Testo
Verbale n. 13
Seduta del 19 maggio 2011
Il giorno giovedì 19 maggio 2011alle ore 10.00 si è riunita presso
la sede dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50,
la Commissione Territorio Ambiente Mobilità, convocata con nota
Prot. n. 15834 del 13/05/2011.
Partecipano alla seduta i Commissari:
Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
ZOFFOLI Damiano Presidente Partito Democratico 5 presente
BERNARDINI Manes Vicepreside Lega Nord Padania 4 assente
nte Emilia e Romagna
MARANI Paola Vicepreside Partito Democratico 4 presente
nte
ALESSANDRINI Componente Partito Democratico 2 presente
Tiziano
BARTOLINI Luca Componente PDL- Popolo Della 1 assente
Libertà
BAZZONI Gianguido Componente PDL- Popolo Della 2 presente
Libertà
BIGNAMI Galeazzo Componente PDL- Popolo Della 4 presente
Libertà
CASADEI Thomas Componente Partito Democratico 2 presente
DONINI Monica Componente Federazione Della 2 presente
Sinistra
FAVIA Giovanni Componente Movimento 5 Stelle 2 presente
Beppegrillo.it
FERRARI Gabriele Componente Partito Democratico 5 presente
FILIPPI Fabio Componente PDL- Popolo Della 4 presente
Libertà
MANDINI Sandro Componente Italia Dei Valori 4 assente
MAZZOTTI Mario Componente Partito Democratico 2 presente
MEO Gabriella Componente Sinistra Ecologia e 2 presente
Libertà - Idee Verdi
MORI Roberta Componente Partito Democratico 2 presente
NOE' Silvia Componente UDC- Unione Di Centro 1 assente
PARIANI Anna Componente Partito Democratico 2 presente
E' presente Paola GAZZOLO (Assessore alla Sicurezza territoriale,
difesa del suolo e della costa, Protezione civile).
Hanno partecipato ai lavori della Commissione: G. Santangelo (Resp.
Serv. Affari generali, giuridici e programmazione finanziaria -
progr. territoriale e negoziata); R. Pignone (Resp. Serv. Geologico,
simico e dei suoli); F. Petri (Serv. Tecnico Bacino Reno - Riduzione
del rischio sismico e interventi di difesa del suolo); M. Ferrari
(Serv. Informazione Ass. leg.). Per sessione comunitaria: Attili,
Baldazzi, Barberi, Govoni, Mazzoli, Passerella, Pizzolitto, Romani,
Scapinelli, Stefani.
Presiede la seduta: Damiano Zoffoli
Assiste la Segretaria: Samuela Fiorini
Resocontista: Antonella Agostini
Il presidente ZOFFOLI dichiara aperta la seduta alle ore 10,15.
Sono presenti i consiglieri: Alessandrini, Bignami, Donini, Favia,
Ferrari, Marani, Mazzotti, Mori, Pariani e Zoffoli.
-
Approvazione verbali nn. 11 e 12 del 2011.
La Commissione li approva a maggioranza dei presenti con
l'astensione del consigliere Favia (M5S).
Escono i consiglieri Bignami e Ferrari.
Si passa al primo punto all'ordine del giorno:
1332 - Relazione per la sessione comunitaria dell'Assemblea
legislativa per l'anno 2011, ai sensi dell'art. 5 della L.R. n.
16/2008.
Il presidente ZOFFOLI ricorda che nella scorsa seduta si è svolta
l'illustrazione della delibera di Giunta di approvazione del
rapporto conoscitivo per la sessione comunitaria per il 2011, del
programma di lavoro della Commissione europea per il 2011 e della
relazione sullo stato di conformità al diritto comunitario
dell'ordinamento regionale e la discussione relativa, mentre in
quella odierna dovrà essere espresso il parere in sede consultiva
alla commissione referente Bilancio e affari generali. Fa presente
di aver raccolto in una proposta tutte le sollecitazioni emerse
nella discussione precedente e invita i colleghi ad intervenire in
merito all'oggetto e, non essendoci richieste d'intervento, presenta
la bozza del parere, predisposto come specificato, precisando che
l'istanza principale è stata quella d'individuare delle priorità.
Entrano i consiglieri Bazzoni e Casadei.
