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Legislatura IX - Commissione I - Verbale del 25/10/2011 pomeridiano

    Testo

                                Verbale n. 31
    Seduta del 25 ottobre 2011
    Il giorno 25 ottobre 2011 alle ore 14.30 si è riunita presso la sede
    dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la
    Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali, convocata con
    nota prot. n. 33890 del 20 ottobre 2011.
    Partecipano alla seduta i Consiglieri:
    Cognome e nome Qualifica Gruppo Voto
    LOMBARDI Marco Presidente PDL - Popolo della 5 presente
    Libertà
    FILIPPI Fabio Vicepresidente PDL - Popolo della 1 assente
    Libertà
    VECCHI Luciano Vicepresidente Partito Democratico 4 presente
    BARBATI Liana Componente Italia dei Valori 3 assente
    - Lista Di Pietro
    BARBIERI Marco Componente Partito Democratico 2 presente
    BIGNAMI Galeazzo Componente PDL - Popolo della 3 presente
    Libertà
    BONACCINI Stefano Componente Partito Democratico 2 assente
    CAVALLI Stefano Componente Lega Nord Padania 1 assente
    Emilia e Romagna
    DEFRANCESCHI Andrea Componente Movimento 5 Stelle 2 presente
    Beppegrillo.it
    FERRARI Gabriele Componente Partito Democratico 2 presente
    MANFREDINI Mauro Componente Lega Nord Padania 3 presente
    Emilia e Romagna
    MAZZOTTI Mario Componente Partito Democratico 2 presente
    MEO Gabriella Componente Sinistra Ecologia 2 presente
    Libertà - Idee
    Verdi
    MONARI Marco Componente Partito Democratico 3 presente
    MONTANARI Roberto Componente Partito Democratico 2 presente
    MORICONI Rita Componente Partito Democratico 2 assente
    MUMOLO Antonio Componente Partito Democratico 2 assente
    NOE' Silvia Componente UDC - Unione di 1 presente
    Centro
    PARIANI Anna Componente Partito Democratico 3 presente
    POLLASTRI Andrea Componente PDL - Popolo della 2 presente
    Libertà
    RIVA Matteo Componente Gruppo Misto 1 assente
    SCONCIAFORNI Roberto Componente Federazione della 2 assente
    Sinistra
    Il consigliere Tiziano ALESSANDRINI sostituisce il consigliere
    Mumolo e la consigliera Palma COSTI sostituisce il consigliere
    Bonaccini.
    Sono presenti per la Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo
    per l'Emilia-Romagna il Relatore Consigliere dott. Massimo Romano e
    il Consigliere dott. Ugo Marchetti, il dott. Giovanni Gastaldello e
    la dott.ssa Annarita Sinigaglia.
    E' altresì presente la Vicepresidente della Giunta e Assessore
    Simonetta Saliera.
    Hanno partecipato ai lavori della Commissione: Pignatti (Dir. gen.
    Centrale risorse finanziarie e patrimonio), Soldati (Resp. Serv.
    Bilancio e finanze), Piacentini (Serv. Bilancio e finanze), Celletti
    e Scandaletti (Serv. informazione e comunicazione istituzionale)
    Presiede la seduta: Marco LOMBARDI
    Assiste la Segretaria: Claudia Cattoli
    Resocontista: Laura Sanvitale
    Il presidente LOMBARDI dichiara aperta la seduta.
    Sono presenti i consiglieri Alessandrini, Barbieri, Bignami, Costi,
    Defranceschi, Ferrari, Manfredini, Mazzotti, Meo, Monari, Montanari,
    Pariani, Pollastri e Vecchi.
    - Audizione della Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo
    per l'Emilia-Romagna, sulla relazione concernente La gestione
    finanziaria e l'attuazione della programmazione del bilancio in
    Emilia - Romagna (Esercizio finanziario 2010)
    Il presidente LOMBARDI introduce l'audizione con la Corte dei conti
    che da prassi consolidata è inserita nell'ambito dell'esame da parte
    della Commissione del progetto di legge sul rendiconto. Dopo aver
    ringraziato la Corte per la partecipazione, cede la parola al
    Consigliere Romano, relatore del referto sulla gestione finanziaria
    della Regione per il 2010.
