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Legislatura IX - Commissione I - Verbale del 11/06/2013 pomeridiano

     

     

     

     

    Verbale n. 19

    Seduta del 11 giugno 2013

     

    Il giorno 11 giugno 2013 alle ore 14.30 si è riunita in AUDIZIONE presso la sede dell’Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali, convocata con nota prot. n. 24090 del 5 giugno 2013.

     

    Partecipano alla seduta i Consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    LOMBARDI Marco

    Presidente

    PDL - Popolo della Libertà

    5

    presente

    FILIPPI Fabio

    Vicepresidente

    PDL - Popolo della Libertà

    1

    presente

    VECCHI Luciano

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    4

    presente

    BARBATI Liana

    Componente

    Italia dei Valori - Lista Di Pietro

    2

    assente

    BARBIERI Marco

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    BIGNAMI Galeazzo

    Componente

    PDL – Popolo della Libertà

    3

    assente

    BONACCINI Stefano

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    CAVALLI Stefano

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    presente

    DEFRANCESCHI Andrea

    Componente

    Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it

    1

    presente

    FERRARI Gabriele

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    GRILLINI Franco

    Componente

    Gruppo Misto

    3

    presente

    MANFREDINI Mauro

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    3

    presente

    MAZZOTTI Mario

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    MONARI Marco

    Componente

    Partito Democratico

    3

    presente

    MONTANARI Roberto

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MORICONI Rita

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MUMOLO Antonio

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    NALDI Gian Guido

    Componente

    Sinistra Ecologia Libertà - Idee Verdi

    2

    presente

    NOE’ Silvia

    Componente

    UDC - Unione di Centro

    1

    presente

    PARIANI Anna

    Componente

    Partito Democratico

    3

    presente

    POLLASTRI Andrea

    Componente

    PDL - Popolo della Libertà

    2

    presente

    SCONCIAFORNI Roberto

    Componente

    Federazione della Sinistra

    2

    assente

     

    Il consigliere Andrea LEONI sostituisce il consigliere Bignami, il consigliere Giovanni FAVIA sostituisce per parte della seduta il consigliere Grillini, la consigliera Gabriella MEO sostituisce per parte della seduta il consigliere Naldi.

     

    Hanno partecipato ai lavori della Commissione: Filippini (Resp. Serv. Affari istituzionali e delle autonomie locali), Pizzolitto (Serv. Affari istituzionali e delle autonomie locali), Veronese (Resp. Serv. Coordinamento commissioni assembleari), Celletti e Ghedini (Serv. Informazione e comunicazione istituzionale AL)

     

    Presiede la seduta: Marco LOMBARDI

    Assiste la Segretaria: Claudia Cattoli

    Resocontista: Maria Giovanna Mengozzi


     

    ORE 14.30 Audizione dei sindaci e delle associazioni sul progetto di legge:

     

    3870 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Migliaro, Migliarino e Massa Fiscaglia nella Provincia di Ferrara" (delibera di Giunta n. 415 del 15 04 13)

    Relatore consigliere Roberto Montanari

     

    Partecipano:

     

    Gian Carlo Lambertini

    Responsabile Dipartimento economico del CNA Ferrara

    Giancarlo Malacarne

    Sindaco Comune di Fiscaglia (FE)

    Sabina Mucchi

    Sindaco Comune di Migliarino (FE)

    Alessandro Pirani

    Assessore Comune di Pieve di Cento (BO)

    Marco Roverati

    Sindaco Comune di Migliaro (FE)

     

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI - Presidente della Commissione Bilancio Affari generali ed Istituzionali:

     

    "Diamo inizio alla seduta. Ringrazio innanzitutto i rappresentanti dei Comuni di Migliaro, Migliarino e Massa Fiscaglia che sono presenti a questa audizione. Prima di cedere la parola al consigliere Montanari, relatore del progetto di legge, ricordo che la Commissione, in sede di audizione, ascolta le posizioni e le istanze che provengo dal territorio ma può anche interloquire con gli intervenuti, a differenza della prassi seguita finora con le udienze conoscitive. Quindi vi è la massima apertura e la massima disponibilità a recepire tutte le indicazioni, visto che stiamo anche noi affinando la proceduta relativa alle fusioni. Infatti, già dalle precedenti esperienze avevamo capito che era il caso di avere un contatto diretto con le amministrazioni locali, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali, prima di portare a termine il nostro iter in Assemblea legislativa regionale e prima di indire il referendum. Questo solo per inquadrare l'argomento che stiamo discutendo. Cedo la parola al collega Montanari."

     

     

    Consigliere Roberto MONTANARI - Relatore della Commissione:

     

    "Grazie Presidente. A marzo di quest’anno, come è noto dalla documentazione, i Comuni di Migliaro, Migliarino e Massa Fiscaglia hanno espresso la volontà di fondersi in un unico Comune. La Giunta regionale ha predisposto il progetto di legge: a questa audizione, che ha le caratteristiche sottolineate dal Presidente, segue l'esame in Commissione che predisporrà il testo per l'Aula, prevista all'inizio di luglio, che a sua volta delibererà l’indizione del referendum. A ottobre poi ci sarà il referendum e con tutti questi appuntamenti si fissa la tempistica attraverso la quale i cittadini di quei Comuni si esprimeranno. Successivamente, noi come Assemblea voteremo in via definitiva la legge regionale. Se lo si vorrà - lo vedremo con il referendum - i cittadini voteranno per il nuovo Comune alle elezioni del 2014.

    Quale è il contenuto di sintesi più appropriato per descrivere la situazione?

    Direi che a questi Comuni manca solo la fusione per fare il salto di qualità.

    Il nuovo Comune avrà poco meno di 10 mila abitanti, una superficie di 110 KMq, tenendo particolarmente conto, così come fa lo studio di fattibilità, che i tre Comuni si trovano a 4 km l'uno dall'altro. Quindi si tratta di poco più di un fazzoletto di terra e, da un punto di vista morfologico, c'è una grande consonanza, segnata visivamente dal passaggio del Po di Volano in tutti e tre i territori.

    I tre Comuni gestiscono insieme ormai da anni molti servizi: la polizia locale, la raccolta dei rifiuti, il ciclo dell'acqua, parte delle funzioni sociali tramite l'Asl del Delta, un unico distretto scolastico, la protezione civile, i servizi informatici, il catasto, i servizi bibliotecari, ecc. Da molti anni inoltre le associazioni del volontariato collaborano tra loro: le AVIS locali sono gemellate, le Proloco interagiscono nella costruzione di iniziative e di eventi e anche altri soggetti come le società sportive sono un’unica entità.

    A tutto ciò si aggiunge la richiesta che proviene dalle associazioni di categorie e dai sindacati di avere meno burocrazia, di omogeneizzare i regolamenti, che è uno dei grandi obiettivi della fusione per cercare di fare il salto di qualità. Punto di sintesi, dicevo, salto di qualità, per rendere più efficace ed efficiente l'azione amministrativa di governo, salvaguardare ed implementare la qualità dei servizi per i cittadini, oggi messi in discussione dalla crisi e i tagli, - e si ritiene di poter andare in contro tendenza -, promuovere nuove occasioni di sviluppo del territorio con progetti adeguati che coinvolgano tutti, sia dal punto di vista delle istituzioni, sia dal punto di vista delle organizzazioni economico-sociali.

    Questo è ciò che la Regione incoraggia e questo è l'obiettivo strategico della fusione. In quindici anni noi erogheremo 2 milioni e 925 mila euro, in 10 anni ci sarà lo Stato che erogherà 5 milioni e 47 mila e 60. Per affrontare le spese iniziali la Regione aggiunge 150 mila euro l'anno per tre anni, per i 10 anni successivi la sua costituzione il nuovo Comune avrà priorità nei programmi regionali che prevedono contributi agli enti locali e potrà accedere ai contributi previsti per le Unioni di Comuni. Sarà inoltre tolto il patto di stabilità territoriale per tre anni.

