Testo
Processo Verbale n. 10
Seduta del 15 marzo 2006
Il giorno 15 marzo 2006 alle ore 14.30 si è riunita presso la sede
dell'Assemblea Legislativa di Bologna Viale A. Moro 50, la
Commissione Politiche per la salute e politiche sociali convocata
con nota Prot. n. 3590 del 03.03.2006.
Partecipano alla seduta i Commissari:
Cognome e Nome Qualifica Gruppo Voto
TAGLIANI Tiziano Presidente Uniti nell'Ulivo 5 Presente
- DL Margherita
BARTOLINI Luca Vicepresidente Alleanza 4 Presente
Nazionale
NANNI Paolo Vicepresidente Italia dei 1 Presente
Valori con Di
Pietro
BORGHI GianLuca Componente Verdi per la 1 Presente
pace
BORTOLAZZI Componente Partito dei 1 -
Donatella Comunisti
Italiani
CORRADI Roberto Componente Lega Nord 3 Presente
Padania Emilia e
Romagna
DELCHIAPPO Renato Componente Partito della 3 Presente
Rifondazione
Comunista
ERCOLINI Gabriella Componente Uniti nell'Ulivo 7 Presente
DS
FRANCESCONI Luigi Componente Forza Italia 3 Presente
GALLETTI Gian Luca Componente UDC Unione 1 -
Democratici
cristiani e di
Centro
GARBI Roberto Componente Uniti nell'Ulivo 2 Presente
DS
GUERRA Daniela Componente Verdi per la 1 Presente
pace
MAZZOTTI Mario Componente Uniti nell'Ulivo 6 Presente
DS
MONACO Carlo Componente Per l'Emilia 1 -
Romagna.
PIVA Roberto Componente Uniti nell'Ulivo 2 Presente
DL Margherita
RIVI Gian Luca Componente Uniti nell'Ulivo 2 Preente
DS
SALOMONI Ubaldo Componente Forza Italia 3 Presente
VARANI Gianni Componente Forza Italia 3 Presente
ZANCA Paolo Componente Uniti nell'Ulivo 1 -
SDI
Sono presenti: il Consigliere A. NERVEGNA (in sostituzione del
Consigliere U. SALOMONI fino alle ore 15.15 e dalle ore 16.00); il
Consigliere F: FILIPPI (in sostituzione del Consigliere L:
FRANCESCONI); L. Grisendi (Direttore generale sanità e politiche
sociali); M. CAPODAGLIO (Responsabile Servizio politiche europee e
relazioni internazionali), R. G. GRILLI (Agenzia Sanitaria
Regionale); G. DIEGOLI (Direzione generale sanità e politiche
sociali); E. MARTINI (Servizio veterinario e igiene degli alimenti)
Presiede la seduta: Tiziano TAGLIANI
Assiste la segretaria: Lidia TESTONI
Resocontista: Riccardo GRECO
La seduta apre alle ore 14.30
Sono presenti i Consiglieri Delchiappo, Piva, Nervegna, Guerra,
Rivi, Varani, Garbi, Borghi, Tagliani, Filippi (in sostituzione di
Francesconi), Corradi, Mazzotti, Ercolini
Il Presidente Tagliani avvia la seduta mettendo in approvazione i
verbali n. 11 del 2005, n. 1, 2 e 6 del 2006 che vengono approvati
all'unanimità dei presenti. Chiede, ottenendo assenso unanime, di
porre in approvazione anche i verbali n. 5, 6, 7, 8, 9 del 2006, la
cui approvazione non è iscritta all'ordine del giorno, ma che sono
stati già distribuiti, con tempi congrui per la lettura, ai
Consiglieri. I presenti li approvano all'unanimità.
664 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Interventi in
favore degli emiliano-romagnoli e funzionamento della Consulta degli
emiliano-romagnoli nel mondo (delibera di Giunta n.1671 del 17 10
05)
(Relatore Consigliere Mario Mazzotti)
Il Presidente procede ricordando ai Consiglieri che, per quanto
attiene al primo oggetto iscritto all'o.d.g. odierno, il progetto di
legge oggetto assembleare n. 664, si è svolta una udienza
conoscitiva che ha contribuito alla produzione di una serie di
emendamenti (presentati nella seduta di Commissione del 15 febbraio
u.s.) a firma del relatore, su cui la Commissione è oggi chiamata a
pronunciarsi e che sono stati ridistribuiti ai componenti con la
convocazione, insieme all'articolato su cui i competenti uffici
della Giunta e della Consulta, insieme alla segreteria della
Commissione, hanno già provveduto a concordare ed applicare una
serie di correzioni formali e di drafting legislativo. Invita chi
tra i presenti abbia intenzione di presentare ulteriori proposte di
modifica di farle pervenire alla presidenza per le opportune
operazioni di fotocopiatura e distribuzione. Il Presidente, prima di
procedere all'esame dell'articolato, invita il Consigliere relatore
Mazzotti ad intervenire via via per illustrare gli emendamenti
proposti. Dà quindi lettura dell'articolo 1 nel testo proposto dalla
Giunta.
Esce il Consigliere Varani
Su tale articolo non insistono proposte di emendamento, ma solo
proposte di correzioni formali. La Commissione si esprime
favorevolmente sul testo, comprensivo delle correzioni formali, con
29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 6 voti di
astensione (FI/Filippi, Lega Nord).
Sull'articolo 2 il consigliere relatore Mazzotti presenta una
proposta di emendamento (emendamento Mazzotti 1; n.d.r.: si veda
l'allegato) alla lettera c) del comma 1 che motiva con la necessità
di rendere il testo più preciso.
