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205.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 16 OTTOBRE 2018

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 7307

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le procedure in capo a ERVET spa per la redazione di un master plan per la riqualificazione del comprensorio turistico del Corno alle Scale. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

OGGETTO 7310

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il programma di investimenti per le stazioni sciistiche e in particolare per il progetto di collegamento tra il versante emiliano e quello toscano tramite le stazioni del Corno alle Scale e della Doganaccia. A firma del Consigliere: Facci

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SI)

FACCI (Gruppo Misto)

COSTI, assessore

TARUFFI (SI)

FACCI (Gruppo Misto)

 

OGGETTO 7292

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere affinché il Governo riconosca al più presto la sindrome fibromialgica quale malattia cronica ed invalidante, inserendola nei nuovi LEA. A firma del Consigliere: Calvano

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

CALVANO (PD)

VENTURI, assessore

CALVANO (PD)

 

OGGETTO 7306

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i risultati del referendum svoltosi il 7 ottobre 2018 sulla fusione dei comuni di Montecreto e Lama Mocogno. A firma del Consigliere: Galli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

GALLI (FI)

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza

GALLI (FI)

 

OGGETTO 7308

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la nota del Ministero dello sviluppo economico con la quale si chiede la revoca dell'intesa regionale per i permessi di indagini geofisiche Bugia e Fantozza. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

PICCININI (M5S)

COSTI, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 7309

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le domande di rimborso per i danni provocati dall'alluvione il 12 dicembre 2017 che ha colpito il comune di Brescello. A firma della Consigliera: Mori

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

MORI (PD)

GAZZOLO, assessore

MORI (PD)

 

OGGETTO 7311

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo stanziamento di risorse regionali per i danni causati ad abitazioni private dalle alluvioni del 2016 e 2017. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Delmonte

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

DELMONTE (LN)

GAZZOLO, assessore

DELMONTE (LN)

 

Dissenso della presidente del gruppo assembleare Movimento 5 Stelle Silvia Piccinini, ai sensi dell’art. 18 comma 3 del Regolamento interno, in merito all’abbinamento delle risoluzioni al progetto di legge oggetto n. 6718

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

PICCININI (M5S)

CALIANDRO (PD)

BERTANI (M5S)

CALIANDRO (PD)

 

OGGETTO 6718

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Attuazione della sessione europea regionale 2018 - Abrogazioni e modifiche di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali» (93)

(Relazione e discussione)

(Risoluzioni oggetti 7083 - 7105 - 7212 - 7217 - 7283 - Discussione)

PRESIDENTE (Saliera)

PRUCCOLI, relatore della Commissione

BERTANI (M5S)

TAGLIAFERRI (FdI)

BERTANI (M5S)

MORI (PD)

POLI (PD)

POMPIGNOLI (LN)

FABBRI (LN)

CALVANO (PD)

TARUFFI (SI)

CAMPEDELLI (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 9,49

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la duecentocinquesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute:

 

antimeridiana del 18 settembre 2018 (n. 200);

antimeridiana del 25 settembre 2018 (n. 201);

pomeridiana   del 25 settembre 2018 (n. 202);

antimeridiana del 26 settembre 2018 (n. 203);

pomeridiana   del 26 settembre 2018 (n. 204);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni, i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, secondo comma del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano Bonaccini. Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta i consiglieri Cardinali e Montalti e gli assessori Bianchi e Donini.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

OGGETTO 7307

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le procedure in capo a ERVET spa per la redazione di un master plan per la riqualificazione del comprensorio turistico del Corno alle Scale. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

OGGETTO 7310

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il programma di investimenti per le stazioni sciistiche e in particolare per il progetto di collegamento tra il versante emiliano e quello toscano tramite le stazioni del Corno alle Scale e della Doganaccia. A firma del Consigliere: Facci

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Procediamo con l’oggetto 7307, interrogazione di attualità a risposta immediata circa le procedure in capo a ERVET spa per la redazione di un master plan per la riqualificazione del comprensorio turistico del Corno alle Scale, a firma del consigliere Taruffi.

Risponde l’assessore Costi per l’assessore Corsini che ora ha un impegno. Visto che l’assessore Corsini ha chiesto di fare in sequenza anche l’oggetto 7310 e risponde l’assessore Costi, accorpiamo il 7310, interrogazione di attualità a risposta immediata circa il programma di investimenti per le stazioni sciistiche e in particolare per il progetto di collegamento tra il versante emiliano e quello toscano tramite le stazioni del Corno alle Scale e della Doganaccia, a firma del consigliere Facci.

Risponderà l’assessore Costi.

La parola al consigliere Taruffi, poi al consigliere Facci e all’assessore Costi per la risposta.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Visto che i nostri atti sono videoregistrati, mi corre l’obbligo di chiarire che l’assessore Corsini era presente fino a pochi istanti fa, aveva un impegno già programmato, è arrivato in orario, il fatto di essere partiti con circa mezz’ora di ritardo gli ha impedito di rimanere e quindi la risposta verrà data per conto della Giunta dall’assessore Palma Costi alle attività produttive, perché l’oggetto della nostra interrogazione riguarda il comprensorio di Corno alle Scale che può rappresentare e deve rappresentare un volano importante per l’economia di quel territorio a condizione che si realizzino alcuni interventi di riqualificazione complessiva di quella stazione sciistica, che ha un’importante vocazione legata al turismo invernale, ma che ha una altrettanto importante vocazione legata al “turismo verde”. In queste settimane, nei mesi precedenti si è molto discusso di un accordo di programma che riguardava la nostra Regione, la Regione Toscana e la Presidenza del Consiglio dei ministri, in particolar modo l’allora sottosegretario con delega allo sport che ha portato alla nostra Regione circa 10 milioni di euro per realizzare interventi di riqualificazione e potenziamento degli impianti sciistici delle nostre stazioni emiliano-romagnole, in particolar modo per quanto riguarda la stazione di Corno alle Scale il potenziamento attraverso il collegamento con il versante toscano della Doganaccia. 10 milioni suddivisi tra le varie realtà emiliano-romagnole che portano per l’intervento sulla stazione oggetto di questa iniziativa circa 5,5 milioni, tra risorse statali e risorse regionali che la nostra Regione, in sede di approvazione di quell’accordo di programma, ha voluto stanziare.

Le domande che abbiamo posto sono due: 1. sappiamo che per realizzare questo progetto è necessario il master plan che specifichi bene le ricadute economiche, il piano complessivo di intervento e le potenzialità quindi che si cerca di sviluppare attraverso questo intervento, quindi chiediamo di sapere a che punto siamo con la redazione di questo master plan, quali procedure amministrative sono state finora svolte; 2. quando la Giunta approverà lo schema di convenzione che poi dovrà essere sottoposto all’approvazione degli altri enti, convenzione nella quale dovranno essere esplicitate tutte le competenze sia dei soggetti attuatori che dei soggetti beneficiari di questo provvedimento, di questo stanziamento.

La ragione di questa interrogazione muove dal fatto che nelle ultime settimane, a nostro avviso in modo del tutto inopportuno e inappropriato, i Comuni di Sestola e Abetone hanno scritto al Ministero chiedendo che quelle risorse potessero essere riallocate in altro modo, anche se successivamente hanno corretto il tiro. Quindi chiediamo anche chiarezza su questo punto e certezza sui tempi e sulla definizione sugli obiettivi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola al consigliere Facci per l’illustrazione della sua interrogazione.

 

FACCI: Grazie, presidente. La do per letta e aspetto la risposta dell’assessore.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Facci.

La parola all’assessore Costi per la risposta.

 

COSTI, assessore: Grazie, presidente. Permettetemi una breve sintesi di quanto è stato messo in atto dall’Assessorato al turismo per rendere operativo il programma straordinario degli interventi ricadenti sul territorio regionale in attuazione all’accordo stipulato tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, la Regione Emilia-Romagna e la Regione Toscana. Il 9 marzo 2018 è stato trasmesso ai Comuni ove ricadono gli interventi una scheda di intervento da compilare al fine di individuare i soggetti attuatori beneficiari finali. In base agli esiti di cui sopra sono stati presi in considerazione dei dati acquisiti dalla prima ricognizione presso gli enti locali interessati, che sono stati anche incontrati; la Regione ha attivato molteplici incontri con i Comuni proprio per approfondire tutti gli aspetti e soprattutto sono stati meglio definiti i contenuti degli interventi e ulteriori elementi sull’ammissibilità delle spese e delle problematiche per quanto riguarda deducibilità e indeducibilità dell’IVA. Al fine di acquisire gli elementi più dettagliati per la redazione del piano preliminare degli interventi, nel maggio 2018 è stata richiesta ai Comuni interessati la compilazione di una più dettagliata scheda riepilogativa, contenente anche il nuovo cronoprogramma proposto dai soggetti attuatori e beneficiari. A luglio sono state completate le schede dei vari interventi e, in base alle esigenze di rimodulazione temporale degli interventi ricadenti sui territori regionali individuati dai Comuni interessati, si è redatto il nuovo cronoprogramma trasmesso all’Ufficio sport della Presidenza del Consiglio. Nell’assestamento di bilancio approvato in luglio sono stati previsti i capitoli di bilancio, le risorse del finanziamento statale, del cofinanziamento regionale nelle annualità 2018/20 e sono state anche stanziate le risorse per l’affidamento dell’incarico per redigere il master plan del collegamento tra il Corno alle Scale e il lago Scaffaiolo, ovvero il tratto del collegamento a fune tra Emilia-Romagna e Toscana che ricade sul nostro territorio.

Nel settembre di quest’anno è pervenuta all’Assessorato la nota dei due sindaci dei Comuni di Abetone, Cutigliano e di Sestola, indirizzata sia alla Presidenza del Consiglio che a noi. A seguito di queste lettere c’è stato un incontro con la Regione Toscana e le due Regioni non avevano condiviso né condividono i contenuti della nota dei sindaci e confermano l’intendimento di dare corso all’intervento di collegamento tra la regione Emilia-Romagna e Toscana, come previsto dall’accordo, dal comprensorio di Corno alle Scale a quello dell’Abetone. Dico che, proprio perché questa è la decisione delle due Regioni e per rispondere anche in modo preciso, visto che c’è un mandato per la redazione del master plan proprio inerente questo intervento, ERVET ha avviato le procedure per l’affidamento di incarico ad un soggetto specializzato, è già stato pubblicato l’avviso e la scadenza è il 18 ottobre 2018 e poi ci sarà la procedura di affidamento che dovrebbe concludersi nei primi giorni di novembre e l’incaricato avrà un termine massimo di sessanta giorni per produrre gli elaborati. La delibera per l’approvazione delle convenzioni tra Regione e i soggetti beneficiari dei contributi, che attuerà gli interventi previsti nel programma straordinario è prevista per la Giunta del 22 ottobre corrente mese.

In relazione a quanto richiesto dal consigliere Facci in merito alla nota da parte dei sindaci dei Comuni di Abetone, Cutigliano e Sestola si informa, oltre a quanto già detto sopra, che la Regione Emilia-Romagna e la Regione Toscana hanno a riguardo trasmesso, con PEC del 27 settembre 2018, lettera a firma congiunta dei rispettivi assessori al turismo all’Ufficio dello sport della Presidenza del Consiglio e, per conoscenza, ai sindaci dei due Comuni, ove si è evidenziato che i contenuti della nota del due sindaci non sono condivisi dalle Regioni interessate e che, in quanto enti sottoscrittori dell’accordo in oggetto, intendono procedere a dare attuazione agli interventi come previsti nel medesimo accordo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Costi.

La parola al consigliere Taruffi per la replica.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Ringrazio l’assessore per la risposta della Giunta. Quindi, riepilogando, un po’ di chiarezza: le Regioni Toscana ed Emilia hanno respinto le osservazioni fatte dai Comuni di Sestola e dell’Abetone; entro l’anno avremo il master plan che sarà lo strumento fondamentale per poi procedere con gli atti successivi, a partire dall’approvazione da parte della Giunta del 22 ottobre prossimo nella convenzione che sarà lo strumento fondamentale al quale dovranno dare il loro parere tutti gli altri enti. Quindi riepilogando, anche per ragioni di tempo: entro l’anno avremo il master plan, sulla base del quale gli enti locali interessati, a partire dal Comune di Lizzano in Belvedere, attraverso la Centrale unica di committenza dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese, sarà in grado di appaltare i lavori per la realizzazione del progetto esecutivo e definitivo, che probabilmente arriverà – immagino – entro l’estate del 2019; da lì ci sarà la possibilità di appaltare i lavori, quindi l’esecuzione vera e propria dei lavori, con un bando che ovviamente, visto l’importo e vista la natura, sarà di carattere europeo. Bando che per il proprio svolgimento necessiterà anche in questo caso di alcuni mesi, immagino. Questo è il percorso che abbiamo prima dell’inizio vero e proprio dei lavori.

Credo sia giusto dirlo in questa sede in modo chiaro, definito, preciso sia per rispondere alle preoccupazioni di chi vede slittare l’inizio delle procedure sia da parte di chi invece teme che questo intervento risulterà invasivo e distruttivo dal punto di vista ambientale. Siamo ancora in una fase in cui non è possibile esprimere giudizi di questo tipo, perché non abbiamo ancora il progetto esecutivo, non abbiamo ancora il master plan; sono strumenti che determineranno il risultato effettivo, reale, concreto sul quale ci si potrà e ci si dovrà misurare, ma da oggi abbiamo con chiarezza due elementi: le risorse (5,5 milioni di euro) che vengono confermate e stanziate dalla nostra Regione per la realizzazione di quel progetto e una tempistica che, a partire dal 22 ottobre con l’approvazione da parte della Giunta della convenzione e successivamente, entro l’anno, con il master plan la cui gara è praticamente conclusa per il suo affidamento, per cui abbiamo una scadenza e una tempistica chiara con la quale possiamo finalmente andare sui territori, e credo che la Giunta e l’assessore faranno bene ad essere presenti, per dire chiaramente come stanno le cose.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola al consigliere Facci per la replica.

 

FACCI: Grazie, presidente. Grazie, assessore. Anch’io ho preso atto che l’assessore Corsini era qua e gli impegni lo hanno portato a non poter rispondere direttamente. Mi dispiace che non ci sia l’assessore, con tutto il rispetto per l’assessore Palma Costi, perché avrei voluto dirgli direttamente alcune cose, visto che l’assessore Corsini proprio oggi sarà a Sestola, uno dei due Comuni che hanno fatto la famosa lettera.

Vede, assessore, non è stato un comitato di cittadini, un’associazione di categoria che ha scritto al Ministero, lo hanno fatto due Amministrazioni comunali. Questo è il fatto grave che evidentemente nessuno ha colto. Due Amministrazioni comunali, due sindaci, Abetone e Cutigliano da una parte e Sestola dall’altra, che hanno messo in discussione una scelta che quest’Aula ha condiviso, che questa Giunta, che questa Regione ha condiviso, ha deciso, hanno rimesso in discussione dei finanziamenti già assegnati. Ed è brutto parlare di questo, perché sembra che andiamo a litigare sui territori per avere più o meno risorse degli altri. È una questione questa che non voglio assolutamente neanche adombrare. Non è una questione di finanziamenti, ognuno qui ha avuto, nell’ambito del piano neve, i finanziamenti che ha richiesto. E allora cosa è successo? È successo che improvvisamente, in maniera del tutto scorretta dal punto di vista istituzionale, perché è una scorrettezza innanzitutto nei confronti della Regione che quel piano lo ha condiviso con le Amministrazioni, che le risorse assegnate a tutti, quella stata una scorrettezza: scrivere direttamente al Ministero! Mi fa piacere che ci sia stata una comunicazione PEC del 29 settembre, ma io credo che un affronto istituzionale, perché l’affronto è istituzionale, meriti altra risposta e io spero che l’assessore Corsini oggi pomeriggio dica che non è questo il modo di procedere, perché le risorse questa Regione le assegna a tutti: non ci sono figli e figliastri, c’è un equilibrio. E chi deve essere il garante e l’arbitro di questo equilibrio, se non la Regione, se non l’Assessorato? Per cui noi chiediamo che siano rispettate le regole, perché quella lettera chiede altro e non è vero che la questione è rientrata. Sulla cronaca di Modena di ieri c’era un altro articolo di altra Amministrazione che diceva che quel diverso collegamento, contrario a quello deciso da questa Regione, deve essere portato avanti. Quindi la questione non è rientrata, non è risolta: occorre che siate voi a fare chiarezza.

Le dico una cosa, assessore, e chiudo perché la questione è chiarissima, al di là del fatto che lei ha confermato che il progetto va avanti, che i finanziamenti vanno avanti, che le procedure vanno avanti. In Appennino, così come in tante realtà della periferia di questa regione, c’è diffidenza nei confronti della Regione e sa perché? Perché la si vede come un contesto lontano, elefantiaco, complesso, lento nelle decisioni, dove si fanno tante chiacchiere e si fanno pochi fatti. Io credo che oggi proprio su questo aspetto la Regione abbia una grande occasione, l’assessore Corsini in particolare abbia una grande occasione: dimostrare che la Regione fa il bene di tutti, che non fa figli e figliastri, che fa rispettare le regole. Questa è l’occasione che io spero venga colta, perché questo è un fatto istituzionale gravissimo. Di quel collegamento tra la stazione sciistica del Corno alle Scale e la stazione sciistica di Doganaccia-Cutigliano, del collegamento fra la Toscana e l’Emilia si parla da vent’anni, ai tempi in cui era presidente della Provincia Vittorio Prodi, quindi è una scelta ampiamente maturata sul territorio e che questa Regione ha condiviso: perché devono essere due Amministrazioni territoriali che chiedono che si rivedano i finanziamenti e addirittura scrivono direttamente al Ministero? Questo è un comportamento che va stigmatizzato, io spero che l’assessore Corsini lo faccia. Sicuramente la miglior risposta sarà quella di dare esecuzione, ma naturalmente deve anche entrare in campo con la sua autorevole voce per cessare ogni ulteriore discussione sul punto. Altrimenti, ripeto, quei timori che vi sono in periferia che questa Regione non faccia il bene di tutti sarebbero confermate. Io non ci credo. Io ritengo che questa Regione operi per il bene di tutti, ma lo deve dimostrare nei fatti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Facci.

 

OGGETTO 7292

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere affinché il Governo riconosca al più presto la sindrome fibromialgica quale malattia cronica ed invalidante, inserendola nei nuovi LEA. A firma del Consigliere: Calvano

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 7292, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere affinché il Governo riconosca al più presto la Sindrome fibromialgica quale malattia cronica ed invalidante, inserendola nei nuovi LEA, a firma del consigliere Calvano.

Risponde l’assessore Venturi.

La parola al consigliere Calvano per l’illustrazione.

 

CALVANO: Grazie, presidente. In Emilia-Romagna la popolazione affetta da fibromialgia risulterebbe essere compresa tra le sessantaseimila persone e le ottantamila persone. La sindrome fibromialgica non è riconosciuta a livello nazionale tra le malattie croniche e invalidanti per le quali è prevista l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, non sono attivi neanche protocolli specifici di diagnosi e di terapia. In assenza di tale riconoscimento alcune Regioni si sono dimostrate sensibili su questo tema e hanno attivato percorsi di carattere regionale. La nostra Regione è una di quelle perché, a partire dal 2015, si è attivata nell’elaborazione di proposte in merito ai criteri diagnostici per l’identificazione della fibromialgia. Il 5 febbraio 2018 quelle linee di indirizzo di diagnosi e trattamento della fibromialgia sono state rese pubbliche e trasmesse ai direttori generali delle Aziende della Regione. Dopo la pubblicazione di quelle linee guida come Assemblea ci siamo attivati chiedendo un impegno all’Assessorato per attivarsi a sua volta presso il Ministero della salute e l’Istituto superiore di sanità al fine di aprire un confronto sulle linee elaborate dalla nostra Regione affinché potessero diventare la base per un lavoro comune e di attività di ricerca, finalizzate ad individuare in modo condiviso da parte della comunità scientifica i cut-off della malattia, così da giungerne al piano riconoscimento e inserimento delle terapie nei LEA.

La legge nazionale n. 208/2015 ha stabilito che quel momento in avanti i LEA sarebbero stati aggiornati di anno in anno e quindi, tenendo conto che le commissioni per l’aggiornamento dei LEA si riuniranno nelle prossime settimane, mi è parso opportuno chiedere alla Giunta se intende attivarsi nei confronti del Governo affinché, alla luce di quello che dirà la commissione di aggiornamento LEA, venga riconosciuta al più presto la sindrome fibromialgica quale malattia cronica ed invalidante, con il suo conseguente inserimento all’interno dei nuovi LEA.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

La parola all’assessore Venturi per la risposta.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere Calvano. Come lei ha ricordato, la fibromialgia non è una patologia ricompresa oggi nell’elenco delle malattie croniche invalidanti nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017, che definisce e aggiorna i livelli essenziali di assistenza. Questa Regione, con la circolare n. 1 del 5 febbraio 2018, anche in seguito a numerose sollecitazioni che sono venute da parte di diversi consiglieri, tra i quali Paolo Calvano, ha trasmesso alle Aziende le linee sanitarie di indirizzo per la diagnosi e il trattamento della fibromialgia valutando come particolarmente qualificante la possibilità di offrire un percorso complessivo di presa in carico all’interno dell’assistenza primaria. In particolare il medico di medicina generale formula la diagnosi e, sulla base di specifici criteri, imposta il trattamento non farmacologico oppure anche farmacologico e ne monitora gli esiti. Il reumatologo invece è lo specialista di riferimento nei casi più complessi, che può avvalersi di ulteriori competenze specialistiche.

Le linee di indirizzo regionali hanno alcuni elementi particolarmente innovativi, come la definizione di un ruolo attivo delle associazioni di pazienti e familiari nel promuovere e realizzare attività educative, formative e di supporto e il trattamento non farmacologico attraverso l’attività fisica anche in acqua. Per quest’ultimo è stato sottoscritto uno specifico accordo tra l’Associazione dei malati reumatici e il Consorzio terme dell’Emilia-Romagna.

Il documento regionale è frutto di un lungo percorso di condivisione tra i professionisti delle Aziende, i medici di medicina generale, l’Associazione malati reumatici dell’Emilia-Romagna (AMRER) ed è basato sulle più aggiornate evidenze della letteratura e sull’esperienza quotidiana di professionisti e utenti e rappresenta una delle prime esperienze a livello nazionale di inquadramento della diagnosi e presa in carico delle tante persone affette da fibromialgia. Dopo la loro adozione le linee di indirizzo sono state consegnate all’Istituto superiore di sanità con l’intento di favorirne una condivisione a livello ministeriale e di avviare un percorso per definire un appropriato riconoscimento di questa patologia nell’ambito dei nuovi livelli essenziali di assistenza.

