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Legislatura X - Commissione I - Resoconto del 03/11/2015 antimeridiano

     

    Resoconto integrale n. 40

    Seduta del 3 novembre 2015

     

    Il giorno 3 novembre 2015 alle ore 10,00 è convocata, con nota prot. n. AL.2015.46448 del 29 10 2015, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Presidente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    5

    presente

    BERTANI Andrea

    Vicepresidente

    Movimento 5 Stelle

    2

    presente

    POLI Roberto

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    6

    presente

    ALLEVA Piergiovanni

    Componente

    L’Altra Emilia Romagna

    1

    assente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    1

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico

    3

    presente

    BIGNAMI Galeazzo

    Componente

    Forza Italia

    2

    presente

    BOSCHINI Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    3

    presente

    CALVANO Paolo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    CARDINALI Alessandro

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    FOTI Tommaso

    Componente

    Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale

    1

    presente

    MARCHETTI Daniele

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    2

    presente

    MOLINARI Gian Luigi

    Componente

    Partito Democratico

    5

    presente

    MONTALTI Lia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    MUMOLO Antonio

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    3

    presente

    PRUCCOLI Giorgio

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Nord Emilia e Romagna

    1

    presente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico

    3

    assente

    SONCINI Ottavia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    TARUFFI Igor

    Componente

    Sinistra Ecologia Libertà

    2

    assente

    ZOFFOLI Paolo

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

     

    E’ altresì presente l’assessore al Bilancio, riordino istituzionale, risorse umane e pari opportunità Emma PETITTI.

     

    Partecipa alla seduta il dott. Daniele Salvatori, esperto nelle materie del servizio idrico e della gestione dei rifiuti.

     

    Presiede la seduta: Massimiliano POMPIGNOLI

    Assiste la segretaria: Claudia Cattoli

    Trascrizione integrale a cura della segreteria

     


    DEREGISTRAZIONE INTEGRALE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    ore 10,40 - Audizione degli esperti nelle materie del servizio idrico e della gestione dei rifiuti sulle funzioni di regolazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente (art. 12 della legge regionale n. 23 del 2011)

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Diamo inizio all’audizione degli esperti, che la Commissione I ha nominato nella scorsa legislatura, a seguito della legge regionale di riforma dei servizi pubblici locali dell’ambiente. Vi informo in via preliminare che il dott. Mauro Solmi ci ha comunicato che purtroppo era impegnato oggi, quindi non poteva essere presente all’audizione, e che l’ingegner Andrea Cirelli ha invece presentato il mese scorso le sue formali dimissioni, quindi essendo dimesso non è stato nemmeno invitato. Dovremo anche valutare la possibilità di integrare queste dimissioni, quindi eventualmente nominare un’altra persona che vada a reintegrare il collegio dei tre esperti, che ora sono solo due; questa è una valutazione che la Commissione può fare in un secondo momento.

    E invece è presente oggi il dottor Daniele Salvatori, il quale ci informerà e spiegherà quella che è stata l’attività svolta dagli esperti, quali sono le loro funzioni.

    La richiesta di audizione è stata decisa dall’ufficio di Presidenza della Commissione, quindi dal sottoscritto, dal consigliere Poli e dal consigliere Bertani, in quanto ad oggi, all’inizio di questa legislatura, non abbiamo ancora consultato questo collegio. Le passo la parola, dottor Salvatori, e la ringrazio per la sua presenza.

     

    Dott. Daniele SALVATORI – Esperto nelle materie del servizio idrico integrato e della gestione dei rifiuti

    Buongiorno a tutti. Sono Daniele Salvatori. Mi occupo di gestione rifiuti e di siti contaminati da parecchio tempo. Solo per presentarmi brevemente: nasco funzionario della Provincia, oggi sono dirigente di un Comune, mi sono sempre occupato di ambiente e mi è stato chiesto nella passata legislatura dalla Presidenza della Commissione di partecipare a questo gruppo di tre esperti, (è una parola un po’ grossa “esperti”, diciamo di professionisti che frequentano questi argomenti): infatti gli argomenti che si intrecciano sono diversi e tutti articolati fra di loro, moltiplicando la complessità quando si incrociano. Quindi servizi pubblici dell’ambiente, rifiuti e servizi idrici integrati.

