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244.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 28 MAGGIO 2019

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 8387

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per salvaguardare la catena di valore del Parmigiano Reggiano e delle altre produzioni lattiero casearie italiane, con particolare riferimento all’acquisizione delle relative aziende da parte di Lactalis. A firma della Consigliera: Lori

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

LORI (PD)

CASELLI, assessore

LORI (PD)

 

OGGETTO 8389

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per risolvere questioni riguardanti Italpizza ed i relativi lavoratori. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TORRI (SI)

BIANCHI, assessore

TORRI (SI)

 

OGGETTO 8375

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per tutelare da contraffazioni il prosciutto di Parma, con particolare attenzione alla relativa filiera. A firma del Consigliere: Sassi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

SASSI (Gruppo Misto)

CASELLI, assessore

SASSI (Gruppo Misto)

 

OGGETTO 8383

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la variante alla Statale 16, opera strategica per lo sviluppo economico del Riminese. A firma dei Consiglieri: Rossi, Pruccoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

ROSSI (PD)

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

ROSSI (PD)

 

OGGETTO 8390

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per consentire la conservazione, alle squadre di caccia dell’Alto Appennino bolognese, del ruolo di centralità nella gestione del territorio, contrastando i danni causati dai cinghiali alle attività antropiche. A firma del Consigliere: Facci

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

FACCI (FdI)

CASELLI, assessore

FACCI (FdI)

 

OGGETTO 8388

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare, anche in ambito mediatico, il Prosciutto di Parma e rafforzare il settore produttivo suinicolo regionale. A firma del Consigliere: Rainieri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

RAINIERI (Lega Nord)

CASELLI, assessore

RAINIERI (Lega Nord)

 

OGGETTO 8391

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per abolire la sosta a pagamento nei parcheggi delle aree ospedaliere e delle Case della Salute. A firma della Consigliera: Sensoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

SENSOLI (M5S)

VENTURI, assessore

SENSOLI (M5S)

 

Sullo svolgimento delle interpellanze in calendario nella seduta pomeridiana di oggi

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 8319

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Rideterminazione dei vitalizi in attuazione della legge 30 dicembre 2018 n. 145 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021) e conseguente riordino della disciplina in coerenza con l'abrogazione dell'istituto». A firma del Consigliere: Pruccoli (109)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

PRUCCOLI, relatore della Commissione

BERTANI, relatore di minoranza

PRUCCOLI (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

BERTANI (M5S)

FACCI (FdI)

BERTANI (M5S)

FACCI (FdI)

GALLI (FI)

TAGLIAFERRI (FdI)

TARUFFI (SI)

CALIANDRO (PD)

BERTANI (M5S)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 8124

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: «Disposizioni urgenti in materia di organizzazione» (110)

(Relazione della Commissione e relazione di minoranza)

PRESIDENTE (Rainieri)

SABATTINI, relatore della Commissione

FACCI, relatore di minoranza

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 8319

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 9,56

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 244 del giorno 28 maggio 2019.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiane e pomeridiane del 16 e 17 aprile, nn. 240, 241, 242 e 243.

Non vi sono osservazioni. I verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Saliera): Hanno giustificato la loro assenza il consigliere Iotti e gli assessori Costi, Gazzolo e Gualmini.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

OGGETTO 8387

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per salvaguardare la catena di valore del Parmigiano Reggiano e delle altre produzioni lattiero casearie italiane, con particolare riferimento all’acquisizione delle relative aziende da parte di Lactalis. A firma della Consigliera: Lori

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Non andrò in ordine, ma andrò invece nell’ordine dei presenti.

Inizierei con l’8387: interrogazione a firma Lori e risponde l’assessore Caselli, interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le azioni da porre in essere per salvaguardare la catena di valore del Parmigiano Reggiano e delle altre produzioni lattiero-casearie italiane con particolare riferimento all’acquisizione delle relative aziende da parte di Lactalis.

Prego, consigliere Lori. Ha a disposizione sei minuti complessivi, le ricordo. Poi, risponderà l’assessore Caselli, che ha a disposizione tre minuti.

Prego, ha la parola, consigliera Lori.

 

LORI: Grazie, presidente. Come è stato annunciato, questa interrogazione ha la finalità di approfondire, naturalmente, con l’interessamento da parte della Giunta e dell’assessorato preposto, questi temi che sono apparsi sulla stampa e che naturalmente preoccupano.

Recentemente la scorsa settimana dalla stampa abbiamo appreso che Lactalis pare essere interessata all’acquisizione della Nuova Castelli, una società di Reggio Emilia fondata nel 1892 e leader nella distribuzione dei formaggi DOP italiani e principale esportatore di Parmigiano Reggiano.

Lactalis ha già acquisito diversi marchi nazionali come Parmalat, su cui sappiamo esserci una vicenda che preoccupa molto l’intero comparto e soprattutto i luoghi in cui sono situati gli stabilimenti produttivi, e detiene circa un terzo del mercato nazionale in comparti strategici del settore lattiero-caseario. Tale operazione rafforzerebbe l’egemonia francese sui prodotti italiani, di cui alcuni a denominazione di origine protetta.

Preso atto di queste informazioni relative alla situazione della Nuova Castelli in modo specifico, riteniamo particolarmente importante e naturalmente motivo di grande preoccupazione il rischio che un’eventuale acquisizione di ulteriori siti produttivi e marchi possa portare alla delocalizzazione, allo spostamento all’estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola per le produzioni non DOP e degli impianti di prima lavorazione e confezionamento, con l’eventuale possibile chiusura di stabilimenti e il trasferimento di posti di lavoro fuori dai confini nazionali, determinando inoltre una possibile svalorizzazione delle produzioni lattiero-casearie nazionali rispetto a quelle francesi.

È noto, nel caso del Parmigiano Reggiano, ma anche di altri formaggi tipici italiani, che per la commercializzazione vi sia tutta una rete, che segue quella di prima trasformazione del prodotto agricolo, che ha a che fare con il porzionamento e il confezionamento e che, anch’essa, ad oggi è molto legata al territorio.

La preoccupazione riguarda anche il fatto che una situazione come quella che si intravede sullo sfondo, ma che speriamo naturalmente di scongiurare, potrebbe determinare la creazione di una fortissima concentrazione in capo a Lactalis di produzione lattiero-casearia, che può prefigurare perfino una posizione dominante, rilevante ai fini della normativa antitrust.

È inoltre necessario fare sistema anche con altre regioni interessate a difendere e tutelare la qualità e l’italianità del Parmigiano Reggiano e del nostro patrimonio alimentare, rafforzando l’intera catena della produzione. Questo, naturalmente, è auspicabile possa avvenire in una logica di collaborazione con altre realtà, dove i prodotti a denominazione protetta sono particolarmente presenti.

Ecco, per questi motivi interrogo l’assessore competente e la Giunta per conoscere quale sia il parere della nostra Regione e come intende eventualmente attivarsi per salvaguardare la catena del valore del Parmigiano Reggiano e delle altre produzioni lattiero-casearie interessate da questa operazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera.

La parola all’assessore Caselli. Prego.

 

CASELLI, assessore: Grazie, presidente.

Con riferimento alla possibile vendita della società Nuova Castelli di Reggio Emilia, attualmente di proprietà di un fondo di investimento britannico, che opera nel settore della commercializzazione dei prodotti lattiero-caseari, comprese varie produzioni ad indicazione geografica protetta, tra cui il Parmigiano Reggiano DOP, è opportuno precisare in primo luogo che i paventati problemi riportati dalla stampa generalista che si è occupata del problema, vanno sicuramente ridimensionati.

Il Parmigiano Reggiano può essere prodotto, stagionato e confezionato esclusivamente nell’ambito del comprensorio di produzione, che comprende la provincia di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova Destra Po e Bologna Sinistra Reno, nel rispetto di un disciplinare di produzione particolarmente restrittivo per quanto attiene tutte le fasi di produzione, in particolare sulla provenienza della materia prima.

Il Parmigiano Reggiano è il prodotto DOP italiano con il più alto valore della produzione, stimato in circa 1,4 miliardi di euro nel 2018, che si traduce in un giro d’affari del consumo di circa 2,4 miliardi di euro.

L’export ha evidenziato negli ultimi anni un tasso di incremento particolarmente positivo, e sempre nel 2018 ha raggiunto il 40 per cento della produzione totale, contribuendo in larga misura alla promozione dell’immagine della nostra regione a livello mondiale. Siamo quindi di fronte a un settore di assoluta rilevanza sociale ed economica, che in ogni caso non può essere delocalizzato, come ben chiarito anche nei giorni scorsi dal Consorzio stesso, né ora, né in futuro, in altre realtà territoriali, né tantomeno svalorizzato rispetto a produzioni che non sono neppure lontanamente comparabili dal punto di vista qualitativo.

La produzione di Parmigiano Reggiano nel 2018 è stata pari a 3.692.505 forme, ottenute in 343 caseifici. La Nuova Castelli S.p.A. produce direttamente circa 100.000 forme in tre caseifici di proprietà, e ne commercializza complessivamente circa altri 130.000, che rappresentano quindi circa il 3,5 per cento del totale.

Questo quindi dà anche l’idea che diventerebbe difficile, da questa dimensione, poter influenzare decisioni fondamentali intorno alla vita di questo formaggio. L’eventuale interessamento di Lactalis, uno dei più rilevanti gruppi industriali lattiero-caseari a livello mondiale, già presente in Italia, dove possiede importanti marchi nazionali, riconferma l’attrattività di questo prodotto e potrebbe potenzialmente rafforzarne la penetrazione sui mercati internazionali, con una ricaduta positiva sul comprensorio di produzione, anche se in ogni caso sarebbe maggiormente auspicabile una soluzione nazionale, per evitare possibili ripercussioni negative sul piano occupazionale e mantenere sul nostro territorio una quota più rilevante di valore aggiunto.

La Regione Emilia-Romagna manterrà quindi alta l’attenzione sulla vicenda, ritenendo che le preoccupazioni avanzate dalle parti sindacali sulle prospettive dei lavoratori in caso di acquisizione siano da tenere in grande considerazione, anche alla luce della vicenda che stiamo seguendo già da alcuni mesi, supplendo, peraltro, al ruolo del Governo, della riorganizzazione dello stabilimento Parmalat di Collecchio, attualmente di proprietà Lactalis, dopo il delisting della Borsa di Milano, per le ripercussioni che potrebbero esserci sulla filiera e per mantenere centralità del quartier generale di Collecchio in Lactalis Italia.

La Regione Emilia-Romagna, con riferimento alla salvaguardia della catena del valore del Parmigiano reggiano e delle altre produzioni lattiero-casearie, intende quindi proseguire con la collaborazione con le altre regioni, in primis tramite la rete europea AREPO, e intende proseguire con i propri interventi strutturali, cui sono state dedicate risorse molto rilevanti del PSR a sostegno della competitività della filiera, anche con riferimento all’ulteriore qualificazione e segmentazione delle produzioni, con numerose iniziative in Italia e all’estero finalizzate alla promozione e alla valorizzazione del prodotto, alla conquista di nuovi mercati e alla tutela della denominazione, con particolare riferimento al contrasto alle innumerevoli contraffazioni che ne colpiscono pesantemente l’immagine.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Caselli.

La parola alla consigliera Lori.

 

LORI: Solo per ringraziare l’assessore Caselli per l’esaustiva risposta.

Naturalmente, l’auspicio ‒ che, peraltro, è stato già assunto in termini di impegno dalla stessa assessora Caselli ‒ è quello di continuare, così come si è fatto in questi mesi e settimane, a tenere monitorata questa vicenda. È vero che il Consorzio del Parmigiano ha assunto una posizione nei giorni immediatamente successivi l’uscita della notizia relativa alla Nuova Castelli. Tuttavia, credo sia importante ‒ come, peraltro, è stato fatto in tante altre occasioni ‒ che la Regione sia davvero presente su questa vicenda, che preoccupa tutta una rete di micro-produttori presenti sul nostro territorio e che rappresentano una realtà importantissima nel settore agricolo delle province interessate, e non solo. Sappiamo bene che c’è un indotto di trasformazione e di rete commerciale su cui si fonda una parte importantissima dell’economia e delle province, cui è individuata la zona di produzione del prodotto tipico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Lori.

 

OGGETTO 8389

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per risolvere questioni riguardanti Italpizza ed i relativi lavoratori. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo con la n. 8389, su richiesta dell’assessore Bianchi: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le azioni da attuare per risolvere questioni riguardanti ltalpizza ed i relativi lavoratori, a firma dei consiglieri Torri e Taruffi.

La parola al consigliere Torri. Risponderà l’assessore Bianchi.

Prego, consigliere.

 

TORRI: Grazie, presidente.

L’interrogazione che presentiamo questa mattina riguarda la situazione che si è venuta a creare e che si sta trascinando da ormai diverso tempo nel modenese e in particolare intorno allo stabilimento Italpizza, dove molti dipendenti, non diretti dell’azienda, ma di due cooperative che lavorano in appalto, si sono mobilitati chiedendo il riconoscimento di una maggiore uguaglianza nei contratti e nei trattamenti.

Pensiamo che questa situazione sia meritevole di essere affrontata in quest’aula, dal momento che non riguarda soltanto gli aspetti contrattualistici, ma è diventata ormai una questione che riguarda tanti aspetti complessivi del mercato del lavoro, i trattamenti dei lavoratori, e avviene in una zona che ha già visto tensioni sempre nel settore agroalimentare, un settore che per la nostra regione è di punta e che quindi deve essere particolarmente curato a partire dal trattamento corretto dei lavoratori.

Per questo motivo, e visto che non si riesce a ricondurre a sistema la tensione che si sta verificando, chiediamo quale sia l’attenzione che sta dedicando la Giunta a questo aspetto e se non si voglia intervenire per favorire un maggiore dialogo tra le parti che porti principalmente ad un trattamento migliore e più corretto dei lavoratori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

La parola all’assessore Bianchi. Prego.

 

BIANCHI, assessore: Grazie ai consiglieri che hanno portato in aula, all’attenzione di quest’aula, il tema Italpizza, che, come lei ha detto, consigliere Torri, è prodigo non soltanto di riflessioni riguardanti il caso specifico, ma va molto più in là perché tratta più complessivamente dei rapporti di lavoro in queste situazioni in cui il business model, cioè il modello organizzativo interno, prevede un ricorso così massiccio ad appalti esterni.

Mi faccia ricordare un attimo la situazione. Italpizza è un produttore di pizze surgelate, quindi un prodotto che possiamo definire a basso valore aggiunto, il quale viene realizzato da questa impresa con 80 lavoratori interni e circa 600 esterni. Gli 80 interni hanno il contratto degli alimentaristi, gli esterni, gestiti da due cooperative, hanno il contratto del multiservizio, e multiservizio vuol dire lavori che essenzialmente partono dalla logistica e riguardano la movimentazione delle merci, per cui all’interno del ciclo produttivo vi sono lavoratori che hanno condizioni differenti sia dal punto di vista contrattuale che dal punto di vista organizzativo.

In questo contesto si è aperta, da tempo, una vertenza molto dura e – me lo faccia anche dire – non sempre rivolta alla ricerca di soluzioni. Da una parte, sicuramente l’impresa, proprio perché ha sempre infine – me lo faccia dire, è un termine pesante – giocato sul doppio livello impresa e cooperative, in realtà sembra non avere sempre cercato la soluzione più adatta ad uno sviluppo dell’impresa stessa. Dall’altra parte, vi è un conflitto oggettivo non solo con i sindacati, ma anche fra rappresentanze. Le tre rappresentanze confederali non sempre hanno operato insieme e insieme con i livelli confederali di categoria e la presenza di SI Cobas ha spesso lasciato intendere che vi era più un bisogno di riconoscimento del proprio ruolo che non di soddisfazione effettiva di una vertenza da risolvere.

Tuto questo ha portato ad una lunga vertenza, che noi abbiamo seguito in maniera continua e costante, mantenendo una relazione continua con la Prefettura di Modena, in particolare con il prefetto Maria Patrizia Paba, che voglio qui ringraziare per il lavoro attento che ha svolto, che ha portato a due incontri, il primo l’11 dicembre, il secondo il 29 gennaio, che sembravano in entrambi i casi risolutivi.

Uno dei problemi era che vi era stato l’allontanamento di tredici persone, che sono state, invece, reinserite con l’accordo dell’11 dicembre. Il secondo, che io credo sia il tema vero, è stata la riflessione sul fatto che chi lavora su uno stesso ciclo produttivo, sia che sia nell’appaltante sia nell’appaltatore, deve avere lo stesso contratto nazionale di lavoro.

In questo mi permetto di ricordare che le sigle aderenti ai Cobas non hanno firmato il contratto nazionale di lavoro, quindi vi è un’asimmetria oggettiva nei posizionamenti. Rispetto a questo è entrato in campo il Ministero del lavoro e il sottosegretario al lavoro in persona ha riunito le parti, ma alla prima riunione, avvenuta quindici giorni fa, Confindustria e impresa non si sono presentati, proprio perché si erano presentati i Cobas, perché vi è un problema di riconoscimento reciproco. Mi dicono, dalla Prefettura, che alla riunione di domani, invece, si presenterà sia l’impresa, sia Confindustria, in un incontro diretto col ministro.

Una situazione così complessa in cui sono già aperti un tavolo della Prefettura e un tavolo nazionale, a noi sembra inopportuno che apriamo un terzo tavolo, in cui semplicemente il gioco sarebbe quello dei riconoscimenti reciproci.

Le situazioni sono molto chiare: uno, la richiesta, da parte dei sindacati confederali, in particolare della CGIL, di un riconoscimento, anche ai lavoratori delle cooperative. Sulle cooperative, ricordo, vi è stata una lunghissima analisi da parte dell’Ispettorato del lavoro, che le ha riconosciute come cooperative genuine, cioè, non spurie, ma ha riconosciuto anche un cattivo, un errato uso dei contratti, e quindi li ha sottoposti ad una pesantissima sanzione. Vi è quindi necessità di rispondere ad una domanda: se, cioè, sia gli uni che gli altri possono avere a riferimento lo stesso contratto degli alimentaristi.

Secondo: vi è un problema specifico della verifica, e lo sta facendo l’Ispettorato del lavoro, delle condizioni di lavoro all’interno dell’impresa. Come lei sa, noi abbiamo regolato, sia con legge nazionale, anche col codice civile, gli appalti; ma soprattutto, noi come Regione, abbiamo avuto esplicita evidenza di questo, intervenendo con una legge nostra, sulla legalità negli appalti, scritta a seguito del Patto per il lavoro. La nostra posizione è molto semplice: ci si attenga alla legge, per quanto di competenza della legge…

 

PRESIDENTE (Saliera): Assessore Bianchi, mi dispiace…

 

BIANCHI, assessore: … ho finito.

Secondo, ci si attenga ai Contratti nazionali di lavoro.

Questa è la nostra posizione, posizione che seguiamo col Prefetto e col ministro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Bianchi.

La parola al consigliere Torri. Prego.

 

TORRI: Ringrazio l’assessore per la risposta, molto puntuale e dettagliata, nella quale trovo anche elementi, penso, di avanzamento e positivi nel momento in cui si dice che devono essere applicati per tutti i Contratti nazionali e che ci deve essere uguaglianza tra i lavoratori. Penso anche sia importante esprimersi al di là delle strette competenze che la Regione può avere, e delle sole maglie legali e legislative, su un tema del genere, perché ne va prima di tutto della coesione sociale. Esprimersi su un tema del genere e rifiutare l’ambiguità con cui vengono usati i contratti multiservizi, in questo come in altri casi, significa fare ‒ come è stato fatto ‒ un ragionamento di prospettiva per quanto riguarda i diritti dei lavoratori, prima di tutto, il riconoscimento del loro effettivo lavoro e del contributo che alla società danno, soprattutto quando si parla di lavori, come veniva detto, a basso valore aggiunto, in cui il lavoro fisico, l’espressione fisica è quella principale. Di conseguenza, gli effetti sulla salute dei lavoratori e delle persone sono maggiori.

In questo caso, le Istituzioni ‒ la nostra, anche con più strumenti di altre, con una tradizione differente dalle altre ‒ penso si possano e debbano esprimersi a favore di questi diritti, anche oltre le singole competenze, perché ne hanno la statura e la forza e perché è una tradizione che la nostra Regione ha sempre avuto, quella di scegliere una parte, quella dei lavoratori, e di riconoscere prima di tutto la loro uguaglianza. Penso che, da un punto di vista sociale, prima ancora che politico, sia questa la necessità che abbiamo e che si debba andare avanti, partendo da un caso specifico, quello che ho trattato nella mia interrogazione, in un settore che da tempo ha tensioni legate principalmente a questa ambiguità, che va risolta. Serve un’urgenza e un intervento da parte di tutte le Istituzioni perché questa ambiguità venga risolta, non tanto per la semplice questione contrattuale, che pure è importante, ma per una questione sociale, per recuperare la visione che si ha del lavoro, un lavoro prima di tutto umano, e che, in base a questa umanità, anche dei diritti che vanno oltre quelli sanciti dai contratti e dalle leggi, che sono la base fondamentale che abbiamo ottenuto in questa Regione, anche con più strumenti, che però ci devono dare la base per questo tipo di sviluppo. Serve coraggio. Serve velocità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

 

OGGETTO 8375

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per tutelare da contraffazioni il prosciutto di Parma, con particolare attenzione alla relativa filiera. A firma del Consigliere: Sassi

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 8375: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le azioni da attuare per tutelare da contraffazioni il prosciutto di Parma, con particolare attenzione alla relativa filiera, a firma del consigliere Sassi, a cui do la parola.

Risponderà l’assessore Caselli.

Prego, consigliere Sassi.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Io non mi dilungherò sull’esposizione dell’interrogazione, perché credo sia molto dettagliata e chiara. La preoccupazione è quella di poter andare a testa alta quando si parla dei nostri prodotti. È una cosa di cui io vado sempre molto orgoglioso, visto che l’Emilia-Romagna è la regione, a livello europeo, con il più alto numero di prodotti tutelati e riconosciuti come eccellenze. Quindi, ci tengo che questo argomento venga risolto, non credo oggi, ma comunque venga risolto. È necessario che la Regione si esprima su quanto è emerso dalla trasmissione Report, che hanno visto, immagino, non solo a livello nazionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

La parola all’assessore Caselli. Prego.

 

CASELLI, assessore: Grazie, consigliere Sassi. Dubito che nei tre minuti che ho a disposizione potrò leggere l’intera risposta perché, ovviamente, i temi che lei ha posto sono piuttosto articolati e complessi. Mi riservo naturalmente di lasciarle poi il testo.

Dal 2015 l’attività di vigilanza sugli organismi di certificazione che controllano il rispetto del disciplinare di produzione del prosciutto di Parma DOP è svolta dall’ICQRF, Dipartimento per la repressione frodi del Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, che l’ha avocata a sé poiché ritenuta materia relativa alla tutela della proprietà intellettuale.

Nel periodo 2016-2018, durante le indagini di natura penale portate avanti da diverse procure nel nord Italia, l’ICQRF, insieme ad altri organi di Polizia giudiziaria, ha direttamente collaborato con i pubblici Ministeri disponendo, a seguito delle evidenze emerse, il declassamento di cosce fresche, la smarcatura dei prosciutti ed altre attività di Polizia giudiziaria delle quali ha dato notizia con relazioni ufficiali.

A seguito dell’apertura delle indagini su alcuni soggetti della filiera, l’ICQRF ha svolto una più specifica e mirata attività di vigilanza sugli enti di controllo e certificazione IPQ e IFCQ in esito alla quale è stata disposta la sospensione per sei mesi dal 1° maggio 2018 al 1° novembre 2018 per entrambi e sono state comminate le sanzioni pecuniarie previste dalla normativa vigente.