Tale proposta viene approvata con 29 voti a favore (DS, Margherita,
PdRC, Verdi) e 6 voti di astensione (FI/Filippi, Lega Nord). Con
separata votazione del medesimo esito la Commissione approva il
testo dell'articolo 2 così come emendato:
'Articolo 2
Destinatari
1. Destinatari degli interventi previsti dalla presente legge sono:
a) gli emiliano-romagnoli, per nascita o per residenza, emigrati
all'estero, nonché le loro famiglie ed i loro discendenti. Il
periodo di permanenza all'estero, certificato con mezzi idonei, non
può essere inferiore a due anni, a meno che non si tratti di rientro
forzato a causa di infortunio, malattia professionale invalidante o
di eventi socio-politici tali da determinare un pericolo o
pregiudizio per la permanenza dei soggetti interessati nei Paesi di
emigrazione;
b) i cittadini italiani ed i loro familiari rimpatriati da non più
di due anni, che acquisiscano o riacquisiscano la residenza in un
Comune della regione;
c) gli Enti locali della regione e le associazioni che abbiano una
sede operativa permanente nel territorio regionale e che operino da
almeno tre anni nel settore dell'emigrazione, iscritte nei registri
di cui all'articolo 4 della legge regionale 9 dicembre 2002, n. 34
(Norme per la valorizzazione delle associazioni di promozione
sociale. Abrogazione della legge regionale 7 marzo 1995, n. 10
Norme per la promozione e la valorizzazione dell'associazionismo );
d) le associazioni all'estero, e le loro federazioni, che siano
costituite in tutto od in parte da emiliano-romagnoli, iscritte
nell'elenco di cui all'articolo 6.'
Entra il consigliere Francesconi, esce il consigliere Filippi.
Il Presidente procede alla lettura dell'articolo 3 su cui non
insistono proposte se non di correzione formale. L'articolo 3 viene
approvato con 29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi,) 6 voti
di astensione (FI/Filippi, Lega Nord), nessun voto contrario.
Entra il vicepresidente Bartolini
Con distinte votazioni del medesimo esito (29 voti a favore (DS,
Margherita, PdRC, Verdi), 10 voti di astensione (FI/Filippi, Lega
Nord, AN)e nessun voto contrario) vengono approvati gli articoli 4,
6, 7, 8 e 9 su cui non insistono proposte di emendamento e di cui,
volta per volta, il Presidente, datane lettura, segnala le eventuali
correzioni formali proposte dagli uffici. Sugli articoli 5 e 10, in
assenza di proposte di emendamento, viene espresso con distinte
votazioni parere favorevole con i seguenti voti: 29 voti a favore
(DS, Margherita, PdRC, Verdi), 10 voti contrari (FI/Filippi, Lega
Nord, AN) e nessun astenuto. Sull'articolo n. 11 viene presentata
una proposta di emendamento a firma del consigliere Delchiappo
(Delchiappo 2).
Il consigliere Delchiappo chiarisce che l'emendamento proposto (che
sostituisce la lettera b) del 1 comma dell'articolo 11), ha lo scopo
di rafforzare il legame con il territorio. Legame che è fondamentale
e che traspare dalle manifestazioni e incontri che gli
emiliano-romagnoli compiono all'estero.
La commissione, espresso parere favorevole con 29 voti a favore (DS,
Margherita, PdRC, Verdi) e 10 voti di astensione (FI/Filippi, Lega
Nord, AN) sull'emendamento Delchiappo, procede all'esame della
successiva proposta di emendamento presentata dal consigliere
Mazzotti che insiste sulla lettera e) del medesimo comma. Su tale
proposta la commissione esprime parere favorevole (29 voti a favore
(DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 10 voti di astensione (FI/Filippi,
Lega Nord, AN)).
Entra il consigliere Francesconi. Il consigliere Filippi sostituisce
il consigliere Salomoni.
Il Presidente propone di procedere con l'esame dell'ulteriore
proposta di emendamento, a firma del consigliere Mazzotti, che
insite sul comma 3 dell'articolo 11 (Mazzotti 4). Ottenuto l'assenso
unanime dei presenti, la commissione concorda con 29 voti a favore
(DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 13 voti contrari (FI/Francesconi,
Filippi, AN, Lega Nord) sulla proposta di emendamento.
Il consigliere Borghi chiede se sull'articolo 11 sia prevista una
norma transitoria che possa entrare nel merito delle nomine della
Consulta. Come interagisce l'entrata in vigore della nuova legge
regionale con le nomine.
Il dirigente Capodaglio risponde che, con successivo emendamento,
che sarà presentato nell'articolato finale della proposta di legge,
è previsto che per il primo anno di applicazione della nuova legge
la scadenza per le nomine parta dall'approvazione della legge
stessa.
La consigliera Guerra, sempre il riferimento all'articolo 11, denota
nella composizione della Consulta uno sbilanciamento a sfavore delle
Province che nella realtà sono il vero perno tra emigrati e
territorio e che dunque dovrebbero godere di maggiore
considerazione. A tal proposito domanda se nel corso dell'udienza
conoscitiva sia emersa tale considerazione.
Il consigliere relatore Mazzotti fa notare come nulla sia emerso a
tal proposito nella udienza conoscitiva, e il fatto che le province
vantino un singolo rappresentate non è visto in ottica riduttiva.
Il consigliere Francesconi, presentando la sua dichiarazione di voto
sull'articolo 11, spiega che la sua contrarietà è strettamente
legata al precedente articolo 10 della proposta, con il quale si
cerca di burocratizzare anche la figura degli emigrati attraverso un
organo pletorico quale risulta essere la Consulta. Ci si chiede come
possano materialmente prendere parte alla Consulta due volte l'anno
persone che vivono ai lati opposti del mondo. La Consulta, a suo
avviso, sarà semplicemente un costosissimo organo burocratico in cui
inserire politici di seconda linea. Sarebbe stato sufficiente un
programma triennale invece di un organo che non garantisce alcun
che, spese a parte.
