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Legislatura X - Commissione II - Resoconto del 16/10/2017 pomeridiano

    Resoconto integrale n. 32

    Seduta del 16 ottobre 2016

     

    Il giorno 16 ottobre 2017 alle ore 15,45 è convocata, con nota prot. n. AL.2017.50991 del 11/10/2017, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche economiche.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    SERRI Luciana

    Presidente

    Partito Democratico

    5

    presente

    BAGNARI Mirco

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    5

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Vicepresidente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    4

    presente

    ALLEVA Piergiovanni

    Componente

    L’altra Emilia Romagna

    1

    assente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    assente

    BERTANI Andrea

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    3

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    BIGNAMI Galeazzo

    Componente

    Forza Italia

    2

    assente

    CALIANDRO Stefano

    Componente

    Partito Democratico

    1

    assente

    FOTI Tommaso

    Componente

    Fratelli d’Italia

    1

    assente

    IOTTI Massimo

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    LIVERANI Andrea

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    assente

    LORI Barbara

    Componente

    Partito Democratico

    5

    presente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    MOLINARI Gian Luigi

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MONTALTI Lia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    MUMOLO Antonio

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    assente

    PRODI SILVIA

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    RAINIERI Fabio

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    assente

    ROSSI Nadia

    Componente

    Partito Democratico

    1

    presente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    SENSOLI Raffaella

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    2

    presente

    TORRI Yuri

    Componente

    Sinistra Italiana

    2

    assente

    Sono presenti i consiglieri: Roberto POLI in sostituzione di MARCHETTI; la consigliera ZAPPATERRA e il consigliere CARDINALI.

     

    E’ altresì presente l’assessore al Turismo e commercio Andrea Corsini

     

    Partecipano alla seduta:

    Presiede la seduta: Luciana SERRI

    Assiste il segretario: Giovanni Fantozzi


    UDIENZA CONOSCITIVA

     

    5287 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 5 luglio 1999, n. 14 (Norme per la disciplina del commercio in sede fissa in attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, N. 114) e alla legge regionale 10 dicembre 1997, n. 41 (Interventi nel settore del commercio per la valorizzazione e la qualificazione delle imprese minori della rete distributiva. Abrogazione della l.r. 7 dicembre 1994, n. 49)". (19 09 17). A firma dei Consiglieri: Cardinali, Molinari, Poli, Rontini, Taruffi, Torri, Tarasconi, Zappaterra, Serri, Lori, Montalti, Calvano, Caliandro, Zoffoli

    (Relatore consigliere Gian Luigi Molinari)

    (Relatore di minoranza consigliere Gabriele Delmonte)

     

    partecipano

     

    Giuseppe BaraldiA.C.C.D.A (Ass. Coop. Cons. Distretto Adriatico)

    Giancarlo BenagliaAssessore Comune di Pianoro

    Denise BianchiComune di Casalecchio di Reno

    Stefano BollettinariDirettore Confesercenti Regionale.

    Daniele CapitaniComune di Cervia

    Luca CapitaniAssessore Comune di Budrio

    Rossella FabbriAssessore Comune di Cervia

    Cinzia FontanelliCoop Alleanza Bo

    Alessandro GhettiColdiretti E-R, Responsabile Ufficio Legislativo

    Antonio GurrieriConfcommercio E-R

    Marco PasiConfesercenti E-R

    Venier RossiConfartigianato Regionale

    Alessandro SantoniSindaco San Benedetto Val di Sambro

    Francesco ZannoniConfcooperative E-R

     

    DEREGISTRAZIONE INTEGRALE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    La presidente SERRI dichiara aperta la seduta alle ore 15,50.

     

    Presidente SERRI.

    Buongiorno a tutti.

    Diamo inizio ai nostri lavori. Abbiamo convocato questa udienza conoscitiva per presentarvi e raccogliere anche, ovviamente, le vostre osservazioni e i vostri contributi. Un progetto di legge che è di iniziativa consiliare, il cui primo firmatario è il consigliere Cardinali.

    È un progetto di legge dal titolo: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale del 5 luglio del 1999, numero 14 (norme per la disciplina del commercio in sede fissa in attuazione del decreto legislativo numero 114, del 31 marzo del 1998) e alla legge regionale del 10 dicembre 1997, numero 41”.

    Come dicevo prima è un’iniziativa consiliare. I relatori sono Molinari Gian Luigi per il Gruppo di maggioranza e Delmonte Gabriele, relatore di minoranza.

    Dunque, io do la parola ai due relatori per un’introduzione, per una parte di illustrazione iniziale. Poi ovviamente abbiamo già raccolto un po’ di richieste di intervento da parte vostra quindi dopo diamo seguito agli interventi.

    Consigliere Molinari, prego.

     

    Consigliere MOLINARI. Buonasera a tutti.

    Cercheremo di essere rapidi anche cogliendo l’occasione della presenza dell’assessore, ma anche soprattutto delle associazioni per cercare di raccogliere anche un po’ di suggerimenti.

    Com’è nato questo Pdl? La difficoltà dei piccoli esercizi credo che sia sotto gli occhi di tutti dal punto di vista della politica, dal punto di vista della società e abbiamo cercato in collaborazione con gli uffici, senza appesantire di nuove leggi il già vasto e ricco comparto della normativa anche in questo settore, di cercare di intervenire su due leggi esistenti (quindi la n. 14 e la n. 41) in supporto ― possiamo definirlo così ― di quelli che sono i piccoli esercizi che sono piccoli nella dimensione, ma sono soprattutto piccoli per quanto riguarda le zone in cui si trovano ad operare, quindi zone a rarefazione commerciale, piccoli centri e luoghi in cui l’esistenza anche di un esercizio commerciale è, dal punto di vista puramente economico, particolarmente difficile.

