Espandi Indice
Legislatura VIII - Commissione I - Verbale del 07/07/2009 pomeridiano

    Testo

    Verbale n. 10
    Seduta del 7 luglio 2009
    Il giorno 7 luglio 2009 alle ore 14,30 si è riunita presso la sede
    dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, in
    Udienza conoscitiva la Commissione Bilancio Affari Generali ed
    Istituzionali, convocata con nota prot. n. 19008 dell'1 luglio 2009.
    Partecipano alla seduta i Consiglieri:
    Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
    NERVEGNA Antonio Presidente Forza Italia - 5 assente
    Popolo della Libertà
    MAZZOTTI Mario Vice Partito Democratico 3 presente
    Presidente
    AIMI Enrico Componente Alleanza Nazionale - 4 assente
    Popolo della Libertà
    ALBERTI Sergio Componente Uniti nell'Ulivo - 1 presente
    SDI
    BERETTA Nino Componente Partito Democratico 5 presente
    BORTOLAZZI Donatella Componente Partito dei Comunisti 1 assente
    Italiani
    CARONNA Salvatore Componente Partito Democratico 1 assente
    DELCHIAPPO Renato Componente Gruppo Misto 1 assente
    FOGLIAZZA Luigi Componente Lega Nord Padania 3 presente
    Emilia e Romagna
    GUERRA Daniela Componente Verdi per la Pace 1 assente
    MASELLA Leonardo Componente Partito della 2 assente
    Rifondazione Comunista
    MAZZA Ugo Componente Sinistra Democratica 2 assente
    per il Socialismo Europeo
    MONACO Carlo Componente Per l'Emilia-Romagna 1 assente
    MONARI Marco Componente Partito Democratico 4 assente
    NANNI Paolo Componente Italia dei Valori 1 assente
    con Di Pietro
    NOE' Silvia Componente UDC - Unione dei 1 assente
    Democratici Cristiani e Democratici
    di Centro
    PEDULLI Giuliano Componente Partito Democratico 2 presente
    RICHETTI Matteo Componente Partito Democratico 3 assente
    RIVI Gian Luca Componente Partito Democratico 3 presente
    SALOMONI Ubaldo Componente Forza Italia - 4 presente
    Popolo della Libertà
    ZANCA Paolo Componente Uniti nell'Ulivo - 2 presente
    SDI
    Il consigliere Mauro BOSI sostituisce il consigliere Matteo Richetti
    ed il consigliere Fabio FILIPPI sostituisce per parte della seduta
    il consigliere Ubaldo Salomoni.
    E' presente il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Bertelli.
    Presiede la seduta: Mario Mazzotti
    Assiste la Segretaria: Claudia Cattoli
    Resocontista: Simonetta Mingazzini
    UDIENZA CONOSCITIVA
    7 Luglio 2009 ore 14,30
    sui progetti di legge:
    4660 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale: Legge
    finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15
    novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge
    di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio
    finanziario 2009 e del bilancio pluriennale 2009-2011. Primo
    provvedimento generale di variazione (delibera di Giunta n. 844 del
    15 06 09)
    4661 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale:
    Assestamento del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna
    per l'esercizio finanziario 2009 e del bilancio pluriennale
    2009-2011 a norma dell'art. 30 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40.
    Primo provvedimento generale di variazione (delibera di Giunta n.
    845 del 15 06 09)
    Relatore consigliere Gian Luca Rivi
    Partecipano:
    Baietti Alessandro Regione Emilia-Romagna
    Braschi Andrea Dirigente Università di Bologna
    Bellei Donatella Regione Emilia-Romagna
    Curti Amina Regione Emilia-Romagna
    Manicardi Enrico Direttore UPI Emilia-Romagna
    Mantini Emanuela Regione Emilia-Romagna
    Palmieri G. Carlo Direttore generale UNIONAPI
    Pasquini Luciano Direttore generale Regione Emilia-Romagna
    Rossi Luca Vicedirettore Confindustria Emilia-Romagna
    Sobrero Maurizio Professore Università di Bologna
    Tronconi Davide Regione Emilia-Romagna
    Vaccari Tino Resp. Credito Confartigianato Emilia-Romagna
    Venturelli Marco Direttore Confcooperative - Tavolo
    dell'Imprenditoria
    Zanoni Francesco Confcooperative Emilia-Romagna
    Presiede il Vicepresidente MAZZOTTI, che introduce l'udienza
    conoscitiva sui progetti di legge di assestamento del bilancio
    regionale 2009 e pluriennale 2009-2011 e relativa finanziaria. Dopo
    aver presentato il relatore consigliere Rivi ed i componenti della
    Commissione che partecipano alla seduta, cede la parola al
    Sottosegretario alla Presidenza della Regione per una breve
    presentazione e invita gli intervenuti a svolgere le proprie
    osservazioni.