Esaurita la discussione, la commissione esprime quindi parere
favorevole con 29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 10
voti contrari (FI/Francesconi, Filippi, AN) e 3 voti di astensione
(Lega Nord) sul testo dell'articolo 11 nel seguente testo emendato:
'Articolo 11
Costituzione e composizione della Consulta
1. La Consulta è costituita con decreto del Presidente della Giunta
regionale all'inizio di ogni legislatura e dura in carica fino alla
scadenza dell'Assemblea legislativa. La Consulta è composta da:
a) il Presidente, nominato dalla Giunta regionale;
b) tre componenti della Commissione Assembleare competente, di cui
almeno uno della minoranza;
c) un rappresentante designato da ciascuna delle Provincie
dell'Emilia-Romagna;
d) due rappresentanti dei Comuni, designati dalla Conferenza
Regione-Autonomie locali;
e) sei rappresentanti indicati da associazioni che abbiano una sede
operativa permanente nel territorio regionale e che operino da
almeno tre anni nel settore dell'emigrazione, iscritte nei registri
di cui all'articolo 4 della legge regionale n. 34 del 2002;
f) quindici rappresentanti degli emiliano-romagnoli, residenti
stabilmente all'estero, proposti dalle federazioni o dalle
associazioni di emiliano-romagnoli all'estero, iscritte nell'elenco
di cui all'articolo 6, comma 2, tenuto conto della consistenza
numerica, della dislocazione geografica e dell'attività svolta dalle
associazioni e federazioni medesime;
g) otto giovani, che abbiano compiuto la maggiore età e non superato
il trentacinquesimo anno, indicati dalle associazioni e federazioni
degli emiliano-romagnoli all'estero;
h) un rappresentante designato dall'Unioncamere dell'Emilia-Romagna;
i) quattro rappresentanti designati dagli istituti di patrocinio
sociale che operino in campo nazionale e regionale ed abbiano uffici
all'estero;
j) due rappresentanti designati congiuntamente dalle Università
degli studi aventi sede legale nella regione;
k) un rappresentante designato congiuntamente dalle Aziende
regionali per il diritto allo studio universitario (ARSTUD) operanti
nella regione;
l) un rappresentante designato dall'Ufficio scolastico regionale.
2. Il Presidente della Consulta è nominato dalla Giunta regionale
entro tre mesi dall'inizio di ogni legislatura.
3. Il Presidente della Giunta regionale provvede alla costituzione
della Consulta secondo le disposizioni previste dall'articolo 17
della legge regionale 27 maggio 1994, n. 24 (Disciplina delle nomine
di competenza regionale e della proroga degli organi amministrativi.
Disposizioni sull'organizzazione regionale). Le designazioni dei
membri della Consulta da parte dei soggetti interessati devono
avvenire entro sessanta giorni dalla richiesta.
4. Il Presidente della Consulta può, sentito il parere del Comitato
esecutivo, di cui all'articolo 14, invitare ai lavori della Consulta
stessa rappresentanti di enti, membri del C.G.I.E. di origine
emiliano-romagnola, associazioni ed organismi, nonché esperti o
consulenti per la trattazione degli argomenti all'ordine del giorno.
I soggetti invitati non hanno diritto di voto.
5. Alle riunioni della Consulta possono essere invitati a
partecipare gli Assessori regionali ed i Presidenti delle
Commissioni dell'Assemblea Legislativa interessati ai problemi posti
all'ordine del giorno.
6. Le funzioni di segretario della Consulta sono svolte ai sensi
dell'articolo 23, comma 3 della legge regionale n. 24 del 1994.'
Sugli articoli 12, 13, e 14 non insistono proposte di emendamento.
Il Presidente, fatti presente gli interventi di drafting e
correzione materiale, chiede ai commissari di esprimere parere. Con
distinte votazioni, la commissione esprime parere favorevole sugli
articoli 12 (29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 10
voti contrari (FI/Francesconi, Filippi, AN) e 3 voti di astensione
(Lega Nord)), 13, (29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e
13 voti di astensione (FI/Francesconi, Filippi, AN, Lega Nord)) e
14 (29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 13 voti di
astensione (FI/Francesconi, Filippi, AN, Lega Nord)). Sull'articolo
15 è stata presentata una proposta di emendamento da parte del
consigliere relatore Mazzotti che sostituisce il primo comma
(Mazzotti 5).
Entra il consigliere Salomoni. esce il consigliere Filippi
La proposta viene approvata con 29 voti a favore (DS, Margherita,
PdRC, Verdi) e 13 voti di astensione (FI/Francesconi, Salomoni, AN,
Lega Nord). Con distinta votazione del medesimo esito, la
commissione esprime parere favorevole sul testo dell'articolo 15
così come emendato:
'Articolo 15
Compiti del Consultore
1. Ogni Consultore di cui alle lettere f) e g) del comma 1
dell'articolo 11 è il referente della Regione nell'area geografica
individuata dalla Consulta, ove rappresenta le esigenze e le istanze
delle collettività emiliano-romagnole.
2. Il Consultore, in particolare:
a) mantiene i rapporti con gli emiliano-romagnoli e con le loro
associazioni e federazioni, con gli organismi istituzionali
dell'emigrazione italiana, con le rappresentanze diplomatiche e gli
uffici consolari italiani, nonché con le altre istituzioni che
rappresentano l'Italia all'estero;
b) contribuisce alla formulazione ed all'attuazione del Piano
triennale regionale ed annualmente presenta alla Consulta una
relazione sull'attività svolta e sullo stato delle collettività
emiliano-romagnole che rappresenta;
c) svolge ogni altro compito per il conseguimento dei fini di cui
alla presente legge.'
A seguito della lettura da parte del Presidente, con distinte
votazioni del medesimo esito (29 voti a favore (DS, Margherita,
PdRC, Verdi) e 13 voti di astensione (FI/Francesconi, Filippi, AN,
Lega Nord)), vengono approvati gli articoli 16 e 17 su cui non
insistono proposte di emendamento. Il Presidente fa quindi presente
che dall'articolo 18 (da cui ha inizio l'ultimo titolo della
proposta di legge) viene proposto dalla segreteria di commissione,
in applicazione delle regole del drafting legislativo, un diverso
ordine dell'articolato, per cui la clausola valutativa, collocata
nel testo originario di Giunta all'articolo 22, si propone
anticipata all'articolo18. Sulla formulazione della clausola
valutativa, il consigliere Mazzotti propone una revisione del testo.
