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104.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2016

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 3593

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'annullamento dell'Allegato n. 2 della delibera della Giunta regionale n. 1103/2016, riguardante la compilazione di un modulo, contenente dati personali, per l'accesso dei soggetti appartenenti alle Forze dell'ordine ai servizi ferroviari. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BIGNAMI (FI)

DONINI, assessore

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 3581

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per garantire la piena disponibilità degli ausili forniti dal Servizio Sanitario regionale e porre rimedio ai relativi disservizi. A firma del Consigliere: Bagnari

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BAGNARI (PD)

VENTURI, assessore

BAGNARI (PD)

 

OGGETTO 3592

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i tempi, lo stato dell'iter e le risorse riguardanti il raddoppio del sub-lotto della linea ferroviaria Parma-Vicofertile. A firma del Consigliere: Iotti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

IOTTI (PD)

DONINI, assessore

IOTTI (PD)

 

OGGETTO 3594

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la valutazione di soluzioni alternative all'aggregazione dell'Istituto "Solari" di Fidenza all'Istituto "Magnaghi". A firma del Consigliere: Alleva

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

ALLEVA (Altra ER)

ROSSI ANDREA, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

ALLEVA (Altra ER)

 

OGGETTO 3595

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare, anche tramite la legislazione regionale, i lavoratori di importanti settori merceologici, quali la logistica e la lavorazione della carne. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SEL)

ROSSI ANDREA, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 3596

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per risolvere i disagi per l'utenza e mettere in sicurezza la linea ferroviaria Modena-Sassuolo. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

GIBERTONI (M5S)

DONINI, assessore

GIBERTONI (M5S)

 

OGGETTO 3597

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il rispetto dei termini temporali di erogazione dei fondi relativi agli interventi da porre in essere per il ponte Verdi, che collega la provincia di Parma con quella di Cremona. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

DONINI, assessore

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 3329

Delibera: «Nomina, ai sensi dell'art. 10 della L.R. 19 febbraio 2008, n. 3, del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale.»

(Rinvio)

PRESIDENTE (Saliera)

CALIANDRO (PD)

 

Inversione dell’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 2880

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Servizi educativi per la prima infanzia. Abrogazione della L.R. n. 1 del 10 gennaio 2000» (44)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza e discussione)

PRESIDENTE (Saliera)

MARCHETTI Francesca, relatrice della Commissione

SENSOLI, relatrice di minoranza

PRESIDENTE (Saliera)

LIVERANI (LN)

PRODI (PD)

MONTALTI (PD)

PARUOLO (PD)

BERTANI (M5S)

ALLEVA (Altra ER)

TARUFFI (SEL)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Soncini)

MARCHETTI Francesca (PD)

SENSOLI (M5S)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 9,58

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la centoquattresima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta il vicepresidente Rainieri.

Le restanti informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e, pertanto, le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 3593

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’annullamento dell’Allegato n. 2 della delibera della Giunta regionale n. 1103/2016, riguardante la compilazione di un modulo, contenente dati personali, per l’accesso dei soggetti appartenenti alle Forze dell’ordine ai servizi ferroviari. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Per necessità del consigliere Bignami, anticiperei, mettendola all’inizio della seduta, l’interrogazione oggetto 3593, a firma del consigliere Bignami. Risponde l’assessore Donini.

Oggetto 3593: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’annullamento dell’Allegato n. 2 della delibera della Giunta regionale n. 1103/2016, riguardante la compilazione di un modulo, contenente dati personali, per l’accesso dei soggetti appartenenti alle Forze dell’ordine ai servizi ferroviari, a firma del consigliere Bignami

Prego, consigliere Bignami, ha la parola. Le risponderà l’assessore Donini. Le ricordo che ha sei minuti e l’assessore tre. Prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente, anche per l’opportunità di svolgere immediatamente questa richiesta, con cui avanziamo una possibilità di chiarimento in ordine ai contenuti dell’Allegato che lei ha correttamente citato, con cui si prescrive una serie di adempimenti a nostro modo di vedere oggettivamente superflui, per non dire anche inutili e forse anche un po’ dannosi, in ordine alle modalità con cui il personale delle Forze dell’ordine oggi può viaggiare sulle tratte ferroviarie esibendo semplicemente il tesserino e, quindi, notiziando il personale di servizio della presenza di un appartenente alle Forze dell’ordine che, in stato di necessità e di bisogno, possa intervenire per le esigenze di servizio e di ordine pubblico e di sicurezza. Al contempo, però, questo tipo di facoltà oggi viene gravata, a seguito dell’introduzione della delibera poc’anzi citata, da ulteriori adempimenti, quali la consegna di un modulo o l’indicazione del numero di cellulare, anche con disposizioni con cui si individuano le modalità rispetto alle quali il personale in questione dovrebbe intervenire, che ci paiono tutte vicende in realtà già disciplinate dalla legge, che costituiscono, da un lato, un aggravio e, dall’altro, una difficoltà perché, qualora il personale delle Forze dell’ordine non adempia, ad esempio, alla consegna di questo modulo e alla corretta compilazione del medesimo, diviene a tutti gli effetti personale viaggiante e, in quanto tale, privo di titolo, sottoposto alle sanzioni che colpiscono chiunque viaggi senza titolo.

Questo tipo di situazione, secondo noi, è penalizzante, non garantisce oggettivamente una situazione di vantaggio, che invece dovrebbe realizzare, e porta a una considerazione di fondo, che credo invece essere doverosa: già i nostri uomini e le nostre donne impegnate con la divisa devono sopportare tante situazioni di difficoltà, andare anche a creare queste ulteriori situazioni a nostro modo di vedere non è neanche rispettoso della divisa che indossano e del senso dello Stato che inevitabilmente si porta dietro. Ritengo che le Istituzioni dovrebbero cercare di agevolare, per quanto possibile, non solo la loro appartenenza, ma anche la collaborazione che, fino alla delibera (se non sbaglio) del 2004, quella precedente che disciplinava questa situazione, era oggettivamente equilibrata anche rispetto al contemperamento delle opposte esigenze.

Per queste ragioni, abbiamo ritenuto opportuno sottoporre all’assessore la vicenda con urgenza, in quanto si sta traducendo in un aggravio, che riteniamo sia importante la Regione rimuova.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Assessore Donini, prego, ha la parola.

 

DONINI, assessore: Ringrazio il consigliere Bignami per questa interrogazione, che ovviamente mi consente di ribadire in Aula quanto già stiamo discutendo anche al nostro interno, in Assessorato.

Come evidenziato nella deliberazione della Giunta regionale n. 1103 del 2016 e, ancor prima, nella deliberazione n. 2082 del 2004, la Regione Emilia-Romagna ha inteso favorire l’accesso gratuito a bordo dei treni regionali di propria competenza agli appartenenti del personale delle Forze dell’ordine, poiché è da tempo convinta che la loro presenza sia in grado di disincentivare e prevenire episodi di possibili aggressioni e di abusivismo, intervenendo al bisogno, su segnalazione del personale dell’impresa ferroviaria. Ciò implica che il personale di bordo dei treni sia messo esplicitamente a conoscenza di tale presenza.

Ci tengo, però, a precisare che la deliberazione n. 1103 del 2016 approva il contratto-ponte per la gestione del servizio ferroviario in Emilia-Romagna, fino all’effettivo avvio dei servizi previsti con la gara del ferro. Tale deliberazione ha solo richiamato l’Allegato n. 2, a cui lei fa riferimento, che prevede i criteri indicati dalle imprese del Consorzio Trasporti Integrati per le modalità di accesso gratuito a bordo dei treni delle Forze dell’ordine.

Abbiamo, infatti, preso atto e condiviso i problemi sollevati dalle rappresentanze sindacali degli appartenenti alle Forze dell’ordine, che lei richiama in questa interrogazione, una parte dei quali abbiamo anche incontrato, con particolare riferimento alla necessità di non essere soggetti a operazioni burocratiche eccessive e lesive della privacy.

La Regione ha chiesto, pertanto, alle imprese ferroviarie di modificare la disciplina delle modalità di accesso ai servizi ferroviari attraverso l’utilizzo di strumenti più adeguati, discreti e soluzioni tecnologiche più evolute, modificando radicalmente l’Allegato n. 2 della richiamata deliberazione, nel senso da lei e anche da noi auspicato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

Prego, consigliere Bignami, ha la parola. Ha quattro minuti.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Grazie, assessore.

Ritengo che sia più che soddisfacente la risposta che mi ha dato l’assessore. Gli sarei grato se potesse, tramite i suoi uffici, tenermi informato in ordine alle modalità con cui si procederà nel riportare a una situazione pregressa, che mi pare di comprendere essere l’obiettivo per il quale si opera. In tal senso, credo che sia importante segnalare che la Regione, quindi tutti noi, voglia recuperare quella funzionalità delle Forze dell’ordine che era governata dalla delibera n. 2082/2004.

Quindi, assessore, non posso che ringraziarla per aver condiviso la preoccupazione e per aver ritenuto di operare nel senso che ha indicato, che è poi quanto riportato nella mia interrogazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

 

OGGETTO 3581

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per garantire la piena disponibilità degli ausili forniti dal Servizio Sanitario regionale e porre rimedio ai relativi disservizi. A firma del Consigliere: Bagnari

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo, quindi, con l’oggetto 3581: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per garantire la piena disponibilità degli ausili forniti dal Servizio Sanitario regionale e porre rimedio ai relativi disservizi, a firma del consigliere Bagnari.

Do la parola al consigliere Bagnari.

Risponderà l’assessore Venturi.

Prego, consigliere Bagnari

 

BAGNARI: Grazie, presidente.

Come ha accennato lei stessa nella presentazione dell’interrogazione, l’oggetto di questa domanda che ho rivolto alla Giunta riguarda le forniture degli ausili per l’incontinenza, i cosiddetti “pannoloni”, per capirci.

Tutto nasce da un’operazione svolta da Intercent-ER, l’Agenzia per lo sviluppo dei mercati telematici dell’Emilia-Romagna, che ha stipulato convenzioni per la fornitura di diversi lotti di ausili. In alcune zone della nostra regione, in particolare in Romagna, si è ravvisata una serie di problemi all’indomani del subentro dell’azienda fornitrice. Ovviamente, il problema che mi interessa non è il fatto che vi sia stato un subentro nell’azienda fornitrice, bensì il fatto che siano stati segnalati problemi da parte degli utenti.

I problemi maggiori sono stati riscontrati nell’azienda nell’area della Romagna, dove sono 23.700 le persone assistite, quindi un numero cospicuo di persone interessate. Tramite gli sportelli URP dell’Azienda USL della Romagna, ma anche tramite canali informali e lettere inviate a organi di stampa, sono stati segnalati disagi di vario tipo per via delle taglie non adeguate e della scarsa capacità di assorbimento, nonché per problemi logistici nella consegna. Il risultato è stato che molte famiglie hanno dovuto comprare a proprie spese forniture di questi ausili, il che ha comportato disagi nella vita quotidiana ed economici.

L’Azienda della Romagna ha allestito una rete di rilevazione delle segnalazioni, quindi certamente sono state manifestate attenzione e volontà di cercare di risolvere il problema e, dunque, è stato appalesato un certo impegno da questo punto di vista. Questo, comunque, ha comportato anche disagi e costi aggiuntivi per quanto riguarda il servizio pubblico.

L’interrogazione in oggetto, pertanto, mira a fare il punto su questo problema che, al netto di alcune tirate ironiche da parte di agenzie di stampa, è un problema molto sentito e molto serio da parte, ripeto, di tante persone e di tante famiglie.

Si chiede di sapere come si sia agito fin qui e come si intenda muoversi per far rientrare le anomalie segnalate ed eliminare il disagio generato, appunto, ad assistiti e famiglie.

C’è poi un tema più generale, che ha a che fare con le modalità di affidamento. Si chiede come anche per il futuro possano essere considerate in maniera adeguata anche le esigenze di assistiti, cittadini ed imprese, tenuto conto che oltre che per il caso specifico, quando si parla di affidamenti di servizi da parte del pubblico, parliamo di operazioni caratterizzate da un cospicuo valore economico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bagnari.

Risponde l’assessore Venturi.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere.

Nella domanda lei ha già in parte risposto ai suoi quesiti, quando sottolinea che si stanno facendo tutte le prove possibili.

Comunque, il riassunto di quello che è accaduto e di quello che stiamo facendo è il seguente. La procedura di gara avente ad oggetto la fornitura domiciliare di ausili per incontinenti, indetta nel mese di ottobre 2014, ha registrato, alla scadenza del termine, la partecipazione da parte di tutti i principali operatori economici del settore.

Nella predisposizione della procedura, l’Agenzia Intercent-ER ha posto particolare attenzione ai requisiti tecnici degli ausili che sono stati definiti in conformità a quanto previsto dal nomenclatore tariffario del 1999.

Il criterio di aggiudicazione utilizzato è stato quello misto dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Sono state escluse le ditte le cui tecniche non hanno totalizzato almeno il 50 per cento più uno del punteggio tecnico massimo previsto in gara, ed è stata applicata un’equa distribuzione tra punteggio tecnico ed economico.

Si evidenzia che una parte rilevante del punteggio tecnico è stata attribuita alle prove di laboratorio, al fine di assicurare un’alta qualità di prestazione degli ausili aggiudicati ai criteri ambientali legati sia alla materia prima che al prodotto finito.

Il conseguimento da parte delle ditte aggiudicatarie del massimo punteggio in termini tecnici ed economici, come nel caso del Lotto 2 Area vasta Emilia Nord, ovvero di punteggi prossimi al massimo, Lotto 1 Area vasta Emilia Centro e Lotto 3 AUSL della Romagna, è condizione per garantire che l’acquisizione riguarda prodotti della migliore qualità presenti sul mercato.

Con riferimento ai Lotti 1 e 3, l’aggiudicazione è avvenuta in favore della impresa Fater S.p.A., per un ammontare complessivo dell’appalto di 24.390.000 euro circa.

La durata dell’appalto è di 36 mesi, decorrenti dalla data di emissione degli ordinativi di fornitura da parte delle Aziende sanitarie.

Vi sono stati diversi reclami relativi all’esecuzione della fornitura, pervenuti in particolare dall’Azienda USL di Bologna e dall’Azienda USL della Romagna. L’Agenzia Intercent-ER si è subito attivata per verificare qualità e condizioni della fornitura.

Nello scorso mese di ottobre si è svolto un incontro presso la sede dell’Agenzia, al quale hanno partecipato rappresentanti dell’impresa, delle Aziende sanitarie interessate e dell’Assessorato alla sanità. Nell’occasione si è concordato, allo scopo di verificare quanto segnalato e di risolvere le criticità rilevate, di attuare le seguenti iniziative: reinvio di alcuni campioni, tra quelli consegnati dalla ditta Fater agli utenti, al laboratorio che ha svolto la procedura di controllo in occasione della gara, allo scopo di verificare la conformità, tra i prodotti consegnati e quelli presentati in sede di gara; l’invio di alcuni campioni, tra quelli consegnati dalla ditta Fater agli utenti, presso una o più strutture di lungodegenza, scelti dalle Aziende sanitarie, per l’effettuazione di una prova.

Pertanto, al fine di verificare le anomalie segnalate e di eliminare quindi nel minor tempo possibile le cause del disagio, le Aziende sanitarie stanno mettendo in atto le azioni sopraindicate (verifica puntuale ed esami di laboratorio ripetuti).

L’assessorato vigilerà affinché questa fornitura, che interessa fasce della popolazione fragile, rispetti pienamente i requisiti tecnici organizzativi necessari per assicurare la qualità dei prodotti e dei servizi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

La parola al consigliere Bagnari, che ha tre minuti. Prego.

 

BAGNARI: Grazie, presidente. Ringrazio anche l’assessore Venturi.

Dalla risposta che è stata data, sicuramente emerge una grande attenzione all’interno di quella che è stata la procedura di gara, per tutte le caratteristiche tecniche e anche per i requisiti che tenessero conto sia di aspetti economici, ma anche di aspetti di qualità.

Evidentemente, qualche cosa non ha funzionato, e a questo punto mi viene da dire non nella procedura di gara, ma nell’attività di fornitura.

Oltre ad augurarmi una soluzione veloce del problema, perché sicuramente queste prove di laboratorio accurate aiutano a capire meglio cos’è successo, dobbiamo ovviamente preoccuparci che ci sia una risposta immediata alle famiglie e agli utenti, soprattutto che non si lasci a loro carico un problema che è stato generato da altri.

Ripeto: mi auguro che ci sia una grande attenzione in quell’azione di vigilanza di cui ha parlato l’assessore Venturi, anche per quanto riguarda le responsabilità economiche da parte di chi non ha fornito gli ausili adeguati.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bagnari.

 

OGGETTO 3592

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i tempi, lo stato dell’iter e le risorse riguardanti il raddoppio del sub-lotto della linea ferroviaria Parma-Vicofertile. A firma del Consigliere: Iotti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3592: Interrogazione circa i tempi, lo stato dell’iter e le risorse riguardanti il raddoppio del sub-lotto della linea ferroviaria Parma-Vicofertile, a firma del consigliere Iotti.

Risponderà l’assessore Donini.

Prego, consigliere Iotti.

 

IOTTI: Grazie, presidente.

Brevemente, il Consiglio comunale di Parma, nei giorni scorsi, in sede di adozione del PUM (Piano Urbano della Mobilità) ha approvato all’unanimità, cosa non rituale in quella sede, un ordine del giorno, in riferimento al raddoppio della linea ferroviaria pontremolese, nel tratto tra Parma e Vicofertile (essendo di competenza del Consiglio comunale di Parma), ma conseguentemente, anche della tratta Vicofertile-Fornovo di Taro (località Osteriazza).

L’argomento è riferito ad una delibera del CIPE che nel 2009 ha approvato il progetto preliminare del raddoppio della linea prevedendo e assegnando un finanziamento di 234 milioni di euro per lo sviluppo della progettazione definitiva e per la realizzazione del primo sub lotto appunto Parma-Vicofertile.

Nel 2011, la legge n. 111, l’allora Governo Berlusconi ha sottratto al territorio queste somme, togliendo un finanziamento già assegnato e obbligando quindi il CIPE alla revoca del predetto finanziamento.

Successivamente, la Regione Emilia-Romagna, con una delibera di Giunta del 2015, ha inserito il raddoppio di questa linea ferroviaria pontremolese tra le priorità e ha articolato nei due lotti Parma-Fornovo e Berceto-Chiesaccia tra le priorità 1 della nuova Intesa Generale Quadro con il Governo per il Programma delle Infrastrutture Strategiche, in quanto elemento strategico per il potenziamento dell’asse ferroviario di interesse europeo Brennero-Verona-Parma-La Spezia.

La linea ha già beneficiato in questi ultimi anni, di opere infrastrutturali, con l’ultimazione del raddoppio del tratto Solignano-Osteriazza, con un investimento di circa 300 milioni di euro, oltre ad investimenti già realizzati sui tratti conseguenti.

Il raddoppio di questo tratto, invece, Parma-Fornovo-Berceto è elemento decisivo per il miglioramento del trasporto pubblico locale, con interesse per il traffico pendolare, ma soprattutto anche, relativamente al traffico merci.

Quindi, rilevato, come sottolineato anche nell’ordine del giorno, che occorre avviare celermente la progettazione definitiva, individuando una soluzione condivisa e sostenibile per l’attraversamento, in particolare, dell’abitato di Fornovo, ma anche di quello di Parma, dove il tracciato dovrà andare in sotterranea, occorre strategicamente recuperare questi 234 milioni di euro sottratti dal Governo Berlusconi, già a suo tempo stanziati.

Interrogo quindi la Giunta per chiedere all’assessore Donini di conoscere i tempi e lo stato dell’iter presso il Governo, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed RFI, affinché siano ristabilite queste risorse già stanziate con le delibere precedenti, per il raddoppio della tratta indicata in precedenza e per sapere infine se intenda promuovere un tavolo tecnico-politico con RFI, Comune di Fornovo, Comune di Parma e gli altri Comuni interessati dalla linea ferroviaria, per individuare una soluzione progettuale condivisa e definitiva, che sarebbe il viatico per poter procedere con investimenti e interventi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Iotti.

La parola all’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: La ringrazio, consigliere Iotti, perché questa sua interrogazione mi consente di riproporre all’attenzione dei consiglieri quella che lei ha definito una priorità strategica sul sistema ferroviario regionale e sulle infrastrutture di questo nostro territorio che, come Giunta e come Regione Emilia-Romagna, abbiamo inserito tra le priorità dell’intesa generale quadro sulle infrastrutture con il Ministero dei trasporti.

Noi pensiamo che il primo tratto Parma-Vicofertile non solo sia strategico e funzionale, ma rappresenti anche l’occasione per riproporre un investimento ferroviario che punti in prospettiva al raddoppio della ferrovia Pontremolese.

Per questo motivo, lo scorso 10 ottobre ho rinnovato per iscritto al Ministro Graziano Delrio e all’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Maurizio Gentile, la richiesta di potenziamento della ferrovia Pontremolese. Essa, infatti, risulta tra le infrastrutture considerate strategiche da questa Amministrazione per lo sviluppo economico e sociale dei territori attraversati e per il rafforzamento delle relazioni del nostro Paese con il centro Europa.

In particolare, crediamo sia prioritario avviare il raddoppio del tratto Parma-Vicofertile, ultimo tratto rimasto a binario unico, in avvicinamento a Parma, che attenua fortemente le potenzialità dell’intera relazione. Ecco perché ho parlato di un lotto che, oltre ad essere strategico, è anche funzionale, oltre al fatto che testimonierebbe la volontà di procedere in prospettiva al raddoppio della tratta.

Attendiamo fiduciosi che il finanziamento di questo tratto, che per noi è di circa 230 milioni di euro, possa essere ricompreso nel prossimo contratto di programma tra il Ministero e Ferrovie dello Stato. Per questo, siamo assolutamente favorevoli a recepire la sua proposta di istituire un tavolo tecnico con RFI e le Amministrazioni del territorio, al fine di reiterare la richiesta e seguirne l’iter amministrativo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

La parola al consigliere Iotti. Ha tre minuti. Prego.

 

IOTTI: Grazie, assessore. Mi ritengo assolutamente soddisfatto.

In continuità con quelle che erano state indicate come priorità regionali, il tema del raddoppio della Pontremolese, quindi il rafforzamento di questa linea, credo sia di interesse regionale, proprio perché il tema delle merci – ne abbiamo parlato anche in Commissione, nel corso dell’audizione – è una materia strategica.

Credo che il recupero di questa somma consenta di intervenire su un tratto che, ad oggi, è ancora a binario unico e interessa l’abitato di Parma. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Iotti.

 

OGGETTO 3594

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la valutazione di soluzioni alternative all’aggregazione dell’Istituto “Solari” di Fidenza all’Istituto “Magnaghi”. A firma del Consigliere: Alleva

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo con l’oggetto 3594: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la valutazione di soluzioni alternative all’aggregazione dell’Istituto “Solari” di Fidenza all’istituto “Magnaghi”, a firma del consigliere Alleva, a cui do la parola.

Risponderà il sottosegretario Andrea Rossi.

Prego, consigliere Alleva.

 

ALLEVA: Grazie.

Un proverbio russo dice che non bisogna spogliare Pietro per vestire Paolo. È inutile e controproducente. È un po’ quello che sembra sia qui accaduto. Esiste da quasi vent’anni un polo agroindustriale, di cui fanno parte tre Istituti, tra cui l’Istituto professionale Stanislao Solari. Sono 1.600 gli studenti che affluiscono a questo polo. I risultati sono sempre stati considerati soddisfacenti. Famiglie e docenti sono tutti d’accordo. Ci si chiede perché questo Istituto Solari, invece, dovrebbe essere scorporato dal polo e unificato, portato ad aggregarsi con un altro Istituto professionale, la scuola alberghiera Magnaghi.

È una di quelle decisioni che passano, evidentemente, sopra la testa degli interessati, completamente, siano essi studenti, famiglie e docenti. Forse...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Vi pregherei di fare un po’ silenzio.

Chiedo scusa, consigliere Alleva. La interrompo.

Questo brusio rende quasi impossibile sentire le parole dei consiglieri che intervengono.

 

ALLEVA: Altre soluzioni sarebbero da studiare. Comunque, bisognerebbe dar luogo a momenti partecipativi veri, con le audizioni degli interessati che, in base a quanto mi è stato detto, sono tutti fortemente contrari a scorporare una realtà che ormai ha quasi vent’anni.

