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Legislatura IX - Commissione I - Verbale del 05/07/2010 antimeridiano

    Testo

                                Verbale n. 4
    Seduta del 5 luglio 2010
    Il giorno 5 luglio 2010 alle ore 10,30 si è riunita presso la sede
    dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, in
    Udienza conoscitiva, la Commissione Bilancio Affari generali ed
    istituzionali, convocata con nota prot. n. 19606 del 29 giugno 2010.
    Partecipano alla seduta i Consiglieri:
    Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
    LOMBARDI Marco Presidente PDL - Popolo 5 presente
    della Libertà
    FILIPPI Fabio Vicepresidente PDL - Popolo 1 presente
    della Libertà
    VECCHI Luciano Vicepresidente Partito Democratico 4 presente
    BARBATI Liana Componente Italia dei Valori - 4 assente
    Lista Di Pietro
    BIGNAMI Galeazzo Componente PDL - Popolo 3 assente
    della Libertà
    BONACCINI Stefano Componente Partito Democratico 2 presente
    DEFRANCESCHI Andrea Componente Movimento Cinque 2 presente
    Stelle
    Beppegrillo.It
    FERRARI Gabriele Componente Partito Democratico 2 presente
    MANFREDINI Mauro Componente Lega Nord Padania 4 assente
    Emilia e Romagna
    MEO Gabriella Componente Sinistra Ecologia 2 assente
    Libertà - Idee Verdi
    MONARI Marco Componente Partito Democratico 4 presente
    MONTANARI Roberto Componente Partito Democratico 2 presente
    MONTANI Daniela Componente Partito Democratico 2 assente
    MORICONI Rita Componente Partito Democratico 2 presente
    MUMOLO Antonio Componente Partito Democratico 2 presente
    NOE' Silvia Componente UDC - Unione di 1 presente
    Centro
    PARIANI Anna Componente Partito Democratico 4 assente
    POLLASTRI Andrea Componente PDL - Popolo 2 presente
    della Libertà
    SCONCIAFORNI Roberto Componente Federazione 2 assente
    della Sinistra
    E' presente la Vicepresidente Assessore a Finanze, Europa,
    cooperazione con il sistema delle autonomie, valorizzazione della
    montagna, regolazione dei servizi pubblici locali, semplificazione e
    trasparenza, politiche per la sicurezza Simonetta Saliera
    Presiede la seduta: Marco LOMBARDI
    Assiste la Segretaria: Claudia Cattoli
    Resocontista: Laura Sanvitale
    UDIENZA CONOSCITIVA
    5 Luglio 2010 ore 10,30
    sui progetti di legge:
    119 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale: Legge
    finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L. R. 15
    novembre 2001 n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di
    assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario
    2010 e del bilancio pluriennale 2010 - 2012. Primo provvedimento
    generale di variazione (delibera di Giunta n. 773 del 14 06 10) -
    pubblicato sul Supplemento Speciale del BURERT n. 7 del 15.06.2010
    120 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale:
    Assestamento del Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna
    per l'esercizio finanziario 2010 e del Bilancio pluriennale
    2010-2012 a norma dell'art. 30 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40.
    Primo provvedimento generale di variazione (delibera di Giunta n.
    774 del 14 06 10) - pubblicato sul Supplemento Speciale del BURERT
    n. 8 del 15.06.2010
    Relatore consigliere Luciano Vecchi
    Partecipano:
    Amadori Vincenzo CIA Emilia-Romagna
    Arcuri Letizia Federazione USB - RDB
    Bacchilega Giovanni Carlo FNP - CISL Federazione
    regionale pensionati
    Bellei Donatella Regione Emilia - Romagna
    Bollettinari Stefano Confesercenti Emilia-Romagna
    Caruso Cinzia Assessore Comune di Carpi
    Casari Carlo Comune di Modena
    Cevolani Stefano Ascomfarma
    Donati Sergio Federalberghi Emilia-Romagna
    Ferrari Francesca Ance Emilia-Romagna
    Gazzola Luigi Assessore Comune di Piacenza
    Generali Roberto Confservizi Emilia-Romagna
    Giorgetti Alessandro Federalberghi Emilia-Romagna
    Ghetti Alessandro Coldiretti Emilia-Romagna
    Lombardi Carlo Confindustria Emilia-Romagna
    Longhi Vladimiro Sindaco Comune di
    Bentivoglio
    Maltoni Andrea Università di Ferrara
    Morganti Enrico Famiglie Insieme Onlus
    Nardi Lucio Legacoop Emilia-Romagna
    Pasi Marco Confesercenti Emilia-Romagna
    Pasini Giovanni Uncem Emilia-Romagna
    Battista
    Polastri Roberto Assessore Comune di Ferrara
    Savigni Rita Confcommercio Emilia-Romagna
    Soldati Antonella Regione Emilia - Romagna
    Tommasini Moreno Provincia di Bologna
    Urban Davide Confcommercio Emilia-Romagna
    Vaccari Tino Confartigianato Emilia-Romagna
    Venturelli Marco Confcooperative Emilia-Romagna
    Zama Guido Tavolo Regionale Imprenditoria
    Il presidente LOMBARDI introduce l'udienza conoscitiva sui progetti
    di legge di assestamento del bilancio di previsione 2010 e relativa
    legge finanziaria regionale, ringrazia i consiglieri presenti e i
    partecipanti alla consultazione indetta dalla I Commissione per
    ascoltare osservazioni e proposte in vista del successivo esame dei
    testi normativi. Cede quindi la parola al consigliere relatore per
    l'illustrazione preliminare.
    Consigliere relatore Luciano VECCHI:
    Buongiorno, anch'io ringrazio tutti i presenti. Questa udienza
    conoscitiva si inserisce nell'ambito di una prassi consolidata di
    consultazione che la I^ Commissione svolge sui progetti di legge di
    bilancio. Il sistema regionale di dialogo con le rappresentanze
    della società civile costituisce un utile momento di confronto, sia
    per acquisire apporti conoscitivi direttamente dal territorio sia al
    fine di commisurare gli obiettivi con i risultati raggiunti.
    Questa discussione - sul completamento del bilancio regionale per il
    2010 - avviene mentre, a livello nazionale, si sta discutendo di una
    manovra finanziaria che - se non modificata - rischia di
    modificare la Costituzione reale del Paese, espropriando le
    Regioni e il sistema delle Autonomie Locali delle risorse per
    assolvere ai compiti che sono loro assegnati. Per l'Emilia-Romagna -
    allo stato delle cose - si tratterebbe di una taglio, per il 2011,
    di oltre 650 milioni di Euro, quasi il 25% del bilancio
    extra-sanitario.
    Se così fosse - e discuteremo di ciò domani in una sessione
    straordinaria dell'Assemblea Legislativa Regionale - gli scenari
    futuri sarebbero inediti ed inquietanti.
    Pieno sostegno va all'iniziativa, promossa unitariamente dai
    Presidenti di tutte le Regioni italiane, per cambiare profondamente
    una manovra ingiusta ed iniqua che va, peraltro, in direzione
    opposta ad una federalismo che rischia di soccombere prima di vedere
    la luce.
    L'assestamento del bilancio 2010, pari a circa 210 milioni di euro,
    pone al centro dell'attenzione una valutazione complessiva delle
    dinamiche delle risorse e delle spese intervenute nella prima parte
    dell'anno, e un momento di attenzione alla gestione del bilancio
    stesso, mediante la quale vengono perseguiti gli obiettivi di
    governo prefissati. Infatti, attraverso l'assestamento, vengono
    aggiornati i residui attivi e passivi, la giacenza di cassa e il
    saldo finanziario. Dal lato delle entrate, le previsioni di
    competenza e di cassa sono riviste alla luce del quadro di
    riferimento, tenendo conto anche della più recente evoluzione del
    gettito di ciascuna.
