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Legislatura XI - Commissione I - Resoconto del 08/07/2020 pomeridiano

    Resoconto integrale n. 8

    Seduta del 8 luglio 2020

     

    Il giorno 8 luglio 2020 alle ore 14,30 è convocata in udienza conoscitiva, con nota prot. n. AL.2020.12658 del 03/07/2020, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali in modalità “mista”, cioè con la presenza in sede, della Presidente, dei Vicepresidenti e di un membro per Gruppo assembleare [Michele Barcaiuolo (FDI), Gianni Bessi (PD), Simone Pelloni (Lega), Silvia Piccinini (M5S), Nadia Rossi (PD), Igor Taruffi (Ercep)], nonché degli altri partecipanti ai sensi della deliberazione dell’Assemblea legislativa n.3 del 27 marzo.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Presidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    5

    presente

    BARGI Stefano

    Vicepresidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    4

    presente

    SABATTINI Luca

    Vicepresidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    9

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    6

    presente

    BONDAVALLI Stefania

    Componente

    Bonaccini Presidente

    1

    presente

    CASTALDINI Valentina

    Componente

    Forza Italia – Berlusconi per Borgonzoni

    1

    assente

    CATELLANI Maura

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    COSTI Palma

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    2

    presente

    DAFFADA’ Matteo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    FABBRI Marco

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    2

    presente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    IOTTI Massimo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    2

    presente

    LISEI Marco

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    1

    presente

    MARCHETTI Daniele

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    MASTACCHI Marco

    Componente

    Lucia Borgonzoni Presidente

    1

    presente

    OCCHI Emiliano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    PELLONI Simone

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    PIGONI Giulia

    Componente

    Bonaccini Presidente

    2

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    TAGLIAFERRI Giancarlo

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    2

    assente

    TARUFFI Igor

    Componente

    Emilia-Romagna coraggiosa, ecologista, progressista

    2

    presente

    ZAMBONI Silvia

    Componente

    Europa Verde

    1

    assente

     

    È presente il consigliere Michele Barcaiuolo in sostituzione di Giancarlo Tagliaferri.

     

    Sono altresì presenti le consigliere Manuela Rontini (PD) e Nadia Rossi (PD).

     

    Partecipa alla seduta l’Assessore al Bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale Paolo CALVANO.

     

     

    Presiede la seduta: Massimiliano POMPIGNOLI

    Assiste la segretaria: Vanessa Francescon


    DEREGISTRAZIONE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    UDIENZA CONOSCITIVA

    sui progetti di legge:

     

    976 -Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2020-2022". (Delibera di Giunta n. 718 del 22 06 2020)

     

    977 -Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2020-2022". (Delibera di Giunta n. 719 del 22 06 2020)

     

    (Relatore consigliere Luca Sabattini)

    (Relatore di minoranza consigliere Stefano Bargi)

     

    partecipano

     

    Antonio

    Amoroso

    Segretario regionale CISL

    Marcella

    Contini

    CNA Emilia-Romagna

     

    Presidente Massimiliano POMPIGNOLI – Presidente della Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali

    Facciamo l’appello dei membri della Commissione. Buongiorno a tutti.

    Come sapete, oggi c’è l’udienza conoscitiva sull’assestamento e il collegato al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna. È un’udienza conoscitiva, abbiamo mandato gli inviti a tutti i componenti e gli stakeholders che sono interessati all’assestamento. Alcuni sono collegati da casa, che intanto ringrazio e saluto per il collegamento, altri invece, che hanno chiesto di intervenire, sono presenti in sala.

    Facciamo l’appello.

    Bargi Stefano, presente; Sabattini Luca, presente; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania.

     

    Consigliera Stefania BONDAVALLI: Presente.

     

    Presidente POMPIGNOLI: Buongiorno.

    Castaldini Valentina; Catellani Maura, presente; Costi Palma.

     

    Consigliera Palma COSTI: Presente.

     

    Presidente POMPIGNOLI: Buongiorno.

    Daffadà Matteo, buongiorno; Fabbri Marco.

     

    Consigliere Marco FABBRI: Presente.

     

    Presidente POMPIGNOLI: Buongiorno.

    Gibertoni Giulia; Iotti Massimo.

     

    Consigliere Massimo IOTTI: Presente.

     

    Presidente POMPIGNOLI: Buongiorno.

    Lisei Marco; Marchetti Daniele.

     

    Consigliere Daniele MARCHETTI: Presente, ci sono.

     

    Presidente POMPIGNOLI: Buongiorno.

    Marchetti Francesca, buongiorno; Mastacchi Marco.

     

    Consigliere Marco MASTACCHI: Sì, buongiorno.

     

    Presidente POMPIGNOLI: Buongiorno.

    Occhi Emiliano; Pelloni Simone, presente in aula; Piccinini Silvia, presente in aula; Pigoni Giulia; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo; Taruffi Igor, presente in aula; Zamboni Silvia.

    Gli altri membri che non fanno parte della Commissione possono scriverlo in chat, come ha fatto la consigliera Rontini, che è presente.

     

    Presidente POMPIGNOLI: Come vi dicevo, oggi è un’udienza conoscitiva, quindi ascolteremo le varie osservazioni e proposte da parte di chi vorrà intervenire. Sono presenti, di fianco a me, sia il relatore di maggioranza Luca Sabattini, che il relatore di minoranza, consigliere Stefano Bargi, nonché l’assessore Calvano.

