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58.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 2 FEBBRAIO 2016

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 2054

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per evitare la sospensione della fornitura di energia elettrica nei Moduli Abitativi Provvisori (MAP) nei quali vivono ancora cittadini colpiti dal sisma, e che verrebbero privati dell'illuminazione e del riscaldamento. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BARGI (LN)

COSTI, assessore

BARGI (LN)

 

OGGETTO 2066

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per contrastare il bracconaggio nelle acque pubbliche e private e per promuovere i corsi di formazione di nuove guardie ittiche. A firma dei Consiglieri: Rontini, Zappaterra, Calvano, Bessi, Sabattini, Caliandro

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

RONTINI (PD)

CASELLI, assessore

RONTINI (PD)

 

OGGETTO 2065

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la realizzazione del progetto "Passante Nord" di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BIGNAMI (FI)

DONINI, assessore

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 2064

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la disponibilità, nelle emoteche del centro regionale, delle riserve di sangue di gruppo zero. A firma della Consigliera: Zappaterra

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

ZAPPATERRA (PD)

VENTURI, assessore

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 2067

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per giungere ad una preventiva ed efficace programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alla situazione riguardante Rimini ed il Trasporto Rapido Costiero (TRC). A firma della Consigliera: Sensoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

SENSOLI (M5S)

DONINI, assessore

SENSOLI (M5S)

 

OGGETTO 2068

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dei lavoratori e dell’occupazione relativi allo stabilimento Kemet di Sasso Marconi. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SEL)

COSTI, assessore

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 2069

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per l’immediata erogazione a 71 Istituti Professionali dei fondi agli stessi spettanti. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

BIANCHI, assessore

FOTI (FdI)

 

Ricordo delle vittime degli attentati avvenuti a Damasco e in Nigeria

PRESIDENTE (Saliera)

 

Iscrizione di nuovi argomenti all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 2050

Delibera: «Convalida della elezione del consigliere Enrico Campedelli, ai sensi dell'art. 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108 “Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale”.» (Delibera dell'Ufficio di Presidenza in data 28 gennaio 2016, n. 7) (57)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 14

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme in materia di esposizione del Crocifisso negli edifici e nei locali degli immobili utilizzati dalla Regione e da enti da essa dipendenti o ad essa funzionali". A firma del Consigliere: Foti

(Relazione, discussione e reiezione)

(Risoluzione oggetto 2076 - Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI, relatore

SENSOLI (M5S)

TARUFFI (SEL)

FABBRI (LN)

CALVANO (PD)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri)

FABBRI (LN)

BIGNAMI (FI)

DELMONTE (LN)

FOTI (FdI)

FABBRI (LN)

FOTI (FdI)

CALIANDRO (PD)

FABBRI (LN)

TARUFFI (SEL)

FOTI (FdI)

PETTAZZONI (LN)

 

OGGETTO 1807

Delibera: «Proroga del Programma triennale per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare approvato con deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 140 del 24 settembre 2013.» (Proposta della Giunta regionale in data 14 dicembre 2015, n. 2093) (58)

(Discussione)

PRESIDENTE (Rainieri)

LORI (PD)

BERTANI (M5S)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 14 - 2076

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 9,52

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la cinquantottesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute

 

- antimeridiana del 10 dicembre 2015 (n. 50);

- pomeridiana del 10 dicembre 2015 (n. 51);

- antimeridiana del 21 dicembre 2015 (n. 52);

- pomeridiana del 21 dicembre 2015 (n. 53);

- antimeridiana del 22 dicembre 2015 (n. 54);

- pomeridiana del 22 dicembre 2015 (n. 55);

- antimeridiana del 12 gennaio 2016    (n. 56);

- pomeridiana  del 12 gennaio 2016   (n. 57);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Saliera): Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la consigliera Piccinini, la consigliera Montalti e l’assessore Gazzolo.

Le restanti informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

OGGETTO 2054

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per evitare la sospensione della fornitura di energia elettrica nei Moduli Abitativi Provvisori (MAP) nei quali vivono ancora cittadini colpiti dal sisma, e che verrebbero privati dell'illuminazione e del riscaldamento. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con le interrogazioni a risposta immediata. Vi ricordo che i consiglieri hanno sei minuti complessivi per l’illustrazione e per la replica, mentre gli assessori svolgono la risposta entro un tempo di tre minuti.

Iniziamo con l’oggetto 2054.

Risponde l’assessore Costi.

La parola al consigliere Bargi per illustrare l’interrogazione in oggetto. Prego.

 

BARGI: Grazie, presidente. Buongiorno ai colleghi. Questo question time nasce dalla nostra volontà di portare all’interno dell’Assemblea quello che è un tema che è apparso la settimana scorsa sulla cronaca modenese, ma non solo. È arrivato anche a livello nazionale, perché riguarda quelle persone che ancora oggi vivono nei moduli abitativi provvisori, costruiti appositamente per trovare una sistemazione temporanea per il post-sisma intanto che tutti i procedimenti che avrebbero visto la ricostruzione dei loro immobili abitativi originari sarebbero andati a conclusione.

Ad oggi a noi risulta che ancora cinquecento persone vivono in questi moduli nell’area terremotata e che delle strutture di cui è stata presentata la domanda per la ricostruzione, poco più di 17.000 domande, solo 6.000, quindi praticamente una su tre, ha trovato accoglimento, o meglio è arrivata a concludere i lavori. Degli oltre 11 miliardi di danno inizialmente stimati per l’area del cratere sismico ad oggi sono stati liquidati poco più di 1,2 miliardi di euro per andare incontro a questa ristrutturazione. Quindi, dopo quattro anni, ci troviamo ancora con le persone che vivono in queste strutture provvisorie.

Ad oggi, visti gli alti costi energetici di queste strutture (il riscaldamento d’inverno e la climatizzazione d’estate funzionano esclusivamente ad energia elettrica); visto che - ci chiediamo a questo punto, e abbiamo presentato un’interrogazione che va più nello specifico, se siano stati anche fatti dei collaudi prima di andare a destinarle alle persone - queste strutture hanno un’enorme dispersione termica, quindi richiedono un quantitativo di energia molto importante per poter consentire una vita decorosa al loro interno; visti questi alti costi energetici si sono accumulate negli anni delle bollette che hanno superato in alcuni casi anche i 6.000 euro. Sappiamo che ad oggi trovano qualche problema ad essere saldate da queste persone. Sappiamo che il gestore, l’ENEL, aveva degli accordi con i servizi sociali dei Comuni che doveva prevedere il non distacco dell’energia anche in caso di insoluti. Tuttavia, queste persone la settimana scorsa si sono viste recapitare un sollecito al quale ha fatto seguito la riduzione di fornitura di energia elettrica, in molti casi superiore all’85 per cento dell’energia, il che vuol dire che è un po’ complicato tenere acceso sia il riscaldamento che il frigo rendendo, di fatto, pressoché impossibile la vita all’interno dei MAP. Tra l’altro si comunica che se entro quindici giorni non si adempie arriverà il distacco definitivo.

Preso atto di questa situazione e di queste premesse, chiediamo all’Amministrazione se intende esporsi nelle sedi opportune per evitare il distacco dell’energia elettrica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

La parola all’assessore Costi per la risposta. Prego. Ha tre minuti.

 

COSTI, assessore: Una prima precisazione perché credo che i dati debbano essere letti sempre in modo molto corretto. Sono 6.223 le ordinanze di concessione di contributo che riguardano gli edifici. L’edificio può contenere più unità immobiliari, per cui le 6.223 ordinanze di contributi concessi corrispondono a 17.270 unità immobiliari. Quindi, non sono uno su tre le case che sono state coinvolte. I dati vanno letti in modo corretto: 17.270 sono le unità immobiliari corrispondenti a 6.223 concessioni di contributo che sono state date.

Le domande concesse per quanto riguarda il MUDE sono 6.223 su più di 8.000 presentate e rappresentano il settantuno per cento delle domande presentate dai cittadini. Quindi, sette pratiche su dieci hanno avuto la concessione del contributo. Questo lo dico per correttezza. Per quanto riguarda, invece, le domande specifiche, ricordo che i PMAR sono stati una soluzione residuale, non sono baracche, sono delle situazioni, delle abitazioni transitorie con tutte le caratteristiche per poter essere abitate in via transitoria. Erano 757 all’inizio su 19.000 famiglie che necessitavano di alloggi, per cui veramente rappresentano una cosa residuale. Oggi ne sono rimaste meno di 200.

I PMAR avevano come unico onere a carico del cittadino, come funziona per tutti gli altri assistiti, esclusivamente le utenze dell’acqua potabile e dell’energia elettrica. Tutto il resto era gratuito. L’energia elettrica è stata scelta perché era l’unico modo per garantire della sicurezza di questi moduli abitativi provvisori; quindi, non sono stati fatti a caso, ma con una scelta molto precisa. Ricordo anche che tutti i cittadini che sono entrati, come gli altri che sono entrati nelle altre forme di assistenza, sono stati informati e hanno sottoscritto, con tanto di impegno, che avrebbero pagato le utenze. Questo nonostante da subito una parte di cittadini abbia iniziato a non pagarle.

Un’altra cosa: ogni cittadino chiaramente aveva la possibilità di scegliere l’utenza che voleva, per cui non si tratta semplicemente di ENEL, possono essere anche altre utenze e alcuni cittadini hanno seguito questa strada. La struttura tecnica in questi anni ha fatto moltissimo: ha responsabilizzato gli assegnatari sull’uso di questi impianti, quindi c’è stato un lavoro di formazione per le famiglie ad avere dei consumi adeguati e soprattutto controllati. Abbiamo effettuato anche delle rilevazioni a campione e le rilevazioni a campione dicono, in modo tranquillo e oggettivo, che tranne un ridotto numero di casi particolari, che sono il 9,3 per cento dovuto ad un uso scorretto degli impianti, la maggior parte delle famiglie, che sono l’80 per cento, hanno sempre avuto delle bollette con costi paragonabili a quelli che avrebbero avuto in un’abitazione tradizionale in condizioni normali.

Il problema è che oggi ci sono delle cifre alte, perché una parte di questi cittadini, pur essendosi impegnati a farlo, non hanno mai pagato una bolletta, o comunque non ne hanno pagate moltissime.

Ricordo anche che il Commissario deve lavorare sempre con la massima equità, per cui tra le condizioni che sono state poste a chi entrava nei PMAR, a chi entrava negli alloggi articolo 26, a chi utilizzava il CAS e a chi utilizzava il contributo per l’affitto, c’è l’obbligo al sostegno di tutti gli oneri derivanti dai propri consumi. Non pagano l’affitto, ma l’acqua, il gas e la luce. Per quanto riguarda il PMAR, si parla solo di acqua e di luce, ma anche negli altri casi i cittadini sono tenuti a pagare.

In questi quattro anni, gli Enti locali si sono attivati con i gestori. Non è vero quello che si legge sulla stampa e quello che si dice per cui è stato fatto l’adeguamento del contratto, si sono ridotte le bollette, si sono applicati tutti i bonus possibili e immaginabili, e soprattutto i Comuni hanno fatto per tutti dei piani di rientro, con agevolazioni, per favorire il rientro dalle morosità di queste famiglie insolventi.

L’anno scorso abbiamo stanziato 500.000 euro. I Comuni hanno studiato e proposto soluzioni personalizzate per ogni nucleo, soprattutto per quelli in condizioni socioeconomiche disagiate. Ricordiamoci che una parte di queste famiglie era già conosciuta. Un’attenzione particolare è stata data ai minori, sia per agevolare il pagamento delle morosità, ma anche per trovare delle soluzioni idonee per l’uscita dai PMAR.

Dobbiamo dire che non sempre le soluzioni proposte sono state accettate dagli utenti. Questo è certificato, perché spesso presso i Comuni ci sono le note firmate dai cittadini che rifiutano le soluzioni che i Comuni propongono. Le proposte sono state quelle del pagamento di quote di parte delle morosità da parte del Comune, chiaramente condizionata all’impegno ad aderire al piano interventi della morosità…

 

PRESIDENTE (Saliera): Assessore Costi, ha terminato?

 

COSTI: La possibilità di fruire di alloggi ERP, oppure di avere degli alloggi in affitto da parte del Comune e quindi spesati direttamente dal Comune. Le soluzioni sono state proposte in modo differenziato per ogni singolo nucleo e il lavoro di assistenza è tutt’oggi continuato.

Ripeto, molti assegnatari con forte morosità, quelli che hanno pagato pochissime bollette o che non ne hanno mai pagate, hanno rifiutato di accedere ai piani di rateizzo, accompagnati anche dai contributi, e in molti casi hanno espresso con dichiarazione scritta la volontà di permanere all’interno del PMAR, pur avendo loro offerto la possibilità di accedere ad altre forme di assistenza, come il contributo per il canone di locazione, il contributo per il disagio abitativo e l’alloggio in affitto a carico del Commissario.

Pertanto, ripeto, se si vuole strumentalizzare questa vicenda per altri fini, siete liberi di farlo, ma il Commissario, e soprattutto i Comuni, hanno messo in atto, famiglia per famiglia, tutto ciò che è necessario, affinché…

 

PRESIDENTE (Saliera): Assessore Costi ha già superato i cinque minuti.

 

COSTI: Mi scuso. Come dicevo, affinché chiaramente si possano avere le risposte.

 

PRESIDENTE (Saliera): Va bene, però si interrompa.

 

COSTI: Mi scuso. È anche vero però che si fanno delle domande per cui non è assolutamente possibile rispettare i tre minuti per rispondere.

 

PRESIDENTE (Saliera): Tagliate la parte scritta.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Non capisco perché scaldarsi tanto. In realtà, la nostra è una domanda che credo fosse molto pertinente. Tra l’altro, se non la si legge in maniera molto prevenuta la domanda è chiara, cioè si chiede se ci si intende attivare presso qualunque sia l’Ente, se si vuole dare un contributo, se si vuole accompagnare questa gente o prendere il gestore e farci due chiacchiere. Non chiediamo di tirare fuori dei cash domattina, ma se ci si vuole attivare con qualunque tipo di strumento o di percorso per cercare di ovviare a una situazione che ci sembra abbastanza complicata.

Che dir si voglia, abbiamo 500 persone che vivono ancora nei MAP. La possiamo girare con i dati, ricostruzione o meno, possiamo avere dei dati sbagliati - sicuramente sarà così -, però resta il fatto che abbiamo delle persone che vivono in strutture provvisorie.

Lei dice che sono adatte a viverci. Personalmente ho dormito un paio di notti, non in un MAP e non per cause terremoto, in una struttura di questo tipo della Protezione civile e assicuro che, anche d’estate, di notte c’è un freddo cane e di mattina c’è un caldo che non ci si sta. Quindi, è vero, però probabilmente se gli avessimo detto fin da subito che andavano incontro a un dispendio tale di risorse avrebbero optato per altre scelte.

Peraltro, anche il CAS, solo qualche tempo fa, è stato ritoccato. Quindi, malgrado non siano ancora state ultimate le procedure per queste persone, sia quelle che hanno il CAS che quelle che stanno nei MAP, andiamo a ritoccare, quasi ci fosse una volontà di chiudere - l’abbiamo già detto altre volte - in fretta la procedura terremo. Magari fosse finita già a suo tempo, però ancora oggi ci siamo dietro e andare a toccare gli strumenti per consentire alle persone di vivere dignitosamente ci sembra un po’ esagerato.

Vista la risposta data dai consiglieri modenesi del Partito Democratico sui giornali la settimana scorsa, cioè in poche parole, che le bollette ci sono e se le devono pagare, non ci saremmo aspettati una risposta diversa. Se si tratti di strumentalizzazione o meno, queste non sono dichiarazioni nostre, ma di chi fa parte della maggioranza.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

 

OGGETTO 2066

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per contrastare il bracconaggio nelle acque pubbliche e private e per promuovere i corsi di formazione di nuove guardie ittiche. A firma dei consiglieri: Rontini, Zappaterra, Calvano, Bessi, Sabattini, Caliandro

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Invertiamo il n. 2066, anticipandolo rispetto al 2064. L’assessore Caselli ha un impegno, per cui le andiamo incontro anticipando l’interrogazione a cui lei risponderà.

La parola alla consigliera Rontini. Risponde l’assessore Caselli.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Faccio una piccola premessa sul fenomeno del bracconaggio nelle acque pubbliche, e ultimamente anche in quelle private, che nella nostra regione si è manifestato dapprima nei pressi del fiume Po e da qualche tempo anche a ridosso di altri corsi d’acqua, sia nel ravennate, che nel ferrarese, che nelle altre province della regione. In tali aree, i pescatori di frodo sono attivi ogni notte con decine di squadre che prelevano indiscriminatamente tonnellate di pesce, poi viene inviato nell’Europa dell’est e anche sui nostri mercati. Si stima fatturino, solo nella mia provincia, quella di Ravenna, fino a 20.000 euro ogni settimana.

L’intero settore della pesca sportiva e l’indotto che essa produce stanno collassando. Inoltre, nel ferrarese, la provincia più martoriata da questa emergenza, si stima una perdita di circa il 70 per cento del patrimonio ittico, con siluri, carpe, amur, breme e lucci, che vengono prelevati senza distinzioni.

È noto che gli appassionati della pesca sportiva vorrebbero dare un contributo per contrastare il fenomeno e ottenere la qualifica di Guardie volontarie, per poter difendere il territorio. Le Guardie volontarie potrebbero lavorare a stretto contatto con la Polizia provinciale, che lamenta l’insufficienza di uomini e mezzi, per monitorare aree molto vaste e spesso non facilmente accessibili. Purtroppo, a causa del passaggio delle competenze, dalle Province alla Regione - sappiamo di essere nel mentre dell’attuazione della legge n. 13 del 2015 sul riordino istituzionale -, cui è spettata fino ad ora l’organizzazione di questo tipo di corsi, sembra che i volontari non possano accedere al percorso di formazione di nuove Guardie ittiche.

Sono trascorsi tre mesi dall’incontro tra la Polizia provinciale e il FIPSAS, la Federazione italiana pesca sportiva ed attività subacquee, ma nulla ancora è stato fatto, mentre in questi mesi si sarebbero potute fornire ai partecipanti le conoscenze di base in materia di tutela ambientale, pronto soccorso, le norme legislative sulla pesca in acque interne e sui poteri e le responsabilità necessarie per ricoprire il ruolo di Guardia volontaria a servizio delle nostre comunità.

Va dato atto alla Regione che ha messo in campo numerose iniziative, anche grazie alla collaborazione di tutte le forze politiche che siedono in quest’Aula, nei mesi scorsi, a tutela della fauna ittica nei corsi d’acqua del territorio.

Ricordo, infatti, che con la risoluzione 201, votata all’unanimità in Aula nella seduta del 3 marzo scorso, abbiamo impegnato la Giunta ad assumere provvedimenti in ordine alla pesca nelle acque interne e al contrasto da attuare nei confronti dei pescatori di frodo, chiedendo di intervenire sulla legge regionale 11/2012 "Norme per la tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico per la disciplina della pesca, dell’acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne".

Chiedevamo, infatti, di valutare l’opportunità di procedere anche al sequestro amministrativo e all’eventuale confisca degli autoveicoli e dei natanti utilizzati, in aggiunta a quello già previsto degli strumenti e delle reti. Ed è in forza di quella risoluzione che, sempre in quest’Aula, con la legge comunitaria sono stati approvati emendamenti alla legge 11/2012 che hanno innalzato le sanzioni e introdotto la possibilità di procedere al sequestro dei mezzi e degli strumenti utilizzati dai bracconieri, procedura che ha permesso, in questi mesi, di raggiungere importanti risultati.

Alla luce di queste considerazioni, chiedo quali ulteriori iniziative la Giunta intenda intraprendere per sbloccare la situazione e promuovere corsi di formazione di nuove guardie ittiche, contribuendo così, ancora una volta, a dare uno stop alla pesca di frodo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Rontini.

La parola all'assessore Caselli per la risposta. Prego.

 

CASELLI, assessore: La Regione Emilia-Romagna ha definito il sistema delle competenze in materia di vigilanza nel settore ittico attribuendo alle Province le relative funzioni, ai sensi dell’articolo 23 della legge regionale 11/2012, testé richiamata. Tale assetto è stato confermato anche a seguito del recente riordino istituzionale definito dalla legge regionale 13/2015 "Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su città metropolitana di Bologna, province, comuni e loro unioni", che all’articolo 40, comma 1, stabilisce quanto segue: "La Regione esercita le funzioni di programmazione e pianificazione, nonché tutte le funzioni amministrative in applicazione della normativa comunitaria, statale e regionale in materia di protezione della fauna selvatica ed esercizio dell’attività venatoria e in materia di tutela della fauna ittica ed esercizio della pesca nelle acque interne", mentre, le attività di vigilanza, di applicazione delle sanzioni amministrative e l’introito dei relativi proventi restano, invece, confermate alle Province e alla Città metropolitana di Bologna.

Le attività sono tradizionalmente svolte dalla Polizia provinciale, che nei diversi territori si avvale sia delle guardie volontarie ittiche di cui all’articolo 31 del regio decreto 8 ottobre 1931, n. 1604, "Approvazione del testo unico delle leggi sulla pesca", sia dei raggruppamenti delle guardie ecologiche volontarie nominate ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge regionale 3 luglio 1989, n. 23, "Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica".