La Commissione affari sociali della Camera dei deputati ha adottato la risoluzione n. 8/270 del 15 novembre 2017 che impegna il Governo ad assumere iniziative per includere la sindrome nell’elenco delle malattie croniche che rientrano nei nuovi LEA. La commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale è impegnata tuttora nel lavoro istruttorio e propedeutico all’eventuale riconoscimento della fibromialgia come patologia cronica. In attesa quindi che la commissione nazionale LEA completi la valutazione istruttoria secondo quanto previsto dalla risoluzione prima citata, la Direzione generale della programmazione sanitaria presso il Ministero della salute lo scorso 25 settembre ha invitato formalmente tutte le Regioni a fornire una ricognizione delle singole esperienze regionali finalizzata ad acquisire maggiori elementi di conoscenza e a costituire un gruppo di lavoro, con l’obiettivo di individuare obiettivi e strategie condivise a favore dei pazienti affetti da fibromialgia. La nostra Regione sta per inoltrare al Ministero la documentazione richiesta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

La parola al consigliere Calvano per la replica, che ha quattro minuti a disposizione.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Grazie, assessore. La ringrazio per l’attenzione mostrata verso questa patologia fin dal 2015, momento in cui abbiamo iniziato a parlarne in quest’Aula. La risposta di oggi mi conferma che quell’attenzione non è venuta meno e non si è esaurita con la redazione delle linee guida, anzi, è stata rafforzata nell’interlocuzione con il Ministero affinché ci sia un appropriato riconoscimento della fibromialgia. È ovvio che adesso il lavoro principale compete al Ministero stesso e al Governo e mi auguro che, anche alla luce della risoluzione che hanno approvato in Parlamento e degli sforzi di elaborazione che le Regioni, a partire dalla nostra, stanno facendo, il Governo possa attivarsi in tal senso. Il momento per farlo è chiaramente questo, perché l’aggiornamento dei LEA avviene di anno in anno e rappresenta per noi una grande opportunità.

Le linee di indirizzo della Regione Emilia-Romagna, affiancate a tanti altri studi scientifici che sono coerenti con l’impostazione di quelle linee e ne confermano l’impostazione, a mio avviso rappresentano un valido supporto scientifico affinché la commissione possa chiedere al Governo di inserire nei LEA alcune prestazioni, terapie per la fibromialgia e confido che ciò possa avvenire.

Ringrazio anche l’Assessorato e il lavoro fatto dalle associazioni per essere riuscite nel frattempo a mettere in campo già alcuni interventi in particolare in Emilia-Romagna, perché il percorso fatto da AMRER sulle terme credo che sia un percorso efficace e oltretutto ampiamente riconosciuto dal punto di vista scientifico come percorso che può aiutare e migliorare la qualità di vita delle persone affette da fibromialgia. La strada tracciata da questa Regione è la strada giusta che può portare al riconoscimento della malattia, spero che abbia un adeguato seguito a livello nazionale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

 

OGGETTO 7306

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i risultati del referendum svoltosi il 7 ottobre 2018 sulla fusione dei comuni di Montecreto e Lama Mocogno. A firma del Consigliere: Galli

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ora procediamo con l’oggetto 7306, interrogazione di attualità a risposta immediata circa i risultati del referendum svoltosi il 7 ottobre 2018 sulla fusione dei Comuni di Montecreto e Lama Mocogno, a firma del consigliere Galli.

Risponderà il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Manghi, così ci è stato comunicato telefonicamente.

La parola al consigliere Galli per l’illustrazione.

 

GALLI: Grazie, presidente. Lo scopo dell’interrogazione è fare chiarezza su un risultato referendario che, stando ai numeri, dovrebbe essere chiaro. Il 7 ottobre c’è stata una tornata referendaria in tutta la regione, sappiamo che la Regione Emilia-Romagna ha sempre avuto la volontà di essere la prima della classe e che a inizio legislatura uno degli obiettivi da raggiungere era quello della riduzione dei comuni, passando dai circa trecentotrenta ai trecento.

Il processo di fusione fra comuni di solito molto piccoli, certamente sotto i cinquemila abitanti, è un procedimento che non ci trova contrari a priori. Certo, ci sono anche altri strumenti, tipo l’Unione dei comuni, che forse è uno strumento che sta dando, dove ben realizzato, risultati più positivi, perché non si può restare che perplessi a guardare il risultato del 7 ottobre: su sette referendum che erano stati impostati e si sono votati, quattro hanno dato risultato negativo e solo tre positivo. Comuni della provincia di Modena, di Bologna, di Parma, di Ferrara hanno dato tutto sommato un risultato concorde: la perplessità di molta parte della cittadinanza a procedere a fusioni molto spesso calate dall’alto e a freddo. Sappiamo che la discussione in oggetto riguarda il Comune di Montecreto, alcuni di voi ricorderanno quella lenzuolata fatta qualche mese fa qui in Consiglio regionale dove avevamo esposto con uno striscione le nostre perplessità su questa fusione, perplessità che nascono dalla differenza plateale di questi due comuni: la distanza geografica, la poca comunanza di interessi economici, una disomogeneità non solo di numero della popolazione ma anche di interessi delle popolazioni coinvolte.

Quello che ci porta oggi a chiedere un’interrogazione con risposta urgente non è la discussione sul risultato elettorale. Sappiamo che a Lama Mocogno il no ha raggiunto il 40 per cento e che a Montecreto il sì ha vinto con una maggioranza del 5 per cento. Si parla di piccoli numeri ma di grosse percentuali. Per darvi un’idea, nelle elezioni del 1996 il centrosinistra vinse con un risultato di 0,77 e addirittura nelle elezioni successive del 2000 vinse con uno scarto dello 0,18. Poco più di ventiquattromila voti. Una differenza risibile, però nessuno della sinistra ebbe la bella pensata di dire che quel risultato non andava bene, che non era un risultato democratico, che la differenza era troppo piccola, per cui si doveva tornare al voto. Nessuno allora lo disse. Invece in questo referendum alcuni sindaci hanno alzato dei lamenti sul risultato elettorale dicendo “si è votato con un piccolo scarto, bisogna tornare al voto”. O addirittura, usando la legge elettorale che prevede che la fusione non vada avanti se non si è raggiunta l’omogeneità del voto positivo nella maggioranza dei comuni, questi amministratori colgono in un comma la possibilità di saltare il voto referendario e passare alla votazione nei Consigli comunali. Si dà il caso che sia nel Consiglio comunale di Lama Mocogno che in quello di Montecreto le minoranze siano assenti, quindi, qualora si andasse a votare in queste due Amministrazioni, il voto sarebbe certamente a favore di una fusione. Ma altrettanto certamente in contrasto con il voto elettorale.

Abbiamo assistito in diverse dichiarazioni prima del voto all’affermazione che il risultato elettorale sarebbe stato accettato, qualunque esso fosse, che l’Amministrazione regionale e le Amministrazioni locali non avrebbero avuto nulla da discutere perché erano in quel momento probabilmente dell’idea che il voto sarebbe stato a favore. Tutte le associazioni di categoria si erano schierate a favore, ma i cittadini, soprattutto quelli di Montecreto, hanno votato no, con uno scarto di circa il 5 per cento. Sottolineo trenta volte superiore a quello scarto che portò il secondo governo Prodi al governo nazionale. Gli amici di Montecreto e di Lama mi perdoneranno, ma credo che il Governo nazionale avesse un ruolo più importante di quello che oggi potrebbe avere il governo di questo nuovo Comune.

Lo scopo dell’interrogazione per cui chiedo una risposta da parte dell’Amministrazione regionale è se le dichiarazioni, ripetute in più occasioni, del governatore Stefano Bonaccini o quelle dello stesso sindaco di Montecreto Leandro Bonucchi, di accettare il risultato elettorale qualunque esso fosse, anche se il risultato non fosse stato raggiunto in uno solo dei due comuni coinvolti, sono vere o se c’è la possibilità da parte delle amministrazioni locali di procedere ad un passaggio nei Consigli comunali saltando il risultato elettorale. Credo che questo, se fosse vero, sarebbe molto grave e in contrasto con le dichiarazioni fatte in più occasioni e anche con lo spirito di una democrazia, anche se agli albori.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Galli.

La parola al sottosegretario alla Presidenza della Giunta Manghi per la risposta.

 

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. La legge regionale n. 24/96, così come modificata dalla legge regionale n. 15/2016 dispone che il procedimento legislativo di fusione si conclude senza passare all’esame degli articoli del progetto di legge quando i voti complessivi sul referendum per la fusione sono contrari alla fusione stessa e contestualmente l’esito è sfavorevole almeno nella metà dei comuni interessati (articolo 12, comma 9-ter). Nell’ipotesi in cui invece i voti complessivi sul referendum siano favorevoli alla fusione, ma il numero dei comuni favorevoli è uguale a quello dei contrari (articolo 12, comma 9-quater, lettera b), l’Assemblea legislativa può approvare la legge solo dopo aver preventivamente acquisito il parere dei Consigli dei Comuni in cui l’esito del referendum è stato contrario alla fusione (articolo 12, comma 9-quinquies).

I Consigli comunali si esprimono entro sessanta giorni decorrenti dalla ricezione della richiesta ma, decorso tale termine, si prescinde dall’acquisizione del parere stesso. I Consigli comunali si esprimono mediante deliberazioni approvate con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri assegnati. Qualora tale maggioranza non venga raggiunta, la votazione è ripetuta in successive sedute da tenersi entro trenta giorni ed è approvata se ottiene per due volte il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri presenti (articolo 9, 12, comma 9-septies). La casistica di cui all’articolo 12, comma 9-quater, lettera b) della legge regionale n. 24/96 è pertanto quella ricorrente ovvero riferita alla fusione dei comuni di Lama Mocogno e Montecreto in provincia di Modena.

Tutto ciò premesso, occorre evidenziare che in data 10 luglio è stata adottata una risoluzione, oggetto 6805, che impegna l’Assemblea legislativa ad interrompere il procedimento di fusione e a non passare all’esame del progetto di legge, anche qualora l’esito del referendum per la fusione sia sfavorevole in uno solo dei comuni interessati, indipendentemente dal fatto che i voti complessivi siano favorevoli o contrari. Ogni valutazione in merito al prosieguo o meno del percorso di fusione in oggetto è quindi necessariamente rimesso alla competenza dell’Assemblea legislativa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario alla Presidenza della Giunta Manghi.

Consigliere Galli, lei ha finito il tempo, quindi può solo dichiarare se è soddisfatto o non soddisfatto.

 

GALLI: Grazie, presidente. Se ho capito il pistolotto burocratico che era a cappello, direi che il risultato acquisito nella tornata referendaria del 7 ottobre sia chiaro: Montecreto resta Montecreto, Lama Mocogno resta Lama Mocogno.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Galli.

 

OGGETTO 7308

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la nota del Ministero dello sviluppo economico con la quale si chiede la revoca dell'intesa regionale per i permessi di indagini geofisiche Bugia e Fantozza. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ora procediamo con l’oggetto 7308, interrogazione di attualità a risposta immediata circa la nota del Ministero dello sviluppo economico con la quale si chiede la revoca dell'intesa regionale per i permessi di indagini geofisiche Bugia e Fantozza, a firma della consigliera Piccinini.

Risponde l’assessore Costi.

La parola alla consigliera Piccinini per l’illustrazione.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Torniamo oggi su un argomento più volte trattato dal Movimento 5 Stelle in quest’Aula, che riguarda i permessi di ricerca di idrocarburi, definiti “Fantozza” e “Bugia”, che riguardano i comuni della Bassa Modenese e della Bassa Reggiana e lo facciamo alla luce della presa di posizione politica che ha avuto questa Giunta nella persona dell’assessore Costi e soprattutto alla luce di un’interrogazione trattata esattamente una settimana fa in Parlamento dagli esponenti del Movimento 5 Stelle che ha ricevuto una risposta direi più che soddisfacente dal MISE, in cui si dice sostanzialmente che, viste le preoccupazioni che sono provenute da più parti, quindi dai cittadini ma anche dalle istituzioni, quindi i Comuni ma anche dalla Regione stessa a seguire, rispetto alla fragilità del territorio interessato da questi permessi di ricerca, il Ministero dello sviluppo economico ha manifestato la propria disponibilità a dare seguito alle richieste di fermare la procedura in essere. Precisando però che, per fare questo, è necessaria la revoca dell’iter deliberato con due DGR (n. 1482 e n. 1481) nel settembre del 2016. È fondamentale revocare queste due delibere.

Per cui, se l’unità di intenti è la stessa dell’assessore e nostra, e io voglio dare credito alle parole spese, anche pubblicamente, dall’assessore, deliberate anche nella delibera recente del 3 settembre che è più che altro un manifesto politico d’intenti di contrarietà, che peraltro noi condividiamo, è necessaria una delibera di Giunta di revoca delle due intese che oggi sono ancora valide. Quindi io oggi mi aspetto dall’assessore delle tempistiche entro cui deliberare la revoca di queste due intese.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini

La parola all’assessore Costi per la risposta.

 

COSTI, assessore: Grazie, Presidente. Grazie, consigliera. Devo dire che in questa vicenda rimane sempre una parte abbastanza complicata per me, che sono sempre molto attenta alle procedure e anche agli aspetti giuridici. Si parla chiaramente di una lettera che sarebbe stata inviata da parte del Ministero dello sviluppo economico alla Regione che conterrebbe quanto da lei riportato anche in quest’Aula; abbiamo fatto la verifica su tutti i protocolli, ovunque: questa lettera non esiste. Quindi è abbastanza complicato oggi rispondere alle sue questioni, che riguardano una lettera che questa Regione non ha ricevuto rispetto ad un tema così delicato e importante.

Io cerco di rispondere lo stesso sulla base delle notizie che ho letto sulla stampa e chiaramente anche quelle che lei riporta nella sua interrogazione e ribadisco la perfetta correttezza del nostro agire. Noi abbiamo ribadito la nostra contrarietà e poi dirò velocemente anche il percorso che abbiamo fatto con un atto di Giunta del 3 settembre, dove abbiamo fornito la possibilità di concludere negativamente la vicenda dei due permessi di ricerca senza incorrere in alcun ricorso, che ora compete al MISE. E lo dimostra il fatto che l’adozione degli atti importanti, quali l’autorizzazione dell’ultimo pezzo che mancherebbe rispetto a questa fase del rilievo sismico in 3D, che viene realizzato attraverso l’UMGIG, ad oggi non è stato rilasciato. Quindi la nostra delibera l’effetto ha già iniziato ad attivarlo in modo molto concreto.

Tutta la materia è regolata da norme nazionali ed europee, è una materia concorrente, ma con una forte prevalenza dello Stato. Lo ricordo perché le normative oltretutto hanno avuto un’evoluzione di rafforzamento della competenza statale, tant’è che lo Stato può comunque procedere con motivazioni, anche in disaccordo con la Regione. Quindi questo tema di rimbalzare a noi onestamente è un metodo che non ci appartiene, perché quello che noi facciamo è sempre un procedimento corretto e adeguato rispetto all’obiettivo che noi ci poniamo ed è quello di fermare questi due atti.

Ricordo anche che nel 2017, proprio a fronte della contrarietà dei sindaci e dell’Amministrazione, noi abbiamo provveduto ad inviare una lettera al MISE con una richiesta di sospensione del permesso di ricerca e attivazione del confronto, un confronto che ha confermato la contrarietà e quindi abbiamo provveduto con ulteriore lettera (che hanno) alla fine del 2017 ad informare il Ministero di prendere atto della contrarietà dei territori e, di conseguenza, della Regione. Non avendo mai ottenuto una risposta, abbiamo comunque cercato di provvedere a determinare un atto, perché le Amministrazioni lavorano con atti, che è l’atto deliberativo citato, che fornisce al Ministero gli elementi per sospendere o revocare. È talmente vero che, sulla base di quanto noi abbiamo evidenziato come Regione, considerato il tempo intercorso dal momento della valutazione, è proprio auspicabile che il MISE avvii con urgenza una nuova valutazione del progetto nell’ambito delle commissioni per gli idrocarburi e le risorse minerarie (CIRM), come è già avvenuto in altri casi. Quindi noi abbiamo fatto tutto quanto è di dovere, siamo contrari ed è talmente evidente che è tutto bloccato e fermo, per cui noi invitiamo il Ministero a procedere nelle more della propria competenza e delle possibilità giuridiche che il caso pone, uscendo da delle schermaglie. E, come sempre, noi siamo disponibili alla collaborazione e alle valutazioni congiunte, nel caso queste si ritenessero utili al fine di risolvere la situazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Costi.

La parola alla consigliera Piccinini per la replica.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Io sono basita da questa risposta. Che le intese siano un documento fondamentale non ce lo inventiamo noi ovviamente. Nel 2017 l’onorevole Giuditta Pini, che non è sicuramente esponente del Movimento 5 Stelle, presentava un’interrogazione in Parlamento a cui ha risposto il viceministro Bellanova del Partito Democratico, nella quale si diceva – cito – «Rappresento ancora che l’esito della valutazione ambientale e il rilascio d’intesa da parte della Regione competente hanno valore vincolante», il che significa che bisogna revocarle queste intese, perché l’assessore saprà meglio di me che la legge n. 239/2004, all’articolo 1, comma 7, lettera n), dice che questa materia è competenza statale, ma – cito – «Le determinazioni inerenti la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi adottate per la terraferma lo sono d’intesa con le Regioni interessate», intesa che va revocata formalmente, che è quello che avete fatto quando, nel 2014, avete deciso di sospenderli questi permessi di ricerca. E l’avete fatto non dicendo “da qui in avanti possiamo ripartire con le trivelle e la finiamo qua”, avete fatto una delibera di Giunta in cui dite che revocate la sospensione, di cui alla delibera di Giunta n. 547/2014. Pertanto il procedimento è lo stesso. Quindi dovete fare una delibera di Giunta di revoca. Altrimenti, assessore, questa delibera che avete fatto il 3 settembre, dove dite che avete recepito la contrarietà dei cittadini e le preoccupazioni delle amministrazioni locali e da qui in avanti non farete più atti, non significa che per il passato è già automaticamente stralciato tutto: significa che da qui in avanti non farete più atti, ma da qui indietro quello che è stato fatto è ancora valido, perché non è mai stato revocato. Quindi questa delibera, se non revocherete le intese, è carta straccia, assessore!

Io chiedo che vi assumiate fino in fondo le vostre responsabilità, perché non si può continuare a giocare sulla testa dei cittadini in vista delle elezioni, perché è questo che state facendo: è un atto di grande irresponsabilità politica. Dovete revocare le intese e oggi – chieda ai funzionari, chieda a chi vuole – lo dice la legge e lo dice anche il vostro ex viceministro Bellanova: sono documenti vincolanti che, se volete fermare l’iter, vanno revocati.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

 

OGGETTO 7309

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le domande di rimborso per i danni provocati dall'alluvione il 12 dicembre 2017 che ha colpito il comune di Brescello. A firma della Consigliera: Mori

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 7309, interrogazione di attualità a risposta immediata circa le domande di rimborso per i danni provocati dall'alluvione il 12 dicembre 2017 che ha colpito il comune di Brescello. A firma della consigliera Mori.

Risponde l’assessore Gazzolo.

La parola alla consigliera Mori per l’illustrazione.

 

MORI: Grazie, presidente. Mancano circa dieci giorni alla scadenza per la presentazione dei moduli utili ad ottenere i contributi risarcitori dei danni su beni mobili e immobili provocati dall’alluvione che il 12 dicembre 2017 ha colpito duramente, tra le altre, la popolazione di Lentigione di Brescello, dove l’area allagata dell’Enza ha coinvolto circa 470 edifici, di cui 449 abitativi, cinque luoghi di culto, sedici aziende. Questa circostanza ha determinato lo sfollamento di circa 1.150 persone, a cui è seguita la richiesta da parte del presidente Bonaccini della dichiarazione dello stato di emergenza, che poi è stata concessa dal Governo. Devo dire che mi sono permessa, per vicinanza geografica, per rappresentatività e per mia sensibilità di ex amministratrice, in particolare, di essere in quei luoghi fin dal giorno seguente per seguire il progredire del sostegno, degli aiuti e anche proprio la situazione che si stava sviluppando e devo dire che personalmente sono stata testimone sia dell’impegno economico che delle risorse strumentali e tecniche da parte della Regione e della Provincia di Reggio Emilia e per quanto riguarda gli investimenti sulla sicurezza del territorio, e per sostenere le attività economiche (ricordo i finanziamenti in questo senso individuati dalla Giunta), e per ottimizzare le previsioni e il monitoraggio delle piene. C’è stato un susseguirsi di grande disponibilità, sia umana che tecnica, ovviamente sempre nel pieno rispetto del principio di legalità che ci deve ovviamente illuminare in queste situazioni, c’è stato un grande protagonismo positivo delle istituzioni.

Considerato però tutto questo impegno, anche dei tecnici preposti, in questi giorni si è appreso da notizie di stampa e anche da comunicazioni ricevute per le vie brevi che il comitato che riunisce la popolazione coinvolta e gli amministratori locali è preoccupato per diversi aspetti: per l’iter per la compilazione dei moduli che è stato giudicato un po’ macchinoso per la complessità delle perizie previste, l’indisponibilità di alcuni tecnici abilitati per la firma di queste perizie, insomma la concreta possibilità che le persone danneggiate dall’alluvione non presentino domanda di risarcimento. Queste sono le dichiarazioni a mezzo stampa e le opinioni pubblicate sui giornali.

Nel raccogliere queste preoccupazioni delle persone coinvolte, nonché le dichiarazioni degli amministratori locali, l’occasione di oggi – e io ringrazio ovviamente per la disponibilità – è quella di chiedere alla Giunta una specifica rispetto a quante sono le domande di rimborso ad oggi avanzate e quali le difficoltà oggettive riscontrate nella compilazione della modulistica da parte dei richiedenti e se e come il Governo nazionale stia esercitando la propria responsabilità e competenza in merito alla modulistica, ai risarcimenti, ai parametri dei rimborsi, alle risorse stanziate al fine di riconoscere un ristoro sostanziale dei danni patiti a causa dell’alluvione da parte dei cittadini. Lo dico perché è molto importante, quando succedono emergenze di tal fatta, che il susseguirsi degli eventi sia ordinato, le competenze ben distinte e che, per fini strumentali e politici, non si accavallino opinioni o dichiarazioni che possono anche confondere la cittadinanza. Ecco perché chiedo alla Giunta la specifica di questi elementi da poter riportare ai cittadini, che meritano ovviamente tutta la chiarezza possibile.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Mori.