Il Presidente dispone la distribuzione ai presenti della proposta di
emendamento e ne dà lettura (Mazzotti 6).
Esce il vicepresidente Bartolini
Il consigliere Mazzotti precisa che è parso più opportuno insistere
sulla presentazione di una relazione sull'attuazione della legge.
Il consigliere Borghi chiede se non sia riduttivo avere una sola
relazione fra due anni e poi, entrata a regime la legge, nulla più.
Il dirigente Capodaglio sottolinea che gli uffici giuridici
dell'Assemblea, assieme all'Assessorato hanno ritenuto che la
clausola valutativa fosse uno strumento sovradimensionato rispetto
ad una legge di tale portata. L'idea sarebbe quella di fare una
verifica sul funzionamento della legge su più materie rispetto alle
previste in origine dalla clausola valutativa.
Il consigliere Borghi, pur concordando sulla più opportuna formula
della relazione, ritiene che sarebbe utile prevedere una
informazione cadenzata ogni 2 - 3 anni, così da rendere edotta
l'Assemblea sulle attività esercitate.
Il consigliere relatore Mazzotti accoglie il suggerimento e chiede
venga messo a punto in tal senso un subemendamento al suo
emendamento.
Il Presidente ricorda ai commissari di aver disposto la
distribuzione delle osservazioni elaborate dalla dottoressa Mara
Veronese in obiezione all'inserimento di una clausola valutativa in
questo testo di legge. Se i consiglieri sono in accordo,
procederebbe all'accoglimento della richiesta di Borghi.
Il consigliere Salomoni ritiene corretto che in corrispondenza di
ogni piano triennale si discuta sulla validità di ciò che è stato
fatto. Rappresenterebbe una opportunità ed una fase di crescita
importante.
Il Presidente Tagliani propone, assumendone l'iniziativa, il
seguente nuovo testo subemendato rispetto alla proposta Mazzotti 6,
nonchè l'anticipazione dell'articolo nell'ordine complessivo:
Articolo 18
Relazione sull'attuazione della legge
1. Con cadenza triennale, contestualmente all'approvazione del Piano
triennale di cui all'articolo 9, la Giunta presenta alla Commissione
assembleare competente una relazione contenente informazioni
documentate sui seguenti aspetti:
a) stato di attuazione degli interventi previsti agli articoli 3, 4,
5 e 7, anche in termini di risorse impiegate e destinatari
raggiunti;
b) stato di attuazione degli interventi per sostenere
l'associazionismo che opera a favore degli emiliano-romagnoli
all'estero, delle loro famiglie e dei loro discendenti;
c) funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo
ed iniziative dalla stessa promosse.
La Commissione, concordato all'unanimità sullo spostamento
dell'articolo, nonchè sulla nuova rubrica, esprime parere favorevole
su tale testo emendato con 29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC,
Verdi), 9 voti di astensione (FI/ Salomoni, Francesconi, Lega Nord)
e nessun voto contrario.
Sull'articolo 19, relativo a norme transitorie, ex articolo 20 del
testo proposto dalla Giunta, insiste una proposta di emendamento
(Mazzotti 7) cui, come ricorda il Presidente, il dirigente
Capodaglio ha già fatto riferimento nel corso della discussione.
La Commissione, preso atto dello spostamento, con distinte votazioni
del medesimo esito (29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi),
9 voti di astensione (FI/ Salomoni, Francesconi, Lega Nord) e nessun
voto contrario), esprime parere favorevole sull'emendamento e sul
testo così emendato:
Articolo 19
Norma transitoria
1. I procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della
presente legge, relativi alle leggi regionali abrogate all'articolo
20, sono disciplinati, fino alla loro conclusione, dalle
disposizioni contenute nelle suddette leggi.
2. In sede di prima applicazione, la Consulta è costituita a partire
dall'entrata in vigore della presente legge e termina il mandato
allo scadere dell'Assemblea legislativa. Il termine di cui
all'articolo 11, comma 2, decorre dalla data di entrata in vigore
della presente legge.
Il Presidente procede alla lettura dell'articolo 20, nel testo
dell'articolo 23 della proposta originaria di Giunta. Su tale testo,
anche a seguito della mutata norma transitoria, gli uffici hanno
elaborato una nuova versione, assunta a proposta di emendamento dal
consigliere relatore Mazzotti (Mazzotti 8).
Su tale proposta la Commissione si esprime favorevolmente con 29
voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi), 9 voti di astensione
(FI/ Salomoni, Francesconi, Lega Nord) e nessun voto contrario
Il Presidente Tagliani fa presente che sull'articolo 21, ex articolo
18 del testo di Giunta, vi è la proposta di un emendamento al comma
3 da parte del consigliere Corradi (Corradi 9). Dispone la
distribuzione della proposta.
Il consigliere Corradi spiega che l'emendamento ha l'obiettivo di
parificare i soggetti facenti parte dell'amministrazione regionale
con i soggetti facenti parte di qualsiasi altra amministrazione
pubblica.
Il dirigente Capodaglio precisa che la ratio di tale articolo era di
impedire che una persona appartenente all'amministrazione regionale
che fosse nominata ottenesse sostanzialmente due compensi.
L'esclusione delle amministrazioni che non siano regionali è dettato
dal fatto che difficilmente il dipendete del comune 'X' può ricevere
un doppio compenso.
Il consigliere Salomoni porta una considerazione di carattere
generale criticando la proposta di legge ed il proliferare di
strutture che genera solo finti posti di lavoro nell'ottica di una
mentalità sbagliata esclusivamente generatrice di costi. La
inutilità di tale organo è dettata dal fatto che a svolgere quei
compiti potrebbe essere chiamato comodamente l'Assessore di
riferimento.
Il consigliere Mazzotti chiarisce, a proposito di compensi, che
l'unico previsto riguarda il Presidente della Consulta. E' solo lui
ad essere retribuito e giustamente, vista la natura dell'incarico.
