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Legislatura IX - Commissione I - Verbale del 28/11/2011 pomeridiano

    Testo

                                Verbale n. 37
    Seduta del 28 novembre 2011
    Il giorno 28 novembre 2011 alle ore 14.30 si è riunita presso la
    sede dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la
    Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali, convocata in
    Udienza Conoscitiva con nota prot. n. 37827 del 22 novembre 2011.
    Partecipano alla seduta i Consiglieri:
    Cognome Qualifica Gruppo Voto
    e nome
    LOMBARDI Presidente PDL - Popolo della 5 presente
    Marco Libertà
    FILIPPI Vicepresidente PDL - Popolo della 1 assente
    Fabio Libertà
    VECCHI Vicepresidente Partito Democratico 4 assente
    Luciano
    BARBATI Componente Italia dei Valori - 3 assente
    Liana Lista Di Pietro
    BARBIERI Componente Partito Democratico 2 presente
    Marco
    BIGNAMI Componente PDL - Popolo della 3 presente
    Galeazzo Libertà
    BONACCINI Componente Partito Democratico 2 assente
    Stefano
    CAVALLI Componente Lega Nord Padania 1 assente
    Stefano Emilia e Romagna
    DEFRANCESCHI Componente Movimento 5 Stelle 2 presente
    Andrea Beppegrillo.it
    FERRARI Componente Partito Democratico 2 presente
    Gabriele
    MANFREDINI Componente Lega Nord Padania 3 presente
    Mauro Emilia e Romagna
    MAZZOTTI Componente Partito Democratico 2 presente
    Mario
    MEO Componente Sinistra Ecologia 2 presente
    Gabriella Libertà - Idee Verdi
    MONARI Componente Partito Democratico 3 presente
    Marco
    MONTANARI Componente Partito Democratico 2 presente
    Roberto
    MORICONI Componente Partito Democratico 2 presente
    Rita
    MUMOLO Componente Partito Democratico 2 presente
    Antonio
    NOE' Componente UDC - Unione di 1 presente
    Silvia Centro
    PARIANI Componente Partito Democratico 3 presente
    Anna
    POLLASTRI Componente PDL - Popolo della 2 presente
    Andrea Libertà
    RIVA Componente Gruppo Misto 1 assente
    Matteo
    SCONCIAFORNI Componente Federazione della 2 assente
    Roberto Sinistra
    La consigliera Palma COSTI sostituisce il consigliere Vecchi e il
    consigliere GIAN GUIDO NALDI sostituisce per parte della seduta la
    consigliera Meo.
    E' presente la Vicepresidente e Assessore a Finanze, Europa,
    cooperazione con il sistema delle autonomie, valorizzazione della
    montagna, regolazione dei servizi pubblici locali, semplificazione e
    trasparenza, politiche per la sicurezza Simonetta SALIERA
    Hanno partecipato ai lavori della Commissione: Terzini (Dir. Gen.
    Affari istituzionali e legislativi), Ricciardelli (Resp. Serv.
    Affari legislativi e qualità dei processi normativi), Paron (Resp.
    Serv. Innovazione e semplificazione amministrativa), Mantello (Resp.
    Serv. politiche di concertazione istituzionale), Celletti (Serv.
    informazione e comunicazione istituzionale).
    Presiede la seduta: Marco LOMBARDI
    Assiste la Segretaria: Claudia Cattoli
    28 novembre 2011 - ore 14,30
    SECONDA UDIENZA CONOSCITIVA
    sul progetto di legge :
    1675 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Misure per
    l'attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema
    amministrativo regionale e locale. Istituzione della sessione di
    semplificazione (delibera di Giunta n. 1152 del 01 08 11) Relatore
    consigliera Anna PARIANI
    Partecipano:
    Mario Bernardi Segretario Associazione Bancaria
    italiana
    Lorenza Bitelli ERVET spa
    Lucia Bursi Sindaco Comune di Maranello e
    Vicepresidente CAL
    Pietro Buzzi Provincia Ferrara
    Giulio Capello Direttore ANCE E-R
    Carlo Castelli Sindaco Comune di Budrio
    Maria Chiusoli Assessore Bilancio Provincia Bologna
    Maria Chiara Dalpi CSA - RER
    Pietro Gavalotti CONFAPI E-R
    Alessandro Ghetti Resp. Ufficio legislativo
    Coldiretti ER
    Lalla Golfarelli CNA E-R
    Manuela Furini Direttore Confeservizi E-R
    Gianni Melloni Direttore ANCI E-R
    Ivo Michelin Confartigianato E-R
    Gianni Montanari Legacoop Agroalimentare
    Rita Pareschi Resp. Ambiente e territorio
    Legacoop E-R
    Paolo Pirazzini Direttore Legautonomie E-R
    Giuseppe Sidoli Direttore UPI E-R
    Adele Ventura Segretario FP CGIL E-R
    Francesco Zanoni Confcooperative
    Marcella Zappaterra Presidente Provincia
    Ferrara e Presidente CAL
    Presidente Marco LOMBARDI - Presidente della Commissione Bilancio
    Affari generali ed istituzionali
    Buongiorno a tutti, possiamo iniziare. A me spetta il compito di
    introdurre questa seconda udienza conoscitiva, illustrando le
    modalità con cui si svolgeranno i lavori.
    La vicepresidente Saliera é impegnata in Giunta e ci raggiunge per
    trarre le conclusioni. Dopo una breve illustrazione da parte della
    relatrice Pariani sull'iter del progetto di legge, apriremo lo
    spazio per gli interventi e alla fine, come dicevo, la
    vicepresidente della Giunta formulerà le osservazioni conclusive.
    Tengo a sottolineare che, essendo questo un provvedimento
    legislativo che la Commissione ritiene di particolare importanza per
    il corretto svolgimento dell'attività amministrativa in tutto
    l'ambito regionale, abbiamo tenuto conto con particolare attenzione
    di tutte le osservazioni già arrivate e, come avevamo preannunciato
    nel corso della prima consultazione, abbiamo ritenuto di convocare
    questa seconda udienza conoscitiva, in maniera devo dire abbastanza
    inusuale, ma che ritenevamo giusto proprio per l'importanza della
    normativa e per l'impatto che essa avrà nella vita regionale.
    Ringrazio anche chi ha presentato una documentazione scritta già
    oggi, perché, come avevo richiesto nella lettera di invito,
    contrariamente al solito, non ci sarà la possibilità di fornire
    ulteriori contributi scritti. Domani infatti avremo l'ultima seduta
    di Commissione, quando concluderemo l'esame del progetto di legge
    per poi licenziare il testo e mandarlo all'approvazione dell'Aula.
    Sono quindi importanti le osservazioni dell'udienza odierna; si
    tratta dell'ultimo momento in cui questo confronto può avere luogo e
    anche produrre i propri effetti. Detto questo, passo la parola alla
    relatrice consigliera Pariani. Grazie.
    Consigliera Anna PARIANI - Relatrice del progetto di legge
    Grazie, presidente. Come già diceva il presidente, abbiamo
    ritenuto, anche in maniera inconsueta, di arrivare a una seconda
    udienza conoscitiva su questo provvedimento legislativo, perché
    abbiamo ritenuto utile e necessario un supplemento di confronto,
    proprio in virtù del fatto che c'è stato un iter fortemente
    partecipato da parte di tutte le istanze invitate a produrre dei
    documenti e dei suggerimenti. E questo ha di molto arricchito il
    testo di legge presentato dalla Giunta regionale lo scorso mese di
    luglio. Un arricchimento che va nel solco di mantenere forte il
    tratto di questa normativa, così com'era stata presentata, che vuole
    cioè inserire un metodo per lavorare sulla semplificazione
    amministrativa, un metodo con strumenti, modalità e tempi certi.
    Nelle questioni che hanno formato la traccia fondamentale del testo
    sono presenti strumenti importanti di valutazione dei provvedimenti
    legislativi, di misurazione degli oneri amministrativi. Si è dato un
    metodo di confronto con i soggetti interessati, in particolar modo
    rappresentanze di cittadini e imprese, con i Tavoli per la
    semplificazione, supportati dal nucleo tecnico, che lavorano
    permanentemente nella valutazione dei provvedimenti amministrativi e
    dei procedimenti.
