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Legislatura IX - Commissione I - Verbale del 11/03/2014 pomeridiano

 

 

 

 

Verbale n. 8

Seduta dell’11 marzo 2014

 

Il giorno 11 marzo 2014 alle ore 14,50 si è riunita presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna, Viale A. Moro n. 50, la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali, convocata con nota prot. n. 9511 del 6 marzo 2014.

 

Partecipano alla seduta i consiglieri:

 

Cognome e nome

Qualifica

Gruppo

Voto

 

LOMBARDI Marco

Presidente

Forza Italia - PDL

4

presente

FILIPPI Fabio

Vicepresidente

Forza Italia – PDL

1

presente

VECCHI Luciano

Vicepresidente

Partito Democratico

4

presente

BARBATI Liana

Componente

Italia dei Valori – Lista Di Pietro

2

assente

BARBIERI Marco

Componente

Partito Democratico

2

presente

BIGNAMI Galeazzo

Componente

Forza Italia – PDL

3

presente

BONACCINI Stefano

Componente

Partito Democratico

2

presente

CAVALLI Stefano

Componente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

1

presente

DEFRANCESCHI Andrea

Componente

Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it

1

assente

FERRARI Gabriele

Componente

Partito Democratico

2

presente

GRILLINI Franco

Componente

Gruppo Misto

3

presente

MALAGUTI Mauro

Componente

Gruppo Misto

1

presente

MANFREDINI Mauro

Componente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

3

assente

MAZZOTTI Mario

Componente

Partito Democratico

2

assente

MONARI Marco

Componente

Partito Democratico

3

presente

MONTANARI Roberto

Componente

Partito Democratico

2

presente

MORICONI Rita

Componente

Partito Democratico

2

presente

MUMOLO Antonio

Componente

Partito Democratico

2

presente

NALDI Gian Guido

Componente

Sinistra Ecologia Libertà - Idee Verdi

2

presente

NOE’ Silvia

Componente

UDC - Unione di Centro

1

presente

PARIANI Anna

Componente

Partito Democratico

3

assente

POLLASTRI Andrea

Componente

Forza Italia - PDL

2

presente

SCONCIAFORNI Roberto

Componente

Federazione della Sinistra

2

assente

 

E’ presente l’Assessore a “Sviluppo delle risorse umane e organizzazione, cooperazione allo sviluppo, progetto giovani, pari opportunità” Donatella BORTOLAZZI.

 

Hanno partecipato ai lavori della commissione: Broccoli (Dir. gen. le Direzione Organizzazione, personale, sistemi informativi e telematica), Attili (Serv. Segreteria e affari legislativi), Veronese (Resp. Serv. Coordinamento commissioni assembleari), Scandaletti (Serv. Informazione e comunicazione istituzionale).

Presiede la seduta: Marco LOMBARDI

Assiste il Segretario: Adolfo ZAULI

Resocontista: Maria Giovanna MENGOZZI


Il presidente LOMBARDI dichiara aperta la seduta alle ore 14,50

 

Sono, altresì, presenti i consiglieri Barbieri, Bignami, Cavalli, Ferrari, Filippi, Grillini, Malaguti, Monari, Montanari, Moriconi, Mumolo, Naldi, Noè, Pollastri e Vecchi Luciano.

 

 

- Informazione dell’Assessore allo “Sviluppo delle risorse umane e organizzazione” Donatella Bortolazzi sulla retribuzione di risultato riconosciuta ai dirigenti e sugli incentivi per la progettazione e pianificazione (c.d. legge “Merloni”) percepiti dai dipendenti della Regione Emilia-Romagna

 

Il presidente LOMBARDI introduce l’informazione sollecitata dalla consigliera Noè e cede la parola al direttore Broccoli.

