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102.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE 2016

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 2861

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia responsabili» (Testo base) (43)

(Continuazione esame articolato, dichiarazioni di voto e approvazione)

OGGETTO 654

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Istituzione della Commissione regionale per la promozione della cultura della sicurezza, della legalità e per il contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva". A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sensoli

(Ordini del giorno 2861/1/2 oggetti 3451 e 3452 - Dichiarazioni di voto e reiezione)

(Risoluzioni oggetti 3440 - 3441 - 3388 - Dichiarazioni di voto e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

MARCHETTI Daniele (LN)

MUMOLO (PD)

BERTANI (M5S)

RAVAIOLI (PD)

FOTI (FdI)

BERTANI (M5S)

RANCAN (LN)

MONTALTI (PD)

RANCAN (LN)

MUMOLO (PD)

BONACCINI, presidente della Giunta

CALIANDRO (PD)

GIBERTONI (M5S)

FOTI (FdI)

RANCAN (LN)

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 3328

Delibera: «Elezione, ai sensi dell’art. 7 della L.R. 17 febbraio 2005, n. 9, del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza.» (95)

(Nomina dott.ssa Clede Maria Garavini)

PRESIDENTE (Saliera)

PARUOLO (PD)

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 3329

Delibera: «Nomina, ai sensi dell'art. 10 della L.R. 19 febbraio 2008, n. 3, del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale.»

(Rinvio)

PRESIDENTE (Saliera)

CALIANDRO (PD)

FOTI (FdI)

GIBERTONI (M5S)

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Saliera)

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

PARUOLO (PD)

FOTI (FdI)

RANCAN (LN)

 

OGGETTO 1441

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna". A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Pompignoli, Liverani

(Relazione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 1441/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” - Presentazione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

BARGI, relatore della Commissione

LORI (PD)

BARGI (LN)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetto 2861

Emendamenti all’oggetto 2861

Ordine del giorno 1441/1 “Non passaggio all’esame degli articoli”

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 9,59

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la centoduesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare gli assessori Bianchi, Donini, Petitti e Venturi e il consigliere Cardinali.

 

OGGETTO 2861

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia responsabili» (Testo base) (43)

(Continuazione esame articolato, dichiarazioni di voto e approvazione)

 

OGGETTO 654

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Istituzione della Commissione regionale per la promozione della cultura della sicurezza, della legalità e per il contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva". A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sensoli

 

(Ordini del giorno 2861/1/2 oggetti 3451 e 3452 - Dichiarazioni di voto e reiezione)

(Risoluzioni oggetti 3440 - 3441 - 3388 - Dichiarazioni di voto e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): I lavori riprendono con l’esame degli oggetti 2861, Progetto di legge d’iniziativa della Giunta, recante “Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” e l’oggetto 654 “Progetto di legge d’iniziativa consiglieri recante “Istituzione della Commissione regionale per la promozione della cultura della sicurezza, della legalità e per il contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva”, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sensoli.

A questi oggetti sono stati abbinati i seguenti atti di indirizzo: l’oggetto 3440, “Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere un più agevole accesso al credito alle piccole e medie imprese, anche attraverso l’istituzione di un apposito fondo regionale, nonché a creare un’apposita banca dati di supporto alla responsabilità sociale delle imprese”, a firma dei consiglieri Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli; l’oggetto 3441, “Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere presso il Governo l’approvazione del DDL n. 2130 del 2015, di iniziativa del Consiglio regionale della Lombardia, nonché ad estendere al settore della cooperazione, le prescrizioni definite all’articolo 5 del Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabile”, a firma dei consiglieri Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli e l’oggetto 3388, “Risoluzione per impegnare la Giunta a deliberare, con la massima sollecitudine, la promozione avanti alla Corte costituzionale del conflitto di attribuzione per contrasto con competenze regionali circa parti del decreto legislativo n. 177 del 2016, in materia di assorbimento del Corpo forestale dello Stato da parte dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, dei Vigili del fuoco e del Ministero delle politiche agricole, con richiesta di sospensione dell’esecuzione, ex articolo 40 della legge n. 87/53”, a firma del consigliere Foti.

Risultano poi presentati due ordini del giorno: il 2861/1 (oggetto 3451), a firma dei consiglieri Rainieri e Rancan e il 2861/2 (oggetto 3452), a firma del consigliere Bertani.

Riprendiamo quindi l’esame dell’articolato, nello specifico con l’esame dell’art. 45, ricordando che sussiste la richiesta del consigliere Daniele Marchetti, di votazione elettronica, su ogni emendamento e ogni articolo.

Nomino scrutatrici le consigliere Lori, Prodi e Sensoli.

Apriamo la discussione generale sull’articolo 45.

Ha chiesto la parola il consigliere Daniele Marchetti.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Sull’ordine dei lavori, volevo comunicare che ritiro la mia richiesta di votazione elettronica su tutti gli oggetti posti in votazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

È ritirata la richiesta. Si procederà quindi alla votazione per alzata di mano.

Sull’articolo 45 insistono due emendamenti: l’emendamento 35 e l’emendamento 36, entrambi a firma del consigliere Mumolo.

Apro il dibattito generale sull’articolo e sugli emendamenti. Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 35, a firma del consigliere Mumolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 35 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 36, a firma del consigliere Mumolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 36 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 45.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 45 è approvato.

Art. 46 (Disposizioni finanziarie).

Non insistono emendamenti.

Apro la discussione generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 46.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 46 è approvato.

Art. 47 (Disposizioni transitorie).

Apro la discussione generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 47.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 47 è approvato.

Art. 48.

Su questo articolo insistono due emendamenti: emendamento 47, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi; emendamento 49, prima firmataria la consigliera Ravaioli.

Apro la discussione generale sull’articolo e sugli emendamenti.

Prego, consigliere Mumolo.

 

MUMOLO: L’emendamento proposto dal Movimento 5 Stelle non viene accolto per un motivo molto semplice: l’emendamento vorrebbe aggiungere dopo la parola “patrocino”, sostanzialmente, “l’impossibilità di elargire contributi”. Non viene accolto perché la Regione Emilia-Romagna non può elargire contributi a nessun titolo, se non c’è il patrocinio.

Lo riteniamo quindi inutile, nel senso che nel testo c’è già scritto che la Regione non concede il patrocinio, di conseguenza non può concedere nessun tipo di contributo, tant’è vero che alla fine dell’articolo c’è anche scritto (il contributo era stato concesso, ovviamente, in seguito alla concessione del patrocinio) che viene revocato il patrocinio, quindi anche il contributo connesso al patrocinio.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Mumolo.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Intanto, una precisazione sull’emendamento 47: propongo la votazione per punti. Non convengo, però mi interessa una cosa. Nei commi successivi del nostro emendamento, quindi il comma 3 e il comma 4 (è erroneamente scritto 2), dove si parla delle associazioni di promozione sociale, noi vorremmo che le associazioni di promozione sociale non avessero nei loro circoli le macchinette per giocare alle slot. Il fine di un’associazione di promozione sociale è infatti quello di aggregare, ed aggregare in modo sano. Quindi, avere nei propri circoli le macchinette, le videolottery o quello che sono, è altamente diseducativo.

Al comma 3 del nostro emendamento quindi noi proponiamo di andare a modificare la legge regionale n. 34 del dicembre 2002, “Norme per la valorizzazione dell’associazione di promozione sociale”. Vi propongo quindi di votare per punti il nostro emendamento. Potrete votare negativamente, ovviamente, i primi commi dell’emendamento, ma il comma 3 vi invito a votarlo favorevolmente, e soprattutto il comma 4, che persegue quello che volete fare anche voi, cioè negare il patrocinio.

Al comma 4 noi diciamo che ogni contributo, agevolazione, facilitazione o aiuto concesso, a qualsiasi titolo, per la realizzazione di eventi organizzati o promossi dalle associazioni iscritte nel Registro regionale, deve avere il vincolo che non ospiti pubblicità per il gioco d’azzardo. È già successo che la Regione, questo l’abbiamo verificato con un controllo a posteriori, abbia concesso dei patrocini a delle associazioni che sono dentro il Registro delle associazioni, le quali poi, all’interno dell’evento, hanno pubblicizzato il gioco d’azzardo. Chiediamo quindi col comma 4 di ovviare a questo problema.

Con riferimento, invece, all’emendamento 49, lo apprezziamo in maniera particolare, tanto che anche noi abbiamo collaborato alla stesura, e con forza lo firmiamo. Intanto una premessa: in un testo che parla di contrasto all’illegalità, il gioco d’azzardo dichiarato legale effettivamente sembra che c’azzecchi poco, perché sciaguratamente oggi il gioco d’azzardo è legale, ma è una legalità molto problematica: pensiamo solo al fenomeno dell’usura legato al gioco d’azzardo. Il 50 per cento di quelli che si rivolgono alle reti antiusura, ha problemi col gioco d’azzardo, quindi in effetti un punto di contatto c’è.

Al di là di questo, l’azzardo, ancorché dichiarato legale, è e resta una nocività. I numeri sull’azzardo patologico in Emilia-Romagna, ma anche nella cronaca, fanno paura. Per questo, come si è fatto per il fumo, secondo noi, dobbiamo arrivare al punto che sia riconosciuto a livello legislativo che l’azzardo fa male. Dovremmo fare quindi come si fa col fumo e con i superalcolici: proibirne la pubblicità, una pubblicità ormai pervasiva.

La pubblicità del gioco d’azzardo va vietata e contrastata e va limitata il più possibile la diffusione dell’azzardo di Stato, come è stato fatto per il fumo, seppure anche il fumo portasse introiti nel bilancio dello Stato.

Oggi però siamo soddisfatti perché il progetto di legge che abbiamo depositato e che voleva aggiornare la legge n. 5 del 2013 sul gioco d’azzardo patologico, almeno in un pezzettino, ma un pezzettino che tutti insieme abbiamo ritenuto importante, è stato ritenuto un contributo. Ci va bene anche se approviamo le proposte che abbiamo fatto in un nostro progetto, pezzo per pezzo, e in ordine sparso, purché si faccia, perché quella legge, la legge 5 del 2013, seppure sia una delle prime ad essere approvata nelle Regioni, non è più sufficiente, non è più la migliore, come qualcuno ha voluto e ha avuto occasione di fare intendere, perché così com’è ha degli strumenti di contenimento e contrasto troppo spuntati, per i nostri amministratori locali.

Ormai, nella battaglia contro il gioco d’azzardo patologico, siamo costretti, e sono costretti soprattutto gli Enti locali, a una sorta di guerriglia urbana, strada per strada, comma per comma, ordinanza contro ordinanza, contro il rischio di ricorsi.

Oggi noi, in questa guerriglia, diamo un’arma un po’ più affilata a difesa dei cittadini e dei territori. Contro questa offerta continua e pervasiva, oggi, anche se secondo me troppo in ritardo, mettiamo un paletto. Io quindi ringrazio le colleghe del PD, Ravaioli e Montalti, per il lavoro di collaborazione che c’è stato, ma sottolineo anche il valore della firma di tutti i Gruppi che ho avuto il piacere di richiedere, perché così quest’atto ha più forza.

Vorrei inoltre – mi dispiace che non ci sia – che anche il Presidente avesse più forza nel suo lavoro in Conferenza Unificata. Mi permetto di dire al Presidente che a noi sembra che il suo ruolo in Conferenza Unificata non abbia esercitato e non stia esercitando la forza che deve esercitare. A me il lavoro in Conferenza Unificata pare la tela di Penelope: gli Enti locali propongono il problema e le soluzioni, il Governo, nella persona del Sottosegretario…

 

PRESIDENTE (Saliera): La invito a concludere.

 

BERTANI: Sto concludendo. Il sottosegretario all’economia con delega ai giochi, Baretta, disfa e sposta il pallino, attenuando anche le coraggiose – ma vere? non so – affermazioni di Renzi.

Mi riservo l’ultima parte nella dichiarazione di voto. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Consigliera Ravaioli, prego.

 

RAVAIOLI: Presidente, come già anticipato ieri in discussione generale, questo è un emendamento molto importante, che va a modificare la legge n. 5 del 2013, quella appunto sulla prevenzione e sul contrasto alle ludopatie e alla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico.

La va a modificare, appunto inserendo la distanza minima di 500 metri tra sale da gioco, sale scommesse, gli esercizi in cui si trovano gli apparecchi per il gioco e i luoghi sensibili, fra i quali scuole, strutture sociosanitarie, luoghi di culto, spazi di aggregazione giovanile, strutture sportive, proprio per andare a tutelare maggiormente le categorie più a rischio dalla possibilità di incorrere in una piaga che sta assumendo, come si diceva, anche nel nostro territorio, delle dimensioni davvero allarmanti, spesso toccando fasce sociali già deboli e già in condizioni economiche precarie, le quali, incorrendo in situazioni di indebitamento permanente, poi rischiano di ricorrere all’usura, andando quindi incontro a problemi ulteriori.

È uno strumento importante, che va a definire misure su cui potranno fare conto le amministrazioni locali e i Comuni nel loro impegno di contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico. Come detto ieri, credo che sia importante ricordare come il Partito Democratico, già con misure molto concrete, il fondo per gli esercenti che avessero scelto di liberare la propria attività da macchinette slot, così come proprio dalla risoluzione che ha rappresentato il passaggio preliminare rispetto appunto a questo emendamento che oggi approviamo, si è impegnato concretamente in questo percorso che oggi credo abbia un valore aggiunto, cioè quello di vedere il punto d’arrivo di un lavoro che però è diventato trasversale, che ha coinvolto tutti i Gruppi.

Naturalmente ho ringraziato i colleghi che insieme a me hanno portato avanti questo percorso anche di stesura dell’emendamento, e poi lo hanno sottoscritto. Quindi, è un valore aggiunto, per questo lavoro condiviso, e naturalmente uno strumento che andiamo a dare, rafforzando appunto le amministrazioni locali, tutelandole maggiormente rispetto a questa battaglia che evidentemente è una battaglia non scontata e non semplice.

Aggiungo che al comma 2-quater è presente un errore materiale, che chiederei di correggere. Dove si parla di disposizioni che si riferiscono “al presente comma”, “al presente comma” andrebbe sostituito con la formulazione “al comma 2-bis”. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Ravaioli.

La parola al consigliere Foti. Prego.

 

FOTI: Mi associo a quanto dicevano i colleghi precedentemente, anche se non posso dimenticare che gran parte delle leggi di bilancio hanno come fonte di entrata proprio quegli effetti che provengono dalla ludopatia.

Quando si basa un bilancio dello Stato sulle scommesse altrui, evidentemente non si fa cosa né buona né giusta. Debbo dire che vi è stata poi un’implementazione, ad esempio, della collocazione di queste macchinette, che nel corso degli anni ha avuto una crescita esponenziale e anche, il più delle volte, ingiustificata. È quasi diventata una forma di status symbol, e la cosa non può certo essere accolta con piacere.

Quanto all’emendamento, che pure ho sottoscritto, della collega Ravaioli, ritengo che lo stesso, così come già è in Regione Lombardia, possa restare e rimarrà in vigore solo ed esclusivamente se non passerà il referendum. Diversamente, la materia tornerà in capo allo Stato, quindi dovrà essere lo Stato che fino ad oggi si è ben guardato dal legiferare in materia, a dire ciò che oggi noi diciamo con convinzione, e che mi auguro comunque, indipendentemente dall’esito del referendum, si abbia l’accortezza di inserire anche come legge generale dello Stato. Mi pare abbastanza assurdo che noi introduciamo un limite di 500 metri, e al confine con la Regione successiva, che magari è a 150 metri dal bar, che deve rispettare i 500 metri, altri non lo facciano. È evidente che questa è una norma propedeutica a un’applicazione generale da parte di tutte le Regioni italiane, ivi comprese quelle a statuto speciale, con un limite minimo di 500 metri, auspicando che diversamente intervenga lo Stato, così come ad esempio è intervenuto per quanto riguarda gli effetti delle onde elettromagnetiche. Voi sapete che sono stati previsti dei limiti minimi di legge, per i quali non possono essere collocate antenne e quant’altro vicino a quelli che vengono definiti correttamente obiettivi sensibili, e cioè delle persone più esposte al rischio.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Nessun altro chiede di intervenire in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto sull’articolo e sugli emendamenti.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Presidente, ritorno un attimo sul tema della Conferenza Unificata, dove vorrei che il presidente Bonaccini davvero porti quello che sentono sul territorio i cittadini e gli Enti locali.

Non vorrei che noi qui come cittadini o come Regioni cercassimo di fermare questa invasione che definirei aliena ed alienante, e a pensare a difendere i cittadini. Invece qualcuno, in quella sede pensa, come accennavano già i colleghi, a difendere solamente il bilancio dello Stato e a volte, temo, non solo quello.

Quei 100 miliardi di fatturato, perché siamo arrivati a 100 miliardi di fatturato, ormai, per il gioco d’azzardo, valgono anche 8-9 miliardi di entrate fiscali nel bilancio dello Stato. Questo è una sorta di PIL avvelenato, anzi, è un buco nel PIL. Siccome al presidente ogni tanto piace prenderci in giro sulla decrescita felice, questa è una decrescita infelice, perché mette in crisi tante famiglie e tante persone, e toglie al PIL vero, al PIL buono, tante, troppe risorse. Qui parliamo di 100 miliardi che vanno in fumo in altro. Noi siamo contenti che oggi aggiorniamo la legge con questo emendamento. Però chiediamo un impegno forte anche in Conferenza Unificata, dove fino ad oggi siamo andati avanti con la linea Baretta, cioè, si va in una direzione che non è quella richiesta dai cittadini, ma è quella che oggi noi richiediamo in quest’Aula. Quindi, le amministrazioni locali, i cittadini e noi oggi come Aula chiediamo di rafforzare gli strumenti di contrasto. Se poi passa il referendum, quegli strumenti di contrasto saltano perché ovviamente se torna tutto a livello governativo, siamo “fregati”, e a noi di vuote promesse non interessa più.

Ritorno invece sulla dichiarazione di voto, e ribadisco la richiesta di voto per punti separati, dell’emendamento 47. Chiedo quindi di votare insieme, del nostro emendamento, i commi 1 e 2, dove chi vuole avrà possibilità di votare contrario, separatamente il comma 3 e separatamente il comma 4.

Sul comma 3 e sul comma 4 chiedo la votazione elettronica, perché secondo noi è importante che ognuno si prenda un impegno su questi due punti che sono importanti. Ovviamente, noi voteremo a favore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Siamo in dichiarazione di voto sull’articolo 48.

La parola al consigliere Rancan. Prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Il gioco d’azzardo sappiamo benissimo che è un punto fondamentale e che crea vari problemi, soprattutto quello della salute dei nostri cittadini. Per molti schiavi del gioco d’azzardo, infatti, si verificano ricadute, con ripercussioni sulla salute del cittadino e magari anche sulle famiglie, che molte volte vengono distrutte da questi vizi che portano solo male agli individui.

È proprio per questo che ci siamo sentiti di sottoscrivere l’emendamento di cui la prima firmataria è la collega Ravaioli, che riprende in gran parte le disposizioni della Regione Lombardia. Voteremo quindi convintamente a favore di questo emendamento, come voteremo convintamente anche l’emendamento proposto dai colleghi del Movimento 5 Stelle.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

La parola alla consigliera Montalti. Prego.

