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Legislatura IX - Commissione I - Verbale del 12/09/2011 antimeridiano

    Testo

                                Verbale n. 26
    Seduta del 12 settembre 2011
    Il giorno 12 settembre 2011 alle ore 10.00 si è riunita presso la
    sede dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la
    Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali, convocata con
    nota prot. n. 28183 del 5 settembre 2011.
    Partecipano alla seduta i Consiglieri:
    Cognome Qualifica Gruppo Voto
    e nome
    LOMBARDI Presidente PDL - Popolo 5 presente
    Marco della Libertà
    FILIPPI Vicepresidente PDL - Popolo 1 assente
    Fabio della Libertà
    VECCHI Vicepresidente Partito Democratico 4 presente
    Luciano
    BARBATI Componente Italia dei Valori 2 assente
    Liana - Lista Di Pietro
    BARBIERI Componente Partito Democratico 2 presente
    Marco
    BIGNAMI Componente PDL - Popolo 3 presente
    Galeazzo della Libertà
    BONACCINI Componente Partito Democratico 2 assente
    Stefano
    CAVALLI Componente Lega Nord Padania 1 assente
    Stefano Emilia e Romagna
    DEFRANCESCHI Componente Movimento 5 Stelle 2 presente
    Andrea Beppegrillo.it
    FERRARI Componente Partito Democratico 2 presente
    Gabriele
    GRILLINI Componente Italia dei Valori 1 presente
    Franco - Lista Di Pietro
    MANFREDINI Componente Lega Nord Padania 3 presente
    Mauro Emilia e Romagna
    MAZZOTTI Componente Partito Democratico 2 presente
    Mario
    MEO Componente Sinistra Ecologia 2 presente
    Gabriella Libertà - Idee Verdi
    MONARI Componente Partito Democratico 3 presente
    Marco
    MONTANARI Componente Partito Democratico 2 presente
    Roberto
    MORICONI Componente Partito Democratico 2 presente
    Rita
    MUMOLO Componente Partito Democratico 2 presente
    Antonio
    NOE' Silvia Componente UDC - Unione di Centro 1 presente
    PARIANI Componente Partito Democratico 3 presente
    Anna
    POLLASTRI Componente PDL - Popolo 2 presente
    Andrea della Libertà
    RIVA Componente Gruppo Misto 1 assente
    Matteo
    SCONCIAFORNI Componente Federazione 2 presente
    Roberto della Sinistra
    E' presente il consigliere Maurizio CEVENINI (PD)
    La consigliera Palma COSTI sostituisce il consigliere Bonaccini
    E' presente la Vicepresidente della Giunta regionale Simonetta
    SALIERA.
    Hanno partecipato ai lavori della Commissione: Mattiussi (Resp.
    Serv. Programmazione territoriale e Sviluppo della Montagna),
    Cremaschi (Serv. Programmazione territoriale e Sviluppo della
    Montagna), Voltan (Resp. Serv. Legislativo e qualità della
    legislazione A.L.), Pulvino (Serv. Legislativo e qualità della
    legislazione A.L.), Veronese (Resp. Serv. Coordinamento commissioni
    assembleari) e Celletti (Serv. Informazione A.L.)
    Presiede la seduta: Marco LOMBARDI
    Assiste la Segretaria: Claudia Cattoli
    Resocontista: Laura Sanvitale
    Il presidente LOMBARDI dichiara aperta la seduta.
    Sono presenti i consiglieri Bignami, Costi, Defranceschi, Ferrari,
    Grillini, Manfredini, Mazzotti, Monari, Montanari, Moriconi,
    Pollastri, Sconciaforni, Vecchi.
    Il presidente LOMBARDI propone un'inversione degli argomenti posti
    all'ordine del giorno, con l'anticipazione dell'oggetto C66.
    La Commissione concorda.
    C66 - Parere ai sensi dell'articolo 19 della legge regionale 30
    giugno 2008, n. 10 sullo schema di deliberazione della Giunta
    regionale: Rideterminazione dell'Accordo-quadro sottoscritto con la
    Comunità Montana Alta e Media Valle del Reno per l'anno 2008 (ex
    previgente articolo 9 della legge regionale n. 2 del 2004)
    MATTIUSSI illustra il provvedimento e precisa che l'accordo quadro a
    suo tempo sottoscritto dai Comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi,
    dalla Comunità montana e dalla Provincia di Bologna, approvato dalla
    Regione, prevedeva anche la realizzazione di una pista ciclabile
    sulla vallata del Reno che attraversava i territori di questi
    comuni.
