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Legislatura VIII - Commissione VI - Verbale del 18/09/2007 antimeridiano

    Testo

    Verbale n. 15
    Seduta del 18 settembre 2007
    Il giorno 18 settembre 2007 alle ore 10 si è riunita presso la sede
    dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro 50, la
    Commissione Attuazione dello Statuto convocata con nota Prot. n.
    16999 del 12 settembre 2007.
    Partecipano alla seduta i Commissari:
    Cognome e Nome Qualifica Gruppo Voto
    BORGHI Gianluca Presidente Misto 1 Presente
    MAZZA Ugo Vice Sin. Dem. per il 2 Presente
    Presidente Socialismo Eu.
    VARANI Gianni Vice FI 3 Presente
    Presidente
    BARBIERI Marco Componente Uniti nell'Ulivo - 3 Assente
    DL Margherita
    BORTOLAZZI Componente PdCI 1 Assente
    Donatella
    DELCHIAPPO Renato Componente PRC 3 Presente
    ERCOLINI Gabriella Componente Uniti nell'Ulivo - 6 Presente
    DS
    GARBI Roberto Componente Uniti nell'Ulivo - 3 Presente
    DS
    GUERRA Daniela Componente Verdi per la pace 1 Assente
    LOMBARDI Marco Componente FI 3 Presente
    MANCA Daniele Componente Uniti nell'Ulivo - 3 Presente
    DS
    MONACO Carlo Componente Per 1 Assente
    L'Emilia-Romagna
    MONARI Marco Componente Uniti nell'Ulivo - 1 Presente
    DL Margherita
    NANNI Paolo Componente Italia dei Valori 1 Presente
    con Di Pietro
    NERVEGNA Antonio Componente FI 3 Presente
    NOE' Silvia Componente UDC - Unione dei 1 Assente
    Dem. Crist.
    PARMA Maurizio Componente Lega Nord Padania 3 Assente
    E. e R.
    SALSI Laura Componente Uniti nell'Ulivo - 3 Presente
    DS
    TAGLIANI Tiziano Componente Uniti nell'Ulivo - 3 Presente
    DL Margherita
    VECCHI Alberto Componente AN 4 Assente
    ZANCA Paolo Componente Uniti nell'Ulivo 1 Presente
    -SDI
    Sono presenti: M. Veronese (Responsabile Servizio Coordinamento
    Commissioni assembleari), A. Voltan (Resp. Servizio Legislativo e
    qualità della legislazione), R. Ghedini (Servizio Informazioni per
    la stampa).
    Presiede la seduta: Gianluca BORGHI
    Assiste il segretario: Nicoletta TARTARI
    Resocontista: Nicoletta TARTARI
    Il presidente BORGHI dichiara aperta la seduta alle ore 10.
    Sono altresì presenti i consiglieri Zanca, Lombardi, Nanni,
    Mazza, Salsi, Ercolini, Tagliani, Garbi, Varani e Manca.
    Il presidente BORGHI mette in approvazione i verbali nn. 10, 11, 12,
    13 e 14 del 2007.
    La Commissione, all'unanimità dei presenti,
    approva i verbali nn. 10, 11, 12, 13 e 14 del 2007.
    Prosecuzione esame abbinato degli oggetti:
    112 - Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Mazza: Norme
    per la parità di rappresentazione dei vari interessi e modalità di
    partecipazione delle associazioni alle scelte legislative della
    Regione (15 06 05). (testo base)
    26 - Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Ridolfi:
    Riconoscimento delle rappresentanze organizzate di interessi
    presenti nella società regionale e valorizzazione del loro ruolo
    presso l'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna (25 05
    05).
    Il presidente BORGHI ricorda che nell'ultima seduta prima della
    pausa estiva il consigliere Manca aveva richiesto di procedere ad un
    approfondimento sull'adempimento dei temi oggetto dello statuto ed
    ai quali anche i progetti di legge oggetti 112 e 26 attengono. Come
    contributo alla discussione, consegna ai commissari una prima bozza
    di lavoro - non alternativa ai progetti di legge in esame - sul
    protocollo di consultazione delle associazioni, previsto dall'art.