    Come vedete, non vi ho fatto un trattato di riordino istituzionale, che pure perseguiamo, ma l'esposizione dei vantaggi diretti che il cittadino ottiene sostenendo la fusione.

    Ho fatto questa scelta perché riuscire a darsi una massa critica nella competizione, per costruire nuove occasioni di benessere, di lavoro e di sviluppo, riuscire in questo obiettivo dipende dalla misura in cui i cittadini sono convinti. E poiché i cittadini dovranno votare il referendum, non dobbiamo confondere le carte con ragionamenti solo generali, ma stare al concreto nella proposta che facciamo e che vi ho illustrato con questa introduzione."

     

     

    Sindaco Marco ROVERATI - Sindaco del Comune di Migliaro:

     

    "Grazie dell’opportunità che viene data oggi agli amministratori di poter commentare e intervenire in questa sede per approfondire il percorso che stiamo cercando di gestire con le tre Amministrazione e che abbiamo avuto nelle nostre corde e nelle nostre idee di affrontare già da tempo, perché il percorso della fusione su questi tre territori parte da molto lontano, quasi spontaneamente, tra la popolazione. Le iniziative alle quali già accennava il consigliere Montanari, soprattutto dal punto di visto sociale, aggregativo, sportivo, ludico, ricreativo, hanno coinvolto da tempo le istituzione su tutta una serie di servizi che sono poi i servizi fondanti dei Comuni: l'acqua, i rifiuti, i servizi sociali ecc.

    E noi, come Amministrazioni, avevamo già da tempo intravisto quelli che potevano essere gli scenari dei Comuni sotto i 5000 abitanti nei prossimi 10-15 anni. Da queste considerazioni, che naturalmente erano molto negative, di un territorio che purtroppo non ha tante peculiarità, non incrocia le strategie economiche e strutturali che possono incrociare altri territori - penso all'hinterland e alla città di Ferrara, al territorio della costa. Questi territori hanno la prospettiva, da soli, come Comuni sotto i 5000 abitanti (anzi Migliaro è assolutamente il più piccolo della provincia) di avere grossissime difficoltà a mantenere i servizi ai cittadini, a migliorare la qualità di vita dei cittadini. Quindi, in questa ottica molto negativa, vediamo ciò che sta venendo avanti da parte del Governo centrale: le azioni intraprese stanno infatti portando, secondo noi, ad un’impostazione di fusioni “a freddo”, nel senso che c'è l'impegno da parte dello Stato di ridurre la spesa pubblica, di obbligare i Comuni molto piccoli o sotto i 5000 abitanti a condividere già entro quest'anno 9 funzioni fondamentali, che sono praticamente la maggioranza.

    Già da tempo abbiamo intravisto queste prospettive negative e abbiamo pensato che unire le forze potesse farci compiere una svolta completa e decisa rispetto a questo trend e permetterci per i prossimi anni nel nostro territorio - territorio unificato dei tre territori di Migliaro, Migliarino e Massa Fiscaglia - di offrire al cittadino qualcosa di più, o quantomeno di non perdere i risultati fin qui ottenuti anche grazie alle risorse regionali: tengo a precisare che i nostri territori sono stati area di Obiettivo 2, di programmi speciali d'area, quindi sono aree che hanno usufruito in passato di risorse importanti, ma che la crisi economica non ha consolidato, anzi ha purtroppo vanificato in parte gli sforzi, anche dal punto di vista economico, dei contributi e di cofinanziamenti.

    Vogliamo dare una vera opportunità al territorio e vogliamo proporre delle idee: il fatto di unire le forze, ottimizzare, razionalizzare la macchina comunale é il vero e proprio intervento di risparmio e di razionalizzazione, oltre al fattore economico delle risorse straordinarie, che poi avranno un loro termine. Quindi interverremo strutturalmente per razionalizzare le risorse dei tre Comuni e questo porterà sicuramente dei benefici importanti anche dal punto di vista economico.

    Con questi benefici imposteremo delle politiche che andranno naturalmente nella direzione principale delle politiche economiche e delle politiche sociali, i due assi fondamentali sui quali dovremmo lavorare in futuro.

    Segnalo alcune criticità di questo percorso. Come dicevo, siamo partiti nella previsione della difficoltà dei Comuni. Abbiamo commissionato uno studio di fattibilità due anni orsono e questo studio è stato importantissimo, perché ha confermato le nostre idee di riunire le forze così strettamente e di poter arrivare con la fusione a importantissimi vantaggi economici, con la possibilità di gestire meglio le risorse a disposizione e di intervenire con politiche migliorative e importanti per il territorio.

    Tuttavia - ed è questa la vera criticità del percorso - siamo arrivati in tempi molto compressi alla fase di comunicazione e di sensibilizzazione della cittadinanza al referendum, perché tutto si riduce in pochissimi mesi e si tratta chiaramente di un ostacolo, di una difficoltà maggiore nello svolgimento dell’attività di sensibilizzazione alla popolazione, di presa di coscienza del vero significato del referendum che si svolgerà in autunno.

    Un altro aspetto critico è dovuto alla previsione di tutta una serie di opportunità solo nel momento in cui la fusione inizia, cioè nel momento in cui la fusione viene sancita dal referendum o comunque dalla legge regionale. Purtroppo invece prima affrontiamo delle grandissime difficoltà, anche di supporto e di aiuto esterno per quanto riguarda il piano della comunicazione, perché i Comuni sono in una fase congiunturale molto difficile. I bilanci non sono stati ancora chiusi perché, tanto per fare un esempio, non ci sono ancora i trasferimenti dello Stato. Questa situazione paradossalmente molto complicata non aiuta il percorso di avvicinamento al referendum. Quindi credo che anche su queste criticità sollevate occorra una riflessione che serva poi per coloro che successivamente dovranno affrontare un percorso di fusione così importante. Grazie."

     

     

    Dott. Gian Paolo LAMBERTINI - Responsabile dipartimento economico CNA Ferrara:

     

    "Grazie Presidente. Anch'io valuto molto positivamente questa opportunità concessa oggi di svolgere una riflessione sull’esperienza in corso nei tre Comuni, che stanno cercando di realizzare la fusione di queste tre realtà, alla quale noi guardiamo con grandissima attenzione.

    CNA già da tempo si è fatta portatrice con le varie istituzioni nella realtà provinciale di Ferrara della necessità di attivare, dove questi percorsi non erano attivati, e di consolidare, nelle realtà dove ci si era mossi in tal senso, le Unioni, le Associazioni o le fusioni di Comuni, proprio perché riteniamo che questa sia la strada ineludibile, non soltanto nella logica di una realizzazione delle economie di scala.

    Certamente, crediamo che questi percorsi di fusione portino anche in questa direzione. Per noi tuttavia l'aspetto fondamentale - e, ripeto, riguarda le tre amministrazioni che ora stanno giungendo a fusione, ma il concetto per noi è più ampio e riguarda le altre amministrazioni che oggi stanno condividendo servizi ed attività, sia sul versante economico che sul versante sociale - è quello di ottimizzare e di migliorare la qualità dei servizi offerti, è quello di esprimere una progettualità in grado di incidere in maniera rilevante sulla realtà, sul tessuto economico, sulle imprese del territorio, é quella di sviluppare anche una pianificazione del territorio che vada oltre gli angusti confini del piccolo Comune, con tutti i limiti che questa situazione determina.