    In questo caso siamo partiti dal concetto per noi fondamentale soprattutto del ruolo sociale che questi piccoli esercizi svolgono proprio anche per fornire supporto e anche per l’esistenza e la presenza di residenti all’interno dei piccoli centri. Siamo partiti da una visione un po’ più circoscritta in area montana ― è inutile girarci intorno ― poi ci siamo allargati anche nella visione, ascoltando i suggerimenti che arrivavano dagli altri colleghi, anche dagli uffici, nel cercare di tenere in considerazione tutte le aree che possono essere soggette alle problematiche legate alle distanze, nel caso dei piccoli centri montani ma anche legati alla concorrenza a volte insostenibile di quella che è la grande distribuzione.

    Partendo da questo concetto noi abbiamo agito sulla n. 14 per quanto riguarda il concetto, quindi la definizione del negozio polifunzionale e sulla n. 41 per quanto riguarda l’opportunità di sostegno messe in essere, tenendo in considerazione che l’esercizio polifunzionale esiste già dal punto di vista della definizione. In passato è una definizione e quindi anche un servizio che è stato premiato per quanto riguarda determinati bandi e possibilità soprattutto su finanziamenti europei ― ormai stiamo parlando di almeno una decina di anni fa ― siamo andati a definirlo per quanto riguarda quelle che sono le opportunità, quindi dare un ruolo di centralità ai Comuni per quanto riguarda soprattutto la definizione e l’individuazione delle aree in base ai criteri che verranno definiti dalla Giunta regionale inserendo il concetto, per noi particolarmente importante, primo di maggiore definizione per quanto riguarda le opportunità anche da parte dei Comuni della possibilità di destinare, soprattutto in aree con le frazioni più problematiche, magari edifici pubblici in comodato gratuito; riconoscere la possibilità da parte sempre dei Comuni di deroghe dal punto di vista urbanistico laddove non ci siano altri insediamenti commerciali; la possibilità che ovviamente poi sarà regolamentata anche dell’Amministrazione stessa, pure in un momento di difficoltà incredibile dal punto di vista delle piccole Amministrazioni di agevolare anche dal punto di vista di eventuali esenzioni locali; ma soprattutto la possibilità di intervenire per quanto riguarda contributi in conto capitale con la possibilità quindi per una percentuale non superiore, se non mi sbaglio, al 20 per cento per quanto riguarda le scorte e la possibilità di sostentamento dal punto di vista economico, quindi anche in conto corrente, definendo ― quindi raccogliendo quella che era l’esperienza anche delle farmacie rurali ― parametri di reddito di incasso e soprattutto di servizi in cui poi noi andiamo ad agganciare l’identificazione del negozio polifunzionale e di conseguenza la possibilità di un sostegno economico da parte della Regione.

    L’obiettivo, come ci siamo detti, è quello di costruire poi una clausola valutativa che sui tre anni consenta in modo molto aperto ― è un’iniziativa che segue o comunque affianca in modo forse un po’ più concreto le iniziative poste in essere dal Governo stesso delle quali osserveremo anche quelli che saranno i risultati concreti se ce ne saranno ― di capire come verrà colto questo strumento dall’Amministrazione comunale, dai piccoli esercizi, partendo da un presupposto ― in questo ci siamo anche trovati d’accordo con le minoranze ― che la nostra filosofia riguarda soprattutto gli esercizi esistenti, non negando la possibilità anche nel caso in cui ci fossero progetti imprenditoriali di nicchia mirati proprio a salvare magari la funzionalità e quindi anche la vita sociale, culturale e anche commerciale di una piccola frazione, anche eventualmente di nuovi insediamenti.

    Non sarà facile, però ovviamente questo dalla legge è reso possibile e ovviamente sarà ai criteri e soprattutto poi ai bandi capire come definire la possibilità anche di sostentamento. I tempi che ci siamo dati, quindi anche fissando questa udienza conoscitiva, sono di cercare di chiudere entro fine mese il percorso in Commissione per poi definire entro la fine dell’anno, quindi i passaggi anche all’interno dell’Assemblea e avere con i successivi criteri e i successivi bandi la possibilità di dare ed avere risultati concreti all’inizio dell’informativa e di conseguenza all’uscita dei bandi per il 2018 e quindi avviare un percorso che non può che essere dal nostro punto di vista di aiuto. Quindi, non aiuti a pioggia, ma aiuti legati alla concretizzazione del ruolo polifunzionale dell’esercizio stesso con ― lo ripeto ― una forte attività di regia da parte dei Comuni che comunque rimangono anche, come concetto, all’interno della base, della selezione, dell’identificazione e anche dello stimolo alla nascita oppure al mantenimento di esercizi di questo tipo.

     

    Presidente SERRI. Bene, grazie. Ringrazio anche l’assessore Corsini, che è qua con noi oggi a seguire i lavori di questa audizione.

    Do la parola adesso a Delmonte Gabriele, relatore di minoranza.

     

    Consigliere DELMONTE. Grazie, presidente. Buonasera a tutti. Ovviamente il progetto di legge è già stato egregiamente illustrato dal relatore di maggioranza quindi come opposizione e come minoranza cercherò di evidenziare quelli che per noi sono ovviamente i punti forti e i punti deboli migliorabili nati anche da un confronto già in una precedente Commissione e da un confronto diretto con il relatore di maggioranza.