Durante il periodo di sospensione dell’attività degli organismi di controllo che è stata commissariata dall’ICQRF senza interrompere l’attività di certificazione delle produzioni di prosciutto di Parma e prosciutto San Daniele DOP, ottenute nel pieno rispetto dei disciplinari vigenti, gli organismi di controllo e certificazione hanno messo in atto le misure necessarie per superare le inadempienze rilevate.

Contestualmente è stata avviata la revisione dei contenuti relativi ai piani di controllo che, ricordo, sono costruiti dall’organismo di controllo assieme al Ministero sulla base dei requisiti del disciplinare da controllare.

Sia la normativa statale che la deliberazione regionale 1975/2011 prevedono che l’attività regionale sia svolta tenendo conto della vigilanza già svolta dall’ICQRF per evitare duplicazioni ed un utilizzo inefficiente delle risorse.

Per inquadrare la dimensione dell’attività di controllo oggetto della vigilanza dell’organismo di controllo IPQ per la sola DOP del prosciutto di Parma, si precisa che ci troviamo di fronte a una filiera che nel 2017 era stata composta da 4.264 soggetti diversi con riferimento alle prime tipologie in 11 regioni italiane.

Per ciascun soggetto aderente alla filiera sono previste frequenze di controllo diverse, dal 35 al 100 per cento annui. Nel 2018 IPQ ha svolto nel complesso 10.749 attività ispettive.

La vigilanza sull’attività di controllo di IPQ per il rispetto del disciplinare di produzione del prosciutto di Parma DOP svolta dagli uffici della Regione Emilia-Romagna si è sostanziata in audit svolti dagli anni 2012 al 2014. Sono state rilevate alcune carenze nell’applicazione delle procedure previste dal piano di controllo e da altri documenti organizzativi interni e nelle procedure di formazione e qualificazione del personale ispettivo, che non hanno avuto ricadute sul sistema di certificazione nel suo complesso e che, in ogni caso, sono state oggetto di richieste di adeguamento, regolarmente poste in essere da parte dell’organismo di controllo. Poi è subentrato il Ministero dal 2015.

La Regione, in seguito, ha collaborato e sta tuttora collaborando con i diversi uffici competenti del Ministero delle politiche agricole per introdurre nel nuovo piano di controllo modalità di verifiche innovative maggiormente performanti, anche con una diversa distribuzione delle frequenze delle ispezioni su tutti i soggetti appartenenti alla filiera.

Alla luce della constatata vulnerabilità della fase produttiva alle frodi legate al reperimento del seme dei suini appartenenti a razze non previste dal disciplinare, abbiamo suggerito che il piano di controllo esistente venga comunque adeguato, con l’obiettivo di intercettare anche comportamenti difformi che si appoggiano al commercio irregolare e che sfuggono ai sistemi di controllo ordinari. Tra le nuove modalità di verifica, la Regione si sta impegnando, pur tenendo in considerazione che la disciplina sulla riproduzione animale di cui al decreto legislativo n. 52/2018 è di competenza statale, affinché si possa svolgere la verifica sistematica della genetica attraverso la definizione di liste ufficiali dei tipi genetici e di riproduttori compatibili con i disciplinari dell’intera filiera suinicola DOP e l’adozione di nuove tecniche analitiche, se affidabili, come ad esempio verifiche a campione basate sull’analisi del Dna. La tracciabilità genetica con tecniche avanzate è, inoltre, oggetto di progetti di innovazione finanziati dal PSR nel bando di filiera attualmente in corso.

Quanto ai controlli sugli allevamenti (so che sono fuori tempo) nel territorio emiliano-romagnolo vengono effettuati, con riferimento alla filiera suinicola, più del doppio dei controlli minimi previsti dal Piano nazionale per il benessere animale: prendendo a riferimento solo il 2018, a fronte di una percentuale prevista a livello nazionale del 10 per cento, è stato controllato, invece, il 31 per cento degli allevamenti intensivi di suini presenti sul territorio regionale (oltre 700) per circa un milione di capi. Ogni quattro anni viene, pertanto, garantito il controllo di tutta la popolazione suinicola del territorio, controlli precisi e puntuali sulle filiere suinicole, dunque, che si aggiungono a quelli sull’uso del farmaco, la biosicurezza, l’alimentazione e le malattie infettive, svolti dai Servizi veterinari regionali e territoriali, che prevedono anche di impartire prescrizioni e varie sanzioni amministrative.

Alla Regione Emilia-Romagna è stato affidato inoltre…

 

PRESIDENTE (Saliera): Assessore, sta concludendo?

 

CASELLI, assessore: Sì, sto finendo.

Il ruolo di coordinamento e capofila nell’ambito del Piano nazionale per il benessere animale, oltre che nel settore dell’antimicrobico resistenza. Ricordo, inoltre, che anche il Consorzio ha fatto un lavoro molto importante, sostenuto anche da noi, sul benessere animale, che ha portato, con il CRPA e l’Università di Milano, a realizzare queste importanti parti.

Mi fermo qui, anche se c’era ancora una parte da aggiungere, ma soltanto per dire al consigliere Sassi che, ovviamente, stiamo facendo di tutto perché, come lui giustamente sollecitava, qui c’è un pezzo di reputazione fondamentale del nostro agroalimentare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Caselli.

La parola al consigliere Sassi.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Io non avevo dubbi che ci sarebbe stata una risposta che era altrettanto articolata quanto la domanda. Gli aspetti sono effettivamente molti. Io però ho evitato di fare un’interrogazione che portasse il discorso su questioni polemiche, che non mi interessano. Mi interessa capire, in realtà, quello che possiamo effettivamente mettere in campo per tutelare un prodotto conosciuto in tutto il mondo, che implica la reputazione del nostro territorio, della nostra regione, insieme ad altri prodotti. Non è l’unico, ovviamente, ma è un prodotto di punta. E se quel prodotto di punta ha delle ombre sulla sua qualità, chissà gli altri come sono messi.

Questa, da consumatore, è una domanda che mi farei, perché da come l’hanno presentato, dal servizio di Report in televisione, è un disastro. Poi è chiaro: c’è chi deve fare spettacolo e chi deve fare informazione, c’è da filtrare, insomma – ne so qualcosa –: dal punto di vista della comunicazione mediatica, tutto deve essere molto eclatante, per fare in modo che abbia una certa risonanza.

Certo, però, che le parole di alcuni allevatori un po’ di amaro in bocca l’hanno lasciato: se si sentivano quasi costretti ad utilizzare un certo tipo di inseminazione altrimenti non lavoravano, qualcosa non ha girato per il verso giusto. Chi doveva controllare, cioè, non è stato partner, amico di queste persone, tanto da farle sentire tutelate nel denunciare queste richieste. Questo è il punto, secondo me, cruciale. Se non si sono sentite abbastanza protette per dover denunciare queste pratiche, queste richieste, qualcosa non sta funzionando.

C’è anche internamente al Consorzio, a chi controlla, eccetera, una carenza di credibilità, da questo punto di vista. Credo che vada assolutamente rimarcata, ripristinata e resa più forte, questa credibilità, anche internamente. Anche i piccoli che si danno da fare, che lavorano come matti, che vogliono fare un prodotto di eccellenza, che vogliono essere annoverati tra coloro che fanno quel prodotto di eccellenza, si devono poter sentire tutelati.

Da quel servizio, con tutti i distinguo che si possono fare, è emersa questa pratica che sinceramente un po’ spaventa. Ripeto: se quel prodotto, un prodotto conosciuto in tutto il mondo, che comporta tutta la reputazione del nostro territorio, insieme ad altri prodotti, lo ribadisco. Se quello ha delle ombre oscure, figuriamoci gli altri che possono non avere quel livello di reputazione a livello internazionale come sono messi. La serietà dei controlli è assolutamente fondamentale.

Io ho visto, anche a mezzo stampa, la risposta di Parma Qualità. Io non ho nulla contro Parma Qualità. Nemmeno li conoscevo, figuriamoci. Io conosco molto bene il prosciutto di Parma come cliente affezionato. Faccio fatica a credere nella loro buonafede fino in fondo. Non è possibile che un ente di controllo non riesca ad identificare un vasto ‒ perché è vasto ‒ sistema, passatemi il termine, di “quasi contraffazione”. Stiamo parlando di un’inseminazione fuori dal protocollo. Poi che qualcuno se ne sia accorto, abbia fatto quattro comunicazioni, ma poi, effettivamente, la cosa non ha fermato nulla, o ha fermato in maniera marginale, anche questo dovrebbe far pensare che anche l’organo di controllo dovrebbe, forse, cambiare modalità. Io non sono in cerca di colpevoli, nel senso di persone che hanno più colpe degli altri. Non mi interessa. Mi interessa che un sistema, che deve garantire quel prodotto e quell’eccellenza, possa essere efficace. Se oggi ha riscontrato anche ‒ purtroppo, devo dire io ‒ in modo eclatante, pubblico, in televisione, delle falle, quelle falle vanno sistemate. Si deve fare ciò che serve.

Qualunque cosa sia, lo si decide con gli organi preposti, magari anche a braccetto con la Regione, che deve andare in giro a promuovere queste eccellenze. È un suo scopo farlo. Queste eccellenze devono essere assolutamente senza alcuna ombra, quindi essere assolutamente un nostro orgoglio, anche se nessuno di noi, magari, o qualcuno sì, ci lavora dentro. Quando si va in giro a rappresentare la Regione Emilia-Romagna è veramente un motivo d’orgoglio poter dire che noi abbiamo prodotti di assoluta eccellenza che in nessun’altra parte del mondo esistono. Questo non deve avere alcuna ombra e credo sia interesse di tutti, senza aprire alcuna polemica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

 

OGGETTO 8383

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la variante alla Statale 16, opera strategica per lo sviluppo economico del Riminese. A firma dei Consiglieri: Rossi, Pruccoli

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo con l’oggetto 8383: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la variante alla Statale 16, opera strategica per lo sviluppo economico del Riminese, a firma dei consiglieri Rossi e Pruccoli.

Risponderà il sottosegretario Manghi.

Prego, consigliera Rossi.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Do per letto il testo dell’interrogazione e quindi resto in attesa della risposta da parte del sottosegretario. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera.

Prego, sottosegretario Manghi, ha la parola.

 

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.

In risposta alla consigliera Rossi, si precisa che il Ministero dell’ambiente ha dato comunicazione ad ANAS in data 14 maggio 2019, ai sensi dell’articolo 10-bis della legge n. 241/90, di preavviso di conclusione negativa del procedimento di proroga della validità del decreto di compatibilità ambientale DEC/VIA/54 del 20 marzo 2013 dalla stessa avanzata in data 22 marzo 2018. Trattasi, come indicato dagli interpellanti, della variante della Strada Statale 16 Adriatica nel tratto compreso fra il confine con il comune di Bellaria e il confine con il comune di Misano Adriatico.

In data 16 maggio la Regione ha partecipato, con il responsabile del servizio VIPSA, all’incontro urgente convocato dalla provincia di Rimini con i sindaci dei comuni interessati per supportare gli approfondimenti tecnici utili a un confronto urgente richiesto dalla provincia di Rimini dalla segreteria tecnica del MATTM.

L’incontro si è tenuto in data 22 maggio presso il Ministero anche alla presenza di ANAS che ha già provveduto, nel frattempo, a fornire le osservazioni entro il termine dei dieci giorni previsti dalla legge.

Anche in quella sede si è evidenziato come si ritengano tecnicamente inesatte e confutabili le considerazioni della Commissione tecnica alla base del diniego di proroga analogamente a quanto ha rilevato nella propria risposta ANAS.

Si consideri che nel contratto di programma ANAS 2016-2020, approvato dal CIPE il 7 agosto 2017, è stata inserita la variante all’asta Strada Statale 16 Adriatica nel tratto Bellaria-Rimini Nord-Misano Adriatico primo stralcio, per un importo di progetto pari a circa 175 milioni di euro.

I lotti necessari per il completamento dell’opera sono, in realtà, quattro e in totale necessita di un finanziamento complessivo stimato in circa 600 milioni di euro.

L’opera ha avuto un iter alquanto travagliato. Un lotto, già giunto addirittura all’aggiudicazione dei lavori nel 1999, non ha mai visto la luce a causa dei ricorsi presentati dagli espropriandi e accolti dal TAR.

Nel tempo, inoltre, fu valutata con uno studio di fattibilità la possibilità di realizzare la variante con il ricorso al project financing, possibilità poi esclusa a causa del cospicuo contributo pubblico che sarebbe stato necessario.

Infine, l’opera è stata inserita nell’intesa generale quadro relativa alle infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale e regionale.

La progettazione di alcuni lotti è stata realizzata dal Comune di Rimini anche con il contributo finanziario della Regione.

Da ultimo ANAS ha deciso di aggiornare il progetto preliminare di tutta l’opera prevedendo l’intera tratta a due corsie per senso di marcia.

Il nuovo progetto preliminare “Variante alla Strada Statale 16 tra Bellaria e Misano, dal chilometro 193 al chilometro 220”, affidato a SPEA e realizzato con il contributo della Provincia di Rimini, è stato approvato dall’Anas il 18/12/2008, mentre nel 2009 è stata completata la progettazione definitiva e lo studio di impatto ambientale.

ANAS ha avviato la procedura VIA il 22 marzo 2010, procedura che si è rivelata complessa per la presentazione di numerose osservazioni e la richiesta di approfondire una variante al tracciato e, quindi, di ripubblicare i relativi elaborati. Tale variante è stata successivamente ritenuta più impattante rispetto alla soluzione originaria.

Il provvedimento finale, che ha decretato la compatibilità ambientale, è datato 20 marzo 2013. A seguito della sua emanazione, ANAS avrebbe dovuto avviare la Conferenza di servizi ai fini della localizzazione urbanistica, ai sensi dell’articolo 3 del DPR n. 383/1994, sulla base del progetto definitivo adeguato alle osservazioni o prescrizioni emerse in sede di VIA. Tuttavia, l’elevato costo dell’opera nel suo complesso, pari a oltre 600 milioni di euro, a fronte di una previsione di finanziamento contenuta nel contratto di programma ANAS 2007-2011 pari a soli 62,5 milioni di euro, ha fatto sì che l’avvio della procedura approvativa del progetto sia stata per molto tempo rinviata da ANAS, nonostante le forti pressioni della Regione e dei Comuni territorialmente interessati.

Al fine di ovviare ad una situazione di elevatissima criticità per il territorio, determinata dal consistente traffico di attraversamento dei centri urbani, che oggi grava sulla Strada Statale Adriatica, ottimizzando la sinergia instaurata sin dalla fase progettuale fra l’opera della variante e la Strada Statale 16 e la realizzazione della terza corsia dell’A14, nella primavera del 2011 i Comuni hanno avanzato la richiesta ad ASPI di anticipare la realizzazione di alcune opere connesse alla realizzazione della variante alla SS 16 tra Bellaria e Misano, in particolare di due tratti di viabilità funzionali alla prevista variante alla SS 16 nei comuni di Riccione, Coriano e Misano Adriatico.

Con la regia della Regione tale ipotesi ha acquisito concretezza: il progetto del valore di circa 25 milioni di euro predisposto da ASPI e oggetto di una convenzione con le Amministrazioni comunali ha superato tutte le necessarie fasi approvative, fino alla pubblicazione del bando per l’aggiudicazione dei lavori in data 18 aprile 2019.

Evidentemente, però, tali opere non possono dare altro che una risposta minimale e di breve periodo rispetto alla grave criticità dell’attraversamento dei centri abitati, fra cui il capoluogo di Rimini, da parte di un’arteria interessata da traffici elevatissimi, con consistenti percentuali di mezzi pesanti. La Regione, quindi, ha sempre esercitato, in ogni opportuna sede, la propria influenza per evidenziare la necessità assoluta che…

 

PRESIDENTE (Saliera): Sottosegretario, sta concludendo?

 

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza: Sì, vado verso la fine.

Che la realizzazione di questa variante fosse portata a concretezza, plaudendo all’inserimento di un lotto nel contratto di programma approvato nel 2017. A tale inserimento ha fatto seguito il riavvio delle attività progettuali da parte di ANAS, con l’aggiornamento del progetto definitivo alle prescrizioni VIA, il confronto con il territorio per l’individuazione del lotto prioritario da sottoporre al parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici ed alla procedura di localizzazione urbanistica propedeutica all’appalto dei lavori.

Allo scadere del provvedimento di VIA, però, l’adeguamento del progetto non era ancora stato completato, determinando la necessità di richiedere una proroga dello stesso ed allontanando di conseguenza ulteriormente l’avvio di tali ultime fasi approvative.

Da ultimo, ANAS ha ipotizzato un cronoprogramma delle attività che nell’ipotesi di accoglimento delle richieste di proroga del provvedimento VIA avrebbe previsto il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici entro settembre 2019, e l’avvio della Conferenza dei servizi entro il successivo mese di novembre. È evidente che il rinvio della procedura di Valutazione di impatto ambientale farebbe sfumare definitivamente la possibilità di avere la realizzazione dell’opera attesa dal territorio da oltre un ventennio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario Manghi.

La parola alla consigliera Rossi. Prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Ringrazio anche il sottosegretario, che nella sua lunga risposta ha cercato di riassumere, anche se molto velocemente, il lavoro di tanti anni dei comuni del nostro territorio, del territorio che è interessato appunto da questo nuovo tracciato della Statale 16. Un lavoro importante, un lavoro che probabilmente può essere vanificato se viene perseguita la decisione della Commissione del ministero dell’ambiente.

Una decisione che sinceramente noi riteniamo assolutamente incomprensibile, perché espone delle motivazioni che possono essere indubbiamente superabili, se c’è la volontà, in modo particolare se c’è la volontà politica di poter affrontare e superare questioni inerenti modifiche di norme recenti, visto che appunto il percorso che è iniziato è iniziato tanti anni fa, e perché potesse essere messo a regime è stato necessario coinvolgere oltre ai territori e alle Amministrazioni anche i tecnici: tanto tempo, per arrivare ad oggi.

È stata richiesta una proroga, proroga che è stata negata per due motivi: il primo riguarda un nuovo decreto del 2017, appunto sulla questione delle terre da scavo, quindi su terre e rocce da scavo, quindi è ovvio che si rende necessario un adeguamento alla norma, ma dare il parere negativo è per tutti un’enormità giuridica.

Per quanto riguarda invece la qualità dell’aria, ovviamente è ancora peggio, visto che sia l’Italia che la Regione Emilia-Romagna sono in infrazione, sotto questo aspetto. Se la politica romana, che governa in questo momento, conoscesse bene il territorio, capirebbe l’importanza e la strategicità di quest’opera, perché è ovvio che la Statale 16, attualmente, attraverso, come lei ha detto, centri abitati delle città da Bellaria a Misano, dove sono presenti anche dei semafori, quindi la permanenza delle auto in mezzo ai centri abitati o zone ad alta densità di abitazione è ovvio che peggiora la qualità della vita anche delle persone stesse.

Questa nuova opera dovrebbe essere spostata a monte a fianco del tracciato della 14 e noi vorremmo, ovviamente, così come lei ha anche dichiarato, la massima attenzione da parte della nostra Regione rispetto a quello che riguarda il suo ruolo durante questi tavoli di mediazione presso il Governo.

Non riesco a comprendere che tipo di politica stia utilizzando questo Governo. Per quanto riguarda la nostra regione, è stato detto più volte anche dal nostro presidente, è una regione posizionata lungo lo stivale in orizzontale, che viene attraversata dalle maggiori e più importanti infrastrutture che collegano il nord al sud. La Statale 16 è una di quelle, la Statale 16 è una di quelle.

Abbiamo già bloccato il Passante di Bologna per tempo, non abbiamo dato risposte per diversi mesi ai residenti e anche a coloro che transitavano nella nostra Regione rispetto alle infrastrutture. Siamo ancora in dubbio sulla TAV. Non credo che occorra un calcolo costi-benefici per dare l’okay alla Statale 16.

Per quanto la politica locale, espressa almeno sulla stampa, dica che la Commissione Ambiente è una commissione tecnica, se la politica non può incidere, non può far capire alla Commissione tecnica e insieme anche trovare una soluzione io non so a che cosa serva e che cosa ci stia a fare.

D’altronde, per chi dichiara anche di non leggere i libri, capisco che comprendere la strategicità di una infrastruttura come quella che insiste in un’area che anche ha un’alta vocazione turistica, quasi 30 milioni di presenze all’anno, un aeroporto internazionale, delle fiere, Palacongressi, evidentemente non ne capisce l’importanza, non ne coglie l’emergenza, l’urgenza, di dover intervenire e di poter intervenire.

Ribadisco, le motivazioni del diniego per me, per noi, sono quantomeno discutibili, oltre che ritengo non siano sostanziali. Credo che sia arrivato il momento, lo abbiamo visto bene anche dai risultati di quest’ultimo weekend, di riporre nell’armadio le felpe e iniziare a governare questo Paese e, quindi, produrre diversi atti. Qui quello che conta, di fatto, è stato espresso: sono indubbiamente le proposte e non le proteste. Quindi, mi aspetto che entro il 10 giugno, che mi pare sia il termine ultimo, si decida se bocciare un’opera che da vent’anni viene discussa da diverse Amministrazioni e da enti trasversali nel nostro territorio, oppure se questo Governo intende bocciare, ancora una volta, anche questa infrastruttura. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Rossi.

 

OGGETTO 8390

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per consentire la conservazione, alle squadre di caccia dell’Alto Appennino bolognese, del ruolo di centralità nella gestione del territorio, contrastando i danni causati dai cinghiali alle attività antropiche. A firma del Consigliere: Facci

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 8390: interrogazione circa le azioni da attuare per consentire la conservazione, alle squadre di caccia dell’alto Appennino bolognese, del ruolo di centralità nella gestione del territorio, contrastando i danni causati dai cinghiali alle attività antropiche, a firma del consigliere Facci, a cui do la parola. Risponderà l’assessore Caselli.

Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie, presidente. Grazie, assessore.

Io entro nel vivo di un problema che l’assessore conosce benissimo, anche perché è stato oggetto di una serie di comunicazioni che i mass media hanno ripreso con una certa attenzione.

Il problema è questo: abbiamo approvato il Piano faunistico venatorio pochi mesi fa, in autunno, e fra le varie cose avevamo evidenziato una criticità. In particolare, chi parla ha sempre contestato il fatto che questa Regione o, comunque, da parte degli organismi e degli uffici competenti non venisse riservata la dovuta attenzione ai problemi causati dalla fauna selvatica alle attività dell’uomo, in particolare l’agricoltura e le attività agricole, ma anche l’attenzione alla sicurezza stradale. E avevamo chiesto che, per questa situazione, si adottassero iniziative e misure anche drastiche.

Il punto è che, nel cogliere parzialmente queste richieste e queste sollecitazioni, a mio avviso si è sbagliata la parametrazione, si è sbagliato l’obiettivo o, meglio, si è sbagliato il destinatario finale, perché io credo che le squadre di caccia, in particolare le squadre di caccia al cinghiale, che hanno sollevato la questione, il contesto dell’ATC Bologna 3, quindi quelle dell’alto Appennino, fondamentalmente chiedo che queste squadre abbiano un ruolo centrale e, in qualche modo, preciso nel contrastare questo tipo di problema e nell’aiutare a risolvere questo problema, nel collaborare con le attività agricole e con gli agricoltori che sono sul territorio, perché fanno anche attività di prevenzione, fanno anche attività di controllo, hanno instaurato nel corso degli anni una collaborazione che, di fatto, è unica.