    Quindi, ripeto, valutiamo molto positivamente questa esperienza. Ci auguriamo che questo modello possa essere assunto anche dalle altre realtà comunali del territorio provinciale e che effettivamente diventi un percorso che si consolida. Infatti ha ragione il consigliere Montanari quando sostiene che non bisogna filosofeggiare; il riordino istituzionale non è un marchingegno sul quale ci si debba soffermare dal punto di vista teorico. Bisogna che veramente si capisca che oggi le piccole entità comunali (e nella provincia di Ferrara ce ne sono ancora diverse), purtroppo faticano ad esprimere una capacità progettuale, faticano anche ad erogare servizi che invece sono assolutamente indispensabili e che possono trovare un’ottimizzazione nella realizzazione della fusione.

    Apprezzo molto quanto diceva il Sindaco di Migliaro perché in effetti credo che l'obiettivo fondamentale sia proprio questo: liberare energie. Oggi vi sono appunto diversi livelli di duplicazioni di energie, di risorse all'interno delle amministrazioni comunali. Liberare queste energie per ottimizzare i servizi, migliorarne la qualità e renderli omogenei sul territorio.

    L'altra cosa che apprezziamo, perché questi percorsi vanno anche nella direzione dell’alleggerimento dal punto di vista burocratico, della omogeneizzazione dei regolamenti comunali, di un percorso che favorisce un approccio con il sistema delle imprese con un approccio di maggiore sintonia e di reciproca condivisione.

    Non ultimo, richiamo l'aspetto che giustamente faceva rilevare il consigliere Montanari nell’introduzione: la dotazione delle risorse che verranno messe a disposizione della nuova realtà comunale, che crediamo sia un elemento assolutamente importante e di valore, che consente al nuovo Comune di intervenire sul versante sociale, ma anche di intervenire in maniera puntuale e concreta rispetta alle esigenze delle imprese, che purtroppo oggi in questo territorio stanno soffrendo moltissimo. Ci sentiamo di sottolineare molto positivamente questa esperienza e ci auguriamo che possa diventare un modello acquisito anche da parte di altre realtà del territorio ferrarese. Grazie."

     

     

    Sindaco Giancarlo MALACARNE - Sindaco del Comune di Massa Fiscaglia:

     

                  “Grazie Presidente e grazie al consigliere Roberto Montanari, relatore del nostro progetto di legge, grazie a tutti voi che siete intervenuti per l’opportunità di queste audizioni. Sono già state dette molte cose, cerco di trovare una sintesi, ma anche di portare un po’ dell’esperienza dell’amministratore. Il piccolo Comune è arrivato alla conclusione di dire: ci mettiamo insieme e cerchiamo di valorizzare le nostre radici comuni senza aver paura di perdere l’identità delle nostre comunità; per quanto riguarda i nostri territori facciamo uno sforzo, un passo avanti e che sia un passo avanti per le tre comunità coinvolte nel processo di fusione.

    Durante questi dieci anni, le due legislature dove ho fatto il sindaco, si sono susseguiti diversi Governi di varia natura, sia il centro destra, sia il centro sinistra, e diciamo che l’atteggiamento nei confronti delle autonomie locali è sempre stato non quello che mi sarei aspettato, o che comunque molti amministratori si sarebbero aspettati. In generale, infatti, la realtà territoriale è sempre stata vissuta più come una controparte che non come una possibile alleato nello sviluppo di politiche territoriali che potessero incidere sullo sviluppo e sulla crescita dei territori.

    Questa cosa, secondo me, l’abbiamo pagata e la stiamo pagando in modo forte oggi, questa miopia nella lettura del ruolo dei soggetti territoriali e dei Comuni in particolare, tant’è che con il passare del tempo - e sono d’accordo con quello che diceva prima il dott. Lambertini - si è arrivati ad una fase non dico di scoramento, comunque ad una fase nella quale si è presa coscienza che ormai non c’erano più margini per progettare, cioè per fare un’attività che in realtà i Comuni dovrebbero essere messi nelle condizioni di poter fare, almeno sul loro territorio e almeno in relazione alle proprie competenze.

    Oggi infatti i piccoli Comuni sono in una situazione tale che la capacità progettuale è praticamente azzerata e l’orizzonte temporale non è nemmeno più quello del breve periodo, ma è quello del brevissimo, tant’è che se un ente si trova a poter approvare un bilancio preventivo entro il 30 di settembre dell’anno di competenza in corso, è chiaro cosa può fare rispetto a ciò che invece dovrebbe essere una vera progettualità e pianificazione delle cose da fare.

    Quindi da parte delle amministrazioni, ma anche da parte delle comunità c’è la necessità di riappropriarsi di una capacità progettuale propria, che parte non soltanto dal livello amministrativo, ma dalle opportunità esistenti, dalla capacità dell’ ”amministrazione diffusa” sul territorio, fatta dai volontari, dalle associazioni, oltre che dalle amministrazioni stesse, per far sì che le comunità siano in grado di cominciare a ripensarsi.

    Una di queste opportunità, anzi la principale, era quella della fusione.

    Ma per riuscire a progettare sui servizi di cui parliamo tutti i giorni e che incidono quotidianamente sulla vita dei nostri cittadini, noi non siamo più nelle condizioni e invece con la fusione, dalle proiezioni e dalle analisi svolte, risulta che sarà possibile fare della progettazione, ad esempio rispetto alla scuola. Voi avete vissuto tutta l’esperienza e vi siete resi conto, dall’osservatorio privilegiato della Regione, della situazione delle scuole nel post terremoto. Ma la situazione della scuola, a livello nazionale e regionale, è un disastro e il patrimonio scolastico che ci troviamo a gestire, anche semplicemente in virtù delle nuove normative anti incendio, è per così dire da terzo mondo. Allora, o si trova qualcosa per cercare di essere incisivi - e la fusione va in questa direzione, peraltro con l’opportunità di dare lavoro alle nostre imprese edili -, altrimenti è tutto bloccato.

    Nei confronti delle imprese, poi, non vi è più nessun tipo di margine a favore di politiche sul territorio, anche semplicemente per cercare di andare incontro alle esigenze minime delle imprese. Non sto nemmeno pensando al marketing territoriale insediativo e attrattivo, che cerca di portare qui altre imprese, ma alla garanzia dei servizi basilari per le imprese già presenti sul territorio.

    Sulla fiscalità locale, data la situazione, attualmente le amministrazioni non possono far altro che aumentare l’imposizione fiscale sul proprio territorio. Noi vorremmo cercare di andare un po’ in controtendenza.

    Le politiche giovanili sarebbero completamente abbandonate in una situazione di finanza pubblica di questo tipo: invece, e con la fusione l’abbiamo visto, è nata una consulta giovanile pro fusione, con dei giovani che stanno lavorando in questa direzione, perché si rendono conto anche loro che o si mettono a progettare qualche cosa per il loro futuro, altrimenti un minimo di futuro nel territorio sul quale sono nati e cresciuti non ce l’hanno e non ce l’avranno mai più.

    Questa è la serie di ragioni per le quali, almeno personalmente, ho ritenuto di lavorare fortemente con i colleghi sul progetto di fusione. Penso sia l’unica, vera prospettiva per i nostri territori; spero e conto che possa essere letta come una sorta di buona prassi anche da parte della Regione e che la Regione possa continuare ad essere un partner privilegiato di accompagnamento a questo tipo di processi. Effettivamente abbiamo visto, anche grazie all’interessamento di vari soggetti istituzionali a livello regionale che la cosa ci aiuta e può funzionare. Grazie.”

