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Legislatura IX - Commissione III - Verbale del 19/09/2013 antimeridiano

     

     

     

     

     

    Verbale n. 23

    Seduta del 19 settembre 2013

     

    Il giorno giovedì 19 settembre 2013 alle ore 10.30 si è riunita presso la sede dell’Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità convocata con nota prot. n. 36323 del 12/09/2013.

     

    Partecipano alla seduta i Consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    ZOFFOLI Damiano

    Presidente

    Partito Democratico

    5

    presente

    BERNARDINI Manes

    Vicepresidente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    4

    presente

    MARANI Paola

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    3

    presente

    ALESSANDRINI Tiziano

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    BARTOLINI Luca

    Componente

    PDL - Popolo della Libertà

    4

    assente

    BAZZONI Gianguido

    Componente

    PDL - Popolo della Libertà

    1

    assente

    BIGNAMI Galeazzo

    Componente

    PDL - Popolo della Libertà

    6

    presente

    CASADEI Thomas

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    DEFRANCESCHI Andrea

    Componente

    Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.it

    1

    presente

    DONINI Monica

    Componente

    Federazione della Sinistra

    2

    assente

    FAVIA Giovanni

    Componente

    Gruppo Misto

    3

    presente

    FERRARI Gabriele

    Componente

    Partito Democratico

    4

    presente

    MANDINI Sandro

    Componente

    Italia dei Valori

    2

    presente

    MAZZOTTI Mario

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MEO Gabriella

    Componente

    Sinistra Ecologia e Libertà – Idee Verdi

    2

    presente

    MORI Roberta

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    NOE’ Silvia

    Componente

    UDC - Unione di Centro

    1

    presente

    PARIANI Anna

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    PARUOLO Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

     

    È presente il consigliere LOMBARDI in sostituzione di Bartolini.

    È altresì presente: Gian Carlo MUZZARELLI (Assessore Attività produttive, piano energetico e sviluppo sostenibile, economia verde, edilizia, autorizzazione unica integrata).

    Hanno partecipato ai lavori della Commissione: M. Zanelli (Resp. Serv. Qualità urbana e politiche abitative); R. Lumbrici e M. Fabbri (Serv. Qualità urbana e politiche abitative); J. Frenquellucci (Serv. Informazione e comunicazione istituzionale).

    Presiede la seduta: Damiano Zoffoli

    Assiste la Segretaria: Samuela Fiorini

    Resocontista: Antonella Agostini

     


    Il presidente ZOFFOLI dichiara aperta la seduta alle ore 10.45.

     

    Sono presenti i consiglieri: Alessandrini, Bernardini, Casadei, Defranceschi, Lombardi, Mandini, Marani, Mori, Noè, Pariani, Paruolo.

     

    - Approvazione verbale n. 21 del 2013.

     

    La Commissione lo approva all’unanimità dei presenti.

     

    Determinazioni procedurali in ordine all’esame degli oggetti:

     

    4451 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Modifiche alla legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo)" (delibera di Giunta n. 1254 del 09 09 13).

     

    2099 - Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bignami: "Modifiche alla L.R. Emilia-Romagna 8 agosto 2001, n. 24 recante - Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo" (05 12 11).

     

    208 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Lombardi e Bazzoni: "Nuove norme per la permanenza negli alloggi pubblici. Modifiche alla L.R. 8 agosto 2001, n. 24 recante: Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo" (30 06 10).

     

    207 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Lombardi e Bazzoni: "Nuove norme sull'assegnazione degli alloggi pubblici agli stranieri. Modifiche alla legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 recante "Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo"" (30 06 10).

     

    Il presidente ZOFFOLI introduce brevemente i progetti di legge relativi alla modifica della legge 24 del 2001 riguardante l'intervento pubblico nel settore abitativo, ricordando che tre progetti di legge – 207, 208 e 2099 – ai sensi dell’art. 31 del Regolamento sono già stati abbinati, è stato scelto come testo base il progetto di legge 207 e nominato come relatore il consigliere Bignami. Successivamente a tale nomina è stato assegnato il nuovo progetto di Giunta per cui, ai sensi del comma 3 dell’art. 31 del Regolamento, occorre procedere all’abbinamento dei 4 progetti di legge, alla scelta del testo base e alla nomina del relatore.