La parola all’assessore Gazzolo per la risposta.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliera Mori. A conferma di quanto lei ha appena detto, ed è nelle premesse anche dell’interrogazione a risposta immediata, confermo che con la delibera del Consiglio dei ministri del 6 settembre 2018 sono state attivate le procedure per il riconoscimento dei rimborsi a cittadini e attività produttive danneggiate dagli eventi meteo eccezionali negli anni 2016 e 2017, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Per l’Emilia-Romagna si tratta di tre ondate di maltempo: 27 febbraio e 27 marzo 2016, mesi di giugno, luglio e agosto 2017 e il periodo 8 –12 dicembre 2017 che ha coinvolto la frazione di Lentigione.

Relativamente al patrimonio edilizio abitativo e ai beni mobili c’è tempo fino al prossimo 23 ottobre (quaranta giorni dalla data di pubblicazione della delibera) per presentare le domande di indennizzo ai Comuni, che dovranno chiudere l’istruttoria entro il prossimo 22 novembre. L’elenco dei soggetti candidati a contributo sarà quindi trasmesso alla Regione per il successivo invio al Consiglio dei ministri, cui spetta l’approvazione effettiva degli indennizzi. Solo dopo il 23 ottobre sarà possibile avere contezza rispettivamente dell’esatto numero delle domande di contributo presentate e dei soggetti beneficiari. Appena attivata la procedura sui rimborsi, l’Agenzia regionale per la sicurezza del territorio e la protezione civile ha assicurato una costante attività di supporto agli enti locali e ai cittadini attraverso i propri servizi d’area territorialmente competenti. Per dipanare ogni dubbio interpretativo sull’applicazione delle norme nazionali è in atto anche una costante interlocuzione con il Dipartimento nazionale di protezione civile. Il meccanismo di erogazione dei contributi ai beneficiari ammessi, infatti, avviene secondo un procedimento predefinito nella legge di Stabilità 2016 e la relativa modulistica è uniforme in tutto il Paese, perché predisposta, aggiornata e approvata proprio dal Dipartimento nazionale di protezione civile e confermata dalla delibera del 6 settembre 2018 del Consiglio dei ministri. A disposizione ci sono oltre 5,6 milioni di euro per i cittadini di ottantotto comuni della regione che, dopo gli eventi, hanno presentato agli uffici municipali la scheda di ricognizione del danno. Se dovessero essere necessarie risorse aggiuntive, la Regione chiederà al Governo nuovi stanziamenti oppure replicando il meccanismo che la delibera del 6 settembre 2018 ha permesso già oggi ad alcune Regioni di indennizzare i danni antecedenti il 2016 e il 2017. È un impegno assunto chiaramente nell’assemblea pubblica a cui ho partecipato a Lentigione lo scorso 17 settembre con il sottosegretario Manghi.

Altro impegno condiviso, ribadito in quell’occasione, è la necessità di estendere il rimborso ai beni mobili registrati, come ad esempio le automobili e anche alle stesse pertinenze delle abitazioni che lo stesso Comune di Brescello evidenziava prioritarie per la sua comunità. La delibera del Consiglio dei ministri li esclude chiaramente da ogni rimborso, però – e qui vengo al merito – non accettiamo che si scarichino le responsabilità. È il Governo che ha stabilito queste norme e ora tocca al Governo dire chiaramente se intende o meno modificarle, andando incontro alle richieste dei cittadini. È un atto di chiarezza, visto che la competenza è nazionale. La Regione Emilia-Romagna fra l’altro ha reiteratamente chiesto di rivedere i criteri affinché venissero inclusi anche i beni mobili registrati. Il Consiglio dei ministri quindi ci dica chiaramente cosa intende fare e, di conseguenza, la Regione sarà nelle condizioni di valutare. Così come già con la prossima legge di Stabilità nazionale chiederemo e mi auguro che il Governo stanzi le risorse per rifinanziare il Fondo regionale di protezione civile – lo prevede il nuovo codice di settore entrato in vigore a inizio anno (decreto legislativo n. 1/2018) –, anche questo è un canale importante per rispondere alle richieste di chi ha subito danni a causa del maltempo.

È chiaro a tutti l’impegno della Regione a fianco dei cittadini e delle imprese colpiti dall’alluvione del dicembre 2017, testimoniato anche dai contributi regionali per circa 350 mila euro che la Giunta ha anticipato per far ripartire immediatamente le attività commerciali e di ristorazione. Un impegno che sta continuando nelle opere di messa in sicurezza del territorio e che riteniamo prioritario anche per il futuro.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola alla consigliera Mori per la replica.

 

MORI: Grazie, presidente. Ringrazio l’assessora Gazzolo per aver chiarito competenze e riferimenti normativi e di impegno. Io so che la Regione Emilia-Romagna non ha mai trattato solo in modo burocratico le questioni, ma sempre con grande presenza e soggettività politica e istituzionale e so che, per questi motivi, sempre nel rispetto del principio di legalità, farà il possibile affinché le aspettative concrete dei cittadini siano doverosamente adempiute e assolte grazie all’impegno del Governo. Se questo impegno non ci sarà, saremo noi Regione, insieme – confidiamo – all’Amministrazione comunale di Brescello che, in quanto istituzione, deve conoscere esattamente la distribuzione delle competenze e il comitato dei cittadini a fare pressione perché questo avvenga.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Mori.

 

OGGETTO 7311

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo stanziamento di risorse regionali per i danni causati ad abitazioni private dalle alluvioni del 2016 e 2017. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Delmonte

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’ultimo oggetto 7311, interrogazione di attualità a risposta immediata circa lo stanziamento di risorse regionali per i danni causati ad abitazioni private dalle alluvioni del 2016 e 2017, a firma dei consiglieri Rainieri e Delmonte.

Risponde l’assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Delmonte per l’illustrazione.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Visto che i temi sono collegati e visto che l’assessore Gazzolo in parte ha già risposto semmai mischiando le due interrogazioni, perché mi è sembrata mancante la risposta all’interrogazione della consigliera Mori, mentre invece è stata data risposta alla mia, chiedo prima che risponda l’assessore in modo che io possa replicare alla fine.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

La parola all’assessore Gazzolo per la risposta.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Credo di aver risposto in modo pertinente alla precedente interrogazione in quanto è evidente che l’interrogazione chiedeva quali erano le problematiche espresse in questo momento dalla comunità di Brescello. Le tematiche riguardavano in particolare il problema delle auto, dei beni mobili registrati e delle pertinenze.

Nel merito rispondo ovviamente con piacere anche a lei, che tratta il tema in particolare dei soli beni mobili registrati. Ribadisco che in questi giorni siamo impegnati a sostenere Comuni e cittadini nella presentazione delle domande relativamente ai danni subiti in modo completo e tempestivo. La scadenza è il prossimo 23 ottobre. Ciò consentirà di avere una fotografia il più possibile precisa della situazione per poter rappresentare al Governo le voci che non possono rientrare nel rimborso nazionale. A fronte di ciò l’impegno concreto della Regione a fianco dei cittadini e delle imprese colpite dall’alluvione del dicembre 2017 è fra l’altro testimoniato dalle risorse (350 mila euro) che sono state anticipate per consentire una pronta ripresa delle attività economiche, commerciali e di ristorazione. Abbiamo già dato il segno che vogliamo e siamo vicini alle comunità vicine ferite.

Fatta questa doverosa premessa, ricordo che la delibera del Consiglio dei ministri del 6 settembre 2018, che richiama la delibera del 28 luglio 2016, e le successive ordinanze del capo Dipartimento della protezione civile escludono esplicitamente dal loro ambito applicativo i danni ai beni mobili registrati e così le stesse schede di ricognizione dei danni allegate alle ordinanze. Nonostante ciò la Regione Emilia-Romagna ha richiesto ai soggetti interessati di segnalare i danni anche a tali beni, perché, trattandosi di calamità di rilievo nazionale, possono preludere ad un quadro operativo articolato in più fasi: dalla ricognizione dei danni alla quantificazione del relativo fabbisogno finanziario, fino alla concessione ed erogazione dei contributi a valere sull’apposito Fondo per le emergenze nazionali. Come dice anche il nuovo codice di protezione civile. La Regione Emilia-Romagna si è fatta sempre quindi parte attiva nelle sedi opportune. Ci tengo a sottolinearlo, perché abbiamo più volte rappresentato ai competenti organi dello Stato, da un lato, di prendere atto del rilevante impatto economico che anche i danni ai beni mobili registrati hanno sulle famiglie e sulle imprese e, dall’altro, chiedendogli espressamente di farsi carico, alla luce di quanto sopra evidenziato, delle proprie dirette responsabilità. In particolare la Regione Emilia-Romagna, a fronte dell’esclusione dei contributi dei beni mobili registrati prevista dai provvedimenti nazionali anche per le imprese, ha dovuto far rilevare che per diversi comparti produttivi ad esempio tali beni sono direttamente funzionali all’esercizio dell’attività economica e produttiva e, nonostante questi rilievi, si è confermata l’esclusione che permane.

Venendo alla specifica richiesta se la Giunta abbia intenzione di procedere con lo stanziamento di proprie risorse, si fa presente che la Regione ha cercato da sempre di improntare, concentrare i propri sforzi finanziari sulla prevenzione, la riduzione del rischio e la messa in sicurezza del territorio, dei cui effetti può beneficiare l’intera collettività e, allo stesso tempo, di andare incontro alle esigenze dei cittadini e imprese anche con uno sforzo finanziario, ove possibile. Pertanto anche questa volta verranno effettuate le opportune valutazioni del caso con una doverosa però iniziale iniziativa per competenza al Governo centrale per estendere il rimborso ai beni mobili registrati. Il Consiglio dei ministri ci dica chiaramente cosa intende fare e, in conseguenza, la Regione sarà nelle condizioni di valutare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Delmonte per la replica.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Ringrazio ovviamente l’assessore per la risposta. Alcune doverose premesse. Diciamo che sono rimasto abbastanza allibito nel vedere la presentazione di un question time da parte della consigliera Mori con questi toni, in cui non si fa nessun riferimento a tutto l’iter che ha avuto questa delibera del Consiglio dei ministri che, come invece ha detto l’assessore Gazzolo giustamente, riprendeva una delibera precedente: una delibera fatta nel 2016 dall’allora governo Renzi che ha definito precisamente che cosa poteva essere rimborsato, di quanto poteva essere rimborsato e con che modulistica. Di fatto questo Governo si è trovato con uno stanziamento di fondi già effettuato – ben venga – e di fatto lo ha rettificato, lo ha confermato, esattamente come ha detto l’assessore Gazzolo, attivando le procedure. Procedure che erano già state definite. Quindi o si rifaceva tutto l’iter o si faceva semplicemente un’attivazione per fare più in fretta possibile e cercare di erogare il prima possibile questi fondi. Questo è ciò che è stato fatto.

Ora c’è però un tema che è quello dei beni mobili registrati: le autovetture e i motoveicoli. Ci siamo soffermati su questo, perché la delibera del Consiglio dei ministri del 28 luglio 2016 prevedeva tantissime cose che sono state oggetto di critica da parte dei comitati, giustissime critiche da parte dei comitati: vorrei ricordare solo lo scempio dei 300 euro a vano e solo i vani catastali, quindi non consideriamo i bagni, gli scantinati, ciò che si è allagato, perciò con 300 euro sfido chiunque di voi a ristrutturare e a ricomprare i mobili di un’intera stanza. Ed era l’articolo 1, comma 5, lettera h) del Consiglio dei ministri del 28 luglio 2016 del governo Renzi. Il limite del 50 per cento per gli indennizzi ai non residenti, quindi parliamo magari di un figlio che ha la casa del padre che però non può farci assolutamente nulla, se non con un indennizzo del 50 per cento, perché l’articolo 1, comma 5, lettera f) di quell’articolo del Consiglio dei ministri lo aveva definito così; di modulistiche complicate, definite all’interno di quello stesso Consiglio dei ministri e ovviamente ratificate dalle ordinanze del capo Dipartimento di protezione civile il 16 agosto dello stesso anno, che era il 2016.

Siamo qui perché volevamo solo concentrarci su un tema specifico. Era facile anche per noi fare un question time in cui andavamo a ricordare tutte queste cose, che cercavamo di rivangare il passato, di scaricare sul Governo, io invece ho apprezzato l’atteggiamento che ha sempre mantenuto il presidente della Provincia Manghi quando andava sul territorio per cercare di spiegare quali erano effettivamente le opzioni davanti ai comitati, davanti ai cittadini alluvionati e ricordo benissimo che alcuni di questi cittadini, alcuni di questi membri del comitato hanno parlato espressamente più volte con lei, assessore, ma anche con il presidente della Giunta Bonaccini che aveva garantito un supporto iniziale di rimborsi anche da parte della Regione aggiuntivi. E questo lo aveva fatto proprio perché il Governo probabilmente all’epoca non era quello del colore attuale. L’aveva fatto addirittura richiedendo a tutti di tenere gli scontrini, che sarebbero stati rimborsati tutti. Ora ci troviamo invece oltre al danno la beffa di non avere nemmeno la possibilità di ottenere il risarcimento delle proprie auto.

Attenzione, è vero che la parte ministeriale attualmente non lo prevede, è anche vero però che non ho sentito tutta questa problematica, questo attacco al Governo quando nel 2017 la Regione Toscana, che ovviamente era dello stesso colore del Governo all’epoca in carica, semplicemente si è alzata le maniche e ha erogato i propri fondi per cercare di rimborsare i beni mobili registrati, come automobili e veicoli. L’ha fatto semplicemente per snellire le procedure, facilitava e dava un segnale a quelle persone. Quello che chiediamo non è né più né meno di quello che Bonaccini ha promesso in varie sedi con i comitati, quello che altre Regioni, pur con Governi amici, hanno fatto subito, quello che sarebbe stato un aiuto rapido e fondamentale per quel territorio, ma soprattutto quello che sarebbe stato un segnale forte di vicinanza che la nostra Regione avrebbe dato a questi comitati. Invece abbiamo assistito ad un teatrino a cui da marzo ad oggi assistiamo, che è lo scaricare completamente su un Governo che ha semplicemente attuato le riforme del Consiglio dei ministri che voi avete scritto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

 

Dissenso della presidente del gruppo assembleare Movimento 5 Stelle Silvia Piccinini, ai sensi dell’art. 18 comma 3 del Regolamento interno, in merito all’abbinamento delle risoluzioni al progetto di legge oggetto n. 6718

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Abbiamo terminato lo svolgimento dell’interrogazione a risposta immediata, ora procediamo con l’ordine del giorno con il dissenso della presidente del gruppo assembleare Movimento 5 Stelle Silvia Piccinini, ai sensi dell’articolo 18, comma 3, del Regolamento interno, in merito all’abbinamento delle risoluzioni al progetto di legge n. 6718. Si procede con l’intervento del dissenziente, la consigliera Silvia Piccinini con cinque minuti a disposizione, poi un oratore a favore del dissenso per cinque minuti e un oratore contro al dissenso, poi il voto.

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Per spiegare brevemente anche ai colleghi che naturalmente non sono in Capigruppo, il mio dissenso è seguito ad una decisione presa in quella sede di unire le risoluzioni che erano già all’ordine del giorno della scorsa seduta nel dibattito relativo al progetto di legge cosiddetto “REFIT”, che inciderà negativamente sui tempi di intervento soprattutto da parte delle opposizioni. Non mi sembra corretto trattare in un unico oggetto, senza dare tempi congrui a chi aveva una risoluzione all’ordine del giorno della scorsa seduta, perché in questo modo si dimezza il dibattito e a rimetterci adesso, oltre all’ambiente e ai cittadini, siamo anche noi. La richiesta è che, per correttezza, i tempi per chi aveva all’odg una risoluzione si sommino in dibattito generale. Quindi la richiesta è di avere più tempo e di sommare i tempi, perché mi sembra corretto così. Altrimenti significa dimezzare il dibattito. Ricordo che il progetto di legge “REFIT” contiene molteplici argomenti e non mi sembra giusto che la discussione venga compressa solo all’interno dei venti minuti solitamente dedicati ai progetti di legge.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Nessuno chiede la parola in favore del dissenso.

La parola al consigliere Caliandro per esprimersi contro il dissenso.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Per riportare la discussione nell’alveo della scelta fatta dalla conferenza dei capigruppo. Infatti il dissenso ora rappresentato dalla consigliera Piccinini, capogruppo del Movimento 5 Stelle, era stata una posizione isolata rispetto alla scelta che in Capigruppo è stata fatta, perché i verbali parlano da soli, di andare avanti con questa proposta: quella di produrre una discussione che fosse omogenea rispetto agli argomenti. Stupisce come si cerchi di strumentalizzare quella che è una posizione che viene presa alla quasi unanimità da parte dei capigruppo con altri modi che poco hanno a che fare con la modifica di Regolamenti e Statuti. Se dovessimo modificare a colpi di maggioranza i nostri Regolamenti interni, credo che salterebbe lo Stato di diritto.

Mi auguro quindi che la coscienza con la quale si affrontano le questioni legate alle opposizioni, alle maggioranze, ai rapporti di forza, sia una coscienza consapevole. Trovo infatti che molto spesso si tenda a ridicolizzare il ruolo di questa Assemblea attraverso gesti che poco hanno a che fare con i Regolamenti. Io capisco che la consigliera Piccinini cerchi di entrare come un grimaldello nei rapporti con gli alleati di Governo nazionale, ma, se le scelte che sono state fatte nella conferenza dei capigruppo da parte della Lega Nord erano contrarie a questa cosa, non ci aspettiamo un voto contrario. Certo, la coerenza non è di tutti, vedremo nel voto che tra poco ci sarà cosa faranno le varie opposizioni, però posso pensare anche che questo strumento di ricatto nei confronti della minoranza leghista in questo momento sia uno strumento che possa far vedere anche di quale tempra sono fatti i leghisti: se è vero che quello che votano in conferenza dei capigruppo dopo fanno in Aula.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Ora procedo con la nomina degli scrutatori. Nomino scrutatori il consigliere Zoffoli, il consigliere Bargi e la consigliera Rossi Nadia.

Sono iscritti a parlare i consiglieri Bertani e Caliandro, ma siamo in fase di votazione.

 

BERTANI: Volevo intervenire in favore del dissenso, pensavo che intervenisse qualche altro collega...

 

PRESIDENTE (Saliera): Io ho chiesto se c’era qualcuno a favore e non c’era nessuno che abbia alzato la mano, quindi si procede con la votazione.

La parola al consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Chiedo il voto elettronico, perché mi piacerebbe scalfire questa libertà dei consiglieri.

 

PRESIDENTE (Saliera): Non si può, da Regolamento.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, il dissenso della capogruppo Silvia Piccinini, ai sensi dell’art. 18, comma 3, del Regolamento interno, in merito all’abbinamento delle risoluzioni al progetto di legge oggetto 6718.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Il dissenso è respinto.

 

OGGETTO 6718

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Attuazione della sessione europea regionale 2018 - Abrogazioni e modifiche di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali» (93)

(Relazione e discussione)

(Risoluzioni oggetti 7083 - 7105 - 7212 - 7217 - 7283 - Discussione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ora procediamo con l’oggetto 6718, progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Attuazione della sessione europea regionale 2018 - Abrogazioni e modifiche di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali».

Il testo n. 19/2018 è stato licenziato dalla Commissione “Bilancio, Affari generali ed istituzionali” nella seduta del 2 ottobre 2018.

Il progetto di legge è composto da trentasette articoli.

Il relatore della Commissione, consigliere Giorgio Pruccoli, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Su questo oggetto insistono diciannove proposte di emendamento: cinque a firma del consigliere Tagliaferri, due a firma dei consiglieri Pompignoli e Facci, una a firma dei consiglieri Prodi, Torri, Taruffi, due a firma dell’assessore Gazzolo, otto a firma del consigliere Bertani, una a firma dei consiglieri Mori, Mumolo e Daniele Marchetti.

Congiuntamente all’oggetto 6718 vengono anche prese in esame le risoluzioni: oggetto 7083, a firma del consigliere Facci; l’oggetto 7105, a firma dei consiglieri Calvano, Montalti, Poli, Rontini, Caliandro, Marchetti Francesca, Cardinali, Serri, Bagnari, Campedelli, Sabattini, Zoffoli, Boschini, Tarasconi e Molinari; l’oggetto 7212, a firma dei consiglieri Pompignoli, Fabbri, Bargi, Delmonte, Rainieri, Marchetti Daniele, Liverani, Pettazzoni, Rancan (su questo oggetto insistono due proposte di emendamento, a firma dei consiglieri Pompignoli e Facci); l’oggetto 7217, a firma del consigliere Bertani e l’oggetto 7283, a firma del consigliere Galli.

Prima di dare la parola al relatore della Commissione, mi rivolgo solo un secondo alla consigliera Sensoli, la quale mi aveva scritto per chiedermi un’autorizzazione perché il figlio potesse entrare in Aula, ho chiesto un parere alle due commissioni, la prima e la sesta, perché il Regolamento non fa riferimento a questo, quindi mi pareva necessario sapere o conoscere l’opinione dei consiglieri. Per quanto mi riguarda, a titolo personale, perché le risposte non le ho avute, quindi anche lei non ha avuto ancora una risposta nel merito, nulla osta, con la consapevolezza che è la madre responsabile della salubrità dell’ambiente nei confronti del figlio. Procediamo.

La parola al consigliere Pruccoli per la relazione.

 

PRUCCOLI, relatore della Commissione: Grazie, presidente. Come lei ha giustamente ricordato, la Commissione bilancio, affari generali ed istituzionali del presidente Pompignoli ha approvato il progetto di legge di iniziativa della Giunta recante il titolo «Attuazione della sessione europea regionale 2018 – Abrogazioni e modifiche di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali». Il progetto è volto a semplificare il sistema normativo regionale e consegue alla sessione europea svolta dall’Assemblea legislativa per il 2018, disponendo l’abrogazione di quarantuno leggi regionali, cinque regolamenti e sessantacinque disposizioni normative.

