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Legislatura X - Commissione II - Processo Verbale del 19/10/2018 antimeridiano

Processo verbale n. 27

Seduta del 19 ottobre 2018

 

Il giorno 19 ottobre 2018 alle ore 10,00 è convocata, con nota prot. n. AL/2018/55678 del 12/10/2018, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche economiche.

 

Partecipano alla seduta i consiglieri:

Cognome e nome

Qualifica

Gruppo

Voto

 

SERRI Luciana

Presidente

Partito Democratico

5

presente

BAGNARI Mirco

Vicepresidente

Partito Democratico

5

presente

DELMONTE Gabriele

Vicepresidente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

4

presente

ALLEVA Piergiovanni

Componente

L’altra Emilia-Romagna

1

assente

BARGI Stefano

Componente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

1

presente

BERTANI Andrea

Componente

Movimento 5 Stelle

2

assente

BESSI Gianni

Componente

Partito Democratico

2

presente

CALIANDRO Stefano

Componente

Partito Democratico

1

presente

FACCI Michele

Componente

Gruppo Misto

1

presente

GALLI Andrea

Componente

Forza Italia

1

assente

GIBERTONI Giulia

Componente

Movimento 5 Stelle

1

presente

LIVERANI Andrea

Componente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

1

assente

LORI Barbara

Componente

Partito Democratico

5

assente

MARCHETTI Francesca

Componente

Partito Democratico

2

presente

MOLINARI Gian Luigi

Componente

Partito Democratico

2

presente

MONTALTI Lia

Componente

Partito Democratico

1

assente

MUMOLO Antonio

Componente

Partito Democratico

2

presente

POMPIGNOLI Massimiliano

Componente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

1

assente

PRODI SILVIA

Componente

Gruppo Misto

1

presente

RAINIERI Fabio

Componente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

1

assente

RANCAN Matteo

Componente

Lega Nord Padania Emilia e Romagna

1

assente

ROSSI Nadia

Componente

Partito Democratico

1

presente

SABATTINI Luca

Componente

Partito Democratico

3

presente

SASSI Gian Luca

Componente

Gruppo Misto

1

assente

SENSOLI Raffaella

Componente

Movimento 5 Stelle

1

presente

TAGLIAFERRI Giancarlo

Componente

Fratelli d’Italia

1

assente

TORRI Yuri

Componente

Sinistra Italiana

2

presente

È presente il consigliere Roberto POLI in sostituzione di LORI.

 

È altresì presente l’assessore all’Agricoltura, caccia e pesca Simona CASELLI.

Partecipano alla seduta: Valtiero Mazzotti e Maria Luisa Zanni, Servizio attività faunistico- venatorie e pesca.

Presiede la seduta: Luciana SERRI

Assiste il segretario: Giovanni Fantozzi


La Presidente SERRI dichiara aperta la seduta alle ore 10,20.

 

-     Approvazione dei processi verbali n. 24, 25 e 26 del 2018;

 

La Commissione approva all’unanimità.

 

6932 -Proposta recante: “Piano faunistico-venatorio regionale dell’Emilia-Romagna 2018-2023”. (Delibera di Giunta n. 1200 del 23 07 18)

 

La presidente SERRI, preliminarmente, informa la Commissione che, a firma dei consiglieri BARGI, DELMONTE, FACCI, LIVERANI, RANCAN, RAINIERI e POMPIGNOLI, è pervenuta richiesta di nominare il consigliere POMPIGNOLI relatore di minoranza del pdl in esame, ex articolo 30, comma 4, del regolamento.

 

La Commissione prende atto della richiesta, nominando il consigliere POMPIGNOLI relatore di minoranza.

 

La presidente SERRI introduce l’argomento, facendo presente che sono stati presentati, al Piano in discussione, 3 emendamenti a firma del consigliere BAGNARI e 4 a firma della consigliera GIBERTONI presentati in seduta.

 

La consigliera GIBERTONI interviene criticando la tempistica che è stata – a suo giudizio – accelerata non consentendo un adeguato esame del provvedimento in Commissione.

 

La presidente SERRI precisa che gli emendamenti sono stati inoltrati regolarmente.

 

Interviene la consigliera GIBERTONI chiedendo, sul punto, chiarimenti.

 

La presidente SERRI offre il chiarimento richiesto.

 

La presidente SERRI precisa che il provvedimento in esame è stato oggetto di discussione e confronto in più sedute.

 

Interviene nuovamente la consigliera GIBERTONI svolgendo le sue considerazione sul Piano in esame e illustrando i suoi emendamenti.

 

Intervengono i consiglieri POLI, DELMONTE, BAGNARI, FACCI, MOLINARI e SERRI.

 

Replica l’assessore CASELLI e ZANNI sugli aspetti tecnici.

