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Legislatura XI - Commissione V - Processo Verbale del 13/07/2023 antimeridiano

Processo verbale n. 19

Seduta del 13 luglio 2023

 

Il giorno 13 luglio 2023 alle ore 9,30 è convocata, con note prot. n. PG/2023/17005 del 05/07/2023 e prot. n. PG/2023/17330 del 10/07/2023, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità in seduta congiunta con la Commissione con la Commissione Politiche economiche e, a seguire in ordinaria, in modalità mista, con la presenza in sede della Presidente e dei seguenti membri per Gruppo assembleare: Maletti, Pillati, Fabbri, Sabattini (PD), Bondavalli, Felicori (BP), Amico (ERCEP), Facci, Montevecchi, Stragliati, Marchetti D. (Lega), Cuoghi (FDI), Castaldini (FI), Piccinini (M5S), nonché degli altri partecipanti in via telematica in applicazione dell’art. 124, comma 4 bis del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e della delibera dell’Ufficio di Presidenza 26 maggio 2022, n. 26 (Disposizioni per lo svolgimento in modalità telematica o mista delle sedute delle Commissioni assembleari).

 

Partecipano alla seduta i consiglieri:

 

Cognome e nome

Qualifica

Gruppo

Voto

 

MARCHETTI Francesca

Presidente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

8

presente

BONDAVALLI Stefania

Vicepresidente

Bonaccini Presidente

1

presente

LIVERANI Andrea

Vicepresidente

Lega Salvini Emilia-Romagna

4

presente

AMICO Federico Alessandro

Componente

Emilia-Romagna coraggiosa, ecologista, progressista

2

presente

BERGAMINI Fabio

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

1

assente

CASTALDINI Valentina

Componente

Forza Italia – Berlusconi per Borgonzoni

1

presente

COSTA Andrea

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

2

presente

CUOGHI Luca

Componente

Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

3

presente

FABBRI Marco

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

2

presente

FACCI Michele

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

1

presente

FELICORI Mauro

Componente

Bonaccini Presidente

1

presente

GERACE Pasquale

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

1

presente

GIBERTONI Giulia

Componente

Gruppo Misto

1

assente

MALETTI Francesca

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

7

presente

MASTACCHI Marco

Componente

RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

1

presente

MONTEVECCHI Matteo

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

4

presente

MORI Roberta

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

1

presente

PICCININI Silvia

Componente

Movimento 5 Stelle

1

presente

PIGONI Giulia

Componente

Bonaccini Presidente

1

assente

PILLATI Marilena

Componente

Partito Democratico Bonaccini Presidente

2

presente

POMPIGNOLI Massimiliano

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

1

assente

RANCAN Matteo

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

1

assente

STRAGLIATI Valentina

Componente

Lega Salvini Emilia-Romagna

2

presente

ZAMBONI Silvia

Componente

Europa Verde

1

assente

 

 

Sono presenti i consiglieri: MARCHETTI Daniele (Lega), PARUOLO Giuseppe (PD), TAGLIAFERRI Giancarlo (FDI).

 

Sono, inoltre, presenti l’assessore a cultura e paesaggio Mauro FELICORI e l’assessore a welfare, politiche giovanili, montagna e aree interne Igor TARUFFI.

 

Partecipano alla seduta: DIAZZI Morena (Direttore generale conoscenza, ricerca, lavoro, imprese), COTTAFAVI Gianni (Settore attività culturali, economia della cultura, giovani), RIZZOLI Marco (Settore attività faunistico-venatorie, pesca e acquacoltura), LEOMBRONI Claudio (Settore patrimonio culturale).

 

Presiede la seduta: Francesca MARCHETTI

Assiste la segretaria: Monica Bernardi

Funzionario estensore: Antonella Agostini

 


Le presidenti MARCHETTI e RONTINI dichiarano aperta la seduta alle ore 9,45 procedendo preliminarmente all’appello, ciascuna per la propria commissione, ai sensi della deliberazione dell’Ufficio di Presidenza 26 maggio 2022 n. 26, per poi proseguire con un secondo appello degli assenti, ai fini dell’identificazione certa dei partecipanti.