    Il collegio degli esperti è stato nominato nel 2013 - faccio un po’ di storia per farvi capire com’è nato, cosa avrebbe potuto fare e cosa non ha fatto - è stato convocato in Commissione nell’ottobre del 2013 la prima volta per la presentazione ufficiale: quindi io mi occupo della tematica attinente i rifiuti, poi l’ingegner Cirelli era l’esperto dei servizi pubblici dell’ambiente in generale, e il dott. Solmi in particolare l’esperto per quanto riguarda l’aspetto dell’acqua pubblica e del servizio integrato.

    La Commissione I aveva svolto un’audizione nell’ottobre del 2013, dove c’era stata la nostra presentazione come esperti e, da parte del direttore generale dottor Giuseppe Bortone, un’informazione sulle funzioni che avrebbe avuto dovuto avere il nostro gruppo di professionisti che frequentano argomenti così complessi. Questa è stata l’unica convocazione fatta, il dottor Bortone ha effettivamente spiegato l’utilizzo del nostro supporto tecnico alle funzioni della Commissione I in tema di regolazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente e le ragioni per le quali era stata introdotta la disciplina specifica all’articolo 12 della legge regionale n. 23 del 2011.

    Io sono molto meno bravo del dott. Bortone e cercherò di sintetizzare molto più semplicemente di cosa si tratta. La Commissione I ha una funzione di istruttoria e supporto rispetto all’Assemblea legislativa, entrando un po’ più approfonditamente sulle questioni tecnico giuridiche collegate alla regolazione dei servizi ambientali. Gli esperti avrebbero dovuto a loro volta supportare la Commissione I nella valutazione di tutte le informazioni provenienti da ATERSIR, che è l’Agenzia regionale che si occupa della regolazione dei servizi, mentre invece la pianificazione dei servizi la fa la Regione Emilia-Romagna, ad esempio nel caso dei rifiuti con la legge regionale n. 16 di quest’anno. Quindi la Regione con l’Assemblea legislativa, con le sue normative, dà degli obiettivi da raggiungere: il 73% della raccolta differenziata, il 25% della riduzione della produzione pro capite, eccetera. Poi c’è l’Agenzia regionale d’ambito, la quale si occupa di regolare la gestione affinché a livello regionale si raggiungano gli obiettivi stabiliti dalla Regione Emilia-Romagna. I punti di contatto fra la Regione come istituzione e ATERSIR venivano snodati, secondo la legge regionale n. 23 del 2011, attraverso gli esperti e attraverso la Commissione I “Bilancio, Affari generali ed istituzionali”, nella quale si sarebbero dovuti affrontati tutti i temi di rilievo, filtrati rispetto alla mole di temi di ATERSIR, per finalizzare l’interesse specifico della Commissione su determinati argomenti.

    L’utilità del collegio degli esperti ovviamente dipende dall’utilizzo che se ne fa, nel senso che, siccome non è mai stato convocato, la sua utilità non è mai potuta essere esplicata a pieno proprio per questo motivo.

    Personalmente, ho dato contributi alla Presidenza, quando mi venivano richiesti, perché per esempio nel 2013 si cominciò a parlare del servizio idrico integrato e di rifiuti. Su uno studio che aveva fatto la Regione, ad esempio, la Presidenza della Commissione mi chiese una valutazione “laica” rispetto a questi argomenti. Io mi permisi di sottolineare alcune criticità di questo studio. Lo dico come ipotesi, perché poi è un’idea mia, ma sono sicuro che se nel tempo la Commissione I avesse convocato più spesso gli esperti, forse anche sul servizio idrico integrato le grandissime polemiche che si stanno facendo sullo studio di fattibilità riguardo all’affidamento in house, gara europea, piuttosto che affidamento attraverso una gara a doppio oggetto, forse sarebbero state superate con uno studio calibrato nel tempo anche da parte degli esperti.