 

MONTALTI: Io intervengo in particolare sull’emendamento 49, perché credo che questo intervento riesca a dare una risposta importante ai tanti Comuni che sono impegnati sul territorio, nella lotta e nel contrasto al gioco d’azzardo. Era una risposta che i territori si aspettavano, anche nel confronto con le associazioni e con i movimenti che sono impegnati nel contrasto e nel contenimento di questo fenomeno.

In risposta anche al consigliere Bertani, con cui c’è stato un percorso di confronto, dico che la nostra Regione su molti temi cerca di fare un passo in avanti e di anticipare le prese in carico e le politiche nazionali. Per cui, certamente l’intervento di oggi è un intervento importante, anche nella compagine della Conferenza Unificata e nel confronto che si sta tenendo su questo tema all’interno della Conferenza. Il sollecito a estendere quello che noi stiamo facendo, e in realtà anche altre Regioni si stanno muovendo in questa direzione, è un sollecito che viene anche da parte del Gruppo PD e che sappiamo che sicuramente verrà portato all’interno della Conferenza.

Una sottolineatura importante, proprio nel proseguire questo percorso, perché dal territorio, dai Comuni, la richiesta di un impegno forte da parte di tutte le Istituzioni per contrastare le ludopatie e il fenomeno del gioco d’azzardo, ci viene costantemente. I dati che ci aveva comunicato l’assessore Venturi, di 1.800 euro a testa, spesi ogni anno in Emilia-Romagna, per il gioco sono dati che non ci possono lasciare insensibili. Noi crediamo quindi che inserendo il principio delle distanze dai luoghi sensibili, diamo uno strumento importante per poter contenere in maniera anche molto pragmatica e concreta sul territorio, la diffusione di una piaga sociale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti

Nessun altro chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Procediamo alla votazione dell’emendamento 47, per parti separate.

Metto in votazione, per alzata di mano, il comma 1 e il comma 2 dell’emendamento 47, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi.

 

(Sono respinti a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Il comma 1 e il comma 2 dell’emendamento 47 sono respinti.

Si proceda alla votazione del comma 3 dell’emendamento 47, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

13

Contrari

 

25

Astenuti

 

2

 

PRESIDENTE (Saliera): Il comma 3 dell’emendamento 47 è respinto.

Si proceda alla votazione del comma 4 dell’emendamento 47, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

12

Contrari

 

26

Astenuti

 

2

 

PRESIDENTE (Saliera): Il comma 4 dell’emendamento 47 è respinto.

Al 2-quater viene apportata la correzione di forma indicata dalla consigliera Ravaioli.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 49, prima firmataria la consigliera Ravaioli.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 49 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 48, così come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 48 è approvato.

Art. 49.

Non insistono emendamenti.

Apro la discussione generale. Nessuno chiede di intervenire.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 49.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 49 è approvato.

Prima di procedere alle dichiarazioni di voto congiunte sugli ordini del giorno (sono tre risoluzioni e due ordini del giorno), riterrei necessario e opportuno aprire la discussione generale per dieci minuti su questi documenti, quindi, le tre risoluzioni: l’oggetto 3440, a firma dei consigliere Rancan ed altri; l’oggetto 3441, a firma del consigliere Rancan ed altri; l’oggetto 3388, a firma del consigliere Foti; i due ordini del giorno, n. 1 a firma dei consiglieri Rainieri e Rancan, e il n. 2 a firma del consigliere Bertani.

Apro quindi la discussione generale.

Il consigliere Rancan ha chiesto la parola. Prego.

 

RANCAN: Presidente, chiedo come tempo dieci minuti a Gruppo.

 

PRESIDENTE (Saliera): In discussione generale sono dieci minuti a intervento per ogni consigliere che chiede la parola. È ovviamente il complesso dei documenti.

Il consigliere Rancan ha chiesto la parola.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Molto velocemente, perché sugli ordini del giorno che ho presentato vi è già stato un breve confronto informale con il relatore Mumolo.

Fondamentalmente, vi sono tre cardini che stanno dietro a questi tre ordini del giorno. Il primo è quello del soggiorno obbligato. Viene specificato, in questo ordine del giorno, dove sia necessario far sì che non possano entrare nella nostra regione persone che hanno commesso delitti collegati alla mafia, e che comunque non hanno ancora chiarito la loro posizione rispetto a questa, anche se pentiti.

Per quanto riguarda la seconda risoluzione che è stata presentata, si parla soprattutto di consentire un più agevole accesso al credito alle piccole e medie imprese e anche di cercare di rafforzare i termini previsti dalla lettera h) del comma 3 del Testo Unico riguardanti l’articolo 26, che è stato specificato precedentemente.

L’ultima risoluzione che abbiamo presentato, sta invece nei termini di quello che si diceva sulle cooperative, quindi di cercare di eliminare, di cancellare dall’Albo delle cooperative, quelle che hanno avuto dei problemi con le attività malavitose, e che quindi si rifà a promuovere presso il Governo nazionale il DDL n. 2130 della Regione Lombardia.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

Siamo in discussione generale. Alla fine della discussione generale ha chiesto la parola il presidente Bonaccini.

Prego, consigliere Mumolo.

 

MUMOLO: Grazie. Anche io intervengo molto velocemente.

Intanto, sono molto contento del fatto che ci siano stati molti contributi, in questa discussione. Li abbiamo analizzati approfonditamente, come si è visto anche nella discussione relativa ai singoli emendamenti, quindi abbiamo analizzato anche queste risoluzioni e gli ordini del giorno.

Il nostro voto sarà contrario ma semplicemente perché nel merito non siamo convinti di quello che richiedono queste risoluzioni e ordini del giorno. Comunque, il fatto che siano stati presentati, il fatto che si cerchi di approfondire e di arricchire il dibattito, per noi è stata ed è una cosa assolutamente positiva.

Per quanto riguarda la prima risoluzione, l’oggetto 3440, con cui si chiede di sostenere un più agevolato accesso al credito alle piccole medie imprese, vorrei dire che noi questa cosa la facciamo già, come Regione Emilia-Romagna.

Per quanto riguarda invece la promozione della responsabilità sociale delle imprese, è uno dei cardini della legge che oggi stiamo votando, e che ci auguriamo fortemente – io continuo a dirlo – che veda il favore anche di tutti i Gruppi della minoranza.

Quanto alla richiesta di creare un’apposita banca dati, ci sembra che non possa raggiungere l’obiettivo che c’è in questa risoluzione. Noi infatti, con l’articolo 26 al comma h), facciamo in modo che tutte quante le informazioni che pervengono in Regione Emilia-Romagna arrivino all’Ispettorato del Lavoro e ai soggetti preposti. È chiaro che quei soggetti hanno una banca dati enormemente più grande della nostra, quindi creeremo una banca dati minore, che forse non serve a raggiungere quell’obiettivo sul quale però siamo d’accordo, quell’obiettivo previsto in questo punto della risoluzione.

Rispetto al terzo punto, quello relativo a coinvolgere la cittadinanza nel denunciare reati, questa è una cosa insita nella legge, e anche nelle leggi precedenti. Fa parte di quella cultura della legalità che noi vogliamo accrescere. Ovviamente i cittadini dovrebbero denunciare qualsiasi tipo di reato, non solo quelli legati all’immigrazione. È anche per questo riteniamo che se si chiede ai cittadini di denunciare i reati, devono essere tutti quanti reati.

Per quanto riguarda la risoluzione oggetto 3441, viene affrontato il tema delle cooperative. L’abbiamo affrontato anche ieri. Anche noi siamo per una vigilanza accentuata nei confronti di quei soggetti che compiono azioni illecite, che non applicano il Contratto collettivo nazionale (ne parlava ieri anche il collega, professor Alleva). Riteniamo però che questo controllo vada fatto nei confronti di tutte le imprese. Le cooperative, pur avendo uno scopo mutualistico, sono imprese come le altre, come le S.r.l., come le S.p.A., come le S.n.c., e il controllo deve essere fatto, e questa legge lo prevede, tra l’altro, attraverso appositi protocolli d’intesa, nei confronti di tutte quante le imprese, non solo di alcune.

Per quanto riguarda poi l’oggetto 2861, la questione relativa al soggiorno obbligato e al luogo di dimora delle persone sottoposte a misure di prevenzione, noi riteniamo che non sia per il luogo che si compiono attività illecite.

Qui si dice che una persona sottoposta a misura di prevenzione dovrebbe essere collocata tra i Comuni della Regione di iniziazione dell’attività criminale. Faccio presente allora che se, ad esempio, un incensurato pugliese venisse a compiere una rapina a Bologna, noi dovremmo chiedere al Governo di farlo rimanere a Bologna, perché è il primo luogo in cui ha compiuto un’attività criminale? Non credo che sia questo lo scopo; però, ripeto, apprezzo l’intento di stimolare le Istituzioni a un maggiore controllo nei confronti di soggetti che compiono attività criminali in questa Regione.

Per quanto riguarda invece l’oggetto 2861, riteniamo che la questione relativa al Corpo forestale debba essere inserita nel percorso di riordino complessivo delle forze di polizia. Rispetto alla presunta incompetenza dello Stato, ai sensi della Costituzione, io ricordo semplicemente che la Conferenza delle Regioni ha dato parere favorevole, nel marzo scorso, senza ravvisare estremi di illegittimità. Inoltre, le forze dell’ordine sono potestà statale, competenza statale, ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione.

Fermo restando che anche questo contributo deve essere approfondito nel merito attraverso la discussione giuridica, per cui lo prendiamo come contributo assolutamente utile, per questi motivi non voteremo a favore dell’approvazione di questo ordine del giorno e di quello collegato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Mumolo.

Nessun altro chiede di intervenire in discussione generale sugli ordini del giorno e sulle risoluzioni.

A conclusione della discussione generale, do pertanto la parola al presidente Bonaccini. Poi procediamo con le dichiarazioni di voto.

La parola al presidente Bonaccini.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente.

Mi pare che ieri l’assessore Mezzetti abbia inquadrato molto bene per la Giunta, per l’Esecutivo, sia il percorso che l’importanza di questo provvedimento.

È un altro dei punti di programma che avevamo promesso, che manteniamo. Vorrei ringraziare tutta l’Aula e i Gruppi consiliari per il lavoro, come ieri è stato da tutti riconosciuto, molto importante che è stato fatto. Un percorso partecipativo, peraltro, che come credo fosse giusto su un tema così sensibile e centrale nell’azione di Governo di un territorio come l’Emilia-Romagna, è partecipato anche da soggetti esterni all’Aula consiliare e dunque ai Gruppi politici.

Un percorso che ha visto in prima fila le Istituzioni, ma anche soggetti che quotidianamente, e a loro va il nostro plauso e ringraziamento, in maniera associativa o volontaria, dedicano parte del loro tempo all’azione, da un lato di contrasto all’illegalità, dall’altro di educazione alla legalità.

Io penso che oggi sia una giornata importante, perché ci fa dire, di questo sono profondamente convinto e mi auguro lo siate tutti voi, che l’approccio che noi dobbiamo avere da un territorio che certo, ha subìto la crisi di questi anni, ma è un territorio ancora tra i più ricchi d’Europa, che come tutti i territori ricchi, in ogni caso d’Italia, da molto tempo, ovviamente, subisce l’aggressione, l’insediamento di criminali, criminalità, gruppi organizzati, che hanno spostato l’azione laddove c’è ricchezza e possibilità di fare affari.

Su questo abbiamo detto più volte che certamente, per un periodo, si è sottovalutato questo fenomeno. Allo stesso tempo, l’ha rivendicato ieri l’assessore Mezzetti che ringrazio per il grande lavoro che ha fatto, noi siamo convinti che l’Emilia-Romagna possa mettere insieme forze nelle Istituzioni, nel mondo del lavoro, nella gran parte delle imprese, della società civile, che producano quegli anticorpi necessari a sconfiggere le mafie. È una lotta senza quartiere. Dovrebbe vedere le forze politiche accomunate, indipendentemente dalle loro divisioni, farne un punto di civiltà, prima ancora che di propaganda.

Mi pare di poter affermare che siamo la prima Regione che approva un Testo Unico con questo approccio a trecentosessanta gradi, che dentro al contesto della lotta alla criminalità, ci mette anche il tema dell’usura, ci mette il tema del contrasto al gioco d’azzardo, l’aiuto alle vittime.

Domani mattina noi avremo una Conferenza delle Regioni, per poi andare in Conferenza Stato-Regioni, domani pomeriggio, e in Unificata. Spero che riusciremo a trovare l’unanimità. Mi auguro, in ogni caso, di trovare un punto d’incontro per approvare norme sempre più stringenti, come peraltro il Governo ha proposto e promesso, con la condivisione delle Regioni, che hanno normative differenti tra loro. La Regione Emilia-Romagna fu la prima, o tra le prime, in Italia, mi pare nel 2011 (o 2013), ad approvare una legge a tal proposito.

Io condivido l’emendamento che è stato presentato, ad esempio anche sul tema delle distanze. Non risolverà da solo il problema. Ci aiuta però a mettere una serie di “impedimenti”, o comunque di ulteriori misure di contrasto che possano darci una mano per un fenomeno che è diventato troppo diffuso.

Complessivamente, mi pare un approccio, quello che abbiamo utilizzato, che va anche nella direzione di semplificare. Voglio ringraziare il relatore di maggioranza e di minoranza, per il lavoro certosino che è stato fatto, anche dal punto di vista dell’accorpamento di testi, della riduzione di articoli. Abbiamo sempre detto che c’è una parte di carico burocratico che è necessario ed indispensabile in questo Paese per la lotta ai criminali. Guardate l’importante lavoro che è stato fatto sul tema delle zone colpite dal terremoto, con la costituzione del cosiddetto GIRER, l’intervento perché gli appalti sopra i 300.000 euro non potessero essere mai affidati con il massimo ribasso; il tema delle white list, il tema del mettere in impossibilità di partecipare ad appalti coloro che non hanno la certificazione antimafia, non solo, ma nemmeno la regolarità del cosiddetto DURC. Insomma, c’è una parte burocratica che è indispensabile, anche quando fa perdere tempo, per garantire il massimo di contrasto possibile.

Ma c’è una parte di carico burocratico che quando è eccessiva, rischia persino di diventare lo specchio dietro al quale ci si nasconde per poter fare cose non lecite. Questo approccio complessivo, di semplificazione, di accorpamento, per mettere appunto in un unico testo una serie di norme, di lavori che hanno ricevuto, fatemelo dire con orgoglio, l’apprezzamento, dal presidente ANAC Cantone, dal presidente Ruberto, insomma, un lavoro che ha visto impegnate anche Autorità, almeno nella lettura, che in questo Paese provano a garantire il contrasto vero all’illegalità e alle mafie, mi pare una cosa da rilevare.

È una giornata importante per l’Emilia-Romagna. Non sarà risolutiva, nessuno si illuda, né siamo così sciocchi da immaginare che bastano testi e pagine di carta con l’inchiostro per risolvere e debellare il problema. Ma noi ci mettiamo tutta la passione, l’impegno, la determinazione che servono perché contrastare le mafie è una delle questioni che per me sono precondizione per l’impegno amministrativo e politico.

Mi auguro arrivi un voto positivo da parte di tutti, sarebbe un bel segnale da dare all’esterno, e lo sarebbe perché credo che al di là delle nostre divisioni e la lettura sul passato, ci possa far vedere determinati, laddove si vuole dare alla parola “legalità” un valore universale per l’Emilia-Romagna. Credo sia quello che abbiamo fatto, mentre ci veniva detto che non l’avremmo mai fatto.

Qualcuno rifletta prima di parlare troppo presto sull’investimento di oltre 1 milione di euro per il processo Aemilia. Su questo condivido totalmente le parole di chi in quest’Aula ieri ha detto “Si rispetti lo Stato di diritto”. Non solo c’è chi, a volte, decreta sentenze per l’arrivo di un avviso di garanzia. C’è chi l’ha fatto e ha richiesto le dimissioni anche per una sola indagine, quando nemmeno era stato recapitato l’avviso di garanzia, anche in quest’Aula.

Io rispetto tutti, ma credo che tutti debbano fare altrettanto. Ho letto le parole di Virginia Raggi su un importante quotidiano nazionale di ieri. Penso facciano riflettere chiunque, in ogni casa, su un tema che deve essere, dovrebbe essere, in uno Stato di diritto, l’approccio a un tema come questo.

Non c’è dubbio, però, e vado a concludere, che noi si abbia necessità di dare un senso e un segno di quello che facciamo anche rispetto a una lettura, una volta terminato anche quel processo, che sia più compiuta.

Noi non eravamo tenuti a farlo, ma l’investimento che abbiamo fatto per permettere in un padiglione della Fiera di Bologna le udienze preliminari e poi lo svolgimento del processo a Reggio Emilia nel perimetro del tribunale con quella struttura acquistata all’uopo credo sia stato un sostegno giusto. Abbiamo utilizzato i soldi dei cittadini, ma l’abbiamo fatto con il loro consenso. Era giusto che quel processo si tenesse in questa terra, dove quei fenomeni ci sono stati, ci sono e ci auguriamo vengano debellati per il futuro.

Questa di oggi è una pagina importante per la nostra Regione, e di questo sono grato, ovviamente, alla maggioranza che sostiene la Regione, ma sono grato allo stesso modo alle minoranze che hanno voluto dare un importantissimo e serio contributo a questo lavoro.

Noi proviamo a dare un messaggio anche ad altre Regioni dal punto di vista legislativo e normativo che possa servire per provare ad avere un processo più unitario. Io penso che questo sarebbe un segno che diamo certamente ad un lavoro che vede, ancora oggi, troppi episodi qua e là per il Paese che non vorremmo vedere. È evidente che la politica può riscattarsi anche così, con tutti i suoi limiti e difetti, nell’idea che trovi una ragione di unità laddove, appunto, questioni come queste diventano valoriali e prioritarie.

Questo è stato un lavoro importante. Dovremo dar corso, il prima possibile, a tutto ciò – guardo l’assessore Mezzetti – che serve, anche a norma di regolamenti, a far andare avanti l’opportunità che viene fatta e realizzata, così come tutto il livello, al di là del contrasto, dell’educazione alla legalità, a partire dall’importante lavoro che si sta facendo, anche come Assemblea legislativa, nel rapporto con le scuole, che credo sia uno dei punti di snodo cruciale per l’educazione dei nostri figli, dei nostri nipoti. Credo sia un fatto non solo da sostenere, ma ulteriormente da rafforzare.

Per questo vi ringrazio. Sono davvero molto contento, persino orgoglioso, che questo lavoro sia approdato in un clima comunque di dialogo così robusto ed importante. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, presidente Bonaccini.

Procediamo con le dichiarazioni di voto congiunte sul provvedimento, sulle risoluzioni e sugli ordini del giorno. Cinque minuti per Gruppo.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Intervengo solo per manifestare la volontà del Partito Democratico di condividere questo passaggio importante, legislativo, di un Testo Unico che rappresenta un po’ la storia legislativa di questo territorio e di questa Regione e che grazie al lavoro che sapientemente l’assessore Mezzetti ha saputo portare avanti in questi anni e nell’ultima volata finale per il Testo Unico ha rappresentato senza dubbio un’occasione di grande discussione con tutte le parti sociali interessate in quella che è una grande battaglia, quella della lotta alla criminalità organizzata.