    ALFREDO BERTELLI - Sottosegretario alla Presidenza
    Grazie Presidente. Cercherò di essere schematico, richiamando i
    punti essenziali del progetto di legge e rinviando per il resto alla
    relazione che avete avuto modo di leggere.
    Come sapete, permangono i vincoli della legge finanziaria nazionale
    per l'anno 2009, che prevede dei limiti sugli impegni del bilancio
    2009 della Regione Emilia-Romagna, rispetto al bilancio 2008,
    definiti nel meno 0,6%. Si tratta di un dato particolarmente
    significativo per il lavoro da affrontare, avendo contemporaneamente
    l'obiettivo di utilizzare le disponibilità per una manovra di metà
    anno che sia utile a fronteggiare la dimensione della crisi
    economica. Oltre ai limiti di impegno si è inoltre dovuto tener
    conto della dimensione delle entrate, che, proprio a causa della
    crisi, saranno ulteriormente ridotte. Si tratta delle entrate IRAP,
    IRPEF, accise sui carburanti, tutte in diminuzione a causa della
    situazione economica del Paese.
    Il quadro accorpato delle scelte che sono state operate
    nell'assestamento di bilancio 2009, mostra la volontà di concentrare
    risorse in funzione anti-crisi. L'intervento complessivo è di 102
    milioni di euro sulla parte degli investimenti e di 108 milioni
    sulla parte di spesa corrente. Tolta la quota riservata a mantenere
    l'equilibrio di bilancio nel settore della Sanità, pari a 55 milioni
    di euro sulla parte di spesa corrente, le altre risorse sono
    fortemente impegnate sul versante del contrasto alla crisi e le voci
    possono essere accorpate come segue. Si è deciso di impegnare
    risorse sia per il sostegno a difficoltà delle persone e delle
    famiglie, sia per il sostegno alle difficoltà economiche che il
    fronte delle imprese sta attraversando.
    Sul versante delle persone e delle famiglie, si stanziano 5 milioni
    di euro aggiuntivi sul Fondo per la non autosufficienza, rispetto a
    quelli già impegnati nel bilancio 2009. A questi aggiungiamo 5
    milioni di euro che andranno a favore di famiglie in difficoltà,
    secondo le modalità previste dalle norme per i servizi sociali. A
    questi si aggiungono altri 4 milioni di euro sul Fondo per
    l'affitto, da sommarsi alle risorse nazionali, al fine di affrontare
    le difficoltà in cui stanno versando le famiglie; 3 milioni di euro
    per il sostegno al diritto allo studio universitario, che si
    vorrebbe mantenere così come nel 2008, in cui è stato corrisposto
    l'intero ammontare delle domande; 1,2 milioni di euro destinati alla
    formazione delle politiche attive sul mercato del lavoro, in quanto
    gran parte delle risorse del Fondo Sociale Europeo sono impegnate
    nell'accordo stipulato con il Governo nel mese di Febbraio, per far
    fronte ai cosiddetti ammortizzatori sociali in deroga. Questo,
    naturalmente, ha scoperto una parte degli aventi diritto sulle
    politiche attive del lavoro, in particolar modo sul tema
    dell'adattabilità ed ha convinto ad impegnare ulteriori risorse sul
    versante, ritenuto importante da presidiare. Sempre in tema di
    famiglie vi sono altre risorse da destinare nella parte degli
    investimenti. Una quota è per il sostegno alle attività scolastiche:
    3,5 milioni di euro per gli asili nido e 5,4 milioni di euro per
    l'edilizia scolastica delle scuole dell'obbligo e universitaria.
    Altri interventi riguardano l'edilizia residenziale pubblica, con 5
    milioni di euro aggiuntivi sui contratti di quartiere per la
    realizzazione di nuova edilizia residenziale.
    Sul versante delle imprese, sono state concentrate risorse
    aggiuntive a sostegno dell'intero sistema imprenditoriale regionale.
    Sono stati destinati 8 milioni di euro per finanziare la legge
    regionale n. 40 del 2002 sul turismo, che da tre anni non era
    finanziata. 5 milioni di euro saranno destinati al piano triennale,
    della spesa corrente, dell'industria a favore delle imprese per
    sostenere ricerca e innovazione. A questi si aggiungono altri 7,5
    milioni di euro, prelevati dalla parte degli investimenti della
    Regione Emilia-Romagna e destinati alla quota del POR, Fondi
    strutturali destinati ai tecnopoli. Si tratta di un'operazione che
    consente di destinare 7,5 milioni di euro alle imprese. Vi sono
    inoltre 1,7 milioni di euro della spesa corrente per il sostegno
    delle politiche di promozione turistica delle APT, più altri 700
    mila euro sul versante del commercio. Sempre a sostegno delle
    imprese, sono previste 1,5 milioni di euro e 250 mila euro per le
    imprese agricole, tramite il finanziamento dei consorzi Agrifidi e
    Coperfidi, per il credito a breve delle imprese agricole, oltre a
    500 mila euro per la ricerca nel settore agricolo.