    La funzione è molto semplice, quella di supportare la Commissione I su tematiche che sono molto complesse, anche perché la Commissione ha sensibilità e interessi specifici e gli esperti avrebbero dovuto illustrare con sufficiente dettaglio, ma con la necessaria sintesi, quegli aspetti che più sarebbero interessati alla Commissione stessa.

    Ribadisco la mia disponibilità a fornire tutto il supporto che serve sulle questioni sia tecniche che giuridiche, è un argomento che frequento da tanto tempo un po’ a tutti i livelli istituzionali, dalla Presidenza della Commissione ambiente del Senato, al Ministero dell’ambiente, al Consiglio superiore della magistratura, quindi sono argomenti che frequento spesso e vorrei dare tutto il supporto possibile.

    I costi direi che non ci sono, perché il gruppo di esperti è gratuito. Quindi è chiaro che gli appuntamenti saranno calibrati in base all’interesse. Adesso c’è una nuova legge regionale, la n. 16 del 2015, che pone sulla questione dei rifiuti una sfida molto importante: poi andrà ricalibrato anche il piano di gestione rifiuti a livello regionale, il tema degli inceneritori, l’articolo 35, cosa vogliamo fare con questi inceneritori, diventiamo un punto strategico per la risoluzione del problema a livello comunitario. Sono tutti argomenti che sarebbe utile venissero affrontati in modo obiettivo, neutrale, poi ovviamente la Commissione I valuterà come crede tutti gli aspetti.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie dottor Salvatori. Se ci sono domande, consigliere Foti.

     

    Consigliere FOTI

    Vorrei chiedere un chiarimento su una questione. Noi abbiamo numerosi contratti scaduti, sia per quanto riguarda la gestione rifiuti nella regione, sia per quanto riguarda il fatto che di gare per l’affidamento del servizio idrico, nonostante le pianificazioni di ATERSIR, non se ne vedono e non si capisce neanche esattamente quali siano le formule delle varie realtà.

    Soprattutto sul servizio rifiuti, dove vi sono ormai proroghe da due, tre, quattro anni, chiedo se avevate avuto i contatti necessari per capire esattamente, al di là delle dichiarazioni ricorrenti “siamo quasi pronti per partire con una gara”, se c’è qualche gara di affidamento del servizio che all’interno della regione Emilia-Romagna sta per partire. Perché francamente anche questa proroga, tra l’altro proprio perché proroga, si inserisce poi tutto in un certo discorso per quanto riguarda anche gli investimenti delle società attualmente affidatarie del servizio: è infatti chiaro che, se uno ha una proroga di un anno per un altro, non è interessato ad investire chissà che cosa. C’era l’ipotesi di una gara ventennale, mi pare adesso sia arrivata a quindici anni. Si stanno mettendo in campo tutta una serie di correttivi, il che mi dà l’idea che si voglia guidare per mano, far sì che tutto cambi perché nulla cambi.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Direi che facciamo domande e risposta.

     

    Daniele SALVATORI

    Sì, sono a disposizione. L’argomento è molto attuale. Diciamo che dal mio punto di vista questa Commissione, anche attraverso gli esperti, potrebbe essere uno snodo importante per acquisire informazioni e divulgarle, per un motivo molto semplice: la gestione dei rifiuti, come la gestione delle acque, è una competenza che in privativa è stata data ai Comuni, che l’hanno affidata ai piani d’ambito territoriali provinciali, che poi sono diventati ambito regionale: per cui il soggetto ATERSIR, di fatto, è l’unico soggetto in grado di regolare e controllare questo tipo di servizi.

    Con la legge n. 23 del 2011, che poi ha previsto la nomina degli esperti a supporto di questa Commissione, è stato previsto che l’Agenzia regionale dovesse approvare i piani d’ambito.