Semmai, lo stesso Istituto professionale alberghiero Magnaghi potrebbe essere integrato nel polo. È una delle soluzioni che vengono proposte. Vorremmo conoscere gli orientamenti della Giunta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

Risponde il sottosegretario Andrea Rossi, a cui do la parola.

 

ROSSI ANDREA, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Gentile consigliere, la materia oggetto della sua interrogazione, riguardante la programmazione della rete scolastica degli Istituti superiori, rientra nelle competenze delle Amministrazioni provinciali, come previsto dalla legge regionale n. 13/2015, che, nel rispetto degli indirizzi regionali vigenti, del D.A.L. n. 40 del 20 ottobre 2015, approvano annualmente i rispettivi atti di programmazione della rete scolastica e li trasmettono alla Regione entro il 30 novembre di ogni anno.

Successivamente, la Conferenza regionale per il sistema formativo, presieduta dalla Regione, può esprimere rilievi in ordine alla coerenza degli interventi programmati con gli indirizzi. In assenza di rilievi, le decisioni contenute negli atti hanno effetto dal successivo anno scolastico.

Al momento, la Provincia di Parma sta raccogliendo i pareri richiesti (i pareri delle Istituzioni scolastiche interessate, il parere tecnico dell’Ambito territoriale dell’Ufficio Scolastico regionale per l’Emilia-Romagna) svolgendo il percorso concertativo previsto dagli indirizzi regionali che, al fine di armonizzare gli interventi sul territorio e favorire accordi per servizi di interventi di ambito sovracomunale, prevede che gli atti con cui le Province e la Città metropolitana di Bologna approvano la programmazione di loro competenza, evidenziano lo svolgimento delle Conferenze provinciali di Coordinamento e il coinvolgimento delle Conferenze provinciali di Concertazione, le cui funzioni di proposta, verifica e valutazione in merito alle linee programmatiche delle politiche dell’istruzione sono confermate ai sensi della legge regionale n. 13/2015.

A seguito di questo percorso l’Amministrazione provinciale, si dovrà procedere all’approvazione dell’atto di programmazione prevista nella seduta del Consiglio provinciale del 28 novembre. Si allegano la nota esplicativa di tale percorso della Provincia di Parma (protocollo n. 36199 del 21 novembre 2016) e i pareri raccolti, ad oggi previsti dagli indirizzi regionali vigenti.

In attesa, quindi, della trasmissione alla Regione da parte dell’Amministrazione provinciale di competenza dell’atto di programmazione e della seduta della Conferenza regionale del sistema formativo, che sarà chiamata ad esprimersi, la Regione seguirà l’evolversi della situazione ribadendo l’invito a condurre il processo di programmazione a livello territoriale favorendo la più ampia partecipazione allo stesso e ricercando soluzioni adeguate ai problemi che raccolgano i contributi di tutti gli interlocutori chiamati ad esprimersi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario Andrea Rossi.

La parola al consigliere Alleva, che ha quattro minuti a disposizione. Prego.

 

ALLEVA: Prendo atto volentieri della risposta, in quanto assicura l’esistenza di un processo partecipativo ampio e meditato. Da questo punto di vista, non posso che esprimere soddisfazione, anche se, evidentemente, le cose vanno viste nel concreto. Non è passato molto tempo da quando esponenti delle famiglie, dei professori, eccetera, hanno lamentato, invece, di non essere stati mai consultati. Speriamo che si tratti di un equivoco.

Comunque, prenderò volentieri la documentazione che mi viene offerta e la sottoporrò agli interessati. Eventualmente, torneremo sull’argomento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

 

OGGETTO 3595

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare, anche tramite la legislazione regionale, i lavoratori di importanti settori merceologici, quali la logistica e la lavorazione della carne. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3595: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare, anche tramite la legislazione regionale, i lavoratori di importanti settori merceologici, quali la logistica e la lavorazione della carne, a firma dei consiglieri Taruffi e Torri.

Do la parola al consigliere Taruffi.

Risponderà il sottosegretario Andrea Rossi. Prego.

 

TARUFFI: Abbiamo inteso sottoporre questa interrogazione alla Giunta per portare all’attenzione dell’Assemblea i fatti avvenuti nella giornata del 10 novembre scorso, davanti allo stabilimento della Alcar Uno, società per azioni di Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena.

120 ex dipendenti della cooperativa Alba Service hanno aderito a uno sciopero proclamato dal sindacato COBAS e, mentre stavano picchettando l’azienda, sono stati dispersi con un intervento delle Forze dell’ordine piuttosto duro, con l’uso di manganelli e lacrimogeni, e decine di agenti antisommossa, appartenenti al Reparto mobile della Polizia di Padova. Durante le cariche si sono registrati anche dei feriti tra i manifestanti, determinando così una situazione molto tesa, che dimostra appunto la durezza anche dell’intervento delle Forze dell’ordine.

Questo episodio purtroppo rientra all’interno di una situazione che si trascina da mesi tra i lavoratori e le imprese del settore delle lavorazioni delle carni. Qualche tempo fa sollevammo la questione, sempre nell’area di Castelnuovo Rangone, che interessò la Castelfrigo Srl, che era in una condizione, come sappiamo, di difficoltà, e anche in quell’occasione i lavoratori erano scesi in sciopero, e che riguarda più in generale il settore della lavorazione delle carni e i relativi addetti, che spesso si trovano in condizioni di lavoro molto delicate anche per via di un rapporto particolarmente complicato che spesso si instaura tra aziende e cooperative che forniscono i lavoratori, come ad esempio nel caso in specie della cooperativa Alba Service, che forniva i 65 operai ad Alcar Uno di Castelnuovo Rangone, che ha disdetto l’appalto relativamente alle due aziende a cui prestava i lavoratori pochi giorni dopo che i lavoratori stessi avevano ottenuto il riconoscimento del contratto collettivo di alimentaristi.

Questo che cosa significa? Significa che bisogna fare luce su quanto sta avvenendo in quel distretto della macellazione e della produzione delle carni. Ovviamente, non è solo quello della macellazione delle carni il settore in cui si stanno registrando momenti di tensione e di difficoltà, che denotano il reale stato dell’arte nel mercato del lavoro, e penso, ad esempio, alla logistica. Qualche tempo fa abbiamo vissuto i fatti drammatici di Piacenza, dove addirittura si è verificata la morte di un lavoratore. Credo, pertanto, che sia doveroso da parte delle Istituzioni, a partire dalla Giunta regionale, fare luce su quanto sta avvenendo, ovviamente per quelle che sono le competenze della Regione.

Ritengo che non si possa più sottacere la situazione di sfruttamento vero e proprio, in ambiti così delicati e così duri di lavoro come quello della macellazione delle carni e della logistica, alla quale sono sottoposti centinaia e centinaia di lavoratori.

Interroghiamo, quindi, la Giunta per conoscere quali siano le azioni che intende mettere in campo, ovviamente relativamente alle competenze di cui dispone l’Ente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Per la risposta, la parola al sottosegretario Andrea Rossi.

Vi invito, ancora, a fare silenzio, perché difficilmente si riesce a sentire cosa dice l’interpellante e le risposte. Silenzio.

Prego, sottosegretario Andrea Rossi.

 

ROSSI ANDREA, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.

Gentili consiglieri, in relazione alla vicenda denunciata nell’interrogazione a risposta immediata, ovvero quello che è lo scontro avvenuto il 10 novembre scorso tra i dipendenti della cooperativa Alba Service, in sciopero davanti ai cancelli dello stabilimento Alcar Uno Spa di Castelnuovo Rangone, e gli agenti di polizia, intervenuti per disperdere i manifestanti, la Giunta regionale esprime innanzitutto preoccupazione per il grave clima di tensione che ha provocato lo scontro e ribadisce che le competenze istituzionali in materia di ispezioni, vigilanza e contrasto del lavoro irregolare sono proprie del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in particolare della Direzione territoriale del lavoro e degli Enti previdenziali INPS e INAIL.

La Regione, tuttavia, è da sempre impegnata nel garantire condizioni di sicurezza e qualità del lavoro e riconosce proprio nella legalità, nella qualità e nella sicurezza delle condizioni di lavoro una priorità strategica da conseguire, come chiaramente definito nel patto che abbiamo sottoscritto nel 2015, il Patto del lavoro della nostra Regione, che ha visto la firma di tutti i principali attori economici, sociali e istituzionali.

Motivazioni di natura etica, sociale ed economica pongono a tutti gli attori del Patto l’esigenza di elaborare nuove strategie per contrastare ogni tentativo di infiltrazione nell’economia legale da parte della criminalità organizzata (e in particolare usura, abusivismo, caporalato, evasione fiscale e contributiva), e la negazione dei diritti fondamentali del lavoro, agendo su appalti, anticorruzione, gestione dei beni sequestrati e confiscati.

In questo quadro penso che lei ben sappia che la Giunta regionale ha approvato, il 7 luglio scorso, il Testo unico sulla legalità, che ha completato il suo iter legislativo con l’approvazione in Assemblea un mese fa. Il Testo unico approvato dalla Giunta riduce e semplifica gli articoli complessivi delle norme regionali in vigore in materia e introduce misure innovative. Tra le più importanti vorrei ricordare la lotta all’usura, compresa quella connessa al gioco d’azzardo patologico, e l’assistenza alle vittime degli strozzini e del racket; un forte controllo sugli appalti, con maggiore utilizzo del rating della legalità, e l’estensione dell’elenco di merito a tutte le aziende e non solo a quelle del comparto edile, la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro, azioni di prevenzione e contrasto della corruzione con la riduzione delle stazioni appaltanti. E ancora, infine, l’ulteriore rafforzamento delle attività di promozione della cultura della legalità, il sostegno e il recupero di immobili confiscati e la nascita di un osservatorio sulla criminalità.

Nel quadro, quindi, dei rapporti di collaborazione interistituzionale, la Regione ha sottoscritto un protocollo d’intesa con la Direzione Interregionale del Lavoro del Veneto, al fine di un rafforzamento e una qualificazione dei controlli sulla regolarità dei rapporti di lavoro e sulla corretta gestione degli istituti di sostegno al reddito dei lavoratori e delle transizioni al lavoro.

La Giunta regionale, infine, ha approvato la legge regionale n. 3 del 2014, “Disposizioni per la promozione della legalità e della responsabilità sociale nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari”, che contiene procedure finalizzate alla trasparenza, alla semplificazione e alla dematerializzazione dei percorsi amministrativi, promozioni di iniziative di coordinamento e cooperazione istituzionale, diffusione di buone pratiche di responsabilità sociale da parte delle stazioni appaltanti pubbliche e attività di formazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario Andrea Rossi.

La parola al consigliere Taruffi, che ha tre minuti.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Prendiamo atto delle parole del sottosegretario, per conto della Giunta. Rimane che gli interventi che abbiamo messo in campo come Regione, come Giunta, come Assemblea legislativa – il sottosegretario ricordava la sottoscrizione del Patto per il lavoro e l’approvazione del Testo unico sulla legalità – sono strumenti che certamente vanno nella direzione giusta, ma è evidente che la situazione reale e concreta che si determina nella società dimostra che molto resta ancora da fare e che, ovviamente, i provvedimenti che devono essere assunti devono essere licenziati anche e soprattutto dal Governo centrale.

Noi dobbiamo farci sentire nei confronti del Governo nazionale, perché è intollerabile che nella nostra regione esistano settori, come quello della macellazione delle carni e della logistica, che paiono essere sottratti non dico allo stato di diritto, ma poco ci manca, dal momento che le condizioni materiali e concrete di quei lavoratori in quei settori sono assolutamente intollerabili. Peraltro, le dinamiche che ormai si stanno sviluppando, sia in termini di conflitti all’interno delle aziende, sia in termini di atteggiamento assunto a volte dalle Forze dell’ordine, che intervengono con i modi che tutti abbiamo potuto vedere, determinano una realtà insopportabile.

In definitiva, pur prendendo atto che il Patto per il lavoro e il Testo unico sulla legalità sono stati provvedimenti importanti, soprattutto perché tracciano una strada ben definita in materia, ritengo sia evidente a tutti che non sono affatto sufficienti. Occorrono normative nazionali, in quanto le competenze sono a quel livello, diverse da quelle che abbiamo conosciuto in questi anni.

Non è un fatto di opinione ma è un fatto di riconoscimento della realtà. Oggi esistono ambiti, nella nostra Regione e non solo, che sono sottratti di fatto ad un vivere civile, che è quello che noi vediamo. Le condizioni di sfruttamento, ribadisco, in special modo di lavoratori assunti da cooperative con contratti in situazioni che sono allucinanti, vanno denunciate per quelle che sono, e penso che faremmo bene, ciascuno per le proprie competenze, a porre il problema nei modi e nei termini giusti, a partire anche da chi ha responsabilità, ad esempio, anche nella rappresentanza delle altre Regioni nella Conferenza Stato-Regioni, quindi a partire dal nostro Presidente.

Ripeto: il tema del lavoro è il tema attraverso il quale possiamo recuperare o no. Rischiamo di non recuperare la credibilità delle Istituzioni. Se non riusciamo a invertire il trend che si è determinato in questi anni, e se le condizioni reali e concrete dei lavoratori continueranno a essere quelle che sono, potremo fare tutte le iniziative e tutte le riforme del mondo, comprese quelle costituzionali, ma non sposteremmo di un centimetro il problema concreto e reale delle persone in carne e ossa che vivono situazioni intollerabili per un Paese che si vuole chiamare civile.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

 

OGGETTO 3596

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per risolvere i disagi per l’utenza e mettere in sicurezza la linea ferroviaria Modena-Sassuolo. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3596: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per risolvere i disagi per l’utenza e mettere in sicurezza la linea ferroviaria Modena-Sassuolo, a firma della consigliera Gibertoni, a cui do la parola. Risponderà l’assessore Donini.

Prego, consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Rinuncio all’esposizione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Bene. Grazie, consigliera Gibertoni.

Quindi do direttamente la parola all’assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Consigliera Gibertoni, lei stessa, nella sua interrogazione, almeno quella scritta che ho visto, fa riferimento all’investimento che verrà realizzato anche per la Modena-Sassuolo nel 2019, con nuovo materiale rotabile già ordinato.

I treni nuovi che lei si limita ad invocare, noi li abbiamo già aggiudicati e ordinati con la gara del ferro, ed entreranno in servizio nel 2019.

Devo dire che la ascolto sempre volentieri, consigliera Gibertoni, anche consapevole del suo ruolo di controllo e indirizzo sulle attività della Giunta, ma meno male che non seguo sempre i suoi consigli. Se avessimo infatti annullato la gara del ferro, così come lei tuonando ci indicava, oggi non avremmo nemmeno la possibilità di contare su quella fornitura certa.

Si tratta quindi di gestire nel miglior modo possibile questa fase difficile di transizione, per la quale questa Amministrazione si è impegnata a sostituire il cosiddetto Gigetto. Per questo abbiamo dato seguito all’impegno di inserire sulla linea due treni Ale582, in sostituzione del materiale più vetusto.

La messa in esercizio di tali treni, il 2 novembre scorso, ha però provocato significative turbolenze della linea, portando il livello di puntualità da oltre il 90 per cento a meno del 60 per cento, con forti ritardi e cancellazioni. I motivi risiedono nelle caratteristiche tecniche dei treni e nell’applicazione delle recenti disposizioni dell’ANSF, in merito alla sicurezza sulle linee ferroviarie.

Per quanto riguarda le caratteristiche dei treni, tali mezzi, a differenza degli attuali, prevedono un cambio banco di oltre sette minuti, a fronte dei quattro attuali, e non sono dotati di porte con bordo sensibile, obbligando il capotreno a verificare ad ogni fermata il perseguimento degli adeguati standard di sicurezza.

Effettivamente, si tratta di problematiche dovute alle caratteristiche tecniche del treno, che a mio giudizio, come ho detto pubblicamente, sono state sottovalutate. Alle difficoltà tecniche si è poi aggiunta la recente introduzione della nuova normativa sulla sicurezza che ha comportato ulteriori ritardi. Per questi disservizi ritengo doveroso procedere con il rimborso di una mensilità per gli abbonati della tratta. Oggi la linea è tornata ad indici di puntualità del 90 per cento, in seguito al ritiro degli Ale 582.

Il nostro intento, dopo le consultazioni svolte in queste settimane con i Sindaci, FER, TPER è garantire, con l’inizio del nuovo orario del 12 dicembre (che sottoporrò personalmente alla preventiva valutazione degli amministratori del territorio e dei pendolari) un miglioramento del servizio.

Intanto affiancare ai Firema, già in circolazione, altri treni adatti che possano sostituire l’unico Gigetto rimasto in servizio. Gli Ale582, come abbiamo visto, non vanno bene, quindi puntiamo sul recupero, in tempi rapidi, di altri convogli tra quelli disponibili.

Noi riteniamo questa tratta molto importante, perché è una linea che attraversa tra l’altro gli ospedali del territorio. La tratta va potenziata ed è per questo che stiamo valutando la possibilità di introdurre alcune corse, anche alla domenica, quando oggi non ce n’è neanche una, ed avviando cantieri per l’adeguamento delle banchine.

Questa Amministrazione, consigliera Gibertoni, ha compiuto in questi due anni investimenti per il trasporto ferroviario, unici a livello nazionale, e siamo certi che anche in questa linea miglioreremo notevolmente il servizio entro il nostro mandato rispetto a come lo abbiamo ereditato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

La parola alla consigliera Gibertoni, che naturalmente ha sei minuti.

 

GIBERTONI: Presidente, vorrei dire che davvero sono soddisfatta della risposta dell’assessore Donini. Non lo sono, ma questa è una cosa positiva per l’assessore Donini, che forse ricorda quando l’anno scorso, ai tempi della gara del ferro, in Aula promise che il giorno in cui io avessi approvato una piccola parte del suo operato, lui sarebbe andato a San Luca a piedi.

Tuttavia, assessore Donini, non deve ancora andarci a San Luca a piedi. Non è ancora il momento di andare a San Luca a piedi, ma sarebbe, assessore, il momento di salire sul Gigetto e di vedere com’è messa davvero da vicino, la linea Modena-Sassuolo.

Quei treni infatti non li invoco soltanto io. Li invocano migliaia di pendolari, che potenzialmente potrebbero essere anche dieci volte quelli che salgono sulla Modena-Sassuolo e che in effetti sono molto disincentivati a salirci, non da due mesi, non da due anni, ma da diversi anni.

Che lei non ascolti i consigli che vengono dati in Aula, purtroppo è evidente. Si ricordi che oltre al bando di gara per il ferro, c’era anche la questione dell’Agenzia regionale. Se la Regione avesse fatto una sua agenzia con cui poteva effettivamente già anticipare la gestione dei convogli, probabilmente noi non saremmo in questa situazione.

Alcune cose che però erano state promesse ai pendolari che le chiedevano (e che io avevo suggerito già da tempo) ho visto di recente che sono state accolte: penso al potenziamento della linea con alcune corse domenicali e anche all’adattamento, mi pare, dei marciapiedi.

Certo, non tutto era regolare, anzi, probabilmente tutto era abbastanza irregolare. Se infatti fino ad oggi queste promesse sono state fatte, da ora in avanti io credo che non ci possano più essere scuse.

Noi vogliamo che quando si dice verbalmente qualcosa, questo corrisponda a fatti reali. Abbiamo anche letto sulla stampa che c’è stata un’apertura verso i pendolari. È anche vero, però, assessore, che siamo in un periodo pre-referendario – ma come pensare una cosa del genere? Ci mancherebbe altro.

Chiudo su questo argomento. Le promesse non cambiano la realtà di nessuno, e la realizzazione pratica fino ad oggi è mancata sulla linea Modena-Sassuolo, e questo è un fatto. Quindi, la realizzazione pratica sarà quella che farà la differenza.

Poi, alcune volte è vero che ci sentiamo dire che questa Giunta c’è soltanto da due anni, senza però tener conto che quello che c’è oggi è dello stesso colore politico di quelli che c’erano prima, e in realtà, peraltro, anche di quelli che c’erano prima ancora. In questa Regione non c’è mai stata l’alternanza, quindi non si possono sempre attribuire colpe ad altri.

Noi ci ritroviamo in una situazione in cui è mancata una buona programmazione, sulla linea Modena-Sassuolo, ma anche su tante altre linee ferroviarie. Sono mancati interventi su questa linea. Mi chiedo dov’erano fino adesso le carrozze che voi intendete mettere – l’assessore diceva che verranno affiancate ai presenti Firema e al Gigetto –, come mai non sono state messe prima. E cosa significa “tra quelle disponibili”? Disponibili dove?

Il 2019 è di là da venire, mancano tre anni: non è più sopportabile la situazione, ma non è accettabile, credo. L’assessore si è scusato sulla stampa, ma ritengo che ci sia una responsabilità maggiore da prendersi, sia da parte dell’assessorato, sia anche da parte di TPER, che sapeva che le stazioni non erano adeguate. Io qui non mi riferisco soltanto ai ritardi o al rimborso di un abbonamento, che è poca cosa, perché non sto parlando soltanto di sforamento di orario, ma sto parlando di sicurezza.

Davanti a quelle, allora, come si fa assessore, a dire che abbiamo visto che gli Ale582 non funzionavano? TPER avrebbe dovuto vedere, prima di metterli in corsa, che gli Ale582 non funzionavano. Com’è stata possibile una cosa del genere?

TPER sapeva che le stazioni non erano adeguate a quel tipo di treni, sapeva che probabilmente le persone sarebbero state impossibilitate a salire quel dislivello, ma ha ignorato tutto, e questo è da dire, quindi, senza rispetto per l’utenza, un’utenza – lo ribadisco – che è stata utilizzata per sperimentare. Quelle sperimentazioni, però, non andavano fatte sui pendolari, ma andavano fatte a tavolino, prima di mettere i treni a regime. Penso, quindi, alle persone che hanno avuto molte difficoltà, che ci sono state segnalate, e anche a persone anziane la cui sicurezza, effettivamente, è stata messa a rischio. A queste persone, assessore, ovviamente, non si può rispondere regalando un mese di abbonamento. Bisogna tenere presente che i pendolari hanno una dignità che dovrebbe essere messa al primo posto.

Io non chiedo le dimissioni di nessuno, però qualcuno ha sbagliato e nessuno paga. Se l’utente sbaglia, paga una multa. Faccio riferimento alle recenti notizie sulla linea Castelfranco-Modena di una serie di abbonamenti falsi. Si ricorda, assessore, quando le consigliavo di non chiudere la biglietteria di Castelfranco? È stata chiusa. La prima volta che il controllore è salito con un tablet si è reso conto che gli abbonamenti erano tutti falsificati, sembra, dalla stessa persona a cui, poi, è stato chiesto di venderli una volta che la biglietteria è stata chiusa.

Se un utente sbaglia, paga la multa. Alcune volte, quindi, la paga anche per colpe altrui. I nostri burocrati, invece, che sono lautamente retribuiti, non sempre rispondono delle loro responsabilità. Questa non è la situazione che vogliamo. Assessore, credo che, in fondo, anche lei non voglia questo stato di cose.

Io ho qui un’interpellanza che ribadisce le questioni relative alla linea Modena-Sassuolo, di cui parliamo ormai da tanto tempo. La porterò oggi all’ufficio protocollo. A causa dei tempi dell’Aula, dei tempi del Regolamento passeranno diverse settimane prima di incontrarci in Aula. Sarà passato il referendum, assessore. A quel punto, ci riconfronteremo e lei ci dirà, tra qualche settimana, di nuovo, ma senza far passare troppo tempo, qual è il cronoprogramma rispetto alla manutenzione, alle carrozze, al cadenzamento, alle infrastrutture, anche al presidio della stazione, alla sicurezza sia dei treni che della stazione, della linea Modena-Sassuolo.

Assessore, arrivederci a presto. Speriamo anche a presto a San Luca.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

 

OGGETTO 3597

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il rispetto dei termini temporali di erogazione dei fondi relativi agli interventi da porre in essere per il ponte Verdi, che collega la provincia di Parma con quella di Cremona. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo con l’oggetto 3597: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il rispetto dei termini temporali di erogazione dei fondi relativi agli interventi da porre in essere per il ponte Verdi, che collega la provincia di Parma con quella di Cremona, a firma del consigliere Foti.

Risponde l’assessore Donini.

Consigliere Foti, ha la parola. Prego.

 

FOTI: Non pretendo sicuramente di insegnare nulla all’assessore Donini, che è decisamente molto più preparato di me. Io, però, mi limito ad osservare, assessore, che la vicenda del ponte Verdi necessariamente preoccupa sotto più profili. Innanzitutto, perché sarebbe ora che, in un progetto di riordino dello Stato, i ponti non fossero divisi tra Regioni (una si occupa della manutenzione ordinaria e l’altra della manutenzione straordinaria). Sono cose, francamente, difficili da comprendere.

