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Legislatura VIII - Commissione III - Verbale del 29/01/2009 antimeridiano

    Testo

    Verbale n. 4
    Seduta del 29 gennaio 2009
    Il giorno giovedì 29 gennaio 2009 alle ore 10.00 si è riunita presso
    la sede dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50,
    la Commissione Territorio Ambiente Mobilità, convocata con nota
    Prot. n. 1815 del 26/01/2009.
    Partecipano alla seduta i Commissari:
    Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
    MUZZARELLI Gian Presidente Partito Democratico 6 presente
    Carlo
    FRANCESCONI Luigi Vicepreside Forza Italia-Popolo 5 presente
    nte della Libertà
    PIVA Roberto Vicepreside Partito Democratico 6 presente
    nte
    BARTOLINI Luca Componente Alleanza 4 presente
    Nazionale-Popolo della
    Libertà
    BORGHI Gianluca Componente Partito Democratico 2 presente
    BORTOLAZZI Componente Partito dei Comunisti 1 presente
    Donatella Italiani
    CORRADI Roberto Componente Lega Nord Padania E. e 3 assente
    R.
    DELCHIAPPO Renato Componente Gruppo Misto 1 presente
    GUERRA Daniela Componente Verdi per la pace 1 presente
    MASELLA Leonardo Componente Partito di Rifondaz. 2 assente
    Comunista
    MAZZA Ugo Componente Sin. Dem. Per il 2 assente
    Socialismo Eu.
    MAZZOTTI Mario Componente Partito Democratico 3 presente
    MONACO Carlo Componente Per l'Emilia-Romagna 1 assente
    NANNI Paolo Componente Italia dei Valori con 1 presente
    Di Pietro
    NERVEGNA Antonio Componente Forza Italia-Popolo 2 assente
    della Libertà
    NOÈ Silvia Componente Unione Democratici 1 assente
    Cristiani e di Centro
    SALOMONI Ubaldo Componente Forza Italia-Popolo 2 presente
    della Libertà
    SALSI Laura Componente Partito Democratico 3 presente
    ZANCA Paolo Componente Uniti nell'Ulivo-SDI 1 assente
    ZOFFOLI Damiano Componente Partito Democratico 3 presente
    Sono presenti i consiglieri: BOSI in sostituzione temporanea di
    ZOFFOLI, FILIPPI in sostituzione temporanea di FRANCESCONI e PARMA
    in sostituzione di CORRADI.
    Hanno partecipato ai lavori della Commissione: G. Bortone (Dir.
    Gen. Ambiente e difesa del suolo); M. Ricciardelli (Resp. Serv.
    Affari legislativi e qualità dei processi normativi), L. Draghetti
    (Programmazione territoriale e negoziata, intese. Relazioni europee
    e relazioni internazionali), M. Ferrari (Serv. Informazioni per la
    Stampa Ass. leg.)
    Presiedono la seduta: Roberto Piva e Luigi Francesconi
    Assiste la Segretaria: Samuela Fiorini
    Resocontista: Maddalena Marchesini
    Presiede il vicepresidente PIVA che dichiara aperta la seduta alle
    ore 10.20.
    Sono presenti i consiglieri: Bartolini, Borghi, Bortolazzi, Bosi,
    Mazzotti, Muzzarelli, Piva, Salomoni e Salsi.
    - Approvazione verbali numeri 1, 2 e 3 del 2009.
    La Commissione approva all'unanimità dei presenti.
    Esce il consigliere Borghi.
    4287 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Ridelimitazione
    dei comprensori di bonifica e riordino dei consorzi (delibera Giunta
    n. 2304 del 22/12/2008).
    Nomina Relatore
    Il presidente MUZZARELLI ricorda che nella riunione dei Capigruppo
    del 21 gennaio ultimo scorso è stata confermata l'assegnazione del
    provvedimento in sede referente alla Commissione Territorio Ambiente
    Mobilità e in sede consultiva alla Commissione Bilancio Affari
    generali ed istituzionali.