    Il piano d’ambito è praticamente un capitolato, cioè di cosa ha bisogno il nostro territorio, quanti rifiuti... Si tratta della quadratura di un piano economico finanziario che deve affrontare una determinata gestione, dei rifiuti piuttosto che del servizio idrico, per garantire l’ottenimento, il raggiungimento di determinati obiettivi stabiliti dalla legge regionale. Una volta approvato il piano d’ambito, una volta capito un territorio provinciale di che cosa ha bisogno, si stabilisce come procedere con l’affidamento.

    L’affidamento non può essere fatto a caso: per la modalità di affidamento e la regolazione è necessaria, così come previsto dal decreto-legge n. 179 del 2012 con l’articolo 34, comma 20, una relazione che stabilisca il perché e il per come viene stabilita una determinata gestione. Quindi rifiuti e acque hanno due percorsi un po’ diversi.

    In questo momento, a livello provinciale, la gestione dei rifiuti viene fatta sulla base di disciplinari e contratti stipulati con HERA piuttosto che IREN. Nel caso specifico, conosco bene quello di Rimini: stiamo parlando di un contratto del 2005 che è stato prorogato di anno in anno e in questo momento ci troviamo in questa ulteriore proroga, perché trattandosi di un servizio pubblico che non può essere interrotto, inevitabilmente qualcuno la gestione dei rifiuti la deve fare, e stiamo andando avanti di proroga in proroga.

    Sul servizio idrico integrato, la questione è un po’ diversa, perché il decreto legislativo n. 152 del 2006 ha stabilito un termine ultimo entro il quale l’Agenzia avrebbe dovuto stabilire come effettuare l’affidamento. La dead-line era il 30 settembre 2015, infatti ATERSIR ha fatto diverse delibere con le quali ha stabilito in che modo procedere con gli affidamenti. Nel caso dei rifiuti, abbiamo due piani d’ambito approvati (mi sembra Piacenza e Parma) e tutti gli altri sono in elaborazione.

    Ovviamente sull’opportunità o meno di queste proroghe non mi sento di esprimermi, io vi faccio una fotografia della situazione, anche perché siamo nel limbo di un piano di gestione rifiuti che è stato adottato, è entrata in vigore una norma recentissima che ristabilisce le percentuali, per cui mi rendo anche conto che fare un piano d’ambito con una norma che si muove, non è semplice, anche perché a livello comunitario e a livello nazionale le percentuali sono state cambiate più di una volta, quindi l’orizzonte che è sovraordinato rispetto alla normativa regionale è in continuo movimento. Lo stato di fatto è un po’ questo.

    So che in tutte le Province si stanno studiando dei piani d’ambito per arrivare ad un’approvazione, in modo che poi, una volta avuta la figura generale a livello regionale, si potrà procedere con una scelta dell’affidamento da fare, e anche sui rifiuti è apertissimo il dibattito, perché ovviamente ci sono punti di vista diversi sempre sulla questione dell’in house, piuttosto che della gara a doppio oggetto, della gara europea. Anche perché, nel caso dei rifiuti, i servizi potrebbero essere scissi in due: la raccolta e lo smaltimento. Adesso lo smaltimento gli impianti sono quelli, quindi c’è poco da fare la gara. La Regione stabilisce degli importi tabellari per quanto riguarda lo smaltimento nei termovalorizzatori. Per quanto riguarda la raccolta, bisognerà fare questa gara.

    Per il servizio idrico, come dicevo prima, entro l’anno bisognerà necessariamente stabilire come avverrà l’affidamento, perché il decreto legislativo 152 stabilisce questa dead-line. Sicuramente ATERSIR ha moltissima documentazione che sta raccogliendo per riuscire ad arrivare a fare, sia le gare, sia i piani d’ambito in modo dettagliato. Questo gruppo di esperti avrebbe dovuto essere il raccordo fra la Commissione e ATERSIR, proprio per affrontare argomento per argomento queste questioni. È chiaro che gli esperti, senza un mandato della Commissione, non possono andare a chiedere documenti o altro. Non so se ho risposto.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Altre domande? Consigliere Bertani.

