Espandi Indice
Legislatura XI - Commissione I - Resoconto del 05/12/2022 antimeridiano

     

    Resoconto integrale verbale n. 35

    Seduta del 5 dicembre 2022

     

    Il giorno 5 dicembre 2022 alle ore 12,30 è convocata in udienza conoscitiva, con nota prot. n. PG.2022.29553 del 30/11/2022, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali in modalità “mista”, cioè con la presenza in sede dei Vicepresidenti Sabattini e Bargi e dei seguenti membri per Gruppo assembleare: Bessi, Costi, Fabbri, Gerace, Marchetti F, Montalti, Pillati (PD); Bondavalli (BP), Amico (ERCEP); Catellani, Facci, Pelloni (Lega); Mastacchi (RCPER); Evangelisti (FDI); Piccinini (M5S); Zamboni (EV); nonché degli altri partecipanti in via telematica in applicazione dell’art. 124, comma 4 bis del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e della delibera dell’Ufficio di Presidenza 26 maggio 2022, n. 26 (Disposizioni per lo svolgimento in modalità telematica o mista delle sedute delle Commissioni assembleari).

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Presidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    4

    presente

    BARGI Stefano

    Vicepresidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    4

    presente

    SABATTINI Luca

    Vicepresidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    8

    presente

    AMICO Federico Alessandro

    Componente

    Emilia-Romagna coraggiosa, ecologista, progressista

    2

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    7

    presente

    BONDAVALLI Stefania

    Componente

    Bonaccini Presidente

    3

    presente

    CASTALDINI Valentina

    Componente

    Forza Italia – Berlusconi per Borgonzoni

    1

    assente

    CATELLANI Maura

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    COSTI Palma

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    2

    presente

    EVANGELISTI Marta

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    1

    presente

    FABBRI Marco

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    2

    presente

    FACCI Michele

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    GERACE Pasquale

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    MARCHETTI Daniele

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    MASTACCHI Marco

    Componente

    RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

    1

    presente

    MONTALTI Lia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    OCCHI Emiliano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    PELLONI Simone

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    PILLATI Marilena

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    TAGLIAFERRI Giancarlo

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    2

    presente

    ZAMBONI Silvia

    Componente

    Europa Verde

    1

    presente

     

     


    DEREGISTRAZIONE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    UDIENZA CONOSCITIVA

    sugli oggetti:

    5910 -Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023". (Delibera di Giunta n. 1845 del 02 11 22)

     

    (Relatrice Consigliera Pillati Marilena)

    (Relatrice di minoranza Consigliera Catellani Maura)

     

    6016 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2023". (Delibera di Giunta n. 2035 del 21 11 22)

     

    6022 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2023-2025 (Legge di stabilità regionale 2023)". (Delibera di Giunta n. 2037 del 21 11 22)

     

    6023 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025". (Delibera di Giunta n. 2038 del 21 11 22)

     

    (Relatrice Consigliera Lia Montalti)

    (Relatore di minoranza Consigliere Facci Michele)

     

     

    Partecipano

     

    BALESTRIERI Marina (Segreteria CGIL Emilia- Romagna)

    RUSCONI Gianluca (Vicedirettore Confindustria Emilia-Romagna).

     

     

    COMMISSIONE I

    lunedì 5 dicembre 2022

     

    Presidente Massimiliano POMPIGNOLI. Iniziamo questa udienza conoscitiva con l’appello.

    Bargi e Sabattini, i due vicepresidenti, sono presenti in aula.

    Amico Federico.

    Bessi Gianni presente in aula.

    Bondavalli Stefania.

    Castaldini Valentina.

    Catellani Maura presente in sala.

    Costi Palma mi sembrava di averla vista presente.

    Evangelisti Marta presente in sala.

    Fabbri Marco è lì davanti.

    Facci Michele al momento non è presente.

    Gerace Pasquale presente in sala.

    Gibertoni Giulia.

    Marchetti Daniele.

    Mastacchi Marco presente in sala.

    Montalti Lia presente.

    Occhi Emiliano.

    Pelloni Simone presente in sala.

    Piccinini Silvia pure.

    Pillati Marilena presente.

    Rancan Matteo.

    Tagliaferri Giancarlo è collegato, è presente.

    Zamboni Silvia.

    Non ho chiamato Marchetti Francesca, che è presente in sala, anche la collega Zamboni. Ho saltato questo passaggio con il cambio degli occhiali.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Come sapete, oggi discutiamo, quindi abbiamo invitato gli stakeholder, per la Nota di aggiornamento del DEFR e il progetto di bilancio, quindi tutto il pacchetto di stabilità e assestamento.

    Abbiamo concordato qualche intervento dei relatori in premessa, così inquadriamo la tematica. I primi due interventi saranno per la Nota di aggiornamento del DEFR, quindi la relatrice consigliera Pillati Marilena di maggioranza e Catellani Maura di opposizione. Vi chiedo di stare nei cinque o sette minuti, perché poi dovremo dare tempo, a chi interverrà successivamente, per esprimere le proprie osservazioni sui pacchetti in generale.

    Diamo la parola inizialmente alla relatrice di maggioranza della Nota di aggiornamento, Pillati Marilena.

     

    Consigliera Marilena PILLATI. Grazie, presidente.

    Voglio iniziare il mio breve intervento con alcuni ringraziamenti, innanzitutto all’assessore Calvano, alla Giunta e a tutti coloro che, nei settori, hanno contribuito alla definizione della Nota di aggiornamento, ai colleghi di maggioranza per avermi confermato la nomina a relatrice. Vorrei davvero, come già è accaduto in occasione della discussione del DEFR, confermare alla collega Maura Catellani, con cui ho già avuto modo di collaborare, e anche a tutti i commissari, la piena disponibilità nelle prossime settimane all’ascolto e al confronto.

    Ringrazio la Presidenza della Commissione, tutto il suo staff, poiché oggi ha inizio il percorso di discussione che poi ci porterà alla presentazione e discussione in aula dopo essere passati da tutte le Commissioni referenti. Desidero davvero partire da un ringraziamento particolare a coloro che oggi, in questa audizione, interverranno per dare il loro contributo o che comunque decideranno di contribuire inviando una nota scritta alla Commissione.

    Nella presentazione che l’assessore Calvano ha fatto un paio di settimane fa, ha spiegato con chiarezza che la Nota di aggiornamento si rende necessaria per recepire gli aggiornamenti del Documento di economia e finanza nazionale e per garantire la necessaria coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica. In questo nuovo documento c’è l’aggiornamento del quadro macroeconomico in cui l’Amministrazione si troverà ad operare alla luce di quelle nuove stime congiunturali che sono contenute nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza nazionale, che è stata deliberata dal Consiglio dei ministri a fine settembre. C’è, però, da fare una premessa. Dopo che la Giunta ha approvato il documento che formalmente oggi andiamo a discutere, la Nota di aggiornamento nazionale è stata rivista e integrata dal nuovo Governo. Quindi, debbo dire fin da subito che la Giunta proporrà degli emendamenti che sono proprio necessari a recepire quelle modifiche. In particolare, sono modifiche di scenario contenute nella Nota di aggiornamento prodotta dal nuovo Governo.