    Direi che i punti forti che noi condividiamo sono innanzitutto l’importante coinvolgimento dei Comuni. Ho appena dato anche un’occhiata alla lista di chi ha chiesto l’intervento dopo e mi fa piacere vedere che ci sia un Sindaco e un assessore, quindi in rappresentanza anche dei Comuni. Infatti all’interno di questo progetto di legge e soprattutto dell’iter che poi porterà all’approvazione delle linee guida del bando e poi del finanziamento i Comuni hanno un ruolo centrale soprattutto per l’individuazione delle aree che poi saranno soggette a esercizi polifunzionali.

    Detto questo, un punto favorevole è anche quello dei finanziamenti finalmente in conto esercizio. Non parliamo quindi solo di finanziamenti in conto capitale ma di aiutare questi esercizi polifunzionali (sia ovviamente quelli che nasceranno in futuro che quelli attualmente presenti) che hanno delle difficoltà di gestione proprio perché di solito sono in aree non densamente abitate o comunque con scarsità di affluenza all’interno delle attività commerciali e quindi con maggiore difficoltà di guadagno e di mantenimento.

    Come nostra iniziativa di emendamenti e quindi come richiesta di modifica di cui abbiamo già discusso con il relatore di maggioranza e che in linea di massima trovano una condivisione  ci tengo ad evidenziare come per noi sia essenziale ― questo lo specifico essendo già compresi nella legge ― non andare a parlare solo alle zone montane ma a tutti i territori che magari hanno delle aree un po’ più distaccate dalla rete commerciale a cui siamo abituati ed è bene evidenziare che anche le frazioni sono una possibilità di area in cui effettuare dei finanziamenti e in cui gli esercizi commerciali polifunzionali possono avere una forte utilità. Soprattutto in un’area in cui magari la frazione è abbastanza popolata ma ovviamente non sufficientemente per poter creare un esercizio commerciale che si sostenga in maniera autonoma.

    Detto questo sarà importante anche inserire e specificare meglio quello che secondo noi attualmente è una carenza del progetto di legge, ovvero andare a specificare nell’articolo in cui individuiamo quali sono i soggetti beneficiari dei contributi anche quelli che già attualmente esistono. Crediamo che questo manchi in parte nella definizione. Quando si parla di insediamento e ripristino noi con ripristino non intendiamo qualcosa che vi è già, quindi in realtà secondo noi è meglio specificare che questi contributi vanno anche per il mantenimento in vita di attività ed esercizi polifunzionali in essere.

    Poi ovviamente una parte importante saranno i criteri della Giunta. È evidente come questa è una legge che va a definire i parametri di individuazione degli esercizi polifunzionali, i parametri di ammissibilità di questi esercizi all’interno del contributo e dei finanziamenti, ma poi la parte da padrone la faranno i criteri che ovviamente la Giunta emanerà e che all’interno della legge è già specificato che dovranno essere valutati e votati all’interno della Commissione assembleare. Quindi da questo punto di vista, come consiglieri, avremo un’ulteriore parola in merito ai criteri che usciranno.

    Da questo punto di vista raccogliendo anche alcune osservazioni fatte da altri consiglieri di minoranza all’interno della scorsa Commissione assembleare sarà importante evidenziare come il riuso possa essere una un criterio fondamentale per l’accesso ai contributi. Ovviamente in certe aree abbiamo moltissimi edifici e moltissime aree un po’ abbandonate, quindi ovviamente chi si propone di riutilizzare quelle aree e quindi di ripristinarle e recuperarle dovrebbe avere a nostro parere un qualche vantaggio all’interno dei criteri. Stessa cosa per chi farà una funzione pubblica reale, quindi darà un servizio sia a livello turistico, sia a livello locale di sicurezza e di presidio dell’area.

    Tuttavia soprattutto secondo noi deve essere fondamentale pensare a una semplicità dei servizi perché consideriamo il fatto che moltissimi esercizi polifunzionali in molte aree, soprattutto quelle montane, attualmente sono gestite da persone un po’ più avanti con l’età. Quindi tendenzialmente crediamo che mettere all’interno dei requisiti per forza dei criteri che possono portare verso dei trend tecnologici ― pensiamo magari al wi-fi per tutti o a certe opzionalità che però sono di difficile accesso per una certa fascia d’età ― possa un po’ penalizzarli. Devono essere quindi magari criteri premianti ma non vincolanti e questo crediamo sia essenziale per dare più possibilità all’apertura, ma ― ripeto ― soprattutto al mantenimento di quelli che già sono in essere.

    Queste sono un po’ le prime opinioni che abbiamo espresso e che comunque ho raccolto anche dalle altre minoranze durante la Commissione precedente. Ovviamente oggi siamo qui per ascoltare voi. Ci saranno i vostri interventi e poi eventualmente altre vostre osservazioni in forma testuale nei prossimi giorni. Ovviamente come forze politiche anche di opposizione cercheremo di raccogliere il più possibile all’interno di quelli che per noi sono i principi fondamentali che sono alla base di questa legge.

     

    Presidente SERRI. Bene, grazie collega Delmonte.

    Come veniva già detto, ora diamo la parola a voi. Abbiamo già cinque richieste di interventi.

    Partiamo con Stefano Bollettinari, Direttore Confesercenti Emilia-Romagna. Prego.

     

    Stefano BOLLETTINARI, Direttore Confesercenti Regionale. Il commercio ― è stato detto anche in un intervento in premessa ― è uno dei settori che ha sofferto maggiormente la crisi dal 2008 ad oggi, soprattutto il commercio al dettaglio. Io ho un dato del nostro ufficio studi di Confesercenti per l’Emilia-Romagna: dal 2007 ad oggi, quindi in dieci anni, c’è stata una riduzione di esercizi commerciali al dettaglio di circa 6000 attività.

    Di queste 6000 è presumibile che una parte importante riguardi proprio quei piccoli esercizi anche nelle aree rurali o montane o comunque ubicati in piccoli centri che sono proprio ― grazie ― oggetto anche di attenzione da parte di questo progetto di legge.

