Testo
Verbale n. 13 del 2007
Seduta del 29 maggio 2007
Il giorno 29 maggio 2007 alle ore 14,30 si è riunita presso la sede
dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la
Commissione Bilancio Affari Generali ed Istituzionali, convocata con
nota prot. n. 9987 del 23 maggio 2007 ed integrata con nota prot.
10123 del 24 maggio 2007.
Partecipano alla seduta i Consiglieri:
Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
NERVEGNA Antonio Presidente Forza italia 5 Presente
BERETTA Nino Vice Uniti nell'Ulivo - DS 7 Presente
Presidente
MANFREDINI Mauro Vice Lega Nord Padania 3 Presente
Presidente Emilia e Romagna
AIMI Enrico Componente Alleanza Nazionale 4 Presente
BORGHI Gianluca Componente Misto 1
BORTOLAZZI Componente Partito dei Comunisti 1 Presente
Donatella Italiani
CARONNA Salvatore Componente Uniti nell'Ulivo - DS 5 Presente
GUERRA Daniela Componente Verdi per la Pace 1 Presente
MANCA Daniele Componente Uniti nell'Ulivo - DS 1 Presente
MASELLA Leonardo Componente Partito della 3 Presente
Rifondazione Comunista
MONACO Carlo Componente Per l'Emilia-Romagna 1
MONARI Marco Componente Uniti nell'Ulivo-DL 3
Margherita
NANNI Paolo Componente Italia dei Valori con 1 Presente
Di Pietro
NOE' Silvia Componente Unione Democratici 1
Cristiani e di Centro
PIRONI Massimo Componente Uniti nell'Ulivo - DS 2 Presente
RICHETTI Matteo Componente Uniti nell'Ulivo-DL 4
Margherita
RIVI Gian Luca Componente Uniti nell'Ulivo - DS 2
VARANI Gianni Componente Forza Italia 4 Presente
ZANCA Paolo Componente Uniti nell'Ulivo - SDI 1
La consigliera Gabriella ERCOLINI sostituisce il consigliere Rivi,
il consigliere Ubaldo SALOMONI sostituisce per parte della seduta il
consigliere Varani.
E' presente il Vicepresidente Assessore a Finanze. Europa Flavio
Delbono
Sono inoltre presenti: Garavini (Dir. gen. Organizzazione,
Personale, Sistemi Informativi e Telematica), Boselli (Agenzia
Informazione e Ufficio Stampa della Giunta), Cocchi (Resp. Serv.
Intese Istituzionali e Programmi Speciali d'Area), Constantin
(Serv.Segreteria e Affari generali della Giunta. Affari generali
della Presidenza Pari Opportunità), Fiorenza (Dir. gen. Agenzia
regionale per l'acquisto di beni e servizi-INTERCENT-ER), Mantini
(Servizio Informazione per la Stampa Assemblea legislativa)
Presiedono la seduta: Antonio Nervegna e Nino Beretta
Assiste la segretaria: Claudia Cattoli
Resocontista: Simonetta Mingazzini
Il Presidente NERVEGNA dichiara aperta la seduta.
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Approvazione dei verbali n. 11 e 12 del 2007.
La Commissione all'unanimità dei presenti approva i verbali n. 11 e
12 relativi alle sedute dell'8 e 9 maggio 2007.
Esce il Consigliere Salomoni. Entra il Consigliere Varani.
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2550 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante:
Razionalizzazione dell'impiego del personale nella Pubblica
Amministrazione regionale e locale. Misure straordinarie per il
triennio 2007-2009 (delibera di Giunta n. 733 del 21 05 07)
Il Presidente NERVEGNA comunica che per l'illustrazione del progetto
di legge non potrà essere presente l'Assessore Gilli, a causa di
impegni istituzionali. Procederà ad illustrare la proposta il
Direttore generale Garavini, mentre la discussione generale del
provvedimento sarà svolta nella prossima seduta della Commissione.
GARAVINI riferisce sui principali contenuti del testo.
Il progetto di legge si articola in due Capi, per un totale di 10
articoli. Si riferisce all'attuazione delle misure straordinarie per
il triennio 2007-2009 in attuazione delle previsioni contenute
all'interno della legge finanziaria per il 2007, riferite alle
misure di razionalizzazione e stabilizzazione di personale assunto a
tempo determinato nelle pubbliche amministrazioni, in particolare
all'articolo 1 commi 558 e 560 per quanto riguarda il personale
delle Regioni e degli Enti locali, e comma 565 per quanto riguarda
la sanità.
Il progetto di legge è stato redatto sulla base delle indicazioni
del documento approvato dalla Giunta e presentato a questa
Commissione nella seduta dell'8 maggio 2007, intitolato Qualità ed
efficienza nella gestione del personale della pubblica
Amministrazione regionale locale - Materiali preparatori ad un
provvedimento di legge regionale .
Il documento è stato anche oggetto di numerosi incontri con tutte le
rappresentanze sindacali dell'ente e con la Conferenza Regione -
Autonomie locali. Quest'ultima è stata poi ulteriormente coinvolta
il 7 maggio scorso in occasione della presentazione del progetto di
legge.
I primi due articoli compongono il Capo I della proposta e danno
attuazione a quanto previsto nel documento della Giunta, sotto il
profilo delle finalità e dei principi volti a introdurre misure per
favorire l'efficienza della pubblica amministrazione intesa come
sistema. Essi affrontano, in termini di carattere generale -
trattandosi di materie che sono in capo alle singole amministrazioni
-, la volontà di individuare, tra la Regione Emilia-Romagna e gli
enti territoriali della regione stessa, dei requisiti minimi di
uniformità nell'ambito dei sistemi professionali. Pur essendovi
infatti in alcuni casi lavori tipizzati e diversi all'interno delle
pubbliche amministrazioni, vi è la consapevolezza che vi sono anche
molte competenze omogenee. La finalità è dunque quella di
individuare strumenti a supporto dello sviluppo di queste
competenze, per definire insieme procedure concorsuali, e per
certificare i crediti lavorativi professionali che le persone
possono aver svolto in una pubblica amministrazione del territorio,
in modo tale da poterli rendere fruibili nel momento di passaggio da
un ente ad un altro o di partecipazione a procedure selettive di
altre pubbliche amministrazioni. E tutto ciò sia per contenere i
costi per l'ingresso del personale nella pubblica amministrazione,
sia per rendere più agevole i processi di mobilità del personale tra
pubbliche amministrazioni.
Il Capo II, articolato a sua volta in 8 articoli, disciplina più
nello specifico, per la Regione Emilia-Romagna, per gli enti
collegati e per il sistema sanitario regionale, le modalità di
attuazione di quanto previsto dall'articolo 1, commi 558, 560 e 565
della legge finanziaria. L'articolo 4 affronta il tema delle misure
straordinarie e le inserisce nell'ambito della programmazione dei
fabbisogni professionali.
La Regione Emilia-Romagna quindi, nell'ambito della programmazione
dei fabbisogni professionali, sulla base delle proprie esigenze, per
quanto riguarda il triennio 2007-2009, nel rispetto dei vincoli
della dotazione organica e degli obiettivi di contenimento della
finanza pubblica, a invarianza di spesa, individua gli interventi
straordinari indicati all'articolo 5.
Si tratta di interventi di stabilizzazione di personale assunto a
tempo determinato nell'ambito delle strutture ordinarie
dell'amministrazione, non dirigenziale, nel triennio 2006-2009 che
abbia i medesimi requisiti indicati nell'articolo 1 comma 558 della
legge finanziaria.