Nella bozza di parere vengono individuati come argomenti di
particolare interesse per la commissione i seguenti:
o
La proposta di Direttiva sull'efficienza energetica e sul risparmio
energetico, prevista per il terzo trimestre del 2011;
o
La Modernizzazione del quadro normativo in materia di appalti
pubblici, per gli eventuali aspetti di propria competenza;
o
Le Proposte sul rinnovo del meccanismo della protezione civile e
dello strumento finanziario per la protezione civile;
o
Il Libro bianco Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo
dei trasporti - Per una politica dei trasporti competitiva e
sostenibile .
Spiega, inoltre, che vengono date due indicazioni di metodo, così
come emerse dalla discussione:
1)
l'importanza dell'attenzione al tema della qualità e semplificazione
con riferimento specifico alle materie di propria competenza;
2)
l'esame dei provvedimenti regionali, che intervengono in settori
interessati da atti e iniziative dell'Unione europea, dovrebbe
essere facilitato attraverso apposita documentazione allegata da
parte della Giunta che contenga i riferimenti non solo agli atti
legislativi vincolanti dell'Unione europea, ma anche alle strategie
e indicazioni generali contenute, ad esempio, nelle Comunicazioni
della Commissione europea. Questo metodo garantisce, tra l'altro,
maggiore continuità tra i lavori delle Commissioni assembleari
durante la sessione comunitaria, con gli importanti elementi
conoscitivi che derivano dall'esame del programma di lavoro della
Commissione europea, e la successiva fase di esame delle singole
iniziative regionali.
La consigliera DONINI, pur ribadendo la necessità di un
coinvolgimento di tutti i consiglieri in merito agli atti e
iniziative provenienti dall'Unione europea, ritiene si sia rivelato
un metodo non particolarmente efficace, essendo impossibile
individuare, nella mole di documentazione che arriva senza filtri ,
gli argomenti di interesse. Crede, al riguardo, che per rendere
efficace la partecipazione dei consiglieri possa essere utile avere
l'informazione, anche con la collaborazione dell'apposito gruppo di
lavoro, sugli obiettivi selezionati, demandando, appunto, al gruppo
tecnico gli aspetti nuovi di competenza delle Regioni. Si tratta, in
sostanza, di qualificare ulteriormente la qualità dell'informazione.
Rientra il consigliere Ferrari.
Il presidente ZOFFOLI raccoglie la sottolineatura della collega
Donini come punto ulteriore di metodo da articolare e aggiungere nel
parere: l'informazione ai Consiglieri regionali in merito agli atti
e iniziative provenienti dall'Unione europea comunicati, nel corso
dell'anno, per mezzo degli elenchi inviati dalla Conferenza dei
Presidenti delle Assemblee legislative, deve essere sempre completa,
ma più mirata sulle iniziative segnalate come di interesse
nell'ambito della sessione comunitaria annuale. Una maggiore
qualificazione dell'informazione, garantita soprattutto attraverso
l'attività di supporto e approfondimento svolta dell'apposito Gruppo
di lavoro Giunta - Assemblea, consentirà alle Commissioni
assembleari chiamate a valutare le singole iniziative dell'Unione
europea di svolgere un'attività più incisiva .
Pone in votazione il parere, così come presentato.
La Commissione esprime parere favorevole con 28 voti a favore (PD,
FdS, M5S), 2 astenuti (PDL) e nessun contrario.
Si passa alla trattazione dell'oggetto:
1327 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Manfredini e
Costi: Modifica alla legge regionale 2 aprile 1996 n. 6 Disciplina
della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei
spontanei nel territorio regionale. Applicazione della legge 23
agosto 1993, n. 352 (21 04 11).
Nomina del relatore.
Il presidente ZOFFOLI invita i consiglieri a procedere alla nomina
del relatore del progetto di legge.
Il consigliere FERRARI propone di nominare relatore la collega
MARANI.
La proposta viene messa ai voti.
La Commissione esprime parere favorevole alla nomina della
consigliera Paola Marani relatore del pdl 1327 con 30 voti a favore
(PD, FdS, PDL, M5S), nessun contrario e astenuto.
Entra il consigliere Filippi.
Si passa alla trattazione dell'oggetto:
C57 - Richiesta di parere alla competente Commissione sullo schema
di delibera della Giunta regionale: Atto di indirizzo recante
l'individuazione degli interventi privi di rilevanza per la pubblica
incolumità ai fini sismici e delle varianti in corso d'opera,
riguardanti parti strutturali, che non rivestono carattere
sostanziale, ai sensi dell'articolo 9, comma 4 della L.R. n. 19 del
2008 .