Soprattutto nella parte dell’Emilia, abbiamo una convivenza con la Regione Lombardia che interessa più ponti e che, sistematicamente, rappresenta gli stessi problemi. Il ponte che unisce Castel San Giovanni alla provincia di Pavia ha questo problema. Il ponte che unisce la provincia di Parma alla provincia di Cremona, che qui interessa, ha lo stesso problema. Certo è che un collegamento di questo tipo, con una capriata fortemente danneggiata, necessita di interventi urgenti.

Assessore, la Provincia di Parma aspettava il finanziamento per il 2016. Pare di aver letto, anche da notizie di stampa, che questo finanziamento sarà destinato a slittare nel 2017. Io mi permetto di fare solo un appello: diamo questi soldi, come Regione, il prima possibile. In secondo luogo, notifichiamo alla Provincia di Parma la certezza dell’erogazione del finanziamento per il prossimo anno, se così deve essere, in modo tale che, eventualmente, la Provincia di Parma possa partire con l’appalto, con la clausola che viene ormai frequentemente utilizzata dagli Enti locali, cioè che la consegna del cantiere è subordinata all’erogazione effettiva del finanziamento, così da recuperare tempo prezioso. Si procede a senso unico alternato con code, mediamente, di 2-2,5-3 chilometri, che producono tempi biblici di attesa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola all’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, consigliere Foti.

Nell’anno in corso, ovviamente, come tutti sanno, non tutti i fondi stanziati a bilancio sono stati resi disponibili a causa della necessità di accantonare una parte delle risorse per le disposizioni di legge del Patto di stabilità.

Si precisa, però, che – immagino lei lo sappia – l’Agenzia di Protezione civile, a seguito del deterioramento della trave di bordo est della campata n. 33 del ponte Verdi, avvenuta nel novembre 2015, ha assicurato un finanziamento di 40.000 euro, di pronto intervento, per un intervento di sistemazione e mantenimento in sicurezza del transito sulla campata, sia pure a senso unico alternato.

L’intervento in capo, invece, alla Provincia di Cremona – come lei giustamente segnala – è già stato avviato e consentirà di eliminare il problema di infiltrazione delle acque di piattaforma sulle strutture sottostanti, che è la causa principale, a detta degli ingegneri che hanno visitato il cantiere, degli ammaloramenti alla struttura.

In considerazione del recente aggravamento delle condizioni in cui versa il ponte, siamo costantemente in contatto con la Provincia di Parma per individuare i canali di finanziamento nel bilancio 2017 e le modalità di intervento più veloci ed efficaci. Una previsione di tale investimento è contenuta anche nella proposta di impiego dei fondi FSC 2014-2020 che questa Amministrazione ha formalizzato al Ministero delle infrastrutture.

Siamo consapevoli che l’intervento debba realizzarsi nel tempo più rapido possibile, ovviamente compatibilmente con la disponibilità materiale delle risorse finanziarie previste.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

Consigliere Foti, ha la parola. Ha quattro minuti a disposizione. Prego.

 

FOTI: Ringrazio l’assessore Donini, soprattutto perché riconosce l’urgenza dell’intervento.

Debbo dire che, dalle sue parole, mi è parso chiaro che, tra le tante questioni aperte in Italia, quella del Patto di stabilità rimane sempre e comunque la più grave. Mi sembra abbastanza assurdo che, avendo a disposizione le risorse, non si riescano neppure a trasferire, la qual cosa differisce – oggi di un anno, ma spesso anche senza una previsione esatta di tempi – le realizzazioni delle opere, soprattutto quando queste sono indispensabili.

Assessore Donini, mi auguro che la Regione, comunque, come le avevo chiesto, certifichi alla Provincia di Parma questo finanziamento, così da poter partire con l’appalto. Tra l’altro, come sapete, l’appalto dei lavori non è una questione di qualche giorno. È una questione, mediamente, almeno di un paio, se non più, di mesi. Poi c’è la consegna del cantiere. È evidente che, se va bene, i lavori potranno iniziare nel mese di maggio, in questo caso, del prossimo anno.

Quindi, se si riesce ad accelerare questa procedura per evitare che, magari, la consegna dei lavori venga effettuata il 1° agosto, cioè quando tutte le aziende vanno in ferie, quindi non si lavora ancora, è meglio.

Colgo anche l’occasione, assessore Donini, per ribadirle quanto prima le chiedevo. Secondo me, sarebbe opportuno che i Presidenti di Regione, così come una volta si faceva lo scambio delle figurine, oggi facessero lo scambio dei ponti. Bisogna decidere quale ponte si gestisce direttamente, senza questa promiscuità. Lei prima mi diceva che la Regione Lombardia si preoccupa di togliere l’acqua e che la Regione Emilia-Romagna si preoccupa dell’arcata. Due appalti, due progettazioni, persone diverse che, magari, non dialogano. Il risultato, secondo me, non è ottimale.

Se fosse possibile evitare di copiare quella che è stata la ripartizione tra compartimenti dell’ANAS, sarebbe meglio. Del resto, uno dei problemi che, forse, ha portato l’ANAS a non funzionare mai è rappresentato dalla divisione in compartimenti, dove a distanza di un chilometro uno non si occupava dei fatti dell’altro che era distante 150 chilometri. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Proseguiamo con l’ordine del giorno.

Innanzitutto nomino scrutatori i consiglieri Campedelli, Ravaioli e Delmonte.

 

OGGETTO 3329

Delibera: «Nomina, ai sensi dell’art. 10 della L.R. 19 febbraio 2008, n. 3, del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale.»

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con la nomina. Oggetto 3329, delibera: «Nomina, ai sensi dell’art. 10 della L.R. 19 febbraio 2008, n. 3, del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale».

Nell’ordine del giorno sono riportate le modalità di voto.

Il consigliere Caliandro ha chiesto la parola. Prego.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Chiediamo il rinvio della votazione, perché vorremmo addivenire a una proposta che fosse massimamente condivisa dall’Assemblea. In questo momento non siamo in grado di offrire un nominativo che tenga una maggioranza che vada oltre quella stessa di governo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

A fronte della richiesta di rinvio, è ammesso un intervento a favore e uno contro. Poi si procederà alla votazione per alzata di mano.

Vi è richiesta di intervento a favore? Nessuno. Intervento, invece, contro? Nessuno.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di rinvio dell’oggetto 3329.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta di rinvio dell’oggetto 3329 è accolta a maggioranza.

 

Inversione dell’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Saliera): Mi è appena pervenuta una richiesta di inversione dell’ordine del giorno, a firma del sottosegretario Andrea Rossi, per trattare prioritariamente l’oggetto 2880: Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Servizi educativi per la prima infanzia. Abrogazione della L.R. n. 1 del 10 gennaio 2000”.

Anche in questo caso è ammesso un intervento a favore e uno contro. Intervento a favore: chi chiede la parola? Nessuno. Intervento contro? Nessuno chiede la parola.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di inversione dell’ordine dei lavori.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta di inversione dell’ordine dei lavori è accolta.

 

OGGETTO 2880

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Servizi educativi per la prima infanzia. Abrogazione della L.R. n. 1 del 10 gennaio 2000» (44)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza e discussione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Si procede, dunque, con la discussione dell’oggetto 2880: Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Servizi educativi per la prima infanzia. Abrogazione della L.R. n. 1 del 10 gennaio 2000».

Il testo n. 5/2016 è stato licenziato dalla Commissione “Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità” nella seduta del 27 ottobre 2016.

Il progetto di legge è composto da 38 articoli e da scheda tecnico-finanziaria.

La relatrice della Commissione, consigliera Francesca Marchetti, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

La relatrice di minoranza, consigliera Raffaella Sensoli, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Procediamo con l’intervento della relatrice della Commissione, consigliera Francesca Marchetti, che ha venti minuti a disposizione.

Prego, ha la parola.

 

MARCHETTI Francesca, relatrice della Commissione: Grazie, presidente.

L’arrivo in Aula di questo progetto di legge dedicato ai servizi educativi per la prima infanzia, con l’abrogazione della legge n. 1 del gennaio 2000, segna un traguardo importante dopo un percorso già avviato da diversi mesi dalla vicepresidente Gualmini, che ringrazio anche per l’attenzione e la presenza che ha prestato in tutti i passaggi di questo progetto di legge, con un metodo che si è caratterizzato per la partecipazione e il coinvolgimento dei nostri territori, in un confronto capillare con gli amministratori locali e con tutti i soggetti interessati, dall’ambito educativo e dei gestori a quello pedagogico e sanitario, e anche con un nuovo patto di relazione con le università. Un confronto che è culminato nell’udienza conoscitiva dello scorso 22 settembre, che ha rappresentato indubbiamente un momento proficuo in un’ottica di ascolto e confronto e che ha permesso anche a noi di riflettere e recepire osservazioni e indicazioni, utili a cogliere anche spunti di miglioramento del testo. Gli spunti sono stati, infatti, anche alla base di attente valutazioni da parte dei consiglieri commissari, che in alcuni casi hanno assunto la forma di emendamento.

A tal proposito, fin da subito desidero esprimere un ringraziamento, tutt’altro che formale, ai colleghi di maggioranza, che hanno contribuito anche alla stesura degli ordini del giorno di accompagnamento, e anche a quelli di opposizione, in particolare la collega di minoranza Sensoli, la quale, pur avendo una posizione molto diversa su alcuni temi, non ha mai fatto mancare un dialogo e uno scambio reciproco, e i colleghi Foti e Liverani, che hanno dimostrato uno spirito di collaborazione importante per la redazione anche di alcuni emendamenti.

Un momento significativo di questo iter è stato rappresentato anche dal convegno, sempre promosso dalla Regione, dal titolo “I bambini dell’Emilia-Romagna”, che ha dato voce a diverse competenze e saperi che gravitano nel mondo dei servizi per l’infanzia. È stato molto utile anche fare un focus sulla condizione dell’infanzia in vista proprio di questa nuova legge.

Nell’ambito del convegno, in particolare vorrei richiamare la ricerca, condotta in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio, che ci ha restituito dati e spunti in cui emerge che il livello dei servizi nella fascia 0-3 della nostra regione è il più elevato in Italia, anche se permangono alcune differenze negli ambiti territoriali.

Viene evidenziato, ahimè, un calo di partecipazione ai servizi degli ultimi anni, dovuto in parte al calo di natalità e in parte al cambiamento di composizione degli utenti, ma anche dall’alto costo del servizio, non più disponibile per quelle famiglie che sono divenute meno abbienti.

Ebbene, anche gli interventi di quella giornata e i contributi raccolti in questi mesi hanno dato tutti un parere generale positivo al nuovo impianto normativo oggi in discussione e ci confermano un sistema dei servizi educativi che si contraddistingue per la ricchezza di esperienze degli approcci pedagogici e metodologici e per l’attenzione dei nostri soggetti pubblici e privati alle esigenze dei bambini, che sono il fulcro di tutta questa legge come portatori di diritti e sono un patrimonio della nostra consolidata tradizione.

Contestualmente, però, si è evidenziata anche una grande consapevolezza della complessità di una società che è in rapido mutamento e che, quindi, richiede risposte sempre nuove alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie. Da qui la necessità di intervenire sull’attuale normativa regionale, dettata appunto da quanto siano cambiate in questi ultimi anni le esigenze delle famiglie nelle loro molteplici variabili.

Sedici anni di applicazione della legge n. 1/2000, con successive modifiche, hanno sviluppato in Emilia-Romagna un complesso di servizi all’infanzia diffuso e di qualità che ci viene riconosciuto anche oltre i confini nazionali e che ha saputo coniugare la necessità di contenimento dei costi, attraverso la realizzazione di un sistema integrato fra pubblico e privato, alla garanzia di un servizio di qualità basato su una modalità di programmazione e controllo, saldamente nella mano del pubblico, e una sempre maggiore qualificazione del profilo professionale dell’educatore.

Tuttavia, l’evoluzione sociale e normativa di questi anni ha reso necessaria una revisione che non disconosce i princìpi e la strutturazione del sistema vigente, ma anzi, su di esso innesta le innovazioni e gli aggiornamenti, che data l’esperienza maturata, si sono mostrate necessarie.

Qualità, flessibilità, efficienza ed efficacia sono le leve che muovono la modifica della proposta. Flessibilità necessaria ad adattare il sistema integrato dei servizi 0-3 alle esigenze diversificate di un contesto sociale, economico e culturale in rapida evoluzione, di famiglie alle prese con esigenze lavorative ormai lontane dai modelli del passato, e di genitori che chiedono ai servizi un supporto ad integrare le tante sfere della quotidianità.

Il nido è il perno di quel sistema, ma vengono istituiti servizi integrativi che in questa fase vengono anche qualificati con il nomenclatore aggiornato a livello nazionale e vi si aggiungono anche i servizi ricreativi, ricordando sempre – e lo sottolineo – che i servizi sono certo una parte della risposta, e che la conciliazione si attua anche e non solo attraverso questo, ma anche con politiche attive del lavoro integrate.

La qualità del servizio. A queste strutture noi affidiamo i nostri figli, e vogliamo essere certi che siano strutture qualificate, con un adeguato profilo professionale degli educatori e un progetto pedagogico che permetta al bambino di compiere percorsi equilibrati di socializzazione, di superare le eventuali barriere e acquisire abilità.

Diceva Bruner che per i bambini è importante star bene insieme ai coetanei e agli adulti. E credo che l’approccio della nostra Regione in termini di qualità, sia proprio quello di dare l’occasione, ad ogni bambino, di sviluppare una crescita sulla sfera sociale, affettiva e cognitiva.

L’efficienza e l’efficacia sono altri aspetti fondamentali. Significano senz’altro conciliare qualità e contenimento dei costi, ma anche giusto riconoscimento professionale ed economico ai lavoratori del settore.

Ultima, ma non meno importante, è la necessità di adeguare la legislazione regionale al mutato panorama normativo, che va dalla soppressione e ricollocazione delle funzioni provinciali alla ridefinizione del contesto nazionale, attuato con la legge n. 107 del 2015, e che si propone una sempre maggiore integrazione dell’offerta educativa 0-6. In particolare, quest’ultima, al comma 181 della lettera a) afferma e promuove la continuità con tutti i servizi, e con la scuola dell’infanzia in particolare. Inoltre, la legge n. 13 del 2015 sul riordino, prevede che le risorse non vadano più alle Province ma alle loro forme associative per le spese correnti e per le spese di investimento.

Si esplicita inoltre che risorse per i coordinamenti pedagogici territoriali sono destinati al Comune capoluogo, mentre ai distretti, le risorse per la formazione dei coordinatori.

È dunque su questi pilastri che si è ridisegnato il nuovo testo normativo, veicolando contenuti che sono frutto di un’attenta valutazione, condivisa con i maggiori attori sociali ed economici della Regione.

Non voglio qui addentrarmi nelle analisi puntuali dei 38 articoli che compongono la norma lungamente discussa anche durante i lavori di Commissione, sia in sede di Commissione V che in sede di Commissione IV, di cui ringrazio entrambi i Presidenti.

Credo che sia più utile e interessante soffermarsi sui tratti caratteristici di questa riforma, senza trascurare quanto il lavoro emendativo abbia modificato del dettato entrato in Commissione. Pluralismo dell’offerta, integrazione del sistema, inclusione delle diversità, partecipazione delle famiglie, conciliazione dei tempi sono gli aspetti che connotano il servizio 0-3.

La qualità dell’offerta è garantita dall’autorizzazione che viene sempre rilasciata dal Comune, coadiuvato dalla Commissione tecnica distrettuale, sulla base delle idoneità delle strutture, del possesso dei titoli di studio previsti da parte del personale, che per noi rimane un tema centrale della qualità, del rispetto del rapporto numerico fra alunni ed educatori, del rispetto della contrattazione collettiva e della presenza di una soglia mensile di aggiornamento professionale.

Il sistema di accreditamento dell’offerta necessario all’accesso ai finanziamenti pubblici ed ugualmente concesso dai Comuni richiede la presenza di un progetto e di un coordinatore pedagogico, nonché l’adozione di strumenti di autovalutazione, da socializzare in sede di percorso territoriale di valutazione della qualità.

Descritto il sistema, preme insistere sugli emendamenti sostanziali apportati dalla Commissione, che riguardano tre aspetti: le vaccinazioni, la questione dello stress lavorativo correlato, il controllo dell’Assemblea legislativa regionale sul funzionamento del sistema.

L’articolo 6, comma 2, che prevede l’introduzione dell’obbligatorietà delle vaccinazioni contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B, come requisito, appunto, di accesso ai servizi educativi, ricreativi, pubblici e privati – e sottolineo quindi come tutti i servizi debbano adempiere a questa introduzione – rappresenta la novità del provvedimento che ha senza dubbio avuto più eco, poiché unico nel panorama nazionale.

L’Emilia-Romagna ha il merito infatti di aver riportato al centro del dibattito, anche a livello nazionale, il tema delle vaccinazioni, di fronte ai dati che nella nostra regione evidenziano un preoccupante calo delle vaccinazioni obbligatorie: nel 2013 eravamo al 95,7 per cento e nel 2015 al 93,4, con una perdita di oltre due punti percentuali in soli due anni. In alcune aree della regione, in particolare nell’area della Romagna e del Riminese, le coperture sono al di sotto del 90 per cento.

La Regione ha deciso di agire nei limiti, quindi, di propria competenza, rendendo obbligatoria la copertura vaccinale per gli utenti dei servizi 0-3, dando un segnale politico forte che abbiamo sostenuto fin da subito.

Quando la copertura scende al di sotto del 95 per cento, infatti, i bambini che non possono vaccinarsi per immunodeficienza o patologie, rischiano di contrarre malattie debellate da tempo, e sono più esposti ai contagi. Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Giornata della lotta contro il cancro, ha stigmatizzato la gravissima involuzione rappresentata dal calo delle vaccinazioni, in base ad affermazioni che lui definisce sconsiderate, sui presunti effetti dannosi dei vaccini.

Rendere obbligatorio sul territorio regionale, vaccinare i bambini per la loro ammissione agli asili nido è quindi una misura, secondo il Presidente, di civiltà, a tutela della salute pubblica e quindi di tutte le nostre comunità.

Anche il recente report curato da The European House-Ambrosetti sostiene che le evidenze scientifiche dimostrano che i vaccini sono ad oggi il più efficace degli interventi in campo medico mai scoperti dall’uomo.

Si rileva che lo scetticismo nei confronti delle vaccinazioni sia ahimè un fenomeno sempre in crescita negli ultimi anni e che ha compromesso le coperture vaccinali in molti Paesi ad alto reddito, inclusa l’Italia. Fattori a base di questo sono sicuramente la distorta percezione del rischio di eventi avversi ai vaccini, sostenuta dalla facilità con cui informazioni distorte, non supportate da evidenze scientifiche, sono diffuse sul web ed amplificate dall’eco dei movimenti anti-vaccinatori. Un’azione, quindi, quella della nostra Regione, che si motiva e rafforza ogni giorno. Stiamo dalla parte del diritto della salute.

La scelta della nostra Regione rappresenta, infatti, un grande atto di responsabilità sociale, non solo di protezione individuale, perché contribuisce a rendere la nostra comunità più forte e tutela quelli più deboli: per loro, l’unica possibilità di frequentare la collettività è che tutti gli altri siano vaccinati, per evitare che le malattie circolino.

Durante i lavori si è valutato che una misura che tocca ampiamente le scelte sanitarie dei cittadini, per poter essere efficace e non vissuta solo come un’imposizione, ma come una vera e propria misura di salute pubblica, debba essere attentamente spiegata. Ecco perché l’emendamento introdotto insiste sulla necessità, già in legge, di campagne informative diffuse e capillari che dovranno basarsi su evidenze scientifiche e rilanciare un nuovo patto con la cittadinanza attraverso il coinvolgimento degli operatori sanitari, attraverso gli educatori, i genitori e noi tutti.

Questo è il messaggio che, a livello istituzionale, la nostra azione politica ha voluto dare. A tal proposito, abbiamo anche elaborato un dettagliato OdG che impegna la Giunta in questa direzione – non che ce ne fosse bisogno, visto il grande sostegno che è stato dato – anche rispetto a una serie di risorse da mettere a disposizione.

Chiudo ricordando il significativo contributo che, anche in sede di udienza conoscitiva, hanno riportato i medici e i referenti del servizio sanitario di questa Regione, tutti coloro che ci hanno sostenuto in questa scelta, il popolo del web e il gruppo “Io vaccino”.

Circa la questione dello stress da lavoro correlato, anch’essa trattata in uno specifico OdG di accompagnamento insieme ad altre questioni che si ritengono pregnanti, si tratta di un aspetto completamente nuovo rispetto alla prima stesura. La necessità di rispondere ad alcuni episodi di prepotenza inqualificabili e di violenza sui bambini da parte di alcuni operatori che avrebbero il compito di accudirli e proteggerli richiede l’assunzione di provvedimenti non derogabili.

Non crediamo che il ricorso esclusivo alla videosorveglianza possa considerarsi risolutivo del problema, ciò per due ragioni. Primo, perché comunque non potremmo arrivare ovunque e verrebbe anche meno un patto di fiducia con i servizi. Secondo, solo per ordine di esposizione, perché questa soluzione lascerebbe immutata la radice della questione e del problema. Lo stress da lavoro correlato è un atteggiamento ormai riconosciuto anche negli ambiti degli operatori sociali ed educativi e può riguardare persone che svolgono lavori di relazioni, anche molto pesanti, a contatto con i soggetti fragili e che, quindi, richiedono una grande e costante attenzione.

Di fronte a tali manifestazioni, infatti, la videosorveglianza potrebbe essere un deterrente, ma noi preferiamo puntare alla formazione degli operatori: il lavoro collegiale, l’accompagnamento psicologico. Quelli sono i fattori che possono prevenire tali degenerazioni. Ecco perché la nostra scelta è stata quella di inserire tali elementi come necessari all’autorizzazione, parte integrante del piano che il Comune dovrà approvare con il parere vincolante della Commissione tecnica, integrato anche con un esperto in materia, dunque validi per tutte le strutture che vogliono operare in regione Emilia-Romagna, indipendentemente dal fatto che richiedano o meno i contributi pubblici.

Infine, il controllo dell’Assemblea legislativa sull’applicazione della norma. Secondo la legge, compete all’Assemblea approvare gli indirizzi per i servizi educativi per la prima infanzia, definendo i criteri di programmazione e di ripartizione delle risorse al fine dello sviluppo, del consolidamento e della qualificazione dei servizi, anche per l’attuazione di forme di continuità e raccordo tra i servizi per il monitoraggio, la valutazione della qualità dei servizi e per l’attuazione di iniziative di formazione degli operatori e dei coordinatori pedagogici.

Su tali indirizzi, la Giunta, con una o più direttive, definisce i requisiti strutturali ed organizzativi, i criteri, le modalità per la realizzazione e il funzionamento dei servizi educativi e ricreativi e le procedure per l’autorizzazione al funzionamento e l’accreditamento.

Specifico che il passaggio in capo alla Giunta, e non più all’Assemblea, è stata una sollecitazione fortemente segnalata dai territori. Tra l’altro, questa dei servizi educativi per l’infanzia era l’unica del settore dell’ambito sociale che doveva passare ancora dall’Assemblea. Sarà fondamentale, però, un percorso di condivisione e coinvolgimento di tutti i protagonisti del settore nella redazione della direttiva, alla quale molti passaggi della legge rimandano.

Le modifiche apportate dalla Commissione hanno anche rafforzato e ampliato la clausola valutativa, specificando più nel dettaglio e a più ampio raggio i contenuti dell’informativa che deve essere periodicamente fornita alla competente Commissione, al fine di verificare in modo puntuale i risultati ottenuti, i problemi riscontrati e, dunque, l’efficacia del sistema.

A conclusione di questo iter, voglio ringraziare per ultimo, ma non per importanza, tutto lo staff dell’assessorato del vicepresidente Gualmini, in particolare il dottor Passarini, la dottoressa Govi, il dottor Dalmonte Savino e la dottoressa Giannini. Effettivamente, introdurre una questione specifica sanitaria è stato un passaggio che ha richiesto diversi confronti.

Concludo questo iter citando un proverbio che afferma che per educare un bambino serve un villaggio. Questo è quello che, secondo me, abbiamo cercato di fare in questo percorso: assumere un punto di vista che porti a pensare alla nostra comunità regionale come ad una comunità educante, quindi a tutti i suoi protagonisti, a partire dai bambini e dalle bambine, che con i loro insegnanti, genitori e Istituzioni territoriali contribuiscono a vivere nelle nostre comunità.