Manifesta la preferenza dell'attuale testo rispetto a quanto
proposto dal consigliere Corradi.
Il consigliere Corradi ricorda che il presidente è nominato dalla
Giunta, e sarà sua la responsabilità. Ribadisce ancora una volta la
sua richiesta di emendamento volta a parificare i ruoli pubblici.
La consigliera Guerra afferma che la rete di emiliano-romagnoli nel
mondo esiste ed i rapporti con la Consulta sono sicuramente stretti.
La Consulta, dunque, pare un buon mezzo di raccordo. L'aspetto
negativo riguarda la professionalità dei componenti la Consulta,
infatti la consigliera ritiene che il meccanismo di scelta dei
consultori dovrebbe tenere più conto del fatto che il consultore
deve svolgere una 'mission' specifica e non limitarsi ad incontri
conviviali. Inoltre molto spesso i vari ambiti regionali, pur avendo
relazioni con i nostri residenti all'estero, non raggiungono i
risultati sperati, perché funzionano a compartimenti stagni, ovvero
non c'è tra loro interscambio di dati e notizie. La Consulta
potrebbe ben svolgere questo importante ruolo di raccordo, ma per
fare ciò occorre che i componenti siano professionalmente
competenti.
Il consigliere Rivi premette, così come giustamente affermato dal
relatore, la necessità di remunerare la figura del presidente della
Consulta perchè possa esercitare le sue attività e responsabilità al
meglio e con adeguata professionalità. Chiede al consigliere Corradi
di riflettere sul proprio emendamento che, a ben guardare, rischia
di creare discriminazioni. Ad esempio, si potrebbe verificare che un
avvocato, eletto presidente della Consulta, sarebbe libero di
esercitare la professione e contemporaneamente ricevere il compenso
quale presidente.
Il consigliere Salomoni ribadisce che il presidente della Consulta,
essendo ruolo politico, sarebbe più giusto ed economico che fosse lo
stesso Assessore.
Esaurita la discussione, la Commissione respinge la proposta del
consigliere Corradi con 9 voti a favore (FI/ Salomoni, Francesconi,
Lega Nord) e 29 voti contrari (DS, Margherita, PdRC, Verdi). A
seguito di tale votazione la Commissione approva il testo
dell'articolo 18, ora divenuto articolo 21, nel testo proposto dalla
Giunta, con le correzioni formali apportate dagli uffici, con 29
voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 9 voti contrari (FI/
Salomoni, Francesconi, Lega Nord).
Sugli articoli 22 e 23 (articoli 19 e 21 del testo originario) non
insistono proposte di emendamento. Datane lettura da parte del
Presidente, che evidenzia le correzioni materiali apportate, la
Commissione, con distinte votazioni del medesimo esito, si esprime
favorevolmente con 29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e
9 voti contrari (FI/ Salomoni, Francesconi, Lega Nord).
Escono i consiglieri Salomoni e Francesconi. Entra il vicepresidente
Bartolini
Il consigliere relatore Mazzotti preannuncia relazione scritta.
C34 - Richiesta di parere su bozza di delibera di Giunta regionale:
Piano di attività 2006 dell'Agenzia Sanitaria Regionale, in
attuazione delle deliberazioni n. 296/2004 e n. 451/2004
Leonida Grisendi (direttore generale Sanità e Politiche sociali)
premette che illustrerà la struttura del piano di attività per
l'anno 2006 dell'Agenzia sanitaria in qualità di direttore generale
facente funzioni. Il piano fa riferimento al terzo ed ultimo anno
rispetto all'arco temporale 2004/2006 e conseguentemente ha come
obiettivo principale il completamento dell'attività triennale. Le
aree di maggiore rilievo indicate nel documento distribuito sono
otto. In particolare sottolinea che saranno sviluppate le attività
speciali gestite in collaborazione con la Direzione generale
dell'assessorato - tra cui l'ambito afferente alle relazioni fra le
Università ed il Servizio sanitario regionale -, ed il bilancio di
missione introdotto per il momento in cinque Aziende sanitarie, ma
che nel 2006 sarà esteso a tutte. Altro filone importante riguarda
l'area dell'accreditamento. Sottolinea infatti che nel corso del
2005 sono state accreditate 38 strutture sanitarie, di cui 11
private e 27 pubbliche, e tale attività proseguirà negli anni a
venire per controllare e monitorare la permanenza dei requisiti
richiesti per l'accreditamento. Nel 2006 sarà dato avvio alla
funzione di accreditamento dei servizi socio sanitari in attuazione
della legge regionale n. 2 del 2003, che vede anche la
trasformazione delle IPAB in Aziende di servizio alle persone. Altro
aspetto importante che risalta dal documento riguarda la gestione
del rischio clinico, il così detto 'governo clinico', grazie a cui
prosegue lo sviluppo della qualità dell'assistenza in concomitanza
alla valutazione sulle tecnologie e le politiche assistenziali.
Grisendi indica aree di particolare attenzione quali l'introduzione
di stand a rilascio di farmaci in ambito cardiologico, la protesica
e all'introduzione di nuove tecnologie quali la TAC multistrato in
sostituzione di esami più invasivi. Nel 2006 sarà pertanto
introdotto l'osservatorio per le tecnologie. Terza area importante è
quella relativa all'attività di ricerca ed innovazione. La Regione
si è dotata di un vero e proprio programma di ricerca e innovazione
che ha ottenuto anche finanziamenti privati, soprattutto da parte di
società farmaceutiche, e che continuerà a sviluppare attività quali
l'oncologia, la radioterapia, la iorta, la pet, farmaci ad alto
costo ed altre tecnologie all'avanguardia. Ricorda altresì i
Comitati etici aziendali, presenti ormai in tutte le province.