    Per il mondo imprenditoriale della regione e per far fronte a
    problemi già noti, sono stati destinati 34 milioni di euro per
    finanziare il trasporto pubblico locale e le infrastrutture
    stradali. In particolare, circa la metà viene destinata alle
    strutture ferroviarie e materiale rotabile, l'altra metà per
    interventi di manutenzione stradale, nelle aree di montagna che
    hanno subito eventi calamitosi. Per le Province si aggiungono 10
    milioni di euro, sempre per le manutenzioni straordinarie di strade
    fortemente danneggiate. In sostanza, quasi 16 milioni di euro per la
    manutenzione straordinaria delle strade. 500 mila euro per l'ARNI.
    Considerevoli risorse vengono destinate alla difesa del suolo ed
    emergenze che, nei soli primi due mesi dell'anno, hanno impegnato
    quasi tutte le risorse a bilancio: 1,5 milioni di euro per le somme
    urgenze dei Comuni, 4 milioni di euro per far fronte agli interventi
    di manutenzione straordinaria per recuperare frane e situazioni
    causate dagli eventi sismici dell'Appennino emiliano, 800 mila euro
    per fra fronte alle situazioni di danneggiamento causate dalle
    mareggiate sulla costa. 5 milioni di euro, di cui 3 milioni sulle
    casse di espansione nella parte di pianura e 2 milioni di euro per
    interventi nel sistema della manutenzione idrica e della bonifica.
    Infine, sono stati recuperati e finanziati 2.580.000 euro quale
    quota prevista nell'annualità della legge regionale n. 2 del 2004
    per la montagna, per interventi e investimenti con il meccanismo di
    programmazione previsto dalla legge stessa; 1,5 milioni di euro per
    sostenere le Unioni di Comuni, costituiti a seguito della riforma
    delle Comunità montane.
    Infine, per quanto riguarda il settore del commercio: 1,6 milioni
    di euro destinati alle botteghe storiche (500 mila euro), la
    riqualificazione delle aree commerciali (500 mila euro) e per la
    portualità turistica (600 mila euro). Sono stati previsti anche
    finanziamenti per portare a completamento e attivare i contratti per
    il piano telematico e lo sviluppo del CED, relativi al mondo della
    cultura, dello sport e dei giovani per circa 5,3 milioni di euro,
    con interventi sulle leggi regionali n. 13 del 1999 sul fondo unico
    per lo spettacolo in cui sono venuti meno i finanziamenti delle
    leggi nazionali sul FUS a sostegno delle istituzioni stabili
    nazionali e regionali. Vi sono poi 500 mila euro come ulteriore
    finanziamento per il potenziamento della polizia locale, dato che si
    stanno perfezionando gli accordi di programma per le polizie locali
    per la costituzione dei Corpi unici di polizia. Interventi che
    riguardano l'ambiente (800 mila euro per il piano triennale
    ambientale, 250 mila euro per l'inquinamento luminoso, 3 milioni per
    l'ARPA).
    In sintesi, è questa la sostanza dei progetti di legge
    dell'assestamento. Grazie.
    Il Presidente MAZZOTTI invita quindi a procedere con le richieste di
    intervento.
    TINO VACCARI - Responsabile credito Confartigianato Emilia-Romagna
    Grazie Presidente. Le considerazioni che, come Confartigianato
    Emilia-Romagna, abbiamo espresso a fine anno 2008 sul bilancio per
    il 2009, vengono confermate anche per l'assestamento. Il nostro fu,
    allora, un giudizio sostanzialmente positivo sulle scelte
    strategiche del bilancio della Regione Emilia-Romagna, pur
    rimarcando in quell'occasione, così come facciamo oggi, i limiti sul
    versante delle risorse disponibili per lo sviluppo dell'economia
    regionale.
    Ciò in parte è dovuto anche ai vincoli del patto di stabilità, così
    come ricordava il Sottosegretario alla Presidenza Bertelli.
