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Legislatura IX - Commissione IV - Verbale del 29/10/2013 antimeridiano

     

     

     

     

    Verbale n. 36

    Seduta del 29 ottobre 2013

     

    Il giorno 29 ottobre 2013 alle ore 10 si è riunita presso la sede dell’Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche per la Salute e Politiche Sociali, convocata con nota prot. n. 42064 del 24 ottobre 2013 e integrata con nota prot. n. 42576 del 28 ottobre 2013.

     

    Partecipano alla seduta i Consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    DONINI Monica

    Presidente

    Federazione della Sinistra

    2

    presente

    PIVA Roberto

    Vice Presidente

    Partito Democratico

    5

    presente

    VECCHI Alberto

    Vice Presidente

    PDL - Popolo della Libertà

    5

    presente

    BARBATI Liana

    Componente

    Italia dei Valori – Lista Di Pietro

    1

    presente

    BARBIERI Marco

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    BAZZONI Gianguido

    Componente

    PDL - Popolo della Libertà

    1

    presente

    CAMORALI Cinzia

    Componente

    PDL - Popolo della Libertà

    2

    presente

    CARINI Marco

    Componente

    Partito Democratico

    5

    presente

    CORRADI Roberto

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    4

    assente

    DEFRANCESCHI Andrea

    Componente

    Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it

    1

    presente

    FIAMMENGHI Valdimiro

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    GRILLINI Franco

    Componente

    Gruppo Misto

    3

    presente

    MANDINI Sandro

    Componente

    Italia dei Valori – Lista Di Pietro

    1

    assente

    MARANI Paola

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MAZZOTTI Mario

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MUMOLO Antonio

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    NALDI Gian Guido

    Componente

    Sinistra Ecologia Libertà - Idee Verdi

    2

    presente

    NOÈ Silvia

    Componente

    UDC - Unione di Centro

    1

    presente

    PARUOLO Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    POLLASTRI Andrea

    Componente

    PDL - Popolo della Libertà

    3

    presente

    SERRI Luciana

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

     

    Sono presenti i consiglieri: Mauro MANFREDINI in sostituzione di Roberto CORRADI e Luca BARTOLINI in sostituzione di Alberto VECCHI per parte della seduta. Sono altresì presenti i consiglieri Manes BERNARDINI e Stefano CAVALLI

     

    Hanno partecipato ai lavori della Commissione: F. Rombini (Resp. Serv. Strutture sanitarie e socio-sanitarie); A. Sacchetti (Serv. Strutture sanitarie e socio-sanitarie); G. Cilione (Resp. Serv. Relazioni con gli Enti del SSR, sistemi organizzativi e risorse umane, supporto giuridico); G. Strazzoni, M. L. De Palma (Serv. Relazioni con gli Enti del SSR, sistemi organizzativi e risorse umane, supporto giuridico); C. Cicognani (Serv. Informazione e comunicazione istituzionale).

     

    Presiede la seduta: Monica DONINI

    Assiste la Segretaria: Nicoletta Tartari

    Resocontista: Vanessa Francescon

     


    La presidente DONINI dichiara aperta la seduta alle ore 10,25.

     

    Sono presenti i consiglieri Bartolini, Bazzoni, Carini, Defranceschi, Grillini, Manfredini, Paruolo, Piva.

    - Approvazione dei verbali nn. 32, 33 e 34 del 2013

    La Commissione approva i verbali a maggioranza dei presenti,

    con l’astensione del consigliere Bartolini (PDL).

    4642 - Proposta recante: "Modifica al programma straordinario di investimenti in sanità, ex art. 20 L. 67/88 - IV fase 2° stralcio - approvato con delibera di Assemblea legislativa n. 120 del 18 giugno 2013" (delibera di Giunta n. 1473 del 21 10 13).

    La presidente DONINI introduce il primo oggetto all’ordine del giorno e cede la parola all’ingegnere Rombini per l’illustrazione del provvedimento.

     

    Entrano i consiglieri Serri, Marani e Mazzotti.