    Io farei in questo modo: darei la parola al relatore di maggioranza e al relatore di minoranza per l’introduzione dell’argomento; l’assessore Calvano interverrà alla fine degli interventi. Per quanto riguarda chi vuole fare osservazioni, anche per iscritto, le può fare inviando una mail alla Commissione; per gli emendamenti che avevamo concordato che venissero inviati entro il 17 per quanto riguarda la Giunta e il 20 per quanto riguarda i commissari, si chiede di mandare sempre una mail alla segreteria, in formato sia word che PDF firmati. Questa come regola.

    Il 15 luglio provvederemo alla discussione, in Commissione, dell’assestamento e del collegato; il 22 luglio provvederemo alla votazione dell’articolato, anche con gli emendamenti; il 28 luglio, cioè nella tre giorni che faremo in Assemblea, andremo a votare assestamento e collegato.

    Prego, consigliere Sabattini.

     

    Consigliere Luca SABATTINI. Buongiorno a tutti e grazie a tutti i soggetti che vorranno portare un contributo nella udienza conoscitiva di oggi. Questo è il primo provvedimento ufficiale post-epidemia, dopo l’approvazione del bilancio preventivo 2020. Ovviamente, è un atto che tiene conto di una quantità di risorse che però vanno lette insieme ad altri provvedimenti, che sono quei provvedimenti che la Giunta ha preso durante tutta la fase dell’epidemia e, come correttamente ha fatto l’assessore Calvano durante l’illustrazione in Commissione, ha associato la discussione dell’assestamento di bilancio anche con l’opportunità, data dal decreto “Cura Italia”, parzialmente di svincolo dell’avanzo regionale, quindi con una manovra che vede un concorrere di risorse di 17 milioni in competenza 2020, con competenze anche sul triennio. Penso soprattutto agli investimenti per le aree rosse, Piacenza, Rimini e Medicina, oltre ad altri tipi di investimenti, tra cui ovviamente quelli di cofinanziamento sul Tecnopolo per l’anno 2022, ma soprattutto associati alle risorse di oltre 22 milioni date dallo svincolo dell’avanzo di amministrazione e un insieme di risorse, di altre entrate date dalla conclusione di alcune operazioni. Penso soprattutto ai 21 milioni relativi all’agricoltura.

    Quindi, è una manovra di assestamento che dobbiamo leggere anche insieme a una serie di azioni complessive, fatte appunto in questo periodo, senza dimenticare – perché questo credo che sia opportuno sottolinearlo anche in un tempo, come quello attuale, di bilanci estremamente espansivi da parte dei Governi e da parte dell’Unione europea – che i bilanci regionali devono rispettare il pareggio di bilancio, per capirci, non possono approvare bilanci in deficit, cioè con maggiori spese rispetto alle entrate, cosa che quindi costringe il bilancio regionale a non comportarsi come i bilanci statali ed europei, fermo restando che credo che l’impostazione generale dell’assestamento tenga conto comunque della necessità, da una parte, di mantenere un giusto rigore nella tenuta del bilancio regionale, anche sposando una politica di messa in disponibilità di investimenti pubblici, come ritroviamo in diversi provvedimenti e in diversi assi dell’assestamento di bilancio che vi sottoponiamo.

    Gli assi principali – alcuni li ho richiamati prima – con i quali possiamo definire comunque questo assestamento sono sicuramente le attenzioni per la tematica delle imprese, pensando soprattutto agli investimenti delle risorse dei fondi rotativi che vogliamo continuare a destinare in quella direzione, penso agli investimenti nella digitalizzazione della PA, come gli investimenti ancora nella direzione della rigenerazione urbana.

    Sottolineo questi, ma potrei sottolinearne altri, come quelli nel campo del turismo relativamente agli investimenti a fondo perduto, come già erano previsti anche nel primo progetto di legge che abbiamo approvato in questa legislatura, che riguardano le imprese, la costa, la montagna e le aree interne, con una logica principale: destinare a capitoli che ci permettessero anche – questa credo che sia l’altra scelta corretta dell’impostazione dell’assestamento – di andare a destinare risorse in quei capitoli che permettono di mettere queste risorse aggiuntive in circolo il più velocemente possibile. Infatti, le politiche associate a queste sono soprattutto di scorrimento di graduatorie di bandi già messi in campo.

    Un altro investimento – su questo chiudo – un’altra sensibilità puntuale che abbiamo visto essere frutto di tanta attenzione anche nel dibattito pubblico riguarda sicuramente il sostegno alle politiche sociali e anche al trasporto pubblico. Poi, nella discussione che noi faremo in Commissione andremo anche un po’ più nello specifico per analizzare questi provvedimenti, proprio nella logica che è stata anche un po’ la cifra della gestione della pandemia, quella di cercare di mettere in campo più risorse possibili da parte del pubblico in questa fase di grande difficoltà sempre tenendo conto che per poter pensare a una ripartenza efficace occorre tenere insieme tutta la comunità regionale e garantire il più possibile tutti i servizi ai quali i nostri cittadini, nel tempo, si sono abituati, cercando, per quanto possibile, di migliorarli. Grazie.

     

    Presidente POMPIGNOLI: Grazie, relatore Sabattini.

