Testo
Verbale n. 37
Seduta del 28 novembre 2011
Il giorno 28 novembre 2011 alle ore 14.30 si è riunita presso la
sede dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la
Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali, convocata in
Udienza Conoscitiva con nota prot. n. 37827 del 22 novembre 2011.
Partecipano alla seduta i Consiglieri:
Cognome Qualifica Gruppo Voto
e nome
LOMBARDI Presidente PDL - Popolo della 5 presente
Marco Libertà
FILIPPI Vicepresidente PDL - Popolo della 1 assente
Fabio Libertà
VECCHI Vicepresidente Partito Democratico 4 assente
Luciano
BARBATI Componente Italia dei Valori - 3 assente
Liana Lista Di Pietro
BARBIERI Componente Partito Democratico 2 presente
Marco
BIGNAMI Componente PDL - Popolo della 3 presente
Galeazzo Libertà
BONACCINI Componente Partito Democratico 2 assente
Stefano
CAVALLI Componente Lega Nord Padania 1 assente
Stefano Emilia e Romagna
DEFRANCESCHI Componente Movimento 5 Stelle 2 presente
Andrea Beppegrillo.it
FERRARI Componente Partito Democratico 2 presente
Gabriele
MANFREDINI Componente Lega Nord Padania 3 presente
Mauro Emilia e Romagna
MAZZOTTI Componente Partito Democratico 2 presente
Mario
MEO Componente Sinistra Ecologia 2 presente
Gabriella Libertà - Idee Verdi
MONARI Componente Partito Democratico 3 presente
Marco
MONTANARI Componente Partito Democratico 2 presente
Roberto
MORICONI Componente Partito Democratico 2 presente
Rita
MUMOLO Componente Partito Democratico 2 presente
Antonio
NOE' Componente UDC - Unione di 1 presente
Silvia Centro
PARIANI Componente Partito Democratico 3 presente
Anna
POLLASTRI Componente PDL - Popolo della 2 presente
Andrea Libertà
RIVA Componente Gruppo Misto 1 assente
Matteo
SCONCIAFORNI Componente Federazione della 2 assente
Roberto Sinistra
La consigliera Palma COSTI sostituisce il consigliere Vecchi e il
consigliere GIAN GUIDO NALDI sostituisce per parte della seduta la
consigliera Meo.
E' presente la Vicepresidente e Assessore a Finanze, Europa,
cooperazione con il sistema delle autonomie, valorizzazione della
montagna, regolazione dei servizi pubblici locali, semplificazione e
trasparenza, politiche per la sicurezza Simonetta SALIERA
Hanno partecipato ai lavori della Commissione: Terzini (Dir. Gen.
Affari istituzionali e legislativi), Ricciardelli (Resp. Serv.
Affari legislativi e qualità dei processi normativi), Paron (Resp.
Serv. Innovazione e semplificazione amministrativa), Mantello (Resp.
Serv. politiche di concertazione istituzionale), Celletti (Serv.
informazione e comunicazione istituzionale).
Presiede la seduta: Marco LOMBARDI
Assiste la Segretaria: Claudia Cattoli
28 novembre 2011 - ore 14,30
SECONDA UDIENZA CONOSCITIVA
sul progetto di legge :
1675 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Misure per
l'attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema
amministrativo regionale e locale. Istituzione della sessione di
semplificazione (delibera di Giunta n. 1152 del 01 08 11) Relatore
consigliera Anna PARIANI
Partecipano:
Mario Bernardi Segretario Associazione Bancaria
italiana
Lorenza Bitelli ERVET spa
Lucia Bursi Sindaco Comune di Maranello e
Vicepresidente CAL
Pietro Buzzi Provincia Ferrara
Giulio Capello Direttore ANCE E-R
Carlo Castelli Sindaco Comune di Budrio
Maria Chiusoli Assessore Bilancio Provincia Bologna
Maria Chiara Dalpi CSA - RER
Pietro Gavalotti CONFAPI E-R
Alessandro Ghetti Resp. Ufficio legislativo
Coldiretti ER
Lalla Golfarelli CNA E-R
Manuela Furini Direttore Confeservizi E-R
Gianni Melloni Direttore ANCI E-R
Ivo Michelin Confartigianato E-R
Gianni Montanari Legacoop Agroalimentare
Rita Pareschi Resp. Ambiente e territorio
Legacoop E-R
Paolo Pirazzini Direttore Legautonomie E-R
Giuseppe Sidoli Direttore UPI E-R
Adele Ventura Segretario FP CGIL E-R
Francesco Zanoni Confcooperative
Marcella Zappaterra Presidente Provincia
Ferrara e Presidente CAL
Presidente Marco LOMBARDI - Presidente della Commissione Bilancio
Affari generali ed istituzionali
Buongiorno a tutti, possiamo iniziare. A me spetta il compito di
introdurre questa seconda udienza conoscitiva, illustrando le
modalità con cui si svolgeranno i lavori.
La vicepresidente Saliera é impegnata in Giunta e ci raggiunge per
trarre le conclusioni. Dopo una breve illustrazione da parte della
relatrice Pariani sull'iter del progetto di legge, apriremo lo
spazio per gli interventi e alla fine, come dicevo, la
vicepresidente della Giunta formulerà le osservazioni conclusive.
Tengo a sottolineare che, essendo questo un provvedimento
legislativo che la Commissione ritiene di particolare importanza per
il corretto svolgimento dell'attività amministrativa in tutto
l'ambito regionale, abbiamo tenuto conto con particolare attenzione
di tutte le osservazioni già arrivate e, come avevamo preannunciato
nel corso della prima consultazione, abbiamo ritenuto di convocare
questa seconda udienza conoscitiva, in maniera devo dire abbastanza
inusuale, ma che ritenevamo giusto proprio per l'importanza della
normativa e per l'impatto che essa avrà nella vita regionale.
Ringrazio anche chi ha presentato una documentazione scritta già
oggi, perché, come avevo richiesto nella lettera di invito,
contrariamente al solito, non ci sarà la possibilità di fornire
ulteriori contributi scritti. Domani infatti avremo l'ultima seduta
di Commissione, quando concluderemo l'esame del progetto di legge
per poi licenziare il testo e mandarlo all'approvazione dell'Aula.
Sono quindi importanti le osservazioni dell'udienza odierna; si
tratta dell'ultimo momento in cui questo confronto può avere luogo e
anche produrre i propri effetti. Detto questo, passo la parola alla
relatrice consigliera Pariani. Grazie.
Consigliera Anna PARIANI - Relatrice del progetto di legge
Grazie, presidente. Come già diceva il presidente, abbiamo
ritenuto, anche in maniera inconsueta, di arrivare a una seconda
udienza conoscitiva su questo provvedimento legislativo, perché
abbiamo ritenuto utile e necessario un supplemento di confronto,
proprio in virtù del fatto che c'è stato un iter fortemente
partecipato da parte di tutte le istanze invitate a produrre dei
documenti e dei suggerimenti. E questo ha di molto arricchito il
testo di legge presentato dalla Giunta regionale lo scorso mese di
luglio. Un arricchimento che va nel solco di mantenere forte il
tratto di questa normativa, così com'era stata presentata, che vuole
cioè inserire un metodo per lavorare sulla semplificazione
amministrativa, un metodo con strumenti, modalità e tempi certi.
Nelle questioni che hanno formato la traccia fondamentale del testo
sono presenti strumenti importanti di valutazione dei provvedimenti
legislativi, di misurazione degli oneri amministrativi. Si è dato un
metodo di confronto con i soggetti interessati, in particolar modo
rappresentanze di cittadini e imprese, con i Tavoli per la
semplificazione, supportati dal nucleo tecnico, che lavorano
permanentemente nella valutazione dei provvedimenti amministrativi e
dei procedimenti.