    Quindi noi, come Confesercenti regionale, condividiamo gli obiettivi di questo Pdl e anche l’opportunità di intervenire in questo senso sono obiettivi che puntano quindi a sostenere i piccoli esercizi polifunzionali nei contesti di rarefazione della rete commerciale come dice testualmente il progetto di legge. Effettivamente ci sono parecchi contesti, oltre le zone montane, dove questi fenomeni che noi chiamiamo di desertificazione commerciale o comunque di rarefazione si sono realizzati.

    Certo che se ne parla da circa vent’anni di questo tema, a partire dal n. 114 del 1998, che poi è stato ripreso dalla legge regionale n. 14 dell’anno dopo.

    Mi risulta che in generale nel territorio italiano siano pochi gli esempi di concretizzazione di questo concetto. Di per sé è un concetto ― ripeto ― molto buono, che noi condividiamo assolutamente. Tuttavia speriamo che invece, visto che gli esempi sono stati piuttosto pochi in questo periodo, con questo impianto normativo o quantomeno con questo aggiustamento dell’impianto normativo che propone questo progetto di legge si arrivi a risultati concreti.

    Peraltro, oltre che per l’operatore economico, il significato sociale di questa iniziativa è molto opportuna e condivisibile: infatti oltre ad incentivare il commercio stiamo parlando soprattutto di migliorare la qualità della vita delle popolazioni nei territori in cui insistono queste attività.

    Oggi sul 24 Ore c’era quel dato sulla diminuzione della popolazione nei piccoli Comuni in un contesto di aumento complessivo della popolazione dal ‘71 ad oggi. Mi sembra che la popolazione nei piccoli Comuni sia diminuita del 13 per cento. Quindi evidentemente questi sono fenomeni reali.

    Tra l’altro noi come associazione abbiamo anche proposto da tempo a Governo e Parlamento, per quanto riguarda il livello nazionale, di applicare oltre che negli affitti abitativi anche negli affitti delle attività commerciali, la cedolare secca proprio per evitare di avere questo fenomeno di negozi vuoti, di desertificazione commerciale che oltre che nelle aree indicate da questo progetto di legge, ahinoi, si sta diffondendo anche in molte aree urbane o comunque soprattutto nelle periferie urbane. Infatti fenomeni di chiusura di attività, di negozi vuoti, di desertificazione commerciale purtroppo in certe aree ci sono. Quindi noi ― lo ribadisco ― condividiamo i contenuti di questo progetto di legge con due sottolineature, ossia che è importante ovviamente che siano stanziate risorse adeguate per fare un certo numero di interventi. Infatti la Regione è ampia, i territori indicati sono di una certa portata (basti pensare alla rilevanza dei Comuni al di sotto dei 3000 abitanti) ed occorrono le risorse adeguate perché ci sia un certo numero di interventi.

    Seconda sottolineatura riguarda ciò che viene indicato come auspicio ― probabilmente la Regione non può fare altrimenti per quanto riguarda gli enti locali ― cioè utilizzare questa facoltà dell’articolo 9, comma 5, del Pdl come esenzione o anche riduzione dei tributi locali. Infatti anche questo può essere  un aiuto concreto per chi svolge questo tipo di attività ― e qui finisco ― tenendo presente che ormai gestire con un minimo di profitto un’attività commerciale piccola ormai è difficilissimo ovunque, in tutte le aree del territorio, anche nelle aree chiamiamole di pregio. Gestire una piccola-media impresa commerciale è veramente un’operazione difficile in questo contesto in cui c’è comunque una stagnazione dei consumi complessivamente.

    Perciò un aiuto concreto in questa direzione può portare a un beneficio a tutta la collettività.

    Grazie.

     

    Presidente SERRI. Grazie a lei.

    Antonio Gurrieri, Confcommercio Emilia-Romagna.

     

    Antonio GURRIERI, Confcommercio E-R. Grazie, buonasera a tutti. Non voglio ripetere le considerazioni appena fatte da Stefano Bollettinari di Confesercenti. Voglio sottolineare come riteniamo questa iniziativa estremamente lodevole anche perché mi piace pensare che ci sia il riconoscimento di uno degli aspetti su cui noi ci battiamo da sempre, ovvero il ruolo del negozio che va oltre il concetto di attività economica ed è sempre, a maggior ragione in certi contesti meno fortunati, un presidio (un presidio di legalità, di sicurezza). Un ruolo che non può e non deve essere ricondotto, circoscritto ed interpretato sempre e solo nei concetti delle attività economiche e abbiamo in merito esempi diffusissimi.

    Quindi molto bene anche se la prima considerazione, che è stata anche sottolineata dalla vostra relazione di apertura, è che molto è rimandato ai criteri che la Regione dovrà adottare.

    Su questo io credo che sarebbe importante individuare dei riferimenti che diano quella possibilità al coinvolgimento dei Sindaci di avere anche delle caratteristiche di omogeneità. Quindi molto importante il coinvolgimento dei singoli territori dei Sindaci, però avere dei requisiti minimi di riferimento per non dare poi troppo spazio ad eventuali differenziazioni che si devono alla sensibilità di un singolo amministratore rispetto ad un altro. Cercare perciò di oggettivizzare un po’ i criteri sarebbe molto importante.

    Inoltre anche per dare concretezza ulteriore ritengo che sarebbe di fondamentale importanza una mappatura dei bisogni, cioè capire dove si va a parare, anche perché questo darebbe poi anche la possibilità di individuare le risorse e la congruità delle risorse da stanziare nella legge n.41 del 97. Risorse che ci piace pensare che non siano da sottrarsi a quanto già si sta facendo ma siano evidentemente aggiuntive. Questa comunque sarà un’importante valutazione di bilancio.

