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Legislatura VIII - Commissione VI - Verbale del 12/01/2010 antimeridiano

    Testo

    Verbale n. 1
    Seduta del 12 gennaio 2010
    Il giorno 12 gennaio 2010 alle ore 10,30 si è riunita presso la sede
    dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro 50, la
    Commissione Attuazione dello Statuto convocata con note Prot. n. 215
    del 7 gennaio 2010 e 386 dell'8 gennaio 2010.
    Partecipano alla seduta i Commissari:
    Cognome e Nome Qualifica Gruppo Voto
    LOMBARDI Marco Presidente Forza Italia - Popolo 2 presente
    della Libertà
    BORGHI Vice Partito Democratico 4 presente
    Gianluca Presidente
    VARANI Gianni Vice Forza Italia - Popolo 5 presente
    Presidente della Libertà
    BARBIERI Marco Componente Partito Democratico 3 presente
    BORTOLAZZI Componente Partito dei Comunisti 1 presente
    Donatella Italiani
    BOSI Mauro Componente Partito Democratico 3 presente
    DELCHIAPPO Componente Misto 1 assente
    Renato
    DONINI Monica Componente Partito della 2 assente
    Rifondazione Comunista
    ERCOLINI Componente Partito Democratico 4 assente
    Gabriella
    GUERRA Daniela Componente Verdi per la pace 1 assente
    LEONI Andrea Componente Forza Italia - Popolo 1 presente
    della Libertà
    MAJANI Anna Componente Partito Democratico 1 presente
    MANFREDINI Componente Lega Nord Padania 3 presente
    Mauro Emilia e Romagna
    MAZZA Ugo Componente Sinistra Democratica per 2 presente
    il Socialismo Europeo
    MONACO Carlo Componente Per l'Emilia-Romagna 1 assente
    NANNI Paolo Componente Italia dei Valori con 1 assente
    Di Pietro
    NERVEGNA Componente Forza Italia - Popolo 1 presente
    Antonio della Libertà
    NOE' Silvia Componente Unione dei Democratici 1 assente
    Cristiani e Democratici
    di Centro
    SALSI Laura Componente Partito Democratico 5 presente
    VECCHI Alberto Componente Alleanza nazionale - 4 presente
    Popolo della Libertà
    ZANCA Paolo Componente Uniti nell'Ulivo - 4 presente
    Partito Socialista
    È presente il consigliere Gioenzo RENZI in sostituzione per parte
    della seduta del consigliere Alberto VECCHI.
    Hanno partecipato alla seduta: R. Ghedini (Servizio Informazione),
    M. Veronese (Resp. Serv. Coordinamento Commissioni assembleari), M.
    G. Mengozzi (Serv. Coordinamento Commissioni assembleari).
    Presiede la seduta: Marco LOMBARDI
    Assiste il segretario: Nicoletta TARTARI
    Resocontista: Nicoletta TARTARI
    Il Presidente dichiara aperta la seduta alle ore 10,40.
    Sono presenti i consiglieri Barbieri, Borghi, Leoni, Majani, Mazza,
    Renzi, Salsi e Varani.
    Approvazione verbale n. 12 del 15 dicembre 2009.
    La Commissione approva all'unanimità dei presenti.
    Entra il consigliere Manfredini.
    5264 - Progetto di legge del consigliere Varani: Norme per
    l'elezione dell'Assemblea Legislativa - Consiglio regionale e del
    Presidente della Giunta regionale dell'Emilia-Romagna (30 12 09)
    Il presidente LOMBARDI segnala che all'ordine del giorno della
    seduta odierna è prevista la nomina del relatore.
    Il consigliere VARANI, dato il rilievo della materia, propone che
    sia nominato relatore il presidente Lombardi, il quale mette ai voti
    tale proposta.
    La Commissione, con 30 voti favorevoli (PD, FI-PdL, AN-PdL, Lega
    Nord,
    Sin.Dem.), nessun contrario e nessun astenuto,
    nomina relatore il presidente Marco Lombardi.
    4624 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Mazza e
    Mezzetti: Norme per la definizione, riordino e promozione delle
    procedure di consultazione e partecipazione alla elaborazione delle
    politiche regionali e locali (12 05 09)
    Il presidente LOMBARDI ricorda che su tale progetto di legge la
    discussione è già in una fase avanzata.
    Entrano i consiglieri Vecchi e Bosi.
