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Legislatura VIII - Commissione III - Verbale del 14/10/2008 antimeridiano

    Testo

    Verbale n. 26
    Seduta del 14 ottobre 2008
    Il giorno martedì 14 ottobre 2008 alle ore 10.00 si è riunita presso
    la sede dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50,
    la Commissione Territorio Ambiente Mobilità, convocata con nota
    Prot. n. 22603 del 08/10/2008.
    Partecipano alla seduta i Commissari:
    Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
    MUZZARELLI Gian Presidente Partito Democratico 6 presente
    Carlo
    FRANCESCONI Luigi Vice Forza Italia-Popolo 5 assente
    Presidente della Libertà
    PIVA Roberto Vice Partito Democratico 6 assente
    Presidente
    BARTOLINI Luca Componente Alleanza 4 presente
    Nazionale-Popolo della
    Libertà
    BORGHI Gianluca Componente Partito Democratico 2 presente
    BORTOLAZZI Componente Partito dei Comunisti 1 assente
    Donatella Italiani
    CORRADI Roberto Componente Lega Nord Padania E. e 3 assente
    R.
    DELCHIAPPO Renato Componente Partito di Rifondaz. 3 assente
    Comunista
    GUERRA Daniela Componente Verdi per la pace 1 presente
    MAZZA Ugo Componente Sin. Dem. Per il 2 presente
    Socialismo Eu.
    MAZZOTTI Mario Componente Partito Democratico 3 presente
    MONACO Carlo Componente Per l'Emilia-Romagna 1 presente
    NANNI Paolo Componente Italia dei Valori con 1 presente
    Di Pietro
    NERVEGNA Antonio Componente Forza Italia-Popolo 2 assente
    della Libertà
    NOÈ Silvia Componente Unione Democratici 1 assente
    Cristiani e di Centro
    SALOMONI Ubaldo Componente Forza Italia-Popolo 2 assente
    della Libertà
    SALSI Laura Componente Partito Democratico 3 presente
    ZANCA Paolo Componente Uniti nell'Ulivo-SDI 1 assente
    ZOFFOLI Damiano Componente Partito Democratico 3 presente
    BERETTA in sostituzione di PIVA e BOSI in sostituzione parziale di
    MAZZOTTI.
    Sono presenti: L. Zanichellli (Assessore all'Ambiente e Sviluppo
    sostenibile); F. Casamassima (Serv. Infrastrutture viarie e
    Intermodalità); A. Greco (Serv. Affari generali, giuridici e
    Programmazione finanziaria - Ambiente e Difesa del Suolo); M.
    Palazzini Cerquetella (Serv. Parchi e Risorse forestali).
    Presiede la seduta: Gian Carlo Muzzarelli
    Assiste la Segretaria: Samuela Fiorini
    Resocontista: Maddalena Marchesini
    Il presidente MUZZARELLI dichiara aperta la seduta alle ore 10,30.
    Sono presenti i consiglieri Bartolini, Beretta, Borghi, Bosi,
    Guerra, Monaco, Muzzarelli, Nanni, Salsi, Zoffoli.
    Il presidente propone di invertire i due punti all'ordine del
    giorno.
    La Commissione concorda.
    4032 - Proposta recante: Approvazione del rendiconto consuntivo
    per l'esercizio finanziario 2007 dell'ARNI (delibera di Giunta n.
    1538 del 29 09 08).
    (Sede consultiva - Parere alla Commissione referente Bilancio,
    Affari generali ed istituzionali)
    Il presidente, prima di dare la parola al tecnico, chiede se vi
    siano osservazioni.
    Esce la consigliera Guerra.
    Il consigliere BORGHI esprime la propria intenzione a svolgere un
    intervento in Aula su questo oggetto. Ritiene che l'annuale
    discussione sui finanziamenti che la Regione eroga ad un ente così
    importante, siano un tema importante e non ordinario. Non si può
    correre il rischio di mettere ARNI in una condizione di sostanziale
    inagibilità rispetto allo svolgimento della missione che le compete.