    Abbiamo chiesto allora, e lo richiediamo oggi, una maggiore
    attenzione per l'artigianato, per la micro impresa, così come sono
    definite a livello europeo, in cui le micro imprese sono quelle che
    occupano fino a dieci dipendenti. E' bene ricordare che il 98% delle
    imprese di questa Regione sono micro . Si tratta di un settore che
    conta 150 mila aziende, oltre mezzo milione di addetti ed è quindi
    un settore imprescindibile per l'economia, per il lavoro e per la
    coesione sociale. Rispetto al bilancio 2009, ove già si profilavano
    i dati negativi per l'intero sistema produttivo, evidentemente la
    situazione si è fortemente aggravata nel primo semestre 2009 e le
    previsioni a breve e medio termine, non lasciano intravedere uscita
    dalla crisi, nonostante l'ottimismo che si cerca di propagandare.
    Nella regione Emilia-Romagna, in base agli osservatori di categoria,
    si rilevano diminuzioni di fatturato, dell'export, dell'occupazione
    e degli investimenti. Per riferire un dato, l'Ente Bilaterale
    unitario per l'artigianato ha erogato, nei primi tre mesi del 2009,
    integrazioni al reddito - equivalente della cassa integrazione - per
    i dipendenti delle imprese artigiane, pari alla somma erogata nel
    2008. Ciò per sottolineare la gravità della situazione nel settore.
    Si teme che dopo il periodo estivo possa esserci un aumento delle
    imprese che rischiano di chiudere, specie quelle appartenenti alla
    filiera dei settori più in difficoltà: la meccanica di precisione,
    l'edilizia legata alla ceramica, autotrasporti, ecc.
    Rispetto a questo quadro di forte preoccupazione, ci aspettiamo
    dalle istituzioni interventi straordinari ed incisivi per la tenuta
    del nostro sistema produttivo. Rileviamo, ad esempio, come si sia
    speso molto nei mesi passati per salvare il sistema finanziario che
    ha una responsabilità non indifferente e che ha contribuito ad
    innescare la crisi. Dopo i salvataggi effettuati a favore delle
    banche è, secondo noi, giunto il momento di dare priorità
    all'economia reale, al settore manifatturiero, se auspichiamo una
    vera ripresa economica. Ci sono luci e ombre anche nel recente
    provvedimento cosiddetto anticrisi : sarebbero occorse maggiori
    risorse per le piccole imprese. Anche il progetto di legge di
    assestamento di bilancio, registra uno squilibrio tra esigenze da
    soddisfare e risorse disponibili, in un periodo in cui si è a metà
    del guado della finanza pubblica, ossia fra il neocentralismo e le
    tendenze al federalismo. Più si parla di quest'ultimo, più sembrano
    avanzare misure di stampo centralista. Uno degli interventi più
    corposi, di 1,3 miliardi di euro sul fondo centrale di garanzia
    delle piccole e medie imprese, sarà difficilmente accessibile dalle
    piccole imprese artigiane.
    Per quanto riguarda le tre priorità indicate nell'intervento del
    Sottosegretario alla Presidenza Bertelli, welfare, interventi per
    gli effetti della crisi sull'occupazione e sulle famiglie, trasporto
    e infrastrutture, ne andrebbe aggiunta una: artigianato e piccola
    impresa. Infatti, se si va a leggere nella proposta di assestamento,
    si stanziano solo 5 milioni di euro per l'internazionalizzazione
    delle piccole e medie imprese. Attenzione: la realtà è che l'anno
    scorso i fondi erano insufficienti a fronte di tutti i progetti
    presentati, si tratta quindi di una sanatoria di un pregresso in cui
    si era verificato un calo di disponibilità e non si può quindi
    parlare di risorse aggiuntive per affrontare la crisi.
    Segnalo che le misure forti, a sostegno degli investimenti per
    l'artigianato e la piccola impresa, sono la misura 1.1 azione B -
    progetti integrati di impresa -, legge 1329/65 Sabatini, legge
    598/94 e legge regionale n. 3 del 1993. Segnalo che i bandi chiusi
    il 30 giugno scorso dimostrano che, nonostante la crisi, ci sono
    ancora imprese che investono. Ad oggi si registrano 2.200 domande
    sul bando pubblicato in base alla legge regionale n. 3 del 1999, che
    assorbono tutti i 24 milioni di euro che erano stati previsti nel
    bilancio 2009 e che probabilmente intaccheranno anche il bilancio
    2010. Propongo quindi, come priorità, di anticipare i bandi del
    2010, per dare un segnale forte, congiunturale per contribuire alla
    ripresa degli investimenti e far trovare le imprese pronte alla
    auspicata ripresa economica e produttiva. Si rischia altrimenti di
    non assecondare quelle imprese che andrebbero aiutate per la sola
    volontà di investire. Ci sembrerebbe quindi una politica saggia
    riaprire i bandi scaduti il 30 giugno scorso, poiché in un momento
    eccezionale come questo, occorrono strumenti eccezionali.
