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Legislatura XI - Commissione I - Resoconto del 30/11/2020 antimeridiano

    Resoconto integrale n. 23

    Seduta del 30 novembre 2020

     

    Il giorno 30 novembre 2020 alle ore 10,00 è convocata, con nota prot. n. AL.2020.24533 del 25/11/2020, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali in modalità “mista”, cioè con la presenza in sede, del Presidente, dei Vicepresidenti e di un membro per Gruppo assembleare [Catellani (Lega), Costi (PD), Marchetti F. (PD), Occhi (Lega), Rontini (PD), Taruffi (ERCEP)], nonché degli altri partecipanti ai sensi della deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 3 del 27 marzo.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Presidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    5

    presente

    BARGI Stefano

    Vicepresidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    4

    presente

    SABATTINI Luca

    Vicepresidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    9

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    6

    assente

    BONDAVALLI Stefania

    Componente

    Bonaccini Presidente

    1

    presente

    CASTALDINI Valentina

    Componente

    Forza Italia – Berlusconi per Borgonzoni

    1

    presente

    CATELLANI Maura

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    COSTI Palma

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    2

    presente

    DAFFADA’ Matteo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    FABBRI Marco

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    2

    presente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    IOTTI Massimo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    assente

    LISEI Marco

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    1

    presente

    MARCHETTI Daniele

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    MASTACCHI Marco

    Componente

    RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

    1

    presente

    OCCHI Emiliano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    PELLONI Simone

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    PIGONI Giulia

    Componente

    Bonaccini Presidente

    2

    presente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    RONTINI Manuela

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    TAGLIAFERRI Giancarlo

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    2

    assente

    TARUFFI Igor

    Componente

    Emilia-Romagna coraggiosa, ecologista, progressista

    2

    presente

    ZAMBONI Silvia

    Componente

    Europa Verde

    1

    presente

     

    È presente la consigliera Marilena PILLATI in sostituzione di Massimo IOTTI.

     

    Sono altresì presenti il consigliere Federico Alessandro AMICO (ERCEP) e l’assessore al Bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale Paolo CALVANO.

     

    Partecipano alla seduta: M. Balestrieri (CGIL Emilia-Romagna), M. Maisto (ARCI), L. Rossi (Confindustria Emilia-Romagna), F. Balestri (ANCE Emilia-Romagna), M. Contini (CNA Emilia-Romagna).

     

    Presiede la seduta: Massimiliano POMPIGNOLI

    Assiste la segretaria: Vanessa Francescon


    DEREGISTRAZIONE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

     

    UDIENZA CONOSCITIVA

     

    sugli oggetti:

     

    1954 -Proposta d'iniziativa Giunta recante: “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale 2021” (DEFR). (Delibera di Giunta n. 1514 del 02 11 20)

    (Relatrice consigliera Manuela Rontini)

    (Relatrice di minoranza consigliera Maura Catellani)

     

     

    2066 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2021". (Delibera di Giunta n. 1653 del 16 11 20)

     

    2067 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2021-2023 (legge di stabilità regionale 2021)". (Delibera di Giunta n. 1654 del 16 11 20)

     

    2068 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023". (Delibera di Giunta n. 1655 del 16 11 20)

     

    (Relatrice consigliera Manuela Rontini)

    (Relatore di minoranza consigliere Stefano Bargi)

     

     

    partecipano

     

    Marina

    Balestrieri

    CGIL Emilia-Romagna

    Massimo

    Maisto

    Presidente ARCI regionale per il Forum del Terzo Settore

    Luca

    Rossi

    Direttore Confindustria Emilia-Romagna

    Federica

    Balestri

    Direttore ANCE Emilia-Romagna

    Marcella

    Contini

    Responsabile politiche industriali CNA Emilia-Romagna

     

    Massimiliano POMPIGNOLI, Presidente della Commissione I. Iniziamo con la Commissione, che altro non è che l’udienza conoscitiva sul pacchetto bilancio.

    Faccio l’appello.

    Bargi Stefano, presente in sala.

    Sabattini Luca, buongiorno. 

    Bessi Gianni.

    Bondavalli Stefania.

     

    Consigliera Stefania BONDAVALLI. Presente.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Buongiorno.

    Castaldini Valentina.

     

    Consigliera Valentina CASTALDINI.  Buongiorno.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Buongiorno.

    Costi Palma, presente in sala.

    Catellani Maura, presente in sala.

    Daffadà Matteo.

    Daffadà Matteo, buongiorno.

    Fabbri Marco.

    Fabbri Marco, buongiorno.

    Gibertoni Giulia.

    Iotti Massimo è sostituito dalla consigliera Pillati, che è presente in sala.

    Lisei Marco.

    Marchetti Daniele.

    Marchetti Francesca, era qua presente in sala, la diamo presente dopo, quando la vediamo.

    Mastacchi Marco.

    Buongiorno, consigliere Bessi.

     

    Consigliere Gianni BESSI. Buongiorno, mi sentite?

     

    Presidente POMPIGNOLI. Perfetto, sì, la sentiamo, la presenza è registrata.

    Occhi Emiliano.

    Pelloni Simone.

     

    Consigliere Simone PELLONI. Buongiorno.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Buongiorno, consigliere.

    Pigoni Giulia, buongiorno.

    Piccinini Silvia.

     

    Consigliera Silvia PICCININI. Buongiorno.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Buongiorno.

    Rancan Matteo.

    Rontini Manuela, presente in sala.

    Tagliaferri Giancarlo.

    Taruffi Igor, presente in sala.

    Zamboni Silvia.

     

    Consigliera Silvia ZAMBONI. Buongiorno.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Buongiorno. Chi volesse segnalare la propria presenza lo scriva in chat.

    Partiamo con l’ordine del giorno.

    Come sapete, oggi c’è l’udienza conoscitiva sulla Nota di aggiornamento al DEFR e sul pacchetto bilancio.

    Sono presenti in sala il relatore di maggioranza, consigliera Rontini, e il relatore di minoranza per il DEFR, la consigliera Catellani, e per il bilancio il consigliere Bargi. È presente anche l’assessore Calvano.

    Prima di dare la parola alle cinque persone che hanno chiesto di intervenire in udienza conoscitiva, che sono Balestrieri Marina della CGIL Emilia-Romagna, Maisto Massimo, ARCI, Luca Rossi, Confindustria Emilia-Romagna, Balestri Federica, Unione regionale costruttori, e Contini Marcella, CNA Emilia-Romagna, quindi prima di lasciare la parola a loro come udienza conoscitiva, farei introdurre l’argomento ai relatori.

    Partirei con il relatore di maggioranza, consigliera Rontini, sul DEFR e proposta appunto di bilancio.

    Chiuderà, al termine dell’udienza conoscitiva, l’assessore Calvano.

    Prego, consigliera Rontini.

     

    Relatrice Manuela RONTINI. Buongiorno a tutti, grazie, presidente. Saluto i colleghi qui in sala e quelli collegati in streaming e tutti i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, dei sindacati, degli Enti locali, gli stakeholders con cui ci confrontiamo su questa proposta di bilancio della Regione Emilia-Romagna per il 2021.

    Cercherò di essere sintetica, anche se, come è noto, il pacchetto comprende la Nota di aggiornamento al DEFR 2021, il bilancio 2021, il pluriennale 2021-2023 e le disposizioni collegate.

    Come è noto, con il DEFR 2021 abbiamo dato avvio alla programmazione economica e finanziaria di questa XI legislatura. È il DEFR che ha tradotto le linee di mandato e definito gli obiettivi politico-strategici che ci siamo dati, costituendo anche le basi per la scrittura del bilancio che andremo ad approvare nelle prossime settimane in Aula.

    Nella Nota di aggiornamento, oggetto dei nostri lavori, sono state implementate le azioni per contrastare l’emergenza Covid-19, è stato aggiornato anche lo scenario economico-finanziario internazionale e nazionale e di conseguenza lo scenario congiunturale regionale, perché i dati che Prometeia e le altre associazioni ci hanno fornito in questi mesi sono stati in continuo aggiornamento a quella che era la situazione economica che viveva il Paese.

    Oggi ci troviamo con una previsione di PIL per il 2020 in Italia al meno 9 per cento, con una contrazione più forte per la nostra Regione, per l’Emilia-Romagna, che arriva quasi al 10 per cento, dovuta naturalmente alla forte connotazione della nostra economia orientata verso l’export, che ha quindi prodotto effetti maggiormente marcati rispetto alla media nazionale, effetti maggiormente marcati sui principali indicatori congiunturali dello sviluppo economico e di conseguenza anche su quelle che sono le propensioni al consumo delle famiglie.

    C’è da dire che però a questo si accompagnano andamenti positivi per quanto riguarda il tasso di occupazione e la situazione complessiva relativa alle povertà e alle fragilità delle famiglie. È vero che il tasso di disoccupazione tiene anche in questa fase numeri migliori rispetto al resto del Paese, ma io penso e lo voglio dire convintamente anche in questa sede che in questa legislatura ci siano tutte le condizioni per fare un salto di qualità per quanto riguarda l’occupazione femminile e la relativa retribuzione delle donne lavoratrici e la valorizzazione dei giovani, che escono competenti e formati dai nostri percorsi di studio.

    Dicevo i dati relativi al PIL 2020. Sul 2021 il rimbalzo invece è maggiore in Emilia-Romagna rispetto al resto del Paese, 7,1 rispetto al 6 per cento, perché naturalmente qui ci sono le condizioni per poter affrontare la crisi.

    La Nota del DEFR è aggiornata anche rispetto allo scenario in corso di approvazione a Bruxelles, che riguarda sia il QFP da una parte, il Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, sia il programma Next Generation EU, anche questo in corso di definizione e che potrà disporre fino ad un totale di 750 miliardi di euro, 360 dei quali sono prestiti e 390 sono sovvenzioni. Su tutto questo c’è l’impegno a utilizzare il 30 per cento della spesa per progetti legati al clima, e tutte le spese con fondi sia strutturali europei, quelli che gestiamo noi, che quelli diretti hanno, come noto, l’obiettivo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050.

    Nell’ambito di questo impegno, la Nota di aggiornamento ha previsto un nuovo obiettivo in capo alla Presidenza della Regione, che ha lo scopo di favorire l’accesso a tutte le opportunità di investimento, promuovere una visione integrata di quei fondi e delle politiche che metteremo in campo, favorendo le sinergie tra Europa, risorse nazionali e i nostri territori.

