parte. Penso sia giusto dire che quello che per anni in questa regione è stato anche un aspetto non voglio dire tabù, ma molto difficile da trattare, adesso una certa fase si può considerare superata, cioè si può tornare a essere possibile discutere laicamente di certi temi e di certi approcci. Vale a dire che la parola ripubblicizzazione non può e non deve essere tenuta fuori da quest’Aula e dal lavoro della Giunta di questa regione, che non vuol dire imporre ai territori una scelta, ma vuol dire sapere che chiunque in questa regione decida di provare concretamente e in autonomia a percorrere la strada della ripublicizzazione troverà in questa Regione una sponda favorevole, cosa che onestamente – bisogna dirlo -, almeno a partire dalla legge 25/99, non è stata. Penso che le cose possano e debbano cambiare e il contributo che vogliamo dare e che abbiamo cercato di dare noi con una risoluzione sottoscritta da più gruppi va in questa direzione. Ovviamente mi aspetto, visto che ne abbiamo parlato molto, un dibattito che stia sul merito e sui contenuti, ma che colga l’orizzonte sul quale cerchiamo di muoverci. Ovviamente una risoluzione, e concludo, Presidente, non è un testo di legge, non è la rivoluzione che si fa strada, però è un pronunciamento che dal punto di vista politico rappresenta un passaggio importante e siccome per noi – in questo momento parlo come Capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà – quello è un tema caldo, fondamentale e dirimente, penso che la discussione che facciamo oggi dovrà tenere conto anche di questi aspetti perché oltre alle campagne elettorali, ai referendum e alle parole che si esprimono in quelle occasioni bisogna dare corpo con atti concreti. L’ho detto la settimana scorsa e lo ripeto oggi che tutti noi in questa Regione abbiamo anche un compito aggiuntivo, cioè quello di ridare fiducia allo strumento principe della democrazia, che è il voto. Dobbiamo dimostrare, e dobbiamo farlo con forza e determinazione, ai nostri cittadini che quando vanno a votare, sia esso un referendum, elezioni amministrative o altro, il loro voto conta e quindi dobbiamo anche tenere conto di quello che gli elettori ci dicono. In questa regione gli elettori ci hanno detto in modo chiaro e inequivocabile, con una partecipazione massiccia nel giugno 2011, che la strada che loro voglio che noi seguiamo è quella di una riapertura del tema della ripubblicizzazione del servizio idrico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Mi piacerebbe ricostruire molto brevemente, perché ovviamente è una vicenda nota ai più, il percorso un po’ schizofrenico che ha avuto quest’opera di ripubblicizzazione dal referendum in poi e soprattutto dalla delibera del Consiglio comunale di Reggio Emilia, la n. 2/2013, che parlava chiaro. Si intendeva impegnare il Comune ad avviare un processo di ripubblicizzazione completa del servizio idrico, quindi procedere verso un sistema in house della gestione. Poi si è arrivati al 2015 e lì è iniziata la schizofrenia del PD, perché da giugno dove una direzione PD di via Gandhi, e immagino che deve essere quello il nuovo centro della politica reggiana, decide che l’in house non è più praticabile, quindi si deve procedere probabilmente verso la gara, si arriva alla dichiarazione della consigliera Prodi dell’11 giugno 2015 a, se non mi sbaglio, Radio Città del Capo, la stessa consigliera Prodi che oggi ha rimosso la firma, che chiede il rispetto del mandato referendario anche, se è necessario, trovando uno strumento politico e che si poteva addirittura dare nuovamente la parola ai cittadini per dare più vigore a questa scelta che politicamente per alcuni è impegnativa, ma che per loro è strategica. Questo è quello che fondamentalmente chiede la risoluzione a firma Taruffi, la stessa risoluzione sulla quale però la consigliera Prodi evidentemente ci ha ripensato perché ha rimosso la firma. Arrivati a questo punto, al punto di giugno, avevamo quindi tre possibilità davanti a noi, come Reggio Emilia, ossia la gestione in house, la gara o il famoso piano B, che era quella scelta mista con la gara a doppio oggetto, quella soluzione che poteva anche essere considerata temporanea, perché in realtà si parlava di cinque anni di gestione in mano a Iren per poi procedere a una ripubblicizzazione completa. Arriviamo ai tempi recenti in cui il 29 settembre ATERSIR elimina la possibilità del piano B e quindi lascia solo due possibilità, ossia la gestione in house oppure andare a gara. La gestione in house ovviamente viene citata come prioritaria soprattutto alla luce di quanto approvato nel Consiglio comunale di Reggio Emilia e proroga i tempi al 31 dicembre, quindi abbondantemente oltre quelli che erano inizialmente prefissati. Il 16 ottobre 2015 il Vicesindaco Sassi, quota SEL di Reggio Emilia, prende una posizione netta e dice che si procede verso l’affidamento in house o addirittura si sarebbe dimesso. Il 20 ottobre, quattro giorni dopo, Mirko Tutino, Assessore del Comune di Reggio Emilia, competente in materia e presente all’assemblea di ATERSIR del 29 settembre, quota PD, dichiara palesemente “è evidente ormai una componente del Partito Democratico che è totalmente contraria alla ripubblicizzazione cambiando versione”. Il 24 ottobre, quattro giorni dopo, Costa, segretario provinciale PD di Reggio Emilia, dichiara “non andremo a gara per inerzia, ma non vedo molte altre possibilità”. Oggi è 27 ottobre e sono passi altri tre giorni e mi chiedevo quale altra schizofrenia potesse esserci ed è arrivata immediatamente all’inizio di questo punto, ossia il ritiro delle firme della consigliera Prodi, e la cito in quanto reggiana, Ravaioli e Mumolo. Immagino che dopo parleranno dopo e spiegheranno le loro motivazioni, e credo che le avranno anche se faranno fatica a spiegarle ai propri elettori, gli stessi elettori che loro hanno convinto a votare favorevolmente il referendum sulla ripubblicizzazione dell’acqua. Mi si può dire che è impossibile, è difficile, è un percorso complicato, che economicamente è svantaggioso, che ci sono delle difficoltà palesi nel fare quest’opera di ripubblicizzazione, e inizialmente devo dire che anche la Lega Nord aveva espresso tutti i dubbi prima ancora del referendum, e anzi forse eravamo tra i più critici su questo aspetto, anche se posso dire che personalmente ho votato a favore della ripubblicizzazione. Eravamo critici perché sapevamo che era complicato e ovviamente economicamente svantaggioso soprattutto per gli enti locali procedere a riportare al proprio interno delle competenze di un servizio idrico diventato molto complicato, soprattutto perché gestito ormai insieme a tutti gli altri servizi. Abbiamo assistito a questo governo che addirittura ha tolto la possibilità a quei comuni che invece sul servizio idrico facevano un loro introito di cassa, come il comune di Toano, di Granaglione e di altri comuni della regione, che si troveranno anche loro a dover fornire il proprio servizio accentrato su ATERSIR. Però i referendum vanno rispettati, perché allora è inutile farli. È vero che non sono vincolanti, però è anche vero che se si spinge e si va a sollecitare un voto in una certa direzione poi lo stesso Partito Democratico non può, o almeno non dovrebbe, fare un’inversione di tendenza così plateale, soprattutto a Reggio Emilia, che doveva essere il comune e la provincia apripista su questo tema, che doveva poi coinvolgere il Governo nazionale, proprio come chiede la risoluzione di oggi, a procedere a una semplificazione per tutti gli enti locali che avessero voluto intraprendere questo percorso. È evidente quindi una schizofrenia del Partito Democratico che ormai diventa difficile da giustificare e da comprendere. Immagino che lo sia tanto per noi che viviamo la politica quanto per i cittadini, perché i cittadini hanno votato a un referendum, hanno votato in maniera abbastanza netta e pretendevano delle risposte dalla politica a Reggio Emilia, rappresentata al cento per cento dal Partito Democratico in tutti i livelli istituzionali, e che quindi è una responsabilità a cui non dovrebbero sottrarsi e a cui si sono sottratti invece rimuovendo le firme da questa risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Delmonte.

