Testo
Verbale n. 5/2007
Seduta del 13 marzo 2007
Il giorno 13 marzo 2007 alle ore 14,30 si è riunita presso la sede
dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la
Commissione Bilancio Affari Generali ed Istituzionali, convocata con
nota prot. n. 4583 del 7 marzo 2007.
Partecipano alla seduta i Consiglieri:
Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
NERVEGNA Antonio Presidente Forza italia 5
BERETTA Nino Vice Uniti nell'Ulivo - DS 7 presente
Presidente
MANFREDINI Mauro Vice Lega Nord Padania 3 presente
Presidente Emilia e Romagna
AIMI Enrico Componente Alleanza Nazionale 4
BORGHI Gianluca Componente Misto 1 presente
BORTOLAZZI Componente Partito dei Comunisti 1 presente
Donatella Italiani
CARONNA Salvatore Componente Uniti nell'Ulivo - DS 5 presente
GUERRA Daniela Componente Verdi per la Pace 1 presente
MANCA Daniele Componente Uniti nell'Ulivo - DS 1 presente
MASELLA Leonardo Componente Partito della 3
Rifondazione Comunista
MONACO Carlo Componente Per l'Emilia-Romagna 1
MONARI Marco Componente Uniti nell'Ulivo-DL 3 presente
Margherita
NANNI Paolo Componente Italia dei Valori con 1 presente
Di Pietro
NOE' Silvia Componente Unione Democratici 1
Cristiani e di Centro
PIRONI Massimo Componente Uniti nell'Ulivo - DS 2 presente
RICHETTI Matteo Componente Uniti nell'Ulivo-DL 4 presente
Margherita
RIVI Gian Luca Componente Uniti nell'Ulivo - DS 2 presente
VARANI Gianni Componente Forza Italia 4 presente
ZANCA Paolo Componente Uniti nell'Ulivo - SDI 1
La consigliera Laura SALSI sostituisce per parte della seduta il
consigliere CARONNA
E' presente l'Assessore a Attività Produttive. Sviluppo economico.
Piano Telematico Duccio Campagnoli
Sono presenti: Garavini (Dir. gen. Organizzazione. Personale.
Sistemi informativi e Telematica), De Leo (Segr. Ass. Attività
Produttive. Sviluppo economico. Piano Telematico), Mantini (Serv.
Comunicazione e Stampa Assemblea legislativa)
Presiede la seduta: Mauro Manfredini
Assiste la segretaria: Claudia Cattoli
Resocontista: Simonetta Mingazzini
Presiede il vicepresidente MANFREDINI che dichiara aperta la seduta
ed informa i consiglieri che per inderogabili impegni l'assessore
Bissoni non potrà essere presente alla seduta odierna per svolgere
la prevista informazione sulla situazione economico-finanziaria
delle ASL regionali, che è pertanto rinviata alla prossima seduta.
Introduce quindi l'illustrazione dell'assessore alle Attività
produttive. Piano telematico Duccio Campagnoli sulle linee guida
per la predisposizione del piano telematico regionale 2007-2009.
2297- Proposta recante: Linee guida per la predisposizione del piano
telematico dell'Emilia-Romagna - PITER (2007-2009), ai sensi
dell'art. 6 della legge regionale n. 11/2004 (delibera di Giunta n.
211 del 26 febbraio 2007)
L'assessore CAMPAGNOLI svolge la seguente illustrazione:
Vi anticipo l'intervento del direttore generale Garavini per
l'esposizione dei risultati del piano telematico sin qui ottenuti e,
su queste basi, delle linee di impostazione del nuovo provvedimento.
Vi ricordo che, dopo le edizioni che hanno preso le mosse dal 1999
al 2002 e successivamente dal 2002 al 2005, con una prosecuzione
sino al momento attuale, questa terza edizione del piano assume la
veste indicata dalla legge regionale n. 11 del 2004 Sviluppo
regionale della società dell'informazione .