    Fatte queste premesse sulla Nota di aggiornamento al DEFR, è chiaro che anche il quadro in cui si colloca la proposta di bilancio regionale è fortemente condizionato dall’evoluzione dell’epidemia da Covid-19, quando sono stati scritti è iniziato il lavoro sulla programmazione di bilancio c’era una situazione diversa e oggi forse ne abbiamo (lo dico in positivo) una ancora diversa rispetto a 15-20 giorni fa.

    C’è un quadro di finanza pubblica particolarmente complesso, che ha visto una crescita imponente del debito statale per oltre 100 miliardi di interventi solo nel corso del 2020, per mettersi a fianco di famiglie, imprese e cittadini che hanno subìto gli effetti della pandemia e gli effetti delle misure restrittive che abbiamo adottato per garantire la salute pubblica dei nostri cittadini.

    Come sapete, è un anno di transizione sui fondi europei. Nonostante questo, grazie ad un lavoro meritorio fatto sia dal Presidente Bonaccini in Conferenza Stato-Regioni che dall’assessore Calvano nelle sedi in cui partecipa, lo scorso 5 novembre si è giunti ad un accordo con il Governo che, grazie anche al fatto che i nostri conti, i conti di questa Regione sono in ordine, ci porterà ad approvare un bilancio 2021 con le stesse entrate che c’erano al 1 gennaio 2020, quindi un fatto, come ricordava la scorsa settimana l’assessore qui, in Commissione, doppiamente straordinario.

    Un bilancio che, tra l’altro, ha previsto un nuovo approccio (anche qui voglio dare merito all’assessore Calvano), non più basato sulla spesa storica, ma sui budget assegnati ai diversi Assessorati, alle diverse politiche, che ci consente di pianificare e dare concretezza fin da subito alle politiche e alle linee che abbiamo immaginato approvando il mandato del presidente Bonaccini.

    Accordo con il Governo (lo ha sintetizzato Calvano, quindi vado sui contenuti più importanti) che prevede un incremento del Fondo di investimenti per le Regioni a Statuto ordinario di un miliardo dal 2022 al 2034 e si colloca in una cornice in cui la Regione Emilia-Romagna ha deciso di destinare l’intera entità di queste risorse, visto che ne aveva facoltà fino al 70 per cento, tutta ai Comuni della nostra Regione, che metteranno a disposizione nel 2021, 2022, 2023, nel triennio, 85 milioni di euro.

    Ci pensavo l’altro giorno, sono più delle risorse che abbiamo utilizzato negli anni scorsi per politiche legate alla rigenerazione urbana, interventi sulla ciclabilità, interventi di investimento sulle infrastrutture sportive, quindi sono tante risorse con cui andare a finanziare, in dialogo con l’Assemblea legislativa, con le forze politiche che siedono in Consiglio, alcune priorità che siamo chiamati a definire già in queste settimane e che devono tenere insieme la sostenibilità sia ambientale che sociale che economica.

    Grazie a questo accordo con il Governo, ci viene data la possibilità di utilizzare i ristori statali non utilizzati nel corso del 2020, per andare a coprire le minori entrate da tributi che incasseranno le Regioni nel 2021. C’è anche un passo avanti sull’annosa questione degli emotrasfusi, di cui sa bene chi negli anni scorsi si è occupato di bilancio, che vede un impegno da parte del Governo a concorrere con 50 milioni per il 2021 a quest’onere sostenuto dalle Regioni.

    È una manovra che complessivamente cuba 12,484 miliardi di euro, di cui più di 9 sono dedicati alla sanità, e ha come priorità welfare e sanità, trasporti e scuole, il sostegno alle imprese e, come veniva ricordato, anche grazie all’accordo con il Governo, gli investimenti dei nostri Enti locali.

    Per quanto riguarda la sanità, mi preme sottolineare un aumento di 600 milioni di euro rispetto alla dotazione precedente, che portano quindi la dotazione a 9 miliardi; l’incremento del Fondo regionale per la non autosufficienza, che aumenta di altri 7 milioni di euro, e quello del Fondo sociale regionale, che aumenta di 3 milioni di euro; la possibilità, in un percorso che comincia oggi, di destinare contributi alle gestioni pubbliche dei servizi alla persona, che abbiamo visto anche in queste settimane quanto sono state fondamentali e talvolta anche anello fragile (bisogna che ce lo diciamo, con la consapevolezza che ci dobbiamo mettere mano) nella catena di servizi alle persone e alle persone fragili.

    C’è la conferma, per quanto riguarda sempre il sistema del nostro welfare, dell’impegno sui nidi e sulle scuole per l’infanzia e di quello legato alle politiche per gli affitti.

    Per quanto riguarda il macrosettore delle imprese, del loro sostegno, della ricerca, dell’innovazione, parliamo di più di 77 milioni di euro nel triennio, viene rifinanziata la legge n. 14 del 2014, quella sull’attrattività degli investimenti, con 45 milioni di euro sempre nel triennio. Vengono confermate le risorse per la promozione dell’artigianato, per la cooperazione, quelle per il rafforzamento del sistema dei Consorzi fidi con i correlati strumenti di credito, così come è confermato il taglio dell’Irap per le imprese, artigiani, commercianti, professionisti, gli autonomi che vivono nei nostri e Comuni montani, perché mi pare di poter dire che la montagna è diventata una priorità trasversale a tutte le nostre politiche.

    C’è un impegno poi di 10 milioni di euro nel corso del 2021 per sostenere il percorso di unificazione del sistema fieristico regionale. Come sapete, l’anno prossimo dovremo occuparci anche di quello che sarà il nuovo Piano triennale di attuazione del piano energetico regionale e già in questo bilancio ci sono le risorse per far partire il Fondo energia, misura che ha sempre trovato grande apprezzamento dal sistema delle nostre imprese grazie anche a quella quota che finanzia a fondo perduto la diagnosi delle imprese.

    È un bilancio che vede il cofinanziamento anche per i prossimi anni delle misure previste nel programma del Fondo sociale europeo per quanto riguarda la formazione, che intendiamo per tutto il corso della vita da zero a cento anni, un bilancio che per quanto riguarda la scuola e il diritto allo studio punta al 100 per cento del finanziamento delle borse di studio e degli altri strumenti a cui hanno diritto i nostri giovani, in modo che tutti coloro che maturano questo diritto lo possano vedere anche concretizzato.

    C’è una conferma anche su una politica sulla quale fin dalla scorsa legislatura abbiamo scelto di puntare, che è quella sullo sport, sia per quanto riguarda la promozione dell’attività sportiva che per quanto riguarda la riqualificazione dei tanti impianti sportivi che insistono nel territorio, sia per quanto riguarda l’attrazione di grandi eventi turistici, quando tornerà possibile farlo, che sono motore anche di attrattività per i nostri territori a fine turistico e non solo, con una dotazione di risorse nel triennio pari a 27 milioni di euro.

    Sono confermati – e mi avvio verso la chiusura – gli interventi per la sicurezza urbana e la polizia locale grazie a 5,3 milioni di euro con cui finanziare nel 2021 gli accordi di programma, così come le misure previste dal Testo Unico sulla legalità. C’è un lavoro importante di sostegno al riordino territoriale e istituzionale che vede aumentare lo stanziamento per incentivare le gestioni associate comunali, con un impegno che abbiamo scritto nelle linee di mandato a sostenere quelle più mature, così come c’è il finanziamento ai Comuni e alle Unioni che hanno chiesto e ottenuto il mantenimento delle sedi degli Uffici del Giudice di Pace. È una misura a cui avevamo lavorato con alcuni colleghi nella scorsa legislatura.

    Vengono confermate in tema di mobilità sostenibile e TPL le riduzioni per i giovani fino a 14 anni che utilizzano il TPL nel tragitto casa-scuola e vengono aumentate, quindi facciamo un altro passo, ampliandole fino ai ragazzi che hanno 19 anni.

    C’è un impegno importante sull’elettrificazione delle linee ferroviarie, oltre 60 milioni di euro; 4 milioni di euro sono destinati alla manutenzione della rete viaria di interesse regionale.

    Per quanto riguarda la parte degli investimenti, abbiamo invece mantenuto e rimodulato a 100 milioni di euro l’investimento per quanto riguarda l’autostrada regionale Cispadana. Anche per quanto riguarda turismo e commercio c’è nel triennio la conferma delle risorse delle precedenti programmazioni, quasi 93 milioni di euro, che vede rifinanziare anche tutte le leggi di iniziativa consiliare. Penso alle Pro Loco o alle rievocazioni storiche che erano state approvate con il contributo delle diverse forze politiche che siedono in Assemblea. C’è un lavoro meritorio per quanto riguarda agricoltura e agroalimentare che sta portando avanti il nostro assessore, che ha avviato con il Governo la trattativa per il recupero dei 60 milioni di euro già anticipati.

    È stato presentato nei giorni scorsi un progetto di rilancio per uno dei settori che maggiormente ha subito sia gli effetti del clima che delle fitopatie, che è l’ortofrutta e la frutticoltura di qualità, che è in questo territorio e può essere uno dei motivi anche di rilancio del settore primario che, come abbiamo visto, ci ha consentito di superare anche le fasi più complicate dei mesi scorsi. Avete visto che il bando sulle giovani coppie, finanziato nella scorsa legislatura, ha portato tantissime domande, giovani coppie nei Comuni montani. Quindi, c’è già la previsione nel 2021 di mettere altri 10 milioni di euro per far scorrere quella graduatoria, così come c’è la conferma dei 2 milioni di euro per le pari opportunità, per il sostegno ai progetti che guardano al contrasto delle discriminazioni e delle violenze di genere, che portano alla piena autonomia delle donne che sono state oggetto di violenza.

    Pochi giorni fa, il 25 novembre, è stata la Giornata Internazionale delle Donne, che ha visto un lavoro unanime dell’Assemblea legislativa. Il 25 novembre deve essere tutti i giorni, come ci diciamo tutte le volte, quindi bisogna portare avanti tutto l’anno queste politiche. Vado a stringere perché il presidente giustamente mi ha fatto segno. C’è la conferma delle risorse dedicate alle politiche culturali che, ricorderete, eravamo riusciti a triplicare nella scorsa legislatura, con alcune belle novità, cioè l’idea, non appena avremo approvato il bilancio, di costruire e una legge che valorizzi la rete di case museo dei personaggi di grande rilievo della nostra regione, siano essi artisti, scienziati, intellettuali e anche l’idea di portare avanti la promozione della lettura e del libro, arrivando ad una legge per il sostegno a questo comparto dell’editoria regionale, editoria su cui abbiamo lavorato anche negli anni scorsi e anche in queste settimane per dare ristoro a chi ha svolto il lavoro delle informazioni in un periodo complicato.