    Mi permetto solo di segnalare che è vero quanto si diceva, sono pochissime le situazioni regionali dove si è cercato di valorizzare questo aspetto del negozio polifunzionale. Uno, però, è particolarmente interessante ed è portato avanti proprio in questi giorni dal Trentino che sta perfezionando un percorso che trovo utile valutare insieme in quanto hanno presentato un ricco e articolato dossier alla Direzione generale per la concorrenza presso l’Unione europea per cercare di ricondurre la fattispecie di cui oggi trattiamo nell’ambito dei servizi di interesse economico generale, cosiddetti SIEG, a sottolineatura che l’approccio su queste situazioni non debba né possa essere solamente un approccio economico, ma debba anche avere con sé tutte quelle valutazioni, quelle sensibilità di carattere sociale che il rientrare nella fattispecie dei servizi di interesse economico generale potrebbe portare.

    È un percorso molto interessante. So che loro hanno anche coinvolto tutta una serie di attività economiche direttamente e anche di associazioni di rappresentanza in questo senso. Quindi, perché no, potrebbe essere utile per perfezionare ulteriormente i nostri obiettivi.

    Tuttavia, ecco, voglio concludere questo breve intervento lodando davvero l’iniziativa consiliare perché è una sottolineatura molto importante e noi saremo a disposizione per quanto fosse necessario fare.

    Grazie.

     

    Presidente SERRI. Grazie a lei.

    Alessandro Santoni, Sindaco di San Benedetto Val di Sambro.

     

    Alessandro SANTONI, Sindaco San Benedetto Val di Sambro.  Buongiorno a tutti.

    Il mio sarà un breve intervento nel senso che parlo non solo a nome mio ma anche degli altri Comuni appartenenti all’unione dell’appennino bolognese che mi hanno delegato a fare questo intervento e che sicuramente è di sostegno al progetto di legge.

    Riteniamo che i piccoli esercizi in piccoli centri in realtà siano grandi esercizi, siano grandi e fondamentali risorse.

    Gli esercizi devono essere sostenuti economicamente perché le attività sul territorio devono andare avanti e anche perché, come si diceva, costituiscono un presidio sociale fondamentale. I territori montani ― io appartengo a quelli per l’appunto ― si stanno spopolando e quindi è chiaro che progetti di legge che vanno in questa direzione non fanno altro che sostenere quello che è il tessuto portante di buona parte del nostro territorio. Il mio intervento più che altro vuole cercare di capire meglio quanto previsto al primo comma dell’articolo 9, nel senso che il Pdl è rivolto alle aree montane e rurali, nonché ai comuni, centri e nuclei abitati con popolazione inferiore ai 3000 abitanti.

    Ecco, per noi sarebbe fondamentale capire bene questo passaggio nel senso che se il limite dei 3000 abitanti è riferito alla dimensione del Comune rischia di essere oltremodo limitativo; se invece i 3000 abitanti è riferito ad esempio al piccolo borgo piuttosto che al piccolo nucleo abitato allora è chiaro che questo tipo di progetto di legge va appunto nella direzione della sostenibilità del territorio. Noi ci troviamo ad avere tanti Comuni magari anche con popolazione superiore ai 3000 abitanti ma che sono caratterizzati da una molteplicità di frazioni che a volte faticano ad arrivare a 100 unità abitative. Quindi è chiaro che questo aspetto diventa oltremodo fondamentale, così come le persone che mi hanno preceduto hanno giustamente evidenziato come saranno di fondamentale importanza i criteri che verranno successivamente individuati e per questo vi dico che il territorio e quindi i Comuni, nel caso riteniate, sono disponibili anche a collaborare.

    Grazie.

     

    Presidente SERRI. Grazie a lei.

    Giancarlo Benaglia, assessore di Pianoro.

     

    Giancarlo BENAGLIA, assessore Comune di Pianoro. Buonasera a tutti. Niente, intanto grazie per poter intervenire.

    In parte chi mi ha preceduto un po’ di cose le ha già sviscerate. Anche il territorio del Comune di Pianoro, nonostante sia un Comune abbastanza grande, però per chi lo conosce viene quasi definito… Praticamente abbiamo tante frazioni che compongono il Comune per cui il problema che abbiamo noi è l’applicazione di queste regole che andranno poi ad essere i criteri che verranno dati dalla Regione e che poi dobbiamo applicare.

    La mia domanda è un po’ anche questa, ossia si mette una distanza dai centri grossi? Perché Pianoro in sé magari non è… Abbiamo però delle piccole frazioni limitrofe a Pianoro dove questo progetto è ben vestito, cioè è ben visto anche perché ci darebbe una mano a rimettere in piedi qualche cosina che fino ad oggi purtroppo per una regola fissa di normative non siamo riusciti a dare. Infatti la mappatura delle dimensioni del negozio poi non ci faceva fare l’intervento, quindi abbiamo sempre avuto questi.

    Per cui io chiedo: avete dato un’altitudine, una distanza da questo? Inoltre se è discrezione del Comune poi dare la mappa dove poter fare questi interventi. È questo che vorrei capire perché a quel punto si riuscirebbe a fare una mappa dove poter intervenire. Tuttavia ripeto, come chi mi ha preceduto, che molto importante è il presidio di un negozio. Capirete benissimo che un monitoraggio costante tutti i giorni per chi va a scuola e per chi va al lavoro è importantissimo in questi luoghi.

    Grazie.

     

    Presidente SERRI. Grazie a lei.

    L’ultimo intervento è di Venier Rossi, Confartigianato regionale.