Mettere al centro della nostra azione amministrativa le nuove generazioni e l’infanzia, in particolare, credo sia una scelta importante di carattere politico e sociale che fa la qualità di una comunità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Francesca Marchetti.

Procediamo con la relatrice di minoranza, consigliera Raffaella Sensoli. Prego.

 

SENSOLI, relatrice di minoranza: Grazie, presidente.

Quello che abbiamo di fronte è un progetto di legge, secondo noi, “nebbia”, una nebbia in cui ci si perde e non si riconoscono più oggetti, cose e persone. Una nebbia di parole quasi identiche a quelle della legge regionale che s’intende sostituire e abrogare, la n. 1/2000, con poche pericolose, secondo noi, differenze.

Non basta dire, infatti, “diversa”. Bisognerebbe dire “peggiore”. Il primo aspetto che sviluppa confusione, opacità e nebbia è rappresentato proprio dalla dichiarata e intenzionale differenza di questo progetto di legge da quello attualmente vigente. Come è abitudine, ormai, per questa Giunta, viene riproposta una modalità di redazione dei testi normativi che risponde, in primo luogo, a esigenze di comunicazione; dare l’impressione, cioè, di riformare, innovare e costruire strategie nuove. “Nuovo” non significa “migliore”. “Cambiare” non significa “migliorare”.

Si presenta come riforma ciò che esisteva già, cambiando, però, qualcosa, con piccole demolizioni chirurgiche, per aprire la strada che corrisponde alle esigenze reali dell’attuale Amministrazione, esigenze che si ripetono ad ogni proposta di legge che arriva dalla Giunta: ritagliare spazi sempre più ampi perché la Giunta decida da sola estromettendo l’Assemblea; assicurare spazi sempre più ampi d’azione al privato sociale e al terzo settore, che in Emilia-Romagna si traducono, in primo luogo, in cooperazione e cooperazione sociale, quella che da molti lavoratori, oggi, purtroppo – e sottolineo “purtroppo” – non è più vista come una ricchezza o un’opportunità, ma come un’ultima spiaggia, come un luogo di lavoro svilente e irrispettoso dei diritti fondamentali del lavoratore sanciti dagli articoli 36 e 45 della nostra Costituzione, che definiscono proprio le basi del lavoro e della cooperazione; ridurre qualità e diffusione dei servizi pubblici, senza capire (o senza voler capire) che la nostra società ha bisogno esattamente del contrario.

È una visione chiara quella che hanno in mente la Giunta e la maggioranza, ma andiamo con ordine. Un calcolo grossolano, ma non troppo, dice che questo progetto di legge è costituito da 6.000 parole; ce ne sono circa 850 nuove rispetto alla legge attuale, dalla quale però ne sono scomparse 1.200. La differenza, quindi, riguarda meno del 20 per cento del vecchio testo, il che basterebbe per dire che siamo davanti a tutto tranne che a una vera e propria riforma.

Ma c’è un disegno, e il disegno è quello di proporre e realizzare il contrario di quanto si dichiara, forse nascondendolo dietro affermazioni di principio a richiami alla qualità, ai diritti dei bambini e alle considerazioni sul lavoro profondamente cambiato e sulla persistenza della crisi.

Alcune affermazioni introdotte dal testo del progetto di legge contribuiscono a far scendere, appunto, la nebbia sul reale effetto che questa proposta della Giunta determinerà. Per trovare il senso di questo progetto di legge dobbiamo soffermarci su alcune differenze. Partiamo dalle cose che non ci saranno più: non ci sarà più l’accreditamento in conformità ai requisiti precisi e definiti, sostituiti da una procedura di autovalutazione; non ci sarà un rapporto numerico operatori/bambini definito rispetto agli iscritti, ma da costruire sulla base di margini di flessibilità organizzativa. Certo, in Commissione è stato compiuto un passo in avanti approvando un nostro emendamento, ma l’articolo 31, dedicato al rapporto numerico educatori/bambini, continua a subordinare quest’ultimo a non meglio precisati margini di flessibilità organizzativa. Non sappiamo nulla dei criteri per individuare questi margini, sappiamo però che li definirà la Giunta in sovrana solitudine. Infine, non ci sarà una garanzia contrattuale per chi lavora nei soggetti accreditati, svolgendo attività e servizi identici a quelli della gestione diretta.

Cambiamenti radicali delle condizioni occupazionali, dei contratti e delle forme di partecipazione al lavoro, cambiamenti profondi e radicali cui si risponde semplicemente invocando gli ennesimi margini di flessibilità organizzativa che, tradotti nella vita dei nidi d’infanzia, significa il rischio di meno educatori per i nostri figli, meno sicurezza, meno progettualità, più tensioni, maggiori difficoltà operative, il tutto ovviamente senza nessuna garanzia contrattuale né sul piano delle tutele né su quello retributivo per i lavoratori e nessun ampliamento del servizio o abbassamento delle rette, in barba alla conciliazione dei tempi di vita delle nostre donne.

I cambiamenti che chiediamo noi riguardano più servizi, servizi migliori e più accessibili, nella consapevolezza che l’Emilia-Romagna presenta un contesto socioeconomico opposto a quello di molte altre realtà italiane, rispetto alla cui domanda e alla cui offerta di servizi educativi per la prima infanzia non ha senso fare confronti o paragoni.

Il contesto con il quale ci si deve confrontare e al quale si dovrebbe tendere in questa regione per definire le proprie strategie nelle politiche sociali o in quelle educative è quello di una regione con tassi di attività e occupazione in linea con l’Europa del Nord, società che richiedono servizi educativi diffusi e accessibili, nonché misure di conciliazione realmente fruibili per le famiglie e i genitori.

È la stessa legge n. 107/2015, la cosiddetta “Buona Scuola”, richiamata in questo progetto di legge con l’insistenza di un mantra, ad affermare l’obiettivo dell’universalità di un servizio, quello dell’educazione per la prima infanzia, che invece rischia di arretrare. Ed è francamente risibile sostenere che le domande di accesso all’asilo sono in calo e, conseguentemente, non si avverte la necessità di pensare a un’estensione del servizio. Le domande di accesso all’asilo sono in calo perché i costi del servizio sono spesso proibitivi e perché la disoccupazione o la mala occupazione c’è e non cala, riducendo le disponibilità finanziarie delle famiglie e penalizzando in particolare il lavoro delle donne. Come si fa a pagare le rette degli asili quando si lavora con i voucher o quando si lavora con i contratti di lavoro pessimi sul piano retributivo e su quello delle tutele? Contratti – piange il cuore dirlo – frequentemente in uso proprio nelle cooperative, che rappresentano tanta parte della nostra imprenditoria.

Questo progetto di legge non fa capire in nessun modo se e come si possa estendere, universalizzare e sostenere il diritto dei bambini a crescere in un contesto educativo strutturato e il diritto-bisogno delle famiglie di disporre di seri, qualificati e accessibili, sul piano dei costi e della disponibilità, servizi educativi per la prima infanzia.

Questo progetto di legge non fa capire come intende assicurare la permanenza o lo sviluppo della qualità nei servizi stessi, né come intende sostenere e tutelare il lavoro degli operatori qualificati che operano in questo campo. Il personale che opera nei servizi educativi e la sua professionalità, la serenità e l’impegno costituiscono la componente più importante dei servizi stessi. Senza di loro un asilo probabilmente non sarebbe tale. Ma a forza di flessibilità e di procedure di autovalutazione per l’accreditamento, il personale diviene non tanto la prima componente dei servizi educativi, ma il principale agente del risparmio e del contenimento dei costi, che ricade quindi sugli operatori e sugli utenti.

Il richiamo all’adozione dei contratti di lavoro nazionali e di settore risulta inappropriato e rischia di essere uno specchietto per le allodole in un settore in cui gli spazi del pubblico, sempre più ridotti, sono sostituiti dalla presenza di un privato quasi sempre di natura associativo o ricondotta alla cooperazione sociale, un mondo in cui i contratti di lavoro e le retribuzioni sono al limite della soglia di povertà e al di fuori della contrattazione nazionale.

Continui e ripetuti richiami a un provvedimento, la direttiva, che scioglierà tutti i nodi e definirà ogni dettaglio. Ecco, in questo caso dietro la nebbia è nascosta l’impossibilità per l’Assemblea e per i consiglieri di decidere qualcosa perché, se nella legge n. 1/2000 la direttiva era approvata dall’Assemblea legislativa, domani sarà la Giunta a decidere tutto, indirizzi, programmi e criteri relativi alle strutture, all’attività dei coordinatori pedagogici, al tipo di lauree necessarie per gli educatori e al rapporto numerico educatori/bambini.

Per almeno quattordici volte il progetto di legge richiama il ruolo della direttiva, che fino ad oggi doveva essere approvata dall’Assemblea e che domani, lo ripeto, sarà interamente decisa dalla sola Giunta. Evidentemente, la salute e l’educazione alla sicurezza dei bambini non meritano trasparenza e partecipazione.

Ma in questa nebbia c’è un faro, c’è un punto luminoso, inserito forse non per rischiarare, ma per distrarre l’attenzione. Mi riferisco all’obbligatorietà vaccinale. Il mancato richiamo nell’articolo 1 della legge ai princìpi costituzionali, in particolare all’articolo 3 della Costituzione e ai diritti del fanciullo riconosciuti, oltre che dalla nostra Costituzione, anche dall’ordinamento comunitario e dalle convenzioni internazionali, è un chiaro segno che questo progetto di legge vuole omettere o vuole in modo velato discriminare il minore in tenera età in base ai convincimenti dei genitori, in base agli atti e alle scelte dei genitori. Se un genitore rispetta o meno le norme del nostro ordinamento dovrebbe essere ininfluente sulla possibilità del minore di accedere a servizi pubblici.

La Costituzione, l’ordinamento comunitario e le convenzioni internazionali ratificate dall’Italia garantiscono i diritti all’educazione e all’istruzione a tutti i minori, senza discriminazioni fondate su condizioni generate dal convincimento del genitore. La Convenzione ONU sui diritti del fanciullo stabilisce, all’articolo 3, che in tutte le decisioni riguardanti i minori il superiore interesse del minore deve essere una considerazione preminente. In questo progetto di legge mi sembra che si colpisca il minore per scelte altrui.

È innanzitutto necessario sottolineare che la scuola dell’infanzia, pur non obbligatoria, rientra nel complessivo sistema educativo di istruzione, dunque i sopracitati princìpi costituzionali, comunitari e internazionali, che garantiscono a tutti i minori il diritto all’istruzione, si applicano pienamente anche alla scuola dell’infanzia.

Questo progetto di legge vieta l’accesso ai servizi educativi anche ai minori di tenera età provenienti dall’estero, ove l’obbligo vaccinale non è previsto o non è assolto per varie ragioni. Alla luce di queste considerazioni, emerge l’opportunità di togliere questo obbrobrio giuridico dal progetto di legge, ossia il divieto per i non vaccinati di accedere ai nostri servizi per l’infanzia, e applicare la normativa nazionale in essere, la quale stabilisce che i dirigenti scolastici sono tenuti ad accertare se siano state praticate agli alunni le vaccinazioni obbligatorie e, nel caso di mancata presentazione della certificazione o della dichiarazione sostitutiva, comunicare il fatto entro cinque giorni per gli opportuni e tempestivi interventi alle Aziende ASL di appartenenza e al Ministero della salute. Quindi, se qualche asilo non dovesse accettare bambini non vaccinati, sulla base di questa vostra proposta legislativa, qualora venga approvata, esponete anche il dirigente scolastico a essere passibile di denuncia alle autorità giudiziarie da parte dei genitori.

Nel 2016, a livello nazionale, nella legislazione in essere per la frequenza scolastica e i servizi educativi all’infanzia non vi è alcun problema per chi si oppone alla vaccinazione, ragion per cui una norma regionale che va in senso inverso non può essere presa in considerazione vista la preminenza della norma nazionale. Invece, questo progetto di legge preferisce ricorrere a obblighi e divieti, strada non solo inefficace ma sintomo anche di una frequente prepotenza politica e governativa regionale e nazionale.

Il progetto di legge esplicita, all’articolo 1, l’esigenza di assicurare l’integrazione tra le politiche e le programmazioni dei diversi settori. Uno fra altri ci sembra meritevole di essere segnalato alla maggioranza e alla Giunta: il tema dei titoli necessari allo svolgimento di specifiche funzioni. Infatti, il progetto di legge esplicita l’obbligo del possesso della laurea per l’esercizio dell’attività di educatore. L’esplicitazione del requisito della laurea per il personale educativo è una semplice attuazione di una disposizione nazionale, ma non trova conferma in un’attenzione alla valorizzazione professionale e retributiva del personale impegnato. Ricordiamo, infatti, che larga parte degli educatori e in genere del personale dei soggetti privati che operano in convenzione con i Comuni lavora in un quadro di condizioni retributive e contrattuali senza dubbio peggiori di quelle degli operatori pubblici impegnati nella stessa attività.

Insomma, nei servizi educativi abbiamo personale spesso giovane, laureato, ma male occupato. Per fare un paragone, per questo PDL, i soldati semplici, per così dire, devono essere giustamente preparati, ma possono essere anche mal tutelati. Invece, in questa Regione, gli ufficiali, per continuare con il paragone, cioè ad esempio i dirigenti prossimi alla Giunta, possono essere anche non titolati, conseguendo però retribuzioni e tutele lavorative nettamente superiori, come deciso recentemente da questa maggioranza.

Nella nebbia scompare anche il contributo autonomo e positivo dalle famiglie, accuratamente ricercato, promosso e sostenuto nel resto d’Europa, ma respinto e inibito in questo PDL. Mentre in altre Regioni vicine si consolida e perfeziona il modello delle Tagesmütter, questo PDL elimina i richiami timidi della norma precedente, i servizi domiciliari si annullano e si costruisce un modello di organizzazione del servizio funzionale non a bambini, famiglie e genitori, ma al sistema del privato sociale organizzato.

Anche in questo caso il PDL sembra avulso, distratto o disinteressato al contesto socioeconomico regionale, un contesto dove si registra una percentuale molto alta di madri ultraquarantenni, e sia i genitori stranieri, sia i genitori di età superiore ai 40 anni possono realisticamente presentare l’esigenza di fruire dei servizi educativi per la prima infanzia in considerazione sia dei probabili o auspicabili impegni lavorativi, sia della realistica indisponibilità dei nonni.

Un aspetto di chiarezza, però, il progetto di legge ce l’ha. Nella relazione si afferma che dove è stato possibile si è fatto riferimento alla legge n. 107 del 2015, la cosiddetta “buona scuola”, non all’insieme delle norme vigenti in materia di educazione, istruzione, servizi per l’infanzia, occupazione e conciliazione, ma solo alla “buona scuola”, come se il vero interlocutore non fossero bambini, famiglie e lavoratori, ma il confronto interno al partito.

L’obiettivo dichiarato con chiarezza nella relazione è quello di assicurare la massima coerenza con la legge n. 107/2015. Si afferma infatti di aver voluto far riferimento a quella legge in tutti i casi in cui è stato possibile.

Il testo del PDL non assolve all’esigenza di adeguare la regolazione e la programmazione del sistema a nuovi bisogni, ma agisce invece su una consistente deregolazione del processo di accreditamento, ricondotto ad una nebulosa procedura di autovalutazione, sulla quale la Giunta deciderà in futuro con proprie direttive.

Scompare la possibilità di definire gli standard organizzativi per i servizi accreditati. In compenso, si invoca la flessibilità organizzativa non per ampliare l’offerta dei servizi, ma per gestire le esigenze di bilancio dei gestori.

Rilevante, a questo riguardo, è il richiamo all’articolo 1, comma 181 lettera e) della legge n. 107/2015. Questo comma è stato oggetto di modifica a giugno, e questo PDL regionale invece è di poco successivo. La modifica sembra marginale ma è rilevante. Non si parla più di livelli essenziali delle prestazioni dei servizi, ma di fabbisogni standard e il fabbisogno standard è la spesa necessaria per assicurare i servizi e può cambiare in ragione delle caratteristiche del territorio.

La modifica nazionale pare finalizzata a ridurre i trasferimenti ai Comuni o a limitarne gli importi, e questa scelta contribuisce a spiegare il perché della deregolazione dell’accreditamento e l’evidente apertura a servizi gestiti da privati di varia natura. Ma è proprio il concetto di fabbisogno standard che potrebbe aprire le porte a soluzioni diverse.

Se infatti si riconosce il servizio educativo per l’infanzia come diritto dei bambini e dei genitori, allora si può sostenere che in una realtà che persegua la piena occupazione, la valorizzazione delle competenze del personale, la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, il benessere educativo dei bambini, l’offerta dei servizi necessari può essere elevata e conseguentemente elevati i fabbisogni standard.

Invece, questo progetto di legge pare individuare un percorso diverso. Renzi, a ragione, in ogni caso va citato. Ai Comuni, se possiamo, diamo di meno; poi se la vedranno loro, magari esternalizzando servizi che prima erano a gestione diretta, come sta avvenendo recentemente nel Riminese. Il servizio educativo verrà svolto da personale laureato, ma non ci si preoccupa del trattamento e del modello organizzativo. L’accreditamento procederà per autovalutazione sulla base di direttive che deciderà da sola la Giunta. Usiamo metodi coercitivi verso genitori e minori, in barba alle indicazioni europee e ai diritti fondamentali.

 

(applausi dai banchi del pubblico)

 

PRESIDENTE (Saliera): Il pubblico dovrebbe astenersi da applausi e altro e stare in silenzio.

Grazie alla consigliera Raffaella Sensoli.

Apriamo la discussione generale. Ogni consigliere ha a disposizione venti minuti.

Consigliere Liverani, prego.

 

LIVERANI: Grazie, presidente.

Il progetto di legge che ci apprestiamo a votare è sicuramente un passo avanti rispetto alla normativa precedente sui servizi dell’infanzia da 0 a 3 anni.

In sostanza infatti costituisce un aggiornamento della pregressa normativa, che adatta le norme su questi servizi ad una realtà che in sedici anni è notevolmente cambiata, soprattutto per le mutate esigenze di bambini, famiglie e operatori, e alla necessità di incrementare la tutela dei diritti in questi servizi, per poterne garantire la qualità.

Su alcune questioni devo dire che abbiamo trovato massima condivisione; su altre, meno.

Come Gruppo Lega siamo orgogliosi di avere positivamente promosso in questo specifico settore, la maggiore attenzione rispetto allo stress da lavoro correlato, che comprende anche la “sindrome da burn-out”.

Tale stress è tipico degli operatori che assistono soggetti più fragili come appunto i bambini, ed è quasi sempre una delle principali cause di quelle orribili vicende accadute anche in Emilia-Romagna, in cui soggetti fragili subiscono maltrattamenti da chi dovrebbe curarli o educarli.

Proprio quello di fornire ulteriori strumenti per la prevenzione dei maltrattamenti ai bambini è stato il principale scopo che ci siamo posti nel proporre delle modifiche al testo iniziale. Fa decisamente piacere constatare che su questa nostra idea vi sia stata ampia collaborazione, soprattutto grazie alla sensibilità della relatrice di maggioranza di questa legge, consigliera Francesca Marchetti.

Preciso però che per quanto ci riguarda, le misure che abbiamo fatto inserire, perché nel procedimento di autorizzazione delle strutture, nella programmazione del lavoro di gruppo e nella formazione permanente degli operatori, si tenga necessariamente presente valutazione, prevenzione e gestione del rischio da stress da lavoro correlato, si devono comunque accompagnare all’altro strumento di prevenzione dei maltrattamenti, anche con funzione deterrente, quale l’obbligo di installare nelle strutture assistenziali le telecamere. Questa soluzione viene avanti trasversalmente in Parlamento e probabilmente sarà definitivamente legge tra qualche settimana.

Quello su cui non siamo per niente d’accordo è la sottrazione a questa Assemblea della potestà normativa di attuazione che prima era conferita alla legge n. 1 del 2000.

Ci è stato detto che attribuire la competenza alle direttive della Giunta regionale snellisce la procedura di attuazione di questa nuova legge, ma non può essere così. Tali direttive dovranno passare ugualmente in Assemblea per il parere della competente Commissione assembleare, per cui i passaggi rimarranno sempre tre. Prima si aveva la proposta della Giunta, il passaggio in Commissione e quindi la deliberazione in Assemblea. Ora invece mettete la proposta della Giunta, il parere della Commissione e quindi la deliberazione definitiva della Giunta.

Stesso numero di passaggi e quindi stessi tempi, senza nessuno snellimento, ma con lo svantaggio di rendere meno aperti, trasparenti e possibilmente condivisi provvedimenti importanti. Mi sembra comunque una disposizione in linea con la deriva autoritaria della riforma costituzionale targata PD, per cui si va a referendum tra dodici giorni.

Infine, un doveroso passaggio sull’obbligo dei vaccini per accedere a questi servizi. A torto, e per un effetto di propaganda che secondo me è stato voluto sia dalla maggioranza che da una parte dell’opposizione, sembra che questa sia la principale novità di questa legge. A mio parere, è una novità, ma non è la sola, né la più importante. Di certo è anche una conseguenza della politica di accoglienza indiscriminata.

Aggiungere questo ulteriore requisito di tutela sanitaria nei confronti di bambini diviene necessario perché tra essi ve ne saranno alcuni provenienti da Paesi esteri, dove le garanzie sanitarie non sono quelle che abbiamo in Italia.

Altra critica che mi permetto di fare è che per arrivare a questo requisito si doveva fare prima una massiccia campagna di informazione per orientare tutte le famiglie alle vaccinazioni già obbligatorie per legge nazionale, come si è fatto in Lombardia.

La campagna di informazione fatta dopo, che si vuole proporre, è un palliativo e, anzi, rischia di far passare lo stesso provvedimento all’obbligo vaccinale per l’accesso ai servizi per l’infanzia come oneroso piacere dell’industria farmaceutica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Liverani.

La parola alla consigliera Prodi. Prego.

 

PRODI: Grazie, presidente.

Ringrazio la relatrice Marchetti, la vicepresidente e tutto l’assessorato. Questo percorso di discussione è stato molto interessante e ha avuto momenti di confronto, quali, ad esempio, l’udienza conoscitiva, che hanno portato ad una stesura del testo che interpreta e governa le esigenze dei territori.

Si conferma l’impegno della Regione a dare qualità e coerenza ai servizi educativi per la prima infanzia. In particolare, vorrei porre l’accento sul sostegno alle figure di coordinamento pedagogico e sui coordinamenti pedagogici territoriali che danno coerenza di approccio e assicurano un’organizzazione culturalmente di qualità.

Il sistema di autorizzazione impostato garantisce un’offerta educativa adeguata. Vorrei anche citare l’articolo 16, comma 1, che dà un chiaro riferimento – parlo alla collega Sensoli – dei contratti di lavoro che si applicano ai dipendenti. L’accreditamento, poi, viene reso semplicemente più praticabile. Sappiamo che il sistema precedente, di fatto, non era stato adottato, quindi era inesistente per i fini che si volevano raggiungere. Quindi, viene reso più praticabile, implementabile e verificabile con efficienza.

Grazie al confronto avvenuto, abbiamo anche inserito tra i criteri la partecipazione delle famiglie al percorso educativo. In questo caso, potrei citare alcune esperienze quali i Consigli infanzia città di Reggio Emilia o altre esperienze simili, ad esempio di Forlì, che sono forme di civismo educativo.

Inoltre, per dare coerenza formale alle disposizioni e governare il processo con serietà, il processo istruttorio è soggetto obbligatoriamente al parere della Commissione tecnica distrettuale, a tutela sia dei fruitori del servizio che degli operatori, che possono contare su un approccio territorialmente omogeneo, su un percorso professionale chiaro e motivante, scansionato regolarmente da momenti collegiali e di formazione. L’autovalutazione, poi, non è un processo a sé stante, ma avviene secondo criteri e modalità condivisi e codificati, vincolanti, sempre nella filosofia di creare un sistema diffuso e coerente di qualità pedagogica e dei servizi. Non si può banalizzare. Sono inseriti condizioni e princìpi imprescindibili, questo perché i servizi educativi per la prima infanzia non si esauriscono nella funzione di integrazione alle politiche di conciliazione, che comunque andrebbero sempre più tarate su tutte le figure familiari di riferimento, ad esempio su entrambi i genitori.

Non si può più sentire che è solo un problema delle donne e che dovrebbero essere sempre più incentivate, come frequenza. Non si possono limitare a questo. Il bambino neonato, nei primissimi anni di vita, ha diritto ad un percorso socioeducativo che riconosca e rispetti esigenze, inclinazioni e ritmi, introducendolo ad una visione sociale ed educativa positiva e costruttiva. Questo non può avvenire in un luogo qualsiasi, ma in un territorio con la storia e la cultura pedagogica di eccellenza come il nostro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Prodi.