    Rispetto a quello su cui ci siamo confrontati a luglio, nel corso dell’approvazione del Documento di economia e finanza regionale, il quadro economico a livello mondiale è peggiorato per l’ulteriore impennata dell’aumento dei prezzi dell’energia, ma anche per le politiche che le banche centrali hanno adottato per contrastare l’aumento di un’inflazione che sappiamo bene ha raggiunto livelli davvero molto elevati.

    Nel mese di settembre, quindi, le principali organizzazioni internazionali hanno rivisto al ribasso le stime di crescita del PIL mondiale per il 2023. Il quadro economico contenuto nella nuova Nota di aggiornamento, cioè quella approvata il 4 novembre, evidenzia, rispetto a quella precedente, un leggero miglioramento. Dunque, per esempio, migliora la stima del PIL prevista per il 2022, che passa dal 3,3 per cento al 3,7. Però, purtroppo, quello che si conferma, se non addirittura peggiora, è la previsione del tasso di crescita per il 2023, che è pressoché prossimo a zero, sia a livello nazionale che anche per la nostra Regione.

    Proprio alla luce di questo quadro generale, si ritiene ancora più importante realizzare quegli obiettivi con sempre maggior tempestività che già ci eravamo dati nella definizione, appunto, dei contenuti del DEFR.

    Quindi, quali sono le azioni con le quali la Regione si appresta a provare a rilanciare comunque la propria economia, a dare attuazione rapida alla programmazione regionale dei fondi europei, che ammontano a tre miliardi di euro, e a proseguire, aggiornando, gli investimenti nella nostra Regione nel prossimo triennio?

    Gli investimenti rispetto a quanto contenuto nel DEFR 2023 si prevede subiscano un incremento di quasi 2 miliardi di euro.

    All’interno della Nota di aggiornamento, oltre alle modifiche di scenario, verranno modificati anche alcuni degli obiettivi strategici, in particolare una quarantina rispetto ai novanta complessivi, che riguardano diversi Assessorati. La vera novità, oltre appunto alla rivisitazione di obiettivi proprio per rilanciare l’economia nel 2023, è l’aver inserito nella Nota di aggiornamento il rigassificatore di Ravenna, che punta proprio a contribuire a quell’obiettivo strategico nazionale di realizzare una nuova unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione al largo delle coste di Ravenna.

    Un altro elemento di novità che voglio segnalare…

     

    Presidente POMPIGNOLI. Consigliera, la invito a stringere. Grazie.

     

    PILLATI. Okay.

    L’ultimo elemento che volevo segnalare è il Piano integrato di attività e organizzazione, che è stato introdotto dalla legge n. 113/2021 come misura di semplificazione e ottimizzazione della programmazione nell’ambito del rafforzamento della capacità amministrativa della pubblica amministrazione.

    Quindi, nonostante il panorama nazionale ci imponga una grande prudenza, le azioni che l’Emilia-Romagna con questa nota cerca di rafforzare, ci auguriamo, davvero, che ci possano portare verso una previsione di crescita.

    Io mi fermo qui. Ovviamente resto a disposizione per accogliere e ascoltare le riflessioni e le osservazioni.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie, consigliera Pillati.

    Prego, consigliera Catellani.

     

    Consigliera Maura CATELLANI. Grazie, presidente.

    Ringrazio la collega Pillati per la collaborazione che sempre mi offre. Sarò rapidissima, anche perché rispetto ai dati generali la collega si è già espressa.

    È una Nota piccoletta rispetto a quella dell’anno scorso, ridotta rispetto anche al DEFR, ovviamente, e diciamo finalmente, perché il più delle volte le Note di aggiornamento sono state un ripetersi del DEFR, chiaramente un ripetersi inutile. Delude, invece, il fatto che in realtà manchino in questa Nota moltissimi temi che sono, invece, importanti e che sono state le novità degli ultimi mesi.

    Abbiamo di concerto analizzato la Nota con DEFR, DEF nazionale, parifica e programmazione trimestrale. Un appunto sulla Nota di aggiornamento, appunto che l’assessore Calvano conosce, avendola già fatta l’anno scorso, e che torno a fare. Purtroppo, la Nota di aggiornamento è sempre più spesso meno rapporti e report da parte degli assessori e più richiamo al Patto per il lavoro e per il clima. È un’angheria istituzionale, lo torno a dire. Probabilmente questa sarà oggetto anche di un ordine del giorno perché, posto che il Patto per il lavoro e per il clima non è modificabile, non è emendabile, e la Nota di aggiornamento è raccontata soltanto dal Patto per il lavoro e per il clima, dovete decidervi: o non lo mettete, oppure se lo mettete deve essere emendabile. Non possiamo soggiacere a quelli che sono accordi di natura negoziale e non istituzionale.

    La Nota fondamentalmente è caratterizzata dalle tabelle, da pagina 56 in poi; sono le tabelle che ci danno i numeri e che spesso, purtroppo, sono anche inconferenti con i numeri che rappresentano la programmazione degli assessori, circostanza rispetto alla quale nelle varie Commissioni – sapete che noi affrontiamo la Nota Commissione per Commissione – andremo a rilevare. Sarà il cronico lavoro che faremo.

    Per sommi capi vado assessore per assessore. Per il presidente Bonaccini i temi sono il sisma e il rigassificatore. Per il sisma il rimando è a gennaio 2024.

    Per l’assessore Mammi tutto il programma risuona la PAC.

    Per il neoassessore Taruffi il sostegno alle persone fragili, su cui probabilmente ci soffermeremo con qualche emendamento e qualche ordine del giorno. Sulla montagna non si dice nulla, ancorché vi siano, invece, dei dati abbastanza rilevanti soprattutto nelle tabelle. Forse ci sarebbe gradito anche capire quelle che sono le linee di programma dell’assessore proprio perché è appena arrivato.

    L’assessore Colla questa volta è stato generoso. Normalmente l’assessore Colla non dice tanto, invece questa volta in Nota sono affrontate alcune tematiche. Purtroppo, non sono mai espressi i timing, che in realtà ci servirebbero, ma che, invece, non sono mai affrontati.

    L’assessore Priolo è stata molto puntuale. L’assessore, in realtà, ci parla soltanto della protezione civile e del tema dei rifiuti, mentre non emerge nulla sul PAIR né sul Piano tutela delle acque, che invece ci sarebbe interessato, posto che è stato oggetto di alcune ultime modifiche.