Ha chiesto di parlare il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente. Ovviamente eravamo stati informati – già si vociferava nei giorni scorsi – che ci sarebbe stato questo cambio di rotta su questa risoluzione e oggi ne abbiamo avuto la conferma. Personalmente vedo che c’è la conferma della mancanza di coraggio da parte del PD, com’è successo per la legge sui rifiuti. Parlo di coraggio, e mi spiego meglio, perché Reggio Emilia era molto avanti col discorso del percorso di ripubblicizzazione; era stato fatto uno studio che dimostrava, dati alla mano, la fattibilità e la sostenibilità anche economica della ripubblicizzazione. Questo deve aver fatto tremare qualche palazzo, soprattutto quelli di Iren, dove l’acqua è uno degli asset di maggiore introito e ovviamente anche di maggiori dividendi per i soci pubblici. Immagino che questa sia la difficoltà. Lo immagino perché chiaramente queste strategie dualistiche faccio ancora fatica a comprenderle fino in fondo. Reggio Emilia era un segnale politico forte proprio perché mancava poco alla ripubblicizzazione. Mancava la parte operativa, metterla in atto e cominciare a pianificarla. Questo ovviamente poneva dei problemi a qualcuno, perché evidentemente non tanto i sindaci di Reggio, o il sindaco di Reggio, che è uno degli azionisti maggiori per quanto riguarda Iren, la multiutility che a Reggio gestisce il servizio idrico, ma per il segretario provinciale del PD di Reggio, perché a bloccare questo percorso è stata la segreteria provinciale del PD di Reggio e non il Comune di Reggio Emilia e i sindaci ovviamente si sono adeguati alla linea di partito. Oggi vedo che viene presentata una risoluzione che genericamente se ne lava le mani, cioè non prende alcuna posizione su quel percorso così avanzato che era quello di Reggio Emilia e demanda agli enti locali di decidere cosa vogliono fare. Questa per me è la mancanza di coraggio; prendere una posizione ritengo sia doveroso, visto l’impegno che c’è stato soprattutto dei comitati che hanno sostenuto la ripubblicizzazione, quindi il referendum, e di tutti i soggetti che hanno sostenuto quella battaglia anche senza averne un ritorno di immagine personale, e sono tanti. Questo perché quando ci si impegna in una cosa che si ritiene giusta e questa cosa va a buon fine e ottiene un grande successo, come è successo per il referendum, nonostante non siano vincolanti, ignorarli, almeno politicamente, è pericoloso e prenderli in giro ancora di più. Per me qui c’è una presa in giro perché si sono spese parole, fatte promesse e presi impegni che ora vengono disattesi ovviamente non da noi, che rimaniamo, come si diceva una volta, fedeli alla linea. Questo è un progetto buono, un’idea giusta e non mancherà mai di avere il nostro sostegno. Mi spiace perché quando abbiamo cofirmato questa risoluzione ero soddisfatto che ci fossero diversi soggetti; oggi ho saputo che c’è stato un appoggio anche della Lega, se non erro, mi fa molto piacere e un po’ mi è dispiaciuto il fatto di aver saputo che la parte che rappresentava la maggioranza ha deciso di togliere le proprie firme. Sarebbe troppo facile sparare sulla Croce Rossa e rimango su queste cose che ho detto, perché secondo me sono sostanziali. La nostra posizione rimane quella di appoggio incondizionato al rispetto del referendum sempre e comunque e ai propri territori penseranno coloro i quali hanno cambiato idea e quindi hanno annullato quella parte coraggiosa che la nostra risoluzione prevedeva, che è quella di prendere una posizione precisa e chiara e di sostenere un percorso che ormai era in avanzato stato di evoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Il tema ovviamente è un tema molto delicato, ma che credo possa stimolare davvero riflessioni e confronti importanti cercando di tenerli il più possibile al merito e io provo a partire dal merito, cioè il referendum del 2011. Nel referendum del 2011 c’erano quattro quesiti, due non riguardavano l’acqua e due riguardavano l’acqua e i servizi pubblici locali. C’era un primo quesito che chiedeva di abrogare la norma che prevedeva l’affidamento dei servizi pubblici locali solo a gara oppure attraverso società miste pubblico/private col privato almeno al 40 per cento e come socio gestore. Quel quesito è stato abrogato con una maggioranza molto forte e l’esito positivo di quel primo quesito, nonostante i tentativi che fece il Governo allora, è stato quello di reintrodurre l’opportunità della gestione pubblica nei servizi pubblici locali, quindi sostanzialmente il recupero di quella che è la normativa europea, che prevede tre modalità di gestione (poi ci arriverò). Il secondo quesito chiedeva l’eliminazione della remunerazione forfettaria del capitale investito. In quell’epoca la remunerazione forfettaria era pari al 7 per cento; questo significa che se ci fossero state aziende pubbliche o private che avessero fatto investimenti in cui il capitale doveva essere remunerato solo del 3, quel 4 per cento di differenza era profitto. Attraverso quel quesito, nel quale i cittadini hanno detto che era giusta l’abrogazione, si è detto che non ci poteva essere più una remunerazione del capitale così fatta, perché avrebbe potuto determinare profitto in presenza di qualunque tipo di gestione. A seguito di questi referendum è successo che in base al primo quesito è stata introdotta la possibilità delle tre forme di gestione e in base al secondo l’autorità garante e regolatrice del settore ha sostanzialmente detto che la remunerazione del capitale ci può essere solo nella misura in cui copre i costi, il famoso full recovery cost. Ciò significa che un’azienda pubblica o privata investe e il costo di quell’investimento è del 3 per cento in tariffa si può mettere il 3 per cento e non più il 7, perché altrimenti sarebbe un profitto che, in base a quanto detto dai cittadini, è un profitto che non sarebbe regolare e legittimo. In tariffa vengono inseriti quelli che sono i costi di gestione e i costi di remunerazione degli investimenti, perché è da parte nostra, e lo si motiva anche dalla risoluzione presentata, ovviamente sono indispensabili tutta una serie di investimenti anche per il servizio idrico perché si parte dal presupposto che l’acqua sia un elemento e un bene che dobbiamo garantire a tutti con un’adeguata impiantistica, con la minore dispersione possibile di questa impiantistica, perché l’acqua è un bene prezioso e dobbiamo sprecarne il meno possibile, con una qualità che sia garantita, perché ovviamente è un elemento che fa parte anche della nostra nutrizione, e ovviamente a costi accessibili, che ne garantiscano l’universalità dell’accesso. Nella risoluzione che abbiamo impostato oggi, come Partito Democratico, intendiamo stare proprio nel solco degli esiti di quei due quesiti innanzitutto riconoscendo l’acqua come bene comune, soprattutto l’accesso universale a quel bene da parte di tutti i cittadini e riconoscendo altresì che il referendum del 2011, promosso oltretutto da comitati che sono stati fortemente impegnati e giustamente impegnati su quella battaglia, ha reintrodotto la gestione pubblica tra le possibili forme di gestione. Sulla base di questo nella nostra proposta è contenuto un principio elementare, talmente elementare che ha assunto anche i requisiti di carattere europeo - non l’hanno preso da noi, ma siamo che l’abbiamo mutuato da loro - cioè che sono possibili le tre forme di gestione, come dicevo prima (la gara, la gara a doppio oggetto o l’in house) e che i territori, gli ambiti, sono nella condizione di scegliere quale delle tre forme ritengono più adeguata per garantire un’adeguata qualità, accessibilità e quant’altro del servizio ai propri cittadini. La Regione di fronte a questo, secondo la nostra risoluzione, dice che in base a quanto i territori decidono, che si chiamino Reggio Emilia, Ferrara, Piacenza, ecc. per l’una o per l’altra soluzione, si mette nelle condizioni in termini regolatori e normativi non di carattere economico-finanziario, perché questo non è né nelle possibilità né nelle competenze della Regione, per far sì che quella strada scelta sia una strada che sia percorribile. Sostanzialmente la Regione abbandona un atteggiamento di carattere dirigista o di indicazione di una delle tre forme di gestione e assume una linea – lo guardo dicendo ai colleghi della Lega – più federalista, cioè dicendo ai territori che in base a quello che decidono di fare nei propri ambiti la Regione dal punto di vista regolatorio dà una mano a poter procedere, e questo sarà quello che succederà quando deciderà Reggio Emilia, Ferrara, Piacenza, Bologna e quant’altro. Uno potrebbe anche dire che questa è una dichiarazione di principi e chiedere dove sono i fatti. Di fatti ce n’è uno che rappresenta tutti e che oltretutto spero sia fuori da ogni tipo di strumentalizzazione di carattere politico, che è quello che abbiamo fatto quando abbiamo approvato la legge sul referendum di Granaglione e Porretta. Da quel territorio emergeva una spinta molto forte su una modalità specifica di gestione della loro risorsa idrica, perché era un tipo di gestione alla quale erano molto affezionati, soprattutto sul versante Granaglione. Abbiamo costruito attraverso la norma le condizioni perché quel territorio potesse essere garantito nell’autonomia di ciò che quel territorio voleva. È un piccolo esempio, perché Granaglione e Porretta sono un piccolo esempio di quello che può succedere nella nostra regione, ma è esemplificativo del modo nel quale a nostro avviso con questa risoluzione chiediamo alla Regione di poter fare. È chiaro che in tutto ciò noi indichiamo una postilla, che è la fattibilità economico-finanziaria di qualunque soluzione. Nell’indicare questa postilla, riteniamo quindi indispensabile che i territori facciano una verifica adeguata di questo, dopodiché se un territorio decide che sul tema ripubblicizzazione vuole investire 100 milioni e li investe tirandoli via da un’altra parte è una scelta autonoma di quel territorio sulla quale verrà giudicato da parte dei propri elettori nel momento in cui la scelta sarà compiuta e nel momento in cui ci sarà il giudizio di quegli elettori. Nel fare tutto ciò aggiungiamo una cosa nella nostra risoluzione; per aiutare i territori chiediamo ad ATERSIR, che non è partecipata dalla Regione, ma è uno strumento nelle mani dei comuni, di mettersi a disposizione per fare le adeguate valutazioni di efficacia ed efficienza del modello che quelle singole realtà scelgono a conferma di quella che è la linea di indirizzo, cioè di supporto alle scelte che in modo autonomo sui territori verranno fatte. Mi permetto di dire, e mi rivolgo di nuovo ai colleghi della Lega, che è ovvio che ognuno, nel momento in cui interviene, prova a convincere l’altro o mettere l’altro in difficoltà, però il consigliere Delmonte – non so se lui fosse già nella Lega Nord, ma oggi lo è, e, come si sa, i figli pagano anche le colpe dei padri, e a noi ci capita spesso anche all’interno del Partito Democratico – in quel referendum decise per la libertà di coscienza. Di fronte a questo mi fa piacere che la coscienza del consigliere Delmonte oggi lo porti a dire che la strada è una sola e noi come Partito Democratico invece riteniamo che si debba stare nel solco europeo, cioè quello attraverso il quale si dice che ogni territorio, fatte le debite valutazioni e tenute conto le ricadute economico-sociali e ambientali della propria scelta, è nell’autonomia di scegliere quello che vuole fare e come Regione, se siamo un’istituzione come quella che vogliamo essere e come stiamo dimostrando di essere, saremo vicini alla scelta che quel territorio farà. È un principio elementare, ma a volte le cose elementari sono anche cose che assumono le connotazioni del buonsenso, come sarebbe di buonsenso – lo dico con grande serenità – che a livello parlamentare ci fosse una riflessione seria e nuova sul come gestire i servizi pubblici locali. Su questo tema purtroppo c’è una confusione enorme dettata da normative che si sovrappongono l’una all’altra creando confusione sia tra i decisori politici sia tra gli stessi amministratori nel momento in cui devono prendere una strada, quindi c’è un invito al Parlamento a provare a mettere mano a una normativa in maniera più generale per darne maggiore coerenza e completezza in un momento nel quale purtroppo non c’è per il sovrapporsi di normative tra loro diverse. Mi sono sentito di dire questo perché – ripeto – credo che su questo punto il PD fece una scelta molto chiara nella fase referendaria, come le singole persone e anche i Consiglieri nominati da Delmonte furono in prima linea da quel punto di vista, quindi credo che quei Consiglieri non siano nella necessità di dover prendere lezioni da nessuno, soprattutto da chi decise in quel referendum di lavarsene le mani e oggi se ne fa paladino quando in realtà non c’è nulla di cui farsi paladino, se non garantire ai territori l’opportunità di portare avanti le scelte che in modo autonomo quei territori decidono di fare, ma non voglio mettermi io a fare lezioni di federalismo alla Lega, perché dovrebbero essere loro a farle a me.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Calvano.