Come Assemblea legislativa ci siamo dati anche uno strumento, che è
la sessione di semplificazione, a cadenza annuale, per operare non
solo quindi in termini innovativi sulle nuove leggi, ma anche sulla
revisione delle leggi regionali già in essere e nei procedimenti già
vigenti. Questa traccia fondamentale, che ho qui così brevemente
riassunto, è stata poi arricchita con i contributi pervenuti in
seguito alla prima udienza conoscitiva, e abbiamo condiviso che,
accanto al percorso procedimentale così indicato, fossero più
chiaramente esplicitati principi e strumenti dell'azione di
semplificazione amministrativa.
Raccogliendo i vari suggerimenti, la Giunta ha proposto una serie di
emendamenti che andavano in questa direzione, e sono stati
introdotti una serie di articoli aggiuntivi che costituiscono il
nuovo Titolo II del progetto di legge, dove sono appunto esplicitati
in maniera più netta una serie di istituti che informano l'azione
legislativa e le procedure amministrative.
In particolare, parliamo della certezza dei tempi dei procedimenti:
sono infatti previsti una serie di interventi che riguardano da un
lato la valutazione della responsabilità, di chi è responsabile del
procedimento, dei tempi, e dall'altro strumenti pratici, come la
realizzazione di una banca dati informatica dei procedimenti
amministrativi che la Regione si curerà di realizzare (c'è già un
percorso realizzato, non stiamo parlando di qualcosa che nasca da
zero) e che potrà permettere agli Enti locali di corrispondere con
maggiore velocità, avendo più informazioni a disposizione.
Si introduce poi il principio dell'uniformità nelle procedure
amministrative, con provvedimenti che sostengano e promuovano
modalità uniformi delle procedure amministrative e modulistiche
uniformi.
Si prevede il principio dell'introduzione di onere amministrativo
compensato, peraltro entrato a far parte anche del procedimento
giuridico con lo statuto delle imprese, e di conseguenza non è
possibile, con un nuovo procedimento, introdurre oneri aggiuntivi se
non si sottraggono oneri di almeno pari importo tra quelli a carico
del cittadino e dell'impresa.
Il divieto di richiesta di documenti già in possesso delle pubbliche
amministrazioni è legato alla reintroduzione della banca dati dei
procedimenti amministrativi di cui parlavo prima, e quindi è un
elemento ulteriore di semplificazione nel raccordo tra le pubbliche
amministrazioni, che consente appunto di ridurre le richieste nei
confronti di cittadini e imprese.
Ancora, si introduce il principio della semplificazione per le
imprese, di particolare rilievo e onerosità dal punto di vista dei
procedimenti, della certezza giuridica, della rispondenza a principi
di qualità. Qui si prevede che la Giunta con un provvedimento
definisca una riduzione delle onerosità dei procedimenti
amministrativi.
Come risulta anche dalla documentazione allegata all'invito, la
Giunta ha poi presentato anche sull'ultimo articolo, quello
riguardante le note di prima applicazione, un emendamento molto
rilevante, che noi come Commissione non abbiamo ancora votato,
appunto per mantenere aperto l'esame del testo e consentire di
convocare oggi questa seconda udienza conoscitiva.
In questo articolo rinnovato, sono introdotti come istituti
prioritari nella verifica sulle normative esistenti, in modo da
eliminare eventuali incompatibilità, l'istituto della conferenza dei
servizi e del silenzio assenso, così come previsto dalla
legislazione vigente, e si introduce, ma questo era già presente
anche come elemento prioritario, la misurazione degli oneri e tutte
le modalità che poi verranno utilizzate per la verifica permanente
da parte del Tavolo permanente per la semplificazione.
Quindi, questa è la proposta che la Giunta ha già portato alla
nostra attenzione e che sarà presa in esame con la seduta finale.
Non sono indicati in questo articolo finale, come prevedeva la prima
stesura, una serie di provvedimenti puntuali che costituiscano
priorità di intervento, perché si rimanda al Tavolo la definizione
delle priorità di interventi della prima sessione di
semplificazione. Comunque credo sia noto a tutti che vi sono alcuni
provvedimenti già in itinere, in particolare sulle sanzioni.
Quindi c'è un percorso già avviato su diversi temi, che non sarà
trattato nella prima sessione di semplificazione, perché arriveranno
prima della sessione stessa e sono già valutabili e misurabili
all'interno del percorso di legge. Quindi noi siamo qui oggi per
fare il punto su questo testo così rinnovato.
Rimane un'ultima seduta di Commissione e pertanto vi è modo, nel
dibattito di oggi, di raccogliere tutte le ultime questioni su cui
ancora possiamo riflettere. Credo che questo ci potrà consentire di
arrivare a una normativa che ha avuto una modalità di confronto
aperta, capace di accogliere molte sollecitazioni e che può
consentire di farne già uno strumento largamente condiviso di azione
da parte della Regione. Si tratta sicuramente di un valore aggiunto,
perché se una legge di questo tipo introduce cultura innovativa, e
questa cultura è diffusa, è un buon inizio e auspicio perché possa
poi produrre buoni risultati nella sua applicazione. Grazie.
Presidente Marco LOMBARDI
Bene, intanto do il benvenuto alla vicepresidente Saliera, mentre
invito a intervenire il primo oratore che ne ha fatto richiesta,
l'avvocato Gianluca Rusconi di Confindustria Emilia-Romagna.
Comunico che sono presenti in aula i colleghi Barbieri, Bignami,
Costi, Defranceschi, Ferrari, Manfredini, Mazzotti, Meo, Monari,
Montanari, Moriconi, Mumolo, Naldi, Noè e Pollastri, a dimostrazione
dell'interesse che tutti noi consiglieri abbiamo per l'argomento.
Prego.
Avv. Gianluca RUSCONI - Confindustria Emilia-Romagna
Buon pomeriggio. Ringrazio il presidente della Commissione e i
consiglieri tutti per questa ulteriore occasione di ascolto delle
categorie e associazioni sul progetto di legge, perché, come ha
detto la relatrice, è alquanto inusuale questa forma di
consultazione, ma il tema è così delicato, così importante, che
abbiamo apprezzato questo sforzo ulteriore della Commissione, alla
luce delle modifiche apportate al testo in questo mesi.
Voglio subito confermare che, dal nostro punto di vista, c'è un
forte apprezzamento per il lavoro svolto dalla Giunta regionale,
dalla consigliera relatrice e da tutti i consiglieri che in queste
settimane hanno collaborato con le proprie proposte, hanno ascoltato
le diverse esigenze e hanno discusso le proposte di modifica
avanzate.
Le modifiche apportate al progetto di legge, diceva prima la
consigliera relatrice, dal nostro punto di vista vanno nella giusta
direzione, e la direzione è quella di garantire il più possibile il
rispetto dei termini di conclusione del procedimento amministrativo.
Il leit motiv di tutto il lavoro - che credo sia anche alla base
delle proposte di modifica apportate al testo - si concentra su
questo, cioè la semplificazione vede soprattutto la problematica del
rispetto dei tempi di conclusione dei procedimenti, che attengono a
tutte le diverse problematiche e che oggi, per effetto della
proliferazione normativa, delle diverse sedi di funzioni e
competenze, fanno sì che il problema sia sostanzialmente sul tavolo.
Quindi siamo assolutamente convinti della bontà delle modifiche
apportate e di questo diamo un giudizio molto positivo.