Riguardo al rischio infettivo si ritiene di poter migliorare la
capacità del Servizio sanitario regionale di prevenire e controllare
il fenomeno delle malattie infettive, in particolare in tre ambiti:
quello dell'antibiotico resistenza, delle infezioni nelle
organizzazioni sanitarie e quello della prevenzione e del
trattamento dell'esespsi gravi. Altro settore importante è quello
riguardante la comunicazione, documentazione e formazione attraverso
cui promuovere la salute, diffondere la conoscenza scientifica e
formare il personale in modo continuativo. Sui progetti di ricerca,
bisogna rilevare che essi hanno raggiunto il 36% dell'intero
finanziamento utilizzato annualmente dall'Agenzia. Ultimo prospetto
è quello riguardante il quadro economico-finanziario dal quale
traspare la pressoché coincidenza con la spesa per l'anno 2005 data
la discrepanza di 20 mila euro.
Entra il consigliere Nervegna in sostituzione di Salomoni. Entra il
consigliere Nanni
Il Presidente Tagliani chiede come si configuri l'accreditamento per
le strutture sociali e socio sanitarie e nello specifico quali siano
i compiti dell'Agenzia ed i compiti della Direzione generale, e
quali siano le tappe che l'Agenzia ritiene di dover affrontare in
ordine al tema.
Grisendi precisa che l'Agenzia svolge una funzione di supporto ad
un'attività che si conclude con il riconoscimento o meno
dell'accreditamento con un provvedimento adottato dall'Assessore
alle politiche per la salute. Dunque, le Aziende e le strutture che
richiedono l'accreditamento rivolgono una istanza alla Direzione
generale sanità e politiche sociali, la Direzione richiede un
intervento all'Agenzia sanitaria che con il proprio personale
verifica le condizioni richieste per l'accreditamento. Quindi
l'Agenzia presenta una relazione che illustra la sussistenza o meno
dei requisiti di legge. Il provvedimento è poi adottato
dall'Assessore. Ad oggi non c'è una soluzione adottata in ambito
sociale, ma è prevista la definizione dei percorsi perché poi possa
iniziare l'attività di verifica vera e propria delle strutture
sociali e socio sanitarie.
La consigliera Guerra chiede se, a fronte di una cifra di 3 milioni
e 540 mila euro, il prospetto fornito sia in grado di fornire il
supporto necessario per permettere di esprimere un giudizio sulla
validità dell'attività svolta. Osserva che l'impostazione è molto
tecnica e riguarda aspetti privilegiati della medicina. Non permette
altra valutazione se non un giudizio puramente superficiale.
Suggerisce che alcuni titoli del report potrebbero essere declinati
in modo diverso, posto che il parlare di analisi del rischio sulle
infezioni all'interno dell'ospedale vuol dire che molte persone
operate si sono trovate molto vicine alla morte per infezioni
contratte. Quando si parla di percorsi post operatori si deve far
riferimento anche a quei casi in cui il paziente si ritrova in una
assoluta solitudine psicologica. Osserva inoltre che i piani
alimentari non hanno trovato tutta quella serie di riscontri pratici
tali da modificare i comportamenti alimentari. Non si vede un vero
interesse verso la terapia del dolore e le medicine non
convenzionali, ma piuttosto si spinge verso una medicalizzazione
sempre maggiore. Spinte che presto renderanno i costi insostenibili
con disagi per tutti. Per non parlare poi delle liste d'attesa.
Ritiene che insieme a curare le malattie ci si dovrebbe preoccupare
della salute, ed alla tutela della salute l'Agenzia dovrebbe
principalmente volgere il suo sguardo.
Esce il consigliere Delchiappo
Grisendi precisa che la tecnicità del documento è dovuta ai compiti
tecnico-scientifici che l'Agenzia svolge. Non è vero che si guarda
al passato, bensì al presente ed al futuro. Basti pensare al governo
clinico, alla ricerca, alle innovazioni ed alle collaborazioni che
testimoniano l'attenzione verso temi nuovi. Per quanto riguarda le
medicine non convenzionali non si può non ricordare che è stato
istituito un osservatorio che se ne occupa. Ed infine per quanto
riguarda la terapia del dolore, essa non è affatto trascurata, bensì
data per scontata nel senso che pur non essendo richiamata risulta
essere intesa, data per certa.
Roberto Grilli dell'Agenzia sanitaria sottolinea che il tecnicismo
del report è un limite intrinseco della rendicondazione. Non è
affatto vero che l'Agenzia è un centro studi completamente avulso
dalla realtà del mondo sanitario, in quanto tutti i temi che sono
oggetto di progetti derivano da un coinvolgimento diretto
dell'Agenzia stessa. Per quanto riguarda esempi specifici, vi sono
gruppi di lavoro che si occupano di quali sono i bisogni
assistenziali declinati non dal punto di vista tecnico, ma dal punto
di vista relazionale, così da accompagnare il paziente nella fase
post intervento. L'Agenzia intende espressamente evitare il rischio
di una eccessiva medicalizzazione, eliminando tutto quanto sia
inutile e non strettamente necessario. Infine, il tema delle liste
d'attesa vede un approccio che intende non limitarsi ad un semplice
aumento di offerta, bensì ad una più ponderata ed appropriata
gestione clinica dei servizi. Tiene quindi a precisare che il
documento in discussione non vuole essere una fotografia del
servizio sanitario regionale, bensì un sunto dell'attività che
l'Agenzia ha realizzato.
La consigliera Guerra ribadisce che leggendo il report sembra che
tutto vada bene, che si viaggi a livelli ottimali. Tuttavia le cose
stanno diversamente e ne sono prova tutti quei gruppi di
volontariato che si adoperano per dare quel genere di risposte che
le Aziende non sono in grado di offrire, ma che dovrebbero
garantire.
Il direttore generale Grisendi fa ulteriormente notare come il
documento tratti aree di per sé molto problematiche. Per quanto
riguarda il collegamento con le Aziende unità sanitarie locali, esso
non solo è esistente, ma è un doppio legame e prova ne è che 1/3
della spesa dell'Agenzia riguarda proprio le collaborazioni con tali
Aziende.