Fare di tutta l’erba un fascio, come sembra abbiate fatto voi, per il fatto che abbiamo problemi alle porte della città… Io dico che, forse, quei problemi vanno contrastati diversamente. Io per primo ho detto, forse anche in maniera a volte cessante, che occorre andare a rivedere le regole dei parchi e delle oasi protette, perché lì stanno molti dei problemi che oggi ci troviamo sul territorio.

Invito l’assessorato a intervenire per dirimere questa questione che si sta verificando all’interno di Bologna 3, perché è unica e perché non è, a mio avviso, rispettosa di quelle che sono le prerogative che hanno le squadre sul territorio e non riconosce il ruolo che hanno svolto. Quindi, l’invito di questa interrogazione è a intervenire per riequilibrare i rapporti. Fermo restando che deve essere tutelato il contesto ambientale, fermo restando che devono essere tutelate le attività agricole, occorre ridare, a mio avviso, centralità all’attività di caccia, un’attività di caccia non esercitata esclusivamente per il puro divertimento di poche persone, ma un’attività che ha una funzione utile, ha una funzione sociale, ha una funzione di cui tutti beneficiamo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Facci.

La parola all’assessore Caselli. Prego.

 

CASELLI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere.

Consigliere Facci, qui nessuno disconosce il ruolo delle squadre di caccia, che viene esercitato, peraltro, nel periodo previsto dalla legge, con la caccia collettiva, nel periodo dei tre mesi autunnali. Il punto è un altro. Il punto è che non si possono fare tutte le parti in commedia, se noi vogliamo veramente raggiungere gli obiettivi del Piano faunistico venatorio che abbiamo detto sono primariamente quello di tutelare le produzioni agricole e ridurre l’incidentalità stradale.

In ambito regionale il territorio dell’ATC Bologna 3 ed in particolare quello in cui sono state assegnatarie per tanti anni le dodici squadre che oggi contestano l’applicazione da parte dell’ATC della disposizione prevista dal nuovo Piano faunistico venatorio della regione, rappresenta l’area storicamente con maggiori danni che annualmente superano abbondantemente i 100.000 euro provocate dalla specie cinghiale.

Sul territorio bolognese ogni anno vengono abbattuti mediamente 7.500 cinghiali su 28.000 complessivi in ambito regionale. Questo dato, sostanzialmente stabile nel tempo, evidenzia che in questo ambito la popolazione riproduttiva presente, nonostante il numero particolarmente alto di capi abbattuti, rimane comunque eccessiva e quindi è evidente che le squadre assegnate storicamente a questi territori non sono riuscite a ridimensionarne l’impatto né tanto meno il numero.

Come correttamente lei riportava in una precedente interpellanza, nell’oggetto 7732, la Regione ha individuato, tra i principali obiettivi del nuovo Piano faunistico venatorio quello di prevedere soluzioni per contrastare la presenza del cinghiale e l’impatto nel settore agricolo sfruttando maggiormente il prelievo selettivo, in particolare nel territorio di Bologna, Forlì, Parma, dove l’impatto della specie risulta essere storicamente più elevato rispetto al restante territorio regionale.

È a questo prelievo selettivo che le squadre si stanno inopinatamente opponendo, peraltro solo nel territorio bolognese.

Nella medesima interpellanza si chiedeva, inoltre, se tutti i soggetti gestori delle varie aree territoriali interessate stanno correttamente applicando le nuove disposizioni del Piano faunistico e in caso negativo quali provvedimenti la Regione intenda adottare rispetto alla proposta. Anche a seguito di queste considerazioni, alla luce del fatto che nelle scorse stagioni venatorie, quando comunque anche l’assenza del Piano faunistico regionale, a fronte di danni elevatissimi, era possibile effettuare il prelievo selettivo, e quando l’ATC Bologna 3 per responsabilizzare maggiormente le squadre di caccia al cinghiale limitava solo ai selettori della squadra stessa anziché a tutti i selettori afferenti al distretto interessato la possibilità di abbattere i cinghiali in selezione, i risultati sono stati a dir poco deludenti e l’impegno delle squadre limitatissimo.

In questo primo anno di applicazione del Piano la Regione ha preteso, pertanto, dall’ATC Bologna 3, che è il luogo dove vanno prese queste decisioni, analogamente agli altri dove i danni sono oltre la soglia prevista dal Piano, l’attuazione corretta, da parte di tutti i cacciatori di selezione appartenenti a un distretto di gestione, del prelievo di selezione che è bene ricordare è possibile per più di undici mesi l’anno, quindi anche nel periodo primaverile ed estivo quando è maggiore l’impatto della specie sulle produzioni agricole e anche su richiesta diretta degli agricoltori; agricoltori che, come ha visto sulla stampa, si sono fortemente opposti a questa presa di posizione delle squadre del Bologna 3.

È quindi ben evidente che, anche con l’attuazione del prelievo in selezione, ovvero di un metodo di controllo che per le proprie caratteristiche non consente l’abbattimento di numeri elevati di animali, il contingente di capi che rimane a disposizione per la caccia collettiva, quella che premia le squadre, attuabili sono nel periodo invernale e per tre mesi, sarebbe comunque consistente, tanto da richiedere una drastica riduzione della popolazione.

Considerato che la gestione del cinghiale basata esclusivamente sulla caccia collettiva si è dimostrata fallimentare e fuori controllo, soprattutto in alcuni territori regionali, non è più rinviabile l’applicazione corretta di tutte le forme di prelievo consentite dalle disposizioni vigenti, senza sottostare a irricevibili ricatti e facendo leva, invece, sul senso di responsabilità di quella parte del mondo venatorio che è consapevole di dover esercitare il proprio ruolo in modo moderno, non come padroni del territorio, bensì come operatori dell’equilibrio ecosistemico, in un rapporto di collaborazione, e non di contrapposizione, con le Istituzioni del territorio e con il mondo agricolo, tutti quanti rappresentati insieme nell’ATC, che è il luogo dove comporre questa controversia, mondo agricolo il cui diritto a poter continuare a esercitare la propria attività nelle aree montane è fondamentale per l’economia e per l’interesse pubblico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Caselli.

Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Assessore, io la ringrazio, però vorrei ricordarle che nella richiesta di intervento occorre, a mio avviso, differenziare i territori. Io non voglio entrare nel merito della correttezza dei dati, anche perché i dati sono uno degli elementi che sono contestati, la bontà di quei dati circa l’efficacia o meno, ma ritengo, nell’ottica di evitare conflitti sui territori, che la Regione debba farsi parte diligente, ovviamente con l’ATC, che è il contesto in cui ciò avviene, di una risoluzione di questa problematica, perché non fa bene a nessuno e perché ritengo, lo ribadisco, che le squadre di caccia siano centrali.

La caccia di selezione, che non contesto, ritengo che, in questo momento, in quell’ambiente, in quel preciso ambito, potrebbe determinare dei problemi, ma magari altrove no, e verosimilmente altrove no. Quindi, si tratta di trovare un equilibrio con le squadre.

Sarebbe un peccato, da parte vostra, non cogliere l’opportunità di intervenire per definire e risolvere questo problema, che rischia di creare problemi sul territorio, ferma restando, lo ribadisco, la necessità di tutelare le attività dell’uomo, a partire dalle attività agricole, perché quello sicuramente è l’obiettivo. Nello stesso tempo, però, va riconosciuta una funzione sociale delle squadre, una funzione importante. Il contesto in cui si devono appianare queste divergenze, il contesto in cui si devono appianare tutte le varie criticità è il contesto istituzionale. Tocca, fondamentalmente, a voi provare a fare questo, se ritenete che questo debba essere fatto. È chiaro che se voi, di fatto, ritenete che invece debba andare avanti in questo modo e non ci sia la volontà di appianare le controversie, appianare gli spigoli e le criticità, allora capisco che, forse, la situazione è insanabile. Ritengo che una Amministrazione, anche equilibrata, come è sempre stata la vostra, la sua, questo lo debba perseguire, nell’interesse di tutti.

Questo è l’invito che faccio a lei mediante questa interrogazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Facci.

 

OGGETTO 8388

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare, anche in ambito mediatico, il Prosciutto di Parma e rafforzare il settore produttivo suinicolo regionale. A firma del Consigliere: Rainieri

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 8388: interrogazione di attualità a risposta immediata circa le azioni da porre in essere per tutelare, anche in ambito mediatico, il Prosciutto di Parma e rafforzare il settore produttivo suinicolo regionale, a firma del consigliere Rainieri, a cui do la parola.

Risponde l’assessore Caselli.

Prego, consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Intervengo, con questa interrogazione, in merito alla trasmissione Report di circa una settimana, dieci giorni fa. So che ha già fatto un’altra interrogazione il collega Sassi. Chiedo scusa, perché non ero in aula. Vediamo se possiamo inserire qualcosa di nuovo sulla problematica.

Quando dico “noi” parlo degli allevatori, che sono sostanzialmente l’anello più debole della catena, perché è quello più facilmente attaccabile da tutti, quello che subisce maggiori controlli e, in questo caso, quello che subisce anche le maggiori accuse. Io non voglio difendere a spada tratta tutti gli allevatori. Immagino che la trasmissione che è stata fatta abbia visto in alcuni allevamenti alcuni trattamenti, in merito al benessere animale, che non sono assolutamente consoni, ma non sono questi gli allevatori. Non sono questi gli allevatori. Gli allevatori hanno...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): È possibile un po’ più di silenzio in aula?

 

RAINIERI: Presidente, la ringrazio, ma evidentemente non sta a cuore l’economia agricola dell’Emilia-Romagna ad alcuni colleghi...

 

PRESIDENTE (Saliera): Al di là di questo, questo rumore di fondo è un po’ fastidioso. 

 

RAINIERI: Dicevo, gli allevatori hanno tutto l’interesse ad avere un comportamento non solo diligente, ma anche di assoluta onestà nei confronti dei consumatori. Il loro capitale è, in questo caso, il maiale. Quindi, hanno interesse ad allevarlo nei modi e nei metodi migliori.

Fatta questa premessa, chiedo alla Regione, chiedo all’assessore Caselli, ma anche al suo collega della sanità che in questo momento non è in aula, il perché non c’è stata una presa di posizione forte nei confronti di questa trasmissione che ha messo in dubbio tutto il sistema dei controlli, tutto il sistema della produzione, sia degli animali prima che dei prosciutti dopo, ma ha messo in discussione tutto un sistema di certificazione che va al di là della trasmissione stessa sul prosciutto di Parma e sul San Daniele, perché poi lì dietro c’è tutta la questione delle DOP, che hanno delle certificazioni, che hanno dei controlli rigidi e chiedo come mai la Regione Emilia-Romagna non abbia – mi domando magari se lo ha fatto – pensato di prendere provvedimenti anche in sede giuridica nei confronti di questa trasmissione, perché c’è modo e modo di denunciare delle situazioni. Non si può generalizzare, come più volte è stato fatto in questo tipo di trasmissioni, quando si parla di allevatori, di allevamenti o di produzioni tipiche.

Chiedo alla Giunta di prendere provvedimenti nei confronti di questo tipo di trasmissione a tutela non solo dei Consorzi, ma soprattutto degli allevatori e ancora di più dei consumatori finali.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rainieri.

La parola all’assessore Caselli. Prego.

 

CASELLI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere.

Come sa, il prosciutto di Parma, a me, a lei e credo a molti in quest’aula, sta veramente molto a cuore. Mi permetto, quindi, di non leggere tutta la risposta che ho fatto e di rimandare anche in parte a quello che ho già risposto a Sassi, in maniera che non duplichiamo i tempi.

La Regione, come lei avrà visto da qualche mia intervista, in realtà, sta valutando come agire. Il nostro problema è questo. Noi non abbiamo le prove. Anzi, io tenderei a escludere che gli allevamenti che sono stati mostrati siano in Emilia-Romagna. Peraltro, noi non abbiamo neanche accesso diretto a tutta una serie di informazioni che sono dell’autorità giudiziaria, perché sono ancora in corso le indagini. Questo ci rende molto difficile prendere decisioni di questa natura, che però, come ha visto nelle mie interviste, non sono escluse in assoluto.

Seconda questione. Sulla parte della vigilanza ho già risposto al consigliere Sassi, quindi rimanderò a quel testo, però il punto è questo: dal 2015 abbiamo l’ICQRF che si è avocato la questione. Di conseguenza, adesso stiamo intervenendo e, come lei già citava nell’interpellanza, abbiamo suggerito di reintrodurre anche i controlli sulla genetica, perché sennò si partiva dai suinetti. Quindi, anche l’IPQ era abbastanza difficile che trovasse la genetica, perché non la cercava, in quanto non era prevista dal protocollo ministeriale di controllo. Invece, stiamo cercando di fare cose importanti dal punto di vista della divulgazione. In realtà, abbiamo cominciato già da un po’, perché c’erano già stati momenti di attacco un po’ generico agli allevamenti.

La questione degli allevamenti e del benessere animale è, per me, una questione molto seria, una questione che sarà molto seria anche nella prossima PAC, tant’è che su questo siamo intervenuti già l’anno scorso, insieme alla sanità. In particolare, si è fatto un importante lavoro di accompagnamento al miglioramento delle condizioni di benessere animale attraverso l’utilizzo delle misure del PSR per la formazione e la consulenza, che sono in corso di svolgimento nelle imprese suinicole. Inoltre, sono stati predisposti i materiali multimediali per la divulgazione di corrette pratiche di allevamento e per comunicare al pubblico generale il lavoro di assistenza tecnica e controllo svolto dalla Regione.

Segnaliamo, a questo proposito, le pagine del portale divulgativo “Alimenti e salute”, dedicate alle attività degli allevamenti in Emilia-Romagna, che contengono anche alcuni video sulle attività nel settore suinicolo che risultano tra i più visionati in assoluto e che credo dovremmo veicolare un po’ tutti quanti, perché è materiale importante e rigoroso.

Sempre in materia di benessere animale abbiamo accompagnato, favorendone l’avvio con una riunione dei soggetti di filiera, convocata due anni fa presso la nostra sede di Reggio Emilia, il percorso del Consorzio del Prosciutto di Parma, realizzato con CRPA e Università di Milano, per un progetto sul benessere dei suini in allevamento, che ha portato alla realizzazione di linee guida e buone pratiche, distribuite a tutti gli operatori lo scorso anno. Questo è il materiale che è stato prodotto, che sarebbe bene divulgare da parte del Consorzio (noi non possiamo, perché loro hanno l’esclusiva), però è materiale fatto bene, che quindi credo sia giusto considerare.

Inoltre, l’Emilia-Romagna è stata individuata per il ruolo di coordinamento e capofila nell’ambito del Piano nazionale per il benessere animale, oltre che nel settore dell’antimicrobico-resistenza, modificato e rafforzato a partire dallo scorso anno. Il Piano rientra nel recepimento degli obiettivi generali di maggior benessere per tutte le filiere suinicole dell’Unione europea, e tra questi c’è il graduale abbandono della pratica del taglio della coda agli animali, che, come previsto dalla normativa, anche in Emilia-Romagna sarà assicurato entro il 2020.

Rinvio a quello che è già stato detto sul tipo di controlli che vengono fatti, che sono stati indubbiamente intensificati, e lascio poi alla sua lettura tutta l’elencazione delle tantissime attività che in Italia e all’estero noi facciamo per la tutela del buon nome di questo grande prodotto.

Devo dire che si sta ragionando, da parte del Consorzio, anche a una modifica disciplinare, avendo fermo che, però, non si passerà mai a quel tipo di genetiche che non garantiscono la qualità del prodotto intrinseco e, soprattutto, che al momento stiamo anche lavorando, insieme a tutti gli attori della filiera, alla definizione di un SQN, di un Sistema di qualità nazionale della carne suina, che sarebbe molto importante raggiungere a garanzia del valore, anche, dei prodotti, in maniera da valorizzare tutta l’intera parte del suino. Stiamo lavorando molto con la filiera. Anche l’altro giorno eravamo insieme a Reggio Emilia. È uno sforzo di divulgazione che andrà fatto, fermo restando che ci vuole la più assoluta fermezza rispetto a coloro che, comportandosi in maniera difforme dal disciplinare, hanno creato questo enorme danno d’immagine.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Caselli.

La parola al consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Grazie.

Grazie, assessore. Mi permetto di contestare la parte in cui lei diceva che gli allevamenti oggetto della trasmissione non sono in Emilia, e questo è possibile. Uno credo fosse di Reggio. Il problema non è tanto quello dell’allevatore, quanto quello del prosciutto. Noi siamo parte in causa. Se non siamo parte in causa sull’allevamento, siamo parte in causa sul prodotto finale, che è il prosciutto.

Visto che adesso è rientrato anche l’assessore alla sanità, faccio una domanda a lui, indiretta. Naturalmente non mi può rispondere, ma la faccio a lei, in qualità di assessore all’agricoltura, in qualche modo competente anche in materia di sanità agricola o zootecnica. Non sarebbe, forse, il caso di far tornare i veterinari che controllano i vari allevamenti, in modo tale da creare anche un sistema più... Non metto in dubbio la buona operazione, la buona volontà dei veterinari che svolgono...

 

(interruzione)

 

Non posso interrogare lui. Ho interrogato lei. Il buon operato dei veterinari. Magari, facendoli turnare, si può anche trovare il modo per rendere, all’occhio del consumatore, più tranquillo il tipo di controlli che si vanno a fare.

Capisco che ci siano anche scarsità di veterinari oggi nelle varie ASL e quindi scarsità di controlli, però quello che chiedo, e lo chiesi già anche in una interrogazione fatta tempo fa, sempre nel 2017, alla Regione di intervenire fermamente su questa, che può essere una deriva molto pericolosa, perché non dimentichiamo che noi siamo una Regione con il maggior numero di DOP e siamo, quindi, quelli più attaccabili e più facilmente attaccabili dalle multinazionali che hanno tutto l’interesse a demolire il sistema delle DOP e a creare dei prodotti molto più scarsi nella qualità e nei controlli provenienti da altri Paesi, per dei costi minori di produzione e maggiori di guadagno che loro avrebbero.

Ribadisco la richiesta di valutare e intraprendere le azioni legali nei confronti della trasmissione che, in un modo direi quasi al limite della decenza, ha fatto passare un messaggio che non è quello, sia nei confronti degli allevatori sia nei confronti dei prosciuttai, sia e soprattutto nei confronti del consumatore finale.

Chiedo ancora di valutare se non sia il caso di intraprendere azioni di tipo legale immediatamente a tutela dei nostri prodotti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rainieri.

 

OGGETTO 8391

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per abolire la sosta a pagamento nei parcheggi delle aree ospedaliere e delle Case della Salute. A firma della Consigliera: Sensoli

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 8391: interrogazione di attualità a risposta immediata circa le azioni da porre in essere per abolire la sosta a pagamento nei parcheggi delle aree ospedaliere e delle Case della Salute, a firma della consigliera Sensoli, alla quale do la parola.

Risponderà l’assessore Venturi.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. L’argomento che presentiamo oggi all’attenzione dell’assessore e della Giunta è un argomento che, in realtà, è già stato affrontato da questa Assemblea.

Tuttora sale agli onori della cronaca il fatto che abbiamo una situazione enormemente difforme in tutta la regione per quanto riguarda i parcheggi negli ospedali e nelle strutture sanitarie, alcuni sono a pagamento, alcuni hanno dei periodi di sosta gratuita poi scatta il pagamento. Sicuramente i parcheggi sono insufficienti e viene lamentata l’insufficienza dei parcheggi. Questo comporta disagi sia ovviamente ai pazienti che si recano in ospedale, sia ai familiari dei pazienti che devono andare in ospedale per l’assistenza, sia ai residenti nelle zone attorno all’ospedale, perché molto spesso i cittadini che si trovano a dover pagare delle tariffe a volte anche superiori a quelle che sono le tariffe urbane chiaramente cercano parcheggio nelle zone limitrofe, addirittura andando a parcheggiare nei condomìni, quindi creando disagi alla popolazione. Per non parlare poi del fenomeno dei parcheggiatori abusivi, che creano altre difficoltà ai pazienti e ai cittadini, laddove ci sono anche dei parcheggi gratuiti.

Noi, quindi, chiediamo che il pagamento dei parcheggi negli ospedali, che viene percepito quasi come una tassa sul dolore, venga azzerato. Laddove non fosse possibile in maniera assoluta, dove fosse indispensabile comunque applicare una tariffa, chiediamo quantomeno che si applichi una tariffa scontata almeno del 50 per cento rispetto alle tariffe urbane. Chiaramente, chiediamo un’uniformità sui territori per quanto riguarda la situazione, perché non riteniamo giusto e corretto che in ogni ASL e in ogni singolo presidio sanitario si trovi una situazione diversa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

La parola all’assessore Venturi. Prego.

 

VENTURI, assessore: Grazie, consigliera. Grazie, presidente.

Come ha già detto nell’interrogazione la consigliera Sensoli, ci sono moltissime situazioni, le più varie in termini di proprietà dei parcheggi, in termini di titolarità delle aziende e anche in termini di esclusione delle aziende, il che rende affrontare questa materia piuttosto difficile.

La sosta nei pressi delle strutture sanitarie è organizzata dai responsabili della mobilità delle Aziende sanitarie, che si chiamano mobility manager, in accordo con il Comune di riferimento, con l’obiettivo di garantire l’accesso, promuovendo l’autonomia delle persone più deboli.

I posti auto presenti nei parcheggi a servizio degli ospedali per i quali le Aziende sanitarie dispongono il diritto d’uso della superficie in proprietà o con altre modalità (quindi per questi, ho già escluso tutti gli altri parcheggi che non sono né in proprietà né in diritto d’uso da parte delle Aziende) sono circa 27.000. La stragrande maggioranza dei parcheggi (85 per cento) è gratuita ed è destinata a pazienti, accompagnatori, visitatori e personale delle strutture sanitarie. Il 10 per cento circa dei posti è riservato e gratuito per gli utenti con particolari esigenze di mobilità (disabili, pazienti oncologici, dializzati, talassemici, donne in gravidanza, donatori di sangue, utenti del pronto soccorso), mezzi di servizio, una distribuzione variabile in funzione della disponibilità di spazi e delle esigenze delle singole strutture.

Per i residui posti a pagamento, le Aziende sanitarie o i gestori applicano tariffe a tempo determinate nel rispetto dei princìpi di equità e eticità e variabili in funzione di numerosi fattori, quali il costo della sosta nelle aree limitrofe, la distanza del parcheggio rispetto alla struttura, la sosta breve (ad esempio per carico-scarico dei pazienti, che in alcuni parcheggi è gratuita). La gestione della sosta è diversificata tra le Aziende sanitarie. Il parcheggio può essere gestito ‒ come dicevo prima ‒ direttamente dall’Azienda, dal comune oppure da soggetti privati convenzionati con il comune o con l’Azienda sanitaria. Il controllo della sosta, la sanzione e l’eventuale rimozione dei veicoli, quando previsti, possono essere affidati a personale di vigilanza, sistemi automatizzati, alla Polizia locale o a privati convenzionati con il comune o l’Azienda sanitaria.

