Testo
Verbale n. 41
Seduta del 13 dicembre 2011
Il giorno 13 dicembre 2011 alle ore 14.30 si è riunita presso la
sede dell'Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la
Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali, convocata con
nota prot. n. 40288 del 7 dicembre 2011.
Partecipano alla seduta i Consiglieri:
Cognome Qualifica Gruppo Voto
e nome
LOMBARDI Presidente PDL - Popolo 5 presente
Marco della Libertà
FILIPPI Vicepresidente PDL - Popolo 1 presente
Fabio della Libertà
VECCHI Vicepresidente Partito Democratico 4 presente
Luciano
BARBATI Componente Italia dei Valori 3 presente
Liana - Lista Di Pietro
BARBIERI Componente Partito Democratico 2 presente
Marco
BIGNAMI Componente PDL - Popolo 3 presente
Galeazzo della Libertà
BONACCINI Componente Partito Democratico 2 presente
Stefano
CAVALLI Componente Lega Nord Padania 1 presente
Stefano Emilia e Romagna
DEFRANCESCHI Componente Movimento 5 Stelle 2 presente
Andrea Beppegrillo.it
FERRARI Componente Partito Democratico 2 presente
Gabriele
MANFREDINI Componente Lega Nord Padania 3 presente
Mauro Emilia e Romagna
MAZZOTTI Componente Partito Democratico 2 presente
Mario
MEO Componente Sinistra Ecologia 2 presente
Gabriella Libertà - Idee Verdi
MONARI Componente Partito Democratico 3 presente
Marco
MONTANARI Componente Partito Democratico 2 presente
Roberto
MORICONI Componente Partito Democratico 2 presente
Rita
MUMOLO Componente Partito Democratico 2 presente
Antonio
NOE' Componente UDC - Unione di Centro 1 assente
Silvia
PARIANI Componente Partito Democratico 3 presente
Anna
POLLASTRI Componente PDL - Popolo 2 presente
Andrea della Libertà
RIVA Componente Gruppo Misto 1 assente
Matteo
SCONCIAFORNI Componente Federazione 2 presente
Roberto della Sinistra
Il consigliere Giovanni FAVIA sostituisce per parte della seduta il
consigliere Defranceschi e il consigliere Sandro MANDINI sostituisce
per parte della seduta la consigliera Barbati.
E' presente la Vicepresidente della Giunta Simonetta SALIERA
Hanno partecipato ai lavori della Commissione: Bortone (Dir. gen.
Ambiente e difesa del suolo e della Costa), Govoni (Resp. Serv.
Affari generali, giuridici e programmazione finanziaria Ambiente e
difesa del suolo e della costa), Cannariato (Resp. Serv. Rifiuti e
bonifica siti), Pirone (Serv. Rifiuti e bonifica siti), Pignatti
(Dir. gen. Risorse finanziarie e patrimonio), Soldati (Resp. Serv.
Bilancio e finanze), Bellei (Serv. Bilancio e finanze), Papili
(Resp. Serv. Organizzazione e sviluppo), Ricciardelli (Resp. Serv.
Affari generali e qualità dei processi normativi), Veronese (Resp.
Serv. coordinamento Commissioni assembleari), Scandaletti e Celletti
(Serv. informazione e comunicazione istituzionale AL)
Presiede la seduta: Marco LOMBARDI
Assiste la Segretaria: Claudia Cattoli
Resocontista: Laura Sanvitale
Il presidente LOMBARDI dichiara aperta la seduta.
Sono presenti i consiglieri Barbati, Barbieri, Bignami, Bonaccini,
Cavalli, Defranceschi, Favia, Ferrari, Manfredini, Mazzotti, Meo,
Monari, Montanari, Moriconi, Mumolo, Pariani, Pollastri,
Sconciaforni e Vecchi.
- Approvazione dei verbali n. 31 e 33 del 2011
La Commissione all'unanimità dei presenti approva i verbali n. 31 e
33 del 2011, relativi rispettivamente alle sedute del 25 ottobre e 9
novembre 2011.
Il presidente LOMBARDI informa che, in seguito alla richiesta del
consigliere Favia approvata dall'Ufficio di Presidenza
dell'Assemblea legislativa, per l'esame del progetto di legge sui
servizi pubblici locali dell'ambiente (ogg. 1994) è prevista la
diretta streaming. Per favorire i collegamenti tecnici, propone una
inversione nella trattazione degli argomenti posti all'ordine del
giorno, con l'anticipazione degli ultimi due oggetti.
La Commissione concorda.
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- Informazione ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale n.
43 del 2001 sull'assunzione di un dirigente, ai sensi degli artt. 18
e 19 della L.R. 43/2001, per il conferimento di incarico di
Responsabile del Servizio Difesa del suolo e della costa e
bonifica presso la Direzione generale Ambiente Difesa del Suolo e
della Costa
PAPILI illustra il provvedimento, riferendo sulle principali
clausole contrattuali e sulle caratteristiche dell'incarico.
La Commissione prende atto dell'informazione svolta.
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2062 - Ratifica, ai sensi dell'art. 13, comma 2, dello Statuto,
dell'accordo tra Regione Emilia-Romagna (RER) e Repubblica di San
Marino (RSM) per la gestione dei rifiuti urbani e speciali anche
pericolosi destinati al recupero e allo smaltimento, in attuazione
di accordi vigenti (Richiesta del Presidente della Giunta regionale
in data 22 11 11)
Il presidente LOMBARDI introduce l'argomento, soffermandosi sulla
procedura propria degli accordi con gli Stati esteri. Cede quindi la
parola al dirigente competente per l'illustrazione.
CANNARIATO spiega che l'accordo in esame, che ha sostituito i due
precedenti del 2008 e del 1995, ha portato San Marino ad assumere
nuove responsabilità, specificate agli articoli 2, 3 e 8
dell'accordo. La Repubblica di San Marino dovrà infatti svolgere
azioni europee di gestione e monitoraggio dei propri rifiuti,
secondo la gerarchia dei rifiuti prevista dalla direttiva europea n.
98 del 2008. Inoltre, sarà soggetta a controlli sul rispetto
dell'accordo, anche attraverso l'istituzione di una propria
autorità. Infine, è prevista la conclusione di intese attuative
specifiche tra San Marino e le Province di Forlì-Cesena e Rimini,
interessate allo smaltimento dei rifiuti. L'accordo va nella
direzione di permettere alla Repubblica di San Marino di
strutturarsi ed organizzarsi in modo tale da poter gestire i rifiuti
come avviene in Emilia-Romagna. L'articolato è abbastanza completo e
prevede la tracciabilità dei rifiuti e limiti quantitativi
concordati. San Marino dovrà attenersi all'obiettivo di riduzione
dei rifiuti biodegradabili.
Il consigliere DEFRANCESCHI domanda quali siano gli accordi in
vigore con altre Regioni per la presa in carico, da parte
dell'Emilia-Romagna, di rifiuti provenienti da territori
extraregionali.
CANNARIATO si riserva di rispondere successivamente in modo
dettagliato ed esaustivo, ma certamente esistono accordi con Toscana
e Lombardia.
Il consigliere FAVIA chiede le cifre e i costi dei rifiuti
provenienti da San Marino e quali sono i siti di destinazione degli
stessi.
CANNARIATO chiarisce che, per quel che concerne il conferimento dei
rifiuti urbani, l'accordo prevede che vengano smaltiti nella
discarica di Sogliano per un quantitativo massimo di 16 mila
tonnellate. I rifiuti urbani indifferenziati hanno una sola
destinazione. I rifiuti speciali vengono trasportati, invece, negli
impianti regionali.
Circa i costi, spiega, non è in possesso delle cifre dettagliate e
aggiunge che l'accordo non specifica in merito. È tuttavia previsto
che, nel caso San Marino decida di avvalersi degli impianti della
Regione, dovrà stipulare accordi specifici e diretti con le Province
interessate.
La Commissione esprime parere favorevole con 41 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V, PDL), nessun contrario e 6 astenuti (LN ,M5S).
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Entra il consigliere Filippi.
1990 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Legge
finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R.
15/11/2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di
previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario
2012 e del bilancio pluriennale 2012-2014 (delibera di Giunta n.
1643 del 14 11 11)
1991 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Bilancio di
previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario
2012 e Bilancio pluriennale 2012-2014 (delibera di Giunta n. 1644
del 14 11 11)
Relatore consigliere Luciano Vecchi
Relatore di minoranza consigliere Marco Lombardi
Il presidente LOMBARDI informa che, oltre agli emendamenti già
presentati dalla Giunta regionale e contenuti nel documento di
lavoro predisposto dalla segreteria della Commissione (v. allegato
1) e inviato contestualmente alla convocazione, ne sono stati
presentati altri due a firma del consigliere relatore Luciano
Vecchi, quattro a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, ai
quali si aggiunge un subemendamento del consigliere Manfredini già
trasmesso ieri ai componenti. Cede quindi la parola alla
vicepresidente della Giunta per l'illustrazione.
La vicepresidente SALIERA riferisce sui contenuti degli emendamenti
della Giunta. Il primo riguarda l'autorizzazione per un intervento
di spesa nel settore zootecnico.
Il secondo mira ad ampliare il ventaglio delle iniziative
finanziabili, attribuendo alla Giunta regionale il compito di
individuare, di volta in volta, le modalità di impiego dei fondi che
meglio possono rispondere alle condizioni di emergenza abitativa da
fronteggiare (e quindi aiutare le famiglie a trovare una casa in
affitto). Chiarisce che il fondo nazionale per l'affitto si è
azzerato. Con tale emendamento la Regione prevede uno stanziamento
di 3 milioni e mezzo di euro.
Il consigliere MANFREDINI chiede che si proceda all'esame dei
singoli articoli e che gli emendamenti vengano illustrati di volta
in volta, in riferimento alla disposizione che intendono modificare.
Il presidente LOMBARDI domanda se vi sono richieste di intervento in
discussione generale e pone in votazione la proposta metodologica.
La Commissione concorda.
Il presidente LOMBARDI dichiara quindi conclusa la discussione
generale e invita la Commissione a procedere all'esame degli
articoli e degli emendamenti sulla base del documento di lavoro,
integrato dai nuovi emendamenti che di volta in volta andrà ad
annunciare.
Art. 1 Automazione del sistema informativo regionale
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto
all'articolo suddetto.
Il presidente LOMBARDI cede quindi al parola al consigliere
Defranceschi per l'illustrazione dell'emendamento n. 1 presentato
dal Movimento 5 Stelle, così formulato:
Dopo l'articolo 1 si introduce l'art. 1 bis:
Art. 1 bis
Nomina per concorso degli amministratori
1. La Regione procede all'individuazione dei nominativi da indicare
per nomine di sua competenza all'interno dei consigli di
amministrazione di società ed enti da essa partecipati mediante
concorso pubblico.
2. Per le nomine di cui al comma 1 sono incompatibili i consiglieri
e gli assessori regionali ed inoltre i consiglieri e gli assessori
provinciali, i consiglieri e gli assessori comunali ove questi enti
locali partecipino nella società o ente, nonché chi abbia ricoperto
le medesime cariche nei quattro anni precedenti.
3. Con apposito regolamento, da emanarsi entro 180 giorni
dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale
precisa i criteri di selezione, prevedendo commissioni esaminatrici
esterne a cui non potranno partecipare commissari esperti che
abbiano rapporti di parentela fino al terzo grado, con i candidati,
i presidenti, gli amministratori delegati, i componenti dei consigli
di amministrazione delle società o enti partecipate dalla Regione,
assessori o consiglieri della stessa Regione. Nelle commissioni
dovrà essere, inoltre, garantito il principio delle pari opportunità
e dei criteri anagrafici dando priorità ai giovani. I lavori di
dette commissioni dovranno essere verbalizzati e oggetto di
registrazione audio. Le prove orali cui saranno sottoposti i
candidati dovranno essere parimenti registrate con ripresa video a
circuito chiuso.