Non ci sono più iscritti in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto sulle due risoluzioni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Ero in Lega Nord quando c’è stato il referendum, ero in Lega Nord dopo ed ero in Lega Nord quando la Lega ha deciso di lasciare libertà di pensiero, che non è lavarsene le mani, ma semplicemente avere fiducia nel proprio elettorato e non dirigerlo scrupolosamente, come invece il PD osa di solito fare. Noi non abbiamo speso centinaia di migliaia di euro per sponsorizzare sui manifesti cosa votare, ma evidentemente qualche altro partito l’ha fatto e poi ha tradito questa direzione che aveva preso. Se il federalismo è far decidere il territorio, Reggio Emilia è il territorio e non via Gandhi a Reggio Emilia e non la sede del PD di Reggio Emilia. Il territorio è la città di Reggio Emilia rappresentata dal suo Consiglio comunale, che aveva già deciso e dato una sua espressione in merito, e non l’ha votato certo la Lega, che ha un Consigliere in Comune, ma ovviamente la maggioranza di quel Comune. Se il territorio aveva deciso e se il PD aveva investito su una certa presa di posizione in quel referendum, che, come giustamente ha ricordato il consigliere Calvano, non obbligava alla ripubblicizzazione, ma dava la possibilità di ripubblicizzare, non sono stato io a dire che era l’unica possibilità, perché prima avete tirato in ballo vostri Assessori. Mirko Tutino è il vostro Assessore competente su questo tema, Sassi è il vostro Vicesindaco e non è nostro, Costa è il vostro Segretario e non il nostro, per cui se le vostre persone del vostro partito e persone di spicco del vostro partito, almeno a Reggio Emilia, dichiarano certe cose è ovvio che la responsabilità passa in mano vostra e tra dire queste cose, anche solo con l’atto di oggi, che evidentemente sottrae alla responsabilità tre Consiglieri, che non si sentono di votare una deliberazione che decide chiaramente di ripubblicizzare, ma ne fanno un’altra, la 1521, che dice di operare, previa indagine volta a promuovere e richiedere, tutto in maniera totalmente vaga, questo vuol dire togliersi la responsabilità. Questo vuol dire lavarsene le mani e non lasciare la libertà di pensiero al proprio elettorato, di cui noi abbiamo massima stima.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Delmonte.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Qualcuno avrà anche votato la legge Ronchi in Parlamento, perché non penso di essere stato l’unico, e mi pare che fin da allora vi sia stata una trasformazione delle posizioni in campo più per accontentare la platea che per la realtà dei fatti. Non voglio parlare con le mie parole: ““Professore, è vero che l’acqua è un bene pubblico che non può essere venduta come un prezzo come se fosse una merce qualsiasi?”, io ho risposto come tutti gli italiani sanno, cioè che l’acqua che ciascuno di noi ogni giorno compra è ovviamente un bene privato perché non c’è nulla di pubblico, cioè di collettivo, nel suo consumo. Infatti siamo il paese al mondo dove per tanti motivi, tra cui la scarsa qualità dell’acqua prodotta dall’azienda comunale, più viene bevuta acqua naturale o gasata, liscia o frizzante, in bottiglia. Il prezzo di quest’acqua prodotta e venduta nel modo più efficiente possibile è un prezzo moderato dalla concorrenza. Come per ogni altro bene di consumo, il prezzo dipende dalla quantità del mercato. I miei studenti però insistevano dicendo “Professore, ma in tanti stanno dicendo che l’acqua è un bene comune”, allora io li ho invitati alla lettura di un famoso saggio sulla tragedia dei beni comuni, che gli ho così riassunto: quando un bene viene offerto a consumo libero a dei membri di una comunità, e l’esempio classico è quello dei prati, detti in inglese commons, che in tempi passati erano di tutti i contadini di un villaggio, il risultato è che tutti ci perdono perché c’è spreco. L’uso comune, cioè libero di un bene, che dà vantaggi ai singoli è una tragedia, cioè uno spreco. È esattamente quello che vediamo oggi in Italia con una distribuzione pubblica dell’acqua spesso inefficiente e piena di sprechi, anche perché facciamo finta che sia giusto farne pagare l’uso a chi meglio può farlo, cioè al contribuente, peccato che quest’ultimo ben poco possa fare per ridurre gli sprechi degli acquedotti. Gli studenti prendevano appunti perché sanno benissimo che li boccio se all’esame scrivono stupidaggini, cioè qualcosa che contraddice i fatti che tutti osservano, però un’ultima domanda hanno tenuto a farla: “Professore, ma di chi è l’acqua?”. La risposta è stata facile, perché da sempre la materia è ben regolata dalle nostre leggi. L’acqua libera in natura, cioè quella che sta nel mare, nei fiumi, nelle falde e nel sottosuolo, è un bene che appartiene a tutti gli italiani, com’è vero per ogni altra risorsa naturale. L’acqua, come la ghiaia, ma così come tutti i minerali, dal carbone al ferro e all’oro, non è del padrone del terreno ma di tutti e infatti nessuno di noi può liberamente fare un pozzo nel suo giardino, come non può fare una cava di ghiaia né una miniera di carbone. Questa è la situazione e nessuno vuole cambiarla. Se qualcuno dice che il prossimo referendum cambierebbe e può evitare la privatizzazione dell’acqua non conosce il nostro diritto sulle risorse naturali”. Giacomo Vaciago, sindaco di sinistra di Piacenza nel 1994/1998.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Intervengo per annunciare ovviamente il voto favorevole da parte nostra alla risoluzione abbinata con un voto contrario sulla prima risoluzione, quella di partenza. C’è un punto che dobbiamo cogliere e del quale dobbiamo essere consci: arrivarono al referendum due quesiti, ma quelli sull’acqua erano tre. C’era un terzo quesito nel 2011 che raccolse le firme, ma non fu considerato ammissibile dalla Corte, che era quello nel quale sostanzialmente si indicava la ripubblicizzazione come unica strada. Quello non fu ammissibile e nel caso in cui fosse stato ammissibile e i cittadini ci avessero detto che quella era la strada da percorrere credo che noi avremmo dovuto, da legislatori seri, percorrere quella strada. Oggi da legislatori seri in questa regione credo che dobbiamo essere garanti di un principio, che le comunità locali siano nelle condizioni di poter scegliere e che il sistema delle istituzioni più in generale li possa mettere nelle condizioni di scegliere e di accompagnare la propria scelta con i requisiti con cui dicevo in precedenza. È un modo per lavarsene le mani? No, ma è un modo per indicare una strada, per dire ai territori di confrontarsi al loro interno e provare a indicare, assumendosi da parte dei decisori politici-amministrativi la responsabilità della scelta che si va a fare tenendo conto di una serie di requisiti. Alcuni requisiti il consigliere Delmonte me li ha indicati come requisiti da eccetera, ma in realtà sono contenuti anche in quella che ha firmato lui, che io ho letto molto bene, quindi da questo punto di vista sono requisiti, quella della compatibilità economico-finanziaria, che ci sono nella prima risoluzione, come ci sono all’interno della nostra, perché sono un elemento sicuramente dirimente, perché credo che abbiamo tutti l’interesse a fare in modo che l’acqua arrivi nelle case di tutti, arrivi con un’alta qualità, altissima, e che ci arrivi a costi accessibili. Questo probabilmente è l’elemento che ci differenzia tra noi e una posizione come quella del consigliere Foti, sulla quale si può disquisire dal punto di vista accademico, ma c’è un principio di fondo, che credo che il decisore pubblico e l’amministrazione debba creare le condizioni, a partire dal proprio territorio, affinché almeno all’acqua nessuno sia costretto a rinunciare, e credo che questo debba essere un elemento che ci deve tenere insieme tutti, ma sono convinto che se le letture del consigliere Foti continueranno sullo stile di quelle che ha già fatto del sindaco reggiano anche il consigliere Foti pian piano potrà...

 

FOTI: Del Piacentino.

 

CALVANO: Scusi, del Piacentino. Anche il consigliere Foti potrà nella sua evoluzione culturale capire che rispetto a questo principio non si deve derogare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Calvano.

Ha chiesto di parlare il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente. Ovviamente noi appoggeremo la risoluzione che ci vede cofirmatari e non appoggeremo invece quella presentata dal Partito Democratico, che demanda agli enti locali le scelte tardivamente, perché Rimini per esempio è stata lasciata sola in questo e anzi gli viene imposto di andare a gara. Reggio Emilia, che citiamo in modo esplicito nella nostra risoluzione, è già stata affossata dal collega di Calvano, segretario provinciale, quindi tra segretari se si parlassero sarebbe una bella cosa, perché loro stanno dicendo una cosa che la segreteria provinciale del PD di Reggio Emilia ha già bocciato e affossato. O quello che è successo a Reggio si azzera e si torna indietro, quindi si procede nel percorso di ripubblicizzazione, così come lo studio dimostra fattibile, oppure c’è un’ennesima contraddizione all’interno del Partito Democratico a vari livelli, quindi non solo all’interno dell’Assemblea legislativa, ma anche tra livelli differenti sul territorio. La cosa che tra l’altro mi dà particolarmente fastidio, ma lo capisco perché comunque fa parte del gioco politico, è che un’associazione privata politica possa decidere del futuro del servizio idrico del nostro territorio, mentre i sindaci, che sono eletti e che dovrebbero esprimersi in prima persona, si adeguano a queste decisioni. Fa parte del gioco politico, ma mi dà fastidio. È una cosa mia e me la porterò dentro. Andremo avanti con questo tipo di decisione ovviamente facendo nuovamente delle chiacchiere e aprendo discussioni infinte e intanto il servizio idrico verrà dato in deroga o in appalto forzatamente perché non ci sono più i tempi per fare altri studi, come sono stati fatti a Reggio Emilia. Andremo a gara e finiremo a gara un po’ dappertutto, perché con i tempi che ci sono voluti a Reggio Emilia per fare uno studio che dimostra l’applicabilità della ripubblicizzazione e la sua sostenibilità non sarà possibile farlo in altri territori. Questa interferenza tra un partito politico e la gestione del territorio ahimè, a quanto ricordo, fa un po’ a schiaffi con la questione morale, che un signore proclamava tempo fa. Peccato, un’altra partita che poteva essere vinta a testa alta e finiremo tutti a combattere nuove battaglie per riuscire ad andare avanti in un percorso che era già deciso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. Per esprimere il mio voto favorevole alla prima risoluzione, primo firmatario il consigliere Taruffi, la quale ha il pregio della chiarezza, della linearità e di essere perfettamente conforme alla volontà che è stata espressa dal corpo elettorale nel referendum. Per quello che riguarda l’altra risoluzione, mi sembra intessuta di perplessità, di possibilismo, direi che è una risoluzione con cento sfumature di grigio e per questo ritengo non di esprimere un voto negativo, ma di dovermi astenere in considerazione del fatto che comunque la soluzione esatta è in essa rappresentata. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Penso che questa discussione non sarà l’ultima sul tema, perché credo almeno da parte nostra, e sono convinto anche da parte delle forze che hanno sostenuto il documento di cui sono primo firmatario, la volontà di proseguire e impegnare quest’Aula e questa Giunta a confrontarsi su un tema quale quello della ripubblicizzazione è una volontà che rimane e rimarrà. Lo dico perché è evidente che in quest’Aula su questo punto i rapporti tradizionali di maggioranza e minoranza cambiano. Lo sapevamo, lo sappiamo e non bisogna nasconderselo. Credo che le diverse sensibilità e anche le diverse posizioni e i diversi giudizi non debbano essere tabù, ma debbano essere esplicitati in modo franco e trasparente, perché si fa un servizio alla politica quando si dice ai cittadini chiaramente come stanno le cose. Sinistra Ecologia e Libertà, L’Altra Emilia-Romagna e il Movimento 5 Stelle hanno sottoscritto e presentato un documento che dà un’indicazione chiara su quello che dovrebbe essere l’agire legislativo e l’indirizzo politico complessivo a cui questa Regione dovrebbe secondo noi attenersi, d’altra parte il Partito Democratico, tramite le parole del consigliere Calvano, ha esplicitato una posizione che nei fatti è una posizione su alcuni aspetti diversa, altrimenti voteremo gli stessi documenti, nella quale riconosco alcuni passaggi positivi che alla fine sottolineerò, prima però credo che alcuni aspetti, anche di principio, debbano essere chiari a tutti noi, perché questa per noi è l’inizio di una discussione e non certo la fine.