Per quanto riguarda l'esperienza pregressa, si fa riferimento a
quella svolta presso l'amministrazione regionale, per un periodo di
tempo tale che abbia configurato postazioni di lavoro considerabili
come stabili e non per far fronte ad esigenze straordinarie o
temporanee.
I commi successivi, in particolare i commi 3 e 4, evidenziano le
modalità con cui la Regione intende far fronte a queste procedure di
stabilizzazione: in via prioritaria mediante l'assunzione diretta di
persone aventi una delle caratteristiche di cui all'articolo 5,
comma 1, lettere a), b) c), che siano idonei in graduatorie di
procedure concorsuali selettive già effettuate e tuttora in vigore.
Si tratta di circa 50 persone che hanno queste caratteristiche, su
un totale di circa 130 persone che hanno i requisiti dell'articolo
5.
Il comma 4 dell'articolo 5 prevede inoltre che per i posti
programmati e non coperti, ai sensi del comma precedente, la Regione
Emilia-Romagna può indire procedure selettive rivolte specificamente
ai soggetti in possesso dei requisiti di cui ai commi 1 e 2 del
medesimo articolo.
Il personale di cui alla lettera b), ossia personale non
dirigenziale in servizio presso la Regione alla data del 1 gennaio
2007, che maturi l'esperienza triennale, a decorrere dal 1 gennaio
2002 in forza di contratti anche non continuativi stipulati
anteriormente alla data del 29 settembre 2006, non avendo maturato i
requisiti richiesti dalla legge finanziaria, verranno assunte al
compimento dei tre anni di anzianità.
Il comma 6 dell'articolo 5 dispone che le assunzioni disposte ai
sensi dei commi precedenti, avvengano nella categoria all'interno
della quale è stata maturata l'esperienza. Nel caso di esperienza
maturata in categorie diverse, l'assunzione avviene tenendo conto
della categoria in cui l'esperienza è stata più lunga.
L'articolo 6 modifica la legge regionale n. 2 del 1997 e
attribuisce alla competenza della Giunta e dell'Assemblea
Legislativa l'individuazione di criteri ed esigenze che richiedono
in futuro l'utilizzo delle flessibilità. Come è stato più volte
rimarcato, l'obiettivo dell'amministrazione regionale è quello di
assicurare il pieno rispetto dell'articolo 36 del decreto
legislativo n. 265 del 2001, recentemente modificato dal
decreto-legge n. 4 del 2006 che dispone, in merito all'impiego di
forme di lavoro flessibili, l'utilizzo di forme di lavoro flessibili
solo per esigenze temporanee ed eccezionali.
La stessa legge finanziaria per il 2007 ha introdotto sistemi,
modalità di risparmi generali della spesa pubblica con forme diverse
dal passato, introducendo un patto di stabilità in cui sono inserite
tutte le spese delle singole amministrazioni. In tale contesto è
evidente come sia più semplice affrontare il tema delle
flessibilità. Giunta e Ufficio di Presidenza valuteranno e
affronteranno la definizione dei ricorsi a queste forme di impiego.
L'articolo 7 attua quanto previsto dal comma 560 della legge
finanziaria, riferendosi al caso in cui siano formulate graduatorie
per le assunzioni di personale a tempo determinato, almeno il 60%
deve riguardare la trasformazione di contratti di collaborazione
coordinata e continuativa. Al momento sono in atto circa 40
collaborazioni coordinate e continuative.
L'articolo 8 si riferisce alla estensione di queste norme agli enti
pubblici non economici regionali ed al servizio sanitario regionale
(a cui viene, in particolare, applicato il comma 565 della legge
finanziaria).
Infine, l'articolo 9 precisa che, nell'ambito di una scelta
discrezionale della Regione, si possono indire procedure selettive
pubbliche per l'assunzione di personale a tempo determinato in cui
realizzare un'adeguata valorizzazione dell'esperienza lavorativa e
formativa, anche se con caratteristiche diverse da quelle indicate
dall'articolo 5, comma 2.
L'articolo 9 evidenzia poi il concetto di invarianza della spesa,
prevedendo quindi che queste modalità intervengono nell'ambito della
spesa e della dotazione organica determinata ai sensi dell'articolo
1, comma 3 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 e con il relativo
decreto DPCM del 15 febbraio 2006, in cui si indicava, Regione per
Regione, i margini delle rispettive dotazioni organiche.
Inoltre, le assunzioni disposte ai sensi dell'articolo 5, che
riguarderanno all'incirca 130 persone, non verranno computate
secondo le percentuali fissate dal regolamento regionale del 2002
fra interni ed esterni.
Il comma 5 dell'articolo 9 prevede poi la proroga delle graduatorie:
quelle relative alle procedure in corso, attualmente valide, ma in
scadenza nei prossimi mesi saranno prorogate fino al 31 dicembre
2009; e quelle relative al fabbisogno antecedente al 2006 fino al 31
dicembre 2007.
Al momento vi sono persone idonee in graduatorie, coinvolti da
processi di stabilizzazione dei tempi determinati che, pur non
avendo maturato un diritto, pari a quello dei vincitori dei
concorsi, saranno chiamate per prime per effetto delle disposizioni
contenute nella finanziaria. Stiamo parlando di circa 111 persone
idonee in graduatoria e che si troverebbero in una situazione di
svantaggio rispetto alle persone che verrebbero assunte in virtù
della stabilizzazione.
Al momento ci sono circa 200 posti disponibili tra le persone
occupate e la dotazione organica, con un turn over di circa 80
persone nel 2007 e 40 persone nel 2008 e 2009. Infatti si parla di
invarianza di spesa perché si è fatta questa simulazione. Quindi la
proroga delle graduatoria diventa fondamentale per poter applicare
questa operazione anche sugli idonei.
L'ultimo comma si riferisce alla possibilità di prorogare i tempi
determinati, cioè tutte le persone che hanno le caratteristiche
previste dalla finanziaria, i cui contratti sono scaduti o scadranno
nelle prossime settimane, la legge finanziaria prevede la
possibilità di riprenderli e/o confermarli, in modo di non creare
soluzione di continuità al rapporto di lavoro intanto che non
vengono attuate procedure concorsuali riservata. Questa casistica
riguarda circa 80 persone per cui saranno attivate procedure
concorsuali specifiche e riservate. Con la proroga dei contratti a
tempo determinato, e la riassunzione di quelli che sono scaduti, vi
sarà la possibilità di dare continuità al rapporto di lavoro.
Entra la Consigliera Ercolini.
Il Presidente NERVEGNA ringrazia il Dott. Garavini per
l'illustrazione svolta, invita la Commissione a procedere alla
nomina del relatore del progetto di legge, e quindi a formulare
eventuali richieste di chiarimenti o approfondimenti.
La Commissione concorda di nominare relatore ai sensi dell'articolo
50, comma 3 dello Statuto il Vicepresidente Nino Beretta.
Il Consigliere MASELLA interviene per tratteggiare una valutazione
generale, senza entrare nel merito e nel dettaglio degli articoli.
Ringrazia la Giunta regionale e l'assessorato per aver proposto il
progetto di legge, fortemente auspicato da tempo da Rifondazione
Comunista e da altri schieramenti della maggioranza.
Afferma che la problematica non è semplice, anzi assai delicata.