    Infine, leggi importanti, soprattutto per l’educazione delle giovani generazioni, come la Memoria del Novecento, continuano ad essere finanziate.

    Chiudo velocemente sul collegato, perché i numeri sono allegati anche a una proposta che si chiama “Disposizioni collegate”. Sono norme dal contenuto eterogeneo, che però non comportano nuovi oneri e che puntano a rendere più efficace l’azione amministrativa nel conseguimento degli obiettivi fissati dal DEFR e aggiornati con la nota.

    Per quanto riguarda le imprese artigiane ampliano la tipologia degli interventi che la Regione può realizzare a favore di queste imprese, sia dal lato della formazione che dal lato della digitalizzazione. C’è l’idea di posticipare, per renderla applicabile a tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna, la tariffa puntuale dei rifiuti al 2022. Ci sono norme di semplificazione che riguardano i crediti tributari di modesta entità. C’è una norma di semplificazione (non entro nel merito) che riguarda anche i concessionari di auto, così come andiamo ad ampliare la platea dei beneficiari che potrà accedere alla legge n. 12 del 2002, quella che riguarda la promozione di iniziative di educazione allo sviluppo culturale e di ricerca. Così come viene prorogato il Fondo di solidarietà ATERSIR fino a tutto il prossimo esercizio, che è quello a favore dei Comuni colpiti dal sisma.

    Scusate se mi sono dilungata. Poi, ci saranno i due relatori, perché la minoranza ha fatto la scelta legittima, invece, di spezzare i relatori della Nota di aggiornamento del DEFR e del bilancio, ma ci tenevo, pur nella sintesi, possibile, lo voglio ripetere ancora, grazie al lavoro comunque di concertazione, confronto, discussione che l’Assessorato e i suoi funzionari hanno fatto in queste settimane, a dare l’idea di un bilancio che per il sesto anno consecutivo sceglie di non variare le tasse, anzi, ci sono alcune misure che ho cercato velocemente di sintetizzare che le vanno ulteriormente a tagliare e che si pone sostanzialmente due obiettivi: da una parte accompagnare famiglie, imprese e cittadini in questa situazione straordinaria dovuta alla pandemia sanitaria che stiamo vivendo e dall’altra creare le condizioni per un pieno rilancio della nostra Regione.

    Grazie.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie, consigliera Rontini.

    La parola alla consigliera Catellani per la Nota di aggiornamento al DEFR.

     

    Relatrice Maura CATELLANI. Grazie, presidente. Ringrazio anche la collega Rontini per la relazione molto puntuale.

    Farò semplicemente un discorso generale, perché sulla Nota poi mi preme anche ascoltare gli interventi degli stakeholder che ascolteremo dopo e che ringrazio sin da ora e anche verificare quanto si dirà nelle varie Commissioni dove la Nota sarà discussa.

    La parola che si legge più spesso in questa Nota di aggiornamento è sicuramente “incertezza”: incertezza, incognita e rischi, ed è normale che sia così perché siamo alla seconda ondata di questa pandemia, come è normale chiedersi anche cosa accadrà se si verificherà una recrudescenza di questa pandemia, chiaramente non sperata, ma certamente non esclusa.

    La Nota evidenzia due incognite fondamentali, che potrebbero superare le previsioni della stessa Nota. Una è la crescita relativa al 2020, che oggi è destinata ad un -9 per cento, dato che comunque sottende all’esito pandemico, e l’altra sono i tempi ancora incerti circa la concessione delle risorse relative al Recovery fund, che è un dato non trascurabile.

    Quello che è certo è che il consumo delle famiglie, che rappresenta la domanda aggregata, è assolutamente fuori controllo e fuori previsione. Non è certa la stima dell’andamento del reddito disponibile, non è facile prevedere la propensione al consumo, non è facile cercare di capire non soltanto se gli emiliano-romagnoli, ma anche gli italiani, consumeranno, ma anche cosa consumeranno. Sicuramente c’è un rinvio dei consumi dei beni durevoli in favore dei beni essenziali. Si incrementa chiaramente il risparmio precauzionale e in quella che è stata definita correttamente la tempesta perfetta sul piano macroeconomico invece cosa emerge? La certezza del calo delle esportazioni e un quadro di finanza pubblica con un uso massiccio ed inevitabile di fondi pubblici a sostegno del reddito disponibile delle famiglie. Si torna a dei temi essenziali che, però, sono tali non soltanto oggi, erano tali anche, a mio avviso, prima della pandemia: rilancio degli investimenti pubblici e privati, riforme verso un’economia innovativa, coesione sociale attraverso la fiscalità di vantaggio, investimenti delle infrastrutture, una pubblica amministrazione che tende a realizzare investimenti pubblici nei modi e nei tempi stabiliti, peraltro frase evidenziata nella Nota (questo è rilevante), efficientamento e velocità della giustizia e una riforma del fisco volta a una maggiore efficienza nel prelievo, oltre chiaramente a una riduzione della pressione fiscale.

    Il Recovery plan diventa la vera novità della Nota. È interessante il dato in parallelo con la tabella 5 della Nota stessa. Gli interventi del Recovery plan saranno destinati al rilancio degli investimenti pubblici, gli interventi non finanziati dal Recovery avranno il compito di sostenere l’economia prima che il programma europeo possa esercitare tutti i suoi effetti.

    Prima di congedarmi, faccio un inciso sul Patto per il lavoro e per il clima, che ormai sembra una pietra filosofale, perché se ne parla tanto, ma nulla di concreto ancora c’è. In tutto questo paesaggio senza dubbio faticoso e ancora una volta incerto sarà interessante riflettere oggi, ma anche nelle Commissioni, su come la Giunta rendiconterà, restituendo ai cittadini e ai portatori di interesse, i risultati conseguiti e gli impegni declinati dalle scelte politiche di governo della Regione.

    Grazie.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie, consigliera Catellani.

    Consigliere Bargi, prego. Poi si prepari Balestrieri Marina, CGIL, per iniziare l’udienza conoscitiva. Prego.

     

    Relatore Stefano BARGI. Grazie, presidente. A me tocca l’onere di intervenire dopo due colleghe così precise nei loro interventi, quindi mi limiterò a qualche considerazione di carattere generale su questa fase di bilancio molto particolare. Intanto mi unisco anch’io ai ringraziamenti degli ospiti che tra poco ascolteremo e che ascolteremo sicuramente con molta attenzione proprio perché siamo di fronte a una fase molto critica, è inutile che ce lo ripetiamo, per quanto riguarda il nostro territorio regionale, ma tutto il Paese e potremmo dire tutto il globo.

    Sicuramente questo bilancio si trova per questo motivo in una difficoltà inizialmente duplice. La Giunta si trova in una situazione sicuramente molto difficile, intanto per garantire il prosieguo dei servizi a cui siamo abituati e il tenore dei servizi a cui siamo abituati in questa regione e poi per dare una risposta immediata, ma sostanziale a coloro che stanno affrontando con difficoltà sempre maggiori la fase di crisi dovuta alle misure di restrizione per contenere il Covid-19.

    In questa situazione mi preme sottolineare alcuni elementi. Questo bilancio sicuramente contiene delle proposte interessanti. Abbiamo notato, però, una narrazione che tende a propendere – è stato detto in entrambi gli interventi che mi hanno preceduto – per quelli che saranno gli aiuti europei, il cosiddetto Recovery fund e le misure del Next Generation EU.

    Sappiamo, però, che queste misure sono connotate, noi lo diciamo da questa estate, quando sia da parte del Governo regionale che da quello nazionale si fa una relazione piuttosto fiabesca dei miliardi che sembrano volare e arrivare come comparsi dal nulla, ma in realtà stiamo parlando di strumenti che soffrono di molte più ombre e criticità di quante siano invece le luci e le certezze. In un momento in cui l’incertezza la fa da padrona, è stato detto anche nell’intervento precedente, fa da padrona sia per quanto riguarda la pubblica amministrazione, ma proviamo a pensare a tutti gli attori economici che oggi trovano la saracinesca chiusa e non sanno quando potranno riaprirla, perché le vere difficoltà cui stiamo sottoponendo il nostro sostrato economico partono proprio e soprattutto dall’incertezza. Ecco perché noi chiediamo di non accasciarci o schiacciarci troppo su quelle che possono essere iniziative di stampo sovranazionale che, come minimo, vedranno la luce tra uno o due anni, quindi difficilmente potranno essere tempestive e dare una risposta immediata alla fase di crisi di oggi… Scusatemi, ma con la mascherina ho difficoltà a parlare. Cerco di chiudere velocemente.

    Sicuramente è importante dare risposte immediate. Il Governo lo sta capendo, perché dopo la narrazione fiabesca di cui parlavo prima di questa estate, nella legge di stabilità nazionale stanno già introducendo un finanziamento al deficit per cercare di anticipare quelle che, di fatto, sono misure che difficilmente arriveranno.

    Se in questo contesto inseriamo anche il termine – è stato detto negli interventi precedenti – del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, quindi di fatto andiamo in contro a un periodo in cui ancora non sono pronti i Regolamenti, gli stanziamenti dei fondi strutturali europei per il prossimo settennio, andiamo in contro a un momento storico dove c’è molta più difficoltà e incertezza nel reperire e nel mettere a terra risorse di quanto non sia stato in passato, purtroppo in un momento in cui c’è in corso una crisi molto pesante.

    In questo bilancio dalla Regione ci si aspetta un intervento che sappia cogliere la sua natura contestuale di oggi, sappia anche picchiare i pugni, passatemi il termine, sui tavoli nazionali per poter chiedere e cercare di ottenere quelle che sono sia risorse, ma anche interventi importanti, perché già oggi vediamo che, ad esempio, per la condizionalità delle risorse europee del Recovery plan, si sta parlando di patrimoniale, quindi si parla di nuova fiscalità, di nuove tasse, quindi si parla ancora di dover scaricare sul cittadino quelle che poi saranno misure che porteranno benefici, se li porteranno, tra diversi anni.

    Si chiedono, quindi, misure immediate. Abbiamo fatto una proposta, lo ricordo anche in questa sede, di legge di una certa tipologia per cercare di andare in contro alle attività del terziario maggiormente colpite in questo 2020 che, di fatto, sono saltate, con un principio che vorremmo potesse trovare un po’ più spazio all’interno di questo bilancio. Siccome noi viviamo nell’incertezza di quanto potrà durare questa situazione di crisi, la combattiamo con la certezza che comunque gli aiuti ci saranno. Grazie.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie, consigliere Bargi.