    Altro grande tema è l'accesso al credito per l'artigianato e le
    piccole imprese: si tratta del problema più acuto, in particolar
    modo per quanto riguarda la liquidità. L'unico strumento che aiuta
    concretamente, al di là delle sole parole e dei tavoli di confronto,
    che poco di concreto riescono a fare nel migliorare il
    difficilissimo rapporto tra banche e piccole e medie imprese, sono i
    Confidi. Se è vero che sono stati stanziati circa 2 milioni di euro
    per i Confidi del settore agricoltura, sarebbe stato opportuno, come
    misura straordinaria, avere anche un intervento per l'aumento dei
    fondi rischio o per la capitalizzazione. Come Confartigianato
    abbiamo costituito un unico Confidi regionale unitario - UNIFIDI -
    che solo nel primo semestre del 2009 ha registrato un aumento del
    40% di domande dall'artigianato e piccole imprese, solo che, con i
    livelli di capitalizzazione e fondi rischi di cui dispone,
    difficilmente potrà soddisfare la marea di domande che sono
    pervenute, vista la difficoltà di accesso al credito per il
    comportamento del sistema bancario. Sarebbe auspicabile, così come
    dissi in occasione della presentazione del bilancio preventivo e lo
    ribadisco in sede di assestamento, anche un cambiamento normativo
    che non richiederebbe risorse, per quanto riguarda gli incentivi
    regionali in materia di innovazione, ricerca, sviluppo e politiche
    energetiche. Occorre modificare la normativa, poiché quella attuale
    è concepita per progetti di media e grande dimensione, di fatto
    emarginando il settore, i progetti delle piccole imprese.
    Occorrerebbe quindi modificare le norme oppure istituire una riserva
    per le micro imprese (che, ripeto, sono il 98% delle imprese della
    Regione). Tra l'altro, queste ultime sono anche quelle più
    penalizzate, come ad esempio per quanto riguarda l'energia: per gli
    artigiani l'energia grava il 30% in più rispetto una media o grande
    industria. Questo vale anche per i contributi. Dei 7 milioni di euro
    stanziati, i destinatari sono centri di ricerca, università, poli
    tecnologici. Occorre fare attenzione perché spesso i progetti
    portati avanti da simili strutture, non sono dimensionati per la
    micro impresa.
    Occorre, e concludo, un ruolo più incisivo della Regione
    Emilia-Romagna, per coinvolgere il sistema bancario e mantenere
    aperti i rubinetti del credito per le piccole imprese, utilizzando
    opportuni strumenti di pressione. La Regione ha una tesoreria
    importante e la dovrebbe utilizzare anche condizionando le banche
    ad un atteggiamento più positivo rispetto alle micro imprese.
    Ovviamente si auspica il dispiegarsi a breve delle misure del
    recente accordo per gli ammortizzatori sociali che è fondamentale in
    un momento di difficoltà come quello che si sta attraversando. A
    vantaggio di tutta l'economia della Regione andrebbe anche un salto
    di qualità in efficienza ed efficacia dell'Assessorato alle attività
    produttive. Grazie.
    ENRICO MANICARDI - Direttore Unione Province Italiane Emilia-Romagna
    Grazie Presidente. Come Province, tramite UPI, ci siamo già
    espressi con un giudizio positivo in sede di Conferenza Regione -
    Autonomie locali, che è l'organismo preposto al confronto fra la
    Regione e gli Enti locali. Siamo presenti per il rispetto dovuto
    all'Assemblea legislativa e per considerare, in attesa del CAL -
    Consiglio delle Autonomie locali - che ci auguriamo possa essere
    attivato con provvedimento dell'Assemblea legislativa entro
    l'estate, per poterlo rendere efficace presto, visto che sono state
    appena rinnovate otto delle nove amministrazioni provinciali,
    abbiamo ottime opportunità di confronto con la Regione
    Emilia-Romagna, in particolare con l'esecutivo. Ci auguriamo di
    avere rapporti maggiori con l'Assemblea legislativa, anche
    attraverso l'istituzione del CAL che è organismo di rilevanza
    costituzionale, nonché previsto dall'articolo 23 dello Statuto, in
    modo da perfezionare un'interfaccia con la Regione, ente di
    legislazione e di governo, in tutte le componenti.
