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167.

 

SEDUTA DI GIOVEDÌ 21 DICEMBRE 2017

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

SESSIONE DI BILANCIO

 

OGGETTO 5748

Comunicazione del Presidente della Giunta sull'attuazione del Programma di Governo e Relazione all'Assemblea legislativa sull'attività della Giunta regionale nel 2016 (Artt. 28, comma 2 e 46, comma 3 dello Statuto regionale, art. 19 del Regolamento interno)

 

OGGETTO 5613

Delibera: «Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale DEFR 2018 e rendicontazione degli obiettivi strategici del DEFR 2016.» (Proposta della Giunta regionale in data 23 ottobre 2017, n. 1631) (130)

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 5720

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2018» (77)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 5720/1/2/3 oggetti 5853 - 5854 - 5855 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

OGGETTO 5721

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2018-2020 (Legge di stabilità regionale 2018)» (78)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 5721/1/2/3 oggetti 5856 - 5857 - 5858 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 5721/4 oggetto 5859 - Presentazione e ritiro)

 

OGGETTO 5722

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2018-2020» (79)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 5722/1/2/3/4/5/7/8/9 oggetti 5860 - 5861 - 5862 - 5863 - 5864 - 5866 - 5867 - 5868 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 5722/6 oggetto 5865 - Presentazione, discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

FABBRI (LN)

GIBERTONI (M5S)

SASSI (M5S)

BERTANI (M5S)

TARUFFI (SI)

PICCININI (M5S)

PRODI (Gruppo Misto)

MARCHETTI Daniele (LN)

POMPIGNOLI (LN)

CALVANO (PD)

BIGNAMI (FI)

RONTINI (PD)

CARDINALI (PD)

BAGNARI (PD)

FOTI (FdI)

ROSSI Nadia (PD)

PARUOLO (PD)

ZOFFOLI (PD)

BERTANI (M5S)

BOSCHINI (PD)

BARGI (LN)

BERTANI (M5S)

BONACCINI, presidente della Giunta

PICCININI (M5S)

PICCININI (M5S)

PICCININI (M5S)

PICCININI (M5S)

PICCININI (M5S)

PICCININI (M5S)

BERTANI (M5S)

BOSCHINI (PD)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

PICCININI (M5S)

BERTANI (M5S)

PICCININI (M5S)

FOTI (FdI)

PRUCCOLI (PD)

BERTANI (M5S)

PICCININI (M5S)

BOSCHINI (PD)

BOSCHINI (PD)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

FOTI (FdI)

SERRI (PD)

RAINIERI (LN)

TORRI (SI)

BONACCINI

 

OGGETTO 5849

Delibera: «Nomina del Collegio regionale dei revisori dei conti ai sensi dell’art. 2 della L.R. 18/2012.» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 21 dicembre 2017, n. 101) (131)

(Iscrizione all’ordine del giorno e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 5808

Comunicazione del Presidente della Giunta, ai sensi dell'art. 76 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, sugli eventi alluvionali verificatisi in data 11, 12 e 13 dicembre 2017

(Discussione)

 

OGGETTO 5802

Richiesta di istituzione, proposta dal consigliere Foti, ai sensi dell'art. 60, comma 1 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa e dell'art. 40, comma 1 dello Statuto della Regione, di una Commissione assembleare d'inchiesta in ordine alle cause che hanno determinato l’interruzione della fornitura dei servizi essenziali in occasione di sfavorevoli eventi atmosferici. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

(Risoluzioni oggetti 5846 - 5847 - 5852 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Risoluzioni oggetti 5848 e 5851 - Presentazione, discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

GAZZOLO, assessore

GIBERTONI (M5S)

MORI (PD)

IOTTI (PD)

SASSI (M5S)

TORRI (SI)

BARGI (LN)

FOTI (FdI)

TARUFFI (SI)

MOLINARI (PD)

PARUOLO (PD)

BERTANI (M5S)

CAMPEDELLI (PD)

GAZZOLO, assessore

IOTTI (PD)

 

OGGETTO 5560

Delibera: «Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo: “Schema di regolamento regionale di attuazione delle disposizioni in materia di tutela della fauna ittica e dell'eco sistema acquatico e di disciplina della pesca, dell'acqua coltura e delle attività connesse nelle acque interne, a norma dell'art. 26 della legge regionale 7 novembre 2012, n. 11.”» (132)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAPPATERRA (PD)

RONTINI (PD)

MOLINARI (PD)

PETTAZZONI (LN)

FOTI (FdI)

CASELLI, assessore

 

OGGETTO 5735

Delibera: «Istituzione, ai sensi dell'articolo 40 comma 2 dello Statuto e dell'articolo 61 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, di una Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema delle cooperative cosiddette spurie o fittizie, al fine di conoscere genesi, diffusione ed articolazione del fenomeno e di avere indicazioni rispetto agli strumenti da utilizzare per impedirne lo sviluppo, l'attività, l'esistenza. (Richiesta della consigliera Gibertoni in data 1/12/2017)» (133)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

GIBERTONI (M5S)

SABATTINI (PD)

TARUFFI (SI)

BARGI (LN)

GIBERTONI (M5S)

CALIANDRO (PD)

TARUFFI (SI)

GIBERTONI (M5S)

TARUFFI (SI)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 5720 - 5721 - 5722 - 5856 - 5858 - 5866 - 5868 - 5802 - 5735

Emendamenti oggetti 5720 - 5721 - 5722 - 5847 - 5735

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 14,33

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la centosessantasettesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

È assente giustificata la consigliera Sensoli.

 

SESSIONE DI BILANCIO

 

OGGETTO 5748

Comunicazione del Presidente della Giunta sull'attuazione del Programma di Governo e Relazione all'Assemblea legislativa sull'attività della Giunta regionale nel 2016 (Artt. 28, comma 2 e 46, comma 3 dello Statuto regionale, art. 19 del Regolamento interno)

 

OGGETTO 5613

Delibera: «Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale DEFR 2018 e rendicontazione degli obiettivi strategici del DEFR 2016.» (Proposta della Giunta regionale in data 23 ottobre 2017, n. 1631) (130)

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 5720

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2018» (77)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 5720/1/2/3 oggetti 5853 - 5854 - 5855 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

OGGETTO 5721

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2018-2020 (Legge di stabilità regionale 2018)» (78)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 5721/1/2/3 oggetti 5856 - 5857 - 5858 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 5721/4 oggetto 5859 - Presentazione e ritiro)

 

OGGETTO 5722

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2018-2020» (79)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 5722/1/2/3/4/5/7/8/9 oggetti 5860 - 5861 - 5862 - 5863 - 5864 - 5866 - 5867 - 5868 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 5722/6 oggetto 5865 - Presentazione, discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo i nostri lavori dal dibattito generale sulla sessione di bilancio.

È iscritta a parlare la consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Intervengo sull’ordine dei lavori. Intanto non capisco perché l’oggetto 5748, la Comunicazione del presidente, sia stata svolta dopo la discussione sul bilancio, l’ordine del giorno non ci diceva questo, ma va bene.

La questione è un’altra: sul bilancio noi abbiamo i tempi contingentati e dobbiamo discutere cinque oggetti, compresa la comunicazione, come Gruppo Movimento 5 Stelle abbiamo trenta minuti in cinque, sono sei minuti a testa su cinque oggetti, di cui quattro sul bilancio complessivo, sono un po’ pochi rispetto ai 60 che ha avuto la Giunta. Allora chiedevo che l’oggetto 5748 non fosse considerato all’interno del minutaggio del bilancio, e in secondo luogo, siccome abbiamo un Collegato al bilancio che consta di 52 articoli dove la Giunta ha inserito di tutto e di più, abbiamo venti emendamenti del Partito Democratico più i nostri e quelli delle altre opposizioni, io credo che all’interno di tutto questo mare magnum di argomenti si possa essere un po’ flessibili da questo punto di vista, perché ci sono questioni importanti che vanno affrontate con i giusti tempi e i giusti approfondimenti, e che riguardano anche i lavoratori di questo ente.

Da questo punto di vista io chiedo quindi un po’ di flessibilità da parte della Presidenza e da parte dei Gruppi che sono oggi in Aula, proprio perché gli argomenti da trattare sono tanti e i minuti sono oggettivamente molto pochi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Consigliera Piccinini, credo di essere abbastanza flessibile sempre e quindi anche oggi terrò conto e non vi interromperò, però chiedo buonsenso, cioè quando vedete che i minuti trascorrono, se si supera di due minuti è un conto, se si supera di dieci minuti, non va più bene. Adesso iniziamo i lavori e poi vediamo come li svolgiamo.

La parola al consigliere Fabbri.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Ci accingiamo ad approvare una manovra economica che riteniamo purtroppo piena di contraddizioni, contraddistinta da voci generali nelle quali, se uno controlla bene, si può trovare tutto e il contrario di tutto, una manovra che dal nostro punto di vista risulta scarsamente incisiva, poco polarizzata sulle principali emergenze del territorio emiliano-romagnolo, non in grado di invertire alcune tendenze che andavano necessariamente invertite.

La sensazione di massima ricavata dall’analisi dei dati, sui quali entrerò poco nel merito, è quella di una tipica manovra di transizione, in grado unicamente di spostare in avanti l’eventuale risoluzione dei problemi, già segnalati durante il corso dell’anno e in questa prima parte di legislatura.

Mi riferisco principalmente alla necessità di svolgere effettivamente una vera lenzuolata rispetto al groviglio di norme che rendono la nostra burocrazia un ostacolo allo sviluppo del territorio. Avevamo chiesto che fosse effettuato un vero shock fiscale, agendo sulle accise, sulle addizionali regionali, sui tributi, il risultato di tutto questo è un'ulteriore accisa estratta dal cilindro, come il classico coniglio di fine spettacolo, che andrà a gravare ulteriormente sulle acque minerali.

Considerate l’Emilia-Romagna come la regione di traino per il sistema Paese (sentivamo prima il presidente Bonaccini), ma a mio avviso senza aver notato che in realtà regioni vicine come la Lombardia e il Veneto sono la stessa locomotiva che voi evocate, solo che però viaggia più veloce, merito forse di una maggiore attrattività che si misura anche nel milione di posti di lavoro realizzati negli anni scorsi da imprenditori emiliano-romagnoli, ma all’estero, in realtà come l’Austria e la Slovenia (non parliamo dunque del sud-est asiatico).

Raccogliamo in sostanza soltanto le briciole di uno sviluppo che per capacità imprenditoriale, competenze tecniche e professionali dei nostri concittadini vediamo soltanto da lontano, godendo di riflesso dei vantaggi che sono portati altrove, senza agganciare una ripresa che appare ancora timida e debole e che vede l’Italia come fanalino di coda dell’Europa ed un'Emilia-Romagna che non riesce ad essere competitiva come altre regioni vicine e altre zone appena oltre il confine.

Si sbandierano di continuo (lo sentivamo prima) i vessilli di due importanti aziende insediate sul territorio, ma non si citano mai altre eccellenze territoriali per le quali le cose non sono andate bene allo stesso modo. Cito per tutte la Saeco di Gaggio, ma basta affacciarsi quotidianamente dalle finestre dei nostri uffici per vedere scioperare quotidianamente insegnanti, musicisti, ambientalisti, pescatori, coltivatori, allevatori, e così via. In questo siete riusciti a mettere d’accordo tutti, sia a Roma che a Bologna.

Di un'accisa siamo almeno soddisfatti, anche se appare un paradosso, quella sancita dal voto unanime della Commissione bilancio sulla nostra risoluzione che chiedeva l’intervento della Giunta in sede di Conferenza Stato-Regioni, al fine di concretizzare la proposta formulata dall’Associazione italiana di oncologia medica, quella appunto di destinare un centesimo di aumento delle accise sui tabacchi per creare un fondo in favore dell’oncologia italiana. Troppo poco, però, per salvare la programmazione economica e finanziaria della regione, ma andiamo avanti.

Riteniamo parzialmente soddisfacente il percorso che è stato intrapreso con l’assessore Corsini, che ringraziamo, di non penalizzare i Comuni che erano già stati adempienti circa le norme di riassegnare gli spazi del commercio degli ambulanti, uniformando la durata delle concessioni senza danneggiare le attività che avranno già ottenuto l’assegnazione della licenza nel momento in cui verranno pubblicati i bandi gli enti ritardatari nell’attuare (ci tengo a precisarlo) una misura folle voluta dall’Europa, che non tutela a sufficienza piccoli esercenti ambulanti a gestione familiare di fronte a soggetti anche provenienti da fuori confine, che rischiano di soppiantare un settore strategico, che è da tutelare, in nome del principio di una libera concorrenza proposta dalla Direttiva Bolkestein.

Crediamo che l’economia regionale poggi in maniera indiscutibile anche sul turismo, ma non vediamo in questo senso un’attenzione adeguata per albergatori e operatori turistici, tantomeno per i pescatori del litorale adriatico.

Sul piano dell’erosione della costa, per esempio, attendiamo interventi strutturali e non tampone, per mettere al riparo attività economiche che si trovano in balia della furia degli elementi ad ogni ondata di maltempo e mareggiata. Poche le risorse destinate in questa parte di legislatura al ripascimento delle coste e alla riqualificazione dei porti, mentre, nonostante uno spirito parzialmente costruttivo instaurato per la difesa dell’Appennino sul dissesto idrogeologico, il ritardo con cui sono partiti i 287 cantieri che erano stati annunciati da questa amministrazione sono una delle cause per cui si sono acuiti gli effetti dell’ultima ondata di maltempo, fondi destinati alla messa in sicurezza di fossi e torrenti con la pulizia dei letti dei corsi d’acqua e di consolidamento dei versanti della montagna, opere che riteniamo fondamentali e che non sono ulteriormente prorogabili.

Ci auguriamo, su questi capitoli relativi alla manutenzione del territorio, un impegno economico maggiore. L’auspicio è che si acceleri anche la parte di ricostruzione destinata ai privati, dopo le numerose, nostre osservazioni circa la necessità di prorogare alcune scadenze e di rivedere anche tutto quello che è la ricostruzione del sisma.

La ricostruzione è un processo che dura da anni, ne siamo consapevoli, e durante le prime fasi dell’emergenza post-sisma, con un modello costruito sulla partecipazione dei sindaci in qualità di vicecommissari, si sono ottenuti importanti risultati. La sensazione tuttavia è che l’intero processo stia progredendo in un ginepraio di regole, che stanno rendendo la vita difficile a molti cittadini e a molte imprese.

Le nostre proposte hanno sortito effetto almeno nello sbloccare tardivamente le risorse previste dal Piano di sviluppo rurale, ma troppo poco si è fatto nella direzione della costituzione dei Distretti agricoli, i quali costituiscono altrove dei catalizzatori di risorse per favorire le aziende oggi in grande difficoltà. Il 2017 si chiuderà come la stagione della crisi del pomodoro, ad esempio, non perché la produzione sia stata scadente, ma per l’enorme difficoltà dei colossi dell’industria agroalimentare a Parma come anche sul territorio ferrarese, dove è stata sancita la fine di Ferrara Food.

Si potrebbe forse rivedere alcuni nostri documenti elaborati negli anni, in cui abbiamo sempre sostenuto la necessità di difendere le nostre culture, l’indotto derivante da un settore strategico, quello primario, che troppo spesso è stato considerato minore in una regione che invece è e sarà a forte vocazione agricola, rurale e legata alle tradizioni della nostra terra, per non parlare delle difficoltà dei pescatori, costretti a fare i conti con le sanzioni eccessive derivate dall’articolo 39 della legge 154 del 2016, la quale impone rigide sanzioni per la cattura di pesci sotto misura, con multe che superano i 75.000 euro per sarde, triglie, alici, fino ad arrivare addirittura a 150.000 euro per un tonno.

Abbiamo richiesto, attraverso un’interrogazione firmata dal nostro consigliere Pompignoli, di fare pressioni sul Governo, affinché modifichi queste misure stringenti che in via accessoria penalizzano anche ristoranti e pescherie, mettendo definitivamente in ginocchio un comparto già in difficoltà.

In tutto questo scenario arrivare ad asserire che l’Emilia-Romagna cresce ai ritmi della Francia e che la percentuale di disoccupazione è scesa in un anno dal 9 al 6,9 per cento, in attesa di vedere al 31 dicembre il dato consolidato di quest’anno, ci pare un tentativo di volersi attribuire – e lo sottolineo – meriti che sono determinati da varie componenti, l'avvio verso l'uscita dalla congiuntura, l’appeal delle eccellenze del nostro territori, mentre assai minore a nostro avviso è l’effetto del cosiddetto Patto per il lavoro, che avete così tanto promosso e che ormai è diventata una parola base all’interno della discussione del bilancio di questa Aula.

La realtà che sfugge alle statistiche è che spesso i dati macro sono viziati da questionari che attribuiscono come occupate persone che hanno lavorato 1 giorno nelle settimane precedenti, e che non danno il giusto peso alla perdita progressiva di totale in ambito lavorativo, in particolare per i giovani e per i neoassunti.

È sotto gli occhi di tutti che sul piano del diritto della sicurezza del lavoro si siano fatti passi da gigante, però indietro. I nuovi posti di lavoro anche dopo l’introduzione del Jobs Act continuano ad essere in percentuale rilevanti precari e in ogni caso le nuove regole del lavoro rendono molto più semplice il licenziamento da parte del datore di lavoro.

Lasciando infatti a margine il numero di licenziamenti disciplinari registrati sul territorio nazionale, sul quale bisognerebbe entrare nel merito caso per caso, per tutte le altre voci di contenzioso si è passati dagli 8.019 casi esaminati dai Giudici del lavoro del 2012, prima del superamento dell’articolo 18, ai 490 dell’ultimo anno. È evidente che qualcosa è cambiato.

Molto ci sarebbe da dire anche in ambito sanitario e sociale, per esempio sull’endemica tendenza della Giunta regionale a non capire sufficientemente l’importanza dei piccoli presìdi ospedalieri, mentre si continua a non investire adeguate risorse per garantire il turnover del personale sociosanitario, stanco e demotivato dopo turni massacranti, senza che siano stati garantiti i giusti turni di riposo.

Questo in un settore sanitario dove assistiamo periodicamente alla riduzione dei posti letto, alla difficoltà a trovare personale medico (pensiamo ai reparti di pediatria di Faenza e Lugo e ai bandi andati deserti in altre parti del territorio), alla strenua difesa, non sempre andata a buon fine, dei punti nascita da Pavullo a Castelnovo nei Monti, a Borgo Val di Taro, mentre per fortuna qualcosa si è riusciti a fare su Mirandola e su Cento, realtà terremotate che attendono però investimenti di risorse dopo le tante belle parole.

Troppo e mal spesi a nostro avviso i finanziamenti in favore dell’integrazione dei migranti, che sottraggono risorse in ogni capitolo, da quello sociale alla sanità, che destina risorse alla cura degli irregolari, e dove la voce Inclusione si trova in forma celata anche nei rivoli impensabili dei conti pubblici.

Porto l’esempio del recente finanziamento alle attività correlate alla nuova legge sullo sport, che ci si potrebbe attendere logicamente destinate alla promozione della salute, alla partecipazione dei giovani, in modo da farli crescere secondo princìpi e valori sani, ed invece scopriamo che, a fronte dell’esclusione di numerosi progetti meritevoli come uno presentato dall’Associazione genitori con figli autistici, ancora una volta è stato invece premiato un percorso di un’entità che si occupa dei migranti, la CEFAL Emilia, ente con sede a Bologna che dovrà gestire a Lugo una squadra composta da richiedenti asilo per farli giocare a calcetto.

Sempre solo ai migranti sarà poi destinato il Reddito di solidarietà, che pone vincoli assurdi di reddito e non pone sufficientemente l’accento sui criteri di residenzialità storica, finendo ancora una volta per premiare gli ultimi arrivati, e via così di questo passo.

A nostro avviso, insomma, le politiche dell’Amministrazione regionale di questi anni hanno mostrato molti coni d’ombra ed errori ripetuti da un esercizio finanziario all’altro. La vostra azione politica non ci pare in grado di affrontare le reali questioni che riguardano il nostro territorio, in un documento finanziario che secondo noi rischia di essere messo in discussione anche dalle sue stesse contraddizioni interne. Per queste ragioni anticipo il voto decisamente contrario del nostro Gruppo assembleare, sperando che anche queste osservazioni possano essere accolte per migliorare ovviamente il vostro lavoro.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

La parola alla consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Intervengo in particolare sulla informativa sull’attuazione del programma da parte della Giunta e cercherò di stare anche in tempi molto ristretti. Mi dispiace ripetermi rispetto al precedente discorso sull’attuazione del programma di Governo della Giunta, però la narrazione secondo la quale tutto va bene ovviamente non è più accettabile, senza stare a dire che tutto va male, certamente, ma neppure si può accettare che tutto va bene, che le sorti sono sempre così magnifiche e così progressive.

Sono tanti i cittadini che adesso faticano a crederci e a questi vanno date risposte vere, risposte serie, proprio perché è stato detto che si fa sul serio.

Io sono sicura ad esempio che, se i cittadini avessero potuto votare la riorganizzazione ospedaliera e territoriale approvata da questa maggioranza e più in generale l’intera riforma della sanità regionale, conoscendola bene in profondità e avendone chiare all’inizio quali sarebbero state le ricadute, tutto ciò che si sta compiendo in forma silenziosa rispetto alla riorganizzazione sanitaria l’avrebbero certamente bocciata, e così avrebbero fatto per tante leggi che in quest’Aula sono passate, da noi contestate.

Penso alla legge sulle fusioni, al piano dei trasporti, alla legge urbanistica, purtroppo ai servizi educativi per la prima infanzia, l’avrebbero bocciate, così come hanno fatto per la riforma costituzionale. Gli accorpamenti e le fusioni che comportano tagli e riduzioni di servizi (altro che sinergie, che forse ci saranno ma che non sono utili a sopperire a quella stessa riduzione dei servizi), le chiusure dei punti nascita, che nulla hanno a che vedere con la sicurezza per i cittadini, anzi le chiusure stanno rappresentando un insorgere di insicurezza, una percezione che forse non è soltanto una percezione per migliaia di persone, parlo in particolare di quelle dei territori montani, ma non soltanto.

Sono state citate le Case della salute e penso all’inaugurazione di tante Case della salute, che è vero, dove non c’è alcun altro presidio sanitario sono una cosa positiva, però non dovevamo cercare di sostituire presìdi veri. Anche lì spesso restano contenitori vuoti e nello stesso tempo continuiamo ad avere disservizi, lunghissimi tempi di attesa ai Pronto soccorso di quasi tutte le città, lunghi tempi di attesa non smentiti in Commissione neppure per gli interventi chirurgici, che ancora non hanno subìto un vero intervento volto a ridurre queste liste, anche se si sente già parlare purtroppo di riduzione dei tempi grazie ad artifici sui monitoraggi.

Sanità e medici sono due facce inscindibili di uno stesso fondamento, dal quale la società non può prescindere, la salute pubblica che va tutelata in ogni sua forma e la forte partecipazione anche dei medici della nostra regione rispetto allo sciopero generale che c’è stato qualche giorno fa dimostra che anche sul nostro territorio ragione regionale esistono forti criticità, certamente minori e rispetto a quelle nazionali, ma non si può dire che tutto va bene.

Definanziamento in sanità, turni massacranti, reparti ingestibili per l’assenza del personale non possono stare solo sulle spalle degli operatori sanitari, professionisti che devono anche fare da scudo a volte tra la rabbia, la delusione e la frustrazione degli utenti e dei pazienti, e i vertici aziendali che sono invece alla costante ricerca di tagli, di far rientrare i bisogni della salute dentro le loro tabelle Excel, di tagli alle prestazioni sanitarie. La buona volontà e lo spirito di sacrificio personale non possono bastare per salvaguardare la salute di tutti i cittadini, lavoratori compresi.

Non ci preoccupano soltanto, rispetto a quanto è stato annunciato nell’informativa del presidente, queste criticità relative alla sanità, ma parliamo proprio del lavoro, quello che non lascia dormire, quello che è la prima preoccupazione di tutti noi, come è giusto che sia, la prima preoccupazione della Giunta e anche dei consiglieri.

Io non contesto i dati sull’occupazione, probabilmente i dati sono in crescita, ma è anche vero che – tengo a precisare – la terminologia amministrativa introdotta è stata anche molto utile ad arrivare a registrare più persone come pienamente occupate, anche se nella realtà non è così. Oggi si considera occupata una persona che ha avuto un’attività lavorativa da cui è derivato annualmente un reddito di 7.500 euro per lavoro dipendente oppure di 4.500 euro per lavoro autonomo, ma io sfido chiunque a potersi mantenere con cifre di questo tipo, per esempio con un reddito di qualche euro superiore a 7.500 euro, e sfido chiunque a dimostrarmi che i nostri Centri per l’impiego oggi sono capaci di realizzare davvero delle politiche attive per il lavoro, di primo inserimento o di reinserimento, di riqualificazione.

Nello stato in cui si trovano oggi i Centri per l’impiego, la situazione di fatto è quella di precari che cercano lavoro ad altri precari, e occorre su questo un cambio di marcia, occorre una revisione totale, perché, se prendiamo l’esempio del RES che è stato citato, pensiamo che la misura parta male (vedremo come si aggiusterà in corso d’opera). Si era partiti con un intervento rivolto a decine di migliaia di soggetti, abbiamo avuto una ricezione di 7.000 domande, ma anche qui non ci risulta che i nostri Centri per l'impiego adesso abbiano a disposizione 7.000 proposte di allocazione lavorativa, e siamo d’accordo tutti – spero – che non vogliamo l’assistenzialismo, ma che una misura come quella debba andare di pari passo e mai disgiunta da politiche attive per il lavoro, proprio perché su questo siamo tutti d’accordo che è la nostra prima preoccupazione.

Non si dovrebbe neanche porre il problema di dire che la persona sta davanti alla televisione, perché la persona deve essere reintegrata nel circuito virtuoso del lavoro nel momento in cui accede il primo giorno al RES, quindi contraddizione anche questa.

Non c’è stato detto che la lavorazione delle carni... questo è un altro tavolo su cui anche oggi richiederò un’attenzione maggiore da parte dell’Assemblea, perché altrimenti la parentesi si chiude e chissà quando riusciamo a portare delle proposte. La lavorazione delle carni, l’agroalimentare, le costruzioni edili, le infrastrutture, l’autotrasporto, la logistica e l’attività di assistenza sociale sono tutti settori dove ormai si annidano fenomeni in cui le modalità di esecuzione dell’appalto non si discostano molto dalla mera fornitura di manodopera e dove rasentiamo la zona grigia, dove è importante intervenire.

L’Emilia-Romagna in rapporto alla popolazione residente è all’apice della classifica per il maggior numero di vittime sul lavoro, altra faccia della medaglia amara della questione lavorativa. Le criticità certamente riguardano l’inquinamento atmosferico, che viene ricordato e non negato, però il persistere di una pessima qualità dell’aria nell’arco di anni ha effetti sia acuti che cronici sulla salute di adulti e bambini, e questa evidenza richiede risposte serie, che vengano date anche in tempi certi, senza continuare a sostenere l’utilità degli inceneritori oppure fare accordi con altre regioni in cui addirittura si importano i loro rifiuti da incenerire nel nostro territorio, perché io capisco anche le necessità del Brugneto, ma capisco anche che noi viviamo una situazione emergenziale rispetto alla qualità della nostra aria, e intanto le discariche invece aumentano e incrementano i quantitativi.

Non voglio in ogni caso dire che tutto vada male, dico soltanto che quando si parla di lavoro – attenzione, su questo vorrei fare una riflessione che ci trovi possibilmente tutti uniti – la qualità del lavoro a cui dobbiamo mirare non è soltanto la mera occupazione di una giornata o di qualche mese, quando il presidente questa mattina diceva che noi torneremo lì in un momento in cui (mi pare di aver di aver capito) chi ha voglia di lavorare lavora, ma penso che bisogna davvero guardare avanti, gli studenti citati che vogliono una garanzia per il diritto allo studio, ma le loro borse di studio non sono più coperte al 100 per cento, ma sono coperte mi pare all’80, sono quegli stessi studenti che tra qualche anno dovranno emigrare, perché non trovano un lavoro rispondente al loro percorso formativo, oppure dovranno fare una domanda al RES.

Scusate, non importa che ascoltiate, ma almeno... perché io ho tre minuti e sono concentrata sul tentativo di non sprecarli. Ci metto pochissimo, ma almeno il silenzio...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Richiamo l’Assemblea al silenzio.

 

GIBERTONI: Così in tre minuti riesco a concludere. Quegli stessi studenti che adesso lottano, che giustamente protestano perché il diritto allo studio è aperto soltanto in parte, tra qualche anno rischieranno alle nostre latitudini di essere definiti bamboccioni, di dover emigrare o – peggio – che qualcuno dica loro che devono imparare a giocare a calcetto.

Vorrei dire al presidente che quello che vorremmo sentirci dire è che l’Emilia-Romagna deve diventare una innanzitutto una regione che guardi avanti, che non dica anche in buona fede “torneremo lì”, perché non è mai il caso di guardare indietro anche quando si parla magari di momenti ideali, che fanno parte però del passato, ma bisogna guardare avanti, farlo tenendo presente che serve una vita nuova anche per l’Emilia-Romagna, anche per chi non gioca a calcetto, per chi non sa giocare, per chi non ha intenzione di imparare.

In Emilia-Romagna vorrei che ci fosse l’accesso, lo spazio, la dignità per chi non gioca a calcetto, che nessuno poi dica a valle di tutto che però era una questione di accesso parziale, perché di merito non si è parlato a sufficienza nell’attuazione del programma, quando si dice che chi vuol fare impresa qui forse la può fare non si è parlato a sufficienza di diritti uguali per tutti, di accesso uguale per tutti.

Dobbiamo davvero fare una buona analisi degli errori fatti, di cosa è andato bene e di cosa è andato male e poi, invece di rifarsi ad epoche passate che corrispondono anche a congiunture economiche, a congiunture della nostra storia recente molto diverse da quelle che viviamo adesso, perché ogni periodo fa storia a sé, quello che è stato delineato dal presidente questa mattina in parte non è stato ancora attuato, in parte guarda al passato e in parte risponde ancora ad interessi troppo piccoli, troppo privati, troppo specifici.

Mettere davanti le priorità impopolari è invece quello che questa Giunta dovrebbe fare, e la priorità impopolare è quella battaglia che chiede di combattere per un interesse generale e che chiede di più sull’interesse generale di quanto assicuri piccoli interessi privati, è una battaglia faticosa perché ci si mette la faccia, ci si mette un nome specifico, per esempio quello della regione Emilia-Romagna, ma unicamente per interessi che non sono specifici, che sono interessi generali. È un ritorno impari per certi versi, ma alla prova dei fatti è quello che paga, alla prova dei fatti e non alla prova delle parole.

Quello che io auspico adesso è che sia su questo che noi ci misuriamo, sia sulle priorità impopolari, sia sulle possibilità di dire “andiamo avanti facendo tesoro degli errori fatti, ammettendoli quando si è ancora in tempo, non dicendoci dopo un’alluvione che non si è mai fatta prevenzione prima”. Io che rispetto moltissimo e auspico una richiesta di autonomia forte da parte dell’Emilia-Romagna non avrei mai pensato di dover dire che auspico anche che il Governo impugni la Legge urbanistica appena approvato davanti alla Corte costituzionale, non avrei mai pensato di doverlo dire, però quello è proprio il tipico esempio di un provvedimento legislativo che ha rinunciato alla battaglia per l’interesse generale rispetto al perseguimento di pochi interessi specifici.

Sarebbe stato impopolare forse seguire un interesse generale, ma era questo da fare se vogliamo una nuova vita nel prossimo anno e da lì in poi per l’Emilia-Romagna, altrimenti continuiamo a guardare indietro, si accusano gli altri di guardare indietro, ma lo sta facendo questa Giunta, che continua a dire che sono gli urbanisti che guardano indietro, sono quelli che non vogliono gli inceneritori che guardano indietro.

Teniamo presente quali sono le emergenze e, invece di dire di tornare lì, andiamo avanti, recuperiamo, prevediamo, non lavoriamo d’emergenza. Quando si dice per esempio il lavoro, attenzione alla qualità del lavoro, inseriamola nel ragionamento, altrimenti rischiamo di creare soltanto e cito – spero non a sproposito – Pasolini quando diceva che le agenzie formative creano gladiatori disperati, creano persone che verranno definite di qui a poco inutili per un sistema che adesso gli sta dicendo che va tutto bene. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

La parola al consigliere Sassi.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Cercherò di essere breve. Entro nel merito anche delle proposte che abbiamo fatto in questo bilancio, entro nel merito di un paio di temi che ci vedono abbastanza sul pezzo.

Parliamo di alcuni emendamenti che abbiamo presentato riguardo al tema del car pooling. Abbiamo cercato ovviamente di portare quelle che sono caratteristiche per noi migliorative, che puntano su un miglioramento della definizione in maniera un po’ più precisa e più puntuale delle sue finalità e a porre le condizioni di un consolidamento di un sistema di questo tipo per la mobilità delle persone, ambito che ovviamente è di caratura regionale e deve rimanere di caratura regionale, vista anche la profonda pianificazione sulla mobilità che la Regione è tenuta a fare.

L’altro argomento, citato poc’anzi dalla mia collega e a cui avevo sentito accennare anche dal presidente Bonaccini questa mattina, riguarda il RES. Io ho fatto un intervento molto chiaro in quest’Aula quando fu il momento di votarlo, quindi non mi ripeto, ma, come si suol dire, giochiamo con le carte che sono sul tavolo e il RES oggi è sul tavolo, quindi con questi nostri emendamenti cerchiamo di dare qualche caratteristica in più di efficacia più che di efficienza, perché di per sé l’atto ha la sua efficienza.

Sono strumenti certamente interessanti quelli che sostengono le difficoltà delle persone a tutti i livelli, non entro nel merito della finalità di questa proposta, di questa legge rispetto alla nostra, perché ce lo siamo già detti, quello che cerchiamo di proporre è intanto a creare una completezza di definizione e una sua consistenza anche coerentemente con quanto espresso da questa Giunta, dal presidente in persona, dal vicepresidente, che è quello appunto di non creare delle persone che stanno sul divano, ma di cercare e attivarsi per il lavoro.

Questo abbiamo cercato di farlo con l’emendamento 52, insieme ad altre caratteristiche come quella di permettere, laddove ci sia coerenza delle finalità, non solo al RES, ma anche ad altri strumenti con le stesse finalità e coerentemente abbinabili, di poter essere cumulabili per i singoli soggetti che hanno diritto all’accesso.

Non abbiamo fatto emendamenti che andassero a stravolgere in modo massiccio quelli che potremmo definire emendamenti di bandiera, ma siamo entrati nel merito di questioni che potrebbero a nostro avviso essere migliorate, e per questo abbiamo presentato degli emendamenti che spero trovino l’appoggio più ampio possibile. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Siccome non interviene nessuno, continuiamo come Movimento 5 Stelle, facciamo il nostro lavoro di opposizione. Intanto sono un po’ stupito perché ho sentito parole che mi aspettavo solo dai consiglieri di opposizione, non di maggioranza, e soprattutto non della maggioranza che governa questo Paese, perché sentire parlare di bilancio di austerità e di bilancio ingessato è una terminologia da opposizione, e io concordo, però ricordiamoci da dove arriva, perché questo deriva sia dalla crisi sistemica (non c’era la ripresa e speriamo che arrivi), ma anche e soprattutto da due questioni, che spero da oggi in poi il consigliere Boschini vorrà combattere insieme a noi, il pareggio di bilancio in Costituzione (basta che però si ricordi chi ha votato a favore della sua introduzione in Costituzione) e il Fiscal compact, che non so chi stia andando in Europa a difenderlo, noi no di sicuro!

Un bilancio ingessato che non permette espansione, quindi un bilancio non di espansione ma comunque espansivo, come è stato definito. Io non vorrei che con questi giochi di parole poi i cittadini della nostra regione fossero costretti domani a dire che con questo bilancio abbiamo non vinto, perché non sarebbe bello, perché con questi giochi di parole poi vi tocca fare anche il gioco delle tre carte, perché il Fondo per la non autosufficienza che (lo riconosco, Boschini questa volta finalmente lo ha affermato) è di 100 milioni invece che di 116, se consideriamo l’assestamento approvato qualche settimana fa, allora il conto torna a 116.

Non ci ricordiamo però che dentro quei 16 ci sono i 9,5 milioni tolti al reddito, che però recuperate facendo un pagherò sul 2020 e riducendolo però a 33 quest’anno oppure facendo apparire imponenti le cifre stanziate contro il dissesto, che è vero che aumentano, ma voi volete impressionarci e quindi cosa fate? Accorpate più voci, che già avevate stanziato, in un unico articolo della stabilità per farli sembrare ancora di più.

Veniamo a qualche dettaglio, perché i tempi non ci permettono di affrontare tutto. Come Movimento 5 Stelle abbiamo fatto diverse proposte, una proposta sulla quale mi voglio soffermare è quella degli incentivi alla mobilità elettrica. È importante, visto che lo diciamo nel piano energetico, visto che lo diciamo nel piano aria, che spingiamo per aumentare la mobilità elettrica nella nostra regione. Come si spinge? Si spinge mettendo degli incentivi, e un nostro emendamento dice di mettere come regione 1 milione di euro e chiedere un cofinanziamento altrettanto importante ai comuni che hanno aderito al PAE, per dare incentivi per l’acquisto di auto elettriche, come sta cominciando a fare il Trentino.

Boschini parlava di volano, e qui manca un volano sulla mobilità elettrica, perché noi qui abbiamo la Motor Valley, abbiamo aziende della Motor Valley come la Lamborghini che si mette d’accordo con il MIT per studiare una supercar elettrica da produrre. Chiediamo in un ordine del giorno di coinvolgere come regione la Motor Valley in questo sviluppo, perché attraverso gli incentivi per la mobilità elettrica, il coinvolgimento della Motor Valley, il coinvolgimento dell’Autodromo di Imola per portare in Emilia-Romagna la formula E, quindi mettiamo insieme questo volano e diventiamo una regione locomotiva anche sulla mobilità elettrica.

Io sul bilancio di questi aspetti non trovo nulla, se non mettere un palliativo per le ibride, e anche qui lo emendiamo perché nella vostra proposta di finanziare le ibride non scrivete neanche ibride plug-in, cioè dovete pensare che le ibride da finanziare devono essere quelle che hanno una grossa autonomia dal punto di vista elettrico.

Vi invito anche a leggere il rapporto Enel-Ambrosetti, che dice che il volano della mobilità elettrica diventa importante soprattutto per quelle regioni che hanno già una produzione e una focalizzazione sulla motoristica. Pensate che le scocche della formula E le produce solo un’azienda emiliano-romagnola, quindi su questo bisogna muoversi.

Secondo punto, concessioni dell’acqua. Ci state prendendo in giro e state prendendo in giro i cittadini della regione Emilia-Romagna, abbiamo proposto un progetto di legge perché la regione Emilia-Romagna è indietro di 10 anni rispetto ai canoni dell’acqua emunta per l’acqua imbottigliata, avete messo un articolo nel Collegato e oggi emendate quell’articolo dicendo che quella norma entra in vigore nel 2020. Questa è una presa in giro, quindi quell’emendamento viene rigettato con forza dal Movimento 5 Stelle!

Terzo punto, la montagna. Togliendo le Comunità montane, inserite una definizione per le unioni di Comuni montani, qualcuno dica in quest’Aula se i Comuni che facevano parte di Unioni montane e adesso sono in unioni di Comuni... faccio l’esempio dell’Unione Rubicone mare, dove il Comune di Sogliano e il Comune di Roncofreddo che facevano parte di una Comunità montana adesso sono insieme al Comune di Cesenatico, quei comuni sono considerati come Unione montana? Non vorrei che domani qualcuno dicesse “ormai l’abbiamo scritta così, a voi i soldi non li diamo, li diamo solo alle Unioni montane”, quindi proponiamo un emendamento che definisce cos’è un’Unione di Comuni montani, ossia un’Unione in cui ci sono Comuni montani o almeno un Comune montano, perché altrimenti quei Comuni che facevano parte delle Unioni montane come Dovadola che prima erano nelle Comunità montane e si sono ritrovati in un’Unione dove ci sono tanti Comuni di pianura, ad oggi con quella definizione che voi avete scritto si salva solo il Circondario imolese che ha dei Comuni di pianura, ma anche dei Comuni di montagna, loro sono salvi perché lì l’avete lasciato, ma a me non toglie il dubbio che altri Comuni rischino di rimanere senza finanziamenti per la montagna. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Diciamo che i temi da trattare sono molti e sono diversi, quindi per ragioni di sintesi cerchiamo di toccare quelli più importanti.

Parto da una considerazione generale, che riguarda il contesto nel quale siamo arrivati ad esaminare e ad approvare, prima in Commissione oggi in Aula, questo bilancio e i provvedimenti ad esso collegati, bilancio che ovviamente risulta essere l’atto fondamentale della vita della nostra regione, del nostro ente, e nel quale si possono quindi leggere le scelte politiche di fondo che vengono assunte.

Dico solo due parole (non l’ho sentito dire da nessuno) sul contesto nel quale siamo arrivati all’approvazione e all’esame di questo bilancio, perché i tempi contingentati, per certi aspetti anche la necessità di lavorare in Commissione in tempi molto accelerati derivano dal fatto (e lo dobbiamo dire con chiarezza) che il quadro nazionale nel quale ci siamo mossi e ci stiamo muovendo non solo non ci ha aiutati, ma ci ha messi seriamente in difficoltà, non tanto perché la legge di stabilità non è ancora stata approvata dal Parlamento, ma perché, come anche lo stesso presidente questa mattina ha riconosciuto, il confronto/scontro con il Governo da parte della Conferenza delle regioni su alcuni oggetti significativi si è protratto per lunghe settimane, e lo stesso Bonaccini ha chiesto, come ha detto questa mattina nella sua relazione, di rinviare più volte la conclusione di quell’iter, di quella discussione, perché evidentemente le conclusioni che stavano maturando non ci vedevano favorevoli e non vedevano il complesso delle regioni favorevole.

Questo è un dato politico generale che va riconosciuto con nettezza, perché l’insieme delle regioni non è solo governato da una parte politica, ma le regioni nel loro insieme sono governate da maggioranze variegate, trasversali, i presidenti afferiscono al Partito Democratico, alla neonata formazione Liberi e uguali, a Forza Italia, alla Lega. Se quindi l’insieme dei presidenti delle regioni chiede al Governo più volte di rinviare e di non concludere la discussione e il confronto sui trasferimenti che dallo Stato spettano alle regioni (collega Bertani, abbassi il tono perché confonde le mie idee), il quadro politico va riconosciuto e va delineato con forza, perché altrimenti sembra quasi che i tempi stretti sui quali abbiamo dovuto lavorare siano volontà o responsabilità di qualcuno che in quest’Aula  o in questa regione ha voluto costringere la discussione in poco tempo, mentre la responsabilità sta da un’altra parte, a chi a Roma governa questo Paese con modalità e con metodi piuttosto discutibili (per usare un eufemismo) e in un quadro sempre più incerto.

Anche qui due parole vanno spese, perché non possiamo dimenticare che negli ultimi 2-3 anni abbiamo legiferato su tante materie, spesso chiamati a correggere provvedimenti che arrivavano dal Governo nazionale e approvati dal Parlamento. Penso ad esempio a tutto il tema del riordino istituzionale, nel quale (bisogna dirlo con chiarezza) a volte abbiamo dovuto navigare a vista, perché l’incertezza dovuta all’insieme delle iniziative assunte a livello nazionale a questo ci ha portato.

Dico questo perché, siccome anche in Commissione ho lamentato anche nei confronti dell’assessora Petitti i tempi ristretti, devo riconoscere in questa fase che le responsabilità per certi aspetti non erano per nulla imputabili a lei e al lavoro della Giunta, ma dovevano essere trovate altrove.

Nel confronto sia in Commissione che anche fuori dai luoghi formali, devo riconoscere all’Assessore Petitti la disponibilità a cercare di correggere quello che si doveva correggere e comunque a dialogare con tutti, a partire dalle forze politiche che da questa parte dell’Assemblea hanno fatto diverse osservazioni sul bilancio.

Fatta questa premessa di metodo che ritenevo doverosa, nel merito toccherò alcuni aspetti, quelli per noi più significativi, e parto da alcune misure che per quanto ci riguarda sono state importanti anche attraverso il nostro contributo e dei colleghi di maggioranza che insieme a noi hanno firmato alcuni emendamenti in Commissione che hanno toccato temi per noi importanti come l’aumento delle risorse destinate al Fondo per la montagna.

Voi sapete che spesso interveniamo in Commissione per richiamare la Giunta e l’attenzione di noi tutti sui temi legati alle politiche per la montagna, perché riteniamo che anche attraverso queste politiche e le scelte compiute si possa leggere l’azione complessiva di un'Amministrazione regionale, quindi essendo riusciti ad aumentare quelle risorse, ovviamente ben consapevoli del fatto che, anche per la esigua quantità, quelle risorse da sole non possono risolvere i problemi della montagna, però segnalo una disponibilità che accogliamo e che segnaliamo con attenzione.

Allo stesso modo anche l’attenzione e il relativo stanziamento, che è un primo appostamento che sicuramente negli anni cercheremo di aumentare, per gli esercizi commerciali polifunzionali dei Comuni montani e delle aree periferiche, una legge approvata su iniziativa dei consiglieri grazie a un lavoro trasversale e di impulso delle forze di maggioranza, stanziamento che rappresenta ovviamente un piccolo, iniziale passo, ma è comunque un passo avanti nella giusta direzione, e aver trovato quelle risorse segnala anche in questo caso un'attenzione che vogliamo valorizzare.

Il consigliere Boschini nella sua relazione introduttiva, nella relazione del relatore di maggioranza, citava anche alcune risorse destinate al turismo, per ragioni di sintesi anche qui mi concentro in particolare su quello che anche per ragioni territoriali considero molto importante, lo stanziamento che oggi approvando questo bilancio destiniamo al rilancio complessivo del Comprensorio del Corno alle Scale, comprensorio sciistico, ma non solo, perché sappiamo che la montagna va valorizzata dodici mesi all’anno e non solo nel momento in cui le stazioni sciistiche possono funzionare.

Quel finanziamento che, come sapete, intende valorizzare il crinale appenninico tosco-emiliano, dal nostro punto di vista deve essere realizzato tenendo ben presente questo aspetto, cioè che tutte le risorse che noi investiamo in quei territori non possono essere esclusivamente dedicate ad una funzione, cioè quella del bianco, ma dobbiamo invece trovare i modi per valorizzare in modo intelligente e funzionale il complesso di risorse che lì si possono attivare, quindi anche il turismo verde.

Questo è un progetto ambizioso e importante, e credo che potrà essere anche migliorato e corretto per certi aspetti, però anche in questo caso, al netto di chi ha avuto la primogenitura dell’idea, penso che lo stanziamento che noi oggi aggiungiamo a quello che arriva dal Governo dello Stato sia un segnale importante.

Fino adesso abbiamo toccato alcuni temi che hanno a che fare con l’Appennino, con le politiche verso una parte del territorio, spesso io faccio l’elenco delle cose che mancano, dei servizi che noi dobbiamo difendere e dei problemi che ci sono anche dal punto di vista occupazionale, però è anche giusto, quando ci sono, sottolineare gli aspetti positivi. Tra questi segnalo anche l’aumento delle risorse destinate alla difesa del suolo e al contrasto al dissesto idrogeologico, risorse che spesso magari noi non vediamo, perché un’opera pubblica ha un certo risalto, mentre questi sono interventi meno evidenti, ma direi più importanti, perché la premessa perché ci possa essere lavoro, sviluppo e quindi vita in un territorio è che quel territorio abbia la condizione di vivibilità fondamentale, che è data dagli interventi contro il dissesto idrogeologico e per una prevenzione necessaria.

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Un po’ di silenzio, anche perché Taruffi non so come faccia. Va bene che ha la scorza dura, però...

 

TARUFFI: Noi che veniamo dall’Appennino siamo abituati a doverci difendere con le unghie e con i denti e quindi sappiamo che anche quando si prova a buttare la palla in tribuna poi la palla torna sempre in campo.

Dicevo di questi aspetti per passare ad altri due aspetti che riteniamo importanti e che vogliamo segnalare, ovviamente parlo del lavoro e del welfare. Sul lavoro (l’ho sentito poco nel dibattito) in questo bilancio vengono stanziate risorse importanti per finanziare l’attrattività e quindi la possibilità di sviluppo delle attività produttive. Come abbiamo sempre detto, il modo migliore per dare dignità e garanzia per il futuro è creare lavoro, quindi le risorse che vanno in quell’ottica sono per noi risorse importanti che vanno sottolineate, e in questo ambito le risorse vengono addirittura triplicate su quella particolare missione di bilancio.

Lavoro che non è solo però creare , ma è favorire l’insediamento di attività produttive sempre in una logica che per noi deve essere compatibile con l’ambiente e sostenibile, ma lavoro vuol dire anche stabilizzare i lavoratori precari, intervenire e avere il coraggio di assumere alcune decisioni che hanno a che fare con la stabilizzazione delle persone, dei collaboratori, dei lavoratori che anche lavorano in questo ente e rendono possibile le iniziative che qui vengono decise, perché va ricordato che noi possiamo decidere e stanziare tutte le risorse che vogliamo e assumere tutte le iniziative che riteniamo utili, ma senza qualcuno che le renda concrete e le attui attraverso il lavoro quotidiano che viene svolto dai tanti lavoratori che sono in questa regione, le nostre decisioni rimarrebbero parole astratte.

Avere il coraggio di dire che quelle persone meritano di essere stabilizzate e trovare una soluzione per far uscire dalla precarietà tanti collaboratori, tanti lavoratori e lavoratrici di questo ente credo che sia un passaggio importante, c’è anche un emendamento che abbiamo firmato insieme al collega Calvano che va in questa direzione e credo sia giusto sottolinearlo.

Lavoro, welfare, politiche sociali sono tra gli aspetti fondamentali che servono per giudicare l’attività di un’amministrazione di una regione e complessivamente della nostra Assemblea legislativa. Da questo punto di vista (ieri lo abbiamo fatto e qualcuno oggi, forse scherzando prima dell’Aula , faceva qualche battuta) ieri in conferenza stampa abbiamo presentato i dati primi dati certi delle domande che sono pervenute dai cittadini emiliano-romagnoli residenti nella nostra regione che hanno fatto richiesta di accesso al Reddito di solidarietà, che sta dando attuazione alle misure di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito che abbiamo approvato in quest’Aula nel dicembre dell’anno scorso.

Quei dati (lo dico al consigliere Fabbri che è appena uscito, e se aveste avuto la bontà ogni tanto di ascoltare e di leggere quello che viene detto, lo sapreste) dimostrano che il 70 per cento dei richiedenti sono persone italiane. Con questo non voglio dire (la ritengo una sciocchezza) che ci debba essere una classifica di diritto sulla base della nazionalità, penso che esistano diritti e doveri che non hanno nazionalità, ma che hanno patria ovunque, diritti e doveri, quindi penso che, quando diciamo che il 70 per cento di quelli che hanno fatto richiesta sono cittadini italiani, stiamo smentendo quello che per mesi e mesi e mesi e mesi avete continuato a dire!

Questo è il primo dato ufficiale, il secondo altrettanto importante è che il 60 per cento di chi ha fatto richiesta ha un lavoro, il che significa che, pur avendo un lavoro, è al di sotto della soglia ISEE che noi abbiamo fissato come soglia di accesso, il che significa che sono lavori precari, saltuari, spesso frammentati, che non consentono a chi è in quelle condizioni di avere un reddito minimo garantito di dignità, pur lavorando.

Quel dato ci dice di una condizione drammatica che vivono centinaia di migliaia di persone anche in questa regione, nonostante gli sforzi che stiamo facendo su quel versante, quindi abbiamo colto esattamente nel segno approvando quella legge, poi ovviamente tre mesi non sono un anno, le verifiche le faremo con i dodici mesi del 2018, però attenzione a non banalizzare i dati e a non saper leggere in controluce quello che viene fuori dai dati numerici, che non sono più le opinioni di Taruffi o di qualcuno della Lega, sono i dati di fatto.

Se questa lettura che stiamo dando corrisponde al vero, le risorse che oggi stabiliamo di aggiungere nel triennale 2018-2020, cioè gli ulteriori 35 milioni che arriveranno sul bilancio 2020, che quindi rendono questa misura strutturale, sono un segno importante che caratterizza questa legislatura, perché abbiamo avviato un percorso, abbiamo aperto un capitolo di spesa che non c’era nelle voci di bilancio e lo stiamo rendendo strutturale, per dare una risposta che non è un palliativo, che non è una tantum, ma è un pezzo delle politiche sociali di welfare di questa regione.

Stiamo facendo questo, avendo introdotto un principio, esiste un reddito al di sotto del quale i cittadini di questa regione hanno diritto ad un sostegno economico, principio che prima non c’era. Lo vogliamo chiamare reddito di solidarietà, lo vogliamo chiamare reddito minimo, chiamatelo come vi pare, per me quello che conta è la sostanza, come sempre, ci sono persone in questa regione che vivono al di sotto di quella condizione di reddito, alle quali noi daremo e stiamo dando una risposta, parziale, limitata, ancora non completamente sufficiente, ma una risposta.

A me interessa questo, e il fatto che si aggiungano queste risorse a quelle che abbiamo già messo a bilancio per questi anni, andando a comporre un complessivo di circa 130 milioni, è una battaglia che noi pensiamo di poter dire di aver vinto, perché non era facile portare quella discussione qua dentro, non era facile trovare il contesto per approvare la legge, non era facile trovare le risorse da mettere a bilancio, ma lo abbiamo fatto.

Siccome spesso ci lamentiamo (l’ho detto due giorni fa), quando questa parte politica o deve dire no, dice no, quando deve dire sì, dice sì, oggi noi diciamo sì, anche e soprattutto sulla base delle considerazioni che sto svolgendo.

Mi avvio alla conclusione e cito l’ultimo aspetto, sul quale mi piacerebbe in conclusione sentire magari dallo stesso presidente una risposta, una valutazione. Siccome stiamo discutendo del tema dell’autonomia del percorso che come regione stiamo facendo con il Governo, posto che i tempi del Parlamento ovviamente non ci consentiranno di arrivare in fondo in questa legislatura, comunque quel lavoro va fatto seriamente e vanno poste le basi per verificare se nella prossima legislatura ci saranno le condizioni per determinare l’approvazione della legge del Parlamento nazionale per trasferire maggiore autonomia alla nostra regione, in questo quadro io dico una cosa.

Siccome nell’ordine del giorno è prevista una Commissione d’inchiesta sui problemi causati dai disservizi dei vari Enel, Terna e soggetti legati alla distribuzione dell’energia, chiedo una cosa: nella discussione con il Governo, laddove si parla di ambiente di politiche energetiche, possiamo chiedere al Governo di avere maggiore autonomia e controllo su questo tema? Possiamo essere noi il soggetto che chiede ad Enel e Terna il rispetto degli investimenti che vengono realizzati o non realizzati? Possiamo essere noi il soggetto che richiama quei gestori a fare il proprio mestiere, la propria attività?