La normativa prevedeva che si avesse riguardo, nello sviluppo delle
attività per l'informatica e la telematica nella nostra Regione, ad
una dimensione più vasta, quella appunto dello sviluppo della
società dell'informazione, quindi non solo investimenti in
infrastrutture e tecnologie, ma anche investimenti in cultura ed
educazione alle nuove tecnologie, che rappresenta una componente
altrettanto importante di intervento, se si vuole evitare che le
opportunità offerte dalle nuove tecnologie non possano essere
accessibili al più vasto numero di persone.
Quindi, questo nuovo piano telematico è un provvedimento che guarda
anche alla dimensione indicata dalla legge regionale di sviluppo e
promozione della società dell'informazione oltre che delle
infrastrutture e delle tecnologie per l'informatica e la telematica.
La seconda indicazione presente nella legge è quella di promuovere
una cooperazione della Regione con le aziende e gli Enti locali
dell'Emilia-Romagna, al fine di realizzare una rete integrata ed
unitaria sia in termini di infrastrutture che di attivazione di
servizi, introducendo l'importante principio della cosiddetta
interoperabilità dei sistemi .
In base a tale principio, previsto dalla legge, si intendeva
realizzare all'interno della Regione una rete telematica unitaria
delle amministrazioni regionali e locali, con il compito di
organizzare insieme questo sistema e poi di sperimentare sempre
insieme l'attivazione e promozione di servizi, per averne un
beneficio in termini di diffusione in tutti gli Enti locali, grandi
e piccoli, dei servizi più avanzati, e per averne un beneficio in
termini di scambio di esperienze e conoscenze, e quindi di
possibilità di utilizzare le migliori pratiche per averne da ultimo
un beneficio significativo anche sul piano economico, in modo tale
da poter affrontare tutti insieme, Regione ed Enti locali, le spese
di investimento necessarie a realizzare gli obiettivi stessi.
Il piano telematico di questa terza edizione, secondo le
indicazioni della legge, volge all'ulteriore sviluppo della
infrastruttura di rete e di servizi che su essa debbono essere
promossi. La realizzazione della rete è oramai in uno stato molto
avanzato e si completerà nel corso del prossimo piano telematico che
è incentrato sullo sviluppo di quelle infrastrutture e di quei
contenuti e servizi che potranno rappresentare la migliore
utilizzazione delle potenzialità della rete stessa.
Infine, come terza grande indicazione del piano telematico, oltre a
quella dello sviluppo della società dell'informazione e della
organizzazione della rete integrata ed unitaria delle pubbliche
amministrazioni della Regione Emilia-Romagna, vi è quella volta ad
assicurare che non vi sia disuguaglianza di opportunità anche dal
punto di vista delle infrastrutture disponibili sul territorio.
Come risulterà anche dall'esposizione del dott. Garavini, la
dotazione di infrastrutture a tecnologia avanzata, non parlo di
quella delle pubbliche amministrazioni che raggiungeranno il 100%
con la nostra rete, ma anche quelle che riguardano la società
regionale, e quindi a disposizione di cittadini ed imprese, copre
oramai l'85% del territorio. Ma ciò non significa che non sia
importante porsi l'obiettivo di come assicurare queste opportunità
anche al restante 15% e di territorio e di popolazione. Perchè
questo 15% è quello che riguarda certamente le aree più periferiche
della nostra regione, ed è un dato che si propone nella dimensione
nazionale e persino internazionale, cioè quello per il quale la
crescita della disponibilità di queste nuove tecnologie si realizza
nelle aree di maggiore densità di attività economiche, di
popolazione e quindi anche di domanda di mercato.