Questo rappresenta, in ordine cronologico, il quinto intervento di sfoltimento normativo che continua la rilevante opera di pulizia dell’ordinamento avviata nell’annualità 2013 e proseguita da allora con cadenza annuale. Il tutto in ossequio all’attuazione del principio di miglioramento della qualità della legislazione contenuta nella legge n. 18/2011 e del principio di revisione periodica della normativa previsto a livello europeo dal programma cosiddetto “REFIT”. Dal 2013 è iniziata quest’opera e ad arrivare a quest’ultimo progetto di legge la nostra Regione ha abrogato un totale di 274 leggi regionali, dieci regolamenti e 148 disposizioni normative e sottolineerei che questo è il corpo della legge che andiamo ad approvare oggi. Chiaramente capisco che la nostra attenzione si focalizzerà probabilmente sugli emendamenti, la nostra e forse anche l’attenzione mediatica, però vorrei richiamare questa Assemblea al fatto che il vero corpo della legge è l’operazione di pulizia e di razionalizzazione tecnica che viene fatta sul nostro sistema legislativo complessivo. Anche perché si parla sempre di semplificazione di un sistema legislativo italiano un po’ bizantino, però poi si finisce per legiferare e spesso gli articoli sono pieni di rimandi e di sovrapposizioni che rendono o discrezionale o oscura l’applicazione delle leggi. Quindi è molto importante quest’opera che continua e prosegue.

Con l’intervento REFIT 2018 si sono prese in esame le leggi approvate nel decennio compreso tra il 2001 e il 2010 e si evidenzia che una buona parte delle leggi contenute nell’elenco sono di pura modifica abrogabili in virtù del principio affermato nel comma 3 dell’articolo 2 del presente progetto. In particolare delle quarantuno leggi di cui si propone l’abrogazione, trentatré sono di pura modifica, così come tutti e cinque i regolamenti. In coerenza con le finalità del REFIT il progetto contiene ulteriori disposizioni di modifica di leggi regionali. Si è sempre fatto, questa è una legge idonea, opportuna anche per andare ad apportare piccoli correttivi e modificazioni alle leggi regionali vigenti. Tali disposizioni, collegate nei capi 2 e 3, non hanno una portata innovativa, non portano con sé implicazioni finanziarie e rispondono a specifiche esigenze di adeguamento normativo di leggi regionali volte prevalentemente ad introdurre precisazioni o a correggere errori materiali.

Questo progetto di legge recepisce altresì un’importante indicazione, contenuta nel rapporto conoscitivo per il 2018, approvato con deliberazione della Giunta del 12 marzo e nella risoluzione dell’Assemblea legislativa (l’oggetto 6440 del 21 maggio 2018) inerente la sessione europea 2018, indirizzi relativi alla partecipazione della nostra Regione alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione europea. Qui faccio riferimento alla modifica dell’articolo 7-bis della legge regionale n. 12/99 contenente norme per la disciplina del commercio su aree pubbliche. In particolare in materia di commercio si propone di inserire nel progetto di legge una norma transitoria di modifica della disciplina del commercio in forma hobbistica, stabilita dall’articolo 7-bis della legge di cui sopra, e la disciplina di tale settore è oggetto di analisi e rivalutazione da parte del competente Assessorato e l’ipotesi è quella di un intervento applicativo sia del numero di manifestazioni a cui è possibile partecipare con il tesserino da hobbista sia del numero di tesserini rilasciabili nel periodo di riferimento allo stesso soggetto. Nelle more della riforma di tale disciplina si ritiene opportuno consentire anche per il 2018 il proseguimento dell’attività a coloro che finora hanno richiesto e ottenuto il tesserino necessario per l’esercizio dell’attività di cui sto parlando.

Da ultimo credo di interpretare il pensiero dell’intera Assemblea legislativa, ringraziando tutti i funzionari della Regione che hanno lavorato per mesi a questo progetto di legge, con grande disponibilità e con una qualità che è sì collaudata, ma non è affatto scontata.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pruccoli.

Ora apro la discussione generale congiunta sul progetto e su tutte le risoluzioni. Venti minuti per consigliere. Ha chiesto la parola il consigliere Tagliaferri, segue Bertani.

Chiedo scusa, mi chiede la parola il consigliere Bertani sull’ordine dei lavori, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Siccome ci sono vari emendamenti, chiedevo alla Presidenza di valutare se rispettano quello che dice il titolo della legge, perché la legge parla di abrogazione, modifiche di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative generali e ci sono diversi emendamenti che oggi sono stati presentati, che non fanno riferimento ad alcuna legge, ad alcun regolamento, ad alcuna disposizione normativa regionale. Non è specificato a quale disposizione normativa ci si riferisce, a quale legge o a quale regolamento, quindi non abrogano e non modificano alcunché, ma rimangono articoli appesi all’interno del provvedimento legislativo, cosa che non è nella ratio del progetto legislativo. Questo magari può succedere e succede nel collegato al bilancio, ma non può succedere in questa legge, quindi chiedo alla Presidenza di valutare questi emendamenti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

È chiaro il quesito che lei sta ponendo, quindi il tempo di capire gli emendamenti.

La parola al consigliere Tagliaferri per il suo intervento, prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente. In mancanza di un relatore di minoranza ufficialmente nominato tocca a Fratelli d’Italia rompere il ghiaccio, e non solo.

Per dare un ordine preciso al mio intervento affronterò dapprima con una veloce carrellata l’insieme del provvedimento per soffermarmi poi sull’ultima parte, ovvero sui provvedimenti legati alla qualità dell’aria e alle risoluzioni ad esse associate.

Il presente progetto di legge regionale consegue la sessione europea svolta dall’Assemblea legislativa il 21 maggio 2018 e rappresenta il quinto intervento di sfoltimento normativo avviato nel 2013. Con quest’ultimo intervento si è preso in esame l’arco temporale compreso fra il 2000 e il 2010, disponendo attraverso i primi due articoli l’abrogazione di quarantadue leggi regionali, cinque regolamenti regionali e cinquantasette disposizioni normative. Sorvolo sull’articolo 3 che, rifacendosi alle disposizioni vigenti in materia di filiazione, sostituisce la parola «potestà» con la parola «responsabilità» in una norma relativa alle sanzioni nei trasporti pubblici. Quanto alla violenza domestica l’articolo 4, di cui trovo meritorio il contenuto, sebbene con altra levatura rispetto all’articolo precedente, va a recepire una norma dell’ordinamento nazionale che prevede che il condannato per violenza e maltrattamenti verso il coniuge, i minori o altri componenti del nucleo assegnatario di un alloggio di edilizia residenziale pubblica decada dalla relativa assegnazione, consentendo in tal caso alle altre persone conviventi di non perdere il diritto di abitazione e di subentrare nella titolarità del contratto. Quanto al commercio equo e solidale l’articolo 5 riguarda la disciplina e gli interventi per lo sviluppo del commercio equo e solidale in Emilia-Romagna, in particolare ne va a modificare la clausola valutativa prendendo atto dell’impossibilità a valutare l’impatto che le iniziative assunte hanno avuto sull’andamento dei consumi dei prodotti del commercio equo e solidale nel territorio regionale. Quanto alla governance territoriale l’articolo 6 riguarda la famigerata legge regionale n. 13/2015, ovvero il testo di legge probabilmente più modificato di sempre: il provvedimento di riordino delle funzioni degli enti locali della regione o della governance, che dir si voglia, in attesa dell’abrogazione delle Province. La puntata odierna riguarda la pianificazione della localizzazione dell’emittenza radio e televisiva. Quanto alla legalità gli articoli 7 e 8 riguardano il testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabile. Apprendo con interesse dalla lettura della relazione che i primi due anni di applicazione della legge regionale n. 18/2016 hanno evidenziato che la procedura definita all’articolo 3 appare eccessivamente gravosa e scarsamente utile rispetto ad un’efficace programmazione e promozione degli interventi regionali in materia, perché, come confermato dalla letteratura in materia di valutazione delle politiche pubbliche, per avanzare un’attendibile valutazione dell’impatto di una misura di prevenzione è necessario verificare la permanenza nel tempo dei suoi effetti dopo un tempo minimo di dodici mesi. Ciò che francamente mi sorprende è che non ne fossero a conoscenza i funzionari regionali estensori della legge. Lascia infatti attoniti il fatto che nell’elaborazione di una legge-bandiera come questa la Giunta non abbia preso minimamente in considerazione la cosiddetta “letteratura” in materia di valutazione delle politiche pubbliche. Inoltre solo a due anni di distanza ci si accorge del fatto che la cadenza annuale del piano va a determinare che le stesse azioni regionali di prevenzione vengono attuate in un arco di tempo ben più complesso dei dodici mesi potenziali, limitando inevitabilmente la loro possibile efficacia preventiva.

Venendo nello specifico a questa legge, ritengo opportuno presentare un emendamento per andare a correggere una stortura presente nel testo, della quale mi sono accorto approfondendo l’articolo relativo alle famose classifiche di merito sull’editoria che più avanti affronteremo. Alla luce di questi inoppugnabili evidenze vengono modificate sia le tempistiche relative alla clausola valutativa che quelle legate all’arco temporale di vigenza del piano che diventa biennale. Rimettendo mano a questa legge, fra l’altro, andrebbe adeguato il disposto dell’articolo 19 relativo alle azioni finalizzate al recupero di beni immobili confiscati e all’utilizzo per fini sociali dei beni sequestrati, alla luce del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, cosiddetto decreto-legge Salvini, che al capo secondo rivede profondamente la materia, passando fra l’altro tali beni a patrimonio indisponibile degli enti locali, consentendone comunque l’impiego per incrementare l’offerta di alloggi da concedere in locazione a soggetti in particolare condizione di disagio economico e sociale. Ma su questo punto eviterò appositamente di avanzare proposte emendative, conscio del fatto che spetta alla Lega e al Movimento 5 Stelle farlo.

Gli articoli dal 9 al 12 riguardano l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell’Emilia-Romagna. In particolare concordo con la riduzione da sei a quattro del numero dei componenti del consiglio direttivo di IBACNER, peraltro derivante da un dettato della normativa nazionale. Avrei preferito maggior coraggio e iniziativa da parte della Regione per arrivare ad un organo di governo composto da soli tre componenti. Quanto all’editoria, gli articoli 13 e 14 relativi alla legge sull’editoria sono stati introdotti in sede di esame in commissione da parte del relatore: che il testo di legge fosse da modificare non c’è ombra di dubbio, ma sicuramente non nel senso suggerito da questi nuovi articoli. In sede di prima applicazione, infatti, la necessità di ricorrere ad un prolungamento del bando ha reso fin troppo evidente come le caratteristiche previste dall’articolo 3 per l’accesso ai contributi regionali siano così stringenti da disincentivare le aziende alla partecipazione. Mi sarei quindi aspettato una parziale apertura in questo senso, ma così non è avvenuto. Si è lasciato pressoché immodificato l’impianto generale, salvo il prevedere all’articolo 3 che il CORECOM curi la tenuta dell’elenco delle imprese ammissibili a contributi e incentivi, svincolando questo elenco da quello previsto all’articolo 4 che diviene un elenco di merito, normato e regolato con delibera di Giunta, attraverso il quale la Regione può erogare ulteriori misure premiali, guarda caso proprio alla vigilia della campagna elettorale per le regionali. Quanto alla disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio, gli articoli dal 15 al 22 riguardano principalmente la mera correzione di alcuni refusi presenti nella legge sulla disciplina dell’uso del territorio, nonché il recepimento postumo di indicazioni ricevute da parte del Ministero per i beni e le attività culturali ed il turismo.

In particolare nel primo articolo tornano a far capolino le Province, anche se sotto forma di area vasta, precedentemente escluse da una normativa tesa a finanziare esclusivamente le forme associate di Comuni. Poi, continuando con l’articolato, abbiamo un lapsus freudiano laddove erroneamente viene indicato il PUG anziché il PRG quale piano urbanistico, legge regionale n. 20/2000. Seguono due correzioni di riferimenti a commi erronei, probabilmente dovuti alla fretta di confezionare la legge per la discussione in Aula.

Infine alcune correzioni in merito ai piani di coordinamento territoriali e alle loro varianti scaturite dal tardivo confronto con il Governo ed il MiBACT, ovvero da un confronto che sembrerebbe essere solo successivo all’entrata in vigore della legge. I tempi del confronto e soprattutto la sollecitudine a tagliare tutti i passaggi, dei quali il MiBACT paventò potenziali ambiguità, mi fanno presupporre una consultazione preliminare molto lacunosa, se non del tutto assente, vittima probabilmente di quell’atteggiamento che da sempre caratterizza questa Giunta di tenere bloccati inspiegabilmente certe leggi per mesi, se non anni, per poi accorgersi del ritardo e volerle approvare in un batter d’occhi. Quanto alle norme per la formazione degli operatori sanitari infermieristici e tecnici, gli articoli dal 23 al 29 riguardano una revisione delle norme per la formazione degli operatori sanitari, infermieristici e tecnici. Scopriamo così che solo oggi andiamo a recepire una norma che decorreva dal primo gennaio 1996, come la previsione per la quale la formazione di coloro definiti in precedenza operatori sanitari infermieristici tecnici e della riabilitazione è diventata di livello universitario. Oppure, udite udite, andiamo ad adeguare la disciplina di dette scuole alle novità introdotte dal decreto legislativo n. 502, ma di che anno? Del 1992, ventisei anni fa, con oltre un quarto di secolo di ritardo. Fortuna che al quarto anno la Giunta Bonaccini se ne è accorta, altrimenti avremmo rischiato di recepire le novità introdotte dal provvedimento solo dopo la sua approvazione.

Altro passaggio sicuramente saliente è l’abrogazione del riferimento al comprensorio di Rimini, ormai provincia dal 1992 se non sbaglio, che Renzi avrebbe evoluto eliminare assieme alle altre due anni fa. Ma questo non è tutto. Nella relazione riferita all’articolo 23 (ora articolo 26) nel testo licenziato dalla commissione referente, si legge come permanga l’opportunità di mantenere sottoposta ad autorizzazione, quindi alla conseguente attività di vigilanza tecnica e amministrativa, l’apertura di scuole o l’effettuazione di corsi rivolti alle arti ausiliarie e delle professioni sanitarie, come disposto dal testo unico delle leggi sanitarie, approvato nel 1934. Ovviamente per quanto applicabile rispetto alle sue evoluzioni nel tempo. Da notare che durante il ventennio non vi era il Ministero della salute, perché, come certamente saprete, la competenza rientrava direttamente fra le deleghe del ministro degli interni tenuto ad interim dall’allora presidente del Consiglio. Quindi è sempre simpatico vedere come questa Regione che, tramite una nota risoluzione, ha addirittura approvato la messa al bando della cosiddetta gadgettistica fascista, poi non si faccia cruccio di evidenziare, seppure in una relazione, l’opportunità di continuare a servirsi di leggi scritte durante il ventennio. Quanto alla formazione degli addetti alla manipolazione degli alimenti, gli articoli 30 e 31 riguardano la formazione degli addetti alla manipolazione degli alimenti e agli operatori del settore alimentare.

Mi soffermerei su un periodo della relazione, nel quale candidamente si ammette – cito – «Ciò premesso, si rileva che le Aziende USL della Regione Emilia-Romagna non sono potenzialmente in grado di erogare, per l’estrema variabilità, gli strumenti di formazione tarati sulle molteplici tipologie di lavorazioni e sui rischi ad esse correlate», quindi? Questa melodrammatica confessione rivela che dal 2001 ad oggi la funzione non è stata svolta o che è stata svolta male e che fortunatamente il DPCM del 12 gennaio 2017, che ha aggiornato i livelli essenziali di assistenza, non ha incluso nella nuova previsione l’attività di formazione e aggiornamento salvando dall’imbarazzo le nostre AUSL? Poi però si evidenzia come ad un calcolo teorico tale modifica legislativa, oltre a risultare in aderenza ad una norma comunitaria e ad indirizzare l’offerta formativa sui reali rischi sanitari sottesi alle varie tipologie di lavorazioni, determinerebbe un risparmio cumulativo di circa 6.600 ore lavorative del personale sanitario addetto, quindi evidentemente il problema non era di capacità ma di budget. Si sa, la nostra Regione preferisce investire in eccellenze, meglio comprare gameti sul mercato internazionale che controllare gli alimenti che giungono sulla nostra tavola.

Quanto al benessere animale l’articolo 33 corregge il riferimento ad un comma spero derivante dalla maldestra riscrittura dell’articolo 5, della legge regionale n. 5/2005 attuata con l’ultimo collegato, altrimenti si dovrebbe presumere che per anni si è applicata una sanzione non dovuta, con tutto ciò che ne deriverebbe. Quanto alle disposizioni in materia di prevenzione, cura e controllo del tabagismo l’articolo 34 riguarda la legge regionale sulla prevenzione del tabagismo. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un ripensamento. La clausola valutativa da annuale diviene quinquennale, evidentemente in alcuni questo termine temporale fa ancora vibrare corde profonde legate al kolchoz di sovietica memoria. Battute a parte, concordo sul fatto che un anno sia spesso insufficiente per poter cogliere e valutare l’effetto di un provvedimento, ma comunque non dovremmo mai superare i due o tre anni in occasione delle clausole valutative, perché deve comunque essere data la possibilità ai consiglieri di valutare il progresso del provvedimento all’interno di una stessa legislatura.

Quanto agli esercizi farmaceutici agli articoli 35 e 36, riguardanti l’assegnazione delle sedi farmaceutiche e il diritto addizionale spettante al farmacista in caso di erogazione di altri prodotti diversi dai medicinali durante il servizio di turno a battenti chiusi e di reperibilità, la nuova norma prevedrebbe che il termine concesso ai Comuni per aprire le farmacie nelle sedi aggiuntive istituite nei luoghi ad alto transito prelazionate dai Comuni stessi, proprio come già avviene per l’apertura della farmacia nella sede vacante o di nuova istituzione prelazionata in sede di revisione della pianta organica, sia prorogato fino all’approvazione della prima graduatoria utile. Se da un lato la norma proposta va a tutelare l’interesse pubblico del cittadino ad avere comunque l’accesso ad un servizio essenziale come quello farmaceutico nel minor tempo possibile, è altrettanto vero che l’inerzia della Regione sta penalizzando tutti quei farmacisti, giovani in particolare, che, per effetto della riforma delle competenze territoriali derivate dall’applicazione della legge regionale n. 13/2015, sono ancora in attesa di poter partecipare ad un concorso. Se la funzione fosse ancora in capo alle vituperate Province, i concorsi si sarebbero già potuti tenere.

Quanto al commercio su aree pubbliche ho apprezzato la l’abrogazione proposta dal relatore e approvata in sede di commissione delle norme sul commercio su area pubblica attuato in forma hobbistica. L’articolo avrebbe infatti segnato l’ennesima deroga rispetto ad una normativa molto delicata, riferita ad una forma di commercio che negli ultimi tempi si è diffusa notevolmente e che quindi potrebbe divenire un ostacolo alla libera concorrenza nell’ambito del commercio su aree pubbliche. Spero francamente che la richiesta, avanzata a nome della maggioranza dal collega Pruccoli, costituisca finalmente l’indicazione della volontà della maggioranza di affrontare in maniera organica e definitiva la parte della legge relativa al commercio su aree pubbliche esercitata dai cosiddetti hobbisti. Ed eccoci arrivati alle stufe e ai camini.

Venendo ora all’articolo 37 direi che la portata di questo articolo inserito in sede di commissione dal relatore è veramente limitata, riguardando soltanto un pugno di comuni e non entra nella questione complessiva dei divieti e delle sanzioni introdotte dal PAIR 2020 in relazione ai generatori di calore alimentati a biomassa di vecchia generazione sotto i trecento metri di altitudine. Che l’articolo 26 delle norme tecniche di attuazione del PAIR 2020 avrebbe portato a questa situazione era per Fratelli d’Italia chiaro fin dal principio, le critiche sollevate in questo periodo sulla stampa da parte degli enti locali non hanno fatto che confermare la posizione da noi assunta in beata solitudine all’epoca dell’approvazione del PAIR 2020. Soprattutto la nostra opposizione si era concentrata nel lavoro di commissione sul comma 3, attraverso il quale si configura la violazione della norma quale illecito, ai sensi del comma 844 del codice civile: noi con un emendamento avevamo chiesto l’abrogazione del comma in questione, evidenziando fra l’altro proprio la mancanza di forme di incentivazione a compensazione previste invece da altre Regioni. A riguardo trovo particolarmente carino il tentativo messo in opera dal PD che, tramite la propria risoluzione, oggetto 7105, cerca di salvare almeno la faccia o, per meglio dire, qualche voto invitando, seppure a posteriori, la Giunta a prevedere incentivi per la rottamazione. Peccato soltanto che la proposta sia solo fumo negli occhi.

Gli incentivi, infatti, anche se istituiti, daranno origine ad un bando soltanto nei primi mesi dell’anno prossimo, pressoché in concomitanza con il termine del divieto e i cittadini che si saranno trovati costretti a cambiare l’impianto lo avranno già fatto pagando di tasca loro. L’incentivo andrà quindi a coprire tutt’al più la sostituzione di impianti in seconde case, i cui proprietari possono aspettare ad ammodernare l’impianto perché utilizzate soltanto saltuariamente per i periodi di vacanza. Quindi, oltre il danno, la beffa. Il Veneto, solo per farvi un esempio, che ha adottato limitazioni a dire il vero più blande delle nostre, con deliberazione n. 859 del 15 giugno 2018 ha approvato un bando rivolto ai privati cittadini per la sostituzione dei generatori di calore alimentati a biomassa. A giugno ha messo a disposizione le risorse e il primo ottobre ha fatto scattare i divieti. Così si fa, non il contrario, come paventato oggi dal PD. Diverso sarebbe se a fianco dell’impegno al finanziamento di incentivi vi fosse anche una loro precisa quantificazione, soprattutto se vi fosse in questa sede, con un emendamento costruibile anche in pochi minuti, l’impegno a posticipare l’entrata in vigore del divieto perché essa coincida con l’erogazione degli incentivi regionali.