Se lo lasciamo al Governo, io temo nelle dinamiche che conosciamo che i risultati corrano il rischio di essere sempre gli stessi, invece penso che possiamo fare un passo avanti da questo punto di vista e, siccome so che abbiamo discusso molto in Commissione e torneremo a discutere, so che ci sono valutazioni da fare, però penso anche che abbiamo il diritto/dovere di provare a proporre soluzioni, e siccome in quei territori (parlo dell’Appennino non solo bolognese, ma in questo caso dell’Appennino bolognese) ci si sta organizzando anche da un punto di vista giudiziario per chiedere alla procura di fare indagini rispetto a quello che è successo, poiché non vogliamo che questo accada di nuovo, oltre a fare il lavoro che già ci compete in termini di audizioni, di pressioni politiche e di controllo delle attività, proviamo a mettere in campo anche qualche strumento in più, perché se abbiamo maggiori competenze, abbiamo maggiori responsabilità e forse dopo non possiamo più neanche dire che è colpa degli altri.

Su questo tema io penso che un pezzo della discussione si possa fare e spero che il presidente in conclusione possa valutare questa possibilità che lancio qui oggi, ovviamente facendo salve tutte le valutazioni che poi dovranno essere fatte in Commissione, perché, proprio perché sono partito dalla valutazione positiva che abbiamo fatto per alcuni degli interventi che ho ricordato sulle politiche per la montagna e per il rilancio della difesa dell’Appennino, se è vero che per vivere in Appennino bisogna lottare contro il dissesto idrogeologico e per la difesa del suolo, bisogna anche che i servizi fondamentali e le infrastrutture funzionino.

Ci sono ovviamente le infrastrutture, quindi le ferrovie e le strade, ma anche questo tipo di infrastrutture va preservato e va garantito, perché se pensiamo che possano essere le logiche aziendali di mercato a garantire quel tipo di servizio, stiamo dicendo che la montagna chiuderà i battenti, perché oggi, a distanza di un mese dal blackout, ci sono ancora utenze isolate, perché i gestori della rete telefonica non intervengono, sono passati 40 giorni e ci sono case isolate e utenze abbandonate al loro destino, sulle quali le compagnie telefoniche non intervengano per una ragione molto semplice: perché economicamente non conviene.

Credo che questa logica orientata esclusivamente sul profitto cozzi in modo inevitabile con la logica di chi invece pensa che tutti i territori debbano avere la possibilità di vivere, di svilupparsi, di progredire, anche laddove il mercato non ha interesse a farlo, perché da questo punto di vista rivendichiamo che la politica e le istituzioni servono anche a questo, servono a correggere le storture del mercato, a impedire al mercato di impoverire dei territori, ad assicurare vita e possibilità di sviluppo a tutti i territori.

In una logica solidale e di valutazione complessiva credo che anche quando votiamo e discutiamo del bilancio non possiamo non porre queste considerazioni al centro del nostro agire.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La informo che ha esaurito il tempo a sua disposizione.

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Tanto è stato detto dal nostro Gruppo, da chi è intervenuto prima di me sui diversi temi, quindi mi limiterò a una questione di cui ci siamo occupati soprattutto negli ultimi due giorni, una questione di giustizia che riguarda il personale.

Faccio riferimento al Capo 1 del Collegato Organizzazione personale, articoli 4 e 5, che definite Superamento precariato, ma sarebbe corretto aggiungere anche Esclusione dai processi di stabilizzazione previsti dalla legge Madia.

Vorrei ricordare un articolo della Costituzione che ci dice che i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione, in secondo luogo ci dice che agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso.

Noi abbiamo tre possibilità per assumere in questo ente a tempo indeterminato o stabilizzare: 1) lo scorrimento delle graduatorie delle persone risultate idonee ad un concorso, 2) le stabilizzazioni previste dalla legge Madia, che è una possibilità, 3) l’indizione di concorsi. Con gli articoli che avete inserito nel Collegato al bilancio state mescolando completamente l’ordine delle cose, quindi state procedendo 1) con la stabilizzazione prevista dalla Madia, 2) con le graduatorie fino a che la legge ve lo consente, quindi fino a fine 2018, 3) con i nuovi bandi, perché dovete rispettare un accordo che avete fatto con CGIL, CISL e UIL per stabilizzare 90 precari, su cui noi siamo d’accordo, va benissimo stabilizzare, però state creando delle storture perché ci sono persone che sono nelle graduatorie che non verranno assunte, perché i precari che rientrano dentro la legge Madia avranno la precedenza, quindi state sacrificando queste persone sull’altare della propaganda.

Lo dico forte e chiaro, perché su questa questione sono indignata. Avete mescolato le carte, quindi per la Madia sappiamo benissimo che è idoneo chi ha fatto un giorno dopo l’entrata in vigore della legge, ha i 3 anni di servizio negli ultimi 8, è in graduatoria per esami e titoli o solo titoli.

Partendo da qui e utilizzando la legge Madia, questo significa che persone che non sono risultate idonee ad un concorso passeranno davanti a chi è in graduatoria, è idoneo, ha svolto un concorso davanti a una Commissione, e si vedrà passare davanti persone idonee per soli titoli, perché oggi le ritenete idonee sebbene non abbiano superato un concorso, idonee per titolo, tramite curriculum. Questa è una grave ingiustizia.

Noi abbiamo presentato degli emendamenti in cui chiediamo di togliere i titoli per un motivo molto semplice, perché probabilmente c’è la possibilità che persone che abbiano sostenuto anche solo un colloquio passino davanti a chi è in graduatoria e meriterebbe di essere assunto in questa regione a tempo indeterminato.

State creando un’ulteriore ingiustizia con i lavoratori di Ervet. Qui in Commissione avete raccontato delle mezze verità, i lavoratori di Ervet che si occupano dei fondi comunitari sono nei fatti lavoratori di questo ente, lavorano in questi uffici, hanno la mail regionale, però purtroppo, siccome sono stati sollecitati ad andare in Ervet e quindi ad avere un contratto diverso e non hanno maturato i 3 anni negli 8 che vengono richiesti dalla legge Madia, questi saranno esclusi dalla stabilizzazione, quindi persone che non hanno accettato contratti di un mese sotto l’ente regionale si trovano adesso penalizzate grazie alla logica che state utilizzando nelle stabilizzazioni e nelle assunzioni a tempo indeterminato, una logica che non ha alcun senso, se non quello di sbandierare numeri che purtroppo sono favorevoli alla vostra propaganda, ma creano grosse ingiustizie.

Ci veniva detto che i lavoratori di Ervet fanno parte di una società partecipata, Ervet non li assume e non vengono fatti concorsi, ma non è vero, i lavoratori di Ervet che si occupano dei fondi strutturali europei un concorso lo hanno fatto, e tengo buona l’obiezione che è stata fatta dal dottor Frieri in Commissione, ci verrà utile quando si parlerà della fusione di Ervet e Aster, sono d’accordo che queste società controllate, vigilate e partecipate rispettino i criteri della pubblica amministrazione per quanto riguarda la trasparenza, per quanto riguarda gli accessi all’interno ìdella nuova società, siamo d’accordo, è un punto che torneremo a portare quando se ne discuterà, però non ci si venga a dire che i lavoratori di Ervet che si occupano dei fondi comunitari non hanno fatto un concorso, un concorso l’hanno fatto, la Madia non ci dice che le società partecipate non rientrano all’interno del percorso di stabilizzazione, non le esclude e non ce lo dice, però voi le state escludendo ingiustamente, come state escludendo ingiustamente chi è in graduatoria e ha scelto di non lavorare da precario in Regione, ha scelto di lavorare per le strutture speciali, essendo un po’ meno precario, in questo modo penalizzando persone che lavorano con noi, con i gruppi, con la vostra stessa maggioranza. State applicando dei criteri di iniquità, ingiustizia e imparzialità, e non state rispettando quello che dice la nostra Costituzione.

Ho anche un altro dubbio, perché abbiamo presentato un emendamento in cui diciamo che, se dovete assumere, assumete idonei, abbiamo fatto un emendamento in questo senso un emendamento che non si capisce io ho fatto una domanda diretta all’Assessore che ha escluso il fatto che potessero venire assunte persone non idonee.

A parte il marchingegno di aver fatto risultare magicamente idonee persone che non hanno superato il concorso e adesso risultano idonee per titoli solo per aver presentato un curriculum, però ho depositato un emendamento in cui vogliamo escludere la possibilità che vengano stabilizzate persone non idonee, in Commissione mi è stato detto che così non sarà, però oggi l’emendamento verrà bocciato. Vorrei capire perché, in quanto, se questa cosa è stata esclusa in Commissione, oggi la logica conseguenza dovrebbe essere che l’emendamento passi, invece non è così, quindi a me i dubbi restano, francamente non mi spiego perché noi...

Ripeto: che non si dica che noi siamo contrari alle stabilizzazioni perché non è così, però c'è un ordine di priorità perché, se vogliamo seguire il principio della meritocrazia, prima dovrebbero venire coloro i quali sono risultati idonei ad un concorso e poi certamente si procede con le stabilizzazioni, non saranno 90, saranno 80, a parte il fatto che siamo al 21 di dicembre 2017 e i fabbisogni del 2017 non ci sono ancora e ci troviamo ad approvare questa roba qua, senza avere un’idea dei fabbisogni della regione, che è assurdo, dopodiché chiediamo di utilizzare un ordine di buonsenso che premi la meritocrazia, abbiamo persone che sono in graduatoria, scorriamo le graduatorie, perché è assurdo che chi ha vinto un concorso e si trova in graduatoria idoneo si veda passare davanti persone che avete fatto risultare come idonee solo per titoli, mi sembra una questione di buonsenso.

Se non ne stabilizziamo 90, ma ne stabilizziamo 80 o 70 e intanto scorriamo le graduatorie, penso che non faremo un torto a nessuno, rimarremo coerenti con la volontà di andare sempre meno verso il precariato, però seguiamo anche un principio di equità e di giustizia. Questa secondo noi sarebbe la logica da seguire, ci dispiace che molto probabilmente non verrà seguita, creando qui dentro un clima di forte malcontento e alimentando una guerra veramente vergognosa fra poveri, perché è questo che state facendo e mi dispiace doverlo dire, perché stabilizzarne 90 o 80, ma nel frattempo scorrere le graduatorie cambierebbe poco, però avreste perseguito un criterio di equità e di merito che come amministratori di una pubblica amministrazione a mio avviso dovreste seguire.

Tre questioni veloci su proposte che abbiamo fatto. Torniamo a riproporre l'IRESA. Oggi il presidente ci diceva delle rosee prospettive di crescita dell’aeroporto Marconi, però purtroppo c'è chi non gioisce di queste prospettive, coloro i quali subiscono l’inquinamento acustico. Ci siamo già tornati diverse volte, l'IRESA è una tassa di scopo che andrebbe applicata proprio per mitigare questo tipo di problemi, non ritengo credibili le giustificazioni date in quest’Aula perché non penso che qualche operatore, considerando le prospettive del Marconi e la posizione di Bologna, decida per l’applicazione dell'IRESA di spostarsi su altri aeroporti, quindi francamente non ho capito quali siano i motivi ostativi dell’applicazione di questa tassa.

Se ci sono dei motivi tecnici, chiedo che ci vengano spiegati, perché le spiegazioni politiche per me non stanno in piedi.

Seconda questione, il Registro dei tumori. Questa è una questione a mio avviso fondamentale, dicevamo in Commissione al relatore di maggioranza che affermava che sul Registro tumori andasse tutto bene che in realtà Bologna continua a non avere Registro dei tumori. Su questo vi chiederemo conto in Commissione, perché è una questione da risolvere, è una questione fondamentale che porterò avanti da qui a fine legislatura, perché quel Registro dei tumori deve essere istituzionalizzato e fatto.

In ultimo, tavolo neve. Ci siamo confrontati in questi minuti, è una proposta che avevamo fatto in diverse sedi, in diverse occasioni, anche in incontri pubblici, chiedevamo alla regione di fare da regia proprio per affrontare le questioni critiche che non vanno, creare un tavolo operativo per risolvere in maniera definitiva ed evitare che questi disagi si ripetano da qui ai prossimi due mesi.

Il tavolo neve che chiedevamo noi è stato riformulato in un’altra forma, l’emendamento ci convince e lo abbiamo sottoscritto, quindi è un passo avanti che si fa verso il nostro Appennino. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Informo il Movimento 5 Stelle che ha abbondantemente esaurito il tempo.

La parola alla consigliera Silvia Prodi.

 

PRODI: Brevemente, per esprimere un giudizio favorevole rispetto all’impianto del bilancio complessivamente e riconoscere al lavoro svolto nelle Commissioni un valore. In particolare mi soffermerei su alcuni emendamenti delle Commissioni che ho sottoscritto convintamente, il primo relativamente all’incremento dei fondi per la cooperazione internazionale.

A questo proposito oggi ho presentato un ordine del giorno in merito alla causa Saharawi, che però, essendo prodotto dall’intergruppo, è un documento collettivo, quindi spero che qualche collega dell’intergruppo abbia modo di illustrarlo nello specifico.

Poi anche maggiori risorse ai Vigili del Fuoco volontari, causa che non ha bisogno ì di essere esplicitata, nonché l’incremento dei fondi di intervento per lo sviluppo delle zone montane. Sappiamo benissimo, anche per tutti gli interventi che si sono succeduti oggi, quanto sia rilevante questo tema.

Ringrazio quindi anche il relatore per questo percorso, perché è stato un percorso aperto di confronto ed anche di grande pazienza. Mi soffermo un attimo sull’ordine del giorno che ho presentato relativamente alla compensazione dell’IRAP nelle ASP, aziende di servizi alla persona. Queste aziende si occupano dell’erogazione di servizi e sono interamente pubbliche, quindi rappresentano un valore per l’intero sistema del welfare regionale, dando la possibilità di un trattamento effettivamente omogeneo sul territorio, quindi ispirato a princìpi di efficienza e valorizzazione del patrimonio pubblico.

In questo momento queste aziende sono assoggettate a un’IRAP all'8,50, mentre non è così per altre realtà quali le cooperative sociali, che vanno da altre 3,90 a 3,21 per cento, però la riduzione dell’IRAP non è possibile perché vi osta l’articolo 5, comma 3 del decreto legislativo 6 maggio 2011, successivamente ribadito in altri punti, quindi diamo atto alla regione di aver riconosciuto ì queste problematiche su una disparità di trattamento, essendo intervenuta a rivedere il sistema di remunerazione dei servizi sociosanitari, che però non ha determinato completamente l’abbattimento, anzi in alcuni casi si è fermato fra il 2 e il 3 per cento, e questa rappresenta una sperequazione che in alcuni casi può determinare anche scelte strategiche, laddove soprattutto è nato il confronto sulle prospettive future di questo settore in termini di qualità e sostenibilità.

Ci teniamo a dire che si vuole creare un sistema equo, non volto al profitto, ma volto all’erogazione del servizio pubblico attraverso aziende pubbliche di qualità, con un lavoro di qualità e operatori che abbiano contratti di lavoro consoni a svolgere le loro mansioni nel modo più professionale, giusto e socialmente equo possibile.

Questo è il confronto, non si sta parlando di profitti in eccesso, si sta parlando di realtà che hanno bisogno di essere sostenute proprio per la natura profondamente sociale che svolgono, quindi in questo ordine del giorno chiedo di prevedere nel corso dell’anno interventi che aumentino queste misure di compensazione dell’IRAP e soprattutto di pensare a una proposta legislativa anche in sede di Conferenza Stato-regioni per giungere all’abbattimento dell’aliquota IRAP in carico alle ASP, ai fini di azzerare questa sperequazione che le vede sfavorite.

Per quanto riguarda come le ASP lavorano, sono favorevole alla ricognizione che può anche avvenire nella Commissione preposta, proprio per capire come questo problema si possa risolvere per dare più sostentamento a queste che sono strategiche aziende pubbliche, per il bene di tutta la comunità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Prodi.

La parola al consigliere Daniele Marchetti.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Come ogni anno, in occasione del bilancio, cercherò di fare il punto sulla sanità e sulle politiche per il sociale, tematiche certamente importanti perché impattano maggiormente sulla vita quotidiana di tutti i cittadini, ma anche perché sono poi al centro dell’attività della Commissione 4 a cui io partecipo con maggiore attenzione.

Visto che la discussione comprenderà tutti gli oggetti all’ordine del giorno, cercherò di seguire un filo logico per analizzare anche l’operato della Giunta regionale nel corso degli anni, partendo dal rendiconto del Documento di economia e finanza 2016, documento a cui votammo contro all’epoca, quindi oggi sicuramente non vi aspetterete un cambio di posizione, però è utile comunque analizzare quello che è stato fatto ed esprimere un giudizio, per poi arrivare alla fine al bilancio che andremo ad approvare per l’anno 2018.

Direi di partire dal DEF 2016, procedendo per capitoli, visto che il documento è suddiviso in schede, e direi di partire dal capitolo dedicato al contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Ovviamente voi in questo capitolo date grande spazio al Reddito di solidarietà, ne abbiamo parlato tantissime volte e non sto a ripetere quanto è già stato detto in quest’Aula per non sottrarre tempo ai colleghi, però è ovvio che voi avete puntato tutto su questo strumento che noi abbiamo contestato fin dal principio sia per i criteri che avete previsto per la sua attuazione che per i primi risultati che si sono visti.

Riprenderò poi il tema affrontando il bilancio 2018, perché devo rispondere al Consigliere Taruffi che prima mi ha stimolato, quindi accantonerei il Reddito di solidarietà e procederei oltre, andando a vedere cosa c’è dentro il capitolo del contrasto alla povertà e all’esclusione sociale del DEF 2016, che andiamo a rendicontare oggi. Qui troviamo anche la legge per il superamento dei campi nomadi, a nostro avviso sarebbe stato più onesto dal punto di vista intellettuale chiamarla in un’altra maniera, ovvero legge regionale per la creazione delle microaree che andranno a spalmare (state già muovendo i primi passi)il problema dei campi nomadi su tutto il territorio, andando a creare di fatto delle sacche dove non ci sono gli stessi vincoli che dovrebbero essere imposti a tutti i cittadini, dove si gode di una maggiore libertà e dove sappiamo benissimo tutti, perché ce lo possiamo immaginare, che, una volta create queste aree, il problema si moltiplicherà, quindi è soltanto un modo per spostare il problema spalmandolo su tutto il territorio.

Si tratta di una misura che non abbiamo condiviso fin dal principio, infatti avevamo presentato un nostro testo, quindi per quanto riguarda il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale ci sentiamo di dire che la regione ha fatto quel che aveva promesso all’epoca, però da parte nostra non c’è la minima condivisione.

Passiamo alle politiche per il sociale, altro capitolo sicuramente importantissimo. Nel rendiconto del DEF 2016 si ricorda l’attuazione dell’Accordo regionale per il sostegno alle attività di volontariato rivolte ai richiedenti di protezione internazionale. Anche qui siamo alle solite, abbiamo già affrontato questo tema tantissime volte anche in Commissione e a nostro avviso è assolutamente un’iniziativa fuori da ogni logica, perché si parla di azioni di volontariato, ma hanno comunque sempre dei costi alle spalle, dei costi dal punto di vista assicurativo che la nostra istituzione e tutti gli enti locali sostengono per persone che nella maggior parte dei casi, come ho sempre detto e lo dicono i dati del Ministero, dovrebbero tornare nel loro Paese di origine, perché non tutti riescono ad ottenere lo status di rifugiati e la protezione internazionale.

È quindi e fuori da ogni logica investire risorse per integrare, così come avviene anche per le varie iniziative rivolte a questi cosiddetti migranti, quando non è detto che possano rimanere sul nostro territorio, anzi nella maggior parte dei casi dovrebbero tornare nel loro Paese di origine.

Possiamo fare anche un focus sul Fondo regionale per la non autosufficienza, sempre parlando di quanto è stato fatto finora. In tutti questi anni dovevamo fare una cosa molto semplice che chiedo da due anni a questa parte, rivedere le delibere che dettano le linee guida per l’applicazione di questo fondo sul territorio regionale, per ora abbiamo ottenuto soltanto delle promesse, ci è stato detto adesso che entro aprile 2018 con i nuovi piani di zona si metterà mano a questo tema, e ce lo auguriamo fortemente anche perché da due anni a questa parte i cittadini, le associazioni, gli invalidi, gli anziani o i caregiver chiedono con forza la revisione delle politiche di attuazione di questo fondo importantissimo sulla non autosufficienza, perché purtroppo con le promesse non si riesce a sostenere una situazione che talvolta è davvero difficile per queste famiglie.

Vorrei ricordare che, mentre io continuavo a chiedervi di rivedere queste linee guida, molti di voi (ad esempio ricordo un intervento di un anno fa del Capogruppo del Partito Democratico Caliandro) dissero che non c’era nemmeno bisogno, che noi eravamo oltre sul Fondo per la non autosufficienza, ci fu una discussione, io presentai un ordine del giorno abbinato al bilancio per chiedere appunto di rivedere al più presto le linee guida che regolamentano questo strumento e mi fu detto non ce n’era bisogno perché noi eravamo oltre, invece oggi apprendiamo che entro aprile 2018 c’è l’intenzione di andarle a rivedere, quindi meglio tardi che mai, evidentemente non avevamo tutti i torti.

Potremmo passare poi alla parte che riguarda la sanità, anche qui senza stare a ripetere tutto, ma parliamo della riorganizzazione della rete ospedaliera, dei tagli dei posti letto che hanno portato di conseguenza al trasferimento di diverse prestazioni sanitarie dal regime di day hospital al regime ambulatoriale, cosa che in alcuni casi ha causato problemi perché io ho avuto delle testimonianze di cittadini che mi hanno detto che prima con il day hospital su tutti gli accertamenti venivano passati gratuitamente ovvero come ricovero, adesso con il regime ambulatoriale quelli al di fuori della loro esenzione, che però sono necessari per verificarne lo stato di salute devono essere pagati. Anche qui, come vedete, c’è qualcosa che non va nel meccanismo che avete messo in piedi.

Potremmo parlare della chiusura dei punti nascita, tema già affrontato da alcuni ìcolleghi che mi hanno preceduto. Questi sono soltanto alcuni punti che negli anni abbiamo contestato fortemente e che ovviamente oggi continuiamo a contestare, perché la riorganizzazione della sanità nel nostro territorio sta seguendo un filo logico impostato dall’inizio di questa legislatura dalla Giunta regionale, che coerentemente sta portando avanti, ma che noi altrettanto coerentemente stiamo contrastando.

Sempre sulla sanità e sulla riorganizzazione della sanità del nostro territorio, si parla di nuovi modelli di governance, in tutti i documenti di economia e finanza si dice che si andrà a ridurre il numero delle aziende sanitarie o con la fusione tra aziende ospedaliere e ASL o proprio con la riduzione delle ASL. Nei DEFR, ad esempio nell’ultimo che abbiamo approvato, c’è scritto questo, ma ancora nessuno è riuscito a dirmi che cosa ha in mente questa Regione. A due anni dalla fine di questa legislatura, mi pare incredibile che nessuno abbia una minima idea di come trasformare il servizio sanitario sul nostro territorio. Si continua a dire di riorganizzarlo, ma nessuno è ancora in grado di dirmi come.

Io credo che sia assolutamente necessario iniziare a fare delle valutazioni serie, perché non sono proprio in grado di valutare come lo state riorganizzando. Nessuno lo sa. Ho depositato un’interrogazione poco tempo fa e mi è stato detto: sì, abbiamo indicato dei principi, ma non sappiamo ancora come. È difficile così avviare una discussione seria. Vi vorrei ricordare che il tempo stringe e vorrei arrivare alla fine di questa legislatura per lo meno avendo un quadro chiaro di dove volete portare il nostro servizio sanitario regionale.

Di fatto, quello che è stato fatto dal 2016 a oggi, venendo poi in chiusura sul rendiconto del DEFR 2016, per noi è completamente sbagliato.

Venendo a oggi, invece, potremmo analizzare un attimo il dato che riguarda la sanità. Sì, bene o male, stiamo parlando di oltre 8 miliardi di euro, le risorse che andranno appunto a finanziare il nostro servizio sanitario regionale, ma qui mi riaggancio un po’ al discorso che facevo prima: l’incertezza è proprio su che cosa ci dobbiamo aspettare domani. Anche a livello locale, per quanto riguarda la Conferenza socio-sanitaria della città metropolitana, che comprende due ASL, Bologna e Imola, non si sa ancora come verrà riorganizzata. E la stessa incertezza, come dicevo poco fa, c’è su tutto il territorio regionale.

Direi poi che sul fondo regionale per non autosufficienza per il 2018 troviamo 100 milioni di euro. Come ricordava questa mattina il relatore di maggioranza, Boschini, torniamo a 116 milioni di euro, quindi in linea con le annualità precedenti, grazie a quei fondi che abbiamo recuperato con l’ultima variazione di bilancio, quei 16 milioni di euro, di cui 9 erano destinati al reddito di solidarietà, operazione che ci venne venduta un po’ come risorse ulteriori messe nella non autosufficienza, ma che oggi in realtà scopriamo che sono risorse che sì andranno a garantire un livello standard rispetto agli anni passati.

Mi collego proprio da questo punto, visto che una parte di quelle risorse che sono andate a pareggiare i soldi a disposizione per la non autosufficienza presi dal reddito di solidarietà: quest’anno, anziché i 35 milioni di euro, ne verranno stanziati 33.

Ennesimo ripensamento? Non lo so. Secondo il consigliere Taruffi, che si sta impegnando tanto su questa tematica, ci sarà la possibilità comunque di rivedere tutto, ma io sinceramente continuo ad avere tutte le mie perplessità su questo strumento.

Oltretutto, le vorrei far notare che qualche settimana fa ci veniva detto, qui in Consiglio, che era troppo presto per valutare questo strumento. Era stato detto questo. Io ho espresso un parere negativo, e mi è stato detto: consigliere Marchetti, è meglio aspettare. Oggi, invece, arriviamo qui che voi avete dei numeri in mano, io sinceramente non li ho, non li ho visti. Spero che presto ci vengano presentati in Commissione, in modo da poter valutare appunto questi numeri che avete e che avete tanto esaltato.

Lei richiama un dato secondo cui il 70 per cento va a cittadini italiani, quindi emiliani, romagnoli, eccetera: vorrei vedere poi i 400 euro a chi sono andati, cioè la fetta grossa degli aiuti che andiamo a dare. A nuclei composti da solo una persona arrivano 80 euro; a quelli dai cinque in su, se non erro – lei me lo insegna – arrivano 400 euro. Vorrei analizzarli, questi dati, per fare un’analisi attenta.

Oltretutto, voi dite che stimate una platea di cittadini pari a 35.000 unità. Io non so con…

 

(interruzioni)

 

Come?

 

(interruzioni)

 

Scusi, mi ha un attimo ingannato…

 

(interruzioni)

 

Okay.

 

PRESIDENTE (Saliera): Bene. Collega Daniele Marchetti, vada avanti.

 

MARCHETTI Daniele: Vorrei vedere se quello che è state stanziando basterà per l’arco dei dodici mesi. A mio avviso, potrebbero saltar fuori delle altre sorprese. Comunque, vedremo. Come ci siamo sempre detti, alla fine analizzeremo tutti i numeri e vedremo se noi, come Lega Nord, avevamo ragione ad avanzare determinate perplessità.

Ultimo punto, e poi chiudo, perché lascio il tempo agli altri: il tavolo sui disservizi causati dalla cosiddetta emergenza neve.

Avevo presentato un emendamento collegato al bilancio in Commissione. Quell’emendamento è stato bocciato. Oggi, ho visto che, invece, è stato affrontato da altre forze politiche, anche di maggioranza da quel che ho capito, anche se l’emendamento mi è sfuggito. Vi ringrazio per il coinvolgimento, visto che avevo affrontato il tema e non mi è stato nemmeno chiesto niente oggi.

Comunque, vorrei farvi notare che abbiamo presentato nel frattempo anche un progetto di legge per affrontare separatamente dal bilancio, così come mi era stato chiesto in Commissione, questo tema per non abbassare la guardia su questa problematica molto sentita sul territorio.

Concludo unendomi al coro, di tutti i colleghi della Lega che mi hanno preceduto, dei contrari a questo bilancio.

 

PRESIDENTE (SALIERA): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

La parola al consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Peccato – mi consenta una battuta – che il consigliere Taruffi abbia finito il tempo, perché avrebbe potuto replicare. In ogni caso, è talmente bravo nell’inserirsi anche in discussioni che non c’entrano col discorso. Eventualmente, in dichiarazione di voto.

A prescindere da questo, affrontiamo oggi un bilancio che, come è stato detto da chi mi ha preceduto, dall’opposizione tutta, è fortemente criticato nel metodo e nel merito; nel metodo, per come siamo arrivati oggi a discutere il bilancio. Abbiamo avuto quindici giorni per percorrere tutto l’iter che riguarda le approvazioni in Commissione e per arrivare oggi in Assemblea a votarlo.

Spero, e mi rivolgo al Sottosegretario Rossi, che sia l’ultima volta che ci venga posta una condizione così breve per poter verificare esattamente il bilancio. Speriamo il prossimo anno di avere più tempo per analizzarlo nei numeri in maniera più dettagliata, visto che, ovviamente anche in virtù dell’armonizzazione del bilancio, oggi i numeri sono molto più compressi e aggregati in macroaree.

Nel merito, come si diceva, viene fortemente criticato per una serie di motivazioni che non vado adesso a ripetere in virtù del fatto che chi mi ha preceduto lo ha già fatto. Voglio semplicemente illustrare gli ordini del giorno che abbiamo fatto come Lega Nord, in particolare quelli che mi riguardano, cioè quelli che ho sottoscritto, che sono tre su tre fronti diversi di aggregazione su macroaree.

In particolar modo, uno riguarda la difesa della costa.

È stato criticato che sono stati messi a bilancio 9,5 milioni per il primo anno e 2,5 milioni per gli anni successivi. A nostro avviso, ovviamente sono esigui per far fronte alle criticità della costa. Nello specifico, l’ordine del giorno che andiamo a presentare riguarda l’erosione dei lidi e delle coste romagnole.

Fondamentalmente, nel corso di questi ultimi anni si è dato seguito a dei palliativi per cui si potesse considerare una capacità da parte della Regione, attraverso il ripascimento, a limitare l’erosione delle spiagge. Con quest’ordine del giorno chiediamo un impegno della Giunta a valutare sistemi alternativi al ripascimento, che possano invece dare una definizione definitiva di quella che può essere una soluzione sull’erosione delle coste. Questo è l’impegno che chiediamo alla Giunta. È chiaro che, anziché spendere ogni anno tot milioni di euro per il rifacimento, forse è meglio spenderli meglio in una situazione che possa essere considerata definitiva.

L’altro ordine del giorno è quello che riguarda un impegno, sempre da parte della Giunta, che si chiede sulla polizia locale e amministrativa, in virtù appunto del fatto che i reati a vostro modo di vedere sono calati. Per noi, invece, sono ancora in grande aumento. Chiediamo, quindi, che venga rimpinguata una missione, un programma riguardante appunto la polizia locale e amministrativa, volto a migliorare il problema e la condizione della polizia locale per risolvere le azioni relative alla sicurezza.

L’altro ordine del giorno è molto specifico, perché riguarda il Lago di Quarto, un lago in Romagna, a Sarsina. Quest’ordine del giorno impegna la Giunta a porre in essere tutte le azioni necessarie per testare la fattibilità tecnica a fini idropotabili del Lago di Quarto.

Siamo nella zona di Sarsina, come ho detto. È ovvio che quest’ordine del giorno muove dal fatto che quest’estate con la siccità la nostra Diga di Ridracoli era in forte calo. Si pensava e si è pensato, non solo oggi, ma anche nel corso degli anni precedenti, di poter utilizzare il Lago di Quarto ai fini idropotabili. Questo è l’impegno che chiediamo alla Giunta.

Mi collego solo qualche istante a un emendamento che c’entra con l’acqua, ma in realtà è un’altra cosa, emendamento che abbiamo presentato chiedendo l’abrogazione dell’articolo 28, che sarebbe l’articolo che va a introdurre quella tassa sull’acqua minerale. Poi è stato presentato un emendamento da parte del Partito Democratico, che ha di fatto prorogato per due anni il pagamento di questa tassa, emendamento sicuramente correttivo rispetto al testo originario.

È chiaro che, a nostro modo di vedere, occorre invece non introdurre ancora tasse sulla scorta di alcune dichiarazioni, spesso citate dal presidente della Regione. Mi rifaccio alla dichiarazione del 4 di dicembre, quando Bonaccini sul bilancio dice: “Siamo davvero la locomotiva dell’Italia”. Oltre a essere i primi in Italia, i primi in Europa, i primi al mondo per ogni tipo di cosa fatta per bene in Regione Emilia-Romagna, anche quest’anno – dice – siamo riusciti, come abbiamo fatto fin dall’inizio della legislatura, a non aumentare le tasse, e continueremo così, cioè ne avete introdotta un’altra. Non le aumentate, ma ne avete introdotta un’altra.

È evidente che, quando si fanno queste dichiarazioni, bisognerebbe essere un attimo coerenti con i fatti del bilancio. Le dichiarazioni di Bonaccini perdono un po’ il loro peso in virtù del fatto che, è vero, non aumentano, ma vengono introdotte altre tasse. Su questo poi ciascuno farà le proprie considerazioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

Collega Calvano, prego.

 

CALVANO: Grazie, presidente.

La narrazione che ho sentito in parte in quest’Aula è che con questo bilancio non si risolve nulla, che nella regione funziona poco o niente, che è pressoché tutto sbagliato. È una narrazione che, non nego, -ho il dono della sintesi- è una narrazione che abbiamo già ascoltato altre volte in questo Paese. Ho ascoltato questa narrazione anche su una parte delle politiche del Governo nazionale.

Ci è stato raccontato a livello nazionale dall’opposizione, dalla Lega, dal Movimento 5 Stelle, da altri, che ad esempio quella degli 80 euro era un’operazione sbagliata. Dopodiché, siccome i nodi arrivano al pettine, a tre mesi dalla campagna elettorale qualcuno chiede al Movimento 5 Stelle o alla Lega che cos’hanno intenzione di fare di quegli 80 euro nel momento in cui andranno al Governo, e la risposta è: li manteniamo.

In questi mesi, abbiamo poi sentito una narrazione che ci dice: non si può rimanere in Europa; come si fa a stare in Europa in questo modo? Poi arrivano le elezioni, a tre mesi dal voto, a Movimento 5 Stelle e Lega si chiede: che cosa facciamo con l’Europa? E in maniera un po’ direi confusa dicono: uscire dall’Europa è una sciocchezza, per usare le parole di Matteo Salvini.

Perché uso questi esempi?

Per dire che molto spesso le critiche sono strumentali al momento in cui si discute magari un bilancio, ma quando poi arriviamo al punto, se le politiche siano opportune o meno, lì – la dico così – casca l’asino. Io non vorrei che questo succedesse anche – lo dico per voi, lo dico per le opposizioni – in Regione.

Ho sentito dire dal collega Fabbri che il patto per il lavoro non ha funzionato. Mi permetto di sottolineare una cosa: quando si dice che il patto per il lavoro non funziona, badate bene, non si sta attaccando la Regione Emilia-Romagna, o meglio non si sta attaccando solo l’istituzione Emilia-Romagna, non si sta attaccando Stefano Bonaccini. Si stanno attaccando le imprese che quel patto hanno sottoscritto. Si stanno attaccando i lavoratori che quel patto hanno sottoscritto. Si stanno attaccando le associazioni più in generale che quel patto hanno sottoscritto. Si stanno attaccando i singoli cittadini che attraverso i propri sindaci hanno sottoscritto quel patto e stanno contribuendo a far sì che quel patto consenta all’Emilia-Romagna di viaggiare – questo, non lo può negare nessuno – un po’ più veloce di tutte le altre Regioni, un po’ più veloce della media del nostro Paese.

Dicendo che non ha funzionato, quindi, non si fa un torto a Bonaccini. Significa che vengono negati gli sforzi che le imprese stanno facendo sulle internazionalizzazioni; significa che vengono negati gli sforzi che stanno facendo i Comuni nel rilanciare la loro azione sul territorio; significa negare l’impegno che i lavoratori stanno mettendo affinché tutto ciò possa andare in porto.

Ha fatto male, quindi, la Regione a chiedere a questi soggetti di essere parte di un accordo affinché questo si realizzasse? Io credo di no, e fuori da un confronto a volte meramente strumentale e a volte meramente di parte, credo che anche altri possano arrivare ad ammetterlo.

Questa manovra è collocata all’interno di un contesto indubbiamente di crescita della nostra Regione, una crescita che inizia a sfiorare il 2 per cento, che quindi inizia ad avere un valore significativo, o comunque un valore che ci riporta a anni antecedenti la crisi. E quando c’è una ripresa, quella ripresa va in qualche modo regolata e accompagnata. È per questo che si decide di accompagnare le imprese che in una fase di ripresa decidono di investire all’estero. Ecco perché si investe così tanto sull’internazionalizzazione, perché le si accompagna in un percorso di crescita, perché si cerca di renderle ancora più forti di come sono arrivate a questa fase per affrontare le ulteriori fasi successive. Si accompagnano i lavoratori, perché in una fase di crescita che cosa succede?

C’è un tema di crisi aziendali da affrontare, e devo dire che la Regione la sua parte la sta facendo e l’ha sempre fatta, dall’assessore Costi a tutti gli altri assessorati coinvolti, ma c’è anche un pezzo di lavoratori che sono usciti dal mercato del lavoro durante la crisi e vanno riaccompagnati dentro un mercato del lavoro profondamente diverso. Allora, lì entrano in campo le politiche attive per il lavoro, entra in campo l’investimento che si è fatto sull’Agenzia regionale per il lavoro, entra in campo l’investimento che si sta facendo per rafforzare quell’Agenzia, entrano in campo le politiche per far sì che i centri per l’Impiego possano funzionare adeguatamente, e qua serve ovviamente un contributo anche indispensabile da parte delle politiche governative.

In un momento di crescita, nell’uscita da una crisi, bisogna fare anche un’altra cosa. Almeno, chi è da questa parte la pensa così: in un momento di crescita, non c’è chi cresce e chi rimane indietro, ma bisogna fare di tutto per far sì che nessuno rimanga indietro.

Allora, il RES, per intenderci, non serve per gli ultimi arrivati, caro collega Fabbri, che non c’è, ma è intervenuto e l’ha detto in questa sede. Serve per gli ultimi, e gli ultimi sono ultimi, sono quelli che vanno nei centri della Caritas, sono quelli che chiedono una mano ai vicini di casa perché non ce la fanno, sono quelli che vanno negli empori sociali. Con quelle persone che cosa facciamo, facciamo finta che non ci siano? Oppure facciamo un’altra cosa, Marchetti, li distinguiamo per il colore della pelle, torniamo a fare questa cosa qui? A centocinquant’anni dalla fine della schiavitù negli Stati Uniti, decidiamo che distinguiamo le persone ancora per il colore della pelle? Si arriva lì, sa? Si arriva lì, che il problema non è da dove vengono, ma di che colore hanno la pelle.

Questo in questa Regione non è accettabile, almeno per il sottoscritto. Se anche è una battaglia che non porta consenso, la si fa lo stesso, perché è una battaglia giusta. Da parte di chi fa la battaglia contraria, bisogna anche raccontare la verità, quella che ha raccontato il collega Taruffi, che ha sostenuto questa legge, che ha voluto questa legge, insieme al collega Caliandro, insieme all’assessorato, insieme al Gruppo del PD, insieme a tutta l’alleanza. L’ha raccontata lui. Abbiamo messo dei paletti per evitare che ci fosse chi se ne potesse profittare. Abbiamo immaginato azioni che andavano oltre la mera sussistenza, immaginando percorsi di integrazione per queste persone. Per non essere più ultimi, non bastano i soldi, ma bisogna avere l’opportunità di essere protagonisti all’interno della società.

Che cosa fa questa legge di bilancio? Rende l’operazione sul RES strutturale, perché la porta oltre questa legislatura. Chi verrà dopo di noi, dovrà decidere se mantenere o meno il RES. L’anno scorso non era così, perché il RES arrivava fino al 2019, e quindi chi veniva dopo di noi poteva anche decidere di far finta di niente. Oggi non può più far finta di niente chi viene dopo di noi, perché quei 35 milioni sono scritti a bilancio, e deve assumersi la responsabilità di andare là fuori e dire che non ce li mette più, che li tira via, che li destina ad altro.

Credo che si sia fatto bene a farla diventare un’iniziativa di carattere strutturale, così come non strutturali i fondi della non-autosufficienza. Tornerà a spiegare quello che ha già spiegato cento volte Boschini. Lo lascio fare a lui.

Non lasciare indietro nessuno non è solo in termini soggettivi, ma anche in termini territoriali, e guardo l’assessore Bianchi. A che cosa servono, infatti, le aree interne, se non a far sì che lo sviluppo sul territorio sia omogeneo, cioè consenta anche ai territori che sono un po’ più indietro in una Regione che cresce di poter avere un’occasione per agganciare la crescita? Vale per il delta dell’Emilia-Romagna, vale per l’Appennino. Lo si fa attraverso le aree interne e lo si fa attraverso i fondi della montagna, come sa bene l’assessore Gazzolo. Lo si fa così, perché noi cerchiamo uno sviluppo omogeneo. È una delle scelte strategiche di quest’Amministrazione. È una delle scelte strategiche dell’Emilia-Romagna.

Questa è la ratio che accompagna questa legge di bilancio, che ha un altro merito.

Spesso, ci si lamenta che ci sono cose imposte dall’alto, che c’è una Giunta che decide e che il Consiglio deve accettare quello che la Giunta propone, e si può accettare o non accettare, a seconda delle posizioni, quello che la Giunta fa.

Abbiamo notato una cosa in questa legge di bilancio, anche grazie al lavoro di tanti colleghi, a partire da quelli di maggioranza. Abbiamo approvato diverse leggi per iniziativa di quest’Assemblea. Abbiamo chiesto all’assessorato, all’assessore Petitti, abbiamo chiesto al presidente, che quelle leggi non rimanessero parole scritte sulla carta, ma diventassero atti concreti. E lo sono diventati sulle manifestazioni di interesse storico, lo sono diventati per le pro loco di questo territorio, lo sono diventate per le piazze dei piccoli borghi, e ringrazio l’assessore Corsini per la sensibilità mostrata su questo, lo diventeranno con i soldi stanziati per i piccoli negozi, che, dai colleghi Molinari e Cardinali a tanti altri, hanno voluto che fossero fortemente finanziati.

Questa legge di bilancio dà anche da questo punto di vista, credo, risalto al lavoro che quest’Assemblea ha fatto e che continuerà a fare, che abbiamo fatto anche su altre leggi, quelle che provenivano dalla Giunta. Lo abbiamo fatto anche su una materia importante e fondamentale, come quella dello sport. Se andiamo a vedere i dati dell’evoluzione della progettualità nel mondo sportivo, si nota che è un crescendo continuo dal 2015 al 2017, e sarà così anche nel 2018, perché si è deciso di investire ancora di più, non solo sulla promozione dell’attività o sui grandi eventi, ma addirittura sulle infrastrutture attraverso i 20 milioni di euro messi per le infrastrutture sportive su tutto il territorio della Regione.

Anche qui mi rivolgo di nuovo a Fabbri. Se l’associazione delle famiglie dei bambini autistici è rimasta fuori dal bando, fa bene Fabbri a dirlo, ma proviamo a dirlo nella logica di chiedere che i prossimi bandi tengano conto con un po’ più di priorità di progetti che abbiano una natura non solo sportiva ma anche sociale. A questa sfida io ci sto, ci sto. Se proviamo a usare le critiche in questo senso, possono essere molto utili. Basta che diventino critiche sulle quali si vuol costruire e non sulle quali si vuole semplicemente cercare dei colpevoli dei singoli problemi.

Lo dico anche alla collega Piccinini. La collega Piccinini ha fatto un ragionamento sul personale di quest’ente, un ragionamento che per alcuni principi trova il sottoscritto d’accordo, ma bisogna fare i conti con alcune scelte che sono state fatte dal punto di vista governativo e che si sono tramutate in legge.

Oggi, c’è una legge dello Stato che dice che gli enti devono procedere a procedure di stabilizzazione secondo alcuni criteri. C’è una legge, voluta dal ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. C’è una circolare applicativa. Sono norme cogenti. Cogenti significa che i soggetti che ne sono coinvolti possono chiedere l’escussione di quel diritto. Il presidente Bonaccini ha deciso, in accordo con le parti sociali, che quel diritto riconosciuto in quella legge trovasse una sua trasformazione in realtà.

Poi c’è un punto che pone la collega Piccinini, ma che la maggioranza ha posto ben prima della collega Piccinini, che è quello delle graduatorie.

Se non avessimo voluto avere attenzione a questo tema, non avremmo chiesto la proroga delle graduatorie con un emendamento al bilancio concordato con la Giunta. Avremmo deciso che si finiva lì! E, invece, no! Oggi ne facciamo un altro, di emendamento, in cui, oltre a chiedere che le graduatorie siano prorogate, chiediamo anche che, nei limiti delle previsioni di spesa e i tetti assunzionali e tenendo conto delle dinamiche, queste graduatorie siano utilizzate non come facoltà, ma come necessità, per le professionalità che lì ci possono essere, per i bisogni che l’Amministrazione può avere e per rispettare graduatorie che sono a oggi, grazie al nostro emendamento, grazie al nostro emendamento, ancora in essere.

È per questo che riteniamo che su questo si debba fare un adeguato mix di quelle che possono essere le risorse di cui questo ente si potrà fregiare di qui ai prossimi mesi, tenendo conto delle persone che in questo ente hanno dato tanto. Siamo a mille giorni da quando siamo qua dentro, giorno più giorno meno. Credo che voi, come me, ne abbiate conosciute tante, di queste persone. Tante di queste persone ci mettono un impegno straordinario, che consente a noi di lavorare, che consente a noi di essere sul pezzo, di essere preparati. Sono persone con le quali ci confrontiamo sulle idee da mettere in campo, perché noi dovremmo essere quelli che danno gli indirizzi, e chi lavora nelle istituzioni è quello che ci aiuta nel costruire gli indirizzi e le risposte. Io ho trovato tutto questo in Regione Emilia-Romagna, e sono convinto che continueremo a trovarlo nei prossimi anni, anche grazie alle scelte che stiamo facendo e che insieme stiamo conducendo.

In sostanza, io credo che questa sia una manovra che può aiutare chi è impegnato in un nuovo percorso di crescita a poterlo fare accompagnato dall’istituzione pubblica, chi è in difficoltà a poter uscire da quelle difficoltà, e che può aiutare i territori a crescere in modo omogeneo, per far sì che non ci sia un’Emilia-Romagna di serie A e un’Emilia-Romagna di serie B, né dal punto di vista sociale, né dal punto di vista economico, né dal punto di vista territoriale.

Questa manovra, dentro l’insieme delle manovre fatte fino a oggi, ha quest’obiettivo. Il raggiungimento di quest’obiettivo sta anche alle cose che faremo in quest’Aula di qui fino a fine legislatura.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Chiede la parola il consigliere Bignami.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Questo bilancio è il penultimo che approviamo. Ne rimarrà uno da approvare, e poi nuovamente gli elettori potranno sottoporre a valutazione l’operato vostro, l’operato nostro, anche l’operato di chi non siede in questi banchi, per vedere se sia il caso di valorizzare altre esperienze o di provare invece a dare nuova fiducia a chi già l’ha ottenuta da quando questa Regione è nata.

Anche riprendendo un po’ quello che diceva il collega Boschini all’inizio del proprio intervento, credo che inevitabilmente una riflessione politica di carattere generale debba coinvolgere un’analisi del bilancio. Come diceva giustamente Boschini, è il bilancio che alimenta ed eroga tutte le risorse necessarie all’attuazione di quel tessuto legislativo di cui l’Assemblea legislativa, la Giunta, la Regione in generale hanno deciso di dotarsi per realizzare quello che negli auspici avviati nel gennaio del 2015 con l’azione del Governo regionale si intendeva fare.

Pertanto, ritengo doveroso che qualsiasi valutazione, prima ancora che sui numeri, sui conteggi, sulle poste attive e passive… Chi parla è stato per sei anni il presidente della Commissione bilancio del Comune di Bologna, quindi mi potrei divertire a parlare di numeri, anche se è certamente un’esperienza meno importante di chi è stato sindaco, assessore, di chi ha avuto esperienze più significative. Credo, però, che questo tempo non verrebbe speso bene se non ci fossero le valutazioni di natura politica intorno a quello che era il punto di partenza ed è il punto d’arrivo.

Perché dico questo?

L’anno prossimo sarà l’ultimo bilancio, quello con cui si chiuderà quest’Amministrazione – immagino che negli auspici della Giunta sia una prima fase di Amministrazione; negli auspici delle minoranze, evidentemente l’ultima – ma credo che sia importante raffrontare col programma di legislatura del presidente Bonaccini quello che è stato fatto finora. E cercherò di farlo, scevro da ogni condizionamento, partendo da un’affermazione che potrà apparire singolare se proveniente dai banchi della minoranza.

Vedo giustamente una difesa anche importante del patto per il lavoro. Io do atto al presidente Bonaccini, che testualmente disse da quei banchi: “Lavoro, lavoro, lavoro. Questa sarà la nostra ossessione”. Dico bene, presidente?

Lei, in quei primi giorni, preannunciò l’esigenza di un patto per il lavoro, che va riconosciuto è stato fatto. Si può dire che i meriti sono tutti della politica, non lo sono, sono prevalentemente degli emiliano-romagnoli? Credo che sia un punto di equilibrio, quello che allora Bonaccini disse, laddove affermò che non era tutta colpa della politica e non sarebbe stato tutto merito della politica, che è un incontro tra soggetti che operano in un territorio e che inevitabilmente avranno meriti e colpe.

Non posso dire, quindi, che sia stato fallito, anzi, al contrario. Poi si potrà valutare positivamente o negativamente quello strumento, ma è un dato di fatto. Era stato annunciato, è stato realizzato. Il giudizio della qualità del frutto di quel lavoro, saranno gli elettori a darlo.

Analogamente, però, credo che sia importante evidenziare altri aspetti.

Il presidente Bonaccini disse, sempre a inizio legislatura, che entro l’estate avremmo fatto la Conferenza sulla montagna, ed è stata fatta, a Castelnovo Monti se non ricordo male, ma già lì potremmo chiederci un po’ più intensamente che cosa è stato concretamente fatto per la montagna dopo quella conferenza.

Credo che sia un tema importante da porsi anche alla luce dell’impegno, che le riconosco, che l’assessore Costi quotidianamente profonde nella valutazione di tante aziende – penso alla Stampi Group, alla DEM, alla Saeco – che proprio nell’Appennino, e evidentemente parlo dell’Appennino bolognese, hanno sofferto maggiormente una situazione di crisi. Non credo, proprio per quello che veniva detto tanto tempo fa, quattro anni fa, dal presidente Bonaccini, che se tutto il merito è della politica, tutta la colpa sia delle imprese. Egualmente meriti e colpe vanno ripartiti. Qualcosa di più, probabilmente, si poteva fare.

Scorrendo rapidamente il programma, mi permetta, presidente, una parentesi che voglio aprire salutando il collega Enrico Aimi, che ha partecipato alle esequie del ministro Matteoli, a cui credo che debba essere rivolto un pensiero affettuoso da parte non solo di chi ha militato nella destra nazionale, nella destra politica, come il collega Foti, come il collega Aimi e come, in una fase ridotta, il sottoscritto, che solo per tramite del proprio padre ha potuto conoscere Altero, il quale iniziava una settimana politica, lunedì mattina, come tutti noi facciamo, sulle strade, tra le nostre comunità per andare a incontrare persone, amici, amministratori, ma che dopo poche ore ha trovato purtroppo la morte su una strada che più di tante altre lui aveva combattuto per rendere più efficiente.

Davvero chiedo scusa se realizzo questa digressione, ma vedere entrare il collega Aimi, che ha partecipato alle esequie a cui io purtroppo non ho potuto prendere parte per onorare l’impegno, come Altero ci ha sempre insegnato di dover fare, con le istituzioni e con i rappresentanti cittadini, così come Tommaso, proprio nel momento in cui avevo preso la parola, mi porta a ringraziare e a rivolgere un pensiero al ministro Matteoli, che fu ed è ancora, credo, un grande italiano. Chiedo scusa, ma lo ritenevo doveroso. Non avevamo ritenuto di impegnare l’Aula in un minuto di silenzio, perché evidentemente è più un sentimento forse appartenente a una comunità umana, quella della destra italiana, che ha perso un riferimento importante.

Torno al punto.

Credo che sulla montagna e su tante altre questioni avremmo doverosamente da verificare anche l’anno prossimo l’impegno di questa Giunta. Proprio, però, perché manca un anno, responsabilmente intendiamo sottolineare all’evidenza della Giunta stessa alcuni punti che riteniamo che ancora si possano efficacemente concretizzare e, con un brutto neologismo, traguardare.

Il presidente Bonaccini, nell’illustrazione del suo programma di mandato, certamente ambizioso – lui lo disse – parlava di una riduzione dei tempi delle visite specialistiche, dei tempi di intervento della sanità.

Una nostra inchiesta ha dimostrato che forse sulle visite effettivamente qualcosa si è fatto, ma sui tempi di intervento degli interventi chirurgici, come ha anche riconosciuto l’assessore Venturi in replica a un’inchiesta che abbiamo condotto, molto di più e ancora molto si deve fare. Abbiamo tempi di attesa che a volte superano i mesi anche per situazioni che si pongono come oggettivamente urgenti nell’interesse della sanità dei nostri cittadini.

Il presidente Bonaccini parlava di voler garantire una mobilità migliore per i nostri pendolari con treni più moderni.

È un impegno che a oggi non ci sentiamo di poter ritenere completamente raggiunto, anche a fronte dei tanti ritardi lamentati dai comitati dei pendolari, con cui spesso si raffronta l’assessore Donini, dei tanti disagi, delle tante difficoltà, e non solo in periodi cruciali, ahimè, come quelli che abbiamo visto determinati da eventi atmosferici particolari.

Si parlava della necessità di aggredire il tema della gestione rifiuti.

È stato fatto il piano dei rifiuti. Lo riconosciamo. Anche su questo ci si può scontrare se bene o male, ma credo che sia un profondo errore che il bacino bolognese ancora non sia andato a gara. È questo un fatto che non solo l’ANAC ha stigmatizzato, ma che rende necessario un impulso nuovo e profondo ad ATERSIR per arrivare a che la gara venga fatta.

Si parlava dell’esigenza di superare gli strumenti delle vecchie province.

Anche qui, lo riconosco, la Giunta ha dovuto gestire un’emergenza determinata da allunghi – voglio definirli garbatamente così – compiuti dal Governo nazionale, che ha ritenuto di sopprimere le province. Giustamente, nel proprio discorso il presidente Bonaccini diceva: non si pensi che li prendiamo qua perché non si riesce a Roma a far fronte a una situazione. Vedendo, però, già che cosa sarebbe successo, disse anche: non lasceremo nessuno senza lavoro, immaginando che i cocci li avremmo dovuti raccogliere qua.

Questo ha impedito – lo dico fino in fondo, assumendomene la responsabilità – di rendere possibile l’attuazione di un punto, che credo sinceramente fosse stato ritenuto fondamentale, cioè di realizzare un’effettiva sburocratizzazione del sistema, tanto che il presidente aveva anche ragionato nell’ottica di realizzare una struttura per la deregolamentazione complessiva presso la presidenza della Giunta, che a mio modo di vedere si è un po’ infranta sul lavoro buono che era stato fatto dalla Commissione Vassallo, che aveva anche appassionato l’intenzione di molti di noi, che eravamo andati in Commissione a verificare insieme al professor Vassallo, che gratuitamente si mise a disposizione della Regione stessa.