     

    La consigliera MARANI propone di scegliere come testo base il progetto di legge d'iniziativa della Giunta e nominare come relatore il consigliere Mazzotti.

     

    La Commissione concorda sull’abbinamento dei progetti di legge 4451, 207, 208 e 2099.

     

    La Commissione approva la scelta di prendere come testo base il progetto di legge d'iniziativa della Giunta 4451 con 20 voti a favore (PD, IdV) e 10 contrari (PdL, LN, UdC e M5S).

     

    La Commissione nomina il consigliere Mario Mazzotti relatore dei seguenti progetti di legge, abbinati ai sensi dell’art. 31 del Regolamento: 4451, 207, 208 e 2099 all’unanimità dei presenti.

     

    Il presidente ZOFFOLI dà la parola, per una breve illustrazione della proposta della Giunta, all’assessore Attività produttive, piano energetico e sviluppo sostenibile, economia verde, edilizia, autorizzazione unica integrata.

     

    Entra il consigliere Ferrari.

     

    L’assessore MUZZARELLI spiega che si è cercato di affrontare la modifica della legge 24 del 2001, riguardante l'intervento pubblico nel settore abitativo, con tutte le attenzioni possibili, trattandosi di una materia molto delicata. Si parte da un quadro di difficoltà sul tema del sociale, c’è un’implementazione pesante delle difficoltà di trovare risposte sul tema della casa. Il quadro economico e sociale attuale ha portato ad una valutazione di carattere generale sul tema delle opportunità, anche di assetto della strategia della filiera dell’abitare e delle dimensioni economiche della stessa. Queste sono riflessioni di carattere economico-politico perché le difficoltà hanno portato oggi il mercato intero a ridimensionare anche il tema degli affitti con aumento delle persone che hanno problemi sociali. Aggiunge che il fondo per l’affitto nazionale è stato tagliato completamente, così come sono state tagliate le risorse per implementare il patrimonio. Afferma che occorre fare uno sforzo per implementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica e per allargare anche il patrimonio di edilizia residenziale sociale, per cercare di costruire quella filiera dell’abitare e far passare, nel tempo, la crescita sociale delle famiglie e il passaggio di dimensione e opportunità. Parla di “manutenzione” della legge su alcuni punti, a partire da un aggiornamento legislativo per incrociare la legge regionale con le nuove disposizioni nazionali sviluppate in questi ultimi anni. Sottolinea due punti che la Giunta ha affrontato, da una parte consolidato e dall’altra cambiato, che sono legati al tema delle province. Dal momento che la legge regionale che si va a modificare prevedeva sulle province alcuni pezzi di delega – coordinamento e Osservatorio – ora, per evitare di entrare in una discussione sul futuro delle province, è stata fatta una scelta ferma che è quella di dare quelle competenze ai comuni. Si è, quindi, inteso concentrare le funzioni di coordinamento delle politiche sul territorio nel Tavolo territoriale di concertazione delle politiche abitative, che si configura quale interlocutore della Regione nella definizione e valutazione dei fabbisogni e nell’indicazione delle priorità da perseguire. Si è chiarito e rafforzato il concetto che le ACER si configurano quale strumenti operativi dei comuni, nel realizzare le politiche e gli interventi nel settore abitativo. Si è, inoltre, cercato di fare un ragionamento pubblico/privato, cercando di valorizzare tutti i soggetti in campo, proprio per costruire quella filiera dell’abitare dall’edilizia residenziale pubblica, all’edilizia residenziale sociale, al privato. Il messaggio forte è che l’edilizia residenziale pubblica non può essere un percorso in cui trascorrere tutta la vita, ma un transito di sicurezza, e uno dei compiti di ACER deve essere proprio quello di garantire un coordinamento in uscita, perché non si vuole abbandonare nessuno. In questo senso ACER deve avere una funzione di agenzia per la casa, per garantire anche un percorso di accompagnamento in uscita. Si è, inoltre, rafforzato il ruolo di coordinamento della Regione e soprattutto il protagonismo dei comuni, sia per il ruolo svolto, sia per le caratteristiche loro riconosciute. Per esempio, l’incremento della disponibilità di alloggi è stata prevista dalla proposta di legge nel senso più ampio del termine, perché l’esperienza del terremoto è servita, in questo senso, per perfezionare la legge. La Regione ha dato 25 milioni di euro alle amministrazioni locali terremotate per acquistare delle palazzine già costruite antisismiche e con particolare caratteristiche energetiche, da collocare subito, in modo da implementare l’edilizia residenziale pubblica in tempi rapidi, con abitazioni già esistenti sul mercato. Crede che questo sia un elemento ancora valido da autorizzare, con bandi e ragionando sul tema della casa sostenibile, incentivare i piani di riqualificazione urbana dei comuni. Le amministrazioni che hanno quartieri con una prevalenza di edilizia residenziale pubblica, non antisismica e priva delle caratteristiche di risparmio energetico, possono fare un’operazione di ridisegno urbano, purché non si diminuisca, ma anzi s’implementi, il patrimonio ERP.