L’organizzazione della sosta evidenzia, pertanto, una notevole complessità e deve essere calibrata per ogni singola struttura sanitaria in funzione del volume delle prestazioni erogate e del numero degli accessi delle diverse categorie di utenti. Il gruppo di lavoro regionale, formato dai mobility manager aziendali, che è stato attivato con l’intento di armonizzare la gestione della sosta, ha fornito alcuni dati, che saranno approfonditi attraverso una specifica rilevazione che consentirà di individuare le criticità e di avviare azioni migliorative in sinergia e collaborazione tra le Aziende sanitarie, i comuni, i gestori del trasporto pubblico locale e dei parcheggi in convenzione, i rappresentanti dei lavoratori e dei pazienti che presentano limitazioni temporanee o permanenti della propria mobilità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

La parola alla consigliera Sensoli.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore, per la risposta, però non la ritengo assolutamente esaustiva, nel senso che ci ha descritto maggiormente nel dettaglio la situazione, che però conosciamo. Allo stesso tempo, parlando del gruppo di lavoro dei mobility manager, in realtà, non ci ha dato una data di scadenza. È già dal 2016 che solleviamo il problema. Capisco la complessità, ma siamo a fine legislatura e il rischio è quello che non arriviamo, alla conclusione, a trovare una soluzione al problema e ci ritroviamo al prossimo mandato, chiunque sarà qui, a dover non dico ricominciare daccapo, ma quasi.

Oltretutto, lei ci ha dato dati sulla gratuità dei parcheggi. Le cito un passaggio sulla stampa dei giorni scorsi, per farle capire qual è la situazione: trovare parcheggio all’ospedale di Rimini in alcuni orari è diventata un’impresa, anche per chi accetta di mettere l’auto negli stalli a pagamento.

Non sono pochi i riminesi costretti a recarsi all’Infermi quasi quotidianamente, che tentano di parcheggiare in uno dei posti gratuiti nei pressi dell’ospedale. Se sei fortunato e trovi posto, magari dopo aver girato un quarto d’ora, ti ritrovi puntualmente il parcheggiatore abusivo che ti viene a chiedere soldi. Questo è un po’ il riassunto di quello che avevo sollevato prima. Se poi aggiungiamo il fatto che, ad esempio, sempre all’ospedale di Rimini, all’interno del pronto soccorso, c’è il primo quarto d’ora gratuito e poi c’è una tariffa estremamente cara, viene percepita dai cittadini quasi come una presa in giro, visti i tempi di attesa medi all’interno dei pronto soccorso e quel quarto d’ora gratuito sinceramente a malapena è sufficiente per accompagnare il malato all’interno del pronto soccorso e far tornare poi l’accompagnatore a spostare la macchina e a trovare parcheggio, posto che lo riesca a fare, perché non sempre poi chi accompagna una persona al pronto soccorso riesce a uscire. Di sicuro è una perdita di tempo ed è un problema aggiuntivo, oltre a quello, ovviamente, di avere un caro che in quel momento ha un’esigenza e magari un’emergenza a livello sanitario, a livello di salute, e dover pensare anche al parcheggio.

Non posso ritenermi soddisfatta della risposta. La invito caldamente a sollecitare questo gruppo di lavoro e a cercare di trovare una soluzione il prima possibile perché per i cittadini è un ulteriore disagio a quelli che già ci sono quando ci si trova a dover affrontare problemi relativi alla salute.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

Abbiamo terminato le interrogazioni a risposta immediata.

 

Sullo svolgimento delle interpellanze in calendario nella seduta pomeridiana di oggi

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo l’ordine del giorno. Prima, però, vorrei informare l’Assemblea che mi è pervenuta una richiesta. Voi sapete che all’inizio della seduta pomeridiana ci sono le risposte alle interpellanze. Oggi ne abbiamo sette e su sette due, su quelle sottoscritte dal consigliere Bertani su cui risponderà l’assessore Gazzolo, mi è stato chiesto di spostarle a domani mattina. Per quanto mi riguarda, non avrei nulla in contrario, però è una scelta in questo caso difforme da ciò che si è stabilito in Conferenza dei Capigruppo.

Per cui, vi chiedo, se ci sono osservazioni contrarie, di sapermele dire entro le 14, perché altrimenti accolgo la richiesta, nel senso che domani mattina si apre la seduta con le risposte alle interpellanze 8218 e 8266, a firma Bertani a cui risponderà l’assessore Gazzolo.

 

OGGETTO 8319

Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: «Rideterminazione dei vitalizi in attuazione della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021) e conseguente riordino della disciplina in coerenza con l’abrogazione dell’istituto». A firma del Consigliere: Pruccoli (109)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con il progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri recante “Rideterminazione dei vitalizi in attuazione della legge 30 dicembre 2018, n. 145 e conseguente riordino della disciplina in coerenza con l’abrogazione dell’istituto”, a firma del consigliere Pruccoli.

Il testo n. 3 del 2019 è stato licenziato dalla Commissione bilancio, affari generali e istituzionali nella seduta del 23 maggio 2019. È composto da 15 articoli. Il relatore della Commissione, consigliere Giorgio Pruccoli, ha preannunciato di svolgere relazione orale. Anche il relatore di minoranza, Andrea Bertani, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Apriamo la fase del procedimento di discussione con la relazione del consigliere Pruccoli, che ha a sua disposizione venti minuti.

Prego, consigliere.

 

PRUCCOLI, relatore della Commissione: Grazie, presidente, per la parola.

Proprio in apertura di questo intervento, lasciatemi ringraziare anche il gruppo tecnico dell’Assemblea legislativa, che ha lavorato su questo progetto di legge, facendo anche tutta la parte legata al coordinamento delle Assemblee legislative a livello nazionale.

Il gruppo di lavoro è capeggiato dal direttore generale, dottor Leonardo Draghetti, dell’Assemblea. Non cito altri per non dimenticare nessuno, perché è stato un gruppo corposo, numeroso, che ha lavorato davvero in maniera seria, tanto da essere da esempio anche per altre regioni.

Faccio alcune premesse, anche se possono essere ridondanti. Oggi siamo a fare un po’ le corse rispetto ai tempi di approvazione di questo progetto di legge, ma siamo nella necessità di ottemperare a quanto previsto dalla legge 145/2018 dello Stato, la legge finanziaria del 2018, che appunto interviene sull’esercizio 2019. Per questa tempestività, per la possibilità di essere in aula, qui, rispetto alle scadenze previste dalla legge dello Stato, mi corre l’obbligo, ma lo faccio anche sentitamente, di ringraziare sia il presidente della I Commissione, Pompignoli, che il relatore di minoranza, Bertani, per la collaborazione ricevuta in queste settimane e in questi giorni per i numerosi passaggi in Commissione, anche piuttosto stretti.

Si tratta di mettere mano al tema dei vitalizi, che all’interno, appunto, della legge 145 del 2018 è stato rivisto e riformato da parte dello Stato. È stato riformato sia nel ramo della Camera, che nel ramo del Senato. La situazione che abbiamo noi è quella prevista all’interno della legge, per cui noi, a nostra volta dobbiamo legiferare cercando di armonizzare e di avvicinare ciò che è già stato fatto dal Parlamento e quello che, invece, stanno già facendo o hanno già fatto altre Regioni.

Una premessa semplicemente tecnica e non politica che ho già fatto in Commissione: credo gioverà a tutti ricordare che noi, oggi, interveniamo sul tema dei vitalizi, ma mi piace ricordare che questa Regione, dal 1 gennaio 2013, in funzione della legge n. 13 di quell’anno, ha già abrogato l’istituto del vitalizio, quindi da questa legislatura i consiglieri regionali e, quindi, i presidenti, gli assessori e i sottosegretari non hanno più diritto né percepiscono alcun vitalizio. Anzi, in verità siamo una delle poche Regioni italiane che, al momento, è totalmente scoperta dal punto di vista previdenziale per i consiglieri in carica e per i consiglieri futuri.

I criteri a cui si è ispirato il Parlamento nazionale, quelli a cui dovevamo ispirarci noi per redigere questa legge, sono quelli già sanciti dalla Corte costituzionale, che vado però a ricordare, e sono quelli della ragionevolezza, della parità di trattamento, della proporzionalità e dell’affidamento del cittadino nella sicurezza giuridica, che potremmo sintetizzare nei diritti acquisiti.

Il progetto di legge che ci riguarda (lo dirò poi) va approvato, come ho già ricordato, entro il 30 maggio, anche perché altrimenti rischiamo che ci venga irrogata una sanzione da parte dello Stato italiano, che è una decurtazione dei trasferimenti nei nostri confronti. I finanziamenti, che sarebbero tagliati del 20 per cento, sono quelli diversi dal servizio sanitario nazionale, dalle politiche sociali per le non autosufficienze, dal trasporto pubblico. In ogni caso, evidentemente sarebbe stato un danno, se non fossimo pervenuti in aula prima della scadenza.

Il progetto di legge tiene conto e valorizza anche il documento della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni, che hanno lavorato in maniera assidua e in parallelo ai presidenti di Regione proprio per dare un contributo fattivo alla redazione dell’intesa prima e dei testi di legge poi. La Conferenza si è riunita più volte attorno a questo tema e ha messo in piedi un gruppo tecnico che ha reso coerente il lavoro con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano del 3 aprile. Giova ricordare che il 3 aprile è un termine eccedente rispetto alla scadenza che la legge n. 145 assegnava alle Regioni per trovare l’intesa con lo Stato. Ma proprio perché quel termine è arrivato oltre, con il decreto-legge n. 34 del 30 aprile lo Stato ha differito il termine dal precedente 30 aprile previsto al 31 maggio. Quindi, siamo ampiamente nei tempi.

Come dicevo, è stato un lavoro fitto, un lavoro molto denso portato avanti sia dall’Assemblea legislativa che dalla Conferenza Stato-Regioni, perché si voleva arrivare ad una proposta che fosse il più possibile condivisa da tutte le Regioni, ad un testo praticamente omogeneo, e anche perché non si andasse in ordine sparso, anche per la ragione che il quadro di partenza era non omogeneo. È stato fatto un censimento della situazione delle varie Regioni dal punto di vista del vitalizio. C’era anche chi era già passato al sistema contributivo. Altre Regioni no. Alcune avevano mantenuto lo strumento del vitalizio e altre lo avevano cancellato, come la nostra.

La vera novità contenuta all’interno della legge n. 145 è che, sostanzialmente, l’istituto del vitalizio viene abrogato e viene trasformato in uno strumento giuridico differente, molto più simile a quello di un rapporto di tipo previdenziale. È stata prevista l’adozione di un modello di calcolo contributivo, anche abbastanza complicato, mutuato e che si avvicina in maniera sensibile a quello già adottato da Camera e Senato. Nonostante, in verità, la legge n. 145 ponesse in capo alle Regioni l’obbligo di adottare un metodo contributivo solo in caso di mancato raggiungimento dell’intesa e nonostante l’intesa sia stata trovata, noi andiamo in ogni caso a declinarla come contenuto all’interno di questa legge.

La legge è composta, fondamentalmente, da non troppi articoli, ma molto densi dal punto di vista tecnico. L’articolo 1 prevede quali siano le finalità e l’ambito di applicazione, interviene sull’istituto dell’assegno vitalizio per i consiglieri regionali e per tutte le figure che ho già ricordato prima (evidentemente, lo ricordo ancora, fino alla IX legislatura, perché da questa X noi non lo abbiamo più), sull’istituto dell’assegno di reversibilità per la rideterminazione di quest’ultimo a regime.

Sempre all’articolo 1 viene disciplinato cosa è l’oggetto del presente intervento legislativo, quindi si tratta della rideterminazione...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Vi chiedo un po’ di silenzio. C’è molto brusio.

 

PRUCCOLI: Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie.

 

PRUCCOLI: Si tratta della rideterminazione degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità in corso di erogazione, non ancora erogati ovvero sospesi o ripristinati per effetto dell’abrogazione del divieto di cumulo. Il divieto di cumulo è un concetto che noi abbiamo introdotto con la legge regionale n. 7/2017, noi e la Regione Toscana, uniche Regioni in Italia ad averlo introdotto. Questa Regione non solo ha abrogato l’istituto del vitalizio, ma siamo anche intervenuti, nel corso di questa X legislatura, con una manovra di contenimento della spesa pubblica, ossia la legge n. 7, che però abbiamo approvato noi, sulla quale credo di non dover stare qui a ricordare i suoi cardini e i suoi fondamenti.

Introduciamo, invece, con questa nuova legge un concetto che finora non avevamo espresso, che è quello del montante contributivo. Si articola tutto intorno a questo concetto, attorno a questo montante, e questo viene calcolato con la modalità che ora cerco di andare ad elencare che ci riporta comunque al sistema già adottato da Camera e da Senato.

Si tratta di ricostruire tutte le posizioni individuali ex consigliere per ex consigliere. All’interno di questo montante entrano in gioco diversi fattori, tra cui: il periodo di contribuzione, la contribuzione di reversibilità eventuale, i contributi ordinari effettivamente versati sommati ai contributi volontari versati per il completamento della legislatura – qui i meccanismi sono diversi perché nelle singole legislature gli ex consiglieri non hanno avuto sempre la medesima legge in applicazione; c’era lo strumento del vitalizio, ma le leggi sono cambiate, sono cambiati i parametri di riferimento, sono cambiati alcuni aspetti, lo strumento del vitalizio è rimasto omogeneo e conforme – la prima data di erogazione del vitalizio, la data di nascita e la titolarità del vitalizio, se diretto o indiretto.

Come già accade per Camera e Senato, alla base dell’imponibile contributivo, calcolato come ho appena detto sopra attraverso la miscela di questi elementi, viene aggiunta una maggiorazione del 18 per cento. La quota a carico dell’ente risulta pari a 2,75 volte il contributo a carico del costruttore e quindi viene calcolata con questo delta. Viene poi applicato un coefficiente di trasformazione. Il tutto poi è all’interno di una tabella che è allegata al progetto di legge, quindi è parte integrante del progetto di legge. Questo coefficiente di trasformazione, che è già previsto dall’allegato dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati fa riferimento all’età anagrafica e all’anno di percezione.

Chiaramente da tutto questo che ho appena detto deriva che anche noi dovevamo andare, e lo abbiamo fatto, a riformare alcuni capisaldi, a rimuovere addirittura capisaldi che avevamo introdotto con la nostra legge regionale n. 7 del 2017.

Per esempio, noi avevamo stabilito uno scalone di entrata per l’età di ingresso nel percepimento dello strumento del vitalizio.

L’avevamo posizionato rispetto alla entrata in percepimento della pensione di anzianità dei dipendenti del pubblico impiego. Nel testo base era stata posizionata a 65 anni. Con un emendamento approvato in Commissione la settimana scorsa abbiamo riportato la medesima dicitura. È stato comunque eliminato lo scalone, ma abbiamo riportato la medesima dicitura contenuta all’interno della legge n. 7 che parametrava quell’età a quella del dipendente della pubblica amministrazione.

Avevamo introdotto il divieto di cumulo, che, lo anticipo già, in ragione della mutazione giuridica dello strumento di cui andiamo a normare, di cui stiamo andando a normare, non ha più ragione di esistere. Non può più essere opposto, a parere dei tecnici, a parere dei nostri uffici, nei confronti del consigliere regionale, così come anche del parlamentare, perché non è più un vitalizio, ma è un trattamento che somiglia tantissimo a quello di tipo previdenziale.

Sono interventi, questi, che hanno efficacia retroattiva, quindi, sono di estrema delicatezza. Dirò poi alla fine una preoccupazione che ho, come questore dell’Ufficio di Presidenza, che segue il bilancio per conto della presidente. È chiaro che noi dobbiamo cercare di contenere i ricorsi che potrebbero arrivare in termini di irragionevolezza giuridica. Poi, però, dobbiamo fare i conti anche con quelli che sono i punti fermi della legge 45, che parlano di riduzione della spesa, di ineluttabilità di riduzione della spesa. Almeno a livello di scuola, quindi, così come anche per Camera e Senato, purtroppo potrebbe capitare che arrivi una pioggia di ricorsi. Chiaramente, la legge è stata fatta cercando di tutelare al massimo questa regione di fronte a questa eventualità.

Come previsto anche per Camera e Senato, all’interno della legge viene stabilito che la riduzione che viene praticata – in ogni caso parliamo di cifre, perché non possiamo parlare di vitalizi, voglio parlare di cifre – non può essere tale da portare il quantum finale ad una cifra inferiore a 1.026 euro, che è pari a due volte il trattamento minimo INPS, salvo che l’assegno vitalizio spettante non sia già inferiore a tale soglia. In questo modo viene recepito integralmente il metodo di calcolo che viene definito nella nota metodologica contenuta all’interno dell’intesa tra Stato e regioni, già firmato.

Come riferimento si deve assumere quello degli assegni vitalizi in essere nel loro importo lordo. Qui, evidentemente, nel nostro caso, non si tiene conto delle riduzioni disposte dalla normativa regionale attualmente vigente, che appunto è la già più volte citata legge n. 7 del 2017, che viene travolta da questa nuova disciplina.

Tutto questo, effettivamente, ci conferma nel fatto che le condizioni per assicurare la conformità dell’intesa, sia sotto il profilo del rispetto del tetto complessivo di spesa, sia disponendo che l’ammontare di ciascun mese, di ciascun assegno spettante, dei nuovi assegni spettanti, non possa comunque superare l’importo previsto, quindi questi due parametri, questi due punti fermi della legge n. 45 riportati all’interno dell’intesa, noi li andiamo completamente ad assolvere. Tutto quello che ho detto fin qua sta all’interno del Capo 1 della legge.

Nel Capo 2 si procede – quindi, tutta la definizione del nuovo ordinamento e tutte le varie modifiche sono interne al Capo 1 – invece in maniera conseguente al riordino della disciplina dei vitalizi della nostra regione, in coerenza con l’abrogazione dell’istituto dell’assegno vitalizio, per cui si va ad armonizzare anche in funzione della legge 13 del 2010. Per “vitalizio”, quindi, si intende, da ora in poi, quello spettante a coloro che abbiano ricoperto le cariche già indicate precedentemente, a condizione che questi siano cessati dal mandato e che abbiano versato a copertura un periodo di almeno cinque anni quale quota parte dell’indennità di carica a titolo di contribuzione personale.

Sempre nell’ottica dell’armonizzazione tra Regioni, viste anche le delibere di Camera e Senato, le modifiche di sostanza che andiamo ad apportare noi alle norme attualmente in vigore sono sostanzialmente due. Noi ci occuperemo esclusivamente della decorrenza che, con la legge n. 7, avevamo fissato al sessantacinquesimo anno di età, come dicevo prima. Con gli emendamenti l’abbiamo riagganciata, com’era nella legge n. 7, in maniera tale che possa questo limite anche fluttuare in funzione di quello che viene stabilito per il trattamento previdenziale dei lavoratori, l’abbiamo nuovamente agganciata ‒ dicevo ‒ all’ingresso in percepimento della pensione di anzianità per quello che riguarda i lavoratori del pubblico impiego. Però, sempre nell’emendamento, abbiamo mantenuto la possibilità per i consiglieri che abbiano oltre cinque anni di contribuzione di andare, in un certo qual modo, a scontare quell’annualità per anticipare, rispetto ai 66 anni previsti oggi, tornando indietro fino a cinque anni. Non di più.

Poi c’è il discorso del cumulo (decorrenze cumulo, quindi). Viene prevista la cumulabilità con istituti analoghi, per cui usciamo dalla logica del vitalizio e, così come nel momento in cui si entra in un sistema contributivo, magari giuridicamente ‒ dico una bestialità ‒ entriamo in un sistema che assomiglia molto di più al sistema previdenziale di ogni singolo lavoratore italiano. Siccome a nessun lavoratore viene opposto il divieto di cumulo di trattamento dei contributi che ha versato, è chiaro che il divieto di cumulo in questo caso, secondo i giuristi, viene a cadere.

D’altra parte, come ho ricordato già in Commissione, varrebbe a conferma di questo la situazione contenuta all’interno di una sentenza del tribunale di Firenze. In quel caso, il tribunale di Firenze giudicava il ricorso di alcuni consiglieri regionali della Toscana, che ‒ lo ridico ‒ è l’unica che ha il divieto di cumulo al momento, così come noi. Però nelle motivazioni della sentenza stessa veniva opposto il ricorso. È chiaro che tutte le motivazioni che vengono opposte a quel ricorso, che è stato rigettato, è che il ricorso si incardinava sullo strumento del vitalizio. Nella sentenza stessa, quasi ad anticipare la valutazione che stiamo facendo noi oggi, viene chiarito che, qualora si fosse parlato di un sistema diverso rispetto a quello del vitalizio, allora probabilmente il ricorso avrebbe avuto miglior sorte.

Questi sono un po’ i punti forti della legge, i capisaldi contenuti all’interno del Capo 2. 

Nel Capo 3, invece, abbiamo la norma finanziaria, le abrogazioni e l’entrata in vigore.

Come detto, vengono abrogate tutte le discipline precedenti. Per consentire l’applicazione delle norme introdotte, perché c’è un lavoro di costruzione dei dati minuzioso, molto difficile, e che deve andare avanti in parallelo, e c’è anche tutto un sistema informatico che deve andare cambiare all’interno degli uffici della nostra Regione l’entrata in vigore l’abbiamo prevista al 1° dicembre 2019, che è una temporalità necessaria.

Fino ad allora rimane, ovviamente, in vigore la situazione attuale. Poi, ciò che diventerà legge auspicabilmente da oggi verrà applicato, con tutti i suoi effetti, dal primo all’ultimo, dal 1° dicembre 2019.

Chiudo questa relazione dicendo semplicemente che mi sento di raccomandare, così come è stato fatto, almeno così mi risulta, sia in un ramo del Parlamento che nell’altro, visto che oggettivamente noi non sappiamo che cosa succederà, di agire in conformità a quanto lo Stato ci obbliga a fare.

Lo Stato e il Parlamento italiano ci hanno imposto di andare in questa direzione. Ci si può credere o non ci si può credere che sia giusto o che non sia giusto, e questo è tutto un altro discorso. Però, fatto sta che qui ci sono degli obblighi cui adempiere.

Si può pensare di non essere d’accordo, però, quello che deve essere chiaro è che noi lo facciamo per uniformarci a una disciplina superiore che ci ha imposto di fare ciò.

Siccome non sappiamo ad oggi né a livello parlamentare e quindi nemmeno a livello nostro se questo possa essere ritenuto giuridicamente valido, questo sistema che è stato costruito, proprio perché promana da altre costruzioni, non sappiamo se sia costituzionalmente sostenibile e quindi uniformemente a quello che hanno fatto i due rami del Parlamento mi sentirei di suggerire, visto che in questi anni ho seguito per conto della presidente il bilancio dell’Assemblea legislativa assieme agli altri due colleghi questori che si sono succeduti, dicevo, mi sentirei di suggerire l’istituzione di un fondo per la protezione del rischio. Quindi, se anche non integralmente, una sensibile parte di questi risparmi generati grazie alla nuova legge verrebbero accantonati in un fondo che possa tutelare l’ente Regione.

Visto che siamo anche all’ultimo anno di legislatura, questa sarebbe la mia raccomandazione perché davvero rischiamo di esporre la prossima legislatura in caso di ricorsi in numero copioso, ma anche magari in caso di qualche sentenza avversa che potrebbe arrivare a seguito di qualche ricorso che non ricade direttamente nella nostra Regione, ma che magari arriva su un ramo del Parlamento, vuoi che sia la Camera dei deputati vuoi che sia il Senato, direi che prudenzialmente, per quanto ci riguarda, quei risparmi debbano essere accantonati per evitare qualsiasi rischio ed esporre questo ente alla difficoltà poi di andare a reperire dei fondi che potrebbe non avere in bilancio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, relatore Pruccoli.

La parola al relatore di minoranza, consigliere Bertani. Prego.