    La parola al relatore Bargi. Intanto, comunico la presenza anche del consigliere Barcaiuolo e del consigliere Bessi, che avevo visto prima entrare.

     

    Consigliere Stefano BARGI. Grazie, presidente. Buongiorno ai colleghi e a chi si unisce oggi per dare il suo contributo in questa udienza conoscitiva. Non mi ripeto sullo schema di questa manovra di assestamento, che è stata ben annunciata dal relatore di maggioranza Sabattini.

    Faccio solo alcuni incisi. Sicuramente siamo di fronte a una manovra fortemente condizionata; condizionata chiaramente da un periodo storico molto particolare, che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo, e che probabilmente ci trascineremo dietro per molto tempo ancora. Proprio questa incertezza sul quanto ce lo trascineremo dietro è uno degli elementi più negativi con il quale si sta confrontando quotidianamente sia il nostro tessuto produttivo, sia le componenti sociali del nostro territorio, in generale del Paese tutto, ma non solo del nostro Paese. Qui siamo chiamati chiaramente a ragionare per il nostro territorio.

    Sicuramente è una situazione complicata, che vede difficile anche per gli enti locali poter mettere a disposizione e attivare quegli strumenti che possono essere utilizzati in queste fasi per cercare di dare risposte concrete ai bisogni dei nostri cittadini, però, mi verrebbe anche da dire, se mi sono concesse un paio di considerazioni un pochino più politiche, su quello che è stato l’atteggiamento con cui abbiamo affrontato questa fase. Intanto, mi viene da fare una prima considerazione che riguarda il periodo precedente all’arrivo del Covid e di tutte le misure messe in campo per contrastare la sua diffusione, che poi hanno avuto ricadute pesanti soprattutto sull’economia, ovvero un periodo in cui noi non vivevamo in un momento di vacche grasse, ma ci trascinavamo dietro una recessione più o meno tecnica da ormai tanti anni che non permetteva alla nostra economia né di decollare, né sicuramente di potersi direzionare verso l’introduzione di novità, perché comunque le difficoltà erano tante. Se andiamo a vedere le nostre imprese più strutturate, di dimensioni più grandi hanno tutte un’età molto alta. È difficile vedere il nascere di qualcosa di nuovo come realtà imprenditoriale grande sul nostro territorio. Questo è un dato, ad esempio, estremamente negativo che ci trasciniamo dietro da tanti anni. Non è qualcosa che ci ha portato il Covid.

    Il Covid è stata la goccia – in realtà è stata più una secchiata – che ha fatto traboccare in maniera pesante il vaso e oggi ci porta in una situazione estremamente complicata in cui viene messa in discussione sia la tenuta del sistema produttivo che di quello sociale, perché si va di conseguenza. Quando calano i posti di lavoro o un imprenditore è costretto a chiudere o a licenziare, evidentemente ci portiamo dietro poi una situazione che, per le misure messe in campo fino ad oggi, non è forse ancora esplosa del tutto. Forse dovremo anche arrivare in questa fase. Ecco perché diceva bene il collega Sabattini, questo assestamento comunque contiene anche una serie di misure messe in campo dall’Amministrazione regionale per contrastare la situazione critica appena esposta, però credo che sia mancato, non voglio dire il coraggio, perché il coraggio o si ha o non si ha, però forse è mancata qualche proposta un po’ più forte, un po’ più shock, proprio perché non dobbiamo solo pensare di affrontare qualche mese di chiusura delle attività, ma dobbiamo pensare di affrontare un periodo ben più lungo, trascinandoci dietro una situazione già difficile, precedente. Questa dovrebbe essere l’occasione, un punto di partenza per una politica che va veramente nella direzione di stimolare una crescita nel nostro territorio. Penso a tra tematiche fondamentali, di cui, a mio avviso, purtroppo, si è visto poco sia da parte del Governo.

    È difficile attribuire le responsabilità alle Amministrazioni regionali. Però, forse una Regione così importante e così forte economicamente come la nostra di cui ci vantavamo fino ai bilanci scorsi, al DEFR scorso, come la Regione che cresce di più in termini di PIL, come quella che trascina il Paese, forse ci si aspettava qualcosa di più.

    Un tema sicuramente è quello della fiscalità. Noi possiamo fare tante manovrine per cercare di aiutare quel settore più colpito o quell’altro, ma l’unico modo per dare un impulso veramente importante all’economia tutta è intervenire sul tema della fiscalità, cercando di liberare qualche risorsa in più. Ci sono realtà maggiormente colpite, il terziario sicuramente soffre in maniera particolare, magari cominciare da lì potrebbe essere già un modo per aiutare un intero settore composto da tante piccole partite IVA e micro imprese che, altrimenti, difficilmente possono riuscire a superare questa fase.

