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Legislatura VIII - Commissione I - Verbale del 21/06/2005 pomeridiano

    Testo

                                                       Verbale n. 2/2005
    Seduta del 21 giugno 2005
    Il giorno 21 giugno 2005 alle ore 14,30 si è riunita presso la sede
    dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in Bologna
    Viale A. Moro n. 50, la Commissione Assembleare Bilancio Affari
    generali ed istituzionali, convocata con nota prot. n. 9286 del 16
    giugno 2005 ed integrata con nota prot. n. 9400 del 20 giugno 2005.
    Partecipano alla seduta i Consiglieri:
    Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
    NERVEGNA ANTONIO Presidente FORZA ITALIA 5 presente
    BERETTA NINO Vicepresidente UNITI NELL'ULIVO 7 pre
    sente
    - DS
    MANFREDINI MAURO Vicepresidente LEGA NORD 3 presente
    PADANIA EMILIA E
    ROMAGNA
    AIMI ENRICO componente ALLEANZA 4 presente
    NAZIONALE
    BORTOLAZZI componente PARTITO DEI 1 presente
    DONATELLA COMUNISTI
    ITALIANI
    CARONNA SALVATORE componente UNITI NELL'ULIVO 5
    - DS
    GALLETTI GIANLUCA componente UDC - UN. DEM. 1
    CRIS. E DI
    CENTRO
    GUERRA DANIELA componente VERDI PER LA 2
    PACE
    MANCA DANIELE componente UNITI NELL'ULIVO 1 pre
    sente
    - DS
    MASELLA LEONARDO componente PARTITO DELLA 3
    RIFONDAZIONE
    COMUNISTA
    MONACO CARLO componente PER L'EMILIA - 1 presente
    ROMAGNA
    MONARI MARCO componente UNITI 3
    NELL'ULIVO-DL
    MARGHERITA
    MONTANARI ROBERTO componente UNITI NELL'ULIVO 2
    - DS
    NANNI PAOLO componente ITALIA DEI 1
    VALORI con DI
    PIETRO
    RICHETTI MATTEO componente UNITI 4 presente
    NELL'ULIVO-DL
    MARGHERITA
    RIDOLFI RODOLFO componente FORZA ITALIA 4 presente
    RIVI GIAN LUCA componente UNITI NELL'ULIVO 2
    - DS
    ZANCA PAOLO componente UNITI NELL'ULIVO 1
    - SDI
    Il consigliere Mario MAZZOTTI sostituisce il consigliere Montanari,
    la consigliera Gabriella ERCOLINI sostituisce il consigliere
    Caronna.
    E' presente il Vicepresidente della Giunta Assessore a Finanze.
    Europa prof. Flavio Delbono.
    Sono altresì presenti: Pasquini (Dir. gen. Risorse finanziarie e
    strumentali), Curti (Resp. Serv. Bilancio - Risorse finanziarie),
    Bellei, Gaspari (Serv. Bilancio - Risorse finanziarie), Bertuzzi
    (Resp. Serv. Amministrazione Valutazione e Sistemi incentivanti del
    personale), Ghedini (Ufficio Stampa Assemblea Legislativa)
    Presiede la seduta: Antonio Nervegna
    Assiste la segretaria: Claudia Cattoli
    Resocontista: Chiara Caciagli
    Il presidente NERVEGNA dichiara aperta la seduta.
    - Illustrazione del Vicepresidente Assessore a Finanze. Europa
    prof. Flavio Delbono dell'assestamento del bilancio di previsione
    per l'esercizio 2005 e del bilancio pluriennale 2005-2007 e relativa
    legge finanziaria regionale
    (oggetti 108 e 109)
    Il vicepresidente DELBONO svolge la seguente illustrazione:
    Come ormai d'abitudine in questo periodo prendiamo in esame il
    provvedimento di assestamento, che si compone di due progetti di
    legge approvati dalla Giunta regionale in tempo utile per poterli
    sottoporre all'esame della Commissione e poi dell'Assemblea
    legislativa prima della pausa estiva.
    Credo sia utile, come risulta anche dalla relazione di
    accompagnamento, richiamare alcuni elementi di contesto in base ai
    quali questo provvedimento è stato preparato e predisposto.