    Come Assemblea legislativa ci siamo dati anche uno strumento, che è
    la sessione di semplificazione, a cadenza annuale, per operare non
    solo quindi in termini innovativi sulle nuove leggi, ma anche sulla
    revisione delle leggi regionali già in essere e nei procedimenti già
    vigenti. Questa traccia fondamentale, che ho qui così brevemente
    riassunto, è stata poi arricchita con i contributi pervenuti in
    seguito alla prima udienza conoscitiva, e abbiamo condiviso che,
    accanto al percorso procedimentale così indicato, fossero più
    chiaramente esplicitati principi e strumenti dell'azione di
    semplificazione amministrativa.
    Raccogliendo i vari suggerimenti, la Giunta ha proposto una serie di
    emendamenti che andavano in questa direzione, e sono stati
    introdotti una serie di articoli aggiuntivi che costituiscono il
    nuovo Titolo II del progetto di legge, dove sono appunto esplicitati
    in maniera più netta una serie di istituti che informano l'azione
    legislativa e le procedure amministrative.
    In particolare, parliamo della certezza dei tempi dei procedimenti:
    sono infatti previsti una serie di interventi che riguardano da un
    lato la valutazione della responsabilità, di chi è responsabile del
    procedimento, dei tempi, e dall'altro strumenti pratici, come la
    realizzazione di una banca dati informatica dei procedimenti
    amministrativi che la Regione si curerà di realizzare (c'è già un
    percorso realizzato, non stiamo parlando di qualcosa che nasca da
    zero) e che potrà permettere agli Enti locali di corrispondere con
    maggiore velocità, avendo più informazioni a disposizione.
    Si introduce poi il principio dell'uniformità nelle procedure
    amministrative, con provvedimenti che sostengano e promuovano
    modalità uniformi delle procedure amministrative e modulistiche
    uniformi.
    Si prevede il principio dell'introduzione di onere amministrativo
    compensato, peraltro entrato a far parte anche del procedimento
    giuridico con lo statuto delle imprese, e di conseguenza non è
    possibile, con un nuovo procedimento, introdurre oneri aggiuntivi se
    non si sottraggono oneri di almeno pari importo tra quelli a carico
    del cittadino e dell'impresa.
    Il divieto di richiesta di documenti già in possesso delle pubbliche
    amministrazioni è legato alla reintroduzione della banca dati dei
    procedimenti amministrativi di cui parlavo prima, e quindi è un
    elemento ulteriore di semplificazione nel raccordo tra le pubbliche
    amministrazioni, che consente appunto di ridurre le richieste nei
    confronti di cittadini e imprese.
    Ancora, si introduce il principio della semplificazione per le
    imprese, di particolare rilievo e onerosità dal punto di vista dei
    procedimenti, della certezza giuridica, della rispondenza a principi
    di qualità. Qui si prevede che la Giunta con un provvedimento
    definisca una riduzione delle onerosità dei procedimenti
    amministrativi.
    Come risulta anche dalla documentazione allegata all'invito, la
    Giunta ha poi presentato anche sull'ultimo articolo, quello
    riguardante le note di prima applicazione, un emendamento molto
    rilevante, che noi come Commissione non abbiamo ancora votato,
    appunto per mantenere aperto l'esame del testo e consentire di
    convocare oggi questa seconda udienza conoscitiva.
    In questo articolo rinnovato, sono introdotti come istituti
    prioritari nella verifica sulle normative esistenti, in modo da
    eliminare eventuali incompatibilità, l'istituto della conferenza dei
    servizi e del silenzio assenso, così come previsto dalla
    legislazione vigente, e si introduce, ma questo era già presente
    anche come elemento prioritario, la misurazione degli oneri e tutte
    le modalità che poi verranno utilizzate per la verifica permanente
    da parte del Tavolo permanente per la semplificazione.
    Quindi, questa è la proposta che la Giunta ha già portato alla
    nostra attenzione e che sarà presa in esame con la seduta finale.
    Non sono indicati in questo articolo finale, come prevedeva la prima
    stesura, una serie di provvedimenti puntuali che costituiscano
    priorità di intervento, perché si rimanda al Tavolo la definizione
    delle priorità di interventi della prima sessione di
    semplificazione. Comunque credo sia noto a tutti che vi sono alcuni
    provvedimenti già in itinere, in particolare sulle sanzioni.
    Quindi c'è un percorso già avviato su diversi temi, che non sarà
    trattato nella prima sessione di semplificazione, perché arriveranno
    prima della sessione stessa e sono già valutabili e misurabili
    all'interno del percorso di legge. Quindi noi siamo qui oggi per
    fare il punto su questo testo così rinnovato.
    Rimane un'ultima seduta di Commissione e pertanto vi è modo, nel
    dibattito di oggi, di raccogliere tutte le ultime questioni su cui
    ancora possiamo riflettere. Credo che questo ci potrà consentire di
    arrivare a una normativa che ha avuto una modalità di confronto
    aperta, capace di accogliere molte sollecitazioni e che può
    consentire di farne già uno strumento largamente condiviso di azione
    da parte della Regione. Si tratta sicuramente di un valore aggiunto,
    perché se una legge di questo tipo introduce cultura innovativa, e
    questa cultura è diffusa, è un buon inizio e auspicio perché possa
    poi produrre buoni risultati nella sua applicazione. Grazie.
    Presidente Marco LOMBARDI
    Bene, intanto do il benvenuto alla vicepresidente Saliera, mentre
    invito a intervenire il primo oratore che ne ha fatto richiesta,
    l'avvocato Gianluca Rusconi di Confindustria Emilia-Romagna.
    Comunico che sono presenti in aula i colleghi Barbieri, Bignami,
    Costi, Defranceschi, Ferrari, Manfredini, Mazzotti, Meo, Monari,
    Montanari, Moriconi, Mumolo, Naldi, Noè e Pollastri, a dimostrazione
    dell'interesse che tutti noi consiglieri abbiamo per l'argomento.
    Prego.
    Avv. Gianluca RUSCONI - Confindustria Emilia-Romagna
    Buon pomeriggio. Ringrazio il presidente della Commissione e i
    consiglieri tutti per questa ulteriore occasione di ascolto delle
    categorie e associazioni sul progetto di legge, perché, come ha
    detto la relatrice, è alquanto inusuale questa forma di
    consultazione, ma il tema è così delicato, così importante, che
    abbiamo apprezzato questo sforzo ulteriore della Commissione, alla
    luce delle modifiche apportate al testo in questo mesi.
    Voglio subito confermare che, dal nostro punto di vista, c'è un
    forte apprezzamento per il lavoro svolto dalla Giunta regionale,
    dalla consigliera relatrice e da tutti i consiglieri che in queste
    settimane hanno collaborato con le proprie proposte, hanno ascoltato
    le diverse esigenze e hanno discusso le proposte di modifica
    avanzate.
    Le modifiche apportate al progetto di legge, diceva prima la
    consigliera relatrice, dal nostro punto di vista vanno nella giusta
    direzione, e la direzione è quella di garantire il più possibile il
    rispetto dei termini di conclusione del procedimento amministrativo.
    Il leit motiv di tutto il lavoro - che credo sia anche alla base
    delle proposte di modifica apportate al testo - si concentra su
    questo, cioè la semplificazione vede soprattutto la problematica del
    rispetto dei tempi di conclusione dei procedimenti, che attengono a
    tutte le diverse problematiche e che oggi, per effetto della
    proliferazione normativa, delle diverse sedi di funzioni e
    competenze, fanno sì che il problema sia sostanzialmente sul tavolo.
    Quindi siamo assolutamente convinti della bontà delle modifiche
    apportate e di questo diamo un giudizio molto positivo.