Esprime perplessità in merito all'esplicitazione delle finalità
indicate nei primi articoli del progetto di legge, che preferirebbe
più coerenti con l'impegno della Regione Emilia-Romagna e del suo
esecutivo a contrastare la precarizzazione del lavoro. La normativa
infatti a suo parere rientra a pieno titolo in questo tema e non
riaffermarlo nei principi potrebbe voler alludere ad una sorta di
sanatoria, per la quale si dichiara profondamente contrario.
Evidenzia che non si può chiedere il contrasto alla precarizzazione
del lavoro alle imprese private, come correttamente ha fatto la
Regione con la legge sul lavoro (l.r. 17 del 2005) e poi non
attuarlo nella propria amministrazione. Chiede pertanto, come ha già
dichiarato in altre sedi, di inserire nelle finalità e nel
ragionamento culturale e politico di questa legge il contrasto alla
precarietà del lavoro perchè non vi si faccia più ricorso.
Ribadisce che nei primi articoli manca il ragionamento politico di
contrarietà alla precarizzazione del lavoro. Nelle finalità della
legge si fa invece riferimento al contenimento della spesa pubblica
in materia di personale e ai tagli proprio sul personale, mentre poi
si continuano a concedere contributi alle imprese senza adeguate
forme di controllo. Ritiene che la campagna dei tagli alle
istituzioni pubbliche, ai pubblici dipendenti e alla politica sia
demagogica, di destra, populista, confindustriale.
Sul punto dell'articolo 1 preannuncia che presenterà un emendamento,
volto ad evidenziare nella proposta di legge l'obiettivo principale
del contrasto alla precarietà del lavoro.
Anche per quanto riguarda l'articolo 3 ritiene debbano essere
introdotti dei correttivi per cui le finalità della legge non devono
essere le misure straordinarie per la stabilizzazione bensì il
motivo per cui si adottano tali misure e l'obiettivo di non
procedere in futuro con il ricorso a forme di lavoro non stabili.
Altrimenti la proposta ravviserebbe le forme di una possibile
sanatoria.
Ribadisce che il progetto di legge dovrà essere finalizzato a
stabilizzare il lavoro e contestualmente ad adottare misure che
evitino nuovamente il ricorso al lavoro precario. Ritiene che
l'impianto politico culturale della legge sia fondamentale: per
evitare di adottare una legge a sanatoria della attuale situazione e
per evitare inoltre di essere attaccati dall'attuale campagna
demagogica contro la politica, occorre evidenziare chiaramente le
finalità della legge. Questo per quanto riguarda la valutazione
generale dell'impianto legislativo. Rinvia l'analisi delle singole
disposizioni quando sarà effettuata la discussione generale e
l'esame del testo con gli opportuni approfondimenti.
La Consigliera BORTOLAZZI chiede chiarimenti in merito a coloro che
hanno maturato tre anni di esperienza all'interno
dell'amministrazione regionale e al tempo stesso risultano tra gli
idonei nelle graduatorie approvate a seguito delle procedure
concorsuali. Chiede se queste persone hanno un diritto di precedenza
su coloro che sono all'interno delle graduatorie, magari con un
punteggio più elevato, ma che non hanno il requisito dell'esperienza
triennale. E se di conseguenza, le graduatorie vengono prorogate
proprio per ragioni di equità, per permettere agli altri idonei di
non essere per così dire scavalcati . Chiede inoltre se le prove
concorsuali riservate per coloro che hanno maturato esperienza
lavorativa, ma senza aver superato forme di selezione, non possano
costituire una sorta di sanatoria.
Con riferimento alle osservazioni formulate dal Consigliere Masella,
condivide l'esigenza di esplicitare nel testo della legge le
finalità e gli obiettivi di stabilizzazione del lavoro.
Il Consigliere VARANI domanda se l'esclusione del personale
appartenente alle strutture speciali a supporto degli organi
politici nell'ambito di applicazione del progetto di legge sia
dovuto a motivazioni giuridiche o ad una precisa scelta politica.
Il Consigliere MANCA interviene premettendo che dalla lettura della
proposta legislativa che la Giunta ha approvato è già ovvio ed
evidente che la regine si appresta ad una operazione rilevante di
contrasto alla precarietà. Non vi è infatti alcun dubbio che,
attuando i principi della legge finanziaria, si stabilizzano quei
lavoratori assunti a tempo determinato che dopo tre anni hanno
maturato i requisiti previsti dalla legge. Certo è che prolungando e
rinnovando processi contrattuali nella stessa mansione si trasforma
l'iniziale flessibilità in precarietà. E dunque il provvedimento
della Giunta intende contrastare la precarietà.
Rivolgendosi al Consigliere Masella, dichiara di non aver alcuna
difficoltà nell'affermare il principio sul piano politico,
altrimenti non si giustificherebbe l'essenza fondamentale del
provvedimento stesso.
Osserva che, senza mettere in contrapposizione i diritti dei
lavoratori con quelli di coloro che sono risultati idonei nelle
procedure di concorso - disoccupati o dipendenti di altre pubbliche
amministrazioni -, il progetto di legge fornisce una risposta
equilibrata ad entrambi i casi. In questo modo si ottiene lo
sradicamento della precarietà ed il miglioramento dell'efficienza
della pubblica amministrazione, in quanto si assumono lavoratori con
esperienze e competenze tali da contribuire ad una maggiore
efficienza della pubblica amministrazione.
Condivide l'impostazione politica data e precisa che stabilizzando i
lavoratori precari inevitabilmente si rinuncia a nuove forme di
lavoro precario non necessarie e non funzionali all'Amministrazione
regionale, in quanto i posti vengono ricoperti secondo il fabbisogno
necessario, dopo anni e anni di vincoli delle leggi finanziarie che
hanno lasciato alle pubbliche amministrazioni, come unico modo di
far fronte alle proprie necessità, il ricorso a queste forme di
lavoro. Ritiene che si sia davanti ad un cambiamento politico
rilevante che può essere perfezionato e valorizzato e che segue
l'impostazione politica della Regione Emilia-Romagna riassunta nella
legge regionale n. 17 del 2005.
Evidenzia che questo provvedimento non incide sul lavoro interinale
e sui Co.Co.Co., in quanto non vi sono le condizioni giuridiche per
farlo, tuttavia decide già di operare una scelta di avvicinamento di
tutti i contratti verso forme di stabilizzazione, affidando alla
valutazione di Giunta e Ufficio di Presidenza dell'Assemblea
legislativa l'individuazione di quelle forme di flessibilità che
andranno mantenute.
Condivide la scelta di escludere dal progetto di legge le strutture
speciali, in particolare quelle che riguardano i Gruppi assembleari.
Esse vengono oggi finanziariamente coperte con risorse assegnate ai
Gruppi. Un'operazione sulle strutture speciali dovrebbe essere
innanzitutto condivisa dai Gruppi stessi in termini di funzionalità,
ma soprattutto sotto il profilo del mantenimento dell'invarianza
della spesa, ossia i costi per la stabilizzazione del personale
assegnato ai Gruppi non potrebbero aggravare la dotazione
dell'Assemblea, ma dovrebbero rientrare nelle risorse annualmente
assegnate alla dotazione dei Gruppi.