Questa Regione ha 97 beni immobili confiscati – sono 499 i beni sequestrati in Emilia-Romagna e 52 le aziende confiscate – e ha promosso 16 accordi di programma. Si tratta, in buona sostanza, di un’esperienza non soltanto legislativa, ma amministrativa, intorno alla quale questo Testo Unico si prefigge di rappresentare le nostre migliori intenzioni.

Condivido pienamente quello che diceva il nostro presidente Stefano Bonaccini, quando ha parlato del senso di responsabilità con il quale anche il dibattito e la dialettica su questi argomenti si sono sviluppati in quest’Aula e nei lavori preparatori a quest’Aula.

Credo, infatti, che avere una cultura della legalità, così come nel nostro articolato viene spiegato, costituisca il più grande antidoto alla lotta all’usura attraverso il microcredito e ancora al far sentire il nostro sostegno alle vittime dei reati, con il nostro Osservatorio regionale, con la Consulta regionale, strumento ormai diventato punto di riferimento delle parti sociali.

Se il tema è quello dei beni confiscati e dell’economia che è stata colpita al cuore da queste nuove mafie e da queste vecchie mafie, allora io credo che ci sia un nuovo orizzonte che noi possiamo darci e credo che il collega Mumolo, come relatore, insieme ai consiglieri Ravaioli, Montalti e tutti gli altri consiglieri che non sto a citare anche delle minoranze che hanno contribuito a un’identificazione di alcune priorità, abbiano segnato un punto di svolta.

Il gioco d’azzardo e la lotta alle patologie è senza dubbio uno dei temi intorno al quale, con l’articolo 18 di questo Testo Unico, cerchiamo di dare una risposta politico-programmatica anche nel nostro impegno non soltanto alla dipendenza dal gioco, ma rispetto a quella che pensiamo debba essere una politica di igiene mentale, che dobbiamo promuovere contro tutte le dipendenze: politica sanitaria, politica di welfare e politica di lotta alla criminalità organizzata, così come sono tutte le tematiche connesse alla lotta alle infiltrazioni.

Esiste un’economia sbagliata, esiste anche un’educazione civica sbagliata. Il nostro ruolo è quello di essere poco retorici e molto concreti.

Per questo motivo esprimo l’apprezzamento del Gruppo del Partito Democratico a questo provvedimento e al lavoro fatto dall’assessore.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

La parola alla consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Premetto che tutto ciò che l’anno scorso la Regione ha fatto per far svolgere l’udienza preliminare del processo Aemilia a Bologna, non soltanto è stato da noi condiviso, ma è stato anzi la conseguenza di una serie di richieste puntuali da noi fatte alla Regione e di ripetuti solleciti che andavano effettivamente in quella direzione. Oggi avremmo voluto votare a favore, seguendo la linea che fino ad oggi abbiamo tenuto in materia di legalità e per quelli che sono stati i provvedimenti in tema di legalità spesso da noi proposti alla maggioranza, ma non possiamo accettare la mancanza di coraggio volta ad andare oltre la legislazione in essere.

Siamo favorevoli ai Testi Unici, ma siamo contro la tendenza a ridurre al minimo l’intervento legislativo per evitare poi possibili ricorsi per conflitto di competenza, come ci è stato fatto notare.

Crediamo, purtroppo, che questo Testo Unico si astenga da decisioni veramente importanti in un momento di emergenza in cui, come è stato ricordato, almeno a parole, ci sarebbe la consapevolezza di come, in questo momento, il fenomeno si sta aggravando settimana dopo settimana, mese dopo mese.

Possiamo soltanto dire quello che è mancato, provare a dire qualcosa di quello che è mancato oggi se ci fosse stata l’approvazione della Commissione regionale per la promozione della sicurezza, della cultura della legalità e per il contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva, come avevamo proposto prima in una forma di Commissione d’inchiesta e poi in una forma permanente oggi in abbinamento al Testo Unico; se ci fosse stata un’attenzione specifica sulla costituzione di parte civile senza dubbi, senza scrupoli, senza appellarsi agli uffici legislativi, perché addirittura impedissero il dibattito in Aula, la discussione generale, questo non da parte della maggioranza; se l’applicazione di questa presente legge rilevasse anche ai fini della valutazione di risultato dei dirigenti; se ci fosse stata una norma anticorruzione per i consiglieri regionali, come, ad esempio, quel divieto che avevamo proposto di concedere contributi, sovvenzioni, sussidi o ausili finanziari a chi avesse contribuito, con erogazioni in denaro superiori ai 5.000 euro o con beni di pari valore, a favore di liste elettorali o di singoli candidati; se ci fosse stata la previsione di un codice etico di autoregolamentazione dell’Assemblea legislativa.

Mi fermo qui, ma potremmo dire altro che entra nel merito e che ci impedisce oggi di esprimerci a favore. Ci asteniamo, non votiamo certamente contro, perché il Testo Unico contiene, tra l’altro, leggi già in essere, che noi condividiamo, ma non è possibile per noi, a queste condizioni, votare a favore. Oggi lo spazio opaco tra legale e illegale si è fatto sistema e di questo dobbiamo prendere consapevolezza.

Questo è quello che abbiamo tentato di dire anche in Commissione. Per cui facciamo fatica, anche in questa Assemblea legislativa – questa è l’impressione che mi sono fatta ascoltando i dibattiti e vale per tutti noi, per tutti noi a livello trasversale – ad avere una fotografia di cos’è la mafia oggi in Emilia-Romagna.

Non è semplice avere oggi una fotografia di cosa sono le mafie in Emilia-Romagna. Lo spazio opaco tra legale e illegale ha propri meccanismi, ha proprie regole, ha una sua autonomia e molto spesso a questa autonomia devono sottostare gli stessi mafiosi. Come dicevamo ieri, molto spesso il potere della mafia sta fuori dalla mafia stessa. Quindi, non è più la mafia infiltrata nell’economia, e di questo abbiamo parlato. Molto è deciso a monte. Ci si mette d’accordo prima dell’appalto su come quell’appalto andrà gestito. Questa zona grigia, quindi, ha già coinvolto funzionari, ha già coinvolto politici, ha coinvolto professionisti, ha coinvolto rappresentanti delle associazioni, eppure la zona grigia resta un sistema criminale. È il sistema criminale per eccellenza del nostro tempo. Credo sia una macchina in grado di condizionare interi settori della vita pubblica, in grado di condizionare ampi comparti di mercato, in grado di creare casi.

Avrebbe dovuto far riflettere meglio l’Assemblea legislativa che se scriviamo norme antimafia oggi e non prevediamo, ad esempio, l’abbiamo detto, un’opzione per la costituzione di parte civile, come altre Regioni, abbiamo visto ieri, prevedono, di cosa stiamo parlando? Come si fa a scrivere norme di contrasto e non prevedere per il reato specifico la costituzione di parte civile come scelta politica di contrasto? Chiediamoci che cosa vogliamo fare oggi. Vogliamo decidere di volta in volta se l’azione della magistratura, su un presunto reato di associazioni mafiose, è buona o cattiva? Vogliamo decidere di volta in volta se effettivamente quello che la magistratura solleva come dubbio su un presunto reato d’accordo di associazione mafiosa è effettivamente qualcosa su cui possiamo entrare nel merito o no?

Io sono d’accordo nel distinguere l’antimafia buona e l’antimafia più o meno cattiva, ma non ci sto a decidere se esiste un’azione giudiziaria su questioni di mafia buona o cattiva. Ho sentito parlare di possibile danno erariale, di spese di costituzione di parte civile, ma io credo che se ci sono risparmi da fare è altrove il terreno dove farli e in ogni caso la costituzione di parte civile può essere fatta senza costi aggiuntivi da parte di bravi avvocati, di cui la Regione dispone, e non c’è bisogno di affidare incarichi esterni.

Il nostro voto sarà di astensione. Spero che questo messaggio venga colto. Visto che ieri la maggioranza non si è dichiarata contraria alla costituzione di una Commissione permanente sulla legalità e l’anticorruzione, auspico che a breve si possa parlare concretamente in questo senso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

La parola al consigliere Foti.

 

FOTI: Signora presidente, indipendentemente dal voto espresso, espresso anche in ragione di un doveroso rispetto della coalizione che mi ha portato qui dentro, trovo più elementi a favore di questa legge di quanti ne possa trovare contro. Sono convinto che sia una buona legge.

Poi ci sono due problemi, di cui uno è di natura politica, che abbiamo affrontato ieri. Non voglio tornarci su, ma è esclusivamente un tema di natura politica. Ammetterà anche la maggioranza che sulla vicenda immigrati non vi è un punto di incontro perché le idee sul tema sono totalmente diverse. Casualmente vi è un punto che interessa anche questa legge ed è un elemento di dissenso.

L’altro, invece, che è di preoccupazione e di stimolo, e mi rivolgo soprattutto all’assessore Mezzetti, che ha curato, assieme al collega Mumolo, che si è impegnato, oltre ogni limite, per avere un voto unanime dell’Assemblea, e di questo gli va dato atto correttamente, è il Capo relativo a quella che noi vediamo come una trasformazione del sistema malavitoso e comunque delinquenziale che una volta aveva come obiettivo il mattone e oggi ha l’infiltrazione nel sistema dei servizi. È quanto abbiamo rappresentato anche rispetto al Capo III con il collega Alleva, con il collega Rancan ieri in discussione. Io penso che su questa parte della legge occorra particolare attenzione perché qualora anche la competenza del lavoro non dovesse essere tolta alla materia di interesse regionale lì si potrà vedere di trovare le formule opportune per cercare di stringere ancora di più le maglie e il cerchio attorno a questi affari, che spesso e volentieri hanno più ombre che luci, perché la Regione faccia il suo corso.

Io non credo che questa Assemblea legislativa sia un’associazione a delinquere. Non credo che nessuno che è in questo palazzo sia membro di un’associazione a delinquere, non credo neanche che nelle altre torri di questo complesso siano ospitati i membri di associazione a delinquere. Poi può darsi che una rondine non faccia primavera, ma io penso che quella di oggi sia sicuramente buona politica e non politica spot. Questo mi sento di dirlo in onestà, indipendentemente, torno a ripetere, dal voto di astensione, perché ho la lucidità intellettuale di saper distinguere quella che è la polemica politica da quella che è la tecnica legislativa. Questa, comunque, con la riserva politica a cui prima facevo riferimento, con la riserva tecnica, che pure ho avanzato, rimane, a mio avviso, una buona legge e comunque un buon punto di partenza per dare una risposta sul campo, e non con il megafono, alla sfida della mafia.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola al consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Io credo che oggi, in ogni caso, si sia dato un segnale importante in questa due giorni di discussione, due giorni che sono a conclusione di un percorso che è iniziato tanti mesi fa, un percorso partecipato, e di questo ringrazio la Giunta, l’assessore Mezzetti e il collega relatore di maggioranza Mumolo, perché è stato fatto un lavoro di condivisione, un lavoro di condivisione anche con l’esterno di quelli che erano tutti i vari soggetti sul territorio, e questo va detto. È stato lasciato il tempo anche alla minoranza di poter sentire soggetti sul territorio e credo che questa legge possa andare nella direzione che tutti auspichiamo: cerchiamo di incidere per dire “no” alla mafia e per far sì che il nostro territorio diventi meno attrattivo, se possiamo dire così, a quelle che sono le associazioni malavitose, anche attraverso una promozione che mi piacerebbe che fosse fatta di questa legge anche nel campo dei giovani, che magari non conoscono benissimo quella che è la realtà.

Certo, due aspetti mi piacerebbe sottolineare e li vorrei sottolineare in questa sede. Obiettivamente, come abbiamo fatto in sede di discussione sia in Commissione, che in discussione generale, che nell’esame dell’articolato, vi è il tema dei rifugiati, dei richiedenti asilo che va ovviamente sviscerato e che è stato sviscerato precedentemente, anche durante la discussione generale.

Vi è anche il tema, però, dei soggiorni obbligati. Mi sarebbe piaciuto un maggiore coraggio. Accolgo favorevolmente l’impegno che è stato anche esplicitato dal collega Mumolo quando dice che assolutamente dovremo incentivare il controllo sui soggiorni obbligati. Mi sarebbe piaciuto magari un po’ più di coraggio sulla proposizione dei nostri emendamenti sul punto.

Magari quello poteva essere un punto concreto, oltre a quello politico, che è il vero dato politico, che è quello di richiedenti asilo. Anche nel merito vi è questa seconda parte, che, a parere mio, azzoppa un po’ questa legge.

Per il resto, il segnale che si vuol dare oggi è un segnale di lotta alla mafia che il nostro Gruppo e questa Assemblea stanno dando. È un segnale che va sempre dato, perché credo sia importante avere un obiettivo, ovvero aumentare la legalità sul nostro territorio, al di là di quello che sarà il nostro voto di astensione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

La parola al consigliere Taruffi. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Oggi è sicuramente una giornata importante per questa Assemblea, per la nostra Regione. È una giornata che arriva al culmine di un percorso lungo, un percorso importante di cui va dato merito sicuramente alla Giunta, ma in particolar modo all’assessore Mezzetti, che ha curato questo provvedimento in tutti questi mesi, anche con grande disponibilità, come hanno riconosciuto anche gli altri Gruppi. Non ha mancato di confrontarsi con tutti, non solo con i soggetti politici di quest’Aula, ma anche con il mondo esterno.

È una giornata importante anche perché segna il mantenimento di un impegno assunto all’inizio di questa legislatura, all’atto di insediamento della Giunta Bonaccini, che credo caratterizzi l’azione di governo di questa maggioranza e la caratterizzi in modo importante.

La discussione che si è svolta in Commissione, nella Consulta e poi anche ieri e oggi in Aula e le espressioni che ho sentito da parte dei Gruppi che sono intervenuti in dichiarazione di voto testimoniano la bontà complessiva di questo lavoro e credo rendano onore a questa Aula. Come ha detto qualcuno, è una bella giornata per la politica. Ovviamente, quando si parla di un Testo Unico su una materia come questa, come quella della legalità, i punti da sottolineare sarebbero molti perché le azioni di prevenzione e di contrasto al crimine organizzato sono tante: le azioni di recupero di immobili confiscati, il contrasto all’usura, il gioco d’azzardo. Effettivamente in questo provvedimento si toccano tanti aspetti, tanti temi importanti e credo lo si faccia con lo spirito e con il piglio giusto.

Voglio anche sottolineare, in mezzo ai tanti aspetti di cui ci siamo occupati, due cose che danno bene il segno del lavoro che è stato fatto: il processo di riduzione delle stazioni appaltanti, che è un aspetto importante, come sappiamo, anche per un concreto contrasto alle infiltrazioni e la promozione della responsabilità sociale delle imprese in particolar modo sul tema degli appalti pubblici e non solo. Mi riferisco all’articolo 26. A tal proposito vorrei ringraziare per il lavoro svolto il relatore di maggioranza Mumolo. È stato un lavoro molto importante, anche di collegamento con gli altri Gruppi e di intervento concreto anche migliorando il testo uscito dalla Giunta. L’articolo 26, frutto di un emendamento sottoscritto anche dal nostro Gruppo e dal Gruppo del Partito Democratico, rappresenta, secondo me, la cartina tornasole del percorso di questa legge, che ovviamente sosteniamo convintamente.

Voteremo, quindi, a favore. Credo che oggi quest’Aula dia un segnale importante, anche e soprattutto per la discussione che abbiamo svolto per il mondo là fuori. È un impegno che viene mantenuto in tempi comunque ragionevoli, perché siamo insediati da gennaio 2015. Abbiamo fatto un lungo lavoro e oggi diamo una buona immagine per questa Assemblea e per chi opera al suo interno.

Voteremo contro gli ordini del giorno presentati dalla Lega Nord e a favore di quelli a prima firma Foti e Bertani.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto.

Procediamo con la votazione in primo luogo delle risoluzioni, poi degli ordini del giorno e poi del progetto di legge con dispositivo elettronico.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3440, a firma del consigliere Rancan e altri.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 3440 è respinta.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3441, a firma del consigliere Rancan e altri.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 3441 è respinta.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3388, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 3388 è respinta.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 2861/1, oggetto 3451, a firma dei consiglieri Rainieri e Rancan.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ ordine del giorno 2861/1, oggetto 3451, è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 2861/2, oggetto 3452, a firma del consigliere Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ ordine del giorno 2861/2, oggetto 3452, è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 2861, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

47

Assenti

 

3

Votanti

 

46

Favorevoli

 

29

Contrari

 

--

Astenuti

 

17

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante «Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia responsabili».

 

OGGETTO 3328

Delibera: «Elezione, ai sensi dell’art. 7 della L.R. 17 febbraio 2005, n. 9, del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza.» (95)

(Nomina dott.ssa Clede Maria Garavini)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3328: nomina, ai sensi dell’art. 7 della L.R. 17 febbraio 2005, n. 9, del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza.

L’art. 8 della L.R. n. 9 del 17 febbraio 2005 dispone che: “Il Garante è eletto dal Consiglio regionale con voto segreto. Ciascun consigliere può avanzare una candidatura motivata e accompagnata dal relativo curriculum.

È eletto il candidato che ottiene i voti dei due terzi dei consiglieri assegnati alla Regione. Dopo la terza votazione, qualora non si raggiunga detto quorum, l'elezione è rimandata alla seduta del giorno successivo. In questa seduta, dopo due votazioni, ove il candidato non raggiunga i due terzi dei voti assegnati il Garante viene eletto con la maggioranza dei consiglieri assegnati alla Regione”.

Votazione segreta, a mezzo scheda. Ciascun consigliere vota un solo nome.

Il consigliere Paruolo ha chiesto la parola. Prego.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

Per la figura del Garante dell’infanzia avanzo, a nome dei Gruppi del Partito Democratico e di SEL, la proposta della dottoressa Clede Maria Garavini. Si tratta di una proposta di grande qualità, perché la dottoressa Garavini è impegnata, fin dai suoi primi studi, proprio su questi temi. Ha conseguito due lauree con il massimo dei voti, in psicologia e in pedagogia. Anche nella formazione post-universitaria si è impegnata esattamente sui temi a cui afferiscono le competenze del Garante dell’infanzia…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Vorrei un po’ di silenzio.

I consiglieri sono pregati di sedersi.

 

PARUOLO: Durante una lunga e stimata esperienza professionale si è sempre occupata di queste tematiche, prima come dipendente dell’Ente nazionale per la protezione del fanciullo, negli anni Settanta, successivamente alle dipendenze della Regione Emilia-Romagna e poi in qualità di dipendente dell’Azienda USL di Bologna, dove ha svolto un’attività clinica come psicologa e psicoterapeuta rivolta principalmente a bambini, adolescenti e famiglie.

Ha avuto la direzione di diversi servizi sociali e sanitari, tutti afferenti al tema dei minori e del rapporto con le famiglie. È stata attivamente impegnata in attività di formazione, anche di operatori sociali. Diversi operatori sanitari e sociali hanno avuto lei come insegnante.

Al termine di questa carriera lavorativa ha continuato a impegnarsi. Per esempio, è giudice onorario presso il Tribunale dei minorenni dell’Emilia-Romagna. Ha un curriculum di assoluto valore.

Naturalmente siamo coscienti che per questa carica potevano esserci figure di tipo diverso che potrebbero essere proposte, però certamente ci sentiamo di affermare che la proposta che stiamo avanzando in questo momento sia una proposta di assoluta eccellenza, con un curriculum davvero impeccabile, orientato decisamente a quelle che sono le materie di cui deve occuparsi il Garante per l’infanzia.