Infine siamo al divieto alla circolazione degli Euro4. Sul punto dell’applicazione del divieto di circolazione delle autovetture diesel Euro4 fissato il primo ottobre di quest’anno, anticipando di due anni le altre Regioni del bacino padano che fino al 2020 si sono limitate a bloccare soltanto gli Euro3, intendevo attaccare ferocemente la Giunta, ma pare proprio di capire che ci troviamo di fronte ad un “contrordine compagni” di guareschiana memoria. Evidentemente la riunione con i sindaci e la sollevazione che ne è seguita sono riusciti ad ottenere ciò che al tempo dell’approvazione del PAIR 2020 il gruppo che mi onoro di rappresentare non era riuscito a fare: a far riflettere questa maggioranza sulla tremenda iniquità che stava commettendo nei confronti dei tanti cittadini che sicuramente non possono permettersi di cambiare auto ogni sei/otto anni.

Conscio del fatto che l’applicazione ai soli abitanti dell’Emilia-Romagna di limitazioni più stringenti rispetto alle altre realtà del bacino padano, così come dimostrato dai dati contenuti nel PAIR 2020, non apporterà significativi cambiamenti nella qualità dell’aria dell’intero bacino in quanto l’inquinamento prodotto dai veicoli privati resta marginale rispetto a quello prodotto dai veicoli in circolazione, soprattutto alla luce delle esenzioni introdotte per le quali i veicoli maggiormente inquinanti resteranno in circolazione e comunque non saranno mai commisurabili in termini di costi/benefici ai sacrifici imposti ad una considerevole fascia di popolazione che sarebbe stata obbligata a cambiare autovettura, attendo il prosieguo del dibattito per capire come si intende procedere su questo punto. Voglio soltanto ricordare che nella giornata di lunedì 8 ottobre, come peraltro annunciato alla stampa e riportato dalla stampa stessa, avevo provveduto a depositare un emendamento teso ad allineare le limitazioni alla circolazione a quelle adottate da Lombardia, Piemonte e Veneto, già prevedendo il differimento del divieto di circolazione delle vetture diesel Euro4 al primo ottobre 2020 e per le diesel Euro5 al primo ottobre 2025.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Non ho altri iscritti. Siamo ancora in discussione generale. Chi chiede la parola? Siamo distratti? Lo chiedo per la terza volta.

La parola al consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Io comincio con un primo intervento su un aspetto particolare di questa legge. In parte lo dicevo prima cercando di attirare l’attenzione della Presidenza su questo fatto. Noi oggi approviamo o andiamo a discutere una legge che è l’attuazione della sessione europea e l’attuazione anche della sessione di semplificazione: la Regione Emilia-Romagna giustamente ogni anno, in seguito alla sessione europea, ha una legge comunitaria, quest’anno si è deciso di non farla, ma attua all’interno delle sue norme la scelta di andare ad abrogare le leggi non più attuali e di andare a modificare leggi e regolamenti. Su questo alcuni aspetti positivi e alcuni aspetti negativi che poi andremo a vedere man mano nella discussione, ma quest’anno sopra a questa legge è caduta la tegola del piano aria. Il problema è che si vuole andare a modificare il piano aria attraverso una procedura che assolutamente non è quella che va seguita, perché voi volete inserire all’interno di questa legge un articolo che rimane appeso all’interno della legge, ma che sostanzialmente modifica al piano aria.

Nelle norme tecniche di attuazione del piano aria, articolo 6 (modifiche): «Il piano è modificato attraverso varianti e modifiche o integrazioni, in particolare le modifiche alle disposizioni del piano sono apportate conformemente alle disposizioni di cui all’articolo 25 della legge regionale n. 20/2000» che ovviamente è stata modificata, però anche nella nuova legge si fa riferimento al fatto che – cito – «Le proposte di modifica sono evidenziate in appositi elaborati tecnici». Avete visto un elaborato tecnico che ci dà conto del fatto che modifichiamo delle azioni previste all’interno del piano aria? Prevedono – cito – «Pubblicità e partecipazione dei cittadini, devono essere indicati i presupposti conoscitivi e le motivazioni di ciascuna di esse, sono eseguite le forme di deposito, pubblicità, intervento previsti per il piano di cui si propone la variazione».

Voi oggi proponete la variazione e modifica del piano aria con un articoletto infilato dentro una legge che abroga o modifica leggi o atti, senza neanche fare riferimento al piano aria. Secondo me questa è una soluzione pastrocchiata e pasticciona, come è stata pastrocchiata e pasticciona la decisione di partire in silenzio, di non applicare e di non dare incentivi e informazioni ai cittadini, perché voi avete scritto (e anche noi abbiamo partecipato alla scrittura) il piano aria in cui ci sono delle azioni, che sono calibrate perché negli anni l’emissione di particolato in regione Emilia-Romagna deve calare, perché sappiamo che nella Pianura Padana ci sono ottantamila morti all’anno dovuti al particolato. Siamo in infrazione europea, quindi il piano che ha seguito tutto un suo iter prevede ogni anno l’applicazione di misure tese alla riduzione del particolato nella Pianura Padana. L’anno scorso abbiamo avuto anche la passerella del ministro Galletti che è venuto a dire “faremo un piano concordato!”: abbiamo fatto la passerella, ma il piano concordato non si è visto. Queste azioni oggi con degli emendamenti vengono, in maniera secondo noi non corretta dal punto di vista procedurale, modificate. Chi ci dice che, modificando queste azioni, il piano rimane ancora in piedi? Potevamo almeno fare un passaggio in Terza commissione. Questa settimana la Terza commissione non è stata convocata! È vero che la presidente aveva degli impegni istituzionali, ma ci sono i vicepresidenti. Almeno un passaggio in commissione in cui ci si diceva “il piano aria così modificato regge, non regge, abbiamo delle contromisure”. Questa procedura è scorretta! Poi entreremo nel merito, ma io contesto la procedura perché non sta in piedi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola alla consigliera Mori.

 

MORI: Grazie, presidente. Vorrei illustrare l’emendamento, sottoscritto da me, da Antonio Mumolo e da Daniele Marchetti, in qualità di Ufficio di Presidenza della Commissione parità e diritti delle persone, ringraziando il relatore Giorgio Pruccoli per averci consentito di cogliere l’omogeneità di tema per l’inserimento di questo emendamento che riguarda la figura della consigliera di parità regionale di nomina ministeriale, su proposta della Regione, emendamento che vuole trasferire come competenza di supporto organizzativo all’Assemblea legislativa dalla Giunta. Per farlo è necessaria la modifica della legge n. 6/2014 per fare in modo che l’attuale collaborazione, già molto forte, integrata e armonica tra la consigliera di parità regionale che si occupa delle discriminazioni sul lavoro e gli istituti di garanzia, che già hanno una collaborazione in atto molto forte, diventi ancora più integrata, perché già sulla scorta delle evoluzioni e dell’organizzazione degli uffici e degli istituti di garanzia l’integrazione di queste figure, la collaborazione e l’attività sinergica fa in modo che i diritti dei cittadini siano meglio rappresentati nelle forme dovute.

Questo articolo prevede la possibilità della consigliera di presentare una relazione annuale in Commissione parità o, nel caso ci siano elementi che si ritengono rilevanti, anche in Assemblea legislativa, come del resto per gli istituti di garanzia; si riconosce la rete regionale delle consigliere di parità provinciali, perché ricordiamo che il tema delle pari opportunità e quindi le consigliere di parità provinciali sono una delle deleghe che sono rimaste alla Provincia e ovviamente questo tipo di trasferimento organizzativo e di supporto alla consigliera di parità è a invarianza di bilancio proprio per il trasferimento di risorse “alla pari”. Questo è un elemento credo di qualità della nostra azione sui temi e sulle politiche antidiscriminatorie.

Devo dire che la collaborazione sui temi delle discriminazioni sul lavoro è molto apprezzata da vari interlocutori e mediatori sociali, sindacati, aziende e quant’altro, tant’è che recentemente un’iniziativa convegnistica ha portato in regione Emilia-Romagna molti enti che si sono messi in discussione rispetto ad un miglioramento delle condizioni di lavoratori e lavoratrici, perché ricordiamoci che le pari opportunità sono per tutti, all’interno anche di organizzazioni molto complesse. Ecco perché dunque la Commissione per la parità e i diritti delle persone, in modo trasversale attraverso l’Ufficio di Presidenza, presenta questo emendamento all’atto che stiamo ragionando.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Mori.

La parola al consigliere Poli che ha venti minuti a disposizione, prego.

 

POLI: Grazie, presidente. Intervengo in particolare su un aspetto della discussione che è stata affrontata anche da alcuni colleghi, che riguarda il tema della qualità dell’aria, delle gravissime conseguenze sulla salute dei cittadini in termini di perdite di vite umane, per le gravi conseguenze che producono in particolare sull’apparato respiratorio e sull’apparato cardiocircolatorio e degli altissimi costi sociali che tutto ciò comporta. Potrei dire ai colleghi che sono intervenuti qui, ma anche in commissione, della procedura di infrazione che la Commissione europea ha emesso il 16/06/2016, ai sensi dell’articolo 258 del Trattato sul frazionamento dell’Unione europea e delle ricadute che ne conseguono sulle comunità locali, ma cosa lo dico a fare? A molti di voi di ciò che sostiene l’Europa si tiene davvero poco conto e delle sue regole a molti non importa nulla. Potrei dirvi dell’accordo sulla qualità dell’aria siglato a luglio 2017 fra il Ministero dell’ambiente, l’Emilia-Romagna, la Lombardia, il Veneto e il Piemonte che, insieme, individuano una serie di interventi comuni, che nello specifico riguardano la limitazione dell’utilizzo e l’installazione di generatori di calore, oggetto anche questo discussione, a biomassa per uso domestico.

Potrei dirvi ancora che, siccome ora governate il Paese o, meglio, provate a governarlo, potete, anzi, dovete attraverso i vostri parlamentari promuovere tutti gli strumenti di incentivazione in grado di favorire la migliore qualità dell’aria possibile, raddoppiando, come chiediamo noi del Partito Democratico, le risorse che la Regione Emilia-Romagna ha messo, mette e metterà a disposizione per quanto riguarda l’utilizzo di veicoli meno inquinanti sia di uso privato che di uso commerciale. Potrei dirvi che nel 2017, quando abbiamo approvato il piano, vi siete astenuti. Rileggendo i vostri interventi si trovano parole di apprezzamento sul percorso seguito e sulle misure adottate: si può cambiare idea. Potrei dirvi e potrei dire ai colleghi del Movimento 5 Stelle che chiedevano di più, ad esempio collega Bertani e collega Piccinini, date una telefonata al sindaco di Imola, anche a quello di Cattolica, e dite loro che, quando il presidente convoca un incontro con i sindaci delle grandi città interessate al piano della qualità dell’aria rispetto istituzionale, intelligenza politica e coerenza chiederebbero di rispondere o di delegare un assessore, non di mandare un agente della polizia municipale. Al sindaco di Imola, siccome voi non avete condiviso quella decisione, dite che, se ha il fisico per fare il sindaco, faccia gli atti per ripristinare il blocco e se ne prenda la responsabilità.

Chi ha la mia età si ricorderà che un tempo in televisione davano le temperature delle grandi città, ogni tanto sul cartello appariva una scritta n.p. (non pervenuta): la sindaca di Imola non è pervenuta.

Potrei dire al collega Calvano: caro Paolo, in commissione hai ricostruito con serietà, equilibrio, competenza l’iter del piano, i suoi contenuti, il fatto che bisogna assicurare con le azioni il raggiungimento degli obiettivi fissati; se si attenua una misura, una delle azioni previste, occorre rafforzarne le altre per mantenere il saldo finale. Non serve a niente, Paolo, purtroppo argomentare seriamente le questioni. È serio e responsabile ragionare sulle soluzioni individuate e migliorarle, se è possibile, ma a cosa serve dirlo?

Il problema, cari colleghi, è che voi siete in una campagna elettorale permanente su tutto. Siete in grado di tenere una posizione al mattino e cambiarla al pomeriggio, di astenervi e sollevare un polverone due settimane dopo, anche su elementi non fondati. Siete in grado di inventarvi dei tunnel che non ci sono. Siete in grado di dire cose e l’opposto delle stesse nell’arco di un batter di ciglia. Alla fine siete ambientalisti a targhe alterne. Invece governare significa responsabilità, significa sostenibilità, anche finanziaria, a supporto delle decisioni prese, significa coerenza tra le promesse e i fatti.

Le vostre risoluzioni in parte hanno già trovato risposta nelle misure previste, in parte sollevano questioni già risolte. Per ragioni di tempo non vi dirò che ad esempio sul tema della comunicazione la Regione ha fatto delle campagne di comunicazione e i dati ci dicono che ci sono stati sul piano aria otto milioni di contatti, che ne ha in programma altre che verranno fatte tra poco. Non vale neanche la pena di provare ad emendare le vostre risoluzioni, perché in parte sono già risolte, in parte sono strumentali.

Il Partito Democratico voterà contro le vostre risoluzioni e molto semplicemente voterà a favore della propria nella quale si chiede una cosa, se volete, facilmente comprensibile: di mettere risorse per incentivare la conversione di camini e stufe per limitare le emissioni inquinanti e le polveri sottili.

Io penso che questa sia stata una discussione a volte anche surreale, che ha scaricato sulle comunità locali la tensione di una campagna elettorale permanente e che purtroppo in molti casi abbia poco lavorato per la soluzione di un tema gravissimo, come quello dell’inquinamento dell’aria.

La Regione Emilia-Romagna non ha fatto marcia indietro sugli Euro4, perché quel saldo che va comunque garantito rispetto alle emissioni delle polveri sottili viene assicurato attraverso misure compensative e naturalmente è chiaro a tutti che, se il Veneto, il Piemonte e la Lombardia non applicano quella norma, siccome l’aria non sta ferma, rischiava alla fine di essere una ricaduta negativa in termini di mobilità nello svolgere la vita quotidiana solo per i cittadini dell’Emilia-Romagna. Però, in accordo con i sindaci, tranne quello di Imola, si è trovata la soluzione compensativa in grado di rispondere a quel saldo a cui mi richiamavo prima.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Poli.

La parola al consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Il tema che andiamo ad affrontare oggi è sicuramente di grande rilevanza, soprattutto per il trascorso di queste ultime due settimane. La disamina sul progetto di legge che oggi dovremo andare a votare l’ha fatta egregiamente sia il consigliere Pruccoli che il consigliere Tagliaferri, io oggi mi limito, avendo vissuto queste due settimane un po’ in prima linea sulla questione legata agli Euro4 e ai camini, a rendere noto, se qualcuno non l’avesse capito, quello che è successo in queste ultime due settimane.

Partiamo da un presupposto, in commissione abbiamo discusso circa tre ore sugli emendamenti presentati dal gruppo Lega che riguardavano essenzialmente due questioni: 1. abolire il divieto alla circolazione degli Euro4; 2. consentire l’uso saltuario per finalità ludico ricreative dei camini. Cosa è successo in commissione? Entrambi gli emendamenti che sono stati bocciati (giovedì) sia i tecnici che il relatore di maggioranza mi riferivano questo: “caro consigliere hai sbagliato a fare gli emendamenti a questo progetto di legge, perché non sono pertinenti. Ritira gli emendamenti e vedremo di formulare una nuova questione, cercando di introdurre delle norme precise, ma al di fuori di questa normativa che – come ha detto il relatore di maggioranza Pruccoli – va a modificare o abrogare leggi e regolamenti o singole disposizioni di legge”. Questo il giovedì. Interviene il consigliere Calvano, da cui mi aspettavo un intervento, ma lo farà dopo e mi riserverò cinque minuti per replicare, che ha sostanzialmente fatto un excursus storico rispetto a quello che è successo durante il piano dell’aria: “voi vi siete astenuti, pertanto eravate d’accordo nell’imporre delle limitazioni; nel contratto di governo è prevista l’eliminazione dei diesel Euro4, metteteci più soldi voi che siete al governo per quanto riguarda gli eventuali incentivi; non faremo mai retromarcia sul provvedimento di divieto degli Euro4 – e qui capisco l’imbarazzo dell’assessore Gazzolo a presentare oggi l’emendamento che invece dice il contrario – ma introdurremo eventualmente ulteriori deroghe”. Questo il giovedì. Il lunedì Bonaccini incontra i sindaci, esce la notizia alle 18,00 dove si dice che non ci sarà più il divieto circolazione degli Euro4 e che verranno impegnati 5 milioni di euro in incentivi per quanto riguarda il riciclo delle autovetture per i privati. Io capisco la difesa a spada tratta del consigliere Poli che stimo come persona e che oggi si è immolato in una causa che fondamentalmente non è proprio…

 

POLI: Godo di ottima salute.

 

POMPIGNOLI: Ma gode di ottima salute. Oggi non mi si può venire a dire che non è stata fatta una retromarcia da parte della Regione Emilia-Romagna! Siamo adulti e vaccinati, tutti hanno capito che Bonaccini, che è perennemente in campagna elettorale (si veda il giro che sta facendo per le destinazioni turistiche in Emilia-Romagna), sta perdendo consensi e con questa retromarcia pensa che si possano riacquisire o riprendere voti.

Ora rispondo al consigliere Calvano. Il contratto di governo dice una cosa – cito – «In tema di mobilità sostenibile è necessario avviare un percorso finalizzato alla progressiva riduzione dell’utilizzo di autoveicoli con motori alimentati a diesel e a benzina». Analogo ragionamento l’abbiamo fatto quando abbiamo discusso sul piano dell’aria (il PAIR 2020): nel 2020 occorrerà fare azioni importanti, dando una progressione a quelli che sono i divieti. Progressione che la Regione Emilia-Romagna ha voluto anticipare dicendo “non mi interessa di andare al 2020, io faccio subito la limitazione nel 2018”.

L’accordo sottoscritto tra le Regioni del bacino padano, compresa l’Emilia-Romagna, con il ministro Galletti del Partito Democratico prevede che la limitazione sia estesa alle categorie Euro4 entro il primo ottobre del 2020 e alla categoria Euro5 entro il primo ottobre 2025. Le altre Regioni hanno correttamente, vista la problematica che si evidenziava, in ragione dei numerosi veicoli Euro4 presenti a livello nazionale, deciso di eliminarli progressivamente dando incentivi e arrivando ad una abolizione nel 2020. È quello che nell’accordo sottoscritto tra la Regione Emilia-Romagna, le altre regioni e il ministro dice – cito – «A promuovere a livello regionale, mediante la concessione di appositi contributi, la sostituzione di una o più tipologie di veicoli oggetto di divieti di cui alla lettera a)». Quindi la Regione si impegnava a mettere incentivi. Ora il consigliere Calvano e il consigliere Poli dicono “adesso ce li mette il Governo nuovo”: ma perché non li ha messi nel 2017, quando è stato sottoscritto questo accordo, dove l’allora ministro era Galletti? Questo non lo so. Adesso però dicono “metteteceli voi. Noi adesso vi abbiamo accontentato sul divieto, quindi abbiamo tolto il divieto dell’Euro4, però le risorse ce le mettete voi”, tant’è vero che nell’emendamento che viene proposto non è scritto che vengono dati incentivi dei 5 milioni, così come diceva Bonaccini lunedì scorso in conferenza-stampa per la sostituzione dei veicoli privati. L’emendamento che voi avete proposto è abolizione del divieto degli Euro4 dal 2018 e lo portiamo al 2020.

Capite che è difficile oggi discutere di un tema, dove è evidente la retromarcia da parte della Regione Emilia-Romagna, la retromarcia da parte del presidente Bonaccini, la retromarcia da parte del PD, perché è sottoscritto da tutto il Partito Democratico e non venite oggi a disquisire su problematiche collegate al fatto che la Regione non ha fatto retromarcia. È per me motivo di orgoglio, invece, sottolineare che tutto il lavoro fatto in queste ultime settimane, cercando di far capire alla Regione Emilia-Romagna che un provvedimento del genere andava ad incidere pesantemente sulle famiglie della regione stessa e che la Regione abbia capito, attraverso l’emanazione di questa norma di buonsenso, per cui toglie questo divieto è sicuramente un fatto importante. Io non ricordo a memoria in questi ultimi quattro anni nessun passo indietro da parte di Bonaccini. Questo è stato fatto, nonostante tre giorni prima dal passo indietro il segretario del Partito Democratico regionale mi avesse detto in commissione, dopo due ore di storia di quello che è il PAIR del 2017 e della commissione stessa, che assolutamente non si sarebbe fatta alcuna retromarcia. È ovvio che io mi aspettavo, assessore Gazzolo, le sue dimissioni sinceramente, perché un fatto del genere è inquietante: che lei faccia un provvedimento del genere e il suo presidente le imponga di modificarlo totalmente. Io mi aspettavo le sue dimissioni, con una coerenza che ci doveva essere, se fossi stato al suo posto, perché evidentemente solo per logiche collegate a voti si è raggiunto questo accordo.

Io non so e spero che la gente abbia capito che effettivamente quello che è stato fatto è stato fatto a seguito di diverse critiche che queste opposizioni hanno mosso nel corso di queste ultime due settimane. Il buonsenso era secondo me di trovare una soluzione condivisa, visto che si era arrivati ad un accordo di questo tipo dell’abolizione dei divieti, sull’emendamento. Cosa fate? Ieri sera alle 17,15 viene inoltrato l’emendamento, che oggi andiamo a votare, in cui si dice che viene abolito il divieto della circolazione degli Euro4. L’abbiamo proposto noi due settimane fa, bastava tranquillamente che il segretario del Partito Democratico venisse e dicesse “ci siamo sbagliati, venite qua, condividiamo insieme questo emendamento”. Assolutamente no! Forse perché era a nostra firma l’emendamento presentato in commissione? Volevate mettere, infatti questo è stato il senso del ragionamento, la vostra firma come emendamento da presentare oggi. Quindi tutto il meccanismo è stato viziato solo da logiche derivanti da una perdita di consenso da parte del presidente su questa partita.