 

BROCCOLI ricorda che le tematiche indicate nell’ordine del giorno della seduta sono, da un lato, la cosiddetta indennità Merloni, dall’altro, la retribuzione di risultato dei dirigenti. Con specifico riguardo all’indennità Merloni, si tratta di un’indennità riconosciuta dall’art. 92 del D.Lgs. 163/2006 (il cosiddetto Codice degli appalti). Tale norma prevede a favore dei dipendenti pubblici che partecipino ad attività di progettazione di lavori pubblici la possibilità di ricevere un incentivo nella misura massima del 2% dell’importo posto a base di gara dell’opera o del lavoro. Secondo la stessa disposizione l’articolazione di questo incentivo nei singoli enti deve essere disciplinata in sede decentrata, attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali. Per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, la normativa in esame è stata attuata, previo accordo con le organizzazioni sindacali aziendali, tramite il regolamento regionale del 31 luglio 2006, n. 5. Il citato regolamento, composto di dieci articoli, prevede, al pari della disciplina nazionale, che il fondo a disposizione dei dipendenti occupati in attività di progettazione non possa superare il tetto massimo del 2% dell’importo a base di gara dell’opera o del lavoro e reca, altresì, alcuni punti di riferimento, come l’individuazione delle figure professionali che possono accedere a questo tipo d’incentivo (al riguardo si parla di personale tecnico) e l’identificazione di una serie di caratteristiche individuali, in particolare di requisiti professionali e titoli di studio, in base alle quali viene poi articolata la percentuale assegnata a ciascun dipendente. I dati riguardanti questi incentivi risultano pubblicati, in armonia alle norme sulla trasparenza, sul sito della Regione e sono oggetto di verifica e monitoraggio congiunti con le organizzazioni sindacali, nell’ambito di una commissione tecnica. La Regione Emilia-Romagna ha erogato nel 2013 ai propri dipendenti un valore complessivo pari a circa 211 mila euro d’incentivi, con importi che variano da un minimo di 0,57 euro a un massimo di 2.230 euro. Una regolamentazione specifica riguarda i dipendenti regionali che svolgono attività di progettazione presso altri enti. In questo caso la legge nazionale prevede che a costoro si applichi la regolamentazione dell’ente presso il quale viene svolta l’attività e che la Regione (ovvero l’amministrazione cedente) debba corrispondere al dipendente l’incentivo sulla base delle indicazioni dell’ente ricevente, il quale provvederà poi a rimborsarla del corrispondente importo. In altri termini un dipendente della Regione Emilia-Romagna che svolgesse attività di progettazione per conto di un comune riceverebbe l’incentivo, così come disciplinato dalla normativa comunale, dalla Regione, la quale verrebbe poi rimborsata dallo stesso comune. Per questa tipologia d’incentivi, che la Regione ha pagato ai propri dipendenti per attività di progettazione per conto di altri enti, nel 2013 sono stati erogati complessivamente 26 mila euro, con importi individuali che variano da un minimo di 0,65 euro a un massimo di 955 euro. Dentro a questa tipologia, a seguito del sisma del 2012, si è innestata un’ulteriore casistica. La struttura commissariale, al pari di qualsiasi altro ente pubblico, con l’ordinanza del 22 dicembre 2012, n. 92 si è dotata di un regolamento, parzialmente differente da quello della Regione, per il riconoscimento dell’indennità Merloni a coloro che collaborano con la medesima nell’attività di progettazione, siano essi dipendenti regionali (che