    L'oggetto all'ordine del giorno è il rendiconto consuntivo, ma in
    riferimento al fatto che entro breve si sarà chiamati a decidere sul
    bilancio di previsione 2009, ritiene importante che la Giunta e
    l'Assemblea abbiamo la consapevolezza che si deve riuscire ad
    assicurare all'ARNI le risorse sufficienti per consentirle di
    svolgere il ruolo istituzionale che le è stato assegnato. Cita come
    esempio il problema del costo dei carburanti: si esce meno per
    dragare perché il gasolio costa troppo. Da 15 anni a questa parte
    i finanziamenti ad ARNI sono sostanzialmente stabili: in lire il suo
    bilancio era di circa 7 miliardi ed ora è di circa 3,8 milioni di
    euro; è evidente che se non si provvede adeguatamente altri dovranno
    svolgere il ruolo di governo idraulico dell'asta fluviale e lo
    faranno in condizioni diverse rispetto a quelle di ARNI. Ribadisce
    l'importanza che questa riflessione venga fatta e condivisa anche
    nella discussione sul prossimo bilancio di previsione.
    Entra il consigliere Mazzotti.
    Il presidente MUZZARELLI prende atto della riflessione, soprattutto
    di carattere politico, svolta dal consigliere Borghi, anche in
    funzione dei futuri appuntamenti legati allo sviluppo delle azioni
    di ARNI e al suo bilancio. Non essendoci altre richieste di
    intervento, mette in votazione l'oggetto.
    La Commissione esprime sull'oggetto per quanto di competenza parere
    favorevole con 24 voti a favore (Partito Democratico, Italia dei
    valori), 5 contrari (Alleanza Nazionale e Per l'Emilia-Romagna,) e
    nessun astenuto.
    3935 - Proposta recante: Piano di azione ambientale per un
    futuro sostenibile della Regione Emilia-Romagna 2008-2010 (delibera
    di Giunta n. 1328 del 28 07 08).
    Il presidente MUZZARELLI ricorda che nella seduta del 25 settembre
    si è svolta la presentazione dell'assessore Zanichelli e sono state
    2
    raccolte le prime riflessioni di merito. Nella mattinata odierna
    propone di proseguire la discussione generale e di svolgere una
    riflessione sui tempi e sulle modalità per sviluppare un calendario
    dei lavori che permetta di gestire al meglio gli spazi concessi
    dalle procedure per questo atto.
    Entra il consigliere Mazza.
    Il presidente ritiene che, dopo aver valutato i tempi, sarebbe
    opportuno, oltre a proseguire i lavori in commissione, prevedere un
    momento di ascolto esterno per favorire il confronto democratico su
    un tema così importante e ipotizza la mattina del 23 o il pomeriggio
    del 27 ottobre affinché sia possibile licenziare l'atto in
    commissione in novembre.
    L'assessore ZANICHELLI, sui tempi di discussione dell'atto, ricorda
    che nei mesi scorsi è stata approvata una legge sulla valutazione
    ambientale strategica che stabilisce che ai principali programmi e
    piani sia applicata una procedura di trasparenza. Tale procedura
    prevede prima di tutto la pubblicazione sul bollettino ufficiale,
    poi 60 giorni di audizione e di ascolto, il parere dell'autorità
    ambientale rispetto a questo documento e l'approvazione finale, in
    questo caso dell'Assemblea legislativa. Quindi l'atto in oggetto non
    può essere approvato se non dopo 60 giorni dall'avvio della
    consultazione pubblica che è stata fissata il 24 settembre. Di
    conseguenza il tempo per un confronto è abbastanza ampio.
    L'assessore segnala anche l'importanza di poter approvare l'atto in
    Assemblea legislativa i primi di dicembre, in quanto a questo Piano
    sono collegati altri piani e programmi di un certo rilievo, in
    particolare cita il programma triennale delle aree protette,
    previsto dalla legge 6 del 2005, che definisce le strategie, la
    realizzazione di nuove aree protette, riserve o paesaggi.
    Escono i consiglieri Bartolini e Beretta.
    L'assessore continua informando su altri atti da assumere in altri
    settori che sono legati al programma di azione ambientale.