 

La presidente SERRI sospende per 5 minuti la seduta per consentire ai consiglieri di valutare nel merito gli emendamenti presentati.

 

La Commissione riprende dopo la pausa con l’esame degli emendamenti.

 

Emendamento 4

Interviene la consigliera GIBERTONI.

 

La Commissione respinge l’emendamento n. 4 con 34 voti contrari (PD, LN, Misto/Facci), 1 favorevole (M5S) e nessun astenuto.

 

Emendamento 5

 

La Commissione respinge l’emendamento n. 5 con 34 voti contrari (PD, LN, Misto/Facci), 1 favorevole (M5S) e nessun astenuto.

 

Emendamenti 6 e 7

 

Interviene il consigliere BAGNARI.

 

La presidente SERRI dichiara gli emendamenti n. 6 e n. 7 inammissibili, ex articolo 93, comma 2, del regolamento interno.

 

Emendamento 1

 

Il consigliere BAGNARI illustra il suo emendamento.

 

La Commissione accoglie l’emendamento n. 1 con 28 voti favorevoli (PD), nessun contrario e 7 astenuti (LN, Misto/Facci, M5S).

 

Emendamento 2

 

La Commissione accoglie l’emendamento n. 2 con 28 voti favorevoli (PD), nessun contrario e 7 astenuti (LN, Misto/Facci, M5S).

 

Emendamento 3

 

La Commissione accoglie l’emendamento n. 3 con 28 voti favorevoli (PD), nessun contrario e 7 astenuti (LN, Misto/Facci, M5S).

 

La presidente SERRI, concluso l’esame degli emendamenti, invita i commissari ad esprimersi sul Piano così come emendato.

 

La Commissione esprime parere favorevole con 28 voti favorevoli (PD), 1 contrario (M5S) e 6 astenuti (LN, Misto/Facci).

 

Il relatore della Commissione consigliere BAGNARI e il relatore di minoranza consigliere POMPIGNOLI preannunciano di svolgere relazioni orali ex art. 91, comma 2, del regolamento interno dell’Assemblea legislativa.

 

La seduta termina alle ore 12,10.

 

Approvato nella seduta del 21 novembre 2018.

 

Il segretario

La Presidente

Giovanni Fantozzi

Luciana Serri


Allegato 1

Commissione II seduta del 19 ottobre 2018

 

Emendamento 1 a firma Bagnari

Il paragrafo 2.0 Unità territoriali per la raccolta dei dati faunistici a p. 665

“Dal quadro conoscitivo emerge con chiarezza la lacunosità e frammentarietà dei dati faunistici relativi alle diverse attività gestionali che sono alla base dell’interpretazione di qualunque fenomeno ma che soprattutto consentono ai soggetti gestori il monitoraggio delle scelte operate.

Allo scopo di migliorare, razionalizzare e uniformare la raccolta, la rendicontazione, l’archiviazione e la trasmissione dei dati faunistici e gestionali - relativi in particolare a censimenti, immissioni, interventi ambientali e prelievi – è necessario individuare territori di limitate dimensioni che vengono denominate “Unità territoriali”.

Ogni unità Territoriale di gestione potrà coincidere con la superficie di un Comune o parti di questo.

L’ambito comunale verrà utilizzato anche per la raccolta e rendicontazione dei dati riferiti a Starna e Pernice Rossa per la gestione delle quali i piani di gestione o le indicazioni di ISPRA richiedono l’individuazione di “Unità di gestione”.

Analogamente laddove gli ATC abbiano individuato “Distretti di gestione” ai sensi dell’art.30 della legge regionale n.8/94, la raccolta e rendicontazione dei dati farà riferimento alla superficie comunale o a parte di essa.

Fanno eccezione i Distretti per la gestione degli ungulati già suddivisi in “aree di gestione”.

La localizzazione del prelievo nelle diverse Unità territoriali sarà garantita dall’ATC cui compete l’individuazione delle modalità di comunicazione dei dati da parte del cacciatore.

L’unica scelta in grado di garantire non solo l’acquisizione, ma anche la corretta rendicontazione e trasmissione dei dati faunistici e gestionali da parte dei diversi operatori preposti alla gestione della fauna, è l’allestimento di uno strumento in grado di garantire l’archiviazione in formato digitale dei dati, la loro organizzazione in serie storiche indispensabili alla comprensione di fenomeni e tendenze nel medio-lungo periodo, ed il loro efficiente trasferimento in flussi informativi, interfacciato con i GIS (sistemi informativi territoriali), attualmente in corso di predisposizione da parte della Regione.

Tale strumento gestionale sostituirà nel tempo gli attuali “piani annuali” di gestione degli ATC redatti attualmente in formato cartaceo”

è sostituito con il seguente:

“Dal quadro conoscitivo emerge con chiarezza la lacunosità e frammentarietà dei dati faunistici relativi alle diverse attività gestionali.