Ma questa è una logica che non può soddisfarci ed è necessario far
sì che vi sia una risposta a queste esigenze. Potremmo discuterne,
ma preferisco anticipare la conclusione alle varie considerazioni in
proposito. Naturalmente dovrebbe toccare agli operatori assicurare
le risposte a queste esigenze. Probabilmente nel nostro Paese
continuiamo ad assistere alle conseguenze di una caratterizzazione
di tipo monopolistico negli anni che abbiamo alle spalle
dell'organizzazione e dello sviluppo della rete telematica. Questa
condizione è stata superata dalla normativa. Oggi naturalmente vi è
libertà per i diversi operatori. E' stato notato da più parti, e
credo sia una valutazione condivisibile, che tuttavia il passato
pesa ancora sul presente. Per ciò che riguarda quindi la risposta a
queste esigenze, c'è da far sì che vi possa essere uno sviluppo
delle condizioni di mercato e che vi possano essere quelle
iniziative volte a favorire il fatto che i diversi operatori possano
muoversi anche nella parte più periferica del territorio.
Il Piano telematico della Regione Emilia-Romagna, dopo aver
condiviso con il parternariato, con le aziende multiservizi degli
Enti locali la realizzazione della rete per la pubblica
amministrazione e dopo aver guardato allo sviluppo di infrastrutture
anche per il mercato, che ne sono derivate, il piano telematico si
propone di poter condurre una verifica molto rigorosa nei prossimi
tre anni, in maniera tale da assicurare che queste condizioni di
infrastrutturazione, anche nelle parti più periferiche del nostro
territorio, siano realizzate.
Quindi società dell'informazione, rete unitaria e integrata delle
pubbliche amministrazioni quanto ad infrastrutture e servizi,
assicurazione di pari opportunità nei territori della regione. Se
dovessi riassumere in tre punti l'impostazione del nostro piano
telematico, questo è lo schema di riferimento. Grazie.
Escono i consiglieri Manca e Guerra. Entra il consigliere Pironi.
GARAVINI illustra il documento di sintesi distribuito in inizio di
seduta (v. atti) che fa il punto sui risultati raggiunti con la
precedente programmazione telematica, importante, nel momento in cui
si passa ad una nuova fase di programmazione con PITER, per capire i
risultati e le criticità ancora presenti e comprendere la continuità
rispetto al lavoro svolto in passato. Sottolinea infatti come i
programmi oggetto del piano hanno una rilevanza ed una dimensione
tali da richiedere una durata ed uno sviluppo nel tempo con
caratteristiche pluriennali e pertanto per alcune delle attività
previste esiste una sorta di ponte fra la programmazione telematica
precedente e la futura programmazione nella quale alcuni
programmi/progetti si completeranno e altri inizieranno.
La presente programmazione si caratterizza in tre ambiti
principali, all'interno dei quali sono previste singole attività.
Il primo ambito (denominato presupposti della società
dell'informazione ) ha ricompreso la legge regionale n. 11 del 2004
Sviluppo della società regionale dell'informazione e i
cofinanziamenti dei progetti di ricerca e sviluppo in ambito ICT
(tecnologie dell'informazione e della comunicazione).
Il secondo ambito (denominato territorio digitale ) è stato quello
della digitalizzazione del territorio e quindi un lavoro sulle
infrastrutture di rete: LEPIDA per quanto riguarda le infrastrutture
di rete fissa e R3 per quanto riguarda l'infrastruttura della rete
mobile a tecnologia digitale, standard tecnologico TETRA.
Il terzo ambito riguarda i servizi per i cittadini e le imprese. Si
è quindi lavorato su una serie di progetti per sviluppare servizi
che richiedevano comunque una infrastruttura di banda larga per le
pubbliche amministrazioni, perchè servizi complessi e articolati.
Relativamente al primo ambito, oltre alla legge regionale n. 11 del
2004 a cui è ancorata la presente programmazione telematica, si sono
sviluppati numerosi progetti e attività di ricerca e sviluppo. Nel
2003 è stato pubblicato un bando che ha reso disponibili 8,5 milioni
di euro (quindi sul piano telematico 2002-2005) per reperire idee e
progetti su cinque aree: la multimedialità, le tecnologie di
applicazioni richiedenti la banda larga, lo sviluppo di applicazioni
per l'ambito intelligence , l' e-learning e le applicazioni per
l'organizzazione a reti di reti di impresa o di distretti
industriali.