    Tuttavia, abbiamo sentito l'esigenza anche in questa sede di dare un
    ulteriore contributo, nell'ottica di migliorare ulteriormente il
    progetto di legge, con lo spirito e l'obiettivo di ridurre le
    fattispecie i cui tempi non sono rispettati, non del tutto
    enfatizzati nel progetto di legge. Li cito nell'ordine, perché poi
    ad ognuno fornirò una spiegazione. Mi riferisco al silenzio assenso,
    mi riferisco ai poteri sostitutivi e mi riferisco all'istituzione di
    una quota parte degli oneri per quanto riguarda i procedimenti
    amministrativi, laddove questi sono previsti.
    Silenzio assenso. Non è un istituto nuovo, è un istituto che è nuovo
    nel senso che non è mai stato particolarmente applicato o
    utilizzato. Perché lo richiamiamo e sentiamo l'esigenza che venga
    meglio enfatizzato nel progetto di legge, anche se nell'articolo 6
    viene citato? Perché richiamando la legge 241, e quindi tutti i suoi
    sviluppi, noi crediamo che il silenzio assenso, laddove applicabile
    - perché escludiamo la normativa ambientale, escludiamo la normativa
    sanitaria -, possa essere un valido strumento per tutti, operatori e
    pubblica amministrazione, per consentire, in quella situazione dove
    il legislatore ha consentito che si possa fare, una rapida
    conclusione di alcune procedure.
    Penso a materie in tema di commercio, penso a materie in tema di
    turismo, cioè consentiamo l'utilizzo di questo strumento,
    utilizziamolo, mettiamolo nell'ambito dell'ordinamento regionale -
    quindi all'interno di questo progetto di legge - come un ulteriore
    tassello, proprio per ridurre i fenomeni di ritardo nel rilascio di
    provvedimenti e autorizzazioni. A dimostrazione che questo istituto
    viene comunque utilizzato, volevo citare il progetto di legge sullo
    strumento di controllo dei provvedimenti fatto recentemente dalla
    Giunta regionale, dove viene proprio citato questo istituto.
    Poteri sostitutivi. Non sono un'invenzione nemmeno questi, sono già
    previsti nell'ordinamento regionale, nella cosiddetta legge
    Vandelli, la l.r. n. 6 del 2004. Perché sentiamo l'esigenza di
    richiamarli anche in questo contesto? Sempre per lo stesso motivo.
    Nel momento in cui si parla delle funzioni delegate a Enti locali o
    ad altre amministrazioni, e queste per vari motivi si trovano
    nell'impossibilità di adempiere alle varie funzioni assegnate,
    utilizziamo lo strumento del potete sostitutivo per riprendere la
    funzione e portarla a compimento.
    Ovviamente può essere una funzione particolare, può essere valutata
    in relazione all'importanza del provvedimento, però non possiamo
    fare finta che questo strumento non esista e lasciare che le
    procedure rimangano disattese. Anche a dimostrazione, dicevo, che
    questo strumento esiste e deve essere considerato, volevo citare il
    progetto di legge sui parchi, che stamattina è stato discusso in
    quest'aula. Relativamente alle funzioni delegate ai nuovi enti
    pubblici ivi previsti, laddove non dovessero essere svolte
    correttamente, la Regione esercita il potere sostitutivo e quindi
    avoca a sé la funzione. Oppure, altro esempio, in materia di ATO,
    ambiti territoriali ottimali, per i servizi locali dell'ambiente
    (acqua e rifiuti) che saranno oggetto di udienza conoscitiva nei
    prossimi giorni, dove anche in questo caso la Regione utilizza lo
    strumento del potere sostitutivo. Quindi, a noi sembrava un'opera di
    semplificazione legislativa offrire un richiamo a questo istituto
    nell'ambito del progetto di legge e quindi nell'ambito delle norme
    che verranno approvate dalla Commissione nella seduta di domani.
    L'ultimo strumento che per noi è importante (e capisco che possa
    sembrare un po' dirompente, ma vi garantisco che abbiamo svolto
    delle riflessioni, degli approfondimenti, e abbiamo anche valutato
    che può dare un giusto stimolo al perseguimento dell'obiettivo del
    rispetto dei tempi del procedimento), è quello che abbiamo definito
    come restituzione degli oneri, nella versione della restituzione di
    una quota parte degli oneri versati.
    Faccio qualche esempio tanto per capirci. Molte procedure
    amministrative prevedono il pagamento di oneri. Prevalentemente sono
    in campo ambientale: cito le concessioni dei pozzi, ve ne sono
    diverse. Alcune di questi oneri sono significativi, cioè parliamo di
    migliaia e migliaia di euro. Abbiamo esperienze purtroppo anche non
    positive, cioè di tempi molto lunghi per il rilascio di queste
    autorizzazioni, oltre i termini di legge.
    Allora, prendendo spunto anche in questo caso da una proposta di
    legge che credo oggi sia l'oggetto di elaborazione da parte della
    Giunta regionale, quella sulla valutazione dell'impatto ambientale,
    dove c'è scritto che il mancato rispetto dei tempi per cause
    imputabili alla pubblica amministrazione comporta la restituzione di
    una quota parte di questi oneri, viene indicata una misura
    percentuale. Abbiamo preso spunto da questo principio, per poterlo
    inserire nell'ambito del progetto di legge sul quale oggi
    discutiamo.
    Perché questo? Innanzitutto perché consente di avere una copertura
    di rango legislativo regionale a tutti i procedimenti di competenza
    regionale, perché quello che citavo poc'anzi riguarda solo la
    valutazione dell'impatto ambientale.
    In secondo luogo perché, dal nostro punto di vista, che potrà essere
    di parte, però rappresentare un principio di civiltà giuridica. Cioè
    io, operatore, pago per una prestazione e ho il diritto di avere una
    risposta, positiva o negativa, quale che sia, nei tempi previsti per
    quella prestazione. Se vi è un ritardo imputabile alla pubblica
    amministrazione è giusto che io riprenda indietro una quota di
    quello che ho pagato.
    Aggiungo che abbiamo cercato di trovare una fonte legislativa che in
    qualche modo aiuti la Regione, perché capisco che si tratta di una
    novità forte, importante, di trovare una fonte legislativa che possa
    dare un supporto a un'eventuale scelta di approfondimento di questa
    nostra proposta, e cito lo statuto delle imprese.
    Lo statuto delle imprese è già stato richiamato dalla consigliera
    Pariani. Nell'articolo 2, comma 3 è sancito un principio, cioè
    quello che il legislatore stabilisce sostanzialmente che sono
    principi della legge sulle imprese: la reciprocità dei diritti e dei
    doveri fra i rapporti fra imprese e pubblica amministrazione,
    reciprocità dei diritti e dei doveri. Ecco che individuiamo in
    questo principio, reciprocità di diritti e doveri, un supporto nella
    scelta, se appunto la Regione vorrà riconoscere questo istituto, che
    aiuta nel perseguimento dell'obiettivo che per noi è quella
    principale, cioè il rispetto dei tempi del procedimento.
    Detto questo, e concludo il mio intervento, abbiamo molto, molto
    apprezzato soprattutto il metodo di lavoro seguito dalla Regione, a
    differenza di altre occasioni dove invece le cose sono andate
    diversamente. Qui abbiamo la prova che la concertazione, il
    confronto, il dialogo, possono portare a buoni risultati e crediamo
    che questo procedimento possa essere un buon esempio perché i
    risultati si perseguano. Grazie.
    Dott. Stefano LENZI - Unioncamere Emilia-Romagna
    Buongiorno a tutti. Anch'io mi unisco ai ringraziamenti al
    presidente della Commissione avvocato Lombardi, alla relatrice
    consigliera Pariani, per questo gruppo di lavoro che ci ha permesso
    di presentare la nostra proposta, tesa a migliorare l'impianto
    normativo.
    Come Unioncamere Emilia-Romagna, naturalmente condividiamo la
    modifica al progetto di legge di fornire un quadro di riferimento
    efficace per la programmazione di interventi di semplificazione
    amministrativa, che consenta, soprattutto - abbiamo rimarcato -
    attraverso i coinvolgimenti interistituzionali, di superare le
    difficoltà insite nelle procedure e nella frammentarietà delle
    competenze. Per noi questo è un obiettivo strategico, fondamentale
    per le imprese, tanto che lo abbiamo inserito nelle linee
    prioritarie dell'azione di Unioncamere dell'Emilia-Romagna del 30
    novembre 2009.