    Sicuramente c’è il tema della semplificazione, ce lo siamo detti mille volte, bisogna semplificare, bisogna cercare di rendere più facile aprire un’attività, rendere più facile mantenerla attiva. Su questo tema è difficilissimo intervenire. Sappiamo le resistenze di un sistema burocratico. Più tu crei burocrazia più è difficile dire a qualcuno che non serve più il suo lavoro. Però, è fondamentale poter cominciare. Noi faremo alcune proposte per sedersi a fianco anche al mondo delle rappresentanze di categoria, ma anche degli imprenditori stessi, perché è l’unico modo per poter capire quali sono le resistenze forti che arrivano dal sistema burocratico, sia l’apertura di nuove attività, che spaventa magari chi vuole investire, sia per poter andare avanti, mandare avanti un’attività esistente. Questo è un altro tema sul quale, a mio avviso, questa occasione negativa che ci troviamo a vivere possiamo sfruttarla in maniera positiva, come punto di partenza. Da qui in poi dobbiamo consentire nei prossimi anni alla nostra attività di poter rimettersi in moto e questo sicuramente è un tema sul quale è necessario che noi facciamo una riflessione importante.

    Ci sarebbe poi il tema del fondo perduto. Lo Stato qualcosa ha fatto. Noi magari abbiamo avuto un’attenzione particolare soprattutto per la costa, meno per l’entroterra. Ripeto, le risorse, si sa, sono quelle che sono a disposizione della Regione. Altre Regioni hanno fatto scelte diverse. Non ritengo che una misura una tantum sia risolutiva, però è evidente che quando uno è stato chiuso per tre mesi dargli la possibilità perlomeno di ripianare quelli che magari sono i costi per rifarsi il magazzino o i costi per far fronte a quelle spese che comunque sono andate avanti, perché il commercialista lo paghi, sia che sei aperto sia che sei chiuso, anzi forse ha lavorato più in questo periodo che in altri periodi e ti trovi delle fatture più alte.

    Sicuramente ci sono queste tre tematiche sulle quali noi vorremmo tornare in questa fase di assestamento, perché soprattutto sul collegato, mi sia concesso dirlo, non l’avevo mai visto così striminzito, in una fase di approvazione del bilancio. Spero non arrivino poi una valanga di emendamenti entro il 17. Però, sicuramente così com’è contiene alcuni elementi interessanti. Vediamo un’attenzione sulla montagna, sulla quale, peraltro, ci piacerebbe che, però, non cadessimo nel discorso “consumo di suolo” anche perché in montagna fa un po’ sorridere il discorso “consumo di suolo”.

    Credo sia prioritario investire per creare le condizioni perché la gente possa lavorarci e viverci in montagna, prima di pensare al tema del consumo di suolo. Anche su questo sicuramente chiederemo di fare un confronto per provare a trovare una sintesi un po’ alternativa. Ho provato a introdurre alcuni elementi magari più di natura politica. Ascolto volentieri quello che sarà il contributo degli ospiti. Grazie.

     

    Presidente POMPIGNOLI: Grazie, consigliere Bargi.

    Hanno chiesto di intervenire Contini Marcella, che chiamo qui per l’intervento, Scalambra Rita, che non so se sia arrivata, e Amoroso Antonio, che invece è presente.

     

    (interruzione audio)

     

    Marcella CONTINI, CNA Emilia-Romagna. […] Ho parlato al nulla! I ringraziamenti non li ripeto dato che i consiglieri e l’assessore mi hanno sentito.

    Ci preme essere qui e portare una voce da parte delle micro, piccole e medie imprese della regione Emilia-Romagna proprio per il momento particolare che stiamo attraversando e per il significato che questo assestamento di bilancio ha rispetto a tempi normali. Attraverso il nostro centro studi stiamo tenendo presidiato tutto il mondo della piccola e media impresa da marzo.

    Vediamo nelle imprese, ne stiamo guardando migliaia, ovviamente, di tutti i comparti che, come sapete, trasversalmente, rappresentiamo, e abbiamo visto già da marzo le ricadute negative sui fatturati e sul giro d’affari delle nostre aziende. Abbiamo visto un impatto particolare, al di sopra della media di tutte le filiere, su alcuni comparti in particolare, che sono quelli del trasporto persone che già nei primi di marzo registrava più del 90 per cento della contrazione della domanda. Ovviamente, a seguire, immediatamente il turismo, la moda, i servizi alla persona.

    Devo sottolineare la capacità di reazione delle nostre imprese. Non è solo un quadro negativo, anzi. Hanno saputo da subito mettere in campo tutte le misure possibili e nelle loro possibilità. Insieme a loro, ovviamente, ci siamo affiancati noi e devo dire che la Regione non si è mai tirata indietro. Il bilancio lo dimostra e tutto quello che è stato possibile, i consiglieri lo hanno ribadito poco fa, è stato messo in campo. Chiaramente le risorse sono limitate e gli sforzi possono arrivare fino a un certo punto. Questo lo abbiamo capito e discusso in modo molto positivo anche con l’assessore Calvano in un incontro più tecnico.

    Devo portare da parte nostra la disponibilità a lavorare con la Regione intanto per i prossimi dodici mesi, proprio perché crediamo che ognuno debba fare la sua parte nel modo più attivo possibile. Per questo abbiamo proposto al Presidente, alla Giunta un nuovo Patto per il lavoro che ci mette in gioco direttamente e che vede, oltre al Patto per il lavoro e il clima, anche misure specifiche per la crescita.

    Riprendo i punti per noi cardini rispetto alle azioni che devono essere scaricate a terra, che vanno dal credito e la liquidità, la cura dell’impresa e del lavoro, la fiscalità, la semplificazione delle procedure su cui ci mettiamo in gioco realmente noi come associazione con le nostre imprese, la legalità, la riqualificazione e la efficienza energetica, l’internazionalizzazione, la formazione, l’innovazione e i giovani. A questo si aggiungono tutte le misure per la salute, per i comparti che ci interessano, le infrastrutture, quindi i grandi investimenti che si citavano poco fa, la mobilità e ovviamente il turismo e il commercio.