Allo scopo di migliorare razionalizzare e uniformare la raccolta, la rendicontazione, l’archiviazione e la trasmissione dei dati faunistici e gestionali – relativi in particolare a censimenti, immissioni, interventi ambientali e prelievi - è indispensabile procedere alla raccolta dei dati per A.T.C.

L’A.T.C. dovrà raccogliere i dati per singolo Comune o parti del suo territorio e formulare uno schema conoscitivo generale che individua le tendenze e i fenomeni nel corso del medio e lungo periodo, solo in questo modo si riusciranno ad interpretare correttamente i risultati delle scelte operate e sarà possibile un’adeguata programmazione.

L’ambito comunale verrà utilizzato anche per la raccolta e rendicontazione dei dati riferiti a Starna e Pernice Rossa per la gestione delle quali i piani di gestione o le indicazioni di ISPRA richiedono l’individuazione di “Unità di gestione”.

Laddove gli A.T.C. abbiano individuato dei Distretti di Gestione, ai sensi dell’art. 30 della legge Regionale 8/94, la raccolta e rendicontazione dei dati farà riferimento alla superficie comunale o a parte di essa.

La rendicontazione e la trasmissione dei dati faunistici e gestionali sarà garantita dall’A.T.C., cui compete l’individuazione delle modalità di comunicazione dei dati, da parte del cacciatore con particolare riferimento al prelievo”.

 

Emendamento 2 a firma Bagnari

Il paragrafo “3.0 Premessa” a pagina 718 è interamente sostituito dal seguente testo e tabelle:

“3.0 PREMESSA

In merito alla percentuale di territorio tutelato, l’art.10 comma 3 della Legge Nazionale

così recita: “il territorio agro-silvo-pastorale di ogni regione è destinato per una quota dal 20 al 30 per cento a protezione della fauna selvatica. (….) In dette percentuali sono compresi i territori ove sia comunque vietata l’attività venatoria anche per effetto di altre leggi o disposizioni.

Dal quadro conoscitivo la Superficie regionale destinata a protezione della fauna risulta essere la seguente:

Parchi Nazionali, interregionali, regionali, riserve statali

Oasi di Protezione della fauna

Zone di Ripopolamento e Cattura

Rifugi

Centri Pubblici di Produzione della fauna

Totale regionale

34

130

503

367

2

1036

172.126 ha

52.179 ha

203.502 ha

34.227 ha

17.306 ha

479.340

8,4% della SASP regionale

2,56% della SASP regionale

11,3% della SASP regionale

1,7% della SASP regionale

0,8% della SASP regionale

24,76% della SASP regionale

Nel periodo di validità del presente piano si prevede il mantenimento di tale percentuale di superficie destinata alla protezione della fauna (24,76%).

Al fine di garantire una distribuzione omogenea su scala regionale del territorio tutelato, la percentuale minima prevista dalla legge nazionale, riportata nella tabella sottostante,  dovrà essere rispettata in ogni Unità Territoriale Provinciale.

UTP

SASP

20%

BO

331.241,6

66.248,3

FC

221.009,5

44.201,9

FE

242.895,2

48.579,0

MO

237.819,2

47.563,8

PC

242.095,0

48.419,0

PR

320.303,0

64.060,6

RA

166.160,7

33.232,1

RE

202.275,9

40.455,2

RN

73.974,0

14.794,8

TOTALE

2.037.774,1

407.554,8

3.0-T1 SASP provinciale e relativa quota minima di SASP da tutelare.

Considerata la presenza degli ungulati e la conseguente necessità di provvedere al raggiungimento delle densità obiettivo individuate al fine di mitigarne l’impatto sulle attività antropiche, sarà necessaria un’attenta valutazione in sede di istituzione/rinnovo delle diverse zone in particolare per quanto attiene la loro distribuzione, dimensione e durata del vincolo.”

 

Emendamento 3 a firma Bagnari

Il paragrafo 6.4.1.2 GESTIONE DEGLI IBRIDI alla pagina 921 è interamente sostituito dal seguente testo:

“6.4.1.2 GESTIONE DEGLI IBRIDI

La salvaguardia dell’identità genetica del lupo e la mitigazione della minaccia rappresentata dall'ibridazione con il cane sono un obiettivo primario della conservazione del lupo. Ad oggi in Emilia-Romagna sui soggetti ibridi rientranti nel citato Progetto Life Mirco, nonché su quelli incidentati o malati conferiti ai Centri di Recupero della Fauna Selvatica, si è proceduto alla sterilizzazione chirurgica. I soggetti sterilizzati sono poi stati liberati nei territori di provenienza muniti di radiocollare per monitorarne il comportamento e gli spostamenti. Il Piano nazionale d’azione per la conservazione del lupo proposto dal Ministero dell’Ambiente individua, a seconda delle condizioni di prevalenza riscontrate nel territorio regionale, tre possibili forme di gestione del fenomeno:

a)opportunistica, cioè senza che vi sia una precisa pianificazione degli interventi, né una quantificazione degli obiettivi da raggiungere. La strategia di intervento è in questo caso limitata alla gestione di emergenze singole e occasionali (quelle legate ad esempio ad un significativo impatto sul bestiame domestico o su ungulati selvatici).