    L'intervento prevedeva una spesa di circa 1.057.000,00 euro. Le
    risorse prevedevano l'utilizzo di 357.000,00 euro trasferiti dalla
    Regione quale fondo per la montagna, oltre che l'impiego delle
    risorse messe a disposizione direttamente dai Comuni interessati, e
    la messa a disposizione da parte della Provincia di 470.000,00 euro
    a titolo di contributo derivante da un pacchetto di 5 milioni di
    euro che la Fondazione aveva destinato alla Provincia di Bologna. La
    Provincia ha comunicato il ritiro della propria quota di
    finanziamento, in ragione del mancato impegno contrattuale da parte
    della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna.
    Precisa che a seguito di tale decisione, la completa realizzazione
    dell'opera, oggetto dell'accordo quadro del 2008, non è piu'
    attuabile e pertanto si è resa necessaria la rideterminazione di
    esso. I soggetti partecipanti, ossia i Comuni di Marzabotto,
    Grizzana Morandi, Vergato e la Comunità montana hanno deciso di
    riconfermare le rispettive quote di finanziamento per realizzare uno
    stralcio dell'intera opera e di impegnarsi all'individuazione di
    fonti di finanziamento alternative a quelle provinciali.
    Poiché l'accordo quadro del 2008 era stato sottoscritto dalla
    Regione e dalla Comunità montana Alta e Media Valle del Reno, si
    rende necessario una rideterminazione in seguito alla decisione
    degli enti locali di procedere comunque al finanziamento dell'opera
    seppure ridotta rispetto al progetto iniziale.
    La rideterminazione può essere fatta mediante una delibera di Giunta
    la quale acquisito il parere delle commissioni competenti, provveda
    a confermare le risorse già previste quale fondo per la montagna
    destinato all'intervento, anche in assenza del finanziamento da
    parte della Provincia.
    Il consigliere BIGNAMI chiede chiarimenti sull'accordo fra la
    Provincia e la Carisbo, in particolare sulla fonte di previsione.
    CREMASCHI sottolinea che si tratta di un accordo fra Provincia e
    Fondazione Carisbo sottoposto al Tavolo dell'Accordo quadro.
    MATTIUSSI precisa che la Regione non ha stanziato ulteriori risorse
    sull'accordo quadro, ha consentito l'utilizzo di risorse che
    comunque dovevano essere destinate alla Comunità montana.
    Nell'Accordo vi era l'impegno della Provincia; attualmente la
    Provincia non è piu' in grado di onorare l'impegno, in ragione della
    mancanza di una quota dei trasferimenti sui quali poteva contare in
    precedenza.
    Entra il consigliere Barbieri.
    Il consigliere BIGNAMI ritiene surreale che la Provincia non onori
    impegni assunti precedentemente. Rimane comunque il dato di fatto
    che i Comuni hanno comunque deciso la realizzazione dell'opera, pur
    mancando un finanziamento pari quasi al 50% del costo complessivo.
    La Regione avrebbe, a suo avviso, bloccare il progetto. Si rischia
    di lasciare incompiuta la realizzazione della pista ciclabile.
    Mostra perplessità in ordine alla decisione dei Comuni di Vergato e
    Grizzana di porre i finanziamenti per il Comune di Marzabotto, in un
    periodo di ristrettezze. Tale scelta è a suo avviso errata. Il
    Comune di Marzabotto dovrebbe attivarsi nei confronti della
    Provincia per tutelare le proprie posizioni.
    Sottolinea che un intervento anche di messa in sicurezza dell'asta
    del Reno può rivelarsi utile, ma se non si ha certezza dei tempi di
    conclusione si rischia di porre in essere un'opera
    decontestualizzata. Chiede alla Giunta una riflessione sul punto.
    MATTIUSSI chiarisce che lo stralcio funzionale ricade totalmente nel
    territorio di Marzabotto e che le risorse degli altri due Comuni
    attualmente non vengono impiegate per il Comune di Marzabotto. La
    Regione trasferisce risorse provenienti dallo Stato con
    l'integrazione regionale alle Comunità montane. I soggetti locali
    decidono l'allocazione delle risorse, non è la Regione competente. I
    Comuni hanno proposto di confermare l'intervento, perché per esso il
    Comune di Marzabotto aveva impegnato e speso delle risorse; si
    tratta di una decisione autonoma. Ribadisce che gli altri due Comuni
    attualmente non impiegano risorse destinate a quell'intervento, in
    attesa di reperire altre fonti di finanziamento.
    Entra il consigliere Cevenini.