     

    Consigliere BERTANI

    Intanto grazie per essere presente, per cominciare a raccontare queste cose che secondo me sono molto interessanti. Infatti, uno dei motivi per cui abbiamo chiesto l’audizione è perché, a volte, questa Commissione, anche nel trattare la legge rifiuti, si è trovata ad inseguire la legge; probabilmente aver avuto una consulenza, un supporto - che anche noi abbiamo scoperto successivamente che esisteva - poteva essere utile.

    Un punto che mi piacerebbe approfondire è quello del valore di riscatto. Sia nei piani rifiuti che nei servizi idrici integrati un fattore chiave sembra essere quello dell’onere che si deve prendere chi deve subentrare, che sia una gara o che sia un affidamento. Questo aspetto a noi pare critico, perché non è ben chiaro, almeno a me come consigliere, come viene calcolato, se questo calcolo nasce da un contraddittorio, nasce da un capitolato o è un metodo univoco e inattaccabile, oppure può essere fonte di trattativa, anche perché questo valore è quello che a volte fa pendere la bilancia su un eventuale piano industriale, anche per una valutazione di un in house. Vediamo quello che sta succedendo a Reggio, dove proprio quel valore specifico pare che sia quello che fa cadere l’asticella da una parte o dall’altra.

    Altra cosa sulla gestione dei rifiuti: lei accennava alla separazione fra raccolta e smaltimento. In realtà, mi sembra di capire, e mi piacerebbe ci desse una sua opinione, che la separazione fra raccolta e smaltimento è possibile solo con una gestione in house ad oggi, perché non posso fare una gara di raccolta dicendo “non partecipa chi fa lo smaltimento”. Quindi se voglio tenere, e il motivo io l’ho ben chiaro, tenere separata la raccolta dallo smaltimento, ha un vantaggio, perché chi raccoglie ha l’obiettivo di massimizzare l’efficienza della raccolta, chi smaltisce ha l’obiettivo di massimizzare l’efficienza dello smaltimento, o comunque se ho più roba in ingresso lo smaltimento diventa più ricco in qualche modo. Quindi questa separazione efficienterebbe le due cose. Però non capisco bene come ci si possa arrivare.

     

    Daniele SALVATORI

    Non mi permetto di dare opinioni, nel senso che vi dico quello che sta succedendo, qual è il fatto, perché è giusto che ognuno di voi consiglieri si faccia un’opinione propria. Non voglio contaminare il vostro pensiero, perché faccio un altro lavoro, sono un esperto sulla materia, quindi mi mantengo veramente molto neutro rispetto a qualsiasi tipo di ragionamento.

    Per quanto riguarda il valore di riscatto, in realtà si tratta di quegli investimenti non ancora ammortizzati, che, banalizzando, non sono ancora stati pagati con la bolletta, per cui il vincitore successivo rispetto al gestore precedente deve liquidare questi importi che non sono bassi e quindi deve avere una capacità, una leva finanziaria tale da poter sostenere questo travaso di liquidità. Ovviamente si tratta di importi importanti, soprattutto in alcune zone dove gli investimenti sono stati alti.

    Da un punto di vista economico finanziario, sono laureato in economia, quindi mi permetto di ragionare su un fatto: è chiaro che l’acqua è una risorsa scarsa, ma nello stesso tempo non è sottoposta a un mercato che ha chissà quali sbalzi. Quindi parlare di rischio d’impresa, come spesso si fa, oppure parlare di un investimento rischioso, che ha bisogno di leve finanziarie importanti, è un discorso che prenderei con moltissima cautela. Poi è chiaro che ci vuole una certa capacità economica di affrontare certi investimenti e una determinata copertura. Però diciamo che parlare di rischio d’impresa nella gestione dell’acqua… anche perché è un mercato in cui il ritorno economico sia sull’investimento che sulla gestione è stabilito dalle norme. Quindi questo valore di riscatto, da un punto di vista gestionale, la vedo una questione affrontabile.

