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Legislatura VIII - Commissione I - Verbale del 29/05/2007 pomeridiano

    Testo

    Verbale n. 13 del 2007
    Seduta del 29 maggio 2007
    Il giorno 29 maggio 2007 alle ore 14,30 si è riunita presso la sede
    dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la
    Commissione Bilancio Affari Generali ed Istituzionali, convocata con
    nota prot. n. 9987 del 23 maggio 2007 ed integrata con nota prot.
    10123 del 24 maggio 2007.
    Partecipano alla seduta i Consiglieri:
    Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
    NERVEGNA Antonio Presidente Forza italia 5 Presente
    BERETTA Nino Vice Uniti nell'Ulivo - DS 7 Presente
    Presidente
    MANFREDINI Mauro Vice Lega Nord Padania 3 Presente
    Presidente Emilia e Romagna
    AIMI Enrico Componente Alleanza Nazionale 4 Presente
    BORGHI Gianluca Componente Misto 1
    BORTOLAZZI Componente Partito dei Comunisti 1 Presente
    Donatella Italiani
    CARONNA Salvatore Componente Uniti nell'Ulivo - DS 5 Presente
    GUERRA Daniela Componente Verdi per la Pace 1 Presente
    MANCA Daniele Componente Uniti nell'Ulivo - DS 1 Presente
    MASELLA Leonardo Componente Partito della 3 Presente
    Rifondazione Comunista
    MONACO Carlo Componente Per l'Emilia-Romagna 1
    MONARI Marco Componente Uniti nell'Ulivo-DL 3
    Margherita
    NANNI Paolo Componente Italia dei Valori con 1 Presente
    Di Pietro
    NOE' Silvia Componente Unione Democratici 1
    Cristiani e di Centro
    PIRONI Massimo Componente Uniti nell'Ulivo - DS 2 Presente
    RICHETTI Matteo Componente Uniti nell'Ulivo-DL 4
    Margherita
    RIVI Gian Luca Componente Uniti nell'Ulivo - DS 2
    VARANI Gianni Componente Forza Italia 4 Presente
    ZANCA Paolo Componente Uniti nell'Ulivo - SDI 1
    La consigliera Gabriella ERCOLINI sostituisce il consigliere Rivi,
    il consigliere Ubaldo SALOMONI sostituisce per parte della seduta il
    consigliere Varani.
    E' presente il Vicepresidente Assessore a Finanze. Europa Flavio
    Delbono
    Sono inoltre presenti: Garavini (Dir. gen. Organizzazione,
    Personale, Sistemi Informativi e Telematica), Boselli (Agenzia
    Informazione e Ufficio Stampa della Giunta), Cocchi (Resp. Serv.
    Intese Istituzionali e Programmi Speciali d'Area), Constantin
    (Serv.Segreteria e Affari generali della Giunta. Affari generali
    della Presidenza Pari Opportunità), Fiorenza (Dir. gen. Agenzia
    regionale per l'acquisto di beni e servizi-INTERCENT-ER), Mantini
    (Servizio Informazione per la Stampa Assemblea legislativa)
    Presiedono la seduta: Antonio Nervegna e Nino Beretta
    Assiste la segretaria: Claudia Cattoli
    Resocontista: Simonetta Mingazzini
    Il Presidente NERVEGNA dichiara aperta la seduta.
    -
    Approvazione dei verbali n. 11 e 12 del 2007.
    La Commissione all'unanimità dei presenti approva i verbali n. 11 e
    12 relativi alle sedute dell'8 e 9 maggio 2007.
    Esce il Consigliere Salomoni. Entra il Consigliere Varani.
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    2550 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante:
    Razionalizzazione dell'impiego del personale nella Pubblica
    Amministrazione regionale e locale. Misure straordinarie per il
    triennio 2007-2009 (delibera di Giunta n. 733 del 21 05 07)
    Il Presidente NERVEGNA comunica che per l'illustrazione del progetto
    di legge non potrà essere presente l'Assessore Gilli, a causa di
    impegni istituzionali. Procederà ad illustrare la proposta il
    Direttore generale Garavini, mentre la discussione generale del
    provvedimento sarà svolta nella prossima seduta della Commissione.
    GARAVINI riferisce sui principali contenuti del testo.
    Il progetto di legge si articola in due Capi, per un totale di 10
    articoli. Si riferisce all'attuazione delle misure straordinarie per
    il triennio 2007-2009 in attuazione delle previsioni contenute
    all'interno della legge finanziaria per il 2007, riferite alle
    misure di razionalizzazione e stabilizzazione di personale assunto a
    tempo determinato nelle pubbliche amministrazioni, in particolare
    all'articolo 1 commi 558 e 560 per quanto riguarda il personale
    delle Regioni e degli Enti locali, e comma 565 per quanto riguarda
    la sanità.
    Il progetto di legge è stato redatto sulla base delle indicazioni
    del documento approvato dalla Giunta e presentato a questa
    Commissione nella seduta dell'8 maggio 2007, intitolato Qualità ed
    efficienza nella gestione del personale della pubblica
    Amministrazione regionale locale - Materiali preparatori ad un
    provvedimento di legge regionale .
    Il documento è stato anche oggetto di numerosi incontri con tutte le
    rappresentanze sindacali dell'ente e con la Conferenza Regione -
    Autonomie locali. Quest'ultima è stata poi ulteriormente coinvolta
    il 7 maggio scorso in occasione della presentazione del progetto di
    legge.
    I primi due articoli compongono il Capo I della proposta e danno
    attuazione a quanto previsto nel documento della Giunta, sotto il
    profilo delle finalità e dei principi volti a introdurre misure per
    favorire l'efficienza della pubblica amministrazione intesa come
    sistema. Essi affrontano, in termini di carattere generale -
    trattandosi di materie che sono in capo alle singole amministrazioni
    -, la volontà di individuare, tra la Regione Emilia-Romagna e gli
    enti territoriali della regione stessa, dei requisiti minimi di
    uniformità nell'ambito dei sistemi professionali. Pur essendovi
    infatti in alcuni casi lavori tipizzati e diversi all'interno delle
    pubbliche amministrazioni, vi è la consapevolezza che vi sono anche
    molte competenze omogenee. La finalità è dunque quella di
    individuare strumenti a supporto dello sviluppo di queste
    competenze, per definire insieme procedure concorsuali, e per
    certificare i crediti lavorativi professionali che le persone
    possono aver svolto in una pubblica amministrazione del territorio,
    in modo tale da poterli rendere fruibili nel momento di passaggio da
    un ente ad un altro o di partecipazione a procedure selettive di
    altre pubbliche amministrazioni. E tutto ciò sia per contenere i
    costi per l'ingresso del personale nella pubblica amministrazione,
    sia per rendere più agevole i processi di mobilità del personale tra
    pubbliche amministrazioni.
    Il Capo II, articolato a sua volta in 8 articoli, disciplina più
    nello specifico, per la Regione Emilia-Romagna, per gli enti
    collegati e per il sistema sanitario regionale, le modalità di
    attuazione di quanto previsto dall'articolo 1, commi 558, 560 e 565
    della legge finanziaria. L'articolo 4 affronta il tema delle misure
    straordinarie e le inserisce nell'ambito della programmazione dei
    fabbisogni professionali.
    La Regione Emilia-Romagna quindi, nell'ambito della programmazione
    dei fabbisogni professionali, sulla base delle proprie esigenze, per
    quanto riguarda il triennio 2007-2009, nel rispetto dei vincoli
    della dotazione organica e degli obiettivi di contenimento della
    finanza pubblica, a invarianza di spesa, individua gli interventi
    straordinari indicati all'articolo 5.