    La manovra si sviluppa in un momento particolarmente difficile per
    l'economia italiana, a causa del perdurare della crisi economica
    internazionale.
    Nel 2009 si sono registrati a livello nazionale diversi indicatori
    negativi. Il PIL ha segnato una contrazione del 5%, che ha colpito
    prevalentemente il sistema industriale, in particolare i settori
    edilizio, manifatturiero e turistico. L'inflazione è calata su
    valori storicamente bassi, allo 0,8 per cento nella media del 2009
    (dal 3,3 dell'anno precedente). Il tasso di disoccupazione ha
    registrato nel 2009 un aumento dell'1,6%, dato che ha pertanto
    imposto la necessità di ricorrere all'uso di ammortizzatori sociali.
    Anche nella regione Emilia Romagna l'occupazione è diminuita
    dell'1,2 per cento, pur confermandosi come quella a più alto tasso
    di occupazione.
    Il progetto di legge di assestamento del bilancio per l'esercizio
    2010 e pluriennale 2010-2012 non poteva dunque che essere elaborato
    nel rispetto del contesto sopra enunciato, in linea con la rigorosa
    impostazione tenuta nella predisposizione del bilancio di
    previsione.
    La manovra di assestamento nel suo complesso, con riferimento
    specifico ai mezzi regionali propri, ammonta complessivamente a
    212,4 milioni di euro circa, di cui 103,7 milioni per spese correnti
    e 108,7 milioni per le spese di investimento in conto capitale. Gli
    obiettivi si pongono in continuità rispetto alle linee strategiche
    2010 adottate in sede di bilancio.
    La Regione ha posto interventi in difesa dell'occupazione,
    finanziando gli ammortizzatori sociali posti a tutela del posto di
    lavoro, a sostegno delle persone, delle famiglie, del lavoro e delle
    imprese, per salvaguardare il sistema del welfare e dell'ambiente,
    attraverso lo sviluppo sostenibile. Tre sono pertanto le priorità su
    cui la Regione propone di concentrare la propria azione ed i propri
    finanziamenti autonomi.
    Per quanto riguarda la prima priorità, il welfare, si registrano i
    seguenti stanziamenti: 60 milioni di euro in sanità per il
    mantenimento dell'equilibrio della spesa, 15 milioni di euro per la
    manutenzione e l'acquisto di attrezzature sanitarie nonché di
    tecnologie a destinazione sanitaria. Nel campo dell'assistenza
    sociale si registrano 7 milioni di euro di cui 5 milioni di euro per
    il sostegno alle famiglie numerose; 3,5 milioni di euro per
    l'accesso ai servizi per la prima infanzia, 1 milione di euro per il
    sostegno all'affitto e 1 milione di euro per le emergenze abitative
    (sospensione esecuzione procedure di sfratto); 1,5 milioni di euro
    per l'autonomia delle scuole e progetti innovativi e 1,2 milioni di
    euro per le borse di studio a studenti universitari; 4,66 milioni di
    euro per l'edilizia universitaria e l'acquisto di attrezzature e
    strutture per studenti universitari; 5 milioni di euro come misure
    specifiche per migliorare la competitività del sistema produttivo e
    per il sostegno alla qualificazione delle imprese attraverso la
    costruzioni di reti di imprese e all'avvio di nuove iniziative
    imprenditoriali anche in forma cooperativa; 3,5 milioni di euro per
    la riqualificazione delle strutture ricettive presenti sul
    territorio dell'Emilia-Romagna per offrire un sostegno a uno dei
    settori portanti dell'economia italiana ed emiliano-romagnola, in un
    momento di così grave difficoltà per il Paese; 2 milioni di euro per
    la riqualificazione di aree commerciali e mercatali.
    Per quanto riguarda la seconda priorità, al fine di mantenere
    l'impegno assunto dalla regione con il bilancio 2010 di potenziare
    la green economy, sono previsti 12,2 milioni di euro per il
    potenziamento di investimenti specifici per la dotazione energetica
    delle aree, mediante impianti a fonti rinnovabili e la
    sperimentazione di moderni sistemi energetici territoriali presso
    gli edifici pubblici.
    Sulla terza priorità, che è quella del governo del territorio, visto
    l'intervento di oltre 22 milioni di euro sulla manutenzione e
    ristrutturazione straordinaria delle strade, in maniera particolare
    danneggiate dall'inverno inclemente, oltre 5 milioni di euro per il
    potenziamento del sistema della Protezione civile regionale e
    altrettanti per la messa in sicurezza del territorio e della costa.
    Inoltre: alcuni interventi di 9 milioni di euro complessivamente tra
    spese correnti e investimento nel campo della cultura e dello sport.
    Un investimento consistente per l'estensione della rete veloce
    internet, in maniera particolare per garantire l'accesso alle aree
    più periferiche e più disagiate. Un intervento aggiuntivo di 3,8
    milioni di euro in agricoltura e interventi aggiuntivi sul piano
    ambientale.
    Voglio aggiungere un'ultima considerazione: questi stanziamenti si
    accompagnano ad uno sforzo straordinario che non comincia oggi, ma
    che sta trovando un'ulteriore tappa importante, quello del
    contenimento delle spese di funzionamento della Regione. Già
    sappiamo che la nostra Regione è tra quelle in Italia in cui le
    spese di funzionamento, non soltanto del sistema
    politico-istituzionale in senso stretto ma complessivo, pesano di
    meno sul budget totale, siamo a circa il 2,5%. Tuttavia con questa
    manovra si propone di andare ad un contenimento sostanziale di una
    serie di oneri, spese, risorse finanziarie destinate al
    funzionamento dell'istituzione, sia la Giunta che l'Assemblea
    legislativa, in maniera significativa, pesando relativamente poco
    sul bilancio complessivo, stiamo parlando di risparmi su una serie
    di voci che vanno oltre i 2 milioni di euro, che si aggiungono agli
    oltre 600.000 già decisi dall'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea
    legislativa di riduzione delle spese di funzionamento stesso.
    Questo mi pare sia il quadro. Ovviamente, dal punto di vista della
    procedura nel corso dei prossimi giorni raccoglieremo gli
    emendamenti sia di provenienza della Giunta regionale che di
    elaborazione da parte dei consiglieri e dei gruppi politici. E'
    molto importante in questo lavoro avere il supporto e le valutazioni
    vostre e di coloro che rappresentano i vari settori della società
    regionale. Grazie.
    Il presidente LOMBARDI cede quindi la parola ai partecipanti
    all'udienza conoscitiva che ne hanno fatto richiesta. Considerata
    l'esaustività della relazione introduttiva, la vicepresidente della
    Giunta si riserva infatti di intervenire in conclusione di seduta.
    Dott. Guido ZAMA - Segretario coordinatore Tavolo regionale
    imprenditoria
    Buongiorno a tutti. Parlo a nome del Tavolo Regionale
    Imprenditoria, che, per chi non lo sapesse, rappresenta 15
    organizzazioni di rappresentanza economica regionali. Questo
    intervento è di fatto la premessa ad una seria di interventi che le
    varie componenti del team andranno ad effettuare, nell'ambito dei
    singoli settori specifici, nel proseguo dell'udienza. Conoscitiva.
    Al momento solo Confindustria non è presente, e quindi il Tavolo è
    ampliamente rappresentativo. Questo intervento fa seguito a quello
    già effettuato quando fu presentato il bilancio previsionale nei
    mesi scorsi e quindi proseguiamo su questo tipo di percorso, a
    supporto e integrazione.