    In particolare, l'attività di semplificazione valorizza l'apporto
    che le Camere di Commercio possono dare, in accordo con la Regione,
    in forza delle loro competenze istituzionali e del livello di
    esperienze, fornendo un contributo per raggiungere livelli
    significativi di semplificazione amministrativa, attraverso il tema
    della riorganizzazione e la conseguente riduzione dei tempi dei
    costi di adempimento burocratici.
    D'altra parte, come sistema camerale nazionale e regionale, vale la
    pena ricordare che da tempo siamo fortemente impegnati nella
    promozione di iniziative per l'archivio della semplificazione
    amministrativa e i servizi di scrivanie elettroniche per le imprese,
    soprattutto attraverso la diffusione delle pratiche telematiche,
    anche in accordo con le pubbliche amministrazioni. È una scelta
    ormai consolidata, che punta attraverso l'e-government a fornire un
    significativo contributo per migliorare l'efficienza della pubblica
    amministrazione.
    Le Camere di Commercio hanno un complesso di strumenti e servizi
    avanzati a disposizione, che vanno dalla carta nazionale dei servizi
    ai servizi della semplificazione in rete, alla posta elettronica
    certificata, alla gestione telematica del registro imprese. La
    comunicazione unica prevista dal decreto legislativo n. 7 del 2007,
    entrato in vigore l'anno scorso nel 2010, prevede appunto che il
    registro delle imprese sia utilizzato per semplificare il rapporto
    delle imprese con la macchina amministrativa. È stato poi citato il
    recente statuto delle imprese. Tutta questa normativa riconosce
    l'apporto fondamentale del sistema camerale, in chiave
    semplificatoria. All'articolo 6 della legge si stabilisce che le
    gestioni camerali, nel caso in cui non sia possibile applicare
    percorsi interni agli enti pubblici per individuare l'ufficio
    responsabile del coordinamento delle attività dell'impatto di
    iniziative legislative sulle imprese, possano utilizzare il sistema
    delle Camere di Commercio.
    Ancora più rilevante è l'articolo 9, comma 2, dove si prevede che le
    pubbliche amministrazioni garantiscano, attraverso le Camere di
    Commercio, l'aggiornamento e l'applicazione delle norme per i
    requisiti minimi per l'esercizio di ciascuna tipologia di attività
    di intervento. È quindi previsto che le amministrazioni comunichino
    ogni anno l'elenco delle norme di requisiti minimi per l'esercizio
    di ciascuna tipologia descritta delle imprese.
    Non solo, sempre in base allo statuto delle imprese, recentemente
    approvato, in forza dell'articolo 17, comma 2, punto 4, le Camere di
    Commercio possono utilizzare queste informazioni che arrivano dalle
    pubbliche amministrazioni, per proporre al garante delle micro,
    piccole misure di semplificazione della normativa sull'avvio e sugli
    esercizi delle attività di impresa.
    Quindi, come Unioncamere prendiamo atto con favore della valenza del
    riconoscimento degli accordi che coinvolgono gi enti locali e le
    altre pubbliche amministrazioni interessate, quindi anche le Camere
    di Commercio, al fine di sviluppare specifiche azioni di
    semplificazione, così come è stato esplicitato nel progetto di legge
    regionale.
    Altrettanto positiva è la volontà di realizzare, attraverso azioni
    condivise con le pubbliche amministrazioni, un sistema di analisi
    permanente delle procedure che interessano le amministrazioni
    regionali e la complessiva azione amministrativa sul territorio, in
    base al'articolo 3.
    Entrambe queste disposizioni tengono conto della necessità di
    favorire il dialogo interistituzionale e vanno nella direzione
    indicata fra gli indici più generali di semplificazione della
    qualità delle procedure amministrative e di processi regionali,
    anche con misure che dispieghino appieno l'applicazione dei
    principi. A questo proposito, anche con riferimento alle imprese di
    carattere nazionale, che coinvolge da vicino il sistema camerale,
    proponiamo che nella versione definitiva della proposta di legge, la
    valenza di tali articoli possa essere ulteriormente ampliata, in
    coerenza con le prescrizioni successive, per garantire quel rapporto
    necessario fra Regione e le parti sociali, tutte le componenti
    istituzionali interessate. Per questo motivo noi abbiamo proposto
    una modifica dell'articolo 4, laddove si stabilisce l'istituzione di
    un tavolo permanete per la semplificazione, dove chiediamo che
    entrambe le istanze siano rappresentate anche nel sistema. Grazie.
    Dott. Domenico TRAMONTI - Segretario regionale CISL
    Intervengo molto brevemente, perché abbiamo provveduto ad inviare
    un documento di osservazioni sul primo progetto di legge e con
    soddisfazione diciamo che diverse cose da noi sollevate, che avevamo
    chiesto di modificare, sono state accolte. Ci sembra che questo
    ultimo testo sia molto, ma molto più efficace rispetto al primo
    presentato, e quindi il giudizio è sicuramente molto positivo,
    perché tra l'altro riteniamo questo provvedimento legislativo
    importantissimo per fare fronte in modo migliore ai problemi
    presenti sul nostro territorio, anche dal punto di vista della
    crisi.
    In particolare, mi sembra sia stata specificata la questione
    dell'uniformità dei procedimenti, la questione della progressività
    delle applicazioni, i tempi di procedimento. Forse una piccola cosa
    che avevamo chiesto e non so se stia nel testo di legge, o in un
    provvedimento successivo di attuazione: quella di favorire, in
    particolare, le amministrazioni che hanno bisogno di aggiornare o
    modificare il sistema informativo per entrare a tutti gli effetti
    nella rete del sistema a cui si dovrà dare costrutto.
    Ripeto, il giudizio è positivo. Auspichiamo, vedendo anche i
    risultati futuri, valuteremo anche i provvedimenti attuativi di
    questa nuova normativa e sicuramente staremo sempre attenti perché,
    come ho già sottolineato, valutiamo molto, molto importante questo
    progetto. Grazie.
    Dott. Marco PASI - Tavolo regionale imprenditoria
    Grazie presidente, Buonasera a tutti. Grazie alla consigliera
    relatrice.
    Il risultato che abbiamo veduto finalmente, oggi, ci consente di
    essere brevi nei nostri interventi, rispetto all'udienza precedente
    che abbiamo tenuto in settembre. Sicuramente abbiamo fato un lungo
    percorso e dei grandi passi in avanti, quindi il mio intervento
    vuole proprio testimoniare la soddisfazione che le associazioni del
    Tavolo regionale dell'imprenditoria vogliono esprimere su questa
    nuova stesura. Quindi vi è un ringraziamento non convenzionale sul
    percorso. Ho visto la disponibilità che la stessa Commissione ha
    avuto nel convocare questa seconda udienza conoscitiva,
    nell'attivare anche momenti di ascolto importanti con il sistema
    della rappresentanza delle categorie, così come ha fatto la Giunta e
    tutti i consiglieri coinvolti.
    Credo che questo percorso abbia dato veramente dei buoni frutti, vi
    è stata una direzione positiva di contenuti reali scaturiti dal
    confronto. Non avevamo chiesto da soli, naturalmente, l'inserimento
    di alcuni principi, ma oggi li troviamo, la consigliera Pariani li
    ha citati in parte: quello dell'unitarietà delle procedure, la
    compensazione degli oneri, lo stesso ragionamento sull'attivazione
    della banca dati, sono tutti elementi che crediamo pongano questo
    progetto di legge effettivamente fra le punte avanzate della
    normativa, non solo delle Regioni italiane, ma complessivamente del
    nostro territorio. Quindi questo lavoro svolto, utilizzando peraltro
    meccanismi istituzionali, è veramente un indicatore importante e
    sono d'accordo con il testo di legge.