    Sui contenuti della proposta, dato atto che la relazione è già stata
    svolta nella seduta precedente, aggiunge e sottolinea che il
    programma d'azione ambientale ha nel suo corpo centrale
    prevalentemente tre temi: le aree protette, i rifiuti (in
    particolare il sostegno ad azioni preventive) e l'educazione
    ambientale (e tutta la filiera degli acquisti verdi e
    dell'organizzazione della pubblica amministrazione in funzione della
    sostenibilità). Altri temi non sono contenuti nel corpo centrale
    delle risorse e del piano in quanto per questi sono a disposizione i
    fondi FAS, con la speranza che non ci sia nessuna incursione ,
    soprattutto sulla parte già distribuita alle Regioni. Ad esempio
    ricorda che di recente è stato raggiunto un accordo sulla sanità che
    sarà finanziato dai fondi FAS e cita anche i 180 milioni di euro
    destinati al progetto Po: allo stato attuale le risorse risultano
    confermate, tuttavia ancora non ha ricevuto la certezza assoluta da
    parte dei Ministeri interessati. Questo fatto determina
    conseguentemente elementi di incertezza.
    Rientra il consigliere Beretta.
    L'assessore afferma che per altri settori si punta su accordi già
    raggiunti: ad esempio l'accordo con il Governo sulla qualità
    dell'aria di quest'anno, firmato in aprile. Ci sono anche altri
    3
    fondi già destinati: ad esempio quelli FAS per il trasporto pubblico
    di cui si è discusso con l'Assessore ai trasporti, ma che rientrano
    in questa strategia; oppure fondi e iniziative legate ai fondi
    strutturali europei, nel campo dell'energia con il sostegno
    all'innovazione e al risparmio energetico.
    Invita ad avere una visione articolata e di insieme delle azioni per
    la sostenibilità - tra l'altro nell'atto si parla anche di
    programmi legati alla salute sulla base di strumenti come il piano
    della salute. Alla fine la sintesi sarà il documento unico di
    programmazione regionale che può essere definito il cappello che
    sta al di sopra di tutte le azioni.
    Rientra il consigliere Bartolini.
    Il presidente MUZZARELLI apre la discussione generale per quanto
    attiene sia alla proposta sulla partecipazione esterna sia alle
    valutazioni sul provvedimento.
    La consigliera SALSI ritiene che questo piano sia un documento
    estremamente importante. La regione Emilia-Romagna ha un alto
    livello di inquinamento atmosferico e un alto livello di
    produttività. Ci sono quindi molte fonti di inquinamento che creano
    situazioni per le quali la Regione deve avere la massima attenzione,
    anche sui temi dei rifiuti e dell'energia, e il Piano di azione
    ambientale permette di avere una visione d'insieme per creare le
    condizioni di un futuro sostenibile. In particolare sottolinea
    l'importanza delle azioni per il miglioramento della governance
    regionale nell'ottica di un maggior raccordo e della migliore
    qualità dei dati ambientali. Nella gestione complessiva del
    territorio, queste azioni devono coinvolgere anche i vari enti
    locali - i comuni e le province- e a tal fine ritiene che potrebbe
    essere utile e importante mettere in campo incentivi anche per
    arrivare ad introdurre un sistema di contabilità ambientale. Alcuni
    comuni e province lo stanno già adottando e cita il caso del comune
    di Reggio Emilia che è già al suo terzo consuntivo. I risultati sono
    positivi perché si hanno a disposizione strumenti che aiutano a
    governare meglio, tenendo sotto la lente di ingrandimento l'aspetto
    ambientale; la Regione potrebbe istituire un sistema di contabilità
    ambientale da attuare in tutto il contesto regionale. A questo
    proposito ricorda di essere la prima firmataria di un progetto di
    legge già da tempo presentato e afferma che nel momento in cui si
    vanno ad attuare e ad individuare le varie azioni relative a questi
    interventi regionali occorrerebbe tenere conto anche di questo
    progetto già depositato. Afferma di essere disponibile anche ad
    introdurre le modifiche necessarie per aggiornarlo all'azione
    ambientale nazionale e regionale per trovare lo strumento più
    efficace da mettere in campo.