Ritiene che sia opportuno e indispensabile procedere innanzitutto
alla stabilizzazione dei lavoratori assunti nelle strutture
organizzative ordinarie, in attuazione della legge finanziaria,
aprendo una fase nuova di qualificazione del lavoro. Conclude
affermando che, non trattandosi di sanatoria e coprendo dei
fabbisogni, la soluzione proposta comporta la rinuncia a consistenti
quote di lavoro precario perché diventano quote di lavoro a tempo
indeterminato, allargando l'area dei diritti dei lavoratori.
Ribadisce la disponibilità ad evidenziare e riconoscere nelle
finalità della legge il contrasto alla precarietà del lavoro, in
coerenza con i principi contenuti nel programma dell'Unione e nei
documenti di indirizzo sottoscritti ed approvati dall'Assemblea
legislativa.
Il Consigliere NANNI rende merito alla legge finanziaria per il 2007
che, per la prima volta, offre la possibilità di stabilizzare dei
lavoratori precari e inoltre prevede, per evitare di danneggiare
persone risultate idonee nelle graduatorie delle procedure
concorsuali, concorsi specifici per chi ha maturato esperienza
lavorativa all'interno dell'amministrazione regionale.
Per quanto riguarda il personale dei Gruppi, concorda con le
osservazioni espresse dal Consigliere Manca.
Escono i Consiglieri Aimi e Pironi.
La Consigliera GUERRA condivide la proposta di richiamare in
premessa le motivazioni di lotta e contrasto alla precarietà del
lavoro. Chiede se i lavoratori da stabilizzare dovrebbero
partecipare a procedure selettive o meno.
GARAVINI risponde alle richieste di chiarimenti soffermandosi sugli
aspetti tecnici e applicativi della proposta di legge.
Alla consigliera Guerra precisa che le persone a tempo determinato
sono tutte assunte tramite procedure selettive. Non esiste infatti
discrezionalità della pubblica amministrazione nemmeno per il
conferimento di incarichi a tempo determinato. Anche per questi
contratti vengono formulate graduatorie o per titoli o per procedure
selettive concorsuali. L'unica eccezione riguarda l'assunzione delle
categorie B, che avviene tramite chiamata dal collocamento.
Molto probabilmente altre situazioni, come per esempio i lavori
socialmente utili o contratti specifici relativi a normative
nazionali di settore, rispettano altre regole. Per quanto riguarda
l'accesso al lavoro nell'amministrazione regionale, la selezione del
personale è la regola.
L'obiettivo dell'Assessorato è quello di concludere in tempi utili
per l'applicazione della legge un accordo con tutte le
rappresentanze sindacali per affrontare alcune problematiche più
attinenti ad aspetti di negoziazione, come ad esempio le condizioni
concrete e operative di applicazione.
Sulla sanità questo accordo è già stato siglato, in linea con la
stabilizzazione prevista dalla legge finanziaria.
Per quanto riguarda altre tipologie di lavoro precario quali
Co.Co.Co., lavoro interinale e personale assunto ai sensi
dell'articolo 63 dello Statuto, è stata considerata la
valorizzazione dell'esperienza, così come per i tempi determinati,
in quanto l'esperienza all'interno di un ente prescinde dalla
condizione contrattuale. Si potrà definire un punteggio nei concorsi
pubblici da assegnare sulla base dell'esperienza maturata
all'interno della pubblica amministrazione.
La Consigliera GUERRA ricorda che in precedenti esperienze di
procedure concorsuali non sono state considerate anche le esperienze
lavorative maturate all'interno delle strutture speciali. Per questi
lavoratori non si intravede quindi possibilità di superare la
precarizzazione del lavoro. Auspica quindi la possibilità di
valorizzare in futuro anche le esperienze pregresse delle strutture
speciali, che invece sono sempre state considerate un corpus
separato.
Ritiene invece discutibili le assunzioni che in passato furono
fatte, senza alcun concorso, di addetti provenienti dai centri di
formazione professionale, poi collocati a riposo con un esborso
notevole da parte della Regione.
Il Consigliere MASELLA ribadisce l'importanza della questione dei
principi e la soddisfazione di aver colto in questo senso la
disponibilità del Capogruppo Manca a ribadire il contrasto alla
precarietà del lavoro all'interno dell'articolo 1 della proposta di
legge.
Ci sono tuttavia altri aspetti su cui esprime perplessità:
innanzitutto per come si tratta tutta la partita delle strutture
speciali e su come si trattano i lavoratori non a tempo determinato,
ossia i Co.Co.Co. e gli interinali. Ritiene che un'esperienza
triennale di questo tipo debba essere considerata alla pari di
quella acquisita mediante assunzione a tempo determinato. Ricorda
che per quanto riguarda i lavoratori interinali il Gruppo di
Rifondazione Comunista si è sempre dichiarato contrario al ricorso
di queste forme contrattuali all'interno della pubblica
amministrazione.
Non condivide l'impostazione e la distinzione di lavoratori precari
di serie A e di serie B , ai fini della stabilizzazione. Si
riserva di verificare questo aspetto nell'ambito delle norme per le
sanità, in quanto vorrebbe che si evitasse una disparità di
trattamento dei lavoratori regionali.
Ritiene auspicabile l'espletamento di procedure concorsuali anche
per il personale da assegnare alle strutture speciali, proprio
perché nella pubblica amministrazione si dovrebbero evitare corsie
preferenziali per l'assunzione di personale. Tutte le forme per il
reclutamento del personale che sfuggono i concorsi, corrono il
rischio di favorire clientele in senso generale; a questo proposito
modificherebbe anche la legge per l'assunzione del personale da
assegnare ai gruppi. Trova discutibile che all'interno delle
strutture speciali possano essere assunte persone con contratto di
lavoro della Regione Emilia-Romagna. Converrebbe avere all'interno
delle strutture speciali o lavoratori dipendenti in comando da altre
amministrazioni o dipendenti della Regione, al fine di non generare
alcuna precarietà. Altrimenti le assunzioni dovrebbero essere fatte
direttamente dai gruppi e non con contratto della Regione.
Il fatto che la legge non preveda alcuna disposizione per le
strutture speciali impone che il ragionamento resti aperto per
discutere più approfonditamente le forme e le modalità più idonee
per evitare situazioni negative.
Escono i Consiglieri Manfredini e Caronna.
Il Consigliere MANCA ritiene che le considerazioni proposte dal
Consigliere Masella abbiano implicazioni molto chiare. Allo stato
attuale le strutture speciali e in modo particolare i Gruppi,
gravano sulle risorse assegnate ai Gruppi che sono in parte
destinate al pagamento del personale e alle attività ed i progetti
che i Gruppi intendono realizzare. Aprire questo scenario
significherebbe decidere immediatamente se i Gruppi politici
dell'Assemblea Legislativa sono disponibili a rinunciare per intero
alla quota parte che gli spetta sul personale, tenendo conto che
l'unico modo per diventare dipendenti di un'amministrazione pubblica
è il concorso pubblico, e quindi l'inserimento sarebbe graduale. E'
già accaduto che lavoratori delle strutture speciali vincitori di
concorsi pubblici a tempo indeterminato abbiano scelto di restare
presso le strutture speciali in quanto percepiscono indennità
economicamente superiori a lavoratori assunti a tempo indeterminato.
E' contemplato anche nel programma dell'Unione che i lavoratori
flessibili debbano costare più che i lavoratori a tempo
indeterminato. Occorre quindi sapere che la casistica è piuttosto
complessa. Aprire la discussione sulle strutture speciali, senza
un'attenta valutazione delle ripercussioni sul funzionamento dei
Gruppi potrebbe non risolvere la stabilizzazione e aprire rilevanti
problemi sul funzionamento dei Gruppi stessi.