     

    Il dott. ROMBINI spiega che l’atto all’esame contiene una modifica, richiesta dall’Azienda sanitaria di Ravenna, al programma straordinario di investimenti per l’ospedale di Faenza. L’intervento originario prevedeva complessivamente un costo di 9 milioni di euro. A seguito di approfondimenti – successivamente allo studio di fattibilità, prima del progetto preliminare - ci si è resi conto che era possibile un’ottimizzazione allocando la pediatria in un padiglione diverso da quello originariamente individuato e non realizzando la scala d’esodo ipotizzata. Tale modifica produce un risparmio di circa 1 milione e 650 mila euro, che verranno investiti per l’acquisto di nuove tecnologie sanitarie destinate per la maggior parte all’ammodernamento del parco tecnologico dell’ospedale di Faenza.

    Specifica che la richiesta di modifica dell’intervento è stata presentata alla Conferenza socio-sanitaria della Provincia di Ravenna che l’ha approvata.

     

    Entra il consigliere Barbieri.

     

    La presidente DONINI ricorda che, passando dalla fase degli studi di fattibilità alla fase della progettazione, accade sovente che le Aziende sanitarie chiedano delle modifiche agli investimenti contemplati nel programma.

     

    Il consigliere BAZZONI chiede in quale padiglione verrà spostata la pediatria.

     

    Il dott. ROMBINI risponde che il reparto in questione verrà collocato nei blocchi 001 e 009, in prossimità del pronto soccorso dell’ospedale di Faenza.

     

    Il consigliere MANFREDINI dichiara di apprezzare l’intervento in esame, dato che produrrà un risparmio.

    Il dott. ROMBINI sottolinea che gli investimenti in questione sono in gran parte sostenuti da finanziamenti statali e che quando si generano delle economie è abbastanza frequente che i risparmi vengano investiti per l’ammodernamento tecnologico.

     

    La consigliera MARANI chiede un chiarimento in merito alle modifiche agli interventi previsti dalla precedente delibera relativamente al Polo cardio-toraco-vascolare di Bologna. In particolare chiede le ragioni di tale variazione.

     

    Il dott. ROMBINI risponde che il punto viene corretto perché vi era un refuso: nel testo infatti era indicata l’Azienda Usl di Bologna come ente attuatore degli interventi, mentre si tratta dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna. Per il resto, gli interventi precedentemente previsti sono confermati.

     

    Il consigliere BAZZONI chiede se la Conferenza socio-sanitaria di Ravenna ha preso in considerazione l’eventualità di destinare il risparmio di 1 milione e 650 mila euro al ripristino del pronto soccorso pediatrico notturno.

     

    Il dott. ROMBINI chiarisce che ci sono degli investimenti in conto capitale da parte della Regione (4 milioni di euro) per l’ampliamento del pronto soccorso. Risponde, in merito alla domanda del consigliere Bazzoni, che si tratta di scelte di natura organizzativa.

     

    La presidente DONINI, in assenza di ulteriori interventi, mette in votazione l’oggetto in discussione.

     

    La Commissione esprime parere favorevole con 25 voti favorevoli (PD, FDS, Misto), nessun contrario e 11 astenuti (PDL, LN, M5S).

     

    Determinazioni procedurali in ordine all’esame degli oggetti:

     

    4545 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Misure di adeguamento degli assetti istituzionali in materia sanitaria. Istituzione dell'Azienda USL della Romagna. Partecipazione della Regione Emilia-Romagna all'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico "Irst S.r.l."" (delibera di Giunta n. 1384 del 30 09 13).

     

    4662 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Bartolini, Bazzoni e Lombardi: "Riordino degli assetti istituzionali in materia sanitaria. 'Istituzione delle Aziende USL Bologna, Estense ed Emilia'" (25 10 13).

     

    La presidente DONINI spiega che la convocazione della seduta odierna è stata integrata con l’aggiunta dell’oggetto 4662, presentato dai colleghi Bartolini, Bazzoni e Lombardi. Dal momento che entrambi gli oggetti (4545 e 4662) vertono sul medesimo argomento bisogna procedere al loro abbinamento. Invita pertanto i commissari ad esprimersi in merito.

     

    La Commissione esprime parere favorevole con 36 voti favorevoli

    (PD, PDL, LN, FDS, M5S, Misto), nessun contrario e nessun astenuto.

     

    La presidente DONINI propone quale testo base l’oggetto 4545, sul quale si è già svolta l’udienza conoscitiva.

     

    La Commissione esprime parere favorevole con 26 voti favorevoli

    (PD, FDS, M5S, Misto), 10 contrari (PDL, LN) e nessun astenuto.

     

    Il consigliere CARINI ripropone come relatore il collega Piva.