    Per quanto riguarda la parte generale, condividiamo le
    preoccupazioni e le analisi riportate nella relazione al bilancio
    che stiamo discutendo e quindi le grosse difficoltà in cui stiamo
    operando tutti. Condividiamo anche il richiamo al notevole ritardo
    con cui lo Stato sta trasferendo le risorse alle Regioni, che
    determina di conseguenza anche uno slittamento dei pagamenti ai
    fornitori, con tutti gli effetti che ciò implica sull'economia
    territoriale. Evidenziamo anche un apprezzamento per il lavoro
    svolto fino ad oggi dalla Giunta nel proseguire e perseguire quello
    che fu l'accordo per il patto di attraversare la crisi attraverso le
    politiche di supporto e di sostegno all'economia e all'occupazione,
    che ci ha visto tutti impegnati in questi mesi per cercare di
    tamponare la grave situazione che stiamo attraversando.
    Condividiamo anche la parte del testo in cui si riportano le
    pesanti situazioni occupazionali ed economiche che si stanno
    attraversando nella nostra regione. Dobbiamo avere ben presente
    questo tipo di scenario, perché pur essendo l'Emilia-Romagna la
    regione che, rispetto al resto d'Italia, contiene lo stato di
    disoccupazione, tuttavia anche nella nostra regione questo tipo di
    situazione si sta generando e quindi riteniamo che debba essere
    posta una forte attenzione al problema.
    Su tale scenario, il richiamo che la Regione fa sullo sforzo che le
    piccole e nuove imprese stanno compiendo per trovare nuovi sbocchi
    di mercato (richiamo alla volontà di trovare nuovi sbocchi di
    mercato all'estero) e l'attenzione che molte aziende stanno ponendo,
    nonostante la crisi, all'innovazione ed al rinnovamento del sistema
    imprenditoriale (attraverso le domande che sui vari piani di
    sviluppo, PSR, POR della Regione stanno facendo le imprese), deve
    essere un segnale che comunque abbiamo ancora un sistema economico
    che ha voglia di fare e creare. E' su questa volontà e capacità
    imprenditoriale che noi riteniamo che la Regione debba puntare per
    prepararsi ad affrontare il rilancio del mercato dotando il sistema
    imprenditoriale di quei supporti necessari a sostenere queste loro
    azioni.
    Positivo è anche lo sforzo, richiamato nella relazione, di
    contenimento della spesa pubblica che la Regione ha avviato in
    questa fase. Riteniamo che questo sforzo debba essere esteso a tutto
    il sistema della Pubblica amministrazione, delle istituzioni che
    gravitano intorno al sistema pubblico, nel senso del risparmio e del
    contenimento delle spese: parliamo delle Province, dei Comuni, delle
    Comunità montane ed altri enti, in quanto nella determinazione di
    una invarianza nell'ambito della tassazione che non deve essere
    toccata, uno dei modi per recuperare risorse per rinvestire è quello
    di risparmiare dove è possibile e questi risparmi reinvestirli in
    attività produttive.
    In questo contesto del contenimento, poi, riteniamo che il tema
    delle esternalizzazione non deve essere visto di per sé come un
    elemento negativo, in quanto a volte in un processo di
    esternalizzazione, come evidenziato dal Tavolo in un suo documento
    politico e nella precedente posizione assunta in materia, può essere
    anche un elemento con il quale si favorisce un contenimento e una
    qualificazione della spesa. Perciò su questo aspetto invitiamo a
    fare un' analisi di ciò che può essere opportuno o meno sul piano
    delle esternalizzazioni.
    Per quanto riguarda le condizioni specifiche e generali, non
    possiamo che ribadire l'esigenza di una forte attenzione da parte
    della Regione nel destinare le risorse derivanti dai risparmi o da
    possibili nuove entrate verso il sistema produttivo. E' nel sistema
    produttivo che si genera quella ricchezza e quella occupazione che
    sostengono il sistema sociale. Un sistema imprenditoriale forte e
    dinamico è l'elemento portante per tutta una economia territoriale,
    e quindi, su questo filone, riteniamo che la percentuale di risorse
    destinate alle attività imprenditoriali, pur comprendendo lo sforzo
    fatto dalla Regione con questo assestamento, possa trovare un
    ulteriore sforzo verso questo capitolo generale.
    Nello specifico dei tre assi richiamati nella relazione, che
    condividiamo come elemento di fondo, ovviamente per noi la priorità
    prima riguarda il settore economico. In questo settore gli sforzi
    che sono stati richiamati di azione territoriale che guarda al
    mercato estero ed alla innovazione debbono essere supportati e
    quindi, come dicevo in precedenza, la percentuale di risorse
    allocate in questo capitolo forse potrebbe essere ulteriormente
    implementata, pur comprendendo ovviamente che la coperta è corta e
    che le questioni sono tante, mentre le risorse poche.
    Riguardo alla linea 2, la green economy, condividiamo che sia un
    settore portante su cui intervenire ed investire. E proprio perché
    lo consideriamo settore strategico, riteniamo che si debba fare su
    questo capitolo un focus, un'azione integrata di sistema con
    definizione di linee e percorsi concordati e condivisi con il
    sistema anche imprenditoriale, perché bisogna creare un meccanismo
    fluido di trasferimento degli indirizzi alla parte operativa, tale
    che non generi situazioni a macchie di leopardo o troppo
    restrittive o troppo lassiste, con effetti negativi in un campo e
    nell'altro. Quindi bene su questo aspetto politiche e prassi
    consequenziali e armonizzate.
    Ultimo punto, quello del territorio e dell'ambiente. Ogni volta
    richiamiamo l'importanza di queste tematiche, soprattutto quando
    avvengono eventi catastrofici e negativi, cui purtroppo il paese è
    periodicamente è sottoposto. Ci rendiamo conto che intervenire su
    quest'area è, dal punto di vista economico, impegnativo; tuttavia lo
    è ancor di più dover ricorrere a sanare i danni che si vengono a
    generare. Il concetto della prevenzione e cura in situazioni
    critiche è comunque un elemento portante.
    Come Tavolo dell'imprenditoria presenteremo una nota scritta nei
    prossimi giorni, e, come dicevo all'inizio, seguiranno in questa
    sede gli interventi da parte dei nostri componenti, settore per
    settore, per dare in maniera più puntuale le singole indicazioni
    alla Commissione. Grazie.
    Dott. Stefano BOLLETTINARI - Direttore Confesercenti Emilia-Romagna
    Buon giorno a tutti. Svolgo alcune considerazioni riguardanti il
    turismo ed il terziario, che facciamo come Confesercenti
    dell'Emilia-Romagna, a rafforzamento e ad integrazione
    dell'intervento che ha appena formulato il coordinatore del Tavolo
    regionale dell'imprenditoria.
