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Legislatura VIII - Commissione IV - Verbale del 15/03/2006 pomeridiano

    Testo

                         Processo Verbale n. 10
    Seduta del 15 marzo 2006
    Il giorno 15 marzo 2006 alle ore 14.30 si è riunita presso la sede
    dell'Assemblea Legislativa di Bologna Viale A. Moro 50, la
    Commissione Politiche per la salute e politiche sociali convocata
    con nota Prot. n. 3590 del 03.03.2006.
    Partecipano alla seduta i Commissari:
    Cognome e Nome Qualifica Gruppo Voto
    TAGLIANI Tiziano Presidente Uniti nell'Ulivo 5 Presente
    - DL Margherita
    BARTOLINI Luca Vicepresidente Alleanza 4 Presente
    Nazionale
    NANNI Paolo Vicepresidente Italia dei 1 Presente
    Valori con Di
    Pietro
    BORGHI GianLuca Componente Verdi per la 1 Presente
    pace
    BORTOLAZZI Componente Partito dei 1 -
    Donatella Comunisti
    Italiani
    CORRADI Roberto Componente Lega Nord 3 Presente
    Padania Emilia e
    Romagna
    DELCHIAPPO Renato Componente Partito della 3 Presente
    Rifondazione
    Comunista
    ERCOLINI Gabriella Componente Uniti nell'Ulivo 7 Presente
    DS
    FRANCESCONI Luigi Componente Forza Italia 3 Presente
    GALLETTI Gian Luca Componente UDC Unione 1 -
    Democratici
    cristiani e di
    Centro
    GARBI Roberto Componente Uniti nell'Ulivo 2 Presente
    DS
    GUERRA Daniela Componente Verdi per la 1 Presente
    pace
    MAZZOTTI Mario Componente Uniti nell'Ulivo 6 Presente
    DS
    MONACO Carlo Componente Per l'Emilia 1 -
    Romagna.
    PIVA Roberto Componente Uniti nell'Ulivo 2 Presente
    DL Margherita
    RIVI Gian Luca Componente Uniti nell'Ulivo 2 Preente
    DS
    SALOMONI Ubaldo Componente Forza Italia 3 Presente
    VARANI Gianni Componente Forza Italia 3 Presente
    ZANCA Paolo Componente Uniti nell'Ulivo 1 -
    SDI
    Sono presenti: il Consigliere A. NERVEGNA (in sostituzione del
    Consigliere U. SALOMONI fino alle ore 15.15 e dalle ore 16.00); il
    Consigliere F: FILIPPI (in sostituzione del Consigliere L:
    FRANCESCONI); L. Grisendi (Direttore generale sanità e politiche
    sociali); M. CAPODAGLIO (Responsabile Servizio politiche europee e
    relazioni internazionali), R. G. GRILLI (Agenzia Sanitaria
    Regionale); G. DIEGOLI (Direzione generale sanità e politiche
    sociali); E. MARTINI (Servizio veterinario e igiene degli alimenti)
    Presiede la seduta: Tiziano TAGLIANI
    Assiste la segretaria: Lidia TESTONI
    Resocontista: Riccardo GRECO
    La seduta apre alle ore 14.30
    Sono presenti i Consiglieri Delchiappo, Piva, Nervegna, Guerra,
    Rivi, Varani, Garbi, Borghi, Tagliani, Filippi (in sostituzione di
    Francesconi), Corradi, Mazzotti, Ercolini
    Il Presidente Tagliani avvia la seduta mettendo in approvazione i
    verbali n. 11 del 2005, n. 1, 2 e 6 del 2006 che vengono approvati
    all'unanimità dei presenti. Chiede, ottenendo assenso unanime, di
    porre in approvazione anche i verbali n. 5, 6, 7, 8, 9 del 2006, la
    cui approvazione non è iscritta all'ordine del giorno, ma che sono
    stati già distribuiti, con tempi congrui per la lettura, ai
    Consiglieri. I presenti li approvano all'unanimità.
    664 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Interventi in
    favore degli emiliano-romagnoli e funzionamento della Consulta degli
    emiliano-romagnoli nel mondo (delibera di Giunta n.1671 del 17 10
    05)
    (Relatore Consigliere Mario Mazzotti)
    Il Presidente procede ricordando ai Consiglieri che, per quanto
    attiene al primo oggetto iscritto all'o.d.g. odierno, il progetto di
    legge oggetto assembleare n. 664, si è svolta una udienza
    conoscitiva che ha contribuito alla produzione di una serie di
    emendamenti (presentati nella seduta di Commissione del 15 febbraio
    u.s.) a firma del relatore, su cui la Commissione è oggi chiamata a
    pronunciarsi e che sono stati ridistribuiti ai componenti con la
    convocazione, insieme all'articolato su cui i competenti uffici
    della Giunta e della Consulta, insieme alla segreteria della
    Commissione, hanno già provveduto a concordare ed applicare una
    serie di correzioni formali e di drafting legislativo. Invita chi
    tra i presenti abbia intenzione di presentare ulteriori proposte di
    modifica di farle pervenire alla presidenza per le opportune
    operazioni di fotocopiatura e distribuzione. Il Presidente, prima di
    procedere all'esame dell'articolato, invita il Consigliere relatore
    Mazzotti ad intervenire via via per illustrare gli emendamenti
    proposti. Dà quindi lettura dell'articolo 1 nel testo proposto dalla
    Giunta.
    Esce il Consigliere Varani
    Su tale articolo non insistono proposte di emendamento, ma solo
    proposte di correzioni formali. La Commissione si esprime
    favorevolmente sul testo, comprensivo delle correzioni formali, con
    29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 6 voti di
    astensione (FI/Filippi, Lega Nord).
    Sull'articolo 2 il consigliere relatore Mazzotti presenta una
    proposta di emendamento (emendamento Mazzotti 1; n.d.r.: si veda
    l'allegato) alla lettera c) del comma 1 che motiva con la necessità
    di rendere il testo più preciso.