Aggiungo che al di là di questa lunga esperienza professionale, l’impegno che la dottoressa Garavini ha continuato a mantenere la mostrano come una persona attiva e proattiva che potrà svolgere, quindi, con tutta l’energia che crediamo sia necessaria per questo caso, il ruolo che stiamo valutando di assegnarle.

Anche se siamo in tema di votazione e indicazione del nuovo Garante mi fa piacere ringraziare il dottor Fadiga per l’impegno profuso. Dobbiamo davvero essergli grati per la carica che ha portato avanti con onore per conto di questa Regione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

La parola al consigliere Bignami. Prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Accogliendo l’indicazione che proviene dal Gruppo PD, confidiamo fiducia a questa candidatura con alcune puntualizzazioni che credo sia necessarie, anche perché nel momento in cui assegniamo il nostro consenso, la nostra fiducia a questa persona, confidiamo anche che la medesima rammenti di essere espressione e indicazione di tutta l’Aula, non solo di una parte. Lo dico perché il predecessore, secondo me anche a causa della sua formazione professionale, pareva essere più attento a decretare piuttosto che a prendere posizioni. Invece, noi auspichiamo che vi sia la capacità di contemperare tutte le culture che sono correlate al tema importante della famiglia e della tutela dei minori e non una visione che ultimamente sta invece subendo una deriva significativa su teorie come quella del gender o dell’annullamento della normale differenziazione anche di natura sessuale, che è sottesa alla cultura occidentale ed europea. Spero anche – mi perdonerete la digressione – che da parte di questa professionista vi sia molta più sensibilità anche su certi temi, rappresentati, ad esempio, ieri in una serie di interventi che abbiamo poi ritrovato anche sulla stampa odierna su note vicende di proteste, di realtà e di comunità che hanno rifiutato l’accoglienza di profughi. Come al solito, i pavidi si nascondono dietro donne e bambini. Si diceva: “Non hanno voluto donne e bambini a Goro e Gorino” e ci siamo sentiti dare dei cavernicoli, dei razzisti, degli xenofobi. Si è detto che questa terra antifascista non può sopportare questi comportamenti intollerabili. Abbiamo sentito di tutto. Per fortuna, tutti sono stati smentiti dal Presidente del Consiglio Renzi che, non so quanto in maniera convinta, sicuramente in maniera più furba, ha evidenziato – stavo dicendo altro, ma il collega Aimi è molto più moderato e ragionevole di me – le ragioni di una protesta e lui stesso ha detto che è difficile prendere posizione.

Mi dispiace citare Renzi, perché non è certamente nella mia cultura, però potrei citare Bersani che più o meno ha detto la stessa cosa. Invece, vedo che il PD locale, a tutti i livelli, continua a tirare fuori questi mantra di accuse culturali e di banalizzazione ideologica che non appartengono più al mondo della politica, se non appunto in modo intriso da un ideologismo che noi speriamo non vada a contaminare l’opera anche di questo importante ruolo che andiamo oggi ad eleggere.

Pertanto, l’auspicio è che questa professionista, che ha sicuramente un curriculum, come viene evidenziato dal collega Paruolo, di tutta eccellenza, sappia interpretare in maniera assolutamente non ideologica il proprio ruolo di garanzia, non di parte. Non è un assessore aggiunto, non è un consigliere regionale aggiunto, non è espressione di un partito o di un movimento, ma è espressione di tutta l’Aula.

Dico questo perché, invece, il predecessore, secondo me, non ha saputo interpretare bene il proprio ruolo, anzi lo ha fatto in maniera davvero mediocre. Riteniamo che quella sia stata un’occasione persa.

Noi però siamo, come direbbe Giovanni Gentile, intrisi da una fiducia nell’uomo che ci porta a essere positivi anche in questa circostanza, e rinnoviamo, nonostante l’esperienza passata non ci abbia confortato, la fiducia nel nome indicato dal Partito Democratico, sperando che il nome indicato dal Partito Democratico appartenga più a quel mondo vicino al Presidente del Consiglio Renzi, da cui mi separa una distanza cosmica, ma sicuramente inferiore rispetto a quel mondo del Partito Democratico che ieri ha sentito l’esigenza di prendere parola sui fatti di Goro e Gorino vomitandoci addosso di tutto. Ci siamo sentiti dire che siamo dei cavernicoli, salvo poi, per fortuna, i leader nazionali – che d’altronde lo sono per un motivo – aver abbondantemente corretto la rotta smentendo in maniera drastica tutti (potrei iniziare a fare i nomi anche di alcuni presenti in quest’Aula) quelli che, banalizzando un tema molto importante, avevano immediatamente tirato su le bandiere della retorica antifascista, della xenofobia, che credo davvero non faccia bene al dibattito politico.

È con questo spirito che confermiamo la nostra fiducia alla dottoressa Garavini sperando di non essere evidentemente smentiti nei fatti, come è avvenuto nella precedente esperienza del Garante. 

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Non ho altri iscritti a parlare sull’argomento. Invito il segretario Rancan a effettuare l’appello a doppia chiamata e ad attestare il numero dei votanti.

Invito, invece, gli scrutatori Lori, Prodi, vedo che la collega Sensoli non è in Aula, quindi nomino Piccinini, a raggiungere il tavolo per le operazioni di voto che avvengono su scheda che verrà consegnata prima di entrare nella cabina elettorale e poi riconsegnata per essere messa nell’urna.

Possiamo procedere alla chiamata per appello.

Prego il consigliere-segretario Rancan di procedere all’appello nominale per l’inserimento della scheda nell’urna.

 

Il consigliere-segretario Rancan effettua l’appello dei consiglieri:

 

AIMI Enrico

presente

ALLEVA Piergiovanni

presente

BAGNARI Mirco

presente

BARGI Stefano

presente

BERTANI Andrea

presente

BESSI Gianni

presente

BIGNAMI Galeazzo

presente

BONACCINI Stefano

presente

BOSCHINI Giuseppe

presente

CALIANDRO Stefano

presente

CALVANO Paolo

presente

CAMPEDELLI Enrico

presente

CARDINALI Alessandro

(assente)

DELMONTE Gabriele

presente

FABBRI Alan

presente

FOTI Tommaso

presente

GIBERTONI Giulia

Non partecipa al voto

IOTTI Massimo

presente

LIVERANI Andrea

presente

LORI Barbara

presente

MARCHETTI Daniele

presente

MARCHETTI Francesca

presente

MOLINARI Gian Luigi

presente

MONTALTI Lia

presente

MORI Roberta

presente

MUMOLO Antonio

presente

PARUOLO Giuseppe

presente

PETTAZZONI Marco

presente

PICCININI Silvia

presente

POLI Roberto

presente

POMPIGNOLI Massimiliano

(assente)

PRODI Silvia

presente

PRUCCOLI Giorgio

presente

RAINIERI Fabio

presente

RANCAN Matteo

presente

RAVAIOLI Valentina

presente

RONTINI Manuela

presente

ROSSI Andrea

presente

ROSSI Nadia

presente

SABATTINI Luca

presente

SALIERA Simonetta

presente

SASSI Gian Luca

presente

SENSOLI Raffaella

presente

SERRI Luciana

presente

SONCINI Ottavia

presente

TARASCONI Katia

presente

TARUFFI Igor

presente

TORRI Yuri

presente

ZAPPATERRA Marcella

presente

ZOFFOLI Paolo

presente

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

48

Assenti

2

Votanti

47

Voti a favore della sig.ra Clede Maria Garavini

42

Voti a favore del sig. Maurizio Crozza

1

Schede bianche

4

Schede nulle

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo eletta Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza la candidata Garavini Clede Maria.

 

OGGETTO 3329

Delibera: «Nomina, ai sensi dell'art. 10 della L.R. 19 febbraio 2008, n. 3, del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale.»

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3329: nomina, ai sensi dell’articolo 10 della legge n. 3/2008, del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale.

Ha chiesto la parola il consigliere Stefano Caliandro. Prego.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Chiedo di rinviare la trattazione di questo oggetto al prossimo Consiglio.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Un consigliere a favore e uno contro per il rinvio.

Ha chiesto la parola il consigliere Foti. Prego.

 

FOTI: Signor presidente, io non so quali siano le ragioni del rinvio richiesto. Mi limito soltanto ad osservare che, sia in sede di Ufficio di Presidenza sia in sede di Capigruppo, nessuno ha sollevato questioni in ordine all’iscrizione di questo punto all’ordine del giorno.

Dato che non penso sia un problema di tempo, perché, come si è visto, ci si impegna anche poco e, comunque, si poteva convenire di rinviare l’argomento come ultimo punto della seduta odierna, ritengo, a questo punto, che sia ora di rivedere le modalità con cui si fanno gli ordini del giorno.

Giustamente, è stato votato contro alla mia riserva e alla mia protesta per quanto riguarda la formulazione dell’ordine del giorno. Dopodiché – lei era assente – si è violentato il Regolamento, ma quella è un’abitudine. Ad esempio, l’articolo 90, comma 1, del Regolamento è reiterato nella sua violazione dall’inizio della seduta alla fine, ma questo è un altro paio di maniche.

Avevamo fissato per oggi la discussione, e lei sa per quale ragione, e lei sa chi aveva fatto la proposta sulla votazione e la discussione della legge sulla mafia è stata anticipata a ieri. D’accordo.

Adesso c’è l’iscrizione di un argomento non iscritto all’ordine del giorno e ciò che abbiamo iscritto all’ordine del giorno lo togliamo dall’ordine del giorno stesso. Vorrei capire se siamo su Scherzi a parte o in un’Assemblea legislativa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

A fronte della proposta di rinvio, dobbiamo ascoltare un intervento contro e uno a favore.

Chiedo alla consigliera Gibertoni, che si è iscritta, se è a favore o contro. Prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Per quanto concordi in parte con quanto è stato detto prima di me, intervengo – già non ho partecipato al voto precedente – per specificare che sono a favore di un rinvio, nel senso che non si capisce che cosa si stia facendo.

Nel caso del Garante dei detenuti, conosciamo bene le perplessità e le criticità, adesso, in una serie di carceri in regione. Io stessa ho già chiesto alcune audizioni, su cui, per il momento, non ho alcun tipo di informazione, che riguardano, ad esempio, la questione del carcere Sant’Anna di Modena. Conosciamo altrettante criticità a Piacenza. Avevo chiesto anche la convocazione del Garante dei detenuti. Ho l’impressione che servirebbe, quindi, una scelta di rottura.

Se noi proponiamo qualcuno, essendo un Gruppo di cinque consiglieri, la proposta verrà verosimilmente bocciata. Se chi propone sa di avere i voti, almeno per consegnare all’Aula maggiore trasparenza sui soggetti che propone, credo dovrebbe muoversi per tempo.

È stato un mio errore, probabilmente, ma ho visto soltanto ieri il curriculum della persona che è stata appena votata come Garante dell’infanzia e dell’adolescenza. Avrei voluto poter esprimere un voto informato, in omaggio ad una maggiore trasparenza. Ecco perché non ho partecipato al voto. Non sono nelle condizioni di poter esprimere un voto.

Se mi dite che questa è la prassi, io vi dico che è una prassi che non appartiene al nostro modo di pensare, e lo ribadisco per quanto riguarda la successiva importante votazione – quando avverrà – del Garante dei detenuti, tenendo presente quanto, a volte, sia disorganizzata e in grave emergenza la situazione delle nostre carceri.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni

Prima di procedere al voto, verifichiamo la presenza degli scrutatori. Le consigliere Lori e Prodi sono presenti. La consigliera Piccinini non è presente, quindi viene sostituita con il consigliere Sassi.

Metto in votazione, per alzata di mano, il rinvio dell’oggetto 3329.

 

(È accolto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’oggetto 3329 è rinviato alla prossima seduta.

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Saliera): È pervenuta una richiesta di inserimento di iscrizione di nuovo argomento, che ha come oggetto l’approvazione del documento di indirizzo programmatico per il triennio 2016-2018, ai sensi della legge regionale n. 12/2002, per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace, a firma del sottosegretario Andrea Rossi.

Sottosegretario Andrea Rossi, prego.

 

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Presidente, come preannunciato nella Conferenza dei Capigruppo, visto che il documento di indirizzo triennale sul tema della cooperazione internazionale aveva terminato l’iter in Commissione e in virtù del fatto che, trattandosi del piano triennale 2016-2018, vi sono già risorse presenti all’interno del bilancio di previsione 2016, per consentire l’utilizzo di quelle risorse avevamo chiesto l’inserimento, già in Conferenza dei Capigruppo, del documento di indirizzo programmatico.

Pertanto, chiediamo l’iscrizione di questo nuovo argomento, ritirando, di conseguenza -visto che alcuni Gruppi consiliari avevano avanzato la possibilità di proporre alcuni emendamenti- la richiesta di inversione dell’ordine del giorno, in modo tale da poter garantire un tempo maggiore per presentare gli emendamenti stessi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario Andrea Rossi.

Un intervento a favore e un intervento contro.

Il consigliere Paruolo ha la parola. Prego.

 

PARUOLO: Intervengo a favore della richiesta del collega Rossi, testimoniando che l’opportunità di votare questo atto all’interno di questa sessione d’Aula mi era stata segnalata già da tempo, in qualità di Presidente della V Commissione, ossia della Commissione referente per l’analisi di questo testo.

Vi è stato, poi, un percorso, che ho illustrato varie volte in Commissione, all’interno del quale si è creato anche un piccolo malinteso, di cui voglio rendere conto. Voglio chiarire che, per le prossime volte, faremo seguire anche le comunicazioni formali, come l’Ufficio di Presidenza ha richiesto. Il collega Rancan ha lamentato la mancanza di una comunicazione, in qualche modo dovuta, nei suoi confronti. Io avevo immaginato che potesse non essere necessaria, facendo parte della Commissione. Ad ogni modo, la prossima volta non mancherò di avvisarlo, anche personalmente, in anticipo rispetto alla seduta.

Non so se sia stato questo l’aspetto procedurale che ha portato alla mancata iscrizione iniziale da parte dell’Ufficio di Presidenza e della Conferenza dei Capigruppo. In ogni caso, il tema era stato anticipato in Commissione. La motivazione era sostanziale. Ci sono alcuni bandi relativi alla promozione della cultura di pace in attesa di essere emanati. Questi bandi stanno aspettando la ratifica degli indirizzi da parte dell’Aula. Pertanto, sarebbe oltremodo auspicabile che l’Aula potesse pronunciarsi in questo senso già all’interno di questa seduta.

Garantiamo la massima disponibilità ai colleghi perché l’iter possa svolgersi nel migliore dei modi. In presenza di eventuali malintesi verificatisi nel corso dei vari passaggi fatti in Commissione – siamo dovuti intervenire in ragione della richiesta di istruire il tutto con una certa urgenza, concordando in Commissione il da farsi – ci impegniamo, per il futuro, a far sì che tutti gli aspetti procedurali vengano svolti nel modo migliore.

Il discorso sostanziale rimane che la Commissione ha avuto conoscenza di questo oggetto a seguito di una richiesta di iter accelerato. Lo ha affrontato e lo ha licenziato per l’Aula. Sarebbe del tutto opportuno, come richiesto dalla Giunta, che questo oggetto venisse affrontato e votato in questa seduta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

Consigliere Foti, il suo è un intervento contro? Prego.

 

FOTI: Evidentemente sì, e penso che lei, presidente, meglio di me conosca le ragioni.

Dopo che nella Conferenza dei Capigruppo non si è raggiunto l’accordo per l’iscrizione del punto all’ordine del giorno, l’Ufficio di Presidenza, nel quale la maggioranza non avrebbe avuto il numero legale, ha deciso di stralciare all’unanimità questo punto.

Io so benissimo che la norma regolamentare consente alla Giunta di poter iscrivere questo punto, cosa che era già stata preannunciata – correttamente, devo dire – dal sottosegretario Rossi alla Conferenza dei Capigruppo. È un po’ strano quello che capita. L’inversione avviene oggi, quando è stata considerata, ieri, una seduta unica, come ordini del giorno, per giustificare un rinvio illegittimo e un’inversione illegittima. Oggi, invece, improvvisamente, scopriamo che sono due sedute, e li iscriviamo alla seconda delle sedute, come se l’ordine del giorno non fosse lo stesso.

Vede, consigliere Paruolo, io non ne faccio una questione di forma. Ne faccio una questione di sostanza. A lei interesseranno i bandi. A me interessa il fatto che questa proposta non passerà mai più in questa Assemblea legislativa, fino alla decadenza. Questo è un programma triennale, non una proposta di cui domani l’altro possiamo riparlare, una volta usciti alcuni bandi che, evidentemente, solleticano molti interessi.

Tra l’altro, qualcuno ha mai ritardato queste pratiche? Vorrei chiederlo. La Giunta non può tenere la pratica fino all’ultimo giorno e costringere l’Assemblea a mettersi le gambe in spalla per arrivare in tempo. Lei sa che è stata fatta un’udienza conoscitiva – se non sbaglio, giovedì – nella Commissione da lei presieduta. Nessuno ha sollevato il problema di non poter intervenire a quella seduta. Il giovedì fa parte delle giornate affidate alla Commissione V. Se al mattino o nel pomeriggio possiamo essere elastici, a seconda dei calendari. È inutile ritrovarsi se non c’è niente da discutere. Quando un’altra Commissione nel pomeriggio ha avuto molto da discutere – è capitato altre volte – abbiamo invertito, con la consigliera Rontini, l’ordine delle Commissioni.

Ad ogni modo, ritengo che non si possa procedere in questo modo, perché è irriguardoso nei confronti dei singoli e nei confronti di chi perde tempo nell’Ufficio di Presidenza, quando basterebbe marcare la presenza e andarsene. Forse sarebbe la cosa migliore. In questo modo, eviteremmo anche di scrivere lettere, visto che danno fastidio ai diretti interessati e ai danti causa. Soprattutto, ritengo che sia offensivo nei confronti dei Capigruppo, i quali, tra l’altro, sono penalizzati se non partecipano alla conferenza dei Capigruppo. Quindi, si presentano per formare un ordine del giorno, che comunicano. Non io. Io lo comunico a me stesso. Come lei converrà, faccio fatica anche a comunicarlo a me stesso, perché non so mai quale ordine del giorno discuteremo. Tra l’altro, anche con poco garbo. Se devo dire la verità, l’attività legislativa l’avevamo, praticamente, esaurita. Si poteva anche convenire, da parte della Giunta, che una parte significativa dell’attività le era stata consentita proprio in ragione del fatto che, personalmente, gradivo, come altri, che il presidente Bonaccini potesse essere presente. Mi sembra un argomento puerile pensare che sarebbe meglio se lui non votasse. Sono cose da asilo Mirra. Anzi, da “asilo”. Il Mirra non sapete cosa sia. Forse lo sanno quelli di Piacenza, i più vecchi.

In conclusione, fate come volete, ma è un modo di procedere, francamente, sconcertante.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ho iscritto il consigliere Rancan. Prego.

 

RANCAN: Io non entrerò nel merito del “favore” o “contro” in questa discussione, per questa iscrizione all’ordine del giorno. Entrerò solo nel merito dell’ordine dei lavori di questa seduta di Assemblea, di questa seduta d’Aula, che è iniziata male. L’iter di questo oggetto è iniziato male, anche se in Commissione nessuno ha fatto ostruzionismo, e questo va assolutamente sottolineato.