     

    Entrano i consiglieri Mazzotti e Bignami.

     

    Affronta, poi, il tema dei controlli dicendo che vengono aumentati gli strumenti alle ACER in questo senso e che spera che il Governo non ponga problemi alla legge su questo punto. Ritiene che i dipendenti, o una parte degli stessi, delle ACER debbano diventare agenti accertatori per poter compiere le verifiche e i controlli interni, senza dover ricorrere sempre alla Guardia di finanza o ai Carabinieri. Spiega, inoltre, che è stata fatta una verifica sul tema dei redditi, manifestando l’intenzione di produrre i dati, in sede di discussione della legge, per far capire le caratteristiche delle persone presenti, caratteristiche sempre più drammaticamente sociali. E’ stato posto anche il tema del congelamento del reddito di permanenza. Inoltre sono state messe in campo alcune sperimentazioni che dimostrano che se si fa un investimento di riqualificazione su una palazzina, con miglioramento della qualità energetica, si risparmia si può così aumentare le risorse, per recuperare alloggi.

    Definisce il provvedimento molto delicato, alcuni Comuni sono già stati duri, ma crede si sia trovato un equilibrio molto attento, con un messaggio di responsabilità da parte della Regione e ai comuni, perché chi sta in un’abitazione dell’edilizia sociale deve stare lì perché è in una condizione sociale di un certo tipo. Dalle prime verifiche è emerso un quadro abbastanza chiaro di difficoltà, con larga parte di persone a basso reddito e per circa 57 mila alloggi esistono le condizioni di permanenza da parte delle persone che ne hanno diritto. Occorre lavorare per implementare questo numero e per fare uno sforzo nella direzione di fare bene le verifiche. Invita la Commissione a fare una riflessione attenta sul tema del reddito di permanenza, perché da alcuni scenari che si è provato a mettere in campo sono emerse, non solo ampliamenti di uscite, ma anche aumenti di livello di canoni molto preoccupanti. In questo senso occorre fare una verifica di equilibrio sui canoni molto attenta.

    Assicura che alcune delle cose presentate saranno oggetto di attenta riflessione.

     

    Entra la consigliera Meo.

     

    Il presidente ZOFFOLI informa che, come concordato con il relatore Mazzotti, l’udienza conoscitiva si svolgerà giovedì 10 ottobre alle ore 14,30.

     

    Il consigliere DEFRANCESCHI chiede le finalità di contenimento del consumo di suolo in caso di nuove costruzioni o recupero con demolizione e ricostruzione nonché come vengano articolate quelle di contenimento del consumo energetico, perché è evidente che in mancanza di premialità o incentivi o forme sanzionatorie possono rimanere inapplicate. Con riguardo all’esempio del terremoto afferma che nei bandi per la fornitura di unità abitative temporanee non c’erano indicazioni sul risparmio energetico e la classe delle strutture per cui ora chi ci abita si ritrova con bollette per la fornitura di energia elettrica molto alte.

     

    Esce il consigliere Bignami.