Nelle diverse realtà provinciali la Polizia provinciale - attenzione, la Polizia provinciale, non la Regione - coordina anche le attività di formazione, sia quelle rivolta alle guardie volontarie ittiche, sia quelle rivolte alle guardie ecologiche volontarie. A tal proposito è opportuno ricordare che, a fine 2015, si è concluso a Ferrara un corso di formazione, al quale hanno partecipato prevalentemente pescatori segnalati dalle organizzazioni dei pescatori locali, che si sta concludendo con i giuramenti davanti ai sindaci di residenza di ventidue nuove guardie ittiche. Anche a livello di Città metropolitana di Bologna si stanno svolgendo attualmente alcuni corsi per le guardie ecologiche volontarie nel settore faunistico e ittico.

Le problematiche evidenziate nell’interrogazione riguardano solo alcune realtà territoriali, però ribadisco che questa materia è rimasta di competenza delle Province. La Regione Emilia-Romagna è comunque pienamente disponibile a verificare le cause che ostano all’avvio di nuovi corsi e, nel limite della vigente normativa, a sostenere questo tipo di attività anche con particolare riferimento alla tutela della fauna ittica e al contrasto della pesca di frodo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Caselli.

La parola alla consigliera Rontini per la replica. Ha un minuto a disposizione. Prego.

 

RONTINI: Ringrazio l’assessore per la risposta, che aiuta a fare chiarezza anche in relazione a numerosi articoli di stampa che sulla materia si sono susseguiti, e penso alle pagine locali dei quotidiani del mio territorio, laddove è intervenuta sulla materia proprio la stessa Polizia provinciale che lei stessa citava. Quindi, penso che con oggi facciamo un ulteriore passo verso una migliore chiarezza della questione.

Rivolgo semmai l’invito, al netto delle competenze di ciascuna Istituzione, a continuare a mettere in campo il massimo impegno, unito alla celerità che questa Giunta ha saputo dimostrare nelle azioni e nelle politiche, per provare a contrastare definitivamente il fenomeno della pesca di frodo nelle nostre acque, che sta causando, oltre a un allarme sociale, ingenti danni al comparto della nostra economia, con pesanti conseguenze sull’indotto turistico e commerciale, nonché sui nostri habitat naturali mettendo a rischio la sopravvivenza di alcune specie ittiche. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Rontini.

 

OGGETTO 2065

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la realizzazione del progetto "Passante Nord" di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’interrogazione oggetto 2065.

Risponde l’assessore Donini.

La parola al consigliere Bignami per illustrare l’interrogazione in oggetto. Prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Mi permetto di precisare che la firma è sulla domanda, non sul progetto, perché quello lo lascio volentieri all’assessore Donini viste le difficoltà che si stanno realizzando. Non intendo, certo, mettere il dito nella piaga, ma credo che l’importanza di quest’opera sia nota. Non penso che lo debba rilevare il sottoscritto. Questo perché, conoscendo l’assessore Donini per essere persona che, stranamente rispetto a quello che accade nel suo partito, solitamente rispetta ciò che dice, mi risuonano nelle orecchie ancora le sue parole quando, alcuni mesi or sono, disse che era inutile perseguire la strada della tredicesima dichiarazione di utilità dell’opera, dal momento che entro il 31 dicembre avremmo saputo che cosa sarebbe accaduto.

Il dibattito che è emerso a seguito delle posizioni, in particolar modo del sindaco metropolitano Merola, è cosa nota, come sono note le dichiarazioni del ministro Delrio, il quale afferma che in primavera si arriverà a una soluzione, ragion per cui chiedo di poter conoscere lo stato dell’arte dei fatti in quanto abbiamo letto - e lo dico senza alcuna remora - dichiarazioni importanti del presidente Bonaccini che, sviluppando un ragionamento coraggioso, afferma che non dobbiamo ragionare sull’oggi, ma dobbiamo ragionare sul lungo periodo, per cui non possiamo inseguire il consenso momentaneamente, con ciò immaginando che il Passante Nord sia comunque da realizzarsi nelle soluzioni che erano state progettualmente individuate allorquando, nell’autunno scorso, ci confrontammo con l’assessore Donini.

Contestualmente, trattandosi di un’opera che investe un miliardo e qualche centinaia di milioni di euro - non stiamo parlando proprio di poca roba -, è giusta l’attenzione da parte degli operatori del settore, che guardano anche con un certo scetticismo, che in certa misura condivido, questo allargamento, tema che invece pare, anche nelle recenti dichiarazione del presidente Bonaccini, non essere stato del tutto obliterato.

Chiedo, pertanto, di conoscere lo stato dei fatti per comprendere quale strada intende intraprendere la Giunta e, quindi, anche una valutazione della condotta assunta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

La parola all'assessore Donini per la risposta. Prego.

 

DONINI, assessore: Ringrazio il consigliere Bignami per la sua interrogazione di attualità, poiché mi dà modo di informare lei e l’Assemblea tutta sullo stato dell’arte del nodo autostradale bolognese A14 (Tangenziale di Bologna).

Innanzitutto lei ha ragione: la nostra intenzione era, ed è tuttora, quella di sciogliere in modo definitivo e strutturale il nodo viario bolognese. Se il progetto preliminare del Passante Nord, presentato da Società Autostrade, fosse stato condiviso innanzitutto da noi stessi e poi dal sistema degli Enti locali del territorio, probabilmente avremmo rispettato i tempi che ci eravamo prefissati. Ma il progetto non è stato condiviso, e questo per le motivazioni che ho già illustrato in Commissione con riferimento ai rilievi ancora molto consistenti sul tracciato evidenziati dai Comuni interessati, alla banalizzazione del sistema autostradale del tratto urbano A14 non pienamente realizzato, alla mancanza di previsione di opere di adduzione necessarie per adeguare la viabilità esistente alla nuova infrastruttura, ma più in generale alla volontà espressa in più occasioni in questi ultimi tre mesi dalla Città metropolitana di Bologna di rivedere e ripensare l’intera pianificazione urbanistica di cui il Passante costituiva l’asse centrale.

Per questo motivo, abbiamo proposto al Ministero e a Società Autostrade lo studio di una nuova infrastruttura che preveda l’ampliamento in sede del tratto urbano della A14 a tre corsie, più emergenza, per senso di marcia e dell’adiacente tangenziale sempre a tre corsie, più emergenza. Si tratta di uno studio in corso di realizzazione che ci porterà - ne sono certo - in tempi brevi ad un nuovo accordo tra Ministero delle Infrastrutture, Regione, Comune di Bologna, Città Metropolitana e Società Autostrade, comprendente l’ampliamento in sede della A14 e della tangenziale, l’individuazione delle necessarie mitigazioni ambientali e delle opere di adduzione connesse al sistema autostradale.

Consigliere Bignami, per noi è indispensabile che il nodo Bologna sia sciolto in modo strutturale, definitivo, adeguato dal punto di vista trasportistico e sostenibile dal punto di vista ambientale, nella più ampia condivisione con il sistema degli Enti locali. Per questo motivo, non ci spaventano i due o tre mesi in più, rispetto alla nostra tabella di marcia, per arrivare a condividere una soluzione che sia utile e, direi, indispensabile per il territorio bolognese, per quello regionale e per quello nazionale.

Stiamo lavorando bene, velocemente e in squadra, senza le tensioni - lo dico in tutta sincerità - che hanno contraddistinto l’iter di progettazione del Passante Nord e siamo fiduciosi che, dopo vent’anni di dibattito, questa Amministrazione regionale, anche grazie alle sollecitazioni dei consiglieri nella loro funzione di indirizzo e controllo, riuscirà presto ad approvare un progetto di ampliamento in sede di autostrada e tangenziale, recuperando, quindi, il tempo impiegato per realizzare questo obiettivo nelle successive fasi di progettazione definitiva e di valutazione di impatto ambientale dell’opera, oltre che nelle fasi di cantieramento della stessa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

La parola al consigliere Bignami. Le ricordo che ha tre minuti. Prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Evidentemente, sul tema specifico non vi è la soddisfazione del Gruppo Forza Italia, ritenendo che si sarebbe già dovuto sciogliere il nodo. Vi è soddisfazione, però, rispetto alla risposta dell’assessore che, parlando di tempi brevi, evidentemente non fa riferimento a un timing scandito da date certe, ma cerca di recuperare un clima di collaborazione istituzionale che, fino ad oggi, forse, in alcuni passaggi è mancato, non credo per volontà della Regione.

L’unico appunto che mi permetto di muovere riguarda la parola che lei ha usato, ossia "definitivo". È convinzione del Gruppo Forza Italia che, in realtà, l’allargamento in sede non costituisca - è un’opinione che lascia intatte le soluzioni progettuali che state perorando - un approdo definitivo, ma un rinvio nel tempo del problema. È per questo motivo che mi ero permesso di richiamare le parole del presidente Bonaccini. Credo che il coraggio di fare scelte, magari impopolari oggi, ma che permettano domani una maggiore strutturazione delle risposte trasportistiche, possa essere premiante.

Non sono sicuramente persona che ha mai avuto in simpatia il Partito Comunista, però, per certi aspetti, sembra lo stesso dibattito che si sviluppò quando si realizzò la tangenziale. In quella occasione, veniva detto che era troppo lontana dal centro, che sarebbe stata poco fruita, troppo lontana e troppo impattante sul territorio. Il Partito Comunista, che allora era un Partito serio, afferrò il tema in maniera molto decisa e realizzò l’opera. Infatti, ebbe ragione. La tangenziale, oggi, è diventata una sorta di seconda cerchia dei viali. Credo che il Passante Nord, che oggi noi immaginiamo come lontano, un domani potrebbe diventare un’opera adeguata per il sistema che si andrà a realizzare nel territorio del futuro. Queste considerazioni il presidente Bonaccini, quando ha proferito quelle parole, credo le avesse bene in mente.

Comprendo che la politica è l’arte della mediazione; mi auguro che non sia quella del compromesso sistematico al ribasso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

 

OGGETTO 2064

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la disponibilità, nelle emoteche del centro regionale, delle riserve di sangue di gruppo zero. A firma della Consigliera: Zappaterra

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 2064.

Risponderà l’assessore Venturi.

La parola alla consigliera Zappaterra per illustrare l’interrogazione in oggetto.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. La lettera che, peraltro, ho avuto modo di leggere su il Resto del Carlino (Ferrara) questa mattina mi conferma l’assoluta opportunità di questo question time che segnala la conoscenza relativamente alla persistente carenza di unità di sangue gruppo zero nelle emoteche del centro regionale.

Tenuto conto che l’Assemblea, così come l’assessorato, mantiene alto il livello di attenzione su questo tema, ritenevo opportuno chiedere all’assessore quali sono le iniziative che si stanno mettendo in campo, anche nel rapporto con le AVIS, per evitare che ci siano criticità sia nell’attività quotidiana delle strutture sia nell’attività di emergenza, tenuto conto che, anche nel livello di attenzione richiesto alle strutture per le terapie trasfusionali e per la programmazione chirurgica dei pazienti con gruppo zero, il tema è stato posto all’attenzione, senza - voglio segnalarlo - alcun allarme. Non sono ancora state toccate le riserve dei tre giorni.

Mi premeva, però, capire dall’assessorato come si sta affrontando questo segnale che, certamente, riguarda il calo delle donazioni a livello nazionale, rispetto al quale dobbiamo mantenere alta l’attenzione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Zappaterra.

La parola all’assessore Venturi per la risposta. Prego.

 

VENTURI, assessore: Grazie, consigliera, della domanda che mi consente di fornire una risposta precisa e di fare - se riesco, nel tempo - due o tre brevi considerazioni più generali.

Attualmente, noi non abbiamo segnalazioni di situazioni critiche che possano determinare l’interruzione dell’attività programmata o di gestione dell’emergenza. Naturalmente, esistono temporanee carenze di sangue. In tal senso, a scopo preventivo, nelle scorse settimane - come da Piani operativi predisposti dal centro regionale sangue e dalle associazioni dei donatori - sono stati richiamati donatori del gruppo zero per mantenere un adeguato livello di scorte. Ovviamente, il gruppo zero è il più richiesto, in quanto si utilizza anche in casi di emergenza, in situazioni in cui ci sono appartenenti ad altri gruppi sanguigni. Il gruppo zero è universale.

La raccolta e il consumo di sangue e di emocomponenti sono costantemente monitorati, anche se viene segnalato che la situazione attuale garantisce la terapia trasfusionale ai pazienti e i servizi non risulta abbiano mai dovuto spostare interventi chirurgici programmati. Esistono, tuttavia, periodi durante l’anno (gennaio, luglio e agosto, in particolare) nei quali l’afflusso dei donatori si riduce. Di conseguenza, si possono ridurre le scorte. Pertanto, i servizi trasfusionali pongono maggiore attenzione e, ovviamente, inseriscono nelle considerazioni, rispetto ai reparti, l’uso maggiormente appropriato della risorsa sangue.

Presso ogni ospedale - come è stato già precisato - vengono orientativamente calcolate le scorte di sangue sulla base di tre volte il fabbisogno giornaliero. Il fabbisogno trasfusionale è andato parallelamente alla diminuzione delle donazioni, comunque riducendosi anche per una maggiore attenzione rispetto al tema dell’appropriatezza. Ad ogni modo, noi manteniamo - come sempre - la nostra autosufficienza e forniamo regolarmente sangue anche ad altre regioni, in particolare Toscana e Sicilia.

Faccio le ultime due riflessioni in trenta secondi. Il calo delle donazioni è nazionale ed è dovuto prevalentemente al fatto che molti donatori anziani escono o stanno uscendo dal ciclo donativo. Ci sono meno giovani che intervengono per replicare questa assenza. Stiamo anche portando avanti, da anni, una serie di iniziative in termini di divulgazione, nelle scuole, di premi assegnati per video registrati dagli studenti e campagne informative, in modo tale da rimpiazzare i donatori che escono dal ciclo con i nuovi giovani.

Vi è anche un’attenzione particolare rispetto agli immigrati. Ci stiamo orientando sempre di più, con un’ottima risposta, nel cercare di avere da questa popolazione di nuovi italiani una risposta positiva rispetto al tema della donazione di sangue e di organi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

La parola alla consigliera Zappaterra per dichiararsi soddisfatta o meno della risposta. Prego. Ha quattro minuti.

 

ZAPPATERRA: Grazie, assessore. Mi ritengo soddisfatta della risposta. Sono contenta di apprendere che non c’è stata limitazione nella programmazione degli interventi chirurgici, né che dobbiamo preoccuparci rispetto all’attività di emergenza che è quella, come diceva lei, più utilizzata per il gruppo zero. Sul calo delle donazioni abbiamo fatto l’audizione di AVIS in Commissione. Il calo è generalizzato. La sua analisi è condivisibile. L’auspicio è che la Regione metta in campo tutte le iniziative possibili a trecentosessanta gradi per aumentare nei territori la cultura della donazione, che rimane uno strumento fondamentale per la terapia di alcune patologie e anche per le emergenze. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Zappaterra.

 

OGGETTO 2067

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per giungere ad una preventiva ed efficace programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alla situazione riguardante Rimini ed il Trasporto Rapido Costiero (TRC). A firma della Consigliera: Sensoli

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo con l’oggetto 2067.

Risponde l’assessore Donini.

La parola alla consigliera Sensoli per illustrare l’interrogazione. Prego.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Questa interrogazione nasce a seguito dei disagi avuti a Rimini in occasione del SIGEP, manifestazione importante che si è appena conclusa e ha risollevato il problema della inadeguatezza del trasporto locale riminese; inadeguatezza che non abbiamo riscontrato solo noi, ma che anche il presidente di START Romagna che ha esplicitato sostenendo che un problema effettivamente riscontrato in queste giornate è quello dei servizi che non sono risultati adeguatamente potenziati.

La programmazione di servizio di Agenzia Mobilità non ha tenuto conto dei flussi previsti nonostante il programma attuato nell’edizione 2015 fosse risultato sottodimensionato. Per cui, START ha dovuto mettere in campo corse straordinarie per far fronte alla domanda di mobilità, peraltro senza avere la certezza di recuperare dall’Agenzia i relativi costi. Il problema esiste. Cosa è successo? Mezzi affollati, difficoltà a obliterare il biglietto perché effettivamente i passeggeri non riuscivano a raggiungere le obliteratrici e quindi è palese che la programmazione del trasporto pubblico locale riminese non è adeguata, specialmente in occasione di grandi eventi.

L’anno non è iniziato proprio nel migliore dei modi, sia per quanto riguarda l’offerta della mobilità sia per quanto riguarda anche i controlli che molto spesso hanno visto coinvolgere più regolari passeggeri abituali che effettivamente chi contravveniva in maniera palese all’obbligo di comprare e obliterare il biglietto. È lapalissiano che la disponibilità di servizi di trasporto efficienti, rapidi e accessibili (insomma che ci sia un trasporto pubblico locale) è strategica, specialmente per quanto riguarda le località turistiche quali Rimini, che è la capitale per quanto riguarda il turismo, almeno speriamo che lo sia ancora, anche se negli ultimi anni avremmo qualcosa da ridire. Questo, però, è un altro argomento. Visto che il miglioramento del trasporto pubblico locale è anche oggetto degli accordi di programma e che la Regione ha dato solamente a Rimini 11 milioni di euro per quanto riguarda il triennio 2011-2013, che è oltre la metà del complessivo contributo regionale programmato, noi chiediamo quali sono le intenzioni di questa Giunta e dell’assessore per quanto riguarda il miglioramento del trasporto pubblico locale, specialmente considerato che la maggior parte delle risorse sono andate finora solamente su un’unica linea che è quella del trasporto rapido costiero (TRC) ancora a cantiere aperto, linea per noi - non è un segreto - completamente inutile.

Tutti questi soldi, secondo noi, potevano essere impiegati in maniera diversa. Vorremmo capire d’ora in avanti come si intenderà procedere visto il perpetrarsi dei problemi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

La parola all’assessore Donini per la risposta.

 

DONINI, assessore: La ringrazio, consigliera Sensoli.

La manifestazione di cui lei parlava ha avuto inizio il 23 gennaio ed è terminata il 27 gennaio. Era l’edizione del 2016 del SIGEP. Effettivamente ha registrato un incremento dei partecipanti dell’8 per cento rispetto al 2015 e i disagi che lei richiamava, ovviamente, sono avvenuti. Riguardo la programmazione dei servizi di TPL nei diversi ambiti provinciali di riferimento, non si può che ribadire il ruolo che noi abbiamo come Regione e che abbiamo affidato alle Agenzie locali per la mobilità nella loro funzione di organo di programmazione e controllo, anche in relazione alla gestione di eventi di grande richiamo e interesse di stagionalità.

Tale funzione deve ovviamente essere esercitata in dialogo con il gestore e in particolare in caso di esigenze legate a manifestazioni di grande richiamo. Sulla base di quanto accaduto, e ovviamente da lei rappresentato in questo question time, questa Amministrazione è disponibile ad approfondire anche in loco ovviamente con l’Agenzia e il gestore possibili e ulteriori miglioramenti del servizio in occasione di eventi di maggior richiamo nell’utilizzo del TPL. Noi non abbiamo tagliato i fondi del trasporto pubblico locale, anzi li abbiamo aumentati con questo bilancio. Abbiamo mantenuto il rapporto con le Agenzie per la mobilità. Stiamo seguendo, come elemento di efficientamento del trasporto pubblico locale, il percorso di Agenzia unica della mobilità della Romagna e ovviamente siamo disponibili ad andare a dialogare, a confrontarci con l’Agenzia Mobilità e con il gestore per raggiungere gli obiettivi che lei citava.

Sul TRC, invece, lì siamo distanti anni luce, consigliera Sensoli perché quest’Amministrazione ritiene che il TRC debba al più presto essere realizzato e anche realizzata la seconda tratta del trasporto rapido costiero per il collegamento con il Polo fieristico e congressuale; opera che consentirebbe la soluzione di molti problemi sia in termini di servizio TPL che di viabilità urbana, e per la quale la Regione ha confermato, tra l’altro, l’intervento tra le priorità regionali nella recente revisione della proposta di intesa generale quadro sulle infrastrutture. Quindi, non potrei dire cose diverse da quelle che abbiamo proposto come intesa con il Governo. Ovviamente le faccio notare che un conto sono i fondi destinati agli investimenti, come appunto l’opera del TRC, altro conto sono i soldi che noi assicuriamo al trasporto pubblico locale in termini di gestione e di budget annuale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

La parola alla consigliera Sensoli per dichiararsi soddisfatta o meno della risposta. Prego. Ha tre minuti.

 

SENSOLI: Grazie, assessore. Visto che i minuti sono pochi, ringrazio per la disponibilità a un maggior controllo e un maggiore efficientamento però considerando che, seppure in poste di bilancio diverse, i soldi sono soldi e per noi quelli nel TRC continuano a essere buttati via. Oltretutto, mi conferma pure la volontà di proseguire con un’ulteriore linea. È dal 1996 che abbiamo un cantiere aperto. Abbiamo milioni di euro spesi per una linea completamente, lo ripeto, inutile.