Voglio, però, specificare due questioni. La prima è che l’urgenza su questo oggetto non è stata chiesta da nessuno. Di solito, l’urgenza viene specificata in Capigruppo. Su questo oggetto non è stata specificata urgenza. Inoltre, la questione non riguarda tanto il fatto di avvisare il consigliere Rancan. La mia sembra quasi una presa di posizione personale, ma non è così. Fondamentalmente, l’Ufficio di Presidenza si deve far garante di una situazione orizzontale dei problemi che possono riguardare i vari consiglieri.

Mi sarei aspettato, in questo momento, delle scuse da parte del presidente Paruolo sull’operato che è stato applicato a questo oggetto, scuse che non sono arrivate.

Io non posso essere favorevole al fatto che all’ordine del giorno venga iscritto questo argomento. Volevo solo fare questo appunto a latere dei due interventi svolti poco fa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rancan.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di iscrizione dell’oggetto 3314.

Il consigliere Foti non partecipa al voto.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’inserimento in coda dell’atto amministrativo è stato approvato.

 

OGGETTO 1441

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna". A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Pompignoli, Liverani

(Relazione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 1441/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” - Presentazione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’ordine del giorno.

Progetto di legge 1441, d’iniziativa dei consiglieri, recante: “Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna”, a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri, Pompignoli e Liverani.

Il testo n. 6/2016 è stato licenziato dalla Commissione “Politiche economiche” nella seduta del 12 ottobre 2016 con parere contrario.

Il progetto di legge è composto da 20 articoli.

Il relatore della Commissione, consigliere Stefano Bargi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Sul presente progetto di legge insiste un ordine del giorno di non passaggio all’esame, a firma della consigliera Serri.

Ha la parola il consigliere, relatore della Commissione, Stefano Bargi, che ha venti minuti a disposizione. Prego.

 

BARGI, relatore della Commissione: Grazie, presidente.

È sempre un piacere illustrare progetti di legge dopo il deposito di un ordine del giorno del non passaggio all’esame. Questa circostanza dà sempre un non so che, a livello di gusto nel presentarli.

Questo progetto di legge ha avuto un percorso in Commissione abbastanza anomalo. È stato pensato nell’estate del 2015, è stato depositato nell’autunno del 2015 e ha avuto, in tempi abbastanza brevi, il passaggio nelle varie Commissioni consultive, tant’è che nel gennaio del 2016 avremmo potuto già procedere all’approvazione nella II Commissione, quella referente. Purtroppo, è stato approvato due-tre settimane fa. Io scherzavo in Commissione dicendo che viene approvato due-tre giorni dopo il giorno del deposito, ma dell’anno precedente.

Quale ratio si trova alla base di questo progetto di legge? Appena insediati, abbiamo cercato subito, per interesse, la normativa regionale in materia di attrattività degli investimenti. Nel corso del 2014, nelle Regioni del nord, sono uscite varie leggi di questo tipo, come quella che noi proponiamo di modificare con questo progetto di legge, ossia la legge n. 14/2014, proprio per promuovere gli investimenti sul territorio regionale.

Purtroppo, la nostra legge, essendo stata votata nell’estate 2014, cioè nel pieno della bufera che si era scatenata sulla Regione a seguito delle dimissioni dell’ex governatore Errani, ci è sembrato fosse andata un po’ persa. Questo sentore lo abbiamo trovato confermato nel momento in cui abbiamo votato il bilancio previsionale del 2015. Ricordo che i primi mesi dell’anno 2015 li abbiamo avuti in esercizio provvisorio. Dopodiché, prima dell’estate, abbiamo votato il bilancio. In quella sede, presentammo alcuni emendamenti. La legge n. 14 – che, ci tengo a precisarlo, ci sembra già un qualcosa di positivo – era stata lasciata da parte, non era stata finanziata e non vi era intenzione di metterla a regime.

Abbiamo, quindi, presentato alcuni emendamenti dicendo: “Guardate, è una legge vostra. Ci sembra il caso, già da adesso, visto che è ferma da un anno, di finanziarla e di metterla in moto”. La risposta non arrivò. Non fu un “no”. Non arrivò. Ci sembrava che la stessa maggioranza avesse dimenticato nel cassetto questo tipo di normativa. Abbiamo, quindi, pensato: “Visto che la normativa è ferma, visto che non la vogliono finanziare, visto che resta lì, visto che noi riteniamo che sia un tentativo positivo, ma ancora un po’ timido di attrarre investimenti nella nostra regione, facciamone una nuova e proponiamola”. Questo, chiaramente, può avere due effetti: o sblocca l’attenzione sul tema e riprende il discorso della legge n. 14, oppure si modifica la legge n. 14 e si entra in gioco con una nuova normativa. Questo è quello che abbiamo fatto.

Il metodo legislativo adottato è stato quello di sostituire la legge n. 14. Una delle critiche che ci sono state mosse è stata che è uguale alla legge n. 14. Certo, l’abbiamo sostituita. Non abbiamo fatto il “taglia e cuci” con gli emendamenti. Diversamente, sarebbe diventata un vero paciugo. Quindi, abbiamo preferito adottare questo metodo: ne scriviamo una nuova e la proponiamo come sostitutiva.

Questa, dunque, è la prima risposta a una delle critiche mosse durante il passaggio in Commissione, cioè che si tratta di una legge uguale alla n. 14. Certo. La riprende, toglie quelle che per noi sono parti in surplus e aggiunge alcune modifiche sostanziali. Quali? Innanzitutto, lo strumento principe della legge. Gli accordi per l’insediamento delle attività tra Regione, Enti locali, associazioni di categoria e imprese che vogliono insediarsi, nel nostro caso, puntano fortemente sulla competitività con gli altri territori a noi vicini, in particolare con la realtà che hanno sottratto, nel corso degli anni, milioni di investimenti in termini di posti di lavoro. Parlo della Slovenia, dell’Austria, della Croazia, come abbiamo detto più volte. Anche la Svizzera, che non fa parte dell’Unione Europea e non è soggetta alle nostre stesse restrizioni, fa la sua parte nel sottrarci attività imprenditoriali. Vi assicuro che anche agli imprenditori in provincia di Modena arrivano le letterine dall’Austria. Non stiamo parlando di un qualcosa di fantascientifico, ma di un qualcosa che accade. Una volta, magari, si rivolgevano più verso il confine. Oggi arrivano fino a noi. Sanno che questa è una regione ad alta attività produttiva, dove gli investimenti nel settore dell’industria e nel mondo privato sono particolarmente alti. Chiaramente, cercano di attirarli dicendo: “Se venite qui da noi, trovate meno burocrazia e meno tasse. Potete fare un investimento. Basta che date da lavorare ai nostri”.

La stessa cosa la dovremmo fare noi, a nostro avviso. Ecco perché puntiamo fortemente sullo strumento dello sgravio fiscale. Noi non siamo lander tedeschi, non abbiamo entrate autonome, abbiamo l’IRAP, un’imposta che, già di per sé, se scontata, viene vista come un grande sostegno per gli imprenditori, abbiamo la possibilità di coinvolgere gli Enti locali in direzione dell’IMU, e anche lì c’è la possibilità di sgravare l’attività di investimento. Ci è stato detto che lo sgravio fiscale è previsto anche nella legge n. 14. Sì, ma, a parte che si trova in un angolino, messo lì come contentino, sembra – da quello che ho visto leggendo i bandi della legge n. 14 – che il tipo di strumento che, invece, si userà sarà il contributo.

Alla fine del percorso, che cosa è successo? Nel bilancio previsionale 2016, la legge n. 14 viene finanziata – se non ricordo male, parliamo di 20-25 milioni di euro, ma vado a memoria – e lo strumento contenuto nei bandi, che poi sono usciti, risulta essere il contributo. In base a determinati tipi di spesa che presenta, l’investitore, stando agli accordi che verranno conclusi con la Regione, riceverà un contributo. Verrà considerato se si tratta di una start-up innovativa, di una nuova impresa, di un investimento, se si richiede materiale tecnico, se si richiede materiale scientifico. Sono specificate le varie tipologie di contributi.

Si è scelto, quindi, uno strumento diverso. La critica che ci è stata mossa è che esiste già, ma, come vedete, la Giunta punta su un altro tipo di strumento. Noi vorremmo, invece, che si puntasse di più sullo sgravio fiscale.

Altra modifica: viene introdotto un percorso di semplificazione nell’avvio di nuove attività. Il SUAP viene individuato come interlocutore unico per le attività produttive. O meglio, viene prevista la riorganizzazione del SUAP affinché diventi interlocutore unico, con tempi certi nell’avvio di nuove attività. Viene introdotto il fascicolo elettronico di impresa per i controlli della Pubblica amministrazione. Si passerà, quindi, dal fascicolo elettronico e non più dall’imprenditore. Questo, chiaramente, per i documenti in esso contenuti. Questo strumento, tra l’altro, è già attivo presso le Camere di Commercio della Lombardia. Ricordo che c’è stata anche l’Unione delle Camere di commercio un anno fa. La sigla scelta è stata LOVER (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna). Anche da quel punto di vista, si potrebbe imparare.

Il fascicolo elettronico, tra l’altro, è passato in un ordine del giorno, all’interno di questa Assemblea, se non all’unanimità, sicuramente con i voti della maggioranza (diversamente, non sarebbe passato). Si trattava di un ordine del giorno collegato all’agenda elettronica della Regione.

Vi è un’altra questione interessante, sulla quale sicuramente torneremo, dato che – immagino – non si procederà assolutamente con un voto a favore. Torneremo a parlarne, magari, quando affronteremo il bilancio previsionale 2017, sul collegato. Mi riferisco alla questione dei Confidi. Nel nostro progetto di legge, in merito ai Confidi, si parla di patrimonializzazione e di sostegno al sistema di garanzia presente in Regione, in maniera generica. Nella legge n. 14 si impegnano le risorse verso Confidi vincolati.

La normativa nazionale è cambiata. In base ad alcune sentenze del TAR, non è possibile escludere uno dei due soggetti, in quanto sono previsti dalla nostra normativa. Non vorrei che anche noi subissimo una qualche sentenza andando avanti in questa direzione. Un conto sono le scelte politiche della Giunta; un conto è scrivere in legge che si vuole escludere apertamente una parte dei soggetti che possono richiedere risorse. Noi ci eravamo mossi nella direzione di lasciare più ampio campo – le scelte finali sui bandi e su cosa fare spettano alla Giunta – e di non vincolarci in questo modo.

Queste sono le differenze sostanziali rispetto alla legge n. 14 pregressa. L’unica accusa mossa a questo progetto di legge che possiamo capire è la seguente: adesso è stata finanziata la legge n. 14, sono stati indetti i bandi, ragion per cui bisogna valutare gli effetti che tale norma produce. Diversamente, a fronte di una legge avviata, si interviene per modificarla, ma in corso d’opera. Certo, è comprensibile, capisco che la tempistica con cui, volutamente a mio avviso, si è trascinato avanti questo progetto di legge lo porta oggi in un ambito diverso da quello in cui venne pensato, ossia l’estate del 2015, quindi prima dell’introduzione del Patto per il lavoro e, di conseguenza, prima di scoprire che la legge n. 14 sarebbe stato uno strumento molto utilizzato, cosa che, a nostro avviso, la farebbe uscire rafforzata. Ma fa niente! Quindi, oggi capisco la critica - invero l’unica che giustifico - mossa verso questo progetto di legge: ci sarà la clausola valutativa triennale e andremo a verificarne i risultati.

È comunque doveroso ribadire che la clausola valutativa triennale è partita nel momento stesso in cui è entrata in vigore la legge, ovvero a metà 2014, quindi a metà del prossimo anno avremo la clausola valutativa, quando, però, la legge n. 14 è stata a pieno regime solo per un anno. Pertanto, sicuramente ci verranno consegnati i dati relativi solo all’ultimo anno e l’elenco delle imprese partecipanti, offrendo comunque uno spaccato minimo. Ergo, come si ribadiva anche in merito al piano triennale, andrà a finire che fino al prossimo mandato non si potrà mettere mano su queste leggi, seguendo questa logica.

Personalmente riteniamo che questo progetto faccia compiere un passo in avanti e renda meno timida la legge n. 14, quindi proseguiamo la nostra strada e poniamo in votazione l’oggetto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

Apro la discussione generale. Venti minuti per consigliere.

La parola alla consigliera Lori. Prego.

 

LORI: Grazie, presidente.

Vorrei dare un piccolo contributo, dato che sono componente della Commissione Politiche economiche, in seno alla quale, peraltro, si è sviluppato un confronto piuttosto articolato.

Intanto non ho mai interpretato come una critica alla proposta della Lega Nord, ma piuttosto come valutazioni, anche di merito in alcuni casi, l’opportunità o meno di intervenire con un progetto di legge che riprenda, nella stragrande maggioranza delle sue parti, la legge n. 14, che, come sottolineato dal collega, è stata approvata nell’estate del 2014 e la cui attuazione è iniziata all’indomani dell’approvazione del Patto per il lavoro. Quindi, appare stravagante immaginare di riproporre, in corso d’opera, un progetto di legge che assomiglia molto a uno strumento attualmente in uso. Questo è il quadro della situazione.

Credo, invece, che questa possa rappresentare un’ottima occasione per approfittare, eventualmente, della fase di verifica, prevista proprio dalla clausola valutativa, quindi da svolgersi intorno alla fine del prossimo anno, per poter esprimere valutazioni, in una logica di confronto costruttivo e collaborativo, nell’interesse del territorio emiliano-romagnolo. Quella sarà la sede anche per capire se davvero abbiamo qualcosa da imparare dagli altri – si pensi alla Regione Lombardia -, cosa naturalmente possibile, o se invece possiamo essere noi a insegnare qualcosa agli altri. Lo vedremo.

Mi preme, inoltre, sottolineare che la legge regionale n. 14 presenta un impianto politico e strategico innovativo. Questo è un elemento. Si propone, infatti, di accrescere l’attrattività e la competitività del sistema economico della nostra regione. Peraltro, durante i primi due anni di attuazione, sono già state messe in campo diverse delle previsioni disciplinate dalla norma, alcune delle quali già attuate, altre invece solo avviate. Nel 2017, come si diceva, saranno percepibili gli effetti prodotti dalla norma e in quel momento sarà possibile cominciare a trarre le prime valutazioni e pensare anche ad apportare eventuali miglioramenti.

Desidero, quindi, cogliere questa occasione per fare il punto su alcuni temi sicuramente di grande rilevanza regolamentati dalla legge n. 14. Gli interventi messi in campo si sviluppano all’interno della strategia definita con il Patto per il lavoro. Questo è un passaggio importante, che credo debba essere opportunamente sottolineato, proprio a significare che non era stata abbandonata la legge n. 14. Anzi, credo che sia stata presa in mano, approfondita e tradotta in azioni concrete, che non hanno avuto certamente bisogno di tempi lunghi per cominciare a realizzarsi all’interno di un quadro che ha visto al tavolo i portatori di interessi in primis e tutti i soggetti coinvolti. Questo ritengo abbia segnato positivamente ciò che è scaturito dall’adesione alle iniziative che sono state messe in campo e che sono in fase di attuazione o già attuate.

In particolare, è stato confermato l’impegno rispetto ai temi previsti e declinati nei primi articoli della legge, quindi il lavoro e le azioni sul tema della specializzazione intelligente. A tal fine sono stati finanziati laboratori di ricerca della rete e dell’alta tecnologia, anche collegate al mondo delle impresa. Inoltre, è stato approvato il piano per l’internazionalizzazione.

Con riferimento alla responsabilità sociale d’impresa, è stata predisposta la Carta dei princìpi e ci sono una serie di temi anche trasversali su cui ci sono atti che impegnano la Giunta in tal senso.

È stato confermato e si è lavorato naturalmente anche sul tema delle reti di imprese e sulla loro qualificazione. Al riguardo, è stato indetto un bando finalizzato proprio alla promozione dei servizi innovativi per le piccole e medie imprese per sostenere percorsi di innovazione tecnologica e diversificazione dei prodotti o dei servizi, con l’obiettivo di accrescere le quote di mercato delle imprese e penetrare i nuovi mercati.

Per la promozione delle attività terziarie e l’innovazione del sistema produttivo regionale, è stato da poco portato a termine il progetto di riforma della legge regionale dell’artigianato, con l’intento di garantire una maggiore partecipazione alle attività terziarie. Dunque, con il coinvolgimento delle professioni, è stato istituito e nominato il Comitato consultivo delle professioni, quale luogo di confronto tra le Amministrazioni e le istanze dei professionisti per favore l’attrattività e gli investimenti delle imprese nel territorio.

Ancora, in relazione al tema dell’istruzione e della formazione, sono stati assunti impegni necessari alla promozione della Rete politecnica per l’alta formazione e la qualificazione della formazione professionale, anche in funzione di una migliore qualificazione delle competenze. Torniamo ai temi discussi anche nell’ambito del Patto per il lavoro. Su questa azione, che è relativa all’articolo 5, ad oggi sono già stati impegnati circa 90 milioni di euro.

Rispetto al tema degli accordi regionali di insediamento e sviluppo, citati anche dal collega, da questo punto di vista i risultati attesi sono decisamente positivi. Per la promozione degli accordi, è stato pubblicato un bando finalizzato a sostenere programmi di investimento, tali da garantire positive ricadute sul territorio in termini di impatto economico, di sostenibilità ambientale e di sviluppo dell’occupazione.

Negli accordi sugli insediamenti e lo sviluppo, sono previsti interventi che riguardano il welfare locale e aziendale. L’importanza degli accordi si riscontra anche nella loro potenzialità di intervenire positivamente sui processi di semplificazione e sburocratizzazione delle procedure amministrative degli Enti locali territorialmente interessati dagli investimenti produttivi. A tal riguardo, sono in corso le valutazioni su sedici dei diciassette progetti che sono stati presentati. Ne è stato escluso solo uno, che peraltro è minimo dal punto di vista dell’investimento previsto. Come hanno avuto modo di ribadire, non molto tempo fa, il presidente Bonaccini e l’assessore Costi, le attese sono molto significative, in quanto parliamo di programmi di investimento che superano i 600 milioni di euro, con un impegno in termini di richiesta di contributi che si aggira intorno ai 67 milioni di euro, con una prospettiva estremamente rilevante anche dal punto di vista dell’incremento dei posti di lavoro, che si aggira intorno ai 1.500 nuovi posti, stima assolutamente cautelativa, a cui vanno aggiunti tutti i posti di lavoro collegati all’indotto. Quindi, una stima molto indicativa ci fa sperare a un potenziale che si aggira intorno ai 4.000 nuovi posti di lavoro, in un arco temporale di 3-4 anni, al massimo.

Rispetto alle risorse, la Regione ha profuso il massimo impegno: ci sono 60 milioni di euro già disponibili, come è stato annunciato anche dal presidente; comunque, l’impegno è quello di sostenere al massimo questi nuovi investimenti, che peraltro coinvolgono gran parte dei territori della regione. Dico gran parte in quanto per due province non sono previsti investimenti. Parliamo di sedici progetti che hanno l’obiettivo di realizzare quasi venti nuove sedi, quindi investimenti importanti che si realizzano in modo puntuale con un intervento sul territorio. Previsioni di investimento significative - anche questo elemento credo meriti una sottolineatura - rispetto a nuovi insediamenti nelle aree terremotate, favorendo quindi uno sviluppo e un impatto che, sotto molti punti di vista, coinvolgano tutto il territorio e determinino un rilancio anche sul fronte delle potenzialità in termini di occupazione.