    Arrivo a due rapide proposte. Noi abbiamo guardato e collaborato con grande impegno alla misura per la liquidità messa in campo dalla Regione. È stata osservata in modo estremamente positivo da tutto il resto d’Italia, lo posso testimoniare anche dall’Osservatorio dell’Associazione. Su questa, come abbiamo già avuto occasione di dire, sarebbe importante arricchire di nuovo il plafond che noi, attraverso il nostro Confidi, abbiamo esaurito già da settimane, ma che ha dato la possibilità alle nostre imprese davvero di avere una fonte di sostegno immediata rispetto, invece, ai ritardi del Governo, su cui la Regione sta lavorando tantissimo, il nostro presidente in testa, e sta rappresentando una grande forza anche rispetto all’interlocuzione con il Governo centrale.

    Chiediamo che per le nostre imprese, in particolare per alcuni settori che hanno un’emergenza ancora più conclamata rispetto agli altri, vengano messe a disposizione meccanismi di ristoro dalle perdite, come è stato fatto per il recente bando per le agenzie di viaggio. È un piccolo bando, lo sappiamo, ma rappresenta un esempio e un precedente che crediamo non possa essere lasciato da una parte senza considerare tutti gli altri settori che avrebbero le stesse esigenze, se non ancora più forti.

    Lasceremo un documento con i dettagli. Cito solo due grandi settori. Uno è quello degli allestitori e di tutta la filiera che opera nel settore delle fiere, che interessa le fiere e non devo raccontare io quanto sono rimaste penalizzate e bloccate completamente, non si sono mai riprese, a differenza degli altri settori, dalla crisi del Covid, ma riguarda anche il settore della cultura, l’organizzazione degli eventi, tutta la parte anche di artigiani che lavorano sul settore culturale che è sicuramente di grande prospettiva, di grande potenzialità di sviluppo, ma che in questo momento è lasciato indietro rispetto a tutto.

    Poi, c’è il comparto, il grande comparto del trasporto persone: tutta la filiera che lavora sui servizi turistici, il TPL, il trasporto scolastico, le imprese di noleggio con conducente e i taxi che noi ovviamente guardiamo con grandissima attenzione perché occupano una quantità di lavoratori e di imprenditori in Emilia-Romagna che se venissero dimenticati davvero avrebbero un impatto da un punto di vista sociale drammatico.

    Chiudo dicendo che, invece, a fronte delle risorse che stiamo aspettando, su cui la Regione e l’assessore sappiamo stanno lavorando in modo fortissimo, e quindi speriamo il più presto possibile, ma sicuramente nell’autunno, a nostro avviso sarebbe fondamentale una grossa misura integrata a fondo perduto per il rilancio degli investimenti attraverso innovazione, che sia innovazione di processo, di prodotto, manageriale e che investa anche sulla cultura gestionale delle imprese, che non sempre è all’altezza, sulla digitalizzazione, sulla capacità finanziaria, quindi una grande misura che serva da stimolo in una Regione d’importanza come la nostra per la ripartenza e il rilancio degli investimenti. Grazie.

     

    Presidente POMPIGNOLI: Grazie, dottoressa Contini.

    Chiamerei Amoroso Antonio, Segretario regionale della CISL Emilia-Romagna. Prego.

     

    Antonio AMOROSO, Segretario regionale CISL. Buonasera a tutti.

    A nome di CGIL, CISL e UIL – parlo per tutte e tre le organizzazioni, perché così ci siamo messi d’accordo – ringrazio la Commissione per l’opportunità che ci viene data di esprimere il parere rispetto alla manovra di assestamento, avendo noi avuto anche la possibilità di ragionarne con l’Assessorato al bilancio e con l’assessore Calvano e avendo noi in questo modo anche la possibilità di esporre qualche nostra suggestione per il prossimo futuro.

    Nel rapporto con l’Amministrazione regionale e con l’Assessorato in specifico, si è confermata e consolidata la prassi di confronto preventivo, già praticata anche nella precedente legislatura, sui passaggi cruciali della programmazione finanziaria, a partire dal Documento di economia e finanza regionale, bilanci preventivi e manovre di assestamento.

    Abbiamo potuto esprimere, in questa occasione, già all’assessore le nostre preoccupazioni riferite al quadro economico e alla tenuta sociale del Paese di fronte alla crisi profonda che si è andata sviluppando causa la pandemia. C’erano già momenti, come si diceva, di difficoltà dovuta alla congiuntura internazionale prima ancora dello scoppio della pandemia. Comunque, gli indicatori, con riferimento alla nostra base di rappresentanza, ma non solo, stanno nella crescita esponenziale del ricorso alla cassa integrazione, nell’indennità di disoccupazione, negli accessi sempre più numerosi presso i servizi sociali dei Comuni e nei tanti che per la prima volta si rivolgono alle associazioni del terzo settore per ottenere sostegni economici e materiali.

    È certamente indispensabile in questa fase, pertanto, che le Regioni e tutto il sistema delle Autonomie locali siano sostenuti dallo Stato centrale attraverso il ristoro delle minori entrate dovute alla crisi.