    Tale proposta viene approvata con 29 voti a favore (DS, Margherita,
    PdRC, Verdi) e 6 voti di astensione (FI/Filippi, Lega Nord). Con
    separata votazione del medesimo esito la Commissione approva il
    testo dell'articolo 2 così come emendato:
    'Articolo 2
    Destinatari
    1. Destinatari degli interventi previsti dalla presente legge sono:
    a) gli emiliano-romagnoli, per nascita o per residenza, emigrati
    all'estero, nonché le loro famiglie ed i loro discendenti. Il
    periodo di permanenza all'estero, certificato con mezzi idonei, non
    può essere inferiore a due anni, a meno che non si tratti di rientro
    forzato a causa di infortunio, malattia professionale invalidante o
    di eventi socio-politici tali da determinare un pericolo o
    pregiudizio per la permanenza dei soggetti interessati nei Paesi di
    emigrazione;
    b) i cittadini italiani ed i loro familiari rimpatriati da non più
    di due anni, che acquisiscano o riacquisiscano la residenza in un
    Comune della regione;
    c) gli Enti locali della regione e le associazioni che abbiano una
    sede operativa permanente nel territorio regionale e che operino da
    almeno tre anni nel settore dell'emigrazione, iscritte nei registri
    di cui all'articolo 4 della legge regionale 9 dicembre 2002, n. 34
    (Norme per la valorizzazione delle associazioni di promozione
    sociale. Abrogazione della legge regionale 7 marzo 1995, n. 10
    Norme per la promozione e la valorizzazione dell'associazionismo );
    d) le associazioni all'estero, e le loro federazioni, che siano
    costituite in tutto od in parte da emiliano-romagnoli, iscritte
    nell'elenco di cui all'articolo 6.'
    Entra il consigliere Francesconi, esce il consigliere Filippi.
    Il Presidente procede alla lettura dell'articolo 3 su cui non
    insistono proposte se non di correzione formale. L'articolo 3 viene
    approvato con 29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi,) 6 voti
    di astensione (FI/Filippi, Lega Nord), nessun voto contrario.
    Entra il vicepresidente Bartolini
    Con distinte votazioni del medesimo esito (29 voti a favore (DS,
    Margherita, PdRC, Verdi), 10 voti di astensione (FI/Filippi, Lega
    Nord, AN)e nessun voto contrario) vengono approvati gli articoli 4,
    6, 7, 8 e 9 su cui non insistono proposte di emendamento e di cui,
    volta per volta, il Presidente, datane lettura, segnala le eventuali
    correzioni formali proposte dagli uffici. Sugli articoli 5 e 10, in
    assenza di proposte di emendamento, viene espresso con distinte
    votazioni parere favorevole con i seguenti voti: 29 voti a favore
    (DS, Margherita, PdRC, Verdi), 10 voti contrari (FI/Filippi, Lega
    Nord, AN) e nessun astenuto. Sull'articolo n. 11 viene presentata
    una proposta di emendamento a firma del consigliere Delchiappo
    (Delchiappo 2).
    Il consigliere Delchiappo chiarisce che l'emendamento proposto (che
    sostituisce la lettera b) del 1 comma dell'articolo 11), ha lo scopo
    di rafforzare il legame con il territorio. Legame che è fondamentale
    e che traspare dalle manifestazioni e incontri che gli
    emiliano-romagnoli compiono all'estero.
    La commissione, espresso parere favorevole con 29 voti a favore (DS,
    Margherita, PdRC, Verdi) e 10 voti di astensione (FI/Filippi, Lega
    Nord, AN) sull'emendamento Delchiappo, procede all'esame della
    successiva proposta di emendamento presentata dal consigliere
    Mazzotti che insiste sulla lettera e) del medesimo comma. Su tale
    proposta la commissione esprime parere favorevole (29 voti a favore
    (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 10 voti di astensione (FI/Filippi,
    Lega Nord, AN)).
    Entra il consigliere Francesconi. Il consigliere Filippi sostituisce
    il consigliere Salomoni.
    Il Presidente propone di procedere con l'esame dell'ulteriore
    proposta di emendamento, a firma del consigliere Mazzotti, che
    insite sul comma 3 dell'articolo 11 (Mazzotti 4). Ottenuto l'assenso
    unanime dei presenti, la commissione concorda con 29 voti a favore
    (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 13 voti contrari (FI/Francesconi,
    Filippi, AN, Lega Nord) sulla proposta di emendamento.
    Il consigliere Borghi chiede se sull'articolo 11 sia prevista una
    norma transitoria che possa entrare nel merito delle nomine della
    Consulta. Come interagisce l'entrata in vigore della nuova legge
    regionale con le nomine.
    Il dirigente Capodaglio risponde che, con successivo emendamento,
    che sarà presentato nell'articolato finale della proposta di legge,
    è previsto che per il primo anno di applicazione della nuova legge
    la scadenza per le nomine parta dall'approvazione della legge
    stessa.
    La consigliera Guerra, sempre il riferimento all'articolo 11, denota
    nella composizione della Consulta uno sbilanciamento a sfavore delle
    Province che nella realtà sono il vero perno tra emigrati e
    territorio e che dunque dovrebbero godere di maggiore
    considerazione. A tal proposito domanda se nel corso dell'udienza
    conoscitiva sia emersa tale considerazione.
    Il consigliere relatore Mazzotti fa notare come nulla sia emerso a
    tal proposito nella udienza conoscitiva, e il fatto che le province
    vantino un singolo rappresentate non è visto in ottica riduttiva.
    Il consigliere Francesconi, presentando la sua dichiarazione di voto
    sull'articolo 11, spiega che la sua contrarietà è strettamente
    legata al precedente articolo 10 della proposta, con il quale si
    cerca di burocratizzare anche la figura degli emigrati attraverso un
    organo pletorico quale risulta essere la Consulta. Ci si chiede come
    possano materialmente prendere parte alla Consulta due volte l'anno
    persone che vivono ai lati opposti del mondo. La Consulta, a suo
    avviso, sarà semplicemente un costosissimo organo burocratico in cui
    inserire politici di seconda linea. Sarebbe stato sufficiente un
    programma triennale invece di un organo che non garantisce alcun
    che, spese a parte.