    Il Consigliere Relatore Dott. Massimo ROMANO (Sezione regionale di
    Controllo per l'Emilia-Romagna della Corte dei Conti) svolge il
    seguente intervento:
    Grazie presidente. Buonasera a tutti. Questo appuntamento, che è
    consueto nella storia delle relazioni tra l'Amministrazione
    regionale e la Sezione regionale della Corte dei Conti, e al quale
    ho partecipato in precedenti occasioni, consente di tracciare un
    quadro di sintesi della situazione, per gli aspetti contabili e
    finanziari.
    Quindi sottolineo che non vi sono valutazioni di merito rispetto
    alla gestione, che appartengono ad altri momenti della nostra
    attività di organismo regionale di controllo, ma c'è una valutazione
    dei profili di carattere tecnico - finanziario e contabile che si
    ricavano dal rendiconto, attualmente all'esame dell'Assemblea
    legislativa della Regione.
    Il nostro ruolo è quello di analizzare i fatti e i dati contenuti
    nella relazione presentata dalla Giunta e valutarli sulla base degli
    approfondimenti che effettuiamo, con la collaborazione sempre molto
    leale e puntuale degli uffici regionali, per cercare di mettere a
    fuoco gli aspetti tecnicamente più significativi di un documento
    come è appunto il consuntivo dell'esercizio 2010.
    Il quadro che ne è emerso è un quadro complessivamente e
    sufficientemente rassicurante, nel senso che le regole sono state
    rispettate. Tutti i vincoli di finanza pubblica sono puntualmente
    osservati, e quindi troverete i riscontri con riferimento
    all'indebitamento e all'equilibrio di bilancio.
    Nelle tre fasi del preventivo, dell'assestamento e del consuntivo,
    il patto di stabilità è stato puntualmente osservato. Quindi da un
    punto di vista dei vincoli di finanza pubblica certamente il
    rendiconto della Regione Emilia-Romagna per l'anno 2010 offre tutti
    gli elementi di rassicurazione, rispetto alle regole in vigore per
    quell'anno.
    Poi vi sono una serie di elementi di qualità della rendicontazione
    certamente positivi e che sono per esempio riferiti all'andamento
    dell'indebitamento, che è in progressiva riduzione, con
    un'attenuazione degli oneri finanziari connessi. Quindi da questo
    punto di vista si prosegue su una strada già percorsa negli esercizi
    precedenti e che offre elementi rassicuranti sul piano della
    gestione finanziaria del bilancio.
    Le criticità sono purtroppo che il bilancio regionale soffre di una
    forte interazione con il bilancio statale e per tutta una serie di
    aspetti le situazioni critiche del bilancio regionale sono il
    riflesso di situazioni critiche esistenti a livello statale: per
    esempio i residui attivi, che non dipendono dalla condotta della
    Amministrazione regionale, ma dalla tempestività o non tempestività
    con la quale giungono le erogazioni del livello statale,
    rappresentano ancora una quota significativa, anche se in riduzione
    rispetto all'esercizio precedente.
    Per quanto riguarda l'andamento della spesa, si prosegue con una
    elevata capacità di impegno, che è in genere uno degli indicatori
    più qualificanti della capacità di gestire le risorse allocate con
    il bilancio preventivo e da questo punto di vista c'è una conferma
    di una impostazione salda che è sempre stata una caratteristica del
    bilancio regionale.
    Un aspetto che va pure valutato, e su cui l'attenzione del
    legislatore nazionale è particolarmente pressante, è quello della
    spesa del personale. Su questo fronte si registra un incremento
    della spesa, che tuttavia trova spiegazione in iniziative
    legislative regionali connesse ad operazioni che hanno comportato in
    termini finanziari dei vantaggi per il bilancio regionale e che
    tuttavia sul piano formale hanno determinato un incremento nominale
    della spesa per il personale: mi riferisco in particolare allo
    scioglimento dell'azienda della navigazione interna, ARNI, che ha
    provocato formalmente un incremento di circa 70 unità, che
    evidentemente sono andate ad incidere sulla rilevazione formale
    della spesa del personale ma con la contropartita di una riduzione
    dei trasferimenti a favore di questa azienda. Quindi questa
    operazione ha un saldo positivo per il bilancio regionale e trova
    puntuale titolo nella legge regionale a suo tempo approvata.