Il bando ha visto la partecipazione di 42 progetti, di cui 10
approvati. Evidenzia come tra i 10 progetti approvati, della durata
di 24 mesi, 7 abbiano già concluso l'attività prevista, sviluppando
una serie di dimostratori e di applicazioni che già trovano un
riscontro e un utilizzo in alcune parti del piano telematico.
Si aprirà comunque una fase successiva, a partire dalla prossima
edizione dell'apposita fiera, in cui si presentano laboratori e
piani di sviluppo, e saranno resi pubblici soluzioni e dimostratori
utilizzati nella pubblica amministrazione e nelle imprese.
Per quanto riguarda i sette progetti conclusi, informa che sono
state rendicontate 52.000 giornate/uomo che equivalgono alla
attivazione di 236 contratti annuali di ricercatori, a dimostrazione
che si tratta anche di un contributo all'occupazione in questo
ambito professionale di competenze medio-alte nella regione
Emilia-Romagna; a ciò si aggiungono poi altre ore giornate/uomo per
una dimensione di competenze e attivazione di rapporti di lavoro di
carattere più specialistico e non necessariamente a tempo pieno.
Relativamente alle infrastrutture, poi, riferisce che il piano
telematico 2002-2005 si è concentrato in particolar modo su due
infrastrutture di rete: LEPIDA come infrastruttura di rete fissa e
R3 come infrastruttura di rete mobile.
LEPIDA è una rete privata delle pubbliche amministrazioni di
proprietà della Regione Emilia-Romagna ed è lo strumento per
consentire agli Enti locali, oltre che avviare e rafforzare un
dialogo tra loro, di distribuire servizi alle imprese ed ai
cittadini, servizi innovativi che appunto richiedono una larghezza
di banda come quella che caratterizza la rete LEPIDA.
LEPIDA si articola in due fasi: rete geografica e rinfittimento
della rete (MAN: metropolitan area network ). La prima fase è una
rete geografica che collegherà circa 400 pubbliche amministrazioni
della Regione. Come risulta dalla relazione (pag. 6), lo stato di
avanzamento al 31 marzo 2007 della rete corrisponde all'80% di
completamento: infatti dei circa 2000 Km di cui è composta la rete,
circa 1500 sono già completati e le sedi collegate, su circa 400,
sono già 389 (di queste ultime 267 sono Enti locali, le altre enti
di ricerca, Università, ecc.).
A regime (pag. 7) l'infrastruttura LEPIDA non solo realizzerà il
completo collegamento per tutti gli enti ma sarà caratterizzata dal
punto di vista delle tecnologie per gran parte dalla fibra ottica
(nella rappresentazione grafica è evidente la sua estensione nel
territorio regionale), la tecnologia più costosa in assoluto, ma
anche quella che permette una larghezza di banda illimitata (fino e
oltre a 1Gbit/sec), col risultato di dare connettività da 100 Mbit a
1 giga a tutte le pubbliche amministrazioni collegate in fibra.
Uno degli aspetti che continuerà a caratterizzare la prossima
programmazione telematica della Regione sarà offrire pari
opportunità a tutti i cittadini e a tutte le imprese
dell'Emilia-Romagna. Occorre tenere presente che se attualmente un
15% di cittadini risiede in zone non raggiunte dalla rete, nel 2004
il dato era del 40% degli Enti locali con meno di 5000 abitanti che
non avevano possibilità di connettersi in ADSL (pag. 8).
Occorre dunque rilevare che l'impegno della digitalizzazione del
territorio ha avuto un risultato importante, nel senso che non solo
la totalità delle pubbliche amministrazioni (100%), ma anche la
stragrande maggioranza dei cittadini sono ormai raggiunti dal
servizio: resta un 15% da superare, ma in tre anni l'evoluzione è
passata da un 40% ad un 82% del 2006.