Invito l’assessore a venire a Rimini nelle case dei cittadini che si trovano il TRC a due metri dalle loro finestre. Lo ripeto - mi scusi, ma mi scaldo su questo argomento - il TRC dalla stazione di Rimini a Rimini Fiera è inutile dato che abbiamo già una stazione ferroviaria fatta apposta dove (vada a controllare sul sito delle Ferrovie dello Stato) non vengono nemmeno fatte fermate dei treni di linea. Mi deve spiegare come fa a essere strategica una linea del genere quando non abbiamo nemmeno potenziato la linea ferroviaria. Abbiamo costruito una stazione, abbiamo speso dei soldi e adesso si parla di una linea del TRC quando le stesse cose si potevano fare benissimo potenziando il servizio ferroviario. Ripeto, è una spesa inutile con un cantiere aperto dal 1996.

La invito di nuovo a venire sul territorio per vedere quale frattura ha creato e quali problemi ha creato. Adesso ci viene a dire che spaccherete nuovamente la città da Rimini Fiera a Rimini Stazione, tagliando in pieno Borgo San Giuliano, tanto caro al nostro Sindaco che speriamo non sarà più tale da giugno di quest’anno.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

 

OGGETTO 2068

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dei lavoratori e dell’occupazione relativi allo stabilimento Kemet di Sasso Marconi. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo con l’oggetto 2068.

Risponde l’assessore Costi.

La parola al consigliere Taruffi per illustrare l’interrogazione. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Non so perché sia stato riportato il nome Kemet, quando si tratta della Manz di Sasso Marconi, la multinazionale tedesca, che ha rilevato dalla Kemet quello stabilimento circa due anni fa. Lo stesso, a sua volta, faceva parte del gruppo Arcotronics, che poi è stato diviso, come sappiamo, in Stampi Group, Kemet e Manz.

Il problema è che, nel dicembre scorso, la multinazionale tedesca ha comunicato il licenziamento di 9 lavoratori su 91 impiegati in quello stabilimento, a fronte di una ristrutturazione complessiva dell’intero gruppo, che porterà al licenziamento di 171 lavoratori su 1.800 occupati a livello complessivo, nel resto degli stabilimenti sparsi per il mondo.

La cosa che preoccupa di più - oltre al fatto che ci sono altri posti di lavoro lungo l’asse del Reno che verrebbero a mancare, vista questa decisione - è che la scelta di procedere con questi licenziamenti non deriva da una crisi produttiva, ma da problemi di carattere finanziario che si scaricano sui lavoratori e sulla parte produttiva. In realtà, infatti, lo stabilimento in questione lavora bene. Si producono macchine per condensatori e per batterie, quindi non ci sono problemi produttivi, né di mercato, relativamente al segmento in oggetto, ma c’è una situazione finanziaria, per errori di investimento della proprietà, che si scaricano sui lavoratori.

La situazione è decisamente preoccupante, quindi, anche per i tempi e le modalità con cui sono stati comunicati questi licenziamenti. Usando un paragone per renderci conto, tale modalità è stata stile Philips: quindi è stata data la comunicazione, non è stato dato modo alle lavoratrici, ai lavoratori e ai rappresentanti sindacali di discutere eventuali alternative, ma si è proceduto con l’apertura della mobilità. L’urgenza di questa interrogazione, inoltre, nasce dal fatto che la multinazionale ritiene di voler chiudere entro febbraio.

Oggi, nel pomeriggio, è convocato un tavolo in Città Metropolitana per discutere della vicenda. Chiediamo alla Giunta e all’assessore Costi di intervenire, soprattutto nel richiedere il mantenimento degli impegni che la multinazionale tedesca ha assunto all’atto dell’acquisizione da Kemet dello stabilimento; accordi che sono stati sottoscritti proprio qui in Regione e quindi ci hanno visti partecipi come Istituzione.

Va da sé che, se ci si trova molto spesso in situazioni in cui la multinazionale di turno sottoscrive impegni e poi, nel giro di due anni, si va esattamente dall’altra parte, c’è un problema che riguarda le politiche industriali non solo di questa regione ovviamente, ma di questo Paese, molto significative.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Do la parola, per la risposta, all’assessore Costi. Prego.

 

COSTI, assessore: Come ha già anticipato il consigliere Taruffi, oggi pomeriggio in Città Metropolitana - la sede che abbiamo ritenuto deputata per la convocazione del tavolo di salvaguardia occupazionale - si terrà l’incontro al quale parteciperà anche la Regione.

Il tavolo è stato richiesto il 27 gennaio dalle organizzazioni sindacali, con urgenza, perché c’è una procedura di mobilità, avviata dalla proprietà, che si conclude il 23 febbraio del 2016.

Ricordo, come ha detto anche il consigliere Taruffi, che Manz ha acquistato il ramo d’azienda, consistente nella divisione meccanica di Kemet Electronic Italia, il 31 marzo del 2014 e, fondamentale, ha sottoscritto un verbale di esame congiunto con le organizzazioni sindacali. Produce, presso lo stabilimento di Sasso Marconi, delle macchine automatiche per condensatori e batterie al litio.

Il verbale che è stato sottoscritto in quella data del 2014 prevede che tutti i dipendenti - a quella data erano 83 - siano trasferiti senza soluzione di continuità, con conservazione del trattamento economico e l’applicazione del medesimo contratto di lavoro nazionale.

Manz ha ribadito l’interesse ad investire sul business presente, sui potenziali nuovi mercati, prodotti e applicazioni. Proprio perché oggi ci troviamo in una situazione diversa, con le annunciate iniziative, saremo presenti e chiederemo riscontro all’azienda, già oggi pomeriggio, dell’applicazione di quell’accordo, di quel verbale, che per noi fa testo. Inoltre, inviteremo i vertici dell’azienda a confermare gli impegni presi anche a fronte di motivate e argomentate novità, chiedendo che gli eventuali effetti di queste si concordino comunque con le organizzazioni sindacali.

Il metodo deve essere quello che in questa Regione è sempre stato utilizzato. Dopodiché, si potranno valutare gli strumenti e gli ammortizzatori sociali opportuni, nel caso si convenisse. Tuttavia chiederemo, soprattutto alla Manz, coerenza rispetto alle dichiarazioni in cui sottoscrivono il famoso verbale secondo cui: "La Manz si sente impegnata nei confronti della Regione e della comunità. È sua convinzione è policy mantenere uno stretto rapporto con le comunità locali ove hanno sede le sue attività". E continua con: "La Manz si impegna ad una stretta collaborazione con tutte le parti sociali, sia a livello locale che regionale: i lavoratori, i loro rappresentanti, i Sindaci, i rappresentanti regionali, i governi, gli istituti scolastici e gli altri organismi interessati".

Credo che questa sia la parte che dovremo far valere, soprattutto per quanto riguarda le relazioni sindacali e industriali.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Costi.

Ha chiesto di replicare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Accogliamo con favore le parole dell’assessore e quindi l’impegno a intervenire direttamente da parte della Regione per far valere gli accordi e gli impegni presi a suo tempo dalla multinazionale tedesca.

Va da sé, però, che i casi che si stanno susseguendo rispetto a queste dinamiche sono numerosi. Oggi, tra l’altro, c’è anche un ulteriore tavolo a Roma, in cui sarà impegnato l’assessorato, che riguarda la vertenza Philips.

Quello che ci preoccupa è la similitudine tra queste vicende in cui, come dicevo prima, le multinazionali arrivano, acquistano, ma poi non mantengono gli impegni: in un caso delocalizzano e nell’altro non rispettano i piani relativamente alla tenuta occupazionale.

È evidente che c’è un problema, lo ribadisco, di politiche industriali in questo Paese. Credo che il Governo dovrà farsene carico. Trovo che sia indispensabile complessivamente intervenire su questo settore, perché le risposte date fino ad oggi, a livello governativo, non sono certo soddisfacenti.

Detto questo, è fondamentale che la Regione si faccia garante di quegli accordi, anche perché il messaggio che altrimenti manderemmo è che, alla fine, ciascuno può sottoscrivere e dire quello che gli pare e poi fare l’esatto contrario senza che nulla accada. Questo è un messaggio che non ci possiamo permettere come Istituzioni.

Quindi, ben venga l’impegno della Regione. Attendiamo e seguiremo gli sviluppi, ovviamente in tempi molto rapidi, perché purtroppo la procedura di mobilità, come ha ricordato l’assessore Costi, è già avviata e anche in questa situazione ci troviamo a dover rincorrere, non avendo tutti gli strumenti normativi per poter intervenire. Credo che anche questo debba fare parte - e concludo - di un pezzo di discussione relativamente all’applicazione concreta del Patto per il lavoro, che abbiamo sottoscritto con tutte le attività produttive e le organizzazioni sindacali di questa Regione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

 

OGGETTO 2069

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per l’immediata erogazione a 71 Istituti professionali, dei fondi agli stessi spettanti. A firma del consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo con l’oggetto 2069.

Risponde l’assessore Bianchi. 

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Signora presidente, il tema è sicuramente conosciuto dall’assessore Bianchi. Abbiamo degli Istituti professionali, segnatamente in regione sono 71, che per poter svolgere quell’attività di supporto al sistema dell’istruzione professionale debbono necessariamente ricevere risorse economiche da parte della Regione, risorse che in realtà lo Stato ha già erogato alla Regione. E la situazione finanziaria degli istituti professionali, salvo qualche eccezione, è nota a tutti. Tant’è vero che la stessa Giunta, nella delibera n. 1525 del 12 ottobre 2015, ha modificato i criteri in precedenza vigenti e ha stabilito che, per quanto riguarda queste erogazioni, d’ora in poi avverranno secondo una scansione per la quale la prima tranche dei finanziamenti sarà pari al 70 per cento dell’importo di cui al programma come presentato al 30 giugno 2015.

Lo stanziamento complessivo ammonta a circa quattro milioni di euro sulle tre annualità, quindi il 70 per cento è riferito ai 2,8 milioni di euro. Allo stato mi risulta che, salvo pochissime eccezioni, nessun istituto professionale abbia ancora avuto questa anticipazione di risorse economiche, che risulta essere indispensabile per avviare i corsi di formazione professionale, ma soprattutto per consentire agli studenti di conseguire la qualifica professionale, che rappresenta l’elemento di rilievo. Faccio presente soprattutto il caso delle terze classi che quest’anno hanno l’esame e che, non avendo ancora iniziato questi corsi, rischiano di vedere compromessa la possibilità del conseguimento della qualifica professionale. Quindi, mi permettevo di sollecitare questo caso, facendo presente addirittura la situazione dell’Istituto " Raineri-Marcora" di Piacenza che, nei giorni scorsi, è stato oggetto di molteplici interventi a sostegno, tra cui quello della locale Coldiretti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola all'assessore Bianchi per la risposta. Prego.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, consigliere Foti. La delibera della Giunta regionale n. 1525 del 12 ottobre 2015 prevedeva al punto 7 del dispositivo, come da lei citato, che la prima quota pari al 70 per cento del finanziamento pubblico venisse liquidata alla presentazione della relazione e stato di avanzamento al 30 giugno. Ad oggi, è pervenuta la documentazione da parte di trentadue dei settantuno istituti professionali di cui alla determinazione dirigenziale, ma solo ventitré hanno presentato atti corretti e completi.

Rammento, inoltre, che la citata delibera di Giunta regionale fissa la data del 20 novembre per le richieste di emissione dei titoli di pagamento e stabilisce che nessuna richiesta di emissione di mandato di pagamento possa essere accettata dalla Ragioneria oltre i termini indicati ai fini del controllo contabile, in quanto le scadenze indicate sono tassative e non derogabili in relazione alla necessità di effettuare le operazioni di chiusura contabile previste per l’esercizio finanziario 2015, alla luce dei princìpi contabili dettati dalle norme.

Alla luce di tale scadenza e sulla base della data di ricezione della documentazione, sono state attivate le procedure di pagamento sul nuovo esercizio finanziario per i ventitré istituti che hanno inviato la documentazione. Ad oggi, sono già stati liquidati nove istituti professionali, tra cui anche l’Istituto statale di istruzione superiore agrario e alberghiera "Raineri-Marcora", citato nella sua interrogazione, che però ha presentato la documentazione il 17 dicembre, e sono in corso le procedure di liquidazione relative agli altri quattordici in ordine di arrivo.

Questo è lo stato dell’arte. Provvederemo certamente a effettuare ulteriori verifiche, però vi è oggettivamente un problema da parte degli stessi istituti che hanno presentato domanda al di là del termine che avevamo fissato, ragion per cui li abbiamo dovuti liquidare nel nuovo esercizio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Bianchi.

La parola al consigliere Foti per la replica. Ha tre minuti a disposizione. Prego.

 

FOTI: Assessore Bianchi, desidero soltanto svolgere una riflessione al riguardo.

La Giunta ha assunto la delibera il 12 ottobre 2015. Debbo supporre che tra pubblicazione della delibera e trasmissione della delibera gli istituti professionali ne siano venuti a conoscenza, nel migliore dei casi, il 20-25 ottobre. Ebbene, fissare il termine per la presentazione di tutta la documentazione da parte degli istituti venticinque giorni dopo presuppone solo una cosa, vale a dire che la documentazione richiesta sia estremamente semplice. In realtà, come sa meglio di me l’assessore Bianchi, le cose non stanno così. È evidente che, in relazione anche al fatto che si erogano soldi pubblici, vi sono delle (chiamiamole così) fonti di controllo molto più sottili e delle documentazioni richieste molto più pregnanti.

In ragione di tutto ciò, se ad oggi soltanto ventitré istituti su settantuno hanno presentato la documentazione in regola, bisognerebbe porsi qualche domanda, considerato che appena il 30 per cento degli istituti è stato in grado di presentare la domanda in regola. Quindi, una semplificazione, se possibile, sotto questo profilo non sarebbe solo auspicabile, ma anche necessaria.

Prendo atto che ad oggi è liquidato poco meno del 12 per cento del numero degli istituti scolastici, perché su settantuno ne risultano ad oggi liquidati nove. Mi auguro che, come lei ha scritto, effettivamente l’Istituto "Raineri-Marcora" sia tra i beneficiari della liquidazione, perché a tutt’oggi, come ho avuto prova di poter assumere pochi istanti fa, non risultava. Se è così, sono contento per l’Istituto "Raineri-Marcora", ma dato che gli istituti professionali rimangono settantuno in tutta la regione francamente è preoccupante il fatto che al 2 febbraio ciò non sia ancora pienamente stato assolto, che le liquidazioni siano erogate, se va bene, al 30 per cento degli istituti professionali, con una problematica che io penso debba essere all’attenzione di tutti e sicuramente all’attenzione dell’assessore Bianchi, che so perfettamente essere sensibile al riguardo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Dichiaro conclusa la fase dedicata alle interrogazioni a risposta immediata.

 

Ricordo delle vittime degli attentati avvenuti a Damasco e in Nigeria

 

PRESIDENTE (Saliera): Chiedo all’Assemblea di poter procedere con un minuto di silenzio per ricordare le vittime degli attentati di questi giorni.

A Damasco più di settanta persone sono state uccise e in Nigeria, per mano di Boko Haram, più di ottanta, tra cui in molti casi molti bambini.

Si auspica che l’umanità sappia trovare una soluzione per far interrompere queste continue e senza fine barbarie.

Se siete d’accordo, osserviamo un momento di silenzio.

 

(L’Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie.

 

Iscrizione di nuovi argomenti all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Saliera): Come avete visto, all’ordine del giorno c’è un’informazione in apertura. La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, concordemente, ha preannunciato la richiesta di iscrizione all’ordine del giorno dell’Assemblea, ai sensi dell’articolo 75 del Regolamento, di due oggetti: il 1982 e il 1999.

In merito ai due oggetti, il presidente della Commissione V, ossia il consigliere Paruolo, ha fatto pervenire la richiesta di iscrizione all’ordine del giorno.

In sede di Conferenza dei Presidenti avevamo concordato che sarebbero stati inseriti in coda agli atti amministrativi. Pertanto, dopo l’oggetto 1797, in caso di votazione favorevole, dovremmo esaminare gli oggetti 1982 e 1999.

L’oggetto 1982 recita: «Proposta recante: "Programma regionale in materia di spettacolo (L.R. 13/99) - Finalità, obiettivi, azioni prioritarie e indirizzi di attuazione per il triennio 2016-2018. Proposta all’Assemblea legislativa". (Delibera di Giunta n. 34 del 18 01 16)».

Sull’iscrizione possono intervenire un oratore a favore e un oratore contro, per tre minuti ciascuno, come da articolo 75, comma 3.

Chi vuole intervenire? Un consigliere a favore e uno contro. Dopodiché, si voterà per alzata di mano.

Intanto, nominiamo scrutatori i consiglieri Campedelli, Rossi Nadia, Sensoli - mi scusi, consigliere Campedelli, ho un problema a causa della sua successiva presa d’atto - e Sassi.

Se non ci sono iscritti, passiamo alla votazione.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’iscrizione è accolta.

L’oggetto 1982 è iscritto in coda agli atti amministrativi.

Procediamo con l’oggetto 1999: «Proposta recante: "Programma degli interventi per la promozione di attività culturali (L.R. n. 37/94 e ss.mm.). Obiettivi e azioni prioritarie per il triennio 2016-2018. Proposta all’Assemblea legislativa" (Delibera di Giunta n. 37 del 18 01 16)».

Si possono esprimere un consigliere a favore e un consigliere contro. C’è qualcuno che chiede la parola? Nessuno chiede la parola.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’iscrizione è accolta.

L’oggetto 1999 è iscritto in coda agli atti amministrativi.

 

OGGETTO 2050

Delibera: «Convalida della elezione del consigliere Enrico Campedelli, ai sensi dell'art. 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108 "Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale".» (Delibera dell'Ufficio di Presidenza in data 28 gennaio 2016, n. 7) (57)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 2050: "Convalida dell’elezione consigliere Enrico Campedelli ai sensi dell’art. 17 della Legge n. 108 del 17 febbraio 1968, e successive modifiche o integrazioni. (delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 7 del 28 01 16)".

Apro la discussione generale. Dieci minuti per ciascun consigliere.

Chi chiede la parola? In discussione generale, non vi è alcuna richiesta.

Apro le dichiarazioni di voto. Cinque minuti per Gruppo.

Non ho nessun iscritto per dichiarazione di voto.

Si proceda alla votazione, per alzata di mano, della convalida dell’elezione del consigliere Enrico Campedelli, di cui all'oggetto 2050.

 

(L'Assemblea, all'unanimità dei presenti, approva)

 

PRESIDENTE (Saliera): La convalida dell'elezione del consigliere Enrico Campedelli è dunque approvata.

 

OGGETTO 14

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme in materia di esposizione del Crocifisso negli edifici e nei locali degli immobili utilizzati dalla Regione e da enti da essa dipendenti o ad essa funzionali". A firma del Consigliere: Foti

(Relazione, discussione e reiezione)

(Risoluzione oggetto 2076 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con il progetto di legge n. 14: «Progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri recante: "Norme in materia di esposizione del Crocifisso negli edifici e nei locali degli immobili utilizzati dalla Regione e da enti da essa dipendenti o ad essa funzionali". A firma del consigliere Foti».

Il relatore di Commissione, naturalmente, è il consigliere Foti, il quale ha venti minuti per l’illustrazione dell’argomento. Dopodiché, si procederà con la discussione generale sul progetto di legge, con venti minuti per ciascun consigliere.

La parola al consigliere Foti.

 

FOTI, relatore: Signor presidente, colleghi, innanzitutto io penso che sia doveroso fare una premessa. La premessa sta nel fatto che questo progetto di legge, così come si evince anche dalla relazione che lo accompagna, non ha una finalità di tipo religioso, ma ha un valore di tipo istituzionale.

Lo dico per sgombrare il campo da interpretazioni equivoche e lo dico, soprattutto, anche alla luce di una recente decisione di un Consiglio comunale della Provincia di Bologna, laddove si è stabilito che nella parte nuova della cancellata del cimitero non debba essere esposta la croce. Lo dico soprattutto a me stesso e a voi, perché mi pare che, ormai, in questo Paese vi sia una tendenza a invertire l’ordine dei fattori. Purtroppo, nel momento in cui si inverte l’ordine dei fattori, considerato che questi fattori corrispondono a valori, vi è il fondato rischio che il prodotto cambi, contrariamente a quanto capita nella matematica.

Proviamo a vedere che cosa stabilisce questo disegno di legge. Il crocifisso è il simbolo della civiltà e della cultura cristiana nella sua radice storica ed ha, quindi, valore universale indipendentemente da una specifica credenza religiosa ed è il simbolo che esprime l’elevato fondamento dei valori civili, segnatamente di quelli che sono alla radice dell’ordinamento statuale italiano. Essendo questa un’Assemblea legislativa, l’ordinamento statuale italiano qualche valore lo dovrà pur avere.