    Intanto esprimiamo un apprezzamento all'impegno della Regione volto
    a recuperare queste risorse al fine di affrontare un anno difficile
    come il 2010 per i nostri settori e più complessivamente per
    l'economia e l'occupazione. Mi riferisco agli stanziamenti
    riguardanti la legge regionale 40 e lo stanziamento riguardante
    l'APT, così come apprezziamo l'obiettivo di riduzione delle spese di
    funzionamento della Regione. Come ha già detto il vicepresidente
    della Commissione consigliere Vecchi, anche le imprese del turismo e
    del terziario soffrono in questa situazione. Un'altra considerazione
    che condividiamo riguarda la questione di destinazione di risorse
    provenienti da fonti statali che ci ha preannunciato l'assessore al
    turismo Melucci a favore delle imprese turistiche che, in pratica,
    si andrebbero a collegare agli interventi sulla riqualificazione, in
    raccordo con la legge 40. E' chiaro che questa valutazione dipende
    dal fatto che c'è la consapevolezza delle difficoltà pesanti della
    finanza pubblica e di quella regionale in particolare. Viene chiesto
    alle Regioni ed agli Enti locali di farsi carico in modo quasi
    esclusivo della riduzione della spesa pubblica, invece di
    riequilibrare il peso tra Stato, Regioni ed Enti locali. E comunque,
    in un momento così difficile, anche se è comprensibile che vi siano
    delle riduzioni e dei risparmi di spesa improduttive o di spreco
    (sicuramente a livello generale sono sempre auspicabili), tuttavia
    le riduzioni devono seguire logiche razionali, scelte precise, e non
    devono essere generalizzate e a tappeto, a prescindere, come accade
    purtroppo in molte parti nell'attuale stesura della finanziaria
    nazionale.
    Tornando all'assestamento del bilancio regionale, siamo anche
    consapevoli però che le esigenze di risorse per lo sviluppo ed il
    sostegno del nostro settore, in particolare, sarebbero state
    maggiori soprattutto per la riqualificazione delle strutture
    turistiche e commerciali, più complessivamente per migliorare il
    prodotto ed anche gli altri interventi sul turismo, tenendo presente
    che siamo in una situazione di quasi totale assenza del livello
    nazionale anche dopo la creazione del ministero.
    Dunque, sulla Regione e sugli Enti locali grava un peso complessivo
    che riguarda non solo le competenze regionali, ma le strategie
    complessive della Regione nei nostri settori. Ovviamente esigenze
    che riguardano anche in maniera complessiva gli investimenti
    regionali pubblici, come a livello generale gli investimenti
    infrastrutturali, soprattutto per quanto riguardo la mobilità,
    l'accessibilità e i trasporti che insieme al sostegno alle imprese
    sono i nodi fondamentali essenziali per la tenuta e lo sviluppo dei
    nostri settori. Siamo preoccupati per il 2011, se dovesse permanere
    l'impostazione della finanziaria nazionale o anche se cambierà di
    poco.
    A nostro avviso occorrerà ripensare complessivamente alla
    destinazione delle risorse ed anche alla modalità di erogazione
    nell'ambito dei vari settori. Penso per esempio ad un sempre
    maggiore ruolo dei Cofidi anche nel turismo e nel terziario, visto
    che ci sono delle difficoltà strutturali, ma incominciano ad esserci
    delle difficoltà congiunturali anche pesanti, se pensiamo
    all'andamento del turismo nei mesi di maggio e giugno che ha messo
    in ginocchio il settore nonostante l'impegno straordinario del
    sistema imprenditoriale, turistico pubblico e privato in questa
    regione.
    In ultimo aggiungo, sintetizzando brutalmente, che questa pesante
    crisi sta accentuando ancora di più il riposizionamento
    dell'economia ed il rapporto tra i settori produttivi. C'è una
    ricerca sempre maggiore di occasioni imprenditoriali nel settore
    turistico e terziario. Di questo dobbiamo tenere conto e va in
    qualche modo organizzata una attenzione sempre maggiore delle
    politiche pubbliche in questo settore. Mi riferisco anche al fatto
    che questi settori, turismo e terziario, devono essere sempre di più
    oggetto di interventi trasversali, ma non sempre è stato così.
    Questo non è un dato di adesso, ma un dato che comunque notiamo.
    Occorre una maggiore presenza degli interventi pubblici trasversali
    nei settori del turismo e del terziario, mi riferisco agli
    interventi per l'innovazione sulle nuove imprese, sul credito e
    sull'energia. A volte si ha la sensazione che il nostro sia un
    settore a parte, mentre invece sta assumendo un peso sempre maggiore
    nell'economia regionale e nazionale. Grazie.
    Avv. Carlo LOMBARDI - Responsabile Relazioni istituzionali
    Confindustria Emilia-Romagna
    Buongiorno a tutti. Innanzitutto un ringraziamento su un
    provvedimento che non è un atto come dire amministrativo, tecnico,
    che verifica lo spostamento sul dato del conto consuntivo, ma un
    provvedimento che aiuta a capire le dinamiche di indirizzo della
    Regione. E' questa un'occasione importante, perché il tema è
    particolarmente delicato e più ancora di altri anni, non solo per
    l'andamento dei conti del nostro Paese e del nostro sistema, ma
    anche per i risvolti e le soluzioni che si possono avere nei
    rapporti tra il Governo centrale e la periferia.
    Conosciamo bene la situazione economica attuale e le difficoltà
    della Regione, che risente molto del calo dell'export, oltre che
    della caduta del prodotto interno lordo, rilevante comunque anche se
    inferiore al dato economico nazionale. A livello nazionale gli
    ultimi dati divulgati dal Centro studi di Confindustria attestano
    una ripresa della produzione industriale significativa, ma siamo
    sempre su livelli piuttosto bassi: 1,2%. Sul piano occupazionale
    siamo ancora in una fase di c.d. global recovery. Vorrei ricordare
    che rispetto al picco della produzione industriale del 2008, il dato
    attuale conferma una diminuzione del 17,9%, il che dimostra quanto
    sia difficile recuperare il terreno perduto.
    Le indagini del centro studi attestano che occorreranno almeno 7
    anni per tornare alla situazione pre-crisi e la situazione attuale
    conferma la previsione. Non mi dilungo molto anche perché
    l'introduzione che ha fatto il consigliere relatore Vecchi è stata
    molto chiara e molto lucida.
    E' condivisibile l'approccio prudente della Regione di attendere
    l'evoluzione dei confronti serrati fra Governo e Regioni, anche
    perché c'è il tema dei fondi delle Bassanini, tra le quali anche il
    fondo unico, sui quali si sono già soffermati il dott. Zama del
    Tavolo regionale Imprenditoria e dal dott. Bollettinari di
    Confesercenti. Si tratta di una situazione che desta preoccupazione,
    occorre pertanto verificare il risultato del confronto con il
    livello nazionale.
    Per questo crediamo sia molto apprezzabile l'intervento di
    stanziamento di fondi per le reti per la ricerca compiuto dalla
    Regione. Rivolgiamo, in tal senso, un ringraziamento non formale e
    nemmeno corporativo. Comprendiamo bene l'importanza
    dell'internazionalizzazione per il nostro tessuto imprenditoriale,
    composto in gran parte da piccole imprese, poiché la sfida attuale
    del sistema imprenditoriale è andare dov'è la domanda, posto che se
    la domanda è debole in Europa, ancor più scarsa è in Italia. Occorre
    andare dove si produce, verso nuovi mercati. Un sistema che sorregge
    questo bisogno lancia un segnale positivo e ciò è importante.
    Domani presenteremo una indagine, giunta alla sua decima edizione,
    concernente gli investimenti delle piccole imprese associate a
    Confindustria, svolta su un campione di 700 imprese di vari settori:
    metalmeccanica, chimica, carta, piastrelle, alimentari e via
    dicendo. Tale indagine mira a comprendere le previsioni rispetto a
    quelle dell'anno precedente e gli investimenti delle imprese, ed a
    proiettare nell'anno successivo le previsioni di investimenti, oltre
    che a sottolineare i temi rispetto ai quali le imprese si sentono in
    qualche modo penalizzate nel loro agire quotidiano. Dall'indagine di
    quest'anno, emerge un tema molto significativo focalizzato sulla
    green economy, investimenti cosidetti nello sviluppo sostenibile.