Tuttavia, abbiamo sentito l'esigenza anche in questa sede di dare un
ulteriore contributo, nell'ottica di migliorare ulteriormente il
progetto di legge, con lo spirito e l'obiettivo di ridurre le
fattispecie i cui tempi non sono rispettati, non del tutto
enfatizzati nel progetto di legge. Li cito nell'ordine, perché poi
ad ognuno fornirò una spiegazione. Mi riferisco al silenzio assenso,
mi riferisco ai poteri sostitutivi e mi riferisco all'istituzione di
una quota parte degli oneri per quanto riguarda i procedimenti
amministrativi, laddove questi sono previsti.
Silenzio assenso. Non è un istituto nuovo, è un istituto che è nuovo
nel senso che non è mai stato particolarmente applicato o
utilizzato. Perché lo richiamiamo e sentiamo l'esigenza che venga
meglio enfatizzato nel progetto di legge, anche se nell'articolo 6
viene citato? Perché richiamando la legge 241, e quindi tutti i suoi
sviluppi, noi crediamo che il silenzio assenso, laddove applicabile
- perché escludiamo la normativa ambientale, escludiamo la normativa
sanitaria -, possa essere un valido strumento per tutti, operatori e
pubblica amministrazione, per consentire, in quella situazione dove
il legislatore ha consentito che si possa fare, una rapida
conclusione di alcune procedure.
Penso a materie in tema di commercio, penso a materie in tema di
turismo, cioè consentiamo l'utilizzo di questo strumento,
utilizziamolo, mettiamolo nell'ambito dell'ordinamento regionale -
quindi all'interno di questo progetto di legge - come un ulteriore
tassello, proprio per ridurre i fenomeni di ritardo nel rilascio di
provvedimenti e autorizzazioni. A dimostrazione che questo istituto
viene comunque utilizzato, volevo citare il progetto di legge sullo
strumento di controllo dei provvedimenti fatto recentemente dalla
Giunta regionale, dove viene proprio citato questo istituto.
Poteri sostitutivi. Non sono un'invenzione nemmeno questi, sono già
previsti nell'ordinamento regionale, nella cosiddetta legge
Vandelli, la l.r. n. 6 del 2004. Perché sentiamo l'esigenza di
richiamarli anche in questo contesto? Sempre per lo stesso motivo.
Nel momento in cui si parla delle funzioni delegate a Enti locali o
ad altre amministrazioni, e queste per vari motivi si trovano
nell'impossibilità di adempiere alle varie funzioni assegnate,
utilizziamo lo strumento del potete sostitutivo per riprendere la
funzione e portarla a compimento.
Ovviamente può essere una funzione particolare, può essere valutata
in relazione all'importanza del provvedimento, però non possiamo
fare finta che questo strumento non esista e lasciare che le
procedure rimangano disattese. Anche a dimostrazione, dicevo, che
questo strumento esiste e deve essere considerato, volevo citare il
progetto di legge sui parchi, che stamattina è stato discusso in
quest'aula. Relativamente alle funzioni delegate ai nuovi enti
pubblici ivi previsti, laddove non dovessero essere svolte
correttamente, la Regione esercita il potere sostitutivo e quindi
avoca a sé la funzione. Oppure, altro esempio, in materia di ATO,
ambiti territoriali ottimali, per i servizi locali dell'ambiente
(acqua e rifiuti) che saranno oggetto di udienza conoscitiva nei
prossimi giorni, dove anche in questo caso la Regione utilizza lo
strumento del potere sostitutivo. Quindi, a noi sembrava un'opera di
semplificazione legislativa offrire un richiamo a questo istituto
nell'ambito del progetto di legge e quindi nell'ambito delle norme
che verranno approvate dalla Commissione nella seduta di domani.
L'ultimo strumento che per noi è importante (e capisco che possa
sembrare un po' dirompente, ma vi garantisco che abbiamo svolto
delle riflessioni, degli approfondimenti, e abbiamo anche valutato
che può dare un giusto stimolo al perseguimento dell'obiettivo del
rispetto dei tempi del procedimento), è quello che abbiamo definito
come restituzione degli oneri, nella versione della restituzione di
una quota parte degli oneri versati.
Faccio qualche esempio tanto per capirci. Molte procedure
amministrative prevedono il pagamento di oneri. Prevalentemente sono
in campo ambientale: cito le concessioni dei pozzi, ve ne sono
diverse. Alcune di questi oneri sono significativi, cioè parliamo di
migliaia e migliaia di euro. Abbiamo esperienze purtroppo anche non
positive, cioè di tempi molto lunghi per il rilascio di queste
autorizzazioni, oltre i termini di legge.
Allora, prendendo spunto anche in questo caso da una proposta di
legge che credo oggi sia l'oggetto di elaborazione da parte della
Giunta regionale, quella sulla valutazione dell'impatto ambientale,
dove c'è scritto che il mancato rispetto dei tempi per cause
imputabili alla pubblica amministrazione comporta la restituzione di
una quota parte di questi oneri, viene indicata una misura
percentuale. Abbiamo preso spunto da questo principio, per poterlo
inserire nell'ambito del progetto di legge sul quale oggi
discutiamo.
Perché questo? Innanzitutto perché consente di avere una copertura
di rango legislativo regionale a tutti i procedimenti di competenza
regionale, perché quello che citavo poc'anzi riguarda solo la
valutazione dell'impatto ambientale.
In secondo luogo perché, dal nostro punto di vista, che potrà essere
di parte, però rappresentare un principio di civiltà giuridica. Cioè
io, operatore, pago per una prestazione e ho il diritto di avere una
risposta, positiva o negativa, quale che sia, nei tempi previsti per
quella prestazione. Se vi è un ritardo imputabile alla pubblica
amministrazione è giusto che io riprenda indietro una quota di
quello che ho pagato.
Aggiungo che abbiamo cercato di trovare una fonte legislativa che in
qualche modo aiuti la Regione, perché capisco che si tratta di una
novità forte, importante, di trovare una fonte legislativa che possa
dare un supporto a un'eventuale scelta di approfondimento di questa
nostra proposta, e cito lo statuto delle imprese.
Lo statuto delle imprese è già stato richiamato dalla consigliera
Pariani. Nell'articolo 2, comma 3 è sancito un principio, cioè
quello che il legislatore stabilisce sostanzialmente che sono
principi della legge sulle imprese: la reciprocità dei diritti e dei
doveri fra i rapporti fra imprese e pubblica amministrazione,
reciprocità dei diritti e dei doveri. Ecco che individuiamo in
questo principio, reciprocità di diritti e doveri, un supporto nella
scelta, se appunto la Regione vorrà riconoscere questo istituto, che
aiuta nel perseguimento dell'obiettivo che per noi è quella
principale, cioè il rispetto dei tempi del procedimento.
Detto questo, e concludo il mio intervento, abbiamo molto, molto
apprezzato soprattutto il metodo di lavoro seguito dalla Regione, a
differenza di altre occasioni dove invece le cose sono andate
diversamente. Qui abbiamo la prova che la concertazione, il
confronto, il dialogo, possono portare a buoni risultati e crediamo
che questo procedimento possa essere un buon esempio perché i
risultati si perseguano. Grazie.
Dott. Stefano LENZI - Unioncamere Emilia-Romagna
Buongiorno a tutti. Anch'io mi unisco ai ringraziamenti al
presidente della Commissione avvocato Lombardi, alla relatrice
consigliera Pariani, per questo gruppo di lavoro che ci ha permesso
di presentare la nostra proposta, tesa a migliorare l'impianto
normativo.
Come Unioncamere Emilia-Romagna, naturalmente condividiamo la
modifica al progetto di legge di fornire un quadro di riferimento
efficace per la programmazione di interventi di semplificazione
amministrativa, che consenta, soprattutto - abbiamo rimarcato -
attraverso i coinvolgimenti interistituzionali, di superare le
difficoltà insite nelle procedure e nella frammentarietà delle
competenze. Per noi questo è un obiettivo strategico, fondamentale
per le imprese, tanto che lo abbiamo inserito nelle linee
prioritarie dell'azione di Unioncamere dell'Emilia-Romagna del 30
novembre 2009.