    Analoga valutazione va fatta per il riordino delle funzioni in
    materia sismica, che è un'altra normativa che ha concorso
    all'aumento della spesa nominale e che tuttavia si traduce almeno in
    parte in un rimborso della spesa di personale da parte dei Comuni
    che beneficiano dei servizi approntati da questa unità di tecnici
    esperti in materia sismica.
    Al netto di queste situazioni puntualmente monitorate e analizzate,
    la spesa del personale si è ridotta in modo significativo, e siamo
    nell'ambito della volontà del legislatore.
    Un altro aspetto di novità nell'appuntamento tradizionale è
    un'attenzione per la normativa recata dall'articolo 6 del
    decreto-legge n. 78 del 2010 in materia di riduzione dei costi degli
    apparati amministrativi. Sappiamo che il quadro normativo nazionale
    comporta drastiche misure su alcuni settori di spesa per le regioni.
    E pur trattandosi di una normativa che richiede un recepimento nel
    quadro normativo regionale, quindi non è immediatamente operante sul
    livello regionale, la Regione ha recepito questa volontà legislativa
    nazionale e l'ha tradotta in misure normative che determinano una
    riduzione della spesa che avrà effetto dal 2011 sul piano dei
    riflessi dell'esercizio.
    Per quanto riguarda l'aspetto delle società partecipate - questo lo
    dico con la prospettiva della Corte dei conti, che in futuro
    occorrerà meglio analizzare - il fenomeno assume rilievi diversi per
    gli Enti locali rispetto alle Regioni.
    Negli Enti locali la dimensione delle società partecipate è
    particolarmente rilevante e necessita di una attenzione specifica
    prima di tutto da parte degli enti azionisti, ma anche sul piano dei
    controlli demandati alla Corte dei conti c'è l'esigenza di pervenire
    ad un modello di controllo più evoluto, più avanzato.
    Il quadro normativo ha subito una serie di modificazioni non sempre
    univoche, non sempre chiare, e noi incontriamo delle difficoltà
    nello svolgimento del nostro ruolo. Una delle nostre missioni è
    quella di stimolare da parte dell'ente azionista il massimo del
    presidio su ciò che avviene nelle partecipate.
    Per la dimensione regionale non può replicarsi seccamente ciò che è
    caratteristica del rapporto tra enti ed azionisti degli Enti locali,
    tuttavia vi è l'esigenza di un attento monitoraggio. Devo dire che
    su questo fronte l'Amministrazione regionale da tempo ha avviato un
    processo di controllo e di messa a punto degli adempimenti cui anche
    le partecipate in mano pubblica sono tenute. E quindi su questo noi
    nella relazione abbiamo dato atto del notevole rilievo che assume
    l'attività di monitoraggio e di controllo, proprio perché oggi
    sempre di più i bilanci degli Enti regionali e degli Enti locali
    sono bilanci di una holding e richiedono una visione d'insieme. Su
    questo come Corte auspichiamo che il quadro normativo possa
    evolversi.
    Per quanto riguarda agli aspetti patrimoniali del rendiconto, al di
    là della situazione delle partecipate che è puntualmente indicata
    nel relativo paragrafo, il quadro è di ordinaria amministrazione,
    sapendo che la componente patrimoniale, immobiliare nel patrimonio
    regionale è una componente non determinante della complessiva
    gestione. Anche su questo abbiamo continuato a monitorare gli sforzi
    fatti per valorizzare nei limiti della compatibilità il patrimonio
    immobiliare.
    Questo è lo scenario che abbiamo analizzato e su questa base,
    compatibilmente con le difficoltà complessive della finanza pubblica
    italiana, siamo arrivati alla conclusione che la situazione del
    bilancio offerta dal rendiconto regionale del 2010 è di solidità
    gestionale, dove tutti gli elementi fondamentali di un impianto di
    un bilancio pubblico sono nei parametri di solidità e di sicurezza.
    Questo è quanto è emerso dal nostro lavoro.
    Il presidente LOMBARDI ringrazia per l'illustrazione e dichiara
    aperta la discussione.