     

    Il consigliere BERNARDINI ritiene importante nella definizione dei presupposti soggettivi per accedere a questi percorsi un aspetto, non affrontato nemmeno da altre regioni, che è quello dei “furbetti” che riescono a dichiarare falsamente di non avere reddito. Invita la Giunta a pensare ad un parametro che non è stato preso in considerazione, che è quello dei trasferimenti di denaro all’estero, affermando che è possibile in quanto c’è un obbligo da parte dei Transfer money di comunicare alle Autorità di sicurezza i flussi di denaro effettuati a livello comunale. Ritiene sia un dato da prendere in considerazione, con una cabina di regia che può essere calibrata a livello comunale, regionale o provinciale perché è impensabile che chi dichiara reddito zero, faccia bonifici all’estero per migliaia di euro. Si tratta di un problema non solo di carattere sociale, ma che va a toccare la sicurezza e la tracciabilità dei flussi di denaro e delle forme di reddito illegali. Esorta, pertanto, a vagliare la possibilità di prendere in considerazione anche questo dato per quelle che possono essere forme di controlli o altro da introdurre nella legge, per evitare che questi soggetti non solo abbiano accesso all’edilizia residenziale pubblica, ma anche ad altri benefici sociali.  

     

    Entra il consigliere Favia.

     

    L’assessore MUZZARELLI sulle unità abitative temporanee, che poi devono essere smontate, non entra nel merito, dice solo che non si poteva spendere troppo – si tratta di 970 case – per cui è stata fatta la scelta di ridurre la spesa perché l’obiettivo è quello di far rientrare le persone nelle loro case ed esiste già un piano di finanziamenti in questo senso. Una parte di queste persone devono rientrare nell’edilizia residenziale popolare ed è per questo che si è cercato di implementarla ed assicurare le risorse già assegnate con un piano specifico per le ACER delle quattro realtà terremotate, per il ripristino, le demolizioni e ricostruzioni, con le norme che prevedono il miglioramento energetico e, ovviamente, sismico. Accenna, inoltre, alla decisione di utilizzare le poche risorse esistenti per rafforzare l’edilizia residenziale sociale, per potenziare l’edilizia residenziale pubblica e allo studio di un piano con le ACER - di 5 mila alloggi – e al ragionamento in corso anche con la Cassa depositi e prestiti per trovare il meccanismo giusto. Dal momento che il Governo ha previsto delle norme sul tema della casa e ha dato disposizioni alla Cassa depositi e prestiti si stanno facendo verifiche per capire se si riescono a trovare spazi di manovra per fare un pacchetto robusto che non vada a pesare sugli enti locali – già soggetti al patto di stabilità – o a pesare, se non marginalmente, sui canoni. Anche se, come prima accennato, un ritocco dei canoni – nella misura in cui viene data una casa di qualità superiore – ritiene si possa fare ed è un tema che andrà affrontato, tenendo il buon senso e la responsabilità. Su quanto evidenziato dal consigliere Bernardini, dice che il tema esiste e va verificato, occorre capire quale possa essere il percorso perché è evidente che queste abitazioni devono restare a chi ne ha diritto per problematicità sociali.

     

    La consigliera NOE’ chiede se si siano controllate le condizioni degli alloggi in questione, perché, almeno per quanto riguarda la provincia di Bologna, si tratta di stabili di oltre 50 anni per cui forse non ha nemmeno più senso la manutenzione. Afferma che recentemente il Comune di Bologna ha messo all’asta degli appartamenti per reperire risorse per rinnovare l’edilizia residenziale pubblica, con risultati deludenti. Invita, pertanto, a riflettere sull’opportunità di conservare l’esistente o piuttosto su quella di realizzare una nuova edilizia per queste finalità.