 

6958 -Relazione sulla clausola valutativa di cui all'art. 29 della L.R. n. 11/2012 ad oggetto: "Norme per la tutela della fauna ittica e dell'ecosistema acquatico e per la disciplina della pesca, dell'acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne" – Anno 2023.

 

La presidente MARCHETTI introduce e cede la parola per l’illustrazione al tecnico della Giunta che per problemi di malfunzionamento del collegamento non riesce a prendere la parola. Nell’attesa di poter esaminare l’oggetto 6958 passa alla trattazione dei successivi oggetti all’ordine del giorno.

 

6762 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2022". (Delibera di Giunta n. 601 del 20 04 23)

 

6989 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025". (Delibera di Giunta n. 986 del 15 06 23)

 

6990 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025". (Delibera di Giunta n. 987 del 15 06 23)

 

La presidente MARCHETTI introduce i progetti di legge, sui quali le commissioni Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità e Politiche economiche sono chiamate ad esprimere ciascuna un parere consultivo alla commissione referente Bilancio, Affari generali, informa che gli oggetti vengono trattati congiuntamente e cede la parola ai relatori.

 

Svolgono i loro interventi il relatore SABATTINI e i relatori di minoranza MARCHETTI D. e FACCI sulle materie di competenza delle commissioni.

 

Intervengono i consiglieri CASTALDINI, AMICO e BARGI.

 

Replica agli interventi l’assessore FELICORI.

 

Interviene la dottoressa DIAZZI per alcune precisazioni e chiarimenti.

 

In assenza di altre richieste d’intervento, la presidente RONTINI procede con la votazione del parere in sede consultiva.

 

Con distinte votazioni di identico esito la commissione Politiche economiche esprime, per quanto di competenza, parere favorevole sugli oggetti 6762, 6989 e 6990 con 28 voti a favore (PD, BP, ERCEP), 11 contrari (Lega, RCPER), nessun astenuto.

 

A seguire, anche la presidente MARCHETTI procede con la votazione dei pareri in sede consultiva.

 

 

Con distinte votazioni di identico esito la commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità esprime, per quanto di competenza, parere favorevole sugli oggetti 6762, 6989 e 6990 con 27 voti a favore (PD, BP, ERCEP), 12 contrari (Lega, RCPER), nessun astenuto.

 

Assume la presidenza della Commissione Politiche economiche la vicepresidente COSTI.

 

6958 -Relazione sulla clausola valutativa di cui all'art. 29 della L.R. n. 11/2012 ad oggetto: "Norme per la tutela della fauna ittica e dell'ecosistema acquatico e per la disciplina della pesca, dell'acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne" – Anno 2023.

 

Il dottor RIZZOLI illustra la relazione riguardante la clausola valutativa di attuazione della legge fornendo i dati relativi al quinquennio.

 

La presidente MARCHETTI ringrazia, apre la discussione e formula un quesito.

 

Intervengono, inoltre, i consiglieri FABBRI e FACCI.

 

Il dottor RIZZOLI risponde e fornisce ulteriori chiarimenti.

 

La presidente MARCHETTI, in mancanza di altri interventi, considera svolta la relazione e chiusa la discussione.

 

Le presidenti MARCHETTI e COSTI ringraziano e, in assenza di ulteriori interventi, dichiarano chiusa la seduta congiunta alle ore 12,00.

 

La seduta prosegue in ordinaria dalle ore 12,03.

 

6267 -Petizione popolare per chiedere la costituzione di poli archivistici regionali. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 5 del 12 01 23)

 

La presidente MARCHETTI introduce l’argomento, ricorda che la commissione è chiamata a comunicare all’Assemblea una relazione di risposta ai sensi dell’articolo 121, comma 2, del Regolamento e cede la parola per l’illustrazione della nota tecnica, già trasmessa ai commissari.

 

Intervengono l’assessore FELICORI e il dottor LEOMBRONI che illustra la nota tecnica.

 

La presidente MARCHETTI apre la discussione, ricordando che la commissione deve esprimere un parere sulla nota di cui sopra.

 

Interviene la consigliera MALETTI anche in dichiarazione di voto.