In particolare, l'attività di semplificazione valorizza l'apporto
che le Camere di Commercio possono dare, in accordo con la Regione,
in forza delle loro competenze istituzionali e del livello di
esperienze, fornendo un contributo per raggiungere livelli
significativi di semplificazione amministrativa, attraverso il tema
della riorganizzazione e la conseguente riduzione dei tempi dei
costi di adempimento burocratici.
D'altra parte, come sistema camerale nazionale e regionale, vale la
pena ricordare che da tempo siamo fortemente impegnati nella
promozione di iniziative per l'archivio della semplificazione
amministrativa e i servizi di scrivanie elettroniche per le imprese,
soprattutto attraverso la diffusione delle pratiche telematiche,
anche in accordo con le pubbliche amministrazioni. È una scelta
ormai consolidata, che punta attraverso l'e-government a fornire un
significativo contributo per migliorare l'efficienza della pubblica
amministrazione.
Le Camere di Commercio hanno un complesso di strumenti e servizi
avanzati a disposizione, che vanno dalla carta nazionale dei servizi
ai servizi della semplificazione in rete, alla posta elettronica
certificata, alla gestione telematica del registro imprese. La
comunicazione unica prevista dal decreto legislativo n. 7 del 2007,
entrato in vigore l'anno scorso nel 2010, prevede appunto che il
registro delle imprese sia utilizzato per semplificare il rapporto
delle imprese con la macchina amministrativa. È stato poi citato il
recente statuto delle imprese. Tutta questa normativa riconosce
l'apporto fondamentale del sistema camerale, in chiave
semplificatoria. All'articolo 6 della legge si stabilisce che le
gestioni camerali, nel caso in cui non sia possibile applicare
percorsi interni agli enti pubblici per individuare l'ufficio
responsabile del coordinamento delle attività dell'impatto di
iniziative legislative sulle imprese, possano utilizzare il sistema
delle Camere di Commercio.
Ancora più rilevante è l'articolo 9, comma 2, dove si prevede che le
pubbliche amministrazioni garantiscano, attraverso le Camere di
Commercio, l'aggiornamento e l'applicazione delle norme per i
requisiti minimi per l'esercizio di ciascuna tipologia di attività
di intervento. È quindi previsto che le amministrazioni comunichino
ogni anno l'elenco delle norme di requisiti minimi per l'esercizio
di ciascuna tipologia descritta delle imprese.
Non solo, sempre in base allo statuto delle imprese, recentemente
approvato, in forza dell'articolo 17, comma 2, punto 4, le Camere di
Commercio possono utilizzare queste informazioni che arrivano dalle
pubbliche amministrazioni, per proporre al garante delle micro,
piccole misure di semplificazione della normativa sull'avvio e sugli
esercizi delle attività di impresa.
Quindi, come Unioncamere prendiamo atto con favore della valenza del
riconoscimento degli accordi che coinvolgono gi enti locali e le
altre pubbliche amministrazioni interessate, quindi anche le Camere
di Commercio, al fine di sviluppare specifiche azioni di
semplificazione, così come è stato esplicitato nel progetto di legge
regionale.
Altrettanto positiva è la volontà di realizzare, attraverso azioni
condivise con le pubbliche amministrazioni, un sistema di analisi
permanente delle procedure che interessano le amministrazioni
regionali e la complessiva azione amministrativa sul territorio, in
base al'articolo 3.
Entrambe queste disposizioni tengono conto della necessità di
favorire il dialogo interistituzionale e vanno nella direzione
indicata fra gli indici più generali di semplificazione della
qualità delle procedure amministrative e di processi regionali,
anche con misure che dispieghino appieno l'applicazione dei
principi. A questo proposito, anche con riferimento alle imprese di
carattere nazionale, che coinvolge da vicino il sistema camerale,
proponiamo che nella versione definitiva della proposta di legge, la
valenza di tali articoli possa essere ulteriormente ampliata, in
coerenza con le prescrizioni successive, per garantire quel rapporto
necessario fra Regione e le parti sociali, tutte le componenti
istituzionali interessate. Per questo motivo noi abbiamo proposto
una modifica dell'articolo 4, laddove si stabilisce l'istituzione di
un tavolo permanete per la semplificazione, dove chiediamo che
entrambe le istanze siano rappresentate anche nel sistema. Grazie.
Dott. Domenico TRAMONTI - Segretario regionale CISL
Intervengo molto brevemente, perché abbiamo provveduto ad inviare
un documento di osservazioni sul primo progetto di legge e con
soddisfazione diciamo che diverse cose da noi sollevate, che avevamo
chiesto di modificare, sono state accolte. Ci sembra che questo
ultimo testo sia molto, ma molto più efficace rispetto al primo
presentato, e quindi il giudizio è sicuramente molto positivo,
perché tra l'altro riteniamo questo provvedimento legislativo
importantissimo per fare fronte in modo migliore ai problemi
presenti sul nostro territorio, anche dal punto di vista della
crisi.
In particolare, mi sembra sia stata specificata la questione
dell'uniformità dei procedimenti, la questione della progressività
delle applicazioni, i tempi di procedimento. Forse una piccola cosa
che avevamo chiesto e non so se stia nel testo di legge, o in un
provvedimento successivo di attuazione: quella di favorire, in
particolare, le amministrazioni che hanno bisogno di aggiornare o
modificare il sistema informativo per entrare a tutti gli effetti
nella rete del sistema a cui si dovrà dare costrutto.
Ripeto, il giudizio è positivo. Auspichiamo, vedendo anche i
risultati futuri, valuteremo anche i provvedimenti attuativi di
questa nuova normativa e sicuramente staremo sempre attenti perché,
come ho già sottolineato, valutiamo molto, molto importante questo
progetto. Grazie.
Dott. Marco PASI - Tavolo regionale imprenditoria
Grazie presidente, Buonasera a tutti. Grazie alla consigliera
relatrice.
Il risultato che abbiamo veduto finalmente, oggi, ci consente di
essere brevi nei nostri interventi, rispetto all'udienza precedente
che abbiamo tenuto in settembre. Sicuramente abbiamo fato un lungo
percorso e dei grandi passi in avanti, quindi il mio intervento
vuole proprio testimoniare la soddisfazione che le associazioni del
Tavolo regionale dell'imprenditoria vogliono esprimere su questa
nuova stesura. Quindi vi è un ringraziamento non convenzionale sul
percorso. Ho visto la disponibilità che la stessa Commissione ha
avuto nel convocare questa seconda udienza conoscitiva,
nell'attivare anche momenti di ascolto importanti con il sistema
della rappresentanza delle categorie, così come ha fatto la Giunta e
tutti i consiglieri coinvolti.
Credo che questo percorso abbia dato veramente dei buoni frutti, vi
è stata una direzione positiva di contenuti reali scaturiti dal
confronto. Non avevamo chiesto da soli, naturalmente, l'inserimento
di alcuni principi, ma oggi li troviamo, la consigliera Pariani li
ha citati in parte: quello dell'unitarietà delle procedure, la
compensazione degli oneri, lo stesso ragionamento sull'attivazione
della banca dati, sono tutti elementi che crediamo pongano questo
progetto di legge effettivamente fra le punte avanzate della
normativa, non solo delle Regioni italiane, ma complessivamente del
nostro territorio. Quindi questo lavoro svolto, utilizzando peraltro
meccanismi istituzionali, è veramente un indicatore importante e
sono d'accordo con il testo di legge.