Il consigliere DEFRANCESCHI illustra il nuovo articolo proposto e
dichiara che l'emendamento presentato dal proprio gruppo politico
recepisce quanto già votato dal Comune di Bologna, prevedendo che ai
consigli d'amministrazione delle società partecipate dalla Regione
si acceda per concorso pubblico.
Inoltre, su raccomandazione di quanto disposto dal Ministro
Catricalà quando era all'Autorità garante della concorrenza e del
mercato, prevede l'incompatibilità alla nomina nei suddetti consigli
per coloro che, negli ultimi quattro anni, abbiano ricoperto cariche
politiche negli Enti locali coinvolti in società partecipate.
Il presidente LOMBARDI dichiara di non partecipare al voto.
Emendamento n. 1 cons. Defranceschi e Favia
La Commissione esprime parere contrario con 24 voti contrari (PD), 9
a favore (M5S, LN, cons. Bignami PDL), 10 astenuti (PDL, IDV, FDS,
SEL-V) all'emendamento suddetto.
Art. 2 Sistema informativo agricolo regionale
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto
all'articolo suddetto.
Il presidente LOMBARDI cede quindi al parola al consigliere
Defranceschi per l'illustrazione dell'emendamento n. 2 presentato
dal Movimento 5 Stelle, così formulato:
Dopo l'articolo 2 si introduce l'art. 2 bis:
Art. 2 bis
Indennizzo per il ritardo nella conclusione dei procedimenti
e responsabilità dirigenziali
1. Se i termini per la conclusione del procedimento non sono
rispettati, salvi i casi di silenzio assenso e di silenzio rigetto,
l'amministrazione corrisponde all'interessato un indennizzo per il
ritardo stabilito in 100 euro per ogni dieci giorni di ritardo, fino
a un massimo di 1.000 euro. Resta impregiudicato il diritto al
risarcimento del danno.
2. L'indennizzo è subordinato alla presentazione di una domanda
contenente l'indicazione del procedimento, rivolta alla struttura
competente in via principale sull'istruttoria, entro un anno dalla
scadenza del termine per la conclusione del procedimento.
3. Se gli indennizzi superano i 3.000 euro annui per servizio della
Regione o struttura equiparata, o i 9.000 euro annui per Assessorato
della Regione o struttura equiparata, la contrattazione collettiva
prevede, per il relativo dirigente, una decurtazione del trattamento
economico accessorio collegato alla produttività.
Il consigliere DEFRANCESCHI spiega che l'intento è introdurre un
principio di merito ma anche di responsabilizzazione dei dirigenti
nel caso di ritardi nella conclusione dei procedimenti
amministrativi.
Il consigliere VECCHI esprime il proprio contrario perché, al di là
del merito della disposizione, si tratta di una materia già presente
nella legge regionale di recente approvazione in tema di
semplificazione, che prevede una procedura nei casi di ritardo nella
conclusione dei procedimenti. Ritiene pertanto non necessario
intervenire, sul punto, con la legge finanziaria regionale.
Il consigliere BIGNAMI esprime invece il proprio parere favorevole
all'emendamento e dichiara congrua la sua collocazione.
Emendamento n. 2 cons. Defranceschi e Favia
La Commissione esprime parere contrario con 31 voti contrari (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 9 a favore (M5S, LN, cons. Bignami PDL), 8
astenuti (PDL) all'emendamento suddetto.
Art. 3
Contributo al Comitato di solidarietà alle vittime delle stragi
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), nessun contrario, 17 astenuti (PDL, LN, M5S)
all'articolo suddetto.
Art. 4
Cartografia regionale
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto
all'articolo suddetto.
Art. 4 bis (che diventa art. 5) Interventi per lo sviluppo del
patrimonio zootecnico (emendamento n. 1 della Giunta regionale)
La vicepresidente SALIERA precisa che l'emendamento introduce un
articolo esclusivamente finanziario per l'autorizzazione della
spesa.
La Commissione esprime parere favorevole con 32 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V, cons. Filippi PDL), nessun contrario, 16 astenuti
(PDL, LN, M5S) al nuovo articolo.
Art. 5 (che diventa art. 6) Interventi nel settore delle bonifiche
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto
all'articolo suddetto.
Art. 6 (che diventa art. 7) Sviluppo dei consorzi di garanzia
collettiva fidi
Il presidente LOMBARDI chiede alcuni chiarimenti per comprendere la
differenza delle cifre indicate da un lato nella relazione di
accompagnamento, pari a 13,5 milioni di euro destinati per i
Consorzifidi di 13,5 milioni di euro, dall'altro invece nel testo
dell'articolo in esame, pari a 7 milioni e mezzo di euro. Chiede
inoltre se sono prese in considerazione, in questo ambito, solo le
risorse attualmente vigilate dalla Banca d'Italia o anche altri
fondi.
La vicepresidente SALIERA precisa che i 7 milioni e mezzo sono
destinati alle attività produttive del settore industriale e
artigianale e sono soggetti al controllo della Banca d'Italia,
mentre i 13 milioni e mezzo sono per il settore commercio e turismo
e per questi non v'è bisogno di autorizzazione.
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 2 contrari (M5S), 15 astenuti (PDL, LN)
all'articolo suddetto.
Art. 7 (che diventa art. 8) Sostegno straordinario a progetti di
ricerca industriale
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 6 contrari (LN, M5S), 11 astenuti (PDL)
all'articolo suddetto.
Il presidente LOMBARDI cede quindi al parola al consigliere
Defranceschi per l'illustrazione dell'emendamento n. 3 presentato
dal Movimento 5 Stelle, così formulato:
Dopo l'articolo 7 si introduce l'art. 7 bis:
Art. 7 bis
Azioni di promozione dell'utilizzo di energie rinnovabili
1. La Regione promuove azioni volte a favorire l'installazione di
impianti fotovoltaici, destinati in via principale all'autoconsumo,
sulle coperture degli immobili di civile abitazione, degli immobili
di piccole e medie imprese, degli edifici pubblici di proprietà
degli enti locali e delle strutture amministrative od operative da
essi derivanti.
2. Ai fini di cui al comma 1, la Giunta regionale, entro 180 giorni
dall'entrata in vigore della presente legge, individua con propria
deliberazione le azioni volte a promuovere:
a) l'attivazione di una modalità di semplice messa a disposizione
delle coperture degli immobili privati da parte dei cittadini che,
tramite coefficiente, avranno un beneficio sul consumo di energia,
supportando il raccordo tra i cittadini e i soggetti interessati
all'installazione degli impianti;
b) l'attivazione di accordi tra privati cittadini, riuniti in
associazione senza finalità di lucro, ed enti locali, per
installazioni di impianti fotovoltaici su edifici pubblici a spese
dei cittadini e ad utilità dell'edificio pubblico con sistemi
organizzativi che permettano il rientro della spesa;
c) l'attivazione di appositi accordi tra Regione e società ESCO.
Favorendo, in particolare, la creazione di modelli standard
facilmente applicabili in qualsiasi ambito territoriale regionale.
3. La Regione si impegna a raccogliere le buone pratiche presenti a
livello nazionali ed europeo, curandone la diffusione e
l'implementazione sul territorio regionale.
Il consigliere DEFRANCESCHI specifica che l'emendamento non prevede
voci di spesa, ma è un'indicazione alla Giunta regionale perché
attivi delle concertazione con i cittadini riuniti in gruppi di
acquisto per favorire l'installazione dei pannelli fotovoltaici nei
tetti.
Emendamento n. 3 cons. Defranceschi e Favia
La Commissione esprime parere contrario con 24 voti contrari (PD),
17 a favore (M5S, PDL, LN), 7 astenuti (IDV, FDS, SEL-V)
all'emendamento suddetto.
Art. 8 (che diventa art. 9) Integrazione regionale al programma
operativo regionale FESR 20017-2013
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 6 contrari (LN, M5S), 11 astenuti (PDL)
all'articolo suddetto.
Art. 9 (che diventa art. 10) Organizzazione turistica regionale al
programma operativo regionale FESR 20017-2013
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 6 contrari (LN, M5S), 11 astenuti (PDL)
all'articolo suddetto.
Art. 10 (che diventa art. 11) Interventi per la qualificazione delle
stazioni invernali e del sistema sciistico
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 6 contrari (LN, M5S), 11 astenuti (PDL)
all'articolo suddetto.
Art. 11 (che diventa art. 12) Partecipazione della Regione
Emilia-Romagna a fondi e interventi per l'emergenza abitativa
(emendamento n. 2 della Giunta regionale)
La vicepresidente SALIERA illustra l'emendamento, sostitutivo del
testo originario dell'art. 11: al primo comma viene aggiunta la
lettera c), che permette di ampliare il ventaglio delle iniziative
finanziabili, attribuendo alla Giunta regionale il compito di
individuare, di volta in volta, le modalità di impiego dei fondi che
meglio possono rispondere alle condizioni di emergenza abitativa da
fronteggiare e quindi aiutare le famiglie a trovare una casa in
affitto. Sono, in sintesi, interventi d'aiuto per il pagamento dei
canoni di affitto e la Regione, a fronte della totale mancanza di
trasferimenti statali, prevede uno stanziamento di 3 milioni e mezzo
di euro.
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 2 contrari (M5S), 15 astenuti (PDL, LN)
all'articolo così sostituito.
Art. 12 (che diventa art. 13) Fondo per la conservazione della
natura
La Commissione esprime parere favorevole con 33 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V, M5S), nessun contrario, 15 astenuti (PDL, LN)
all'articolo suddetto.
Art. 13 (che diventa art. 14) Disposizioni per il finanziamento del
parco naturale del Sasso Simone e Simoncello
La Commissione esprime parere favorevole con 33 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V, M5S), nessun contrario, 15 astenuti (PDL, LN)
all'articolo suddetto.
Art. 14 (che diventa art. 15) Interventi in materia di opere
idrauliche nei corsi d'acqua di competenza regionale
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), nessun contrario, 17 astenuti (PDL, LN, M5S)
all'articolo suddetto.
Art. 15 (che diventa art. 16) Interventi di sistemazioni idraulica e
ambientale
La Commissione esprime parere favorevole con 48 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V, PDL, LN, M5S), nessun contrario o astenuto
all'articolo suddetto.
Art. 16 (che diventa art. 17) Interventi ed opere di difesa della
costa
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), all'articolo suddetto.
Art. 16 bis (che diventa art. 18) Investimenti nel settore dei
trasporti (emendamento n. 3 della Giunta regionale)
La vicepresidente SALIERA precisa che si tratta di un articolo
esclusivamente finanziario per l'autorizzazione alla spesa.
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto al
nuovo articolo.
Art. 17 (che diventa art. 19) Rete viaria di interesse regionale
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), all'articolo suddetto.
Art. 18 (che diventa art. 20) Interventi per la sicurezza dei
trasporti
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), all'articolo suddetto.
Art. 19 (che diventa art. 21) Quota del fondo sanitario regionale di
parte corrente in gestione accentrata presso la Regione per la
realizzazione di progetti ed attività a supporto del Servizio
sanitario regionale
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), all'articolo suddetto.
Art. 20 (che diventa art. 22) Integrazione regionale per il
finanziamento del Servizio sanitario regionale
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), all'articolo suddetto.
Il presidente LOMBARDI cede quindi al parola al consigliere
Defranceschi per l'illustrazione dell'emendamento n. 4 presentato
dal Movimento 5 Stelle, così formulato:
Dopo l'articolo 20 si introduce l'art. 20 bis:
Art. 20 bis
Adeguamento dell'indennità degli incarichi direzionali del Servizio
sanitario regionale e della dotazione organica dirigenziale
regionale
1. In attuazione del generale principio di contenimento della spesa,
nonché in attuazione dell'articolo 6, comma 3, del d.l. 31 maggio
2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione
finanziaria e di competitività economica), convertito con
modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, l'indennità
corrisposta, alla data di entrata in vigore della presente legge, ai
direttori generali, ai direttori amministrativi e ai direttori
sanitari della aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale
è ridotta nella misura del 10%.