    Per voce del presidente Dall'Acqua, l'UPI Emilia-Romagna ha già
    dato parere favorevole alla manovra che è stata presentata e che è
    stata condivisa in incontri frequenti. Abbiamo, con soddisfazione,
    preso atto degli stanziamenti riguardanti la viabilità provinciale
    duramente colpita, come quella comunale, dagli eventi atmosferici
    nell'inverno trascorso. Il problema del finanziamento del trasporto
    pubblico locale è stato richiamato anche in termini positivi dal
    Sottosegretario alla Presidenza, Bertelli. Si segnala, da parte di
    Confservizi che rappresenta le aziende associate che gestiscono il
    servizio di trasporto pubblico locale, un pesante deficit presente
    nelle aziende, che richiede aiuto da parte della Regione
    Emilia-Romagna nei confronti degli organi statali, considerando che
    il fondo nazionale non è in grado di coprire le esigenze. Dato che
    si tratta di aziende partecipate e controllate dal sistema degli
    enti locali, il problema riguarda tutti quanti noi. Siamo compagni
    di sventura della Regione Emilia-Romagna, per quanto riguarda le
    poste di bilancio in entrata che attingono dal mercato dell'auto, in
    forte calo, come è a tutti noto, in quanto sta attraversando un
    periodo di recessione.
    Ricordo che i trasferimenti dello Stato alle Province
    dell'Emilia-Romagna arrivano a fatica allo 0,80% dei bilanci delle
    Province, quindi la voce trasferimenti dallo Stato è praticamente
    una voce a perdere, un fatto noto che riguarda prevalentemente le
    regioni settentrionali, mentre le regioni meridionali continuano
    praticamente a vivere sui trasferimenti dallo Stato. Diversa è
    l'impostazione dei bilanci della Regione Emilia-Romagna, dove la
    Regione, con propri provvedimenti, ha trasferito funzioni e deleghe
    alle Province e ad altri enti locali. Il bilancio delle province è
    formato in Emilia-Romagna, per il 39% dai trasferimenti della
    Regione e tutto il resto per entrate proprie che poggiano
    prevalentemente sul mercato dell'auto, sull'imposta di trascrizione
    provinciale e sull'assicurazione dell'auto. Molte famiglie, in
    questo periodo di crisi, non sottoscrivono nemmeno più
    l'assicurazione obbligatoria e viaggiano a rischio e, se incorrono
    in sanzioni, provvedono a pagare. E' una situazione on forte
    peggioramento, salvo il miracolo di una ripresa economica.
    Concludo informando in merito alle Province dell'Emilia-Romagna:
    puntano ad un fortissimo rapporto con la Regione, in termini di
    finanza locale, cioè abbiamo come obiettivo - e questo è indicato
    anche nel federalismo fiscale, ai sensi dell'articolo 119 della
    Costituzione italiana - un patto di stabilità regionale, all'interno
    del quale la Regione è il soggetto che governa la finanza locale e
    provvede a chi ha minori capacità di entrata rispetto a chi ha
    maggiori capacità di entrata. In sostanza, si tratta di una
    giustizia e di un'equità, di un federalismo che fa della Regione un
    punto di forza nel ragionamento Repubblica-enti locali, intesi quali
    future città metropolitane, Comuni, Province ed enti locali
    derivati, pur previsti dall'ordinamento statale ma non dalla
    Costituzione. Detto questo, notifichiamo che abbiamo condiviso la
    manovra, gli obiettivi, nonché le denunce che in essa sono indicate.
    Grazie.
    LUCA ROSSI - Vicedirettore Confindustria Emilia-Romagna
    Buonasera, grazie Presidente e Sottosegretario per
    l'illustrazione. Nell'esprimere il nostro apprezzamento per gli
    sforzi fatti, in particolare sul versante delle attività economiche,
    vorrei sottolineare un punto di carattere metodologico, più che di
    merito. In questi anni, il bilancio previsionale e l'assestamento
    sono diventati strumenti politici di grande complessità e che sono
    particolarmente utili per comprendere come vengono attuate in
    concreto le scelte politiche e strategiche della Regione
    Emilia-Romagna. L'assestamento di bilancio, in particolare, a causa
    delle difficoltà, delle tempistiche e dei continui aggiustamenti
    della finanza pubblica nazionale, per via dei trasferimenti dallo
    Stato, ha assunto un rilievo importante ed è utile poter avere un
    confronto ed un'illustrazione preventiva delle scelte generali e
    delle linee che la Regione ha deciso di adottare dal punto di vista
    del bilancio, nel suo complesso.