     

     

    Sindaco Sabina MUCCHI - Sindaco del Comune di Migliarino:

     

                  “Grazie Presidente e buonasera a tutti. Vi ringrazio per l’invito a questa audizione. I miei colleghi, che hanno molta più esperienza di me perché sono al secondo mandato, hanno già fatto un quadro sufficientemente completo su quello che significa per noi il percorso di fusione, comprensivo anche dell’introduzione del consigliere Montanari, che pure ringrazio. Ciò che posso aggiungere come contributo riguarda il tipo di sensazione provata nell’amministrare un Comune, nel mio primo incarico da Sindaco, e nell’evoluzione portata a compimento in questi quattro anni.

    Inizialmente, nel momento in cui si è vinto nel 2009, la sensazione era quella di poter avere il “vento in poppa”, perché comunque l’amministrazione godeva di quelle possibilità e progettualità che il mio collega sottolineava nell’intervento precedente e dava la possibilità quindi ad un amministratore di crescere all’interno della comunità e insieme alla comunità stessa.

    Nell’arco di questi ultimi quattro anni lo sviluppo delle normative nazionali ha assolutamente azzerato il principio dell’autonomia locale e, di conseguenza, i Comuni sono stati forse, anzi assolutamente, gli enti più bersagliati da una gestione governativa che ha tenuto ben poco conto delle necessità e dell’impatto di un Comune sui cittadini e quindi del rapporto diretto con i cittadini, con le associazioni di categoria, con le associazioni di volontariato, con tutto quel tessuto economico e sociale che ogni giorno contribuisce a far sì che lo Stato rimanga in piedi.

    Quando abbiano iniziato a valutare, due anni fa, l’idea della fusione, eravamo già in pieno nella situazione di crisi economica e finanziaria e vi era comunque la speranza che si potesse risolvere in qualcosa di positivo, a breve; poi ovviamente i grandi dell’economia già sottolineavano che per uscire da questa situazione invece ci sarebbe voluto molto tempo. Ma il nostro pensiero non è stato rivolto soltanto all’aspetto economico delle nostre tre località, che insieme si intersecano e creano un territorio.

    E’ stato sicuramente un pensiero, riconfermato anche dalla bontà di ciò che andiamo a proporre come obiettivo alla cittadinanza, rivolto a rivedere la politica, a riaggiornarsi, perché la politica di quei territori era comunque rimasta ferma a un trend di situazioni che si trascinavano, ma che dovevano prendere atto di una nuova situazione che si veniva creando.

    Allora, nel momento in cui si è presentata un’opportunità per il territorio complessivamente di rendersi più forte e più appetibile, all’interno di una situazione istituzionale che si sta modificando, perché gli enti Province stanno per scomparire, perché abbiamo comunque tutti degli ambiti ottimali più grandi da rispettare, e quindi un Comune piccolo diventa meno competitivo sul tessuto economico e sociale, questo è stato un principio base che ci ha sicuramente spronato a pensare che la fusione fosse indispensabile.

    Oltre al fatto che già condividevamo tantissime cose e che i nostri cittadini frequentano gli altri paesi in maniera molto normale; infatti le associazioni di volontariato hanno legato tantissimo e ricoprono un ruolo importante; le associazioni di categoria qui presenti oggi (e le ringrazio) hanno comunque sempre compiuto una grande opera di integrazione; tra le tre località esistono 4 km di distanza l’una dall’altra e il territorio di Migliarino abbraccia i territori di Massa Fiscaglia e di Migliaro; Migliarino ha tre frazioni, Cornacervina, Valcesura e Gallumara e Valcesura è praticamente confinate con Migliaro, Gallumara confina sia con Migliaro sia con Massa Fiscaglia e i rispettivi cittadini reputano già loro Comune gli altri due Comuni, perché frequentano quelle comunità, vanno nei negozi di quelle comunità, si sentono legati e hanno amici in quelle comunità.

    Quindi è vero, come ha detto già il consigliere Montanari, che la fusione da noi manca solo sulla carta. Questa è la percezione che ho come Sindaco, la percezione che probabilmente hanno anche loro.

    Un’altra cosa molto positiva (che non capita sempre) è che i tre Sindaci condividano un aspetto che va al di là del proprio campanile e lo condividono per il bene della popolazione. Perché quello che noi avremo davanti, e sarà il nostro obiettivo principale, è far capire alla nostra popolazione questo progetto politico, politico con la P maiuscola.

    E’ un progetto politico, forse il primo per quel territorio, a lungo spettro, ovvero darà una possibilità, a chi ora dirà di sì, di modificare quel territorio non solo per se stesso, ma per le generazioni future. Darà la possibilità di avere un’implementazione o comunque di mantenere quanto meno i servizi alla persona, cosa che ora invece è nettamente a rischio. Dà la possibilità di riorganizzare il sistema scolastico, che in questo momento invece vede un calo consistente. Darà la possibilità di avere delle infrastrutture vicine, perché avremo la costruzione di una autostrada, adiacente alla superstrada Ferrara mare, che potrà essere un veicolo importate per il settore economico e sociale. Probabilmente il Comune grande potrà sicuramente abbassare la pressione fiscale anche per le proprie imprese. Siamo un territorio che è assolutamente di grande espressione agricola e le attività artigianali e commerciali sono preponderanti all’interno del nostro territorio.

    Siamo nella zona depressa, ci chiamano il Basso ferrarese e ci siamo evoluti facendoci chiamare il territorio del Delta, perché effettivamente facciamo parte del delta che è una bellissima zona, tuttavia Basso ferrarese era rivolto non solo al fatto che siamo al di sotto del livello del mare, ma anche purtroppo al fatto che abbiamo una condizione anche lavorativa assolutamente penalizzata da anni e ora, con questa crisi economica e sociale, ancora di più.

    Il nuovo Comune potrà essere il modo per lavorare anche, è un gioco di parole, sul lavoro, per dare possibilità di lavoro alle piccole imprese e creare quelle condizioni, visto che saremo fuori dal patto di stabilità per i primi tre anni, e quindi creare un’organizzazione e capire come le imprese situate su questo territorio del ferrarese possono essere coinvolte? Io dico di sì, sono assolutamente convinta che è tutto quello che potremo fare. E’ una grande sfida che abbiamo davanti in questi mesi, oltre a portare a compimento il referendum: far sì che la gente sia assolutamente informata al 100% su tutte le modalità, delle ragioni della fusione e della bontà della fusione, con i pro ed eventualmente anche con qualche contro, perché è giusto anche poterci confrontare su ciò che non è ben visto, per capire meglio quale è l’espressione della nostra popolazione. Ma sono anche assolutamente convinta che l’altra grande sfida che abbiamo sia quella di aiutare una programmazione utile per il futuro di questo nostro grande territorio. Grazie.”

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI:

     

                  “Grazie. Prima di dare la parola al collega relatore per la conclusione dell’audizione, poiché ho sentito parlare in diverse occasioni di un coinvolgimento il più ampio possibile delle popolazioni sul referendum, ricordo il sito della Regione “Fusione di Comuni in Emilia-Romagna”, sulla pagina dell’Assemblea legislativa, molto aggiornato e molto esaustivo, a cui invito a fare riferimento, con tutti gli strumenti che internet concede, in modo che anche i cittadini dei vostri Comuni siano in qualche modo coinvolti rispetto a questa realtà. Prego.”

     

     

    Consigliere Roberto MONTANARI:

     

    "Intervengo per fare solo poche considerazioni in conclusione di seduta, perché mi pare che tutti gli interventi, sia quelli dei Sindaci che dei rappresentanti delle realtà economiche, abbiamo contribuito a sottolineare la giustizia della scelta che stanno compiendo.