    Esaurita la discussione, la commissione esprime quindi parere
    favorevole con 29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 10
    voti contrari (FI/Francesconi, Filippi, AN) e 3 voti di astensione
    (Lega Nord) sul testo dell'articolo 11 nel seguente testo emendato:
    'Articolo 11
    Costituzione e composizione della Consulta
    1. La Consulta è costituita con decreto del Presidente della Giunta
    regionale all'inizio di ogni legislatura e dura in carica fino alla
    scadenza dell'Assemblea legislativa. La Consulta è composta da:
    a) il Presidente, nominato dalla Giunta regionale;
    b) tre componenti della Commissione Assembleare competente, di cui
    almeno uno della minoranza;
    c) un rappresentante designato da ciascuna delle Provincie
    dell'Emilia-Romagna;
    d) due rappresentanti dei Comuni, designati dalla Conferenza
    Regione-Autonomie locali;
    e) sei rappresentanti indicati da associazioni che abbiano una sede
    operativa permanente nel territorio regionale e che operino da
    almeno tre anni nel settore dell'emigrazione, iscritte nei registri
    di cui all'articolo 4 della legge regionale n. 34 del 2002;
    f) quindici rappresentanti degli emiliano-romagnoli, residenti
    stabilmente all'estero, proposti dalle federazioni o dalle
    associazioni di emiliano-romagnoli all'estero, iscritte nell'elenco
    di cui all'articolo 6, comma 2, tenuto conto della consistenza
    numerica, della dislocazione geografica e dell'attività svolta dalle
    associazioni e federazioni medesime;
    g) otto giovani, che abbiano compiuto la maggiore età e non superato
    il trentacinquesimo anno, indicati dalle associazioni e federazioni
    degli emiliano-romagnoli all'estero;
    h) un rappresentante designato dall'Unioncamere dell'Emilia-Romagna;
    i) quattro rappresentanti designati dagli istituti di patrocinio
    sociale che operino in campo nazionale e regionale ed abbiano uffici
    all'estero;
    j) due rappresentanti designati congiuntamente dalle Università
    degli studi aventi sede legale nella regione;
    k) un rappresentante designato congiuntamente dalle Aziende
    regionali per il diritto allo studio universitario (ARSTUD) operanti
    nella regione;
    l) un rappresentante designato dall'Ufficio scolastico regionale.
    2. Il Presidente della Consulta è nominato dalla Giunta regionale
    entro tre mesi dall'inizio di ogni legislatura.
    3. Il Presidente della Giunta regionale provvede alla costituzione
    della Consulta secondo le disposizioni previste dall'articolo 17
    della legge regionale 27 maggio 1994, n. 24 (Disciplina delle nomine
    di competenza regionale e della proroga degli organi amministrativi.
    Disposizioni sull'organizzazione regionale). Le designazioni dei
    membri della Consulta da parte dei soggetti interessati devono
    avvenire entro sessanta giorni dalla richiesta.
    4. Il Presidente della Consulta può, sentito il parere del Comitato
    esecutivo, di cui all'articolo 14, invitare ai lavori della Consulta
    stessa rappresentanti di enti, membri del C.G.I.E. di origine
    emiliano-romagnola, associazioni ed organismi, nonché esperti o
    consulenti per la trattazione degli argomenti all'ordine del giorno.
    I soggetti invitati non hanno diritto di voto.
    5. Alle riunioni della Consulta possono essere invitati a
    partecipare gli Assessori regionali ed i Presidenti delle
    Commissioni dell'Assemblea Legislativa interessati ai problemi posti
    all'ordine del giorno.
    6. Le funzioni di segretario della Consulta sono svolte ai sensi
    dell'articolo 23, comma 3 della legge regionale n. 24 del 1994.'
    Sugli articoli 12, 13, e 14 non insistono proposte di emendamento.
    Il Presidente, fatti presente gli interventi di drafting e
    correzione materiale, chiede ai commissari di esprimere parere. Con
    distinte votazioni, la commissione esprime parere favorevole sugli
    articoli 12 (29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 10
    voti contrari (FI/Francesconi, Filippi, AN) e 3 voti di astensione
    (Lega Nord)), 13, (29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e
    13 voti di astensione (FI/Francesconi, Filippi, AN, Lega Nord)) e
    14 (29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 13 voti di
    astensione (FI/Francesconi, Filippi, AN, Lega Nord)). Sull'articolo
    15 è stata presentata una proposta di emendamento da parte del
    consigliere relatore Mazzotti che sostituisce il primo comma
    (Mazzotti 5).
    Entra il consigliere Salomoni. esce il consigliere Filippi
    La proposta viene approvata con 29 voti a favore (DS, Margherita,
    PdRC, Verdi) e 13 voti di astensione (FI/Francesconi, Salomoni, AN,
    Lega Nord). Con distinta votazione del medesimo esito, la
    commissione esprime parere favorevole sul testo dell'articolo 15
    così come emendato:
    'Articolo 15
    Compiti del Consultore
    1. Ogni Consultore di cui alle lettere f) e g) del comma 1
    dell'articolo 11 è il referente della Regione nell'area geografica
    individuata dalla Consulta, ove rappresenta le esigenze e le istanze
    delle collettività emiliano-romagnole.
    2. Il Consultore, in particolare:
    a) mantiene i rapporti con gli emiliano-romagnoli e con le loro
    associazioni e federazioni, con gli organismi istituzionali
    dell'emigrazione italiana, con le rappresentanze diplomatiche e gli
    uffici consolari italiani, nonché con le altre istituzioni che
    rappresentano l'Italia all'estero;
    b) contribuisce alla formulazione ed all'attuazione del Piano
    triennale regionale ed annualmente presenta alla Consulta una
    relazione sull'attività svolta e sullo stato delle collettività
    emiliano-romagnole che rappresenta;
    c) svolge ogni altro compito per il conseguimento dei fini di cui
    alla presente legge.'
    A seguito della lettura da parte del Presidente, con distinte
    votazioni del medesimo esito (29 voti a favore (DS, Margherita,
    PdRC, Verdi) e 13 voti di astensione (FI/Francesconi, Filippi, AN,
    Lega Nord)), vengono approvati gli articoli 16 e 17 su cui non
    insistono proposte di emendamento. Il Presidente fa quindi presente
    che dall'articolo 18 (da cui ha inizio l'ultimo titolo della
    proposta di legge) viene proposto dalla segreteria di commissione,
    in applicazione delle regole del drafting legislativo, un diverso
    ordine dell'articolato, per cui la clausola valutativa, collocata
    nel testo originario di Giunta all'articolo 22, si propone
    anticipata all'articolo18. Sulla formulazione della clausola
    valutativa, il consigliere Mazzotti propone una revisione del testo.