    Assessore Lori, sicuramente il passaggio di consegne non l’ha aiutata, anzi probabilmente l’ha penalizzata. Raccoglieranno gli altri i frutti del suo operato. Ma chiaramente in politica tant’è. Manca completamente un accenno al punto 4 sui parchi e le aree protette. Sarebbe stato interessante capire un rapporto sullo stato di avanzamento dei lavori rispetto a questo punto.

    L’assessore Calvano lo aspettiamo sempre per misurarci sul nuovo modello di governance, sulla trasformazione digitale e sulla semplificazione. Ricordo che non sempre la semplificazione deve andare di pari passo con la trasformazione digitale. Sono due cose diverse.

    Assessore Salomoni, studio ed edilizia universitaria, ricerca ed alta formazione: nulla di nuovo rispetto al DEFR. Anche su questo argomento c’è molto e ci sarebbe molto da dire.

    Assessore Felicori, tutto è incentrato sulla creatività e lo spettacolo, ma in realtà non dice tanto, l’assessore Felicori. D’altra parte, tutti i fondi che erano destinati a lui con la manovra dei 15 milioni sono passati alla sanità, quindi, è anche evidente che l’assessore poco si possa esprimere.

    Arriviamo all’ultimo, l’assessore Donini. Dispiace fare sempre i guastatori con l’assessore Donini, però evidentemente rappresenta il settore che ha la maggior parte delle criticità. Ebbene, l’assessore nulla dice sulla situazione critica che oggi ha il nostro sistema sanitario. Abbiamo chiesto più volte di capire come intendete coprire questo buco. Capiamo che avete paura a dirci come intendete coprirlo, capiamo che avete paura a pensare che questa criticità diventi un debito strutturale e non più un diritto emergenziale, però la situazione è da chiarire e ancora i risultati non sono arrivati.

    Questo, più o meno, è quello che abbiamo notato sui vari assessorati. Chiaramente saremo più precisi nelle varie Commissioni, presenteremo emendamenti e ordini del giorno, soprattutto laddove ci sono o carenze da parte degli assessori, e purtroppo sono tante, oppure in conferenza dei dati delle tabelle rispetto ai dati che, invece, gli assessori hanno presentato nel loro piano programmatico.

    Grazie.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie, consigliera Catellani.

    È presente, ovviamente in collegamento, l’assessore Calvano, che sta ascoltando la Commissione, al quale darò la parola alla fine degli interventi anche degli stakeholder.

    Io passerei adesso a tutto il pacchetto del bilancio. Come sempre, come modalità un intervento di sette minuti a testa sia per la relatrice di maggioranza, consigliera Montalti, che per il relatore di minoranza, consigliere Facci.

    Prego, consigliera Montalti.

     

    Consigliera Lia MONTALTI. Grazie, presidente.

    Anch’io mi associo ai ringraziamenti fatti all’assessore Calvano, alla Giunta regionale e ai tecnici per il grande lavoro che hanno svolto e colgo anche l’occasione per rinnovare la disponibilità, come relatrice di maggioranza, ad accogliere e ascoltare tutti i consigli, i suggerimenti e le richieste che emergeranno all’interno dell’udienza conoscitiva.

    La presentazione di questa manovra di bilancio viene in un momento che è estremamente delicato. Siamo tutti consapevoli di questo. Oltre a continuare ad affrontare le conseguenze della pandemia, dobbiamo trovare risposta alla crisi energetica, all’incremento dei costi delle materie prime, che mette a rischio i grandi investimenti che si stanno facendo, all’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione, che ha purtroppo rilevanti ricadute sui bilanci delle famiglie e delle imprese. Nonostante una situazione macroeconomica complessa, vogliamo fare, però, tutto il possibile per mantenere l’Emilia-Romagna in quel sentiero di sviluppo attento alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

    Questo è l’obiettivo con cui abbiamo affrontato questo bilancio, ovvero quello di far crescere in modo equo e sostenibile la nostra comunità regionale, attraverso una manovra di bilancio di 13 miliardi di euro, che è in aumento di mezzo miliardo rispetto al 2022, grazie ai fondi europei della programmazione 2021-2027 e anche alle importanti risorse del PNRR.

    La programmazione dei finanziamenti europei è uno dei driver fondamentali per le politiche di investimento e di sviluppo emiliano-romagnole. Lo è da tempo e lo è ancor più in questa fase complessa. Per questo abbiamo convintamente scelto di provvedere, sin da subito, nel prossimo triennio, le risorse per garantire il cofinanziamento della nuova programmazione europea con 373 milioni di euro. Questo cofinanziamento ci darà la possibilità di attivare misure per circa 2 miliardi di euro.

    Nel 2023, rispetto al 2022, per quanto riguarda il tema della parte libera di bilancio, passeremo da una disponibilità di risorse che va da 1,156 miliardi a 1,162 miliardi di euro, quindi 6 milioni di euro in più. Nella manovra di bilancio sono anche previste risorse destinate alla sanità per 9,030 miliardi di euro.

    Il nostro impegno sul fronte della sanità è centrale. Vorrei prendermi alcuni minuti per spiegare cosa stiamo facendo per poter garantire risorse al Sistema sanitario regionale in una fase complessa, dove dobbiamo affrontare sia i costi pregressi sostenuti per rispondere al Covid, sia il caro energia, che quest’anno ha comportato 250 milioni di euro in più, in termini di maggiori costi a carico della sanità regionale.

    Per sopperire ai mancati trasferimenti nazionali relativi alle spese Covid e al caro energia, abbiamo previsto una serie di misure, a partire da una legge di spesa che approveremo proprio durante la seduta dell’Assemblea legislativa in corso, con un recupero di circa 15 milioni di euro, mentre nel bilancio 2023 è prevista la costituzione di un apposito fondo di 85 milioni di euro, che si andrà ad aggiungere ai 120 milioni già destinati alla sanità e al Fondo per la non autosufficienza, con uno stanziamento complessivo per la sanità dal bilancio libero di 220 milioni di euro.

    Voglio sottolineare che, senza il caro energia, anche nel 2022 il bilancio sanitario si sarebbe chiuso in pareggio, senza dover reperire risorse dal bilancio libero.

    Va, inoltre, rilevato che, per poter garantire la tenuta del sistema sanitario negli ultimi tre anni, la Regione ha investito quasi un miliardo di euro di risorse proprie.

    Noi, quindi, auspichiamo che il Governo risponda all’appello unanime fatto dalla Conferenza delle Regioni affinché nella legge di bilancio statale vengano previste risorse opportune per il caro energia e un’adeguata copertura finanziaria sul tema delle spese Covid.