Il presidente ZOFFOLI introduce brevemente l'oggetto spiegando che
si tratta di una prima fase di verifica che riguarda gli interventi
privi di rilevanza per la pubblica incolumità riguardanti parti
strutturali che non rivestono carattere sostanziale e dà la parola
all'Assessore alla Sicurezza territoriale, difesa del suolo e della
costa, protezione civile.
L'assessore GAZZOLO spiega che questo è il primo atto di modifica
dell'impianto normativo della legge regionale 19/2008 realizzato
all'interno del percorso di miglioramento che è alla base della
verifica e del monitoraggio. Crede che questo atto comporti una
riduzione notevole dell'impatto delle procedure sismiche sul
processo edilizio, senza ridurre i livelli di sicurezza e qualità
delle opere edilizie. Sottolinea che si tratta di un atto frutto di
un ampio percorso di condivisione e tiene ad elencare i soggetti che
stanno partecipando fattivamente al tavolo di monitoraggio: i
componenti del Comitato regionale per la riduzione del rischio
sismico (CReRRS) e in particolare i rappresentanti di Ance E.-R.,
Confindustria E.-R., Tavolo Regionale dell'Imprenditoria, Comuni e
Province, Federazione regionale dell'ordine degli Ingegneri,
Federazione dell'ordine degli Architetti, Comitato regionale dei
Geometri, Ordine dei Geologi; la Presidenza del Comitato Tecnico
Scientifico in materia sismica della Regione Emilia-Romagna; i
rappresentanti delle strutture tecniche competenti in materia
sismica; i rappresentanti di Anci, Lega delle autonomie, Upi e
Uncem, Ordini di Piacenza, Modena e Ravenna; i rappresentanti delle
Associazioni professionali e degli enti culturali che ne hanno fatto
richiesta (ASSO ingegneri e architetti, Istituto nazionale di
urbanistica, Comitato unitario delle professioni, Sindacato
nazionale ingegneri e architetti liberi professionisti, Collegio
regionale ingegneri e architetti dell'Emilia-Romagna). Sottolinea,
inoltre, che tutti i partecipanti hanno espresso apprezzamento per
il metodo di lavoro seguito e per il percorso di semplificazione
procedurale che facilita i cittadini. Sui contenuti delle modifiche
lascia la parola al tecnico Resp. Serv. Affari generali - Progr.
Territoriale e negoziata.
Il dott. SANTANGELO spiega che ci si trova nell'ambito dei
provvedimenti con i quali la legge regionale 19/2008 ha cercato di
semplificare e ridurre, ove possibile, senza abbassare il livello di
qualità e sicurezza degli edifici, l'ambito delle procedure di
autorizzazione e deposito sismico. Al riguardo precisa che gli artt.
93 e 94 del Testo Unico nazionale del 2001 sottopongono ad
autorizzazione nei Comuni a media sismicità e a deposito in quelli a
bassa sismicità ogni tipo d'intervento significativo per la pubblica
incolumità, quindi ogni intervento che può comportare un rischio per
le persone. In questo senso la Regione ha individuato delle fasce
di interventi che non comportano significativi rischi per la
pubblica incolumità: si tratta di un concetto già introdotto dalla
legge regionale 35/1984 ma che non era stato attuato, per via della
procedura semplificata consentita dalla precedente normativa
nazionale.
Esce il consigliere Casadei.
Ricorda, infatti, che la legge regionale 19/2008 è stata approvata
per rispondere alla modifica del testo normativo statale e
conseguentemente con due atti d'indirizzo sono stati rappresentati
gli interventi privi di rilevanza per la pubblica incolumità ai fini
sismici e le varianti non sostanziali. Si è, pertanto, arrivati ad
una riscrittura degli elaborati contenuti nella delibera di Giunta
121/2010, alla luce dell'esperienza maturata. Si tratta di modifiche
significative, individuate unanimemente e condivise dai circa 50
partecipanti ai seminari. Sono state individuate tre fasce
d'interventi: 1) per gli interventi contrassegnati dal codice L.0
non viene richiesta alcuna documentazione integrativa, rispetto a
quella necessaria per il titolo abilitativo edilizio eventualmente
richiesto. Si tratta d'interventi minimi; 2) per gli interventi
contrassegnati dal codice L.1 occorre predisporre la documentazione
diretta a rendere evidente la ricorrenza delle caratteristiche e dei
requisiti indicati negli elenchi. Si tratta d'interventi minori in
ambito edilizio per i quali sono stati rivisti ed elevati i fattori
e gli indicatori di scarsa rilevanza; 3) per gli interventi
contrassegnati dal codice L.2 occorre un progettista abilitato che
deve predisporre la documentazione diretta a rendere evidente la
ricorrenza delle caratteristiche e dei requisiti indicati negli
elenchi. A titolo esemplificativo rimanda all'allegato nella parte
in cui per le tettoie sono previsti tre livelli di specificazione
(L0, L1, L2).