    Possiamo anticipare che le imprese innanzitutto non hanno alcuna
    voglia di mollare sul piano degli investimenti. Hanno annunciato
    che faranno investimenti in tema di tecnologie verdi, di produzione
    sostenibile, investiranno di più rispetto all'anno scorso - anno in
    cui si registrava già un aumento rispetto a due anni fa - sulle
    tecnologie informatiche. Il che non significa comprarsi un computer,
    ma significa dotare la propria catena produttiva di sistemi di
    intelligenza che derivano dalle soluzioni e piattaforme informatiche
    e consentono quella filiera lunga, oggi indispensabile per chi vuol
    fare impresa andando fuori confine. Domani dunque vi sarà una
    presentazione molto dettagliata, con il dato emergente ed il segnale
    forte che le imprese hanno voglia di investire e non si sentono
    depresse, ma voglio andare avanti.
    E' chiaro che la preoccupazione principale espressa dagli
    interventi che mi hanno preceduto è quella dei trasferimenti
    centrali alle imprese e giustamente uno dei temi rilevanti è quello
    dei pagamenti dei fornitori. L'Emilia-Romagna non ha, soprattutto in
    campo sanitario, un primato come al solito è abituata ad avere, anzi
    è nel plotone delle 6 Regioni che pagano peggio, con più ritardo.
    Siamo ancora al di sopra dei 200 giorni, il che è francamente molto.
    Apprezziamo gli sforzi fatti in precedenza dalla Giunta regionale,
    tuttavia è chiaro che questo tema rischia di acuirsi in presenza di
    un braccio di ferro di cui ancora non conosciamo gli esiti e le
    destinazioni finali verso le Regioni.
    Dunque apprezziamo lo sforzo di stanziare maggiori fondi
    all'internazionalizzazione ed alla ricerca. Importante poi il
    capitolo dedicato alla green economy, lo riteniamo condivisibile, ma
    occorre mettere un accento forte sulla ricerca nella green economy,
    perché quello è il punto che può consentire un salto di qualità:
    investire molto nella ricerca del settore delle tecnologie verdi.
    Certo sarebbe stato utile confrontarsi prima su questa manovra, per
    capire quali sono le esigenze che, rispetto alle previsioni del
    dicembre scorso, hanno determinato una revisione al rialzo nella
    previsione delle spese per comprendere bene quali sono le dinamiche
    e condividerle, e per corresponsabilizzare tutte le organizzazioni
    economiche verso un approccio condiviso e più ampio possibile.
    Ci sono alcune voci che avremmo voluto capire come mai hanno
    richiesto maggiori fondi, ma non è il caso di entrare nei dettagli.
    Ciò che è importante sottolineare è l'opportunità di certe
    destinazioni verso il tema dell'internazionalizzazione e su questo
    sarebbe opportuno pensare ad un eventuale aumento degli
    stanziamenti. Riservandoci di distribuire nei prossimi giorni un
    nostro documento, concludo il mio intervento e ringrazio ancora per
    la parola.
    Dott. Tino VACCARI - Confartigianato Emilia-Romagna
    Grazie presidente e consiglieri. Espongo alcune brevi
    considerazioni, perché ci riconosciamo nel documento del Tavolo
    regionale dell'imprenditoria, del quale non fa parte purtroppo
    Confindustria e a cui mi richiamo nel suo intervento conclusivo,
    sulla necessità di accelerare i pagamenti ai fornitori da parte
    della pubblica amministrazione. Questo punto ci trova d'accordo.
    Tuttavia ricordo che da dieci anni è in vigore una legge sulla
    subfornitura che manca di attuazione perché fortemente ostacolata da
    Confindustria. I tempi di pagamento della pubblica amministrazione
    rispetto all'insieme delle imprese sono lunghi, mentre i tempi di
    pagamento delle piccole e medie imprese sono più corti rispetto a
    quelli degli artigiani. Occorre pertanto essere coerenti.
    Parlare di assestamento dopo l'ottima relazione illustrativa del
    relatore consigliere Vecchi è imbarazzante in questo momento, perché
    generalmente in questa sede ognuno porta le proprie richieste di
    maggiori risorse. Rispetto alla manovra del Governo che, nel caso in
    cui rimanga invariata, taglia alla Regione Emilia-Romagna risorse
    pari a 650 milioni di euro, vi è da prepararsi semmai a restituire.
    Si tratta di uno schiaffo al federalismo, parola abusata nell'ultimo
    periodo, infatti più si parla di federalismo piu' si assiste ad un
    ritorno del centralismo.
    Abbiamo un taglio pari all'85% sul fondo unico: nel bilancio 2011
    si porrà un problema di risorse per interi settori quali industria,
    artigianato, commercio. Dal 2001 i decreti Bassanini stabilivano la
    competenza delle Regioni su tali materie. L'unico intervento
    significativo è stato il rifinanziamento per la somma di 1,5 milione
    di euro del fondo centrale di garanzia. Le piccole e medie imprese
    fanno un'enorme fatica per accedere a tale fondo, utilizzando anche
    le risorse della Regione del bilancio 2010. Fortunatamente vi è
    l'importante fondo dell'Unionfidi, finanziato da risorse del
    bilancio regionale 2010, che abbiamo sostenuto con forza, nella
    logica politica di tagliare i tradizionali contributi in conto
    interessi e in conto capitale, spesso polverizzati, e di puntare
    invece tutto sulla garanzia per l'accesso al credito. Questa scelta
    funziona: come Unionfidi nei primi cinque mesi di quest'anno abbiamo
    registrato un aumento del 45% di pratiche. Quest'anno 15 mila
    imprese potranno accedere al credito, in ragione di tale fondo.
    Invece che centralizzare il fondo, sarebbe stato opportuno dare un
    piccolo contributo alla Regione. Con 150 milioni di euro l'Emilia
    Romagna avrebbe risolto il problema dell'accesso al credito per
    dieci anni.
    Relativamente alle criticità, confermo i problemi del settore
    manifatturiero, dell'export, dell'edilizia. Privilegiare gli
    ammortizzatori, la creazione di nuove imprese sono linee che
    dobbiamo riconfermare. Esprimo apprezzamento per l'assestamento, in
    linea con il documento del Tavolo dell'imprenditoria. Se ci fossero
    risorse, sarebbe utile cercare di rilanciare gli investimenti:
    quello che è stato il punto di forza di questa Regione sta segnando
    il passo e registrando il segno negativo su molti indicatori. Gli
    stessi interventi per l'accesso al credito sono destinati alle
    liquidità aziendali, o al massimo al consolidamento delle passività.
    Gli investimenti nell'innovazione, nella ricerca, nel tentativo di
    aprire nuovi sbocchi sul mercato internazionale, sono molto scarsi.
    Occorre pertanto utilizzare al meglio l'unico strumento rimasto a
    disposizione della Regione, ossia il POR 2007-2013, come ho già
    anticipato ad un incontro nell'ambito di una riunione del comitato
    di sorveglianza del Formez con l'assessore Muzzarelli. La Regione
    Emilia-Romagna non è una Regione cialtrona , espressione usata da
    un noto ministro, anzi, nella riunione del Comitato di sorveglianza
    avvenuta dieci giorni fa, presenti i rappresentanti dell'Unione
    europea e il Ministero dell'industria, è emerso come siamo ai
    vertici rispetto all'utilizzo della programmazione 2007-2013. Vi
    sono ancora risorse, occorre apprestare nuovi bandi entro la fine
    del 2010, al fine di rilanciare investimenti sugli assi
    fondamentali, come innovazione e reti di impresa. E' necessario
    altresì introdurre nuovi criteri per la semplificazione delle
    procedure burocratiche (vi sono infatti appesantimenti
    insopportabili). Occorre valutare insieme agli assessorati le
    modalità per migliorare la situazione dei bandi, rendendoli fruibili
    anche per le micro imprese.