     

    La Commissione nomina relatore il consigliere Piva 26 voti favorevoli

    (PD, FDS, M5S, Misto), 6 contrari (PDL) e 4 astenuti (LN).

     

    Il consigliere BARTOLINI tiene a chiarire le ragioni del voto contrario espresso dal suo gruppo ad indicare il progetto di legge della Giunta come testo base. La proposta firmata da lui e dai colleghi Bazzoni e Lombardi interessa circa 3 milioni di abitanti della regione, mentre il testo di Giunta prende in considerazione solo il milione di cittadini della Romagna. Propone quindi quale relatore di minoranza il consigliere Bazzoni.

     

    La Commissione nomina relatore di minoranza il consigliere Bazzoni

    con 10 voti favorevoli (PDL, LN),

    26 voti contrari (PD, FDS, M5S, Misto) e nessun astenuto.

     

    Entrano i consiglieri Pollastri, Barbati, Vecchi e Cavalli.

     

    La presidente DONINI apre la discussione generale sulle proposte di legge in esame, ribadendo che si è già svolta l’udienza conoscitiva in merito e che sono pervenute in seguito delle osservazioni.

    Ricorda il calendario per le sedute successive già prospettato in precedenza, in base al quale nella seduta del 4 novembre inizierà l’esame dell’articolato. Invita i colleghi a presentare gli eventuali emendamenti in tempo utile per quella data.

     

    Entrano i consiglieri Naldi, Bernardini e Fiammenghi,

    escono i consiglieri Bazzoni, Grillini, Barbati e Defranceschi.

     

    Il consigliere BARTOLINI spiega che il progetto di legge da lui cofirmato integra il testo di Giunta utilizzando peraltro le stesse motivazioni con le quali l’esecutivo regionale ha giustificato l’istituzione di una Asl unica per la Romagna. Il testo presentato dispone il riordino degli assetti istituzionali sanitari di tutta la regione, per evitare che una parte del territorio sia considerata una colonia. Sottolinea che l’unificazione delle Asl della Romagna è stata spacciata come una richiesta proveniente direttamente da quei territori, ma non è così. Asserisce che la regia del progetto in questione parte dall’amministrazione regionale e ricorda che quando il sindaco di Forlì, del Partito democratico, ha contestato il disegno di legge di Giunta è stato richiamato all’ordine dai vertici bolognesi del partito. Inoltre, ritiene che se tale progetto fosse stato discusso e voluto dai territori, sarebbero stati i consiglieri regionali della Romagna a proporlo e non la Giunta.

    Ricorda anche le altre motivazioni alla base del progetto di unificazione delle Asl della Romagna, in particolare il timore che 4 piccole Aziende sanitarie non potrebbero in futuro garantire la qualità e l’eccellenza dei servizi e rammenta che le stesse ragioni erano state addotte per la scelta di fondere le aziende municipalizzate con Hera. Ma, allora, si domanda perché la Asl di Imola con 132 mila abitanti, la più piccola in assoluto della regione, non sia stata coinvolta nelle fusione, ma rimanga autonoma. Questo stesso interrogativo era stato espresso in un precedente incontro di una delle Conferenze socio-sanitarie della Romagna e allora l’assessore Lusenti aveva replicato che la Asl di Imola era esclusa dal riordino perché vi era il rinnovo del Consiglio comunale. Non ritiene che la spiegazione data sia soddisfacente.

    Ribadisce che ciò che si intende attuare è la sperimentazione di un nuovo modello di sanità che non si sa se funzionerà e i rischi sono molto alti.

    La stessa Provincia di Bologna ha chiesto legittimamente l’autonomia - e l’ha ottenuta - ed è altrettanto giusto che anche le Province della Romagna la invochino.

    Dichiara di confidare anche nel voto della maggioranza a sostegno del progetto di legge presentato. Se ciò non accadesse reputa confermata la tesi della sperimentazione a danno di una sola parte del territorio.

    Aggiunge che il progetto di unificazione delle 4 Asl della Romagna non è accompagnato da nessun “piano industriale” che garantisca certezza per il futuro; inoltre conferisce un potere assoluto al direttore generale, di cui si discute già se dovrà essere di area bersaniana o renziana, tralasciando il criterio della competenza.

    Ritiene che se le scelte della Giunta sono queste, allora le si deve applicare a tutta la regione.