    Ritornando alla manovra di bilancio, nonostante lo sforzo finanziario per la tenuta del sistema sanitario, che ho appena illustrato, confermiamo ‒ come già detto ‒ impegni importantissimi sul cofinanziamento dei fondi europei, sul Fondo regionale per la non autosufficienza. Inoltre, confermiamo il sostegno ai redditi delle famiglie con ISEE più basso per oltre 100 milioni di euro, grazie a una serie di misure importanti: le agevolazioni tariffarie sul trasporto pubblico per gli studenti, quelle sugli asili nido, i ticket sanitari per le famiglie, il Piano casa, a cui si aggiunge il finanziamento del 100 per cento delle borse di studio e delle agevolazioni per l’acquisto di libri. Questi impegni saranno perseguiti mantenendo invariata la leva fiscale, quindi, non aumenterà la pressione fiscale, pur garantendo, come già ho provato ad illustrare, l’obiettivo prioritario di consolidare il livello dei servizi da assicurare a tutta la comunità regionale.

    La realizzazione di tali obiettivi è portata avanti senza limitare l’attuazione degli obiettivi del programma di mandato, che prevede innanzitutto la definizione del nuovo Patto per il lavoro e per il clima, che nella passata legislatura ha già prodotto un forte impatto in termini di riduzione della disoccupazione e di sviluppo per tutta l’economia e il territorio emiliano-romagnolo.

    Nel contesto definito dai princìpi ispiratori della manovra è possibile individuare alcune specifiche priorità di spesa, che vado ad illustrare in maniera molto rapida: il consolidamento e il potenziamento degli interventi sullo stato sociale e le politiche di contenimento tariffario attraverso il Fondo per la non autosufficienza; il mantenimento dei fondi sulle politiche sociali finanziati già dal 2010, a fronte della riduzione delle risorse statali, confermando gli interventi già introdotti per l’azzeramento o la riduzione delle rette degli asili nido e per il sostegno al pagamento degli affitti; il completamento ‒ come ho già anticipato ‒ dei programmi dei fondi strutturali della vecchia programmazione e, soprattutto, il grande investimento e l’attuazione della programmazione europea 2021-2027; gli strumenti utili a stimolare la ripresa economica e la salvaguardia della coesione sociale, anche attraverso misure per la competitività del sistema produttivo, come le leggi sull’attrattività e l’internazionalizzazione, quelle per il sistema fieristico e della formazione, oltre che il tema degli investimenti sullo sviluppo delle aree a vocazione turistica; la salvaguardia e il potenziamento del livello della qualità di offerta dei servizi legati al trasporto pubblico locale, anche attraverso interventi volti all’elettrificazione delle ferrovie...

     

    Presidente POMPIGNOLI. Consigliera, le chiedo di stringere un po’, sennò non ci siamo.

     

    MONTALTI. Sì, assolutamente. Ho finito.

    Agli incentivi, dicevo, legati all’intermodalità. Infine, gli investimenti, attraverso i contributi agli Enti locali, contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle aree montane e delle aree interne.

    Ho concluso. Non voglio togliere ulteriore tempo ai lavori dell’udienza conoscitiva. Rinnovo la mia disponibilità a raccogliere suggerimenti e integrazioni per il lavoro che andremo a fare nelle prossime settimane, in vista dell’approvazione del bilancio.

    Grazie.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie, consigliera Montalti.

    Prego, consigliere Facci.

     

    Consigliere Michele FACCI. Anch’io pochi minuti, perché credo che sia interessante, oggi, sentire i portatori di interesse, i contributi da parte di tutti coloro che interverranno.

    Faccio un’osservazione di fondo. Non ripercorro nel dettaglio le singole misure. Credo che questo bilancio ‒ come ha descritto, ovviamente con toni differenti, la relatrice di maggioranza ‒ oggi sia condizionato da tutta la questione della sanità. Questo condizionamento, in realtà, non è ancora chiaro. Ci sono ancora molte zone d’ombra. Queste zone d’ombra sono state accentuate da quello che è accaduto negli ultimi tempi, ma nascono anche un po’ da lontano. Quando noi abbiamo sostenuto che si tratta di un problema strutturale, lo abbiamo detto a ragion veduta. Verosimilmente, in questo bilancio oggi troviamo la prova tangibile di questa difficoltà.

    Va ricordato che ci trasciniamo un debito certificato dalla Corte dei conti al 31/12/2021 di 781 milioni per quanto riguarda i debiti pregressi che la Regione ha preso in carico per il sistema delle aziende sanitarie. Tra l’altro, è un sistema che stiamo cercando di tamponare a spot o, meglio, a rate. Anche su questo la Corte dei conti è intervenuta, sostenendo che non è questo il meccanismo corretto. L’articolo 5 ‒ mi pare ‒ della legge di stabilità, prevede 20 milioni per questa specifica destinazione. Noi li mettiamo sul 2023, sul 2024 e sul 2025 (ovviamente a triennio). Questo è stato censurato dalla Corte dei conti, che ha sostenuto che non è questo il sistema trasparente per ripianare un debito, soprattutto non indicare quali saranno le future voci di copertura.

    Questo si aggiunge al fatto che anche sui bilanci preventivi della gestione sanitaria accentrata si arriva ad approvare i preventivi un anno dopo. Ad esempio, noi siamo al 5 dicembre 2022 e non è stato ancora approvato il bilancio preventivo della gestione sanitaria accentrata del 2022, che avrebbe dovuto, invece, essere approvato entro il 31 dicembre 2021. È chiaro che questo è un trascinamento di tutto il sistema sanità, che inevitabilmente getta delle ombre sulla corretta gestione di una partita che, l’anno scorso, nel 2021, ha pesato per l’86,02 per cento sulle spese della Regione, al netto di tutto il resto.

    Credo che su questo occorra fare chiarezza e incentrare il dato finale. Voglio ricordare che questo bilancio chiude con un disavanzo di amministrazione di 1,3 milioni, di cui 781 milioni, al rendiconto 2021, sono quelli della costituzione del Fondo anticipazione di liquidità, di cui al decreto legge n. 35/2013, e, invece, 521 il disavanzo da debito autorizzato e non contratto. Tra l’altro, questo debito autorizzato e non contratto si ritiene di doverlo coprire completamente nel 2023, ma se andiamo a vedere i risultati e le note integrative dei bilanci degli anni precedenti abbiamo sempre lo stesso tipo di impostazione e, ovviamente, questo non avviene.

    Credo che questo sia un problema centrale e che debba essere necessariamente risolto.

    Non sto a parlare del fatto che la partecipazione societaria, la partita dei derivati, il Piano investimenti e valorizzazioni sono tutte situazioni che avrebbero potuto permettere ‒ e possono ancora permettere ‒ un risparmio di spesa, quindi una liberazione di risorse, sulle quali, poi, faremo osservazioni e critiche in sede di ulteriore discussione in Commissione e in aula.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie, consigliere Facci.