    Il Presidente dispone la distribuzione ai presenti della proposta di
    emendamento e ne dà lettura (Mazzotti 6).
    Esce il vicepresidente Bartolini
    Il consigliere Mazzotti precisa che è parso più opportuno insistere
    sulla presentazione di una relazione sull'attuazione della legge.
    Il consigliere Borghi chiede se non sia riduttivo avere una sola
    relazione fra due anni e poi, entrata a regime la legge, nulla più.
    Il dirigente Capodaglio sottolinea che gli uffici giuridici
    dell'Assemblea, assieme all'Assessorato hanno ritenuto che la
    clausola valutativa fosse uno strumento sovradimensionato rispetto
    ad una legge di tale portata. L'idea sarebbe quella di fare una
    verifica sul funzionamento della legge su più materie rispetto alle
    previste in origine dalla clausola valutativa.
    Il consigliere Borghi, pur concordando sulla più opportuna formula
    della relazione, ritiene che sarebbe utile prevedere una
    informazione cadenzata ogni 2 - 3 anni, così da rendere edotta
    l'Assemblea sulle attività esercitate.
    Il consigliere relatore Mazzotti accoglie il suggerimento e chiede
    venga messo a punto in tal senso un subemendamento al suo
    emendamento.
    Il Presidente ricorda ai commissari di aver disposto la
    distribuzione delle osservazioni elaborate dalla dottoressa Mara
    Veronese in obiezione all'inserimento di una clausola valutativa in
    questo testo di legge. Se i consiglieri sono in accordo,
    procederebbe all'accoglimento della richiesta di Borghi.
    Il consigliere Salomoni ritiene corretto che in corrispondenza di
    ogni piano triennale si discuta sulla validità di ciò che è stato
    fatto. Rappresenterebbe una opportunità ed una fase di crescita
    importante.
    Il Presidente Tagliani propone, assumendone l'iniziativa, il
    seguente nuovo testo subemendato rispetto alla proposta Mazzotti 6,
    nonchè l'anticipazione dell'articolo nell'ordine complessivo:
    Articolo 18
    Relazione sull'attuazione della legge
    1. Con cadenza triennale, contestualmente all'approvazione del Piano
    triennale di cui all'articolo 9, la Giunta presenta alla Commissione
    assembleare competente una relazione contenente informazioni
    documentate sui seguenti aspetti:
    a) stato di attuazione degli interventi previsti agli articoli 3, 4,
    5 e 7, anche in termini di risorse impiegate e destinatari
    raggiunti;
    b) stato di attuazione degli interventi per sostenere
    l'associazionismo che opera a favore degli emiliano-romagnoli
    all'estero, delle loro famiglie e dei loro discendenti;
    c) funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo
    ed iniziative dalla stessa promosse.
    La Commissione, concordato all'unanimità sullo spostamento
    dell'articolo, nonchè sulla nuova rubrica, esprime parere favorevole
    su tale testo emendato con 29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC,
    Verdi), 9 voti di astensione (FI/ Salomoni, Francesconi, Lega Nord)
    e nessun voto contrario.
    Sull'articolo 19, relativo a norme transitorie, ex articolo 20 del
    testo proposto dalla Giunta, insiste una proposta di emendamento
    (Mazzotti 7) cui, come ricorda il Presidente, il dirigente
    Capodaglio ha già fatto riferimento nel corso della discussione.
    La Commissione, preso atto dello spostamento, con distinte votazioni
    del medesimo esito (29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi),
    9 voti di astensione (FI/ Salomoni, Francesconi, Lega Nord) e nessun
    voto contrario), esprime parere favorevole sull'emendamento e sul
    testo così emendato:
    Articolo 19
    Norma transitoria
    1. I procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della
    presente legge, relativi alle leggi regionali abrogate all'articolo
    20, sono disciplinati, fino alla loro conclusione, dalle
    disposizioni contenute nelle suddette leggi.
    2. In sede di prima applicazione, la Consulta è costituita a partire
    dall'entrata in vigore della presente legge e termina il mandato
    allo scadere dell'Assemblea legislativa. Il termine di cui
    all'articolo 11, comma 2, decorre dalla data di entrata in vigore
    della presente legge.
    Il Presidente procede alla lettura dell'articolo 20, nel testo
    dell'articolo 23 della proposta originaria di Giunta. Su tale testo,
    anche a seguito della mutata norma transitoria, gli uffici hanno
    elaborato una nuova versione, assunta a proposta di emendamento dal
    consigliere relatore Mazzotti (Mazzotti 8).
    Su tale proposta la Commissione si esprime favorevolmente con 29
    voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi), 9 voti di astensione
    (FI/ Salomoni, Francesconi, Lega Nord) e nessun voto contrario
    Il Presidente Tagliani fa presente che sull'articolo 21, ex articolo
    18 del testo di Giunta, vi è la proposta di un emendamento al comma
    3 da parte del consigliere Corradi (Corradi 9). Dispone la
    distribuzione della proposta.
    Il consigliere Corradi spiega che l'emendamento ha l'obiettivo di
    parificare i soggetti facenti parte dell'amministrazione regionale
    con i soggetti facenti parte di qualsiasi altra amministrazione
    pubblica.
    Il dirigente Capodaglio precisa che la ratio di tale articolo era di
    impedire che una persona appartenente all'amministrazione regionale
    che fosse nominata ottenesse sostanzialmente due compensi.
    L'esclusione delle amministrazioni che non siano regionali è dettato
    dal fatto che difficilmente il dipendete del comune 'X' può ricevere
    un doppio compenso.
    Il consigliere Salomoni porta una considerazione di carattere
    generale criticando la proposta di legge ed il proliferare di
    strutture che genera solo finti posti di lavoro nell'ottica di una
    mentalità sbagliata esclusivamente generatrice di costi. La
    inutilità di tale organo è dettata dal fatto che a svolgere quei
    compiti potrebbe essere chiamato comodamente l'Assessore di
    riferimento.
    Il consigliere Mazzotti chiarisce, a proposito di compensi, che
    l'unico previsto riguarda il Presidente della Consulta. E' solo lui
    ad essere retribuito e giustamente, vista la natura dell'incarico.