    Ribadisce che il progetto di legge della Giunta è stato sollecitato da amministratori in scadenza e la regia dell’operazione proviene da Bologna. Il Partito democratico di Forlì e Cesena è molto debole (a dimostrazione di questo sottolinea che non vi è nessun Assessore regionale che proviene da quei territori), mentre il Partito democratico di Ravenna ha un elevato potere decisionale e una notevole forza contrattuale che è evidente nelle lotte intestine.

    Si dichiara preoccupato per il rischio che i cittadini che abitano ad esempio nella montagna forlivese siano costretti ad andarsi a curare a Rimini o Ravenna.

    Infine, precisa che solo la provincia di Ravenna registra una forte migrazione dei propri cittadini verso le altre Asl della Romagna.

     

    Escono i consiglieri Cavalli, Bernardini e Manfredini.

     

    La consigliera MARANI ritiene che gli argomenti utilizzati nel suo intervento dal collega Bartolini non rappresentino la giusta chiave per comprendere il processo che si intende attuare con il progetto di legge in discussione.

    Ritiene che i processi di riordino - come quello socio-sanitario di cui si tratta - non avanzano tutti con sincronicità. Ci sono tempi diversi di maturazione. Esistono, inoltre, profonde differenze tra i territori della regione.

    La Romagna si è sviluppata moltissimo in questi anni realizzando, ad esempio, il laboratorio unico di analisi. 

    Le ragioni alla base del progetto di unificazione sono altre rispetto a quelle elencate dal collega Bartolini. Gli obiettivi sono una maggiore razionalizzazione del sistema, l’economia degli acquisti, la maggiore efficienza dei servizi, il ritorno positivo per i cittadini.

    La Romagna è riuscita ad attuare processi di avanzamento che altre Aree Vaste della regione stanno ora realizzando con maggiori difficoltà. Ciò non può essere interpretato come un segnale di debolezza politica, ma al contrario dimostra l’elevata potenzialità di sviluppo di quei territori.

     

    Entra la consigliera Noè.

     

    La presidente DONINI ritiene una provocazione il progetto di legge dei colleghi dell’opposizione, i quali, peraltro, hanno presentato 21 emendamenti al testo di Giunta, il cui principale capo d’imputazione contestato è la natura verticistica che danneggerebbe il territorio, ma nello stesso modo i colleghi propongono – senza che se ne sia mai discusso sui territori – l’unificazione delle Aziende emiliane.

    Auspica che non si affianchi il tema in discussione con la vicenda di Hera, da lei osteggiata apertamente nelle appropriate sedi istituzionali, mentre il Popolo delle libertà – ricorda – votò a favore sia della fusione che della quotazione in borsa della società.

    Più opportuno sarebbe creare un parallelismo con altre iniziative di tipo solidaristico assunte dal territorio romagnolo, come ad esempio quelle riguardanti la sicurezza del territorio e il tema dell’acqua. In quella circostanza fu istituito un consorzio che costruì la diga di Ridracoli e l’acquedotto della Romagna.

    Dichiara che ciò che le interessa è il rafforzamento dei presidi democratici, che nulla hanno a che vedere con la discussione sul potere.

    L’Emilia-Romagna è l’unica Regione ad aver utilizzato le prerogative costituzionali per tentare di riequilibrare, in senso democratico, la riforma del Servizio sanitario nazionale voluta dall’allora ministro De Lorenzo, che introdusse nel 1992 le Aziende sanitarie, togliendo in tal modo ogni protagonismo al sistema locale. La legge regionale n. 29 del 2004 tentò di riattribuire agli enti locali il ruolo che avevano perso nell’ambito delle politiche sanitarie, attraverso l’istituzione delle Conferenze territoriali socio-sanitarie che danno le linee di indirizzo alle Asl, le quali poi presentano i piani attuativi locali, approvati di seguito dalle Conferenze. La programmazione socio-sanitaria viene fatta investendo sui distretti.

    La legge regionale n. 29 del 2004 – continua – è un testo ancora valido e la sperimentazione che si intende realizzare con l’unificazione delle 4 Asl della Romagna può rappresentare l’occasione per rilanciare alcuni contenuti inattuati della legge del 2004 (ad esempio il ruolo dei distretti, il protagonismo sociale). Diversi spunti di riflessione sono stati suggeriti, durante l’udienza conoscitiva, dalle associazioni che si occupano di tutela dei diritti dei malati, le quali hanno sollevato il tema del ruolo che in questi 10 anni hanno avuto i Comitati consultivi degli utenti e quelli misti, le cui funzioni andrebbero rafforzate, collocandoli dalla dimensione aziendale a quella distrettuale.