    Pertanto le mie considerazioni sono queste: e’ stato giusto che fossero i Sindaci a sottolineare come dalla sburocratizzazione possano derivare non solo benefici economici, economie di scala ecc., ma anche liberazione di risorse per produrre iniziative economico-sociali. Sono attento alla comunicazione locale e so che questo è un punto proposto ai cittadini dai Sindaci delle comunità, fino al punto, come diceva la Sindaco Mucchi, di proporre anche una riduzione della pressione fiscale. E questo è corretto. Lo dica chi amministra le comunità, perché è una prospettiva e un impegno che possono prendere loro; noi come consiglieri regionali mettiamo le cose che abbiamo messo nell’introduzione, diamo cioè la possibilità, poi, come la possibilità stessa viene utilizzata, questo è sottolineato da chi ha il comando territoriale.

    La seconda valutazione è la seguente: ho fatto, anzi faremo la scelta di mettere insieme, anche nella relazione della legge, ciò che unisce perché, come tutti sapete, sul riordino istituzionale ci sono molte opinioni differenti, molte, altrimenti si sarebbe già fatto il riordino istituzionale. Capisco che questa sia stata la sede dove sono stati svolti degli approfondimenti - che peraltro condivido; in ogni caso, il progetto di legge che stiamo esaminando ha le caratteristiche per poter essere proposto e votato all’unanimità e, nel percorso, alla fine, per trovare insieme il consenso ampio delle comunità. Altri ragionamenti richiedono delle sintesi unitarie da costruire, perché anche l’economicità richiamata nell’introduzione teneva conto non solo delle esigenze (che approviamo sempre di sintesi), ma anche del fatto di tenere gli argomenti oggetto di discussione, in quanto tali, in discussione.

    Aggiungo una mia opinione personale sulla questione riordino, proprio in ascolto degli interventi svolti sin qui che ho condiviso. Io condivido l’analisi che nessuno finora nel Governo centrale si è preoccupato di ritenere le autonomie locali, variamente intese, una risorsa per il Paese e non un costo, tant’è che i tagli sono stati fatti non solo al livello che è più vicino al cittadino, ma che è più veloce a costruire cantieri, a fornire risposte ecc. E questa analisi è stata fatta più volte, in modo plurale, in Assemblea legislativa, trovando qui un punto di sintesi importante e chiedendo un’inversione di rotta.

    Nelle fusioni “a freddo” che si stanno tentando – uso il termine utilizzato dal Sindaco Roverati – vi sono molti problemi: non ci sono risorse disponibili e mentre tutto va verso il taglio, in attesa che il Governo attuale con gli impegni assunti dia delle risposte – io però ho fiducia che ci possano essere delle risposte –, in questa situazione di tagli che coinvolge tutti, compresa la Regione, stiamo mettendo delle risorse, quindi per noi è una priorità.

    Stiamo mettendo risorse in tutto ciò che si aggrega perché riconosciamo una partecipazione speciale a chi si mette, con progetti ecc. in termini di Unione (e questi Comuni che abbiamo davanti lo hanno già fatto tante volte, in quella provincia come in altre province). Riconosciamo un percorso speciale e delle risorse a chi si fonde, cioè siamo in controtendenza e questo perché tutto ciò che crea una massa critica diversa può consentire non solo le economie di scala, ma un’ottica, una visione e una capacità di stare in campo diverse. Ma attenzione, ogni cosa che si fonda deve entrare in relazione con le altre cose, altrimenti l’obiettivo può essere solo sfiorato ma non raggiunto. Finito i soldi l’obiettivo viene solo sfiorato.

    Vorrei che ci fosse anche questo a compendio nella relazione della legge, perché se noi mettiamo “che avrete una priorità nei programmi che danno i contributi per gli enti locali”, se noi mettiamo “che parteciperete ai contributi per le Unioni di Comuni” ed altre cose – e c’è tanto oltre agli 8 milioni a disposizioni per questa fusione -, ma se l’insieme non è fondato da un’idea per cui la Regione non gestisce più, ma programma, e i Comuni saranno i soggetti che gestiscono, con un ente intermedio che fa quello che non fanno gli altri due, se non avanza questo - e non avanza non solo in Regione Emilia-Romagna, ma in Italia -, tutti i nostri sforzi potrebbero ricevere nel tempo dei colpi. Ora ci stiamo predisponendo per metterci su un percorso che richiede profondissime riforme e lo facciamo non solo con la dialettica, le idee e i progetti scritti, ma anche con delle risorse a fianco. Questa è la cosa importante. Dobbiamo essere capaci di avere una rappresentazione dell’insieme, per cui l’autonomia è forte se entra in relazione con il resto delle questioni. Questa impostazione non può sfuggire, altrimenti si diventa o solo rivendicativi, o solo come quelli che fanno il conto dei soldi che arrivano e, giustamente, veniva detto “non solo economie di scala”.

    Ecco, ho fatto questo ragionamento per segnalare che ho benissimo presenti gli argomenti che affiancati all’introduzione. Ma c’è modo e modo per vincere il referendum. Sono dell’opinione che i referendum si vincono se si dicono cose che i cittadini sono in grado di interpretare e di comprendere. Per fare quel discorso più generale che ora ho sintetizzato abbiamo bisogno, come abbiamo fatto oggi, di partire da quei problemi, dai tagli, dal fatto che, se si lasciano le cose come sono i servizi possono solo rinsecchirsi, i progetti inscatolarsi e non aprirsi alla loro realizzazione. Stiamo mettendo un motore diverso. Vi prego di tenere sempre in relazione questo motore diverso agli altri soggetti con cui ci si rapporta, perché le migliori scelte e anche le risorse che si mettono a disposizione non sono sufficienti al realizzo dei grandi progetti.

    Concludendo, in provincia di Ferrara abbiamo Comuni che, per ragioni particolari o perché sulla costa, hanno tenuto rispetto ad altri Comuni molte e molte quantità di denaro. Mi viene in mente il comune di Comacchio tanto per dirne uno. C’è qualcuno in questa sala che è in grado di alzarsi e di dire che dal punto di vista economico e sociale è più avanti dei tre Comuni che abbiamo di fronte e che stiamo discutendo oppure essendo un’altra entità dal punto di vista numerico e delle risorse spese? No. Quindi questo vuol dire che non è sufficiente ciò che noi stiamo mettendo in campo. E’ solo una leva da usare bene dentro quel processo.

    Ecco come ho voluto affrontare l’argomento, perché qui in questa sede non è che siamo digiuni di una elaborazione. L’elaborazione ce l’abbiamo in tasca, è giusto che sia espressa, ma va espressa con un senso di concretezza che le popolazioni possano comprendere, per ottenere quel risultato anche nella comunicazione che voi Sindaci avete sottolineato e vedremo come fare, da qui a fine ottobre, il meglio che chiedete con tanta ragione. Grazie.”

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI:

     

    “Grazie. Possiamo considerare conclusa questa prima parte della seduta. Ci tenevo a ribadire ai Sindaci e ai rappresentanti delle associazioni che la Regione può decidere nella massima autonomia in considerazione anche dell’esito del referendum. Ritenevamo utile, opportuno e necessario un confronto preventivo, che avevamo allargato il più possibile proprio perché, nonostante la legge permetta questo tipo di atteggiamento, noi vogliamo come Assemblea legislativa essere pienamente consapevoli della realtà sul territorio, al di là dell’esito del referendum. Vi ringrazio ancora di aver partecipato e concludiamo la prima parte delle audizioni.”