Esce il consigliere Bazzoni.
Spiega, poi, che sono state introdotte due voci importanti negli
elenchi: l'ultima voce sia per interventi sul nuovo che
sull'esistente con la precisazione che il professionista può
individuare altre tipologie di intervento assimilabili a quelle
prima descritte che non superino i limiti dimensionali e di peso ivi
descritti. In altre parole se per interventi che non siano la
tettoia o una pensilina, ma assimilabili, si sta all'interno delle
stesse dimensioni e delle stesse caratteristiche degli elementi
significativi ai fini della pubblica incolumità possono essere
trattati allo stesso modo. Si tratta di una delibera eccezionale che
esclude dall'obbligo dell'autorizzazione e quindi è di stretta
interpretazione: in questo modo si è creato un margine di
flessibilità per il professionista. Lo stesso meccanismo è stato
introdotto sostanzialmente per le varianti in corso d'opera, per le
quali c'è un elenco di sei varianti che sono 'automaticamente'
considerate non significative, per cui se si è nell'ambito di queste
sei varianti si può senz'altro procedere senza sospendere il
cantiere, alla loro realizzazione, in quanto sono state valutate,
anche dal Comitato regionale tecnico-scientifico a cui la delibera è
stata sottoposta, prive di particolare significato in termini di
rischio. Se invece si vuole andare oltre quei livelli occorrono una
serie di approfondimenti e quindi sono indicati dei parametri che il
professionista deve garantire non vengano superati, per la sicurezza
sismica. Se si sta modificando di poco un pilastro e, considerata la
struttura, non viene modificata la risposta ad un possibile
terremoto di quell'edificio, la procedura è semplificata, mentre se
lo si sposta in modo significativo si deve andare a studiare se
questa modifica significativa rende comunque la struttura
compatibile rispetto a quelle che sono le norme tecniche e quindi
occorre la procedura di autorizzazione. Fa presente, inoltre, che si
tratta di una materia sperimentale e nell'atto si è confermata la
continuazione del Tavolo di monitoraggio - molto apprezzato - , con
richieste di ampliamento da parte di ulteriori categorie e questo
pomeriggio si svolgerà l'ottavo seminario per esaminare gli altri
elaborati.
Il presidente ZOFFOLI apre la discussione.
Il consigliere FILIPPI esprime parziale soddisfazione per un primo
passo avanti nel percorso di sburocratizzazione degli adempimenti a
carico dei cittadini evidenziando, comunque, in particolare nel
territorio reggiano, una disorganizzazione del Servizio tecnico di
Bacino. Fa presente che i tempi di attesa delle autorizzazioni sono
troppo lunghi con risvolti molto negativi sull'attività edilizia e
chiede, pertanto, un controllo da parte dell'assessorato
sottolineando, tra l'altro, anche una ricaduta negativa su altre
attività collegate all'edilizia (per esempio il settore
alberghiero), importanti per il territorio. Al riguardo preannuncia
anche un'interpellanza.
Segnala, inoltre, al punto B.3.1 che sarebbe opportuno autorizzare i
fori da 1,50 a 2 metri per consentire l'installazione degli
ascensori e le piattaforme elevatrici per disabili che hanno queste
dimensioni. Per quanto riguarda l'altezza ad esempio delle serre,
capanni o tetti a due falde, prevista in massimo 3 metri, rileva che
dipende da dove si calcola questa misura (in gronda o nel colmo) e,
a suo parere, occorrerebbe specificare 3 metri di altezza media o in
gronda.