R3 è la rete radiomobile regionale digitale, a standard europeo
TETRA, una tecnologia impiegata anche per il numero unico delle
emergenze a livello nazionale (polizia e carabinieri) dove anche
l'Italia ha adempiuto la prescrizione dell'Unione europea rimasta
disattesa da tre anni.
La rete multiservizi regionale è in corso di completamento e in fase
di pre-esercizio: infatti su 51 siti, 49 sono già finiti e si
prevede di completare i restanti due entro il mese di aprile 2007.
R3 sarà utilizzata per esigenze della pubblica amministrazione, in
particolare dalle polizie municipali degli Enti locali, dalla sanità
(118 emergenza sanitaria) e dal servizio di protezione civile.
Riprende quindi i dati dell'attività 2004-2006 forniti in
precedenza e in particolare la percentuale di popolazione del 15%
(con un margine di errore nella stima del 2% in più o in meno) non
raggiunta dalla connettività a banda larga e quindi impossibilitata
a usufruire dei servizi on-line della pubblica amministrazione, pari
a quasi 600.000 abitanti sul totale regionale.
Informa che è già chiaro il panorama dei territori interessati:
complessivamente si tratta di oltre 220 Comuni, di cui 101 sono in
situazione di digital divide strutturale, ed è a questi che si
guarderà con più attenzione, in quanto significa che essi sono o
totalmente scoperti o che meno del 40% della popolazione può avere
questo tipo di connessione. Di questi ultimi 70 sono Comuni
dell'Appennino e 31 della bassa pianura e comprendono circa 243.000
abitanti.
Altri 113 Comuni risultano sotto la media regionale (che prevede
almeno il 95% di copertura ADSL) e sono parzialmente coperti. In
questi territori gli abitanti sono circa 300.000 persone.
Per quanto riguarda i servizi, nel piano sono stati via via
sviluppati, per cui oggi il tema è, al di là di svilupparne dei
nuovi, allargare il dispiegamento di questi servizi, diffondere le
relative applicazioni e portarle a livello di standard, cioè portare
a sistema le eccellenze. Si tratta di servizi attinenti al mondo
dell'agricoltura, al mondo delle imprese, alla gestione della delega
catastale (che a novembre consentirà ai Comuni di avvalersi di
questa delega anche grazie al progetto SIGMA-TER che ha lavorato per
individuare una piattaforma tecnologica di interfaccia tra i dati
degli Enti locali ed i dati dell'Agenzia del territorio), il sistema
informativo del lavoro, la sicurezza delle città e, infine, la
digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, i servizi on
line della sanità (la digitalizzazione delle cartelle cliniche, il
collegamento in rete dei medici di base e dei pediatri a libera
scelta), fino ad arrivare alla attività di IntercentER, centrale di
acquisti per le pubbliche amministrazioni e la sanità della Regione
Emilia-Romagna.
Fornisce i dati relativi ai progetti, a suo parere particolarmente
significativi, commentando che l'idea di farli diventare degli
standard per tutta la regione non costituisce solo un obiettivo
politico, ma una realtà concreta: vi sono già 219 pubbliche
amministrazioni che hanno aderito alla fase progettuale: non si
tratta di una programmazione verticistica della Regione, bensì sono
progetti sviluppati con 219 Enti locali ed è quindi facile pensare
che questi progetti possano diventare lo standard per tutti, in
quanto progettati, costruiti e realizzati in collaborazione con gli
Enti locali stessi.
Il tema diventa appunto di portarli nel dispiegamento, nel riuso e
farli diventare piattaforma per tutte le pubbliche amministrazioni:
si supera così una modalità invalsa in precedenza di pensare sempre
singolarmente da zero , ognuno per proprio conto, con piccoli
progetti e piccole applicazioni, che rendeva difficile
l'interoperabilità e la cooperazione applicativa e scaricava di
conseguenza questi problemi sui cittadini e sulle imprese, che, a
seconda di come si rapportavano in modo diverso con i singoli Enti
locali, trovavano soluzioni diverse.