     

     

    ORE 16.00 Audizione dei sindaci e delle associazioni sul progetto di legge

     

    3872 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Sissa e Trecasali nella Provincia di Parma" (delibera di Giunta n. 417 del 15 04 13)

    Relatore consigliere Gabriele Ferrari

     

    Partecipano:

     

    Nicola Bernardi

    Sindaco Comune di Trecasali (PR)

    Grazia Cavanna

    Sindaco Comune di Sissa (PR)

    Matteo Fiori

    Operatore Dipartimento Politiche sociali Cisl Parma

    Ugo Giudice

    Vice segretario Comune di Trecasali (PR)

    Daniela Ghirarduzzi

    Operatore territoriale CILS funzione pubblica Parma

    e Piacenza

    Alessandro Pirani

    Assessore Comune di Pieve di Cento (BO)

     

     

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI - Presidente della Commissione Bilancio Affari generali ed Istituzionali:

     

    “Buonasera a tutti, ringrazio gli intervenuti. L’audizione, a differenza dell’udienza conoscitiva, è più aperta anche ad un confronto con la Commissione, quindi dopo l’introduzione del consigliere relatore, visto che vi sono già degli interventi programmati, c’è comunque la possibilità per chiarimenti e ulteriori approfondimenti, cosa che nell’udienza conoscitiva solitamente per prassi non facciamo. L’idea di questa audizione ci è venuta affinando la procedura dell’esame dei progetti di legge sulle fusioni, perché, siccome compete alla Regione l’onere e l’onore finale di approvare o meno la legge conclusiva, in base all’esito del referendum, che comunque è un referendum consultivo, abbiamo ritenuto di avere un confronto preventivo con le realtà coinvolte nelle fusioni. Quindi abbiamo allargato il più possibile gli inviti, proprio perché nella nostra valutazione finale ed autonoma vorremmo anche avere, più che in altre occasioni, il polso della situazione sul territorio. Questo è lo scopo con cui abbiamo indetto questa consultazione ed è quello che ci proponiamo con questo incontro. Darei quindi la parola al relatore, il collega Ferrari.”

     

     

    Consigliere Gabriele FERRARI - Relatore della Commissione:

     

                  “Grazie Presidente, un benvenuto ai Sindaci dei Comuni di Trecasali e Sissa e ai rappresentanti delle associazioni e dei sindacati presenti. Questa audizione si inserisce in una quaterna di audizioni che, come ricordava il Presidente, stiamo svolgendo riguardo a quattro territori che vanno verso la scelta di fondersi, scelta che, per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, è una scelta strategica, che è stata discussa in maniera anche approfondita, sia all’interno della Giunta prima, sia in Assemblea legislativa poi.

    Crediamo che questo sia un percorso importante, perché nel momento in cui le risorse calano - come sapete benissimo - e i bisogni di garantire i servizi aumentano, è sempre più complesso e complicato provvedere, dunque è evidente che da una qualche parte bisogna intervenire.

    Oltre a tutto questo vi è inoltre il tema della competizione dentro i territori e con gli altri territori, che sta diventando sempre più forte. La scelta delle Unioni fatta in passato ormai questa Regione l’ha in qualche modo completata, dobbiamo anzi ancora completarla perché abbiamo ancora situazioni che non sono completamente definite. E la scelta delle fusioni è certamente un obiettivo che in pochi per ora hanno perseguito, ma noi auspichiamo che diventi in futuro una scelta condivisa da un numero di amministrazioni ancora più ampio.

    I motivi per cui si arriva ad una fusione di Comuni sono assolutamente noti a tutti voi che siete presenti, perché non vedo persone estranee al tema e parliamo di amministratori o di rappresentanze sindacali. Il tema è quello di liberare risorse, garantire servizi alle persone e alle imprese, nonché la cura del territorio, per fare una sintesi molto stringata.

    E’ arrivata alla Commissione una nota scritta da parte di ASCOM Confcommercio, firmata dai due Presidenti delle delegazioni di Trecasali e di Sissa, che non possono essere presenti all’audizione ma che nella nota inviata al presidente Lombardi e a me in quanto relatore confermano il loro pieno favore a questa iniziativa di fusione.

    Ricordo velocemente due dati e poi, come diceva il Presidente, lasceremo la parola agli è intervenuti. Parliamo della fusione tra due Comuni che, sommati, arrivano a 8029 abitanti (questo al gennaio 2012) con una superficie in kmq di 71,95. Il percorso procedurale è stato affrontato ed esperito in maniera puntuale con le delibere consiliari approvate a maggioranza qualificata, che Sissa ha votato con la delibera n. 7 del 15 marzo 2013 e Trecasali con la delibera n. 5 dell’8 marzo 2013.

    Fra i tanti vantaggi, che credo vadano tenuti presenti, c’è quello delle risorse che i Comuni riusciranno ad avere come disponibilità diretta o indiretta e anche questo dato si inserisce nel contesto a cui facevo riferimento prima, dicendo che in un momento di crisi diventa sempre più difficile riuscire a portare a casa risorse. Se posso esprimere un parere personale, credo che chi non farà questa scelta in tempi rapidi si ritroverà in qualche modo a doverla fare senza più incentivi, perché arriverà un provvedimento di livello centrale e nazionale che obbligherà, al di sotto di una certa soglia, a fondersi. Quindi, aggiungo, chi ha la capacità e l’intelligenza di mettersi in rete per tempo riuscirà non solo a fare un passaggio in quell’ottica che dicevo prima, ma sarà forse una delle occasioni abbastanza rare in cui le risorse arriveranno alle amministrazioni.

    I due Comuni che intendono fondersi fanno parte già da tempo dell’ambito Terre Verdiane. Da questo ambito Sissa aveva fatto la scelta di uscire, ma ciò ovviamente non va assolutamente ad inficiare la volontà di trovare questa intesa sulla fusione dei due Comuni. Quindi l’incontro di oggi per noi è importante perché, dopo questo passaggio che faremo con voi e con le altre realtà comunali che si stanno fondendo, contiamo di andare all’esame in Commissione e in Aula, dopo di che, come noto, si farà il referendum, che dovrà dare il responso che ci consente di andare avanti. Dal momento che non avevate la possibilità, cioè non avevate i numeri per poter agire in maniera autonoma, la Giunta regionale in questo caso su vostra indicazione ha avviato l’iter che si esaurirà, io spero, con il raggiungimento dell’obiettivo che io reputo molto importante. Oggi è quindi la giornata in cui intendiamo soprattutto ascoltare voi.”

     

     

    Dott. Daniele GHIRARDUZZI - CILS funzione pubblica Parma e Piacenza:

     

                  “Buona sera, oggi volevamo esserci e portare la nostra testimonianza e quindi ringraziamo innanzitutto dell’invito a partecipare all’audizione, che non è solo un’audizione dove siamo ad ascoltare quello che ci viene calato dall’alto, ma veniamo coinvolti in maniera più diretta e ci fa molto piacere.

    Una panoramica di carattere generale: cosa pensa la CISL e cosa pensano anche gli altri sindacati confederali rispetto al progetto che lo Stato ci ha evidenziato, poi declinato dalla Regione, sulle fusioni, le Unioni e i servizi in associazione dei Comuni ?

    Il nostro segretario nazionale confederale venne a Parma nel 2010 in un congresso di grande rilevanza, dove partecipavano migliaia di iscritti e simpatizzanti, e ci ricordò che la Germania, il paese più federale d’Europa che come sappiano è suddiviso in Lander con un’autonomia costituzionale significativa, ha una legge che vieta la costituzione di Comuni al di sotto dei 5000 abitanti. L’idea quindi della CISL di trovare un sistema che rendesse efficiente l’architettura istituzionale delle autonomie locali sul territorio era quindi ben chiara.

    Non esiste più la possibilità per i Comuni, al di sotto di una soglia minima di abitanti, di gestire tutti i servizi che lo Stato demanda loro. Non esiste più di fatto, è inutile che ci nascondiamo dietro questa pia illusione: l’utopia di gestire un Comune di 500 abitanti per salvaguardare il campanile e l’orticello valeva quando i Comuni facevano i certificati anagrafici ed elettorali e poco più. Quando i Comuni si sono poi incaricati di gestire i servizi scolastici, i servizi sociali e altri servizi all’utenza significativi, è chiaro che non posso imporre a 800 abitanti, magari di questi ne ho 500 in pensione, di pagare le tasse per mantenere in vita i servizi.