    Anche il consigliere POLLASTRI ringrazia per la relazione svolta.
    Sottolinea che l'impianto complessivo del rendiconto nelle sue varie
    fasi e settori di incidenza finanziaria è in equilibrio, non vi sono
    problematiche strutturali, sotto il profilo contabile. Rammenta
    tuttavia che il tallone d'Achille rimane la questione delle
    società partecipate, tema oggetto di intervento anche da parte delle
    forze di opposizione sia nelle Commissioni sia in Aula.
    Premesso che sono state avanzate richieste di accesso agli atti,
    chiede se risulta che numeroso personale regionale - collaboratori o
    anche posizioni apicali - è transitato dalle direzioni generali sui
    bilanci delle società e degli enti derivati. Aggiunge che se si
    fosse verificata tale situazione, la Regione avrebbe scaricato costi
    regionali che, invece, avrebbe dovuto contenere.
    Vi è poi il tema della ricognizione degli immobili locati o di
    proprietà regionale rispetto alla questione di una razionalizzazione
    o contenimento dei costi, che va analizzato, a suo avviso, con
    estrema attenzione.
    Ricorda che sono state, a suo tempo, presentate diverse
    interrogazioni e interpellanze, per valutare eventuali eccessi di
    spesa, non in un'ottica di critica, ma di pungolo affinché si
    perseguisse una politica di risparmio di denaro pubblico.
    Il consigliere DEFRANCESCHI chiede delucidazioni in ordine al mutuo
    contratto per coprire debiti della sanità, collegato a uno swap.
    Afferma che sia nei comunicati delle agenzie di stampa che nella
    relazione della Corte dei Conti si legge di un risparmio, connesso
    alla scelta del tasso fisso piuttosto che del variabile. Sostiene,
    invece, che, pur comprendendo l'impossibilità da parte dell'organo
    di controllo di entrare nel merito, è preferibile sostenere che si
    sia trattato semplicemente di una buona sorte. Sottolinea inoltre
    alcune particolarità del contratto di swap, come ad esempio
    l'indicazione di Londra quale foro competente: sul punto chiede se
    sia legittima e se comporti rischi.
    Chiede la ragione della mancata rinegoziazione del contratto di
    mutuo nel 2004, con il passaggio dal tasso variabile a quello fisso,
    come avvenuto per lo swap, e se nell'ambito della contrattazione dei
    derivati finanziari vi siano costi impliciti, dato che vi sono dati
    certi e proiezioni fino al 2032 che non risultano nel contratto.
    Esce il consigliere Bignami
    Il Dott. ROMANO precisa relativamente alle consulenze, alle
    collaborazioni e alle società partecipate che occorre distinguere il
    ruolo della Corte dei Conti rispetto alla valutazione piu' generale
    che potrebbe scaturire da singole analisi.
    Vi è un'attività sistematica da parte della Corte dei Conti che
    riguarda unicamente le attività svolte dagli enti pubblici, sia enti
    territoriali sia altri enti pubblici di carattere non territoriale
    che hanno sede nella Regione Emilia-Romagna. Viene condotto un
    monitoraggio che in alcuni casi si traduce soltanto in maggiori
    approfondimenti, in altri in una circostanziata segnalazione alla
    competente Procura regionale la quale può ravvisare ipotesi di
    responsabilità amministrativa.
    I casi di responsabilità devono essere valutati quindi in prima
    battuta dalla stessa Procura regionale, poi dalla sezione
    giurisdizionale della Corte dei Conti. Chiarisce che a breve verrà
    rilasciata una relazione sul monitoraggio 2009 e che è in corso
    quella sul 2010 che afferisce a tutti gli enti, compresa anche la
    Regione.
    Risulta sotto controllo il fenomeno dei contratti di consulenza,
    rispetto alla situazione delle autonomie territoriali, pur in
    presenza di una serie di difficoltà relative al blocco delle
    assunzioni. Pertanto non sono state riscontrate le patologie
    riscontrate in passato, come il verificarsi di forme surrettizie di
    collaborazioni integranti in realtà ipotesi di vere e proprie
    consulenze. Sottolinea che gli enti attuavano tale modalità, nella
    propria gestione, in ragione delle difficoltà di far fronte alle
    esigenze organizzative con strumenti fisiologici, quale l'utilizzo
    del contratto a tempo determinato, che avrebbe comportato il
    rispetto dei vincoli alle assunzioni discendenti dalla legislazione
    nazionale.