Proseguo con la descrizione delle azioni, facendo adesso riferimento in particolare agli articoli 11, 12 e 13. Relativamente alle misure finalizzate alla promozione e all’attrazione degli investimenti e all’internazionalizzazione del sistema produttivo, in particolare sono stati sottoscritti accordi e convenzioni finalizzati al consolidamento della rete di strutture di ricerca industriale e trasferimento tecnologico e promossi rapporti di collaborazione e di scambio con le migliori esperienze europee, anche attirando una loro presenza nel sistema regionale.

Di recente, inoltre, è stato approvato il nuovo programma di internazionalizzazione Go Global 2016-2018, che definisce un nuovo approccio di partenariato pubblico-privato per prodotti strategici di filiera, prioritariamente nei settori strategici, indicati dalla Strategia S3 (Smart Specialisation Strategy), nonché una nuova metodologia di confronto e coinvolgimento delle imprese basata sulla definizione di progetti.

Continua - lo abbiamo visto anche recentemente in Commissione - l’impegno a favore della promozione e della riqualificazione energetica ambientale, logistica e infrastrutturale delle aree produttive attraverso il sostegno delle Aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA). È stato terminato un primo intervento a sostegno di alcune aree, e la Regione intende proseguire con questa attività.

Con riferimento al tema delle agevolazioni fiscali, è vero che non sono stati ancora avviati interventi specifici a livello regionale. Occorre, però, precisare, perché credo abbia un valore piuttosto rilevante, che c’è un impegno nel monitorare e, quindi, nel ricercare le migliori soluzioni che vadano a integrare alcuni provvedimenti che sono stati messi in campo, invece, dal livello nazionale. Quindi, il tema delle agevolazioni fiscali non è per nulla stato abbandonato, ma si stanno studiando azioni che ne massimizzino l’efficacia.

Ancora, per favorire il ricorso al credito delle imprese, la Regione sostiene i Consorzi fidi e la loro crescita dimensionale. Sono in atto processi di aggregazione e capitalizzazione. È stato istituito il Fondo rotativo multiscopo di finanza agevolata con partecipazione privata. Insomma, le azioni sono tante.

Richiamo il tema della responsabilità sociale d’impresa. È stato istituito un premio regionale, e siamo alla seconda edizione. I partecipanti sono stati tanti. Credo che anche questo sia un elemento molto significativo soprattutto nella direzione della crescita del territorio, promuovendo contestualmente una cultura di impresa che - se ne parlava anche prima durante il dibattito sul Testo unico per la promozione della legalità - contempli una serie di princìpi e buone pratiche, che questa Regione ha molto a cuore.

Faccio un ultimo passaggio, e concludo, con riferimento all’articolo 22 della norma. Come tutti sappiamo, è in corso un percorso per la razionalizzazione delle partecipazioni societarie della Regione, quindi una semplificazione normativa a livello nazionale, ed è stato avviato il percorso di fusione tra Ervet e Nuova Quasco e, inoltre, il percorso di riorganizzazione che coinvolge Ervet e Aster.

In definitiva, vi confesso che si fa fatica a pensare e sostenere che la legge n. 14 sia stata abbandonata. Credo, invece, che sarà molto importante e interessante attendere i primi risultati, che, come dicevo, saranno percepibili in un tempo non molto lontano. Al riguardo, naturalmente offriamo la nostra piena disponibilità a svolgere un’analisi attenta e approfondita e, se serve, a collaborare per mettere in campo proposte che siano condivise, ma nella logica di sostegno e rilancio di un territorio che, seppure all’avanguardia a livello nazionale ed europeo, ha ancora bisogno della massima attenzione da parte di chi ricopre responsabilità come le nostre, quindi chi è chiamato a legiferare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Lori.

Siamo in discussione generale. Non ho altri iscritti.

Do la parola al relatore della Commissione, consigliere Bargi, per la replica. Prego.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Capisco che oggi sia facile fare una sviolinata di tutte le azioni messe in campo, però sarebbe stato giusto anche ricordare come è nato questo percorso. Fummo noi, con nostra proposta, a porre la questione in Commissione e in Consiglio, dove però nessuno prese la parola per spiegare che c’era un progetto e che si stava aspettando per inquadrare la legge n. 14 all’interno di un percorso e di una scelta politica legati al Patto per il lavoro. Nessuno disse niente di tutto questo. Nessun consigliere, nessun assessore. Ricordo ancora in Commissione le bocche aperte.

Noi, in realtà, volevamo semplicemente lanciare un messaggio per destare la vostra attenzione, perché lasciata così sembrava una legge fatta esclusivamente per consentirvi di mettere la bandierina. Pertanto, vi abbiamo chiesto di finanziarla, visto che voi avete fatto la legge, ma non l’avete finanziata. Ovviamente, il vostro diniego ci ha spinto a presentare un progetto di legge per spronarvi in tal senso, progetto di legge naturalmente in linea con i nostri princìpi e con gli strumenti che noi avremmo utilizzato per raggiungere questi obiettivi, che magari potrebbero in parte avvicinarsi anche ai vostri. E li abbiamo messi lì.

Poi che tutto sia partito vuoi per lo stimolo, vuoi perché bisognava aspettare determinate tempistiche, questo non l’ho ancora capito. Risulta, invece, evidente che questo progetto di legge arriva tardi e che è rimasto fermo in Commissione per molto tempo, cosa che personalmente faccio fatica a spiegarmi, se non con una chiara volontà di lasciarlo giacere in Commissione. Del resto, la II Commissione a volte la convochiamo per una mera informativa, altre non la convochiamo proprio, per cui non mi si può dire che in calendario non ci fosse lo spazio per inserire il nostro progetto di legge. Dunque, i presupposti per pensare un tantino male ci sono tutti.

Capisco la situazione attuale, ma vi dico fin d’ora che ci rifaremo vivi nel momento stesso in cui avremo a disposizione la clausola valutativa e potremo esprimere un giudizio di merito e politico sulla legge n. 14.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

Procediamo con le dichiarazioni di voto sull’ordine del giorno 1441/1 “Non passaggio all’esame degli articoli”. Cinque minuti per Gruppo.

Non essendovi iscritti per le dichiarazioni di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 1441/1 “Non passaggio all’esame degli articoli”, a firma della consigliera Serri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 1441/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” è approvato a maggioranza.

Sono le ore 12,48. Io sospenderei la seduta. Vi inviterei a essere puntuali alle ore 15 per proseguire con il progetto di proposta di legge alle Camere.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,48

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Andrea CORSINI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI, Raffaele DONINI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI e il consigliere Alessandro CARDINALI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 2861 “Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia responsabili»” (Testo base)

 

Votazione comma 3 emendamento 47, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 13

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 25

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 9

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Gian Luigi MOLINARI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI.

 

Votazione comma 4, emendamento 47, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 12

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 26

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 9

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Gian Luigi MOLINARI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Gian Luca SASSI.

 

Votazione finale progetto di legge oggetto 2861

 

Presenti: 47

 

Favorevoli: 29

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 17

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 3

Alessandro CARDINALI, Gian Luigi MOLINARI, Massimiliano POMPIGNOLI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 2861 “Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia responsabili»” (Testo base)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 14, dopo il comma 3 del presente progetto di legge, è integrato il seguente comma:

“3 bis. Nell’elenco di merito di cui al comma 3 sono integrate, a fronte di semplice richiesta, le imprese già in possesso del rating di legalità rilasciato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato ai sensi dell’articolo 5-ter, comma 1, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27”.»

(Ritirato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 14, comma 4, del presente progetto di legge prima delle parole “La Giunta regionale” sono integrate le parole “Limitatamente alle sole imprese che non abbiano raggiunto i requisiti minimi di fatturato previsti dall’articolo 1, comma 1, lettera d), allinea (ii), del DM 20 febbraio 2014 n. 57,”.»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 14, comma 4, del presente progetto di legge dopo le parole “La Giunta regionale” sono integrate le parole “, sentita la competente Commissione assembleare,”.»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 14, comma 5, del presente progetto di legge, dopo le parole “ai sensi del” sono integrate le parole “comma 3bis e del”.»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 14, del presente progetto di legge, al termine del comma 6, sono integrate le parole “Tali misure premiali non possono eccedere quelle previste per i soggetti di cui al DM 20 febbraio 2014, n. 57.”»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 14, del presente progetto di legge, dopo il comma 6 è integrato il seguente comma:

“6bis. Nell’ambito dell’elenco di merito di cui all’articolo 34 avranno sempre priorità nell’attribuzione delle misure premiali i soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, del DM 20 febbraio 2014, n. 57.”»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma del consigliere Foti:

«All’articolo 14, del presente progetto di legge, dopo il comma 6 è integrato il seguente comma:

“6ter. I benefici possono essere graduati in ragione del punteggio conseguito in sede di attribuzione del rating.”»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma del consigliere Foti:

«L’articolo 19 del presente progetto di legge è così integralmente modificato:

“Articolo 19

Azioni finalizzate al recupero dei beni immobili confiscati e all’utilizzo per fini sociali dei beni sequestrati

1. La Regione attua la prevenzione terziaria attraverso:

a) l’assistenza agli Enti locali assegnatari dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata e mafiosa ai sensi dell’articolo 48, comma 3, lettere c) e d), del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136);

b) la concessione di contributi agli Enti locali di cui alla lettera a) per concorrere alla realizzazione di interventi di restauro e risanamento conservativo, nonché ristrutturazione edilizia al fine del recupero dei beni immobili loro assegnati; qualora gli Enti locali destinino gli stessi ai sensi dell’articolo 20 (ambito di applicazione) della legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 recante “Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo”.

2. Qualora l’autorità giudiziaria abbia assegnato provvisoriamente un bene immobile sequestrato ad un ente locale, la Regione può intervenire per favorire il suo utilizzo esclusivamente per il perseguimento di uno specifico interesse pubblico a condizione che dall’intervento regionale non derivino oneri a carico della Regione od un accrescimento del valore economico del bene.”»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Aimi e Bignami:

«Art. 1, dopo il comma 2, aggiungere il comma 3 così formulato:

“3. La Regione Emilia-Romagna, nell’ambito delle sue competenze, concorre al contrasto dei fenomeni di infiltrazione mafiosa e corruttiva all’interno delle Istituzioni ed estende la sua azione di controllo e monitoraggio anche alle società partecipate, parzialmente o totalmente, da enti pubblici.”»

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma dei consiglieri Aimi e Bignami:

«All’art. 4 – al comma 4, dopo le parole “…componenti della consulta…” sono aggiunte le parole “nella misura di due terzi”»

(Respinto)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Aimi e Bignami:

«All’art. 4, comma 4, dopo le parole “… modalità di funzionamento” sono aggiunte le parole “previo parere della Commissione competente.”»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma dei consiglieri Aimi e Bignami:

«All’art. 4 aggiungere il comma 5 così formulato:

“5. L’Assemblea legislativa nomina i restanti componenti della Consulta nella misura di un terzo del totale, su proposta dei Presidenti dei gruppi assembleari e in maniera proporzionale alla rappresentanza dei gruppi assembleari.”»

(Precluso)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Aimi e Bignami:

«All’articolo 5, comma 2 lettera b) punto 1) dopo le parole “diverse fattispecie criminose” sono aggiunte le seguenti parole “anche in relazione al rischio di infiltrazioni mafiose all’interno degli enti locali, delle società partecipate, del settore pubblico in generale e all’avvenuto scioglimento di consigli comunali ai sensi dell’art. 143 del Decreto legislativo 267/2000.”»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Aimi e Bignami:

«All’art. 5 comma 4, dopo le parole “La Giunta regionale…” aggiungere “, sentita la Commissione assembleare competente,”»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma dei consiglieri Aimi e Bignami:

«L’articolo 8 viene così sostituito:

“Articolo 8

Rapporti con società a partecipazione pubblica”

1. La Regione Emilia-Romagna promuove e stipula accordi con le società a partecipazione pubblica, parziale o totale, maggioritaria o minoritaria, volti a:

a)rafforzare la prevenzione primaria e secondaria relativamente alla materia dei pubblici appalti;

b)promuovere e diffondere la cultura della legalità, del contrasto alle infiltrazioni mafiose e alla corruzione, anche attraverso la modifica, a tale scopo e laddove necessario, del codice etico societario, con particolare riguardo a società partecipate che operino nel ciclo dei rifiuti e in quello idrico;

c)rafforzare l’impegno sulla trasparenza delle società a partecipazione pubblica attraverso la pubblicazione costante degli atti e anche rispetto alla compartecipazione da parte di società fiduciarie;

d)introdurre principi etici nei comportamenti aziendali quali valori sociali imprescindibile per l’esistenza della società stessa;

2. La Regione, nel rispetto del principio di collaborazione con gli enti preposti al controllo sulla spesa pubblica, promuove la razionalizzazione delle società partecipate dagli Enti Locali, opera per l’applicazione del principio di ottimizzazione delle risorse e di riduzione della spesa e in particolare:

a) vigila sulla creazione dei nuovi organismi partecipati in relazione al requisito di “stretta necessarietà” per il conseguimento degli obiettivi istituzionali di un Ente Locale di cui all’art. 3 comma 27 della L. 244/2007;

b) monitora e segnala le criticità sulla detenzione di partecipazioni societarie dirette e indirette da parte degli Enti Locali;

c) promuove la cessione delle “micro-partecipazioni” nelle quali la presenza della Pubblica Amministrazione risulti difficilmente giustificabile per il perseguimento di interessi generali;

d) promuove la messa in liquidazione di organismi societari partecipati dagli Enti locali che abbiano esaurito la propria funzione o che abbiano dimensioni particolarmente ridotte in termini di fatturato e dipendenti;

e) disincentiva il mantenimento di partecipazioni in società in perdita sistemica;

f) favorisce la limitazione dei compensi degli amministratori delle società a partecipazione pubblica e valorizza gli elementi di competenza e indipendenza nella scelta degli stessi;

g) favorisce l’introduzione, all’interno degli statuti societari di organismi partecipati, di un limite al cumulo di cariche, pubbliche e private, per gli amministratori, in ragione dei tempi minimi per lo svolgimento dell’incarico;

h) favorisce l’eliminazione del gettone di presenza nei consigli di amministrazione delle società partecipate;

i) promuove l’adozione di indicatori di performance predeterminati, chiari e riscontrabili, relativamente alla componente variabile dei compensi per gli amministratori di organismi societari partecipati;

l) favorisce l’introduzione di un tetto specifico alla remunerazione dei dirigenti apicali degli organismi partecipati;

m) vigila sull’affidamento di incarichi dirigenziali, all’interno degli organismi partecipati, a soggetti in quiescenza.

3. In linea generale, l’opera di controllo e verifica di cui al comma 2, viene effettuata annualmente dalla Giunta regionale, di concerto con la Commissione competente, ove non sussistano evidenti conflitti di interesse e solo rispetto a società che non siano partecipate dall’ente regionale.

4. Per il controllo e la verifica su società partecipate dalla Regione Emilia-Romagna, è competente una Commissione tecnica indipendente.

5. La Commissione tecnica indipendente di cui al comma 4 è composta da professionisti di comprovata esperienza, formata per la maggioranza da membri indicati dai gruppi dell’Assemblea legislativa in maniera proporzionale alla loro rappresentanza e per il restante da componenti nominati dalla Giunta. L’istituzione della Commissione tecnica indipendente, in quanto compatibile con le norme in materia, non prevede oneri aggiuntivi per il Bilancio regionale.”»

(Respinto)

 

Emendamento 16, a firma dei consiglieri Aimi e Bignami:

«Art. 15, dopo il comma 3, aggiungere il comma 4 così formulato:

“4. Le disposizioni del presente articolo si applicano, in quanto compatibili, anche alle società e agli enti partecipati dalla Regione e/o dagli Enti Locali o comunque a partecipazione pubblica”.»

(Respinto)

 

Emendamento 17, a firma dei consiglieri Aimi e Bignami:

«All’art. 24 dopo il comma 4 aggiungere il seguente comma 5 così formulato:

“5. Con cadenza trimestrale la Giunta regionale informa la Commissione assembleare competente sull’andamento dell’attività dell’Osservatorio. Ogni anno la Giunta regionale redige una relazione sull’attività dell’Osservatorio presentato alle parti sociali ed economiche e discusso in sede di Commissione assembleare competente. Alla stesura della relazione concorrono i componenti della Commissione competente con proposte di interazione e progetti di intervento.”»

(Respinto)

 

Emendamento 18, a firma dei consiglieri Aimi e Bignami:

«Dopo l’articolo 24 aggiungere un nuovo art. 24 bis così formulato:

 

“Articolo 24 bis

Funzioni di osservatorio per la legalità nel settore della cooperazione

 

1. La Regione svolge funzioni di Osservatorio sulla Cooperazione con l’obiettivo di contrastare le irregolarità, i fenomeni corruttivi e le infiltrazioni di stampo mafioso all’interno delle cooperative.

2. La Regione, in relazione alle sue funzioni di Osservatorio sulla Cooperazione, oltre a svolgere le attività di verifica e controllo di cui all’articolo 23;

a) esamina i regolamenti delle società cooperative approvati e depositati, unitamente alle tipologie di lavoro adottate nei regolamenti e praticate, con riferimento alla effettiva rispondenza con il lavoro della cooperativa; analizza i contratti collettivi applicati; esamina le relazioni sindacali praticate sul territorio nel sistema cooperativo;

b) studia e analizza i fattori di rischio per l’individuazione dei settori da privilegiare nella programmazione dell’attività ispettiva in materia di cooperazione;

c) promuove la verifica della regolare applicazione dei corretti profili normativi e contrattuali, retributivi, contributivi e assicurativi nei confronti dei lavoratori e dei soci delle cooperative;

d) promuove l’attuazione di politiche attive di contrasto alla concorrenza sleale, alle pratiche di elusione della legalità e ai fenomeni di dumping sociale a danno dei lavoratori;

e) vigila e analizza il fenomeno delle false cooperative, con particolare riguardo al sistema degli appalti di beni e servizi;

f) promuove la tutela dell’occupazione e dei lavoratori nei cambi di appalto;

g) promuove e favorisce la congruità e la regolarità delle condizioni di lavoro offerte ai soci di cooperative nel caso di appalti con ricorso al criterio del massimo ribasso;

h) promuove e favorisce l’istituzione degli Osservatori provinciali sulla Cooperazione;

i) promuove la sottoscrizione di Atti di indirizzo in materia di tutela delle condizioni di lavoro negli appalti, di contrasto ai fenomeni corruttivi e di lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata;

l) promuove forme stabili di collaborazione tra gli Osservatori Provinciali sulla Cooperazione, le Prefetture di riferimento, i Comuni, la Città Metropolitana, le Unioni Comunali e i Consorzi di enti locali, atte a garantire efficaci forme di monitoraggio del mercato degli appalti pubblici con particolare riguardo al rischio di infiltrazioni mafiose e fenomeni corruttivi;

m) promuove e favorisce la collaborazione con le stazioni appaltanti con politiche di sensibilizzazione sulla necessità di segnalazione all’Osservatorio nel caso di appalti con ricorso al criterio del massimo ribasso o in caso di aggiudicazione con ribassi anomali, in caso di affidamento dei lavori in subappalto o in cottimo e in caso di anomalie che si dovessero verificare nei comportamenti delle imprese appaltatrici durante la gestione dell’appalto;

3. Per lo svolgimento delle funzioni di cui al comma 2 la Regione promuove e favorisce lo sviluppo di una banca dati aggiornata delle imprese cooperative del territorio regionale, suddivisa per categorie merceologiche, in cui verranno evidenziate le cooperative che hanno ottemperato al deposito del regolamento e che hanno indicato l’applicazione del CCNL.