    19 dello statuto quale parte integrante del regolamento, il quale
    sarà prossimamente all'ordine del giorno dei lavori dell'Aula. La
    bozza è stata predisposta dalla struttura tecnica su richiesta del
    Presidente, in conseguenza di quanto emerso nel dibattito svolto.
    (Allegato: Prima bozza di lavoro sul protocollo di consultazione
    delle associazioni).
    Il consigliere MAZZA ritiene che per esaminare la bozza distribuita
    occorrerebbe modificare l'ordine del giorno, che non la prevede. In
    ogni caso, tale documento è integrativo di quanto si sta trattando.
    Ricorda che lo statuto prevede: l'albo generale delle associazioni,
    che l'Assemblea legislativa deve definire con proprio atto (che egli
    ritiene debba essere una legge); l'atto che stabilisce i criteri e
    le modalità per l'iscrizione all'albo; il protocollo, che, essendo
    parte integrante del regolamento interno dell'Assemblea (in quanto
    fissa le sue modalità di lavoro e di rapporto con quanti si
    iscrivono all'albo), non deve essere concordato con soggetti
    esterni, va solo chiarito se chi richiede l'iscrizione all'albo
    debba aderirvi. Questi due strumenti si integrano, non valuta
    determinante stabilire se debba prima procedersi a definire uno o
    l'altro. Ricorda che sui progetti di legge in esame è stata svolta
    un'udienza conoscitiva molto partecipata; che è stata svolta la
    discussione generale, nella quale non ci sono stati altri interventi
    oltre al suo; che non sono stati presentati altri emendamenti oltre
    ai propri, nei quali ha recepito diverse norme del progetto di legge
    Ridolfi e alcune osservazioni emerse anche in Commissione. Non vede
    perché non si debba procedere all'esame dell'articolato; è
    disponibile a far trascorrere un'altra settimana per l'eventuale
    presentazione di altri emendamenti, e nel frattempo esaminare la
    bozza del protocollo di consultazione, ma non vede alcuna ragione
    per ritirare il proprio progetto di legge, che è altra cosa rispetto
    al protocollo.
    Il consigliere ZANCA condivide le considerazioni del consigliere
    Mazza e, rileggendo l'art. 19 dello statuto, riepiloga i passaggi
    che ritiene siano previsti molto chiaramente nella norma: in primo
    luogo, l'Assemblea disciplina criteri, modalità di iscrizione e di
    tenuta dell'albo generale delle associazioni, articolato per
    Commissioni; quindi, l'Assemblea definisce il protocollo di
    consultazione, che fa parte del regolamento interno; infine, ogni
    Commissione, sulla base del protocollo, decide sulle modalità di
    contatto con le associazioni, comprese le udienze conoscitive.
    Considera non sempre comprensibili i criteri con cui sono formati
    gli elenchi, più o meno formali, per invitare le associazioni alle
    udienze: proprio per meglio regolare queste procedure era stato
    pensato il comma 2 dell'art. 19, rivolto alle sole associazioni con
    interessi generali, che va attuato con norme dell'Assemblea
    legislativa o, su delega dell'Assemblea, dell'Ufficio di presidenza.
    Dunque la disciplina dell'albo è il primo atto da compiere, e
    ritiene debba consistere in una legge, mentre il protocollo di
    consultazione - che è pattizio - è il secondo atto, e potrebbe
    essere una delibera dell'Assemblea su proposta dell'Ufficio di
    presidenza. Sulla base del protocollo, le Commissioni agiscono come
    previsto dal comma 3. In conclusione, considera la bozza distribuita
    un interessante contributo di lavoro, che può essere discussa mentre
    si esaminano i progetti di legge e si procede a realizzare tutto
    quanto è previsto nell'art. 19 dello statuto.
    Il consigliere MANCA, attribuendo ai progetti di legge il merito di
    aver attirato l'attenzione sull'argomento, ribadisce quanto ha già
    sostenuto in precedenti occasioni: la questione della partecipazione
    e dei rapporti tra istituzioni e cittadini è un tema ampio e di
    rilievo strategico, che merita di essere anche uno dei punti
    qualificanti dell'intera legislatura, così come lo è dello statuto.