A nostro modo di vedere, anche lì si poteva e si doveva fare di più, e si può e si deve ancora fare altro! In questi ultimi due anni, con un bilancio, oltre questo, che ci mancano, possiamo fare qualcos’altro ancora.

Credo che qualcosa si possa fare anche sugli obiettivi di raggiungimento delle aree vaste, sempre indicate come necessarie per poter pervenire a un’efficace erogazione dei servizi. Credo che abbiamo finalmente abbandonato il mito del consumo suolo zero con l’approvazione della legge urbanistica, che, immaginando un incremento del 3 per cento fuori dai perimetri urbanizzati, rende chiaro come in realtà quell’obiettivo fosse più affermato e ideologico, mentre ha decretato, e anche questo ho sottolineato e ribadisco, la rottura di un accordo politico elettorale tra la sinistra estrema, o la sinistra, se così non le piace essere definita – non dubito che le piaccia essere definita sinistra – e il centrosinistra, il Partito Democratico.

Credo, al contempo, anche che si debba fare una valutazione in ordine al fatto che già lei, presidente, dichiarò che quella che stiamo vivendo oggi sarebbe stata una legislatura costituente.

Non credo – glielo dico con onestà e non penso che lei intenda neanche affermarlo – che già immaginasse un’attivazione dell’articolo 116. In quell’occasione, disse che non c’era la volontà di fare più di quello che sarebbe stato necessario. Disse: vogliamo occuparci di legislazione e programmazione, non di troppo altro.

Non immaginando che lei abbia una sorta di schizofrenia istituzionale, nella consultazione referendaria lei affermò con fermezza che era necessario schierarsi col ragionamento a favore del sì, che andava in direzione opposta al 116. Una volta che avete visto infrangere la proposta che eravate riusciti a elaborare, non credo che lei abbia deciso di attivare il 116 per una strana riconversione, ma perché si è reso consapevole – questa è la mia chiave di lettura – che le soluzioni politiche a livello nazionale poste in campo dal Governo stesso non erano all’altezza delle esigenze che questa Regione doveva cogliere! E trovo conferma di queste mie affermazioni nella relazione del collega Boschini, che appunto ha detto: noi dobbiamo anche saper raccogliere quello che il Governo nazionale non riesce a completare.

In questo senso, anche il carico che ci siamo fatti del personale delle province credo che sia una chiave di lettura che non possiamo ignorare da un punto di vista di effettivo peso che le burocrazie hanno raggiunto.

Parlava spesso, nel suo discorso di apertura, di sobrietà.

Credo che sia un altro obiettivo raggiunto. Credo, al di là di quello che si può pensare – condivido alcune osservazioni fatte oggi in seno di analisi del bilancio dell’Assemblea dal collega Foti – che certamente si sia raggiunto un livello di sobrietà, che tuttavia ha portato, e anche questo il collega Boschini nella relazione d’apertura ha detto con chiarezza, ad auspicare che questo sia l’ultimo bilancio votato all’austerità.

Eppure lei a quel tempo disse: dopo gli anni del rigore e dell’austerità, sembra finalmente si possa imboccare una nuova stagione.

Io non so e non credo che sia responsabilità politica della Regione Emilia-Romagna se non si è potuta imboccare quella nuova stagione. Credo che sia a causa di un Governo nazionale che ha reso difficile sviluppare effettivamente le piene potenzialità che questa Regione aveva. Perdonatemela come nota di colore, ma io non credo che se nella Regione Emilia-Romagna ancora si vive bene, ciò sia grazie al PD, ma forse è nonostante il Partito Democratico. Permettetemi di ritenerlo.

L’assessore Bianchi non c’è, ma ha assistito a tutti i lavori, e quindi credo possa anche tranquillamente scusarmi se lo cito in un momento in cui non è presente.

Sicuramente, il fatto che proprio nei giorni scorsi è stato annunciato che la Regione proverà a raggiungere l’85 per cento di copertura delle borse di studio, quando l’obiettivo è stato sempre la copertura al 100 per cento, è un elemento che ci segnala una spia di preoccupazione. Saranno aumentati gli studenti. Saranno aumentati gli idonei, ma deve esserci garanzia di copertura al 100 per cento!

Allo stesso modo, credo che sia necessario riaffermare quello che veniva detto in quel programma, laddove c’era un richiamo nitido al fatto che, proprio richiamando le posizioni dell’assessore Gualmini, il presidente affermava che era necessario dare attuazione a un sistema educativo 0-6 anni accessibile a tutti. Il Comune di Bologna in questi giorni – lo sa bene l’assessore Petitti – è andato in una direzione totalmente opposta, rompendo quel tabù della gratuità che noi, invece, pur da posizioni di destra, abbiamo sempre ritenuto intoccabile.

E in questo senso, a proposito del richiamo che lei faceva all’importanza della Città metropolitana – me lo permetta, presidente – lei sulla Città metropolitana di Bologna dovrebbe garantire maggiore attenzione. Oggi, è un ente, è un’istituzione senza guida politica. Se davvero, come lei disse in quella sede, era anche importante rompere il tabù del policentrismo recuperando un neocentralismo regionale, le dico, da amministratore di questa Regione e da bolognese eletto dai bolognesi, che se davvero tiene a cuore la volontà politica di mantenere un baricentro fermo nelle istituzioni, la Città metropolitana così com’è governata non è assolutamente all’altezza delle sfide che dobbiamo realizzare.

Potrei continuare ancora. Mi manca qualche minuto per esaurire il tempo, e quindi mi permetto solo un’annotazione in ordine ad alcuni temi che non credo essere di poco conto.

È giusto, la sanità regionale ed emiliano-romagnola è riuscita anche ad attrarre risorse significative superiori ai 600 milioni di euro, 608 milioni di euro fuori Regione. Credo che questo sia sicuramente importante.

Ricordiamoci, però, anche dell’esigenza di mantenere quei presìdi ospedalieri su tutto il nostro territorio e di non cercare di nasconderci dietro prospettate riorganizzazioni, interventi che in realtà riducono le potenzialità di risposta della sanità, che invece in alcune proposte di riorganizzazione dei distretti si stanno realizzando.

Allora, è proprio con le parole dedicate alla sanità, che rappresenta d’altronde il 70 per cento del bilancio, forse anche qualcosa di più, che concludo quest’intervento, auspicando che queste valutazioni che non sono, o almeno non hanno inteso essere, meramente polemiche siano viste come un obiettivo per affrontare il prossimo bilancio, i prossimi ventiquattro mesi, con una spinta ulteriore per quelle sfide che inevitabilmente si pongono e che noi fieramente da destra cercheremo di presidiare, consapevoli che l’esigenza per noi prioritaria è, come diceva qualcuno e volendo ricordare quella figura che ho poc’anzi citato, la quale ci ha sempre insegnato che prima viene l’Italia, poi l’Italia, poi ancora l’Italia. E, per noi, l’Emilia-Romagna, Regione di questa bellissima Nazione, è certamente oggi nelle condizioni di svolgere un ruolo guida, ma crediamo che possa e debba dare di più nell’interesse della nostra Patria.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Collega Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Sarò veloce.

Il bilancio di previsione 2018 che arriva oggi in Aula per il voto, come ha detto dettagliatamente questa mattina il collega relatore Boschini, che ringrazio per il lavoro che ha svolto in queste settimane, anche considerando i tempi stretti ed eccezionali in cui è stata presentata la proposta dalla Giunta, ci permette di consolidare e accompagnare la ripresa economica della nostra Regione senza lasciare indietro nessuno, a partire dalle persone più deboli, fragili e bisognose.

Senza voler, quindi, risottolineare i tanti punti forti di questa proposta, che per il terzo anno consecutivo non prevede nessun aumento della tassazione regionale – aumenta da 59 a 80 milioni di euro la quota di cofinanziamento dei fondi europei, rendendo così possibili 1.400.000.000 di investimenti nel triennio prossimo – voglio anche io, però, evidenziare, come già fatto dai colleghi Calvano e Prodi, alcune delle politiche che andremo a finanziare nel 2018 anche grazie al lavoro che abbiamo fatto nelle Commissioni approvando alcuni emendamenti presentati dai consiglieri di maggioranza, che vanno a finanziare alcune leggi di nostra iniziativa approvate in Aula nei mesi scorsi, dando continuità alle azioni e alle politiche che già nel 2017 hanno dato i primi frutti.

Mi spiace che neanche su questi emendamenti puntuali e di assoluto buon senso si sia registrato il voto favorevole di Lega Nord e Movimento 5 Stelle, che invece si sono espressi contrariamente. Penso, in particolare, ai 300.000 euro con cui andremo a finanziare anche per il 2018 la legge sulla valorizzazione delle manifestazioni storiche, di cui sono stata relatrice, così come ai 400.000 euro che consentiranno alla Regione di far partire un nuovo bando per la promozione e il sostegno delle associazioni pro loco; ancora, ai 250.000 euro per le iniziative a supporto degli esercizi che aderiscono al marchio Slot free E-R per continuare nella lotta al gioco d’azzardo patologico.

È lo stesso per i 700.000 euro con cui finanzieremo una delle ultime leggi approvate in Assemblea legislativa, grazie al lavoro dei consiglieri Molinari e Cardinali in primis, che è quella sui piccoli esercizi commerciali, passando subito dalle parole ai fatti.

Potrei poi citare i 200.000 euro che prevediamo per la manutenzione straordinaria delle attrezzature in dotazione ai Vigili del fuoco volontari; o ai 150.000 euro previsti sulla legge del 2012 in materia di pesca nelle acque interne; o ai 350.000 euro per finanziare la realizzazione di reti di pubblica utilità per combattere il divario digitale nei territori montani, senza dimenticarci delle persone sorde, alle cui associazioni vengono destinati 150.000 euro, proseguendo nell’impegno preso non più tardi dell’anno scorso proprio in questa sede.

Infine, mi sia concesso un ringraziamento all’assessore Gazzolo, non solo per aver ottenuto il raddoppio delle risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria del reticolo idrografico dei versanti di frane di costa, che saranno utili da Rimini a Piacenza per consolidare le nostre politiche, come voluto fin dal primo giorno di insediamento dal presidente Bonaccini per la prevenzione del dissesto idrogeologico, ma anche per aver finalmente dato, dando seguito all’emendamento presentato in assestamento di bilancio a luglio scorso, risorse strutturali a disposizione dell’ente Parco della Romagna, che abbiamo più volte denunciato anche in quest’Aula era in condizioni di personale non sufficientemente adeguato. A partire dal 2018, se ho inteso bene, per almeno tre anni ci saranno risorse certe pari a 100.000 euro, che consentiranno a quell’ente parco, ai Comuni su cui insiste, ai funzionari con cui lavora e alle professionalità di cui si è dotato di poter lavorare in piena operatività e di poter mettere impegno, attenzione ed energie anche su una cosa che voglio sottolineare qui in Aula, che è la presentazione della proposta di inserimento dei fenomeni carsici gessosi dell’Emilia-Romagna nella lista del Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Penso che questo consentirà ulteriormente, se andrà a buon fine, a dare valore ai nostri territori di collina e di montagna.

È un bilancio, quindi, e ho concluso, perché avevo detto che sarei stata veloce, dal forte impatto espansivo che consentirà ai nostri territori di crescere, di farlo in maniera omogenea, ma tenendo conto delle loro peculiarità, che sono la più grande risorsa di questa nostra bella Regione, che sta tornando a essere, grazie all’impegno di tutta la Giunta, guidata dal presidente Bonaccini, locomotiva d’Italia e d’Europa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Rontini.

La parola al consigliere Cardinali, poi Bagnari, poi Foti.

 

CARDINALI: Grazie, presidente.

Farò alcune valutazioni brevi, ma alcune anche importanti, in particolar modo sulle tematiche dell’acqua minerale, che oggi toccheremo anche con i nostri emendamenti. Voglio partire, però, da una premessa chiara, serena: l’Emilia-Romagna è l’ultima Regione che va a inserirsi nella tassazione dei canoni, quindi qua possiamo dire con serenità che non abbiamo voluto essere i primi, e arriviamo invece con una logica e una consapevolezza che questo è un tema importante, delicato, che va trattato bene.

È, quindi, per questo che abbiamo valutato col 2019 che la quantità e il valore di acqua da far pagare come canoni servisse per fare in modo di preparare una delibera corretta, attenta e che ci mette in condizione di essere all’altezza di quello che faremo. Questa non deve essere, infatti, e mi auguro che non sarà, una tassa per fare cassa, ma una tassa per fare equilibrio e per non mettere in concorrenza con le altre Regioni le società produttrici di acqua. Non si vuole, quindi, fare cassetto. Si vuole essere equivalente agli altri, e si vuole fare una cosa che aiuta a crescere le aziende, il territorio e la nostra Regione. Dico anche perché.

Dovrà essere una valutazione attenta, che dà valore aggiunto a quelle aziende che sul territorio stanno investendo in termini ambientali, stanno investendo in tecnologia, stanno investendo per un minor spreco di acqua nella lavorazione, stanno investendo in nuove tecnologie di produzione, stanno investendo sull’export, stanno investendo anche sulle ore lavorative all’interno dei loro stabilimenti per i cittadini di quei territori.

E, infatti, riteniamo che una quota – lo mettiamo nell’altro emendamento – tocchi davvero direttamente il fatto che torni ai Comuni del territorio per poter fare azioni a favore dei propri cittadini. La logica con cui viene vista è questa: non come una tassa aggiuntiva, non come un canone, ma come un rapporto che deve valutare questa crescita insieme al territorio, ai lavoratori e alle aziende. Questo deve essere l’obiettivo, e questo sarà in quest’anno l’obiettivo con cui si vuole arrivare in fondo e con cui si porterà a compimento questo risultato, che ci vede ultimi – questo è, quindi, anche un dato che va in questa direzione – ma che ci vede, insieme alle altre ultime Regioni che stanno facendo questo lavoro, metterci a disciplina, quindi a non creare concorrenza sleale. Questo, lo sanno anche le aziende produttrici dei nostri territorio, che lavorano già in altre Regioni e che già in altre Regioni da anni pagano i propri canoni.

Aggiungo due cose molto brevi sul tema della montagna.

Abbiamo fatto molto. Dobbiamo continuare a fare. Dobbiamo continuare a fare anche nella logica di un forte coordinamento tra tutti gli investimenti che stiamo mettendo insieme. Questo bilancio dice tante cose. Emanuela Rontini ha fatto un elenco prima. Aggiungo una cosa che non è passata: il fondo della montagna di quest’anno passerà da 4 milioni a 6 milioni. Mi piace segnalarlo. Dobbiamo continuare, però, in questa direzione. Dobbiamo farlo sia per i servizi, sia per le attività, sia per tutto quello che può rappresentare ancora stare in questi territori. Per questo continuiamo a lavorare e impegniamoci oggi e in tutte le azioni che facciamo durante la nostra azione amministrativa in questa Regione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Cardinali.

La parola al consigliere Bagnari.

 

BAGNARI: Grazie, presidente.

Intervengo per alcune considerazioni, intanto partendo dal fatto che quello di cui abbiamo discusso oggi e che andiamo a votare è un bilancio che credo guardi avanti e punti a far crescere la nostra comunità regionale, come quest’Amministrazione ha cercato di fare in questi anni. Credo che sia ben diverso dallo scenario e dagli scenari catastrofici che abbiamo in alcuni casi addirittura sentito prefigurare. Concordo con quello che diceva prima il collega Calvano su una narrazione o alcune narrazioni ascoltate, che anche dal mio punto di vista non corrispondono con la realtà anche dello sforzo messo in campo, che mi sembra sia riconosciuto non solamente all’interno della nostra Regione.

È un bilancio, appunto, che attiva oltre 1.400.000.000 euro per la crescita, l’occupazione e lo sviluppo sostenibile, che guarda al sostegno al mondo produttivo e del lavoro, della formazione, al welfare. È un bilancio con un forte impatto espansivo, che tra l’altro mira a consolidare delle caratteristiche, dei numeri di una Regione come la nostra, che non a caso ha un PIL regionale stimato nel nostro territorio per il 2017 di più 1,7 per cento.

Tra l’altro, questa è la stima più alta in Italia insieme a quella della Lombardia. Probabilmente, non è un caso se queste due regioni hanno intrapreso quel percorso proprio sulla richiesta di autonomia rafforzata in un modo che credo sia condivisibile anche a differenza di altre Regioni partite con altre idee. Queste, invece, hanno avuto proprio questo taglio credo molto lucido.

Citavo prima, tra le voci importanti, proprio per il sostegno alla crescita, anche i temi del lavoro e della formazione. Voglio spendere qualche parola per un ordine del giorno che abbiamo presentato, relativo proprio al tema della formazione professionale, proprio per il fatto appunto che è un tema che noi giudichiamo fondamentale nello sviluppo e nell’implementazione delle politiche regionali per il contrasto alla disoccupazione, per il rafforzamento della coesione sociale e anche per dare corpo alle previsioni per il patto per il lavoro.

Una delle voci che incidono su questo fronte è data dalle risorse trasferite ai Comuni, agli enti territoriali, sulla base della legge regionale 5 del 2001, relativa alla disciplina dei trasferimenti di personale regionale a seguito di conferimento di funzioni.

Dal 2001, evidentemente, è intervenuta una serie di modifiche, che sono normative ma sono anche legate all’assetto degli enti e del personale che opera all’interno di quest’ambito, che hanno ovviamente mutato il quadro, tant’è che si stabilì di andare a una revisione complessiva entro la fine di quest’anno.

Prendendo atto proprio di queste trasformazioni, ma per non eliminare completamente le risorse utili per il funzionamento della formazione professionale, in particolare di quella pubblica, nel bilancio 2018 si è deciso di destinare comunque un milione di euro per mantenere appunto il quadro definito dalla legge regionale 5 nella parte sulla formazione professionale.

Che cosa chiediamo con quest’ordine del giorno?

Di valutare la possibilità di prevedere l’inserimento in corso d’anno di ulteriori risorse in sede di prima variazione e di assestamento di bilancio, finalizzate alla continuità dell’esercizio delle funzioni a suo tempo assegnate ai Comuni; di rendere disponibili ulteriori adeguate azioni formative e di orientamento; di continuare l’opera di sostegno ai territori nell’offerta di risposte in materia di formazione per i cittadini.

Tra l’altro, credo che vada evidenziato, non per creare delle differenze ma per avere le idee chiare sugli ambiti spesso diversi su cui operano dei soggetti che sono sempre all’interno della formazione professionale, che gli enti di formazione pubblici spesso operano in ambiti molto delicati. Potremmo definirli, come si fa in termini di telecomunicazione, a fallimento di mercato, cioè sono ambiti che spesso non hanno una forte appetibilità di mercato, ma che danno una grande risposta dal punto di vista della coesione sociale, del contrasto all’emarginazione. Crediamo che sia giusto continuare in maniera corretta a sostenerli.

Ne approfitto anche per fare una sorta di dichiarazione di voto, perlomeno un riferimento a degli atti su questo tema presentati anche dal collega Foti con un emendamento ed un ordine del giorno, che noi respingeremo. Apprezziamo comunque l’attenzione a questo settore, al tema della legge regionale 5 e della formazione professionale pubblica, ma non condividiamo nel contenuto la sua impostazione, cioè di riconfermare pari pari le risorse degli ultimi anni. Noi proponiamo un percorso diverso, come dicevo, che assicuri risorse adeguate per non penalizzare in questa fase gli enti e, nello stesso tempo, accompagni in corso d’opera i soggetti interessati, i soggetti territoriali, in modo da individuare le esigenze e le poste di bilancio necessarie, qualora dovessero rendersi necessarie ulteriori risorse, e agire in un quadro aggiornato da tutti i punti di vista, normativo e dell’operatività sociale ed economica di questi soggetti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bagnari.

La parola al consigliere Foti. Prego.

 

FOTI: Signora presidente, io penso anche che al termine della discussione generale sia opportuno fare il punto sui lavori d’Aula anche per trovare una modalità di esaurire l’ordine del giorno anche secondo principi di logica e di efficienza della pubblica amministrazione. Molti degli emendamenti oggi ripresentati hanno già avuto un esito negativo in Commissione, e quindi penso che servano più per il verbale che per essere ancora ridiscussi. Consiglierei a tutti di presentare gli emendamenti per quello che sono, ma forse ha più senso farci approvare qualche ordine del giorno.

A prescindere da questo, che è un consiglio per gli acquisti e null’altro, mi permetto di rilevare che sono stati fatti numerosi discorsi, sicuramente anche con un certo fascino, oggi, ma se mi consentite del bilancio si è parlato molto meno di quanto abitualmente si parla. Soprattutto, debbo dire che non si è tenuto in alcun conto neppure quello che tradizionalmente si fa quando non si è letto il bilancio, e cioè leggere almeno la relazione dei revisori dei conti. Nella relazione dei revisori dei conti vi sono alcuni spunti di ordine tecnico, ma che acquistano rilevanza politica, che pure meriterebbero qualche risposta.

Abbiamo parlato, ad esempio, più volte in quest’Aula, soprattutto il collega Rainieri e io, di una partecipata della Regione. Mi riferisco a Terme di Salsomaggiore e di Tabiano S.p.A. Ebbene, nella relazione del collegio della Corte dei conti si richiama come già in un verbale dello stesso collegio il 13 giugno del 2007 lo stesso collegio avesse all’unanimità deliberato di suggerire agli organi deputati della Regione di attivare le procedure previste dal codice civile per i soci al fine di individuare eventuali responsabilità degli organi di governance della società Terme di Salsomaggiore e di Tabiano.

Io mi chiedo quando si magnificano tutti i dati di questo bilancio e di questa Regione, forse che questi non fossero soldi pubblici e che una risposta non dovesse essere data per le ragioni di aver aderito o meno alla richiesta di azioni di responsabilità? Io, la risposta, oggi non l’ho sentita.

Se devo ancora guardare, vi è il fondo rischi legali, laddove si dice che l’ufficio ha comunicato che nel corso dell’anno 2017 sono stati instaurati nei confronti della Regione Emilia-Romagna contenziosi amministrativi di rilevante importo, con valore delle controversie che si attesta in circa 50 milioni di euro.

Allora, mi chiedo: la previsione di accantonamento di 37,5 milioni di euro, che pure può essere ritenuta congrua, non muove a nessuno un’idea che forse vi è una macchina amministrativa che non funziona in modo splendido, efficace ed efficiente come si potrebbe e dovrebbe ritenere, soprattutto in relazione ai premi dei signori dirigenti?

Andrò poi anch’io sul discorso politico, poiché è stato questo il terreno preferito oggi, ma io non penso che sia irrilevante sotto il profilo del bilancio ignorare una pagina della relazione del collegio dei revisori dei conti che è una delle poche, a parte le conclusioni e il parere favorevole, che è scritta in neretto.

Mi riferisco segnatamente alla vicenda dei derivati, laddove si dice: “Alla data del 20 ottobre 2017, i contratti derivati in questione presentano un valore di mercato complessivamente pari a 90 milioni – lasciamo perdere i rotti – di euro”, negativi per la Regione, così come dimostrato a pagina 149 della nota integrativa.

Io penso che, trattandosi di danaro pubblico, una riflessione andrebbe fatta, perché si dice: “Se ne deduce, quindi, che gli ulteriori dodici anni dovrebbero valere circa 53 milioni di euro. Il collegio prende atto che la previsione è stata elaborata tangendo dai dati previsionali di Finance Active. Il collegio rileva che il tasso euro a sei mesi è pari a meno 0,271 e che, ad avere un derivato con durata residua a quindici anni che per i primi tre anni vale 12,5 milioni all’anno, appare ottimistico prevedere che per i restanti dodici anni valga 53 milioni di euro”.

In altre parole, sono milioni di euro che si andranno a perdere. Questo è il problema.

Di questa vicenda dei derivati abbiamo già parlato in altri bilanci, e tutte le volte ci sono state fornite assicurazioni che eravamo addirittura in vantaggio, che non c’era da preoccuparsi, ma io penso che siano le stesse risposte, assessore Corsini, che lei ci dava ad esempio sulle Terme di Salsomaggiore a proposito del management, e il collegio dei revisori dei conti oggi chiede l’azione di responsabilità nei confronti di quel management.

Non è che il compito dell’opposizione sia quello di dover per forza parlar male del bilancio. Un compito dell’opposizione è quello, in una sede di bilancio, di evitare però anche pericolosi equivoci, soprattutto quando si utilizza il PIL come strumento di lotta politica.

A dire il vero, la sinistra ci aveva abituato ad altro. Vi è stata una fase, in questo Paese, in cui l’unica cosa importante era – te lo proponevano la mattina, il pomeriggio, la sera, nel caffè, nel tè, nella brioche – lo spread. Nessuno ha mai saputo che cosa fosse, ma c’è stato un periodo politico della storia italiana in cui, per mandare a casa un Governo, si è inventato il pericolo dello spread. E allora tutte le mattine si parlava di spread.

Oggi, siamo esattamente a uno spread pari all’inizio della crisi di quegli anni, ma nessuno parla più di spread, perché oggi viene comodo parlare del PIL. Se, però, parliamo del PIL, signori, questa è la fotografia del PIL. Gli aumenti, è giusto registrarli, ma dovete andare a vedere anche il tasso di caduta del PIL che c’è stato in questo Paese e in questa Regione di 8-9 punti. Forse, siamo oggi allo stesso PIL di dieci anni fa? Secondo me, siamo ancora un po’ meno, per dir la verità, ma se anche fossimo a dieci anni fa soltanto, vorrei ricordarvi che non avremmo recuperato neanche l’inflazione rispetto a quel PIL.

Allora, mi chiedo se forse non sia più opportuno distinguere tra gli andamenti e i cicli economici che possono o debbono trovare nella Regione un interlocutore apprezzabile e disponibile, ma non il promotore o il soggetto deputato a regolare il PIL. Il PIL va bene o il PIL va male indipendentemente – scusatemi – dalla Regione, perché vi sono dei cicli economici che vanno oltre la portata delle leggi, a tal punto che in certi cicli economici persino politiche volte alla ripresa economica, quali quelle che sono state per lunghi anni le politiche di ristrutturazione, coi bonus delle ristrutturazioni, non sempre hanno trovato la stessa risposta. Non a caso, nel momento di grande crisi, vi è stata la grande crisi anche in quel senso.

Mi permetterei di suggerire meno ottimismo sotto questo profilo, tenuto presente che dalla crisi anche questa Regione uscirà probabilmente con la nuova consiliatura, e quando parlo di uscire dalla crisi e della nuova consiliatura, dico che forse dal 2020-2021, restando questi dati immutati anche nel loro aumento annuo, probabilmente potremmo dire di aver chiuso il ciclo economico della crisi, che – attenzione – anche sotto il profilo dell’occupazione non deve trarre in inganno.

Prima, avevamo un numero di lavoratori a tempo indeterminato oggi computati come attivi anche solo per aver lavorato due o tre mesi con contratti a tempo determinato. Ed è sintomatico – ovviamente, non è una responsabilità di questa Regione – che ieri in Commissione Bilancio alla Camera quell’emendamento che poteva rappresentare un punto di svolta, l’emendamento che prevedeva la conversione in contratto a tempo indeterminato dei contratti determinati fino a 24 mesi, riducendo da 36 a 24 mesi il tempo necessario, non sia stato minimamente preso in considerazione e non faccia parte oggi della legge di stabilità.

Aggiungo che si è parlato sicuramente di molti temi, ma mi sia consentito ricordare che, quanto ai temi delle infrastrutture, che hanno fatto parte fin dall’inizio di un programma – mi si consenta di definirlo così – gagliardo del presidente Bonaccini, almeno due temi (Passante Nord di Bologna e Cispadana) erano stati assunti come due impegni a cui non sarebbero più seguite parole e strategie, ma decisioni. Io mi permetto di dire che siamo oltre, almeno come legislatura, al mezzo del cammin della vita, ma di queste svolte epocali non vedo ancora i risultati, non dico traccia, non vedo i risultati.

Allo stesso modo, penso di poter dire, caro presidente, che quest’anno c’è stato un pesante regresso rispetto agli altri anni anche della qualità del collegato. Indubbiamente, il relatore Boschini è stato molto disponibile e molto puntuale nel districarsi nello Zibaldone che gli avete propinato, perché quello non è un collegato, quello è uno Zibaldone. Non c’è omogeneità per materia e sono all’80 per cento norme ordinamentali che col bilancio c’entrano come i cavoli a merenda.

Detto ciò, il che ha una sua rilevanza, se possibile è stato peggio il passaggio in Commissione. In Commissione chi più di tutti ha incentivato la presentazione di emendamenti extra collegato è stata proprio la Giunta. Chi parla, ad esempio, ha presentato cinque emendamenti tutti riferiti al collegato, ritenendo corretto non dover creare ulteriori occasioni di cattiva legislazione.

Ora, io comprendo che coloro i quali andavano dal presidente della Repubblica per lamentarsi dei voti di fiducia del Governo Berlusconi e che in cinque anni di Governo hanno battuto il record mondiale di tutti i voti di fiducia della storia repubblicana, oggi si apprestino a votare una legge di stabilità che non è più la legge finanziaria composta di un unico articolo e dei soliti ottocento, novecento o mille commi. Pensavo, però, e ritenevo, e mi permetterei di suggerire per il prossimo anno, che non è impedito di presentare un disegno di legge che nulla c’entra col bilancio e con la sessione di bilancio e che abbia per titolo “Modifica di leggi regionali”. Ce le mettete dentro tutte, quelle che volete modificare.

Modificare, però, in un collegato a una legge di stabilità con norme di tipo ordinamentale materie che, salvo quattro o cinque articoli, sono totalmente estranee al bilancio in discussione, non penso che faccia onore a questa Giunta. Lo dico pur avendo, negli anni precedenti, apprezzato il fatto che vi fosse stata un’autolimitazione nella proliferazione di norme, di modifiche legislative.

Mi permetto di dirlo: quella sulla destinazione turistica, e vado alla conclusione, mi sembra una di quelle leggi che, per essere appena nata, è nata già molto male, perché ha già quattro o cinque modifiche sulle spalle. E sono leggi di quest’anno.

Forse, torniamo al punto da capo. Se c’è un contenzioso pari a 50 milioni di euro e c’è una legislazione di questo tipo, cioè affrettata e arraffona – mi sia consentito dirlo – forse sarebbe meglio, prima di citare tante classifiche, che si rivedesse bene l’utilizzo del personale e di come stanno operando certi dirigenti, e forse anche che si irrobustissero alcuni uffici, come gli uffici legislativi, che sia per una Giunta sia per un’Assemblea sono molto più fondamentali di tanti uffici amministrativi dove si sa che cos’è il numero, si sa qual è lo stipendio, non si sa mai quali siano la funzione e il lavoro svolto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola alla consigliera Nadia Rossi, poi ho Paruolo, Zoffoli, Bertani e Boschini.

 

ROSSI Nadia: Grazie, presidente.

Colgo al volo la sollecitazione del collega Foti, e quindi presento con quest’intervento l’ordine del giorno che è stato condiviso, quindi anche sottoscritto dall’Intergruppo dell’Assemblea legislativa regionale di amicizia con il popolo Saharawi, che da oltre quarant’anni vive sotto l’occupazione del Marocco in condizioni lesive dei più elementari diritti umani ed è ancora in attesa di un referendum per la propria autodeterminazione.

Con la sentenza del dicembre dello scorso anno, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha chiarito come gli accordi di associazione e di liberalizzazione conclusi tra l’Unione europea e il Marocco non siano applicabili al Sahara occidentale, ribadendo quindi l’inesistenza di alcun vincolo di sovranità territoriale tra il Sahara occidentale e il Regno del Marocco o l’insieme mauritano, e l’assenza di vincoli giuridici tali da modificare l’applicazione della risoluzione dell’Assemblea generale dell’ONU con riferimento all’applicazione del principio di autodeterminazione mediante la libera e autentica espressione della volontà delle popolazioni del territorio. Con la sentenza, la Corte ha inoltre sottolineato in modo preciso come al Sahara occidentale sia da applicare uno status distinto, garantito dalla Carta delle Nazioni Unite.

In questo contesto, l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna è impegnata per l’attivo riconoscimento dell’autodeterminazione del popolo Saharawi fin dagli anni Novanta del secolo scorso, e dal 1999 anche attraverso il programma di cooperazione internazionale. La nostra Regione finanzia i progetti nei settori sanitario, di formazione al lavoro, educazione, alimentazione, particolarmente rivolti ai profughi rifugiatisi nelle parti desertiche dell’Algeria.

Anche l’ultimo programma triennale per la cooperazione focalizza l’intervento della Regione in quella zona del mondo. Lo scorso gennaio, a Roma, su impulso di quest’Assemblea legislativa, si è svolto un importante convegno internazionale dedicato al futuro del processo di autodeterminazione del popolo Saharawi. A seguito di quest’incontro, di questo convegno, il ministro degli Esteri della Repubblica, Angelino Alfano, ha comunicato proprio a marzo, quindi immediatamente dopo, alla presidente dell’Assemblea che l’Italia si attiverà sia sul piano europeo sia su quello internazionale per una soluzione che garantisca l’indipendenza dei Saharawi dal Marocco.

Chiaro è che la violazione dei diritti fondamentali dell’uomo nel Sahara occidentale è un’emergenza sempre più impellente, come evinto dalle testimonianze che più volte sono state raccontate da alcune donne vittime delle violenze suddette nel corso degli incontri che come Intergruppo abbiamo avuto, avvenuti nel maggio e nel dicembre scorso, appunto con una delegazione del popolo.

È, quindi, nostro dovere mantenere accesa in tutte le sedi l’attenzione su quest’infinita crisi umanitaria affinché non venga meno il sostegno al popolo Saharawi. Per questo motivo, con quest’ordine del giorno vogliamo chiedere l’impegno della Giunta, ma anche all’Assemblea legislativa, ovviamente ciascuna per le proprie competenze e per il proprio ruolo, di consolidare e possibilmente anche incrementare lo stanziamento dei fondi regionali destinati agli aiuti per la popolazione Saharawi; di farsi portavoce presso il Governo e il Parlamento della necessità non più rinviabile di una soluzione politica della situazione nel Sahara occidentale che garantisca il diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi nel solco del piano di pace delle Nazioni Unite; di sollecitare in tutte le sedi, ma anche di monitorare l’applicazione della sentenza della Corte di giustizia, in particolare per quanto riguarda le attività economiche di rilevanza regionale; di attivarsi anche presso le opportune sedi nazionali e internazionali perché vengano avviate azioni di monitoraggio per il rispetto dei diritti umani della popolazione; infine, di costituire una delegazione nell’ambito dell’Intergruppo assembleare per una visita istituzionale dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna nel Sahara occidentale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Nadia Rossi.

La parola ora al consigliere Paruolo.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

Naturalmente, intervengo con pochissime parole, perché il collega Boschini, il relatore, ha già illustrato con grande capacità le linee portanti di questo bilancio. Voglio richiamare anche gli emendamenti che sono stati apportati e che ha ricordato prima di me la collega Rontini. Credo sia corretta anche l’attenzione che diversi colleghi hanno riservato al RES, al reddito di solidarietà, certamente una delle misure più importanti dal punto di vista finanziario che questo bilancio vara e consolida. Naturalmente, abbiamo letto i numeri, che sono molto interessanti, quelli di cui abbiamo già potuto disporre, ma siamo coscienti che una piena valutazione del provvedimento dovrà anche vedere la qualità dell’impulso che riesce a dare su queste persone che sono dietro questi numeri. Ci siamo detti fin dall’inizio, infatti, che non voleva essere una misura di tipo assistenzialistico, ma che vuole determinare un cambiamento nelle vite e riuscire a collegarsi con una prospettiva di lavoro.

Voglio spendere una parola per l’emendamento che arricchisce la risoluzione sul tema del coordinamento necessario per fare fronte all’emergenza che si è attuata rispetto all’interruzione di energia elettrica e di altri servizi essenziali dovuta alle nevicate del periodo scorso, ho avuto piacere di condividere con la consigliera Piccinini del Movimento 5 Stelle e con il consigliere Taruffi questo ulteriore irrobustimento di un ordine del giorno già significativo, che cerca sostanzialmente di rafforzare la capacità di interlocuzione nostra e dei comuni con i gestori, e ringrazio anche l’assessore Gazzolo per la proficua interlocuzione a questo fine.

Voglio infine ricordare l’importanza che hanno tante voci di bilancio, che non sempre riusciamo a trattare in modo adeguato in questa discussione, a partire dall’imponente sforzo che questa Regione fa per riuscire a garantire una sanità di qualità ai propri cittadini insieme a tanti altri servizi, ed è su questi temi che noi siamo chiamati a cercare di mantenere l’eccellenza e fare sempre dei passi avanti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

La parola al consigliere Zoffoli.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente. Volevo solo richiamare in questo brevissimo intervento uno degli strumenti di programmazione importanti che la Regione ha fatto in questi anni nei servizi sociosanitari, il Piano sociale sociosanitario. All’interno di questo piano, tante iniziative, emendamenti, ordini del giorno e interventi di questo bilancio si contestualizzano, alcuni sono strumenti nuovi come il RES e le politiche che il RES attiva, altri sono strumenti conosciuti come l’IRAP delle ASP, che già in diverse occasioni abbiamo avuto modo di affrontare.

Credo che all’interno della nostra Commissione, proprio perché è uno strumento nuovo e importante che regola tutti i sistemi, li porteremo a monitorare sistematicamente per cercare di capire se gli strumenti messi in campo siano adeguati per affrontare nella maniera migliore i problemi, per cui molti dei temi che oggi abbiamo sentito e che sentiamo nel bilancio sono all’interno di quel Piano e credo che sia un compito importante della Commissione IV affrontarli e vedere se siano adeguati rispetto alla soluzione dei problemi.

Una piccola battuta rispetto all’articolo sui funghi, che era stato proposto per cercare di risolvere una criticità. Abbiamo posto l’emendamento per cercare di risolvere la criticità senza complicare ulteriormente una norma già complessa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Zoffoli.

La parola al consigliere Bertani sull'ordine dei lavori.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Intervengo semplicemente per protestare perché il consigliere Foti ci suggeriva di ritirare qualche emendamento che era già stato discusso. Però, purtroppo, come minoranze noi ci troviamo di fronte al fatto che abbiamo proposto un progetto di legge sulle tariffe dell’acqua, ci ritroviamo che la Giunta ha proposto quello stesso progetto di legge all’interno del Collegato, poi ne discutiamo in Commissione e oggi noi ci ritroviamo degli emendamenti del PD che stravolgono quel progetto di legge che è stato discusso in Commissione, spostando in avanti ancora di due anni.

Noi non possiamo ritirare gli emendamenti di questo tipo, perché questo è un modo per zittire l’opposizione. Noi presentiamo un progetto di legge, arriva un articolo della...

 

PRESIDENTE (Saliera): Scusi, collega Bertani, ma nessuno la costringe a ritirare...

 

BERTANI: No, protestavo perché come opposizione non abbiamo più tempo...

 

PRESIDENTE (Saliera): Però ha già protestato e poi possiamo proseguire...

 

BERTANI: Protestavo perché come opposizione non abbiamo più modo di intervenire, pur avendo presentato un progetto di legge....

 

PRESIDENTE (Saliera): Lo so, queste sono le regole che discutiamo nella Conferenza dei Capigruppo.

 

BONACCINI: Democrazia.

 

BERTANI: Questa, presidente Bonaccini, non è democrazia.

 

PRESIDENTE (Saliera): Ho sentito la protesta.

 

BERTANI: Come pure non posso sicuramente ritirare l’emendamento sul vuoto a rendere, sul quale c’è una risoluzione approvata di questa Assemblea che dice che nel 2018 ci sono finanziamenti, e non ci sono finanziamenti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Va bene. Grazie, consigliere Bertani.

Abbiamo concluso la discussione generale. La replica ai relatori, però vedo un relatore, per cui la replica al relatore Boschini. Se nel frattempo Bargi mi chiederà la parola, va bene, e poi la parola al presidente della Giunta.

La parola al relatore Boschini.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente, se ho esaurito il tempo come relatore, parlo a titolo del Gruppo, perché comunque sono considerazioni di ordine più politico e generale quelle che voglio fare, nella mia relazione credo di essere stato esaustivo (forse anche troppo).

Riparto da una considerazione che faceva il consigliere Foti, con il garbo che lo caratterizza sempre ci ha detto una cosa che volgarmente in italiano traduco così: che curioso che la Sinistra parli di PIL, che non l’abbiamo mai preso come parametro per valutare la crescita di una società e soprattutto che non è la politica a fare il PIL.

Intanto sul fatto che noi prendiamo il PIL come unico riferimento, io ho parlato di PIL, però, consigliere Foti, io stamattina ho parlato di tasso di occupazione, ho parlato di un DEFR che adotta come criterio addirittura i criteri più avanzati del benessere, potrei citare Bentham e parlare di felicità, forse esagerando, però insomma... non solo quelli, ce n'è di più in Val d’Aosta e in Trentino Alto Adige.

Vorrei dire questo: io sono di quelli che pensano che la società e l’economia vengono prima della politica, quindi che non è vero che tutti i risultati si devono ascrivere alla politica, però vengo da una città dove c’è la Tetra Pak (spero di non fare pubblicità a nessuno) che è una delle più grandi realtà industriali della mia città, e quando incontro un dirigente di quel gruppo svedese mi dice che lui è a Modena non perché Modena sia il posto dove il terreno costa meno, ma il posto dove ci sono gli asili nido e i servizi migliori e più vicini allo standard svedese a cui sono abituati i suoi dipendenti, quando parlo con i dirigenti del mondo ceramico modenese mi dicono non avrebbero fatto lo sviluppo che hanno fatto a Modena se non ci fosse l’Istituto Fermi che forma i chimici che usano quotidianamente in laboratorio per sperimentare i loro nuovi impasti ceramici. Il Fermi è stato fatto dalla Provincia di Modena negli anni '60.

Cosa voglio dire? So anch’io che non è la politica a determinare il 100 per cento dei risultati economici di un sistema, ci sono Paesi che sono andati avanti anche senza Governo e continuando a crescere, ma viceversa è vero che ci sono scelte che quotidianamente fa la politica e che determinano dei risultati, che in un contesto dove ci sono infrastrutture, città che funzionano, servizi che funzionano l’economia cresce meglio, e questo non lo dice Boschini che non conta niente, lo dicono fior di premi Nobel e di economisti.

Senza prenderci dei meriti esagerati, ho detto anche diversi punti critici dei nostri numeri, però non credo neanche che sia giusto dire che il clima di buona amministrazione, che credo mediamente in questa regione si sia sempre assicurato nelle nostre città, sia del tutto ininfluente per realizzare questi risultati di sviluppo, perché io penso che lo sia.

Potrei citare qualche altro caso, un amico (non uno zio, non un genitore) mi ha detto l’altro giorno (non lo sapevo neanche, ci tengo a sottolinearlo) “ho preso le risorse del bando start-up del FESR e sto assumendo due persone”, sapeva che lavoravo in Regione e me l’ha voluto dire, saranno banalità, però sono due persone che lavorano anche grazie a quello che noi facciamo quotidianamente qua dentro, ho questo piccolo orgoglio di pensare che quello che facciamo non deciderà tutto, ma non è ininfluente.

So che il calembour da cui sono voluto partire (scusate, non ho tanta fantasia) non è un bilancio di espansione, ma ha comunque un impatto espansivo, ho registrato che non è piaciuto, se volete lo cambio e, invece di dire che non è in espansione, visto che anche il termine austerità non è piaciuto, posso usare rigore e sobrietà, razionalizzazione e ottimizzazione, la diciamo in italiano, abbiamo cercato di risparmiare su alcune voci, una l’abbiamo ricordata qui, il costo dell’istituzione Assemblea, ma abbiamo anche molto risparmiato sul costo del servizio del nostro debito, su come noi facciamo investimenti, quindi sono forme di razionalizzazione interna che credo vadano riconosciute.

Queste razionalizzazioni ci permettono di fare alcune scelte espansive (se la dico così, spero che possiamo condividerla tutti) e quelle scelte espansive sono di quel tipo che dicevo prima, un po’ più di risorse per fare internazionalizzazione, supporto all’export, per lavorare sul turismo che abbiamo capito che in questo momento è un asso nella manica per noi, anche per i territori della montagna, e per lavorare sulla qualità dell’ambiente, perché non so se arriveremo a parlarne, ma è un tema che il cambiamento climatico mette al centro dell’attenzione, e la qualità dell’ambiente e delle strade anche in montagna può fare sviluppo, perché una strada con le buche non porta le ceramiche in montagna, invece una strada senza buche ce le può portare.

Entro nel merito di alcuni aspetti. I 100 della non autosufficienza: io accetto tutto, però credo di essere stato chiaro e ci sono gli sbobinamenti a disposizione, fin dalla variazione e poi sicuramente in Commissione, quindi non qua oggi, come qualcuno ha detto, ho sempre detto chiaramente che quei 16 milioni erano finalizzati a partire nel 2018, sarebbero stati utilizzati nel 2018 e quindi servivano ad assicurare il livello del Fondo della non autosufficienza, non ho mai parlato di risorse aggiuntive. Avrei potuto dire risorse aggiuntive, perché ci sono 400.000 euro in più, 16,4, ma adesso non stiamo a fare questi giochetti e questo messaggio volevo darlo chiaramente, l’ho detto in Commissione e lo ripeto qua.

Sull’acqua, ne ha già parlato il collega Cardinali credo bene, ma aggiungo questo perché mi dispiace che il collega Bertani abbia usato il termine “preso in giro”. Io non credo che rinviare di un anno (attenzione, non di due) l’avvio di questa cosa sia una presa in giro, abbiamo fatto verifiche attente, quella è la sua interpretazione, ma si riferisce all’avvio, lo sfruttamento 2018 che parte come pagamento nel 2019, il testo attuale.

Se noi proponiamo di partire con più calma, fermo restando che facciamo la legge e diamo il tempo alla Giunta di fare gli atti necessari, è semplicemente perché sappiamo che sul territorio queste realtà devono sistemare alcune cose, potrei dire persino i contatori, per cui se lei è stato attento, avrà visto che sul bilancio 2018 queste risorse non sono state contabilizzate così pienamente, proprio perché sappiamo che, facendo magari una delibera a marzo e attuandola progressivamente in corso d’anno, si rischiava di avere anche una situazione parziale.

Noi diciamo chiaramente che il 1° gennaio 2019 questa Regione parte su questo tema, se questa è una presa in giro non lo so, a me sembra una soluzione responsabile di persone che fissano dei tempi coerenti, sanno che non possono dire domattina, perché domattina tanto non sarebbe vero, perché ci sono degli adempimenti da fare, ma noi sappiamo che quel giorno siamo in condizione di partire. Ci tenevo a dirlo perché, se noi non credessimo a questa cosa, semplicemente non sarebbe scritta nel Collegato molto semplicemente, se c’è scritta, è perché ci crediamo.

Volevo anche dire che su questo tema siamo così interessati a essere espliciti e trasparenti che voteremo a favore di due emendamenti presentati proprio dai colleghi del Movimento 5 Stelle, riferiti proprio alla trasparenza e alla valutazione di questa misura, a riprova che non abbiamo nulla da nascondere, nessun sotterfugio, nessun calcio per buttare avanti la palla, ma che siamo pronti a restituire puntualmente all'Assemblea tutte le informazioni necessarie.

Il tema delle Unioni, Comunità montane, Unioni parzialmente montane: l’ho detto chiaramente, nel testo era già chiaramente indicato, ma faremo un emendamento per disambiguare definitivamente il tema, spero che possa essere dato per risolto.

Sono stato sollecitato sul tema del Registro tumori dalla collega Piccinini, e ci terrei a dirlo chiaramente: il Registro dei tumori in Emilia-Romagna c’è da quando è stato sancito dalla legge 9 del 2017, sappiamo tutti che su Bologna ci sono stati problemi di trasmissione dei dati, ma non è che dobbiamo fare l’emendamento per introdurlo, perché è già nel nostro ordinamento, e di più perché c'è il Registro del diabete, c'è il Registro della dialisi, c'è il Registro delle malattie rare in quella legge, e oggi andiamo ad aggiungere il Registro delle malattie emorragiche congenite, perché sono ulteriori malattie che possono essere sentinelle di problemi ambientali, di problemi sociali e quindi andiamo ulteriormente a incentivarlo.

Se ci sono problemi concreti di trasmissione di dati su Bologna, so che c’è un tavolo al lavoro, non abbiamo bisogno di cambiare la legge, abbiamo semplicemente bisogno di finire un lavoro amministrativo.

Sul tavolo neve è già stato detto anche dal collega Paruolo. Io ho questo ricordo: ero un giovanissimo (si fa per dire) consigliere regionale appena arrivato, a febbraio 2015, ci eravamo appena insediati, e devo dare atto che uno dei primissimi atti fatti dalla presidente Rontini fu quello di chiamare per la neve del febbraio 2015 Enel e altri soggetti gestori a rispondere del tema dei riassestamenti dopo la neve del febbraio 2015, uno dei primissimi atti che ricordo di avere fatto qui come consigliere, e credo che si debba dare atto alla presidente Rontini che sempre puntualmente c’è stata in Commissione interlocuzione con questi soggetti.

Non vorrei quindi che si dicesse che noi facciamo nostra la proposta sic et simpliciter del tavolo, perché chiamando questi soggetti a un tavolo può darsi anche che non vengano, perché Telecom non è di proprietà della Regione, Enel e Terna non solo di proprietà della Regione, vengono, come è giusto che sia, perché sono in rapporto istituzionale con noi, però è più importante la soluzione che ci propone il testo di oggi, concertata attentamente con l’assessore Gazzolo, cioè che noi dobbiamo continuare a fare le convenzioni con questi soggetti, e nell’ambito di quelle convenzioni che abbiamo già soprattutto per l’emergenza dentro la Protezione civile noi ci scriviamo anche che devono venire a rispondere anche alla politica delle scelte che fanno, quando di fronte ad un’emergenza, che sia acqua, neve o alluvione, devono poi dare un contributo concreto ai nostri cittadini per rientrare in pochi giorni e in poche ore, se possibile, nelle migliori condizioni di funzionamento dei loro servizi, quindi protocolli, resilienza, le risorse del piano forestazione per allontanare gli alberi dalle linee aeree sono tutte scelte che ci sono in quell’ordine del giorno e che nel tema del tavolo non ci sono. Mi sento di dire quindi che facciamo qualcosa di più.

Molti colleghi ripresenteranno tanti emendamenti (lo diceva anche il collega Foti) già bocciati o comunque discussi in Commissione. Fermo restando che io ho il massimo rispetto delle prerogative di quest’Aula e quindi non dico nulla sul fatto che si possano ritirare o meno, mi limito a dire che per quanto mi riguarda gli emendamenti che ho già votato e discusso in Commissione in questa sede non li commento più, li rivoto e basta, quindi non mi sentirete più parlare delle decine e decine di emendamenti che abbiamo già discusso in Commissione, per me – salvo che non nascano polemiche, ma mi auguro di no ma – parlerà il voto e per tutto il Gruppo PD parlerà il voto.

Voglio solo dire una cosa: capisco quello che dice il collega Foti quando dice che forse il nostro Collegato in particolare è diventato un pochino troppo uno Zibaldone (io userei un termine diverso), magari molte cose, forse in parte anche troppe cose, però è l’atteggiamento di fondo che noi dobbiamo avere sul bilancio che secondo me è importante sottolineare, e parto da un’autocritica a dire che, se su questo la maggioranza sbaglia, per il futuro cercherà e dovrà secondo me fare meglio, però cerchiamo di non cadere nel giochino per cui in occasione del bilancio ognuno di noi tira fuori dal suo sacchetto politico i temi che più gli stanno a cuore, perché a dire due cose che vanno incontro ad alcune richieste sindacali del personale della Regione siano capaci tutti, cioè non è difficilissimo, dopodiché uno va a dire che il PD è stato cattivo e non ha votato l’emendamento, perché quel giochino lo possiamo fare anche noi, come ricordava la collega Rontini, perché allora io potrei andare in giro a dire che ci sono delle forze politiche qua dentro che non hanno votato il mio emendamento sulle Pro Loco o sulle manifestazioni storiche o sulle slot, ma non vado a fare questo lavoro, perché il bilancio non è questo, non deve essere una serie di bandierine, di piccoli spilli puntati per fare delle piccole rivendicazioni, o almeno io non vorrei che fosse questo.

Se quindi il richiamo del collega Foti è quello a tenere alto il taglio del bilancio, io lo condivido, e da relatore mi permetto di dire a chi verrà dopo di me a fare il relatore del prossimo bilancio di cercare di fare questo sforzo perché davvero il bilancio sia un luogo dove si fanno le grandi scelte di carattere generale oppure cose che si possono fare anche insieme.

Noi voteremo anche alcuni ordini del giorno delle opposizioni oggi, non c'è niente di male, quando viene proposta una cosa utile, invece di piantare delle bandierine, si fanno insieme delle cose, credo che sia un atteggiamento corretto istituzionalmente e anche intelligente. Cerchiamo di fare del bilancio un atto generale.

Ho iniziato con un gioco di parole che non è piaciuto, chiuderò con un gioco di parole che piacerà ancora meno. Generale può voler dire generico, un omnibus, io spero che non vogliamo dare questo significato alla parola di questo atto generale, che programma l’insieme delle nostre politiche, generale mi fa venire in mente strategia, vorrei e credo che questo bilancio sia un atto di strategia, ce l’ha spiegato bene nel suo intervento il presidente e forse adesso ce lo ricorderà ulteriormente.

Quando ricordavo che in questa regione vengono a curarsi da fuori per 600 milioni, quando sappiamo che le nostre università sono attrattive piuttosto che al contrario, quando sappiamo che le nostre misure per l’insediamento di realtà produttive che vengono dall’estero funzionano, io vedo i segni di questa strategia in questo bilancio, allora chi li vede con noi, volentieri siamo qui insieme a votare delle cose speriamo utili per i nostri cittadini, chi non le vede, accettiamo tranquillamente che non veda questa strategia e vedremo in futuro chi eventualmente saprà fare meglio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

La parola al consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente. Anche io ruberò veramente pochi minuti, giusto per commentare alcune dichiarazioni che ho sentito durante la mattinata.

Prima avevo fatto riferimento all’obiettivo di puntare alla disoccupazione che ovviamente non intendo allo zero per cento, perché capiamo bene che è pressoché impossibile, però se ad agosto e settembre scorsi Bonaccini ha fatto dichiarazioni su Tele Romagna o altri parlando di piena occupazione, è ovvio che ci si prefigge un obiettivo che non è bruscolini, bisognerà puntare, visto che questo è l'obiettivo della Giunta, ad andarci molto vicino, ovvio che non si intende lo zero per cento, ma se quello è obiettivo e lì che devo andare.

Noi ci siamo permessi più che altro di dire che si sta procedendo bene, perché non è che non vi diamo atto che in questa regione gli indicatori stanno migliorando su tutto il versante economico, ve ne abbiamo dato atto subito, li abbiamo citati e ho confermato quanto diceva il collega Boschini, però è evidente che c’è un tema, quello della qualità dell'occupazione, e mi pare che il presidente parlasse anche dell’occupazione data attraverso posti nella sanità, però ritorniamo al tema del mio intervento precedente, perché vorremmo che il privato fosse stimolato a generare posti di lavoro, perché in un’economia sana è così che funziona, se il pubblico si sostituisce al privato nel dare posti di lavoro, che non è il nostro caso, per carità, ve ne diamo assolutamente atto, si finisce con i forestali della Sicilia! É chiaro che la direzione è quella, quindi bisogna che noi lavoriamo in un certo modo.