     

    L’assessore MUZZARELLI per quanto riguarda la vendita per “fare cassa” rileva che, nel tempo, anche a livello nazionale, l’orientamento è stato quello che le case popolari non devono essere svendute. Si è cercato, rispetto al passato, di vendere ad un prezzo adeguato. Si sta puntando molto in termini di piani di riqualificazione urbana con la rigenerazione. Sono già stati programmati circa 160 milioni di euro per la riqualificazione del patrimonio. Si deve implementare il patrimonio e, nel ridisegno dei luoghi della città, bisogna avere il coraggio di demolire e ricostruire anche l’edilizia residenziale pubblica, purchè non ci siano spostamenti sociali, ma integrazioni, evitando che si vengano a creare zone “ghetto”. Se si deve demolire e ricostruire quel pezzo di città con 100 appartamenti ERP se ne devono ricostruire 110, non 90 e, casomai altri 100 ERS, per assicurare la filiera del percorso. Dentro a questo percorso che i comuni hanno iniziato a sviluppare, per arrivare a riqualificare e ricostruire, l’obiettivo della Regione è di costruire una nuova edilizia attraverso l’applicazione delle leggi esistenti, Concorda sul fatto che ci dovrà essere un impegno molto forte dei comuni, accompagnato dalla Regione, per la costruzione delle nuove città. Il piano dei 5 mila alloggi, cui accennava, va in questa direzione.     

     

    Il consigliere FAVIA sul tema della rigenerazione dice che sarebbe importante ricostruire parti delle città, che necessitano di ammodernamenti e di essere più belle e riqualificate. Case vecchie hanno spese di utenza alte e questo a scapito dell’inquilino. Chiede chiarimenti sul ragionamento circa l’integrazione e non ghettizzazione, perché non vorrebbe che queste rigenerazioni diventassero un motivo per ammassare case su case o per eccessive crescite verticali.

    Chiede rassicurazioni, in questo senso, in quanto crede che molti degli interventi fatti in passato, pensa ad es. al piano INA-CASA che ha costruito parecchio a Bologna, con tutti gli errori che possono essere stati commessi, avevano delle linee guida molto precise, cioè la diversificazione delle unità abitative, la presenza di forte vegetazione, di aree pedonali, insomma quartieri umani, pensati per situazioni sociali, ma comunque quartieri di grande qualità, un po’ sullo stile del Nord Europa. Si augura che le rigenerazioni non tengano conto solo del coefficiente energetico, ma anche della qualità urbanistica della zona e qualità urbanistica vuol anche dire non ammassare case su case. Domanda, inoltre, se la regione sotto il profilo amministrativo abbia la possibilità d’intervenire anche sulla situazione di reddito delle persone ospitate e quindi anche sul lato economico. Per quanto concerne l’edilizia residenziale pubblica, considerate le situazioni emergenziali a livello sociale di molte persone che non hanno un alloggio e in situazioni critiche, crede che la quota oggi presente per rimanere in un alloggio ERP sia eccessiva, perché ci sono persone che non hanno problemi di indigenza, ma che hanno un reddito medio/basso, che paragonate con chi sta fuori dall’edilizia residenziale pubblica sono in situazioni di vantaggio. Quindi, nel fare la legge, sarebbe utile aprire una riflessione sulla situazione reddituale delle persone che rimangono all’interno dell’edilizia residenziale pubblica.

     

    L’assessore MUZZARELLI afferma che infatti il progetto del consigliere Lombardi aiuta a fare questa riflessione.

     

    Il consigliere FAVIA osserva che sosterrà con forza questi punti.

     

    Il presidente ZOFFOLI, constatato che non vi sono altre richieste di intervento, prima di dare la parola all’assessore per l’intervento finale, ricorda che l’udienza conoscitiva è stata fissata per il 10 ottobre alle ore 14.30.

     

    L’assessore MUZZARELLI afferma di non capire la posizione del consigliere Favia, in quanto ritiene non si debba fare la guerra dei poveri, ma si debbano trovare le condizioni per aumentare i livelli di dignità delle persone, come ha detto all’inizio, attraverso una filiera dell’abitare che consenta di assicurare, non solo da un punto di vista politico, la dignità, il lavoro e la crescita sociale di una famiglia. Aggiunge che si aspettava piuttosto una dichiarazione relativa alla necessità di accrescere l’edilizia residenziale pubblica aumentando il numero degli appartamenti che sono solo 57.000, tenendo conto che, purtroppo, il numero delle persone sfortunate in questa regione si è moltiplicato.

     

    Il consigliere FAVIA afferma di essere d’accordo.