     

    Venier ROSSI, Confartigianato Regionale. Buon pomeriggio a tutti. Sono Venier Rossi di Confartigianato Emilia-Romagna. L’intervento si giustifica in quanto, come Confartigianato, associamo anche imprese del commercio, abbiamo un’associazione a Modena che si chiama Licom.

    Ci siamo approcciati a questo progetto di legge assolutamente con uno spirito positivo che condividiamo e ne condividiamo assolutamente l’impianto di base. Ciò nonostante, senza andare a ripercorrere chi mi ha già preceduto, alcune cose ci sentiamo di evidenziarle.

    Sicuramente il negozio polifunzionale è stato anche approcciato nel passato con risultati non eclatanti in quanto mancavano anche le risorse necessarie per dare applicazione a tutti i progetti che potevano essere e potevano consentirsi. Tuttavia bisogna andare in questa direzione altrimenti lasciarlo solo come corsia preferenziale rispetto all’accesso a bandi o a quant’altro potrebbe risultare anche limitante.

    Anche la previsione del contributo in conto esercizio a fondo perduto viene richiesto che non sia in alternativa o in contrasto con l’eventuale accesso al credito ordinario pur agevolato.

    Per garantire la presenza dei piccoli negozi polifunzionali bisogna sicuramente andare anche a incontrare una prospettiva di redditività che sia pur minima, non certo eclatante ma almeno che garantisca un po’ più della sussistenza. Quindi bisogna andare su un ventaglio di interventi che comprendano sia la necessità di chiedere ai Comuni e poi anche all’Amministrazione  regionale norme anche di accesso non defatiganti che siano semplificate. La seconda è che anche gli enti locali possono fare la loro parte in modo diretto dando a questi piccoli esercizi polifunzionali convenzioni per la erogazione di servizi che sono di interesse per la piccola comunità territoriale. Sicuramente, ripeto, la sburocratizzazione è uno degli aspetti cardine di questo. L’altra cosa è quella relativa al problema che è già stato evidenziato anche dal relatore di minoranza sul come andremo a inquadrare l’accesso, ammesso che sia possibile, di queste agevolazioni ai nuclei con meno di 3000 abitanti allocati nelle frazioni.

    Condividiamo assolutamente l’istanza di andare verso il superamento del singolo centro capoluogo e di andare a valorizzare invece le frazioni che hanno e che meritano questo tipo di sostegno.

    La seconda cosa riguarda nello specifico l’articolo 11 bis del progetto di legge dove sono comprese per la prima volta i contributi in conto esercizio anche per le scorte. Riteniamo che il 20 per cento sia una percentuale un po’ tanto limitata.

    È vero che, come si dice a Reggio, “Piutost che nient l'è mei piutost”, però se si va verso una valorizzazione o potenziamento di questi esercizi bisogna fare uno sforzo leggermente superiore soprattutto ― chiedo scusa per il raffreddamento ― se vogliamo andare oltre una funzione di restauro o di mantenimento  dell’esistente. Se vogliamo dare, come si diceva anche nella relazione di apertura, una qualche possibilità di accesso anche alla nuova imprenditoria giovane ― io sto pensando anche alla parte femminile ― bisognerebbe aumentare o vedere di incrementare in qualche modo la valutazione delle possibilità di accesso al credito.

    Grazie.

     

    Presidente SERRI. Grazie a lei.

    Abbiamo concluso gli interventi. Credo di poter dire comunque che gli interventi hanno tutti sottolineato comunque la positività di questa iniziativa legislativa che va a prendere in esame e a cercare anche di trovare soluzioni rispetto a un problema di rarefazione di esercizi commerciali proprio nelle aree più decentrate con una bassa presenza comunque di cittadini.

    Anch’io condivido che sia un tema che va affrontato dal punto di vista proprio delle esigenze, del bisogno sociale di questi territori. Infatti il commercio in questo caso non rappresenta solo un’attività economica che è pure importante per questi territori, ma rappresenta una risposta comunque importante e basilare per le popolazioni e per le comunità di quei centri. Molti di voi hanno anche sottolineato l’aspetto di quella seconda tappa che sarà oggetto di un lavoro della Giunta e dell’assessore che è quello poi di definire le regole e nel modo più specifico i criteri per l’applicazione della legge.

    Quindi io darei la parola all’assessore per alcune considerazioni e poi ai relatori per le conclusioni finali.

     

    Assessore CORSINI. Grazie, presidente.

    Io ho davvero pochissime considerazioni. Credo che la proposta di legge sia un’ottima iniziativa presa dall’Assemblea legislativa e mi auguro che possa arrivare a compimento con un consenso molto ampio. È un’ottima proposta perché, come diceva la presidente Serri, questa è certamente un’iniziativa di carattere commerciale, di sostegno alle piccole attività commerciali con caratteristiche di polifunzionalità, ma rappresenta indubbiamente un provvedimento che ha una forte connotazione di carattere sociale. Questo per le ragioni che avete detto tutti. D’altronde in queste piccole realtà marginali, o rurali, o appenniniche o anche di pianura ― non dimentichiamoci che ci sono territori anche di pianura che soffrono di rarefazione commerciale ― questa iniziativa, questa legge, questo Pdl, naturalmente non da solo ― sarebbe illusorio pensare che questo provvedimento di legge da solo possa risolvere, come diceva il consigliere Molinari, le problematiche di rarefazione commerciale, di spopolamento, di impoverimento di alcuni territori regionali ― ma collocato all’interno di una politica più generale e più complessiva, così come anche il turismo, può rappresentare per questi territori un elemento non solo di attrattività ma anche di sostegno e, perché no, anche di inseminazione di nuove attività di carattere turistico e commerciale.