    Stiamo parlando di un assestamento di bilancio, che quindi non deve
    e non può, se non per motivi eccezionali, sconvolgere l'impianto del
    bilancio previsionale 2005 approvato dal Consiglio regionale nello
    scorso dicembre. Vi sono tuttavia alcuni elementi di interesse, sui
    quali sono a disposizione per ulteriori eventuali chiarimenti e
    approfondimenti anche il direttore generale dottor Pasquini e la
    responsabile del servizio dottoressa Curti con gli altri
    collaboratori.
    Ritengo particolarmente utile richiamare il quadro generale di
    riferimento, perché si tratta di un contesto con il quale
    probabilmente dovremo fare i conti anche in un futuro prossimo:
    infatti già dall'assestamento possiamo cogliere alcuni degli
    elementi con i quali immagino dovremo misurarci in occasione del
    previsionale 2006.
    Detto in altri termini, è utile riconoscere quali sono i vincoli e
    quali gli elementi che circoscrivono e restringono il perimetro
    delle scelte regionali: credo sia importante che l'Amministrazione
    regionale ne abbia consapevolezza, anche per relazionarsi con gli
    interlocutori esterni (enti locali e mondo economico). Lo dico con
    una certa enfasi, perché si tratta di vincoli che o sono nuovi o si
    presentano in forma nuova.
    Essi sono fondamentalmente tre.
    Il primo, che avevamo già considerato nella predisposizione del
    bilancio previsionale, ma che oggi si presenta in modo ancora più
    cogente a circa metà dell'esercizio, attiene al patto di stabilità.
    Il patto di stabilità quest'anno include per la prima volta anche
    gli investimenti nella spesa complessiva limitata dai tetti imposti
    dalla finanziaria. Quindi agisce sull'intero ammontare delle risorse
    disponibili, con l'eccezione della sanità e delle spese per il
    personale. Queste sono le due deroghe significative. Anche togliendo
    la sanità e il personale, vuol dire che sul nostro bilancio
    regionale il patto di stabilità insiste su un ammontare non piccolo.
    Se facciamo pari a 7 miliardi di euro circa la somma di fondo
    sanitario nazionale di nostra competenza e le spese del personale,
    su un bilancio di 11 miliardi di euro, vuol dire che il patto ci
    impone un vincolo importante. Vi ricordo che esiste una versione di
    competenza e una di cassa e se stiamo in quella di competenza il
    patto ci impone di impegnare non oltre quello che abbiamo impegnato
    nel 2003, aumentato del 4,8%. Questo è il tetto che insiste sugli
    impegni complessivi escludendo sanità e personale.
    Anche nel momento dell'assestamento questo dato è importante,
    perché occorre monitorare l'andamento degli impegni della spesa
    sapendo che alcune risorse, anche se stanziate nel bilancio
    previsionale, non potrebbero trovare trasformazione nel momento
    dell'impegno, semplicemente perché il patto di stabilità lo
    impedisce. Quindi occorre una disciplina ancora più rigorosa degli
    stanziamenti, per evitare che questi siano non impegnabili, e men
    che meno liquidabili, dato che il patto di stabilità lo impedirebbe.
    Questo è il primo elemento su cui voglio attirare la vostra
    attenzione: si tratta di un vincolo con il quale avevamo già qualche
    consuetudine, la novità consiste nel fatto che sono inclusi anche
    gli investimenti.
    Il secondo elemento di importante novità è costituito dall'ormai
    celebre articolo 3 della legge finanziaria nazionale 2004. Chi era
    presente nello stesso periodo della scorsa legislatura si ricorderà
    che illustrando l'assestamento dissi dell'esistenza di questo
    articolo 3, ma che avevamo motivo di ritenere che venisse eliminato
    o sospeso. Infatti proprio in quei giorni con il decreto governativo
    n. 168, ne venne sospesa l'efficacia fino al 31 dicembre 2004.
    L'articolo 3 della finanziaria 2004 è quello che impedisce a
    Comuni, Province e Regioni di finanziare con indebitamento
    contributi a soggetti esterni alla pubblica amministrazione, i
    cosiddetti privati . In realtà l'accezione è molto più larga,
    perché soggetti privati è inteso nel senso civilistico e non nel
    senso fisico del termine.
    La nostra previsione fu corretta, in quanto le promesse del Governo
    furono confermate: l'articolo 3 venne sospeso, ma non abolito; venne
    sospeso fino al 31 dicembre 2004, e ciò vuol dire che il Governo non
    ha dovuto far nulla per ripristinarne l'efficacia, che è ripresa dal
    primo gennaio 2005. Quest'anno, al contrario dell'anno scorso, non
    abbiamo motivo di ritenere che venga sospeso di nuovo, e quindi
    nella predisposizione dell'assestamento, al contrario dell'anno
    scorso, abbiamo dovuto incorporare la presenza di questo vincolo.