2. La riduzione della indennità di cui al comma 1 si applica
automaticamente anche a tutti gli altri incarichi che assumono come
parametro di riferimento le indennità dei soggetti di cui al comma
1.
3. La giunta regionale, entro 90 giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge, con proprio atto, adegua la dotazione
organica dirigenziale regionale nella misura massima di 150 unità.
4. Il comma 3 bis dell'articolo 43 della legge regionale 26 novembre
2001, n. 43 è abrogato; i posti di Direttore generale sono
ricompresi nella dotazione organica dirigenziale regionale nel
numero massimo di 4 unità.
5. La riduzione dell'attuale consistenza alle unità previste dai
commi 3 e 4 opera con la scadenza naturale di contratti in essere
alla data di entrata in vigore della presente legge.
5. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ai
contratti in essere alla data di entrata in vigore della presente
legge.
6. Le economie realizzate dall'attuazione del presente articolo per
l'anno 2012 andranno a confluire sul Capitolo 57152 afferente alla
U.P.B. 1.5.1.2.18125 Fondo regionale per la non autosufficienza
con destinazione esclusiva ad azioni rivolte alla disabilità grave.
Il consigliere DEFRANCESCHI specifica che l'emendamento prevede
l'adeguamento della riduzione delle retribuzioni già previsto nella
finanziaria nazionale, ma non ancora recepito dalla Regione
Emilia-Romagna (la Toscana invece lo ha già fatto). Inoltre, prevede
di rivedere la dotazione organica dei dirigenti e le assunzioni
senza concorso; nell'amministrazione regionale infatti si ha una
dotazione organica decisamente superiore a quella effettiva di 200
unità (quelle realmente coperte sono 160). Chiede perché non siano
stati ancora coperti i 40 posti che mancano.
Il rapporto fra dirigenti e personale è ancora molto alto.
L'obiettivo dell'emendamento è di portare tale rapporto a livelli
più consoni (un dirigente ogni 13 dipendenti). Vi è inoltre un
numero spropositato di direttori generali (10 più 5 direttori di
Agenzie). Lo stesso sindacato dirigenti parla di un numero
spropositato di incarichi speciali dirigenziali e cita la Regione
Marche (un solo direttore) e la Toscana (solo 4 direttori generali).
Il consigliere chiede che vi sia discussione sugli emendamenti
presentati.
Il consigliere FAVIA ricorda che si sta parlando di tagli al costo
della politica e che ci vuole una riforma organica e strutturale che
interessa anche le direzioni generali e i dirigenti. Rimane stupito
che non ci sia nulla da dire sull'argomento e si augura che qualche
altro partito politico abbia una qualche opinione in tal senso. Non
concepisce che si neghi il dibattito.
Il consigliere VECCHI replica che i componenti della Commissione
decidono per se stessi. Nel ringraziare il Movimento 5 Stelle per
aver presentato emendamenti in Commissione (cosa che non era
capitata in passato), aggiunge che è difficile pretendere una
discussione e votare un emendamento senza che prima ci sia stata la
dovuta preparazione. Per ciò che lo riguarda, discutere sul
dimensionamento e il trattamento della dirigenza della sanità, con
questa tempistica, risulta poco consono. Ricorda che ciò che
caratterizza la Regione Emilia-Romagna non è certo la sovrabbondanza
né del personale, né della dirigenza. Pertanto, conclude, non ci
sono le condizioni per esprimere un parere favorevole in merito
all'emendamento presentato.
Il consigliere BIGNAMI sottolinea che, personalmente e come Popolo
della Libertà, quando si parla di abbattimento delle burocrazie, di
riduzione dei costi, di snellimento e semplificazione amministrativa
è estremamente contento. È consapevole che il tema proposto dal
Movimento 5 Stelle è stato posto in modo irruento. L'abbattimento
del 10% è indubbiamente un modo aggressivo di affrontare il tema,
però è un tema che va posto, e pertanto - conclude - il gruppo PDL
vota a favore dell'emendamento.
Anche il consigliere MANFREDINI dichiara il proprio voto favorevole
all'emendamento e ricorda che il consigliere Corradi in passato
aveva presentato una risoluzione, poi bocciata, in cui poneva la
medesima questione della riduzione degli stipendi e del numero dei
direttori generali.
La consigliera PARIANI rammenta ai colleghi che c'è un iter in corso
di modifica alla legge regionale n. 43 del 2001 e che l'occasione
per discutere dell'organizzazione dell'ente e delle politiche del
personale sarà appunto in quella sede, dove si discuterà della
revisione delle legge summenzionata. Si dichiara stupita dagli
interventi che l'hanno preceduta perché, ricorda, che chi era al
Governo del Paese ha aumentato in modo esponenziale il numero dei
dirigenti e dei ministeri.
Il consigliere DEFRANCESCHI ricorda al consigliere Vecchi che è
prassi diffusa anche della Giunta presentare gli emendamenti al
testo solo a ridosso della seduta di discussione o in seduta stessa.
Cita in proposito il caso recente del progetto di legge relativo ai
parchi.
Il consigliere BIGNAMI non ritiene una buona argomentazione invocare
prassi che non offrono il buon esempio. Riporta pertanto la
discussione al merito dell'emendamento e afferma di condividere che
il dibattito sui temi sollevati sia trattato in relazione alla
riforma della legge regionale 43 del 2001. Aggiunge che, se vi è
disponibilità al confronto, anche da parte del proprio gruppo
assembleare di appartenenza vi sarà la massima adesione. Ma, nel
dubbio, dichiara di votare a favore dell'emendamento presentato.
Auspica concrete iniziative della Giunta o della maggioranza per
vedere se la disponibilità dichiarata si tradurrà in fatti concreti.
Il consigliere VECCHI precisa che non era sua intenzione formulare
rilievi ai consiglieri che esercitano legittimamente la loro facoltà
di presentare emendamenti. Tuttavia, ritiene che non si possa
pretendere una discussione approfondita su ogni argomento proposto
da un gruppo politico. Rivendica il diritto di accogliere o bocciare
un emendamento presentato.
Il consigliere BONACCINI dichiara di essere favorevole a votare
tutto ciò che abbia a che fare con una migliore organizzazione dello
Stato e delle sue articolazioni che sia riferibile alla riduzione
dei costi della politica. Ricorda che la Regione Emilia-Romagna è
l'ente che in proposito si è dimostrato più virtuoso. Dichiara che
il proprio gruppo assembleare è pronto a discutere qualsiasi
affinamento e giudica importante che chi guida le istituzioni, e
chiede dei sacrifici ai cittadini, dia per primo il buon esempio.
Detto ciò, rivolgendosi al collega Bignami, lo invita a non
nascondere il fatto che il PDL è stato per tre anni e mezzo al
governo del Paese e che la spesa centrale dello Stato, in questi
anni, è aumentata per colpa dei dirigenti al governo del Paese.
Ricorda che sarebbe bastato, qualche settimana fa, votare
l'emendamento presentato alla Camera da PD, IDV e UDC. Ognuno,
afferma, deve prendere la responsabilità di ciò che fa e dice. La
discussione sul ridimensionamento della dirigenza va condotta con
serietà, tenendo presente che un ente deve funzionare con una
propria struttura amministrativa adeguata.
Emendamento n. 4 cons. Defranceschi e Favia
La Commissione esprime parere contrario con 31 voti contrari (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 a favore (M5S, PDL, LN), nessun astenuto (PDL)
all'emendamento suddetto.
Art. 21 (che diventa art. 23) Fondo regionale per la non
autosufficienza
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S) all'articolo suddetto.
Art. 22 (che diventa art. 24) Interventi volti alla tutela e al
controllo della popolazione canina e felina
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S) all'articolo suddetto.
Art. 23 (che diventa art. 25) Azioni di sostegno al reddito e di
politica attiva in favore dei lavoratori colpiti dalla crisi
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), nessun contrario, 17 astenuti (PDL, LN, M5S)
all'articolo suddetto.
Art. 24 (che diventa art. 26) Recupero e restauro di immobili di
particolare valore storico e culturale
Il consigliere BIGNAMI ricorda che lo scorso anno l'assessore
competente aveva dichiarato che sarebbe stata l'ultima volta che
venivano erogate risorse alla Fondazione Toscanini. Chiede le
ragioni di questo nuovo stanziamento.
La consigliera MEO chiarisce che la decisione della Giunta non era
quella di azzerare gli stanziamenti, ma di non intervenire più a
ripianare il disavanzo.
Il consigliere VECCHI specifica che bisogna distinguere tra il
contributo ordinario e il ripiano della situazione finanziaria della
Fondazione. Il disavanzo si era prodotto a causa dell'azzeramento da
parte statale del Fondo unico per lo spettacolo. Ricorda che
l'orchestra delle Fondazione Toscanini è regionale ed è l'unica che
abbia questa particolarità perciò appare evidente che, fino a che
esiste, debba essere sostenuta dall'ente che la ha creata e da cui,
logicamente, dipende.
Il consigliere BIGNAMI prende atto della risposta, ma si riserva di
verificare le osservazioni svolte e annuncia che promuoverà un atto
di sindacato ispettivo per conoscere le ragioni di questa generosa
contribuzione.
Escono i consiglieri Defranceschi e Pollastri
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 15 contrari (PDL, LN, M5S) all'articolo suddetto.
Art. 25 (che diventa art. 27) Recupero e restauro di immobili di
particolare valore storico e culturale
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 15 contrari (PDL, LN, M5S) all'articolo suddetto.
Art. 26 (che diventa art. 28) Attuazione degli interventi finanziati
dal documento unico di programmazione (DUP)
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 15 contrari (PDL, LN, M5S) all'articolo suddetto.
Art. 27 (che diventa art. 29) Trasferimento all'esercizio 2012 delle
autorizzazioni di spesa relative al 2011 finanziate con mezzi
regionali (emendamento n. 4 della Giunta regionale)
La vicepresidente SALIERA chiarisce che si tratta di un articolo
finanziario. Rispetto al testo originario, l'emendamento sostitutivo
prevede per gli investimenti in conto capitale finanziati con
risorse regionali una ricognizione degli stadi di avanzamento e
l'autorizzazione per gli slittamenti al 2012.
Il presidente LOMBARDI chiede se si tratta di soli investimenti,
visto che l'ammontare complessivo è pari 413 milioni di euro.
Domanda se l'importo influisce sul patto di stabilità regionale, se
abbassa cioè il tetto di spesa, se si traduce o meno in un vantaggio
per la Regione.
La vicepresidente SALIERA cita i commi 2 e 3 dell'articolo emendato.
Le norme prevedono che, al fine di avviare un processo di riordino e
di ottimizzazione sull'utilizzo delle risorse regionali, le
autorizzazioni di spesa sono revocate per l'ammontare delle risorse
che non abbiano determinato entro il 31 dicembre 2009 la
formulazione di programmi di spesa nei termini delle normative
settoriali. E le risorse assegnate con programmazione di spesa
disposta alla data del 31 dicembre 2009 sono revocate, qualora non
siano completate entro il 30 giugno 2012 tutte le procedure sia per
l'aggiudicazione, che per la fornitura di beni e servizi.
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 15 contrari (PDL, LN, M5S) all'articolo così
sostituito.
Art. 28 (che diventa art. 30) Piano della comunicazione
istituzionale
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 15 contrari (PDL, LN, M5S) all'articolo suddetto.
Art. 28 bis (che diventa art. 31) Disposizioni in material di
immobili gravati da vincoli di destinazione a carattere perpetuo
(emendamento n. 5 della Giunta regionale)
Il presidente LOMBARDI informa che sull'emendamento della Giunta
insiste un subemendamento proposto dal consigliere Manfredini del
seguente tenore: Al comma 1 dell'art. 28 bis dopo le parole
socio-assistenziali aggiungere le parole socio-educativi e cede
la parola al firmatario per l'illustrazione.
Il consigliere MANFREDINI chiarisce che l'integrazione presentata al
testo suggerisce di trasformare gli immobili anche in scuole
elementari, asili nido o scuole materne. Pertanto la proposta è di
aggiungere socio-educativi , per consentire ai Comuni di usufruire
di tale possibilità.