Questa affermazione, che potrebbe essere intesa come un’affermazione forte, un’affermazione cioè di quelle destinate a fare scandalo, altro non è che l’affermazione della costante giurisprudenza che si è consolidata negli anni. Proprio perché siamo in una sede, quella dell’Assemblea legislativa, che ha la sua collocazione fisica nella città di Bologna, ho pensato bene di andare a vedere il parere reso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Bologna il 16 luglio del 2002. Questo parere evidenzia testualmente: "Il crocefisso, a parte il significato per i credenti, rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana nella sua radice storica come valore universale indipendentemente da specifica confessione religiosa".

Nello stesso parere si precisa, altresì, che "La Costituzione repubblicana, pur assicurando pari libertà a tutte le confessioni religiose, non prescrive alcun divieto della esposizione nei pubblici uffici, né pare, d’altra parte, che la presenza dell’immagine del crocefisso possa costituire motivo di costrizione della libertà individuale e manifestare le proprie convinzioni in materia religiosa". Mi pare sotto questo profilo che una ricostruzione meramente giurisprudenziale della questione attesti il fondamento di questo progetto di legge. Mi rendo conto che fa scandalo oggi ritenere che il crocefisso deve essere apposto magari in un’Assemblea legislativa qual è questa, fa scandalo solo perché scandalosamente si confonde la cultura laica con una tendenza laicista, che è altra cosa solo che si comprenda il significato proprio delle parole.

Proprio perché noi siamo avvezzi ad abbeverarci a tutte le culture e a tutte le esperienze, a maggior ragione non dovremmo aver timore, anche in questa sede, di poter accrescere la nostra formazione. Sotto questo punto mi pare significativa la pronuncia numero 1110 del 2005 del TAR del Veneto laddove si afferma quanto segue: "Nel momento attuale il crocefisso presenta una valenza formativa e può e deve essere inteso come simbolo della nostra storia e cultura e conseguentemente della nostra stessa identità, quale simbolo dei principi fondanti la nostra convivenza e ormai acquisiti dal patrimonio giuridico sociale e culturale d’Italia".

Mi pare quindi che il tema - e questo, per come ho interpretato io questo progetto di legge, e il significato del progetto di legge stesso - non vuole rivendicare un’invasione nella sfera religiosa di alcuno, ma si ferma correttamente, com’è giusto che sia, a considerare il crocefisso come esso deve essere considerato, e cioè un simbolo di una civiltà, un simbolo di pace, un simbolo che può unire anche persone dalle credenze religiose diverse.

Sotto questo profilo il Consiglio di Stato, con parere del 13 febbraio 2006, ha sicuramente introdotto una precisazione, sotto il profilo giuridico fondamentale al riguardo, perché testualmente si dice: "Non si può pensare al crocefisso esposto come a una suppellettile oggetto di arredo e neppure come a un oggetto di culto. Si deve piuttosto pensare come a un simbolo idoneo a esprimere l’elevato fondamento dei valori civili sopra richiamati, che sono poi valori che delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato". Quindi, anche sotto questo profilo, l’argomentazione tutta pelosa e di lana caprina volta a ritenere e a far ritenere che la laicità dello Stato si difende solo ed esclusivamente non esponendo l’immagine del crocefisso, non solo è contraddetta, ma esce pesantemente sconfitta da quella che è l’interpretazione giuridica che si dà della laicità dello Stato. Non voglio richiamarvi e rimandarvi all’articolo di Galli della Loggia di questa mattina in prima pagina sul Corriere della Sera che penso tuttavia sarebbe un contributo educativo per una comunità politica e istituzionale, ma a mio avviso è qui che bisogna cercare di capire le ragioni per le quali non c’è contraddizione tra laicità ed esposizione del crocefisso.

Dice sempre il Consiglio di Stato: "Il crocefisso costituisce, infatti, anche un simbolo storico culturale. Esso rappresenta un segno di identificazione nazionale. Esso rappresenta, insieme ad altre forme di vita collettive e di pensiero, uno dei percorsi di formazione del nostro Paese e in genere di gran parte d’Europa. Alcuni vessilli nazionali del nord Europa contengono il segno della croce e non a caso, forse, essi sono stati oggetto di recenti episodi di ritorsione in Paesi di religione islamica; Europa la cui cristianità o il cui cattolicesimo non possono essere cancellati, anzitutto come dato sociologico dal ricordato principio di laicità al quale il cristianesimo si accompagna come elemento di integrazione e sviluppo e non certo di contrapposizione né tanto meno di discriminazione".

Mi pare che sia sufficientemente chiaro che non vi siano argomentazioni se non di mera natura politica per denegare a questa proposta di legge di diventare legge. Non vi sono argomentazioni sicuramente di natura giuridica, perché, come detto, e non vorrei sbagliare, ma me lo insegnano gli avvocati, ancora oggi nei tribunali si condanna nel nome del popolo sovrano, ma vicino "alla legge è uguale per tutti" viene tradizionalmente apposto un crocefisso che venne deciso di essere collocato lì nel 1923 con provvedimento dell’allora ministro di giustizia Rocco. Mi pare che ci sia stato un autorevole ministro di giustizia, che sicuramente gran parte di quest’Aula riconosce più di ogni altro, Palmiro Togliatti, detto Il Migliore, che non ha mai pensato di revocare quel provvedimento.

 

(interruzioni)

 

Che conoscano almeno Togliatti fa parte della storia politica e costituzionale di questo nostro Paese.

Vi è un’ultima argomentazione che potrebbe, sotto il profilo giuridico, far venire il dubbio che questa proposta non possa essere attuata, perché c’è stata la sottoscrizione di una modifica dei Patti lateranensi con il nuovo concordato, per così definirlo, Casaroli-Craxi. Anche questi sono nomi che dovrebbero essere sufficientemente noti a quest’Aula; il primo è più noto a questa parte di Aula, se non altro perché era piacentino, come sa bene Molinari.

Sotto il profilo di questa specifica argomentazione, pare evidente che l’arma è ancora più spuntata di quanto si potesse pensare perché, udite udite, nonostante il cambiamento dei tempi, il nuovo concordato, non ha stabilito nessun divieto in proposito.

Così, il Consiglio di Stato - parere 63 del 1998 - testualmente recita: "Nulla infatti viene stabilito nei Patti lateranensi relativamente all’esposizione del crocifisso nelle scuole o, più in generale, negli uffici pubblici, nelle aule dei tribunali e negli altri luoghi nei quali il crocifisso o la croce si trovano ad essere esposti".

Conseguentemente, le modificazioni apportate al Concordato lateranense, con l’accordo ratificato e reso esecutivo con legge 25 marzo 1985, n. 121, non contemplando essa stessa in alcun modo la materia de qua, così come nel concordato originario, non possono influenzare, né condizionare, la vigenza delle norme regolamentari di cui trattasi.

Tra le norme regolamentari di cui trattasi, la mia ricerca, nella nostra biblioteca della Regione, che dovrebbe essere di ausilio ai consiglieri e all’intero consesso regionale, oltre che ai cittadini che ne possono fare richiesta, ha dato un risultato effettivamente scoraggiante. Infatti, dopo sette giorni, non siamo ancora riusciti ad avere il testo di quel provvedimento.

Lo dico esclusivamente come riferimento alla funzionalità della nostra assemblea elettiva, però voglio ricordare che, per quanto riguarda l’esposizione del crocefisso negli edifici pubblici, vi è un’ordinanza ministeriale, mai revocata, dell’11 novembre 1923, segnatamente la n. 250.

Faccio ammenda del leggero errore prima commesso. Per quanto riguarda quello delle aule giudiziarie, è del 1926 e non del 1923.

Delineato che il quadro giuridico non consente di poter dire alcunché al riguardo, rimane esclusivamente la scelta politica, ma non nel nome della laicità dello Stato, perché, come visto, in termini di laicità, abbiamo sufficientemente attestato con pareri giurisprudenziali e vi risparmio quelli di natura filosofica.

Tuttavia, Giovanni Sartori - che non mi pare nel mondo della sinistra uno che stesse su Marte, come a volte mi son trovato io, almeno nella vostra immagine collettiva - ha smontato questa teoria, in ragione della quale non si deve affiggere il crocifisso per rispettare i principi di laicità dello Stato. Se manca questa argomentazione, che sarebbe a mio avviso fondamentale e condivisibile, ci rimane forse uno spirito di arrendevolezza, di resa, cioè ritenere che un simbolo di pace possa offendere coloro i quali in pace non vogliono restare. D’altra parte, se si pensa che un simbolo come il crocefisso possa recare offesa a qualcuno, mi pare che siamo fuori da ogni logica.

Il progetto di legge è pienamente conforme alla lettera dello Statuto della nostra Regione, segnatamente all’articolo 2, comma 1, lettera c), che sancisce, tra i propri obiettivi: "Il riconoscimento e la valorizzazione delle identità culturali e delle tradizioni storiche che caratterizzano le comunità residenti sul proprio territorio".

In conclusione, dato che non mi illudo che questo progetto di legge abbia il vostro consenso, mi permetto soltanto di leggere - questo sì - quanto ha scritto Marcello Veneziani (che potrà anche non piacere, ma, tra la saccenza di molti e l’ignoranza di Marcello Veneziani, scelgo l’ignoranza di Marcello Veneziani) quando si riferiva a quel sindaco che aveva avuto il grave torto di voler esporre il crocifisso all’interno del proprio Comune.

Dice Marcello Veneziani: "Il sindaco rimette i crocifissi negli uffici pubblici e viene crocifisso a mezzo stampa. Rozzo, autoritario, intollerante. Impone la religione. Poi esci e vedi le chiese, i monasteri, le strade dedicate, i toponimi delle nostre città, piene di simboli cattolici. Dicono che il grezzo sia lui e invece sono loro gli analfabeti di ritorno che non capiscono più il linguaggio della nostra civiltà, i segni e simboli millenari del nostro vivere civile. Arrivo a dire che anche in una società che non crede più in Cristo, non solo laica e liberale, ma perfino atea, quei simboli restano la nostra carta d’identità, il nostro DNA. Possiamo criticarla e pure rifiutare i nostri padri e le nostre madri, ma non possiamo negare che siamo i loro figli. Non si tratta di una paternità fra tante, ma di quella che ci ha più formato e pure deformato nei secoli. Intolleranza sarebbe obbligare la gente a farsi il segno della croce, a professare la fede cristiana e non altre, ma un simbolo inerme, che ricordi un martirio subìto e non inflitto, che ci dice da dove veniamo, nel bene e anche nel male, nella salute e nella malattia della fede, non offende ma ricorda. Se fossi di un’altra fede, o di nessuna fede, mi sentirei perfino rassicurato dal legame visibile con la nostra storia della pietà. Mi avvilisce una società in cui l’unica universalità sono la tecnica e il denaro, in cui si esibisce la sfera sessuale e si inibisce la sfera religiosa. Vi dite emancipati, ma siete solo sradicati. Barbari chic".

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Siamo in discussione generale. In discussione generale affronterete contestualmente la discussione sulla risoluzione oggetto 2076, che credo vi sia stata distribuita, a firma del consigliere Caliandro ed altri: Risoluzione per esprimere l’auspicio che l’esposizione del crocifisso e comunque di argomenti di tale valore simbolico vengano trattati con delicatezza e capacità di ascolto reciproco, collocandoli nel quadro di una legislazione attenta a promuovere la crescita della comunità civile, a firma dei consiglieri Caliandro, Calvano, Boschini, Soncini, Rontini, Francesca Marchetti, Lori, Mori, Paruolo, Poli, Bagnari, Ravaioli, Iotti e Bessi.

Dichiaro aperta la discussione generale sia sulla proposta di legge che sulla risoluzione. Ciascun consigliere ha venti minuti a disposizione.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Intervengo solamente per dichiarare che noi non parteciperemo a questa discussione per il semplice motivo che, pur nel rispetto della libertà di ciascuno di presentare gli atti che ritiene più opportuni, noi non siamo d’accordo nell’impiegare tempo prezioso in Aula per discutere di simboli più o meno condivisibili.

Abbiamo decine di risoluzioni in attesa di essere discusse, contenuti da portare avanti, e noi qui oggi ci barcameniamo tra crocifissi appesi e discorsi che mi sanno un po’ da pace nel mondo. Insomma, sostanzialmente per noi in questo momento si sta perdendo tempo. E parlo da cristiana. Ci tengo a ribadire che io personalmente sono cristiana e cattolica. Tuttavia, non credo che un crocifisso appeso in un’aula possa fare la differenza. Visto che chi è cristiano e cattolico sa che nel Vangelo è riportato il riassunto della nostra civiltà e cultura, che è contenuto in un’unica frase, che dice ama il prossimo tuo come te stesso, noi riteniamo che in questa sede amare il prossimo significa occuparsi dei problemi dei cittadini, non perdere tempo in queste discussioni. Grazie.

 

(I Consiglieri del Movimento 5 Stelle abbandonano l’aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Penso molto semplicemente che all’inizio di questa legislatura - lo dico con grande crudezza, perché penso sia il caso di dirlo chiaramente - la prima legge che abbiamo approvato riguardava la riduzione dei costi della politica. Ci siamo abbassati l’indennità e abbiamo varato tutta una serie di riforme che ben conoscete. Ecco, io penso che uno dei costi della politica sia anche quello di perdere tempo in talune discussioni, impegnare l’Aula in questo tipo di confronto. Anche questo rappresenta un costo per la politica. Del resto, il consigliere Foti ha parlato per venti minuti e ne staremo a discutere ancora non so per quanto. Io, invece, sarò molto sintetico, perché ritengo semplicemente che impostare la discussione sulla necessità o meno che nelle aule, nelle sedi della Regione e via elencando venga apposto il crocifisso sia un modo per strumentalizzare e cercare di prendersi qualche titolo sui giornali, e nulla di più. Questo argomento, d’altronde, non ha niente a che fare con i problemi che abbiamo seriamente da affrontare anche in merito ai rapporti che intercorrono tra le diverse religioni in questo Paese.

Sarebbe meglio perdersi meno in battaglie per l’apposizione dei crocifissi in giro e avere più a mente che cosa significa quel simbolo quando si parla di alcuni temi, quali l’immigrazione, la difesa delle persone più in difficoltà, e avere un po’ meno nella bocca e un po’ più nelle azioni il senso e i valori che richiamate quando si trattano questi temi. Lo dico perché queste discussioni sono veramente sfinenti. E trovo altrettanto poco sensato mettersi a discutere di ordini del giorno per stabilire questa o quell’altra cosa.

Io penso che il nostro sia uno Stato laico, penso che la laicità sia un valore che abbiamo conquistato, penso che probabilmente, anche grazie a questa conquista, l’Occidente abbia vissuto e viva una situazione diversa rispetto ad altre aree del mondo, penso molto più semplicemente che consumarsi in dibattiti sull’opportunità di togliere o mettere il crocefisso rappresenti una perdita di tempo inutile.

Io sono stato consigliere comunale in un piccolo comune dove nell’aula del Consiglio comunale c’era il crocifisso, non mi è mai venuto in mente di chiedere che venisse tolto, non mi è mai venuto in mente di chiederne l’apposizione, e questo semplicemente perché trovo sia una discussione ridicola. Queste aule, queste Istituzioni devono cessare di occuparsi di cose inutili e dedicarsi ai problemi seri - e sono tanti - che affliggono la nostra società. Mancano posti di lavoro, esistono grosse problematiche relativamente ai trasporti e alla sanità, per cui perdere tempo in queste discussioni è veramente un costo per la politica che non ci possiamo più permettere. Facciamola finita e lavoriamo seriamente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Innanzitutto ringrazio il consigliere Foti di aver presentato questo progetto di legge, che noi condividiamo in pieno. Inoltre, poiché il consigliere Taruffi parlava poc’anzi di quantificare il costo della politica in base ai tempi di intervento su un argomento così importante, come quello adesso in esame, credo sia proprio lui a farci spendere più soldi quando interviene ogni volta su qualsiasi tipo di argomento, giustamente aggiungo, all’interno di quest’Aula. Quindi, che lui faccia affermazioni di quel genere un po’ mi fa sorridere, un po’ mi lascia basito.

Ritengo, parimenti, che l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle (o come si chiama) di uscire dall’Aula in occasione della discussione di un tema d’attualità importante, quale quello di come affrontare nel 2016 sia l’integrazione che la difesa della storia e della cultura millenaria a cui apparteniamo, denoti una scarsa forza degli argomenti che sono in grado di porre in campo.

Credo che l’argomento sia importante e di scottante attualità. Anzi, a me sinceramente parlare di questo progetto di legge appare davvero strano, dal momento che sarebbe scontato, a mio avviso, che in ogni luogo o edificio pubblico del nostro Paese venga affisso un simbolo religioso così importante, un simbolo che rappresenta la nostra identità cristiana che si lega all’Europa.

Prima il consigliere Taruffi affermava che, quando è stato consigliere comunale, presumo del Consiglio comunale di Porretta, non si è mai curato che in aula ci fosse o meno il crocefisso e che mai avrebbe chiesto di toglierlo o di metterlo. Il tema, però, è un altro, ovvero quando al consigliere Taruffi in qualità di amministratore (sindaco, assessore o consigliere comunale di maggioranza) qualcuno, attraverso un’e-mail, una lettera, un articolo di stampa o una richiesta verbale, chiede di togliere il crocefisso nell’aula consiliare in cui lui opera quale amministratore. Qui nasce, a mio avviso, il progetto di legge che ha portato avanti il consigliere Foti, perché in quel caso il consigliere Taruffi dovrà dare una risposta e non potrà limitarsi a dire che non gli interessa. Dovrà dire se secondo lui è giusto o meno tenere il crocifisso. D’altronde, fare finta di niente e scrollare le spalle davanti a un tema così importante non credo sia il modo giusto di affrontare un argomento di tale portata.

Da sindaco, a giugno di ogni anno, quando le lezioni nelle scuole volgevano al termine, mandavo un cantoniere a verificare se all’interno delle aule scolastiche ci fossero ancora i crocefissi. Senza fare tanta bagarre politica, se non c’era il crocifisso lo facevo semplicemente apporre. E facevo così ogni anno perché, a mio avviso, in qualità di sindaco e primo cittadino eletto ritenevo giusto che i bimbi che frequentano la scuola avessero il crocifisso sul muro, così come la foto del Presidente della Repubblica, perché sono due simboli importanti, religioso e culturale il primo, politico e democratico il secondo, che a mio avviso non devono mancare all’interno delle aule scolastiche.

Credo che alla politica spetti il grande ruolo di cercare di ragionare su questi temi, cosa che manca a una sinistra (chiamiamola così) ormai miope da questo punto di vista. Anzi, leggendo questa presunta risoluzione che ha presentato oggi in extremis il Partito Democratico rimango effettivamente un po’ stupito del suo contenuto. Rimango anche stupito della frangia del Partito Democratico che si professa legata agli ambienti cristiano-cattolici, quindi all’ex Democrazia Cristiana, alla Margherita. Mi riferisco ai colleghi Molinari, Soncini e a tanti consiglieri eletti che professano, giustamente, anche la loro vicinanza alla parte più legata alla Democrazia Cristiana della storia di questo Paese, che devono votare un ordine del giorno fatto in questo modo. Capisco che bisogna essere legati alla sedia su cui sediamo, però rinnegare completamente, per rimanere consiglieri regionali all’interno del PD, quelle che sono le proprie origini, secondo me, è una cosa molto avvilente e molto strana.

Detto questo, leggo anche, dopo la parola "ritiene", la seconda frase: "nei luoghi dove per significato, opportunità e tradizione tali simboli hanno una plurisecolare presenza, ne venga garantita, in ogni caso, la continuità". Mi permetto di rivolgere una domanda. È qui presente il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. È presente anche il segretario del Partito Democratico, Paolo Calvano. Vorrei sapere se questa frase si riferisce ai luoghi più importanti della nostra storia, della nostra cultura, quindi anche al cimitero, citato prima, di Casalecchio. Vi sono consiglieri comunali - pensate voi, altra circostanza stranissima - che la mattina, quando si svegliano, pensano di andare a votare in Consiglio comunale l’abolizione del Crocifisso all’entrata del cimitero di nuova costruzione. Quindi, invece di pensare a tanti altri problemi che esistono su questo pianeta e all’interno di questo Comune, si svegliano per alienare e svendere una cultura millenaria, come quella cristiana, non facendo soltanto del male ai vivi, ma dimostrando anche poco rispetto per le persone seppellite in questo cimitero.

Io spero che a questa risoluzione - che, sicuramente, verrà votata dal così lungimirante Partito Democratico - segua una lettera, da parte del segretario del Partito Democratico regionale, che spieghi ai consiglieri comunali di Casalecchio di aver fatto una grandissima stupidaggine votando quello che hanno votato. È una cosa che fa piangere, non fa ridere. È vergognoso che un Partito pensi di togliere una croce all’interno di un camposanto che, come dice la parola stessa, non mi sembra ci voglia un genio per capirla, è un cimitero che ha un carattere religioso ben determinato.