    Ciò significa che la Regione, come tutti gli altri enti
    assoggettati all'articolo 3, si trova nell'impossibilità di
    sostituire finanziamenti con indebitamento a finanziamenti con parte
    corrente (sarebbe come dire alle famiglie che possono comprare la
    casa come prima, ma che devono pagarla entro l'anno; immagino che il
    numero di abitazioni acquistate calerebbe).
    Abbiamo fatto grossi sforzi per attenuarne l'effetto, ma come
    vedrete, in particolar modo per quanto riguarda la parte di spese in
    conto capitale, di investimento, sarà totalmente pubblico su
    pubblico. Per arginare gli effetti dell'articolo 3 sulle nostre
    politiche di bilancio abbiamo cercato di utilizzare al meglio i
    mezzi statali, che evidentemente non sono assoggettati all'articolo
    3. Pensate alla legge regionale n. 7 del 2002 sull'innovazione,
    finanziata anche da mezzi statali che possono trasformarsi in
    contributi a soggetti privati, alle imprese ecc, in modo da poter
    attenuare l'effetto sui destinatari finali, vale a dire sul sistema
    produttivo (agricoltori, imprenditori in generale, varie categorie,
    insomma tutti quelli fuoriescono dalla categoria della pubblica
    amministrazione).
    Abbiamo anche cercato per alcune voci prioritarie di utilizzare
    risorse correnti, quando nel passato potevamo invece usare
    autorizzazioni contro mutuo (ovviamente non per intero, nel senso
    che è impensabile poter sostituire con risorse correnti quelle
    risorse che nel passato ci garantivamo attraverso autorizzazioni
    contro indebitamento).
    Anche il terzo vincolo è nuovo nella sua formulazione.
    Qui il riferimento è alla legge finanziaria 2005 e al tipo di
    adempimenti e sanzioni a cui è assoggettata la spesa sanitaria. Vi
    è un monitoraggio trimestrale della spesa sanitaria. Se la spesa
    sanitaria eccede la quota parte del fondo sanitario attribuita alla
    Regione in esame, la Regione, con mezzi propri e quindi extra fondo
    sanitario, deve eliminare la forbice e fare fronte a questo scarto,
    altrimenti scatta un automatismo previsto nella legge finanziaria
    stessa, in base al quale sarebbe commissariata la gestione della
    sanità di quella Regione e automaticamente occorrerebbe adottare
    provvedimenti di natura tributaria, quindi fiscale, per compensare
    quel gap tra spesa e risorse del fondo sanitario nazionale. È una
    circostanza che evidentemente le Regioni cercano di evitare,
    mettendo in conto di trovarsi pronte alle verifiche trimestrali nel
    caso in cui ci fosse bisogno di avere dotazioni sufficienti.
    Questo è il perimetro dentro il quale ci siamo mossi: patto di
    stabilità, articolo 3 (cercando di attenuarne gli effetti) e
    prudenza e consapevolezza per quanto riguarda il monitoraggio ed
    eventuali integrazioni delle risorse provenienti dal fondo sanitario
    nazionale.
    Detto questo e andando più nel dettaglio del provvedimento di
    bilancio, la manovra è piccola. Nel senso che su un bilancio
    revisionale superiore agli 11 miliardi di euro, stiamo parlando di
    un provvedimento che, sommando la sua parte corrente e la sua parte
    capitale, è di circa 80 milioni di euro (al netto della sanità di
    cui dirò tra un attimo).
    Quindi l'intervento sul bilancio extra sanitario è di circa 80
    milioni di euro. Aggiungo tuttavia che, come risulta anche dalla mia
    relazione ed è oggetto di un apposito articolo in legge finanziaria,
    ci siamo per così dire cautelati con una norma che dispone la
    possibilità, se e in quanto ce ne fosse bisogno, di integrare le
    risorse del settore servizio sanitario regionale per l'anno 2005,
    fino a 95 milioni di euro. Abbiamo calcolato quello che secondo noi
    ragionevolmente è il massimo ammontare di integrazione che dovrebbe
    andare dal bilancio regionale al bilancio sanitario e lo abbiamo
    già predisposto sia attraverso questa sorta di accantonamento di
    bilancio, sia attraverso un articolo nella legge finanziaria
    regionale che ci consente eventualmente di effettuare uno
    spostamento da una U.P.B. all'altra.