Il consigliere VECCHI spiega che gli emendamenti n. 5, 9 e 13 della
Giunta intervengono per semplificare le procedure di modifica di
destinazione d'uso di edifici e di beni di investimento in generale
che abbiano ottenuto finanziamenti regionali. Dichiara quindi il
proprio voto favorevole al subemendamento proposto dalla Lega Nord.
Entra il consigliere Pollastri
Il consigliere FAVIA ritiene che manchi qualche paletto e che
trattandosi di rivalutazione del patrimonio pubblico sarebbe utile
vi fosse un concorso di idee e un percorso condiviso anche con il
territorio e la cittadinanza. La preoccupazione è che non si
facciano delle aste e si svenda il patrimonio pubblico. Propone di
mettere qualche vincolo in più.
La vicepresidente SALIERA specifica che i vincoli e i limiti sono
presenti nell'emendamento: infatti il ricavato della vendita
dell'immobile svincolato deve essere interamente reinvestito per la
realizzazione di interventi in conto capitale che abbiano finalità
coerenti o analoghe a quelle dell'originario vincolo di
destinazione. Si tratta di un aspetto che molti Comuni hanno
sollecitato e che li obbliga a reinvestire.
Il consigliere FAVIA osserva che la cifra che si riesce a ricavare
dalla vendita di un immobile è sempre un interrogativo e cita alcuni
casi in proposito.
Il consigliere MAZZOTTI dichiara di comprendere la preoccupazione,
ma sottolinea che l'emendamento si riferisce a fattispecie
particolari.
Il consigliere VECCHI aggiunge che gli articoli citati riguardano
gli immobili di proprietà di Enti locali che hanno ricevuto
contributi dalla Regione per la loro realizzazione e che, perciò,
sono soggetti a mantenere la propria destinazione d'uso.
Ribadisce che gli emendamenti n. 5, 9 e 13 sono stati inseriti per
evitare che venga intaccato l'investimento regionale e per
permettere, di concerto con l'ente territoriale interessato, di
avere procedure laddove l'immobile non sia più funzionale al
perseguimento ottimale delle finalità per cui era stato costruito e
perciò venga variata la destinazione d'uso o sia alienato. Il
vincolo è che i ricavi siano reinvestiti in conto capitale dallo
stesso ente nel proprio territorio e per la medesima finalità. Ciò
permette di avere una discreta flessibilità.
Il consigliere FAVIA osserva che sulla stampa è stata pubblicata una
lista di beni che la Regione ha deciso di vendere, come ad es. Villa
Salina, il cui valore catastale è pari a 800mila euro. Chiede alla
Giunta notizia di questo processo di alienazione riguardo ai tempi e
alle modalità.
Esce il consigliere Barbieri
La vicepresidente SALIERA quanto al patrimonio regionale chiarisce
che ogni anno, per legge, la Giunta deve stilare un elenco di tutti
i beni che non utilizza in modo non prioritario e possono essere
destinati alla vendita. In realtà, tuttavia, non tutti gli anni si
fanno le gare o le aste per vendere il patrimonio.
Con distinte votazioni di identico contenuto, la Commissione esprime
parere favorevole con 44 voti a favore (PD, IDV, FDS, SEL-V, PDL,
LN), 2 contrari (M5S), nessun astenuto al subemendamento suddetto e
al nuovo articolo così modificato.
Art. 28 ter (che diventa art. 32) Misure per l'attuazione
dell'articolo 6, comma 12, del decreto-legge n. 78 del 2010
(emendamento n. 6 della Giunta regionale)
La Commissione esprime parere favorevole con 29 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto al
nuovo articolo.
Art. 28 quater (che diventa art. 33) Risorse a sostegno del
consolidamento della riorganizzazione (emendamento n. 7 della Giunta
regionale)
La Commissione esprime parere favorevole con 29 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto al
nuovo articolo.
Art. 28 quinquies (che diventa art. 34) Norme transitorie in materia
di trasformazione di aree boschive e oneri compensativi (emendamento
n. 8 della Giunta regionale)
La consigliera MEO chiede chiarimenti.
La Vicepresidente SALIERA precisa che la Giunta regionale, con
propria deliberazione, stabilisce criteri, modalità e tempi di
realizzazione degli interventi compensativi per la trasformazione
dei boschi.
In generale sono quei boschi che in realtà ancora boschi non sono,
sia nelle zone montane che in pianura. Si tratta infatti di quegli
appezzamenti di terreno che per un certo periodo non vengono
coltivati, sono colonizzati da specie di vegetazione forestale che
hanno una crescita veloce (anche solo in 3 o 4 anni), e se qualcuno
successivamente li vuole rimettere a coltivazione trova dei
problemi. Si pone anche il tema se sia conveniente coltivare o meno.
Esiste lo stesso problema, ad esempio, per la costruzione di opere
pubbliche, se un Comune ha una proprietà che ha lasciato abbandonata
per un certo lasso di tempo, sulla quale ha un programma di
investimento.
Per quel che riguarda i boschi, esiste una normativa nazionale molto
dettagliata nella definizione dei boschi e la Regione si è mantenuta
all'interno di questa disciplina.
La Commissione esprime parere favorevole con 27 voti a favore (PD,
IDV, FDS), 17 contrari (PDL, LN, M5S), 2 astenuti (SEL-V) al nuovo
articolo.
Art. 29 (che diventa art. 35) Modifiche alla legge regionale n. 29
del 1995
Il presidente LOMBARDI informa che sull'articolo insiste un
emendamento presentato dal consigliere relatore, così formulato: Al
comma 2 dell'articolo 29 del presente progetto di legge, che
sostituisce l'art. 7 della legge regionale n. 29 del 1995, al comma
1, le parole i revisori contabili iscritti nel registro previsto
dal D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 88 (Attuazione della direttiva
84/253/CEE, relativa all'abilitazione delle persone incaricate del
controllo di legge dei documenti contabili) sono sostituite dalle
parole i soggetti iscritti nel Registro dei revisori legali di cui
al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 (Attuazione della
direttiva 2006/43/CE, relativa alle revisioni legali dei conti
annuali e dei conti consolidati, che modifica le direttive
78/660/CEE e 83/349/CEE, e che abroga la direttiva 84/253/CEE) e
cede la parola al firmatario per l'illustrazione.
Il consigliere VECCHI chiarisce che si tratta di un emendamento
meramente formale, che integra il riferimento alla normativa
nazionale di recepimento di quella europea, aggiornandola rispetto
al testo originale, ma il contenuto è il medesimo.
Emendamento n. 1 del consigliere Vecchi
La Commissione esprime parere favorevole con 29 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), nessun contrario, 17 astenuti (PDL, LN, M5S)
all'emendamento suddetto.
La Commissione esprime parere favorevole con 29 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 17 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto
all'articolo così modificato.
Escono i consiglieri Manfredini e Pollastri
Il presidente LOMBARDI cede quindi la parola al relatore per
l'illustrazione dell'emendamento n. 2 del consigliere Vecchi, così
formulato:
Dopo l'art. 29 del progetto di legge è inserito il seguente:
Art.
Modifiche alla legge regionale n. 24 del 1996
1. All'articolo 12 della legge regionale 8 luglio 1996, n. 24 (Norme
in materia di riordino territoriale e di sostegno alle Unioni e
fusioni di Comuni), il comma 9 è sostituito dai seguenti:
9. Per quanto non diversamente disciplinato dalla presente legge,
ai referendum consultivi si applica, in quanto compatibile, la
normativa regionale vigente in materia di referendum consultivo ed
il referendum è valido indipendentemente dal numero degli aventi
diritto al voto che vi hanno partecipato. Ogni riferimento
effettuato da tale normativa indistintamente a tutti i Comuni,
organi ed uffici elettorali, deve intendersi riferito, ai fini della
presente legge, ai soli Comuni, organi ed uffici effettivamente
interessati alle consultazioni.
9 bis. Nell'ipotesi di istituzione di nuovo comune mediante scorporo
di una porzione di territorio o distacco di frazione da un
preesistente comune, il referendum consultivo è valido se alla
votazione partecipa, distintamente, la maggioranza degli aventi
diritto al voto sia del territorio oggetto di scorporo o distacco,
sia del restante territorio del comune d'origine.
Il consigliere VECCHI illustra l'emendamento, che è stato fortemente
sollecitato da molti Enti locali per chiarire un'ambiguità della
legge regionale n. 24 del 1996 in materia di sostegno alle Unioni e
alle fusioni di Comuni. Si fa, in quella normativa, un riferimento
generico e non specifico ad altre leggi regionali rispetto alle
modalità di consultazione dei cittadini in caso di progetti di
fusione di Comuni.
L'emendamento è volto a specificare che, poiché si tratta di
referendum consultivo, quando si consultano i cittadini sulla
fusione di Comuni non vi è vincolo di quorum, nel senso che si
tratta di una consultazione sulla base della quale poi
successivamente l'autorità politica, a cominciare da quella
regionale, dovrà prendere le proprie decisioni e quindi è evidente
che non può essere vincolata all'espressione della volontà dei
cittadini da un quorum di partecipazione.
Si specifica poi che, laddove la consultazione sia svolta per la
nascita di un nuovo comune, quindi nel caso di frazionamento di un
comune, è richiesto un doppio quorum di maggioranza assoluta
favorevole dei partecipanti come, peraltro, previsto da una
normativa nazionale.
Quindi con questo emendamento si chiarisce che i cittadini vanno
consultati e che il loro parere viene espresso nei confronti delle
istanze politiche qualunque sia il numero dei partecipanti.
Il consigliere FAVIA ritiene l'abbattimento del quorum una buona
notizia, ma fa fatica a capire perché in certi casi sia ammissibile
e in altri no.
Aggiunge che nei Paesi dove questo strumento di democrazia diretta è
sviluppato si è abbattuto il quorum o comunque ridotto drasticamente
al 25%. Ritiene che il principale modo per far fallire la democrazia
dei cittadini, quella diretta, è quello di mettere il quorum. Chiede
se il risultato del referendum è comunque vincolante oppure solo
consultivo.
Il consigliere VECCHI risponde che non è vincolante dal punto di
vista giuridico, ma è un'indicazione politica. D'altronde la
previsione della consultazione rimane per l'appunto una previsione,
dato che la normativa nazionale fa riferimento alla consultazione
dei cittadini senza specificare su cosa.
Nello Statuto regionale si specifica che questa consultazione, in
caso di fusione di comuni, avviene per referendum. Non essendo un
referendum abrogativo ma consultivo, dà un'indicazione politica. E
da questo punto di vista c'è un impegno politico che le istituzioni
si assumono. Poi ogni istituzione è chiamata a deliberare: la
Regione per la parte di sua competenza, i singoli comuni per gli
aspetti di loro pertinenza. Se viene approvato l'emendamento, si
faciliterà la consultazione dei cittadini.
Il consigliere FAVIA esprime perplessità sull'utilità politica
dello strumento referendario: se non è vincolante a livello
giuridico, significa che poi i sindaci possono anche disattendere il
risultato della consultazione. Che senso ha spendere i soldi per
fare il referendum?
Il presidente LOMBARDI segnala che l'articolo 114 della Costituzione
prevede un referendum consultivo per il distacco dei comuni da una
regione all'altra.
Il consigliere MONARI aggiunge che se la domanda è politica se ne
dovrà prendere atto. Se la domanda invece è tecnica, la risposta
l'ha fornita il presidente citando l'articolo della Costituzione.
Entra il consigliere Defranceschi
Emendamento n. 2 del consigliere Vecchi che diventa Art. 36
Modifiche alla legge regionale n. 24 del 1996
La Commissione esprime parere favorevole con 29 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 12 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto al
nuovo articolo.
Art. 29 bis (che diventa art. 37) Modifiche alla legge regionale n.
1 del 2000 (emendamento n. 9 della Giunta regionale)
La Commissione esprime parere favorevole con 29 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 12 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto al
nuovo articolo.