    Per questo valuta opportuno trattarlo in un provvedimento organico,
    non limitando la riflessione all'albo generale delle associazioni,
    ma allargandola all'intera materia della partecipazione, che va
    valutata attentamente e complessivamente. Ciò non significa che i
    progetti di legge non presentino anche elementi condivisi:
    anch'egli, come il consigliere Mazza, sente l'esigenza di conoscere
    il modo con cui la Regione identifica i propri interlocutori tra le
    categorie sociali ed economiche, individuando le modalità per
    rendere maggiormente efficaci le udienze conoscitive, così come si
    propone di fare fin da ora la bozza di protocollo. Ribadisce che,
    sul piano politico, l'intera materia della partecipazione debba
    essere un impegno complessivo che qualifica la legislatura: è una
    sfida per l'istituzione cercare un nuovo modo di rapportarsi con la
    società regionale, anche per evitare contrapposizioni che spesso
    sono il frutto di una mancanza di dialogo preventivo, che le udienze
    conoscitive o gli albi regionali di per sé non risolvono. Sollecita
    un lavoro congiunto tra la Commissione e la Giunta, anche alla luce
    delle dichiarazioni preliminari al PTR in tema di partecipazione.
    Per quanto ha potuto vedere, la bozza di protocollo distribuita si
    propone di intervenire fin da ora per migliorare le modalità di
    contatto tra l'Assemblea e le associazioni che intendono partecipare
    all'attività regionale. È utile un approfondimento per entrare nel
    merito, ma chiede se c'è la disponibilità della Commissione a
    considerare le proposte di legge in esame come un primo contributo
    per stimolare una riflessione organica sul tema complessivo della
    partecipazione.
    Il consigliere LOMBARDI concorda che la partecipazione è uno dei
    temi fondamentali dello statuto e pertanto deve trovare attuazione
    entro tempi celeri. Dal punto di vista tecnico, condivide il
    percorso individuato dal consigliere Zanca: deve prima esserci una
    legge regionale e poi altri atti o protocolli per la disciplina
    delle fasi successive. Il progetto di legge Ridolfi è più
    circoscritto, non esaurisce l'intero tema della partecipazione,
    mentre il progetto di legge Mazza è più organico (tra l'altro
    preannuncia che condivide, con alcune riserve, la prima parte, ma
    non la seconda). Comunque, poiché è da tempo che si discute, ora
    occorre decidere se considerare i due progetti in sé o come
    contributo sul più ampio tema della partecipazione: in ogni caso
    occorre arrivare ad una decisione.
    Esce il consigliere Tagliani.
    Il consigliere ZANCA valuta che i due progetti di legge non sono
    contrastanti, potrebbero essere integrati in un testo unificato e
    propone ai consiglieri Mazza e Lombardi di predisporlo. Dopo
    l'osservazione del consigliere Lombardi che, di fatto, gli
    emendamenti presentati dal consigliere Mazza fungono a questo scopo,
    propone di lavorare sul testo del consigliere Mazza.
    Entra il consigliere Monari.
    Il consigliere MANCA ribadisce che egli propone di andare oltre alla
    prospettiva aperta dai due progetti di legge, procedendo a formulare
    gli indirizzi generali sul tema della partecipazione in senso ampio,
    da rivolgere anche al governo regionale. Con questo non intende non
    affrontare nel merito i progetti di legge (in proposito, ha già
    detto che ritiene necessario verificarne le previsioni che prevedono
    un intervento economico dell'Assemblea per sostenere determinate
    associazioni), ma propone che si affronti il tema della
    partecipazione nel suo complesso - come alcune Regioni hanno fatto,
    con esperienze avanzate - in attuazione dello statuto. La previsione
    dell'albo e la bozza di protocollo possono servire a irrobustire fin
    da subito le udienze conoscitive, ma ci sono le possibilità per
    costruire strumenti più ampi ed utili.