Il consigliere Borghi dichiara di essere rimasto colpito dalla
positiva disponibilità d'informazione riguardante l'efficacia delle
cure prestate all'interno delle strutture ospedaliere in paesi quali
la Gran Bretagna. Chiedeva se ciò sia possibile nella nostra realtà
o se vi siano ipotesi di lavoro riguardo alla classificazione delle
strutture ospedaliere. Inoltre chiede in che modo procede il lavoro
legato all'accreditamento delle strutture socio sanitarie.
Il consigliere Nervegna fa presente alla commissione che questo
documento, trattando di un piano di organizzazione, nonchè di
affidamento di incarichi, in virtù della legge regionale n. 43 del
2001 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di
lavoro nella regione emilia-romagna) è di competenza della
Commissione bilancio.
Il presidente Tagliani osserva che nel documento si indicano
effettivamente solo i fabbisogni di massima di incarichi di
prestazioni professionali rispetto alle competenze dell'Agenzia. E'
cura della Commissione IV segnalare tale parte del ben più complesso
e specifica documento inerente l'attività dell'Agenzia sanitaria,
alla Commissione I, che comunque riceverà informazione diretta di
ogni singola consulenza, oltrechè delle necessità di massima
complessive della Giunta, nonchè del quadro a consuntivo. D'altro
lato ritiene che, alla luce di quanto prevede la legge regionale n.
19 del 1994, pochi siano i dubbi sulla competenza della Commissione
IV ad esaminare i documenti di programma dell'Agenzia sanitaria.
Inoltre, osserva, questa è una bozza di delibera che la Giunta deve
ancora adottare.
Il direttore Grisendi ribadisce come l'accreditamento sia un
obiettivo prioritario anche dell'assessorato. Infatti, sono in corso
incontri volti alla costruzione del disegno sul quale creare
l'impianto della struttura stessa. In particolare si sta definendo
il ruolo della cabina di regia.
Grilli, in risposta al consigliere Borghi, fa presente che non
sempre la pubblicizzazione dei risultati clinici ha effetti
positivi. Senza dubbio ci sarebbe maggiore trasparenza, ma potrebbe
verificarsi il caso che delle strutture scartino pazienti gravi e
selezionino esclusivamente pazienti meno gravi in considerazione dei
risultati da raggiungere per non sfigurare poi nella classifica
finale. Il problema molto complesso dei risultati non può essere
affrontato con scorciatoie di tale genere. Inoltre non è da
sottovalutare la funzione del bilancio di missione che può essere
visto come concreto esempio di traduzione operativa della
accountability del sistema nei confronti della comunità.
Esaurita la discussione, preso atto che, ritenendo la bozza di
delibera non di competenza della Commissione IV, i consiglieri
Bartolini e Nervegna non ritengono di partecipare al voto, pur
rimanendo presenti, il Presidente Tagliani chiede alla commissione
di esprimersi sulla bozza di delibera inerente il piano di attività
dell'Agenzia sanitaria, che viene approvato con 26 voti a favore
(DS, Margherita, IDV, Verdi/Borghi), 1 voto di astensione
(Verdi/Guerra), nessun voto contrario.
Escono i consiglieri Bartolini e Garbi
C33 - Richiesta di parere su bozza di delibera di Giunta regionale:
Indicazioni tecniche in attuazione alla lr 5/2005 relativa alla
tutela del benessere degli animali
Enrica Martini (del Servizio veterinario e igiene degli alimenti)
precisa che la bozza di delibera nasce in risposta a ciò che la
legge regionale chiede alla Giunta in tema di modalità, protezione e
tutela degli animali da compagnia. In particolare si vuole
affrontare il tema della detenzione nell'ambito degli allevamenti e
della commercializzazione, nonchè il tema delle gare equine durante
le manifestazioni popolari. La parte rilevante è quella afferente le
indicazioni fornite per una gestione corretta degli animali durante
l'allevamento e il commercio. Con la delibera si vuole dare una
traccia di quelle che sono le corrette gestioni animali fin dalla
fase dell'allevamento. Nella parte relativa agli equidi si è voluto
affrontare non soltanto gli aspetti delle recinzioni e dei percorsi
di gara, ma si è voluto concentrare l'attenzione sulla gestione
degli animali in considerazione del benessere animale nel suo
complesso. La redazioni dei testi è il frutto di un lavoro molto
complesso, poiché nella bibliografia tecnica sono presenti solo
alcune e limitatissime risposte. E' stata quindi attuata una
collaborazione con numerose associazioni di settore.
Il Presidente fa presente che sono pervenute 4 proposte di
emendamenti rispettivamente dalla consigliera Guerra, dal
consigliere Borghi, dal consigliere Nervegna e dal consigliere
Corradi. Tre sono sostanzialmente identici poiché indirizzati tutti
alla soppressione della parte applicativa contenete la tolleranza
del 10% rispetto alle variazioni delle misure delle strutture
ospitanti animali. La proposta di Nervegna è di abbassare la
tolleranza al 3%.
La consigliera Guerra ringrazia i servizi per la redazione di una
delibera alquanto complessa che contempera esigenze contrastanti.
Apprezzamenti che ha verificato anche da parte di rappresentanti
delle Aziende sanitarie che dovranno poi procedere alla sua
applicazione. L'emendamento presentato vuole eliminare il limite di
tolleranza del 10%, inoltre si chiede un impegno da parte della
Giunta sul tema dei circhi e degli animali esotici che, se pur
sequestrati, sono privi di disciplina attinente alla loro gestione.
Il consigliere Nervegna si associa a quanto espresso da Guerra. Per
quanto concerne l'emendamento a suo nome ritiene che, pur essendo
d'accordo sull'eliminazione di quel 10%, crede che un minimo di
tolleranza (3%) sia preferibile in quanto permetterebbe
un'applicazione più agevole.