    Come ho anticipato all’inizio, sono presenti in seduta Marina Balestrieri, alla quale a breve darò la parola, della Segreteria CGIL Emilia-Romagna, che interviene anche per CISL e UIL, e Gianluca Rusconi, vicedirettore di Confindustria. Sono collegati in streaming Maria Costi, sindaco del Comune di Formigine; Anna Salfi, presidente AUSER Emilia-Romagna; Paolo Bordon, direttore generale dell’AUSL Bologna; Monica Barca, Ripartizione III Missione e rapporti con il territorio dell’Università di Ferrara.

    Passerei subito la parola a Marina Balestrieri. Le chiedo di venire qui al centro. Deve schiacciare il pulsante per la prenotazione e deve diventare rosso il microfono.

     

    BALESTRIERI, segreteria CGIL Emilia-Romagna. Buongiorno.

    Ringraziamo per l’invito. Come ha evidenziato il presidente, il mio intervento è a nome di CGIL, CISL e UIL Emilia-Romagna.

    Il nostro intervento si concentrerà essenzialmente sul bilancio di previsione, anche se, chiaramente, il DEFR è propedeutico alla costruzione del bilancio di previsione del 2023. Le organizzazioni sindacali apprezzano gli obiettivi su cui si è costruita la legge di bilancio regionale, al fine di evitare il disavanzo sanitario per il 2023, che porrebbe la nostra Regione in gravissima difficoltà. Esprimono, però, nel contempo, una forte preoccupazione per la quale abbiamo, anche a livello nazionale, fatto le dovute pressioni sul livello nazionale. La nostra preoccupazione è sulla copertura assolutamente non sufficiente da parte del Governo delle spese Covid e delle spese energetiche – lo hanno evidenziato tutti i consiglieri che qui hanno parlato – in quanto il riparto delle risorse previste per quota capitaria e non per le spese effettivamente sostenute penalizza fortemente e maggiormente le regioni a prevalenza sanità pubblica come la nostra. Questo è anche uno dei motivi sui quali, purtroppo, è stato evidenziato lo scoperto di bilancio anche della sanità.

    Vogliamo evidenziare a tutto il Consiglio che, se nei prossimi anni non vi sarà un effettivo aumento del Fondo sanitario nazionale, si profileranno ripercussioni negative per il mantenimento degli attuali servizi sociosanitari e sanitari, oltre alla difficoltà alla copertura o alla stabilizzazione di tutto il personale che opera in sanità, che in questi anni, durante la pandemia, ha dato un contributo fondamentale per evitare che nella nostra Regione accadesse quello che è accaduto anche da altre parti.

    Vogliamo ricordare che nelle prossime settimane dovrà iniziare un confronto da parte nostra, ma non solo da parte nostra, con la Regione, sul nuovo Piano sociale e sanitario regionale, sull’attuazione del D.M. n. 77 del 2022, per attuare la indispensabile riforma dell’assistenza territoriale, anche alla luce della pandemia, la pianificazione regionale e il Piano nazionale della non autosufficienza e l’organizzazione dei nuovi LEPS; processi fondamentali se si vuole innovare il welfare della nostra Regione. Per farlo, però, sono necessari adeguati finanziamenti che al momento non riscontriamo nella legge di bilancio nazionale. Anzi, la previsione di aumento di 2 miliardi del Fondo sanitario nazionale è solamente la conferma di ciò che era previsto nella precedente legge di bilancio nazionale e, quindi, si continua a perseguire un mancato aumento di risorse per la sanità e per il sociale, prevedendo, bisogna saperlo, un calo della spesa sanitaria rispetto al PIL, con l’evidente pericolo di possibili riduzioni del perimetro pubblico del sistema sanitario e sociosanitario anche della nostra Regione.

    Per questo, le azioni straordinarie messe in campo dalla Regione al fine di evitare il disavanzo sanitario con i due fondi che venivano citati, uno per il 2022 e uno per il 2023, sono importanti e da noi condivisibili.

    Altrettanto condivisibili sono il mantenimento degli impegni a sostegno delle famiglie con ISEE basso: veniva evidenziato con agevolazioni tariffarie sul trasporto pubblico, sulla diminuzione all’abbattimento delle rette degli asili nido, sui ticket sanitari per le famiglie con figli o anche per i lavoratori che sono andati in cassa integrazione, sul fondo affitto, che ha visto quest’anno, lo vogliamo ricordare, un aumento esponenziale delle richieste in questa Regione, con oltre (abbiamo chiuso a ottobre le domande ) 76.000 domande e le risorse previste importanti della nostra Regione copriranno solo il 50 per cento delle domande effettuate.

    Importantissimo è il finanziamento del 100 per cento delle borse di studio e l’agevolazione per l’acquisto dei libri; tutti impegni che vanno a sostegno delle famiglie, delle lavoratrici e dei lavoratori, dei pensionati in questa regione.

    Fondamentale è anche il mantenimento delle risorse per il Fondo regionale della non autosufficienza, che è stato aumentato nel 2021 a 457 milioni, che è pari al Fondo nazionale.

    Vogliamo evidenziare che in fase di assestamento auspichiamo si dovrà verificare l’aumento del Fondo regionale della non autosufficienza, dato l’aumento della popolazione fragile nella nostra regione. Sappiamo che attualmente gli over 65 sono oltre il 24,6 per cento. Così come chiediamo che si debba verificare l’aumento delle risorse per le famiglie in difficoltà e in povertà, che stanno già facendo i conti con uno spropositato aumento del costo della vita. Sappiamo che siamo a oltre il 12 per cento dell’inflazione e l’inflazione incide di più sulle famiglie che hanno redditi bassi.

    Sarebbe stato auspicabile, dal nostro punto di vista, che vi potesse essere anche da parte della Regione un intervento con risorse economiche finalizzato ad un aiuto concreto alle famiglie per l’aumento esorbitante e speculativo delle bollette energetiche, anche nella nostra regione, sapendo che abbiamo anche due importanti multiutility all’interno della nostra Regione. Auspichiamo che anche questo possa essere valutato in sede di assestamento.

    Vogliamo rimarcare, da ultimo, la nostra forte preoccupazione per il rallentamento del tasso reale di crescita del PIL. Veniva detto che ci saranno degli emendamenti, ma comunque noi prevediamo che l’anno prossimo sia un anno di recessione; quindi, un tasso di rallentamento di crescita del PIL anche per la nostra Regione dovrebbe essere previsto allo 0,2 per cento. Questo avrà ripercussioni, lo vogliamo dire, forti sul mercato del lavoro, con un forte aumento della precarietà. A questo proposito, vogliamo sottolineare che l’aumento dei voucher a 10.000 euro, previsti dalla legge di bilancio nazionale e l’allargamento della platea, rappresenta per noi una scelta dannosa, perché riduce i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, diminuisce le tutele assistenziali e previdenziali, precarizza ulteriormente i rapporti di lavoro, come se non ce ne fosse già abbastanza, e indebolisce la contrattazione in settori strategici per l’economia, compresi quelli emiliano-romagnoli.