Entra la consigliera Meo. Rientra il consigliere Casadei
Il consigliere FERRARI ritiene opportuno che politici e tecnici
pubblici tengano sempre presenti, nel rispetto delle regole e della
sicurezza, le esigenze di semplificazione dei cittadini. Ritiene
questa una buona occasione, alla luce della normativa nazionale che
impone dei vincoli, per semplificare - che non vuol dire togliere -
ma ridurre le procedure inutili che sono uno dei motivi di
distacco dei cittadini dalla politica. Valuta positivamente,
pertanto, la scelta dell'assessore di monitorare un provvedimento su
una materia così sensibile e importante per tutti.
Rientra il consigliere Bazzoni.
Il consigliere MAZZOTTI condivide l'intervento del collega Ferrari
ringraziando l'assessore e gli uffici per il lavoro svolto. Ritiene
positiva la scelta di continuare la fase sperimentale mantenendo lo
strumento di concertazione utile per il monitoraggio della
normativa.
Sottolinea due questioni. La prima riguarda la dotazione organica
degli uffici che rilasciano le autorizzazioni: nella delibera
istitutiva è stata fatta la scelta di una strutturazione che in modo
indifferenziato ha indicato 2 funzionari ogni 300 pratiche. Osserva,
al riguardo, che nelle zone a media sismicità, nelle quali le
pratiche si accumulano in maniera superiore, si riscontrano
difficoltà e suggerisce una verifica su questo punto. La seconda
questione riguarda la verifica tecnica su alcune fattispecie
specifiche, avendo presente l'obiettivo della normativa che è quello
di rafforzare la sicurezza degli edifici, migliorare la qualità
edilizia, velocizzare le procedure. Richiama la necessità di
velocizzare le pratiche, mantenendo la sicurezza, in particolare
quelle che riguardano gli interventi edilizi interni (quali per
esempio l'apertura di una porta in una zona a media sismicità da
parte di un cittadino), che in molti Comuni rappresentano il 50%
delle pratiche. Ritiene necessario, come linea di tendenza,
accelerare il processo di incentivazione alla costituzione dei
servizi associati a livello comunale perché, ove sono stati
costituiti, pur nelle difficoltà, il riscontro è positivo.
Esce il consigliere Favia.
La consigliera MARANI crede che si tratti di un atto molto atteso
dai territori ed è evidente lo sforzo di tenere insieme gli aspetti
della sicurezza e anche quelli della semplificazione e della
chiarezza. Ritiene la costruzione di un articolato così preciso sia
rispetto ai manufatti e alla delineazione dei manufatti che possono
essere esentati dalle procedure, così come le varianti e l'analisi
delle varianti in corso d'opera, uno strumento molto preciso per
coloro che tecnicamente devono affrontare le questioni.
Crede, però, come detto dal collega Mazzotti, sia necessario porsi
il problema di come sono attrezzati oggi gli enti locali dal punto
di vista delle loro strutture per potere di fatto e in modo efficace
svolgere tutta l'attività autorizzativa. Crede che, al riguardo, non
vada sottovalutato il tema della formazione dei tecnici, pubblici e
privati, nella diffusione di una cultura del costruire fondata
sulla sicurezza e sulla qualità. Non è possibile, a fronte di
questioni così rilevanti far passare l'idea che, comunque, questi
siano solo degli appesantimenti e fatiche, sono sicuramente anche
questo, ma sono questioni che riguardano strettamente la qualità del
costruire, riguardano la qualità e la sicurezza dei cittadini,
quindi sono questioni che non possono rimanere patrimonio di una
amministrazione bieca che fa solo angherie a chi lavora , ma devono
anche diventare culturalmente processi di crescita di coloro che
quotidianamente, non solo si prendono la responsabilità, ma hanno a
cuore la qualità del loro lavoro e della funzione anche pubblica del
loro lavoro. Invita, pertanto, la Regione nella misura in cui sarà
possibile, a fare in modo di allargare il processo di formazione,
coinvolgendo le associazioni dei Comuni, le unioni, anche strutture
che abbiano una certa entità dal punto di vista della capacità di
rappresentare, con veri e propri corsi di formazione, che mentre
analizzano il peso della tettoia, la dimensione, il manufatto di
ampliamento ect, possano anche formare rispetto alla cultura della
costruzione. Crede che questo sia il compito che solo la Regione può
svolgere.
Esce il consigliere Bazzoni.