Probabilmente, queste affermazioni il PD non le avrebbe fatte prima della campagna elettorale di questo Comune, perché, forse, l’esito sarebbe stato diverso. Rendetevi conto che voi vi basate su una teoria legata al fatto di non voler manifestare i simboli religiosi più importanti di questo Paese, che non si rifà al popolo, non si rifà alla gente comune, ma si rifà, probabilmente, a un’ideologia radical chic che, ormai, appartiene al vostro Partito. Basta vedere cosa è capitato con le statue che sono state coperte a causa della visita - secondo il PD - di un personaggio che poteva sentirsi offeso da queste statue, che, tra l’altro, sono capolavori dell’arte non solo di questo Paese, ma mondiale. Queste statue sono state coperte per non insultare un ospite all’interno del nostro Paese. Questo atteggiamento è veramente vergognoso.

Spero che la gente capisca che state annullando la nostra identità che, in un momento come questo, dovrebbe essere, invece, riaffermata, ovviamente pacificamente, prima che questa affermazione pacifica non avvenga più. Io quando leggo le vostre affermazioni rimango veramente basito e mi viene rabbia. Mi viene rabbia nel vedere persone che condividono una storia, una cultura e una religione come la mia che si svendono, ogni volta che si parla di questi temi, solo perché, a loro avviso, il consenso o il buonsenso passa attraverso tali questioni. Non è così. Dobbiamo dare un segnale forte di rispetto nei confronti della nostra storia. Solo se noi riusciremo a rispettare la nostra storia e la nostra cultura potremo pretendere lo stesso rispetto anche dai cittadini che arrivano qui da noi. Quando, invece, voi decidete di sottostare a un laicismo, a un illuminismo veramente estremista, date spazio alle correnti islamiche che vogliono governare questo Paese - questo è il concetto; noi tra vent’anni ci troveremo con l’Islam che vorrà governare questi territori - perché il vostro ventre molle lo ha permesso, perché la vostra politica di falsa tolleranza lo ha permesso.

Noi dobbiamo lottare insieme, come civiltà e come cultura, contro chi ci vuole imporre altri simboli e anche contro questo illuminismo culturale, sfrenato ed estremista, che vuole annullare e annichilire completamente la nostra storia e la nostra cultura. Diversamente, commetteremmo lo stesso errore della Francia, dove ha dominato l’idea che il laicismo sia la soluzione di ogni male. Come abbiamo visto negli ultimi anni, non è così. Vi assicuro che se c’è uno che non è un bravo cristiano cattolico qua dentro sono io, quindi sono l’ultimo che può parlare di questo argomento. Tuttavia, mi sento profondamente legato alla storia che rappresenta il cristianesimo per le nostre comunità e anche a ciò che rappresenta un passaggio di testimone che dobbiamo mantenere con grande forza rispetto a quello che hanno fatto i nostri avi, che si sono scontrati contro alcune civiltà per garantire a noi stessi il diritto di professare la nostra religione e per garantire a chi professa altre religioni la stessa identica cosa. Non ci dobbiamo abbassare a logiche che, invece di creare unione, distruggono e ci mettono l’uno contro l’altro.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

Non ho più iscritti in discussione generale, dopo il consigliere Calvano.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Provo ad affrontare la questione da un versante diverso rispetto a quello dal quale lo hanno affrontato il Gruppo del Movimento 5 Stelle o il collega Taruffi, del quale condivido alcune considerazioni.

Ringrazio il consigliere Foti per aver presentato questo PDL. Lo ringrazio per una ragione più soggettiva che oggettiva. La ragione soggettiva è che mi ha consentito di recuperare, nella notte e nella mattina di oggi, una parte dell’alto dibattito che si è sviluppato in questo Paese. Mi riferisco al momento in cui hanno scritto la Costituzione e anche al momento in cui sono stati rivisti i Patti lateranensi, una discussione lunga, durata decenni, che ha coinvolto esponenti di Partiti diversi tra loro, che avevano anche origini molto diverse e anche un quadro valoriale di riferimento diverso.

Lo ammetto: ho letto quelle cronache e ho ascoltato una parte degli interventi di oggi. Da un lato, ringrazio il consigliere Foti e, dall’altro, chiedo scusa. Chiedo scusa a quel dibattito, perché rischiamo di portarlo ad un livello molto più basso di quello che è stato, dal momento che ha segnato profondamente il nostro Paese. Mi riferisco alle leggi, a tutto ciò che è avvenuto nel nostro Paese e anche alle sue radici.

Non ho preparato un intervento scritto, perché abbiamo voluto ascoltare il dibattito. Nella relazione del consigliere Foti e, successivamente, nell’intervento del consigliere Fabbri trovo elementi in contrapposizione tra loro. Da un lato, colgo, nella relazione del consigliere Foti, una sorta di excusatio non petita, ossia il racconto di questo PDL per quello che non è o per come non deve essere interpretato, riconducendo, quindi, il progetto di legge all’interno di un quadro non di carattere religioso, ma di carattere civile ed istituzionale. Dopodiché, ascolto il consigliere Fabbri, il quale mi dice che, invece, parliamo di un simbolo con forte valenza religiosa e spiega dove va mostrato. Ha raccontato ciò che faceva lui in qualità di Sindaco in virtù di questa forte valenza religiosa.

Delle due l’una: o su questo aspetto c’è distonia tra coloro che sosterranno il PDL oppure l’excusatio non petita del consigliere Foti rischia di essere proprio tale e rischia di essere, in realtà, un’idea volta a presentare un progetto di legge che ha come obiettivo - su questo concordo con il consigliere Taruffi - la strumentalizzazione del confronto e delle posizioni che si assumeranno.

Giustamente, il consigliere Foti ha richiamato alcune citazioni di sentenze, piuttosto che articoli di legge. Lo farò anch’io, pur consapevole di non poter confutare dal punto di vista legislativo le cose che ha detto Foti. Gli riconosco, da questo punto di vista, una grande capacità di studio e di conoscenza, perché obiettivamente la legislazione e le sentenze in materia sono tra di loro un po’ contraddittorie. La stessa Unione europea, o la Corte dei diritti, ha detto prima una cosa e poi un’altra e anche nelle diverse sentenze ci sono interpretazioni tra loro molto diverse.

Essendo un legislatore regionale, però, non posso non partire da quello che dice il nostro Statuto; anche questo - ammetto - frutto di una bella discussione che ci fu all’interno di quest’Aula, la quale arrivò ad una mediazione che definì il preambolo del nostro Statuto e che giustamente abbiamo ripreso nella risoluzione che il Partito Democratico ha presentato.

La stessa reca che: "La Regione Emilia-Romagna si fonda sui valori della resistenza al nazismo e al fascismo, sugli ideali di libertà e unità nazionale del Risorgimento e si basa sui principi e i diritti sanciti dalla Costituzione italiana e dall’Unione europea, consapevole del proprio patrimonio culturale, umanistico, ideale, religioso e dei principi di pluralismo e laicità delle Istituzioni. Opera per affermare i valori universali di libertà, uguaglianza, democrazia, rifiuto del totalitarismo, giustizia sociale, solidarietà con gli altri popoli del mondo e con le future generazioni e per il riconoscimento della pari dignità sociale della persona, senza alcuna discriminazione per ragioni di genere, di condizioni economiche, sociali, personali, di età, di etnia, di cultura, di religione, di opinioni politiche e di orientamento sessuale".

Poi prosegue perché giustamente c’è l’articolo 2, che cita Foti. Lui cita la lettera c). Io mi permetto di citare la lettera e) che pone come obiettivo il rispetto delle diverse culture, etnie e religioni.

Non è mia abitudine citare le autorità ecclesiastiche, però ha fatto discutere e riflettere un’espressione come quella del Cardinale Scola rispetto a come si dovranno provare a modificare un po’ di abitudini all’interno delle Istituzioni scolastiche, a fronte del fatto che è cambiata la popolazione di quelle Istituzioni, come di altri luoghi, e quindi occorrerà prendere in esame questo aspetto. Lo dice Scola, non il Partito Democratico. Considero quelle parole come un contributo alla discussione e non le voglio assolutamente strumentalizzare, perché non è mia abitudine strumentalizzare le opinioni della chiesa. La ritengo una cosa estremamente sbagliata, sia quando sono opinioni che piacciono, sia quando piacciono meno.

In tutto ciò, non vado a cercare altro. Prendo come riferimento lo Statuto, la discussione che c’è stata nella revisione dei Patti lateranensi e la discussione che c’è stata a fronte del concordato. È vero, non è posto il divieto di apporre la croce. Non c’è neanche l’obbligo di apporla, lasciando alle Istituzioni e alle diverse situazioni la sensibilità di fare l’una o l’altra cosa; ed è quanto richiamiamo obiettivamente all’interno della risoluzione, indicando anche che laddove c’è una consuetudine ormai secolare di presenza non si capirebbe il motivo del suo spostamento o della sua rimozione. Anche lì, infatti, si rischia di strumentalizzare un dibattito e di portarlo su un livello che non è quello adeguato.

Non abbiamo bisogno di scontri di religione, ma di una comunità che, nelle sue differenze, sappia ritrovarsi e avere la capacità di stare insieme. Credo che se ci mettiamo a leggere, per chi ci crede, ma anche per chi non ci crede, essendo un testo utile a tutti, quello che c’è scritto nei Vangeli, è questo che troviamo: la volontà di tenere insieme la comunità all’interno delle proprie differenze.

Penso che sia questa la grande forza che c’è anche dietro un simbolo come quello della Croce e del Crocefisso. Ritengo che il messaggio cristiano sia fortemente avverso all’utilizzo del Crocefisso come strumento di scontro politico. Questa strumentalizzazione non serve a nessuno, né a coloro che si sentono cristiani nell’animo, né a coloro che magari lo sono e non lo praticano interamente, né a coloro che magari non lo sono e non lo vogliono essere.

Lo dico anche a Foti: credo che più che interrogarci su come e dove esporlo, chi sente e crede nel messaggio cristiano dovrebbe chiedersi come portarla la croce. Il PD non intende insegnarlo a nessuno, perché nessuno di noi, utilizzando metafore evangeliche, scaglierebbe la prima pietra e nessuno di noi si sente il buon samaritano. Non intendiamo insegnarlo a nessuno, ma non ci sentiamo neanche in dovere di prendere lezioni.

Guardate, quando qualcuno vuole insegnarmi dove va messo il Crocifisso, ma il giorno prima era pronto a dire che se c’era un bambino su un barcone, lo si poteva lasciare in mezzo al mare, credo che dica una cosa che è tutt’altro rispetto a ciò che c’è dietro il simbolo del Crocefisso, dietro i suoi valori. Penserei più a quei valori e alla necessità di portarli dentro di noi, nella nostra azione, tutti i giorni, piuttosto che a fare una discussione sterile se esporre o meno quella croce.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Non ho più iscritti in discussione generale. Procediamo con la discussione sui singoli articoli. Il relatore vuole avere la parola?

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Signora presidente, innanzitutto, se mi è consentito, vorrei capire le ragioni per le quali ogni e qualsiasi atto che parte dall’opposizione è strumentalizzazione e ogni e qualsiasi dabbenaggine sostenuta dalla maggioranza è un atto rivoluzionario che merita rispetto.

Non risponderò ai colleghi del Movimento 5 Stelle, che ovviamente sono in cerca di un quarto d’ora di celebrità; per loro "Quarto" è già una parola che andrebbe cancellata dal vocabolario, perché evoca vicende tragiche politicamente.

Non dirò al collega Taruffi dei costi della politica, perché quello che costa la sua Presidente della Camera, in termini di fotografia, al bilancio della Camera, già giustifica il fatto che dovrebbe uscire dal Sel.

 

(interruzioni)

 

Sei è stato eletto lì. Cambia dizione di Gruppo, puoi farlo a termini di Regolamento. Non penso che parlare di un tema sul quale sistematicamente sono chiamati a pronunciarsi amministratori con i quali dovremmo avere un rapporto, ma soprattutto legislatori, quali noi dovremmo essere, sia un costo. La cosa vera che costa a questo Paese è l’ignoranza, non la politica.

Vorrei anche domandare: quale strumentalizzazione politica c’è dietro questo progetto di legge? Il chiedere, né più né meno, che ciò che non è vietato possa entrare a far parte dell’ordinamento regionale.

Qual è il significato di un progetto di legge, giurista Calvano? L’excusatio non petita o il fatto di introdurre norme nuove? Per introdurre norme nuove, bisogna innanzitutto dimostrare che quelle norme sono compatibili con i vari tipi di ordinamento, da quello comunitario, a quello statuale, a quello regionale, sicché non vi è alcuna excusatio non petita.

Peraltro, vorrei sapere se invece non appartenga a voi il pregiudizio dell’accusatio manifesta propria dell’ordine del giorno che avete sottoscritto, laddove si cita un articolo dello Statuto, per arrivare poi a negare la possibilità, che quello Statuto garantisce, di presentare proposte di legge perché diventano di strumentalizzazione politica.

Tutte le leggi hanno un fine che nasce dalla politica. Il problema è se sono leggi che perseguono un fine istituzionale, o un manifesto politico. Di leggi manifesto siete specialisti.

Quante volte si è discusso in queste sedi di fecondazione eterologa? Quante volte in queste sedi si è discusso persino di politica internazionale, collega Taruffi, quando non c’è una competenza della Regione sul punto? Quante volte, collega Calvano, i Consigli comunali si sono avvinghiati nel discutere se la zanzara ammazzata in Vietnam era colpa di un fascista marines?

Questo è il dibattito politico-istituzionale legittimo e svolto alla luce del sole. Non c’è nessuna excusatio. Ho svolto un intervento da relatore, come al relatore si deve, perché l’Assemblea ha il diritto-dovere di sapere. Visto che non avete potuto applicare in questa sede l’articolo 92, perché vi è stato impedito di farlo, e per la prima volta dovete pronunciarvi non sul metodo, ma sul merito.

Sotto il profilo del merito, posso accettare che il consigliere Calvano dica che non lo condividono. Il giudizio soggettivo fa parte di tutti i progetti di legge. Ciò che però non si può dire è che vi sia un livello al ribasso su queste discussioni, perché se paragoniamo il mio intervento a quello dei miei contraddittori, caro collega Calvano, poco se mi valuto, molto se mi confronto.

Il consigliere Taruffi ha voluto dimostrare ad abundantiam la superiorità morale di quella che era la sinistra. Non è un tema di quest’Aula. Quanti temi abbiamo trattato in quest’Aula senza avere competenze per materia? Questo tema ha competenza per materia: prima a scuola e poi in Consiglio regionale, perché se ci si iscrive all’università senza aver fatto le elementari, si fa poca strada.

Penso che il tema sia delicato e che nessuno abbia voluto strumentalizzarlo, a meno che qualcuno non pensi, consigliere Taruffi, che ho organizzato la presentazione di questo progetto di legge che, se andate a vedere, reca il n. 14, e la sua calendarizzazione.

Peraltro, viene calendarizzato solo perché scadono i termini di sei mesi entro cui la Commissione doveva discutere il progetto medesimo, alla vigilia della fondamentale decisione assunta dal Consiglio comunale, in provincia di Bologna, laddove si è detto: "Niente croce sulla parte nuova del cimitero".

Sì, è vero, in concorso con altri, a partire dal Sindaco di quel paese, ho organizzato tutto ciò perché potessi avere uno spazio di tipo mediatico. È stato un lavoro duro. Ci incontravamo la notte, di fronte al bar, chiuso rigorosamente e con le imposte tutte sigillate, ma dalle quali l’occhio vigile poteva sempre vedere, per dire: "Devo andare in Consiglio regionale il giorno dopo che c’è stato questo per creare il caso". Solo una fantasia malata può pensare a ciò. I fatti ci dicono altro, ossia che se delle vicende se ne occupa la Corte di giustizia europea, o la Corte europea dei diritti dell’uomo, o se ne occupa per quindici o sedici volte il Consiglio di Stato con dei pareri, o l’Avvocatura di Bologna con dei pareri dello Stato, o i TAR di tutta Italia, forse è un tema che attiene al dibattito politico e istituzionale; oppure è solo la bieca e reazionaria propaganda delle forze che, ancora oggi, propagano il bene, ma in realtà pensano al male che voleva essere in questa sede, come gesto di sfida suprema?

Nessuno di noi ha mai pensato a questo e le interpretazioni su questa proposta di legge, come ce le ha il consigliere Calvano, ce le può avere il consigliere Fabbri. Peraltro, vorrei far presente che non spetta a questo consesso, come è noto - se non in termini di interpretazione autentica, e solo perché è retroattiva - interpretare il senso dei discorsi di questo o di quello.

Mi limito soltanto a dire che nessuno ha voluto rispondere ad un quesito molto più semplice: volete o non volete questo simbolo all’interno del palazzo della Regione? Non nascondetevi dietro a un dito: la legge, non la legge, Foti, la strumentalizzazione, la reazione, la propaganda, i giornali. Siamo pratici. Lasciamo perdere questa norma di legge.

Lo volete o non lo volete? Per affiggerlo nella mia stanza, che non è mia, ma è quella assegnata dalla Regione, dove tutti mettete manifesti politici, quasi fosse un luogo privato e non pubblico, per rispetto all’istituzione che mi ospita, se non ho prima l’autorizzazione di poterlo apporre, non lo metto il Crocefisso. E se tutto ciò è vero, mi spiegate perché devo fare una richiesta quasi di soppiatto, facendomela autorizzare ancora più di soppiatto, anziché alla luce del sole? Questo era l’argomento.

È inutile che ironizziate, perché se andaste negli ospedali sapreste che questi contengono nelle loro strutture anche delle chiese antiche, all’interno delle quali, spesso e volentieri si impartisce l’ultimo saluto ai de cuius.

Allora, cosa facciamo? Isoliamo tutti quei luoghi dai patrimoni della sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna? Diciamo che rinunciano a quel patrimonio, perché a noi, in modo ipocrita, ci va bene se ci sono, ma se dobbiamo dire che per legge ci sono, non vanno più bene? È il tema tipico della doppia verità di staliniana memoria.

Siamo sempre lì. C’è solo la doppia verità. Non ci può essere una scelta coerente. Io non volevo strumentalizzare niente e nessuno, a tal punto che non ho mai chiesto la calendarizzazione del tema in Commissione, che voi, così attenti a questo dibattito, non avete mai sollecitato.

Penso che non sia un tema di strumentalizzazione politica. Vorrei sapere cosa c’è oggi all’ordine del giorno della Camera, a proposito della strumentalizzazione politica, o al Senato. Quello non è un tema di strumentalizzazione politica, ma è un tema notorio di diritti.

Se una parte politica, nelle leggi, mette il suo pensiero è strumentalizzazione politica; se una parte politica, nelle leggi, mette il peggio della legislazione europea, ovviamente si conforma ai principi della legislazione europea.

Quindi, prendo atto delle opinioni espresse. Respingo soltanto un’accusa: quella di strumentalizzazione politica, perché è una tesi che può sostenere soltanto chi non mi conosce, né politicamente, né personalmente. Potrei farvi vedere le fotografie di molti di voi che, soprattutto in campagna elettorale, entrano ed escono dalle sacrestie a tutte le ore del giorno, a proposito di strumentalizzazione politica.

Molti improvvisamente ricordano che esiste don Gianni Plessi. Ci siamo? No, perché se volete fare a braccio di ferro dovete mangiare degli spinaci. Molti non hanno timore di scrivere, magari in campagna elettorale, tante buone parole sui giornalini parrocchiali. Io, mi dispiace, ma sono vergine. Mai fatto. Ed è per questo che la presente proposta di legge non ha alcuna rilevanza sotto il profilo della strumentalizzazione politica.

Se la Conferenza dei capigruppo mi avesse chiesto di discuterla fra due mesi non avrei avuto timore di farlo. Se me l’aveste calendarizzata fra otto mesi, non avrei obiettato nulla. Non ho bisogno di questi temi per fare campagna elettorale. Sono altri che devono utilizzare la piazza per dimostrare che, posto che non hanno più un’anima, hanno almeno un corpo.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Ricordo che la discussione generale è terminata, come ha detto la presidente prima, però i consiglieri possono intervenire in discussione generale e in dichiarazione di voto sugli articoli.

 

(interruzioni)

 

Le do la parola, consigliere Fabbri. Le dico solo che può intervenire all’interno della discussione generale sugli articoli della proposta di legge.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Solo un chiarimento per cercare di orientare il mio Gruppo su come votare la bellissima risoluzione del Partito Democratico che è stata presentata oggi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Fabbri, quindi l’intervento è sull’ordine dei lavori.

 

FABBRI: Lo faccio dopo?

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, adesso, ma sull’ordine dei lavori.

 

FABBRI: Sì, perché non ha risposto il primo firmatario e neanche il segretario del Pd Calvano. Quando c’è scritto: "Ritiene che nei luoghi dove, per significato, opportunità e tradizione, tali simboli hanno una plurisecolare presenza ne venga garantita in ogni caso la continuità", ci si riferisce anche ai cimiteri tipo quello di Casalecchio, oppure no?

Lo chiedo solo per essere pratici, perché relegare questa discussione al fatto che il PD locale decide quello che gli pare, con un’affermazione di questo tipo, secondo me è un po’ semplice.

Siccome sono già abituato che altre volte, quando abbiamo sollevato delle questioni, magari anche più importanti, come quella di Brescello, in cui ci veniva detto che si trattava del sindaco, quindi di scelte locali, che non c’entrava niente l’indagine sulla mafia e dopo un anno e mezzo il sindaco si è dimesso, volevo capire se l’atteggiamento del PD, su un caso così puntuale e particolare, va a intervenire anche sulle scelte che il PD ha fatto a Casalecchio.