Varrebbe la pena valutare anche altri provvedimenti, ma oggi le
vicende della politica mettono a rischio di diventare momenti di
tensione, se non vengono gestiti con la stessa capacità concertativa
e di ascolto. Quindi, bene, approviamo un provvedimento legislativo
che sicuramente dà delle risposte importanti.
E' chiaro che, rispetto alle nostre osservazioni, anche numerose,
articolate, qualche punto di criticità a nostro avviso rimane
ancora, sul quale forse si potrebbe fare un ulteriore sforzo.
Sostanzialmente sono i tre elementi che il collega di Confindustria
ha ben richiamato. Su questo punto peraltro abbiamo approfittato di
una modalità di rapporto tra tutto il mondo imprenditoriale (penso
sia servito anche a rinsaldare l'imprenditoria attorno ad elementi
costruttivi). Questi tre fattori, richiamati nell'intervento
precedente, potrebbero essere veramente un po' la ciliegina della
torta della normativa, pur nella loro complessità in materia di
applicazione.
Li voglio citare in ordine di priorità. Al primo posto sta
sicuramente la restituzione degli oneri. È un tema fortemente
innovativo, che non ha una rete di protezione, ovvero una normativa
nazionale che in qualche modo ci potrebbe aiutare. Qui sicuramente
si tratta di una scelta con caratteristiche innovative,
istituzionali, ma effettivamente, ponendo una norma in questa
direzione, la Regione Emilia-Romagna sarebbe in una situazione di
avanguardia nella panorama nazionale. È un tema questo che poniamo
perché fa soffrire le imprese. Non si tratta solo di un dibattito
accademico o di forma, ma è veramente un fattore di civiltà,
rispetto al procedimento che non prosegue, che fatica ad arrivare a
conclusione. Anche se può sembrare una contraddizione in termini, se
non altro può essere utile a eliminare il danno per l'impresa.
Riteniamo infatti che potrebbe essere un elemento di grande civiltà
e di fonte di innovazione.
Il secondo tema è quello dei poteri sostitutivi. È vero che la
Regione comincia ad applicarlo, ma va inserito anche nella
semplificazione. Tutti e due i punti, come quello precedente della
restituzione degli oneri, trovano comunque una sponda nello
statuto dell'impresa, e forse è stato anche un bene trovarsi in
questo frangente in concomitanza con l'esame del progetto di legge,
poiché consente di avere un elemento di appiglio in più per
ricondurre con coraggio questi principi all'interno del nostro
ordinamento.
Il terzo tema è quello del silenzio assenso. Vi confesso che ho
sofferto un po' ad articolarlo al nostro interno, quindi
bisognerebbe forse ragionarci e approfondire di più, però
sostanzialmente tra quei regolamenti già passibili a livello
nazionale dell'istituto, e quelli su cui viene severamente vietato
l'utilizzo, c'è un margine di ragionamento. Forse un ulteriore
sforzo può esser fatto, nell'ambito comunque - lo ripeto e concludo
- di una considerazione positiva sul provvedimento legislativo, sul
quale va basato tutto il sistema istituzionale ed economico, che ha
lavorato insieme con profitto. Vorremmo, in conclusione, che questa
fosse una bella palestra anche su altri procedimenti. Grazie.
Dott. Riccardo BREVEGLIERI - Forum terzo settore
Buongiorno a tutti. Come hanno detto altri intervenuti, il testo
che è uscito a seguito della prima udienza conoscitiva è un testo
più efficace. Come Forum del terzo settore abbiamo fatto attenzione
che fosse efficace nell'esposizione dei diritti del lavoro. Le cose
che vanno segnalate oggi sono che rimangono alcuni punti, segnalati
in precedenza, che seguono sostanzialmente questo filone: si faccia
meglio con meno risorse e non viceversa, cioè in un periodo in cui
la politica, i costi della cosa pubblica sono al centro del
dibattito, e sembrerebbe che l'importate sia spendere meno, si può
sempre rischiare di perdere di vista la qualità dell'organizzazione.
La seconda cosa è un'idea di partecipazione alle scelte della
pubblica amministrazione fatte anche da soggetti esterni alla
pubblica amministrazione, fatte non per sviluppare la democrazia
partecipata, non per condurre a rallentamenti.
Il terzo elemento: un'attenzione generale, che non riguarda solo le
imprese, sui benefici. Il tempo perso per i cittadini nei rapporti
con la pubblica amministrazione diventa anche un tempo perso di
costo per l'impresa privata. Su questo terreno, le cose sono da una
parte pensare che quando si parla, in diversi punti, nell'articolo
1, di ottimizzazione, di razionalizzazione, a fianco si parli anche
di ottimizzazione della Giunta, e non solo di semplificazione. Poi,
se il termine ottimizzazione non prevede questo ragionamento,
introdurre un'idea di qualità, non solo di semplificazione e
ottimizzazione dei costi.
Un ragionamento diffuso su questo testo legislativo che voglio fare,
anche se complicato, è una precisazione sul principio di
sussidiarietà, perché, per come è stato interpretato in tutti i
dibattiti, vuol dire tutto e niente, nel senso che ognuno,
all'interno della sua situazione, parla di esternalizzazione pura
dei sistemi partecipativi. Pertanto, se si tratta di una legge di
indirizzo, sarebbe meglio avere qualche definizione in più.
Sempre all'articolo 1 si parla della differenziazione, che non è
richiamata dove si parla di completezza, necessità e adeguatezza,
che è uno dei temi famosi nella democrazia italiana, solo la
riconduzione delle stesse funzioni a livelli diversi della pubblica
amministrazione. La differenziazione è un tema allo studio della
Regione già negli anni scorsi. Si tratta di un ragionamento che
riguarda l'idea di non dover avere più soggetti nella pubblica
amministrazione competenti per le stesse cose. Da un punto di vista
dell'economia non lo so, ma questo avviene abbastanza di frequente.
Una battuta provocatoria è sui poteri amministrativi. Da un'analisi
fatta sulla valutazione, per la semplificazione e la valutazione non
sono proprio un inizio molto geniale. Vado avanti con un tema che
riguarda l'articolo 4, tutta la parte relativa alla semplificazione
di aiuto tecnico. Segnalo il fatto che si parla di nucleo, di Tavolo
tecnico, e si pensa, così come lo definisce la legge, quasi solo a
Tavoli con presenza pubblica. Non è vietata la presenza i soggetti
esterni, ma per fare un esempio, nel testo precedente si prevedeva
la possibilità di consulenze esterne, possibilità che in questo
testo è scomparsa.
Io ritengo invece che sarebbe utile pensare a soggetti anche terzi,
perché altrimenti il meccanismo diventa che la pubblica
amministrazione fa la valutazione dei bisogni, trova le soluzioni,
fa l'analisi, dà il giudizio finale e si ricomincia da capo. Da
questo punto di vista, non credo che la valutazione senza l'aiuto di
terzi sia molto produttiva, mentre invece un rapporto anche
incrociato con i soggetti terzi può aiutare a conoscere meglio i
bisogni e a trovare soluzioni adatte, anche se le scelte finali
appartengono alla Giunta e all'Assemblea.
Crediamo anche che vi sia bisogno, soprattutto dove si parla di
consultazioni, di introdurre anche la parola dei cittadini, perché
si parla solo di imprese e consumatori, che sono categorie buone per
il PIL, ma complessivamente credo che i cittadini siano una
categoria che vada introdotta.
Ultimo tema è la partecipazione nelle scelte, con la proposizione di
un Tavolo tecnico. Ricordo solo che la legge regionale sulla
partecipazione del 2010 parla proprio di un'inscindibile connessione
fra la partecipazione alla semplificazione di progetti pubblici al
fine dello svolgimento di un'adeguata attività amministrativa.
Ritengo sia un tema rilevante, utile anche per il mio mondo,
rispetto ai meccanismi di partecipazione molto ripetitivi o poco
utili spesso per valutare l'efficienza di un intervento.