    Il consigliere relatore MAZZA informa la Commissione che, dopo la
    presentazione degli emendamenti nella precedente seduta, i
    presentatori stanno verificando la possibilità di addivenire ad
    emendamenti condivisi. Per questo chiede di rinviare alla prossima
    seduta la prosecuzione dell'esame del progetto di legge oggetto
    4624.
    La Commissione concorda.
    5002 - Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Renzi: Norme
    per la trasparenza della Regione Emilia-Romagna e per la
    Regolamentazione dell'attività di Rappresentanza di Interessi
    Particolari (15 10 09)
    Entrano i consiglieri Bortolazzi e Zanca.
    Il consigliere relatore RENZI, su invito del presidente Lombardi,
    illustra il progetto di legge. In particolare segnala che
    l'obiettivo è la regolamentazione dell'attività di lobbying -
    diffusa ormai dal livello europeo a quello locale - esercitata nei
    confronti di Giunta regionale e Assemblea legislativa, al fine di
    renderla maggiormente trasparente e accessibile. Tale
    regolamentazione sarà resa ancora più opportuna con l'entrata a
    regime del federalismo, visto che ovviamente è più semplice
    raggiungere i decisori pubblici locali piuttosto che quelli
    nazionali ed europei. Nel progetto di legge si prevede l'iscrizione
    obbligatoria in un registro pubblico, tenuto presso l'Assemblea
    legislativa, da parte di chiunque - persone fisiche, associazioni,
    enti, società - eserciti, attraverso qualsiasi mezzo, l'attività di
    rappresentanza di interessi particolari nei confronti del Presidente
    della Regione, dei componenti e dei funzionari direttivi della
    Giunta e dei componenti dell'Assemblea, al fine di perseguire
    interessi propri o di terzi, anche di natura non economica. Dovranno
    essere indicati, tra l'altro, i potenziali destinatari dell'attività
    di rappresentanza nonché le risorse economiche ed umane messe a
    disposizione per lo svolgimento dell'attività. È altresì prevista a
    carico di tali soggetti la presentazione, entro il termine
    perentorio del 31 gennaio di ogni anno, di una relazione dettagliata
    concernente l'attività di rappresentanza di interessi particolari
    svolta nell'anno precedente, con l'indicazione delle modalità, dei
    mezzi utilizzati, i relativi contenuti, l'elenco dei decisori
    pubblici contattati e l'elenco delle risorse economiche e umane
    effettivamente impiegate. A carico dei decisori pubblici si prevede
    poi l'obbligo di rendere nota l'attività svolta nei loro confronti,
    facendone menzione nella relazione illustrativa e nel preambolo
    degli atti normativi nonché nelle premesse degli atti amministrativi
    generali. Il progetto di legge prevede che anche gli enti locali
    possano applicare la disciplina prevista per la Regione. Il
    consigliere ricorda che, anche se non si è mai arrivati
    all'approvazione di una legge, nel corso degli anni su questo tema
    sono stati presentati al Parlamento diversi progetti di legge, di
    provenienza trasversale, a testimonianza di un'esigenza
    particolarmente sentita. Questo vale anche per gli stessi
    rappresentanti di interessi, che oggi sono costretti a svolgere la
    propria attività in modo non trasparente. Concludendo, ribadisce che
    la massima trasparenza nella formazione delle decisioni pubbliche
    può contribuire ad un maggiore sviluppo del territorio.
    Entra il consigliere Nervegna.
    Il consigliere MAZZA, premettendo che non è in grado oggi di
    esprimere un giudizio di merito sul progetto di legge, ritiene che
    il tema affrontato nel progetto di legge, pur se a fine legislatura,
    sia molto importante. Anch'egli aveva presentato ad inizio
    legislatura un progetto di legge sulle lobby - abbinato ad un altro
    di cui il relatore era il presidente Lombardi - che è stato
    respinto, sostanzialmente senza entrare nel merito. Considera che
    questo sia stato un grave errore compiuto dalla maggioranza di
    centrosinistra, dato che bisognerebbe riflettere maggiormente sul
    passaggio di fase del sistema politico e sociale che ha
    caratterizzato l'Emilia-Romagna, modificando di fatto la sostanza
    stessa del governo: dalla strategia delle alleanze - in cui una
    coalizione politica proponeva un proprio disegno di governo e su
    quello si costruivano le alleanze sociali, con manifestazioni di
    differenti posizioni all'interno del corpo intermedio della società
    - alla strategia della concertazione, del fare sistema. Per questo è
    necessario garantire la conoscenza dei rapporti di lobbying e
    garantire che tutti i poteri, forti e deboli, partecipino al tavolo
    della concertazione con pari diritti, rendendo esplicito e
    trasparente il processo di formazione delle decisioni pubbliche,
    considerando che si è passati da un sistema in cui la discussione e
    l'approfondimento delle questioni avveniva nei Consigli ad un
    sistema che vede un forte ruolo di mediazione svolto dagli organi
    monocratici, in cui alle assemblee viene di fatto chiesto un voto di
    fiducia. Dunque ritiene che il progetto di legge proposto dal
    consigliere Renzi rappresenti un'altra occasione, anche se i tempi
    per la sua approvazione sono molto ridotti, e che risponda ad un
    vero bisogno. Per questo vi presterà particolare attenzione e si
    impegna anche ad esprimere un eventuale parere positivo, laddove vi
    siano articoli che condivide.