    L’idea quindi ci è sempre piaciuta e la legge sulla Spending review del 2012 (che in realtà non era spending review), che abbiamo aspramente criticato per i tagli lineari che sono stati una volta ancora calati dall’alto, conteneva una parte, dall’articolo 17 all’articolo 20, sulla riforma dell’architettura istituzionale, che molto ci piaceva e convinceva, specialmente l’articolo 20 sulla fusione dei Comuni.

    Quindi, pur se in una sofferenza che vede coinvolti tutti noi, l’obiettivo è chiaro: dobbiamo fare rete, dobbiamo fare squadra e gestire i servizi.

    Se questa è la visione generale, c’è poi una visione di categoria, in quanto è evidente che ci poniamo tanti interrogativi. Parma ha delle realtà variegate. Abbiamo il Comune di Berceto, dove c’è un Sindaco che si vuole mettere in mutande davanti al Quirinale, poi, quando è arrivato il momento di farlo, siccome gli avrebbero tolto la fascia di Sindaco, non ha sacrificato la sua poltrona di politico. C’è il Sindaco di Medesano, che quando vado a fare trattative (visto che siamo tutti di Parma o di zona, sappiamo bene di cosa stiamo parlando) esco dalla macchina e lui, che era casualmente fuori davanti al Comune, mi dice “Ci ha portato dei soldi, lei che fa parte delle organizzazioni sindacali, è a Roma e magari è riuscito a portarci dei soldi, perché qui non fanno altro che togliercene?” Io gli rispondo “Guardi che non sono mica la Marcegaglia della situazione! Non è che io tuteli gli interessi del datore di lavoro, vengo qua per chiedere a lei i soldi per i lavoratori!”. Non esiste questa visione e purtroppo molti Sindaci, invece, hanno una visione molto particolare, di tutela della loro individualità, dei propri equilibri.

    Quindi oggi vedere in questa sede due Sindaci che dimostrano di avere una coscienza e una responsabilità del tutto diversa ci fa molto piacere e veniamo a dare loro tutta la nostra solidarietà e, se me lo consentono, anche la nostra amicizia, perché in questo progetto crediamo fortemente.

    Richiamo alla memoria il fatto che abbiamo sottoscritto, come sindacati, a livello regionale sia con UPI che con ANCI due importanti protocolli d’intesa; con UPI il primo marzo 2012 e con ANCI il 29 novembre 2012, perché nel frattempo è stata emanata una normativa regionale, la legge 21 del 2012 che tutti conosciamo, e nelle intese si dice: riconosciamo un ruolo fondamentale in questo processo di crescita alle confederazioni sindacali e ai sindacati di categoria.

    Infatti stiamo parlando di gestione di servizi alla cittadinanza e ringraziamo la Regione se ci dà 2 milioni di euro nel corso di dieci anni nei Comuni Trecasali e Sissa che si fondono, perché così si garantiscono i servizi alla cittadinanza, servizi che altrimenti non si riuscirebbero più a garantire, alla faccia dell’imposta municipale unica, che poi municipale non è, perché vado a pagare e metà dei pagamenti va allo Stato. Di questa ipocrisia e di queste prese in giro saremmo anche stanchi. Dicevo, le risorse servono a gestire i servizi e di questo se ne occupa la confederazione sindacale.

    Tuttavia, vi sono anche delle preoccupazioni che concernono i dipendenti pubblici. UPI e ANCI a livello regionale con noi si confrontano, aprono dei tavoli e sottoscrivono delle intese, però poi a livello locale gradirei sapere, Sindaci di Sissa e Trecasali, cosa vogliamo fare dei nostri dipendenti. Ma specialmente lo chiedo alla Regione, se posso permettermi.

    Leggo, infatti, che, parlando di Unioni (non è il nostro caso, ma vorrei capire il quadro d’insieme), si parla del “personale dei Comuni distaccato, comandato o trasferito”. E approfitto dell’occasione che mi viene data per parlare anche delle Unioni. “E’ presupposto indispensabile per l’accesso ai contributi il trasferimento del personale”. Quindi, attenzione: quando trasferiamo il personale, vogliamo tutelare i dipendenti, perché se gli dico di spostarsi da Sissa a Trecasali, sono meno di 5 km, se invece l’Unione è quella delle Terre Verdiane, che da Salso arriva a Zibello, lo spostamento è diverso e vogliamo capire come viene declinato.

    Peggio ancora, leggo nella legge regionale “una quota di contributo” - sempre riferito alle Unioni – “è riconosciuta al verificarsi di un’effettiva riduzione dei costi – giusto -, anche con riguardo ai costi del personale” e qui è un po’ meno giusto. Colgo l’occasione per porre l’accento su questo punto, che secondo noi è critico: se facciamo a meno di qualche dirigente di troppo, da 250 mila euro all’anno, firmiamo subito l’accordo, non oggi, ma già da ieri. Se invece andiamo sui costi del personale che oggi guadagna 1100/1200 euro (ed è, se vogliamo, un ammortizzatore sociale, perché la moglie o il marito è stato licenziato dall’azienda privata e magari lui o lei si trova a dover sostenere tutti i costi della famiglia), allora parliamone.

    Allora, efficienza sì, risparmi sì. Era ovvio a tutti che i soldi che la Regione dava per la costituzione delle Unioni non li regalava, erano funzionali ad una revisione dell’architettura istituzionale, che molti Sindaci non hanno proprio capito. Dopodiché poi gli si toglie i soldi e gli si dice “Io non posso andare contro la Costituzione, la tua autonomia è tua, ti gestisci tu, non posso io importi, però se vuoi dei soldi da me o dallo Stato te li do solo se”. E questo “solo se” è significativo. Quindi diamo tutto il nostro appoggio, tutta la nostra simpatia, ci crediamo fino in fondo al processo dell’Unione ma specialmente al processo di fusione, che in particolare non crea troppi problemi, perché il personale è quello che è e si fondono insieme.

    Tuttavia a Sissa e Trecasali abbiamo, ad esempio, delle figure di responsabilità: in un settore posso avere 2/3 posizioni organizzative e nello stesso settore analogo da un’altra parte a 2 km ne ho altri 2 o 3, e la fusione pone degli interrogativi: manterremo queste funzioni di responsabilità, sì o no? E se no, magari gradiremmo, come hanno fatto a livello regionale UPI e ANCI, avere un confronto diretto e costruttivo con chi deve assumere queste importanti decisioni. Questa è la visione di categoria. La visione confederale, la ribadisco, è quella di sposare in pieno questa tesi e rinnovo la nostra totale solidarietà, vicinanza e amicizia con i Sindaci qui presenti. Grazie.”

     

     

    Sindaco Grazia CAVANNA - Sindaco del Comune di Sissa:

     

    “Buona sera a tutti. Le motivazioni per le quali siamo arrivati alla fusione sono state più volte riferite dal consigliere relatore Ferrari. Siamo arrivati a questa decisione semplicemente perché abbiamo, a mio avviso, abbiamo guardato avanti e abbiamo guardato solo e unicamente all’interesse dei nostri cittadini.

    La legge ci impone dal primo gennaio di snaturare quella che è la nostra funzione di Comuni e Sissa e Trecasali, che vogliono ancora contare, vogliono ancora essere autonomi, vogliono che i loro cittadini possano ancora decidere. Ecco perché siamo arrivati alla decisione della fusione, che penso sia, fatemelo dire, una decisione coraggiosa. Quello che abbiamo bisogno di capire, anche stasera, ma forse è a livello tecnico che approfondiremo il chiarimento, è cosa succederà dal primo di gennaio, ma proprio a livello pratico, quando si insedierà – e lo speriamo vivamente – un Commissario.