 

La presidente MARCHETTI, in assenza di altri interventi, propone alla commissione di formulare come relazione di risposta alla petizione, ai sensi dell’articolo 121, comma 2, del Regolamento, la nota trasmessa ai commissari.

 

In sede di comunicazione del voto esprime alcune osservazioni il consigliere AMICO.

 

La commissione, esaminata la petizione, formula l’allegata relazione (v. Allegato) ed esprime parere favorevole con 27 voti a favore (PD, BP, ERCEP), nessun contrario e 11 astenuti (Lega).

 

C110 -Richiesta di parere alla competente Commissione sullo schema di delibera della Giunta regionale recante: “L. R. n. 14/08 e ss.mm. Interventi a favore dei giovani. Priorità, modalità e criteri di accesso ai contributi regionali per progetti di investimento per il biennio 2023-2024 realizzati da Unioni di Comuni e Comuni capoluogo colpiti dagli eventi atmosferici e franosi di cui all'allegato 1 del D.L. 1° giugno 2023 n. 61. Approvazione avviso pubblico.”.

 

La presidente MARCHETTI introduce e cede la parola.

 

Interviene l’assessore TARUFFI per un inquadramento generale e un’illustrazione degli aspetti principali dello schema di delibera.

 

La presidente MARCHETTI ringrazia e apre la discussione.

 

Intervengono i consiglieri PICCININI, FACCI, AMICO, MALETTI e BONDAVALLI.

 

Replica l’assessore TARUFFI.

 

Interviene il dottor COTTAFAVI per alcuni chiarimenti di natura tecnica.

 

Interviene nuovamente il consigliere FACCI.

 

Replicano il dottor COTTAFAVI e l’assessore TARUFFI.

 

In assenza di altri interventi, la presidente MARCHETTI pone in votazione lo schema di delibera.

 

La commissione esprime parere favorevole con 27 voti a favore (PD, BP, ERCEP), nessun contrario e 12 astenuti (Lega, M5S).

 

In assenza di altri interventi, la presidente MARCHETTI ringrazia gli intervenuti, fornisce informazioni sulla seduta esterna della prossima settimana e dichiara chiusa la seduta odierna.

 

La seduta termina alle ore 13,10.

 

Approvato nella seduta del 14 settembre 2023.

 

La segretaria

La Presidente

Monica Bernardi

Francesca Marchetti

 

 

 

ALLEGATO 1

Relazione all’Assemblea legislativa della Commissione V Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità sulla petizione oggetto n. 6267, ai sensi dell’articolo 121, comma 2, del Regolamento interno

 

In risposta ai quesiti posti nella petizione popolare oggetto 6267 si evidenzia quanto segue.

 

Quesito n. 1

che, al fine di ottimizzare delle risorse, razionalizzare l’uso degli spazi, garantire un più efficace sistema di conservazione e consultazione e coordinare l’attività degli istituti che svolgono funzioni analoghe nell’ambito stesso territorio, tra le funzioni spettanti alla Regione in materia, di cui all’articolo 3 della legge regionale 24 marzo 2000, n. 18 (Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali), si preveda che, in collaborazione con la Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia-Romagna e i Comuni, sia compito dell’Ente promuovere la costituzione di poli archivistici territoriali in tutto il territorio regionale