    Entra il consigliere Parma.
    Data la complessità dell'oggetto, ritiene opportuno il
    coinvolgimento di più Commissioni e sta valutando quindi assieme al
    presidente della I Commissione di convocare un'udienza conoscitiva a
    firma congiunta. Va considerato inoltre che questo progetto, per il
    settore agricoltura, è trasversale anche alle competenze della
    Commissione Politiche economiche che propone di coinvolgere
    attraverso la nomina del suo presidente, consigliere Zoffoli, in
    qualità di relatore del provvedimento. Chiede quindi ai consiglieri
    di valutare la proposta.
    Il consigliere BOSI si dichiara del tutto favorevole alla proposta
    di nominare relatore del provvedimento il consigliere Zoffoli, in
    quanto con questa scelta si risolve molto bene il problema
    recuperando positivamente il coinvolgimento anche della II
    Commissione.
    Il presidente PIVA pone quindi in votazione la proposta di nominare
    relatore del provvedimento oggetto 4287 il consigliere Zoffoli.
    La Commissione accoglie all'unanimità dei presenti la proposta
    (Partito Democratico, Partito dei Comunisti Italiani, Lega Nord,
    Alleanza Nazionale, Forza Italia)
    Rientra il consigliere Borghi.
    4191 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: 'Tutela e
    sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile'
    (delibera di Giunta n. 1860 del 10 11 08).
    Relatore consigliere Gian Carlo Muzzarelli
    Il presidente PIVA, prima di passare all'esame dell'articolato,
    chiede se vi siano richieste di intervento. Ricorda inoltre che sono
    stati presentati e distribuiti nella giornata di ieri emendamenti
    dei consiglieri Salomoni e Filippi e del relatore Muzzarelli.
    Esce il consigliere Bosi.
    La consigliera BORTOLAZZI esprime alcune perplessità riguardo agli
    incentivi, che, nel provvedimento, verrebbero dati a chi in teoria
    le leggi le dovrebbe già rispettare. Cita a questo proposito
    l'articolo 7 in cui i requisiti per ottenere gli incentivi prevedono
    tutti l'espressione, troppo generica e limitativa si impegna , che
    per le imprese è poco vincolante. Chiede quindi di specificare
    meglio come questi criteri debbano essere poi efficacemente onorati.
    Il relatore presidente MUZZARELLI ricorda che l'assessore Gilli è
    assente per impegni istituzionali a Roma in sostituzione del
    Presidente Errani, così come il direttore generale impegnato nella
    discussione sui fondi FAS. Sono presenti il dott. Ricciardelli ed il
    dott. Draghetti.
    Riguardo all'oggetto afferma di avere bisogno di un supplemento di
    istruttoria in quanto durante l'udienza conoscitiva si era impegnato
    ad incontrare una serie di rappresentanti di enti e associazioni
    intervenute, per svolgere un ulteriore momento di approfondimento
    rispetto ad alcuni passaggi. La finalità è quella di costruire un
    buon provvedimento che sia il più possibile efficace sia rispetto
    alla sicurezza dei cantieri che per le imprese virtuose della nostra
    regione. Pertanto crede che oggi, dopo aver chiuso la discussione
    generale, sia importante iniziare l'esame del testo limitandosi ad
    analizzare i primi due articoli del provvedimento, in quanto di
    carattere generale e senza emendamenti, e proseguire l'esame
    dell'articolato, dopo aver fatto gli opportuni approfondimenti,
    nella seduta successiva.
    Entra il consigliere Nanni. Esce la consigliera Bortolazzi.
    Il relatore prosegue ricordando che anche ieri sono morte sul lavoro
    tre persone, di cui due ancora una volta all'interno di una buca.