    Al di là delle preoccupazioni per quanto succederà nei prossimi
    mesi, sul versante della crisi economica, certamente la seconda
    parte del 2009 ed il 2010 saranno anni particolarmente complicati
    anche per la finanza pubblica regionale. Come è stato ricordato
    prima, è ragionevole attendersi che compartecipazione IVA, IRAP,
    addizionale IRPEF, subiranno ritocchi significativi verso il basso
    ed è proprio per questo che, anche data la complessità tecnica del
    bilancio, un confronto ampio e preventivo per informarci e
    comprendere le scelte finanziarie della Regione è importante e si
    potrebbe, come in passato, utilizzare anche i lavori del Tavolo per
    lo sviluppo. Vorrei quindi sottolineare il nostro apprezzamento, dal
    punto di vista del merito, per lo sforzo compiuto a favore delle
    attività produttive. La crisi economica è complessa, richiede
    impegno costante, continuo, straordinario, come abbiamo più volte
    detto. Lo sforzo di ripristinare la dotazione iniziale del Fondo
    unico per le attività produttive, che già era stato oggetto di
    un'importante anticipazione alla fine dell'anno scorso, è
    particolarmente apprezzato perché consente di portare avanti
    politiche industriali che hanno dato eccellenti risultati dal punto
    di vista della ricerca, dell'innovazione, degli investimenti e
    dell'internazionalizzazione.
    Infine, vorrei fare solo un richiamo, rispetto all'andamento
    dell'economia. La preoccupazione per come evolverà il quadro
    economico nei prossimi mesi obbliga tutte le parti sociali, le forze
    politiche, il governo della Regione a restare sempre molto vigili,
    per capire continuamente quando potrà essere necessario fare
    investimenti ulteriori, addizionali, straordinari, di volta in volta
    su temi come ricerca, investimenti, accesso al credito, ed è per
    questo che il confronto sulle grandi scelte generali del bilancio
    della Regione, portato avanti con continuità e approfondimento,
    possa essere utile. Grazie.
    MARCO VENTURELLI - Direttore Confcooperative (a nome del Tavolo
    Regionale dell'Imprenditoria)
    Buongiorno. A nome del Tavolo Regionale dell'Imprenditoria porto
    questo contributo, precisando che essendo tempo di bilanci ed
    essendo in piena crisi, diamo forza ad alcuni rilievi e tematiche,
    sottolineando che si tratta di urgenze e priorità per il mondo delle
    imprese: garanzie alle imprese e rapporto tra Confidi e sistema
    bancario. Le Associazioni aderenti al Tavolo dell'imprenditoria
    condividono I'analisi dello scenario economico e le linee politiche
    che ispirano l'elaborazione della manovra di assestamento del
    bilancio di previsione regionale, che si concretizzano lungo due
    direttrici principali di intervento: da un lato il rafforzamento
    delle politiche socio-assistenziali e di welfare (fondo per la non
    autosufficienza, fondo per I'affitto, ecc.), dall'altro I'incremento
    del cosiddetto pacchetto anticrisi per famiglie ed imprese. Misure
    quanto mai importanti per salvaguardare la coesione sociale della
    comunità regionale in una fase di crisi epocale come quella che
    stiamo attraversando.
    È apprezzabile lo sforzo che la Regione sta compiendo per fare
    sistema tra istituzioni ed attori economici al fine di garantire il
    proseguimento delle attività produttive ed il mantenimento dei
    livelli occupazionali attraverso un'azione di moral suasion nei
    confronti del sistema finanziario e creditizio e la promozione di
    appositi accordi che assicurino il necessario sostegno alle imprese.
    A parere del Tavolo Regionale dell'Imprenditoria, resta però ancora
    centrale - ed ora più che mai - I'esigenza di rafforzare il sistema
    dei Consorzi di garanzia fidi. Questo alla luce di quanto è avvenuto
    negli ultimi sei mesi e della stretta creditizia che nei fatti si è
    verificata da parte del sistema bancario per ciò che concerne la
    concessione diretta dei finanziamenti a breve termine a favore delle
    imprese, a cominciare da quelle piccole e medie. Il sistema bancario
    sta infatti vincolando sempre più frequentemente I'impiego delle
    proprie disponibilità attraverso I'intervento dei Confidi, che
    stanno aumentando la propria operatività in misura esponenziale,
    segnando in pochi mesi un incremento delle garanzie sui
    finanziamenti deliberati del tutto straordinario, fino al
    raddoppio dell'operatività per alcuni Consorzi regionali. Denunciamo
    tra I'altro anche la grande pressione che le banche esercitano sugli
    amministratori delle imprese per raccogliere garanzie personali da
    affiancare a quelle dei Confidi ed essere quindi ipergarantite. A
    tale proposito è opportuno evidenziare che, non sempre, le garanzie
    deliberate dai Confidi corrispondono ai finanziamenti effettivamente
    erogati dalle banche, che specialmente in questo semestre hanno
    tempi molto più lunghi di delibera e spesso chiedono ulteriori
    garanzie alle imprese. Nonostante i fondi di garanzia non siano
    stati implementati da alcuni anni, dopo alcune erogazioni dei
    diversi assessorati regionali, I'operatività dei Consorzi fidi -
    anche su istanza della stessa Regione - è stata progressivamente
    incrementata e rivolta anche a supportare in diverse occasioni
    imprese coinvolte da crisi. Sul sistema dei Confidi la Regione ha
    potuto fare affidamento anche per affrontare la crisi: dal gennaio
    2009 nell'ambito dell'attività prevista dall'accordo anticrisi, sono
    state stipulate convenzioni con le principali banche operanti sul
    territori regionale per le operazioni di liquidità con tassi massimi
    dell'Euribor vantaggiosi per le imprese rispetto a quelli di
    mercato. È del tutto evidente che a fronte di una tale dimensione di
    attività e considerate le dinamiche che stanno attualmente
    attraversando tutti i mercati e le politiche delle banche che fanno
    perno sull'utilizzo dei Confidi, è aumentato parimenti il rischio di
    insolvenza degli stessi Consorzi.