Ultimo tema è la parte in cui i relatori parlavano degli emendamenti
della Giunta ancora in discussione. Non per fare la rincorsa su temi
che riguardano determinati soggetti piuttosto che altri, ma credo
che andrebbe inserito, proprio come segnale del fatto che questa
semplificazione e questo nuovo modo di intendere il procedimento va
incontro non solo alle imprese (con le conferenze di servizi, il
silenzio assenso, che comunque riguarda il preesistente), ma va
incontro anche ai bisogni dei cittadini. E' un segnale utile pensare
che una delle priorità che si mette in questa legge è quella che
riguarda tutta la parte dell'orientamento e la semplificazione del
processo sui benefici assistenziali. Lo dico anche perché ci aspetta
un anno in cui comunque i decreti già approvati prevedono riduzioni
assistenziali, perché comunque un taglio vuol dire razionalizzazione
delle risorse, e questo sostanzialmente significa tanto nel riordino
sul fronte dei servizi e del sociale. Vi segnalo solo il calvario di
procedure amministrative sovrapposte per chi ha un caso di
disabilità in casa, il livello di difficoltà, i vari passaggi che
deve superare. Credo che ragionare in questo senso voglio dire non
togliere niente alle altre priorità, ma dare un segno alla
cittadinanza. Grazie.
Dott. Gianni MELLONI - Direttore ANCI Emilia-Romagna
Buonasera a tutti. Abbiamo condiviso in diverse occasioni questo
nuovo approccio che dovrebbe essere, almeno nelle intenzioni
manifestate negli interventi precedenti, ma anche in gran parte del
testo, il meccanismo attraverso il quale, in sostanza, attraverso
delle norme o delle leggi che in qualche modo operano alla
semplificazione, si possano raggiungere dei risultati.
Infatti questo progetto di legge viene dopo un percorso di
semplificazione normativa, fatta in questi anni, di semplificazioni
di procedure, conferenze dei Sindaci, SCIA, silenzio assenso,
semplificazione documentale, autocertificazione, dichiarazione di
atto notorio, semplificazione di linguaggio della pubblica
amministrazione, di stile, e semplificazione tecnologica. Tutte
queste cose fanno tutte parti di leggi e norme che in qualche modo
volevano tutte semplificare.
Direi che se volessimo esprimere una valutazione, non è che siamo
molto soddisfatti, nonostante queste norme. Credo che la Regione sia
partita nell'affrontare il tema da queste considerazioni. Cerchiamo
di capire qual è l'obiettivo che bisogna raggiungere, cerchiamo di
capire, in tutto l'iter che dà luogo a un procedimento, cos'è che
bisogna fare per cercare di rispondere alla richiesta delle imprese
in modo adeguato. Tant'è che il progetto di legge si basa su accordi
fra enti che hanno varia validità istituzionale. E per questo alcune
idee proposte negli incontri svolti nei confronti di chi non
rispetta le norme vanno tenuta con la giusta considerazione. E'
chiaro, ad esempio, che se io non esercito una funzione, scatta il
potere sostitutivo della regione, ma se io non rispondo a un
pratica, non è che si può sostituire la Regione all'Ente locale,
diventa un po' difficoltoso, tant'è che quando si tratta di porre il
problema del rispetto dei tempi, si fa riferimento alla legge 241,
quindi la 241 prevede dei tempi. Tuttavia questo non avviene
all'interno di una conferenza dei servizi, dove non c'è sicuramente
l'ente locale in senso stretto, non c'è solamente il Comune, ci può
essere la Provincia, a seconda di cosa si discute, ci può essere la
Regione, c'è l'ARPA, c'è la Sovrintendenza.
Il tema è che per questi soggetti, alla fine, per tutto ciò che
hanno messo in campo, non è sempre possibile sospendere i tempi.
Allora, le norme ci sono, ci sono sempre state e bisogna chiedersi
forse il perché non avvenga la conclusione del procedimento. Infatti
credo che occorrerebbe, forse sarebbe meglio per le competenze
stesse della Regione, che a questo tipo di azione di semplificazione
ARPA, ASP e tutte le agenzie regionali aderissero in qualche modo,
altrimenti - ribadisco - se ci troviamo in una conferenza di
servizio dove questi attori tutto sommato continuano a porre
determinati problemi, non si risolve nulla. Quindi, attenzione a
leggere le cose dal punto di vista finale.
Il problema è come noi, nel costruire i provvedimenti, con un
ragionamento dal basso all'alto e anche in senso inverso, possiamo
intravedere gli elementi da introdurre nel procedimento che ci
possano aiutare.
Uno dei problemi lo stiamo già affrontando. Tenete conto che in
Emilia-Romagna vi sono 348 Comuni, fatti di dimensioni diverse, con
capacità, professionalità e iniziative diverse. Allora, già si fa un
lavoro in questo senso.
Qui nel testo non è indicato, ma bisogna tenere conto che la
semplificazione è anche semplificazione istituzionale, e su questo
devo dire che in questa regione ci stiamo lavorando da molto tempo.
Vi cito un dato che ripeto spesso: vi sono 260 Comuni dentro ad
Unioni e Comunità montane, 43 sono invece le Associazioni
intercomunali, quindi sono già più di 300 Comuni che pensano di
gestire insieme delle funzioni; e ciò significa mettere insieme
l'ufficio per il pubblico, l'ufficio personale, l'ufficio di piano
per i servizi sociali, e altre cose di questo genere.
L'innovazione istituzionale è pertanto fondamentale. Un'altra
innovazione è quella tecnologica.
Il rappresentante della Camera di Commercio ha detto molto da questo
punto di vista per gli impegni rispetto alle imprese, per le banche
dati che permettono di semplificare molto. Il lavoro che stiamo
facendo insieme alla Regione con le risorse messe a disposizione è
nella dimensione di innovazione istituzionale dell'Unione, di
favorire l'introduzione di strumenti perché si possano dotare di
banche dati: per esempio una banca dati degli immobili, che permetta
di raccogliere tutte le informazioni relative a quegli immobili e
seguire in qualche modo la regola per cui se esiste già un documento
all'interno della pubblica amministrazione, non v'è bisogno di
chiederlo al cittadino o all'impresa.
Ciò significa in sostanza che anche questo obiettivo si ottiene per
il fatto che questa legge sta dentro un percorso di innovazione
istituzionale, di innovazione tecnologica e le due cose si tengono
sostanzialmente insieme.
Voglio però anche aggiungere, a onor del vero, una considerazione
sulla semplificazione normativa. Vorrei che ci fosse la
consapevolezza da parte di tutti che oggi i Comuni sono assoggettati
ad una normativa, in particolare finanziaria, che cambia di giorno
in giorno. Qualsiasi impresa che dovesse adeguarsi giorno per giorno
ad un cambio di normativa analogo, avrebbe obiettive difficoltà a
produrre sia il proprio bilancio, sia il rispetto degli obiettivi.
Vorrei che comprendeste a pieno come in passato si cominciava a
ragionare in termini di bilancio dal mese di giugno, ora invece in
ogni momento di tutto l'anno, ormai, dobbiamo impegnarci a capire
gli effetti di una determinata norma, che viene modificata nelle
diverse manovre che si succedono, compresi anche gli interventi di
semplificazione fatti dal Governo precedente, attraverso le varie
misure di informatizzare, senza tenere conto del livello di
informatizzazione posseduto dai Comuni.
Emblematico è il caso del modello unico per l'edilizia, da sette
anni al centro della discussione e tuttavia non risolto,
semplicemente perché il decentramento del catasto - cosa richiesta
da tanti anni e su cui molti hanno sollevato problemi - non è
avvenuto, perché l'Agenzia del territorio non funziona.