Interviene l'architetto PETRI, coordinatore del nucleo tecnico
presso il Servizio geologico sismico dei suoli per alcune
comunicazioni strettamente tecniche. Sul tema sollevato dal
consigliere Mazzotti precisa, per quanto riguarda l'apertura di
porte, problema che riguarda tanti cittadini, nel nuovo atto di
indirizzo le demolizioni, quindi le aperture, sia di porte che di
finestrature interne su pareti non portanti, è ampiamente
disciplinato, articolato nelle 3 fasce L0, L1, L2, mentre per quanto
riguarda le aperture di porte e di finestre su pareti portanti,
ovviamente la questione è più delicata perché è indispensabile
mantenere l'integrità di quello che si chiama il maschio murario,
cioè il paramento portante che una porta va a interrompere e quindi
in questo caso le aperture sono limitate per superficie e dimensione
e debbono essere valutate da un tecnico nell'ambito delle competenze
professionali. Per quanto riguarda i problemi segnalati sulla sede
di Reggio Emilia crede che non sia il caso di confonderli,
trattandosi di problemi organizzativi, con l'atto di indirizzo che
invece tratta tutt'altra materia, cioè tende a dare un inquadramento
diverso degli interventi non rilevanti ai fini sismici. Sul fatto
della sostituzione del coperto spiega che questo è attualmente
normato nel nuovo atto di indirizzo in modo molto preciso ed esteso
per consentire la sostituzione del coperto e di parte di esso senza
ricorrere al deposito o all'autorizzazione del progetto strutturale.
Sulla questione dell'ascensore fa presente che se il problema è dei
due metri quadrati, è già risolto perché al punto successivo, il B
3.1b, si parla di aperture negli orizzontamenti, cioè nei solai e
nelle coperture fino a 3 metri quadrati quindi ci sta anche
l'ascensore, è un L2 quindi è chiaro che un'apertura di 3 metri
quadrati va ad interrompere le strutture portanti, quindi richiede
l'intervento di un tecnico. Per quanto riguarda certe difficoltà
rappresentate localmente dice di condividere le affermazioni
dell'ultimo intervento, cioè la necessità di un adeguamento
formativo anche da parte dei professionisti, che sono stati
investiti di una materia importante ed estremamente complessa quale
quella delle nuove norme tecniche per le costruzioni, ma sono norme
cogenti a livello nazionale, vanno conosciute ed applicate, questo
perché, non va dimenticata una cosa, semplicissima ma fondamentale,
molte volte i tempi lunghi sono dovuti al fatto che gli uffici
chiedono integrazioni e chiarimenti sui progetti, perché i progetti
non rispondono alle norme tecniche per le costruzioni, sono carenti
nella documentazione, sono poco comprensibili, non sono realizzati e
redatti secondo le indicazioni cogenti dell'atto di indirizzo sugli
elementi minimi del progetto esecutivo, e in ogni caso peccano di
mancata conformità alle norme tecniche, quindi in questo caso,
l'allungamento dei tempi è dovuto alla necessità di acquisire dati
che nel progetto originale non ci sono.
Il consigliere FILIPPI vuole chiarire due punti con il tecnico
affermando di non aver sollevato problemi sulla norma ma
sull'organizzazione del servizio di bacino di Reggio Emilia dove i
tecnici che lavorano creano ostacoli con conseguente inaccettabile
allungamento dei tempi. Ritiene occorra porre un freno alle
richieste di integrazioni per evitare un allungamento indiscriminato
dei tempi. Quindi il problema non è quello della sicurezza, qui i
professionisti lavorano bene, il problema è snellire le pratiche e
non favorire l'abusivismo, perché in questo modo, a suo parere, si
ottiene l'effetto contrario e si favorisce l'abusivismo.