    Chiarisce che la valutazione di un eventuale sviamento compiuto
    attraverso il passaggio di personale regionale alle partecipate
    comporta un'analisi che la Corte dei Conti non può svolgere, in
    ragione dell'impossibilità di entrare nel merito. Essa può invece
    analizzare i riflessi che la gestione delle partecipazioni ha avuto
    sul bilancio dell'ente monitorato.
    Il consigliere POLLASTRI chiede delucidazioni sulla problematica
    relativa alla mancanza di autorizzazione a mansioni svolte dai
    dipendenti al di fuori del contratto con la Regione.
    Entra la consigliera Noè.
    Il Dott. ROMANO sottolinea che nell'ipotesi in cui la Corte dei
    Conti venga a conoscenza di tale eventuale situazione, viene
    attivato un effettivo monitoraggio sulla possibile integrazione di
    ipotesi di responsabilità, la cui competenza è demandata al livello
    giurisdizionale.
    Relativamente alle partecipate, aggiunge che l'Amministrazione
    regionale ha fornito elementi di chiarimento. La Corte dei Conti,
    pur non avendo potere diretto in materia, ha un potere/dovere di
    monitorare il livello di vigilanza che l'amministrazione azionista -
    la Regione - esercita sulle partecipate. I dati confermano che
    sussiste il presidio regionale. Ribadisce che l'ente di controllo
    non può esaminare la gestione diretta di qualsiasi società
    partecipata, non solo della Regione.
    Sottolinea che sussiste una funzione specifica sugli enti di rilievo
    nazionale, attraverso apposita Sezione di controllo enti, con sede a
    Roma, che svolge un monitoraggio mediante la partecipazione alla
    gestione dell'ente di un magistrato contabile. Si tratta di un
    limite del sistema del controllo italiano, che dovrebbe prendere
    atto che buona parte dell'attività pubblica non passa più per gli
    enti istituzionali dei tre livelli di governo che caratterizzano il
    Paese, ma passa per forme di partecipazione in enti e società che
    forse andrebbero valutate piu' approfonditamente. Il paradosso è che
    la Corte dei Conti svolge un lavoro sugli Enti locali - bilanci
    preventivi e consuntivi - in virtù di una specifica previsione di
    legge e non può esercitare alcun controllo sulle partecipate. In un
    ordine di priorità le logiche, a suo avviso, dovrebbero essere
    diverse.
    Relativamente al patrimonio immobiliare, la Corte di Conti ha preso
    atto che vi è un'attività di pianificazione della razionalizzazione
    anche in virtù di adempimenti legislativi passati. Nella Relazione
    si sono riportati gli effetti. Sottolinea che il quadro è abbastanza
    positivo, pur di fronte ad elementi statistici di scarso
    significato, data comunque la dimensione non enorme del patrimonio
    immobiliare valorizzabile rispetto a un mercato di riferimento.
    Sulla richiesta di delucidazioni del consigliere Defranceschi in
    ordine al contratto di swap, precisa che non tutti gli swap devono
    essere demonizzati. Vi sono attività di finanza derivata che non
    hanno costituito un cattivo affare per le pubbliche amministrazioni.
    Chiarisce tuttavia che spesso dietro il ricorso a strumenti di
    finanza derivata si è nascosta la tendenza a spostare sugli esercizi
    futuri quote di oneri che avrebbero dovuto essere imputate più
    correttamente su esercizi pregressi.
    Nel caso della Regione Emilia-Romagna gli elementi forniti,
    provenienti dai pregressi referti, testimoniano che il passaggio al
    tasso fisso rientrava nelle politiche di pianificazione dello
    strumento e gli aspetti di convenienza non sono stati messi in
    discussione. Non vi sono fenomeni anomali. In linea generale la
    Regione non ha avuto situazioni di criticità, se non con qualche
    Ente locale.
