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Legislatura IX - Commissione III - Verbale del 03/04/2014 antimeridiano

     

     

     

     

     

    Verbale n. 11

    Seduta del 3 aprile 2014

     

    Il giorno giovedì 3 aprile 2014 alle ore 10.00 si è riunita presso la sede dell’Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità convocata con nota prot. n. 13039 del 27/03/2014.

     

    Partecipano alla seduta i Consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    ZOFFOLI Damiano

    Presidente

    Partito Democratico

    5

    presente

    BERNARDINI Manes

    Vicepresidente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    4

    presente

    MARANI Paola

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    4

    presente

    ALESSANDRINI Tiziano

    Componente

    Partito Democratico

    3

    presente

    BARTOLINI Luca

    Componente

    Forza Italia - PDL

    4

    assente

    BAZZONI Gianguido

    Componente

    Forza Italia - PDL

    1

    assente

    BIGNAMI Galeazzo

    Componente

    Forza Italia - PDL

    5

    presente

    CASADEI Thomas

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    DEFRANCESCHI Andrea

    Componente

    Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.it

    1

    presente

    DONINI Monica

    Componente

    Federazione della Sinistra

    2

    presente

    FAVIA Giovanni

    Componente

    Gruppo Misto

    4

    assente

    FERRARI Gabriele

    Componente

    Partito Democratico

    4

    assente

    MANDINI Sandro

    Componente

    Italia dei Valori

    2

    presente

    MAZZOTTI Mario

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MEO Gabriella

    Componente

    Sinistra Ecologia e Libertà – Idee Verdi

    2

    assente

    MORI Roberta

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    NOE’ Silvia

    Componente

    UDC - Unione di Centro

    1

    assente

    PARUOLO Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

     

     

    Hanno partecipato ai lavori della Commissione: M. Baldisserri (Serv. Opere e lavori pubblici. Legalità e sicurezza. Edilizia pubblica e privata); G. Chiodini (Reti infrastrutturali, logistica e sistemi mobilità); J. Frenquellucci (Serv. Informazione e comunicazione istituzionale).

    Presiede la seduta: Damiano Zoffoli

    Assiste la Segretaria: Samuela Fiorini

    Resocontista: Antonella Agostini

     


    Il presidente ZOFFOLI dichiara aperta la seduta alle ore 10.25.

     

    Sono presenti i consiglieri: Alessandrini, Casadei, Bernardini, Bignami, Defranceschi, Donini, Mandini, Marani, Mazzotti, Paruolo.

     

     

    C161 - Richiesta di parere alla competente Commissione sullo schema di delibera della Giunta regionale recante: "Modifica dei criteri di riconoscimento dei soggetti cui affidare la certificazione energetica degli edifici: Modifiche alla deliberazione dell'Assemblea legislativa del 4 marzo 2008, n.156 "Atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione energetica degli edifici - parte prima - Disposizioni generali" e s.m.i., nonché alle deliberazioni di Giunta regionale n. 1754/2008 e n. 429/2012 e ai successivi provvedimenti".

     

    Il presidente ZOFFOLI dà la parola per l’illustrazione dell’atto al tecnico del Servizio energia ed economia verde.

     

    L’arch. STEFANI spiega che si tratta di una modifica che rappresenta una sorta di manutenzione ordinaria della deliberazione dell'Assemblea legislativa n.156/2008, e riguarda in maniera specifica i requisiti per l’accesso all’esercizio dell’attività di certificazione energetica degli edifici. Ricorda che la delibera n.156/2008, per dare avvio al sistema di certificazione energetica – attivato in Emilia-Romagna dal 1.1.2009 – in assenza del relativo provvedimento nazionale, aveva individuato i requisiti specifici che i tecnici dovevano avere per accedere a questo tipo di attività. A distanza di cinque anni lo Stato - con DPR n. 75/2013 – ha disciplinato la materia, per cui occorre adeguare la direttiva regionale. Non si è proceduto prima a tale adeguamento perché nel formulare i requisiti specifici la normativa statale ha dimenticato alcune parti che sono state definite con la legge 90 del 3 agosto 2013. Dalla deliberazione dell'Assemblea legislativa n.156/2008 e da tutti i provvedimenti attuativi – delibere di Giunta 1050, 1754 e 729 – le parti dove erano riportati i profili di competenza necessari vengono sostituite con il riferimento al DPR n. 75/2013. Gli impatti più significativi sono: l’eliminazione del requisito dell’esperienza; la mancata considerazione delle persone giuridiche, per le quali era comunque stata prevista la necessità di un tecnico accreditato, per cui l’impatto è praticamente nullo perché l’attività continuerà ad essere esercitata direttamente dal tecnico; la modificazione del percorso formativo necessario per i soggetti che non hanno automaticamente i requisiti che viene portato a 80 ore, dalle 72 attuali.

     

    Il consigliere BIGNAMI chiede se attualmente la mancata esposizione della certificazione sia ancora priva di sanzione.