    In riferimento alla proposta di incontro con Enti ed Associazioni,
    ritiene che i momenti di condivisione siano importanti anche per
    recepire le posizioni e le opinioni dei vari soggetti coinvolti.
    Concorda anche sull'ipotesi di approvarlo prima della fine
    dell'anno, perché l'ambiente e la qualità della vita sono elementi
    che riguardano la quotidianità delle persone.
    Rientra la consigliera Guerra.
    La consigliera GUERRA chiede informazioni sui tempi di approvazione
    dell'atto.
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    Il presidente MUZZARELLI riassume quanto già detto negli interventi
    precedenti sui tempi di approvazione, le procedure e sulla proposta
    di svolgere un momento di ascolto esterno.
    La consigliera GUERRA ringrazia il presidente per le informazioni.
    Osserva che i consiglieri spesso purtroppo non sono coinvolti nelle
    cabine di regia dell'assessorato e hanno pochi spazi per fare
    proposte di integrazione. In questo caso invece, nonostante l'atto a
    suo parere sia già fortemente strutturato, si deduce da quanto detto
    dal presidente, che ci siano ancora molti spazi non solo per
    l'ascolto esterno ma anche per formulare proposte di modifica.
    Esce il consigliere Beretta.
    La consigliera ritiene che l'assessorato di Zanichelli dovrebbe
    essere quello più importante in quanto ha competenza su questioni
    assolutamente trasversali. Ricorda che il primo piano di azione
    ambientale aveva una connotazione culturale e metodologica
    innovativa molto forte: una sorta di filo verde che avrebbe dovuto
    attraversare tanti assessorati ma che però non ha prodotto un cambio
    di passo e di metodologia. A suo parere all'interno della Giunta
    dovrebbe esserci una sorta di cabina di regia ambientale che
    affronti, anche dal punto di vista economico, temi di grandissima
    pregnanza - ad esempio quello del trasporto - traendo risorse da
    tutti gli assessorati. A partire dal primo piano di azione
    ambientale si sarebbe dovuto strutturare un metodo di lavoro al fine
    di riconoscere, nei vari assessorati, le ricadute ambientali con la
    messa a disposizione delle relative risorse. Ritiene invece che
    attualmente all'assessorato Ambiente continui ad essere assegnata
    la scatola dei cerotti e avvenga l'esatto contrario:
    l'assessorato Ambiente con le sue piccole risorse e scarso potere
    politico deve andare ad aggiustare i danni prodotti da attività che
    derivano da altri assessorati. Forse l'unico tema di sua stretta
    competenza, molto oneroso, è quello dei rifiuti, sul quale però, non
    essendoci un piano regionale, si trova alla mercé delle scelte, a
    volte sbagliate, fatte dalle province e cita il caso di Rimini in
    cui, ammette, è stato egregio il lavoro di critica svolto
    dall'assessorato. Sull'ambiente tuttavia ci sono altri assessorati
    che hanno molto da dire: l'assessorato Attività produttive, con la
    competenza sull'energia; l'assessorato alla Cultura con l'educazione
    ambientale e l'assessorato alla Formazione per l'educazione
    alimentare - ricorda che tempo fa le risorse del fondo sociale
    europeo erano molto consistenti ma questi due assessorati, in
    particolare la Formazione, li ha destinati ad attività che nulla
    avevano a che fare con l'ambiente; l'assessorato alla Sanità, che fa
    azioni di educazione alimentare in campo prettamente sanitario molto
    spesso non collegate con quelle dell'assessorato all'Agricoltura sul
    tema dell'implementazione del biologico anche delle mense
    scolastiche; l'assessorato al Turismo, dal quale dovrebbero arrivare
    le risorse per i parchi e per il turismo sostenibile.