    Manifesta la preferenza dell'attuale testo rispetto a quanto
    proposto dal consigliere Corradi.
    Il consigliere Corradi ricorda che il presidente è nominato dalla
    Giunta, e sarà sua la responsabilità. Ribadisce ancora una volta la
    sua richiesta di emendamento volta a parificare i ruoli pubblici.
    La consigliera Guerra afferma che la rete di emiliano-romagnoli nel
    mondo esiste ed i rapporti con la Consulta sono sicuramente stretti.
    La Consulta, dunque, pare un buon mezzo di raccordo. L'aspetto
    negativo riguarda la professionalità dei componenti la Consulta,
    infatti la consigliera ritiene che il meccanismo di scelta dei
    consultori dovrebbe tenere più conto del fatto che il consultore
    deve svolgere una 'mission' specifica e non limitarsi ad incontri
    conviviali. Inoltre molto spesso i vari ambiti regionali, pur avendo
    relazioni con i nostri residenti all'estero, non raggiungono i
    risultati sperati, perché funzionano a compartimenti stagni, ovvero
    non c'è tra loro interscambio di dati e notizie. La Consulta
    potrebbe ben svolgere questo importante ruolo di raccordo, ma per
    fare ciò occorre che i componenti siano professionalmente
    competenti.
    Il consigliere Rivi premette, così come giustamente affermato dal
    relatore, la necessità di remunerare la figura del presidente della
    Consulta perchè possa esercitare le sue attività e responsabilità al
    meglio e con adeguata professionalità. Chiede al consigliere Corradi
    di riflettere sul proprio emendamento che, a ben guardare, rischia
    di creare discriminazioni. Ad esempio, si potrebbe verificare che un
    avvocato, eletto presidente della Consulta, sarebbe libero di
    esercitare la professione e contemporaneamente ricevere il compenso
    quale presidente.
    Il consigliere Salomoni ribadisce che il presidente della Consulta,
    essendo ruolo politico, sarebbe più giusto ed economico che fosse lo
    stesso Assessore.
    Esaurita la discussione, la Commissione respinge la proposta del
    consigliere Corradi con 9 voti a favore (FI/ Salomoni, Francesconi,
    Lega Nord) e 29 voti contrari (DS, Margherita, PdRC, Verdi). A
    seguito di tale votazione la Commissione approva il testo
    dell'articolo 18, ora divenuto articolo 21, nel testo proposto dalla
    Giunta, con le correzioni formali apportate dagli uffici, con 29
    voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e 9 voti contrari (FI/
    Salomoni, Francesconi, Lega Nord).
    Sugli articoli 22 e 23 (articoli 19 e 21 del testo originario) non
    insistono proposte di emendamento. Datane lettura da parte del
    Presidente, che evidenzia le correzioni materiali apportate, la
    Commissione, con distinte votazioni del medesimo esito, si esprime
    favorevolmente con 29 voti a favore (DS, Margherita, PdRC, Verdi) e
    9 voti contrari (FI/ Salomoni, Francesconi, Lega Nord).
    Escono i consiglieri Salomoni e Francesconi. Entra il vicepresidente
    Bartolini
    Il consigliere relatore Mazzotti preannuncia relazione scritta.
    C34 - Richiesta di parere su bozza di delibera di Giunta regionale:
    Piano di attività 2006 dell'Agenzia Sanitaria Regionale, in
    attuazione delle deliberazioni n. 296/2004 e n. 451/2004
    Leonida Grisendi (direttore generale Sanità e Politiche sociali)
    premette che illustrerà la struttura del piano di attività per
    l'anno 2006 dell'Agenzia sanitaria in qualità di direttore generale
    facente funzioni. Il piano fa riferimento al terzo ed ultimo anno
    rispetto all'arco temporale 2004/2006 e conseguentemente ha come
    obiettivo principale il completamento dell'attività triennale. Le
    aree di maggiore rilievo indicate nel documento distribuito sono
    otto. In particolare sottolinea che saranno sviluppate le attività
    speciali gestite in collaborazione con la Direzione generale
    dell'assessorato - tra cui l'ambito afferente alle relazioni fra le
    Università ed il Servizio sanitario regionale -, ed il bilancio di
    missione introdotto per il momento in cinque Aziende sanitarie, ma
    che nel 2006 sarà esteso a tutte. Altro filone importante riguarda
    l'area dell'accreditamento. Sottolinea infatti che nel corso del
    2005 sono state accreditate 38 strutture sanitarie, di cui 11
    private e 27 pubbliche, e tale attività proseguirà negli anni a
    venire per controllare e monitorare la permanenza dei requisiti
    richiesti per l'accreditamento. Nel 2006 sarà dato avvio alla
    funzione di accreditamento dei servizi socio sanitari in attuazione
    della legge regionale n. 2 del 2003, che vede anche la
    trasformazione delle IPAB in Aziende di servizio alle persone. Altro
    aspetto importante che risalta dal documento riguarda la gestione
    del rischio clinico, il così detto 'governo clinico', grazie a cui
    prosegue lo sviluppo della qualità dell'assistenza in concomitanza
    alla valutazione sulle tecnologie e le politiche assistenziali.
    Grisendi indica aree di particolare attenzione quali l'introduzione
    di stand a rilascio di farmaci in ambito cardiologico, la protesica
    e all'introduzione di nuove tecnologie quali la TAC multistrato in
    sostituzione di esami più invasivi. Nel 2006 sarà pertanto
    introdotto l'osservatorio per le tecnologie. Terza area importante è
    quella relativa all'attività di ricerca ed innovazione. La Regione
    si è dotata di un vero e proprio programma di ricerca e innovazione
    che ha ottenuto anche finanziamenti privati, soprattutto da parte di
    società farmaceutiche, e che continuerà a sviluppare attività quali
    l'oncologia, la radioterapia, la iorta, la pet, farmaci ad alto
    costo ed altre tecnologie all'avanguardia. Ricorda altresì i
    Comitati etici aziendali, presenti ormai in tutte le province.