    Il consigliere BIGNAMI sottolinea che è comunque previsto l'impegno
    degli altri Comuni.
    MATTIUSSI precisa che se non saranno trovate le risorse l'opera
    varrà soltanto per il Comune di Marzabotto.
    Il consigliere DEFRANCESCHI condivide l'analisi del consigliere
    Bignami. Ritiene grave il comportamento della Provincia, al di là
    del fattore imprevisto derivante dal mancato finanziamento da parte
    della Fondazione. Sottolinea anche che nel frattempo sono intercorsi
    tre anni dalla previsione della pista ciclabile. L'inattività
    comporta la penalizzazione della zona anche in ragione del valore
    strategico dell'opera per l'Appennino dal punto di vista turistico.
    Nel Comune di Bologna la crescita del turismo è lieve, ma sensibile,
    nell'Appennino bolognese è da anni in calo.
    Sottolinea che se la Giunta anche nel programma di mandato ritiene
    che quest'opera sia strategica e non si riescano a reperire risorse
    si sta tradendo il mandato e vi è il concreto rischio di realizzare
    un'opera incompiuta. Occorre pertanto a suo avviso che la Giunta
    richiami la Provincia ai propri impegni contrattuali.
    Il consigliere VECCHI afferma che sarebbe utile rammentare che
    viviamo in una realtà contrassegnata dall'obbligo del rispetto del
    patto di stabilità con anticipazioni di spesa e saldi decrescenti.
    La riduzione delle risorse costituisce situazione comune a tutti gli
    enti locali, tanto che nessun ente riesce a far fronte a tutti gli
    impegni.
    Occorre a suo avviso avere sia in fase preventiva che in fase
    esecutiva un potere ispettivo. Rammenta che la Regione coopera con
    le altre istituzioni locali dotate di autonomia funzionale nelle
    materie di competenza. Sottolinea che in un'ottica di federalismo,
    valore a suo avviso importante, la decisione ribadita dalle
    istituzioni comunali e dalla Comunità montana, anche in una
    circostanza di difficoltà finanziaria, va confermata, anche perché
    la gran parte delle risorse sono di loro competenza. Nulla vieta che
    si approfondisca il tema, ma sarebbe poco utile a suo avviso operare
    una censura preventiva senza avere informazioni in tema.
    Il consigliere POLLASTRI chiede delucidazioni in ordine all'accordo
    fra Provincia di Bologna e Fondazione Cassa di risparmio, in
    particolare ai motivi del venir meno del finanziamento. Pone altresì
    il quesito relativamente alla possibilità di intervento della Giunta
    rispetto a questa mancanza di fondi, in ragione della preoccupazione
    di porre in essere un'opera incompleta.
    Il consigliere DEFRANCESCHI sottolinea che nessuno mette in
    discussione la bontà dell'intervento, ma ribadisce la necessità del
    rispetto di determinati criteri. Cita a titolo esemplificativo
    l'iter attuale dei lavori di rifacimento della piazza di Grizzana
    Morandi. La Regione ha investito a tale titolo 167 mila euro in
    aggiunta alle risorse già stanziate dal comune. I lavori dal mese di
    maggio sono fermi, per mancanza di autorizzazioni, non si conosce
    l'esito della procedura, posto che il comune non ha presentato un
    progetto che la Regione possa accettare.
    Sottolinea che la realizzazione di un'opera monca non ha senso. Si
    potrebbero liberare risorse per realizzare servizi essenziali.
    Il presidente LOMBARDI chiede se il finanziamento regionale di 357
    mila euro posto a copertura dell'intero intervento rimane il
    medesimo anche se l'opera prevista inizialmente ha subito una
    riduzione.
    MATTIUSSI chiarisce che l'importo costituisce il finanziamento
    regionale alle comunità montane e non costituisce risorsa
    aggiuntiva. Rammenta che il sistema locale all'epoca decise di
    investire tali risorse nel compimento di tale opera e attualmente
    pur in presenza di una riduzione di finanziamento ha deciso di
    procedere comunque alla riconferma dell'intervento. La Regione ha
    soltanto preso atto della decisione del sistema locale. Interessa
    alla Regione che quel tratto sia interamente realizzato.
    Entrano i consiglieri Mumolo, Noé, Pariani.