    Afferma che nel corposo testo della proposta le pagine veramente
    interessanti sono poche: quelle che individuano le cosiddette
    priorità e spiegano come si spenderanno i soldi. Ritiene che le
    priorità indicate invece siano troppe, in quanto c'è di tutto un
    po' , anche richieste dei desiderata delle province. L'azione numero
    uno della biodiversità invece sono i piani regolatori e non creare
    qua e là qualche stagno o qualche rete ecologica (con il passante
    nord di cui si parla nel testo si distruggerebbero anche le reti
    ecologiche che ci sono ancora). Non si può dire una cosa da una
    parte e dall'altra fare il contrario. Ad esempio non ha senso
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    distribuire i filtrini per l'acqua da mettere a casa delle
    famiglie e contemporaneamente dare ogni settimana il via libera per
    una certa quantità di concessioni per gli emungimenti da falda o da
    corpo idrico. La Regione ha dato tre nuove concessioni di acqua
    minerale, cioè tre privati possono impossessarsi di notevoli
    quantità di acqua della regione, imbottigliarla e venderla.
    Escono i consiglieri Borghi e Monaco.
    La consigliera ricorda che tutti i fiumi sono in secca e alla luce
    di tali comportamenti, i convegni organizzati sul tema
    dell'ambiente, come quello a Ravenna, risultano incoerenti, ipocriti
    e soprattutto inutili. Ci sono proposte di legge che chiedono
    addirittura di dare soldi a quella raccolta differenziata dei
    rifiuti che non è orientata al recupero di materie, ma a separare
    meglio per bruciare meglio: quei soldi li deve mettere Hera e non la
    Regione. Inoltre non si può continuare a spendere soldi per mettere
    i filtri attivi antiparticolato (FAP) la cui utilità non è nemmeno
    certa, quando nelle città, come a Bologna, si cancellano le corsie
    preferenziali e gli autobus finiscono in coda. E' inutile fare un
    convegno sugli acquisti verdi, quando in Regione giace una legge che
    non si vuole approvare o dire che si deve essere virtuosi
    acquistando prodotti che abbiano un'impronta ecologica bassa, quando
    non si è voluto fare un programma di acquisti verdi per i comuni o
    c'è Intercenter che fa bandi di appalto con tutt'altri meccanismi.
    Ritiene che sia importante che quelle poche risorse che sono di
    stretta competenza dell'assessorato Ambiente, vengano spese in
    un'altra maniera, senza correre dietro ai desiderata delle province.
    Nel primo anno del piano ambientale, le province chiesero di
    intervenire sulla depurazione delle acque, che è di loro competenza.
    Col piano di azione ambientale si dovrebbe imprimere una svolta che
    però non può essere data solo dall'assessorato all'Ambente. La
    Giunta regionale tutta insieme dovrebbe perseguire un unico
    obiettivo: quello di modificare progressivamente il sistema di
    produzione, di consumo e di acquisto.
    Afferma che le analisi contenute nell'atto sono ben fatte. Tuttavia
    ritiene che ci siano interventi e incentivi economici dati su
    attività che dovrebbero essere di competenza di altri assessorati i
    quali quindi dovrebbero anche mettere a disposizione le risorse. Ha
    l'impressione che sia ancora applicato il vecchio metodo
    ambientalista di girare con la scatola dei cerotti e conclude
    ribadendo che non ha riscontrato nel piano la nuova impronta che si
    aspettava.
    Rientra il consigliere Borghi.
    Il consigliere MAZZA informa la Commissione sulla sua intenzione di
    chiedere formalmente nella conferenza dei Capigruppo che l'atto in
    oggetto venga considerato complesso.
    In merito all'incontro con gli Enti e le Associazioni, propone di
    organizzare l'evento per le ore 18.00 al fine di garantire la
    partecipazione di tutti, anche di coloro che non possono
    distaccarsi dal lavoro, con particolare riferimento al mondo del
    volontariato e agli ambientalisti.
    Sul progetto di legge citato dalla consigliera Salsi afferma che,
    non essendo stato ancora approvato, l'unico modo per tenerne conto
    sarebbe quello di proporre degli emendamenti per migliorare il
    testo.
    Escono i consiglieri Bartolini e Mazzotti.