    Iniziamo dando la parola agli stakeholder e partiamo con la CGIL Emilia-Romagna, Balestrieri Marina.

    La vedo già collegata. La vediamo, ma non la sentiamo.

     

    Marina BALESTRIERI, CGIL Emilia-Romagna. Buongiorno.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Può alzare un po’ il volume?

     

    BALESTRIERI. Sentite meglio?

     

    Presidente POMPIGNOLI. Perfetto. Grazie. Le lascio la parola.

     

    BALESTRIERI.  Grazie. Buongiorno. Ringrazio, a nome di CGIL, CISL e UIL, la Commissione per averci dato la possibilità di portare in questa sede, nella sede dell’Assemblea legislativa, le nostre osservazioni e valutazioni sul bilancio 2021-2023.

    Le considerazioni che svolgo questa mattina le svolgo a nome unitario, quindi a nome di CGIL, CISL e UIL dell’Emilia-Romagna. Come organizzazione sindacale abbiamo avuto un primo confronto sul bilancio di previsione 2021-2023, proseguendo un percorso positivo di relazione e confronto con l’Assessorato e quindi con la Giunta sugli aspetti economici e finanziari, confronto che ha anche visto, nel giugno di quest’anno, una condivisione sulle scelte strategiche effettuate in fase di assestamento. Auspichiamo che questa cosa si possa anche realizzare sul bilancio di previsione, sottolineando che i temi e le materie che sono state oggetto di confronto, a nostro avviso, trovano la loro naturale sede nel nuovo Patto del lavoro e del clima 2030 che dovrebbe nelle prossime settimane andarsi a concludere.

    Abbiamo apprezzato, nonostante la difficilissima situazione socioeconomica creata dalla pandemia, lo sforzo che la Giunta ha fatto rispetto alle priorità scelte sul bilancio stesso. Riteniamo positivo anche l’accordo che la Regione ha fatto con il Governo, che prevede che il bilancio regionale del 2021 si possa costruire sulle stesse entrate del 1° gennaio 2020, agendo sui ristori e su quel gap tra minori entrate e risorse ricevute che ha permesso di costruire, anche per quest’anno, per il prossimo anno, un bilancio in pareggio.

    Altro punto che riteniamo importante sono le maggiori risorse per investimenti (85 milioni) che sono state definite per tre anni da far arrivare agli enti locali per finanziamenti di bandi per opere pubbliche. Riteniamo molto importante il nuovo Fondo per l’edilizia sanitaria e tecnologie sanitarie di 150 milioni.

    Il bilancio di previsione 2021-2023 è stato costruito in un contesto di difficilissima situazione di finanza pubblica, che prevede un PIL – è stato detto in modo molto chiaro – in diminuzione in Italia, compresa anche la nostra Regione. Purtroppo, questo avrà gravi conseguenze sul tessuto economico e sociale del Paese, compresa anche l’Emilia-Romagna.

    Vorremmo dare un dato dell’Osservatorio INPS. L’Osservatorio INPS quantifica il ricorso complessivo da gennaio a ottobre in Emilia-Romagna di 252 milioni e oltre di ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga e 104 milioni di ore dal Fondo di solidarietà.

    Nel periodo aprile-ottobre l’INPS regista in Emilia-Romagna un numero di ore di cassa integrazione superiore a quelle registrate nell’intero arco dei cinque anni dal 2015 al 2019. In pratica, è il peggiore anno della crisi economica in termini di utilizzo di ore di cassa integrazione.

    Ci preoccupano fortemente le condizioni del 2021, anche perché a fine marzo dovrebbe finire il blocco dei licenziamenti e vengono stimati in Italia quasi un milione di disoccupati. La nostra regione non sarà indenne, anche se avrà probabilmente un dato migliore rispetto all’intero Paese. Non sarà indenne la nostra regione.

    Riteniamo, quindi, che sarà necessario mettere in atto, anche con il bilancio – per molti versi la Giunta lo ha fatto – anche con il Patto per il lavoro, scelte strategiche e azioni e politiche anche a tutela del lavoro; scelte strategiche e azioni politiche che puntino agli investimenti utilizzando al meglio tutte le risorse europee: Recovery fund, Next Generation EU, SURE, comprese anche quelle del MES, i famosi 37 miliardi che sono, lo voglio ricordare, finalizzati agli interventi sul sistema sanitario.

    Le priorità scelte per il bilancio ci convincono e sono welfare e sanità, trasporti, sostegno alle imprese, investimenti, enti locali. Rispetto a welfare e sanità, apprezziamo l’aumento delle risorse sul Fondo sociale locale anche al fine di diminuire le disuguaglianze che sono fortemente aumentate anche nella nostra regione per effetto della pandemia e a rispondere in parte a un nuovo aumento di povertà.

    Apprezziamo il mantenimento delle risorse da destinare alle famiglie per l’abbattimento delle rette nidi e scuole dell’infanzia, 18 milioni, la conferma del Fondo affitti e il sostegno alla valorizzazione delle aziende pubbliche di servizi alla persona.

    Sul Fondo regionale per la non autosufficienza il confronto avuto con l’Assessorato al bilancio ha portato a un aumento del fondo rispetto al 2020 portandolo a 457 milioni per il 2021; risorse strutturali che rispondono in parte a nostre precise richieste che abbiamo formalizzato con le proposte unitarie per il rinnovo del Patto per il lavoro e per il clima 2030.

    Apprezziamo fortemente lo sforzo profuso per il 2021 e le risorse destinate a questo capitolo, però vogliamo sottolineare che sul Fondo regionale per la non autosufficienza devono essere prestate maggiori risorse alla non autosufficienza dato l’invecchiamento elevato della nostra popolazione regionale e l’aumento dei bisogni delle fragilità.

    Sui trasporti le risorse previste e la conferma di azioni, quali la gratuità dei bus urbani ed extraurbani per gli under 14, sono positive, come positiva è la previsione anche di un’estensione agli under 19 da settembre del 2021.

    Su questo punto chiediamo e sarà necessario anche un confronto con le parti sociali nel caso in cui la gratuità non sia estesa a tutti, ma vengano previste delle soglie di sbarramento tramite l’ISEE.

    Positiva è anche la previsione di risorse per il recupero di alloggi ERP. L’emergenza abitativa nella nostra regione si è fortemente accentuata con la pandemia per effetto anche dei dati socio economici che prima vi ho evidenziato e su questo punto si dovrà lavorare fortemente nei prossimi anni per dare risposte concrete ad un bisogno e a un fenomeno in gravissima crescita.

    Sugli altri capitoli, sostegno alle imprese e investimenti locali, abbiamo visto conferme e rifinanziamenti che rispondono a esigenze straordinarie dovute alla situazione pandemica, ma anche di prospettiva. Pensiamo all’edilizia sanitaria o al tema dell’elettrificazione per i treni o agli investimenti delle opere pubbliche per gli enti locali o alle risorse per le aree interne e per la diminuzione delle disuguaglianze territoriali.

    Sul capitolo “investimenti” poniamo l’attenzione al tema della legalità e della qualità del lavoro. Abbiamo anche qui fatto proposte precise per la definizione del Patto e siamo convinti che la legalità sarà riconosciuta quale valore irrinunciabile e fondativo del Patto stesso e precondizione per raggiungere gli obiettivi.

    Naturalmente mettiamo tra le cose che valutiamo positivamente la scelta della Regione di non innalzare la pressione fiscale e l’investimento sul personale sanitario che ha dato e sta dando un grandissimo contributo di professionalità e competenza per la tutela della salute. Lo ha fatto nel lockdown, l’ha fatto in continuità e lo sta facendo ancora adesso. Su questo punto vogliamo sottolineare che sarà necessario proseguire anche nel 2021 alla stabilizzazione e alla valorizzazione del personale sanitario e sociosanitario della nostra regione.

    Vi ringrazio. Questo è un contributo che ho letto a nome di CGIL, CISL e UIL. Poi, se ci sono le condizioni, possiamo farlo arrivare anche come scritto alla Commissione.

    Grazie.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie. Infatti, era proprio quello che le stavo chiedendo. Lo può far pervenire per iscritto alla Segreteria della Commissione I. Poi, dopo, verrà distribuito a tutti i consiglieri. Grazie del suo intervento.

    Passerei la parola adesso a Massimo Maisto, presidente regionale ARCI. Prego.

     

    Massimo MAISTO, presidente regionale ARCI. Mi sentite?

     

    Presidente POMPIGNOLI. Sì, la sentiamo. Prego.

     

    MAISTO. Buongiorno, presidente. Buongiorno ai consiglieri e alle consigliere. Grazie davvero per questo importante appuntamento. Mi ero iscritto a parlare come rappresentante dell’ARCI Emilia-Romagna. Sono presidente da pochi mesi, da settembre. Nel frattempo, mi ha chiesto Fausto Viviani, presidente e portavoce del Forum del Terzo Settore, di parlare a nome dell’intero Forum. Quindi, non parlerò per l’associazione che rappresento, ma più in generale per il Forum del Terzo Settore che, come voi sapete, è composto dalle associazioni di promozione sociale, dalle organizzazioni di volontariato e dalla cooperazione sociale. È un mondo veramente molto ampio, che è difficile sintetizzare in pochi minuti. Però, cercherò di elencare alcune priorità.

    Mi scuserete se farò un intervento soprattutto per quello che riguarda le nostre realtà, sapendo che poi siamo assolutamente coinvolti e apprezziamo il metodo di lavoro della Regione sul Patto per il lavoro, sui bandi degli Assessorati, sui piani triennali. Quindi, il lavoro di concertazione con le nostre realtà, sia con il Forum in quanto tale sia con le singole associazioni e organizzazioni di volontariato o cooperative sociali o centrali cooperative, che è anche il lavoro all’interno del CRTS, il Coordinamento del Terzo Settore è un lavoro importante che va avanti quotidianamente e che quindi ci fa dire che ci ascoltiamo reciprocamente.

    Per quanto riguarda il tema del bilancio, volevo ragionare con voi e segnalarvi tre aspetti: la situazione oggi, un secondo titolo che io ho chiamato “Per esserci dopo” e quello che potrà succedere dopo, dopo l’emergenza chiaramente.