    Grazie. Lasciamo il nostro contributo in segreteria. Grazie mille.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie mille. La ringrazio per averci lasciato un contributo.

    Chiamerei il vicedirettore di Confindustria, Gianluca Rusconi.

    Al termine dell’intervento del dottor Rusconi, darò la parola all’assessore Calvano per la chiusura dei lavori dell’udienza conoscitiva.

     

    RUSCONI, vicedirettore Confindustria. Buon pomeriggio.

    Ringrazio anch’io la Presidenza della Commissione e voi tutti consiglieri qui presenti per questa occasione che ci viene offerta di poter esprimere alcune valutazioni sulla manovra finanziaria per il 2023-2025. Anch’io, come chi mi ha preceduto, mi soffermerò più sul bilancio piuttosto che sul DEFR perché è il tema più caldo dal nostro punto di vista in questo minuto.

    Vorrei innanzitutto farvi una velocissima panoramica sulla situazione congiunturale della nostra economia, perché è importante avere questo quadro di riferimento, in funzione anche di quelle che sono  le scelte che sono state poi adottate nella manovra in esame.

    Il quadro di riferimento è un quadro di grandissima incertezza. Abbiamo due fattori che sono apparentemente in contraddizione. Abbiamo un monte ordine delle imprese importante e, quindi, da una parte, c’è ottimismo circa il fatto che gli ordini alle aziende stanno arrivando in linea generale, poi, ovviamente, bisogna distinguere settore per settore, ma complessivamente la tenuta degli ordini c’è, ma dall’altra parte, la tenuta dei bilanci è l’elemento di grande attenzione per i fattori di costo che conoscete perfettamente. Questi andamenti di costo non stanno rientrando in dinamiche fisiologiche. Questo caratterizza un fattore di incertezza e nei mercati e nell’economia l’incertezza non aiuta. Gli scenari sono quelli che sono stati citati prima. Verosimilmente può essere che il PIL del 2023 si apra con uno 0,2-0,5. A seconda dei centri studi le dinamiche sono diverse. Il sud è dato in recessione, il centro-nord (in particolar modo le Regioni più industrializzate, quindi Piemonte, Lombardia e Veneto) verosimilmente dovrebbe tenere, però il quadro è assolutamente molto, molto preoccupante. Quello che al momento ci fa ben sperare è la tenuta sotto il versante occupazionale. Questo dà la risposta sul fatto che le aziende decidono di evadere gli ordini e, quindi, di continuare a stare sui mercati, soffrendo.

    Fatta questa disamina, noi abbiamo analizzato i documenti di bilancio prendendo a riferimento quelli che sono gli obiettivi che la manovra si pone. Primo obiettivo è il mantenimento e la tenuta dei servizi in funzione delle competenze che la Regione ha, mantenendo inalterata la pressione fiscale. Questo non è scontato, se lo leggiamo in funzione delle voci di spesa più critiche; quindi, abbiamo molto apprezzato questo gesto, questo segnale, perché garantisce un fattore di stabilità in un Paese che ha una pressione fiscale significativa.

    L’altro fattore che abbiamo analizzato, sempre nell’ambito degli obiettivi, è quello legato (come si riporta nella nota di commento al bilancio) al sostegno alla ripresa economica (se vogliamo usare questo termine) dopo la crisi pandemica. Questo è altrettanto importante, perché i dati del 2021 ci hanno consegnato un Paese, e anche una Regione, capace di riprendere le proprie performance dopo la pandemia, anche se non l’abbiamo ancora superata, dopo le problematiche che la pandemia ha generato. Quindi, si apprezza il tentativo di mantenere inalterati i servizi e la pressione fiscale non in aumento e, allo stesso tempo, puntare allo sviluppo e alla competitività del sistema.

    Ma adesso iniziano i “però”. Anche noi ci siamo preoccupati del tema sanità. Vi chiederete: come mai Confindustria si preoccupa di sanità? Perché la sanità ha una forte componente industriale, non solo legata alla fornitura di beni e servizi, su cui mi soffermerò a breve in relazione al tema del payback, perché è un tema che è opportuno che voi sappiate in che cosa consiste, ma soprattutto perché sanità vuol dire cura della persona, vuol dire benessere, vuol dire qualità della vita, vuol dire un territorio che è attrattivo perché in quel territorio c’è un livello di sanità elevato; vuol dire ricerca, vuol dire innovazione, vuol dire capacità del mondo universitario, del mondo clinico, del mondo dell’industria e di quella sia farmaceutica che di medical device, di dialogare insieme per sviluppare nuove tecnologie e nuove competenze. Quindi, noi guardiamo al mondo della sanità con grandissima attenzione e fino ad oggi non ci siamo mai particolarmente preoccupati perché il sistema era in tenuta.

    Oggi, guardando i dati e i numeri, manifestiamo una grandissima preoccupazione, e la manifestiamo anche perché, complessivamente, crediamo che in questo momento il sistema che sta più soffrendo sia il nostro. Noi abbiamo esaminato le poste di bilancio e abbiamo verificato che, a fronte di 9,030 miliardi di euro di entrate, sono indicate spese, tra quella corrente e quella di investimento, pari a 9,9 miliardi di euro; quindi, capiamo perfettamente lo sforzo che la Regione sta cercando di fare con risorse proprie allo stato attuale per giungere alla copertura di questo gap. Tuttavia, al di là del necessario approfondimento, rispetto al quale rimandiamo all’assessore Calvano la spiegazione delle tecniche di copertura, rimane il fatto che, se non troviamo un modo di rivedere la nostra forma di spesa, probabilmente il sistema andrà in crisi. D’altronde, il sistema sta già manifestando la sua crisi anche sotto il profilo dell’erogazione del servizio al cittadino.

    Noi, quindi, ci permettiamo di richiamare la vostra attenzione sul fatto che, accanto all’intervento del Governo che è stato richiesto sia nella precedente legislatura sia in quella appena avviata, insieme all’esigenza di rivedere la ripartizione del Fondo sanitario nazionale, a nostro modesto avviso occorre che si ponga anche una riflessione sulla modalità del nostro sistema di organizzazione sanitaria, perché il grande rischio – probabilmente è anche più di un rischio – è che il sistema non regga questo tipo di sofferenza economico-finanziaria.