Ho sentito l’accorato e forse anche un po’ pittoresco intervento del collega Calvano. Non è che la Lega punta il dito sugli ultimi, punta il dito sull’ultimo arrivato, ma il Reddito di solidarietà per noi rimane uno strumento assistenziale, visto che mi ha detto “Se voi mai vincerete, andrete a togliere questo strumento e dovrete spiegarlo alla gente”, vorrei che invece il Partito Democratico andasse a spiegare alla gente che con quello strumento è riuscito a toglierli dalla povertà, che lo vada a spiegare. Io non credo che quello strumento sia utile a togliere da una situazione di disagio economico una famiglia, io credo che possa dare una pezza, ma non è la direzione a mio avviso sulla quale si può pensare di operare, perché sono lavori a monte, a valle la pezza può aiutare, può essere un sollievo, ma non è di certo la soluzione a un problema, e di questo siamo più che convinti, capiamo anche che è una diversa visione della politica, però non ci si venga a dire che sembra il processo a un’intenzione, tra l’altro anche difficile da immaginare nel breve tempo, quindi non si capisce come si possa rigirare una dichiarazione di questo tipo.

Sul tema stranieri non è che abbiamo detto delle cose da fuori di testa, le percentuali parlano chiaro: se continuiamo così, tra un po’ come sistema, come Paese, come cultura, come mentalità spariamo di fronte a un altro tipo di cultura sicuramente più forte, più legata alle proprie tradizioni che sta arrivando e popola pian piano le nostre città, quindi a un certo punto la nostra Regione (l'abbiamo dimostrato con le percentuali, con i numeri) è quella che ha regalato di più, ha accolto di più, si è dimostrata più generosa, però anche in questo contesto, dopo che ti sei dimostrato così generoso, arriva un certo punto no in cui all’amico in difficoltà che ospiti in casa tua dopo un po’ chiedi di trovarsi un lavoro, perché non puoi tutta la vita cullarlo come se fosse un figlio, uguale in questo caso, perché abbiamo dato ospitalità fino ad oggi, non abbiamo mai detto di no al Governo quando il Prefetto chiama i sindaci, dopo che magari ruggiscono un po’ per cercare di spiegare ai loro cittadini, poi vanno là supini, abbiamo dato tanto, a un certo punto bisogna anche dire basta, se la Regione è quella che ha dato di più su questo fronte, a un certo punto bisogna fare un passo indietro.

Sul tema invece delle imprese e del Patto del lavoro, non dobbiamo dire che qui non si fa niente, come diceva anche Boschini è ovvio che la politica può incidere sul sistema delle imprese, della produzione e sullo sviluppo economico di un territorio, ma a nostro avviso non è quella che veramente soprattutto nel caso emiliano-romagnolo ha avuto questo impatto così positivo, in passato sicuramente ha contribuito allo sviluppo dei nostri distretti, oggi dal dopo crisi credo che, come veniva detto anche da qualche altro consigliere, per politiche di austerità imposte un po' all’Unione europea e un po’ dal Governo, un po’ accettate anche supinamente, non si sia andati nella direzione di dire: “Aspettate un attimo, abbiamo bisogno di altro se vogliamo rilanciare il nostro sistema produttivo”, quindi tema delle grandi imprese.

È ovvio che se andiamo in Europa sempre supini, sempre piegati, sempre proni, l’Europa gestita dal sistema franco-tedesco con le grandi aziende statali francesi, le multinazionali tedesche è ovvio che tende a lavorare verso quella direzione e quella visione del mondo, noi se non prevediamo di tutelare la nostra realtà, quella che tutti quando vanno a fare comizi o interventi davanti al pubblico definiscono spina dorsale della nostra economia, le piccole e medie imprese, ma se poi non andiamo ad agire per tutelare questa realtà che ha sofferto tantissimo, come è normale che sia perché è più debole di fronte alla crisi economica dal 2008 ad oggi, è ovvio che non siamo in grado di sostenere quell’insieme di realtà produttive che ha reso così grande la nostra regione e che l’ha resa anche una specificità.

Il sistema dei distretti del nord-est italiano è studiato nelle università americane, tra l’altro è studiato come modello da non perseguire, però ha un suo perché, e se viviamo in un contesto come questo è a questo che dobbiamo pensare. È questo che noi facciamo fatica a ravvisare in questo bilancio.

Anch’io come il collega Boschini vorrei dire che sarà anche difficile riuscire a leggere tutti questi ordini del giorno presentati all’ultimo minuto tra l’altro di materie che a mio avviso centrano anche poco con il bilancio, credo che abbiamo 365 giorni l’anno per venire qui dentro a discutere progetti di legge, proposte anche molto importanti che meriterebbero discussioni a parte, se ogni volta che c’è il bilancio diventa la fiera degli emendamenti buttati qua, diventa veramente complicato anche solo potersi esprimere su argomenti che hanno una rilevanza profonda per la nostra regione, quindi cerchiamo in futuro di porci l’obiettivo di affrontare la discussione sul bilancio con maggiore serietà, perché altrimenti diventa impossibile gestire una discussione su tutti questi argomenti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Non sono intervenuto sull’ordine dei lavori in precedenza perché è arrivato successivamente (da Regolamento è possibile farlo) l’emendamento numero 68, che è un articolo sostitutivo di un articolo di un assestamento del 2004, consiste in due pagine e mezzo e 8 commi, non mi sembra corretto nei confronti di tutti i colleghi presentare un emendamento di questo tipo a quest’ora, che va a toccare delle potestà che hanno l’Assemblea legislativa e la Giunta nell’assunzione dei giornalisti.

Questo non è corretto, noi lo rigettiamo, sarà democratico, come qualcuno mi ha detto prima, ma non è un metodo per lavorare sui bilanci presentare un emendamento di questa entità, di questo tipo a quest’ora. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola al presidente della Giunta Bonaccini per le conclusioni.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente.

Voglio ringraziare la Direzione Generale e tutti i dirigenti, i dipendenti, i tecnici che hanno lavorato al bilancio, l’Assemblea legislativa. Ho l’impressione sentendo alcuni interventi oggi qui in Aula o dall’ufficio, perché stavo seguendo anche altre cose, ma ho sempre tenuto acceso lo schermo, che a volte si scambi questa discussione, che è strategica per le prospettive e l’obiettivo dell’ente, come la fiera del racconto per parlare a qualche piccola esigenza, per quanto legittima.

Io ringrazio in ogni caso per i toni, perché gran parte degli interventi è stata al merito di una discussione robusta, nemmeno facile, che però ha un traguardo molto importante. Io lo ribadisco con orgoglio: noi siamo una grande regione, una fortissima regione, ho visto qualche sorriso quando qualcuno commentava che siamo tra le prime regioni d’Italia in Europa, ma è esattamente così, chi sorride non sa di cosa parla, e sarebbe utile se andasse a confrontarsi con le istituzioni di altri Paesi europei e nel mondo per vedere come trattano l’Emilia-Romagna quando l’Emilia-Romagna si presenta.

Piaccia o no, i numeri parlano (parlo degli anni in cui sono qui, ho parlato dei meriti del passato, qualcuno ha detto che sto difendendo troppo il passato, ma è un passato glorioso), parlo dei numeri da quando sono qui e siamo davanti a tutte le regioni italiane. I numeri non bastano, giustamente è stato richiamato, a raccontare la natura persino dei successi o dei miglioramenti dell’economia, ho sempre detto che quando triplica la disoccupazione o raddoppia la povertà, seppur siano numeri di cui gran parte dei miei colleghi in Conferenza Regioni dicono non lamentarmi troppo o che in Europa gran parte delle regioni ha numeri peggiori, a chi ha perso il lavoro o chiuso la saracinesca della propria impresa non puoi raccontarlo con le statistiche.

È per questo che abbiamo detto Ossessione lavoro, perché nel 2020 nel Patto per il lavoro con tutte le forze sociali che hanno sottoscritto la parte più rilevante delle scelte che abbiamo fatto o vivono su Marte o forse hanno individuato, pur con interessi contrapposti, che c’era una filosofia giusta, che era quella di riportare la piena occupazione, che nella globalizzazione viene indicata tra il 4 e il 5 per cento, e se dopo tre anni dal 9 siamo attorno al 6,4, domani credo che nelle previsioni che farà Prometeia si scenderà ulteriormente, ma anche qui non è il punto dello 0,2-0,3 in più o in meno, è una tendenza che se in tre anni ci ha visto ridurre di quasi 3 punti e mancano 3 anni alla fine del 2020, perché proprio per evitare di guardarci la punta delle scarpe e il voto domattina, l’applauso e il consenso cercato da classi dirigenti troppe volte in questo Paese per succedere a se stesse e non per immaginare la prospettiva per la società che consegnano ai loro figli, è quella che persino oltre le elezioni noi avevamo detto per prudenza, ma con ambizione, ci vogliono oltre 100.000 posti di lavoro perché dobbiamo arrivare a un tasso di disoccupazione dimezzato rispetto a quello che abbiamo trovato, e noi stiamo andando lì.

Anche quando c’era il 3 per cento di disoccupazione non tutti i posti di lavoro erano stabili, e peraltro vien da dire che la vera tragedia italiana è la precarizzazione, che da dieci anni fa a questa parte è diventata non flessibilità come in tutta Europa, perché il mito del posto fisso in tutti i Paesi europei è diverso da quello che era all’epoca dei miei genitori, quando lavoravano o quando io ero ragazzo, ma un conto è la flessibilità, un altro è la precarietà.

Mi auguro che, siccome tra pochi giorni firmerò con i sindacati un altro accordo per un numero rilevantissimo di posti di lavoro che verranno stabilizzati di nuovo nella sanità pubblica, e sono 14 Aziende sanitarie per oltre 60.000 posti di lavoro, mi aspetto (se non succederà, lo rivelerò pubblicamente, viste le cose dette oggi) l’applauso anche delle opposizioni su questo.

Penso che tra Patto per il lavoro e Patto per la legalità, le scelte che stiamo facendo e provando a costringere fin dove la legislazione ce lo consente, perché non è che a un privato puoi far fare tutto quello che vuoi, stiamo provando a indicare che anche sul tema dei rapporti di lavoro ci debba essere un rapporto che preveda la preferenza per il tempo indeterminato.

Ora però noi abbiamo una condizione che ci permette per le scelte che abbiamo fatto, che non solo difendo ma stanno dimostrando la bontà, che gli investimenti che avranno bisogno però di tempo per essere realizzati, cioè il fatto che se siamo l’unica Regione che ha fatto quella gara del ferro a cui guardano oggi in molte regioni italiane e che vede investimenti per poco meno di 1 miliardo di euro, cui le imprese e i sindacati hanno applaudito perché l’hanno chiamata vera e propria politica industriale, che migliorerà la qualità del servizio su cui devono salire tutti i pendolari o anche altri che non sono pendolari, ma per la gran parte pendolari, e che porterà nel giro di pochissimi anni ad avere tutti i treni con aria condizionata, posti per i disabili, posti per le biciclette, credo sia una bella svolta rispetto al passato.

Avverrà e abbiamo dato i tempi, metà 2019, i 75 nuovi treni e oltre 100 nei pochi anni successivi, ma c’è un investimento corposo, una commessa straordinaria dal punto di vista industriale, così come i 600 autobus ecologici che con 160 milioni di euro di investimenti in tre anni sostituiranno quegli altri, così come sul tema delle infrastrutture cui Foti faceva riferimento noi abbiamo voluto una legge che taglierà del 60 per cento le previsioni di occupazione di suolo pubblico, lo verificheremo, per la prima volta si comincia a ridurre l’uso di suolo, dirà la storia...

Dopodiché avevamo alcune infrastrutture votate nelle Assemblee elette dal popolo che da troppi anni erano in ritardo, e io mi presentai dicendo: “Se non riusciremo ad aprire i cantieri o chiudere la parte burocratica per aprirli, avremo fallito noi, non do la colpa a nessun altro” seppur di alcune si parlasse da trent’anni.

Quelle infrastrutture o hanno cantieri avviati o stanno per aprire, il tema del Passante Nord è un tema di aver voluto insieme alla Città metropolitana valutare il Passante Centrale, opera necessaria e decisiva, a meno che qualcuno qui dentro non si alzi e non dica al microfono che non vede il rischio di un imbuto da cui non passerà più nessuno nei prossimi decenni, che darebbe un colpo all’economia e al turismo drammatico e micidiale (a proposito di posti di lavoro e crescita reale, non sui libri di storia), e il Passante Centrale evita di occupare e mangiare 41 chilometri di territorio agricolo vergine, cosa che per quanto mi riguarda avrei anche accettato se non fosse stata possibile l’altra soluzione, perché in ogni caso era un’infrastruttura indispensabile, ma molto meglio che non si vada a consumare suolo, e non sarà un cantiere facile, lo sappiamo.

Così come sulla Cispadana, per la quale ci sono partiti e movimenti che legittimamente (i 5 Stelle, una parte della Lega Nord della parte emiliana) sono contrari da sempre, e io rispetto, noi riteniamo invece che la Cispadana, nella quale la Regione tutto quello che doveva fare l’ha già fatto e completato, ora tocca al Ministero e parti contraenti di quel project dover stabilire quand’è e come si parte, augurandoci che si debba partire, perché per noi è un’opera infrastrutturale strategica, perché passa laddove c’è uno dei distretti del biomedicale più importanti al mondo, perché l’altro giorno quando ho inaugurato il polo intitolato a Veronesi mi hanno fermato gli amministratori locali, tutti gli imprenditori presenti e tanti cittadini chiedendomi quando parte la Cispadana, che è stata votata piaccia o no in tutti i Consigli comunali, provinciali e regionali, punto.

Vado a chiudere. È evidente che rispetto al tema dello sviluppo, rispetto al tema della crescita, l’equilibrio tra sostenibilità e crescita è decisivo (l’ho detto prima, non faccio perdere altro tempo). Noi siamo convinti che stiamo su questo mettendo molte risorse che ci aiuteranno e aiuteranno chi verrà dopo, in futuro, così come dal punto di vista della qualità della vita da queste parti il tema della montagna è un tema cogente. Alla Conferenza ci confronteremo, ma noi sulla montagna stiamo investendo, vogliamo investire e voglio dire che dal punto di vista della qualità del welfare e della sanità stamattina c’è stata una conferenza stampa per presentare una cosa che forse avete già letto o la vedrete domani, per dire qual è l’eccellenza della qualità della sanità pubblica in questa Regione, che è una delle migliori sanità pubbliche al mondo, non in Italia o in Europa, al mondo.

Si può sempre fare meglio, sulle liste d’attesa siamo passati dal 54 al 97 per cento di risposte sulle prestazioni di prima fascia entro i primi 30 o 60 giorni, dobbiamo migliorare (ci abbiamo messo 6 milioni di euro) su quello che giustamente veniva richiamato da Bignami, sulla riduzione dei tempi di attesa per gli interventi chirurgici e quindi i ricoveri programmati.

Sono convinto che vinceremo anche quella sfida, dobbiamo vincere la sfida di Pronto soccorso molto più accoglienti dal punto di vista della qualità e persino della privacy che espongono, dovendo convincere anche un po’ di cittadini che non sono però ambulatori e non ci si può andare per qualsiasi cosa, perché si rischia di togliere ad altri l’opportunità di starci, ma questa è un’altra sfida che dobbiamo vincere per migliorare la situazione di oggi.

Non mi spaventa vedere i difetti, i problemi, cercare di migliorarli, ma bisogna avere la consapevolezza e la coscienza, anche per rispettare noi stessi a chi lavora, che abbiamo alcuni standard di straordinaria qualità, non di sola qualità. Se li vediamo così, è più facile risolvere i problemi.

Si è parlato di autonomia, il 116 non solo non veniva stravolto, ma sarebbe stato rafforzato se vinceva il referendum dello scorso anno, perché concentrando alcune parti di competenza sullo Stato (condividevo quella scelta) avrebbe rafforzato la richiesta di autonomia per quelle parti che premiavano le regioni virtuose, peraltro il 116 è un articolo che fu voluto dal centrosinistra nel 2001.

Proprio perché abbiamo preso atto (si deve prenderne atto in democrazia) delle sconfitte dei numeri che i cittadini ti consegnano, abbiamo detto che era il tempo di fare qualcosa, prendendo atto di una riforma costituzionale che non è stata voluta dai cittadini e dalle aree vaste che non era possibile incrociare nell’idea che avevamo, perché diventava un quarto livello di governo rimanendo le Province, abbiamo preso atto che serve una riforma più complessiva di riordino, a partire da una revisione di come funzionano e sono premiate o meno le Unioni dei Comuni come ci chiedono i sindaci, al tema del rafforzamento delle fusioni per chi le vuol fare, perché lì ci sono i referendum e decidono i cittadini.

È evidente che, a seconda di come andrà la trattativa sull’autonomia, sia il tema della burocrazia, sia il tema delle competenze, sia il tema della gestione di nuove competenze in autonomia e quindi anche di una nuova prospettiva di revisione del riordino istituzionale ci vedrà assolutamente e doverosamente impegnati, e questa sarà una bella discussione che con l'Assemblea legislativa e tutte le forze politiche, le forze sociali faremo certamente insieme.

Penso dunque che oggi ci apprestiamo ad approvare un bilancio che ancora una volta mantiene le promesse, non aumenta di un centesimo le tasse, è una manovra espansiva, perché abbiamo saputo anche risparmiare e tagliare laddove era possibile farlo, ed è una manovra che punta sugli investimenti e sulla crescita, mettendoci però quel tema della sostenibilità, come è assolutamente necessario perché su questo dobbiamo recuperare e fare sempre di più.

Un’ultima cosa, presidente, la dico solo così: sull’autonomia sono state dette cose (ricordo Taruffi e altri del mio Gruppo) che secondo me possono incrociare un’opportunità che ci permetta, anche sulle cose che funzionano, persino di poterle migliorare, perché rispetto a quello che è accaduto in queste settimane noi potremmo in autonomia gestire una parte di servizi che oggi fa solo lo Stato o enti dello Stato e che, se facessimo noi, potremmo avere qualche problema in meno. Questo non è un problema di colore politico, anche se governassero altri so che, per come è fatta questa terra e la nostra gente, questo sarebbe fatto meglio, grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, presidente Bonaccini.

Cominciamo con l’esame degli articolati, quindi faccio un po’ il punto della situazione, sull’oggetto 5720, che è composto da 53 articoli, insistono 68 proposte di emendamento: tre a firma del consigliere Foti, di cui uno ritirato, esattamente l’emendamento numero 10; sei a firma dei consiglieri Aimi e Bignami; una a firma dei consiglieri Zoffoli ed altri; una a firma dei consiglieri Pompignoli e Rainieri; numero 46 a firma del Movimento 5 Stelle; una a firma dei consiglieri Calvano, Taruffi ed altri; tre a firma dei consiglieri Boschini ed altri; una a firma dei consiglieri Boschini ed altri; due a firma dei consiglieri Cardinali ed altri; una a firma dei consiglieri Molinari ed altri; una a firma dei consiglieri Molinari ed altri; una a firma dei consiglieri Zoffoli ed altri e una a firma del consigliere Pruccoli.

Sull’oggetto 5720 sono stati presentati tre ordini del giorno: il numero 1 a firma del consigliere Calvano ed altri; il numero 2 a firma della consigliera Tarasconi ed altri; il numero 3 a firma del consigliere Bagnari ed altri.

L’oggetto 5721 è composto da 21 articoli e insistono sei proposte di emendamento: quattro a firma del consigliere Bertani ed altri; una a firma della consigliera Sensoli ed altri; una a firma del consigliere Bargi ed altri. Su tale oggetto sono stati presentati quattro ordini del giorno, di cui uno risulta ritirato: il numero 1 a firma dei consiglieri Bertani ed altri; il numero 2 a firma dei consiglieri Prodi ed altri; il numero 3 a firma del consigliere Pompignoli e il 4, che era a firma del consigliere Pompignoli, ma è stato ritirato.

L’oggetto 5722 è composto da 8 articoli. Su tale oggetto insistono cinque proposte di emendamento: una a firma di Foti e Bignami, una a firma dei consiglieri Bertani ed altri e tre a firma del consigliere Foti che li ha ritirati tutti.

Sull’oggetto 5722 sono stati presentati 9 ordini del giorno: il numero 1 a firma dei consiglieri Prodi ed altri; il numero 2 a firma dei consiglieri Bargi ed altri; il numero 3 a firma del consigliere Taruffi ed altri; il numero 4 a firma dei consiglieri Molinari ed altri; il numero 5 a firma del consigliere Daniele Marchetti ed altri; il numero 6 a firma del consigliere Foti; il numero 7 a firma dei consiglieri Rainieri ed altri; il numero 8 a firma dei consiglieri Pompignoli ed altri, il numero 9 a firma dei consiglieri Torri ed altri.

Possiamo procedere con l’oggetto 5720.

Nomino scrutatori le consigliere Ravaioli, Zappaterra e Gibertoni.

Procediamo con l’articolo 1 sul quale non insistono emendamenti.

Dichiaro aperta la discussione generale sull’articolo 1, nessun iscritto.

Dichiarazione di voto, nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 1 è approvato.

Procediamo con l’emendamento 11, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani, Sassi, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale.

Collega Piccinini, non posso darle la parola. Siamo in votazione… mi dica qual è il problema dell’ordine dei lavori.

 

PICCININI: Chiedo l'uso del dispositivo elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 11, a firma della consigliera Piccinini e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

4

Contrari

 

36

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 11 è respinto.

Art. 2.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 2 è approvato.

Art. 3.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 3 è approvato.

Passiamo all’emendamento 12, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi, istitutivo di nuovo articolo.

 

PICCININI: Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Votazione elettronica, va bene.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 12, a firma della consigliera Piccinini e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

14

Contrari

 

25

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 12 è respinto.

Art. 4. Sull’art. 4 insistono diversi emendamenti: il 13 a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi, il 2 a firma dei consiglieri Bignami e Aimi, l’8 a firma dei consiglieri Bignami e Aimi, il 14 a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi, il 15 a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi.

Discussione generale sia sull'articolo che sugli emendamenti. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto, nessun iscritto. Si procede alla votazione degli emendamenti.

Prego, collega Piccinini.

 

PICCININI: Questi sono gli emendamenti sul personale, quindi chiedo il voto elettronico su tutti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Su tutti quelli del Movimento 5 Stelle o su tutti?

 

PICCININI: Su tutti quelli del Movimento 5 Stelle.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 13, a firma della consigliera Piccinini e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

42

Favorevoli

 

13

Contrari

 

26

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 13 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 8, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 8 è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 14, a firma della consigliera Piccinini e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

45

Assenti

 

5

Votanti

 

43

Favorevoli

 

14

Contrari

 

29

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 14 è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 15, a firma della consigliera Piccinini e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

42

Favorevoli

 

4

Contrari

 

35

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 15 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 4 è approvato.

Emendamento 16, istitutivo di nuovo articolo, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi.

Discussione generale.

Prego, collega Piccinini.

 

PICCININI: Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 16, a firma della consigliera Piccinini e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

43

Favorevoli

 

7

Contrari

 

26

Astenuti

 

10

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 16 è respinto.

Art. 5.

Emendamento 53, a firma dei consiglieri Calvano, Taruffi e Rontini.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 53, a firma dei consiglieri Calvano, Taruffi e Rontini.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 53 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 5 è approvato.

Emendamento 17, istitutivo di nuovo articolo, a firma dei consiglieri Bertani, Piccinini e Sassi.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 17, a firma dei consiglieri Bertani, Piccinini e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 17 è respinto.

Emendamento 18, istitutivo di nuovo articolo, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 18, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 18 è respinto.

Emendamento 19, a firma della consigliera Gibertoni, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 19, a firma della consigliera Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 19 è respinto.

Emendamento 20, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale.

Collega Piccinini, prego.

 

PICCININI: Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): D’accordo. Grazie, consigliera Piccinini.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 20, a firma della consigliera Piccinini e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

45

Assenti

 

5

Votanti

 

44

Favorevoli

 

17

Contrari

 

27

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 20 è respinto.

Emendamento 21, a firma della consigliera Gibertoni, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 21, a firma della consigliera Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 21 è respinto.

Emendamento 22, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Sassi e Gibertoni, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 22, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Sassi e Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 22 è respinto.

Emendamento 23, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Sassi e Gibertoni, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 23, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Sassi e Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 23 è respinto.

Emendamento 24, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Sassi, che istituisce un nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 24, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 24 è respinto.

Emendamento 25, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 25, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 25 è respinto.

Emendamento 26, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni, che istituisce un nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 26, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 26 è respinto.

Art. 6.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 6 è approvato.

Art.7.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 7 è approvato.

Emendamento 67, a firma dei consiglieri Foti e Pruccoli, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 67, a firma dei consiglieri Foti e Pruccoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 67 è approvato.

Art. 8.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 8 è approvato.

Art. 9.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 9 è approvato.

Art. 10. Sull'art. 10 insistono due emendamenti: il numero 27 a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Sassi, e il numero 28 a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Sassi.

Emendamento 27.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 27, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 27 è respinto.

Emendamento 28, a firma Sensoli, Bertani, Sassi.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 28, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 28 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 10.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 10 è approvato.

Art. 11.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 11.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 11 è approvato.

Art. 12.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 12.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 12 è approvato.

Art. 13.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 13.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 13 è approvato.

Art. 14.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 14.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 14 approvato.

Art. 15.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 15.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 15 è approvato.

Art. 16.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 16.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 16 è approvato.

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è respinto.

Art. 17.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 17.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 17 è approvato.

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 4 è respinto.

Emendamento 29, istitutivo di nuovo articolo, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 29, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 29 è respinto.

Art. 18.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 18.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 18 è approvato.

Art. 19.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 19.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 19 è approvato.

Art. 20.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 20.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 20 è approvato.

Art. 21.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 21.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 21 è approvato.

Art. 22. Sull’art. 22 insiste l’emendamento 30, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi, Gibertoni.

Discussione generale.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Sugli emendamenti dal 30 al 37 chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): D’accordo. Grazie, consigliere Bertani.

Discussione generale, nessun iscritto; dichiarazione di voto.

Il consigliere Boschini ha chiesto la parola, prego.

 

BOSCHINI: Per segnalare che l’emendamento 30, secondo me, è da rigettare, in quanto non si può riferire all’articolo 22, ma ritengo si volesse riferire all’articolo 28. Finisce su una rubrica evidentemente incongrua, per cui io penso sia da rigettare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini

Prego, collega Bertani.

 

BERTANI: Ringrazio il consigliere Boschini. Effettivamente è un refuso. In effetti, questo emendamento e tutti i successivi (quelli successivi sono corretti) si riferiscono all’articolo 28, quindi chiedo di correggere il refuso e di lasciare questo emendamento, come i successivi, sul 28.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Accogliamo le due osservazioni. L’articolo 22, quindi, non ha emendamenti.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 22.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 22 è approvato.

Art. 23.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 23.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 23 è approvato.

Art. 24.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 24.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 24 è approvato.

Art. 25.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 25.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 25 è approvato.

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 5 è respinto.

Art. 26. Sull’art. 26 insistono l’emendamento 68, a firma del consigliere Pruccoli e l’emendamento 54, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi, emendamento che rimane precluso se viene approvato il numero 68.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Collega Bertani, prego.

 

BERTANI: Sul 68 chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 68, a firma del consigliere Pruccoli, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

27

Contrari

 

4

Astenuti

 

11

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 68 è approvato.

C’è una rettifica, nel senso di considerare il 68 approvato, ma come istituzione di nuovo articolo. È una correzione che mi sta dicendo la Segreteria d’Aula. Quindi, dopo il 25 viene istituito un nuovo articolo attraverso l’emendamento 68.

Prego, collega Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente, sull’ordine dei lavori. Su questo emendamento non c’è scritto su quale oggetto insiste e sembrava effettivamente, così scritto, che sostituisse l’articolo 26, ed è stato votato, quindi è stato eliminato l’articolo 26 (Proroga del Commissario straordinario).

L’Assemblea ha deciso che non c’è la proroga del Commissario straordinario, e questo emendamento, presentato all’ultimo minuto, quindi di corsa e quindi mal fatto, va a sostituire quell’articolo. Altrimenti, ritirate questo emendamento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

L’emendamento è già stato approvato. È istitutivo di nuovo articolo. Poi procediamo alla votazione dell’articolo 26.

Riepilogando in termini d’Aula, il 68 è istitutivo dell’articolo 25-bis a questo punto ed è stato approvato, poi abbiamo l’articolo 26 che ha l’emendamento 54, quindi discussione generale.

Prego, consigliera Piccinini.

 

PICCININI: L’emendamento 68, a parte che non è indicato su quale oggetto insiste, ma qui c’è scritto chiaramente “emendamento all’articolo 26” e l’articolo 26 è “così sostituito”, non c’è scritto nuovo articolo, “l’articolo 26 è così sostituito”. Quindi, questo emendamento che è stato approvato sostituisce l’articolo 26, proroga del Commissario straordinario. Non è vero che viene istituito un nuovo articolo!

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Sull’emendamento 68 non è sbagliato ciò che è stato presentato, è un nostro errore, che quindi correggiamo (sto parlando del banco nella traduzione degli emendamenti che vengono presentati) perché il 68 è sostitutivo dell’articolo 26 della legge che richiama il titolo, emendamento all’articolo 26 della legge che viene richiamata, quindi è istitutivo di un nuovo articolo, noi ci siamo sbagliati perché, invece che chiamarlo istitutivo di nuovo articolo 25-bis, abbiamo confuso con l’articolo 26, perché era l’articolo 26 di un’altra legge, non si riferiva a questa legge, quindi è istitutivo di un nuovo articolo.

Ci dispiace averlo tradotto in questo modo, quindi l’emendamento 68, così come è stato approvato dalla maggioranza, è istitutivo di nuovo articolo. Ci scusiamo per la traduzione che abbiamo fatto noi sbagliata.

Prego, collega Bertani.

 

BERTANI: Sull’ordine dei lavori, comprendo che effettivamente la precedenza con tutti questi emendamenti, soprattutto se presentati all’ultimo minuto, possa avere delle difficoltà, però insisto: voi dite di inserire questo emendamento come 25-bis, ma non c’è scritto su questo emendamento in quale punto il presentatore dell’emendamento richiedeva fosse inserito all’interno del Collegato.

Poteva fra l'altro essere inserito all’interno della stabilità, ma direi che è più opportuno che sia stato inserito all’interno del Collegato, però solitamente, quando un presentatore presenta un emendamento, suggerisce in quale punto del Collegato vada ad insistere, il presentatore di questo emendamento non l'ha indicato, quindi o questo emendamento lo rigettiamo o lo consideriamo secondo il mio parere votato così come è stato votato.

Il mio suggerimento a questo punto è di rigettarlo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Consigliere Bertani, i suggerimenti vanno benissimo, anzi meglio, però molte volte operiamo nel correggere, nel modificare, nell’aiutare i consiglieri. Oggi in questo caso la Presidenza decide di istituire a questo punto il 25-bis semplicemente come correzione di un proprio errore, non altro.

Procediamo con l’articolo 26.

Prego, collega Piccinini.

 

PICCININI: No, scusi, adesso non per dire, però non ritengo che sia un errore della Presidenza, nel senso che è un errore di chi ha formulato questo emendamento. L’oggetto non è specificato, chi ha commesso l’errore se ne assuma le proprie responsabilità! Adesso non è che dovete coprire chi ha sbagliato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Vorrei proseguire con i lavori.

Prego, collega Foti.

 

FOTI: Signora presidente, è lei che ammette gli emendamenti ed è notorio che vi è la correzione formale per quanto riguarda la posizione in cui gli emendamenti approvati possono figurare in un testo, perché noi dovremmo a questo punto fare anche un ragionamento che bisognerebbe vedere i titoli di cui si compone la legge, c’è tutta una procedura legislativa che in questo Collegato non c’è, quindi mi pare che l’errore in cui tutti siamo caduti è che casualmente vi fosse un articolo 26 in esame che citava un articolo sostitutivo di un’altra legge, che pure aveva l’articolo 26.

Chiarito il problema, mi pare che la democrazia è una questione di numeri, i numeri erano sulla lavagna, hanno vinto i “sì”, l’emendamento è approvato, fa parte della legge.

 

PRESIDENTE (Saliera): La ringrazio, collega Foti, per la sua chiarezza.

Prego, consigliere Pruccoli.

 

PRUCCOLI: No, avrei fatto lo stesso intervento del collega Foti. Sostanzialmente era un emendamento che andava sull’articolo 26 di un’altra legge e quindi poteva essere indicato in maniera migliore, rispetto a quello che poteva fare il proponente, in quale punto del Collegato dovesse essere votato.

È evidente che si tratta di un qui pro quo e quella era l’intenzione e la conferma.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pruccoli.

Prego, consigliere Bertani.

 

BERTANI: Per chiudere, immagino e spero che ci sia poi un coordinamento formale, perché questo articolo che riguarda Disposizioni particolari per la gestione delle attività giornalistiche, che nessuno ha avuto comunque il piacere di illustrarci e di spiegare perché è stato presentato all’ultimo minuto, perché è stato presentato così di fretta. Probabilmente lasciarlo all’interno della gestione delle bonifiche non aiuta e quindi nella correzione formale immagino che qualcuno lo posizionerà nel punto ritenuto opportuno, che secondo noi sarebbe fuori dal Collegato, perché questo non è il metodo per lavorare e far lavorare un’Assemblea (non mi riferisco alla Presidenza). Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Bene, accogliamo la sua proposta sul posizionamento, Procediamo con l’articolo 26, su cui insiste l’emendamento 54, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi,

Discussione generale, nessun iscritto.

Dichiarazione di voto, nessuno iscritto.

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 54, a firma della consigliera Piccinini e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

42

Assenti

 

8

Votanti

 

41

Favorevoli

 

10

Contrari

 

28

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 54 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 26.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 26 è approvato.

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 6 è respinto.

At. 27. Sull’art. 27 insiste l’emendamento 55, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 55, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 55 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 27.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 27 è approvato.

Art. 28. Sull’art. 28 insistono tredici emendamenti:

l'emendamento 1 a firma del consigliere Foti, che è identico all’emendamento 9 a firma dei consiglieri Pompignoli e Rainieri;

l’emendamento 30, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni;

l’emendamento 36, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni;

l’emendamento 37, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni;

l’emendamento 38, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni;

l’emendamento 31, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni;

l’emendamento 32, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni;

l’emendamento 33, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi, Gibertoni;

l’emendamento 62, a firma dei consiglieri Cardinali, Pruccoli, Montalti, Bessi, Boschini, Serri e Nadia Rossi;

l’emendamento 34, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni;

l’emendamento 35, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni;

l’emendamento 63, a firma dei consiglieri Cardinali, Pruccoli, Montalti, Bessi, Serri e Nadia Rossi.

Discussione generale sull’articolo 28 e su tutti gli emendamenti.

La parola al consigliere Boschini.

 

BOSCHINI: Chiedo soltanto, in riferimento all’ordine dei lavori, poiché l’1 e il 9 vengono interpretati come abrogativi dell’intero articolo, se verrà messo al voto il mantenimento del testo, quindi se votiamo invertito, per capirci.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

Li mettiamo in votazione così in sequenza come sono. Allora, mi si dice che si mette in votazione il mantenimento del testo quando ce n’è uno solo, ma visto che ce ne sono altri, allora si va in sequenza. Questo mi dice la Segreteria, cioè si mettono in votazione.

 

BOSCHINI: Chiedevo se è confermata la natura abrogativa dell’intero articolo, quindi se voteremo per il mantenimento dell’articolo in riferimento agli emendamenti 1 e 9, non in che sequenza li votiamo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

Leggo il testo dell’articolo 96 del Regolamento, al comma 2: “Quando è presentato un solo emendamento e questo è soppressivo, si pone ai voti il mantenimento del testo”.

 

(il consigliere Pompignoli chiede di procedere alla votazione dell’emendamento 9 con dispositivo elettronico)

 

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 1, a firma del consigliere Foti, e dell’emendamento 9, a firma dei consiglieri Pompignoli e Rainieri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

9

Contrari

 

33

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Gli emendamenti 1 e 9 sono respinti.

Per l’emendamento 30 e gli altri successivi, come da richiesta del Movimento 5 Stelle, si procede con votazione elettronica.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 30, a firma del consigliere Bertani e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

42

Assenti

 

8

Votanti

 

41

Favorevoli

 

6

Contrari

 

35

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 30 è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 36, a firma del consigliere Bertani e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

6

Contrari

 

33

Astenuti

 

1

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 36 è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 37, a firma del consigliere Bertani e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

6

Contrari

 

34

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 37 è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 38, a firma del consigliere Bertani e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

33

Contrari

 

7

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 38 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 31, a firma del consigliere Bertani e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

33

Contrari

 

7

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 31 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 32, a firma del consigliere Bertani e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

7

Contrari

 

32

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 32 è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 33, a firma del consigliere Bertani e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

3

Contrari

 

36

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 33 è respinto.

Emendamento 62, a firma dei consiglieri Cardinali, Pruccoli ed altri.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 62, a firma dei consiglieri Cardinali, Pruccoli e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 62 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 34, a firma del consigliere Bertani e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

7

Contrari

 

32

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 34 è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 35, a firma del consigliere Bertani e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

42

Assenti

 

8

Votanti

 

41

Favorevoli

 

7

Contrari

 

34

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 35 è respinto.

Emendamento 63, a firma del consigliere Cardinali ed altri.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 63, a firma del consigliere Cardinali e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 63 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 28.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 28 è approvato.

Emendamento 39, a firma dei consiglieri Bertani e Gibertoni, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 39, a firma dei consiglieri Bertani e Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 39 è respinto.

Art. 29. Sull’art. 29 insistono quattro emendamenti:

l’emendamento 40, a firma dei consiglieri Bertani e Gibertoni;

l’emendamento 41, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi;

l’emendamento 66, a firma dei consiglieri Zoffoli, Montalti e Rontini;

l’emendamento 42, a firma dei consiglieri Gibertoni e Bertani.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Emendamento 40.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 40, a firma dei consiglieri Bertani e Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 40 è respinto.

Emendamento 41.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 41, a firma dei consiglieri Piccinini e Bertani, Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 41 è respinto.

Emendamento 66.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 66, a firma dei consiglieri Zoffoli, Montalti e Rontini.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 66 è approvato.

Approvando l'emendamento 66, quindi, è precluso l’emendamento 42, a firma dei consiglieri Gibertoni e Bertani.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 29.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 29 è approvato.

Art. 30.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 30.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 30 è approvato.

Art. 31.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 31.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 31 è approvato.

Art. 32. Sull’art. 32 insiste l'emendamento 43, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 43, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 43 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 32.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 32 è approvato.

Passiamo all’esame dell’emendamento 44, a firma dei consiglieri Sensoli, Piccinini, Bertani e Sassi, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 44, a firma dei consiglieri Sensoli, Piccinini, Bertani e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 44 è respinto.

Passiamo all’esame dell’art. 33.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 33.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 33 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 34.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 34.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 34 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 35.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 35.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 35 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 36.

Sull’art. 36 insistono due emendamenti: l’emendamento 7, a firma dei consiglieri Zoffoli e altri; l’emendamento 45, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7, a firma dei consiglieri Zoffoli e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 7 è approvato.

L’emendamento 45 è precluso, per cui non va in votazione.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 36.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 36 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 37.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 37.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 37 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 38.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 38.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 38 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 39.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 39.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 39 è approvato.

Passiamo all’esame dell’emendamento 46, a firma di consiglieri Bertani e Gibertoni, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 46, a firma dei consiglieri Bertani e Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 46 è respinto.

Passiamo all’esame dell’emendamento 47, a firma dei consiglieri Bertani e Gibertoni, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 47, a firma dei consiglieri Bertani e Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 47 è respinto.

Passiamo all’esame dell’emendamento 56, a firma dei consiglieri Sassi e Bertani, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 56, a firma dei consiglieri Sassi e Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 56 è respinto.

Passiamo all’esame dell’emendamento 57, a firma dei consiglieri Bertani e Sassi, che istituisce nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 57, a firma dei consiglieri Bertani e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 57 è respinto.

Passiamo all’esame dell’emendamento 64, a firma dei consiglieri Molinari, Pruccoli, Montalti, Poli, Nadia Rossi e altri, che istituisce una nuova sezione.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 64, a firma dei consiglieri Molinari, Pruccoli, Montalti, Poli, Nadia Rossi e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 64 è approvato.

Passiamo all’esame dell’emendamento 65, a firma dei consiglieri Molinari e altri, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 65, a firma dei consiglieri Molinari e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 65 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 40.

Sull’art. 40 insiste l’emendamento 48, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 48, a firma dei consiglieri Bertani e altri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 48 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 40.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 40 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 41.

Sull’art. 41 insistono due emendamenti: l’emendamento 49, a firma del consigliere Sassi e l’emendamento 50, a firma del consigliere Sassi.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 49, a firma del consigliere Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 49 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 50, a firma del consigliere Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 50 è respinto.

Metto in votazione l’art. 41.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 41 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 42.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 42.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 42 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 43.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 43.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 43 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 44.

Sull’art. 44 insistevano due emendamenti. Uno è stato ritirato, quello del consigliere Foti, emendamento 10. Rimane l’emendamento 51, a firma del consigliere Sassi.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 51, a firma del consigliere Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 51 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 44.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 44 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 45.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 45.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 45 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 46.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 46.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 46 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 47.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 47.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 47 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 48.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 48.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 48 è approvato.

Passiamo all’esame dell’emendamento 58, che interviene sull’adeguamento del titolo del Capo V, a firma dei consiglieri Boschini e altri.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 58, a firma dei consiglieri Boschini a altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 58 è approvato.

Passiamo all’esame dell’emendamento 59, che introduce una nuova sezione, a firma dei consiglieri Boschini, Pruccoli, Zappaterra e altri.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 59, a firma dei consiglieri Boschini, Pruccoli, Zappaterra e altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 59 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 49.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 49.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 49 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 50.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 50.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 50 è approvato.

Passiamo all’esame dell’emendamento 52, istituzione di nuovo articolo, a firma dei consiglieri Sassi e Gibertoni.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 52, a firma dei consiglieri Sassi e Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 52 è respinto.

Passiamo all’esame dell’art. 51.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 51.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 51 è approvato.

Passiamo all’esame dell’emendamento 60, a firma dei consiglieri Boschini, Pruccoli, Zappaterra e Serri, che inserisce una nuova sezione.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 60, che inserisce una nuova sezione, a firma dei consiglieri Boschini, Pruccoli, Zappaterra e Serri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 60 è approvato.

Passiamo all’esame dell’emendamento 61, istitutivo di nuovo articolo, a firma dei consiglieri Boschini, Pruccoli, Serri e Marchetti Francesca.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 61, a firma dei consiglieri Boschini, Pruccoli, Serri e Marchetti Francesca.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 61 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 52.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 52.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 52 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 53.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 53.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 53 è approvato.

Procediamo ora con l’oggetto 5721, la legge di stabilità.

Passiamo all’esame dell’art. 1.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 1 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 2.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 2 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 3.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 3 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 4.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 4 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 5.

Sull’articolo 5 insiste l’emendamento 6, a firma dei consiglieri Bargi e altri.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6, a firma dei consiglieri Bargi e altri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 6 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 5 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 6.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 6 è approvato.

Passiamo all’esame dell’emendamento 4, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Prego, consigliere Bertani.

 

BERTANI: Intervengo semplicemente per chiedere il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 4, a firma del consigliere Bertani e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

13

Contrari

 

29

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 4 è respinto.

Passiamo all’esame dell’art. 7.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 7 è approvato.

Passiamo all’esame dell’emendamento 3, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Sassi, istitutivo di nuovo articolo.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Prego, consigliere Bertani.

 

BERTANI: Intervengo semplicemente per chiedere il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 3, a firma del consigliere Bertani e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

7

Contrari

 

29

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è respinto.

Passiamo all’esame dell’art. 8.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 8 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 9.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 9 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 10.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 10.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 10 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 11.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 11.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 11 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 12.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 12.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 12 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 13.

Sull’articolo 13 insiste l’emendamento 5, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 5 è respinto.

Passiamo all’esame dell’art. 13.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 13.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 13 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 14.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 14.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 14 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 15.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 15.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 15 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 16.

Sull’articolo 16 insistono due emendamenti: l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi e l’emendamento 2, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Sassi e Piccinini.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Sassi e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 16.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art 16 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 17.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 17.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 17 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 18.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 18.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 18 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 19.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 19.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 19 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 20.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 20.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 20 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 21.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 21.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 21 è approvato.

Passiamo ora all’esame dell’articolato della legge di bilancio, oggetto 5722.

Prima di affrontare l’art. 1, mettiamo in votazione gli emendamenti, che si riferiscono alle modifiche delle tabelle.

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Foti e Bignami.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Collega Foti, prego.

 

FOTI: Intervengo semplicemente per chiedere il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 1, a firma dei consiglieri Foti e Bignami, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

42

Favorevoli

 

9

Contrari

 

33

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Passiamo all’esame dell’emendamento 2, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Sassi e Piccinini.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Sassi e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è respinto.

Gli emendamenti 3, 4 e 5 sono ritirati dal consigliere Foti, quindi si procede all’esame dell’art. 1.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 1 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 2.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 2 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 3.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 3 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 4.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 4 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 5.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 5 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 6.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 6 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 7.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 7 è approvato.

Passiamo all’esame dell’art. 8.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’art. 8 è approvato.

Apro ora le dichiarazioni di voto finale congiunte sulla delibera, sui tre progetti di legge e sugli ordini del giorno.

Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 5613.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’atto deliberativo 5613 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5720/1 (oggetto 5853), a firma dei consiglieri Calvano, Fabbri, Zappaterra.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5720/1 (oggetto 5853) è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5720/2 (oggetto 5854), a firma dei consiglieri Tarasconi, Molinari, Bessi, Poli, Rontini, Zappaterra, Zoffoli, Boschini, Nadia Rossi, Serri, Montalti, Francesca Marchetti e Lori.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5720/2 (oggetto 5854) è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5720/3 (oggetto 5855), a firma dei consiglieri Bagnari, Ravaioli, Zoffoli, Boschini, Montalti, Rontini, Lori, Serri e Sabattini.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5720/3 (oggetto 5855) è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 5721/1 (oggetto 5856), a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Sensoli, col dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

42

Assenti

 

8

Votanti

 

41

Favorevoli

 

38

Contrari

 

3

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5721/1 (oggetto 5856) è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5721/2 (oggetto 5857), a firma dei consiglieri Prodi, Torri, Campedelli, Caliandro, Taruffi, Lori, Nadia Rossi, Serri, Sabattini, Iotti, Poli, Gibertoni, Zappaterra, Ravaioli, Zoffoli, Montalti, Delmonte e Mumolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5721/2 (oggetto 5857) è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 5721/3 (oggetto 5858), a firma del consigliere Pompignoli, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

36

Contrari

 

1

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5721/3 (oggetto 5858) è approvato.

Do la parola alla consigliera Serri.

 

SERRI: Chiedo la rettifica del voto. Il voto è favorevole.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Serri

Comunico che l’ordine del giorno 5721/4 (oggetto 5859), a firma del consigliere Pompignoli, è stato ritirato.

Sull’oggetto 5722 insistono nove ordini del giorno.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5722/1 (oggetto 5860), a firma dei consiglieri Prodi, Torri, Campedelli, Mori, Caliandro, Calvano, Taruffi, Lori, Nadia Rossi, Serri, Sabattini, Iotti, Poli, Bessi, Cardinali, Molinari, Rontini, Zappaterra, Ravaioli, Boschini, Mumolo, Zoffoli e Montalti.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5722/1 (oggetto 5860) è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5722/2 (oggetto 5861), a firma dei consiglieri Bargi, Boschini, Bignami, Foti e Sensoli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5722/2 (oggetto 5861) è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5722/3 (oggetto 5862), a firma dei consiglieri Taruffi, Caliandro, Torri, Boschini, Francesca Marchetti, Prodi, Nadia Rossi, Sabattini, Calvano, Campedelli, Mori, Poli, Ravaioli, Iotti, Lori, Mumolo, Zappaterra, Serri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5722/3 (oggetto 5862) è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5722/4 (oggetto 5863), a firma dei consiglieri Molinari, Bessi, Poli, Rontini, Zoffoli, Boschini, Francesca Marchetti, Sabattini, Nadia Rossi, Montalti, Cardinali, Lori e Serri.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5722/4 (oggetto 5863) è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5722/5 (oggetto 5864), a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Pompignoli, Bargi, Liverani, Fabbri, Pettazzoni, Boschini e Caliandro.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5722/5 (oggetto 5864) è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5722/6 (oggetto 5865), a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5722/6 (oggetto 5865) è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5722/7 (oggetto 5866), a firma dei consiglieri Rainieri, Cardinali, Torri e Lori.

Il consigliere Rainieri chiede la parola. Prego.

 

RAINIERI: Intervengo semplicemente per chiedere il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rainieri.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 5722/7 (oggetto 5866), a firma dei consiglieri Rainieri, Cardinali, Torri, Lori e Iotti, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

39

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5277/7 (oggetto 5866) è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5722/8 (oggetto 5867), a firma dei consiglieri Pompignoli, Zoffoli, Montalti e Ravaioli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5722/8 (oggetto 5867) è approvato.

Il consigliere Torri ha chiesto la parola sull’ordine del giorno 5722/9 (oggetto 5868).

 

TORRI: Intervengo semplicemente per chiedere il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 5277/9 (oggetto 5868), a firma dei consiglieri Torri, Caliandro, Boschini, Calvano, Prodi, Taruffi, Marchetti Francesca, Sabattini, Rontini, Molinari, Poli, Iotti, Mori, Nadia Rossi, Montalti, Bagnari, Ravaioli, Zoffoli, Cardinali, Campedelli, Tarasconi, Lori e Bignami, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

40

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 5277/9 (oggetto 5868) è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 5720, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

29

Contrari

 

13

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante «Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2018».

Si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 5721, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

28

Contrari

 

12

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante «Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2018-2020 (Legge di stabilità regionale 2018)».

La parola al presidente della Giunta Bonaccini.

 

BONACCINI: Il voto è favorevole. Non era stato preso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, presidente Bonaccini. Sarà rettificato.

 

(La consigliera Gibertoni dichiara voto contrario)

 

Si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 5722, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

29

Contrari

 

13

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2018-2020».

Con questo abbiamo concluso i lavori sulla sessione di bilancio.

Procediamo con i lavori.

 

OGGETTO 5849

Delibera: «Nomina del Collegio regionale dei revisori dei conti ai sensi dell’art. 2 della L.R. 18/2012.» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 21 dicembre 2017, n. 101) (131)

(Iscrizione all’ordine del giorno e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): È stata presentata una richiesta di iscrizione di nuovo argomento e contestuale inversione dell’ordine dei lavori dai questori Foti e Pruccoli sul seguente oggetto: «Nomina del Collegio regionale dei revisori dei conti ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 18».

Per poter affrontare l’inserimento, eventualmente, a seconda della vostra decisione, procediamo con un intervento a favore e un intervento contro di tre minuti al massimo, altrimenti si procede al voto, ovviamente per nominare il collegio dei revisori, così potranno essere già in funzione dai primi di gennaio.

Non ho nessuna richiesta di intervento.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’iscrizione all’ordine del giorno della proposta di «Nomina del Collegio regionale dei revisori dei conti ai sensi dell’art. 2 della L.R. 18/2012».

 

(È accolta dalla maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’iscrizione all’ordine del giorno è accolta.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’inversione dell’ordine dei lavori.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’inversione è approvata.

Avete la documentazione, perché è stata distribuita.

Apro il dibattito sulla nomina del collegio regionale dei revisori, dieci minuti per ciascun consigliere. Nessuno chiede di intervenire.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, la nomina del collegio regionale dei revisori dei conti ai sensi dell’art. 2 della L.R. 18/2012.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La delibera oggetto 5849 è approvata.

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Saliera): A meno che i Capigruppo non mi chiedano qualcosa di diverso, procederei con la comunicazione.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Signora presidente, per me va bene tutto, ma nella conferenza dei capigruppo era stato chiesto di inserire la comunicazione dopo la votazione del bilancio sull’Assemblea legislativa. Era il secondo punto all’ordine del giorno.

Adesso, è un certo orario, e lo si fa in condizioni non ottimali a mio avviso. Lascio al buon senso di tutti capire se vale la pena discutere. Oltretutto, si dovrà anche votare, perché è abbinata una proposta di Commissione d’inchiesta. Vedete voi quando e come volete finire.

Io so che si era fatto un discorso differente, ma se si vuole iniziare la discussione a quest’ora, vedete voi. C’è poi anche il regolamento della pesca. Qualcuno batta un colpo. Se nessuno lo batte, no problem, non abbiamo problemi a discutere.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Il sottosegretario Andrea Rossi ha chiesto la parola.

 

ROSSI Andrea, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Raccogliendo la valutazione del consigliere Foti, se ai capigruppo va bene, domattina potremmo inviare la comunicazione scritta da parte dell’assessore Gazzolo, in modo specifico, relativa all’alluvione della settimana scorsa che ha colpito la Bassa reggiana e la Bassa parmense.

Eventualmente, nella prossima Assemblea legislativa si discuterà in merito alla Commissione d’inchiesta, secondo la richiesta del consigliere Foti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario Andrea Rossi.

Vi dispiace se sospendiamo tre minuti e chiedo ai Capigruppo come procedere sia su questo argomento sia sugli altri?

Chiedo ai Capigruppo di trovarci qui, sulla destra. Lo so, Taruffi, ma ti prego di andare alla mia destra.

 

(La seduta, sospesa alle ore 20,32, è ripresa alle ore 20,38)

 

PRESIDENTE (Saliera): Consiglieri, vi prego di sedervi. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di continuare i lavori con tutti i punti già previsti e di concludere.

Vi chiedo, quindi, di riprendere la seduta. Si procede con l’ordine del giorno previsto. Appena vi sedete, è possibile riprendere i lavori.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

OGGETTO 5808

Comunicazione del Presidente della Giunta, ai sensi dell'art. 76 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, sugli eventi alluvionali verificatisi in data 11, 12 e 13 dicembre 2017

(Discussione)

 

OGGETTO 5802

Richiesta di istituzione, proposta dal consigliere Foti, ai sensi dell'art. 60, comma 1 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa e dell'art. 40, comma 1 dello Statuto della Regione, di una Commissione assembleare d'inchiesta in ordine alle cause che hanno determinato l’interruzione della fornitura dei servizi essenziali in occasione di sfavorevoli eventi atmosferici. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

(Risoluzioni oggetti 5846 - 5847 - 5852 - Presentazione, discussione e approvazione)

(Risoluzioni oggetti 5848 e 5851 - Presentazione, discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori con la comunicazione dell’assessore Gazzolo, alla quale sono state abbinate le risoluzioni e la richiesta di istituzione di una Commissione d’inchiesta, oggetto 5802, a firma del consigliere Foti.

Sono state abbinate la risoluzione oggetto 5846, a firma dei consiglieri Mori, Prodi, Campedelli, Caliandro, Torri, Lori, Iotti, Soncini, Rontini, Serri, Sabattini e Cardinali; oggetto 5847, a firma del consigliere Iotti e altri; oggetto 5848, a firma della consigliera Gibertoni; oggetto 5851, a firma dei consiglieri Bertani e Sassi; oggetto 5852, a firma dei consiglieri Torri, Prodi, Mori e Sassi.