    La situazione oggi. Noi Terzo Settore, e in particolare APS e organizzazioni di volontariato, stiamo lavorando per non perdere basi associative. In particolare, siamo preoccupati per i piccoli centri, quei piccoli spazi, quei piccoli circoli, quelle piccole associazioni che a volte sono in situazioni di paesi, di periferia, in montagna, sul delta dove c’è il fenomeno dello spopolamento che sono a volte gli unici presidi di socialità, di incontro, tra l’altro spesso costituendo anche un risparmio per le pubbliche amministrazioni, perché laddove non ci sono spazi associativi giustamente i cittadini chiedono sale civiche, chiedono interventi di prossimità, chiedono interventi sulla socialità. Quindi, sempre in un rapporto direi positivo con le pubbliche amministrazioni, abbiamo un ruolo, ripeto, di prossimità molto importante.

    Stiamo lavorando per fare questo, cercando di sostenere dal punto di vista anche economico, anche attraverso i fondi della Regione, i fondi statali, ma anche attraverso interventi direttamente delle singole associazioni, cercare di dare la forza a questi soggetti per esserci anche dopo. È importante anche il lavoro che stiamo cercando di fare per metterci a disposizione con aiuti per chi ha bisogno. Non dappertutto, ma in tantissimi posti, spesso nelle città, nei quartieri, anche qui nei piccoli centri, volontari delle associazioni del Terzo Settore aiutano a fare la spesa, a distribuire farmaci, a volte anche solo a fare una telefonata o una scampanellata a casa di una persona sola, di un anziano. Sono lavori importanti, impegni importanti. A volte anche, quando si riesce, si danno piccoli sostegni economici.

    È chiaro che durante il primo lockdown è stato fatto in maniera più capillare, perché si vedeva la prospettiva di uscita. Questa volta è un po’ più faticoso perché in alcuni casi c’è proprio il rischio che non ci siano più le basi associative. Tuttavia, dai nostri punti provinciali e regionali, noi spingiamo molto perché ci si metta a disposizione.

    Il secondo titolo che vi volevo segnalare era “Per esserci dopo”. Per noi è importante che continui il lavoro della Regione di sostegno, di piccolo sostegno alle basi associative. Ricordo che è stato realizzato un bando pochi mesi fa, stanno arrivando i soldi in questi giorni, dai 3.000 ai 5.000 euro. È una misura comunque importante, perché aiutano a pagare la luce, il riscaldamento, l’affitto per chi non ha avuto lo sconto sull’affitto, e cose di questo tipo. Per fortuna, lo Stato ha messo a disposizione prima 50 milioni e poi 70 milioni, che sono stati un po’ conquistati dal Forum del Terzo Settore perché l’associazionismo era stato un po’ dimenticato e per fortuna verranno regionalizzati e quindi potremo ragionare insieme sulla destinazione.

    Parliamo, tra i vari fondi, di circa 10 milioni di euro che sono una cifra non enorme nel bilancio della Regione, ma noi pensiamo importante per arrivare ad esserci anche dopo. A noi sembra che il bando sia andato bene, il bando di cui parlavo, quindi un provvedimento simile ci troverebbe d’accordo, che sia un bando fotocopia o che si vogliano fare alcune correzioni, però ricordo che sono state sostenute circa 700 associazioni. Le associazioni sono molte di più, però siamo riusciti insieme a selezionare minimo 100 soci per le APS e 30 per le organizzazioni di volontariato, minimo 3.000 euro di costi. Siamo riusciti a evitare di dare contributi a pioggia e di dare magari poche centinaia di euro ad associazioni che in questo periodo non hanno avuto costi e a sostenere chi, invece, ne aveva bisogno.

    Secondo noi un bando su quella falsariga sarebbe positivo. Ha funzionato, tant’è che almeno dal nostro sentire non ci sono state polemiche. Sapete che quando ci sono i bandi spesso sono molte anche le polemiche di chi magari è stato escluso. Quindi, evidentemente siete riusciti a individuare bene le caratteristiche di chi ne aveva bisogno. Io direi che una replica o simile del bando sarebbe positiva.

    Stiamo iniziando e vorremmo ragionare su come anche poter avere un sostegno per quanto riguarda le reti provinciali e regionali. Abbiamo spinto per il sostegno alle basi associative, tutti, sia le organizzazioni di volontariato che le APS, perché senza le basi associative non esistono le associazioni provinciali e regionali. Si parte dalla base, dalla prossimità, però vale anche il contrario. Se non ci sono i servizi e lo stimolo che arriva dalle reti provinciali e regionali, le basi associative faticano ad andare avanti, soprattutto in vista di una riforma del Terzo Settore abbastanza complicata a livello nazionale e che richiederà un accrescimento delle competenze e dei servizi.

    Su questo ci piacerebbe aprire – ne abbiamo già parlato con l’assessore al bilancio, ne abbiamo già parlato con la vicepresidente Schlein che ha la delega all’associazionismo – un ragionamento sulle reti regionali e le reti provinciali.

    Poi, vado verso la chiusura, c’è il dopo. Mi sento di garantire che se insieme, e credo che ce la faremo, supereremo questo momento di difficoltà, l’associazionismo ci sarà più di prima, nel senso che siamo pronti a essere ancora più a disposizione delle collettività, ancora di più attenti alle esigenze del territorio e anche a fare frutto di questo drammatico periodo per essere sempre più utili a tutti noi. Bisogna scavallare la difficoltà per esserci più di prima.

    Su questo voglio essere chiaro. Le nostre richieste, le nostre esigenze di questo periodo sono esigenze per essere più forti dopo, non per la sola sopravvivenza, perché se non dovessimo essere più utili non sarebbe neanche importante che rimanesse un’associazione o l’altra. Noi siamo convinti, anzi lasciatemi dire che siamo sicuri, che superato questo periodo riusciremo a esserci più di prima.

    Benissimo per il dopo – è anche già nel bilancio di quest’anno – finanziare la cultura e il sociale attraverso i bandi su cui spesso noi collaboriamo. Segnalo agli Assessorati solo un aspetto: è importante, come si è sempre fatto, lavorare sulle eccellenze, perché la Regione non può sostituirsi ai Comuni, alle Unioni, agli enti locali più prossimi, però bisognerà ragionare insieme anche su come premiare sempre di più la prossimità. Questa è una lezione che abbiamo avuto credo in questo anno, in questi mesi. Oltre alle eccellenze c’è bisogno di capillarità. Come premiare questa capillarità senza trasformarla in contributi a pioggia o in provvedimenti poco efficaci credo che sarà una bella sfida sulla quale ragionare insieme.

    Rinnovo i miei ringraziamenti e vi auguro buon lavoro, per voi, ma per tutti noi cittadini.

    Grazie.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie dell’intervento. Vale anche per lei il discorso che può mandare la relazione alla Segreteria della Commissione.

    Passiamo la parola – lo vedo già collegato – al direttore di Confindustria Emilia-Romagna, Luca Rossi. Buongiorno, dottor Rossi. La vediamo, ma non la sentiamo. La sentiamo a scatti. Forse deve mettersi le cuffie.

     

    Luca ROSSI, direttore di Confindustria Emilia-Romagna. Mi sentite?

     

    Presidente POMPIGNOLI. Prego, la sentiamo.

     

    ROSSI. Provo sperando che mi sentiate. Se non mi sentite, interrompetemi. 

    Partirei da alcune considerazioni, in particolare rispetto al DEFR e l’aggiornamento sul DEFR, non tanto per i contenuti specifici, ma per condividere una valutazione rispetto al fatto che credo che in questo momento non sia neanche particolarmente utile stare a guardare settimanalmente i meno 0 virgola qualcosa o i più 1, nel senso che il quadro è comunque un quadro che non può essere comparato né con trimestri, né con semestri, né con l’anno precedente, perché, obiettivamente, siamo di fronte a una situazione straordinaria che non ha precedenti negli ultimi decenni.

    L’unica constatazione evidente è che se abbiamo avuto dopo l’estate, attorno all’estate, un rimbalzo migliore delle attese, stiamo vivendo un autunno al di sotto delle aspettative ed entreremo nel 2021 con una dinamica di crescita più rallentata di quello che avevamo tutti probabilmente immaginato.

    Questo da un lato ci obbliga a tenere in conto il quadro della situazione contingente rispetto agli interventi a partire dagli interventi finanziari – non a caso siamo al quarto Decreto Ristori, se non sbaglio – però a tenere anche molto d’occhio il fatto che sta crescendo molto il rischio di inseguire in modo molto preciso e dettagliato le specifiche e legittime esigenze di ogni categoria di operatori danneggiati, ma, attenzione, che rischiamo spesso di mettere in campo interventi efficaci solo in misura molto marginale, rischiando, però, di compromettere la possibilità di utilizzare quelle risorse per il futuro e per costruire quello che invece ci aiuterà a definire la prospettiva di crescita dei prossimi anni.

    Credo che questa tentazione sia un po’ vera a tutti i livelli, benché è evidente che anche la Regione, anche l’assessore più volte e lo stesso relatore di maggioranza ha evidenziato il desiderio di continuare in particolare ad investire su alcuni degli asset fondamentali per il futuro. Però, questo tema è molto importante e credo che sia anche utile ricordare come in realtà non dobbiamo dimenticare che il nostro Paese era già in una fase di recessione prima della pandemia. L’Emilia-Romagna stava crescendo di più e meglio della media nazionale, ma ben lontana dalle migliori regioni europee in termini di performance di crescita.

    Il rischio vero è quello di svegliarsi alla fine della pandemia più poveri, più indebitati e dovendo, però, ancora lavorare sul futuro. In questo momento dobbiamo veramente concentrare gli sforzi sul futuro. Per questo credo che possa essere molto utile lavorare su tutti gli ambiti che il DEFR, il programma della legislatura e anche lo stesso bilancio ha identificato con un modello di collaborazione pubblico-privato forte, nuovo, da sperimentare laddove non è avvenuto, su tutte le principali aree di sviluppo. Penso alla ricerca e all’innovazione, alla digitalizzazione su cui ci sono anche provvedimenti in corso di definizione, il welfare, la semplificazione, le politiche ambientali, le politiche energetiche, tema assolutamente fondamentale, la stessa sanità su cui in realtà in questi mesi abbiamo vissuto, al di là dell’importanza sotto gli occhi di tutti, del sistema sanitario privato, anche una collaborazione con l’industria regionale rispetto ad esempio ai dispositivi, a tutta la produzione di materiali necessari per contrastare la pandemia, ma anche con tutte le strutture sanitarie private che hanno in realtà e stanno continuando a dare una grossa mano rispetto alla gestione sanità, non solo ordinaria ma anche quella specifica.