rappresentano la maggioranza) ovvero di altri enti. La differenza più significativa rispetto alla normativa regionale è rappresentata dal fatto che, mentre il regolamento della Regione Emilia-Romagna riguarda esclusivamente il personale tecnico, quello della struttura commissariale prevede la possibilità che gli incentivi vengano riconosciuti anche al personale con profilo amministrativo impegnato nelle procedure di progettazione. Rispetto a questo personale la Regione ha agito come avrebbe fatto per qualsiasi dipendente coinvolto in attività di progettazione presso altri enti, in quanto, dal punto di vista giuridico, il Commissario è un ente diverso rispetto alla Regione. Nel 2013 la Regione ha riconosciuto ai dipendenti di cui si tratta un totale di circa 194 mila euro, con importi individuali che variano da un minimo di 15 euro a un importo massimo di 13 mila euro. Il fatto che il regolamento del Commissario abbia interessato molti dipendenti regionali ha innestato un dibattito interno all’amministrazione, che ha spinto le organizzazioni sindacali a chiedere che all’interno del nuovo contratto collettivo integrativo fosse prevista una soluzione volta a coordinare la percezione, per conto del Commissario, dell’indennità Merloni con l’erogazione della produttività che gli stessi dipendenti ricevono dalla Regione. Si tenga conto che per il personale dirigente vige il principio, previsto dal regolamento regionale, della piena compensazione tra retribuzione di risultato e indennità Merloni: se un dirigente regionale ha diritto a una retribuzione di risultato annua di 15 mila euro e percepisce 17 mila euro a titolo d’indennità Merloni, non avrà diritto ad alcuna retribuzione di risultato; se lo stesso dirigente percepisce 3 mila euro d’indennità Merloni e avrebbe diritto a 15 mila euro di retribuzione di risultato, quest’ultima verrà decurtata dei 3 mila euro già percepiti a titolo d’indennità Merloni. In sostanza per i dirigenti il valore dell’indennità Merloni non può superare l’ammontare della retribuzione di risultato e qualora la superi l’assorbe completamente. Questo principio non esisteva per il personale del comparto, tuttavia, a fronte delle quote significative che la regolamentazione presso il Commissario ha portato a riconoscere ai dipendenti regionali ivi incaricati della progettazione (si tenga presente che si tratta di opere pubbliche che non hanno precedenti in termini di quantità e di dimensione), è stata prevista una regolamentazione che prevede anche per il personale del comparto una progressiva compensazione sulla retribuzione di produttività. Chiaramente la Regione non avrebbe mai potuto agire sull’ammontare dell’incentivo Merloni riconosciuto dalla struttura commissariale, tuttavia ha potuto incidere sull’ammontare della retribuzione di produttività che eroga ai propri dipendenti. Nel contratto integrativo, già sottoscritto ma ancora da ratificare da parte della Giunta e del Collegio dei revisori, è stato quindi previsto un sistema progressivo: maggiore è la somma che il dipendente riceve a titolo d’indennità Merloni, minore sarà l’importo che gli verrà erogato a titolo di produttività, fino a un assorbimento contenuto nei limiti del 60% del valore di quest’ultima. In questo modo si è attenuato l’impatto di differenziazione che l’applicazione della Merloni ha determinato tra i dipendenti regionali. Inoltre le somme non erogate a titolo di produttività in forza del meccanismo di compensazione saranno reinvestite sulla produttività di tutti gli altri dipendenti del comparto della Regione Emilia-Romagna.