    Il consigliere ZANCA osserva che gli strumenti di partecipazione
    sono molteplici e con diversa gradualità: vi è innanzitutto una
    parte istituzionale e cioè il referendum, consultivo e abrogativo
    (su questa materia ricorda che occorre approvare una legge che attui
    le innovazioni introdotte con lo statuto: se oggi si dovesse
    procedere ad un referendum abrogativo, sarebbe particolarmente
    complesso integrare la disciplina vigente e lo statuto), le leggi di
    iniziativa popolare e le petizioni. Un'altra parte di strumenti di
    partecipazione sono poi quelli di cui si occupano i progetti di
    legge in esame, che si possono iniziare ad esaminare. Nel merito,
    premettendo che forse il suo rilievo è già risolto dagli emendamenti
    presentati (che non ha presente), osserva che le associazioni prese
    in considerazione dal progetto di legge Mazza non sono quelle che
    perseguono interessi generali meritevoli di tutela secondo
    l'ordinamento giuridico, come invece contempla il progetto di legge
    Ridolfi. Valuta che una tale previsione sia delicata ma necessaria,
    per evitare di comprendere anche forme associative volte a
    perseguire interessi di singoli o piccoli gruppi.
    Entra il consigliere Nervegna.
    Il consigliere MAZZA esprime compiacimento per la proposta di
    iniziare a lavorare su un progetto di legge generale sulla
    partecipazione, che è uno degli obiettivi che persegue da sempre. Ha
    presentato due progetti di legge di settore su questo tema: quello
    in esame che riguarda la trasparenza e le lobby e uno sulla
    partecipazione nei processi di trasformazione urbana, che non viene
    per ora discusso in attesa della proposta di modifica della legge
    regionale 19 del 1998 che la Giunta sta elaborando. Anche in quel
    caso è stato disponibile ad attendere prima di esaminare il proprio
    progetto. Non è tuttavia disponibile ad attendere ulteriormente per
    esaminare il progetto oggi in discussione in vista di una legge
    generale sulla partecipazione, perché si tratta di un progetto a
    costruzione particolarmente complessa, sia per i soggetti da
    coinvolgere nell'elaborazione, sia per i destinatari di una tale
    legge, cioè tutti i livelli degli enti territoriali, sia per gli
    atti della Regione su cui dovrebbe applicarsi, quali bilanci e piani
    pluriennali. Valuta che la mole di lavoro compiuta dalla Regione
    Toscana nella costruzione della propria legge si sia poi tradotta
    nell'indicazione di alcuni principi generali e nell'erogazione di
    fondi agli enti locali che attivano procedure di consultazione. Si
    tratta di una buona base di partenza, ma sono occorsi circa due anni
    per formularla: se si inizia ora, si rischia di non chiudere entro
    la legislatura. Il progetto di legge ora in esame non impedisce di
    iniziare questo percorso, dato che si occupa solo di una parte
    dell'argomento e potrebbe quindi essere sussunta in una successiva
    legge generale. Finché non verrà adottata una tale legge, è comunque
    necessaria una regolamentazione dei gruppi d'interesse per rendere
    possibile anche la partecipazione di associazioni che oggi sono in
    difficoltà ad intervenire, come dimostra anche la recente
    discussione in Aula della legge sulla caccia: il relatore ha citato
    un accordo raggiunto in un tavolo estraneo all'Assemblea, in
    incontri da lui tenuti senza rapportarsi con la competente
    Commissione. Riguardo ai rilievi del consigliere Lombardi, osserva
    che gli emendamenti presentati mirano ad inserire nella prima parte
    molte delle previsioni del progetto di legge Ridolfi. La seconda
    parte è finalizzata a creare maggiore parità tra le associazioni:
    non trova che la questione dei costi (per rimborsi di oneri e per
    fornire servizi) sia problematica, dato che la Regione finanzia
    diverse attività e le attività di partecipazione meritano di trovare
    riscontro anche in questo senso. Se le attività di lobbying
    venissero rese esplicite, questo andrebbe a favore dei consiglieri,
    che potrebbero esprimersi con piena conoscenza dei contributi
    contenuti nelle proposte, anche della Giunta. Ribadisce la
    disponibilità a rinviare alla prossima settimana l'esame
    dell'articolato e discutere oggi la proposta di protocollo, ma nella
    prossima seduta si deve iniziare l'esame degli emendamenti e
    dell'articolato, dato che egli non intende ritirare il proprio
    progetto di legge.
    Esce il consigliere Varani, entra il consigliere Delchiappo.