    Se lasciamo da parte questa nostra prudenziale reazione al terzo
    vincolo che illustravo, la manovra vale circa 80 milioni di euro.
    Circa 37 di parte corrente e circa 42 per la parte capitale che, per
    quanto detto sull'articolo 3, è pubblico su pubblico, nel senso che
    autorizziamo nuove spese in conto capitale solo a favore di soggetti
    rientranti nel campo della pubblica amministrazione, quindi soggetti
    rispetto ai quali i finanziamenti possono trovare copertura anche
    attraverso l'autorizzazione di mutui.
    La voce più importante dei circa 37 milioni di euro di parte
    corrente, stiamo parlando di circa 13 milioni, sono i
    cofinanziamenti di programmi comunitari. Questa per noi è stata una
    priorità assoluta per il semplice motivo che in assenza di un nostro
    cofinanziamento - e stiamo parlando soprattutto del periodo
    2000-2006 per l'agricoltura e l'obiettivo 2 - perderemmo la parte
    europea e addirittura in alcuni casi avremmo dovuto restituire
    risorse già ricevute, perché ci eravamo impegnati per tutto il
    periodo. Quindi si tratta di una necessità assoluta e da sola vale
    circa un terzo dell'intero provvedimento per quanto riguarda la
    parte corrente.
    Abbiamo poi incrementato gli stanziamenti di 2 milioni di euro per
    dare copertura al contratto di lavoro del pubblico impiego.
    Abbiamo 5,3 milioni di euro di welfare mettendo insieme politiche
    diverse, cioè integrazioni sia di una quota parte sul bilancio
    regionale del fondo regionale di non autosufficienza, che trova
    principale copertura nel fondo sanitario e nel fondo sociale, sia
    diritto allo studio e scuola, e quindi stiamo parlando soprattutto
    di borse di studio; nel dettaglio si trova poi la scomposizione di
    questi 5,3 milioni.
    Abbiamo incrementato in modo abbastanza significativo, per quasi 10
    milioni di euro, il fondo di riserva per le spese obbligatorie,
    consapevolmente sottostimato nel momento del previsionale, sapendo
    dell'integrazione in sede di assestamento.
    Circa 3 milioni di euro sono destinati ad altri oneri di
    funzionamento: stiamo parlando di spese che attengono a fittanze,
    economali ed altro.
    Abbiamo 1,8 milioni di euro che vanno alla direzione programmazione
    territoriale e sistemi di mobilità.
    1,25 milioni di euro alla direzione difesa del suolo e ambiente.
    Abbiamo 2,75 milioni di euro al settore cultura, in particolare per
    sostenere le attività di alcuni centri culturali; anche queste erano
    esigenze di cui eravamo ben a conoscenza nel momento del
    previsionale e che trovano copertura nel momento dell'assestamento.
    Per quanto riguarda le spese di investimento, circa 42 milioni di
    euro, tutte pubblico su pubblico per i motivi illustrati, le voci
    principali sono:
    8,6 milioni di euro per il piano telematico: sapete che il piano
    telematico ha una sua scansione, quindi trova copertura finanziaria
    su più esercizi e questa è una tranche: stiamo procedendo con la
    banda larga e altri progetti, quindi il finanziamento necessario per
    completare questo esercizio è stimato in questa cifra;
    quasi 4,5 milioni di euro per interventi della difesa del suolo e
    della costa, in particolare sulla parte danneggiata da mareggiate;
    costa romagnola, parte balneare, ma non solo, anche se è una delle
    voci importanti di questi 4.5 milioni di euro;
    abbiamo incrementato di 2,5 milioni di euro il capitolo che
    finanzia i programmi speciali d'area, istituiti dalla legge n. 30
    del 1996; come sapete, si tratta di un capitolo generale dal quale
    si attinge, mano a mano che i programmi d'area si materializzano in
    esigenze di impegno contabile; l'andamento dei singoli programmi
    d'area richiedeva una integrazione, cosa che abbiamo fatto con
    questi 2,5 milioni di euro;
    6,5 milioni di euro per programmi regionali di investimento nel
    campo sanitario: quindi infrastrutture, mobili o immobili, comunque
    classificate come investimenti, in particolare di tipo ospedaliero.