Il policentrismo culturale è un dato costitutivo della nostra Regione. Lucio Gambi disse che la “regione che si chiama Emilia-Romagna è l’unica in Italia a non avere una prefigurazione in qualcuno dei ritagli geografici o statistico-politici, o individuabili per denominazione tradizionale da alquanti secoli, che erano in vigore negli stati risorgimentali”. Le politiche regionali del patrimonio culturale hanno tradizionalmente valorizzato questo dato costitutivo del nostro territorio – e continuano a farlo -, cercando al tempo stesso di abilitare, assecondare o stimolare la cooperazione fra gli istituti culturali per ottimizzare, sul piano gestionale, risorse e strumenti. Il primo ambito interessato dalla cooperazione – fra anni Ottanta e anni Novanta - fu quello delle biblioteche. Oggi questa cooperazione è un fiore all’occhiello ed è caratterizzata dall’adesione al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), di cui la Regione fu fra i soggetti promotori. Fra anni Novanta e anni Duemila la cooperazione museale ebbe un notevole impulso. In entrambi i casi – biblioteche e musei - lo strumento della cooperazione fu preceduto e accompagnato da importanti investimenti non solo da parte regionale, ma soprattutto da parte comunale, anche in termini di priorità nell’agenda delle politiche pubbliche. L’investimento fu anche in termini di risorse umane. Gli archivi storici non furono oggetto di politiche regionali altrettanto significative anche perché l’art. 117 della Costituzione allora vigente attribuiva alle Regione competenze esplicite nella sola materia “musei e biblioteche di ente locale”. Tuttavia, la L.R. 18/2000 (sulla scorta della precedente L.R. 42/1983), entrata in vigore prima delle modifiche al Titolo V della Costituzione e prima del Codice dei beni culturali consentiva (e consente) ugualmente, all’IBACN prima e alla Regione poi, di intervenire a favore degli archivi storici degli enti locali grazie alla definizione estensiva di organizzazione bibliotecaria (art. 11, comma 2: “l'organizzazione bibliotecaria regionale è costituita dall'insieme di biblioteche, archivi, fototeche, fonoteche, videoteche, mediateche e altri centri di documentazione e informazione, comunque denominati, degli Enti locali e di altri soggetti pubblici e privati convenzionati, e dal complesso dei servizi e delle attività rivolte a favorire l'accesso di tutti i cittadini alla conoscenza e all'informazione”) e all’attribuzione di un nucleo di finalità comuni a biblioteche e archivi storici (art. 11, comma 1: “concorrono, secondo la loro specifica caratterizzazione storica e istituzionale e la loro prevalente tipologia, all'attuazione del diritto di tutti i cittadini all'informazione e all'educazione permanente, nonché allo sviluppo della ricerca e della conoscenza mediante la raccolta, l'ordinamento, la conservazione, la messa a disposizione del pubblico dei documenti e l'erogazione dei servizi informativi”). Anche gli strumenti cooperativi individuati non sono specifici, ma richiamano pragmaticamente il più ampio e comprensivo concetto di “reti documentarie” applicabile a biblioteche e archivi. La L.R. 18/2000 attribuisce infatti alla Regione un ruolo di supporto, sostanziato da consulenze e pareri, circa “l'organizzazione e lo sviluppo delle reti documentarie locali e dei sistemi museali, l'istituzione o la riorganizzazione istituzionale e funzionale di biblioteche, archivi, musei, mediateche, centri di documentazione e nuovi servizi”.

Col supporto normativo della L.R. 18/2000 la Regione negli anni seguenti ha perseguito prioritariamente tre linee di azione: a) il sostegno agli archivi storici mediante contributi; b) il sostegno agli archivi storici mediante interventi diretti che negli anni si è estrinsecato in appalti di inventariazione del materiale documentario e nella realizzazione del sistema informativo archivistico regionale nel quale al momento sono presenti 1520 strumenti di ricerca archivistici (di cui 962 completati e accessibili online e 558 in corso di realizzazione) per un totale di 1.109.111 record descrittivi e 76.433 riproduzioni digitali; c) la promozione dei servizi archivistici. La ricerca di forme e strumenti di cooperazione è stata sperimentata nell’ambito dei Piani annuali con la modalità della condivisione di personale archivistico. Forme più sofisticate di cooperazione non sono state sperimentate perché richiedono risorse finanziarie e umane almeno sufficienti e, sia sul versante comunale, sia sul versante statale tali condizioni non si sono manifestate.

Tuttavia, con la direttiva regionale del 2003 (ex art. 10 L.R. 18/2000) la Regione Emilia-Romagna “al fine di incrementare la fruizione dei beni culturali e di garantire la migliore qualità dei servizi di conservazione, gestione e valorizzazione dei beni culturali” ha indicato gli standard e gli obiettivi di qualità da raggiungere per offrire servizi qualificati ai diversi pubblici. Tra gli obiettivi si segnalano quello di assicurare il raccordo e la cooperazione con gli altri istituti culturali presenti sul territorio e quello dello sviluppo e della partecipazione a sistemi informativi per favorire la conoscenza e la fruizione del patrimonio archivistico e documentario.