    Riguardo al rischio infettivo si ritiene di poter migliorare la
    capacità del Servizio sanitario regionale di prevenire e controllare
    il fenomeno delle malattie infettive, in particolare in tre ambiti:
    quello dell'antibiotico resistenza, delle infezioni nelle
    organizzazioni sanitarie e quello della prevenzione e del
    trattamento dell'esespsi gravi. Altro settore importante è quello
    riguardante la comunicazione, documentazione e formazione attraverso
    cui promuovere la salute, diffondere la conoscenza scientifica e
    formare il personale in modo continuativo. Sui progetti di ricerca,
    bisogna rilevare che essi hanno raggiunto il 36% dell'intero
    finanziamento utilizzato annualmente dall'Agenzia. Ultimo prospetto
    è quello riguardante il quadro economico-finanziario dal quale
    traspare la pressoché coincidenza con la spesa per l'anno 2005 data
    la discrepanza di 20 mila euro.
    Entra il consigliere Nervegna in sostituzione di Salomoni. Entra il
    consigliere Nanni
    Il Presidente Tagliani chiede come si configuri l'accreditamento per
    le strutture sociali e socio sanitarie e nello specifico quali siano
    i compiti dell'Agenzia ed i compiti della Direzione generale, e
    quali siano le tappe che l'Agenzia ritiene di dover affrontare in
    ordine al tema.
    Grisendi precisa che l'Agenzia svolge una funzione di supporto ad
    un'attività che si conclude con il riconoscimento o meno
    dell'accreditamento con un provvedimento adottato dall'Assessore
    alle politiche per la salute. Dunque, le Aziende e le strutture che
    richiedono l'accreditamento rivolgono una istanza alla Direzione
    generale sanità e politiche sociali, la Direzione richiede un
    intervento all'Agenzia sanitaria che con il proprio personale
    verifica le condizioni richieste per l'accreditamento. Quindi
    l'Agenzia presenta una relazione che illustra la sussistenza o meno
    dei requisiti di legge. Il provvedimento è poi adottato
    dall'Assessore. Ad oggi non c'è una soluzione adottata in ambito
    sociale, ma è prevista la definizione dei percorsi perché poi possa
    iniziare l'attività di verifica vera e propria delle strutture
    sociali e socio sanitarie.
    La consigliera Guerra chiede se, a fronte di una cifra di 3 milioni
    e 540 mila euro, il prospetto fornito sia in grado di fornire il
    supporto necessario per permettere di esprimere un giudizio sulla
    validità dell'attività svolta. Osserva che l'impostazione è molto
    tecnica e riguarda aspetti privilegiati della medicina. Non permette
    altra valutazione se non un giudizio puramente superficiale.
    Suggerisce che alcuni titoli del report potrebbero essere declinati
    in modo diverso, posto che il parlare di analisi del rischio sulle
    infezioni all'interno dell'ospedale vuol dire che molte persone
    operate si sono trovate molto vicine alla morte per infezioni
    contratte. Quando si parla di percorsi post operatori si deve far
    riferimento anche a quei casi in cui il paziente si ritrova in una
    assoluta solitudine psicologica. Osserva inoltre che i piani
    alimentari non hanno trovato tutta quella serie di riscontri pratici
    tali da modificare i comportamenti alimentari. Non si vede un vero
    interesse verso la terapia del dolore e le medicine non
    convenzionali, ma piuttosto si spinge verso una medicalizzazione
    sempre maggiore. Spinte che presto renderanno i costi insostenibili
    con disagi per tutti. Per non parlare poi delle liste d'attesa.
    Ritiene che insieme a curare le malattie ci si dovrebbe preoccupare
    della salute, ed alla tutela della salute l'Agenzia dovrebbe
    principalmente volgere il suo sguardo.
    Esce il consigliere Delchiappo
    Grisendi precisa che la tecnicità del documento è dovuta ai compiti
    tecnico-scientifici che l'Agenzia svolge. Non è vero che si guarda
    al passato, bensì al presente ed al futuro. Basti pensare al governo
    clinico, alla ricerca, alle innovazioni ed alle collaborazioni che
    testimoniano l'attenzione verso temi nuovi. Per quanto riguarda le
    medicine non convenzionali non si può non ricordare che è stato
    istituito un osservatorio che se ne occupa. Ed infine per quanto
    riguarda la terapia del dolore, essa non è affatto trascurata, bensì
    data per scontata nel senso che pur non essendo richiamata risulta
    essere intesa, data per certa.
    Roberto Grilli dell'Agenzia sanitaria sottolinea che il tecnicismo
    del report è un limite intrinseco della rendicondazione. Non è
    affatto vero che l'Agenzia è un centro studi completamente avulso
    dalla realtà del mondo sanitario, in quanto tutti i temi che sono
    oggetto di progetti derivano da un coinvolgimento diretto
    dell'Agenzia stessa. Per quanto riguarda esempi specifici, vi sono
    gruppi di lavoro che si occupano di quali sono i bisogni
    assistenziali declinati non dal punto di vista tecnico, ma dal punto
    di vista relazionale, così da accompagnare il paziente nella fase
    post intervento. L'Agenzia intende espressamente evitare il rischio
    di una eccessiva medicalizzazione, eliminando tutto quanto sia
    inutile e non strettamente necessario. Infine, il tema delle liste
    d'attesa vede un approccio che intende non limitarsi ad un semplice
    aumento di offerta, bensì ad una più ponderata ed appropriata
    gestione clinica dei servizi. Tiene quindi a precisare che il
    documento in discussione non vuole essere una fotografia del
    servizio sanitario regionale, bensì un sunto dell'attività che
    l'Agenzia ha realizzato.
    La consigliera Guerra ribadisce che leggendo il report sembra che
    tutto vada bene, che si viaggi a livelli ottimali. Tuttavia le cose
    stanno diversamente e ne sono prova tutti quei gruppi di
    volontariato che si adoperano per dare quel genere di risposte che
    le Aziende non sono in grado di offrire, ma che dovrebbero
    garantire.
    Il direttore generale Grisendi fa ulteriormente notare come il
    documento tratti aree di per sé molto problematiche. Per quanto
    riguarda il collegamento con le Aziende unità sanitarie locali, esso
    non solo è esistente, ma è un doppio legame e prova ne è che 1/3
    della spesa dell'Agenzia riguarda proprio le collaborazioni con tali
    Aziende.