    L'assessore SALIERA sottolinea in ordine al rapporto fra Fondazione
    e Provincia che sul budget assegnato per una progettualità
    complessiva sulla vallata del Reno pari a 5 milioni di euro, la
    Provincia ha speso risorse superiori a quelle previste sulla
    Rocchetta Mattei e quindi mantenendo lo stesso budget ha sacrificato
    altre opere. Le comunità locali si sono poste il tema del
    finanziamento alternativo. La Giunta ha valutato di confermare
    comunque l'esposizione dei Comuni rispetto alla messa in esecuzione
    dei lavori, ritenendoli positivi in un'ottica di rilancio di
    un'economia altrimenti ferma.
    La Commissione esprime parere favorevole con 28 voti a favore (PD,
    IDV, FDS, UDC), 2 contrari (M5S), 13 astenuti (PDL, LN).
    - - -
    1675 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Misure per
    l'attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema
    amministrativo regionale e locale. Istituzione della sessione di
    semplificazione (delibera di Giunta n. 1152 del 01 08 11)
    Il presidente LOMBARDI invita la Commissione a proceder alla nomina
    del relatore, ai sensi dell'articolo 50 dello Statuto.
    La Commissione, su proposta del consigliere Vecchi, concorda di
    nominare relatore la consigliera Anna Pariani.
    Il presidente LOMBARDI cede quindi la parola alla vicepresidente
    della Giunta per l'illustrazione.
    La vicepresidente SALIERA sottolinea che il tema del progetto di
    legge risiede nell'affrontare in modo diverso dal passato la
    semplificazione. Si tratta infatti di un breve articolato che
    chiarisce una metodologia di lavoro, senza semplificare
    direttamente, ma attivando una trasformazione culturale che investe
    le strutture regionali nell'affrontare nuove norme e nell'esaminare
    norme già esistenti. Si passa dalle parole ai fatti, con la
    definizione di un metodo per la costruzione di un sistema unitario e
    condiviso di semplificazione.
    Il progetto di legge attiva strumenti previsti dalla normativa
    nazionale, in un meccanismo permanente di valutazione degli atti,
    creando una modalità costante che si pone l'obiettivo di
    semplificare e snellire procedimenti, dall'origine, nella
    costruzione del processo legislativo, fino alla fase finale, con la
    valutazione ex post delle ricadute sui cittadini e sulle imprese in
    termini di costi e oneri amministrativi.
    La parte piu' innovativa prevede un Patto di azioni concrete fra
    Comuni Province e Regione e quando possibile anche con lo Stato, al
    fine di valutare la filiera del processo e i punti nodali di
    intralcio nelle modalità di applicazione della legge. A volte
    infatti la legge può essere efficace, ma al tempo stesso assumere
    modalità applicative complicate. E il Patto ha il compito di
    valutare puntualmente le ricadute degli atti.
    Il progetto di legge prevede altresì l'individuazione di un Nucleo
    tecnico dove sono coinvolte tutte le Direzioni generali, ai fini di
    un lavoro congiunto anche con l'esterno, con i fruitori finali degli
    interventi. Si tratta di uno strumento di supporto del Tavolo
    permanente per la semplificazione, sede piu' politica, formato dalle
    rappresentanze della Regione, Comuni e Province che incontrano le
    forze sociali e il mondo imprenditoriale.
    Si tratta di un metodo di lavoro che deve essere valutato, seguito
    dall'Assemblea legislativa con la sessione di semplificazione.
    Annualmente si apre la Sessione dell'Assemblea che esamina gli esiti
    dell'attività di analisi e valutazione permanente, valuta le
    proposte formulate dal Nucleo tecnico e dal Tavolo permanente e
    fornisce gli indirizzi per l'anno successivo.
    Aggiunge che in tal modo si istituisce una modalità cadenzata di
    valutazione di ricadute del lavoro compiuto dalla Giunta e dalle
    Direzioni che rispondono agli indirizzi dell'Assemblea legislativa,
    misurabile.
    L'ultimo articolo del progetto di legge concerne le norme
    transitorie di start-up. Le proposte avanzate anche dagli stessi
    assessorati possono essere modificate all'esito della discussione in
    sede assembleare. In sede di prima applicazione la Giunta definisce
    gli obiettivi dell'analisi di valutazione permanente, tra i quali
    rientrano la misurazione e la riduzione degli oneri amministrativi
    per le imprese.
    Esce la consigliera Costi; entra la consigliera Meo.
    Il presidente LOMBARDI propone di svolgere un'udienza conoscitiva
    per la consultazione della società regionale e indica la data di
    venerdì 23 settembre 2011 alle ore 10,30.
    La Commissione concorda.
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    1473 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Richetti,
    Aimi, Mandini, Cevenini, Bartolini, Mazzotti e Corradi: Nuove norme
    sugli istituti di garanzia. Modifica della Legge regionale 16
    dicembre 2003, n. 25 Norme sul Difensore civico regionale.