    Il consigliere MANCA esplicita le proprie perplessità di fondo sul
    progetto di legge: se si introducono previsioni di natura economica
    e di copertura di costi per partecipare all'attività legislativa
    della Regione, si apre un tema generale, di forte rilevanza
    politica, che non può essere limitato alla collocazione parziale
    oggetto del progetto in esame, al quale è pertanto contrario. È
    convinto che non si possa escludere la necessità di risorse per
    favorire una maggiore partecipazione dei cittadini all'attività
    legislativa, ma a questo proposito deve essere aperta una
    riflessione generale, non si può introdurre un vulnus come fa il
    progetto di legge che, per come è strutturato, può creare situazioni
    di difficile valutazione, rischiando anche di minare la credibilità
    dell'istituzione regionale. Ribadisce che il progetto presenta
    contenuti realmente importanti ed ha il merito di consentire
    l'apertura di una riflessione seria, riflessione che potrebbe essere
    condotta da un gruppo di lavoro della Commissione (in modo
    particolarmente utile, viste le funzioni e le competenze di alcuni
    commissari) che, con il supporto delle strutture tecniche, potrebbe
    analizzare complessivamente l'argomento, considerando anche le
    esperienze a livello europeo ed in altre realtà italiane. Questa
    proposta non mira a rinviare la discussione, ma ad affrontare con
    coerenza e completezza l'argomento (ciò che non fa il progetto in
    esame, limitato ad una sola parte dell'attività istituzionale e per
    questo non accoglibile), attuando così un contenuto innovativo dello
    Statuto.
    Esce il consigliere Monari.
    Il consigliere LOMBARDI ipotizza che, iniziando oggi l'esame
    dell'articolato, alcune delle proposte contenute nel progetto di
    legge - di cui condivide l'intenzione, ma che trova di difficile
    attuazione pratica - sarebbero respinte, mentre potrebbero essere
    meglio approfondite nel merito, procedendo oggi all'illustrazione
    del protocollo. A proposito di quanto osservato dal consigliere
    Mazza, non valuta negativamente che vi siano associazioni che
    presentano proposte non articolate ai consiglieri: è compito dei
    consiglieri stessi elaborare tali idee e formularle come atti, anche
    avvalendosi delle strutture dell'Assemblea. Osserva che se
    un'associazione che non trova, tra cinquanta consiglieri, nessuno
    disposto ad accoglierne le proposte, probabilmente non è
    particolarmente rappresentativa e non trova corretto che le si
    debbano fornire i servizi indicati nel progetto di legge. Inoltre,
    considera che le proposte fatte si prestano ad abusi, perché
    potrebbe verificarsi che associazioni che non possiedano i requisiti
    per accedere ai servizi facciano presentare le proprie proposte ad
    associazioni deboli .
    Il consigliere ZANCA ritiene che la materia delle assenze dal lavoro
    (di cui quelle per incarichi elettivi o sindacali sono disciplinati
    da norme nazionali e contrattuali) non rientri tra quelle su cui
    possa intervenire la legislazione regionale. Trova utile e non
    particolarmente dispendioso prevedere presso l'Assemblea legislativa
    un punto a cui le associazioni possano rivolgersi per chiedere
    approfondimenti in merito alle proprie proposte di competenza
    regionale.
    Il consigliere MAZZA ribadisce la richiesta di esaminare nella
    prossima seduta il progetto di legge, che è improcrastinabile, dato
    che si tratta di un progetto presentato alla fine della precedente
    legislatura, prima ancora che iniziasse la discussione sul
    regolamento, e non ha ricevuto alcuna proposta di emendamento. La
    discussione deve andare a fondo e si devono esprimere chiaramente le
    posizioni, anche per approfondire il concetto di partecipazione e i
    rapporti tra istituzioni e società civile. A proposito dell'assenza
    dal lavoro, osserva che il progetto la prevede come atto volontario
    e con il rimborso solo dei costi previdenziali.
    Esce il consigliere Nervegna.
    Il presidente BORGHI valuta utile la discussione odierna anche per
    definire in quale direzione orientare i lavori della Commissione.