    Relativamente alla clausola contrattuale dello swap circa
    l'indicazione della competenza del foro di Londra, accenna alla
    sentenza del Consiglio di Stato n. 5032 del 2011 chiamata a
    pronunciarsi sul caso della Provincia di Pisa che adiva il
    competente tribunale al fine del riconoscimento della liceità
    dell'annullamento in autotutela dei contratti derivati. Il Consiglio
    di Stato ha riconosciuto agli Enti locali tale possibilità e sulla
    questione della competenza del giudice inglese ha chiarito che, una
    volta considerato valido l'esercizio dell'autotutela, il giudice
    inglese non può conoscere dell'esecuzione del contratto. Il caso è
    ancora aperto e si è in attesa del confronto fra le due
    giurisdizioni. Precisa che la Regione Emilia-Romagna è fuori da tali
    logiche.
    Escono i consiglieri Meo, Barbieri e Mazzotti.
    Il consigliere VECCHI ringrazia il dott. Romano e precisa che
    l'ambito del controllo della Corte dei Conti risiede nel controllo
    del rispetto delle norme di buona amministrazione.
    Emerge dalla relazione che vi è un quadro rassicurante di gestione
    finanziaria in un quadro esattamente opposto di finanza pubblica. I
    continui cambiamenti sia dal punto di vista normativo che dal punto
    di vista dei trasferimenti di risorse rendono infatti sempre più
    complicato il conseguimento degli obiettivi degli enti territoriali.
    Afferma che, in un'analisi a ritroso delle modifiche strutturali
    imposte alla finanza regionale locale in questi anni, risulta che
    non solo non si sta andando nella logica di maggiore autonomia e
    responsabilizzazione diretta degli Enti locali, ma nella direzione
    opposta. Chiede un parere tecnico sull'evolversi delle norme e dei
    limiti posti all'attività degli Enti locali e regionali.
    Il Dott. ROMANO precisa che tale valutazione sarebbe propriamente
    politica.
    Relativamente al consuntivo esercizio 2010, le regole sono state
    rispettate e il risultato è corretto con l'applicazione delle
    regole. Ciò non comporta un giudizio prognostico sulla finanza
    regionale o nazionale, che come tale esula dalle competenze della
    Corte dei conti. Aggiunge tuttavia che nella valutazione delle
    vicende degli ultimi anni, dal punto di vista tecnico, occorre
    prendere atto delle evidenti contraddizioni. Da un lato vi è una
    situazione di finanza pubblica nazionale che ha richiesto un
    intervento dello Stato centrale molto forte, dall'altro vi erano
    aspettative forti di una crescita del ruolo delle autonomie locali e
    regionali.
    Sotto il profilo tecnico, ritiene che tre livelli di governo siano
    eccessivi, in ragione della difficoltà di coordinamento. Occorre
    fare una scelta futura, di natura politica. Resta il dato che la
    situazione attuale è molto complicata. Anche gli enti che con le
    riforme degli anni 90 avevano acquistato certe leve e strumenti,
    come l'istituzione dell'Irap o l'ICI, hanno visto un aumento di
    trasferimenti rispetto ai tributi propri, quando l'attesa andava in
    senso opposto.
    Occorre fare, a suo avviso, scelte più nette. Il futuro che attende
    i cittadini è sicuramente non privo di preoccupazioni. L'auspicio è
    che tutto venga superato positivamente.
    Il presidente LOMBARDI dichiara che, a dimostrazione
    dell'obiettività della relazione, attingerà da essa per la redazione
    della relazione di minoranza.
    Chiede delucidazioni in ordine all'indicazione sul miglioramento
    degli indici relativi alla velocità di accertamento e alla capacità
    di riscossione, superiori agli anni precedenti. Chiede se non sia
    anche il frutto di una politica volta ad affinare un meccanismo piu'
    utile per le finanze regionali.
    Il Dott. ROMANO sottolinea che vi è senza dubbio buona
    amministrazione tecnica, ma una parte di queste oscillazioni che si
    traducono negli indici indicati nella relazione é esogena rispetto
    al ruolo regionale. I trasferimenti dipendono dal livello nazionale.
    Gli indici vanno presi con cautela, posto che la finanza regionale
    costituisce ancora una finanza derivata dal livello centrale.