Assessore Gazzolo, prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Consigliere e consiglieri, desidero innanzitutto esprimere grande vicinanza ai cittadini e alle imprese che hanno subìto le conseguenze degli eventi del 10 e del 12 dicembre. La Giunta è al loro fianco per assicurare il ritorno alla normalità e per ottenere il risarcimento dei notevoli danni provocati dalle esondazioni di corsi d’acqua e dagli eventi che hanno colpito l’Appennino e la pianura emiliana.

Voglio esprimere anche la vicinanza alla famiglia di Renzo Porzani, l’ottantanovenne di Lentigione stroncato da un infarto nella mattina di giovedì 14 dicembre, a cui ho manifestato la solidarietà della Giunta. Credo che lo stesso sentimento – ne sono sicura – sia proprio anche dell’intera Assemblea.

Come Giunta stiamo seguendo passo dopo passo l’evolversi della situazione per dare tutte le risposte che chiedono i cittadini, per riprendere la loro vita nella normalità, per verificare se era possibile nella filiera delle responsabilità fare meglio in termini di informazione alla cittadinanza, di protezione in corso di evento e per garantire i livelli di sicurezza del territorio. In questo momento, la priorità è superare l’emergenza e il ritorno alla normalità. La priorità è consentire la ripresa delle normali attività, ma non sfuggo la necessità di verificare cosa è accaduto per renderne conto trasparentemente alla comunità. È un impegno che la Giunta ha dichiarato e credo sia doveroso farlo se vogliamo – come tutti vogliamo – proseguire nell’indirizzo di assicurare sicurezze nel quadro del cambiamento climatico in atto.

Il 12 dicembre il presidente ha sentito il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per anticipare la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza nazionale e già venerdì 15 dicembre ha firmato la richiesta, dopo aver concluso l’istruttoria regionale in tempi che – se mi permettete – definirei “record”. Devo anche, a questo riguardo, ringraziare il Dipartimento nazionale di Protezione civile, che ha immediatamente inviato i suoi funzionari per i sopralluoghi necessari e preliminari alla dichiarazione. A meno di ventiquattro ore dalle esondazioni, il 13 dicembre erano già operativi i funzionari nelle zone allagate e in queste ore, proprio oggi, hanno completato l’istruttoria con cinque squadre impegnate ad ultimare i sopralluoghi.

Ci aspettiamo che il Consiglio dei Ministri conceda al più presto lo stato di emergenza, fondamentale per disporre delle prime risorse necessarie ad ultimare i ripristini. Proprio in riferimento ai danni, la prima stima, che si sta completando, è di 105 milioni di euro: 75 milioni per le somme urgenze, già avviato e da attivare, compresa la riduzione del rischio residuo, ossia i lavori necessari per evitare danni uguali o maggiori ed analoghi eventi futuri, e 30 milioni alle strutture private. Sono ancora esclusi dal conteggio le imprese, il comparto agricolo. Non appena le associazioni di categoria e le aziende avranno inviato ai Comuni una prima documentazione, disporremo di un quadro più dettagliato.

La dichiarazione di stato di emergenza nazionale consentirà di completare la procedura di ricognizione del danno a cittadini e imprese, premessa per il successivo stanziamento dei fondi per gli indennizzi. La Regione sta facendo la propria parte e continuerà a farla fino alla soluzione definitiva delle criticità aperte. Venerdì scorso il presidente ha dichiarato lo stato di crisi regionale per realizzare immediatamente opere specifiche non rinviabili e urgenti, mettendo anche in campo le misure di assistenza ai nuclei familiari evacuati. Incontrando a Fossoli tutti i sindaci dei Comuni interessati, la Giunta ha annunciato i primi 2 milioni per gli interventi di immediata necessità.

L’evento. Siamo impegnati a tutto campo per affrontare un evento ancora una volta eccezionale, un aggettivo confermato dai dati. Tra domenica 10 e lunedì 11 un’intensa perturbazione atlantica ha interessato l’Appennino centro-occidentale. La situazione nelle stesse aree si è aggravata per il fenomeno del gelicidio, con la pioggia che gelava il suolo, e ancora forti raffiche di vento hanno spazzato tutte le zone di montagna e collina, con la velocità massima di circa 180 chilometri orari a Loiano nella serata dell’11 dicembre.

La combinazione di queste condizioni ha determinato la caduta di alberi e rami, interrompendo la viabilità, scoperchiando immobili, provocando più di 25.000 distacchi dell’elettricità e interruzione delle linee telefoniche, che si sono prolungate per giorni. La circolazione ferroviaria sulla linea Bologna-Prato ha subìto un blackout sia in provincia di Reggio Emilia (Vetto e Castelnovo ne' Monti) che di Parma (vercetese, cornigliese e borgotarese).

I dati sulla pioggia caduta e le portate dei principali corsi d’acqua appenninici sono inediti. In trentasei ore si sono registrati da 300 a 500 millimetri di precipitazioni, un terzo di quanto piove in media in un anno nelle zone di montagna. Particolarmente colpito è stato il crinale emiliano nel tratto da Piacenza a Modena, con il record di 508 millimetri nell’arco di quarantotto ore a Cabanne, 427 a Barbagelata e 441 a Succiso.

A questo si è unito l’innalzamento termico per il flusso di venti caldi di libeccio, che ha portato lo zero termico al di sopra dei 2.000 metri, favorendo il disgelo della neve caduta in Appennino. Il Trebbia nel piacentino ha raggiunto a Bobbio il suo secondo massimo storico, con 4,62 metri, inferiore solo a quello della grande alluvione del 2015. Anche il Taro a Fornovo nel parmense ha toccato il secondo massimo storico dal 1982, con 2,48 metri. Nel modenese il Panaro ha oltrepassato in varie sezioni la soglia 2, ma non è arrivato al livello 3. Per questo non è stato necessario attivare le paratoie della cassa di espansione per regolare l’afflusso della piena a valle. In provincia di Bologna il Reno ha superato la soglia 2, con due picchi all’idrometro di Vergato: 3,57 metri alle 9,50 e 2,56 metri alle 6,30 del 12 dicembre.

Le conseguenze più rilevanti sono, però, quelle che hanno riguardato Parma, Enza e Secchia. Tutti hanno superato i massimi storici di sempre. Mai in passato si erano rilevate portate così elevate per questi corsi d’acqua. A Modena il Secchia a Ponte Alto è arrivato a quota 10,63 metri, più 35 centimetri rispetto al massimo storico del dicembre 2009, di 10,28. Gli allagamenti hanno riguardato le aree di naturale esondazione nei comuni di Campogalliano e Modena, tra la cassa di espansione e l’inizio delle arginature, andando a interessare un’area molto ampia che non ha precedenti. Nel parmense il torrente Parma a Colorno ha raggiunto i 9,49 metri, più 35 centimetri rispetto al massimo storico del 13 ottobre 2014, quando si era fermato a 9,14 metri. Nella mattina del 12 dicembre è esondato in corrispondenza della Reggia, quindi della piazza del paese e delle vie limitrofe. Nel reggiano il fiume Enza ha toccato a Sorbolo 12,44 metri alle 7,20 del 12 dicembre, più 0,81 centimetri sul massimo precedente di 11,63 metri del febbraio 2016.

Il servizio IdroMeteoClima di ARPAE stima un volume d’acqua fluito con tempi di ritorno di circa 500 anni sulle ventiquattro ore. La piena straordinaria ha, invece, provocato conseguenze gravi. In località Lentigione, nel comune di Brescello, l’acqua ha sormontato l’argine provocando un’erosione che lo ha fatto crollare in tre punti, per un’ampiezza di circa 260 metri. Secondo una prima stima, sono complessivamente fuoriusciti dai 15 ai 20 milioni di metri cubi d’acqua. È stata interessata un’area di 650 ettari, con 470 edifici, di cui 449 abitativi, con circa 1.150 residenti, 16 aziende e 5 luoghi di culto.

Come ha operato il sistema di Protezione civile? Da domenica 10 dicembre il Centro operativo dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile ha lavorato in modalità H24 per raccogliere e monitorare le segnalazioni dal territorio, mantenendo il raccordo con il Dipartimento nazionale di Protezione civile, Prefettura, Amministrazioni comunali, ARPAE, Centro funzionale, AIPO, Vigili del fuoco e aziende di pubblica utilità, fornendo persone e mezzi per fronteggiare le situazioni critiche. Anche il Centro funzionale di ARPAE ha garantito la previsione e il monitoraggio dei fenomeni meteoidrologici H24. A Modena, Reggio e Parma si sono aperti i Centri unificati provinciali di Protezione civile e nelle stesse province sono stati istituiti Centri di coordinamento soccorsi presso le Prefetture.

Ventiquattro Comuni hanno attivato i COC (Centri operativi comunali): dieci a Parma, uno a Reggio Emilia, a Brescello, cinque a Bologna, tre a Modena, quattro a Piacenza e uno a Forlì. ANCI Emilia-Romagna ha assicurato la presenza di trentasei dipendenti di enti locali della nostra Regione per supportare successivamente il Comune di Brescello e continuerà a farlo fino al 30 dicembre.

L’Agenzia regionale dal 9 al 13 dicembre ha emesso cinque allerte di Protezione civile. Tutte sono arrivate via sms e mail, quindi con grande tempestività, a sindaci e operatori del sistema attraverso il nuovo portale “Allerta meteo Emilia-Romagna”, uno strumento innovativo che abbiamo voluto per raggiungere con rapidità ogni autorità e gli enti competenti per la sicurezza del territorio e delle popolazioni. Il sistema di allertamento posso già dire che ha funzionato. Le allerte sono state emanate e sono giunte a destinazione.

Come previsto dalle nuove procedure regionali sull’allertamento in vigore dal 2 maggio scorso, oltre alle allerte, sono stati diffusi anche aggiornamenti costanti sull’evoluzione delle condizioni meteo, delle precipitazioni e dello stato dei corsi d’acqua. Proprio le nuove procedure, in particolare l’allegato 7, indicano con chiarezza a tutti gli attori del sistema cosa fare in relazione ad ogni codice colore dell’allerta (gialla, arancione, rossa) e i documenti di monitoraggio in corso d’evento. Già in caso di codice arancione in corso d’evento i Comuni devono tenersi aggiornati consultando il portale allerte e attivando tempestivamente tutte le azioni necessarie di protezione e prevenzione, mantenere un flusso di comunicazione con i servizi dell’agenzia segnalando criticità, assicurare il presidio territoriale anche con l’istituzione dei COC e attivare il volontariato per il monitoraggio e la sorveglianza dei punti critici e l’eventuale assistenza alla popolazione, comunicare alla cittadinanza aggiornamenti sull’evento in atto e sull’eventuale insorgenza di criticità, comunicare a tutti coloro che risiedono e svolgono attività in aree a rischio le necessarie misure di salvaguardia da adottare.

Tutte queste indicazioni, se non già presenti, integrano quanto disposto dai Piani di Protezione civile comunali e rappresentano il livello minimo essenziale di tutela e prevenzione in corso d’evento. In caso di codice arancione, se ritenuto necessario, la Prefettura convoca il Centro coordinamento soccorsi per la direzione unitaria degli interventi, garantendo supporto ai COC.

La Regione mette a disposizione le risorse del sistema regionale, mezzi, attrezzature, personale per agire subito e bene dove necessario. Attiva, inoltre, il volontariato, vero pilastro del sistema emiliano-romagnolo e nazionale. In fase di previsione di evento, l’autorità idraulica competente attiva il presidio territoriale idraulico e il servizio di piena per il monitoraggio dei livelli del corso d’acqua.

Certo, ci dobbiamo domandare se tutto il sistema ha funzionato. Lo stiamo facendo per le nostre competenze e lo faremo con rigore su tutta la filiera che vi ho appena descritto. Parlo in particolare delle responsabilità nella filiera delle comunicazioni ai cittadini e di attività di presidio e protezione in corso d’evento a valle delle allerte, che – ci tengo a sottolineare – in nessun modo potranno essere scaricate sui volontari perché, in quanto tali, non hanno diretta responsabilità.

Oltre alle allerte, anche la macchina dei soccorsi ha operato al meglio. Ringrazio chi da giorni ha lavorato e sta lavorando senza sosta con grande professionalità. Complessivamente, il 12 dicembre sono stati evacuati circa 2.100 abitanti, dei quali in via preventiva circa 60 in località San Pancrazio, nel comune di Modena e nelle aree della cassa di espansione del Secchia, 1.000 nella frazione di Santa Croce a Boretto. Tutti sono rientrati già nelle loro case nelle ore successive.

Dopo l’allagamento, sono state evacuate una decina di persone a Colorno, dove si sono concluse, fra l’altro, in quarantotto ore le attività di pulizia dal fango, e sono state evacuate oltre 1.150 persone a Lentigione, 580 registrate e accolte lo stesso 12 dicembre in quattro Centri di accoglienza, uno a Novellara, a Castelnovo di Sotto e due a Poviglio, o in sistemazione autonoma. Alcuni cittadini non erano presenti al momento dell’esondazione o sono rimasti, altri, volontariamente ai piani alti nelle loro abitazioni. Ad oggi sono ancora 154 le persone assistite, 95 in alberghi, 5 ricoverate presso la Casa Protetta di Brescello e 54 in autonoma sistemazione.

Per la gestione delle emergenze, oltre ai mezzi e alle attrezzature dislocate sul territorio, il sistema regionale ha impiegato 11.000 sacchi di iuta, 680 coperte, 410 brandine, 19 fuoristrada con dotazioni specifiche per la pulizia, 3 torri faro. Solo a Lentigione le operazioni di svuotamento dell’area allagata hanno necessitato di 12 elettropompe, 4 motopompe, 3 torri faro e 2 gruppi elettrogeni. Preziosissimo il ruolo del volontariato di Protezione civile. Nell’arco di dieci giorni sono intervenuti circa mille volontari, anche da fuori regione, che hanno prestato oltre 1.800 giornate uomo di lavoro. Hanno operato per la sorveglianza degli argini dei fiumi Enza e Secchia, in supporto ad AIPO, per lo sgombero di alberi, rami caduti e detriti, per l’assistenza alla popolazione, per garantire i servizi essenziali, oltre che per la pulizia degli immobili nelle aree allagate.

A Lentigione in media è intervenuta una squadra per ogni famiglia. Per fronteggiare l’emergenza, già il 13 dicembre AIPO ha avviato la ricostruzione della difesa spondale, ultimata in soli sei giorni. L’Agenzia regionale di Protezione civile e il Consorzio di bonifica dell’Emilia centrale hanno svolto immediatamente un intervento decisivo di chiusura del varco del canale di bonifica in corrispondenza della ferrovia, riducendo l’area allagata e creando una sorta di area di laminazione controllata, e si è inoltre proceduto all’apertura dell’argine sinistro del Canalazzo di Brescello per far defluire circa venti metri cubi al secondo d’acqua. Da martedì pomeriggio l’intera zona è stata svuotata. La maggior parte dell’area è stata ripulita. Oggi erano in corso gli interventi su poche decine di case, quindi da ultimare, su cui stavano operando circa cento volontari.

I temi aperti. All’emergenza sono seguite prese di posizione, dibattiti e polemiche che essenzialmente hanno riguardato quattro questioni fondamentali: le interruzioni dei servizi pubblici, il sistema di allertamento e di informazione alla cittadinanza, la protezione in corso di evento, la prevenzione in atto e le successive azioni da mettere in campo per la sicurezza territoriale. Su alcune cose abbiamo sicuramente un’idea di come operare.

Parliamo, in particolare, dell’interruzione dei servizi pubblici, che sono regolati – come sapete – dalle autorità nazionali. La Regione intende concentrare la sua azione su quattro aree di intervento: la sinergia tra i Piani di Protezione civile e i Piani di emergenza dei gestori dei servizi pubblici, la comunicazione ai cittadini, la manutenzione dei boschi, i piani di resilienza per gli investimenti sulle reti. Sul primo punto, l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile ha già sottoscritto protocolli che costituiscono una buona prassi da estendere e rendere strutturale anche con nuove intese per una crescente collaborazione reciproca e per una maggiore efficienza ed efficacia nell’affrontare l’emergenza. Sono operativi già oggi protocolli con Enel, gruppo Ferrovie Italiane, ATERSIR, Hera, IREN e IRETI. Lo stesso schema è in fase di definizione con Terna e si sta discutendo con i gestori della telefonia in collaborazione con Lepida.

Sia quelli esistenti che quelli in via di definizione dovranno migliorare le modalità di comunicazione reciproca integrata delle informazioni da rendere necessariamente ai cittadini in fase di evento. Sulla comunicazione abbiamo anche a disposizione il nuovo portale “Allerta meteo Emilia-Romagna” e lo vogliamo mettere a disposizione anche dei gestori dei servizi pubblici promuovendone l’adesione con specifiche convenzioni. Sarà fondamentale per raggiungere subito e velocemente tutti i soggetti responsabili della sicurezza e anche i singoli cittadini, per un’informazione puntuale e tempestiva.

Terzo punto. Dall’analisi fornita anche da Enel, in particolare nell’audizione, sulla natura dei guasti risulta che la quasi totalità è stata causata dalla caduta di piante, prevalentemente fuori fascia. Con il Piano forestazione abbiamo finora investito oltre 13 milioni anche nella manutenzione dei boschi, ma non basta. Ci aspetta un nuovo lavoro. Ci aspetta rivalutare l’ampiezza della fascia di rispetto delle linee elettriche e le modalità di intervento al di fuori delle attuali fasce, superando le problematiche relative alle autorizzazioni, in particolare nelle aree protette, e alla difficile individuazione della proprietà dei terreni.

Quarto punto. I gestori devono indirizzare gli investimenti a veri e propri piani di resilienza delle reti da mettere a disposizione dei sindaci e da rendere pubblici. Stiamo già calendarizzando una serie di incontri operativi per creare una reale integrazione fra le attività di manutenzione e di investimento sulle infrastrutture dei vari soggetti gestori che tenga conto delle priorità dell’intero sistema e del carattere strategico di alcune utenze, ad esempio gli impianti di sollevamento dell’acquedotto, il ripetitore, gli ospedali, insomma quanto già noto a questi consiglieri.

Ci attende un lavoro importante, che la Regione intende svolgere a partire dalla partecipazione ai tavoli territoriali che le Prefetture stanno attivando e nel raccordo, se necessario, anche con le autorità nazionali ed il Governo. Sulla prevenzione e la sicurezza del territorio – lo ha detto anche stamattina il presidente – noi abbiamo scelto la strategia della prevenzione. Le nostre scelte, anche recenti, lo dimostrano, a partire dalla creazione della nuova agenzia regionale, che si occupa sia di sicurezza territoriale che di Protezione civile, due filiere da tenere insieme per un’azione più efficace, efficiente e resiliente.

Abbiamo sollecitato i Comuni a dotarsi di Piani di Protezione civile aggiornati. Oggi ne dispone oltre il 98 per cento dei nostri Comuni, compreso Brescello, che lo aveva approvato nel 2013. In convenzione con ANCI, abbiamo messo a disposizione esperti per arrivare al cento per cento.

Prevenzione e manutenzione. Dal 2015 al 2017 sono stati programmati interventi di AIPO e Regione per circa 90 milioni di euro. Di questi, oltre un milione per la manutenzione ordinaria degli argini di Po e Enza, tra Brescello e Gattatico. Se prendiamo il nodo idraulico Secchia-Panaro dopo l’alluvione del 2014, grazie agli interventi messi in campo successivamente, il sistema delle arginature complessivamente ha retto, nonostante una piena storica che non ha precedenti. La cassa di espansione del Secchia utilizzata nella sua massima potenzialità ha permesso di governare la piena a valle. Determinanti si sono rivelati gli interventi post alluvione, in particolare le opere di pulizia della stessa cassa, concluse la scorsa estate, e la pulizia della briglia selettiva a monte. Questo fa parte di un pacchetto di quattordici nuovi interventi per circa 36 milioni di euro messi in campo nel solo 2017. Nell’arco di tre anni e mezzo sul nodo idraulico Secchia-Panaro-Naviglio sono stati stanziati 115 milioni, il 60 per cento dei quali già investiti per 113 cantieri, già completati o in corso. Sono poi in corso di progettazione altri nove interventi riguardanti le difese spondali dei due fiumi e le casse di espansione del Secchia per un investimento di 42 milioni di euro.

Non solo. L’altissimo livello di conoscenza acquisito grazie agli studi condotti sul nodo idraulico è stato il pilastro su cui abbiamo messo in campo gli interventi puntuali in corso di evento per prevenire e per fare protezione da sormonti e allagamenti. Sull’Enza, oltre all’attività di manutenzione arginata, cui prima facevo cenno, era appena stata completata la pulizia dell’alveo a monte e a valle del ponte di Sorbolo, finanziata dalla Regione con oltre 200.000 euro, determinante per il transito della piena. A Colorno sicuramente gli effetti della piena sono stati mitigati dall’intervento portato a termine nelle scorse settimane, con l’allagamento della sezione del torrente e la conseguente estensione del ponte ferroviario. Un’opera da oltre 5 milioni: 2 milioni finanziati dalla Regione e più di 3 milioni da RFI. Gli interventi realizzati stanno cominciando a pagare, ma certamente non basta. Lo sappiamo bene e, come ha ricordato stamattina puntualmente il presidente Bonaccini, abbiamo predisposto un Piano strategico decennale. Nel bilancio 2018 appena approvato abbiamo raddoppiato i fondi per la manutenzione, portandoli a 10 milioni.

Non solo. Proprio lunedì scorso è stato siglato con il ministro dell’Ambiente Galletti il protocollo che assicura 85 milioni per un pacchetto di interventi che hanno una caratteristica comune: sono tutti cantierabili. Sono compresi i 55 milioni per la cassa di espansione del Baganza, per la sicurezza del nodo idraulico di Parma e Colorno, un’opera assolutamente necessaria, come dimostrato dai fatti della scorsa settimana. Ne eravamo già convinti e lo siamo ancora di più oggi. Dobbiamo continuare a lavorare con rapidità ed efficienza, come è stato fatto finora e ancor meglio di quanto fatto finora, per assicurare il pieno rispetto dei tempi fissati.

Nel bolognese, per esempio, sono in arrivo oltre 6,5 milioni per completare la cassa di laminazione del torrente Lavino e l’adeguamento delle sezioni di deflusso nel torrente Sillaro. Alla lotta contro il dissesto vanno i quasi 7 milioni del Piano frane, parte integrante del pacchetto degli 85 milioni. A completare il quadro definito con il protocollo, tra gennaio e febbraio 2018 saranno concessi anche i fondi necessari ad avviare i cantieri di tutti i lavori previsti nel Piano stralcio aree metropolitane, l’installazione delle pompe sommergibili per la regolazione idraulica nell’impianto “Il Conte”, per 1,6 milioni, in località Bagnetto, nel bolognese, nel nodo idraulico della pianura nord bolognese, e il completamento delle casse di laminazione del torrente Senio nel ravennate, intervento da 8,5 milioni.

Questi sono i frutti di un impegno in corso prima dell’emergenza della scorsa settimana. Anche alla luce dei nuovi eventi, analizzeremo se servirà aggiornare il quadro degli interventi trasmessi ad Italia Sicura e inserirli nel Piano nazionale di prevenzione del dissesto idrogeologico. Abbiamo, fra l’altro, già disposto su questo un sorvolo delle aree allagate, proprio per avviare anche questa valutazione e, ovviamente, dare su questo alcune ulteriori risposte.

Concludo dicendo che la sicurezza del territorio e di chi lo vive è, ovviamente, la nostra priorità. È un presupposto irrinunciabile che abbiamo messo al centro dell’agenda politica. Anche la firma del protocollo di lunedì scorso ne è la prova. Il protocollo di lunedì scorso approva complessivamente circa un decimo del piano che prima richiamavo. Non basta. Dobbiamo fare in modo che aumentino i finanziamenti, ma sicuramente dobbiamo andare avanti in un percorso condiviso con i sindaci, gli enti tecnici e i territori, perché ai risultati già raggiunti, che la piena dei fiumi ha messo in evidenza, si affianchi e si continui ad affiancare un’azione capace di fare sempre più della resilienza il tratto distintivo della nostra terra.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Gazzolo.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Ringrazio anche la presidente dell’Aula, la presidente Saliera, per aver accolto in tempi così brevi...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa, consigliera Gibertoni, sento dei rumori in fondo.

Prego, consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Ringrazio l’assessore Gazzolo per la sua informativa e anche la presidente Saliera. Sono sicura che l’informativa sarebbe stata comunque calendarizzata, però noi avevamo preferito formalizzare subito una richiesta veloce per poter avere informazioni sulle ragioni della mancata prevenzione, o comunque della inadeguata prevenzione, e anche su alcune cose su cui l’assessore Gazzolo ha dato spiegazioni. Cose da migliorare, di sicuro. Penso alle comunicazioni ai cittadini che si sono trovati a sapere quella mattina alle 7 cosa succedeva, cos’era in corso. Si sono legittimamente spaventati, anche in quei territori dove non hanno vissuto il peggiore aspetto dell’alluvione, dove non ci sono stati i danni più gravi che abbiamo visto.

Non possiamo che essere contenti anche del Piano straordinario che il presidente si appresta a varare sulla prevenzione, nonché per aver chiesto lo stato di emergenza. Certo, non può passare inosservato il fatto che quanto oggi è stato detto parte da un dato di parziale fallimento politico. In un certo senso, è come se noi ci trovassimo non dico all’anno zero, ma all’anno uno, in cui ci rendiamo conto, e lo diciamo esplicitamente, che mai abbastanza, mai in modo adeguato è stato fatto, mai è stato messo a sistema in modo da poter evitare quello che abbiamo visto di recente e che avevamo visto in altre occasioni nei mesi passati o in anni recenti.

In questa sede non voglio dedicarmi all’individuazione delle responsabilità specifiche, perché queste attività meglio di me le possono svolgere le autorità competenti, ovviamente. Le Procure di Reggio e di Parma credo abbiano avviato già un’inchiesta penale, cosa che, però, era avvenuta anche nel 2014. Ad oggi, forse, quella non ha ancora prodotto evidenze. Però non possiamo neanche ignorare che fino ad oggi c’è stato un errore di indirizzo politico, un errore grave, un errore che produce conseguenze molto gravi. L’argomento delle poche risorse presenti in passato non può essere un alibi, perché la politica e le Istituzioni hanno il dovere ad ogni livello di fare della cura del territorio una priorità assoluta. Lo ricordavamo martedì, discutendo la legge urbanistica, e ce lo diciamo ogni volta che parliamo di urbanistica, ogni volta che parliamo di ambiente, di dissesto, di frane, di strade, e via dicendo. Questo è un impegno che, peraltro, ogni volta viene assunto in modo netto dalla Giunta, viene assunto ad ogni evento drammatico, ma evidentemente non trova piena realizzazione, non trova sufficiente realizzazione.

Oltre alla richiesta di informativa, a ridosso dell’evento alluvionale, avevo depositato un atto. In merito all’entità dei danni complessivi degli eventi congiunti, delle esondazioni tra Modena, Reggio Emilia e Parma, e anche in merito alle condizioni atmosferiche avverse sull’Appennino, avevo segnalato che erano compatibili con la richiesta di attivazione del Fondo di solidarietà dell’Unione Europea costituito con l’obiettivo specifico di fornire assistenza finanziaria agli Stati membri colpiti da catastrofi naturali, chiedendo al presidente di raffrontarsi con il Governo per avanzare la richiesta. Questa richiesta ho notato che successivamente è stata ripresa anche da parlamentari europei, ma oggi non ho notizie aggiornate in merito all’attivazione di tale procedura. Penso sia una strada da percorrere e sicuramente la Giunta, se non l’ha già percorsa, la intraprenderà.

Ritengo anche che in questa fase sarebbe necessario attivare la ricognizione dei danni e il relativo bisogno finanziario in attesa che lo Stato intervenga, a norma dell’articolo 5 della legge n. 225/92, per deliberare lo stato di emergenza, su una richiesta già avanzata da questa Giunta, al fine di accelerare le procedure propedeutiche alla suddetta norma per lo stanziamento degli appositi fondi a copertura dei contributi ai danneggiati.

Ho presentato una risoluzione, che discutiamo. Per ridurre ogni appesantimento burocratico a carico di famiglie e imprese colpite dagli eventi atmosferici alluvionali, la rilevazione dei danni in questa fase dovrebbe essere svolta sulla base di stime con la collaborazione del personale delle Amministrazioni locali interessate e della Protezione civile, fornendo ogni utile chiarimento ai cittadini che ne fanno richiesta per poter compilare le schede di ricognizione e del relativo fabbisogno finanziario.

Un altro punto in discussione, che è parte della richiesta oggetto della risoluzione presentata oggi, è la richiesta alla Giunta di focalizzarsi su una proroga dei pagamenti delle imposte e di valutare anche una sospensione degli adempimenti fiscali per le imprese colpite e per i cittadini residenti. Come dice l’Ordine dei geologi di questa Regione, che credo siano comunque i più competenti a livello tecnico in materia, sono necessari investimenti per la realizzazione di interventi per nuove opere e per la manutenzione costante di quelle esistenti, però anche di strutture tecniche dedicate alla difesa del suolo, che devono essere in grado di governare la complessità del sistema.

Credo che questo ormai sia condiviso, spero in parte anche dalla Giunta. Non possiamo più invocare o citare la straordinarietà degli eventi, anche quando può esservi. Una ricorrente straordinarietà, sì, è vero, ma quello che intendo dire – mi spiego – è che una ricorrente straordinarietà ricade nell’ordinarietà. Quando si parla di governare il sistema, di governare la complessità del sistema, si fa fronte a una complessità, che probabilmente è una complessità crescente, multifattoriale, che deriva da tanti ordini di motivi. Bisognerà, a un certo punto, essere in grado di analizzarla, di prenderne atto e di trovare soluzioni. Non è cominciata, in ogni caso, con questa recente alluvione. Peraltro, già ne prendiamo atto nelle parole scritte nei documenti. Nelle delibere parliamo sempre di cambiamenti climatici. Sembrano nell’ordine delle cose, però al di fuori delle delibere e nell’affrontare il problema della vita reale ci stupiamo e rimaniamo inerti o non adeguatamente capaci di fronteggiare queste straordinarietà, ormai ordinarie.

Questi eventi, nell’ultimo decennio, ma anche negli ultimi anni, sono fenomeni che si sono riprodotti diverse volte e hanno spesso avuto conseguenze drammatiche. Dunque, niente di nuovo, purtroppo. Sempre qualcosa di nuovo, sempre qualcosa da governare, nella sua complessità.

Concludo invocando investimenti pubblici per la manutenzione straordinaria in tutta la regione, in particolare nelle zone colpite dalla recente esondazione, necessari ad adeguare gli impianti idraulici e la profonda trasformazione subita dal territorio al mutato regime delle piogge. Vanno recuperati i danni anche delle scorrette, delle sbagliate scelte urbanistiche, dei condoni edilizi, della mancata cultura nelle scelte strategiche di lungo periodo. Noi stiamo ancora una volta portando avanti, però, e chiudo, leggi urbanistiche che rinviano a un saldo zero di consumo di suolo, che rinviano addirittura al 2050, per una precisa volontà del Governo regionale.

Anche se restiamo soltanto su questo, che certamente è uno dei tanti fattori, non l’unico, già avvertiamo una divaricazione di senso, per cui si continua a dire una cosa e si continua, nei fatti, ad avallare e a deliberare altro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

Cercherò di essere massimamente sintetica, anche perché l’assessora Gazzolo credo che abbia reso il senso della complessità della filiera di organizzazione e di impegno che ha attraversato sia la parte di prevenzione che quella di gestione dell’emergenza e, in particolare, abbia reso l’idea di quanto l’improvvisazione sia ridotta assolutamente al minimo qui in Regione Emilia-Romagna, ma da molto tempo. Chi ha avuto l’onore di svolgere un ruolo di amministrazione in questa Regione sa che da molto tempo la massima integrazione tra Istituzioni e volontariato rende la gestione delle emergenze davvero un elemento che vengono a studiare da tutta Italia e, forse, anche dall’Europa.

In questo senso, ringrazio di questa occasione per poter approfondire gli elementi di dettaglio. Come possiamo immaginare, soprattutto nella situazione che anche l’assessora Gazzolo ha definito come la più grave in assoluto, quella di Lentigione, di Brescello, ci troviamo di fronte molte persone che sono in una situazione – anche se rientrata – di grande apprensione, un po’ per ciò che è accaduto e un po’ per i ricordi che sono stati spazzati via in un attimo. Il sopralluogo che ognuno di noi, per le proprie competenze, ha potuto fare, incrociando anche le persone del luogo, ha permesso sicuramente di apprezzare l’impegno, la volontà dei cittadini, insieme ai volontari e a tutte le persone impegnate, di rimboccarsi le maniche e di dare una mano, ma anche il sentimento di smarrimento di fronte davvero a tanta memoria che se ne andava. Questo è un elemento che va considerato proprio nel senso della vicinanza, del sostegno e della solidarietà che non deve mancare e deve continuare con l’impegno che la Giunta ha messo in campo sin dai primissimi momenti. Questo è un elemento di reattività del sistema istituzionale assolutamente non banale.

Devo anche dire che con la risoluzione noi offriamo alla Giunta un sostegno ulteriore – se questo è possibile – agli impegni che già l’assessora ha elencato nella sua informativa, in particolare ad accertare puntualmente i passaggi e le responsabilità che in alcuni momenti hanno evidenziato l’inadeguatezza apparsa ai cittadini nella contingenza dell’evento esondativo, quindi dell’allagamento.

Chiaramente, questo approfondimento e questi passaggi sono diretti a migliorare la filiera, l’efficientamento della filiera, sempre ovviamente considerando il fatto che l’eccezionalità, la straordinarietà, la natura nella sua forza e potenza non è comprimibile in protocolli e gestioni in modo assoluto e completo. Questa è una visione antropocentrica eccessivamente imprudente, perché c’è un lasso e una percentuale che dobbiamo lasciare anche alla natura. Ma è chiaro che noi non ci arrendiamo nel costruire un sistema sempre più sicuro e sempre più adeguato alle esigenze.

Chiediamo di accertare anche – questo lo sottolineo come impegno, lo chiedo all’assessora in particolare – lo stato di manutenzione dell’alveo dell’Enza. Lei ha già elencato i vari lavori proprio per verificare che la rottura arginale sia dipesa dall’azione esercitata dalle acque del fiume. Questo lo dico perché in alcuni momenti i sindaci della Val d’Enza hanno rilevato e hanno sottolineato anche una manutenzione non adeguata rispetto all’alveo. Anche questo impegno credo che sia importante non soltanto per accertarci dello stato delle cose, ma anche per rassicurare gli amministratori e i cittadini di quelle zone.

Come ha già anticipato l’assessora, bisogna coinvolgere gli enti preposti al controllo del territorio e all’erogazione dei servizi pubblici perché è chiaro che il sistema di gestione emergenziale va sempre adeguato anche ai nuovi elementi.

Ogni esperienza ha qualcosa di nuovo, tutte le esperienze, anche drammatiche, hanno qualcosa di nuovo da insegnarci. Facciamo in modo che vengano certificate, vengono introiettate nei protocolli di programmazione dell’attivazione che, ripeto, ha visto nel volontariato uno straordinario sostegno, sia morale che materiale per i concittadini e le concittadine colpiti dall’esondazione.

In questa logica, nella logica di vicinanza, c’è un’Amministrazione che organizza, per essere più vicina ed essere a concreto sostegno dei cittadini, delle cittadine e delle imprese. Anche se la percentuale è minima le imprese che sono state coinvolte sono imprese molto importanti, centro anche dell’attività produttiva del territorio. A questo punto mi permetto di sostenere una sollecitazione al Governo per uno stanziamento delle risorse necessarie che sono già state valorizzate dalla Giunta, ma velocizzando anche le procedure di risarcimento predisponendo modalità in una logica di capillarità per quanto riguarda il sostegno ai cittadini della raccolta delle istanze di autocertificazione, in modo tale che poi dalle dichiarazioni e dagli impegni si passi a un concreto sostegno ai cittadini che noi non abbandoniamo mai, in qualsiasi circostanza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Mori.

Ricordo che siamo in discussione generale sulla relazione sulla richiesta di una Commissione d’inchiesta e su tutte le risoluzioni.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Rubo solo un minuto per dire, a proposito della manutenzione, che l’estate scorsa è stato realizzato un intervento sul ponte di Sorbolo, ponte sull’Enza; un ponte che contiene una linea ferroviaria regionale, che è la Parma-Suzzara. È una strada di primaria importanza. Sono stati fatti i lavori per 200.000 euro e hanno interessato 200 metri a monte e 200 metri a valle. Probabilmente hanno salvato il manufatto e probabilmente l’hanno salvato da danni peggiori. Lo dico solo per un motivo, perché, al di là delle dichiarazioni astratte, bisogna anche rendersi conto che 400 metri di pulizia di un fiume costano 200.000 euro.

Nel quadro delle opportunità e delle risorse da ricercare credo che non si possa restare al semplice appello generico e astratto, ma bisogna rendersi conto della problematica che abbiamo. Quando parliamo di messa in sicurezza e di manutenzione non è una tematica per la quale basta solo la volontà. È una tematica complessa, da mettere in atto.

Quello che è stato fatto comunque va riconosciuto e i lavori sono stati fatti con le risorse a disposizione. Auspico anch’io che ce ne saranno altre e sono convinto che l’assessore e la Regione lavoreranno in questa direzione, ma bisogna anche tenere conto che le manutenzioni, con le risorse che c’erano, sono state realizzate davvero.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Iotti.

Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente. Cercherò di essere breve. Quanto esposto dalla mia collega Gibertoni ovviamente mi trova assolutamente concorde.

Vorrei fare qualche puntualizzazione. Il sistema di comunicazione che la Regione ha messo in capo a portale è un’idea bellissima. Io poi sono un informatico e attaccherei tutto, anche i piccioni viaggiatori se fosse necessario.

Al di là delle battute, in questo caso la comunicazione non ha funzionato affatto, soprattutto per quanto riguarda Lentigione, perché a monte sapevano cosa stava succedendo e a valle non era stato comunicato. Non sto parlando delle Amministrazioni o dei “tecnici”, sto parlando dei cittadini. I cittadini non sapevano nulla e quindi si sono ritrovati, come ha detto la mia collega Gibertoni, a scoprire le cose man mano che succedevano.

Questa è una cosa che va rimarcata, nel senso che i Piani di protezione civile comunali sono un’ottima idea, un’ottima cosa, ma io vorrei andare a vedere questo 98 per cento, se non ho capito male, che hanno i Piani di protezione civile se siano formali o reali. Se hanno firmato il modulo e hanno fatto la pratica per dire “abbiamo un Piano di protezione” o lo sanno effettivamente applicare e i cittadini sono stati informati di quel Piano. Se vado in giro per Lentigione ancora oggi forse non sanno nemmeno cosa sia il Piano di protezione civile. E non solo a Lentigione. Potrei andare in giro a caso in parecchi Comuni della Regione. La formalità è una cosa, però, attenzione, che poi ciò che è bello, giusto… Non sto criticando il Piano di protezione, ci mancherebbe. Anzi, bisognerebbe fare in modo di fare degli addestramenti, delle simulazioni anche coinvolgendo i bambini, facendolo d’estate. Alla fine tutti quanti si fa un barbecue!

Immagino che non si ha la bacchetta magica, che le cose devono essere costruite, fatte, rodate e messe a regime, ci vogliono i loro tempi e va benissimo. Però, nel frattempo, piuttosto usiamo i fuochi artificiali, non so, inventiamoci qualcosa perché possiamo usare qualunque strumento a nostra disposizione adesso per arrivare nel modo più capillare possibile. Quale? Ci mettiamo lì, un po’ di brainstorming e lo troviamo insieme. Non ho problemi. Se poi non si potrà fare, pazienza. Comunicheremo che non si potrà fare.

Manutenzioni. Come diceva la mia collega, quando ci sono eccessive eccezionalità poi diventa sistemica la cosa. È chiaro che una piena può essere sicuramente causata da cause diverse l’una dall’altra. Quella che è avvenuta adesso è diversa da quella che era avvenuta in altri luoghi tempo fa: bombe d’acqua, camion di autobotti d’acqua caduta nel fiume. Sto facendo anche un po’ di ironia, consentitemela. Il discorso è che gli argini devono tenere. Il motivo per cui hanno ceduto è la priorità da sapere, perché se è un discorso di argine robusto, ma quella portata è stata una cosa imprevedibile e l’ha buttato giù è un conto, oppure l’argine era indebolito e nessuno se n’era accorto. Questo, però, va verificato e non possiamo farlo oggi, ci vorrà del tempo anche per quello. Ma lo vogliamo sapere ed è giusto anche farlo sapere al territorio.

Casse di espansione: Montecchio, fiume Enza. Dicono che siano state collaudate, ma non è mai stata fatta una prova d’invaso. Qualcuno dice che non era necessaria, ma intanto erano vuote, praticamente vuote, due dita d’acqua. Pertanto, o son state progettate male o non sono state usate correttamente. Non lo so. Però, la prova di invaso non è mai stata fatta. Io sto seguendo dei punti precisi, perché non voglio fare discorsi general generici. Ci sono dei punti precisi che mi interessano in modo particolare.

Ho sentito, se non ho sentito male, che Colorno è stata mitigata con gli interventi fatti in passato.

 

(interruzione dell’assessore Gazzolo)

 

Sì. Il ponte, non Colorno. Perché ho visto la foto della Reggia. Se fosse stata mitigata sarebbe un problema serio, ma va bene.

Sul ponte ho sentito anche l’intervento del collega. Ben venga che sia stata fatta a suo tempo la manutenzione perché così il ponte ha retto. Ci sono altri ponti in regione che stanno cascando a pezzi, ma quello ha retto.

Ultima cosa per chiudere. Vorrei riprendere un po’ quello che ho sentito dal collega Iotti. Tutto costa, i lavori fatti bene vanno pagati. Se una cosa non è necessaria, la puoi posticipare a tempi migliori, ma se una cosa è fondamentale, è necessaria per la sicurezza del territorio, i fondi li trovi. Magari ritarda la Cispadana e mettili lì i fondi. Ritarda altre robe che non hanno vera priorità rispetto alla cura e alla sicurezza del territorio. Si fanno gli interventi dove servono e poi quando saremo in tempi di vacche grasse faremo il resto, il di più. La manutenzione, la sicurezza e la salubrità dei luoghi, perché poi cosa esce da quel fiume e rimane sul territorio e sui terreni non si sa e poi ci sono le bonifiche da fare, è bene renderle veramente prioritarie, perché se io parlo con l’assessore Gazzolo ha delle priorità giustamente e dice che questa è la priorità, ma se vado a parlare con altri hanno altre priorità. Le priorità sono talmente tante, la coperta è talmente corta che finiamo per non fare bene nulla.

Cominciamo a capire dove far convogliare il denaro. Oggi avete approvato il bilancio. Bene, vedremo l’efficacia di questa approvazione prossimamente. Io sono abituato a far le cose a consuntivo per le verifiche, non a prevederle già buone e fatte. Saranno buone e fatte quando saranno fatte. Quando sono solo pianificate, sono solo buone intenzioni, ottime, ma sono solo buone intenzioni.

Benissimo che si faccia un intervento di manutenzione e sono contento per il ponte di Colorno che ha retto. È fantastico. Faccio il tifo per i ponti. Spero per i prossimi da mettere a posto che stanno cadendo a pezzi, magari anche quelli, non per le alluvioni, per altri motivi, ma quello lo sappiamo. Speriamo che magari quello che viene oggi pianificato – oggi si ha una lista di cose fantastiche da mettere in campo – sia realmente efficace e porti a un’efficacia concreta per ciò che realmente serve al territorio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

Consigliere Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente. Intervengo per fare alcune considerazioni riguardo all’illustrazione dell’assessore Gazzolo che credo vada ringraziata, perché nonostante l’orario è importante che sia stata fatta oggi questa informativa visti i fatti, eccetera. Come credo sia importante e non formale unirsi all’espressione di vicinanza soprattutto alle popolazioni che sono state sfollate a causa del maltempo, alla vittima che si è registrata a Lentigione.

Vorrei esprimere apprezzamento da parte di tutti per l’intervento dei volontari e per come i cittadini hanno saputo reagire anche direttamente a questa avversità.

Dopodiché, penso che la prima cosa da fare sia questa e la seconda prendere atto e capire bene quella che è stata l’informativa e quella che è stata la situazione in modo da poter essere di supporto all’intervento dei volontari, senza per questo perdere di vista le considerazioni che andranno fatte non soltanto per supportare queste azioni, ma anche dopo. Da qui la firma alla risoluzione che ha firmato per prima la collega Mori riguardo alle cause di questi danni e alle eventuali responsabilità e di conseguenza alle eventuali azioni da mettere in campo in ogni caso per prevenire che si verifichi di nuovo e per risolvere i problemi che si sono verificati.

Ci sono due livelli, una volta passata l’emergenza, che dobbiamo valutare. Uno è quello degli interventi immediati, perché, a fronte di una macchina dei soccorsi, di intervento che si è messa in moto velocemente, penso che in alcuni casi sia evidente anche che i problemi sono stati dovuti anche alla mancanza di manutenzione ordinaria. Anche se dire “manutenzione ordinaria” può sembrare semplice, in realtà si apre un tema ampio che prevede azioni costanti e anche relativi investimenti che devono essere costanti e confermati, oltre a piani di azione che devono essere collegiali e condivisi tra tutti i livelli.

Questo è un tema su cui sicuramente bisognerà tornare in prima battuta una volta conclusa l’emergenza, perché da nord a sud della provincia di Reggio, come delle altre province colpite, nonostante fossero differenti ed eccezionali in alcuni casi le condizioni meteo, sono differenti anche i danni causati. Tuttavia, uno dei comuni denominatori che si trovano nelle zone più colpite è anche la mancanza di una manutenzione ordinaria. Vale tanto per le linee elettriche quanto per altri tipi di infrastrutture, come appunto non possono passare inosservate le denunce, chiamiamole così, riguardo a eventuali malfunzionamenti in alcuni elementi di sicurezza che non hanno girato al meglio. È fondamentale non soltanto perché ai cittadini oltre alla vicinanza dobbiamo anche questo sforzo di chiarire cause e responsabilità, ma soprattutto perché anche noi, facendo questo, possiamo intervenire prontamente per risolvere questo tipo di problemi.

Queste cose devono stare necessariamente assieme, riconoscendo le differenze tra le cause e gli effetti che ci sono e però intervenendo fermamente per risolverli, che sia intervenire presso le società gestrici dei servizi, che sia invece un intervento diretto da parte nostra insieme agli altri enti pubblici nel campo della manutenzione e nel campo della sistemazione dei danni e soprattutto nel supporto ai cittadini. Io ho presente la provincia di Reggio dove i cittadini hanno lamentato tanto a Lentigione quanto a Miscoso, quindi dall’estremo nord all’estremo sud della provincia, un certo abbandono da parte della politica.

È vero che sono cose che è facile dire in queste situazioni, ma è anche vero che invece io credo meritino comunque da parte nostra di essere accolte e valutate e che siano per noi uno stimolo ad agire meglio e più in fretta, nonostante la relazione dell’assessore sia stata positiva per gli aspetti che ha toccato.

Non dobbiamo, però, trascurare le altre cause. C’è una causa di più lungo periodo che dovremmo affrontare senza preclusioni, che è quella di interventi strutturali che riguardano anche da un lato il cambiamento climatico e dall’altro grandi infrastrutture che si adattino a questo tipo di cambiamento. È chiaro che è una cosa di lungo periodo, lo diceva anche la collega Gibertoni, ma allo stesso tempo dobbiamo avere l’ardire di valutarla e di intervenire, non soltanto di studiarla teoricamente.

In quest’ottica ho sottoscritto i due documenti relativi alla provincia di Reggio. In quest’ottica volevo intervenire oggi, da un lato appunto per dimostrare sostegno alle popolazioni colpite e dall’altro per dire che una volta finita l’emergenza al più presto devono essere chiarite le cause di eventuali malfunzionamenti e le responsabilità perché lo meritano i cittadini e perché noi lo dobbiamo sapere in maniera da poter migliorare negli interventi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Torri.

Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Grazie, presidente. Vorrei fare un intervento più politico per evitare l’atteggiamento un po’ facilotto che spesso si rischia di tenere quando succedono eventi come questo. È vero, c’era da fare lì, c’era da fare là, c’era da aggiustare questo, c’era da aggiustare quello.

Ci sono dei temi che non possiamo prescindere dall’affrontare in questa sede. Il primo è la responsabilità. Quando succedono eventi come questo non serve a nulla fare l’elenco di chi non ha responsabilità. Ogni tanto bisogna dire anche che è andata così, quello che si è potuto fare l’abbiamo fatto ed evidentemente non abbiamo fatto abbastanza. Abbiamo capito dove sta l’errore, dove sta la criticità. Da oggi in poi agiremo in questo modo per cercare di rimediare o di evitare in futuro una situazione simile.

L’altro è l’eccessivo ricorso alla straordinarietà, perché io sono qui da tre anni e ogni inverno c’è l’evento straordinario. Non tutti chiaramente riguardano magari i temi dell’assessore Gazzolo, però la neve che cade pesante, la neve che cade obliqua, le piogge che cadono tutte in un giorno invece che durante l’anno. Forse è stato uno degli anni con più siccità che abbiamo avuto. È ovvio che sono cadute a livello di millimetri d’acqua con un quantitativo impressionante rispetto a questa annualità, ma non di certo rispetto ai temporali estivi che ho sempre visto fin da quando ero bambino. Non ricordo, soprattutto il Secchia, visto che abito molto vicino, sul ponte della Reggia a Sassuolo, che tra l’altro è uno degli indicatori che misura il livello, non ricordo di aver visto, se non una volta sola, una piena di un certo spessore.

Sicuramente questo giro ci sono stati allarmi, problematiche, sicuramente abbiamo avuto tanta acqua e sicuramente si sono sciolti i ghiacciai, però non possiamo sempre e comunque imputare la colpa ad eventi straordinari, ogni volta che viene a piovere, ogni volta che viene a nevicare, ogni volta che viene il ghiaccio. A zero gradi ci siamo sempre andati tutti gli inverni.

Se mi è concesso dirlo, noto che forse c’è un po’ più di scarsa attenzione verso determinate precipitazioni, perché magari negli ultimi anni abbiamo visto scarsamente la neve. Però, ci lamentiamo sempre per le località invernali sul nostro Appennino perché hanno difficoltà poi a offrire i propri servizi. Non è che questo vuol dire che la neve non può più scendere sull’Appennino settentrionale e non possiamo sorprenderci se questo avviene.

La straordinarietà la posso capire per il terremoto, la posso capire per una tromba d’aria, la posso capire se ci cade in testa un meteorite, ma per favore non tiriamo fuori la straordinarietà ogni volta che piove.

Come è stato detto prima, l’importante è operare in prevenzione. Se si fosse operato in maniera impeccabile sulla prevenzione evidentemente non saremmo qui oggi a discutere. Con questo non voglio fare il toto-colpe, però sia chiaro che se la problematica la viviamo tutti la soluzione è proprio quella di fare interventi, manutenzioni. Anche dagli interventi che mi ha preceduto si evince che le manutenzioni sono importantissime. Sono importanti le manutenzioni straordinarie, sono importanti le manutenzioni strutturali che servono per tenere in sicurezza un determinato territorio, un determinato corso del fiume nel corso del tempo per almeno cinque o dieci anni. Servono investimenti di questo tipo. È evidente.

Ripeto, non voglio fare il geologo della situazione, non voglio fare quello che sa che tipo di interventi devono essere messi in campo, però bisogna che noi a un certo punto qui dentro siamo in grado di capire quale sarà la strategia sul futuro. Ho sentito parlare di un piano decennale. Va benissimo, però ci serve un monitoraggio da parte dell’Assemblea. Ci serve che l’Assemblea possa – questo si può fare con cadenza anche annuale – poter vedere quali sono i lavori fatti, come si sta procedendo e quali sono stati completati, se le risorse vengono utilizzate.

Come ho detto già sul tema del bilancio, per quanto riguarda la voce delle manutenzioni straordinarie erano previsti 4,5 milioni nella prima bozza di bilancio sul 2018. È stata portata a quasi 10 milioni, è vero – ci stavo quasi cascando in Commissione – ma insieme alle manutenzioni ordinarie e a difesa della costa.

In realtà sono state accorpate delle voci per tirare fuori una cifra che, come ho anche detto sul pluriennale, guarda caso stona, perché si passa da 9,5 milioni a 2,5 milioni per il 2019. Posso capire le previsioni contabili come vengono fatte, però nel momento in cui uno va ad allargare la fetta di iniziative su cui quei 10 milioni cadono, non sono più i 4,5 di prima sullo straordinario, ma sono 10 milioni circa su una serie di altre iniziative.

Anche lì ci sembra che si sia più voluto giocare di manifesto che non crederci veramente. Bisogna che noi facciamo un attimo il punto e da questo punto decidiamo di ripartire probabilmente cambiando atteggiamento.

Se la Commissione d’inchiesta proposta dal consigliere Foti può essere un tavolo d’inizio, noi sicuramente non ci tiriamo indietro e siamo disponibilissimi a parteciparvi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Signor presidente, come sa, io a quest’ora inizio a carburare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): So che lei è un Landini testa calda.

 

FOTI: Mi permetto di fare un paio di osservazioni rispetto a quanto diceva l’assessore Gazzolo, a cui do atto della diffusa relazione dove peraltro, assessore, purtroppo, se noi togliamo alcuni nomi, i Comuni cambiano, i luoghi cambiano, ma gli scenari rimangono identici purtroppo negli ultimi anni.

Nel suo riferimento c’è un dato che alla disattenta Assemblea che ne ha voluto discutere in quest’ora dovrebbe, invece, essere attenzionato, perché lei ha parlato di 110 milioni di euro circa di danni e ha salutato positivamente, e sul punto concordo, gli 85 milioni di euro che verranno dati, di cui 55 per la cassa di Baganza, dal ministero dell’Ambiente.

Noi siamo lieti perché viene dato un contributo di 85 milioni di euro per un’iniziativa di sistema e in due giorni ci sono 110 milioni di euro di danni. Questo è il dato stridente. Questo è il dato che deve preoccupare, perché non c’è una correlazione tra le due questioni. Dato che il tema l’ho seguito per tanti anni, devo dire che non è cambiato nulla al di là delle competenze in materia di Protezione civile, qualcosa in più sotto il profilo degli stanziamenti da parte del ministero dell’Ambiente.

Vorrei ricordare quando si è detto “C’è un programma da 1,5 miliardi di euro, pronto per essere speso sulla difesa ambientale”. Di quel miliardo e mezzo che doveva esserci del Governo non si sono ancora riusciti a spendere i residui dei vecchi investimenti previsti. Questa è la realtà dei fatti.

D’altra parte la lettera che ha mandato il sindaco di Parma in questi giorni a tutti i consiglieri ancorché superata poi probabilmente dai fatti e dallo stanziamento cui lei faceva riferimento, è sintomatica, perché stiamo parlando non di vicende di sei mesi fa, ma di qualche anno fa.

Assessore, io mi permetto di fare un’osservazione. Mi spiace che lei questo non l’abbia sottolineato, ma c’è una diversità tra i sindaci e i commissari prefettizi. Se vogliamo andare a cogliere la diversità la andiamo a cogliere proprio sulla situazione di Brescello.

Capisco che essendo voi diventati tutti politicamente corretti non abbiate poi gli attributi per dirle queste cose, ma dato che sono persone pagate dallo Stato per servire lo Stato, non come molti sindaci che soprattutto in certi Comuni sono “sottopagati” per servire i cittadini, io penso che invece questo riferimento vada fatto, perché proprio chi ha maggiori responsabilità anche sotto il profilo istituzionale doveva per tempo intervenire. Lo dico avendo ben chiara la situazione.