    Abbiamo onorato un impegno assunto subito dopo il previsionale per
    quanto riguarda il finanziamento della legge sulla montagna, la
    legge regionale n. 2 del 2004. Abbiamo quasi 2 milioni di euro; la
    legge regionale sulla montagna non aveva trovato finanziamento nel
    momento del previsionale, ma ci eravamo impegnati a farlo e ora la
    finanziamo.
    Un'altra voce importante: circa 12 milioni di euro per interventi
    sul nostro patrimonio immobiliare; ad esempio, la torre di viale
    Moro 30, che come sapete stiamo bonificando perché era insalubre
    (erano presenti lana di vetro ed altri materiali tossici). Ora siamo
    arrivati al momento di stanziare risorse per potere espletare gli
    interventi. Questo è uno, ma non è l'unico: infatti sono compresi
    anche altri interventi immobiliari sul nostro patrimonio.
    In tema di commercio, anticipo già da ora che la Giunta regionale
    potrebbe presentare un emendamento dedicato al settore.
    Nel progetto di legge trovate uno stanziamento di 3,5 milioni di
    euro a favore dei Comuni, ai sensi della legge regionale n. 41 del
    1997, per interventi a favore della distribuzione commerciale, che
    poi i Comuni concertano con i loro interlocutori.
    Dalla nostra ricognizione svolta, gli effetti più negativi
    dell'articolo 3 della finanziaria 2004 sono soprattutto riversati
    sulla distribuzione commerciale, diciamo sul terziario in generale e
    sulla distribuzione commerciale in particolare.
    Infatti mentre per altri settori, per esempio l'industria, vi sono
    dei mezzi statali che, transitando per il bilancio regionale (vedi
    il caso della legge regionale n. 7 del 2002 sull'innovazione)
    possono arrivare ai soggetti privati, così non è per quanto riguarda
    il settore del terziario.
    Per il turismo abbiamo ancora una parte delle risorse della legge
    Carraro-Vizzini che in quanto statali possono andare a beneficio
    di soggetti privati. Così non è per il terziario, nel senso che per
    quanto riguarda il commercio non vi sono mezzi statali utilizzabili
    dalla Regione per allentare e attutire gli effetti dell'articolo 3.
    Questa è una parziale risposta: non diamo stanziamenti ai soggetti
    privati perché sulla parte corrente è difficile trovare tutte queste
    risorse; diamo 3,5 milioni di euro ai Comuni. Può essere che la
    Giunta regionale nelle prossime settimane in vista dell'esame del
    testo in luglio predisponga un emendamento per cercare di attutire
    ulteriormente con qualche altro tipo di intervento gli effetti
    dell'articolo 3 sul comparto del terziario, in particolare del
    commercio.
    Sono a disposizione per eventuali chiarimenti. Grazie.
    Il presidente NERVEGNA segnala che nella legge finanziaria regionale
    sono presenti alcuni articoli di modifica ad altre leggi regionali e
    due articoli attraverso i quali la Regione aderisce a due
    fondazioni, rispettivamente la fondazione Stava (articolo 2) e la
    fondazione Qualivita (articolo 4).
    Ritiene che tali argomenti richiedano una discussione importante
    che, svolta nell'ambito dell'assestamento del bilancio con i suoi
    tempi contingentati, potrebbe non avere una attenzione adeguata.
    Auspica, quindi, che in questa legislatura la legge finanziaria
    regionale non diventi un provvedimento omnibus.
    Il consigliere RIDOLFI osserva che, come aveva già ripetutamente
    sostenuto, quando è stata approvata la legge sulla montagna non vi
    erano finanziamenti, si trattava di una legge regionale non
    finanziata; solo ora, con l'assestamento, sono stati previsti dei
    fondi, a suo parere insufficienti. Considera comunque positivo il
    fatto che si cominci ad assegnare delle risorse alla montagna.
    Chiede se gli interventi sul patrimonio immobiliare comprendano
    all'interno del capitolo anche la realizzazione della nuova torre.
    In merito all'articolo 3 della finanziaria nazionale, chiede
    chiarimenti sulla possibilità di deroga, richiamando il caso del
    porto di Ravenna, dove lo Stato ha finanziato l'autorità portuale
    per grossi investimenti, mentre la Regione non ha destinato risorse
    al settore.
    Il vicepresidente DELBONO quanto agli stanziamenti per la montagna
    sottolinea che anche lo Stato nella propria finanziaria non aveva
    predisposto fondi e che la Regione al momento dell'approvazione
    della legge sulla montagna aveva invece fatto affidamento su una
    qualche continuità di mezzi statali che poi non si è verificata.