    Ritiene che non si possa continuare a morire per incapacità di
    gestione di un cantiere. Sollecita quindi i consiglieri ad esprimere
    le valutazioni rispetto al progetto prima di chiudere la discussione
    generale e passare ad esaminare i primi due articoli.
    Entra il consigliere Filippi e rientra la consigliera Bortolazzi.
    Il consigliere SALOMONI esprime condivisione su quanto detto dal
    relatore. Ritiene che il primo obiettivo debba essere quello di fare
    una legge regionale che diventi un elemento utile ed aggiuntivo
    rispetto alle norme nazionali già esistenti, adattandosi in modo
    particolare alla realtà della nostra regione. Informa poi di avere
    predisposto alcuni emendamenti e che forse ne presenterà altri.
    Osserva poi che occorre sfruttare quello che già c'è nel tessuto
    imprenditoriale della regione Emilia-Romagna, che può contare su
    numerose e qualificate imprese di dimensioni medio piccole.
    Mediamente ci sono imprese che operano in qualità già da una decina
    di anni. Questo significa che, dai dirigenti fino ad arrivare
    all'ultimo dipendente, si è cominciato ad avere la cultura del
    costruire nel rispetto di una serie di elementi di qualità e che da
    subito ci si è battuti ai vari livelli - associazioni, sindacati e
    stazioni appaltanti - affinché la qualità significasse anche
    sicurezza.
    Esce il consigliere Piva. Rientra il consigliere Bosi.
    Ricorda che la legge 626 del 1994, da subito si è affiancata alle
    norme ISO 9000, per cercare di realizzare questo. Il decreto
    legislativo 81 del 2008 arriva poi, seppure non in modo
    obbligatorio, ad istituire la certificazione sulle norme di
    sicurezza, la 12001, in cui è prevista una figura specifica che ha
    responsabilità civile e penale all'interno dell'azienda, per formare
    in modo sistematico e controllare. Non si tratta quindi di una
    questione di dettaglio, ma di un nuovo modo di lavorare. Afferma poi
    che questa quantità significativa di aziende, aventi tra l'altro la
    forza di usare i subappalti previsti per legge, nel momento in cui
    usano in cantiere una seria di sub fornitori e sub appaltatori,
    hanno la possibilità di diffondere ulteriormente la cultura della
    sicurezza. Molti incidenti infatti derivano anche dal fatto che
    l'attività e l'operatività del cantiere viene frazionata fra tanti
    gruppi di sub appaltatori. Ritiene quindi che la prima cosa da fare
    sia individuare queste imprese come soggetti che, insieme al
    pubblico e alla stazione appaltante, giocano un ruolo principale e
    determinante al fine di creare una cultura tesa a formare e a
    mantenere la formazione di chi opera, sia che si tratti di un
    dipendente, sia di un sub fornitore o sub appaltatore che opera
    sotto la propria responsabilità.
    Afferma che già ora l'impresa che lavora in qualità, deve garantire
    anche la qualità della parte del prodotto che fornisce il sub
    appaltatore. Inoltre con questa legge c'è l'opportunità di mettere
    in evidenza che si deve garantire anche la sicurezza degli operatori
    che lavorano in subappalto. Ribadisce quindi che è giusto fare
    formazione con gli enti terzi, con le associazioni di categoria, ma
    ritiene che la Regione debba avere tra gli interlocutori anche le
    imprese strutturate.