Dato che il cimitero è plurisecolare, volevo capire se partiva un’azione da parte di questa Regione, una volta che viene votata questa risoluzione, nei confronti dell’Amministrazione comunale di Casalecchio. In base a quello riesco a capire che cosa può votare o meno il mio Gruppo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Fabbri.

Apro la discussione generale sull’articolo 1.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. La mia è una dichiarazione complessiva, per esprimere il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia al progetto di legge presentato dal collega Foti.

Con un certo rammarico rilevo alcune dichiarazioni che sono state svolte dai colleghi della sinistra, che hanno reputato - ho sentito testualmente - inutile affrontare questi temi. Credo che in questa parola, inutilità, ci sia lo iato profondo che esiste fra le categorie del politico, senza scomodare Carl Schmitt, che esiste nella destra e nella sinistra.

Tutto ciò che afferisce all’identità di una patria, una nazione o un popolo per noi non potrà mai essere inutile. Invece, il riferimento all’inutilità, compiuto da chi evidentemente ha fatto di una logica relativista e secolarizzante il proprio impegno legittimo, ma che evidentemente non può essere da noi condivisa, porta a una dichiarazione di inutilità di quei tratti di identità, che invece per noi vanno rimarcati ed evidenziati. Questo assunto implica che su determinati valori, che reputiamo non negoziabili, il dibattito politico non possa marginalmente essere interessato, ma che al contrario fondi le reciproche e rispettive azioni.

Credo sia importante in questo senso recare un esempio. Sul DDL Cirinnà, che si sta svolgendo attualmente e su cui ognuno ha le proprie e reciproche posizioni, reputiamo inconcepibile che una forza che si richiama a valori cattolici come NCD possa continuare a sostenere un Governo, laddove esso, affermando il proprio radicamento nel contesto cattolico, dica che - e lo porto come esempio, non per ampliare il tema del dibattito - non essendo tema afferente all’azione e al programma di Governo, ognuno ha la coscienza libera.

È proprio su quei temi, su quei valori, su quei principi che devono segnare il punto d’incontro tra coalizioni e movimenti e che distingue la posizione rispetto a questa o a quell’azione programmata. Nel mio modo di vedere, se non c’è una condivisione rispetto al concetto di famiglia, non può esserci neanche sulle politiche economiche, sulle politiche europee, sulle politiche trasportistiche o sulle politiche di immigrazione.

Dico questo perché nella risoluzione del Partito Democratico si auspica che certi temi vengano trattati con delicatezza e capacità di ascolto reciproco. Credo che questo sia alla base della democrazia e che non sia opportuno segnarlo in una risoluzione.

La delicatezza dei temi che ci sono stati affidati dagli elettori nel momento di rappresentanza democratica che svolgiamo e l’ascolto reciproco che, anche se nel duro scontro, a volte si realizza e che riserviamo ai nostri dialoghi, dovrebbero essere scontati per tutti i temi, non per quelli che afferiscono al tema religioso.

Anche se in quelle due righe, che io leggo e che recano: "Nei luoghi dove per significato, opportunità e tradizione tali simboli hanno una plurisecolare presenza", è chiaro che si prendono le distanze rispetto a quelle vicende che qualcuno ha inteso come strumentalizzate dal collega Foti. Su questo mi permetto di dire una cosa. Ho visto il collega Foti in quelle rarissime occasioni in cui ha deciso di strumentalizzare qualcosa e vi garantisco che non lo fa in questo modo. Tiene nell’angolo ben fermo il proprio avversario e decide lui quando ne esce. Non è certamente su questi temi che il collega Foti va a svolgere strumentalizzazioni, anche perché lo avrebbe fatto con una sfera di cristallo immaginando che si potesse arrivare oggi a questo dibattito.

Comprendo la vis polemica dei colleghi del Movimento 5 Stelle, meno quella di altri, ma se iniziamo a imprimere, con un bollo di inopportunità, inutilità, perdita di tempo, spreco di risorse e inadeguatezza, l’azione e ciò che ne postula, ovvero che cosa può entrare in Aula, oppure no, iniziamo a scendere un crinale che francamente penso potrebbe portare poco in là anche le produzioni legislative che l’Assemblea a volte si trova ad affrontare.

Quindi, ribadendo il voto favorevole, perché tra l’altro mi ritrovo perfettamente nelle disposizioni del progetto di legge, l’invito che mi permetto sommessamente di rivolgere è: non accusiamo gli altri di fare cose inutili, altrimenti rischiamo che ogni sessione di Assemblea debba aprirsi con una dichiarazione di inutilità reciproca, che però sono convinto sposterebbe prevalentemente il proprio baricentro a sinistra.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bignami.

Se nessun altro chiede di intervenire in discussione generale sull’articolo 1, apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Sostituisco i consiglieri Sassi e Sensoli con i consiglieri Zappaterra e Delmonte nelle funzioni di scrutatori.

Il consigliere Foti ha chiesto il voto elettronico.

Metto in votazione, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi, l’articolo 1.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

35

Assenti

15

Votanti

35

Favorevoli

10

Contrari

25

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 1 è respinto.

Chiedo una delucidazione al consigliere Foti. La votazione elettronica è per tutti e tre gli articoli e per tutta la legge?

 

(Il consigliere Foti conferma la richiesta di votazione elettronica su tutto)

 

Passiamo all’articolo 2.

Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi, l’articolo 2.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

36

Assenti

14

Votanti

36

Favorevoli

12

Contrari

24

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 2 è respinto.

Articolo 3. Apro il dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi, l’articolo 3.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

37

Assenti

13

Votanti

37

Favorevoli

12

Contrari

25

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 3 è respinto.

Passiamo ora alla dichiarazione di voto sull'intero progetto di legge e sulla risoluzione oggetto 2076, a firma - li rileggo perché si sono aggiunti alcuni consiglieri - dei consiglieri Caliandro, Calvano, Boschini, Soncini, Rontini, Francesca Marchetti, Lori, Mori, Paruolo, Poli, Bagnari, Ravaioli, Iotti, Bessi, Sabattini, Serri e Campedelli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Volevo intervenire sull’ordine dei lavori, presidente.

Chiedo in merito a quale articolo del Regolamento o dello Statuto possiamo discutere una risoluzione in abbinamento a un PDL e non a un ordine del giorno, come si è fatto fino ad oggi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La motivazione è semplicemente che più volte sono state abbinate delle risoluzioni a dei progetti di legge in altri provvedimenti, in questa legislatura. Quindi, anche in questo caso, si è accettata una risoluzione in abbinamento al progetto di legge.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Non ho nessuna difficoltà a ricordare il precedente. Peraltro, per le vie brevi, l’avevo già detto al consigliere Delmonte. Rimane però il fatto che non possiamo, per il futuro, continuare ad organizzare i nostri lavori solo sui precedenti.

Continuo a ripetere: o la norma c’è, o non possiamo continuare a praticare un diritto innovativo. Tra l’altro, erano tutte mozioni del PD quelle che sono state collegate a progetti di legge.

Lei conosce la differenza che c’è tra ordine del giorno e risoluzione. Il primo attiene al progetto di legge votato e la risoluzione, come il caso dimostra, attiene soltanto all’argomento, che è una cosa leggermente diversa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Come abbiamo discusso anche in altre occasioni in Ufficio di Presidenza, finché non si mette mano definitivamente al Regolamento - purtroppo è iniziata così la legislatura e sono d’accordo con il consigliere - non possiamo fare altrimenti.

Apro le dichiarazioni di voto sulla risoluzione e sul progetto di legge.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Ripeto, per capire cosa votare vorrei sapere dal PD, che ha presentato questa risoluzione, se il caso di Casalecchio si annovera all’interno della seconda frase dopo "ritiene", altrimenti non so che significato abbia.

Siccome c’è anche il consigliere Caliandro che è bolognese, che fa parte di questa Provincia e che è il primo firmatario, chiedo se riesce a dirmi se il PD a Casalecchio ha fatto bene o male, e se rientra in questa risoluzione tale caso. È presente anche la stampa bolognese e spero che segni ciò che dice il consigliere Caliandro in merito al caso di Casalecchio. Insomma, mi farebbe piacere capire per cosa votare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Fabbri.

Non è ruolo della Presidenza indicare una risposta alla parte a cui lei ha chiesto, quindi se la parte vuole rispondere è diritto; se non vuole farlo, è altrettanto nel diritto della parte proponente l’oggetto.

 

FOTI: Chiedere è lecito, rispondere è cortesia.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Non vorrei aprire un dibattito su questo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. La discussione sul progetto di legge presentato dal consigliere Foti ha offerto la possibilità di discutere di un tema che, con molta franchezza, avremmo evitato di trattare in quest’Aula, non foss’altro in definitiva per cercare di tenere fede allo Statuto di questa Regione.

Lo diceva prima il Segretario del mio partito Calvano. Questa Regione ha scelto di fare sintesi, nel suo preambolo, ma anche nell’articolo 2, della cultura che anima queste sale. Lo dico perché l’articolo 2 del nostro Statuto, al comma 1, lettera e), pone come obiettivo il rispetto delle diverse culture, etnie e religioni, che è, perdonatemi, la stessa base di ragionamento - e qui rispondo al consigliere Fabbri - che ha stimolato la riflessione mia e della consigliera Prodi, che mai ci saremmo immaginati di discutere oggi di questo tema, nel rievocare l’editto di Saint-Claude, che probabilmente conoscerete. È del 1804 e dunque gli amanti del Codice napoleonico sicuramente lo ricorderanno. Ebbene, la risposta rispetto alla vicenda di Casalecchio, così come tutte le altre risposte, la troverete in tale editto.

Siccome vi siete ispirati al rispetto e anche alla filosofia del rispetto dei sepolcri, vi rimandiamo a quel carme dei sepolcri in cui il Foscolo parla dell’ombra dei cipressi, dove c’è il rispetto per le religioni e per le culture che questa Regione vuole osservare.

Pertanto, non siamo noi a dire, né potremmo farlo, dove i simboli religiosi vanno apposti. Non siamo noi a togliere i simboli religiosi, ma soprattutto vorremmo che tutti i defunti potessero riposare in pace. Inoltre, parafrasando qualcuno che conoscerete, cioè la livella di Totò, pensiamo che di queste fesserie se ne possono occupare solo i vivi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Intervengo per dichiarazione di voto.

Ovviamente il nostro voto sulla risoluzione sarà contrario. Me l’aspettavo che il consigliere Caliandro non rispondesse alla mia domanda.

Non sono mai stato bravo in italiano. All’esame di maturità al liceo ho portato fisica e lettere. Mi hanno chiesto "I Sepolcri" e mi hanno abbassato il voto di cinque o sei punti, però, come dice il presidente Bonaccini, al netto di questo, se andiamo a rispondere ai cittadini che devono andare a seppellire i loro defunti nel cimitero di Casalecchio che devono leggere I Sepolcri perché l’ha detto il consigliere Caliandro in Consiglio regionale, rimangono un po’ straniti.

Credo che invece un partito serio dovrebbe prendere provvedimenti nei confronti di queste cellule impazzite che amministrano in giro per l’Emilia-Romagna e riconfermo la nostra contrarietà a questa risoluzione folle, a nostro avviso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Per annunciare ovviamente il voto contrario del nostro Gruppo sul progetto di legge e l’astensione sulla risoluzione, solo e semplicemente perché, come ho detto nell’intervento precedente, riconosciamo nella risoluzione lo spirito di non voler aprire dibattiti su un tema che meriterebbe un altro approccio.

Ho definito la discussione di questa mattina, in apertura del mio intervento, ed è stato poi ripreso da altri, come una discussione della quale si poteva fare a meno. Ribadisco che trovo legittimo che ogni consigliere regionale avanzi proposte delle nature che competono a questa Regione e penso che sia altrettanto legittimo che ciascun consigliere esprima il proprio parere fino in fondo su quello che viene presentato, senza che questo mini nessun tipo di correttezza di rapporto istituzionale.

Ciò detto, il consigliere Foti è molto attento a tutte le procedure e agli atti. Lo invito a segnalarmi eventuali iniziative assunte dal nostro Gruppo che non fossero relative a competenza di questa Regione. Soprattutto, siccome è bene che ci rispettiamo fra di noi e nel rapporto che deve intercorrere tra i vari Gruppi, non ho certo pensato che ci fossero chissà quali strani meccanismi dietro la presentazione di questo progetto di legge che è arrivato casualmente oggi in Aula, dopo quello che è successo nei giorni scorsi a Casalecchio.

Rimango convinto del fatto che certi temi vengano utilizzati e sollevati con un certo grado di strumentalizzazione. Riporto mia personale esperienza, che sicuramente non è esaustiva, però con tante persone che operano nel mondo cattolico e che hanno anche ruoli all’interno della chiesa mi ci confronto e ci confrontiamo tutti; io non sono credente, ma questo non significa nulla. Ebbene, dal confronto con queste persone, per il ruolo che ricopro, spesso mi vengono chiesti interventi su come potenziare i servizi sociali, o i centri di accoglienza. Su alcune cose ovviamente non sono d’accordo, ad esempio aumentare le risorse per le scuole paritarie. Insomma, le discussioni sono tante, ma non c’è mai stato nessuno che mi abbia chiesto di occuparmi, o di discutere, della necessità di affiggere o meno il Crocifisso.

Questo lo dico in chiusura perché, spesso e volentieri, si affrontano le discussioni un pochino in modo caricaturale, anche attribuendo significati e volontà e chi quei significati e quelle volontà non li ha.

Penso che tante volte - parlo da non credente - dal mondo cattolico e da chi crede si impari molto soprattutto nell’azione, più che con le parole. Quello è un mondo che mi interessa molto perché lì ci sono dei valori importanti e credo che la difesa di quei valori si pratichi molto di più con azioni concrete e con un determinato approccio rispetto al mondo, che non con una discussione che, dal mio punto di vista, non aggiunge e non toglie nulla, se non passare un’ora e mezzo in quest’Aula.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Presidente, intervengo solo per dire che voterò contro la risoluzione del Partito Democratico perché, oltre ad aver letto Foscolo, ho letto anche Thomas Grey Elegy written in a country churchyard, versi 33 e 36 che consiglio al collega Caliandro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti

Ha chiesto di parlare il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Intervengo solo per chiedere il voto elettronico e per ricordare al consigliere Taruffi, che ha appena dichiarato all’Aula che, in quanto non credente…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Pettazzoni, se lei interviene…

 

PETTAZZONI: Posso chiedere solo il voto elettronico? Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Non può intervenire sulla discussione o sulla dichiarazione di voto fatta…

 

PETTAZZONI: Conferirò con il consigliere Taruffi in privato.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 2076, a firma dei consiglieri Caliandro, Calvano, Boschini, Soncini, Rontini, Francesca Marchetti, Lori, Mori, Paruolo, Poli, Bagnari, Ravaioli, Iotti, Bessi, Sabattini, Serri, Campedelli, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

35

Assenti

15

Votanti

35

Favorevoli

21

Contrari

12

Astenuti

2

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione è approvata.

Procediamo alla votazione del progetto di legge oggetto 14, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

34

Assenti

16

Votanti

34

Favorevoli

12

Contrari

22

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): Il progetto di legge è respinto.

 

OGGETTO 1807

Delibera: «Proroga del Programma triennale per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare approvato con deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 140 del 24 settembre 2013.» (Proposta della Giunta regionale in data 14 dicembre 2015, n. 2093) (58)

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora alla proposta recante: "Proroga del programma triennale per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare approvato con deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 140 del 24 settembre 2013 (delibera di Giunta n. 2093 del 14.12.15)".

Si procederà come segue: discussione generale, dieci minuti per ciascun consigliere; dichiarazione di voto: cinque minuti per Gruppo e votazione per alzata di mano. Su questa proposta insistono tre emendamenti, a firma Bertani, Sensoli e Gibertoni.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare la consigliera Lori. Ne ha facoltà.

 

LORI: Grazie, presidente. Parto con un po’ di storia, che credo sia utile ad inquadrare sostanzialmente i motivi per cui, con la delibera approvata dalla Giunta regionale, si chiede quest’anno di proroga. La legge regionale n. 29 del 2002 "Norme per l’orientamento…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Lori, le chiedo perdono.

Chiedo ai consiglieri che hanno intenzione di uscire dall’Aula di farlo in silenzio, per rispetto alla consigliera Lori che sta parlando. Grazie.

 

LORI: Grazie, presidente. Come dicevo, la legge regionale n. 29 del 2002 "Norme per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare e per la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva" ha la finalità, in coerenza con le vigenti norme nazionali e comunitarie, di promuovere l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare, nonché la qualificazione dei servizi di ristorazione scolastica.

In particolare, questa norma favorisce l’educazione al consumo consapevole, attraverso la comprensione delle relazioni esistenti tra sistemi produttivi, consumi alimentari e ambiente, nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile; l’adozione di corretti comportamenti alimentari e nutrizionali, attraverso la conoscenza ed il consumo di prodotti alimentari ed agroalimentari, ottenuti nel rispetto della salute e dell’ambiente o legati alla tradizione e alla cultura del territorio regionale; la diffusione dell’informazione sugli aspetti storici, culturali e antropologici, legati alle produzioni alimentari e al loro territorio d’origine.

La Regione definisce il programma per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare, coordina le attività realizzate dalle Province e fornisce supporti di dimensione regionale necessari per il loro efficace svolgimento. Favorisce inoltre l’accesso alle informazioni in materia di produzione e consumo alimentare da parte dei cittadini e delle loro forme associative, anche attraverso appropriate iniziative di comunicazione, ricercando la collaborazione con associazioni dei consumatori accreditate.

Promuove inoltre percorsi di educazione alimentare in ambito scolastico e nelle aziende agricole e alimentari aderenti ai programmi della Regione, intesi a sviluppare in modo coordinato attività didattiche, formative ed informative.

La Regione promuove inoltre collaborazioni con università e istituti specializzati, percorsi formativi e di aggiornamento professionale, rivolti ai soggetti operanti nel campo della ristorazione, dell’alimentazione e dell’educazione alimentare.

Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, approva il programma triennale per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare, definendo le linee di orientamento dei consumi ed educazione alimentare.

Le modalità di intervento, che sono sempre declinate nella legge regionale n. 29, prevedono una serie di collaborazioni. Quindi, viene specificato nella norma anche questo aspetto.

Alle Province - dice la norma - sono affidate funzioni concernenti l’attuazione degli interventi di orientamento dei consumi ed educazione alimentare a livello locale, attraverso azioni realizzate nell’ambito del coordinamento con i servizi di igiene degli alimenti e della nutrizione, istituiti presso le unità sanitarie locali e con i Comuni e le associazioni di consumatori accreditate. Per far questo, alle Province sono riconosciute apposite risorse finanziarie.

È poi istituita una Commissione regionale di coordinamento, che vede in campo tutti i soggetti citati, compresi i referenti delle aziende sanitarie. A questa Commissione, oltre a un’attività di monitoraggio e controllo, è attribuita la funzione di formulare proposte per la definizione dei programmi, sia a livello regionale che locale.

Molto forte è quindi il tema della qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva, in particolare per favorire il consumo di prodotti provenienti da coltivazioni biologiche integrate e prodotti tipici e tradizionali. La norma prevede proprio la definizione di specifiche modalità per quanto riguarda le forniture. Una legge, la n. 29, che quindi è importante e che, già al momento della sua approvazione, raccoglieva e organizzava esperienze presenti sui territori.

Molto tempo fa, intorno agli anni 1995-1996, ho partecipato attivamente a un lavoro promosso proprio dall’Assessorato Agricoltura della Provincia di Parma, in collaborazione con la ASL e, all’interno di questo tavolo, venivano già proposti progetti di promozione e sensibilizzazione relativamente a prodotti tipici, BIO e soprattutto legati al loro inserimento nella ristorazione scolastica. È una sensibilità, quella ripresa nel 2002 con la norma, che viene da lontano e soprattutto da esperienze molto legate ai territori.

Solo a titolo di parziale informazione, le attività svolte da settembre 2014 a dicembre 2015, quindi quelle più recenti, in tema di orientamento dei consumi ed educazione alimentare, sono state tante a livello regionale e anche sui territori. Ne cito alcune.

Tra le attività rivolte alle scuole: per le scuole primarie, il gioco didattico interattivo Food Explorer, in cui sono visualizzati gli elementi cardine della filiera alimentare dei prodotti tipici regionali, come stimolo al consumo critico e alla riflessione sulle dinamiche di origine, trasformazione, conservazione e distribuzione degli alimenti. Questo progetto è stato presentato ad Expo a settembre 2015 e veicolato a tutte le scuole primarie dell’Emilia-Romagna. È un software scaricabile gratuitamente attraverso le pagine web regionali.

Per le scuole secondarie, è stato invece istituito un concorso "Io amo i beni culturali" con una sezione specifica sull’agricoltura. Questo progetto è stato realizzato in collaborazione con l’IBC, l’Ufficio scolastico regionale. Per l’edizione 2014 e l’edizione 2015, è stato realizzato un seminario per gli insegnanti e le classi vincitrici del concorso, un’iniziativa di valorizzazione dei prodotti agroalimentari regionali e una pubblicazione per le scuole, con abstract in inglese, in visita ad Expo.