    Si tratta di interventi di stabilizzazione di personale assunto a
    tempo determinato nell'ambito delle strutture ordinarie
    dell'amministrazione, non dirigenziale, nel triennio 2006-2009 che
    abbia i medesimi requisiti indicati nell'articolo 1 comma 558 della
    legge finanziaria.
    Per quanto riguarda l'esperienza pregressa, si fa riferimento a
    quella svolta presso l'amministrazione regionale, per un periodo di
    tempo tale che abbia configurato postazioni di lavoro considerabili
    come stabili e non per far fronte ad esigenze straordinarie o
    temporanee.
    I commi successivi, in particolare i commi 3 e 4, evidenziano le
    modalità con cui la Regione intende far fronte a queste procedure di
    stabilizzazione: in via prioritaria mediante l'assunzione diretta di
    persone aventi una delle caratteristiche di cui all'articolo 5,
    comma 1, lettere a), b) c), che siano idonei in graduatorie di
    procedure concorsuali selettive già effettuate e tuttora in vigore.
    Si tratta di circa 50 persone che hanno queste caratteristiche, su
    un totale di circa 130 persone che hanno i requisiti dell'articolo
    5.
    Il comma 4 dell'articolo 5 prevede inoltre che per i posti
    programmati e non coperti, ai sensi del comma precedente, la Regione
    Emilia-Romagna può indire procedure selettive rivolte specificamente
    ai soggetti in possesso dei requisiti di cui ai commi 1 e 2 del
    medesimo articolo.
    Il personale di cui alla lettera b), ossia personale non
    dirigenziale in servizio presso la Regione alla data del 1 gennaio
    2007, che maturi l'esperienza triennale, a decorrere dal 1 gennaio
    2002 in forza di contratti anche non continuativi stipulati
    anteriormente alla data del 29 settembre 2006, non avendo maturato i
    requisiti richiesti dalla legge finanziaria, verranno assunte al
    compimento dei tre anni di anzianità.
    Il comma 6 dell'articolo 5 dispone che le assunzioni disposte ai
    sensi dei commi precedenti, avvengano nella categoria all'interno
    della quale è stata maturata l'esperienza. Nel caso di esperienza
    maturata in categorie diverse, l'assunzione avviene tenendo conto
    della categoria in cui l'esperienza è stata più lunga.
    L'articolo 6 modifica la legge regionale n. 2 del 1997 e
    attribuisce alla competenza della Giunta e dell'Assemblea
    Legislativa l'individuazione di criteri ed esigenze che richiedono
    in futuro l'utilizzo delle flessibilità. Come è stato più volte
    rimarcato, l'obiettivo dell'amministrazione regionale è quello di
    assicurare il pieno rispetto dell'articolo 36 del decreto
    legislativo n. 265 del 2001, recentemente modificato dal
    decreto-legge n. 4 del 2006 che dispone, in merito all'impiego di
    forme di lavoro flessibili, l'utilizzo di forme di lavoro flessibili
    solo per esigenze temporanee ed eccezionali.
    La stessa legge finanziaria per il 2007 ha introdotto sistemi,
    modalità di risparmi generali della spesa pubblica con forme diverse
    dal passato, introducendo un patto di stabilità in cui sono inserite
    tutte le spese delle singole amministrazioni. In tale contesto è
    evidente come sia più semplice affrontare il tema delle
    flessibilità. Giunta e Ufficio di Presidenza valuteranno e
    affronteranno la definizione dei ricorsi a queste forme di impiego.
    L'articolo 7 attua quanto previsto dal comma 560 della legge
    finanziaria, riferendosi al caso in cui siano formulate graduatorie
    per le assunzioni di personale a tempo determinato, almeno il 60%
    deve riguardare la trasformazione di contratti di collaborazione
    coordinata e continuativa. Al momento sono in atto circa 40
    collaborazioni coordinate e continuative.
    L'articolo 8 si riferisce alla estensione di queste norme agli enti
    pubblici non economici regionali ed al servizio sanitario regionale
    (a cui viene, in particolare, applicato il comma 565 della legge
    finanziaria).
    Infine, l'articolo 9 precisa che, nell'ambito di una scelta
    discrezionale della Regione, si possono indire procedure selettive
    pubbliche per l'assunzione di personale a tempo determinato in cui
    realizzare un'adeguata valorizzazione dell'esperienza lavorativa e
    formativa, anche se con caratteristiche diverse da quelle indicate
    dall'articolo 5, comma 2.
    L'articolo 9 evidenzia poi il concetto di invarianza della spesa,
    prevedendo quindi che queste modalità intervengono nell'ambito della
    spesa e della dotazione organica determinata ai sensi dell'articolo
    1, comma 3 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 e con il relativo
    decreto DPCM del 15 febbraio 2006, in cui si indicava, Regione per
    Regione, i margini delle rispettive dotazioni organiche.
    Inoltre, le assunzioni disposte ai sensi dell'articolo 5, che
    riguarderanno all'incirca 130 persone, non verranno computate
    secondo le percentuali fissate dal regolamento regionale del 2002
    fra interni ed esterni.
    Il comma 5 dell'articolo 9 prevede poi la proroga delle graduatorie:
    quelle relative alle procedure in corso, attualmente valide, ma in
    scadenza nei prossimi mesi saranno prorogate fino al 31 dicembre
    2009; e quelle relative al fabbisogno antecedente al 2006 fino al 31
    dicembre 2007.
    Al momento vi sono persone idonee in graduatorie, coinvolti da
    processi di stabilizzazione dei tempi determinati che, pur non
    avendo maturato un diritto, pari a quello dei vincitori dei
    concorsi, saranno chiamate per prime per effetto delle disposizioni
    contenute nella finanziaria. Stiamo parlando di circa 111 persone
    idonee in graduatoria e che si troverebbero in una situazione di
    svantaggio rispetto alle persone che verrebbero assunte in virtù
    della stabilizzazione.
    Al momento ci sono circa 200 posti disponibili tra le persone
    occupate e la dotazione organica, con un turn over di circa 80
    persone nel 2007 e 40 persone nel 2008 e 2009. Infatti si parla di
    invarianza di spesa perché si è fatta questa simulazione. Quindi la
    proroga delle graduatoria diventa fondamentale per poter applicare
    questa operazione anche sugli idonei.
    L'ultimo comma si riferisce alla possibilità di prorogare i tempi
    determinati, cioè tutte le persone che hanno le caratteristiche
    previste dalla finanziaria, i cui contratti sono scaduti o scadranno
    nelle prossime settimane, la legge finanziaria prevede la
    possibilità di riprenderli e/o confermarli, in modo di non creare
    soluzione di continuità al rapporto di lavoro intanto che non
    vengono attuate procedure concorsuali riservata. Questa casistica
    riguarda circa 80 persone per cui saranno attivate procedure
    concorsuali specifiche e riservate. Con la proroga dei contratti a
    tempo determinato, e la riassunzione di quelli che sono scaduti, vi
    sarà la possibilità di dare continuità al rapporto di lavoro.
    Entra la Consigliera Ercolini.
    Il Presidente NERVEGNA ringrazia il Dott. Garavini per
    l'illustrazione svolta, invita la Commissione a procedere alla
    nomina del relatore del progetto di legge, e quindi a formulare
    eventuali richieste di chiarimenti o approfondimenti.
    La Commissione concorda di nominare relatore ai sensi dell'articolo
    50, comma 3 dello Statuto il Vicepresidente Nino Beretta.
    Il Consigliere MASELLA interviene per tratteggiare una valutazione
    generale, senza entrare nel merito e nel dettaglio degli articoli.
    Ringrazia la Giunta regionale e l'assessorato per aver proposto il
    progetto di legge, fortemente auspicato da tempo da Rifondazione
    Comunista e da altri schieramenti della maggioranza.