     

    L’assessore MUZZARELLI ribatte che questo va esplicitamente affermato: l’edilizia residenziale pubblica va aumentata. Sostiene, inoltre, che ci sono dei diritti acquisiti e prima di rompere lo schema di questi diritti acquisiti per legge, sia opportuno verificare. Precisa che si sta parlando di diritti acquisiti e che lo status è un altro ragionamento. Ricorda, inoltre, che nella sua introduzione ha evidenziato l’esigenza di fare un’analisi dei dati, in quanto ogni scelta che si compie ha delle ripercussioni. Non sono stati ancora compiuti gli approfondimenti finali e c’è anche l’impegno di verificare tutte le condizioni possibili col consigliere Lombardi. Evidenzia che abbassare un parametro comporta in automatico il cambiamento di altri.

    Da un primo ragionamento molto schematico risulta che ci si potrebbe trovare con migliaia di persone, che stanno dentro con un certo parametro, che in automatico passerebbero ad avere un aumento mensile dell’affitto di 120/130 euro. Va fatto un approfondimento, considerato che tantissime persone si trovano già in difficoltà per pagare le bollette per questi alloggi. Alloggi che andrebbero migliorati anche sotto il profilo energetico, per cui, considerata la difficoltà del momento, decidere di aumentare di 100 euro al mese l’affitto senza l’analisi completa di cosa significhi ridurre un parametro e ragionare sul resto per capire come funziona lo schema, potrebbe comportare un danno sociale enorme. Di fronte ad uno schema di questo tipo prima di dire i soliti slogan che il reddito di permanenza va abbassato, si deve cominciare a fare il conto nel merito del conteggio sociale, capire come funziona il meccanismo per entrare, per restare e per entrare nella lista di quelli che devono uscire. L’approfondimento in corso è proprio per fornire i dati di responsabilità che poi la Commissione dovrà valutare. Dalle prime verifiche compiute è emersa una prima ipotesi abbastanza preoccupante, in quanto ci si troverebbe improvvisamente con 2000 famiglie che passano da un affitto di 171 a circa 300 euro al mese. Quindi, per non creare un danno sociale enorme, occorre riflettere correttamente e calibrare bene gli aumenti e poi rafforzare anche il percorso dell’Agenzia della casa per le uscite. Come detto all’inizio, si sono abbassati i livelli di lettura del bisogno, si deve garantire l’adesione ad un percorso di uscita che non è di abbandono. Se passasse il principio che ad un certo reddito si fanno uscire quelle persone per andare a trovare un alloggio sul mercato, non sarebbe certamente una questione facilmente realizzabile, mentre sarebbe socialmente più gestibile e sicuro un percorso di uscita garantito. In questi anni si sono modificati i parametri ISE ed ISEE e di reddito, ma il quadro attuale di disoccupazione che è presente anche dentro quel mondo ERP ha modificato un pezzo di impianto, in quanto ha comportato da un anno all’altro un cambiamento per cui soggetti che erano in uscita sono ritornati dentro al percorso ERP in modo pesante. Si tratta, quindi, di un provvedimento da maneggiare con cura per le ripercussioni - che non devono essere ideologiche, né di bandiera - ma essere di verifica pratica, in quanto si deve essere coscienti che le cose che si fanno devono andare nella direzione di aumentare la protezione sociale di più persone. Questo è un ragionamento realizzabile con la filiera dell’abitare che deve essere strutturata in modo che le ACER assicurino il percorso di uscita, altrimenti diventa complicato cacciare in mezzo alla strada le persone chiamando la Forza pubblica.

    Si deve trovare un percorso, quindi l’impegno che come assessore si è assunto e che vuole condividere con la Commissione è quello di rafforzare un punto di strategia sociale inclusiva.

     

    Il presidente ZOFFOLI, non vuole troncare il dibattito, ma crede che si siano avuti gli elementi necessari e sufficienti di illustrazione del provvedimento, che sarà ripreso, dopo lo svolgimento dell’udienza conoscitiva, quando si aprirà la discussione generale. Ringrazia l’assessore.

     

    La seduta termina alle ore 11.40.

     

     

    Approvato nella seduta del 2 ottobre 2013.

     

     

    La Segretaria

    Il Presidente

    Samuela Fiorini

    Damiano Zoffoli

     

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