    Escono i consiglieri Varani e Nervegna.
    Il presidente LOMBARDI, unendosi al consigliere Mazza nelle
    considerazioni sull'importanza dei temi affrontati nel progetto di
    legge, in mancanza di ulteriori richieste di intervento indica che
    nella prossima seduta si potrà esaminare l'articolato.
    4588 - Proposta, di iniziativa del consigliere Mazza, di modifica
    del regolamento interno dell'Assemblea legislativa (documento in
    data 14 04 09)
    Il presidente LOMBARDI segnala che, nella giornata di ieri, sono
    stati inviati ai commissari sedici emendamenti presentati dal
    consigliere Mazza.
    Il consigliere BORGHI considera che il Regolamento interno approvato
    quasi unanimemente nella legislatura in corso, dopo diversi
    tentativi di implementazione avvenuti in passato, rappresenti un
    risultato importante, a cui si è giunti solo da poco più di un anno,
    dopo un lungo lavoro svolto dalla Commissione. Anche per conto del
    suo gruppo, giudica positivamente il Regolamento approvato, che ha
    consentito di modificare in senso positivo il lavoro nelle
    Commissioni e in Aula. Pur comprendendo le motivazioni che hanno
    spinto il consigliere Mazza a formulare le modifiche contenute nella
    proposta e negli emendamenti presentati, che attengono ad aspetti
    sicuramente non marginali del procedimento legislativo, e
    considerando inoltre l'impegno testé ricordato per portare a
    compimento positivo, entro la fine della legislatura, il progetto di
    legge sulla partecipazione d'iniziativa dello stesso consigliere
    Mazza, ritiene pertanto opportuno lasciare alla prossima legislatura
    la riapertura del confronto sul Regolamento. Infatti, tale
    riapertura può riguardare non solo le parti individuate nella
    proposta ogg. 4588, ma anche altre che sono state a suo tempo
    oggetto di una mediazione e di una discussione molto profonda, che
    non valuta utile rischiare di riprendere in prossimità delle
    elezioni regionali. Dunque, se pur giudica ovviamente legittime le
    proposte del consigliere Mazza, e in parte anche condivisibili,
    ritiene che non ci siano realisticamente i tempi per avviare
    nuovamente e portare a compimento una discussione sul Regolamento
    che può essere particolarmente consistente ma improduttiva.
    Escono i consiglieri Leoni e Barbieri.
    Il consigliere MAZZA prende atto che il partito di maggioranza
    relativa dell'Assemblea legislativa considera che non ci siano le
    condizioni per discutere del Regolamento. Sottolinea che la sua
    proposta risale all'aprile scorso e fino ad oggi non sono state
    presentati né emendamenti né ulteriori proposte di modifica del
    Regolamento, quindi non crede vi siano ulteriori punti su cui
    potrebbe riaprirsi una discussione; invece, gli pare che si tenti di
    non arrivare ad affrontare proprio le modifiche da lui proposte, che
    si sostanziano in pochi punti, su cui tranquillamente si potrebbe
    giungere a conclusione in tempo utile, salvo che non venga
    presentata una notevole quantità di emendamenti, ciò di cui non vede
    alcuna avvisaglia. Rammenta poi che il Regolamento in vigore - di
    cui sente dire che è inadeguato, ma egli non lo considera
    complessivamente tale - fu frutto di un colpo di mano, dato che fu
    sciolto il comitato che stava discutendo per predisporlo e fu
    imposta la discussione su un testo di cui a tutt'oggi ignora
    l'autore. Ricorda che egli si dimise da Vicepresidente della
    Commissione proprio a causa di quell'atto e per rifiutare tale
    logica. Ritiene che quel testo fosse sostanzialmente incentrato sul
    potere monocratico e su un ridimensionamento del ruolo
    dell'Assemblea legislativa, a cui, di fatto, in molti casi si
    chiedeva di esprimere un voto di fiducia; per riequilibrare tale
    rapporto presentò centinaia di emendamenti. Per quanto riguarda il
    merito delle proposte di modifica, sottolinea innanzi tutto quella
    che introduce una norma, oggi assente, dedicata ad hoc alla
    Conferenza dei capigruppo, la cui convocazione oggi è possibile solo