    Dicevo prima che c’è un grande interesse da parte nostra perché noi siamo fornitori, con la nostra industria, prevalentemente ubicata nel distretto di Modena-Mirandola, di medical device, ed è di questi giorni la presa di consapevolezza di cosa comporta il payback nell’ambito delle nostre imprese. Il payback, per chi non lo sapesse, è un istituto che, per quanto riguarda i medical device, è stato inserito in una legge del 2015 e impone ai fornitori di questi beni di contribuire al ripianamento del disavanzo creato dalle Regioni – in questo caso stiamo parlando del primo periodo 2015-2018 –, quelle Regioni che hanno sforato il proprio budget, e impone alle imprese di contribuire al ripianamento di questo sforamento ex post. In altre parole, ex post si chiede alle imprese di ripianare quota parte – stiamo parlando del 50 per cento – lo sforamento generato dal Sistema sanitario nazionale, con tempi molto stretti. Entro il 15 dicembre le Regioni dovranno comunicare alle imprese interessate quanto hanno sforato e la richiesta di pagamento dovrà essere soddisfatta entro i successivi trenta giorni. Per darvi un ordine di grandezza, stiamo parlando di 2,085 miliardi di euro per questo periodo, per l’Emilia-Romagna stiamo parlando di un piano di rientro di 170 milioni di euro.

    Il tema ci interessa ancora di più perché, come dicevo, nel nostro territorio c’è più del 30 per cento della capacità produttiva del settore. Quindi, chiedere oggi alle aziende di sborsare milioni e milioni di euro entro fine gennaio non è affatto semplice. In più, lascio a voi immaginare quale possa essere l’impatto. Quindi, noi rivolgiamo un appello a voi, membri della Commissione, ma anche alla Giunta, che è in ascolto in questo momento, a poter sviluppare quanto prima un incontro, prima del 15 dicembre, per capire termini e modi che si intendono adottare per praticare questo rientro, al netto che la nostra posizione è di contrasto a una norma che ha princìpi di illegittimità, che peraltro sono già oggetto di contenzioso giudiziario, perché nel nostro Paese purtroppo finisce così. Però, la questione è molto preoccupante, soprattutto se considerate che nel distretto di Mirandola sono occupate 14.000 persone, che il 65 per cento della forza lavoro del settore è qua, è nel nostro territorio. Quindi, su questo tema noi rivolgiamo un appello che ha forti connessioni sul monte spesa sanitario.

    Aggiungo, inoltre, che il deficit che oggi abbiamo analizzato riferito alla spesa sanitaria vede, sì, una punta legata alle spese energetiche e alle spese Covid, ma non dimentichiamoci che questi deficit venivano anche dal passato. Se l’Emilia-Romagna ha registrato nel 2015-2018 un debito di 340 milioni di euro, che ha pagato con risorse proprie, significa che comunque c’è un trend storico di disavanzi che richiedono sempre misure di ripianamento.

    Il tema è molto delicato, quindi noi ribadiamo l’invito a cercare un confronto per capire termini e modi perché questo payback venga applicato.

    Allo stesso tempo, però, vogliamo cercare di essere anche ottimisti, altrimenti non sarebbe positivo, e vogliamo guardare alle misure di sostegno agli investimenti, che era la terza finalità che citavo prima nell’ambito della manovra di bilancio. Abbiamo apprezzato lo sforzo – visto il quadro del bilancio, in effetti è uno sforzo – di conferma delle misure legate alla legge regionale n. 14/2014 (legge sull’attrattività), che è uno sforzo che, comunque, viene ripagato con gli investimenti che sono stati realizzati in questi quasi dieci anni, ormai, di vita della legge. È una legge che molte Regioni, molti territori ci invidiano. È una legge che funziona. La Regione conferma i 13 milioni di euro di stanziamento, che è sostanzialmente il budget che abbiamo visto negli anni essere messo nella manovra di bilancio. Questo è assolutamente un segnale positivo.

    Allo stesso tempo, ci permettiamo di segnalare altre due misure di sostegno agli investimenti, che sono state in parte anche già utilizzate dalla Regione. Penso al Piano della BEI, che stanzia, per quanto riguarda la nostra Regione, fino a 150 milioni di euro di sostegno agli investimenti che possono mettere in moto il sistema bancario e consentire di abbattere il costo degli interessi per gli investimenti produttivi. La Regione lo ha già utilizzato per quanto riguarda il settore del turismo, con una dotazione di 3-4 milioni di euro. Questa è una misura molto utile se la colleghiamo all’aumento dei tassi di interesse che i mercati stanno registrando per effetto delle manovre legate al tasso di inflazione. Quindi, ci permettiamo di richiamare l’attenzione sul fatto di poter estendere questa misura anche ad altri settori produttivi.

    Così come vorremmo richiamare l’attenzione su quello che viene definito basket bond, questo progetto che si sta sviluppando con Cassa depositi e prestiti, anche questo finalizzato a creare un paniere per poter consentire di avere risorse in grado di abbattere il costo dei tassi di interesse per gli investimenti legati alle attività produttive.

    Concludo. Apprezziamo molto l’impegno a non aumentare la manovra in termini fiscali. Apprezziamo molto lo sforzo di cercare di garantire copertura dei servizi a parità di risorse. Manifestiamo fortissima preoccupazione per la tenuta del sistema sanitario e, allo stesso tempo, manifestiamo una spinta perché gli investimenti produttivi non vengano meno. Come ci ha insegnato la pandemia, il Paese regge se continuano a esserci imprese e lavoro. Noi dobbiamo continuare a sostenere gli investimenti delle imprese.

    Grazie.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie per l’intervento, dottor Rusconi.

    Visto che non abbiamo più interventi all’ordine del giorno, se l’assessore Calvano vuole intervenire a chiusura dell’udienza conoscitiva può prendere la parola.

     

    Paolo CALVANO, assessore. Grazie, presidente.

    Vi chiedo ancora scusa per il fatto di dover intervenire a distanza, ma c’è la coincidenza con l’incontro delle Regioni, questa due giorni delle Regioni, a cui oggi sono chiamato a partecipare. Ci tenevo comunque ad ascoltare l’udienza conoscitiva. Ringrazio le relatrici di maggioranza e la relatrice e il relatore di minoranza, così come tutti coloro che sono intervenuti in questa seduta.

    Mi sono appuntato alcune questioni che sono emerse. Proverò a dare risposte sintetiche in questa fase. Avremo, poi, occasione, nel corso degli approfondimenti nelle diverse Commissioni, così come in aula, di poter ulteriormente specificare alcune questioni.

    Vado per punti. Riprendo alcune questioni sollevate dal relatore Facci; ne abbiamo già discusso altre volte, per quanto riguarda due vincoli che ha il nostro bilancio, che sono: il Fondo anticipazione di liquidità e il DANC. Il Fondo anticipazione di liquidità (cosiddetto FAL) è una sorta di conto d’ordine che molte Regioni hanno e che non può essere inquadrato in termini di indebitamento o disavanzo. È un’operazione che parte da lontano e sulla quale progressivamente stiamo intervenendo.