Vi è poi il tema che vi è diventato molto caro, quello che bisogna avvisare i cittadini. Di sistemi ormai ne hanno escogitati talmente tanti che suggerirei di non escogitarne più, però vorrei andare sul piano pratico. È mancata, e lei lo sa bene, l’energia elettrica in numerosi territori.

Il territorio nel quale la consigliera Tarasconi, il consigliere Molinari, il consigliere Foti, il consigliere Rancan, oltre che lei, sono eletti, è stata forse la provincia che ha avuto più distacchi di utenza. Ma quando tutti volete avvisare i cittadini con degli strumenti tipo telefonini, computer e strumenti vari e manca l’energia elettrica e i cellulari si scaricano, a caricarli a fiato non ci è ancora riuscito nessuno. Questa è una situazione drammatica che si è verificata dove la gente è rimasta senza luce, senza riscaldamento, senza telefonini. Ormai quasi nessuno tiene più la linea fissa, perché con i telefonini ovviamente mobili è inutile tenere due utenze quando con una assolvi alla stessa funzione. Su questo punto, mi permetto di dirlo, noi possiamo avvisare i cittadini finché vogliamo, ma non dovremo mica avvisare anche l’Enel quando è ora di tagliare i rami delle piante, però!

Assessore, una parte significativa del crollo di alcune linee elettriche è dipesa dalla caduta di rami sui fili. Si dice che c’era vento. A Trieste dovrebbero essere sempre tutti senza corrente, perché stia tranquilla che io sono stato a Trieste la settimana prima in una giornata che i triestini dicevano bellissima e ci mancava di dovermi mettere due sassi in tasca, e io non sono propriamente esile, per non alzarmi da terra.

Può essere che la punta dei 180 all’ora sia un elemento imprevedibile, ma mi sia consentito, ci sono altre zone dove questo ragionamento non tiene minimamente.

Penso anche che sia abbastanza inutile che ogni volta che si verifica una questione di questo tipo assistiamo a delle stucchevoli sfilate di rappresentanti delle cosiddette aziende di servizi che propinandoci delle illeggibili slide – l’ultima volta forse neanche lei riusciva a leggerle eppure era in prima fila, chi come me era in penultima fila non vedeva neanche i colori alla fine era una simpatica esibizione di modifica di colori, ma nulla di più – ci vengono anche a spiegare che in fin dei conti la media di tutti gli interventi è stata rispettata. È possibile che si fa una riunione in Prefettura, si dà il numero ai sindaci delle urgenze e per due giorni a quel numero delle urgenze nessuno risponde? Perché questi non sono fatti raccontati al bar, queste sono cose realmente accadute.

Vi rendete conto che o interveniamo noi prendendo una posizione io non dico dura nei confronti dei gestori dei servizi, ma chiara nei confronti dei gestori di servizi, che è una cosa diversa, o riempiamo le Procure della Repubblica di esposti, che tra l’altro non vengono da noti sindaci eversori del centrodestra, vengo dalle vostre fila.

Mi chiederei a questo punto se non è il caso che si assuma una decisione, ed è per quello che ho chiesto una Commissione d’indagine, che metta in fila tre o quattro temi, perché è inutile che mi vengano a spiegare quanto hanno investito in Emilia-Romagna rispetto agli altri posti. La giustificazione è: “Voi dovreste considerarvi dei beneficiati, perché dalle altre parti abbiamo investito molto meno”. Un gestore di un servizio pubblico può utilizzare un criterio di questo tipo, a prescindere dal fatto che non tutte le zone sono uguali, a prescindere dal fatto che potrei dire anche forse i consumi di energia elettrica nelle nostre zone per i gestori del servizio pubblico rappresentano molto più di zone non industriali? Quindi, anche sotto questo profilo bisognerebbe almeno avere l’intelligenza politica di dire che se ho dei clienti di serie A1 non posso trattarli come se fossero di terza categoria. Ma neppure questo c’è stato.

Io della sua relazione non voglio stare a discutere la ricostruzione dei fatti e l’elencazione dei soliti problemi, perché poi, alla fine, un po’ tutte le volte ci raccontiamo che dobbiamo vedere cosa non ha funzionato. Anche se affinassimo nel migliore dei modi i sistemi e tutto filasse perfettamente, e così sappiamo che non è, attenzione che su un tema, quello relativo ai gestori dei servizi pubblici, noi non riusciremo mai a dare una risposta convincente ai cittadini.

Erano le premesse, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ho visto che lei ha carburato e la faccio andare avanti finché vuole, però le volevo ricordare che sono scaduti i suoi dieci minuti.

 

FOTI: Tutto ciò premesso…

 

PRESIDENTE (Rainieri): I dieci minuti erano appunto per le premesse.

 

FOTI: Tutto ciò premesso, io chiedo soltanto all’Aula una cosa. Dato che in numerose occasioni ha respinto le Commissioni di indagine dicendo che non abbiamo i poteri dell’autorità giudiziaria, perché vi erano temi che probabilmente qualcuno riteneva di competenza dell’autorità giudiziaria, ma in questo caso rispetto ai gestori dei servizi pubblici abbiamo tutte le libertà di poter intervenire. Bisogna decidere se si preferisce stare con i gestori dei servizi pubblici o con i cittadini vittime dei gestori dei servizi pubblici, perché di altre alternative non ce ne sono, di audizioni è da quando ci siamo insediati, fin dal 2015, all’inizio del nostro insediamento abbiamo avuto la prima audizione, quando, vi ricordate, per la maxi nevicata, rimase bloccata tutta la regione per diversi giorni. È stata un’elencazione. Ogni volta che c’è qualcosa che eccede le normali precipitazioni abbiamo avuto una sfilata di questi personaggi. Oggi forse sarebbe meglio, anziché essere noi quasi con il cappello in mano a chiedere per gentilezza e cortesia a lor signori di venire a dare qualche parola di conforto così che si possa dire ai cittadini “la prossima volta capiterà di meno”, a prendere in mano il contratto di servizi, a prendere in mano il Piano degli investimenti e dire chiaramente a questi gestori che con questo tipo di rapporto si fa veramente poca strada.

Attenzione, fino ad oggi gli ammortizzatori sociali li hanno fatti i sindaci e i territori, ma alla fine uno è anche stufo di girare per il suo paese, prendere dei nomi da tutta la comunità e non avere nessuna colpa. Se uno chiede a un cittadino al cittadino pare che sia stato il sindaco che non è intervenuto tempestivamente nei confronti del gestore servizi pubblici, non il gestore dei servizi pubblici che ti dà un numero di telefono che è sistematicamente staccato o devi stare a un call center, che peraltro ti dice che loro sono un call center italiano…

 

(interruzioni)

 

No, te lo specificano che è italiano. Ti fa stare in linea tre o quattro ore, perché queste sono le cose che sono capitate, assessore Gazzolo. Non si può neanche pensare di dover telefonare all’assessore Gazzolo per dirle: “Fammi un piacere, telefona a qualcuno dei capoccia che contano e digli se possono intervenire lì”, perché quello non si chiama servizio. Quello non è servizio, quella è un’altra cosa.

I gestori dei servizi pubblici non devono avere l’assessore che gli tira le orecchie, devono avere la Regione e l’Assemblea legislativa che chiaramente li mette, una volta per tutte, con le spalle al muro delle loro responsabilità, perché oneri e onori. Quando tu firmi un contratto di servizio – come voi sapete sono in genere 50 pagine che, probabilmente, se scritte in un altro carattere sono quattro o sei in modo tale che non lo legge praticamente nessuno…

 

(interruzioni)

 

Se tu non paghi, lo staccano il servizio. Non è che io pago e poi non ho il servizio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Foti, capisco la sua carburazione, però…

 

FOTI: Erano le premesse, ma comunque ci sarà tempo per discuterne anche dopo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Le ho dato più tempo.

Adesso passerei la parola a un altro carburato.

Consigliere Taruffi, prego. Ci voglia bene, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Io voglio bene a tutti. Siamo anche vicini a Natale. Però, il passo del montanaro è lento.

Visto che il collega Torri ha sviluppato un’argomentazione rispetto alla comunicazione dell’assessore Gazzolo e alla risoluzione che abbiamo presentato e altre che abbiamo sottoscritto, io mi concentrerei sulla parte relativa alla Commissione d’inchiesta richiesta dal consigliere Foti, visto che è un tema sul quale siamo intervenuti in Commissione e abbiamo fatto un’audizione specifica chiamando i vari soggetti gestori di servizi, Enel, Terna, Hera e altri e sul quale, a latere, torneremo perché la presidente della Commissione Ambiente e territorio ha già calendarizzato, per il mese di gennaio, una nuova audizione questa volta con le compagnie telefoniche, con le compagnie che gestiscono i servizi telefonici mobili, soprattutto perché, e questo era il tema che volevo toccare effettivamente, come ci siamo detti poi in Commissione, quei giorni, quella nevicata e poi il maltempo anche in altre occasioni, ha prodotto danni di servizi molto significativi per tutta la regione, per ampie zone della nostra regione e in particolar modo per quella degli Appennini. Segnatamente parlo per l’Appennino bolognese.

Visto che il consigliere Foti utilizza uno strumento che ci siamo detti più e più volte non essere pertinente e che non aggiunge nessun potere ulteriore a quelli che già hanno le Commissioni ordinarie, va dato atto che sul tema qualunque iniziativa noi intendiamo assumere credo sia meritevole di attenzione e anche di sostegno, non fosse altro perché i punti poi che vengono elencati dal consigliere Foti nella parte finale del dispositivo sono esattamente quelli sui quali siamo intervenuti un pochino tutti in Commissione e non solo nelle sedi formali, ma anche negli incontri pubblici sul territorio ai quali siamo intervenuti come consiglieri regionali.

Noi condividiamo l’impianto e l’impostazione che ha delineato il consigliere Foti. Aggiungo anche, rispetto ai numerosi disservizi, visto che alcuni dei punti richiamati sono stati oggetto di un nostro intervento sul quale abbiamo avuto già riscontro, perché abbiamo chiesto, facendo accesso agli atti, abbiamo richiesto il Piano di manutenzione ordinaria e di investimento che, come sappiamo, in virtù della legge del 2004, la legge n. 26 del 2004, i soggetti gestori dei servizi di distribuzione dell’energia elettrica devono presentare in Regione tra gli altri enti devono presentare anche in Regione, entro il 15 febbraio devono presentare il Piano annuale di interventi, di investimento, di manutenzione ordinaria.

Abbiamo chiesto in questi interventi quali siano stati i piani presentati da Enel, Terna e altri soggetti nel 2015, 2016 e 2017 per misurare effettivamente le dichiarazioni che hanno rilasciato i vari dirigenti di questi soggetti in Commissione, con quello che effettivamente hanno presentato per vedere la distanza che intercorre tra le parole e i fatti. Questo è un punto sul quale credo sarebbe utile e importante tornare anche dopo il 15 febbraio, quindi, come ho già fatto in Commissione, utilizzo anche questa occasione per ribadire la richiesta alla presidente della Commissione Ambiente di calendarizzare una specifica Commissione dopo il 15 febbraio per chiedere ai soggetti gestori di venire a illustrare anche in Commissione il piano che avranno, per quel momento, presentato alla Regione, perché credo che il nostro compito sia anche quello di cercare di monitorare il più possibile, di stare con il fiato sul collo a questi soggetti per far sentire loro tutta l’attenzione dell’Istituzione che rappresentiamo e per dare ai cittadini dimostrazione del fatto che effettivamente proviamo a fare quello che diciamo quando siamo sui territori. Questo, ripeto, per i soggetti gestori dei servizi di distribuzione di energia elettrica, ma anche per le compagnie telefoniche. Ovviamente, sono due ambiti diversi, le competenze che abbiamo sono diverse e il ruolo che possiamo svolgere è diverso, ma rimane il fatto che, come dicevo anche questa mattina, risulta incomprensibile e anche intollerabile come diverse utenze dislocate sull’Appennino siano ancora oggi prive di collegamento telefonico a oltre un mese dagli eventi che hanno prodotto l’interruzione dell’energia elettrica, causando diversi danni, come abbiamo ricordato. Quindi, anche i gestori delle compagnie telefoniche è bene che vengano e siano auditi e che anche a loro si rappresenti con la massima determinazione la volontà e l’interesse che dobbiamo in questa sede rappresentare.

La necessità di questo nostro intervento, inoltre, si collega a quanto dicevo oggi in occasione del passaggio che abbiamo fatto sul bilancio, su questo punto, a fronte dell’apertura manifestata dal presidente Bonaccini nella sua replica, che cogliamo con interesse: rispetto al percorso di autonomia che abbiamo in corso con il Governo, credo che potremmo compiere una verifica rispetto alla possibilità di aggiungere, tra le competenze che andiamo a richiedere allo Stato, anche quella di una possibilità maggiore di intervento rispetto ai soggetti gestori di questi servizi nella distribuzione dell’energia elettrica. Potrebbe essere interessante aggiungere questo tema, ripeto, come ho detto questa mattina, anche prevedendo le necessarie discussioni in Commissione, perché dobbiamo dare risposte ai cittadini, anche in considerazione del fatto che esiste evidentemente un problema di organizzazione del personale. D’altronde, sul nostro territorio, sicuramente in quello da cui io provengo, il numero di presìdi e il numero dei lavoratori che Enel disloca sul territorio negli ultimi dieci anni sono stati più che dimezzati. Quindi, c’è anche un problema di risorse e di personale che vengono utilizzati, oltre che di manutenzione più generale, e penso che su tutto questo dobbiamo intervenire e dobbiamo poter avere ulteriori strumenti per intervenire.

Arrivo, dunque, alla conclusione, peraltro neanche utilizzando tutti i minuti a mia disposizione, presidente…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ma perché lei è un po’ in difficoltà. Le vengono i gargarismi.

 

TARUFFI: Non mi provochi a quest’ora, perché potrei accettare le provocazioni.

Dicevo, concludo ribadendo che tutti gli interventi che si fanno in questa direzione sono da noi sostenuti e, anche se fino ad oggi sulle richieste di istituzione delle Commissioni d’inchiesta abbiamo quasi sempre avuto un atteggiamento fortemente critico, e sottolineo quasi sempre, in quanto in alcune occasioni non è stato così, oggi, proprio per le ragioni che ho richiamato e per l’attenzione che abbiamo messo in questa vicenda, intendiamo sostenere la proposta del consigliere Foti, esprimendo un voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Consigliere Molinari, prego.

 

MOLINARI: Non si è mai detto che un “Liberi e uguali” carburi più che uno del PD.

Ci sono, secondo me, due aspetti. Uno è quello della ricostruzione. Allora, il concetto della ricostruzione fatta dai colleghi Foti e Taruffi, ma penso un po’ da tutti, segnala in modo unanime una situazione che è realmente inaccettabile, ed è inaccettabile non tanto ed esclusivamente in relazione all’ultimo evento perché, al di là di chi si indigna ogni tanto, a corrente alternata, situazioni del genere si ripetono più o meno, a seconda anche dei territori, ogni inverno. Da noi è stato il gelicidio l’ultima volta, due o tre anni fa fu l’abbondante nevicata, in cui le risposte dei gestori di fatto sono sempre le solite, ovvero l’illustrazione di una serie di piani di interventi, delle medie, del rispetto dei contratti stabiliti e stipulati con le authority nazionali.

Io penso, e da questa considerazione emergono le motivazioni legate alla bocciatura della Commissione d’inchiesta e all’avvio di un percorso diverso, che proprio verso questa direzione dobbiamo andare, ma non tanto e non solo come Assemblea, perché credo che questa Assemblea, da sola, non possa entrare in un problema che va ben oltre la Regione Emilia-Romagna, va verso una considerazione di quelli che sono i servizi essenziali. In questo caso lo dico perché, volenti o nolenti, i territori più colpiti sono i più fragili e sono soprattutto i territori appenninici, pertanto, nel momento in cui la carenza di manutenzione, seppur magari nel rispetto degli obblighi contrattuali, va a colpire qualche territorio, in particolar modo i territori più colpiti sono proprio quelli appenninici. Temo – lo dico in modo molto schietto – che da questo una Commissione d’inchiesta uscirebbe – da qui anche la fregatura dell’avvio di un’operazione del genere – con una considerazione che ci porterebbe all’elencazione da parte del gestore dell’aver rispettato tutti gli obblighi contrattuali.

Badate, offro anche la mia disponibilità ai colleghi della minoranza o a chi vorrà avanzare, anche insieme alla Giunta, l’istituzione di tale Commissione a cercare di approfondire questa tematica, perché soprattutto la Regione Emilia-Romagna – ed è questo l’invito riportato nella risoluzione – dovrebbe farsi portavoce a livello nazionale, anche all’interno della Conferenza Stato-Regioni, del cambiamento dell’approccio, a volte anche di arroganza, a servizi di questo tipo. E lo dico avendola vissuta, come tanti di noi, che siamo stati oggetto di chiamate da parte di conoscenti. Devo ammetterlo, al di là di ogni complimento, che è assolutamente fuori luogo, anche l’assessore, sollecitato da noi, è stato assolutamente disponibile nel fornire dati e dare contatti su materie non necessariamente di competenza, come quella delle linee elettriche. Però, a fronte di questo, noi e i cittadini cosa possiamo fare? L’impegno che noi, come Regione Emilia-Romagna, dobbiamo seriamente darci è quello di far cambiare un approccio a un tema che, superati i quindici giorni dell’indignazione nostra, dell’Assemblea, dei cittadini e dei sindaci, cadrà – e questo lo posso mettere per iscritto – assolutamente nell’oblio, così come accade per un altro argomento che comporta il coinvolgimento di una serie di attori per la manutenzione della viabilità e di quello che circonda la viabilità. Nel caso di Piacenza, mi riferisco ovviamente alle piante e alla vegetazione lungo strade comunali e provinciali, che ha rappresentato un problema enorme. Ebbene, significa iniziare a intervenire non nella logica, quindi anche per quanto riguarda le nostre azioni, costantemente dell’emergenza e anche della suggestione, ma capire laddove ci siano degli spazi per intervenire sulla programmazione di questi interventi.

Credo che il compito che noi diamo alla Giunta e anche alla Presidenza sia un compito ancor più gravoso dell’avvio di una Commissione d’inchiesta. Non so quali saranno gli esiti, ma l’unica cosa che posso assicurare, almeno io e come maggioranza, insieme anche agli altri colleghi, è che cercheremo, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, di capire quello che è stato l’impegno concreto da parte della Giunta e capire soprattutto quelle che sono le risposte da parte dei gestori stessi. Poi quelle che saranno, anche da qui a qualche mese, le azioni concrete che riusciremo a ottenere cercheremo di misurarle, perché certamente in un anno non credo si riesca a risolvere questo problema. Diversamente, alla prossima emergenza ci saranno le solite slide rappresentate da parte di Enel, da parte di Telecom e da parte di tutti i gestori di servizi che sono spesso utilizzati per fare reddito, però raramente per dare un servizio adeguato soprattutto anche alle bollette e agli oneri che gli stessi utenti devono pagare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Molinari.

Consigliere Paruolo, prego.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

Intervengo rapidamente per dire che siamo di fronte non soltanto a un caso specifico, che certamente merita tutta la nostra attenzione, ma anche a una situazione che esemplifica bene come può essere un problema nel momento in cui ci sono gestori che hanno responsabilità di operare e non c’è un’interlocuzione adeguata dall’altra parte, cioè in grado di poterli stimolare efficacemente e di poterli controllare nell’effettuare le azioni preventive che sono necessarie, nel mettere a punto i piani di resilienza di cui parlava prima l’assessore Gazzolo, piani atti a incrementare la resilienza delle reti e a effettuare il controllo.

In questo vizio un po’ italico in cui si delega tutto a chi ha la responsabilità effettiva di fare il lavoro, dobbiamo renderci conto che occorre aumentare le capacità di chi deve essere in grado di svolgere un’azione efficace, di stimolo, di verifica e di controllo. È un po’ questo il senso positivo dell’ordine del giorno che verrà votato, che proponiamo anche di integrare con un po’ di lavoro fatto anche in modo trasversale. Alcuni colleghi di vari Gruppi di quest’Aula si sono trovati in un’assemblea a Monterenzio a fronteggiare i cittadini un pochino innervositi dai disagi che hanno patito e abbiamo preso l’impegno di cercare di far qualcosa. Più che cercare delle cose che facciano notizia, ma che rischiano di essere rapide nell’estinguersi perché stanno sulla notizia nel momento in cui c’è la rabbia che monta, ma poi non riescono a dare continuità, abbiamo bisogno di trovare modalità per dare continuità. Questo è il senso dell’ordine del giorno che verrà votato, con l’idea di fare dei protocolli, di avere delle intese, di mettere al lavoro delle persone, anche con le competenze tecniche in grado di supportare noi, questa Assemblea legislativa, i sindaci nelle loro responsabilità e, comunque, chi ricopre incarichi politici e non viene messo nelle condizioni di interagire con gestori che hanno non solo il quadro complessivo, ma anche le competenze per poterlo gestire stando in una situazione di inferiorità. C’è bisogno di un’interlocuzione che sia effettiva e non subalterna, non perché uno abbia un senso di subalternità, ma perché occorre avere gli strumenti per poter ragionare alla pari e vedere se gli investimenti sono stati fatti nel modo giusto. Non possiamo pensare che tutto si possa risolvere nel giro di poco tempo, ma proprio per avere questo respiro lungo e per spingere a fare gli investimenti che vadano nella direzione di irrobustire le reti e di avere dei piani di emergenza pronti a scattare, e che non si pongano il problema dopo che è già avvenuto l’incidente, e il sito di allerta meteo di cui parlava all’inizio l’assessore ha esattamente questo senso, dunque nel momento in cui ci sono le condizioni che possono far prevedere il verificarsi di incidenti, se non ci sono le azioni preventive volte a dare sicurezza che questi non si verifichino, allora tanto vale che i generatori partano in anticipo per essere già sul posto pronti a intervenire qualora avvenissero delle interruzioni di corrente, ad esempio.

Questo è il senso del lavoro che abbiamo fatto. Mi dispiace solo non esser riuscito a trovare in Aula, perché l’abbiamo fatto durante questa giornata, alcuni dei colleghi con i quali avevamo condiviso alcuni concetti, però siamo certamente pronti ad allargare e a continuare in questo lavoro comune.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Paruolo.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Ritengo sia opportuno riportare il focus su una parte che è importante rispetto alla comunicazione che ci è stata fatta, che sono, sì, i disagi provocati dalle carenze manutentive dei gestori, ma anche il tema delle esondazioni e delle piene, problematiche che, secondo me, in questo momento devono avere una certa priorità, perché si mettono a rischio vite umane e intere economie.

Bisogna che ci chiaramente che ormai – li citiamo nella nostra risoluzione – abbiamo vari stralci, varie delibere in cui elenchiamo il fiume Secchia, il nodo idraulico di Colorno, quello del Navile, quello del Senio e quello del Baganza, però alla fine ci troviamo sempre che magari ne iniziamo una, ma poi non la finiamo. L’assessore sa che spesso rompo le scatole sulle casse di espansione del Senio, dove ce ne sono quattro progettate da venticinque anni, adesso ne è arrivata una, ma ancora non è collegata.

Penso che il tema, come chiediamo nella nostra risoluzione, sia quello di trovare finanziamenti aggiuntivi, ed è bene che li abbiamo trovati, però, e anche qui concordo con il consigliere Foti, se andiamo a fare la conta dei danni, capiamo che forse avremmo dovuto spenderli prima quei soldi. Quindi, l’aspetto fondamentale è cominciare a fare anche dei cronoprogrammi e a condividerli. Insomma, bisogna che le popolazioni e bisogna che anche nelle Commissioni sappiamo quali sono i cronoprogrammi e le scadenze di questi interventi, perché molti interventi al momento dell’emergenza vengono messi in lista, vengono elencati, ma poi, calata l’attenzione dell’emergenza, si perdono nei tempi lunghi, nella necessità di rimodulare dei finanziamenti e via elencando. Quindi, per noi è importante informare con una cadenza certa le Amministrazioni e l’Assemblea.

Un altro aspetto da ricordare è quello dei piani di Protezione civile: non basta scriverli, ma occorre attuarli. Anche qui, ho maturato una piccolissima esperienza nel 2015, a Gambettola, dove adesso avete sistemato il ponte, dove c’era un bellissimo piano di Protezione civile che diceva che, se si innalza il livello del torrente, bisogna andare lì a monitorarlo e, nel caso di pericolo, avvisare la gente, però quella sera in cui c’è stata l’inondazione non c’era nessuno a monitorare il torrente. Quindi, anche qui un’azione a completare tutti i Comuni, perché ci sono diversi Comuni che ancora non ce l’hanno, e a monitorare che quei piani che sono scritti siano efficaci, effettivi, attuati e attestati. Diversamente, scrivere dei piani, come abbiamo visto, se poi manca la comunicazione e l’attuazione, non serve a nulla.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Consigliere Campedelli, prego.

 

CAMPEDELLI: Grazie, presidente.

Io sarò breve, perché non vengo dalla montagna, per cui le problematiche che prima sollecitavano alcuni colleghi le ho vissute, ma un po’ ai margini. Anche se, tornando al tema della responsabilità dei gestori dei servizi, bisognerebbe davvero che ci fosse una maggiore senso di responsabilità non solo di fronte alle cose che avvengono in modo straordinario, a volte in montagna, ma anche nella normale gestione dei servizi. Vorrei citare un fatto che non c’entra nulla con la discussione in essere, però anche oggi è passato un treno sulla Mantova-Modena e non si sono abbassate le sbarre. È l’ennesima volta che succede e sembra che sia ormai la normalità. Questo in provincia di Modena. Allora, secondo me, non può essere la nevicata straordinaria, come non può essere la normalità che non si abbassino le sbarre. Bisogna dare maggiore incisività o trovare le formule per poter incidere maggiormente sui soggetti gestori, certo questo non guasterebbe.

Io, però, vorrei approfittare di questa occasione per ringraziare l’assessore Gazzolo e la Protezione civile regionale per il lavoro svolto. Concordo che ci sia bisogno sempre più di maggiore prevenzione, perché il clima è cambiato, le situazioni a cui ci troviamo di fronte sono cambiate, ma serve anche un lavoro fatto sulla Protezione civile e sui suoi volontari importante su tutti i territori della nostra regione, cosa che sta andando avanti, perlomeno in provincia di Modena, e sta dando frutti importanti.

Abbiamo vissuto una situazione eccezionale. Prima l’assessore Gazzolo citava i metri di altezza dei fiumi durante questa piena. In provincia di Modena, al di là del fatto che prima nel dibattito ho sentito parlare di esondazioni a Modena, bisogna dire che le esondazioni a Modena non ci sono state, nel senso che gli argini hanno tenuto e soprattutto il centro di Marzaglia ha svolto un ruolo importantissimo nel coordinamento dei sindaci dei territori interessati e soprattutto dei volontari della Protezione civile, che tenevano monitorati gli argini, che hanno retto grazie al lavoro che è stato fatto di pulizia degli alvei, di controllo degli argini fatto dopo la rottura dell’argine avvenuta nel 2012 e di pulizia delle casse d’espansione. Chiaramente abbiamo bisogno di continuare questi lavori e abbiamo bisogno, allo stesso tempo, di impegnarci sempre di più sia sul tema della prevenzione che sul tema del coinvolgimento della Protezione civile.

Dico questo perché in molti comuni a ridosso proprio del Secchia, qualche settimana prima della piena, casualmente, ma con una programmazione che era stata fatta dai volontari, ci sono state…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Scusate, per rispetto del collega Campedelli, vi invito a fare silenzio.

 

CAMPEDELLI: Dicevo, ci sono state prove di protezione civile con l’evacuazione della popolazione a ridosso degli argini, prove che sono state importanti e assolutamente utili.

Penso, quindi, che dobbiamo continuare su questo percorso e dobbiamo investire maggiormente sulle persone. Credo che, all’interno del percorso di autonomia appena intrapreso, essendo stato inserito anche il tema del contrasto al dissesto idrogeologico, possa essere uno di quegli argomenti importanti per arrivare alla fine del percorso di autonomia ed avere risorse certe e costanti nel tempo, tali da consentirci di intervenire maggiormente sul territorio. Inoltre, auspico che ci siano maggiori possibilità di lavoro sulle infrastrutture del territorio.

Ho sentito parlare di fallimento politico. Io credo, invece, che ci sia stato un pronto intervento. Poi, nel Reggiano e nel Parmense si sono verificate esondazioni e in montagna diverse situazioni critiche per il grande vento e le abbondanti nevicate precedenti, ma penso che il percorso intrapreso, già ormai da qualche anno, possa aiutarci a costruire le prospettive per garantire continui miglioramenti. Ho voluto portare questa esperienza del Modenese, perché è vero che abbiamo bisogno di continuare a lavorare, ma è altrettanto vero che esiste già una prima cassa di espansione e per i laghi di Campogalliano, che si è detto sono esondati, vorrei informare che questi esondano ogni volta che il fiume Secchia si alza, i laghi infatti sono una seconda cassa di espansione per il fiume Secchia. Certo, sarebbe opportuno un investimento su una terza casse di espansione, obiettivo che, comunque, credo sia già all’ordine del giorno delle valutazioni compiute dall’assessorato e, comunque, dal territorio. Quindi, ribadisco, ho ritenuto giusto portare questa esperienza che deriva da una relazione tenuta anche con i sindaci, che hanno seguito la situazione passo dopo passo, insieme ai tanti volontari della Protezione civile organizzati sul territorio in quei momenti di timore per quello che era avvenuto solo qualche anno fa nei territori di Bastiglia e Bomporto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Campedelli.

Non ci sono altri iscritti in discussione generale.

L’assessore ha chiesto di poter replicare in chiusura della discussione generale.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Capisco che l’ora è tarda e probabilmente non è semplice ascoltare una relazione che voleva fornire dati e comunicare informazioni importanti per chi, soprattutto se non è del territorio, non ha avuto modo di averli nel loro inquadramento e nella loro completezza, tuttavia trovo singolare, come ho provato a dire nella relazione, che si pensi che la Protezione civile sia la Regione Emilia-Romagna. Io ho provato a spiegare la filiera di come avvengono le attività e le competenze e ho provato a dire che, certo, quello è un sistema e deve continuare a lavorare a sistema. Ho anche provato a dire che c’è il mutamento climatico e che è difficile pensare di mettere in discussione che ci sia un mutamento climatico. E non accade solo in regione Emilia-Romagna, collega Bargi. Basta guardare intorno a noi e vedere cosa succede in Liguria o in Lombardia, come in tutto il resto d’Italia, e mi limito a citare Regioni di centrodestra e di centrosinistra per una sorta di par condicio, per capire che tutte le Regioni, in questo momento, sono preoccupate del mutamento climatico e stanno intervenendo con politiche diverse, e non solo con le politiche della prevenzione e della cura del territorio. Certo, la manutenzione e la cura del territorio sono un aspetto fondamentale.

Io ho provato a proporre, come Giunta, di prenderci in carico la tematica e di mettere in disponibilità tutto il peso della Regione per provare a costruire dei piani di resilienza. Noi dobbiamo pretendere dai gestori dei piani di resilienza e dobbiamo fare in modo che questi piani vengano attuati, il che vuol dire investimenti sulle infrastrutture e anche manutenzione, magari – perché no? – anche fuori dalle fasce, se ci riusciremo. Se tutto questo non riusciremo a farlo con il peso della Regione, ne discuteremo con le authority che regolano la gestione dei servizi pubblici, perché abbiamo delle authority nazionali, insieme al Governo, anche per adottare un’azione di rilancio anche del lavoro, come sempre avviene, con il territorio e con i Comuni.

Anche quando si chiama in causa il piano decennale, mi preme sottolineare, consigliera Gibertoni, che il piano decennale è in vigore dal 2015. Non l’abbiamo certo approvato oggi. Come, esiste l’elenco del miliardo di interventi che abbiamo inserito dentro Italia Sicura. Si chiama decennale perché ha una visione decennale, ovvero si deve realizzare in dieci anni. Non si può certo pensare che si possa concretizzare tutto in un anno solo.

Il Fondo di solidarietà europea – dovreste saperlo, come dovrebbe saperlo anche la consigliera –, che fra l’altro hanno chiesto anche i parlamentari europei, non l’attiva la Regione, ma si attiva attraverso il Governo nazionale e secondo i parametri stabiliti dall’Europa. Quello è un altro passaggio che probabilmente si dovrà comporre, ma non adesso.

La ricognizione del danno è in corso, la sospensione delle tasse nelle zone alluvionate è già attiva. Lo dico perché, sennò, domani mattina si dirà che l’abbiamo fatto perché l’hanno detto alcuni e non altri. È un decreto che avevamo già attivato in occasione dell’emergenza verificatasi a Piacenza e che il presidente, per questa emergenza, firmerà a breve.

Ancora, la comunicazione ai cittadini chi la fa? La fa, ovviamente, il sindaco. L’ultimo miglio, come sapete benissimo, è di competenza dei sindaci, non certo della Regione. La Regione ha messo a disposizione il portale per chi lo vuole usare, ma se i sindaci hanno già le loro modalità lo fanno loro. La maggior parte dei nostri sindaci si è attrezzata anche con strumenti tecnologici importanti. Altri, invece, lo fanno secondo le procedure più tradizionali, ma che hanno scritto all’interno del piano di protezione civile. Anche qui, desidero far presente a chi critica il piano di Protezione civile che noi abbiamo messo in disponibilità una convenzione con ANCI per aiutare i Comuni ad adottare i piani di Protezione civile e siamo arrivati al 98 per cento. Ne mancano veramente pochi. Mettiamo in disponibilità anche del personale attraverso l’ANCI, perché spesso e volentieri alcuni Comuni non riuscivano a predisporre il piano di Protezione civile perché non avevano le risorse reali per poterlo approntare.

Poi, però, i piani di Protezione civile devono essere conosciuti dai cittadini. In questa regione ogni anno istituiamo la “Settimana della Protezione civile”, su tutto il territorio, Comuni compresi. Le Unioni o i singoli Comuni promuovono iniziative per far conoscere il piano di Protezione civile, lo portano nei Consigli comunali. Quanti qui dentro conoscono il piano di Protezione civile della loro città? Qualcuno sì, forse. Come sono importanti le esercitazioni. E mi fa piacere che la questione esercitazione sia stata sollevata in Aula da alcuni consiglieri. Prima il consigliere Campedelli ha detto che era stata appena fatta un’esercitazione a Modena sulle alluvioni in particolare o che era stata fatta un’esercitazione nell’Appennino reggiano sul rischio sismico, ebbene le esercitazioni sono un pezzo fondamentale per far conoscere e soprattutto per applicare correttamente i piani di Protezione civile.

Personalmente sono ben contenta di tornare in Commissione ogniqualvolta mi viene richiesto, anche perché il consigliere Foti, come sapete, inserì nella legge di stabilità di due anni fa, se non erro, che ogni volta che la Giunta adotta un provvedimento in materia di difesa del territorio deve informarne la Commissione. Questo, ovviamente, è quello che accade.

Non intendo, inoltre, sottrarmi innanzi alla necessità che in quella sede, come in tutte le altre sedi che richiederanno i consiglieri, si vogliano approfondire le diverse tematiche che ruotano intorno a questo tema, come, ad esempio, le tempistiche o le opere che sono in atto. Al riguardo, faccio presente che nel piano da 85 milioni ci sono interventi tutti ormai cantierabili. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che in questi anni non si è stati con le mani in mano, ma gli Enti competenti, vale a dire la Regione, l’AIPO e gli stessi Comuni per alcuni ambiti, hanno costruito e portato avanti livelli di progettazione di opere pubbliche, alcune delle quali sono qui descritte.

In conclusione, annuncio che la Giunta condivide i due ordini del giorno presentati dal Gruppo PD, condivide l’ordine del giorno presentato dal consigliere Torri, in particolare per una dinamica specifica riferita all’Appennino, e intende sostenere chi vuole, al fianco della Giunta, provare a misurarsi sul tema della resilienza più complessiva e sul tema di come costruiamo una risposta. Chiaramente, come ho provato a dire, ogni emergenza, nella sua specificità, ci fa vedere la doppia faccia della medaglia: da una parte c’è ciò che manca, ciò che si può fare meglio, ciò che può fare meglio tutto il sistema; dall’altra parte c’è ciò che ha funzionato e ci sono i modelli positivi che possono continuare a costruire una risposta.

Naturalmente la Regione, quando finirà l’emergenza, si renderà disponibile – in realtà abbiamo già cominciato a farlo – a compiere una verifica doverosa e rigorosa non tanto per cercare un colpevole, quanto per dare, se vogliamo costruire comunità resilienti, contezza e trasparenza a ciò che ancora resta da migliorare e a ciò che eventualmente non è stato fatto come doveva essere fatto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Gazzolo.

Dichiaro così conclusa la fase del dibattimento.

Passiamo alle dichiarazioni di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto.

Prima di passare alle votazioni, assessore, vorrei soltanto dirle una cosa. Nel mio ruolo oggi non posso parlare, ma poi le dirò in privato alcune cose su quello che è successo. Non avendo in questo momento la possibilità di parlare, mi vedo costretto a rimandare alcune mie considerazioni a un successivo momento. Se volete, però, mi prenoto e vado al mio banco a parlare. Però, diventa difficile sdoppiarmi.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della richiesta di istituzione di commissione d’inchiesta, oggetto 5802, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

13

Contrari

 

25

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’Assemblea respinge.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5846, a firma dei consiglieri Mori, Prodi, Campedelli, Caliandro, Torri, Lori, Iotti, Soncini, Rontini, Serri e Sabattini.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 5846 è approvata.

Passiamo alla votazione della risoluzione oggetto 5847, a firma dei consiglieri Iotti, Molinari, Lori, Rontini, Serri e Sabattini, su cui insiste un emendamento a firma dei consiglieri Paruolo, Piccinini e Taruffi.

Chiedo al consigliere Iotti se dà il consenso.

 

IOTTI: Dopo attenta riflessione, sì.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La ringraziamo per la sua attenta riflessione.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Paruolo, Piccinini e Taruffi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5847, a firma dei consiglieri Iotti, Molinari, Lori, Rontini, Serri e Sabattini.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 5847 è approvata.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5848, a firma della consigliera Gibertoni.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 5848 è respinta.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5851, a firma dei consiglieri Bertani e Sassi.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 5851 è respinta.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5852, a firma del consigliere Torri, Prodi, Mori e Sassi.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 5852 è approvata.

 

OGGETTO 5560

Delibera: «Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo: “Schema di regolamento regionale di attuazione delle disposizioni in materia di tutela della fauna ittica e dell'eco sistema acquatico e di disciplina della pesca, dell'acqua coltura e delle attività connesse nelle acque interne, a norma dell'art. 26 della legge regionale 7 novembre 2012, n. 11.”» (132)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’atto amministrativo oggetto 5560: Delibera: Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo: “Schema di regolamento regionale di attuazione delle disposizioni in materia di tutela della fauna ittica e dell'ecosistema acquatico e di disciplina della pesca, dell'acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne, a norma dell'articolo 26 della legge regionale 7 novembre 2012, n. 11.” (Delibera di Giunta n. 1724 del 06 11 17).

La Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità ha espresso parere favorevole nella seduta del 7 dicembre 2017 con la seguente votazione: 23 voti a favore, 3 contrari e 10 astenuti.

Dichiaro aperta la discussione generale sul provvedimento.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

In Commissione abbiamo già fatto la discussione su questo provvedimento, che per fortuna non abbiamo portato in Aula oggi, e il consigliere Foti mi darà atto che abbiamo fatto bene a non portarla oggi, nella quale esprimevamo una raccomandazione verso la Giunta, che auspichiamo venga raccolta, ovverosia quella di abrogare l’Allegato 2, che riguarda l’anguilla, lasciando la competenza all’ente di gestione delle valli, quindi al parco, di decidere se restringere la normativa in materia di pesca all’anguilla o di allargarla, tenuto conto che l’anguilla, per fortuna, anche per le misure di protezione assunte in passato, non è più una specie in via d’estinzione. Quindi, riteniamo giusto che l’Allegato 2 venga abrogato.

Mi limito, inoltre, a proporre una riflessione alla Giunta sul tema del lavoriero, che è lo strumento principale di pesca all’anguilla che è presente nelle valli e nel nostro territorio, ben consapevole che il regolamento, al quale diamo il parere di conformità, affronti le problematiche connesse all’esercizio della pesca con gli attrezzi rimovibili, mentre il lavoriero è un impianto fisso ed è anche concepito come servizio all’acquacoltura e non alla pesca. Ciò premesso, una riflessione sulla regolamentazione del lavoriero come strumento di pesca credo che dovremmo farla, come Regione, senza entrare in conflitto di competenza con altri livelli. Ci sono pubblicazioni importanti di ISPRA, esperienze di altre regioni e lo stesso Piano di gestione delle valli di questa regione risale a due anni fa, piano che dava una connotazione ben precisa del lavoriero. Non è il regolamento la sede per affrontare la riflessione, però invito davvero a farla, perché altrimenti anche l’attuazione e la regolamentazione della pesca con il lavoriero diventa difficile per i territori e per le Istituzioni competenti.

Consentitemi un’ultima riflessione sul novellame. Senza pretendere di aprire un conflitto di competenze, una riflessione sul novellame in una visione di cattura e reimmissione nelle valli da pesca la dovremmo fare. Dovremmo trattare il novellame dell’anguilla come le vongole dopo la nursery, perché il rischio di allevare pesce di provenienza estera è molto serio. Rischiamo di avere il novellame acquistato all’estero, di reimmetterlo nelle valli del parco, di dargli il marchio di qualità, nonostante la provenienza non sia affatto garantita, come invece noi vorremmo che fosse.

Sono due riflessioni che certamente non ineriscono direttamente al Regolamento pesca, che però chiedo alla Giunta di prendere in carico, definendo qual è lo strumento migliore per regolamentarla.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Zappaterra.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Anch’io desidero fare alcune valutazioni sul tema, che partono dal dire che va bene l’armonizzazione delle procedure che stiamo facendo in questa legislatura, tutte le volte che avviene con intelligenza e gradualità nel rispetto delle peculiarità e delle tradizioni dei nostri territori. E va certamente in questo senso anche l’istituzione dei tavoli di consultazione locale per la pesca nelle acque interne, di recente istituzione, che potranno avanzare proposte sul programma ittico regionale e avranno, tra gli altri, il compito di promuovere l’impegno delle associazioni piscatorie e la partecipazione del volontariato all’attività di tutela e di gestione del nostro patrimonio ittico.

Anche grazie all’ascolto, alla collaborazione e al confronto con le associazioni dei pescatori su questo regolamento rispetto alle bozze che erano state diffuse, io credo sia stato fatto un buon lavoro, e lo dico provenendo da un territorio, quello della provincia di Ravenna, dove, come sapete, la pesca sportiva è molto praticata e dove, soprattutto nella parte costiera, è molto diffuso l’utilizzo del bilancione. Al riguardo, sapete che insistono già diverse problematiche, che il Comune sta cercando di superare avendo approvato un apposito Regolamento edilizio, ed è stato aperto un tavolo di lavoro con la Regione e in particolare con i Servizi demaniali idrici dei fiumi che attraversano la provincia.

È stato fatto un buon lavoro su questo regolamento, che ha saputo cogliere tante delle sollecitazioni arrivate dai territori, per cui ringrazio l’assessore Simona Caselli, alla quale chiedo, di qui all’approvazione definitiva, di poter fare un surplus di riflessione per quello che riguarda la pesca del latterino, più comunemente conosciuto come acquadella, che si pescano anche nei nostri bilancioni.

Ad oggi, negli altri Paesi della Comunità europea questa pesca è considerata senza limitazioni, non è presente nell’elenco delle specie a rischio, ma gli approfondimenti scientifici dicono che in entrambi i sessi la maturità viene raggiunta circa ad un anno di vita.

Io rivolgo un invito, se sarà possibile, per eliminare le limitazioni sui cinque centimetri che questo Regolamento ad oggi prevede, per fare in modo che tanti nostri appassionati possano continuare con entusiasmo ed energia a praticare la pesca nei nostri capanni, che rappresentano un valore turistico-culturale delle nostre terre.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rontini.

Consigliere Molinari, prego. Pensavo fosse un cacciatore lei, non un pescatore.

 

MOLINARI: Io ho diverse passioni, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Una condivisibile, anche.

 

MOLINARI: Tutti sono riusciti ad ottenere delle deroghe. Anche noi, come Piacenza, avevamo in mente di chiedere alcune deroghe, però guarda caso sulle specie da noi richieste, ovviamente, c’è il vincolo europeo.

Apprezzo il lavoro comunque svolto dagli uffici. L’assessore Gazzolo non è presente. Su territori – posso mettere la mano sul fuoco per Piacenza – in cui anni fa la classificazione di aree protette di Rete Natura 2000 veniva venduta come un’opportunità unica per i territori di rilancio turistico, di risorse e di opportunità, senza alcuna conseguenza (ad alcune riunioni partecipai anch’io), credo che una riflessione con il territorio, con i sindaci per cercare quantomeno di analizzare e rivedere quella che è stata anche la classificazione un po’ superficiale e frettolosa fatta almeno 10-15 anni fa vada effettuata.

Si parlava delle acquadelle, se non sbaglio. In merito al vincolo posto nelle aree di Natura 2000 a Piacenza, per esempio citando il Trebbia, che è il fiume più conosciuto quantomeno del Piacentino, ricordiamo che praticamente quasi tutto il corso, tra parco, pre-parco e due aree SIC, è sottoposto a questi vincoli. Sul divieto di pesca del vairone, da quello che ho capito, che è un pesce assolutamente presente in quantità addirittura preoccupante, a detta dagli stessi pescatori, credo che quantomeno debba essere fatto un approfondimento per quanto riguarda quelle che saranno le programmazioni future, cosa in cui la Regione, dal punto di vista dell’attuazione, non entra, mentre, soprattutto dal punto di vista dell’assessorato all’Ambiente, penso che possa entrare, per quanto riguarda una riflessione, anche la verifica normativa in merito al sistema delle aree Natura 2000.

Dal punto di vista dell’impatto di questi divieti, che comunque sono colti dal territorio, anche da soggetti che credono nel sistema di tutela, come divieti cervellotici (proveremo a muoverci per quanto riguarda anche la Commissione Europea, però credo che i tempi per questa azione siano lunghissimi), noi abbiamo immediatamente degli effetti, che in questo caso vengono ascritti alla Regione, ma in questo caso, ovviamente, dobbiamo legittimamente anche lavarci le mani o, comunque, rivolgerci ad altri enti, tenendo inoltre in considerazione che in questo caso noi rischiamo di introdurre ulteriori specifiche che poi, anche nel meccanismo della distribuzione delle competenze, diventano di fatto impossibili, per quanto riguarda il sistema della vigilanza, da verificare.

Per esempio, per quanto attiene la Provincia di Piacenza, come mi è stato ricordato anche dagli uffici regionali, i verbali effettuati nel corso del 2017, mi sembra, sono pari a uno. Questo significa che, a fronte anche di sforzi legittimi di programmazione da parte della Regione, il controllo è zero. Da un lato si frustra o, comunque, si costringe il pescatore, in questo caso onesto, a rispettare regole dettate dai vari organismi, ma di fatto non si hanno strumenti per bloccare i disonesti. Questo credo sia un esempio, ovviamente, da non ripetere e sul quale soprattutto cercare di trovare delle soluzioni. Ripeto: ce lo chiedono coloro i quali, in modo onesto e con tanta passione, comunque svolgono l’attività di pesca.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Molinari.

Consigliere Pettazzoni, prego.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente.

Come accennavo prima ad alcuni colleghi e all’assessore Caselli, se ci fosse stata la possibilità, la cosa migliore, forse, sarebbe stata rinviare la questione e riparlarne. Mi rendo conto, come ci ha spiegato giustamente l’assessore, che ci sono tempi stringenti. Pertanto, è giusto andare avanti su questo provvedimento. Mi limito a dire che almeno su un argomento si sarebbe potuto fare meglio. Mi riferisco alla pesca professionale, in particolare ai prelievi e alle tipologie di strumenti utilizzati dai pescatori di professione. A mio parere e a parere di chi dal mondo dell’associazionismo di pesca sportiva ha visto questa legge, si sarebbero potuti regolamentare meglio gli strumenti di cattura. Il rischio è che ci sia davvero una cattura massiva e che, quindi, possa esserci un prelievo incontrollato e grande.

Un’altra questione che non è stata contemplata in questo Regolamento riguarda la possibilità di concedere tratti di fiume alle associazioni. Questo è un discorso che abbiamo fatto già diverse volte, che non è mai stato considerato, purtroppo, e che oggi diventa sempre più attuale, soprattutto perché, avendo sempre meno risorse a disposizione delle polizie provinciali e, comunque, di chi è preposto al controllo dei nostri fiumi, è chiaro che verso una situazione pericolosa (mi riferisco soprattutto al fenomeno del bracconaggio) questa potrebbe essere una soluzione importante, ovvero concedere ad associazioni di pesca sportiva tratti di fiume che questi devono curare, ovviamente, nella tenuta, nel mantenimento dell’area loro destinata, ma soprattutto dal punto di vista visivo, perché sono fisicamente sul posto a controllare che nessuno vada a bracconare.

Chiudo con una battuta. Forse, per quanto riguarda il mondo della pesca, non dare le acque in concessione alle associazioni è l’ultima cosa di sinistra che è rimasta. Mi riferisco all’interno del mondo della pesca. Se ci guardiamo attorno, quasi tutte le altre Regioni d’Italia hanno concepito regolamenti che permettono di dare tratti di fiume in concessione. Siamo rimasti solo noi e la Toscana. Credo che già oggi la Toscana stia valutando di dare tratti di fiume in concessione alle associazioni. A me andrebbe bene anche arrivare ultimi, però – porto questa richiesta da parte del mondo dell’associazionismo sportivo – gradiremmo, lo ripeto per l’ennesima volta, che finalmente tratti di fiume venissero dati in concessione alle associazioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Signor presidente, innanzitutto non volevo deludere la consigliera Zappaterra.

 

VOCE: Era un impegno.

 

FOTI: Era un impegno. Mi sembrava anche abbastanza scorretto lasciarla sola in questo discorso. Già il collega Molinari ha molto succintamente fatto presente la nostra posizione come Provincia di Piacenza. Se devo iniziare a raccontare la riunione che abbiamo avuto...

 

(interruzioni)

 

Io delegherei l’assessore. Se vuole, noi le mandiamo una persona che la intrattiene per due o tre ore per spiegarle tutto, anche ciò che noi non sapevamo. Però una cosa è certa: di nomi ne avete presi tanti. È vero che c’è la questione dei SIC e delle ZPS (che non è colpa, per la verità, di questo Regolamento, ma di scelte pregresse), però è vero che in alcuni casi la situazione sta diventando veramente difficile.

Tenete presente il poco dei fiumi che è rimasto e la poca gente che riesce ad andare a pescare. Lo diceva prima il collega Pettazzoni. Oggi molti si dedicano alla pesca sportiva perché, in realtà, è l’unica che consente di pescare. Dalle altre parti non si pesca.

Assessore, mi permetto di chiederle una cosa. Noi non abbiamo fatto emendamenti, perché non è questa la sede. Non abbiamo fatto risoluzioni, perché ritenevamo che non fosse questa la sede. Però se vi fosse un’occasione successiva di confronto per vedere in quale modo si può cercare di favorire al meglio l’attività di pesca da parte di sportivi che non necessariamente vogliono praticare, però, la pesca nei laghetti, ma nei fiumi (che sono due cose diverse), io gliene sarei grato.

Per il resto, visto che è quasi l’ora del cappuccino, penso di poter rinviare l’intervento al prossimo punto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Dopo la minaccia di un altro intervento del consigliere Foti, passiamo alle dichiarazioni di voto. Non ci sono iscritti in dichiarazione di voto.

A chiusura del dibattito, l’assessore vuole intervenire?

Prego, assessore Caselli.

 

CASELLI, assessore: Molto brevemente, naturalmente.

Intanto, vi ringrazio. È un piacere essere qui con voi a quest’ora. Denota anche un impegno vero dell’Assemblea. Ogni tanto diciamocelo. Il provvedimento non è di per sé non rinviabile, ma approvarlo oggi ci consente di arrivare a una nuova stagione di pesca con il Regolamento approvato.

Visto che per marzo avremo bisogno di fare una congrua informazione sui territori sul nuovo Regolamento, ci tenevo anche a dire che stiamo facendo un’operazione che questa Regione aspettava da molti anni. Questa Regione ha fatto la legge sulla pesca, ma questo Regolamento non venne mai fatto nell’altra legislatura. Quindi, è importante arrivare a farlo. Ha un valore, anche politicamente. Nel frattempo, abbiamo anche dovuto adattare la legge della pesca al riordino istituzionale.

Ringrazio l’Assemblea per essersi applicata per dare, finalmente, un quadro generale. Questo è un parere di conformità. Apprezzo, però, che siano stati introdotti alcuni elementi che non sono, magari, oggetto di questo Regolamento specifico. Lo hanno fatto la consigliera Zappaterra, il consigliere Molinari e adesso, in parte, anche il collega Foti. Di questo, naturalmente, parleremo volentieri.

Devo dire – lo dico anche a uso dei consiglieri – che queste sono materie abbastanza infernali, perché sono molto tecniche. Spesso, specie in questa fase, che è un po’ vorticosa, anche di cambiamenti istituzionali, i portatori di interesse fanno un po’ fatica a seguire l’andamento delle norme. Lo dico perché ci viene continuamente chiesto di intervenire sul tema della vigilanza, che è una cosa al di fuori della portata della Regione. Io l’ho spiegato duemila volte, ma si fa abbastanza fatica. Nel momento in cui nella n. 13 abbiamo detto che prendevamo questo tipo di competenza, abbiamo anche detto che, rendendoci conto che la vigilanza è un po’ ancillare a queste cose, la risolvevamo – c’è scritto nella n. 13, che voi conoscete tutti benissimo – contribuendo alle polizie provinciali in sede locale. Segnalo che le polizie provinciali, se vogliono, visto che prendono anche 4 milioni dalla Regione, possono fare a livello locale delle convenzioni per la vigilanza volontaria. Questo è possibile, però – ripeto – non è la Regione che può occuparsi di vigilanza perché non è nelle sue attribuzioni. La vigilanza è nelle attribuzioni dello Stato e lo Stato l’ha delegata alle Province. Noi, in mezzo, non ne abbiamo. Questa cosa vi chiedo di darmi una mano a spiegarla al territorio, perché credo si faccia un po’ fatica a comprenderla.

Per quanto riguarda il punto più complesso posto dal collega Molinari, io non mi spavento molto. Con l’Unione Europea, come sapete, ho cominciato con la questione della taglia delle vongole, e ce l’abbiamo fatta. Quindi, quello non è in sé un problema. La materia prevede di essere rigorosi. Io non so se sul territorio si facciano rilevazioni dei dati come si deve. Senza dati e senza relazioni scientifiche fatte bene non si passa a chiedere modifiche. Intanto, sul territorio cominciamo a mettere in piedi, se questo è l’interesse, questo tipo di verifica.

Da ultimo, come sapete, sono stati istituiti tavoli territoriali. Lo ricordava la consigliera Rontini. Quei tavoli lì non solo hanno ruoli di divulgazione, ma possono anche apportare delle modifiche regolamentari in restrizione. Quindi, possono avere un ruolo anche rispetto ad abitudini locali. Mi viene in mente la questione della taglia della trota.