    Il consigliere Borghi dichiara di essere rimasto colpito dalla
    positiva disponibilità d'informazione riguardante l'efficacia delle
    cure prestate all'interno delle strutture ospedaliere in paesi quali
    la Gran Bretagna. Chiedeva se ciò sia possibile nella nostra realtà
    o se vi siano ipotesi di lavoro riguardo alla classificazione delle
    strutture ospedaliere. Inoltre chiede in che modo procede il lavoro
    legato all'accreditamento delle strutture socio sanitarie.
    Il consigliere Nervegna fa presente alla commissione che questo
    documento, trattando di un piano di organizzazione, nonchè di
    affidamento di incarichi, in virtù della legge regionale n. 43 del
    2001 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di
    lavoro nella regione emilia-romagna) è di competenza della
    Commissione bilancio.
    Il presidente Tagliani osserva che nel documento si indicano
    effettivamente solo i fabbisogni di massima di incarichi di
    prestazioni professionali rispetto alle competenze dell'Agenzia. E'
    cura della Commissione IV segnalare tale parte del ben più complesso
    e specifica documento inerente l'attività dell'Agenzia sanitaria,
    alla Commissione I, che comunque riceverà informazione diretta di
    ogni singola consulenza, oltrechè delle necessità di massima
    complessive della Giunta, nonchè del quadro a consuntivo. D'altro
    lato ritiene che, alla luce di quanto prevede la legge regionale n.
    19 del 1994, pochi siano i dubbi sulla competenza della Commissione
    IV ad esaminare i documenti di programma dell'Agenzia sanitaria.
    Inoltre, osserva, questa è una bozza di delibera che la Giunta deve
    ancora adottare.
    Il direttore Grisendi ribadisce come l'accreditamento sia un
    obiettivo prioritario anche dell'assessorato. Infatti, sono in corso
    incontri volti alla costruzione del disegno sul quale creare
    l'impianto della struttura stessa. In particolare si sta definendo
    il ruolo della cabina di regia.
    Grilli, in risposta al consigliere Borghi, fa presente che non
    sempre la pubblicizzazione dei risultati clinici ha effetti
    positivi. Senza dubbio ci sarebbe maggiore trasparenza, ma potrebbe
    verificarsi il caso che delle strutture scartino pazienti gravi e
    selezionino esclusivamente pazienti meno gravi in considerazione dei
    risultati da raggiungere per non sfigurare poi nella classifica
    finale. Il problema molto complesso dei risultati non può essere
    affrontato con scorciatoie di tale genere. Inoltre non è da
    sottovalutare la funzione del bilancio di missione che può essere
    visto come concreto esempio di traduzione operativa della
    accountability del sistema nei confronti della comunità.
    Esaurita la discussione, preso atto che, ritenendo la bozza di
    delibera non di competenza della Commissione IV, i consiglieri
    Bartolini e Nervegna non ritengono di partecipare al voto, pur
    rimanendo presenti, il Presidente Tagliani chiede alla commissione
    di esprimersi sulla bozza di delibera inerente il piano di attività
    dell'Agenzia sanitaria, che viene approvato con 26 voti a favore
    (DS, Margherita, IDV, Verdi/Borghi), 1 voto di astensione
    (Verdi/Guerra), nessun voto contrario.
    Escono i consiglieri Bartolini e Garbi
    C33 - Richiesta di parere su bozza di delibera di Giunta regionale:
    Indicazioni tecniche in attuazione alla lr 5/2005 relativa alla
    tutela del benessere degli animali
    Enrica Martini (del Servizio veterinario e igiene degli alimenti)
    precisa che la bozza di delibera nasce in risposta a ciò che la
    legge regionale chiede alla Giunta in tema di modalità, protezione e
    tutela degli animali da compagnia. In particolare si vuole
    affrontare il tema della detenzione nell'ambito degli allevamenti e
    della commercializzazione, nonchè il tema delle gare equine durante
    le manifestazioni popolari. La parte rilevante è quella afferente le
    indicazioni fornite per una gestione corretta degli animali durante
    l'allevamento e il commercio. Con la delibera si vuole dare una
    traccia di quelle che sono le corrette gestioni animali fin dalla
    fase dell'allevamento. Nella parte relativa agli equidi si è voluto
    affrontare non soltanto gli aspetti delle recinzioni e dei percorsi
    di gara, ma si è voluto concentrare l'attenzione sulla gestione
    degli animali in considerazione del benessere animale nel suo
    complesso. La redazioni dei testi è il frutto di un lavoro molto
    complesso, poiché nella bibliografia tecnica sono presenti solo
    alcune e limitatissime risposte. E' stata quindi attuata una
    collaborazione con numerose associazioni di settore.
    Il Presidente fa presente che sono pervenute 4 proposte di
    emendamenti rispettivamente dalla consigliera Guerra, dal
    consigliere Borghi, dal consigliere Nervegna e dal consigliere
    Corradi. Tre sono sostanzialmente identici poiché indirizzati tutti
    alla soppressione della parte applicativa contenete la tolleranza
    del 10% rispetto alle variazioni delle misure delle strutture
    ospitanti animali. La proposta di Nervegna è di abbassare la
    tolleranza al 3%.
    La consigliera Guerra ringrazia i servizi per la redazione di una
    delibera alquanto complessa che contempera esigenze contrastanti.
    Apprezzamenti che ha verificato anche da parte di rappresentanti
    delle Aziende sanitarie che dovranno poi procedere alla sua
    applicazione. L'emendamento presentato vuole eliminare il limite di
    tolleranza del 10%, inoltre si chiede un impegno da parte della
    Giunta sul tema dei circhi e degli animali esotici che, se pur
    sequestrati, sono privi di disciplina attinente alla loro gestione.
    Il consigliere Nervegna si associa a quanto espresso da Guerra. Per
    quanto concerne l'emendamento a suo nome ritiene che, pur essendo
    d'accordo sull'eliminazione di quel 10%, crede che un minimo di
    tolleranza (3%) sia preferibile in quanto permetterebbe
    un'applicazione più agevole.