 

BERTANI, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

Uno degli obiettivi del Movimento 5 Stelle, uno dei motivi per cui è nato è stato da sempre l’abolizione di quei privilegi che erano destinati a chi faceva della politica un mestiere, questo per un senso di giustizia verso chi questi privilegi non aveva e, invece, vive e viveva le difficoltà economiche della vita di tutti i giorni, ma anche e soprattutto per un senso delle Istituzioni, per restituire dignità al servizio in politica, affinché il ruolo di consigliere regionale o di parlamentare non fosse più, appunto, visto come privilegio o casta, ma come cittadini come gli altri che, per un periodo, si mettono al servizio della comunità. Per questo siamo partiti con le nostre battaglie ai privilegi più odiosi, quelli di indennità esagerate e quelli di trattamenti e vitalizi fuori da ogni ragionevolezza.

Oggi il percorso riguardo ai tagli dei privilegi della politica segna una tappa importante. La revisione effettuata a seguito del pressing imposto dal Movimento 5 Stelle, sia nazionale che regionale, è positiva, perché finalmente si fa intanto un taglio su tutte le Regioni, dove in effetti, come diceva il consigliere Pruccoli, esistono ed esistevano trattamenti molto diversificati, e fra queste la Regione Emilia-Romagna, che, grazie anche alle battaglie del Movimento 5 Stelle, ha assunto da tempo una posizione che effettivamente è più virtuosa rispetto ad altre soluzioni, seppure ci siano voluti anni per raggiungerla, seppure i consiglieri di maggioranza e di opposizione alla fine siano dovuti confluire sulla posizione proposta da tanto tempo dal Movimento 5 Stelle.

Ricordiamo le battaglie della scorsa legislatura che portarono all’abolizione del vitalizio per gli attuali consiglieri in carica, da questa legislatura. Siamo poi arrivati, all’inizio di questa legislatura, alla riduzione dei costi della politica, facendo recepire la battaglia del Movimento 5 Stelle, affinché un consigliere regionale non percepisse più di 5.000 euro lordi, come avevamo detto in campagna elettorale e come noi abbiamo sempre fatto.

Sempre in questa legislatura è poi arrivata la nostra proposta di ricalcolare i vitalizi degli ex consiglieri con il metodo contributivo, stabilire il divieto di cumulo e innalzare l’età di percepimento del vitalizio a quella di tutti i lavoratori.

Siamo sempre stati, sia beninteso, non per una caccia alle streghe, come spesso anche qui ci avete ingiustamente accusato, per ristabilire semplicemente un principio di equità e di uguaglianza, come dicevo prima, per ristabilire anche fiducia nelle Istituzioni, fiducia che si era andata perdendo per tanti motivi, ma anche per questi privilegi abnormi accumulati negli anni. Poi farò qualche esempio.

Alla nostra proposta il PD di questa Regione si oppose, dicendo che non era possibile il ricalcolo contributivo, mentre, tra l’altro, in Parlamento Richetti presentava una proposta che parlava di ricalcolo contributivo. Si arrivò, così, comunque nel 2017 ad introdurre almeno il contributo di solidarietà, una scelta che le Regioni d’intesa avevano già fatto parecchi anni prima, ma che la Regione...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ancora molto brusio. Per favore, abbassate i toni. Grazie.

 

BERTANI: Che la Regione Emilia-Romagna ‒ dicevo ‒ non aveva mai voluto applicare. Almeno, quindi, dal 2017 applichiamo il contributo di solidarietà, il divieto di cumulo e, giustamente, l’innalzamento dell’età di percepimento del vitalizio a quella di tutti i lavoratori pubblici, mitigato, poi, dal cosiddetto “scalone”. Intanto quell’obiettivo era raggiunto.

Oggi, finalmente, grazie al Movimento 5 Stelle al governo del Paese, si realizza quanto promesso. A partire da quanto applicato già alla Camera e al Senato, passa il principio che il vitalizio vada ricalcolato con il metodo contributivo e si costringono tutte le Regioni ad adeguarsi a questo regime. La necessità di adeguamento è previsto nella legge di bilancio, che prevede, in caso di inadempienza, un taglio di trasferimenti erariali, ovviamente non che andassero a colpire i cittadini, ma che colpissero i consiglieri regionali in carica, che, quindi, venivano richiamati alla loro responsabilità.

La proposta di legge che oggi andiamo a discutere riprende, quindi, l’obbligo della legge di bilancio, che poi è stato sancito in un’intesa il 3 aprile scorso con la Conferenza Stato-Regioni, che a sua volta dà attuazione agli ordini del giorno approvati dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative. Questa approvazione comporta in tutte le Regioni un risparmio che ad ogni legislatura è stato quantificato circa in 150 milioni di euro e concretizza quello che fino ad oggi era stato ritenuto impossibile.

Noi abbiamo accolto con soddisfazione questo progetto di legge. Il progetto di legge accoglie uno dei punti fondanti, cioè un calcolo del montante, visto che si parla di sistema contributivo, e accoglie anche le clausole di salvaguardia proposte dalla Conferenza dei presidenti, che sono introdotte per salvaguardare il criterio di ragionevolezza dei tagli che verranno applicati, fatto salvo, però, e questo fa parte dell’intesa, un risparmio che deve essere garantito da tutte le regioni.

Su questa proposta, che poi è stata declinata in Regione Emilia-Romagna, in sede di Commissione noi abbiamo rilevato tre criticità. Prima di tutto c’era quella dell’età. La proposta presentata dal consigliere Pruccoli ci riportava indietro rispetto a quanto conquistato nel 2017, cioè proponeva di riportare l’età di percepimento del vitalizio a 65 anni. Nella discussione che abbiamo avuto – fra l’altro, anche qui riconosco una discussione comunque franca, aperta, ma anche disponibile – abbiamo convenuto di salvaguardare quel risultato che avevamo già ottenuto, che è un risultato anche questo di equità, cioè di conformare l’età di percepimento del vitalizio a quella di tutti i dipendenti pubblici. Quindi, nella legge si ritrova questo riscontro mitigato dal fatto che si può anticipare di cinque anni. Ovviamente, i coefficienti che vengono applicati sono coefficienti che riducono, visto che il montante è quello, il vitalizio che verrà percepito. Questa proposta del Movimento 5 Stelle è stata accolta.

Un’altra proposta che abbiamo fatto in sede di discussione in Commissione è quella che riguarda l’adeguamento ISTAT. Introducendo il metodo contributivo il vitalizio così ricalcolato verrà riadeguato di anno in anno all’ISTAT così come avviene per le pensioni di tutti i cittadini.

Sappiamo che la rivalutazione delle pensioni dei cittadini negli scorsi anni è stata congelata per i tagli dovuti alle crisi e da quest’anno viene sbloccata. Viene sbloccata con un sistema di equità che va a penalizzare leggerissimamente gli importi più alti. Riteniamo che anche questo concetto di equità, cioè di comparare il trattamento degli ex consiglieri a quello dei cittadini si dovesse applicare. Quindi, abbiamo inserito in Commissione il fatto che l’adeguamento ISTAT avvenga come avviene per tutti i lavoratori. Se per caso per alcuni periodi l’adeguamento ISTAT dovesse ancora venire congelato – si spera ovviamente di no – per come è successo nelle scorse legislature ai cittadini sia corretto che venga applicato anche ai vitalizi. In questo modo vengono applicate le clausole di solidarietà per i vitalizi troppo alti.

Infine, la parte più critica, secondo noi, che in parte rimane, era quella dovuta al divieto di cumulo. Secondo noi una conquista della legge precedente, che avevano la Regione Emilia-Romagna e la Regione Toscana, la proposta portata avanti dai consiglieri del PD era quella di cancellare tout court il divieto di cumulo. Ovviamente, non si poteva lasciare così com’era il divieto di cumulo perché, andando a ritoccare in maniera contributiva dal punto di vista legale è più difficile da sostenere, visto che il calcolo contributivo, come già accennato dal consigliere Pruccoli contiene comunque clausole di salvaguardia e un trattamento in qualche modo vantaggioso, ritenevamo e riteniamo che anche in questo caso il cumulo andasse in qualche modo tenuto in conto.

La nostra proposta, che abbiamo fatto in Commissione, era quella di introdurre un tetto di ragionevolezza, e per noi il tetto di ragionevolezza era quello che il cumulo dei vitalizi percepiti non superasse l’indennità del consigliere in carica. Noi abbiamo deciso che il consigliere in carica debba avere un’indennità massima, ci sembrava corretto che il cumulo non superasse quell’indennità, visto che la percepiamo, comunque, svolgendo ancora un servizio.

Questa impostazione non è stata recepita da parte della maggioranza, comunque il concetto – su questo conveniamo – è stato recepito e in qualche modo si vanno ad attenuare i vantaggi delle clausole di salvaguardia e si vanno ad attenuare in maniera equilibrata su tutti, anche su chi percepirebbe comunque un vitalizio ancora troppo alto. Quindi, questo accoglimento non ci soddisfa in pieno, comunque, come è successo nel 2017, anche se non tutto riusciamo a ottenere, le basi e i concetti principali io ritengo che ci siano.

Infine, una piccola nota di soddisfazione. Finalmente sento di aver contribuito in parte alla missione affidataci e affidata al Movimento 5 Stelle, come consiglieri regionali e come parlamentari, perché anche oggi il PD voterà per l’abrogazione di alcune furbate. Del resto, checché questa Regione si definisca virtuosa, e in effetti rispetto ad altre Regioni abbiamo aspetti di virtuosità, comunque le maggioranze PD delle precedenti legislature questi vantaggi avevano garantito a sé stessi, e in particolare mi riferisco ai codicilli inseriti in una legge di bilancio che congelavano l’importo dei vitalizi al 2005. Mentre le indennità dei consiglieri regionali cominciavano a calare, si decise, appunto, di congelare il calo dei vitalizi e mantenerli costanti. Infatti, dal 2005 ad oggi i vitalizi non sono calati, mentre sono calate le indennità dei consiglieri regionali. Questo era nascosto in un codicillo inserito in una legge di bilancio, codicillo che addirittura permetteva un aumento fino al massimo del 7,5 per cento. Con queste abrogazioni, che tutti oggi voteremo, abolito quel codicillo, decade anche una famosa delibera dell’Ufficio di Presidenza, tra l’altro firmata dal segretario Richetti, che intanto in questi anni faceva battaglie contro i vitalizi, che con un’interpretazione farlocca aumentava del 2,5 per cento i vitalizi. Finalmente con le abrogazioni di oggi quell’ingiustizia decade. Penso che la soddisfazione anche per l’abrogazione di quelle furbate che oggi vengono spazzate via debba essere riconosciuta, una soddisfazione anche perché, finalmente, il metodo contributivo viene riconosciuto come metodo adeguato.

Non condivido la preoccupazione del consigliere Pruccoli per i ricorsi. Quando si va ad adeguare un sistema e a riportarlo in equilibrio rispetto all’equità, rispetto ai cittadini, questo principio conta e non deve cedere di fronte al ricatto dei ricorsi.

Per quanto riguarda la prudenza, ci può stare, ma sicuramente non riguarda tutti i risparmi che vanno ottenuti, risparmi ‒ ricordo ‒ che per tutte le Regioni e ad ogni legislatura ammonteranno a circa 150 milioni di euro. Questo è un risultato che, finalmente, grazie al Movimento 5 Stelle al governo, riusciamo a portare a casa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, relatore Bertani.

Apriamo la discussione generale. Chi chiede la parola? Nessuno chiede la parola? Possiamo procedere con l’articolato? I relatori vogliono aggiungere qualcosa?

 

(interruzione)

 

Sì, il relatore può replicare.

Prego, consigliere Pruccoli.

 

PRUCCOLI: Grazie, presidente.

Chiedevo quanto tempo residuavo dei primi venti minuti. Devo dire...

 

PRESIDENTE (Saliera): Ha ulteriori venti minuti.

 

PRUCCOLI: Ne sfrutterò una minima parte.

Alcune puntualizzazioni riguardano l’intervento di Bertani. Credo che in questo momento ci sia poco da affrontare bandiere politiche su questo provvedimento perché complessivamente è un’intesa che è stata trovata sia a livello parlamentare sia a livello di Stato-Regioni.

Credo che, alla fine, per quello che ci riguarda, fondamentalmente fossimo già molto, molto all’avanguardia rispetto a questo tema. Questa Regione non avrà grandi sconvolgimenti e non ha avuto tanto da modificare rispetto a ciò che aveva già legiferato in passato avendo precorso determinati tempi e avendo per prima già eliminato il vitalizio.

Ripeto, per quanto mi riguarda credo che sia, prima o poi, una discussione da affrontare. Abbiamo ancora un tema aperto. Abbiamo un tema aperto, perché se noi facciamo un ragionamento di equità rispetto ai lavoratori, se noi facciamo un ragionamento di equità rispetto ai consiglieri regionali e tra consiglieri regionali e consiglieri regionali di un’altra Regione e all’interno dei consiglieri che siedono all’interno della medesima aula noi abbiamo ancora aperto un tema che è quello della disparità di trattamento tra consiglieri regionali di questa Regione e consiglieri di altre che hanno un sistema di copertura previdenziale già da questa legislatura in avanti e consiglieri di questa medesima Regione alcuni con un tipo di copertura in base al proprio status di lavoratore e altri, invece, completamente senza in base ad uno status diverso.

Comunque, è un tema che non abbiamo affrontato proprio perché anche qui c’è una scadenza, la scadenza che ho già ricordato impellente, ma credo che se vogliamo fare dei ragionamenti di equità fino in fondo lo dovremmo riuscire a fare prima o poi o in questa o nella prossima legislatura, chi ci sarà, anche su questi banchi.

L’unica stonatura che ho notato è quando il collega Bertani ha detto “proposta del Partito Democratico riguardo al divieto di cumulo”. No, il divieto di cumulo il Partito Democratico di questa Regione lo aveva introdotto sul tema dei vitalizi. Semmai è l’intesa, dove hanno lavorato in maniera forte, decisa ed incisiva, ministri del Movimento 5 Stelle, che non prevedeva altro che non la cancellazione del divieto di cumulo.

Abbiamo fatto un più 1, l’abbiamo fatto insieme, siamo andati oltre quell’intesa. Ogni qualvolta si esce da quell’intesa sappiamo che si corre un rischio. Ce lo siamo preso, ce lo stiamo prendendo, però non facciamo atti di eroismo rispetto a questo o comunque dei distinguo perché, in ogni caso, ripeto, era l’intesa che non prevedeva altro e l’intesa è stata fortemente influenzata da ministri del Movimento.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Bertani, prego, per la replica.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

In realtà l’intesa c’è stata perché c’è stato un impegno del Governo del Movimento 5 Stelle, altrimenti di questa intesa non si sarebbe mai parlato, un’intesa vincolante, perché esisteva già un’intesa per l’applicazione dei contributi di solidarietà, mai applicata fino al 2017 in Regione Emilia-Romagna. Quindi, penso che, dal punto di vista politico, al Movimento 5 Stelle vada riconosciuto che quello che ha sempre chiesto, quando ha potuto, lo ha applicato e lo ha applicato celermente.

Rispetto a quello fatto fino ad oggi in Regione Emilia-Romagna, questa intesa porta a risparmi strutturali. Mentre prima finalmente si applicava, anche se in ritardo, il contributo di solidarietà, che però era a termine, oggi questi risparmi sono strutturali, perché saranno per sempre, di qui a quando finiremo l’erogazione dei vitalizi in erogazione e di quelli che saranno erogati.

È vero che c’è un tema che non è stato affrontato e sarà da affrontare, ma anche qui andrà affrontato in maniera equa e non da ricreare privilegi. Non è vero che l’intesa diceva di togliere il divieto di cumulo, ma era la posizione dei presidenti che ha deciso, quindi la Conferenza dei presidenti, che ha assunto una posizione che riteneva opportuno abrogare, laddove esistente, il divieto di cumulo, ma almeno non applicando le clausole di salvaguardia, bensì con il sistema contributivo secco. Quindi, questa posizione dei presidenti dell’Assemblea non veniva applicata nella proposta di legge presentata dal questore Pruccoli, penso anche per una questione di prudenza, e penso che, grazie anche al nostro intervento propositivo, questo tema sia rientrato nel progetto di legge che oggi andiamo ad approvare, non sicuramente in maniera soddisfacente per quanto ci riguarda, ma almeno è rientrato in termini che possiamo dire in qualche modo accettabili.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Passiamo, quindi, all’articolato.

Nomino gli scrutatori: Montalti, Ravaioli e Marchetti Daniele.

Articolo 1.

Discussione generale.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Approfitto dell’articolato per fare subito una dichiarazione di voto e, quindi, di merito rispetto a questo progetto di legge. Questo progetto di legge si inserisce nel solco di una discussione di carattere nazionale, come è stato ricordato dal relatore di maggioranza e anche dal relatore di minoranza, però credo che quello che viene oggi portato avanti in questa sede sia qualcosa di più e sia qualcosa, a mio avviso, di potenzialmente contestabile da parte dei diretti interessati. Infatti eravamo rimasti, a livello di discussione e di lavori preparatori, a quella che era l’intesa raggiunta a livello nazionale, sulla quale bene o male c’è stata una uniformizzazione di posizioni da parte dei vari soggetti interessati, da parte delle forze politiche, in qualche modo da parte delle varie Istituzioni.

Quello che trovo abbastanza singolare è il fatto che da parte della Regione Emilia-Romagna si sia voluto andare oltre, con la previsione di modifiche che non sono modifiche, ovviamente, solamente formali, ma sono modifiche sostanziali, sono modifiche potenzialmente penalizzanti per i soggetti interessati, per coloro che sono portatori di una posizione di diretto riferimento. Quindi, mi chiedo perché noi, come Regione Emilia-Romagna, come aula consiliare, dobbiamo ‒ passatemi il termine ‒ correre il rischio di partecipare ad una approvazione che domani mattina potrebbe essere contestata e impugnata nelle sedi a ciò deputate.

Fermo restando il fatto che di questa discussione e di questa materia se ne è parlato ampiamente nei mesi e, se vogliamo, anche negli anni scorsi e tutto sommato è stata raggiunta un’intesa, anche politica, sul fatto di arrivare a rideterminare questi valori e allinearli, fondamentalmente, a nuovi criteri, a nuovi parametri, a nuove considerazioni politiche.

Non credo che quello che oggi vuole essere modificato sia immune da censure, nel momento in cui si introducono criteri peggiorativi rispetto a quello che a livello nazionale, visto che si è fatto riferimento all’intesa raggiunta a livello nazionale, è stato fatto.

Già si ci si trova sempre in difficoltà tutte le volte che si va a intervenire su posizioni che per il diritto amministrativo si chiamano diritti acquisiti. Potremmo però aprire una discussione se sia giusto o meno entrare nell’ambito dei diritti acquisiti. Politicamente si è fatta una scelta, a livello nazionale, che ovviamente rispettiamo, e che naturalmente possiamo anche per certi aspetti condividere. Non condivido, però, non condividiamo – parlo a nome del Gruppo e parlo anche a nome del collega Tagliaferri – come Fratelli d’Italia, una posizione che, ripeto, è di fatto penalizzante.

Quanto alla misura della penalizzazione, varia sicuramente da persona a persona, ma indubbiamente, formalmente lo diventa, perché introduce dei parametri e dei criteri che nell’intesa nazionale non ci sono. E se domani mattina, ripeto, ci sarà qualcuno che vorrà impugnare questa decisione, questa posizione differenziata, di fatto questa norma – perché noi andiamo ad approvare una norma, delle norme, questo è un progetto di legge regionale –, io non starò a dire se ha ragione o non ha ragione, ma potrebbe farlo. Potrebbe farlo, e non capisco la motivazione per la quale come aula, come regione, dobbiamo introdurre un criterio differente da quello che è stato adottato a livello nazionale, potenzialmente peggiorativo, potenzialmente, quindi, pregiudizievole, che potrebbe portare il nostro ente ad una fase di contenzioso.

Chiudo. Preannuncio adesso, all’inizio della votazione dell’articolato, che noi come componenti del Gruppo di Fratelli d’Italia non parteciperemo al voto su nessuno degli articoli, non parteciperemo al voto sul progetto di legge. Non vogliamo essere soggetti passivi di eventuali richieste da parte di persone che vorranno o riterranno, a torto o a ragione, ripeto, non entro nel merito dei singoli, a torto o a ragione riterranno di essere penalizzati, non vogliamo essere destinatari di un provvedimento di contestazione di una richiesta di revisione, di una richiesta di […].

Non capiamo il motivo per il quale la maggioranza si è voluta infilare in questa strada, o meglio, lo intuiamo. Un po’ di esperienza l’abbiamo e quindi lo intuiamo, ma correre dietro a certe logiche, soprattutto se queste rincorse possono portare a dei contenziosi, non riteniamo sia un esempio di buona, corretta e trasparente gestione della cosa pubblica e buona, corretta gestione della pubblica amministrazione.

Questa è la nostra posizione: su tutti gli articoli e sul progetto finale ci sarà la nostra non partecipazione al voto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto. Nessun intervento.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 2.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 3. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 4. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti.

 

È approvato.

 

Articolo 5. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 6. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 7. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

Favorevoli? Contrari?  Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 8. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 9. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 10. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 10.

Favorevoli? Contrari? Astenuti.

 

È approvato.

 

Articolo 11. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 11.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 12. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 12.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 13. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 13.

Favorevoli? Contrari? Astenuti.

 

È approvato.

 

Articolo 14. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 14.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 15. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 15.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi in dichiarazione di voto?

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Come dicevo in apertura, per noi oggi si segna una tappa importante sul percorso di riavvicinamento della politica ai cittadini eliminando privilegi che riteniamo e ritenevamo ingiusti. Ovviamente, questo va fatto in un contesto di ragionevolezza, e riteniamo che il contesto di ragionevolezza sia stato mantenuto.

Inoltre, ci siamo fatti carico, visto che sono passati anni di ingiustizie rispetto a questo tema, di non equità rispetto ai cittadini normali, in cui chi faceva politica si è attribuito ingiusti privilegi, di cancellare completamente questi anni di privilegi ingiusti, anche se cancellarli definitivamente per il futuro non è possibile proprio perché ci si andava a scontrare con il tema dei diritti acquisiti, che in qualche modo, però, vengono trattati e si trattava di rimettere il dentifricio nel tubetto. Con questo percorso che abbiamo avviato a livello regionale e a livello nazionale, come Movimento 5 Stelle, riteniamo che un po’ alla volta questi privilegi li stiamo abbattendo e stiamo riportando la normalità e l’equità.

Mi dispiace dell’intervento di Fratelli d’Italia, che in qualche modo ha un atteggiamento di equità rispetto ai cittadini e invece oggi decide di lavarsene le mani, probabilmente perché ha qualcuno da garantire o qualcuno che si lamenta per il fatto che i vecchi privilegi vengono aboliti, quindi decide di non partecipare al voto. Mi dispiace anche che la Lega finora si sia astenuta sull’articolato e non abbia mai partecipato al dibattito. Anche questo è un aspetto nel contratto di governo, è un impegno che è stato messo in quel contratto e che noi ci siamo presi l’onore e l’onere di portare avanti a livello nazionale e in tutte le Regioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Io trovo le parole del consigliere Bertani molto gravi. Noi non abbiamo nessuno da garantire, non dobbiamo garantire nessuno, nessuno qui che era in Fratelli d’Italia, visto che, tra l’altro, Fratelli d’Italia è di recente costituzione. Anche se i dati ci danno in ampia crescita, siamo di recente costituzione. Non abbiamo nessuno da tutelare. Quindi, le sue parole sono offensive e le rimando al mittente. Forse lei non ha capito quello che ho detto. Io ho detto che la questione è di procedura.