Quei tavoli ci segnaleranno una serie di cose. La nostra legge, perché oggi parliamo del Regolamento, non esclude di collaborare con le associazioni piscatorie e non esclude neanche di poter arrivare eventualmente ai pezzi di fiume. Di questo parleremo naturalmente. È chiaro che la questione in sé è fuori dal Regolamento.

Rimane aperta la questione dell’anguilla. Come vi ho già detto in Commissione, lì c’era anche un refuso perché c’era un richiamo alla protezione che era sbagliato e che era scappato a tutti, anche a ISPRA. Mentre la questione che pone la consigliera Rontini non è una questione che mi dà particolarmente da fare personalmente, però devo verificare che non ci crei problemi rispetto all’iter fatto e che quindi non ci costringa a tornare indietro. Non credo ce li porrà, perché non si parla di una specie protetta, però questo lo dobbiamo verificare.

L’unica cosa che segnalo è una questione di metodo a cui tengo. Noi abbiamo una Consulta regionale piscatoria che funziona abbastanza e adesso avremo anche le Consulte locali. Bisogna che nel momento in cui dentro le Consulte si chiudono degli accordi poi dopo non si ricominci la trattativa da capo. Lo dico perché c’è anche chi poi sta al gioco il giusto. Questo, se vogliamo tenere un minimo di ordine e fare in modo che chi si comporta rispettando poi le mediazioni che ai tavoli tocca fare, venga scavalcato in un qualche modo alla garibaldina.

Detto questo, io vi ringrazio e naturalmente terrò conto di tutte le osservazioni che sono state fatte per le questioni fuori dal Regolamento che dovremo approfondire.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Caselli.

Passiamo alle dichiarazioni di voto. Nessuno in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 5560.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La delibera oggetto 5560 è approvata.

 

OGGETTO 5735

Delibera: «Istituzione, ai sensi dell'articolo 40 comma 2 dello Statuto e dell'articolo 61 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, di una Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema delle cooperative cosiddette spurie o fittizie, al fine di conoscere genesi, diffusione ed articolazione del fenomeno e di avere indicazioni rispetto agli strumenti da utilizzare per impedirne lo sviluppo, l'attività, l'esistenza. (Richiesta della consigliera Gibertoni in data 1/12/2017)» (133)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 5735: Richiesta di istituzione, proposta dalla consigliera Gibertoni e dal consigliere Taruffi, ai sensi dell'articolo 40, comma 2 dello Statuto e dell'articolo 61 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, di una Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema delle cooperative cosiddette spurie o fittizie, al fine di conoscere genesi, diffusione ed articolazione del fenomeno, e di avere indicazioni rispetto gli strumenti da utilizzare per impedirne lo sviluppo, l'attività, l'esistenza.

Istituzione di Commissione assembleare di studio, articolo 40, comma 2, dello Statuto e articolo 61, commi 1 e 2, del Regolamento interno:

“1. L’Assemblea, con deliberazione a maggioranza assoluta dei suoi componenti, istituisce speciali Commissioni di ricerca e di studio ai sensi dell’articolo 40, comma 2, dello Statuto su materie che comunque interessano la Regione indicando lo specifico oggetto dello studio e determinando la durata, il numero dei componenti, la partecipazione numerica di ciascun Gruppo assembleare.

2. Per la designazione dei componenti della Commissione di ricerca e di studio per la determinazione dei voti spettanti a ciascuno si applica l’articolo 7. Si vota con il dispositivo elettronico.”

Discussione generale.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Come avevo anticipato quando abbiamo discusso la mia richiesta di Commissione d’inchiesta sulla questione delle cooperative spurie, anche in quel giorno stesso sarei stata disposta a sostituire eventualmente la richiesta o comunque già a formalizzare una richiesta che riguardasse una Commissione di studio, se questo poteva trovare più favorevole la posizione del partito di maggioranza, perché il punto era quello – lo ribadisco – non di trovare o di puntare il dito contro colpevoli o contro un’unica mala gestione che dovesse far capo esclusivamente alla politica, ma di trovare, invece, insieme delle soluzioni.

La Regione in questo può avere un ruolo fondamentale. In parte, abbiamo avuto già delle occasioni per parlare di questo tema in una Commissione dedicata nell’ambito di una seduta della Commissione II. Quella Commissione è stata interessante, ma, per una serie di motivi, detti anche in quella sede, non era certamente sufficiente e nello stesso tempo diversi interlocutori fondamentali che non erano presenti hanno lasciato una serie di interrogativi in sospeso.

Penso alla impossibilità quel giorno da parte dell’Ispettorato del lavoro di presentarsi. Hanno mandato una relazione, ma certamente non è la stessa cosa. Un percorso, pur temporaneo, all’interno dell’Assemblea legislativa mi sembra tuttora doveroso. Questo permetterebbe di raccogliere una serie di dati, di informazioni, di valutazioni che possono poi dare anche giuste indicazioni. Questo lo dicevamo l’altra volta, nel momento in cui dicevo che la Commissione di studio era la seconda possibilità dopo la Commissione d’inchiesta. Anche questa in ogni caso è una possibilità molto valida perché andiamo ben oltre il caso Castelfrigo da cui tutto parte.

Partiamo dal caso specifico delle cosiddette cooperative spurie che a Castelnuovo Rangone hanno operato tramite appalti non regolari nell’ambito del settore lavorazione carni, ma da questo caso specifico, a cui è stata dedicata la Commissione II, ora mi sembra una naturale continuazione quella di partire dall’analisi di quel caso e ampliarlo per analizzare il fenomeno delle cooperative spurie. Questo non può stare all’interno di una Commissione dedicata, forse neanche di due o tre sedute, ma merita in assoluto l’attenzione dedicata di una Commissione di studio temporanea.

L’Emilia-Romagna è la patria della cooperazione. Se non parte da qui quel segnale positivo che può raccogliere tutte le buone volontà, tutte le buone pratiche sia degli interlocutori presenti quel giorno, che si sono detti disponibili a collaborare, sia di chi, all’interno dell’Assemblea legislativa, vuole portare avanti, vuole fare luce, vuole proporre soluzioni, vuole anche indicare al Governo centrale le peculiarità nell’ambito della logistica, nell’ambito della lavorazione carni, di questa deriva, di questo degrado di una cooperazione che ancora si chiama cooperazione, ma che, di fatto, non ha nulla di mutualistico. Ce lo siamo detti. Ha perso completamente per strada, posto che l’abbia mai avuta, non penso, questa vocazione principale sancita dalla Costituzione.

Avevo segnalato anche durante la seduta organizzata dalla presidente Serri, essendo presente l’assessore Mezzetti, che era fondamentale che un organismo interno all’Assemblea legislativa lavorasse poi a stretto contatto con la Consulta per la legalità.

Su questo avevo colto il favore dell’assessore su questo punto, l’accoglienza di questo punto, quindi una Commissione di studio e di ricerca sulla sul fenomeno delle cooperative spurie alle nostre latitudini, che coinvolga oltre ai membri interessati dall’Assemblea legislativa, ma quegli interlocutori che tramite audizioni, tramite informative, tramite una calendarizzazione opportuna possano portare quei dati, metterli in luce, metterli a sistema, ognuno di loro quel giorno, il giorno della seduta, aveva un pezzetto di conoscenza della questione, aveva qualche dato, ma non tutti. Sicuramente ha imparato molto partecipando a quella seduta, ma alcuni hanno proprio manifestato in modo abbastanza esplicito la loro partecipazione: “Noi ci siamo, ma fateci capire di cosa si tratta”.

Io ho colto anche alcuni spunti di questo tipo. Con questa Commissione di studio l’Assemblea si rende protagonista per capire in prima persona di cosa si tratta, per completare il quadro delle conoscenze, il quadro degli approfondimenti, per far capire all’esterno e per lavorare a stretto contatto con un organismo molto importante come la Consulta per la legalità: darsi un tempo, avere alla fine come finalità una proposta di legge da portare alle Camere oppure una serie di azioni politiche di concerto da poter fare. In ogni caso le cose non si escludono. Su questo mi pare che virtuosamente ci sia, come spero, questa volta, dopo la discussione magari più complessa dell’altra volta, ci sia invece una buona accoglienza come ho già visto peraltro anche all’interno di quella seduta di Commissione. La volontà c’è, diverse azioni sono state fatte già dalla Giunta. Di concerto anche con la Giunta l’Assemblea può rendere il suo ruolo molto importante perché per agire bene noi dobbiamo cercare di conoscere e di capire cosa succede e per quale motivo succede.

Chiudo dicendo che questa volta discutiamo una Commissione di studio e di ricerca, quindi mi pare particolarmente evidente e non c’è bisogno di sottolineare che non vogliamo trovare colpe né altro che non sia cercare soluzioni e misure serie di risposta. La somministrazione illecita delle cooperative spurie non comincia e non finisce con il caso Castelfrigo eppure mi importa segnalare, lo sappiamo tutti già, ma lo ripeto, che questi lavoratori spostano di fase in fase sempre più alta l’asticella della loro protesta rischiando sulla loro pelle. Da pochi giorni fanno uno sciopero della fame. Non mollano, non desistono, continuano a chiedere l’attenzione delle Istituzioni, continuano a chiedere l’attenzione di tutti quei rappresentanti del territorio che hanno a cuore la legalità, hanno a cuore il lavoro sano, il lavoro giusto, la buona occupazione e soprattutto la concorrenza leale. Hanno a cuore l’Emilia-Romagna nel senso di valore aggiunto per quanto riguarda i prodotti che nei nostri territori vengono prodotti e che hanno, nel rispetto dei valori e nel rispetto del lavoro lecito, nel rispetto delle regole, possono acquisire il valore aggiunto dell’essere made in Emilia-Romagna.

Per non avallare ulteriori ombre su questa origine, che ci sentiamo di avallare, di sostenere e di promuovere e per dare spazio a tutti coloro, interni ed esterni all’Assemblea, che possono contribuire a mettere una fine, a trovare soluzione a un fenomeno su cui c’è stata in passato, credo, molta distrazione o per lo meno quasi la percezione di sicuro imprecisa, oppure la percezione che ci si girasse dall’altra parte, che si tendesse a distrarsi come qualcosa che si sa che non va bene, ma che è lì e con cui bisogna convivere. Ecco, non bisogna convivere con il fenomeno della finta cooperazione, della cooperazione spuria che distrugge la buona immagine anche della cooperazione seria ed è questo il motivo per cui torno alla carica anche oggi con la richiesta di una Commissione di studio e di ricerca. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Il mio sarà un intervento tranquillo. In una ventina di minuti me la cavo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ne ha solo dieci.

 

SABATTINI: Intervengo soltanto per ribadire e sottolineare innanzitutto in apertura un pezzo della discussione avvenuta la scorsa volta, che ha visto trafugare molto della discussione avvenuta in Aula con dichiarazioni che io ritengo assolutamente scorrette. Questo è un tema estremamente complicato. Preannuncio, come l’avevo ventilata la volta scorsa, la nostra disponibilità a istituire una Commissione di studio, ma la volta scorsa non vi erano le condizioni visto che era venuta una proposta direttamente in Aula.

Non essendo un Gruppo che si muove ognuno per sé stessi, noi abbiamo bisogno di fare una verifica collegiale, perché funziona così nei partiti che discutono e che devono provare a trovare una sintesi, soprattutto sui temi complicati.

La strumentalizzazione fatta da quella discussione non rende merito all’attività che abbiamo fatto in Commissione, non rende merito neanche all’attenzione che la Regione Emilia-Romagna e tutti i propri rappresentanti hanno avuto su una tematica così importante come quella che ha riguardato la vertenza Castelfrigo con l’interessamento dell’assessorato prima del lavoro alcuni mesi fa, oggi per la crisi delle cooperative di cui abbiamo già parlato la volta scorsa dell’assessorato della Costi e dell’assessorato di Mezzetti durante la Commissione e l’udienza.

Ci terrei a sottolineare oggi in questo intervento, anche se a tarda ora, l’importante lettera scritta, oggi apparsa sulla stampa, del sindaco di Castelnuovo che dice una cosa che ha ripreso anche una parte dell’intervento e delle posizioni assunte da noi nella scorsa discussione: la necessità, soprattutto per chi si trova a dover governare le Amministrazioni in questa fase, dalla Regione al Comune, di passare dalla solidarietà a un’azione concreta, perché è chiaro che si possono fare tante dichiarazioni di solidarietà e tanti post su Facebook di solidarietà, ma cercare di trovare una soluzione complicata cercando di mettere tutti gli attori a sedere, considerando che la normativa nazionale non ci consente oggi di forzare alcuni passaggi e per trovare una soluzione dobbiamo mettere a sedere tutti quanti gli attori interessati e tutti quanti gli attori della filiera. È un lavoro complicato e credo che correttamente il sindaco di Castelnuovo, e ribadisco in quest’Aula che anche la Regione deve stare affianco di questa nuova iniziativa, invitando anche chi sta facendo lotte forti e importanti come quello che veniva ricordato prima dello sciopero della fame. Questo è un augurio che credo tutti insieme ci dobbiamo fare, di interrompere questa forma di lotta così estrema, perché tutte le Istituzioni sono interessate, di tutta quanta la provincia, il Comune, la Regione, ma anche il Governo e il Parlamento con l’emendamento approvato in Commissione Bilancio ieri, che libera anche la possibilità di essere molto più incisivi dal punto di vista della tutela della legalità, proprio contro queste forme di imprenditoria assolutamente illegale, come sono definite le cooperative spurie.

Oggi andiamo a istituire, con il voto favorevole ovviamente anche del Partito Democratico, questa Commissione di studio. Bene che non sia interpretata come un’accusa nei confronti di un soggetto rispetto a un altro. Ovviamente, le posizioni sono già state espresse in più di un’occasione. Abbiamo bisogno di mappare in modo anche più complessivo anche su altre filiere, non soltanto sulla lavorazione delle carni. Dall’altra parte, davvero un accorato sostegno a questa nuova iniziativa, sperando che in tempi brevi si possa arrivare a un documento collegiale di tutti gli attori, parte imprenditoriale e parte datoriale, ma penso anche alla rappresentanza delle cooperative, che ci consenta di ristabilire, come dovrebbe correttamente avvenire nel nostro territorio, un sistema imprenditoriale che porta tanta ricchezza e tanti posti di lavoro nel territorio di Castelnovo e aree limitrofe, perché non possiamo, ovviamente, fare di tutta l’erba un fascio, perché ci sono tante imprese che lavorano correttamente.

Abbiamo bisogno di ripulire e fugare ogni dubbio circa il fatto che in Emilia-Romagna forme di illegalità, come quelle che sono state denunciate, non ci devono essere oggi e non ci dovranno essere in futuro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sabattini.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Innanzitutto voglio esprimere il compiacimento rispetto alla scelta della consigliera Gibertoni di modificare la prima richiesta che aveva fatto da una Commissione d’inchiesta a una Commissione di ricerca e di studio, che sicuramente è lo strumento adatto per affrontare nel miglior modo, considerando le nostre competenze, questa vicenda e questa vertenza. Quindi, il nostro sostegno a questa iniziativa è chiaro, e non ho bisogno di richiamare i vari interventi che abbiamo fatto nelle Commissioni e nelle altre occasioni in cui siamo intervenuti.

Colgo, però, l’occasione per estendere il ragionamento, perché sicuramente occorre fare chiarezza – lo abbiamo detto tante volte, però è giusto ripeterlo – rispetto al mondo della cooperazione e delle cosiddette cooperative spurie, ma anche e soprattutto rispetto a quello che sta avvenendo nel Modenese in particolar modo nel distretto delle carni, perché lì è maturata e si sta evidenziando una situazione davvero insostenibile.

In queste ore e in questi giorni si è avviata una forma di protesta molto radicale da parte degli ex lavoratori della Castelfrigo, a cui ovviamente va tutta la nostra solidarietà. Li abbiamo incontrati, li abbiamo auditi in Commissione e ci hanno raccontato la condizione che hanno vissuto e che vivono, le condizioni inaccettabili di sfruttamento che in quella realtà si sono determinate. Quindi, ben venga questa iniziativa, che avevamo in qualche modo auspicato anche nella Commissione Politiche economiche, quando tenemmo un’audizione su quella specifica vertenza. Quindi, è un’iniziativa positiva.

Ritengo, comunque, che sarebbe utile allargare il ragionamento e penso che alla ripresa della nostra attività, già nei primi giorni del mese di gennaio, sarà bene pensare di affiancare a questa Commissione o, comunque, di integrare questa Commissione, che noi sosteniamo con convinzione, un’analisi e una valutazione relative alla condizione del lavoro in Emilia-Romagna, perché non c’è solo il distretto delle carni, ma ci sono anche altre realtà. Si pensi, ad esempio, alla logistica nella provincia di Piacenza e a quello che sta avvenendo in queste ore e in questi giorni sulla vertenza Amazon, e non solo. Amazon è forse la punta dell’iceberg. Ricordo quanto è avvenuto sempre nel distretto piacentino a settembre dell’anno scorso, con addirittura la morte di un lavoratore davanti ai cancelli della fabbrica nella quale stavano scioperando, peraltro morte avvenuta in circostanze non ancora del tutto chiarite e, comunque, in un contesto di dubbia legalità, per usare un eufemismo.

Ebbene, poiché ci siamo dotati – ne abbiamo parlato diffusamente nel corso della giornata e lo abbiamo richiamato più volte – del Patto per il lavoro, assieme a questi strumenti io credo che sia opportuno che l’Assemblea si doti anche di uno strumento di analisi e di indagine rispetto alla condizione del lavoro in Emilia-Romagna più in generale quantomeno rispetto almeno a questi due comparti, ovverosia il distretto delle carni e la logistica, perché in questi due comparti si è determinata e si sta determinando una condizione di sfruttamento – le cose vanno chiamate con il loro nome – che è inaccettabile, e non solo per l’Emilia-Romagna, che ovviamente ha una storia molto importante da questo punto di vista, ma anche per l’Italia e l’Europa in generale. Del resto, quanto stiamo vivendo e quanto stiamo vedendo nella nostra regione ha dei tratti davvero inaccettabili, che pensavamo davvero di aver superato.

Al di là della tarda ora e del fatto che chiaramente siamo tutti abbastanza affaticati, penso comunque sia importante anche in questa circostanza, visto che abbiamo deciso di proseguire i lavori, richiamare l’attenzione sulle vicende che ho ricordato, perché proprio in queste ore e in questi giorni c’è chi sta manifestando o adottando scioperi della fame, forme di protesta molto radicali, per evidenziare un problema molto drammatico. Ebbene, a quelle lavoratrici e a quei lavoratori noi dobbiamo dare delle risposte e dobbiamo farlo in tutte le sedi, in tutte le circostanze e in tutti i momenti in cui ci è consentito farlo.

In conclusione, nell’esprimere il nostro sostegno alla richiesta avanzata dalla consigliera Gibertoni, il nostro auspicio e il nostro impegno vanno nella direzione di affiancare, di integrare, di completare la Commissione di ricerca e di studio alla quale oggi daremo il via libera, ascoltati gli interventi dei consiglieri che mi hanno preceduto, allargando l’obiettivo e non limitandosi a quello delle cooperative spurie, che pure rappresentano una piaga evidente, che va combattuta e contrastata in una regione in cui la cooperazione ha radici estremamente forti e importanti, che purtroppo in questi giorni, in questi mesi e in questi anni sono state così tradite.

Quindi, allargare il raggio di azione di questa commissione d’indagine e di studio credo sia necessario per tutti, anche per avere strumenti maggiori per intervenire anche rispetto alle competenze che abbiamo e anche per proporre eventualmente al Governo e al Parlamento interventi più radicali e più utili a contrastare queste forme di sfruttamento che, ripeto, noi dobbiamo debellare. Non è solo un fatto di legalità, non è solo un fatto di onorare, diciamo, quella che è la storia e la tradizione della nostra regione, ma è anche quella di portare avanti, riportare al centro dell’agenda politica il tema della buona occupazione e di contrasto alle forme di intollerabile sfruttamento che il sistema produttivo nel quale viviamo sempre più ci presenta come in realtà la condizione naturale verso la quale stiamo evolvendo.

Sappiamo che nei comparti che ho ricordato – e vado a chiudere – esistono tante imprese che fanno il loro lavoro in modo corretto, però esiste anche una larga parte che non fa il proprio lavoro in modo corretto e noi dobbiamo contrastarle nel modo più forte possibile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Farò un intervento completamente privo di parti melense così andiamo direttamente al sodo e finisco prima visti i commentini che sento dietro di me.

 

(interruzioni)

 

Siete interessati? Siamo ancora ruspanti!

Primo tema: siamo interessati a notare che quando si parlava di cooperative e c’erano proposte che arrivavano dai banchi di questa parte dell’Assemblea ma non c’era un caso sui giornali da poter sfruttare la discussione era stata molto rapida, se ne è parlato molto poco, con qualche bocciatura immediata, mentre questa volta c’è un caso su cui poter parlare. La provincia di Modena non è una roba che abbiamo scoperto con la Castelfrigo, le cooperative spurie è da un po’ di tempo che vengono denunciate in maniera anche più massiccia anche dalle associazioni di categoria, come può essere la Legacoop, o come possono essere gli operatori del settore, quindi sembra quasi che operiamo in emergenza come dicevamo prima sui temi dei problemi del dissesto idrogeologico: ci accorgiamo dell’emergenza, portiamo il caso qui da noi.

Noi non abbiamo nessun problema a partecipare e a sostenere l’idea della commissione, chiaro è che il tema deve andare oltre la Castelfrigo, deve riguardare tutto quello che è un settore ben preciso, quello del mondo cooperativo, per quanto riguarda questi meccanismi di somministrazione lavoro.

In particolare, a nostro avviso, è necessario intervenire su quelli che sono i controlli, che già ci sono e che in parte vengono anche evasi, è necessario ragionare sulla responsabilità solidale dell’imprenditore che va a cercare, sfrutta e utilizza questo tipo di cooperative per poter somministrare lavoro nella propria azienda e si avvale di questi strumenti illegittimi. Tra l’altro esiste anche un progetto di legge popolare con una raccolta firme depositato in Parlamento, chiaramente è rimasto fermo, però abbiamo visto come ieri è stato approvato in Commissione Bilancio quel passaggio sulle cooperative che assumono rifugiati e possono ottenere sgravi fiscali. Quindi diventa anche una questione di priorità politica a proposito poi di qualità del lavoro, a proposito di somministrazione di lavoro corretta, a proposito di flussi migratori utilizzati per abbassare anche il costo del lavoro, insomma, dopo si aprirebbe tutta una serie di parentesi che porterebbe il discorso su altri temi ma comunque di altissima rilevanza. Su questo argomento siamo disposti a starci, chiaramente gli strumenti sono questi.

L’unica cosa da aggiungere che mi viene da dire è quella di poter valutare la creazione di chiamiamole filiere positive, “white list” positive territoriali, dei tavoli di confronto, chiamiamoli come vogliamo, in cui le aziende corrette, pulite, che dimostrano di essere in regola e di potere entrare in queste liste positive possono somministrare i loro servizi all’imprenditore che ne ha bisogno cercando di lasciar fuori e quindi penalizzando fortemente chi invece va ad utilizzare cooperative perché poi non è che possono fingere di non sapere dal momento in cui utilizzano queste strutture qua che non sono in regola. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Solo perché giustamente, presidente, mi segnalano che manca il fattore temporale diciamo nella durata della commissione, quindi io propongo al volo un piccolo emendamento in cui dico che si dia…

 

(interruzioni)

 

No, evidentemente è necessario, mi segnalano che è necessario aggiungerlo, però se avete qualcosa in contrario lasciamo… Per me va bene anche così.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Gibertoni, prosegua con il suo discorso...

 

GIBERTONI: Però lasciavo anche…

 

PRESIDENTE (Rainieri): … con la sua proposta. Prego.

 

GIBERTONI: Non ho una proposta, ho una risposta al fatto che mi è stato segnalato dai banchi dove lei siede, presidente, che nella mia proposta manca lo spazio temporale d’azione della commissione, quindi io mi trovo, diciamo, così a proporre, per lasciare un termine però aperto, una commissione che si dia come termine massimo sino a fine legislatura. Se arrivasse a soluzioni in un tempo intermedio non c’è nessuna prevenzione nel dare un anno, ad esempio, di tempo a questa commissione. Tutto il 2018, ad esempio, che è quello che io avevo pensato subito, ma poiché mi dicono, mi spiegano che facciamo più fatica a chiedere un prolungamento della commissione che a farla terminare prima nel momento in cui arriviamo a buoni propositi e buone soluzioni in senso trasversale, lasciamo questo termine ampio massimo “fino a fine legislatura” ma si può terminare anche da gennaio-a dicembre 2018, se siamo tutti d’accordo, se no lascerei spazio anche ad altre proposte. Questo per me è meno importante rispetto all’approvazione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Solo per esprimere il pieno sostegno a questa proposta che è necessaria, presidente. Si tratta di un provvedimento che, come ha spiegato benissimo il consigliere Sabattini, si inserisce nel senso di responsabilità che come maggioranza abbiamo voluto garantire rispetto alla lotta alla legalità e alla verifica puntuale dell’esattezza dell’applicazione del costituzionale principio di cooperazione.

I fatti dai quali è originata evidentemente questa occasione non sono né i primi, ma speriamo che possano diventare gli ultimi, e per questo motivo è opportuno quello che si è verificato in queste ore in quest’Aula, un’ampia convergenza sull’istituzione di una commissione in un territorio, in una zona che tanto è stata fiaccata da utilizzi distorti della buona cooperazione e da utilizzi distorti anche della buona economia.

Si tratta di una risposta che sentiamo di voler dare al nostro territorio in maniera confacente con quelle che sono state le altre iniziative che abbiamo preso. Penso, per esempio, alle iniziative sulla legalità e sulla lotta alle infiltrazioni mafiose che abbiamo fatto con il nostro osservatorio e quindi in piena continuità con l’azione di governo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

Allora, solo una questione tecnica. Vi leggo l’emendamento che così, se siete d’accordo, lo diamo per distribuito e poi lo approviamo: “Alla seconda riga del dispositivo, dopo la parola “studio”, vengono inserite le parole: “che dia come termine massimo la fine legislatura”.

Se siete d’accordo su questa stesura…

 

(interruzioni)

 

Benissimo, siete tutti d’accordo, la mettiamo in approvazione.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma della consigliera Gibertoni.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è approvato.

Consigliere Taruffi, lei ha detto nel discorso che ritirava la firma o… In poche parole però ce lo dica.

 

TARUFFI: Presidente, mi dà l’occasione di intervenire alle 23,35, adesso almeno fino alle 23,40…

 

(interruzioni)

 

Allora, c’è stata un’incomprensione con la consigliera Gibertoni, quindi non ho sottoscritto la richiesta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Innanzitutto vorrei ringraziare la maggioranza, compreso Taruffi, … è mezzanotte…

 

(interruzioni)

 

Insomma, la maggioranza e Taruffi…

 

PRESIDENTE (Rainieri): È strana lei, le ha ritirato la firma e lei lo ringrazia. Prego.

 

GIBERTONI: Taruffi firmala questa richiesta, non stiamo a farci dei problemi.

Allora, vorrei innanzitutto dire che è un momento molto importante perché è la prima, non so se c’è consapevolezza, commissione approvata nella storia della Regione Emilia-Romagna, di sicuro in questa legislatura, in questa legislatura lo è, è la prima commissione speciale approvata, quindi io ringrazio la maggioranza, ringrazio le forze politiche come Sinistra Italiana, MdP e le altre forze politiche che si sono dimostrate particolarmente in prima linea su questo tema e nel promuovere questo tema. A questo punto facciamone di questo strumento, che finalmente vede la luce, buon uso per evitare appunto che ci siano cinque, dieci, cento, mille Castelfrigo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Il riferimento non è esattamente dei migliori.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Volevo anch’io ringraziare la consigliera Gibertoni.

Il ritiro della firma non era per mancanza di sostegno, ma semplicemente perché la consigliera Gibertoni ci teneva, diciamo così, alla primogenitura esclusiva dell’atto e quindi io giustamente ho ritirato la firma.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Lei non voleva essere secondo a nessuno quindi l’ha ritirata.

Consigliere Foti, prego. È con piacere che ascoltiamo anche lei.

 

FOTI: No, signor presidente, volevo ringraziarla per avermi dato la parola, ma cedo la parola a chi mi segue.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Facciamo la catena di Sant’Antonio.

 

(interruzioni)

 

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’oggetto 5735, richiesta di commissione speciale, così come emendato, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

36

Assenti

 

14

Votanti

 

35

Favorevoli

 

35

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): La commissione di studio, oggetto 5735, è approvata.

Scusatemi, volevo ringraziare tutti coloro che si sono trattenuti qua fino a quest’ora, quindi i funzionari, i commessi, tutti i colleghi e tutti coloro che hanno permesso questa serata di lavoro fino alle 23,40 e fare gli auguri a voi e a tutte le vostre famiglie.

 

(Applausi)

 

Non vi voglio più vedere fino al prossimo anno. Grazie e arrivederci.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 23,40

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Palma COSTI e le consigliere Raffaella SENSOLI e Ottavia SONCINI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 5720 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2018».” (77)

 

Votazione emendamento 11, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 4

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI.

 

Contrari: 36

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 12, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 14

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI.

 

Contrari: 25

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Silvia PRODI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA,

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 13, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 13

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Gian Luca SASSI.

 

Contrari: 26

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Silvia PRODI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 2

Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 6

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Gabriele DELMONTE, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 14, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi

 

Presenti: 45

 

Favorevoli: 14

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 29

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 2

Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 5

Piergiovanni ALLEVA, Gabriele DELMONTE, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 15, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 4

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI.

 

Contrari: 35

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Silvia PRODI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 2

Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 6

Piergiovanni ALLEVA, Gabriele DELMONTE, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 16, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 7

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 26

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 10

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 6

Piergiovanni ALLEVA, Gabriele DELMONTE, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 20, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi

 

Presenti: 45

 

Favorevoli: 17

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 27

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 5

Piergiovanni ALLEVA, Gabriele DELMONTE, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 68, a firma del consigliere Pruccoli

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 27

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 4

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI.

 

Astenuti: 11

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Fabio RAINIERI, Igor TARUFFI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Gabriele DELMONTE, Marco PETTAZZONI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI, Yuri TORRI.

 

Votazione emendamento 54, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi

 

Presenti: 42

 

Favorevoli: 10

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI.

 

Contrari: 28

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 8

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Andrea LIVERANI, Roberto POLI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 1, a firma del consigliere Foti, e 9, a firma dei consiglieri Pompignoli e Rainieri

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 9

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI.

 

Contrari: 33

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Gabriele DELMONTE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 30, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni

 

Presenti: 42

 

Favorevoli: 6

Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 35

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 8

Piergiovanni ALLEVA, Gabriele DELMONTE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 36, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 6

Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 33

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andra ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 1

Tommaso FOTI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Gabriele DELMONTE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 37, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 6

Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 34

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Gabriele DELMONTE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 38, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 33

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 7

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 31, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 33

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 7

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 32, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 7

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 32

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Francesca MARCHETTI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Nadia ROSSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 33, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 3

Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI.

 

Contrari: 36

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Francesca MARCHETTI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Nadia ROSSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 34, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 7

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 32

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Francesca MARCHETTI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Nadia ROSSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 35, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni

 

Presenti: 42

 

Favorevoli: 7

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 34

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 8

Piergiovanni ALLEVA, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Nadia ROSSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione progetto di legge oggetto 5720

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 29

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 13

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Andrea LIVERANI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 5721 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2018-2020 (Legge di stabilità regionale 2018)».” (78)

 

Votazione emendamento 4, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 13

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 29

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 3, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 7

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 29

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Stefano BARGI, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione progetto di legge oggetto 5721

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 29

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 13

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Andrea LIVERANI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 5722 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2018-2020».” (79)

 

Votazione emendamento 1, a firma dei consiglieri Foti e Bignami

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 9

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Fabio RAINIERI.

 

Contrari: 33

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 2

Massimiliano POMPIGNOLI, Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 6

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione progetto di legge oggetto 5722

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 29

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 13

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Andrea LIVERANI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 5856 “Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 5721 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2018-2020 (Legge di stabilità regionale 2018)". A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Sensoli”

 

Presenti: 42

 

Favorevoli: 38

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 3

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 8

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 5858 “Ordine del giorno n. 3 collegato all’oggetto 5721 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2018-2020 (Legge di stabilità regionale 2018)". A firma del Consigliere: Pompignoli”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 37

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Silvia PRODI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 5866 “Ordine del giorno n. 7 collegato all’oggetto 5722 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2018-2020". A firma dei Consiglieri: Rainieri, Cardinali, Torri, Lori, Iotti”

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 39

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 5868 “Ordine del giorno n. 9 collegato all’oggetto 5722 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2018-2020". A firma dei Consiglieri: Torri, Caliandro, Boschini, Calvano, Prodi, Taruffi, Marchetti Francesca, Sabattini, Rontini, Molinari, Poli, Iotti, Mori, Rossi Nadia, Montalti, Bagnari, Ravaioli, Zoffoli, Cardinali, Campedelli, Tarasconi, Lori, Bignami”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 40

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Andrea LIVERANI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 5802 “Richiesta di istituzione, proposta dal consigliere Foti, ai sensi dell'art. 60, comma 1 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa e dell'art. 40, comma 1 dello Statuto della Regione, di una Commissione assembleare d'inchiesta in ordine alle cause che hanno determinato l’interruzione della fornitura dei servizi essenziali in occasione di sfavorevoli eventi atmosferici. A firma del Consigliere: Foti”

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 13

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 25

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 5735 “Richiesta di istituzione, proposta dalla consigliera Gibertoni, ai sensi dell'articolo 40, comma 2 dello Statuto e dell'articolo 61 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, di una Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema delle cooperative cosiddette spurie o fittizie, al fine di conoscere genesi, diffusione ed articolazione del fenomeno, e di avere indicazioni rispetto gli strumenti da utilizzare per impedirne lo sviluppo, l'attività, l'esistenza. A firma della Consigliera: Gibertoni”

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 35

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 14

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 5720 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2018».” (77)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Foti:

«L’articolo 28 del presente progetto di legge è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«All’art. 4, comma 1:

“Dopo le parole “…per esami e titoli…” eliminare le parole “o per soli titoli”.»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Dopo l’articolo 16 è aggiunto il seguente articolo 16 bis:

“Art. 16 bis

Modifiche all’articolo 8 della legge regionale n. 12 del 1999

1. Dopo il comma 6 dell’articolo 8 della legge regionale n. 21 del 1999 è aggiunto il seguente comma 7:

“7. Sono sospesi, con effetto immediato, e fino al 31 dicembre 2020, i bandi posti in essere per l’assegnazione delle concessioni di cui alla presente legge.”»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Dopo l’articolo 17 è aggiunto il seguente articolo 17 bis:

“Art. 17 bis

Modifiche all’articolo 6 della legge regionale n. 3 del 2016

1. Dopo il comma 1 dell’articolo 6 della L.R. n. 3 del 2016 è introdotto il seguente comma 1 bis:

“1 bis. Al fine di consentire un puntuale controllo sull’attuazione della presente legge, i componenti della competente commissione assembleare hanno diritto a richiedere e ottenere i piani finanziari dei progetti ammessi a finanziamento e la conseguente documentazione contabile relativa alle spese effettivamente sostenute”.”»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Dopo l’articolo 25 è aggiunto il seguente articolo 25 bis:

“Art. 25 bis

Modifiche alla Legge regionale n. 2 del 2004

1. Dopo l’articolo 6 della Legge regionale n. 2 del 2004 è inserito il seguente articolo 6 bis

“Art. 6 bis

Tavolo di coordinamento per la manutenzione e il monitoraggio delle reti e dei servizi

1. É istituito, a livello regionale, un tavolo di coordinamento per la manutenzione e il monitoraggio delle reti e dei servizi dei territori montani, composto da sindaci, presidenti di Unioni o loro delegati, dall’assessore competente della Regione Emilia-Romagna e da un dirigente regionale incaricato, da responsabili di aziende di trasporto, di energia e di telefonia, dalle associazioni di categoria e sindacali e ogni altro soggetto coinvolto nella manutenzione delle infrastrutture e nell’erogazione di servizi.

2. La Città metropolitana e le Province possono istituire medesimi tavoli di coordinamento operanti a livello territoriale.

3. Il tavolo di cui al comma 1 si riunisce annualmente per:

a) consentire alle aziende di rendere conto degli interventi di manutenzione e degli investimenti effettuati o programmati per il territorio montano;

b) permettere ai sindaci e agli amministratori di evidenziare criticità e proporre soluzioni.

4. All’interno del tavolo la Regione Emilia-Romagna interviene come soggetto interlocutore e attuatore in relazione ai percorsi volti a favorire interventi manutentivi per le linee elettriche, telefoniche e ogni altra infrastruttura, rete o servizio montano strategico.

5. É prevista una relazione annuale sulle attività del tavolo da discutere nella Commissione assembleare competente.

6. Non sono previsti gettoni di presenza per i partecipanti al tavolo, fatte salve le risorse, a titolo di rimborso, che la Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del bilancio previsionale, stanzia annualmente per il funzionamento del tavolo di coordinamento di cui al comma 1.””»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«Dopo l’articolo 26 è aggiunto il seguente articolo 26 bis:

“Art. 26 bis

Modifiche alla legge regionale n. 2 del 2004

1. Dopo l’articolo 9 della legge regionale n. 2 del 2004 è introdotto il seguente articolo 9 bis

“Art. 9 bis

Piano di sviluppo rurale

1. Nell’ambito dei fondi del Piano di Sviluppo Rurale destinati alla Regione Emilia-Romagna sono previsti bandi specifici rivolti ai Comuni e alle loro Unioni per la messa in sicurezza delle infrastrutture montane e per interventi strategici volti a contrastare l’abbandono del territorio.

2. I bandi di cui al comma 1 devono prioritariamente prevedere:

a) messa in sicurezza delle infrastrutture stradali appenniniche e montane di competenza comunale che abbiano particolare rilievo sotto il profilo dei collegamenti con strade provinciali e statali o sotto il profilo turistico, paesaggistico e ambientale;

b) prevenzione del dissesto idrogeologico;

c) miglioramento dei servizi;

d) progetto di recupero di edifici pubblici;

e) riduzione del divario digitale.””»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Zoffoli, Cardinali, Molinari, Lori, Campedelli, Zappaterra, Foti, Bignami, Bessi, Iotti, Poli, Tarasconi, Bagnari, Ravaioli, Nadia Rossi e Bargi:

«Il comma 3 dell’art. 36 “Modifiche all’art. 18 della legge regionale n. 13 del 2015” che recita:

“Al comma 5 dell’articolo 18 della legge regionale n. 13 del 2015 dopo la parola Unioni sono inserite le seguenti: “ad eccezione del territorio dei Comuni interamente di pianura per il quale le funzioni di autorizzazione alla raccolta sono esercitate dalle strutture della Regione, secondo le modalità e condizioni stabilite dalla Giunta regionale”.”

È sostituito dal seguente:

“Al comma 5 dell’articolo 18 della legge regionale n. 13 del 2015 dopo la parola Unioni sono inserite le seguenti: “, ad eccezione del territorio dei Comuni non appartenenti ad Unioni di Comuni montani o in convenzione con esse o con Enti Parco, per il quale le funzioni di autorizzazione sono esercitate dalle strutture della Regione, secondo modalità e condizioni stabilite dalla Giunta regionale che elencherà anche i Comuni interessati”.”»

(Approvato)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi:

«All’art. 4, comma 1: dopo: “cumulativamente presso la Regione Emilia-Romagna e la Struttura commissariale.” inserire: “ai fini del raggiungimento dei tre anni di servizio entro il 31/12/2017 nella Pubblica Amministrazione che procede all’assunzione, necessari per accedere alle procedure di stabilizzazione dei dipendenti a tempo determinato ex art. 20 comma 1 e 2 sono computati anche i mesi del congedo di maternità e paternità.”»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Pompignoli e Rainieri:

«L’art. 28 (Inserimento dell’articolo 16 bis della legge regionale n. 32 del 1988) del presente progetto di legge è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma del consigliere Foti:

«Al comma 3 dell’articolo 40 della legge regionale n. 30 del 1998 di cui all’articolo 44, comma 1, del presente progetto di legge le parole “per ogni singolo accesso al servizio ferroviario regionale” sono soppresse.»

(Ritirato)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi:

«Al Capo I sono apportate le seguenti modifiche:

1) la rubrica è modificata in “Tributi, Organizzazione e Personale”;

2) dopo l’articolo 1, nel Capo I, è inserito il seguente:

“Art. 1 bis

Riattivazione dell’IRESA

(Imposta Regionale sulle Emissioni Sonore degli Aeromobili Civili)

1. Le disposizioni contenute nel titolo III, della legge regionale 21 dicembre 2012, n. 15, “Norme in materia di tributi regionali”, in applicazione del comma 2 dell’articolo 20, della medesima legge, decorreranno dalla data di entrata in vigore della presente legge.”»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi:

«Dopo l’articolo 3 è inserito il seguente:

“Art. 3 bis

Piano di assunzioni

1. Le assunzioni di personale di cui all’articolo 5 sono realizzate con precedenza rispetto al Piano di stabilizzazione dell’articolo 4.”»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi:

«Nel comma 1 dell’articolo 4, dopo le parole “personale non dirigenziale assunto a tempo determinato da graduatorie a tempo determinato o indeterminato”

sono aggiunte le seguenti:

“e nelle quali sia risultato idoneo”»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi:

«Nell’articolo 4, al termine del comma 2 è aggiunto il testo seguente:

“assicurando comunque il rispetto dell’ordine del personale da assumere nelle graduatorie di riferimento.”»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi:

«Nell’articolo 4, dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:

“2-bis. La Regione persegue inoltre un piano di interventi per i lavoratori già assunti dalle società regionali in house ed impegnati in attività di supporto all’utilizzo dei fondi comunitari, attraverso la stabilizzazione del personale non dirigenziale assunto a tempo determinato da graduatorie a tempo determinato o indeterminato e nelle quali sia risultato idoneo, a seguito di specifiche procedure selettive”.»

(Respinto)

 

Emendamento 16, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi:

«Dopo l’articolo 4 è aggiunto il seguente:

“Articolo 4 bis

Misure di supporto alle assunzioni

L’articolo 21 “Contributo straordinario alla Fondazione per le Scienze religiose Giovanni XXIII” della legge regionale n. 1 agosto 2017 n. 19, “Assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della regione Emilia-Romagna 2017-19 è abrogato e le risorse ivi previste per gli anni 2018 e 2019 sono destinate al piano di assunzioni di cui all’articolo 3-bis ed alle stabilizzazioni dell’articolo 4.”»

(Respinto)

 

Emendamento 17, a firma dei consiglieri Bertani, Piccinini e Sassi:

«Dopo l’articolo 5 è inserito il nuovo Capo I bis “Riduzione costi della politica e snellimento struttura amministrativa regionale” con il seguente articolo:

“Art. 5 bis

Abrogazione correlazione vitalizio

1. L’art. 31 “Norma in materia di assegni vitalizi di adeguamento alla legge 23 dicembre 2005, n. 266 (finanziaria 2006)” della legge regionale 28 luglio 2006, n. 13 “Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio 2006 e del bilancio pluriennale 2006-2008. Primo provvedimento di variazione” è abrogato.

2. I risparmi di spesa, di cui al comma 1, sono destinate al Fondo per le professioni ed il microcredito”.»

(Respinto)

 

Emendamento 18, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«Dopo l’articolo 5 è inserito, nel nuovo Capo I bis “Riduzione costi della politica e snellimento struttura amministrativa regionale”, il seguente articolo:

“Art. 5 ter

Determinazione calcolo assegno vitalizio

1. L'articolo 18 della legge regionale 14 aprile 1995, n. 42, è interamente sostituito dal seguente testo: "l. L'ammontare dell'assegno vitalizio è determinato adottando i principi propri e la regolamentazione del sistema contributivo, previsto dalla normativa nazionale vigente per la pensione di vecchiaia dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego, e in base alle somme trattenute sull'indennità di carica.

2. L'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea Legislativa, entro 180 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, con proprio atto e sentito il parere della competente Commissione assembleare, secondo I principi di cui al comma l, individua le modalità, gli importi e regola la fase transitoria di passaggio dal vecchio sistema di assegno vitalizio a. quello nuovo dettato dalla presente legge.

3 Il Collegio regionale dei revisori dei conti, di cui alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 18 "Istituzione, oi sensi dell'art. 14, co. l, lett. e) del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) -convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 -del Collegio regionale dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente previa attribuzione di nuova funzione, a norma dell'art. 4, comma 2, della medesima legge regionale, senza compenso aggiuntivo, si esprime, nei successivi 180 giorni con parere vincolante, sull'aderenza dell'atto, di cui al comma 2, ai principi, di cui al comma I.

4. I risparmi di spesa, di cui al comma 1, sono destinate al Fondo per le professioni ed il microcredito.”»

(Respinto)

 

Emendamento 19, a firma della consigliera Gibertoni:

«Dopo l’articolo 5 è inserito, nel nuovo Capo I bis “Riduzione costi della politica e snellimento struttura amministrativa regionale”, il seguente articolo:

“Art. 5 quater

Abrogazione della legge regionale 27 maggio 2015, n. 5 -

Abrogazione della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo

1. La legge dalla legge regionale 27 maggio 2015, n. 5 (Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo. Abrogazione della legge regionale 24 aprile 2006, n. 3) è abrogata.

2. La Consulta degli emiliano - romagnoli nel mondo, di seguito denominata Consulta, è soppressa e cessa le proprie attività a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge.

3. Dalla data di soppressione della Consulta, ai componenti non è più dovuto alcun emolumento comunque denominato.

4. Al fine di salvaguardare i livelli occupazionali, il personale in carico alla Consulta è riallocato nelle affini strutture competenti della Giunta regionale, in ruoli e funzioni equivalenti.

5. Le attività della Consulta già programmate alla data di entrata in vigore della presente legge sono attuate e concluse dalla Giunta regionale, comunque non oltre la X legislatura.

6. Per le attività di cui al comma 2, la Giunta regionale può avvalersi delle risorse per esse formalmente stanziate alla data di abrogazione della legge regionale 27 maggio 2015, n. 5.

7. La Giunta disciplina, con proprio provvedimento, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, regola i rapporti giuridici e le situazioni sostanziali pendenti alla data di abrogazione della legge regionale 27 maggio 2015, n. 5.

8. Salvo quanto disposto dal comma 4 a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, le azioni preordinate a perseguire e attuare gli obiettivi di cui all'art. 2, comma 1, lettera g), dello Statuto regionale sono programmate e realizzate dalla Giunta, attraverso le proprie strutture ordinarie, d'intesa con l'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa.

9. In ogni caso, le funzioni di cui al comma 8 sono esercitate nei limiti di disponibilità del bilancio regionale.”»

(Respinto)

 

Emendamento 20, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi:

«Dopo l’articolo 5 è inserito, nella nuova Sezione II “Salute” del nuovo Capo I ter “Lavoro, Politiche Sociali e Salute”, il seguente articolo:

“Art. 5 quinquies

(Istituzione e finalità del Registro tumori di popolazione della Regione Emilia-Romagna)

1. La Regione Emilia-Romagna, nel rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), istituisce il registro tumori con copertura estesa al tutto il territorio regionale.

2. Le finalità programmatiche del Registro tumori della Regione sono così definite:

a) realizzare la raccolta, l’elaborazione e la registrazione di dati statistici completi, di buona qualità e validati scientificamente, provenienti da molteplici fonti di flussi informativi in campo sanitario, per incidenza, prevalenza e sopravvivenza, secondo l’andamento spaziale e temporale, dei casi di tumore anche infantili che si verificano nella popolazione della Regione;

b) rappresentare uno strumento di consultazione per progetti regionali, nazionali ed internazionali, di ricerca anche transnazionale in oncologia;

c) essere di supporto per piani regionali per le cure palliative e terapia del dolore;

d) contribuire, attraverso i dati prodotti, alla valutazione dell’appropriatezza dei trattamenti terapeutici in oncologia, alla rilevazione di eventuali differenze nell’accesso alle cure erogate al paziente oncologico, in relazione alle condizioni socio-economiche e all’area geografica di provenienza;

e) consentire interventi mirati di prevenzione primaria e valutazioni per l’attivazione di campagne specifiche di diagnosi precoce oncologica quali screening oncologici;

f) essere strumento di monitoraggio sull’efficacia dei programmi di screening oncologici, tradizionali e/o sperimentali attivi ed operativi presso le aziende sanitarie locali della Regione;

g) essere strumento di supporto per gli studi epidemiologici finalizzati all’analisi dell’impatto dell’ambiente sull’incidenza della patologia oncologica, attraverso uno studio integrato matrici ambientali-matrici umane;

h) realizzare un’informazione continua e completa nei confronti della popolazione della Regione anche in relazione ad episodi di concentrazioni spazio-temporali di casi oncologici (cluster).

3. la Giunta regionale con apposito atto determina l’organizzazione, la gestione del Registro tumori, le fonti dei flussi informativi e l’organizzazione delle relative attività, la collaborazione con gli enti locali ed istituisce il Comitato Tecnico scientifico determinandone la composizione ed il funzionamento.

4. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge si fa fronte con i fondi annualmente stanziati nelle unità previsionali di base e relativi capitoli del bilancio regionale, che verranno dotati della necessaria disponibilità ai sensi di quanto disposto dall’articolo 37 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 (Ordinamento contabile della Regione Emilia-Romagna, abrogazione delle L.R. 6 luglio 1977, n. 31 e 27 marzo 1972, n. 4).”»

(Respinto)

 

Emendamento 21, a firma della consigliera Gibertoni:

«Dopo l’articolo 5 è inserito, nella nuova Sezione II “Salute” del nuovo Capo I ter “Lavoro, Politiche Sociali e Salute”, il seguente articolo:

“Art. 5 sexies

Ticket sanitari

1. La Giunta regionale entro 180 giorni dall’approvazione della presente norma con apposito atto, è delegata a riformulare la regolamentazione del costo dei ticket e superticket, abolendo gradualmente la quota di competenza regionale, introducendo criteri di maggiore equità, omogeneità e progressività, in ragione della capacità economica degli utenti, introducendo l'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), quale strumento consolidato che permette di misurare la condizione economica delle famiglie.”»

(Respinto)

 

Emendamento 22, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Sassi e Gibertoni:

«Dopo l’articolo 5 è inserito, nella nuova Sezione II “Salute” del nuovo Capo I ter “Lavoro, Politiche Sociali e Salute”, il seguente articolo:

“Art. 5 septies

Commissione conciliativa regionale rischi derivanti da responsabilità civile

Enti servizio sanitario regionale

1. È istituita la Commissione conciliativa regionale con il compito di comporre in via stragiudiziale le controversie per danni da responsabilità civile da prestazioni sanitarie erogate dal Servizio sanitario regionale, nonché dalle strutture private, accreditate e non, che aderiscano a tale procedura e coprono con propri fondi gli eventuali risarcimenti.

2. La Commissione conciliativa regionale è competente in tutti i casi in cui un paziente o i suoi aventi causa ritengano che vi sia stato un danno causato da errore nella diagnosi o nella terapia ovvero dall’omessa o irregolare informazione, qualora obbligatoria per legge.

4. La Commissione è composta da:

a) un magistrato a riposo, con funzioni di Presidente;

b) un medico legale iscritto nell’elenco dei consulenti tecnici medico-legali, scelto tra una terna di nominativi proposta dall’ordine regionale dei medici chirurghi e odontoiatri;

c) un avvocato con documentata esperienza in materia di responsabilità medica e sanitaria, iscritto da almeno dieci anni all’Albo di uno degli ordini della circoscrizione della Corte di Appello di Bologna.

5. La giunta regionale con apposito atto ne determina:

a) la durata in carica dei membri della Commissione conciliativa regionale;

b) le modalità di designazione dei componenti;

c) le procedure conciliative idonee ad agevolare gli utenti, a contenere i tempi di definizione delle conciliazioni;

d) la costituzione di sezioni istruttorie territoriali della Commissione conciliativa regionale;

e) le modalità di formulazione delle proposte conciliative.

6. Il procedimento davanti alla Commissione conciliativa regionale, salvo l'imposta di bollo, è gratuito per le parti. Gli utenti non devono essere rappresentate necessariamente da avvocati. Ogni parte sopporta eventualmente le spese del proprio avvocato e del proprio consulente tecnico.»

(Respinto)

 

Emendamento 23, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Sassi e Gibertoni:

«Dopo l’articolo 5 è inserito, nella nuova Sezione II “Salute” del nuovo Capo I ter “Lavoro, Politiche Sociali e Salute”, il seguente articolo:

“Art. 5 octies

Limiti all’attività libero professionale in regime di ricovero

1. Le strutture pubbliche regionali dedicate all'assistenza ospedaliera, in presenza di lunghi tempi di attesa, ovvero oltre gli standard previsti dalla normativa regionale vigente, ridefinisce i volumi concordati di fino al ristabilimento del diritto di accesso ai roveri nei tempi massimi previsti per l’attività istituzionale.

2. Il perdurare di lunghi tempi di attesa e il mancato rispetto dei volumi e delle modalità di erogazione concordati comportano, per i dirigenti/équipe coinvolti, la sospensione dell'attività libero professionale in regime di ricovero fino al rientro dei tempi nei valori standard fissati, che costituiscono un diritto del cittadino.

3. Anche in presenza di liste d’attesa compatibili con la normativa vigente, devono essere garantiti i sistemi di monitoraggio dei volumi di attività in modo da assicurare che, complessivamente intesa, per unità operativa o specialità, l’attività istituzionale sia comunque prevalente rispetto a quella libero professionale in regime di ricovero.

4. I Posti letto riservati ai ricoveri in attività libero professionale sono utilizzabili per le attività istituzionali in caso di sforamento dei tempi di attesa previsti per tale attività.»

(Respinto)

 

Emendamento 24, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Sassi:

«Dopo l’articolo 5 è inserito, nella nuova Sezione II “Salute” del nuovo Capo I ter “Lavoro, Politiche Sociali e Salute”, il seguente articolo:

“Art. 5 nonies

Gestione unica delle liste degli interventi chirurgici

1. Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale, con apposita direttiva, regolamenta la gestione unica delle liste degli interventi chirurgici e dei tempi massimi di attesa, in regime istituzionale sia ordinario che libero-professionale.

2. La direttiva, di cui al comma 1, impegna le Aziende sanitarie della Regione Emilia- Romagna a:

a) attivare specifici Progetti aziendali per assicurare un incremento della produzione chirurgica in atto e promuovere un’ulteriore qualificazione del processo chirurgico;

b) integrare le liste di prenotazione del paziente chirurgico in regime istituzionale con le specifiche liste di attesa per l’attività chirurgica su libera scelta dell’assistito istituendo un Registro Unico di Prenotazione degli interventi chirurgici programmabili in regime ospedaliero al fine di assicurare un unico tempo di attesa per l’accesso alle prestazioni chirurgiche indipendentemente dalla modalità, ordinaria o in libera professione, scelta dall’assistito;

c) stabilire che il rispetto dello scorrimento della lista secondo l’esclusivo criterio dell’ordine progressivo può essere derogato per il trattamento chirurgico richiesto in regime libero professionale quando sia rispettato per gli assistiti iscritti nei Registri, di cui al punto a) precedente, il tempo di attesa massimo, o programmato secondo la classe di priorità assegnata;

d) prevedere negli accordi contrattuali con le Case di Cura private accreditate, ove possibile integrando gli stessi anche in corso d’anno, le disposizioni, di cui al punto b) precedente, specificamente della “istituzione di un unico Registro di Prenotazione degli interventi chirurgici programmabili in regime ospedaliero al fine di assicurare un unico tempo di attesa per l’accesso alle prestazioni chirurgiche indipendentemente dalla modalità, ordinaria o in libera professione, scelta dall’assistito”.»