Ho ascoltato con attenzione l’intervento di tutti e in particolar modo come sempre il consigliere Foti riesce a essere particolarmente stimolante e penso che noi dovremmo dire alcune cose con chiarezza. Che l’acqua è un bene comune lo diciamo tutti, ma dobbiamo dire che il servizio idrico deve essere sottratto alle logiche di mercato perché è un diritto inalienabile e come tale deve essere trattato e gestito e non può che essere dal nostro punto di vista la mano pubblica a gestire questo servizio. Dove si investono le risorse e come si investono le risorse è il cuore della politica e quindi non possiamo sottrarci a una discussione perché i costi sono elevati e gli investimenti non sono sostenibili perché dove e come destinare le risorse sono decisioni che deve assumere la politica e che devono assumere le istituzioni. In alcuni territori abbiamo visto che questo percorso è praticabile e penso che noi dovremmo andare con determinazione in quella direzione discutendo anche chiaramente con i cittadini, perché nessuno può moltiplicare i pani e i pesci, quindi le risorse vanno destinate da una parte o dall’altra, e penso che noi dovremmo affrontare anche questo tipo di discussione, cioè se la gestione del servizio pubblico del servizio idrico sia o meno una priorità in questa regione e in Italia, perché ovviamente non può sfuggire che anche il Parlamento su questa materia debba tornare a legiferare. Credo per queste ragioni che la discussione sia appena all’inizio e non certo alla fine e credo che bisogna enunciare e declinare anche attraverso gli atti legislativi le cose che ho detto, cioè che la gestione del servizio idrico debba essere sottratta alle logiche di mercato, perché è un diritto inalienabile e un principio cui dobbiamo attenerci. Siccome qualcuno prima diceva che a nessuno può essere negato il diritto di accesso all’acqua, io dico anche che in questa regione un sindaco, verso il quale possiamo avere giudizi anche diversi, oggi affronta un’indagine della magistratura perché ha deciso di contravvenire, giustamente, a una legge che credo molto discutibile, per usare un eufemismo, che impedisce a un sindaco di dare acqua a chi si trova in una situazione di occupazione, perché costretto magari a scegliere quella strada anziché altre. Ecco allora che chi sta dentro una casa debba avere il diritto di accesso all’acqua, quindi quel sindaco quella battaglia la sta facendo con tutto il nostro sostegno. Concludo con un’ultima considerazione: noi ovviamente sosteniamo convintamente il documento che abbiamo presentato e sul quale torneremo. Nelle parole del segretario del Partito Democratico e consigliere regionale Calavano ho trovato un’apertura che vogliamo cogliere positivamente. Noi non sosterremo quel documento perché ancora ci sono degli aspetti che ci dividono e che non condividiamo perché non c’è una chiara enunciazione di quella che invece è la strada che dobbiamo e dovremmo assumere e soprattutto perché non si dice ai territori quale secondo noi dovrebbe essere la strada, cosa che la politica deve fare. Non posso negare che in quel documento ci siano anche dei passi avanti rispetto a quella che è stata la posizione tradizionale che in questa regione ha avuto il principale partito di maggioranza in questi anni. Terremo conto anche di questo nell’espressione del nostro voto fermo restando che – ripeto – la battaglia per la ripubblicizzazione dell’acqua, di cui oggi ci siamo fatti portavoce insieme ad altri, per noi è una battaglia decisiva e sulla quale torneremo in tutte le sedi in cui siamo, a partire ovviamente da qua, perché anche il confronto con le altre forze politiche e con la maggioranza e con la Giunta deve essere chiaro a tutti che per noi questo è un punto fondamentale sul quale nessuno può evitare di pronunciarsi.

Per quanto ci riguarda, sicuramente insieme alle altre forze che hanno dato vita all'intergruppo sull'acqua credo che ci incaricheremo anche di stendere un progetto di legge sul quale vorremmo confrontarci per cercare di dare una soluzione più complessiva al problema e al tema della ripubblicizzazione del servizio idrico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il consigliere Delmonte ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Chiedo il voto elettronico sull'oggetto 1008, a cui annunciamo voto favorevole, mentre annunciamo il voto di astensione sull'oggetto 1521.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Non avendo più nessun iscritto in dichiarazione di voto, passiamo alla votazione, con il dispositivo elettronico, della risoluzione oggetto 1008, a prima firma Taruffi.

Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Chiedo la votazione elettronica anche sulla seconda risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1008, a firma dei consiglieri Taruffi, Torri, Sassi, Alleva, Delmonte, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

44

Favorevoli

 

16

Contrari

 

25

Astenuti

 

3

 

La risoluzione è respinta.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1521, a firma dei consiglieri Calvano, Pruccoli, Caliandro, Montalti, Poli, Iotti, Boschini, Cardinali, Molinari, Marchetti Francesca, Sabattini, Serri, Ravaioli, Zoffoli, Rossi Nadia, Lori, Bessi, Bagnari, Mumolo, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

44

Favorevoli

 

26

Contrari

 

3

Astenuti

 

15

 

La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 548

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, riguardanti anche la legislazione statale e comunitaria, a favore della pesca delle vongole e dei mitili, limitando anche l'uso delle draghe. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Rossi Nadia, Zoffoli, Soncini, Bagnari, Prodi, Rontini, Caliandro, Zappaterra, Calvano, Montalti, Lori, Ravaioli, Bessi, Marchetti Francesca, Mori

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 857

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Parlamento ed il Governo affinché venga rivisto il regolamento europeo 1967/2006 ed eliminata la soglia minima pari a 25 millimetri per la pesca delle vongole. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pompignoli, Liverani, Pettazzoni

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1513

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a favorire la presentazione di un piano che porti a derogare alla taglia minima di 25 mm per la pesca delle vongole, sostituire il relativo reato con una sanzione amministrativa, definendo comunque detta taglia minima basandosi esclusivamente su studi scientifici. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Apro la discussione generale sulle tre risoluzioni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pruccoli. Ne ha facoltà.

 

PRUCCOLI: Grazie, presidente. Passiamo da un tema che riguarda l'acqua potabile ad un tema che riguarda più le acque salate. Era aprile quando ho ritenuto urgente ed importante presentare questa risoluzione, ne discutiamo ora che è ottobre e tante cose sono successe e dirò, ma già nel mese di gennaio l'assessore Caselli e la Giunta regionale si erano interessati presso il Governo per vedere di dare una risposta e una soluzione a questo problema, che, appunto, poi io ho cercato di rinforzare e di riprendere nella mia risoluzione.

Stiamo parlando in senso generale del settore della pesca, ma più in maniera particolareggiata del settore della raccolta delle vongole nel mar Adriatico, quindi nel nostro mare. Un settore, quello della pesca, che anche nella nostra regione, purtroppo, ha avuto una costante contrazione del fatturato, non soltanto, ahimè, per la crisi e anche per la crisi del settore della filiera della ristorazione, che ovviamente è uno sbocco importante per l'utilizzo del materiale pescato, ma anche per scelte politiche sia nazionali che comunitarie che sono andate sempre nella direzione di riequilibrare lo sforzo di pesca con la disponibilità delle risorse. Tema assolutamente urgente e necessario pure questo, tuttavia, però, davvero il settore della raccolta delle vongole ha subito una contrazione notevole. Un settore che conta ancora oltre 2000 imprese attive, il 18 per cento delle quali sono guidate da giovani imprenditori.

Quali sono questi problemi che dobbiamo affrontare e che in parte, forse, hanno trovato un loro sbocco, ma sui quali è necessario continuare a vigilare e ad impegnarci? Il primo è il fatto che questo settore risente negativamente dell'applicazione di normative comunitarie e statali che impediscono l'uso delle draghe entro le 0,3 miglia nautiche e in quella zona si concentra la maggior parte delle vongole. Ma ancor più grave è il fatto che c'è un'imposizione che riguarda la taglia minima di prelievo delle vongole fissata a 25 millimetri e non esiste, purtroppo, rispetto a questa taglia minima, alcuna soglia di tolleranza. Ad aggravare il quadro c'è da dire che in Italia, unico Paese in Unione europea, l'eventuale sforamento e comunque il non rispetto di questa doppia imposizione (i 25 millimetri e le 0,3 miglia nautiche) è addirittura un reato penale e come tale deve essere trattato e non c'è possibilità al momento di parlarne solamente dal punto di vista amministrativo.

Un ulteriore problema che si è abbattuto su questo settore è legato al notevole afflusso di acqua dolce che la piovosità degli ultimi anni ha riversato costantemente all'interno del mare, come anche il collettamento delle acque reflue, che evidentemente poi viene riversato a mare. La vongola ha bisogno di un ambiente ad alta salinità, di conseguenza questo grande apporto di acque dolci ne provoca una moria preventiva, spesso addirittura prima ancora che possa essere raggiunta la taglia minima dei 25 millimetri. Questo è comprovato dal fatto che alcuni CO.GE.MO. (in particolare parlo di una situazione che conosco bene che è quella del CO.GE.MO. di Rimini), nonostante da tre anni stiano reiterando un'autolimitazione che li porta ad andare in mare solamente per tre o quattro mesi l'anno, purtroppo hanno sempre minori disponibilità di mitili da raccogliere e sempre meno disponibilità di mitili che raggiungono la taglia minima di cui abbiamo parlato prima. Quest'autolimitazione, quindi, non ha l'impatto positivo che si auspicava perché i problemi stanno altrove.

Dopodiché, questa mattina, confrontandoci con i colleghi Bertani e Pompignoli del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord, abbiamo anche convenuto sul fatto che ci siano studi recenti e studi in arrivo che sicuramente andranno tenuti presenti, ma già i primi studi effettuati tra il 1968 e il 1970 e poi ulteriori studi effettuati tra il 2000 e il 2001 hanno evidenziato che qualora la preoccupazione fosse la maturità sessuale delle vongole, che è il criterio utilizzato dall'Unione europea per delimitare nei 25 millimetri la soglia minima, questa maturità sessuale è riscontrabile già in esemplari di taglia ben più ridotta, sicuramente già tra i 16 e i 18 millimetri, probabilmente con un'attività meno intensa, ma sicuramente l'attività riproduttiva della risorsa non viene compromessa.

Per cui, recependo un po' il quadro complessivo che ho cercato di delineare e recependo anche quelli che sono gli studi in nostro possesso, ho ritenuto di proporre questa risoluzione e poi in dichiarazione di voto, prendendo atto della buona volontà dei colleghi Bertani e Pompignoli di trovare un testo congiunto su cui poter lavorare, dirò quali sono le leggere sfumature che non ci hanno permesso di fare questo. Tra quelle da non sottovalutare c'è anche il fatto che la risoluzione del collega Bertani è arrivata solamente questa mattina, ad aula iniziata, sul tavolo, però io ritengo che la nostra possa essere un buon compendio anche di ciò che ho letto sia in quella della Lega Nord che in quella del Movimento 5 Stelle.

Noi andiamo a richiedere nelle sedi competenti una revisione della normativa statale e comunitaria che, magari anche solo in via sperimentale, abbassi la taglia minima richiesta per la pesca della vongola. Devo dire che su questo ultimamente è arrivata anche una notizia di stampa che giustamente l'assessore Caselli ha rilevato: il sottosegretario Castiglione ha dichiarato la propria disponibilità ad inserire una soglia di tolleranza del 10 per cento rispetto alla soglia minima attuale. In ogni caso noi riteniamo che occorra andare anche al superamento e, almeno in una fase sperimentale, all'abbassamento della taglia minima di cui sopra.