    Varrebbe la pena valutare anche altri provvedimenti, ma oggi le
    vicende della politica mettono a rischio di diventare momenti di
    tensione, se non vengono gestiti con la stessa capacità concertativa
    e di ascolto. Quindi, bene, approviamo un provvedimento legislativo
    che sicuramente dà delle risposte importanti.
    E' chiaro che, rispetto alle nostre osservazioni, anche numerose,
    articolate, qualche punto di criticità a nostro avviso rimane
    ancora, sul quale forse si potrebbe fare un ulteriore sforzo.
    Sostanzialmente sono i tre elementi che il collega di Confindustria
    ha ben richiamato. Su questo punto peraltro abbiamo approfittato di
    una modalità di rapporto tra tutto il mondo imprenditoriale (penso
    sia servito anche a rinsaldare l'imprenditoria attorno ad elementi
    costruttivi). Questi tre fattori, richiamati nell'intervento
    precedente, potrebbero essere veramente un po' la ciliegina della
    torta della normativa, pur nella loro complessità in materia di
    applicazione.
    Li voglio citare in ordine di priorità. Al primo posto sta
    sicuramente la restituzione degli oneri. È un tema fortemente
    innovativo, che non ha una rete di protezione, ovvero una normativa
    nazionale che in qualche modo ci potrebbe aiutare. Qui sicuramente
    si tratta di una scelta con caratteristiche innovative,
    istituzionali, ma effettivamente, ponendo una norma in questa
    direzione, la Regione Emilia-Romagna sarebbe in una situazione di
    avanguardia nella panorama nazionale. È un tema questo che poniamo
    perché fa soffrire le imprese. Non si tratta solo di un dibattito
    accademico o di forma, ma è veramente un fattore di civiltà,
    rispetto al procedimento che non prosegue, che fatica ad arrivare a
    conclusione. Anche se può sembrare una contraddizione in termini, se
    non altro può essere utile a eliminare il danno per l'impresa.
    Riteniamo infatti che potrebbe essere un elemento di grande civiltà
    e di fonte di innovazione.
    Il secondo tema è quello dei poteri sostitutivi. È vero che la
    Regione comincia ad applicarlo, ma va inserito anche nella
    semplificazione. Tutti e due i punti, come quello precedente della
    restituzione degli oneri, trovano comunque una sponda nello
    statuto dell'impresa, e forse è stato anche un bene trovarsi in
    questo frangente in concomitanza con l'esame del progetto di legge,
    poiché consente di avere un elemento di appiglio in più per
    ricondurre con coraggio questi principi all'interno del nostro
    ordinamento.
    Il terzo tema è quello del silenzio assenso. Vi confesso che ho
    sofferto un po' ad articolarlo al nostro interno, quindi
    bisognerebbe forse ragionarci e approfondire di più, però
    sostanzialmente tra quei regolamenti già passibili a livello
    nazionale dell'istituto, e quelli su cui viene severamente vietato
    l'utilizzo, c'è un margine di ragionamento. Forse un ulteriore
    sforzo può esser fatto, nell'ambito comunque - lo ripeto e concludo
    - di una considerazione positiva sul provvedimento legislativo, sul
    quale va basato tutto il sistema istituzionale ed economico, che ha
    lavorato insieme con profitto. Vorremmo, in conclusione, che questa
    fosse una bella palestra anche su altri procedimenti. Grazie.
    Dott. Riccardo BREVEGLIERI - Forum terzo settore
    Buongiorno a tutti. Come hanno detto altri intervenuti, il testo
    che è uscito a seguito della prima udienza conoscitiva è un testo
    più efficace. Come Forum del terzo settore abbiamo fatto attenzione
    che fosse efficace nell'esposizione dei diritti del lavoro. Le cose
    che vanno segnalate oggi sono che rimangono alcuni punti, segnalati
    in precedenza, che seguono sostanzialmente questo filone: si faccia
    meglio con meno risorse e non viceversa, cioè in un periodo in cui
    la politica, i costi della cosa pubblica sono al centro del
    dibattito, e sembrerebbe che l'importate sia spendere meno, si può
    sempre rischiare di perdere di vista la qualità dell'organizzazione.
    La seconda cosa è un'idea di partecipazione alle scelte della
    pubblica amministrazione fatte anche da soggetti esterni alla
    pubblica amministrazione, fatte non per sviluppare la democrazia
    partecipata, non per condurre a rallentamenti.
    Il terzo elemento: un'attenzione generale, che non riguarda solo le
    imprese, sui benefici. Il tempo perso per i cittadini nei rapporti
    con la pubblica amministrazione diventa anche un tempo perso di
    costo per l'impresa privata. Su questo terreno, le cose sono da una
    parte pensare che quando si parla, in diversi punti, nell'articolo
    1, di ottimizzazione, di razionalizzazione, a fianco si parli anche
    di ottimizzazione della Giunta, e non solo di semplificazione. Poi,
    se il termine ottimizzazione non prevede questo ragionamento,
    introdurre un'idea di qualità, non solo di semplificazione e
    ottimizzazione dei costi.
    Un ragionamento diffuso su questo testo legislativo che voglio fare,
    anche se complicato, è una precisazione sul principio di
    sussidiarietà, perché, per come è stato interpretato in tutti i
    dibattiti, vuol dire tutto e niente, nel senso che ognuno,
    all'interno della sua situazione, parla di esternalizzazione pura
    dei sistemi partecipativi. Pertanto, se si tratta di una legge di
    indirizzo, sarebbe meglio avere qualche definizione in più.
    Sempre all'articolo 1 si parla della differenziazione, che non è
    richiamata dove si parla di completezza, necessità e adeguatezza,
    che è uno dei temi famosi nella democrazia italiana, solo la
    riconduzione delle stesse funzioni a livelli diversi della pubblica
    amministrazione. La differenziazione è un tema allo studio della
    Regione già negli anni scorsi. Si tratta di un ragionamento che
    riguarda l'idea di non dover avere più soggetti nella pubblica
    amministrazione competenti per le stesse cose. Da un punto di vista
    dell'economia non lo so, ma questo avviene abbastanza di frequente.
    Una battuta provocatoria è sui poteri amministrativi. Da un'analisi
    fatta sulla valutazione, per la semplificazione e la valutazione non
    sono proprio un inizio molto geniale. Vado avanti con un tema che
    riguarda l'articolo 4, tutta la parte relativa alla semplificazione
    di aiuto tecnico. Segnalo il fatto che si parla di nucleo, di Tavolo
    tecnico, e si pensa, così come lo definisce la legge, quasi solo a
    Tavoli con presenza pubblica. Non è vietata la presenza i soggetti
    esterni, ma per fare un esempio, nel testo precedente si prevedeva
    la possibilità di consulenze esterne, possibilità che in questo
    testo è scomparsa.
    Io ritengo invece che sarebbe utile pensare a soggetti anche terzi,
    perché altrimenti il meccanismo diventa che la pubblica
    amministrazione fa la valutazione dei bisogni, trova le soluzioni,
    fa l'analisi, dà il giudizio finale e si ricomincia da capo. Da
    questo punto di vista, non credo che la valutazione senza l'aiuto di
    terzi sia molto produttiva, mentre invece un rapporto anche
    incrociato con i soggetti terzi può aiutare a conoscere meglio i
    bisogni e a trovare soluzioni adatte, anche se le scelte finali
    appartengono alla Giunta e all'Assemblea.
    Crediamo anche che vi sia bisogno, soprattutto dove si parla di
    consultazioni, di introdurre anche la parola dei cittadini, perché
    si parla solo di imprese e consumatori, che sono categorie buone per
    il PIL, ma complessivamente credo che i cittadini siano una
    categoria che vada introdotta.
    Ultimo tema è la partecipazione nelle scelte, con la proposizione di
    un Tavolo tecnico. Ricordo solo che la legge regionale sulla
    partecipazione del 2010 parla proprio di un'inscindibile connessione
    fra la partecipazione alla semplificazione di progetti pubblici al
    fine dello svolgimento di un'adeguata attività amministrativa.