    Sottolinea inoltre che, rispetto agli appalti per tutti i lavori
    pubblici in cui il bando di gara prevede l'assegnazione in base al
    criterio dell'offerta più vantaggiosa, la qualità dovrebbe
    costituire un elemento di punteggio qualificante al fine di
    valorizzare le imprese che lavorano nel rispetto delle norme di
    sicurezza o siano certificate 12001. Ritiene che questo deve essere
    uno spartiacque importante per chi vuole fare impresa in
    Emilia-Romagna: il profitto è importante, ma lo è altrettanto la
    sicurezza in cantiere. L'80 % degli incidenti a suo parere nasce per
    due cause: la più grave è quando agli operatori non vengono date le
    adeguate attrezzature e l'altra è la mancata conoscenza da parte di
    questi del rischio che corrono. Quindi, affinché la norma sia
    efficace, deve puntare a qualificare le imprese e soprattutto deve
    fare in modo che i singoli operatori, spesso di nazionalità e
    cultura diverse, imparino velocemente le regole elementari per non
    avere incidenti e non farsi del male. Ricorda che in uno dei suoi
    emendamenti prevede, nel momento in cui si assume un nuovo
    dipendente, la realizzazione di un corso di almeno una giornata
    lavorativa, cosa che può essere allargata anche agli operatori che
    lavorano in subappalto ed entrano nel cantiere. Ci dovrà essere un
    regolamento elaborato dalla Giunta su questo corso di formazione che
    deve essere realizzato da una figura qualificata, prevista per legge
    e cioè il responsabile della prevenzione e sicurezza dell'impresa.
    La formazione deve inoltre essere certificata e si devono avvertire
    gli organi di controllo nei momenti in cui si svolge il corso di
    formazione. La struttura regionale di prevenzione può intervenire in
    ogni momento a controllare che questo venga fatto seriamente.
    Inoltre non è sufficiente fare una formazione una tantum, ma ogni
    due anni si devono prevedere, per tutti gli addetti attivi nei
    cantieri, corsi di aggiornamento di almeno otto ore in quanto la
    tecnologia è in continua evoluzione, soprattutto per alcuni settori
    come quello degli armamenti degli scavi, dove ogni anno ci sono
    delle innovazioni. E' evidente che la formazione ha un costo per le
    imprese, per cui sarebbe giusto dare degli incentivi mirati al
    singolo oppure potrebbero essere individuati degli incentivi
    premianti in base al risultato: le imprese che hanno meno incidenti
    a fine anno possono avere dei premi assicurativi più leggeri, così
    come anche i singoli operai potrebbero avere delle riduzioni della
    quota di contribuzione per la propria sicurezza. In questo modo non
    si tratta, come ha affermato in precedenza la consigliera
    Bortolazzi, di favorire qualcuno che ha comunque l'obbligo di
    rispettare queste leggi, ma bensì di affermare un ulteriore elemento
    che crea una cultura positiva e che bilancia una serie di
    interessi. Infine altro elemento fondamentale che le stazioni
    appaltanti devono tener presente è che occorre fare un elenco delle
    imprese che lavorano con questi metodi, che hanno queste
    caratteristiche e questi costi standardizzati, per distinguerle da
    quelle che non rispettano le regole e continuano ad avere in
    cantiere gente che lavora in nero attuando un vero e proprio
    banditismo imprenditoriale . E' evidente come non si possono
    mettere le due situazioni sullo stesso piano e nei bandi di gara,
    non solo quelli per l'edilizia pubblica, ma per tutti gli enti che
    appaltano opere pubbliche o finanziate parzialmente con contributi
    pubblici, occorre sottolineare che per partecipare il primo
    requisito deve essere quello di lavorare in qualità. Afferma infine
    che queste devono essere le linee guida da seguire, all'interno di
    un progetto di legge articolato in modo semplice da rendere
    operativo attraverso un regolamento altrettanto semplice.
    L'imprenditoria ha bisogno di elementi chiari per riuscire a
    programmare le attività all'interno delle proprie aziende, in
    relazione anche alla situazione di crisi che si sta attraversando.
    Informa che probabilmente dovrà aggiungere altri emendamenti a
    quelli già presentati, per affrontare il tema degli elementi
    incentivanti e premianti dal punto di vista dell'IRPEF e dell'IRAP.
    Entrano la consigliera Guerra e il consigliere Francesconi.
    Assume la presidenza il vicepresidente FRANCESCONI.