 

Escono i consiglieri FILIPPI e MALAGUTI.

 

L’assessore BORTOLAZZI rileva che si tratta di una questione tecnicamente complessa, sulla quale la Regione ha assunto le iniziative che le erano consentite, alla luce dell’autonomia che caratterizza la struttura commissariale. Invita a tenere presente che i dipendenti regionali occupati nell’attività di progettazione per conto del Commissario non hanno goduto le ferie e hanno lavorato senza limiti orari.

 

Entra il consigliere BONACCINI. Esce il consigliere NALDI.

 

La consigliera NOE’ ringrazia l’assessore e il direttore per la loro disponibilità nel cercare di fare chiarezza sull’indennità Merloni. Ricorda che si sta parlando di una legge risalente al 1994 che consente agli enti pubblici di riconoscere un incentivo al personale di cui si avvale nelle attività di progettazione. Personalmente condivide la ratio di tale disciplina, volta a consentire un risparmio sulle consulenze laddove queste ultime possano essere rese da personale dipendente dell’amministrazione. Nella ricostruzione post terremoto la Regione si è avvalsa di propri dipendenti per l’attività di progettazione, esecuzione dei lavori e per l’emanazione dei bandi, riconoscendo a costoro un incentivo ai sensi della legge Merloni. A fronte di tale scelta sono sorte una serie di anomalie, lamentate dai dipendenti regionali anche sul sito Internos e che hanno trovato riscontro in precise prese di posizione da parte di tutti i sindacati aziendali, inclusa USB. Nell’ottica di approfondire la questione, afferma di aver cercato nel sito istituzionale il decreto del Commissario inerente le procedure di gara relative alla ricostruzione e a tutti gli interventi urgenti nelle aree colpite dal sisma e di non averlo trovato, in spregio a quanto previsto dal D.Lgs. 33/2013 sulla trasparenza, secondo cui le amministrazioni che adottano provvedimenti contingibili e urgenti e in generale provvedimenti di carattere straordinario in caso di calamità naturali o di altre emergenze, ivi comprese le amministrazioni commissariali, sono tenute alla pubblicazione degli atti. Sostiene di essere entrata in possesso del provvedimento solo grazie alla collaborazione della segreteria del Commissario Errani. In tale decreto vengono richiamati ulteriori decreti inerenti la composizione dei gruppi di lavoro istituiti per la ricostruzione e gli incentivi riconosciuti a coloro che ne fanno parte, tuttavia anche questi ultimi non sono rintracciabili sul sito. Rileva che, a differenza di quelli appena citati, altri provvedimenti del Commissario sono stati pubblicati, dunque emerge un’incoerenza nell’attività di pubblicazione. In questo contesto si spiegano le lamentele dei dipendenti regionali, che non capiscono quali siano i criteri in base ai quali alcuni colleghi sono stati assegnati all’attività di progettazione dei lavori, beneficiando così dell’incentivo Merloni, mentre altri sono stati esclusi. Sollecita pertanto la Giunta a produrre esempi di richieste di disponibilità a lavorare nella struttura commissariale comunicate ufficialmente, che molti dipendenti affermano di non aver mai ricevuto. Ricorda di aver presentato sul punto un’interrogazione in Aula, a cui il sottosegretario Bertelli ha fornito la seguente risposta: “Una componente importante dei dipendenti regionali coinvolti nelle operazioni progettuali finalizzate all’esecuzione dei lavori sono i tecnici incaricati dei collaudi, sia statici, che tecnico-amministrativi. Per la loro individuazione si è preso atto dell’elenco dei collaudatori della Regione Emilia-Romagna, istituito presso la Direzione generale organizzazione e personale, tenendo conto dei tecnici in grado di espletare il collaudo statico (in quanto iscritti da più di dieci anni all’ordine professionale)”. Innanzitutto vorrebbe capire cosa significa “si è preso atto”, inoltre le risulta vi siano tecnici con queste caratteristiche mai stati interpellati. Vorrebbe, quindi, capire