    È del tutto evidente che tutto ciò è indispensabile solo facendo riferimento al ruolo cruciale e strategico e all’insieme delle competenze e delle funzioni fondamentali delle Regioni per quanto attiene, ad esempio, all’organizzazione del Servizio sanitario regionale, alla promozione e al sostegno anche finanziario di adeguate politiche sociali e sociosanitarie, in collaborazione con gli Enti locali, le Province, la Città metropolitana, i Comuni e le Unioni di Comuni o distretti, al ruolo di coordinamento della Regione in termini di pianificazione del sistema del trasporto pubblico locale, alle competenze pianificatorie della Regione sul piano dello sviluppo economico, in particolare quale autorità delegata alla programmazione dei fondi strutturali europei. Tutte questioni che nel merito sono state affrontate nel corso della precedente legislatura nel rapporto con tutta l’Amministrazione regionale, compresi i confronti che si sono avuti nel tempo con l’Assemblea legislativa, anche all’interno del Patto per il lavoro, a cui la comunità regionale ha partecipato, tutta, attraverso i soggetti della rappresentanza e che evidentemente confidiamo di rinnovare nelle prossime settimane.

    Per queste ragioni, siamo convinti che le Regioni debbano essere messe nelle migliori condizioni possibili per continuare a esercitare con successo questi fondamentali compiti.

    Fatta questa preliminare riflessione, pur succinta, arrivo al merito della manovra di assestamento, per la quale siamo consapevoli che deve muoversi entro margini stretti di disponibilità finanziaria in una situazione contingente così particolare e difficile.

    Con le risorse disponibili si è scelto di intervenire su politiche sociali, sul trasporto pubblico, con risorse che vanno a sostegno delle imprese, in particolare con attenzione alle imprese del turismo, la digitalizzazione della pubblica amministrazione, che è cruciale anche a beneficio delle imprese e del rapporto tra imprese, lavoratori e amministrazione, gli sgravi per famiglie e imprese riguardo alla TARI, il sostegno agli investimenti degli Enti locali, gli investimenti nel campo della ricerca, dell’ambiente e della difesa del suolo. Comunque, le cose sono già state dette dai relatori e, ovviamente, i consiglieri conoscono meglio di noi la manovra di assestamento.

    Come CGIL, CISL e UIL esprimiamo un giudizio sostanzialmente positivo, tenuto conto del contesto e della consistenza della manovra, rispetto ai campi di intervento scelti, con le risorse limitate a disposizione.

    Evidenziamo, comunque, la necessità, alla luce dei fenomeni demografici in atto e considerando le evidenze che sono ancora più appalesate durante la pandemia, che per il prossimo futuro dovranno essere messe a disposizione maggiori risorse di quelle attuali sul fronte della non autosufficienza, con l’incremento del Fondo regionale. È un discorso che, ovviamente, dovrà essere ripreso a partire dal prossimo DEFR, auspicando però che Governo e Parlamento prendano definitivamente atto che questo è un tema prioritario da affrontare e risolvere, dando corpo e sostanza al Fondo nazionale della non autosufficienza. Le Regioni da sole non ce la possono fare.

    In merito alla scelta fatta di aumentare la dotazione degli stanziamenti per la riduzione della tariffa dei rifiuti, riteniamo che queste risorse debbano essere prioritariamente rivolte alle famiglie più in difficoltà e alle piccole e piccolissime imprese, che hanno sofferto particolarmente per la sospensione obbligata delle attività. Su questi temi auspichiamo che venga sviluppato un confronto sindacale a livello territoriale.

    Per quanto attiene ai principali interventi infrastrutturali programmati e per quanto riguarda la possibile definizione di strumenti di semplificazione, fermo restando che siamo assolutamente d’accordo che vanno fatti e sostenuti gli investimenti infrastrutturali e che c’è bisogno di semplificazione e di accelerazione dei processi, come organizzazioni sindacali ribadiamo la necessità dell’attivazione, soprattutto per le grandi opere, per le opere principali, tavoli preventivi di negoziazione sindacale con le Confederazioni e le Federazioni per far funzionare adeguatamente ogni strumento a salvaguardia della legalità. Abbiamo sempre la preoccupazione di prevenire infiltrazioni malavitose, garantire la dignità del lavoro, la sicurezza dei lavoratori impiegati, la corretta applicazione dei contratti collettivi anche nei subappalti, il rispetto delle clausole sociali, anche con l’obiettivo di dare piena applicazione a quanto stabilito in materia di appalti pubblici dalla legge regionale n. 18/2016.

    Detto questo, cogliamo anche l’occasione per evidenziare alcuni temi, che proponiamo di affrontare sia nell’ambito del Patto per il lavoro che nella predisposizione del nuovo bilancio triennale. Sarà sempre più utile e cruciale investire su politiche di conciliazione vita-lavoro anche attraverso le risorse che potranno derivare dalla riprogrammazione dei fondi strutturali europei. Già un primo tassello, una prima possibilità, una prima opportunità sembra essere data dal decreto-legge “Rilancio” in questo senso.