    Poi è chiaro che un soggetto più è grande più rapidamente, magari forse anche più efficacemente ed efficientemente, riesce ad ottenere questo tipo di supporto economico, però non la vedo una cosa impossibile. Sono molto possibilista rispetto a qualsiasi soluzione, anche perché la soluzione più giusta lo sapremo solamente fra dieci anni qual era. Quindi credo sia necessario poi anche affrontare le cose con i tentativi. Quindi non sono quello che ha una verità assoluta rispetto ad una soluzione possibile, sono disponibile a valutare e ad essere di supporto a qualsiasi tipo di valutazione.

    Per quanto riguarda la separazione fra la raccolta e smaltimento, anche qui non entro nel dettaglio di un’opinione, dico che è possibile. Riguardo al pericolo di un unico soggetto che faccia raccolta e smaltimento, è un pericolo che è molto temperato dal fatto che la Regione ha già stabilito quale deve essere al 2020 la raccolta differenziata, la gestione dei rifiuti, le percentuali di riduzione dei rifiuti. Quindi questo pericolo lo vedo molto attutito rispetto al rischio che si sta pensando.

    La separazione si può fare, questo sì. Questo è già previsto anche dalle norme che si possa fare, poi è chiaro che nel dettaglio dell’utilità o meno nel valutare i pro e i contro di questo tipo di separazione, lo dovrà fare ATERSIR anche con questa relazione, perché la relazione che è prevista dal decreto legge n. 179, dall’articolo 34, comma 20, prevede proprio che ATERSIR debba stabilire, motivandolo con una relazione, qual è la modalità di affidamento e anche in cosa consiste l’affidamento. Quindi ATERSIR è il soggetto deputato dalle norme, dalla legge regionale, a fare questo tipo di valutazione. Ho risposto? Lei voleva una sentenza secca, io faccio le premesse. Poi, le sentenze le fate voi.

     

    Consigliere BERTANI

    Io non le chiedevo un giudizio sul vantaggio o meno di fare in house o meno, ma tecnicamente questo calcolo del valore di riscatto chiedevo se era un fatto puramente tecnico o effettivamente in qualche modo è opinabile. Se il vecchio gestore mi dice “io ho realizzato questi investimenti”, la valutazione di questi investimenti è scientifica o c’è un margine di trattativa?

    Stessa cosa sulla separazione raccolta e smaltimento. Non parlavo di un pericolo, ma di una maggiore efficienza separando le due cose. Nel caso non ci sia una separazione - e qui pongo una domanda che invece non ho fatto prima – chiedo se non sia possibile ad esempio valutare, all’interno dei contratti dei rifiuti, dei contratti a performance. Nel senso che ad oggi la Regione prevede che al 2020 l’obiettivo sia quello del 70% di materia differenziata; 73 di raccolta differenziata, ma la materia deve essere il 70% del rifiuto raccolto. La mia paura – quindi non è tecnica, ma è un’opinione – è quella che utilizzando metodi, ad esempio di porta a porta, questa cosa sia raggiungibile, utilizzando altri metodi di raccolta, che è quello stradale o semistradale, questo obiettivo non sia raggiungibile. Ovviamente questa è un’opinione, probabilmente ci sono anche varie opinioni tecniche.