Un altro dato significativo che rappresenta lo sforzo ed i passi
compiuti negli ultimi tre anni, è costituito dall'attività di
analisi comparativa che ha ottenuto anche un finanziamento specifico
da parte della comunità europea. Dalle indagini di benchmark , come
risulta dagli schemi riassuntivi del documento (pag. 15) sulla
ventina di servizi attivati nel 2003, emerge l'espansione
realizzatasi al 2006 e l'aumento dell'interattività.
Per concludere, ultimo elemento che evidenzia è il basso utilizzo di
internet da parte dei cittadini della regione (attorno al 22%, ma
era al 18% nel 2004). Se è basso il numero di case con accesso alla
banda larga, laddove il collegamento esiste, solo il 28% della
popolazione si collega, il che spiega anche la freddezza degli
operatori del settore. Risulta poi che il 19% dei cittadini ha
visitato on-line la pubblica amministrazione e di questa percentuale
il 94% si dichiara molto soddisfatto dei servizi. Le percentuali
sono aumentate rispetto all'anno precedente, ma risultano comunque
basse e quindi è importante continuare a lavorare non solo in
termini di infrastrutture, ma anche in termini di conoscenza e di
investimenti.
Infine, IntecentER. La centrale regionale degli acquisti è stata
costituita da due anni e ha registrato a tutt'oggi l'adesione di 419
tra Enti locali, Università, altri enti - erano 177 a fine 2005 (v.
pag. 21) - a conferma che è la centrale di acquisti non della
Regione Emilia-Romagna, bensì la centrale di acquisti utilizzata
dalle pubbliche amministrazioni della regione, aziende sanitare
comprese. Nell'anno 2006 sono stati stipulati contratti per circa
60.000.000 di euro, di cui 40.000.000 per il solo settore sanitario.
Si è realizzato, nei due anni di attività, un risparmio di circa
12.000.000 di euro, come costo dei servizi e dei beni assegnati con
IntercentER rispetto a quanto costavano prima delle gare tramite
l'Agenzia. Si ritiene che anche per quanto riguarda la CONSIP
nazionale, le performance di IntercentER possano considerarsi
migliori. Da ultimo l'esempio della telefonia mobile, che è stata
aggiudicata a prezzi più bassi di quelli aggiudicati da CONSIP, a
dimostrazione di come questo progetto sia utilizzato su dimensione
regionale e come quest'ultima sia la dimensione ottimale. Il dato è
confermato anche dalla legge finanziaria nazionale per il 2007, che
individua un sistema a rete di centrali di acquisto realizzato da
CONSIP per i Ministeri e gli enti centrali e da centrali di acquisto
a livello regionale territoriale.
Sulle nuove linee guida del piano telematico, riprende la
suddivisione dei tre ambiti illustrata dall'assessore, aggiungendo
che essa prevede anche un'azione di governance maggiormente
strutturata nel rapporto con gli Enti locali, attraverso
l'istituzione del comitato di coordinamento degli Enti locali, che
si è già espresso, oltre alla CRAL (Conferenza Regione-Autonomie
locali) sul provvedimento. E' inoltre previsto un comitato
scientifico, attualmente in corso di istituzione, un'articolazione
di tavoli tecnici finalizzati a fare in modo che questi progetti
siano effettivamente utilizzati da tutti gli Enti locali della
Regione.
Per il triennio 2007-2009 le linee guida avranno un programma
operativo annuale di attuazione che la Giunta regionale approverà
compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili anno per
anno, in rapporto con l'approvazione del bilancio.
I temi principali sono quelli di infrastrutture di rete, con una
particolare attenzione ai cittadini ed alle imprese. Vi è quindi un
tema di estensione di LEPIDA collegando tutte le sedi degli Enti
locali. Oggi LEPIDA collega 400 pubbliche amministrazioni, il Comune
di Bologna collega a sua volta 100 sedi. La seconda fase consiste
quindi nel collegare tutte queste sedi. E ciò significa avvicinarsi
sempre più al cittadino e rendere anche più facile il superamento
del digital divide che fa registrare ad oggi circa 600.000 persone
che non hanno questa opportunità.