    Da parte nostra (poi seguirà anche l’intervento del Sindaco Bernardi), ci impegneremo affinché il referendum possa passare – speriamo – con il massimo dei voti. Il nostro sentore ora è che la popolazione sia favorevole al referendum. Parlo personalmente di Sissa, di quello che si sente dire in giro “Sì noi siamo favorevoli al referendum, purché non si rientri in Terre Verdiane”. Perché i nostri cittadini identificano la polizia municipale come Terre Verdiane. Con il Sindaco Bernardi abbiamo pensato di sentire le associazioni, di pensare di fare iniziative con i giovani, magari mandando un’informazione tutti insieme prima del referendum, in modo che la gente possa capire quali sono le vere motivazioni che ci hanno spinto al referendum.

    Per quanto riguarda il discorso dei dipendenti, fondendoci riusciremo a migliorare i servizi, perché potremo entrare nelle specificità di alcuni settori. Ci sarà, ad esempio, un ufficio che si occupa solo dei tributi, piuttosto che un solo addetto per una pluralità di funzioni, insomma riusciremo a dare servizi migliori. Abbiamo tanti responsabili, per cui va da sé che con il nuovo Comune, il nuovo Sindaco deciderà; mi sento di dire che sarà poi anche il nuovo Sindaco a decidere le varie strutture apicali, insomma come gestire il nuovo Comune; mi sembra un po’ prematuro che i due Sindaci dicano già come sarà la struttura futura del Comune: a livello generale lo possono fare, possono dire “nessuno assolutamente verrà lasciato a casa”,”i responsabili prenderanno comunque le loro indennità”; tuttavia quanto alla struttura del Comune mi sembra corretto, anche per rispetto, che sia poi il nuovo Sindaco a decidere come organizzarsi.

    Noi crediamo tantissimo a questa fusione e ci impegneremo affinché il referendum passi e Siossa e Trecasali diventino un unico Comune. Grazie.”

     

     

    Sindaco Nicola BERNARDI - Sindaco del Comune di Trecasali:

     

    “Grazie, buona sera a tutti. Allora, la mia collega ha parlato di scelta coraggiosa e responsabile. Io aggiungo: a) se riusciamo a portare tanta gente a votare per il referendum; b) che vinca il sì. Quindi spero che il nostro coraggio venga premiato e consolidato con la conferma al referendum. Dico questo perché credo che sia assolutamente importante, e la conferma me l’ha data il Presidente, intanto avere il referendum ad ottobre, in modo che abbiamo tutto il mese di settembre utile per poter fare ulteriori incontri con la cittadinanza e avere la possibilità di spiegarci ulteriormente. Infatti abbiamo già fatto un passaggio in tutte le frazioni, ma intendiamo rifarlo assolutamente, non solamente con incontri pubblici, in cui fin da ora chiediamo la presenza anche dei sindacati e di tutte le persone che possono dare una mano per far sì che si vinca e che si partecipi al referendum. Oltre a questo, l’idea è di fare un giornalino, come si faceva una volta, per raggiungere tutte le famiglie e per confermare e dare massima dimostrazione dei vantaggi di efficientamento e di risorse che si avranno con la fusione.

    Mi soffermo anch’io sulla questione dei dipendenti pubblici. Peraltro abbiamo già dato disponibilità, tramite lettera, ai sindacati per un incontro dove poterci confrontarci sulla questione dipendenti pubblici. Anch’io confermo che non ci sarà assolutamente nessun taglio. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, prima ancora che chiederci cosa succederà, forse è meglio partire dal cosa sarebbe successo se non avessimo iniziato il percorso della fusione. Sarebbe successo quello che ha detto l’esponente della CISL, ovvero che molti dipendenti di Trecasali e di Sissa avrebbero dovuto trasferirsi in Unione Terre Verdiane, perché i Comuni sono tutte e due sotto i 5000 abitanti, anche quindi con nuove funzioni trasferite o comunque in convenzione con Terre Verdiane. Quindi sicuramente sarebbe successo questo.

    Con la fusione noi intendiamo tranquillità ai dipendenti pubblici, assicurando che abbiamo già iniziato non solamente a vedere le varie situazioni, ma anche a impostare quello che potrebbe essere un miglioramento, un efficientamento della struttura, cosa che poi faremo anche con i sindacati. E’ chiaro che la somma dei responsabili dei due Comuni fa nove. Io mi sento di dire che sono troppi. Quindi sicuramente ci sarà qualche responsabile in meno; tuttavia nel qualche responsabile in meno probabilmente non solo non ci saranno doppioni e duplicazioni, ma ci sarà qualcosa in più rispetto alla somma dei due Comuni. Sto pensando, ad esempio, ad un responsabile unico sui servizi alla persona, che attualmente né a Sissa né a Trecasali fa esclusivamente quelle attività e quindi, da questo punto di vista, vi sarà un netto miglioramento della struttura. Un altro responsabile credo debba uscire come responsabile dello sportello unico e anche questo sappiamo, soprattutto in un momento di crisi, cosa significhi avere un responsabile dello sportello unico a livello commerciale e quant’altro per le aziende. Anche questa era una cosa che nei due Comuni veniva fatta, ma insieme a tante altre.

    Quindi credo che assolutamente può esservi e vi sarà un miglioramento, al di là di quello che è sicuramente un mantenimento dei fondi per i dipendenti pubblici, da questo punto di vista assolutamente innegabile. Prendo atto dei risultati degli ultimi referendum e dico che sicuramente abbiamo ancora molta strada da fare. Fino alla sera del referendum non c’è da rilassarsi, dopo forse sì. Grazie.”

     

     

    Presidente LOMBARDI:

     

    “Grazie a lei. Se non ci sono altre richieste di chiarimenti, cederei la parola per le conclusioni al collega Ferrari, relatore del progetto di legge, ricordando che la Regione ha istituito un sito sulle fusioni, alla pagina internet dell’Assemblea legislativa “Fusione di Comuni in Emilia-Romagna” a cui vi invito a fare riferimento, anche divulgandolo il più possibile tra i vostri cittadini, in maniera che chi si vuole informare sull’argomento abbia le possibilità di farlo, visto che nel sito ci sono tutte le risposte che molto spesso i cittadini cercano. Grazie ancora per la vostra partecipazione, la parola al collega Ferrari.”

     

     

    Consigliere Gabriele FERRARI:

     

    “Ricordo solo che il Presidente convocherà la Commissione dove affronteremo il tema delle fusioni il prossimo 25 giugno e, salvo imprevisti, dovremmo andare in Assemblea legislativa, se viene confermata, il 2 luglio, quindi i tempi che ricordava il Sindaco di Trecasali saranno ampiamente rispettati. Grazie a tutti.”

     

     

     

    - Programmazione dei lavori della Commissione

     

    In conclusione di seduta, il presidente LOMBARDI informa che sono stati assegnati per l’esame in sede referente i progetti di legge di assestamento del bilancio previsionale 2013 e relativa finanziaria regionale (ogg. 4091 e 4092) e il progetto di legge in materia di pagamenti dei debiti degli enti del Servizio sanitario regionale (ogg. 4096), sui quali propone di svolgere un’udienza conoscitiva per la consultazione della società regionale il giorno lunedì 24 giugno 2013, alle ore 14,30.

     

    La Commissione concorda.

     

     

    La seduta termina alle ore 16.30.

     

    Approvato nella seduta del 25 giugno 2013.

     

    La Segretaria

    Il Presidente

    Claudia Cattoli

    Marco Lombardi

     

     

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