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    Ricorda poi che nella discussione affrontata tre anni prima furono
    approvati alcuni emendamenti che contenevano alcuni impegni. Uno di
    questi prevedeva che il Presidente della Giunta facesse una
    conferenza annuale per esplicitare i dati sull'inquinamento
    dell'aria e rendesse note le azioni da fare. Un altro impegno
    riguardava invece una serie di interventi per migliorare la qualità
    dei prodotti, in base a una direttiva dell'Unione europea, e
    favorire quelli ambientalmente più sostenibili e con recupero di
    materia più adeguata. Non gli risulta che questi impegni siano stati
    rispettati e tale considerazione consente una riflessione sul fatto
    che non ha senso procedere ad approvare il piano triennale 2008-2010
    senza aver avuto la possibilità di verificare l'efficacia di quello
    precedente 2004-2006.
    Escono i consiglieri Bosi e Borghi.
    Il consigliere afferma che il piano 2004-2006 era essenzialmente un
    testo di letteratura , con impegni di spesa generici e il piano
    2008-2010 è, grosso modo, fatto con lo stesso metodo. Sul Piano dà
    un giudizio molto positivo in quanto emerge con chiarezza che è
    stato redatto da tecnici e dirigenti competenti. Ciò che intende
    discutere invece è l'orientamento politico e chiede che vengano
    esplicitate nel testo quali verifiche sarà possibile fare tra tre
    anni. Ad esempio se si stabilisce che l'inquinamento ambientale
    verrà ridotto dell'1%, si dovrebbe poter verificare con certezza se
    questo è avvenuto.
    In questo modo si potrà anche dare un giudizio positivo o negativo
    sulle singole azioni messe in atto.
    Afferma che nel testo della delibera di Giunta ci sono espressioni
    che non condivide. Nel primo alinea: per sostenibilità si intende
    non solo quella ambientale, ma anche quella sociale ed economica; .
    Questo ribalta il concetto di sostenibilità introdotto come elemento
    di riequilibrio di un sistema che guarda solo all'aspetto economico
    e sociale. Parlare di sostenibilità sociale ed economica significa
    sottintendere che c'è un'eccessiva sostenibilità ambientale da
    riequilibrare. Nel terzo alinea: l'Emilia-Romagna ha promosso lo
    sviluppo sostenibile , concetto diventato ormai un ossimoro,
    presente in ogni premessa anche in contesti dove poi la
    sostenibilità non viene neanche verificata.
    Un'altra questione riguarda la ripartizione dei finanziamenti:
    nell'atto del 2004-2006 si diceva che il 60% dei soldi andava alla
    province ed il 40% alla Regione, nell'atto del 2008-2010 alla
    province va il 75% e alla Regione il 25%. Chiede per quale motivo si
    è scelto di dare più soldi alle province e meno alla Regione.
    Inoltre ritiene che ci siano molte dichiarazioni di carattere
    generale che hanno un senso ed esprimono principi condivisibili, ma
    hanno poi scarso riscontro negli atti concreti che vengono assunti.
    Andrebbe invece a suo parere ribaltata la situazione: prima si fa un
    piano triennale con obiettivi ambientali e di tutela e poi, sulla
    base di quello, si definiscono le scelte strutturali, economiche,
    sociali, infrastrutturali. Invece di fatto, sulle questioni stradali
    ad esempio, c'è un PRIT non aggiornato in base alla nuova situazione
    ambientale e sono state fatte molte più strade di quante erano
    previste. Sicuramente anche nei prossimi programmi elettorali,
    saranno previste nuove strade e nuovi interventi infrastrutturali,
    in quanto rappresentano un'idea di sviluppo predefinita e non
    funzionale al reale bisogno di mobilità delle persone, che invece
    determinerebbe una migliore ripartizione delle risorse.
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    Rientrano i consiglieri Nanni e Mazzotti.
    Il consigliere cita poi il quarto capoverso a pag. 5 dell'Allegato
    A, dove ravvisa il problema che in Aula si approva il tema generale
    e poi l'attuazione viene fatta con Intese di programma.
    Sostanzialmente si definisce un contenitore con fondi ripartiti in
    modo omogeneo e successivamente il prelievo viene fatto sulla base
    delle intese. A suo parere le logiche andrebbero ribaltate e le
    intese, non essendo atti di Giunta, ma atti di intesa con altre
    istituzioni, dovrebbero essere discusse in Assemblea legislativa. Ci
    dovrebbe essere una sede nella quale decidere sulla ripartizione
    delle risorse, mentre con questo atto la Giunta chiede ai
    consiglieri una delega eccessiva: accettare una ripartizione di
    massima senza verificare il rapporto tra i soldi usati e gli effetti
    determinati.