Altro tema: le infrastrutture per l'accesso e l'operatività, quindi
la costruzione di una piattaforma operativa che integri i servizi e
renda possibile la cooperazione e l'interoperabilità operativa sui
servizi tecnologici, facendoli diventare degli standard. La
costruzione della piattaforma operativa dovrebbe essere messa in
capo alla società prevista dall'articolo 10 della legge regionale n.
11 del 2004.
Un terzo tema riguarda i servizi per cittadini e imprese.
L'attenzione sarà rivolta al dispiegamento dei servizi telematici
nei confronti di tutti e diventino patrimonio delle pubbliche
amministrazioni della regione. I servizi per la sanità trovano una
presenza significativa anche nelle nuove linee guida, dal punto di
vista dell'implementazione e dello sviluppo del progetto SOLE -
Sanità on line - soprattutto per quanto riguarda la connettività dei
medici di base e dei pediatri in libera scelta. Poi vi sono i
servizi per l'istruzione, quindi, riassumendo, la tematica dei
servizi comprende: cittadini e imprese, sanità, istruzione.
Infine, cita il tema della knoweledge divide e cioè la
progettazione di quell'attività finalizzata ad aumentare quelle
percentuali ancora basse dell'utilizzo dei servizi da parte dei
cittadini e delle imprese e quindi lavorare perché non restino
esclusi dall'innovazione fasce della popolazione, o sulla base di un
digital divide di tipo culturale, per anzianità, per scolarità, per
sesso, eccetera. Il piano telematico comprende iniziative specifiche
su tutti questi filoni, per incidere sui vari aspetti illustrati.
Come già accennato, dalle linee guida discenderanno dei programmi
annuali operativi che ne dovranno dare attuazione. Non appena il
provvedimento sarà approvato dall'Assemblea legislativa, la Giunta
regionale provvederà ad approvare a sua volta il piano operativo per
il 2007.
Esce il consigliere Borghi. Entra il consigliere Caronna.
Il consigliere VARANI chiede alcuni chiarimenti. Innanzitutto in
merito all'implementazione di LEPIDA, in particolare su chi ha
effettivamente provveduto alla realizzazione della rete. In secondo
luogo, facendo riferimento alla pagina 9 del documento di sintesi
distribuito, chiede, dato che sono stati fatti alcuni confronti con
altre Regioni, perché la Regione Emilia-Romagna ha compiuto scelte
tecnologiche diverse.
Chiede infine in che modo, come cittadino, è possibile collegarsi ai
servizi tramite LEPIDA. Ci sono servizi offerti dal mercato che
consentono l'accesso alle pubbliche amministrazioni, ad eccezioni
delle intranet , per cui si chiede quale sia la motivazione.
Per quanto riguarda poi il progetto SOLE, che costa oltre 40 milioni
di euro ed ha l'obiettivo di mettere in rete 3.800 medici, ritiene
che dal punto di vista economico sia sproporzionato rispetto ai
costi di accesso alla rete offerti dal mercato (circa 1.000 euro per
una postazione completa di hardware e software con connessione in
rete e abbonamento veloce ad internet).
GARAVINI chiarisce che per quanto riguarda la dorsale LEPIDA, sulla
parte delle infrastrutture in corso di ultimazione, si tratta di un
progetto realizzato con una partnership Regione Emilia-Romagna -
Aziende multiservizi, sulla base di accordi di programma quadro
Regione - Enti locali. Mediante questi accordi gli Enti locali,
proprietari e soci delle aziende multiservizi, hanno delegato la
Regione alla realizzazione delle infrastrutture di rete. Dato che in
gran parte i Comuni, attraverso le aziende ex municipalizzate, hanno
cablato i territori e siccome esiste Romagna Acqua che ha condotte
idriche in tutta la Romagna, sono state utilizzate al meglio queste
infrastrutture esistenti per realizzare il progetto di
digitalizzazione. In tutta Europa non esiste un progetto simile che
fornisce un servizio di collegamento in fibra ottica anche ai comuni
più piccoli e dispersi.