    Veniva detto bene prima da qualcuno che mi ha preceduto che comunque il carattere della polifunzionalità è già presente nelle nostre normative, con un canale di priorità rispetto ai bandi, però da solo è evidente che non è sufficiente se non è accompagnato da un provvedimento di legge specifico. Questo Pdl va a colmare sostanzialmente una lacuna.

    Tuttavia, più che colmare una lacuna, preferirei dire che questo Pdl va a completare un disegno e una politica organica da parte della Regione per il sostegno alle piccole imprese commerciali. Vi ricordo ― e credo che questa sia la sede più opportuna per ricordarlo ― che noi quest’anno, anche se non attraverso un Pdl ma un input e una sollecitazione politica da parte di alcuni consiglieri, fra cui il consigliere Molinari, abbiamo previsto di riattivare una delle due misure della legge n.41 che da tempo non finanziavamo più, che era quella appunto degli interventi di carattere strutturale negli assi commerciali, nelle piazze e nelle vie che hanno un’alta concentrazione di attività commerciali affiancando questa misura a quella ormai storicizzata della promozione e della valorizzazione dei centri commerciali naturali.

    Quindi molto bene. Naturalmente ora bisognerà dotare questa legge di adeguate risorse, almeno un quantitativo di risorse il primo anno sufficiente a poter finanziare un numero non simbolico di progetti, anche se poi dovremmo verificare non solo la ricaduta di questa legge ma anche l’efficacia che andrà valutata e testata dopo il primo anno di applicazione.

    Non c’è dubbio però che questa sia un’iniziativa che io penso debba essere sostenuta e incoraggiata perché, come ripeto, va in qualche modo ad integrare un disegno più organico, più complessivo di politiche di sostegno al settore commerciale che come diceva prima ― e ho concluso ― il direttore regionale della Confesercenti non c’è dubbio che queste piccole attività commerciali, polifunzionali o meno che siano, siano quelle che nel corso di questi lunghi anni di crisi economica hanno molto probabilmente sofferto più di tutti la crisi stessa e la contrazione del potere d’acquisto da parte dei cittadini di questo Paese.

    Poi in alcune zone questa crisi si è sentita di più, in altre si è sentita di meno ― non è questo l’unico fattore, naturalmente ce ne sono altri, andrebbe fatto un approfondimento che peraltro noi facciamo nell’ambito dell’Osservatorio regionale del commercio ― e quindi credo che da questo punto di vista l’Assemblea legislativa, rispetto al tema del commercio, del piccolo commercio di vicinato e soprattutto in queste aree che non sono quelle dei grandi centri turistici o delle grandi città d’arte, approvando questa legge (prima presentandola e poi approvandola) possa dare un contributo importante e significativo al tema del rilancio non solo della montagna, ma anche delle piccole attività commerciali che insistono in questi luoghi e in questo territorio.

     

    Presidente SERRI. Grazie, assessore.

    Dunque, ricordo a tutti che se volete inviarci anche le vostre osservazioni per iscritto ovviamente sono ben accette. Ci permetteranno comunque di concludere la parte finale di esame di parere della Commissione.

    La Commissione si riunirà ancora su questo oggetto lunedì 30, quindi la proposta che io vi faccio è di inviare le vostre osservazioni entro il 25 in modo che abbiamo così il tempo poi di esaminarle e quindi poi di tenere conto comunque del vostro importante contributo.

    A questo punto io darei la parola ai due relatori per le conclusioni per le osservazioni in riferimento anche al vostro intervento.

    Quindi, Gabriele Delmonte e poi Molinari.

     

    Consigliere DELMONTE. Sì, grazie. Solo due parole.

    Intanto per ringraziarvi per gli spunti perché effettivamente sono stati abbastanza concreti e quindi volevo soffermarmi solo su un paio di questi.

    Il primo era proprio quello relativo alle frazioni che effettivamente mi aspettavo e ci aspettavamo. In effetti quando si parla di territori montani ― magari lo stesso Comune ha una dimensione ridotta, quando si va magari a parlare di aree rurali non più in zone montane, anche se in realtà esistono pure in queste casistiche zone montane ― vi è una rarefazione delle frazioni che magari sono esse stesse dei piccoli centri inferiori ai 3000, in questo caso, come delineato da questa legge.

    Quindi sì, queste devono essere meglio specificate secondo me perché è importante far passare il messaggio che non deve essere il Comune ad avere meno di 3000 abitanti, ma dev’essere la singola frazione o il singolo centro/nucleo abitato.

    Questo era il dubbio che mi ero posto di chiarezza di questo punto e credo che vada meglio specificato. Infatti mi viene in mente, e mi è venuto in mente spesso proprio perché arrivo da una zona che è quella della Val d’Enza nel Reggiano in cui ogni Comune praticamente ha una sua frazione un po’ rurale. Penso soprattutto magari a Montecchio Emilia, Cavriago, Campegine che sono dei Comuni abbastanza grandi ― parliamo infatti di 10-15.000 abitanti ― ma la cui frazione è molto staccata dal Comune centrale ed è magari di 1000 abitanti e non ha nessuna attività. Quindi anche quella sicuramente deve essere individuata, a mio parere, come area da finanziare con questa tipologia di intervento.

    Secondo punto su cui mi volevo soffermare è che in effetti ci sono stati degli spunti interessanti sui criteri, anche se ovviamente in questa fase io come consigliere non posso fare molto se non quello di spronare la Giunta e l’assessore qui vicino a prevedere che in questi criteri ci sia omogeneità così come è stato chiesto da Confcommercio, ossia omogeneità dei territori.