    Il nuovo segno di riprogrammazione 2021-2027 dei fondi strutturali, nonché dei fondi straordinari e del Recovery Plan, sarà la vera scommessa. Dovranno essere adeguatamente utilizzati in chiave di politiche attive per il lavoro, accompagnate anche da adeguata formazione non solo dei lavoratori, ma anche degli imprenditori, così come accennava la collega della CNA, insieme ovviamente a misure di protezione del lavoro, duramente colpito dagli effetti della pandemia. In sostanza, integrare politiche attive e politiche di protezione passive. Il nuovo Patto per il lavoro, a questo proposito, dovrà essere il riferimento essenziale.

    La futura digitalizzazione delle città e l’utilizzo sempre più diversificato di mezzi per la mobilità delle persone richiederanno nuove campagne di sensibilizzazione sul piano della sicurezza stradale. Ovviamente, anch’io ribadisco la necessità – ne stiamo discutendo anche in altri tavoli – dell’attenzione al trasporto scolastico nel momento in cui ripartiranno le scuole.

    In conclusione, per quanto detto in premessa, il nostro auspicio è quello di riaggiornarci con l’Assessorato, non appena si avranno novità rilevanti rispetto al confronto con il Governo, per misurarne gli effetti e gli interventi derivanti e confrontarsi in ordine alle possibili scelte ulteriori da poter fare a livello regionale. Nello stesso tempo, esprimiamo il nostro apprezzamento per le occasioni di dialogo e confronto con le Commissioni consiliari, questa e quelle future, che l’Assemblea legislativa ci permetterà di esercitare, che, come questa, si presenteranno in futuro.

    Grazie per il dialogo e la possibilità di partecipare.

     

    Presidente POMPIGNOLI: Grazie a lei.

    Non ci sono altre richieste di intervento. Rita Scalambra non è presente. Quindi, passo la parola all’assessore Calvano.

     

    Paolo CALVANO, assessore. Grazie, presidente. Grazie ai commissari e, ovviamente, agli intervenuti.

    Credo che i relatori abbiano ben sintetizzato il succo della manovra. Ci tengo qua a ribadire che la manovra di assestamento che va in Consiglio è solo un pezzo della manovra più complessiva che facciamo a metà anno, perché l’altra parte, che è lo sblocco dell’avanzo vincolato, grazie a un combinato disposto di quello che è stato permesso attraverso la legge di bilancio 2020 (il 2019 sul 2020) e grazie all’emendamento da noi presentato al decreto-legge n. 18, lì c’è un altro pezzo della manovra che, nella sua interezza, andiamo a fare a metà anno. È stata mia cura fornire ai due relatori anche la manovra nel suo complesso, perché la lettura dell’assestamento è una lettura parziale di quello che abbiamo deciso di fare e di quello che siamo riusciti a mettere in campo a metà anno. Credo che sia importante perché, ovviamente, dobbiamo cercare, anche dal mio versante, di dare una visione il più integrata possibile delle operazioni di bilancio che andiamo a fare soprattutto in questi mesi e che abbiamo fatto anche nei mesi scorsi.

    Vi posso assicurare che il tentativo che è stato fatto è stato quello di provare a utilizzare tutte le risorse a nostra disposizione, nella consapevolezza, che credo abbiate tutti, considerato che l’avete in parte ribadito, che per gli Enti locali una crisi come questo si traduce inevitabilmente in minori entrate e per gli Enti locali, Regioni comprese, è impossibile compensare minori entrate attraverso deficit, perché non è nelle possibilità delle Regioni fare deficit. Per compensare minori entrate o dobbiamo tagliare o dobbiamo inventarci nuove entrate, che avrebbero un peso sulla fiscalità locale, cosa che vogliamo assolutamente evitare.

    Abbiamo scelto, quindi, due strade. La prima è quella di utilizzare al meglio tutte le risorse di bilancio già a disposizione, cosa che abbiamo fatto anche con un utilizzo impegnativo e attento dell’avanzo vincolato degli anni scorsi, attraverso anche fondi di bilancio a nostra disposizione, e ovviamente anche aprendo un tavolo di confronto con il Governo, che è ancora in corso, per portare su quel tavolo le ragioni delle Regioni (perdonatemi il gioco di parole). Questo non semplicemente in una logica di equilibrio di bilancio, cioè di tenuta fra entrate e uscite, che per noi è fondamentale e basilare, ma anche nella logica di consentire alle Regioni di essere un soggetto attivo della ripartenza del Paese. D’altronde, il Governo da solo, secondo me, non ce la fa. Questo non per la tipologia del Governo, ma perché in generale un Governo da solo non ce la fa. Ha bisogno dell’Europa, da un lato, che mi auguro faccia fino in fondo la sua parte, come pare voglia fare, e credo che sia un bel segnale, e ha bisogno, dall’altro, del contributo degli Enti locali. Del resto, c’è una parte degli investimenti in questo Paese che è soprattutto negli Enti locali che trova il suo elemento di concretezza, un po’ per una questione di prossimità a volte per il territorio e anche di minore complessità nella realizzazione di opere e interventi, una complessità che vorremmo ulteriormente ridurre. Lo diceva bene la rappresentante di CNA: la semplificazione va nella logica di far sì che alcune risorse che vengono stanziate possano trovare più rapidamente la loro ricaduta sul territorio, sia che siano risorse stanziate da un’impresa che vuole fare un investimento, sia che siano risorse stanziate da un Ente pubblico che vuole realizzare, a sua volta, un investimento o un intervento sul territorio.