    Siccome mi sembra di capire che nei piani d’ambito questo aspetto venga trattato in maniera indifferente, nel senso che, che uno scelga un tipo di raccolta piuttosto che un altro, si dà per scontato che l’obiettivo sia raggiunto. Siccome temo che non sia vero, chiedo se esistono - e mi sembra che esistano almeno a livello europeo - dei contratti di performance, in modo che il gestore che subentrerà o che farà questa raccolta partecipi all’obiettivo o con dei premi o con delle punizioni. Ad esempio, se tu al 2020 hai raggiunto il 70% di raccolta, come la Regione ha detto, puoi scegliere qualsiasi metodo di raccolta, l’importante è che tu lo raggiunga: ma se non lo raggiungi, chi paga? Paga il cittadino, perché hai sbagliato l’investimento, quindi hai comprato tutti i cassonetti, hai fatto un investimento e poi non l’hai raggiunto, quindi magari ti riconverti al porta a porta. Ma quell’investimento o quel mancato raggiungimento ricade sui cittadini, perché poi magari non c’è neanche il premio che la Regione prevede con la nuova legge. Era questo un ulteriore dubbio. Grazie.

     

    Daniele SALVATORI

    Sull’oggettività del valore di riscatto, direi di sì, nel senso che ATERSIR, che sta governando tutti questi aspetti di carattere economico, finanziario e tariffario, ha ben chiaro quali sono gli investimenti fatti; anche perché gli investimenti che vengono fatti prima passano nei Consigli locali, sono valutati e poi, con questo apporto consultivo rispetto al Consiglio d’ambito, vengono approvati in Consiglio d’ambito. Quindi i numeri sono quelli. Non so fino a che punto possono essere arrotondati rispetto a casi specifici, perché poi la verità assoluta non esiste, quindi anche l’attualizzazione dei valori è un argomento da affrontare con più teorie, però i numeri di partenza sono quelli. E comunque ATERSIR è poi il soggetto che stabilisce, anche con i necessari consulenti dai quali si fa supportare, sull’oggettività di questi valori.

    Sul fatto della separazione fra raccolta e smaltimento, anche riguardo a questo aspetto, cioè al fatto della maggiore efficienza, mi mantengo possibilista, dando degli elementi di valutazione. Possiamo dire che un soggetto che fa solamente la raccolta, separato rispetto al soggetto che fa lo smaltimento, può dare ipoteticamente quella maggiore sicurezza che meglio raccolgo, meno smaltisco; se faccio tutt’uno e guadagno di più sullo smaltimento rispetto alla raccolta è chiaro che mi conviene smaltire. Però questa cosa è molto temperata rispetto a degli obiettivi, che già stabilisce la norma.

    Per quanto riguarda l’efficienza, quindi la qualità del servizio fornito, la domanda che mi faccio, valutando sempre i pro e i contro, è… Come quando ristrutturiamo la casa, se abbiamo un interlocutore unico e succede qualcosa la colpa è la sua; se c’è l’idraulico e il pavimentista che si conoscono poco e il pavimento viene male, uno dà la colpa all’altro e quindi il servizio viene fornito con due interlocutori. Però anche qui dire qual è la ricetta migliore per il nostro territorio, posso valutare insieme a voi tutti gli aspetti, ma il soggetto unico è ATERSIR che poi stabilisce i pro e i contro e il peso relativo di ogni pro e di ogni contro per arrivare poi, attraverso questa relazione, a stabilire come calibrare l’affidamento.

    Per quanto riguarda i contratti a performance, sono sicuro che possono essere argomenti da affrontare e da aggredire per riuscire a.., ma anche di suggerimento rispetto a chi ci sta lavorando. Poi dipenderà moltissimo anche dalla modalità di affidamento, perché se è in house - va bene che anche sull’in house ultimamente le norme hanno stabilito una valutazione sui costi industriali, eccetera - però ovviamente se è un soggetto totalmente esterno, che è a gara europea, siamo una forza rispetto all’imposizione di determinate performance; se magari hanno un soggetto in house, che magari quindi è del Comune o di un consorzio di Comuni, gli equilibri sono differenti. Però è sicuramente da valutare. Non credo che ATERSIR non abbia valutato questa cosa. Se non l’avesse fatto, magari si può suggerire.

     

    Presidente POMPIGNOLI

    Grazie. Ci sono altre domande, interventi? Nessuno. Io la ringrazio, dottor Salvatori, per la sua presenza. A questo punto, la seduta della Commissione è finita, quindi arrivederci e buon lavoro.

     

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