Art. 29 ter (che diventa art. 38) Soppressione dei revisori
supplenti. Modifiche alla legge regionale n. 24 del 2001
(emendamento n. 10 della Giunta regionale)
La Commissione esprime parere favorevole con 29 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 12 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto al
nuovo articolo.
Art. 29 quater (che diventa art. 39) Modifiche alla legge regionale
n. 43 del 2001 (emendamento n. 11 della Giunta regionale)
La Commissione esprime parere favorevole con 29 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 12 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto al
nuovo articolo.
Art. 29 quinquies (che diventa art. 40) Modifiche alla legge
regionale n. 17 del 2002 (emendamento n. 12 della Giunta regionale)
Entrano i consiglieri Barbieri e Manfredini
La vicepresidente SALIERA precisa che le stazioni sciistiche
dell'Appennino sono un punto importante per il turismo invernale.
L'articolo aggiuntivo proposto con l'emendamento in esame amplia le
possibilità per un loro sostegno, aggiungendo le spese di gestione e
manutenzione connesse all'assicurazione, alla sicurezza degli
impianti, ivi comprese le spese per consumi nel limite del 20%. In
realtà, la Regione ha sempre erogato contributi per le spese di
messa in sicurezza, manutenzione straordinaria, in conto capitale.
Si allargano le possibilità per il settore, laddove si interviene
come manutenzione e spese di gestione per riuscire a mantenere
adeguato l'impianto.
Il consigliere DEFRANCESCHI domanda se non vi sia il rischio che una
simile disposizione si inquadri come aiuto di Stato.
La vicepresidente SALIERA risponde di no, sottolineando che la
modifica normativa è finalizzata al mantenimento e aggiornamento
dell'impianto alle nuove norme.
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 15 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto al
nuovo articolo.
Art. 30 (che diventa art. 41) Modifiche alla legge regionale n. 37
del 2002
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 15 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto
all'articolo suddetto.
Art. 30 bis (che diventa art. 42) Modifiche alla legge regionale n.
2 del 2003 (emendamento n. 13 della Giunta regionale)
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 15 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto al
nuovo articolo.
Art. 31 (che diventa art. 43) Modifiche alla legge regionale n. 4
del 2004
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 15 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto
all'articolo suddetto.
Esce il consigliere Filippi
Art. 32 (che diventa art. 44) Modifiche alla legge regionale n. 26
del 2004 (emendamento n. 14 della Giunta regionale)
Il presidente LOMBARDI chiarisce che l'emendamento è modificativo e
sostituisce l'originaria formulazione della lettera c).
Il consigliere DEFRANCESCHI chiede un approfondimento sul
significato e sulle conseguenze dell'emendamento.
La vicepresidente SALIERA precisa che, trattandosi di una normativa
di settore, in materia di energia e di programmazione energetica
territoriale, l'assessore competente ha già illustrato i contenuti
della disposizione nell'ambito della sede consultiva svolta dalla
Commissione assembleare di riferimento.
Con distinte votazioni di identico contenuto, la Commissione esprime
parere favorevole con 31 voti a favore (PD, IDV, FDS, SEL-V), 14
contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto all'emendamento suddetto e
all'articolo così modificato.
Art. 32 bis (che diventa art. 45) Modifiche alla legge regionale n.
3 del 2011 (emendamento n. 15 della Giunta regionale)
La vicepresidente SALIERA illustra l'emendamento, che specifica
meglio le tipologie di intervento in relazione relativa alle misure
per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della
prevenzione del crimine organizzato (legge regionale 3 del 2011). Si
tratta soprattutto degli atti relativi ai beni confiscati, per i
quali si possono attivare finanziamenti sia in conto capitale che
per la gestione.
Il consigliere FAVIA rileva che è veramente difficile trovarsi a
fine anno in finanziaria tanti emendamenti, liquidati in poche
battute, che vanno a modificare leggi regionali importanti e
lungamente discusse. Nel caso di specie vorrebbe capire cosa si
intende per acquisto, cioè se si parla di poter dare finanziamenti
per ristrutturare i beni confiscati.
Entra il consigliere Pollastri
La vicepresidente SALIERA informa che con la legge regionale n. 3
del 2011 e con i bandi conseguenti sono state predisposte diverse
tipologie di interventi proposte dai Comuni attraverso accordi. In
particolare, gli interventi che vertono sui beni confiscati si
riferiscono a ipotesi di manutenzione straordinaria degli immobili.
Vi sono anche progetti che prevedono acquisti per fare attività di
promozione della legalità e creare spazi e luoghi perché le
associazioni possano svolgere il loro lavoro e realizzare progetti
rivolti ai ragazzi. E' comunque necessario un accordo fra Regione,
Enti locali e associazioni. La legge lascia la possibilità di
concedere contributi sia per l'acquisto che per la ristrutturazione,
gli adeguamenti e il miglioramento di strutture, compresa
l'acquisizione di dotazioni strumentali e tecnologiche, nonché per
interventi di riqualificazione urbana. Sono inoltre previsti
interventi leggeri come la riqualificazione di aree degradate,
(cita ad esempio quelli compiuti a Reggio Emilia). Si tratta di
progetti integrati, complessi, talvolta anche di modesta entità, ma
che rivestono un significato rilevante se le politiche sono
intrecciate in sinergia.
Il consigliere FAVIA sottolinea che le risorse per queste politiche
non sono infinite, anche se l'iniziativa della Regione è lodevole.
Ritiene tuttavia che essendo molti gli edifici inutilizzati e quelli
da ristrutturare in regione, il favorire l'acquisto di nuovi edifici
si trasformi in realtà nel distogliere risorse - per finalità
sicuramente utili - ad altri progetti sul tema del contrasto alle
infiltrazioni mafiose. Perciò preannuncia che in Aula proporrà di
eliminare la parola acquisto, perché ritiene che sia invece più
importante concentrare il maggior quantitativo di risorse
disponibili proprio sulla ristrutturazione, sull'adeguamento, visto
che i posti da ristrutturare e da riqualificare ci sono.
Esce il consigliere Sconciaforni.
La vicepresidente SALIERA ribadisce che si tratta solo di una
possibilità offerta ai Comuni. Può darsi che in un comune vi sia una
proprietà di un immobile pubblico che è abbandonato e che il comune
voglia acquisire e riutilizzare per queste finalità. Afferma che si
adeguerà sul punto alla volontà dell'Assemblea.
Con distinte votazioni di identico contenuto, la Commissione esprime
parere favorevole con 29 voti a favore (PD, IDV, SEL-V), 16 contrari
(PDL, LN, M5S), nessun astenuto al nuovo articolo.
Art. 33 (che diventa art. 46) Disposizioni transitorie e urgenti
sull'esercizio associato obbligatorio delle funzioni fondamentali
dei Comuni ai sensi del decreto-legge n. 78 del 2010 (emendamento n.
16 della Giunta regionale)
Il presidente LOMBARDI dichiara che l'emendamento modificativo
dell'articolo sopprime il comma 4 del testo originario.
La vicepresidente SALIERA chiarisce che le funzioni dettagliate sono
state eliminate perché a rischio di impugnativa.
Con distinte votazioni di identico contenuto, la Commissione esprime
parere favorevole con 29 voti a favore (PD, IDV, SEL-V), 16 contrari
(PDL, LN, M5S), nessun astenuto all'emendamento suddetto e
all'articolo così modificato.
Entra il consigliere Sconciaforni
Art. 34 (che diventa art. 47) Copertura finanziaria
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 16 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto
all'articolo suddetto.
Art. 35 (che diventa art. 48) Entrata in vigore
La Commissione esprime parere favorevole con 31 voti a favore (PD,
IDV, FDS, SEL-V), 16 contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto
all'articolo suddetto.
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Concluso l'esame dell'oggetto 1990 (finanziaria regionale), il
presidente LOMBARDI invita la Commissione a procedere all'esame del
progetto di legge sul bilancio 2012 e pluriennale 2012-2014 (oggetto
1991). Informa quindi che sul testo insistono tre emendamenti
modificativi presentati dalla Giunta regionale, rispettivamente agli
articoli 1, 3 e 17, così formulati:
Emendamento n. 1 della Giunta regionale:
All'art. 1 del presente progetto di legge la cifra di Euro
19.495.380.542,31 è modificata in Euro 19.768.520.415,14 e la cifra
di Euro 21.661.304.334,42 è modificata in Euro 21.913.093.066,09
Emendamento n. 2 della Giunta regionale:
All'art. 3 del presente progetto di legge la cifra di Euro
19.495.380.542,31 è modificata in Euro 19.768.520.415,14 e la cifra
di Euro 21.629.684.457,17 è modificata in Euro 21.850.598.435,62
Emendamento n. 3 della Giunta regionale:
All'art. 17 del presente progetto di legge, la cifra di Euro
3.037.363.721,41 è modificata in Euro 3.054.684.255,18
Con distinte votazioni di identico contenuto, la Commissione esprime
parere favorevole con 31 voti a favore (PD, IDV, FDS, SEL-V), 16
contrari (PDL, LN, M5S), nessun astenuto all'emendamento n. 1 e
all'art. 1 così modificato, all'art. 2, all'emendamento n. 2 e
all'art. 3 così modificato, agli articoli da 4 a 16, all'emendamento
n. 3 e all'art. 17 così modificato, agli articoli da 18 a 21.
Escono i consiglieri Bignami, Bonaccini, Cavalli e Defranceschi.
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1994 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Norme di
organizzazione territoriale delle funzioni relative ai servizi
pubblici locali dell'ambiente (delibera di Giunta n. 1646 del 14 11
11)
Relatore consigliere Mario Mazzotti
Il presidente LOMBARDI, dopo aver ricordato che con il progetto di
legge in esame inizia la parte della seduta ripresa in diretta
streaming, informa che sul testo sono stati presentati 94
emendamenti già trasmessi ai consiglieri e indicati nel documento di
lavoro (v. allegato 2) predisposto dalla segreteria della
Commissione, ai quali si aggiungono 22 emendamenti del consigliere
Favia presentati e distribuiti nel corso della seduta odierna.
Il consigliere FAVIA, vista l'importanza dell'argomento trattato,
propone di svolgere la discussione generale per proseguire poi nella
seduta del giorno successivo con l'esame degli articoli e degli
emendamenti.
Il presidente LOMBARDI segnala che, per non ingessare la
discussione, non è opportuno prefissare rigidamente una scansione e
avverte inoltre che molti emendamenti andranno esaminati
contestualmente perché si riferiscono allo stesso tema.
Il consigliere POLLASTRI sottolinea che è difficile districarsi data
la mole di proposte modificative presentate. Si tratta di discutere
un testo importante che avrà ricadute notevoli sul territorio perché
cambia la struttura organizzativa dei servizi pubblici locali
relativi ad acqua e rifiuti.
Ritiene che vi sia un punto fondamentale da tenere in considerazione
e cioè la riformulazione delle competenze delle Province e le
modalità di affidamento del servizio e i vincoli derivanti dalle
normative comunitarie.
Vi è inoltre il tema del ruolo della Regione e quello più
complessivo della governance. Aggiunge che da una ricerca effettuata
sulla disciplina adottata dalle altre Regioni risulta che la Toscana
ha diviso il territorio in 6 conferenze e le funzioni delle ATO
verranno trasferite ad una autorità che avrà personalità giuridica
di diritto pubblico, mentre gli interventi strategici sono rinviati
al piano energetico. In Lombardia, invece, le funzioni delle ATO
verranno trasferite alle Province e l'attività verrà gestita da una
azienda speciale (ufficio d'ambito) dotata di personalità giuridica,
organizzativa e contabile.
Ritiene la scelta della Regione Lombardia più flessibile ed efficace
rispetto agli indirizzi della Giunta emiliano-romagnola. Aggiunge
che le osservazioni espresse nel corso dell'udienza conoscitiva da
Confindustria andrebbero vagliate e accolte: si riserva di
presentare un emendamento in proposito.