Dico quindi semplicemente questo: se un professionista presenta una
pratica edilizia, e ho un sistema in cui, in modo automatico,
aggiorna il catasto, l'anagrafe delle concessioni, ecc., sono in
grado, senza che ci sia una spesa perché la variazione avviene in
modo automatico, di aggiornare tutte le banche dati che posso avere
a diposizione. Il problema è che da una parte si chiede la
semplificazione, ma dall'altra si prendono provvedimenti senza tener
conto del tessuto in cui questi provvedimenti vanno a cadere, e
naturalmente le cose nella sostanza non funzionano.
Allora, perché ho fatto questo ragionamento? Perché ritengo, tutto
sommato, che meno noi ricorreremo nel prossimo futuro alla legge
241, più avremo cognizione che questa legge funziona, perché se
ricorriamo alla 241, a mio parere, tutto sommato vuol dire che non
siamo riusciti a far bene il nostro lavoro. Il nostro lavoro è un
lavoro che dobbiamo continuare a fare assieme alla Regione per
cercare insieme di migliorare ciò che fino ad oggi abbiamo fatto,
che sicuramente non è sufficiente, in una logica che deve vedere al
centro il cittadino con le sue risposte, e l'impresa, però
ribadisco, in un contesto che sicuramente non ci aiuta. Grazie.
Dott.ssa Anna SALFI - Segreteria CGIL Emilia-Romagna
Grazie. L'ultimo intervento ha già detto molte delle cose che
volevo sollevare. Abbiamo formulato delle osservazioni e nello
schema di articolato proposto insieme all'invito abbiamo ritrovato
una serie di cose che avevamo detto.
Bene l'alleggerimento del testo verso una dimensione più di linee
guida e di metodo. Lo riteniamo più idoneo per il ruolo che oggi la
Regione può avere, e anche perché i singoli argomenti affrontati
hanno livelli di complessità, di interazione con le pubbliche
amministrazioni, con una grande complessità molto differente, e
quindi questa formulazione ci sembra la più idonea.
Ugualmente, condividiamo il metodo concertativo che è stato assunto,
che ci ha permesso di intervenire, anche perché abbiamo la necessità
non solo di affrontare dei processi e dei procedimenti di
semplificazione, ma anche di sviluppare nelle pubbliche
amministrazioni, e non solo, sottolineo non solo, l'idea di
condividere che l'eccesso di burocratizzazione porta solo delle
complicazioni, l'attitudine a sviluppare un certo costume verso la
semplificazione, che qualcuno prima diceva non deve essere solo una
semplificazione finalizzata al mero risparmio dei costi.
Ora, c'è un punto che riguarda la questione della responsabilità nel
risparmio, che è un problema molto serio. Volevo solo evidenziare
come proprio la questione dell'integrazione con altre pubbliche
amministrazioni, con altri livelli decisionali, dal nostro punto di
vista, rischia di scaricarsi sull'ultimo anello della catena.
Noi riteniamo che questo tipo di problema possa essere affrontato e
la metodologia assunta dalla Regione ci sembra proprio il metodo
giusto per avere quell'attività che è necessaria. In particolare io
farei attenzione all'utilizzo della valorizzazione delle competenze
interne, che esistono nelle pubbliche amministrazioni, con criteri
necessari per questi processi. Il Tavolo insieme al nucleo
permettono, di volta in volta, di agire sull'intero sistema e
sull'atteggiamento di semplificazione intorno ad ogni singolo tema,
perché i temi, come si diceva prima, possono avere una complessità
differente, una formazione differente, coinvolgere un'unica, o due
amministrazioni, o molte altre.
Un'ultima considerazione che avevamo inserito nella parte generale e
che ci sentiamo di riconfermare, è che questi processi di
semplificazione amministrativa delle procedure non debbano comunque
essere intesi come regolamentazioni tout court, ma devono assicurare
la più ampia scrupolosità nei processi autorizzatori, soprattutto in
campo ambientale, nella sicurezza del lavoro e nei presidi di
legalità in capo economico.
Non ci convince, almeno così come abbiamo sentito prima,
l'allargamento ad altri sistemi di indebitamento, eccetera, perché è
chiara la complessità della questione, ma riteniamo che non sia
questa la sede in cui porre questo tipo problema. Esistono atri
campi di discussione. Grazie.
Dott.ssa Lucia BURSI - Sindaco di Maranello
Buon pomeriggio a tutti. Alcune cose sono già state dette
nell'intervento del rappresentante dell'ANCI, che credo abbia fatto
il punto della situazione. Volevo però precisare alcune cose, perché
vorrei far sentire alla Commissione la voce di un Sindaco, nel senso
che sembra che la burocrazia non sia un problema degli Enti locali,
dei Comuni, invece lo è fortemente.
Penso anche di dissentire un po' con quello che è stato detto, che
non si tratta solo di ridurre i costi della pubblica
amministrazione. Ci sarebbe tantissimo da fare per ridurre i costi
burocratici, per restituire ai cittadini i servizi. Lo dico perché
veramente spendiamo tantissime risorse a fare procedimenti
amministrativi, e credo che sia essenziale il contenuto di questa
legge, cioè andare a capire veramente i costi di una procedura,
verificare quanto costa introdurre una procedura, se è quella più
funzionale, senza rinunciare sicuramente alla validità e
all'adeguatezza. E' veramente l'ente locale che deve portare a casa
questa legge, prima ancora di soffermarsi e discutere, cosa
altrettanto giusta, ma che vedo secondaria, al tema della durata del
procedimento. Mi sembra veramente in subordine.
Prima pensiamo a tutte le procedure amministrative che facciamo e
proviamo a metterci nella condizione di spendere il meno possibile
in burocrazia. Questo credo che sia un problema di tutta l'Italia e
anche della Regione Emilia-Romagna, mi pare un elemento da mettere
al primo punto della valutazione.
Per quanto riguarda i tempi certi dei procedimenti, anche quello è
un problema. Stiamo parlando di tutte le procedure che facciamo.
Sulla certezza sono d'accordo, credo che però debba essere frutto di
un patto fra chi segue il procedimento e chi lo attiva dall'esterno,
cioè anche il tempo per l'integrazione degli atti. Quindi, perché
specificare solo alcune cose? Dobbiamo metterci a un tavolo e
ragionare sulla certezza della durata dei procedimenti, specificando
i ruoli degli uni e degli altri. In questo senso penso che sia
importante.
La legge che la Regione Emilia Romagna sta mettendo in campo è una
legge che deve darci veramente la possibilità di fare molto,
ascoltandoci. Dall'Europa, tuttavia, quando si fanno i raffronti fra
i nostri procedimenti e quelli europei, spesso nelle varie materie,
sicuramente il numero degli atti, il numero dei provvedimenti, è
diverso. Quindi, guardare il sistema di riferimento e provare a
capire dove si può risparmiare in tempo e costi senza perdere la
qualità è un obiettivo importantissimo. La condivisione di questa
legge c'è tutta e anche l'attesa da parte nostra del superamento
delle difficoltà. Grazie.
Dott.ssa Marcella ZAPPATERRA - Presidente Provincia di Ferrara e
presidente CAL
Buonasera. Pochissime considerazioni perché penso sia stato già
detto quasi tutto, il percorso è stato condiviso, quindi è una legge
che sicuramente condividiamo e sono contenta di sapere che dal mondo
delle imprese viene un plauso a questa legge, che spero dalla
riunione di oggi venga trasferito anche su di un livello locale che
ci consenta di superare le molte contrapposizioni esistenti su
questi temi.