    Interviene il consigliere NANNI, per fare alcune osservazioni in
    aggiunta a quelle già fatte dal consigliere Salomoni, in parte
    condivisibili. Afferma che sicuramente le aziende che lavorano in
    qualità sono migliori di quelle che non lavorano in questo modo.
    Però ritiene che sia abbastanza semplice ottenere la certificazione
    di qualità e avere la conferma della certificazione negli anni
    successivi.
    Esce la consigliera Bortolazzi.
    Continua spiegando che questo è dovuto al fatto che il controllore è
    pagato dal controllato e quindi questo è un limite e non una
    garanzia. A suo avviso andrebbe fatto un salto di qualità. Crede che
    i corsi di formazione non vengano visti da parte dei lavoratori come
    soluzione dei loro problemi. Certamente sono importanti quando
    cambiano le tecnologie. La cosa migliore per il lavoratore,
    soprattutto per il neo assunto, affinché si renda conto di quali
    sono i pericoli a cui può andare incontro e che si protegga nel modo
    giusto, è che venga affiancato da un lavoratore che abbia già una
    certa anzianità e conosca bene il suo lavoro, limitando al minimo i
    corsi di formazione, che vengono spesso visti in modo troppo
    scolastico e non hanno l'efficacia che ci si aspetterebbe. Ritiene
    poi che la soluzione degli incentivi all'impresa debba essere
    rivista e occorra riesaminare sia l'articolo 7 che l' articolo 8,
    oltre che fare un momento di verifica degli emendamenti proposti e
    dell'intero spirito del provvedimento.
    Rientra la consigliera Bortolazzi.
    La consigliera GUERRA rileva l'atteggiamento responsabile
    nell'affrontare questo tema. Condivide anche lo spirito
    dell'intervento del consigliere Salomoni. Concorda con la proposta
    del relatore di votare solo i primi articoli e di fare una pausa per
    ulteriori approfondimenti e analizzare gli emendamenti. Informa poi
    di avere tentato di preparare degli emendamenti, ma poi
    verificandoli, alla luce delle diverse possibilità di intervento dei
    vari livelli amministrativi, si è resa conto che gran parte di
    questa materia non è modificabile a livello regionale fintanto che
    non si apportano cambiamenti alla norma nazionale. Uno degli
    elementi di maggiore instabilità e che crea maggiore insicurezza sul
    mondo del lavoro è relativo alla partita dei subappalti. Questi
    spesso vengono dati in fretta e con leggerezza e quindi alcune norme
    che rispetto all'azienda titolare sono efficaci, poi si perdono nei
    meccanismi dei subappalti. Crede che non sia facile intervenire da
    parte della Regione sui subappalti, ma che sia semplice invece
    dettare delle norme più restrittive sull'accesso ai finanziamenti
    regionali da parte dell'imprese. Si potrebbe dire quindi che possono
    accedere ai finanziamenti regionali solo coloro che rispettano certe
    condizioni, come non avvalersi di subappalto. Dal punto di vista
    giuridico ritiene che questo si possa fare. Si dichiara poi
    d'accordo sul fatto che nei bandi di gara vengano già previsti e
    indicati i costi relativi alla sicurezza e che questi risultino
    congrui rispetto all'entità dei lavori. La sicurezza può essere
    sicurezza ambientale in senso lato, quindi di condizioni di lavoro,
    oppure sicurezza per quello che riguarda la formazione. I meccanismi
    dei bandi però non sono oggetto di autonomia regionale. E' molto
    critica rispetto all'ulteriore concessione di contributi, secondo
    quanto emerge dall'articolo 7, per incentivare delle attività che
    già devono essere fatte per legge. Questo a suo viso diventa
    ridondante e non crede che i soldi vadano spesi in questo modo.
    Crede piuttosto che vadano esplorati altri meccanismi puntando su
    quel campo di vera autonomia regionale che è la concessione dei
    contributi: quando si concedono contributi alle imprese si possono
    dare incentivazioni, punti o escludere imprese che non hanno avuto
    comportamenti virtuosi.