    Ritengo sia un tema rilevante, utile anche per il mio mondo,
    rispetto ai meccanismi di partecipazione molto ripetitivi o poco
    utili spesso per valutare l'efficienza di un intervento.
    Ultimo tema è la parte in cui i relatori parlavano degli emendamenti
    della Giunta ancora in discussione. Non per fare la rincorsa su temi
    che riguardano determinati soggetti piuttosto che altri, ma credo
    che andrebbe inserito, proprio come segnale del fatto che questa
    semplificazione e questo nuovo modo di intendere il procedimento va
    incontro non solo alle imprese (con le conferenze di servizi, il
    silenzio assenso, che comunque riguarda il preesistente), ma va
    incontro anche ai bisogni dei cittadini. E' un segnale utile pensare
    che una delle priorità che si mette in questa legge è quella che
    riguarda tutta la parte dell'orientamento e la semplificazione del
    processo sui benefici assistenziali. Lo dico anche perché ci aspetta
    un anno in cui comunque i decreti già approvati prevedono riduzioni
    assistenziali, perché comunque un taglio vuol dire razionalizzazione
    delle risorse, e questo sostanzialmente significa tanto nel riordino
    sul fronte dei servizi e del sociale. Vi segnalo solo il calvario di
    procedure amministrative sovrapposte per chi ha un caso di
    disabilità in casa, il livello di difficoltà, i vari passaggi che
    deve superare. Credo che ragionare in questo senso voglio dire non
    togliere niente alle altre priorità, ma dare un segno alla
    cittadinanza. Grazie.
    Dott. Gianni MELLONI - Direttore ANCI Emilia-Romagna
    Buonasera a tutti. Abbiamo condiviso in diverse occasioni questo
    nuovo approccio che dovrebbe essere, almeno nelle intenzioni
    manifestate negli interventi precedenti, ma anche in gran parte del
    testo, il meccanismo attraverso il quale, in sostanza, attraverso
    delle norme o delle leggi che in qualche modo operano alla
    semplificazione, si possano raggiungere dei risultati.
    Infatti questo progetto di legge viene dopo un percorso di
    semplificazione normativa, fatta in questi anni, di semplificazioni
    di procedure, conferenze dei Sindaci, SCIA, silenzio assenso,
    semplificazione documentale, autocertificazione, dichiarazione di
    atto notorio, semplificazione di linguaggio della pubblica
    amministrazione, di stile, e semplificazione tecnologica. Tutte
    queste cose fanno tutte parti di leggi e norme che in qualche modo
    volevano tutte semplificare.
    Direi che se volessimo esprimere una valutazione, non è che siamo
    molto soddisfatti, nonostante queste norme. Credo che la Regione sia
    partita nell'affrontare il tema da queste considerazioni. Cerchiamo
    di capire qual è l'obiettivo che bisogna raggiungere, cerchiamo di
    capire, in tutto l'iter che dà luogo a un procedimento, cos'è che
    bisogna fare per cercare di rispondere alla richiesta delle imprese
    in modo adeguato. Tant'è che il progetto di legge si basa su accordi
    fra enti che hanno varia validità istituzionale. E per questo alcune
    idee proposte negli incontri svolti nei confronti di chi non
    rispetta le norme vanno tenuta con la giusta considerazione. E'
    chiaro, ad esempio, che se io non esercito una funzione, scatta il
    potere sostitutivo della regione, ma se io non rispondo a un
    pratica, non è che si può sostituire la Regione all'Ente locale,
    diventa un po' difficoltoso, tant'è che quando si tratta di porre il
    problema del rispetto dei tempi, si fa riferimento alla legge 241,
    quindi la 241 prevede dei tempi. Tuttavia questo non avviene
    all'interno di una conferenza dei servizi, dove non c'è sicuramente
    l'ente locale in senso stretto, non c'è solamente il Comune, ci può
    essere la Provincia, a seconda di cosa si discute, ci può essere la
    Regione, c'è l'ARPA, c'è la Sovrintendenza.
    Il tema è che per questi soggetti, alla fine, per tutto ciò che
    hanno messo in campo, non è sempre possibile sospendere i tempi.
    Allora, le norme ci sono, ci sono sempre state e bisogna chiedersi
    forse il perché non avvenga la conclusione del procedimento. Infatti
    credo che occorrerebbe, forse sarebbe meglio per le competenze
    stesse della Regione, che a questo tipo di azione di semplificazione
    ARPA, ASP e tutte le agenzie regionali aderissero in qualche modo,
    altrimenti - ribadisco - se ci troviamo in una conferenza di
    servizio dove questi attori tutto sommato continuano a porre
    determinati problemi, non si risolve nulla. Quindi, attenzione a
    leggere le cose dal punto di vista finale.
    Il problema è come noi, nel costruire i provvedimenti, con un
    ragionamento dal basso all'alto e anche in senso inverso, possiamo
    intravedere gli elementi da introdurre nel procedimento che ci
    possano aiutare.
    Uno dei problemi lo stiamo già affrontando. Tenete conto che in
    Emilia-Romagna vi sono 348 Comuni, fatti di dimensioni diverse, con
    capacità, professionalità e iniziative diverse. Allora, già si fa un
    lavoro in questo senso.
    Qui nel testo non è indicato, ma bisogna tenere conto che la
    semplificazione è anche semplificazione istituzionale, e su questo
    devo dire che in questa regione ci stiamo lavorando da molto tempo.
    Vi cito un dato che ripeto spesso: vi sono 260 Comuni dentro ad
    Unioni e Comunità montane, 43 sono invece le Associazioni
    intercomunali, quindi sono già più di 300 Comuni che pensano di
    gestire insieme delle funzioni; e ciò significa mettere insieme
    l'ufficio per il pubblico, l'ufficio personale, l'ufficio di piano
    per i servizi sociali, e altre cose di questo genere.
    L'innovazione istituzionale è pertanto fondamentale. Un'altra
    innovazione è quella tecnologica.
    Il rappresentante della Camera di Commercio ha detto molto da questo
    punto di vista per gli impegni rispetto alle imprese, per le banche
    dati che permettono di semplificare molto. Il lavoro che stiamo
    facendo insieme alla Regione con le risorse messe a disposizione è
    nella dimensione di innovazione istituzionale dell'Unione, di
    favorire l'introduzione di strumenti perché si possano dotare di
    banche dati: per esempio una banca dati degli immobili, che permetta
    di raccogliere tutte le informazioni relative a quegli immobili e
    seguire in qualche modo la regola per cui se esiste già un documento
    all'interno della pubblica amministrazione, non v'è bisogno di
    chiederlo al cittadino o all'impresa.
    Ciò significa in sostanza che anche questo obiettivo si ottiene per
    il fatto che questa legge sta dentro un percorso di innovazione
    istituzionale, di innovazione tecnologica e le due cose si tengono
    sostanzialmente insieme.
    Voglio però anche aggiungere, a onor del vero, una considerazione
    sulla semplificazione normativa. Vorrei che ci fosse la
    consapevolezza da parte di tutti che oggi i Comuni sono assoggettati
    ad una normativa, in particolare finanziaria, che cambia di giorno
    in giorno. Qualsiasi impresa che dovesse adeguarsi giorno per giorno
    ad un cambio di normativa analogo, avrebbe obiettive difficoltà a
    produrre sia il proprio bilancio, sia il rispetto degli obiettivi.
    Vorrei che comprendeste a pieno come in passato si cominciava a
    ragionare in termini di bilancio dal mese di giugno, ora invece in
    ogni momento di tutto l'anno, ormai, dobbiamo impegnarci a capire
    gli effetti di una determinata norma, che viene modificata nelle
    diverse manovre che si succedono, compresi anche gli interventi di
    semplificazione fatti dal Governo precedente, attraverso le varie
    misure di informatizzare, senza tenere conto del livello di
    informatizzazione posseduto dai Comuni.
    Emblematico è il caso del modello unico per l'edilizia, da sette
    anni al centro della discussione e tuttavia non risolto,
    semplicemente perché il decentramento del catasto - cosa richiesta
    da tanti anni e su cui molti hanno sollevato problemi - non è
    avvenuto, perché l'Agenzia del territorio non funziona.