Il tentativo di stimolare la cooperazione è sempre stato perseguito adattandone pragmaticamente gli strumenti applicativi alla realtà operativa degli archivi, alle competenze e agli esiti del controverso rapporto Stato-Regioni. Uno degli strumenti operativi rivelatosi nel tempo il più praticabile, nato strumentalmente alla luce della trama di competenze della costituzione pre-2001, è stata in taluni casi la condivisione di uno spazio culturale e amministrativo con le biblioteche come base per lo sviluppo autonomi della cooperazione archivistica. D’altra parte, nella nostra Regione molte biblioteche ospitano archivi importanti e in alcuni casi è loro attribuita la gestione dell’archivio storico (in pochi altri casi la gestione è affidata ad altri servizi culturali come i musei civici). La validità di questa impostazione è stata confermata nel 2020 da una indagine svolta dall’IBACN sulle forme cooperative applicabili realisticamente agli archivi storici.

Dopo l’entrata in vigore del nuovo Titolo V della Costituzione l’IBACN, per conto della Regione, partecipò fra il 2008 e il 2009 ai lavori per la redazione di un protocollo di intesa fra Stato, Regioni e autonomie locali per l’avvio e la gestione del Sistema Archivistico Nazionale (SAN). Il modello di riferimento, mutatis mutandis, era quello interistituzionale di SBN che prevedeva una articolazione territoriale in poli. Così l’Accordo per la promozione e l’attuazione del Servizio Archivistico Nazionale che ne scaturì, sottoscritto nel 2010 -e tuttora vigente – all’art.3 prevede che:

Il Ministero (su impulso e coordinamento della Direzione generale e per il tramite delle competenti Direzioni regionali per i -beni culturali e paesaggistici, ai sensi dell'art. 17, comma 1, del D.P.R. n. 233/2007), le Regioni, le Province e i Comuni promuovono, per la realizzazione delle finalità e degli obiettivi di cui agli artt. 1 e 2, la costituzione di Poli archivistici di ambito regionale, territoriale o tematico.

I Poli archivistici costituiscono forme organizzative per la gestione di strutture e di servizi archivistici nell'ambito delle finalità del presente Accordo. Ad essi possono aderire anche gli altri enti ed istituti pubblici nonché i soggetti privati indicati all'articolo 2, comma 2.

Questo Accordo non ha avuto seguito, perché il Sistema Archivistico Nazionale è di fatto scomparso dall’orizzonte operativo del Ministero. I Poli sono ricomparsi in un provvedimento dal perimetro più ristretto, il Regolamento di organizzazione del MiBACT (DPCM 169/2019), come strumento che può essere promosso dalle Soprintendenze per razionalizzare l’uso di spazi e immobili, perdendo molto dell’originale significazione nell’Accordo sopra richiamato.

L’esperienza fin qui maturata consiglia un approccio pragmatico: lavorare sulla cooperazione possibile, anche utilizzando ed estendendo le esperienze incardinate sulle biblioteche. Coerentemente con questo approccio negli ultimi anni sono state sostenute, nell’ambito dei bandi della L.R. 18/2000, alcune esperienze di riorganizzazione dei servizi archivistici in forma congiunta tra più Comuni (spesso condividendo un’unità di personale competente su più sedi conservative comunali esistenti), in particolare nell’ambito della costituzione di Unioni di Comuni (come previsto dall’art. 5 della L.R.18/2000  o progetti proposti da Unioni di Comuni, altre forme associative tra Comuni e Comuni istituiti a seguito di processi di fusione (L.R. 24/1996).

L’esperienza fin qui maturata dagli enti del territorio regionale non conduce alla decisione di limitare il dettato dell’art. 3 della L.R. 18/2000 ad un univoco riferimento alla costituzione di poli archivistici territoriali.

 

Quesito n. 2

che, entro il 31 dicembre 2023, la Regione predisponga un piano regionale per la costituzione dei poli archivistici territoriali di cui al punto 1, definendo altresì le caratteristiche dell’ambito territoriale ottimale degli stessi;

 

Sebbene sia costante l’attenzione e il monitoraggio delle forme organizzative assunte dai servizi archivistici degli enti locali e di interesse locale sul territorio regionale, anche attraverso le rilevazioni per il Sistema informativo archivistico regionale, non è previsto che la Regione predisponga un piano regionale per la costituzione di poli archivistici territoriali entro il 31.12.2023.