    Entra il consigliere Zoffoli.
    Il consigliere SALOMONI cita l'articolo 7 dove si parla di incentivi
    alle committenze. Ritiene che per avere una serie di eventuali
    incentivi non si possa chiedere nella fase dei bandi meno di quanto
    richiesto dalla legge nazionale. Al comma 2, lettera b), si dice che
    queste imprese devono fornire solo l'iscrizione alla Camera di
    commercio ed il certificato antimafia, quindi si chiede meno di
    quello che normalmente una impresa che lavori per un ente pubblico è
    tenuta a produrre. Ritiene invece che le imprese dovrebbero fornire
    anche la certificazione SOA, dimostrare che lavorano in qualità e
    produrre le posizioni assicurative per verificare se sono in regola
    con i contributi.
    Afferma che creare un comparto di imprese che hanno certe
    caratteristiche, può dare maggiori garanzie, seppure con i dovuti
    controlli, che andrebbero fatti anche sulla certificazione e agli
    organismi preposti. La stazione appaltante ed anche un ente come la
    Regione possono fare delle verifiche o delle segnalazioni in merito.
    Nel progetto va rafforzato il punto relativo alla responsabilità di
    chi certifica che risponde civilmente e penalmente del suo operato.
    Quindi è indispensabile fare un approfondimento e una riflessione su
    questo punto.
    Il presidente FRANCESCONI, terminata la discussione generale, passa
    all'esame dell'articolato a partire dall'articolo 1 (Principi), di
    cui dà lettura.
    Il relatore presidente MUZZARELLI chiede di specificare meglio al
    primo comma a quali livelli ulteriori si faccia riferimento: se di
    sicurezza o di intervento o di azioni.
    Il dott. DRAGHETTI precisa che la ratio del primo comma era quella
    di precisare un aspetto che è stato oggetto dei vari interventi e
    cioè che la legge è tutta incentrata a stabilire dei livelli
    ulteriori di intervento e di sicurezza rispetto alle norme vigenti.
    Secondo il dott. RICCIARDELLI si può precisare meglio aggiungendo
    dopo: livelli ulteriori di intervento e garanzia .
    Escono i consiglieri Bartolini e Parma. Entra il consigliere
    Delchiappo.
    Il presidente FRANCESCONI mette in votazione l'emendamento proposto.
    La Commissione accoglie l'emendamento con 34 a favore (PD, PdCi,
    It.Val,. Verdi, Misto, FI).
    Il presidente FRANCESCONI mette in votazione l'articolo 1 come
    emendato.
    La Commissione esprime parere favorevole sull'articolo 1 con 34 a
    favore (PD, PdCi, It.Val,. Verdi, Misto, FI) sul seguente testo:
    Art. 1
    Principi
    1. La Regione Emilia-Romagna, con la presente legge, promuove
    livelli ulteriori di intervento e garanzie rispetto a quanto
    previsto dalla normativa statale di tutela della salute e sicurezza
    dei lavoratori nei cantieri edili e di ingegneria civile, temporanei
    o mobili, a committenza pubblica o privata.
    2. La Regione esercita le proprie competenze ai sensi
    dell'articolo 117, comma terzo, della Costituzione nel rispetto dei
    principi fondamentali riservati alla legislazione statale in materia
    di tutela e sicurezza sul lavoro.
    Il presidente FRANCESCONI passa all'articolo 2 (Definizioni), di cui
    dà lettura.
    Il consigliere SALOMONI interviene dicendo che a suo avviso sarebbe
    opportuno precisare all'interno di queste definizioni chi è il
    responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Si tratta di
    quella figura prevista dall'articolo 31 del decreto legislativo 81
    del 2008, che ha delle funzioni specifiche attribuitigli per legge,
    istituita all'interno delle imprese che lavorano in qualità e che
    portano avanti la certificazione e le norme sulla sicurezza ISO
    18001. Ritiene che si possa aggiungere qualità ulteriore aggiungendo
    questa figura nuova all'interno delle definizioni. Infatti pensa che
    non si possa citare il decreto legislativo nazionale senza poi
    prendere quello che c'è di innovativo e incisivo in questo testo.