    Nel dettaglio del bilancio vorrei fare alcune considerazioni sottolineando positivamente le conferme di stanziamenti importanti sulla legge n. 14 per gli investimenti, legge che sta continuando a dare ottimi risultati al di là degli investimenti delle presenze importanti anche in termini di occupazione.

    È una legge che ha permesso di creare e di sostenere migliaia di posti di lavoro di qualità, così come mi preme sottolineare positivamente lo stanziamento per il cofinanziamento degli accordi per l’innovazione dei contratti di sviluppo. È un atto importante. La nostra Regione ormai è la prima Regione in Italia per utilizzo di questi strumenti a cofinanziamento Governo e Regioni. È una strada che dobbiamo continuare a percorrere con forza. Il bilancio, come è già stato ricordato, è un bilancio che avviene un po’ a metà tra i due periodi di programmazione. Purtroppo, con tutto il dibattito sul Next Generation EU e sul Recovery fund in particolare sta rischiando di posticipare l’avvio della nuova programmazione, che avremo tutti ipotizzato poter avere un anticipo nei primissimi mesi del 2021, cosa che ragionevolmente non sarà.

    Su questo vorrei cogliere questa occasione per sottolineare all’attenzione dell’Assemblea e dei consiglieri due rischi che vedo evidenti e un’opportunità. I due rischi sono rispetto alla nuova programmazione, questo in modo trasversale tra FESR, FSE e Fondo per l’agricoltura. Il primo rischio riguarda l’eccessiva centralizzazione nella gestione della spesa, che è un rischio che per noi significherebbe comunque difficoltà di attuazione e rischio di poter non allocare le risorse nel modo più efficiente rispetto agli obiettivi di politica che questa Regione si è data, e l’altro è che tutta la politica di coesione può rischiare di sottovalutare le necessità di questa parte del Paese, in particolare del nord, che ha evidentemente invece delle esigenze specifiche molto importanti, che sono un pezzo fondamentale della crescita italiana. Occorre fare molta attenzione a questo rischio anche perché queste poi, di fatto, sono le principali risorse che le Regioni e le imprese potranno avere nei prossimi sette anni da gestire. Questi stessi rischi, collegati però anche a un’opportunità su cui sarebbe importante che la Regione potesse provare a giocare una partita proattiva, sono quelle legate al REACT-EU, cioè a quella parte del Next Generation EU che, di fatto, dovrebbe consentirci di poter traghettare la vecchia programmazione nella nuova.

    Infine, una considerazione vorrei fare rispetto al provvedimento collegato e alle norme che vengono introdotte. Ho trovato di particolare interesse la norma che va a intervenire sulla legge per l’artigianato, che riguarda la digitalizzazione e la digitalizzazione per l’internazionalizzazione.

    Credo che questi interventi siano assolutamente decisivi e fondamentali per tutte le piccole e medie imprese e quindi credo che in questo senso potrebbe essere utile valutare anche la possibilità di introdurre norme non specifiche su un singolo settore, ma generali per tutte le piccole e medie imprese a sostegno di queste priorità. Credo che sia un tema assolutamente fondamentale su cui certamente si giocherà il futuro della nostra Regione e la competitività di molte piccole e medie imprese. La digitalizzazione in particolare è legata all’innovazione, all’innovazione dei processi produttivi, dei processi commerciali, con particolare riferimento all’export.

    Grazie, presidente. Scusate per la connessione.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Si figuri. Grazie. Abbiamo sentito bene le sue parole, senza nessun tipo di problema. Anche per lei vale sempre il principio di inoltrare alla Commissione le eventuali osservazioni. Grazie ancora.

    Passerei la parola a Balestri Federica, direttore ANCE Emilia-Romagna.

     

    Federica BALESTRI, direttore ANCE Emilia-Romagna. Ringrazio il presidente della Commissione, ringrazio i consiglieri, chi ha svolto le relazioni di maggioranza e di minoranza, l’assessore Calvano che è presente. Chiaramente le considerazioni che noi possiamo porre, essendo una categoria settoriale, sono limitate prevalentemente a ciò che impatta sul settore delle costruzioni.

    La prima cosa che vogliamo sottolineare, come diceva anche precedentemente il collega Rossi, è l’attenzione ad avere una visione strategica per la Regione, cosa che diciamo anche a livello nazionale al Governo, perché i vari provvedimenti di ristoro vanno senza dubbio in una giusta direzione per rimarginare le ferite date dal Covid alle categorie più colpite, ma senza dubbio dobbiamo individuare delle strategie, dei progetti organici di sviluppo della Regione. Gli investimenti sono senza dubbio una delle priorità fondamentali: investimenti in infrastrutture materiali oltre che immateriali. C’è la necessità di creare investimenti come antidoto per superare la crisi pandemica.

    Il nostro settore senza dubbio si pone come un settore di rilievo, gioca un ruolo fondamentale nella ripresa economica, nell’attuazione e nella concretizzazione degli investimenti. C’è un particolare passaggio che è importante. Si parla di 57 milioni nei prossimi due anni sul tema della mitigazione del rischio idrogeologico. Questa riteniamo debba essere una grande priorità da sottolineare, da affrontare non solo con risorse regionali, ma anche con le prossime risorse europee del Next Generation EU.

    Vogliamo ricordare le ferite profonde che ogni anno colpiscono l’Italia e la nostra regione dal punto di vista del territorio. Bisogna ragionare su una strategia di lungo periodo. Riteniamo sia fondamentale superare il carattere emergenziale dal punto di vista della mitigazione del rischio idrogeologico. La stessa Commissione europea ci ricorda che ogni euro speso in prevenzione permette di ridurre almeno di 4 euro le spese legate all’emergenza, alla ricostruzione e al risarcimento dei danni provocati dalle calamità naturali. Dal 2013 a oggi la Protezione civile ha dichiarato a livello nazionale ‒ questo è un dato nazionale ‒ ben 102 stati di emergenza per eccezionali eventi meteorologici, alluvioni e frane.

    Se è vero che tra gli obiettivi fondamentali di questa Regione troviamo la transizione ecologica climatica, oltre che sociale ed economica, sicuramente questo è un aspetto prioritario da tenere in considerazione per la programmazione di questo bilancio, ma chiaramente anche per la strategia di un programma pluriennale di interventi futuri, dove ‒ lo vogliamo sottolineare ‒ non parliamo di strategie di interventi straordinari. Vogliamo, invece, ricordare a tutti la straordinarietà e la strategicità di quella che è la manutenzione ordinaria. Perché diciamo questo? Pensando anche agli ingenti finanziamenti che arriveranno dall’Unione europea, ricordiamoci che le opere dovranno essere attuabili in meno di tre anni. Il 70 per cento delle risorse che arriveranno dovranno essere impegnate entro il 2022 e il restante 30 per cento entro il 2023, con un obbligo di completamento della spesa entro il 2026.

    Questo, chiaramente, ci deve far ricordare l’importanza di rendere concreto, attuabile un progetto di manutenzione più che di opere straordinarie, se vogliamo davvero arrivare a generare risorse sul territorio. In questo momento, chi mi ha preceduto e gli stessi consiglieri che hanno presentato la manovra ci hanno ricordato che in questo momento l’export soffre. Se vogliamo riportare risorse sul territorio, quindi occupazione, dobbiamo fare leva su questi strumenti.

    Mi permetto di fare un appello anche ai consiglieri qui presenti, perché a loro volta lo facciano ai parlamentari di maggioranza e di minoranza, sull’importanza che l’Ecosismabonus 110 per cento avrà per il nostro settore nel prossimo anno. Parlo di “prossimo anno” perché noi ci auguriamo... Questo è il grande appello che noi rivolgiamo: che questa misura di portata straordinaria che la stessa Unione europea ha segnalato come di grande innovazione e come best practice per tutti i Paesi dell’Unione europea per traghettare la transizione ecologica... Noi rivolgiamo a voi tutti l’appello di auspicare una proroga almeno biennale di questi interventi dell’Ecosismabonus 110 per cento, tema caro, chiaramente, alle nostre imprese, che sono molto impegnate in questo momento sul fronte ‒ mi verrebbe da dire ‒ della pianificazione degli interventi, perché ancora i veri interventi non sono partiti. È un meccanismo complesso. Per questo è necessaria una proroga, per evitare che ci sia un intasamento di interventi solo nel 2021, nella realizzazione di interventi ‒ ricordiamoci ‒ di riqualificazione energetica, ma anche sismica degli edifici, che perlopiù sono privati.

    È lo stesso Piano energetico regionale che ci ricorda come il riscaldamento civile terziario residenziale rappresenti una delle voci che incide maggiormente sulle emissioni di CO2, unitamente ai trasporti e al settore agricolo. Quindi, non solo proroga di questo intervento, ma auspichiamo che ci sia una presa di posizione maggiore da parte della Regione sul fronte dell’adeguamento e dell’efficientamento energetico anche degli edifici pubblici. Si legge nelle bozze del Patto per il clima di una volontà di adeguare il parco immobiliare pubblico (Municipi, ospedali, scuole, case popolari). Auspichiamo ci sia questo intervento, volto alla transizione ecologica, di ammodernamento del patrimonio pubblico immobiliare. Pensiamo alle scuole. I giovani stanno soffrendo l’interruzione, perlomeno gli ordini più alti, delle lezioni con la frequenza a distanza. In questo momento sarebbe importante poter intervenire sull’ammodernamento delle scuole, sia dal punto di vista sismico che energetico. Vi ricordo che il 60 per cento del costruito risale a prima del 1976, vale a dire quando esordirono le prime norme relative a come costruire in zona sismica e per contenere consumi energetici. Qualcuno parla di edifici “colabrodo” dal punto di vista energetico. Cogliamo questo momento storico dove, ahimè, le lezioni nelle scuole non vengono fatte per provare almeno ad ammodernare il patrimonio degli edifici scolastici.