Passo poi al discorso legato ai camini, perché sempre in commissione mi viene chiesto di ritirare quell’emendamento perché non ha un senso, perché è già nella norma l’utilizzo saltuario a fini ludico ricreativi dei camini. Nella norma non c’è. La norma impone proprio il divieto sotto i trecento metri dell’utilizzo dei cammini aperti. Questa è la norma. Poi, se voi la interpretate a vostro modo, è un discorso, però o siamo chiari, perché la gente ancora non è in grado di capire, soprattutto i sindaci a cui vengono fatte delle richieste non sono in grado di rispondere e questo lo disse anche il sindaco di Santa Sofia che venne a quell’incontro dove era presente lei, assessore Gazzolo, per il quale avete fatto l’ennesima retromarcia mettendo l’esenzione dei comuni montani richiesto dai sindaci, cosa che noi avevamo proposto e ovviamente quell’emendamento fortunatamente è passato, ma sull’uso saltuario e a fini ludico ricreativi questo non è previsto. Oggi ho riproposto l’emendamento, visto che dentro questa norma ci si può mettere dentro di tutto e siete voi stessi che me l’avete detto: gli Euro4 non vanno in questa norma e oggi mi presentate l’emendamento sugli Euro4 in questa norma? Delle due l’una: o in commissione scherziamo, quindi possiamo giocare tranquillamente a carte in commissione, veniamo in Aula e facciamo tutto un altro tipo di dibattito oppure le commissioni valgono qualcosa. Non si capisce questo meccanismo. Quindi, se oggi viene inserita questa norma in questo progetto di legge, potrà essere inserito questo emendamento sull’utilizzo dei cammini a fini ludico ricreativi in maniera saltuaria anche all’interno di questa norma.

Adesso ascolterò le repliche, le risposte a queste mie osservazioni. Mi restano più di sei minuti, quindi me li terrò per replicare al consigliere Calvano che mi rifarà la storia di quello che è successo in questi mesi dicendo che non è stata fatta alcune retromarcia.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

La parola al consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Oggi la Lega vince una grande battaglia, una battaglia che, come spiegava prima il collega Pompignoli che ringrazio per l’esaustiva spiegazione di quello che è capitato in questi mesi anche in Prima commissione, siamo contenti; credo che lo sforzo fatto da tutti i consiglieri regionali del mio gruppo sia stato veramente uno sforzo importante e indirizzato per il bene della collettività. Vinciamo a malincuore con la presa di coscienza che abbiamo un’Amministrazione regionale che non ascolta, abbiamo attualmente un’Amministrazione regionale che è più impegnata a fare dei dibattiti pubblici per potersi garantire una vittoria l’anno prossimo durante il voto che ci sarà per il ricambio del Consiglio regionale; oggi la Lega vince una battaglia di fronte ad una vicenda veramente ridicola, la potrei definire una pagliacciata se mi è permesso usare questo termine, nella piena inconsapevolezza, nella piena confusione e nel pieno ritardo anche di comunicazione che il PD e la sua Giunta hanno fatto per delineare un piano dell’aria che era di una semplicità veramente disarmante, se si fosse attuato quello che stanno attuando anche le altre Regioni della Pianura Padana (Veneto, Lombardia e Piemonte).

Questa Giunta e questi consiglieri regionali del PD hanno portato avanti una deriva ambientalista, probabilmente spronati non so da che ambienti, non so neanche effettivamente dove vivono quando prendono certe decisioni, nel seguire non tanto il buonsenso, ma forse qualche dirigente che li ha consigliati di fare così o qualche associazione vicina che magari ogni tanto ottiene anche qualche finanziamento da questa Regione. Lo dico a ragion veduta, perché si è dimenticato completamente da parte vostra, nell’applicare il divieto – mi riferisco ovviamente al divieto degli Euro4 diesel per entrare nei centri storici importanti della nostra regione – in una maniera poco delicata nei confronti, oltre che dei cittadini privati, in particolar modo delle aziende della nostra regione e del commercio dei nostri centri storici. Siete stati ridicoli! Lo dico convintamente e mi dispiace dirlo, perché non è mia intenzione usare certi aggettivi, ma qua veramente, dopo quello che ho sentito prima dal consigliere Poli che ha attaccato l’opposizione sul fatto che abbiamo cambiato idea, quando è sotto gli occhi di tutti, è inutile che vogliate continuare a pensare che la gente è stupida: la gente è intelligente, legge, si informa, guarda le delibere, guarda le nostre pagine social, guarda gli interventi del presidente della Regione, degli assessori preposti alle loro deleghe, quindi è sotto gli occhi di tutti che avete fatto una retromarcia, a mio avviso comunque utile e di buonsenso, su un tema che si poteva assolutamente evitare. Il problema non è che non ci fosse il sindaco di Imola alla conferenza che ha convocato Bonaccini per farsi bello davanti agli occhi dell’opinione pubblica, il problema è a monte: che il presidente di questa Regione e la sua Giunta non dovevano fare delle scelte di questo tipo, perché hanno veramente messo nel caos una regione e la gente che lavora, che tutte le mattine si muove, che tutte le mattine ne ha fin sopra i capelli di pagare tasse, di spostarsi in una regione dove i trasporti sono difficili, dove si impara dalla mattina alla sera un divieto che non è stato neanche pubblicizzato. La maggior parte delle persone l’hanno appreso il giorno stesso attraverso i cartelli luminosi posti agli imbocchi delle entrate delle nostre città.

Quindi esorto tutti a fare una discussione su un provvedimento che è anche più ampio rispetto a questo tema in una maniera corretta, perché quello che dicevano prima sia il collega Pompignoli che il consigliere Tagliaferri è vero, ci avete preso in giro, ma ci può stare! Figuriamoci, siamo l’opposizione, non è che vogliamo gli aiuti da parte della maggioranza. Bocciare gli emendamenti che noi con serietà abbiamo portato nelle commissioni competenti è stata una presa in giro nei confronti della nostra rappresentanza consiliare in quest’Aula, perché oggi ripresentare quello che abbiamo fatto noi qualche settimana fa è veramente ridicolo e ritengo che mini anche la vostra serietà e la vostra presa di coscienza su un problema che vi dovevate rendere contro prima che c’era.

Così come credo che le raccolte firme che abbiamo portato avanti nei nostri centri storici come Lega, il sollevamento delle associazioni di categoria (ASCOM, CNA, Confesercenti) abbia portato al risultato per cui spero oggi, a meno che non cambiate idea ancora dopo il mio intervento, si pone rimedio ad un errore strategico, non soltanto politico, della Regione Emilia-Romagna. Avete fatto una figuraccia nei confronti non soltanto dei nostri cittadini, ma anche nei confronti delle altre Regioni a noi confinanti e anche di scala nazionale, perché mettere un provvedimento a due giorni da una sollevazione popolare è veramente una figuraccia. Siamo abituati ai vostri dogmi ideologici sull’immigrazione, sui vostri continui finanziamenti agli immigrati clandestini che avete fatto con il Governo che ha preceduto l’attuale; non eravamo abituati ad una deriva ambientalista di questo tipo. Capisco che l’anno prossimo si dovranno accontentare tanti appetiti di carattere elettorale, ma non ci aspettavamo una reazione di questo tipo su un tema che è di tutti, perché la salute dell’aria è di tutti.

Avete sbagliato. Oggi la Lega vince una battaglia importante, lo dico con orgoglio, chi parlerà dopo di me potrà dire quello che vuole, ma oggi vinciamo una battaglia importante. Spero che la prossima volta, quando presenteremo lo stesso emendamento che presentate voi oggi, lo prendiate in considerazione, lo riceviate, lo discutiate e cerchiate insieme a noi di condividerlo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

La parola al consigliere Calvano, prego. Seguono Taruffi e Campedelli.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Quando un bambino ha bisogno di farsi ascoltare o vuole attirare l’attenzione fa tre cose: alza la voce, piange o dice le parolacce. Fabbri oggi per farsi ascoltare ha deciso di rompere il bon-ton che caratterizza quest’Aula generalmente e di dirci che siamo pagliacci, che siamo ridicoli e non so cos’altro. Prendo atto di questi suoi toni, ma proverò a rispondere stando al merito, perché credo che questa sia la cosa più importante per i nostri cittadini.

Oggi siamo in discussione della sessione europea 2018 e stiamo parlando di qualità dell’aria. Ci sta perché è un tema che va oltre i confini dei nostri comuni, va oltre i confini della nostra regione, per l’Italia abbraccia in modo attento e particolare il bacino padano, per l’Europa è un problema che va oltre i confini dei singoli Stati ed è per questo che la Regione Emilia-Romagna ha lavorato, insieme ad altre Regioni, ad un accordo sull’aria del bacino padano, perché si comprende chiaramente da parte di tutti che la qualità dell’aria non si fa in un solo comune, non si fa in una sola regione, ma ha bisogno di interventi di area vasta. La qualità dell’aria non si tutela solo con il piano del traffico o dell’aria nelle singole città, ha bisogno di interventi di carattere strutturale e comunque di carattere organico. Questi interventi li si trova nel corso di tutta la legislatura che Bonaccini, la sua Giunta e questo Consiglio hanno portato avanti: lo si trova nel momento in cui si decide di finanziare, in accordo con i gestori anche della rete, con i privati cento nuovi treni per sostituire i treni regionali (venti di questi treni sono già in movimento, si arriverà a settantacinque entro il 2019, arriveremo a cento entro il 2022); si cerca di migliorare la qualità dell’aria quando si mettono in campo seicento nuovi bus ecologici (duecento sono già in attività e stanno già attraversando le nostre strade, gli altri arriveranno con le stesse scadenze dei treni); lo si fa quando si prova ad incentivare il più possibile l’utilizzo del treno garantendo la possibilità, nel momento in cui si arriva in città con l’abbonamento di quel treno, di poter viaggiare gratis sui bus; lo si fa attraverso anche piccoli incentivi, come ad esempio l’incentivo del bollo per l’acquisto di auto ibride o lo si fa anche attraverso le normative di carattere urbanistico come la nuova legge urbanistica messa in campo dall’assessore Donini e dalla giunta Bonaccini; lo si fa anche attraverso il piano dell’aria.

Devo dire che il mio intervento da parte di Pompignoli ed altri è stato ascoltato quando ho messo in evidenza le incoerenze della Lega in fase di approvazione di quel piano rispetto all’atteggiamento di oggi, non mi ha ascoltato molto bene rispetto al perché abbiamo bocciato l’emendamento messo in campo dalla Lega. Perché l’abbiamo bocciato? Perché è un emendamento che sposava l’eliminazione del vincolo sugli Euro4, ma non ci diceva nulla su quali azioni compensative avremmo dovuto mettere in campo. È come se, nel momento in cui si fa un bilancio, si dice spendiamo più soldi per il reddito di cittadinanza ma, siccome non sappiamo dove andare a prendere quei soldi, perché non abbiamo il coraggio di tagliare altre spese, diciamo che aumentiamo il debito sulle generazioni future. È lo stesso principio. Sul piano dell’aria funziona la logica del bilancio: se tolgo una misura che crea smog, devo trovare una misura compensativa affinché ci sia meno smog prodotto da qualcos’altro. Deve tornare il bilancio. Io oggi mi sarei aspettato da quest’Aula che qualcuno incalzasse l’assessore Gazzolo e dicesse “assessore, ma, dal momento in cui viene meno il vincolo sugli Euro4, cosa succede sul bilancio complessivo di carattere ambientale?”. Nessuno le ha posto questa domanda. Ve lo dico io. Succede che l’obiettivo che c’eravamo dati con le limitazioni sugli Euro4 era di ridurre all’anno 280 tonnellate di NOx e trentuno tonnellate e mezzo di PM10. Nel momento in cui viene meno il divieto sugli Euro4 bisogna capire con quali altre azioni andiamo a recuperare quella produzione aggiuntiva di NOx e PM10. Allora si aumentano da un lato le domeniche ecologiche e si aumentano le eventuali misure emergenziali a fronte non più di quattro ma di tre giorni di superamento dei limiti, adottando in maniera immediata le azioni emergenziali di secondo tipo. Poi si ipotizza una riduzione della produzione di NOx e di PM10 che avverrà grazie alla sostituzione incentivata dei mezzi commerciali e dei mezzi civili, così come si ipotizza una riduzione importante di NOx e di PM10 attraverso la sostituzione di una parte consistente dei mezzi pubblici. Complessivamente quel bilancio ci dà di nuovo, con una differenza di poche unità, 280 tonnellate di NOx e 31,5 tonnellate di PM10. È per questo, consigliere Pompignoli che abbiamo detto di no al suo emendamento, perché lei, nel fare l’emendamento, si è concentrato sulla propaganda ed è stato poco al merito. Bastava fare questo tipo di ragionamento, sarebbe cambiato anche l’atteggiamento del Partito Democratico in commissione.

Poi devo tornare su come vi siete comportati in fase di redazione del piano dell’aria, perché è vero che lei è stato in prima linea in queste due settimane sul PAIR, ma il tema è che lei è stato in prima linea nel momento in cui il PAIR lo abbiamo approvato. E torno di nuovo alla dichiarazione di voto che avete fatto come Lega, a nome Pompignoli, in cui si dice sui contenuti del PAIR sostanzialmente ci siamo, c’è un problema circa il finanziamento per la sostituzione dei mezzi Euro4 sul quale non ci sono risposte da parte del Governo. Questa cosa qui, Pompignoli, valeva nel 2017 perché c’era Gentiloni e non vale oggi perché c’è Conte, Salvini e Di Maio o vale anche oggi? Perché, se vale anche oggi, ci dovete dare una mano per far sì che quei 5 milioni che ci mette la Regione Emilia-Romagna per la sostituzione dei mezzi civili Euro4 vengano messi anche dal Governo, così facciamo un bel pacchetto di 10 milioni e credo che quegli NOx, quei PM10 che immaginiamo ridursi a causa del cambio del parco auto possa essere ancora più efficace.

Giustamente Pompignoli dice di non aver letto dei 5 milioni che ha detto Bonaccini nell’emendamento. È vero! Perché è un impegno che il Presidente ha preso rispetto al bilancio che andremo a discutere di qui alle prossime settimane. Del resto non poteva essere scritto all’interno di quell’articolo. Facciamo un accordo, Pompignoli? Facciamo che, se Bonaccini ci mette i 5 milioni e mantiene la promessa, voi andate sotto le finestre di Conte e gli chiedete di mantenere la promessa che ha fatto sulle periferie delle nostre città e gli chiedete di mantenere quell’accordo che ha preso di fronte ai sindaci nel quale ha detto che avrebbe trovato i soldi per le periferie? Purtroppo è passato più di un mese e quella settimana che si era dato per trovare quei soldi è passata e quei soldi per le nostre periferie oggi non ci sono. Facciamo che, se Bonaccini rispetta l’impegno sui 5 milioni per gli Euro4, voi ci date una mano a recuperare i soldi delle periferie, che non sono soldi di questo o di quel partito, di questo o di quel sindaco, sono soldi delle comunità e che magari aiutano a far star meglio le comunità, anche dal punto di vista della qualità dell’aria.

Qui il tema non sono le dimissioni della Gazzolo, perché l’assessore, insieme al presidente Bonaccini, ha fatto quella cosa che il Partito Democratico in commissione, proprio nella discussione sul suo emendamento, aveva detto che avremmo fatto: a fronte dei disagi che la limitazione dell’Euro4 avrebbe determinato e di cui si sentiva ovviamente la percezione nel dialogo con i cittadini, con le categorie, ci siamo impegnati a metterci in ascolto per capire quali misure mettere in campo per ridurre quei disagi. L’assessore Gazzolo e il presidente Bonaccini lo hanno fatto, parlando direttamente con le comunità e con chi rappresenta quelle comunità. Si sono messi intorno a un tavolo con i sindaci. Quei sindaci hanno spiegato come, nonostante le deroghe, nonostante i corridoi, potessero svilupparsi dei problemi nella mobilità delle persone. Bonaccini e la Gazzolo hanno recepito questi problemi e, insieme a loro, hanno cercato misure compensative che potessero comunque garantire un’elevata qualità dell’aria e sono arrivate le misure compensative che credo possano creare meno disagi, ma rispetto ai quali può essere che qualche sacrificio lo si debba fare rispetto alle nostre abitudini. Però oggi c’è un accordo complessivo, che io credo possa tenere in Emilia-Romagna e che mi auguro sia di sensibilizzazione verso le altre Regioni perché, è vero, se il blocco sugli Euro4 fosse partito contemporaneamente in tutte le altre regioni, forse sarebbe stato più facile per tutti riuscire a spiegare i disagi nei confronti dei cittadini. Non è colpa nostra, se le altre Regioni non hanno ancora avuto il coraggio di farlo. Noi abbiamo provato a metterlo dentro, abbiamo capito che, in accordo con i sindaci, questo poteva creare disagi superiori ai benefici che si potevano creare e abbiamo trovato misure alternative.

Qua non si tratta di retromarcia, qua si tratta di mettere al centro gli interessi dei cittadini perché alla Lega, con l’emendamento che aveva presentato, della salute dei cittadini non gliene frega niente. Non gliene frega niente perché altrimenti avrebbe fatto, io penso che abbiano gli strumenti per poterlo fare, l’operazione che abbiamo fatto nel rapporto con i sindaci e le comunità: andare alla ricerca di quali strumenti mettere in campo per ridurre comunque NOx e PM10 perché questo è l’obiettivo del piano dell’aria, cioè creare le condizioni perché i cittadini di oggi e di domani possano respirare un’aria migliore rispetto a quella che abbiamo respirato noi e rispetto purtroppo al peggioramento di quella qualità dell’aria registrato negli ultimi anni. È questo lo sforzo che dovremmo fare tutti insieme. Mi rendo conto che sarà difficile e complicato, perché abbiamo sensibilità diverse, è vero: a voi di questa roba qui non ve ne frega niente, a noi questa cosa interessa. Interessa la qualità della vita dei nostri cittadini, interessa il loro stato di salute, proviamo a guardare un po’ più in là dell’immediato e del giorno dopo e su questo dobbiamo avere la forza di accompagnare i cittadini, di portarli con noi in questo percorso e la mediazione trovata nel rapporto tra Regioni e sindaci, quindi tra Regioni e comunità locali credo che vada in questa direzione, sulla quale proseguiremo, anche contro chi, rispetto alla salute dei cittadini, ha deciso di fregarsene e di metterla in secondo piano.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

La parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Io ho ascoltato, come da abitudine, con attenzione gli interventi dei colleghi e devo dire che ogni tanto è difficile però vi devo fare i complimenti, in particolare ai colleghi Pompignoli e Fabbri, perché riuscite sempre a stupirmi, perché sembra che voi nell’aprile del 2017 non foste stati in quest’Aula insieme a noi. Se io oggi non fossi un consigliere regionale e non fossi sempre stato presente in tutte le sedute dell’Aula, se non fossi testimone diretto, ascoltando voi questi penserei “hanno portato avanti una battaglia coerente su un punto che io non condivido, però con coerenza hanno avanzato le loro proposte, questi altri gli hanno risposto male, gli hanno sempre detto di no e alla fine oggi sottolineano un percorso”: questa narrazione è totalmente destituita di fondamento, perché il consigliere Pompignoli e il consigliere Fabbri dovrebbero ricordarsi di quello che hanno detto e di quello che hanno fatto e di come hanno votato in quei giorni, quando si è approvato il piano dell’aria.

È vero, i cittadini sono sempre più informati, guardano le delibere, come ha detto il consigliere Fabbri, seguono le nostre dichiarazioni, però ovviamente hanno anche la loro vita e quindi non possiamo pretendere che un cittadino sappia per filo e per segno chi ha votato cosa, chi ha detto cosa e farebbe parte della nostra onestà intellettuale ricordare come sono andate le cose. E andiamo in ordine. Noi nell’aprile del 2017 approviamo il piano regionale sull’aria, anche qui premessa perché se no sembra che le discussioni non abbiano mai né capo né coda, viviamo in un eterno presente dove non si capisce mai dove inizia e dove finisce un problema, quindi è ovvio che chi vive di benaltrismo per cui il problema è sempre un altro, ha buon gioco, io invece provo a mettere le cose in fila. Dati oggettivi, poi ovviamente dei dati oggettivi in campagna elettorale non gliene frega niente a nessuno, chi urla di più e chi ha la possibilità di spararla più grossa di solito purtroppo in quest’era politica ha la meglio, però visto che io non ho problemi di perdere voti, tanto ne abbiamo già pochi, non è che possiamo lamentarci molto, quindi vado tranquillo e dico le cose come stanno, perché c’è una cosa che mi interessa di più del voto: la mia onestà intellettuale. Quindi nel giugno del 2016 viene aperta un’infrazione contro l’Italia a livello europeo perché abbiamo un problema, che è quello dei tassi dei livelli di inquinamento.

Gli sforamenti dei PM10, in particolar modo nel bacino della Pianura Padana, che non riguarda ovviamente solo l’Emilia-Romagna, ma, visto che siamo l’Assemblea legislativa di questa Regione, dovremmo anche dire ai cittadini che, qualora non dovessimo ottemperare a quella infrazione dando risposte per ridurre quel tasso di inquinamento, sarebbero chiamati a pagare di tasca propria il costo delle multe che ci verrebbero applicate. Diciamolo ai cittadini, perché se no sembra solo che c’è qualcuno che vuole infierire e qualcun che fa il paladino del popolo e difende le persone. C’è un’infrazione, noi siamo le istituzioni, dobbiamo rispondere. Noi siamo le istituzioni, quindi anche chi sta in minoranza e che oggi governa il Paese ha la responsabilità di indicare soluzioni, mica di chiedere agli altri cosa vogliono fare. Io non ho capito, dopo due ore di discussioni, quali provvedimenti propone la Lega Nord per risolvere o rispondere in parte ai problemi che ci sono nella nostra regione dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico.

A parte la propaganda, a parte la solita reiterata discussione sugli immigrati che ormai è un’ossessione, dite che cosa concretamente volete proporre per risolvere il problema, perché io non l’ho capito. Se riusciste a indicare un provvedimento per recuperare il problema per far fronte al problema, ve ne sarei grato. Ne potremmo discutere. Ma tutto ciò non è avvenuto: non è avvenuto oggi, non è avvenuto ieri, come non è avvenuto nell’aprile del 2017 quando eravate così tanto contrari ai provvedimenti inseriti, compresa la limitazione degli Euro4, che vi siete astenuti. Forse non l’avevate neanche letto quel piano, che è stato approvato con il voto favorevole della sinistra e del Partito Democratico e con l’astensione di tutte le altre forze politiche: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Movimento 5 Stelle. In quel piano esistono alcune misure concrete che partono dalla necessità di dire c’è un’infrazione, dobbiamo assumere iniziative per rispondere a quel problema che esiste, perché l’inquinamento è un problema che esiste. Poi si può discutere sulla gradualità con la quale intervenire, da che parte iniziare, però non è che si possa sempre dire che bisogna iniziare da un’altra parte e l’altra parte non arriva mai. Probabilmente porta voti ma non porta la soluzione dei problemi e alla fine ciò che conta non è prendere voti, ma risolvere i problemi, se veramente teniamo a quello per il quale tutti i giorni veniamo qua a dire che siamo in difesa di questo e di quello.