Per cui i punti cardine dell'impegno che l'Assemblea chiede alla Giunta sono tre: abbassare la taglia minima tenuto conto degli studi scientifici a supporto che indicano come eccessivamente prudente la taglia dei 25 millimetri, anche perché, appunto, difficilmente oggi vengono raggiunti con i problemi di cui ho detto; introdurre una percentuale di tolleranza rispetto a qualsiasi taglia minima si voglia andare a definire; depenalizzare l'eventuale contravvenzione rispetto a queste disposizioni e da reato penale portarlo a reato amministrativo.

Dopodiché, all'interno della risoluzione, sempre negli impegni, chiediamo alla Giunta di andare a richiedere nelle medesime sedi che si verifichi l’opportunità di limitare il divieto dell'uso di draghe entro le 0,3 miglia nautiche almeno in alcuni periodi dell’anno, ci riferiamo ai periodi dell'anno in cui questo tipo di pesca potrebbe risultare più impattante per le altre specie di fauna ittica. Sempre nei limiti delle proprie competenze, chiediamo anche di verificare che la gestione dei CO.GE.MO. risponda esclusivamente a criteri di tutela della risorsa mare. Ci sono stati riferiti alcuni aspetti relativi all'autolimitazione, di cui parlavo prima, che potrebbero configurare altre preoccupazioni. Vorremmo e gradiremmo che qualora il settore dovesse andare verso un'autolimitazione, fosse solo ed esclusivamente per preservare la risorsa mare presente all'interno del mar Adriatico.

Ripeto, dirò poi in dichiarazione di voto quali sono i motivi per cui non abbiamo trovato la possibilità di addivenire ad un testo congiunto e per quale motivo, lo anticipo, ci asterremo sulle altre risoluzioni presentate dalla Lega Nord e dal Movimento 5 Stelle. Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pruccoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Finalmente, dopo gli storni, andiamo a parlare anche di vongole. È un problema che è sicuramente stato sollevato da tempo ed è un problema che affligge sicuramente i soggetti che operano nel settore della pesca e in particolar modo i vongolari. Ricordo che sono 650 i vongolari che operano nel mar Adriatico e, sulla base di una normativa assurda come quella della direttiva europea che impone la soglia di pescabilità a 25 millimetri, rischiano effettivamente di non poter più lavorare e quindi di avere seri problemi economici alle loro attività produttive. Diciamo anche che la maggior parte delle vongole oggi presenti nel mar Adriatico muore prima di raggiungere la dimensione dei 25 millimetri, con la consequenziale evidenza che i pescatori si trovano a tornare in porto con le reti praticamente quasi vuote.

La risoluzione che abbiamo presentato chiede di farsi promotori come Regione Emilia-Romagna, che effettivamente su questo ambito non ha potere normativo legislativo, nei confronti del Parlamento e del Governo affinché si discutano le revisioni del regolamento europeo 1967/2006 e si elimini la soglia minima di 25 millimetri per la pesca delle vongole, tutelando così tutti gli operatori del settore e garantendo, da un certo punto di vista, anche un ecosistema marino tutelato.

È vero quello che diceva il consigliere Pruccoli sul fatto che abbiamo tentato in mattina e anche oggi pomeriggio di trovare una soluzione condivisa che potesse raccogliere le firme di tutti i gruppi presenti in questa Assemblea e non ci siamo arrivati per differenti aspetti legati alle risoluzioni. Anche se nella sostanza le risoluzioni presentate dalla Lega Nord, dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico rivestano un ruolo determinate e tutte vadano nella medesima direzione, ci sono piccole sfumature che in dichiarazione di voto andrò ad elencare.

Credo che effettivamente sia necessario rivedere completamente questa normativa. Gli studi scientifici che accennava il consigliere Pruccoli e che sono stati inseriti anche nella risoluzione del Movimento 5 Stelle parlano di una capacità riproduttiva delle vongole che va dai 20 ai 22 millimetri. È anche vero che ci sono studi scientifici che dicono che la capacità riproduttiva delle vongole va dai 16 ai 18 millimetri. Per cui, se si vuole abbassare la soglia, si dovrà determinare un criterio ed è chiaro che quella dei 25 millimetri non potrà essere sicuramente la base da cui partire, si dovrà sicuramente abbassare la soglia di pescabilità. È altrettanto vero che è una norma assurda quella che prevede il reato penale se nell'ambito della pesca delle vongole si trovi, facendo controlli sulle imbarcazioni che hanno pescato le vongole, una sola vongola sotto i 25 millimetri. È qualcosa di assolutamente assurdo anche che noi importiamo vongole dalla Turchia che hanno dimensioni sicuramente minori, quindi agevoliamo il mercato estero e non invece il mercato interno. È evidente, quindi, che siamo di fronte ad una norma che deve essere rivista a trecentosessanta gradi. Concordo con il consigliere Pruccoli sul fatto che ci debba essere una depenalizzazione del reato, quindi la sanzione amministrativa piuttosto che la condotta penale, per chi pesca una sola vongola al di sotto dei 25 millimetri.

Sulla base di questo, credo che questa sia una risoluzione di buonsenso, che possa in qualche modo far sì che la Regione Emilia-Romagna, facendosi promotrice delle argomentazioni di queste tre risoluzione, possa incidere (non so quanto e spero effettivamente tanto) a livello parlamentare, a livello nazionale e a livello europeo sulla possibilità di ridurre effettivamente la taglia minima di pescabilità delle vongole.

In dichiarazione di voto dirò come voteremo sulle altre risoluzioni.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Intanto ringrazio il consigliere Pompignoli che ha ritenuto importanti i dati che abbiamo inserito nella nostra risoluzione, tanto che ha citato tutta la parte più interessante e anche quella riferita alla Turchia.

Riconosciamo la sensibilità anche dei colleghi sul tema ed essenzialmente su alcuni aspetti concordiamo, cioè sulla depenalizzazione e sul chiedere, come hanno fatto anche altri Stati europei, una deroga alla taglia minima. Noi non siamo in cerca di voti di particolari categorie, ma riteniamo che vada sempre trovata la soluzione migliore per tutti, quindi che tuteli sia chi lavora, ma che tuteli anche l'ambiente, tanto che stiamo attendendo uno studio richiesto dalla Commissione europea Pesca (dove come Movimento 5 Stelle siamo presenti, non so se altri colleghi abbiano dei colleghi presenti in questa Commissione). È arrivato da poco lo studio del Ministero che dice che effettivamente la soglia minima probabilmente si può abbassare e l'indicazione che si dà è quella dei 22 millimetri, nel senso che sotto i 22 millimetri si intaccherebbe probabilmente la risorsa dello stock ittico, ma si aumenterebbe di un 25-30 per cento in più il pescato, non con le reti, fra l'altro, come dice la risoluzione della Lega. Quello che diciamo noi è che qualunque azione politica si deve fondare su degli studi scientifici, quindi intanto chiediamo al Ministero di cominciare a predisporre la deroga, basandosi, però, su degli studi.

L'altra cosa che noi diciamo in più rispetto alle altre risoluzioni è che spesso nei consumatori finali manca l'informazione, nel senso che non si sa che comprare vongole sotto taglia comporta sanzioni e un impatto sul nostro mare, quindi chiediamo anche di avviare una campagna informativa rivolta ai consumatori e di valutare anche l'istituzione di un marchio di qualità e di tracciabilità delle nostre vongole, perché se abbiamo dei CO.GE.MO. che fanno autodisciplina e cercano di pescare rispettando la taglia, è giusto che ci sia una tracciabilità che difenda il loro prodotto, quindi che non sia un adempimento in più che chiediamo loro, ma che sia una difesa in più che garantiamo loro.

Per difenderli, poi, chiediamo anche controlli, ad esempio, presso i ristoranti e i rivenditori, sulla provenienza e la dimensione delle vongole proprio perché, come citava il mio collega prima, sappiamo che entrano nel nostro mercato vongole di 17-18 millimetri provenienti dalla Turchia, ad esempio.

Mentre su alcuni aspetti siamo d'accordo, c'è un aspetto importante, nella risoluzione del PD, sul quale invece non concordiamo, che è quello di derogare alle draghe entro le 0,3 miglia. Su questo non siamo d'accordo perché prima pensiamo che occorra intervenire sulla taglia minima e poi possiamo valutare sulla deroga entro le 0,3 miglia che non rientra in questi studi.

Sulle acque dolci ricordiamo che l'impermeabilizzazione selvaggia del suolo (e quindi parliamo anche, sempre noi, ma pare siamo solo noi, di consumo zero del territorio) porta anche più acque dolci e più scarichi al mare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Non ho altri iscritti in dibattito generale congiunto, per cui apro le dichiarazioni di voto congiunte.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pruccoli. Ne ha facoltà.

 

PRUCCOLI: Grazie, presidente. Fra le cose su cui ci siamo intesi con i colleghi Bertani e Pompignoli fino a qualche minuto fa c'è anche quella di chiedere la votazione per punti separati perché consente anche a noi del gruppo PD, che andremo ad approvare la nostra risoluzione, di considerare e di valorizzare ciò che di buono è contenuto anche nelle altre risoluzioni assumendo un atteggiamento di astensione rispetto ad alcuni punti, mentre invece andremo a votare in maniera contraria su due punti della risoluzione del Movimento 5 Stelle ritenendoli contraddittori.

In particolare, per quanto riguarda la richiesta al Ministero dell'istituzione non tanto del marchio di qualità, che potrebbe essere cosa anche condivisibile, ma la completa tracciabilità della vongola nostrana, ritenendolo un adempimento assolutamente pesante e probabilmente eccessivamente oneroso per una risorsa di cui, devo dire, provo a cavarmela con una battuta, il secondo nome è "poveraccia" proprio perché è una risorsa che, ahimè, ha un prezzo piuttosto basso, l'andare a gravarla di tutta una serie di procedimenti formali e burocratici non vorrei che effettivamente poi ne facesse lievitare in maniera incontrollata e a dismisura il prezzo magari solamente per scartoffie e adempimenti burocratici, tanto che ci troveremmo dalla cosiddetta e più volte accusata "Europa dei burocrati" alla "Regione dei burocrati".

Sul punto che riguarda tutte le azioni che portino ad intensificare i controlli e le verifiche sui ristoranti, pur capendo la validità dell'intuizione, però, con un impegno alla Giunta generico senza minimamente porsi il problema di quello che poi comporti e significhi a livello di competenze, a livello di parametri da andare a ricercare, a livello di incombenza rispetto a queste verifiche, effettivamente questa richiesta ci sembra anche in questo caso un po' fumosa e non troppo definita.

Per cui, mentre su questi due punti voteremo contrario, sugli altri singoli punti e sull'intera risoluzione della Lega Nord ci asterremo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere, mi può dire esattamente le parti del documento che vuole votare in modo separato dell'oggetto 1513?

 

PRUCCOLI: La parte relativa all'"impegna la Giunta".

 

PRESIDENTE (Soncini): Della 1513?