    E' importante anche fare sistema tra diversi livelli istituzionali,
    soprattutto a livello verticale, al fine di una razionalizzazione
    delle risorse. Vi sono Province e Comuni impegnati in interventi un
    po' scoordinati rispetto alle politiche regionali. Le risorse sono
    poche, occorre razionalizzarle. Occorre anche una maggiore
    applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale. Il pubblico
    deve esternalizzare al privato tutto ciò che può essere svolto
    meglio e in tempi piu' rapidi. Grazie.
    Dott. Alessandro Giorgetti - Presidente Federalberghi Emilia-Romagna
    Buongiorno a tutti. Mi soffermo subito sugli argomenti principali.
    L'impostazione della Regione presentataci dal consigliere Vecchi è
    importante, ma alle parole dovrebbero seguire anche i fatti e
    spiegherò in seguito anche il perché. Dall'assestamento del bilancio
    ci aspettavamo un po' tutti di più, pur sapendo quale fosse la
    situazione nazionale e di conseguenza la situazione regionale.
    Tuttavia vediamo ancora, anche negli articoli, che vi sono aspetti
    che escludono alcune imprese. Penso all'impresa turistica, in quanto
    noto con rammarico che in alcuni assi noi siamo completamente
    tagliati fuori.
    In merito alle varie disposizioni, siamo interessati ai bandi, ma
    questi dovevano tener conto anche nei prossimi anni del settore del
    turismo, settore imprenditoriale importante della Regione, che a
    livello nazionale può essere considerato uno dei settori leader se
    non altro nei tavoli che contano, ma viene meno nel momento in cui
    si fanno gli assi principali. Mi riferisco al POR, al FESR, e su
    questo punto, ad esempio, vorrei capire se nell'articolo 6 che
    introduce contributi alle imprese rientri anche il settore
    turistico. Basterebbe che i consiglieri aggiungessero nel corso
    dell'esame in Commissione o in Aula la possibilità che anche
    l'imprese turistiche vi possano rientrare.
    Penso anche agli assi sulla green economy, dove tecnicamente
    sembrerebbe che noi come imprese non possiamo entrare se non
    intermediati da altri Sulla rete di imprese, anche qui, non capisco
    come mai siamo esclusi pur rappresentando all'estero
    l'Emilia-Romagna con una percentuale del 30%. Anche sul fondo unico
    non siamo mai riusciti a capire a chi appartenga, a quale tipo di
    imprese e chi ne abbia diritto. Ci farebbe piacere discuterne nel
    merito insieme ai rappresentanti politici per chiarire in che modo,
    in quale parte e in quale quota noi potremmo parteciparvi, al fine
    di offrire le nostre idee come abbiamo sempre fatto, abituati a non
    utilizzare soldi pubblici al fine di farne solo profitti privati. Su
    questo ci siamo distinti, cercando sempre e continuamente di fare
    impresa e mantenere il territorio. Per noi il rapporto
    pubblico-privato è un rapporto sano, serio e di scambio di fiducia
    tra le parti, sul quale si da un progetto complessivo condiviso.
    Risultati comunque se ne sono avuti ma nei nostri confronti ci
    aspettavamo delle risorse maggiori.
    Notiamo interventi interessanti, come quelli riguardanti
    l'aeroporto di Bologna, di Rimini, Forlì e Parma, così come gli
    interventi di ricapitalizzazione sulle s. p. a. delle Terme. Sarebbe
    stato molto interessante per noi partecipare e capire l'eventualità
    di questo aumento di capitale. Ma, in virtù del fatto che crediamo
    in un rapporto pubblico - privato, riteniamo che tale rapporto
    preveda due aspetti: uno pubblico e l'altro privato, distinti. Non
    vi può essere il privato, il pubblico e le società pubbliche che lo
    stesso pubblico trasforma poi in società private. Non è la stessa
    cosa.
    Occorre essere abbastanza chiari nei ruoli e nelle competenze, e
    noi avremmo piacere di intervenire nella discussione delle vostre
    scelte in quanto, con il taglio di circa 650.000.000,00 euro che
    farà il Governo alle Regioni, di risorse non ne possiamo più gettare
    al vento, seppure noi non lo abbiamo mai fatto, mentre per le altre
    Regioni non possiamo dire altrettanto. Pertanto su questo punto
    occorre lavorare assieme.
    Siamo un po' insoddisfatti sui 2.000.000,00 di euro per l'APT. Li
    riteniamo una risorsa non sufficiente rispetto alle aspettative ed
    al momento strategico in cui viviamo, perché lo stimolo alle imprese
    non significa solo lo stimolo alle imprese manifatturiere. Pur
    essendo stati contenti di avere avuto gli ammortizzatori in deroga -
    conquista che abbiamo ottenuto in regione e che hanno dato risultati
    ottimi - ricordo che di personale ne abbiamo scaricato poco, in
    quanto anche nelle nostre impresse abbiamo tenuto in gran conto il
    sociale, il welfare. Se noi dovessimo ragionare solo per
    competizione, per l'utile o altro, probabilmente le ruote alle
    nostre imprese non basterebbero per spostarci in un'altra regione,
    in un altro stato dove c'è convenienza. Noi non siamo quelli. Noi
    non fuggiamo. Ci piace combattere sui ruoli e sugli ambiti dei
    territori dove stiamo. siamo importanti ed in quanto tali vorremmo
    partecipare alle scelte.
    Queste sono le cose che mi sentivo di dire dopo aver letto tutti
    gli articoli ed aver notato che nel testo vi sono delle disposizioni
    che ci escludono. Chiedo ai consiglieri che facciamo mente locale
    quando discuteranno dell'assestamento in Assemblea, e se è
    possibile, di ragionare e tenete presente che le scelte dovranno
    riguardare anche l'impresa turistica alberghiera, che però non è
    considerata attività produttiva se non saltuariamente. L'impresa
    turistica alberghiera ha dignità, ruolo e competenza a pieno titolo
    per partecipare al benessere dell'Emilia-Romagna. Grazie.
    Dott. Davide URBAN - Direttore Confcommercio Emilia-Romagna
    Buongiorno a tutti. Grazie dell'opportunità, e saluto i colleghi
    delle altre organizzazioni economiche presenti oggi, l'assessore ed
    il presidente della Commissione per la discussione e per l'occasione
    di confronto in questa sede. Vorrei rimarcare un aspetto. E'
    evidente che la manovra di assestamento di bilancio vede sicuramente
    per il nostro settore, il commercio e il turismo, alcuni aspetti
    positivi che non possiamo negare, e cioè 3.500.000,00 euro di
    assestamento assegnati alla legge 40 per il settore turismo e i
    2.000.000,00 di euro assegnati alla legge 41 per la riqualificazione
    dei centri storici. Chiaramente su questo punto non possiamo non
    dire che è un aspetto obiettivamente favorevole, tuttavia non faremo
    bene il nostro lavoro se non tenessimo in considerazione anche un
    altro aspetto, e cioè che se guardiamo le risorse del 2009 assegnate
    sul 2010 sia sul commercio che sul turismo, riscontriamo un evidente
    calo delle risorse stesse: parliamo sostanzialmente di meno
    3.000.000,00 di euro per il settore del turismo e meno 4.000.000,00
    di euro per il settore del commercio. Quindi 7.000.000,00 di euro in
    meno rispetto agli stanziamenti del bilancio ordinario e
    assestamento che erano state assegnate nell'anno precedente.