    Abrogazione della Legge regionale 21 marzo 1995, n. 15 (Nuova
    disciplina del Difensore civico) , della Legge regionale 17 febbraio
    2005, n. 9 Istituzione del Garante regionale per l'infanzia e
    l'adolescenza e della Legge regionale 19 febbraio 2008, n. 3
    Disposizioni per la tutela delle persone ristrette negli Istituti
    penitenziari della Regione Emilia-Romagna (08 06 11)
    Relatore consigliere Cevenini
    Il presidente LOMBARDI sottolinea che si tratta di un progetto di
    legge di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza sul quale la I
    Commissione deve esprimere un parere consultivo alla Commissione
    referente VI Statuto e Regolamento. Cede quindi la parola al
    relatore per l'illustrazione.
    CEVENINI chiarisce che la VI Commissione ha già affrontato la
    discussione sul tema. Il progetto di legge si propone la
    razionalizzazione dei tre Istituti di garanzia (il Difensore civico,
    il Garante per l'infanzia e per l'adolescenza e il Garante per le
    persone soggette a misure restrittive).
    La ratio è legata alla necessità di rendere uniforme e omogenea la
    relativa disciplina. Aggiunge che l'esigenza di contenimento dei
    costi ha comportato da un lato la definizione di un'unica struttura
    di supporto, la cui dotazione organica può essere integrata mediante
    l'apporto di altri uffici regionali, dall'altro la riduzione delle
    indennità mensili spettanti ai tre istituti di garanzia.
    Il compenso del Difensore civico è ridotto al 60% dell'indennità di
    carica spettante al consigliere regionale, quello degli altri al 45
    %.
    Sottolinea che in VI Commissione sono state espresse perplessità in
    ordine alla clausola che stabilisce che in caso di mancata elezione
    del Garante per l'infanzia e del Garante delle persone sottoposte a
    misure restrittive o limitative della libertà personale, tutte le
    funzioni possano essere esercitate dal Difensore civico, ritenendola
    possibile escamotage per il procrastinarsi della elezione degli
    altri due istituti di garanzia.
    Chiarisce che in Ufficio di Presidenza si è deciso di aggiungere
    altri 90 giorni per l'indicazione dei Garanti, proprio per eliminare
    qualsiasi dubbio circa la volontà di procedere alla nomina.
    Aggiunge che la seconda obiezione concerneva la possibilità di
    rielezione una sola volta, anche se legata alla maggioranza dei due
    terzi. In Ufficio di Presidenza si è ribadita tale clausola,
    ritenendo che costituisca garanzia la previsione di una piu' larga
    maggioranza, ma in ogni caso non costituisce disposizione sulla
    quale alzare veti.
    Il consigliere DEFRANCESCHI apprezza l'ottica di contenimento dei
    costi, anche se in realtà viene istituita la creazione di una nuova
    figura dirigenziale.
    Chiede se non poteva essere ricompresa l'attività di tali Istituti
    di garanzia in quella già prevista del Corecom. Si sarebbe così
    costituita un'unica struttura comprendente l'attività di
    comunicazione e di tutela, con riduzione corposa dei costi e degli
    atti prodotti.
    Il presidente LOMBARDI sottolinea che il progetto di legge non
    istituisce nuove ed ulteriori figure dirigenziali.
    La Commissione esprime per quanto di competenza parere favorevole
    con 41 voti a favore (PD, IDV, FDS, SEL-V, PDL, LN, UDC), nessun
    contrario, 2 astenuti (M5S).
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    1559 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Rendiconto
    generale della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario
    2010 (delibera di Giunta n. 922 del 27 06 11)
    Il presidente LOMBARDI invita la Commissione a procedere alla nomina
    del relatore ai sensi dell'articolo 50 dello Statuto.
    La Commissione, su proposta del consigliere Monari, concorda di
    nominare relatore il consigliere Luciano VECCHI e, su proposta del
    consigliere Pollastri, concorda di nominare relatore di minoranza il
    consigliere Marco LOMBARDI.
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    Approvazione dei verbali n. 21, 22, 24 e 25 del 2011
    La Commissione approva all'unanimità dei presenti i verbali n. 21,
    22, 24 e 25 del 2011 relativi rispettivamente alle sedute del 27
    giugno, 4, 13 e 21 luglio 2011.
    La seduta termina alle ore 11.10.
    Verbale approvato nella seduta del 27 settembre 2011.
    La Segretaria Il Presidente
    Claudia Cattoli Marco Lombardi
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