    Per quanto riguarda, invece, l’accenno ai 20 milioni di euro, che noi tutti gli anni carichiamo sulla sanità come recupero di risorse messe a bilancio dal 2011 in avanti (perché fu un’operazione di cambio della contabilità sanitaria, che portò tutte le Regioni a una situazione di disavanzo -mi sembra nel 2011 o nel 2013, non ricordo con precisione-); da lì in avanti abbiamo cominciato a restituire 20 milioni di euro all’anno per una situazione che prescindeva dalle responsabilità delle Regioni, ma era legata a una modifica delle modalità di contabilizzazione di alcuni costi.

    Aggiungo, inoltre, che, per quanto riguarda il DANC (Debito Autorizzato e Non Contratto), in realtà la gestione di questo DANC per la Regione Emilia-Romagna ci sta consentendo di risparmiare moltissimo sugli oneri passivi legati alla contrazione di mutui. Il DANC, che denota un’ottima situazione di cassa, altrimenti non saremmo nelle condizioni di poterlo fare, ci ha consentito negli anni di risparmiare enormemente sugli interessi passivi, pur garantendo, con le scritture contabili, la copertura nel caso in cui questo DANC dovesse trasformarsi, per il venir meno degli elementi di sostenibilità, in un mutuo.

    Quindi, mi sento di rassicurare il consigliere Facci, così come già fatto anni addietro, rispetto a queste tre scritture contabili e a queste tre strategie di bilancio ampiamente note alla Corte dei conti, sulle quali abbiamo sempre ottenuto la parifica, così come la otterremo su questi temi e certamente anche in futuro.

    Per quanto riguarda, da un lato, le politiche sociali e, dall’altro, il tema delle politiche di investimento e di rilancio e sostegno alle attività produttive, lo dico già da ora, partiamo da un Fondo regionale per la non autosufficienza pari a quello dello scorso anno. Puntiamo, in assestamento, a rafforzarlo ulteriormente. Ci rendiamo conto che questa è obiettivamente una priorità. Lo dico anche in questa occasione e lo metteremo anche nel verbale di accordo con CGIL, CISL e UIL: quello sul Fondo regionale per la non autosufficienza sarà un percorso tendenzialmente a crescere in relazione a un aumento, purtroppo, delle fragilità in questo campo, a cui dobbiamo fare necessariamente fronte.

    Così come stiamo cercando di utilizzare ‒ e lo avete visto dalla manovra di bilancio ‒ al meglio tutte le risorse comunitarie, al fine di poter mettere in campo un pacchetto di investimenti, sia sul versante degli Enti locali che sul versante delle imprese, adeguato ad affrontare la fase straordinaria che abbiamo di fronte, nella quale noi non vogliamo rassegnarci alla crescita zero. L’Emilia-Romagna ha sempre dimostrato che, a fronte di proiezioni di un certo tipo sulla crescita, siamo sempre riusciti nel corso dell’anno a fare meglio. Questo per merito innanzitutto del nostro sistema produttivo e, certamente, anche di un rapporto che si è creato tra il sistema produttivo, gli Enti locali e la Regione, che ha consentito di creare un clima utile sul versante degli investimenti. Su questo c’è un importante ruolo svolto, a mio avviso, anche dalle parti sociali e, ovviamente, dai lavoratori.

    L’insieme di Istituzioni, imprese, lavoratori e chi li rappresenta e il modo in cui questi si rapportano tra di loro ‒ e il Patto per il lavoro e per il clima ne è un esempio ‒ credo siano stati uno degli ingredienti che ha consentito all’Emilia-Romagna di riuscire ad affrontare al meglio anche le fasi più difficili e riuscire anche ad avere valori di crescita superiori a quelli della media nazionale, così come è avvenuto, ad esempio, nel corso del 2021 e così come si ripeterà nel 2022. Confidiamo che anche il 2023 possa essere un anno in cui non ci si debba rassegnare alla crescita zero.

    Tra le esigenze del sistema produttivo e le evidenziazioni da parte del sistema produttivo c’è questo tema, che è stato posto correttamente dal dottor Rusconi, sul cosiddetto payback dei dispositivi sanitari. Lì ci sono, ovviamente, tre situazioni che devono essere contemperate.

    Da un lato, una legge fatta nel 2015 e attuata con un decreto nel 2022, che deve essere rispettata. Mi rammarica il fatto che ci sia stata un’attuazione solo nel 2022 a fronte di una norma prevista nel 2015, perché questo ha reso certamente più complicato il rapporto con il sistema produttivo che si trova a dover rispondere a questo rimborso legato al payback dei dispositivi sanitari.

    Poi c’è, ovviamente, un tema di risorse che vengono utilizzate per la tenuta dei sistemi sanitari, quindi un ulteriore elemento che è sul tavolo. Ovviamente, dall’altra parte c’è la sostenibilità di questi costi da parte delle imprese. Sono tre elementi che vanno contemperati: la legge, la sostenibilità per le imprese e la sostenibilità per i bilanci pubblici. Com’è nello spirito dell’Emilia-Romagna, tutto ciò che si potrà fare per contemperare questi tre aspetti lo metteremo in campo, perché è nostro interesse far sì che anche a fronte di interessi tra loro confliggenti si possa trovare una sintesi che consenta al sistema nel suo complesso (Istituzioni pubbliche, sanità e, in questo caso, imprese) di poter andare avanti e superare le situazioni di eventuale difficoltà che si dovessero presentare.

    Penso di aver risposto un po’ a tutte le osservazioni. Sul resto, comunque, il confronto prosegue e proseguirà. Nei prossimi giorni avremo ulteriori occasioni di approfondire altri aspetti del nostro bilancio e di questa fase storica straordinaria.

    Grazie mille.

     

    Presidente POMPIGNOLI. Grazie, assessore Calvano.

    Chiudiamo qui l’udienza conoscitiva. Vi ricordo le date di approvazione del testo in Commissione. Abbiamo il 7 dicembre la discussione e il 14 la votazione del PDL. Il 12 sono previsti gli emendamenti per i consiglieri e il 9 quelli per la Giunta.

    Credo che il nodo emerso qui, più importante, sia quello sanitario. Alcune voci di spesa dovranno essere giustificate. Penso anche a quei famosi 622 milioni inseriti nel bilancio di previsione per il 2023 proprio per la spesa sanitaria. Anche su questo alcune delucidazioni in merito dovranno essere date.

    Vi ringrazio tutti per la disponibilità. Ringrazio, ovviamente, gli interlocutori. Buona giornata. Poi ci vediamo in aula, ovviamente, con gli altri.

    Espandi Indice