    Afferma che non essendoci una dimostrazione di quello che è avvenuto
    nel 2004-2006 e quindi non essendo il piano 2008-2010 costruito
    sull'esito di quello, restano due piani separati con finanziamenti
    separati senza collegamenti.
    In riferimento al principio di sostenibilità citato nel testo,
    afferma di condividerlo pienamente ma ritiene che abbia senso se è
    preventivo rispetto alle scelte che vengono fatte. Ad esempio per le
    infrastrutture, prima si decide di farle e poi si procede alle
    verifiche di impatto ambientale, senza considerare progetti
    alternativi o l'opzione zero che consentirebbe anche di dire no .
    In questo modo viene meno il principio di sostenibilità. Fa
    l'esempio dell'installazione di un impianto di biomassa per la
    produzione di energia rinnovabile : oggi in pratica è il
    proprietario del terreno che decide dove farlo e non la pubblica
    amministrazione, anche se si tratta di una necessità pienamente
    riconosciuta da tutti. Il consigliere invece ritiene che dovrebbe
    essere la comunità, tramite i propri organi elettivi, a decidere se
    e quale tipo di impianto occorre e poi individuare, mettendo a
    confronto i siti, quali sono i più idonei avviando le procedure con
    i proprietari per realizzare quanto deciso, fino al punto
    dell'esproprio, se questi non fossero d'accordo. Se l'esproprio,
    viene pagato a prezzo di mercato probabilmente non crea nessun
    problema. Diversamente il principio di sostenibilità è completamente
    cancellato, perchè si fa fatica a valutare successivamente l'impatto
    dell'impianto; inoltre il Comune, chiamato a dare la valutazione
    paesistica, è condizionato dal fatto che percepisce una roialty.
    Invertire il procedimento consente di fare l'impianto di biomassa
    collocandolo nel posto più indicato dal punto di vista di impatto
    ambientale, dopo aver messo a confronto siti e soluzioni diverse.
    Ribadisce di condividere il principio di sostenibilità qui
    richiamato, ma crede che spesso non sia applicato nella procedura
    con gli effetti che ne conseguono.
    Cita poi il quinto punto a pag. 11 dove si parla dell''efficienza
    della produzione e del consumo, intesa come internalizzazione e
    riduzione dei costi ambientali e valorizzazione nel medio termine di
    opportunità. Afferma di non condividere questo concetto che confonde
    l'efficienza della produzione con l' internalizzazione dei costi, in
    quanto è una valutazione dell'impatto che quel prodotto determina
    sull'esterno. Pur raggiungendo la massima efficienza, utilizzando
    energia, l'internalizzazione non potrà mai essere zero. Quindi
    internalizzare i costi significa mettere nel procedimento produttivo
    i costi dell'impatto e quindi avere costi sociali e prezzi più
    elevati dei prodotti. Le imprese non ragionano sull'efficienza in
    termini di costi ambientali, ma di opportunità di prodotto; per
    includere nell'internalizzazione i costi ambientali, è necessario
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    che ci sia un carico di costi effettivo che la collettività esige e
    che può essere ridotto con l'efficienza di produzione e di
    prodotto.
    Nelle Aree di azione prioritaria e macrobiettivi, relativamente ai
    Cambiamenti climatici ed energia pulita, il consigliere osserva che
    nella proposta in oggetto si parla di ridurre le emissioni dell' 8%,
    ma non è chiaro da dove sia stato ricavato questo dato. Il
    protocollo di Kyoto prevedeva per l'Emilia-Romagna la riduzione del
    6% al 1990, ma rispetto al 1990 a tuttoggi si è fuori del 20%,
    quindi la riduzione da fare è ben oltre quella indicata e andrebbe
    precisata con chiarezza. Si chiede come si possa ridurre il gap del
    20% di emissioni precedenti, per arrivare a quanto stabilito dalla
    Commissione europea che ha previsto ulteriori quote di abbattimento
    dal 20% al 40% al 2020.