(Respinto)

 

Emendamento 25, a firma dei consiglieri Piccinini e Sassi:

«Dopo l’articolo 5 è inserito, nella nuova Sezione II “Salute” del nuovo Capo I ter “Lavoro, Politiche Sociali e Salute”, il seguente articolo:

“Art. 5 decies

Diritto alla salute per le persone affette da Sensibilità chimica multipla (MCS)

1. La Regione Emilia-Romagna garantisce il diritto alla salute delle persone affette da Sensibilità Chimica Multipla (MCS), assicurando loro un’assistenza specialistica differenziata e concretamente esigibile.

2. La Giunta regionale entro 180 giorni dall’approvazione della presente norma con apposito atto, è delegata ad agire per garantire un finanziamento dedicato per l’esenzione della partecipazione al costo alle persone affette da sindrome di Sensibilità Chimica Multipla (MCS), sia per quanto riguarda gli esami di laboratorio e specialistici, che per quanto riguarda la terapia farmacologica.”»

(Respinto)

 

Emendamento 26, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«Sezione III Politiche Sociali

Dopo l’articolo 5 è inserito, nella nuova Sezione III “Politiche sociali” del nuovo Capo I ter “Lavoro, Politiche Sociali e Salute”, il seguente articolo:

“Art. 5 undecies

(Divieto di pubblicità)

1. Ai fini della tutela della salute e della prevenzione della dipendenza dal gioco, è vietata qualsiasi attività pubblicitaria relativa all'apertura o all'esercizio delle sale da gioco e delle sale scommesse o all'installazione degli apparecchi per il gioco di cui all'articolo 110, commi 6 e 7 del r.d. 773/1931 presso gli esercizi pubblici e commerciali, i circoli privati e tutti i locali pubblici od aperti al pubblico di cui all'articolo 2, comma 1, lettera d).

2. La Regione promuove accordi con gli enti di esercizio del trasporto pubblico locale e regionale per favorire l'adozione di un codice di autoregolamentazione, finalizzato a vietare la concessione di spazi pubblicitari relativi al gioco a rischio di sviluppare dipendenza sui propri mezzi di trasporto.

3. Il mancato rispetto del divieto di pubblicità di cui all’articolo 7, comma 1 è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1.000,00 a euro 5.000,00, le funzioni di vigilanza e di controllo sull'osservanza della disposizione del presente articolo sono esercitate dal comune.”»

(Respinto)

 

Emendamento 27, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Sassi:

«Il Comma 1 dell’articolo 10 è sostituito secondo la seguente formulazione:

1. Il comma 1 dell’articolo 33 della legge regionale n. 16 del 2004 è sostituito dal seguente:

“1. Nelle strutture ricettive alberghiere, all’aria aperta ed extralberghiere, i prezzi dei servizi praticati nel trimestre in corso sono riepilogati in una tabella esposta in modo ben visibile al pubblico nel luogo di ricevimento. I prezzi minimi possono essere variati una sola volta per trimestre”.»

(Respinto)

 

Emendamento 28, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Sassi:

«Dopo il comma 1 dell’articolo 10 è inserito il seguente:

“1-bis. Nel comma 3 bis dell’articolo 33 della legge regionale n. 16 del 2004 le parole “per tutto l'anno solare in corso” sono sostituite da “per il trimestre di riferimento della tabella del comma 1”.»

(Respinto)

 

Emendamento 29, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi:

«Nella sezione III “Cura del territorio e dell’ambiente” è inserita la nuova Sezione 0-I “Prevenzione, sicurezza e funzionalità delle reti di comunicazione materiale e immateriale” con il seguente articolo:

“Art. 17-bis

Modifiche alla legge regionale n. 13 del 2015

1. Nella legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 (Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni), sono apportate le seguenti modifiche:

a) al termine del comma 1 dell’articolo 15 è aggiunto il periodo seguente:

“La Regione istituisce un tavolo permanente di coordinamento con gli Enti Locali, gli esercenti i servizi di trasporto e distribuzione di energia elettrica e gas naturale di cui all’articolo 18 della legge regionale n. 26 del 2004, i soggetti gestori delle reti telefoniche e dati, i soggetti gestori delle reti ferroviarie e di gestione del servizio ferroviario, i soggetti gestori delle Autostrade e delle strade non di competenza degli Enti locali, le proprie strutture competenti in materia di prevenzione e di sicurezza del territorio, al fine di assicurare la programmazione costante degli interventi di manutenzione e di prevenzione delle reti, dei servizi e del territorio in una logica di prevenzione, anticipazione e superamento delle emergenze, programmazione di lavori ed interventi. A tale fine la Giunta regionale assicura il coordinamento delle azioni e definisce, con proprio atto, le procedure di funzionamento del Tavolo. Dell’attività del Tavolo viene data comunicazione con cadenza almeno semestrale alle competenti Commissioni assembleari”.

b) dopo il comma 1 dell’articolo 15 è inserito il seguente:

“1.bis Il Tavolo interistituzionale del comma 1 svolge altresì funzioni di proposta e di progettazione per l’adozione dei necessari interventi normativi, programmatori, finanzirai, organizzativo-strutturali o tecnici, diretti a scongiurare il ripetersi di disagi ed interruzioni di servizi o dell’accessibilità alle reti di comunicazione, energetiche e di trasporti quali quelli prodottosi negli anni 2015 e 2017 a seguito di eventi meteorologici”

2. Entro trenta giorni dall’entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale approva l’atto di definizione delle procedure di funzionamento del Tavolo di cui al comma 1.”

(Respinto)

 

Emendamento 30, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«All’articolo 28, prima del comma 1, è inserito il comma seguente:

“I-1. All’articolo 16 della legge regionale 17 agosto 1988, n. 32 (Disciplina delle acque minerali e termali, qualificazione e sviluppo del termalismo) sono apportate le seguenti modifiche:

a) Il comma 2 è sostituito da seguente: “Il titolare della concessione di cui all'art. 26 della presente legge deve corrispondere alla Regione un diritto proporzionale annuo anticipato per ogni ettaro o frazione di ettaro della superficie ricompresa nell'area della concessione di importo non inferiore ad euro 30,00 per ettaro, in coerenza con i limiti indicati nel Documento di indirizzo delle Regioni italiane in materia di acque minerali e di sorgente approvato dalla Conferenza delle Regioni il 16 novembre 2006, e con un minimo comunque non inferiore a 3.000 Euro , la cui determinazione è definita con deliberazione della Giunta Regionale, previo parere delle competenti Commissioni, si procede, almeno ogni biennio, alla determinazione di eventuali incrementi”;

b) nel comma 4 l’anno “1988” è sostituito dall’anno “2017”.»

(Respinto)

 

Emendamento 31, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«All’articolo 28, che introduce nella legge regionale n. 32 del 1998 l’articolo 16 bis, al comma 2 dopo le parole “Giunta Regionale,” sono inserite le seguenti “previo parere delle competenti Commissioni,”»

(Approvato)

 

Emendamento 32, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«All’articolo 28, che introduce nella legge regionale n. 32 del 1998 l’articolo 16-bis, nella lettera b del comma 2, dopo le parole “impatti ambientali” di quest’ultimo sono inserite le seguenti: “quali l’imbottigliamento in vetro e/o il ricorso al sistema del vuoto a rendere ovvero l’utilizzo di prassi efficienti in relazione al rapporto fra quantità di acqua emunta e di acqua imbottigliata,”»

(Respinto)

 

Emendamento 33, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«Il comma 3 dell’articolo 16 bis della legge regionale n. 32 del 1988, introdotto dall’articolo 28 è sostituito dal seguente:

“3. Gli importi minimi dei canoni di cui al comma 2 sono individuati in euro 2,26 per ogni metro cubo o frazione di metro cubo di acqua minerale naturale o di sorgente emunta ed imbottigliata, ed in euro 1,13 per ogni metro cubo o frazione di metro cubo di acqua minerale naturale o di sorgente emunta, non imbottigliata, comunque utilizzata. La Giunta provvede con cadenza almeno biennale all’adeguamento del canone anche in ragione degli aggiornamenti del Documento della Conferenza delle Regioni di cui al comma 2 nonché tenuto conto, tra l’altro, delle variazioni degli indici nazionali del costo della vita pubblicati dall’ISTAT, riferiti al 31 dicembre 2017.”»

(Respinto)

 

Emendamento 34, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«Dopo il comma 3 dell’articolo 16 bis della legge regionale n. 32 del 1988, introdotto dall’articolo 28 è inserito il seguente:

“3 bis. Il titolare deve corrispondere alla Regione il diritto proporzionale e il diritto annuo di cui al presente articolo anche durante i periodi di sospensione dell’attività di coltivazione del giacimento o di utilizzazione delle risorse.”»

(Respinto)

 

Emendamento 35, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«Dopo il comma 3 dell’articolo 16 bis della legge regionale n. 32 del 1988, introdotto dall’articolo 28 è inserito il seguente:

“3 ter. il sito web istituzionale della Regione e, per quanto di competenza, quello di ARPAE, assicura ampia ed immediata informazione in ordine alle procedure di concessione, alle concessioni in essere, ai quantitativi di acqua emunta e di acqua imbottigliata, ai versamenti.”»

(Respinto)

 

Emendamento 36, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«All’articolo 28, dopo il comma 1 è inserito il seguente:

“1 bis. Dopo l’art. 16 della legge regionale 17 agosto 1988, n. 32 (Disciplina delle acque minerali e termali, qualificazione e sviluppo del termalismo) è aggiunto il seguente:

“Art. 16-ter”

Acqua come bene comune - Destinazioni e iniziative di valorizzazione

1. La Regione riconosce l'acqua come un bene comune, di proprietà collettiva, essenziale e insostituibile per la vita e, conseguentemente, promuove e realizza azioni dirette a costruire la consapevolezza della sua natura di risorsa esauribile, da valorizzare nel suo utilizzo.

2. I proventi derivanti dai diritti degli articoli 16 e 16-bis sono dedicati, in misura non inferiore al 10% a iniziative rivolte a:

a) consentire l’accesso libero all’approvvigionamento dell’acqua pubblica a fini domestici o assimilabili quali dissetarsi, rinfrescarsi, riempimento di recipienti di modesta dimensione;

b) informazione e sensibilizzazione al valore dell’acqua come bene comune;

c) realizzare progetti educativi, in particolare nelle scuole e nelle istituzioni formative, relative ai fini del comma 1.

d) ogni altra iniziativa coerente con i fini del presente articolo.”»

(Respinto)

 

Emendamento 37, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«All’articolo 28, dopo il comma 1 è inserito il seguente:

“1 ter. Dopo l’art. 16 della legge regionale 17 agosto 1988, n. 32 (Disciplina delle acque minerali e termali, qualificazione e sviluppo del termalismo) è aggiunto il seguente:

“Art. 16 quater

Compensazione per il mantenimento dei servizi ecosistemici

1. La Regione assegna annualmente ai Comuni nei cui territori insistono le aree estrattive danti luogo al percepimento dei diritti di cui agi articoli 16 e 16 bis una quota pari al 40% di quanto introitato in riferimento al Comune medesimo, quale compensazione per il mantenimento dei servizi ecosistemici. Tali risorse sono destinati a progetti finalizzati al mantenimento ed alla qualificazione delle condizioni ambientali che consentono l’attività estrattiva ed a progetti di tutela, recupero e qualificazione territoriale.”»

(Respinto)

 

Emendamento 38, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«All’articolo 28, dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 ter Dopo l’art. 16 della legge regionale 17 agosto 1988, n. 32 (Disciplina delle acque minerali e termali, qualificazione e sviluppo del termalismo) è aggiunto il seguente:

“Art. 25 bis

Clausola valutativa del Titolo II

1. L’Assemblea legislativa esercita il controllo sull’attuazione della presente legge e ne valuta i risultati ottenuti. A tal fine, con cadenza biennale, la Giunta presenta alla commissione assembleare competente una relazione sull’attuazione della legge, che fornisca, per le diverse categorie di soggetti coinvolti, informazioni su:

a) numero, localizzazione ed esiti delle attività di ricerca e di coltivazione;

b) attività di concessione, anche in riferimento a cessioni ed alle eventuali procedure di decadenza, revoca e sanzione,

c) diritti dell’articolo 16;

d) iniziative realizzate ai sensi dell’articolo 16 bis.

2. Le competenti strutture di Assemblea e Giunta si raccordano per predisporre la documentazione necessaria allo svolgimento delle funzioni valutative del comma 1.”»

(Approvato)

 

Emendamento 39, a firma dei consiglieri Bertani e Gibertoni:

«Dopo l’articolo 28 è inserito il seguente:

“Art. 28 bis

Modifiche alla legge regionale n. 13 del 2015

1. È abrogata la lettera d) nell’articolo 21 della legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 (Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni.”

e, conseguentemente, nel Capo III è modificata la rubrica della Sezione IV, nella quale, dopo “Modifiche” sono inserite le seguenti parole:

“alla legge regionale di riordino istituzionale n. 13 del 2015 e”»

(Respinto)

 

Emendamento 40, a firma dei consiglieri Bertani e Gibertoni:

«L’articolo 29 è abrogato.»

(Respinto)

 

Emendamento 41, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi:

«Nell’articolo 29, prima del comma 1 è inserito il seguente:

I-1. All’articolo 1 della legge regionale n. 2 del 2004, dopo la lettera b) del comma 1 è inserito la seguente:

“c) Unioni di comuni montani: le Unioni costituite esclusivamente da Comuni totalmente o parzialmente montani, nonché le Unioni di cui facciano parte uno o più Comuni totalmente o parzialmente montani e uno o più Comuni non montani.”»

(Respinto)

 

Emendamento 42, a firma dei consiglieri Gibertoni e Bertani:

«Al termine dell’articolo 29 le parole:

“ivi compreso il Nuovo Circondario imolese, di cui all'articolo 23 della legge regionale 24 marzo 2004, n. 6 (Riforma del sistema amministrativo regionale e locale. Unione europea e relazioni internazionali. Innovazione e semplificazione. Rapporti con l'Università)”

sono sostituite da:

come definite all’articolo 1, comma 5, lettera c)”»

(Precluso)

 

Emendamento 43, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Piccinini:

«Nell’articolo 32, che modifica l’articolo 8 della legge regionale n. 2 del 2004, nel comma 5 di quest’ultimo, dopo le parole “La Giunta regionale definisce” sono inserite le seguenti “, previo parere della competente Commissione assembleare,”.»

(Respinto)

 

Emendamento 44, a firma dei consiglieri Sensoli, Piccinini, Bertani e Sassi:

«Dopo l’articolo 32 è inserito il seguente:

“Art. 26 bis

Introduzione di nuovo articolo nella legge regionale n. 2 del 2004

1. Nella Legge regionale n. 2 del 2004, dopo l’articolo 13 è inserito il seguente:

“Art. 13 bis

Servizi sanitari

1. Al fine di garantire alle aree montane un'adeguata e razionale offerta di servizi sanitari alla persona, dall'accesso, fruizione appropriata dei servizi sanitari di diagnosi, cura e riabilitazione nonché prevenzione ed educazione alla salute, la piena garanzia nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza da parte dei servizi territoriali, in risposta ai bisogni di salute dei cittadini residenti, per le caratteristiche socioeconomiche delle aree montane, per mantenere i presidi di insediamento antropico, in ragione della distanza dai servizi e dalle peculiarità orografiche, demografiche di tali aree, in deroga al piano sociosanitario ed alla riorganizzazione dalla rete ospedaliera, secondo gli standard previsti dalla legge 135/2012, è mantenuta l’attuale organizzazione e consistenza di tali presìdi ospedalieri nonché dei servizi socio sanitari territoriali.

2. La Giunta regionale con apposito atto entro 180 giorni dall’approvazione della presente legge emana un’apposita deliberazione che definisce le condizioni della deroga di cui al comma 1, integrando il piano socio sanitario 2017/2019, con una un’apposita sezione riguardante le aree montane, ed integra inoltre la riorganizzazione della rete ospedaliera, al fine di salvaguardare l’organizzazione e la consistenza dei presidi in essere nelle aree montane, ampliando la gamma dei servizi alla popolazione in una logica di rete, di integrazione marcata fra assistenza ospedaliera e territoriale.»

(Respinto)

 

Emendamento 45, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«All’articolo 36, il comma 1 è sostituito secondo la seguente formulazione:

Nella legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 (Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni), al termine del comma 5 dell’articolo 18 è aggiunto il testo seguente: “Le Unioni esercitano tale funzione per tutti i Comuni del proprio ambito eventualmente in convenzione con altre Unioni anche montane o con Enti di gestione dei Parchi.  In caso di inerzia la Regione può esercitare il potere sostitutivo”.»

(Precluso)

 

Emendamento 46, a firma dei consiglieri Bertani e Gibertoni:

«Al Capo III Cura del territorio e dell’ambiente dopo la “Sezione VIII Modifiche alla disciplina su Arpae” è inserita la “Sezione X - Inchiesta pubblica nelle procedure di V.I.A.” con il seguente articolo

“Art. 39 bis

Modifica all’art. 15 della Legge Regionale n. 9 del 1999

1. Ai commi 3 e 4 dell’art. 15 della Legge Regionale n. 9 del 1999 le parole “istruttoria pubblica” sono sostituite dalle parole “inchiesta pubblica”;

2. La Giunta Regionale, entro 90 giorni dalla approvazione della presente legge, sentita la Commissione Assembleare competente, emana un regolamento concernente le modalità di svolgimento dell’inchiesta pubblica di cui all’art. 24, commi 6, 7 e 7bis, del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., nonché del contraddittorio di cui al comma 4 dell’art. 15 della Legge Regionale n. 9 del 1999;

3. Il suddetto Il regolamento si applica anche alle procedure di V.I.A. in corso alla data di approvazione dello stesso.»

(Respinto)

 

Emendamento 47, a firma dei consiglieri Bertani e Gibertoni:

«Dopo l’articolo 39 è inserito il seguente

“Art. 39 ter

Modifica all’art. 15 bis della Legge Regionale n. 9 del 1999

1. Al comma 2 dell’art. 15 bis della Legge Regionale n. 9 del 1999 le parole “istruttoria pubblica” sono sostituite dalle parole “inchiesta pubblica”.”»

(Respinto)

 

Emendamento 48, a firma dei consiglieri Bertani, Sassi e Gibertoni:

«All’articolo 40, che introduce nell’articolo 24 della legge regionale n. 30 del 1998 nel comma 5 quater dell’articolo 24 della legge regionale n. 30 del 1998, introdotto dall’articolo 33, le parole:

“(car sharing e car pooling)”

sono sostituite da:

“(car sharing, car pooling e ride sharing)”»

(Respinto)

 

Emendamento 49, a firma del consigliere Sassi:

«Il comma 1 dell’articolo 41 è modificato secondo la seguente formulazione

“1. Al comma 1 dell’articolo 30 della legge regionale n. 30 del 1998 la lettera c ter) è così sostituita:

“c ter) la promozione e il sostegno a misure dirette alla messa in rete, ivi comprese forme di integrazione tariffaria, dei servizi di mobilità complementari di cui all’articolo 24, comma 5 quater con particolare riferimento al loro utilizzo integrato nelle località di partenza e destinazione dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale;””»

(Respinto)

 

Emendamento 50, a firma del consigliere Sassi:

«All’articolo 41, dopo il comma 1 è inserito il seguente:

“1 bis. Al comma 1 dell’articolo 30 della legge regionale n. 30 del 1998 dopo la lettera c-quater) sono inserite le seguenti:

“c-quinquies) misure di incentivazione all’utilizzo del car pooling nell’ambito delle politiche di enti locali, enti pubblici con sede nel territorio regionale, aziende, scuole, università e soggetti operanti nel campo dell’istruzione e della formazione, in particolare in relazione alla mobilità casa-lavoro e casa-scuola, anche in riferimento a convenzioni con i soggetti gestori di autostrade, parcheggi a pagamento, traghetti ed altri servizi analoghi, per facilitazioni e contributi relativi a pedaggi e tariffe riferiti ai veicoli impegnati in servizi di car pooling;”

c-sexies) riduzione, anche fino all’esenzione, del pagamento della tassa automobilistica per i veicoli impegnati nel servizio di car pooling, a fronte del raggiungimento di certificati obiettivi di utilizzo, nonché misure premiali nell’ambito delle facilitazioni dirette alla trasformazione dell’alimentazione a GPL o gas metano dei veicoli impegnati nel servizio di car pooling, a fronte del raggiungimento di certificati obiettivi di utilizzo;

c-septies) organizzazione del servizio di car pooling per gli spostamenti connessi al lavoro da parte del personale della Regione Emilia-Romagna, delle Agenzie e degli Enti regionali, delle Aziende ASL; in questo ambito possono essere realizzate, anche attraverso specifici contributi, applicazioni web.””»

(Respinto)

 

Emendamento 51, a firma del consigliere Sassi:

«Nell’articolo 44 che modifica l’articolo 39 della legge regionale n. 30 del 1998, sostituendone il comma 3, è inserito, al termine di quest’ultimo, il testo seguente:

“; definisce altresì i livelli tariffari di riferimento per i servizi di mobilità complementari al trasporto pubblico regionale e locale di cui all’articolo 24, comma 5-quater affidati dagli enti locali, perseguendone l’integrazione.”»

(Respinto)

 

Emendamento 52, a firma dei consiglieri Sassi e Gibertoni:

«Dopo l’articolo 50 è inserito il seguente articolo:

“Art. 50 bis

Ulteriori modifiche alla legge regionale 19 dicembre 2016, n. 24

Alla legge regionale 19 dicembre 2016, n. 24 (misure di contrasto alla povertà e sostegno al reddito) sono apportate le seguenti modifiche:

a) all’articolo 1, nel comma 2, dopo le parole “Il Reddito di solidarietà costituisce una misura regionale” è inserito il testo seguente: “integrata delle politiche del lavoro e delle politiche sociali, realizzata mediante interventi diretti congiuntamente al sostegno economico e all’inserimento lavorativo e sociale dei soggetti in pericolo di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro,”;

b) all’articolo 2, nel comma 1, le parole: “Il Reddito di solidarietà consiste in un sostegno economico,” sono sostituite dal testo seguente: “Il Reddito di solidarietà consiste in un insieme di misure costituite da servizi ed azioni dirette all’inclusione lavorativa e da un sostegno economico temporaneo,”;

c) all’articolo 2, dopo il comma 1, è inserito il seguente: “1-bis. Le misure del comma 1 sono finalizzate al raggiungimento da parte dei beneficiari del Reddito di solidarietà di condizioni reddituali non inferiori alla “soglia di povertà relativa”, indicatore convenzionale calcolato annualmente dall’ISTAT che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia, anche composta da un singolo soggetto, viene definita “povera in termini relativi”;

d) all’articolo 3, al termine del comma 1, le parole “o uguale a 3.000 euro” sono sostituite dalle seguenti “alla “soglia di povertà relativa”;

e) all’articolo 3, il comma 2 è abrogato;

f) all’articolo 3, il comma 3 è sostituito dal seguente: “3. Il reddito di solidarietà è integrabile, sul medesimo beneficiario, ad altri servizi e prestazioni previsti da norme regionali e nazionali e diretti ai medesimi scopi. L’indennità economica temporanea del Reddito di solidarietà a è cumulabile, entro i limiti indicati all’art. 2, comma 1-bis, con altre prestazioni pubbliche dirette al medesimo scopo, ivi compresa la fruizione della prestazione di assicurazione sociale per l'impiego (NASpI) di cui all'articolo 1 del decreto legislativo n. 22 del 2015, ovvero dell'assegno di disoccupazione (ASDI), di cui all'articolo 16 del Decreto legislativo n. 22 del 2015, o di altro ammortizzatore sociale con riferimento agli strumenti di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria.”;

g) all’articolo 4, il comma 1 è sostituito dal seguente: “1. L'ammontare massimo mensile del Reddito di solidarietà è pari per ciascun nucleo familiare beneficiario a un dodicesimo della differenza fra il reddito ISEE corrente del nucleo familiare in corso di validità e il reddito annuo netto ai fini IRPEF paria alla soglia di povertà relativa.”

h) all’articolo 6, nel comma 4, dopo la lettera g) è inserita la seguente: “h) disponibilità allo svolgimento di attività di utilità sociale, compatibili con capacità e competenze dei beneficiari del Reddito di solidarietà, da realizzare nell’ambito di progetti di Enti locali o di altri enti pubblici e privati.”»

(Respinto)

 

Emendamento 53, a firma dei consiglieri Calvano, Taruffi e Rontini:

«Alla fine del comma 1 dell’articolo 5 del progetto di legge “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2018” sono aggiunte le seguenti parole: “ed il piano del fabbisogno prevede il loro utilizzo nel periodo di validità.”»

(Approvato)

 

Emendamento 54, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi:

«All’articolo 26, nel comma 1, le parole: “31 dicembre” sono sostituite da “30 giugno”.»

(Respinto)

 

Emendamento 55, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Sassi:

«Al termine dell’articolo 4 della legge regionale n. 12 del 1985, come sostituito dall’articolo 27, è aggiunto il testo seguente:

“A tale fine richiede il parere delle Unioni di Comuni montani competenti per territorio.”»

(Respinto)

 

Emendamento 56, a firma dei consiglieri Sassi e Bertani:

«Al Capo III “Cura del territorio e dell’ambiente” dopo la Sezione IX “Modifiche alla disciplina su Arpae” è inserito la seguente:

Sezione X “Boschi urbani e periurbani”

con l’articolo

Art. 39 bis

Modifica all’art. 1 della Legge Regionale n. 30 del 1981

1. Al comma 1 dell’art. 1 della Legge Regionale n. 30 del 1981 dopo la lettera g) è aggiunta la seguente lettera:

h) di incrementare la percentuale di verde nelle aree urbane e periurbane, in particolare di pianura, incentivando la piantumazione di alberi e arbusti, dando priorità alle specie con più potere recettivo verso gli inquinanti, sia nelle aree pubbliche che nelle aree private.»

(Respinto)

 

Emendamento 57, a firma dei consiglieri Bertani e Sassi:

«Al Capo III “Cura del territorio e dell’ambiente” dopo la Sezione IX “Modifiche alla disciplina su Arpae” è inserito la seguente:

Sezione X “Boschi urbani e periurbani”

con l’articolo

Art. 39 bis

Modifica all’art. 4 della Legge Regionale n. 30 del 1981

1. Il comma 1 dell’art. 4 della Legge Regionale n. 30 del 1981 è così sostituito:

1. Gli enti delegati provvedono all'erogazione di contributi in conto capitale per l'attuazione di interventi di iniziativa privata per le finalità di cui all'art. 1, lettere a), b, c e h), comprese le opere di servizio direttamente connesse.

2. Al comma 2 dell’art. 4 della Legge Regionale n. 30 del 1981 dopo la lettera f) è aggiunta la seguente lettera:

g) per incrementare la percentuale di verde nelle aree urbane e periurbane, in particolare di pianura, incentivando la piantumazione di alberi e arbusti: contributi fino al 75 % della spesa ammessa.»

(Respinto)

 

Emendamento 58, a firma dei consiglieri Boschini, Pruccoli, Zappaterra, Poli e Serri:

«Sostituzione della rubrica del Capo V

La rubrica del Capo V “Adeguamento della disciplina regionale su reddito di solidarietà” del progetto di legge regionale n. 5720 recante “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2018” è sostituita dalla seguente: “Politiche sociali e Sanità”»

(Approvato)

 

Emendamento 59, a firma dei consiglieri Boschini, Pruccoli, Zappaterra, Poli e Serri:

«Introduzione della Sezione I del Capo V

Dopo il Capo V del progetto di legge regionale n. 5720 recante “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2018” è inserita la seguente Sezione: “Sezione I – Adeguamento della disciplina regionale sul reddito di solidarietà”»

(Approvato)

 

Emendamento 60, a firma dei consiglieri Boschini, Pruccoli, Zappaterra e Serri:

«Introduzione della Sezione II del Capo V

Dopo l’articolo 51 del progetto di legge regionale n. 5720 recante “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2018” è inserita la seguente Sezione: “Sezione II – Sanità”»

(Approvato)

 

Emendamento 61, a firma dei consiglieri Boschini, Pruccoli, Serri e Francesca Marchetti:

«Introduzione dell’articolo 51 bis

Dopo la Sezione II del Capo V del progetto di legge regionale n. 5720 recante “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2018” è inserito il seguente articolo:

“Art. 51 bis

Modifiche all’articolo 6 della legge regionale n. 9 del 2017

1. Dopo la lettera q) del comma 1 dell’articolo 6 della legge regionale 1 giugno 2017, n. 9 (Fusione dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia e dell’Azienda Ospedaliera ‘Arcispedale Santa Maria Nuova’. Altre disposizioni di adeguamento degli assetti organizzativi in materia sanitaria) è aggiunta la seguente lettera:

“q bis) Registro regionale Malattie Emorragiche Congenite (MEC).”»

(Approvato)

 

Emendamento 62, a firma dei consiglieri Cardinali, Pruccoli, Montalti, Bessi, Boschini, Serri e Nadia Rossi:

«All’articolo 28 recante “Inserimento dell’articolo 16 bis della legge regionale n. 32 del 1988”

Al comma 3 del nuovo articolo 16 bis “Canoni per lo sfruttamento delle acque minerali naturali e acque di sorgente”

Dopo le parole: “La Giunta” sono aggiunte le seguenti:

“, con la deliberazione di cui al comma 2, destina prioritariamente i proventi del canone di cui al comma 1 ai comuni sul cui territorio insiste l’attività estrattiva individuata dall’atto di concessione, e”»

(Approvato)

 

Emendamento 63, a firma dei consiglieri Cardinali, Pruccoli, Montalti, Bessi, Boschini, Serri e Nadia Rossi:

«All’articolo 28 recante “Modifiche alla legge regionale n. 32 del 1988”

Al comma 4 del nuovo articolo 16 bis “Canoni per lo sfruttamento delle acque minerali naturali e acque di sorgente” le parole: “dall’anno 2018”

sono sostituite dalle seguenti:

“con riferimento alle risorse idriche oggetto di sfruttamento nell’anno 2019”»

(Approvato)

 

Emendamento 64, a firma dei consiglieri Molinari, Pruccoli, Poli, Nadia Rossi, Serri, Francesca Marchetti e Montalti:

«Al Capo III dopo la Sezione IX è introdotta la “Sezione X – Tutela della fauna selvatica in difficoltà”»

(Approvato)

 

Emendamento 65, a firma dei consiglieri Molinari, Pruccoli, Bessi, Zappaterra, Poli, Tarasconi, Rontini, Nadia Rossi, Serri e Montalti:

«Al Capo III Sezione X è introdotto il seguente nuovo articolo:

“Art. 39 bis

Modifiche all’articolo 26 della legge regionale n. 8 del 1994

1. Il comma 6-ter dell’art. 26 della legge regionale 15 febbraio 1994, n. 8 (Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria) è sostituito dal seguente:

“6-ter. Al fine di tutelare ed assistere la fauna selvatica ferita o in difficoltà, la Regione può stipulare apposite convenzioni con i Centri per il recupero degli animali selvatici autorizzati ai sensi della disciplina regionale vigente per attività di raccolta, trasporto, cura, riabilitazione e liberazione dei capi. Le attività di raccolta e trasporto possono essere realizzate, previa convenzione, anche da organizzazioni di volontariato con finalità statutarie compatibili iscritte al registro di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo settore, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106) e alla specifica disciplina regionale.”

2. Al comma 6 quinquies dell’art. 26 della legge regionale 15 febbraio 1994 n. 8 (Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria) dopo la lettera c) è inserita la lettera c bis):

“c bis) le prestazioni, oggetto di rimborso, sono limitate per ciascun capo appartenente alle specie espressamente individuate, ad un periodo massimo di quattro mesi dal suo ingresso nel centro.”»

(Approvato)

 

Emendamento 66, a firma dei consiglieri Zoffoli, Montalti e Rontini:

«Art. 29. Nel comma 1 le parole “alle Unioni di Comuni montani, ivi compreso il Nuovo Circondario imolese, di cui all’articolo 23 della legge regionale 24 marzo 2004, n. 6 (Riforma del sistema amministrativo regionale e locale. Unione europea e relazioni internazionali. Innovazione e semplificazione. Rapporti con l’Università)” sono sostituite dalle seguenti: “alle Unioni di Comuni comprendenti zone montane, d’ora in poi definite “Unioni di Comuni montani”, ivi compreso il Nuovo Circondario imolese di cui all’articolo 23 della legge regionale 24 marzo 2004, n. 6 (Riforma del sistema amministrativo regionale e locale. Unione europea e relazioni internazionali. Innovazione e semplificazione. Rapporti con l’Università)”.»

(Approvato)

 

Emendamento 67, a firma dei consiglieri Foti e Pruccoli:

«Emendamento istitutivo di nuovo articolo

Dopo l’articolo 7 del presente progetto di legge è integrato il seguente articolo:

“Art. 7 bis

Modifiche all’articolo 20 della legge regionale n. 11 del 2013

All’articolo 20, comma 3, della legge regionale 26 luglio 2013, n. 11, è aggiunto il seguente periodo:

“I contratti di lavoro subordinato o autonomo di cui al presente articolo non rientrano negli incarichi di cui all’articolo 5, comma 5, del decreto legge n. 78 del 2010”.”»

(Approvato)

 

Emendamento 68, a firma del consigliere Pruccoli:

«L’articolo 26 è così sostituito:

“Art. 26

Disposizioni particolari per la gestione delle attività giornalistiche

1. L’Agenzia di Informazione e Comunicazione, in quanto articolazione del Gabinetto del Presidente della Giunta regionale, e il Servizio Informazione e Comunicazione istituzionale, in quanto articolazione del Gabinetto del Presidente dell’Assemblea legislativa, si configurano come strutture speciali ai sensi e per gli effetti della legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna).

2. Al personale regionale, iscritto all'Ordine dei giornalisti, che svolga le funzioni giornalistiche di informazione e comunicazione sull’attività istituzionale di competenza dell’Agenzia di Informazione e Comunicazione della Giunta regionale ovvero del Servizio Informazione e Comunicazione istituzionale dell’Assemblea legislativa si applicano lo stato giuridico e il trattamento economico previsti dal Contratto nazionale di lavoro giornalistico (CNLG). Il medesimo stato giuridico e il medesimo trattamento economico si applicano, altresì, qualora il personale regionale a tempo indeterminato di cui al primo periodo sia assegnato a svolgere le funzioni giornalistiche di informazione e comunicazione sull’attività istituzionale presso gli istituti, le agenzie e gli enti regionali di cui all’articolo 1, comma 3 bis, lettera b) e c), della legge regionale n. 43 del 2001 nonché, previa stipulazione di apposite convenzioni, presso gli enti e le agenzie del Servizio sanitario regionale e presso l’Agenzia regionale per la prevenzione e l’ambiente (ARPAE) dell’Emilia-Romagna. La decorrenza, le modalità di applicazione, la tabella di equiparazione, l’organizzazione del lavoro, i rapporti funzionali interni ed il regime di incompatibilità sono definiti dalla Giunta regionale d'intesa con l'Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa. Al personale assegnato alla struttura prevista all'articolo 5 della legge regionale n. 43 del 2001 non si applicano le disposizioni dell'articolo 9, commi 6, 7, 8 e 9 della medesima legge regionale.

3. Il personale regionale di cui al comma 1 è assegnato, in conformità alla normativa vigente, all’Agenzia Informazione e Comunicazione della Giunta regionale o al Servizio Informazione e Comunicazione istituzionale dell’Assemblea legislativa, in relazione alle rispettive esigenze organizzative. Il personale a tempo indeterminato, contrattualizzato secondo quanto previsto dal CNLG, che ritenesse di non aderire all’inquadramento nelle strutture di cui al comma 1, sarà collocato nelle strutture ordinarie della Regione, applicando il CCNL del comparto Regione-Autonomie Locali, in conformità a quanto previsto dall’articolo 9 della legge regionale n. 43 del 2001 e valorizzando nel nuovo contesto la professionalità acquisita.

4. Il Presidente della Giunta individua con proprio decreto, previo assenso degli interessati, il personale regionale di cui al comma 1 da assegnare alla struttura prevista all'articolo 5 della legge regionale n. 43 del 2001, attribuendo la qualifica spettante secondo la tabella di equiparazione prevista al comma 1. Per quanto di competenza provvede, con proprio atto, il direttore generale dell’Assemblea legislativa previa individuazione del personale interessato tra quello assegnato alla struttura preposta. I posti ricoperti dal personale con contratto a tempo indeterminato, anche assegnato successivamente alle strutture preposte, sono resi indisponibili nelle dotazioni del personale rispettivamente della Giunta e dell’Assemblea legislativa.

5. L'assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato di personale per lo svolgimento delle funzioni di cui al comma 1 avviene tramite procedure selettive pubbliche indette nel rispetto della normativa regionale, avuto a riferimento la tabella di equiparazione definita ai sensi del comma 1. L'assunzione di personale con contratto a tempo determinato da assegnare al Gabinetto del Presidente della Giunta regionale per lo svolgimento delle funzioni di cui al comma 1 avviene ai sensi dell'articolo 46 dello Statuto. La Giunta regionale definisce l'organizzazione della struttura competente ed in particolare il trattamento economico e le specifiche competenze dei dirigenti dell’Agenzia. La Giunta regionale è, altresì, autorizzata ad adeguare le risorse finanziarie rese disponibili per il Gabinetto del Presidente al fine di consentire la riorganizzazione della funzione.

6. L'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa definisce il trattamento economico e le specifiche competenze del dirigente responsabile del Servizio di cui al comma 1. La relativa posizione non è ricompresa nella dotazione organica dell'Assemblea legislativa. É facoltà dell'Ufficio di Presidenza provvedere alla assunzione di tale dirigente con contratto a tempo determinato di durata non superiore a cinque anni. Qualora l'assunzione riguardi dirigenti regionali, la stessa comporta l'applicazione dell'articolo 43, comma 4 della legge regionale n. 43 del 2001. Il posto ricoperto dal dirigente è reso indisponibile nella dotazione organica dirigenziale dell'Assemblea legislativa.

7. Il rapporto di lavoro del personale di cui al comma 1 che venga successivamente assegnato ad altra funzione è disciplinato dal Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del comparto Regione-Autonomie Locali, secondo le modalità definite dalla Giunta regionale, d’intesa con l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa.

8. Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione, la Giunta regionale e l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa adotteranno gli atti interni necessari per assicurarne l’applicazione.”»

(Approvato)

 

OGGETTO 5721 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2018-2020 (Legge di stabilità regionale 2018)».” (78)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi:

«L’art. 16 è cosi modificato:

“Art. 16

Misure di intervento per il sostegno alla coltivazione

della barbabietola da zucchero e alla filiera della canapa (cannabis sativa L.)

1. Al fine di garantire le necessarie rotazioni degli ordinamenti colturali e sostenere il mantenimento della produzione bieticola sul territorio regionale, la Regione è autorizzata, per la campagna 2018, a concedere aiuti per superfici coltivate a barbabietola da zucchero, a fronte dell’adozione di tecniche di produzione riferibili ad impegni di produzione biologica.

2. Al fine di garantire la strutturazione di una filiera produttiva di carattere innovativo della canapa (cannabis sativa L.) finalizzata a sostenere la competitività e la diversificazione produttiva delle imprese agricole ed a favorire l'integrazione fra i processi agricoli ed i processi industriali, la Regione è autorizzata, per la campagna 2018, a concedere aiuti ai sensi della legge regionale 18 giugno 2007, n. 8 “Promozione della coltura della canapa (cannabis sativa L.) e altre colture innovative nel territorio dell’Emilia-Romagna”.

3. I criteri di ammissibilità, le modalità di concessione ed erogazione degli aiuti ed il relativo ammontare sono definiti con deliberazioni della Giunta regionale, in conformità e secondo i limiti posti dal Regolamento (UE) 18 dicembre 2013, n. 1408/2013 della Commissione relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea agli aiuti “de minimis” nel settore agricolo, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea n. 352 del 2013.

4. La tipologia degli impegni agro-ambientali cui le imprese agricole devono assoggettarsi e le relative procedure di controllo nonché ogni altro adempimento connesso all'attivazione degli interventi di cui al presente articolo sono fissati nelle deliberazioni della Giunta regionale di cui al comma 2.

5. All’erogazione degli aiuti spettanti ai beneficiari provvede l'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (AGREA) per l’Emilia-Romagna, previa approvazione di apposita convenzione ai sensi dell’art. 2, comma 4 della legge regionale 23 luglio 2001, n. 21 (Istituzione dell'Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura (AGREA)).

6. Per far fronte agli oneri di cui al comma 1 è disposta, nell'ambito della Missione 16 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca - Programma 1 Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare, l'autorizzazione di spesa di euro 625.000,00 sull'esercizio 2018.

7. Per far fronte agli oneri di cui al comma 2 è disposta, nell’ambito della Missione 16 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca - Programma 1 Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare, l'autorizzazione di spesa di euro di euro 625.000,00 sull’esercizio 2018.”.»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Sassi e Piccinini:

«All’art. 16 il comma 1 è cosi modificato:

“1. Al fine di garantire le necessarie rotazioni degli ordinamenti colturali e sostenere il mantenimento della produzione bieticola sul territorio regionale, la Regione è autorizzata, per la campagna 2018, a concedere aiuti per superfici coltivate a barbabietola da zucchero, a fronte dell’adozione di tecniche di produzione riferibili ad impegni di produzione biologica.”.»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi:

«Dopo l’art. 7 è aggiunto il seguente art. 7 bis:

“Art. 7 bis

Fondo per la specifica sperimentazione del vuoto a rendere

1. La Giunta regionale è autorizzata, per l’anno 2018 e fino alla concorrenza di 500.000,00 euro, ad utilizzare il 20% dei proventi annuali derivanti dai diritti proporzionali dovuti dai concessionari di acque minerali naturali e acque di sorgente, nonché dai canoni dovuti per ogni metro cubo o frazione di metro cubo di acqua minerale naturale e acqua di sorgente oggetto di sfruttamento, a costituire una apposita sezione del Fondo d’ambito di incentivazione alla prevenzione e riduzione dei rifiuti di cui al comma 2, dell’art. 4 della legge regionale, 5 ottobre 2016, n. 16 “Disposizioni a sostegno dell’economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)”, per effettuare una specifica sperimentazione regionale, al fine di sensibilizzare gli esercenti e le amministrazioni locali sul progetto “vuoto a rendere”.

2. La Giunta regionale predispone e coordina, con congruo anticipo e affidandone la gestione ad ATERSIR, un piano di iniziative specifiche al fine di incentivare e sensibilizzare le amministrazioni locali e gli esercenti sulle tematiche del “vuoto a rendere” e dei suoi vantaggi.”.»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi:

«Dopo l’art. 6 è aggiunto il seguente art. 6 bis:

“Art. 6 bis

Fondo di incentivazione alla mobilità elettrica

1. Al fine di aumentare la diffusione di un parco auto elettrico regionale e di migliorare le condizioni di accessibilità del servizio di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica la Regione prevede la concessione di appositi contributi, nei territori di quegli Enti locali, aderenti al Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020), che accettino di cofinanziare ciascun intervento con un importo di pari entità di quanto concesso dalla Regione, per l’acquisto di auto elettriche.

2. Per gli interventi di cui al comma 1 è istituito, nell’ambito della Missione 9 “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente”, Programma 8 “Qualità dell’aria e riduzione dell'inquinamento”, un “Fondo regionale di incentivazione alla mobilità elettrica”.

3. Per l’attuazione degli interventi, di cui al comma 1, la Regione regola con apposito atto, da emanarsi entro il 1° marzo 2017, le modalità di partecipazione degli Enti locali, gli eventuali protocolli da stringere con i venditori di auto elettriche, le misure ed i requisiti dei contributi.

4. Per l’anno 2018 la dotazione regionale, per il fondo di cui al comma 2, è di 1 milione di euro, ottenuta riducendo, dello stesso importo, la dotazione della Missione 20 “Fondi e accantonamenti” Programma 1 “Fondo di riserva”, per gli anni successivi, 2019 e 2020, si provvede in sede di legge di bilancio di previsione.”.»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli e Sassi:

«All’art. 13 “Fondo rotativo per le professioni ed il microcredito” è così sostituito il comma 3:

“3. Per far fronte agli oneri derivanti dalle operazioni di cui al comma 1 è disposta per l'esercizio 2018 una autorizzazione di spesa pari a euro 2.000.000,00, nell’ambito della Missione 14 Sviluppo economico e competitività - Programma 1 Industria, PMI e Artigianato.”.»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Daniele Marchetti, Rancan, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli:

«Emendamento modificativo all’art. 5:

“Al comma 1 dell’art. 5 “Opere e interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrografica, dei versanti e della costa”, per l’Esercizio 2018 l’importo di “euro 9.500.000,00” è sostituito dall’importo di “euro 12.500.000,00”.

Per far fronte agli oneri derivanti dal comma 1, è disposta un’autorizzazione di spesa pari ad euro 3.000.000,00 nell’ambito della Missione 20 “Fondi e accantonamenti” - Programma 1 “Fondo di Riserva”.»

(Respinto)

 

OGGETTO 5722 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2018-2020».” (79)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Foti e Bignami:

«Emendamento all’articolo 2

All’allegato 16 “Elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2018-2020 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio” di cui all’articolo 2, comma 1, lettera p) del presente progetto di legge, l’autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 22 febbraio 2001, n. 5 recante “Disciplina dei trasferimenti di personale regionale a seguito di conferimento di funzioni” è aumentata di uno stanziamento pari ad euro 1.299.816,46 per l’annualità 2018 e di euro 2.299.816,46 per ciascuna delle annualità 2019 e 2020, a valere sulla Missione 18 (Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali), Programma 1 (Relazioni finanziarie con le altre autonomie territoriali), Titolo 1 Spesa corrente. Di pari importo è variato in diminuzione, per ciascuna annualità del triennio 2018/2020, lo stanziamento a valere sulla Missione 20 (Fondi e accantonamenti), Programma 1 (Fondo di riserva), Titolo 1 Spesa corrente.»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Sassi e Piccinini:

«Nell’Allegato 16 “Elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2018-2020 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio”, nella Missione 1 “Servizi istituzionali, generali e di gestione”, Programma 1 “Organi istituzionali” relativamente alla legge regionale 5 del 2015 “Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo. Abrogazione della legge regionale 24 aprile 2006, n. 3 (Interventi a favore degli emiliano-romagnoli e funzionamento della consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo)” la cifra di 408 mila euro per l’annualità, 2018, è sostituita con 0,00 euro.»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Foti:

«Emendamento all’articolo 2

All’allegato 16 “Elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2018-2020 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio” di cui all’articolo 2, comma 1, lettera p) del presente progetto di legge, l’autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 16 luglio 2015, n. 11 (Norme per l’inclusione sociale di Rom e Sinti), a valere sulla Missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia), Programma 4 (Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale), Titolo 1 Spesa corrente, è variata in diminuzione per l’importo di Euro 712.118,54 per l’annualità 2018. Contestualmente l’autorizzazione al finanziamento della legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 (Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), a valere sulla Missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia), Programma 1 (Interventi per l’infanzia e i minori e per asili nido), Titolo 1 Spesa corrente, è variata in aumentato per l’importo di Euro 712.118,54 per l’annualità 2018.»

(Ritirato)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Foti:

«Emendamento all’articolo 2

All’allegato 16 “Elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2018-2020 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio” di cui all’articolo 2, comma 1, lettera p) del presente progetto di legge, l’autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 24 marzo 2004, n. 5 (Norme per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati. Modifiche alle leggi regionali 21 febbraio 1990, n. 14 e 12 marzo 2003, n. 2) a valere sulla Missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia), Programma 4 (Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale), Titolo 1 Spesa corrente, è variata in diminuzione per l’importo di Euro 250.000,00 per ciascuna delle annualità del triennio 2018/2020. Contestualmente l’autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 (Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), a valere sulla Missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia), Programma 3 (Interventi per gli anziani), Titolo 1 Spesa corrente, è variata in aumentato per l’importo di Euro 250.000,00 per ciascuna delle annualità del triennio 2018/2020.»

(Ritirato)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Foti:

«Emendamento all’articolo 2

All’allegato 16 “Elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2018-2020 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio” di cui all’articolo 2, comma 1, lettera p) del presente progetto di legge, l’autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 24 giugno 2002, n. 12 (Interventi regionali per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e i Paesi in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace), a valere sulla Missione 19 (Relazioni internazionali), Programma 1 (Relazioni internazionali e Cooperazione allo sviluppo), Titolo 1 Spesa corrente, per l’annualità 2018 è variata in diminuzione per l’importo di Euro 1.314.000,00 per l’annualità 2018 e in diminuzione di Euro 1.164.000,00 per ciascuna delle annualità 2019 e 2020. Contestualmente l’autorizzazione al rifinanziamento della legge regionale 18 luglio 2014, n. 14 (Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna), a valere sulla Missione 14 (Sviluppo economico e competitività), Programma 1 (Industria, PMI e Artigianato), Titolo 1 Spesa corrente, è variata in aumentato per l’importo di Euro 1.314.000,00 per l’annualità 2018 e in aumento di Euro 1.164.000,00 per ciascuna delle annualità 2019 e 2020.»

(Ritirato)

 

OGGETTO 5847 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad estendere le intese e i Protocolli fra i soggetti deputati alla sicurezza del territorio e alla gestione dei servizi, ad implementare l’efficacia e la rapidità delle comunicazioni emergenziali, nonché a sviluppare un sistema di gestione degli eventi atmosferici che consenta di incrementare la resilienza dei sistemi. A firma dei Consiglieri: Iotti, Molinari, Rontini, Lori, Serri, Sabattini, Cardinali”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Paruolo, Taruffi e Piccinini:

«Aggiungere, in fondo, il seguente paragrafo:

A definire le modalità con cui dare continuità nel tempo ad una interlocuzione non subalterna con i gestori, all’interno dei Protocolli di cui sopra, individuando altresì le competenze necessarie ad una efficace azione di stimolo, verifica e controllo nei loro confronti, nonché per la messa a punto degli interventi normativi che si rendessero necessari.»

(Approvato)

 

OGGETTO 5735 “Richiesta di istituzione, proposta dalla consigliera Gibertoni, ai sensi dell'articolo 40, comma 2 dello Statuto e dell'articolo 61 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, di una Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema delle cooperative cosiddette spurie o fittizie, al fine di conoscere genesi, diffusione ed articolazione del fenomeno, e di avere indicazioni rispetto gli strumenti da utilizzare per impedirne lo sviluppo, l'attività, l'esistenza. A firma della Consigliera: Gibertoni”

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Gibertoni:

«Nel capoverso “impegna” dopo le parole “di ricerca e di studio” inserire “che si dia come termine massimo la fine della legislatura”.»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Risoluzioni

 

5840 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, nell’ambito del Piano Energetico Regionale, volte all’emanazione di un bando di incentivi specifico per i sistemi di accumulo di energia elettrica a servizio di un impianto solare fotovoltaico di utenza domestica privata che preveda un concreto contributo a fondo perduto per il loro acquisto e per la loro installazione. (20 12 17) A firma della Consigliera: Gibertoni

5844 - Risoluzione per impegnare la Giunta a riconoscere un peso sempre crescente alle differenze di genere nella programmazione delle proprie politiche sulla disabilità, anche avvalendosi degli spunti offerti dal "Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell'Unione Europea", a diffondere la conoscenza del suddetto Manifesto fra i cittadini e, soprattutto, fra le associazioni regionali operanti nel settore, proseguendo inoltre nell'impegno contro la violenza sulle donne ponendo particolare attenzione ad un approccio che tenga in debito conto anche l'eventuale condizione di disabilità della vittima. (20 12 17) A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Calvano, Mori, Caliandro, Poli, Iotti, Rontini, Molinari, Tarasconi, Zappaterra, Rossi Nadia, Zoffoli, Mumolo, Bagnari, Serri, Montalti, Pruccoli, Bessi, Campedelli, Paruolo, Cardinali, Sabattini

5846 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad accertare i passaggi e le responsabilità che hanno portato ad una gestione inadeguata delle modalità di informazione ed evacuazione della popolazione di Lentigione di Brescello, ad accertare lo stato di manutenzione dell’Enza, a coinvolgere gli enti preposti al controllo del territorio e all’erogazione dei servizi pubblici per l’adeguamento del sistema di gestione delle emergenze, nonché a dar pieno e concreto sostegno ai cittadini e alle imprese che hanno subito danni derivanti dagli episodi alluvionali degli scorsi 10 e 11 dicembre. (21 12 17) A firma dei Consiglieri: Mori, Prodi, Campedelli, Caliandro, Torri, Lori, Soncini, Rontini, Iotti, Serri, Sabattini, Cardinali

5847 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad estendere le intese e i Protocolli fra i soggetti deputati alla sicurezza del territorio e alla gestione dei servizi, ad implementare l’efficacia e la rapidità delle comunicazioni emergenziali, nonché a sviluppare un sistema di gestione degli eventi atmosferici che consenta di incrementare la resilienza dei sistemi. (21 12 17) A firma dei Consiglieri: Iotti, Molinari, Rontini, Lori, Serri, Sabattini, Cardinali

5848 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad avanzare la richiesta di sospensione di tutti i pagamenti per imposte e tasse dovuti dai cittadini e dalle aziende colpiti dagli episodi alluvionali, nonché a ridurre ogni onere burocratico, disponendo la rilevazione dei danni sulla base di mere stime e fornendo utili chiarimenti ai cittadini per la compilazione delle schede di ricognizione dei danni e del relativo fabbisogno finanziario. (21 12 17) A firma del Consigliere: Gibertoni

5851 - Risoluzione per impegnare la Giunta a completare, secondo programmi certi, tutte le opere di difesa idrogeologica in progetto o già in varie fasi di esecuzione sull’intero territorio regionale, ad agire in stretto rapporto con le comunità locali nonché ad informare, con cadenza almeno semestrale, l’Assemblea legislativa tramite le competenti commissioni. (21 12 17) A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi

5852 - Risoluzione per impegnare la Giunta a supportare le Province e gli Enti locali di tutte le aree colpite dagli scorsi episodi alluvionali affinché vengano realizzati in tempi rapidi i necessari interventi di ripristino e di messa in sicurezza, nonché ad informare e supportare i cittadini che hanno subito interruzioni di servizi circa l’eventualità di ottenere indennizzi per i black out subiti. (21 12 17) A firma dei Consiglieri: Torri, Prodi, Mori, Sassi

 

Interrogazioni

 

5841 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti un convegno organizzato dal Comune di San Lazzaro in merito alla figura del tutore volontario per minori non accompagnati. A firma del Consigliere: Bignami

5842 - Interrogazione a risposta scritta circa la disponibilità e l’utilizzazione di defibrillatori negli impianti sportivi, con particolare riferimento alla situazione esistente a Imola. A firma della Consigliera: Gibertoni

5843 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere problematiche riguardanti i CUP, ed evitare la chiusura di uffici ove viene svolta l’attività di prenotazione di prestazioni specialistiche. A firma della Consigliera: Gibertoni

5845 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per prevenire i danni ed i disagi causati da eventi metereologici, come la nevicata del 13 novembre 2017. A firma del Consigliere: Bignami

(Comunicazione n. 58 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2017/2727 del 22/12/2017)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Saliera

Rancan - Torri

 

 

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