    Per quanto riguarda poi gli interventi immobiliari, precisa che i 12
    milioni di euro non ricomprendono i lavori della nuova torre.
    Prende infine atto delle notazioni del consigliere Ridolfi relative
    al porto di Ravenna, ma chiarisce che l'articolo 3 della finanziaria
    non si applica allo Stato, che quindi può stanziare risorse a
    qualsiasi soggetto destinatario, anche facendoli transitare
    attraverso Regioni, Province e Comuni. Infatti, solo per questi
    ultimi, l'articolo 3 dispiega i suoi effetti inibitori.
    Secondo il consigliere RIDOLFI il fatto che lo Stato non abbia
    stanziato fondi per la montagna non giustifica l'inerzia della
    Regione Emilia-Romagna. Ricorda inoltre che solo nel 2004 si è
    arrivati all'approvazione della legge regionale, nonostante che già
    da qualche anno prima fossero stati presentati dei progetti di legge
    in materia, con la proposta di un fondo unico nazionale sulla
    montagna, utilizzando fondi regionali e statali; ma la Regione non
    ha mai seguito questo tipo di orientamento.
    Il presidente NERVEGNA ringrazia il vicepresidente della Giunta per
    l'illustrazione svolta e, richiamate le nuove disposizioni dello
    Statuto regionale (articolo 50, comma 3 e articolo 31, comma 1,
    lettera b)), propone alla Commissione la nomina del relatore,
    ricordando anche che, se richiesto da consiglieri rappresentanti un
    quinto dei voti assegnati, potrebbe essere nominato il relatore di
    minoranza; dopo questo momento, i consiglieri non possono avanzare
    richieste per la nomina di ulteriori relatori.
    La Commissione concorda di nominare relatore, ai sensi degli
    articoli 50, comma 3 e 31, comma 1, lettera b), il vicepresidente
    della Commissione consigliere Beretta.
    Il presidente NERVEGNA riepiloga quindi l'iter di approvazione
    dell'assestamento del bilancio.
    Informa che i Presidenti delle Commissioni assembleari hanno
    confermato il calendario dei lavori della precedente legislatura e
    che quindi la giornata dedicata alle sedute della I Commissione è il
    martedì pomeriggio.
    Propone quindi la data del 12 luglio 2005 per lo svolgimento
    dell'udienza conoscitiva con la società civile e la seduta del 19
    luglio 2005 per l'esame degli articoli e degli emendamenti che
    saranno presentati.
    La Commissione concorda.
    - - - - -
    -
    Approvazione del verbale n. 1 del 2005.
    La Commissione all'unanimità dei presenti approva il verbale n. 1
    del 2005, relativo alla seduta del 16 giugno 2005.
    - - - -
    -
    Informazione ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale n. 43
    del 2001 sulla proroga dell'assunzione con contratto subordinato a
    tempo determinato del dirigente dott. ssa Laura Carlini presso
    l'IBACN (Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della
    Regione Emilia-Romagna)
    - Informazione ai sensi dell'articolo 43 della legge regionale n. 43
    del 2001 sulla proroga del trattenimento in servizio e contestuale
    conferimento di incarico di Direttore generale all'Arch. Giovanni De
    Marchi presso la direzione .
    -
    Informazione ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale n. 43
    del 2001 sulla assunzione con contratto subordinato a tempo
    determinato del dirigente dott. Andrea Vecchia presso il Gabinetto
    del Presidente della Giunta Regionale
    BERTUZZI illustra il contenuto dei provvedimenti, riferendo sulle
    caratteristiche degli incarichi da ricoprire, sui curricola dei
    dirigenti e sulle clausole di rinnovo dei contratti. Si sofferma in
    particolare sulle funzioni del dott. Vecchia, collegate alla
    riorganizzazione della struttura del Gabinetto del Presidente della
    Giunta, alle nuove competenze attinenti la segreteria dell'ufficio
    di presidenza della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle
    Province autonome, all'attività di relazione, coordinamento e
    decisione nei rapporti istituzionali con il Governo centrale.
    La Commissione prende atto delle informazioni svolte.
    La seduta termina alle ore 15,40.
    Verbale approvato nella seduta del 19 luglio 2005.
    La Segretaria Il Presidente
    Claudia Cattoli Antonio Nervegna
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