Tra le attività rivolte a operatori e cittadini, l’iniziativa Fattorie aperte che si è realizzata nel 2015, nella sua diciassettesima edizione, volta a far conoscere il mondo agricolo, le produzioni agroalimentari e le tecniche produttive. In quest’ultima edizione sono state registrate oltre 20.000 presenze.

È stata poi organizzata la giornata dell’alimentazione in fattoria che si realizza ogni anno nel mese di ottobre, con varie iniziative, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione.

Sulle mense, c’è il Progetto Mense Bio, un’attività che si concluderà a breve, entro marzo 2016. È un servizio informativo e di supporto agli agricoltori biologici, agli operatori dei servizi mensa, ai genitori di bambini utenti delle scuole dell’Emilia-Romagna, per favorire l’incontro tra domanda e offerta di prodotto bio per la ristorazione collettiva, rispondere a quesiti, emettere certificati di mancata reperibilità dei prodotti. L’obiettivo generale, come è evidente, riguarda la qualificazione dell’offerta alimentare scolastica, naturalmente con una modalità che nel tempo si è via via strutturata.

C’è stata inoltre la partecipazione attiva, da parte dei funzionari dell’Assessorato Agricoltura, al gruppo di lavoro Intercenter per la predisposizione del capitolato per l’acquisto di derrate per la ristorazione collettiva pubblica, convenzione alla quale potranno aderire i Comuni, con vantaggi economici ed organizzativi.

Sono state poi predisposte misure a favore dell’attività di educazione alimentare e alla sostenibilità allo sviluppo delle fattorie didattiche, nell’ambito del nuovo programma di sviluppo rurale. È stata inoltre implementata la pagina web.

Con la delibera oggi in discussione, su cui si è espressa tra l’altro la Commissione competente, si intende prorogare di un anno il programma per l’orientamento ai consumi e l’educazione alimentare previsto per il triennio 2013-2015, a tutto il 2016.

L’attuale situazione organizzativa, che vede il trasferimento del personale del settore agricoltura, prima dipendente delle Province, alla Regione, se da un lato impone la definizione di un nuovo assetto organizzativo; dall’altro necessita della dovuta attenzione a tutte quelle attività, avviate nel tempo, che non possono certo vedere una battuta d’arresto che rischierebbe di compromettere azioni e progettualità in corso, mettendo di fatto in crisi un sistema spesso capillare di progetti e relazioni costruiti nel tempo, in vari ambiti.

Ne sono un esempio la partecipazione attiva delle aziende agricole al progetto Fattorie Aperte, i molti progetti, già presenti nei programmi dell’offerta formativa delle scuole, i benefici che anche le Amministrazioni pubbliche, in particolare i Comuni possono trarre dal lavoro fatto per i bandi di ristorazione scolastica e altro. È quindi necessario un tempo che consenta di fare una riflessione e soprattutto non interrompere le attività.

Nella Commissione - questa è una sottolineatura che faccio molto volentieri - sono emersi spunti interessanti e sicuramente un interesse ad approfondire quella che sarà la rendicontazione dell’attività fatta con il piano triennale che si concluderà, con questa proroga, alla fine dell’anno in corso, che auspichiamo possa essere utile anche per raccogliere contributi, proprio per adeguare e aggiornare la futura programmazione triennale.

Detto questo, naturalmente mi auguro che vi possa essere condivisione sull’approvazione di questo che è un atto semplice. Ho fatto un po’ di storia e l’ho tenuta anche un po’ lunga, ma in realtà la proroga diventa veramente un atto necessario per potersi prendere il tempo che serve per una riflessione approfondita e l’organizzazione dei servizi che come tutti sappiamo sta avvenendo, ma ha bisogno ancora di un po’ di tempo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Lori.

Aveva dieci minuti e quindi è rimasta esattamente nei tempi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Non mi ero iscritto a parlare. Ho visto l’orario… Chiedo scusa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ha dieci minuti. Male che vada sforiamo di cinque minuti, quindi le lascio tutto il tempo…

 

BERTANI: Guardavo il tabellone che indica un altro orario.

La delibera, come già accennato, propone la proroga del programma triennale, motivandola con l’esigenza di completare il processo di riordino per quanto riguarda le Province, però in realtà all’interno del programma il discorso Province era marginale, ed essenzialmente atteneva alla suddivisione delle risorse.

A noi quello che sarebbe piaciuto, e già l’abbiamo già espresso in Commissione, sarebbe stato avere intanto un rendiconto degli esiti di questo programma. La consigliera Lori ci ha fatto un elenco che, così approfondito, non era stato presentato neanche in Commissione. La prossima volta magari ci piacerebbe conoscerlo tutto nella sua completezza.

All’interno del programma c’erano importanti obiettivi e novità che si introducevano, come quello di cominciare a pensare, sia nelle scuole, che negli ospedali, oppure nelle case di riposo, di prevedere una percentuale di biologico fino al 100 per cento.

Sicuramente è giunto il momento di capire se le affermazioni per cui i tempi erano maturi nel 2013 hanno dato frutti; se i bandi che sono stati emessi tengono conto di questo indirizzo che era stato dato; quanto fino ad oggi, tramite i bandi di Intercenter, si sia arrivati a quegli obiettivi. Adesso si è parlato di un gruppo di lavoro che ha lavorato, però erano ancora programmazione del 2013-2015.

Peraltro, il nuovo programma deve proprio partire da questa esperienza. Invece, il programma, così come era impostato, soprattutto nella parte attuativa, a noi sembra che fosse declinato soprattutto e solo sulle scuole e soprattutto sulle fattorie aperte; tanto che, andando a guardare i fondi a bilancio, ci sono i soliti poco meno di 30.000 euro all’anno che finanziano questa parte del programma.

È un argomento importante, uno spunto importante, ma fermare l’educazione all’acquisto e l’educazione alimentare solo alle fattorie aperte sicuramente è riduttivo. Quindi, secondo noi, sarebbe ora di cominciare a parlare di quell’educazione ai consumi quotidiani, non solo nelle scuole, ma anche verso i consumatori e verso le famiglie.

Dico cominciare a parlare, visto che si sta facendo un lavoro sull’economia circolare - ne parleremo fra un po’, anche commentando le proposte europee sull’economia circolare - e abbiamo a portata di mano il Piano rifiuti, per ragionare su come i consumi intervengano sulla sull’economia circolare, su come vadano indirizzati a ridurre il rifiuto e quindi su come i consumi alimentari vadano considerati come scarto e rifiuto.

Nel vecchio programma ci sono solo brevi accenni, ma negli strumenti non c’è nulla. Addirittura in questo programma manca completamente il riferimento al mare e alla pesca. Non si parla assolutamente di ittica e di pesca. Anche questo è un prodotto importante della nostra Regione. Allo steso modo, sempre nel programma, non sono ben chiari i finanziamenti e le risorse che vengono assegnate. Quindi, per questa proroga che può essere in parte motivata - l’avevamo già proposto in Commissione, ma lo ripetiamo oggi - un anno è veramente troppo, quindi proponiamo di prorogare al massimo di sei mesi, perché bisogna sicuramente rimettere mano a questo programma.

Peraltro, eliminare il paragrafo sulle Province non risolve come queste risorse verranno assegnate ai vari territori, perché mentre prima c’era una suddivisione provinciale in qualche modo, adesso, eliminando di fatto solo quel periodo, non si capisce come verranno ridistribuiti i fondi. Quindi, illustro anche i nostri tre emendamenti. Gli emendamenti 1 e 3 essenzialmente chiedono di prorogare al massimo di sei mesi il programma e di mettere mano a quello nuovo. L’emendamento 2 invece chiede di verificare i risultati del programma precedente e di inserire almeno quella serie di punti che ho indicato in precedenza.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

È così conclusa la seduta antimeridiana. Il Consiglio riprenderà alle ore 15 con le interpellanze e il continuo della discussione generale.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Paola GAZZOLO e le consigliere Lia MONTALTI e Silvia PICCININI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 14 “Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme in materia di esposizione del Crocifisso negli edifici e nei locali degli immobili utilizzati dalla Regione e da enti da essa dipendenti o ad essa funzionali". A firma del Consigliere: Foti”

 

Votazione articolo 1

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 10

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Contrari: 25

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Antonio MUMOLO, Silvia PICCININI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Votazione articolo 2

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 12

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Contrari: 24

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Assenti: 14

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Antonio MUMOLO, Silvia PICCININI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Votazione articolo 3

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 12

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Contrari: 25

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Silvia PICCININI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Votazione finale progetto di legge

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 12

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Contrari: 22

Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Silvia PICCININI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

OGGETTO 2076 “Risoluzione per esprimere l’auspicio che l’esposizione del crocifisso e comunque di argomenti di tale valore simbolico vengano trattati con delicatezza e capacità di ascolto reciproco collocandoli nel quadro di una legislazione attenta a promuovere la crescita della comunità civile. A firma dei Consiglieri: Caliandro, Calvano, Boschini, Soncini, Rontini, Marchetti Francesca, Lori, Mori, Paruolo, Poli, Bagnari, Ravaioli, Cardinali, Iotti, Bessi, Sabattini, Campedelli, Serri, Zoffoli”

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 21

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 12

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Antonio MUMOLO, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

1944 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Promozione del "Giorno della libertà" in Emilia-Romagna". (13 01 16) A firma del Consigliere: Foti

1961 - Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: "Modifiche alla legge regionale 15 febbraio 1994, n. 8 "Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria" in attuazione della legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 "Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni sulla Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni" e della legge 11 febbraio 1992, n. 157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio"" (Delibera di Giunta n. 12 del 11 01 16).

2000 - Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Ordinamento turistico regionale – Sistema organizzativo e politiche di sostegno alla valorizzazione e promo commercializzazione turistica” (Delibera di Giunta n. 38 del 18 01 16).

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

1943 - Interrogazione a risposta scritta circa notizie riguardanti eventuali insediamenti edilizi nelle vicinanze della cinta muraria della Certosa di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

1945 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare la diffusione delle nutrie sul territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Liverani, Pompignoli, Bargi

1946 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione degli atti di indirizzo politico approvati dell'Assemblea legislativa in ordine alla richiesta di utilizzazione, nell'impianto sito a Macomero di Castelletto di Vernasca, del combustibile denominato Carbonext. A firma del Consigliere: Foti

1947 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere le problematiche riguardanti il progetto "Garanzia Giovani" con particolare riferimento ai ritardi riguardanti la corresponsione dei relativi assegni formativi. A firma del Consigliere: Pompignoli

1949 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per consentire la completa attribuzione agli aventi diritto dei contributi riguardanti la ricostruzione post sisma ed il rientro nelle abitazioni. A firma della Consigliera: Gibertoni

1951 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione ed il monitoraggio relativo alla normativa riguardante l'istituto dell'amministratore di sostegno. A firma del Consigliere: Paruolo

1952 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare, a seguito dei processi di fusione dei Comuni, la riduzione dei servizi nei relativi territori e la ricollocazione degli stessi nei capoluoghi. A firma del Consigliere: Foti

1953 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti contratti di locazione relativi alle Terme di Salsomaggiore e Tabiano. A firma del Consigliere: Foti

1954 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare relativamente ad una baraccopoli abusiva sorta in Via Modena, a Ferrara. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

1956 - Interrogazione a risposta scritta circa progetti e risorse riguardanti il ripristino della profondità sufficiente al pieno utilizzo del porto canale di Cesenatico. A firma del Consigliere: Montalti

1957 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante il complesso immobiliare denominato "Ex Clinica Beretta" ed il relativo stato di degrado. A firma del Consigliere: Bignami

1959 - Interrogazione a risposta scritta circa le terapie cognitive, riguardanti i disturbi dello spettro autistico (ASD), denominate ABA e TEACCH e la loro utilizzazione nelle AUSL regionali. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

1960 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare l'occupazione, con particolare riferimento ai lavoratori che svolgono funzioni sindacali. A firma del Consigliere: Taruffi

1962 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e questioni riguardanti l'affidamento del servizio di ristorazione scolastica. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Bertani

1963 - Interrogazione a risposta scritta circa la composizione del parco mezzi utilizzato da Seta, con particolare riferimento alla riduzione dell'inquinamento derivante dalla circolazione, specie nei centri urbani. A firma dei Consiglieri: Rancan, Delmonte, Bargi

1964 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la riduzione dei servizi sul territorio, con particolare riferimento alla chiusura della filiale di una banca, nel Comune di Fontanelice. A firma del Consigliere: Bignami

1967 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione del principio di precauzione al progetto di utilizzazione del combustibile Carbonext nel cementificio sito a Macomero di Castelletto di Vernasca. A firma del Consigliere: Rancan

1968 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante la dotazione di catene o pneumatici invernali degli autobus che svolgono servizi di linea, con particolare riferimento a quanto avvenuto in località Costaferrata, in Provincia di Reggio Emilia. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Rancan, Bargi

1969 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche connesse al deposito di domande per l'ottenimento di protezione internazionale da parte di immigrati ed ai relativi ricorsi, con particolare riferimento alla situazione esistente a Forlì. A firma del Consigliere: Pompignoli

1970 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti l'aggiudicazione relativa alla compravendita del Centro Termale "Il Baistrocchi" di Salsomaggiore Terme. A firma del Consigliere: Rainieri

1971 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il sistema del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alla Provincia di Rimini. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Sassi

1972 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione del piano europeo denominato "Garanzia Giovani", con particolare riferimento ai ritardi nei pagamenti delle relative retribuzioni. A firma del Consigliere: Rossi Nadia

1973 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti una dipendente dell'AUSL di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

1974 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per celebrare il "Giorno del Ricordo" tramite attività dirette a diffondere e valorizzare il patrimonio storico, culturale e politico della memoria del martirio e dell'esodo istriano, giuliano e dalmata. A firma del Consigliere: Foti

1977 - Interrogazione a risposta scritta circa la costituzione di parte civile della Regione Emilia-Romagna in un procedimento penale. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sassi

1979 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare a seguito delle problematiche riguardanti l'Ospedale di Cona (FE), con particolare riferimento alla presenza della legionella nell'impianto idrico. A firma della Consigliera: Sensoli

1980 - Interrogazione a risposta scritta circa notizie riguardanti la mancata rilevazione, presso l'Aeroporto Marconi di Bologna, di oggetti, in possesso di un viaggiatore, atti ad offendere. A firma del Consigliere: Bignami

1981 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione delle "Linee guida per la corretta effettuazione del triage nei Pronto Soccorso dell'Emilia-Romagna" nelle strutture regionali, con particolare riferimento ad un caso verificatosi a Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

1983 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto "S.P. 13 Uso - Ammodernamento tratto Lo Stradone nei Comuni di Borghi e Sant'Arcangelo di Romagna" e l'utilizzazione di droni per l'effettuazione di rilievi in aree di proprietà private. A firma del Consigliere: Bertani

1984 - Interrogazione a risposta scritta circa il servizio offerto dai treni Intercity, con particolare riferimento al blocco di quello Milano-Napoli n. 597. A firma dei Consiglieri: Sassi, Gibertoni, Bertani, Sensoli

1985 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di pagamento degli stipendi dei docenti e del personale operante nelle scuole pubbliche della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Mumolo

1986 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per prevenire e risarcire i danni causati dalla fauna selvatica, con particolare riferimento a quelli causati alle aziende ed agli allevatori dai lupi. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Pompignoli, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani

1988 - Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione, annunciata dall’AUSL di Imola, della dotazione giornaliera di acqua ai pazienti ricoverati negli ospedali, tramite consegna di bottigliette da mezzo litro invece che da un litro. A firma del Consigliere: Bignami

1991 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare che nelle scuole di ogni ordine e grado venga introdotta la teoria del gender. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

1993 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni di controllo svolte in merito agli impianti di incenerimento situati a Forlì, con particolare riferimento a quello relativo ai rifiuti speciali ospedalieri. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Ravaioli, Montalti, Rontini

1995 - Interrogazione a risposta scritta circa le metodologie di calcolo dei costi riguardanti la gestione del servizio rifiuti urbani ed assimilati nell’ambito della Città Metropolitana di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

1996 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare i fenomeni di criminalità comune, i “reati predatori” e quelli connessi alla droga, anche in relazione alla provenienza dei relativi autori. A firma del Consigliere: Bignami

1997 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte alle problematiche riguardanti la fruizione del servizio di pediatria nelle zone di Montefiorino, Frassinoro e Palagano. A firma del Consigliere: Bargi

1998 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della cooperativa “La Carpigiana service”. A firma dei Consiglieri: Campedelli, Serri, Sabattini, Boschini

2002 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per prevenire la commercializzazione di indumenti che risultino pericolosi, con particolare riferimento ai composti del cromo. A firma della Consigliera: Gibertoni

2003 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire, in applicazione della normativa vigente e specialmente alle persone con disabilità, la fruizione effettiva e concreta del diritto alla mobilità e di quello all'istruzione. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

2005 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per ridurre la spesa sanitaria diverse da quella riguardante la annunciata riduzione della somministrazione, nelle AUSL, della dotazione giornaliera di acqua ai degenti. A firma della Consigliera: Piccinini

2006 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per giungere ad una nuova normativa in materia di pubblicità commerciale dei medici, con particolare riferimento al "turismo sanitario" ed alle cure odontoiatriche. A firma della Consigliera: Sensoli

2007 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure che ACER Ferrara ha posto in essere nella gestione dell'iter di vendita degli immobili ex IACP, con particolare riferimento alla situazione riguardante Porto Garibaldi. A firma del Consigliere: Bignami

2008 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dello zuccherificio di San Quirico di Trecasali (PR) ed il rilancio del settore saccarifero. A firma del Consigliere: Rainieri

2009 - Interrogazione a risposta scritta circa la verifica dello stato di conservazione di un impianto di sollevamento idraulico sito a Ferrara, in località Cassana. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri

2010 - Interrogazione a risposta scritta circa sversamenti di liquidi, nel corso d'acqua Burana, derivanti da un impianto gestito da Hera a Cassana (FE), con particolare riferimento alle relative autorizzazioni. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri

2011 - Interrogazione a risposta scritta circa le condizioni di sicurezza riguardanti un cantiere operante nella ricostruzione post-sisma a Sant'Agostino (FE), in località San Carlo. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri

2012 - Interrogazione a risposta scritta circa incarichi apicali riguardanti l'Azienda ospedaliero-universitaria di Parma. A firma del Consigliere: Foti

2013 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare il depauperamento ittico e lo spopolamento dell'avifauna nelle zone vallive. A firma del Consigliere: Foti

2014 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per prevenire e contrastare la diffusione delle nutrie sul territorio. A firma del Consigliere: Foti

2015 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione della normativa contenuta nella "Legge Severino" nell'ambito delle aziende sanitarie, con particolare riferimento a quella Ospedaliero-Universitaria di Parma. A firma del Consigliere: Foti

2016 - Interrogazione a risposta scritta circa il nuovo piano generale del traffico del Comune di Cento, con particolare riferimento alla demolizione della Bocciofila di via Breviglieri. A firma del Consigliere: Bignami

2017 - Interrogazione a risposta scritta circa i finanziamenti europei per il sostegno all'agricoltura percepiti dalla Regione Emilia-Romagna ed i relativi controlli. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

2020 - Interrogazione a risposta scritta circa i progetti riguardanti la ricostruzione della strada provinciale 65, che collegava Tizzano a Schia (PR) e la realizzazione della strada Val Bardea. A firma del Consigliere: Bignami

2021 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per rendere operative le apparecchiature di audio-vestibologia dell'AUSL di Modena, presso l'Ospedale di Carpi. A firma della Consigliera: Gibertoni

2022 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione della restrizione delle prescrizioni di esami e dell'attività diagnostica disposta dal Ministero della Salute. A firma della Consigliera: Sensoli

2023 - Interrogazione a risposta scritta circa la costituzione quale parte civile del Comune di San Felice nel procedimento denominato "Aemilia" A firma della Consigliera: Gibertoni

2024 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte alle utenze insolute e per superare la sistemazione di persone, a seguito del sisma, nei moduli abitativi prefabbricati provvisori. A firma del Consigliere: Alleva

2025 - Interrogazione a risposta scritta circa lo svolgimento di attività di promozione sociale in un immobile sito a Busseto. A firma del Consigliere: Rainieri

2026 - Interrogazione a risposta scritta circa l'abolizione della scissione dei pagamenti dell'IVA per le forniture nei confronti della Pubblica amministrazione ("split payment"). A firma del Consigliere: Foti

2027 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche relative all'inquinamento atmosferico ed acustico derivanti dal deposito ferroviario di Via Talami, a Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Torri

2028 - Interrogazione a risposta scritta circa notizie riguardanti la soppressione dell'ambulatorio di chirurgia della mano operante presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli (BO). A firma del Consigliere: Bignami

2030 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante la normativa sull'accreditamento dei servizi sociosanitari di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 514/09. A firma del Consigliere: Bargi

2031 - Interrogazione a risposta scritta circa la previsione di una unica documentazione, in ambito regionale, riguardante i rapporti fra ciascuna Casa della Salute e la rispettiva AUSL di competenza. A firma della Consigliera: Gibertoni