Ritiene che immediatamente bisognerebbe decidere di non spendere un
euro in più. La legge proposta dalla Giunta fa una scelta precisa e
realizza un punto di equilibrio molto positivo sia tra possessori
dei requisiti di stabilizzazione e idonei delle graduatorie, sia
anche rispetto al lavoro interinale, Co.Co.Co e strutture speciali,
riconoscendo loro un punteggio, ma confermando il principio
dell'accesso per concorso, senza sanatorie in campo. In una diversa
fase si dovrebbe affrontare all'interno dei Gruppi assembleari un
approfondimento su quali potrebbero essere le soluzioni opportune e
verificare i vari orientamenti.
Entrano i Consiglieri Aimi, Caronna e Pironi.
Il Presidente NERVEGNA conclude l'illustrazione del progetto di
legge, richiamando l'attenzione sull'esigenza di svolgere una
riflessione per evitare disparità di trattamento nei confronti dei
lavoratori, inclusi quelli assunti all'interno delle strutture
speciali. Infatti, in base alle disposizioni della legge finanziaria
sembrerebbe possibile includerli nelle procedure di stabilizzazione,
essendo il riferimento della normativa nazionale rivolto a tutti i
lavoratori assunti con contratti di lavoro a tempo determinato.
GARAVINI precisa che è il progetto di legge regionale che esclude
dalla stabilizzazione le strutture speciali.
Il Presidente NERVEGNA dichiara che il progetto di legge è rinviato
alla prossima seduta ed affida la presidenza al Vicepresidente
Beretta.
Escono il Presidente Nervegna ed il Consigliere Varani.
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Il Presidente BERETTA propone di anticipare l'informazione prevista
all'ultimo punto dell'ordine del giorno.
La Commissione concorda.
- Informazione ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale n. 43
del 2001 sull'assunzione del dott. Maurizio Mainetti presso
l'Agenzia regionale di Protezione civile
GARAVINI riferisce preliminarmente di un errore materiale contenuto
nello schema di deliberazione relativo alla clausola di durata del
periodo di prova. Illustra quindi le caratteristiche dell'incarico,
delle principali clausole contrattuali e del curriculum del
dirigente prescelto.
La Commissione prende atto dell'informazione svolta.
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Il Presidente BERETTA propone di svolgere contestualmente
l'illustrazione del progetto di legge sulla partecipazione a
Euroregione adriatica e l'informazione sullo statuto
dell'associazione.
La Commissione concorda.
2425 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante:
Partecipazione della Regione Emilia - Romagna all'Euroregione
adriatica (delibera di Giunta n. 446 del 03 04 07) Relatore
consigliera Bortolazzi
- Informazione ai sensi dell'articolo 64, comma 4 dello Statuto sul
contenuto dell'atto costitutivo dell'Associazione Euroregione
Adriatica e relativo statuto
COCCHI illustra l'argomento che vede come fulcro principale
l'interesse del bacino del mar Adriatico ad avere un riconoscimento
quale ambito territoriale complesso.
L'ambito geografico del bacino del Mar Adriatico è infatti
interessato da diversi progetti e diverse attività di collaborazione
tra i vari Paesi che vi si affacciano. Vi è un livello piu'
operativo di rapporti bilaterali, riconosciuto anche dall'Unione
europea, ma che risulta piuttosto sporadico e presenta modalità
disaggregate, poiché riguarda progetti di cooperazioni diretti e
quindi tra singole amministrazioni locali. Si tratta invece di un
ambito territoriale piuttosto complesso, sia dal punto di vista
giuridico che politico, dato che si affacciano sul Mare Adriatico
Paesi che, come l'Italia, sono membri storici dell'Unione Europea,
la Slovenia che è entrata a far parte dell'Unione Europea solo di
recente, la Croazia che è in fase di pre-adesione, Serbia, Albania,
Montenegro sono invece Paesi che non hanno nemmeno lo status di
pre-adesione. Quindi vi è una serie di sistemi territoriali fra di
loro correlati con propri sistemi giuridico amministrativi
articolati e diversificati.
Con l'iniziativa posta in essere si intendono snellire le capacità e
le possibilità di cooperazione e di coesione territoriale. La
modalità scelta è quella di costituire un'associazione senza scopo
di lucro, motivata dal fatto che, per attivare rapporti organici,
trattandosi di Paesi con una profonda diversità di articolazione, e
al tempo stesso di Paesi tutti sovrani, o si sottoscrivono trattati
internazionali oppure non vi sono livelli inferiori di cooperazione,
se non utilizzando direttamente le risorse comunitarie destinate ai
programmi di cooperazione transfrontaliera.
L'ipotesi di lavoro che si è strutturata è dunque quella di un'
Euroregione, ossia uno spazio di collaborazione fra numerose Regioni
che, pur appartenendo a Paesi diversi, hanno motivi di contatto e di
collaborazione molto stretti.
Per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna si tratta di attivare
un livello di cooperazione e di coordinamento anche con le altre
Regioni italiane sui temi trattati. I trasporti e le politiche
ambientali sono tra i settori principali che interesseranno questa
associazione. Tra tutti, ad esempio, la pesca è fondamentale per
comprendere l'utilità di avviare contemporaneamente su entrambe le
sponde del mare Mediterraneo il fermo pesca biologico o specifiche
altre regolamentazioni.
L'Euroregione si è strutturata non come struttura pesante, bensì
come associazione senza scopo di lucro che ha come finalità quella
di rafforzare le capacità di coordinamento e di cooperazione
politico istituzionale ad un livello definito come quello dello
Stato membro meno uno . Avendo ordinamenti molto diversi e molto
articolati, si è consideratoli livello regionale ottimale.
Per quanto riguarda poi l'atto costitutivo dell'Associazione
Euroregione Adriatica ed il relativo statuto, si tratta dello
statuto di una normale associazione. Il presidente individuato è
quello della Regione dell'Istria. Si prevede inoltre un
vicepresidente, un comitato esecutivo costituito da otto membri e da
commissioni di lavoro.
La sede dell'associazione è stata collocata presso la sede della
Regione Istriana, anche per un motivo simbolico: si tratta
dell'unica regione che si affaccia sul Mare Adriatico ove è per
statuto riconosciuto il bilinguismo. Tranne l'abanese, le lingue di
ceppo balcanico, come l'italiano, sono riconosciute come lingue
ufficiali della Regione d'Istria. Altro organo previsto è il
collegio dei revisori dei conti. Le modalità organizzative e
operative sono al momento previste all'interno di cinque commissioni
che riguardano i temi di maggior frequenza e necessità di confronto
e collaborazione: turismo e cultura, agricoltura, tutela ambientale,
pesca, infrastrutture e trasporti. Essendo poi stato appositamente
creato come un meccanismo abbastanza snello, in base alle esigenze
potrà avere modifiche nel tempo, per quanto riguarda le materie da
esaminare.
All'interno dell'organismo si prevede un'attività organizzata
altrettanto snella. La quota di adesione è stata individuata per il
momento in mille euro all'anno, per ogni soggetto partecipante, per
far fronte alla sola attività di segreteria, dando per scontato che
le attività sostanziali che dovessero essere generate costituiranno
indirizzo verso politiche che dovranno essere messe in campo per le
vie ordinarie vie istituzionali dalle amministrazioni che vi
partecipano. L'associazione ha infatti il solo scopo di coordinare e
di fungere da collante dal punto di vista politico e organizzativo.