 

PRUCCOLI: Esatto, ho appena annunciato quali sono le parti. Mentre, come dicevo, nell'insieme, sulla risoluzione della Lega Nord ci asterremo, non tanto in questo caso per la parte "impegna il Presidente e la Giunta regionale", ma per un eccesso di...

 

PRESIDENTE (Soncini): Benissimo, volevamo solo capire, rispetto alla votazione, quali erano le parti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Anche noi chiederemo la votazione separata per quanto riguarda la risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle. Le considerazioni sono analoghe a quelle poc'anzi elencate dal consigliere Pruccoli, cioè riteniamo effettivamente che sia la tracciabilità per la vongola nostrana che intensificare i controlli presso i ristoranti siano comunque azioni che possono, da un lato, considerare un costo ulteriore rispetto a quello che è la tracciabilità, quindi un costo ulteriore dell'attività dei vongolari e, dall'altro, per quanto riguarda l'intensificare i controlli presso i ristoranti, non siamo in uno stato di Polizia, quindi credo che sia più opportuno aprire un po' le maglie a quella che potrebbe eventualmente essere una tolleranza che si potrebbe inserire. Voteremo pertanto contrari a questi due punti della risoluzione e ci asterremo sul resto, sia su quella del Movimento 5 Stelle, sia sulla risoluzione presentata dal Partito Democratico.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. A questo punto, allora, anche noi chiediamo di votare per punti la 548, come annunciavo prima, quindi la parte di "impegna la Giunta", al terzo capoverso, quando si chiede l'opportunità di limitare il divieto dell'uso delle draghe, a cui noi voteremo contro, come anticipavo prima. Ci asterremo su tutto il resto, compresa la risoluzione della Lega. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Stante la complessità e la diversità delle posizioni, chiediamo il voto elettronico su tutti i provvedimenti.

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere Bertani, mi scusi, sulla 548 chiede il voto separato sul terzo punto dopo "impegna la Giunta", che dice: "a richiedere nelle medesime sedi che si verifichi...", è questo?

 

BERTANI: Sì.

 

PRESIDENTE (Soncini): Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 548, parte prima “tutto il testo escluso il capoverso: "a richiedere nelle medesime sedi che si verifichi l’opportunità di limitare il divieto dell’uso di draghe entro le 0,3 miglia nautiche solo ad alcuni periodi dell’anno nei quali questo tipo di pesca potrebbe risultare più impattante anche su altri organismi o risorse."" con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

26

Contrari

 

--

Astenuti

 

14

 

La prima parte della risoluzione è approvata.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 548, seconda parte "capoverso "a richiedere nelle medesime sedi che si verifichi l’opportunità di limitare il divieto dell’uso di draghe entro le 0,3 miglia nautiche solo ad alcuni periodi dell’anno nei quali questo tipo di pesca potrebbe risultare più impattante anche su altri organismi o risorse."" con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

26

Contrari

 

5

Astenuti

 

9

 

La seconda parte della risoluzione è approvata.

La risoluzione, oggetto 548, a firma dei consiglieri Pruccoli, Rossi Nadia, Zoffoli, Soncini, Bagnari, Prodi, Rontini, Caliandro, Zappaterra, Calvano, Montalti, Lori, Ravaioli, Bessi, Marchetti Francesca, Mori, è approvata nella sua totalità.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 857, a firma dei consiglieri Fabbri, Pompignoli, Liverani, Pettazzoni, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

9

Contrari

 

--

Astenuti

 

30

 

La risoluzione è respinta.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1513, prima parte "tutto il testo fino a "l'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna impegna la Giunta regionale e l'Assessore competente"" a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

5

Contrari

 

--

Astenuti

 

35

 

La prima parte della risoluzione oggetto 1513 è respinta.

Si proceda alla votazione della seconda parte della risoluzione, oggetto 1513, “capoverso I "a rafforzare…"; capoverso II "a richiedere…"; capoverso III "ad avviare…", capoverso VI “a verificare…””con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

5

Contrari

 

--

Astenuti

 

34

 

La seconda parte della risoluzione oggetto 1513 è respinta.

Si proceda alla votazione della terza parte della risoluzione, oggetto 1513, “capoverso IV "a richiedere al Ministero l'istituzione…" e capoverso V "a svolgere tutte le azioni…"”, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

5

Contrari

 

35

Astenuti

 

--

 

La terza parte della risoluzione oggetto 1513 è respinta.

La risoluzione, oggetto 1513, è respinta nella sua totalità.

 

OGGETTO 1473

Risoluzione per impegnare la Giunta a considerare la mancata realizzazione del Raccordo Autostradale della Cisa A15-Autostrada Brennero A22 e a inserirlo come opera prioritaria nel piano regionale delle infrastrutture strategiche. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Foti

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1520

Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare lo stralcio dei progetti relativi al secondo lotto della Tirreno-Brennero autostradale (Ti-Bre) dalla nuova intesa generale quadro (IGQ) per il piano delle infrastrutture strategiche fra la Regione Emilia-Romagna e Governo. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Gibertoni, Piccinini, Sensoli

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Apro il dibattito generale sulle due risoluzioni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Spiego perché abbiamo presentato la nostra risoluzione. L'assessore Donini era venuto in Commissione a spiegarci che la Ti-Bre autostradale non era più una priorità e invece si sarebbe finanziata, si sarebbe sostenuta la Ti-Bre ferroviaria. Fra l'altro noi in quella sede applaudimmo a questa scelta di sostenere il ferro piuttosto che le strade ovviamente. Rendiamoci conto che questo sostenere il ferro piuttosto che le strade, in realtà, anche se è venuto pubblicizzato in questo modo, non è proprio la realtà, perché se si va a guardare le percentuali, calando la percentuale degli investimenti in autostrade, sale la percentuale degli investimenti su ferro, ma ovviamente se andiamo a guardare i numeri assoluti, gli investimenti su ferro rimangono esattamente quelli che erano previsti precedentemente, quindi non è che abbiamo aumentato gli investimenti su ferro.

Riguardo alla Ti-Bre la nostra posizione è chiara: siamo contro alla realizzazione della parte autostradale e siamo a favore della realizzazione su ferro e per questo chiediamo un impegno forte per confermare lo stralcio dei progetti relativi al secondo lotto. Invece sappiamo che ieri la Giunta si è riunita e, contrariamente a quello che ci aveva detto l'assessore Donini in Commissione, il progetto non viene stralciato, ma diventa di seconda priorità, quindi allora qualcuno ci crede ancora. Mi sembra un po' che stiamo ripercorrendo il dibattito sull'acqua pubblica: siamo a favore dell'acqua pubblica, ma anche... (c'era un famoso esponente del PD che diceva sempre "ma anche"); siamo a favore di potenziare il ferro, ma anche... Ci troviamo un po' in questo atteggiamento cerchiobottista in cui cerchiamo di farci entrare tutto. No, noi lo diciamo chiaramente: noi vogliamo il finanziamento della parte su ferro perché quel progetto è antico, quel progetto non risponde più alle esigenze di oggi. Chiediamo anche, ovviamente bloccando il secondo lotto, se è possibile, a questo punto, valutare o verificare se sussistono le condizioni per evitare di realizzare il primo lotto, perché il primo lotto così com'è, se, come speriamo noi, non verrà mai realizzato tutto il resto, non ha senso che venga realizzato.

Chiediamo il potenziamento, come dicevo, dei collegamenti ferroviari tra l'area ligure tirrenica e il Brennero perché questo è il futuro dei collegamenti, soprattutto dei collegamenti delle merci. Sappiamo anche che al porto di Ravenna, recentemente, a fine anno scorso, è stata fatta una convenzione con Barilla per cui sbarca al porto di Ravenna il grano e via ferro viene trasportato a Parma. Pensate il potenziamento dell'altro asse che cosa potrebbe spostare in termini di merci! Sicuramente attorno a Parma mancano delle infrastrutture e mancano dei collegamenti fatti bene, ad esempio, con la Medio Padana e quindi chiediamo anche un sostegno a questi collegamenti dal centro di Parma verso la Medio Padana e chiediamo anche di rafforzare i collegamenti fra Fiera, aeroporto e stazione.

Chiediamo che tutto questo venga inserito nel PRIT che si dice che è in discussione e speriamo che alla fine arrivi ad una discussione seria. Oggi l'assessore non c'è. Visto che ha cambiato quello che ci era venuto a presentare in Commissione, chiediamo che venga a ripresentare la nuova situazione perlomeno, perché quella presentazione in Commissione, a questo punto, non esiste più, speriamo che ne arrivi un'altra aggiornata. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Non ci sono altri iscritti in discussione generale, quindi apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. A me pare che la Giunta, ieri, abbia non fatto una marcia in dietro, ma abbia almeno avuto il buonsenso di rivalutare una decisione che, così come era stata rappresentata, appariva inopinata. Dopodiché, però, debbo fare una considerazione. Il fatto di considerare il Ti-Bre come un'opzione di secondo livello a mio avviso è solo un pannicello caldo per accontentare tutto quel mondo di categorie e di persone che si sono mosse in senso contrario nelle province di Parma e di Piacenza soprattutto, perché interessate dalla realizzazione di un corridoio che indubbiamente avrebbe un'importanza strategica per quei territori.... Il fatto di considerarlo un intervento di secondo livello altro non significa che già creare la premessa perché il Governo non finanzi il tratto del Ti-Bre, che, come è noto, attraversa più regioni e, salvo l'Emilia-Romagna, che oggi apprendiamo essersi pronunciata con riserva, tutte le altre, invece, sostengono, come opera di primaria importanza per lo sviluppo infrastrutturale di un'area significativa del Paese, il Ti-Bre. Allora la nostra risoluzione a mio avviso ha il pregio di sollecitare la Giunta non solo a fare un passo in avanti rispetto a quello che aveva detto l'assessore Donini in Commissione, ma a fare un passo di completa coerenza affinché nel piano delle infrastrutture strategiche tutte le Regioni interessate sostengano con un'uguale tensione, con un'identica volontà, un progetto che, voglio ricordare, non è datato di qualche giorno ma ormai corre il rischio di passare tra i progetti vincolati - per quanto riguarda il reperto storico - per tanti anni è che se ne parla.

Da parte nostra, quindi, c'è solo la volontà di far sì che la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna alla fine non vada in conflitto con le decisioni che i Consigli regionali e le Giunte regionali delle Regioni interessate dal Ti-Bre hanno assunto in modo chiaro, dicendo che è un'opera prioritaria e come tale deve rimanere all'interno del piano delle infrastrutture strategiche. Se poi il Governo la vorrà cancellare sarà un'azione del Governo e se ne assumerà la responsabilità il Governo centrale.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rainieri. Ne ha facoltà.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Quello che non si capisce è questo cambio di rotta del presidente della Giunta perché in campagna elettorale il presidente Bonaccini questa l'aveva promessa in tutti i territori interessati (Parma, Reggio, Piacenza) come un'opera prioritaria, nel suo programma di legislatura l'aveva rimarcato, poi ad otto mesi dall'inizio della legislatura ha cambiato completamente idea. La cosa che però ci dà più fastidio è il fatto che la Regione Emilia-Romagna non debba metterci un centesimo in quest'opera perché ricordiamo che il primo tratto è finanziato per la totalità da Auto Cisa e il secondo trattato, che è per 5 chilometri di competenza dell'Emilia-Romagna, per 50 chilometri circa in quota Lombardia e per i restanti 15 chilometri in quota Veneto, è finanziato dal Governo. L'opera, inoltre, è stata inserita nelle opere di priorità anche a livello europeo, quell'Europa che tanto il PD utilizza quando gli fa comodo e dall'altra parte si dimentica, invece, quando vuole fare delle altre opere, magari più importanti del territorio dal punto di vista politico.