    Dico quindi semplicemente questo: se un professionista presenta una
    pratica edilizia, e ho un sistema in cui, in modo automatico,
    aggiorna il catasto, l'anagrafe delle concessioni, ecc., sono in
    grado, senza che ci sia una spesa perché la variazione avviene in
    modo automatico, di aggiornare tutte le banche dati che posso avere
    a diposizione. Il problema è che da una parte si chiede la
    semplificazione, ma dall'altra si prendono provvedimenti senza tener
    conto del tessuto in cui questi provvedimenti vanno a cadere, e
    naturalmente le cose nella sostanza non funzionano.
    Allora, perché ho fatto questo ragionamento? Perché ritengo, tutto
    sommato, che meno noi ricorreremo nel prossimo futuro alla legge
    241, più avremo cognizione che questa legge funziona, perché se
    ricorriamo alla 241, a mio parere, tutto sommato vuol dire che non
    siamo riusciti a far bene il nostro lavoro. Il nostro lavoro è un
    lavoro che dobbiamo continuare a fare assieme alla Regione per
    cercare insieme di migliorare ciò che fino ad oggi abbiamo fatto,
    che sicuramente non è sufficiente, in una logica che deve vedere al
    centro il cittadino con le sue risposte, e l'impresa, però
    ribadisco, in un contesto che sicuramente non ci aiuta. Grazie.
    Dott.ssa Anna SALFI - Segreteria CGIL Emilia-Romagna
    Grazie. L'ultimo intervento ha già detto molte delle cose che
    volevo sollevare. Abbiamo formulato delle osservazioni e nello
    schema di articolato proposto insieme all'invito abbiamo ritrovato
    una serie di cose che avevamo detto.
    Bene l'alleggerimento del testo verso una dimensione più di linee
    guida e di metodo. Lo riteniamo più idoneo per il ruolo che oggi la
    Regione può avere, e anche perché i singoli argomenti affrontati
    hanno livelli di complessità, di interazione con le pubbliche
    amministrazioni, con una grande complessità molto differente, e
    quindi questa formulazione ci sembra la più idonea.
    Ugualmente, condividiamo il metodo concertativo che è stato assunto,
    che ci ha permesso di intervenire, anche perché abbiamo la necessità
    non solo di affrontare dei processi e dei procedimenti di
    semplificazione, ma anche di sviluppare nelle pubbliche
    amministrazioni, e non solo, sottolineo non solo, l'idea di
    condividere che l'eccesso di burocratizzazione porta solo delle
    complicazioni, l'attitudine a sviluppare un certo costume verso la
    semplificazione, che qualcuno prima diceva non deve essere solo una
    semplificazione finalizzata al mero risparmio dei costi.
    Ora, c'è un punto che riguarda la questione della responsabilità nel
    risparmio, che è un problema molto serio. Volevo solo evidenziare
    come proprio la questione dell'integrazione con altre pubbliche
    amministrazioni, con altri livelli decisionali, dal nostro punto di
    vista, rischia di scaricarsi sull'ultimo anello della catena.
    Noi riteniamo che questo tipo di problema possa essere affrontato e
    la metodologia assunta dalla Regione ci sembra proprio il metodo
    giusto per avere quell'attività che è necessaria. In particolare io
    farei attenzione all'utilizzo della valorizzazione delle competenze
    interne, che esistono nelle pubbliche amministrazioni, con criteri
    necessari per questi processi. Il Tavolo insieme al nucleo
    permettono, di volta in volta, di agire sull'intero sistema e
    sull'atteggiamento di semplificazione intorno ad ogni singolo tema,
    perché i temi, come si diceva prima, possono avere una complessità
    differente, una formazione differente, coinvolgere un'unica, o due
    amministrazioni, o molte altre.
    Un'ultima considerazione che avevamo inserito nella parte generale e
    che ci sentiamo di riconfermare, è che questi processi di
    semplificazione amministrativa delle procedure non debbano comunque
    essere intesi come regolamentazioni tout court, ma devono assicurare
    la più ampia scrupolosità nei processi autorizzatori, soprattutto in
    campo ambientale, nella sicurezza del lavoro e nei presidi di
    legalità in capo economico.
    Non ci convince, almeno così come abbiamo sentito prima,
    l'allargamento ad altri sistemi di indebitamento, eccetera, perché è
    chiara la complessità della questione, ma riteniamo che non sia
    questa la sede in cui porre questo tipo problema. Esistono atri
    campi di discussione. Grazie.
    Dott.ssa Lucia BURSI - Sindaco di Maranello
    Buon pomeriggio a tutti. Alcune cose sono già state dette
    nell'intervento del rappresentante dell'ANCI, che credo abbia fatto
    il punto della situazione. Volevo però precisare alcune cose, perché
    vorrei far sentire alla Commissione la voce di un Sindaco, nel senso
    che sembra che la burocrazia non sia un problema degli Enti locali,
    dei Comuni, invece lo è fortemente.
    Penso anche di dissentire un po' con quello che è stato detto, che
    non si tratta solo di ridurre i costi della pubblica
    amministrazione. Ci sarebbe tantissimo da fare per ridurre i costi
    burocratici, per restituire ai cittadini i servizi. Lo dico perché
    veramente spendiamo tantissime risorse a fare procedimenti
    amministrativi, e credo che sia essenziale il contenuto di questa
    legge, cioè andare a capire veramente i costi di una procedura,
    verificare quanto costa introdurre una procedura, se è quella più
    funzionale, senza rinunciare sicuramente alla validità e
    all'adeguatezza. E' veramente l'ente locale che deve portare a casa
    questa legge, prima ancora di soffermarsi e discutere, cosa
    altrettanto giusta, ma che vedo secondaria, al tema della durata del
    procedimento. Mi sembra veramente in subordine.
    Prima pensiamo a tutte le procedure amministrative che facciamo e
    proviamo a metterci nella condizione di spendere il meno possibile
    in burocrazia. Questo credo che sia un problema di tutta l'Italia e
    anche della Regione Emilia-Romagna, mi pare un elemento da mettere
    al primo punto della valutazione.
    Per quanto riguarda i tempi certi dei procedimenti, anche quello è
    un problema. Stiamo parlando di tutte le procedure che facciamo.
    Sulla certezza sono d'accordo, credo che però debba essere frutto di
    un patto fra chi segue il procedimento e chi lo attiva dall'esterno,
    cioè anche il tempo per l'integrazione degli atti. Quindi, perché
    specificare solo alcune cose? Dobbiamo metterci a un tavolo e
    ragionare sulla certezza della durata dei procedimenti, specificando
    i ruoli degli uni e degli altri. In questo senso penso che sia
    importante.
    La legge che la Regione Emilia Romagna sta mettendo in campo è una
    legge che deve darci veramente la possibilità di fare molto,
    ascoltandoci. Dall'Europa, tuttavia, quando si fanno i raffronti fra
    i nostri procedimenti e quelli europei, spesso nelle varie materie,
    sicuramente il numero degli atti, il numero dei provvedimenti, è
    diverso. Quindi, guardare il sistema di riferimento e provare a
    capire dove si può risparmiare in tempo e costi senza perdere la
    qualità è un obiettivo importantissimo. La condivisione di questa
    legge c'è tutta e anche l'attesa da parte nostra del superamento
    delle difficoltà. Grazie.
    Dott.ssa Marcella ZAPPATERRA - Presidente Provincia di Ferrara e
    presidente CAL
    Buonasera. Pochissime considerazioni perché penso sia stato già
    detto quasi tutto, il percorso è stato condiviso, quindi è una legge
    che sicuramente condividiamo e sono contenta di sapere che dal mondo
    delle imprese viene un plauso a questa legge, che spero dalla
    riunione di oggi venga trasferito anche su di un livello locale che
    ci consenta di superare le molte contrapposizioni esistenti su
    questi temi.