Il presidente BERETTA pone quindi in votazione l'articolo unico.
Art. 1
La Commissione esprime parere favorevole con 22 voti a favore (Uniti
nell'ulivo - DS, Italia dei valori, Partito dei Comunisti italiani,
Partito della Rifondazione Comunista), 5 astenuti (Verdi, Alleanza
Nazionale) e nessun voto contrario.
- - - - -
Il presidente BERETTA propone di svolgere contestualmente le due
informazioni relative al tema delle consulenze.
La Commissione concorda.
-
Informazione del Vicepresidente Assessore a Finanze. Europa prof.
Flavio Delbono sul documento consuntivo degli incarichi di
prestazioni professionali conferiti dalle direzioni generali della
Giunta regionale nel 2006 (articolo 12, comma 2, lettera b) della
legge regionale n. 43 del 2001)
-
Informazione del Vicepresidente Assessore a Finanze. Europa prof.
Flavio Delbono sul documento di previsione del fabbisogno di massima
di incarichi di prestazioni professionali per il 2007 della Giunta
regionale (articolo 12, comma 2, lettera a) della legge regionale n.
43 del 2001)
Il Vicepresidente DELBONO svolge la seguente informazione.
Grazie Presidente. Si tratta dell'annuale occasione in cui da una
parte rendiamo conto di quanto è successo nell'esercizio scorso e
dall'altra illustriamo la programmazione del fabbisogno per
l'esercizio successivo. Avete ricevuto la documentazione trasmessa
ai componenti della Commissione (v. atti).
Per quanto riguarda il consuntivo degli incarichi, richiamo
l'attenzione sulla tabella 4 che mediante appositi istogrammi
fornisce la scansione degli incarichi, evidenziando un calo continuo
e significativo negli ultimi tre anni. In essa sono indicate le
varie differenze percentuali, con riferimento al programmato totale.
Lo stesso è verificabile nei dati consuntivi, ossia negli impegnati
dei vari anni, come indicato nella tabella n. 5. Dai dati definitivi
relativi al 2006, facendo riferimento alle tipologie degli incarichi
professionali, sia quelli finanziati dal capitolo centrale 2100, sia
quelli finanziati dai capitoli di settore delle varie direzioni,
risulta che sono stati impegnati 7.100.000 euro, contro i 10.300.000
dell'anno 2005, contro i 12.200.000 del 2004. Si tratta di un
impegno assunto dalla Amministrazione in questa sede, quello di
contenere le spese, contemporaneamente a provvedimenti come quello
illustrato in precedenza sulla stabilizzazione del precariato.
Per quanto riguarda la programmazione degli incarichi 2007, la
tavola n. 1 del documento riassume in tre colonne il capitolo 2100
ed i capitoli di settore suddivisi per le varie direzioni, e la
programmazione complessiva (comprensiva anche dell'Agenzia sanitaria
che in passato era indicata a parte) risulta di 7,9 milioni di euro.
Occorre tenere presente che in molti casi l'impegnato è un po'
inferiore del programmato, in quanto si verificano slittamenti.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni ed, eventualmente,
per l'illustrazione del resoconto analitico del 2006.
La Consigliera GUERRA chiede spiegazioni in merito alle
macroscopiche differenze negli importi totali degli incarichi
conferiti dalle varie direzioni generali.
Il Vicepresidente DELBONO chiarisce che vi è sempre stata molta
eterogeneità fra le varie direzioni. In particolare alcune, per cui
sono riportati gli importi complessivi più alti, come ad esempio le
Direzioni Programmazione territoriale, Ambiente, Attività
produttive, Trasporti, hanno una mole ed una specificità di progetti
tali per cui non hanno competenze professionali interne. Circa un
terzo degli incarichi professionali assegnati sono finanziati con
risorse statali ed europee: non a caso c'è una correlazione tra
volume di risorse impiegato con volume di risorse attirate. Un
esempio fra tutti è la Direzione Mobilità, con l'importo speso più
elevato per incarichi, ma a cui l'Unione Europea trasferisce 200.000
euro. Precisa infine che la tabella analizza i fabbisogni 2007,
mentre per un esame piu accurato occorre vedere i dati consuntivi
(già disponibili per il 2006), per verificare la correlazione tra
quantità di risorse impiegate e quantità di risorse attirate da
altri livelli.
La Consigliera GUERRA interviene richiamando gli incarichi conferiti
e pubblicati sul BUR che talvolta sembrano pleonastici o affidati
con leggerezza. Si fa carico di vigilare per il futuro per poi
entrare nel dettaglio durante il corso dell'anno e al momento della
rendicontazione.
La Commissione prende atto dell'informazione svolta.
- - - - - -
- Informazione del Vicepresidente Assessore a Finanze. Europa
prof. Flavio Delbono su attività e prospettive di InterCent-ER -
Agenzia regionale per l'acquisto di beni e servizi
Il Direttore generale di Intercent-ER dott.ssa FIORENZA svolge la
seguente informazione.
L'Agenzia Intercent-ER è stata creata dalla Regione Emilia-Romagna
a partire dal 2005. E' un'Agenzia istituita nell'ambito della nuova
legge regionale sulla società dell'informazione (l.r. 11 del 2004) e
coniuga fondamentalmente due esigenze: la prima realizzare un piano
di razionalizzazione nell'acquisto di beni e sevizi, quindi un
risparmio gestionale da parte delle pubbliche amministrazione e la
seconda introdurre forti elementi di innovazione nella pubblica
amministrazione.
L'Agenzia ha lo scopo di acquistare beni e servizi per tutto il
sistema degli enti presenti sul territorio della regione
Emilia-Romagna. E per fare questo, utilizza una innovativa
piattaforma telematica, su cui le amministrazioni possono transare e
dunque realizzare i contratti di beni e servizi.
La legge istitutiva di Intercent-ER divide le Amministrazioni in
due grandi categorie. Gli enti che sono di fatto vincolati ad
operare con Intercent-ER e sono gli enti che afferiscono al bilancio
della Regione Emilia-Romagna, quindi la Regione stessa, le Aziende
per il diritto allo studio, ARPA e le Aziende del sistema sanitario
regionale e una seconda categoria di enti, costituiti da Comuni e
Province, che sono facoltizzati a utilizzare i servizi messi a
disposizione da Intercent-ER.
Sulla piattaforma telematica vi sono tutta una serie di tipologie
di servizi che vanno dalle convenzioni-quadro, al mercato
elettronico, alle gare telematiche. Ogni anno viene sviluppata una
programmazione di categorie merceologiche da acquistare d'intesa con
le Aziende sanitarie e con le Province ed i Comuni della regione
Emilia-Romagna. L'impostazione data nel 2004 dalla Regione
Emilia-Romagna è stata pienamente confermata dalla legge finanziaria
nazionale per il 2007.
La finanziaria dedica infatti una serie di commi, a partire dal 455,
che prevedono si costituisca su tutto il territorio nazionale una
rete di centrali che, partendo da CONSIP - la centrale nazionale che
acquista prevalentemente per i Ministeri - si articoli su tutti i
territori regionali con la costituzione di specifiche centrali
d'acquisto regionali, in maniera particolare - dice la legge
finanziaria - per la spesa sanitaria, ma anche per le altre
Amministrazioni che ne vogliano usufruire.