    Qualora si giungesse a un modello federale, gli stessi indici
    assumerebbero un valore più pregnante e diverso. Attualmente vi
    possono essere anni in cui gli indici sono più o meno favorevoli. In
    questo scenario l'amministrazione regionale ha dato buona prova.
    Il presidente LOMBARDI sottolinea una duplice chiave di lettura: la
    Regione ha messo in atto un meccanismo piu' virtuoso per accertare e
    riscuotere in modo migliore oppure lo Stato, negli ultimi anni, ha
    effettuato i trasferimenti verso le Regioni con piu' rapidità.
    Il Dott. ROMANO precisa che per una tale valutazione occorrerebbe
    analizzare le singole voci. Relativamente alle entrate, afferma che,
    mentre il livello comunale ha alcuni ruoli dipendenti dal
    comportamento dell'ente, nel caso della Regione buona parte dei
    tributi in realtà sono gestiti all'esterno della Regione. Se l'Irap
    dà certi flussi, dipende da un'azione a livello nazionale.
    Anche per la lotta all'evasione, a suo avviso, occorre entrare nello
    specifico dei numeri per comprendere la reale situazione. Se si
    accelera ad esempio una procedura di controllo formale delle
    dichiarazioni e si recuperano 5 miliardi in più, l'operazione non
    può essere qualificata propriamente come lotta all'evasione, seppure
    percepita come tale, ma un'ottimizzazione del magazzino. Queste
    valutazioni vengono fatte a livello nazionale con i referti inviati
    dal Parlamento sul rendiconto. A livello regionale vi è un esame
    molto piu' sintetico e circoscritto.
    La vicepresidente SALIERA ringrazia la Corte dei Conti, anche da
    parte della Giunta regionale e del suo Presidente, del rapporto di
    collaborazione molto positivo per comprendere al meglio le normative
    e le loro diverse interpretazioni.
    Il presidente LOMBARDI conclude l'audizione rinnovando i
    ringraziamenti e ricordando che lo Statuto regionale, all'articolo
    72, prevede la collaborazione con la Sezione regionale di controllo
    della Corte e che la norma è stata riconosciuta molto positiva dalla
    stessa magistratura contabile.
    - - - -
    - Approvazione del verbale n. 28 del 2011
    La Commissione approva all'unanimità dei presenti il verbale n. 28
    relativo alla seduta dell'11 ottobre 2011.
    1559 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Rendiconto
    generale della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario
    2010 (delibera di Giunta n. 922 del 27 06 11)
    Relatore consigliere Luciano Vecchi
    Relatore di minoranza consigliere Marco Lombardi
    Il presidente LOMBARDI, constatato che non vi sono richieste di
    intervento, invita la Commissione a procedere all'esame degli
    articoli.
    Con distinte votazioni di identico contenuto, la Commissione esprime
    parere favorevole con 18 voti a favore (PD), 13 contrari (PDL, LN,
    UDC, M5S), nessun astenuto su ciascun articolo.
    Esce il consigliere Pollastri. Entra il consigliere Barbieri
    - - - - -
    1675 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Misure per
    l'attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema
    amministrativo regionale e locale. Istituzione della sessione di
    semplificazione (delibera di Giunta n. 1152 del 01 08 11)
    Relatore consigliera Anna Pariani
    Il presidente LOMBARDI richiama l'udienza conoscitiva svolta il 23
    settembre scorso, che ha visto un'ampia partecipazione delle
    associazioni e delle categorie, e cede la parola alla relatrice.
    La consigliera PARIANI informa che a seguito dell'udienza
    conoscitiva sono pervenuti documenti ed osservazioni ulteriori
    rispetto all'emendamento presentato dal consigliere Pollastri e
    discusso in Commissione Statuto e Regolamento. In particolare,
    osserva che vi è stato un lavoro importante di carattere propositivo
    del Tavolo regionale dell'imprenditoria e di Confindustria,
    convergente su molti temi.