Se volessi fare considerazioni maliziose potrei dire che, a differenza di un’intesa, che bene o male era stata informalmente raggiunta a livello di Capigruppo, è saltato fuori un accordo fatto tra il Movimento 5 Stelle e il PD in separata sede. Potrei dire anche questo, ma non lo dico. L’ho già detto, ma perché non era oggetto del mio intervento. Visto che mi ha tirato in ballo con affermazioni mendaci e offensive, allora ce le diciamo tutte.

La questione è esclusivamente procedurale. Ho detto che non entriamo nel merito sulla bontà o meno e su quelle che potrebbero essere le ricadute o meno sui singoli. C’è una platea di soggetti che avranno sicuramente delle ricadute personali differenziate. Perché? Perché ovviamente hanno maturato periodi differenti, hanno maturato valori diversi. Ne facciamo una questione esclusivamente di forma e di carattere giuridico.

Il fatto che si voglia perseguire una strada diversa e oggettivamente peggiorativa rispetto al dato nazionale, rende questo provvedimento censurabile, impugnabile, se qualcuno riterrà di farlo e lo vorrà fare. Io, noi, di fronte a provvedimenti potenzialmente censurabili e impugnabili dal punto di vista del diritto, non ci vogliamo rendere partecipi. Non dico complici, perché è un termine improprio, ma non vogliamo prestare il fianco.

Noi vorremmo che questo ente tutte le volte che emette dei provvedimenti, lo facesse con una linearità e una sicurezza di non contestabilità. Oggi così non è. Questo è contestabile. Mi spiace dirlo, ma lo è, perché avete preso un accordo nazionale e lo avete modificato in senso peggiorativo.

Poi può anche darsi che nessuno lo faccia, ma quello è un altro problema. Magari nessuno lo farà: saremmo i primi ad essere contenti. Il fatto però che questo sia potenzialmente censurabile, ci induce, per prudenza, per rispetto del nostro ruolo, per rispetto e senso di responsabilità verso le votazioni cui siamo chiamati a partecipare, a non prendere parte al voto.

È quindi una scelta precisa. Non ci attribuisca comportamenti che non abbiamo, addirittura arrivando a pensare, a insinuare situazioni di tutela di Tizio, di Caio o Sempronio. Noi in quest’aula siamo sempre stati rispettosi delle posizioni altrui, non abbiamo mai fatto alcun tipo di illazione su rapporti di Tizio o di Caio con alcuno. Si attenga anche lei a questo, non ci dica cose che non ci appartengono.

Siamo un partito che fa della legalità e della lealtà alle Istituzioni e alle norme la sua bandiera. Noi oggi vogliamo essere leali e allo stesso tempo legalitari nel mantenere una posizione. Questo provvedimento a nostro avviso esce da questo contesto, perché penalizza posizioni – astrattamente, le penalizza – e soprattutto si differenzia da un accordo, da un testo, da una normativa che appunto, invece, è quella che in qualche modo ha raggiunto una serie di equilibri. La normativa di oggi questo non lo fa. Questo è il motivo della nostra non partecipazione. Non diciamo altro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Galli, prego.

 

GALLI: Grazie, presidente. La politica vive anche di gesti, vive anche di simboli e ogni tanto il rotolare delle teste è richiesto dal clima che si respira in un’epoca storica.

Non avrei avuto nessun problema a votare a favore di questa legge regionale, non avrei avuto nessun particolare malanimo perché capisco che il clima che è montato in tutti questi anni nei confronti di una classe dirigente politica a livello regionale anche nella nostra Emilia-Romagna ha dato delle colpe che forse andavano distribuite e spiegate meglio.

Quelli che sono stati chiamati dai colleghi del Movimento 5 Stelle “privilegi inaccettabili” come se fossero chissà che cosa in realtà si potevano spiegare benissimo e probabilmente chi governa questa Regione non avrebbe avuto bisogno di correre dietro alle derive giustizialiste di una parte di questo emiciclo.

Non abbiamo nessun problema a dire le cose per come stanno. Non abbiamo privilegi da nascondere, non abbiamo consiglieri da difendere come nell’insinuazione che era stata fatta nei confronti del collega Facci e di Fratelli d’Italia. Riteniamo, però, che in qualche maniera delle disparità siano state raggiunte.

Come è stato ricordato, oggi c’è una disparità di trattamento nei confronti dei precedenti Consigli regionali, nei Consigli regionali di altre Regioni. È evidente che una qualche tipo di omogeneizzazione fra le Regioni andrebbe fatta, ma questa non è la sede. Quello che ci lascia molto perplessi è che non possiamo accettare che quella disponibilità che avevamo a votare a favore di questa legge venga cancellata dalla volontà assoluta per piantare a tutti i costi una bandierina.

Sentire il collega Bertani dire “questa l’abbiamo ottenuta noi del Movimento 5 Stelle a livello nazionale, perché abbiamo portato avanti una trattativa Stato-Regioni e qui in Regione abbiamo spinto a fare una cosa che non volevate fare” ci rende impossibile votare a favore. Quindi, noi ci asterremo su questo progetto di legge. Ci asteniamo malvolentieri, vi diciamo la verità. Avremmo dato volentieri il nostro voto a favore per dare un segno alla cittadinanza: anche chi lavora in questa regione, chi fa politica, fa un lavoro difficile, fa un lavoro complicato, fa un lavoro con delle responsabilità, fa un lavoro che è soggetto a dei pericoli nella continuità lavorativa che se fosse in un’azienda normale dovrebbe essere premiato.

Qualche tempo fa era passato sbeffeggiando quasi in modo virale un deputato dell’estrema sinistra che diceva “Noi non siamo operai”. Ma cosa vuol dire? Siamo lavoratori come gli altri, con dei contributi da versare. Di questi contributi da versare, fatti con il nostro lavoro, noi ne siamo orgogliosi. Rivendichiamo il diritto di chi fa politica ad avere una retribuzione, ad avere i contributi versati, al pari degli altri cittadini. Nessuna paura a dirlo, niente da nascondere. Ci dispiace chi insinua velenosamente sempre dei comportamenti malevoli negli altri, quando forse al mattino, mentre si fa la barba, dovrebbe guardarsi allo specchio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altri interventi? Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: A proposito di barba…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa, ma in dichiarazione di voto uno per Gruppo. Essendo intervenuto il suo collega Facci, lei non può intervenire.

 

TAGLIAFERRI: Chiedo di intervenire per fatto personale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Fatto personale, per quale motivo?

 

TAGLIAFERRI: Intervengo per fatto personale, ma molto brevemente, per quelle parole…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Qual è il fatto personale?

 

TAGLIAFERRI: Il fatto personale sono le parole che ha pronunciato prima il consigliere Bertani, facendo allusioni che sicuramente non fanno onore né a lui né al partito che rappresenta.

Se posso, molto brevemente, chiedo formalmente al consigliere Bertani di ritirare quanto ha detto e di scusarsi formalmente con entrambi i componenti del Gruppo di Fratelli d’Italia. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Taruffi, prego. Lei non è su fatto personale, in quanto non è stato coinvolto.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti, diceva De André. Quindi, siamo sempre coinvolti tutti.

Detto questo, tornando al provvedimento, come ha fatto anche il relatore Pruccoli nel suo intervento, voglio ricordare che quello di cui stiamo discutendo oggi, in realtà, è un provvedimento che si inserisce all’interno di un percorso che questa Regione ha avviato già a partire dalla precedente legislatura quando – lo ricordo – sono stati abrogati i vitalizi, di cui, come sappiamo bene, i consiglieri dell’attuale consiliatura e di quelle successive non beneficeranno.

Ricordo la legge n. 1/2015, a prima firma Calvano e del sottoscritto, lo ricordo a me stesso e a tutti, con cui abbiamo non solo ridotto le indennità dei consiglieri regionali, ma abbiamo anche tagliato il TFR, abbiamo ridotto e azzerato le spese dei Gruppi, ad eccezione di quelle per il personale, portando l’Emilia-Romagna a essere la regione che ha il più basso costo per i cittadini, meno di 7 euro all’anno per ogni cittadino di questa regione. Lo dico perché questo provvedimento, che noi sosteniamo e che approveremo convintamente, sta in un percorso che ho cercato qui brevemente di richiamare, che dimostra, però, come questa Regione non solo non avesse necessità di spinte da parte di qualcuno o di richiami da parte di qualcuno per intervenire su questa materia, ma lo avesse già fatto da tempo in autonomia e soprattutto, se guardiamo il panorama delle altre Regioni, pur essendo una Regione molto virtuosa da questo punto di vista.

Lo dico perché, quando abbiamo discusso nel dicembre 2016 di riforma costituzionale, io più volte dicevo che per ottenere risparmi da parte della spesa pubblica, per i costi della politica, sarebbe stato anche utile che le altre Regioni si adeguassero ai costi della Regione Emilia-Romagna. Come sappiamo, siamo di gran lunga la Regione che ha introdotto e applicato con maggiore rigore e carattere di sobrietà rispetto alla spesa della politica.

Questo provvedimento sta in quella linea e noi, come abbiamo dato un contributo diretto e positivo alle leggi che ho qui richiamato, lo faremo anche oggi, ripeto, convinti che stiamo facendo il nostro dovere. Penso non sia necessario ‒ qui anch’io voglio spendere una parola ‒ richiamare sempre dubbi sulle posizioni o sulle scelte, pensando che esistano retropensieri sulle scelte di ciascun Gruppo che fa parte di quest’aula. Io non credo ci sia nessuno che debba difendere qualcuno o posizioni particolari. Penso, però, sia giusto introdurre e proseguire sulla strada che abbiamo intrapreso e che, ripeto, questa Regione ha avviato a partire anche dalla precedente legislatura. Quando c’era un altro Governo, quando c’era un’altra stagione politica, quando eravamo in un’altra situazione questa Regione su questo tema ha avviato un percorso autonomo, di cui credo sia giusto sottolineare il merito di chi c’era allora e credo sia giusto sottolineare con umiltà il fatto che anche in questa legislatura abbiamo proseguito su quella strada senza incertezze.

Oggi credo che questo provvedimento ‒ che è il terzo che assumiamo in materia ‒ completi un percorso che, dal nostro punto di vista, è sicuramente positivo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Per manifestare il voto a favore del provvedimento, da parte del Gruppo del Partito democratico, per ringraziare il lavoro fatto dal relatore Pruccoli e anche dal consigliere Bertani rispetto all’interazione, al miglioramento del testo che viene qui approvato.

Penso che la politica abbia il dovere di trovare dei minimi comun denominatori quando si parla di alcuni argomenti che hanno caratterizzato inevitabilmente la scena politica di questo Paese. Noi abbiamo avuto, ahimè, degli esempi negativi, che hanno fatto venir meno il rapporto di fiducia tra l’elettorato e le Istituzioni. Per questo motivo sono state rivalutate anche posizioni che in politica hanno preso piede nel corso del tempo.

Questo provvedimento che noi abbiamo sostenuto recependo sostanzialmente quello che era stato fatto da Camera e Senato e dalla Conferenza Stato-Regioni è la testimonianza di un impegno che, come è stato anche ricordato, è iniziato, all’inizio di questo mandato, con un primo segnale che abbiamo dato su noi stessi, con la legge 1, ed è continuato con una pratica e una modalità di sobrietà rispetto alla quale abbiamo cercato di costruire le condizioni per un’amministrazione e per una gestione migliore, ma senza cadere in rituali demagogici.

Non pensiamo che chi si occupa di politica, chi dedica il suo tempo alla politica non commetta nessun tipo di ladrocinio. Pensiamo, anzi, che sia la soluzione più alta della partecipazione civica, l’essere eletti in assemblea, l’essere elettri in consigli. Quindi pensiamo anche che non possano essere trattati, i consiglieri regionali, così come i parlamentari e i consiglieri comunali, come cittadini di serie B, o che debbano avere una excusatio non petita tutte le volte che praticano la loro attività. Per questo motivo abbiamo pensato di condividere questo percorso, fieri di ciò che siamo stati e orgogliosi di quello che faremo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Bertani, in risposta al fatto personale: in ritardo, ci ha pensato…

 

(interruzione)

 

Prego.

 

BERTANI: Grazie.

La barba, per motivi tecnici non me la faccio tutti i giorni, lo trovo più comodo. Mi dicevano di guardarmi allo specchio quando mi faccio la barba, ma questa è una battuta, chiedo scusa, presidente.

Sul fatto personale: ovviamente non intendevo dire che i consiglieri vecchi e nuovi di Fratelli d’Italia difendano la posizione di Tizio o di Caio; ma in questo modo si lavano le mani e difendono in qualche modo la categoria non prendendosi la responsabilità.

Gli emendamenti che abbiamo presentato sono stati presentati per tempo alla Commissione e sono stati discussi in Commissione. Quegli emendamenti recepiscono l’intesa, tanto che nell’intesa e nella posizione in materia di contenimento dei presidenti si dice che non si applicano le clausole di salvaguardia per quanto riguarda il cumulo, quindi non vanno a stravolgere l’intesa.

Dal punto di vista normativo, quindi, non pongono alcuna difficoltà. Non vorrei che le loro affermazioni, invece, fossero per invogliare i ricorsi. I ricorsi, secondo noi, in questo modo non saranno accoglibili, perché la norma è rispettata.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. Grazie.

Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione, con il dispositivo elettronico, il progetto di legge 8319.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 38

Votanti 34

Favorevoli 30

Contrari –

Astenuti 4

 

È approvato.

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora al progetto di legge 6268 di iniziativa dei consiglieri recante “Modifica della legge regionale 7 novembre 2012, n. 11 (Norme per la tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico e per la disciplina della pesca, dell’acquacoltura e delle attività connesse alle acque interne), a firma dei consiglieri Fabbri, Liverani, Rancan e Pettazzoni”.

Su questa legge è stata fatta una richiesta di rinvio a domani pomeriggio dal consigliere Pettazzoni credo accolta anche dall’assessore e dagli altri colleghi.

Quindi, rinviamo l’oggetto 6268 alla seduta pomeridiana di domani.

 

OGGETTO 8124

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: «Disposizioni urgenti in materia di organizzazione» (110)

(Relazione della Commissione e relazione di minoranza)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, quindi, al progetto di legge d’iniziativa della Giunta “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione” (Delibera di Giunta n. 367 del 11 03 19).

Il testo n. 2/2019 è stato licenziato dalla Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali nella seduta del 21 maggio 2019.

Il progetto di legge è composto da cinque articoli.

Il relatore della Commissione, consigliere Sabattini, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Il relatore di minoranza, consigliere Facci, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Passiamo, quindi, la parola al relatore della Commissione, consigliere Sabattini. Prego.

 

SABATTINI, relatore della Commissione: Grazie.

È una relazione per la quale spero serviranno meno di venti minuti, anche perché è un progetto di legge composto da pochi articoli, che abbiamo analizzato con attenzione in Commissione.

I contenuti sono prettamente tecnici e riguardano la materia del personale e dell’organizzazione.

All’articolo 1 prevediamo, nell’ottica di una…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa, consigliere Sabattini.

Colleghi, per favore. Grazie.

 

SABATTINI: Nell’ottica di efficientamento e di buona amministrazione. Con l’articolo 1, prevediamo la possibilità di scorrimento delle graduatorie per la durata di tre anni. Abbiamo analizzato puntualmente in Commissione questa facoltà, che si confronta con la previsione prevista e contestata anche dalla Conferenza delle Regioni, anzi puntualmente da alcune Regioni rispetto alla norma prevista in finanziaria che vincolava la costruzione dei bandi e dei concorsi solo al numero dei posti previsti inizialmente. Invece l’azione complessiva regionale ha delle grosse difficoltà, anche se è una cosa che fa sicuramente il paio e non può che essere ampliata in prospettiva, anche nell’ottica dell’impatto che avrà Quota 100 che, come sappiamo, è una facoltà che non prevede automatismi, ma che viene esercitata dal singolo lavoratore, che porterà un turnover molto importante all’interno della nostra struttura regionale e la possibilità di accedere a una durata più lunga delle graduatorie in tutti i settori.

Penso soprattutto, come abbiamo analizzato, che nel settore della sanità sia sicuramente un elemento di grande positività anche per la gestione organizzativa della nostra Regione.

L’articolo 2 è l’articolo principale del progetto di legge dove è contenuta l’unica vera scelta politica di questo pdl, che prevede la possibilità di far accedere anche i lavoratori della struttura commissariale assunti attraverso il lavoro flessibile con le agenzie di lavoro interinale alla quota di riserva, come previsto dalla normativa nazionale. Questa è una facoltà che, come maggioranza, pensiamo sia opportuno inserire per dare la possibilità anche ai lavoratori che hanno i requisiti dei tre anni di accedere a questa quota di riserva, ferma restando, ovviamente, la normativa già prevista, come abbiamo visto anche in Commissione, che richiamo velocemente anche qui: al netto dei concorsi riservati agli interni, la quota di riserva del rimanente 30 per cento, fermi restando i concorsi interni al 20 per cento dei posti complessivamente messi a concorso, prevede semplicemente uno scorrimento preferenziale della graduatoria degli idonei che supereranno il concorso.

L’altro articolo, mi soffermo soprattutto sull’articolo 4, l’articolo 3, è semplicemente un chiarimento richiesto dal ministero. Il chiarimento riguarda una modifica fatta alla legge n. 43/2001, che è stata toccata da un pdl, alcuni mesi fa, che riscritta in questa maniera chiarisce l’obiettivo, che anche in Commissione abbiamo condiviso, complessivamente, di tutte quante le forze politiche. La riscrittura, come l’abbiamo modificata in Commissione, è conforme alla volontà di tutta quanta l’aula.

Tengo a ringraziare i colleghi Facci e Piccinini per il lavoro fatto in questo iter di discussione del pdl, che ci ha visto, credo, come uno stimolo importante, anche da parte delle minoranze, con audizioni, in Commissione, di tutte le organizzazioni sindacali, che hanno confermato l’accordo di massima su questo pdl e anche la volontà che si vada alla sua approvazione, quanto prima, un pdl, questo, che raccoglie anche il favore delle organizzazioni sindacali. Li ringrazio anche, ovviamente, degli approfondimenti fatti in seguito a questa discussione, che ci ha permesso, credo, anche di entrare molto più nel dettaglio di quella che non è una competenza dell’aula: noi qui facciamo le leggi, non facciamo disposizioni organizzative.

Avere un quadro complessivo di quelle che sono le evoluzioni e l’approvvigionamento delle risorse del capitale umano, capitale principale ovviamente della nostra struttura regionale ci ha permesso anche di vedere quale sarà l’impatto, in prospettiva, anche delle norme approvate a livello nazionale, che al netto della vicenda richiamata prima, di quota 100, hanno sicuramente permesso e permetteranno alla nostra regione di cogliere l’opportunità anche di importanti nuove assunzioni all’interno della regione Emilia-Romagna, dopo un blocco delle assunzioni che sicuramente nel tempo ha impoverito anche la nostra struttura regionale.

Non sono pervenuti ulteriori emendamenti, in aula. Credo che anche questa sia la dimostrazione del lavoro che insieme abbiamo fatto durante la discussione in Commissione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI, relatore di minoranza: Grazie, presidente. Parliamo di un progetto di legge effettivamente molto breve. Sono cinque articoli, fondamentalmente quattro, al netto della disposizione temporale circa l’entrata in vigore.

Vorrei partire da quello che anche il consigliere relatore di maggioranza ha riconosciuto essere il punto centrale del progetto di legge, che è l’articolo 2, perché, di fatto, è la disposizione propriamente politica di questo progetto di legge che prevede questa modifica alla legge regionale n. 25 del 2017.

Qui entra in campo una valutazione di opportunità, appunto politica, rispetto a una realtà sulla cui colleganza e contingenza con il nostro ente potremmo aprire una riflessione.

Parliamo della struttura speciale legata alla ricostruzione, struttura commissariale, appunto, come è stata definita.

Parto da un aspetto che può apparire secondario, ma secondario non è, che è quello della assoluta impermeabilità di questa struttura e di quello che riguarda questa struttura rispetto alle nostre prerogative di consiglieri regionali rispetto a quella che è la nostra prerogativa, la nostra facoltà, se vogliamo anche il nostro diritto, mi piace più chiamarlo “prerogativa”, di conoscere le dinamiche di questa struttura.

Ebbene, questa struttura è a tutti gli effetti impermeabile. Noi non possiamo conoscere le dinamiche, gli atti, l’attività che questa struttura svolge. Perché non possiamo conoscerlo? Perché questa struttura è qualificata come speciale, nonostante, appunto, il commissario sia il presidente della Regione, ma soggiace, secondo l’interpretazione oramai uniforme che è stata data, ai vari tentativi da parte dei consiglieri, non solo del sottoscritto, ma anche di altri consiglieri, di conoscere attività, conoscere statistiche, conoscere ed entrare nel merito delle varie azioni svolte.

Diventa, allora, singolare che, rispetto a una struttura a noi collegata perché gestita dal presidente della Regione, ma a noi impermeabile, a noi per certi aspetti anche indecifrabile, non possiamo conoscere nel dettaglio, non possiamo ricevere documentazione, se non di volta in volta quelli che sono i report da parte dell’assessore circa i risultati, ma in termini di macronumeri. Non abbiamo potere o prerogative ispettive rispetto a questa struttura.

Scusate la lunghezza di questa premessa, ma diventa anche interessante, diventa necessaria per chiederci il perché noi, come Regione e oggi come Consiglio, dobbiamo prevedere fondamentalmente una corsia riservata, perché questa norma fondamentalmente va in qualche modo a intervenire sui soggetti che hanno svolto attività di lavoro presso la struttura commissariale, e in qualche modo applichiamo a loro requisiti e li mettiamo in condizione di beneficiare di una serie di prerogative di cui si possono avvalere altre categorie di lavoratori presso questo ente e, quindi, avere accesso alla stabilizzazione o, comunque, a forme di lavoro presso l’ente e avere una serie di tutele.

Come è stato ricordato, è una scelta politica. Allora, dobbiamo capire se questa scelta politica merita una sorta di riconoscimento, se merita una sorta di condivisione. Bisognerebbe anche capire l’impatto. L’impatto va da sé. Nel momento in cui si introduce una ulteriore categoria di lavoratori all’interno di una serie di categorie, che già sono in attesa di ricevere eventualmente una serie di tutele, di stabilizzazioni, voi capite che le conseguenze non sono irrilevanti. Credo, quindi, che questo aspetto meriti la giusta attenzione.

Una struttura del tutto non conoscibile da parte nostra, alla quale, però, noi dobbiamo garantire una parificazione in termini di corsie riservate, di quote di riserva ai loro lavoratori. Questo è il punto che pongo all’attenzione di quest’aula nella mia relazione, come relatore di minoranza. Questo è un aspetto politico, e su questo, a mio avviso, occorre che ci sia una valutazione complessiva, se questo sia giusto alla fine. Se questo sia giusto.

L’articolo 1 è l’altro aspetto meno politico, ma, se vogliamo, egualmente importante dal punto di vista giuridico, perché parte dal presupposto che le disposizioni introdotte con la legge di bilancio siano fondamentalmente ingiuste e illegittime ‒ non sempre quello che è ingiusto diventa illegittimo ‒ per contrasto con l’autonomia della legislazione, le prerogative legislative regionali. Anche la nota giuridica di accompagnamento a questo progetto o, comunque, a queste modifiche fondamentalmente riconosce, evidenzia, sottolinea questo problema e sostiene che da parte dello Stato non vi fosse questo tipo di possibilità o meglio che la disposizione statale, appunto, sia in contrasto.