    Afferma che la problematica non è semplice, anzi assai delicata.
    Esprime perplessità in merito all'esplicitazione delle finalità
    indicate nei primi articoli del progetto di legge, che preferirebbe
    più coerenti con l'impegno della Regione Emilia-Romagna e del suo
    esecutivo a contrastare la precarizzazione del lavoro. La normativa
    infatti a suo parere rientra a pieno titolo in questo tema e non
    riaffermarlo nei principi potrebbe voler alludere ad una sorta di
    sanatoria, per la quale si dichiara profondamente contrario.
    Evidenzia che non si può chiedere il contrasto alla precarizzazione
    del lavoro alle imprese private, come correttamente ha fatto la
    Regione con la legge sul lavoro (l.r. 17 del 2005) e poi non
    attuarlo nella propria amministrazione. Chiede pertanto, come ha già
    dichiarato in altre sedi, di inserire nelle finalità e nel
    ragionamento culturale e politico di questa legge il contrasto alla
    precarietà del lavoro perchè non vi si faccia più ricorso.
    Ribadisce che nei primi articoli manca il ragionamento politico di
    contrarietà alla precarizzazione del lavoro. Nelle finalità della
    legge si fa invece riferimento al contenimento della spesa pubblica
    in materia di personale e ai tagli proprio sul personale, mentre poi
    si continuano a concedere contributi alle imprese senza adeguate
    forme di controllo. Ritiene che la campagna dei tagli alle
    istituzioni pubbliche, ai pubblici dipendenti e alla politica sia
    demagogica, di destra, populista, confindustriale.
    Sul punto dell'articolo 1 preannuncia che presenterà un emendamento,
    volto ad evidenziare nella proposta di legge l'obiettivo principale
    del contrasto alla precarietà del lavoro.
    Anche per quanto riguarda l'articolo 3 ritiene debbano essere
    introdotti dei correttivi per cui le finalità della legge non devono
    essere le misure straordinarie per la stabilizzazione bensì il
    motivo per cui si adottano tali misure e l'obiettivo di non
    procedere in futuro con il ricorso a forme di lavoro non stabili.
    Altrimenti la proposta ravviserebbe le forme di una possibile
    sanatoria.
    Ribadisce che il progetto di legge dovrà essere finalizzato a
    stabilizzare il lavoro e contestualmente ad adottare misure che
    evitino nuovamente il ricorso al lavoro precario. Ritiene che
    l'impianto politico culturale della legge sia fondamentale: per
    evitare di adottare una legge a sanatoria della attuale situazione e
    per evitare inoltre di essere attaccati dall'attuale campagna
    demagogica contro la politica, occorre evidenziare chiaramente le
    finalità della legge. Questo per quanto riguarda la valutazione
    generale dell'impianto legislativo. Rinvia l'analisi delle singole
    disposizioni quando sarà effettuata la discussione generale e
    l'esame del testo con gli opportuni approfondimenti.
    La Consigliera BORTOLAZZI chiede chiarimenti in merito a coloro che
    hanno maturato tre anni di esperienza all'interno
    dell'amministrazione regionale e al tempo stesso risultano tra gli
    idonei nelle graduatorie approvate a seguito delle procedure
    concorsuali. Chiede se queste persone hanno un diritto di precedenza
    su coloro che sono all'interno delle graduatorie, magari con un
    punteggio più elevato, ma che non hanno il requisito dell'esperienza
    triennale. E se di conseguenza, le graduatorie vengono prorogate
    proprio per ragioni di equità, per permettere agli altri idonei di
    non essere per così dire scavalcati . Chiede inoltre se le prove
    concorsuali riservate per coloro che hanno maturato esperienza
    lavorativa, ma senza aver superato forme di selezione, non possano
    costituire una sorta di sanatoria.
    Con riferimento alle osservazioni formulate dal Consigliere Masella,
    condivide l'esigenza di esplicitare nel testo della legge le
    finalità e gli obiettivi di stabilizzazione del lavoro.
    Il Consigliere VARANI domanda se l'esclusione del personale
    appartenente alle strutture speciali a supporto degli organi
    politici nell'ambito di applicazione del progetto di legge sia
    dovuto a motivazioni giuridiche o ad una precisa scelta politica.
    Il Consigliere MANCA interviene premettendo che dalla lettura della
    proposta legislativa che la Giunta ha approvato è già ovvio ed
    evidente che la regine si appresta ad una operazione rilevante di
    contrasto alla precarietà. Non vi è infatti alcun dubbio che,
    attuando i principi della legge finanziaria, si stabilizzano quei
    lavoratori assunti a tempo determinato che dopo tre anni hanno
    maturato i requisiti previsti dalla legge. Certo è che prolungando e
    rinnovando processi contrattuali nella stessa mansione si trasforma
    l'iniziale flessibilità in precarietà. E dunque il provvedimento
    della Giunta intende contrastare la precarietà.
    Rivolgendosi al Consigliere Masella, dichiara di non aver alcuna
    difficoltà nell'affermare il principio sul piano politico,
    altrimenti non si giustificherebbe l'essenza fondamentale del
    provvedimento stesso.
    Osserva che, senza mettere in contrapposizione i diritti dei
    lavoratori con quelli di coloro che sono risultati idonei nelle
    procedure di concorso - disoccupati o dipendenti di altre pubbliche
    amministrazioni -, il progetto di legge fornisce una risposta
    equilibrata ad entrambi i casi. In questo modo si ottiene lo
    sradicamento della precarietà ed il miglioramento dell'efficienza
    della pubblica amministrazione, in quanto si assumono lavoratori con
    esperienze e competenze tali da contribuire ad una maggiore
    efficienza della pubblica amministrazione.
    Condivide l'impostazione politica data e precisa che stabilizzando i
    lavoratori precari inevitabilmente si rinuncia a nuove forme di
    lavoro precario non necessarie e non funzionali all'Amministrazione
    regionale, in quanto i posti vengono ricoperti secondo il fabbisogno
    necessario, dopo anni e anni di vincoli delle leggi finanziarie che
    hanno lasciato alle pubbliche amministrazioni, come unico modo di
    far fronte alle proprie necessità, il ricorso a queste forme di
    lavoro. Ritiene che si sia davanti ad un cambiamento politico
    rilevante che può essere perfezionato e valorizzato e che segue
    l'impostazione politica della Regione Emilia-Romagna riassunta nella
    legge regionale n. 17 del 2005.
    Evidenzia che questo provvedimento non incide sul lavoro interinale
    e sui Co.Co.Co., in quanto non vi sono le condizioni giuridiche per
    farlo, tuttavia decide già di operare una scelta di avvicinamento di
    tutti i contratti verso forme di stabilizzazione, affidando alla
    valutazione di Giunta e Ufficio di Presidenza dell'Assemblea
    legislativa l'individuazione di quelle forme di flessibilità che
    andranno mantenute.
    Condivide la scelta di escludere dal progetto di legge le strutture
    speciali, in particolare quelle che riguardano i Gruppi assembleari.
    Esse vengono oggi finanziariamente coperte con risorse assegnate ai
    Gruppi. Un'operazione sulle strutture speciali dovrebbe essere
    innanzitutto condivisa dai Gruppi stessi in termini di funzionalità,
    ma soprattutto sotto il profilo del mantenimento dell'invarianza
    della spesa, ossia i costi per la stabilizzazione del personale
    assegnato ai Gruppi non potrebbero aggravare la dotazione
    dell'Assemblea, ma dovrebbero rientrare nelle risorse annualmente
    assegnate alla dotazione dei Gruppi.