Non ho consiglieri prenotati in discussione generale.

Prego, consigliera Montalti.

 

MONTALTI: Un anno fa, a seguito dell’approvazione di una risoluzione in Assemblea legislativa sulla questione vaccinale, partimmo con un percorso di ascolto, di confronto e di analisi, raccogliendo la richiesta di una rinnovata attenzione sui vaccini, che era stata anche promossa da migliaia di genitori che aderirono alla campagna “Io vaccino”.

Oggi è una giornata importante, perché stiamo dimostrando come il dialogo tra cittadini ed Istituzioni possa concretizzarsi in scelte importanti per la tutela della salute di tutti, a partire dai più deboli, quindi per la qualità della vita dell’intera collettività.

Con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per l’iscrizione ai nidi facciamo, prima di tutto, una scelta di civiltà e di attenzione verso i più deboli, dando un segnale chiaro e scegliendo di stare dalla parte della tutela dei più fragili e del diritto alla salute.

Colgo l’occasione, in questo senso, per ringraziare il presidente Bonaccini e l’assessore Venturi, che hanno dato da subito dimostrazione di grande attenzione e ascolto ai genitori, portando anche a livello nazionale, nella Conferenza unificata, la necessità e l’urgenza di dare nuovo impulso alle campagne vaccinali.

Non ci fermiamo, però, all’introduzione dell’obbligo vaccinale per l’iscrizione al nido. Sappiamo bene che la sfida è anche culturale e informativa. Per questo, come abbiamo ribadito nell’ordine del giorno, vogliamo rinnovare l’attenzione rispetto alla corretta comunicazione e informazione sul tema dei vaccini, fatta sia nei confronti delle famiglie sia con un ampio coinvolgimento del personale sanitario e dei pediatri. Pensiamo che si debbano accompagnare le famiglie in questa scelta, mettendo in campo tutti gli strumenti utili affinché il confronto e la corretta informazione siano al centro della relazione tra genitori e servizi.

Credo, infatti, fermamente che l’antidoto all’anti-informazione, alle paure diffuse spesso tramite web e social, che nulla hanno di scientifico, si trovi in una sanità che sappia confrontarsi con le persone avendo il tempo e gli strumenti per spiegare e, laddove serve, anche convincere. Questo è proprio il senso della nostra proposta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

La parola al consigliere Paruolo.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

Colgo l’occasione, anche sulla scia di alcune cose richiamate dai colleghi, per dire che, anche secondo me, siamo in presenza di una scelta che segna una presa di coscienza da parte nostra rispetto al fatto che non possiamo continuare a far finta di niente in merito al fenomeno della diffusione di informazioni infondate per quello che riguarda le vaccinazioni.

In realtà, si tratta del segnale di un fenomeno più ampio che ci sta coinvolgendo. Se mi permettete un ricordo personale, all’inizio degli anni Novanta, quando cominciavamo a vedere – io sono un informatico – le premesse per la diffusione di un sistema di informazione più ampio, che a noi sembrava più democratico e più diffuso, come quello garantito dalle informazioni su internet, in periodi in cui c’erano comici che facevano spettacoli distruggendo il computer, pensando che quello fosse il problema contro cui combattere (forse, in qualche modo, anche questo potrebbe essere un aspetto su cui riflettere), noi avevamo davvero la speranza, da informatici, che la diffusione di questa informazione, che poteva essere ubiqua, portasse benefici molto forti per la società.

Oggi siamo in una situazione in cui possiamo dire che un ragazzo che vive in un villaggio sperduto che, però, ha uno smartphone collegato a internet ha a disposizione una mole di informazioni che nemmeno nella migliore e più fornita delle biblioteche universitarie potrebbe essere resa disponibile. Potenzialmente, c’è una capacità di fruizione di informazioni molto più forte e molto più diffusa. Ne avevamo intuito dall’inizio gli aspetti positivi. Forse avevamo trascurato qualche aspetto negativo.

Così come possono viaggiare in modo positivo informazioni utili e fondate, allo stesso modo riescono a viaggiare informazioni molto meno utili e molto meno fondate. Oggi assistiamo, purtroppo, ad alcune conseguenze di questo tipo di fenomeno. Un tempo non era impossibile scrivere sciocchezze su un libro, però dovevi trovare un editore disposto a pubblicarlo, dovevi trovare qualcuno disposto a distribuirlo. Insomma, c’era un filtro insito nel mezzo. Oggi chiunque si può collegare a internet e scrivere quello che ritiene, e l’informazione è fruita immediatamente.

Questo dilagare di informazioni spesso contraddittorie, unite alla crescita di un individualismo che rischia di essere sempre più esasperato, favorisce il crescere di inquietudini, alimentate, a volte, non tanto da conoscenze scientifiche, ma da un clima di sospetto, che porta a comportamenti di fronte a cui io vorrei invitarvi a pensare cosa avrebbero detto i nostri nonni. Quando uno pensa ai nonni, focalizza l’immagine sui propri. Pensando ai miei nonni, mi viene in mente che il problema che vivevano era quello di vedere come un indice positivo il fatto di poter disporre di strumenti che impedissero ai figli e ai figli dei loro figli di morire di patologie per cui, invece, avevano sperimentato l’impatto letale nella loro esperienza. All’inizio del secolo scorso, anche in Italia, la gente veniva colpita da patologie invalidanti, di cui ci siamo in parte dimenticati proprio grazie alla diffusione della pratica vaccinale. Qui entrano in gioco aspetti che rischiano di essere contraddittori, perché da un lato c’è la facoltà dei singoli di poter disporre, entro certi limiti, di scelte che possono compiere, dall’altro ci sono delle conseguenze sulla comunità che non possono essere trascurate. È stato già richiamato il concetto di “immunità di gregge”, e nel momento in cui una fascia di popolazione disattende a un obbligo, peraltro già previsto dalla legge e che non stiamo istituendo all’interno di questo progetto di legge, si rischia davvero di aprire lo spazio anche alla recrudescenza di malattie che erano state messe da parte e che, invece, adesso stanno cominciando a dare segnali di attività.

Di fronte a tutto questo, come ha giustamente ribadito poc’anzi la consigliera Montalti, noi non possiamo pensare di limitarci a prevedere il rispetto dell’obbligo vaccinale nella legge e illuderci di essercela cavata. Tuttavia, certamente non possiamo nemmeno cavarcela facendo finta di niente. Quindi, questo è un segnale importante di attenzione rispetto a un fenomeno che ha una valenza sanitaria importante e del tutto spiegabile.

Abbiamo tenuto un’udienza conoscitiva, alla quale mi sarei aspettato che partecipassero esperti ai vari livelli e che ci venissero spiegate le ragioni scientifiche per cui eventualmente si ritiene inopportuno vaccinare i bambini, e non è venuto nessuno a fugare i nostri dubbi. L’unico esperto che ha detto che, secondo lui, era controproducente inserire in legge l’obbligo vaccinale nei termini con cui lo approveremo, lo ha detto sottolineando che il suo timore era che si innescasse una reazione psicologica avversa da parte di chi si sentisse obbligato, che magari si potrebbe convincere agendo per altre vie. Comunque, anche questo medico partiva dall’idea che certamente è una credenza falsa e sbagliata quella che spinge i genitori a diffidare dai vaccini.

Insomma, io credo che sia un gesto doveroso, ritengo che l’iniziativa assunta dalla Giunta, che spero l’Assemblea confermi oggi con il voto, sia una presa di coscienza su un tema su cui battiamo un colpo, senza pensare di poterci fermare in questo senso. Fra i tanti che vanno ringraziati credo si debbano menzionare quei genitori che hanno iniziato a far sentire la loro voce sul tema dei vaccini usando gli stessi mezzi (internet e social network) che erano stati “colonizzati” da persone che spargevano dubbi e alimentavano incertezze.

Sempre nutrendo il massimo rispetto nei confronti dei colleghi di altre formazioni politiche che esprimeranno un voto contrario a questo progetto di legge, mi permetto di richiamare, anche nell’uso degli argomenti che adduciamo e nel modo di fare politica, il rischio che corriamo. D’altronde, reputo sia inopportuno cavalcare una modalità che si limita a spargere dubbi, a seminare incertezze, a buttare in mezzo affermazioni apodittiche che non sono verificate. La consigliera Sensoli prima ha parlato di un progetto di legge che compie piccole demolizioni chirurgiche per aprire le porte a decisioni dall’alto, per favorire i privati, le cooperative e le cooperative sociali, di nebbie per nascondere le reali intenzioni in qualche modo nascoste da parte degli estensori, del provvedimento sui vaccini come a un faro per distogliere l’attenzione. Addirittura, i richiami alla legge n. 107 sono stati dipinti quasi come una cosa innaturale, quando ricordo che uno dei punti cardine della legge n. 107 è proprio il sistema integrato 0-6. Quindi, è del tutto doveroso che una legge regionale si agganci a una norma che non può essere vista se non come a un miglioramento, dal momento che per la prima volta in una legge nazionale sull’istruzione si parla di sistema integrato 0-6, e non semplicemente di scuola dell’infanzia, ovvero a partire da tre anni. Insomma, invece di stare alla sostanza dei temi, ci si limita a cercare di spargere incertezza, di infilare dubbi, senza preoccuparsi minimamente della coerenza.

Collega Sensoli, del resto, non si può lamentare che la legge offre troppo spazio alla flessibilità e che occorrerebbe più rigidità e, contestualmente, che i costi sono proibitivi, perché è del tutto evidente che le due cose sono fra loro incompatibili. Non può pensare di minacciare sanzioni penali o denunce nei confronti di chi dovesse applicare la legge regionale, che ricordo richiama l’applicazione di una legge nazionale, che è quella che impone l’obbligo vaccinale, trascurando il fatto che queste sanzioni vengono minacciate, che il ricorso alla legge viene minacciato per difendere persone che non adempiono a un obbligo normativo.

Questo meccanismo, in cui non vi è nessuna preoccupazione di coerenza interna e in cui si rischia di chiedere alla legge di difendere chi vuole invocare una legge per poter tutelare chi non vuole rispettare un’altra legge, è evidente che ha come scopo non tanto quello di offrire una proposta alternativa da portare all’attenzione di quest’Aula, quanto semplicemente quello di cercare di alimentare questo sentimento di inquietudine, che purtroppo si sta diffondendo, per cui di fronte alle sfide globali si preferisce pensare che la colpa sia di chi prova ad affrontarle e risolverle, quando invece si dovrebbe avere la capacità, noi tutti come politici, di avere un approccio coerente ed evitare questo tipo di deriva, perché in questo modo forse si può alimentare una sensazione di incertezza e lucrare qualche voto fra chi, bene o male, a modo suo si è convinto del fatto che i vaccini siano un pericolo piuttosto che una conquista dell’umanità, ma certamente non si contribuisce a costruire una società migliore e soprattutto si utilizzano mezzi che hanno in loro stessi un virus che dovremmo tutti insieme debellare, che è quello di fare politica accontentandosi semplicemente di distruggere e rinunciando, invece, all’enorme e bellissima sfida di costruire insieme qualcosa di migliore.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

Al momento non ho iscritti in discussione generale.

Prego, consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Le chiedo scusa, pensavo intervenissero rappresentanti di altri Gruppi, ma vedo che così non è. Intervengo anche per replicare in parte all’intervento del consigliere Paruolo.

È stato detto che l’antidoto è informare adeguatamente i genitori. Bene, proprio in queste settimane ho avuto alcuni riscontri al riguardo che hanno messo in luce, da un lato, la volontà dei genitori di avere un confronto sul tema per capire le varie posizioni e, dall’altro, l’inerzia a garantire questi confronti, quasi a dire che, se i genitori vogliono ascoltare alcune voci, non possono ascoltare la voce ufficiale della Regione. Quindi, non mi sembra che si voglia realmente adottare questo antidoto.

Noi, invece, siamo convinti che l’antidoto è proprio il confronto, che rappresenta il metodo migliore per fugare i dubbi che nutrono i genitori, che siano legittimi o meno, che vengano dal web o meno. Non vanno messi all’indice, come invece è successo leggendo anche qualche post del presidente, in cui sono stati usati termini molto forti – ricordo “fanatici” – nei confronti di chi ha perplessità. A mio giudizio, non è questa la maniera giusta di agire. D’altronde, il metodo delle tifoserie e delle divisioni su questi argomenti è un metodo pericoloso. Voi state giocando con il fuoco. Ciò che si sta verificando con la riforma costituzionale a livello nazionale, che in questi giorni rischia di andare avanti per tifoserie e non per discussione di argomenti, si sta riproponendo a livello regionale su un discorso delicato quale quello dei vaccini. Questo è molto pericoloso.

Probabilmente il consigliere Paruolo ha visto un altro film. Se lui avesse ascoltato i nostri interventi in discussione generale, saprebbe che noi consideriamo la vaccinazione un aspetto positivo e ricorderebbe che noi abbiamo avanzato una controproposta, ovverosia quella di utilizzare il modello Veneto, dove i dubbi si fugano, la gente si convince e si garantisce libertà di scelta. Magari qualcuno arriva con il tempo a questa scelta, che è importante per i propri figli, ma è una scelta che a qualcuno – ed è uno zoccolo; si sa anche la percentuale – pone questi dubbi. Uno zoccolo di queste persone risulta ormai essere inconvincibile né con la coercizione, né con la discussione. Una buona parte di chi invece ha dei dubbi viene convinta con una seria discussione, con una seria proposta, con un serio ascolto dei propri dubbi.

Il fatto che voi invece vogliate imporre e chiudere ogni tipo di discussione, secondo noi provocherà dei problemi e provocherà probabilmente un calo.

Con Paruolo però sono d’accordo su alcuni aspetti. È vero che il web è uno strumento, e come tale ha aspetti positivi e aspetti negativi. Ma se sul web circolano informazioni false o informazioni non vere, che istigano o fanno pensare a cose non corrette, certamente il web non va censurato, ma va anche qui confutato, creando delle voci autorevoli, presso le quali chi si vuole informare si informa perché sa che quella fonte di informazione è una fonte autorevole, quell’altra fonte di informazione è una fonte non autorevole, quindi a quella non mi abbevero. Come faccio a capirlo? C’è un’educazione all’utilizzo del web, non una censura.

L’altro aspetto col quale concordo con lui è che c’è un clima di sospetto, soprattutto di sfiducia, nei confronti delle Istituzioni, e questo è vero. Ma questo clima di sospetto e di sfiducia non lo risolvete con l’imposizione, lo risolvete rendendo credibili le Istituzioni. Questo obbligo e questa durezza frontale contro chi ha dei dubbi, contro chi ha sfiducia, crea ancora più sfiducia e ancora più sospetto. Voi con questo, ribadisco, giocate col fuoco.

Ribadisco, quindi: nessuna tifoseria. Il nostro modello l’abbiamo proposto, ma voi volete andare dritto per la vostra strada. Vi assumete una responsabilità sulla quale poi sarete giudicati e noi ribadiamo qual è il nostro metodo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Prego, consigliere Alleva.

 

ALLEVA: Prendo la parola da ultimo perché condivido praticamente in tutto la relazione di minoranza della collega Sensoli e tutte le sue obiezioni a questa legge.

Forse mi posso distaccare un po’ sul problema dei vaccini, sui quali ho una impostazione illuministica forse un po’ rigida sull’obbligo stesso.

Per il resto, la cosa che vorrei segnalare è questa: è indubbia la strada verso la privatizzazione, che viene resa più facile per tante vie (autocertificazioni, eccetera). La cosa che mi sembra centrale è il costo del personale, le risorse umane. Dire che dovranno applicare i Contratti collettivi nazionali, i privati, i quali si convenzioneranno con i Comuni significa non dire nulla, perché a sua volta, poi, rientriamo nell’inesistenza, in sostanza, di una contrattazione di tipo privato che abbia una sua vera consistenza e obbligatorietà. È la formula cooperativistica stessa che alla fine fa saltare gli standard economico-normativi, laddove poi l’applicazione di questi minimi standard diventa comunque condizionata all’andamento complessivo dell’ente associativo.

È un discorso ormai vecchio, a cui non si vuole porre rimedio. E io vorrei porre un rimedio, invece. Noi dobbiamo dire che l’obbligo dei privati che si convenzionano non è quello di applicare ai loro dipendenti o soci che siano i Contratti nazionali, ma gli stessi standard economico-normativi che sono applicati dai Comuni ai loro dipendenti diretti.

A questo punto, l’idea, il sospetto – per me la certezza – che alla base di tutto vi sia un fatto speculativo riguardante il costo del lavoro verrebbe eliminato. Questo per me è un punto assolutamente qualificante. Non possiamo pensare di avere dei gestori di nidi che applicano trattamenti standard normativi previsti dai contratti pubblici per i dipendenti degli enti locali e altri che non si sa quale tipo di contrattazione abbiano. È una situazione completamente diversa. È da qui che passa il problema fondamentale.

Per tutto il resto, per quello che riguarda i vari requisiti che vengono chiesti, la legge è ancora nel generico, non si prende posizione sulla vexata quaestio del controllo video continuo. Potrebbe anche essere che la disponibilità a un controllo di questo genere, alla predisposizione, sia un qualcosa in più che può essere valutato positivamente, proprio nella gara d’appalto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

La parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Io credo che dovremmo abituarci ad affrontare tutte le discussioni evitando atteggiamenti manichei, ovvero non considerando che le ragioni e i torti siano divisibili in modo netto e preciso. È un modo strano di affrontare la discussione perché la realtà non è così. La realtà non è bianco o nero, non è così sezionabile a proprio piacimento.

Penso anche che nelle discussioni che facciamo, la responsabilità per dare maggiore autorevolezza alle Istituzioni sia una responsabilità che coinvolge, interroga e riguarda tutti noi, tutti i consiglieri, tutti i Gruppi, la Giunta. Non c’è qualcuno che ha più responsabilità di altri nel rendere più credibile le Istituzioni.

Io concordo su quanto diceva prima il consigliere Bertani relativamente al fatto che il clima di sfiducia, di dubbio costante nei confronti delle Istituzioni e nei confronti anche degli enti che devono in qualche modo certificare alcuni aspetti della nostra vita, specialmente legati alla salute, è un clima di sfiducia derivante dal fatto che troppe volte si è visto che esistono interessi non cristallini che intervengono, determinando le scelte delle Istituzioni pubbliche.

Io penso però che per dare un contributo e risollevare questa situazione, dobbiamo metterci d’impegno tutti, ribadisco. In qualche modo, dobbiamo riuscire a separare, quando discutiamo, un comportamento giustamente critico, perché la critica è importante, dal comportamento che alimenta invece dubbi e sospetti che non devono avere cittadinanza. La cultura del sospetto, infatti, non è utile alla democrazia. È utile avere un atteggiamento critico, ma non necessariamente pensare che le dietrologie e i sospetti debbano allinearsi per forza in ogni decisione che viene assunta.

Dico questo perché ovviamente il tema degli obblighi vaccinali pone delle questioni sulle quali è difficile assumere una decisione netta. Esistono, secondo me, posizioni e dubbi che debbono essere confutati nel merito, con un atteggiamento che, ribadisco, non può essere manicheo.

Lo dico in questa sede istituzionale perché effettivamente troppo spesso ci si limita a liquidare dubbi, problematiche e perplessità di tanti cittadini in modo un pochino troppo sbrigativo e con una sufficienza che non è utile, specialmente per chi guida le Istituzioni.

A al tempo stesso, è anche vero che correre dietro a tutti i dubbi, a tutti i sospetti, a tutte le perplessità che leggiamo e anche alle bufale più enormi che vediamo non è un atteggiamento responsabile e non aiuta a capire come stanno le cose.

Dico questo perché, ad esempio, su questa legge si è discusso moltissimo, anche con scontri accesi, su un aspetto, quello degli obblighi vaccinali, sul quale credo sia difficile, effettivamente, stabilire con assoluta certezza dove sta la verità, e si è lasciato, forse, in secondo piano l’altro aspetto, che per noi, invece, è importante, ossia il tema legato all’accreditamento, all’autovalutazione, al sistema complessivo pubblico-privato che compone il sistema educativo della nostra regione, un sistema complessivamente positivo.

Ringrazio la relatrice, non formalmente, per la disponibilità, la pazienza e la gentilezza con la quale ha cercato in tutti i modi di trovare una quadra fra le varie sensibilità che animano questa Assemblea. La relatrice ha sottolineato la qualità del servizio educativo che la nostra regione mette in campo nel suo complesso. Credo che questa consapevolezza debba essere patrimonio comune all’interno di questa Assemblea. Si può sempre migliorare, però dobbiamo anche riconoscere quali sono i meriti di chi ha costruito il sistema che abbiamo ereditato.

Io troppo spesso sento dire in quest’Aula che dovremmo assimilare, in un ambito piuttosto che in un altro, quello che fanno in Toscana, quello che fanno in Veneto, quello che fanno in Lombardia, quello che fanno in tutte le altre parti d’Italia, mentre la realtà è che tutte le altre parti d’Italia, specie sugli ambiti educativi e socioassistenziali, guardano all’Emilia-Romagna. Questa è la realtà. A mio parere, dovremmo essere un pochino più laici nell’affrontare questa discussione.

Secondo noi, alcuni elementi di criticità e di perplessità in questa legge esistono. Citavo il tema, in generale, di ciò che si determina sull’accreditamento e sull’autovalutazione nel rapporto e negli equilibri tra pubblico e privato. Noi, ovviamente, abbiamo una posizione chiara su questo, ed è inutile che io stia qui a sottolinearla nuovamente. Riteniamo che il sistema pubblico debba avere sempre la precedenza, consapevoli del fatto, però, aspetto che non possiamo dimenticare, che esistono parti del nostro territorio, della nostra regione e delle nostre province in cui, senza l’intervento (più che il sostegno) del privato, per il pubblico sarebbe difficile, se non impossibile, erogare i servizi in modo completo.

Pensiamo, però, che si debba lavorare nella direzione di privilegiare sempre e comunque le funzioni pubbliche, e non solo: anche il ruolo e la presenza del pubblico. Per noi esiste una scala di priorità. Negli ambiti fondamentali, come la scuola e la sanità, il pubblico deve avere un ruolo prioritario, anche nella distribuzione delle risorse.

Un altro elemento che abbiamo visto con un po’ di perplessità riguarda l’affidamento in capo alla Giunta della definizione delle direttive con le quali, poi, andremo a regolamentare e a precisare la programmazione e l’erogazione dei servizi in quest’ambito, perché corrisponde a un disegno – vado un secondo fuori tema – che noi non consideriamo necessariamente un miglioramento della qualità democratica e della produzione legislativa del nostro Paese, in ambito regionale come in ambito nazionale, che è quello che vede privilegiare il ruolo dell’Esecutivo nei confronti delle Assemblee elettive. Capiamo le ragioni di governo che possono portare a individuare in questo percorso una scorciatoia per dare risposte migliori e più efficaci, ma rimane il fatto che tutte le volte che si passa dall’Assemblea una competenza in capo alla Giunta si perde per strada un pezzo di un elemento fondamentale nella qualità della produzione legislativa, ossia la possibilità, per più sensibilità, di concorrere concretamente alla formulazione delle leggi, così come abbiamo appreso da questa discussione.

Devo riconoscere che, grazie, anche in questo caso, alla disponibilità della relatrice, ma non solo, e al contributo delle diverse forze politiche, il testo è uscito dalla Commissione migliorato, soprattutto relativamente al tema dell’accreditamento. Grazie al contributo e alla sensibilità dei diversi Gruppi, delle diverse forze, sensibilità politiche e culturali, i testi possono essere spesso migliorati.

La nostra posizione su questo provvedimento di legge, che ovviamente misureremo nelle direttive che verranno assunte dalla Giunta, è un atteggiamento che corrisponde e si uniforma ai princìpi che ho cercato di richiamare. Vediamo luci, ma vediamo anche elementi di perplessità, vediamo elementi che ci preoccupano. Cerchiamo di affrontare questa discussione e di esprimere il voto seguendo questa logica.

In conclusione, e lo dico per onestà intellettuale, visto che voteremo articolo per articolo, oltre che con l’espressione del voto finale sul provvedimento, proprio perché alla fine una decisione va assunta, sugli articoli che riguardano gli obblighi vaccinali non faremo mancare il nostro sostegno. Alla fine, riteniamo che il punto trovato, pur con tutte le perplessità, possa essere sostenibile.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola al consigliere Foti.