 

Quesito n. 3

che, ad esclusione dei soli Comuni capoluogo di provincia/città metropolitana, si individui nei poli suddetti l’istituto ordinariamente designato alla conservazione di tutto il patrimonio archivistico d’interesse storico relativo ai Comuni su cui questo avrà competenza.

 

Non si ritiene spetti alla Regione individuare un “istituto ordinariamente designato alla conservazione di tutto il patrimonio archivistico d’interesse storico”, diverso dagli enti locali che “hanno l’obbligo di conservare i propri archivi”, come disposto dal D.Lgs. 42/2004. Si può invece immaginare un percorso partecipativo.

 

Quesito n. 4

che si valuti l’opportunità di considerare quale ambito territoriali ottimale per la costituzione dei poli archivistici di cui sopra, quello del territorio corrispondente a ciascuna delle Unioni di comuni istituite ai sensi della legge regionale 21 dicembre 2012, n. 21 (Misure per assicurare il governo territoriale delle funzioni amministrative secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza), laddove esistenti;

 

L’art. 5 della L.R. 18/2000 afferma che i Comuni concorrono all'attuazione delle finalità della legge attraverso l'organizzazione e l'apertura al pubblico di servizi culturali e informativi integrati “anche attraverso le Unioni di Comuni”.

Nell’ultimo decennio si sono verificate riorganizzazioni dei servizi archivistici che hanno previsto il conferimento della gestione del patrimonio di più Comuni alla relativa Unione (quale il caso dell’Unione della Romagna Faentina, che ha mantenuto le sedi conservative comunali) o il conferimento della conservazione e della gestione del patrimonio (quale a titolo d’esempio il Polo Archivistico dell'Unione Terre di Castelli).

Occorre però tenere presente che non tutti i Comuni hanno conferito le funzioni culturali alle loro Unioni. È quindi difficile predeterminare il territorio delle Unioni quale ambito territoriale ottimale per la costituzione di poli archivistici, ma nell’ottica della ‘cooperazione possibile’ si può lavorare in tal senso dove esistono le condizioni.

 

Quesito n. 5

che si consideri di individuare una sola sede di conservazione per ciascuno dei poli archivistici costituiti, con la possibilità, se necessario, di istituire ulteriori sezioni distaccate degli stessi;

 

Il nostro territorio regionale è caratterizzato da un variegato policentrismo conservativo.

Sebbene in caso di istituzione di nuove sedi conservative, conformi agli standard qualitativi e di sicurezza dettati dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica competente, la Regione abbia consigliato una razionale raccolta del patrimonio archivistico in un’unica sede, nella consapevolezza che tale soluzione possa consentire una più semplice gestione e valorizzazione della documentazione, non si ritiene di dover limitare ad una sola sede la conservazione e la gestione del patrimonio, poiché numerose sono le soluzioni organizzative in essere, in grado di sopperire alla distribuzione della documentazione su più sedi senza limitare l’accesso e la valorizzazione del bene.

 

Quesito n. 6

che si valuti l’opportunità, in accordo con le competenti articolazioni del Ministero della cultura, di istituire specifici poli archivistici nei Comuni capoluogo di provincia/città metropolitana e comprendenti ciascuno l’Archivio di Stato, l’Archivio storico della Provincia/Città metropolitana corrispondente e l’Archivio storico del Comune capoluogo.

 

Non si rilevano motivi per escludere, o non supportare per quanto di competenza, l’istituzione di poli archivistici condivisi tra Enti locali e Archivi di Stato.

In linea generale, si segnala infine che la maggiore criticità segnalata e riscontrata nella gestione e valorizzazione del patrimonio archivistico, sia esso organizzato in poli o gestito direttamente dagli Enti locali, risiede nella carenza perdurante di personale qualificato prioritariamente dedicato alla gestione e valorizzazione del patrimonio archivistico, alla ricerca, al supporto a cittadini e studiosi. Tale criticità, purtroppo, è condivisa anche dal Soprintendenze statali.

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