Per questo motivo il progetto della Regione Emilia-Romagna ha
adottato la tecnologia della fibra ottica, che risulta una delle più
costose, in quanto si sono potute utilizzare infrastrutture già
esistenti. La Regione è proprietaria delle fibre ottiche e, in quota
parte, dei cavidotti utilizzati.
Per quanto riguarda poi l'utilizzo di LEPIDA da parte del cittadino,
precisa che l'utilizzo è finalizzato esclusivamente alla fruizione
dei servizi della pubblica amministrazione. LEPIDA è una rete
privata delle pubbliche amministrazioni e quindi non può essere
utilizzata dal cittadino per collegarsi genericamente alla rete
internet.
Evidenzia infine che il modello scelto per la prima fase del
progetto è stata la partner per la realizzazione della rete. Per
quanto riguarda l'attivazione dei servizi, a cominciare dalla
telefonia, VOIP e trasmissione dati, si procede con una gara indetta
da IntercentER per tutti gli Enti locali e la sanità. La gara ha un
valore di circa 200 milioni di euro, a cui potranno partecipare
fornitori e operatori delle telecomunicazioni.
Entra il consigliere Monari.
L'assessore CAMPAGNOLI, a proposito della scelta sull'impiego della
fibra ottica, richiama l'importanza della convergenza di più media
nell'ambito delle telecomunicazioni. Tra queste il digitale
terrestre rappresenta un'intuizione tecnologica molto importante,
forse non adeguatamente compresa, in quanto renderà possibile che in
tutte le forme di abitazione il terminale televisivo tradizionale
può diventare terminale dei servizi della rete internet. Tutto ciò è
possibile solo se si è dotati di un vettore ad alta capacità ed ad
alta velocità come quello rappresentato dalla fibra ottica.
E' una scelta proiettata nel futuro, scelta dal comitato di
indirizzo scientifico del piano telematico, presieduto dal prof.
Falciasecca. Gli autorevoli esperti del comitato hanno indirizzato
la Regione all'acquisizione di una propria rete in fibra ottica,
ammortizzabile nel giro di sei anni, che consente ora di risparmiare
il costo che verrebbe imputato dagli operatori di telefonia per
l'utilizzo della rete.
L'investimento in rete di proprietà è stato quindi effettuato anche
perché è la modalità più avanzata e che reggerà nei prossimi decenni
in quanto consente la realizzazione della convergenza. Sicuramente è
da considerarsi un valido investimento anche dal punto di vista
economico.
Il presidente MANFREDINI ringrazia l'assessore Campagnoli e il
direttore Garavini per l'illustrazione del provvedimento e ricorda
che mercoledì 21 marzo 2007 alle ore 10,30 è prevista l'udienza
conoscitiva della Commissione con la società regionale.
Per completare il calendario dei lavori informa inoltre che martedì
20 marzo, oltre alla seduta ordinaria del pomeriggio, la Commissione
si riunirà il mattino in seduta congiunta con la Commissione
Attuazione dello Statuto per un'informazione sul Codice delle
Autonomie .
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1019 - Progetto di legge d'iniziativa della consigliera Guerra:
Introduzione di criteri di sostenibilità ambientale negli acquisti
della pubblica amministrazione (23 01 06) - Relatore consigliera
Guerra
Su proposta del Consigliere Rivi, la Commissione concorda di
rinviare l'esame del progetto di legge in oggetto.
La seduta termina alle ore 16,00.
Verbale approvato nella seduta del 27 marzo 2007
La Segretaria Il Presidente
Claudia Cattoli Mauro Manfredini