    I maggiori settori di inquinamento sono noti: il trasporto, il
    civile e l'industriale, tuttavia nell'atto manca un'analisi delle
    fonti di emissione che potrebbe essere utile anche per capire quali
    interventi adottare. Secondo un recente documento dell'APAT
    nazionale il trasporto su strada si conferma come la principale
    fonte di inquinamento atmosferico. Ricorda poi il provvedimento
    assunto dalla Regione sull'efficienza energetica degli edifici che
    però non ha ancora prodotto significative modifiche della
    situazione, in quanto agisce su edifici che entreranno in funzione
    tra 2-3 anni riguardando le concessioni edilizie successive al 1°
    luglio 2008. Nell'atto non vede una proposta di finanziare ricerche
    ed interventi sugli edifici già costruiti. Nel piano ambientale deve
    essere stroncata radicalmente una cosa che, ad esempio, fa l'ACER,
    cioè quella di mettere pannelli fotovoltaici su case colabrodo che
    buttano in atmosfera inquinanti eccessivi e consumano oltre la
    classe D, definendole ambienti ecologicamente sostenibili. La prima
    battaglia deve essere allo spreco nel rispetto della coerenza tra
    quanto si afferma e quanto si realizza.
    Afferma inoltre che è inaccettabile il quadro conoscitivo dove si
    vuol dimostrare che non c'è niente da fare sull'inquinamento del
    PM10. La direttiva della Comunità europea sull'inquinamento
    atmosferico è fatta di due parametri: la media annuale della qualità
    dell'aria e i picchi di sforamento dei vari inquinanti. Sulla
    questione delle polveri bisognerebbe concentrare l'attenzione sulla
    qualità media annuale dell'aria per vedere cosa si può fare per
    rientrare nella qualità dell'aria annuale in quanto si è lievemente
    al di sopra.
    Esce il consigliere Zoffoli.
    Il consigliere MAZZA afferma che il PM10 invece è un problema
    sanitario. Non esiste una soglia di sicurezza e si è convenuto sui
    35 giorni come elemento statistico: fino a 35 giorni si anticipa la
    morte di meno persone. Si dovrebbe dire con molta nettezza che
    quando si superano, devono essere chiuse le fonti di immissione per
    tornare a norma ed è un provvedimento di natura sanitaria che devono
    assumere i sindaci.
    Riguardo all'inquinamento di Bologna i dati risultano bassi , cioè
    70: il doppio di quello che è la tutela sanitaria prevista dall'UE,
    ma non i 104 dell'anno precedente. Ha poi saputo che è stato tolto
    il rilevamento del PM10 dalla centralina della Fiera. Non vorrebbe
    che la qualità dell'aria risultasse migliore a seguito della
    modifica dei sistemi di rilievo. Ricorda anche i dati in
    controtendenza di Ravenna, rispetto alle altre realtà della Regione,
    probabilmente derivanti da centraline sbagliate: in quanto non è
    possibile che a Rimini vi siano 40 superamenti e a Ravenna solo 12.
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    Afferma infine che preparerà emendamenti al testo, particolarmente
    sui rifiuti, perché pensa che se si vuole arrivare ad alti livelli
    nella raccolta differenziata occorre scrivere con chiarezza che non
    c'è più bisogno di nuovi inceneritori e si devono scegliere altre
    tecnologie di completamento del ciclo.
    Il presidente MUZZARELLI ricorda che per il 27 si cercherà di
    organizzare i lavori dell'incontro pomeridiano a partire dall'orario
    consueto, consentendo un informazione ed un invito posticipato per
    coloro che non possono venire prima.
    Per il consigliere MAZZA la Regione deve dare a tutti la possibilità
    di partecipare contemporaneamente e di essere ascoltati in un
    confronto reciproco. Propone quindi di fare una verifica in merito
    all'orario dell'incontro per raccogliere il contributo di tutti.
    La seduta termina alle ore 11.45
    Approvato nella seduta del 30 ottobre 2008.
    La Segretaria Il Presidente
    Samuela Fiorini Gian Carlo Muzzarelli
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