    Ritiene che sia opportuno e indispensabile procedere innanzitutto
    alla stabilizzazione dei lavoratori assunti nelle strutture
    organizzative ordinarie, in attuazione della legge finanziaria,
    aprendo una fase nuova di qualificazione del lavoro. Conclude
    affermando che, non trattandosi di sanatoria e coprendo dei
    fabbisogni, la soluzione proposta comporta la rinuncia a consistenti
    quote di lavoro precario perché diventano quote di lavoro a tempo
    indeterminato, allargando l'area dei diritti dei lavoratori.
    Ribadisce la disponibilità ad evidenziare e riconoscere nelle
    finalità della legge il contrasto alla precarietà del lavoro, in
    coerenza con i principi contenuti nel programma dell'Unione e nei
    documenti di indirizzo sottoscritti ed approvati dall'Assemblea
    legislativa.
    Il Consigliere NANNI rende merito alla legge finanziaria per il 2007
    che, per la prima volta, offre la possibilità di stabilizzare dei
    lavoratori precari e inoltre prevede, per evitare di danneggiare
    persone risultate idonee nelle graduatorie delle procedure
    concorsuali, concorsi specifici per chi ha maturato esperienza
    lavorativa all'interno dell'amministrazione regionale.
    Per quanto riguarda il personale dei Gruppi, concorda con le
    osservazioni espresse dal Consigliere Manca.
    Escono i Consiglieri Aimi e Pironi.
    La Consigliera GUERRA condivide la proposta di richiamare in
    premessa le motivazioni di lotta e contrasto alla precarietà del
    lavoro. Chiede se i lavoratori da stabilizzare dovrebbero
    partecipare a procedure selettive o meno.
    GARAVINI risponde alle richieste di chiarimenti soffermandosi sugli
    aspetti tecnici e applicativi della proposta di legge.
    Alla consigliera Guerra precisa che le persone a tempo determinato
    sono tutte assunte tramite procedure selettive. Non esiste infatti
    discrezionalità della pubblica amministrazione nemmeno per il
    conferimento di incarichi a tempo determinato. Anche per questi
    contratti vengono formulate graduatorie o per titoli o per procedure
    selettive concorsuali. L'unica eccezione riguarda l'assunzione delle
    categorie B, che avviene tramite chiamata dal collocamento.
    Molto probabilmente altre situazioni, come per esempio i lavori
    socialmente utili o contratti specifici relativi a normative
    nazionali di settore, rispettano altre regole. Per quanto riguarda
    l'accesso al lavoro nell'amministrazione regionale, la selezione del
    personale è la regola.
    L'obiettivo dell'Assessorato è quello di concludere in tempi utili
    per l'applicazione della legge un accordo con tutte le
    rappresentanze sindacali per affrontare alcune problematiche più
    attinenti ad aspetti di negoziazione, come ad esempio le condizioni
    concrete e operative di applicazione.
    Sulla sanità questo accordo è già stato siglato, in linea con la
    stabilizzazione prevista dalla legge finanziaria.
    Per quanto riguarda altre tipologie di lavoro precario quali
    Co.Co.Co., lavoro interinale e personale assunto ai sensi
    dell'articolo 63 dello Statuto, è stata considerata la
    valorizzazione dell'esperienza, così come per i tempi determinati,
    in quanto l'esperienza all'interno di un ente prescinde dalla
    condizione contrattuale. Si potrà definire un punteggio nei concorsi
    pubblici da assegnare sulla base dell'esperienza maturata
    all'interno della pubblica amministrazione.
    La Consigliera GUERRA ricorda che in precedenti esperienze di
    procedure concorsuali non sono state considerate anche le esperienze
    lavorative maturate all'interno delle strutture speciali. Per questi
    lavoratori non si intravede quindi possibilità di superare la
    precarizzazione del lavoro. Auspica quindi la possibilità di
    valorizzare in futuro anche le esperienze pregresse delle strutture
    speciali, che invece sono sempre state considerate un corpus
    separato.
    Ritiene invece discutibili le assunzioni che in passato furono
    fatte, senza alcun concorso, di addetti provenienti dai centri di
    formazione professionale, poi collocati a riposo con un esborso
    notevole da parte della Regione.
    Il Consigliere MASELLA ribadisce l'importanza della questione dei
    principi e la soddisfazione di aver colto in questo senso la
    disponibilità del Capogruppo Manca a ribadire il contrasto alla
    precarietà del lavoro all'interno dell'articolo 1 della proposta di
    legge.
    Ci sono tuttavia altri aspetti su cui esprime perplessità:
    innanzitutto per come si tratta tutta la partita delle strutture
    speciali e su come si trattano i lavoratori non a tempo determinato,
    ossia i Co.Co.Co. e gli interinali. Ritiene che un'esperienza
    triennale di questo tipo debba essere considerata alla pari di
    quella acquisita mediante assunzione a tempo determinato. Ricorda
    che per quanto riguarda i lavoratori interinali il Gruppo di
    Rifondazione Comunista si è sempre dichiarato contrario al ricorso
    di queste forme contrattuali all'interno della pubblica
    amministrazione.
    Non condivide l'impostazione e la distinzione di lavoratori precari
    di serie A e di serie B , ai fini della stabilizzazione. Si
    riserva di verificare questo aspetto nell'ambito delle norme per le
    sanità, in quanto vorrebbe che si evitasse una disparità di
    trattamento dei lavoratori regionali.
    Ritiene auspicabile l'espletamento di procedure concorsuali anche
    per il personale da assegnare alle strutture speciali, proprio
    perché nella pubblica amministrazione si dovrebbero evitare corsie
    preferenziali per l'assunzione di personale. Tutte le forme per il
    reclutamento del personale che sfuggono i concorsi, corrono il
    rischio di favorire clientele in senso generale; a questo proposito
    modificherebbe anche la legge per l'assunzione del personale da
    assegnare ai gruppi. Trova discutibile che all'interno delle
    strutture speciali possano essere assunte persone con contratto di
    lavoro della Regione Emilia-Romagna. Converrebbe avere all'interno
    delle strutture speciali o lavoratori dipendenti in comando da altre
    amministrazioni o dipendenti della Regione, al fine di non generare
    alcuna precarietà. Altrimenti le assunzioni dovrebbero essere fatte
    direttamente dai gruppi e non con contratto della Regione.
    Il fatto che la legge non preveda alcuna disposizione per le
    strutture speciali impone che il ragionamento resti aperto per
    discutere più approfonditamente le forme e le modalità più idonee
    per evitare situazioni negative.
    Escono i Consiglieri Manfredini e Caronna.
    Il Consigliere MANCA ritiene che le considerazioni proposte dal
    Consigliere Masella abbiano implicazioni molto chiare. Allo stato
    attuale le strutture speciali e in modo particolare i Gruppi,
    gravano sulle risorse assegnate ai Gruppi che sono in parte
    destinate al pagamento del personale e alle attività ed i progetti
    che i Gruppi intendono realizzare. Aprire questo scenario
    significherebbe decidere immediatamente se i Gruppi politici
    dell'Assemblea Legislativa sono disponibili a rinunciare per intero
    alla quota parte che gli spetta sul personale, tenendo conto che
    l'unico modo per diventare dipendenti di un'amministrazione pubblica
    è il concorso pubblico, e quindi l'inserimento sarebbe graduale. E'
    già accaduto che lavoratori delle strutture speciali vincitori di
    concorsi pubblici a tempo indeterminato abbiano scelto di restare
    presso le strutture speciali in quanto percepiscono indennità
    economicamente superiori a lavoratori assunti a tempo indeterminato.
    E' contemplato anche nel programma dell'Unione che i lavoratori
    flessibili debbano costare più che i lavoratori a tempo
    indeterminato. Occorre quindi sapere che la casistica è piuttosto
    complessa. Aprire la discussione sulle strutture speciali, senza
    un'attenta valutazione delle ripercussioni sul funzionamento dei
    Gruppi potrebbe non risolvere la stabilizzazione e aprire rilevanti
    problemi sul funzionamento dei Gruppi stessi.