    Propone quindi di verificare se sia possibile e opportuno introdurre
    la definizione di questa figura che ritiene centrale, per riuscire a
    dare qualità e alla quale vorrebbe attribuire la competenza, la
    responsabilità civile e penale di formale tutti i dipendenti
    dell'azienda e di essere elemento propositivo rispetto a chi è
    preposto al controllo. Pensa anche ai consorzi di imprese artigiane
    che hanno la qualità, ma poi, vinto un lavoro, lo assegnano ad una
    impresa artigiana di venti persone che a sua volta invece non ha la
    qualità, ma al massimo la certificazione SOA. In questo settore il
    consorzio può benissimo individuare e assumere una persona che abbia
    queste funzioni e operi sul territorio e sulle singole associate che
    hanno delle committenze per conto del consorzio, e surroghi quello
    che la stessa figura, in un'impresa di una certa consistenza, fa
    sistematicamente in modo regolare. Queste cose vanno inserite
    all'interno del testo per non lasciare fuori norma un certo tipo di
    impresa e cioè i consorzi di imprese artigiane e di cooperative
    piccole e medie che sono realtà significative in questa regione.
    Ritiene quindi sia importante riflettere ulteriormente su queste
    cose per trovare, insieme ai tecnici ed al relatore, un punto di
    equilibrio e di accordo.
    Rientra il consigliere Bartolini.
    Il consigliere NANNI interviene sul primo punto affrontato dal
    consigliere Salomoni per quanto riguarda le diverse attribuzioni da
    darsi al responsabile del servizio protezione e prevenzione. A suo
    avviso sarebbe auspicabile quanto detto dal consigliere, ma
    ovviamente c'è la legge 626/94 che non lo consente. Inoltre
    normalmente il responsabile del servizio di prevenzione non è
    neanche un dirigente e quindi crede che a livello regionale non si
    possano attribuire queste funzioni al RSPP , in quanto altrimenti
    confliggerebbe con la legge nazionale. Bisogna inoltre tener
    presente che spesso le aziende mettono come RSPP , delle persone
    comode, anche se preparate e che conoscono il loro mestiere, in
    quanto questa figura è quella che indica, a chi ha capacità di spesa
    all'interno dell'azienda, le cose e le spese che ci sono da fare. Se
    non si trova a suo avviso un meccanismo che svincoli questa figura
    dalla dipendenza dall'impresa, questa può servire ad istruire gli
    operai, ma non può certamente avere quell'efficacia che la legge
    626/94 prevedeva.
    Il dott. DRAGHETTI afferma che la ratio delle definizioni è nata
    proprio dall'esigenza di andare a definire quello che riporta il
    decreto legislativo 81/08, all'articolo 2. Quindi l'obiettivo era
    quello di andare a chiarire meglio alcune definizioni rispetto al
    decreto 81/08, - come nel caso della definizione di lavoratore - e
    quello eventualmente di aggiungere altre definizioni che potevano
    essere utili nell'ambito degli obiettivi da perseguire attraverso il
    progetto di legge. Crede quindi che sia impossibile attualmente dare
    un assenso o un diniego sul fatto di inserire o meno la figura a cui
    faceva riferimento il consigliere Salomoni, finché non si
    verificherà in modo specifico una proposta precisa con il decreto
    81/08.
    Escono i consiglieri Bosi e Delchiappo.