L'attività che ha svolto Intercent-ER in questi anni è riassunta
per grandi categorie nella brochure che Vi abbiamo inviato (v. atti)
dove sono elencate per categorie merceologiche quelle che saranno
oggetto in futuro di convenzioni, sia per quanto riguarda la spesa
sanitaria, che per quanto riguarda la spesa comune.
In tutte queste categorie si sono ottenuti ottimi risparmi, anche se
noi non abbiamo mai fatto acquisti al prezzo più basso - voglio
sottolinearlo -, bensì abbiamo sempre fatto acquisti valutando la
qualità del prodotto, quindi in termini giuridici quella che viene
definita l'offerta economicamente più vantaggiosa.
Inoltre, i risparmi maggiori sono stati risparmi procedurali. Si
tratta infatti di ottimizzazione dei processi di acquisto, nel senso
che per acquistare ad esempio la carta e la cancelleria
Intercenter-ER stipula un'unica convenzione. Poi le Amministrazioni
che hanno bisogno di carta e cancelleria acquistano sulla
convenzione di Intercent-ER. Ciò significa che 400 Amministrazioni
non ripetono una stessa identica procedura di gara, che è
quantificata in 25.000 euro per le gare sopra soglia comunitaria e
100 giorni-uomo sempre per le gare sopra soglia comunitaria. Quindi
complessivamente il sistema delle pubbliche amministrazioni
regionali ha risparmiato oltre 13 milioni di euro solo per l'aspetto
dell'ottimizzazione dei processi di acquisto.
L'attività principale in queste categorie merceologiche è stata la
individuazione del prodotto e poi il bando di gara e la procedura di
gara, che ha dato luogo a una convenzione. La convenzione è un
accordo stipulato tra Agenzia Intercent-ER e un fornitore, in cui il
fornitore si impegna per un certo numero di anni a mettere a
disposizione delle Amministrazioni un determinato bene o servizio a
un costo definito. Le Amministrazioni, Regione e Aziende sanitarie,
se hanno bisogno di quel prodotto, devono utilizzare Intercent-ER. I
Comuni e le Province non sono tenuti. Sono sempre liberi di
scegliere se utilizzare la convenzione stipulata da Intercent-ER
oppure esperire proprie procedure di gara. La finanziaria dispone
che i Comuni e le Province, quando decidono di acquistare
liberamente, devono fare un benchmark, cioè devono dichiarare nei
loro atti che il rapporto qualità/prezzo è migliore di quello che è
stato raggiunto dalle varie centrali di committenza.
I dati di adesione che abbiamo oggi per quanto riguarda i Comuni e
le Province stanno a dimostrare che l'attività fin qui svolta è di
gradimento delle Amministrazioni, poiché oltre i 40 enti vincolati,
cioè le Aziende sanitarie e la Regione, su 340 Comuni e 9 Province,
vi sono tutte e 9 le Province, 250 Comuni e una serie di tante altre
piccole amministrazioni.
E' chiaro che si tratta di una facoltà, quella di chiedere
l'iscrizione al portale, poi autonomamente se i prodotti inseriti
sul portale sono di gradimento, le amministrazioni stipulano il
contratto con il singolo fornitore. Tutte questa attività passano
attraverso il portale telematico e quindi anche questo costituisce
l'introduzione di una fortissima innovazione della pubblica
amministrazione. Si evita di far fare sempre la stessa attività
ripetitiva a persone professionalizzate e si evita di far girare dei
fornitori su tutto il territorio della Regione Emilia-Romagna e si
evita l'utilizzo della carta, poiché tutto questo avviene tramite
l'uso del portale. Tutto questo per quanto riguarda l'attività, per
il resto cedo la parola al Vicepresidente.
Il Vicepresidente DELBONO svolge il seguente intervento.
Poiché il titolo dell'informazione odierna trattava delle attività
- di cui ha dato efficacemente atto la Dott.ssa Fiorenza -, ma anche
delle prospettive, credo di poter integrare dicendo che questa
Amministrazione (e non parlo solo della Giunta) dovrebbe essere
molto orgogliosa di Intercent-ER, che ha avuto ampi riconoscimenti
in ambito nazionale.
C'è un articolo della finanziaria dello Stato che è stato scritto
sostanzialmente pensando ad un modello come il nostro. Vi sono tre
Regioni con le quali stiamo anche per formalizzare rapporti di
collaborazione, che ci stanno chiedendo di esportare questo modello
non solo di piattaforma digitale ma anche organizzativo nelle loro
sedi, imitandolo. E' entrato nella lista governativa dei progetti
per il riuso per cui altre Regioni potranno attingere a fonti e
penso sia giusto condividere l'orgoglio per questo che è uno dei
gioielli del nostro piano telematico.
E' anche per questo motivo che ho trovato non documentatissime
alcune delle osservazioni che hanno già formato oggetto di
interpellanze, per esempio dicendo che compriamo auto di lusso
perché si son visti la parola Mercedes che come noto produce altri
beni oltre alle auto: nella fattispecie, abbiamo comperato pullmini
e veicoli operativi. Quindi, se oltre ai titoli dei nostri
comunicati, ci si fosse presa la cura di andare a verificare i
contenuti dei provvedimenti, molte polemiche non avrebbero avuto
corso.
Aggiungo anche che l'Agenzia per gli acquisti Intercent-ER non ha
il compito di sindacare le singole scelte dei soggetti
convenzionati. E' un'agenzia per gli acquisti, non un soggetto che
vaglia se è meglio una macchina piuttosto che un'altra. Se ci dicono
che serve una macchina con cui si deve montare una gru, guardiamo
quali sono le macchine che hanno quelle caratteristiche, così come
facciamo per altri manufatti, così come facciamo per i vaccini, per
tutto. Forse vi è stato qualche fraintendimento nel pensare che noi
riceviamo le richieste, poi ci mettiamo a discutere con i potenziali
acquirenti e facciamo per così dire una sorta di strategia di
consigli per gli acquisti. Non è così. Noi operiamo, come peraltro è
previsto dalla legge:
-
da una parte per far risparmiare tutte le pubbliche amministrazioni
convenzionate, tra cui c'è anche l'Università di Bologna, vi sono
soggetti esterni al solito novero, perché evidentemente non devono
fare gli avvisi sui giornali, non devono insediare delle commissioni
e questi sono tutti risparmi, perché queste attività costano;
-
d'altra parte per fare massa critica, per avere economie di scala.
Ovviamente per fare massa critica noi cerchiamo dei beni fungibili e
standardizzabili, non compriamo pezzi unici.
Quando mi sento dire che occorre comprare auto elettriche, a parte
che non ce le hanno chieste e dunque non possiamo forzare altri
soggetti a consumare ciò che non vogliono, poi l'esigenza dei beni
fungibili e standardizzabili si scontra con qualche difficoltà; ho
una tabella delle immatricolazioni per alimentazione del 2006 e
risulta che di auto elettriche nel 2006 ne sono state immatricolate
24.
E' del tutto evidente che non si tratta di cattiva volontà, o
antiecologismo da parte nostra, ma semplicemente viene meno uno dei
requisiti per il quale l'Agenzia può funzionare. Mentre invece per
altri tipi di prodotto i numeri non sono certamente questi.
Concludo con un'altra precisazione. Quando compriamo, compriamo per
400 enti, quindi non è appropriato ricondurre il volume d'acquisto
all'identità del soggetto. Non è che i 700 e oltre veicoli che
abbiamo comprato siano tutti per la Regione Emilia-Romagna, la
stragrande maggioranza sono per altri soggetti che attraverso queste
convenzioni possono accedere al nostro catalogo.