in base a quali criteri alcuni dipendenti siano stati coinvolti e altri no. Poiché nella medesima risposta il Sottosegretario ha affermato che “successivamente si è fatta da parte dei direttori una ricognizione presso i servizi tecnici di bacino al fine di individuare tecnici disponibili (in base al carico di lavoro) a effettuare il collaudo”, chiede come questa ricognizione si sia tradotta in selezione. Dopo aver ricordato che la legge Merloni vige dal 1994, osserva che l’accordo sindacale sulla progressiva compensazione dell’indennità Merloni sulla produttività è stato sottoscritto solo il 28 febbraio 2014, ossia dopo vent’anni, al fine di sanare un’anomalia sull’erogazione degli incentivi nel contesto della ricostruzione post sisma. Negli elenchi recanti gli incentivi corrisposti nel 2013, oltretutto, molti dati relativi agli 88 dipendenti beneficiari delle indennità Merloni risultano secretati, in ragione del fatto che si tratta di informazioni non pervenute nemmeno al Gruppo tecnico Merloni, che ha, quindi, avanzato un’espressa richiesta in tal senso in data 21 gennaio 2013. Pone in luce che a distanza di oltre un anno queste informazioni non sono ancora state rese. In un periodo in cui le istituzioni sono chiamate a garantire la massima trasparenza, anche la mancata diretta streaming dell’odierna seduta rappresenta un’ulteriore anomalia. A quanto le risulta, la Regione era, altresì, chiamata a individuare un componente per ciascuna commissione di collaudo che lavorerà su otto edifici di edilizia residenziale pubblica e questa procedura, che esula dal terremoto, presupponeva l’individuazione dei dipendenti regionali iscritti agli albi degli ingegneri e degli architetti, quali destinatari della richiesta di disponibilità. La selezione in esame doveva concludersi entro la fine di febbraio e alcuni dipendenti regionali con queste caratteristiche, non avendo ricevuto alcuna comunicazione, ne hanno chiesto ragione agli uffici competenti. A costoro è stato risposto che, a fronte della mole delle richieste pervenute, era emersa la necessità di individuare ulteriori criteri di selezione e sembra che la soluzione adottata in proposito sia stata quella di selezionare chi recentemente avesse già svolto attività di collaudo. In conclusione le sembra che per determinate attività si scelgano sempre le stesse persone, che con criteri anomali sono già state coinvolte nel percorso di ricostruzione post terremoto. Lamenta la mancanza di avvicendamento nei beneficiari delle indennità Merloni, indennità che per dipendenti chiamati a svolgere attività di sottoscrizione e protocollazione ammonta addirittura allo stipendio annuale dei colleghi che svolgono identica attività presso le strutture ordinarie dell’amministrazione regionale. Sottolinea come l’attività di protocollazione costituisca mansione ordinaria per determinate qualifiche e sia, quindi, già retribuita nello stipendio. Risulta che la Regione abbia addirittura riconosciuto incentivi per l’attività di risposta alle FAQ (frequently asked questions). Comprende la scelta di non premiare solo chi si occupa di progettazione, direzione lavori e collaudi, coinvolgendo l’intera filiera, ciò nondimeno dubita che nel caso di specie siano stati premiati anche coloro che hanno svolto semplice attività ordinaria. I sindacati, nelle più recenti prese di posizione, sottolineano che i decreti commissariali continuano a essere emanati con le stesse modalità, riproponendo il problema finché l’emergenza del terremoto non sarà finita e, per tale ragione, propongono la sospensione del pagamento della seconda tranche d’incentivi. Riservandosi di sollecitare un’ulteriore informativa sul punto da parte dei rappresentanti della struttura commissariale, auspica per il futuro che il protocollo di selezione del personale impiegato in queste attività venga rivisto in modo da rispondere maggiormente alle aspettative dei dipendenti e a equità.