4. La Regione, al fine di assicurare lo svolgimento delle attività di monitoraggio previste dal presente articolo e dalle disposizioni vigenti, nonché di semplificare gli obblighi di comunicazione può individuare, mediante specifiche intese con l'Autorità nazionale anticorruzione ovvero con altri enti e organismi pubblici, forme di collaborazione, assistenza o di attribuzione di specifiche funzioni.

5. Con cadenza trimestrale la Giunta regionale informa la Commissione assembleare competente sull’andamento dell’attività dell’Osservatorio. Ogni anno la Giunta regionale redige una relazione sull’attività dell’Osservatorio della Cooperazione presentato alle parti sociali ed economiche e discusso in sede di Commissione competente. Alla stesura della relazione concorrono i componenti della Commissione assembleare competente con proposte di integrazione e progetti di intervento.”»

(Respinto)

 

Emendamento 19, a firma dei consiglieri Aimi e Bignami:

«All’art. 29, comma 3, dopo le parole “Giunta regionale” sono aggiunte le seguenti parole “, sentita la Commissione assembleare competente,”»

(Respinto)

 

Emendamento 20, a firma dei consiglieri Aimi e Bignami:

«Art. 42, comma 1, dopo le parole “quali il trasporto e lo smaltimento di rifiuti e” aggiungere le parole “la gestione di inceneritori, termovalorizzatori e discariche”.»

(Respinto)

 

Emendamento 21, a firma dei consiglieri Rainieri e Rancan:

«All’articolo 5, comma 2, lettera b) aggiungere il seguente punto 1bis) al monitoraggio dei comportamenti delle persone presenti nel territorio regionale in quanto sottoposte alle misure di prevenzione personali di cui al Capo I del Decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136) o in quanto collaboratori di giustizia sottoposti a speciali misure di prevenzione di cui all’art. 13 del Decreto - legge 15 gennaio 1991, n. 8 (Nuove norme in materia di sequestri di persona a scopo di estorsione e per la protezione dei testimoni di giustizia, nonché per la protezione e il trattamento sanzionatorio di coloro che collaborano con la giustizia) convertito, con modificazioni, dalla legge 15 marzo 1991, n. 82, e modificata dalla legge 13 febbraio 2001 n. 45”.»

(Respinto)

 

Emendamento 22, a firma dei consiglieri Rainieri e Rancan:

«All’articolo 7, comma 1, sostituire la lettera a) con il seguente testo: a) rafforzare la prevenzione primaria, secondaria e terziaria in relazione ad aree o nei confronti di categorie o gruppi sociali soggetti a rischio d’infiltrazione o radicamento di attività criminose di tipo organizzato e mafioso e di attività corruttive con particolare attenzione alle aree del territorio regionale in cui soggiornano e ai gruppi sociali in cui sono attivi soggetti sottoposti a misure di prevenzione personali di cui al Capo I del Decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136) o collaboratori di giustizia sottoposti a speciali misure di prevenzione di cui all’art. 13 del Decreto - legge 15 gennaio 1991, n. 8 (Nuove norme in materia di sequestri di persona a scopo di estorsione e per la protezione dei testimoni di giustizia, nonché per la protezione e il trattamento sanzionatorio di coloro che collaborano con la giustizia) convertito, con modificazioni, dalla legge 15 marzo 1991, n. 82, e modificata dalla legge 13 febbraio 2001 n. 45”.»

(Respinto)

 

Emendamento 23, a firma del consigliere Rancan:

«All’art. 21 comma 2 lettera b) punto 1) sostituire le parole “meccanismi di intervento per gestire immobili sequestrati, anche al fine di incrementare, se possibile la redditività e per agevolare la eventuale successiva devoluzione allo Stato liberi da oneri e pesi” con:

“meccanismi di intervento promossi da enti senza scopo di lucro in funzione sociale per gestire beni immobili sequestrati”.»

(Respinto)

 

Emendamento 24, a firma del consigliere Rancan:

«All’art. 22 comma 1 le parole “prevede interventi a favore delle vittime innocenti di fenomeni di violenza, di dipendenza, di sfruttamento e di tratta connessi al crimine organizzato e mafioso” sono sostituite con:

“prevede interventi a favore delle vittime innocenti del crimine organizzato e mafioso, intendendosi per tali le persone fisiche e giuridiche che hanno subito danni di varia matura in conseguenza dello svolgersi nel territorio della Regione di fatti delittuosi commessi per il perseguimento delle finalità delle associazioni di cui all’articolo 416-bis del codice penale”.»

(Respinto)

 

Emendamento 25, a firma del consigliere Rancan:

«Le parole “Gli interventi di cui al presente comma sono realizzati anche mediante i programmi di protezione di cui all’articolo 12 della legge regionale 24 marzo 2004, n. 5 (Norme per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati. Modifiche alle leggi regionali 21 febbraio 1990, n. 14 e 12 marzo 2003, n. 2) e i programmi di assistenza di cui all’articolo 13 della legge 11 agosto 2003, n. 228 (Misure contro la tratta di persone)” sono eliminate.»

(Respinto)

 

Emendamento 26, a firma del consigliere Mumolo:

«Il punto 2 della lettera b) del comma 2 dell’art. 5 è sostituito dal seguente:

“2) al monitoraggio dei fattori di rischio d’infiltrazioni mafiose negli enti locali e nelle società da essi partecipate, in relazione all’avvenuto scioglimento di consigli comunali ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali);”»

(Approvato)

 

Emendamento 27, a firma del consigliere Mumolo:

«Nella lettera d) del comma 2 dell’articolo 5 le parole “monitora e” sono eliminate.»

(Approvato)

 

Emendamento 28, a firma del consigliere Mumolo:

«Nel comma 1 dell’articolo 8 le parole “, ai sensi dell’articolo 7,” sono eliminate.»

(Approvato)

 

Emendamento 29, a firma del consigliere Mumolo:

«Nel comma 2 dell’articolo 13 le parole “, ai sensi dell’articolo 7,” sono eliminate.»

(Approvato)

 

Emendamento 30, a firma dei consiglieri Mumolo e Foti:

«Dopo il comma 3 dell’art. 14 è aggiunto il seguente comma:

“3 bis. Nell’elenco di merito di cui al comma 3 sono iscritte, a fronte di semplice domanda, le imprese già in possesso del rating di legalità rilasciato ai sensi del decreto ministeriale 20 febbraio 2014 n. 57,”.»

(Approvato)

 

Emendamento 31, a firma del consigliere Mumolo:

«All’art. 19, comma 1, lettera b) sono eliminate le parole “, ripristino tipologico”.»

(Approvato)

 

Emendamento 32, a firma dei consiglieri Mumolo e Rancan:

«Alla fine della lettera d) del comma 3 dell’articolo 21 aggiungere le parole “, comprese le aziende;”»

(Approvato)

 

Emendamento 33, a firma dei consiglieri Mumolo, Taruffi e Caliandro:

«Modifiche all’art. 26:

1) Il comma 3 è sostituito dal seguente:

“3. Al fine di favorire la legalità, prevenire i rischi e contrastare gli effetti dell’infiltrazione criminale e mafiosa e in coerenza con le linee di azione individuate nel Patto per il lavoro sottoscritto con i rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali il 20 luglio 2015 la Regione, nell’ambito degli appalti pubblici, opera per:

a) sostenere accordi fra le parti sociali volti a favorire la piena regolarità delle condizioni di lavoro, la sicurezza e l’igiene dei luoghi di lavoro, il miglioramento degli strumenti di tutela dei lavoratori, occupati con le diverse forme contrattuali vigenti, con particolare riferimento ai contesti produttivi contrassegnati dal ricorso ad appalti ed a subappalti;

b) promuovere l’inserimento, ai sensi dell’art. 50, comma 1, del decreto legislativo n. 50 del 2016, nei bandi di gara e negli avvisi, di clausole sociali volte a favorire la stabilità occupazionale del personale impiegato anche con riferimento alla clausola di assorbimento del personale impiegato dal precedente aggiudicatario, compatibilmente con il diritto dell’Unione europea e con i principi di parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità;

c) sostenere il recepimento dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative e degli accordi tra le parti sociali volti a favorire, in caso di subentro di appalto, la stabilità occupazionale del personale impiegato dal precedente aggiudicatario;

d) promuovere, nel rispetto dell’autonomia negoziale delle parti, l’individuazione delle soluzioni utili per garantire la prosecuzione dell’attività di impresa e la continuità occupazionale del personale in essa impiegato;

e) rendere disponibili agli enti di vigilanza preposti, qualora ne venga a conoscenza, informazioni e segnalazioni relative:

1) alla disapplicazione o non corretta applicazione di contratti collettivi nazionali e territoriali di lavoro di settore;

2) alla violazione degli istituti contrattuali;

3) alla retribuzione inferiore a quella prevista dai CCNL di settore sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative sul piano nazionale;

4) alla violazione della normativa in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, quali la sottomissione dei lavoratori a condizioni e orari di lavoro, a metodi di sorveglianza o a situazioni particolarmente degradanti;

5) qualunque altro elemento sintomatico di alterazione del congruo e regolare svolgimento dell’attività lavorativa;”.

2) Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente comma:

“6. La Regione opera per:

a) promuovere, anche a fronte di accordi territoriali o settoriali, progetti sperimentali di emersione, con particolare riferimento a specifici segmenti del mercato del lavoro, quali quelli costituiti da lavoratori immigrati e stagionali, garantendo comunque l’applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative;

b) promuovere forme di collaborazione con le autorità competenti al fine di contrastare ogni modalità illecita che alteri la regolarità del mercato del lavoro attraverso forme di sfruttamento dei lavoratori e di qualunque altra forma di utilizzo non regolare degli stessi;

c) promuovere, mediante la stipulazione di accordi, il coordinamento con i servizi ispettivi degli uffici territoriali del Ministero del lavoro e con gli sportelli per la legalità operanti presso le Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura territoriali al fine di favorire modalità omogenee nella formazione dell’elenco delle imprese da ispezionare e nella rendicontazione dell’attività ispettiva, nonché la più ampia circolazione dei dati relativi ai risultati delle ispezioni tra gli uffici medesimi;

d) promuovere e valorizzare la diffusione della certificazione dei contratti di appalto;

e) valorizzare le migliori pratiche relative ai processi di emersione delle situazioni di illegalità e le attività di sensibilizzazione nei confronti delle imprese.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 34, a firma del consigliere Mumolo:

«L’art. 32 è sostituito dal seguente:

“Art. 32

Efficacia dei titoli abilitativi

1. Per gli interventi edilizi subordinati a permesso di costruire o a segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) il cui valore complessivo superi i 150.000 euro, prima dell’inizio dei lavori edilizi, deve essere acquisita la comunicazione antimafia attestante l’insussistenza delle condizioni di cui all’art. 67 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, a norma deli artt. 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136) con riferimento alle imprese affidatarie ed esecutrici dei lavori.

2. Nel caso di interventi soggetti a permesso di costruire, la comunicazione antimafia è acquisita dallo sportello unico nel corso dell’istruttoria della domanda di cui all’art. 18, comma 4, della L.R. 30 luglio 2013, n. 15 (Semplificazione della disciplina edilizia). Decorso il termine di trenta giorni per il rilascio della comunicazione antimafia di cui all’articolo 88, comma 4, del DLgs n. 159 del 2011, lo sportello unico richiede agli interessati di rendere l’autocertificazione di cui all’art. 89, comma 1, del medesimo decreto legislativo.

3. Qualora l’interessato si riservi di indicare l’impresa esecutrice dei lavori prima dell’inizio dei lavori, l’efficacia del titolo abilitativo edilizio è sospesa e i lavori non possono essere avviati fino alla comunicazione dell’avvenuto rilascio della comunicazione antimafia, richiesta dallo sportello unico a seguito della trasmissione da parte dell’interessato dei dati relativi all’impresa esecutrice. Trova applicazione quanto previsto dal secondo periodo del comma 2.

4. Nelle ipotesi di interventi subordinati a SCIA, l’interessato attesta che nei confronti delle imprese affidatarie ed esecutrici dei lavori non sussistono le condizioni di cui all’articolo 67 del DLgs n. 159 del 2011, attraverso la presentazione della autodichiarazione prevista dall’articolo 89, comma 2, lettera a), del medesimo decreto. Lo sportello unico nell’ambito dei controlli sulla SCIA presentata richiede al Prefetto il rilascio della comunicazione antimafia.

5. La Giunta regionale ai sensi dell’articolo 14, comma 4, della presente legge, stabilisce i casi in cui l’insussistenza delle condizioni di cui all’art. 67 del DLgs n. 159 del 2011 è accertata attraverso la consultazione degli elenchi di merito.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 35, a firma del consigliere Mumolo:

«Nella lettera b) del comma 2 dell’articolo 45 tra i numeri “7” e “9” è inserito il numero “8”.»

(Approvato)

 

Emendamento 36, a firma del consigliere Mumolo:

«Nella lettera b) del comma 2 dell’articolo 45 tra i numero “10” e “16” è inserito il numero “13,”.»

(Approvato)

 

Emendamento 37, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi:

«Dopo l’art. 2 è introdotto l’art. 2 bis:

Articolo 2 bis

(Istituzione della commissione regionale per la promozione della sicurezza, della cultura della legalità e per il contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva)

1. È istituita la Commissione regionale per la promozione della sicurezza, della cultura della legalità e per il contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva.

2. La Commissione è organo consultivo della Regione in ordine a provvedimenti ed iniziative riguardanti la promozione della sicurezza, della cultura della legalità e per il contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva, con particolare riguardo alle infiltrazioni di stampo mafioso.

3. La Commissione esercita le sue funzioni ed opera, in particolare, per il perseguimento delle seguenti finalità:

a) verificare la congruità della normativa vigente e della conseguente azione dei pubblici poteri nella Regione, formulando proposte di carattere legislativo, amministrativo ed organizzativo, nell’ambito della competenza regionale, al fine di rendere più coordinata ed incisiva l’iniziativa della Regione e degli Enti da questa diretti o coordinati nella lotta contro la criminalità organizzata di ogni genere, contro i fenomeni corruttivi e la promozione della sicurezza e legalità;

b) valorizzare la cultura della legalità, della sicurezza, del contrasto alle organizzazioni criminali di ogni tipo ed ai fenomeni corruttivi anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche;

c) creare uno stretto raccordo ed un dialogo permanente con le altre istituzioni territoriali, con le istituzioni pubbliche, con gli organi della magistratura, con le forze dell’ordine e con le rappresentanze della società civile al fine di attivare più efficaci forme di contrasto alla criminalità organizzata di ogni genere ed ai fenomeni corruttivi presenti sul territorio regionale;

d) monitoraggio costante degli eventi di infiltrazione e corruttivi, segnalati dalle autorità competenti, al fine di verificare il perseguimento degli obiettivi, in particolare il controllo delle dinamiche, ed anche dei flussi elettorali anomali;

e) porre particolare attenzione ai legami diretti ed indiretti fra criminalità organizzata di ogni genere e amministrazione pubblica, ad ogni livello, evidenziando ogni ipotesi di possibile connivenza e di fenomeni corruttivi;

f) verificare l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata e il loro impiego a fini sociali;

g) individuare le iniziative legislative di competenza regionale utili al contrasto delle infiltrazioni mafiose, alla promozione della sicurezza, della cultura della legalità e per il contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva;

h) appurare la presenza ed il livello di infiltrazione delle organizzazioni mafiose e di ogni altro tipo, oltre che delle mafie straniere operanti nel territorio regionale, nonché i fenomeni di internazionalizzazione del grande crimine che abbiano ricadute sul territorio regionale.

4) La Commissione esprime proposte ed elabora progetti di intervento regionale e locale, esercita la funzione preparatoria e referente di cui all’articolo 38, comma 5 dello Statuto regionale in ordine ai progetti di legge sulla sicurezza, sulla legalità, in materia di contrasto alla criminalità organizzata di ogni genere, sui progetti di legge regionali contro la corruzione e ad eventuali altri progetti di legge regionali attinenti e abbinabili.

5) In particolare la Commissione, per quanto di competenza:

a) esprime pareri e formula osservazioni e proposte alla Commissione assembleare competente per materia;

b) valuta, anche con il supporto di altri organi, lo stato di attuazione nella regione delle normative regionali, nazionali ed europee in materia di legalità e di contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata, con particolare riferimento alle leggi in materia di appalti, lavoro, edilizia sanitaria, organizzazioni sportive, assistenza, servizi sociali ed attività culturali;

c) elabora proposte tecniche di adeguamento, anche normativo, sottoponendole alla valutazione della competente commissione assembleare;

d) promuove iniziative, anche in collaborazione con gli organismi competenti, volte a sostenere l’adozione di azioni positive in materia di sicurezza e legalità da parte di soggetti pubblici e privati nelle materie degli appalti, del lavoro, delle attività finanziarie, della formazione, dell’istruzione, per espandere la cultura della legalità, nonché ogni iniziativa utile al contrasto a tutte le forme di criminalità organizzata e di attività corruttive;

e) collabora, nel rispetto dell’autonomia delle singole istituzioni, alle iniziative riguardanti programmi di prevenzione sociale in collaborazione con il Ministero degli Interni, le istituzioni locali preposte al trattamento delle problematiche connesse alla sicurezza, alla legalità e contrasto alla criminalità organizzata di ogni tipo e fenomeni corruttivi, ed al coinvolgimento delle associazioni e delle istituzioni scolastiche della regione;

f) promuove e sostiene le azioni delle amministrazioni pubbliche in ogni ambito per contrastare la criminalità organizzata di ogni tipo, in particolare in materia di smaltimento dei rifiuti, dell’acquisizione di imprese e attività economiche;

g) svolge indagini conoscitive e ricerche sulle attività dell’Amministrazione regionale e degli enti sottoposti al suo controllo, in ordine a possibili infiltrazioni e connivenze con la criminalità organizzata di ogni tipo e sui fenomeni corruttivi;

h) cura la diffusione delle informazioni raccolte, anche attraverso incontri, seminari, convegni, conferenze, pubblicazioni, l’uso della stampa e delle strutture radiotelevisive;

i) favorisce il migliore utilizzo delle fonti di informazione esistenti;

j) si rapporta con le istituzioni e gli organismi nazionali ed europei impegnati in materia.

5. La Commissione è composta da una rappresentanza delle consigliere e dei consiglieri regionali in carica designati a norma dell’art. 38, comma 3 dello Statuto regionale.

6. Il presidente della Commissione è eletto dall’Assemblea legislativa scegliendolo tra le consigliere e i consiglieri regionali con le stesse modalità e procedure previste per l’elezione dei presidenti delle commissioni permanenti. Il presidente è coadiuvato da due vicepresidenti.