    Un altro tema sicuramente legato e connesso a questo evento di portata straordinaria del 110 per cento, da collegarsi, è la rigenerazione urbana, di cui si è parlato più nelle relazioni. Nella relazione del documento c’è qualche traccia. La rigenerazione urbana è strettamente correlata al riscoprire quei bisogni di prossimità, come in alcuni dei precedenti interventi è stato sottolineato. Se è vero che la Regione punta ‒ e giustamente ‒ all’attrattività del proprio territorio attraverso la legge 14, per attrarre lavoro sul proprio territorio, ricordiamoci che ciò non può non essere accompagnato anche da un’ondata di rinnovamento urbano, per citare le parole della presidente Von der Leyen, una grande ondata di rinnovamento urbano. Per rendere la Regione aperta, giovane ed europea è necessario anche un piano concreto di rigenerazione urbana sostenibile, dove “rigenerazione” in termini urbanistici per quanto riguarda il valore negli abitati significa intervenire non solo su singoli immobili, ma spesso anche su quartieri, su agglomerati urbani, dove talvolta la qualità complessiva non è delle migliori e dove l’attuale stato di conservazione è rappresentato dalla loro inadeguatezza dal punto di vista della sicurezza.

    Rispetto ai consumi energetici, rispetto alla sicurezza statica, oltre che alla scarsa manutenzione, si evidenzia la necessità di interventi di sostituzione edilizia, dove “sostituzione edilizia” va di pari passo con la volontà, che già la Regione ha adottato con la legge urbanistica n. 24/2017, di una riduzione del consumo del suolo, fino ad arrivare a un saldo pari a zero al 2050. Non si può pensare di coltivare l’obiettivo, di raggiungere l’obiettivo voluto dall’Unione europea del consumo di suolo con saldo a zero se non si pensa veramente a un intervento importante e massiccio di rigenerazione urbana, dove la sostituzione edilizia molto spesso appare più conveniente ‒ senza utilizzare ulteriori suoli, mi raccomando ‒ dal punto di vista tecnico, oltre che economico. A volte, la ristrutturazione e il recupero edilizio non sono possibili.

    Questo servirebbe anche per riuscire a ricucire o conferire una ricucitura complessiva con il resto della città, con le periferie. Si parlava prima della volontà di soddisfare i bisogni di prossimità. Ricordiamoci che la rigenerazione urbana riveste un ruolo importante non soltanto per la nostra categoria, ma per tutta la filiera del made in Italy. La rigenerazione urbana ha un effetto moltiplicatore del PIL da uno a tre: ogni euro investito in progetti di riqualificazione ne genera tre in valori, considerando l’indotto.

    Nel documento abbiamo letto la volontà della Regione di investire sicuramente sul sostegno all’affitto. Sicuramente sull’ERP manca, a nostro avviso, un’apertura. Invece l’ERS, quindi l’edilizia residenziale sociale, è considerata uno degli elementi portanti, trainanti nel documento di bozza del Patto per il lavoro.

    Mi avvio alla chiusura. Abbiamo letto positivamente questo impegno della Regione nella rigenerazione amministrativa della Pubblica amministrazione in termini di nuove assunzioni, di ricambio, in termini di sostegno dello smartworking. Vogliamo sottolineare questo aspetto. Noi siamo un settore fortemente correlato ‒ come potete immaginare ‒ alla Pubblica amministrazione. In un certo senso, il nostro settore in questa fase storica ha subìto lo smartworking della Pubblica amministrazione. Noi abbiamo pratiche costanti, quotidiane di relazione con l’attività autorizzativa degli uffici pubblici. Quindi, per noi l’operatività della macchina della Pubblica amministrazione è fondamentale, e lo sarà sempre di più se pensate al Superbonus 110 per cento. Senza l’operatività degli uffici pubblici veramente si rischia un flop. Lo diciamo perché noi già da mesi sul territorio ‒ questa, ahimè, è un’emergenza diffusa su tutto il territorio regionale, dalla Regione per quanto riguarda la ricostruzione sisma fino ad arrivare ai Comuni ‒ riscontriamo rallentamenti, riscontriamo ritardi, difficoltà di accesso ad alcune tipologie di uffici. Questo, come dicevo, potrà incidere negativamente in provvedimenti quali il Sismabonus, ma anche in provvedimenti legati alle emergenze. Come dicevo prima, si pensi al sisma e alla ricostruzione post sisma 2012.

    Accanto a un’importante rigenerazione amministrativa in termini digitali, in termini di riorganizzazione del personale della Pubblica amministrazione, chiediamo alla Regione un grande impegno sull’efficacia dello smartworking nella Pubblica amministrazione, provando anche a mettere in atto delle misure concrete, misure che non hanno nulla di straordinario. Sono semplici misure organizzative per non interrompere quell’abbozzato ‒ diciamo così ‒ rilancio del nostro settore, dell’edilizia e della sua filiera. Dall’estate in avanti abbiamo registrato qualche miglioramento rispetto ai segni negativi dati dal lockdown.

    Vi ringrazio. Ho terminato.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie a lei.

    Adesso passiamo all’ultima richiesta di intervento: CNA Emilia-Romagna, dottoressa Contini Marcella. A chiusura di questo intervento passerò la parola all’assessore Calvano per le conclusioni.

    Prego, dottoressa Contini.

     

    Marcella CONTINI, CNA Emilia-Romagna. Grazie, presidente. Mi sentite?

     

    Presidente POMPIGNOLI. Sì, la sentiamo.

     

    CONTINI. Perfetto.

    Grazie, presidente. Un saluto da parte mia, in rappresentanza di CNA Emilia-Romagna, a tutte le consigliere, ai consiglieri, a tutta la Commissione e all’assessore Calvano.

    Innanzitutto, mi preme sottolineare un giudizio complessivamente estremamente positivo su tutto l’impianto del DEFR, in particolare sul bilancio di previsione per il 2021. Riconosciamo uno sforzo davvero straordinario da parte di questa Regione nella tenuta durante tutto il periodo che abbiamo attraversato quest’anno e rispetto all’impegno che si sta assumendo per gli anni che ci aspettano. In particolare, l’impegno verso i Comuni e gli enti locali è considerato di grandissimo rilievo da parte nostra. Significa avvicinarsi ai cittadini, agli investimenti e a tutto quello che rappresenta la base fondamentale per la tenuta e la successiva ripresa.

    Non attraverserò tutti i capitoli del bilancio. Il mio è l’ultimo intervento, quindi vi prometto di essere breve. Un passaggio, però, obbligato riguarda il tema della sanità, ovviamente. La nostra Regione ha rappresentato e continua a rappresentare un esempio di virtuosità a livello nazionale. Noi ne siamo consapevoli e anche orgogliosi. Apprezziamo aspetti che non è opportuno dare per scontati, come il Fondo regionale per la non autosufficienza, che si conferma tra i più consistenti a livello nazionale, e anche l’esenzione del ticket nazionale, lo stanziamento delle risorse regionali, che si aggiungono a quelle nazionali sull’hub nazionale per le terapie intensive, e in particolare lo sforzo a favore dell’Azienda ospedaliera universitaria di Modena.

    Anche il welfare in generale, ovviamente, ricopre una rilevanza fondamentale. Il contrasto alle diseguaglianze, alle distanze sociali e alle diseguaglianze di genere, ben descritte dalla consigliera Rontini in apertura, trova nostro grande apprezzamento.

    Arrivo velocemente al tema che ci sta particolarmente a cuore, come potete immaginare, ossia quello delle risorse a favore delle attività produttive. Riconosciamo lo sforzo, anche in questo caso, di grande entità. Sono più di 77 i milioni che nel 2021 interesseranno le attività produttive. Ringraziamo la Regione per il lavoro che ha fatto insieme a noi innanzitutto sulla legge per l’artigianato, un lavoro, anche in questo caso, di portata non scontata, che vedrà uno spostamento dell’attenzione verso la transizione digitale, la qualificazione delle competenze, la formazione, il passaggio generazionale, che saranno temi di indubbia importanza nel prossimo periodo. Quello del passaggio generazionale, la capacità non solo di portare avanti l’azienda, ma anche di trasferirla alle nuove generazioni, è un tema molto vivo all’interno delle imprese, in particolare di quelle meno strutturate che, quindi, hanno bisogno davvero di qualificazione delle competenze di giovani in grado di assumersi la responsabilità di portarle avanti.

    Sul tema delle attività produttive dobbiamo rilevare un punto di grande attenzione e anche di criticità, sul quale chiediamo l’attenzione di tutta l’Assemblea. Mi riferisco alle risorse dedicate alle piccole e medie imprese. Vediamo una sproporzione con i 4 milioni stanziati a favore della digitalizzazione, pur fondamentale, ovviamente. È uno stanziamento non proporzionato a quanto viene dedicato, ad esempio, alla legge per l’attrazione degli investimenti, che finanzia interventi di entità superiore a 2 milioni di euro, che quindi certamente interessa le filiere in cui intervengono le micro, piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna, ma impatta su di loro sempre in modo indiretto.

    Da questo punto di vista, crediamo che l’attenzione di tutti noi debba proprio rivolgersi al periodo che ci troviamo davanti. Pensare di aspettare l’arrivo delle risorse dei fondi strutturali per dare una risposta concreta alle PMI della Regione riteniamo possa rappresentare un enorme rischio. In una fase come quella attuale, così delicata, in cui l’obiettivo deve essere davvero quello della tenuta per prepararsi a una ripartenza del sistema economico, un gap di questo tipo può rappresentare davvero un rischio enorme per l’occupazione, per la competitività dell’intero sistema regionale.

    Noi sappiamo quanto l’Emilia-Romagna, quanto la nostra Regione sia capace di non solo intercettare e gestire i fondi, ma di spenderli anche con inconsueta rapidità. Quando guardiamo alle altre Regioni sappiamo di rappresentare sempre una buona pratica. In questo momento guardiamo altre Regioni, come per esempio la Lombardia, che stanzia 54 milioni a favore delle micro imprese con un fondo perduto a loro disposizione, e 80 milioni il Lazio. Probabilmente è una nostra consapevolezza che i fondi strutturali, da parte loro, non siano stati spesi velocemente quanto è avvenuto nella nostra Regione. Sono capaci, però, di dare una risposta immediata in questo momento a favore delle PMI.

    Chiudo dicendo che sappiamo tutti che la misura che abbiamo apprezzato enormemente sul bando della liquidità ha visto una velocità e un’intensità di risposta da parte delle imprese dell’Emilia-Romagna. In quel caso era proprio una risposta al bisogno di liquidità nella prima emergenza. In questo momento crediamo che una politica a favore degli investimenti di sviluppo e innovazione delle PMI debba essere considerata centrale. Per questo chiediamo davvero un’attenzione di tutti noi per evitare di avere un gap, un vuoto di mesi in attesa dell’arrivo di FESR, FSE e FEASR.

    Ringrazio e chiudo qua il mio intervento.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie mille.