    congiuntamente all'Ufficio di Presidenza. Considera fondamentale
    sancire il ruolo politico della Conferenza dei capigruppo, cui
    spetta la gestione della discussione politica, mentre l'Ufficio di
    Presidenza riveste un ruolo tecnico, di garanzia della funzionalità
    dell'Assemblea. Un'altra modifica proposta mira ad evitare che
    l'Assemblea non sia posta nelle condizioni di incidere sul bilancio,
    come ritiene succeda attualmente, con la relazione politica di
    indirizzo svolta al mattino e la discussione sul bilancio nel
    pomeriggio; per questo propone che la relazione debba essere svolta
    a settembre. Richiama infine un altro aspetto sui cui valuta
    necessario intervenire, come dimostra quanto avvenuto in occasione
    dell'esame in Aula della legge sul paesaggio (e per quanto lo
    riguarda si scusa dell'accaduto): quello che attiene alla
    discussione degli emendamenti. La disciplina vigente, infatti,
    prevede che su un progetto di legge di un solo articolo, anche se
    composto da centinaia di commi, i consiglieri possano discuterne
    solo per venti minuti. Dunque è possibile che la Giunta, di
    qualsiasi orientamento politico, possa svuotare la discussione
    dell'Assemblea. I tre casi citati dimostrano, a suo avviso, che è
    necessaria un'assunzione di responsabilità da parte dei consiglieri
    in carica, che hanno il polso della situazione e possono dunque
    intervenire più efficacemente di quanto non possano fare i nuovi,
    quanto meno su alcuni punti. Si rende conto che alcune proposte
    attengono a questioni più politiche, come per esempio quella di
    tornare alla scadenza a metà mandato delle presidenze di Commissione
    e dell'Ufficio di presidenza, che invece oggi vengono deliberate
    nello stesso momento in cui si procede alla formazione della Giunta
    e non sono più soggette ad alcuna discussione, rendendo così
    impraticabile, ritiene, una relazione con l'intera Assemblea se non
    con la richiesta di dimissioni. Considera che tali questioni
    politiche possano essere accantonate, lasciandole alla valutazione
    della prossima legislatura; ma per altri due o tre punti, che
    attengono alle garanzie istituzionali dell'Assemblea, sui quali
    prevede che oggi si arriverebbe ad un voto contrario, chiede di
    poter verificare con i Capigruppo, entro la prossima settimana, se
    vi sia condivisione, riservandosi eventualmente, in caso contrario,
    di ritirare le proposte di modifica.
    Entra il consigliere Barbieri.
    Il consigliere BORGHI, precisando che non ritiene che alcun
    confronto sia una perdita di tempo, sottolinea che non crede si
    possa parlare di un Regolamento imposto a fronte di oltre 450
    emendamenti presentati alla bozza, che fu dunque discussa
    ampiamente.
    Il consigliere MAZZA ripete che i lavori del tavolo composto da
    quattro consiglieri che dovevano predisporre il Regolamento furono
    azzerati dalla presentazione di un testo redatto in articoli, sul
    quale la discussione fu poi condotta. Quella bozza fu imposta,
    almeno a lui, e per questo, ribadisce, si dimise da Vicepresidente
    della Commissione, perché evidentemente discutere e presentare
    emendamenti su un testo con una certa impostazione piuttosto che
    un'altra ha effetti diversi. Ritiene che questo spieghi anche perché
    il Regolamento a volte non risulti chiaro e presenti questa
    oscillazione costante di attribuzioni di poteri alla Giunta o
    all'Assemblea, che molte volte confliggono. Conferma che la
    discussione proseguì liberamente, certo, ma fu condotta su un testo
    scritto al di fuori della Commissione.
    Il presidente LOMBARDI sottopone alla Commissione il rinvio
    dell'oggetto 4588, con informale mandato al promotore di verificare
    con i Capigruppo le condizioni per discuterne nella prossima seduta.
    La Commissione concorda.
    La seduta termina alle ore 11,15.
    Approvato nella seduta del 19 gennaio 2010.
    Il Segretario Il Presidente
    Nicoletta Tartari Marco Lombardi
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