     

    L’arch. STEFANI risponde in modo affermativo per quanto riguarda la disciplina regionale, però si applicano le sanzioni previste dal Decreto legislativo 192/2005, come modificato dalla L. 90/2013 che, per quanto riguarda la mancata certificazione delle caratteristiche di rendimento degli edifici negli annunci di compravendita o affitto prevede una specifica sanzione amministrativa.

     

    Il presidente ZOFFOLI, non essendoci richieste d’intervento, invita i commissari ad esprimere il parere e, di seguito, ad approvare i verbali.

     

    La Commissione, esaminato lo schema di delibera in oggetto, esprime parere favorevole con 23 voti a favore (PD, FDS, IDV, M5S), nessun contrario e 9 astenuti (LN, FI-PDL).

     

    Esce il consigliere Bignami.

     

    - Approvazione verbali nn. 6, 7, 8 e 9 del 2014.

     

    La Commissione li approva a maggioranza dei presenti con l’astensione del consigliere Mandini (IdV).

     

    Si passa all’oggetto:

     

    5087 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Disposizioni per la promozione della legalità e della responsabilità sociale nei settori dell'autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari" (delibera di Giunta n. 80 del 27 01 14).

     

    Il presidente ZOFFOLI ricorda che la scorsa settimana si è svolta l’udienza conoscitiva e che oggi si apre la discussione generale sulla legge. Informa che la seduta della prossima settimana sarà dedicata all’esame degli atti per la sessione europea.

     

    Esce il consigliere Bernardini.

     

    Il relatore consigliere ALESSANDRINI ricorda di avere già illustrato la legge in generale prima dell’udienza conoscitiva e si dichiara disponibile a fornire approfondimenti, se ritenuto opportuno.

     

    La consigliera DONINI chiede un aggiornamento del quadro, in particolare se possa essere data qualche indicazione circa le osservazioni pervenute alla data odierna e la loro validità da un punto di vista tecnico, anche per facilitare il successivo lavoro sull’articolato e sulla presentazione di eventuali emendamenti.

     

    Esce il consigliere Casadei.

     

    Il relatore consigliere ALESSANDRINI sottolinea che nel corso dell’udienza conoscitiva è stato prevalentemente espresso consenso, anche perché questa proposta di legge ha avuto una preparazione molto lunga e un’ampia interlocuzione con il sistema delle rappresentanze. Le osservazioni segnalate in quella sede sono, in parte, già arrivate. Alcune proposte sono arrivate da Unioncamere: l’esigenza di tenere in considerazione il potenziale espresso dalla stessa per ciò che riguarda la gestione degli elenchi di merito, la questione legata all’informatica e, quindi, la banca dati, e per ciò che attiene l’elenco dei prezzi. Informa della riflessione in corso su questi temi affermando che è logico pensare ad un coinvolgimento delle Camere di commercio prima di tutto nell’ambito della Consulta - dove, per errore materiale, non erano state inserite - e poi, anche, nell’ambito della gestione degli elenchi di merito. 

    Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, invece, ha segnalato l’opportunità di modificare la denominazione, per cui le attuali Direzioni regionali del lavoro dovranno essere indicate come Servizi ispettivi degli uffici territoriali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e un’altra piccola modifica che verrà accolta.   

     

    Entra la consigliera Mori.

     

    Sono arrivate osservazioni anche da Confcooperative: al comma 2 dell’art. 6, quando si parla di regolarità per far parte dell’elenco volontario di merito, si chiede venga trovata una formulazione per fare in modo che la posizione dei soci venga equiparata a quella dei dipendenti per quanto riguarda le cooperative spurie che, non aderendo alle centrali cooperative spesso riescono ad uscire dalle maglie dei controlli e, soprattutto, della revisione del Ministero. In questo senso viene proposto l’inserimento di una clausola sul riferimento all’avvenuta revisione ministeriale.

     

    La consigliera DONINI interviene per ribadire che quello delle cooperative spurie è uno dei temi controversi. Non esistono degli elementi, dal punto di vista normativo, in grado di impedire l’utilizzo di questo meccanismo: inserire, però, che nell’elenco di merito vanno solo le cooperative che hanno ricevuto il riconoscimento da parte del Ministero è un passo avanti.

     

    Il relatore consigliere ALESSANDRINI chiarisce che non è solo il riconoscimento, ma ogni tanto – come da legge – devono essere revisionate: deve esserci la certificazione di regolarità del Ministero. Continua, poi, informando che Confcooperative chiede anche una modifica all’art. 15 che va approfondita con la Direzione regionale del lavoro. In pratica viene chiesto di cambiare anche il titolo dell’articolo – ora “elenco regionale dei prezzi” – con “costo del lavoro minimo”. Ritiene che, in via teorica, possa essere una richiesta legittima, ma si tratta di capire come si riesca a determinarlo in modo valido. Occorre, quindi, ancora un approfondimento di riflessione su questo punto. Viene, inoltre, chiesto - per quanto riguarda la Consulta e i rappresentanti delle associazioni di settore - di togliere il riferimento a Federalimentare.