    Ritiene che immediatamente bisognerebbe decidere di non spendere un
    euro in più. La legge proposta dalla Giunta fa una scelta precisa e
    realizza un punto di equilibrio molto positivo sia tra possessori
    dei requisiti di stabilizzazione e idonei delle graduatorie, sia
    anche rispetto al lavoro interinale, Co.Co.Co e strutture speciali,
    riconoscendo loro un punteggio, ma confermando il principio
    dell'accesso per concorso, senza sanatorie in campo. In una diversa
    fase si dovrebbe affrontare all'interno dei Gruppi assembleari un
    approfondimento su quali potrebbero essere le soluzioni opportune e
    verificare i vari orientamenti.
    Entrano i Consiglieri Aimi, Caronna e Pironi.
    Il Presidente NERVEGNA conclude l'illustrazione del progetto di
    legge, richiamando l'attenzione sull'esigenza di svolgere una
    riflessione per evitare disparità di trattamento nei confronti dei
    lavoratori, inclusi quelli assunti all'interno delle strutture
    speciali. Infatti, in base alle disposizioni della legge finanziaria
    sembrerebbe possibile includerli nelle procedure di stabilizzazione,
    essendo il riferimento della normativa nazionale rivolto a tutti i
    lavoratori assunti con contratti di lavoro a tempo determinato.
    GARAVINI precisa che è il progetto di legge regionale che esclude
    dalla stabilizzazione le strutture speciali.
    Il Presidente NERVEGNA dichiara che il progetto di legge è rinviato
    alla prossima seduta ed affida la presidenza al Vicepresidente
    Beretta.
    Escono il Presidente Nervegna ed il Consigliere Varani.
    - - - - -
    Il Presidente BERETTA propone di anticipare l'informazione prevista
    all'ultimo punto dell'ordine del giorno.
    La Commissione concorda.
    - Informazione ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale n. 43
    del 2001 sull'assunzione del dott. Maurizio Mainetti presso
    l'Agenzia regionale di Protezione civile
    GARAVINI riferisce preliminarmente di un errore materiale contenuto
    nello schema di deliberazione relativo alla clausola di durata del
    periodo di prova. Illustra quindi le caratteristiche dell'incarico,
    delle principali clausole contrattuali e del curriculum del
    dirigente prescelto.
    La Commissione prende atto dell'informazione svolta.
    - - - - -
    Il Presidente BERETTA propone di svolgere contestualmente
    l'illustrazione del progetto di legge sulla partecipazione a
    Euroregione adriatica e l'informazione sullo statuto
    dell'associazione.
    La Commissione concorda.
    2425 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante:
    Partecipazione della Regione Emilia - Romagna all'Euroregione
    adriatica (delibera di Giunta n. 446 del 03 04 07) Relatore
    consigliera Bortolazzi
    - Informazione ai sensi dell'articolo 64, comma 4 dello Statuto sul
    contenuto dell'atto costitutivo dell'Associazione Euroregione
    Adriatica e relativo statuto
    COCCHI illustra l'argomento che vede come fulcro principale
    l'interesse del bacino del mar Adriatico ad avere un riconoscimento
    quale ambito territoriale complesso.
    L'ambito geografico del bacino del Mar Adriatico è infatti
    interessato da diversi progetti e diverse attività di collaborazione
    tra i vari Paesi che vi si affacciano. Vi è un livello piu'
    operativo di rapporti bilaterali, riconosciuto anche dall'Unione
    europea, ma che risulta piuttosto sporadico e presenta modalità
    disaggregate, poiché riguarda progetti di cooperazioni diretti e
    quindi tra singole amministrazioni locali. Si tratta invece di un
    ambito territoriale piuttosto complesso, sia dal punto di vista
    giuridico che politico, dato che si affacciano sul Mare Adriatico
    Paesi che, come l'Italia, sono membri storici dell'Unione Europea,
    la Slovenia che è entrata a far parte dell'Unione Europea solo di
    recente, la Croazia che è in fase di pre-adesione, Serbia, Albania,
    Montenegro sono invece Paesi che non hanno nemmeno lo status di
    pre-adesione. Quindi vi è una serie di sistemi territoriali fra di
    loro correlati con propri sistemi giuridico amministrativi
    articolati e diversificati.
    Con l'iniziativa posta in essere si intendono snellire le capacità e
    le possibilità di cooperazione e di coesione territoriale. La
    modalità scelta è quella di costituire un'associazione senza scopo
    di lucro, motivata dal fatto che, per attivare rapporti organici,
    trattandosi di Paesi con una profonda diversità di articolazione, e
    al tempo stesso di Paesi tutti sovrani, o si sottoscrivono trattati
    internazionali oppure non vi sono livelli inferiori di cooperazione,
    se non utilizzando direttamente le risorse comunitarie destinate ai
    programmi di cooperazione transfrontaliera.
    L'ipotesi di lavoro che si è strutturata è dunque quella di un'
    Euroregione, ossia uno spazio di collaborazione fra numerose Regioni
    che, pur appartenendo a Paesi diversi, hanno motivi di contatto e di
    collaborazione molto stretti.
    Per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna si tratta di attivare
    un livello di cooperazione e di coordinamento anche con le altre
    Regioni italiane sui temi trattati. I trasporti e le politiche
    ambientali sono tra i settori principali che interesseranno questa
    associazione. Tra tutti, ad esempio, la pesca è fondamentale per
    comprendere l'utilità di avviare contemporaneamente su entrambe le
    sponde del mare Mediterraneo il fermo pesca biologico o specifiche
    altre regolamentazioni.
    L'Euroregione si è strutturata non come struttura pesante, bensì
    come associazione senza scopo di lucro che ha come finalità quella
    di rafforzare le capacità di coordinamento e di cooperazione
    politico istituzionale ad un livello definito come quello dello
    Stato membro meno uno . Avendo ordinamenti molto diversi e molto
    articolati, si è consideratoli livello regionale ottimale.
    Per quanto riguarda poi l'atto costitutivo dell'Associazione
    Euroregione Adriatica ed il relativo statuto, si tratta dello
    statuto di una normale associazione. Il presidente individuato è
    quello della Regione dell'Istria. Si prevede inoltre un
    vicepresidente, un comitato esecutivo costituito da otto membri e da
    commissioni di lavoro.
    La sede dell'associazione è stata collocata presso la sede della
    Regione Istriana, anche per un motivo simbolico: si tratta
    dell'unica regione che si affaccia sul Mare Adriatico ove è per
    statuto riconosciuto il bilinguismo. Tranne l'abanese, le lingue di
    ceppo balcanico, come l'italiano, sono riconosciute come lingue
    ufficiali della Regione d'Istria. Altro organo previsto è il
    collegio dei revisori dei conti. Le modalità organizzative e
    operative sono al momento previste all'interno di cinque commissioni
    che riguardano i temi di maggior frequenza e necessità di confronto
    e collaborazione: turismo e cultura, agricoltura, tutela ambientale,
    pesca, infrastrutture e trasporti. Essendo poi stato appositamente
    creato come un meccanismo abbastanza snello, in base alle esigenze
    potrà avere modifiche nel tempo, per quanto riguarda le materie da
    esaminare.
    All'interno dell'organismo si prevede un'attività organizzata
    altrettanto snella. La quota di adesione è stata individuata per il
    momento in mille euro all'anno, per ogni soggetto partecipante, per
    far fronte alla sola attività di segreteria, dando per scontato che
    le attività sostanziali che dovessero essere generate costituiranno
    indirizzo verso politiche che dovranno essere messe in campo per le
    vie ordinarie vie istituzionali dalle amministrazioni che vi
    partecipano. L'associazione ha infatti il solo scopo di coordinare e
    di fungere da collante dal punto di vista politico e organizzativo.