    Anche CGIL, CISL e UGL hanno presentato alcuni documenti, nei quali
    si sottolineano da un lato l'aspetto positivo della presentazione di
    un progetto di legge su un tema così rilevante dal punto di vista
    della competitività del sistema pubblico e delle imprese e,
    dall'altro una serie di tematiche che, pur non tradotte esattamente
    in modifiche, nel percorso e nello spirito emendativo proposto dal
    Tavolo e da Confindustria possono essere, a suo avviso, tenute in
    considerazione, in modo significativo. L'accoglimento di tali
    valutazioni trova ragione anche rispetto a preoccupazioni che il
    sistema pubblico non abdichi a un ruolo di controllo e di verifica
    del bene comune.
    Semplificare, infatti, non significa arretrare dal sistema di
    responsabilità del sistema pubblico. Il concetto di sussidiarietà
    istituzionale si traduce nel fare in modo che la trasparenza e la
    definizione precisa dei compiti porti alla reale e completa
    assunzione di responsabilità del sistema pubblico.
    Relativamente alle osservazioni del Tavolo regionale
    dell'imprenditoria e di Confindustria, vi sono diverse questioni, a
    suo avviso, meritevoli di attenzione. Esse approfondiscono e
    sostengono l'impianto complessivo del progetto di legge: condividono
    la logica della necessità di una legge procedimentale, cogliendo la
    complessità della semplificazione che non può essere tradotta in un
    singolo istituto.
    Si propone però di accompagnare il tema della legge procedimento con
    la definizione nella stessa normativa di alcune indicazioni precise
    di lavoro che la Regione si dà su alcuni istituti di
    semplificazione. Confindustria, in particolare, assume l'utilità
    della divisione in due titoli della legge. Da un lato si tiene fermo
    il corpo della legge procedimentale, dall'altro si ritiene opportuno
    rendere più esplicito agli Enti locali quali sono gli ambiti di
    intervento prioritario della Regione, questione che in parte si
    sovrappone con quella proposta dal Tavolo regionale
    dell'imprenditoria. Si pensi ad esempio alla proposta di definizione
    di una modulistica uniforme, di un lavoro concertativo con gli enti
    locali.
    Ritiene che le osservazioni formulate siano pienamente conformi alle
    finalità della normativa, per cui appare necessario e utile un
    lavoro complesso di ridefinizione del corpo normativo in accordo con
    il lavoro della Giunta, al fine di accogliere le sollecitazioni
    proposte. Rammenta che tale modalità si pone in linea rispetto al
    percorso indicato di redigere un testo con le modifiche proposte sul
    quale si possa discutere nell'ambito di una prossima udienza
    conoscitiva sul progetto di legge.
    La vicepresidente SALIERA concorda con il percorso illustrato e
    sottolinea che la Giunta, già in fase illustrativa del progetto di
    legge, aveva preferito avanzare una proposta di testo base come
    impianto, ma contemporaneamente aperto alla discussione, per poter
    ricevere suggerimenti e nel contempo allargare una consapevolezza su
    questo tema.
    Rileva che le osservazioni presentate e le proposte di modifica sono
    significative e incidono sul merito. La Giunta ritiene di poter
    lavorare sugli argomenti proposti e di presentare un lavoro
    all'interno della Commissione in tempi molto brevi.
    Esce la consigliera Noe'
    Il presidente LOMBARDI propone, come indicazione di massima, di
    affrontare l'esame degli emendamenti alla seduta dell'8 novembre e
    di fissare una seconda udienza conoscitiva per lunedì 14 novembre
    prossimi.
    La Commissione concorda e rinvia l'esame dell'oggetto.
    - - - - -
    Esame ai sensi dell'art. 38, comma 4 del Regolamento interno:
    - Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al
    Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato
    delle regioni -Tabella di marcia verso un'Europa efficiente
    nell'impiego delle risorse COM(2011) 571 definitivo del 20 settembre
    2011
    Il presidente LOMBARDI informa a che la Commissione III Territorio
    Ambiente Mobilità competente per la materia ha espresso il proprio
    parere favorevole senza ravvisare l'opportunità di formulare
    osservazioni e propone pertanto di non procedere all'approvazione
    della risoluzione.
    La Commissione concorda.
    La seduta termina alle ore 15.55.
    Approvato nella seduta del 13 dicembre 2011.
    La Segretaria Il Presidente
    Claudia Cattoli Marco Lombardi
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