Nell’aprile del 2017 approviamo il piano che introduce alcune norme, alcuni obiettivi a far data dall’1 ottobre 2018, quindi c’è stato un problema istituzionale. La filiera istituzionale non ha funzionato, perché, se la Regione Emilia-Romagna adotta un piano aria e dice a partire dall’1 ottobre 2018 entreranno in vigore alcune norme e alcune limitazioni, peraltro con ampie deroghe graduali che riguardano in particolar modo l’utilizzo degli Euro4, di quelle manovre bisogna rendere edotta la popolazione. Noi dovremmo essere un’istituzione che lavora per atti e fa le cose pubbliche rendendole pubbliche e spendibili per tutti. Io qui mi chiedo: in questo anno e mezzo sindaci e Regione, a parte che avrebbe dovuto tradurre in informazione queste nostre determinazioni, cosa hanno fatto? Perché è chiaro che, se io adotto un’ordinanza il 28 settembre, come ha fatto il sindaco del Comune capoluogo di regione il 28 settembre e dico “a far data dal primo ottobre succede questo”, ho una modalità non da pubblica amministrazione che dovrebbe lavorare in modo programmato, informando i cittadini e spiegando loro perché sto assumendo questo provvedimento. C’era un anno e mezzo di tempo per farlo. Probabilmente buona parte dei problemi che sono stati sollevati, se avessimo spiegato la reale natura del provvedimento e non ci fossimo limitati a urlare slogan, anche i nostri cittadini li avrebbero capiti e condivisi, perché il problema dell’inquinamento riguarda tutti.

Non è stato fatto ed è stato un problema, perché non si può fare il 28 settembre un’ordinanza che dice a far data dal primo ottobre: è ovvio che si scatena il caos. Io ho fatto l’amministratore non di importanti Comuni, di piccoli Comuni di montagna, so che quando dovevo introdurre un provvedimento, bisognava prepararlo, informare, spiegare. Cose semplici. Dopodiché si assume l’ordinanza, succede quel che succede e tutti i Comuni qua a dire “non va bene, bisogna tornare indietro” e siccome da quella parte dell’Aula parlate a vanvera anche a volte di sovranità, io mi chiedo: ma la sovranità di quest’Aula interessa a qualcuno oppure no? Guardate che, dal punto di vista istituzionale, mentre qui si fanno dei gran proclami, vi segnalo che, siccome la pubblica amministrazione lavora per atti, l’atto che conta è quello che stiamo per assumere noi oggi. Parliamo tanto di sovranità, ma la sovranità di quest’Aula? Se oggi la maggioranza di quest’Aula dicesse no a quel provvedimento che porta la firma dell’assessore Gazzolo, cosa succederebbe? Che gli atti assunti dai sindaci, dando per scontato che noi oggi approvassimo questa modifica, sarebbero di nuovo nulli. Ma è il modo di procedere di una pubblica amministrazione questo? Non ci stupiamo poi, se i cittadini nutrono alcuni dubbi sulle modalità con le quali ci comportiamo e ovviamente la credibilità della politica e delle istituzioni si gioca anche su queste cose qui, perché, al di là di urlare tutte le cose che avete detto, per le quali ci siamo confrontati, ma la credibilità delle istituzioni funziona su queste cose qui: siamo in grado noi di assumere un provvedimento e spiegarlo noi? Quando dico noi intendo l’insieme delle istituzioni di questa regione. Siamo o non siamo in grado di assumere un provvedimento importante in un anno e mezzo e spiegarlo ai nostri cittadini oppure no? Perché, se non siamo in grado, non è un problema politico: è un problema un po’ più grave che dovrebbe preoccuparci tutti.

Io lo so che, facendo questi ragionamenti che sono poco spendibili dal punto di vista giornalistico, non fanno il titolo sul giornale, non sposto nulla nella realtà che è fuori da qua, però, se noi continuiamo a pensare di amministrare la cosa pubblica preoccupandoci solo di quello che uscirà fuori da quest’Aula e non di quello che stiamo veramente facendo, il Paese va rotoli. Poi non interesserà a nessuno, ma ve lo dico, perché la gravità di quello che sta succedendo su questo provvedimento sta esattamente qui ed è giusto secondo me denunciarlo con chiarezza.

Il consigliere Calvano dice che non ha ancora sentito nessuno chiedere misure alternative. Non avevo ancora parlato, è ovvio! Allora dico: quali sono le misure alternative? Perché vale per tutti. Noi abbiamo un problema che riguarda lo sforamento del PM10 in particolar modo, pensavamo di introdurre una limitazione nell’utilizzo degli Euro4 a far data dal primo ottobre 2018, lo rispostiamo nel 2020 (data oltre la quale non potevamo andare), così come fanno Lombardia e Veneto e secondo me è un errore di tutti, perché noi avremmo dovuto avere la forza di provare a convincere gli altri a venire sulla nostra decisione. O altrimenti spiegare che gli altri stavano facendo un errore, ma per tempo e in modo diverso perché nel frattempo, mentre noi continuiamo a fare dibattiti la cui utilità sfugge ai più, il problema rimane tutto lì. Non è che sospendendo o reiterando l’applicazione della misura, il problema si risolve da solo. Non succede niente da sé, bisogna che ci sia qualcuno che faccia qualcosa e io credo che noi, coerentemente, avremmo dovuto mantenere quella iniziativa, avremmo dovuto spiegarla meglio, denunciare gli errori che ci sono stati, però, nell’interesse dei cittadini per i quali siamo qua, avremmo anche dovuto spiegare che c’è un problema di salute e c’è un problema anche economico, perché io ho letto dichiarazioni stravaganti di alcuni sindaci che dicono non si può ragionare su questo tema solo pensando alla salute. Vorrei ricordare che il sindaco è anche responsabile della salute dei cittadini. Qui non si tratta solo di salute, si tratta anche di soldi che i cittadini rischiano di dover pagare sotto forma di multa, se non saremo in grado di corrispondere con azioni concrete a quell’infrazione.

Mi sono concentrato su questa parte, sui camini ci arriverò dopo, perché anche qui un’operazione chiarezza va fatta, e chiudo dicendo due cose. Ho cercato di motivare, anche con calore, le posizioni di questa parte perché, quando si è di fronte ad un provvedimento in cui complessivamente, come ho cercato di dire, la stragrande maggioranza delle forze politiche che stanno dentro le istituzioni si comportano così, c’è un problema che oggettivamente è superiore a quello che viene rappresentato. Lo dico consapevole che, quando mi confronto con i cittadini su questo punto vado in difficoltà. E i social, che sono sempre un’utile indicazione, mi hanno riempito di offese dicendo che dovevo fare altre cose. Secondo me la differenza che passa tra qualcuno che pensa alla politica come esclusivo interesse personale e quindi non fa altro che lisciare il pelo della corrente e chi invece intende la politica come un servizio alla comunità, basato sul fatto che ti devi assumere anche la responsabilità di spiegare delle cose che i cittadini intuitivamente magari non colgono fino in fondo, sta esattamente lì. Quindi io so che nel mio territorio, a partire dalla città di Bologna, devo spiegare perché assumo questa posizione, spesso non vengo capito e anche insultato, ma devo spiegarlo, devo avere la responsabilità di farlo. Non basta dire “siccome tutti mi chiedono così, allora andiamo!”. Non funziona così! Io credo che, se questo provvedimento l’avessimo difeso insieme, provandolo a spiegare ai cittadini, assumendoci quota parte della responsabilità che ci compete in quanto legislatori e classe dirigente di questa regione, avremmo fatto il nostro ruolo che non è rincorrere, ma è spiegare. C’è una grande differenza, provare a spiegare la natura dei provvedimenti che assumi, anche quando sei chiamato ad assumere provvedimenti che sono di per se stessi difficili da spiegare. Noi ci stiamo giocando giorno dopo giorno questo pezzo qua. Prenderete voti, vincerete, siete al governo, tutto questo cambiamento non lo vedo, anzi! Ma guardate che le elezioni passano, le istituzioni forse rimangono, i problemi si ingigantiscono, se chi governa, chi amministra, chi è eletto continua ad avere come unico punto di riferimento quello del consenso a breve termine. Andando avanti così, saremo travolti e non solo dall’onda che non si fermerà, ma da una cosa contro la quale nessuno di noi può pensare di fare nulla: la realtà oggettiva che sta là fuori, compresa l’aria inquinata che continuiamo a produrre in questo territorio.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola al consigliere Campedelli, prego.

 

CAMPEDELLI: Grazie, presidente. Ricordo, visto che sono stato relatore di maggioranza del piano dell’aria a suo tempo, che iniziai il mio intervento presentando una foto della Pianura Padana con una nebbia di smog, dicendo che avevamo bisogno, non solo per la salute dei nostri cittadini dell’Emilia-Romagna, ma del bacino padano, di arrivare a definire dei piani che ci consentissero comunque di migliorare la qualità dell’ambiente. Parto da qui perché credo che essere parte delle istituzioni significhi assumersi delle responsabilità: il fatto di cavalcare sempre gli umori della gente fuori, dei social network e rincorrere chi urla più forte non aiuta. Aiuta invece riflettere e pensare. Rispetto al provvedimento, negli interventi che mi hanno preceduto si sono dette tante cose: c’è chi ha urlato dicendo “abbiamo vinto la battaglia”, “abbiamo un’Amministrazione che non ha ascoltato”, io credo che nella predisposizione del PAIR si siano fatti diversi incontri, successivamente anche con le amministrazioni locali, però, quando si amministra (anch’io ho fatto l’amministratore di un Comune abbastanza grande), bisogna assumersi delle responsabilità e delle scelte, delle decisioni e a volte si arriva anche con il fiato lungo, ad essere in difficoltà e l’incontro che la Giunta ha fatto con gli enti locali interessati è stato un incontro importante, molto significativo. Incontri che erano già stati fatti anche in precedenza, ma che a ridosso dell’entrata in vigore del divieto ha posto qualche problema in più, qualche ulteriore problema.

Io adesso non vorrei rivangare l’astensione sul piano dell’aria delle opposizioni, vorrei ricordare un’altra cosa invece: collegato al piano dell’aria, c’è stato un ordine del giorno, votato all’unanimità, che poneva al centro il fatto del coordinamento dell’aria del bacino padano, coordinamento che contemplava questo Tavolo nazionale di coordinamento e vorrei citare alcuni passaggi di quell’ordine del giorno, perché mi sembra molto significativo. Cito: «La qualità dell’aria in Emilia-Romagna è fortemente influenzata dalle caratteristiche orografiche e meteoclimatiche dell’intera Pianura Padana, risente di sorgenti emissive che risiedono anche all’esterno del territorio regionale e che per effettuare e realizzare misure efficaci occorre intervenire in modo coordinato tra Regioni, Province autonome del bacino padano e Governo. [...] a fare in modo che il Tavolo di concertazione del Governo centrale mantenga una valenza statale e continui a mantenerla in quanto la questione del bacino padano si configura come un problema di livello nazionale».

Da pochi mesi abbiamo un nuovo Governo, c’è stato un primo incontro a luglio in cui le Regioni del bacino padano hanno posto determinate questioni, ma, al di là di quel primo incontro esplorativo per capire che cosa si era fatto fino ad ora, non è che ci sia stato altro. Io credo che sia importante pensare e lavorare insieme alle altre Regioni del bacino padano per arrivare a ricostruire questo tavolo, perché questo tavolo lavori, perché ci siano situazioni e scelte condivise all’interno di tutto il bacino padano. A me non interessa fare la gara a chi arriva prima, a chi arriva dopo: a me interessa il tema della qualità ambientale dei nostri territori. Il fatto che si sia rinviato un provvedimento al 2020, insieme alle altre Regioni, ma si siano misurati altri provvedimenti che vanno a “saldo zero” rispetto a quello che avevamo definito, già questo è interessante. E guardate che anche sulla discussione del piano dell’aria si faceva sempre “più uno”, perché mi ricordo quando si diceva “stiamo discutendo di questa cosa, però sulla questione degli allevamenti, sull’ammoniaca c’è una questione che in Emilia-Romagna ci muoviamo in un modo, in Lombardia in un altro, in Veneto in un altro ancora” e anche lì arrivavamo a chiederci se servisse questo tavolo del bacino padano per dirimere tutte queste questioni.

Questo per dire che il tema della qualità dell’aria non interessa solo questa maggioranza ma tutti quanti, che non si può pensare di essere ambientalisti a momenti alterni, quando fa comodo e, nel momento in cui escono sui giornali determinate situazioni o determinate prese di posizione, si presentano interpellanze o ordini del giorno in quest’Aula o nelle aule dei Consigli comunali e, quando escono proteste da parte di altri soggetti, si presentano altre soluzioni. Io credo che sia necessario essere coerenti e serva coerenza. Dopo di che, siccome è stato fatto anche questo passaggio, si è detto che viene richiesto a questo Governo di stanziare risorse, ma perché non l’ha fatto il precedente? Vorrei ricordare che metà dei contributi che arrivano sui mezzi commerciali sono stati stanziati dal governo Gentiloni, quindi dal Ministero dell’ambiente allora. Oggi si chiede che venga mantenuta questa modalità d’azione. Il problema è che alle richieste del tavolo di luglio non si è avuta alcuna risposta e dire che il documento di programmazione economica e finanziaria del Governo è stato varato. Vorrei capire qual è l’impegno. Il ministro Costa si è impegnato a corrispondere rispetto ai veicoli privati una compartecipazione del Governo centrale, questo a parole; vorrei capire nei fatti che cosa ci può essere e quali sono le sinergie che ci possono essere tra Governo nazionale e i governi regionali, perché questo è un tema nazionale.

Si è sbandierato tante volte che questo è il Governo del cambiamento e anch’io, come altri consiglieri, altri colleghi questo cambiamento lo devo ancora vedere, però un bel cambiamento sarebbe questo: il Governo tedesco ha stanziato finanziamenti per sostituire fino ai diesel Euro4, stanziando 4 mila euro per ogni richiesta, perché il Governo italiano non fa la stessa cosa? Questo è uno dei provvedimenti che ha preso il Governo tedesco, se riteniamo che sia così importante, e noi lo riteniamo, tant’è che il presidente Bonaccini ha detto che stanzieremo 5 milioni sui veicoli privati, bisognerà che anche il Governo nazionale si ponga questo tema. Prendiamo ad esempio il Governo tedesco quello che sta facendo.

Io non vado oltre, mi fermo qui e auspico che si arrivi a votare questo provvedimento, ma soprattutto auspico che si arrivi a convocare questo tavolo del bacino padano e che serva realmente a concertare le misure all’interno del bacino padano e che questi accordi siano da esempio per le altre Regioni italiane.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Campedelli, anche per la sua sensibilità sui tempi.

Riprendiamo alle ore 14 con lo svolgimento di tre interpellanze. Si sono iscritti in discussione generale su questo provvedimento i consiglieri Galli, Sassi, Prodi, Pompignoli e Piccinini.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,01

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Giammaria MANGHI;

gli assessori: Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Sergio VENTURI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, secondo comma del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI. Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Emma PETITTI e i consiglieri Alessandro CARDINALI, Lia MONTALTI e Marcella ZAPPATERRA.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

7214 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Modifica della Legge regionale 03 marzo 2016, n. 2 (Norme regionali in materia di organizzazione degli esercizi farmaceutici e di prenotazioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali)”. (25 09 18) A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Bargi, Rancan, Fabbri, Liverani, Pompignoli, Marchetti Daniele, Delmonte, Rainieri

7226 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Istituzione dell'organismo regionale di composizione delle crisi da sovraindebitamento e relative azioni volte alla prevenzione e tutela dal fenomeno''. (27 09 18) A firma del Consigliere: Sassi

7300 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: “Regolamentazione del commercio sulle aree pubbliche. Modifiche alla legge regionale 25 giugno 1999, n. 12 e alla legge regionale 24 maggio 2013, n. 4”. (Delibera di Giunta n. 1636 dell’11 10 18)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

7223 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare, sul territorio regionale, la specie autoctona Apis mellifera ligustica. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Bertani

7225 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il Consorzio Valli del Cimone. A firma del Consigliere: Bargi

7228 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per prevenire e reprimere i reati commessi sugli autobus, al fine di tutelare la sicurezza dei passeggeri ed agevolare le funzioni spettanti alle forze di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7229 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di consegna delle analisi genetiche e degli accertamenti sull’HIV tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico. A firma del Consigliere: Paruolo

7230 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per consentire l’ampliamento degli orari di apertura e la migliore fruibilità turistica del castello di Torrechiara. A firma del Consigliere: Rainieri

7231 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori, ex dipendenti di Aeradria, operanti in AiRiminum. A firma del Consigliere: Galli

7232 - Interrogazione a risposta scritta circa provvedimenti riguardanti la chiusura di una casa-famiglia operante nel Comune di Poggio Renatico. A firma dei Consiglieri: Calvano, Zappaterra

7234 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti la corresponsione del reddito di solidarietà (RES) da parte della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7235 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per rivedere le limitazioni alla circolazione dei veicoli. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7236 - Interrogazione a risposta scritta circa l'eliminazione delle domeniche dal calendario venatorio e l'avvio di un percorso di divieto della caccia sul territorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

7238 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di accesso, da parte di alunni che intendono consumare il pasto domestico a scuola, ai refettori delle strutture scolastiche dell'Istituto comprensivo di San Pietro in Casale (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7239 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti il mercato ittico di Bellaria Igea Marina (RN) e la relativa utilizzazione. A firma del Consigliere: Pruccoli

7243 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la sicurezza ai cittadini di Marsaglia dal rischio di esondazione del torrente Cordarezza, nel comune di Corte Brugnatella (PC). A firma del Consigliere: Tagliaferri

7245 - Interrogazione a risposta scritta circa procedimenti e problematiche riguardanti il Parco del Delta del Po, con particolare riferimento alla riconversione di un'area situata nel Comune di Comacchio (FE). A firma del Consigliere: Galli

7246 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori della azienda Sagemcom, con particolare riferimento allo stabilimento sito a Campogalliano (MO). A firma del Consigliere: Campedelli

7247 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza la Strada provinciale 82 "Gaggio Montano-Masera", con particolare riferimento alla frana situata a Lizzano in Belvedere. A firma del Consigliere: Galli

7248 - Interrogazione a risposta scritta circa progetti formativi, dedicati agli agenti di Polizia Locale, riguardanti questioni relative alla mediazione culturale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Delmonte

7249 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere problematiche connesse al disagio per la cittadinanza causato dal rumore derivante dal traffico nella Variante di Valico, con particolare riferimento alla situazione esistente a Pian del Voglio. A firma del Consigliere: Paruolo

7251 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte alle esigenze dei pendolari della tratta ferroviaria Modena-Sassuolo. A firma della Consigliera: Gibertoni

7252 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche connesse alla realizzazione di una pista ciclabile lungo via Galliera nell’ambito dell’Unione dei Comuni Reno-Galliera. A firma del Consigliere: Galli

7253 - Interrogazione a risposta scritta circa i disagi arrecati agli studenti universitari dai lavori di ristrutturazione di una Residenza gestita dall’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori (Er.Go), in Bologna. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rancan

7254 - Interrogazione a risposta scritta per avere informazioni circa il livello di sicurezza della Rems di Casale di Mezzani, specie per quanto riguarda la situazione relativa alla Provincia di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

7255 - Interrogazione a risposta scritta circa le difficoltà per la circolazione stradale nel tratto del comune di Verghereto della E45. A firma della Consigliera: Montalti

7256 - Interrogazione a risposta scritta circa il monitoraggio dei livelli di sicurezza del viadotto Ponte Albano, nel comune di Sasso Marconi (BO). A firma del Consigliere: Galli

7257 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche presenti nella discarica di rifiuti del comune di Baricella. A firma del Consigliere: Taruffi

7259 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni di contrattualistica relative a strutture sanitarie convenzionate dell’AUSL di Bologna. A firma del Consigliere: Galli

7260 - Interrogazione a risposta scritta circa il pagamento degli incentivi per il personale sanitario del Comparto Sanità. A firma della Consigliera: Gibertoni

7261 - Interrogazione a risposta scritta circa episodi di attività improprie nell’ambito dell’Azienda ospedaliero universitaria di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

7263 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la piena operatività dell’USMAF (Ufficio Sanità marittima e di frontiera) di Ravenna, con particolare riferimento alle relative carenze di organico. A firma del Consigliere: Bessi

7266 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere affinché l’AUSL di Modena rispetti gli accordi sottoscritti a dicembre 2016, dicembre 2017 e luglio 2018, con particolare riferimento al contratto aziendale ed al salario accessorio. A firma della Consigliera: Prodi

7267 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per modificare disposizioni contenute nel PAIR 2020, con particolare riferimento ad alcune categorie di utenti. A firma del Consigliere: Facci

7268 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare la diffusione della corruzione nel territorio regionale, con particolare riferimento ai soggetti coinvolti in indagini poste in essere dalla magistratura. A firma del Consigliere: Sassi

7269 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la riqualificazione del sito industriale denominato “Ex SIPE“, a Spilamberto. A firma del Consigliere: Galli

7270 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti il presidio ospedaliero di Bentivoglio, con particolare riferimento alla tutela della cittadinanza ed al personale nello stesso operante. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7271 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti il prelievo ed il trapianto di organi e tessuti. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7272 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare fenomeni criminogeni riguardanti la sanità pubblica e la ricerca clinica. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7273 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti il Comune di Castello d’Argile (BO) e la società Geovest srl. A firma del Consigliere: Galli

7275 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il trasporto di pazienti presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7276 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti i presidi ospedalieri di Bentivoglio, Budrio, Bazzano, e San Giovanni in Persiceto, con particolare riferimento ai relativi servizi di Pronto Soccorso. A firma della Consigliera: Piccinini

7277 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti le società SETA ed HERM. A firma della Consigliera: Prodi

7278 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti associazioni sportive modenesi. A firma del Consigliere: Bargi

7279 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare in relazione alle problematiche conseguenti all’inquinamento atmosferico, con particolare riferimento a quello derivante dalla circolazione di veicoli. A firma della Consigliera: Gibertoni

7280 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare gli incendi che si verificano sugli autobus del Servizio di Trasporto pubblico TEP, con particolare riferimento alla situazione esistente a Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