    Come ricordato anche dal consigliere Zanca, in tema di
    partecipazione la Commissione deve affrontare anche la riforma degli
    istituti di democrazia diretta (petizioni, referendum e iniziativa
    legislativa popolare), come stabilito anche da un ordine del giorno
    approvato dall'Aula: a questo proposito, entro alcune settimane
    proporrà alla discussione un progetto di legge. Considera che per
    l'istituzione dell'albo delle associazioni ex art. 19 dello statuto
    non sia necessario procedere con una legge. Chiede alla Commissione
    e in particolare al consigliere Mazza di valutare l'opportunità di
    sottoporre all'Aula una risoluzione della Commissione per arrivare
    al progetto di legge generale sulla partecipazione entro 3-4 mesi,
    anche con il coinvolgimento della Giunta ma la chiara precisazione
    che sarà la Commissione la sede in cui il progetto verrà deciso. Se
    non si valutasse opportuna tale proposta, vanno soddisfatte le
    legittime richieste del consigliere Mazza per procedere ad esaminare
    l'articolato.
    Il consigliere MAZZA crede che la Commissione condivida la proposta
    di lavorare sul progetto di legge generale sulla partecipazione, ma
    chiede che siano chiari l'impostazione del lavoro e la provenienza
    della proposta, anche dietro mandato della Commissione. Obietta che
    se si vuole costruire un percorso partecipato per elaborare questo
    atto non è pensabile compierlo in pochi mesi: già definire quali
    sono gli interlocutori da considerare è tema da indagare con
    attenzione. Ribadisce che tale legge non è comunque in
    contraddizione con il progetto di legge oggi in esame.
    Il presidente BORGHI invita la dott.ssa Tartari, della Segreteria
    della Commissione, ad illustrare la bozza di lavoro sul protocollo
    di consultazione predisposta sulla base del dibattito svolto.
    La dott.ssa Tartari illustra la bozza distribuita, redatta sulla
    base del dibattito svolto, che ha come punto di partenza l'art. 19
    dello statuto e si ispira ai principi elaborati dell'Unione europea
    a partire dal Libro bianco sulla governance: massima partecipazione,
    trasparenza, efficacia, chiarezza, limiti di tempo per partecipare,
    pubblicazione e feedback. La bozza è pensata come un documento che
    sia condiviso dalle associazioni che intendano partecipare alle
    attività dell'Assemblea. Le proposte contenute dovranno essere
    valutate in rapporto alle previsioni della proposta di regolamento
    interno licenziata; otre agli strumenti previsti nel regolamento,
    sono contemplate le consultazioni telematiche, sulla scia
    dell'esperienza europea che ne ha messo in luce l'utilità. Per
    attuarle in Emilia-Romagna potrebbe essere istituzionalizzato il
    canale di Partecipanet, realizzato da Assemblea legislativa e Giunta
    nell'ambito del progetto Cantieri della Presidenza del Consiglio
    dei Ministri.
    Il consigliere DELCHIAPPO osserva che il documento presentato non
    può che ampliare le modalità di consultazione già in essere, che già
    sono sottoposte a vincoli come quelli enunciati nella bozza: le
    regole ci sono sempre state, vanno però rispettate.
    Il consigliere MAZZA, apprezzando l'impostazione del documento come
    base di partenza per la discussione, chiede di chiarire come la
    Commissione lo intenda: si tratta di un patto che deve essere
    sottoscritto (nel qual caso l'elaborazione va condivisa con i
    possibili destinatari tramite un'udienza conoscitiva) o è un atto
    determinato dall'Assemblea e implicitamente accettato da chi chiede
    di iscriversi all'albo generale o è un atto che deve essere
    concordato di volta in volta con le diverse associazioni che
    chiedono di iscriversi? Ritiene che il protocollo debba indicare i
    tempi e le modalità per consentire la partecipazione e che il canale
    telematico si debba aggiungere alle altre modalità (udienze
    conoscitive e incontri), non sostituirle. Va chiarito anche cosa si
    intende con grado di rappresentatività.