    Sono pervenute ieri osservazioni anche da parte della CGIL, sulle quali si riserva un approfondimento.

    Informa che dal Servizio legislativo è già stato predisposto un emendamento sulla clausola valutativa, in modo da dare più valore alle cose da fare in sede di verifica.

    Sul sistema degli appalti – art. 4 – e con riferimento alla nota della consigliera Donini che chiede di aggiungere che chi subentra negli appalti deve assumere il personale e garantire il mantenimento di quanto acquisito sul piano economico e normativo nel precedente rapporto di lavoro, pur ritenendolo un principio giusto in linea teorica, esprime dubbi circa un possibile irrigidimento eccessivo della legge. Per gli appalti esistono dei bandi, per cui crede sia sufficiente aggiungere un punto all’art. 4 che colga nella sostanza questo principio, ma facendo riferimento al fatto che i bandi devono premiare chi si comporta in questo modo.  

    Conclude informando che anche CNA, Confartigianato e Confindustria hanno annunciato l’invio di osservazioni.

     

    Il presidente ZOFFOLI comunica che nella seduta del 17 aprile inizierà l’esame dell’articolato e invita a proporre eventuali emendamenti in tempo utile per l’istruttoria.

     

    La consigliera DONINI segnala di aver fatto pervenire al relatore una nota, prima di arrivare alla formalizzazione di un emendamento, chiedendo una verifica sulla congruità della questione posta rispetto alle competenze regionali. 

    Afferma di apprezzare, in generale, l’impianto della legge che sfrutta fino in fondo le possibilità – da parte di una regione - d’inserirsi nella promozione della legalità. Legalità intesa nel senso di evitare infiltrazioni da parte della criminalità organizzata in questi settori economici e contestualmente di favorire condizioni di lavoro che siano inquadrabili all’interno di norme scritte e sancite. Accenna a situazioni di conflitto verificatesi in Regione nel settore della logistica e del facchinaggio che sono stati utili, al di là delle forme utilizzate per portare avanti le mobilitazioni e le proteste, per fare emergere il problema e i meccanismi che - attraverso la pratica dei subappalti e dei massimi ribassi – mascheravano vere e proprie forme di sfruttamento e condizioni disumane di lavoro. Il tema è quello della facilità con la quale s’inventano cooperative spurie che subentrano ad altre nei subappalti attraverso le pratiche del massimo ribasso e riassorbono i dipendenti facendoli diventare soci lavoratori. Questo sistema permette di sottrarsi alle indicazioni contenute nei contratti collettivi di settore, fino ad arrivare a vere e proprie forme di lavoro nero e di sfruttamento. In questo senso, occorre valutare quali siano gli strumenti a disposizione della Regione per impedire questi meccanismi, senza forzare e restando all’interno della potestà legislativa regionale, considerato che si tratta di un sistema che sfugge – per sua natura – da meccanismi di controllo e andrebbe riformato a livello generale e nazionale per prevenire avvenimenti come quelli di Piacenza, Reggio-Emilia, Bologna e della Romagna.    

    Sottolinea, inoltre, il tema della durata nel tempo della legge e, quindi, dell’opportunità di evitare di definire numericamente in legge, eventualmente demandando ad atti attuativi, i soggetti demandati a rappresentare il sistema, perché è difficile prevedere cosa succederà tra qualche anno e se quel tipo di previsione sarà sufficiente a garantire un sistema di rappresentanza, di controllo e la creazione di un luogo formale in cui sia possibile trovare delle intese e coinvolgere i diversi soggetti. Si dice stupita dell’intervento in udienza conoscitiva del rappresentante di Confindustria che, commentando il valore sul terreno della legalità di un provvedimento di questo genere, ha indicato come unico esempio d’illegalità la reazione d’insofferenza di chi subisce gli effetti di questo sistema, riferendosi alle mobilitazioni dei facchini di Granarolo ed Ikea. Questi sono gli effetti le cui cause si sta cercando, con questa legge, di individuare e sulle quali si vuole intervenire.

    Riferendosi a questi episodi, che ritiene rappresentino una sorta di superamento del meccanismo della rappresentanza e dell’intesa sindacale, un modo di colpire l’istituto delle contrattazioni collettive e decentrate, per ottenere soluzioni a livello locale, afferma che occorre creare un meccanismo che consenta, di volta in volta, anche di avere la possibilità – come Regione - di aprire dei Tavoli di confronto e concertazione sulle diverse situazioni che si vengono a creare su ogni conflitto in materia di lavoro.

     

    Il presidente ZOFFOLI, non essendoci altre richieste d’intervento, ricorda nuovamente che l’esame dell’articolato è rimandato alla seduta del 17 aprile.

     

     

    La seduta termina alle ore 11.00. 

     

     

    Approvato nella seduta del 17 aprile 2014.

     

     

     

    La Segretaria

    Il Presidente

    Samuela Fiorini

    Damiano Zoffoli

     

     

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