7282 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare la diffusione della cimice asiatica (Halomorpha halys). A firma del Consigliere: Delmonte

7284 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per prevenire le aggressioni nei confronti degli operatori sanitari, con particolare riferimento al Servizio di Psichiatria dell’Ospedale Malpighi. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7285 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi da attuare relativamente alle crepe presenti in una struttura, sita sulla collina di Barbiano, utilizzata dall’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7286 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare la cittadinanza dai rischi sanitari connessi all’uso, in agricoltura, di fanghi e gessi di depurazione. A firma del Consigliere: Galli

7288 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti il recupero del complesso industriale “Ex Cercom” di Comacchio, con particolare riferimento alla presenza nello stesso di amianto. A firma del Consigliere: Bertani

7289 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti percorsi partecipativi relativi all’Amministrazione comunale di Modena ed al recupero del comparto dell’ex ospedale Sant’Agostino. A firma della Consigliera: Gibertoni

7290 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere la grave situazione di degrado che affligge la Residenza psichiatrica a vocazione riabilitativa San Bartolo di Ferrara. A firma del Consigliere: Fabbri

7291 - Interrogazione a risposta scritta circa l’abbattimento di un considerevole numero di alberi previsto in alcuni parchi di Rimini. A firma della Consigliera: Sensoli

7292 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere affinché il Governo riconosca al più presto la Sindrome fibromialgica quale malattia cronica ed invalidante, inserendola nei nuovi LEA. A firma del Consigliere: Calvano

7293 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure di registrazione delle chiamate presso i Servizi di continuità assistenziale, con particolare riferimento alla situazione esistente a San Pietro in Casale (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7294 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di sterilizzazione e di contrasto delle infezioni ospedaliere presso I‘Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7295 - Interrogazione a risposta scritta circa il blocco del salario accessorio per il comparto AUSL modenese. A firma della Consigliera: Prodi

7296 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per dar corso ai risarcimenti ai Comuni che hanno effettuato spese per interventi emergenziali finalizzati alla messa in sicurezza del territorio a seguito di eventi atmosferici, con particolare riferimento al Comune di Loiano. A firma del Consigliere: Galli

7299 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire le migliori pratiche di prevenzione del tumore al seno, con particolare riferimento alla situazione relativa alla sanità emiliano-romagnola. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7301 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'organizzazione dell'Ospedale di Bambini "Pietro Barilla" di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

7302 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti fondazioni e cooperative operanti a Parma. A firma della Consigliera: Gibertoni

7303 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e problematiche riguardanti permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi riguardanti le province di Reggio Emilia e Modena. A firma del Consigliere: Sassi

7305 - Interrogazione a risposta scritta circa le mappature dei luoghi sensibili presenti nelle aree urbane per la delocalizzazione delle sale da gioco e scommesse. A firma del Consigliere: Bertani

7306 - Interrogazione di attualità a risposta immediata circa i risultati del referendum svoltosi il 7 ottobre 2018 sulla fusione dei Comuni di Montecreto e Lama Mocogno. A firma del Consigliere: Galli

7307 - Interrogazione di attualità a risposta immediata circa le procedure in capo a Ervet spa per la redazione di un master plan per la riqualificazione del comprensorio turistico del Corno alle Scale. A firma del Consigliere: Taruffi

7308 - Interrogazione di attualità a risposta immediata circa la nota del Ministero dello sviluppo economico con la quale si chiede la revoca dell'intesa regionale per i permessi di indagini geofisiche Bugia e Fantozza. A firma della Consigliera: Piccinini

7309 - Interrogazione di attualità a risposta immediata circa le domande di rimborso per i danni provocati dall'alluvione il 12 dicembre 2017 ha colpito il comune di Brescello. A firma della Consigliera: Mori

7310 - Interrogazione di attualità a risposta immediata circa il programma di investimenti per le stazioni sciistiche e in particolare per il progetto di collegamento tra il versante emiliano e quello toscano tramite le stazioni del Corno alle Scale e della Doganaccia. A firma del Consigliere: Facci

7311 - Interrogazione di attualità a risposta immediata circa lo stanziamento di risorse regionali per i danni causati ad abitazioni private dalle alluvioni del 2016 e 2017. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Delmonte

 

Interpellanze

 

7227 - Interpellanza circa questioni e procedure riguardanti i siti di stoccaggio di gas naturale presenti nel territorio regionale, con particolare riferimento al relativo monitoraggio. A firma della Consigliera: Gibertoni

7237 - Interpellanza circa questioni e procedure riguardanti la ristrutturazione edilizia e l'ampliamento di un complesso industriale sito a Comacchio (FE). A firma del Consigliere: Bertani

7241 - Interpellanza circa la situazione, nell'ambito del trasporto pubblico, riguardante l'organizzazione, il personale ed i mezzi relativi a SETA, con particolare riferimento al territorio modenese ed alla tutela dei cittadini utenti di tale servizio. A firma della Consigliera: Gibertoni

7244 - Interpellanza circa le azioni da porre in essere per contrastare la moria di vongole verificatasi in alcune zone della Sacca di Goro. A firma del Consigliere: Bertani

7250 - Interpellanza circa l'istituzione di un tavolo tecnico di monitoraggio riguardante l'uso terapeutico della cannabis e la definizione delle relative linee guida in un'ottica di semplificazione. A firma della Consigliera: Gibertoni

7264 - Interpellanza circa questioni e procedure riguardanti i vaccini pneumococcici in età pediatrica, con particolare riferimento alle relative forniture. A firma del Consigliere: Facci

7287 - Interpellanza circa questioni e procedure riguardanti il trattamento dei rifiuti, con particolare riferimento alla situazione esistente nel territorio modenese e nel Comune di Concordia sulla Secchia. A firma della Consigliera: Gibertoni

7298 - Interpellanza circa le azioni da porre in essere in merito all'eventuale utilizzo improprio di immobili quali luoghi di culto islamico, con particolare riferimento alla situazione esistente a Predappio (FC). A firma del Consigliere: Pompignoli

7304 - Interpellanza circa le azioni da porre in essere per garantire una efficiente e reale copertura da parte della rete di telefonia mobile e di tutti i territori della Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento a quelli montani e alla provincia di Piacenza. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli

 

Risoluzioni

 

7208 - Risoluzione sul Pacchetto di proposte di regolamento relativo alla politica agricola comune (PAC) 2021-2027 (proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono redigere nell'ambito della politica agricola comune (piani strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo digaranzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio - COM(2018) 392 final del 1.06.2018; proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013 - COM (2018) 393 final del 1.06.2018; proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l'etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati, (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultra-periferiche dell'Unione e (UE) n. 229/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle isole minori del Mar Egeo - COM (2018) 394 final del 1.06.2018). Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 24, comma 3, della legge n. 234 del 2012.

7209 - Risoluzione sul pacchetto di misure relativo al quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 (Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni. Un bilancio moderno al servizio di un'Unione che protegge, che dà forza, che difende. Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 - COM (2018) 321 final del 2maggio 2018; proposta di regolamento del Consiglio che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 - COM (2018) 322 final del 2 maggio 2018; proposta di decisione del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie dell'Unione europea - COM (2018) 325 final del 2 maggio 2018). Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 24, comma 3, della legge n. 234 del 2012.

7210 - Risoluzione sul Pacchetto di proposte di regolamento relativo alla Politica di coesione 2021-2027 (proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo e migrazione, al Fondo per la Sicurezza interna e allo Strumento per la gestione delle frontiere e i visti -COM (2018)375 final del 29 maggio 2018; proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e al Fondo di coesione - COM (2018) 372 final del 29 maggio 2018; proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni specifiche per l'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" (Interreg) sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dagli strumenti di finanziamento esterno - COM (2018) 374 final del 29 maggio 2018; proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul Fondo sociale europeo plus (ESF+) - COM (2018) 382 final del 30 maggio 2018; proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) - COM (2018) 380 final del 30 maggio 2018). Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 24, comma 3, della legge n. 234 del 2012.

7211 - Risoluzione sulla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni. L'Europa in movimento - Una mobilità sostenibile per l'Europa: sicura, interconnessa e pulita - COM (2018) 293 final del 17 maggio 2018; sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali - COM (2018) 274 final del 17 maggio 2018 e sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla razionalizzazione delle misure per promuovere la realizzazione della rete trans europea dei trasporti - COM (2018) 277 final del 17 maggio 2018. Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 24, comma 3, della legge n. 234 del 2012 e esame di sussidiarietà ai sensi del Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona.

7224 - Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre una programmazione coordinata con ANAS che preveda l'attuazione degli interventi di manutenzione ordinaria e ove possibile quelli di natura straordinaria sul raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi, prioritariamente nei periodi antecedenti o successivi alla stagione estiva. (27 09 18) A firma dei Consiglieri: Calvano, Zappaterra

7233 - Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in campo ogni azione possibile con l'obiettivo di limitare il flusso di plastica e microplastiche nel mare, anche aderendo alle campagne, informative e di comunicazione, relative alla pulizia dei mari dalla plastica. (28 09 18) A firma dei Consiglieri: Montalti, Bessi, Zappaterra, Molinari, Pruccoli, Campedelli, Tarasconi, Rontini, Serri, Marchetti Francesca, Poli, Rossi

7240 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad accogliere l’appello del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, affinché si cancellino  le domeniche dal calendario venatorio regionale con effetto immediato, ponendo inoltre in essere, già nel breve termine, adeguate azioni volte a tutelare gli agricoltori, le famiglie, i turisti e gli escursionisti, limitando in primo luogo le aree di caccia, avviando anche un percorso che, in prospettiva, riesca a conseguire l’obiettivo di un divieto di caccia sull’intero territorio regionale. (02 10 18) A firma della Consigliera: Gibertoni

7242 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi tempestivamente per inserire nei futuri bandi di accesso alle scuole di specializzazione talune restrizioni, come ad esempio l’obbligo di residenza per uno specifico arco temporale e/o l’obbligo di esercitazione della professione medica all’interno della regione successivamente al conseguimento della seconda laurea, come già sancito da molte altre Regioni italiane, allo scopo di favorire l’inserimento lavorativo dei propri cittadini e/o il mantenimento dei medici specialisti all’interno del territorio regionale. (02 10 18)               A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

7258 - Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere al Governo, laddove i margini di discrezionalità concessi dalla normativa non siano sufficienti a garantire il mantenimento dei presidi scolastici nelle zone montane più disagiate, di abbassare ulteriormente il limite minimo di allievi necessario a formare una classe, ovvero di prevedere deroghe speciali. (08 10 18) A firma dei Consiglieri: Molinari, Tarasconi, Zoffoli, Calvano, Montalti, Soncini, Bagnari, Caliandro, Marchetti Francesca, Serri, Lori, Poli, Pruccoli

7265 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi in tutte le sedi istituzionali al fine di chiedere al Parlamento una ferma opposizione alle norme del D.L. n. 113, firmato dal Presidente della Repubblica in data 4/10/2018 e contenente disposizioni riguardanti la protezione internazionale, l’immigrazione e la sicurezza pubblica, laddove modificano peggiorativamente lo status di migrante e richiedente asilo, o di cittadino italiano non per nascita, in difesa dei diritti costituzionali e della dignità dell'essere umano, opponendosi inoltre agli altri aspetti critici laddove comportino una riduzione delle libertà individuali e sociali, oltre che una perdita di benefici della collettività, e a rimettere al centro la concertazione con gli enti locali nelle politiche di accoglienza. (08 10 18) A firma dei Consiglieri: Prodi, Taruffi, Torri, Alleva

7274 - Risoluzione per impegnare la Giunta a contrastare, nelle sedi nazionali più opportune e con gli strumenti più adeguati, il merito delle proposte in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità contenute nel DDL 735 Pillon; a sensibilizzare tutti i parlamentari eletti in Emilia-Romagna, affinché promuovano e garantiscano seri ed ampi confronti con tutti i soggetti istituzionali, associativi e professionali coinvolti, comprese le rappresentanze femminili, le associazioni familiari e le figure di garanzia per i minori, al fine di sospendere l'attuale iter di approvazione; verificando inoltre  i dati di dettaglio circa la situazione ed i bisogni delle famiglie e degli individui all'esito di procedimenti di separazione, in collaborazione con gli enti interessati e i soggetti competenti sul tema. (08 10 18) A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Mori, Rossi, Campedelli, Caliandro, Ravaioli, Prodi, Lori, Torri, Calvano, Poli, Zoffoli, Mumolo, Iotti, Montalti

7281 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo perché attivi quanto prima i percorsi di riconoscimento dei danni alle imprese agricole danneggiate dagli eventi calamitosi che risalgono al periodo 2013-2015, per le quali sono state precedentemente realizzate le perizie asseverate da parte delle imprese agricole e le schede da parte della Protezione civile regionale. (09 10 18) A firma dei Consiglieri: Lori, Rontini, Campedelli, Cardinali, Poli, Zoffoli, Serri

7283 - Risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere i divieti del Piano Aria di cui alla Delibera di Giunta regionale n. 1412/2017 "Misure per il miglioramento della qualità dell'aria in attuazione del piano aria integrato regionale (PAIR 2020) e del nuovo accordo di bacino padano 2017" con particolare riferimento alla eliminazione del divieto di utilizzo di impianti a biomassa, stufe e camini già esistenti, nei territori ubicati al di sotto dei 300 metri di altitudine, prevedendo inoltre incentivi riguardanti i nuovi ed i vecchi impianti. (10 10 18) A firma del Consigliere: Galli

7297 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sviluppare le attività universitarie inerenti allo sviluppo della montagna anche attivando contatti istituzionali con Unimont e verificando costi e organizzazione dei corsi; a promuovere e sostenere le relazioni istituzionali e le forme di collaborazione, ideazione e progettazione comune fra le Università attive sul territorio regionale e Unimont attraverso gli strumenti più idonei ed efficaci, attivando inoltre fin dal prossimo anno accademico (2019-2020) "l'Università dell'Appennino". (12 10 18) A firma dei Consiglieri: Molinari, Serri, Cardinali, Montalti, Campedelli, Calvano, Tarasconi, Rossi

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

6824 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte a problematiche e morie di pesci relative alla rete fognaria di Bomporto. A firma del Consigliere: Gibertoni

6825 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la massima copertura della rete Internet sul territorio tramite banda ultra larga. A firma del Consigliere: Pettazzoni

6833 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la soppressione della centrale ENEL nel territorio dell'Alta Valle del Reno. A firma del Consigliere: Facci

6834 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'appalto del Trasporto Pubblico Locale nel 2019, con particolare riferimento alle situazioni esistenti a Modena, Reggio Emilia e Piacenza. A firma del Consigliere: Bargi

6836 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti l'erogazione di prestazioni sanitarie ad immigrati senza permesso di soggiorno, ed i relativi costi. A firma del Consigliere: Tagliaferri

6839 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per prevenire ed evitare versamenti di liquami in mare, con particolare riferimento alla situazione riguardante il torrente Bevano. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

6840 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti la L.R. n. 3 del 2010, le modalità applicative della stessa ed i relativi progetti e finanziamenti in materia di processi partecipativi. A firma del Consigliere: Bertani

6848 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la sicurezza della popolazione abitante a Codigoro, dove si è sviluppato l'incendio, presso una azienda, di una catasta di legnami. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri

6851 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e questioni riguardanti ARPAE e le funzioni delegate ad AIPO. A firma del Consigliere: Pettazzoni

6855 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare la cittadinanza a seguito dell’incendio di legnami verificatosi presso un’azienda di Codigoro. A firma del Consigliere: Tagliaferri

6857 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per consentire la fruizione dell’integrazione tariffaria ad abbonati relativamente al progetto “Mi muovo anche in città”. A firma del Consigliere: Torri

6858 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti una convenzione stipulata dall’AUSL di Parma per l’espletamento del servizio di soccorso medicalizzato nell’ambito dell’attività di emergenza territoriale 118. A firma del Consigliere: Galli

6862 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per prevedere, nel casello autostradale di Sasso Marconi, la dotazione di sistemi di pagamento del pedaggio ordinariamente installata negli altri caselli. A firma del Consigliere: Taruffi

6865 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza il fiume Ravone, con particolare riferimento al cedimento di una gabbionata spondale. A firma del Consigliere: Galli

6869 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti le funzioni delle farmacie in reperibilità ed i relativi accessi. A firma del Consigliere: Paruolo

6872 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti le visite relative al settore della Pneumologia presso l’AUSL di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6873 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare il processo di impoverimento delle aree montane regionali, con particolare riferimento all’erogazione di contributi relativi agli eventi alluvionali verificatisi nel settembre 2015. A firma del Consigliere: Bertani

6875 - Interrogazione a risposta scritta circa procedimenti e procedure riguardanti la realizzazione del Tecnopolo di Bologna ed i relativi appalti. A firma del Consigliere: Facci

6877 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per semplificare l'accesso e l'uso dei servizi della sanità digitale, con particolare riferimento al Fascicolo Sanitario Elettronico. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Poli

6878 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione patrimoniale del Centro di Formazione di Alta Cultura – Società Cooperativa (CEFAC) di Carpi (MO). A firma del Consigliere: Bargi

6883 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la realizzazione del Tecnopolo di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

6887 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi da attuare per incrementare la sicurezza e gli interventi di soccorso sanitario sulle piste del Cimone. A firma della Consigliera: Gibertoni

6888 - Interrogazione a risposta scritta circa la predisposizione di studi di fattibilità riguardanti le ciclovie turistiche regionali. A firma dei Consiglieri: Bertani, Piccinini

6889 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la somministrazione del vaccino pneumococcico che assicuri la massima copertura ed efficacia vaccinale. A firma del Consigliere: Facci

6890 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti il Servizio Sanitario regionale, con particolare riferimento alle nomine relative ai vertici AUSL di Bologna e dello IOR. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6895 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per porre a carico del Servizio Sanitario l’utilizzazione, da parte di soggetti che assumono farmaci anticoagulanti, del dispositivo CoaguChek XS e delle relative fascette reattive. A firma del Consigliere: Galli

6896 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare al fine di destinare gli scarti vegetali ed i fanghi derivanti da operazioni di lavaggio e pulizia alla fertilizzazione dei terreni nei quali sono stati prodotti. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rainieri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

6906 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare i disagi causati alla popolazione ed alle realtà turistiche dalla chiusura della strada comunale Secchio-Deusi, nel Comune di Villa Minozzo (RE). A firma del Consigliere: Delmonte

6907 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la conformità dell'utilizzo degli immobili alla loro legittima destinazione d'uso, specie se diversa da luogo di culto, con particolare riferimento alla situazione esistente a Savignano sul Rubicone (FC). A firma del Consigliere: Galli

6915 - Interrogazione a risposta scritta su problematiche riguardanti l’informazione ai medici di base circa il ritiro dal commercio di lotti di farmaci contaminati, con particolare riferimento alla situazione esistente presso l’AUSL della Romagna. A firma della Consigliera: Sensoli

6916 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l’omogeneità del sistema organizzativo e dei servizi dell’AUSL della Romagna. A firma della Consigliera: Sensoli

6917 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti la disponibilità, in alcuni territori regionali, dei contraccettivi previsti dalla regolamentazione come gratuiti. A firma della Consigliera: Sensoli

6918 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere relativamente alla manutenzione della rete idrica, con particolare riguardo ai gestori della stessa ed alla situazione esistente a Marzeno, nel territorio faentino, ove si sono verificate numerose rotture. A firma della Consigliera: Rontini

6919 - Interrogazione a risposta scritta circa le tempistiche di realizzazione del Centro paraolimpico di Villanova sull’Arda (PC) e le azioni da porre in essere per evitare il declassamento del relativo Ospedale “Giuseppe Verdi”. A firma del Consigliere: Rancan

6926 - Interrogazione a risposta scritta circa la rideterminazione del contributo concesso al Comune di Reno Galliera per le spese relative al Festival "Uscire dal guscio". A firma del Consigliere: Fabbri

6941 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per ristrutturare il manto stradale della Strada Provinciale 41, tra Villanova sull’Arda e San Pietro in Cerro (PC). A firma del Consigliere: Rancan

6947 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a fronte di episodi di aggressioni verbali e minacce nei confronti di bambini che frequentano, a Ravenna, il Centro Estivo organizzato da Città Meticcia. A firma del Consigliere: Bagnari

6951 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della azienda Newton Serigrafica Srl di Sassuolo (MO). A firma del Consigliere: Torri

6980 - Interrogazione a risposta scritta, per chiedere alla Giunta se ritenga opportuno un censimento di tutte le figure che lavorano nello sport e che non hanno un'adeguata dignità contrattuale e salariale, nella nostra Regione; e per sapere quali iniziative sono state avviate per dare attuazione all'ordine del giorno n. 6, approvato dall'Aula e collegato all'oggetto 4296, Progetto di legge recante: "Norme per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive". A firma della Consigliera: Gibertoni

7038 - Interrogazione a risposta scritta circa tempi, procedure e questioni riguardanti la realizzazione del Tecnopolo, a Bologna nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi. A firma della Consigliera: Piccinini

7052 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell’azienda SCM Group operante nel territorio riminese. A firma della Consigliera: Rossi

7062 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare maltrattamenti nelle strutture per l’infanzia e nelle case di riposo. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7069 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per prevenire e contrastare la diffusione delle “baby gang” e degli atti vandalici e delle violenze dalle stesse compiuti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7095 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare la chiusura della seggiovia che collega Sant’Annapelago a Poggio Scorzatello (MO). A firma del Consigliere: Galli

7096 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per eliminare l’imposta di soggiorno sul pernottamento nelle strutture alberghiere. A firma del Consigliere: Sassi

7097 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per rivedere le normative riguardanti la documentazione richiesta ai cittadini stranieri per l’assegnazione di immobili nel settore dell’edilizia residenziale pubblica. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 19/09/2018 all’11/10/2018

 

DPGR n. 142 del 26/09/2018

IPAB "Asilo d'infanzia Maria Ceccarini" - Nomina componenti del Consiglio di amministrazione.

DPGR n. 149 del 01/10/2018

Nomina componenti assemblea del Comitato regionale di coordinamento del volontariato di protezione civile.

DPGR n. 150 del 05/10/2018

Modifica della composizione della Consulta regionale degli studenti istituita con Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/2008, ai sensi della L.R. n. 15/2007 e s.m.i.

(Comunicazioni n. 73 prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - prot. NP/2018/2322 del 15/10/2018)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

 

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