    Il presidente BERETTA pone quindi in votazione l'articolo unico.
    Art. 1
    La Commissione esprime parere favorevole con 22 voti a favore (Uniti
    nell'ulivo - DS, Italia dei valori, Partito dei Comunisti italiani,
    Partito della Rifondazione Comunista), 5 astenuti (Verdi, Alleanza
    Nazionale) e nessun voto contrario.
    - - - - -
    Il presidente BERETTA propone di svolgere contestualmente le due
    informazioni relative al tema delle consulenze.
    La Commissione concorda.
    -
    Informazione del Vicepresidente Assessore a Finanze. Europa prof.
    Flavio Delbono sul documento consuntivo degli incarichi di
    prestazioni professionali conferiti dalle direzioni generali della
    Giunta regionale nel 2006 (articolo 12, comma 2, lettera b) della
    legge regionale n. 43 del 2001)
    -
    Informazione del Vicepresidente Assessore a Finanze. Europa prof.
    Flavio Delbono sul documento di previsione del fabbisogno di massima
    di incarichi di prestazioni professionali per il 2007 della Giunta
    regionale (articolo 12, comma 2, lettera a) della legge regionale n.
    43 del 2001)
    Il Vicepresidente DELBONO svolge la seguente informazione.
    Grazie Presidente. Si tratta dell'annuale occasione in cui da una
    parte rendiamo conto di quanto è successo nell'esercizio scorso e
    dall'altra illustriamo la programmazione del fabbisogno per
    l'esercizio successivo. Avete ricevuto la documentazione trasmessa
    ai componenti della Commissione (v. atti).
    Per quanto riguarda il consuntivo degli incarichi, richiamo
    l'attenzione sulla tabella 4 che mediante appositi istogrammi
    fornisce la scansione degli incarichi, evidenziando un calo continuo
    e significativo negli ultimi tre anni. In essa sono indicate le
    varie differenze percentuali, con riferimento al programmato totale.
    Lo stesso è verificabile nei dati consuntivi, ossia negli impegnati
    dei vari anni, come indicato nella tabella n. 5. Dai dati definitivi
    relativi al 2006, facendo riferimento alle tipologie degli incarichi
    professionali, sia quelli finanziati dal capitolo centrale 2100, sia
    quelli finanziati dai capitoli di settore delle varie direzioni,
    risulta che sono stati impegnati 7.100.000 euro, contro i 10.300.000
    dell'anno 2005, contro i 12.200.000 del 2004. Si tratta di un
    impegno assunto dalla Amministrazione in questa sede, quello di
    contenere le spese, contemporaneamente a provvedimenti come quello
    illustrato in precedenza sulla stabilizzazione del precariato.
    Per quanto riguarda la programmazione degli incarichi 2007, la
    tavola n. 1 del documento riassume in tre colonne il capitolo 2100
    ed i capitoli di settore suddivisi per le varie direzioni, e la
    programmazione complessiva (comprensiva anche dell'Agenzia sanitaria
    che in passato era indicata a parte) risulta di 7,9 milioni di euro.
    Occorre tenere presente che in molti casi l'impegnato è un po'
    inferiore del programmato, in quanto si verificano slittamenti.
    Resto a disposizione per ulteriori informazioni ed, eventualmente,
    per l'illustrazione del resoconto analitico del 2006.
    La Consigliera GUERRA chiede spiegazioni in merito alle
    macroscopiche differenze negli importi totali degli incarichi
    conferiti dalle varie direzioni generali.
    Il Vicepresidente DELBONO chiarisce che vi è sempre stata molta
    eterogeneità fra le varie direzioni. In particolare alcune, per cui
    sono riportati gli importi complessivi più alti, come ad esempio le
    Direzioni Programmazione territoriale, Ambiente, Attività
    produttive, Trasporti, hanno una mole ed una specificità di progetti
    tali per cui non hanno competenze professionali interne. Circa un
    terzo degli incarichi professionali assegnati sono finanziati con
    risorse statali ed europee: non a caso c'è una correlazione tra
    volume di risorse impiegato con volume di risorse attirate. Un
    esempio fra tutti è la Direzione Mobilità, con l'importo speso più
    elevato per incarichi, ma a cui l'Unione Europea trasferisce 200.000
    euro. Precisa infine che la tabella analizza i fabbisogni 2007,
    mentre per un esame piu accurato occorre vedere i dati consuntivi
    (già disponibili per il 2006), per verificare la correlazione tra
    quantità di risorse impiegate e quantità di risorse attirate da
    altri livelli.
    La Consigliera GUERRA interviene richiamando gli incarichi conferiti
    e pubblicati sul BUR che talvolta sembrano pleonastici o affidati
    con leggerezza. Si fa carico di vigilare per il futuro per poi
    entrare nel dettaglio durante il corso dell'anno e al momento della
    rendicontazione.
    La Commissione prende atto dell'informazione svolta.
    - - - - - -
    - Informazione del Vicepresidente Assessore a Finanze. Europa
    prof. Flavio Delbono su attività e prospettive di InterCent-ER -
    Agenzia regionale per l'acquisto di beni e servizi
    Il Direttore generale di Intercent-ER dott.ssa FIORENZA svolge la
    seguente informazione.
    L'Agenzia Intercent-ER è stata creata dalla Regione Emilia-Romagna
    a partire dal 2005. E' un'Agenzia istituita nell'ambito della nuova
    legge regionale sulla società dell'informazione (l.r. 11 del 2004) e
    coniuga fondamentalmente due esigenze: la prima realizzare un piano
    di razionalizzazione nell'acquisto di beni e sevizi, quindi un
    risparmio gestionale da parte delle pubbliche amministrazione e la
    seconda introdurre forti elementi di innovazione nella pubblica
    amministrazione.
    L'Agenzia ha lo scopo di acquistare beni e servizi per tutto il
    sistema degli enti presenti sul territorio della regione
    Emilia-Romagna. E per fare questo, utilizza una innovativa
    piattaforma telematica, su cui le amministrazioni possono transare e
    dunque realizzare i contratti di beni e servizi.
    La legge istitutiva di Intercent-ER divide le Amministrazioni in
    due grandi categorie. Gli enti che sono di fatto vincolati ad
    operare con Intercent-ER e sono gli enti che afferiscono al bilancio
    della Regione Emilia-Romagna, quindi la Regione stessa, le Aziende
    per il diritto allo studio, ARPA e le Aziende del sistema sanitario
    regionale e una seconda categoria di enti, costituiti da Comuni e
    Province, che sono facoltizzati a utilizzare i servizi messi a
    disposizione da Intercent-ER.
    Sulla piattaforma telematica vi sono tutta una serie di tipologie
    di servizi che vanno dalle convenzioni-quadro, al mercato
    elettronico, alle gare telematiche. Ogni anno viene sviluppata una
    programmazione di categorie merceologiche da acquistare d'intesa con
    le Aziende sanitarie e con le Province ed i Comuni della regione
    Emilia-Romagna. L'impostazione data nel 2004 dalla Regione
    Emilia-Romagna è stata pienamente confermata dalla legge finanziaria
    nazionale per il 2007.
    La finanziaria dedica infatti una serie di commi, a partire dal 455,
    che prevedono si costituisca su tutto il territorio nazionale una
    rete di centrali che, partendo da CONSIP - la centrale nazionale che
    acquista prevalentemente per i Ministeri - si articoli su tutti i
    territori regionali con la costituzione di specifiche centrali
    d'acquisto regionali, in maniera particolare - dice la legge
    finanziaria - per la spesa sanitaria, ma anche per le altre
    Amministrazioni che ne vogliano usufruire.