Il consigliere SCONCIAFORNI osserva che tutti gli emendamenti
presentati dal proprio gruppo politico hanno l'intento di far sì che
la legge regionale che sarà approvata dall'Assemblea legislativa
tenga conto degli esiti del referendum del 12 e 13 giugno, in cui la
volontà popolare ha espresso due importanti punti fermi: la
partecipazione e la sottrazione alle logiche di mercato dei c.d.
beni comuni. Questi due temi devono appartenere anche all'agenda
politica della Regione Emilia-Romagna. Il progetto di legge in
esame, nella sua stesura originaria, appariva estraneo alle istanze
espresse dal referendum. Si riserva di approfondire e valutare gli
emendamenti presentati dalla Giunta regionale.
Anche la consigliera BARBATI dichiara che la riforma delle ATO è un
tema di estrema rilevanza e che il presupposto fondamentale da
chiarire è che l'acqua è un bene pubblico e che la meta ultima è la
ripubblicizzazione della sua gestione.
Entra il consigliere Filippi
Il consigliere FAVIA ringrazia la vicepresidente per aver recepito
alcuni spunti emersi dalla consultazione della società regionale
svolta con l'udienza conoscitiva. Ma ritiene giusto distinguere il
tema delle risorse idriche da quello dei rifiuti. Preferirebbe due
leggi di settore distinte. Dichiara che vi sono di fatto due grandi
monopoli: Hera e Iren. E un tema cruciale è la separazione delle
funzioni. Il vero conflitto di interessi non risiede nella
circostanza che i sindaci detengono quote azionarie del capitale
sociale di Hera SpA, in quanto tale interpretazione negherebbe la
capacità dei sindaci di essere rappresentanti dei cittadini. Il tema
del conflitto di interessi attiene al mercato.
Da un lato vi sono le multiutilities che fanno la maggior parte dei
loro utili grazie allo smaltimento dei rifiuti e, a seconda delle
politiche che attuano, possono produrre più o meno volume per i loro
impianti di smaltimento (inceneritori e discariche), che hanno un
impatto negativo dal punto di vista sociale e ambientale. E'
evidente infatti che se la raccolta indifferenziata cala, gli
impianti hanno meno materiale da smaltire.
Di contro, un gestore che non ha impianti di smaltimento (e pagherà
per fare smaltire i rifiuti) sarà interessato a recuperare materia
prima, a riciclare, ad incentivare il riutilizzo. Dalla legge non
risulta chiaro se la raccolta e lo smaltimento possano essere
suddivisi sulla base di una decisione dei consigli territoriali. E
questo è un nodo che va sciolto quanto prima.
Inoltre, a suo parere, risulta incomprensibile anche il comma 3
dell'articolo 14 relativo ai bacini di affidamento e alla loro
dimensione: devono essere piccoli o grandi? Da una parte si afferma
la necessità della loro ampiezza per non frammentare la dimensione
industriale, dall'altra si accettano anche bacini più ridotti. Ma
non necessariamente la dimensione più vasta comporta risparmi di
risorse, anzi, le strutture elefantiache incrementano i costi, che
poi si traducono in tariffe a discapito dei cittadini. Ritiene che,
sul punto, occorra lasciare libertà di scelta ai sindaci, lasciar
loro la possibilità di aggregarsi e decidere sulla tipologia del
servizio e sulle modalità di gara.
Lo stesso discorso vale per l'acqua. Da un lato si afferma di
tutelare lo spirito del referendum sull'acqua pubblica, ma
dall'altro si regala di fatto la regione a due monopolisti che non
hanno come referente i cittadini, ma gli indici di borsa. Cita a
titolo esemplificativo l'esperienza di quei Comuni che hanno scelto
la raccolta porta a porta e che hanno dovuto pagare un costo
superiore a quello di mercato, in ragione delle richieste di Hera.
Il general contractor ha il proprio lucro conteggiato nella tariffa
a carico dei cittadini. Conclude ribadendo che non bisogna lasciare
un bene pubblico a due monopolisti quotati in borsa.
Esce il consigliere Manfredini
Il consigliere MAZZOTTI, relatore del progetto di legge, evidenza il
limite stretto entro cui si muove la normativa regionale, dovuto
all'intrecciarsi di materie di competenza statale, come ad esempio
tutto il tema degli affidamenti o delle tariffe. Sottolinea, poi,
che non si tratta di una legge di pianificazione, ma di regolazione
del sistema di governance, dell'assetto istituzionale, della
partecipazione. Su alcuni punti dunque non esistono chiusure
politiche, ma tecnico-giuridiche, altrimenti si rischia
l'impugnazione.
Il consigliere FAVIA conviene sulla delimitazione delle competenze
in materia di tariffazione. Auspica che vi sia un ampio dibattito
sugli ambiti di affidamento. Sul ruolo e le funzioni dell'ATO
regionale, chiede se possa servire a predisporre un percorso di
ripubblicizzazione del servizio idrico mediante le aziende speciali,
in linea con l'articolo 114 del Testo unico degli Enti locali. In
molte Regioni infatti si discute di tale profilo. Domanda se la
maggioranza intende studiare vie d'uscita dalla gestione del
servizio idrico ad opera di una società quotata in borsa.
Esce il consigliere Filippi
Il presidente LOMBARDI dichiara che in sede di Commissione si
limiterà al proprio ruolo istituzionale e che si riserva di
intervenire politicamente in maniera più approfondita in Aula.
Ricorda inoltre che l'articolo 29 del Regolamento stabilisce che
ogni intervento in discussione generale non può superare i dieci
minuti.
Il consigliere MONARI sottolinea l'interesse della discussione e del
confronto nella diversità delle opinioni e ringrazia il presidente
per la dichiarazione svolta. Considerato poi che vi sono molti
consiglieri che intendono esprimere la propria opinione, osserva che
sarebbe strumentalmente errato se si volesse fare un dibattito in
Commissione a beneficio delle telecamere per poi replicarlo in Aula.
Il presidente LOMBARDI invita la Commissione a procedere all'esame
degli articoli e degli emendamenti.
Il consigliere FAVIA, in risposta al consigliere Monari, afferma che
occorre fare riferimento al Regolamento interno dell'Assemblea
legislativa.
Il presidente LOMBARDI precisa che sarà propria cura applicare le
disposizioni regolamentari e rammenta che gli interventi sugli
emendamenti non possono superare i cinque minuti.
Emendamento n. 1 del consigliere Sconciaforni
Il consigliere FAVIA dichiara il proprio voto favorevole. Sottolinea
inoltre che molti emendamenti presentati a sua firma coincidono
nella formulazione con quelli del consigliere Sconciaforni e
raccolgono il lavoro svolto dai Comitati per l'acqua, mediante la
valorizzazione e trasposizione delle osservazioni formulate sul
testo nel corso dell'udienza conoscitiva.
Il presidente LOMBARDI chiarisce che in caso di emendamenti
coincidenti si procede con il voto di quello presentato per primo,
ai sensi dell'articolo 96, comma 3 del Regolamento.
Il consigliere MAZZOTTI precisa che il progetto di legge non
affronta il tema della gestione dei servizi e pertanto la proposta
di modifica del titolo non è accoglibile.
Il consigliere SCONCIAFORNI, considerato che collegati
all'emendamento in discussione ve ne sono altri orientati in tal
senso, formula alcune riserve sull'interpretazione fornita dal
relatore, poiché il progetto di legge interviene sulla legge
regionale n. 25 del 1999, che all'articolo 8 tratta anche della
gestione dei servizi.
Aggiunge inoltre che il testo, pur nei limiti delle competenze
fissate per la Regione, deve intervenire nel solco delle istanze del
Paese reale. Pertanto occorre ribadire alcuni principi che non
entrano nel merito tecnico, ma sono frutto di una mobilitazione di
massa nel Paese, principi che, a suo avviso, non sono
sufficientemente recepiti nel progetto di legge in esame. Ribadisce
di non condividere la lettura proposta e chiarisce che, al di là del
merito tecnico, deve esservi una ratio di natura politica.
Il consigliere POLLASTRI, nell'incertezza interpretativa, dichiara
la propria astensione.
Il presidente LOMBARDI cede la parola alla vicepresidente della
Giunta.
La vicepresidente SALIERA precisa che gli emendamenti n. 1 e 2 del
consigliere Sconciaforni di fatto riguardano il tema della gestione.
Il riferimento alla legge regionale n. 25 del 1999 è precedente alla
riforma del Titolo V della Costituzione, che ridefinisce l'assetto
delle competenze, e alla successiva giurisprudenza della Corte
costituzionale, che attualmente escludono la competenza delle
Regioni per la disciplina del merito della gestione. La Giunta, di
conseguenza, in un lavoro di attenta analisi delle diverse proposte
emerse in sede di udienza conoscitiva, ha cercato di tenere in
considerazione il profilo suggerito dal consigliere Sconciaforni,
ossia l'idea forte di bene comune, di patrimonio pubblico, di ruolo
del pubblico, questioni tutte tradotte negli emendamenti.
Analogamente, si è disposto sulle forme di partecipazione un ruolo
piu' forte e accentuato di garanzia da parte della Regione.
Ribadisce che in ogni caso occorre tenere in considerazione i limiti
della potestà legislativa, perché comunque si tratta pur sempre di
una legge regionale. Chiarisce infatti che la Regione non può
definire cosa è pubblico e cosa è privato, così come non può
invadere i temi della libera concorrenza, delle forme di
affidamento, del sistema tariffario perché esulano dalla competenza
regionale.
Il consigliere FAVIA afferma che se è vero che vi sono limiti di
competenza legislativa, è anche vero che il progetto di legge non
può contenere soltanto principi. Vi sono modalità di intervento che
consentono di fare passi avanti. Cita ad esempio il comma 4
dell'articolo 13, ove si definiscono gli ambiti di affidamento. Si
tratta di una scelta che ha un proprio peso, sulla quale occorre
confrontarsi. Su alcuni punti infatti è comunque necessario non
esonerarsi dalle responsabilità, tenendo in considerazione che la
volontà popolare viene prima di tutto. E il referendum ha tracciato
un solco molto chiaro.
Entra il consigliere Mumolo
Il consigliere MONARI sottolinea che la normativa in esame è di
riorganizzazione istituzionale, così come quella sulle Comunità
montane o sui Consorzi di bonifica. Ritiene che si tratti di una
situazione opposta a quella delineata dal consigliere Favia quando
ha asserito che il testo è caricato di principi. Dichiara che i
principi sono tali quando sono depurati dalla propaganda, altrimenti
si tratta di slogan. Pur considerando la partecipazione all'udienza
conoscitiva e cogliendo le osservazioni e gli spunti dei
rappresentanti dei movimenti civici, occorre non travisare il
progetto di legge che si discute, caricandolo di motivazioni che non
ha e non vuole avere.
Il presidente LOMBARDI pone in votazione l'emendamento n. 1.
La Commissione esprime parere contrario con 25 voti contrari (PD,
IDV), 6 a favore (FDS, SEL-V, M5S), 7 astenuti (PDL) all'emendamento
suddetto.
Emendamento n. 72 del consigliere Naldi
La vicepresidente SALIERA chiarisce che la dicitura comitato
consultivo degli utenti è piu' ampia rispetto a cittadini che fa
riferimento solo a coloro che hanno la cittadinanza. Gli utenti sono
invece coloro che utilizzano il servizio, quindi possono essere
anche residenti ma non cittadini. La proposta di modifica della
Giunta, tradotta in successivi emendamenti puntuali collegati a
ciascuna disposizione, fa riferimento al comitato consultivo degli
utenti e dei portatori di interessi in quanto locuzione piu' ampia.
La consigliera MEO dichiara che l'emendamento n. 72 del consigliere
Naldi è ritirato.
Art. 1
Il presidente LOMBARDI informa che sul comma 1 dell'art. 1 insistono
tre emendamenti: il n. 2 del consigliere Sconciaforni, il n. 95 del
consigliere Favia (che ha la medesima formulazione del n. 2) e il n.