    Il dirigente Diegoli evidenzia come la delibera sia il primo
    documento in Italia volto a normare il contenimento degli animali da
    affezione. La parte relativa alle misure è di fatto minoritaria,
    posto che in realtà si va ben oltre facendo riferimento alla tutela
    sanitaria, all'obbligo del veterinario di riferimento, alla gestione
    all'interno della struttura. La motivazione del 10% attiene al fatto
    che non esiste in bibliografia nessun riferimento al settore. Gli
    emendamenti tutti vanno nella medesima direzione, ma forse
    occorrerebbe, per rendere attuabile la norma, introdurre un limite
    temporale (per esempio tre anni) per attuare l'adeguamento. Precisa
    che i due soli documenti mancanti riguardano i cani pericolosi ed i
    circhi. Per quanto riguarda il contenimento degli animali esotici è
    prevista la istituzione di centri ad hoc, ma non in questa fase.
    Il Presidente riassume il quadro di riferimento per quanto attiene
    la proposta di emendamento, per cui, anche alla luce dell'intervento
    di Diegoli, si potrebbe proporre, qualora i consiglieri che hanno
    assunto le iniziative di modifica ed i commissari concordino, il
    seguente testo: Nell'allegato A, a pag. 17, nel testo del paragrafo
    Note applicative , dopo le parole Sono consentite sostituire la
    formulazione restante con , nelle strutture già esistenti, per il
    primo triennio di applicazione, variazioni delle misure delle
    strutture che ospitano animali con tolleranza non superiore al 10%
    di quelle previste senza che questo vada ad inficiare la tutela del
    benessere.
    Tutti i presenti concordano sulla proposta di emendamento
    rielaborata dal Presidente. I consiglieri presenti, firmatari di
    proposte di emendamento, si dichiarano altresì concordi sul ritiro
    delle proprie proposte. La Commissione si esprime favorevolmente
    all'unanimità sulla proposta di emendamento di Tagliani e, quindi,
    con 28 voti a favore (Margherita, DS/Mazzotti, Ercolini, Rivi,
    Verdi, IDV, FI/Nervegna)
    937 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Borghi e
    Guerra: Disposizioni per la tutela della fauna minore in
    Emilia-Romagna (22 12 05)
    sede consultiva - sede referente Commissione Territorio Ambiente
    Mobilità
    La Commissione accoglie all'unanimità la proposta formulata dal
    Presidente di rimettersi al parere della Commissione referente.
    La seduta chiude alle ore 17
    Verbale approvato nella seduta del 2 novembre 2006.
    La Segretaria Il Presidente
    Lidia Testoni Tiziano Tagliani
    EMENDAMENTI APPROVATI IN SEDUTA
    Mazzotti 1
    All'articolo 2, comma 1, la lettera c) è così sostituita.
    'c) gli Enti locali della regione e le associazioni che abbiano una
    sede operativa permanente nel territorio regionale e che operino da
    almeno tre anni nel settore dell'emigrazione, iscritte nei registri
    di cui all'articolo 4 della legge regionale 9 dicembre 2002, n. 34
    (Norme per la valorizzazione delle associazioni di promozione
    sociale. Abrogazione della legge regionale 7 marzo 1995, n. 10
    Norme per la promozione e la valorizzazione
    dell'associazionismo );'
    Delchiappo 2
    All'articolo 11, la lettera b) del comma 1 è così sostituita:
    'b) tre componenti della Commissione Assembleare competente di cui
    almeno uno della minoranza;'
    Mazzotti 3
    All'articolo 11, la lettera e) del comma 1 è così sostituita:
    'e) sei rappresentanti indicati da associazioni che abbiano una sede
    operativa permanente nel territorio regionale e che operino da
    almeno tre anni nel settore dell'emigrazione, iscritte nei registri
    di cui all'articolo 4 della legge regionale n. 34 del 2002;'
    Mazzotti 4
    Al comma 3 dell'articolo 11 il termine 'quarantacinque' è sostituito
    da 'sessanta'.
    Mazzotti 5
    Il comma 1 dell'articolo 15 è così sostituito:
    '1. Ogni Consultore di cui alle lettere f) e g) del comma 1
    dell'articolo 11 è il referente della Regione nell'area geografica
    individuata dalla Consulta, ove rappresenta le esigenze e le istanze
    delle collettività emiliano-romagnole.'
    Mazzotti 6
    Il testo dell'articolo 22, compresa la rubrica, è così sostituito:
    Articolo 22
    Relazione sull'attuazione della legge
    1. Trascorsi due anni dalla data di entrata in vigore della presente
    legge, la Giunta presenta alla Commissione assembleare competente
    una relazione contenente informazioni documentate sui seguenti
    aspetti:
    a) stato di attuazione degli interventi previsti agli articoli 3, 4,
    5 e 7, anche in termini di risorse impiegate e destinatari
    raggiunti;
    b) stato di attuazione degli interventi per sostenere
    l'associazionismo che opera a favore degli emiliano-romagnoli
    all'estero, delle loro famiglie e dei loro discendenti;
    c) funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e
    iniziative dalla stessa promosse.
    Mazzotti 7
    All'articolo 19 viene aggiunto il seguente comma 2:
    '2. Per il primo anno di applicazione della presente legge, la
    Consulta è costituita a partire dalla entrata in vigore della legge
    stessa e termina allo scadere dell'Assemblea legislativa. Il termine
    di cui all'articolo 11, comma 2, decorre dalla data di entrata in
    vigore della presente legge.'
    La seduta termina alle ore 16.55.
    Mazzotti 8
    L'articolo 23 del testo di Giunta è così riformulato ed anticipato
    nell'ordine numerico:
    Articolo 20
    Abrogazioni
    1. Fatti salvi gli effetti transitori di cui all'articolo 19 della
    presente legge, sono abrogate le leggi regionali 21 febbraio 1990,
    n. 14 (Iniziative regionali in favore dell'emigrazione e
    dell'immigrazione. Nuove norme per l'istituzione della consulta
    regionale dell'emigrazione dell'immigrazione) e 14 aprile 1995, n.
    35 (Modifiche ed integrazioni alla L.R. 21 febbraio 1990, n. 14
    Iniziative regionali in favore dell'emigrazione e dell'immigrazione
    - nuove norme per l'istituzione della consulta regionale
    dell'emigrazione e dell'immigrazione»).
    Corradi 9
    Al comma 3 dell'articolo 18, dopo le parole qualora sia persona
    estranea all'amministrazione regionale , aggiungere l'espressione o
    ad altra amministrazione pubblica e/o appartenente a società
    partecipata da enti pubblici
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