    L'attività che ha svolto Intercent-ER in questi anni è riassunta
    per grandi categorie nella brochure che Vi abbiamo inviato (v. atti)
    dove sono elencate per categorie merceologiche quelle che saranno
    oggetto in futuro di convenzioni, sia per quanto riguarda la spesa
    sanitaria, che per quanto riguarda la spesa comune.
    In tutte queste categorie si sono ottenuti ottimi risparmi, anche se
    noi non abbiamo mai fatto acquisti al prezzo più basso - voglio
    sottolinearlo -, bensì abbiamo sempre fatto acquisti valutando la
    qualità del prodotto, quindi in termini giuridici quella che viene
    definita l'offerta economicamente più vantaggiosa.
    Inoltre, i risparmi maggiori sono stati risparmi procedurali. Si
    tratta infatti di ottimizzazione dei processi di acquisto, nel senso
    che per acquistare ad esempio la carta e la cancelleria
    Intercenter-ER stipula un'unica convenzione. Poi le Amministrazioni
    che hanno bisogno di carta e cancelleria acquistano sulla
    convenzione di Intercent-ER. Ciò significa che 400 Amministrazioni
    non ripetono una stessa identica procedura di gara, che è
    quantificata in 25.000 euro per le gare sopra soglia comunitaria e
    100 giorni-uomo sempre per le gare sopra soglia comunitaria. Quindi
    complessivamente il sistema delle pubbliche amministrazioni
    regionali ha risparmiato oltre 13 milioni di euro solo per l'aspetto
    dell'ottimizzazione dei processi di acquisto.
    L'attività principale in queste categorie merceologiche è stata la
    individuazione del prodotto e poi il bando di gara e la procedura di
    gara, che ha dato luogo a una convenzione. La convenzione è un
    accordo stipulato tra Agenzia Intercent-ER e un fornitore, in cui il
    fornitore si impegna per un certo numero di anni a mettere a
    disposizione delle Amministrazioni un determinato bene o servizio a
    un costo definito. Le Amministrazioni, Regione e Aziende sanitarie,
    se hanno bisogno di quel prodotto, devono utilizzare Intercent-ER. I
    Comuni e le Province non sono tenuti. Sono sempre liberi di
    scegliere se utilizzare la convenzione stipulata da Intercent-ER
    oppure esperire proprie procedure di gara. La finanziaria dispone
    che i Comuni e le Province, quando decidono di acquistare
    liberamente, devono fare un benchmark, cioè devono dichiarare nei
    loro atti che il rapporto qualità/prezzo è migliore di quello che è
    stato raggiunto dalle varie centrali di committenza.
    I dati di adesione che abbiamo oggi per quanto riguarda i Comuni e
    le Province stanno a dimostrare che l'attività fin qui svolta è di
    gradimento delle Amministrazioni, poiché oltre i 40 enti vincolati,
    cioè le Aziende sanitarie e la Regione, su 340 Comuni e 9 Province,
    vi sono tutte e 9 le Province, 250 Comuni e una serie di tante altre
    piccole amministrazioni.
    E' chiaro che si tratta di una facoltà, quella di chiedere
    l'iscrizione al portale, poi autonomamente se i prodotti inseriti
    sul portale sono di gradimento, le amministrazioni stipulano il
    contratto con il singolo fornitore. Tutte questa attività passano
    attraverso il portale telematico e quindi anche questo costituisce
    l'introduzione di una fortissima innovazione della pubblica
    amministrazione. Si evita di far fare sempre la stessa attività
    ripetitiva a persone professionalizzate e si evita di far girare dei
    fornitori su tutto il territorio della Regione Emilia-Romagna e si
    evita l'utilizzo della carta, poiché tutto questo avviene tramite
    l'uso del portale. Tutto questo per quanto riguarda l'attività, per
    il resto cedo la parola al Vicepresidente.
    Il Vicepresidente DELBONO svolge il seguente intervento.
    Poiché il titolo dell'informazione odierna trattava delle attività
    - di cui ha dato efficacemente atto la Dott.ssa Fiorenza -, ma anche
    delle prospettive, credo di poter integrare dicendo che questa
    Amministrazione (e non parlo solo della Giunta) dovrebbe essere
    molto orgogliosa di Intercent-ER, che ha avuto ampi riconoscimenti
    in ambito nazionale.
    C'è un articolo della finanziaria dello Stato che è stato scritto
    sostanzialmente pensando ad un modello come il nostro. Vi sono tre
    Regioni con le quali stiamo anche per formalizzare rapporti di
    collaborazione, che ci stanno chiedendo di esportare questo modello
    non solo di piattaforma digitale ma anche organizzativo nelle loro
    sedi, imitandolo. E' entrato nella lista governativa dei progetti
    per il riuso per cui altre Regioni potranno attingere a fonti e
    penso sia giusto condividere l'orgoglio per questo che è uno dei
    gioielli del nostro piano telematico.
    E' anche per questo motivo che ho trovato non documentatissime
    alcune delle osservazioni che hanno già formato oggetto di
    interpellanze, per esempio dicendo che compriamo auto di lusso
    perché si son visti la parola Mercedes che come noto produce altri
    beni oltre alle auto: nella fattispecie, abbiamo comperato pullmini
    e veicoli operativi. Quindi, se oltre ai titoli dei nostri
    comunicati, ci si fosse presa la cura di andare a verificare i
    contenuti dei provvedimenti, molte polemiche non avrebbero avuto
    corso.
    Aggiungo anche che l'Agenzia per gli acquisti Intercent-ER non ha
    il compito di sindacare le singole scelte dei soggetti
    convenzionati. E' un'agenzia per gli acquisti, non un soggetto che
    vaglia se è meglio una macchina piuttosto che un'altra. Se ci dicono
    che serve una macchina con cui si deve montare una gru, guardiamo
    quali sono le macchine che hanno quelle caratteristiche, così come
    facciamo per altri manufatti, così come facciamo per i vaccini, per
    tutto. Forse vi è stato qualche fraintendimento nel pensare che noi
    riceviamo le richieste, poi ci mettiamo a discutere con i potenziali
    acquirenti e facciamo per così dire una sorta di strategia di
    consigli per gli acquisti. Non è così. Noi operiamo, come peraltro è
    previsto dalla legge:
    -
    da una parte per far risparmiare tutte le pubbliche amministrazioni
    convenzionate, tra cui c'è anche l'Università di Bologna, vi sono
    soggetti esterni al solito novero, perché evidentemente non devono
    fare gli avvisi sui giornali, non devono insediare delle commissioni
    e questi sono tutti risparmi, perché queste attività costano;
    -
    d'altra parte per fare massa critica, per avere economie di scala.
    Ovviamente per fare massa critica noi cerchiamo dei beni fungibili e
    standardizzabili, non compriamo pezzi unici.
    Quando mi sento dire che occorre comprare auto elettriche, a parte
    che non ce le hanno chieste e dunque non possiamo forzare altri
    soggetti a consumare ciò che non vogliono, poi l'esigenza dei beni
    fungibili e standardizzabili si scontra con qualche difficoltà; ho
    una tabella delle immatricolazioni per alimentazione del 2006 e
    risulta che di auto elettriche nel 2006 ne sono state immatricolate
    24.
    E' del tutto evidente che non si tratta di cattiva volontà, o
    antiecologismo da parte nostra, ma semplicemente viene meno uno dei
    requisiti per il quale l'Agenzia può funzionare. Mentre invece per
    altri tipi di prodotto i numeri non sono certamente questi.
    Concludo con un'altra precisazione. Quando compriamo, compriamo per
    400 enti, quindi non è appropriato ricondurre il volume d'acquisto
    all'identità del soggetto. Non è che i 700 e oltre veicoli che
    abbiamo comprato siano tutti per la Regione Emilia-Romagna, la
    stragrande maggioranza sono per altri soggetti che attraverso queste
    convenzioni possono accedere al nostro catalogo.