73 del consigliere Naldi.
Emendamento n. 2 del consigliere Sconciaforni
Il consigliere MAZZOTTI dichiara il proprio voto contrario, in
quanto con l'emendamento n. 22 della Giunta regionale si affronta il
tema dell'acqua come diritto umano universale.
Il presidente LOMBARDI aggiunge che sugli altri commi dell'articolo
1 insistono gli emendamenti n. 3, 4, 5 6 e 7 del consigliere
Sconciaforni, n. 20 e 21 della consigliera Barbati, n. 22, 23, 24 e
25 della Giunta regionale, n. 73 e 74 del consigliere Naldi
(indicati nel documento di lavoro), n. 98 (che ha la medesima
formulazione del n. 74), n. 96 (che ha la medesima formulazione
degli emendamenti n. 4 e 5) e n. 97 del consigliere Favia, così
formulato:
Emendamento n. 97 del consigliere Favia:
Dopo la lettera c) del comma 3 dell'articolo 1 inserire:
d) incentivare forme di informazione e partecipazione dei cittadini
agli atti fondamentali di pianificazione, programmazione, gestione e
controllo del SII.
La consigliera BARBATI illustra l'emendamento 20 e ribadisce che il
tema dell'acqua come bene comune è passaggio fondamentale.
Il consigliere FAVIA illustra gli emendamenti 96, 97 e 98.
In particolare, il 98, riformulando il comma 4, sottolinea
l'importanza del rispetto dei principi fondanti il patto con le
generazioni future e il loro diritto a fruire di un integro
patrimonio ambientale. Le politiche regionali dovranno perseguire il
fine della riduzione della produzione dei rifiuti e il loro riciclo,
in linea con quanto previsto dal Sesto Programma di Azione
ambientale della Comunità europea, da intendersi come obiettivi
minimi. Occorre a suo avviso riutilizzare la materia, non tanto
l'energia. Si tratta di un passaggio culturale determinante.
Il consigliere POLLASTRI afferma, con riferimento all'intervento
della consigliera Barbati, che l'acqua era pubblica e resterà tale,
a prescindere dall'esito del referendum.
Entra il consigliere Mandini
La consigliera BARBATI risponde che se così fosse il referendum non
avrebbe avuto alcun senso per i cittadini.
Il consigliere SCONCIAFORNI dichiara di ritirare il proprio
emendamento 6, volto alla riduzione degli sprechi, in quanto è già
contenuto nella formulazione del progetto di legge, alla lettera c).
A proposito dei principi, illustra l'emendamento 3, che riconosce
l'acqua come diritto umano universale, garantendo la disponibilità e
l'accesso individuale e collettivo all'acqua potabile nella misura
di un minimo vitale giornaliero di 50 litri/procapite gratuito per
tutti.
Ritiene che questa disposizione non possa considerarsi legata alla
gestione dell'acqua, in quanto fissa un principio di carattere
generale, che deve a suo avviso essere valorizzato all'interno
dell'impianto normativo.
Il consigliere BARBIERI chiede chiarimenti sulle competenze degli
Enti locali e sui principi fissati in altre sedi nella gerarchia
delle fonti.
La vicepresidente SALIERA precisa che l'emendamento n. 22 della
Giunta regionale richiama un principio fondamentale, che riconosce
l'acqua come bene naturale e diritto umano universale, essenziale al
pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani. La
disponibilità e l'accesso individuale e collettivo all'acqua
potabile devono essere garantiti in quanto diritti inalienabili e
inviolabili della persona. Tale principio può raccogliere diverse
opzioni, fra le quali anche quelle contenute nell'emendamento del
consigliere Sconciaforni.
Esce la consigliera Pariani
La consigliera MEO legge il tenore letterale dell'emendamento 75 del
consigliere Naldi, evidenziando la necessità da parte della Regione
di fare propri gli obiettivi e i traguardi indicati nel Sesto
Programma di Azione Ambientale dell'Unione Europea, nonché gli
obiettivi come specificati nel Codice dell'ambiente, da intendersi
come obiettivi minimi. Occorre inoltre specificare meglio le
politiche regionali che saranno tese a realizzare, nell'ordine, la
riduzione della produzione dei rifiuti, il riutilizzo dei beni a
fine vita e il riciclaggio dei materiali, a minimizzare la quantità
dei rifiuti da smaltire, da utilizzare per il recupero di materia
diversa dal riciclaggio.
Il consigliere FAVIA ritiene importante fissare un principio posto
dalla legislazione europea.
Il relatore MAZZOTTI sottolinea che occorre seguire i principi
contenuti nel progetto di legge, nella parte in cui si afferma che
la gestione dei rifiuti avvenga nel rispetto della seguente
gerarchia: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio,
recupero di altro tipo, per esempio recupero di energia,
smaltimento.
Il testo stabilisce un ordine di priorità di ciò che costituisce la
migliore opzione ambientale e dispone inoltre che devono essere
adottate le misure volte a incoraggiare le opzioni che garantiscono
il migliore risultato complessivo, tenendo conto degli impatti
sanitari, sociali ed economici, ivi compresa la fattibilità tecnica.
Propone pertanto di modificare la formulazione originaria del comma
4 dell'articolo 1 inserendo, dopo le parole favorendo
prioritariamente il riciclaggio, nonché il recupero di materia e di
energia la locuzione nel rispetto della gerarchia di gestione dei
rifiuti previsto dall'art. 179 del decreto legislativo n. 152 del
2006 .
La consigliera MEO chiede al relatore se oltre a questa locuzione,
che condivide, si può fare riferimento anche agli obiettivi indicati
nel sesto Programma di azione ambientale dell'Unione europea.
Sulla programmazione dei lavori, il presidente LOMBARDI precisa che
per licenziare il testo nei tempi utili alla convocazione dell'Aula,
il termine ultimo per la Commissione coincide con la seduta di
giovedì prossimo.
Il consigliere FAVIA osserva che occorre analizzare gli emendamenti
della Giunta prima di elaborare una proposta politica. La
Commissione potrebbe procedere ad oltranza, ma non è possibile
votare prima di capire il contenuto delle varie modifiche. Occorre
instaurare un dialogo con la Giunta e le altre forze politiche.
Il consigliere MONTANARI dichiara la propria disponibilità a
protrarre i lavori della Commissione finché necessario, proponendo
per la seduta di giovedì prossimo di procedere ad oltranza fino alla
conclusione dell'esame del testo.
Il presidente LOMBARDI rileva che é doveroso trattare in modo
approfondito l'argomento, ma bisogna chiuderlo nei tempi
prestabiliti.
Il consigliere SCONCIAFORNI, rilevato che l'emendamento 22 accoglie
il tema del diritto dell'accesso all'acqua come bene pubblico,
invita la Giunta ad inserire l'indicazione del minimo giornaliero di
acqua, come peraltro stabilito dall'Organizzazione mondiale della
sanità, per cui l'accesso deve essere gratuito per quel diritto
minimo.
La vicepresidente SALIERA precisa che non a caso la Giunta ha
accolto la prima parte dell'emendamento e non la seconda, perché,
rispetto al metodo già applicato dall'Emilia-Romagna, risulterebbe
limitativo, in quanto l'applicazione della tariffa regionale può
essere anche pari a 0, senza il limite dei 50 litri pro capite.
Pertanto vi è già l'applicazione del principio in discussione, anzi
si sta andando oltre.
Rispetto alle osservazioni della consigliera Meo, propone come
versione definitiva dell'emendamento presentato dal consigliere
Mazzotti: nel rispetto della gerarchia di gestione dei rifiuti
previsto dall'art. 179 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e del
sesto Programma d'azione per l'ambiente dell'Unione europea .
Il presidente LOMBARDI pone in votazione l'emendamento n. 2 del
consigliere Sconciaforni.
La Commissione esprime parere contrario con 19 voti contrari (PD), 6
a favore (FDS, M5S, SEL-V), 10 astenuti (PDL, IDV) all'emendamento
suddetto.
Emendamento n. 3 del consigliere Sconciaforni
La Commissione esprime parere contrario con 19 voti contrari (PD), 6
a favore (FDS, M5S, SEL-V), 10 astenuti (PDL, IDV) all'emendamento
suddetto.
Emendamento n. 22 della Giunta regionale
La Commissione esprime parere favorevole con 24 voti a favore (PD,
IDV, SEL-V), nessun contrario, 7 astenuti (PDL) all'emendamento
suddetto. I consiglieri Sconciaforni e Favia non partecipano al
voto.
Emendamenti n. 4 e 5 del consigliere Sconciaforni e n. 20 della
consigliera Barbati
Con distinte votazioni di identico contenuto, la Commissione esprime
parere contrario con 19 voti contrari (PD), 9 a favore (FDS, SEL-V,
IDV, M5S), 7 astenuti (PDL) agli emendamenti suddetti.
Emendamenti n. 23 e 24 della Giunta regionale
Con distinte votazioni di identico contenuto, la Commissione esprime
parere favorevole con 24 voti a favore (PD, IDV, SEL-V), nessun
contrario, 7 astenuti (PDL) agli emendamenti suddetti. I consiglieri
Sconciaforni e Favia non partecipano al voto.
Emendamenti n. 74 del consigliere Naldi, n. 7 del consigliere
Sconciaforni e n. 21 della consigliera Barbati
Con distinte votazioni di identico contenuto, la Commissione esprime
parere contrario con 19 voti contrari (PD), 9 a favore (SEL-V, IDV,
FDS, M5S), 7 astenuti (PDL) agli emendamenti suddetti.
Emendamento n. 25 della Giunta regionale
La Commissione esprime parere favorevole con 24 voti a favore (PD,
IDV, SEL-V), nessun contrario, 7 astenuti (PDL) all'emendamento
suddetto. I consiglieri Sconciaforni e Favia non partecipano al
voto.
La consigliera MEO dichiara che l'emendamento n. 75 del consigliere
Naldi è ritirato.
Anche il consigliere FAVIA ritira il proprio emendamento n. 98.
Emendamento n. 115 del consigliere Mazzotti subemendato
La Commissione esprime parere favorevole con 24 voti a favore (PD,
IDV, SEL-V), nessun contrario, 7 astenuti (PDL) all'emendamento
suddetto. I consiglieri Sconciaforni e Favia non partecipano al
voto.
Il presidente LOMBARDI pone in votazione l'articolo 1
La Commissione esprime parere favorevole con 24 voti a favore (PD,
IDV, SEL-V), nessun contrario, 7 astenuti (PDL) all'articolo 1 così
modificato. I consiglieri Sconciaforni e Favia non partecipano al
voto.
Esce la consigliera Barbati.
Art. 2
Il presidente LOMBARDI precisa che sull'articolo 2 insistono 3
emendamenti: il n. 26 della Giunta regionale, il n. 8 del
consigliere Sconciaforni, il n. 76 del consigliere Naldi e il n. 99
del consigliere Favia.
Il consigliere MAZZOTTI illustra l'emendamento che cerca di
raccogliere anche la ratio degli emendamenti 8 e 76, ribadendo il
ruolo pubblico nel governo dei servizi locali per l'ambiente.
Precisa che si tratta di governo di servizi e non di gestione,
proprio in considerazione del rispetto dei limiti propri della
legge.
Il consigliere SCONCIAFORNI esprime apprezzamento per l'emendamento,
ma chiede delucidazioni sulla ragione dell'eliminazione della
locuzione ritenendo possibile tutte le forme di affidamento
previste dall'ordinamento europeo . Dichiara che se l'ordinamento
europeo prevede l'affidamento in house, dovrà essere formalmente
consentita questa possibilità in ambito regionale. Chiede pertanto
alla Giunta di reinserire tale facoltà, perché a suo avviso non si
opererebbe in tal modo alcuna forzatura. La mancanza di questo
riferimento si tradurrebbe a suo avviso in un messaggio molto
negativo da parte della Giunta.