    È chiaro che il Covid ci ha invitato a essere più rapidi e più veloci, e noi lo dobbiamo fare, dobbiamo provare a farlo, con quell’attenzione che il rappresentante a nome di CGIL, CISL e UIL ha evidenziato, e cioè non si deve trasformare la semplificazione in una deregulation aggressiva, che rischia di minare la tenuta sociale e legale dei comportamenti. Quindi, serve quell’equilibrio che in questa Regione abbiamo sperimentato già altre volte e che anche in questo caso dobbiamo tenere con grande cura. Però, lo ripeto, ci sono questioni che, senza scadere nella deregulation, possono consentire davvero di agevolare e fare le cose molto più in fretta. Lo dico perché abbiamo aperto un confronto, per il momento informale, perché ci stiamo confrontando con le associazioni e le organizzazioni di impresa, e ne abbiamo parlato anche al tavolo di confronto con i sindacati, ma che vorremmo strutturare nel Patto per il lavoro, dove vorremmo presentare, come Regioni, anche un programma di semplificazione che tenga insieme i due aspetti che dicevo in precedenza, perché quello può essere un luogo nel quale si trova una sintesi tra queste due esigenze, nella consapevolezza che alcuni temi devono essere affrontati con grande specificità. Quindi, i tavoli richiesti anche da CGIL, CISL e UIL di approfondimento sui singoli temi sono assolutamente utili e necessari e c’è stata la nostra piena disponibilità affinché ciò possa avvenire.

    Rispetto al tema della semplificazione faccio una battuta rispetto a una cosa che, giustamente, il relatore Bargi ha detto, e cioè che ci troviamo in presenza di un collegato abbastanza snello. Effettivamente lo è. Non mancheranno alcuni emendamenti. Stiamo ragionando su alcune questioni che possono consentirci di fare alcune cose. Però, semplificazione è anche un tentativo di non aggiungere costantemente norme a quelle già presenti e provare a usare quelle esistenti nel miglior modo possibile. Quindi, in alcuni casi il fatto che ci siano alcuni documenti legislativi meno corposi dobbiamo provare a viverlo in una logica positiva di evitare un accrescimento normativo che, a volte, rende più complicata l’applicazione delle leggi anche da parte degli uffici e da parte soprattutto di cittadini e imprese. Però, se arriveranno gli emendamenti, sarà poi mia cura, in tutte le occasioni che riterrete opportune, a partire dalle Commissioni, illustrarveli e spiegarvene il senso, perché se arriveranno avranno come obiettivo quello di far sì che alcune delle misure che abbiamo previsto e che vogliamo vedano realizzazioni in corso d’anno si realizzino concretamente.

    Raccolgo dall’incontro di oggi alcune sollecitazioni. Credo che la questione relativa al tema del buon funzionamento dei fondi Fidi sia un’esigenza da raccogliere, se non già nel corso dell’utilizzo dei fondi che abbiamo messo per le imprese in questo assestamento, comunque nella predisposizione del bilancio che andremo a fare e anche nei confronti con l’Europa su come utilizzare una parte delle risorse che verranno messe a disposizione.

    Analogamente quell’elemento che veniva ricordato di utilizzare lo sgravio TARI a favore delle famiglie più in difficoltà e delle piccole e piccolissime imprese credo che raccolga, secondo me, un consenso unanime all’interno di quest’aula. Lo dico perché ho percepito dai due relatori una richiesta di attenzione soprattutto a quei settori più in difficoltà, che sono proprio le piccole e piccolissime imprese, oltre ovviamente alle famiglie. Quindi, noi daremo questa indicazione ai Comuni, anche se l’abbiamo già fatto, l’abbiamo già scritto in alcuni documenti, perché ritengo che sia un’attenzione che dobbiamo assolutamente avere.

    Non vi nego che una delle altre attenzioni che vorrei fossero tenute in debita considerazione è far sì che le risorse che abbiamo stanziato trovino applicazione nel più breve tempo possibile, per fare in modo che alcune cose che hanno il semaforo arancione – per usare una metodologia che abbiamo introdotto in alcune pagine web della Regione – possano trasformarsi da un semaforo arancione in un semaforo verde in tempi rapidissimi. Insomma, vorrei passare dalla delibera alla distribuzione delle risorse nel più breve tempo possibile. Credo che uno dei ruoli dell’assessore al bilancio sia anche quello di provare a dare un contributo in questa direzione. D’altronde, sarebbe davvero un peccato – parlo dello Stato in questo caso, ma anche nel nostro – andare a inventarsi risorse nuove, nel caso dello Stato a deficit, nel nostro caso, ad esempio, con i 20 milioni di indebitamento che mettiamo per Piacenza e Rimini, quindi aggravare il bilancio e poi vedere che quelle risorse non trovano ricadute sul territorio. Sarebbe veramente un controsenso. Quindi, dobbiamo fare in modo che questo controsenso non si realizzi, ma che, invece, si realizzino le opere e le cose su cui ci sentiamo impegnati e vogliamo essere impegnati.

     

    Presidente POMPIGNOLI: Grazie, assessore Calvano.

    Prima di chiudere la seduta, vi ricordo che qualsiasi osservazione vogliate eventualmente presentare potrete presentarla inviandola tramite e-mail alla Commissione Bilancio.

    La Commissione è terminata. Ringrazio tutti. Buon pomeriggio.

     

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