Si fa riferimento al fatto che la Toscana abbia impugnato per conflitto questa disposizione. La Regione Emilia-Romagna dice “No, noi non abbiamo bisogno di impugnare, perché, secondo noi, è illegittima”. Credo sia una posizione abbastanza coraggiosa un’interpretazione propria di questa normativa; un’interpretazione coraggiosa perché in autonomia ritiene che questa disposizione nazionale sia lesiva, non meriti alcun tipo di ricorso da parte della Regione e quindi venga sostanzialmente data una interpretazione propria, avvalendosi di precedenti, avvalendosi di richiami, anche richiami giurisprudenziali. Però, il punto è che non c’è una decisione certa su questo punto. Allora, la mia domanda è questa. Anche qua possiamo correre il rischio, come Regione, di approvare una normativa sul presupposto che la norma nazionale sia in contrasto con la normativa regionale e quindi noi in autonomia diamo questa valutazione? Corriamo il rischio, fondamentalmente, che qualcuno possa sollevare questa questione ovviamente accettando poi conseguenze, potenziali diritti o interessi legittimi che nel frattempo maturano.

Io credo che la prudenza avrebbe consigliato diversamente: o un’impugnazione, come ha fatto la Regione Toscana, o, appunto, una attesa di quello che a livello di altre Regioni è stato fatto.

Questa non considerazione oppure eccessiva fiducia nella propria valutazione, nella propria considerazione dal punto di vista giuridico io la ritengo obiettivamente un po’ azzardata. Questo è il problema che sollevo rispetto all’articolo 1.

Sull’articolo 2 e sull’articolo 3 sostanzialmente non vi è alcun tipo di appunto, se non il fatto che l’articolo 3, in realtà, risponde a una richiesta di chiarimento da parte del Ministero, quindi si ha una sorta di atto dovuto nel chiarimento che è stato richiesto.

L’articolo 4, una volta riscritto in sede di emendamenti o, comunque, di precisazione, quindi la stesura finale, quella che oggi è sottoposta al nostro esame, indubbiamente risponde, anche questo, a un criterio di equilibrio e di tutela di una serie di situazioni che si erano create nel frattempo rispetto ad alcune categorie di personale, che aveva comunque una serie di requisiti e che continua ad avere una serie di requisiti, che l’eventuale situazione di passaggio ad altre strutture non deve penalizzare. Quindi, naturalmente con questo articolo 4 si va a chiarire che nessuna penalizzazione vi deve essere e, quindi, fondamentalmente meglio chiarisce una situazione potenzialmente variamente interpretabile. Quindi, per evitare che l’interpretazione non fosse corretta, è una norma di chiarimento, che trova pienamente la mia condivisione.

È un progetto di legge, fondamentalmente, che vede l’articolo 2 e l’articolo 1 come elementi di approfondimento politico, di valutazione politica, di valutazione di opportunità e anche di valutazioni di legittimità rispetto a quanto ho riferito per l’articolo 1.

Forse c’è stata un’eccessiva fretta di arrivare in aula con questo provvedimento. Quando la fretta è eccessiva intorno ai provvedimenti legislativi o ci sono delle scadenze, e allora se ci sono scadenze dettate da norme sono i casi in cui trovo anche l’adesione a ragioni di urgenza, quando non vi sono scadenze dettate da normative, allora, penso maliziosamente che possano esservi altre ragioni. Soprattutto quando le motivazioni di alcune scelte sono politiche, come intorno all’articolo 2, se ci sono ragioni di urgenza intorno a ragioni politiche o a provvedimenti di natura politica è chiaro che, a questo punto, la malizia o il pensare maliziosamente diventa quasi necessario. Mi chiedo questo articolo 2 chi deve tutelare. Chi dobbiamo tutelare? Chi dovete, in qualche modo, garantire?

Con questo punto di domanda concludo la mia relazione, riservandomi l’intervento, una volta terminata la discussione, in sede di replica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Sono, così, conclusi i lavori della seduta antimeridiana, che riprenderanno oggi alle ore 14.

 

La seduta ha termine alle ore 13

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Giammaria MANGHI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la vicepresidente della Giunta Elisabetta GUALMINI, gli assessori Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO e i consiglieri Massimo IOTTI e Matteo RANCAN.

 

Votazione elettronica

 

OGGETTO 8319 “Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Rideterminazione dei vitalizi in attuazione della legge 30 dicembre 2018 n. 145 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021) e conseguente riordino della disciplina in coerenza con l'abrogazione dell'istituto”. A firma del Consigliere: Pruccoli” (109)

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 30

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Barbara LORI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 4

Gabriele DELMONTE, Andrea GALLI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI.

 

Non votanti: 4

Michele FACCI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Assenti: 12

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

8299 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e dei rifiuti e norme di organizzazione delle funzioni relative alla gestione dei servizi pubblici locali dell'ambiente". (03 05 19) A firma dei Consiglieri: Prodi, Bertani, Taruffi, Sassi, Torri, Alleva

8304 - Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: “Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2018”. (Delibera di Giunta n. 663 29 04 19)

8309 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Norme per la modernizzazione del settore agroalimentare”. (07 05 19) A firma della Consigliera: Gibertoni

8319 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Rideterminazione dei vitalizi in attuazione della legge 30 dicembre 2018 n. 145 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021) e conseguente riordino della disciplina in coerenza con l'abrogazione dell'istituto”. (10 05 19) A firma del Consigliere: Pruccoli

8325 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme in materia di promozione dei metodi sostitutivi alla sperimentazione animale e istituzione del Comitato etico regionale per la promozione di metodologie sostitutive alla sperimentazione animale". (13 05 19) A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Bertani

8339 - Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni tributarie in materia di imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA) - modifica alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 15". (Delibera di Giunta n. 734 del 13 05 19)

8363 - Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: "Contributi ai comuni per le spese di funzionamento degli uffici del giudice di pace". (21 05 19) A firma dei Consiglieri: Bagnari, Lori, Calvano, Rontini, Serri, Zoffoli, Tarasconi, Molinari, Mumolo, Poli, Caliandro, Marchetti Francesca, Cardinali, Sabattini, Campedelli, Bessi

 

È stato presentato il seguente progetto di proposta di legge alle Camere:

8259 - Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121, comma 2, della Costituzione, recante: “Disposizioni volte a rimodulare il regime fiscale introducendo il fattore di rischio della perdita del reddito". (16 04 19) A firma del Consigliere: Sassi

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

8270 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la selezione, avvenuta per “titoli e colloquio” anziché per “titoli ed esami”, per l'assunzione di funzionari presso l’AUSL della Romagna. A firma del Consigliere: Pompignoli

8271 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e questioni riguardanti il progetto di ampliamento della discarica Tre Monti di Imola. A firma del Consigliere: Galli

8272 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per finanziare la realizzazione della tangenziale Nord Ovest di Castel San Giovanni (PC). A firma dei Consiglieri: Rancan, Tagliaferri

8273 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti il Parco Regionale del Delta del Po. A firma della Consigliera: Zappaterra

8274 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi previsti per la riapertura al traffico della Strada Provinciale 26 ed i relativi contributi regionali, con particolare riferimento al tratto vicino a Castagneto. A firma della Consigliera: Serri

8275 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da attuare per sostenere la ricostruzione dei capanni da pesca non conformi alla normativa. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Ravaioli

8276 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per incrementare i corsi per la formazione di assistenti di studio odontoiatrici. A firma del Consigliere: Rancan

8277 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire l’applicazione delle disposizioni riguardanti le vaccinazioni dei bambini, con particolare riferimento alla diffusione del morbillo. A firma del Consigliere: Galli

8278 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti le banche delle cornee destinate ai trapianti. A firma del Consigliere: Galli

8279 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali novità si siano riscontrate in materia di “disostruzione pediatrica” dall’approvazione della LR 19/2018. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8280 - Interrogazione a risposta scritta circa il sovraffollamento, nella giornata del 17 aprile scorso, del treno regionale 2131, operante sulla linea Piacenza-Ancona, in partenza da Bologna alle ore 16.32 con oltre 30 minuti di ritardo. A firma dei Consiglieri: Ravaioli, Montalti, Bagnari, Rontini

8281 - Interrogazione a risposta scritta circa la procedura per l’individuazione dei comuni ospitanti la sperimentazione della tecnologia, per la telefonia mobile cellulare, 5G e in particolare in merito all’avvio e alle tempistiche della sperimentazione nel comune di Ventasso (RE). A firma del Consigliere: Delmonte

8282 - Interrogazione a risposta scritta circa le criticità emerse nella distribuzione dei progetti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi specifici differenziati nell’area radiologica dell’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi. A firma del Consigliere: Galli

8283 - Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi per la qualificazione delle stazioni invernali e del sistema sciistico, in particolare per quanto concerne il comprensorio del Corno alle Scale, quale stazione turistica sportiva estiva e invernale. A firma della Consigliera: Piccinini

8284 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle possibili e specifiche misure volte a facilitare il ricambio generazionale nelle imprese agricole adeguatamente dimensionate. A firma della Consigliera: Gibertoni

8285 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla risposta ricevuta alla precedente interrogazione oggetto 6934, relativa a procedure autorizzatorie riguardanti ARPAE. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8286 - Interrogazione a risposta scritta circa l’utilizzo di infermieri assunti con contratti interinali da parte di AUSL e Aziende ospedaliere, in particolare per sopperire alla mancanza di personale in ferie. A firma della Consigliera: Gibertoni

8287 - Interrogazione a risposta scritta circa i “parti precipitosi” verificatisi nel territorio dell’Appennino reggiano, stante la decisione di chiudere i punti nascita in Appennino. A firma dei Consiglieri: Torri, Prodi

8288 - Interrogazione a risposta scritta circa la sponsorizzazione, da parte della Regione Emilia-Romagna, di una rassegna cinematografica nell’ambito della quale è presente anche un’opera dedicata all’attività svolta da Romano Prodi. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8289 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere la promo commercializzazione, in grandi mercati come quello cinese, dell’offerta turistica regionale. A firma del Consigliere: Rainieri

8290 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti il risarcimento dei danni causati dalla fauna selvatica. A firma della Consigliera: Sensoli

8291 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la presenza adeguata di personale durante le sedute di chirurgia urologica presso il comparto operatorio Ala Ovest nell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

8292 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni e le bonifiche poste in essere dal Comune di Forlì per tutelare la salute della cittadinanza potenzialmente esposta alla fibra di amianto. A firma del Consigliere: Pompignoli

8293 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per rendere effettivamente utilizzabili, presso le AUSL, i farmaci riguardanti la terapia ormonale sostitutiva. A firma della Consigliera: Piccinini

8294 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare i soci ed i collaboratori di Coop Alleanza 3.0. A firma del Consigliere: Delmonte

8295 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per reperire le risorse finalizzate alla realizzazione di opere riguardanti la nuova viabilità a Bondeno (FE). A firma dei Consiglieri: Calvano, Zappaterra, Fabbri

8296 - Interrogazione a risposta scritta circa l’opportunità di agire in particolare sull’ambiente scolastico, al fine di dare risposte adeguate ai fenomeni che evidenziano problematicità socio-educative che interessano una fascia sempre più ampia di adolescenti. A firma del Consigliere: Sassi

8297 - Interrogazione a risposta scritta in merito all’infortunio accaduto durante l’incontro di calcio del campionato di prima categoria presso il campo comunale di San Possidonio (MO) fra Quarantolese e Ganaceto e in particolare sul ritardo dei soccorsi. A firma del Consigliere: Bargi

8298 - Interrogazione a risposta scritta circa la prossima edizione di EIMA, esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio. A firma del Consigliere: Torri

8300 - Interrogazione a risposta scritta circa la somministrazione di medicinali da parte di operatori socio-sanitari (OSS) o altro personale non sanitario, in assenza del personale infermieristico, nelle strutture residenziali per anziani non autosufficienti e persone con disabilità. A firma della Consigliera: Piccinini

8301 - Interrogazione a risposta scritta circa la consultabilità del fascicolo sanitario elettronico presso le strutture del Servizio sanitario regionale e in particolare presso il Pronto soccorso dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8302 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure concorsuali riguardanti la copertura del posto di direttore della struttura complessa di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Bellaria di Bologna. A firma del Consigliere: Galli

8303 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per sistemare il manto stradale della S.P. Asolana tra S. Polo e il ponte sul Po tra Casalmaggiore e Colorno. A firma della Consigliera: Piccinini

8308 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e problematiche riguardanti la realizzazione del progetto europeo “INIWAS” riguardante la rete idroviaria del nord Italia. A firma del Consigliere: Bargi

8310 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti l'abbattimento di alberi in via Monteromano, a Brisighella (RA). A firma del Consigliere: Bertani

8311 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti strutture dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, con particolare riferimento alle risorse ed al personale assegnato ai reparti. A firma del Consigliere: Galli

8312 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere i disservizi ed i disagi per l’utenza della tratta ferroviaria Fidenza-Salsomaggiore Terme. A firma del Consigliere: Rainieri

8313 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attuale classificazione dei rifiuti plastici raccolti in mare dalle navi e la filiera di smaltimento degli stessi. A firma del Consigliere: Pruccoli

8314 - Interrogazione a risposta scritta circa la partecipazione ad un bando regionale, in materia di politiche per le nuove generazioni, da parte del Comune di Alto Reno Terme. A firma del Consigliere: Galli

8315 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti l’AUSL di Modena, con particolare riferimento alle azioni da porre in essere per sostenere il ricorso a professionalità esistenti dentro tale azienda. A firma della Consigliera: Gibertoni

8316 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere da parte della Regione Emilia-Romagna per promuovere la diffusione della cultura e della pratica della prevenzione degli infortuni con particolare attenzione alle piccole e medie imprese. A firma del Consigliere: Taruffi

8318 - Interrogazione a risposta scritta circa la comunicazione ufficiale della Regione sulla storia del Giro d’Italia, in particolare sul fatto di non avere menzionato Bruno Raschi, indimenticabile giornalista sportivo. A firma del Consigliere: Rainieri

8320 - Interrogazione a risposta scritta circa la ristrutturazione del sottopassaggio di Viale Corridoni a Fiorenzuola d’Arda (PC). A firma dei Consiglieri: Rancan, Tagliaferri

8321 - Interrogazione a risposta scritta circa chiarimenti riguardanti l’applicazione dell’art. 19 bis della L.R. n. 23/2004, in materia di tolleranze e difformità nel settore edilizio. A firma del Consigliere: Pruccoli

8322 - Interrogazione a risposta scritta circa la cartellonistica adottata per segnalare la rimozione di un percorso tattile per non vedenti presso uffici della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8323 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti procedure concorsuali e le incompatibilità nell’ambito delle stesse, di rappresentanti sindacali o di soggetti designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali. A firma del Consigliere: Gibertoni

8324 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare il ridimensionamento professionale riguardante gli infermieri, con particolare riferimento al loro utilizzo per sopperire a carenze strutturali delle AUSL e delle Aziende Ospedaliere. A firma della Consigliera: Sensoli

8326 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti documentazione relativa alle ATC, con particolare riferimento alla situazione esistente a Modena. A firma del Consigliere: Bargi

8327 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti abitazioni, in proprietà di ACER, situate nella frazione denominata Borgo di Colle Ameno a Sasso Marconi (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8328 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni conseguenti alla sentenza del Consiglio di Stato riguardante la chiusura della discarica "Tre Monti" di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8329 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le difficoltà e le carenze di personale riguardanti la Polizia di Stato e la Polizia penitenziaria, anche a causa del mancato rinnovo del relativo contratto nazionale di lavoro. A firma del Consigliere: Bagnari

8330 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la teoria gender, con particolare riferimento alla presenza di testi a fumetti per bambini, ad essa ispirati, presso biblioteche pubbliche, come quelle comunali. A firma dei Consiglieri: Facci, Tagliaferri

8331 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l'Ospedale di Borgo Val di Taro. A firma della Consigliera: Gibertoni

8336 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mantenere le professionalità e le certificazioni riguardanti il Centro trapianti di polmone di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8337 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le criticità riguardanti i reparti di medicina B e C dell’Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Galli

8338 - Interrogazione a risposta scritta per sapere a quanto ammontino le risorse non ancora erogate da Agrea e quali siano le tempistiche della loro erogazione. A firma del Consigliere: Galli

8340 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti, in materia di canoni demaniali dovuti da parte di Enel per derivazione d’acqua per centrali elettriche, l’aggiornamento dei relativi canoni spettanti alla Regione Emilia-Romagna e dei sovracanoni di competenza dei Comuni aventi diritto. A firma del Consigliere: Rainieri

8341 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la gestione dei rifiuti ed il termovalorizzatore di Modena. A firma del Consigliere: Bargi

8342 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la cancellazione del bonus per servizi di babysitter e di asilo nido a beneficio delle famiglie che rinunciano al congedo parentale. A firma della Consigliera: Montalti

8343 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare, nei confronti dei dipendenti regionali, per rendere semplice, ampio ed efficiente l’utilizzo dei buoni pasto. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8344 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per promuovere studi sull'impatto ambientale della discarica Tre Monti di Imola ed impedire l'ampliamento della stessa. A firma del Consigliere: Galli

8345 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per scongiurare il ripetersi di eventi catastrofici, con particolare riferimento al sisma che ha colpito la regione, ai siti di stoccaggio di gas ed alla relazione Ichese. A firma della Consigliera: Gibertoni

8346 - Interrogazione a risposta scritta circa il rispetto della normativa prevista per la celebrazione di riti di culto islamico in un immobile sito nel centro di Fidenza. A firma del Consigliere: Rainieri

8349 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la tematica dell’inconferibilità e dell’incompatibilità nell’ambito di procedure volte all’affidamento di incarichi. A firma del Consigliere: Galli

8350 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le problematiche riguardanti il servizio telefonico nelle zone collinari ed appenniniche del territorio reggiano. A firma del Consigliere: Torri

8351 - Interrogazione a risposta circa problematiche e procedure riguardanti prestazioni sanitarie relative alla risonanza magnetica nucleare, con particolare riferimento alla struttura esistente a Modena. A firma del Consigliere: Galli

8352 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità in essere per il rinnovo delle patenti di guida presso la Commissione medico legale dell’AUSL di Modena. A firma del Consigliere: Bargi

8353 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancanza di medici specialisti in radiologia vascolare e interventistica presso l’Ospedale di Cona (Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara). A firma del Consigliere: Galli

8355 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l’uso del parcheggio “Terza Torre – Piazzale”, della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8357 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità ed i tempi di accesso dei pazienti alle varie strutture chirurgiche bolognesi, a fronte dello stesso quadro clinico. A firma del Consigliere: Galli

8358 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la caccia alla volpe e l’aggiornamento della Carta Regionale delle Vocazioni Faunistiche. A firma della Consigliera: Piccinini

8359 - Interrogazione a risposta scritta circa la partecipazione dell’AUSL di Bologna alla Fondazione FICO. A firma del Consigliere: Galli

8361 - Interrogazione a risposta scritta circa le motivazioni dello screening cardiovascolare gratuito, tenutosi presso il Policlinico di Modena, e rivolto alla comunità filippina. A firma del Consigliere: Bargi

8362 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per realizzare politiche di gestione della pulizia e manutenzione degli argini e dei fiumi, al fine di evitare i danni causati dalle esondazioni degli stessi. A firma del Consigliere: Galli

8366 - Interrogazione a risposta scritta circa l’incendio di origine dolosa degli uffici della polizia locale di Mirandola.               A firma della Consigliera: Gibertoni

8371 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti impostazioni di lavoro relative ad un settore dell’AUSL di Bologna. A firma del Consigliere: Galli

8372 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l’informazione pubblica relativa ad una manifestazione politica svoltasi a Bologna. A firma dei Consiglieri: Facci, Tagliaferri

8373 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire l’installazione di filtri per l'eliminazione delle fibre d’amianto nelle tubazioni delle scuole e degli edifici pubblici del Comune di Soliera. A firma del Consigliere: Bargi

8374 - Interrogazione a risposta scritta circa l'identificazione del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna quale centro per il progetto "Cuore fermo". A firma del Consigliere: Galli

8375 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per tutelare da contraffazioni il prosciutto di Parma, con particolare attenzione alla relativa filiera. A firma del Consigliere: Sassi

8377 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte alle criticità dell’urologia nell’area metropolitana di Bologna. A firma del Consigliere: Galli

8378 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le problematiche riguardanti casi di urgenza ostetrica e ginecologica, con particolare riferimento alla riapertura del punto nascite di Porretta. A firma del Consigliere: Galli

8379 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere le problematiche riguardanti i parcheggi posti nei pressi degli ospedali, prevedendone anche la gratuità. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8381 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative che è possibile attuare per preservare l’originalità territoriale del Parmigiano Reggiano e l’artigianalità della sua produzione. A firma del Consigliere: Rainieri

8383 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la variante alla Statale 16, opera strategica per lo sviluppo economico del Riminese. A firma dei Consiglieri: Rossi, Pruccoli

8384 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni di compatibilità relative ai concorsi riguardanti l’USL di Bologna. A firma del Consigliere: Galli

8386 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti i costi di funzionamento e gestionali del sistema di Protezione Civile regionale. A firma del Consigliere: Galli

8387 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per salvaguardare la catena di valore del Parmigiano Reggiano e delle altre produzioni lattiero casearie italiane, con particolare riferimento all’acquisizione delle relative aziende da parte di Lactalis. A firma della Consigliera: Lori

8388 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare, anche in ambito mediatico, il Prosciutto di Parma e rafforzare il settore produttivo suinicolo regionale. A firma del Consigliere: Rainieri

8389 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per risolvere questioni riguardanti Italpizza ed i relativi lavoratori. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi

8390 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per consentire la conservazione, alle squadre di caccia dell’Alto Appennino bolognese, del ruolo di centralità nella gestione del territorio, contrastando i danni causati dai cinghiali alle attività antropiche. A firma del Consigliere: Facci

8391 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per abolire la sosta a pagamento nei parcheggi delle aree ospedaliere e delle Case della Salute. A firma della Consigliera: Sensoli

 

Interpellanze

 

8305 - Interpellanza circa un progetto, presentato dall'Associazione degli Ornitologi dell'Emilia-Romagna e dal Circolo Legambiente "Delta del Po", riguardante la rinaturalizzazione delle vasche dell'ex zuccherificio di Comacchio. A firma del Consigliere: Bertani

8306 - Interpellanza circa le azioni da attuare per dare corso ad approfondimenti riguardanti problematiche relative alle ludopatie ed al divieto assoluto di gioco per i minori di 18 anni. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Facci

8348 - Interpellanza circa l’opposizione alla mancata valutazione di impatto ambientale relativamente al progetto di ampliamento delle capacità di stoccaggio, mediante superamento dell’originaria pressione statica di fondo, riguardante il giacimento di San Potito, a Cotignola (RA). A firma del Consigliere: Bertani

8356 - Interpellanza circa questioni, procedure e risorse riguardanti la realizzazione dell’Autostrada regionale Cispadana. A firma della Consigliera: Gibertoni

8369 - Interpellanza circa le future politiche in materia di rifiuti urbani delle amministrazioni locali del bacino “pianura e montagna modenese”. A firma della Consigliera: Gibertoni

8385 - Interpellanza circa le misure da adottare per riqualificare complessivamente l’offerta turistica regionale. A firma della Consigliera: Sensoli

 

Risoluzioni

 