    Ritengo inoltre opportuno mettere in luce alcuni altri elementi, in
    occasione di questa udienza conoscitiva. Sulla legge 40,
    fondamentale per noi in quanto permette la riqualificazione delle
    strutture ricettive alberghiere, sono state assegnate le risorse,
    sulla base degli 8.000.000,00 di euro stanziati l'anno precedente
    (di cui 6.500.000,00 euro a favore di privati, e 1.500.000,00 a
    favore del settore pubblico). Sono stati presentati 415 progetti su
    tutto il territorio regionale. Ma di questi solo 59 sono andati a
    finanziamento, e ciò non per incompatibilità del progetto, ma per
    esigenze di risorse non disponibili pari a 14%. Questo lo diciamo
    proprio perché da un lato si vede la volontà ed il tentativo dei
    nostri imprenditori del settore alberghiero di investire per la
    riqualificazione delle strutture; dall'altro lato si vede una
    risposta comunque parziale e gli stessi dati dell'assestamento di
    bilancio, seppur positivi, non rispondono pienamente a questo tema
    ed a questa problematica.
    Aggiungiamo poi le preoccupazioni che sicuramente abbiamo rispetto
    alla manovra nazionale. Questa manovra porterà presumibilmente ad un
    taglio di 650.000.000, 00 di euro sulla nostra Regione. E da un
    punto di vista delle politiche regionali, del ruolo ricoperto dalle
    Regioni e della vicinanza delle Regioni rispetto all'interesse delle
    imprese, questo è devastante. Mentre oggi siamo qui a discutere sul
    fatto che le risorse messe a disposizione non sono comunque
    sufficienti per un settore, rischiamo a settembre di trovarci a
    discutere di un bilancio 2011 senza risorse economiche.
    Pertanto siamo fortemente preoccupati e chiediamo alle istituzioni
    sia di maggioranza che di minoranza di intervenire, affinché il
    ruolo delle Regioni conquistato in questi anni non venga perso, a
    fronte di tagli - lasciatemi passare il termine - ignoranti ,
    perché è evidente che bisogna lavorare sul risparmio e sulle
    economie e su questi temi anche le nostre categorie di rete di
    imprese per l'Italia e noi stessi siamo disponibili. Ma, dall'altro
    lato, non è pensabile che vi sia un taglio cieco, soprattutto in
    quegli enti che sono così vicini alle imprese come lo sono stati in
    questi anni le Regioni. E' evidente che se così fosse - qui parlo in
    particolare all'assessore presente oggi - anche le logiche di
    finanziamento alle imprese, - se passasse questa linea -, devono in
    qualche misura cambiare, in quanto in una situazione di calo di
    risorse occorre anche ripensare alle modalità attraverso le quali le
    risorse stesse vengono redistribuite per settore economico.
    Ricordo che il terziario rappresenta il 63% dell'economia e il
    presidente Lombardi lo sa bene perché viene da Rimini e avrà visto
    anche la notte rosa di questi giorni e che cosa essa ha
    rappresentato per la mole di persone che vi hanno contribuito. Sono
    1.200.000 le persone che lavorano nel terziario nella nostra
    regione. Crediamo che non sia più giustificabile il fatto che
    settori come il terziario siano esclusi su alcuni bandi, che trovano
    nell'assestamento di bilancio ingenti risorse pari al 35% per il
    settore telematico, e al 12% per la green economy, in forza di bandi
    stabiliti nella precedente legislatura.
    Capisco che questo sia un assestamento e si stia chiudendo una
    legislatura per riaprirne un'altra, ma ripeto in una situazione di
    risorse calanti è evidente che occorre un ripensamento sui criteri
    di accesso ai bandi. Escludere il nostro settore produttivo non é
    piu' giustificabile, sia per l'importanza del comparto, sia per le
    richieste di sostegno al processo di innovazione e di crescita,
    rivolte dalle nostre imprese al Governo e alle istituzioni. Grazie.
    Dott. VINCENZO AMADORI - Direttore CIA Emilia-Romagna
    Buongiorno. Pongo due considerazioni. Va apprezzato lo sforzo
    della Regione in un quadro complessivo di calo delle risorse. Credo
    che tale impegno, volto a rendere più efficiente la macchina
    amministrativa per quanto riguarda le Province, le Comunità montane,
    nella direzione dell'applicazione del principio di sussidiarietà
    verticale, stia dando risultati, però crediamo che ci sia spazio per
    un ulteriore miglioramento.
    Relativamente alla sussidiarietà orizzontale, quindi all'obiettivo
    di esternalizzare tutte quelle attività che rendono ancora più
    efficiente la capacità di spesa della nostra Regione, credo che le
    performance possano essere suscettibili di ulteriore miglioramento e
    sicuramente da tenere in considerazione i suggerimenti proposti nel
    corso di questo dibattito. Come agricoltura, ritengo sia importante
    lo sforzo della Regione rispetto al cofinanziamento nell'ambito del
    piano di sviluppo regionale. Queste risorse destinate
    all'agricoltura possono essere utili ai fini di una politica di
    investimenti.
    Rispetto all'assestamento mi preme far notare - osservazione che
    non vuole essere polemica - che viene prevista nel settore
    dell'agricoltura la voce di 3 milioni 800 mila euro, specificamente
    nell'ambito delle bonifiche, ossia per il mantenimento
    dell'efficienza dello scolo delle acque e delle opere di bonifica.
    Ritengo che tale importo non debba essere propriamente allocato nel
    mondo agricolo, perché ciò va a vantaggio di tutto il sistema
    produttivo. Grazie.
    Il presidente LOMBARDI ringrazia gli intervenuti e cede la parola
    alla vicepresidente della Giunta regionale per le conclusioni.
    Vicepresidente assessore regionale alle finanze Simonetta SALIERA:
    Grazie. La relazione iniziale del relatore consigliere Vecchi ha
    svolto un approfondimento esaustivo dell'assestamento, pertanto mi
    limito ad entrare nel merito delle questioni aperte.
    Si è cercato, nell'alveo dell'impostazione del bilancio, di seguire
    le direttrici che toccavano la situazione di crisi attuale.
    L'intervento sul welfare e sul sostegno alle famiglie si giustifica
    in ragione dell'impossibilità di far fronte alle richieste da parte
    degli enti locali, con evidente rischio di coesione sociale. In
    questa fase, forse l'ultima e mi dispiace, abbiamo cercato come
    Giunta di sostituire le risorse che lo Stato non ha dato né per il
    welfare, né per gli affitti, né per la cultura. Temo che a
    settembre, quando discuteremo per ragionare sul prossimo bilancio,
    non vi sarà più la possibilità di sostituirsi allo Stato, a causa
    dei tagli operati alle Regioni dalla manovra finanziaria. Occorrerà
    pertanto discutere con voi e con gli enti locali sulle scelte che
    dovremo compiere. Il prossimo bilancio dovrà essere discusso perché
    sarà una rivoluzione sostanziale, la riduzione delle risorse
    comporterà la necessità di capire come centellinarle per produrre
    lavoro.
    Relativamente all'assestamento, vi sono 15 milioni che vanno sulla
    riqualificazione urbana, il ché si traduce nel creare alloggi
    pubblici o con una valenza pubblica. Si tratta di una scelta che
    costituisce un volano per la ripresa economica, oltre che una
    risposta alla pressante esigenza dell'abitazione. Sul contenimento
    delle spese, sottolineo che la Regione da anni sta lavorando su tale
    tema, in fase di assestamento si sono recuperate le ultime risorse.