    Il consigliere ZANCA ricorda che l'art. 19 dello statuto prevede, in
    modo logico e razionale, una successione ed una gerarchia di atti:
    innanzitutto l'Assemblea legislativa definisce (con legge o
    delibera) l'albo generale delle associazioni ed i criteri per
    l'iscrizione, poi si definisce il protocollo di consultazione, che
    può essere diverso anche in funzione di quanti e quali associazioni
    si sono iscritte all'albo. Sulla base di questi atti, ciascuna
    Commissione decide le proprie modalità di consultazione. Se non si
    rispetta questo ordine è prevedibile che si crei molta confusione
    nelle procedure seguite per la consultazione. Segnala che
    l'istruttoria pubblica prevista dall'art. 17 dello statuto in modo
    definito corrisponde agli incontri specifici indicati nella bozza di
    protocollo.
    Il presidente BORGHI considera che il protocollo sarà utile per
    consentire alle associazioni di valutare il proprio interesse ad
    iscriversi all'albo e che pertanto possano essere contestuali
    l'elaborazione del protocollo e dell'albo cui si procederà nelle
    prossime settimane.
    Il presidente BORGHI dichiara chiusa la seduta alle ore 12,10.
    Approvato nella seduta del 6 novembre 2007.
    Il Segretario Il Presidente
    Nicoletta Tartari Gianluca Borghi
    Allegato al verbale n. 15 del 18 settembre 2007
    PRIMA BOZZA DI LAVORO
    PROTOCOLLO DI CONSULTAZIONE
    DELLE ASSOCIAZIONI ISCRITTE ALL'ALBO GENERALE
    DI CUI ALL'ART. 19 COMMA 2 DELLO STATUTO
    L'Assemblea legislativa ritiene necessario assicurare la massima
    trasparenza e circolazione delle informazioni e garantire ai
    cittadini e residenti l'effettiva partecipazione all'elaborazione
    delle politiche regionali.
    L'Assemblea legislativa e le associazioni iscritte all'Albo generale
    di cui all'art. 19, comma 2, dello statuto individuano appropriati
    meccanismi di consultazione così da assicurare alle organizzazioni
    che esprimono interessi diffusi o collettivi il diritto di fare
    conoscere e di scambiare pubblicamente le loro opinioni e
    valutazioni sulle materie di competenza regionale.
    Al fine di garantire il dialogo permanente tra le associazioni e
    l'Assemblea nell'ambito del procedimento legislativo e della
    definizione degli indirizzi politico-programmatici più generali,
    presso le Commissioni assembleari si attivano le procedure di
    consultazione individuate nel regolamento interno dell'Assemblea e
    nel presente protocollo:
    a)
    pubbliche udienze conoscitive (art. 43 regolamento interno)
    b)
    audizioni (art. 44)
    c)
    incontri specifici (art. 42, comma 6)
    d)
    consultazioni telematiche: non necessariamente attivate su atti già
    esistenti, mirano a consentire alle Commissioni assembleari di
    acquisire il parere della generalità della comunità regionale [in
    alternativa: delle associazioni iscritte all'albo] in ordine a
    determinate politiche, prima della redazione di proposte di atti.
    Dopo trenta mesi dall'inizio del mandato, l'Ufficio di Presidenza
    dell'Assemblea e le associazioni iscritte all'Albo generale
    verificano i meccanismi e le procedure di consultazione attuate e
    concordano eventuali revisioni del presente protocollo.
    Il relatore dei progetti di legge e, ove nominato, degli atti
    amministrativi è il riferimento istituzionale del procedimento di
    consultazione e garantisce l'osservanza dei principi indicati dal
    presente protocollo, relazionandosi stabilmente con il Presidente
    della Commissione.
    I. Principi della consultazione
    1. Massima partecipazione
    Le consultazioni si svolgono sulla base più ampia possibile al fine
    di garantire la massima partecipazione delle associazioni
    interessate iscritte all'albo.
    L'Assemblea accerta che tutte le associazioni interessate possano
    esprimere le loro valutazioni in ordine all'oggetto della
    consultazione.
    Al fine di assicurare la massima partecipazione le associazioni
    interessate comunicano i propri contributi di preferenza per via
    telematica.
    Gli incontri di consultazione si svolgono presso la sede
    dell'assemblea legislativa salvo che un diverso luogo di riunione
    risulti più consono a consentire un'ampia partecipazione.