Ieri c'era l'Assemblea dei sindaci a Parma e non si è ancora ben capito cosa vuole fare il sindaco Pizzarotti di Parma, del Movimento 5 Stelle, che qui abbiamo capito cosa vuole fare; ieri non si è capito perché il sindaco ha disertato l'Assemblea. Non si capisce se era favorevole o contrario, non si è capita bene qual era la sua intenzione nello stare a casa ieri. Probabilmente oggi l'abbiamo capito perché il fatto che i consiglieri del Movimento 5 Stelle un'oretta fa abbiano presentato una risoluzione sulla Ti-Bre vuol dire che la decisione, anche per il sindaco del Movimento 5 Stelle, è che quest'opera non è prioritaria, e lui, ribadisco, è sindaco, ancora per poco per fortuna, della città di Parma.

Però quello che ci preoccupa è che la viabilità di cui stiamo parlando non è una viabilità di secondaria importanza perché per il porto di Spezia e di Massa Carrara soprattutto è lo sbocco naturale e principale per le merci che vanno non solo nel territorio nazionale delle regioni interessate fino al Veneto, ma vanno anche nel passante che poi raggiunge l'Europa. Inoltre, come dicono anche i dati economici, ogni chilometro di una strada come quella della Ti-Bre vuol dire 23000 posti di lavoro. Allora qui dobbiamo capire se la Regione Emilia-Romagna, il presidente e la Giunta parlano veramente di rilancio oppure se lo sventolano e basta. Il problema è che se si dice che bisogna assolutamente aumentare ed incentivare i posti di lavoro, questa è un'opera che li incentiva. Lo sappiamo benissimo qual è l'operazione, ma non capiamo perché vogliamo farci un'idea sbagliata di quello che è l'interesse vero della Regione.

Ricordo anche, ma lo ha ricordato il collega Foti, che i governatori delle tre Regioni interessate (la Liguria per quanto riguarda i porti, il Veneto e la Lombardia per quanto riguarda il tracciato) hanno assolutamente ribadito ieri, con un comunicato, che questa è un'opera indispensabile, essenziale e prioritaria e che loro continueranno a fare pressioni sul Governo nazionale. Ieri la Giunta regionale ha deciso di inserire una nuova terminologia politica che è quella delle "priorità di secondo grado". Poi vorrei che qualcuno mi spiegasse che cosa vuol dire "priorità di secondo grado" perché non esiste in nessuna terminologia politica. Forse "di secondo grado" vuol dire "mai", questa è un po' la preoccupazione.

Non è vero che se si fa questa, la Pontremolese non si deve fare perché non è vero altrettanto che le merci che vanno su rotaia non devono andare su strada. Tutte e due le cose sono prioritarie, lo abbiamo detto e ribadito, e tutte e due le cose sono contigue. La ferroviaria da sola non serve e l'autostrada da sola non serve.

Per cui noi voteremo naturalmente a favore della risoluzione e vogliamo vedere come voteranno i consiglieri in questo caso. Chiediamo che la Regione Emilia-Romagna ritorni sui suoi passi e capisca che questa è un'opera fondamentale per il territorio a nord della regione e che non c'è soltanto Bologna e altre zone, ma ci sono ben altri territori per quanto riguarda la regione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Rainieri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Noi abbiamo presentato sulla Ti-Bre, insieme al consigliere Alleva, anche un'interpellanza qualche tempo fa proprio perché la nostra posizione è opposta a quella espressa ora dal consigliere Rainieri e in quella risoluzione esprimevano tutte le nostre perplessità e le nostre contrarietà a quell'opera. Riteniamo che il passaggio di cui si è reso protagonista l'assessore Donini, cioè il declassamento dell'intervento, sia un passaggio importante, che sosteniamo. Visto che non sempre ci troviamo d'accordo sulle scelte infrastrutturali operate dall'assessore alle infrastrutture, in questo caso lo sosteniamo con soddisfazione.

Alla luce di queste considerazioni, pensiamo sia opportuno investire sulla ferroviaria e non sulla gomma. Per questo voteremo contro la risoluzione proposta dai colleghi della Lega e voteremo a favore della risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle, che peraltro per larga parte riprende considerazioni e argomentazioni espresse anche da Legambiente e sulle quali ovviamente concordiamo e ci troviamo in sintonia.

Ovviamente capisco anche le ragioni del consigliere Rainieri, però credo che noi siamo chiamati a fare valutazioni più complessive sulle infrastrutture di cui dotare la nostra regione e quindi sulla Ti-Bre la nostra posizione è sempre stata molto chiara. Per questo il nostro voto andrà in questa direzione, anzi, probabilmente se i consiglieri del Movimento 5 Stelle ce lo avessero chiesto, l'avremmo anche firmata questa risoluzione, però ormai non facciamo più in tempo, comunque il nostro voto ci sarà.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Iotti. Ne ha facoltà.

 

IOTTI: Grazie, presidente. Credo che ieri la Giunta regionale, con la sua deliberazione, abbia confermato quello che era un orientamento già espresso e molto chiaro: la priorità è quella di una scelta in favore del sistema ferroviario in tutta la proposta, ma in particolare per quello che riguarda il collegamento Ti-Bre. Qual è l'obiettivo? È raccogliere un passaggio fondamentale: dopo anni dove i programmi erano fatti della somma di tutte le esigenze sul territorio, si è colto l'invito del Governo di indicare quelle che sono le priorità vere, non per escludere qualcosa, ma perché effettivamente è giunto anche il momento di andare ad individuare quello che realmente si può fare in base alle disponibilità reali che si possono mettere in campo.

Sulla Pontremolese, il corridoio Ti-Bre ferroviario, per la prima volta dopo tanti anni c'è una scelta molto precisa che riguarda il nostro territorio di Parma, ma ricordiamo che il corridoio ha un interesse europeo e nazionale. Per la prima volta 2 miliardi di euro sono destinati a questo corridoio, è la prima volta che in maniera così chiara la Regione si esprime con una volontà molto forte di dare una priorità a un'opera ferroviaria e credo che questo vada sottolineato. Al contempo, e lo dico e spero che arrivi forte anche questa voce fino a Parma, il territorio per la prima volta vede un'altra chiara indicazione ed è quella di portare sino alla strada provinciale 10 di San Secondo l'asse Cispadano, che già nel tratto modenese vedrà un investimento di 1,3 miliardi, per 50 milioni. Io credo che questo sia un segnale molto chiaro.

Cosa è successo, poi, in relazione all'inserimento del secondo tratto della Ti-Bre? Voi saprete tutti che esiste un finanziamento di un primo tratto di circa 10 chilometri del costo di circa 530 milioni e, mi permetto, collega Rainieri, non è che non ci si mette nessun centesimo, esiste un accordo preciso per cui Auto Cisa, tramite questo intervento, riesce ad ottenere l'eliminazione di una gara europea, quindi il rinnovo di una concessione, e per otto anni avrà un aumento dei pedaggi di circa il 7,5 per cento annuo. Io credo che questo significhi che non sono risorse che vengono da un'altra parte, ma alla fine c'è una convenienza molto chiara. Con questo, il primo tratto non è in discussione perché realmente bisogna fare i conti con quanto è contrattualizzato e quindi quello è un punto ormai che solo il Governo può mettere in discussione. Per quanto riguarda il Ti-Bre 2 l'indicazione è molto chiara: noi abbiamo in tutto il percorso 50 chilometri che sono di competenza della Regione Lombardia che dovrà pure dire se questa è una sua priorità perché risulta che l'assessore regionale della Lega Nord, ad esempio, ha un'opinione diversa sulla Cremona-Mantova. Quindi noi abbiamo un percorso, l'indicazione nelle priorità dice molto chiaramente: se la Regione Lombardia deciderà in maniera definitiva e scioglierà le sue riserve, questo è quanto potrà essere inserito.

Io da questo punto di vista voglio ricordare al collega Rainieri che sulla ferroviaria Pontremolese sono stati tolti 234 milioni dal Governo Berlusconi che già erano previsti e hanno indebolito l'inserimento nella piena attuazione di questo importante asse e che il ministro Delrio non ha più inserito, nelle 25 opere di interesse prioritario, questo asse. Quindi la situazione sta in questi termini e io credo che la Regione bene abbia fatto. Noi siamo adesso impegnati per portare a casa definitivamente la realizzazione della ferrovia e credo, quindi, che da questo punto di vista la risoluzione non può essere approvata da parte nostra.

Al collega Bertani dico che io capisco molte delle cose che sono scritte, ma ieri a Parma è successa una cosa su cui qualche parola andava detta da parte del vostro gruppo, perché sono buoni gli intendimenti, ma ieri l'assenza del sindaco di Parma, che nell'Assemblea dei sindaci conta quasi il 50 per cento delle quote... insomma, avrebbe ottenuto molto, probabilmente, se coerentemente... avrebbe ottenuto un risultato molto vicino al vostro, ma il sindaco di Parma non ha partecipato all'Assemblea dei sindaci e quindi credo che la colpa di questo mancato risultato vada iscritta ai vostri colleghi del Movimento 5 Stelle di Parma.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Iotti.

Ho l'ultimo iscritto in dichiarazione di voto, il consigliere Bertani, quindi gli darei la parola. Si è iscritto anche il consigliere Rainieri, immagino che sia per la richiesta di votazione con dispositivo elettronico.

 

RAINIERI: Sì, presidente, mi sono iscritto solo per richiedere la votazione elettronica.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Rainieri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Intanto non faccio l'avvocato del sindaco Pizzarotti, che si sa difendere benissimo da solo. A quello che risulta, quella convocazione è stata rinviata a seguito del voto in Consiglio provinciale e la nostra posizione sulla Ti-Bre sia a livello locale che a livello regionale è sempre quella: la Ti-Bre autostradale non serve ed è inutile.

Qualcuno dice che crea posti di lavoro. Anche scavare delle buche e poi riempirle crea posti di lavoro, ma sono soldi buttati via. I soldi vanno investiti dove servono e vanno investiti sul potenziamento del ferroviario senza nessun ripensamento, come invece oggi sento dire e spero che l'assessore Donini tornerà in Commissione di nuovo a spiegare.

Si dice che la Ti-Bre la finanzia l'Auto Cisa. La Ti-Bre la finanzia l'Auto Cisa anche con gli aumenti a carico degli utenti che passano in autostrada.