2032 - Interrogazione a risposta scritta circa la predisposizione di una campagna informativa volta a sostenere l'immagine dei prodotti DOP, con particolare riferimento alla Provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

2033 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per prevenire e contrastare la diffusione della TBC in Emilia-Romagna, con particolare riferimento ad un caso verificatosi a Imola. A firma del Consigliere: Bignami

2034 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure concernenti l'unificazione di consorzi-fidi e/o l'accentramento delle relative funzioni nella città di Bologna. A firma del Consigliere: Foti

2035 - Interrogazione a risposta scritta circa l'approvazione del Piano Strutturale Comunale del Comune di Rubiera, con particolare riferimento ai relativi vincoli. A firma del Consigliere: Foti

2036 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere problematiche riguardanti l'Istituto professionale Marcora di Cortemaggiore, con particolare riferimento all'avvio del Corso carni. A firma del Consigliere: Foti

2038 - Interrogazione a risposta scritta circa il potenziamento dei servizi sanitari operanti presso le Carceri, con particolare riferimento alla situazione riguardante quello di Parma. A firma del Consigliere: Bertani

2039 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere i disagi dei cittadini terremotati che ancora vivono nei moduli abitativi provvisori (MAP), con particolare riferimento alle bollette relative all'energia elettrica. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi

2040 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attività svolta dallo sportello "SOS Giustizia" a partire dal 2013. A firma del Consigliere: Bignami

2041 - Interrogazione a risposta scritta circa l'adozione, da parte della Giunta regionale, del piano riguardante la programmazione degli interventi di bonifica delle aree contaminate dall'amianto. A firma del Consigliere: Taruffi

2042 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per analizzare la relazione esistente tra l'attività sismica ed il concomitante riscaldamento delle acque di alcuni pozzi ed altri fenomeni. A firma del Consigliere: Gibertoni

2043 - Interrogazione a risposta scritta circa i costi di allestimento della nuova sala dedicata allo svolgimento dei lavori delle Commissioni assembleari. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Liverani

2044 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti una campagna di marketing riguardante salumi IGP della Provincia di Parma, con particolare riferimento ai prodotti DOP della Provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

2045 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la Macroregione Adriatico-Ionica e l'adesione alla Macroregione Alpina da parte dell'Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

2046 - Interrogazione a risposta scritta circa l'avviamento di un processo di stabilizzazione delle figure professionali dell'ERVET, e le relative modalità contrattuali. A firma del Consigliere: Bignami

2048 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attivazione di procedure e momenti di confronto con le organizzazioni di categoria delle professioni sanitarie e socio-sanitarie operanti presso le Case della Salute. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani

2049 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attività di monitoraggio svolta in ordine al servizio ferroviario nella linea Bologna- Ravenna. A firma del Consigliere: Bagnari

2051 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di attesa riguardanti le visite per il rilascio del certificato di idoneità sportiva presso l'AUSL di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

 

Risoluzioni

 

1948 - Risoluzione per impegnare il Presidente della Giunta, anche nella sua veste di Presidente della Conferenza Stato-Regioni ad attivarsi, anche presso il Governo, affinché venga evitato il rientro in India del militare del Reggimento San Marco Massimiliano Latorre, indipendentemente dalle condizioni di salute dello stesso, programmando inoltre l'urgente rientro del fuciliere Salvatore Girone. (13 01 16) A firma dei Consiglieri: Aimi, Bignami

1955 - Risoluzione per impegnare la Giunta e l'Assemblea legislativa a sostenere, nelle sedi di confronto interregionale, soluzioni volte a consentire forme di accoglienza diretta da parte dei Comuni, destinando agli stessi le quote delle risorse attualmente previste per l'accoglienza dei richiedenti asilo, con particolare riferimento alle iniziative rivolte alle famiglie, prevedendo inoltre la stipula di accordi diretti o la costituzione di tavoli tecnici di raccordo tra gli Enti competenti. (14 01 16) A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani, Sensoli

1965 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Parlamento e del Governo volte a sostenere la reintroduzione dei finanziamenti nazionali per l'innovazione e l'ammodernamento degli impianti sciistici di risalita nelle Regioni a statuto ordinario, valorizzare le potenzialità della filiera turistica dell'Appennino, potenziare l'offerta complementare ed integrativa all'ambito degli sport invernali, sostenendo inoltre le imprese del comparto. (15 01 16) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Serri, Bagnari, Cardinali, Lori, Poli, Campedelli, Foti

1975 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere ogni azione utile a risolvere le problematiche che affliggono la tratta ferroviaria Fiorenzuola d'Arda-Milano, al fine di tutelare l'utenza ed in particolare modo i pendolari che la utilizzano. (18 01 16) A firma del Consigliere: Foti

1976 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL) al fine di garantire al personale dei corpi e dei servizi di Polizia Locale adeguati trattamenti infortunistici integrativi e il riconoscimento delle cause di servizio di ogni eventuale conseguente infermità. (18 01 16) A firma del Consigliere: Delmonte

1978 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, in sede statale, volte alla soluzione delle problematiche riguardanti i lavoratori italiani transfrontalieri, stabilizzati o meno, che hanno perso il lavoro precedentemente svolto nella Repubblica di San Marino, supportando inoltre il raggiungimento di accordi che risolvano le questioni esistenti. (18 01 16) A firma dei Consiglieri: Rossi Nadia, Montalti, Pruccoli, Bessi, Zoffoli, Lori, Cardinali, Sabattini, Serri, Marchetti Francesca, Mori, Boschini

1987 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per ottenere l’esenzione totale dal pagamento delle tariffe SIAE per tutte le manifestazioni organizzate e/o patrocinate da Amministrazioni locali e da associazioni senza fini di lucro, nelle quali venga coinvolta la comunità locale. (21 01 16) A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, Foti

1994 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare il percorso per la candidatura della Linea Gotica a “Itinerario Culturale Europeo” e l’ottenimento del marchio “del Patrimonio Europeo”, coinvolgere nel progetto di realizzazione di un itinerario sovraregionale le altre Regioni attraversate dalla stessa, valorizzare le azioni già intraprese di concerto con gli Enti locali, le Associazioni e tutti i soggetti interessati anche in ambito turistico, promuovendo inoltre azioni celebrative di livello regionale. (21 01 16) A firma dei Consiglieri: Serri, Bagnari, Rossi Nadia, Marchetti Francesca, Cardinali, Campedelli, Poli, Sabattini, Rontini, Boschini, Zappaterra, Calvano, Pruccoli, Prodi, Zoffoli, Ravaioli, Caliandro, Torri, Iotti, Lori, Molinari, Paruolo, Mori, Soncini

2004 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni di sensibilizzazione dei confronti del Governo al fine di dare piena applicazione al Programma "Scacchi a scuola" e promuoverlo negli istituti scolastici regionali. (22 01 16) A firma del Consigliere: Bignami

2019 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo ed il Ministero dei beni e delle attività culturali per chiedere un apporto economico ed operativo alla gestione turistica del Castello di Canossa, ponendo inoltre in essere azioni di sostegno del Comune al fine di mantenere un importante servizio per il comparto turistico locale e regionale (25 01 16) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

2037 - Risoluzione sulla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, Migliorare il mercato unico: maggiori opportunità per i cittadini e le imprese - COM(2015) 550 final del 28 ottobre 2015. Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 24, comma 3 della legge n. 234 del 2012. (approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 26 gennaio 2016)

2047 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche nei confronti del Parlamento, affinché la proposta di legge n. 1582 ("Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia") abbia un percorso parlamentare il più rapido possibile, scevro da approcci ideologici e volto ad assicurare la libertà di scelta e la dignità che detta legge vuole garantire. (28 01 16) A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

 

Interpellanze

 

1958 - Interpellanza circa la predisposizione, da parte della Giunta regionale, di un progetto di legge che disciplini, diversamente dalla normativa vigente, la materia riguardante i Consorzi di bonifica, con particolare riferimento alle relative procedure elettorali. A firma del Consigliere: Foti

2001 - Interpellanza circa questioni riguardanti la possibilità, per una associazione di volontariato operante nel settore del soccorso alpino, di dare corso ad attività di pulizia di un muro di contenimento in alveo fluviale. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani

2029 - Interpellanza circa problematiche riguardanti trattenute relative al servizio idrico fornito da Hera, con particolare riferimento alla "Quota adesione fondo fughe" e le connesse modalità di comunicazione e di recesso tramite e-mail. A firma del Consigliere: Fabbri

 

Petizioni

 

1989 - Petizione popolare per consentire che la caccia in forma vagante alla selvaggina stanziale con l’uso del fucile possa essere svolta solamente con l’ausilio del/i cane/i da caccia. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 5 del 19 01 16)

1990 - Petizione popolare per l’inserimento del “testamento biologico” (Dichiarazioni anticipate di volontà sulle cure) nella tessera sanitaria (Carta regionale dei servizi) e/o nel (fascicolo sanitario elettronico). (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 6 del 19 01 16)

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

 

1528 - Interrogazione a risposta scritta circa il futuro ruolo dell'Ospedale di Vergato, con particolare riferimento al trasferimento, a Porretta Terme, del reparto di Ortopedia. A firma del Consigliere: Bignami

1529 - Interrogazione a risposta scritta circa i contratti assicurativi delle AUSL, con particolare riferimento alle compagnie con le quali sono state sottoscritte polizze riguardanti la responsabilità civile. A firma del Consigliere: Foti

1535 - Interrogazione a risposta scritta, circa procedure riguardanti il personale operante presso la base di elisoccorso sita a Pavullo nel Frignano (MO). A firma del Consigliere: Bignami

1538 - Interrogazione a risposta scritta, circa i pazienti affetti da epatite C nel territorio regionale, e l'impiego di nuovi farmaci per contrastare tale patologia. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Calvano

1541 - Interrogazione a risposta scritta sulle intenzioni riguardo all’accertamento delle condizioni del terreno su cui è sorto il centro di raccolta rifiuti del Comune di Vernasca (PC) e sull’erogazione del contributo per il suo ripristino. A firma del Consigliere: Foti

1545 - Interrogazione a risposta scritta circa le condizioni del tratto stradale dei Serrini e Fornaci nel Comune di Grizzana Morandi e la morfologia del terreno ove è sito il depuratore di Vergato. A firma del Consigliere: Bignami

1547 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti la tratta del TRC fra Rimini FS e Riccione FS. A firma della Consigliera: Sensoli

1548 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche riguardanti le cooperative e la tutela dell'occupazione. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

1549 - Interrogazione a risposta scritta circa la differenziazione delle competenze e delle responsabilità riguardanti medici ed infermieri, con particolare riferimento ai servizi di emergenza. A firma della Consigliera: Sensoli

1550 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione e le problematiche riguardanti la viabilità nel territorio del Comune di Sant'Agata Feltria (RN). A firma del Consigliere: Pompignoli

1551 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere, anche nei confronti dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) con sede a Parma, per la tutela della produzione e del consumo delle carni rosse o trasformate. A firma del Consigliere: Bignami

1552 - Interrogazione a risposta scritta circa i criteri riguardanti la scelta dei Comuni inseriti nella Zona Franca Urbana, a seguito del sisma e degli eventi alluvionali. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi, Pettazzoni

1558 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi di contrasto della legionella negli impianti idrici degli Ospedali, con particolare riferimento a quello di Baggiovara. A firma della Consigliera: Gibertoni

1559 - Interrogazione a risposta scritta circa le criticità riguardanti la centrale unica del 118 nell'area nord- Emilia Nord. A firma del Consigliere: Foti

1563 - Interrogazione a risposta scritta circa perdite di percolato verificatesi nella discarica "Tre Monti" di Imola, e la relativa valutazione di impatto sanitario sull'ambiente e sulla popolazione. A firma della Consigliera: Gibertoni

1564 - Interrogazione a risposta scritta circa i monitoraggi da svolgere a seguito dell'innalzamento della temperatura dell'acqua in pozzi siti nella zona colpita dal sisma. A firma del Consigliere: Bargi

1566 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti la gestione, la quantificazione e la riscossione per le derivazioni idriche, con particolare riferimento a quelle relative al Po ed al Reno. A firma della Consigliera: Piccinini

1567 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti le ore a disposizione della Rappresentanza Sindacale Unitaria presso l'USL di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

1568 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione, ai medici ospedalieri, di direttive europee riguardanti l'organizzazione dell'orario di lavoro. A firma del Consigliere: Foti

1570 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante lo smantellamento della centrale nucleare di Caorso, e le relative problematiche. A firma del Consigliere: Foti

1571 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di accreditamento di una struttura, ad alta intensità assistenziale per anziani e disabili, operante a Sassuolo (MO). A firma del Consigliere: Bargi

1572 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli sui pagamenti insoluti per prestazioni sanitarie presso le AUSL, con particolare riferimento alla situazione esistente a Modena. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pompignoli

1576 - Interrogazione a risposta scritta circa gli introiti derivanti dalla pubblicità statica e dinamica e dai distributori di alimenti presso le AUSL regionali. A firma del Consigliere: Bignami

1577 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per esentare dal pagamento del bollo gli autoveicoli delle ONLUS utilizzati esclusivamente per finalità sociali. A firma della Consigliera: Rontini

1578 - Interrogazione a risposta scritta circa disservizi riguardanti la utilizzazione delle ricette dematerializzate, con particolare riferimento a Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

1580 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti il numero di automediche operanti a Bologna e la presenza di medici specializzandi a bordo delle stesse. A firma del Consigliere: Bignami

1582 - Interrogazione a risposta scritta circa i carichi di lavoro e la tutela dei lavoratori della Centrale di Sterilizzazione dell'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

1587 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni poste in essere a tutela della cittadinanza a seguito dell'incendio verificatosi, nella notte tra il 2 ed il 3 novembre 2015, in un ex stabilimento sito a Gatteo (FC), con particolare riferimento alla qualità dell'aria ed alle relative rilevazioni. A firma del Consigliere: Bertani

1588 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti la lottizzazione denominata "Ghiarona" nel Comune di Brisighella (RA). A firma del Consigliere: Bignami

1589 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti il piano "Liberiamo l'aria" ed il divieto di circolazione per varie categorie di veicoli. A firma del Consigliere: Foti

1590 - Interrogazione a risposta scritta circa lo svolgimento delle funzioni di competenza della Guardia Medica di Ferrara. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

1591 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la sicurezza e la funzionalità degli edifici scolastici siti a Lagosanto (FE) con particolare riferimento alla "Scuola del Sorriso". A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

1592 - Interrogazione a risposta scritta circa i fondi e la situazione riguardante il Programma nazionale di ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero. A firma del Consigliere: Alleva

1593 - Interrogazione a risposta scritta circa l'operato del Consorzio della Bonifica Renana, con particolare riferimento alla situazione esistente a Livergnano, nel Comune di Pianoro. A firma del Consigliere: Bignami

1599 - Interrogazione a risposta scritta, circa le azioni da attuare per migliorare la sicurezza delle scale mobili dell'Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Delmonte

1600 - Interrogazione a risposta scritta, circa la gestione dei rifiuti vetrosi, con particolare riferimento allo stoccaggio degli stessi, da parte di una azienda, in alcuni piazzali nel Comune di San Cesario sul Panaro ed ai relativi monitoraggi a tutela della popolazione residente. A firma della Consigliera: Gibertoni

1603 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da svolgere per prevenire, monitorare e contrastare la pratica riguardante la mutilazione genitale femminile. A firma del Consigliere: Aimi

1604 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione, nelle Aziende Sanitarie e Ospedaliere regionali, della circolare riguardante la decurtazione permanente da applicare, a partire dal 2015, ai fondi della contrattazione integrativa. A firma della Consigliera: Sensoli

1605 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la prevenzione della produzione ed il recupero dei rifiuti nel settore della distribuzione organizzata. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

1608 - Interrogazione a risposta scritta circa l'assunzione di un dirigente presso l'ASL di Ferrara. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

1611 - Interrogazione a risposta scritta circa l'omogeneizzazione dei trattamenti giuridici ed economici dei dipendenti operanti in strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, con particolare attenzione al settore della Cooperazione sociale. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Bertani

1614 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'assunzione di una dirigente presso l'AUSL di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

1615 - Interrogazione a risposta scritta circa la soluzione dei problemi di approvvigionamento idrico e di sicurezza idrogeologica della Val d'Enza attraverso la realizzazione della Diga di Vetto. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Rainieri

1618 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire il futuro del Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica di Monte Adone. A firma del Consigliere: Taruffi

1620 - Interrogazione a risposta scritta riguardante le azioni da attuare circa la profilassi, la vigilanza e la certificazione di conformità svolta dai servizi sanitari, al fine di tutelare le carni rosse ed i prodotti della food-valley emiliano-romagnola. A firma del Consigliere: Lori

1625 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzazione di liquidi di origine vegetale per l'effettuazione di risonanze magnetiche ed altre visite specialistiche. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Marchetti Daniele

1626 - Interrogazione a risposta scritta circa l'allineamento delle tariffe riguardanti il servizio idrico del Comune di Granaglione, a seguito della fusione con quello di Porretta. A firma del Consigliere: Bignami

1633 - Interrogazione a risposta scritta circa lo smaltimento, e le relative tipologie, dei materiali di risulta derivanti dal cantiere dell'Ospedale di Fiorenzuola d'Arda (PC). A firma del Consigliere: Bignami

1678 - Interrogazione a risposta scritta circa il monitoraggio ed il controllo di lavori di consolidamento riguardanti la località denominata Vaccherecce. A firma della Consigliera: Gibertoni

1708 - Interrogazione a risposta scritta circa le diverse tipologie contrattuali applicate ai conducenti di mezzi pubblici di linea a Modena. A firma del Consigliere: Bargi

1747 - Interrogazione a risposta scritta circa la presenza di barriere architettoniche nella Stazione ferroviaria di Rimini. A firma della Consigliera: Rossi Nadia

1768 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti gli esoneri, richiesti per motivi religiosi, dalla partecipazione a lezioni svolte nelle scuole pubbliche. A firma del Consigliere: Foti

1778 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire una adeguata illuminazione nelle strade della "Bassa" ferrarese, rese pericolose dalla nebbia. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

1779 - Interrogazione a risposta scritta circa l'esistenza di un servizio, nel Comune di S. Giovanni in Persiceto, di videosorveglianza attivato dall'Amministrazione comunale. A firma del Consigliere: Bignami

1791 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti alloggi in proprietà dell'ERAP di Pesaro-Urbino e dell'ANAS. A firma della Consigliera: Sensoli

1796 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità e le procedure riguardanti la trasmissione delle rilevazioni delle opere e delle lottizzazioni abusive. A firma del Consigliere: Bignami

1800 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l'edificio che ospita il Dipartimento Universitario di Scienze Chimiche e Geologiche e Scienze della Vita. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi

1801 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare la diffusione di racket operanti nel territorio regionale, con particolare riferimento al sondaggio relativo alla sicurezza riguardante quartieri bolognesi. A firma del Consigliere: Bignami

1806 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante gli accordi previsti dalla riforma degli ammortizzatori sociali relativi ai fondi bilaterali. A firma della Consigliera: Gibertoni

1809 - Interrogazione a risposta scritta circa l'assegnazione dei fondi riguardanti il Programma di Sviluppo Rurale (PSR), con particolare riferimento alla Provincia di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

1815 - Interrogazione a risposta scritta sugli interventi da intraprendere e le risorse da utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi di copertura del territorio regionale con la banda larga. A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani, Gibertoni, Sensoli

1822 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e bandi riguardanti il Programma di Sviluppo Rurale regionale. A firma del Consigliere: Bignami

1828 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della Società Fondiaria Industriale Romagnola. A firma dei Consiglieri: Montalti, Zoffoli

1855 - Interrogazione a risposta scritta circa l'offerta formativa dell'Istituto Zappa-Fermi di Borgo Val di Taro (PR). A firma del Consigliere: Alleva

1856 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni di compatibilità dello Statuto del Circondario imolese rispetto all'art. 133 della Costituzione e l'art. 3 del TUEL. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

1863 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa ai lavori riguardanti la Conca di Isola Serafini. A firma del Consigliere: Bignami

1864 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare episodi di "islamobullismo", con particolare riferimento al mondo della scuola. A firma del Consigliere: Foti

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68, comma 1, lettera d):

 

L’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa, preso atto che il Gruppo Assembleare “Movimento 5 Stelle”, con nota prot. n. 1011 in data 12 gennaio 2016, ha comunicato la nomina del Consigliere Gian Luca Sassi quale Presidente del relativo Gruppo, ha adottato la deliberazione n. 1 del 19 gennaio 2016, ad oggetto:

“Accertamento e dichiarazione della costituzione dei Gruppi assembleari della X legislatura e presa d'atto della loro consistenza numerica (art. 36 Statuto, art. 6 Regolamento interno, art. 17, comma 3, L.R. 11/2013 e ss.mm.ii.) modifica alla Deliberazione UP n. 98 del 24 novembre 2015”.

(Comunicazione n. 24 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP/2016/220 del 29/01/2016)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Saliera

Rancan - Torri

 

 

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