7. La Commissione si compone ed opera con le stesse modalità, procedure, durata e criteri di rappresentanza previsti dallo Statuto regionale e dal Regolamento interno dell’Assemblea Legislativa per le altre commissioni permanenti, anche per ciò che attiene alle forme di pubblicità.

8. L’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea provvede a garantire il funzionamento della Commissione così come previsto per le commissioni permanenti utilizzando, per quanto possibile, gli uffici delle strutture ordinarie già esistenti al servizio delle altre commissioni.

9. Al Presidente della Commissione ed ai Vicepresidenti non vengono erogate indennità di funzione aggiuntive.

10. Essa viene rinnovata ad ogni inizio legislatura, relativamente alla legislatura in corso, la Commissione viene nominata entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge.

11. La Commissione, tramite la Presidenza dell’Assemblea legislativa, promuove il confronto e la collaborazione con autorità nazionali ed extranazionali in vista della migliore conoscenza dei fenomeni mafiosi, di ogni altro genere di criminalità organizzata e fenomeni corruttivi, nonché della migliore conoscenza e messa a punto dei mezzi per combatterli attraverso interventi legislativi e amministrativi, di competenza della Regione.

12. La Commissione tiene costantemente informata della propria attività la Commissione parlamentare antimafia di cui alla legge 23 marzo 1988 n. 94, cui avanza proposte per lo svolgimento di iniziative congiunte nel rispetto delle reciproche competenze.»

(Respinto)

 

Emendamento 38, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi:

«All’art. 7 (Accordi con enti pubblici) dopo il comma 5 è introdotto il comma 5 bis:

“5 bis Nell’ambito delle funzioni di coordinamento in materia di polizia locale la Regione promuove l’attivazione di interventi operativi di nuclei di polizia locale che svolgono, previo accordo tra le amministrazioni interessate, le attività di monitoraggio e controllo del territorio e altre specifiche funzioni di polizia locale connesse al contrasto della criminalità organizzata in particolare di tipo mafiosa.”»

(Respinto)

 

Emendamento 39, a firma della consigliera Gibertoni:

«All’art. 15 (Politiche di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell’illegalità all’interno dell’amministrazione regionale e delle altre amministrazioni pubbliche) dopo il comma 3 sono introdotti i commi 4, 5, 6 e 7:

“4. Fatte salve le altre disposizioni in materia di responsabilità amministrativa e contabile, il rispetto delle disposizioni della presente legge rileva anche ai fini della valutazione del risultato dei dirigenti.

5. Fatte salve le disposizioni di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE) e successive modifiche, la Regione non può concedere sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari, definiti con la deliberazione di cui al comma 6, alle associazioni, alle società, ivi incluse quelle cooperative, e alle fondazioni che, dall’entrata in vigore della medesima deliberazione, contribuiscano con erogazioni in denaro superiori a 5 mila euro, con beni o altre utilità di pari importo a favore di liste elettorali e di candidati alle cariche elettive regionali.

6. L’Assemblea Legislativa, su proposta della Giunta regionale da presentare entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, stabilisce con deliberazione le modalità operative di applicazione del comma 4, tra cui il limite temporale di applicazione del divieto ivi stabilito e le relative forme di controllo.

7. Le disposizioni di cui al comma 5, relative al divieto di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e ausili finanziari si applicano, oltre che alla Regione, agli enti dipendenti, agli enti del servizio sanitario regionale e agli organismi comunque denominati da essa controllati ivi inclusi quelli partecipati, individuati con la deliberazione di cui al comma 6.”»

(Respinto)

 

Emendamento 40, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi:

«Dopo l’art. 15 è introdotto l’art. 15 bis:

“Art. 15 bis

Codice di autoregolamentazione dell’Assemblea legislativa

1. L’Assemblea Legislativa regionale approva, su proposta dell’Ufficio di Presidenza, un codice di autoregolamentazione per i consiglieri regionali in materia di legalità e trasparenza, prevenzione e contrasto della corruzione che faccia riferimento alle migliori pratiche applicate presso le assemblee legislative.

2. I gruppi consiliari nominano al proprio interno apposito responsabile per l’adempimento del codice di cui al comma 1, il ruolo di consigliere responsabile non può essere ricoperto da coloro i quali siano stati condannati, anche con sentenza non definitiva, per i reati previsti nei titoli II e III del libro secondo del codice penale.”»

(Respinto)

 

Emendamento 41, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi:

«All’art. 24, al comma 3, la lett. b) è così modificata:

b) alla predisposizione di strumenti informatici per l’acquisizione dei dati di cui al comma 2, a tal fine la Regione realizza un software per il monitoraggio della filiera dei contratti e dei subcontratti tra la stazione appaltante e i vincitori della gara di appalto, presso la Regione stessa e gli enti del sistema regionale, per il perseguimento di fini di trasparenza di legalità e per il miglior impiego delle risorse pubbliche, promuovendone l’utilizzo presso tutti gli enti locali del territorio regionale, comunicando il monitoraggio complessivo della filiera sul portale web della Regione e degli enti del sistema regionale, in modalità tali che sia accessibile a chiunque abbia interesse.»

(Respinto)

 

Emendamento 42, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi:

«Dopo l’art. 24 è introdotto l’art. 24 bis:

“Art. 24 bis

Misure per la legalità e la trasparenza dei contratti e degli appalti pubblici

1. Al fine di incrementare l’impermeabilità delle Amministrazioni Pubbliche del territorio regionale, non comprese nell’articolo 117, comma secondo, lettera g), della Costituzione, rispetto a qualsiasi forma di collusione ed infiltrazione mafiosa, esse, nel concludere accordi con soggetti privati, dovranno sottostare alla rigida applicazione dei principi di imparzialità amministrativa, di parità di trattamento degli operatori, di pubblicità e di partecipazione al procedimento di tutti i soggetti interessati, di trasparenza con l’obbligo delle pubbliche amministrazioni di rendere pubblici procedure e provvedimenti, tramite pubblicazione nella sezione trasparenza dei propri portali web, consentendo in maniera estesa il diritto di accesso ai documenti amministrativi da parte di soggetti terzi interessati, affinché chiunque vi abbia interesse sia in grado di seguire e monitorare l’iter del procedimento, nel rispetto dei limiti stabiliti in proposito dalla normativa vigente in materia di tutela della riservatezza.

2. Per le finalità di cui al comma 1 tutti i soggetti, che instaurano rapporti negoziali con l’Amministrazione regionale, aziende ed enti pubblici da essa dipendenti e/o sottoposti a vigilanza, e Comuni del territorio regionale, enti ed azione da questi dipendenti e/o sottoposti a vigilanza, nonché altri organismi di diritto pubblico e soggetti di diritto privato a prevalente o intera partecipazione pubblica, dovranno chiarire la propria reale identità, consentendo a chiunque abbia interesse, oltre che all’amministrazione, di essere in grado di risalire all’identità soggettiva.

3. La Regione adotta le necessarie misure per garantire la legalità e la trasparenza anticrimine nelle procedure degli appalti e subappalti pubblici e della contabilità regionale, anche al fine del rispetto dell’indipendenza e della terzietà nella nomina delle commissioni giudicatrici, sia per ciò che concerne i soggetti che procedono alla nomina, sia per i soggetti candidati e nominati nelle commissioni, contro i rischi di infiltrazione mafiosa e della delinquenza organizzata, nell’ambito di una più globale strategia di contrasto all’illegalità.

4. Ai fini di cui al comma 1, la Regione, nel rispetto e in esecuzione della legge 13 agosto 2010, n. 136 (Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia) e dei successivi decreti legislativi di attuazione, adotta le procedure amministrative e organizzative utili a garantire la tracciabilità dei flussi finanziari dei contratti e degli appalti pubblici attraverso appositi e dedicati conti correnti bancari e postali ovvero con altri strumenti di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni.”»

(Respinto)

 

Emendamento 43, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi:

«All’art. 26 comma 3 è eliminata la locuzione “nell’ambito degli appalti pubblici”, posta tra le parole “la Regione” “opera per”.»

(Precluso)

 

Emendamento 44, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi:

«L’art. 40 è integralmente sostituito con il seguente testo:

“Art. 40

Contrasto al caporalato e agli illeciti nel settore agroalimentare

1. La Regione, al fine di concorrere ad azioni di tutela della legalità nel settore agroalimentare, promuove la sottoscrizione di protocolli di intesa con le amministrazioni statali competenti presso le quali operano i nuclei specializzati nella vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni in materia agroalimentare.

2. Per le finalità di cui al comma 1, la Regione rende disponibili le proprie banche dati per sostenere l’attività ispettiva e di controllo da parte degli enti preposti.

3. Al fine di contrastare fenomeni di caporalato o di interposizione illegale di manodopera viene promossa le piena operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità di cui all’articolo 6 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, attraverso una maggiore sinergia istituzionale ed il coinvolgimento di tutte le articolazioni territoriali definite dalla Legge, compresi i centri per l’impiego.

4. La Regione promuove e sostiene un marchio etico da riconoscere alle imprese agricole, presenti sul territorio regionale, che aderiscono alla Rete del Lavoro di Qualità.

5. La Regione promuove iniziative, d’intesa con le autorità competenti, sentite le parti sociali, in materia di politiche attive del lavoro, contrasto al lavoro sommerso e all’evasione contributiva, organizzazione e gestione dei flussi di manodopera stagionale, assistenza dei lavoratori stranieri immigrati.

6. La Regione, al fine di contrastare più efficacemente gli illeciti nel settore agricolo, promuove, per le declinazioni territoriali della Rete del Lavoro di Qualità, l’utilizzo delle informazioni in possesso delle commissioni provinciali integrazione salari operai agricoli, a cui può essere richiesta anche la formulazione di indici di congruità occupazionale dell’impresa agricola, e dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, al fine di formulare indici di coerenza del comportamento aziendale.”»

(Respinto)

 

Emendamento 45, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi:

«Dopo l’art. 41 è introdotto l’art. 41 bis:

“Art. 41 bis

Vigilanza in materiale di attività estrattive e minerarie

1. La Regione, al fine di concorrere ad azioni di tutela della legalità nel settore attività estrattive promuove:

a) specifici protocolli di collaborazione tra i diversi organi di controllo e vigilanza al fine di coordinare e di rendere omogenea l’attività ispettiva su tutto il territorio regionale, salvo quanto già previsto dall’art. 21 della legge regionale 18 luglio 1991, n. 17 “Disciplina delle attività estrattive” in materia di polizia mineraria;

b) la formazione e l’aggiornamento del personale con compiti di vigilanza sulle cave.

2. La Regione istituisce un Nucleo ispettivo regionale, per le finalità di cui al comma 1, con rispettivi atti organizzativi, da adottare entro 90 giorni dall’approvazione della presente legge. Il nucleo ispettivo ha il compito di verificare e vigilare sugli obblighi e sulle prescrizioni in materia.

3. Il nucleo ispettivo è costituito da almeno tre membri con competenze in ambito ambientale, geologico e giacimentologico e di rilevazioni strumentali.

4. I membri del nucleo ispettivo sono individuati in via preferenziale tra il personale in servizio presso la Regione.

5. Il nucleo ispettivo può richiedere, in caso di necessità, l’assistenza della pubblica autorità, dell’Agenzia prevenzione, ambiente, energia dell’Emilia-Romagna, dell’ASL e dei comuni interessati.”»

(Respinto)

 

Emendamento 46, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi:

«All’art. 44 è introdotto il comma 1 bis:

1 bis. L’Assemblea Legislativa, con apposito atto adotta la Carta di Avviso Pubblico, il codice etico volto a garantire il rispetto dei principi di diligenza, lealtà, integrità, trasparenza, correttezza, obiettività e imparzialità all’interno delle Istituzioni pubbliche.»

(Respinto)

 

Emendamento 47, a firma dei consiglieri Gibertoni e Sassi:

«L’art. 48 è sostituito dal seguente comma:

Art. 48

Modifiche alla leggi regionali n. 5 del 2013 e n. 34 del 2002

1. Il comma 4 dell’articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2013 è sostituito dal seguente:

“4. Il piano integrato di cui al presente articolo è attuato in coerenza con quanto previsto dalla legge n. 24 del 2003 e dalla legislazione regionale in materia di sicurezza e legalità.”.

2. Dopo l’articolo 3 della legge regionale n. 5 del 2013 è inserito il seguente:

“Articolo 3 bis

Patrocinio

1. In coerenza con le finalità ed i principi della presente legge, la Regione Emilia-Romagna non concede il proprio patrocinio e non elargisce contributi ed incentivi di qualsiasi natura per quegli eventi, quali manifestazioni, spettacoli, mostre, convegni, iniziative sportive, che ospitano o pubblicizzano attività che, benché lecite, sono contrarie alla cultura dell’utilizzo responsabile del denaro o che favoriscono o inducono la dipendenza dal gioco d’azzardo patologico. Qualora nel corso di eventi già patrocinati, sia a titolo oneroso che gratuito, venga rilevata la presenza di tali attività, la Regione ritira il patrocinio già concesso e revoca i contributi qualora erogati.

2. Per le medesime finalità del comma 1 la Regione promuove la stipulazione, previo parere del Consiglio delle autonomie locali, di protocolli d’intesa con le associazioni rappresentative degli enti locali affinché gli stessi si impegnino a non patrocinare e a non finanziare eventi in cui sono presenti, tra gli sponsor o gli espositori, soggetti titolari o promotori di attività che favoriscono o inducono la dipendenza dal gioco d’azzardo.”

3. La legge regionale 9 dicembre 2002, n. 34 è così modificata:

Dopo il comma 3 dell’articolo 2 della legge regionale 9 dicembre 2002, n. 34 “Norme per la valorizzazione delle associazioni di promozione sociale. Abrogazione della legge regionale 7 marzo 1995, n. 10 (Norme per la promozione e la valorizzazione dell’associazionismo)” è inserito il seguente comma:

“3 bis - Le associazioni di promozione sociale devono assicurare di non ospitare in nessuna loro sede, ivi comprese quelle dei singoli circoli ad esse associate, apparecchi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera f) e comma 2 della presente legge.

2. Dopo il comma 2 dell’articolo 7 della legge regionale n. 34 del 2002 è inserito il seguente comma:

“2 bis - Ogni contributo, agevolazione, facilitazione o aiuto concesso a qualsiasi titolo alla realizzazione di eventi organizzati o promossi dalle associazioni iscritte al registro regionale di cui all’articolo 4 è subordinato all’assenza negli spazi, nei luoghi, nei materiali informativi o documentali, anche disponibili sul web relativi all’evento stesso di qualsiasi forma di promozione o pubblicità di soggetti che operano nell’ambito del gioco d’azzardo o delle slot machine e videolottery o di tutte le forme di gioco lecito previste dalla normativa vigente”.»

(Respinto)

 

Emendamento 48, a firma della consigliera Gibertoni:

«Il testo dell’art. 12 è sostituito dal seguente testo:

“Art. 12

Costituzione in giudizio

1. È fatto obbligo alla Regione di costituirsi parte civile in tutti quei procedimenti penali, relativi a fatti commessi nel territorio della regione, in cui sia stato emesso decreto che dispone il giudizio o decreto di citazione a giudizio contenente imputazioni per il delitto di cui all’articolo 416 bis e 416 ter del codice penale o per delitti consumati o tentati commessi avvalendosi delle condizioni di cui all’articolo 416 bis del codice penale ovvero al fine di agevolare le attività delle associazioni previsti dallo stesso articolo.

2. La Regione, coerentemente alle finalità previste dalla presente legge, ha facoltà di costituirsi parte civile, anche prima dell’emissione del decreto che dispone il giudizio, in tutti quei procedimenti penali, relativi a fatti commessi nel territorio della regione, di cui, nella richiesta di rinvio a giudizio, siano contestate imputazioni per il delitto di cui all’articolo 416 bis e 416 ter del codice penale o per delitti consumati o tentati commessi avvalendosi delle condizioni di cui all’articolo 416 bis e del codice penale ovvero al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

3. La Giunta regionale valuta l’adozione di misure legali volte alla tutela dei diritti e degli interessi lesi dalla criminalità organizzata e mafiosa nonché dalla criminalità economica e con finalità corruttiva, ivi compresa la costituzione in giudizio nei relativi processi, in tutti gli altri procedimenti penali, al fine di tutelare i diritti e gli interessi lesi della comunità regionale.

4. La Regione destina le somme liquidate a titolo di risarcimento a seguito della costituzione di parte civile alle iniziative promosse per il raggiungimento degli obiettivi generali della presente legge.”»

(Respinto)

 

Emendamento 49, a firma dei consiglieri Ravaioli, Bertani, Foti, Montalti, Taruffi, Bagnari, Rancan, Mumolo, Campedelli, Rontini, Pruccoli, Prodi, Zoffoli, Paruolo, Serri, Caliandro:

«All’art. 48 sono aggiunti i seguenti commi:

“2 bis) All’art. 6, comma 2, della legge regionale n. 5 del 2013 Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate, sono aggiunte in fine le seguenti parole “e delle sale scommesse di cui al comma 3-ter del presente articolo, nell’osservanza delle distanze minime da luoghi sensibili di cui al comma 2-bis.”;

2 ter) Dopo il comma 2 dell’art. 6 della legge regionale n. 5 del 2013 sono inseriti i seguenti:

“2 bis. Sono vietati l’esercizio delle sale da gioco e delle sale scommesse, di cui agli articoli 1, comma 2, e 6, comma 3-ter, della presente legge, nonché la nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito di cui all’articolo 110, comma 6, del r.d. 773/1931, in locali che si trovino a una distanza inferiore a cinquecento metri, calcolati secondo il percorso pedonale più breve, dai seguenti luoghi sensibili: gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, i luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori.

2 ter. Sono equiparati alla nuova installazione:

a) il rinnovo del contratto stipulato tra esercente e concessionario per l’utilizzo degli apparecchi;

b) la stipulazione di un nuovo contratto, anche con un differente concessionario, nel caso di rescissione o risoluzione del contratto in essere;

c) l’installazione dell’apparecchio in altro locale in caso di trasferimento della sede dell’attività.

2 quater. I Comuni possono individuare altri luoghi sensibili ai quali si applicano le disposizioni di cui al comma 2 bis, tenuto conto dell’impatto dell’installazione degli apparecchi sul contesto e sulla sicurezza urbana, nonché dei problemi connessi con la viabilità, l’inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica.”.

2 quater) L’applicazione del comma 2 bis dell’art. 6 della legge regionale n. 5 del 2013 alle sale da gioco e alle sale scommesse, è subordinata all’approvazione da parte della Giunta regionale, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, di uno specifico atto che ne definisce le modalità attuative.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 50, a firma dei consiglieri Mumolo e Foti:

«All’art. 19 comma 2 la parola “Regionale” al terzo rigo è sostituita dalla parola “Pubblico”.»

(Approvato)

 

Ordine del giorno

 

OGGETTO 1441/1 “Ordine del giorno di non passaggio all’esame degli articoli, del progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Bargi, Fabbri, Pompignoli, Liverani, recante: "Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna". A firma della Consigliera: Serri”

 

«L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

 

Visto il progetto di legge di cui all’oggetto;

 

Considerato il parere contrario espresso in sede referente dalla Commissione assembleare “Politiche economiche”;

 

Ritenuto di condividere le argomentazioni che hanno portato al parere contrario della Commissione assembleare;

 

Ai sensi dell’art. 92 del Regolamento

 

delibera

 

il non passaggio all’esame degli articoli.»

(Approvato)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

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