Si dice che la Ti-Bre la vuole Maroni. Vediamo, a noi non sembra così chiaro. Da una dichiarazione fatta ieri sul giornale non ci sembra che ci sia una posizione definita e definitiva, tanto che forse Maroni deve ripensare anche alla Bre.Be.Mi., quella dove ci si va a giocare a calcetto. Non vorrei che anche sulla nostra Ti-Bre autostradale poi ci troviamo tutti insieme a giocare a calcetto.

Ribadiamo che bisogna puntare sulla ferrovia, sul potenziamento della ferrovia e prendiamo ancora come atto positivo il discorso che questa Giunta vuole puntare prioritariamente a quello, ma non ci piace che si tenga le mani ancora semi legate per dire: "ma no, adesso vediamo... ci pensiamo...". Fra l'altro, come diceva Foti, questo progetto è vecchio di quarant'anni, di vent'anni e alcune procedure di VIA e di VINCA sono più vecchie di dieci anni, quindi probabilmente rischiamo anche di andare in infrazione su alcuni aspetti della valutazione di impatto ambientale perché le VIA vanno rinnovate almeno ogni cinque anni.

Voteremo convintamente no a quella risoluzione e votiamo favorevolmente, ovviamente, alla nostra, chiedendo anche che questi finanziamenti sul tratto ferroviario non siano a voce, ma ci siano dei chiarimenti perché ci sono più ipotesi sui tracciati, quindi anche sui territori chiediamo che vengano convocate le conferenze dei servizi per valutare quali sono i tracciati migliori. Vogliamo che si faccia vedere che i soldi ci sono e in fretta perché non vogliamo sicuramente aspettare quarant'anni perché questi raddoppi e questi potenziamenti vengano fatti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Se nessun altro chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1473, a firma dei consiglieri Rainieri, Foti, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

9

Contrari

 

29

Astenuti

 

--

 

La risoluzione è respinta.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1520, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi, Gibertoni, Piccinini, Sensoli, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

7

Contrari

 

29

Astenuti

 

--

 

La risoluzione è respinta.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 18,09

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Simona CASELLI, Paola GAZZOLO, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Elisabetta GUALMINI e il consigliere Marco PETTAZZONI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 1411 “Delibera: «Approvazione del programma di ripartizione delle risorse derivanti da pay-back con relativo disciplinare e programma finanziamento degli interventi con risorse regionali ex art. 36 L.R. 38/2002.» (Proposta della Giunta regionale in data 6 ottobre 2015, n. 1451) (42)

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 29

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 13

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Palma COSTI, Giulia GIBERTONI, Marco PETTAZZONI, Simonetta SALIERA, Igor TARUFFI.

 

OGGETTO 1008 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, in materia di servizio idrico, volte a sostenere il percorso di ripubblicizzazione in atto nel territorio di Reggio Emilia, attivandosi inoltre presso il Parlamento per favorire la discussione della proposta di legge riguardante l'acqua pubblica. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri, Sassi, Alleva, Delmonte”

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 16

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 25

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Antonio MUMOLO, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI.

 

Assenti: 6

Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Barbara LORI, Marco PETTAZZONI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 1521 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad operare perché i potenziali ostacoli al processo di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato dei territori vengano rimossi sia sul piano regolatorio che su quello normativo. A firma dei Consiglieri: Calvano, Pruccoli, Caliandro, Montalti, Poli, Iotti, Boschini, Cardinali, Molinari, Marchetti Francesca, Sabattini, Serri, Ravaioli, Zoffoli, Rossi Nadia, Lori, Bessi, Bagnari, Mumolo”

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 26

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 3

Enrico AIMI, Tommaso FOTI, Fabio RAINIERI.

 

Astenuti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Assenti: 6

Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Barbara LORI, Marco PETTAZZONI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 548 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, riguardanti anche la legislazione statale e comunitaria, a favore della pesca delle vongole e dei mitili, limitando anche l'uso delle draghe. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Rossi Nadia, Zoffoli, Soncini, Bagnari, Prodi, Rontini, Caliandro, Zappaterra, Calvano, Montalti, Lori, Ravaioli, Bessi, Marchetti Francesca, Mori”

 

(Votazione prima parte risoluzione escluso capoverso “a richiedere…”)

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 26

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 14

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Marco PETTAZZONI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

(Votazione seconda parte risoluzione - terzo capoverso)

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 26

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Astenuti: 9

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI,

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Marco PETTAZZONI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 857 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Parlamento ed il Governo affinché venga rivisto il regolamento europeo 1967/2006 ed eliminata la soglia minima pari a 25 millimetri per la pesca delle vongole. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pompignoli, Liverani, Pettazzoni”

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 9

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Astenuti: 30

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Marco PETTAZZONI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 1513 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a favorire la presentazione di un piano che porti a derogare alla taglia minima di 25 mm per la pesca delle vongole, sostituire il relativo reato con una sanzione amministrativa, definendo comunque detta taglia minima basandosi esclusivamente su studi scientifici. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli”

 

(Votazione prima parte risoluzione)

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Astenuti: 35

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Marco PETTAZZONI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

(Votazione seconda parte risoluzione - capoversi I, II, III e VI)

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Astenuti: 34

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Marco PETTAZZONI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Igor TARUFFI.

 

(Votazione terza parte risoluzione - capoversi IV e V)

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 35

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Marco PETTAZZONI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 1473 “Risoluzione per impegnare la Giunta a considerare la mancata realizzazione del Raccordo Autostradale della Cisa A15-Autostrada Brennero A22 e a inserirlo come opera prioritaria nel piano regionale delle infrastrutture strategiche. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Foti”

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 9

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Contrari: 29

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Marco PETTAZZONI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Luciana SERRI.

 

OGGETTO 1520 “Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare lo stralcio dei progetti relativi al secondo lotto della Tirreno-Brennero autostradale (Ti-Bre) dalla nuova intesa generale quadro (IGQ) per il piano delle infrastrutture strategiche fra la Regione Emilia-Romagna e Governo. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Gibertoni, Piccinini, Sensoli”

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 7

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 29

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Luca SABATTINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Palma COSTI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Marco PETTAZZONI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Simonetta SALIERA, Luciana SERRI.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

1507 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per eliminare i disagi per gli utenti della linea ferroviaria Reggio Emilia-Guastalla. A firma del Consigliere: Alleva

1508 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione, la progettazione e le problematiche connesse alla Variante di Valico. A firma della Consigliera: Piccinini

1509 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per bloccare tutte le trivellazioni riguardanti l'estrazione di idrocarburi sul territorio, anche in relazione al verificarsi di nuovi fenomeni naturali correlati ad eventi sismici. A firma della Consigliera: Gibertoni

1510 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche relative alla costruzione della Variante di Valico, con particolare riferimento ai danni ed alle lesioni causate ad edifici ed a strade, come nella zona di Rioveggio. A firma del Consigliere: Bignami

1512 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti il trasferimento di personale presso la Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Piccinini

1518 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche connesse ai lavori di consolidamento della diga di Borgotaro (PR). A firma del Consigliere: Bignami

1523 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzazione, con spese a carico del Servizio Sanitario Regionale, dei farmaci cannabinoidi relativamente ai pazienti affetti da epilessia. A firma del Consigliere: Mumolo

 

Risoluzioni

 

1511 - Risoluzione per impegnare la Giunta a riaprire la procedura tecnica di VIA e riesaminare il progetto dell'impianto di trattamento di rifiuti speciali per la produzione di Matrix sito a Conselice (RA), in relazione alle criticità emerse a seguito di eventi alluvionali, svolgendo inoltre controlli periodici e garantendo la salute della popolazione. (27 10 15) A firma dei Consiglieri: Liverani, Pompignoli

1513 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a favorire la presentazione di un piano che porti a derogare alla taglia minima di 25 mm per la pesca delle vongole, sostituire il relativo reato con una sanzione amministrativa, definendo comunque detta taglia minima basandosi esclusivamente su studi scientifici. (27 10 15) A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

1514 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad includere i liberi professionisti tra i beneficiari dei Fondi europei attraverso appositi bandi loro dedicati. (27 10 15) A firma della Consigliera: Gibertoni

1515 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad assicurare, nell’ambito del processo di riorganizzazione dei servizi e delle politiche per il lavoro, la disponibilità di servizi ad indirizzo pubblico diretti a sostenere soluzioni libero professionali ed autonome con strumenti quali l’accesso al credito. (27 10 15) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Gibertoni

1516 - Risoluzione per impegnare la Giunta, sulla base della L.R. 16 del 2015, a disporre l’immediata revoca del progetto di ampliamento della discarica "Tre Monti" di Imola e ad approntare un piano di monitoraggio e controllo relativo al livello di inquinamento di tutte le matrici ambientali. (27 10 15) A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Piccinini

1517 - Risoluzione per impegnare la Giunta a favorire iniziative di controllo su rispetto prescrizioni, monitoraggi aggiuntivi, miglioramento viabilità e sicurezza idrogeologica riguardo ad insediamento produttivo in territorio del Comune di Conselice (RA) denominato O.D.A. (Officina dell’Ambiente). (27 10 15) A firma dei Consiglieri: Bagnari, Montalti, Serri, Rontini, Soncini, Poli, Mumolo, Zappaterra, Prodi, Marchetti Francesca, Zoffoli, Rossi Nadia, Paruolo, Molinari, Mori, Cardinali, Lori, Pruccoli, Tarasconi, Ravaioli, Bessi, Caliandro, Calvano, Iotti, Boschini

1519 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad agevolare i produttori ed i soggetti controllori circa l'applicazione e la diffusione dell'IFQ "prodotto di montagna", valorizzarne la distribuzione attraverso la filiera agroalimentare della zona montana, definendone inoltre il perimetro. (27 10 15) A firma dei Consiglieri: Serri, Caliandro, Bagnari, Molinari, Lori, Cardinali, Calvano, Poli, Iotti, Sabattini, Zappaterra, Marchetti Francesca, Soncini, Rontini, Prodi, Ravaioli, Zoffoli, Tarasconi, Taruffi, Torri, Pruccoli, Rossi Nadia, Bessi, Boschini, Mori, Mumolo

1520 - Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare lo stralcio dei progetti relativi al secondo lotto della Tirreno-Brennero autostradale (Ti-Bre) dalla nuova intesa generale quadro (IGQ) per il piano delle infrastrutture strategiche fra la Regione Emilia-Romagna e Governo. (27 10 15) A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Gibertoni, Piccinini, Sensoli

1521 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad operare perché i potenziali ostacoli al processo di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato dei territori vengano rimossi sia sul piano regolatorio che su quello normativo. (27 10 15) A firma dei Consiglieri: Calvano, Pruccoli, Caliandro, Montalti, Poli, Iotti, Boschini, Cardinali, Molinari, Marchetti Francesca, Sabattini, Serri, Ravaioli, Zoffoli, Rossi Nadia, Lori, Bessi, Bagnari, Mumolo

1522 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nell'opera di controllo e messa in sicurezza di tutte le stazioni ferroviarie della Regione, ricercando le più idonee e produttive forme di collaborazione con le forze dell'ordine e con i gestori del Servizio. (27 10 15) A firma dei Consiglieri: Rontini, Foti, Caliandro, Calvano, Montalti

(Comunicazione n. 19 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2015/2050 del 28/10/2015)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Saliera - Soncini

Rancan -Torri

 

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