    Bisogna investire sulla sanità territoriale, riorganizzando i servizi ospedalieri secondo un altro approccio, ad esempio per intensità di cura.

    La sanità non è solo quella medicalizzata, e un intervento appropriato deve riguardare anche la prevenzione e gli stili di vita.

    Comprende che in una situazione di riduzione di risorse alla sanità ci sia la preoccupazione che una riorganizzazione del sistema avvalli una logica di tagli, ma – sottolinea - non si può affermare che l’istituzione di un’unica Azienda della Romagna comporterà la chiusura di servizi in montagna. In legge c’è scritto proprio il contrario, cioè si garantisce la permanenza di tutti i servizi territoriali e sanitari esistenti. Il testo all’esame non determina il destino degli ospedali di Lugo o Faenza di cui si sta discutendo nel ravennate e di cui si occuperà il piano attuativo locale dell’Azienda sanitaria di Ravenna.

    Aggiunge che reputa sbagliate le politiche nazionali che producono tagli significativi (30 miliardi di tagli dal 2010 in poi).

    Anche la legge di stabilità, che non prevede tagli per il 2014, tuttavia dal 2015 dispone una riduzione significativa del Fondo sanitario nazionale. Il Governo in carica inoltre non ha eliminato la previsione, che scatterà dal 1 gennaio 2014, della compartecipazione alla spesa sanitaria attraverso il pagamento di 2 miliardi di ticket.

    Le scarse risorse a disposizione - prosegue - andrebbero spese meglio, non tagliando i servizi alle persone.

    La legge all’esame dovrà contenere delle garanzie in più per riequilibrare il sistema e assicurarne il finanziamento.

    Ricorda che l’ospedale Pierantoni di Forlì rappresenta una delle eccellenze della regione, ma l’Azienda sanitaria di Forlì è soggetta ad un piano di rientro. È stato, infatti, riscontrato un ammanco di 60 milioni di euro che la Regione ha provveduto a coprire.

    Al consigliere Bartolini risponde che quando la Conferenza socio-sanitaria di Imola chiederà di predisporre una legge per la fusione dell’Azienda sanitaria di Imola con quella di Bologna allora se ne discuterà. Nel frattempo continua ad applicarsi la legge regionale n. 29 del 2004 per la disciplina dei rapporti tra la Regione, gli enti locali e le Aziende sanitarie e ritiene che la proposta di legge del Popolo della libertà sia illegittima perché contrasta con tale legge.

     

    Entra la consigliera Camorali ed esce il consigliere Pollastri.

     

    Il consigliere NALDI ritiene che la premessa alla base del processo di unificazione che si intende realizzare è che la grande dimensione funzioni meglio della piccola. Condivide l’impostazione ma ritiene che l’assunto vada dimostrato.

    Chiede, prima di proseguire l’iter di approvazione del progetto di legge all’esame, di avere un bilancio del processo di unificazione delle Asl di Bologna per verificare il livello di efficienza realizzato.

    Dichiara che le affermazioni fatte la volta scorsa dall’Assessore e dal direttore generale non lo hanno convinto. Si riferisce al tema delle misure di razionalizzazione che – secondo quanto affermato in seduta – saranno decise a livello locale.

    Dichiara che devono essere chiarite le economie di gestione che si intendono realizzare attraverso l’unificazione. Ribadisce che gli strumenti e i criteri di massima per realizzare la maggiore efficienza di cui si discute devono essere indicati in un piano industriale o riorganizzativo che accompagni la legge oppure essere elencati nella legge stessa.

     

    Il consigliere MAZZOTTI afferma che se, a livello nazionale, verrà approvata la legge di stabilità con un incremento di circa 2 miliardi al Fondo sanitario nazionale e la cancellazione dei previsti ticket, si profila la possibilità della stipula del nuovo Patto per la salute tra Stato e Regioni, che consentirebbe una maggiore stabilità dei conti e una efficace programmazione triennale, nonostante la scarsità di risorse. Questo comporterà la revisione del Piano sanitario regionale, recentemente adeguato.