Spero che l'avvio di questa legge venga anche percepito dal mondo
del territorio come un passo in avanti, cosa che certamente è. Gli
obiettivi sono condivisi, quello della semplificazione normativa per
quanto riguarda la normativa regionale, la semplificazione delle
procedure sugli enti locali del territorio. E' importante che il
Titolo II ripeta gli obblighi normativi della legge 142, che
peraltro nel regolamento locale del territorio - come diceva prima
il dottor Melloni - sono già stati recepiti in maniera efficace.
Molto spesso infatti i vincoli e i pareri vincolanti vengono da enti
che niente hanno a che fare con Comuni, Province e Regione. Sappiamo
che molto spesso è la conferenza dei servizi che dà
l'autorizzazione, ed è su quegli enti che la Regione può intervenire
maggiormente nell'ottica della semplificazione, perché siano gli
enti che, insieme a noi soggetti che hanno lavorato a questa legge,
facciano la loro parte con le proprie diverse dinamiche. Ma credo
sia giusto che tutti ci attiviamo nei confronti degli altri enti
considerati esterni, ma che fanno parte della conferenza dei
servizi, se vogliamo veramente che questa legge abbia un impatto
forte.
Vedo anche molto positivamente la scelta coraggiosa di fare
riferimento ai modelli di impatto di procedura attraverso azioni
condivise con le altre pubbliche amministrazioni del territorio,
perché ritengo sia una soluzione per far emergere le ricadute anche
pesanti delle leggi regionali sulle procedure rivolte ai cittadini e
alle imprese. Si tratta degli articoli 3, 4 e 5 del progetto di
legge. Può essere un'occasione affinché ognuno faccia la sua parte.
È emersa una richiesta dal dibattito, sulla quale glisso
velocemente, ma pongo uno spunto, la richiesta di rafforzare il
silenzio assenso sotto alcuni profili. Mi vien da dire che su molte
materie siamo già a SCIA su questi procedimenti e che quindi su
alcuni termini rafforzare il silenzio assenso rischia di essere
molto peggio.
Finisco con una sollecitazione, anche se forse non è questa la sede,
ma trattandosi di un'udienza conoscitiva ritengo di poterla fare,
relativa al nucleo tecnico. Il nucleo tecnico di questa legge
prevede che si possa svolgere un ruolo davvero importante per far
fare a tutti un salto di qualità. L'auspicio è che il nucleo tecnico
sia formato da persone davvero competenti, esperte sui territori,
negli Enti locali, lavorino nell'attività concreta, che conoscano
bene la pubblica amministrazione negli enti locali, e non
professoroni (con il rispetto che ho per i professoroni). Infatti
non c'è bisogno in questo momento di dissertare sui principi, ma c'è
bisogno di conoscere bene la realtà pratica e di trovare soluzioni
efficaci per dare attuazione alla legge regionale che condividiamo.
Grazie.
Vicepresidente Simonetta SALIERA - Vicepresidente della Giunta
regionale
Buon pomeriggio. Il lavoro svolto in questi due mesi è stato
sicuramente molto positivo, di collaborazione e condivisione in modo
trasversale, dalla Regione agli Enti locali, a un sistema
associativo più in senso lato, dall'associazionismo
all'imprenditoria, dal mondo dell'impresa, al mondo dei cittadini. È
un buon inizio, perché come abbiamo avuto modo di dire nei vari
incontri, è un processo soprattutto cultuale e quindi è un processo
che fin dall'inizio deve essere di piena condivisione, senza muri,
senza barricate, nel cercare di interpretare al meglio, di
migliorare quanto è in nostro potere le norme, ma soprattutto agire
sulle procedure e sulle prassi.
Quindi occorre la consapevolezza di ciò che fa ogni ente, ma anche
che ciascuno sappia cosa fa l'altro, lo scambio delle problematiche
e la consapevolezza nel definire i tempi di una procedura, da dove
inizia fino a dove finisce, tutte le implicazioni. Per fare questo,
lo dobbiamo fare veramente in un gioco che condividiamo e dove, di
volta in volta, vediamo i diversi processi, analizziamo i limiti
esistenti e realizziamo le modalità per togliere i colli di
bottiglia o i problemi che volta per volta si presentano sempre
diversi.
Il lavoro fatto finora va proprio in questa direzione. Sappiamo che
questo è l'avvio, ma il lavoro che stiamo facendo ci deve vedere fin
da subito, insieme, nel Tavolo, nell'individuazione delle priorità,
al di là di quelle individuate come start up: mi riferisco alla
conferenza dei servizi, al silenzio assenso, ma lì noi avremo modo
di ragionare ulteriormente anche sui temi sui quali oggi chiedete un
maggior approfondimento.
Valuteremo insieme alla Commissione, insieme alla relatrice, i
suggerimenti emersi oggi, una valutazione che tiene conto, che ha
come obiettivo la qualità amministrativa, e non il superamento in
termini di deregolazione o altro, ma di raggiungimento degli
obiettivi di alta qualità, tenendo conto dell'efficacia delle
diverse azioni, siano esse norme o atti amministrativi, rispetto
alle necessità di tutti i cittadini, soprattutto di quelli più
deboli, e del sistema delle imprese.
Se questo obiettivo, questo ragionamento ci accompagnerà sempre, il
lavoro al Tavolo sarà più semplice, perché tutti ne faremo una
parte, condividendolo e impegnandoci reciprocamente nel raggiungere
quegli obiettivi. Quella diventa la sede non della mediazione tanto
per mediare, ma il luogo dove condividiamo i miglioramenti. Questo
ci porterà, perché altrimenti non avrebbe senso nemmeno incontrarci,
nell'esame dei diversi processi, procedimenti o prassi, a ragionare
dove spingerci col silenzio assenso, dove spingerci col potere
costitutivo, dove spingerci sul tema oneri. Quindi quella sarà
l'occasione.
Ho citato le tre leve principali perché sono quelle riprese oggi, ma
una volta definite la priorità da prendere in esame, lì valuteremo
nello specifico anche questi aspetti, che sono poi nell'interesse di
tutti, cittadini, imprese, ma anche della pubblica amministrazione.
Quindi, il tema della responsabilità politica e amministrativa,
ancora più efficace e stringente, e di come riportarla
quotidianamente nel lavoro e nel fornire risposte alla società
regionale, è un aspetto che ci preme, ma lo troviamo come
equilibrio, perché sia un equilibrio che dà risultati positivi, non
che intralcia, e quindi tutti o il più possibile tutti i soggetti si
sentano di lavorare nella quotidianità per raggiungere lo scopo, che
è quello di un'azione efficace nei confronti sia delle imprese che
dei cittadini.
La disponibilità della Giunta regionale c'è ancora, come c'è stata
finora, nel raccogliere i suggerimenti, le proposte di modifica, di
esaminarle insieme anche nei prossimi giorni, fino alla conclusione
dell'iter del progetto di legge. Ma non leghiamoci troppo a
situazioni o temi che ci paiono assolutamente fondamentali da
risolvere oggi, perché lo possiamo fare in seguito, con il metodo di
lavoro che abbiamo scelto. E se vediamo che la legge possa nel tempo
essere modificata dalle esperienze che faremo, la potremo anche
modificare cioè non è tutto immobile. Vorrei ragionare con voi anche
nella valutazione successiva di questa legge, su come possiamo fare
per migliorarla dopo un periodo di sperimentazione. Quindi sono a
disposizione del lavoro comune, che proseguirà ancora non solo per
completare il testo, ma anche per individuare le priorità di lavoro.
Grazie.
Presidente Marco LOMBARDI
Ringrazio ancora tutti gli intervenuti e dichiaro conclusa
l'udienza conoscitiva.
La seduta termina alle ore 16.10
Approvato nella seduta del 24 gennaio 2012.
La Segretaria Il Presidente
Claudia Cattoli Marco Lombardi