 

FOTI: Per parafrasare Gaber, mi pare che siamo in un mondo di guardoni. Più volte sento ricorrere la frase che tutto il mondo guarda all’Emilia-Romagna per questo o quel modello. Penso che noi dovremmo, invece, occuparci non di quanti ci guardano, ma di che cosa in realtà produciamo, soprattutto quando la materia è estremamente delicata.

Qui stiamo parlando di minori. Tra l’altro, con una brutta espressione, questa legge si chiama, semplificandola, “legge da 0 a 3”. In realtà, è da 3 a 3, perché va da 3 mesi a 3 anni, non da 0 a 3, se vogliamo farla in punto di diritto. Al di là di questo, è una materia oltremodo sensibile. Io non mi scandalizzo, anzi sono lieto se ci si occupa di queste materie. Una volta si diceva che se ne doveva occupare lo Stato. Poi, con le varie riforme, se ne occupa la Repubblica, nelle sue varie articolazioni, fermo restando che alcuni princìpi fondamentali debbono rimanere.

Proprio perché parliamo di un’età oltremodo delicata e sensibile, non penso che vi sia una disgiunzione tra l’attività che viene svolta come servizio da parte degli Enti, pubblici o privati, che se ne occupano e la famiglia, che si spoglia da ogni sua completa responsabilità affidando il minore. Io vedo, invece, al centro di questa operazione la famiglia che “utilizza” come uno strumento anche di necessità la struttura che lo Stato o la Regione, così come oggi dovremmo dire, mette a disposizione.

Dico questo perché a me piacerebbe, ogni tanto, confrontare la realtà dei minori, anche di quelli che ci occupano, magari anche di quelli fino a 10-12 anni, con un’altra realtà, ossia quella dello sfruttamento del lavoro minorile, per renderci conto che, in realtà, nella continuità storica, l’Italia è un Paese avanti. Quando gli altri mandavano i minori in miniera, vi era anche chi mandava i minori nelle colonie elioterapiche. Lo dico in termini storici, ma anche in termini di civiltà, perché occuparsi dei minori significa innanzitutto occuparsi del futuro di una nazione, non del passato. Lo dico soprattutto in relazione a una norma, sulla quale tra l’altro si sta giocando molto della partita, magari svuotando di significato altri elementi essenziali di questo progetto di legge. D’altronde, tutti hanno parlato dei vaccini, ma non penso che questo progetto di legge sia nato solo per i vaccini. Invero, è stato un vagone a cui ci si è aggiunti legittimamente, ma non è il centro e la motivazione di questo progetto di legge. E anche sui vaccini bisogna essere molto chiari.

Badate, prima dicevo al collega Aimi che la mia prima pagella aveva anche una valutazione in igiene. Oggi pare lontano anni luce, perché siamo in un mondo moderno, dove valgono solo questi accidenti che ogni due minuti ti disturbano, ma una volta la famiglia era responsabilizzata al punto tale che il bambino veniva valutato su una materia che non era solo ovviamente di competenza del bambino, ma che voleva essere uno stimolo alla famiglia per sollecitarla a curarsene in tutte le sue articolazioni. Non si preoccupavano solo del voto in italiano, ma anche dell’igiene, anche dell’educazione civica, tutte materie che sono state cancellate nel nome di frasi più pompose, di un modernismo che, a mio avviso, è oscurantista piuttosto che progressista.

Penso, quindi, che il fatto che la Regione si debba occupare della vaccinazione rappresenti innanzitutto una mancanza fondamentale di quell’istituto che era una volta la famiglia e che, nel corso degli anni, si è andato smontando. Infatti, noi non dovremmo introdurre una norma di legge in questo senso, ma dovrebbe essere la famiglia a chiedere un’eccezione in relazione alle condizioni del figlio che non può essere vaccinato.

Mi permetto di dire che ci sono stati anche tanti figli della polio e dell’antipolio, ma aggiungo anche che, con le conoscenze mediche di allora, alcune vaccinazioni sono state sicuramente più di garanzia per coloro i quali le ricevevano che per quella minoranza che purtroppo ha avuto dei grossi problemi, perché è inutile nascondere che vi sono state anche delle conseguenze negative.

Ma ci rendiamo conto di che cosa significa oggi, nel nome di una presunta libertà, il fatto che uno decida di non far più vaccinare i figli? A mio giudizio, questa non è libertà, ma è licenza, che è concetto leggermente diverso, che non si coniuga con la libertà della salute. Tra l’altro, in questo specifico caso è anche una libertà per conto terzi, dal momento che si agisce nei confronti di minori.

Penso, allora, che sia corretto inserire una previsione legislativa che, fatta salva ovviamente la valutazione del genitore o del medico che certifica che il minore non è nelle condizioni di poter essere vaccinato, veda a regime la vaccinazione. Questo deve essere il principio. Non può valere il principio secondo cui ognuno, in questo stato, vive secondo le sue regole, anche perché a questo punto non sarebbe uno stato, ma una anarchia, che è cosa diversa.

Analogamente – e qui mi rivolgo in particolare all’assessore delegato – penso che sia fondamentalmente errato trasferire dall’Assemblea legislativa alla Giunta la competenza sulle direttive in materia. Non lo dico tanto per fare una discussione in più, anche perché avendo inserito il passaggio in Commissione si potrebbe dire che un’informazione l’Assemblea la riceve comunque, ma perché io ritengo che su questa materia anche per la Giunta può essere di arricchimento quello che l’Assemblea può proporre nella sua seduta plenaria, non solo come confronto tra diverse visioni, che ovviamente non sono di destra, di sinistra o di centro, ma sono sui sistemi educativi, che sono altra materia rispetto alle ideologie, ma anche perché ognuno di noi ha maturato esperienze sul campo e può portare un contributo fattivo. Quindi, in una legge di riforma come questa, mi permetto di dire che una delle ombre è rappresentata proprio da questo passo indietro di portare alla Giunta ciò che prima era in capo all’Assemblea legislativa (articolo 1, comma 4, se ricordo bene).

Penso di dover formulare ulteriori due riflessioni. La prima più che altro è una domanda, che mi permetto di porre all’assessore, non essendo ovviamente tenuta lei a rispondere in questa sede ma anche in altre sedi. L’esperienza delle Tagesmütter deve necessariamente oggi trovare una qualche forma di disciplina anche nella nostra regione. Non lo dico perché sono ciellino, in quanto non sono mai stato ciellino. Lo premetto, così sgombro il campo da questo retropensiero di tipo politico. Tuttavia, vedendo sul campo alcune di queste esperienze, sinceramente una professionalità in questo settore c’è, ma mi pare che sia poco valutata. Mi riferisco soprattutto all’utilità che può avere questo servizio in quei comuni dove non ci si può permettere il servizio in questione, in quei comuni dove, a mio avviso, è più giusto tenere i bambini sul territorio che continuare a far la spola per 10-15 chilometri per portarli alla struttura più vicina, e dove potrebbe essere anche occasione di lavoro professionale ugualmente curato.

La seconda e ultima riflessione riguarda la questione del titolo di studio e dell’obbligatorietà della laurea. Se, come penso, dovesse vincere – qui non parlo di “sì” e di “no” – la tesi che sta a cuore, perlomeno quando è in televisione, alla vicepresidente Gelmini, questa norma verrebbe abrogata…

 

VOCE: Gualmini.

 

FOTI: Gualmini, scusate.

 

VOCE: È un lapsus!

 

FOTI: No, non voleva essere un paragone. È un lapsus. È perché c’è la Gualmini, c’è la Gelmini. Ormai appena accendi la televisione vedi sempre i soliti personaggi. Uno deve tornare ai vecchi western perché, scusatemi, l’avete invasa.

Dicevo, se dovesse vincere la tesi tanto cara alla vicepresidente Gualmini, questa norma di legge salterebbe, perché noi stiamo operando in tema di legislazione concorrente sapendo bene che il decreto legislativo che dovrebbe disciplinare la materia non è ancora uscito, ma soprattutto sapendo bene che in recenti concorsi sono stati tenuti per buoni i titoli pre-magistrali 2002. Allora, prestiamo attenzione, perché non è che solo il titolo di laurea faccia la differenza. Ci sono laureati bravissimi, di fronte ai quali tanto di cappello, ma ci sono laureati, in questo come in altri settori, che non si può neanche dire che si sono laureati nel 1968, come si diceva una volta. Anche perché tutti dicevano “si sono laureati nel 1968”, ma in realtà i disastri sono capitati nel 1972-1973, non nel 1968. Nel 1968 l’ordinamento funzionava perfettamente. È stato con gli esami di gruppo che forse si è cambiato qualcosa.

 

VOCE: Il 18 politico.

 

FOTI: Diciamo il “18 politico” e diciamo anche che oggi in buona parte delle università sono metodologie che sono state espulse, giustamente, perché io penso che la competenza debba essere ciò che guida anche all’interno del percorso di laurea.

Quindi, assessore Gualmini, le chiedo soltanto di valutare attentamente questa norma, anche perché, nonostante in una vostra delibera di Giunta avete previsto che sarebbe entrata a regime a partire dal 1° settembre 2015, poi non è più andata a regime. Quindi, a mio avviso, è inutile compiere un salto in avanti che ci potrebbe far fare, poi, un salto indietro. Si potrebbe mettere una norma ponte che a far data dall’entrata in vigore dei decreti legislativi, il titolo di laurea viene richiesto. Del resto, l’anno in corso è già iniziato; la legge, comunque, entrerebbe in vigore, dal 15-20 dicembre, non prima. Se non sbaglio, il 31 dicembre 2016 scade la delega, quindi il Governo deve uscire coi decreti legislativi, ma deve fare anche alla svelta, perché sapete che i decreti legislativi devono passare alle Commissioni di Camera e Senato, acquisito il parere del Consiglio dei Ministri, nuova deliberazione; la vedo un po’ stretta, e se scade la delega, attenzione che se vince la sua tesi, siamo con una norma che non ha copertura, neanche in materia di legislazione concorrente.

Concludendo, sono convinto anche che la potreste lasciare, perché dato che penso che vincerà la mia tesi, a questo punto, la legislazione concorrente rimarrà, quindi avrete superato l’ostacolo.

Conclusivamente, mi pare che pur con alcune manchevolezze che mi sono permesso di sottolineare, e che sul piano politico condizionano il voto finale (e torno a ripetere che la manchevolezza principe è quella del passaggio dei compiti dall’Assemblea legislativa alla Giunta), si tratti di un progetto di legge che ha un suo equilibrio e che soprattutto, devo dire, non ha il pregio di dire le cose con confusione, che è già molto rispetto all’ordinamento che abitualmente esce in termini di produzione legislativa, anche da questa Regione.

Concludo soltanto dicendo che io personalmente non ritengo però che sia un tema ricorrente che i servizi migliori li fanno gli enti pubblici. Io credo perfettamente che la concorrenza pubblico-privato serva agli uni e agli altri, e che noi dobbiamo cercare di alimentarla anche perché non so fino a che punto lo Stato potrà continuare a sostituirsi a esperienze che se il privato fa nascere e fa nascere in modo equilibrato e fa nascere secondo quelli che sono princìpi di assorbimento dell’iniziativa pubblica, non mi pare che possa essere ritenuto un danno, ma anzi, può essere una fonte di miglioramento per tutti. Culturalmente non ho mai creduto ai monopoli, tantomeno agli oligopoli, e non mi pare siano forieri di crescita, laddove si radicano.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Se non ci sono altri che desiderano intervenire in discussione generale, chiedo alla relatrice di maggioranza se eventualmente vuole replicare.

Prego, consigliera Francesca Marchetti.

 

MARCHETTI Francesca: Brevemente, alcune riflessioni di chiusura.

La prima, che colgo con grande stupore, è l’annuncio di Bertani che ha affermato che non era mai stato contrario ai vaccini. Vorrei però che si facesse un’operazione verità rispetto a questo, perché questa posizione è stata cambiata dopo l’intervento di un esperto, un medico, che ha avanzato una proposta, in una udienza conoscitiva alla quale tutti eravamo presenti.

Mi sento di dover sottolineare che questo non corrisponde in modo corretto a quanto avevate avanzato precedentemente, quindi colgo che almeno la nostra proposta ha portato a un’evoluzione della vostra posizione. Però è anche giusto e corretto ribadire come sono andate le cose.

Secondo punto. Con la collega Sensoli ci siamo già confrontate parecchie volte, ma credo sia importante ribadirlo, per quanto riguarda lo stipendio degli educatori che non lavorano presso il Comune ma presso le cooperative. Glielo ribadisco e glielo rilancio da qua: anche noi abbiamo a cuore la professionalità e le condizioni di lavoro di questi lavoratori. Però eviterei le strumentalizzazioni. Anche noi vogliamo fare una battaglia con questo, gliel’avevo già detto in Commissione. Troviamo insieme il modo e la strada, ma questa è una competenza che non spetta a noi, a livello regionale. Anche su questo, evitiamo di cadere, proprio perché mi pare che tra la nebbia, alle volte, si perdano la vista e l’orizzonte della strada da percorrere.

Al riguardo non voglio che passi il messaggio che c’è qualcuno che se ne frega del trattamento e delle condizioni di lavoro di educatori che in realtà molto spesso hanno un livello professionale molto alto, mentre qualcuno cavalca il disagio strumentalizzandolo.

Rilancio in modo positivo e costruttivo la proposta di lavorare e trovare insieme, anche in collaborazione con il livello istituzionale più alto sopra di noi, degli strumenti che possano portare ad avere un pari trattamento per gli educatori.

Terza cosa – mi permetto di sottolinearlo perché nella nebbia abbiamo dimenticato da dove veniamo e quello che siamo –: basta con questa perenne contraddizione tra pubblico e privato. L’Emilia-Romagna ha come base una storia, una tradizione sul sistema integrato dei servizi. Anche qui gradirei che si guardasse un po’ l’evoluzione della legislazione e ciò che questa Regione ha fatto prima di banalizzare e semplificare una competizione che ormai non ci appartiene più da tempo.

Casomai, spetta a noi il compito, anche attraverso questa normativa, di fare attenzione, di intensificare i controlli e tutto quello che compete per fare in modo che tutti i servizi siano il più possibile di qualità.

Chiudo con una battuta, collega Foti, riguardo alle Tagesmütter. Nell’articolo 3 della presente legge sono già presenti i servizi domiciliari. Non sono Tagesmütter e vengo al motivo: mi permetto un’osservazione. Capisco le esigenze delle piccole realtà, sono quelle che noi in direttiva abbiamo chiamato piccoli gruppi educativi. La mia osservazione è che probabilmente dovremo ancora lavorare e trovare strumenti anche per andare incontro a questa esigenza, che mi pare di capire che in alcune zone della nostra regione è più sentita che in altre. Vi invito a una riflessione: per avere a che fare con bambini, anch’io ritengo che non sia necessaria una laurea, ma mi auguro e auspico che perlomeno contribuisca, ed è lo strumento che abbiamo. Aggiungo che sulle Tagesmütter rimango molto perplessa, perché il caposaldo di ciò che la pedagogia e tutto un sistema anche importante della nostra Regione ha portato avanti è che non basta essere donna amorevole, piena di premure, per accudire e fare un progetto sui bambini. È evidente che è necessario un progetto, un quid in più, che probabilmente, su questo target, andrebbe studiato e valutato meglio.

 

PRESIDENTE (Soncini): Ringrazio la consigliera Francesca Marchetti, relatrice di maggioranza.

Do la parola alla relatrice di minoranza, consigliera Sensoli. Prego.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Qualche osservazione. Ripeto le parole del mio collega Bertani: non ho capito quale film abbiate visto voi negli ultimi mesi riguardo alle vaccinazioni. Ci sono verbali, registrazioni, audio, video, comunicati stampa, interviste, anche su reti nazionali, dove nessuno nega l’utilità delle vaccinazioni. Si contesta il metodo.

Già un anno fa se ne era iniziato a parlare relativamente alla scuola elementare. Poi, per un evidente conflitto costituzionale, si è passati adesso a discutere, a inserire questa norma per l’iscrizione agli asili nido. Non metteteci in bocca parole che non abbiamo detto.

Perdonatemi, io ho un fare meno diplomatico del mio collega Bertani. Non sopporto che ci si attribuiscano parole che non abbiamo detto.

Contestiamo il metodo. Il professionista che è venuto in Commissione è stato contattato dal Movimento 5 Stelle proprio per venire ad illustrare quello che, secondo noi, è il metodo da seguire, oltretutto osservando anche che quello che proponete voi, oltre a rischiare di produrre l’effetto contrario, incide minimamente. Se consideriamo che oggi circa il 33 per cento dei bambini sono iscritti alla scuola dell’infanzia e – vogliamo esagerare? – che nei peggiori dei casi si arriva a un 10 per cento massimo di bambini non vaccinati, significa che 3 bambini su 10 verranno vaccinati, magari i genitori rispetteranno questo obbligo, ma ce ne saranno altri 7 in giro che continueranno a essere – per così dire – quello che viene definito un “pericolo” per gli altri.

Cosa facciamo? L’ho già fatto questo paragone. È una provocazione, me ne rendo conto. Vietiamo l’ingresso anche ai giardinetti pubblici ai bambini non vaccinati? Ripeto: è una provocazione, però serve per far capire il nostro punto di vista e il metodo da adottare.

Si parla di flessibilità. Certo che vogliamo la flessibilità, ma la flessibilità deve essere finalizzata a facilitare la vita dei cittadini, e per “cittadini” intendiamo i genitori e i lavoratori. Quindi, “flessibilità” non significa condizioni capestro per i lavoratori e nessuna garanzia di aumento della quantità e della qualità del servizio, e per “quantità” non intendo il numero di operatori accreditati, ma intendo anche flessibilità negli orari e nella gestione dei nidi, proprio per conciliare i tempi di vita e di lavoro di tutti i cittadini. Certo, non solo le donne, ma oggi continua a essere prepotentemente un problema femminile. È inutile che ci riempiamo la bocca di belle parole o di perbenismi. Purtroppo, ancora oggi, è un problema prettamente delle donne. È ovvio che la conciliazione deve riguardare tutti i cittadini, nessuno nega il contrario, uomini e donne, padri o madri che siano.

Passo alle cosiddette “minacce”. Non sono minacce, consigliere Paruolo. Sono osservazioni che fa l’opposizione. Sono possibili controindicazioni di quello che la Giunta o la maggioranza vuole approvare con questo progetto di legge. Si chiama “opposizione”, non si chiamano “minacce”. Si chiama “dibattito democratico”. Vuol dire evidenziare che, forse, quello che avete scritto potrebbe avere controindicazioni.

L’ultimo appunto, anzi il penultimo, riguarda le esternalizzazioni dei servizi. Il sistema deve essere integrato. Noi non diciamo che il pubblico deve fare tutto e che il privato non deve fare nulla. Deve essere un sistema integrato. Il problema è che già oggi i dati dicono che si va verso la preponderanza del privato, che rischia di eliminare le garanzie che oggi il pubblico tutela e deve tutelare per i lavoratori, per i cittadini, per i bambini, per l’accesso ai servizi, per l’universalità dei servizi. Questo stiamo dicendo. E a Rimini sta succedendo questo. Fatevi un giro a Rimini e venite a vedere cosa sta succedendo. Mi giro da questa parte perché ho ben due consiglieri del territorio che sanno benissimo cosa sta succedendo a Rimini. Ci sono anche le maggiori sigle sindacali contro questo. Quindi, non siamo solo noi a dirlo.

L’ultimo appunto riguarda il rischio di estrema privatizzazione dei servizi. Se è interesse anche della maggioranza e della Giunta tutelare i lavoratori, prima ci si muove nelle sedi consone per tutelare i lavoratori e, poi, eventualmente, si persegue la linea che si vuole perseguire. Abbiamo qui il presidente, che è anche presidente della Conferenza Stato-Regioni. Porti prima la voce forte di una delle Regioni che ha nel sistema cooperativistico uno dei suoi punti di forza e, allo stesso tempo, di debolezza. Prima porti le ragioni di quei lavoratori; poi, eventualmente, pensiamo al resto. Non si tratta di strumentalizzare, ma di dare un ordine di priorità.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Sensoli.

Visto l’orario, per le conclusioni della Giunta ci riaggiorniamo al pomeriggio.

Vi ricordo che riprenderemo alle ore 14,30.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,53

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta il vicepresidente dell’Assemblea legislativa Fabio RAINIERI.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

3453 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disciplina dei beni regionali - Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 25 febbraio 2000, n. 10" (Delibera di Giunta n. 1716 del 24 10 16).

3468 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Misure urgenti per la definizione di procedimenti riguardanti l'esercizio finanziario 2016" (Delibera di Giunta n. 1736 del 24 10 16).

3488 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 03 marzo 2016, n. 2 (Norme regionali in materia di organizzazione degli esercizi farmaceutici e di prenotazioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali)". (03 11 16) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani

3489 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 31 marzo 2005, n. 13 recante 'Statuto della Regione Emilia-Romagna'". (03 11 16) A firma del Consigliere: Foti

3515 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme regionali per garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l'inserimento nella vita sociale, scolastica e lavorativa delle persone con disturbi dello spettro autistico". (08 11 16) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Gibertoni, Sassi, Piccinini

3545 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modalità di validazione di titoli di viaggio nel trasporto pubblico regionale e locale. Modifiche alla legge regionale 2 ottobre 1998, n. 30 "Disciplina generale del trasporto pubblico regionale e locale"". (14 11 16) A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani, Sensoli

3558 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disciplina relativa all'abbassamento del livello idrico nei canali di bonifica. Modifica alla legge regionale n. 42 del 1984 (Nuove norme in materia di enti di bonifica. Delega di funzioni amministrative)". (15 11 16) A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

3458 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti notizie relative ad un rappresentante di un sindacato ed alla verifica della violazione della sua pagina su un social network. A firma del Consigliere: Bignami

3459 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per estendere la vaccinazione riguardante il meningococco B ai minori della regione, oltre che a quelli nati dal 1 gennaio 2017. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Calvano, Tarasconi, Boschini, Zoffoli, Campedelli, Lori, Rontini, Marchetti Francesca

3461 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire la regolare attività e l'efficienza dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) "Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna (ISNB)" e la continuità lavorativa dei relativi professionisti sanitari impiegati tramite co.co.co. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3462 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della azienda Philips Saeco e le azioni da attuare per supportare il sistema produttivo operante nel territorio appenninico. A firma del Consigliere: Bignami

3463 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di effettuazione delle votazioni riguardanti i Consorzi di Bonifica. A firma della Consigliera: Prodi

3464 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a tutela dei pazienti cui sono stati impiantati dispositivi medici fissatori interspinosi difettosi. A firma della Consigliera: Sensoli

3466 - Interrogazione a risposta scritta circa la diffusione della cimice asiatica e le azioni da attuare per contrastarla al fine di tutelare le colture frutticole. A firma della Consigliera: Rontini

3467 - Interrogazione a risposta scritta circa l'adozione del Piano di Classifica del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale e le relative procedure. A firma del Consigliere: Bargi

3469 - Interrogazione a risposta scritta circa l’acquisizione di risorse per la realizzazione del lavoro di riqualificazione e messa in sicurezza della E45, della SS309 e della SS16. A firma del Consigliere: Bertani

3470 - Interrogazione a risposta scritta circa la partecipazione del Comune di Carpi (MO) al "Bando 2016 per l'erogazione dei contributi regionali a sostegno dei processi di partecipazione". A firma del Consigliere: Bargi

3471 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attribuzione delle funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie nei reparti/unità operative/servizi dell'Azienda USL di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

3472 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi che la Giunta regionale ha posto, o intende porre in essere, al fine di frenare e invertire lo spopolamento delle zone montane. A firma del Consigliere: Foti

3474 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure e le spese riguardanti la messa in sicurezza di un immobile di proprietà regionale, denominato "Palazzo Montalto", sito a Sarsina, in località Badia di Montalto. A firma del Consigliere: Foti

3475 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere, anche presso il Governo, in materia di norme che tutelino la legalità e la concorrenza nel settore della sharing economy. A firma del Consigliere: Foti

3476 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per favorire, tra Province limitrofe, collaborazioni rivolte alla gestione associata di funzioni e servizi ed all'integrazione di modalità operative. A firma del Consigliere: Foti

3477 - Interrogazione a risposta scritta circa strutture private requisite dalle Prefetture per ospitare immigrati, e le relative procedure ed indennità, anche in riferimento a quanto accaduto a Gorino. A firma del Consigliere: Bignami

3478 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza e svolgere la manutenzione straordinaria del ponte sul Po che collega Pieve Porto Morone (Pavia) a Pievetta di Castel San Giovanni (Piacenza), e che insiste sull'ex strada statale 412 di Val Tidone. A firma del Consigliere: Foti