    Spero che l'avvio di questa legge venga anche percepito dal mondo
    del territorio come un passo in avanti, cosa che certamente è. Gli
    obiettivi sono condivisi, quello della semplificazione normativa per
    quanto riguarda la normativa regionale, la semplificazione delle
    procedure sugli enti locali del territorio. E' importante che il
    Titolo II ripeta gli obblighi normativi della legge 142, che
    peraltro nel regolamento locale del territorio - come diceva prima
    il dottor Melloni - sono già stati recepiti in maniera efficace.
    Molto spesso infatti i vincoli e i pareri vincolanti vengono da enti
    che niente hanno a che fare con Comuni, Province e Regione. Sappiamo
    che molto spesso è la conferenza dei servizi che dà
    l'autorizzazione, ed è su quegli enti che la Regione può intervenire
    maggiormente nell'ottica della semplificazione, perché siano gli
    enti che, insieme a noi soggetti che hanno lavorato a questa legge,
    facciano la loro parte con le proprie diverse dinamiche. Ma credo
    sia giusto che tutti ci attiviamo nei confronti degli altri enti
    considerati esterni, ma che fanno parte della conferenza dei
    servizi, se vogliamo veramente che questa legge abbia un impatto
    forte.
    Vedo anche molto positivamente la scelta coraggiosa di fare
    riferimento ai modelli di impatto di procedura attraverso azioni
    condivise con le altre pubbliche amministrazioni del territorio,
    perché ritengo sia una soluzione per far emergere le ricadute anche
    pesanti delle leggi regionali sulle procedure rivolte ai cittadini e
    alle imprese. Si tratta degli articoli 3, 4 e 5 del progetto di
    legge. Può essere un'occasione affinché ognuno faccia la sua parte.
    È emersa una richiesta dal dibattito, sulla quale glisso
    velocemente, ma pongo uno spunto, la richiesta di rafforzare il
    silenzio assenso sotto alcuni profili. Mi vien da dire che su molte
    materie siamo già a SCIA su questi procedimenti e che quindi su
    alcuni termini rafforzare il silenzio assenso rischia di essere
    molto peggio.
    Finisco con una sollecitazione, anche se forse non è questa la sede,
    ma trattandosi di un'udienza conoscitiva ritengo di poterla fare,
    relativa al nucleo tecnico. Il nucleo tecnico di questa legge
    prevede che si possa svolgere un ruolo davvero importante per far
    fare a tutti un salto di qualità. L'auspicio è che il nucleo tecnico
    sia formato da persone davvero competenti, esperte sui territori,
    negli Enti locali, lavorino nell'attività concreta, che conoscano
    bene la pubblica amministrazione negli enti locali, e non
    professoroni (con il rispetto che ho per i professoroni). Infatti
    non c'è bisogno in questo momento di dissertare sui principi, ma c'è
    bisogno di conoscere bene la realtà pratica e di trovare soluzioni
    efficaci per dare attuazione alla legge regionale che condividiamo.
    Grazie.
    Vicepresidente Simonetta SALIERA - Vicepresidente della Giunta
    regionale
    Buon pomeriggio. Il lavoro svolto in questi due mesi è stato
    sicuramente molto positivo, di collaborazione e condivisione in modo
    trasversale, dalla Regione agli Enti locali, a un sistema
    associativo più in senso lato, dall'associazionismo
    all'imprenditoria, dal mondo dell'impresa, al mondo dei cittadini. È
    un buon inizio, perché come abbiamo avuto modo di dire nei vari
    incontri, è un processo soprattutto cultuale e quindi è un processo
    che fin dall'inizio deve essere di piena condivisione, senza muri,
    senza barricate, nel cercare di interpretare al meglio, di
    migliorare quanto è in nostro potere le norme, ma soprattutto agire
    sulle procedure e sulle prassi.
    Quindi occorre la consapevolezza di ciò che fa ogni ente, ma anche
    che ciascuno sappia cosa fa l'altro, lo scambio delle problematiche
    e la consapevolezza nel definire i tempi di una procedura, da dove
    inizia fino a dove finisce, tutte le implicazioni. Per fare questo,
    lo dobbiamo fare veramente in un gioco che condividiamo e dove, di
    volta in volta, vediamo i diversi processi, analizziamo i limiti
    esistenti e realizziamo le modalità per togliere i colli di
    bottiglia o i problemi che volta per volta si presentano sempre
    diversi.
    Il lavoro fatto finora va proprio in questa direzione. Sappiamo che
    questo è l'avvio, ma il lavoro che stiamo facendo ci deve vedere fin
    da subito, insieme, nel Tavolo, nell'individuazione delle priorità,
    al di là di quelle individuate come start up: mi riferisco alla
    conferenza dei servizi, al silenzio assenso, ma lì noi avremo modo
    di ragionare ulteriormente anche sui temi sui quali oggi chiedete un
    maggior approfondimento.
    Valuteremo insieme alla Commissione, insieme alla relatrice, i
    suggerimenti emersi oggi, una valutazione che tiene conto, che ha
    come obiettivo la qualità amministrativa, e non il superamento in
    termini di deregolazione o altro, ma di raggiungimento degli
    obiettivi di alta qualità, tenendo conto dell'efficacia delle
    diverse azioni, siano esse norme o atti amministrativi, rispetto
    alle necessità di tutti i cittadini, soprattutto di quelli più
    deboli, e del sistema delle imprese.
    Se questo obiettivo, questo ragionamento ci accompagnerà sempre, il
    lavoro al Tavolo sarà più semplice, perché tutti ne faremo una
    parte, condividendolo e impegnandoci reciprocamente nel raggiungere
    quegli obiettivi. Quella diventa la sede non della mediazione tanto
    per mediare, ma il luogo dove condividiamo i miglioramenti. Questo
    ci porterà, perché altrimenti non avrebbe senso nemmeno incontrarci,
    nell'esame dei diversi processi, procedimenti o prassi, a ragionare
    dove spingerci col silenzio assenso, dove spingerci col potere
    costitutivo, dove spingerci sul tema oneri. Quindi quella sarà
    l'occasione.
    Ho citato le tre leve principali perché sono quelle riprese oggi, ma
    una volta definite la priorità da prendere in esame, lì valuteremo
    nello specifico anche questi aspetti, che sono poi nell'interesse di
    tutti, cittadini, imprese, ma anche della pubblica amministrazione.
    Quindi, il tema della responsabilità politica e amministrativa,
    ancora più efficace e stringente, e di come riportarla
    quotidianamente nel lavoro e nel fornire risposte alla società
    regionale, è un aspetto che ci preme, ma lo troviamo come
    equilibrio, perché sia un equilibrio che dà risultati positivi, non
    che intralcia, e quindi tutti o il più possibile tutti i soggetti si
    sentano di lavorare nella quotidianità per raggiungere lo scopo, che
    è quello di un'azione efficace nei confronti sia delle imprese che
    dei cittadini.
    La disponibilità della Giunta regionale c'è ancora, come c'è stata
    finora, nel raccogliere i suggerimenti, le proposte di modifica, di
    esaminarle insieme anche nei prossimi giorni, fino alla conclusione
    dell'iter del progetto di legge. Ma non leghiamoci troppo a
    situazioni o temi che ci paiono assolutamente fondamentali da
    risolvere oggi, perché lo possiamo fare in seguito, con il metodo di
    lavoro che abbiamo scelto. E se vediamo che la legge possa nel tempo
    essere modificata dalle esperienze che faremo, la potremo anche
    modificare cioè non è tutto immobile. Vorrei ragionare con voi anche
    nella valutazione successiva di questa legge, su come possiamo fare
    per migliorarla dopo un periodo di sperimentazione. Quindi sono a
    disposizione del lavoro comune, che proseguirà ancora non solo per
    completare il testo, ma anche per individuare le priorità di lavoro.
    Grazie.
    Presidente Marco LOMBARDI
    Ringrazio ancora tutti gli intervenuti e dichiaro conclusa
    l'udienza conoscitiva.
    La seduta termina alle ore 16.10
    Approvato nella seduta del 24 gennaio 2012.
    La Segretaria Il Presidente
    Claudia Cattoli Marco Lombardi
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