    Stiamo lavorando sulla semplificazione degli enti e delle procedure.
    La riduzione dei costi comporta un processo negli anni, si discute
    di personale con tutte le sensibilità del caso. Il percorso di
    semplificazione ha come obiettivi l'efficacia delle azioni su chi ne
    deve fruire e l'economia di scala.
    Il lavoro verte sul rapporto con gli enti locali, in ragione delle
    nuove necessità e del calo forte delle entrate. Occorre pertanto
    dirigersi verso un'ottica di superamento delle Comunità montane, ma
    anche operare una forte rete perché gli enti locali possano gestire
    realmente servizi associati. La legge regionale 10 del 2008 ha fatto
    passi avanti, sono due anni di sperimentazione, stiamo analizzando i
    dati e stiamo chiedendo agli enti locali un ulteriore passo avanti.
    La Regione starà accanto a chi farà questo passo, se avrà le
    risorse. Riorganizzare significa operare investimenti, occorre
    pensare ai frutti che vi saranno. Si tratta di un tema legato ad un
    sistema vero di autonomia. A livello nazionale non si vedono segnali
    che vadano in questa direzione. Le contraddizioni sono evidenti tra
    le parole e le norme. Dobbiamo far sì che in questa regione ci sia
    l'orgoglio e la volontà di trovare strade innovative anche dal punto
    di vista istituzionale.
    Relativamente alla semplificazione delle procedure, abbiamo bisogno
    di rileggere dal basso una serie di atti che sono di per sé
    rivoluzionari nel sistema italiano. Nella filiera della procedura,
    occorre capire quando il filo disteso dall'Assemblea legislativa per
    arrivare all'impresa o al cittadino si è raggomitolato. Dobbiamo
    capire i nodi, alcune volte vi è bisogno di riscrivere le norme, in
    altri casi vi è la necessità di regolamentare con grande coraggio e
    semplicità, nell'individuazione delle responsabilità, allentando la
    paura. Semplificazione è avviare un sistema di collaborazione fra le
    istituzioni, le organizzazioni, al fine di utilizzare al meglio lo
    strumento legislativo. Il risultato è molto difficoltoso, ma con
    estrema lealtà occorre tentare.
    Relativamente al sistema dei pagamenti, é noto che tutti i livelli
    istituzionali soffrono del problema del patto: cassa vuota o risorse
    che tardano ad arrivare. Spesso si verifica che la mancanza di
    denaro in cassa dipenda dal fatto che i trasferimenti giungono nel
    periodo in cui non dovrebbero arrivare. Quindi i problemi sono in
    realtà di due tipi: cassa vuota, o cassa piena, in cui però non si
    rispetta il patto di stabilità.
    Il problema della cassa vuota é generato dalla crisi, che tocca il
    sistema degli enti locali, cioè famiglie che non riescono più a
    pagare la tassa dei rifiuti o i servizi a domanda individuale.
    L'addizionale Irpef, ad esempio, per chi c'è l'ha, non ha più la
    dimensione di 3 anni fa. Ed è chiaro che gli enti, che avevano
    calibrato le entrate e le spese, e su queste avevano equilibrato i
    servizi, ora, con il calo delle entrate, si trovano in grandissimi
    difficoltà.
    Il secondo problema è dovuto al fatto che abbiamo uno Stato sempre
    più centralizzato, a cui versiamo tutto ciò che c'é da pagare in
    termini di tasse e dunque a problemi di casse vuote si aggiungono i
    minori trasferimenti, anche in termini di competenze, se la manovra
    va avanti. Quindi c'è un problema di trasferimenti che si ribalta
    sui pagamenti.
    La Regione aveva pensato ad una innovazione per mitigare il patto.
    Stiamo ragionando su una legge regionale che faccia sistema
    all'interno della regione stessa tra i diversi livelli
    istituzionali: Regione, Provincia, Enti locali, Comuni, in modo da
    mettere insieme le poche o tante potenzialità, in modo che sia la
    Regione l'unico riferimento verso il Governo centrale nel rispetto
    del patto. E' una situazione completamente nuova ed innovativa. Non
    sappiamo come il Governo prenderà questa scelta che si collega molto
    al federalismo in termini di responsabilità. Certamente un mese fa,
    all'inizio della legislatura, era molto più potente come strumento;
    può essere molto meno potente dopo la manovra, se andrà avanti in
    questo modo, perché aumenta anche il livello del patto, livello al
    quale tutti gli enti pubblici ed enti locali devono sottostare.
    Quindi la possibilità di utilizzare le potenzialità formali, ma che
    diventano poi sostanziali, sono molto più ristrette.
    La stessa Regione avrà una potenzialità da distribuire inferiore.
    Nonostante ciò, non abbiamo abbandonato l'idea ed anzi ci stiamo
    lavorando perché vogliamo capire fin dove è possibile fare sistema
    tra i diversi livelli istituzionali, rendendoli collaborativi a
    vicenda e corresponsabilizzandoli. Ciò permetterebbe di abituarci a
    ragionare nel senso di un sistema regionale, che quindi aiuta un
    processo sul federalismo, semmai arriverà.
    Certamente, uno degli aspetti su cui noi abbiamo puntato, e dove ha
    puntato sia il bilancio che l'assestamento, e sul quale non possiamo
    non fare, è l'innovazione, la ricerca e l'internazionalizzazione.
    Solo queste linee possono dare prospettiva futura alle piccole e
    medie aziende, e quindi affiancarle al sistema di rete di imprese,
    ma anche offrire loro tutti i supporti. Infatti sappiamo benissimo
    che la crisi avrà ancora un processo lungo ed il sistema che si sta
    approssimando sarà un sistema diverso, al quale ci dobbiamo
    preparare prontamente, per fare in modo che vi siano alternative a
    ciò che si chiude o ciò che verrà soppresso.
    Il sistema Europa inoltre ci impone grande partecipazione, sia sul
    piano politico che sul piano istituzionale, sia sul piano
    imprenditoriale che su quello universitario, su alcuni settori
    grande specializzazione. Dovremo dire dei no su alcuni processi,
    perché intensamente ne seguiamo degli altri. Tra questi non solo
    l'innovazione e la ricerca, ma anche i fondi strutturali. Occorre
    essere dentro il processo per la preparazione dei fondi del 2013.
    Non possiamo rimane esclusivamente in queste stanze, ma occorre fare
    veramente sistema: sistema-Regione, sistema-Stato, e quindi avere le
    idee chiare anche sul come il nostro Governo vuole stare in Europa a
    fronte di questa crisi, perché la Regione non può da sola, se il
    Governo non parla lo stesso tipo di linguaggio anche in sede
    europea.
    Sulle altre questioni, che riguardano in particolare le imprese del
    settore turistico, non voglio addentrarmi non conoscendo bene in
    profondità le cose, ma ne parlerò con gli altri assessori competenti
    in materia. Sulle singole questioni poi e sulle occasioni di
    misurarsi, avremo possibilità di discuterne nelle sedi di
    Commissione ovviamente, ma anche sui tavoli di organizzazioni e
    associazioni, sia imprenditoriali che degli enti locali, perché il
    bilancio del 2011 richiederà questo confronto in termini di
    responsabilità fortissima. Grazie.
    Il presidente LOMBARDI ringrazia la vicepresidente e gli intervenuti
    e dichiara conclusa l'udienza conoscitiva.
    La seduta termina alle ore 12,30.
    Verbale approvato nella seduta del 14 settembre 2010.
    La Segretaria Il Presidente
    Claudia Cattoli Marco Lombardi
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