3479 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere a disposizione delle strutture sanitarie pubbliche spazi idonei ad accogliere dignitosamente i pazienti in attesa di prestazioni sanitarie. A firma della Consigliera: Gibertoni

3480 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni, controlli e procedure riguardanti cooperative operanti nel territorio ferrarese e Aziende di Servizi alle Persone (ASP). A firma della Consigliera: Sensoli

3481 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione della mobilità per gli assegnatari di alloggi ERP per motivazioni di disagio, cura ed assistenza e lavoro, con particolare riferimento alla situazione esistente a Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3482 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza il viadotto “Giuseppe Verdi” che collega Parma a Cremona, con particolare riferimento al tratto compreso tra Ragazzola e Isola Pescaroli. A firma del Consigliere: Foti

3483 - Interrogazione a risposta scritta circa l’applicazione, da parte dell’Agenzia delle Entrate di Parma e di altri uffici tecnici erariali, delle procedure riguardanti l’esenzione dal pagamento dei redditi dominicale ed agrario a fronte della perdita del prodotto del fondo rustico. A firma del Consigliere: Rainieri

3485 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare al fine di perseguire l’obiettivo della riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti prodotti, con particolare riferimento a quelli sanitari. A firma della Consigliera: Gibertoni

3487 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche conseguenti all'attività dell'Aeroporto Marconi di Bologna, con particolare riferimento al relativo impatto ambientale ed alla tutela della salute della cittadinanza. A firma del Consigliere: Bignami

3490 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare, ed i relativi tempi, per risolvere i disagi per l’utenza della linea ferroviaria Modena-Sassuolo. A firma del Consigliere: Bargi

3491 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la costituzione, da parte del Comune di Correggio, di una società pubblica operante nel settore della produzione e distribuzione energetica, con particolare riferimento ai relativi contributi regionali. A firma del Consigliere: Foti

3493 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere e promuovere il progetto denominato "Casa dell'Autismo" ed il relativo Centro, con sede a San Lazzaro. A firma del Consigliere: Rancan

3494 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura della sede dei Monopoli di Stato di Forlì e l'accorpamento della stessa alla sede doganale di Cesena. A firma del Consigliere: Foti

3495 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare la chiusura o il ridimensionamento del reparto di Chirurgia Senologica dell'Ospedale Franchini di Santarcangelo di Romagna. A firma del Consigliere: Foti

3496 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far riprendere i lavori riguardanti opere pubbliche incompiute o bloccate. A firma del Consigliere: Foti

3498 - Interrogazione a risposta scritta circa l'affidamento ad Arpae del monitoraggio delle acque dei pozzi nella zona circostante la Cava Rubbiani di San Damaso (MO) al fine di verificare la sussistenza di inquinamenti ambientali. A firma del Consigliere: Bargi

3500 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il punto nascita e il Pronto Soccorso di Pavullo, e le U.O. di chirurgia degli ospedali di Vignola e Sassuolo. A firma della Consigliera: Gibertoni

3501 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori della agenzia di lavoro in affitto Trenkwalder. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

3503 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire strutture idonee alle Forze dell'Ordine, con particolare riferimento al territorio di Forlì-Cesena ed alla Questura di Forlì ed al Commissariato di Cesena. A firma del Consigliere: Foti

3504 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per mettere in sicurezza ed evitare esondazioni del torrente Cordarezza, con particolare riferimento al territorio della frazione di Marsaglia (PC). A firma del Consigliere: Foti

3505 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da attuare per garantire al Tribunale per i minorenni di Bologna organici adeguati alle funzioni assegnate ai relativi uffici. A firma del Consigliere: Foti

3506 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa al personale operante, sul territorio regionale, nei Centri per l'impiego con particolare riferimento a quelli operanti a Forlì-Cesena. A firma del Consigliere: Foti

3507 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti lo smaltimento del materiale edile e delle macerie provenienti dall'Ospedale di Fiorenzuola d'Arda. A firma del Consigliere: Foti

3508 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per consentire la funzionalità attuale della struttura complessa di Ortopedia del Policlinico di Modena, con particolare riferimento alla chirurgia della spalla. A firma del Consigliere: Bargi

3509 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti la tratta ferroviaria Modena-Sassuolo, con particolare riferimento alla relativa sicurezza per l'utenza. A firma della Consigliera: Gibertoni

3511 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l'edilizia scolastica nella provincia di Forlì-Cesena, con particolare riferimento al liceo linguistico "Ilaria Alpi". A firma del Consigliere: Pompignoli

3512 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti le richieste di taglio dei boschi e di prelievo di legname. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

3513 - Interrogazione a risposta scritta circa i disagi per l'utenza conseguenti alla manutenzione straordinaria ed al potenziamento della linea ferroviaria Fidenza-Salsomaggiore. A firma del Consigliere: Rainieri

3514 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi ed i finanziamenti da porre in essere per mettere in sicurezza la Strada Provinciale 587, che collega Piacenza al Comune di Cortemaggiore. A firma dei Consiglieri: Rancan, Foti

3516 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a fronte dei disagi per l'utenza della linea ferroviaria Modena-Sassuolo. A firma della Consigliera: Gibertoni

3517 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per incentivare il turismo sul territorio regionale e monitorare tale settore produttivo. A firma del Consigliere: Bignami

3518 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per dotare di strutture adeguate l'Unità Operativa dell'AUSL di Piacenza preposta all'attività di cura fisioterapica dei pazienti affetti dal morbo di Parkinson. A firma del Consigliere: Foti

3519 - Interrogazione a risposta scritta circa le cause dell'odore sgradevole avvertito in molte zone della Romagna, le azioni per contrastare tale fenomeno e le connesse responsabilità. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Liverani

3521 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per verificare e ripristinare le strutture del ponte "Giuseppe Verdi", che unisce le province di Parma e Cremona. A firma del Consigliere: Bignami

3522 - Interrogazione a risposta scritta circa incarichi, riguardanti la comunicazione, relativi all'Azienda Ospedaliera di Parma. A firma del Consigliere: Foti

3526 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti il Consorzio di bonifica di Burana, con particolare riferimento alla contribuzione montana alle relative opere. A firma della Consigliera: Gibertoni

3527 - Interrogazione a risposta scritta circa l'istituzione di centrali d'acquisto interregionali. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3528 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa all'accesso all'Ospedale di Vaio a Fidenza ed alla effettuazione delle cure dovute ai pazienti, durante l'inaugurazione del relativo nuovo Pronto Soccorso, alla quale è intervenuto il Presidente del Consiglio. A firma del Consigliere: Rainieri

3530 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire l'esenzione dal ticket per gli agenti di polizia che, a causa del proprio servizio, usufruiscano di prestazioni sanitarie presso i Pronto soccorso non seguite da ricovero in ospedale. A firma del Consigliere: Bignami

3533 - Interrogazione a risposta scritta circa i procedimenti riguardanti la fusione dei Comuni di Mondaino, Montegridolfo e Saludecio, con particolare riferimento ai risultati referendari ed alla tutela dell'autonomia dei Comuni. A firma del Consigliere: Bignami

3534 - Interrogazione a risposta scritta circa la revisione dei limiti ISEE previsti per la permanenza negli alloggi di edilizia residenziale pubblica. A firma del Consigliere: Alleva

3536 - Interrogazione a risposta scritta circa gli effetti sul territorio regionale di provvedimenti assunti dal TAR del Lazio relativamente a società cooperative operanti nel settore dei servizi. A firma della Consigliera: Sensoli

3538 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza e manutenere il viadotto “Kennedy” di Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

3540 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare il ridimensionamento del reparto di chirurgia senologica operante a Santarcangelo di Romagna. A firma del Consigliere: Sensoli

3541 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per procedere alla derattizzazione presso scuole medie di San Felice (MO). A firma del Consigliere: Bargi

3542 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere sul territorio regionale per la realizzazione di interventi di contenimento ed abbattimento del rumore generato da linee ferroviarie, con particolare riferimento alla situazione esistente nel Comune di Cadeo. A firma del Consigliere: Foti

3543 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere problematiche strutturali e funzionali dell'immobile ove ha sede la scuola dell'infanzia ed elementare di Argenta. A firma della Consigliera: Sensoli

3544 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare casi di declassamento nel settore della Polizia Municipale, con particolare riferimento al Corpo di Polizia Municipale dell'Unione Val d'Enza. A firma del Consigliere: Delmonte

3546 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il servizio di controlleria e la sicurezza relativi al trasporto pubblico. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli, Sassi

3547 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti disagi per l'utenza del trasporto pubblico ferroviario, con particolare riferimento alla sicurezza, agli orari e alla frequenza delle corse. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Sensoli

3549 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti un dirigente dell'Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Bignami

3550 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la competenza della Regione Emilia-Romagna in ordine alle associazioni di promozione sociale e di volontariato iscritte nel registro regionale, con particolare riferimento alla situazione riguardante Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

3551 - Interrogazione a risposta scritta circa i tirocini curriculari degli studenti universitari in relazione alle mansioni effettivamente svolte in esecuzione di crediti formativi. A firma del Consigliere: Foti

3552 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere i disagi per l'utenza della linea ferroviaria Suzzara-Ferrara e procedere all'elettrificazione della stessa. A firma del Consigliere: Foti

3553 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per favorire la fruizione del fascicolo sanitario elettronico, tutelando inoltre la privacy del paziente. A firma della Consigliera: Gibertoni

3554 - Interrogazione a risposta scritta circa il controllo della presenza e lo smaltimento di coperture in amianto presso un edificio posto in prossimità dell'Autostazione di Imola. A firma del Consigliere: Bignami

3555 - Interrogazione a risposta scritta circa la rimodulazione dell'orario scolastico presso un istituto comprensivo sito a Campogalliano. A firma della Consigliera: Gibertoni

3556 - Interrogazione a risposta scritta circa incarichi e procedure riguardanti l'Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Bignami

3557 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere i disagi per l'utenza della linea ferroviaria Suzzara-Ferrara. A firma del Consigliere: Fabbri

3559 - Interrogazione a risposta scritta circa l'approvazione, da parte del Consiglio Comunale di Fidenza di atti volti all'aggregazione degli Istituti scolastici "IPSAR S.Solari" di Fidenza e I.S. "G. Magnaghi" di Salsomaggiore Terme. A firma del Consigliere: Rainieri

3561 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per avviare una indagine sui rapporti di collaborazione tra le case farmaceutiche ed il personale medico delle strutture sanitarie regionali. A firma della Consigliera: Gibertoni

3562 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a fronte dell'incremento degli alunni con disabilità, con particolare riferimento ai disturbi del comportamento. A firma del Consigliere: Bignami

3564 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto di ricerca di idrocarburi denominato Reno Centese. A firma del Consigliere: Bargi

3566 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere istanze avanzate dai sindacati del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rainieri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3567 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l'ampliamento della discarica di rifiuti di Castel Maggiore (BO). A firma del Consigliere: Bignami

3568 - Interrogazione a risposta scritta circa il depotenziamento dell'area cardiovascolare e del reparto di chirurgia toracica dell'ospedale Ceccarini di Riccione. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Liverani

3570 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte alle problematiche riguardanti gli incidenti stradali causati da animali selvatici. A firma del Consigliere: Torri

3571 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte a casi di malfunzionamento di dispositivi impiantati su pazienti cardiopatici. A firma della Consigliera: Gibertoni

3572 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto di impianto a biomasse alimentato con olio di palma da attivare nella Vallata del Santerno. A firma della Consigliera: Piccinini

3573 - Interrogazione a risposta scritta circa notizie riguardanti la concessione di locali di una scuola elementare di Cesena per lo svolgimento di lezioni di "arabo normato". A firma del Consigliere: Pompignoli

3575 - Interrogazione a risposta scritta circa l'impegno economico relativo all'esenzione del bollo auto, per i primi tre anni, ai veicoli alimentati a GPL o a metano. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri

3576 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione e le azioni da attuare per mettere in sicurezza il ponte che collega Bomporto a Ravarino e quello sul fosso Foscaglia a Finale Emilia. A firma della Consigliera: Gibertoni

3577 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per rimuovere criticità riguardanti il porto di Ravenna. A firma del Consigliere: Bessi

3580 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'utilizzazione di internet da parte dei dipendenti pubblici, con particolare riferimento alla situazione esistente presso l'AUSL di Modena. A firma della Consigliera: Gibertoni

3581 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per garantire la piena disponibilità degli ausili forniti dal Servizio Sanitario regionale e porre rimedio ai relativi disservizi. A firma del Consigliere: Bagnari

3582 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell'azienda "O. Cuoghi Sas" di Modena. A firma del Consigliere: Aimi

3583 - Interrogazione a risposta scritta circa il potenziamento della presenza dei militari nei quartieri delle aree urbane al fine di contrastare la criminalità, potenziando l'operazione "Strade sicure". A firma del Consigliere: Rainieri

3584 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi riguardanti le liste di attesa per visite specialistiche ambulatoriali, con particolare riferimento alla situazione esistente a Carpi. A firma del Consigliere: Bargi

3585 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare il peggioramento della qualità dell’aria nel Comune di Modena. A firma della Consigliera: Gibertoni

3586 - Interrogazione a risposta scritta circa l’iter procedimentale della istanza di ricerca di idrocarburi denominata “Reno Centese”, anche in relazione all’applicazione del principio di precauzione. A firma della Consigliera: Gibertoni

3587 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere relativamente agli acquisti ed alla qualità degli ausili destinati alle persone con disabilità. A firma della Consigliera: Gibertoni

3588 - Interrogazione a risposta scritta circa la presenza di profughi presso laboratori siti a Monestirolo (FE), con particolare riferimento al rispetto delle norme igienico-sanitarie. A firma del Consigliere: Fabbri

3592 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i tempi, lo stato dell'iter e le risorse riguardanti il raddoppio del sub-lotto della linea ferroviaria Parma-Vicofertile. A firma del Consigliere: Iotti

3593 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'annullamento dell'Allegato n. 2 della delibera della Giunta regionale n. 1103/2016, riguardante la compilazione di un modulo, contenente dati personali, per l'accesso dei soggetti appartenenti alle Forze dell'ordine ai servizi ferroviari. A firma del Consigliere: Bignami

3594 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la valutazione di soluzioni alternative all'aggregazione dell'Istituto "Solari" di Fidenza all'Istituto "Magnaghi". A firma del Consigliere: Alleva

3595 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare, anche tramite la legislazione regionale, i lavoratori di importanti settori merceologici, quali la logistica e la lavorazione della carne. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

3596 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per risolvere i disagi per l'utenza e mettere in sicurezza la linea ferroviaria Modena-Sassuolo. A firma della Consigliera: Gibertoni

3597 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il rispetto dei termini temporali di erogazione dei fondi relativi agli interventi da porre in essere per il ponte Verdi, che collega la provincia di Parma con quella di Cremona. A firma del Consigliere: Foti

 

Interpellanze

 

3492 - Interpellanza circa le opere previste a corredo della realizzazione del Passante di Mezzo e l'ipotesi di realizzazione di una bretella di collegamento tra la valle del Setta e quella del Reno. A firma del Consigliere: Bignami

3524 - Interpellanza circa procedure e problematiche riguardanti la realizzazione del "Passante di Mezzo", con particolare riferimento alla tutela della salute della cittadinanza ed al contrasto della diffusione di polveri sottili, ozono e ossidi di azoto. A firma del Consigliere: Bignami

3563 - Interpellanza circa l'adozione di provvedimenti volti al rispetto dei diritti dei lavoratori del comparto della logistica. A firma del Consigliere: Alleva

3591 - Interpellanza circa la mancata presenza di prodotti alimentari DOP della Provincia di Piacenza alla Food Valley Emiliano-Romagnola svoltasi a New York. A firma del Consigliere: Foti

 

Risoluzioni

 

3460 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare un confronto almeno annuale tra il Tavolo Regionale per le Disabilità Uditive e le Associazioni, Enti ed Organizzazioni competenti allo scopo di supportare la rete regionale per le Disabilità Uditive, monitorare i procedimenti e migliorare i servizi offerti alle persone affette da tali problematiche, tutelando inoltre i diritti delle stesse e favorendone l'inclusione sociale. (27 10 16) A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Boschini, Zoffoli, Rontini, Soncini, Molinari, Taruffi, Caliandro, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Calvano, Foti, Iotti, Mori, Paruolo, Pruccoli, Rossi Nadia, Lori, Bessi, Marchetti Francesca, Poli, Sensoli, Ravaioli, Montalti, Campedelli, Serri, Cardinali, Bagnari, Zappaterra, Mumolo, Tarasconi

3465 - Risoluzione per impegnare la Giunta a istituire un elenco regionale degli occupanti abusivi degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), ed a consentirne l'accesso in lettura e scrittura ai soggetti responsabili dell'assegnazione degli alloggi ERP avendo cura di assicurare loro la massima informazione in materia. (28 10 16) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3473 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso le sedi competenti affinché l'Italia assuma una posizione chiara, prendendo le distanze dalla risoluzione "Palestina occupata" approvata dall'Unesco in data 18 ottobre 2016. (31 10 16) A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

3484 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché si riconosca l’esistenza di molteplici cause del divario retributivo tra donne e uomini e si attuino misure volte a sensibilizzare imprese, organizzazioni pubbliche e private e parti sociali circa la necessità di ottemperare alla parità retributiva e di promuovere l’occupazione femminile di qualità, inserendo tali fini nella pianificazione delle azioni regionali di pari opportunità di genere. (02 11 16) A firma della Consigliera: Gibertoni

3497 - Risoluzione per impegnare la Giunta a verificare, con Trenitalia, l’adeguamento della rete di vendita dei biglietti aumentando il numero degli sportelli ed i tempi di apertura degli stessi implementando anche la rete dei punti vendita in prossimità delle stazioni, ad incrementare il numero delle macchine emettitrici utilizzando anche il fast ticketing, ponendo inoltre in essere monitoraggi riguardanti anche la customer satisfaction. (04 11 16) A firma dei Consiglieri: Bertani, Montalti, Iotti, Foti, Campedelli, Taruffi, Pettazzoni, Piccinini, Marchetti Daniele, Rontini, Bignami, Gibertoni, Ravaioli, Sassi, Zoffoli, Sabattini, Tarasconi, Prodi, Lori

3499 - Risoluzione per impegnare la Giunta a mantenere costante l'impegno della Regione Emilia-Romagna, anche in fase di riorganizzazione della rete ospedaliera, nella prevenzione e nella cura del diabete e ad attivarsi presso le sedi più opportune affinché venga sviluppata ed attualizzata la legislazione a tutela dei lavoratori affetti da questa patologia. (04 11 16) A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi

3502 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, per chiedere che venga ripristinato il diritto alla "causa di servizio" per gli operatori della polizia municipale e provinciale, ed a valutare, tramite un tavolo tecnico regionale, la fattibilità, l'efficacia e la sostenibilità di eventuali strumenti di tutela infortunistica attivabili dall'Ente Regione, relazionando alla Prima Commissione consiliare circa gli esiti di tale valutazione. (07 11 16) A firma della Consigliera: Gibertoni

3510 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad aprire un confronto con i soggetti competenti circa le problematiche e l'allarme sociale riguardanti la Casa Circondariale di Modena, incentivare i controlli sugli istituti penitenziari regionali e verificare le condizioni dei detenuti, a confrontarsi col Governo circa la costruzione di nuove carceri e l'ammodernamento delle esistenti, sostenendo inoltre l'attivazione di accordi bilaterali affinché la popolazione carceraria straniera sconti la pena nei paesi di origine. (07 11 16) A firma della Consigliera: Gibertoni

3520 - Risoluzione per chiedere alla Giunta di adoperarsi, ad ogni livello istituzionale, per ricusare i contenuti della riforma del Titolo V della Costituzione contenuta nel disegno di legge costituzionale "Renzi-Boschi". (08 11 16) A firma dei Consiglieri: Alleva, Gibertoni

3523 - Risoluzione sulla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, Riesame/revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale 2014-2020. Un bilancio dell'UE incentrato sui risultati COM (2016) 603 final del 14 settembre 2016 e sulla Proposta di regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 COM (2016) 604 del 14 settembre 2016. Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 24, comma 3 della legge n. 234 del 2012. (Approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 8 novembre 2016)

3525 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte al mantenimento ed al potenziamento dell'Ospedale S. Anna di Castelnovo ne' Monti, a garantire il mantenimento delle competenze professionali dei relativi operatori e l'adeguamento tecnico delle attrezzature utilizzate, dando inoltre piena attuazione alla risoluzione oggetto 827 approvata dall'Assemblea Legislativa. (09 11 16) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

3529 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso tutte le istituzioni competenti affinché le risorse economiche destinate dall'Unione Europea all'Italia per l'agricoltura e restituite per non essere state utilizzate siano reimpiegate per dare un contributo immediato alle zone rurali delle aree terremotate del Centro Italia mirato a far sopravvivere le numerose piccole attività legate alla filiera agroalimentare di quelle zone. (09 11 16) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, Bargi

3531 - Risoluzione per impegnare l'Assemblea legislativa ad esprimere contrarietà nei confronti del testo di legge costituzionale che sarà sottoposto a referendum in data 4 dicembre 2016. (10 11 16) A firma della Consigliera: Gibertoni

3535 - Risoluzione per impegnare la Giunta a pronunciare un giudizio di contrarietà nei confronti della riforma costituzionale Renzi-Boschi che verrà sottoposta al referendum indetto per il giorno 4 dicembre 2016. (10 11 16) A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3537 - Risoluzione per impegnare la Giunta affinché ponga in essere azioni, nei confronti del Governo italiano e nelle sedi internazionali opportune, al fine di fermare il commercio di gommoni provenienti dalla Cina che vanno ad alimentare il traffico di esseri umani, attraverso il controllo delle navi – cargo dirette verso la Libia quando ancora navigano in acque internazionali. (11 11 16) A firma del Consigliere: Aimi

3548 - Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere a TPER, a fronte dei disagi subiti dall'utenza della linea ferroviaria Modena-Sassuolo, compensazioni quali abbonamenti gratuiti e tariffe ridotte, a verificare il cronoprogramma dei lavori di ristrutturazione della stessa, rendendo inoltre accessibili dette informazioni. (14 11 16) A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani

3560 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a riconsiderare l'opportunità di realizzare il collegamento autostradale denominato "bretella Reno-Setta" al fine di salvaguardare e rilanciare il tessuto economico-produttivo e di conseguenza l'occupazione dell'intera Vallata del Reno. (15 11 16) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Foti, Bignami

3565 - Risoluzione per impegnare la Giunta a effettuare accordi con i Consolati dei Paesi ai quali appartengono i cittadini stranieri presenti sul territorio regionale, entrati nelle graduatorie per l'assegnazione delle abitazioni Erp, in modo da disciplinare e rendere obbligatoria la certificazione dello stato patrimoniale dei cittadini stranieri con documenti "ufficiali" rilasciati dal paese di origine. (16 11 16) A firma dei Consiglieri: Aimi, Bignami

3569 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire nel catalogo del patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna dell'Istituto regionale per i beni artistici, culturali e naturali, l'anfiteatro romano di Imola, almeno con il materiale fotografico a disposizione, ed a valutare, in collaborazione con l'Università di Bologna, la soprintendenza e tutte le istituzioni pubbliche interessate, la possibilità di procedere con degli studi non invasivi per verificarne lo stato di conservazione. (16 11 16) A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3574 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla completa e tempestiva pubblicizzazione delle informazioni riguardanti le proprie attività e quelle di Agenzie, Enti strumentali, Aziende regionali e società controllate. (17 11 16) A firma della Consigliera: Piccinini

3578 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad annullare l'Allegato n. 2 della propria deliberazione n. 1103/2016, in materia di accesso del personale appartenente alle Forze dell'ordine ai servizi ferroviari, anche al fine di tutelare l'anonimato dei relativi operatori. (17 11 16) A firma del Consigliere: Bignami

3589 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a mantenere e potenziare la chirurgia senologica di Santarcangelo di Romagna, rivisitando la riorganizzazione ospedaliera dell’AUSL unica della Romagna e le relative linee di indirizzo al fine di eliminare l’accorpamento tra l’Unità Operativa Senologia dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni e l’Unità Operativa di Chirurgia Generale di Santarcangelo. (18 11 16) A firma della Consigliera: Sensoli

3590 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo per evitare l'arrivo di richiedenti asilo nelle località appenniniche, in quelle turistiche termali e sciistiche, nelle quali è imminente l'afflusso turistico e le stagioni invernali, primaverili e autunnali costituiscono l'attività economica principale. (21 11 16) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

 

É stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

3027 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedimenti riguardanti l'AUSL di Modena. A firma del Consigliere: Foti

3029 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ripristinare il Percorso Sole Natura, con particolare riferimento al tratto esistente a monte del ponte Muratori, eroso dal fiume Panaro, a Vignola. A firma del Consigliere: Bargi

3034 - Interrogazione a risposta scritta in merito al rifiuto, da parte dell’Assessore regionale Difesa del suolo e della costa, protezione civile, Politiche ambientali e della montagna, esplicitato durante la seduta della Commissione III del 21.06.2016, di avviare una indagine interna per appurare se vi siano stati omissioni o ritardi, da parte di uffici regionali, nell’attivare le procedure di allarme nell’alluvione che ha colpito Parma il 13.10.2014. A firma del Consigliere: Rainieri

3035 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali siano le opinioni della Giunta in merito alle nuove disposizioni di Trenitalia circa i titoli di viaggio dei treni, i relativi abbonamenti e l’aumento delle loro tariffe. A firma del Consigliere: Foti

3038 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle nuove regole decise da Trenitalia sui titoli di viaggio e sul relativo incremento tariffario sia per i biglietti singoli che per gli abbonamenti. A firma della Consigliera: Gibertoni

3039 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla nuova configurazione funzionale e organizzativa della nuova ARPAE a seguito della legge regionale di riordino n. 13 del 2015. A firma della Consigliera: Piccinini

3043 - Interrogazione a risposta scritta circa l'incremento dei casi di interruzione volontaria della gravidanza riguardanti le donne straniere residenti sul territorio regionale, l’eventuale riorganizzazione dei consultori familiari, nonché la possibile istituzione di un Comitato Bioetico indipendente per la valutazione dei servizi consultoriali pubblici e privati. A firma del Consigliere: Bignami

3053 - Interrogazione a risposta scritta relativamente alla gratuità o meno nel territorio regionale dei certificati medici per la riammissione ad asili nido, scuole dell’infanzia e dell’obbligo, nonché all’adozione di eventuali interventi al fine di garantire un’uniformità di trattamento dei cittadini nei diversi territori regionali. A firma del Consigliera: Rontini

3068 - Interrogazione a risposta scritta in merito al sistema di riscossione dei tributi di bonifica nella Regione a seguito della riforma operata con la legge regionale n. 7 del 2012. A firma del Consigliere: Foti

3070 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se sia stata definita l’acquisizione al patrimonio dell’Amministrazione comunale di San Lazzaro di Savena del parcheggio pubblico interrato di via Gramsci, se sia stato revocato il relativo contributo a seguito del mancato rispetto del termine stabilito entro il quale andava effettuato il collaudo, se siano state applicate delle penali e le motivazioni per cui il parcheggio risulta essere ancora chiuso. A firma del Consigliere: Bignami

3078 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali funzioni di vigilanza e controllo sono stati posti in essere dalla Direzione Generale e dalla Direzione sanitaria dell’Azienda USL di Romagna per verificare la compatibilità dello svolgimento di funzioni diverse in capo ad un Direttore di dipartimento dell’Azienda USL della Romagna. A firma del Consigliere: Foti

3080 - Interrogazione a risposta scritta per sapere con quali tempi e modalità la Giunta intenda rendere operativo il disposto della legge regionale n. 8 del 1994, modificata dalla l.r. n. 13 del 2016 per la gestione della fauna selvatica, quali i tempi e le modalità per le convenzioni con i centri di recupero della stessa fauna e quale il ruolo della (ex) polizia provinciale. A firma del Consigliere: Sassi

3082 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda attivarsi affinché vengano ripristinate le centraline di rilevazione del rumore prodotto dagli aerei in atterraggio e decollo, dislocate intorno all’aeroporto Marconi. A firma del Consigliere: Foti

3083 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai momenti formativi svoltisi a Sant’Agostino (FE) e a Mirabello (FE) per informare la popolazione sul processo di fusione dei Comuni in atto. A firma del Consigliere: Pettazzoni

3087 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle interpretazioni normative e alla loro conseguente applicazione nelle aree sottoposte a Vincolo Paesaggistico nella città di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

3091 - Interrogazione a risposta scritta, in merito ad una forma di demansionamento professionale, subita da un medico, dirigente di una Struttura Semplice Dipartimentale presso lo IOR di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

3092 - Interrogazione a risposta scritta circa la soppressione di posti letto della degenza ordinaria nel reparto di medicina fisica e riabilitativa e l’attività svolta dalla struttura complessa di radiologia diagnostica ed interventistica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3096 - Interrogazione a risposta scritta circa gli episodi di aggressione all’uomo da parte di lupi e ibridi cane-lupo, gli interventi regionali sul fenomeno dell’ibridazione e il Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia. A firma del Consigliere: Rainieri

3099 - Interrogazione a risposta scritta circa le situazioni di morosità registrate verso le ACER e l’assunzione dei conseguenti provvedimenti previsti dalla legge regionale n. 24 del 2001. A firma del Consigliere: Foti

3108 - Interrogazione a risposta scritta circa alcuni rimborsi ottenuti dal direttore generale dell'Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3109 - Interrogazione a risposta scritta sulle trattative per l'accordo sulla distribuzione "per conto" dei farmaci, sui controlli effettuati sulla distribuzione diretta, sulle differenze di utilizzo delle varie tipologie di distribuzione nelle diverse Ausl, nonchè per sapere se la Giunta valuti la possibilità di rivedere l'abolizione del ticket sui farmaci in distribuzione diretta e per conto per sostenere la farmaceutica territoriale e se non ritenga di doverne valorizzare maggiormente la funzione svolta, soprattutto nei comuni montani. A firma del Consigliere: Bignami

3113 - Interrogazione a risposta scritta circa i risultati della convenzione tra la Regione Emilia-Romagna e la Regione Sicilia, nella quale l'Istituto Ortopedico Rizzoli è individuato come gestore del centro ortopedico presso la struttura di Villa Santa Teresa di Bagheria. A firma del Consigliere: Bignami

3114 - Interrogazione a risposta scritta circa l'acquisto, da parte della Giunta, e l'assegnazione ai Comuni di defibrillatori da mettere a disposizione di associazioni e società sportive dilettantistiche. A firma del Consigliere: Foti

3117 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di accesso del personale sanitario, nelle diverse Ausl, al servizio di elisoccorso e i criteri di distribuzione dei relativi incentivi. A firma della Consigliera: Gibertoni

3118 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di acquisto e utilizzo dei biglietti ferroviari introdotte nel nuovo regolamento di Trenitalia e quali eventuali azioni la Giunta intenda assumere al riguardo. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Bargi, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Liverani, Pettazzoni

3125 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione e la manutenzione del parco presso il fiume Reno a Bologna, con particolare riferimento ai fenomeni di esondazione che vi si verificano. A firma del Consigliere: Bignami

3128 - Interrogazione a risposta scritta circa i rimborsi dovuti dallo Stato alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna per le cure prestate, dal 1998, a cittadini extracomunitari irregolari, nonché circa gli eventuali ammanchi per le Aziende sanitarie regionali dovuti a casi di cittadini comunitari non paganti o di cittadini stranieri registrati in Emilia-Romagna e sottoposti a cure in altri Paesi europei. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3131 - Interrogazione a risposta scritta circa un progetto attivato a Marzabotto per avviare alcuni profughi alla formazione e al lavoro, nonché circa le dichiarazioni rese dal presidente del Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto, riferendosi ad una manifestazione con cui si esprimeva contrarietà a tale progetto. A firma del Consigliere: Bignami

3132 - Interrogazione a risposta scritta circa gli incarichi e le consulenze legali affidati dalla Giunta ad esterni, la presenza di uffici legali presso la Presidenza della Giunta e gli enti regionali. A firma della Consigliera: Gibertoni

3135 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda approvare un piano straordinario di messa in sicurezza, dal punto di vista sismico, degli edifici pubblici sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Foti

3140 - Interrogazione a risposta scritta circa l’organizzazione del servizio nella Centrale operativa 118 Romagna, in particolare in condizioni di maltempo. A firma della Consigliera: Gibertoni

3141 - Interrogazione a risposta scritta circa i requisiti per ricoprire l’incarico di dirigente presso le ACER, con particolare riguardo ad un dirigente di ACER Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

3142 - Interrogazione a risposta scritta circa i finanziamenti, ottenuti a seguito del sisma del 2012, destinati alla sicurezza sismica del Policlinico di Modena. A firma della Consigliera: Gibertoni

3144 - Interrogazione a risposta scritta circa la gestione del patrimonio immobiliare della Regione, con particolare riguardo all’ordinanza di messa in sicurezza di Palazzo Montalto, emessa dal Sindaco di Sarsina (FC). A firma del Consigliere: Foti

3145 - Interrogazione a risposta scritta circa l’apertura di centri culturali islamici, con particolare riguardo a quello previsto in via Ristori a Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

3147 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare la chiusura dello sportello del CUP dell'Ospedale Sant'Orsola di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

3148 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti la discarica ASA di Castel Maggiore (BO). A firma della Consigliera: Piccinini

3155 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire un efficace controllo delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale pubbliche e private. A firma del Consigliere: Foti

3156 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere i malfunzionamenti e le interferenze connesse alla installazione di una antenna per telefonia mobile in una rotonda stradale a Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

3157 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il Piano Nazionale della Fertilità ed il “Fertility Day”. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

3158 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire, da parte delle AUSL, la protezione dei dati sanitari e della privacy dei pazienti. A firma della Consigliera: Gibertoni

3161 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedimenti riguardanti una discarica abusiva sita nel territorio di Grizzana Morandi (BO). A firma del Consigliere: Bignami

3168 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli e la riduzione delle spese e dei costi dei Consorzi di Bonifica. A firma del Consigliere: Foti

3170 - Interrogazione a risposta scritta circa i costi, le spese, i rimborsi ed i compensi riguardanti i componenti degli organi preposti ai Consorzi di bonifica. A firma del Consigliere: Foti

3179 - Interrogazione a risposta scritta circa gli aumenti tariffari e le nuove norme riguardanti l'utilizzo dei biglietti ferroviari introdotti da Trenitalia. A firma del Consigliere: Taruffi

3180 - Interrogazione a risposta scritta circa la tipologia dei danni ammessi a contributo e le percentuali minime dei risarcimenti relativi all'alluvione che ha colpito la provincia di Piacenza nel 2015. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rainieri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3181 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione e le problematiche riguardanti l'incendio verificatosi nell'impianto di selezione dei rifiuti di Coriano, in località Raibano, in data 3/4 settembre 2016. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

3184 - Interrogazione a risposta scritta circa i dati sull’efficacia e coerenza occupazionale delle attività formative e di politica attiva del lavoro programmata e finanziata dalla Regione. A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani

3186 - Interrogazione a risposta scritta circa dichiarazioni dell’Assessore Emma Petitti in merito all’applicazione della legge 20 maggio 2016, n. 76, recante "Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze" da parte del Sindaco di Finale Emilia. A firma del Consigliere: Foti

3187 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quanti sono i Comuni, nei quali è in corso il procedimento di fusione, che hanno optato per l’elezione a suffragio universale diretto dei componenti dei Municipi. A firma del Consigliere: Bignami

3191 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi per aggiornare i Livelli essenziali di assistenza (LEA) per persone con disturbi dello spettro autistico e l’utilizzo delle risorse statali stanziate per tali soggetti. A firma della Consigliera: Sensoli

3205 - Interrogazione a risposta scritta circa le spese sostenute per assistenza e cura degli stranieri irregolari ed i connessi rimborsi. A firma del Consigliere: Foti

3207 - Interrogazione a risposta scritta circa la sproporzione riguardante il numero dei profughi ospitati nella Provincia di Parma rispetto ad altri territori provinciali regionali, con particolare riferimento alla situazione esistente a Fornovo Taro. A firma del Consigliere: Rainieri

3209 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di una piazzola per elisoccorso nei pressi del torrente Scoltenna e la tutela di tale corso d'acqua nel Comune di Pievepelago (MO). A firma della Consigliera: Gibertoni

3212 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire la salute degli operatori impiegati nei centri di assistenza e della cittadinanza. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3215 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti il servizio di trasporto pubblico, ed i relativi abbonamenti, con particolare riferimento a Seta SpA ed alla Provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Rancan

3220 - Interrogazione a risposta scritta circa le spese ed altre problematiche riguardanti la rimozione e lo smaltimento delle carcasse di animali selvatici, con particolare riferimento alla situazione relativa alla Provincia di Modena. A firma del Consigliere: Bargi

3222 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il servizio svolto dalle strutture dedicate alla "neuropsichiatria dell'età evolutiva del distretto urbano e montagna" ed alla "neuropsichiatria psicologia infanzia adolescenza" dell'AUSL di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

3224 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante la diffusione, in ambito regionale, dell'impiego, da parte dei Corpi di Polizia Locale, degli strumenti di autotutela e lo svolgimento dei relativi corsi. A firma del Consigliere: Sassi

3227 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti le liste di attesa ed i trapianti di organi e tessuti effettuati, anche in regime di libera professione, e le relative donazioni e risorse. A firma della Consigliera: Piccinini

3228 - Interrogazione a risposta scritta circa l'informazione, i contributi e le procedure riguardanti il nuovo Piano di classifica approvato dal Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, con particolare riferimento ai Comuni di Reggio Emilia, Sassuolo e Fiorano Modenese. A firma dei Consiglieri: Bargi, Delmonte

3231 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per applicare la normativa che disciplina la macellazione degli animali, con particolare riferimento a quella con rito islamico ed alla situazione esistente a Medolla (MO). A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri

3238 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la sperimentazione su animali presso l'Università di Ferrara. A firma della Consigliera: Piccinini

3240 - Interrogazione a risposta scritta circa l'iniziativa "Fidenza contro le mafie" e l'esclusione dagli inviti a partecipare alla stessa di un Consigliere regionale di minoranza. A firma del Consigliere: Rainieri

3241 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da attuare per giungere alla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il sito nazionale dei rifiuti radioattivi (CNAPI), con particolare riferimento alla situazione relativa al decommissioning della Centrale di Caorso. A firma del Consigliere: Foti

3242 - Interrogazione a risposta scritta circa l'adozione del Protocollo d'Intesa riguardante le persone scomparse, anche tramite l'identificazione dei relativi corpi. A firma della Consigliera: Montalti

3243 - Interrogazione a risposta scritta circa incarichi riguardanti l'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

3244 - Interrogazione a risposta scritta circa i tagli dei posti letto riguardanti i servizi sanitari nella provincia di Ferrara. A firma del Consigliere: Fabbri

3245 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della Coopsette. A firma dei Consiglieri: Sassi, Sensoli

3246 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e disparità riguardanti le nuove tariffe agevolate di abbonamento relative al progetto di trasporto pubblico locale "Mi Muovo insieme". A firma della Consigliera: Piccinini

3250 - Interrogazione a risposta scritta circa i requisiti necessari per svolgere le funzioni di volontariato in ambito sanitario, con particolare riferimento ai servizi svolti in qualità di soccorritore su mezzi di emergenza nella Provincia di Ravenna. A firma dei Consiglieri: Liverani, Marchetti Daniele

3255 - Interrogazione a risposta scritta circa le verifiche da porre in essere relativamente allo stato del viadotto di Casina, nel tracciato della Strada statale 63 (RE). A firma del Consigliere: Torri

3256 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti i Gruppi di azione locale (GAL). A firma del Consigliere: Bignami

3257 - Interrogazione a risposta scritta circa l'accesso ai database, da parte dei cittadini, riguardanti i lavori svolti dai Consorzi della Bonifica Renana e della Romagna occidentale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani

3261 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e termini riguardanti contributi e progetti relativi al Comune di San Lazzaro di Savena. A firma del Consigliere: Bignami

3262 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione delle indicazioni del Ministero della Salute relativamente agli alimenti gluten-free. A firma del Consigliere: Pettazzoni

3263 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti lo svolgimento di un concorso per lo svolgimento di mansioni di ostetrica svoltosi a Fidenza. A firma del Consigliere: Rainieri

3265 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti un concorso per il reclutamento di personale docente nella scuola secondaria di primo e secondo grado riservato a candidati in possesso di abilitazione PAS, SISS e TFA. A firma dei Consiglieri: Lori, Bagnari

3266 - Interrogazione a risposta scritta circa la diffusione, ed i relativi dati, riguardanti le infezioni da Hiv. A firma del Consigliere: Pompignoli

3271 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare disparità di trattamento tra i dipendenti regionali in merito al salario accessorio, con particolare riferimento a quelli provenienti dalle Province. A firma del Consigliere: Foti

3273 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare, presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli, il trasferimento o la dismissione del Reparto di Medicina fisica riabilitativa. A firma del Consigliere: Foti

3274 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare le produzioni regionali di grano ed i relativi lavoratori, anche tramite etichettatura delle stesse. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri

3276 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni relative al trasferimento in regime ambulatoriale di prestazioni chirurgiche ed all'abolizione del super ticket. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

3292 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento, sul territorio regionale, dei livelli dei servizi postali definiti dal Parlamento europeo. A firma della Consigliera: Montalti

3293 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni e le risorse da porre in essere per tutelare la diffusione dei dialetti, con particolare riferimento alla cartellonistica stradale ed ai siti internet. A firma del Consigliere: Fabbri

3297 - Interrogazione a risposta scritta circa le apparecchiature installate presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli e la loro utilizzazione, con particolare riferimento al settore radiologico. A firma del Consigliere: Bignami

3299 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare morie di fauna ittica, con particolare riferimento alla situazione relativa al canale Lorgana, ad Argenta (FE). A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri

3300 - Interrogazione a risposta scritta circa la pubblicazione, in una edizione ridotta di un quotidiano successiva ad una giornata di sciopero riguardante l'editoria, di un articolo di un Assessore regionale. A firma del Consigliere: Bignami

3301 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti il progetto di coltivazione di idrocarburi "Pozzo Santa Maddalena 1dir" nel Comune di San Pietro in Casale (BO). A firma della Consigliera: Gibertoni

3302 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere relativamente al sostegno ed alla cura dell'Alzheimer, con particolare riferimento alla applicazione della giurisprudenza riguardante l'attribuzione a carico del Servizio Sanitario Nazionale delle relative prestazioni socio-sanitarie. A firma del Consigliere: Foti

3303 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e la situazione relative ad un immobile sito a Forlì, trasformato in un centro di ospitalità per stranieri richiedenti asilo. A firma del Consigliere: Pompignoli

3304 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per realizzare nuovi percorsi abilitanti speciali (PAS) per insegnanti dotati di adeguati livelli di esperienza. A firma della Consigliera: Gibertoni

3306 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare morie di pesci ed esalazioni maleodoranti nel Canale Navile a Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3307 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancanza, presso strutture dell'AUSL di Ferrara, di farmaci indispensabili per la cura e la terapia dell'epilessia. A firma del Consigliere: Fabbri

3310 - Interrogazione a risposta scritta circa i casi di legionellosi registrati a Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

3311 - Interrogazione a risposta scritta circa la collocazione della residenza sanitaria-psichiatrica a trattamento intensivo “Arcipelago”, gestita dal Dipartimento di salute mentale-Dipendenze patologiche dell’AUSL di Bologna. A firma della Consigliera: Sensoli

3315 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti la realizzazione del Passante di Mezzo. A firma del Consigliere: Bignami

3318 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti l'affitto dei rami d'azienda "Hotel Valentini" e "Grand Hotel Porro" della Terme di Salsomaggiore e Tabiano SpA. A firma del Consigliere: Foti

3320 - Interrogazione a risposta scritta circa il rimborso di spese legali riguardanti procedure relative al Nuovo Ospedale di Cona. A firma del Consigliere: Fabbri

3324 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della ex Philips-Saeco. A firma del Consigliere: Bignami

3330 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a sostegno del comparto moda regionale, con particolare riferimento al distretto calzaturiero del Rubicone. A firma della Consigliera: Montalti

3331 - Interrogazione a risposta scritta circa la predisposizione, presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, di nuove unità semplici dipartimentali in ambito chirurgico. A firma del Consigliere: Foti

3335 - Interrogazione a risposta scritta circa la previsione di fondi destinati ad incentivare la sostituzione dei veicoli più inquinanti. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3338 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire ai cittadini l'accesso alla rete internet a banda larga, con particolare riferimento agli interventi da porre in essere nei Comuni della Valle del Reno. A firma del Consigliere: Bignami

3340 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante un anfiteatro romano rinvenuto ad Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3342 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione e le procedure riguardanti il Grand Hotel Porro e l'Hotel Valentini appartenenti alla SpA Terme di Salsomaggiore e Tabiano. A firma del Consigliere: Foti

3344 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per monitorare e contrastare la presenza di pesticidi nelle acque, con particolare riferimento all'atrazina ed alla terbutilazina. A firma del Consigliere: Pettazzoni

3357 - Interrogazione a risposta scritta circa la conformità alla normativa vigente in materia di sicurezza sismica degli edifici scolastici della Provincia di Forlì-Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

3359 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti provvedimenti assunti dall'Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Bignami

3360 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento, in capo alle Regioni, delle attuali competenze in materia sanitaria, con particolare riferimento alle disposizioni contenute nella riforma costituzionale sottoposta a referendum. A firma della Consigliera: Sensoli

3363 - Interrogazione a risposta scritta circa il malfunzionamento di un passaggio a livello verificatosi a Carpi. A firma del Consigliere: Campedelli

3373 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti l'affidamento in concessione del Servizio Idrico Integrato nel bacino provinciale di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

3379 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire agli alunni disabili il diritto di accedere pienamente ai servizi scolastici, con particolare riferimento alla situazione esistente a Finale Emilia. A firma del Consigliere: Alleva

3380 - Interrogazione a risposta scritta circa la sospensione di interventi cocleari programmati per il mese di ottobre nell'Unità operativa di Otorinolaringoiatria dell'Ospedale di Carpi (MO) e la relativa motivazione. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

3391 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare la cittadinanza dall'inquinamento acustico ed atmosferico causato dal deposito ferroviario situato nel quartiere Santa Croce, a Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Torri

3394 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di 4 DataCenter, in tema di infrastrutture cloud per la PA. A firma del Consigliere: Paruolo

3398 - Interrogazione a risposta scritta circa le verifiche da attuare per accertare la presenza di legionella nell'impianto idrico di una struttura residenziale per disabili. A firma del Consigliere: Fabbri

3439 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ripulire un'area degradata sita nel Parco del Delta di Campotto. A firma della Consigliera: Sensoli

 

Comunicazione ai sensi del comma 1, lettera e) dell’art. 68 del Regolamento interno:

 

In data 8 novembre 2016 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche per la Salute e Politiche sociali”, alla interrogazione oggetto n. 3323:

3323 - Interrogazione a risposta orale in Commissione circa la distribuzione dei richiedenti asilo in Emilia-Romagna, con particolare riferimento alla situazione esistente a Parma ed a Tabiano Bagni. A firma del Consigliere: Rainieri

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa la nomina effettuata dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione del seguente decreto, dal 20 10 16 al 17 11 16.

 

DPGR n. 201 del 21/10/2016

Modifica della composizione della Consulta Regionale degli Studenti istituita con Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/08, ai sensi della L.R. 15/07.

DPGR n. 202 del 24/10/2016

Ipab "Casa dei bambini Toschi Cerchiari" di Dozza - Nomina Commissario ad acta

DPGR n. 211 del 27/10/2016

Modifica della composizione del Nucleo regionale Conti Pubblici Territoriali dell'Emilia-Romagna

DPGR n. 212 del 31/10/2016

Modifica della composizione della Conferenza regionale dei Comuni aventi sede universitaria, istituita con Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 243/2007, ai sensi dell'art. 5 della L.R. 15/07 e ss.mm.ii.

DPGR n. 213 del 31/10/2016

Sostituzione di un Consigliere nella Camera di Commercio di Ferrara

DPGR n. 215 del 07/11/2016

Sostituzione di un Consigliere nella Camera di Commercio di Ferrara in rappresentanza delle organizzazioni sindacali dei lavoratori.

DPGR n. 216 del 11/11/2016

Comitato regionale di indirizzo ex art. 4 Protocollo di Intesa tra la Regione Emilia-Romagna e le Università di Bologna, Ferrara, Modena-Reggio Emilia e Parma - Nomina membri.

DPGR n. 220 del 15/11/2016

Modifica della composizione della Consulta regionale degli Studenti istituita con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 13/2008, ai sensi della L.R. 15/2007.

(Comunicazione n. 39 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP/2016/2581 del 21/11/2016)

 

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Saliera - Soncini

Rancan - Torri

 

 

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