La vicepresidente SALIERA sottolinea che l'esecutivo ha presentato
l'emendamento 26 al fine di rafforzare il ruolo pubblico. Nella
locuzione ritenendo possibile tutte le forme di affidamento
previste dall'ordinamento europeo non si vuole escludere nessuna
forma di affidamento, ma le forme di affidamento previste
dall'ordinamento europeo sono poi tradotte dall'ordinamento statale.
Se sui rifiuti esiste una legislazione statale che costituisce
limite alla legislazione regionale, ne deriva che l'Agenzia
nell'affidare deve rispettare sia la norma comunitaria che quella
nazionale. La Regione non può definire le forme dell'affidamento e
la norma nazionale va rispettata.
Il consigliere FAVIA rileva la mancanza di qualsiasi similitudine
con l'emendamento n. 99 presentato a propria firma.
Il presidente LOMBARDI chiarisce che in tal caso l'emendamento
rimarrà tale e se si ritiene opportuno verrà ritirato oppure votato.
Il consigliere FAVIA chiede quale emendamento verrà ritirato.
Il presidente LOMBARDI precisa che si sta discutendo
dell'emendamento n. 26 della Giunta che è autonomo e modifica il
comma 2. Quindi si affronterà la discussione sugli emendamento n. 8
del consigliere Sconciaforni, n. 76 del consigliere Naldi e n. 99
del consigliere Favia, i quali ultimi due hanno il medesimo
contenuto dell'8 e dunque, ai sensi dell'articolo 96, comma 3 del
Regolamento interno risultano preclusi e assorbiti dal primo.
Il consigliere FAVIA sottolinea che si tratta di un tema importante.
Gli altri tre emendamenti hanno come punto in comune il riferimento
all'Azienda speciale, privilegiando la forma pubblica di gestione, a
partire dall'individuazione dell'Azienda speciale prevista
dall'articolo 114 del Testo unico sugli Enti locali. Con il testo
presentato si propone poi di definire procedure, studi ed incentivi
utili al raggiungimento di questo obiettivo anche nel quadro delle
previsioni dell'articolo 43 della Costituzione. Rileva che la
formulazione del nuovo comma pone l'accento sulla necessità di
rafforzare il ruolo pubblico sia nel governo che nella gestione del
servizio idrico integrato - ed è qui che può intervenire
l'emendamento della Giunta - ritenendo possibile tutte le forme di
affidamento previste dall'ordinamento europeo.
Evidenzia che manca il riferimento al tema dei rifiuti. Afferma
pertanto che il proprio emendamento e quello del consigliere
Sconciaforni possano essere accolti perché il tema della
conflittualità con la normativa statale dei rifiuti non c'è. Non c'è
nessun profilo di illegittimità, solo un profilo di opportunità.
Rileva altresì che il Movimento 5 Stelle come direttiva politica
predilige la gestione pubblica con l'azienda speciale.
La vicepresidente SALIERA propone di modificare il comma 2
dell'articolo 2 aggiungendo un'integrazione nella parte conclusiva.
Il presidente LOMBARDI propone di sospendere la discussione
sull'articolo 2 in attesa di distribuire i relativi emendamenti
formulati oralmente e di affrontare la discussione generale
sull'articolo 3, sul quale non insistono emendamenti.
La Commissione concorda
Art. 3
La Commissione esprime parere favorevole con 24 voti a favore (PD,
IDV, SEL-V), nessun contrario, 7 astenuti (PDL) all'articolo
suddetto. I consiglieri Sconciaforni e Favia non partecipano al
voto.
Il consigliere SCONCIAFORNI dichiara di non partecipare al voto
perché si tratta di un provvedimento legislativo ricco di
emendamenti, la cui discussione non è ancora terminata. Pertanto
dichiara di sospendere il giudizio fino al termine dell'esame in
Commissione e all'esito della valutazione complessiva circa le
modifiche al testo nel frattempo intervenute.
Art. 4
Il presidente LOMBARDI ricorda che sull'articolo 4 insistono gli
emendamenti n. 100 e 101 del consigliere Favia, l'emendamento n. 27
della Giunta e l'emendamento n. 9 del consigliere Sconciaforni; sono
stati inoltre presentati gli emendamenti n. 77 del consigliere Naldi
e n. 102 del consigliere Favia, identici nei contenuti al n. 9.
Il consigliere FAVIA illustra il proprio emendamento n. 100 che si
ricollega al tema dell'abolizione delle Province ed è così
formulato:
al comma 1 dell'articolo 4, dopo le parole partecipano
obbligatoriamente tutti i Comuni della regione sono eliminate le
parole e le Province .
Poiché si sta andando verso un forte ridimensionamento dell'ente, il
consigliere chiede come sia possibile prevedere che soggetti
protagonisti di questo percorso siano le Province. Afferma che se si
abbassa nei consigli d'ambito provinciali il quorum deliberativo al
35%, basta la partecipazione della Provincia o del Comune capoluogo
per prendere decisioni. Ritiene sia invece giusto attribuire la
responsabilità ai sindaci e alla Regione, eliminando nel testo ogni
riferimento alla partecipazione delle province. Gli altri due
emendamenti riguardano la partecipazione.
Il n. 101 è del seguente tenore: Il comma 4 dell'articolo 4 viene
così riformulato:
4. Al fine di valorizzare le differenziazioni territoriali,
l'Agenzia opera su due livelli cui competono funzioni distinte di
governo. Le funzioni del primo livello sono esercitate con
riferimento all'interno dell'ambito territoriale ottimale. Le
funzioni di secondo livello sono esercitate, in sede di prima
applicazione della presente legge, con riferimento al territorio
provinciale e successivamente con riferimento a quello dei bacini
idrografici principali in ambito regionale, che saranno definiti
dall'Agenzia stessa, tenendo conto dei principi di cui agli articoli
147 e 200 del d. lgs. 152/06 .
Chiarisce che ad un primo livello partecipano i consigli d'ambito,
mentre in un secondo momento occorre plasmare il ragionamento sui
bacini idrografici, anche perché l'ambito territoriale ottimale
nella prima ratio della legge era un ambito non politico, ma un
ambito ottimale inerente il servizio idrico in sé, dall'origine
della risorsa fino al suo termine, per così dire a fine vita della
risorsa stessa. Pertanto il tema della partecipazione a questi
ambiti dovrebbe superare i confini politici, si dovrebbe ragionare
su quali saranno i bacini idrografici di riferimento. Ribadisce che
il confine provinciale deve essere superato da quello che è
effettivamente l'ambito ottimale. Dà infine lettura del proprio
emendamento n. 102.
Il presidente LOMBARDI rileva che poiché gli emendamenti n. 9 di
Sconciaforni, n. 102 di Favia e n. 77 di Naldi sono identici,
verranno votati in un'unica soluzione. Pone quindi in votazione
l'emendamento n. 100.
Il consigliere FAVIA chiede di conoscere qual è il parere espresso
dalla maggioranza.
Il consigliere MONTANARI sottolinea che avvalersi sempre della
facoltà di intervento per impiegare piu' tempo equivale ad assumere
una pratica ostruzionistica.
Il consigliere MANDINI dichiara di sostenere l'emendamento n. 100
relativamente alla soppressione delle Province.
Su richiesta del consigliere Favia, il presidente LOMBARDI gli cede
la parola per fatto personale.
Il consigliere FAVIA dichiara che se il consigliere Montanari
intervenisse un terzo rispetto alle volte in cui lui stesso
interviene in Aula sarebbe già un grande risultato.
Il presidente LOMBARDI cede la parola al consigliere Montanari per
fatto personale.
Il consigliere MONTANARI dichiara che i propri interventi svolti sia
in Aula che in Commissione, per quanto lo riguarda e nonostante la
diversa collocazione politica, hanno la stessa qualità, compresi
quelli fatti nella Commissione presieduta dal consigliere Favia,
dove peraltro spesso in qualità di presidente egli esprime
apprezzamento, diversamente dalla polemica sollevata nella seduta
odierna.
In secondo luogo, evidenzia di appartenere ad un gruppo assembleare
che non è composto di due persone, bensì di ventiquattro e si sente
rappresentato, come del resto anche gli altri consiglieri, a loro
volta, nei propri confronti, dalle opinioni dei suoi colleghi di
gruppo politico. In terzo luogo dichiara che significa scendere
veramente in basso se si usa la quantità per parlare di qualità.
La vicepresidente SALIERA a proposito delle Province sottolinea che
esistono ancora e che anche nel Decreto 201 Salva Italia mantengono
funzioni di coordinamento. Il progetto di legge in esame,dunque, è
assolutamente conforme.
Il presidente LOMBARDI pone quindi in votazione gli emendamento n.
100 e 101 del consigliere Favia.
Con distinte votazioni di identico contenuto, la Commissione esprime
parere contrario con 19 voti contrari (PD), 9 a favore (M5S, FDS,
SEL-V, IDV), 7 astenuti (PDL) agli emendamenti suddetti.
Emendamento n. 27 della Giunta regionale
La Commissione esprime parere favorevole con 24 voti a favore (PD,
IDV, SEL-V), nessun contrario, 7 astenuti (PDL) all'emendamento
suddetto. I consiglieri Sconciaforni e Favia non partecipano al
voto.
Emendamento n. 9 del consigliere Sconciaforni
La Commissione esprime parere contrario con 19 voti contrari (PD), 9
a favore (FDS, SEL-V, IDV, M5S), 7 astenuti (PDL) all'emendamento
suddetto.
Il presidente LOMBARDI pone quindi in votazione l'articolo 4.
La Commissione esprime parere favorevole con 24 voti a favore (PD,
IDV, SEL-V), nessun contrario, 7 astenuti (PDL) all'articolo così
modificato. I consiglieri Sconciaforni e Favia non partecipano al
voto.
Art. 2
Il presidente LOMBARDI invita quindi la Commissione a procedere con
le votazioni degli emendamenti dell'articolo 2, di cui si era
rinviato l'esame. L'emendamento n. 118 del consigliere Mazzotti è
così formulato: Al comma 2 dell'art. 2, alla fine del comma, è
aggiunto il seguente periodo: Con riferimento al servizio idrico
integrato i modelli di affidamento sono quelli previsti
dall'ordinamento comunitario.
Emendamento n. 26 della Giunta regionale e n. 118 del consigliere
Mazzotti
Con distinte votazioni di identico contenuto, la Commissione esprime
parere favorevole con 24 voti a favore (PD, IDV, SEL-V), nessun
contrario, 7 astenuti (PDL) agli emendamenti suddetti. I consiglieri
Sconciaforni e Favia non partecipano al voto.
Emendamento n. 8 del consigliere Sconciaforni
La Commissione esprime parere contrario con 19 voti contrari (PD), 9
a favore (FDS, SEL-V, IDV, M5S), 7 astenuti (PDL) all'emendamento
suddetto.
Il presidente LOMBARDI pone quindi in votazione l'articolo 2.
La Commissione esprime parere favorevole con 24 voti a favore (PD,
IDV, SEL-V), nessun contrario, 7 astenuti (PDL) all'articolo così
modificato. I consiglieri Sconciaforni e Favia non partecipano al
voto.
Art. 5
Il presidente LOMBARDI pone in votazione l'articolo 5 che non ha
alcun emendamento.
La Commissione esprime parere favorevole con 24 voti a favore (PD,
IDV, SEL-V), nessun contrario, 7 astenuti (PDL) all'articolo
suddetto. I consiglieri Sconciaforni e Favia non partecipano al
voto.
Art. 6
Il presidente LOMBARDI pone in votazione l'emendamento n. 28 della
Giunta regionale e l'articolo 6.
Con distinte votazioni di identico contenuto, la Commissione esprime
parere favorevole con 24 voti a favore (PD, IDV, SEL-V), nessun
contrario, 7 astenuti (PDL) all'emendamento suddetto e all'articolo
così modificato. I consiglieri Sconciaforni e Favia non partecipano
al voto.
La seduta termina alle ore 18.40.
Approvato nella seduta del 26 marzo 2012.
La Segretaria Il Presidente
Claudia Cattoli Marco Lombardi
Allegati al verbale consultabili in formato pdf