    Sono terminati gli interventi da parte di chi aveva chiesto di portare il proprio contributo in questa udienza conoscitiva.

    Farei chiudere la giornata all’assessore Calvano, per fare un po’ la sintesi di quello che è stato detto da chi è intervenuto.

    Prego, assessore Calvano.

     

    Paolo CALVANO, assessore al Bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale.

    Grazie, presidente.

    Ringrazio tutti i commissari e i relatori di maggioranza e opposizione. Abbiamo davanti un mesetto di lavoro impegnativo nel corso del quale provare ad ascoltare le istanze del territorio e dare più risposte possibili attraverso il bilancio della Regione Emilia-Romagna.

    Ringrazio moltissimo gli intervenuti in questa udienza conoscitiva, non solo per essere intervenuti oggi, ma per il confronto che abbiamo messo in piedi già da diverse settimane, per non dire mesi. Un confronto che è stato utile al sottoscritto, da assessore al bilancio, e alla Giunta nel suo complesso per dare forma alla nostra manovra.

    Ci tengo a rispondere ad alcune delle questioni che sono state poste. È stata citata l’attività che vogliamo mettere in campo, anche di semplificazione amministrativa. Non è una di quelle cose che si vedono iscritte a bilancio, ma può incidere sul bilancio, sull’andamento dell’economia nel suo complesso. Questa operazione di semplificazione amministrativa ha avviato il proprio processo, che troverà sostanza all’interno del Patto per il lavoro e per il clima come asse trasversale funzionale alla realizzazione dei quattro assi orizzontali, che sono alla base del Patto.

    L’obiettivo è, chiaramente, quello di far sì che alcune procedure, che sono state, ad esempio, avviate in fase di emergenza, che hanno reso più celeri alcune situazioni, alcune procedure, possano in un certo qual modo trovare elemento di ordinarietà, di concretezza, di esplicitazione anche una volta superate le fasi di emergenza. Il Covid ci ha insegnato questo. Obiettivamente su alcune questioni possiamo agire. Lo abbiamo visto quando abbiamo semplificato l’arrivo della ricetta rossa sui cellulari piuttosto che l’aver accelerato molto i pagamenti nel settore agricolo. Tante altre cose possono essere fatte, e possono essere fatte in particolare utilizzando al meglio le potenzialità della digitalizzazione. Su questo stiamo investendo molto all’interno della macchina amministrativa. Siamo altrettanto consapevoli che diventa fondamentale per le imprese.

    Il richiamo fatto dal CNA a considerare questa come una delle cose su cui investire di più nei prossimi anni è un richiamo che abbiamo provato ad ascoltare da subito nella predisposizione del bilancio, con lo stanziamento di questi 4 milioni di risorse esclusivamente regionali a favore di questo processo, che riguarderà in primis l’artigianato, ma ‒ come chiesto e ribadito da Confindustria ‒ anche con un’attenzione a tutto il sistema delle imprese. Nonostante non ci siano ancora quelle risorse europee, non si possano contabilizzare ancora quelle risorse europee, che certamente arriveranno, per il sostegno alle imprese, abbiamo voluto dare subito un segnale con le nostre risorse rispetto al fatto che questo è un tema che aggrediremo partendo con le nostre risorse e poi con i fondi europei, che confidiamo di poter avere nelle disponibilità già nel corso del 2021. Parlo, in particolare, della programmazione 2021-2027. Sul Recovery Plan, come sapete, c’è un confronto in corso con il Governo, che speriamo possa tradursi in fretta in progetti e azioni che abbiano una rapida ricaduta a terra.

    Il confronto con il Governo, sia su questi fondi che su altre questioni, è aperto. È aperto certamente sull’Ecosismabonus, perché la proroga ci pare fondamentale, oltre il 2021, per dare fiato all’economia e soprattutto far sì che l’economia possa in qualche modo sposare la linea della sostenibilità e della sicurezza, centrale anche nei programmi europei. Quindi, anche nei programmi europei si possono trovare certamente le risorse ‒ parlo a livello governativo ‒ per ridare ulteriore spinta all’Ecosismabonus.

    Così come sull’edilizia residenziale sociale, la cosiddetta “ERS”, richiamata anche in alcuni interventi, ci tengo a sottolineare che nel corso del 2020 abbiamo dato il via al primo programma PIERS, che ha visto finanziati quattro grandi interventi in quattro città per complessivi 25 milioni di euro. Ci sono altre cinque città pronte con progetti sempre sull’edilizia residenziale sociale che sono in quella graduatoria. Siccome c’è un fondo nazionale, da questo punto di vista, di 800 milioni di euro, se non vado errato, sul Ministero dei trasporti, che segue anche la parte dell’edilizia residenziale sociale, se quei Comuni hanno intenzione di andare avanti troveranno nella Regione una sponda importante per far sì che si possa completare il finanziamento di quei progetti di edilizia residenziale sociale. Ribadisco che sono stati finanziati i primi quattro. Auspichiamo che anche i secondi cinque possano trovare, nel dialogo tra Comuni, Regione e Governo, quel finanziamento che sbloccherebbe complessivamente risorse per 50 milioni di euro sul fronte dell’edilizia residenziale sociale.

    Così come sull’ERP, l’avvio del recupero degli alloggi sfitti, cominciato con l’assestamento di bilancio, ricorderete bene i 10 milioni stanziati in assestamento di bilancio, viene replicato con il bilancio 2021 con altri 10 milioni. Confidiamo di poter dare continuità a questo intervento per tutti gli anni di legislatura. Questo per due ragioni. La prima: per una finalità chiaramente sociale, il diritto all’abitare, il mettere a disposizione delle famiglie più in difficoltà ‒ e purtroppo il Covid rischia di allargare questa platea ‒ case e alloggi adeguati alla loro capacità di reddito. C’è, però, un altro elemento: questi investimenti sui territori determinano lavoro, creano lavoro. Lo abbiamo visto con il primo programma in fase di completamento nel corso del 2020. Queste sono cose che, programmate perbene, vengono messe a terra in tempi abbastanza rapidi. Così è successo con il primo programma. Confidiamo che possa succedere anche con questa seconda annualità di finanziamento.

    Infine, dal punto di vista organizzativo, è stato richiamato l’investimento fatto sullo smartworking. Lo abbiamo fatto internamente già da tempo in Regione Emilia-Romagna. Lo abbiamo, in un certo qual modo, spinto anche nei Comuni, nelle altre realtà istituzionali, con il bando nel 2020, per circa 3 milioni di euro, che ha portato moltissimi Comuni ad aggiornare la propria organizzazione, a investire su un’organizzazione che tenga conto di uno sviluppo dello smartworking anche in una logica di superamento della fase straordinaria.

    La normativa nazionale prevede che tutti gli enti debbano dotarsi di un Piano operativo del lavoro agile, i cosiddetti “POLA”, perché lo smartworking non sia più solo una risposta all’emergenza, ma un modo nuovo di organizzare il lavoro, un modo nuovo che determinerà inevitabilmente anche un ripensamento del diritto del lavoro, perché cambiano le condizioni di lavoro, le modalità di lavoro. Questo determinerà anche un ripensamento del diritto del lavoro e inciderà anche, inevitabilmente, sulla contrattazione a livello locale. Siamo in una fase di grande cambiamento, da questo punto di vista. Questo cambiamento va accompagnato. L’investimento che la Regione sta facendo in tal senso va in questa direzione e proseguirà nei prossimi anni, a partire dal 2021.

    Infine, come sapete, nel 2021 abbiamo previsto uno stanziamento di circa 10 milioni di euro complessivi per avviare qualche attività di ristoro degli esercizi, delle attività che hanno subìto un contraccolpo dalle restrizioni. Ci siamo resi conto subito che rischiava di essere solo un primo segnale. Per questo abbiamo avviato un’interlocuzione con il Governo, al quale abbiamo fatto una proposta che consentisse alle Regioni di avere più risorse per i ristori. Questa proposta ha avuto un accoglimento positivo dal punto di vista politico. Stiamo attendendo l’uscita in Gazzetta Ufficiale del Decreto Ristori Quater, perché lì potrebbe esserci l’accoglimento della proposta che l’Emilia-Romagna ha fatto insieme alle altre Regioni, e quei 10 milioni, quindi, potrebbero essere anche un po’ di più. Confidiamo molto che questa cosa trovi realizzazione. Poi dovremo fare di tutto per metterli a disposizione delle imprese il più rapidamente possibile. Non solo le imprese. Come sapete, già con i 10 milioni volevamo dare un segnale di attenzione ‒ come detto in fase di presentazione del bilancio ‒ allo sport e alla cultura. Quindi, provare a mettere insieme tutti i soggetti che più di altri hanno subìto l’effetto delle restrizioni, consapevoli che non saranno questi ristori a risolvere in modo complessivo il problema economico e sociale, ma sapendo che possono dare comunque una mano e un segnale di vicinanza da parte delle Istituzioni a tutti coloro che, purtroppo, hanno subìto gli effetti delle restrizioni.

    Ho provato a dare qualche risposta alle diverse questioni che sono state poste.

    Abbiamo davanti alcune settimane di lavoro, un lavoro che avverrà in questa Commissione così come nelle altre. Da assessore al bilancio, proverò a seguire i lavori anche nelle altre Commissioni, insieme ai miei colleghi competenti, in modo tale da poter arrivare in Aula anche dopo un dialogo con tutti, che penso possa arricchire la manovra e gli effetti della manovra.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie, assessore.

    Ricordo le date che ci porteranno ad approvare questo testo: il 16 dicembre in Commissione e poi in aula il 22 e il 23 dicembre. Abbiamo la discussione venerdì prossimo, 11 dicembre, alle ore 10, dell’intero pacchetto, quindi della nota di aggiornamento del DEFR e del bilancio. In quell’occasione, alle ore 14, terminerà la scadenza per presentare da parte della Giunta gli emendamenti, mentre per gli emendamenti da parte dei consiglieri abbiamo dato come termine lunedì 14 alle 14, per arrivare poi mercoledì 16 a votare sia i testi che sono stati discussi che gli emendamenti. Questa è la cronologia degli eventi che ci porterà, poi, ad approvare il bilancio.

    Ringrazio tutti. Ringrazio anche le persone che sono rimaste collegate per ascoltare le conclusioni dell’assessore Calvano.

    Noi ci vediamo, per questa Commissione, cioè per il bilancio, venerdì 11 e anche mercoledì per la Commissione che avrà altri oggetti.

    Grazie.

     

     

     

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