    Gli incontri si svolgono in tempi atti a facilitare la
    partecipazione dei rappresentanti delle associazioni.
    2. Trasparenza
    Le consultazioni devono svolgersi in modo trasparente sia nei
    confronti delle parti coinvolte che della comunità regionale in
    generale.
    Deve risultare chiaro:
    -
    quali sono le problematiche esaminate;
    -
    quali sono i soggetti consultati e le ragioni della loro
    partecipazione;
    -
    quali sono i fattori che hanno influenzato le scelte dell'Assemblea
    in ordine all'oggetto della consultazione.
    Le associazioni iscritte all'albo che partecipano alle scelte
    dell'Assemblea devono operare in modo trasparente e responsabile.
    Deve, pertanto, essere chiaro:
    -
    quali interessi esse rappresentino;
    -
    quale sia il loro grado di rappresentatività.
    3. Efficacia
    Le associazioni sono consultate in una fase nella quale abbiano la
    possibilità di incidere sulla formulazione degli obiettivi e sulle
    modalità per conseguirli. Ove opportuno la consultazione può
    avvenire in più fasi su un medesimo oggetto.
    Le modalità e l'ampiezza della consultazione devono risultare
    proporzionati all'impatto dell'oggetto della consultazione.
    4. Chiarezza
    Ogni comunicazione relativa ad una consultazione deve essere chiara
    e concisa e contenere tutte le informazioni atte ad agevolare le
    prese di posizione degli interlocutori. In particolare le
    comunicazioni debbono contenere:
    -
    indicazione del contesto di intervento del provvedimento oggetto di
    consultazione;
    -
    indicazione degli obiettivi della consultazione e dei soggetti in
    essa coinvolti;
    -
    dettagli relativi agli eventuali incontri e audizioni avvenuti
    sull'oggetto della consultazione;
    -
    indicazione delle strutture dell'Assemblea e relativi recapiti;
    -
    indicazione dei tempi e luoghi degli incontri di consultazione
    ovvero della scadenza in caso di consultazioni per via telematica.
    Al fine di rendere chiari e utilizzabili per le decisioni
    dell'Assemblea i contributi delle associazioni interessate, queste
    si impegnano:
    -
    a porre in particolare rilievo le modifiche puntuali proposte
    sull'oggetto della consultazione;
    -
    a sintetizzare le proprie principali proposte e raccomandazioni.
    5. Limiti di tempo per partecipare
    L'Assemblea articola le consultazioni in modo da lasciare alle
    associazioni interessate un tempo sufficiente per rispondere agli
    inviti e inviare contributi scritti.
    Le comunicazioni di invito alla consultazione, al fine di garantire
    agli invitati la possibilità di esaminare l'argomento e di elaborare
    contributi sufficientemente completi, sono inviate almeno 7 giorni
    prima di quello fissato per l'incontro di consultazione . Nelle
    consultazioni telematiche i contributi delle associazioni
    interessate pervengono entro il trentesimo giorno successivo alla
    comunicazione di avvio della consultazione.
    La durata delle consultazioni è tale da garantire un ragionevole
    equilibrio tra la necessità di permettere l'elaborazione di
    contributi esaurienti e quella di concludere il processo decisionale
    in tempi certi.
    6. Pubblicazione
    L'Assemblea, in ottemperanza al principio di massima trasparenza e
    circolazione delle informazioni di cui all'art. 14 dello Statuto
    regionale, assicura attraverso appropriati canali di comunicazione
    l'informazione dell'opinione pubblica circa i contributi delle
    associazioni e gli esiti delle consultazioni. Per raggiungere le
    diverse tipologie di destinatari l'Assemblea si avvale sia di
    strumenti telematici che di più tradizionali strumenti di
    comunicazione (comunicati stampa, trasmissioni televisive).
    7. Feedback
    L'Assemblea riconosce l'interesse e la necessità di garantire un
    esito ai contributi ricevuti.
    A tale scopo nella relazione per l'aula sull'oggetto della
    consultazione sono indicati i soggetti coinvolti ed illustrati gli
    esiti, dando conto delle ragioni per cui si è tenuto conto o meno
    delle proposte e delle raccomandazioni formulate dagli intervenuti
    alla consultazione.
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