 

Esce il consigliere CAVALLI.

 

Il presidente LOMBARDI invita i colleghi a contenere i loro interventi entro i limiti temporali previsti dal regolamento e ricorda che l’informazione in corso costituisce esplicazione delle prerogative ispettive in capo alla commissione. Propone di sospendere temporaneamente il dibattito sull’informazione, al fine di procedere alla votazione della bozza di risoluzione sui due provvedimenti europei in materia di idrocarburi.

 

La commissione concorda.

 

Esce il consigliere BIGNAMI.

 

 

Esame ai sensi dell’art. 38, comma 4, del Regolamento interno dei seguenti atti UE:

 

-          Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulla ricerca e la produzione di idrocarburi (come il gas di scisto) mediante la fratturazione idraulica ad elevato volume nell’UE - COM(2014) 23 final del 22.01.2014;

 

-           Raccomandazione della Commissione del 22.01.2014 sui principi minimi applicabili alla ricerca e la produzione di idrocarburi (come il gas di scisto) mediante la fratturazione idraulica ad elevato volume - C(2014) 267 final del 22.01.2014.

 

Il presidente LOMBARDI ricorda che la competenza in materia fa capo alla commissione II, che ha formulato sugli atti in esame apposito parere nella seduta del 6 marzo scorso. Non essendo prevista sul punto alcuna competenza della commissione I, la bozza di risoluzione distribuita recepisce interamente le osservazioni di merito della commissione competente. In mancanza di richieste d’intervento pone in votazione la bozza di risoluzione.

 

La commissione approva la risoluzione all’unanimità dei presenti, ai sensi dell’articolo 38, comma 4, del regolamento interno, con 29 voti a favore (PD, Gruppo Misto, FI-PDL, UDC).

 

Il presidente LOMBARDI cede quindi la parola all’Assessore per la prosecuzione del dibattito sul tema degli incentivi Merloni.

 

L’assessore BORTOLAZZI ribadisce l’esistenza di prerogative in capo alla struttura commissariale. Se è vero che, nel caso di specie, il ruolo di commissario delegato è svolto dal Presidente della Regione, il quale si avvale nell’attività di ricostruzione anche di organi e strutture regionali, ciò nondimeno occorre ricordare che si tratta di un ente dotato di autonomia, legittimato ad adottare, nei limiti consentiti dalla legge nazionale, normative anche diverse da quelle regionali. Non intende pronunciarsi in merito alla scelta della struttura commissariale di riconoscere l’indennità Merloni anche a personale con mansioni amministrative, impiegato in attività di protocollazione, tuttavia invita a riflettere sul fatto che manifestare la disponibilità a operare in una situazione di emergenza significa, per il dipendente, rinunciare alle ferie e lavorare senza limiti orari. A quanto le risulta, stante l’impegno richiesto, si sono registrate difficoltà anche in ordine al reperimento del personale disponibile.

 

Entra il consigliere MALAGUTI.

 