L'assessore GAZZOLO spiega che la legge prima di tutto è nata per
occuparsi dell'innalzamento della cultura del rischio sismico
decidendo l'organizzazione rispetto alle competenze proprie della
pubblica amministrazione e quindi come si organizza la pubblica
amministrazione in Emilia-Romagna. In particolare ha tentato di fare
una semplificazione, per quanto possibile, già all'origine,
un'interpretazione di norme avendo presente che occorre seguire
norme nazionali cogenti. Ritiene che, nelle possibilità regionali di
interpretazione questo sia già un passo notevolmente avanti che
aiuta e semplifica la vita dei cittadini e dei professionisti in
questo momento e in modo anche molto chiaro. La legge è entrata in
applicazione il primo giugno, meno di un anno fa, e quindi sconta
uno start up iniziale, lo start up iniziale chiede uno sforzo
maggiore, probabilmente 300 pratiche per servizio potrà essere il
dato di regime, in questo momento in alcune realtà è complicato
mantenere i tempi dati. Considera, tuttavia, fondamentale oggi, il
rispetto e la certezza dei tempi, e su questo assicura che si sta
lavorando, perché la verifica e il monitoraggio prima di tutto
vengono fatti anche per guardare l'impatto sulla pubblica
amministrazione. E' evidente che la pubblica amministrazione, per
prima, deve verificare se in effetti riesce a mantenere e dare
garanzia anche dei tempi e quali ulteriori azioni siano necessarie
anche sul piano del personale dedicato. Fa presente che questo
percorso di verifica è fatto insieme ai servizi tecnici di bacino
perché è un percorso anche di analisi per esempio delle stesse
richieste di integrazione, che spesso dimostrano anche una reale
carenza nella progettazione e questo è un altro problema che non può
non essere affrontato. Ritiene che su questo tema si stia discutendo
molto e ci siano tante legittime preoccupazioni, rispetto alla
volontà di occuparsi del rischio sismico e di volere fare
dell'Emilia-Romagna una Regione sicura e al contempo però che questo
riesca e possa diventare prassi quotidiana, generando percorsi
virtuosi di tutta l'intera comunità. Credo che di questo se ne
debbano far carico tutti. In questo senso, il percorso che è stato
messo in atto guarda anche nella direzione dei professionisti e
della formazione: ne è stata fatta tanta nell'anno e mezzo
antecedente l'applicazione della legge, è stato fatto un percorso
importante rivolto alla pubblica amministrazione e in particolare ai
nuovi assunti (grazie a questa legge sono stati assunti 24 giovani).
Spiega che ora l'obiettivo è proprio quello di affiancare al
percorso di verifica e di monitoraggio da una parte, un
potenziamento della formazione interna, non solo dei servizi
tecnici di bacino ma anche di tutte le strutture tecniche.
Insieme alle altre Regioni si sta cercando di costruire una
riflessione che accompagni la rivisitazione complessiva
dell'impianto normativo nazionale, perché è evidente che la Regione
può intervenire a valle, ma se non si interviene a monte
difficilmente alcuni aspetti di conflittualità dello stesso impianto
normativo e dell'incoerenza e della necessità di adeguamento di
alcuni aspetti delle stesse norme non possono essere risolti. Crede,
però, che il processo di semplificazione che è stato messo in atto
stia andando in una direzione buona. La 121 è la prima delibera che
viene revisionata, c'è un calendario molto fitto i tempi non li
detta solo l'assessorato, ma anche la discussione del Tavolo, tanto
più c'è necessità di approfondimento, c'è voglia di condivisione, di
riflessione, tanto più i tempi si allungano. Per quanto la riguarda
ha chiesto tempi rapidi per arrivare non solo mano a mano a
licenziare i risultati della revisione di tutti i singoli atti, ma
anche per arrivare in tempi brevi a poter presentare un percorso
complessivo che sicuramente nelle sue intenzioni - e qui condivide
le richieste che sono state poste con accenni diversi dai
consiglieri Filippi e Mazzotti, ma che giungono allo stesso
obiettivo - dovrà potenziare lo sforzo verso i Comuni e soprattutto
verso la possibilità che le Unioni dei comuni possano farsi carico,
come è nel dettato normativo, di gestire questa delega a partire dai
Comuni capoluogo che ancora non lo fanno, per arrivare a incentivare
da questo punto di vista, anche in modo più marcato, questa
assunzione di responsabilità. Questo però è un percorso che va
condiviso con gli enti locali e quindi fa parte del processo di
miglioramento nello spirito pieno anche della legge regionale
19/2008.
Il presidente ZOFFOLI pone in votazione l'oggetto.
La Commissione esprime parere favorevole con 28 voti a favore (PD,
SEL, FdS), nessun contrario e 4 astenuti (PDL).
La seduta termina alle ore 11,30.
Approvato nella seduta del 7 giugno 2011.
La Segretaria Il Presidente
Samuela Fiorini Damiano Zoffoli