    Molto interessante inoltre è la parte finale che è stata detta a proposito di una sorta di criterio a vantaggio magari dei giovani e delle donne (parlo di criteri avvantaggiati). In generale, però, qualunque altra formula che venga studiata, secondo il mio parere, sarebbe ben vista: mi riferisco ad incentivare i giovani e le donne ― forse ancor di più i giovani indistintamente, sarebbe un bello stimolo ― ad andare in certe zone magari con delle iniziative imprenditoriali giovani che possano avere in un certo senso una marcia in più. Quindi vi ringrazio per gli spunti che cercheremo di trasformare in emendamento qualora non arrivassero direttamente in forma scritta da voi.

     

    Consigliere MOLINARI. Anch’io mi unisco ai ringraziamenti. Alcune risposte e alcune considerazioni.

    Dunque, credo che come partenza con il buon clima e anche la collaborazione che dai primi contatti abbiamo colto in generale anche nella maggioranza e nella minoranza credo che ci sia la possibilità anche per definire bene e raccogliere un po’ tutte le indicazioni arrivate oggi.

    Sul concetto delle frazioni faccio una nota più che altro tecnica. Il concetto di nuclei abitati è stato utilizzato al posto delle frazioni in quanto specificamente normato.

    Credo che sia opportuno, però anche per raccogliere quelle che sono le indicazioni, arrivare ad una definizione ― adesso la vedremo dal punto di vista legislativo ― che non dia nessun dubbio interpretativo. Faremo la stessa cosa anche sui negozi già esistenti perché l’obiettivo è quello di fare una legge chiara e che non dia spazio ad interpretazioni possibili.

    Quindi la lettura dalla prima stesura è: tutti i Comuni montani in questo caso e, come si è detto, anche gli altri Comuni nei quali il nucleo abitato (oppure chiamiamola frazione) abbia un numero di popolazione inferiore ai 3000 abitanti.

    Capite da subito che lo spettro è abbastanza largo perché il nostro obiettivo è quello, una volta che saranno stabiliti i criteri che definiranno i passaggi della desertificazione ambientale, di dare questa opportunità al numero più ampio possibile di soggetti che cadono in queste condizioni.

    Ovvio che il primo bando sarà anche il termometro di ciò di cui staremo parlando e quindi porterà l’Assemblea e di conseguenza anche la Giunta poi a parametrare quelle che saranno le disponibilità. Disponibilità economiche sulle quali, è inutile girarci intorno ― molti di noi sono stati Sindaci o amministratori locali ― al di là di costituire una buona legge è fondamentale lavorare sui criteri per far sì che siano criteri ― rispondevo prima all’assessore ― all’interno dei quali saranno specificate tutte queste indicazioni.

    Oggi non li abbiamo ancora messi in fila. Ovviamente dall’esperienza territoriale abbiamo alcuni suggerimenti in cui comunque ci confronteremo ancora con le associazioni all’interno della Commissione e con la Giunta per cercare di far sì che siano criteri logici e criteri sostenibili.

    Ovviamente, dare contributi a tutti non ci sono gli spazi economici. Dobbiamo far sì che la filosofia della legge venga accolta laddove ce n’è bisogno.

    Quindi questo sarà il modo in cui cercheremo di agire ricordando che la n. 41 è una ottima legge ― non dimentichiamocelo ― rimpinguata di recente anche sul contributo, come diceva già l’assessore, dal punto di vista degli investimenti. Quindi ci stiamo credendo.

    Sicuramente ― almeno questo lo dico per me, ma tutti noi consiglieri regionali siam già d’accordo ― non accetteremo il concetto che vengano utilizzate le risorse di oggi e quindi ci batteremo, ovviamente insieme all’assessore, per avere più risorse perché comunque, seppur in un primo anno di sperimentazione, questa è una legge che deve avere una dotazione finanziaria. Infatti è inutile andare a finanziare due esercizi polifunzionali perché non raggiungeremmo il nostro obiettivo.

    La legge del Trentino ― ovviamente il Trentino è una regione diversa dalla nostra ― e soprattutto, scusate, la filosofia del Trentino è sempre stata un po’ anche alla base delle prime azioni. Ripeto, siamo partiti dal concetto di montagna quindi il riferimento a cercare di cogliere quelle che sono le buone prassi svolte altrove, anche magari seguendo e accodandoci a quelle che sono iniziative di più ampia portata, secondo me è assolutamente nella filosofia che ci vogliamo porre.

    Per quanto riguarda il discorso del Comune i criteri ovviamente dovranno essere giustamente il più possibile omogenei. Non vogliamo con questa legge mettere in condizione il Comune di dover sopportare l’onere perché sappiamo che i Comuni sono in condizioni devastate quasi quanto i piccoli esercizi. Cercheremo però di dare delle indicazioni in cui poi il Comune non potrà muoversi con eccessiva disinvoltura perché altrimenti daremo spazio magari a quegli esercizi in cui il Comune è più flessibile e ovviamente castreremo delle iniziative magari anche positive in cui magari il Comune è un po’ più limitato. Raccogliamo le indicazioni che sono venute anche per quanto riguarda il discorso delle scorte e cercheremo di capire ciò che non è vincolato da normative come lo possiamo prendere in considerazione per cercare, ormai che ci siamo, di fare una legge il più condivisa da tutti.

    Credo che il modello che è stato preso sia un modello positivo quindi grazie. Se arriveranno le osservazioni poi cercheremo appunto di perfezionarle per arrivare in Assemblea con un testo il più condiviso e condivisibile possibile.

     

    Presidente SERRI. Bene, vi salutiamo. Grazie per la partecipazione.

    Le osservazioni vanno inviate alla segreteria della Commissione, quindi lì all’entrata potrete trovare tutti i riferimenti a cui inviare le vostre osservazioni.

    Grazie e arrivederci.

     

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