    La Consigliera ERCOLINI coglie l'invito del Vicepresidente ad essere
    orgogliosi, sottolineando che l'iniziativa di Intercent-ER andrebbe
    comunicata bene, in un momento in cui si parla anche a sproposito
    dei costi del settore pubblico e della loro razionalizzazione.
    I dati dimostrano che è possibile razionalizzare i costi. Il fatto
    che la finanziaria abbia posto Intercent-ER come modello da
    esportare conferma che si tratta di un esempio di buona
    amministrazione. Sottolinea il coinvolgimento non solo di tutte le
    Province e 250 Comuni (chiede in proposito l'elenco dei Comuni
    aderenti) e 4 Università degli Studi.
    Condivide anche l'adozione del criterio dell'offerta economicamente
    più vantaggiosa, ritenendola la strategia migliore in quanto
    salvaguarda la qualità salvaguardando il prezzo, insomma calibrando
    la giusta proporzione tra qualità e prezzo.
    Chiede infine chiarimenti sulle prospettive in ordine all'espansione
    del prodotto oltre che degli enti aderenti e sull'evoluzione
    dell'esperienza di CONSIP a livello nazionale, che nel passato aveva
    evidenziato qualche lacuna sul versante della soddisfazione del
    cliente.
    La Consigliera GUERRA precisa che ritiene Intercent-ER da un punto
    di vista tecnico uno strumento estremamente utile. Ma osserva che le
    scelte della Regione non possono essere esclusivamente tecniche, ma
    si devono coniugare con le scelte politiche.
    Parlando poi dell'interrogazione presentata, precisa che nel
    documento a propria firma non si citavano le auto di lusso che
    invece sono richiamate nella risposta; auspica in proposito un tono
    consono.
    Ribadito che ritiene Intercent-ER uno strumento tecnico molto utile
    per la razionalizzazione dei costi delle gare, esprime qualche
    perplessità per il ruolo che riveste quando supera gli ambiti di
    ente prettamente strumentale e diviene ente proponente. Fa
    riferimento a due casi specifici particolari.
    Il primo, sulla ricerca del fornitore unico per l'offerta di
    prodotti alimentari cui sono tenute ad aderire tutte le ASL che
    hanno la mensa interna e i Comuni che lo ritengano. A suo parere ciò
    contrasta sia con il principio della concorrenza, sia con le
    politiche perseguite dalla Regione con i propri atti di
    programmazione per potenziare in agricoltura la produzione locale,
    la vendita diretta, la saldatura tra produzioni locali e consumatori
    locali, senza trascurare l'impatto da un punto di vista ambientale
    del prodotto vicino anziché del lontano in termini di trasporti.
    Il secondo riguarda l'acquisto delle auto euro4, dove i Comuni hanno
    risposto sulla base di un questionario, che non è sufficiente a suo
    parere senza l'apposita deliberazione della giunta. Ricorda le
    scelte effettuate dalla Regione con la programmazione ambientale nel
    senso della promozione dei veicoli a metano ed elettrici e chiede
    una coerenza anche nell'azione degli enti strumentali tecnici che
    non possono assurgere a decisori politici.
    Il Vicepresidente DELBONO risponde alla consigliera Guerra,
    chiarendo quanto ai toni che ha appreso dell'interrogazione tramite
    notizie di stampa e ne cita alcuni passi. Quanto poi al bando,
    precisa che non vi era un fornitore unico, che il ricorso avanzato
    non ha avuto esito positivo e che le economie di scala si ottengono
    attraverso bandi larghi , non attraverso tanti piccoli lotti -
    altrimenti si tornerebbe alla situazione precedente che invece si
    vuole superare -.
    Sottolinea poi che non si può mettere in carico all'Agenzia, che ha
    il compito di stilare bandi per tipologie che spaziano dai vaccini,
    ai servizi, alle auto ecc., di verificare se tutte le leggi, i
    programmi, gli atti dell'amministrazione, gli ordini del giorno
    dell'Assemblea legislativa ecc. si riverberano coerentemente nel
    bando stesso. Si tratta di una verifica che sta in capo alle
    amministrazioni committenti. L'Agenzia per gli acquisti raccoglie e
    organizza in modo ottimale le richieste provenienti da altri
    soggetti. Pertanto le lamentele rilevate devono essere rivolte ai
    committenti, non all'Agenzia.
    Sulle domande formulate dalla Consigliera Ercolini e in particolare
    sulle capacità di espansione dell'Agenzia, ritiene che siano ampie
    poiché si è già cominciato ad esplorare il settore dei servizi, dove
    tuttavia la costruzione dell'offerta economicamente più vantaggiosa
    - colonna portante della strategia d'acquisto - si presenta più
    complessa e difficoltosa. Sono state elaborate simulazioni per
    comprendere il potenziale aggredibile e scremando il non
    standardizzabile e tenendo a riferimento Regione e ASL l'ordine di
    grandezza potrebbe raggiungere anche il miliardo di euro.
    Informa che attualmente il volume complessivo raggiunge i 240
    milioni di euro, quindi il potenziale è molto alto, tuttavia ci si
    muove con prudenza perché talvolta le sollecitazioni all'acquisto di
    beni o servizi riguardano casi complicati (ad esempio riferiti al
    settore energetico, dove non sussistono competenze interne
    all'Agenzia) o dove occorre valutare preliminarmente la massa
    critica.
    Infine, sui rapporti con CONSIP, osserva che vi è un protocollo che
    chiarisce i termini della collaborazione e la possibilità di
    attingere al relativo catalogo. La tendenza che emerge è in
    miglioramento rispetto al passato sul versante delle relazioni con
    la clientela, senza la vincolatività che la connotava in precedenza;
    si tratta di un termine di paragone importante, particolarmente per
    le realtà regionali.
    Il Presidente Beretta ringrazia il Vicepresidente e il direttore per
    l'informazione svolta.
    Escono i Consiglieri Caronna e Masella.
    - - - - - - -
    2296 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Bartolini,
    Aimi, Renzi e Vecchi recante: Interventi a favore degli eredi di
    appartenenti alle forze dell'ordine, alle forze armate, ai Vigili
    del Fuoco e alle forze della Polizia municipale caduti
    nell'adempimento del proprio dovere (28 02 07) - Relatore
    consigliere Aimi
    Il Presidente BERETTA ricorda che nel corso della precedente seduta
    si è svolta l'illustrazione e quindi dichiara aperta la discussione
    generale.
    Il Vicepresidente DELBONO anticipa alla Commissione che la Giunta
    regionale intende inserire nell'ambito della legge finanziaria di
    accompagnamento all'assestamento del bilancio un'analoga
    disposizione, sulla falsariga della legge regionale del Veneto.
    Il Consigliere AIMI si dichiara favorevole ad una trasversalità
    nell'adesione alla proposta, ma ritiene opportuno accelerare i tempi
    considerato che il proprio testo è già all'esame della Commissione.
    Il Consigliere MANCA ricorda che l'assestamento in via di
    approvazione da parte dell'esecutivo istituirebbe il nuovo capitolo
    per rendere efficaci le misure disposte a favore delle forze
    dell'ordine. Considerati i tempi brevi della presentazione del
    progetto di legge finanziaria, propone quindi un rinvio dell'esame
    del testo per verificare la formulazione della Giunta regionale.
    La Commissione concorda sul rinvio.
    La seduta termina alle ore 17,00.
    Verbale approvato nella seduta del 19 giugno 2007
    La Segretaria Il Presidente Il Presidente
    Claudia Cattoli Antonio Nervegna Nino Beretta
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