Il dirigente Diegoli evidenzia come la delibera sia il primo
documento in Italia volto a normare il contenimento degli animali da
affezione. La parte relativa alle misure è di fatto minoritaria,
posto che in realtà si va ben oltre facendo riferimento alla tutela
sanitaria, all'obbligo del veterinario di riferimento, alla gestione
all'interno della struttura. La motivazione del 10% attiene al fatto
che non esiste in bibliografia nessun riferimento al settore. Gli
emendamenti tutti vanno nella medesima direzione, ma forse
occorrerebbe, per rendere attuabile la norma, introdurre un limite
temporale (per esempio tre anni) per attuare l'adeguamento. Precisa
che i due soli documenti mancanti riguardano i cani pericolosi ed i
circhi. Per quanto riguarda il contenimento degli animali esotici è
prevista la istituzione di centri ad hoc, ma non in questa fase.
Il Presidente riassume il quadro di riferimento per quanto attiene
la proposta di emendamento, per cui, anche alla luce dell'intervento
di Diegoli, si potrebbe proporre, qualora i consiglieri che hanno
assunto le iniziative di modifica ed i commissari concordino, il
seguente testo: Nell'allegato A, a pag. 17, nel testo del paragrafo
Note applicative , dopo le parole Sono consentite sostituire la
formulazione restante con , nelle strutture già esistenti, per il
primo triennio di applicazione, variazioni delle misure delle
strutture che ospitano animali con tolleranza non superiore al 10%
di quelle previste senza che questo vada ad inficiare la tutela del
benessere.
Tutti i presenti concordano sulla proposta di emendamento
rielaborata dal Presidente. I consiglieri presenti, firmatari di
proposte di emendamento, si dichiarano altresì concordi sul ritiro
delle proprie proposte. La Commissione si esprime favorevolmente
all'unanimità sulla proposta di emendamento di Tagliani e, quindi,
con 28 voti a favore (Margherita, DS/Mazzotti, Ercolini, Rivi,
Verdi, IDV, FI/Nervegna)
937 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Borghi e
Guerra: Disposizioni per la tutela della fauna minore in
Emilia-Romagna (22 12 05)
sede consultiva - sede referente Commissione Territorio Ambiente
Mobilità
La Commissione accoglie all'unanimità la proposta formulata dal
Presidente di rimettersi al parere della Commissione referente.
La seduta chiude alle ore 17
Verbale approvato nella seduta del 2 novembre 2006.
La Segretaria Il Presidente
Lidia Testoni Tiziano Tagliani
EMENDAMENTI APPROVATI IN SEDUTA
Mazzotti 1
All'articolo 2, comma 1, la lettera c) è così sostituita.
'c) gli Enti locali della regione e le associazioni che abbiano una
sede operativa permanente nel territorio regionale e che operino da
almeno tre anni nel settore dell'emigrazione, iscritte nei registri
di cui all'articolo 4 della legge regionale 9 dicembre 2002, n. 34
(Norme per la valorizzazione delle associazioni di promozione
sociale. Abrogazione della legge regionale 7 marzo 1995, n. 10
Norme per la promozione e la valorizzazione
dell'associazionismo );'
Delchiappo 2
All'articolo 11, la lettera b) del comma 1 è così sostituita:
'b) tre componenti della Commissione Assembleare competente di cui
almeno uno della minoranza;'
Mazzotti 3
All'articolo 11, la lettera e) del comma 1 è così sostituita:
'e) sei rappresentanti indicati da associazioni che abbiano una sede
operativa permanente nel territorio regionale e che operino da
almeno tre anni nel settore dell'emigrazione, iscritte nei registri
di cui all'articolo 4 della legge regionale n. 34 del 2002;'
Mazzotti 4
Al comma 3 dell'articolo 11 il termine 'quarantacinque' è sostituito
da 'sessanta'.
Mazzotti 5
Il comma 1 dell'articolo 15 è così sostituito:
'1. Ogni Consultore di cui alle lettere f) e g) del comma 1
dell'articolo 11 è il referente della Regione nell'area geografica
individuata dalla Consulta, ove rappresenta le esigenze e le istanze
delle collettività emiliano-romagnole.'
Mazzotti 6
Il testo dell'articolo 22, compresa la rubrica, è così sostituito:
Articolo 22
Relazione sull'attuazione della legge
1. Trascorsi due anni dalla data di entrata in vigore della presente
legge, la Giunta presenta alla Commissione assembleare competente
una relazione contenente informazioni documentate sui seguenti
aspetti:
a) stato di attuazione degli interventi previsti agli articoli 3, 4,
5 e 7, anche in termini di risorse impiegate e destinatari
raggiunti;
b) stato di attuazione degli interventi per sostenere
l'associazionismo che opera a favore degli emiliano-romagnoli
all'estero, delle loro famiglie e dei loro discendenti;
c) funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e
iniziative dalla stessa promosse.
Mazzotti 7
All'articolo 19 viene aggiunto il seguente comma 2:
'2. Per il primo anno di applicazione della presente legge, la
Consulta è costituita a partire dalla entrata in vigore della legge
stessa e termina allo scadere dell'Assemblea legislativa. Il termine
di cui all'articolo 11, comma 2, decorre dalla data di entrata in
vigore della presente legge.'
La seduta termina alle ore 16.55.
Mazzotti 8
L'articolo 23 del testo di Giunta è così riformulato ed anticipato
nell'ordine numerico:
Articolo 20
Abrogazioni
1. Fatti salvi gli effetti transitori di cui all'articolo 19 della
presente legge, sono abrogate le leggi regionali 21 febbraio 1990,
n. 14 (Iniziative regionali in favore dell'emigrazione e
dell'immigrazione. Nuove norme per l'istituzione della consulta
regionale dell'emigrazione dell'immigrazione) e 14 aprile 1995, n.
35 (Modifiche ed integrazioni alla L.R. 21 febbraio 1990, n. 14
Iniziative regionali in favore dell'emigrazione e dell'immigrazione
- nuove norme per l'istituzione della consulta regionale
dell'emigrazione e dell'immigrazione»).
Corradi 9
Al comma 3 dell'articolo 18, dopo le parole qualora sia persona
estranea all'amministrazione regionale , aggiungere l'espressione o
ad altra amministrazione pubblica e/o appartenente a società
partecipata da enti pubblici