8307 - Risoluzione per chiedere alla Giunta, in relazione alla propria normativa, se nel caso concreto, stante l'imminenza della stagione estiva le problematiche evidenziate in termini di divieto assoluto di gioco per i minori di anni 18, nonché per i previsti obblighi a carico dei gestori delle sale di intrattenimento che comporteranno evidenti ricadute economiche su centinaia di attività economiche, non intenda prevedere una sospensione di alcuni mesi dell'efficacia del provvedimento al fine di permettere un migliore approfondimento delle problematiche emerse, oltre che lo svolgimento della stagione estiva da parte di attività economiche di ampia rilevanza per la ricettività turistica di numerose località della regione. (07 05 19) A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Facci

8317 - Risoluzione per impegnare la Giunta a verificare, previo confronto con gli organi competenti e alla luce delle necessarie analisi, la fattibilità della realizzazione di piani di abbattimento di cormorani anche al di fuori del comparto produttivo (itticoltura). (09 05 19) A firma dei Consiglieri: Molinari, Zappaterra, Caliandro, Cardinali, Poli, Pruccoli, Serri, Rontini

8347 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi al fine di richiedere a tutti i distretti le osservazioni così da ottimizzare e monitorare l'utilizzo delle risorse erogate con il Fondo regionale per la non autosufficienza; ad informare periodicamente, utilizzando le varie tecnologie di comunicazione disponibili, tutte le organizzazioni sindacali e del terzo settore sui miglioramenti che le osservazioni possono produrre. (16 05 17) A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8354 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale affinché si attivi, di concerto con gli altri ministeri competenti, per prevedere misure, norme e circolari in modo che, a fronte alla denuncia di un furto di carburante per uso agricolo formalizzata dalle imprese agricole, non si proceda con il recupero dell’IVA, o con altre sanzioni da parte dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli a carico delle imprese danneggiate. (20 05 19) A firma dei Consiglieri: Calvano, Zappaterra, Rontini, Bagnari, Serri, Caliandro, Campedelli

8360 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni riguardanti il salario minimo, le procedure selettive relative ai servizi educativi ed assistenziali, il miglioramento delle condizioni lavorative dei dipendenti, promuovendo inoltre la parità di trattamento fra il personale pubblico e quello dipendente da soggetti accreditati operanti in detti servizi. (20 05 19) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

8380 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché si possa giungere al più presto ad una piena attuazione della legge 3/2018 con il riconoscimento delle figure professionali di osteopata e chiropratico. (23 05 19) A firma del Consigliere: Torri

8382 - Risoluzione per impegnare la Giunta a rappresentare al Governo la necessità di giungere velocemente all’omologazione dei motori a metano sulle due ruote. (24 05 19) A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Caliandro, Poli, Mumolo, Benati, Lori, Campedelli, Zoffoli, Rossi, Calvano, Iotti, Molinari, Cardinali, Tarasconi

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

7895 - Interrogazione a risposta scritta circa le cause della grave situazione in cui versa, dopo un parto cesareo, una paziente ricoverata in terapia intensiva presso l'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7897 - Interrogazione a risposta scritta circa i soggetti competenti relativamente alla messa in sicurezza idraulica nella località Boschetto, a Castel Maggiore, con particolare riferimento all'esondazione del fiume Reno ed al risarcimento dei relativi danni. A firma del Consigliere: Facci

7898 - Interrogazione a risposta scritta circa i lavori, le responsabilità e le azioni da attuare a seguito dell'esondazione del fiume Reno e dei relativi danni causati alla popolazione. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7903 - Interrogazione a risposta scritta circa episodi di criticità riguardanti le casse di espansione del fiume Panaro e le azioni da attuare per evitare fenomeni alluvionali e risarcire i danni subiti dalla cittadinanza. A firma del Consigliere: Bargi

7904 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante i danni conseguenti all'esondazione di fiumi avvenuta nei giorni 2 e 3 febbraio 2019 e le procedure adottate, con particolare riferimento all'apertura delle dighe. A firma del Consigliere: Galli

7905 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure da attuare per ottenere lo stato di emergenza a seguito delle esondazioni avvenute nei giorni 2 e 3 febbraio 2019, per incrementare i fondi destinati alla protezione degli argini e per risarcire i danni verificatisi. A firma del Consigliere: Galli

7910 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare gravi criticità riguardanti la funzionalità dei Pronto Soccorso, con particolare riferimento al ricovero di una paziente in gravi condizioni a Bologna, dopo un parto cesareo d’urgenza. A firma del Consigliere: Galli

7912 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare l’erosione, specie invernale, della costiera romagnola. A firma del Consigliere: Liverani

7915 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire l'approvvigionamento dell'acqua necessaria per l'irrigazione dei campi, con particolare riferimento al territorio ove sono situati il Fiume Ronco e la Strada Statale 67, che collega Ravenna a Forlì. A firma del Consigliere: Bagnari

7918 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti il taglio della vegetazione ripariale sul Santerno. A firma della Consigliera: Piccinini

7922 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per dotare ogni provincia della regione di almeno un centro fornito di ergometro armonico e degli strumenti necessari ai disabili per essere autorizzati a svolgere attività sportiva agonistica. A firma del Consigliere: Fabbri

7923 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la visita, ad infrastrutture del territorio romagnolo, effettuata da Sottosegretari di Stato. A firma del Consigliere: Pompignoli

7925 - Interrogazione a risposta scritta circa l'assistenza non sanitaria nelle aree di degenza dell'AUSL di Imola e le indicazioni regionali sulla relativa regolamentazione. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7929 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere le criticità emergenziali presenti presso l’Ospedale di Cona, con particolare riferimento alla mancanza di posti letto ove ricoverare i pazienti ed alla funzionalità dei reparti di Chirurgia. A firma del Consigliere: Galli

7930 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per incrementare le modalità di assistenza (LEA) per i pazienti affetti da Sarcoidosi. A firma del Consigliere: Galli

7937 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ridurre i tempi di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali di primo accesso presso l’AUSL di Imola. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7938 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la selezione dei candidati per incarichi di Direttori generali delle aziende e degli enti del Servizio Sanitario della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Galli

7940 - Interrogazione a riposta scritta circa le azioni da attuare per ripristinare il servizio telefonico, mobile e ADSL, presso Castelluccio, nel Comune di Alto Reno Terme, e risarcire l’utenza dai danni subiti. A firma del Consigliere: Taruffi

7957 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedimenti riguardanti incarichi di collaborazione relativi all'AUSL di Bologna ed all'Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7958 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare i disservizi che si registrano nel bacino di utenza dell'Agenzia di Mobilità Romagnola, con particolare riferimento ai contributi alla stessa attribuiti. A firma del Consigliere: Pompignoli

7959 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per abbassare i tempi di attesa relativi alle prestazioni specialistiche ambulatoriali di primo accesso presso l'AUSL di Parma. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7960 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per finanziare la realizzazione della tangenziale Nord Ovest, fra il casello dell'A21 e la strada provinciale 10R Padana Inferiore, di Castel S. Giovanni (PC), già prevista nel PRIT 1998-2010 e mai compiuta. A firma dei Consiglieri: Rancan, Tagliaferri

7963 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per attuare interventi volti alla rimozione dei tronchi d’albero che si sono accatastati lungo il corso del fiume Savena, nella zona di Pianoro vecchio, e che pregiudicano il flusso delle relative acque. A firma del Consigliere: Galli

7964 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare a fronte della presenza nel fiume Santerno, a Imola, di sostanze inquinanti e schiume che ne ricoprono la superficie. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7965 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e questioni riguardanti il taglio di alberi, con particolare riferimento ad episodi di disboscamento indiscriminato ed agli interventi sul corso del fiume Santerno. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7969 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di ripristino del Canale Emiliano Romagnolo, danneggiato a seguito dell’esondazione del fiume Reno. A firma del Consigliere: Pettazzoni

7970 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti l’installazione, a Zadina nel Comune di Cesenatico, di un impianto radioelettrico per telecomunicazioni. A firma del Consigliere: Pompignoli

7972 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare i casi di maltrattamento a danno degli anziani ospiti di strutture. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7973 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per rafforzare e rendere più efficace la lotta alla corruzione, specie nell’ambito della sanità pubblica. A firma della Consigliera: Piccinini

7979 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti la linea ferroviaria Reggio Emilia, Bagnolo, Novellara e Guastalla, ed i relativi disagi e disservizi causati all’utenza della stessa. A firma del Consigliere: Sassi

7983 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare l’esclusione di bambini da scuole pubbliche per l’infanzia in quanto diabetici, con particolare riferimento a quanto avvenuto a Castelnovo né Monti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7986 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per scongiurare il pericolo di disastri ambientali conseguenti alla presenza, nella Pialassa dei Piomboni di Ravenna, di relitti di navi in condizioni di abbandono. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

7989 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche riguardanti casi di diabete in età pediatrica, con particolare riferimento al rispetto delle norme per la somministrazione dei farmaci in orario scolastico. A firma del Consigliere: Torri

7992 - Interrogazione a risposta scritta circa il rispetto, presso le strutture sanitarie, delle linee di indirizzo regionali per l'accoglienza delle donne vittime di violenza sessuale, con particolare riferimento alla situazione esistente presso l'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Galli

7996 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni e le procedure da attuare per evitare il ripetersi di rotture arginali quali quelle riguardanti il fiume Reno. A firma della Consigliera: Piccinini

8000 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le problematiche connesse alla somministrazione di farmaci all’interno delle scuole, con particolare riferimento al caso, riguardante un bambino diabetico, verificatosi nella Provincia di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Sassi

8002 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di attesa degli esiti relativi agli esami istologici e citologici effettuati presso l’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

8003 - Interrogazione a risposta scritta circa gli effetti sul clima organizzativo all’interno dell’Ospedale di Vaio a Fidenza a seguito di contrasti insorti tra il personale medico operante in tale struttura. A firma del Consigliere: Rainieri

8005 - Interrogazione a risposta scritta circa le condizioni assistenziali esistenti nelle Case di residenza per anziani, con particolare riferimento al progetto denominato “Sente-Mente” in itinere presso le strutture di Sant’Anna e Santa Caterina di Bologna. A firma del Consigliere: Facci

8012 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti il Poliambulatorio di Baricella. A firma della Consigliera: Piccinini

8015 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche riguardanti i dissuasori mobili “pilomat”, con particolare riferimento a malfunzionamenti relativi al loro mancato abbassamento in presenza di autoambulanze. A firma del Consigliere: Delmonte

8016 - Interrogazione a risposta scritta circa i costi e la qualità della ristorazione scolastica. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8028 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti procedure concorsuali per l’assunzione di personale presso una ASP. A firma della Consigliera: Piccinini

8030 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori dell’azienda Saeco Spa con sede a Gaggio Montano. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8032 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti le procedure concorsuali straordinarie per la scuola primaria e dell’infanzia, con particolare riferimento al possesso del solo titolo di diploma magistrale. A firma del Consigliere: Pettazzoni

8038 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare la presenza di sostanze nocive nei conglomerati usati per asfaltare strade e piazze. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8039 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a fronte delle morie di pesci che si verificano nel canale Naviglio, presso Copparo. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

8040 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per regolamentare e gestire i rifiuti raccolti in mare dai pescatori, con particolare riferimento alle dichiarazioni della Fondazione Cetacea di Riccione. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

8041 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti il riconoscimento delle figure professionali di osteopata e chiropratico. A firma del Consigliere: Torri

8043 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti le procedure di attribuzione di attività svolte tramite l’utilizzazione di elicotteri, quali servizi antincendio boschivo e elisoccorso. A firma della Consigliera: Gibertoni

8045 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per dotare le ambulanze di telecomandi tramite i quali abbassare i dissuasori mobili installati nei centri storici. A firma del Consigliere: Galli

8049 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per porre in essere una rete di biomonitoraggio permanente anche attraverso moduli costituiti da alveari. A firma della Consigliera: Gibertoni

8052 - Interrogazione risposta scritta circa le azioni da porre in essere per superare la carenza di personale presso le strutture dell’AUSL di Imola, con particolare riferimento alla Centrale di Sterilizzazione ed alle Sale Operatorie. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8054 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte alle gravi criticità, riguardanti sia i pazienti che il personale medico ed infermieristico, relative al reparto di Medicina Interna dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna. A firma del Consigliere: Galli

8057 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare la cittadinanza di Borgo Val di Taro dalle emissioni odorigene. A firma del Consigliere: Rainieri

8059 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e problematiche riguardanti l’U.O.C. di Chirurgia presso l’Ospedale di Vaio. A firma del Consigliere: Galli

8060 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l’incendio, verificatosi a Modena in data 3 marzo, presso la discarica Hera di via Caruso. A firma della Consigliera: Gibertoni

8061 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l’incendio sviluppatosi presso il deposito di HERA, a Modena, con particolare riferimento alla tutela della cittadinanza. A firma del Consigliere: Bargi

8063 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per prevedere controlli, nell’ambito delle strutture che accolgono anziani, che eliminino violenze, abusi e soprusi fisici e morali nei confronti degli ospiti. A firma del Consigliere: Galli

8065 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare gli ostacoli che impediscono il pieno espletamento delle funzioni affidate agli operatori dell’assistenza domiciliare. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8068 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla pubblicità dell’app Roger e all’implementazione del servizio di pagamento tramite SMS. A firma dei Consiglieri: Prodi, Taruffi, Torri

8069 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare gli incendi boschivi, con particolare riferimento al ripristino del Distaccamento di Collagna. A firma del Consigliere: Torri

8070 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti una iniziativa antimafia, da svolgere a Brescello. A firma del Consigliere: Galli

8072 - Interrogazione a risposta scritta circa tempi e procedure riguardanti il progetto per l’intera “Ciclovia del Sole – Verona-Firenze”. A firma del Consigliere: Facci

8073 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti, presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, la sperimentazione di un reparto gestito, giorno e notte, solo da personale infermieristico e senza medici fissi. A firma del Consigliere: Galli

8075 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni attuare per contrastare la progressiva chiusura delle farmacie rurali e di quelle situate in zone montane. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8077 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure ad evidenza pubblica riguardanti il servizio di trasporto scolastico nei Comuni di Baiso, Casalgrande, Castellarano, Rubiera, Scandiano e Viano. A firma della Consigliera: Gibertoni

8078 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti il reparto di Chirurgia generale dell’Ospedale di Vaio. A firma del Consigliere: Rainieri

8080 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti la regolamentazione forestale regionale nei confronti di quella provinciale e comunale relativa al PTCP ed ai PSC. A firma del Consigliere: Bargi

8081 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti lo studio “Registered Nurse forecasting in Europe”. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8086 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risarcire i soggetti privati e le attività produttive commerciali danneggiate dalla rottura dell’argine del fiume Reno. A firma della Consigliera: Piccinini

8092 - Interrogazione a risposta scritta circa le assunzioni, presso le AUSL, avvenute nella Provincia di Bologna, con particolare riferimento alla Città di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8094 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte al peggioramento del servizio di trasporto pubblico ferroviario, con particolare riferimento alla linea Bologna-Verona. A firma della Consigliera: Piccinini

8095 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per eliminare i disservizi per l’utenza, e per i pendolari, riguardanti la linea ferroviaria Bologna-Verona. A firma del Consigliere: Facci

8098 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante i contatti con le Prefetture per la predisposizione degli accordi operativi per l’utilizzo del sistema SICO (Sistema Informativo Costruzioni dell’Emilia-Romagna) per l’invio delle notifiche preliminari. A firma della Consigliera: Rontini

8110 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per raggiungere gli obiettivi assegnati a Cup 2000 S.c.p.a., ora fusa con Lepida. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8111 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancata installazione di sensori per il controllo della stabilità relativamente alla ristrutturazione del ponte sul Po tra Casalmaggiore e Colorno. A firma del Consigliere: Rainieri

8112 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per reintrodurre il servizio di ginecologia d’urgenza notturna, sette giorni su sette, presso gli Ospedali di Pavullo e di Castelnovo ne' Monti. A firma del Consigliere: Galli

8116 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per prevenire la proliferazione di insetti, quali zanzare e cimici, favorita dal clima mite. A firma del Consigliere: Pettazzoni

8120 - Interrogazione a risposta scritta circa procedimenti riguardanti questioni relative alla gestione dell'impianto di recupero di rifiuti in cui è avvenuto un incendio, sito a Modena in Via Caruso. A firma della Consigliera: Gibertoni

8121 - Interrogazione a risposta scritta circa la costituzione della società "Acqua ingegneria". A firma del Consigliere: Bertani

8123 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante le famiglie straniere che accederanno, nel territorio regionale, al reddito di cittadinanza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8126 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l’Istituto Rizzoli di Bologna e la relativa valorizzazione. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8131 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l’inaugurazione, a Fidenza, di nuovi locali per il Punto di accoglienza ed il Servizio di distribuzione farmaci. A firma del Consigliere: Rainieri

8133 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la sicurezza durante eventi che si volgono presso la Fiera di Bologna, con particolare riferimento alla presenza di gruppi organizzati di malviventi. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8137 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'abbattimento di barriere architettoniche presso i chiostri di San Pietro, a Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Galli

8143 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la realizzazione della “bretella” di collegamento tra la Valle del Setta e la Valle del Reno. A firma del Consigliere: Facci

8145 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici presenti negli appalti di logistica, pulizia e riallestimento dei punti vendita di un marchio di abbigliamento ed accessori del Gruppo spagnolo INDITEX. A firma dei Consiglieri: Torri, Prodi, Taruffi

8146 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori dell’impresa che, a Fossatone di Medicina, procedono alla stampa di un quotidiano nazionale in regime di monocommittenza. A firma dei Consiglieri: Bertani, Piccinini

8150 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti, a Modena, la bonifica dell’area “Ex AMCM”. A firma del Consigliere: Bargi

8151 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ripristinare e migliorare la segnaletica ed i percorsi destinati a persone disabili o non vedenti, con particolare riferimento alla zona ove ha sede la Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Sassi

8155 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per ridurre l’utilizzazione di prodotti realizzati con plastica monouso. A firma del Consigliere: Sassi

8163 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure, in materia di mobilità e trasporti, riguardanti il TRC, con particolare riferimento alla situazione esistente a Rimini. A firma della Consigliera: Sensoli

8165 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi presso il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale che rischiano di non essere realizzati per carenza di risorse. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Rontini

8181 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi da attuare per garantire la piena fruizione del trasporto pubblico su rotaia ai disabili con particolare riferimento ai dislivelli, presenti in alcune stazioni, tra i treni ed i marciapiedi di accesso agli stessi. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8186 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per supportare e valorizzare gli uffici tecnici dell’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile (STPC) dell’Emilia-Romagna, con particolare riferimento al territorio modenese. A firma del Consigliere: Bargi

8187 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire soluzioni alternative nei casi in cui non siano agibili fermate del trasporto pubblico accessibili alle persone disabili. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

8188 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti un bando regionale relativo all’innovazione, alla digitalizzazione ed alla informatizzazione delle attività professionali a supporto del sistema economico regionale.  firma del Consigliere: Galli

8189 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti la valorizzazione del patrimonio culturale ed i relativi bandi. A firma del Consigliere: Galli

8201 - Interrogazione a risposta scritta circa i provvedimenti, i crediti formativi e le buone pratiche conseguenti all'art. 6 della L.R. 2/2014, in materia di riconoscimento delle competenze maturate dai caregiver. A firma del Consigliere: Campedelli

8206 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la diffusione sul web di brani di un rapper. A firma del Consigliere: Rainieri

8207 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della Magneti Marelli. A firma del Consigliere: Taruffi

8213 - Interrogazione a risposta scritta circa la presenza di un funzionario regionale al tavolo tecnico, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, riguardante l'azienda metalmeccanica DEMM. A firma del Consigliere: Galli

8222 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare a tutela del patrimonio culturale diffuso, con particolare riferimento alla ricostruzione post sisma. A firma del Consigliere: Sassi

8226 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare le famiglie monogenitoriali, con particolare riferimento ad immagini utilizzate da TPER. A firma della Consigliera: Piccinini

8227 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell'azienda Shernon Holding, con particolare riferimento ai dipendenti della sede di Rubiera (RE). A firma del Consigliere: Torri

8230 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare la dispersione d’acqua dalle reti idriche regionali. A firma del Consigliere: Sassi

8235 - Interrogazione a risposta scritta circa l’inserimento di un determinato libro di testo all’interno del programma di un esame universitario. A firma del Consigliere: Pettazzoni

8240 - Interrogazione a risposta scritta circa l’assoggettamento all’IVA dei tributi sui rifiuti. A firma del Consigliere: Fabbri

8261 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti il nuovo sistema di deviazione del fiume Trebbia presso la presa del Rio Villano. A firma della Consigliera: Gibertoni

8262 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la facoltà di prelievo dell’acqua e di pagamento del canone anche in assenza di concessione. A firma del Consigliere: Rancan

8280 - Interrogazione a risposta scritta circa il sovraffollamento, nella giornata del 17 aprile scorso, del treno regionale 2131, operante sulla linea Piacenza-Ancona, in partenza da Bologna alle ore 16.32 con oltre 30 minuti di ritardo. A firma dei Consiglieri: Ravaioli, Montalti, Bagnari, Rontini

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68, comma 1, lettera d) del Regolamento interno:

 

L’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa, preso atto delle seguenti note:

 

prot. AL/2019/11212 del 07/05/2019, nomina del consigliere Gian Luca Sassi a presidente del Gruppo Misto a decorrere dal 10 maggio 2019;

prot. AL/2019/11427 del 10/05/2019, revoca dell’adesione al Gruppo Assembleare “Misto” da parte del consigliere Michele Facci, e contestuale adesione dello stesso al Gruppo assembleare Fratelli d’Italia;

prot. AL/2019/11557 del 13/05/2019, nomina del consigliere Michele Facci a presidente del Gruppo assembleare Fratelli d’Italia a decorrere dal 13 maggio 2019;

 

ha adottato la deliberazione n. 28 del 16 maggio 2019 ad oggetto:

 

“Accertamento e dichiarazione della costituzione dei Gruppi assembleari della X legislatura e presa d'atto della loro consistenza numerica (art. 36 Statuto, art. 6 Regolamento interno, art. 17, comma 3, L.R. 11/2013 e ss.mm.ii.). Modifica alla deliberazione UP n. 11 del 7 marzo 2019”.

 

Comunicazione ai sensi del comma 1, lettera m) dell’art. 68:

 

La Programmazione dei lavori dell’Assemblea legislativa, ai sensi dell’art. 16, del Regolamento interno, per il periodo maggio-luglio 2019, è stata approvata nella riunione dei Capigruppo allargata ai Presidenti delle Commissioni assembleari svoltasi in data 23 maggio 2019.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 12/04/2019 al 09/05/2019

 

DPGR n. 56 del 02/05/2019

Sostituzione di un Consigliere nella Camera di Commercio di Parma nel settore artigianato

DPGR n. 59 del 09/05/2019

Ipab "Casa di riposo-residenza "Pietro Zangheri" con sede a Forlì - designazione nuovo componente Consiglio di amministrazione

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 10/05/2019 al 23/05/2019

 

DPGR n. 66 del 15/05/2019

Sostituzione di un Consigliere nella Camera di Commercio di Parma nel settore credito

DPGR n. 74 del 21/05/2019

Sostituzione di Componenti Consulta regionale nel settore edile e delle costruzioni

DPGR n. 77 del 23/05/2019

Azienda USL di Modena – nomina del Direttore generale

(Comunicazioni n. 83 prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - prot. NP/2019/1181 del 27/05/2019)

 

 

I PRESIDENTI

IL SEGRETARIO

Rainieri - Saliera

Torri

 

 

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