    Il consigliere SALOMONI propone se possibile di non procedere alla
    votazione dell'articolo 2, in quanto ritiene di dover fare un
    approfondimento per poter eventualmente presentare un emendamento
    volto a mettere in evidenza questa figura. Nel decreto 81/08 si
    prevede una figura molto più pregnante, rispetto a quella prevista
    nella 626/94, in quanto c'è tutto il discorso della responsabilità
    oggettiva da parte dell'imprenditore o da parte di chi
    nell'organigramma aziendale ha delle responsabilità sulla sicurezza
    del lavoro. E' una figura che ha molta forza e che diventa un punto
    di riferimento se la società fa la scelta, favorita dal decreto, di
    lavorare in qualità in riferimento alla norma 18001. Si augura che
    il suo punto di vista venga accolto, almeno in parte, in quanto
    crede sia possibile compiere un salto di qualità se, dove può
    succedere l'incidente, vengono previste risorse umane per la
    formazione del personale, prima e durante l'esecuzione dei lavori.
    Questa figura sarebbe molto importante per il committente e per
    tutti gli organi di controllo, che devono lavorare in rete ,
    inoltre questa figura ha la responsabilità su tutto il cantiere.
    Certamente i problemi da superare saranno molti, e anche di
    comunicazione e di lingua, per cui probabilmente le otto ore di
    formazione in alcuni casi non saranno sufficienti, per capire come
    operare o stare su una piattaforma a 20 metri di altezza.
    Esce il consigliere Bartolini. Rientra il consigliere Delchiappo.
    Il relatore presidente MUZZARELLI pone un'altra questione e cioè di
    quale sia la collocazione giusta per questa tematica. Gli articoli 1
    e 2 trattano di principi e assumono di fatto lo schema del decreto
    legislativo 81/08, invece a partire dall'articolo 3 inizia la parte
    sulle disposizioni. Pertanto pensa che si possa mettere l'articolo 2
    in votazione, mantenendo aperta la riflessione con il consigliere
    Salomoni per capire insieme ai tecnici, dove eventualmente inserire
    la parte relativa ad una figura che possa diventare coordinatore
    della sicurezza.
    Per il consigliere SALOMONI c'è la necessità di chiarire cosa sia
    questa figura, così come c'è la necessità di chiarire che cosa sia
    il lavoratore , in quanto il lavoratore è anche il lavoratore
    autonomo, il sub appaltatore. Viene spiegato inoltre che cosa sia un
    lavoro particolarmente complesso, che cosa si intenda per lavoro
    particolarmente pericoloso, ritiene quindi sia importante definire
    anche cosa si intenda per questa figura, su cui ci sono visioni
    sostanzialmente diverse. Pensa pertanto di dover fare ulteriori
    valutazioni, anche avvalendosi di consulenti, utili per capire che
    differenze vi siano fra la figura prevista nella legge 626/94 e
    quella del decreto 81/08. Nel caso sia una figura come quella
    descritta dal consigliere Nanni, non pensa sia opportuno inserirla
    in quanto non ha dato nessun tipo di risultato. Se invece si tratta
    di quella che gli hanno comunicato alcune aziende che si stanno già
    qualificando in base alla norma 18001, si tratta di una cosa
    importante e innovativa che necessita di definizione.
    Il relatore presidente MUZZARELLI concorda e se un approfondimento
    sul merito, la prossima settimana, dovesse portare ad una
    integrazione dell'articolato su questo tema, dichiara il suo impegno
    come relatore a sostenerla anche in Aula.
    Rientra il consigliere Piva.
    Il presidente FRANCESCONI mette in votazione l'articolo 2
    (Definizioni) nel testo base.
    La Commissione esprime parere favorevole sull'articolo 2 con 27 a
    favore (PD, PdCi, It.Val., Verdi, Misto), 7 astenuti (FI), nessun
    contrario.
    Il presidente FRANCESCONI dichiara chiusa la seduta alle ore 11.27.
    Approvato nella seduta del 12 febbraio 2009
    La Segretaria Il Presidente
    Samuela Fiorini Roberto Piva
    Il Presidente
    Luigi Francesconi
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