La Consigliera ERCOLINI coglie l'invito del Vicepresidente ad essere
orgogliosi, sottolineando che l'iniziativa di Intercent-ER andrebbe
comunicata bene, in un momento in cui si parla anche a sproposito
dei costi del settore pubblico e della loro razionalizzazione.
I dati dimostrano che è possibile razionalizzare i costi. Il fatto
che la finanziaria abbia posto Intercent-ER come modello da
esportare conferma che si tratta di un esempio di buona
amministrazione. Sottolinea il coinvolgimento non solo di tutte le
Province e 250 Comuni (chiede in proposito l'elenco dei Comuni
aderenti) e 4 Università degli Studi.
Condivide anche l'adozione del criterio dell'offerta economicamente
più vantaggiosa, ritenendola la strategia migliore in quanto
salvaguarda la qualità salvaguardando il prezzo, insomma calibrando
la giusta proporzione tra qualità e prezzo.
Chiede infine chiarimenti sulle prospettive in ordine all'espansione
del prodotto oltre che degli enti aderenti e sull'evoluzione
dell'esperienza di CONSIP a livello nazionale, che nel passato aveva
evidenziato qualche lacuna sul versante della soddisfazione del
cliente.
La Consigliera GUERRA precisa che ritiene Intercent-ER da un punto
di vista tecnico uno strumento estremamente utile. Ma osserva che le
scelte della Regione non possono essere esclusivamente tecniche, ma
si devono coniugare con le scelte politiche.
Parlando poi dell'interrogazione presentata, precisa che nel
documento a propria firma non si citavano le auto di lusso che
invece sono richiamate nella risposta; auspica in proposito un tono
consono.
Ribadito che ritiene Intercent-ER uno strumento tecnico molto utile
per la razionalizzazione dei costi delle gare, esprime qualche
perplessità per il ruolo che riveste quando supera gli ambiti di
ente prettamente strumentale e diviene ente proponente. Fa
riferimento a due casi specifici particolari.
Il primo, sulla ricerca del fornitore unico per l'offerta di
prodotti alimentari cui sono tenute ad aderire tutte le ASL che
hanno la mensa interna e i Comuni che lo ritengano. A suo parere ciò
contrasta sia con il principio della concorrenza, sia con le
politiche perseguite dalla Regione con i propri atti di
programmazione per potenziare in agricoltura la produzione locale,
la vendita diretta, la saldatura tra produzioni locali e consumatori
locali, senza trascurare l'impatto da un punto di vista ambientale
del prodotto vicino anziché del lontano in termini di trasporti.
Il secondo riguarda l'acquisto delle auto euro4, dove i Comuni hanno
risposto sulla base di un questionario, che non è sufficiente a suo
parere senza l'apposita deliberazione della giunta. Ricorda le
scelte effettuate dalla Regione con la programmazione ambientale nel
senso della promozione dei veicoli a metano ed elettrici e chiede
una coerenza anche nell'azione degli enti strumentali tecnici che
non possono assurgere a decisori politici.
Il Vicepresidente DELBONO risponde alla consigliera Guerra,
chiarendo quanto ai toni che ha appreso dell'interrogazione tramite
notizie di stampa e ne cita alcuni passi. Quanto poi al bando,
precisa che non vi era un fornitore unico, che il ricorso avanzato
non ha avuto esito positivo e che le economie di scala si ottengono
attraverso bandi larghi , non attraverso tanti piccoli lotti -
altrimenti si tornerebbe alla situazione precedente che invece si
vuole superare -.
Sottolinea poi che non si può mettere in carico all'Agenzia, che ha
il compito di stilare bandi per tipologie che spaziano dai vaccini,
ai servizi, alle auto ecc., di verificare se tutte le leggi, i
programmi, gli atti dell'amministrazione, gli ordini del giorno
dell'Assemblea legislativa ecc. si riverberano coerentemente nel
bando stesso. Si tratta di una verifica che sta in capo alle
amministrazioni committenti. L'Agenzia per gli acquisti raccoglie e
organizza in modo ottimale le richieste provenienti da altri
soggetti. Pertanto le lamentele rilevate devono essere rivolte ai
committenti, non all'Agenzia.
Sulle domande formulate dalla Consigliera Ercolini e in particolare
sulle capacità di espansione dell'Agenzia, ritiene che siano ampie
poiché si è già cominciato ad esplorare il settore dei servizi, dove
tuttavia la costruzione dell'offerta economicamente più vantaggiosa
- colonna portante della strategia d'acquisto - si presenta più
complessa e difficoltosa. Sono state elaborate simulazioni per
comprendere il potenziale aggredibile e scremando il non
standardizzabile e tenendo a riferimento Regione e ASL l'ordine di
grandezza potrebbe raggiungere anche il miliardo di euro.
Informa che attualmente il volume complessivo raggiunge i 240
milioni di euro, quindi il potenziale è molto alto, tuttavia ci si
muove con prudenza perché talvolta le sollecitazioni all'acquisto di
beni o servizi riguardano casi complicati (ad esempio riferiti al
settore energetico, dove non sussistono competenze interne
all'Agenzia) o dove occorre valutare preliminarmente la massa
critica.
Infine, sui rapporti con CONSIP, osserva che vi è un protocollo che
chiarisce i termini della collaborazione e la possibilità di
attingere al relativo catalogo. La tendenza che emerge è in
miglioramento rispetto al passato sul versante delle relazioni con
la clientela, senza la vincolatività che la connotava in precedenza;
si tratta di un termine di paragone importante, particolarmente per
le realtà regionali.
Il Presidente Beretta ringrazia il Vicepresidente e il direttore per
l'informazione svolta.
Escono i Consiglieri Caronna e Masella.
- - - - - - -
2296 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Bartolini,
Aimi, Renzi e Vecchi recante: Interventi a favore degli eredi di
appartenenti alle forze dell'ordine, alle forze armate, ai Vigili
del Fuoco e alle forze della Polizia municipale caduti
nell'adempimento del proprio dovere (28 02 07) - Relatore
consigliere Aimi
Il Presidente BERETTA ricorda che nel corso della precedente seduta
si è svolta l'illustrazione e quindi dichiara aperta la discussione
generale.
Il Vicepresidente DELBONO anticipa alla Commissione che la Giunta
regionale intende inserire nell'ambito della legge finanziaria di
accompagnamento all'assestamento del bilancio un'analoga
disposizione, sulla falsariga della legge regionale del Veneto.
Il Consigliere AIMI si dichiara favorevole ad una trasversalità
nell'adesione alla proposta, ma ritiene opportuno accelerare i tempi
considerato che il proprio testo è già all'esame della Commissione.
Il Consigliere MANCA ricorda che l'assestamento in via di
approvazione da parte dell'esecutivo istituirebbe il nuovo capitolo
per rendere efficaci le misure disposte a favore delle forze
dell'ordine. Considerati i tempi brevi della presentazione del
progetto di legge finanziaria, propone quindi un rinvio dell'esame
del testo per verificare la formulazione della Giunta regionale.
La Commissione concorda sul rinvio.
La seduta termina alle ore 17,00.
Verbale approvato nella seduta del 19 giugno 2007
La Segretaria Il Presidente Il Presidente
Claudia Cattoli Antonio Nervegna Nino Beretta