b)Interventi pianificati su ibridi catturati in aree di limitate dimensioni, ma importanti come sorgente del fenomeno. In questo caso, sebbene la puntuale pianificazione degli interventi sugli ibridi non assicuri l’azzeramento dell’ibridazione su grande scala geografica, il problema viene comunque affrontato in base a una logica che vede tre approcci tra loro complementari:

1.la neutralizzazione locale del potenziale riproduttivo degli ibridi secondo procedure che non comportano la creazione di iati territoriali;

2.la sperimentazione di strategie gestionali utili a contrastare il fenomeno, in particolare valutandone funzionalità, applicabilità e sostenibilità economica e sociale, individuandole come ‘buone pratiche’ da essere esportate altrove e su area più vasta;

3.la valutazione della sostenibilità nel lungo periodo, a livello di singola area (i. e. area protetta) della strategia messa a punto per il controllo del fenomeno.

c)Interventi effettuati su tutti gli individui ibridi presenti nell’area oggetto di gestione. Gli interventi, che richiederanno necessariamente un impegno forte e continuato sul territorio, potranno realizzarsi prioritariamente in aree di grande importanza ai fini della conservazione della specie lupo (i.e.:  corridoio ecologico Appennino – Alpi piemontesi per l’eliminazione della minaccia rappresentata dall'ibridazione con il cane altamente presente in Appennino e ad oggi ancora limitata sulle Alpi).

Priorità: molto alta.

Programma: istituzione di un tavolo di confronto per la condivisione con tutti i portatori di interesse istituzionali di un Piano operativo regionale per la gestione degli ibridi inteso come strumento che individua le regole di base per la gestione della minaccia della ibridazione lupo x cane. Approvazione del Piano operativo.”

 

Emendamento 4 a firma Gibertoni

Dopo fine della premessa degli obiettivi gestionali e azioni di pianificazione parte 2. a pag. 664 è inserito il testo:

ORGANISMO DI SUPPORTO E MONITORAGGIO DELLA PIANIFICAZIONE DELLE AZIONI GESTIONALI PER LE PRINCIPALI SPECIE DI FAUNA STANZIALE DI INTERESSE VENATORIO

All’interno della Commissione III - Territorio, ambiente, mobilità, viene istituito un tavolo di lavoro sul tema della tutela della Fauna Selvatica – al quale venga fornito anche un supporto tecnico legislativo da parte degli uffici di Giunta e Consiglio – al fine di portare in Commissione ed in Assemblea legislativa, eventuali modifiche al Piano Faunistico Venatorio Regionale, strumento fondamentale e propedeutico a qualsiasi provvedimento sul tema della gestione della fauna selvatica e della caccia.

Questo organismo, all’interno delle nostre Istituzioni, è uno strumento di controllo e tutela utile ad intervenire a sostegno dell’ambiente e del territorio, nonché di monitoraggio dei criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico-venatoria, con facoltà di proporre modifiche a seguito della rilevazione di criticità emergenti.

L’organismo suddetto valuta e dà indicazioni in particolare alla commissione su eventuali criticità scaturenti dal rapporto fra organi di vigilanza e superficie territoriale, affinché il Piano Faunistico Venatorio Regionale possa essere adeguatamente applicato.

L’organismo suddetto periodicamente convoca le Associazioni che operano in ambito ambientale e venatorio per rilevare eventuali criticità oltre agli organismi di controllo presenti sul territorio regionale.

 

Emendamento 5 a firma Gibertoni

Dal testo dell’intero piano faunistico si chiede la cancellazione di tutti i riferimenti e i contenuti relativi ai richiami vivi

 

Emendamento 6 a firma Gibertoni

Dal testo dell’intero piano faunistico si chiede la cancellazione di tutti i riferimenti e i contenuti relativi alla caccia in tana

 

Emendamento 7 a firma Gibertoni

Prima del punto 2.0 Unità territoriali per la raccolta dei dati faunistici a pag. 665 è inserito il seguente testo:

La Regione con il precipuo scopo di tutelare l’incolumità pubblica mediante l’emanazione di atti amministrativi che istituiscano dei divieti permanenti o temporanei interviene a tutela della collettività qualora ne facciano richiesta Sindaci o Associazioni locali o cittadini per manifesti rischi all’incolumità pubblica.

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