BROCCOLI, in merito alle modalità di assegnazione del personale alla struttura commissariale, chiarisce che tutte le direzioni della Giunta, sin dal giorno successivo al sisma, hanno costantemente lavorato per cercare risorse professionali della Regione da poter assegnare al Commissario, a fronte di una puntuale indicazione del presidente Errani di massimizzare l’utilizzo di personale interno per non gravare con questa voce di spesa sui costi complessivi della ricostruzione. La difficoltà emersa in proposito è stata quella di garantire al contempo la prosecuzione dell’attività ordinaria della Regione. Pertanto, come si è soliti fare quando si assegna personale da un ufficio all’altro, sono stati consultati i direttori generali e i responsabili di servizio di ciascuna struttura per capire per quale personale vi fosse spazio operativo per poter essere utilizzato in altre mansioni oppure quale fosse più facilmente sostituibile. Oltre a questi elementi organizzativi, di cui qualsiasi azienda deve tener conto, occorreva la volontà personale di ciascun dipendente; naturalmente l’amministrazione ha tenuto conto di coloro che le avevano manifestato la loro disponibilità. Diversi dipendenti hanno, ad esempio, ritenuto l’impegno richiesto inconciliabile con i rispettivi carichi familiari. L’amministrazione ha, quindi, raccolto tutte questa serie d’informazioni e proceduto in via progressiva ad assegnare personale, anche temporaneamente, alla struttura commissariale. Diversi collaboratori sono stati impegnati solo nella prima fase dell’emergenza per poi rientrare nel servizio di appartenenza - perché ad esempio la loro professionalità non era più richiesta, o si sono resi conto di non riuscire a continuare, ovvero ancora hanno ritenuto di aver esaurito la loro esperienza – e di conseguenza è stata posta in essere una sorta di rotazione. Questo sistema, apparentemente disordinato, è stato concordato con il Commissario, con il quale è stata siglata una specifica convenzione in base alla quale il Servizio Sviluppo e organizzazione della Direzione regionale generale Organizzazione e personale, che si occupa dell’assegnazione del personale alle diverse strutture regionali, avrebbe raccolto e gestito questa mole d’informazioni e assegnato il personale anche alla struttura commissariale. Il fabbisogno del Commissario viene, quindi, costantemente aggiornato, in base alle esigenze manifestate da quest’ultimo e alle disponibilità del personale. Sulla questione dell’indennizzo Merloni osserva che chi compie una scommessa professionale ne assume il comodo e l’incomodo. Conferma quanto evidenziato dalla consigliera Noè, ossia che l’indennità Merloni risale a una legge del 1994 e pone in luce che da quando riveste il ruolo di direttore non è mai sorto alcun problema, in sede di trattativa sindacale, in ordine all’attuazione dell’istituto in ambito regionale. Una volta emersa la differenza di importi erogati ai dipendenti in distacco presso il Commissario, i sindacati hanno formulato una richiesta che la Regione, in piena trasparenza, ha deciso di accogliere, chiaramente negoziandone il contenuto, nel contratto integrativo. Ribadisce che l’ammontare degli indennizzi riconosciuti nell’attività di ricostruzione si spiega alla luce del fatto che si tratta di opere pubbliche di grandi dimensioni, non paragonabili all’ordinaria manutenzione di un ponte. Oltretutto nell’ordinanza commissariale si prevede un indennizzo dello 0,6%, non si arriva mai alla soglia massima del 2%; si tratterebbe, infatti, di importi mostruosi. Alla luce degli squilibri emersi, si è deciso di applicare anche al comparto, seppur rimodulato, lo stesso principio già vigente per la dirigenza, ossia la progressiva compensazione sulla retribuzione di risultato. Questo vale, peraltro, solo per il personale assegnato alla struttura commissariale: qualsiasi dipendente regionale che svolge ordinaria attività di collaudo o progettazione non subirà alcuna decurtazione. Il favore per le consulenze interne, dunque, permane, ma quando queste ultime sono arrivate al punto di alterare in parte il sistema retributivo la Regione, non potendo interferire con la sfera di competenza del Commissario, ha agito sulla parte di propria competenza, ovvero sulla produttività, in relazione alla quale è stato previsto un meccanismo di aggiustamento. Nonostante USB non abbia firmato il contratto integrativo, tuttavia anche questo sindacato è sembrato concorde sul merito della soluzione adottata.

 

La consigliera NOE’ sottolinea che l’indennità Merloni viene corrisposta in relazione alle prestazioni rese in orario di lavoro, lo straordinario viene, infatti, retribuito a parte. Poiché si è parlato sino ad ora solo del terremoto e purtroppo il territorio regionale è stato colpito anche da un’alluvione, ritiene opportuno che il coinvolgimento del personale anche in quest’ultima emergenza possa essere ridefinito sulla base di protocolli più trasparenti e in grado di garantire un maggiore avvicendamento. Rileva che il disordine che ha caratterizzato il sistema di reperimento del personale per il sisma è stato determinato anche dalla mancata pubblicazione di diversi provvedimenti del Commissario.

 

Escono i consiglieri MUMOLO e POLLASTRI.

 

Il consigliere VECCHI ringrazia l’assessore e il direttore generale per l’informazione, nonché la collega Noè per averne sollecitato lo svolgimento. Rivolge un appello alla Giunta e alla struttura commissariale affinché nell’attività di ricostruzione in seguito a calamità naturali sia garantito, come gli sembra sia stato fatto fino ora, il personale più capace.

 

Il presidente LOMBARDI ringrazia la Giunta per l’informazione e valuta esaurienti le risposte fornite in questa sede. Annuncia che la struttura commissariale, nonostante non sia tenuta a farlo, ha già manifestato la sua disponibilità a partecipare a un ulteriore approfondimento sul punto.

 

Dichiara, quindi, chiusa la seduta alle ore 15,50.

 

Approvato nella seduta del 1° aprile 2014.

 

 

 

Il Segretario

Il Presidente

Adolfo Zauli 

Marco Lombardi

 

 

 

 

 

 

Allegata risoluzione ogg. 5281

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