    Afferma che il Patto per la salute rappresenta l’occasione per rilanciare il sistema sanitario in un contesto di risorse mutate e di bisogni nuovi, di modo che vi sia una corrispondenza tra il modello organizzativo sanitario della Regione e i bisogni sanitari.

    Chiarisce che se anche le risorse disponibili saranno più certe, ci sarà comunque bisogno di riorganizzare il sistema e l’istituzione dell’Azienda unica della Romagna rappresenta il primo passo del percorso. L’Area Vasta della Romagna ha dimostrato, negli anni, che economie di scala sono possibili. In quella parte della regione sono state realizzate efficaci esperienze di integrazione tra le Aziende che oggi possono diventare sistemiche. Il processo di unificazione che si intende avviare risulta più facile anche in virtù dell’assenza di Aziende ospedaliere e di Università.

    Il 2014 sarà un anno costituente per la nuova Azienda ma anche per il processo di riorganizzazione dell’intero sistema sanitario regionale.

    La proposta di legge dei colleghi del Popolo della liberta è una provocazione perché il testo non è stato discusso con i territori.

    Aggiunge che se vi sono delle preoccupazioni in relazione ai passaggi successivi all’approvazione della proposta di legge di Giunta, esse si possono risolvere adottando una risoluzione dell’Aula che fissi con chiarezza alcuni punti, avendo ben chiaro, però, che il modello organizzativo dell’Azienda resta quello descritto dalla legge regionale n. 29 del 2004.

    Circa il tema della rete ospedaliera, chiarisce che il decreto Balduzzi aveva aperto la discussione sulla classificazione degli ospedali che sarà ripresa certamente quando si tratterà del Piano triennale. In ogni caso ritiene che la Regione dovrà adottare in proposito un provvedimento relativo alla classificazione della rete ospedaliera regionale.

    Circa la governance, giudica fondamentale il ruolo e le funzioni dei distretti. In proposito ritiene che la presidenza della Conferenza territoriale socio-sanitaria della Romagna debba essere composto dai Presidenti dei Comitati di distretto e non dai Sindaci dei Comuni capoluogo e dai Presidenti di Provincia.

    Dichiara di non sapere come voterà il Popolo della libertà anche se – a suo giudizio – per coerenza dovrebbe appoggiare il progetto di legge di Giunta.

     

    Escono i consiglieri Camorali e Barbieri.

     

    Il consigliere PIVA afferma che è abbastanza naturale che ogni cambiamento provochi delle paure e faccia scaturire delle preoccupazioni. I cambiamenti nella pubblica amministrazione sono molto lenti, basti pensare alle Province che dovevano essere soppresse già nel 1970. Anche in campo sanitario i processo di mutamento hanno tempi lunghi.

    Ricorda che nella precedente seduta di Commissione, sia l’assessore Lusenti che il direttore generale hanno illustrato i vantaggi dell’unificazione delle 4 Asl, come ad esempio il risparmio che si otterrebbe nei costi di gestione (30-40 milioni di euro) e che verrebbe destinato ai servizi alla persona.

    Circa la governance, afferma che la politica oggi si incentra molto su figure di singoli amministratori, ma occorre pensare ad un sistema in cui un territorio non prevale sugli altri e fare in modo che gli amministratori non lancino messaggi allarmanti. Ritiene che compito e responsabilità della Regione sia anche evidenziare che cosa abbia comportato in questi anni accorpare, in sanità, alcune strutture, al fine di rassicurare chi teme il cambiamento.

    Avverte che sul tema della governance si interverrà anche con degli emendamenti.

    Circa l’Azienda di Imola dichiara che essa ha avuto da sempre un legame forte con Bologna.

     

    Il consigliere NALDI dichiara di non aver ricevuto risposta alle questioni da lui sollevate nel suo intervento e chiede che vengano approfondite prima di procedere all’analisi dell’articolato; ritiene che debba essere trattata la questione del piano organizzativo della futura Asl della Romagna per comprendere i vantaggi dell’unificazione, che non possono essere giustificati tautologicamente con quanto già fatto.

     

    La presidente DONINI, in assenza di ulteriori interventi in discussione generale, dichiara chiusa la seduta e ripete che dalla seduta del 4 novembre avrà inizio l’esame dell’articolato.

     

    La seduta termina alle ore 12,00.

     

     

     

    Approvato nella seduta del 26 novembre 2013.

     

    La Segretaria

    La Presidente

    Nicoletta Tartari

    Monica Donini

     

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