    Alla luce di tali considerazioni, si propone di intervenire a loro
    sostegno mediante l'incremento del patrimonio e l'aumento e/o
    l'accensione ex novo di fondi a sostegno delle insolvenze.
    Esprimiamo quindi un forte apprezzamento per la disponibilità
    manifestata dalla Regione a rifinalizzare a fondi di controgaranzia
    dati in gestione ai Confidi, i fondi di garanzia degli ex obiettivi
    comunitari presenti nei bilanci dei Consorzi medesimi ora non più
    utilizzati poiché le operazioni dei soci a valere su questi fondi
    sono già state estinte. Inoltre cogliamo l'occasione del dibattito
    sull'assestamento di bilancio, per chiedere al presidente della
    Regione, anche in qualità di Presidente della Conferenza delle
    Regioni, di condividere con noi la necessità di sollecitare il varo
    e I'approvazione di alcuni provvedimenti nazionali per contrastare
    la crisi, che bisognerebbe rendere al contempo più coordinati ed
    organici fra loro.
    Attivazione delle misure europee temporanee contro la crisi.
    Esiste una Comunicazione della Commissione UE del gennaio 2009 che
    permette agli Stati membri di allentare le restrizioni ai criteri di
    intervento in aiuto alle imprese. Il Governo ha notificato all'UE le
    proprie linee di intervento che sono state approvate ed ha posto il
    termine del 15 luglio per l'adozione dei provvedimenti in materia di
    spesa da parte della pubblica amministrazione: Ministeri, Regioni,
    Enti locali, CCIAA. Approssimandosi tale termine, esprimiamo
    preoccupazione per l'incertezza che ancora permane a riguardo.
    Fondo per la ristrutturazione delle imprese in difficoltà.
    Il Decreto ministeriale che riattiva il fondo per il finanziamento
    (aiuti di Stato) per il salvataggio e la ristrutturazione delle
    imprese in difficoltà, ha già ottenuto il via libera della
    Conferenza Stato-Regioni.
    Occorre valutare se e come intervenire per integrare e correggere
    gli effetti del decreto in oggetto al fine di adeguare í criteri
    prioritari per l'accesso agli interventi del fondo che oggi
    penalizzano le grandi imprese. Sarebbe altrettanto opportuno
    garantire il sostegno del fondo non soltanto alla ristrutturazione
    delle imprese colpite dalla crisi, ma anche a favore di quelle in
    difficoltà per limiti strutturali.
    L'inadeguatezza dello strumento che sta per essere varato, è
    purtroppo ancora una volto il frutto della mancata concertazione tra
    Istituzioni (Ministero dello Sviluppo Economico e Regioni) e forze
    economiche e sociali. A tal proposito occorre anche chiarire le
    relative competenze istituzionali di Stato e Regione.
    Fondo piani di settore (agroalimentare)
    Si suggerisce di intervenire nei confronti del Ministero delle
    politiche agricole per istituire un fondo (secondo gli orientamenti
    della normativa in materia di aiuti di Stato) co-finanziato almeno
    al 50% dalle imprese del comparto agroalimentare con un prelievo
    parafiscale, da utilizzare per consentire eventuali ristrutturazioni
    e riconversioni produttive in settori ritenuti eccedentari.
    In questo ambito sarebbe altrettanto necessario individuare risorse
    regionali da aggiungere a quelle nazionali e comunitarie. Grazie.
    Il presidente MAZZOTTI ringrazia gli intervenuti e informa che la
    Prima Commissione procederà all'esame del testo dei progetti di
    legge nella prossima seduta del 14 luglio.
    La seduta termina alle ore 15,45.
    Verbale approvato nella seduta del 14 luglio 2009.
    La Segretaria Il Presidente
    Claudia Cattoli Mario Mazzotti
    Espandi Indice